Matarrese nuovo presidente di Lega “Adesso
si cambia”
08/08 Antonio Matarrese è il nuovo presidente della Lega
Calcio. Ha ottenuto 26 voti su 39. E’ stato eletto al sesto
scrutinio complessivo (il quarto di oggi) con i 26 voti previsti
dal quorum dei due terzi dei 39 rappresentanti delle società
di serie A e B. Antonio Matarrese, che ha da poco compiuto 66 anni
essendo nato a Bari il 4 luglio 1940, subentra quindi ad Adriano
Galliani. Si tratta, comunque, di un ritorno perché Matarrese,
esperto conoscitore del mondo del calcio, era già stato presidente
della Lega Nazionale Professionisti dal 1982 al 1987, quando aveva
lasciato la carica a Luciano Nizzola per trasferirsi sulla poltrona
di presidente della Federcalcio che ha occupato dal 1987 al 1996.
Matarrese è stato anche vicepresidente dell'Uefa e presidente
della Commissione fair play della Fifa.
Una Lega Calcio dove i grandi non mangeranno più i piccoli,
un calcio italiano più rispettato all'estero. Sono le prime
indicazioni di Antonio Matarrese, appena eletto presidente della
Lega. E' un Matarrese che ha da togliersi dalle scarpe una montagna
di sassolini e che non nega di essere animato da "uno spirito
di rivalsa" per non essere stato trattato benissimo da un certo
ambiente del calcio italiano. "Da oggi con Matarrese si cambia
- dice subito il neo presidente della Lega, appena tornato a sedere
su quella poltrona che fu sua già il 10 marzo 1982 e che
lasciò cinque anni dopo per quella romana della Figc - In
Lega i grandi non mangeranno più i piccoli. Prima erano in
pochi a decidere, erano due o tre, ma da oggi tanti presidenti sono
diventati maggiorenni, ci saranno più equilibri e rispetto
reciproco". Un lungo discorso entusiasta, quello di Matarrese,
tutto basato sulla nascita di "una nuova Lega", per un
presidente che non sceglie tra l'ipotesi di essere un traghettatore,
né un innovatore e neanche un pacificatore: "voglio
preparare il futuro - dice -. Voglio stare il tempo che sarà
necessario". E poi diversi consigli all'indirizzo del commissario
della Figc, Guido Rossi, uno che "ha avuto la fortuna di vincere
i Mondiali e adesso però deve cominciare anche a lavorare".
A Rossi, Matarrese promette collaborazione, ma non certo sudditanza.
"Non portiamo in Federazione - chiarisce - il nostro regolamento
per farlo approvare. Noi vogliamo vedere anche le loro carte e vogliamo
confrontarci". "Sono amareggiato - aggiunge -. Con il
prof. Rossi a Berlino sul carro dei vincitori non c'erano i presidenti,
quelli che hanno messo i soldi nel calcio, né quelli che
hanno sbagliato e sono stati puniti né quelli che erano innocenti.
Ma verso di loro andava tesa la mano, chi paga i calciatori della
nazionale campione del mondo?".
Commissario Rossi “Un contributo importante per il
rinnovamento”
"Congratulazioni per l'elezione e auguri di buon lavoro".
Comincia così il telegramma inviato in serata al neo presidente
della Lega professionisti Antonio Matarrese a firma del Commissario
straordinario della Figc Guido Rossi e dei quattro vice commissari
Albertini, Coccia, Gamberale e Nicoletti. "Il contributo della
Lega di Milano - si legge ancora nel telegramma - sarà prezioso
per portare avanti un reale, sano, profondo rinnovamento del calcio".
Cobolli “Contento perché abbiamo un presidente”
"Antonio Matarrese è uomo che ha gestito il passato
ma che saprà gestire con grande equilibrio anche il futuro".
E' questo il commento del presidente della Juventus, Giovanni Cobolli
Gigli, dopo l'elezione a presidente della Lega di Antonio Matarrese.
"Abbiamo un presidente - ha detto Cobolli - e io sono contento.
Era opportuno e necessario che la Lega si desse un presidente, se
no avrebbe avuto un commissario e avrebbe dato un segnale di debolezza".
"Mi auguro - ha concluso Cobolli - che Matarrese sia in grado
di pilotarci verso una comunione di intenti maggiore che in passato".
Pur non dichiarando apertamente se avesse o meno votato a favore
di Matarrese, Cobolli Gigli ha detto: "Se sono contento vuol
dire che non ero contrario. Sono stato il primo a fare le mie felicitazioni
al presidente Matarrese".
Zamparini “Una buona soluzione ponte”
Uscendo in anticipo dall'assemblea generale della Lega Calcio, Maurizio
Zamparini, presidente del Palermo, aveva definito la probabile elezione
di Antonio Matarrese a presidente della Lega "una soluzione-ponte
che va bene". "Sicuramente - ha aggiunto Zamparini - la
nomina di Matarrese non farà contente le grandi, perché
non porterebbe avanti il discorso che avevano loro prima. Matarrese,
infatti, farà l'interesse di tutti e non solo delle quattro
grandi". Anche se ancora non era stato ancora raggiunto un
accordo, Zamparini ha lasciato l'assemblea dicendosi "non soddisfatto,
anche se sono stati fatti discorsi importanti". Il patron del
Palermo ha detto di aver apprezzato il discorso del presidente del
Napoli, Aurelio De Laurentis. "Ha chiesto una presa di coscienza
perché non possiamo dare l' immagine, al di fuori, che non
scegliamo nessuno. Ha detto: 'scegliamo Matarrese poi se Matarrese
non ci va bene a Natale gli votiamo contro e lo mandiamo a casa'".
A proposito della polemica suscitata questa mattina dalle parole
di Cellino che giudicava Matarrese "la preistoria", Zamparini
ha così replicato: "io sono un buon presidente perché
ho molta esperienza. Direi che sono molto migliore di venti anni
fa. Così Matarrese ha molta esperienza e sarà un presidente
con molta esperienza. Non si eliminano gli uomini con molta esperienza,
si adoperano".
Baraldi “Curriculum idoneo”
"Siamo molto vicini, speriamo che si continui su questa strada
e che l'assemblea condivida questa candidatura visto che tra l'altro
è l'unica". Uscito in anticipo dall' assemblea della
Lega, il dg del Modena Luca Baraldi esprimeva fiducia in un esito
positivo - come poi è stato - della riunione di oggi per
la nomina di un presidente della Lega. "Siccome c'é
un solo candidato - ha spiegato Baraldi - forse è per questo
che ci sono più incertezze". Baraldi ha così
escluso che ci sia stato un fronte delle grandi contro la nomina
di Antonio Matarrese. "Io sono per il rinnovamento del calcio
- ha concluso Baraldi - ma certamente l'esperienza è molto
importante e Antonio Matarrese ha un curriculum idoneo per gestire
un momento così difficile del calcio italiano".
Cellino “Matarrese peggio della preistoria”
"Altro che ritorno alla preistoria, questo è ancora
peggio". E' il caustico commento di Massimo Cellino, patron
del Cagliari, alla elezione di Antonio Matarrese alla presidenza
della Lega Calcio. "Si diceva che il commissariamento sarebbe
stato un segno di debolezza - ha detto Cellino - e invece Matarrese
che cosa rappresenta? La forza? Ma non scherziamo...". Cellino
ha spiegato le ragioni del suo rifiuto alla candidatura a presidente:
"Nonostante le richieste io non mi sono candidato perché
preferivo il commissariamento. Solo un commissario avrebbe rimesso
in ordine la Lega". Alla domanda su cosa lo abbia più
deluso, Cellino ha risposto: "la Lega. Si parlava di rifondazione
del calcio e invece guardate i risultati. Per settimane Zamparini
ha chiesto il commissariamento e oggi si è battuto per Matarrese,
proprio non capisco". "Questo è il risultato -
ha aggiunto Cellino - dell' inciucio tra Mastella e Casini".
E infine, parlando con alcuni suoi colleghi, ha detto: "avete
eletto un presidente della B, ora vedrete le mutualità. Matarrese
riempirà la B di soldi".
Cazzola “Matarrese nostro candidato”
"Siamo soddisfatti perché la nostra linea era di arrivare
al termine dell'Assemblea di oggi avendo un presidente, in quanto
a nostro avviso era questo l'obiettivo primario della Lega. Matarrese
era l'unico candidato proposto e noi l'abbiamo sostenuto dal primo
momento con interventi a suo favore". Ha commentato così,
il presidente del Bologna Alfredo Cazzola, l'elezione alla presidenza
di Lega di Antonio Matarrese. "E' stata una bella battaglia
- ha aggiunto Cazzola al termine dell'assemblea - ma abbiamo vinto:
c'é subito un Presidente di Lega pronto ad affrontare le
priorità sul tavolo, che per noi, presidenti di società
di Serie B, sono rappresentate dal tema dei diritti televisivi e
dalla questione delle gare di sabato".
De Laurentis “Un presidente senza altri lavori”
"Matarrese è un uomo che potrà lavorare all'interno
della Lega in maniera totale, perché non ha altri lavori
da fare". Così il presidente del Napoli, Aurelio De
Laurentiis, ha espresso la sua soddisfazione per l'elezione a presidente
della Lega di Antonio Matarrese. "Il calcio - ha osservato
De Laurentiis - finalmente è ripartito; questo calcio che
si era fermato quasi in maniera incosciente riprende oggi il suo
cammino. Adesso c'é molto da lavorare, molto da modificare
e molto da cambiare". Per De Laurentiis, Matarrese sarà
all'altezza del compito affidatogli, "perché è
un uomo di grande esperienza". "Del resto - ha aggiunto
il patron del Napoli - con un consiglio forte alle spalle potrà
fare bene, anche perché un presidente non decide, ma presiede
al volere di tutti quelli che rappresenta". Infine De Laurentiis
ha smentito che sia stato lui a parlare di un incarico a termine
per Matarrese, come aveva in precedenza riferito il presidente del
Palermo, Maurizio Zamparini. "C'é molto da lavorare
- ha detto De Laurentiis - non si può parlare di mesi o di
anni. Io voglio parlare di un contesto in cui tutti devono lavorare
per un futuro migliore e quindi, secondo me, le persone sono solo
di servizio e al servizio della comunità del calcio. Parlare
oggi di un cambio sarebbe soltanto un segnale negativo, contrario
alla volontà di andare avanti. E' come se mettessimo un freno,
e invece oggi bisogna accelerare".
Il processo CAF per la Reggina la vigilia di ferragosto
08/08 Niente vacanze per la giustizia sportiva chiamata a giudicare
la posizione della Reggina deferita per illecito sportivo dal procuratore
federale Stefano Palazzi sulla base della relazione dell'ufficio
indagini. La squadra calabrese, come confermato dallo stesso presidente
Pasquale Foti, dovrà presentarsi alla vigilia di Ferragosto
davanti alla Corte di Appello Federale (il prossimo 13 agosto) per
rispondere sulle tre partite contestate al club sulla base dell'atto
di deferimento: si tratta di Atalanta-Reggina, Sampdoria-Reggina
e Palermo-Reggina. Nelle 24 pagine dell'atto di deferimento della
Reggina Palazzi si sofferma sul rapporto, soprattutto telefonico,
intercorso tra Foti e il designatore Bergamo (nei confronti di quest'ultimo
vale il difetto di giurisdizione già stabilito nel primo
procedimento). "Dall'indagine espletata - scrive il procuratore
federale - è emersa l'esistenza di una fitta rete di rapporti,
stabili e protratti nel tempo, intercorsi tra il presidente della
società Reggina, Pasquale Foti e uno dei due designatori
Paolo Bergamo, fra i cui scopi è rimasto accertato, fra l'altro,
il fine di condizionare il settore arbitrale. La suddetta finalità
- indica Palazzi - veniva perseguita sostanzialmente attraverso
una costante corrispondenza telefonica fra i due soggetti menzionati,
alla base della quale vi era un consolidato rapporto di amicizia,
come espressamente affermato dai due nelle conversazioni in atti,
e il particolare rapporto tra Foti e Moggi. Tale ultimo elemento
- aggiunge Palazzi - assume una particolare valenza, in considerazione
del potere di condizionamento che questi esercitava nei confronti
dell'intero settore arbitrale, come rimasto accertato dall'esito
del procedimento disciplinare che lo ha riguardato". Nell'atto
di deferimento Palazzi ricorda inoltre la posizione di Foti coincidente
con quella della ex dirigenza juventina: "soltanto al fine
di comprendere meglio le fasi attraversate dalla presente vicenda
- precisa il procuratore federale - appare utile ricordare che,
dall'inizio dell'indagine penale, si sono verificate l'elezione
del presidente federale e del presidente della Lnp, la programmata
sostituzione della coppia di designatori con un designatore unico
e la modifica del sistema di designazione degli arbitri della serie
A e B, oltre ad essersi disputato l'intero campionato 2004/2005.
In questo contesto Foti ha assunto una posizione coincidente con
quella dei dirigenti della Juventus, come emerge dalle conversazioni
fra il predetto e Moggi inerenti i temi menzionati. In particolare,
dagli elementi in atti emerge anche il tentativo di Foti di difendere
la posizione dei due designatori, in particolare di Bergamo, propugnandone
presso i competenti organi federali il mantenimento in carica".
Il processo alla Reggina si terrà ancora a Roma, con la stessa
formula di quello che ha già portato alle condanne eccellenti:
il primo round alla Caf per passare poi in secondo grado di giudizio
alla Corte federale.
Foti: Deferimento esagerato
''La Reggina comparira' il 13 agosto davanti alla Caf anche se non
c'erano i presupposti per il deferimento''. Il presidente della
societa' calabrese, Lillo Foti, ha sottolineato di ritenere il rinvio
a giudizio richiesto per la societa' ''esagerato''. ''Nel deferimento
- ha aggiunto - c'e' un pizzico di cattiveria nei miei confronti
e in quelli della societa'''. ''I dati del campionato 2004-2005
parlano chiaro - ha ribadito Foti - e noi siamo sereni. Io non vivo
di sospetti ma di fatti e realta': i nostri comportamenti sono stati
sempre corretti e improntati al massimo rispetto, un rispetto che
invece da qualche parte e' venuto meno nei nostri confronti''.
Meduri (DL) : Forti con i deboli
''La vecchia regola, 'forti con i deboli', trova una conferma nella
decisione di ieri del procuratore federale, Palazzi, nei confronti
della Reggina''. E' quanto sostiene, in una dichiarazione, Luigi
Meduri, reggino, deputato della Margherita e sottosegretario alle
Infrastrutture. ''Sono fiducioso - aggiunge Meduri - sull' esito
della vicenda, ma non posso non gridare con forza: siate seri. In
ogni caso sono sbalordito: alla Reggina, societa' di provincia con
un' unica forza alle spalle, il suo pubblico, viene attribuita una
capacita' di condizionamento senza eguali''.
Il DG Bigon “I calciatori della Reggina
da oggi in silenzio stampa”
08/08 "I giocatori della Reggina, da questo momento ed a tempo
indeterminato, sono in silenzio stampa. Esprimo, a nome della società,
la nostra indignazione in merito a tutto quello che si sta verificando
e dicendo su di noi e contro un accanimento mediatico senza precedenti
nei confronti di una realtà medio-piccola come la nostra".
Lo ha reso noto Riccardo Bigon, direttore generale della Reggina,
parlando con i giornalisti a Spoleto, dove la squadra è in
ritiro, facendo riferimento alla decisione del procuratore federale,
Stefano Palazzi, di deferire la società per il coinvolgimento
nei fatti di "calciopoli". "Per le vicende societarie,
da questo momento - ha aggiunto Bigon - l'unica voce ufficiale sarà
quella del presidente Foti, intendendo comprendere con questo l'intera
squadra, lo staff tecnico e tutti coloro che svolgono sul campo
la loro principale attività". "Abbiamo assunto
questa decisione - ha aggiunto Bigon - nella consapevolezza che
in tutti questi anni di gestione Foti, ben venti, la Reggina ha
ottenuto e acquisito una certa credibilità attraverso valori
importanti quali sacrificio, dedizione e lealtà sportiva.
Sarà a disposizione dei giornalisti, e solo quando la società
lo riterrà opportuno, il tecnico Walter Mazzarri. Non accettiamo
che la Reggina sia indicata come il capro espiatorio di questa vicenda
che ha colpito il calcio italiano ed a maggior ragione non permetteremo
che venga fatta la voce grossa contro i piccoli da parte di chi
ha fatto la voce piccola con le grandi". "Nonostante l'indignazione
lavoriamo con grande serenità - ha proseguito Bigon - consci
dell'ottimo lavoro svolto assieme al gruppo negli ultimi anni. Una
serenità nei confronti della società che farà
valere in ogni sede opportuna le sue ragioni. La stessa serenità
e fiducia che riponiamo nei confronti degli organi giudicanti, sicuri
che sapranno prende le loro decisioni senza lasciarsi condizionare
da questa pressione mediatica che stiamo sopportando in questi giorni".
Il testo del deferimento della Reggina
Il Procuratore Federale,
vista la relazione in data 31 luglio 2006 n. 62\sexies IN 2005-2006
e i relativi allegati, con la quale l’Ufficio Indagini ha
riferito in ordine agli accertamenti riguardanti il procedimento
denominato “OFF SIDE”;
vista la documentazione acquisita ai sensi dell’art. 2, comma
3, della legge n. 401 del 1989, nell’ambito del procedimento
penale n. 43915/02 R.G., instaurato presso la Procura della Repubblica
– D.D.A. presso il Tribunale di Napoli, ivi compresa l’informazione
di garanzia datata 18 luglio 2006;
rilevato il coinvolgimento di tesserati della F.I.G.C. in comportamenti
finalizzati al raggiungimento di risultati diversi da quelli conseguenti
al corretto e leale svolgimento delle partite di calcio, come ricavabile
dai seguenti atti di indagine, richiamati a mero titolo esemplificativo,
espletati dall’Autorità giudiziaria ordinaria (“AGO”)
procedente e dall’Ufficio Indagini: 1) dichiarazioni delle
persone informate sui fatti; 2) informative del Nucleo Operativo
di Roma – II Sezione della Regione Carabinieri Lazio del 19
aprile 2005, del 02 novembre 2005, del 21 gennaio 2006 e del 14
luglio 2006; 3) trascrizioni di conversazioni telefoniche; 4) interrogatori
degli indagati; 5) dichiarazioni rese all’Ufficio Indagini
dai soggetti convocati; 6) ulteriori atti di indagine trasmessi
dall’AGO procedente; 7) decisioni della Commissione di Appello
Federale del 14 luglio 2006 e della Corte Federale del 25 luglio,
4 agosto 2006.
osserva quanto segue.
I. VALUTAZIONE DEL MATERIALE PROBATORIO ACQUISITO
L’attività di indagine ha consentito di acquisire agli
atti una serie di elementi probatori consistenti, in particolare,
nelle intercettazioni di colloqui telefonici ed in altra attività
istruttoria. Inoltre, nel corso dell’indagine penale e di
quella federale sono state sentite molte persone, le cui dichiarazioni
sono acquisite agli atti.
Tutte le suddette risultanze probatorie sono indicate soltanto in
modo esemplificativo, mentre nel presente provvedimento si fa espresso
rinvio alla relazione redatta dall’Ufficio Indagini, con particolare
riferimento all’attività investigativa e alle conseguenti
risultanze istruttorie, e a tutti gli ulteriori atti di indagine
acquisiti al procedimento, che si devono intendere tutti integralmente
richiamati dal presente provvedimento.
Al riguardo va, anzi, rilevato che il procedimento instaurato dall’Autorità
Giudiziaria competente è tuttora in corso e, pertanto, ove
dovessero emergere altre ipotesi di rilievo disciplinare, si fa
espressa riserva di adozione di eventuali ulteriori provvedimenti,
in conformità alle norme federali vigenti. In proposito,
è opportuno specificare che, nel presente provvedimento,
si prendono in considerazione le sole vicende, riferite a tesserati
e società, in ordine alle quali il competente Organo inquirente
federale ha completato le indagini, come dalla relazione in oggetto.
Quanto ai criteri ermeneutici da utilizzare al fine di valutare
gli elementi probatori acquisiti, nell’ordinamento generale
il Giudice di legittimità, con indirizzo consolidato, ha
affermato il principio interpretativo che “il contenuto di
una intercettazione, anche quando si risolva in una precisa accusa
in danno di terza persona, indicata come concorrente in un reato
alla cui consumazione anche uno degli interlocutori dichiara di
aver partecipato, non è in alcun modo equiparabile alla chiamata
in correità e pertanto, se va anch’esso attentamente
interpretato sul piano logico e valutato su quello probatorio, non
va però soggetto, nella predetta valutazione, ai canoni di
cui all’art. 192, comma 3, c.p.p.” (Cassazione sez.
V, 13614\2001).
Alla luce di tale criterio interpretativo, molteplici elementi riscontrano,
sotto il profilo fattuale e logico, le conversazioni telefoniche
acquisite, attribuendo alle stesse una valenza probatoria piena.
Infatti, dai colloqui intercettati è emersa l’assiduità
di contatti fra il Presidente della società REGGINA e, da
una parte, il designatore Paolo Bergamo e, dall’altra, il
direttore generale, all’epoca dei fatti, della società
JUVENTUS, Luciano Moggi, da cui è dato desumere, in modo
univoco, che costoro avevano stabilito una rete fitta e stabile
di contatti.
La reiterazione di tali contatti rappresenta un elemento, di per
se stesso, di notevole portata nella valutazione delle circostanze
di rilievo disciplinare evidenziate dalle conversazioni in esame.
Inoltre, va rimarcata la particolare attendibilità delle
emergenze procedimentali contenute in conversazioni i cui interlocutori,
ovviamente, sono ignari di essere oggetto di intercettazione. Quanto
risulta dalle telefonate acquisite appare, infatti, particolarmente
significativo, in considerazione della naturale forma di cautela
adottata dai soggetti intercettati che, secondo una massima di comune
esperienza, parlano in modo criptico, utilizzando termini allusivi
e riservando l’approfondimento dei particolari più
compromettenti ad incontri personali o a contatti su linee telefoniche
ritenute più sicure.
Va rilevato, inoltre, che quanto emerge dalle conversazioni intercettate
assume una portata probatoria ancora più pregnante, a giudizio
di questa Procura non confutabile, nei casi in cui i soggetti intercettati
parlano di notizie e di fatti, minuziosamente e reiteratamente riportati,
che riguardano attività che gli stessi hanno posto in essere
direttamente o di cui hanno conoscenza per avervi preso parte.
Il significato delle conversazioni intercettate viene reso ancora
più evidente dalla lettura sistematica di tutti i colloqui
fra i soggetti coinvolti nella vicenda; gli elementi probatori vengono
ulteriormente riscontrati dalle spiegazioni fornite dagli interessati
nel corso delle indagini, del tutto inverosimili, inattendibili
e incompatibili con il materiale probatorio acquisito.
In proposito va, fin da ora, osservato che la valenza degli elementi
acquisiti e la conseguente chiave di lettura ermeneutica non possono
essere contrastate da differenti interpretazioni fondate su prospettive
di scherzo e\o di millanteria, come verrà chiarito meglio
in seguito.
In definitiva: la reiterazione delle telefonate; i rapporti di consolidata
conoscenza fra gli interlocutori; l’affidamento insorto in
questi ultimi sulle informazioni attese o ricevute; la reciprocità
delle informazioni richieste; la assoluta inverosimiglianza o contraddittorietà
delle giustificazioni fornite dai soggetti esaminati nel corso delle
indagini; rappresentano tutti elementi gravi, precisi e concordanti,
che consentono di escludere una qualsivoglia verosimile ricostruzione
alternativa dei fatti oggetto di indagine, come meglio precisato
in seguito.
II. QUALIFICAZIONE DELLE FATTISPECIE IN ESAME
1. Preliminarmente alla disamina degli episodi oggetto di contestazione,
appare opportuno affrontare, in estrema sintesi, alcune questioni
di carattere generale.
Nel presente procedimento appaiono realizzate condotte finalizzate
alla alterazione del regolare svolgimento delle gare, in ordine
alle quali il mancato conseguimento del risultato “combinato”
o “sperato” non può assumere alcun rilievo ai
fini della integrazione dell’illecito previsto e punito dagli
artt. 6 e 9 del Codice di Giustizia Sportiva, in virtù della
anticipazione della soglia di rilevanza disciplinare della fattispecie.
In particolare, dagli atti di indagine risultano condotte poste
in essere da tesserati, per la cui corretta valutazione appare necessario
procedere ad una sintetica illustrazione di alcuni aspetti normativi
tipici dell’ordinamento federale.
2. La funzione e la posizione degli appartenenti al settore arbitrale
assume un rilievo preminente nell’ordinamento sportivo, in
generale, e in quello relativo al movimento calcistico, in particolare.
Appare evidente l’esigenza di garantire, nella misura massima,
i valori di terzietà, indipendenza ed autonomia in favore
di tale importantissima categoria, che svolge una funzione fondamentale
all’interno dell’ordinamento di settore. A tale scopo
è prevista una minuziosa disciplina che informa tutta la
normativa federale, i cui principi fondamentali, proprio a rimarcare
la determinante importanza per la vita stessa del movimento, sono
inseriti nella normativa primaria dell’ordinamento federale
e, ancor prima, nello Statuto del C.O.N.I.
L’art. 33 di tale testo normativo stabilisce che “gli
ufficiali di gara partecipano, nella qualifica loro attribuita dalla
competente Federazione sportiva nazionale o Disciplina sportiva
associata o Ente di promozione sportiva e senza vincolo di subordinazione,
allo svolgimento delle manifestazioni sportive per assicurarne la
regolarità” (comma 1) e che “gli ufficiali di
gara svolgono le proprie funzioni con lealtà sportiva, in
osservanza dei principi di terzietà, imparzialità
ed indipendenza di giudizio” (comma 3).
In conformità a siffatti principi, l’art. 29, comma
1, dello Statuto federale stabilisce che “la regolarità
tecnica e sportiva delle gare, nella osservanza delle regole del
giuoco del calcio e disciplinari vigenti, è affidata agli
ufficiali di gara, in conformità ai principi stabiliti dallo
Statuto del C.O.N.I.”.
Infine, lo stesso regolamento del settore arbitrale, all’art.
40, prevede che gli arbitri sono tenuti a svolgere le proprie funzioni
con lealtà sportiva, in osservanza dei principi di terzietà,
imparzialità ed indipendenza. La stessa disposizione, al
comma 2, lett. c), impone agli arbitri di improntare il loro comportamento,
anche estraneo all’attività arbitrale associativa e
tecnica, alla massima lealtà, trasparenza e rettitudine ed
al rispetto degli altri e della comune moralità.
Risulta, dunque, normativamente sancito che: gli arbitri e gli assistenti
di una partita di calcio sono, a pieno titolo, dei partecipanti
allo svolgimento della gara; la loro partecipazione deve conformarsi
a criteri di terzietà, imparzialità ed indipendenza
di giudizio; agli stessi viene richiesta una condotta particolarmente
irreprensibile anche al di fuori dall’attività strettamente
agonistica e tecnica, in considerazione del ruolo svolto e della
garanzia di obiettività che gli stessi devono presentare.
Appare in proposito opportuno rimarcare che l’ordinamento
federale ha inteso assicurare, nel modo più pieno possibile,
l’attuazione di tali principi anche nell’eventuale momento
patologico, sottoponendo gli appartenenti al settore arbitrale alle
comuni regole del giudizio disciplinare valevoli per gli altri appartenenti
all’ordinamento, prevedendo il loro assoggettamento al giudizio
degli Organi di giustizia “ordinari” e prevedendo soltanto
come residuale la autodichia, limitata alle infrazioni al solo regolamento
di categoria.
3. Alla luce dei rigorosi principi sopra esposti, finalizzati ad
assicurare la terzietà, indipendenza ed imparzialità
dei rappresentanti la categoria arbitrale, appare evidente che ogni
condotta diretta ad incidere su tali delicati equilibri, il cui
rilievo è ben evidenziato dall’esame delle norme richiamate
a mero titolo esemplificativo, deve essere valutata con particolare
attenzione e rigore.
Invero, una disamina, sia pure fugace, della giurisprudenza degli
organi della giustizia sportiva della FIGC, consolidatasi in tale
materia, dimostra ulteriormente la rilevanza e, si potrebbe dire
quasi, la “sacralità” dei principi affermati
nelle norme sopra richiamate.
Ancora una volta a titolo meramente esemplificativo, si richiama
una delle decisioni più recenti, in cui è stata valutata
una condotta tesa ad ottenere un trattamento di favore da parte
di un arbitro, peraltro posta in essere da un soggetto non tesserato
dalla società da favorire, ovvero la decisione originata
dalla denuncia dell’arbitro S.F., che vide condannata per
responsabilità presunta la società E. alla penalizzazione
di due punti in classifica (cfr. C.U. n. 195 del 3\12\1998 e conseguente
decisione di conferma della CAF).
Appare evidente che, secondo costante giurisprudenza e secondo la
chiara previsione delle disposizioni vigenti, ogni attività
finalizzata a minare la terzietà, l’imparzialità
e l’indipendenza di giudizio dell’ufficiale di gara
può costituire, di per se stessa, attività diretta
ad alterare lo svolgimento della competizione, in quanto tende a
modificare il normale contributo allo sviluppo della competizione
ad opera di uno dei partecipanti (appunto, l’ufficiale di
gara interessato).
Si deve, pertanto, ritenere integrare una condotta di illecito sportivo,
ai sensi dell’art. 6, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva,
qualsiasi azione, realizzata direttamente o per interposta persona,
finalizzata ad ottenere dall’arbitro o dagli assistenti una
“particolare” attenzione alla esigenze della propria
squadra, perché si tratta di una condotta che ha lo scopo
di condizionare la serenità e, dunque, la terzietà
e l’imparzialità dell’ufficiale di gara, quantomeno
nelle molteplici situazioni di gioco dubbie che quest’ultimo
è chiamato a dirimere discrezionalmente e, ovviamente, con
un giudizio insindacabile e direttamente influente sullo svolgimento
della gara e sul relativo risultato.
A ciò va aggiunto che, diversamente dalla disposizione penale
di cui all’art. 1, comma 1, legge 401/89, che fa esclusivo
riferimento alle finalità distorsive dell’intervento
esterno sul “corretto e leale svolgimento della competizione”,
cioè della singola gara (arg. ex art. 1, comma 3; 2, comma
1, e 5, comma 1, l. 401/89), l’art. 6, comma 1 C.G.S. prevede
che costituisca illecito sportivo non solo la condotta diretta ad
alterare lo svolgimento o il risultato di una gara, ma anche quella
diretta ad “assicurare a chiunque un vantaggio in classifica”.
Orbene, posto che la classifica non è che la sommatoria dei
punteggi attribuiti per ogni singola gara (v. art. 51 NOIF), è
evidente che la seconda ipotesi dell’art. 6, comma 1 C.G.S.,
pena altrimenti la sua inutilità, deve necessariamente riguardare
e disciplinare anche le ipotesi in cui le condotte accertate non
incidono direttamente sullo svolgimento e sul risultato di una gara,
ma sono dirette ad assicurare un vantaggio in classifica.
Ne consegue che l’attività finalizzata al concreto
e costante condizionamento dei valori propri della categoria arbitrale,
come sopra illustrati, oltre a violare i principi di lealtà,
probità e correttezza sanciti dall’art. 1, comma 1,
CGS, si deve ritenere integrare anche la violazione, in concorso
formale, dell’art. 6, comma 1, CGS, sia con riferimento alla
prima parte sia con riferimento alla seconda parte, che, svincolando
la direzione della condotta verso l’alterazione di una singola
gara, prevede lo scopo di conseguire un vantaggio in classifica.
III. CONDOTTE FINALIZZATE AD ALTERARE I PRINCIPI DI TERZIETA’,
IMPARZIALITA’ ED INDIPENDENZA DEGLI APPARTENENTI AL SETTORE
ARBITRALE NELL’INTERESSE DELLA SOCIETA’ REGGINA
1. Dall’indagine espletata è emersa l’esistenza
di una fitta rete di rapporti, stabili e protratti nel tempo, intercorsi
fra il Presidente della società REGGINA, Pasquale FOTI, e
uno dei due designatori Paolo BERGAMO, fra i cui scopi è
rimasto accertato, fra l’altro, il fine di condizionare il
settore arbitrale.
La suddetta finalità veniva perseguita sostanzialmente attraverso
una costante corrispondenza telefonica fra i due soggetti menzionati,
alla base della quale vi era un consolidato rapporto di amicizia,
come espressamente affermato dai due nelle conversazioni in atti,
e il particolare rapporto fra il FOTI e il MOGGI. Tale ultimo elemento
assume una particolare valenza, in considerazione del potere di
condizionamento che questi esercitava nei confronti dell’intero
settore arbitrale, come rimasto accertato all’esito del procedimento
disciplinare che lo ha riguardato.
Soltanto al fine di comprendere meglio le fasi attraversate dalla
presente vicenda, appare utile ricordare che, dall’inizio
dell’indagine penale, si sono verificate l’elezione
del Presidente federale e del Presidente della LNP, la programmata
sostituzione della coppia di designatori con un designatore unico
e la modifica del sistema di designazione degli arbitri della serie
A e B, oltre ad essersi disputato l’intero campionato 2004\2005.
In questo contesto il FOTI ha assunto una posizione coincidente
con quella dei dirigenti della JUVENTUS, come emerge dalle conversazioni
fra il predetto e il MOGGI inerenti ai temi menzionati. In particolare,
dagli elementi in atti emerge anche il tentativo del FOTI di difendere
la posizione dei due designatori, in particolare del BERGAMO, propugnandone
presso i competenti organi federali il mantenimento in carica.
La sintetica elencazione degli equilibri fra i soggetti di cui al
presente procedimento, strettamente correlate a quella degli altri
giudicati con la decisione della Corte Federale del 25 luglio u.s.,
univocamente confermato da tutte le risultanze probatorie in atti,
è finalizzata soltanto a dare conto e a dimostrare la piena
coerenza dei ruoli assunti dagli stessi soggetti nel corso della
vicenda per cui si procede. E’ oltremodo rilevante, però,
sottolineare, fin da ora, che, anche nella mutevolezza delle alleanze
e della partecipazione, in alcuni casi soltanto contingente, di
terzi al perseguimento degli obiettivi prefissati, MOGGI e GIRAUDO
appaiono sempre i referenti principali di tutti i protagonisti della
vicenda, come affermato anche nella decisione sopra richiamata (che
si deve ritenere far parte integrante del presente procedimento
unitamente alla decisione di primo grado della Commissione di Appello
Federale). Tale circostanza attribuisce un valore probatorio particolare
al legame fra il FOTI ed il MOGGI, come evidenziato dall’indagine.
Si passa, quindi, ad esaminare i rapporti intercorsi fra il FOTI
ed il BERGAMO per poi procedere alla relativa qualificazione giuridica.
3. PARMA – REGGINA del 10 novembre 2004.
In data 7 novembre 2004, Bergamo dice al Foti, nella telefonata
contraddistinta dal numero progressivo 242, parlando del sorteggio
che ci sarebbe stato l’indomani, che “le cose sono state
preparate da sabato” e gli illustra quali arbitri potevano
capitare nella successiva partita che la Reggina avrebbe dovuto
affrontare il mercoledì dopo. Nel corso della telefonata
il Foti ricorda al Bergamo che “è troppo importante”
e, con una battuta sullo stato di salute del Bergamo, nell’augurare
a quest’ultimo una pronta guarigione, dice anche “spero
che mercoledì guarisco completamente io”.
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato
che <<circa la telefonata progressivo 242 del 7.11.2004, intercorsa
con il designatore Bergamo, avvenuta dopo la partita Reggina –
Juventus, conclusasi con la vittoria della Regina per 2 –
1, non ho nulla di particolare da dire. Era una telefonata fatta
per capire come era la reazione da parte di Bergamo rispetto alle
polemiche seguite alla predetta partita….la frase rivolta
al Bergamo “spero che mercoledì guarisco completamente
io”, voleva esprimere la mia speranza di continuare a conseguire
risultati positivi dopo la vittoria con la Juventus…quando
dico al Bergamo “ti raccomando che è troppo importante”,
mentre si sta parlando delle designazioni arbitrali, intendo dire
che era importante la partita>>.
La partita successiva alla telefonata tra Bergamo e Foti, è
quella tra Parma e Reggina, conclusasi con la vittoria del Parma
per 1 a 0 e arbitrata da De Santis
4. ATALANTA – REGGINA del 28 novembre 2004
In data 28 novembre 2004, nella telefonata contraddistinta dal numero
progressivo 5092, Foti, dopo aver detto al Bergamo di trovarsi nella
“sua città” (cioè a Bergamo, per l’incontro
con l’Atalanta), gli chiede di fare, se del caso, qualche
telefonata, ricevendo l’assicurazione, da parte di Bergamo,
di averla già fatta. L’argomento di discussione era,
ovviamente, incentrato sulle designazioni arbitrali e Bergamo, in
merito, ricorda che, nel sorteggio, avevano avuto anche un po’
di fortuna perché “Paolo è un amico poi gli
ho messo un assistente di Torino e un altro Babini che è
un esperto..”
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato
che <<con riferimento alla telefonata progressivo 5092 del
28.11.2004, intercorsa con Bergamo, lo chiamai per sincerarmi che
ci fosse attenzione, nel senso che da parte degli arbitri ci fosse
attenzione professionale verso la Reggina…quando dico al Bergamo
“mi raccomando, se devi fare qualche telefonata fagliela”,
voglio che il Bergamo chiami l’arbitro per rinnovare l’attenzione
professionale verso la Reggina…>>
Nella stessa data della telefonata, si è disputata la partita
Atalanta – Reggina, conclusasi con il risultato di 0 a 1 e
arbitrata da Bertini con gli assistenti Calcagno e Babini, quarto
uomo De Marco
5. REGGINA – BRESCIA del 5 dicembre 2004
In data 04.12.2004, nella telefonata contraddistinta dal numero
progressivo 6562, Bergamo dice a Foti, tra l’altro, che per
l’indomani era “tutto preparato” e di “stare
tranquillo”. Il Foti, a sua volta, gli dice di “fargliela
un’altra telefonata” e ricorda che “domani è
troppo importante”. Bergamo, ancora, ricorda al Foti che “il
numero uno è a posto, il numero due è un amico”
e che “insomma, è un bel sodalizio”. Bergamo,
inoltre, ricorda al Foti che se l’indomani “ dai na
botta a un concorrente … quest’anno non rialzan più
la testa nemmeno loro”.
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato
che <<con riferimento alla telefonata progressivo 6562 del
4.12.2004, intercorsa con Paolo Bergamo, che precede la partita
Reggina – Brescia, dico che dopo aver saputo della designazione
dell’arbitro Racalbuto ero particolarmente contrariato perché
lo stesso venti giorni prima a Messina, durante una partita in cui
la Reggina aveva dominato sul campo, aveva negato un rigore sul
giocatore Nakamura, per cui la partita finì 2 – 1 per
il Messina….quando dico al Bergamo “ti raccomando fagliela
un’altra telefonata a questo qua” intendo creare in
Bergamo maggiore attenzione perché preoccupato dalla designazione
di Racalbuto…Bergamo, secondo me, avrebbe dovuto chiamare
Racalbuto per risollecitare l’attenzione professionale nei
confronti della partita…>>.
Il Bergamo, nell’audizione resa davanti all’Ufficio
Indagini, il 27.7.2006, ha dichiarato che <<se ho parlato
con Racalbuto per la partita Reggina – Brescia, persa dalla
Reggina, l’ho fatto solo per assicurarmi che facesse una buona
gara. Aggiungo che in seguito Racalbuto è stato designato
per altre partite con la Reggina che ha sempre perso>>.
Il 5 dicembre 2004 si è disputato l’incontro Reggina
– Brescia, conclusosi con il risultato di 1 a 3 per il Brescia.
La partita è stata arbitrata da Racalbuto con gli assistenti
Ayroldi S. e Ambrosino, quarto uomo Squillace.
6. REGGINA – CAGLIARI del 12 dicembre 2004
In data 11 dicembre 2004 (telefonata contraddistinta dal numero
progressivo 8028), il Bergamo spiega al Foti il motivo che ha portato
alla sostituzione dell’arbitro Rosetti con l’arbitro
De Santis e, con riferimento a quest’ultimo, dice <<già
Massimo è tranquillo ancora meglio…stai tranquillo
è qui con me>>. Il Foti, a questo punto, gli ricorda
<<se è con te vedi un attimo quello che gli devi fa>>.
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato
che <<anche in questa telefonata intendevo richiamare il Bergamo
affinché stimolasse l’arbitro, come da suoi compiti,
ad essere concentrato sulla partita>>.
Il De Santis, sul punto, ha dichiarato, davanti all’Ufficio
Indagini, (audizione del 27 luglio 2006) <<non ho mai parlato
con Bergamo di questa gara…non so a cosa si riferisca il Bergamo
quando in una telefonata con il presidente Foti dice “già
Massimo è tranquillo>>.
Il Bergamo, nell’audizione del 27 luglio 2006 dinanzi all’Ufficio
Indagini, ha dichiarato che <<De Santis era il nostro numero
uno tra i due che andavano ai mondiali ed uno dei primi in Europa
e, quindi, in quel momento, era ancora meglio di Rosetti ed in tal
senso deve intendersi la mia frase “già Massimo è
tranquillo ancora meglio”>>;
7. REGGINA – PALERMO del 6 gennaio 2005
In data 4.1.2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo 15170),
Bergamo dice a Foti che “essendo una partita molto delicata,
l’avevamo messa dove c’era un gruppo molto nutrito di
amici, e penso che sia andata bene, perché l’hai visto
lì in quella griglia c’era insomma tanti ragazzi...quindi
le mire erano ben precise…”. Il riferimento è
alla partita del 6 gennaio 2005 Reggina – Palermo.
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato
che <<al progressivo 15170 del 4 gennaio 2005, durante la
chiamata intercorsa con il designatore Bergamo, quando lo stesso
fa riferimento ad “un gruppo nutrito di amici”, ho inteso
che si riferisse ad arbitri>>.
La partita, conclusasi con il risultato di 1 a 0 a favore della
Reggina, è stata arbitrata da Pieri con gli assistenti Foschetti
e Lion, quarto uomo Squillace.
Sull’argomento è stato sentito anche il sig. Tiziano
Pieri (verbale del 28.6.2006) il quale, davanti all’Ufficio
Indagini, ha dichiarato che <<in riferimento alla telefonata
n. 15170 del 4.1.2005, intercorsa tra il co-designatore Bergamo
ed il Presidente della Reggina, sig. Pasquale Foti, che l’Ufficio
mi legge a stralcio per la parte di interesse, dichiaro che non
so spiegare perché il Bergamo, in relazione ai componenti
della griglia in cui ero inserito anch’io, definisca il gruppo
degli arbitri “un gruppo molto nutrito di amici”. Ribadisco
che i miei rapporti con i designatori erano di natura esclusivamente
professionale e di contenuto tecnico arbitrale. Escludo categoricamente
che in quella occasione ed anche per altre gare io abbia mai avuto
pressioni o richieste, esplicite o velate, da parte del Bergamo
o di altri per “orientare” la direzione di una gara
a me assegnata.>>.
Il Bergamo, nell’audizione del 27 luglio 2006 davanti all’Ufficio
Indagini, ha dichiarato che <<quando indico che “le
mire erano ben precise” intendevo dire che le scelte erano
ben precise. Era la solita telefonata tranquillizzante>>
8. UDINESE – REGGINA del 23 gennaio 2005
In data 21 gennaio 2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo
20045), Foti esterna al Bergamo alcune perplessità sull’arbitro
sorteggiato per l’incontro Udinese – Reggina, in quanto
ritenuto molto “casalingo”. A queste perplessità,
il Bergamo risponde di non preoccuparsi perché l’arbitro,
pur essendo giovane e pur se Udinese – Reggina non è
partita a lui adatta, è comunque bravo <<e gli abbiamo
messo due assistenti Papi e Rossomando che sono due ragazzi di fiducia
mia>>, <<però è bravo stai tranquillo
che farà una buona partita, io ci parlo>> <<non
c’ho voluto parlare oggi per non tirargli troppo la corda,
domani mattina ci faccio una bella chiacchierata>>. Il Foti,
a questo punto, dice al Bergamo <<parlaci un poco bene>>
e il Bergamo gli risponde <<stai tranquillo>>. Nel prosieguo
della telefonata, Bergamo dice ancora, sempre con riferimento all’arbitro,
<<è un ragazzo che sta crescendo, che domani capirà
le cose che deve fare e ve la dovete giocare tranquilli…io
domani ci faccio una bella chiacchierata…ti saluterà
Papi vedrai…è l’assistente numero uno, il ragazzo
qui, il mio commercialista…>>.
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato
che <<quando dico a Bergamo <<parlaci un poco per bene>>
era un mio invito affinché Bergamo parlasse con l’arbitro
e con gli assistenti per invitarli alla concentrazione e a una direzione
di gara che fosse equilibrata ed equidistante>> e che <<Bergamo,
nel corso della telefonata mi ha detto che Papi mi avrebbe salutato
ma non mi ha salutato nessuno>>.
Il Bergamo, nell’audizione del 27 luglio 2006 davanti all’Ufficio
Indagini, ha dichiarato che <<tranquillizzo Foti che i due
assistenti erano tra i migliori che potevano sostenere un arbitro
giovane come De Marco. Escludo di aver parlato con l’arbitro
e gli assistenti prima della gara. Quando asserisco Papi era il
mio commercialista, l’ho detto solo per tranquillizzare Foti
ed in tale contesto deve inserirsi la frase che Papi lo avrebbe
salutato>>.
La partita Udinese – Reggina, disputatasi il successivo 23
gennaio 2005 e terminata con la vittoria della Reggina per 2 a 0,
è stata arbitrata dal sig. De Marco, con la collaborazione
dei signori Papi e Rossomando;
9. LIVORNO – REGGINA del 2 febbraio 2005 e successiva gara
del 6 febbraio 2005
In data 2 febbraio 2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo
23616), Foti si raccomanda al Bergamo sia per la gara da disputare
con il Livorno (<<mi raccomando stasera>>), sia per
la gara della domenica successiva che, a suo dire, sarebbe stata
molto dura (<<mi raccomando domenica, domenica ce l’ho
dura>>).
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato
che <<quando dico a Bergamo “mi raccomando stasera”
intendo nuovamente sollecitare il designatore a stimolare l’arbitro
alla concentrazione>>;
Il Bergamo, nell’audizione del 27 luglio 2006 davanti all’Ufficio
Indagini, ha dichiarato che <<ero in difficoltà nel
tranquillizzare Foti perché Brighi era giovane e, quindi,
sono stato più titubante perché l’arbitro era
inesperto. Era sempre una telefonata con un tono tecnico>>.
10. SAMPDORIA – REGGINA del 20 febbraio 2005
In data 17 febbraio 2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo
27562), Foti chiama Bergamo e i due parlano, tra l’altro,
della partita che, la domenica successiva, vedeva la Reggina contrapposta
alla Sampdoria. Il Bergamo, in merito, dice al Foti che <<ti
mando uno dei due guardalinee di Livorno…è una persona
fidata, stai tranquillo. Poi l’arbitro, vediamo ora il sorteggio,
comunque tutti i migliori arbitri sono nella tua fascia…però
ci sono anche un paio di giovani…è preparato bene…però
sai la fatalità deve restare>>. Il Foti, a sua volta,
chiude la telefonata ricordando al Bergamo <<mi raccomando
quello di Livorno>> e il Bergamo gli risponde <<stai
tranquillo, quello è già fatto, poi per l’arbitro
vediamo domani chi vien fuori>>.
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato
<<non ricordo il motivo della telefonata>>.
Il Bergamo, nell’audizione del 27 luglio 2006 davanti all’Ufficio
Indagini, ha dichiarato che <<laddove dico che avrei mandato
uno dei due guardalinee di Livorno, che era una persona fidata,
intendevo dire che avevo idea di inviare Griselli o Niccolai, non
posso escludere di aver sentito anche Mazzei e Pairetto. In quell’occasione
fu designato Niccolai.
Sulle designazioni ci lavoravo da una settimana prima perché
si doveva valutare tutte le situazioni e, poi, con Pairetto ci si
confrontava. In questa partita venne sorteggiato Dondarini che ritorna
dopo in altre due occasioni in cui la Sampdoria vince sempre. In
relazione alla formazione delle griglie esprimo delle valutazioni
di ordine tecnico anche in relazione ad importanti incontri della
domenica successiva, in tal senso sono da intendere le mie affermazioni
su un gruppo di arbitri bravi ed esperti e su un altro gruppo di
arbitri giovani e meno esperti. Anche la mia affermazione “è
preparato bene” è riferita alla composizione della
griglia arbitrale. In relazione alla mia ultima affermazione tranquillizzante
nei confronti di Foti “stai tranquillo quello è già
fatto” mi riferisco alla mia idea iniziale di assegnare uno
dei due assistenti di Livorno, in ordine all’altra frase “poi
per l’arbitro vediamo chi vien fuori” mi serviva per
verificare chi veniva sorteggiato come arbitro e, di conseguenza,
l’assegnazione degli assistenti poteva essere rivista>>.
Sempre con riferimento alla stessa partita, in data 19 febbraio
2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo 27683), Foti chiama
Bergamo e, nel corso della telefonata, viene commentato il sorteggio
arbitrale riferito sempre alla partita Sampdoria – Reggina.
In merito, il Bergamo, riferendosi all’arbitro, nell’evidenziare
che lo stesso <<ha già dato>>, risponde alle
preoccupazioni di Foti (<<non è che può continuare
a dare>>) dicendo <<direi proprio di no, anzi. Semmai
dimostrare il contrario. È già stato avvertito doverosamente,
doverosamente, anzi è tornato tutto sommato bene proprio
per dimostrare anche che è equidistante>>. Il Foti
conclude la telefonata dicendo al Bergamo <<l’importante
è che tu l’abbi avvertito>> e il Bergamo, a sua
volta, gli risponde <<si, queste sono le prime cose che faccio
a caldo, poi domani mattina lo richiamo e ci parlo come sempre.
Stai tranquillo>>.
In merito, davanti all’Ufficio Indagini, il Foti ha dichiarato
che <<quando Bergamo dice “è stato avvertito
doverosamente” era sempre per lo stesso motivo>> e,
ancora, <<quando, nel corso della telefonata, dico “non
è che può continuare a dare” è una semplice
battuta>>.
Il Bergamo, nell’audizione del 27 luglio 2006 davanti all’Ufficio
Indagini, ha dichiarato che <<faccio delle considerazioni
su Dondarini che due domeniche prima aveva fatto Sampdoria –
Fiorentina. Per tale partita Dondarini era stato molto criticato
e, quindi, la partita era monitorata. Non ricordo di aver parlato
con Dondarini in relazione alla gara Sampdoria – Reggina,
ma con riferimento alla frase “avvertito doverosamente”
non sono in grado di dire a cosa mi riferissi. Ricordo che Dondarini
fece una bellissima partita che la Reggina, comunque, perse>>.
La partita Sampdoria – Reggina (3 a 2), disputatasi il 20
febbraio 2005, è stata arbitrata dal sig. Dondarini con l’assistenza
del sig. Niccolai;
11. REGGINA – MESSINA del 13 marzo 2005
In data 11.3.2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo 34255),
BERGAMO chiama FOTI e al termine della telefonata, parlando della
gara in oggetto e dell’auspicio che la REGGINA si possa aggiudicare
la partita, quest’ultimo formula la consueta domanda al designatore
‘senti, tutto a posto il resto?’ ricevendo le rassicurazioni
del suo interlocutore.
12. In data 25.3.2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo
36467), FOTI chiama BERGAMO e i due dialogano sul periodo poco positivo
attraversato dalla squadra reggina, con conseguenti incoraggiamenti
da parte del designatore. Il FOTI informa il suo interlocutore di
avere incontrato l’altro designatore PAIRETTO in occasione
della partita disputata a Torino contro la JUVENTUS.
13. REGGINA – ATALANTA del 20 aprile 2005
In data 19.4.2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo 40372),
FOTI chiama BERGAMO e, dopo aver parlato della vittoria della società
calabrese sul campo della ROMA, al termine della conversazione,
il FOTI dice ‘oh Paolo, ti raccomando’ e il designatore
risponde ‘si stai tranquillo che sei sempre seguito con massima
attenzione e con l’affetto di sempre’, con il Presidente
reggino che replica ‘se devi chiamare chiama’. Il giorno
seguente dovrà essere disputata la gara in oggetto.
14. PALERMO – REGGINA del 15 maggio 2005
In data 14.5.05 (telefonata contraddistinta dal progressivo 46016),
alle ore 10,27, FOTI chiama BERGAMO che si trova a Coverciano in
occasione del raduno arbitrale per cui i due interlocutori si accordano
di risentirsi nella serata, comunque FOTI gli fornisce una prima
anticipazione su un incontro che nella prossima settimana terrà
a Roma con MAZZINI, di cui non pronuncia il nome, ma in relazione
al quale fa ampie allusioni tali da far comprendere al suo interlocutore
di chi sta parlando ed anche definendolo “…il nostro
amico !...”. Prima di chiudere la conversazione, FOTI dice
al designatore “…ti raccomando va ! Dato che ce l’hai
ancora là, dai !...”.
Va rilevato in proposito che gli arbitri designati erano ancora
presenti a Coverciano, in considerazione dell’orario della
telefonata.
In data 15.5.2005 (telefonata contraddistinta dal progressivo 46138),
Foti chiama Bergamo e alla domanda di quest’ultimo (riferita
all’arbitro designato per la successiva partita) <<come
lo vedi l’omino?>>, gli risponde <<non è
che mi faccia morire ultimamente>>. Il Bergamo, in merito,
gli dice che <<vedrai che fa una buona partita, per lo meno
sulla carta la preparazione è stata molto molto decisa>>.
Sul finire della telefonata, alla solita raccomandazione di Foti
<<ti raccomando>>, il Bergamo risponde <<già
fatto>>.
La partita cui la telefonata si riferisce è Palermo –
Reggina (1 a 1), disputatasi il 15 maggio 2005, arbitrata dal sig.
Pieri, con l’assistenza dei signori Rossomando e Angrisani.
Il Bergamo, nell’audizione del 27 luglio 2006 davanti all’Ufficio
Indagini, ha dichiarato che <<anche queste telefonate devono
inserirsi in un contesto di un rapporto con il Foti al solo fine
di tranquillizzarlo dal punto di vista tecnico>>.
15. Una prima circostanza acclarata dall’attività di
indagine, di enorme rilievo ai fini disciplinari, è rappresentata
dalla frequenza dei contatti intercorsi fra il designatore BERGAMO
e il Presidente della REGGINA Pasquale FOTI.
La rilevanza, l’incidenza e la portata di tali rapporti, rese
evidenti da l contenuto degli stessi, sopra sinteticamente riportato,
vanno valutate alla luce di un parametro interpretativo assolutamente
obiettivo, rappresentato dal ruolo e dalla posizione di preminenza
istituzionale ricoperta da ciascuno dei soggetti sopra indicati.
Inoltre, assume una portata decisiva la circostanza che le conversazioni
citate intervengono in prossimità delle gare che dovrà
disputare la REGGINA e che oggetto delle stesse sono proprio gli
arbitri e gli assistenti impegnati con tale squadra.
Prima di approfondire la natura e gli scopi di tali reiterati contatti
telefonici, va sottolineato che gli stessi già appaiono contrari
ai principi normativi ed etici sopra evidenziati, in quanto, per
la loro mera sussistenza, idonei ad alterare in modo evidente i
caratteri di alterità, di terzietà e di imparzialità
che devono connotare i rapporti fra i dirigenti delle società
di calcio e i rappresentanti, massimamente quelli di vertice, del
settore arbitrale. Al riguardo, corre l’obbligo di sottolineare
che tali reiterati e costanti colloqui alterano il rapporto di parità
con le altre società che disputano il medesimo campionato,
dal momento che i dirigenti delle società prossime avversarie
della REGGINA non hanno avuto analoghe relazioni e rapporti ‘privilegiati’
come quelli instaurati fra il FOTI ed il BERGAMO.
17. L’episodio denunciato dal Presidente CARRARO al BERGAMO
come avvenuto nel corso della gara REGGINA -LAZIO -consistito nell’ingresso
da parte del FOTI nello spogliatoio dell’arbitro nell’intervallo
della partita-non risultando comprovato da adeguati riscontri probatori,
non può essere, allo stato, valutato ai fini disciplinari.
Va però rimarcato che la circostanza che il Presidente federale
abbia ritenuto verosimile il fatto, tanto da
formarne oggetto di conversazione con uno dei due designatori, denota,
comunque, il particolare accreditamento di questi presso il settore
arbitrale.
In definitiva, sulla scorta degli elementi probatori acquisiti,
di cui quelli sopra indicati sono stati richiamati a titolo meramente
esemplificativo, è emersa l’esistenza di una rete consolidata
di rapporti, di natura non regolamentare, diretti ad alterare i
principi di terzietà, imparzialità e indipendenza
del settore arbitrale, instaurati fra il BERGAMO e il FOTI.
In proposito va immediatamente precisato che nei confronti
di BERGAMO, alla luce della decisione della CAF in data 14 luglio
2006, sussiste difetto di giurisdizione degli Organi della Giustizia
sportiva a seguito delle dimissioni rassegnate dopo il deferimento.
Al contempo va però rilevato che il suo comportamento deve
necessariamente essere valutato incidentalmente per le necessarie
conseguenze che cedono a carico della società REGGINA in
applicazione dell’istituto della responsabilità presunta
disciplinata dagli artt. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4, CGS.
Passando alla qualificazione giuridica delle condotte, della rete
di rapporti e delle relative finalità sopra evidenziate vanno
richiamati i principi ermeneutici illustrati sub II.
In fatto, appare evidente il pesante condizionamento, operato mediante
le condotte descritte, sui più delicati meccanismi di funzionamento
del settore arbitrale, nei precipui aspetti che possono interessare
una singola società sportiva, per l’influenza determinante
e decisiva sul momento culminante dell’attività sportiva,
ovvero la disputa della gara ufficiale.
Infatti, a giudizio di questo Ufficio, le condotte sopra descritte
ai punti 3, 5, 6, 7, 8, 9, 11, 12 e 13, ascrivibili a BERGAMO e
FOTI, integrano certamente la violazione dei doveri di lealtà,
probità e correttezza sanciti dall’art. 1, comma 1,
CGS. Ma, al contempo, proprio in considerazione delle modalità
e delle finalità di tali condotte, in se stesse già
rilevanti ex art. 1 cit., si deve ritenere che esse costituiscono
un gravissimo attentato ai valori di terzietà, imparzialità
ed indipendenza del settore arbitrale nel suo complesso.
Invero, dalle modalità e dal contenuto delle telefonate non
si può affatto ritenere verosimile che le stesse fossero
finalizzate a sollecitare l’attenzione dell’arbitro
designato alla delicatezza della gara, dal momento che, ovviamente,
tale profilo è naturalmente connaturato alla funzione arbitrale
e, pertanto, una ‘particolare attenzione’ richiesta
ai componenti la terna arbitrale non può che assumere un
significato di un trattamento favorevole, come costantemente affermato
nelle decisioni degli Organi della Giustizia sportiva.
Pertanto, richiamando le argomentazioni svolte sub II, si deve ritenere
che le condotte in parola violino, oltre ai principi di cui all’art.
1, comma 1, CGS, anche l’oggetto protetto dalla norma di cui
all’art. 6, comma 1, CGS, in quanto certamente dirette ad
assicurare un vantaggio in classifica in favore della società
REGGINA.
19. Alla luce di tutto quanto sopra evidenziato e di tutti gli atti
di indagine, consegue che le condotte rispettivamente poste in essere
dai signori Paolo BERGAMO e Pasquale FOTI, come descritte nella
presente sezione ai punti 3, 5, 6, 7, 8, 9, 11, 12 e 13, e consistite
nei contatti telefonici descritti, integrano la violazione dei principi
di lealtà, probità e correttezza sanciti dall’art.
1, comma 1, CGS e, al contempo, costituiscono atti diretti a procurare
un vantaggio in classifica in favore della società REGGINA,
mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore
arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà,
imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente
connotare la funzione arbitrale, in violazione dell’art. 6,
commi 1 e 2, CGS.
Quanto alle condotte descritte sub 4, 10 e 14 le stesse verranno
valutate nella sezione successiva.
Ne consegue la responsabilità diretta e presunta della società
REGGINA, ai sensi degli artt. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4, CGS,
per quanto ascritto al suo dirigente con legale rappresentanza e
ascrivibile incidentalmente al BERGAMO, all’epoca dei fatti,
ovviamente, non tesserato per la predetta società.
Appare evidente, inoltre, la ricorrenza dell’aggravante di
cui al comma 6 dell’art. 6 CGS, integrata dalla pluralità
di condotte poste in essere.
IV. CONDOTTE RELATIVE A SINGOLE GARE DELLA REGGINA
1. Nel contesto dei rapporti descritti nella sezione che precede,
volti ad incidere sul sistema arbitrale, si innestano taluni episodi
direttamente correlati a specifiche gare, dai quali si trae conferma,
oltre che del tentativo di conseguire un vantaggio in classifica
(ai sensi dell’art. 6, comma 1, seconda parte, CGS) anche
del tentativo di interferire sull’andamento di una determinata
gara (ai sensi dell’art. 6, comma 1, prima parte, CGS).
In particolare, questo Ufficio ritiene di operare una distinzione
fra tutti i casi passati in rassegna analiticamente nella sezione
che precede, sulla scorta del seguente criterio discretivo: gli
atti posti in essere vanno qualificati come diretti alla alterazione
del regolare svolgimento della gara e hanno anche assunto il requisito
della idoneità, da valutare con riferimento ad un illecito
di pericolo soltanto quando dalle conversazioni in atti fra il FOTI
ed il BERGAMO si evince, per diretta ammissione di questi, che uno
dei componenti della terna arbitrale sia stato contattato per rappresentargli
l’interesse sollecitato dal Presidente della squadra reggina.
Di tali atti devono essere chiamati a rispondere, a titolo di illecito
sportivo, il FOTI e, incidentalmente, per le conseguenze ex art.
9 C.G.S., il BERGAMO. Quanto alla posizione dei componenti la terna
arbitrale che risultano contattati, in mancanza di una prova certa
della loro adesione alla sollecitazione formulata dal designatore
in violazione dell’art. 6 CGS, questo Ufficio ritiene che
si debba contestare agli stessi la mera violazione dell’obbligo
di denuncia sanzionato dal comma 7 della norma citata.
2. ATALANTA – REGGINA del 28 novembre 2004 Per la descrizione
in fatto delle condotte tenute dal BERGAMO e dal FOTI si fa rinvio
a quanto già esposto nella sezione che precede sub n. 4.
Dagli elementi esposti, nel caso di specie risulta che il designatore,
alla richiesta finale del presidente “mi raccomando se devi
fargli qualche telefonata, fagliela”, risponde “già
fatto, già fatto stai tranquillo”.
Le condotte che si evincono da tale conversazione, di obiettiva
evidenza, acquisiscono un significato ancora più rilevante
in quanto poste in essere a poche ore dall’inizio della gara.
Peraltro, come già anticipato in via generale, assume particolare
rilievo la circostanza che il BERGAMO afferma di avere già
provveduto a contattare uno dei componenti della terna arbitrale,
della quale aveva parlato nella parte iniziale della conversazione
in esame.
Da quanto sopra esposto discende che Pasquale FOTI e Paolo BERGAMO,
con le rispettive condotte sopra descritte e con i contatti diretti
intercorsi fra gli stessi e con uno dei componenti della terna arbitrale,
hanno posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed
il risultato della gara in oggetto, in violazione dell’art.
6, commi 1 e 2,
C.G.S.
Per quanto riguarda l’individuazione del componente la terna
destinatario della telefonata, nel caso di specie, mentre sulla
scorta dell’affermazione del BERGAMO risulta accertato che
il contatto in parola vi è stato, purtuttavia non risulta
individuato con certezza quale dei tre soggetti sia stato raggiunto
telefonicamente.
Alla luce di quanto osservato al punto 1, consegue che non può
essere adottato alcun provvedimento in ordine alla omessa denuncia
da parte del destinatario della ‘richiesta di attenzione’.
Dalle condotte rispettivamente poste in essere da FOTI e da BERGAMO
consegue la responsabilità diretta e presunta della REGGINA,
ai sensi dell’art 6, commi 3 e 4, dell’art. 2, comma
4, e dell’art. 9, comma 3, del C.G.S.
3. SAMPDORIA – REGGINA del 20 febbraio 2005 Per la descrizione
in fatto delle condotte tenute dal BERGAMO e dal FOTI si fa rinvio
a quanto già esposto nella sezione che precede sub n. 10.
Va particolarmente rimarcato che nella prima telefonata antecedente
il sorteggio, il BERGAMO rassicura il FOTI che gli manderà
un assistente di Livorno, circostanza che puntualmente si verifica
e, quindi, nella telefonata successiva alla scelta dell’arbitro,
rassicura FOTI sulla persona di DONDARINI, affermando che questi
è stato avvertito “doverosamente”.
Le due telefonate assumono un significato incontestabile, sia alla
luce dei rapporti fra i due interlocutori sia sulla scorta delle
particolari modalità temporali e contenutistiche, di obiettiva
evidenza. Peraltro, come già anticipato in via generale,
assume particolare rilievo la circostanza che il BERGAMO afferma
di avere già provveduto a contattare l’arbitro.
Da quanto sopra esposto discende che Pasquale FOTI e Paolo BERGAMO,
con le rispettive condotte sopra descritte e con i contatti diretti
intercorsi fra gli stessi e con uno dei componenti della terna arbitrale,
hanno posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed
il risultato della gara in oggetto, in violazione dell’art.
6, commi 1 e 2,
C.G.S.
Di contro, il DONDARINI, in considerazione dell’evidente siginificato
della segnalazione pervenutagli, realmente effettuata, come affermato
dallo stesso BERGAMO, ha omesso di informare gli organi competenti
che terzi avevano posto o stavano per porre in essere atti diretti
ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara in oggetto,
in violazione dell’art.6, comma 7, del C.G.S..
Dalle condotte rispettivamente poste in essere da FOTI e da BERGAMO
consegue la responsabilità diretta e presunta della REGGINA,
ai sensi dell’art 6, commi 3 e 4, dell’art. 2, comma
4, e dell’art. 9, comma 3, del C.G.S.
4. PALERMO – REGGINA del 15 maggio 2005
Per la descrizione in fatto delle condotte tenute dal BERGAMO e
dal FOTI si fa rinvio a quanto già esposto nella sezione
che precede sub n. 14.
Va particolarmente rimarcato che nella prima telefonata, il FOTI
si raccomanda con il BERGAMO, “dato che ce l’hai ancora
lì”, alludendo chiaramente all’arbitro PIERI,
sorteggiato per la gara in oggetto. Nella seconda telefonata richiamata
nella sezione precedente, nell’esprimere valutazioni sull’arbitro
predetto, dopo che BERGAMO ha detto che questi farà una buona
gara perché la preparazione è stata molto decisa,
il FOTI formula la solita raccomandazione al designatore “Ti
raccomando” e questi risponde “già fatto”.
Le due telefonate assumono un significato incontestabile, sia alla
luce dei rapporti fra i due interlocutori sia sulla scorta delle
particolari modalità temporali e contenutistiche, di obiettiva
evidenza. Peraltro, come già anticipato in via generale,
assume particolare rilievo la circostanza che il BERGAMO afferma
di avere già provveduto a contattare l’arbitro.
Da quanto sopra esposto discende che Pasquale FOTI e Paolo BERGAMO,
con le rispettive condotte sopra descritte e con i contatti diretti
intercorsi fra gli stessi e con uno dei componenti della terna arbitrale,
hanno posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed
il risultato della gara in oggetto, in violazione dell’art.
6, commi 1 e 2,
C.G.S.
Di contro, il PIERI, in considerazione dell’evidente siginificato
della segnalazione pervenutagli, realmente effettuata, come affermato
dallo stesso BERGAMO, ha omesso di informare gli organi competenti
che terzi avevano posto o stavano per porre in essere atti diretti
ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara in oggetto,
in violazione dell’art.6, comma 7, del C.G.S..
Dalle condotte rispettivamente poste in essere da FOTI e da BERGAMO
consegue la responsabilità diretta e presunta della REGGINA,
ai sensi dell’art 6, commi 3 e 4, dell’art. 2, comma
4, e dell’art. 9, comma 3, del C.G.S.
V. COMPETENZA
Quanto alla individuazione dell’Organo disciplinare competente
a valutare le condotte integranti illecito sportivo, poste in essere
dai soggetti sopra indicati, occorre preliminarmente osservare come,
tra gli stessi, figurino soggetti che rivestivano, come il BERGAMO,
la qualifica di Dirigenti Federali (art. 10 NOIF). Inoltre, secondo
consolidato indirizzo di questa Procura, recepito da molteplici
decisioni dalla CAF, i direttori di gara sono da ritenere ricompresi
nella categoria dei Dirigenti Federali (o quanto meno assimilati
agli stessi).
Orbene, per quanto concerne la figura dei Dirigenti Federali, appare
univoca la dicitura dell’art. 26 comma 1 ultima parte del
C.G.S., laddove stabilisce che la Commissione di Appello Federale
“giudica, in prima istanza, in ordine ai procedimenti disciplinari
riguardanti i dirigenti federali”, competenza che appare potersi
estendere, per le ragioni di assimilazione sopra indicate, ai designatori
arbitrali ed alle stesse componenti dell’attività arbitrale
(direttori di gara e collaboratori). (CFR in proposito, per tutte,
decisione CAF a carico di P, su CU n. 51\C del 20\6\05)
La individuazione della C.A.F. quale organo disciplinare competente
a giudicare, già in prima istanza, le infrazioni disciplinari
– e nel caso di specie gli illeciti sportivi -posti in essere
da soggetti che rivestono la qualifica di Dirigenti Federali, comporta,
in virtù della vis actractiva disciplinata dall’art.
37, comma 1° del C.G.S., che, di fronte a più soggetti
“incolpati”, per alcuni dei quali la competenza a valutarne
e giudicarne le relative posizioni è della CAF quale organo
di prima istanza, anche gli altri soggetti sottoposti al medesimo
procedimento disciplinare, vedranno, conseguentemente, devoluta
la loro posizione alla C.A.F., quale organo di primo grado.
Il riferimento letterale, rivolto dalla norma in questione, alla
mera pluralità di soggetti incolpati, comporta che tale vis
actractiva opera a prescindere dalla sussistenza di profili di connessione
oggettiva in ordine ai fatti e alle condotte per i quali si procede.
Cionondimeno, nella vicenda in esame, le condotte e posizioni riconducibili
ai singoli soggetti deferiti, sono da ritenersi evidentemente connesse
tra loro, perché principalmente realizzati in concorso tra
gli stessi e perché, comunque, evidentemente avvinti da un
nesso teleologico.
Tutto quanto sopra premesso, Visti gli artt. 28, comma 4, lett.
b), CGS, 29 e 31 Statuto Federale, 26, 28, comma 7, e 37, comma
1, CGS deferisce alla Commissione d’Appello Federale i Signori
e le Società:
Pasquale FOTI, presidente della società REGGINA CALCIO S.P.A.;
La società REGGINA CALCIO S.P.A.;
Paolo DONDARINI, tesserato F.I.G.C. in qualità di arbitro
CAN A e B;
Tiziano PIERI, tesserato F.I.G.C. in qualità di arbitro CAN
A e B;
per rispondere:
Pasquale FOTI per la violazione dell’art. 1, comma 1, CGS
e la violazione dell’art. 6, commi 1 e 2, C.G.S. per aver
posto in essere, unitamente a Paolo BERGAMO, in ordine al quale
sussiste difetto di giurisdizione, giusta pronuncia della CAF del
14 luglio 2006, nella rispettive qualità ricoperte all’epoca
dei fatti, le condotte come descritte nella parte motiva, in particolare
nella sezione III, ai punti 3, 5, 6, 7, 8, 9, 11, 12 e 13, consistite,
fra l’altro, nell’avere intrattenuto i contatti sopra
menzionati; condotte contrarie ai principi di lealtà, probità
e correttezza e, al contempo, in concorso formale, dirette a procurare
un vantaggio in classifica in favore della società REGGINA,
mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore
arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà,
imparzialità ed indipendenza tipici della funzione arbitrale.
Con l’aggravante di cui al comma 6 dell’art. 6 CGS,
per la pluralità di condotte poste in essere;
La società REGGINA per responsabilità diretta e presunta
ai sensi degli art. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4, CGS per quanto
ascritto nel capo che precede al suo dirigente con legale rappresentanza
e all’altro soggetto (BERGAMO) non tesserato per la predetta
società. Con l’aggravante di cui al comma 6 dell’art.
6 CGS, per la pluralità di condotte poste in essere;
Pasquale FOTI, Presidente della REGGINA, per avere in prima persona
avviato e coltivato contatti con il designatore arbitrale Paolo
BERGAMO (in ordine al quale sussiste difetto di giurisdizione, giusta
pronuncia della CAF del 14 luglio 2006) finalizzati ad esercitare
pressioni e ad operare il condizionamento sui componenti la terna
arbitrale della gara ATALANTA – REGGINA del 28\11\2004, così
ponendo in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il
risultato della gara medesima, in violazione dell’art. 6 commi
1 e 2 C.G.S., come descritto nella parte motiva relativa alla gara
in oggetto;
la società REGGINA, a titolo di responsabilità diretta
e presunta, ai sensi dell’art 6, commi 3 e 4, dell’art.
2, comma 4, e dell’art. 9, comma 3, del C.G.S. con riferimento
alle condotte sopra descritte, rispettivamente tenute dal suo legale
rappresentante e da BERGAMO nel suo interesse;
5. Pasquale FOTI, Presidente della REGGINA, per avere in prima persona
avviato e coltivato contatti con il designatore arbitrale Paolo
BERGAMO (in ordine al quale sussiste difetto di giurisdizione, giusta
pronuncia della CAF del 14 luglio 2006) finalizzati ad esercitare
pressioni e ad operare il condizionamento del direttore di gara
della partita SAMPDORIA – REGGINA del 20\2\2005, così
ponendo in essere atti diretti ad alterare lo
svolgimento ed il risultato della gara medesima, in violazione dell’art.
6 commi 1 e 2 C.G.S., come descritto nella parte motiva relativa
alla gara in oggetto;
la società REGGINA, a titolo di responsabilità diretta
e presunta, ai sensi dell’art 6, commi 3 e 4, dell’art.
2, comma 4, e dell’art. 9, comma 3, del C.G.S. con riferimento
alle condotte sopra descritte, rispettivamente tenute dal suo legale
rappresentante e da BERGAMO nel suo interesse;
Paolo DONDARINI, arbitro della partita sub 5, per non aver adempiuto
all’obbligo di informare senza indugio i competenti organi
federali di essere venuto a conoscenza che terzi avevano posto o
stavano per porre in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento
ed il risultato della gara medesima, in violazione dell’art.
6, comma 7, del C.G.S., come descritto nella parte motiva relativa
alla gara in oggetto;
Pasquale FOTI, Presidente della REGGINA, per avere in prima persona
avviato e coltivato contatti con il designatore arbitrale Paolo
BERGAMO (in ordine al quale sussiste difetto di giurisdizione, giusta
pronuncia della CAF del 14 luglio 2006) finalizzati ad esercitare
pressioni e ad operare il condizionamento del direttore di gara
della partita PALERMO – REGGINA del 15\5\2005, così
ponendo in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il
risultato della gara medesima, in violazione dell’art. 6 commi
1 e 2 C.G.S., come descritto nella parte motiva relativa alla gara
in oggetto;
la società REGGINA, a titolo di responsabilità diretta
e presunta, ai sensi dell’art 6, commi 3 e 4, dell’art.
2, comma 4, e dell’art. 9, comma 3, del C.G.S. con riferimento
alle condotte sopra descritte, rispettivamente tenute dal suo legale
rappresentante e da BERGAMO nel suo interesse;
Tiziano PIERI, arbitro della partita sub 8, per non aver adempiuto
all’obbligo di informare senza indugio i competenti organi
federali di essere venuto a conoscenza che terzi avevano posto o
stavano per porre in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento
ed il risultato della gara medesima, in violazione dell’art.6,
comma 7, del C.G.S., come descritto nella parte motiva relativa
alla gara in oggetto;
Con l’aggravante di cui al comma 6 dell’art. 6 CGS,
per la pluralità di condotte poste in essere, a carico del
FOTI e della REGGINA.
Manda alla Segreteria per le comunicazioni di rito e la trasmissione
del fascicolo originale alla Commissione Di Appello Federale.
Agli interessati comunica che, il Presidente della Commissione Di
Appello Federale, innanzi indicata, provvederà a far notificare
l’avviso di convocazione per la trattazione del giudizio nei
modi, forme e termini di cui al Codice di Giustizia Sportiva e di
cui al Comunicato Ufficiale n. 12 del 15 giugno 2006.
IL PROCURATORE FEDERALE
Franza “Felice per l’estraneità
del Messina”
08/08 "Sono felice della dimostrazione di totale estraneita'
del Messina nei fatti di calciopoli". E' quanto ha dichiarato
all'Italpress il presidente del Messina Pietro Franza dopo i deferimenti
di ieri del procuratore Palazzi. "E' stata dimostrata la serieta'
della nostra societa' e, soprattutto, della mia famiglia. Messina
in A? Rimango in attesa della decisione della Camera di Conciliazione
che potrebbe riammettere la Juve. La Reggina? Assolutamente non
mi auguro la retrocessione degli amaranto o di altre societa'".
Franza ammette di essere ancora bloccato in tema di calciomercato.
"Purtroppo siamo con le mani legate in attesa del responso
finale perche' una cosa e' allestire una squadra di B, ben altra
una di A, in questo caso dovremmo rinforzarci".
Agnolin manda Dondarini e Pieri a casa
Dondarini e Pieri lasciano il raduno arbitrale di Sportilia. Lo
comunica il Commissario straordinario dell'Aia Luigi Agnolin: "A
seguito del deferimento degli arbitri della Can Paolo Dondarini
e Tiziano Pieri - si legge in una nota - in linea con quanto preventivamente
stabilito con tutti i direttori di gara ed assistenti all'inizio
del raduno di Sportilia, gli stessi, al fine di procedere ad una
serena ed attenta valutazione degli addebiti loro ascritti raggiungeranno
le loro sedi nella giornata odierna".
Il legale della Lazio: “Al TAR se la Federcalcio
non concilia”
08/08 "Abbiamo presentato l'istanza alla camera di conciliazione
del Coni e ci aspettiamo uno sconto, anche perché se la Federcalcio
non dovesse conciliare, noi saremmo pronti ad andare al Tar".
Le parole sono dell' avvocato della Lazio Gianmichele Gentile, che
non ha fatto altro che ribadire un concetto già dopo l'emanazione
delle sentenze della corte federale. I legali biancocelesti, infatti,
dopo tanti rinvii, hanno depositato oggi l'istanza alla camera di
conciliazione del Coni, sia per la situazione della Lazio, sia per
quella che riguarda il presidente Lotito. "Abbiamo aspettato
di leggere bene le motivazioni della corte - ha spiegato Gentile
- e ora siamo consci che possiamo aspirare a uno sconto, ma tutto
dipende dalla Federcalcio. La nostra non è una minaccia,
vogliamo solo seguire l'iter della giustizia, tutto qua". Da
considerare che gli avvocati biancocelesti hanno sempre contestato
l'insediamento dei giudici che hanno composto la Caf, e questo sin
da quando è iniziato il processo di primo grado. "Abbiamo
considerato ogni ipotesi - ha concluso Gentile - e ci sono tutti
gli elementi per poter ricorrere al Tar. Uno di questi è
proprio la nomina della Caf".
Deferito anche l’Arezzo e tre tesserati
08/08 Il procuratore della Federcalcio Stefano Palazzi ha deferito
la società Arezzo "per responsabilità presunta"
e altri tre tesserati. "sulla base della relazione ricevuta
dall'ufficio Indagini". Lo annuncia la Figc con un comunicato,
nel quale è specificato anche che sono state stabilite anche
le date dei prossimi "dei prossimi procedimenti davanti alla
Caf, che si svolgeranno nella sede federale di via Allegri con l'attivazione
del sistema di tv a circuito chiuso per i rappresentanti della stampa
nella sede di via Pò. Domenica - specifica la Federcalcio
- sarà la volta della Reggina, lunedì sarà
discusso il deferimento dell'Arezzo". I tesserati deferiti
da Palazzi sono il dirigente Aia Gennaro Mazzei e il guardalinee
Titomanlio, per illecito sportivo. Assai più defilata, si
fa notare in Figc, la posizione di Leonardo Meani, l'addetto agli
arbitri del Milan, deferito per omessa denuncia (non avrebbe denunciato
alla giustizia sportiva la notizia a lui pervenuta di una telefonata
su Arezzo-Salernitana), e che rischia al massimo un'ammenda. Il
deferimento del club rossonero scatta automaticamente per responsabilità
oggettiva.
Mancini “Mai a pranzo con Bergamo”
"Non sono mai stato a pranzo con Bergamo, non conosco né
Meani, né Titomanlio". Questo è stato il primo
commento del presidente dell' Arezzo Piero Mancini appena informato
del deferimento. Mancini ha aggiunto di non poter fare ulteriori
commenti perché non conosce gli atti che hanno portato al
deferimento della società amaranto. "Sono sorpreso -
ha ribattuto l'amministratore delegato della società Giovanni
Cappietti - Ci sentiamo assolutamente estranei ai fatti che ci vengono
contestati. Tutto gira attorno ad una telefonata tra due persone
che nulla hanno a che vedere con la società. Per questo siamo
sorpresi del deferimento". Sorpresi anche gli sportivi aretini:
non pensavano che il procuratore potesse chiedere il deferimento
del club per la partita Arezzo-Salernitana che, a loro dire, non
presenta alcun episodio dubbio. Intanto l'Arezzo ha nominato come
difensore l'avvocato Antonio D'Avirro.
Le lamentele a Baergamo inguaiano l’Arezzo
Le lamentele arrivate a Paolo Bergamo e riferite da Mazzei inguaiano
l' Arezzo. Nel testo del deferimento è scritto: "...d'altra
parte, da quanto riferito dal Mazzei circa le lamentele giunte al
Bergamo da esponenti dell'Arezzo, deve ritenersi che la società
avesse comunque messo nel conto la possibilità di un trattamento
di riguardo" per la partita Arezzo-Salernitana. Nell' atto
d' accusa del procuratore Stefano Palazzi, secondo quanto reso noto
dall' Arezzo è anche scritto: "... sentiti dall' ufficio
indagini, sia il presidente Piero Mancini, sia il signor Fioretti,
che all'epoca rivestiva il ruolo di consigliere di amministrazione
con funzioni di carattere tecnico-calcistico, hanno escluso qualsiasi
coinvolgimento della società. In realtà, in favore
dell'esistenza di un tale coinvolgimento deporrebbe il fatto che,
nella telefonata con il Mazzei, il Titomanlio, alla domanda del
suo interlocutore su chi avesse operato pressioni su Mazzei, rispose
l' Arezzo, ma non può obiettivamente escludersi che si fosse
trattato di una mera deduzione dell' assistente"
Milan “Stupore per il deferimento”
08/08 Con "immenso stupore" il Milan "ha appreso
di essere stato deferito quale responsabile oggettivo per una presunta
omessa denuncia di Leonardo Meani, relativa ad un evento che si
sarebbe verificato in relazione alla gara Arezzo-Salernitana disputata
nella stagione sportiva 2004/2005". Così la società
rossonera commenta sul suo sito gli ultimi provvedimenti degli organi
di giustizia sportiva. "I fatti - aggiunge la nota milanista
- si riferiscono dunque a una gara del Campionato di Serie B e,
a tutto concedere, sono ascrivibili a comportamenti squisitamente
personali di Leonardo Meani, in nessun modo collegabili all'A.C.
Milan, come del resto ha da ultimo insegnato la Corte Federale".
Entrando nella sede di Lega Calcio per partecipare all'assemblea
come delegato del Milan, l' avvocato Leandro Cantamessa ha annunciato
di aver inviato alla Camera di conciliazione e arbitrato alcune
note integrative sulla posizione dell'amministratore delegato del
Milan, Adriano Galliani. "Ho inviato poco fa - ha detto Cantamessa
- le note integrative alla Camera di Conciliazione del Coni perché,
lette le motivazioni, non si riesce a capire per quale motivo ci
sia stata una condanna per Adriano Galliani. L'aver ascoltato non
mi sembra che possa integrare nessuna violazione". "Dal
proscioglimento di Galliani - ha osservato Cantamessa - deriverebbero
un po' di conseguenze per il Milan". Al suo ingresso in Lega
l'avvocato del Milan, Leandro Cantamessa, ha gettato acqua sul fuoco
circa il contenuto della lettera di Guido Rossi alla Lega. "E'
l' attivazione di una normale procedura - ha detto -, non si poteva
fare diversamente". Sul proposito della Federazione di commissariare
la Lega Calcio, Cantamessa ha aggiunto: "Ho colto una mancanza
di entusiasmo da parte della Figc: ha altri problemi da risolvere,
non vorrebbe anche questo"
Servizi precedenti
07/08:
La Reggina nei guai, deferita per illecito.
La staff difensivo della Reggina già
al lavoro. Per la Reggina illecito vantaggio in classifica.
Deferiti gli arbitri Pieri e Dondarini. Ultimatum
di Rossi alla Lega Calcio: Nomine entro il 29 o commissariamento.
Zaccheroni, “poco convinto delle nomine
e delle sentenze”
06/08:
In attesa dei nuovi deferimenti. Momenti
di trepidazione per la Reggina. Domani assemblea di Lega.
Tempesta alle porte? Borrelli non ci sta e
a ‘Repubblica’ dichiara: “Una decisone che non
fa bene al calcio”. Simoni: “Giusto
lo scudetto all’Inter”. Siamo
all’anno zero del pallone. Serie A senza Juve
05/08:
In primo piano il commissariamento della Lega
Calcio. In attesa dei deferimenti Costacurta
difende la Juve. Figo “Si doveva fare
qualcosa per calciopoli. Io in una squadra per bene”. C’è
anche chi raccoglie le firme per sostenere Moggi
04/08:
Le motivazioni della Corte Federale. I nuovi
deferimenti la prossima settimana. Juventus:
Illecito provato ma attenuato dal blasone. Milan:
Sanzioni della CAF sproporzionate rispetto ai fatti. Fiorentina:
Colpevole, ma non come la Juve. Lazio: Nessun illecito, ma
deve ringraziare Tombolini. Cobolli Gigli
“La Juve eccessivamente penalizzata”. Luciano
Moggi ricorre al TAR. L’assistente Pierpoalo Perri
di Cosenza entra in CAN A/B. Jacopo Volpi condurrà
la Domenica Sportiva. Per la Juve la conciliazione
con il CONI il 18 agosto
03/08:
La Melandri difende Rossi e in Lega scoppia
una bufera. Il Ministro Melandri sui diritti
TV “Pochi tre mesi per cambiare le regole”. Baldini
“Moggi, Carraro, Galliani, l’Italia non mi manca”.
Nominati i conciliatori del CONI per Moggi
e Galliani. Cobolli Gigli (Juve) “Siamo stati troppo
moderati”. L’antitrust consegna
la bozza del regolamento agli agenti dei calciatori. Il
14 agosto prende servizio il neo CT Donadoni..
02/08:
La FIGC diventa azienda. Gamberale e Coccia
al fianco di Rossi. Rossi ringrazia il CONI
“Due persone di altissimo livello”. Tempi
lunghi per le sentenze di calciopoli. Dopo
ferragosto la camera di conciliazione. L’udienza del
TAR su probabili ricorsi fissata per il 22 agosto. Le
nuove commissioni degli arbitri. Tedeschi
nuovo designatore CAN. Agnolin “Restituire il rispetto
di un ruolo screditato. Anche agli arbitri i diritti TV”.
Il Milan ammesso in Champions 'senza convinzione' dalla UEFA. I
tifosi con il Codacons aderiscono ad un iniziativa contro la GEA.
01/08:
Fiducia del Coni a Rossi che però viene
affiancato da due vice. Ulivieri “Rossi
resista. Si rischia il ritorno dei furbetti”. Il
campionato slitta al 10 settembre. Zamparini
torna presidente vicario della Lega. Si aspetta la decisione
della Uefa per il Milan in Champions. Ancelotti
“Milan onesto, non meritavamo il meno otto”.
La Juve ha presentato il ricorso. Parte la
Coppa Italia, 72 squadre al via. La Lazio con il Rende. Il
tabellone
31/08:
Via ai ricorsi. Attesa per Milan (in Champions)
e Reggina. La Juve pronta ad accettare una
B pulita. Esposto del Codacons su uno dei
membri della Commissione del secondo grado. Depositato
il ricorso di Girando-Moggi. La Super B piace. La Rai pensa
ad una pay TV con la Lega.
30/07:
Tra ricorsi e nuovi deferimenti si apre la
nuova settimana di calciopoli. Moggi “Ho
la coscienza tranquilla, posso continuare a combattere”. Zamparini
“Sentenze taroccate”. Cecchi Gori:
“Si faccia luce sulle vicende della mia Fiorentina”.
Zeman “Ho pagato più multe io che Carraro”.
28/07:
Prosegue l’inchiesta calciopoli. Il
primo ricorso è quello di Galliani.
Mazzini “Non sono l’uomo nero della FIGC”. Agnolin
“La classe arbitrale non è malata”. Tavecchio
“C’è disordine in ambito federale a causa di
calciopoli”. Agnolin e Ulivieri saranno ascoltati dalla
Camera.
27/07:
Borrelli riprende le audizioni.
Gazzoni chiede i danni e spara a zero su Carraro e la Reggina. Foti
“I tifosi della Reggina stiano tranquilli. Noi club autonomo
e indipendente”. Il Milan, sub judice,
aspetta un posto in Champions fino al 2 agosto. Moratti “Dalle
sentenze ci aspettavamo di più”. De
Santis “Bergamo mi ha dato tanto”
26/07:
Il Commissario Rossi continua nel suo mandato.
Assegnato lo scudetto all’Inter. Mazzola
“Uno scudetto non paragonabile ai miei”.
Donadoni "Contento per l'Inter".
Mancini "Lo scudetto degli onesti".
Facchetti "Scudetto della correttezza".
A Reggio il Consiglio
comunale discute della Reggina. Chiesta l’esclusione
del Milan dalla Champions. Nulla di fatto per la Presidenza
di Lega, se ne parla l'8 agosto. Moggi alla
ribalta: “Ora parlo io”. Pessotto vuole ricominciare
con una nuova vita. La rabbia del Genoa.
25/07:
Sconti per tutti (o quasi) nella sentenza
di secondo grado. Milan in Champions, Fiorentina
e Lazio in A con penalizzazioni. La Juve in B a -17. reazioni
e commenti. Ma nessuno è contento.
24/07:
Il Milan fa la voce grossa, Palazzi non ci
sente: “Un campionato falsato”.
Eventuali ricorsi al TAR discussi il 10 agosto. Reggina:
Foti, “solo clamore”. I tifosi “basta fango”.
Il comune convoca un Consiglio. Carraro “Sono
stravolto”. Juve, Lazio e Fiorentina attendono impazienti.
Il Milan chiede il proscioglimento. Casiraghi
e Zola alla guida dell’Under 21. Matarrese
“Non sono candidato alla presidenza della Lega”.
Pessotto “Vorrei vedere la sentenza in diretta”. Il
legale di Paparesta “Inaccettabile attacco dell’Associazione
Arbitri”.
23/07:
Secondo giorno di udienze con Juve, Lazio
e Fiorentina. Sandulli “Domani si chiude”.
Il Presidente del Bologna
fiducioso “Torneremo in A”. Ancelotti,
Maldini, Tassotti e Costacurta in visita d Pessotto. La Juve
teme un tonfo. Sgarbi “Borrelli sta
lavorando per niente”. Le difese di
Juve, Lazio e Fiorentina.
22/07:
Palazzi conferma l’esclusione della
Juve e chiede la B per il Milan con tre ounti di penalizzazione.
Conclusa la prima giornata della Corte Federale si riprende domenica.
La Corte accoglie alcune
richiese e respinge le eccezioni sollevate dalle difese. Il
legale di Carraro chiede il proscioglimento. Il processo
parte con i ricorsi delle difese e le eccezioni. Lotito:
“Sono qui per appurare la verità”. La
Juve chiede la permanenza in A.
21/07:
Processo a calciopoli, secondo tempo. Parte
il secondo, e ultimo, grado. Carraro: “Mai
parlato con il Presidente della CAF per il caso Mozart. Mazzarri
(Reggina) “Sono davvero imbufalito”. Il
comune di Reggio propone un collegio di difesa istituzionale.
Corbelli “Pronto a testimoniare a favore della Reggina”.
Prodi “Non tollereremo scene come quelle
di Firenze. Spero non paghi solo il mio Bologna”. Nuova
legge sui diritti TV, apprezzamenti bipartizan. Ministro
Melandri “Per i diritti TV si torna alla trattativa collettiva”
20/07:
Reggina nella bufera. Avviso di garanzia a
Foti, Bergamo De Santis, De Marco e Pieri.
Secondo la Procura di Napoli la Reggina subalterna alla Juve.
Le intercettazioni di Foti. La verità
di De Santis. Secondo la Lazio la chiave di
tutto è Carraro. Rossi assicura “nessuno
slittamento dei campionati. A breve l’assegnazione dello scudetto”.
Mediaset vuole rinegoziare i diritti TV. Il
Governo pensa ai rimedi
19/07:
Foti “Non ci sono gli estremi per deferire
la Reggina”. Zamparini accusa Galliani
che minaccia querele. Cellino non risponde. Il presidente
della Corte, Sandulli, invita i club ad accettare i verdetti. Ricorsi
al TAR: cosa prevede la legge. Scudetto all’Inter:
al lavoro una commissione apposita. Nuovi
scenari e opportunità per i calciatori disoccupati.
Donadoni prende servizio come CT. La Uefa
respinge la richiesta dell’Empoli
18/07:
Parte l’appello. Sabato la prima camera
di consiglio. Presentati tutti i ricorsi.
Foti (Reggina) “Sulla 2a inchiesta solo chiacchiere”.
Cellino presidente di Lega fino al 26. Matarrese
“Prima gli uomini e poi le regole”. Difesa
Juve: Pene sproporzionate. Donadoni prende servizio come
CT. La Uefa respinge la richiesta dell’Empoli
17/07:
La Corte Federale è pronta.
Sabato l’appello. Palazzi si oppone alle sentenze di primo
grado. Ulivieri: “La legge sportiva è chiarissima”.
I francesi vogliono i posti Champions League
delle italiane. Il Presidente dell’Empoli
scrive a Rossi e alla Melandri per la Uefa. Moggi
su Repubblica “Il mostro non sono io”. I tifosi
di Firenze occupano per due volte la stazione. Pessotto
fuori pericolo incontra le figliole: “Sono felicissimo”
16/07:
Cecchi Gori “I veri capi sono Carraro,
Giraudo e Galliani”. Ora spazio ai ricorsi.
A rischio il via dei campionati. Ministro Melandri “Le
sentenze vanno rispettate. A giorni le regole sul diritto TV”.
I legali della Juve pronti con il ricorso.
La difesa della Lazio è convinta di
smontare la tesi della CAF.
15/07:
Parte la seconda tranche dell’inchiesta,
in arrivo i deferimenti. Corbelli: “Si
indaghi sul ripescaggio della Fiorentina”. Della Valle
“La nostra strategia non cambia”. Mazzarri
(Reggina) “Non siamo coinvolti. Salvezza ottenuta sul campo”.
Le difese affilano le armi. Capezzone
(RNP) “Mano leggera dei giudici per il Milan”. Il
presidente della Juve più sereno, a rischio 500 ml di contratti
e Dechamp accetat la sfida. Lotito pronto a tutto. L’Empoli
chiede la licenza Uefa. Zeman “Ora c’è da sperare
che le irregolarità non si ripetano”. Prima
operazione di Guido Rossi: Viterbese ammessa in C2
14/07
Sentenza choc: Juve
in B a -30, Milan in A (-15) senza Champions, Lazio (-7)
e Fiorentina (-12) in B. Tolti due scudetti alla Juve. Come
saranno i prossimi campionati di A e B. Le
reazioni di Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Le richieste
dell'accusa e il dispositivo emesso. Disordini a Firenze. Alla
procura di Torino indagini aperte
13/07:
Aspettando la sentenza l'AIA da piazza pulita:
fuori nove arbitri, tra di loro anche Dattilo. Protesta
il sindaco di Gioiosa. Il Tribunale di Roma respinge il fallimento
della Fiorentina di Cecchi Gori : “Amarezza per il danno subito”.
Berlusconi attacca tutti. Borrelli
“Berlusconi? Non mi aspetto che parli a mio favore”.
Rossi “Non mi interessa ciò che dice
Berlusconi”. Moggi si difende “La
vittima era la Juve”. Il giovane Donadoni sostituisce
Lippi alla guida della Nazionale. Lenti miglioramenti
per Pessotto, visitato oggi da Buffon, Ferrara, Legrottaglie e Conte.
12/07:
Rossi “Il calcio è seriamente
malato, sentenze eque ma nessuna amnistia. Alla Uefa basta la sentenza
di primo grado. Illeciti impensabili”. Ministro
Melandri “Ne usciremo a testa alta.Il calcio locomotiva dello
sport italiano”. Borrelli riprende gli interrogatori.
Tutti contro l’amnistia. Lippi lascia
la nazionale da signore. Non ha digerito le polemiche ad inizio
mondiali. Donadoni probabile successore. Gigi
Riva “Lippi un grande uomo”. Petrucci
“Revisione della legge 91 per voltare pagina”. Tombolini
e Rosetti ascoltati dall’Ufficio indagini. Lippi visita
Pessotto “L’ho trovato bene”. Condizioni stazionarie.
11/07:
Slitta a venerdì la sentenza della
CAF. La UEFA detta i tempi e prova a dare
una mano. Entro il 25 la lista dei clubs e aggiunge "Chi
ricorre al TAR è fuori dalla Uefa". Mediaset
non paga, la Lega fa la voce grossa. Consegnta
a Rossi la bozza del regolamento per i procuratori.In Parlamento
spunta l’indulto. Rivera contro l’amnistia
“Si rispetti la legge”. Riva “La Figc?
Adesso non esiste”. Cannavaro porta
la coppa a Pessotto tra lacrime e sorrisi.
09/07:
Martedì o mercoledì le sentenze
in diretta. Rizzo “Nessuna amnistia”.
In lieve recupero le condizioni di Pessotto
08/07:
La CAF in camera di consiglio. C’è
attesa per le sentenze. Le intercettazioni in onda su radio
e tv. Avv. Taormina “Il migliore è
Ruperto. Giustizia verrà fatta”. Mediaset
non paga i diritti degli highlights di serie A. Dichiarazione
bipartizan di Rizzo e Di Centa “No all’amnistia”.
Il legale della Lazio preannuncia, ancor prima
delle sentenze, il ricorso al TAR. Stazionarie
le condizioni di Pessotto. L’ospedale consiglia di evitare
le visite.
07/07:
Chiuso il dibattimento ora si attende la sentenza.
Mastella chiede clemenza, poi precisa “Nessuna
amnistia”. Ruperto sbotta “Qui si fa sul serio.
Nessuno strozza le difese”. Il legale
di De Santis precisa “Con Moggi nessuna telefonata”
e poi "Sospendere il giudizio". Bertini
“Immagino un futuro da arbitro legale”. Rizzo
(Pdci) “Occorre fare pulizia”. Peggiorano
le condizioni di Pessotto. Febbre e problemi epatici. Stop alle
visite e niente finale in tv.
06/07:
Continuano le difese: Il Milan contrattacca
e la Lazio si proclama innocente. Il Milan
scarica Meani e la Fiorentina decide di non parlare. Folena
“Ridicolo parlare di processo sommario”. Il
legale di Carraro “Ha difeso le istituzioni, va prosciolto”.
Il Legale di Messina “pieno proscioglimento”.
Siparietto di Ruperto. Pessotto stabile. Al
suo capezzale arriva Boniperti. I medici “Tappe normali del
decorso”.
05/07
Ruperto tiene tutti a posto: “Ora veniamo
al sodo”. E’ il turno delle difese:
La Juve chiede esplicitamente la B. Lotito e Della Valle no. Ministro
Melandri “Nessun complotto politico. I successi non cancellano
scandali”. Rossi “La giustizia
farà il suo corso”. Da Carraro
a Lotito le difese danno il meglio di se. Pessotto
vuol vedere la finale. Conte gli porta la notizia. Condizioni stazionarie.
04/07
Richieste pesanti di Palazzi: Juve in C, Milan
Fiorentina e Lazio in B, fuori dirigenti e arbitri coinvolti. Ruperto
“Non ci sono tempi predeterminati”. Reazioni
di Mazzini. Berlusconi, De Sisti, De Santis, Pairetto, Paparesta,
Tagliavento, Ingargiola, Galliani, Chiamparino. Addio
ad una generazione di arbitri. Leggero peggioramento
per Pessotto, ma i medici sono ottimisti. Capello lo va a trovare.
03/07
Pugno duro della CAF: respinte tutte le eccezioni.
I nove punti dell’ordinanza di Ruperto.
I legali chiedono di escludere le intercettazioni ma Palazzi
ribadisce la loro validità. Si apre
il mercato, Borrelli invoca il rispetto delle regole. Stabili
le condizioni di Pessotto. In visita la madre e anche Nedved.
02/07:
Si parte, pronti per il maxiprocesso al calcio.
Avvocati all’attacco. Pessotto
migliora. I medici ottimisti. Montero torna
dall’Uruguay per il suo amico Pessotto.
01/07:
Il Presidente della corte federale, De Lise,
si autosospende. Week end tranquillo prima
del maxiprocesso. Pessotto migliora, apre gli occhi e riconosce
le persone. La moglie “Sono
più sollevata”. A Torino la giornata
dell’orgoglio bianconero, in 20.000 in corteo. Secondo
un indagine Moggi colpevole del calciopoli e Del Piero con Elkann
fautori della rinascita della Juve
30/06
Secondo i legali di Bergamo e Pairetto, intercettazioni
inutilizzabili nel processo. Entro il 26 luglio
il nuovo presidente di Lega (che non sarà un presidente di
club) e nuove regole. La Lazio contesta la nomina di Rossi.
Si affilano le armi per il processo.
Galliani assicura “Tutti i club di A e B sono in regola”.
Il rinvio non preoccupa la UEFA. Cellino:
I dirigenti abbiano diritto a difendersi. Quadro
clinico grave per Pessotto, ma lui resiste.
29/06:
Il processo al calcio parte ma viene rinviato
a lunedì. Si inseriscono cinque club. Ministro
Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia.
Moggi doveva presentarsi”. Il Codacons chiede la diretta
TV del processo. Quattro club a rischio.
Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”. Le
memorie difensive e le istanze dei club. Dattilo:
“Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”.
Parte la nuova Juve. Per
Pessotto un cauto ottimismo
28/06
Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’.
Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi.
Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il
processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti
“La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La
Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni
pronto a costituirsi parte civile. De Santis
vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente
Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust
diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”
27/06
Ripartita a pieni giri l’indagine di
Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le
lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza.
Perquisita la sede del Sora. Pessotto
vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è
gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini
“Sostituire anche Palazzi”. La
Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine.
GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo
26/06
Riparte l’inchiesta di Borrelli con
le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva
il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti
Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”.
Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani.
Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini
“Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato
il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive
di Juve, Milan, lazio e Fiorentina
25/06
Moratti “Un colpo di spugna sarebbe
molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli
“Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio
“No all’amnistia. Lo scandalo è grave”.
Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto,
Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per
conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato
dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”
24/06
Lunedì Borrelli riprende il lavoro.
Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario
Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le
vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni
fasulle per anni”. Corbelli si costituisce
parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco.
Il Financial Times scettico sulla retrocessione
della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta
di Borrelli
23/06
Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De
Santis attacca Ancelotti. Abete “Il
mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In
Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”.
Il processo partirà il 29 giugno.
Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della
Valle “Siamo innocenti”. I sociologi
sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport
22/06
Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve,
Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le
accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La
Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi.
Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”.
Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria
è fuori”. Speculazioni in borsa:
in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan
21/06
Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario
della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete:
Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi
“Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça)
“Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi:
“Il Milan defraudato”. Perquisita
la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo)
“Faremo la Champions League”
20/06
Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati.
I parlamentari scrivono a Rossi “Ora
ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine
disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De
Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte
a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali:
“Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”.
Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace
che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso
“Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”
19/06
Borrelli chiude l’inchiesta con una
relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il
calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può
guarire”. A rischio la sponsorizzazione
degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti
“Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini
(Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”
18/06
Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere
che useranno il pugno di ferro. In attesa
della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di
Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”.
Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia
“Troppa rabbia”. 30 mila tifosi
rossoblu festeggiano la fine di un incubo
17/06
Il difensore Antonaccio denuncia su di un
libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni,
compromessi e ricatti”. L'ex Presidente
del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli
(Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli
prepara le relazioni. Nella prima tranche
d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp.
Petrucci “Di amnistia non se ne parla
proprio”
16/06
Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone
e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai
politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora
restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla
Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità
del processo. Secondo Adiconsum falsato il
30% delle partite del campionato 2003/04. La
Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è
stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi
auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”
15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente
della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi
allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a
Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia
sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro
Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”.
Rossi “Se Galliani è in conflitto
di interessi non è un mio problema”.
14/06
Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario
dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro
torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento
della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto.
Pagliuso chiede la riammissione in serie B
del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui
PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo
l’irruzione di Moggi”. Prosegue
l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta
stralcio che riguarda giudici e polizia. La
Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli
13/06
Chiuso il primo filone di indagini. Il
Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si
difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del
CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete
e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon
“Bello sudare la maglia per l’Italia”. I
favori della “cupola” alla Lazio. La
Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.
12/06
Girando da Borrelli “Nessuna gara era
preordinata”. Ascoltato il dipendente
della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”.
Anche la Samp nell’indagine. Blatter
“Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La
Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani,
Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.
11/06
Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo
da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun
muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la
giustizia sportiva”. Gli sponsor della
Juve ripongono la loro fiducia nella società
10/06
Borrelli si concede una pausa. Il
Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”.
Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del
Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi”
L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”
09/06
Borrelli contro un “muro difensivo concordato”.
Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non
esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro
e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a
Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà
“Presto regole per i procuratori”. Adiconsum
presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004.
Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”
08/06
Bergamo interrogato per nove ore “Fatto
fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio.
Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca
a Carraro. Della Valle “Non abbiamo
fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso
di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani
ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi
07/06
Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta.
Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10
giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione
Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone:
“Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci
Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’”
06/06
Borrelli mette sotto torchio gli arbitri.
No Intertoto per il calcio italiano.
E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni:
“Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio
e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra
Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter
“Felice della reazione delle autorità italiane”
05/06
Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro
su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la
sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal
PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per
due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non
risponde. Pelè “Spero che la
giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono
arbitri professionisti”
04/06
Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato
per tre ore. Il Milan si ribella: “Una
campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci
scappa il morto
03/06
Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a
Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta
sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve.
Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà
sempre un grande”
02/06
Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso.
Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005:
Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati
danneggiati”. Il Legale di Moggi replica
a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”.
Spalletti in procura a Napoli.
01/06
Il commissario Rossi: “Una situazione
che non pensavo così grave”. Secondo
l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina
in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi
sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto
deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.
31/05
Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio
pulita”. Il difensore di Moggi: “Il
Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive".
Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”.
Verdone “Di fronte allo scandalo del
calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io
alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.
29-30/05
Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro
cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio
nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per
i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi
per ora non ipotizzabile”. Del Piero
“Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi
A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.
28/05
Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana
intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori
dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.
27/05
Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel
vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il
figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”.
Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato
paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato
è già condannato”. Peruzzi
accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.
26/05
Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli:
Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani
rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer
ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli
era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al
calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il
figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.
25/05
Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e
Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro
ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza
psicologica, invece...”. Cecchi Gori
“Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti
della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la
Lazio. I tiofosi
si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono
Boniperti presidente della Juve
24/05
Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove
regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre
il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al
conflitto d’interessi”. La Finanza
nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura.
Galliani confermato in Lega. Cannavaro:
“Gli scudetti della Juve, meritati”
23/05
Calcio nel caos: Il commissario della FIGC,
Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta
“Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi.
perquisita la sede della
Torres
22/05
Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto.
Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni
di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti.
Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido
Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv.
Stagliano “La Juve in B”
21/05
Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante
nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a
Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”.
Chieste le dimissioni di Lippi. Le
intercettazioni di De Santis
20/05
Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi.
Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi.
Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le
tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno
19/05
Calcio nel caos: La Gea controllava anche
Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di
Carraro sono finte”. Interrogati Lippi
e Zeman. Si dimette il Generale Pappa
18/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza
pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano
le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi
nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve
17/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro.
Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi
accertamenti. Definite le competenze delle
Procure di Roma e Napoli.
16/05
Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della
FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci
rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.