Il Commissario Rossi continua nel suo mandato.
Assegnato lo scudetto all’Inter
26/07 Il commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, incassa
a denti stretti i verdetti alleggeriti della Corte federale su calciopoli
e va avanti, almeno fino a scadenza di mandato: niente dimissioni,
come qualcuno aveva ipotizzato alla luce di quelle sentenze troppo
distanti dall'affresco dipinto da Francesco Saverio Borrelli dopo
la maratona di interrogatori, e anche dallo scenario di "illeciti
gravissimi" che lo stesso Rossi aveva evidenziato parlando
della crisi del pallone alla commissione cultura della Camera. E
il day-after del processo lo vedeva come il grande sconfitto, pronto
a farsi da parte: e invece non sarà così, perché
il professore, attaccato da più fronti, ha invece ricevuto
il sostegno soprattutto delle cariche politiche. Insomma diversi
rappresentanti del governo, prima tra tutte il ministro allo sport
Giovanna Melandri, hanno espresso il pieno sostegno al commissario
chiamato a gestire una situazione di grave crisi e che non può
lasciare proprio ora. "Solo pettegolezzi - ha tagliato corto
al Melandri - Rossi ha un compito importante. Bisogna andare avanti
e riscrivere le regole. Questo compito spetta al commissario".
Insomma il professore non è solo nella sua missione quasi
impossibile e anche per telefono gli è stato fatto sentire
tutto l'appoggio: con il Coni nessun contatto, a parte la telefonata
di lunedì scorso dopo la nomina di Pierluigi Casiraghi a
tecnico dell'Under 21. Di certo la prossima giunta esecutiva, fissata
per il primo agosto, facendo il punto sulle federazione, non trascurerà
quella sulla carta più importante di tutti, la Figc e la
gestione commissariale di Rossi. E Rossi, all'indomani delle sentenze
che forse si aspettava ma che certo non ha gradito, si è
presentato a Via Allegri per una intensa giornata di lavoro: prima
l'incontro con il vicecommissario Demetrio Albertini per parlare
di calcio giocato e della nuova gestione delle nazionali giovani,
con l'arrivo di Casiraghi e Zola, poi il via libera ufficiale per
assegnare lo scudetto del 2006 all'Inter. Il commissario ha infatti
recepito il parere dei saggi (Gerhard Aigner, Massimo Coccia e Roberto
Pardolesi incaricati per dirimere la questione) che hanno indicato
chiaramente come nel caso specifico il titolo vada assegnato alla
squadra che risulta prima in classifica, tenuto conto delle sanzioni.
I nerazzurri di Massimo Moratti, che festeggiano senza festa, il
14/o titolo della loro storia. Resta invece vacante quello revocato
alla Juventus nella stagione finita sotto inchiesta. Insomma, il
professore non molla: si è impegnato a rifondare il calcio
e con la riscrittura delle regole lo farà. Gli ostacoli non
mancheranno, ma Rossi va avanti comunque.
Sandro Mazzola “Uno scudetto non paragonabile
ai miei”. Donadoni "Contento per l'Inter". Mancini
"Lo scudetto degli onesti". Facchetti "Scudetto della
correttezza"
26/07
"Mi sembrava normale che lo scudetto finisse nelle mani dell'Inter:
la prima e la seconda della classifica sono state retrocesse e i
nerazzurri sono rimasti al comando. Non credo ci sia da meravigliarsi".
Così Sandro Mazzola, bandiera dell'Inter di Helenio Herrera
e della Nazionale di Ferruccio Valcareggi (storica la sua staffetta
a 'Messico '70' con il rivale milanista Gianni Rivera), commenta
l'assegnazione all'Inter dello scudetto 2005/06. "Decisione
giusta? Cosa dire: oggi c'é una classifica e l'Inter si trova
al primo posto - aggiunge Mazzola - Nessun dubbio, dunque, sull'assegnazione
del titolo. Questo scudetto non è paragonabile a quelli che
conquistai io in nerazzurro, erano scudetti diversi e stagioni diverse
quelle. Erano altri tempi, adesso è successo quello che è
successo. C'é una classifica, normale quindi che il premio
finale sia andato all'Inter". Mazzola invita i tifosi di fede
nerazzurra a essere doppiamente soddisfatti. "Per lo scudetto
- aggiunge - e soprattutto perché l'Inter non è coinvolta
in determinate situazioni". "Questo scudetto - conclude
l'ex capitano della 'Beneamata', che torna sul trono d'Italia a
distanza di diciassette anni - non è come quello che vinci
sul campo, è chiaro, però se la legge è questa,
mi sembra giusto che a esultare sia proprio l'Inter. Da qualche
giorno leggo la classifica e vedo l'Inter in testa".
"Prendiamo atto dell'assegnazione fatta. C'erano le motivazioni.
Sono contento per l'Inter". Così il neo commissario
tecnico della Nazionale, Roberto Donadoni, ai microfoni
di Rai 1 nel corso dell'intervallo della partita amichevole Inter-Monaco
a Bolzano, risponde ad una domanda sull'assegnazione dello scudetto
2005-06 ai nerazzurri. A proposito di Francesco Totti, intenzionato
a lasciare la Nazionale, Donadoni ha aggiunto: "Non ho parlato
con Totti".
"E' uno scudetto meritato e lo cuciamo al petto perché
è giusto così, è il giusto premio per gli onesti",
questo il commento a caldo di Roberto Mancini,
prima del test amichevole contro il Monaco allo stadio 'Druso' di
Bolzano, sull'acquisizione automatica da parte dell'Inter del titolo
di Campione d'Italia 2005-2006. Lo si legge sul sito internet della
squadra interista. "Festeggiare in campo sappiamo tutti che
è un'altra cosa - ha aggiunto il tecnico nerazzurro -, ma
questo scudetto deve essere una motivazione in più per la
prossima stagione"
"Questo è lo scudetto della correttezza e del rispetto
delle regole". Così, dopo una lunga telefonata con Massimo
Moratti, Giacinto Facchetti ha commentato, in una
dichiarazione diffusa in serata dal sito della società nerazzurra,
l'assegnazione automatica all'Inter del titolo di campione d'Italia
2005-2006. "Uno scudetto - ha aggiunto il presidente dell'Inter
- ottenuto da una squadra che ha dimostrato di avere forza tecnica
e spirito importanti. E' uno scudetto che arriva nel momento in
cui il calcio italiano ha deciso di mettere al centro di tutto la
questione etica. Per questo motivo è uno scudetto che ha
un doppio significato".
A Reggio il Consiglio comunale discute della Reggina
26/07 Seduta straordinaria per il Consiglio Comunale di Reggio
chiamato a discutere su un unico argomento: "Reggina Calcio
patrimonio cittadino - iniziative a tutela". Una riunione convocata
dal presidente dell'assemblea Aurelio Chizzoniti, che ha anche fatto
sua una richiesta del sindaco della città Giuseppe Scopelliti
alla luce del presunto coinvolgimento nella vicenda-calciopoli della
società amaranto, il cui presidente Lillo Foti è stato
destinatario di un avviso di garanzia da parte della Procura di
Napoli. Alla seduta partecipa anche il capo-gabinetto dell'Amministrazione
Provinciale Maurizio Condipodero in rappresenta del presidente Giuseppe
Morabito assente per impegni istituzionali. In apertura dei lavori
il presidente Chizzoniti ha letto in aula una lettera inviata dal
coordinatore del movimento Diritti Civili Franco Corbelli, invitato
a partecipare ma impossibilitato perché impegnato in altra
sede, il quale ha espresso: "vicinanza e solidarietà
alla squadra e alla città di Reggio in questa battaglia di
giustizia giusta. Reggio e la Reggina meritano rispetto per la loro
lunga, prestigiosa storia e non possono certo subire nuovi torti
e nuove ingiustizie sportive come già avvenne nel campionato
2000-2001 culminato con un immeritata retrocessione. E come personalmente
ho denunciato su tutta la stampa italiana e anche alla magistratura".
Chizzoniti ha poi ricordato i motivi che lo hanno indotto, di concerto
con il sindaco Scopelliti, a convocare una seduta ad hoc per discutere
sulla situazione della Reggina, premettendo che "c'é
in tutti rispetto per le iniziative della Magistratura ma c'é
anche la doverosa volontà di tutelare gli interessi della
città". Il Presidente dell'Assemblea ha quindi fatto
notare come "sia da approfondire e da chiarire la sequenza
cronologica della trasmissione degli atti da parte della Magistratura
Ordinaria a quella Federale e la notifica mediatica al presidente
Foti, avvenuta con alcuni giorni di anticipo. Appare poi opportuno,
corretto e doveroso - ha proseguito Chizzoniti - che l'Assise assembleare
si occupi della difesa delle regioni del club calcistico reggino,
sul versante prettamente istituzionale anche alla luce di quanto
fatto dalle Amministrazioni Locali di Bologna in ordine alla iniziative
tese a sostenere presunte responsabilità della Reggina Calcio
la cui retrocessione consentirebbe il ripescaggio della società
emiliana". In apertura di dibattito è intervenuto il
consigliere Paolo Gatto il quale, dopo aver effettuato un excursus
della storia della Reggina che segue ormai da oltre trent'anni,
anche in qualità di primo presidente del club Boys, ha criticato
gli organi di stampa nazionali poiché "ci attaccano
giornalmente". Quindi, ha chiesto che "in quelle poche
righe che ci concedono scrivano della nostra estraneità alla
vicenda". In conclusione, Gatto ha preannunciato che "protesteremo
con tutti i club dislocati in tutta Italia avviando un'opera di
volantinaggio, perché la Reggina è un patrimonio di
tutti e va difesa e tutelata". A seguire l'intervento di Demetrio
Pellicanò, il quale si è soffermato sul "processo
mediatico senza precedenti che ha riguardato la vicenda calciopoli".
Ma anche sul senso dello sport nel calcio che nel corso degli ultimi
anni si è modificato a detrimento dei valori più puri
per trasformarsi in un business. "La Reggina - ha detto ancora
Pellicanò - è un patrimonio della città della
Calabria del Sud. E' l'immagine più bella più vera
che abbiamo esportato in questi anni. Non basta una telefonata,
con la quale non si chiedono favori, ma rispetto, considerazione,
per infangare una città che vuole risorgere e che ha affidato
anche alla Reggina le sue speranze di rinascita". Teorie sostenute
anche dal consigliere Antonino Nicolò, il quale ha rimarcato
che "la nostra squadra deve essere difesa ed anche se la giustizia
sembra ancora una volta aver fallito, mi auguro comunque che si
possa fare pulizia nel mondo del calcio combattendo le strumentalizzazioni".
Dopo l'intervento di Nicolo', e' stato Enzo Sidari, consigliere
delegato del sindaco Giuseppe Scopelliti ai settori Turismo e Spettacolo
ad esternare la sue considerazioni riguardo le vicende della Reggina,
e esprimere ottimismo in merito: ''Mi auguro che il prossimo campionato
tiferemo ancora per la nostra squadra in serie A'', ha infatti concluso.
''Il consiglio comunale ¿ ha poi evidenziato Francesco Gangemi
- dovra' essere presente sino a quando al vicenda sara' conclusa,
si spera, naturalmente nei migliore dei modi. Auspico anche un coinvolgimento
dei sindaci delle altre province reggine, perche' la squadra amaranto
rappresenta un patrimonio comune''. E' stato dunque il consigliere
d'opposizione Massimo Canale ad intervenire sottolineando, ''colpito
dalla campagna diffamatoria nei confronti della Reggina'', come
sia ''fondamentale difendere la compagine amaranto, il suo valore
simbolico'', ma evidenziando altresi' il suo disappunto in merito
ad alcuni passaggi dell'ordine del giorno. ''Una discussione importante
¿ ha precisato poi Paolo Arillotta - che riguarda una realta'
significativa di una Citta' che vuole crescere. Mi auguro che la
seduta si concluda con un documento unitario''. Il concetto di condivisione
chiave di lettura anche dell'intervento di Maurizio Condipodero,
Capo Gabinetto dell'Amministrazione Provinciale, invitata a partecipare
all'odierna assemblea. ''Aldila' delle indagini e delle sentenze
che seguiranno - ha dichiarato - e' evidente la campagna denigratoria
condotta nei confronti della squadra e della Citta'. Questo Consiglio
Comunale dovra' produrre un documento unanime finalizzato a tutelare
il nome della Reggina come simbolo di Reggio Calabria''. ''Per quanto
mi riguarda ¿ ha detto il sindaco Giuseppe Scopelliti ¿
la Reggina si discute senza 'ma' e senza 'se'. In una situazione
del genere bisogna imparare a far quadrato: oggi dobbiamo testimoniare
la nostra presenza, la nostra vicinanza ferma e convinta alla squadra
amaranto. In altre parole il senso della convocazione del Civico
Consesso. E' importante approvare un documento unitario, e credo
che i due ordini del giorno presentati possano trovare sintesi e
condivisione. Un'indagine vedeva un'ipotesi di coinvolgimento della
Reggina, condizione dalla quale poi la squadra e' risultata estranea,
salvo che essere coinvolta di nuovo da un'altra procura sugli stessi
temi e con la stampa che in anticipo ha annunciato il deferimento:
questi sono i dati che devono destare preoccupazione. La Reggina
va difesa, siamo contro i processi mediatici e la squadra, quale
patrimonio di tutti, va tutela anche dall'Amministrazione Comunale
in tutte le sue espressioni e quindi, in primis, il Consiglio Comunale.
Venerdi' sera (cioe' la giornata in cui allo stadio si terra' la
manifestazione dei club organizzati) sara' un momento di festa che
deve registrare la partecipazione di tutti; un momento che dara'
dimostrazione di civilta', al quale anch'io saro' presente. Dobbiamo
far sentire anche alla squadra in ritiro la nostra fiducia ed il
nostro supporto. Reggio Calabria e' una citta' che sta crescendo
e la reggina fa parte di questo percorso''. Dopo il sindaco ha preso
la parola Nuccio Barilla', il quale prima di illustrare l'ulteriore
ordine del giorno, ha parlato di un ''consiglio comunale doveroso,
a fronte di un'aggressione mediatica alimentata ad arte''. Il consiglio
comunale e' andato avanti con l'intervento del consigliere La Face:
''Credo nella tempestivita' di questo Consiglio - sono state le
parole del Consigliere - si devono difendere la sportivita' ed il
ruolo rappresentato dalla Reggina nel mondo del calcio. Partecipero'
alla manifestazione della tifoseria organizzata''. Giovanni Pensabene
ha riconosciuto il valore dello sport come fenomeno incredibile
che unisce tutto il mondo ed ha sottolineato l'importanza della
nostra squadra di calcio, ormai unica nella massima serie e veicolo
di immagine per Reggio Calabria. Per il consigliere Cutuli tutto
cio' che sta accadendo ''Costituisce un oltraggio per la squadra,
la citta', la provincia ed anche per la regione''. Successivamente
e' intervenuto l'assessore allo sport Giuseppe Agliano: ''Il Consiglio
comunale si sta distinguendo in questo momento di difficolta' ¿
ha affermato Agliano - bene ha fatto il Sindaco a puntare il dito
su questa condizione mediatica che ha investito la citta'. Accogliamo
l'invito della tifoseria a partecipare per testimoniare una fede
ed una passione ad una squadra che ha portato il nome di Reggio
alla ribalta''. Cosi' Gesuele Vilasi: ''Esprimo solidarieta' al
presidente Foti per l'avviso di garanzia ricevuto non solo perche'
sono perplesso ma anche per il modo in cui vengono pubblicizzati
determinati atti. La citta' la Societa' e la Regione meritano la
serie A''.
Chiesta l’esclusione del Milan dalla Champions
26/07 L'ammissione del Milan e degli altri club italiani alle coppe
europee deve essere ancora formalizzata e il fatto che si riunisca
domani una commissione apposita, secondo quanto afferma un portavoce
dell'Uefa, non è un fatto usuale. Il rappresentante del massimo
organo calcistico europeo non lo dice esplicitamente, ma lascia
intendere che non tutto è scontato. La commissione d'emergenza
dell'Uefa, presieduta dal presidente Johansson, si riunirà
infatti domani mattina per dare il suo placet all'iscrizione dei
club ammessi alle competizioni europee. "Non è usuale
per la commissione d'emergenza riunirsi per decidere sugli accessi
dei club - ha voluto sottolineare il portavoce dell'Uefa - L'incontro
è stato convocato per esaminare tutti gli ingressi dei club
ed in particolare l'ammissione dei club italiani". Con l'introduzione
del sistema delle licenze Uefa l'ammissione dei club alle coppe
europee non è legata solo alla posizione raggiunta nel campionato
nazionale. "I club devono essere solidi anche dal punto di
vista etico e l'ultima parola sull'ammissione dipende proprio dall'Uefa
- ha aggiunto il portavoce - Le società che hanno gettato
discredito sul mondo del calcio, o sono coinvolte in attività
illecite, non necessariamente giocheranno nelle coppe, anche se
la classifica del loro campionato li ammette di diritto. Le coppe
europee per club sono competizioni Uefa e le regole le stabilisce
quest'istituzione". Una decisione definitiva, dunque, sarà
presa domani mattina da questa commissione Uefa di cui faranno parte
non solo il presidente della Uefa Lennart Johansson, ma anche il
vicepresidente turco Senes Erzik, l'olandese Jeu Sprengers e un
altro membro del comitato esecutivo.
La presenza del Milan ai prossimi preliminari di Champions League
ha provocato l'ira di Gervais Martel, presidente del Lens e dell'unione
dei club professionistici francesi, che ha fatto richiesta all'Uefa
per "escludere il Milan" dal terzo turno dei preliminari
di Champions League. Secondo Martel non si può ignorare quanto
dimostrato dal processo su calciopoli: "L'ultimo processo ha
dimostrato che il campionato italiano è stato truccato -
ha spiegato Martel - ma con un colpo di bacchetta magica il verdetto
della Corte Federale ha deciso di penalizzare il Milan permettendogli
però di partecipare alla Champions League". Il presidente
del Lens si auspica adesso che l'Uefa intervenga decretando l'esclusione
dei rossoneri: "Spero che l'Uefa non ammetta il Milan - ha
aggiunto - sarebbe incredibile che un club privato del suo titolo
di vice-campione d'Italia partecipasse alla più importante
competizione europea". Il Lens, quarto nella scorsa 'Ligue'
francese, alle spalle di Lione, Bordeaux e Lilla, vorrebbe prendere
il posto dei rossoneri, visto che in Francia solo le prime tre classificate
hanno accesso alla Champions League, anche se Martel nega un interesse
di parte: "La mia è una domanda che viene dal calcio
francese nel suo insieme".
Nulla di fatto per la Presidenza di Lega, Se ne
parla l'8 agosto
26/07 L'assemblea elettiva era un obbligo, una scadenza da rispettare
ad ogni costo per evitare che il commissariamento, più volte
paventato, alla fine diventasse realtà in presenza di una
Lega Calcio paralizzata, senza un presidente dopo le dimissionsi
di Galliani e la fine del mandato a tempo di Massimo Cellino. E
i 41 rappresentanti dei club di serie A e B hanno oggi santificato
l' assemblea elettiva con due 'distratte' e poco convinte chiamate
alle urne e altrettanti scrutini senza un vincitore. Se ne parlerà
l'8 agosto. D'altra parte non c'era un vero e proprio candidato
né un programma: la carica da ricoprire era quella di presidente
pro-tempore per un periodo di un mese e mezzo al massimo in attesa
di poter nominare un 'vero' presidente della confindustria del calcio
secondo i dettami del nuovo regolamento che lo vuole "esterno"
al mondo dei club. Con la testa rivolta a tutt'altro, con i postumi
della sbornia di ieri sera per le sentenze della Corte Federale,
divisi tra le lamentele per le stangate e la necessità di
preparare ricorsi alla Camera di Conciliazione del Coni e al Tar
gli uni, e i rimpianti per quello che poteva essere e non è
stato gli altri, i presidenti non hanno trovato di meglio che bruciare
sull'altare dei loro contrasti - quelli veri - il nome eccellente
di Massimo Moratti nel corso di una giornata 'vecchia maniera'.
A sera la situazione è la seguente: l'assemblea è
aperta ma aggiornata e il tecnicismo 'tura' l'urgenza. Nel frattempo
si cercherà di appianare le divergenze - quelle vere - che
non sono tra la scelta di Massimo Moratti e di un altro a fare da
traghettatore, ma di metodo. Secondo molte società sarebbe
stato più opportuno approvare prima in assemblea la riforma
del regolamento la cui bozza, elaborata da un comitato del quale
fanno parte tra gli altri Riccardo Garrone, Maurizio Riccardi e
Rosella Sensi, è già stata approvata dal Consiglio
di Lega. E' quella la vera rivoluzione perché, oltre al presidente
esterno, detta tutte le regole di governance attese soprattutto
dalle piccole. L'iniziativa di Maurizio Zamparini di convocare ieri
una riunione informale e di candidare Massimo Moratti, viene presa
male, come una sorta di forzatura e comunque di qualcosa di non
concordato. Del resto, lo stesso Zamparini, stando a quando riferisce
Riccardo Garrone in una conferenza stampa al termine della giornata,
"in quattro giorni ha officiato sette diversi presidenti, proposto
comitati che non sono possibili a termini del vigente regolamento
e detto cose deflagranti come asserire che il Consiglio di Lega
fosse delegittimato". Un'ipotesi che, di conseguenza, metteva
in discussione anche la nomina, effettuata dallo stesso consiglio,
di Massimo Cellino che se ne risente. E in fondo, anche se nessuno
lo confessa apertamente, si temeva che l'elezione di una personalità
forte come Moratti potesse consentire di prendere tempo sull'approvazione
del regolamento e quindi, sulla elezione di un presidente e di un
manager esterno. Insomma con un presidente come Moratti - è
la teoria dei contrari - si rischiava di andare alle calende greche
col regolamento. Da parte sua Massimo Moratti, possibilista ieri
sera, si dice non disponibile al suo arrivo in via Rosellini. E'
turbato dalle prime reazioni di alcuni suoi colleghi che non ha
particolarmente gradito. "Invece - racconta ancora Garrone
- un presidente prende il microfono in assemblea e lo candida".
Prende 22 voti contro gli 8 di Rosella Sensi (che non è candidata),
11 vanno dispersi tra bianche e nulle. Al secondo scrutinio Moratti
scende a 10 voti, la Sensi sale a 9, Matarrese 5 e due pure per
l'ex presidente della Federcalcio Franco Carraro. Moratti a quel
punto si ritira e la gran parte dei presidenti abbandona l'assemblea.
Si rivedranno l'8 agosto e, nel frattempo, per dirla come l'ha spiegata
Garrone, "avranno il tempo di valutare meglio la bozza di nuovo
regolamento che peraltro ha trovato ampia condivisione nei principi
fondamentali".
Coboldi Gigli “Andava bene la A con la penalizzazione”
26/07 "Andava bene la A con penalizzazione". Così
il neo presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli spiega le
ragioni che porteranno certamente i bianconeri ad appellarsi. "Io
mi aspettavo che alla Juve fossero date delle pene in linea con
quelle delle altre squadre - ha detto Cobolli Gigli arrivando in
Lega Calcio a Milano -. Sentenze che non giudico e mi possono anche
andar bene. Trovo, però, che vi sia un grande divario tra
le pene decise per la Juve e quelle delle altre". Cobolli Gigli
vuole chiarire che la società bianconera non ha mai inteso
patteggiare la serie B: "Noi abbiamo sempre puntato alla A.
Poi sapendo che c'erano tutta una serie di interpretazioni e così
via non è che ci illudevamo. Ci aspettavamo una A con penalizzazione,
forse con un campionato tolto ma non il secondo e la Champions che
si poteva pure fare". La Juventus comunque si attrezza per
ogni evenienza. "In ogni caso - prosegue Cobolli Gigli - cercheremo
di avere una squadra competitiva e i calciatori che decideranno
di rimanere con noi, in questo momento con un'ipotesi di B ma sapendo
che faremo di tutto per cercare di ritornare in A e recuperare la
nostra posizione, dovranno anche loro prendere la loro decisione".
Il presidente bianconero fotografa la situazione attuale del mercato
in uscita dei bianconeri: "Mutu, Zambrotta e Thuram sono le
cessioni ufficiali". Cobolli Gigli definisce invece "negoziazioni
molto avanzate" quelle che riguardano Cannavaro e Emerson (anche
se il capitano della nazionale campione del mondo sventola già
una maglia bianca del Real con il numero 5 ereditato da Zidane).
"Stiamo infine discutendo intorno a Vieira". Precisa che
"non stiamo invece parlando di Buffon con il Milan e finché
il giocatore, che deve essere uno dei pilastri del rilancio juventino,
dice che sta bene alla Juve, io me lo tengo". Ma se dovesse
scegliere uno tra Ibrahimovic, Trezeguet e Buffon da tenere a tutti
i costi? "Terrei conto anche dell' età", conclude
Cobolli Gigli.
Il centrodestra attacca Guido Rossi e Saverio
Borrelli
26/07 Nel giorno del quattordicesimo scudetto dell'Inter, un tricolore
atteso dal 1989 e arrivato all'indomani delle sentenze della Caf
che hanno spedito per le prima volta nella sua storia la Juventus
in serie B, la grande storia di 'calciopoli' è lontana dall'essere
conclusa. Mentre tutti, club e singoli imputati, annunciano ricorsi
e preparano le carte bollate, il centrodestra manda alla sbarra
il commissario straordinario della Figc Guido Rossi e il capo dell'ufficio
indagini Francesco Saverio Borrelli. "Si dimettano immediatamente",
tuona la Cdl con il solo distinguo di Alleanza Nazionale. Contro
di loro - recita la requisitoria dell'accusa - una prova schiacciante:
se tutto si è risolto con una manciata di punti di penalizzazione
e tre squadre in serie A, allora vuol dire che il marcio non era
poi così diffuso come sostenevano. Insomma, i due avrebbero
fatto tanto rumore per (quasi) nulla. Apprezzamenti, invece, da
tutta l'Unione. Hanno svolto un buon lavoro e questo è solo
l'inizio, ora - è l'arringa della difesa - avanti con riforma
dei diritti Tv e forse delle società quotate in borsa. Giù
le mani da Guido Rossi, perché la Figc "va avanti con
lui", dice il ministro Melandri. In carica da due mesi, per
il commissario della Figc i giorni a cavallo delle due sentenze
della Caf sono stati i più duri, impegnato come è
stato a schivare le "cannonate sparate dai politici di entrambi
i poli", come commenta con amarezza Pietro Folena, deputato
del Prc e presidente della commissione Cultura della Camera, quella
competente per lo sport. "La commissione - spiega Folena -
che ha ascoltato Rossi e che spera di continuare con lui il rilancio
del calcio italiano". Detto, fatto? Neanche per sogno. L'Udc,
con Ciocchetti, pretende le "scuse da parte di Borrelli, Ruperto
e Rossi che in questi mesi hanno speso parole di fuoco per un calcio
che, infine, non è poi così malato". Per Ronconi,
altro centrista, "ormai il calcio è regolato da una
giustizia 'all'amatricianà che non ha nessuna credibilità"
e si augura che presto "l'avventura del 'signor Rossi' sia
ingloriosamente conclusa". Tra i 'testimoni' dell'accusa anche
Roberto Maroni (Lega) e Maurizio Paniz (Fi), il primo a proporre
l'amnistia per tutti gli imputati di 'calciopoli'. Guido Rossi -
è il loro ragionamento - si è dimostrato completamente
inadeguato a gestire il mondo del calcio, cosa aspetta a dimettersi?
Non si presenta in tribunale An: il presidente (e tifoso del Bologna
e, in subordine, della Lazio) Gianfranco Fini si dice "totalmente
indifferente" alle vicende di 'calciopoli', mentre Maurizio
Gasparri si limita ad un commento ironico: "Questa Figc meriterebbe
Moggi presidente, come simbolo di una sentenza ridicola dall'epilogo
farsesco". Per la maggioranza il lavoro svolto da Rossi e Borrelli
merita il massimo rispetto. A loro il merito di "una sentenza
equilibrata", secondo il senatore dell'Ulivo e ex pm Felice
Casson. Parole d'elogio le spende ancora oggi il ministro Melandri:
"Rossi, lo ribadisco, ha l'importante compito di riscrivere
le regole del mondo del calcio. Questo è solo l'inizio".
Una medaglia sul petto l'appunta ad entrambi Paolo Cento: "Rossi
ha tenuto duro per mesi, contro tutto e tutti. Borrelli ha lavorato
in tempi rapidi per costruire un solido quadro delle indagini".
Ma, forse, l'attestato di stima più sincero è quello
del deputato della Rosa nel Pugno Salvatore Buglio: "Hanno
svolto un ottimo lavoro, senza faziosità e in una situazione
ambientale difficile. Chiederne le dimissioni è una mossa
folcloristica di chi vuole tornare al calcio inquinato, senza regole,
il calcio di Moggi. E se lo dico io che sono juventino..."
Sentenze contestate. Tutti ricorrono tranne il
Milan. Ora la parola alla camera di conciliazione
28/07 La parola fine è ancora lontana. Chi voleva che i
due gradi di giudizio esaurissero la bufera sollevata dallo scandalo
delle intercettazioni si è dovuto ricredere e già
da tempo: il giorno dopo i verdetti d'appello emessi dalla Corte
federale quello che doveva essere "lo scandalo più grande
che la storia del calcio avesse mai conosciuto" di certo si
è ridimensionato. Ma non sui tempi. Perché la corsa
a suon di carte bollate degli avvocati non conosce soste e dopo
la gara di ritorno con l'appello, stanno per scattare i tempi supplementari
con la camera di conciliazione del Coni e poi il Tar. Juventus,
Lazio e Fiorentina hanno già annunciato di proseguire la
battaglia per arrivare ad ulteriori riduzioni di pena: solo il Milan
conferma di non condividere la sanzione comminata, ma ha già
fatto sapere che accetta il verdetto e non andrà avanti con
i ricorsi. Lo farà invece Adriano Galliani, che non ci sta
a pagare seppure solo nove mesi di inibizione. Ma per il club rossonero,
sicuro fino a oggi di dover sì partire con l'handicap di
8 punti la prossima stagione, ma certo di giocarsi l'accesso in
Champions, adesso potrebbero esserci nuovi intoppi. La squadra di
Ancelotti compare nella lista dei club italiani da iscrivere alle
coppe europee, ma c'é un giallo perché l'unione europea
del calcio sembra aver sollevato qualche perplessità sulla
partecipazione del Milan. Una decisione, pare, sarà presa
domani: il caso verrà esaminato dalla commissione d'emergenza
dell'Uefa, con una pratica inusuale perché l'organo del calcio
europeo non interviene sulle liste presentate dalle singole federazioni.
Ma la vicenda italiana fa giurisprudenza a sé e l'Uefa ha
deciso di studiare nello specifico il caso. La società rossonera
però dice di non aver avuto alcuna comunicazione a riguardo,
ed è certa che venerdì a Nyon sarà nelle griglie
del sorteggio che apre le porte all'Europa del pallone che conta.
Insomma a 24 ore dagli sconti, calciopoli non rientra. E ci si prepara
alla prossima tappa, quella che passa per il Coni. Un passaggio
che club, ma anche dirigenti e arbitri condannati (possono fare
domanda anche quelli con una sanzione inferiore ai 120 giorni ma
con l'autorizzazione della Figc) devono fare se poi vogliono chiedere
giustizia al Tar. E oggi molti avvocati si sono portati avanti con
il lavoro, chiedendo le modalità per presentare la domanda
(serve il pagamento e la richiesta in Figc). La data della seduta
non è stata ancora fissata, perché ricorsi al Foro
Italico non sono ancora formalmente pervenuti, ma di certo non sarà
prima della prossima settimana. Comunque in quella sede i condannati
con la federcalcio, che sarà la controparte, dovranno cercare
la conciliazione. Insomma un patteggiamento che vista la posizione
della Figc sembrerebbe piuttosto improbabile. Ma se l'obiettivo
è quello di arrivare davanti ai giudici amministrativi della
terza sezione del Tar del Lazio, questa è l'unica strada:
anche la Juventus, che in un primo tempo era sembrata contraria
a ricorrere alla giustizia ordinaria ha cambiato rotta ed è
decisa a difendersi in tutte le sedi. Anche la Lazio non si ferma,
e pure la Fiorentina vuole andare avanti, anche se molti non nascondono
la perplessità di arrivare fino al Tar. Passi per i dirigenti
finiti alla sbarra, ma sulle società qualche dubbio in più
si pone. Ma la serie A con handicap non va bene a Lazio e Fiorentina,
così come non ci sta la Juve a finire nel Purgatorio della
serie cadetta e con 17 punti da recuperare. I tempi sono destinati
a slittare e di molto, mettendo a serio rischio la regolare partenza
dei campionati. Come se non bastasse sul calcio pesa ancora la coda
dell'inchiesta che ha già portato alle condanne di secondo
grado: l'ufficio indagini ha infatti ripreso le audizioni, sentendo
gli arbitri De Marco e Pieri, Saccani, e i guardalinee Rossomando,
Papi e Niccolai. Interrogatori in tono minore, perché Francesco
Saverio Borrelli torna a Roma solo domani quando il suo staff dovrebbe
sentire ancora il presidente della Reggina, Lillo Foti, Bergamo
e De Santis, che hanno ricevuto il secondo avviso di garanzia da
Napoli.
Ministro Melandri: “Pieno rispetto per le
sentenze”
26/07 "Il governo non esprime sensazioni sulle sentenze della
Corte federale, io mi sono astenuta dal commentare tutti i gradi
di giudizio di questo procedimento sul calcio: non l'ho fatto quando
il procuratore Palazzi aveva avanzato le sue richieste; non l'ho
fatto nemmeno successivamente, quando è arrivata la sentenza
di primo grado e naturalmente non lo faccio nemmeno oggi, dopo avere
appreso dei verdetti della Corte federale". Il commento del
ministro dello Sport, Giovanna Melandri, alle sentenze d'appello
sullo scandalo del calcio che sono state emesse ieri sera a Roma
dalla Corte federale, non dà adito ad alcuna interpretazione.
Il ministro sottolinea il suo "pieno rispetto per le sentenze
dei giudici". "Sia per quelle che mi piacciono sia per
quelle che non mi piacciono", aggiunge. "Mi limito a dire
- fa notare Giovanna Melandri - che il calcio italiano ha bisogno
di trasformazioni profonde, ha bisogno di una rifondazione profonda
e ha inoltre bisogno di nuove regole. Il governo è fortemente
impegnato nella riscrittura delle nuove regole". Il presidente
del Coni, Gianni Petrucci, aveva auspicato una "totale riscrittura
delle regole, ma senza grandi stravolgimenti", il ministro
dello Sport ricorda che "questo governo ha cominciato con la
riforma dei diritti televisivi, d'ora in avanti procederemo su altri
terreni: si va dalla riforma della normativa sulle società
professionistiche di calcio, con riferimento al tema del rapporto
fra le stesse società e gli stadi e alle problematiche inerenti
le nuove regole interne, che appunto andranno riscritte". La
Melandri ribadisce piena fiducia del governo per l'operato del commissario
straordinario Guido Rossi che ieri ha subito numerosi, e in talune
circostanze violenti, attacchi da parte di tesserati, o comunque
di personaggi che gravitano a vario titolo nel mondo del pallone.
"Il commissario Rossi - è l'opinione del ministro dello
Sport - ha un compito importante, delicato, che non cambia certo
oggi: il suo compito è di riscrivere le regole che riguardano
i controlli dal punto di vista del sistema arbitrale e dei controlli
finanziari sulle società, ma anche per quanto concerne la
giustizia sportiva". Sorride il ministro Melandri a chi le
fa notare che molti giornali oggi riportavano notizie allarmanti
sul futuro del Professore in via Gregorio Allegri. In molti hanno
detto e scritto che Guido Rossi, soprattutto perché deluso
dai reiterati attacchi contro il suo operato e contro la sua persona,
avrebbe confidato ai suoi più stretti collaboratori di voler
lasciare ad altri il timone del traghetto. "Ma questi sono
solo pettegolezzi, che non vale nemmeno la pena di commentare -
taglia corto Giovanna Melandri - Lo ribadisco: Rossi ha un compito
importante. Bisogna andare avanti assieme a lui con serenità
e riscrivere le regole interne. E' chiaro che questo compito spetta
al commissario straordinario"
Moggi alla ribalta: “Ora parlo io”
26/07 Dopo due mesi di silenzio quasi totale, Luciano Moggi ha
detto che vuole tornare a parlare. Evidentemente, le conclusioni
della corte federale d' appello non sono andate giù all'
ex re del calciomercato, che ha convocato a Torino alcuni giornalisti
per dire la sua. "Oggi parlo io", avrebbe confidato ad
alcuni amici Big Luciano. "E siccome nessuno ha difeso la Juve,
lo faccio io", é la sua dichiarazione riportata oggi
dal Giornale. L' appuntamento è per oggi pomeriggio all'
Atahotel Concorde di Torino, quello in cui negli ultimi anni trascorreva
il fine settimana in ritiro con la Juventus. L' orario, forse dopo
le 16, è però ancora top secret. L' intenzione dell'
ex dirigente bianconero sarebbe stata di incontrarsi con pochi giornalisti,
ma la notizia del suo ritorno a Torino, e soprattutto della decisione
di far sapere la sua, si é sparsa in fretta. Non è
escluso pertanto che di fronte all' albergo in cui Moggi si è
fatto riservare una saletta ci sarà la fila di cronisti e
telecamere. "Sono contento per chi è riuscito a salvarsi,
ma scontento per la Juve che difenderò in tutte le sedi opportune".
Ha detto Luciano Moggi all'indomani delle sentenze d'appello che
hanno lasciato in serie B solo il club bianconero. "La Juve
non ha niente da farsi perdonare - ha osservato in un incontro con
i giornalisti - perché i suoi dirigenti si sono comportati
sempre nel modo giusto. Tutto quello che è stato detto e
fatto verrà smontato. E' giusto che la Juventus ricorra e
anch'io lo farò all'estremo limite".
"E' ancora da vedere se riusciranno a togliere Moggi dal mondo
del calcio". Lo ha detto Luciano Moggi al termine della conferenza
stampa convocata a Torino all'indomani della sentenza d'appello
della giustizia sportiva. "Adesso però devo riflettere
e torno al mare dove sono stato negli ultimi giorni. In tutta questa
diatriba, comunque, mi fa piacere che la gente mi dica che è
con me e che capisce cosa mi stanno facendo. La verità, però,
prima o poi verrà a galla".
"Io a capo di un sistema? Ho l'impressione che l'unico sistema
fosse quello che voleva fregare noi e la Juventus". Luciano
Moggi smonta così il cosiddetto teorema su cui si è
basato il processo contro la Juventus per illecito sportivo. "Chi
ci guadagnava? Non il calcio", ha aggiunto rispondendo ai giornalisti
che ha incontrato in un albergo di Torino.
Luciano Moggi non ha rilasciato alcun commento sulla sentenza d'appello
nei confronti dell'ex presidente della Figc, Franco Carraro. "Carraro?
Leggete il dispositivo della sentenza che lo ha assolto - ha risposto
ai giornalisti l'ex dirigente bianconero. "Mi stupisce solo
che io fossi a capo di un sistema e poi dalla sentenza di ieri spariscono
i miei presunti complici...".
"La giustizia sportiva è andata avanti senza cercare
riscontri". E' l' accusa che Luciano Moggi ha lanciato oggi
pomeriggio da Torino nei confronti di chi ha gestito il maxiprocesso
sugli illeciti sportivi. "Io non contesto niente - ha aggiunto
l' ex dirigente bianconero - dico solo quello che non ho fatto.
Nella vita ci vogliono le prove...". Moggi se l' è presa
in particolare con il procuratore Stefano Palazzi e il commissario
straordinario della Figc, Guido Rossi: "Su loro ha ragione
Della Valle - ha affermato Moggi - mi è piaciuto molto quello
che ha detto ieri sera", quando il presidente onorario della
Fiorentina ha cioé chiesto le dimissioni di entrambi. "Una
tiratina di orecchie - ha concluso al riguardo Big Luciano - la
meriterebbe pure il presidente del Coni, Gianni Petrucci, che come
commissario straordinario ha nominato un ex legale ed ex membro
del cda dell' Inter".
C' è anche l' allenatore dell' Inter, Roberto Mancini, tra
i bersagli di Luciano Moggi, che all' indomani della sentenza di
appello della giustizia sportiva ha voluto incontrare i giornalisti
in un albergo di Torino. "Sette o otto mesi fa - ha ricordato
Moggi - in una sua intervista disse: 'a Moggi non rispondo, lo fara'
lui nelle sedi opportuné. Una dichiarazione che mi ha impressionato
molto, perché o sapeva qualcosa o, se non lo sapeva, ha tirato
ad indovinare e ci ha azzeccato". Moggi se l' è poi
presa anche con l' ex direttore della Gazzetta dello Sport, Candido
Cannavò, di cui ha letto un breve passaggio di un suo articolo:
"Parlava della vicenda passaporti e c' era scritto 'nel caso
dell' Inter l' accertamento dovrà portare a sanzioni drastiché.
Peccato che oggi aspetti ancora da lui una risposta - ha detto a
proposito del noto giornalista - sui passaporti falsi dell' Inter,
sulle cene di Facchetti (il presidente dell' Inter, ndr) con i designatori
arbitrali e sui colloqui che sempre Facchetti aveva con Pairetto.
Cannavò - ha concluso - farebbe meglio a stare zitto anziché
parlare di Moggiopoli".
La rabbia del Genoa “Enorme sproporzione
rispetto a quanto toccato a noi”
26/07 Dalla serie A conquistata sul campo alla serie C con 3 punti
di penalizzazione per l'illecito consumato all'ultima giornata di
campionato nella partita con il Venezia. E' la sorte che toccò
al Genoa l'anno scorso, al termine di un lungo e tortuoso iter processuale
davanti alla giustizia sportiva. Oggi, di fronte alla sentenza della
Corte Federale su calciopoli, la società rossoblù
non ci sta e reagisce con sdegno alla diversità di trattamento
ricevuto rispetto alle altre squadre appena dodici mesi fa. "Allo
sforzo, in larga parte infruttuoso, dei giudici sportivi di stabilire
una certa proporzionalità interna tra gli odierni incolpati
- scrivono in un comunicato gli avvocati del Genoa, D'Angelo e Carbone
- non ha fatto riscontro una pur minima preoccupazione di rispettare
una proporzionalità con le pene inflitte al Genoa e ai suoi
dirigenti. Al Genoa, per la supposta combine di una sola gara, che
non risulta avere influito sul suo esito e che è certo non
abbia influito sull' esito del campionato, è stata tolta
la promozione in serie A (che era stata conseguita indipendentemente
dall'illecito) ed è stata comminata la retrocessione in C1
con penalizzazione di 3 punti". "La Fiorentina - prosegue
il comunicato dei legali rossoblù - per aver aderito al sistema
di inquinamento e per comportamenti relativi ad almeno 3 gare, evitando
così la retrocessione in Serie B, non è stata privata
del vantaggio conseguito grazie all'illecito (la permanenza in serie
A), non ha subito la retrocessione, ma solo una penalizzazione di
punteggio. La Juventus, per aver costituito e gestito un sistema
organico di condizionamento del regolare funzionamento e della imparzialità
del settore arbitrale, realizzato per almeno un campionato, ma presumibilmente
per alcuni, è sì penalizzata con la perdita di due
scudetti, ma viene retrocessa di una sola serie, con una penalizzazione
di punteggio che non compromette le sue chances di promozione".
"Sono sufficienti questi elementi di comparazione - scrivono
ancora D'Angelo e Carbone - per giudicare dell'enormità della
sproporzione del trattamento del Genoa rispetto a quello delle altre
squadre, e della gravità dell'ingiustizia che ne risulta.
Fiorentina, Juventus e Milan godono di un enorme peso di potere,
economico, politico e mediatico che, particolarmente nel periodo
intercorrente tra la decisione della CAF e quella della Corte Federale,
si è espresso con intensità e in modo multiforme nella
direzione della indulgenza". Nel documento i legali del Genoa
se la prendono anche con le istituzioni locali. "Genova ha
mostrato, ancora una volta, di contare assai poco, anche comparativamente
a città meno popolose come Firenze; ha mostrato di non sapere,
a volte di non volere, contare; neanche per reclamare garanzie dovute".
Pessotto vuole ricominciare con una nuova vita.
La famiglia chiede il silenzio stampa
26/07 Gianluca Pessotto ha preso coscienza del suo gesto ed è
ora determinato a cominciare una nuova vita: "voglio farcela,
voglio guarire" ha detto al prof. Donato Munno, psichiatra
della Clinica psichiatrica delle Molinette di Torino, che sta seguendo
da vicino il suo recupero. "E' molto motivato a curarsi - ha
spiegato Munno - a farsi seguire e a guarire. La prende come una
sfida sportiva, ma ha bisogno di un coach. La forza ce l' ha".
"Seguiamo Gianluca Pessotto da una quindicina di giorni - ha
precisato Donato Munno ricordando che la prossima settimana l' ex
giocatore lascerà il reparto di rianimazione - cioé
da quando lui è stato in grado di poter collaborare e fare
un minimo di colloquio. Gradatamente sta uscendo da una situazione
di depressione che gli ha provocato una grossa sofferenza psichica
a lui ed ai famigliari. Lui è consapevole del suo disagio,
ha accettato le terapie farmacologiche, di tipo prevalentemente
antidepressivo, ed ha richiesto anche un supporto psico terapico
che lo accompagni in questo percorso di guarigione". Quella
di oggi è stata l' ultima conferenza stampa dei sanitari.
La famiglia, ha spiegato il direttore generale delle Molinette Giuseppe
Galanzino, che era affiancato anche dal primario di rianimazione
Pier Paolo Donadio, ha chiesto il silenzio stampa. "Chiediamo
il rispetto di questa sofferenza - ha detto Munno - lasciateci lavorare
nel silenzio. Questo è il lavoro degli psichiatrici. E' un
lavoro sotterraneo che non può essere coronato da bollettini
sanitari continui. Se ci sarà bisogno di dare notizia lo
vedremo molto più avanti. La nostra tempistica da una parte
è imprevedibile e da una parte è molto lunga. Sono
mesi e mesi di trattamenti". Munno ha poi ribadito che Pessotto
"e" conscio della sua depressioné". "Aveva
una lacuna amnesica importante - ha spiegato - su un fatto accaduto
che tutti sappiamo. Gradatamente noi lo portiamo a ricordare e a
ripercorre le ore che ha nascosto a se stesso. E' un lavoro che
abbiamo già iniziato a fare e che lui stesso ci ha richiesto
di poter fare. All' ipotesi di quanto era accaduto c' era arrivato
quasi da solo. C'é bastato poco per comunicargli la notizia.
Pensava all' incidente perché gli era stato detto così,
ma poi ha accettato quello che è stato il nostro chiarimento".
Il team manager bianconero, ha sottolineato lo psichiatra, aveva
una depressione "che durava da parecchio tempo". "Ultimamente
- ha aggiunto - si era un po' complicata, ma non aveva mai fatto
terapie farmacologie. Adesso da 15 giorni le sta facendo e quindi
ne sente già il beneficio. Tutto ovviamente va anche in parallelo
con la situazione fisica e organica. Le cose si intrecciano. Per
guarire ci vorrà qualche anno. Ci sono vari tipi di depressione
- ha spiegato - che derivano dai fatti di vita, da problemi psicologici
infantili non risolti e da fattori biologici. Le forme più
frequenti sono quelle miste. Non è facile valutare per noi
quanto dell' una o dell' altra possano costituire la causa. Avere
smesso di giocare può essere stata una componente. Per quello
che mi ha detto non mi pare che centri molto. Lui aveva recuperato
questa nuova dimensione di manager che gli consentiva comunque di
stare a fianco ai calciatori. Certo un certo trapasso l'avrà
patito". Pessotto e la moglie hanno parlato tra loro di quanto
è accaduto. "Ciò che è successo - ha concluso
lo psichiatra - consentirà un rapporto più autentico
tra marito e moglie. Il ricordo di questa sofferenza li unirà
moltissimo".
Servizi precedenti
25/07:
Sconti per tutti (o quasi) nella sentenza
di secondo grado. Milan in Champions, Fiorentina
e Lazio in A con penalizzazioni. La Juve in B a -17. reazioni
e commenti. Ma nessuno è contento.
24/07:
Il Milan fa la voce grossa, Palazzi non ci
sente: “Un campionato falsato”.
Eventuali ricorsi al TAR discussi il 10 agosto. Reggina:
Foti, “solo clamore”. I tifosi “basta fango”.
Il comune convoca un Consiglio. Carraro “Sono
stravolto”. Juve, Lazio e Fiorentina attendono impazienti.
Il Milan chiede il proscioglimento. Casiraghi
e Zola alla guida dell’Under 21. Matarrese
“Non sono candidato alla presidenza della Lega”.
Pessotto “Vorrei vedere la sentenza in diretta”. Il
legale di Paparesta “Inaccettabile attacco dell’Associazione
Arbitri”.
23/07:
Secondo giorno di udienze con Juve, Lazio
e Fiorentina. Sandulli “Domani si chiude”.
Il Presidente del Bologna
fiducioso “Torneremo in A”. Ancelotti,
Maldini, Tassotti e Costacurta in visita d Pessotto. La Juve
teme un tonfo. Sgarbi “Borrelli sta
lavorando per niente”. Le difese di
Juve, Lazio e Fiorentina.
22/07:
Palazzi conferma l’esclusione della
Juve e chiede la B per il Milan con tre ounti di penalizzazione.
Conclusa la prima giornata della Corte Federale si riprende domenica.
La Corte accoglie alcune
richiese e respinge le eccezioni sollevate dalle difese. Il
legale di Carraro chiede il proscioglimento. Il processo
parte con i ricorsi delle difese e le eccezioni. Lotito:
“Sono qui per appurare la verità”. La
Juve chiede la permanenza in A.
21/07:
Processo a calciopoli, secondo tempo. Parte
il secondo, e ultimo, grado. Carraro: “Mai
parlato con il Presidente della CAF per il caso Mozart. Mazzarri
(Reggina) “Sono davvero imbufalito”. Il
comune di Reggio propone un collegio di difesa istituzionale.
Corbelli “Pronto a testimoniare a favore della Reggina”.
Prodi “Non tollereremo scene come quelle
di Firenze. Spero non paghi solo il mio Bologna”. Nuova
legge sui diritti TV, apprezzamenti bipartizan. Ministro
Melandri “Per i diritti TV si torna alla trattativa collettiva”
20/07:
Reggina nella bufera. Avviso di garanzia a
Foti, Bergamo De Santis, De Marco e Pieri.
Secondo la Procura di Napoli la Reggina subalterna alla Juve.
Le intercettazioni di Foti. La verità
di De Santis. Secondo la Lazio la chiave di
tutto è Carraro. Rossi assicura “nessuno
slittamento dei campionati. A breve l’assegnazione dello scudetto”.
Mediaset vuole rinegoziare i diritti TV. Il
Governo pensa ai rimedi
19/07:
Foti “Non ci sono gli estremi per deferire
la Reggina”. Zamparini accusa Galliani
che minaccia querele. Cellino non risponde. Il presidente
della Corte, Sandulli, invita i club ad accettare i verdetti. Ricorsi
al TAR: cosa prevede la legge. Scudetto all’Inter:
al lavoro una commissione apposita. Nuovi
scenari e opportunità per i calciatori disoccupati.
Donadoni prende servizio come CT. La Uefa
respinge la richiesta dell’Empoli
18/07:
Parte l’appello. Sabato la prima camera
di consiglio. Presentati tutti i ricorsi.
Foti (Reggina) “Sulla 2a inchiesta solo chiacchiere”.
Cellino presidente di Lega fino al 26. Matarrese
“Prima gli uomini e poi le regole”. Difesa
Juve: Pene sproporzionate. Donadoni prende servizio come
CT. La Uefa respinge la richiesta dell’Empoli
17/07:
La Corte Federale è pronta.
Sabato l’appello. Palazzi si oppone alle sentenze di primo
grado. Ulivieri: “La legge sportiva è chiarissima”.
I francesi vogliono i posti Champions League
delle italiane. Il Presidente dell’Empoli
scrive a Rossi e alla Melandri per la Uefa. Moggi
su Repubblica “Il mostro non sono io”. I tifosi
di Firenze occupano per due volte la stazione. Pessotto
fuori pericolo incontra le figliole: “Sono felicissimo”
16/07:
Cecchi Gori “I veri capi sono Carraro,
Giraudo e Galliani”. Ora spazio ai ricorsi.
A rischio il via dei campionati. Ministro Melandri “Le
sentenze vanno rispettate. A giorni le regole sul diritto TV”.
I legali della Juve pronti con il ricorso.
La difesa della Lazio è convinta di
smontare la tesi della CAF.
15/07:
Parte la seconda tranche dell’inchiesta,
in arrivo i deferimenti. Corbelli: “Si
indaghi sul ripescaggio della Fiorentina”. Della Valle
“La nostra strategia non cambia”. Mazzarri
(Reggina) “Non siamo coinvolti. Salvezza ottenuta sul campo”.
Le difese affilano le armi. Capezzone
(RNP) “Mano leggera dei giudici per il Milan”. Il
presidente della Juve più sereno, a rischio 500 ml di contratti
e Dechamp accetat la sfida. Lotito pronto a tutto. L’Empoli
chiede la licenza Uefa. Zeman “Ora c’è da sperare
che le irregolarità non si ripetano”. Prima
operazione di Guido Rossi: Viterbese ammessa in C2
14/07
Sentenza choc: Juve
in B a -30, Milan in A (-15) senza Champions, Lazio (-7)
e Fiorentina (-12) in B. Tolti due scudetti alla Juve. Come
saranno i prossimi campionati di A e B. Le
reazioni di Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Le richieste
dell'accusa e il dispositivo emesso. Disordini a Firenze. Alla
procura di Torino indagini aperte
13/07:
Aspettando la sentenza l'AIA da piazza pulita:
fuori nove arbitri, tra di loro anche Dattilo. Protesta
il sindaco di Gioiosa. Il Tribunale di Roma respinge il fallimento
della Fiorentina di Cecchi Gori : “Amarezza per il danno subito”.
Berlusconi attacca tutti. Borrelli
“Berlusconi? Non mi aspetto che parli a mio favore”.
Rossi “Non mi interessa ciò che dice
Berlusconi”. Moggi si difende “La
vittima era la Juve”. Il giovane Donadoni sostituisce
Lippi alla guida della Nazionale. Lenti miglioramenti
per Pessotto, visitato oggi da Buffon, Ferrara, Legrottaglie e Conte.
12/07:
Rossi “Il calcio è seriamente
malato, sentenze eque ma nessuna amnistia. Alla Uefa basta la sentenza
di primo grado. Illeciti impensabili”. Ministro
Melandri “Ne usciremo a testa alta.Il calcio locomotiva dello
sport italiano”. Borrelli riprende gli interrogatori.
Tutti contro l’amnistia. Lippi lascia
la nazionale da signore. Non ha digerito le polemiche ad inizio
mondiali. Donadoni probabile successore. Gigi
Riva “Lippi un grande uomo”. Petrucci
“Revisione della legge 91 per voltare pagina”. Tombolini
e Rosetti ascoltati dall’Ufficio indagini. Lippi visita
Pessotto “L’ho trovato bene”. Condizioni stazionarie.
11/07:
Slitta a venerdì la sentenza della
CAF. La UEFA detta i tempi e prova a dare
una mano. Entro il 25 la lista dei clubs e aggiunge "Chi
ricorre al TAR è fuori dalla Uefa". Mediaset
non paga, la Lega fa la voce grossa. Consegnta
a Rossi la bozza del regolamento per i procuratori.In Parlamento
spunta l’indulto. Rivera contro l’amnistia
“Si rispetti la legge”. Riva “La Figc?
Adesso non esiste”. Cannavaro porta
la coppa a Pessotto tra lacrime e sorrisi.
09/07:
Martedì o mercoledì le sentenze
in diretta. Rizzo “Nessuna amnistia”.
In lieve recupero le condizioni di Pessotto
08/07:
La CAF in camera di consiglio. C’è
attesa per le sentenze. Le intercettazioni in onda su radio
e tv. Avv. Taormina “Il migliore è
Ruperto. Giustizia verrà fatta”. Mediaset
non paga i diritti degli highlights di serie A. Dichiarazione
bipartizan di Rizzo e Di Centa “No all’amnistia”.
Il legale della Lazio preannuncia, ancor prima
delle sentenze, il ricorso al TAR. Stazionarie
le condizioni di Pessotto. L’ospedale consiglia di evitare
le visite.
07/07:
Chiuso il dibattimento ora si attende la sentenza.
Mastella chiede clemenza, poi precisa “Nessuna
amnistia”. Ruperto sbotta “Qui si fa sul serio.
Nessuno strozza le difese”. Il legale
di De Santis precisa “Con Moggi nessuna telefonata”
e poi "Sospendere il giudizio". Bertini
“Immagino un futuro da arbitro legale”. Rizzo
(Pdci) “Occorre fare pulizia”. Peggiorano
le condizioni di Pessotto. Febbre e problemi epatici. Stop alle
visite e niente finale in tv.
06/07:
Continuano le difese: Il Milan contrattacca
e la Lazio si proclama innocente. Il Milan
scarica Meani e la Fiorentina decide di non parlare. Folena
“Ridicolo parlare di processo sommario”. Il
legale di Carraro “Ha difeso le istituzioni, va prosciolto”.
Il Legale di Messina “pieno proscioglimento”.
Siparietto di Ruperto. Pessotto stabile. Al
suo capezzale arriva Boniperti. I medici “Tappe normali del
decorso”.
05/07
Ruperto tiene tutti a posto: “Ora veniamo
al sodo”. E’ il turno delle difese:
La Juve chiede esplicitamente la B. Lotito e Della Valle no. Ministro
Melandri “Nessun complotto politico. I successi non cancellano
scandali”. Rossi “La giustizia
farà il suo corso”. Da Carraro
a Lotito le difese danno il meglio di se. Pessotto
vuol vedere la finale. Conte gli porta la notizia. Condizioni stazionarie.
04/07
Richieste pesanti di Palazzi: Juve in C, Milan
Fiorentina e Lazio in B, fuori dirigenti e arbitri coinvolti. Ruperto
“Non ci sono tempi predeterminati”. Reazioni
di Mazzini. Berlusconi, De Sisti, De Santis, Pairetto, Paparesta,
Tagliavento, Ingargiola, Galliani, Chiamparino. Addio
ad una generazione di arbitri. Leggero peggioramento
per Pessotto, ma i medici sono ottimisti. Capello lo va a trovare.
03/07
Pugno duro della CAF: respinte tutte le eccezioni.
I nove punti dell’ordinanza di Ruperto.
I legali chiedono di escludere le intercettazioni ma Palazzi
ribadisce la loro validità. Si apre
il mercato, Borrelli invoca il rispetto delle regole. Stabili
le condizioni di Pessotto. In visita la madre e anche Nedved.
02/07:
Si parte, pronti per il maxiprocesso al calcio.
Avvocati all’attacco. Pessotto
migliora. I medici ottimisti. Montero torna
dall’Uruguay per il suo amico Pessotto.
01/07:
Il Presidente della corte federale, De Lise,
si autosospende. Week end tranquillo prima
del maxiprocesso. Pessotto migliora, apre gli occhi e riconosce
le persone. La moglie “Sono
più sollevata”. A Torino la giornata
dell’orgoglio bianconero, in 20.000 in corteo. Secondo
un indagine Moggi colpevole del calciopoli e Del Piero con Elkann
fautori della rinascita della Juve
30/06
Secondo i legali di Bergamo e Pairetto, intercettazioni
inutilizzabili nel processo. Entro il 26 luglio
il nuovo presidente di Lega (che non sarà un presidente di
club) e nuove regole. La Lazio contesta la nomina di Rossi.
Si affilano le armi per il processo.
Galliani assicura “Tutti i club di A e B sono in regola”.
Il rinvio non preoccupa la UEFA. Cellino:
I dirigenti abbiano diritto a difendersi. Quadro
clinico grave per Pessotto, ma lui resiste.
29/06:
Il processo al calcio parte ma viene rinviato
a lunedì. Si inseriscono cinque club. Ministro
Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia.
Moggi doveva presentarsi”. Il Codacons chiede la diretta
TV del processo. Quattro club a rischio.
Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”. Le
memorie difensive e le istanze dei club. Dattilo:
“Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”.
Parte la nuova Juve. Per
Pessotto un cauto ottimismo
28/06
Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’.
Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi.
Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il
processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti
“La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La
Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni
pronto a costituirsi parte civile. De Santis
vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente
Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust
diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”
27/06
Ripartita a pieni giri l’indagine di
Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le
lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza.
Perquisita la sede del Sora. Pessotto
vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è
gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini
“Sostituire anche Palazzi”. La
Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine.
GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo
26/06
Riparte l’inchiesta di Borrelli con
le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva
il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti
Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”.
Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani.
Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini
“Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato
il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive
di Juve, Milan, lazio e Fiorentina
25/06
Moratti “Un colpo di spugna sarebbe
molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli
“Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio
“No all’amnistia. Lo scandalo è grave”.
Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto,
Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per
conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato
dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”
24/06
Lunedì Borrelli riprende il lavoro.
Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario
Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le
vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni
fasulle per anni”. Corbelli si costituisce
parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco.
Il Financial Times scettico sulla retrocessione
della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta
di Borrelli
23/06
Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De
Santis attacca Ancelotti. Abete “Il
mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In
Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”.
Il processo partirà il 29 giugno.
Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della
Valle “Siamo innocenti”. I sociologi
sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport
22/06
Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve,
Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le
accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La
Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi.
Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”.
Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria
è fuori”. Speculazioni in borsa:
in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan
21/06
Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario
della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete:
Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi
“Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça)
“Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi:
“Il Milan defraudato”. Perquisita
la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo)
“Faremo la Champions League”
20/06
Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati.
I parlamentari scrivono a Rossi “Ora
ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine
disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De
Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte
a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali:
“Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”.
Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace
che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso
“Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”
19/06
Borrelli chiude l’inchiesta con una
relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il
calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può
guarire”. A rischio la sponsorizzazione
degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti
“Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini
(Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”
18/06
Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere
che useranno il pugno di ferro. In attesa
della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di
Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”.
Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia
“Troppa rabbia”. 30 mila tifosi
rossoblu festeggiano la fine di un incubo
17/06
Il difensore Antonaccio denuncia su di un
libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni,
compromessi e ricatti”. L'ex Presidente
del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli
(Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli
prepara le relazioni. Nella prima tranche
d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp.
Petrucci “Di amnistia non se ne parla
proprio”
16/06
Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone
e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai
politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora
restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla
Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità
del processo. Secondo Adiconsum falsato il
30% delle partite del campionato 2003/04. La
Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è
stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi
auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”
15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente
della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi
allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a
Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia
sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro
Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”.
Rossi “Se Galliani è in conflitto
di interessi non è un mio problema”.
14/06
Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario
dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro
torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento
della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto.
Pagliuso chiede la riammissione in serie B
del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui
PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo
l’irruzione di Moggi”. Prosegue
l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta
stralcio che riguarda giudici e polizia. La
Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli
13/06
Chiuso il primo filone di indagini. Il
Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si
difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del
CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete
e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon
“Bello sudare la maglia per l’Italia”. I
favori della “cupola” alla Lazio. La
Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.
12/06
Girando da Borrelli “Nessuna gara era
preordinata”. Ascoltato il dipendente
della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”.
Anche la Samp nell’indagine. Blatter
“Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La
Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani,
Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.
11/06
Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo
da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun
muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la
giustizia sportiva”. Gli sponsor della
Juve ripongono la loro fiducia nella società
10/06
Borrelli si concede una pausa. Il
Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”.
Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del
Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi”
L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”
09/06
Borrelli contro un “muro difensivo concordato”.
Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non
esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro
e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a
Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà
“Presto regole per i procuratori”. Adiconsum
presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004.
Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”
08/06
Bergamo interrogato per nove ore “Fatto
fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio.
Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca
a Carraro. Della Valle “Non abbiamo
fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso
di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani
ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi
07/06
Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta.
Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10
giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione
Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone:
“Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci
Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’”
06/06
Borrelli mette sotto torchio gli arbitri.
No Intertoto per il calcio italiano.
E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni:
“Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio
e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra
Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter
“Felice della reazione delle autorità italiane”
05/06
Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro
su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la
sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal
PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per
due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non
risponde. Pelè “Spero che la
giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono
arbitri professionisti”
04/06
Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato
per tre ore. Il Milan si ribella: “Una
campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci
scappa il morto
03/06
Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a
Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta
sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve.
Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà
sempre un grande”
02/06
Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso.
Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005:
Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati
danneggiati”. Il Legale di Moggi replica
a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”.
Spalletti in procura a Napoli.
01/06
Il commissario Rossi: “Una situazione
che non pensavo così grave”. Secondo
l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina
in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi
sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto
deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.
31/05
Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio
pulita”. Il difensore di Moggi: “Il
Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive".
Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”.
Verdone “Di fronte allo scandalo del
calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io
alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.
29-30/05
Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro
cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio
nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per
i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi
per ora non ipotizzabile”. Del Piero
“Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi
A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.
28/05
Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana
intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori
dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.
27/05
Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel
vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il
figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”.
Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato
paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato
è già condannato”. Peruzzi
accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.
26/05
Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli:
Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani
rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer
ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli
era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al
calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il
figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.
25/05
Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e
Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro
ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza
psicologica, invece...”. Cecchi Gori
“Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti
della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la
Lazio. I tiofosi
si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono
Boniperti presidente della Juve
24/05
Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove
regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre
il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al
conflitto d’interessi”. La Finanza
nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura.
Galliani confermato in Lega. Cannavaro:
“Gli scudetti della Juve, meritati”
23/05
Calcio nel caos: Il commissario della FIGC,
Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta
“Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi.
perquisita la sede della
Torres
22/05
Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto.
Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni
di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti.
Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido
Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv.
Stagliano “La Juve in B”
21/05
Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante
nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a
Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”.
Chieste le dimissioni di Lippi. Le
intercettazioni di De Santis
20/05
Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi.
Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi.
Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le
tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno
19/05
Calcio nel caos: La Gea controllava anche
Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di
Carraro sono finte”. Interrogati Lippi
e Zeman. Si dimette il Generale Pappa
18/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza
pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano
le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi
nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve
17/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro.
Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi
accertamenti. Definite le competenze delle
Procure di Roma e Napoli.
16/05
Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della
FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci
rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.