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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Sport: Calcio
La Juve prova chiedere i danni alla FIGC che replica “I danni li chiediamo noi” 24/08 La serie A e la restituzione dello scudetto 2005-2006, ma
non solo. La Juventus passa all' attacco su tutta la linea e nel
ricorso al Tar del Lazio avanza anche domanda di risarcimento danni
alla Federcalcio: 70 milioni di euro nel caso in cui la squadra
venga riammessa in serie A, addirittura 130 qualora permanga la
retrocessione decisa dalla giustizia sportiva. Intanto, secondo
la Juventus, la giustizia amministrativa dovrebbe sospendere "per
motivi di urgenza" le sanzioni, provocando il blocco dei campionati.
La battaglia legale del club di corso Galileo Ferraris, dunque,
entra nel vivo. Il ricorso è partito questa mattina da Torino,
con destinazione le parti interessate - Figc, Inter e Messina, Lega
e ministero dello Sport - e domani arriverà nella cancelleria
del tribunale amministrativo. Più di cinquanta pagine suddivise
in due parti. Nella prima si chiede la riammissione in Serie A o,
in subordine, la massima Serie con lo stesso numero di punti di
penalizzazione (17) inflitti dalla sentenza d' appello della Corte
Federale. Nel ricorso si contestano anche le modalità di
composizione del "tribunale sportivo", presieduto da Cesare
Ruperto: infatti è stato formato ad hoc dopo la formulazione
delle accuse, e questo, secondo alcune interpretazioni dello staff
difensivo bianconero, é in contrasto con quanto dice la Costituzione
sul principio del giudice naturale. Nella seconda parte si passa
addirittura al contrattacco, fino a chiedere i danni alla Federazione.
Una mossa non campata in aria, perché la società si
vuole tenere aperta la porta della Corte di giustizia europea (la
stessa alla quale si rivolse il giocatore Bosman): denunciando un
danno rilevante al proprio patrimonio di società quotata
in Borsa, potrebbe vedere annullate le sanzioni comminate dalla
giustizia italiana. Il presidente della Juve, Giovanni Cobolli Gigli,
definisce le richieste contenute nel lungo ricorso al Tar "legittime
e ovvie", richiamandosi alla sproporzione tra le proprie sanzioni
e quelle subite dagli altri club coinvolti in calciopoli. Una "sperequazione
evidentissima", fa notare Cobolli, convinto che alla fine riuscirà
a spuntarla. Ad alimentare l' ottimismo del club, oltre alle motivazioni
della sentenza d' appello, è giunta anche la decisione del
Tar sui ricorsi di Antonio Giraudo e Luciano Moggi. Elementi di
cui il ricorso si fa forte, perché "se il Tar è
stato competente con loro - spiega Cobolli dopo essersi consultato
con i legali del club - a maggior ragione lo deve essere con la
Juventus, la cui questione penso sia di portata ben maggiore rispetto
all' altra". Ed è proprio in questo ragionamento che
si inserisce la richiesta di risarcimento rivolta alla Figc nella
seconda parte del ricorso. Quella che affronta la questione del
danno patrimoniale causato dalla vicenda e quantificato in una somma
che varia dai 70 ai 130 milioni, a seconda che il club venga riammesso
in serie A o meno. Un' arma pericolosa, visto che la Figc appena
se l' è vista puntare addosso ha dato mandato ai propri avvocati
di valutare un' eventuale contro-richiesta di risarcimento. Di questo
problema, però, la Juve si occuperà dopo il 31 agosto,
quando dovrebbe essere fissata l' udienza straordinaria di fronte
al Tar del Lazio. Il presidente del Tar del Lazio, Pasquale De Lise,
ha parlato della possibilità di una udienza straordinaria
prima del 6 settembre: una "finestra" che potrebbe consentire
la discussione del caso con una settimana di anticipo rispetto a
quanto previsto in un primo tempo. A guardare resta anche la Fifa
che, informata del ricorso bianconero, ha deciso di rimandare le
proprie decisioni. Per il momento, infatti, la Federazione internazionale
ha ribadito l' intenzione di non aprire nessuna procedura nei confronti
del calcio italiano. Ma la battaglia legale è soltanto agli
inizi. Il Commissario Rossi replica alla Juve “I danni li chiediamo noi” 24/08 Altro che una nuova penalizzazione di punti: il ricorso al
Tar più volte annunciato dalla Juve e ora presentato sta
per scatenare una vera e propria battaglia legale su risarcimenti
milionari. Dopo aver letto le cinquanta pagine di richieste indirizzate
al tribunale amministrativo dai legali bianconeri, in Federcalcio
sono saltati sulle sedie: un atto di "arroganza e protervia",
è stata la prima reazione. E in via Allegri non hanno nascosto
sorpresa e rabbia per quel che è scritto nel ricorso, decidendo
di partire al contrattacco. Il commissario straordinario Guido Rossi
ha parlato al telefono con il presidente del Coni Gianni Petrucci,
mentre il pool di legali del comitato olimpico e quello della federcalcio
finivano di studiare le carte Juve: dal colloquio è nata
una linea comune, Coni e Federcalcio sono intenzionate a rispondere
con una richiesta di risarcimento ai bianconeri per il danno economico
e di immagine arrecato al campionato di calcio e a tutto lo sport.
E in questo caso la richiesta non sarebbe al Tar, ma a più
alte istanze della giustizia ordinaria: forse addirittura alla corte
europea di Strasburgo. Le nuove carte Juve saranno trasferite d'ufficio
nei prossimi giorni al procuratore Figc, Stefano Palazzi, per un
eventuale deferimento: la Federcalcio appena ieri aveva promesso
alla Fifa nuove sanzioni ai bianconeri in caso di violazione della
clausola compromissoria. Ma ben altri sono gli scenari dopo che
la lettura del ricorso avvenuta oggi ha riservato un paio di sorprese.
La prima è stata la richiesta dei legali Juve di un risarcimento
danni: 130 milioni, a loro dire, la voragine economica provocata
dalla B, perfino in A la società bianconera valuta un buco
di 70 milioni. La tesi difensiva del club fa poi riferimento alla
sperequazione di pene rispetto alle altre squadre altre coinvolte
nello scandalo: ma, si nota in Figc, tutto l'impianto accusatorio
e poi le sentenze della giustizia sportiva avevano chiaramente distinto
le responsabilità tra Juve e tutti gli altri. Perché,
la dura annotazione che si fa in Federcalcio, nel ricorso non si
fa riferimento anche al diverso grado di responsabilità dei
protagonisti dello scandalo? La Figc ha così scelto di intraprendere
di fronte al Tar "una vera e propria operazione-memoria":
ricorderemo ai giudici amministrativi, dicono i legali di via Allegri,
la gravità dei fatti commessi dalla Juve. Si punterà
anche, dunque, a sottolineare la responsabilità di Giraudo
e Moggi: perché la società bianconera non ha chiesto
loro il risarcimento economico? Ma sono solo le prime considerazioni:
i legali del Coni e della Figc sono al lavoro, la direttiva di Petrucci
e Rossi è di rispondere con durezza all'attacco Juve. La
contromemoria difensiva sarà pronta entro il 29 agosto, martedì
prossimo, considerato che il 31 è la possibile data dell'esame
del Tar. Il Presidente Cobolli “Il ricorso al TAR un dovere verso i tifosi” 24/08 Il passo è fatto: questa mattina la Juventus ha iniziato
l'iter burocratico dell'inoltro del ricorso al Tar, per chiedere
giustizia sulla penalizzazione ritenuta troppo onerosa e, soprattutto
non equa rispetto al trattamento riservato alle altre squadre. E'
stato, come sempre, il presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli
a comunicare i passi del club di corso Galileo Ferraris: "Abbiamo
lasciato a malincuore le giustizia sportiva - ha spiegato - perché
da parte nostra c'é il rispetto assoluto per le istituzioni
sportive e vogliamo partecipare alla rifondazione del calcio. Ma
dobbiamo rispondere ai nostri tifosi, che sono il 25% di tutti quelli
esistenti in Italia. La situazione è pesante, per usare un
eufemismo, perché il danno economico per noi potrebbe essere
davvero grande e la pena attuale, se confermata, sarebbe superiore
a quello che normalmente una squadra, in analoghe situazioni, può
sopportare. C'é una fortissima sperequazione, lo ripetiamo".
"Il Coni - ha aggiunto - non si è accanito contro di
noi, semplicemente fa il proprio mestiere, interpretando il proprio
ruolo istituzionale. Lo stesso Petrucci nelle sue dichiarazioni
di ieri, ha lasciato un'apertura, ma è evidente che la nostra
situazione ha creato un disagio generale. Noi, però, continuiamo
a rispettare il Coni anche se c'é un contenzioso". La
fiducia permane? "Non vorrei che si equivocasse su questo punto
- è la precisazione di Cobolli - Io ho riletto attentamente
le controdeduzioni dei nostri legali e le ho trovate molto pertinenti
rispetto alle motivazioni della sentenza. Da queste risulta evidentissima
la sperequazione e quindi le nostre richieste sono legittime, direi
ovvie. Io, di solito, sono pessimista, perché in genere questo
aiuta a rendere la realtà meno amara, quando poi succede
qualcosa di anche solo un po' positivo. Ma in questo caso mi sono
detto ottimista per motivi razionali, legati appunto alle motivazioni
della sentenza". Altro motivo di sensibile ottimismo, deriva
dal responso del Tar sui ricorsi di Moggi e Giraudo: "Non c'é
dubbio che il Tar si sia dichiarato competente in materia e almeno
questo è positivo. Se lo è stato con loro, lo sarà
quindi tantopiù con la Juventus, la cui questione, penso,
sia di portata ben maggiore rispetto all'altra". Cobolli ha
anche annunciato che la Juventus potrebbe fare ricorso alla Camera
arbitrale del Coni: ha tempo trenta giorni, a partire dal 18 agosto
scorso, quando il tentativo di conciliazione al Coni è stato
respinto. E le minacce di esclusione dall'Europa da parte dell'Uefa?
"Sono questioni che affronteremo poi, compresa la Fifa. Sono
ottimista anche su quel versante. Sarà la stessa Figc ad
avere una parte attiva nei nostri riguardi". Fa un certo effetto
vederlo parlare, nella sala dei trofei, a pochi metri da due coppe,
che rappresentano altrettanti scudetti, con tanto di nastrino bianconero
avvolto intorno, giacere su un tavolo a parte, invece di essere
posizionate insieme alle altra in bacheca, quasi come fossero state
autosospese volontariamente. Intanto si muove anche la politica
cittadina. Il presidente provinciale di An Agostino Ghiglia, dichiarato
juventino, approva il ricorso al Tar e invita il sindaco torinese
Sergio Chiamparino (granata) a dire che cosa vuole fare, perché
"la Juventus deve essere difesa anche dalle istituzioni, come
l'anno scorso fu difeso un altro 'gioiello' dell'immagine, dell'economia
e della storia sportiva della città, il Torino". L’udienza del TAR per la Juve fissata il 31 agosto 24/08 Potrebbe essere fissata al 31 agosto prossimo, un giorno
dopo la ratifica dei calendari di serie A e B ma ben prima dell'inizio
dei campionati previsto per il 9 e 10 settembre, l'udienza straordinaria
davanti al Tar del Lazio per la discussione del ricorso presentato
dalla Juventus. Per il 31 agosto e il 1 settembre è stata
infatti fissata una 'finestra' per la eventuale discussione, prima
della data del 6 settembre. "Attendiamo che la Juventus formalizzi
il ricorso - ha detto il presidente del Tar Lazio Pasquale De Lise,
che nei giorni scorsi aveva parlato di possibile udienza ad agosto
- ammesso che ciò avvenga domani è possibile con una
udienza straordinaria anticipare la data rispetto a settembre, tenendo
conto dei tempi prescritti e della necessità di coinvolgere
le parti interessate". La sezione che discuterà l'istanza
della Juventus, sarà quasi sicuramente la 'terza -ter', presieduta
dal giudice Francesco Corsaro, quella che nei giorni scorsi aveva
esaminato i ricorsi di Moggi e Giraudo. Il Brescia e il Treviso ricusano la Corte Federale 24/08 Brescia e Treviso hanno deciso di presentare istanza di ricusazione della Corte Federale. L'istanza in cui si chiede la ricusazione dei cinque giudici la cui sentenza ha riportato in serie a Lazio e Fiorentina nel secondo giudizio sul calcio-scandalo sta per essere inviata alla Corte stessa. L'atto è stato preparato dagli avvocati Bruno Catalanotti per il Brescia e Franco Stilo per il Treviso. I motivi della ricusazione dei singoli componenti della Corte, secondo quanto reso noto dalla società trevigiana, sono lo svolgimento dei giudici di "attività pregiudicante" e "l'arbitraria prefissazione in ore due dei tempi di durata della riunione per il giudizio di appello, significativa dell'illegittimo intendimento di circoscrivere l'espletamento dell'esercizio del diritto di difesa in pregiudizio dei principi sul giusto processo". Nonché "di un già formato orientamento dei componenti della Corte in ordine all'adottando giudizio". L'istanza sarà presentata domani mattina. L’ex arbitro Mazzoleni fa istanza di conciliazione 24/08 L'ex arbitro di serie A Mario Mazzoleni, escluso dai quadri
nel luglio scorso per decisione dell'allora designatore Maurizio
Mattei, chiede alla Camera di conciliazione e arbitrato del Coni
la riammissione tra i fischietti del calcio italiano. L'iniziativa
è annunciata dallo stesso Mazzoleni in una intervista al
quotidiano "Roma". Mazzoleni attribuisce l'inizio dei
suoi problemi all'arbitraggio di Lazio-Cagliari dello scorso gennaio,
con un gol regolare annullato ai biancazzurri ("più
che altro per colpa dell'assistente") e due espulsioni ("più
che legittime") sempre nelle file della Lazio. "Dopo quella
gara - ricorda Mazzoleni - rimasi fermo per cinque turni, e poi
mandato ad arbitrare solo in B partite di scarso livello. Infine,
il 9 luglio, la telefonata di Mattei che mi annunciava l'esclusione".
"Avevo dato fastidio a qualcuno? Probabilmente sì -
dice ancora Mazzoleni - infatti prima di Lazio-Cagliari ero giudicato
un ottimo arbitro, poi la relazione sul mio operato in quella gara
fu cancellata a penna, abbassando la mia valutazione che era stata
giudicata buona. Insomma, dai referti si evincono gravi anomalie
e quindi ho deciso di presentare istanza alla Cca del Coni per essere
riammesso". "Agnolin - aggiunge l'arbitro bergamasco -
mi ha detto di restare comunque nell'Aia per valorizzare la mia
esperienza, ma voglio poter guardare negli occhi le giovani leve
senza vergogna. Io non ho fatto niente e sono stato sbattuto fuori,
mentre altri arbitri, coinvolti nell'inchiesta, sono ancora nei
quadri. Ha pagato solo De Santis per tutti". Fissata la data di conciliazione per Meani: Pairetto conciliatore 24/08 Anche Leandro Meani, l'addetto agli arbitri del Milan squalificato
dalla giustizia sportiva per due anni e cinque mesi, ha presentato
istanza di conciliazione sulla sentenza alla camera arbitrale del
Coni. Il comitato olimpico ha intanto nominato come conciliatore
per l'istanza di Pierluigi Pairetto, ex designatore arbitrale, l'avvocato
Aurelio Vessichelli, fissando così anche la data del primo
incontro al 15 settembre. Champions: Milan e Roma gironi facili. Per l’Inter si fa dura 24/08 E' andata alla grande al Milan, molto bene alla Roma, un
po' meno fortunato l'Inter. Il sorteggio dei gironi di Champions
a Montecarlo per le squadre italiane può essere riassunto
così: evitato il pericolo Chelsea per le due milanesi, teste
di serie, la nuova squadra di Shevchenko incrocia di nuovo il Barcellona,
campione uscente. I rossoneri, dopo aver superato la Stella Rossa
in quel preliminare a cui li ha costretti Calciopoli, troveranno
Lilla, Aek Atene ed Anderlecht, ovvero tre squadre che non possono
minimamente impensierirli. Soddisfatto può dirsi anche Luciano
Spalletti: la sua Roma deve ancora completare l'organico ma può
superare il girone che comprende Valencia, Olimpiakos Pireo e Shakthar,
ovvero proprio la squadra da cui i dirigenti di Trigoria volevano
acquistare uno tra Matuzalem e Tymoschuk. Invece i due sono rimasti
ed ora la Roma la vedranno da avversari. L'Inter ha trovato quel
Bayern Monaco che questa Champions punta a vincerla, e poi lo Sporting
Lisbona, con cui ha appena giocato in amichevole (per Figo sarà
una sfida dal sapore sentimentale con la sua ex squadra, dove ha
lasciato il cuore) e lo Spartak Mosca che ha molti soldi e nei preliminari
si è potuto giovare del rendimento del brasiliano Mozart,
ex Reggina. Nel Lilla ci sono tre africani 'doc', il portiere del
Senegal Tony Sylva, protagonista ai Mondiali 2002, e gli attaccanti
Djamba (congolese) e Keita (ivoriano), giocatori che non chiedono
di meglio che mettersi in evidenza contro una grande squadra italiana
come il Milan. L'Aek Atene è allenata dallo spagnolo Serra
Ferrer, ex Barcellona, alla prima esperienza al di fuori del suo
paese, e ha tra le sue file due italiani, il portiere Sorrentino
(che però ha problemi ad una spalla e dovrà stare
fuori un mese) e l'ex difensore di Inter e Reggina Cirillo. Nella
difesa dei gialloneri c'é anche un campione d'Europa, l'ex
romanista Dellas, mentre in avanti si fa valere il serbo Delibasic.
L'Anderlecht ha perso ieri nel trofeo Bernabeu contro il Real Madrid,
steso da una doppietta di Van Nistelrooy, ma conta di far durare
la sua avventura nell'Europa che conta. La nuova 'stella' dei biancomalva
si chiama Siani, ha 20 anni e viene del Camerun; in attacco c'é
una vecchia conoscenza, il nazionale belga Mbo Mpenza, nazionale
belga. Il veterano è l'altro centrocampista Bart Goor. La
Roma dovrà guardarsi dall'attacco-super del Valencia, con
David Villa, Morientes, Tavano e forse Kluivert se farà pace
con la dirigenza e con il tecnico Quique Flores. Il ds è
l'ex giallorosso Amedeo Carboni, che ha appena smesso di giocare,
e sta discutendo con il Torino la possibile cessione di Stefano
Fiore. Proprio oggi il club che ha per stemma un pipistrello ha
speso 25 milioni di euro per prendere Joaquin dal Betis. Nell'Olympiakos
brilla invece la stella di Rivaldo, che la settimana scorsa ha segnato
una doppietta allo Xanthi e rimane il trascinatore della squadra
del Pireo anche se non è riuscito a farsi convocare per l'ultimo
Mondiale. Accanto a lui due portieri di spessore come Butina ed
il campione d'Europa Nikopolidis, l'ex interista Georgatos e poi
altri buoni giocatori come Nery Castillo, Djordjevic (all'11/a stagione
in maglia biancorossa) e Kapsis. Poi c'é una grande promessa
sfiorita troppo presto, il nigeriano Harunda Babangida. Nello Shakthar
di Mircea Lucescu, che nel preliminare ha eliminato il Legia Varsavia,
ci sono dirigenti pronti a spendere molti soldi per continuare a
rafforzare la squadra e quattro brasiliani che potrebbero creare
qualche grattacapo alla Roma: Matuzalem, Brandao, Elano Blumer e
Fernandinho, più un altro, Leonardo, che finisce spesso in
panchina. La presenza del Bayern nel suo gruppo costringerà
l'Inter ad avventurarsi nel futuristico stadio-astronave della città
bavarese, l'incredibile Allianz Arena, teatro delle imprese della
squadra che da due anni vince campionato e Coppa di Germania. Il
tecnico Felix Magath ha perso Ballack e Zé Roberto, rischia
di veder partire anche Hargreaves e nel frattempo cerca di consolarsi
con Podolski, ancora in fase di rodaggio. Lucio e Makaay assicurano
invece il solito buon rendimento costante. Nello Spartak Mosca due
sudamericani di ottima caratura come l'attaccante argentino Cavenaghi
ed il centrocampista brasiliano Mozart, ancora rimpianto a Reggio
Calabria. Dalla Reggina arriva anche il difensore ceko Jiranek,
mentre molto apprezzati dai tifosi e da coach Fedotov sono anche
Pavlyuchenko e Covalciuc. Ancora oggetto misterioso l'olandese Quincy
Owusu-Abeyie, grande protagonista a livello giovanile con la sua
nazionale. Nello Sporting che tra poco ritroverà l'Inter
c'é un altro ex della Reggina, Paredes, e la colonia brasiliana
dei vari Liedson, Anderson Polga e Deivid (che in Europa ha già
fallito nel Bordeaux). Il nuovo idolo dei tifosi, in attesa che
ritorni quello vecchio (il sogno è di riportare Figo all'Alvalade),
si chiama Joao Mutinho e non ha ancora compiuto 20 anni e sta per
festeggiare la 50/a partita con la maglia della prima squadra. Quanto
agli altri gironi, il più combattuto sarà il G, con
quattro squadre tutte in grado di superare il turno (Arsenal, Porto,
Amburgo e Cska Mosca). Nell'A ci sarà l'ennesima sfida tra
Barcellona e Chelsea, con il Werder Brema a fare da terzo incomodo.
Tutto facile nell'E per Real Madrid e Lione, e da non perdere il
doppio confronto tra Manchester United e Celtic nell'F: tirerà
quell'aria di calcio britannico che dà sempre i brividi. I Presidenti della B incontrano Matarresse: sul piatto le gare la domenica e diritti TV 24/08 "A partire da lunedì intraprenderemo una serie
di incontri tra i rappresentanti della serie B e quelli della serie
A e i dirigenti dei network televisivi per cercare di trovare un'intesa
sulla possibilità di giocare le partite di serie B alla domenica
pomeriggio, rispettando le situazioni tecnico-economiche in essere".
Si pone come mediatore in un difficile compito il neopresidente
di Lega, Antonio Matarrese, che oggi ha preso parte alla riunione
informale dei dirigenti di serie B tenutasi nella sede di via Rosellini
a Milano. All'incontro erano presenti i rappresentanti di 18 squadre
del torneo cadetto, con l'eccezione di Bari, Rimini, Albinoleffe
e Pescara. La questione in esame è stata la possibilità
di giocare le gare alla domenica pomeriggio e non il sabato, ma
si sono affrontati anche i temi dei diritti televisivi e del decreto
Pisanu. "Non possiamo avventurarci né dare spallate
- ha detto Matarrese -. Bisogna rispettare i diritti e il ruolo
della serie A, tentando di rispondere alle legittime esigenze delle
società di serie B. La famiglia della Lega deve rimanere
unita". Per quanto riguarda le pressioni che alcuni sindaci
stanno facendo affinché le partite di B vengano giocate di
domenica, Matarrese precisa: "Rispetto il ruolo dei sindaci,
ma io rappresento la Lega. Loro facciano il loro mestiere, il calcio
dobbiamo gestirlo noi". Matarrese è consapevole delle
difficoltà di trovare un'intesa: "abbiamo poco tempo,
dobbiamo presentare i calendari entro il 30 di agosto. Purtroppo
io sono stato appena eletto, se avessi avuto qualche settimana in
più avremmo potuto agire con più in tranquillità".
"Noi vogliamo andare incontro ai tifosi - aggiunge il presidente
della Lega - che ci chiedono di andare allo stadio domenica pomeriggio,
ma non possiamo sollevare questioni pesantissime, rischiando di
sfasciare quello che di buono esiste nel calcio e che regge il sistema".
Per quanto riguarda i diritti televisivi della Coppa Italia, Matarrese
ha spiegato: "La Rai ci ha chiesto di mandare in onda Juventus-Napoli,
ma noi, gentilmente, abbiamo risposto che ci interessa una vendita
totale del prodotto Coppa Italia". De Laureatis chiede a Matarrese di giocare la serie B la domenica 24/08 "Vogliamo giocare di domenica. Non capisco cosa significa
il discorso dell' accavallamento tra serie A e B. Se parliamo dello
stadio virtuale, cioé di chi segue la partita in tv, io non
credo che non cambi nulla perché chi è tifoso del
Napoli vedrà il Napoli, chi è tifoso della Juventus
vedrà la Juventus e così via". Lo ha detto il
presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, intervistato dall'emittente
televisiva Telecaprisport. A chi gli fa notare che Matarrese ha
detto che non si può tornare di domenica perché c'é
una delibera che vincola la serie B a giocare di sabato per almeno
altri due anni, De Laurentiis ha precisato: "Matarrese è
un presidente che rappresenta l'assemblea delle società.
Se la maggioranza dei club vuole tornare al sabato deve seguire
le indicazioni e fare in modo di attuare la volontà delle
società". "Matarrese - ha proseguito - ha esperienza
ed è stato in vari organismi del calcio italiano ed internazionale.
Il concetto è chiaro, Matarrese è un presidente e
come tale deve rispettare le indicazioni che emergono dall'assemblea
dei club. Se poi uno nasce pensando di comandare e fare tutto da
solo c'é un strumento molto semplice per revocarlo, basterà
votargli contro per cambiare". Rispondendo ad una domanda sulla
possibilità che il Napoli acquisti nuovi calciatori, De Laurentiis
ha confermato che non arriverà nessuno: "Non compro
tanto per comprare un giocatore che poi viene nello spogliatoio
e rompe l'armonia che si è instaurata. Compro solo se è
veramente necessario. La squadra del resto ha dimostrato proprio
ieri di essere composta da tutti titolari. Chi è entrato
a partita in corso, come Pià, Trotta e Sosa, o chi ha giocato
al posto dell'indisponibile De Zerbi, ha fatto molto bene. Sono
soddisfatto, andremo avanti così". Coppa Italia il Cagliari batte il Verona e passa il turno 24/08 Una rete del giovane Cocco regala la qualificazione in Coppa Italia al Cagliari che ha battuto 2-1 l'Hellas Verona. Un successo ottenuto al termine di una gara combattuta, riuscendo a prevalere nei confronti di un Verona mai domo, in grado di recuperare la rete iniziale di Esposito e di mettere sovente alle corde la difesa sarda. Il Cagliari ottimizza il miglior tasso di qualità offensiva. Preciso e puntuale nella prima marcatura isolana il suggerimento di Suazo che pesca sul secondo palo Esposito. Facile per il nazionale di Donadoni mettere nel sacco. Bella anche la segnatura che permette alla squadra di Giampaolo di agguantare la qualificazione. E' Budel a pescare nell'area gialloblù Cocco che con un tocco morbido supera l'incolpevole Pegolo. Di contro un buon Verona, già in palla, con alcuni singoli interessanti. Da applausi la giocata del brasiliano Da Silva in occasione della rete del pareggio per i padroni di casa. Nonostante il violento nubrifagio che ha costretto il direttore di gara, il livornese Banti, a sospendere al 12' del primo tempo l'incontro e a riprenderlo dopo una trentina di minuti, il terreno di gioco del Bentegodi ha retto la pioggia e il match è stato giocato anche su buoni ritmi agonistici. Nel Cagliari giocate da applausi, soprattutto nella prima frazione per Suazo, mentre solo a tratti si sono visti Capone e Esposito, fondamentali nel gioco richiesto dal tecnico Giampaolo. Toccherà così al Cagliari sfidare il Brescia e, in caso di ulteriore qualificazione affrontare il Milan. Per il Verona termina l'avventura in Coppa Italia e ora l'attenzione passa alle vicende societarie. E' imminente l'annuncio della cessione della società veneta da parte del presidente Pastorello. Dopo sarà necessario un'importante campagna di rafforzamento per permettere ai gialloblù di affontare senza patemi il prossimo campionaro cadetto. Hellas Berona-Cagliari 1-2 (1-1)
Terzo Turno di Coppa Italia 24/08 Il terzo turno di Coppa si giocherà il 27 agosto. Le vincenti affronteranno le squadre fra parentesi quadre con cui disputeranno gli ottavi di finale. Questi gli accoppiamenti. : Messina – Lazio –> [La vincente incontrerà
l’Inter] Scongiurato il fallimento, Cecchi Gori ottiene il concordato 24/08 Dopo averne scongiurato il fallimento, Vittorio Cecchi Gori
ottiene un altro punto a favore dal Tribunale civile di Roma per
la finanziaria del suo gruppo, la controllata 'Finmavi'. L'ex patron
della Fiorentina ha avuto infatti il via libera al concordato dalla
fallimentare capitolina con il deposito della relazione del Commissario
Giudiziale, avvocato Adolfo di Majo. L'ok al concordato è
giunto dopo il raggiungimento della maggioranza dei consensi necessari
(da parte dei creditori tra cui il principale, la banca d'affari
Merryl Lynch) per l' approvazione del concordato proposto dalla
stessa Cecchi Gori Group Finmavi. Secondo i legali di Cecchi Gori,
gli avvocati Gaetano Franchina, Maurizio Canfora e Patrizia Del
Nostro "é stata, quindi, valutata positivamente la proposta
di Finmavi. che, attraverso il ricorso a tale procedura, così
come riformulata dal decreto sulla competitività, ha riportato
a valori assolutamente fisiologici il rapporto assetto-indebitamento".
L'esposizione della finanziaria del gruppo controllato da Cecchi
Gori si era attestata su una cifra di circa 190 milioni di euro.
"Con il via libera al concordato si conclude così la
prima e più importante fase della strategia del Gruppo Cecchi
Gori - osservano i collaboratori del produttore - diretto a un pieno
rilancio delle sue attività peculiari: vale a dire l' industria
del tempo libero e soprattutto del cinema". Visibilmente soddisfatto
è lo stesso Cecchi Gori. "Innanzitutto esprimo il mio
ringraziamento agli avvocati i quali hanno operato con una professionalità
e una tenacia, che solo la profonda consapevolezza di agire per
una causa giusta può dare - ha detto Vittorio Cecchi Gori
- Considero questo risultato importante per la mia azienda, ma soprattutto
per il cinema italiano, a cui spero di dare ancora lustro anche
con i miei progetti in cantiere, tutti di respiro internazionale".
Il primo punto a suo favore in questa vicenda, cominciata circa
due anni fa davanti al Tribunale civile, Cecchi Gori lo aveva messo
a segno il 13 luglio scorso quando lo stesso Tribunale aveva respinto
tutte le istanze di fallimento presentate contro la Finmavi. I giudici
della capitale avevano respinto, fra l'altro, le richieste formulate
dalla Merrill Lynch e dalla Fiorentina. Era stata proprio la banca
d'affari a presentare una ulteriore istanza di fallimento il 1 agosto
scorso. Anche allora il Tribunale di Roma aveva rigettato l'istanza
avanzata da Merrill Lynch, stavolta nei confronti di un'altra controllata,
la 'Cecchi Gori Cinema e Spettacolo''. Anche la decisione del 10
marzo scorso quando il tribunale fallimentare di Roma aveva dichiarato
fallita Mediafiction, società controllata dalla Cecchi Gori
Group Finmavi, era stata accolta con soddisfazione dall'ex senatore.
La società, che aveva in affitto oltre 1.000 titoli della
library filmistica di titolarità della Finmavi stessa, dal
2001 era infatti sotto la direzione, il coordinamento ed il controllo
dalla Merrill Lynch Capital Markets Bank Limited, attraverso l'esercizio
di un pegno sul 100% delle quote della società fallita. Lo
stesso Cecchi Gori in quella occasione aveva contestato davanti
al Tribunale Fallimentare proprio la cattiva gestione, ad opera
del creditore pignoratizio, della Mediafiction, che "generava
perdite annuali di circa 40 milioni di euro per esercizio, e senza
che vi fosse alcuna possibilità di adempimento futuro all'obbligo
di pagamento dei canoni di affitto in favore di Finmavi". La
curatela infatti ora dovrà decidere se proseguire nel contratto
di affitto del ramo d'azienda, e corrispondere quindi a Finmavi
circa 50 milioni di euro annui, o chiedere la risoluzione del contratto
e restituire la libreria filmistica a Finmavi. Restano ora aperti
gli ultimi contenziosi per Cecchi Gori, quello con Telecom Italia
Media (per la vicenda La 7-Telemontecarlo) e con l'attuale dirigenza
Della Valle della Fiorentina Calcio.
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