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Sport
Il calcio nel caos

 

Matarrese nuovo presidente di Lega “Adesso si cambia”

08/08 Antonio Matarrese è il nuovo presidente della Lega Calcio. Ha ottenuto 26 voti su 39. E’ stato eletto al sesto scrutinio complessivo (il quarto di oggi) con i 26 voti previsti dal quorum dei due terzi dei 39 rappresentanti delle società di serie A e B. Antonio Matarrese, che ha da poco compiuto 66 anni essendo nato a Bari il 4 luglio 1940, subentra quindi ad Adriano Galliani. Si tratta, comunque, di un ritorno perché Matarrese, esperto conoscitore del mondo del calcio, era già stato presidente della Lega Nazionale Professionisti dal 1982 al 1987, quando aveva lasciato la carica a Luciano Nizzola per trasferirsi sulla poltrona di presidente della Federcalcio che ha occupato dal 1987 al 1996. Matarrese è stato anche vicepresidente dell'Uefa e presidente della Commissione fair play della Fifa.
Una Lega Calcio dove i grandi non mangeranno più i piccoli, un calcio italiano più rispettato all'estero. Sono le prime indicazioni di Antonio Matarrese, appena eletto presidente della Lega. E' un Matarrese che ha da togliersi dalle scarpe una montagna di sassolini e che non nega di essere animato da "uno spirito di rivalsa" per non essere stato trattato benissimo da un certo ambiente del calcio italiano. "Da oggi con Matarrese si cambia - dice subito il neo presidente della Lega, appena tornato a sedere su quella poltrona che fu sua già il 10 marzo 1982 e che lasciò cinque anni dopo per quella romana della Figc - In Lega i grandi non mangeranno più i piccoli. Prima erano in pochi a decidere, erano due o tre, ma da oggi tanti presidenti sono diventati maggiorenni, ci saranno più equilibri e rispetto reciproco". Un lungo discorso entusiasta, quello di Matarrese, tutto basato sulla nascita di "una nuova Lega", per un presidente che non sceglie tra l'ipotesi di essere un traghettatore, né un innovatore e neanche un pacificatore: "voglio preparare il futuro - dice -. Voglio stare il tempo che sarà necessario". E poi diversi consigli all'indirizzo del commissario della Figc, Guido Rossi, uno che "ha avuto la fortuna di vincere i Mondiali e adesso però deve cominciare anche a lavorare". A Rossi, Matarrese promette collaborazione, ma non certo sudditanza. "Non portiamo in Federazione - chiarisce - il nostro regolamento per farlo approvare. Noi vogliamo vedere anche le loro carte e vogliamo confrontarci". "Sono amareggiato - aggiunge -. Con il prof. Rossi a Berlino sul carro dei vincitori non c'erano i presidenti, quelli che hanno messo i soldi nel calcio, né quelli che hanno sbagliato e sono stati puniti né quelli che erano innocenti. Ma verso di loro andava tesa la mano, chi paga i calciatori della nazionale campione del mondo?".
Commissario Rossi “Un contributo importante per il rinnovamento”
"Congratulazioni per l'elezione e auguri di buon lavoro". Comincia così il telegramma inviato in serata al neo presidente della Lega professionisti Antonio Matarrese a firma del Commissario straordinario della Figc Guido Rossi e dei quattro vice commissari Albertini, Coccia, Gamberale e Nicoletti. "Il contributo della Lega di Milano - si legge ancora nel telegramma - sarà prezioso per portare avanti un reale, sano, profondo rinnovamento del calcio".
Cobolli “Contento perché abbiamo un presidente”
"Antonio Matarrese è uomo che ha gestito il passato ma che saprà gestire con grande equilibrio anche il futuro". E' questo il commento del presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, dopo l'elezione a presidente della Lega di Antonio Matarrese. "Abbiamo un presidente - ha detto Cobolli - e io sono contento. Era opportuno e necessario che la Lega si desse un presidente, se no avrebbe avuto un commissario e avrebbe dato un segnale di debolezza". "Mi auguro - ha concluso Cobolli - che Matarrese sia in grado di pilotarci verso una comunione di intenti maggiore che in passato". Pur non dichiarando apertamente se avesse o meno votato a favore di Matarrese, Cobolli Gigli ha detto: "Se sono contento vuol dire che non ero contrario. Sono stato il primo a fare le mie felicitazioni al presidente Matarrese".
Zamparini “Una buona soluzione ponte”
Uscendo in anticipo dall'assemblea generale della Lega Calcio, Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, aveva definito la probabile elezione di Antonio Matarrese a presidente della Lega "una soluzione-ponte che va bene". "Sicuramente - ha aggiunto Zamparini - la nomina di Matarrese non farà contente le grandi, perché non porterebbe avanti il discorso che avevano loro prima. Matarrese, infatti, farà l'interesse di tutti e non solo delle quattro grandi". Anche se ancora non era stato ancora raggiunto un accordo, Zamparini ha lasciato l'assemblea dicendosi "non soddisfatto, anche se sono stati fatti discorsi importanti". Il patron del Palermo ha detto di aver apprezzato il discorso del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentis. "Ha chiesto una presa di coscienza perché non possiamo dare l' immagine, al di fuori, che non scegliamo nessuno. Ha detto: 'scegliamo Matarrese poi se Matarrese non ci va bene a Natale gli votiamo contro e lo mandiamo a casa'". A proposito della polemica suscitata questa mattina dalle parole di Cellino che giudicava Matarrese "la preistoria", Zamparini ha così replicato: "io sono un buon presidente perché ho molta esperienza. Direi che sono molto migliore di venti anni fa. Così Matarrese ha molta esperienza e sarà un presidente con molta esperienza. Non si eliminano gli uomini con molta esperienza, si adoperano".
Baraldi “Curriculum idoneo”
"Siamo molto vicini, speriamo che si continui su questa strada e che l'assemblea condivida questa candidatura visto che tra l'altro è l'unica". Uscito in anticipo dall' assemblea della Lega, il dg del Modena Luca Baraldi esprimeva fiducia in un esito positivo - come poi è stato - della riunione di oggi per la nomina di un presidente della Lega. "Siccome c'é un solo candidato - ha spiegato Baraldi - forse è per questo che ci sono più incertezze". Baraldi ha così escluso che ci sia stato un fronte delle grandi contro la nomina di Antonio Matarrese. "Io sono per il rinnovamento del calcio - ha concluso Baraldi - ma certamente l'esperienza è molto importante e Antonio Matarrese ha un curriculum idoneo per gestire un momento così difficile del calcio italiano".
Cellino “Matarrese peggio della preistoria”
"Altro che ritorno alla preistoria, questo è ancora peggio". E' il caustico commento di Massimo Cellino, patron del Cagliari, alla elezione di Antonio Matarrese alla presidenza della Lega Calcio. "Si diceva che il commissariamento sarebbe stato un segno di debolezza - ha detto Cellino - e invece Matarrese che cosa rappresenta? La forza? Ma non scherziamo...". Cellino ha spiegato le ragioni del suo rifiuto alla candidatura a presidente: "Nonostante le richieste io non mi sono candidato perché preferivo il commissariamento. Solo un commissario avrebbe rimesso in ordine la Lega". Alla domanda su cosa lo abbia più deluso, Cellino ha risposto: "la Lega. Si parlava di rifondazione del calcio e invece guardate i risultati. Per settimane Zamparini ha chiesto il commissariamento e oggi si è battuto per Matarrese, proprio non capisco". "Questo è il risultato - ha aggiunto Cellino - dell' inciucio tra Mastella e Casini". E infine, parlando con alcuni suoi colleghi, ha detto: "avete eletto un presidente della B, ora vedrete le mutualità. Matarrese riempirà la B di soldi".
Cazzola “Matarrese nostro candidato”
"Siamo soddisfatti perché la nostra linea era di arrivare al termine dell'Assemblea di oggi avendo un presidente, in quanto a nostro avviso era questo l'obiettivo primario della Lega. Matarrese era l'unico candidato proposto e noi l'abbiamo sostenuto dal primo momento con interventi a suo favore". Ha commentato così, il presidente del Bologna Alfredo Cazzola, l'elezione alla presidenza di Lega di Antonio Matarrese. "E' stata una bella battaglia - ha aggiunto Cazzola al termine dell'assemblea - ma abbiamo vinto: c'é subito un Presidente di Lega pronto ad affrontare le priorità sul tavolo, che per noi, presidenti di società di Serie B, sono rappresentate dal tema dei diritti televisivi e dalla questione delle gare di sabato".
De Laurentis “Un presidente senza altri lavori”
"Matarrese è un uomo che potrà lavorare all'interno della Lega in maniera totale, perché non ha altri lavori da fare". Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha espresso la sua soddisfazione per l'elezione a presidente della Lega di Antonio Matarrese. "Il calcio - ha osservato De Laurentiis - finalmente è ripartito; questo calcio che si era fermato quasi in maniera incosciente riprende oggi il suo cammino. Adesso c'é molto da lavorare, molto da modificare e molto da cambiare". Per De Laurentiis, Matarrese sarà all'altezza del compito affidatogli, "perché è un uomo di grande esperienza". "Del resto - ha aggiunto il patron del Napoli - con un consiglio forte alle spalle potrà fare bene, anche perché un presidente non decide, ma presiede al volere di tutti quelli che rappresenta". Infine De Laurentiis ha smentito che sia stato lui a parlare di un incarico a termine per Matarrese, come aveva in precedenza riferito il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini. "C'é molto da lavorare - ha detto De Laurentiis - non si può parlare di mesi o di anni. Io voglio parlare di un contesto in cui tutti devono lavorare per un futuro migliore e quindi, secondo me, le persone sono solo di servizio e al servizio della comunità del calcio. Parlare oggi di un cambio sarebbe soltanto un segnale negativo, contrario alla volontà di andare avanti. E' come se mettessimo un freno, e invece oggi bisogna accelerare".

Il processo CAF per la Reggina la vigilia di ferragosto

08/08 Niente vacanze per la giustizia sportiva chiamata a giudicare la posizione della Reggina deferita per illecito sportivo dal procuratore federale Stefano Palazzi sulla base della relazione dell'ufficio indagini. La squadra calabrese, come confermato dallo stesso presidente Pasquale Foti, dovrà presentarsi alla vigilia di Ferragosto davanti alla Corte di Appello Federale (il prossimo 13 agosto) per rispondere sulle tre partite contestate al club sulla base dell'atto di deferimento: si tratta di Atalanta-Reggina, Sampdoria-Reggina e Palermo-Reggina. Nelle 24 pagine dell'atto di deferimento della Reggina Palazzi si sofferma sul rapporto, soprattutto telefonico, intercorso tra Foti e il designatore Bergamo (nei confronti di quest'ultimo vale il difetto di giurisdizione già stabilito nel primo procedimento). "Dall'indagine espletata - scrive il procuratore federale - è emersa l'esistenza di una fitta rete di rapporti, stabili e protratti nel tempo, intercorsi tra il presidente della società Reggina, Pasquale Foti e uno dei due designatori Paolo Bergamo, fra i cui scopi è rimasto accertato, fra l'altro, il fine di condizionare il settore arbitrale. La suddetta finalità - indica Palazzi - veniva perseguita sostanzialmente attraverso una costante corrispondenza telefonica fra i due soggetti menzionati, alla base della quale vi era un consolidato rapporto di amicizia, come espressamente affermato dai due nelle conversazioni in atti, e il particolare rapporto tra Foti e Moggi. Tale ultimo elemento - aggiunge Palazzi - assume una particolare valenza, in considerazione del potere di condizionamento che questi esercitava nei confronti dell'intero settore arbitrale, come rimasto accertato dall'esito del procedimento disciplinare che lo ha riguardato". Nell'atto di deferimento Palazzi ricorda inoltre la posizione di Foti coincidente con quella della ex dirigenza juventina: "soltanto al fine di comprendere meglio le fasi attraversate dalla presente vicenda - precisa il procuratore federale - appare utile ricordare che, dall'inizio dell'indagine penale, si sono verificate l'elezione del presidente federale e del presidente della Lnp, la programmata sostituzione della coppia di designatori con un designatore unico e la modifica del sistema di designazione degli arbitri della serie A e B, oltre ad essersi disputato l'intero campionato 2004/2005. In questo contesto Foti ha assunto una posizione coincidente con quella dei dirigenti della Juventus, come emerge dalle conversazioni fra il predetto e Moggi inerenti i temi menzionati. In particolare, dagli elementi in atti emerge anche il tentativo di Foti di difendere la posizione dei due designatori, in particolare di Bergamo, propugnandone presso i competenti organi federali il mantenimento in carica". Il processo alla Reggina si terrà ancora a Roma, con la stessa formula di quello che ha già portato alle condanne eccellenti: il primo round alla Caf per passare poi in secondo grado di giudizio alla Corte federale.
Foti: Deferimento esagerato
''La Reggina comparira' il 13 agosto davanti alla Caf anche se non c'erano i presupposti per il deferimento''. Il presidente della societa' calabrese, Lillo Foti, ha sottolineato di ritenere il rinvio a giudizio richiesto per la societa' ''esagerato''. ''Nel deferimento - ha aggiunto - c'e' un pizzico di cattiveria nei miei confronti e in quelli della societa'''. ''I dati del campionato 2004-2005 parlano chiaro - ha ribadito Foti - e noi siamo sereni. Io non vivo di sospetti ma di fatti e realta': i nostri comportamenti sono stati sempre corretti e improntati al massimo rispetto, un rispetto che invece da qualche parte e' venuto meno nei nostri confronti''.
Meduri (DL) : Forti con i deboli
''La vecchia regola, 'forti con i deboli', trova una conferma nella decisione di ieri del procuratore federale, Palazzi, nei confronti della Reggina''. E' quanto sostiene, in una dichiarazione, Luigi Meduri, reggino, deputato della Margherita e sottosegretario alle Infrastrutture. ''Sono fiducioso - aggiunge Meduri - sull' esito della vicenda, ma non posso non gridare con forza: siate seri. In ogni caso sono sbalordito: alla Reggina, societa' di provincia con un' unica forza alle spalle, il suo pubblico, viene attribuita una capacita' di condizionamento senza eguali''.

Il DG Bigon “I calciatori della Reggina da oggi in silenzio stampa”

08/08 "I giocatori della Reggina, da questo momento ed a tempo indeterminato, sono in silenzio stampa. Esprimo, a nome della società, la nostra indignazione in merito a tutto quello che si sta verificando e dicendo su di noi e contro un accanimento mediatico senza precedenti nei confronti di una realtà medio-piccola come la nostra". Lo ha reso noto Riccardo Bigon, direttore generale della Reggina, parlando con i giornalisti a Spoleto, dove la squadra è in ritiro, facendo riferimento alla decisione del procuratore federale, Stefano Palazzi, di deferire la società per il coinvolgimento nei fatti di "calciopoli". "Per le vicende societarie, da questo momento - ha aggiunto Bigon - l'unica voce ufficiale sarà quella del presidente Foti, intendendo comprendere con questo l'intera squadra, lo staff tecnico e tutti coloro che svolgono sul campo la loro principale attività". "Abbiamo assunto questa decisione - ha aggiunto Bigon - nella consapevolezza che in tutti questi anni di gestione Foti, ben venti, la Reggina ha ottenuto e acquisito una certa credibilità attraverso valori importanti quali sacrificio, dedizione e lealtà sportiva. Sarà a disposizione dei giornalisti, e solo quando la società lo riterrà opportuno, il tecnico Walter Mazzarri. Non accettiamo che la Reggina sia indicata come il capro espiatorio di questa vicenda che ha colpito il calcio italiano ed a maggior ragione non permetteremo che venga fatta la voce grossa contro i piccoli da parte di chi ha fatto la voce piccola con le grandi". "Nonostante l'indignazione lavoriamo con grande serenità - ha proseguito Bigon - consci dell'ottimo lavoro svolto assieme al gruppo negli ultimi anni. Una serenità nei confronti della società che farà valere in ogni sede opportuna le sue ragioni. La stessa serenità e fiducia che riponiamo nei confronti degli organi giudicanti, sicuri che sapranno prende le loro decisioni senza lasciarsi condizionare da questa pressione mediatica che stiamo sopportando in questi giorni".

Il testo del deferimento della Reggina

Il Procuratore Federale,
vista la relazione in data 31 luglio 2006 n. 62\sexies IN 2005-2006 e i relativi allegati, con la quale l’Ufficio Indagini ha riferito in ordine agli accertamenti riguardanti il procedimento denominato “OFF SIDE”;
vista la documentazione acquisita ai sensi dell’art. 2, comma 3, della legge n. 401 del 1989, nell’ambito del procedimento penale n. 43915/02 R.G., instaurato presso la Procura della Repubblica – D.D.A. presso il Tribunale di Napoli, ivi compresa l’informazione di garanzia datata 18 luglio 2006;
rilevato il coinvolgimento di tesserati della F.I.G.C. in comportamenti finalizzati al raggiungimento di risultati diversi da quelli conseguenti al corretto e leale svolgimento delle partite di calcio, come ricavabile dai seguenti atti di indagine, richiamati a mero titolo esemplificativo, espletati dall’Autorità giudiziaria ordinaria (“AGO”) procedente e dall’Ufficio Indagini: 1) dichiarazioni delle persone informate sui fatti; 2) informative del Nucleo Operativo di Roma – II Sezione della Regione Carabinieri Lazio del 19 aprile 2005, del 02 novembre 2005, del 21 gennaio 2006 e del 14 luglio 2006; 3) trascrizioni di conversazioni telefoniche; 4) interrogatori degli indagati; 5) dichiarazioni rese all’Ufficio Indagini dai soggetti convocati; 6) ulteriori atti di indagine trasmessi dall’AGO procedente; 7) decisioni della Commissione di Appello Federale del 14 luglio 2006 e della Corte Federale del 25 luglio, 4 agosto 2006.
osserva quanto segue.
I. VALUTAZIONE DEL MATERIALE PROBATORIO ACQUISITO
L’attività di indagine ha consentito di acquisire agli atti una serie di elementi probatori consistenti, in particolare, nelle intercettazioni di colloqui telefonici ed in altra attività istruttoria. Inoltre, nel corso dell’indagine penale e di quella federale sono state sentite molte persone, le cui dichiarazioni sono acquisite agli atti.
Tutte le suddette risultanze probatorie sono indicate soltanto in modo esemplificativo, mentre nel presente provvedimento si fa espresso rinvio alla relazione redatta dall’Ufficio Indagini, con particolare riferimento all’attività investigativa e alle conseguenti risultanze istruttorie, e a tutti gli ulteriori atti di indagine acquisiti al procedimento, che si devono intendere tutti integralmente richiamati dal presente provvedimento.
Al riguardo va, anzi, rilevato che il procedimento instaurato dall’Autorità Giudiziaria competente è tuttora in corso e, pertanto, ove dovessero emergere altre ipotesi di rilievo disciplinare, si fa espressa riserva di adozione di eventuali ulteriori provvedimenti, in conformità alle norme federali vigenti. In proposito, è opportuno specificare che, nel presente provvedimento, si prendono in considerazione le sole vicende, riferite a tesserati e società, in ordine alle quali il competente Organo inquirente federale ha completato le indagini, come dalla relazione in oggetto.
Quanto ai criteri ermeneutici da utilizzare al fine di valutare gli elementi probatori acquisiti, nell’ordinamento generale il Giudice di legittimità, con indirizzo consolidato, ha affermato il principio interpretativo che “il contenuto di una intercettazione, anche quando si risolva in una precisa accusa in danno di terza persona, indicata come concorrente in un reato alla cui consumazione anche uno degli interlocutori dichiara di aver partecipato, non è in alcun modo equiparabile alla chiamata in correità e pertanto, se va anch’esso attentamente interpretato sul piano logico e valutato su quello probatorio, non va però soggetto, nella predetta valutazione, ai canoni di cui all’art. 192, comma 3, c.p.p.” (Cassazione sez. V, 13614\2001).
Alla luce di tale criterio interpretativo, molteplici elementi riscontrano, sotto il profilo fattuale e logico, le conversazioni telefoniche acquisite, attribuendo alle stesse una valenza probatoria piena.
Infatti, dai colloqui intercettati è emersa l’assiduità di contatti fra il Presidente della società REGGINA e, da una parte, il designatore Paolo Bergamo e, dall’altra, il direttore generale, all’epoca dei fatti, della società JUVENTUS, Luciano Moggi, da cui è dato desumere, in modo univoco, che costoro avevano stabilito una rete fitta e stabile di contatti.
La reiterazione di tali contatti rappresenta un elemento, di per se stesso, di notevole portata nella valutazione delle circostanze di rilievo disciplinare evidenziate dalle conversazioni in esame.
Inoltre, va rimarcata la particolare attendibilità delle emergenze procedimentali contenute in conversazioni i cui interlocutori, ovviamente, sono ignari di essere oggetto di intercettazione. Quanto risulta dalle telefonate acquisite appare, infatti, particolarmente significativo, in considerazione della naturale forma di cautela adottata dai soggetti intercettati che, secondo una massima di comune esperienza, parlano in modo criptico, utilizzando termini allusivi e riservando l’approfondimento dei particolari più compromettenti ad incontri personali o a contatti su linee telefoniche ritenute più sicure.
Va rilevato, inoltre, che quanto emerge dalle conversazioni intercettate assume una portata probatoria ancora più pregnante, a giudizio di questa Procura non confutabile, nei casi in cui i soggetti intercettati parlano di notizie e di fatti, minuziosamente e reiteratamente riportati, che riguardano attività che gli stessi hanno posto in essere direttamente o di cui hanno conoscenza per avervi preso parte.
Il significato delle conversazioni intercettate viene reso ancora più evidente dalla lettura sistematica di tutti i colloqui fra i soggetti coinvolti nella vicenda; gli elementi probatori vengono ulteriormente riscontrati dalle spiegazioni fornite dagli interessati nel corso delle indagini, del tutto inverosimili, inattendibili e incompatibili con il materiale probatorio acquisito.
In proposito va, fin da ora, osservato che la valenza degli elementi acquisiti e la conseguente chiave di lettura ermeneutica non possono essere contrastate da differenti interpretazioni fondate su prospettive di scherzo e\o di millanteria, come verrà chiarito meglio in seguito.
In definitiva: la reiterazione delle telefonate; i rapporti di consolidata conoscenza fra gli interlocutori; l’affidamento insorto in questi ultimi sulle informazioni attese o ricevute; la reciprocità delle informazioni richieste; la assoluta inverosimiglianza o contraddittorietà delle giustificazioni fornite dai soggetti esaminati nel corso delle indagini; rappresentano tutti elementi gravi, precisi e concordanti, che consentono di escludere una qualsivoglia verosimile ricostruzione alternativa dei fatti oggetto di indagine, come meglio precisato in seguito.

II. QUALIFICAZIONE DELLE FATTISPECIE IN ESAME
1. Preliminarmente alla disamina degli episodi oggetto di contestazione, appare opportuno affrontare, in estrema sintesi, alcune questioni di carattere generale.
Nel presente procedimento appaiono realizzate condotte finalizzate alla alterazione del regolare svolgimento delle gare, in ordine alle quali il mancato conseguimento del risultato “combinato” o “sperato” non può assumere alcun rilievo ai fini della integrazione dell’illecito previsto e punito dagli artt. 6 e 9 del Codice di Giustizia Sportiva, in virtù della anticipazione della soglia di rilevanza disciplinare della fattispecie.
In particolare, dagli atti di indagine risultano condotte poste in essere da tesserati, per la cui corretta valutazione appare necessario procedere ad una sintetica illustrazione di alcuni aspetti normativi tipici dell’ordinamento federale.
2. La funzione e la posizione degli appartenenti al settore arbitrale assume un rilievo preminente nell’ordinamento sportivo, in generale, e in quello relativo al movimento calcistico, in particolare. Appare evidente l’esigenza di garantire, nella misura massima, i valori di terzietà, indipendenza ed autonomia in favore di tale importantissima categoria, che svolge una funzione fondamentale all’interno dell’ordinamento di settore. A tale scopo è prevista una minuziosa disciplina che informa tutta la normativa federale, i cui principi fondamentali, proprio a rimarcare la determinante importanza per la vita stessa del movimento, sono inseriti nella normativa primaria dell’ordinamento federale e, ancor prima, nello Statuto del C.O.N.I.
L’art. 33 di tale testo normativo stabilisce che “gli ufficiali di gara partecipano, nella qualifica loro attribuita dalla competente Federazione sportiva nazionale o Disciplina sportiva associata o Ente di promozione sportiva e senza vincolo di subordinazione, allo svolgimento delle manifestazioni sportive per assicurarne la regolarità” (comma 1) e che “gli ufficiali di gara svolgono le proprie funzioni con lealtà sportiva, in osservanza dei principi di terzietà, imparzialità ed indipendenza di giudizio” (comma 3).
In conformità a siffatti principi, l’art. 29, comma 1, dello Statuto federale stabilisce che “la regolarità tecnica e sportiva delle gare, nella osservanza delle regole del giuoco del calcio e disciplinari vigenti, è affidata agli ufficiali di gara, in conformità ai principi stabiliti dallo Statuto del C.O.N.I.”.
Infine, lo stesso regolamento del settore arbitrale, all’art. 40, prevede che gli arbitri sono tenuti a svolgere le proprie funzioni con lealtà sportiva, in osservanza dei principi di terzietà, imparzialità ed indipendenza. La stessa disposizione, al comma 2, lett. c), impone agli arbitri di improntare il loro comportamento, anche estraneo all’attività arbitrale associativa e tecnica, alla massima lealtà, trasparenza e rettitudine ed al rispetto degli altri e della comune moralità.
Risulta, dunque, normativamente sancito che: gli arbitri e gli assistenti di una partita di calcio sono, a pieno titolo, dei partecipanti allo svolgimento della gara; la loro partecipazione deve conformarsi a criteri di terzietà, imparzialità ed indipendenza di giudizio; agli stessi viene richiesta una condotta particolarmente irreprensibile anche al di fuori dall’attività strettamente agonistica e tecnica, in considerazione del ruolo svolto e della garanzia di obiettività che gli stessi devono presentare.
Appare in proposito opportuno rimarcare che l’ordinamento federale ha inteso assicurare, nel modo più pieno possibile, l’attuazione di tali principi anche nell’eventuale momento patologico, sottoponendo gli appartenenti al settore arbitrale alle comuni regole del giudizio disciplinare valevoli per gli altri appartenenti all’ordinamento, prevedendo il loro assoggettamento al giudizio degli Organi di giustizia “ordinari” e prevedendo soltanto come residuale la autodichia, limitata alle infrazioni al solo regolamento di categoria.
3. Alla luce dei rigorosi principi sopra esposti, finalizzati ad assicurare la terzietà, indipendenza ed imparzialità dei rappresentanti la categoria arbitrale, appare evidente che ogni condotta diretta ad incidere su tali delicati equilibri, il cui rilievo è ben evidenziato dall’esame delle norme richiamate a mero titolo esemplificativo, deve essere valutata con particolare attenzione e rigore.
Invero, una disamina, sia pure fugace, della giurisprudenza degli organi della giustizia sportiva della FIGC, consolidatasi in tale materia, dimostra ulteriormente la rilevanza e, si potrebbe dire quasi, la “sacralità” dei principi affermati nelle norme sopra richiamate.
Ancora una volta a titolo meramente esemplificativo, si richiama una delle decisioni più recenti, in cui è stata valutata una condotta tesa ad ottenere un trattamento di favore da parte di un arbitro, peraltro posta in essere da un soggetto non tesserato dalla società da favorire, ovvero la decisione originata dalla denuncia dell’arbitro S.F., che vide condannata per responsabilità presunta la società E. alla penalizzazione di due punti in classifica (cfr. C.U. n. 195 del 3\12\1998 e conseguente decisione di conferma della CAF).
Appare evidente che, secondo costante giurisprudenza e secondo la chiara previsione delle disposizioni vigenti, ogni attività finalizzata a minare la terzietà, l’imparzialità e l’indipendenza di giudizio dell’ufficiale di gara può costituire, di per se stessa, attività diretta ad alterare lo svolgimento della competizione, in quanto tende a modificare il normale contributo allo sviluppo della competizione ad opera di uno dei partecipanti (appunto, l’ufficiale di gara interessato).
Si deve, pertanto, ritenere integrare una condotta di illecito sportivo, ai sensi dell’art. 6, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, qualsiasi azione, realizzata direttamente o per interposta persona, finalizzata ad ottenere dall’arbitro o dagli assistenti una “particolare” attenzione alla esigenze della propria squadra, perché si tratta di una condotta che ha lo scopo di condizionare la serenità e, dunque, la terzietà e l’imparzialità dell’ufficiale di gara, quantomeno nelle molteplici situazioni di gioco dubbie che quest’ultimo è chiamato a dirimere discrezionalmente e, ovviamente, con un giudizio insindacabile e direttamente influente sullo svolgimento della gara e sul relativo risultato.
A ciò va aggiunto che, diversamente dalla disposizione penale di cui all’art. 1, comma 1, legge 401/89, che fa esclusivo riferimento alle finalità distorsive dell’intervento esterno sul “corretto e leale svolgimento della competizione”, cioè della singola gara (arg. ex art. 1, comma 3; 2, comma 1, e 5, comma 1, l. 401/89), l’art. 6, comma 1 C.G.S. prevede che costituisca illecito sportivo non solo la condotta diretta ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara, ma anche quella diretta ad “assicurare a chiunque un vantaggio in classifica”. Orbene, posto che la classifica non è che la sommatoria dei punteggi attribuiti per ogni singola gara (v. art. 51 NOIF), è evidente che la seconda ipotesi dell’art. 6, comma 1 C.G.S., pena altrimenti la sua inutilità, deve necessariamente riguardare e disciplinare anche le ipotesi in cui le condotte accertate non incidono direttamente sullo svolgimento e sul risultato di una gara, ma sono dirette ad assicurare un vantaggio in classifica.
Ne consegue che l’attività finalizzata al concreto e costante condizionamento dei valori propri della categoria arbitrale, come sopra illustrati, oltre a violare i principi di lealtà, probità e correttezza sanciti dall’art. 1, comma 1, CGS, si deve ritenere integrare anche la violazione, in concorso formale, dell’art. 6, comma 1, CGS, sia con riferimento alla prima parte sia con riferimento alla seconda parte, che, svincolando la direzione della condotta verso l’alterazione di una singola gara, prevede lo scopo di conseguire un vantaggio in classifica.
III. CONDOTTE FINALIZZATE AD ALTERARE I PRINCIPI DI TERZIETA’, IMPARZIALITA’ ED INDIPENDENZA DEGLI APPARTENENTI AL SETTORE ARBITRALE NELL’INTERESSE DELLA SOCIETA’ REGGINA
1. Dall’indagine espletata è emersa l’esistenza di una fitta rete di rapporti, stabili e protratti nel tempo, intercorsi fra il Presidente della società REGGINA, Pasquale FOTI, e uno dei due designatori Paolo BERGAMO, fra i cui scopi è rimasto accertato, fra l’altro, il fine di condizionare il settore arbitrale.
La suddetta finalità veniva perseguita sostanzialmente attraverso una costante corrispondenza telefonica fra i due soggetti menzionati, alla base della quale vi era un consolidato rapporto di amicizia, come espressamente affermato dai due nelle conversazioni in atti, e il particolare rapporto fra il FOTI e il MOGGI. Tale ultimo elemento assume una particolare valenza, in considerazione del potere di condizionamento che questi esercitava nei confronti dell’intero settore arbitrale, come rimasto accertato all’esito del procedimento disciplinare che lo ha riguardato.
Soltanto al fine di comprendere meglio le fasi attraversate dalla presente vicenda, appare utile ricordare che, dall’inizio dell’indagine penale, si sono verificate l’elezione del Presidente federale e del Presidente della LNP, la programmata sostituzione della coppia di designatori con un designatore unico e la modifica del sistema di designazione degli arbitri della serie A e B, oltre ad essersi disputato l’intero campionato 2004\2005.

In questo contesto il FOTI ha assunto una posizione coincidente con quella dei dirigenti della JUVENTUS, come emerge dalle conversazioni fra il predetto e il MOGGI inerenti ai temi menzionati. In particolare, dagli elementi in atti emerge anche il tentativo del FOTI di difendere la posizione dei due designatori, in particolare del BERGAMO, propugnandone presso i competenti organi federali il mantenimento in carica.
La sintetica elencazione degli equilibri fra i soggetti di cui al presente procedimento, strettamente correlate a quella degli altri giudicati con la decisione della Corte Federale del 25 luglio u.s., univocamente confermato da tutte le risultanze probatorie in atti, è finalizzata soltanto a dare conto e a dimostrare la piena coerenza dei ruoli assunti dagli stessi soggetti nel corso della vicenda per cui si procede. E’ oltremodo rilevante, però, sottolineare, fin da ora, che, anche nella mutevolezza delle alleanze e della partecipazione, in alcuni casi soltanto contingente, di terzi al perseguimento degli obiettivi prefissati, MOGGI e GIRAUDO appaiono sempre i referenti principali di tutti i protagonisti della vicenda, come affermato anche nella decisione sopra richiamata (che si deve ritenere far parte integrante del presente procedimento unitamente alla decisione di primo grado della Commissione di Appello Federale). Tale circostanza attribuisce un valore probatorio particolare al legame fra il FOTI ed il MOGGI, come evidenziato dall’indagine.
Si passa, quindi, ad esaminare i rapporti intercorsi fra il FOTI ed il BERGAMO per poi procedere alla relativa qualificazione giuridica.
3. PARMA – REGGINA del 10 novembre 2004.
In data 7 novembre 2004, Bergamo dice al Foti, nella telefonata contraddistinta dal numero progressivo 242, parlando del sorteggio che ci sarebbe stato l’indomani, che “le cose sono state preparate da sabato” e gli illustra quali arbitri potevano capitare nella successiva partita che la Reggina avrebbe dovuto affrontare il mercoledì dopo. Nel corso della telefonata il Foti ricorda al Bergamo che “è troppo importante” e, con una battuta sullo stato di salute del Bergamo, nell’augurare a quest’ultimo una pronta guarigione, dice anche “spero che mercoledì guarisco completamente io”.
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato che <<circa la telefonata progressivo 242 del 7.11.2004, intercorsa con il designatore Bergamo, avvenuta dopo la partita Reggina – Juventus, conclusasi con la vittoria della Regina per 2 – 1, non ho nulla di particolare da dire. Era una telefonata fatta per capire come era la reazione da parte di Bergamo rispetto alle polemiche seguite alla predetta partita….la frase rivolta al Bergamo “spero che mercoledì guarisco completamente io”, voleva esprimere la mia speranza di continuare a conseguire risultati positivi dopo la vittoria con la Juventus…quando dico al Bergamo “ti raccomando che è troppo importante”, mentre si sta parlando delle designazioni arbitrali, intendo dire che era importante la partita>>.
La partita successiva alla telefonata tra Bergamo e Foti, è quella tra Parma e Reggina, conclusasi con la vittoria del Parma per 1 a 0 e arbitrata da De Santis
4. ATALANTA – REGGINA del 28 novembre 2004
In data 28 novembre 2004, nella telefonata contraddistinta dal numero progressivo 5092, Foti, dopo aver detto al Bergamo di trovarsi nella “sua città” (cioè a Bergamo, per l’incontro con l’Atalanta), gli chiede di fare, se del caso, qualche telefonata, ricevendo l’assicurazione, da parte di Bergamo, di averla già fatta. L’argomento di discussione era, ovviamente, incentrato sulle designazioni arbitrali e Bergamo, in merito, ricorda che, nel sorteggio, avevano avuto anche un po’ di fortuna perché “Paolo è un amico poi gli ho messo un assistente di Torino e un altro Babini che è un esperto..”
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato che <<con riferimento alla telefonata progressivo 5092 del 28.11.2004, intercorsa con Bergamo, lo chiamai per sincerarmi che ci fosse attenzione, nel senso che da parte degli arbitri ci fosse attenzione professionale verso la Reggina…quando dico al Bergamo “mi raccomando, se devi fare qualche telefonata fagliela”, voglio che il Bergamo chiami l’arbitro per rinnovare l’attenzione professionale verso la Reggina…>>
Nella stessa data della telefonata, si è disputata la partita Atalanta – Reggina, conclusasi con il risultato di 0 a 1 e arbitrata da Bertini con gli assistenti Calcagno e Babini, quarto uomo De Marco
5. REGGINA – BRESCIA del 5 dicembre 2004
In data 04.12.2004, nella telefonata contraddistinta dal numero progressivo 6562, Bergamo dice a Foti, tra l’altro, che per l’indomani era “tutto preparato” e di “stare tranquillo”. Il Foti, a sua volta, gli dice di “fargliela un’altra telefonata” e ricorda che “domani è troppo importante”. Bergamo, ancora, ricorda al Foti che “il numero uno è a posto, il numero due è un amico” e che “insomma, è un bel sodalizio”. Bergamo, inoltre, ricorda al Foti che se l’indomani “ dai na botta a un concorrente … quest’anno non rialzan più la testa nemmeno loro”.
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato che <<con riferimento alla telefonata progressivo 6562 del 4.12.2004, intercorsa con Paolo Bergamo, che precede la partita Reggina – Brescia, dico che dopo aver saputo della designazione dell’arbitro Racalbuto ero particolarmente contrariato perché lo stesso venti giorni prima a Messina, durante una partita in cui la Reggina aveva dominato sul campo, aveva negato un rigore sul giocatore Nakamura, per cui la partita finì 2 – 1 per il Messina….quando dico al Bergamo “ti raccomando fagliela un’altra telefonata a questo qua” intendo creare in Bergamo maggiore attenzione perché preoccupato dalla designazione di Racalbuto…Bergamo, secondo me, avrebbe dovuto chiamare Racalbuto per risollecitare l’attenzione professionale nei confronti della partita…>>.
Il Bergamo, nell’audizione resa davanti all’Ufficio Indagini, il 27.7.2006, ha dichiarato che <<se ho parlato con Racalbuto per la partita Reggina – Brescia, persa dalla Reggina, l’ho fatto solo per assicurarmi che facesse una buona gara. Aggiungo che in seguito Racalbuto è stato designato per altre partite con la Reggina che ha sempre perso>>.
Il 5 dicembre 2004 si è disputato l’incontro Reggina – Brescia, conclusosi con il risultato di 1 a 3 per il Brescia. La partita è stata arbitrata da Racalbuto con gli assistenti Ayroldi S. e Ambrosino, quarto uomo Squillace.
6. REGGINA – CAGLIARI del 12 dicembre 2004
In data 11 dicembre 2004 (telefonata contraddistinta dal numero progressivo 8028), il Bergamo spiega al Foti il motivo che ha portato alla sostituzione dell’arbitro Rosetti con l’arbitro De Santis e, con riferimento a quest’ultimo, dice <<già Massimo è tranquillo ancora meglio…stai tranquillo è qui con me>>. Il Foti, a questo punto, gli ricorda <<se è con te vedi un attimo quello che gli devi fa>>.
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato che <<anche in questa telefonata intendevo richiamare il Bergamo affinché stimolasse l’arbitro, come da suoi compiti, ad essere concentrato sulla partita>>.
Il De Santis, sul punto, ha dichiarato, davanti all’Ufficio Indagini, (audizione del 27 luglio 2006) <<non ho mai parlato con Bergamo di questa gara…non so a cosa si riferisca il Bergamo quando in una telefonata con il presidente Foti dice “già Massimo è tranquillo>>.
Il Bergamo, nell’audizione del 27 luglio 2006 dinanzi all’Ufficio Indagini, ha dichiarato che <<De Santis era il nostro numero uno tra i due che andavano ai mondiali ed uno dei primi in Europa e, quindi, in quel momento, era ancora meglio di Rosetti ed in tal senso deve intendersi la mia frase “già Massimo è tranquillo ancora meglio”>>;
7. REGGINA – PALERMO del 6 gennaio 2005
In data 4.1.2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo 15170), Bergamo dice a Foti che “essendo una partita molto delicata, l’avevamo messa dove c’era un gruppo molto nutrito di amici, e penso che sia andata bene, perché l’hai visto lì in quella griglia c’era insomma tanti ragazzi...quindi le mire erano ben precise…”. Il riferimento è alla partita del 6 gennaio 2005 Reggina – Palermo.
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato che <<al progressivo 15170 del 4 gennaio 2005, durante la chiamata intercorsa con il designatore Bergamo, quando lo stesso fa riferimento ad “un gruppo nutrito di amici”, ho inteso che si riferisse ad arbitri>>.
La partita, conclusasi con il risultato di 1 a 0 a favore della Reggina, è stata arbitrata da Pieri con gli assistenti Foschetti e Lion, quarto uomo Squillace.
Sull’argomento è stato sentito anche il sig. Tiziano Pieri (verbale del 28.6.2006) il quale, davanti all’Ufficio Indagini, ha dichiarato che <<in riferimento alla telefonata n. 15170 del 4.1.2005, intercorsa tra il co-designatore Bergamo ed il Presidente della Reggina, sig. Pasquale Foti, che l’Ufficio mi legge a stralcio per la parte di interesse, dichiaro che non so spiegare perché il Bergamo, in relazione ai componenti della griglia in cui ero inserito anch’io, definisca il gruppo degli arbitri “un gruppo molto nutrito di amici”. Ribadisco che i miei rapporti con i designatori erano di natura esclusivamente professionale e di contenuto tecnico arbitrale. Escludo categoricamente che in quella occasione ed anche per altre gare io abbia mai avuto pressioni o richieste, esplicite o velate, da parte del Bergamo o di altri per “orientare” la direzione di una gara a me assegnata.>>.
Il Bergamo, nell’audizione del 27 luglio 2006 davanti all’Ufficio Indagini, ha dichiarato che <<quando indico che “le mire erano ben precise” intendevo dire che le scelte erano ben precise. Era la solita telefonata tranquillizzante>>
8. UDINESE – REGGINA del 23 gennaio 2005
In data 21 gennaio 2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo 20045), Foti esterna al Bergamo alcune perplessità sull’arbitro sorteggiato per l’incontro Udinese – Reggina, in quanto ritenuto molto “casalingo”. A queste perplessità, il Bergamo risponde di non preoccuparsi perché l’arbitro, pur essendo giovane e pur se Udinese – Reggina non è partita a lui adatta, è comunque bravo <<e gli abbiamo messo due assistenti Papi e Rossomando che sono due ragazzi di fiducia mia>>, <<però è bravo stai tranquillo che farà una buona partita, io ci parlo>> <<non c’ho voluto parlare oggi per non tirargli troppo la corda, domani mattina ci faccio una bella chiacchierata>>. Il Foti, a questo punto, dice al Bergamo <<parlaci un poco bene>> e il Bergamo gli risponde <<stai tranquillo>>. Nel prosieguo della telefonata, Bergamo dice ancora, sempre con riferimento all’arbitro, <<è un ragazzo che sta crescendo, che domani capirà le cose che deve fare e ve la dovete giocare tranquilli…io domani ci faccio una bella chiacchierata…ti saluterà Papi vedrai…è l’assistente numero uno, il ragazzo qui, il mio commercialista…>>.
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato che <<quando dico a Bergamo <<parlaci un poco per bene>> era un mio invito affinché Bergamo parlasse con l’arbitro e con gli assistenti per invitarli alla concentrazione e a una direzione di gara che fosse equilibrata ed equidistante>> e che <<Bergamo, nel corso della telefonata mi ha detto che Papi mi avrebbe salutato ma non mi ha salutato nessuno>>.
Il Bergamo, nell’audizione del 27 luglio 2006 davanti all’Ufficio Indagini, ha dichiarato che <<tranquillizzo Foti che i due assistenti erano tra i migliori che potevano sostenere un arbitro giovane come De Marco. Escludo di aver parlato con l’arbitro e gli assistenti prima della gara. Quando asserisco Papi era il mio commercialista, l’ho detto solo per tranquillizzare Foti ed in tale contesto deve inserirsi la frase che Papi lo avrebbe salutato>>.
La partita Udinese – Reggina, disputatasi il successivo 23 gennaio 2005 e terminata con la vittoria della Reggina per 2 a 0, è stata arbitrata dal sig. De Marco, con la collaborazione dei signori Papi e Rossomando;
9. LIVORNO – REGGINA del 2 febbraio 2005 e successiva gara del 6 febbraio 2005
In data 2 febbraio 2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo 23616), Foti si raccomanda al Bergamo sia per la gara da disputare con il Livorno (<<mi raccomando stasera>>), sia per la gara della domenica successiva che, a suo dire, sarebbe stata molto dura (<<mi raccomando domenica, domenica ce l’ho dura>>).
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato che <<quando dico a Bergamo “mi raccomando stasera” intendo nuovamente sollecitare il designatore a stimolare l’arbitro alla concentrazione>>;
Il Bergamo, nell’audizione del 27 luglio 2006 davanti all’Ufficio Indagini, ha dichiarato che <<ero in difficoltà nel tranquillizzare Foti perché Brighi era giovane e, quindi, sono stato più titubante perché l’arbitro era inesperto. Era sempre una telefonata con un tono tecnico>>.
10. SAMPDORIA – REGGINA del 20 febbraio 2005
In data 17 febbraio 2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo 27562), Foti chiama Bergamo e i due parlano, tra l’altro, della partita che, la domenica successiva, vedeva la Reggina contrapposta alla Sampdoria. Il Bergamo, in merito, dice al Foti che <<ti mando uno dei due guardalinee di Livorno…è una persona fidata, stai tranquillo. Poi l’arbitro, vediamo ora il sorteggio, comunque tutti i migliori arbitri sono nella tua fascia…però ci sono anche un paio di giovani…è preparato bene…però sai la fatalità deve restare>>. Il Foti, a sua volta, chiude la telefonata ricordando al Bergamo <<mi raccomando quello di Livorno>> e il Bergamo gli risponde <<stai tranquillo, quello è già fatto, poi per l’arbitro vediamo domani chi vien fuori>>.
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato <<non ricordo il motivo della telefonata>>.
Il Bergamo, nell’audizione del 27 luglio 2006 davanti all’Ufficio Indagini, ha dichiarato che <<laddove dico che avrei mandato uno dei due guardalinee di Livorno, che era una persona fidata, intendevo dire che avevo idea di inviare Griselli o Niccolai, non posso escludere di aver sentito anche Mazzei e Pairetto. In quell’occasione fu designato Niccolai.
Sulle designazioni ci lavoravo da una settimana prima perché si doveva valutare tutte le situazioni e, poi, con Pairetto ci si confrontava. In questa partita venne sorteggiato Dondarini che ritorna dopo in altre due occasioni in cui la Sampdoria vince sempre. In relazione alla formazione delle griglie esprimo delle valutazioni di ordine tecnico anche in relazione ad importanti incontri della domenica successiva, in tal senso sono da intendere le mie affermazioni su un gruppo di arbitri bravi ed esperti e su un altro gruppo di arbitri giovani e meno esperti. Anche la mia affermazione “è preparato bene” è riferita alla composizione della griglia arbitrale. In relazione alla mia ultima affermazione tranquillizzante nei confronti di Foti “stai tranquillo quello è già fatto” mi riferisco alla mia idea iniziale di assegnare uno dei due assistenti di Livorno, in ordine all’altra frase “poi per l’arbitro vediamo chi vien fuori” mi serviva per verificare chi veniva sorteggiato come arbitro e, di conseguenza, l’assegnazione degli assistenti poteva essere rivista>>.
Sempre con riferimento alla stessa partita, in data 19 febbraio 2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo 27683), Foti chiama Bergamo e, nel corso della telefonata, viene commentato il sorteggio arbitrale riferito sempre alla partita Sampdoria – Reggina. In merito, il Bergamo, riferendosi all’arbitro, nell’evidenziare che lo stesso <<ha già dato>>, risponde alle preoccupazioni di Foti (<<non è che può continuare a dare>>) dicendo <<direi proprio di no, anzi. Semmai dimostrare il contrario. È già stato avvertito doverosamente, doverosamente, anzi è tornato tutto sommato bene proprio per dimostrare anche che è equidistante>>. Il Foti conclude la telefonata dicendo al Bergamo <<l’importante è che tu l’abbi avvertito>> e il Bergamo, a sua volta, gli risponde <<si, queste sono le prime cose che faccio a caldo, poi domani mattina lo richiamo e ci parlo come sempre. Stai tranquillo>>.
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato che <<quando Bergamo dice “è stato avvertito doverosamente” era sempre per lo stesso motivo>> e, ancora, <<quando, nel corso della telefonata, dico “non è che può continuare a dare” è una semplice battuta>>.
Il Bergamo, nell’audizione del 27 luglio 2006 davanti all’Ufficio Indagini, ha dichiarato che <<faccio delle considerazioni su Dondarini che due domeniche prima aveva fatto Sampdoria – Fiorentina. Per tale partita Dondarini era stato molto criticato e, quindi, la partita era monitorata. Non ricordo di aver parlato con Dondarini in relazione alla gara Sampdoria – Reggina, ma con riferimento alla frase “avvertito doverosamente” non sono in grado di dire a cosa mi riferissi. Ricordo che Dondarini fece una bellissima partita che la Reggina, comunque, perse>>.
La partita Sampdoria – Reggina (3 a 2), disputatasi il 20 febbraio 2005, è stata arbitrata dal sig. Dondarini con l’assistenza del sig. Niccolai;
11. REGGINA – MESSINA del 13 marzo 2005
In data 11.3.2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo 34255), BERGAMO chiama FOTI e al termine della telefonata, parlando della gara in oggetto e dell’auspicio che la REGGINA si possa aggiudicare la partita, quest’ultimo formula la consueta domanda al designatore ‘senti, tutto a posto il resto?’ ricevendo le rassicurazioni del suo interlocutore.
12. In data 25.3.2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo 36467), FOTI chiama BERGAMO e i due dialogano sul periodo poco positivo attraversato dalla squadra reggina, con conseguenti incoraggiamenti da parte del designatore. Il FOTI informa il suo interlocutore di avere incontrato l’altro designatore PAIRETTO in occasione della partita disputata a Torino contro la JUVENTUS.
13. REGGINA – ATALANTA del 20 aprile 2005
In data 19.4.2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo 40372), FOTI chiama BERGAMO e, dopo aver parlato della vittoria della società calabrese sul campo della ROMA, al termine della conversazione, il FOTI dice ‘oh Paolo, ti raccomando’ e il designatore risponde ‘si stai tranquillo che sei sempre seguito con massima attenzione e con l’affetto di sempre’, con il Presidente reggino che replica ‘se devi chiamare chiama’. Il giorno seguente dovrà essere disputata la gara in oggetto.
14. PALERMO – REGGINA del 15 maggio 2005
In data 14.5.05 (telefonata contraddistinta dal progressivo 46016), alle ore 10,27, FOTI chiama BERGAMO che si trova a Coverciano in occasione del raduno arbitrale per cui i due interlocutori si accordano di risentirsi nella serata, comunque FOTI gli fornisce una prima anticipazione su un incontro che nella prossima settimana terrà a Roma con MAZZINI, di cui non pronuncia il nome, ma in relazione al quale fa ampie allusioni tali da far comprendere al suo interlocutore di chi sta parlando ed anche definendolo “…il nostro amico !...”. Prima di chiudere la conversazione, FOTI dice al designatore “…ti raccomando va ! Dato che ce l’hai ancora là, dai !...”.
Va rilevato in proposito che gli arbitri designati erano ancora presenti a Coverciano, in considerazione dell’orario della telefonata.
In data 15.5.2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo 46138), Foti chiama Bergamo e alla domanda di quest’ultimo (riferita all’arbitro designato per la successiva partita) <<come lo vedi l’omino?>>, gli risponde <<non è che mi faccia morire ultimamente>>. Il Bergamo, in merito, gli dice che <<vedrai che fa una buona partita, per lo meno sulla carta la preparazione è stata molto molto decisa>>. Sul finire della telefonata, alla solita raccomandazione di Foti <<ti raccomando>>, il Bergamo risponde <<già fatto>>.
La partita cui la telefonata si riferisce è Palermo – Reggina (1 a 1), disputatasi il 15 maggio 2005, arbitrata dal sig. Pieri, con l’assistenza dei signori Rossomando e Angrisani.
Il Bergamo, nell’audizione del 27 luglio 2006 davanti all’Ufficio Indagini, ha dichiarato che <<anche queste telefonate devono inserirsi in un contesto di un rapporto con il Foti al solo fine di tranquillizzarlo dal punto di vista tecnico>>.
15. Una prima circostanza acclarata dall’attività di indagine, di enorme rilievo ai fini disciplinari, è rappresentata dalla frequenza dei contatti intercorsi fra il designatore BERGAMO e il Presidente della REGGINA Pasquale FOTI.
La rilevanza, l’incidenza e la portata di tali rapporti, rese evidenti da l contenuto degli stessi, sopra sinteticamente riportato, vanno valutate alla luce di un parametro interpretativo assolutamente obiettivo, rappresentato dal ruolo e dalla posizione di preminenza istituzionale ricoperta da ciascuno dei soggetti sopra indicati.
Inoltre, assume una portata decisiva la circostanza che le conversazioni citate intervengono in prossimità delle gare che dovrà disputare la REGGINA e che oggetto delle stesse sono proprio gli arbitri e gli assistenti impegnati con tale squadra.
Prima di approfondire la natura e gli scopi di tali reiterati contatti telefonici, va sottolineato che gli stessi già appaiono contrari ai principi normativi ed etici sopra evidenziati, in quanto, per la loro mera sussistenza, idonei ad alterare in modo evidente i caratteri di alterità, di terzietà e di imparzialità che devono connotare i rapporti fra i dirigenti delle società di calcio e i rappresentanti, massimamente quelli di vertice, del settore arbitrale. Al riguardo, corre l’obbligo di sottolineare che tali reiterati e costanti colloqui alterano il rapporto di parità con le altre società che disputano il medesimo campionato, dal momento che i dirigenti delle società prossime avversarie della REGGINA non hanno avuto analoghe relazioni e rapporti ‘privilegiati’ come quelli instaurati fra il FOTI ed il BERGAMO.
17. L’episodio denunciato dal Presidente CARRARO al BERGAMO come avvenuto nel corso della gara REGGINA -LAZIO -consistito nell’ingresso da parte del FOTI nello spogliatoio dell’arbitro nell’intervallo della partita-non risultando comprovato da adeguati riscontri probatori, non può essere, allo stato, valutato ai fini disciplinari. Va però rimarcato che la circostanza che il Presidente federale abbia ritenuto verosimile il fatto, tanto da
formarne oggetto di conversazione con uno dei due designatori, denota, comunque, il particolare accreditamento di questi presso il settore arbitrale.
In definitiva, sulla scorta degli elementi probatori acquisiti, di cui quelli sopra indicati sono stati richiamati a titolo meramente esemplificativo, è emersa l’esistenza di una rete consolidata di rapporti, di natura non regolamentare, diretti ad alterare i principi di terzietà, imparzialità e indipendenza del settore arbitrale, instaurati fra il BERGAMO e il FOTI.

In proposito va immediatamente precisato che nei confronti di BERGAMO, alla luce della decisione della CAF in data 14 luglio 2006, sussiste difetto di giurisdizione degli Organi della Giustizia sportiva a seguito delle dimissioni rassegnate dopo il deferimento. Al contempo va però rilevato che il suo comportamento deve necessariamente essere valutato incidentalmente per le necessarie conseguenze che cedono a carico della società REGGINA in applicazione dell’istituto della responsabilità presunta disciplinata dagli artt. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4, CGS.
Passando alla qualificazione giuridica delle condotte, della rete di rapporti e delle relative finalità sopra evidenziate vanno richiamati i principi ermeneutici illustrati sub II.
In fatto, appare evidente il pesante condizionamento, operato mediante le condotte descritte, sui più delicati meccanismi di funzionamento del settore arbitrale, nei precipui aspetti che possono interessare una singola società sportiva, per l’influenza determinante e decisiva sul momento culminante dell’attività sportiva, ovvero la disputa della gara ufficiale.
Infatti, a giudizio di questo Ufficio, le condotte sopra descritte ai punti 3, 5, 6, 7, 8, 9, 11, 12 e 13, ascrivibili a BERGAMO e FOTI, integrano certamente la violazione dei doveri di lealtà, probità e correttezza sanciti dall’art. 1, comma 1, CGS. Ma, al contempo, proprio in considerazione delle modalità e delle finalità di tali condotte, in se stesse già rilevanti ex art. 1 cit., si deve ritenere che esse costituiscono un gravissimo attentato ai valori di terzietà, imparzialità ed indipendenza del settore arbitrale nel suo complesso.
Invero, dalle modalità e dal contenuto delle telefonate non si può affatto ritenere verosimile che le stesse fossero finalizzate a sollecitare l’attenzione dell’arbitro designato alla delicatezza della gara, dal momento che, ovviamente, tale profilo è naturalmente connaturato alla funzione arbitrale e, pertanto, una ‘particolare attenzione’ richiesta ai componenti la terna arbitrale non può che assumere un significato di un trattamento favorevole, come costantemente affermato nelle decisioni degli Organi della Giustizia sportiva.
Pertanto, richiamando le argomentazioni svolte sub II, si deve ritenere che le condotte in parola violino, oltre ai principi di cui all’art. 1, comma 1, CGS, anche l’oggetto protetto dalla norma di cui all’art. 6, comma 1, CGS, in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società REGGINA.
19. Alla luce di tutto quanto sopra evidenziato e di tutti gli atti di indagine, consegue che le condotte rispettivamente poste in essere dai signori Paolo BERGAMO e Pasquale FOTI, come descritte nella presente sezione ai punti 3, 5, 6, 7, 8, 9, 11, 12 e 13, e consistite nei contatti telefonici descritti, integrano la violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza sanciti dall’art. 1, comma 1, CGS e, al contempo, costituiscono atti diretti a procurare un vantaggio in classifica in favore della società REGGINA, mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale, in violazione dell’art. 6, commi 1 e 2, CGS.
Quanto alle condotte descritte sub 4, 10 e 14 le stesse verranno valutate nella sezione successiva.
Ne consegue la responsabilità diretta e presunta della società REGGINA, ai sensi degli artt. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4, CGS, per quanto ascritto al suo dirigente con legale rappresentanza e ascrivibile incidentalmente al BERGAMO, all’epoca dei fatti, ovviamente, non tesserato per la predetta società.
Appare evidente, inoltre, la ricorrenza dell’aggravante di cui al comma 6 dell’art. 6 CGS, integrata dalla pluralità di condotte poste in essere.

IV. CONDOTTE RELATIVE A SINGOLE GARE DELLA REGGINA
1. Nel contesto dei rapporti descritti nella sezione che precede, volti ad incidere sul sistema arbitrale, si innestano taluni episodi direttamente correlati a specifiche gare, dai quali si trae conferma, oltre che del tentativo di conseguire un vantaggio in classifica (ai sensi dell’art. 6, comma 1, seconda parte, CGS) anche del tentativo di interferire sull’andamento di una determinata gara (ai sensi dell’art. 6, comma 1, prima parte, CGS).
In particolare, questo Ufficio ritiene di operare una distinzione fra tutti i casi passati in rassegna analiticamente nella sezione che precede, sulla scorta del seguente criterio discretivo: gli atti posti in essere vanno qualificati come diretti alla alterazione del regolare svolgimento della gara e hanno anche assunto il requisito della idoneità, da valutare con riferimento ad un illecito di pericolo soltanto quando dalle conversazioni in atti fra il FOTI ed il BERGAMO si evince, per diretta ammissione di questi, che uno dei componenti della terna arbitrale sia stato contattato per rappresentargli l’interesse sollecitato dal Presidente della squadra reggina.
Di tali atti devono essere chiamati a rispondere, a titolo di illecito sportivo, il FOTI e, incidentalmente, per le conseguenze ex art. 9 C.G.S., il BERGAMO. Quanto alla posizione dei componenti la terna arbitrale che risultano contattati, in mancanza di una prova certa della loro adesione alla sollecitazione formulata dal designatore in violazione dell’art. 6 CGS, questo Ufficio ritiene che si debba contestare agli stessi la mera violazione dell’obbligo di denuncia sanzionato dal comma 7 della norma citata.
2. ATALANTA – REGGINA del 28 novembre 2004 Per la descrizione in fatto delle condotte tenute dal BERGAMO e dal FOTI si fa rinvio a quanto già esposto nella sezione che precede sub n. 4.
Dagli elementi esposti, nel caso di specie risulta che il designatore, alla richiesta finale del presidente “mi raccomando se devi fargli qualche telefonata, fagliela”, risponde “già fatto, già fatto stai tranquillo”.
Le condotte che si evincono da tale conversazione, di obiettiva evidenza, acquisiscono un significato ancora più rilevante in quanto poste in essere a poche ore dall’inizio della gara. Peraltro, come già anticipato in via generale, assume particolare rilievo la circostanza che il BERGAMO afferma di avere già provveduto a contattare uno dei componenti della terna arbitrale, della quale aveva parlato nella parte iniziale della conversazione in esame.
Da quanto sopra esposto discende che Pasquale FOTI e Paolo BERGAMO, con le rispettive condotte sopra descritte e con i contatti diretti intercorsi fra gli stessi e con uno dei componenti della terna arbitrale, hanno posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara in oggetto, in violazione dell’art. 6, commi 1 e 2,
C.G.S.
Per quanto riguarda l’individuazione del componente la terna destinatario della telefonata, nel caso di specie, mentre sulla scorta dell’affermazione del BERGAMO risulta accertato che il contatto in parola vi è stato, purtuttavia non risulta individuato con certezza quale dei tre soggetti sia stato raggiunto telefonicamente.
Alla luce di quanto osservato al punto 1, consegue che non può essere adottato alcun provvedimento in ordine alla omessa denuncia da parte del destinatario della ‘richiesta di attenzione’.
Dalle condotte rispettivamente poste in essere da FOTI e da BERGAMO consegue la responsabilità diretta e presunta della REGGINA, ai sensi dell’art 6, commi 3 e 4, dell’art. 2, comma 4, e dell’art. 9, comma 3, del C.G.S.
3. SAMPDORIA – REGGINA del 20 febbraio 2005 Per la descrizione in fatto delle condotte tenute dal BERGAMO e dal FOTI si fa rinvio a quanto già esposto nella sezione che precede sub n. 10.
Va particolarmente rimarcato che nella prima telefonata antecedente il sorteggio, il BERGAMO rassicura il FOTI che gli manderà un assistente di Livorno, circostanza che puntualmente si verifica e, quindi, nella telefonata successiva alla scelta dell’arbitro, rassicura FOTI sulla persona di DONDARINI, affermando che questi è stato avvertito “doverosamente”.
Le due telefonate assumono un significato incontestabile, sia alla luce dei rapporti fra i due interlocutori sia sulla scorta delle particolari modalità temporali e contenutistiche, di obiettiva evidenza. Peraltro, come già anticipato in via generale, assume particolare rilievo la circostanza che il BERGAMO afferma di avere già provveduto a contattare l’arbitro.
Da quanto sopra esposto discende che Pasquale FOTI e Paolo BERGAMO, con le rispettive condotte sopra descritte e con i contatti diretti intercorsi fra gli stessi e con uno dei componenti della terna arbitrale, hanno posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara in oggetto, in violazione dell’art. 6, commi 1 e 2,
C.G.S.
Di contro, il DONDARINI, in considerazione dell’evidente siginificato della segnalazione pervenutagli, realmente effettuata, come affermato dallo stesso BERGAMO, ha omesso di informare gli organi competenti che terzi avevano posto o stavano per porre in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara in oggetto, in violazione dell’art.6, comma 7, del C.G.S..
Dalle condotte rispettivamente poste in essere da FOTI e da BERGAMO consegue la responsabilità diretta e presunta della REGGINA, ai sensi dell’art 6, commi 3 e 4, dell’art. 2, comma 4, e dell’art. 9, comma 3, del C.G.S.
4. PALERMO – REGGINA del 15 maggio 2005
Per la descrizione in fatto delle condotte tenute dal BERGAMO e dal FOTI si fa rinvio a quanto già esposto nella sezione che precede sub n. 14.
Va particolarmente rimarcato che nella prima telefonata, il FOTI si raccomanda con il BERGAMO, “dato che ce l’hai ancora lì”, alludendo chiaramente all’arbitro PIERI, sorteggiato per la gara in oggetto. Nella seconda telefonata richiamata nella sezione precedente, nell’esprimere valutazioni sull’arbitro predetto, dopo che BERGAMO ha detto che questi farà una buona gara perché la preparazione è stata molto decisa, il FOTI formula la solita raccomandazione al designatore “Ti raccomando” e questi risponde “già fatto”.
Le due telefonate assumono un significato incontestabile, sia alla luce dei rapporti fra i due interlocutori sia sulla scorta delle particolari modalità temporali e contenutistiche, di obiettiva evidenza. Peraltro, come già anticipato in via generale, assume particolare rilievo la circostanza che il BERGAMO afferma di avere già provveduto a contattare l’arbitro.
Da quanto sopra esposto discende che Pasquale FOTI e Paolo BERGAMO, con le rispettive condotte sopra descritte e con i contatti diretti intercorsi fra gli stessi e con uno dei componenti della terna arbitrale, hanno posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara in oggetto, in violazione dell’art. 6, commi 1 e 2,
C.G.S.
Di contro, il PIERI, in considerazione dell’evidente siginificato della segnalazione pervenutagli, realmente effettuata, come affermato dallo stesso BERGAMO, ha omesso di informare gli organi competenti che terzi avevano posto o stavano per porre in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara in oggetto, in violazione dell’art.6, comma 7, del C.G.S..
Dalle condotte rispettivamente poste in essere da FOTI e da BERGAMO consegue la responsabilità diretta e presunta della REGGINA, ai sensi dell’art 6, commi 3 e 4, dell’art. 2, comma 4, e dell’art. 9, comma 3, del C.G.S.

V. COMPETENZA
Quanto alla individuazione dell’Organo disciplinare competente a valutare le condotte integranti illecito sportivo, poste in essere dai soggetti sopra indicati, occorre preliminarmente osservare come, tra gli stessi, figurino soggetti che rivestivano, come il BERGAMO, la qualifica di Dirigenti Federali (art. 10 NOIF). Inoltre, secondo consolidato indirizzo di questa Procura, recepito da molteplici decisioni dalla CAF, i direttori di gara sono da ritenere ricompresi nella categoria dei Dirigenti Federali (o quanto meno assimilati agli stessi).
Orbene, per quanto concerne la figura dei Dirigenti Federali, appare univoca la dicitura dell’art. 26 comma 1 ultima parte del C.G.S., laddove stabilisce che la Commissione di Appello Federale “giudica, in prima istanza, in ordine ai procedimenti disciplinari riguardanti i dirigenti federali”, competenza che appare potersi estendere, per le ragioni di assimilazione sopra indicate, ai designatori arbitrali ed alle stesse componenti dell’attività arbitrale (direttori di gara e collaboratori). (CFR in proposito, per tutte, decisione CAF a carico di P, su CU n. 51\C del 20\6\05)
La individuazione della C.A.F. quale organo disciplinare competente a giudicare, già in prima istanza, le infrazioni disciplinari – e nel caso di specie gli illeciti sportivi -posti in essere da soggetti che rivestono la qualifica di Dirigenti Federali, comporta, in virtù della vis actractiva disciplinata dall’art. 37, comma 1° del C.G.S., che, di fronte a più soggetti “incolpati”, per alcuni dei quali la competenza a valutarne e giudicarne le relative posizioni è della CAF quale organo di prima istanza, anche gli altri soggetti sottoposti al medesimo procedimento disciplinare, vedranno, conseguentemente, devoluta la loro posizione alla C.A.F., quale organo di primo grado.
Il riferimento letterale, rivolto dalla norma in questione, alla mera pluralità di soggetti incolpati, comporta che tale vis actractiva opera a prescindere dalla sussistenza di profili di connessione oggettiva in ordine ai fatti e alle condotte per i quali si procede. Cionondimeno, nella vicenda in esame, le condotte e posizioni riconducibili ai singoli soggetti deferiti, sono da ritenersi evidentemente connesse tra loro, perché principalmente realizzati in concorso tra gli stessi e perché, comunque, evidentemente avvinti da un nesso teleologico.
Tutto quanto sopra premesso, Visti gli artt. 28, comma 4, lett. b), CGS, 29 e 31 Statuto Federale, 26, 28, comma 7, e 37, comma 1, CGS deferisce alla Commissione d’Appello Federale i Signori e le Società:
Pasquale FOTI, presidente della società REGGINA CALCIO S.P.A.;
La società REGGINA CALCIO S.P.A.;
Paolo DONDARINI, tesserato F.I.G.C. in qualità di arbitro CAN A e B;
Tiziano PIERI, tesserato F.I.G.C. in qualità di arbitro CAN A e B;

per rispondere:
Pasquale FOTI per la violazione dell’art. 1, comma 1, CGS e la violazione dell’art. 6, commi 1 e 2, C.G.S. per aver posto in essere, unitamente a Paolo BERGAMO, in ordine al quale sussiste difetto di giurisdizione, giusta pronuncia della CAF del 14 luglio 2006, nella rispettive qualità ricoperte all’epoca dei fatti, le condotte come descritte nella parte motiva, in particolare nella sezione III, ai punti 3, 5, 6, 7, 8, 9, 11, 12 e 13, consistite, fra l’altro, nell’avere intrattenuto i contatti sopra menzionati; condotte contrarie ai principi di lealtà, probità e correttezza e, al contempo, in concorso formale, dirette a procurare un vantaggio in classifica in favore della società REGGINA, mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza tipici della funzione arbitrale. Con l’aggravante di cui al comma 6 dell’art. 6 CGS, per la pluralità di condotte poste in essere;
La società REGGINA per responsabilità diretta e presunta ai sensi degli art. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4, CGS per quanto ascritto nel capo che precede al suo dirigente con legale rappresentanza e all’altro soggetto (BERGAMO) non tesserato per la predetta società. Con l’aggravante di cui al comma 6 dell’art. 6 CGS, per la pluralità di condotte poste in essere;
Pasquale FOTI, Presidente della REGGINA, per avere in prima persona avviato e coltivato contatti con il designatore arbitrale Paolo BERGAMO (in ordine al quale sussiste difetto di giurisdizione, giusta pronuncia della CAF del 14 luglio 2006) finalizzati ad esercitare pressioni e ad operare il condizionamento sui componenti la terna arbitrale della gara ATALANTA – REGGINA del 28\11\2004, così ponendo in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara medesima, in violazione dell’art. 6 commi 1 e 2 C.G.S., come descritto nella parte motiva relativa alla gara in oggetto;
la società REGGINA, a titolo di responsabilità diretta e presunta, ai sensi dell’art 6, commi 3 e 4, dell’art. 2, comma 4, e dell’art. 9, comma 3, del C.G.S. con riferimento alle condotte sopra descritte, rispettivamente tenute dal suo legale rappresentante e da BERGAMO nel suo interesse;
5. Pasquale FOTI, Presidente della REGGINA, per avere in prima persona avviato e coltivato contatti con il designatore arbitrale Paolo BERGAMO (in ordine al quale sussiste difetto di giurisdizione, giusta pronuncia della CAF del 14 luglio 2006) finalizzati ad esercitare pressioni e ad operare il condizionamento del direttore di gara della partita SAMPDORIA – REGGINA del 20\2\2005, così ponendo in essere atti diretti ad alterare lo
svolgimento ed il risultato della gara medesima, in violazione dell’art. 6 commi 1 e 2 C.G.S., come descritto nella parte motiva relativa alla gara in oggetto;
la società REGGINA, a titolo di responsabilità diretta e presunta, ai sensi dell’art 6, commi 3 e 4, dell’art. 2, comma 4, e dell’art. 9, comma 3, del C.G.S. con riferimento alle condotte sopra descritte, rispettivamente tenute dal suo legale rappresentante e da BERGAMO nel suo interesse;
Paolo DONDARINI, arbitro della partita sub 5, per non aver adempiuto all’obbligo di informare senza indugio i competenti organi federali di essere venuto a conoscenza che terzi avevano posto o stavano per porre in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara medesima, in violazione dell’art. 6, comma 7, del C.G.S., come descritto nella parte motiva relativa alla gara in oggetto;
Pasquale FOTI, Presidente della REGGINA, per avere in prima persona avviato e coltivato contatti con il designatore arbitrale Paolo BERGAMO (in ordine al quale sussiste difetto di giurisdizione, giusta pronuncia della CAF del 14 luglio 2006) finalizzati ad esercitare pressioni e ad operare il condizionamento del direttore di gara della partita PALERMO – REGGINA del 15\5\2005, così ponendo in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara medesima, in violazione dell’art. 6 commi 1 e 2 C.G.S., come descritto nella parte motiva relativa alla gara in oggetto;
la società REGGINA, a titolo di responsabilità diretta e presunta, ai sensi dell’art 6, commi 3 e 4, dell’art. 2, comma 4, e dell’art. 9, comma 3, del C.G.S. con riferimento alle condotte sopra descritte, rispettivamente tenute dal suo legale rappresentante e da BERGAMO nel suo interesse;
Tiziano PIERI, arbitro della partita sub 8, per non aver adempiuto all’obbligo di informare senza indugio i competenti organi federali di essere venuto a conoscenza che terzi avevano posto o stavano per porre in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara medesima, in violazione dell’art.6, comma 7, del C.G.S., come descritto nella parte motiva relativa alla gara in oggetto;
Con l’aggravante di cui al comma 6 dell’art. 6 CGS, per la pluralità di condotte poste in essere, a carico del FOTI e della REGGINA.

Manda alla Segreteria per le comunicazioni di rito e la trasmissione del fascicolo originale alla Commissione Di Appello Federale.
Agli interessati comunica che, il Presidente della Commissione Di Appello Federale, innanzi indicata, provvederà a far notificare l’avviso di convocazione per la trattazione del giudizio nei modi, forme e termini di cui al Codice di Giustizia Sportiva e di cui al Comunicato Ufficiale n. 12 del 15 giugno 2006.
IL PROCURATORE FEDERALE

Franza “Felice per l’estraneità del Messina”

08/08 "Sono felice della dimostrazione di totale estraneita' del Messina nei fatti di calciopoli". E' quanto ha dichiarato all'Italpress il presidente del Messina Pietro Franza dopo i deferimenti di ieri del procuratore Palazzi. "E' stata dimostrata la serieta' della nostra societa' e, soprattutto, della mia famiglia. Messina in A? Rimango in attesa della decisione della Camera di Conciliazione che potrebbe riammettere la Juve. La Reggina? Assolutamente non mi auguro la retrocessione degli amaranto o di altre societa'". Franza ammette di essere ancora bloccato in tema di calciomercato. "Purtroppo siamo con le mani legate in attesa del responso finale perche' una cosa e' allestire una squadra di B, ben altra una di A, in questo caso dovremmo rinforzarci".

Agnolin manda Dondarini e Pieri a casa

Dondarini e Pieri lasciano il raduno arbitrale di Sportilia. Lo comunica il Commissario straordinario dell'Aia Luigi Agnolin: "A seguito del deferimento degli arbitri della Can Paolo Dondarini e Tiziano Pieri - si legge in una nota - in linea con quanto preventivamente stabilito con tutti i direttori di gara ed assistenti all'inizio del raduno di Sportilia, gli stessi, al fine di procedere ad una serena ed attenta valutazione degli addebiti loro ascritti raggiungeranno le loro sedi nella giornata odierna".

Il legale della Lazio: “Al TAR se la Federcalcio non concilia”

08/08 "Abbiamo presentato l'istanza alla camera di conciliazione del Coni e ci aspettiamo uno sconto, anche perché se la Federcalcio non dovesse conciliare, noi saremmo pronti ad andare al Tar". Le parole sono dell' avvocato della Lazio Gianmichele Gentile, che non ha fatto altro che ribadire un concetto già dopo l'emanazione delle sentenze della corte federale. I legali biancocelesti, infatti, dopo tanti rinvii, hanno depositato oggi l'istanza alla camera di conciliazione del Coni, sia per la situazione della Lazio, sia per quella che riguarda il presidente Lotito. "Abbiamo aspettato di leggere bene le motivazioni della corte - ha spiegato Gentile - e ora siamo consci che possiamo aspirare a uno sconto, ma tutto dipende dalla Federcalcio. La nostra non è una minaccia, vogliamo solo seguire l'iter della giustizia, tutto qua". Da considerare che gli avvocati biancocelesti hanno sempre contestato l'insediamento dei giudici che hanno composto la Caf, e questo sin da quando è iniziato il processo di primo grado. "Abbiamo considerato ogni ipotesi - ha concluso Gentile - e ci sono tutti gli elementi per poter ricorrere al Tar. Uno di questi è proprio la nomina della Caf".

Deferito anche l’Arezzo e tre tesserati

08/08 Il procuratore della Federcalcio Stefano Palazzi ha deferito la società Arezzo "per responsabilità presunta" e altri tre tesserati. "sulla base della relazione ricevuta dall'ufficio Indagini". Lo annuncia la Figc con un comunicato, nel quale è specificato anche che sono state stabilite anche le date dei prossimi "dei prossimi procedimenti davanti alla Caf, che si svolgeranno nella sede federale di via Allegri con l'attivazione del sistema di tv a circuito chiuso per i rappresentanti della stampa nella sede di via Pò. Domenica - specifica la Federcalcio - sarà la volta della Reggina, lunedì sarà discusso il deferimento dell'Arezzo". I tesserati deferiti da Palazzi sono il dirigente Aia Gennaro Mazzei e il guardalinee Titomanlio, per illecito sportivo. Assai più defilata, si fa notare in Figc, la posizione di Leonardo Meani, l'addetto agli arbitri del Milan, deferito per omessa denuncia (non avrebbe denunciato alla giustizia sportiva la notizia a lui pervenuta di una telefonata su Arezzo-Salernitana), e che rischia al massimo un'ammenda. Il deferimento del club rossonero scatta automaticamente per responsabilità oggettiva.
Mancini “Mai a pranzo con Bergamo”
"Non sono mai stato a pranzo con Bergamo, non conosco né Meani, né Titomanlio". Questo è stato il primo commento del presidente dell' Arezzo Piero Mancini appena informato del deferimento. Mancini ha aggiunto di non poter fare ulteriori commenti perché non conosce gli atti che hanno portato al deferimento della società amaranto. "Sono sorpreso - ha ribattuto l'amministratore delegato della società Giovanni Cappietti - Ci sentiamo assolutamente estranei ai fatti che ci vengono contestati. Tutto gira attorno ad una telefonata tra due persone che nulla hanno a che vedere con la società. Per questo siamo sorpresi del deferimento". Sorpresi anche gli sportivi aretini: non pensavano che il procuratore potesse chiedere il deferimento del club per la partita Arezzo-Salernitana che, a loro dire, non presenta alcun episodio dubbio. Intanto l'Arezzo ha nominato come difensore l'avvocato Antonio D'Avirro.
Le lamentele a Baergamo inguaiano l’Arezzo
Le lamentele arrivate a Paolo Bergamo e riferite da Mazzei inguaiano l' Arezzo. Nel testo del deferimento è scritto: "...d'altra parte, da quanto riferito dal Mazzei circa le lamentele giunte al Bergamo da esponenti dell'Arezzo, deve ritenersi che la società avesse comunque messo nel conto la possibilità di un trattamento di riguardo" per la partita Arezzo-Salernitana. Nell' atto d' accusa del procuratore Stefano Palazzi, secondo quanto reso noto dall' Arezzo è anche scritto: "... sentiti dall' ufficio indagini, sia il presidente Piero Mancini, sia il signor Fioretti, che all'epoca rivestiva il ruolo di consigliere di amministrazione con funzioni di carattere tecnico-calcistico, hanno escluso qualsiasi coinvolgimento della società. In realtà, in favore dell'esistenza di un tale coinvolgimento deporrebbe il fatto che, nella telefonata con il Mazzei, il Titomanlio, alla domanda del suo interlocutore su chi avesse operato pressioni su Mazzei, rispose l' Arezzo, ma non può obiettivamente escludersi che si fosse trattato di una mera deduzione dell' assistente"

Milan “Stupore per il deferimento”

08/08 Con "immenso stupore" il Milan "ha appreso di essere stato deferito quale responsabile oggettivo per una presunta omessa denuncia di Leonardo Meani, relativa ad un evento che si sarebbe verificato in relazione alla gara Arezzo-Salernitana disputata nella stagione sportiva 2004/2005". Così la società rossonera commenta sul suo sito gli ultimi provvedimenti degli organi di giustizia sportiva. "I fatti - aggiunge la nota milanista - si riferiscono dunque a una gara del Campionato di Serie B e, a tutto concedere, sono ascrivibili a comportamenti squisitamente personali di Leonardo Meani, in nessun modo collegabili all'A.C. Milan, come del resto ha da ultimo insegnato la Corte Federale".
Entrando nella sede di Lega Calcio per partecipare all'assemblea come delegato del Milan, l' avvocato Leandro Cantamessa ha annunciato di aver inviato alla Camera di conciliazione e arbitrato alcune note integrative sulla posizione dell'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani. "Ho inviato poco fa - ha detto Cantamessa - le note integrative alla Camera di Conciliazione del Coni perché, lette le motivazioni, non si riesce a capire per quale motivo ci sia stata una condanna per Adriano Galliani. L'aver ascoltato non mi sembra che possa integrare nessuna violazione". "Dal proscioglimento di Galliani - ha osservato Cantamessa - deriverebbero un po' di conseguenze per il Milan". Al suo ingresso in Lega l'avvocato del Milan, Leandro Cantamessa, ha gettato acqua sul fuoco circa il contenuto della lettera di Guido Rossi alla Lega. "E' l' attivazione di una normale procedura - ha detto -, non si poteva fare diversamente". Sul proposito della Federazione di commissariare la Lega Calcio, Cantamessa ha aggiunto: "Ho colto una mancanza di entusiasmo da parte della Figc: ha altri problemi da risolvere, non vorrebbe anche questo"

 

Servizi precedenti

07/08: La Reggina nei guai, deferita per illecito. La staff difensivo della Reggina già al lavoro. Per la Reggina illecito vantaggio in classifica. Deferiti gli arbitri Pieri e Dondarini. Ultimatum di Rossi alla Lega Calcio: Nomine entro il 29 o commissariamento. Zaccheroni, “poco convinto delle nomine e delle sentenze”

06/08: In attesa dei nuovi deferimenti. Momenti di trepidazione per la Reggina. Domani assemblea di Lega. Tempesta alle porte? Borrelli non ci sta e a ‘Repubblica’ dichiara: “Una decisone che non fa bene al calcio”. Simoni: “Giusto lo scudetto all’Inter”. Siamo all’anno zero del pallone. Serie A senza Juve

05/08: In primo piano il commissariamento della Lega Calcio. In attesa dei deferimenti Costacurta difende la Juve. Figo “Si doveva fare qualcosa per calciopoli. Io in una squadra per bene”. C’è anche chi raccoglie le firme per sostenere Moggi

04/08: Le motivazioni della Corte Federale. I nuovi deferimenti la prossima settimana. Juventus: Illecito provato ma attenuato dal blasone. Milan: Sanzioni della CAF sproporzionate rispetto ai fatti. Fiorentina: Colpevole, ma non come la Juve. Lazio: Nessun illecito, ma deve ringraziare Tombolini. Cobolli Gigli “La Juve eccessivamente penalizzata”. Luciano Moggi ricorre al TAR. L’assistente Pierpoalo Perri di Cosenza entra in CAN A/B. Jacopo Volpi condurrà la Domenica Sportiva. Per la Juve la conciliazione con il CONI il 18 agosto

03/08: La Melandri difende Rossi e in Lega scoppia una bufera. Il Ministro Melandri sui diritti TV “Pochi tre mesi per cambiare le regole”. Baldini “Moggi, Carraro, Galliani, l’Italia non mi manca”. Nominati i conciliatori del CONI per Moggi e Galliani. Cobolli Gigli (Juve) “Siamo stati troppo moderati”. L’antitrust consegna la bozza del regolamento agli agenti dei calciatori. Il 14 agosto prende servizio il neo CT Donadoni..

02/08: La FIGC diventa azienda. Gamberale e Coccia al fianco di Rossi. Rossi ringrazia il CONI “Due persone di altissimo livello”. Tempi lunghi per le sentenze di calciopoli. Dopo ferragosto la camera di conciliazione. L’udienza del TAR su probabili ricorsi fissata per il 22 agosto. Le nuove commissioni degli arbitri. Tedeschi nuovo designatore CAN. Agnolin “Restituire il rispetto di un ruolo screditato. Anche agli arbitri i diritti TV”. Il Milan ammesso in Champions 'senza convinzione' dalla UEFA. I tifosi con il Codacons aderiscono ad un iniziativa contro la GEA.

01/08: Fiducia del Coni a Rossi che però viene affiancato da due vice. Ulivieri “Rossi resista. Si rischia il ritorno dei furbetti”. Il campionato slitta al 10 settembre. Zamparini torna presidente vicario della Lega. Si aspetta la decisione della Uefa per il Milan in Champions. Ancelotti “Milan onesto, non meritavamo il meno otto”. La Juve ha presentato il ricorso. Parte la Coppa Italia, 72 squadre al via. La Lazio con il Rende. Il tabellone

31/08: Via ai ricorsi. Attesa per Milan (in Champions) e Reggina. La Juve pronta ad accettare una B pulita. Esposto del Codacons su uno dei membri della Commissione del secondo grado. Depositato il ricorso di Girando-Moggi. La Super B piace. La Rai pensa ad una pay TV con la Lega.

30/07: Tra ricorsi e nuovi deferimenti si apre la nuova settimana di calciopoli. Moggi “Ho la coscienza tranquilla, posso continuare a combattere”. Zamparini “Sentenze taroccate”. Cecchi Gori: “Si faccia luce sulle vicende della mia Fiorentina”. Zeman “Ho pagato più multe io che Carraro”.

28/07: Prosegue l’inchiesta calciopoli. Il primo ricorso è quello di Galliani. Mazzini “Non sono l’uomo nero della FIGC”. Agnolin “La classe arbitrale non è malata”. Tavecchio “C’è disordine in ambito federale a causa di calciopoli”. Agnolin e Ulivieri saranno ascoltati dalla Camera.

27/07: Borrelli riprende le audizioni. Gazzoni chiede i danni e spara a zero su Carraro e la Reggina. Foti “I tifosi della Reggina stiano tranquilli. Noi club autonomo e indipendente”. Il Milan, sub judice, aspetta un posto in Champions fino al 2 agosto. Moratti “Dalle sentenze ci aspettavamo di più”. De Santis “Bergamo mi ha dato tanto”

26/07: Il Commissario Rossi continua nel suo mandato. Assegnato lo scudetto all’Inter. Mazzola “Uno scudetto non paragonabile ai miei”. Donadoni "Contento per l'Inter". Mancini "Lo scudetto degli onesti". Facchetti "Scudetto della correttezza". A Reggio il Consiglio comunale discute della Reggina. Chiesta l’esclusione del Milan dalla Champions. Nulla di fatto per la Presidenza di Lega, se ne parla l'8 agosto. Moggi alla ribalta: “Ora parlo io”. Pessotto vuole ricominciare con una nuova vita. La rabbia del Genoa.

25/07: Sconti per tutti (o quasi) nella sentenza di secondo grado. Milan in Champions, Fiorentina e Lazio in A con penalizzazioni. La Juve in B a -17. reazioni e commenti. Ma nessuno è contento.

24/07: Il Milan fa la voce grossa, Palazzi non ci sente: “Un campionato falsato”. Eventuali ricorsi al TAR discussi il 10 agosto. Reggina: Foti, “solo clamore”. I tifosi “basta fango”. Il comune convoca un Consiglio. Carraro “Sono stravolto”. Juve, Lazio e Fiorentina attendono impazienti. Il Milan chiede il proscioglimento. Casiraghi e Zola alla guida dell’Under 21. Matarrese “Non sono candidato alla presidenza della Lega”. Pessotto “Vorrei vedere la sentenza in diretta”. Il legale di Paparesta “Inaccettabile attacco dell’Associazione Arbitri”.

23/07: Secondo giorno di udienze con Juve, Lazio e Fiorentina. Sandulli “Domani si chiude”. Il Presidente del Bologna fiducioso “Torneremo in A”. Ancelotti, Maldini, Tassotti e Costacurta in visita d Pessotto. La Juve teme un tonfo. Sgarbi “Borrelli sta lavorando per niente”. Le difese di Juve, Lazio e Fiorentina.

22/07: Palazzi conferma l’esclusione della Juve e chiede la B per il Milan con tre ounti di penalizzazione. Conclusa la prima giornata della Corte Federale si riprende domenica. La Corte accoglie alcune richiese e respinge le eccezioni sollevate dalle difese. Il legale di Carraro chiede il proscioglimento. Il processo parte con i ricorsi delle difese e le eccezioni. Lotito: “Sono qui per appurare la verità”. La Juve chiede la permanenza in A.

21/07: Processo a calciopoli, secondo tempo. Parte il secondo, e ultimo, grado. Carraro: “Mai parlato con il Presidente della CAF per il caso Mozart. Mazzarri (Reggina) “Sono davvero imbufalito”. Il comune di Reggio propone un collegio di difesa istituzionale. Corbelli “Pronto a testimoniare a favore della Reggina”. Prodi “Non tollereremo scene come quelle di Firenze. Spero non paghi solo il mio Bologna”. Nuova legge sui diritti TV, apprezzamenti bipartizan. Ministro Melandri “Per i diritti TV si torna alla trattativa collettiva”

20/07: Reggina nella bufera. Avviso di garanzia a Foti, Bergamo De Santis, De Marco e Pieri. Secondo la Procura di Napoli la Reggina subalterna alla Juve. Le intercettazioni di Foti. La verità di De Santis. Secondo la Lazio la chiave di tutto è Carraro. Rossi assicura “nessuno slittamento dei campionati. A breve l’assegnazione dello scudetto”. Mediaset vuole rinegoziare i diritti TV. Il Governo pensa ai rimedi

19/07: Foti “Non ci sono gli estremi per deferire la Reggina”. Zamparini accusa Galliani che minaccia querele. Cellino non risponde. Il presidente della Corte, Sandulli, invita i club ad accettare i verdetti. Ricorsi al TAR: cosa prevede la legge. Scudetto all’Inter: al lavoro una commissione apposita. Nuovi scenari e opportunità per i calciatori disoccupati. Donadoni prende servizio come CT. La Uefa respinge la richiesta dell’Empoli

18/07: Parte l’appello. Sabato la prima camera di consiglio. Presentati tutti i ricorsi. Foti (Reggina) “Sulla 2a inchiesta solo chiacchiere”. Cellino presidente di Lega fino al 26. Matarrese “Prima gli uomini e poi le regole”. Difesa Juve: Pene sproporzionate. Donadoni prende servizio come CT. La Uefa respinge la richiesta dell’Empoli

17/07: La Corte Federale è pronta. Sabato l’appello. Palazzi si oppone alle sentenze di primo grado. Ulivieri: “La legge sportiva è chiarissima”. I francesi vogliono i posti Champions League delle italiane. Il Presidente dell’Empoli scrive a Rossi e alla Melandri per la Uefa. Moggi su Repubblica “Il mostro non sono io”. I tifosi di Firenze occupano per due volte la stazione. Pessotto fuori pericolo incontra le figliole: “Sono felicissimo”

16/07: Cecchi Gori “I veri capi sono Carraro, Giraudo e Galliani”. Ora spazio ai ricorsi. A rischio il via dei campionati. Ministro Melandri “Le sentenze vanno rispettate. A giorni le regole sul diritto TV”. I legali della Juve pronti con il ricorso. La difesa della Lazio è convinta di smontare la tesi della CAF.

15/07: Parte la seconda tranche dell’inchiesta, in arrivo i deferimenti. Corbelli: “Si indaghi sul ripescaggio della Fiorentina”. Della Valle “La nostra strategia non cambia”. Mazzarri (Reggina) “Non siamo coinvolti. Salvezza ottenuta sul campo”. Le difese affilano le armi. Capezzone (RNP) “Mano leggera dei giudici per il Milan”. Il presidente della Juve più sereno, a rischio 500 ml di contratti e Dechamp accetat la sfida. Lotito pronto a tutto. L’Empoli chiede la licenza Uefa. Zeman “Ora c’è da sperare che le irregolarità non si ripetano”. Prima operazione di Guido Rossi: Viterbese ammessa in C2

14/07 Sentenza choc: Juve in B a -30, Milan in A (-15) senza Champions, Lazio (-7) e Fiorentina (-12) in B. Tolti due scudetti alla Juve. Come saranno i prossimi campionati di A e B. Le reazioni di Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Le richieste dell'accusa e il dispositivo emesso. Disordini a Firenze. Alla procura di Torino indagini aperte

13/07: Aspettando la sentenza l'AIA da piazza pulita: fuori nove arbitri, tra di loro anche Dattilo. Protesta il sindaco di Gioiosa. Il Tribunale di Roma respinge il fallimento della Fiorentina di Cecchi Gori : “Amarezza per il danno subito”. Berlusconi attacca tutti. Borrelli “Berlusconi? Non mi aspetto che parli a mio favore”. Rossi “Non mi interessa ciò che dice Berlusconi”. Moggi si difende “La vittima era la Juve”. Il giovane Donadoni sostituisce Lippi alla guida della Nazionale. Lenti miglioramenti per Pessotto, visitato oggi da Buffon, Ferrara, Legrottaglie e Conte.

12/07: Rossi “Il calcio è seriamente malato, sentenze eque ma nessuna amnistia. Alla Uefa basta la sentenza di primo grado. Illeciti impensabili”. Ministro Melandri “Ne usciremo a testa alta.Il calcio locomotiva dello sport italiano”. Borrelli riprende gli interrogatori. Tutti contro l’amnistia. Lippi lascia la nazionale da signore. Non ha digerito le polemiche ad inizio mondiali. Donadoni probabile successore. Gigi Riva “Lippi un grande uomo”. Petrucci “Revisione della legge 91 per voltare pagina”. Tombolini e Rosetti ascoltati dall’Ufficio indagini. Lippi visita Pessotto “L’ho trovato bene”. Condizioni stazionarie.

11/07: Slitta a venerdì la sentenza della CAF. La UEFA detta i tempi e prova a dare una mano. Entro il 25 la lista dei clubs e aggiunge "Chi ricorre al TAR è fuori dalla Uefa". Mediaset non paga, la Lega fa la voce grossa. Consegnta a Rossi la bozza del regolamento per i procuratori.In Parlamento spunta l’indulto. Rivera contro l’amnistia “Si rispetti la legge”. Riva “La Figc? Adesso non esiste”. Cannavaro porta la coppa a Pessotto tra lacrime e sorrisi.

09/07: Martedì o mercoledì le sentenze in diretta. Rizzo “Nessuna amnistia”. In lieve recupero le condizioni di Pessotto

08/07: La CAF in camera di consiglio. C’è attesa per le sentenze. Le intercettazioni in onda su radio e tv. Avv. Taormina “Il migliore è Ruperto. Giustizia verrà fatta”. Mediaset non paga i diritti degli highlights di serie A. Dichiarazione bipartizan di Rizzo e Di Centa “No all’amnistia”. Il legale della Lazio preannuncia, ancor prima delle sentenze, il ricorso al TAR. Stazionarie le condizioni di Pessotto. L’ospedale consiglia di evitare le visite.

07/07: Chiuso il dibattimento ora si attende la sentenza. Mastella chiede clemenza, poi precisa “Nessuna amnistia”. Ruperto sbotta “Qui si fa sul serio. Nessuno strozza le difese”. Il legale di De Santis precisa “Con Moggi nessuna telefonata” e poi "Sospendere il giudizio". Bertini “Immagino un futuro da arbitro legale”. Rizzo (Pdci) “Occorre fare pulizia”. Peggiorano le condizioni di Pessotto. Febbre e problemi epatici. Stop alle visite e niente finale in tv.

06/07: Continuano le difese: Il Milan contrattacca e la Lazio si proclama innocente. Il Milan scarica Meani e la Fiorentina decide di non parlare. Folena “Ridicolo parlare di processo sommario”. Il legale di Carraro “Ha difeso le istituzioni, va prosciolto”. Il Legale di Messina “pieno proscioglimento”. Siparietto di Ruperto. Pessotto stabile. Al suo capezzale arriva Boniperti. I medici “Tappe normali del decorso”.

05/07 Ruperto tiene tutti a posto: “Ora veniamo al sodo”. E’ il turno delle difese: La Juve chiede esplicitamente la B. Lotito e Della Valle no. Ministro Melandri “Nessun complotto politico. I successi non cancellano scandali”. Rossi “La giustizia farà il suo corso”. Da Carraro a Lotito le difese danno il meglio di se. Pessotto vuol vedere la finale. Conte gli porta la notizia. Condizioni stazionarie.

04/07 Richieste pesanti di Palazzi: Juve in C, Milan Fiorentina e Lazio in B, fuori dirigenti e arbitri coinvolti. Ruperto “Non ci sono tempi predeterminati”. Reazioni di Mazzini. Berlusconi, De Sisti, De Santis, Pairetto, Paparesta, Tagliavento, Ingargiola, Galliani, Chiamparino. Addio ad una generazione di arbitri. Leggero peggioramento per Pessotto, ma i medici sono ottimisti. Capello lo va a trovare.

03/07 Pugno duro della CAF: respinte tutte le eccezioni. I nove punti dell’ordinanza di Ruperto. I legali chiedono di escludere le intercettazioni ma Palazzi ribadisce la loro validità. Si apre il mercato, Borrelli invoca il rispetto delle regole. Stabili le condizioni di Pessotto. In visita la madre e anche Nedved.

02/07: Si parte, pronti per il maxiprocesso al calcio. Avvocati all’attacco. Pessotto migliora. I medici ottimisti. Montero torna dall’Uruguay per il suo amico Pessotto.

01/07: Il Presidente della corte federale, De Lise, si autosospende. Week end tranquillo prima del maxiprocesso. Pessotto migliora, apre gli occhi e riconosce le persone. La moglie “Sono più sollevata”. A Torino la giornata dell’orgoglio bianconero, in 20.000 in corteo. Secondo un indagine Moggi colpevole del calciopoli e Del Piero con Elkann fautori della rinascita della Juve

30/06 Secondo i legali di Bergamo e Pairetto, intercettazioni inutilizzabili nel processo. Entro il 26 luglio il nuovo presidente di Lega (che non sarà un presidente di club) e nuove regole. La Lazio contesta la nomina di Rossi. Si affilano le armi per il processo. Galliani assicura “Tutti i club di A e B sono in regola”. Il rinvio non preoccupa la UEFA. Cellino: I dirigenti abbiano diritto a difendersi. Quadro clinico grave per Pessotto, ma lui resiste.

29/06: Il processo al calcio parte ma viene rinviato a lunedì. Si inseriscono cinque club. Ministro Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia. Moggi doveva presentarsi”. Il Codacons chiede la diretta TV del processo. Quattro club a rischio. Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”. Le memorie difensive e le istanze dei club. Dattilo: “Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”. Parte la nuova Juve. Per Pessotto un cauto ottimismo

28/06 Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’. Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi. Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti “La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni pronto a costituirsi parte civile. De Santis vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”

27/06 Ripartita a pieni giri l’indagine di Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza. Perquisita la sede del Sora. Pessotto vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini “Sostituire anche Palazzi”. La Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine. GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo

26/06 Riparte l’inchiesta di Borrelli con le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”. Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani. Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini “Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive di Juve, Milan, lazio e Fiorentina

25/06 Moratti “Un colpo di spugna sarebbe molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli “Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio “No all’amnistia. Lo scandalo è grave”. Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto, Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”

24/06 Lunedì Borrelli riprende il lavoro. Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni fasulle per anni”. Corbelli si costituisce parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco. Il Financial Times scettico sulla retrocessione della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta di Borrelli

23/06 Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De Santis attacca Ancelotti. Abete “Il mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”. Il processo partirà il 29 giugno. Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della Valle “Siamo innocenti”. I sociologi sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport

22/06 Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi. Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”. Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria è fuori”. Speculazioni in borsa: in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan

21/06 Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete: Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi “Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça) “Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi: “Il Milan defraudato”. Perquisita la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo) “Faremo la Champions League”

20/06 Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati. I parlamentari scrivono a Rossi “Ora ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali: “Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”. Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso “Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”

19/06 Borrelli chiude l’inchiesta con una relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può guarire”. A rischio la sponsorizzazione degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti “Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini (Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”

18/06 Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere che useranno il pugno di ferro. In attesa della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”. Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia “Troppa rabbia”. 30 mila tifosi rossoblu festeggiano la fine di un incubo

17/06 Il difensore Antonaccio denuncia su di un libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni, compromessi e ricatti”. L'ex Presidente del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli (Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli prepara le relazioni. Nella prima tranche d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp. Petrucci “Di amnistia non se ne parla proprio”

16/06 Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità del processo. Secondo Adiconsum falsato il 30% delle partite del campionato 2003/04. La Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”

15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”. Rossi “Se Galliani è in conflitto di interessi non è un mio problema”.

14/06 Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto. Pagliuso chiede la riammissione in serie B del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo l’irruzione di Moggi”. Prosegue l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta stralcio che riguarda giudici e polizia. La Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli

13/06 Chiuso il primo filone di indagini. Il Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon “Bello sudare la maglia per l’Italia”. I favori della “cupola” alla Lazio. La Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.

12/06 Girando da Borrelli “Nessuna gara era preordinata”. Ascoltato il dipendente della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”. Anche la Samp nell’indagine. Blatter “Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani, Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.

11/06 Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la giustizia sportiva”. Gli sponsor della Juve ripongono la loro fiducia nella società

10/06 Borrelli si concede una pausa. Il Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”. Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi” L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”

09/06 Borrelli contro un “muro difensivo concordato”. Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà “Presto regole per i procuratori”. Adiconsum presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004. Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”

08/06 Bergamo interrogato per nove ore “Fatto fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio. Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca a Carraro. Della Valle “Non abbiamo fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi

07/06 Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta. Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10 giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone: “Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’

06/06 Borrelli mette sotto torchio gli arbitri. No Intertoto per il calcio italiano. E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni: “Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter “Felice della reazione delle autorità italiane”

05/06 Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non risponde. Pelè “Spero che la giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono arbitri professionisti”

04/06 Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato per tre ore. Il Milan si ribella: “Una campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto

03/06 Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà sempre un grande”

02/06 Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”. Spalletti in procura a Napoli.

01/06 Il commissario Rossi: “Una situazione che non pensavo così grave”. Secondo l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.

31/05 Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio pulita”. Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive". Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”. Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.

29-30/05 Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi per ora non ipotizzabile”. Del Piero “Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.

28/05 Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.

27/05 Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”. Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”. Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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