Chiuso il dibattimento ora si attende la sentenza.
07/07 Chiuso il dibattimento adesso la palla passa alla Commissione
d'appello federale, che in camera di consiglio sara' chiamata a
prendere decisioni importanti. Le richieste del procuratore Palazzi
sono state pesanti e minacciano una rivoluzione negli assetti del
calcio italiano: Juve in C a -6, Fiorentina, Lazio e Milan in B
(15 punti di penalita' per le prime due, 6 per i rossoneri). E cinque
anni di inibizione, con proposta di radiazione, per i dirigenti
di club Moggi, Giraudo, Diego e Andrea Della Valle, Lotito, Mencucci,
Meani (2 anni, invece, per Galliani), per quelli federali Carraro,
Mazzini, Pairetto, Bergamo, Lanese e per gli arbitri De Santis,
Bertini, Dondarini, Messina, Rocchi, Rodomonti e Tagliavento. Dichiarando
chiusa la fase dibattimentale del primo grado di giudizio del maxi-processo
sul calcio, il presidente della Caf Cesare Ruperto ha ricordato
che "nulla e' prestabilito". "Qualcuno ha sussurrato
che la sentenza e' gia' scritta, se e' cosi' e' invitato a darcela
per risparmiarci il lavoro". Ruperto ha promesso che il "clima
di serenita' del dibattimento, per cui ringrazio sia la procura
sia le difese, ci accompagnera' anche in camera di consiglio e ci
assistera' nella dialettica tra i componenti del collegio".
E la sentenza quando arrivera'? Le norme impongono alla Caf un minimo
di 3 giorni e un massimo di 15 di camera di consiglio. E' probabile
che il responso sul primo grado del processo sara' comunicato martedi'
mattina, ma Ruperto non ha escluso che si ritorni in aula con una
nuova ordinanza, sulla scorta delle richieste presentate dalle difese.
Per esempio, il legale di Moggi, Paolo Trofino, ha chiesto oggi
lo stralcio della posizione dell'ex direttore generale della Juventus,
oltre a invocare nuovamente il difetto di giurisdizione "visto
che Moggi si e' dimesso per sempre dal calcio". Trofino ha
motivato la richiesta di sospensione dal giudizio confidando nelle
migliaia di telefonate intercettate ma non ancora trasferite all'ufficio
indagini: "In quasi un anno di intercettazioni sono state incamerate
100.000 telefonate, di queste solo 40 danno origine alle contestazioni
per cui e' chiamato in giudizio. Siamo certi che l'innocenza di
Moggi e' nello straordinario numero di telefonate che non sono state
nA trasferite nA messe a disposizione". Dal canto suo, la difesa
della Lazio ha gridato al "teorema" messo in piedi da
Palazzi per spiegare il coinvolgimento della Lazio nel sistema Moggi
attraverso l'appoggio di Lotito alle elezioni di Carraro e Galliani.
"I diritti della Lazio - ha spiegato il legale Vincenzo Siniscalchi
- non sono stati difesi in nome di una cordata elettorale, nessuna
ipoteca e' stata iscritta sull'elezione di nessuno. Quando Lotito
si rivolge agli organi ufficiali non lo fa in virtu' di uno scambio.
Lotito non parla mai con i designatori o gli arbitri, ha sempre
rispettato la terzieta' dei direttori di gara e non puY essere condannato
perchA parla con Carraro e Mazzini, che sono le autorita' ufficiali".
Nell'ultima giornata e' stato ascoltato anche il difensore di Innocenzo
Mazzini, Mario Rocchi, che a proposito di una delle presunte gare
combinate, Bologna-Fiorentina, ha detto: "La telefonata di
qualche giorno prima tra Mazzini e l'ad della Fiorentina Mencucci
dura 7 minuti e 26 minuti, degli impicci si parla per un brevissimo
momento e quel che piu' conta e' che la designazione dell'arbitro
e' gia' avvenuta. Se Mazzini dice che Bertini e' un grande amico,
lo fa perchA l'uomo e' debole. Bisogna capire che Mazzini ha un
modo di fare spontaneo, dopo avermi conosciuto si e' subito rivolto
a me dicendomi 'amore', l'uomo e' questo". Spazio anche all'arringa
difensiva dell'arbitro Massimo De Santis, ritenuto tra i protagonisti
della cupola moggiana: "Tra lui e Moggi - ha rilevato l'avvocato
Silvia Morescanti - non c'e' neanche una telefonata, nA tanto meno
De Santis risulta essere in possesso di telefonino privato, a riprova
che non fa parte di alcun sodalizio". Poi, un attacco frontale
alle deposizioni rese da Manfredi Martino, ex segretario Can, l'allenatore
Carlo Ancelotti e il giocatore Vignaroli, contro i quali De Santis
sporgera' querela.
Chiuso il dibattimento, il presidente della Caf Cesare Ruperto ha
dato idealmente il via alla seconda fase del processo a Calciopoli:
"La mia puntualizzazione di stamattina - ha dichiarato al termine
della giornata allo Stadio Olimpico - è stata opportuna.
Ci sono stati dibattimenti che ci hanno arricchito per capire meglio
certi aspetti di questa situazione. Oggi abbiamo finito una cosa,
ora ne comincia un'altra".
Mastella chiede clemenza, poi precisa “Nessuna
amnistia”
07/07 Un ''atto di clemenza'' per limitare i danni di 'calciopoli'
sui tifosi. Il tutto in caso di vittoria dell'Italia ai mondiali.
Clemente Mastella ne parla intervistato dal Corriere della Sera.
E, di nuovo, scoppia la polemica. Tanto che, in serata, il Guardasigilli
precisa: ''Di amnistia non ho mai parlato, occorre distinguere il
grano dal loglio... Non si tratta di pensare che non debbano essere
sanzionati gli eventuali responsabili. Ma questo non significa dover
penalizzare tutti i tifosi, le citta', i patrimoni di chi non c'entra
nulla. E' questo il senso della mia dichiarazione''. Ma le parole
pubblicate dal giornale bastano a riaccendere le polveri all'antivigilia
della finalissima di Berlino. ''L'amnistia in caso di vittoria ai
mondiali? Il governo non interferisce, pero' - aveva detto Mastella
- credo che i tifosi lo chiedano, un atto di clemenza''. Chi esprime
''molto piacere alla lettura delle parole del Guardasigilli'' e'
l'avvocato Maurizio Paniz, deputato di Fi e presidente dello Juventus
Club Montecitorio, che rilancia: ''Ora avanti con un provvedimento
ad hoc''. Ignazio La Russa (An) si dice ''assolutamente contrario'',
ma apre a ''pene sportive che siano piu' afflittive per le societa'
che per i tifosi, come per esempio sanzioni economiche per i club
ma senza retrocessione''. Dalla maggioranza si leva un muro di 'no'.
Per il ministro dello Sport Giovanna Melandri, ''il calcio italiano
non ha bisogno di amnistia ne' di vendette''. Per il presidente
della Camera e tifoso milanista Fausto Bertinotti ''la grande gioia
di un Mondiale non cancellerebbe i gravi fenomeni di corruzione
che hanno investito il calcio''. Mentre secondo il sindaco di Roma,
lo juventino Walter Veltroni, ''non sarebbe una soluzione giusta''.
A poche ore dal match di Berlino, dove per il quotidiano tedesco
'Die Zeit' la presenza dell'Italia vuol dire 'Mafia in finale',
l'ipotesi di un'amnistia per 'calciopoli' raccoglie tra i politici
piu' no che si'. Tra questi il segretario della Dc Gianfranco Rotondi,
per cui la proposta di Mastella ''e' un atto di saggezza''. Gli
fa eco Francesco Giro (Fi): ''Parlare di amnistia significa guardare
al problema con realismo''. Sul fronte del 'no' il coro e' bipartisan.
Da Migliore (Prc), che la definisce una ''proposta ridicola'', a
Maurizio Gasparri (An) ''contrario ad ogni amnistia''. Da Mario
Borghezio (Lega) al Verde Paolo Cento: ''Quest'ipotesi rischia di
essere una polpetta avvelenata''. Le parole di Mastella, pero',
hanno aperto una breccia nel gruppo dei 'no, ma...'. Salvatore Buglio
(Rnp) definisce ''inapplicabile'' l'ipotesi di amnistia, ma poi
propone, in caso di vittoria del Mondiale, una riduzione della pena
per la 'sua' Juventus. ''Vorra' pur dire qualcosa se i bianconeri
in finale schierano 8 giocatori: e' la dimostrazione - spiega -
che in questi anni gli scudetti sono stati vinti con piu' di qualche
merito sul campo. Davanti a cio' viene smentito l'impianto accusatorio
di Palazzi''. 'Possibilista' anche il senatore a vita Giulio Andreotti:
''Io, da sempre favorevole allo strumento dell'amnistia, questa
volta ci penserei due volte. Piuttosto si potrebbe parlare di una
riduzione delle pene, subordinata alla riscrittura delle regole
finanziarie del mondo del calcio. Non sarebbe piu' bello e giusto
- conclude - un campionato dove le squadre fossero finanziariamente
omogenee?''.
Ruperto sbotta “Qui si fa sul serio. Nessuno
strozza le difese”
07/07 Tempi ridotti, processo sommario, giustizia inesistente.
Cesare Ruperto non ne può più: al sesto giorno di
processo, all'ennesimo accenno che suona come un'accusa contro un
giudizio su calciopoli che appare già scritto, il presidente
della Caf esplode. "Qui nessuno strozza la difesa" si
sfoga l'81enne giudice che con il garbo da uomo del sud che lo contraddistingue
non manca però di rifilare bacchettate agli incolpati e relative
difese, ma anche a quanti all'esterno continuano ad attaccare il
processo al calcio. "Si parla e si sparla troppo anche all'esterno
esordisce Ruperto Qui tutti mettono il becco, dicendo che addirittura
viene compressa la difesa. Cerco di non leggere i giornali, ma a
volte è inevitabile e le cose filtrano comunque". In
questi giorni infatti sono state tante le voci, anche istituzionali,
che si sono scagliate contro il processo: c'é chi come Francesco
Cossiga ha alzato i toni, c'é chi, adesso che l'Italia di
Marcello Lippi è arrivata alla finale mondiale, prova a giocare
ancora la carta dell'amnistia. Chiacchiere che proprio non piacciono
all'ex capo della Consulta. "'Questo e' un dibattimento in
cui potete esibire e chiedere tutto quello che volete puntualizza
il presidente della commissione E' un dibattimento espanso al massimo.
Qui c'é il processo, il giudizio lo farà il collegio
in camera di consiglio che si prenderà tutto il tempo per
esaminare ogni singola cosa". Ruperto del resto lo va ripetendo
dal primo giorno: "Sarà data la parola a tutti".
Oggi però ha voluto fare l'arringa al suo processo. "Ogni
procedimento ha la sua fisionomia ha insistito -, c'é quello
penale, quello religioso e c'é anche quello sportivo. Noi
cercheremo nei limiti connessi al giudizio sportivo di arrivare
il più possibile all'accertamento della verità".
E allora il giudice punzecchia il legale di turno (é toccato
all'avvocato fiorentino di Innocenzo Mazzini, Mario Rocchi). "Mi
dica, si è forse sentito meno libero nel suo discorso di
quanto non lo sia nei tribunali o nelle corti che frequenta?"
chiede Ruperto. "Mi sento sempre libero, altrimenti non farei
questo lavoro e oggi ancor di più" ha replicato l'avvocato.
"L'importante è che si sia sentito libero anche qui"
ribatte Ruperto, ottenendo la prova per dimostrare che le accuse
che piovono sulla sua commissione non hanno ragione d'essere, insomma
non sono fondate. La difesa è fatta, manca solo il colpo
finale. "Ma vi pare che un ex presidente della Corte Costituzionale
si possa prestare a strozzare la difesa? Certo non siamo in Corte
d'Assise, questo è un procedimento sportivo" chiude
la pagina Ruperto. Insomma sarà pure un processo sportivo,
ma sarà vero, fa capire il giudice catapultato tra arbitri,
palline e presunti sorteggi taroccati.
Il legale di De Santis precisa “Con Moggi
nessuna telefonata” e poi "Sospendere il giudizio"
07/07 Rapporti diretti con Moggi, il presunto capo della cupola
calcistica? "Tra lui e De Santis non c'e' neanche una telefonata,
ne' tanto meno De Santis risulta essere in possesso di telefonino
privato, a riprova che non fa parte di alcun sodalizio". L'arringa
di Silvia Morescanti, legale dell'arbitro che rischia 5 anni di
inibizione con proposta di radiazione, era molto attesa vista la
posizione strategica di De Santis nell'atto di accusa del procuratore
Palazzi. La difesa dell'arbitro ha chiesto l'autorizzazione di adire
le vie penali per Manfredi Martino, ex segretario Can, per l'allenatore
Carlo Ancelotti e per il giocatore Vignaroli. E nel suo intervento
davanti alla Caf l'avvocato Morescanti ha puntato proprio sulla
"inattendibilita'" delle testimonianze da loro rese in
sede d'indagini. "Le incongruenze delle deposizioni di Martino
mi fanno arrivare a due conclusioni: che sia mendace e reo confesso.
Era lui che preparava i foglietti che poi andavano nelle palline,
era lui che dava in busta chiusa ai designatori i foglietti con
i nomi di arbitri e partite". Quanto ad Ancelotti, ha fatto
riferimento a presunti favoritismi di De Santis alla Juventus "riferiti
pero' alla stagione 1999-2000 che e' caduta in prescrizione".
Poi, il legale dell'arbitro e' passato ad esaminare le partite incrimante.
Riguardo a Fiorentina-Bologna "De Santis non ha fatto ne' ricevuto
nessuna telefonata ne' prima ne' dopo la partita". Su Lecce-Parma
l'avvocato Morescanti, che ha gia' richiesto uno stralcio in merito,
ricorda le parole di Zeman il quale disse che "ad un certo
punto la mia squadra non ha voluto piu' giocare". Se il pareggio
per 3-3 e' stato combinato per salvare la Fiorentina, "allora
quel risultato da solo non bastava perche' per raggiungere l'obiettivo
dovevano essere combinate altre due partite". Contestate anche
le dichiarazioni dell'allora calciatore del Parma Vignaroli, a cui
De Santis avrebbe detto "questa partita non la vincerete mai".
"Vignaroli ha dichiarato - rileva il legale - di aver ascoltato
quelle parole al 39' minuto del primo tempo. Io ho rivisto la partita
in tv e in quel frangente della gara Vignaroli non si e' assolutamente
avvicinato a De Santis".
"Chiediamo alla Commissione di sospendere il giudizio su Moggi
perche' riteniamo che nelle intercettazioni non ancora trasferite
ci sono le prove della sua innocenza". Con queste parole il
legale Paolo Trofino chiede alla Caf di stralciare la posizione
dell'ex direttore generale della Juventus. Trofino motiva la richiesta
con una serie di ragioni "di straordinaria rilevanza".
"Dai rapporti dei carabinieri - spiega Trofino - risulta che
Moggi ha avuto nel corso dell'ascolto telefonico un traffico che
prevedeva 420-430 contatti al giorno. In quasi un anno di intercettazioni
sono state incamerate 100.000 telefonate, di queste solo 40 danno
origine alle contestazioni per cui e' chiamato in giudizio. Siamo
certi che l'innocenza di Moggi e' nello straordinario numero di
telefonate che non sono state ne' trasferite ne' messe a disposizione".
Il legale dell'ex dirigente bianconero, che descrive il mondo del
calcio come popolato da "imbonitori e millantatori" e
dove regna "un'illegalita' diffusa", sottolinea come non
ci sia il rischio che una sospensione del giudizio comporti uno
slittamento dei campionati. Poi ricorda che c'e' un secondo troncone
d'indagini in mano a Borrelli, in cui sono coinvolte alcune squadre
"come Reggina e Messina che dovrebbero fare riferimento al
cosiddetto sistema Moggi". Trofino ha sollevato nuovamente
l'eccezione d'ingiudicabilita' di Moggi non essendo piu' tesserato
alla Figc. "Il 16 maggio 2005 Moggi si e' dimesso per sempre
davanti al mondo. La pena ha gia' cominciato a scontarla. Dalle
dimissioni e' derivata una sospensione a vita dal mondo del calcio.
Vi chiedo di riconsiderare la nostra richiesta sotto un profilo
diverso. Quella manifestazione di volonta' di fatto impedisce al
tesserato dimissionario qualsiasi ritesseramento". La Commissione
presieduta da Ruperto si e' riservata di deliberare sulle richieste
dell'avvocato Trofino.
Il legale di Paparesta “…distinguere,
distinguere, distinguere”
"In omaggio al dott. Borrelli dico: distinguere, distinguere,
distinguere": lo ha detto l' avvocato Gianluigi Pellegrino,
uno dei difensori dell' arbitro Gianluca Paparesta, durante una
pausa dell' ultima udienza del maxiprocesso del calcio, osservando
che "dove tutti sono colpevoli nessuno è colpevole".
"Credo che distinguere - ha detto il legale, che difende Paparesta
insieme con il collega Aurelio Gironda - sia la risposta che la
CAF guidata da Ruperto possa dare a quanti avvertono il rischio
di una giustizia sommaria. Non credo che ci sia stata una ingiusta
penalizzazione dei diritti di difesa, perché è stata
dovuta a una esigenza oggettiva che ha il Paese di definire questa
vicenda. Non dimentichiamo poi che la prontezza della risposta di
giustizia è garanzia di quella effettività che sempre
reclamiamo". Secondo l' avvocato Pellegrino, però, "la
limitazione oggettivamente imposta dai tempi può trovare
adeguato bilanciamento nel merito, in una puntuale distinzione delle
diversissime posizioni. Una sentenza che si faccia carico di questa
distinzione può garantire con i fatti la complessiva credibilità
del sistema e dare giusta risposta alle pure comprensibili preoccupazioni
avanzate in queste ore. Ho fiducia che avvenga come uomo di legge
e come cittadino che ama il calcio". "La giustizia che
distingue, anche in sede disciplinare, è la giustizia più
credibile ed autorevole e le sentenze che commina di qualsiasi segno
siano assumono ancora maggiore significato - conclude il legale
-. Di questo credo che l' autorevolissima presidenza di Ruperto
e le competenze del collegio da tutti riconosciute possano e debbano
essere una garanzia".
I legali della Fiorentina “Non abbiamo rinunciato
alla difesa”
La Fiorentina non rinuncia e non rinuncerà a difendersi
nel processo a Calciopoli. Lo hanno precisato i legali della società
viola dopo che la scelta di presentare solo delle note d'udienza
è stata interpretata da alcuni come la volontà di
non difendersi nel dibattimento. "Vogliamo smentire con assoluta
fermezza questo tipo di impostazione - ha detto l'avvocato Alberto
Bruni - perché non solo non abbiamo rinunciato alle difese,
anzi abbiamo fatto la fatica di prepararle, ma soprattutto abbiamo
scelto questa linea per un segno di rispetto nei confronti della
Caf". Una scelta, ha concluso, "anche per avere la sicurezza
che le nostre tesi e documentazioni rimanessero scritte e facilitare
così il compito di chi ci giudica".
In conclusione la Fiorentina ha chiesto di chiarire la scelta fatta
ieri dalla difesa di non fare l'arringa orale. "Volevamo spiegare
perché abbiamo letto che la stampa ha dato un'interpretazione
di questa scelta" ha detto l'avvocato Alberto Bruni. "Ma
lo sappiamo che questo è il modo più intelligente
di difendersi. Abbiamo apprezzato quello che avete fatto, è
la maniera migliore" ha concluso Ruperto
Il legale della Lazio chiede di acquisire gli
atti di Reggina Lazio
Acquisire nel processo in corso gli atti relativi all'incontro
Reggina-Lazio del campionato 2004-05, che invece fanno parte della
seconda tranche d'inchiesta, quella che riguarda oltre alla società
calabrese, Empoli, Arezzo, Siena, Messina e Lecce, su cui ha già
cominciato gli interrogatori Borrelli che riprenderanno l'11 luglio.
Lo ha chiesto l'avvocato della Lazio Vincenzo Siniscalchi in un
passaggio del suo intervento nel processo a Calciopoli. Tornando
alle responsabilità della Lazio, Siniscalchi ha sottolineato
come la società biancazzurra "non ha mai parlato con
i designatori e gli arbitri". Abbiamo, ha aggiunto, "reso
omaggio alla terzietà dei direttori di gara". - L'indagine
che ha portato all'apertura del processo al calcio è "condizionata
da un teorema", una "suggestione" che non trova riscontro
nella realtà. Lo sostiene l'avvocato della Lazio Vincenzo
Siniscalchi nella sua arringa al processo in corso all'Olimpico,
sottolineando "il dissenso pieno" della società
biancazzurra nei confronti delle accuse "così formulate
dalla procura". Siniscalchi ha chiesto alla Commissione di
valutare attentamente queste premesse, perché "non c'é
nulla di peggio in un processo sportivo" di incorrere nella
"suggestione del teorema". "Noi - ha aggiunto il
legale - non abbiamo difeso i diritti della Lazio in nome di una
cordata, né abbiamo sottoscritto un'ipoteca nell'elezione
di nessuno"
Bertini “Immagino un futuro da arbitro legale”
"Mi immagino un futuro da arbitro...". Non ha dubbi Paolo
Bertini, uno degli arbitri sotto accusa nel processo dell'Olimpico
"Mi sento sotto processo - ha dice ai giornalisti fuori dell'aula
- e non voglio giudicare le dichiarazioni di altri colleghi come
Rodomonti che hanno detto di sentirsi abbandonati dalla Federazione.
Sono loro opinioni". Il suo legale Marco Messere sottolinea
invece un aspetto: "Adesso vediamo quello che succede, ad ogni
modo, se fosse necessario, andremo avanti in tutti i gradi di giudizio.
Di sicuro se il mio assistito dovesse essere condannato la riterrei
la più profonda ingiustizia da quando faccio l'avvocato".
Massese esporrà nel pomeriggio in aula le sue tesi difensive.
Rizzo (Pdci) “Occorre fare pulizia”
"Occorre tornare allo spirito che inizialmente muoveva il
calcio, ad un sano agonismo basato su di una competine pulita. Vincere
la finale e' importante tanto quanto fare pulizia nel calcio".
Lo ha detto Marco Rizzo, presidente della delegazione dei Comunisti
italiani al Parlamento europeo. E a chi gli ricorda la proposta
di amnistia su calciopoli in caso di vittoria sul Mondiale, Rizzo
replica: "non scherziamo".
Peggiorano le condizioni di Pessotto. Febbre e
problemi epatici. Stop alle visite e niente finale in tv.
Gianluca Pessotto continua il suo lungo recupero. Le condizioni
dell'ex giocatore della Juventus, ricoverato all'ospedale "Le
Molinette" di Torino, sono peggiorate rispetto ai giorni scorsi.
Permangono la febbre, che sale fino a 38.5, i problemi al fegato
e le difficolta' al polmone destro. Gianluca e' piu' sedato e non
e' in condizioni di reggere le viste come nei giorni scorsi. Anche
la moglie Reana puo' vederlo per solo venti minuti circa. "Le
partite si vincono e si perdono ma non si vincono mai 4-0 - ha dichiarato
il dottor Pierpaolo Donadio, responsabile della Rianimazione dell'ospedale
"Le Molinette" di Torino - l'evoluzione di un paziente
di questo genere e' sempre cosi'. E' un miracolo che sia arrivato
vivo in ospedale, e' un miracolo che non sia morto entro 48 ore
ma per il terzo miracolo ci vorra' ancora del tempo. Al momento
in cui Pessotto arrivo' all'ospedale avrei messo la firma per essere
in queste condizioni ora". Donadio, nel presentare le condizioni
del team manager del club bianconero ha tenuto a precisare che "dopo
quattro giorni, invece, avrei sperato che oggi fossimo in una condizione
migliore. Pero' in questi casi i conti si fanno sempre alla fine".
In mattinata, oltre all'ex designatore Pierluigi Pairetto, Gianluca
Pessotto ha ricevuto le visite dell'arbitro Roberto Rosetti, appena
rientrato dalla Germania, e dell'ex compagno di squadra alla Juventus
Giorgio Chiellini. Domani inizia un altro giorno lungo per Gianluca
che non ha intenzione di mollare. "Le partite si vincono e
si perdono ma non si vincono mai 4-0 - ha dichiarato il dottor Pierpaolo
Donadio, responsabile della Rianimazione dell'ospedale "Le
Molinette" di Torino - l'evoluzione di un paziente di questo
genere e' sempre cosi'. E' un miracolo che sia arrivato vivo in
ospedale, e' un miracolo che non sia morto entro 48 ore ma per il
terzo miracolo ci vorra' ancora del tempo. Al momento in cui Pessotto
arrivo' all'ospedale avrei messo la firma per essere in queste condizioni
ora. Dopo quattro giorni, invece, avrei sperato che oggi fossimo
in una condizione migliore. Pero' in questi casi i conti si fanno
sempre alla fine". In mattinata, oltre all'ex designatore Pierluigfi
Pairetto, ha ricevuto le visite dell'arbitro Rosetti, appena rientrato
dalla Germania, e dell'ex compagno di squadra alla Juventus Giorgio
Chiellini.
E Gianluca non vedra' in televisione la finale dei Mondiali, come,
invece, si sperava qualche giorno fa. Lo escludono i medici. ''Non
e' piu' in coma farmacologico - ha spiegato il primario Pier Paolo
Donadio - ma dobbiamo tenerlo sedato, perche' la febbre e i problemi
al fegato restano e lo affaticano molto''. ''Anche se migliorasse
- ha proseguito - non avrebbe comunque abbastanza forze per rimanere
in posizione tale da vedere la televisione, ne' per restare sveglio
tutto il tempo della partita''. Sulle ragioni per cui le complicanze
al fegato e la febbre non siano passate e siano costanti per il
terzo giorno, al momento non ci sono certezze. ''Abbiamo molte ipotesi
- ha affermato Donadio - ma nessuna definitiva. Dobbiamo attendere.
Chi conosce l' andamento del decorso di pazienti cosi' traumatizzati
sa bene che e' cosi'''.
Servizi precedenti
06/07:
Continuano le difese: Il Milan contrattacca
e la Lazio si proclama innocente. Il Milan
scarica Meani e la Fiorentina decide di non parlare. Folena
“Ridicolo parlare di processo sommario”. Il
legale di Carraro “Ha difeso le istituzioni, va prosciolto”.
Il Legale di Messina “pieno proscioglimento”.
Siparietto di Ruperto. Pessotto stabile. Al
suo capezzale arriva Boniperti. I medici “Tappe normali del
decorso”.
05/07
Ruperto tiene tutti a posto: “Ora veniamo
al sodo”. E’ il turno delle difese:
La Juve chiede esplicitamente la B. Lotito e Della Valle no. Ministro
Melandri “Nessun complotto politico. I successi non cancellano
scandali”. Rossi “La giustizia
farà il suo corso”. Da Carraro
a Lotito le difese danno il meglio di se. Pessotto
vuol vedere la finale. Conte gli porta la notizia. Condizioni stazionarie.
04/07
Richieste pesanti di Palazzi: Juve in C, Milan
Fiorentina e Lazio in B, fuori dirigenti e arbitri coinvolti. Ruperto
“Non ci sono tempi predeterminati”. Reazioni
di Mazzini. Berlusconi, De Sisti, De Santis, Pairetto, Paparesta,
Tagliavento, Ingargiola, Galliani, Chiamparino. Addio
ad una generazione di arbitri. Leggero peggioramento
per Pessotto, ma i medici sono ottimisti. Capello lo va a trovare.
03/07
Pugno duro della CAF: respinte tutte le eccezioni.
I nove punti dell’ordinanza di Ruperto.
I legali chiedono di escludere le intercettazioni ma Palazzi
ribadisce la loro validità. Si apre
il mercato, Borrelli invoca il rispetto delle regole. Stabili
le condizioni di Pessotto. In visita la madre e anche Nedved.
02/07:
Si parte, pronti per il maxiprocesso al calcio.
Avvocati all’attacco. Pessotto
migliora. I medici ottimisti. Montero torna
dall’Uruguay per il suo amico Pessotto.
01/07:
Il Presidente della corte federale, De Lise,
si autosospende. Week end tranquillo prima
del maxiprocesso. Pessotto migliora, apre gli occhi e riconosce
le persone. La moglie “Sono
più sollevata”. A Torino la giornata
dell’orgoglio bianconero, in 20.000 in corteo. Secondo
un indagine Moggi colpevole del calciopoli e Del Piero con Elkann
fautori della rinascita della Juve
30/06
Secondo i legali di Bergamo e Pairetto, intercettazioni
inutilizzabili nel processo. Entro il 26 luglio
il nuovo presidente di Lega (che non sarà un presidente di
club) e nuove regole. La Lazio contesta la nomina di Rossi.
Si affilano le armi per il processo.
Galliani assicura “Tutti i club di A e B sono in regola”.
Il rinvio non preoccupa la UEFA. Cellino:
I dirigenti abbiano diritto a difendersi. Quadro
clinico grave per Pessotto, ma lui resiste.
29/06:
Il processo al calcio parte ma viene rinviato
a lunedì. Si inseriscono cinque club. Ministro
Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia.
Moggi doveva presentarsi”. Il Codacons chiede la diretta
TV del processo. Quattro club a rischio.
Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”. Le
memorie difensive e le istanze dei club. Dattilo:
“Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”.
Parte la nuova Juve. Per
Pessotto un cauto ottimismo
28/06
Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’.
Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi.
Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il
processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti
“La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La
Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni
pronto a costituirsi parte civile. De Santis
vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente
Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust
diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”
27/06
Ripartita a pieni giri l’indagine di
Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le
lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza.
Perquisita la sede del Sora. Pessotto
vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è
gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini
“Sostituire anche Palazzi”. La
Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine.
GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo
26/06
Riparte l’inchiesta di Borrelli con
le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva
il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti
Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”.
Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani.
Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini
“Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato
il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive
di Juve, Milan, lazio e Fiorentina
25/06
Moratti “Un colpo di spugna sarebbe
molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli
“Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio
“No all’amnistia. Lo scandalo è grave”.
Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto,
Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per
conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato
dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”
24/06
Lunedì Borrelli riprende il lavoro.
Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario
Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le
vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni
fasulle per anni”. Corbelli si costituisce
parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco.
Il Financial Times scettico sulla retrocessione
della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta
di Borrelli
23/06
Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De
Santis attacca Ancelotti. Abete “Il
mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In
Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”.
Il processo partirà il 29 giugno.
Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della
Valle “Siamo innocenti”. I sociologi
sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport
22/06
Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve,
Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le
accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La
Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi.
Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”.
Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria
è fuori”. Speculazioni in borsa:
in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan
21/06
Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario
della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete:
Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi
“Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça)
“Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi:
“Il Milan defraudato”. Perquisita
la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo)
“Faremo la Champions League”
20/06
Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati.
I parlamentari scrivono a Rossi “Ora
ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine
disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De
Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte
a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali:
“Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”.
Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace
che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso
“Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”
19/06
Borrelli chiude l’inchiesta con una
relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il
calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può
guarire”. A rischio la sponsorizzazione
degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti
“Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini
(Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”
18/06
Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere
che useranno il pugno di ferro. In attesa
della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di
Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”.
Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia
“Troppa rabbia”. 30 mila tifosi
rossoblu festeggiano la fine di un incubo
17/06
Il difensore Antonaccio denuncia su di un
libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni,
compromessi e ricatti”. L'ex Presidente
del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli
(Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli
prepara le relazioni. Nella prima tranche
d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp.
Petrucci “Di amnistia non se ne parla
proprio”
16/06
Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone
e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai
politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora
restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla
Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità
del processo. Secondo Adiconsum falsato il
30% delle partite del campionato 2003/04. La
Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è
stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi
auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”
15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente
della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi
allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a
Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia
sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro
Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”.
Rossi “Se Galliani è in conflitto
di interessi non è un mio problema”.
14/06
Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario
dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro
torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento
della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto.
Pagliuso chiede la riammissione in serie B
del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui
PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo
l’irruzione di Moggi”. Prosegue
l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta
stralcio che riguarda giudici e polizia. La
Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli
13/06
Chiuso il primo filone di indagini. Il
Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si
difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del
CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete
e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon
“Bello sudare la maglia per l’Italia”. I
favori della “cupola” alla Lazio. La
Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.
12/06
Girando da Borrelli “Nessuna gara era
preordinata”. Ascoltato il dipendente
della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”.
Anche la Samp nell’indagine. Blatter
“Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La
Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani,
Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.
11/06
Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo
da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun
muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la
giustizia sportiva”. Gli sponsor della
Juve ripongono la loro fiducia nella società
10/06
Borrelli si concede una pausa. Il
Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”.
Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del
Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi”
L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”
09/06
Borrelli contro un “muro difensivo concordato”.
Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non
esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro
e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a
Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà
“Presto regole per i procuratori”. Adiconsum
presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004.
Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”
08/06
Bergamo interrogato per nove ore “Fatto
fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio.
Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca
a Carraro. Della Valle “Non abbiamo
fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso
di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani
ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi
07/06
Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta.
Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10
giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione
Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone:
“Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci
Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’”
06/06
Borrelli mette sotto torchio gli arbitri.
No Intertoto per il calcio italiano.
E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni:
“Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio
e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra
Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter
“Felice della reazione delle autorità italiane”
05/06
Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro
su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la
sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal
PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per
due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non
risponde. Pelè “Spero che la
giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono
arbitri professionisti”
04/06
Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato
per tre ore. Il Milan si ribella: “Una
campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci
scappa il morto
03/06
Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a
Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta
sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve.
Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà
sempre un grande”
02/06
Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso.
Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005:
Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati
danneggiati”. Il Legale di Moggi replica
a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”.
Spalletti in procura a Napoli.
01/06
Il commissario Rossi: “Una situazione
che non pensavo così grave”. Secondo
l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina
in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi
sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto
deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.
31/05
Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio
pulita”. Il difensore di Moggi: “Il
Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive".
Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”.
Verdone “Di fronte allo scandalo del
calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io
alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.
29-30/05
Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro
cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio
nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per
i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi
per ora non ipotizzabile”. Del Piero
“Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi
A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.
28/05
Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana
intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori
dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.
27/05
Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel
vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il
figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”.
Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato
paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato
è già condannato”. Peruzzi
accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.
26/05
Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli:
Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani
rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer
ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli
era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al
calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il
figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.
25/05
Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e
Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro
ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza
psicologica, invece...”. Cecchi Gori
“Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti
della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la
Lazio. I tiofosi
si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono
Boniperti presidente della Juve
24/05
Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove
regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre
il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al
conflitto d’interessi”. La Finanza
nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura.
Galliani confermato in Lega. Cannavaro:
“Gli scudetti della Juve, meritati”
23/05
Calcio nel caos: Il commissario della FIGC,
Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta
“Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi.
perquisita la sede della
Torres
22/05
Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto.
Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni
di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti.
Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido
Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv.
Stagliano “La Juve in B”
21/05
Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante
nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a
Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”.
Chieste le dimissioni di Lippi. Le
intercettazioni di De Santis
20/05
Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi.
Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi.
Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le
tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno
19/05
Calcio nel caos: La Gea controllava anche
Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di
Carraro sono finte”. Interrogati Lippi
e Zeman. Si dimette il Generale Pappa
18/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza
pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano
le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi
nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve
17/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro.
Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi
accertamenti. Definite le competenze delle
Procure di Roma e Napoli.
16/05
Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della
FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci
rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.