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Sport
Il calcio nel caos

 

Moratti “Un colpo di spugna sarebbe molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”

25/06 Lo scudetto va assegnato, e se Juve e Milan saranno punite dalla giustizia sportiva, e' ''normale che il primo posto venga assegnato all'Inter'', cioe' alla squadra che segue le prime due in classifica. Massimo Moratti non ha dubbi: in un'intervista da Forte dei Marmi, con dichiarazioni rilasciate a diversi quotidiani, il patron nerazzurro reclama il diritto dell'Inter ad avere, per ragioni di onesta' di comportamento e di classifica, cio' che ad altre potrebbe essere tolto dalla giustizia sportiva. Moratti si dichiara ''offeso'' in prima persona dal calcioscandalo, parla di ''sofferenza e amarezza'' nel constatare cio' che e' emerso, uno scandalo ''che ha causato danni gravissimi al nostro calcio e all'immagine stessa del nostro Paese''. Il ragionamento di Massimo Moratti (su Repubblica, Gazzetta dello Sport, Corriere della Sera), e' lineare: ''Esiste un regolamento - dice in una delle interviste - ed esistono precedenti applicazioni di tale regolamento. Mi pare che ogniqualvolta in passato si e' accertato un comportamento non lecito da parte di una squadra e questa squadra ne abbia subito le conseguenze in termini di revoca di un titolo o di una promozione o di un piazzamento rilevante in sede europea o sia stata retrocessa in categorie inferiori, si e' provveduto a ripescare, promuovere o mettere al suo posto in classifica la squadra piazzatasi alle sue spalle. Se Juve e Milan saranno effettivamente colpite da una sentenza afflittiva, mi pare percio' normale che il primo posto venga assegnato all'Inter''. E non perche' e' l'Inter, sottolinea Moratti (che sembra riferirsi in particolare all'ultimo scudetto), ma perche' sarebbe la prima a essersi ''comportata correttamente'' dopo quelle punite: ''Se tocca alla terza o alla quinta non importa: Il fatto che negli ultimi due campionati l'Inter sia arrivata terza e' solo una combinazione''. La storia di questo scandalo e' ''molto brutta'', chi indaga e' ''tutta gente molto seria'' che sta facendo le cose ''in modo serio'', percio' un eventuale conclusione a colpi di spugna o limitata a pene lievi sarebbe grave, secondo Moratti: ''Sinceramente, non posso pensare al fatto che tutto finisca con un perdonismo generalizzato. Se si verificasse, le conseguenze da trarre sarebbero gravi e serie. E lo dico senza alcuno spirito giustizialista''. Grande amarezza, per Moratti: ''Non sono ne' sereno ne' contento, se penso a tutte le sofferenze e i sacrifici di questi anni per poi scoprire che succedeva tutto questo. Ecco perche' non riesco a prendere in considerazione l'idea di un colpo di spugna''.
Massimo Moratti non esclude l'ipotesi di lasciare l''Italia, di fare l' 'emigrato' del calcio con tutta l'Inter, qualora le sentenze non dessero veramente il segnale che il calcio vuole cambiare. Lo ha detto nella sua intervista di oggi al Corriere dello Sport Stadio, precisando comunque che l'Inter non intende intervenire nel processo sportivo. ''L'Inter - ha detto il patron nerazzurro al quotidiano sportivo - non si costituira' come parte terza. Non interverremo nel processo. Noi siamo garanti e rispettosi delle regole, come lo siamo stati sempre''. ''Abbiamo rispetto, perche' abbiamo le carte in regola per ottenerlo il rispetto. Se poi...''. Alla domanda 'come vedrebbe una serie A senza Milan e Juventus, ne avrebbe nostalgia?', Moratti risponde: ''No, non ne sentirei affatto la mancanza''. E sull'ipotesi che i processi possano concludersi con grandi sconti per tutti gli accusati, osserva tra l'altro: ''Di fronte alla gravita' di quanto e' accaduto, se non ci fossero conseguenze adeguate, sarebbe allora che la gente proverebbe fastidio. E reagirebbe. ''No, stavolta il calcio deve dare l'esempio. O rischiamo tutto''. Ma se tutto rimanesse come prima, si puo' pensare a fare come ha detto Uberto Eco, emigrare all'estero? ''Perche' no? Potrebbe essere un'idea - osserva Moratti -. Potrebbe essere un'idea per qualcuno proseguire la propria attivita' all'estero se le regole, dopo averle accettate e rispettate, vedi che non c'e' modo di farle applicare''. E ancora: ''Se il calcio onesto qui non si puo' fare e se il calcio disonesto non viene punito, magari ci puo' essere il modo di far ospitare un grande club in un grande campionato straniero. Voglio farne studiare la possibilita'''

Lolli “Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”

25/06 Il sottosegretario allo Sport, Giovanni Lolli, ha sottolineato che si stanno evitando colpi di spugna' sulla vicenda delle inchieste sul calcio italiano. ''Si va avanti bene, con serieta', con correttezza e con trasparenza: tutti quelli che avevano parlato di possibili colpi di spugna, credo che abbiano capito che non c'e' da preoccuparsi'', ha detto Lolli intervenendo sulla vicenda all' Aquila a margine di una premiazione di un torneo internazionale di tennis. ''Ci sono - ha aggiunto - persone serie che faranno il loro dovere fino in fondo''. In riferimento alla nazionale italiana impegnata nel mondiale di Germania, Lolli ha sottolineato ''che e' una meraviglia, nonostante tutto questo putiferio: la squadra sta cogliendo risultati finora molto buoni. La partita con l'Australia? Sono molto scaramantico - ha concluso -, preferirei toccare ferro''.

D’Ambrosio “No all’amnistia. Lo scandalo è grave”

25/06 "No all'amnistia, questo scandalo e' grave, perche' lo sport dovrebbe servire da esempio". Dura critica da parte di Gerardo D'Ambrosio, ex procuratore di Mani Pulite che oggi ha rilasciato un'intervista in esclusiva al "Corriere dello Sport-Stadio", in merito a "calciopoli". "Servono condanne certe e la certezza che siano scontate. Quante analogie con Tangentopoli. La storia di questo scandalo andrebbe insegnata a scuola, perche' i ragazzi capiscano da subito quale deve essere l'atteggiamento da tenere nella vita di fronte alle regole". Rispettare le regole e' un vantaggio per tutti - aggiunge D'Ambrosio - un po' come pagare le tasse, se tutti pagassero le tasse, ciascuno ne pagherebbe di meno. se tutti osservassero le regole, nel calcio e nella vita civile, sarebbe meglio".

Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto, Bergamo e Moggi

25/06 Le cene a casa di Antonio Giraudo, ma anche dell'ex designatore Pierluigi Pairetto, sono state confermate anche davanti agli uomini dell'Ufficio indagini della Federazione guidato da Saverio Borrelli. Cene alle quali, almeno in un'occasione, ha partecipato anche il presidente dell'Aia Tullio Lanese. ''Confermo - dice infatti Pairetto all'Ufficio indagini - che mi sono visto a cena a casa nel mese di dicembre 2004 con Moggi e Giraudo. La prima volta era presente Bergamo e la seconda Lanese. Lo scopo di queste cene era essenzialmente conviviale''. Prima di Natale ''il 22 dicembre 2004'', Pairetto ricorda che ''Moggi e Giraudo ci omaggiarono di cioccolato e materiale tecnico Nike della squadra e, credo, anche di una cravatta di Marinella''. Di cene parla anche Paolo Bergamo, davanti allo stesso Ufficio indagini. Cene che, tra l'altro, spiega di aver organizzato anche a casa sua, vicino a Livorno, con Moggi ''dopo Livorno-Juventus del 22 maggio 2005'', ''cosi' come - prosegue l'ex designatore - avevo fatto con altri presidenti (Facchetti, quando l'Inter venne a Livorno, invitai anche Galliani, quando il Milan gioco' a Livorno, ma Galliani non venne)''. Bergamo, pero', ricorda anche un'altra cena, ''con Mazzini, Moggi e Giraudo'' che aveva lo scopo di ''avvisarli di aver preparato un documento in cui spiegavo le mie dimissioni perche' facevo riferimento a molte cose che non potevo piu' accettare come il disaccordo con Pairetto e Lanese, le difficolta' di lavorare nella segreteria ed altri motivi''. Moggi e Giraudo furono invitati da Bergamo perche', come spiega quest'ultimo ''sono persone che stimo moltissimo'', e Bergamo conferma di aver telefonato anche a Galliani ''per informarlo che l'anno successivo non sarei stato piu' disponibile''.

Bergamo “Meani si interessava per conto di Galliani”

25/06 ''Meani si interessava per conto del signor Galliani di tenere un buon rapporto con noi''. E' quanto l'ex designatore Paolo Bergamo ha confermato nel corso del suo interrogatorio davanti agli uomini dell'Ufficio indagini della Federazione. Bergamo, rispondendo agli uomini di Saverio Borrelli che gli chiedevano spiegazioni sulla designazione dell'assistente Claudio Puglisi, spiega che ''solo l'anno prima in una partita Lazio-Milan Puglisi commise un errore e noi lo accantonammo come potevamo fare''. Poi, Bergamo, ricorda che Meani, ''avendo sentito le lamentele del Puglisi'', ''si interesso' di tale assistente''. Da qui la decisione presa da Bergamo e Pairetto, dopo una ''discussione con Meani'', di ''rimettere Puglisi nella designazione di una partita del Milan anche perche' era stato il numero uno anche a livello internazionale e, quindi, e' stata solo una valutazione tecnica''. Nell'interrogatorio Bergamo, pero', esclude ''nella maniera piu' assoluta'' di aver ''designato degli arbitri e degli assistenti in maniera preferenziale nei confronti di una o di un'altra squadra''. ''Non ho mai negato di parlare della probabile formazione della griglia, che comunque dovevo confrontare con Pairetto, anche con tutti gli altri dirigenti di societa' che me ne avessero fatto richiesta''. Lo dice il designatore Paolo Bergamo nei verbali dell'interrogatorio davanti all' Ufficio indagini della Federazione. Una ''consuetudine'', quella di parlare della griglia'' che Bergamo spiega di aver avuto, ''tra gli altri'', con ''Facchetti, Meani, Capello, Sacchi'', e quindi non solo con Luciano Moggi. Secondo Bergamo, tra l'altro, la conoscenza della griglia era '''il segreto di pulcinella' in quanto gli arbitri da indicare erano certamente individuabili per gli addetti ai lavori''. Bergamo, agli uomini di Saverio Borrelli, spiega di non aver avuto problemi a confrontarsi ''con i dirigenti su questi temi perche' avevo dato la mia disponibilita' in tal senso'', e richiama, subito dopo, ''la correttezza del comportamento di colloquio con eventuali dirigenti di societa' italiane''.

Carlo Piazzola “Allontanato dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”

25/06 Ha lavorato per Udinese e Roma, ma ormai da tempo opera principalmente all'estero. Carlo Piazzolla racconta le sue verita' :"Sono stato schifato dal calcio italiano. Quando lasciai la Roma fui chiamato da Moggi. Mi promise al Napoli e mi chiedeva di raccontargli la storia di Cafu. Dopo alcuni giorni, nella sede della Juventus, gli dissi che aveva sbagliato persona perche' io avevo lavorato con la Roma e il lavoro della Roma non si discuteva. Di li' in avanti non trovai piu' un posto e con dignita' mi sono tirato fuori. Il mio allontanamento fu colpa del sistema". Piazzolla prosegue: "Il mondo del calcio dovrebbe chiedere scusa al presidente Sensi. All'inizio pensavo che fosse lui con le sue battaglie a rendere famoso Moggi. Invece aveva ragione. Sensi si e' mangiato mezzo capitale per combattere il sistema e in alcune situazioni e' stato raggirato come nel caso del passaporto di Bartelt". Sull'arrivo dell'argentino, dichiarazioni inquietanti:"Canovi mi disse di farlo passare perche' aveva il benestare di Zeman, altrimenti mi facevano licenziare. Io dissi che Bartelt non era da Roma". L'attenzione si sposta su un altro giocatore coinvolto nella vicenda dei passaporti, Fabio Junior: "Sensi disse che avevo fatto tutto io? Fabio Junior divenne comunitario tra agosto e settembre del 99, mentre io terminai il rapporto con la Roma il 30 giugno. Non fui io il responsabile. Se ha parlato cosi', Sensi avra' le sue ragioni per scaricare le reponsabilita' su Piazzolla magari perche' sono fuori, ma e' una dichiarazione che non corrisponde a verita'. Tra l'altro sono stato interrogato due o tre volte come persona informata dei fatti e non sono stato indagato". Piazzolla non e' rimasto sorpreso dagli scandali attuali: "Credo che alcuni presidenti in questo schifo che e' venuto fuori abbiano delle responsabilita'. Adesso tutti attaccano Moggi, ma il 50% dei direttori sportivi che lavorano nel calcio professionistico non sono capaci neanche di firmare un contratto. Il Napoli e' fallito perchè Naldi prese 8-9 giocatori da Moggi con stipendi altissimi. Erano tutti della Gea. Naldi aveva speso 100 miliardi. Gli dissi di lasciare e fare finta di essere andato al casino'. Alcuni se la sono cercata e adesso se la prendono con Moggi. Anche il presidente della Triestina Berti stravedeva per Moggi e si faceva fotografare con lui. Ora ne parla male, ma io lo avevo avvisato. Posso dire con certezza che Pozzo e' pulito così come lo e' stato Sensi, almeno fino a quando ho lavorato con lui. L'Udinese e' sempre stata una societa' autonoma. Ricordo quando ho venduto Ametrano alla Juventus. Moggi non voleva riconoscere il contratto. Allora Pozzo lo chiuse in una stanza con Giraudo e Bettega e disse che non li avrebbe fatti uscire se non firmavano". Si torna a parlare di Roma:"Quando arrivai per prima cosa misi fuori della porta Zavaglia, che poi mi fece la guerra. Ora leggo di una presunta vicinanza di Lucchesi e Prade' a Moggi. Se realmente fosse così, per la Roma sarebbe una vergogna". Durissimo l'attacco a Zeman:"Perche' la magistratura non indaga su di lui? Quando la sua squadra deve fare un acquisto, lui manda prima un suo amico procuratore, come Faccini, sul giocatore. E' capitato ad esempio per Bjelanovic. Lo portai io a Como, poi quando passo' al Lecce Faccini ando' a nome di Zeman, prima che si sapesse tutto. Perchs quando io con un mandato ufficiale andai per prendere Christian, Zeman mando' il signor Israel, per conto suo, facendo dei casini allucinanti? Perche' Zeman fa comprare sempre i giocatori di Casillo? Perche' rifiuto' Vieri alla Roma e propose Del Grosso che era alla Salernitana? Aliberti mi telefono' per darmi un premio in denaro se avessi portato Del Grosso alla Roma. Questo signore fa l'allenatore, il procuratore, cosa fa? si legava ai giornalisti, anche lui non ha un'etica di lavoro".

In attesa del processo Moratti reclama gli scudetti

25/06 L'attesa prima del tour de force. Dopo i tanto attesi deferimenti, si annuncia una settimana di fuoco per la calciopoli italiana. Giovedi' comincia il processo sportivo davanti alla Caf e sono in tanti a tremare. Chi rischia di piu' e' ovviamente la Juventus, la cui retrocessione in B appare quasi scontata. I legali della societa' bianconera stanno impostando la propria difesa sul tipo di responsabilita' che, a loro dire, sarebbe oggettiva e non diretta, distinzione che potrebbe rivelarsi decisiva. Ma anche Lazio, Fiorentina e Milan non sono messe bene anche se per loro il rischio piu' concreto appare in questo momento una pesante penalizzazione. Certo, bisognera' vedere anche quale peso sara' dato alle dichiarazioni dell'ex designatore Paolo Bergamo che, davanti agli 007 federali cosi' come negli studi di "Matrix", ha affermato di aver parlato delle griglie con tutti i dirigenti, compreso il milanista Meani, che a sentire Bergamo faceva le veci di Galliani. Naturalmente c'e' gia' chi chiede giustizia, a partire dal patron dell'Inter Massimo Moratti. "Se Juve e Milan saranno effettivamente colpite da una sentenza afflittiva, mi pare percio' normale che il primo posto venga assegnato all'Inter", ha dichiarato il numero uno nerazzurro, che si sente "il piu' offeso di tutti". Dura anche la posizione da parte di Gerardo D'Ambrosio, ex procuratore di Mani Pulite, secondo il quale "servono condanne certe e la certezza che siano scontate. La storia di questo scandalo andrebbe insegnata a scuola, perche' i ragazzi capiscano da subito quale deve essere l'atteggiamento da tenere nella vita di fronte alle regole". Domani, intanto, il suo ex collega Francesco Saverio Borrelli, dovrebbe rimettersi al lavoro. L'attuale capo dell'ufficio indagini della Figc, dopo aver scavato a fondo sulla presunta manipolazione del campionato 2004-05, e' pronto ora a seguire altri filoni: iscrizioni, scommesse e calciomercato gli ambiti che riguarderanno i nuovi interrogatori che dovrebbero prendere il via domani. E mentre il sottosegretario allo Sport Giovanni Lolli rassicura sul buon proseguimento delle inchieste sul calcio, domani c'e' grande attesa per il Consiglio di Lega: l'era post-Galliani e' ufficialmente cominciata.

Servizi precedenti

25/06 Lunedì Borrelli riprende il lavoro. Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni fasulle per anni”. Corbelli si costituisce parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco. Il Financial Times scettico sulla retrocessione della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta di Borrelli

23/06 Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De Santis attacca Ancelotti. Abete “Il mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”. Il processo partirà il 29 giugno. Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della Valle “Siamo innocenti”. I sociologi sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport

22/06 Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi. Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”. Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria è fuori”. Speculazioni in borsa: in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan

21/06 Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete: Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi “Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça) “Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi: “Il Milan defraudato”. Perquisita la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo) “Faremo la Champions League”

20/06 Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati. I parlamentari scrivono a Rossi “Ora ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali: “Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”. Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso “Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”

19/06 Borrelli chiude l’inchiesta con una relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può guarire”. A rischio la sponsorizzazione degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti “Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini (Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”

18/06 Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere che useranno il pugno di ferro. In attesa della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”. Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia “Troppa rabbia”. 30 mila tifosi rossoblu festeggiano la fine di un incubo

17/06 Il difensore Antonaccio denuncia su di un libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni, compromessi e ricatti”. L'ex Presidente del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli (Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli prepara le relazioni. Nella prima tranche d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp. Petrucci “Di amnistia non se ne parla proprio”

16/06 Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità del processo. Secondo Adiconsum falsato il 30% delle partite del campionato 2003/04. La Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”

15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”. Rossi “Se Galliani è in conflitto di interessi non è un mio problema”.

14/06 Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto. Pagliuso chiede la riammissione in serie B del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo l’irruzione di Moggi”. Prosegue l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta stralcio che riguarda giudici e polizia. La Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli

13/06 Chiuso il primo filone di indagini. Il Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon “Bello sudare la maglia per l’Italia”. I favori della “cupola” alla Lazio. La Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.

12/06 Girando da Borrelli “Nessuna gara era preordinata”. Ascoltato il dipendente della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”. Anche la Samp nell’indagine. Blatter “Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani, Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.

11/06 Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la giustizia sportiva”. Gli sponsor della Juve ripongono la loro fiducia nella società

10/06 Borrelli si concede una pausa. Il Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”. Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi” L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”

09/06 Borrelli contro un “muro difensivo concordato”. Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà “Presto regole per i procuratori”. Adiconsum presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004. Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”

08/06 Bergamo interrogato per nove ore “Fatto fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio. Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca a Carraro. Della Valle “Non abbiamo fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi

07/06 Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta. Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10 giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone: “Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’

06/06 Borrelli mette sotto torchio gli arbitri. No Intertoto per il calcio italiano. E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni: “Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter “Felice della reazione delle autorità italiane”

05/06 Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non risponde. Pelè “Spero che la giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono arbitri professionisti”

04/06 Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato per tre ore. Il Milan si ribella: “Una campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto

03/06 Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà sempre un grande”

02/06 Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”. Spalletti in procura a Napoli.

01/06 Il commissario Rossi: “Una situazione che non pensavo così grave”. Secondo l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.

31/05 Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio pulita”. Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive". Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”. Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.

29-30/05 Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi per ora non ipotizzabile”. Del Piero “Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.

28/05 Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.

27/05 Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”. Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”. Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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