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![]() Sport: Calcio
Sentenza confermata alla Reggina (A con -15). Reggio protesta: una sentenza scandalo. Si va alla conciliazione 26/08 Stupore, sconcerto, ma anche delusione e rabbia: sono questi
i sentimenti dominanti tra i reggini dopo la decisione della Corte
federale di confermare la penalizzazione di 15 punti alla Reggina.
Una decisione accolta dalla citta' come una vera e propria ingiustizia
dopo quanto e' accaduto con le altre societa' coinvolte in calciopoli.
Anche perche', e' la convinzione diffusa, con una tale penalizzazione,
le possibilita' di salvarsi sono pressoche' nulle e per la squadra
si profila la retrocessione tra i cadetti. La squadra ha appreso
il verdetto mentre si apprestava a salire sul pullman per la trasferta
di Coppa Italia a Crotone. Tirati i volti di tutti i protagonisti,
a cominciare dal tecnico Walter Mazzarri per proseguire ai giocatori.
Nessuno parla rimandando ogni considerazione al comunicato ufficiale
della societa'. In citta' tutti si attendevano uno sconto sulla
sentenza di primo grado che, invece, non e' arrivato. Questo ha
provocato, tra i tifosi amaranto la sensazione di essere vittime
di un sistema ''forte con i deboli e debole con i forti''. A farsi
interpreti di questo stato d'animo sono stati il presidente del
Consiglio regionale, Giuseppe Bova, dei Ds, ed il sindaco, Giuseppe
Scopelliti, di An. ''Ancora una volta - ha affermato Bova - si conferma
il fatto, assolutamente inaccettabile, che verso il Sud e soprattutto
verso la Calabria si decida sulla base di un sospetto che non ha
fondamento alcuno e di un gravissimo ed insopportabile pregiudizio.
La Reggina e' stata giudicata solo sulla base di un sospetto che
non poggia su nulla. Tutto questo e' il frutto di un pregiudizio
rispetto a quanto di positivo, con enorme sacrificio e fatica, il
Sud e la Calabria riescono a fare, non soltanto nello sport''. Scopelliti,
dal canto suo, ha parlato di ''accanimento sconcertante. Se qualcuno
- ha aggiunto - pensa che dopo aver penalizzato la squadra della
mia citta' il calcio italiano sia diventato pulito si sbaglia. Questo
nuovo corso, infatti, e' figlio di quelle lobby garanti dell'impunita'
di squadre con interi parchi giocatori, direttori sportivi, allenatori,
accompagnatori e finanche magazzinieri che hanno gravitato nell'orbita
del sistema che si voleva abbattere''. ''La Reggina - dicono in
coro i tifosi - e' l'unica squadra coinvolta in calciopoli a pagare
pesantemente. A tutte le altre squadre nel secondo giudizio sono
stati fatti ulteriori sconti, compreso l'Arezzo. Forse, punendo
severamente la Reggina, si e' pensato di poter cosi' moralizzare
l'intero calcio italiano''. Tutti, in citta', difendono l'operato
del presidente Lillo Foti, nei cui confronti pure e' stata confermata
la sentenza di primo grado. ''Il presidente - e' il commento unanime
- ha avuto soltanto il torto di aver pensato di poter tutelare in
un certo senso la sua squadra molto maltrattata dagli arbitri. Lo
stesso hanno fatto altre squadre, ma non sono state punite cosi'
severamente''. Al di la' dei toni, la reazione degli sportivi reggini
e' stata comunque molto composta. Per il momento tacciono i club
organizzati, forse in attesa di metabolizzare la sentenza. La Corte Federale conferma tutto ma fa uno sconto all’Arezzo (abbuono di 3 punti) 26/08 Un misero sconticino all'Arezzo e porta chiusa alla Reggina.
E' la sentenza della Corte Federale: i toscani ripartono dalla serie
B con -6 punti di penalizzazione (la Caf ne aveva comminati 9),
serie A con -15 per i calabresi. Inoltre la corte presieduta da
Piero Sandulli ha confermato le pene per l'ex designatore dei guardalinee
Mazzei e l'ex assistente Titomanlio (tre anni di squalifica). Confermati
anche i tre mesi di inibizione che erano stati inflitti invece all'ex
addetto agli arbitri del Milan, Leonardo Meani e 10.000 euro di
multa per il Milan, cosi' come aveva chiesto il procuratore Stefano
Palazzi. I giudici di secondo grado hanno di fatto cosi' confermato
le sentenze della Caf, anche perche' rispetto al maxiprocesso di
luglio la stessa Caf, stavolta non guidata da Cesare Ruperto, era
stata piu' 'morbida'. Il Lecce terza parte interessata aveva chiesto
una penalizzazione nel campionato di competenza, e cioe' una penalizzazione
dei calabresi nello scorso campionato che in sostanza li avrebbe
fatti retrocedere in serie B. Non e' stata accontentata. Ma le reazioni
non si sono fatte attendere: la Reggina ed il presidente, Lillo
Foti, presa coscienza della pronuncia della Corte federale, hanno
considerato 'ingiusta ed iniqua la decisione assunta, lesiva dei
diritti sportivi della societa', della citta' e dei tifosi'. 'Tuteleremo
tali diritti - ha proseguito la nota del club - in tutte le sedi
competenti, continuando ad operare in silenzio a tutela dei propri
comportamenti e dell'immagine della societa'''. La Reggina, anche
secondo il legale che l'ha difesa, Carlo Morace, si aspettava di
piu': ''Certamente, ma non mi esprimo fino alla lettura delle motivazioni
- ha detto Morace - Il Tar? Al momento non posso dare nessun giudizio''.
Per ora quindi spazio alla Camera di Conciliazione, che presumibilmente
verra' convocata a settembre, forse a campionato iniziato. E intanto
come previsto dai legali del Lecce, ecco le reazioni delle societa'
interessate indirettamente alla sentenza, fattispecie la Lazio.
''C'e' una sperequazione palese tra noi e la squadra calabrese -
ha dichiarato il patron laziale Lotito - a rigor di logica, se loro
hanno violato l'articolo 1 (quello sull'illecito sportivo) 11 volte
e la Lazio 4, non e' possibile penalizzarci con 30 punti per lo
scorso campionato e 11 per il prossimo e togliere a loro solo 15
punti''. Che e' esattamente quanto temeva l'avv. Mario Tonucci,
difensore degli interessi del Lecce: l'alzata di scudi delle altre
societa' gia' sanzionate dalla Corte Federale, Lazio, Milan, e Fiorentina.
Non finisce qui. Identica risposta da parte dell'Arezzo: spazio
alla Camera di Conciliazione del Coni. ''La differenza di trattamento
fra noi e gli altri protagonisti di oggi - ha detto amministratore
delegato dell' Arezzo Giovanni Cappietti - e' un segnale chiaro
della evidenza della nostra estraneita' ad ogni illecito. Ma la
sentenza e' ancora inadeguata''. Una settimana fa, alla pronuncia
della prima condanna, vi fu una vera sollevazione della societa'
e della citta' intera. E fin da allora fu annunciata la strategia
che adesso Cappietti conferma. ''Andremo avanti, adesso alla Camera
di conciliazione del Coni, poi vedremo, perché non avendo
commesso alcunché non possiamo accettare nessuna penalizzazione,
nemmeno la piu' piccola. Siamo di fronte ad una ingiustizia e non
ci arrendiamo''. La Reggina “Una decisione ingiusta e iniqua” 26/08 ''La Reggina Calcio spa ed il presidente, Lillo Foti, presa
coscienza della pronuncia della Corte federale, considerano ingiusta
ed iniqua la decisione assunta, lesiva dei diritti sportivi della
societa', della citta' e dei tifosi''. E' quanto si afferma in un
comunicato riportato nel sito della societa' amaranto. ''Tuteleremo
tali diritti - prosegue la nota - in tutte le sedi competenti, continuando
ad operare in silenzio a tutela dei propri comportamenti e dell'immagine
della societa'''. Presidente Bova “Si decide su di un pregiudizio insopportabile” 26/08 ''Ancora una volta si conferma il fatto, assolutamente inaccettabile,
che verso il Sud e soprattutto verso la Calabria si decida sulla
base di un sospetto che non ha fondamento alcuno e di un gravissimo
ed insopportabile pregiudizio. Noi interpretiamo in questo modo
la decisione della Corte federale, che ha confermato i 15 punti
di penalizzazione ai danni della Reggina''. Lo afferma il Presidente
del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Bova, dopo la decisione
presa dai giudici di secondo grado nei confronti della societa'
calabrese. Secondo Bova, ''la Reggina e' stata giudicata solo sulla
base di un sospetto che non poggia su nulla. A dimostrarne l'assoluta
infondatezza e' stato, in ogni circostanza, il campo, che ha visto
la squadra conquistare sempre con merito la salvezza, subendo anzi
in piu' occasioni decisioni sfavorevoli. Tutto questo e' il frutto
di un pregiudizio rispetto a quanto di positivo, con enorme sacrificio
e fatica, il Sud e la Calabria riescono a fare, non soltanto nello
sport. Da questa sentenza ingiusta deriva un danno gravissimo, con
una penalizzazione che sara' quasi impossibile recuperare''. Il
Presidente del Consiglio regionale invita la Reggina ''ad andare
avanti con determinazione, anche a fronte di questa situazione che
non ha precedenti. Da un lato bisogna dimostrare sul campo di avere
la capacita' di superare anche queste avversita'; e per perseguire
l'obiettivo necessita una squadra che sia competitiva rispetto al
macigno che le e' stato messo davanti. Dall'altro occorre battersi
a tutti i livelli giurisdizionali, nessuno escluso, e non lasciare
nulla di intentato per impedire che sentenze di questo tipo restino
in piedi''. Il Sindaco di Reggio “Un accanimento sconcertante” 26/08 ''E' sconcertante l'accanimento contro la Reggina''. Ad affermarlo
e' il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, in una nota
diffusa dall'Ufficio Stampa del Comune, in merito alla sentenza
della Corte federale che ha confermato la penalizzazione di 15 punti
alla Reggina. ''Se qualcuno - sostiene Scopelliti - pensa che dopo
aver penalizzato la squadra della mia citta' il calcio italiano
sia diventato pulito si sbaglia. Questo nuovo corso, infatti, e'
figlio di quelle lobby garanti dell'impunita' di squadre con interi
parchi giocatori, direttori sportivi, allenatori, accompagnatori
e ... finanche magazzinieri che hanno gravitato nell'orbita del
sistema che si voleva abbattere. Di fronte a questa vergognosa determinazione
chiediamo, ancora una volta, giustizia. Al tempo stesso confermiamo
di voler percorrere tutte le strade democratiche in grado di confermare
la correttezza della societa' amaranto''. Corbelli “Una sentenza scandalosa” 26/08 ''Sono scandalizzato e indignato dalla sentenza della Corte
federale, che ha accolto, parzialmente, le richieste del procuratore
federale Palazzi e confermato il verdetto di primo grado con i 15
punti di penalizzazione in serie A per la squadra dello Stretto''.
A dirlo e' stato il leader del movimento Diritti Civili, Franco
Corbelli, che nel 2001, anno della retrocessione in serie B della
squadra reggina, presento' un esposto alla Procura di Bari su presunti
torti arbitrali subiti dagli amaranto. Corbelli, in una dichiarazione,
ha invitato il presidente della Reggina, Lillo Foti, ''a fare una
battaglia comune, che Diritti Civili sosterra', insieme alla Juventus,
l'altra sola squadra ad essere stata, in modo ingiusto, eccessivamente
penalizzata contro i poteri forti del calcio''. ''Oggi - ha sostenuto
Corbelli - e' stata scritta una nuova pagina di ingiustizia, non
solo sportiva, nei confronti non solo della Reggina, ma di una intera
regione, la Calabria. La Reggina punita piu' della Fiorentina di
Diego Della Valle e' un insulto inaccettabile, una bestemmia. Come
si puo' arrivare a tanto? Viene scandalosamente salvata dalla serie
B la Fiorentina del potente Della Valle, nonostante le prove schiaccianti
della combine della partita Lecce-Parma, determinante per la permanenza
in serie A dei viola, e si condanna poi la Reggina alla penalizzazione
di 15 punti, decretando di fatto, per il prossimo campionato, la
sua retrocessione in serie B. Solo la Juventus e' stata punita piu'
della Reggina. Perche' la Corte Federale che ha salvato Fiorentina,
Lazio e Milan, modificando la sentenza di primo grado, solo alla
Reggina non ha fatto alcuno sconto, confermando in toto il primo
verdetto? Perche' non c'e' stata una campagna mediatica nazionale
(anzi, c'e' stata ma contro per la squadra calabrese) come per Fiorentina,
Lazio e Milan? Si e' scelto di penalizzare la squadra calabrese
perche' non ha poteri forti politico-imprenditoriali-editoriali
alle spalle''. ''Questa condanna - ha concluso Corbelli - e' una
vergogna e uno scandalo. Va respinta con forza e con sdegno''. Foti (FI): “Non si può subire in silenzio” 26/08 ''Quella parte della classe politica reggina e tutti quanti
coloro che hanno creduto che la Reggina potesse uscire da questa
assurda e paradossale vicenda senza subire torti eccessivi, si sono
sbagliati. Con questa ultima sentenza ormai anche l'ultima (in)giustizia
sportiva e' fatta. Questo ci viene ironicamente da pensare''. A
sostenerlo e' stato il commissario provinciale di Reggio Calabria
di Forza Italia, Nino Foti, in merito alla sentenza della Corte
federale che ha confermato la penalizzazione di 15 punti per la
Reggina. ''La citta' di Reggio Calabria e la sua Provincia, ancora
una volta - ha aggiunto Foti - finiscono vittime di un sistema che
la vede purtroppo pagare in modo assurdo ed esagerato. Ancora una
volta, quando in questa terra c'e' qualcosa o qualcuno per cui i
reggini possono sentirsi orgogliosi di essere tali subito interviene
qualcosa o qualcuno per spingerla in basso. Sara' per qualche strana
iattura o per qualche altro arcano disegno? Forse tutto questo accade
per mantenere in vita, dentro l'animo del reggino, una primordiale
forma di autocommiserazione, del tipo 'tanto era gia' tutto previsto',
tale da indurre chiunque ad accontentarsi delle briciole, del tipo
'comunque siamo rimasti in serie A'''. ''Eppure - ha sostenuto Foti
- non e' cosi' che deve andare. La gente di Reggio Calabria, con
in testa la sua classe politica, deve dimostrarsi coesa ed unita
di fronte ad un torto subito. Le Istituzioni e, soprattutto, chi
ha responsabilita' di governo devono interpellarsi sulle negative
ricadute socio economiche che deriveranno da questa assurda vicenda.
Soprattutto in una regione ed in una provincia del profondo Sud,
dove lo Sport significa molto, non fosse altro in termini di riscatto
e di rilancio. Non credo sia un atteggiamento saggio quello di subire
e sopportare tutto in silenzio. Non e' questo l'esempio che la politica
deve dare. Cosi' invito tutti i rappresentanti delle forze politiche
di entrambi le coalizioni ad unire la nostra voce a quel coro di
sdegno e di protesta che spero, presto, accomuni tutti i reggini''. Lotito “Una perequazione tra Lazio e Reggina” 26/08 La sentenza della Corte Federale che oggi ha confermato la
penalizzazione di 15 punti alla Reggina non tranquillizza il presidente
della Lazio, Claudio Lotito: ''C'e' una sperequazione palese tra
noi e la squadra calabrese - ha dichiarato a 'Radio radio' - a rigor
di logica, se loro hanno violato l'articolo 1 (quello sull'illecito
sportivo) 11 volte e la Lazio 4, non e' possibile penalizzarci con
30 punti per lo scorso campionato e 11 per il prossimo e togliere
a loro solo 15 punti''. Lotito, inibito dalla Corte Federale per
2 anni e 6 mesi, difende il proprio operato e quello dei biancocelesti:
''Dall'arbitrato del Coni mi aspetto il ripristino di un equilibrio
di giudizio uniforme che sia legato a quello che uno ha realmente
fatto - ha spiegato il presidente della Lazio - mi e' stato riconosciuto
che non ho mai chiamato arbitri e designatori ma, come mi veniva
chiesto da piu' parti, mi sono soltanto rivolto alle sedi istituzionali
competenti per avere ragione dei torti che subivamo''. E allora
l'augurio per il prossimo futuro e' scontato: ''Spero sia passato
il furore iniziale e si ritrovi la serenita' per iniziare un vero
processo di risanamento - ha aggiunto Lotito - non vorrei che alla
fine, come nella rivoluzione francese, pagassero anche gli innocenti''.
Nonostante i problemi di 'calciopoli' non manca un occhio al mercato.
Due i casi di maggiore attualita': l'acquisto di Jimenez dalla Ternana
e la possibile cessione di Oddo. ''Per il cileno la firma della
controparte tarda ad arrivare creando danni a tutti gli interlocutori
- ha affermato il presidente della Lazio - per quanto riguarda Oddo,
ho promesso di non consideralo incedibile ma fino ad ora non e'
arrivata nessuna reale offerta'' L’Arezzo ricorre alla Camera di Conciliazione 26/08 "Ricorreremo alla Camera di conciliazione del Coni":
è questa la prima reazione dell' amministratore delegato
dell' Arezzo Giovanni Cappietti, raggiunto telefonicamente a Roma,
dopo le sentenze emesse dalla Corte federale. Un verdetto che, anche
se contempla uno sconto di pena, non soddisfa gli amaranto. "La
differenza di trattamento fra noi e gli altri protagonisti di oggi
- ha detto ancora Cappietti - è un segnale chiaro della evidenza
della nostra estraneità ad ogni illecito. Ma la sentenza
è ancora inadeguata". Solo l'Arezzo ha ottenuto in questo
grado di giudizio uno sconto rispetto al prima sentenza che per
la squadra, ora allenata da Antonio Conte e che domani affronta
l'Udinese in Coppa Italia, prevedeva la permanenza in serie B con
una penalizzazione di nove punti. Adesso i punti di penalizzazione
sono scesi a sei. Una settimana fa, alla pronuncia della prima condanna,
vi fu una vera e sollevazione della società e della città
intera. E fin da allora fu annunciata la strategia che adesso Cappietti
conferma. "Andremo avanti, adesso alla Camera di conciliazione
del Coni, poi vedremo, perché non avendo commesso alcunché
non possiamo accettare nessuna penalizzazione, nemmeno la più
piccola. Siamo di fronte ad una ingiustizia e non ci arrendiamo". Matarrese: Con la FIGC collaborazione vitale, dividersi non conviene 26/08 "Nessuno si illudeva che i problemi si potessero risolvere
in poco tempo, le cose devono maturare. Ma vedo serietà in
tutti, c'é voglia di collaborare con la federazione. I presidenti
stanno voltando pagina. Non dico di dimenticare, ma bisogna recuperare
sul male fatto, specie nei confronti dei tifosi che dobbiamo recuperare",
così ha continuato il presidente di Lega Antonio Matarrese
ai microfoni della Rai durante l'intervallo di Inter-Roma di Supercoppa
italiana. "Rossi? Il commissario è stato lanciato in
un sistema che non conosceva - ha continuato Matarrese - noi siamo
qui per sostenere tutto questo, e io metto la mia esperienza a disposizione.
Non conviene dividersi: la Lega a sua volta deve avere come punto
fermo il presidente e il consiglio in sintonia con la Figc. Ora
faremo i calendari e e da allora inizieremo a lavorare con la federazione.
Uno slittamento dell'inizio dei campionati? Noi dobbiamo farli partire,
il 9 e 10 settembre devono partire, se non va in crisi il sistema",
ha concluso Matarrese. "Sono addolorato per la Juventus e per
i nuovi dirigenti, e per la storia che rappresenta, ma lo spettacolo
non si può fermare, se no il calcio finisce in una crisi
profonda da cui sarà difficile uscire", così
il presidente della Lega Antonio Matarrese ai microfoni della Rai
nell'intervallo della SuperCoppa italiana tra Inter e Roma. "Il
ricorso al Tar? Non so, so solo che dobbiamo partire..", ha
insistito Matarrese. La Juve attende una mediazione del Governo 26/08 Una discussione franca e approfondita sui riflessi economici e sociali che la sentenza della giustizia sportiva comporta sul futuro della Juventus: è la richiesta rivolta dal club bianconero alle massime istituzioni dello sport italiano, Coni e Governo, per tentare una via di conciliazione che non sia soltanto quella delle carte bollate e delle sedi giudiziarie. E' stato il consigliere di amministrazione juventino e avvocato di professione, che ha anche firmato il ricorso al Tar, Riccardo Montanaro, a esporre la richiesta in varie sedi, precisando che, se verrà presa in considerazione, la società bianconera è anche disposta a "interrompere" il proprio ricorso al Tar. "Il momento di approfondimento poteva essere la Camera di Conciliazione - spiega - ma ne siamo usciti delusi, perché la Figc è sembrata molto chiusa, non pare voler uscire dal campo delle sentenze come unica realtà possibile. Adesso abbiamo compiuto tutti i passi possibili, non resta che aspettarcene uno da parte del Coni e del Governo, un passo non formale, una semplice presa d'atto dei problemi conseguenti, che toccano tutto il calcio italiano e non solo la Juventus". "Bisogna cominciare a pensare - prosegue il legale - che noi non ci stiamo muovendo solo pro-Juve, né chiediamo un pronunciamento in favore della Juventus, ma per tutti. Infatti, é ormai chiaro che vanno riformati i contenuti della giustizia sportiva, occorre farlo nell'interesse generale, perché così non va, si producono solo situazioni peggiorative. A riprova che il nostro intento non è solo pro domo nostra, il fatto che le nostre istanze non sono lesive per nessuno: nel ricorso al Tar, infatti, è specificato che chiediamo la serie A con il minor pregiudizio possibile per tutti". In altre parole, la riammissione alla serie A della Juventus non comporterebbe, almeno nella richiesta bianconera, la retrocessione del Messina o altre modifiche della classifica stilata a tavolino dalle ultime sentenze della giustizia sportiva. Ma esiste una sede formale in cui potrebbe avvenire questo confronto a 360 gradi? "L'importante è che ci sia la volontà di effettuarlo e poi risolveremmo facilmente il problema di dargli una veste formale - aggiunge Montanaro - Teoricamente, anche la sede dell'arbitrato potrebbe essere adatta. Potremmo affrontarlo e poi transigerlo". Ma Montanaro ritiene che sia soprattutto il Governo l'interlocutore in assoluto più idoneo: "Visto che fa della concertazione una delle proprie filosofie portanti, sarebbe una grande occasione. E non dovrebbe occuparsi di un singolo, cioé la Juventus, in questo caso, ma di una situazione generale che interessa tutto il calcio italiano". Insomma, l'obiettivo più urgente, è quello di "essere presi in considerazione", cioé che la situazione complessiva della Juventus, tifosi compresi, venga analizzata a fondo e non contino soltanto le carte processuali. Non resta che attendere un passo del Governo, quindi. E nell'attendere, la Juventus di quest'anno, come ha anche sottolineato oggi Deschamps, è senz'altro la squadra più allenata d'Italia. Tifosi e azionisti della Juve ricorrono al TAR 26/08 I ricorsi al Tar del Lazio contro la sentenza sportiva di
condanna della Juventus salgono a tre. Oggi ne è stato notificato
uno di due tifosi piccoli azionisti che va ad aggiungersi al primo
presentato da altri azionisti esponenti del comitato "giulemanidallajuve"
e al secondo (in ordine di tempo) depositato dalla Juventus. Il
terzo ricorso si definisce in termini giuridici "ad adiuvandum",
è stato presentato cioé per sostenere le ragioni della
società bianconera. A redigerlo sono stati gli avvocati Enzo
Antonucci ed Elisabetta Merlino del Foro di Lanciano: "Con
la notifica odierna - spiega l' avvocato Antonucci - rientriamo
anche noi nei termini di legge utili per comparire in occasione
dell' udienza del Tar del Lazio del 1 settembre". Le motivazioni
che stanno alla base di questa nuova iniziativa a difesa della Juventus
ricalcano sostanzialmente quelle degli esponenti di "giulemanidallajuve".
La condotta di Moggi e Giraudo ha configurato solo la violazione
dell' articolo 1 del codice di giustizia sportiva, quello che punisce
la slealtà e che prevede una diminuzione di punti in classifica.
L' articolo 6 - quello che punisce l' illecito sportivo e comporta
la retrocessione - non è stato violato perché "manca
il segmento arbitrale - dice Antonucci - ed infatti tutti gli arbitri
sono stati assolti e Lazio e Fiorentina non sono state retrocesse
in Serie B". I ricorrenti contestano poi la competenza della
Caf ("a giudicare doveva essere la Commissione disciplinare"),
la composizione del collegio giudicante e l' utilizzo delle intercettazioni
telefoniche come unico elemento su cui fondare le accuse. Montezemolo: “Serve mettere la parola fine, ora lavorare per il futuro” 26/08 "Ci vuole serenità, anche da parte delle autorità
sportive e non solo. Mettiamo la parola fine e lavoriamo per il
futuro del calcio, anche con un senso di equità con rispetto
delle pene inflitte a tutti". Lo ha detto il presidente della
Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, rispondendo a chi gli chiedeva
un commento su calciopoli e il ricorso al Tar della Juventus. "Penso
che questo grande tema che sta un po' diventando un tormentone nazional-popolare
ha alle basi una giusta necessità di rinnovamento delle regole
del mondo del calcio, debba però tener conto di chi ha già
pagato molto e mi auguro che il buon senso prevalga per riuscire
a concludere questa vicenda ed affrontare il futuro del calcio in
modo sereno", ha sottolineato Montezemolo, secondo il quale
è necessario tornare a "parlare di calcio giocato sui
campi e non nelle aule giudiziarie". "Ci vuole serenità,
anche da parte delle autorità sportive e non solo. Mettiamo
la parola fine e lavoriamo - ha concluso - per il futuro del calcio,
anche con un senso di equità con rispetto delle pene inflitte
a tutti". L’Inter vince la supercoppa di Lega 26/08 Se Massimo Moratti pensava di vivere una stagione tranquilla
può mettersi l'anima in pace. La stratosferica campagna acquisti
della sua Inter potrà servire a vincere lo scudetto così
come è servita ad aggiudicarsi la Supercoppa ma per ora non
dà cenni di garantire la pace dei sensi sportivi. Ci sono
volute tre sberle della Roma in poco più di mezz'ora per
mettere in moto una formazione mai così ricca di talento
che Mancini dovrà al più presto far diventare una
squadra. Ci vogliono i tempi supplementari per far restare a Milano
il primo trofeo della stagione giocato dalle uniche due grandi del
calcio italiano non coinvolte dai processi estivi. E Roma e Inter
hanno comunque divertito il pubblico giocando di fatto un tempo
a testa, fino al 4-3 finale siglato da Figo nel primo tempo supplementare.
L'inizio è decisamente dei più imprevisti. Problemi
burocratici (e diplomatici?) costringono Pizarro ad accomodarsi
in tribuna, ma la Roma in campo dimostra subito di non aver bisogno
di nuovi acquisti. Con la formazione titolare della scorsa stagione,
Spalletti dà una lezione di calcio a Mancini che vede la
sua squadra giocare come negli incubi peggiori. I tre reparti sono
distanti anni luce e i tre nuovi acquisti (Grosso, Vieira e Ibrahimovic)
non servono a nulla a una formazione senza identità. Il primo
tempo è quindi un imprevisto monologo giallorosso con tre
gol in 34' contro un'Inter composta da tante statuine forse incollate
a terra dai loro pesantissimi contratti. Bella e concreta, la squadra
di Spalletti non ha bisogno di punte vere perché ha centrocampisti
che sanno fare gol e lo dimostrano davanti a un pubblico che si
aspettava spettacolo ben diverso. Invece, il gran numero di Figo
che si beve Aquilani, Cufré e De Rossi all'8' è la
consueta splendida giocata di un singolo mentre la Roma attacca
e difende con tutti i suoi uomini e crea una palla gol dietro l'altra.
Mancini non si fa pregare per punire il doppio pasticcio di Toldo
che rinvia sui piedi di Panucci e poi buca assieme a Zanetti il
cross del difensore con il brasiliano che tocca di testa e segna
a porta vuota al 13'. Splendida l'azione che porta Aquilani al tiro
quasi a colpo sicuro ma Toldo si riscatta. Il raddoppio è
però solo questione di minuti e questa volta Aquilani non
può sbagliare perché il triangolo con Totti si chiude
in maniera perfetta al 25'. E il terzo gol al 34' è frutto
di un'altra combinazione facile facile con Taddei che mette Aquilani
di nuovo nella posizione più comoda per battere senza problemi
Toldo. Si spengono i cori della curva nord assalita dal consueto
dubbio che ancora una volta l'Inter sia bella solo nelle figurine
Panini e non sul campo, anche se il gol di Vieira ridà qualche
speranza sul finire del tempo. La brillante macchina da gioco di
Spalletti si inceppa dopo un'ora per evidente esaurimento di fiato.
L'Inter ci mette almeno l'orgoglio e si getta in avanti arrivando
al pareggio grazie al talento, visto che il gioco continua a essere
piuttosto caotico. La prima sostituzione ufficiale di Adriano della
stagione al 16' è anche la prima occasione per prendere a
calci la panchina con uno di quei gesti di insofferenza che non
lo fanno certo salire nella classifica delle simpatie. E poi Crespo
fa subito ciò che Adriano per un'ora non ha fatto e cioé
gol, con un bel colpo di testa anticipando Chivu al 20'. La Roma
continua a muovere bene la palla ma non ha più il fiato per
attaccare una difesa apparsa fragilissima nel primo tempo, e così
l'Inter prende il controllo della partita, ridando un senso alla
sua serata. Il pareggio di Vieira al 29' é la logica conseguenza
di un dominio pressoché assoluto, ma Ibrahimovic ha la stessa
mira di quando era alla Juve e si mangia la palla del match al 44'.
Si va ai supplementari e ci pensa Figo a completare l'opera: la
punizione dalla quale nasce il gol vittoria è un gentile
regalo di Saccani ma Doni ci mette del suo partendo in colpevole
ritardo per regalare la coppa all'Inter. Chivu si fa espellere,
ma la Roma non ne ha più da tempo. Mancini vince così
la sua ennesima coppa, consapevole però che in campionato
dovrà fare i conti anche con questa Roma. Orari e arbitri del terzo turno di Coppa Italia 25/08 La Figc ha reso noti gli orari e le terne arbitrali designate
per il terzo turno eliminatorio della Coppa Italia in programma
domenica 27. Queste le assegnazioni:
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del 28/01/2004
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