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Consumatori
Sblocco del telefonino dopo un anno, utente cita la Tre (H3G) per inadempienze 17/05 Ha acquistato un telefonino a prezzi promozionali, ma si è
visto cambiare, senza essere informato, le regole che disciplinano
lo svincolo dal blocco che impedisce l' uso dell'apparecchio con altri
gestori di telefonia mobile. E' quanto accaduto ad un catanzarese
che ha deciso di citare per danni la società Tre-H3G rivolgendosi
all' avv. Rossana Greco, legale del Comitato difesa consumatori. Il
consumatore, ha riferito in comunicato, nel novembre 2005 ha acquistato
un telefono marchiato "3" a prezzo promozionale. "Non
riscontrando la convenienza delle tariffe offerte dalla compagnia
- è scritto in una nota - non volendo ricorrere allo sblocco
illegale del telefonino e visto che le clausole contrattuali prevedevano
la possibilità di chiedere lo sblocco gratuito del telefono
non prima di 12 mesi dall' acquisto, il consumatore ha chiesto alla
Società Tre lo sblocco dell' apparecchio alla scadenza di un
anno. Il call-center della Tre con sorpresa informava il consumatore
che per sbloccare gratuitamente il telefono occorreva attendere ben
18 mesi, e non i 12 mesi per come espressamente scritto sulla stessa
confezione del prodotto". Se il consumatore avesse voluto sbloccare
prima il telefono, inoltre, il call-center lo ha informato "che
si sarebbe dovuta pagare in più una somma di circa 200 euro".
"Anziché ricorrere subito alle vie legali - prosegue la
nota - il consumatore ha preferito attendere la scadenza degli ulteriori
e vessatori sei mesi prima di chiedere nuovamente lo sblocco. Passati
altri sei mesi di attesa, e senza usare il telefono perché
non compatibile con schede di altri gestori, l' utente ha nuovamente
diffidato la Società Tre a sbloccare immediatamente il cellulare.
Nonostante tutte le richieste formali e informali per risolvere la
controversia, la Società telefonica non ha inteso attivarsi
per effettuare lo sblocco. Addirittura, dopo il danno la beffa: il
call-center informava il consumatore che l' attesa per lo sblocco
effettivo del telefono sarebbe stata di diversi mesi". "Così,
dopo questa lunga trafila - ha sostenuto l' avvocato Greco - il consumatore
ha chiesto il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali". Prezzi: In aumento la pizza, in calo il caffè 26/04 Divisi e in ordine sparso. E' quanto starebbe accadendo per
i costi di due tra i più apprezzati appuntamenti gastronomici
degli italiani: il caffé e la pizza. Per una delle bevande
più amate nello Stivale - informa uno studio della Fipe-Confcommercio,
che ha fotografato l'andamento dei prezzi a febbraio scorso - il ribasso
più sostenuto lo avrebbe incassato Campobasso (-2,85%, portando
da 73 a 71 centesimi la consumazione al banco), ma in termini di prezzo
il caffé meno pesante per il portafogli viene sorseggiato a
Bari (64 centesimi, grazie anche a un ribasso contenuto dello 0,09%
rispetto a febbraio dell'anno scorso). Per la pizza invece prezzi
alle stelle a Milano, Venezia, Padova e Roma; più a buon mercato
invece a Reggio Calabria. Per il caffé, spiega la Fipe, l'aumento
maggiore sarebbe stato individuato a Perugia (pari al 2,52%, che ha
portato il costo da 75 a 77 centesimi di euro), ma in termini assoluti
il prezzo più in Italia viene praticato a Bolzano (97 centesimi).
Inoltre, secondo l'indagine della Federazione dei pubblici esercizi
della Confcommercio, la graduatoria relativa alla più alta
percentuale di bar ogni mille abitanti vede in prima posizione Como
e Mantova (con il 4,9%). Per quanto riguarda poi la città di
Napoli, storico punto di riferimento nazionale per il caffé
e la pizza, lo studio della Confcommercio evidenzia una flessione
del numero dei bar e un contestuale e generalizzato aumento del costo
della tazzina (+1,38%, a 0,71 centesimi). Per la pizza, ricorda la
Fipe-Confcommercio, a febbraio scorso l'aumento più consistente
(rispetto a un anno prima) è stato registrato a Brescia (+77,6%,
portando il costo medio da 4,33 a 7,70 euro). Tuttavia, viene precisato,
il costo praticato nella città lombarda continua ad essere
più basso rispetto quello di Milano (che guida la classifica
con 9,46 euro), seguita da Venezia (8,94), Padova (8,48) e Roma (8,37
euro). Come accennato, la pizza più economica la si può
mangiare invece a Reggio Calabria (5,43 euro, contro i 5,51 di febbraio
2006), che nella classifica della convenienza riesce a fare meglio
di Napoli (5,91) e Potenza (5,99 euro contro, tuttavia, i 5,73 del
2006). Quindi, conclude lo studio, ancora una volta è Campobasso
ad imporsi per il maggior ribasso, con una variazione del 14,49%,
che consente quest'anno di spendere 6,44 euro contro i 7,53 di un
anno fa. Codacons “10 anni dopo la legge sull’usura, il fenomeno dilaga” 24/04 "Sono trascorsi esattamente dieci anni dall' entrata in
vigore della legge contro l' usura, ma il fenomeno continua a dilagare
e ciò avviene a dispetto delle denunce che sono in costante
calo". E' quanto si afferma in una nota del Codacons Calabria.
"In questa tragica situazione - prosegue la nota - la nostra
regione è tra quelle che soffrono maggiormente la piaga dello
strozzinaggio. Il Codacons ha preso in considerazione alcuni parametri
quali indicatori di una situazione di potenziale difficoltà
capace di esporre i cittadini al rischio usura. Il Codacons ha considerato
la situazione occupazionale, la frequenza dei protesti, il numero
di procedure fallimentari, la presenza della criminalità, le
denunce di estorsione ed usura, la presenza ed il numero di sportelli
bancari sul territorio, le sofferenze registrati negli istituti di
credito ed il costo del denaro praticato ai cittadini. Solo per fare
un esempio, laddove viene riscontrato un alto numero di protesti e
di procedure fallimentari, dove i tassi di interesse praticati dagli
Istituti di Credito sono particolarmente elevati e vi sono numerosi
conti correnti in 'sofferenza', allora maggiore è il rischio
di ritrovarsi tra le fauci degli strozzini. E' innegabile che in Calabria
il costo del denaro sia praticamente il doppio, rispetto alle regioni
del Nord-Italia. Com' è possibile ipotizzare uno sviluppo del
territorio a queste condizioni". "La Regione - sostiene
Francesco Di Lieto del Codacons Calabria - dovrebbe revocare l' autorizzazione
all' esercizio del credito per quegli istituti che in Calabria praticano
condizioni discriminatorie per i singoli cittadini e per le aziende.
Il più elevato costo del denaro incide negativamente sullo
sviluppo economico della regione e sull' occupazione, spingendo molti
giovani a trasferirsi in altre zone del Paese nelle quali le condizioni
economiche sono più favorevoli ovvero a rivolgersi all' anti-stato.
In Calabria viviamo in una situazione discriminatoria, rispetto al
resto del Paese ed imposta dai colossi della finanza, che deve finire.
La presenza della Regione Calabria al fianco ed a sostegno degli imprenditori
tartassati, deve essere un segnale per l' affermazione del principio
di legalità nel nostro territorio e un gesto per tentare di
difendere i cittadini e la disastrata economia nei confronti di istituti
bancari che raccolgono il denaro dei calabresi, pagandolo pochissimo,
per poi investirlo in altre zone del paese". Codacons “A rischio usura il debito delle famiglie” 17/04 Cresce in maniera esponenziale l' indebitamento dei calabresi.
A sostenerlo è il Codacons Calabria secondo cui "ci sono
rischi non solo per beni di prima necessità come la casa, ma
anche per acquistare elettrodomestici, per pagare le spese mediche
o la comunione dei bambini". "Così, mentre prima
si chiedeva un prestito solo per grandi acquisti - è scritto
nella nota dell' associazione consumatori - ora si è costretti
a domandare credito anche per fare la spesa. Da queste considerazioni
emerge che, a causa del caro-vita, per poter mantenere lo stesso tenore
di vita le famiglie calabresi sono costrette ad indebitarsi. Chiedere
un prestito e rimandare a tempi migliori il pagamento, ma il pericolo
sta proprio qui. Se ora si rimane allettati dall' idea di comprare
e iniziare a pagare il prossimo anno, non dimentichiamo che prima
o poi arriverà il momento di saldare le rate e lo stipendio,
purtroppo, non sarà aumentato". "Riceviamo continue
segnalazioni di cittadini - prosegue la nota del Codacons - costretti
a chiedere un finanziamento non per effettuare acquisti, ma per pagare
altri prestiti. Un circolo vizioso che rischia di generare una nuova
categoria di poveri. Ma questo fenomeno dilagante della richiesta
di finanziamenti lascia spiragli sempre più ampi al rischio
usura. La legge 108/1996 stabilisce che scatta l' usura quando il
tasso supera del 50% il tasso medio rilevato ufficialmente ogni trimestre
e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. E' bene chiarire che il 'tasso'
cui deve farsi riferimento è il Taeg, cioé il tasso
annuale effettivo globale, che deve comprendere anche tutte le spese
accessorie (costi della pratica, costi di commissioni varie, spese
di assicurazione). Tali spese, infatti, non sono incluse nel Tan,
il tasso annuale nominale. Per comprendere se siamo vittime di usura
occorre far riferimento al TAEG che indica il costo reale del finanziamento.
La clausola di un mutuo o di un finanziamento che prevede tassi usurari
deve essere considerata nulla" Adusbef: Sulle banche on-line poca trasparenza 24/03 Il 60% dei siti internet delle banche non offre al cliente un adeguato livello di informazione su prodotti e servizi. E' questo l'esito dell'inchiesta svolta da Adusbef su 26 istituti di credito per verificare la trasparenza delle informazioni fornite al cliente su conti correnti, mutui, prestiti ed investimenti. Dal punto di vista qualitativo l'associazione dei consumatori dà la palma dei migliori a Monte dei Paschi di Siena, Deutsche Bank e Poste Italiane. Secondo quanto rileva l' Adusbef, i siti meno qualificati per trasparenza, accessibilità, navigabilità, informazioni fornite e completezza, sarebbero invece quelli di banca Mediolanum, Unipol, della rete Banca Intesa e Bnl. In merito alle informazioni sui conti correnti, fra i 26 siti indagati solo dieci riportano l'entità dei tassi attivi e passivi. Per gli attivi l'intervallo va dallo 0,0% di Bipop Carire allo 0,5% di Monte dei Paschi. Per i passivi dall'8,77% del Monte dei Paschi al 14,85% di Carifirenze. Gli altri 16 rimandano a fogli informativi presenti allo sportello. Sui prestiti solo otto dei 26 siti riportano i livelli di tasso (Taeg) mentre gli altri 18 rimandano ai fogli informativi. L'intervallo va dall'8,41 di Bipop Carire al 14,27 di Banca Antonveneta. Solo quattro siti permettono di giungere ai tassi applicati dalla banca sui mutui. Il livello minimo viene indicato dalla Banca del Fucino (4,08%), il massimo da Carifirenze (5,85), mentre la Banca Popolare Italiana indica solo il tasso dell'Euro Interbank Offered Rate (euribor) a +0,80. Per quanto riguarda gli investimenti l'Adusbef lamenta la presenza di "informazioni confuse e variegate". Si va da Banca Intesa (il sito della rete Intesa, separato da quello Intesa-San Paolo) che rimanda a fogli informativi presenti negli sportelli, a Banca Mediolanum che permette l'accesso alla totalità dell'offerta dei servizi di investimento. "Non è raro" si legge nella ricerca, anche il rimando ad altri siti. Adusbef sottolinea che, in base al Testo Unico Bancario, i prospetti informativi su conti correnti, mutui, prestiti ed investimenti dovrebbero essere pubblicati sui siti web in maniera chiara per consentire al cliente un'informazione preventiva adeguata. Lo stesso obbligo di legge è imposto da una delibera del Comitato interministeriale del Credito e Risparmio del 2003. L'unico rimedio che l'associazione di consumatori ritiene utile per arginare questa "mancanza di trasparenza" è un intervento più deciso della Banca d'Italia, "che dovrebbe svolgere un ruolo più stringente nel far rispettare la legge, per sradicare la cultura dell'approssimazione dagli istituti di credito". Il quadro poco confortante dipinto dall'inchiesta di Adusbef può suscitare preoccupazione se si considera che i cittadini che si rivolgono alle banche online per cercare informazioni su specifici prodotti o servizi sono sempre in aumento. L'ultimo rapporto di Nielsen NetRatings (luglio 2006), infatti, ha messo in evidenza che nel primo trimestre 2006 gli utenti dei siti banking in Italia sono stati più di sette milioni e mezzo. Se si pensa poi che, secondo il terzo rapporto sulla multicanalità delle banche condotto dall'Abi a luglio 2006, i conti correnti abilitati ad essere utilizzati tramite Internet o Mobile Banking hanno toccato quota nove milioni, diventa ancora più evidente la necessità per i consumatori di avere informazioni complete e trasparenti accessibili dai siti web delle banche. In Calabria si spendono 51,6 milioni di euro per le revisioni auto 13/03 Nel 2006 gli automobilisti calabresi hanno speso 51,6 milioni
di euro per far revisionare i loro autoveicoli presso le officine
private autorizzate. Questi valori derivano da elaborazioni su dati
ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti eseguite
dall'Osservatorio Autopromotec, la struttura di ricerca della più
importante manifestazione fieristica internazionale di attrezzature,
prodotti e servizi per l'assistenza ai mezzi di trasporto. La cifra
comprende il pagamento della tariffa fissata per le revisioni per
complessivi 13,5 milioni di euro ed il costo delle operazioni di manutenzione
e riparazione necessarie per porre gli autoveicoli in grado di superare
i controlli previsti, cioé la spesa per la cosiddetta attività
di pre-revisione, che ammonta a 38,1 milioni di euro. E' Cosenza la
provincia della Calabria che registra con 20,2 milioni di euro la
spesa più alta per revisioni e prerevisioni eseguite nel 2006.
Seguono le province di Reggio Calabria con 14,1 milioni, Catanzaro
con 9,5 milioni, Crotone e Vibo Valentia con 3,9 milioni di euro.
Nel 2006 in tutta Italia gli automobilisti hanno speso per la revisione
dei propri autoveicoli 1.731 milioni di euro, rispettivamente 453,6
milioni di euro come pagamento della tariffa fissata per la revisione
e 1.277,4 milioni di euro per l'attività di pre-revisione.
Rispetto al 2005 il calo è stato del 10,3%, dovuto al minor
numero di autoveicoli chiamati al controllo (che è passato
dai 12 milioni 644 mila del 2005 agli 11 milioni 204 mila del 2006). Petizione del Codacons contro lo scatto alla risposta sui cellulari 25/02 Parte dalla Calabria una petizione per eliminare il balzello dello scatto alla risposta nei telefonini. Protagonista dell'iniziativa è il Codacons, che si propone, attraverso una raccolta di firme, di sensibilizzare l'opinione pubblica per costringere le compagnie telefoniche ad abolire lo "scatto alla risposta". Lo 'scatto alla risposta', ricordano i consumatori, porta nelle casse dei gestori telefonici circa 400 delle vecchie lire per ogni singola chiamata (oltre alla normale tariffa), e questo avviene anche se la conversazione non viene posta in essere per problemi sulla linea telefonica. In passato si era sostenuto che questo contributo dovesse servire a sostenere economicamente l' allora nascente rete mobile, affinché avesse piena diffusione su tutto il territorio nazionale. "Ma oggi - dice Codacons - lo scatto alla risposta non trova nessuna giustificazione, anzi, costituisce un modo per rendere meno chiare e trasparenti le tariffe". Codacons “Strani disguidi sui conti correnti di Poste Italiane” 19/02 Una diffida "a cessare pratiche scorrette e vessatorie
nei confronti dei propri clienti" è stata rivolta a Poste
Italiane dal Codacons al quale si sono rivolti due catanzaresi dopo
"'strani' disguidi che si verificano per i titolari di un conto
corrente postale". Il Codacons ha anche chiesto "pubbliche
scuse per i protagonisti della triste vicenda". "Un utente
catanzarese - è scritto in un comunicato - ad inizio di febbraio,
si è recato all'Ufficio postale per versare sul proprio conto
corrente un assegno di circa 4.000 euro. Com'é naturale, le
condizioni di contratto prevedono che la somma non sia immediatamente
disponibile. Occorre, infatti, per avere la disponibilità dell'importo
versato, che sia decorso un determinato lasso di tempo. Nel caso in
questione, proprio sulla ricevuta del versamento, Poste Italiane indicavano
che la somma versata sarebbe stata disponibile a far data dal 14 febbraio".
Il correntista, riferisce il Codacons, il 14 febbraio si è
recato a verificare la disponibilità sul proprio conto corrente,
ma nel quel giorno né nei giorni successivi, la cifra era disponibile.
Alla richiesta di spiegazioni, l'ufficio postale, secondo quanto riferisce
il Codacons, avanza "dubbi sulla solvibilità del soggetto
che ha emesso l'assegno". Il correntista ha quindi rintracciato
chi ha emesso l'assegno, fugando ogni dubbio sulla sua solvibilità.
"Ora - é scritto nella nota del Codacons - i soggetti
indignati con le poste sono due. Da una parte il correntista che non
riesce ad avere la disponibilità del proprio denaro e dall'altra
il soggetto che ha emesso l'assegno, dipinto ingiustamente come un
pericoloso truffatore. Entrambi sono risoluti a portare Poste Italiane
in tribunale e hanno deciso di rivolgersi al Codacons per denunciare
un comportamento illegittimo tenuto nei loro confronti". "Questo
- conclude la nota dell'Assocazione - non è certo il primo
caso del genere che ci viene segnalato. Non vorremmo trovarci dinnanzi
ad un ingegnoso sistema finalizzato a 'giocare' sui giorni di valuta
per derubare gli Utenti di conto correnti postali". Il Codacons Calabria contro i costi delle ricariche dei cellulari 11/01 Il Codacons Calabria avvierà una serie di cause per
conto di utenti che vogliono farsi restituire i soldi spesi per ricaricare
il credito del proprio telefonino. E' quanto si afferma in un comunicato
dell' associazione dopo le dichiarazioni del ministro per lo sviluppo
economico Pierluigi Bersani e in attesa del pronunciamento dell' Autorità
per le comunicazioni. "In un anno - afferma il presidente di
Codacons Calabria, Maria Stefania Valentini - i consumatori hanno
speso circa 2 miliardi di euro per tale inutile balzello, soldi che
devono rientrare nelle tasche degli utenti. Per questo invitiamo tutti
i cittadini a conservare le ricariche o le ricevute di avvenuta ricarica,
così da poter avviare azioni di massa dinanzi ai giudici di
pace contro i gestori telefonici, chiedendo non solo la restituzione
di quanto pagato, ma anche gli interessi maturati su tali costi".
"E se l' Antitrust e l'AGCOM non prenderanno seri provvedimenti
per cancellare i costi di ricarica - prosegue Valentini - siamo pronti
a citare in giudizio i presidenti delle due autorità". Codacons fa guerra alla Telecom: Canone illegittimo 09/01 "Il canone che Telecom Italia chiede agli utenti è
illegittimo". A sostenerlo, in un comunicato, è il Codacons
Calabria che annuncia di avere provveduto all' attivazione di un'
azione giudiziaria per conto di un utente catanzarese che intende
non corrispondere più la somma alla società e punta
a ottenere il rimborso dell' importo dei canoni corrisposti. Per il
Codacons "sulla base di quanto statuito dall' art. 3 del DPR
nr. 318/97, che impone a Telecom di fornire 'il servizio universale'
su tutto il territorio nazionale", si deve ritenere "che
il servizio consiste nella fornitura di alcuni servizi, ma che nella
norma non viene nominato alcun canone di abbonamento. Il successivo
comma 4, infatti, - prosegue la nota - attribuisce il servizio alla
società Telecom spa e aggiunge che il suddetto servizio viene
effettuato dallo stesso gestore, ma dal primo gennaio 1998, può
essere espletato anche da altre società di telecomunicazioni".
In merito alla clausola contrattuale che vincolerebbe l' utente al
pagamento del canone, nelle nota dell' associazione dei consumatori
si precisa che "il contratto di utenza telefonica è un
'contratto di adesione' e, in quanto tale, appare necessario verificare
la eventuale vessatorietà della clausola che prevede il pagamento
del canone di abbonamento, facendo riferimento all'art. 1469 bis del
Codice civile". Per il presidente di Codacons Calabria Maria
Stefania Valentini che fa riferimento alla normativa in vigore "la
clausola deve essere considerata ingiusta e vessatoria e, quindi,
inefficace". Codacons “Attenzione a sottoscrivere piani finanziari” 14/11 "La nostra vicenda si è conclusa positivamente,
poiché il Monte dei Paschi, alla fine ha provveduto a restituire
tutte le somme versate in questi anni dalla risparmiatrice, accollandosi
tutte le rate a scadere per i prossimi quindici anni". A dirlo
è stato l'avv. Francesco Di Lieto, che ha seguito la vicenda
di "un piano finanziario stipulato dal Monte dei Paschi di Siena"
e sottoscritto da una ragazza di 18 anni. "Simona - è
scritto in un comunicato del Codacons Calabria - aveva aderito ad
una proposta avanzata da un promotore finanziario che le aveva lasciato
credere di stipulare un piano di accumulo, mentre le veniva fatta
sottoscrivere un mutuo da rimborsarsi in quindici anni. Inoltre ignorava
di non poter sospendere i pagamenti per nessuna ragione. Simona apprendeva
solo attraverso la stampa che il prodotto acquistato, lungi dall'essere
un piano di accumulo pensionistico, altro non era che un prestito
per investimenti finanziari". "A tutti coloro che si trovassero
nelle medesime condizioni di Simona - prosegue la nota - il Codacons
ricorda che chi avesse stipulato i piani finanziari denominati 'MyWay'
o '4You' attraverso promotori finanziari può venire a capo
della 'trappola' evidenziando l'omessa indicazione della clausola
inerente il diritto di recesso, così come prevista dall'art.
30 del D.Lgs nr. 58/1998 che recita: 'L'efficacia dei contratti di
collocamento di strumenti finanziari o di gestione di portafogli individuali
conclusi fuori sede ovvero collocati a distanza ai sensi dell'articolo
32 è sospesa per la durata di sette giorni decorrenti dalla
data di sottoscrizione da parte dell'investitore. Entro detto termine
l'investitore può comunicare il proprio recesso senza spese
né corrispettivo al promotore finanziario o al soggetto abilitato;
tale facoltà è indicata nei moduli o formulari consegnati
all'investitore. L'omessa indicazione della facoltà di recesso
nei moduli o formulari comporta la nullità dei relativi contratti,
che può essere fatta valere solo dal clienté". Sentenza del Giudice di pace: illegittimo il cambio dei contatori Enel. 07/11 Il Giudice di Pace di Catanzaro "ha potuto accertare che
le modalità di sostituzione dei vecchi contatori sono illegittime
e, conseguentemente, che l'importo del conguaglio richiesto dall'Enel,
oltre ad essere determinato in maniera illegittima, è del tutto
privo di prova, per cui ha escluso l'obbligo per l'utente del pagamento
della maxi-bolletta". A sostenerlo è stato il presidente
del Codacons Calabria, Francesco Di Lieto, in merito ad un procedimento
avviato da una famiglia catanzarese alla quale era giunta una richiesta
di pagamento, dell'importo di migliaia di euro, relativa a consumi
di energia elettrica. "Si tratta - è scritto in una nota
del Codacons - di un conguaglio richiesto a seguito della sostituzione
dei vecchi contatori a disco, con i nuovi e più sofisticati
strumenti elettronici". "L'Autorità giudiziaria,
nell'accogliere la tesi del Codacons - prosegue la nota - ha contestato
la fatturazione dei consumi effettuata dal colosso energetico che,
può leggersi nella sentenza, sebbene appaia 'conforme alle
previsioni contrattuali ed alla prassi adottata nel settore, in realta'
non può ritenersi certa ed esente da vizì". "Ora
- ha sostenuto Di Lieto - il 'vizio' che inficia il calcolo dei consumi
posti a base del maxi-conguaglio trova origine proprio nella tanto
contestata sostituzione del vecchio contatore. Infatti queste sostituzioni
sono avvenute senza il dovuto contraddittorio con l'utente; contraddittorio
che avrebbe consentito al cittadino un effettivo controllo sui consumi
registrati dal precedente contatore nonché sull'ulteriore importante
circostanza che i nuovi contatori misurassero, effettivamente, zero
al momento dell'istallazione. Il Giudice ha quindi concluso che la
procedura attraverso la quale Enel ha determinato il consumo della
famiglia catanzarese è illegittimo. Merita censura per l'autorità
giudiziaria il comportamento tenuto dal colosso dell'energia che avrebbe
omesso di informare l'utente circa la data di sostituzione del contatore;
inoltre avrebbe dovuto redigere apposito verbale alla presenza dell'utente,
al fine di garantire il contraddittorio. In buona sostanza non convince
una fotografia scattata quando il contatore è già stato
rimosso e senza che l'utente abbia preso visione del consumo riportato".
"Il giudice - ha concluso Di Lieto - infine ha condannato l'Enel
al pagamento delle spese legali nella misura di oltre mille euro.
Siamo soddisfatti perché con questa coraggiosa decisione trovano
puntuale conferma tutte le nostre proteste avanzate nei confronti
del colosso dell'energia". Patto per la difesa dei consumatori a tavola tra CISL e Coldiretti 06/11 L'Adiconsum Cisl e la Coldiretti della Calabria hanno sottoscritto
un patto per "La difesa della tavola dei calabresi". Ne
dà notizia Romolo Piscioneri, segretario generale dell'Adiconsum
Cisl, secondo il quale "il patto con il consumatore ideato insieme
alla Coldiretti calabrese si pone l'obiettivo di tenere al centro
di qualsiasi processo produttivo agricolo ed agroalimentare la qualità
e la sicurezza dei prodotti che finiscono quotidianamente sulla tavola
delle famiglie calabresi". "Dal nostro punto di vista, in
futuro - aggiunge Piscioneri - terranno meglio il mercato quelle aziende
che si organizzano per accorciare i processi di filiera, passando
per quanto possibile, direttamente dal produttore al consumatore e
quelle che sapranno offrire prodotti tipici, legate al territorio,
purché viaggino su quella linea di trasparenza in tema di tracciabilità
che portino al consumatore un prodotto di elevata qualità.
L'aumentata capacità della gente di leggere attentamente l'etichetta,
oggi più chiara e comprensibile e il cartello dell'ingredienti,
indica che il consumatore in questi anni si è elevato ed ha
ben compreso l'importanza del cibo sull'andamento dello stato di salute,
conquistandosi così un ruolo attivo nella scelta di prodotti
sicuri e di qualità. Parimenti, il sistema economico globale
e la sfrenata circolazione delle derrate alimentari provenienti da
angoli lontani ed impensati del mondo sabotano quasi sempre la qualità
e attentano alla sovranità alimentare del nostro paese e della
nostra regione. C'é un problema di prezzo degli alimenti che
giungono dall'estero, molte volte troppo basso, tanto da indurre all'acquisto
di questi prodotti scartando quelli nazionali e locali con tutte le
conseguenze che ne derivano. Conseguenze che attengono sia alla qualità
e sicurezza. Non si sa quasi nulla del prodotto che mangiamo sia alle
ricadute ambientali del nostro territorio se è vero che gran
parte di esso è governato dalla agricoltura". Secondo
Piscioneri "il patto impegna verso una maggiore responsabilità
di tutti coloro i quali intervengono nel processo di filiera dalla
campagna alla tavola con un ruolo attivo nei confronti della sicurezza
alimentare. L'importanza dell'alimentazione rischia di essere messa
a dura prova dagli incessanti e frenetici ritmi di vita che attendono
verso la destrutturazione dei pasti, in altri termini, sta prevalendo
l'arte dell'arrangiarsi che non coincide quasi mai con le esigenze
del consumatore stretto tra i tempi di vita, il risparmio e il mantenimento
di un adeguato stato di salute. Il patto vuole tenere alta l'attenzione
affinché gli interessi economici non prevalgano sui diritti
dei consumatori e tutti siamo chiamati ad agire per scongiurare gli
scandali alimentari mettendo sotto costante monitoraggio quanto si
introduce sul mercato, tenendo lontano gli alimenti trattati con ormoni
ed altre sostanze anabolizzanti e di Ogm. Con la Coldiretti calabrese
finalmente si stabilisce che il benessere derivante da una sana e
corretta alimentazione non si può piegare al business generato
a dalla spregiudicatezza di pochi produttori senza scrupoli o da importazioni
di prodotti la cui attendibilità qualitativa non è sufficientemente
dimostrata e pertanto non vi è quella sicurezza necessaria
per garantire adeguatamente la salute del consumatore". Codacons: “Non pagate il canone di depurazione dove non esistono o non funzionano gli impianti” 26/09 "Occorre pensare fin da ora alla prossima estate. I cittadini
non devono pagare il canone per il servizio di depurazione delle acque
reflue ai Comuni calabresi se il depuratore non esiste, ovvero se
non è in funzione". Questo il proclama di Codacons Calabria.
"Nel caso in cui tale canone sia già stato pagato - è
detto in una nota dell'associazione di consumatori - i cittadini devono
aver diritto alla restituzione di quanto corrisposto. Sulla base di
tali assunti prevediamo l' insorgere di una miriade di azioni giudiziarie
contro tutte quelle Amministrazioni calabresi sprovviste di depuratore,
allo scopo di ottenere la restituzione del canone versato. La nostra
azione ha una duplice finalità; impedire soprusi nei confronti
degli utenti e, soprattutto, tutelare il patrimonio ambientale. Spesso,
infatti, accade che i liquami vengano scaricati direttamente nelle
acque del mare, con buona pace delle nostre aspirazioni turistiche".
"Le richieste di rimborso - è spiegato nella nota dell'
associazione - contengono una distinzione tra due periodi di tempo.
In primo luogo il Codacons chiede alle Amministrazioni comunali calabresi
'inadempienti' il rimborso dei tributi richiesti per il servizio di
depurazione per tutto il periodo impositivo in cui tale canone ha
avuto natura tributaria e cioé fino alla data del 3 ottobre
2000. Infatti se da un lato risponde al vero che proprio dalla natura
di entrata tributaria discende l' obbligatorietà del pagamento
del canone per effetto della sola istituzione del servizio e dell'
allaccio alla rete fognaria; occorre evidenziare che la mancata istituzione
di un effettivo servizio di depurazione, come si evince dalle numerose
proteste ricevute da tutta la regione, importa il venir meno dello
stesso presupposto legale del potere impositivo dell' ente locale,
non essendo imputabile al cittadino la mancata fruizione del servizio
di depurazione. In secondo luogo, chiediamo il rimborso o lo sgravio
delle tariffe del servizio di depurazione richieste ai cittadini per
i periodi successivi al 3 ottobre 2000 e cioé da quando ha
assunto natura di corrispettivo, proprio per mancanza della controprestazione
erogata dagli Enti locali". "A breve - conclude la nota
- si attendono le prime pronunce giudiziarie, ovviamente, se i giudici
dovessero accogliere le nostre tesi, sarà naturale chiedere
l'intervento della Corte dei Conti" Codacons denuncia “Troppo cara la manutenzione delle caldaie” 21/09 "In Calabria ci troviamo dinanzi a situazioni davvero
singolari, infatti in alcune zone, la somma richiesta per la verifica
delle caldaie è pari a 5,16 euro, mentre nella ricca e opulenta
provincia di Catanzaro viene richiesta una somma ben trenta volte
superiore: i cittadini residenti nei piccoli comuni della provincia
di Catanzaro sono chiamati a pagare una somma di ben 154,94 euro e
soltanto per essere controllati". A sostenerlo, in una nota,
è il presidente del Codacons, Francesco Di Lieto. "Esiste
- continua Di Lieto - una legge nazionale che prevede che gli Enti
locali (comuni che abbiano popolazione superiore a quaranta mila abitanti
ovvero le province per i comuni con popolazione inferiore), per ridurre
l'inquinamento ambientale, per contenere i consumi energetici e per
aumentare la sicurezza degli utenti, controllino tutti gli impianti
al fine di accertare il loro effettivo stato di manutenzione. I controlli
avvengono a campione, quindi dai cittadini si pretende il pagamento
di una verifica, con la concreta possibilità se non la certezza,
che la stessa verifica non sia mai effettuata. Così facendo,
secondo il Codacons, si istituisce, di fatto, una nuova 'tassa' senza
la prescritta previsione normativa, violando l'articolo 23 della Costituzione".
"A tal proposito - prosegue il presidente - l'associazione si
chiede il perché, almeno per una volta, non si obbliga a pagare
solo chi non è in regola. La vicenda ci appare paradossale
perché è come se gli automobilisti, che devono sopportare
gli oneri della revisione dei propri veicoli, siano costretti a pagare
anche le Forze dell'ordine perché sia controllata l'avvenuta
revisione. Se ciò accadesse di certo scoppierebbe il finimondo".
"Ebbene - sottolinea Di Lieto - sulle caldaie avviene esattamente
la stessa cosa, ma dato che la verifica 'colpisce' meno del 5 per
cento della popolazione, quanto accade sembra non destare molto clamore.
Ma non è tutto, perché spesso gli Enti locali si rivolgono
ad organismi i cui addetti al controllo avrebbero fatto un corso,
della durata di pochi giorni, per essere abilitati a svolgere i controlli.
Forse avrebbero dovuto insorgere i manutentori di caldaie, perché
non ci appare comprensibile come dopo un corso di alcuni giorni, magari
senza esame finale e senza obbligo di frequenza, si possa avere la
stessa competenza di un tecnico autorizzato che deve sobbarcarsi continui
corsi obbligatori di aggiornamento e con un'esperienza di anni di
lavoro alle spalle. Per questi motivi il Codacons ha chiesto all'autorità
giudiziaria di verificare la legittimità dei controlli e del
sistema impositivo adottato dall'Amministrazione provinciale di Catanzaro".
"Nell'esposto presentato alla magistratura - spiega Di Lieto
- il Codacons rileva come le verifiche degli impianti termici nella
provincia hanno suscitato un diffuso malcontento tra i cittadini,
sia per l'esosità delle richieste economiche, sia per la scelta
dell'organismo e del personale che viene utilizzato per effettuare
le verifiche. Non vorremmo che, a far lievitare la somma richiesta
ai cittadini, abbiano contribuito anche i costi per gli spostamenti
del personale impiegato, per le acquisizioni strumentali e quelli
per l'aggiornamento del personale". "Il Codacons sollecita
pertanto un intervento legislativo poiché - sostiene ancora
il presidente - siamo certi che la normativa vigente non abbia come
obiettivo quello di vessare i cittadini, bensì garantire la
sicurezza degli impianti termici e conseguentemente della collettività.
Domanda un atto di coraggio alla Regione. Chiede che, sullo sfortunato
esempio offerto della regione Friuli Venezia Giulia, i controlli degli
impianti di potenza inferiore ai 35 chilowatt avvengano mediante esame
della documentazione, in luogo delle verifiche dirette sugli impianti
e, soprattutto, senza oneri a carico dei proprietari degli impianti
che risulteranno in regola". "Oggi - conclude Di Lieto -
a differenza di quanto avvenne per la legge regionale del Friuli,
molta acqua è passata sotto i ponti e con una mutata composizione
del governo nazionale è possibile che sia proprio la Regione
Calabria a dare una lezione di civiltà all'intero paese" Adiconsum: “Attenzione ai prezzi per il materiale scolastico. Previsti aumenti” 14/09 "Anche quest' anno, con l' apertura dell'anno scolastico,
le famiglie calabresi, già provate dagli aumenti del costo
della vita passati e da quelli possibili per l'autunno prossimo, dovranno
fare i conti necessariamente con il gravoso innalzamento delle spese
scolastiche, previste con aumenti del 4-6% di media e del 15-20% se
il riferimento è rivolto al corredo scolastico. Questo secondo
stime economiche pratiche ed attendibili". A sostenerlo, in una
nota, è il segretario generale dell'Adiconsum - Cisl Calabria,
Romolo Piscioneri. "Occorrerà pertanto - prosegue Romolo
Piscioneri - prestare la massima attenzione a queste voci di spesa,
evitando di chiedere prestiti per l'acquisto dei libri e sfruttando
tutte le possibilità di risparmio. A tal proposito, vengono
forniti consigli utili, per esempio: prima dell'acquisto di libri
di testo, è preferibile confrontarsi con gli insegnanti così
da evitare di comprare libri inutili; rivolgersi al circuito dell'usato
per i testi adottati già da tempo; vagliare l'acquisto dei
dizionari la cui edizione aggiornata spesso è dovuta solo a
modifiche marginali, nonostante per legge la ristampa sia permessa
solo a seguito di modifiche sostanziali; acquistare i nuovi testi
facendo ricorso alla rete della grande distribuzione; chiedere informazioni
al proprio Comune o ai Caaf presenti sul territorio sul limite Isee
stabilito per ottenere il bonus per l'acquisto dei libri; preferire
i kit da corredo; acquistare il corredo nei supermercati; rinviare
l'acquisto degli accessori seguendo le indicazioni dei professori". Secondo Codacons il rientro dalle vacanze prevede una spesa di oltre molle euro alle famiglie itraliane 29/08 E' di oltre mille euro, secondo il Codacons, la spesa che attende
le famiglie italiane al rientro a casa dalle ferie. Stando all'associazione,
per un famiglia di quattro persone si prospetta una spesa di 300 euro
per libri di testo, 350 euro per il corredo scolastico, 60 euro in
prodotti per la pulizia della casa e 100 euro per pieno benzina e
abbonamenti ai trasporti pubblici. Secondo il Codacons il corredo
scolastico è aumentato in media del 5,4%, la spesa alimentare
è cresciuta del 10%, specie per le voci frutta e verdura, e
l'aumento del carburante incide non solo sul pieno dell'automobile
ma anche su diversi capitoli di spesa. L'ammontare delle spese, sostiene
il Codacons è determinato dalla "mancanza di concorrenza"
che determina l'aumento di prezzi e tariffe. Per ribadire le istanze
dei consumatori, conclude l'associazione, è prevedibile un
"nuovo sciopero della spesa durante il quale i cittadini faranno
la voce grossa contro i nuovi aumenti di prezzi e tariffe" Codacons “No all’uso indiscriminato dell’autovelox, bisogna pensare alla sicurezza” 24/08 "Ribellarsi all' uso selvaggio dell' autovelox".
E' un vero e proprio atto di sfida quello lanciato dal Codacons Calabria
preoccupato per il fatto che "gli strumenti di misurazione elettronica
della velocità nascondano esclusivamente l' intento di penalizzare
gli automobilisti per far quadrare i bilanci comunali". "Ormai
sulle nostre strade - spiega il presidente dell' associazione di tutela
dei consumatori, Francesco Di Lieto - i controlli a mezzo di apparecchiature
elettroniche hanno progressivamente sostituito quelli delle pattuglie
della polizia stradale e degli agenti delle polizie municipali, il
tutto a scapito della prevenzione e della sicurezza. Sono innumerevoli
le proteste che riceviamo da parte di pendolari continuamente vessati
per mezzo di autovelox accuratamente camuffati. Un comitato spontaneo
che ha sollecitato anche l' intervento della Procura della Repubblica
è sorto tra gli automobilisti pendolari che utilizzano la strada
statale 106". A parere di Di Lieto, inoltre, "le continue
deroghe introdotte alla normativa del 'vecchio' codice della strada
hanno ormai stravolto la ratio originaria della contestazione immediata:
chi infrange le regole deve essere fermato immediatamente, per evitare
che prosegua nella violazione, creando, in questo modo, pericolo sia
per se stesso che per gli altri. Ragionare diversamente ci porta a
pensare che elevare contravvenzioni non abbia come obiettivo quello
di impedire il verificarsi di incidenti, ma soltanto incassare soldi
agevolmente". "Certo, si potrà sostenere - prosegue
il presidente del' associazione di tutela dei consumatori - che è
meglio far pagare chi viola le norme del codice della strada, tuttavia
in questo modo non si prevengono le stragi sulle nostre strade. Quello
che è certo è che i numerosi comuni che, soprattutto
durante la stagione estiva, fanno cassa attraverso il ricorso ad autovelox
nascosti non contribuiscono certo ad aumentare il senso civico dei
cittadini nonché ad educare gli automobilisti al rispetto delle
regole perché ciò rientra proprio nel loro stesso interesse".
Sul piano legislativo "il Codacons Calabria propone una modifica
all' art. 208 del codice della strada nel senso di innalzare al 100%
la quota delle multe da destinare al miglioramento della circolazione,
al potenziamento della segnaletica, all' educazione stradale nonché
all'attività di prevenzione. In questo modo nessun comune sarà
indotto nella tentazione di utilizzare gli autovelox soltanto per
far soldi. Anche se sarebbe interessante conoscere come attualmente
viene impiegato il 50% degli incassi. Per meglio comprendere quanto
lamentiamo provate a percorrere la statale 106, troverete decine di
apparecchi nascosti (spesso senza nessun agente nelle vicinanze),
che hanno come unico obiettivo quello di realizzare introiti per le
amministrazioni locali, senza il minimo intento di prevenzione o di
educazione. Parliamo di cittadini che per ragioni di lavoro percorrono
quotidianamente la statale e che rischiano di cadere, anche più
volte in un solo giorno, nella rete degli autovelox finendo per dover
pagare quello che definiscono un vero e proprio dazio". Sulla
scorta della denuncia del comitato spontaneo il Codacons Calabria
contesta la corretta funzionalità degli apparecchi di misurazione.
"La taratura - sostiene Di Lieto - é elemento essenziale
di qualsiasi manutenzione periodica o riparazione di strumenti di
misurazione. Se soltanto pensiamo alle conseguenze giuridiche, delle
misurazioni effettuate dagli autovelox, possiamo comprendere la necessità
che le predette misurazioni siano corrette ed attendibili, rispondendo
ai criteri previsti dalla normativa. Il preventivo controllo dello
strumento di misurazione è indispensabile se soltanto si considera
che la misurazione della velocità di un veicolo costituisce
un accertamento irripetibile e, pertanto, non soggetto a possibile
verifica a posteriori. Per questo e per gli altri motivi abbiamo deciso
di aiutare gli automobilisti vessati da quelle amministrazioni comunali
che fanno cassa con autovelox 'trappola', infischiandosene della prevenzione
e dell' educazione stradale". Codacons: “Non vanno addebitate le spese effettuate con le carte di credito clonate dai ladri” 23/08 Sono sempre più numerose le segnalazioni che pervengono
al Codacons in merito all'utilizzo fraudolento di carte di credito.
Secondo l'Associazione "quando qualcuno fa acquisti utilizzando
un'altra carta di credito, clonandola, non devono essere addebitate
le spese fatte dai ladri". "Emblematico - è scritto
in un comunicato - il caso di una cittadina catanzarese, che si è
vista addebitare la cifra di oltre 3.000 euro sul proprio conto corrente
per acquisti fatti mediante l'utilizzo della sua carta di credito.
In quell'occasione la malcapitata, tramite il Codacons, ha ottenuto
la restituzione di tutte le spese effettuate dal ladro". "Occhio
quindi agli estratti conto", sostiene il responsabile del Codacons
Avv. Maria Stefania Valentini. "Tra gli obblighi di comportamento
imposti agli esercenti - prosegue Valentini - vi è quello di
controllare che la carta non sia falsa e che non sia stata rubata.
Deve, inoltre, accertare l'identità del soggetto che la esibisce,
la corrispondenza col nome indicato sulla carta e la conformità
della firma apposta sul retro della carta con quella apposta sull'ordine
di pagamento. Sussiste, altresì, l'onere a carico della società
emittente, nel momento i cui riceve una richiesta di accredito da
parte del fornitore, di verificare la validità e l'efficacia
della carta e la corrispondenza della firma apposta sulla nota spese
con quella depositata nello specimem". Il Codacons suggerisce
poi un decalogo di azioni per prevenire problemi: conservare la carta
lontano da fonti magnetiche e stare attenti per evitare di graffiare
la banda magnetica; non conservare il Pin assieme alla carta; verificare
ogni sera che la carta sia ancora in vostro possesso; conservare le
ricevute fino all'arrivo dell'estratto conto per poi distruggerle;
evitare di fornire il numero di carta soprattutto ad interlocutori
telefonici; evitare di utilizzare la carta per acquisti via Internet
o per transazioni elettroniche via filo ed in caso di assoluta necessità
di operare acquisti per questo canale verificare che il sito sia protetto
e che appaia una piccola chiave o la sigla Ssl oppure Set per l'invio
dei dati in forma crittografata; pretendere dal negoziante che la
transazione sia effettuata 'a vista'; ricordare che il titolare di
una carta di credito non è responsabile delle perdite derivanti
dallo smarrimento o furto dello strumento elettronico; conservare
i numeri telefonici forniti dal gestore della carta per eventuali
blocchi a seguito di furti e smarrimenti; inviare appena possibile
alle società emittenti una raccomandata con ricevuta di ritorno,
allegando la denuncia rilasciata". Il Codacons contrario al ricorso ai prestiti delle famiglie per sopperire al caro libri 19/08 Il "caro-libri" pesa al punto che i genitori sono
ormai costretti a ricorrere ai prestiti per consentire ai propri figli
la frequenza alla scuola dell' obbligo. La denuncia è del Codacons
Calabria. "Qualche anno addietro - afferma Francesco Di Lieto,
presidente del Codacons in un comunicato - si ricorreva al finanziamento
per acquistare una casa oggi capita di dover fare un prestito per
acquistare i libri scolastici". "Il Codacons, per rendere
realmente pubblica la scuola dell'obbligo, - è detto nel comunicato
- propone che, almeno i dizionari ed i testi più costosi, vengano
acquistati dalla provincia di Catanzaro e forniti alle famiglie che
ne facciano richiesta, le quali provvederanno a restituire i libri
a fine anno scolastico, pagando soltanto il costo del noleggio. Se,
infine, la ragione della continua sostituzione delle edizioni adottate
è il dover sostenere il mercato dell' editoria allora basta
rendere detraibile la spesa per l'acquisto dei testi scolastici".
L' associazione di tutela dei consumatori, dopo avere espresso soddisfazione
per l' approvazione in materia del decreto del Ministero dell' Istruzione
lo scorso 5 giugno, "invita - è scritto nel comunicato
- i cittadini a rimanere vigili sui possibili abusi. In Calabria,
infatti, si registra lo sforamento dei tetti di spesa, quasi in una
classe ogni tre. A ciò si aggiunge nelle liste dei libri fornite
dalle scuole, accanto ai testi obbligatori, vi sono alcuni libri che
vengono consigliati dagli insegnanti i quali, ovviamente, ne pretendono
l' acquisto; ciò comporta un aumento esponenziale della spesa
familiare". Il Codacons chiede alle Poste il rispetto delle somme maturate sui buoni fruttiferi 18/08 "I risparmiatori hanno diritto agli interessi indicati
sui buoni postali; tutto questo perché le Poste sarebbero responsabili
di non aver pagato tutte le somme maturate a seguito dell' emissione
di buoni postali fruttiferi". E' quanto si sostiene in un comunicato
del Codacons Calabria. "Il comportamento posto in essere da Poste
Italiane - sostiene Francesco Di Lieto, presidente del Codacons -
integra un illecito oltre a costituire un intollerabile metodo per
scoraggiare il risparmio ed è, inoltre, il sintomo di una grave
menomazione delle garanzie di trasparenza e di chiarezza dovute nei
confronti degli utenti. La vicenda portata alla ribalta nazionale
proprio dal Codacons Calabria prende le mosse dalla richiesta effettuata
da un cittadino calabrese per ottenere il pagamento di alcuni buoni
postali fruttiferi, emessi in suo favore tantissimi anni addietro.
Il 'malcapitato', durante questo lasso di tempo, ha custodito gelosamente
quei buoni, ed ora, dopo tanto tempo, ha deciso di utilizzarli solo
per poter far fronte ad urgenti necessità familiari. Da un
semplicissimo calcolo, l'originario importo di pochi milioni di vecchie
lire, indicato su ogni singolo buono, si traduce, sempre seguendo
le tabelle stampate sul retro del buono, in una cospicua somma di
parecchie migliaia di euro. Un cifra invitante, soprattutto in un
momento difficile come questo". "Ma le Poste, e qui viene
il brutto della nostra storia - sostiene Di Lieto - si rifiutano di
provvedere al pagamento indicato proprio da quella tabella e limitano
il diritto del cittadino, offrendogli in pagamento una somma notevolmente
minore rispetto a quella desumibile attraverso le tabelle stabilite
e stampate dalle Poste". "Per nulla rassegnato - conclude
il presidente dell' associazione di difesa dei consumatori - il risparmiatore
ha deciso di rivolgersi al Codacons ed insieme hanno richiesto al
Giudice di dichiarare il suo buon diritto a percepire gli interessi
proprio secondo la tabella riportata sul retro dei titoli in suo possesso
e non sulla base di calcoli, del tutto sconosciuti all' utente, effettuati
da Poste Italiane spa". Codacons denuncia l’ETR “No alle iscrizioni di ipoteche per omessi tributi” 16/08 L' Etr, societa' concessionaria della riscossione dei tributi
in Calabria, dovra' astenersi dal procedere all' iscrizione di ipoteche
per l' omesso pagamento di cartelle esattoriali. E' quanto si afferma
in un comunicato del Codacons nel quale si da' notizia dell' accoglimento,
da parte dell' autorita' giudiziaria, delle tesi sostenute in proposito
dall' associazione di difesa dei consumatori. ''Nella nostra regione
assistiamo - sostiene Francesco Di Lieto vicepresidente nazionale
del Codacons - ad uno squallido tentativo di aggirare i provvedimenti
dell' autorita' giudiziaria, che hanno, a piu' riprese, sancito l'
illegittimita' dei 'fermi amministrativi', che pone i cittadini calabresi
dinnanzi al rischio concreto di ritrovarsi una ipoteca sulla propria
casa senza neppure saperlo''. Per Di Lieto ''l' associazione aveva
paventato la possibilita' di quello che veniva ritenuto un ulteriore
possibile abuso. Nel tentativo di aggirare le pronunce dei giudici
e, conseguentemente, le disposizioni dell' Agenzia delle Entrate,
il concessionario in luogo delle cosiddette 'ganasce fiscali' ora
provvede ad iscrivere ipoteca sui beni immobili dei contribuenti''.
''Succede, cosi' - conclude Di Lieto - che i cittadini possono ritrovarsi,
molto spesso senza saperlo, ad avere una ipoteca sulla casa, magari
solo per pochissimi euro. Apparentemente unico presupposto per iscrivere
ipoteca presso le Conservatorie immobiliari sarebbe il mancato pagamento
anche di una sola cartella esattoriale, una volta che siano decorsi
almeno sessanta giorni dalla sua notifica''. Codacons “ A rischio usura i pensionati che chiedono la cessione del quinto” 14/08 Anche in Calabria ''sono sempre piu' numerosi i pensionati
che avanzano richieste agli enti erogatori delle loro pensioni, come
l'Inps, di stornare il quinto del trattamento di quiescenza in favore
delle innumerevoli societa' finanziarie, alle quali sono costretti
a rivolgersi per ottenere un prestito o per far fronte alla necessita'
di un acquisto imprevisto''. A sostenerlo e' il Codacons in un comunicato.
''Cio' che accade - ha affermato il presidente del Codacons Calabria,
Francesco Di Lieto - e' la prova di quanto da tempo sosteniamo cioe'
della sempre maggiore difficolta' per i cittadini ad arrivare alla
fine del mese''. Di conseguenza, e' scritto nella nota del Codacons,
''anche i pensionati, da sempre illusi mediante continue quanto vane
promesse di aumenti delle loro retribuzioni, sono costretti a ricorrere
a forme di finanziamento, che possono consentir loro di sopravvivere.
Cio' e' stato reso possibile da una recente disposizione normativa
(legge nr. 89 del 14 maggio 2005) che ha introdotto la facolta', anche
per i pensionati, pubblici e privati, di poter disporre la cessione
volontaria fino ad un quinto dell'importo della loro pensione''. ''Ma
cio' che piu' ci preoccupa - ha aggiunto Di Lieto - e' che alcune
finanziarie, proprio approfittando dello stato di bisogno degli anziani,
sottopongono a questi ultimi contratti del tutto illegali, recanti
un tasso d'interesse superiore a quello lecito e, in alcuni casi,
addirittura del 20% annuo''. A tal proposito, per comprendere appieno
la gravita' del problema, ''basta ricordare - ha sostenuto il Codacons
- che il tasso di soglia per tale forma di finanziamento e' fissato
dalla legge al 14,40%, superato tale limite si configura il reato
di usura. Purtroppo sono sempre piu' frequenti le societa' che speculano
sui bisogni e sulle necessita' delle fasce piu' deboli della popolazione,
come appunto le persone anziane''. ''Abbiamo segnalato la vicenda
all'autorita' giudiziaria - ha concluso il Codacons - affinche' vengano
adottati tutti gli opportuni provvedimenti, intanto lanciamo un appello
a tutti i pensionati affinche' tengano gli occhi ben aperti e prestino
la massima attenzione nel sottoscrivere contratti finanziari che possono
nascondere tragiche trappole''. Castroregio da 15 gironi senza telefoni, il Codacons chiede i danni alla Telecom 10/08 Castroregio, piccolo centro in provincia di Cosenza, per 15
giorni e' rimasto isolato telefonicamente per un guasto alle linee.
La vicenda e' stata resa nota dal presidente del Codacons Calabria,
Francesco Di Lieto, che ha riferito di avere diffidato la Telecom
''affinche' provveda all'erogazione di una somma di denaro a titolo
di risarcimento dei danni subiti dagli abitanti di Castroregio in
conseguenza del disservizio sofferto. In caso contrario - ha aggiunto
- siamo pronti a portare la vicenda nelle aule di giustizia''. Il
disservizio, determinato, secondo la Telecom, dal maltempo, ha provocato,
stando a quanto riferisce il Codacons, gravi disagi alla popolazione
a causa del blocco dell'attivita' di uffici pubblici essenziali come
le Poste, con conseguente impossibilita' di liquidare le pensioni.
Gravi anche i disagi per gli abitanti del paese con problemi di salute
per l'impossibilita' di comunicare con i medici di famiglia e le strutture
sanitarie. ''In buona sostanza - ha detto Di Lieto - a Castroregio
ed ai suoi abitanti sono stati negati servizi pubblici essenziali''.
''Dinnanzi a questo trattamento - riferisce ancora il presidente di
Codacons Calabria - e' comprensibilmente esplosa la rabbia degli abitanti
di Castroregio che, in un Consiglio comunale aperto, hanno deciso
di avanzare una formale protesta nei confronti di Telecom, chiedendo
di essere trattati come cittadini e di avere il medesimo servizio
che viene offerto nelle altre zone del paese. Nulla di straordinario
visto che il canone preteso da Telecom e' lo stesso in tutta Italia.
Cio' che lamenta, inoltre, l'Amministrazione comunale di Castroregio
- afferma ancora Di Lieto - e' la totale latitanza della Telecom perche'
se anche un disservizio puo' essere accettato, cio' che non puo' tollerarsi
e' il disinteresse di Telecom, che ha impiegato ben 15 giorni per
porre rimedio ad un banale guasto''. Il Codacons pronto a denunciare la farmacie per lo sciopero ingiustificato 19/07 Il Codacons della Calabria ha chiesto ai consumatori della
regione di segnalare al numero 892-007 (numero a pagamento) o via
mail all'indirizzo press.codacons@tiscali.it, tutte le farmacie che
aderendo alla protesta risulteranno oggi chiuse. "Provvederemo
a denunciarle - ha detto il presidente del Codacons, Carlo Rienzi
- per interruzione di pubblico servizio e chiederemo nei confronti
dei farmacisti responsabili il ritiro della licenza. Questo sciopero
è intollerabile perché vuole proteggere assurdi privilegi
e impedire la vendita dei farmaci nei supermercati, vendita che farebbe
risparmiare 424 milioni di euro all'anno ai cittadini". Il Codacons
proclama infine anche in Calabria il boicottaggio delle farmacie.
"Domani - ha concluso - i cittadini sono invitati ad acquistare
medicinali solo presso le farmacie comunali, i cui indirizzi possono
essere richiesti ai Comuni di residenza" Attivo il numero verde antitruffa (892-007) del Codacons 13/07 Da oggi anche i consumatori della Calabria potranno avvalersi
del numero unico messo a disposizione dal Codacons per tutelare i
cittadini della regione. Chiamando l' 892-007 sarà possibile
denunciare truffe, segnalare casi sospetti, conoscere le iniziative
del Codacons e prendere appuntamento con un consulente per risolvere
qualsiasi tipo di problematica. Adiconsum “In Calabria serve una commissione sulla vivibilità” 15/06 "Alla luce di ciò che emerge dal recente rapporto
di Bankitalia, si comprende come in Calabria non è più
rinviabile l'istituzione di una apposita Commissione di inchiesta
disposta dal Governo per verificare le reali condizioni di vivibilità
di oltre due milioni di cittadini con particolare cura alla qualità
dei servizi offerti". E' quanto sostiene in una nota il segretario
generale dell'Adiconsum, Romolo Piscioneri. "Con riguardo a queste
difficoltà - ha aggiunto - si percepisce tra i consumatori-utenti
l'avanzare di una disaffezione nei confronti di gran parte delle Istituzioni
(pubbliche e private) preposte ad assicurare servizi che abbiano quelle
caratteristiche necessarie per renderli consone alla esigenza della
gente. E' dimostrato, infatti, che oggi al proposito vige una grande
confusione che desta smarrimento e porta l'utenza verso la fobia da
confronto. In tal senso, la Commissione deve agire per accertare lo
stato in cui versano: sanità e servizi sociali; credito e servizi
bancari; viabilità e infrastrutture; ambiente e turismo; scuola,
università, ricerca e reti telematiche. Questa indagine conoscitiva
deve avere come obiettivo quello di verificare lo stato delle cose
così come realmente vengono vissute e percepite dalla gente,
interpretando, senza manipolazioni politiche o di altro genere le
vere difficoltà e barriere che vengono sistematicamente anteposte
a qualsiasi possibile via di crescita civile e culturale. Non si tratta
di inventarsi nulla di nuovo ma confrontarsi con quanto già
esiste in altre regioni italiane che da tempo, su questi temi, hanno
raggiunto punti di eccellenza diventati un vanto anche in Europa".
"Una Regione - ha proseguito Piscioneri - che non riesce ad offrire
pari opportunità a tutti i cittadini su servizi governati sia
dal centro che dalla periferia, non può definirsi evoluta né
contestualizzata in un paese che si candida a rappresentare il meglio
nel mondo. Non può e non deve tollerarsi che su un pezzo di
territorio nazionale continui vassallaggio dettato da necessità
di business di qualche società od ente che non si fanno scrupoli
in nome di un diretto ed immediato "lucro", pregiudicando
la qualità e la vera esigibilità di taluni servizi.
La ricognizione governativa, oltre che accertare situazioni di fatto,
deve aiutare quel necessario e doveroso processo di miglioramento
e di crescita, attorno ad un progetto mirato, utilizzando gli strumenti
propri di un governo autorevole dettando in maniera disciplinata tempi
e modalità per dare la giusta dignità a quanti ancora
oggi lottano per avere il minimo indispensabile". "Nel frattempo
- ha concluso - invitiamo i parlamentari eletti, espressione di questa
terra, ad iniziare un percorso virtuoso e propositivo atto a portarci
fuori da questo stato di perenne criticità, dando voce a alle
legittime istanze della gente che sono chiamati a rappresentare". Solo il 60% degli italiani va in vacanza 06/06 Quest'estate andrà in vacanza il 60% degli europei e
gli italiani saranno fra loro, con la stessa percentuale. E' inferiore
alla media europea, invece, la percentuale di italiani che si concederanno
più di una vacanza: il 15%, contro il 17%. Lo dice una ricerca
dell'Istituto di ricerca Ipsos, realizzata per conto di Europ Assistance
su un campione di 3.534 cittadini europei tra Austriaci, Belgi, italiani,
francesi, inglesi, spagnoli e tedeschi. La prossima estate gli italiani
faranno però vacanze un po' più lunghe: il 41% (contro
il 37% del 2005) farà una vacanza di due settimane, avvicinando
l'Italia all Europa (45%). Enel precisa: nessun comportamento illeggittimo sui contatori 25/05 "Non si ravvede alcun comportamento illegittimo nell'
operato dell' Enel, che sta predisponendo appello avverso la sentenza
in questione". E' quanto afferma, in una nota, l' ufficio stampa
dell' Enel in relazione alla sentenza con la quale il Giudice di pace
di Crotone, ha sostenuto l' illegittimità delle modalità
adottate dall' azienda nella sostituzione dei vecchi contatori. "Prima
della sostituzione - è scritto nella nota - l' Enel affigge
un manifesto di avviso di sostituzione in posto visibile ed ai clienti
viene rilasciata, nella cassetta postale, un' apposita comunicazione
sulla data di sostituzione e il numero verde Enel. All' atto della
sostituzione gli addetti incaricati da Enel procedono a scattare una
fotografia che attesta il consumo registrato fino a quel momento e
il numero di matricola del contatore. Il cliente può sempre
chiamare il contact center di Enel per richiedere eventuali verifiche
in base alla fotografia che resta a sua disposizione. Appurata l'
esattezza del conguaglio, Enel, come previsto dalle delibere dell'
Autorità per l' Energia elettrica e il Gas, su richiesta del
cliente provvede alla rateizzazione degli importi" Codacons: I giudici annullano le cartelle acqua del Comune di Soverato 24/05 "Sembra essere giunta all' epilogo la vicenda relativa alle cartelle esattoriali con le quali il Comune di Soverato chiedeva il pagamento dei canoni acqua relativi agli anni 1994-1995-1996. A mettere la parola fine sulla vicenda è stato il Codacons che proprio oggi ha ottenuto una serie di importantissime sentenze che attestano, in maniera incontrovertibile, l' infondatezza delle pretese creditorie dell' Amministrazione Comunale". A sostenerlo è il Codacons in un comunicato. "I giudici - prosegue la nota - hanno riconosciuto la fondatezza delle tesi portate avanti dal Codacons, dichiarando illegittimo il comportamento del Comune di Soverato. Infatti, non solo sono state annullate le cartelle esattoriali impugnate, ma l' autorità giudiziaria ha anche condannato il Comune a risarcire i danni per una somma di circa 1.000 euro per ogni cartella esattoriale". Il Codacons sottolinea inoltre la soddisfazione "per il riconoscimento della legittimazione della stessa Associazione ad agire a tutela dei diritti dei cittadini". "Un riconoscimento - ha sostenuto il presidente del Codacons Calabria, Francesco Di Lieto - che testimonia la bontà del lavoro svolto dalla nostra associazione in favore dei diritti dei Cittadini. Le numerose sentenze confermano tutti i nostri timori, che ci avevano spinto, nei mesi scorsi, a richiedere un provvedimento di autotutela, capace di proteggere i cittadini e, soprattutto, le casse comunali. Tuttavia ci siamo trovati dinnanzi un vero e proprio muro, degli Amministratori che hanno ritenuto di intestardirsi sulle loro posizioni, oggi palesemente smentite dalla magistratura". Le somme pretese dal Comune di Soverato, è scritto nella nota del Codacons, "sono illegittimamente quantificate, in quanto non trovano riscontro in alcun atto di accertamento che l' Amministrazione comunale avrebbe dovuto notificare; di tal ché i presunti crediti non sono certi, liquidi ed esigibili per assoluto difetto di titolo esecutivo. Ma c' è di più. Almeno nei casi sottoposti all' esame del Codacons, risultano decorsi, abbondantemente, i termini di prescrizione previsti dal codice civile. Le affermazioni del Codacons hanno trovato puntuale conferma nella Circolare Ministeriale 177/2000 Dipartimento delle Entrate, indirizzata a tutti i Comuni". "Tuttavia - ha aggiunto Di Lieto - ci siamo scontrati con quella che appare una prassi largamente diffusa e che non riguarda soltanto la città di Soverato, uno strumento largamente utilizzato dalle Amministrazioni per far quadrare i loro bilanci. Si riportano a bilancio somme che solo in teoria l' Amministrazione potrebbe incassare, ma che, in realtà, sono inesigibili, come dimostra appunto la sentenza emessa proprio oggi dal Tribunale di Catanzaro. Le responsabilità, ovviamente, vanno ricercate in capo agli Amministratori che, nonostante ne avessero l' obbligo, hanno evitato, forse per scopi elettoralistici, di richiedere per tempo il pagamento dei canoni acqua. L' inerzia dell'Amministrazione ha provocato la prescrizione dei crediti vantati dal Comune e, conseguentemente, l' Amministrazione di Soverato si ritrova nell' impossibilità concreta di richiedere le predette somme. Le conseguenze sono facilmente immaginabili: da una parte il Comune non potrà incassare le somme portare a bilancio, dall' altra rischia una serie di condanne al pagamento delle spese in tutti i possibili giudizi instaurati dai Cittadini, per l' annullamento delle ingiunzioni di pagamento, così come è avvenuto con la sentenza in esame". "Tuttavia - ha proseguito Di Lieto - ciò che accade a Soverato è ancora più grave. Infatti, la responsabilità amministrativa dell' Ente pubblico è acuita dal fatto che il Comune sia stato preventivamente e pubblicamente informato dei rischi a cui esponeva le casse comunali, ma ciononostante ha ugualmente e testardamente proseguito nella propria condotta, che oggi è stata dichiarata illegittima dal giudice civile. Il Codacons al solo fine di scongiurare un drammatico buco nelle casse comunali, chiede un immediato incontro con il Sindaco di Soverato, Raffaele Mancini, allo scopo di ottenere l' annullamento dell' intero ruolo in via di autotutela. In questo modo l' Amministrazione potrà dare un segnale di rispetto nei confronti dei propri cittadini ed evitare di compromettere le casse comunali nell' intento di resistere alle domande giudiziali. Caso contrario continueremo a rivolgerci all' autorità giudiziaria, forti dei preziosi precedenti, sia per l' accertamento dei diritti dei cittadini e sia per ottenere la condanna al risarcimento di tutti i danni subiti dai cittadini e conseguenti l' illegittima attività posta in essere da parte del Comune di Soverato". Il Codacons, infine, ha sollecitato l' intervento della Corte dei Conti allo scopo di "verificare il comportamento di tutti quegli Amministratori che, con il loro comportamento omissivo, hanno causato danni all' erario". Per rilanciare il commercio il Codacons propone la “giornata dello shopping” con sconti fino al 20% 17/05 Abbassare per un giorno al mese i prezzi fino al 20% dando
vita a Catanzaro ad una sorta di "Giornata dello shopping"
in modo da sostenere il settore del commercio. E' la proposta del
Codacons Calabria. "I commercianti, pian piano, - è detto
in un comunicato - stanno sparendo tutti dalla nostra città
e questo è iniziato ben prima dell' invasione da parte dei
cinesi. I piccoli esercizi commerciali o chiudono del tutto o vengono
fagocitati dai sempre più vicini centri commerciali, veri colpevoli
della morte, non solo economica, dei piccoli commercianti, il tutto
con il beneplacito dei nostri amministratori. Da dove nascono i mali
dell'economia Catanzarese? La ricerca di un capro espiatorio è
un rito antico che in questi giorni trova una moderna versione nell'addossare
ai cinesi tutte le nostre colpe della crisi economica cittadina. Anche
i nostri esponenti politici non si sottraggono dall' officiare questo
rito e additano indignati il colosso cinese come l'origine di tutti
i mali dell' economia locale. Magari nella segreta speranza che l'esaltare
il sentimento patriottico possa essere utile nelle imminenti competizioni
elettorali". "Dall' istituzione della giornata dello shopping
- è scritto nel comunicato - ne trarrà beneficio l'
intera economia della città, proprio grazie ai maggiori consumi
ed al maggior numero di cittadini presenti per le disastrate strade
cittadine. Chiediamo, inoltre, saldi liberi tutto l' anno, sia per
aiutare le famiglie, che acquistando la merce in saldo (presso gli
esercizio commerciali di Catanzaro) potrebbero permettersi di vestire
i loro figli, anche se non con capi all' ultima moda, sia per aiutare
i commercianti, che potrebbero sfoltire le rimanenze di magazzino
e aver modo di attirare la clientela all'interno dei loro negozi". Codacons: "Illegittime le spese di chiusura dei conti bancari" 14/05 ''E' illegittima la richiesta delle banche della spesa per
estinguere i contratti di conto corrente bancari''. A sostenerlo e'
il Codacons Calabria Le spese di estinzione del conto corrente sembrano
essere diventata la classica goccia che rischia di far traboccare
il vaso. ''Si tratta di quella clausola - ha sostenuto il presidente
del Codacons calabrese, Francesco Di Lieto - che prevede l' obbligo
per i cittadini di corrispondere una somma a titolo di 'commissione
richiesta estinzione conto' anche nell' ipotesi in cui il diritto
di recesso venga esercitato dal correntista dopo aver ricevuto una
comunicazione da parte dell' istituto di credito della unilaterale
modificazione dei tassi, prezzi ovvero di altre condizioni''. La tesi
dell' Associazione, e' scritto in una nota, ''si basa sul presupposto
che quella clausola e' volta ad aggirare la normativa speciale in
materia bancaria (Testo Unico bancario), istituendo una vera e propria
caparra penitenziale (in sostanza una penale in caso di recesso)''.
''Si tratta - prosegue la nota - di una vertenza giudiziaria che si
propone di dare una speranza alle migliaia di cittadini calabresi
vessati dal comportamento di alcuni Istituti di credito, che non intendono
eliminare dalle condizioni relative ai conti correnti la clausola
che penalizza i Cittadini''. ''A nostro avviso - ha sostenuto Di Lieto
- in caso di modifica unilaterale delle condizioni da parte di una
banca, il cliente che ritiene di recedere dal contratto di conto corrente
deve poterlo fare senza essere costretto a pagare assurde spese di
estinzione. Le predette somme, inoltre, vengono unilateralmente stabilite
dalla banca, al solo fine di ostacolare la libera concorrenza e la
libera scelta di altri prodotti sul mercato. Per questi motivi abbiamo
diffidato tutti gli istituti di credito che operano in regione, ad
astenersi da siffatti comportamenti gravemente lesivi dei diritti
dei cittadini''. Il Codacons ha invitato tutti i correntisti calabresi
a rifiutarsi di pagare queste commissioni, quando viene esercitato
un legittimo diritto di recesso da un contratto di conto corrente.
''Per concludere - ha affermato Di Lieto ¿ possiamo affermare
che tutti coloro che vorranno svincolarsi da un contratto di conto
corrente divenuto penalizzante, a seguito di modifiche imposte unilateralmente
dalla propria banca, potranno farlo senza dover piu' pagare esose
'commissioni di estinzione conto'''. Aumentano i “servizi da spiaggia”. Rincarano del 14% ombrellone e sdraio 13/05 Bagni e tintarella piu' cari sulle spiagge italiane, in questa estate 2006 che tarda a farsi annunciare. A luglio-agosto, tradizionale bimestre dei vacanzieri nostrani e di 'invasione' di quelli stranieri, per passare una giornata su un arenile attrezzato si dovra' spendere il 14% in piu' rispetto allo scorso anno. Il tutto, ovviamente, senza contare il costo di benzina, panini, ristorante e quant'altro. A calcolare il caro-ombrellone 2006, attraverso una meticolosa rilevazione che per una settimana l'ha portata a battere a tappeto le principali localita' balneari italiane, e' l'associazione di tutela dei consumatori Adusbef. ''Il sindacato dei gestori di stabilimenti balneari - conferma il presidente dell'Adusbef Elio Lannutti - mette le mani avanti e parla di aumenti contenuti tra il 2,5 ed il 5%. Per la verita', le voci di costo (ombrellone, lettino, etc.) aumentano mediamente di oltre il 14%''. Secondo la rilevazione dell'associazione infatti per una sdraio si paghera', in luglio e in agosto, il 16% in piu' (da 6 a 7 euro); per un ombrellone il 15,3% in piu' (da 6,5 a 7,5 euro); e per un lettino il 14,2% in piu' (da 7 a 8 euro). ''Quanto al biglietto d'accesso agli stabilimenti - precisa ancora l'indagine - di norma non viene richiesto, ma quando e' previsto passa mediamente da 4 a 5 euro, con punte di 7 euro qualora dia il diritto ad accedere a servizi particolari, come la piscina''. Ci sono poi le formule di abbonamento: per quello giornaliero (ombrellone+lettino+sdraio), il rincaro medio rispetto al 2005 e' del 18,7%; per il settimanale si riscontra una variazione verso l'alto che varia dall'8,3 all'11,5%; per il mensile dal un minimo di +10 ad un massimo di +12%. Un vero salasso sembra essere infine l'abbonamento stagionale: qui gli aumento variano da un +33,3 ad un massimo di +50%. ''Ma non e' raro - commenta l'Adusbef - trovare valori nettamente superiori, in genere per l'aggiunto uso di cabina''. Un 'pacchetto' che, per la stagione, puo' costare anche cifre comprese fra i 3.500 ed i 5.000 euro, quando magari ai servizi tradizionali di spiaggia si aggiungono quelli di baby sitter, fitness di gruppo, parking, etc. ''Va subito chiarito - afferma Lannutti - che la diversificazione per zone, piu' a meno di pregio, e per qualita' dei servizi offerti, da' luogo ad intervalli di prezzo molto estesi: la riviera romagnola e' ancora maestra nell'impostare politiche commerciali in grado di mantenere prezzi contenuti e buon livello di servizi''. Nello specifico dello spiaggia-per-spiaggia fatto dall'Adusbef, una giornata sul bagnasciuga di Fregene, alle porte di Roma, fara' spendere per ombrellone e 2 sdraio, dai 15 ai 24 euro. Cifre che si ripropongono, sempre sul litorale laziale, per San Felice Circeo, Sabaudia e Sperlonga. Prezzi piu' cari in Toscana: A Porto Santo Stefano, perla dell'Argentario, 1 ombrellone con 2 sdraio e 1 lettino costeranno mediamente 23 euro; mentre nella vicina Porto Ercole per 1 ombrellone, una cabina e 1 sdraio si spenderanno 20 euro. Chi poi vorra' unire al piacere del mare anche quello di una meta radical-chic, e scegliera' Capalbio, dovra' ovviamente mette mano al portafoglio: 29 euro per la soluzione ombrellone+tenda e 70 per il 'pacchetto' ombrellone+4 lettini+sdraio+tavolino. Sempre in Toscana, ma nella 'capitale' della Versiglia Viareggio, 1 ombrellone, 2 sdraio, 1 sedia e la possibilita' di una doccia calda, a luglio-agosto costeranno in media 23,5 euro. E se si vuole un lettino in piu', bastera' aggiungere altri 6,5 euro. Decisamente piu' a buon mercato, come accennato, la Romagna. A Rimini ombrellone e 2 lettini costera' dai 12 ai 14 euro; a Riccione da 14 a 16; a Cesenatico dagli 11 ai 14; e a Cervia e Milano Marittima 15. Piu' cara la Liguria (17 euro a Ventimiglia per ombrellone, sdraio e lettino), mentre piu' a buon mercato Calabria: in media 13-15,5 euro per ombrellone, lettino e sdraio. E se i prezzi delle localita' piu' mondane della Sardegna e della Costa Smeralda resteranno come sempre alle stelle, un plauso va al Comune di Cagliari che, sulla cittadina spiaggia del Poetto ha fissato il prezzo di 1 euro 'a pezzo'. Caro petrolio, aumentano le spese per gli automobilisti 22/04 Per muoversi in macchina si spende sempre di piu'. A testimoniarlo
una recente indagine dell'Ufficio Studi della Cgia di Mestre sul caro
benzina. Dall'aprile dello scorso anno ad oggi, fare il pieno costa
agli automobilisti italiani oltre il 6,5% per cento in piu'. Insomma,
il tempo passa e gli aumenti continuano. Nello stesso arco di tempo
considerato dagli esperti dell'associazione artigiani mestrina, gli
aumenti registrati in alcuni dei principali tratti autostradali del
paese (Milano-Roma, Torino-Venezia e Bologna-Reggio Calabria), inclusi
i pagamenti dei pedaggi autostradali, oscillano tra il 6 e il 7%.
Questa la prima panoramica proposta dalla Cgia di Mestre che non si
ferma ad un'analisi generale e passa, dunque, ai costi nel dettaglio
per ciascun tipo di autovettura. Si scopre cosi' che gli aumenti minori,
naturalmente, sono stati registrati dalle utilitarie. Si va dai 2,7
euro in piu' per effettuare il pieno della Smart (costo totale alla
pompa di 43,6 euro) ai 3,7 euro della Yaris che richiede, oggi, 59,5
euro per riempire il serbatoio. Per le classi di autoveicoli medie
e superiori, invece, si passa ad incrementi che vanno dai 4,1 euro
della Mini (66,1 euro per il pieno) ai 5,2 euro dell'Alfa 147 che
necessita di una spesa di 83,2 euro per fare il pieno. Seguono le
monovolume che fanno rilevare aumenti piu' sostenuti: "piu'"
5,4 euro per la Multipla (costo di 85,9 euro a pieno) e piu' 4,5 euro
per la Mercedes classe A (71,4 euro totali) e piu' 5 euro per la Renault
Scenic (79,3 euro per il pieno). Chiaramente gli importi sono cresciuti
maggiormente per le auto di lusso. Dall'aprile del 2005 ad oggi l'aumento
e' stato di 5,4 euro per la Mercedes classe E (85,9 euro), di 5,8
euro per la Bmw serie 5 (92,5 euro) e di 7,4 euro per l'Audi A 8 (118,9
euro). Ma gli aumenti, sempre secondo la Cgia, lievitano ulteriormente
quando si abbina al costo del carburante anche quello del pedaggio
autostradale. I 570 chilometri che uniscono Milano a Roma costano,
rispetto all'aprile dello scorso anno, 4,38 euro in piu' per le utilitarie
(pari ad un totale medio di 75,57 euro), il 4,73 euro in piu' per
auto di media cilindrata (81,16 euro totali), il 5,21 euro in piu'
per le monovolume (88,80 euro) e quasi 6 euro in piu' per le auto
di lusso (costo totale pari a 100,55 euro). Meno chilometri e meno
incrementi per il tratto autostradale Torino-Venezia. Si va dal 3,62
euro in piu' per le piccole (costo medio totale di 52,83 euro) al
3,87 euro delle medie (56,75 euro) e ai 4,20 euro per le monovolume
(62,12 euro). Toccano i 4,72 euro gli aumenti per le auto di lusso
(che spendono complessivamente 70,36 euro). Decisamente superiori,
invece, gli incrementi registrati per i mille e 50 chilometri di autostrada
necessari per percorrere la Bologna-Reggio Calabria. Per le utilitarie
tale percorso "pesa" 7,51 euro in piu' rispetto all'aprile
del 2005 (attestandosi sui 117,26 euro). 8,15 euro per le auto di
media cilindrata (pari ad un costo medio totale di 127,56 euro), 9,03
euro per le monovolume (totale 141,64 euro) e il 10,40 euro in piu'
per le auto di lusso (costo totale medio 163,29 euro). Codacons: “Cala il prezzo delle uova pasquali ma sale quello delle colombe” 11/04 A Catanzaro, per la Pasqua 2006, scende il prezzo delle uova
di cioccolato mentre sale quello delle colombe pasquali. Il dato emerge
dai risultati di una indagine condotta in citta' dal Codacons che
ha monitorato i prezzi dei prodotti pasquali di questi giorni nella
grande e nella piccola distribuzione confrontandoli con quelli registrati
lo scorso anno. ''In questi giorni - afferma Francesco Di Lieto, vicepresidente
nazionale del Codacons - si registrano lievi incrementi anche nei
prezzi della carne, soprattutto l' agnello, e del salame. Incrementi
che siamo certi saranno di entita' maggiore tra qualche giorno, ossia
a ridosso del pranzo pasquale, quando i consumatori effettueranno
in massa gli acquisti dell' ultim' ora''. ''Considerando che una famiglia
media acquista in media circa 5 uova di cioccolato e 3 colombe - prosegue
Francesco Di Lieto - e considerati tutti gli altri acquisti alimentari,
si prevede che per la Pasqua 2006 una famiglia a Catanzaro spendera'
tra pranzo con i parenti e dolciumi vari, circa 200 euro. Una spesa
in linea con quella dello scorso anno e non perche' i prezzi siano
rimasti invariati, ma perche' i cittadini, a causa del carovita, sono
costretti a tirare la cinghia anche sugli acquisti alimentari''. Il
Codacons mette in evidenza i rischi per i bambini dai pericoli rappresentati
dalle sorprese contenute nelle uova di cioccolato. ''Purtroppo questi
'regali', in realta' pagati profumatamente - sostiene ancora Di Lieto
- possono essere pericolosissimi per i bimbi, in primo luogo perche',
per risparmiare, le industrie mettono dei doni cosi' piccoli che possono
essere facilmente ingeriti. Inoltre i bambini, nel vedendoli insieme
al cioccolato, pensano sia naturale portarli alla bocca ed i rischi,
pertanto, diventano seri'' Codacons “In Calabria boom degli hard discount” 25/02 Anche in Calabria, negli ultimi anni, gli hard-discount hanno
avuto un vero e proprio boom, arrivando a quota 5 punti vendita per
ogni 100.000 abitanti e raccogliendo in maniera massiccia la fiducia
dei consumatori grazie a prezzi inferiori rispetto alle catene di
vendita abituali: ipermercati, supermercati e negozi alimentari. E'
quanto emerge dai dati contenuti in un' indagine del Codacons Calabria.
''Il motivo dell' escalation dei discount nella nostra regione - afferma
Francesco Di Lieto, presidente del Codacons Calabria- e' da ricercarsi
principalmente nell' impennata dei prezzi avvenuta nei negozi tradizionali
dall' introduzione dell' euro in poi. Dall' indagine del Codacons
emerge che i consumatori sono costretti, per arrivare alla fine del
mese, a comparare e ricercare i prezzi piu' convenienti e, di conseguenza,
diventano sempre piu' 'traditori'. Infatti, diversamente che in passato,
i consumatori cambiano negozio in maniera maggiore e frequentano sempre
piu' i discount: oltre il 20% dei calabresi rispetto a poco piu' del
10% di solo 4 anni addietro''. ''Per cio' che riguarda il profilo
della qualita', i prodotti in vendita nei discount vengono definiti
buoni dai consumatori calabresi che sostengono di non riscontrare
grandi differenze rispetto a quelli di marca. E proprio l'abbandono
del prodotto di marca e' considerato dal Codacons un ulteriore effetto
dell' impennata dei prezzi. Il consiglio comunque e' sempre quello
di provare ogni singolo prodotto prima di acquistarne grandi quantitativi
ricordandosi, tuttavia, che spesso le differenze di prezzo sono conseguenza
dell'assenza di pubblicita', dell'assortimento limitato e dell'ambientazione
spartana dei punti vendita''. Il Codacons denuncia: il carovita ha provocato un grave indebitamento per i calabresi 22/02 In Calabria il caro vita sta provocando, secondo il Codacons,
un incremento del ricordo al credito al consumo non solo per acquistare
la casa, l'automobile o gli elettrodomestici, ma anche per le spese
relative a cerimonie, per pagare i libri della scuola e per acquistare
i generi alimentari. Dai dati diffusi dal Codacons emerge che ciascun
cittadino calabrese ha gia' un debito di 1.000 euro con le varie societa'
finanziarie ed i diversi istituti di credito. ''Ed e' tutta colpa
del caro vita - sostiene il Codacons - che dall'arrivo dell'euro continua
a svuotare le tasche dei cittadini. Cosi', mentre prima si chiedeva
un prestito solo per grandi acquisti, ora si e' costretti a domandare
credito anche per far spesa nell'alimentari o comprare i testi scolastici
dei bambini''. Dai dati elaborati dalla Banca d'Italia risulta che
nello scorso anno l'indebitamento delle famiglie in Calabria e' arrivato
a quota 2,4 miliardi di euro, segnando un aumento di oltre il 10 per
cento rispetto all'anno precedente. Dall'indagine del Codacons emerge
che sono mutate le ragioni per cui si ricorre ai prestiti negli ultimi
anni: ''Prima - ha detto il presidente del Codacons, Francesco di
Lieto - il motivo era legato sempre, oltre ovviamente alla prima casa,
all'acquisto di automobili o di grandi elettrodomestici ora, invece,
si ricorre al credito al consumo per mantenete lo stesso tenore di
vita degli anni passati, quando si comprava ancora in lire''. Il Codacons
ha deciso di organizzare una campagna informativa presso mercati,
negozi e supermercati, spiegando ai Cittadini i rischi connessi al
credito al consumo. ''Mi auguro - ha concluso di Lieto - che il Presidente
della Regione dopo aver terminato la lunga serie di nomine, sia arrivato
il momento di occuparsi dei problemi dei Calabresi'' Codacons: Eliminando lo “stand by” da tv e videotape risparmio in bolletta 20/02 ''Il giochetto dello stand-by costa ben 10 euro al mese per
ogni singola utenza. Parliamo di circa il 10 % dell'importo della
bolletta energetica''. E' quanto sostiene in una nota il presidente
del Codacons della Calabria, Francesco di Lieto, che ha avviato una
campagna informativa sul risparmio energetico. ''Un televisore lasciato
in stand-by - sostiene il Codacons - consuma in un anno ben 110 kWh.
Tenere accesa quella ''rassicurante'' lucina rossa, ci costa oltre
un miliardo di vecchie lire ogni anno. E non e' di meno il videoregistratore.
Se anche utilizziamo il videoregistratore per 1 ora al giorno, il
resto della giornata rimane in stand-by. Il consumo di energia elettrica
per la modalita' di preaccensione di un videoregistratore e' di circa
345 W al giorno. Se estendiamo questo calcolo per l'intero anno abbiamo
uno spreco di oltre 125 kWh. Applicando i costi attuali dell'energia,
ci troviamo dinnanzi ad enorme spreco annuo per singolo apparecchio
di oltre 20 euro''. ''Vi sembra ragionevole - conclude l'associazione
dei consumatori - pagare a vuoto una media di 20 euro per ogni singolo
apparecchio ? Infine per comprendere meglio quanti soldi buttiamo
in fumo, basta contare tutti gli apparecchi che lasciamo, inutilmente
e costosamente, in preaccensione. Seguendo il consiglio del Codacons
e staccando l'interruttore, si potrebbe risparmiare un bel 10 % sulla
bolletta Enel'' Codacons: mettere freno alle “superbollette” telefoniche gonfiate con i “dialer” 15/02 Sono gia' numerosissime le segnalazioni, relative a bollette telefoniche con cifre da capogiro, giunte al Codacons Calabria. A darne notizia e' l' associazione di difesa dei consumatori che sottolinea, in un comunicato, la necessita' di mettere un freno alle superbollette per chiamate a maghi, oroscopi e televoto e per l' attivazione di numeri telefonici da attivare solo su richiesta dell' utente. ''La causa delle bollette astronomiche - sottolinea Maria Stefania Valentini, vicepresidente del Codacons - e' da ricercare nei famigerati 'dialer', cioe' quei software che hanno la capacita' di collegare il nostro computer con gestori esteri. Il cittadino, purtroppo, non si accorge di nulla, almeno fino all' arrivo della bolletta telefonica. In passato l' associazione aveva richiamato l' attenzione dei consumatori sui 'pericolosissimi' prefissi 899, ora ne e' comparso uno che sembra essere, se possibile, ancora piu' insidioso per le nostre tasche e cioe' lo 0878. Questi numeri indicano un collegamento satellitare con chissa' quale parte del mondo e, ovviamente fanno lievitare enormemente la bolletta telefonica''. ''Il Codacons - prosegue il vicepresidente Valentini - invita i cittadini a chiedere al proprio gestore telefonico di disattivare tutti i numeri non strettamente necessari e, caso contrario, chiedere l' intervento dell' Autorita' giudiziaria. In ogni caso, una volta arrivata la bolletta da capogiro e' possibile mettere un freno all'emorragia del nostro portafoglio. Il Codacons consiglia ai Consumatori di provvedere al pagamento soltanto delle somme non contestate, per non incorrere nella disattivazione della linea telefonica e, successivamente, inoltrare una denuncia alla Polizia Postale per tentata truffa. In questo modo si puo' ottenere lo storno dalla bolletta di quelle cifre relative ai collegamenti tramite dialer''. Adiconsum: “Per il rilancio dei trasporti serve ascoltare le esigenze degli utenti” 01/02 ''Temiamo, purtroppo in maniera fondata, che l' istituendo
'centro di eccellenza di ricerca regionale sui trasporti', laddove
non dovessero essere ascoltate e prese in considerazione le lamentele
dei cittadini, lungi dall' essere uno strumento che aiuti un processo
di miglioramento complessivo per proporre in tempi certi e ravvicinati,
soluzioni concrete alle difficolta' presenti, si trasformera' una
istituzione marziana assolutamente non rispondente alle reali esigenze
e lontana anni luce dal portare sviluppo e vantaggi alla utenza''.
A sostenerlo e' stato il segretario regionale di Adiconsum Cisl, Romolo
Piscioneri. ''Il rilancio dei trasporti in Calabria - ha proseguito
- puo' e deve essere organizzato in funzione di quelle che sono le
esigenze di un' utenza che si porta dietro le mille difficolta' di
sempre, che con il passare del tempo anziche' migliorare puntano,
al contrario, verso un profondo peggioramento. L' ottimizzare i trasporti,
rendendoli piu' veloci, frequenti e confortevoli, e' un esercizio
che ha visto come protagonisti molti politici e amministratori locali,
che per la verita' hanno scritto e proposto tantissimo, ma con scarsi
risultati. Si tratta di guardare al problema con assoluta obiettivita',
interpretando bene, lamentele e disagi della gente che quotidianamente
si muove per la Calabria. Ascoltare l' utenza significa comprendere
con precisione cosa vuol dire spostarsi, oggi, in questa Regione attraverso
l' uso delle infrastrutture e dei mezzi pubblici esistenti. E per
fare questo occorre affrontare realmente la questione pensando a come
ammodernare le infrastrutture, a come svecchiare i mezzi di trasporto
ed infine a come monitorare costantemente l' andamento delle tariffe''.
''Alla Calabria - ha concluso Piscioneri - servono risultati tangibili
che si possono ottenere solo attraverso una efficace ed effettiva
azione di concertazione tra mondo consumeristico e la pubblica amministrazione:
invochiamo una volte per tutte confronto e dialogo. In conclusione,
ben vengano ricerca, innovazione e tecnologia di avanguardia applicabili
al settore dei trasporti, ritenuto da tutti strategico per lo sviluppo,
purche' non vengano messe da parte le oggettive istanze dei consumatori'' Cittadinanzattiva: “Giungla di aumenti per autobus, acqua e asili (a Cosenza +25%). Colpa dell’Antitrust” 31/01 Una ''giungla incontrollabile'' di tariffe, diversissime l'una
dall'altra, con aumenti alle stelle in alcune citta' d'Italia e minimi
in altre. E' un quadro estremamente composito quello che emerge dall'ultima
indagine dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva:
i costi pagati dalle famiglie italiane per alcuni servizi essenziali
variano infatti profondamente tra una regione e l'altra, ma anche
tra citta' della stessa area. Esempio tipico e' quello dell'acqua:
nelle Marche, tra Pesaro e Macerata, la differenza di spesa annua
per il servizio idrico e' di 152 euro. E lo stesso vale per le rette
degli asili nido o per il trasporto pubblico locale. Insomma, afferma
l'associazione, ''citta' che vai, tariffa che trovi''. Anche gli aumenti
sono infatti stati nel 2005 diversificati: le bollette dell'acqua
hanno registrato rincari del 38% a Grosseto e a Siena; gli asili nido
punte del 32% a Pisa; i biglietti dell'autobus addirittura del 110%
a Palermo. ''Il tutto - commenta il vicesegretario di Cittadinanzattiva,
Giustino Trincia - in attesa degli effetti della Finanziaria 2006
che, con un taglio del 7-8% alle spese degli enti locali, non lascia
presagire nulla di buono nell' offerta di servizi locali di qualita'
a prezzi accessibili''. Il rischio e' quello di un ''tracollo del
welfare locale''. E per capire i motivi di aumenti di tale portata,
spiega Andrea Pezzoli, responsabile della Direzione B dell'Antitrust,
basta guardare al processo di liberalizzazione avviato negli ultimi
anni, ma rimasto in gran parte ''incompleto''. Le gare, afferma, sono
spesso ''finte, fatte male, perche' a gestirle sono spesso i 'padri'
degli stessi partecipanti, cioe' i Comuni, che non raramente hanno
il controllo societario delle imprese in gara''. Questi nel dettaglio
i risultati dell'indagine dell' Osservatorio dell'associazione: Il 31 gennaio scade bollo auto e canone TV: si possono pagare anche su internet 26/01 Poste Italiane ricorda che il prossimo 31 gennaio scadranno
i termini per il pagamento del canone televisivo e del bollo auto.
E' possibile effettuare i versamenti in tutti i 14.000 uffici postali
tramite il tradizionale bollettino di conto corrente postale utilizzando:
il contante, la carta Postamat, la carta ''Postepay'' o la carta PagoBancomat.
Gli utenti registrati. si rileva in una nota, potranno effettuare
il pagamento anche attraverso il sito Internet di Poste Italiane www.poste.it:
ai correntisti BancoPosta l'importo verra' addebitato direttamente
sul conto (al costo di 1 euro); i non correntisti potranno invece
utilizzare le principali carte di credito (al costo di 2 euro per
importi fino a 100 euro o una commissione del 2% per importi superiori)
e la carta prepagata ''Postepay'' (al costo di 1 euro). In Abruzzo,
Calabria, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Molise, Piemonte,
Toscana, Umbria e Veneto, i clienti che si rivolgono agli uffici postali
possono usufruire, al costo di 1 euro, di un servizio che rende il
pagamento del bollo piu' semplice e a prova di errore. Bastera' compilare
l'apposito modulo, disponibile allo sportello, indicando il tipo e
la targa del veicolo, la regione, la scadenza del pagamento e il codice
fiscale. Sara' poi l'ufficio postale, attraverso il collegamento in
tempo reale con l'archivio delle tasse automobilistiche, a calcolare
l'esatto importo dovuto e a verificare e segnalare eventuali errori.
Adiconsum chiede maggiori controlli sulle adulterazioni alimentari 21/01 Un ''maggiore controllo e poca tolleranza per chi non rispetta
le leggi e le regole che disciplinano il complesso mondo dell' alimentazione''
e' stato chiesto da Romolo Piscioneri, segretario regionale dell'
Adiconsum-Cisl. ''Poiche' - ha sostenuto - la Calabria e' una delle
regioni piu' vulnerabili, perche' in grande ritardo con le politiche
di tutela e difesa dei consumatori, invochiamo maggiore attenzione
da parte degli organi regionali, anche perche' la salute e la sicurezza
alimentare sono argomenti che non possono essere liquidati con frasi
di circostanza, ma debbono trovare quell' attenzione istituzionale
che tracci con chiarezza le linee guida di un percorso volto alla
tutela degli interessi dei consumatori''. ''Lanciamo, quindi un appello
- ha concluso Piscioneri - affinche' si proceda subito alla definizione
di una serie di iniziative che pongano a stretto contatto l' Ente
Regione e mondo consumeristico, al solo scopo di difendere i calabresi
dalle adulterazioni in campo alimentare e che soprattutto prevedano
congrue attivita' di tutela dei prodotti tipici''. Gli alimentari trainano le vendite nei supermercati 11/01 Piu' cibo e meno vestiti. E' la tendenza che emerge da ''Vendite
flash'', il bollettino del Centro Studi di Unioncamere dedicato al
monitoraggio bimestrale del giro d'affari dei supermercati ed ipermercati
di tutta Italia. A settembre ed ottobre scorsi, infatti, il fatturato
della Grande distribuzione organizzata, derivante dalle vendite dei
prodotti del Largo consumo confezionato (Lcc, che comprendono drogheria
alimentare, bevande, freddo, fresco, cura degli animali, della persona
e della casa), anche grazie ad una ulteriore limatura dei prezzi,
diminuiti dello 0,3% per effetto del protrarsi delle vendite promozionali,
sono aumentate del 2%, mentre quelle degli altri prodotti non alimentari
(tessile e abbigliamento, bazar ed elettrodomestici) sono cresciuti
dello 0,8%, sensibilmente meno della media del I semestre 2005 (+2,8%).
Nel complesso, i volumi intermediati sono aumentati del 2,3%, in linea
con il risultato conseguito lo scorso anno. L'incremento pero' -osserva
Unioncamere - si deve unicamente all'apertura di nuovi punti vendita,
che registrano una crescita del 4,8%, mentre a parita' di esercizi
commerciali rispetto allo scorso anno i volumi si riducono del 2,5%.
A livello territoriale, la tendenza al piu' contenuto acquisto di
generi voluttuari rispetto a quelli alimentari, appare molto differenziata.
L'ultimo posto e' occupato dalla Sardegna, le cui vendite si contraggono
del 2,0% su base tendenziale a causa soprattutto del risultato negativo
(-2,7%) dei reparti non alimentari, mentre il comparto Largo consumo
confezionato si riduce dell'1,8% annuo. La Puglia registra un -1,0%
su base tendenziale, imputabile ad entrambi i gruppi merceologici.
La performance del Mezzogiorno e' sostenuta da Sicilia, Calabria e
Campania. Ma, mentre per le prime due regioni le merceologie non-LCC
contribuiscono a sostenere un buon andamento complessivo, in Campania
i reparti tessile, abbigliamento, bazar ed elettrodomestici segnalano
un decremento del 6,4%. Nel Centro si trovano le tre regioni con le
migliori performance a livello nazionale. L'Umbria fa registrare un
incremento delle vendite superiore al 5%, con un aumento di particolare
entita' (+8,5% su base tendenziale) del giro d'affari delle merceologie
non alimentari (tessile, abbigliamento, bazar ed elettrodomestici).
Seguono le Marche, dove il segmento Largo consumo confezionato riporta
una crescita del fatturato del 4,3% anno su anno. Quindi il Lazio,
che sfiora il 4% di incremento delle vendite, sospinto dal risultato
degli altri prodotti non alimentari (+7,7%). Infine la Toscana, dove
il giro d'affari cresce del 2,5% in ogni comparto. Nel Nord-Est, Emilia-Romagna
e Trentino Alto Adige mostrano incrementi vicini al 2,5% annuo, con
lievi contrazioni nelle vendite degli altri prodotti non alimentari.
In Veneto il giro d'affari accelera il proprio ritmo di crescita rispetto
alla prima parte dell'anno, pur non superando l'1,6%, con performance
positive in entrambi i gruppi merceologici. Nel Nord-Ovest si registrano
incrementi del giro d'affari in ciascun gruppo merceologico. Piemonte
e Lombardia presentano risultati omogenei, rispettivamente attorno
al 3-3,5% e al 2-2,5%, per ciascun comparto. La Liguria, invece, vede
il proprio fatturato incrementarsi del 3,0%, grazie soprattutto alla
crescita dei reparti non alimentari pari al 6,6%. Nel medio periodo
e' ancora la Campania a guidare la classifica regionale, crescendo,
rispetto all'anno base 2001, del 35,4%. Seguono Calabria e Lazio con
un incremento superiore al 30% nel giro di quasi quattro anni. Chiude
la classifica il Trentino Alto Adige il cui indice di fatturato si
attesta a 109,8, il che significa che dal 2001 il fatturato e' cresciuto
meno del 10%. Il V bimestre 2005 vede nei reparti del Largo Consumo
Confezionato confermarsi la flessione del costo della spesa che ha
interessato tutto il 2005, anche se l'intensita' del fenomeno continua
a smorzarsi nel tempo. Gli unici prodotti in aumento rispetto ai dodici
mesi precedenti rimangono le bevande e i prodotti per la cura degli
animali, accompagnati, per la prima volta dall'inizio del 2004, dai
prodotti per la cura della casa. Fra i reparti alimentari, i prodotti
freschi e del ciclo del freddo evidenziano, ancora una volta, flessioni
di maggiore intensita' del costo della spesa (-1,2% e -1,5%). La drogheria
alimentare realizza una contrazione dello 0,3%, mentre le bevande
mantengono i prezzi del I semestre 2005. Continuano, invece, a crescere
i costi medi unitari dei prodotti per la cura degli animali (+1,6%).
Infine, i prodotti per la cura della persona si contraggono dello
0,2%. Al contrario i prodotti per la cura della casa realizzano un
incremento pari allo 0,7% rispetto ai dodici mesi precedenti. Oltre trentunomila segnalazioni a Telefono Blu nel 2005 06/01 Migliaia di SOS, richieste d'aiuto, denunce. E' il bilancio
del 2005 di Telefono Blu, la linea telefonica di tutela per i turisti
e i consumatori che ha ricevuto negli ultimi dodici mesi 17 mila segnalazioni
via web e altre 14 mila ai centralini delle sedi locali in tutta Italia.
In totale circa 31 mila chiamate che corrispondono, calcola l'associazione,
ad almeno 130 mila persone coinvolte; un dato in crescita del 7% rispetto
allo scorso anno. Il 28% delle chiamate riguarda un 'pacchetto-viaggio'
o comunque parti di viaggio acquistate direttamente e anche on line.
Le motivazioni riguardano il diritto di recesso, il mancato rispetto
del contratto e disagi di varia natura in corso di viaggio; il 21
riguarda deficit delle strutture ricettive in localita' italiane,
il 15& problemi con i mezzi di trasporto, il 14% l'accoglienza
nelle citta' d'arte ovvero nelle citta' meta di vacanze nel nostro
paese; l'8%, con un lieve calo rispetto al 2004, attiene invece alle
cosiddette emergenze ambientali (rumori molesti, inquinamento del
mare, controllo e sicurezza della spiaggia, limiti igienici); ancora
un 8% denuncia invece prezzi troppo alti in bar, ristoranti, alberghi
e stabilimenti balneari. Quanto alla provenienza delle chiamate al
primo posto la Lombardia con il 15%, segue il Lazio con il 12% e poi
Campania, Emilia Romagna, il Triveneto, il Piemonte e la Toscana.
Agli ultimi posti il sud, con Puglia, Sicilia, Sardegna e Calabria.
Telefono Blu ricorda che le sue sedi sono preseti in tutte le regioni
e le province italiane con 130 uffici di consulenza e aiuto e collegi
legali. Rammenta infine che al ritorno dalle vacanze ci sono dieci
giorni di tempo per la contestazione del viaggio se si e' acquistato
un 'pacchetto'; in tutti gli altri casi la scadenza per i reclami
e' di dodici mesi. Importantissimo, ricorda sempre l'associazione,
e' inviare al piu' presto una raccomandata all'agenzia di viaggio
e, per conoscenza, al tour operator e allo stesso Telefono Blu. Per
denunciare limiti della qualita' ambientale il destinatario della
protesta sara' anche il sindaco della citta' coinvolta. La Befana porta un aumento dei consumi (+5%). Spesi 95 milioni di euro per gadget e dolci. 05/01 La tradizione della Befana rimane ben salda nei riti degli
italiani. E così, in questi giorni, stanno andando a ruba i
simboli di questa festività: le riproduzioni della 'vecchina'
del 6 gennaio insieme con calze, scope e dolciumi. Secondo Confartigianato,
le 70 mila aziende artigiane che producono oggetti e dolci tradizionali
legati all'Epifania hanno visto aumentare le vendite del 5% rispetto
allo scorso anno, per un valore che sfiora i 95 milioni di euro. Quanto
alla scelta dei gadget tipicamente artigiani, prosegue la Confartigianato,
ce n'è per tutti i gusti e per tutte le tasche: si va dalla
Befana in formato 'mignon' da 4 euro fino a quelle di grandi dimensioni,
alte 50 centimetri, da 18 euro. Per le calze si parte da un minimo
di 3 euro per arrivare alle misure extralarge da 14 euro. E per una
scopetta in bambù e saggina i prezzi si aggirano sui 7-8 euro.
E domani, nel presepe, arrivano i Re Magi. Le statuine più
richieste sono quelli tra i 5 e i 6 centimetri di altezza, che hanno
un costo compreso tra i 5 e i 10 euro. L'associazione degli artigiani
avverte però di prestare attenzione alle etichette che riportano
la composizione di Befane, calze e scope. I prodotti artigiani sono
realizzati con materiali naturali: panno lenci, cartone, tela, lana,
juta, legno, gommapiuma. Confartigianato mette inoltre in guardia
sui rischi dei prodotti a basso costo, per lo più provenienti
dalla Cina e dalla Corea, che in molti casi non rispettano le normative
sulla sicurezza previste dall'Ue e che spesso contengono sostanze
tossiche nocive per la salute dei bambini. Nella calza della Befana,
poi, non possono mancare i dolci. Anche in questo caso, i prodotti
dell'artigianato hanno visto crescere il gradimento dei consumatori.
In testa alle preferenze vi è il cioccolato i cui consumi,
durante le festività natalizie, sono aumentati del 5% rispetto
allo scorso anno, raggiungendo il valore complessivo di 60 milioni
di euro, di cui 25 milioni spesi per la ricorrenza dell'Epifania.
Occhio anche alle etichette del cioccolato: per quello artigiano 'doc'
gli ingredienti devono essere: pasta di cacao (composta soltanto da
burro di cacao e cacao in polvere), zucchero, latte in polvere, aromatizzanti
naturali. Secondo le rilevazioni di Confartigianato, infine, i più
affezionati alla tradizione del 6 gennaio sono i bambini del Centro
Italia. Nelle Marche, in particolare, si concentra un alto numero
di feste e di manifestazioni legate all'Epifania. Seguono le regioni
meridionali, mentre al Nord rimane più radicata la tradizione
di Babbo Natale. Saldi: Occhio ai prezzi e non buttate lo scontrino 03/01(G.P.) Le vacanze natalizie stanno per finire, il capodanno
già alle spalle, la corsa ai regali si è conclusa, ma
i saldi di fine stagione sono l'occasione buona per fare spesa risparmiando
qualcosa. Molte volte, quindi, per la fretta di fare un acquisto apparentemente
vantaggioso si compra senza le giuste precauzioni. Per evitare eventuali
abusi degli esercizi commerciali “telefono blu sos consumatori”
fa un elenco dei consigli utili per fare un acquisto sicuro: Visitare
più negozi per non commettere errori, assicurarsi che i prezzi,
sia quello "pieno" che quello in saldo, siano esposti chiaramente,
fare attenzione alle etichette e conservare sempre lo scontrino. Secondo
Telefono Blu "così come impostati i saldi non hanno più
senso. Negli ultimi sei anni ben il 25% dei ricavi pare sia dovuto
proprio ai saldi invernali ed estivi. Ma negli ultimi tre anni le
cose stanno cambiando. Fare i saldi a ridosso del Capodanno e' un
errore anche perchè la disponibilità economica ripartirà
con gli stipendi di gennaio a metà mese. Conti alla mano -sostiene
l'associazione- si può pensare che i 50-60 giorni di saldi
potranno portare non più di 4 miliardi, mentre le promozioni
già iniziate portano secondo previsioni nelle casse almeno
1,5 miliardi, 20 % in più dell'anno scorso". Solamente
a Milano si spenderà qualcosa come 190 milioni di euro, circa
350 per ciascuna famiglia milanese. La media nazionale, invece, supera
di poco le 250 euro, con la seguente distribuzione: nel nord e' di
320 euro, nel centro di 280 e nel sud di 240. Le famiglie calabresi le più indebitate per crediti al consumo 21/12 Gli italiani sono piu' indebitati. Dai mutui per la casa fino
al credito al consumo - utilizzato per acquistare auto, elettrodomestici
e viaggi -, i tassi di interesse contenuti spingono sempre piu' le
famiglie a accollarsi il pagamento di rate mensili per realizzare
piccoli o grandi desideri. Lo rileva una ricerca del Centro Studi
Sintesi di Venezia, che ha analizzato questo particolare settore del
mercato creditizio e resi noti oggi i risultati. Anche se le disponibilita'
economiche diminuiscono, le famiglie italiane non rinunciano completamente
ai consumi e per questo si indebitano: tra il 2002 e la prima meta'
del 2005 il volume del credito al consumo e' cresciuto del +44% con
uno sviluppo molto sostenuto (+18%) nell'ultimo semestre dell'anno.
L'analisi per singole realta' locali evidenzia come sono state soprattutto
le famiglie meridionali e del Centro della penisola a essersi indebitate
maggiormente (+55% e +39%). A livello regionale sono i cittadini residenti
in Calabria (+64,3%) a primeggiare nella particolare classifica predisposta
dai ricercatori di Sintesi, seguiti da quelli della Campania (+57,7%)
e dai siciliani (+56,6%). Il Centro Studi ha voluto approfondire l'analisi
quantificando anche la dimensione pro-capite dei prestiti al consumo
in essere. A giugno 2005 il credito medio pro-capite era pari a 1.145
euro con dimensioni nettamente superiori alla media nazionale in Sardegna
(1.568 euro), Lazio (1.504 euro) e Sicilia (1.325 euro). Un minor
ricorso al credito al consumo si e' registrato in Trentino A.A. (645
euro), Basilicata (859 euro) e Veneto (884 euro). Secondo Sintesi
gli italiani non sono piu' un popolo di formiche: lo erano fino a
qualche anno fa, quando l'investimento sicuro per eccellenza era rifugiarsi
nei titoli di stato e nelle obbligazioni. Ma i recenti crack finanziari
e il carovita che erode il potere d'acquisto delle famiglie hanno
scoraggiato i risparmiatori che si sono cosi' dirottati sull'acquisto
di immobili e beni reali. Tuttavia per i ricercatori il ricorso al
credito al consumo non e' considerato come l'ultima spiaggia. E' piuttosto
indicato come un nuovo stile di vita nato come conseguenza della maggiore
maturita' e cultura finanziaria delle famiglie che comprano a rate.
Adiconsum: “Trenitalia penalizza l’utenza meridionale” 14/12 ''Occorre prendere atto che le strategie di ristrutturazione,
ammodernamento e miglioramento del servizio dei trasporti adottati
da Trenitalia per il sud sono fortemente penalizzanti per gli utenti
di queste aree. In estrema sintesi, le strategie di intervento vedono
un forte impegno nel fare arrivare l' alta velocita' a Napoli e un
totale rilassamento su cio' che riguarda la rimanente tratta, fino
a Reggio Calabria e tutta la costa Ionica per Taranto''. E' quanto
sostiene, in una nota, Romolo Piscioneri, segretario regionale dell'
Adiconsum. ''Questa superficialita' nelle scelte - prosegue Piscioneri
- finisce per pregiudicare gravemente una possibile via di crescita,
poiche' continua a tenere lontano dai commerci con il centro Europa
pezzi di territorio importanti come l' intero meridione. Infatti,
non si spiega come i lavori per la realizzazione dell' alta velocita'
non toccano la Calabria anche quando la linea interessata al corridoio
1 riguarda il collegamento veloce Berlino-Reggio Calabria. Mentre
la Calabria e il meridione lottano per incrementare le infrastrutture
viarie e ferroviarie e contro la abolizione dei treni, in altre realta'
si lotta perche' vi e' un eccesso infrastrutturale. Aggiungiamo il
pessimo stato in cui versa l'attuale rete e la qualita' delle carrozze
ed abbiamo una situazione desolante che sta mettendo a dura prova
chi e' costretto a utilizzare il treno''. ''C' e' da chiedersi - afferma
ancora Piscioneri - se sia legittimo pagare un servizio e non avere
dall' altra parte la prestazione prevista. In questo caso il disagio
arrecato all' utente puo' essere liquidato semplicisticamente con
il rimborso del biglietto per il ritardo? Visto il crescente aumento
delle lamentele riteniamo si debba guardare ancora piu' in profondita'
al problema, per cercare di trovare quel corretto terreno di confronto
che porta oltre le possibili ostilita''' Codacons Calabria al Presidente Loiero “Si sostenga il doppio prezzo” 12/12 Il Codacons Calabria propone al presidente della Regione, Agazio
Loiero, di fare propria la proposta di legge popolare promossa dall'
associazione dei consumatori per istituire il doppio prezzo euro-lire
su tutti i cartellini dei prodotti. ''Cio' consentirebbe alla nostra
regione - afferma Francesco Di Lieto, presidente di Codacons Calabria
- di essere all' avanguardia in Italia ed al presidente Loiero di
aiutare realmente le fasce piu' deboli della popolazione, che poi
sono le vere vittime dell' assurda equiparazione 1 euro=1000 lire''
attuata da molti disonesti a seguito dell' introduzione della nuova
moneta. L'euro di per se' e' uno strumento positivo che ha portato
e portera' indubbi vantaggi all'economia italiana ed ai consumatori.
E' l'uso che e' stato fatto della nuova moneta, attraverso i ritocchi
al rialzo dei prezzi ad aver provocato i danni che sono sotto gli
occhi di tutti. L' indicazione dei prezzi anche in lire provocherebbe
di certo effetti positivi. Quella che auspichiamo diventi presto legge
regionale provochera' un effetto considerevole anche sui consumatori,
ed in particolare su quelli anziani, che sono i soggetti piu' danneggiati
dall'introduzione dell'euro. Occorre, quindi, cercare di combattere
le speculazioni e gli imbroglioni e per far questo il Codacons ritiene
che occorra passare dalla protesta alla proposta, senza fermarsi alle
sterili e populistiche campagne contro l' euro''. Confersercenti: A Natale oltre 540 milioni in meno (-5%) per gli acquisti 26/11 Meno regali (-5%) sotto l'albero di Natale per gli italiani
che quest'anno tirano la cinghia. Nonostante le tredicesime aumentino
quest'anno di 443 milioni di euro, per un totale di circa 31,5 miliardi,
la spesa per gli acquisti natalizi sarà di 15,7 miliardi di
euro, vale a dire 547 milioni in meno rispetto al 2004. I primi a
diminuire saranno proprio i regali ed a farne le spese saranno parenti
e amici. E' questo, in estrema sintesi, il quadro che emerge dalla
consueta indagine Swg-Confesercenti sul comportamento degli italiani
in fatto di spese natalizie e sull'impiego delle tredicesime. Secondo
la ricerca 56 italiani su 100 si apprestano a vivere le prossime festività
con più aspettative sulla ripresa, ma nei fatti accentuano
il rigore nelle spese: non sarà questo il Natale della ripresa
dei consumi. In strenne, dunque, finiranno oltre 3,8 miliardi di euro
(- 195 milioni su 2004). Si risparmierà per casa e famiglia
(-352 milioni) e meno risparmio (-57 milioni), mentre più soldi
andranno a saldare conti in sospeso (+195 milioni) ed aumenterà
la quota di tredicesime destinata al mutuo (852 milioni). A condizionare
le scelte pesano tasse e tariffe (+5%) ed gli aumenti dei carburanti
(+3%), mentre diminuisce la percentuale di coloro che affermano di
decidere le spese da fare in funzione degli aumenti dei prezzi (-2%),
di un peggioramento della situazione familiare (-5%), delle preoccupazioni
rispetto al posto di lavoro (-1%) o al terrorismo (-1%). I tagli ai
doni risparmieranno i piccoli (+3%). Per la prima volta, poi, quest'anno
il 21% degli intervistati sarà più rigoroso con i propri
acquisti ed a beneficiarne saranno le vittime storiche della crisi:
i parenti (il 23%, cioè l'8% in meno del 2004, quest'anno risparmierà
su di loro) e il gli amici (saranno il 14% in meno, quindi il 21%,
coloro che ridurranno le strenne ad essi destinate), mentre per il
coniuge o il partner i doni si assottiglieranno nel 6% dei casi (-4%
rispetto all'anno scorso). Sale la spesa per l'abbigliamento (+4%).
Nessun risparmio sui prodotti tecnologici: per audio-video tv e computer
si spenderà il 2% in più rispetto al 2004, orientando
le rinunce su elettrodomestici e mobili (-5%) o sui gioielli (-1%).
Sarà boom per televisori a cristalli liquidi ed al plasma (+16%)
e per i computers portatili (+9%), mentre i telefonini registrano
un calo del 15%, come dvd (- 3%) e mp3 (-1%).La cautela nelle spese
non impedirà però agli italiani di concedersi qualche
viaggio (+ 4%). Quanto ai luoghi ed alle modalità per l'acquisto
dei regali di Natale, le grandi strutture commerciali restano le più
frequentate (55%), seguite dai piccoli negozi (31%), e dai mercatini
(13%). Le tre tipologie, però, perdono il 3% delle preferenze
rispetto allo scorso anno a beneficio della rete internet (+3%) che
continua a crescere nelle preferenze dei consumatori. Per quanto riguarda
l'albero di Natale cresce (+5%) La scelta ecologica. "E' un Natale
di speranza: si aspetta il miracolo, ma intanto si tira la cinghia
- afferma il presidente della Confesercenti, Marco Venturi -. La boccata
d'ossigeno ai consumi, che ogni anno auspichiamo il Natale porti con
sè non ci sarà. La speranza espressa dagli italiani
è anche la nostra: purtroppo, però, come dimostra il
merito delle risposte date dagli intervistati, agli acquisti verrà
destinata una parte sempre minore della tredicesima, allontanando
ancora di più la ripresa economica. In mezzo ci sono ancora
disfunzioni, arretratezza e difficoltà a scegliere gli interventi
necessari per rimettere in moto la nostra economia". Secondo Codacons la devolution costerà un miliardo di euro ai calabresi 18/11 La devolution costera' ai calabresi un miliardo di euro, 2.000
euro a famiglia. A sostenerlo e' il Codacons Calabria che ha preso
in considerazione le possibili ricadute economiche della modifica
costituzionale sui bilanci delle famiglie. ''La riforma - e' scritto
in un comunicato del Codacons - oltre a creare i presupposti per maggiori
iniquita' e squilibri tra le varie regioni in tema di diritti, di
differenze fiscali e tariffarie, di qualita' dei servizi, soprattutto
nei gia' critici servizi sanitari, comportera' una pesantissima ricaduta
economica per costi aggiuntivi sui singoli cittadini. L' aver assecondato
le istanze leghiste comportera' un aggravio delle condizioni di vita
dei calabresi, aggravio che si aggiunge alla pesantissima situazione
attuale che vede la nostra regione all' ultimo posto d' Europa in
tutti gli indicatori economico-sociali. Dopo aver massacrato il potere
di acquisto dei cittadini attraverso una devastante politica economica
priva di governo dei mercati e quindi di garanzia per le fasce piu'
deboli, ora il governo ha inteso stravolge la Carta Costituzionale
per dare sfogo agli egoismi''. ''Non sentiamo proprio - ha sostenuto
il presidente del Codacons, Francesco di Lieto - il bisogno di stravolgere
la nostra carta costituzionale che rappresenta la sintesi di tutti
quei valori di liberta', di solidarieta', di democrazia su cui si
fonda il nostro Paese. Tuttavia non possiamo restare indifferenti
quando tali principi cardine vengono calpestati sulla base di biechi
calcoli elettorali per sacrificare, sull' altare del consenso, un
paese alla volonta' della Lega, di chi racchiude la propria innovativa
proposta politica in un termine: terroni''. Il Codacons chiede l’intervento di Loiero per il problema dei nuovi contatori Enel 14/11 Il presidente del Codacons della Calabria, Francesco Di Lieto,
ha chiesto un incontro al presidente della Giunta regionale, Agazio
Loiero, in relazione alla questione dei nuovi contatori dell' Enel
che, a detta dello stesso Di Lieto, ''registrano non solo l' energia
'attiva', ma anche quella 'reattiva', con un aggravio di spesa per
l' utenza''. Di Lieto ha chiesto, in particolare, che il presidente
Loiero '' si faccia portavoce del problema ed aiuti realmente tutti
i calabresi a non subire anche questa ulteriore vessazione''. Secondo
il Codacons ''la potenza 'attiva' e' quella realmente consumata, mentre
quella 'reattiva', che non svolge attivita' diretta, e' quella che
non viene utilizzata dall' utente. Se il nuovo contatore registra
anche la potenza reattiva, saremo costretti a pagare anche energia
che non consumiamo''. A tale proposito il Codacons invita tutti i
cittadini a verificare i consumi nelle case di vacanza. ''Infatti
- si afferma in una nota - pur non utilizzando l' energia elettrica,
il nuovo contatore registrera' ugualmente consumi che nessuno utilizza,
proprio perche' viene rilevata anche quella energia che non si utilizza.
In base ad una perizia fatta redigere dal Codacons, se dovessimo pagare
tutta la potenza prodotta dall' Enel e non quella effettivamente consumata
(potenza attiva), ogni cittadino finira' per pagare una bolletta maggiorata
di 1/3 ogni bimestre''. Codacons contro i nuovi contatori ENEL “misurano anche quello che non si consuma”. Enel replica: “Misurano solo l’energia attiva” 13/11-(Martina Gatto)- “L'Enel sospenda immediatamente la sostituzione
dei contatori in attesa che l'autorita' giudiziaria si pronunci sulla
legittimita' dell'iniziativa''. E' questa la richiesta del Codacons
che in Calabria ha chiesto un incontro con il presidente della Regione,
Agazio Loiero, affinche' si ''faccia portavoce del problema ed aiuti
realmente tutti i Calabresi a non subire anche questa ulteriore vessazione''.
''Abbiamo verificato alcune ''strane'' anomalie - sostiene il presidente
del Codacons Calabria, Francesco di Lieto - che l'Enel ha omesso di
ricordare agli utenti; alcuni piccolissimi dettagli che comportano
un consistente ed ingiustificato aumento della spesa energetica in
ogni famiglia. Forse non tutti i cittadini sono a conoscenza del fatto
che i nuovi contatori elettronici, a differenza di quelli a disco
oltre alla potenza ''attiva'', cioe' quella realmente consumata, registrano
anche quella ''reattiva'', che non svolge attivita' diretta e che
non viene utilizzata dall'utente''. ''Ora, in base alle nostre verifiche
- ha aggiunto di Lieto - se dovessimo pagare tutta la potenza prodotta
dall'Enel e non quella effettivamente consumata (potenza attiva),
finiremmo per dover pagare il 33% in piu' ogni bimestre ! Purtroppo,
a parere del Codacons, e' proprio questo cio' che accade con i nuovi
contatori forniti dall'Enel. Abbiamo, infatti, potuto verificare che
il nuovo contatore ''gira'' anche se non vi sono apparecchi collegati
! Un modo per scaricare sui consumatori i costi del monopolista''.
''Con tale sistema - ha concluso - si costringono molte famiglie ad
aumentare la potenza contrattuale e quindi i costi, il tutto a parita'
di consumi''. ACU: In forte calo i passeggeri all’aeroporto di Lamezia 29/10 ''I dati del traffico passeggeri nazionali nell' aeroporto di Lamezia Terme, anche per la scorsa stagione estiva, sono stati tutti in inesorabile calo''. E' quanto sostiene, in una nota, l' associazione di consumatori Acu. ''I dati non sono nostri - si afferma in una nota dell' Acu - bensi' dell' Associazione italiana gestori aeroporti, associata a Confindustria, e sono relativi al traffico passeggeri di tutti gli aeroporti italiani, rilevati mese per mese. Ebbene da questi dati emerge senza ombra di dubbio che, al di la' delle chiacchiere in liberta', sono i singoli utenti a dare il voto alla gestione dell'aeroporto di Lamezia Terme utilizzando l' arma principe dei consumatori, che e' quella economica e rifiutando di servirsi delle strutture e dei servizi che non li soddisfano. E il voto e' sicuramente negativo visto che a luglio i passeggeri nazionali sono stati 106.890, pari ad un -15% riseptto a luglio 2004; ad agosto 105.212 (-19,9%) ed a settembre 80.992 (-21,2%), fonte www.assaeroporti.it)''. ''L' emorragia di passeggeri nazionali dall' aeroporto di Lamezia Terme - ha detto il presidente dell' Acu, Giuseppe d' Ippolito - continua ormai da mesi e mesi e deriva dalla totale disattenzione e dal totale disinteresse verso le richieste dell' utenza, penalizzata per l' assenza di qualunque politica finalizzata alla riduzione dei costi dei voli o all' incremento della concorrenza. I volumi di traffico passeggeri per una societa' di gestione di un aeroporto sono la cartina di tornasole dell' efficienza dell'azienda. Questi ultimi dati del 2005 si stanno ormai consolidando nella loro estrema negativita' e, considerando che il maggior picco del traffico passeggeri si raggiunge proprio nel periodo estivo, i prossimi due mesi non dovrebbero portarci nulla di buono, inducendoci a stimare che la perdita annuale di passeggeri sui voli nazionali per l' aeroporto di Lamezia, rispetto al 2004, sara' di circa il 15/20%. Aspettiamo dunque il nuovo management alla difficile prova di far risalire le quotazioni del principale aeroporto calabrese''. ACU: “Nel Dpefr la Regione si disinteressa dei consumatori” 25/10-(M.G.)- ''Ancora una volta registriamo disattenzione e disinteresse
verso i problemi dei consumatori organizzati da parte delle strutture
regionali''. E' quanto scritto in una nota dell'Associazione consumatori
utenti (Acu) di Reggio Calabria. ''Dopo il Presidente Bova - e' aggiunto
nella nota - che ritiene di non poter procedere alla nomina del difensore
civico regionale, ecco il vice presidente della giunta Nicola Adamo
''dimenticare'' le associazioni dei consumatori tra le parti sociali
cui ha, oggi, presentato le linee guida del Dpefr. Vorremmo ricordare,
ad Adamo che le associazioni dei consumatori, riconosciute da una
legge nazionale del 1998, ormai da anni esprimono pareri sulla produzione
legislativa di Parlamento e Governo, attraverso il Consiglio Nazionale
dei Consumatori e degli Utenti, sono presenti nel Cnel, sono presenti
nei consigli camerali di tutte la Camere di Commercio italiane''.
''Sono inoltre considerate ''parti sociali'' - continua l'Acu - in
tutte le legislazioni regionali tranne che in Calabria, una delle
ultime regioni priva di una normativa specifica sulle associazioni
dei consumatori. Anche i Presidenti del Consiglio, ad iniziare dall'
on. Massimo Dalema per finire a Silvio Berlusconi e tutti i ministri
dei vari Governi, convocano periodicamente le associazioni dei consumatori
come parte sociale, per riceverne suggerimenti e proposte, anche sui
Dpef e sulle Leggi Finanziarie nazionali''. ''Prima d'ora - conclude
la nota- solo la Giunta Chiaravalloti aveva ignorato i rappresentanti
dei consumatori. Oggi iscriviamo in questa lista di ''smemorati''
anche l'assessore Nicola Adamo''. Virus dei polli: L’ACU chiede alal regione la sospensione dell’attività venatoria 18/10-(G.C.)- Anche la Calabria è stata “investita”
dal panico che si è diffuso in tutto il mondo dal Virus dei
polli. Giuseppe D' Ippolito, presidente nazionale dell' Associazione
consumatori utenti, in relazione all' allarme sulla diffusione dell'
influenza aviaria in una nota afferma: ''Ci appelliamo al Presidente
della Regione Agazio Loiero e all' assessore all' agricoltura Mario
Pirillo, così come stiamo facendo con Presidenti e assessori
di tutte le Regioni d' Italia, per sospendere l' esercizio dell'attività
venatoria incentivando (anche con premi ad hoc) il ruolo di sentinelle
del territorio di cacciatori e allevatori''. ''L' allarme mondiale
lanciato in grande stile, in queste ultime settimane sulla pandemia
aviaria - prosegue D' Ippolito - non risponde affatto ad una esigenza
sanitaria e sociale fondata sulla prevenzione primaria, ma al contrario
mira a determinare una situazione di panico globale con possibili
ricadute autoritarie a tutti i livelli. La prima terapia mondiale
per prevenire una pandemia - prosegue ancora il presidente dell' Acu
- e' quella di risolvere i problemi drammatici della fame e della
povertà. In secondo luogo e' indispensabile cambiare rotta
nelle metodologie e nelle tecniche di produzione e di allevamento''
Il presidente dell' Acu, nella dichiarazione, chiede alla Regione,
di adottare, per l' allevamento degli animali da reddito, tra le altre,
iniziative come il divieto della promiscuità uomo/animali e
prevedere un piano mondiale di formazione igienico-sanitaria di tutti
gli addetti alla filiera produttiva e commerciale. Adiconsum: “Quadro dei consumi preoccupante. Gli utenti verifichino gli importi sulle bollette” 03/10 ''Come Adiconsum consigliamo un controllo accurato di tutte
le bollette che giungono ad ogni singolo utente per verificare se
gli importi addebitati risultano essere consoni ai servizi effettivamente
richiesti''. E' quanto scrive in una nota il segretario regionale
dell'Adiconsum, Romolo Piscioneri, circa la situazione dei consumi
in Calabria. ''Il quadro generale - prosegue la nota - inerente i
consumi in Calabria registra numeri preoccupanti. Naturalmente non
si puo' negare che tale situazione riguarda l' intera nazione, considerando
che i dati forniti di recente dall' Istat, fanno registrare in tutti
i settori merceologici solo andamenti negativi. Apprendere che anche
negli hard-discount si registrano flessioni nelle vendite e' segno
manifesto di una tendenza di crisi generalizzata sempre piu' grave,
dovuta sia al minore potere di acquisto sia alla crescente sfiducia
per il peggioramento della situazione economica complessiva''. ''La
Calabria - e' aggiunto nella nota dell'Adiconsum - in aggiunta a cio'
sconta le ataviche difficolta' legate al debolissimo tessuto economico
e produttivo nonche' infrastrutturale con le conseguenti ripercussioni
sul livello occupazionale e sulla scarsa qualita' dei servizi offerti
ai cittadini. Se questo e' lo scenario, riflettere sul ''come risparmiare'',
facendo una scelta oculata sui consumi, e' un atto necessario per
tutte le famiglie calabresi. Inoltre consigliamo la scelta consapevole
degli enti gestori alla luce delle migliori offerte praticate al momento
della decisione considerando che per alcuni enti erogatori, poiche'
in regime di monopolio, simile scelte non possono essere adottate''.
Il segretario regionale dell'Adiconsum evidenzia ivita inoltre a ''non
trascurare mai la possibilita' di poter utilizzare i mezzi pubblici
per gli spostamenti urbani ed extraurbani, protestando con i fornitori
del servizio affinche' si possano predisporre dei piani di trasporto
locale moderni e funzionali in base alle esigenze delle diverse nostre
comunita'. Pretendere dalle agenzie di assicurazione chiarezza e precise
informazioni in merito a cio' che concerne le polizze auto cosi' come
per i tagliandi delle auto in garanzia utilizzare officine competenti
anche al di fuori delle reti autorizzate, purche' sia garantita qualita'
e convenienza Sulla scelta degli alimenti concentrare l' attenzione
sui prodotti freschi e di stagione come frutta e verdura vendute nei
mercati rionali settimanalmente''. ''Fare sempre una lista della spesa
- conclude l'Adiconsum - evitera' di comprare prodotti inutili e superflui
a tale proposito dare uno sguardo al cosi' detto ''primo prezzo''
e ai depliant delle offerte, puo' aiutare a risparmiare facendo comunque
una buona spesa''. Codacons. “I cittadini non paghino canone depurazione ai comuni inadempienti” 29/09 ''I cittadini non devono pagare il canone per il servizio di
depurazione delle acque reflue se non esiste, ovvero se non e' in
funzione, il relativo impianto. E, nel caso in cui tale canone sia
stato gia' pagato, i cittadini hanno diritto alla restituzione di
quanto corrisposto''. E' quanto si afferma in una nota del Codacons
Calabria che annuncia l' avvio di una campagna contro le Amministrazioni
calabresi sprovviste di depuratore per ottenere la restituzione del
canone versato dai cittadini. ''La nostra azione - sostiene Francesco
di Lieto, presidente regionale del Codacons - ha una duplice finalita':
impedire soprusi nei confronti degli utenti e tutelare il patrimonio
ambientale. Spesso, infatti, accade che i liquami vengano scaricati
direttamente nelle acque del mare, con buona pace delle nostre aspirazioni
turistiche. Poiche' non si abbia piu' a ripetere una simile vergogna
oltre che un continuo e devastante scempio ambientale, il Codacons
intende colpire le 'tasche' delle amministrazioni 'inadempienti'''.
A parere di di Lieto ''le richieste di rimborso devono contenere una
distinzione tra due periodi di tempo. E' assurdo che i cittadini debbano
sostenere oneri economici per un depuratore fantasma e di conseguenza
per un servizio inesistente. Percio' - conclude di Lieto - invitiamo
tutti i comuni calabresi che non forniscono il servizio di depurazione
ai propri cittadini, di provvedere immediatamente al rimborso o allo
sgravio della tariffa del servizio di depurazione; in caso contrario
ci rivolgeremo alla magistratura''. Codacons: “Telefonini pericolosi? Non regalateli ai bambini piccoli” 28/09 Non regalare telefonini ai bambini piccoli. E' quanto suggerisce
il Codacons Calabria ''sulla base - e' detto in una nota dell' associazione
di tutela dei consumatori - dei piu' recenti studi che considerano
le radiazioni emesse dai telefoni cellulari come un possibile pericolo
per la salute''. ''Il Codacons - e' scritto nella nota - alla luce
di uno studio pubblicato nel 2005 dal National Radiological Protection
Board (NRPB), un ente governativo del Regno Unito che suggerisce un
'approccio precauzionale' all' uso dei cellulari. Lo studio dell'
NRPB, pur riconoscendo come non ci siano prove evidenti del fatto
che la radiazione del telefonini sia dannosa, avverte che questa possibilita'
non puo' neppure essere esclusa''. ''Per queste ragioni - afferma
il presidente regionale del Codacons Francesco di Lieto - poiche'
non e' possibile affermare con sicurezza che i telefoni cellulari
siano perfettamente sicuri, suggeriamo ai genitori estrema cautela
nel regalare ai bambini il telefonino, raccomandando prudenza nell'
uso degli stessi in soggetti sotto gli 8 anni di eta', essendo i bambini
piu' vulnerabili ai possibili effetti delle onde elettromagnetiche''.
Secondo il Codacons Calabria ''altri autorevoli studi indicano che
le radiazioni possono danneggiare il Dna, rilevano, inoltre, una allarmante
correlazione fra l' uso dei cellulari e i tumori del nervo uditivo,
oltre che una riduzione delle funzioni cerebrali. Le affermazioni
degli esperti si basano su test effettuati su animali, che hanno dimostrato
l' effetto negativo delle radiazioni emesse dai cellulari, col verificarsi
di disturbi quali l' interruzione del sonno, la diminuzione dell'
apprendimento, la riduzione dei compiti della memoria. Il Codacons
invita le istituzioni, nonche' gli insegnanti che godono di un rapporto
privilegiato con i genitori, a scoraggiare in maniera decisa l' uso
dei cellulari da parte dei ragazzini in fase pre-adolescenziale''.
Lista consumatori: “In Calabria gli stipendi da ultime posizioni in Europa” 27/09 Anche gli insegnanti, le segretarie, gli impiegati, i metalmeccanici,
gli ingegneri e gli autoferrotranviari della Calabria patiscono il
carovita e, sul piano degli stipendi, occupano le ultime posizioni
in Europa. Questi i dati dell'indagine realizzata dal Codacons per
conto di Intesaconsumatori in tutta Europa, e presentata oggi a Roma
durante il dibattito organizzato da Lista Consumatori, al quale ha
preso parte Romano Prodi. ''Le varie categorie professionali della
Calabria - e' scritto in una nota della Lista Consumatori - non solo
percepiscono stipendi inferiori rispetto ai colleghi europei, ma dispongono
di un potere d'acquisto sensibilmente piu' basso rispetto agli altri
paesi. Questo a causa dell'aumento dei prezzi e delle tariffe dal
2002 ad oggi, che ha disastrato i bilanci delle famiglie della Calabria''.
Contro la situazione che si e' venuta a creare in Calabria, Lista
Consumatori sta dando vita a una serie di comitati cittadini per Prodi
Presidente. Adiconsum-CISL “Serve una modifica della legge regionale a difesa dei consumatori” 22/09 L' Adiconsum Cisl della Calabria sollecita, ''cosi' come e'
stato fatto con il precedente Governo regionale, una maggiore attenzione
e sensibilita' verso la promozione e lo sviluppo dell' associazionismo
fra i consumatori''. ''A tale scopo - ha sostenuto il segretario regionale,
Romolo Piscioneri - riteniamo non essere sufficiente quanto contenuto
nella legge regionale 8/2003 avente a copertura 50.000 euro, tra l'
atro mai messi a disposizione, per incentivare politiche a difesa
dei consumatori. Conseguentemente, riteniamo debba essere modificato
il regolamento di attuazione approvato allo scadere della passata
Giunta''. ''Non c' e' dubbio - ha proseguito Piscioneri - che con
i provvedimenti citati si e' progredito, ma oggi serve una indispensabile
modifica che vada ad integrare l' attuale legge con la funzione di
dare un riconoscimento ufficiale a tutte quelle associazioni dei consumatori
realmente operanti sul territorio calabrese che possono garantire,
mediante una loro radicata organizzazione, una efficace assistenza,
informazione ed educazione al consumo consapevole. I provvedimenti
futuri debbono, inoltre, riconoscere alle associazioni una maggiore
rappresentativita', prevedendone la presenza nei diversi organismi
consultivi regionali, provinciali e comunali''. ''Le difficolta' e
le esigenze crescenti - ha concluso Piscioneri - indicano l' urgente
necessita' che nell' ambito del mandato dell' assessorato alle Attivita'
produttive venga istituito un immediato tavolo di confronto con le
associazioni dei consumatori allo scopo di definire un percorso comune
da intraprendere subito che ci porti verso il superamento dei ritardi
passati che non poco hanno penalizzato le legittime aspettative dei
consumatori-utenti della nostra regione''. Aumento del 16% del credito al consumo. Ogni calabrese ha circa 1000 euro di debito 17/09 Nel 2004 si e' registrato in Calabria un aumento del 16% del
credito al consumo rispetto al 2003. Un'impennata che ha portato a
quota 1,9 miliardi di euro l'indebitamento delle famiglie: come a
dire che ogni cittadino residente in Calabria ha contratto prestiti
per circa 950 euro. La denuncia e' della Listaconsumatori, secondo
la quale la situazione e' "destinata ad aggravarsi, e che potrebbe
portare a fine 2005 un livello di indebitamento in regione a carico
dei consumatori pari a oltre 2,5 miliardi di euro". Contro tale
stato di cose Listaconsumatori ha deciso di "passare al contrattacco:
il movimento politico ha deciso infatti di appoggiare anche in Calabria
Romano Prodi alle prossime primarie: un candidato presidente - fa
sapere la Lista - che ha inserito nel suo programma una serie di misure
mirate proprio a salvaguardare i bilanci delle famiglie ed evitare
indebitamenti eccessivi come quelli di questi anni. In appoggio al
professore Listaconsumatori sta dando vita nella nostra regione ad
una serie di comitati cittadini che spiegheranno alle massaie l'importanza
di votare alle primarie". L'altra mossa di Listaconsumatori contro
il mega-indebitamento delle famiglie e' quello di organizzare, attraverso
le sedi Codacons locali, una campagna informativa nei mercati, negozi
e supermercati, spiegando ai cittadini i rischi del credito al consumo.
Spiega infatti Carlo Rienzi, presidente Codacons: "Se prima si
ricorreva ai prestiti per acquistare l'automobile o il grande elettrodomestico,
o per comprare beni costosi e non essenziali, adesso si ricorre al
credito al consumo per mantenere lo stesso tenore di vita degli anni
passati, e lo dimostra il fatto che i finanziamenti avvengono per
tutti i tipi di acquisti, dai libri ai viaggi, passando per i generi
di prima necessita' come pasta, latte, uova, farina, e persino i banchetti
nuziali. Si tratta pero' di una pratica assai pericolosa - avverte
Rienzi - Se adesso siamo allettati dall'idea di acquistare un prodotto
e iniziare a pagarlo dal 2006, dobbiamo ricordare che prima o poi
arrivera' il momento di saldare le rate, e il nostro stipendio non
sara' certo piu' elevato di quello attuale". Codacons: “In Calabria sforato il tetto di spesa per i libri” 15/09 ''In Calabria, quasi in una classe ogni tre, si registra lo
sforamento dei tetti di spesa previsti dal Ministero dell'Istruzione
e relativi all'acquisto dei Libri''. E' quanto sostiene in una nota
il presidente del Codacons della Calabria, Francesco di Lieto. ''Negli
anni scorsi - ha aggiunto - si ricorreva al finanziamento per acquistare
una casa oggi dobbiamo fare un prestito per acquistare i libri scolastici.
E' vero che per contenere il salasso per l' acquisto dei libri il
Ministero dell' Istruzione ha previsto un tetto massimo di spesa,
che per la prima media e' di 280 euro; per la seconda media e' di
108 euro e per la terza classe e' di 124 euro ma in Calabria si sta
verificando lo sforamento di queste previsioni. A cio' si aggiunge
che nelle liste dei libri fornite dalle scuole, accanto ai testi obbligatori,
vi sono alcuni libri che vengono consigliati dagli insegnanti i quali,
ovviamente, ne pretendono l' acquisto; cio' comporta un aumento esponenziale
della spesa familiare''. ''Il Codacons propone - ha proseguito di
Lieto - per rendere realmente pubblica la scuola dell' obbligo, che,
almeno i dizionari ed i testi piu' costosi, vengano acquistati dalla
provincia e forniti alle famiglie che ne facciano richiesta, le quali
provvederanno a restituire i libri a fine anno scolastico, pagando
il costo del noleggio''. ''Se, infine, la ragione - ha concluso -
alla continua sostituzione delle edizioni adottate e' il dover sostenere
il mercato dell' editoria allora basta rendere detraibile la spesa
per l' acquisto dei testi scolastici''. L’Adiconsum CISL protesta: “Basta con l’uso improprio dell’autovelox sulla ss107” 14/09 Le ultime prese di posizioni di Amministratori locali sull’inflazionato
e persecutorio utilizzo dell’autovelox sulla S.S.107 testimonia
la diversa sensibilità istituzionale nel voler affrontare e
risolvere i problemi delle proprie comunità dove alle ristrettezze
economiche e ai magri bilanci comunali, alcuni amministratori decidono
di adottare ben altri strumenti di politica interna rispetto all’iniquo
e persecutorio utilizzo di autovelox che spesso colpisce quegli stessi
cittadini contribuenti del proprio comune che ripetutamente utilizzano
le nostre strade per recarsi a lavoro Il Codacons invita a d aderire allo sciopero del 14 contro il caro petrolio 13/09 Il Codacons della Calabria invita tutti i consumatori a spegnere
dalle 11,30 alle 11,35 del 14 settembre tutto quanto funziona grazie
all' elettricita'. Il Codacons Calabria chiede ai Cittadini di partecipare
in massa ad una iniziativa che ''mira a far sentire - ha detto il
presidente Francesco Di Lieto - il malcontento dei Consumatori, di
tutti quei Consumatori che faticano ad arrivare a fine mese. Tra le
rivendicazioni del Codacons, la liberalizzazione del settore energetico,
la defiscalizzazione del cuneo fiscale, la riduzione di 10 centesimi
delle accise sulla benzina, la restituzione del fiscal-drag, la riduzione
dell' Iva sul metano al 10 per cento, il blocco delle tariffe, la
liberalizzazione dei saldi e l' applicazione dello sconto sui farmaci''.
''In occasione dello sciopero della spesa - ha concluso - il Codacons
indice la prima giornata di black out dei Consumatori. Dopo aver subito
black out estivi per colpa di una rete vecchia ed inadeguata, e' ora
che il black out sia organizzato dai consumatori stessi per protestare
contro le bollette da infarto piu' care d'Europa e contro la prospettiva
di ulteriori aumenti autunnali''. Uil Calabria aderisce allo sciopero dei consumatori del 14 contro il carovita 12/09 La UIL Calabrese aderisce allo SCIOPERO DEI CONSUMATORI indetto
per il 14 settembre da ADOC, CODACONS e FEDERCONSUMATORI. In particolare,
la UIL Calabrese, così come avviene a livello nazionale, accoglie
l'appello contro il caro energia e per la ricerca di nuove fonti energetiche
e invita i propri iscritti, e i cittadini tutti, a spegnere, per 5
minuti, dalle ore 11,30 alle 11,35 del giorno 14, luci e apparecchiature
elettriche non indispensabili. “Dall'introduzione dell'euro
–annuncia una nota della segreteria regionale della UIL - abbiamo
subito un incremento dei prezzi e delle tariffe ingiustificato. Cio'
ha causato un impoverimento dei redditi dei lavoratori dipendenti
e dei pensionati, un'abbassamento dei consumi e una fase di blocco
dell'economia. La UIL non solo denuncia tale situazione quanto rivendica
una politica capace di invertire tale tendenza. Ad appesantire ulteriormente
questa situazione interviene il caro petrolio che rischia di gravare,
solo ed esclusivamente sui lavoratori dipendenti
e sui pensionati”. Per il Segretario Generale della UIL Calabrese,
Roberto Castagna (nella foto) , “serve una politica energetica
che bandisca gli ideologismi e affronti concretamente il problema.
Continuare a far finta che il problema non esiste e' un errore imperdonabile
e finisce per provocare passi indietro in termini di civilta' e di
qualita' della vita. La politica deve reagire. Deve avere piu' coraggio
poiche' il rischio che corriamo e' quello di sprofondare in una spirale
senza via d'uscita. Chi segue ideologismi di bandiera forse pensa
di riportare il paese nel medioevo. Lo sciopero dei consumatori e'
importante perche' mette a nudo la condizione di aggravamento economico
delle famiglie ma pone anche la questione di quale sviluppo e quale
alternativa energetica puo' favorire il mantenimento, a costi compatibili,
di un sufficiente tenore di benessere. Come UIL, conclude Castagna,
non solo aderiamo all'appello delle Associazioni quanto siamo impegnati
a continuare nella grande battaglia dello sviluppo ecocompatibile
della nostra regione e del nostro paese.” L’Adiconsum torna sul caso delle zecche sul treno: “La causa e’ la politica di abbandono del sud” 10/09 ''La vera causa della presenza di treni da quarto mondo che
vengono fatti circolare nel meridione d' Italia, e in Calabria in
particolare, risiede nella voluta politica di abbandono di queste
regioni premeditatamente posta in essere dal Governo nazionale e dalle
Ferrovie dello Stato''. Lo afferma Saverio Vespia, segretario provinciale
dell' Adiconsum di Reggio Calabria. ''Il gran parlare di questi giorni
sui 'treni delle zecche' che partono da Reggio Calabria o da altre
citta' del meridione - prosegue Vespia - non deve distogliere l' attenzione
dall' analisi delle cause che hanno determinato e determineranno sempre
piu' in futuro la presenza di treni fatiscenti che circolano nel sud
della penisola. Basta fare un elenco delle negative e devastanti decisioni
prese dal Governo e dalle ferrovie italiane sul sistema ferroviario
italiano per rendersi conto di cio': alta velocita' e quadruplicazione
dei binari si ferma a 'Eboli'; disattivazione sostanziale della linea
ferroviaria jonica da Sibari in giu'; politiche di risparmio sugli
appalti di pulizia del materiale rotabile destinato ai viaggiatori
che determina tagli di costi piu' decisi in Calabria e nelle regioni
del mezzogiorno''. A parere di Vespia ''non e' un caso che i treni
della vergogna, fatiscenti e antigienici, circolino tutti in Calabria
e nel sud della penisola. I drastici tagli delle risorse destinate
alle pulizie e la pratica dei sub appalti determinano situazioni allucinanti
che vedono un solo addetto che deve sobbarcarsi la pulizia di 60 vagoni.
In queste condizioni e' fatale, anzi certo, che si realizzino situazioni
di treni abitati da zecche e con le toilettes sporche e senza acqua
che costituiscono focolai di possibili epidemie''. In relazione alla
presa di posizione del viceministro alle Infrastrutture e ai trasporti
Mario Tassone, l' Adiconsum aggiunge che ''non bastano gli ultimatum
di 24 ore. Servono, con immediatezza, fatti che non vengano circoscritti
a pochi giorni, magari per il tempo necessario a far dimenticare il
problema all'opinione pubblica'' L’Adiconsum di Cosenza offre assistenza alle vittime dell’Autovelox 08/09 Tutelare amministrativamente e legalmente quanti sono vessati
dall' improprio utilizzo dell' autovelox che molte Amministrazioni
comunali utilizzano, soprattutto nel periodo estivo. E' quanto si
propone di fare l' Adiconsum Cisl di Cosenza che offre assistenza
amministrativa e legale gratuita alle vittime dell' Autovelox. ''Siamo
molto preoccupati - affermano in una nota congiunta Carmen Multari,
dell' Adiconsum e Michele Altieri, segretario dell' Unione territoriale
Cisl di Cosenza - delle ripetute lamentele di cittadini e turisti
flagellati ad ogni angolo di strada del nostro territorio da controlli,
spesso indistinguibili, di autovelox e dispositivi elettronici di
ogni specie. In molti e' ormai evidente la convinzione che sia in
atto un utilizzo improprio, e in molti casi inflazionato da parte
delle Amministrazioni comunali, di questi strumenti. Una situazione
che deve far riflettere molti amministratori affinche' il desiderio
di fare cassa a tutti i costi, e di rimpinguare i magri bilanci comunali,
non ricada oltremodo sui cittadini automobilisti''. ''Anche se riteniamo
che vi possano essere casi di infrazioni gravi delle norme del Codice
della Strada che vanno severamente puniti - concludono Multari e Altieri
- nessuno pero' puo' pensare che i cittadini si trovino ad 'una corsa
automobilistica' quando attraversano queste arterie di grande comunicazione
ad una velocita' di 80 chilometri all' ora''. La Calabria negli ultimi posti nei consumi, ma con l'aumento del 24% della spesa 07/09 I rincari dovuti all'introduzione dell'euro si sono fatti sentire
ma "dal 2002 al 2004 la spesa mensile media pro capite e' aumentata,
a livello nazionale, del 13% pari ad un valore assoluto di 109,56
euro". Lo rivela uno studio della CGIA di Mestre il cui ufficio
ha stilato una classifica delle regioni in base alla spesa per consumi.
L'incremento della spesa mensile, spiega inoltre la CGIA in un comunicato,
"supera il tasso d'inflazione, cresciuto nello stesso periodo
del 5%". A livello territoriale, poi, l'aumento percentuale della
spesa ha toccato addirittura il 24% in Calabria e il 21, 2% e il 21%
rispettivamente in Friuli Venezia Giulia e in Trentino Alto Adige".
Dallo studio emerge che i meno "spendaccioni" sono stati
i siciliani, la cui spesa media mensile pro capite e' addirittura
diminuita del 2,1%. Ma tutto cambia quando si parla di valori assoluti.
"E cosi' - prosegue lo studio - sono i consumatori emiliano-romagnoli
a condurre le fila con una spesa media mensile di 1.186,73 euro contro
i 949,31 euro della media nazionale, seguiti dai lombardi (1.179,
15 euro) e dai valdostani (1.162, 10 euro)". Quanto alle voci
di spesa, abitazione, alimentari e bevande, insieme ai trasporti,
sono i comparti che maggiormente pesano sul portafoglio degli italiani:
rispettivamente con il 25,5%, il 19% e il 14,2%. Nella graduatoria
della spesa per i consumi, e' possibile individuare, specie agli ultimi
posti, una significativa presenza delle regioni del Centro. E infatti
prima della Sicilia, troviamo la Basilicata con un aumento minimo
della spesa (1,9%), le Marche (3,7 %), la Toscana (6,1%), il Lazio
(6,3%), l'Umbria (12,2 %) e l'Abruzzo (12,8 %). Mentre la prima delle
regioni a superare la spesa media mensile a livello nazionale e' il
Veneto (13, 6%), molto vicino alla Lombardia (15,3 %), alla Sardegna
(15, 6 %) e alla Campania (15, 8 %). Ma gli italiani piu' spendaccioni,
secondo la CGIA, sono gli emiliani. "Per loro - spiega lo studio
- la spesa media mensile pro capite arriva a quota 1.186 euro e 73
centesimi, seguono i lombardi (1.179, 15 euro), i valdostani (1.162,
10 euro), i piemontesi (1.150, 67), i liguri (1.083 euro) e i friulani
(1.082, 85), seguiti immediatamente dai vicini 'nordestini'".
I veneti spendono mensilmente 1.070 euro e i trentini 1.057 euro.
Fanalini di coda ancora i siciliani (632,32 euro), i lucani (651,
09 euro), i campani (665, 71 euro), i calabresi (710, 05 euro) e i
pugliesi (714, 28 euro). In arrivo, per ottobre, le stangate sulle tariffe: luce +6% e gas +3.7%. E da subito un botto di 995 euro 03/09 Si profila un ottobre all'insegna della stangata per le tariffe
della luce e del gas: le bollette rischiano di registrare infatti
un rincaro, rispettivamente, del 5-6% e del 3,7%. Vale a dire un aumento
di quasi 50 euro a famiglia in un anno. Le stime sono del Rie, che
sulla base dei dati definitivi dell'andamento del greggio nel periodo
di riferimento dell'aggiornamento tariffario che scattera' il prossimo
mese, rivede cosi' al rialzo le previsioni di aumento, precedentemente
stimate in +5% per la luce ed un +3,5% per il metano Salvo mosse calmieratrici
del Governo si prevede - spiega Davide Tabarelli, esperto del Rie
(Ricerche Energetiche Industriale) - le tariffe della luce per una
famiglia tipo con 225 chilowattora consumati in un mese, dovrebbero
registrare un rincaro del 5-6%: un aumento pari ad un incremento della
bolletta bimestrale di 2,9 euro e di quella annuale di 17,60 euro.
Sul fronte del gas, invece, la stessa famiglia - con 1400 metri cubi
consumati in un anno - dovrebbe ritrovarsi a fare i conti con un incremento
del 3,7%: +2,2 centesimi di euro al metro cubo, pari ad una maggiore
spesa annuale di 31,1 euro. Complice il caro-greggio sulle tasche
delle famiglie italiane rischia cosi' di scaricarsi dal primo ottobre
prossimo un aggravio complessivo di 50 euro l'anno per le utenze energetiche.
Ed anche nel caso di una frenata, nei prossimi mesi, dell'oro nero
la corsa al rialzo delle bollette: nel primo trimestre 2006 si profilano
altri rincari. Un +3% per la luce ed un altro +3,7% per il gas. Con
il rischio di un ulteriore aumento della spesa annua di 40 euro (8,9
per l'elettricita' e altri 31,1 euro per il metano). Con il risultato
che nel giro di sei mesi - considerando cioe' anche gli aumenti paventati
dal primo ottobre prossimo - la spesa annua per le bollette delle
famiglie sfiori un incremento di 100 euro complessivi. La situazione
''e' allarmante'', spiega Davide Tabarelli sottolineando che sul fonte
dell'elettricita' la componente tariffaria legata all'andamento del
greggio sui mercati internazionali ha registrato - secondo i dati
ormai definitivi (quelli cioe' dei 6 mesi precedenti, conclusi il
31 agosto) - un rialzo del 21%. Sul fronte del gas invece - aggiunge
- la componente combustibili ha registrato un aumento del 12%. Le
previsioni si basano sull'andamento delle quotazioni dell'oro nero
nei periodi di riferimento per gli aggiornamenti trimestrali delle
tariffe (sei mesi per la luce e nove mesi per il gas) e non tengono
conto - ricorda - i possibili interventi calmieratori di Governo e
Authority. Mosse che comunque – fanno sapere tecnici che seguono
il dossier - avrebbero spazio limitato: sul fronte della luce, infatti,
il Governo e' gia' intervenuto con una manovra sugli stranded costs
a luglio mentre sul fronte della rimodulazione di un'altra voce che
grava sulle bollette, quella legata al Cip6, l'attesa cartolarizzazione
avrebbe tempi piu' lunghi della scadenza di ottobre. Per quanto riguarda
il gas, invece, l'unica leva sembrerebbe al momento quella fiscale,
di difficile attuazione, anche se novita' non sono del tutto escluse
dalle conclusioni del lavoro della Commissione Scajola che dovra'
consegnare il suo dossier di ricognizione a stretto giro (si parla
del 10 settembre).E non finisce qui perché secondo i calcoli
di Intesaconsumatori, infatti, sulle famiglie si abbattera' già
da subito una 'tegola' di 995 euro "al netto delle bollette".
Ecco i calcoli forniti da Adoc, Adusbef, Federconsumatori e Codacons:
una famiglia media di 4 persone con 2 ragazzi che vanno a scuola,
deve spendere appena rientrata dalle vacanze ben 994,6 euro. In pratica
Intesaconsumatori al caro-scuola, vera e propria mannaia di settembre
da 621 euro, vanno aggiunte la spesa per la scorta alimentare (200
euro), quella per i trasporti (60 euro), le rate per le vacanze appena
trascorse o, nei casi piu' difficili, per fare la spesa lo scorso
anno (80 euro), piu' una 'multa' per riabituarsi al traffico cittadino
(33,60 euro). E il tutto al netto delle bollette e delle altre spese
vive che normalmente gravano sui bilanci. "Il prossimo 14 settembre
si deve scioperare – sostengono Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori
- perche' a fronte di queste cifre non ci sono iniziative serie e
concludenti per lottare contro il caro-prezzi. Se aggiungiamo al salasso
del rientro le spese correnti, superiamo abbondantemente due redditi.
Le statistiche ci dicono che le famiglie arrivano al massimo a poter
contare su 1.800 Euro. Come faranno a coprire il resto?" Una
domanda, secondo Intesaconsumatori, di non facilerisposta. Ecco il
dettaglio delle spese fornito dalle associazioni dei consumatori.
Le vacanze sono state fatte pagando a rate il viaggio, appesantendo
il bilancio di circa 80 euro al mese. Molte famiglie hanno anche fatto
la spesa in questo modo lo scorso anno. Il risultato e' che ogni mese,
molte famiglie italiane, a consumi costanti dovrebbero avere entrate
per 2.500-3.000 euro. Avendone poco piu' della meta', sostiene Intesaconsumatori,
e' evidente che c'e' bisogno di misure specifiche e urgenti sui bilanci
familiari. Secondo i consumatori gli interventi da adottare possonoessere
cosi' riassumibili: Attenzione ai servizi 892, costano fino a 10 euro a chiamata 02/09 Trovare un ristorante o l'indirizzo di un amico puo' costare
fino a 10 euro per 5 minuti di chiamata. Questo il risultato della
verifica svolta dal Movimento Difesa del Cittadino sulle tariffe offerte
per i servizi di informazione telefonici da Telecom, Seat Pagine Gialle
e la neo arrivata InfoNXX. Il monitoraggio e' stato realizzato l'1
e 2 settembre chiamando i numeri 892.412, (Telecom), 892.424 (Seat)
e 892.892 (InfoNXX). Sono state effettuate circa 100 telefonate da
telefono fisso privato da casa, con richieste di informazioni su Uffici
pubblici, ristoranti, officine meccaniche, negozi di fiori, insomma
una tipologia simile a quella degli spot pubblicitari su questi servizi.
Il risultato e' stato di una durata media di circa 3 minuti per avere
l'indirizzo giusto, con una percentuale di indirizzi sbagliati pari
al 3,5%. I costi? Superiori ai 5 Euro fino ad un massimo di 10 Euro.
''Tariffe appiattite verso l'alto, costi poco comprensibili dall'utente
ed errori nelle informazioni'' questi i 3 aspetti negativi evidenziati
sottolineati da Francesco Luongo del Dipartimento Nazionale TLC dell'associazione
all'esito del monitoraggio. ''A due anni e mezzo dalla Delibera dell'Autorita'
per le Garanzie nelle Comunicazioni (Delibera N* 9/03/CIR) che la
liberalizzato questi servizi, non c'e' una vera concorrenza perche'
i prezzi applicati dalle tre societa' sono al limite massimo stabilito
dall'Autorita'. Oltretutto, conoscere i costi delle chiamate non e'
facile, perche' l'utente deve fare una seconda chiamata ad un numero
verde. Il Movimento Difesa del Cittadino segnalera' questa inaccettabile
situazione a limite del cartello''. Adiconsum accusa i comuni colpevoli di abusare dell’uso di autovelox 01/09 ''Desta molta amarezza registrare le tante lamentele di cittadini
e turisti flagellati ad ogni angolo di strada del nostro territorio
da controlli, spesso indistinguibili, di autovelox e dispositivi elettronici
di ogni specie''. E' quanto sostiene in una nota l'Adiconsum di Cosenza
che protesta contro l'utilizzo improprio, durante il periodo estivo,
dell'autovelox da parte delle amministrazioni comunali. ''Pur nel
pieno riconoscimento delle leggi - prosegue la nota - e quindi senza
voler in alcun modo giustificare quanti attentano al Codice della
strada, e' indubbio che sia in atto un utilizzo improprio e in molti
casi inflazionato da parte delle Amministrazioni Comunali di apparecchi
autovelox sulle nostre arterie. Anche se consapevoli della difficile
situazione economica e finanziaria di molti Comuni, soprattutto del
Mezzogiorno, a causa dei tagli indiscriminati operati dal Governo
specie con le ultime Finanziarie, non e' tuttavia pensabile di riempire
le esangui casse comunali agendo con provvedimenti di tipo fortemente
repressivo, che producono tra l' altro negative ricadute anche in
termini turistici''. ''Quanto sta avvenendo - conclude la nota - su
molte strade a grande intensita' di traffico come la S.S.107 Paola-Crotone,
con particolare riferimento alla tratta che attraversa la nostra provincia,
va necessariamente rivisto, per cui si auspica che da parte degli
Amministratori vengano al piu' presto revocate iniziative di questo
tipo evitando cosi' il perpetuarsi di ulteriori disagi nei confronti
dei cittadini''. Consumatori: “Bisogna fare una seria analisi sulle gestioni passate della Sacal” 26/08 ''Le condizioni in cui versa la Societa' aeroporti della Calabria
(Sacal) sono sempre piu' preoccupanti, ed e' necessario analizzare
i disastrosi risultati di gestione di questi ultimi anni, che hanno
trasformato la Sacal in una societa' utile solo a se' stessa e ai
suoi presidenti-padroni''. A sostenerlo e' stato, in una dichiarazione,
Giuseppe D' Ippolito, presidente nazionale dell' Associazione consumatori
utenti (Acu). D' Ippolito ha anche denunciato ''il totale disinteresse
da parte di politici e soggetti candidati a ricoprire ruoli dirigenziali,
rispetto alla realizzazione di un piano di sviluppo per il raggiungimento
degli obiettivi minimi di qualita' inseriti nella stessa carta dei
servizi della ditta''. Il presidente dell' Acu ha inoltre sottolineato
che l' aeroporto di Lamezia Terme, ''sebbene possieda le attrezzature
necessarie all' esportazione di prodotti ortofrutticoli o ittici,
non ha contribuito in alcun modo allo sviluppo del comprensorio e
della regione ed e' stato citato come il peggior aeroporto d' Italia
in quanto a trend di crescita''. ''Occorre ripartire con una serie
di analisi - ha concluso d' Ippolito - anzi con una vera e propria
commissione di inchiesta interna che valuti questi ultimi anni di
gestione, per riavviare rapidamente una politica di sviluppo che renda
l' aeroporto il volano dello sviluppo della regione e una struttura
veramente al servizio della propria collettivita' di utenti''. La benzina raggiunge 1.30 euro a litro mentre il petrolio cala. Aumento di 270 euro per famiglia 17/08 Il petrolio ripiega dai massimi dopo una giornata vissuta in
altalena. Ma sul mercato italiano l'emergenza carburanti resta alta
con la verde che, dopo aver raggiunto il prezzo record di 1,292 nei
distributori stradali, viaggia ormai a quota 1,3 euro in autostrada
e sulle tangenziali. E mentre le associazioni dei consumatori calcolano
che i rincari costeranno 270 euro in piu' a famiglia i petrolieri
parlano di ''allarme'', sottolineando pero' di non avere spazi di
manovra. Il presidente dell'Unione Petrolifera Pasquale De Vita lascia
intendere che l'unica strada percorribile, per contenere l'impatto
delle impennate dell'oro nero sui prezzi al consumo, resta quella
fiscale. E sulla stessa linea, per una volta, i consumatori che tornano
a chiedere un taglio delle accise. Le compagnie, spiega de Vita, ''possono
fare poco'': ''gli spazi di intervento sono limitati di fronte a questo
incalzare delle quotazioni internazionali. Sono saltati gli schemi
ed e' andato tutto fuori scala'', prosegue De Vita riferendosi sottolineando
che l'industria petrolifera sta gia', da tempo, attenuando l'impatto
sui prezzi dei rialzi internazionali, diluendo nel tempo e non trasferendo
completamente i rimbalzi delle quotazioni delle materie prime sui
prezzi finali. Ma intanto sulle autostrade e sulle tangenziali proprio
in un momento clou dell'estate, con milioni di automobilisti in viaggio
tra esodi e contro-esodi, il prezzo della verde ha sfondato una nuova
soglia: gli 1,3 euro al litro, in virtu' dei differenziali di prezzo
previsti in questo tipo di impianti che arrivano a 0,008 euro rispetto
al record di 1,292 euro al litro segnato sulle strade. Ma non si tratta
di una caso isolato. Maggiorazioni sono previste infatti anche in
altre tipologie di distributori, a cominciare da quelli notturni assisti
dal gestore dove l'incremento puo' arrivare a 0,015 euro al litro.
Nonche' in molte zone, tra cui alcune province italiane, cosiddette
'disagiate' per i rifornimento. A guidare la classifica del caro-pieno
italiano restano comunque regioni come la Campania ed il Molise che,
tempo addietro, hanno deciso di incrementare l'accisa per i mancati
trasferimenti di fondi dall'amministrazione centrale, incrementando
i prezzi finali del carburante fino a 0,030 euro al litro. Un'allarme,
quello del caro-pieno, che fa tornare sul piede di guerra i consumatori,
anche alla luce della piu' ampia emergenza prezzi dopo le stime del
Rie che parlano di una stangata in arrivo sul fronte elle bollette
della luce e del gas. Le associazioni dell'Intesa - Adusbef, Federconsumatori,
Adoc e Codacons - confermano cosi' l'annunciato nuovo sciopero della
spesa per il 14 settembre prossimo. E stimano che l'impatto delle
nuove impennate dei prezzi del petrolio si tradurra' di un aggravio
annuo, per ogni famiglia, intorno ai 270 euro. ''Il governo - spiega
Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori - ha aumentato
l'accisa per tre volte di quattro centesimi dal 2002 al 2005. Ribadiamo
che le accise si possono bloccare'', aggiunge. Sul fronte dell'oro
nero, intanto, oggi le quotazioni sono andate in altalena: dopo un
apertura in ribasso, i futures sono tornati a schizzare dopo i dati
sulle scorte americane, peggiori delle attese, per poi tornare a perdere
terreno con il Brent, il greggio di riferimento europeo, che si e'
riportato sotto quota 64 dollari al barile ed il greggio americano
sotto i 65 dollari al barile dopo il record di 67,10 dollari di qualche
giorno fa. Codacons Calabria: “Più informazione per i consumatori delle linee aeree” 13/08 Dopo la tragedia dell' Atr 72 precipitato in mare al largo
dell' aeroporto di Punta Raisi, il Codacons Calabria rivendica piu'
sicurezza e piu' informazione per i consumatori ed avanza la richiesta
al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di ''prevedere una
lista di serie A e una di serie B per i Paesi di origine, sia per
le compagnie aeree sia per i velivoli'' da comunicare obbligatoriamente
al viaggiatore. ''Dopo la decisione della Faa, la Federal aviation
administration, che ha declassato in categoria 2 ben 17 compagnie
straniere e i relativi Paesi - e' scritto in una nota - l' Associazione
a tutela dei consumatori ribadisce il fatto che anche in Italia, come
avviene altrove, deve essere garantito chi viaggia in aereo''. ''I
dati acquisiti - ha sostenuto l' avv. Maria Stefania Valentini del
Codacons Calabria - dovranno essere comunicati per iscritto al consumatore
che, nei pacchetti turistici, dovra' firmare una clausola a parte.
In sostanza dovra' avvenire come in America; per cui chi viaggia con
una compagnia di serie B avra' il sacrosanto diritto ad essere informato''.
Il legale, intanto, ha consigliato tutti i consumatori di pretendere
che nel ''contratto sia specificato non solo il tipo di aereo con
cui si deve viaggiare, ma anche le compagnie aeree che il tour operator
utilizza, onde evitare che all' ultimo momento il volo sia annullato
e ci si ritrovi a volare con una carretta dell' aria''. Secondo il
Codacons Calabria ''il turista che deve viaggiare con uno dei charter
a rischio (in Italia operano tranquillamente senza limitazioni; sono
solo ispezionati di tanto in tanto) ha diritto a disdire la vacanza
senza alcuna penale, salvo che ottenga un mezzo di trasporto piu'
sicuro o che decida di accettare un cambio di destinazione, di data
o un bonus''. La proposta di istituire una pagella per le compagnie
aeree, ha concluso l' avv. Maria Stefania Valentini, ''e' stata indirizzata
a tutti i direttori degli aeroporti calabresi, affinche' possano sostenere
l' iniziativa dell'Associazione per fornire una reale e trasparente
tutela dei viaggiatori''. Il 14 settembre i consumatori proclamano lo sciopero della spesa 12/08 Intesaconsumatori, 'cartello' che raccoglie Adoc, Adusbef,
Codacons e Federconsumatori, proclama per il prossimo 14 settembre
un nuovo ''sciopero della spesa'' e una giornata di ''protesta civile''
contro il carovita. Dalle 11.30 alle 13.30 del 14 settembre, le associazioni
dei consumatori invitano pertanto i cittadini a disertare negozi,
pompe di benzina, banche ed uffici comunali e statali. Parole d'ordine
della giornata saranno la diminuzione dei prezzi di beni e servizi
del 20%, delle polizze Rc Auto del 20%, il blocco di tutte le tariffe
soggette al controllo pubblico (luce, acqua, gas, poste, autostrade,
treni) e la seria applicazione degli sconti sui farmaci. Le organizzazioni
di tutela del consumo chiedono inoltre l'immediata approvazione del
ddl risparmio, la prosecuzione dei saldi fino al 6 gennaio 2006 e
il taglio delle accise sulla benzina. E invitano gli 8 mila sindaci
italiani ad aderire alla protesta contro i tagli ai finanziamenti
per i servizi sociali, bloccando per la giornata i servizi comunali
non essenziali e organizzando il mercato di vendita diretta dall'agricoltore
al consumatore. Quello del 14 settembre sara' il quinto sciopero della
spesa. ''Il Governo e il Parlamento - spiegano annunciando l'iniziativa
Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori - sono inerti di fronte
alla crisi che attanaglia le famiglie, di cui il 30% e' dovuto rimanere
a casa rinunciando anche alle ferie''. Le associazioni dei consumatori
ricordano inoltre che, proprio in questo periodo ''si avvicinano paurosamente
le scadenze dei moltissimi indebitamenti, con il micidiale sistema
del credito al consumo'' per chi ha comprato a rate tv, elettrodomestici,
mobili e persino banchetti nuziali e viaggi. Sul fronte carburanti
Intesaconsumatori ripropone i 'benzacartelloni' sulle autostrade,
cioe' una segnaletica che indichi i prezzi della benzina nelle varie
stazioni di servizio. Mentre per cio' che riguarda la telefonia e
il sistema bancario, propongono l'introduzione di gestori virtuali
e l'eliminazione del canone Telecom e l'apertura del mercato agli
istituti stranieri. Consumatori: “Dopo la perdita dei diritti sul calcio, perché pagare il canone?” 31/07 "Dopo lo scadimento dei contenuti dei programmi, la parzialita'
dell'informazione spesso a senso unico in ossequio ai desiderata del
Governo e il trasferimento dei diritti del calcio a Mediaset, esistono
ancora valide ragioni che possano giustificare il pagamento del canone?"
E' l'interrogativo che pongono le associazioni dei consumatori Adusbef
e Federconsumatori. Le due associazioni dei consumatori, auspicando
che il neo-presidente Petruccioli possa "riparare la gravissima
ferita inferta al servizio pubblico di informazione e agli utenti
che pagano il canone" avvertono che "qualora non si dovessero
registrare una inversione di tendenza, non escludiamo iniziative legali,
di boicottaggio e disubbidienza civile,contro il canone Rai". Prezzi in calo nei supermercati, ma non in quelli del sud. Cala il fatturato 29/07 Prosegue anche nel terzo bimestre del 2005 l'incremento dei
volumi di vendita nei supermercati ed ipermercati (+3,5%). Ma l'effetto
combinato dell'aumento delle vendite e della riduzione dei prezzi,
calati dello 0,7% rispetto all'analogo periodo dello scorso anno,
produce un leggero rallentamento della crescita del fatturato complessivo
della Grande distribuzione organizzata (2,9% il dato del III bimestre
2004 rispetto al III bimestre 2004, leggermente inferiore al 3,1%
del I semestre 2005). La crescita dei volumi di vendita della Gdo
è sostenuta sia dal protrarsi del ricorso alle iniziative promozionali,
sia dal contributo delle aperture di nuovi punti vendita. E' quanto,
in sintesi, mostra "Vendite flash", il bollettino del Centro
Studi di Unioncamere dedicato al monitoraggio bimestrale del fatturato
realizzato nei supermercati ed ipermercati di tutta Italia. Tra le
regioni, solo la Puglia presenta una contrazione delle vendite (-2,5%).
Le migliori performance si notano in Piemonte e Lazio (+4,9%), Marche
(+4.8%), Liguria (+4,6%), Umbria (+4,5%), Toscana (+3,9%). Interviene
a smorzare la prestazione dell'area nord-occidentale la Lombardia
(+2,2%). Le regioni del Nord-Est mostrano sviluppi contenuti, ma sono
le uniche per le quali è possibile osservare un'accelerazione
rispetto alla performance media semestrale. In particolare, il Trentino
Alto Adige vede il proprio fatturato crescere del 3,8% rispetto al
medesimo periodo dell'anno precedente. Emilia-Romagna (+1,9%) e Veneto
(+1,6%) mostrano, invece, dinamiche meno brillanti.Oltre alla Puglia,
a contenere il risultato del Mezzogiorno è la performance della
Sardegna (+0,7%). Risultati moderatamente positivi, attorno al 2%,
si registrano in Sicilia e Campania e, soprattutto, in Calabria (+3,8%). Crollano i consumi della benzina. L’Italia va a gasolio
16/07 L'Italia va sempre piu' a gasolio e sempre meno a benzina. A risentire di piu' del calo dei consumi di benzina sono i distributori sulle autostrade: nell'ultimo anno, infatti, la flessione e' stata del 16,5% e, per la prima volta dal 1995, si e' scesi sotto la soglia di un milione di tonnellate (918mila). Complessivamente, negli ultimi sei anni i grandi impianti autostradali hanno perso il 38,7%. Piu' contenuto il calo sulla rete ordinaria, che l'anno scorso ha registrato una flessione del 4,9%, mentre il calo nei sei anni e' stato del 16,5% circa. Tengono, invece, le vendite sull'extra rete (che peraltro coprono solo il 4% del totale), scese soltanto del 4,1%. Nel 2004 la domanda in crescita del gasolio e' stata in grado di sostituire completamente la flessione di quella della benzina. Altrettanto, tuttavia, non puo' dirsi per il 2005, con prezzi della verde arrivati al massimo storico di 1,260 euro al litro e quelli del gasolio a 1,148: stando infatti ai dati dell'Unione petrolifera relativi al primo semestre di quest'anno i due carburanti messi insieme hanno fatto segnare una flessione della domanda del 2%. Segno che la galoppata dei listini comincia a riflettersi anche sulla domanda, sia di gasolio che di verde. Il sorpasso del diesel nelle vendite di automobili nuove, dopo una lunga rincorsa, e' avvenuto l'anno scorso e cosi' i consumi di verde sono fatalmente scesi sotto i 15 milioni di tonnellate, segnando un calo del 5,6% rispetto all'anno scorso. Del resto, come si legge nei dati diffusi dalla Staffetta Quotidiana in base ai bollettini petroliferi del ministero delle Attivita' produttive, e' da anni che, complice la maggiore convenienza del gasolio (anche se la forbice di prezzo tra i due carburanti si stringe sempre di piu') si assiste al calo continuo delle vendite del carburante per eccellenza, sceso dai 17,6 milioni di tonnellate del 1999 ai 14,5 milioni dell'anno scorso (-21%). Flessione che coinvolge in primis la Lombardia, tradizionalmente la regione piu' assetata di benzina, dove i consumi sono scesi del 7,26%. I piu' colpiti dal crollo dei consumi sono i distributori della Lombardia, con consumi sotto i 2,4 milioni di tonnellate (-7,26%): nonostante questo, pero', la regione si conferma al top per i consumi, staccando largamente Lazio (1,5 milioni, il 6,97% in meno rispetto al 2003) ed Emilia Romagna (1,2 milioni, -5,20%). A risentire di meno della disaffezione degli automobilisti nei confronti della verde sono invece i distributori del Molise, che registrano una flessione appena dell'1,84% a 56mila tonnellate. Da segnalare, infine, il crollo del 37% delle forniture dirette delle societa' petrolifere agli enti statali, oggi di appena 861 tonnellate, contro le oltre 30mila del 1999. Nella tabella le vendite regionali di benzina nel 2004 (in tonnellate) e la variazione rispetto al 2003.
Dall’ICI al canone Rai, ecco le tasse più odiate dagli italiani 05/07 Accise su benzina, elettricita' e gas; Ici, ticket sanitari
e canone Rai. Sono queste - secondo un'indagine dell'associazione
Contribuenti.it - le 'tasse' piu' odiate dagli italiani che, complessivamente,
'sottraggono' ogni anno al fisco la cifra monstre di 200 miliardi
di euro. Lo studio, commissionato dal Tribunale dei diritti del contribuente,
e' stato condotto dall'associazione su un campione di 1.500 cittadini
maggiorenni residenti in Italia. Come si evidenzia nella classifica
- si spiega - le tasse piu' invise agli Italiani sono le imposte indirette,
che si pagano senza tener conto del reddito pro capite. Se, infatti,
sembra logico da parte del cittadino partecipare al prelievo fiscale
collettivo in maniera progressiva rispetto al reddito percepito durante
l'anno, non sembra altrettanto accettabile vedersi tassare ripetutamente
in base ai consumi. Tale imposizione colpisce il cittadino senza tener
contro della propria capacita' contributiva, in dispregio al dettato
costituzionale. Infatti, paradossalmente, le imposte indirette incidono
maggiormente sulle famiglie piu' povere anziche' su quelle piu' benestanti.
In alcuni casi, poi, addirittura si assiste ad una doppia imposizione
indiretta, come nel caso dell'applicazione dell'Iva sulle accise presente
sull'acquisto di carburante o nel consumo di energia elettrica. Solo
un cittadino su quattro capisce perche' paga le tasse: tre su quattro
si considerano sudditi di una amministrazione finanziaria troppo burocratizzata
che spesso viola i diritti dei contribuenti. Cio' - si legge nello
studio - incentiva l'evasione fiscale che ad oggi ha raggiunto l'astronomica
cifra di 200 miliardi di euro all'anno, di cui solo 40 miliardi vengono
scoperti, e solo uno viene effettivamente riscosso. Questo e' il risultato
di uno studio effettuato dallo Sportello del Contribuente sul tasso
di evasione in Italia, attualmente uno dei piu' alti nel mondo: su
100 euro di reddito dichiarato, sfuggono al fisco 46 euro. La bandiera
nera dell'evasione spetta inevitabilmente al sud, dove la quota di
imponibile non dichiarato al Fisco raggiunge il 34,5% del totale su
scala nazionale, mente il nord-est si colloca al 18,9%, il nord-ovest
al 26,5% ed il centro al 20,1%. Calabria, Sicilia, Puglia e Campania
sono le Regioni in cui l'evasione e' piu' forte in termini relativi;
mentre Lazio, Lombardia e Sicilia sono in termini assoluti le regioni
in cui si registrano le quote maggiori di evasione. Tra i maggiori
evasori - spiega l'associazione -- spicca la categoria degli industriali,
con una percentuale del 43% e, a seguire, i commercianti con il 12%,
gli artigiani con il 11% e i professionisti con 10,8%. Fanalino di
coda, ma di non trascurabile ammontare e' l'evasione dei lavoratori
dipendenti che, con un secondo lavoro quasi sempre 'a nero', evadono
in totale l'8,4%. ''Il dato e' allarmante perche' la categoria degli
industriali, tra i quali e' piu' diffusa l'evasione, rappresenta la
fetta piu' ampia del tessuto italiano - commenta Vittorio Carlomagno,
presidente di Contribuenti.it -. In piu', tale categoria, spesso beneficia
di aiuti di Stato sotto forma di agevolazioni finanziarie, crediti
di imposta e leggi ad hoc che riducono l'imponibile sensibilmente,
agevolando le stesse oltremisura rispetto alle concorrenti europee''.
Dallo studio e' emerso che il 36% dei cittadini evade per ignoranza
delle norme o per la complessita' delle stesse, il 42% per la scarsita'
dei controlli, e solo il 22% per l'insoddisfazione verso i servizi
pubblici erogati dallo Stato e la scarsa cultura della legalita'.
''Paradossalmente conclude Carlomagno - gli italiani non richiedono
di pagare meno tasse, come e' emerso dal referendum del 20 maggio
2005, dove il 53,57% dei votanti ha posto la qualita' dei servizi
pubblici al primo posto tra le prerogative per uno sviluppo del Paese,
per la rinascita del Sistema Italia e per uscire dalla recessione
economica''. Ecco la 'top ten' delle tasse piu' 'odiate': Il Codacons spiega come risparmiare fino al 30% per le vacanze 03/07 Partenze last-minute, ma non solo. Se le ferie estive diventano
sempre piu' un lusso per pochi, alcune semplici regole aiutano a limitare
le uscite dal portafoglio. Largo, quindi, alle idee chiare e alle
prenotazioni anticipate per usufruire di offerte su voli aerei inferiori
anche dell'80% rispetto ai prezzi di listino. E, contro il caro-lettino,
spazio alle spiagge libere: scelta che si traduce in un risparmio
di 20 euro al giorno. Sono alcuni dei consigli messi a punto dal Codacons
che, all'esordio delle grandi ferie estive, ha stilato un decalogo
che assicura di far risparmiare fino al 30% sul costo totale della
vacanza. Dieci misure per mettere ko gli aumenti, dal settore dei
trasporti, agli alberghi e ristoranti. Codacons: “Il caro benzina costa alle famiglie almeno 220 euro all’anno” 29/06 ''Il caro-carburanti incide pesantemente sull' inflazione;
basti pensare che l' 80% dei beni di largo consumo sono beni trasportati,
il cui prezzo cresce all' aumentare dei prezzi del carburante, con
un' incidenza tra lo 0,3 e lo 0,4%. E' per questo che e' necessario
un intervento urgente del Governo''. A sostenerlo e' il Codacons in
un comunicato. ''L' Istat, nel confermare i dati sull' inflazione
- e' scritto nella nota - sottolinea come in un solo anno il prezzo
della benzina sia aumentato del 9,6%, mentre quello del gasolio del
18,3%. Gli aumenti dei prezzi dei carburanti, in un anno, andranno
ad incidere sui bilanci delle famiglie, tra costi diretti e indiretti,
per almeno 220 euro''. Il Codacons ha quindi avanzato una serie di
proposte: ''cabina di monitoraggio per verificare l' andamento dei
prezzi dei carburanti e la famosa doppia velocita', con sanzioni severe
che puniscano gli speculatori e fungano da deterrente; una Commissione
parlamentare di inchiesta per monitorare il settore e colpire la speculazione
dei petrolieri; defiscalizzazione del prezzo dei carburanti attraverso
l' eliminazione delle accise; apertura della vendita dei carburanti
alla grande distribuzione, seguendo l' esempio francese, dove viene
venduto il 60% dell' erogato a prezzi inferiori del 15% rispetto a
quelli praticati dai grossi marchi petroliferi; Benzacartelloni sulle
autostrade, su cui segnalare i prezzi delle diverse compagnie e la
distanza chilometrica delle rispettive stazioni di servizio; accelerare
il processo di modernizzazione della rete distributiva dei carburanti
che determinerebbe un risparmio di 5-6 centesimi di euro per ogni
litro di carburante''. Codici ”Basta con l’indebitamento degli acquisti a rate, anticamera dell’usura”. Calabria in testa 25/06 Tremila chilometri in giro per l'Italia, attraverso le piazze
di quattordici citta', per dire basta al caro-prezzi e al ricorso
smodato al credito al consumo, ossia ai frenetici acquisti a rate,
che sono tra le cause del sovraindebitamento, a sua volta ''anticamera
dell'usura''. La manifestazione itinerante promossa dall'associazione
Codici (Centro per i diritti del cittadino), partita il 6 giugno,
e' giunta a Roma per la tappa conclusiva, ribadendo la tendenza ormai
sempre piu' diffusa delle famiglie italiane a chiedere prestiti e
finanziamenti che, associata ad un aumento della poverta', rende di
fatto piu' difficile arrivare a fine mese e spalanca le porte agli
'strozzini'. Obiettivo dell'iniziativa e' stato, appunto, sensibilizzare
l'opinione pubblica e le istituzioni sul tema del sovraindebitamento,
mettendo a disposizione anche punti di informazione, consulenza e
sostegno. Tra il 2003 e il 2004 l'indebitamento medio delle famiglie
italiane, ha sottolineato l'associazione, e' cresciuto del 14,4% circa,
mentre per quanto riguarda il credito al consumo, nel triennio 2002-2004,
e' aumentata del 29,4% la richiesta verso le banche e del 36,1% quella
verso le societa' finanziarie. ''Il bilancio che emerge da questo
giro attraverso l'Italia - ha detto Ivano Giacomelli, segretario nazionale
Codici - e' la diffusione di un eccessivo sovraindebitamento delle
famiglie e di una conseguente deriva usuraia. Un fenomeno sociale
di fronte al quale non si puo' che rilevare l'assenza dello Stato
per farvi fronte. Il problema e' diffuso in tutto il Paese e riguarda
in generale il ceto medio, non i disagiati'', ha aggiunto sottolineando
che ''il 74% delle famiglie non solo ha smesso di risparmiare ma anzi
continua ad indebitarsi sempre piu'''. Secondo i dati riferiti dall'associazione,
sono circa mezzo milione gli italiani sovraindebitati o sotto usura.
Nel solo Lazio, sempre secondo una proiezione elaborata da Codici,
il 35% delle famiglie e' sovraindebitato, contro il 5% registrato
prima del 2000. ''L'usura come fenomeno patologico - ha proseguito
Giacomelli - non e' tipico del sud, dove e' correlato alla criminalita'
organizzata, ma del nord, dove e' invece legato al tessuto produttivo''.
Nel corso di questa campagna itinerante, l'associazione ha inoltre
presentato una proposta di legge regionale per istituire un Fondo
di prevenzione dell'usura e di solidarieta' alle vittime rivolto ''indistintamente
alle famiglie e agli imprenditori, commercianti e professionisti''.
Quindi Italiani sempre piu' indebitati per comprare non solo una casa
ma anche auto, elettrodomestici e mobili. E, tra gli abitanti del
Belpaese, sono i calabresi che piu' di tutti gli altri fanno acquisti
con pagamenti dilazionati e rateali, seguiti a poca distanza dai siciliani
a cui spetta il primato di rivolgersi soprattutto alle societa' finanziarie.
Nel triennio 2002-2004, secondo i dati elaborati dall'associazione
Codici e riferiti a dieci regioni, in Calabria le richieste di credito
al consumo sono aumentate del 94,6%, di cui il 49,8% rivolte alle
finanziare e il 44,8% alle banche. In Sicilia, invece, le richieste
di credito al consumo alle societa' finanziarie sono cresciute del
64,2%, mentre quelle che hanno interessato le banche hanno segnato
un incremento del 28,4% (per un totale di +92,6%). La Lombardia, al
contrario, e' la regione dove e' piu' basso il ricorso alle finanziarie:
nello stesso periodo, le richieste sono infatti aumentate del 9,9%,
mentre quelle verso le banche sono cresciute del 37,5%. Anche Campania
(+48,3%), Veneto (+46,5%) e Lazio (+46%), sempre secondo quanto rilevato
dall'associazione, si rivolgono piu' spesso alle finanziarie. Gasolio inquinato, la Faib chiede alle compagnie il rimborso a gestori e automobilisti 23/06 Luigi La Porta, presidente regionale Faib (Federazione autonoma italiana benzinai) Confesercenti, in una dichiarazione afferma che ''in merito all' allarmismo che si e' creato circa l' inquinamento di gasolio prodotto e distribuito nelle giornate di venerdi' e sabato scorsi in molti impianti di carburante della Calabria per il prodotto uscito dal deposito Eni di Vibo Valentia la Faip si e' subito attivata con le compagnie petrolifere affinche' i gestori e gli automobilisti vengano al piu' presto rimborsati per i danni subiti''. ''Invitiamo gli automobilisti che hanno subito danni a rivolgersi - dice La Porta - ai propri gestori dove si sono forniti di carburante e di lasciare i propri nominativi con i recapiti telefonici. Saranno poi gli stessi gestori a comunicare alle compagnie tali nominativi e conseguentemente gli automobilisti verranno contattati dalle compagnie per i rimborsi per i danni subiti a causa del prodotto inquinato. Le compagnie ci risulta che si sono attivate per analizzare il prodotto e scoprire le cause di quanto e' avvenuto. Noi come sindacato domani faremo arrivare sugli impianti un modulo che gli automobilisti dovranno riempire con i propri dati''. Il Codacons raccomanda di non pagare l’iva sulle bollette del gas. 14/06 Il Codacons della Calabria preannuncia una azione giudiziaria
nei confronti dell'Eni Spa se non sara' risolto il problema del pagamento
dell'Iva anche sulle imposte di consumo erariale e regionali. Lo rende
noto il presidente del Codacons della Calabria, Francesco di Lieto,
che, sulla vicenda, ha ricevuto la segnalazione di un cittadino calabrese,
Mancuso. ''In buona sostanza - sostiene in una nota di Lieto - ai
cittadini viene richiesta l'iva non solo sul consumo effettuato ma,
addirittura sulle imposte, in pratica si finisce per pagare le tasse
sulle tasse. Noi chiediamo solo che venga rispettato il naturale principio
secondo cui un prelievo fiscale non deve costituire base imponibile
per un nuovo prelievo fiscale. Tutto cio' sembrerebbe naturale ed
invece i Cittadini subiscono, fino ad ora passivamente, anche questa
vessazione. Inoltre cio' accade, oltre che per il gas metano, anche
per i consumi di energia elettrica''. ''Ora - ha proseguito - sara'
il Giudice a pronunciarsi sulla legittimita' della richiesta di Eni
Gas & Power (ex Italgas piu' SpA) nei confronti del signor Mancuso,
l'augurio del Codacons e' che una eventuale pronuncia favorevole potra'
costituire un prezioso precedente cui potranno appigliarsi tutti i
Cittadini. Per far comprendere a questi colossi che siamo stanchi
di subire soprusi occorre che i Cittadini si uniscano per far valere
i loro diritti al fine di scongiurare richieste illegittime perpetrate
sulle spalle della povera gente''. Secondo il Codacons a luglio aumentano gas ed elettricità 12/06 ''Sulla base dell'andamento delle quotazioni petrolifere, che
negli ultimi mesi hanno continuato a salire, sia le tariffe elettriche
che quelle del gas, con il prossimo aggiornamento trimestrale dovrebbero
registrare un forte rincaro a partire dal primo luglio 2005''. E'
quanto sostiene in una nota il presidente del Codacons Calabria, Francesco
di Lieto. ''Dobbiamo attenderci - ha aggiunto - un aumento che, per
quanto concerne le tariffe elettriche, sara' quasi sicuramente dell'ordine
di un 2-3%. Questi aumenti avranno serie ripercussioni su tutte le
bollette Enel, anche quelle di una famiglia tipo (che utilizza 3 kilowatt
di potenza impegnata e consuma mediamene 225 kwh ogni mense). Da una
nostra elaborazione dei dati cio' equivale ad un (ulteriore) aumento
di circa 2 euro a bimestre, con un impatto di 10 euro sul conto annuale
per quanto concerne solo l'energia elettrica. Nel caso del gas, invece,
il possibile incremento che dovrebbe essere attorno al 4%, potrebbe
costare ad una famiglia tipo (1.400 metri cubi consumati in un anno)
ben oltre 30 euro su base annua''. ''Tutto cio' - ha proseguito di
Lieto - avra', quindi, un impatto complessivo sul bilancio famigliare
- tra luce e gas - che dovrebbe superare la quota di 40 euro l'anno.
Una stima che, purtroppo, resta triste anche per i prossimi trimestri
poiche' si basa sul meccanismo di indicizzazione delle tariffe all'andamento
dei combustibili e delle materie prime sui mercati internazionali.
Un infernale meccanismo che scarichera' sul prossimo trimestre, ma
anche su quelli successivi, gli aumenti registrati dal petrolio nei
primi mesi del 2005. Il sistema di aggiornamento si basa, infatti,
sulla media delle quotazioni del greggio negli ultimi 6 mesi per l'elettricita'
e degli ultimi 9 mesi nel caso del gas''. ''Se il governo non - ha
concluso - interverra' per porre un freno agli aumenti metteremo in
atto l'autoriduzione dei consumi di luce e gas, perche' non e' possibile
che a pagare siano sempre i soliti noti''. Il Codacons chiede a Loiero di prendere posizione sull’esposizione dei prezzi in lire 09/06 Il presidente del Codacons Calabria, Francesco Di Lieto, ha
rivolto un invito al presidente della Regione, Agazio Loiero, affinche'
prenda ''una chiara posizione in merito alla proposta relativa all'indicazione
dei prezzi anche in lire''. Con questa iniziativa ''potremmo tutelare
- ha aggiunto Di Lieto - quelle fasce della popolazione piu' deboli,
come gli anziani, che faticano a dare il giusto valore al prezzo espresso
in euro''. ''L' euro e' uno strumento positivo - ha proseguito Di
Lieto - che ha portato e portera' indubbi vantaggi all'economia italiana
ed ai consumatori semmai e' l' uso che e' stato fatto della nuova
moneta, attraverso i ritocchi all' insu' dei prezzi, ad aver provocato
danni. E' quell' intollerabile equiparazione ''1 euro = mille lire''
che troviamo assurda oltre che penalmente rilevante. Per questo l'
associazione iniziera' da domani, dapprima presso la sede nazionale,
poi in tutte le sedi presenti sul territorio, una raccolta di firme
da parte dei propri associati, oltre che, ovviamente, di tutti i consumatori
per arrivare a un disegno di legge popolare che imponga il doppio
prezzo euro/lire''. ''Con tale provvedimento - ha concluso - i consumatori,
la maggior parte dei quali ragiona ancora in lire, potranno comparare
piu' velocemente i prezzi, stanare i commercianti ''furbi'' e diminuire
l' ostracismo verso la moneta unica, determinato unicamente da chi
ha utilizzato l'euro per speculare sui prezzi''. Codacons chiede il rimborso dell’iva pagata sulle tasse nelle bollette 07/06 Il Codacons invita tutti i cittadini calabresi a richiedere
all' Agenzia delle Entrate il rimborso delle somme pagate e non dovute
relative all' Iva applicata sulle imposte di consumo erariali e regionali
in relazione alle utenze di gas metano e di energia elettrica, allegando
copia delle bollette gia' pagate. Il Codacons, in una nota, ha reso
noto di aver invitato l' Agenzia delle Entrate a ''prendere posizione
sulla vicenda, proprio alla luce ed in ossequio alle numerose pronunce
di legittimita' sulla materia''. Il presidente del Codacons della
Calabria, Francesco Di Lieto, sostiene che ''per comprendere le ragioni
della denuncia dell' Associazione, basta che i cittadini osservino
le fatture emesse da Enel o da Italgas per rendersi conto di come
siano costretti a pagare l' Iva sulle imposte di consumo erariali
e regionali. In buona sostanza ai cittadini viene richiesta l' Iva
non sul consumo effettuato ma, addirittura sulle imposte. Praticamente
paghiamo le tasse sulle tasse. In proposito la Cassazione ha avuto
modo di ribadire il sacrosanto principio per il quale un prelievo
fiscale non puo' e non deve costituire base imponibile per un nuovo
prelievo fiscale''. E' stata avviata ''una azione giudiziaria - conclude
la nota del Codacons - contro i colossi Enel ed Eni Gas e Power (gia'
Italgas piu' SpA) al fine di scongiurare questo ulteriore balzello
perpetrato sulle spalle della povera gente''. ACU: “Fare chiarezza sul caso Volareweb e sul reinvestimento dei diritti aeroportuali a Lamezia” 29/04 L' Acu, Associazione consumatori utenti, in vista dell' assemblea
degli azionisti della Sacal, la societa' di gestione dell' aeroporto
di Lamezia Terme, in programma sabato, ha chiesto ai soci ed in particolare
ai rappresentanti degli enti pubblici, che sia fatta chiarezza sul
caso della compagnia Volareweb, sul reinvestimento dei diritti aeroportuali
e sulla certificazione di bilancio. ''Dopo le recenti e allarmanti
notizie di stampa che riferiscono di bilanci truccati nella compagnia
Volareweb - e' scritto in un comunicato del presidente dell' Acu Calabria,
Francesco Carnovale Scalzo - sarebbe opportuno accertare se e quanto
la Sacal rischia di perdere per il mancato incasso degli introiti
relativi ai servizi resi nel periodo in cui Volare utilizzava lo scalo
lametino. Sarebbe opportuno che si sapesse se risponde al vero che
ne' il Presidente e ne' il Cda hanno provveduto a stipulare un regolare
contratto registrato con Volare precedente l' erogazione dei servizi''.
Per quanto riguarda i diritti aeroportuali, l' Acu ha sostenuto che
''sarebbe opportuno sapere se le entrate sono state contabilizzate
secondo le recenti interpretazioni in materia della Direzione generale
delle entrate e della Direzione generale dell' Enac. Occorre ricordare
- ha sostenuto l' Associazione - che tali importi devono obbligatoriamente
essere reinvestiti in infrastrutture nuove o nella manutenzione di
quelle esistenti e mai, possono essere ridistribuiti come utili societari
come, al contrario, sembra essere accaduto con il bilancio approvato
lo scorso anno''. L' Acu ha quindi sostenuto che da anni ''per tutte
le societa' di servizi, specie per quelle partecipate da capitali
pubblici, la certificazione del bilancio e' divenuto un vero e proprio
obbligo. Stranamente invece - e' scritto nel comunicato - il management
della Sacal e' andato controtendenza giacche' tale adempimento, pur
attuato nel passato attraverso la societa' Deloitte, non e' stato
piu' realizzato. Anche nell' assemblea di domani si mette all' ordine
del giorno l' affidamento di un incarico di controllo contabile che
e' mera attivita' di riscontro, anziche' una vera e propria certificazione.
Sarebbe il caso che proprio i rappresentanti degli Enti locali chiedessero
conto di tali scelte e insistessero per sostituire al riscontro contabile
una vera e propria certificazione''. ''Anche dalle risposte a tali
domande e dalle successive verifiche e riscontri che la nostra Associazione
compira', oltre alle verifiche gia' compiute che si prepara a rendere
pubbliche - ha concluso l' Acu - si capira' perche' da piu' parti
si chiede un segno di discontinuita' nel rinnovo del presidente, del
Cda e del direttore generale, adempimento che e' stato solo differito
di pochi giorni grazie all' interessamento e all' intervento del neosindaco
di Lamezia Terme, Gianni Speranza, socio di maggioranza relativa della
Sacal''. I consumatori chiedono il rinnovo totale degli organi di gestione dell’Aereoporto di Lamezia 23/04 L' Acu, Associazione consumatori utenti, componente del comitato
degli operatori e utenti del trasporto aereo e del tavolo permanente
di confronto istituiti presso l' Enac, ha chiesto al Presidente della
Regione, ai nuovi Sindaci di Vibo e di Lamezia Terme e a tutti gli
altri soci della Sacal, la societa' di gestione dell' aeroporto lametino,
''di rinnovare totalmente la propria rappresentanza nella compagine
sociale e, quindi, negli organi di gestione, segnando una chiara ed
inequivocabile discontinuita' con le strategie aziendali e le relazioni
industriali adottate dagli attuali vertici aziendali''. ''Gli ultimi
anni di gestione - ha sostenuto il presidente regionale dell' Acu,
Francesco Carnovale Scalzo - si sono caratterizzati per la netta chiusura
al confronto con istituzioni, territorio, sistema produttivo, parti
sociali. Una gestione personalistica del Presidente, disgiunta da
tutti i processi di crescita del territorio lametino, assolutamente
non al servizio dell' economia locale, che ha tagliato ogni forma
di rapporto con le rappresentanze dell' utenza previste dalle carte
dei servizi e dalla normativa vigente e gia' praticate fattivamente
e con successo, in altri tempi e con altri indirizzi, dalla stessa
Sacal. Indicativa e' la vicenda del mega progetto, da nessuno conosciuto,
della piattaforma commerciale, che prevede la realizzazione di un
centro di intrattenimento e di un hotel centro congressi che sarebbe
dovuto sorgere nell' area demaniale delimitata dalle due vie di accesso-uscita
all' aeroporto. E cio' non per servire l' utenza aeroportuale che,
ancora, non ha nessuna ragione per trattenersi in tale sito, ma per
porsi in conflitto e in competizione con albergatori e commercianti
della zona e con analoghe infrastrutture e servizi esistenti''. ''L'
aeroporto - prosegue la nota dell' Acu - e' stato relegato al mero
ruolo di imbarco e sbarco dei passeggeri, peraltro, deprimendo la
qualita' del servizio alle compagnie e l' assistenza ai passeggeri.
Quello che doveva rappresentare un volano per lo sviluppo dell' area
centrale della Calabria si e' tramutato in un bunker inespugnabile
e cio' prevalentemente grazie alla grave compiacenza omissiva fin
qui dimostrata dai soci pubblici, in testa Regione, Comune Lamezia,
Provincia Catanzaro, Camera di Commercio di Catanzaro. Per non dire
delle scommesse perse proprio nel settore del trasporto aereo: la
fuga ed il mancato ritorno di Ryanair, la mancata realizzazione ed
attivazione degli accordi precedentemente conclusi con il tour operator
russo Italturist per un volo da Mosca''. A giudizio dell' Associazione
''s' impone il ripristino di una conduzione trasparente, improntata
al confronto con le Istituzioni, le categorie economiche, le forze
sociali e le rappresentanze dell' utenza, onde aprire al territorio,
tanto l' infrastruttura in se, quanto la societa' di gestione. Infine,
affinche' tutto cio' possa essere efficacemente realizzato - conclude
la nota - necessita coinvolgere sia nella guida politica, che in quella
operativa della Sacal professionalita' specifiche del settore aeroportuale
e competenze comprovate nell' ottica piu' complessiva di una crescita
culturale delle figure professionali espressione della migliore calabresita'''.
Il Codacons invita le banche calabresi a restituire i soldi dei crack dei Bond Argentini” 22/04 ''Invitiamo tutti gli istituti di Credito operanti nella regione
a provvedere, immediatamente, alla restituzione in favore dei risparmiatori
calabresi delle somme svanite a seguito del crack Argentina, fornendo
esempio di reale tutela dei propri clienti''. E' quanto sostiene in
una nota il presidente del Condacos Calabria, Francesco Di Lieto,
circa la vicenda dei Bond-Argentini. ''Le banche - ha aggiunto - hanno
violato le norme sulla trasparenza bancaria, i regolamenti Consob,
l'informativa sulla rischiosita' dell'investimento e quant'altro.
I risparmiatori sarebbero stati sconsigliati dalle banche ad intentare
azioni giudiziarie perche' non sarebbe ravvisabile alcuna colpa da
parte dei soggetti che hanno proposto lo scellerato investimento.
Tuttavia riteniamo che la realta' sia diversa, infatti le banche hanno
scaricato sui loro disperati clienti il rischio Argentina, persino
nel 2002, quando era impossibile non sapere che fine avrebbero fatto
quelle obbligazioni. Nella collocazione dei prodotti finanziari, gli
istituti di credito non avrebbero tenuto un comportamento diligente
e conforme alle succitate disposizioni normative''. ''Risulta al Codacons
- ha proseguito Di Lieto - che i cittadini non sono stati adeguatamente
informati sull'alta pericolosita', anche in linea capitale, dell'investimento
che le stesse banche hanno proposto di sottoscrivere agli ignari risparmiatori.
Le banche ed il proponente l'investimento, avevano l'obbligo di fornire
ai risparmiatori una completa informazione sui rischi connessi a quelle
specifiche operazioni che si consigliavano ai clienti, informazione
che trattandosi di soggetti tenuti ad agire con la diligenza di un
operatore qualificato, nell'ambito di un rapporto in cui e' obbligatoria
la tutela dell'interesse del cliente, necessariamente comprende l'indicazione,
non generica, della natura altamente rischiosa dell'investimento operato.
In buona sostanza i cittadini non hanno alcuna conoscenza o esperienza
dei mercati finanziari e dei flussi legati a tali investimenti''.
''I risparmiatori calabresi - ha concluso il presidente del Codacons
Calabria - cercano la massima cautela possibile, operando i propri
investimenti al fine della salvaguardia quanto meno dell'investimento
in linea capitale, e, se fossero stati edotti dell'alta rischiosita',
non avrebbero mai effettuato ripetute ed ingenti operazioni finanziarie
su titoli emessi dall'Argentina''. Bankitalia: In un anno aumentate del 18% le spesa a rate 19/04 L’Italia spende sempre di piu' a rate. Alle prese con il carovita e con l'economia al rallentatore, gli italiani si rivolgono sempre di piu' a banche o a finanziarie per ottenere un finanziamento destinato all'acquisto di beni di consumo. La predilezione delle famiglie per il 'tutto e subito', anche se a rate, e' testimoniata dagli ultimi dati sul credito al consumo contenuti nel Bollettino statistico della Banca d'Italia. A dicembre scorso, in un mese in cui si e' particolarmente propensi alla spesa per non lasciare sguarnito l'albero di Natale, il totale dei prestiti richiesti ammontava infatti a quasi 61 miliardi di euro, quasi il 19% in piu', per la precisione il 18,6%, rispetto ai 51,3 miliardi di dicembre 2003. A ricorrere al credito sono soprattutto i lombardi, che si sono rivolti a banche e finanziarie richiedendo prestiti per oltre 9,6 miliardi. Una cifra che da sola supera il totale di tutto il nord-est. Nell'Italia nord orientale si tende insomma a scialare di meno, al punto che Trentino Alto-Adige, Veneto, Friuli Venezia-Giulia ed Emilia Romagna totalizzano in complesso poco piu' di 9 miliardi di euro. Tuttavia le famiglie della zona sembrano voler sempre piu' emulare i vicini lombardi, con una crescita complessiva in un anno di oltre il 18%, in linea cioe' con la media nazionale. Ed in Veneto la variazione su dicembre 2003 sale addirittura al +21%, cioe' tra i livelli piu' alti in Italia. Al secondo posto nella classifica delle regioni indebitate c'e' il Lazio, con 7,4 miliardi, mentre tra le regioni che mostrano un aumento piu' evidente spiccano due regioni del sud. Innanzitutto la Campania, dove i prestiti richiesti ammontano a dicembre dello scorso anno ad oltre 5,5 miliardi, il 21% in piu' rispetto a dicembre 2003. Segno di un ricorso ai prestiti e di una propensione all'acquisto a rate molto piu' diffusa che nel resto d'Italia. L'aumento e' del resto superiore alla media anche in Sicilia, dove, secondo i dati di Bankitalia, si e' passati dai 4,9 miliardi di fine 2003 a 5,9 miliardi di euro di fine 2004, con un'impennata cioe' di circa il 20%. Crescita simile anche nelle Marche (+20,1%) anche se i prestiti ammontano a un piu' contenuto 1,3 miliardi. Anche a dicembre dello scorso anno, come nei mesi precedenti, il credito al consumo si e' concentrato soprattutto nelle banche. E' agli istituti di credito che gli italiani si sono in gran parte rivolti per ottenere un prestito. Quelli erogati dalle banche ammontano infatti ad oltre 35,6 miliardi di euro, mentre le finanziarie seguono con 25,3 miliardi. Ecco in una tabella la distribuzione regionale del credito al consumo in base ai dati contenuti nel Bollettino statistica della Banca d'Italia. I dati si riferiscono alle consistenze in milioni di euro.
Nel 2004 spesi in Calabria quasi 50 mln di euro per revisioni auto. A Cosenza la spesa più alta 14/04 Per far revisionare i loro autoveicoli nelle officine private
autorizzate gli automobilisti calabresi nel 2004 hanno speso presso
45,7 milioni di euro. E' quanto emerge dall'elaborazione dei dati
realizzata dall' Osservatorio Autopromotec, che e' la struttura di
ricerca della piu' importante rassegna espositiva internazionale di
prodotti ed attrezzature per l' autoripartizione. La cifra comprende
il pagamento della tariffa fissata per le revisioni per complessivi
11,2 milioni di euro ed il costo delle operazioni di manutenzione
e riparazione necessarie per porre i veicoli in grado di superare
i controlli previsti, cioe' la spesa per la cosiddetta attivita' di
prerevisione, che ammonta a 34,5 milioni di euro. Le revisioni di
autoveicoli eseguite nel 2004 dalle 204 officine private autorizzate
operanti in Calabria sono state 302.515. E' Cosenza la provincia della
Calabria che registra con 18 milioni di euro la spesa piu' alta per
revisioni e prerevisioni eseguite nel 2004, seguono le province di
Reggio Calabria con 12,4 milioni, Catanzaro con 8,2 milioni, Vibo
Valentia con 3,6 milioni e Crotone che, con 3,5 milioni, chiude la
graduatoria delle province calabresi. La Calabria, per spesa in revisioni
e prerevisioni di autoveicoli effettuate nel 2004, si colloca all'
undicesimo posto della graduatoria nazionale per regioni. Aumentata del 20% la spesa per il carburante da parte delle famiglie italiane 09/04 In un anno, secondo un'analisi degli artigiani della Cgia di
Mestre, la spesa per carburante delle famiglie italiane e' aumentata
del 20,5% , pari a 348 euro all'anno in piu', contro un aumento medio
delle spese familiari totali pari al 6,4%. Oggi (sulla spesa totale),
i costi relativi al carburante incidono per il 7% sul bilancio famigliare.
Nel 2004, sempre secondo la Cgia, le famiglie italiane hanno speso
mediamente per benzina e gasolio quanto hanno speso per mobili ed
elettrodomestici e manutenzione della casa (6,2% l'incidenza sul proprio
bilancio). Poco meno degli acquisti per il vestiario e l'abbigliamento
(al 6,7%). ''Non possiamo farne a meno ma - spiega la Cgia - per mandare
avanti le nostre auto, siamo costretti a spendere il 20,5% in piu'
rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. E cosi', se fino al 5
aprile del 2004 si spendevano 143 euro al mese, per la benzina ora
se ne sborsano 172 euro. Quasi 30 euro in piu' al mese che, in dodici
mesi, diventano 348 euro; circa 670 mila delle vecchie lire in piu'
per compiere gli stessi percorsi di un anno fa''. L'ufficio studi
della Cgia, inoltre, ha messo in relazione tali dati con la spesa
media familiare complessiva mensile. Se fino al 2004 il costo del
carburante incideva sul bilancio familiare per una quota del 6,18%,
ora la percentuale aumenta di un ulteriore 0,82 % attestandosi al
7%. Queste le proporzioni a cui la Cgia arriva sulla base di una spesa
familiare complessiva mensile che nel 2004 era di 2.313 euro e che
nel 2005 e' aumentata di 147 euro (totale di 2.460 euro), pari al
6,4 % in piu'. Sempre dai dati della Cgia, si evince che agli inizi
del 2004 su 100 euro di spesa 6,2 euro andavano in carburante. Lo
stesso importo che mediamente spendeva la famiglia italiana per l'acquisto
di mobili ed elettrodomestici e per la manutenzione della casa. Poco
meno dei 6,7 euro di quanto veniva speso per l'abbigliamento e le
calzature. Ecco una tabella - elaborata dalla Cgia di Mestre - che
illustra il peso della spesa dei carburanti sui bilanci familiari,
raffrontato con quello di un anno fa:
Nella distibuzione regionale, è la Valle d'Aosta (con 251
euro), seguita dal Trentino Alto Adige (182,7), la maglia nera delle
Regioni italiane per spesa mensile media di carburante per famiglia.
Il dato delle due regioni si spiega pero', precisa la Cgia, con il
fatto che in montagna si consuma di piu' e si usano maggiormente i
mezzi privati rispetto a quelli pubblici. A spendere meno sono i piu'
parsimoniosi storicamente, cioe' i liguri, con 108,5 euro di spesa
media mensile, preceduti dai lucani (110 euro), dai calabresi (114,8
euro), dai molisani (115 euro). Ecco la classifica delle maggiori
spese per carburanti delle famiglie nelle regioni italiane elaborata
dalla Cgia di Mestre (la spesa media mensile espressa in euro): Adiconsum: “La non concorrenza in Italia ha portato all’aumento di gasolio e benzina” 06/04 In Italia la non concorrenza nel mercato energetico costa cara
al consumatore. Secondo Adiconsum, occorre una seria riflessione sulle
liberalizzazioni visto che in un anno (marzo 2005 su marzo 2004) i
prezzi dell'energia elettrica e del gas metano (entrambi sotto il
controllo dell'Authority) sono cresciuti rispettivamente del 4,81%
e del 4,57% mentre la benzina e il gasolio da autotrazione (entrambi
liberalizzati) sono cresciuti rispettivamente del 9,72% e del 21,11%.
Per il segretario generale di Adiconsum, "là dove vi è
il controllo pubblico gli aumenti sono stati contenuti, ma là
dove si è scelta la strada della liberalizzazione gli aumenti
sono stati doppi e quadrupli". L'Italia, si legge in una nota
di Adiconsum, per entrambi i combustibili, ha registrato aumenti record
nei dodici mesi con +18,6 centesimi nel gasolio e +10,5 centesimi
sulla benzina. Rispetto alla media europea l'Italia ha avuto un aumento
maggiore di circa 4 centesimi. Dal confronto emergono quindi aumenti
contenuti laddove c'è stato il controllo dell'Autorità
e forti aumenti dove ci si è affidati ad un mercato che resta
privo di un'affettiva concorrenza. Per quanto riguarda la benzina
e il gasolio, sono molti gli aspetti speculativi che Adiconsum ha
più volte denunciato: i prezzi alla pompa sono determinati
giornalmente in base alle quotazioni della borsa, mentre tutti sanno
che gli acquisti fatti dai petrolieri avvengono con contratti a lungo
termine, inoltre non viene tenuto conto dell'utilizzo delle scorte;
la mancanza di effettiva concorrenza tra le compagnie e nella distributori
contribuisce a mantenere elevati i prezzi. Piccole raffinerie (ad
esempio Rieti, Viterbo, Calabria, Puglia, Lombardia eccetera), praticano
prezzi più bassi; Si aggiunga che i reali prezzi alla pompa
sono mediamente più alti di circa 4 centesimi rispetto a quelli
evidenziati nelle statistiche della banca dati del Ministero (indagine
effettuata dall'Adiconsum). Infine, l'Adiconsum ribadisce le sue proposte
e cioè: restituzione agli automobilisti del maggior guadagno
fiscale dello Stato derivante da accise e Iva che solo nel 2004 è
stato di oltre un miliardo di euro. Con questa semplice manovra si
potrebbe ridurre il prezzo dei carburanti di 4-5 centesimi al litro;
controllo costante dei prezzi e variazione degli stessi non giornalmente
ma con variazione periodica, come già avviene sull'elettricità
sulla base della media degli ultimi sei mesi; possibilità di
aprire pompe di benzina alla grande distribuzione, come già
avviene in Francia; ammodernamento e razionalizzazione della rete,
che in Europa è quella con più pompe; costituzione di
una "cabina di regia permanente", in grado di svolgere un
ruolo di Authority sui prodotti petroliferi". Il Codacons invita i passeggerei del treno deragliato per la frana a chiedere i danni 01/04 ''Questo ennesimo incidente mette in evidenza la necessita'
di intervenire al piu' presto al fine di tutelare gli utenti che viaggiano
su quella linea e che, allo stato attuale, rischiano di rimanere vittime
di un altro deragliamento legato al distaccamento di detriti dalla
montagna''. E' quanto si afferma in un comunicato del Codacons in
relazione all' incidente ferroviario accaduto ieri sera nel reggino
nel quale sono rimaste ferite tre persone. Per il Codacons si tratta
''di un altro episodio che getta ombre inquietanti sul livello di
sicurezza del trasporto ferroviario calabrese''. L' associazione di
consumatori, nella nota, invita i passeggeri coinvolti nell' incidente
''a chiedere il risarcimento dei danni, anche quelli 'da paura', dinanzi
al giudice di pace''. In Calabria boom degli Hard Discount 30/03 Anche in Calabria, negli ultimi anni, gli hard discount hanno
avuto un vero e proprio boom, arrivando a quota 4,3 punti vendita
ogni 100.000 abitanti e raccogliendo la fiducia dei consumatori grazie
a prezzi inferiori rispetto alle catene di vendita abituali. A sostenerlo
e' Listaconsumatori in un comunicato. ''Il motivo dell' escalation
dei discount nella nostra regione - ha sostenuto il leader di Listaconsumatori
Francesco Di Lieto - e' da ricercarsi principalmente nell' impennata
dei prezzi avvenuta nei negozi tradizionali dall' introduzione dell'
euro in poi. Sotto il profilo della qualita', i prodotti in vendita
nei discount vengono definiti buoni dai consumatori calabresi che
non riscontrano grandi differenze rispetto a quelli di marca''. Nel
comunicato e' poi indicata una classifica del risparmio per ogni tipologia
di prodotto rispetto ai prodotti di marca: prodotti banco frigo 21%;
surgelati 23%; cosmetici 24%; cibo per neonati 27%; prodotti per la
casa 29%; dolci e biscotti 31%; prodotti da scaffale 32%; pannolini
35%; bevande alcoliche e analcoliche 36%; cibo per animali 39%; sanitari
e farmaci 44%; igiene personale 48%. ''Il consiglio, comunque - e'
scritto nel comunciato - e' sempre quello di provare ogni singolo
prodotto prima di acquistarne grandi quantitativi ricordandosi che
le differenze di prezzo sono conseguenza dell' assenza di pubblicita',
dell' assortimento limitato e dell' ambientazione spartana dei punti
vendita. Spesso il prodotto acquistato al discount e' realizzato dalla
stessa casa produttrice dei prodotti di marca, seppur confezionato
in modo diverso''. Consumatori: Spesa farmaceutica, troppa differenza tra le regioni 22/03 Lazio, Sicilia, Sardegna, Campania, Calabria e Puglia sono
le regioni italiane che piu' delle altre hanno sforato la spesa farmaceutica
secondo il rapporto sulla spesa farmaceutica presentato oggi dall'Aifa
(Agenzia del Farmaco). ''Il rapporto presentato oggi mostra ancora
una volta – ha commentato Rossella Miracapillo, responsabile
dell'Osservatorio farmaci e salute di Movimento Consumatori - una
fotografia frammentata del nostro paese rispetto alla spesa che ogni
regione sostiene per i farmaci. Rispetto al famoso tetto del 13% a
cui tutte le regioni devono attenersi per la spesa farmaceutica c'e'
una differenza di 7,1 punti percentuale tra il Piemonte (la regione
che piu' delle altre e' sotto la soglia di sforamento) e il Lazio
che supera il limite del 13% di 5,9 punti''. La preoccupazione nasce
dal fatto che il maggior assorbimento di risorse per la spesa farmaceutica
di queste regioni ''si traduca - ha spiegato l'associazione –
in penalizzazioni in termini di aumenti di tasse dirette o indirette
a carico dei cittadini o che le maggiori risorse necessarie vengano
invece reperite diminuendo la qualita' dei servizi sanitari''. L'associazione
dei consumatori ha sottolineato, inoltre, come il netto miglioramento
della spesa per i farmaci di fascia C, quelli a carico del cittadino,
dimostri lo sforzo fatto ''ma allo stesso tempo - ha aggiunto Movimento
Consumatori - ci chiediamo come mai da anni alcune regioni perseverino
nello sforamento e, a quanto ci risulta, non hanno avviato politiche
di controllo e di contenimento incisive''. Pertanto Movimento Consumatori
inviera' alle amministrazioni regionali ''incriminate'' una richiesta
formale per avere informazioni circa eventuali provvedimenti che intendono
adottare per controllare lo sfondamento di spesa al fine di verificare
che eventuali azioni non siano di diretta ricaduta sui cittadini''.
Codacons: “Boicottare le compagnie di benzina più care” 14/03 Codacons e Listaconsumatori Calabria, per far fronte al caro-carburanti,
hanno invitato gli automobilisti ''a boicottare le compagnie piu'
care, rifornendosi presso chi pratica prezzi piu' bassi''. ''E' allarme
caro-carburanti in Calabria. Nella regione - sostengono le due associazioni
- l' impennata dei prezzi di benzina e gasolio a cui si e' assistito
negli ultimi giorni gravera' per 18/20 euro al mese a famiglia. Si
scopre inoltre che Reggio Calabria e' tra le citta' piu' care d' Italia
sul fronte dei carburanti: alla pompa la benzina costa nel capoluogo
1,108 euro al litro, mentre il gasolio costa 1,022 euro al litro.
Cifre ben superiori rispetto ad esempio a Trieste (0,916 euro/litro
la benzina) o Firenze (0,975 euro/litro il gasolio)''. Codacons e
Listaconsumatori hanno anche invitato gli automobilisti ''a far installare
nelle varie citta' i 'benzacartelloni' di quartiere. Si tratta - e'
scritto in una nota - di cartelloni installati nelle vie dei quartieri
delle grandi citta' e nei comuni di media/piccola grandezza: tali
cartelloni dovranno riportare i distributori di carburante della zona,
l' indirizzo e il prezzo del giorno delle benzine praticato al pubblico.
Ogni gestore, quotidianamente, avra' la possibilita' di inserire i
dati richiesti all' interno del cartellone. Questo provvedimento avra'
un duplice vantaggio: da una parte consentira' all' automobilista
di conoscere i distributori di zona e i prezzi da questi praticati,
consentendo quindi di dirottare la scelta del rifornimento di benzina
presso i gestori che praticano i prezzi piu' convenienti. Dall' altra
la pubblicazione dei dati aumentera' al concorrenza nel settore tra
gestori, portando a un calo dei prezzi, e chi non inserira' i dati
relativi ai prezzi verra' ovviamente evitato dagli automobilisti''.
Codacons:“Sui banchi ortofrutta aumenti ingiustificati” 28/02 ''Dinanzi ad un ingiustificato divario tra prezzo all' origine
e prezzo all' ingrosso dei prodotti ortofrutticoli, che puo' spiegarsi
solo con la mera speculazione attraverso i passaggi della filiera, chiediamo
all' Assessore regionale al Commercio di introdurre misure urgenti per
salvaguardare i portafogli dei consumatori''. Lo sostengono in una nota
Codacons e Listaconsumatori Calabria. In particolare le associazioni
propongono di ''promuovere la vendita diretta produttore-consumatore
e fornire incentivi economici e fiscali ai banchi di mercato che applicano
il doppio prezzo sui cartellini, prezzo ingrosso e prezzo dettaglio''.
''Continuano a salire i prezzi al dettaglio dei prodotti ortofrutticoli
- e' scritto in un comunicato - e in una sola settimana il costo di
frutta e verdura, come denunciato dalle associazioni dei coltivatori,
e' aumentato mediamente del 18%. I casi piu' evidenti di rincari riguardano
il radicchio (+21%), i finocchi (+14,7%), le zucchine (+12,2%) e ancora
i kiwi (+10%), i limoni (+5,5%) e le pere (+4,2%)''. ''La solita scusa
avanzata a giustificazione di tali rialzi sarebbe il maltempo - si sostiene
ancora nel comunicato - ma la stessa Cia (Confederazione italiana degli
agricoltori) ci tiene a sottolineare come il trend delle quotazioni
all' origine sia addirittura negativo (-6%). Codacons e Listaconsumatori
Calabria chiedono inoltre ai Nas di aprire delle indagini per aggiotaggio
al fine di contrastare le manovre speculative che stanno determinando
il forte aumento dei prezzi al dettaglio''. Altroconsumo chiede a Trenitalia di risarcire i pendolari 14/02 L' associazione indipendente di consumatori Altroconsumo
chiede a Trenitalia di modificare il proprio regolamento di servizio,
perche' sia consentito anche ai possessori di abbonamento di richiedere
il risarcimento dei danni in caso di ritardo. Attualmente, infatti,
il regolamento contempla la possibilita' di richiederlo solo ai possessori
di biglietti ordinari. Domani e dopodomani - 15 e 16 febbraio - alcuni
rappresentanti di Altroconsumo saranno nelle stazioni di 15 citta' italiane
a distribuire materiale informativo per chiedere agli utenti ''di far
valere i propri diritti''. Le citta' coinvolte dall'iniziativa, annuncia
Altroconcumo, sono Ancona, Bari, Bergamo, Bologna, Firenze, Genova,
Milano, Napoli, Padova, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Torino, Udine
e Verona. Altroconsumo, in concomitanza con l'iniziativa nelle stazioni
e per rivendicare il diritto al risarcimento, attraverso il sito www.ultimotreno.com,
mettera' a disposizione un questionario e una lettera tipo da inviare
a Trenitalia o agli altri fornitori. ''Le segnalazioni raccolte attraverso
il questionario, dove si chiedera' agli utenti anche la quantificazione
del danno economico subito - informa l'associazione -, saranno la base
per la richiesta da inoltrare a Trenitalia e agli altri fornitori per
prevedere espressamente, nel proprio regolamento di servizio, il risarcimento
danni ai pendolari in caso di ritardo dei treni''. Il Codacons propone una tessera a punti per i rimborsi dei ritardi di Trenitalia 11/02 Una ''tessera a punti'' per risarcire ai pendolari
calabresi che quotidianamente usano i treni interregionali gli episodi
di disservizio e i ritardi di Trenitalia: e' la proposta che Codacons
e Listaconsumatori Calabria avanzano all' assessore regionale ai Trasporti
Francescantonio Stillitani. ''Una tessera - e' scritto in un comunicato
dell' associazione - simile a quella che viene data ai clienti dei grandi
supermercati e che consente ai consumatori di poter ricevere, in cambio
dei punti accumulati, un regalo a scelta tra quelli messi a disposizione
dalla catena commerciale. Nel nostro caso la tessera ha la stessa funzionalita'
ma, alla fine di ogni mese, invece di un elettrodomestico o di una coperta,
i passeggeri otterranno in cambio un titolo di viaggio gratis, di un
chilometraggio pari al numero dei punti accumulati''. In base alla proposta
di Codacons e Listaconsumatori Calabria ''ogni minuto di ritardo di
un treno, che verra' certificato dal controllore al momento di bucare
il ticket - e' spiegato nel comunicato - varra' al viaggiatore un chilometro.
I passeggeri vittime dei ritardi dovranno presentare a fine mese i punti
accumulati, conservando a tale scopo i vari titoli di viaggio indicanti
il giorno, la tratta del treno e, soprattutto, l' ora di passaggio del
convoglio (importantissima per accertare i minuti di ritardo). Tali
punti verranno scambiati con biglietti dello stesso chilometraggio,
offerti da Trenitalia come indennizzo per i pendolari''. Il Codacons diffida l’ANAS per i disagi sulla A3 05/02 Il Codacons di Salerno ha reso noto di aver diffidato
l'Anas ''dal reiterare condotte inadempienti e negligenti circa i servizi
prestati sull'autostrada A3 e, nel contempo, ad erogare i servizi pubblici
di sua competenza sulla stessa autostrada secondo standard di qualita'
ed efficienza''. Il Codacons vuole inoltre sapere quali sono ''le iniziative
e ogni atto intrapreso al fine di scongiurare per il futuro situazioni
simili'' a quelle verificatesi nei giorni scorsi. Nella diffida viene
inoltre chiesta la copia di una serie di documenti informativi sulla
gestione dell'emergenza maltempo da parte dell'Anas. Proteste per le bollette del gas troppo salate a Trebisacce 01/02 Forti proteste vengono segnalate da Codacons
e Listaconsumatori nella zona di Trebisacce da parte di utenti del gas
metano che si sarebbero visti recapitare le bollette relative al consumo
da parte dell' azienda Gea-Com di Grosseto subentrata da qualche tempo,
nella distribuzione, alla Gas-met-sud di Salerno. ''La nuova societa'
- e' scritto in una nota di Codacons e Listaconsumatori - ha dato un
bel regalo di benvenuto ai suoi utenti, che si sono visti recapitare
delle bollette a dir poco salate e poco decifrabili, scatenando una
vera e propria protesta. Poiche' la fattura fa riferimento ai consumi
di gas effettuati nei mesi di settembre e di ottobre - prosegue la nota
- nessuno si aspettava un importo tanto elevato. Pare infatti che il
costo della bolletta sia lievitato inspiegabilmente da poche decine
a centinaia di euro, aumento giustificato da una sfilza di numeri, che
fanno riferimento ad un ipotetico conguaglio unito a un non meno presunto
canone fisso''. Gli utenti, riferisce la nota dell' associazione, ''hanno
preso d' assalto gli uffici locali dell' Azienda per chiedere delucidazioni
che, tuttavia i pochi addetti a disposizione non avrebbero saputo fornire''.
''Codacons e Listaconsumatori - e' scritto nella nota - diffidano la
Gea-Com a fornire delucidazioni ai consumatori di Trebisacce riguardo
le voci e l' importo delle bollette contestate. L' associazione offre
assistenza legale a chi sara' costretto a pagare ingiustamente un costo
superiore al consumo reale di gas metano effettuato''. Il comune di Botricello restituisce i soldi in più versati per la Tarsu 29/01 Il comune di Botricello ha provveduto a restituire
a 35 cittadini le somme versate in eccedenza per il pagamento della
tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani riferita al 2003,
senza che i contribuenti avessero presentato alcuna richiesta. Lo ha
reso noto il Comune. Da un controllo degli uffici comunali, secondo
quanto e' stato riferito, e' risultato, infatti, che alcuni cittadini
avevano pagato piu' del dovuto. A quel punto, a ogni utente e' stato
comunicato l' errore e liquidato l' eccedente attraverso un mandato
nominativo pagabile presso un'agenzia della banca di Credito cooperativo
del ''Centro Calabria''. ''Questi trentacinque cittadini - ha sostenuto
il sindaco di Botricello, Giovanni Puccio - avevano erroneamente pagato
sia i conto correnti riferiti alla rateizzazione della Tarsu, sia quello
che conteneva l' intero importo annuale. Da una verifica di routine
dell' ufficio Tributi e' risultato il pagamento in eccesso e a quel
punto abbiamo provveduto a restituire la somma erroneamente versata,
comprensiva di interessi legali maturati, senza che nessuno avesse presentato
richiesta di rimborso. E' importante che tutti paghino le tasse, ma
e' altrettanto giusto che le istituzioni svolgano il proprio ruolo che,
in questo caso, e' stato quello di essere corretti nei confronti dei
contribuenti'' Da tre giorni Frazione di Acri senz’acqua. Codacons prepara esposto alla Procura 26/01 Sono tre giorni che nella popolosa comunita'
di ''La Mucone'' ad Acri, manca l' acqua potabile e la causa del disservizio
dovrebbe risiedere in un guasto ad una valvola della condotta idrica.
Lo sostengono, in una nota, il Codacons e la Listaconsumatori Calabria.
''Ieri mattina - e' scritto nella nota congiunta - un gruppo di persone
si sarebbe recato in Comune per sollecitare interventi di ripristino
della rete, ma pare che occorrera' aspettare ancora diversi giorni prima
che l' acqua ricominci ad uscire dai rubinetti di La Mucone. Codacons
e Listaconsumatori Calabria diffidano il Comune di Acri a riparare immediatamente
il guasto della condotta idrica al fine di eliminare il disagio causato
agli abitanti della localita'''. Se non dovessero essere adottati provvedimenti
risolutivi, le due organizzazioni ''si riservano - e' spiegato nella
nota - di inviare un esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza
per interruzione di pubblico servizio. L' acqua e' un bene essenziale
per la sopravvivenza - sostengono Codacons e Listaconsumatori Calabria
- per tale motivo chiediamo all' Amministrazione comunale di intervenire
subito mettendo a disposizione gratuitamente ai cittadini di La Mucone
bottiglie di acqua confezionate fino alla riparazione del guasto''.
Codacons denuncia: In Calabria i tassi bancari più alti 21/01 ''In Calabria il costo del denaro e' piu' alto
quasi del doppio rispetto alle regioni del Nord-Italia''. Lo rendono
noto il Codacons e Listaconsumatori Calabria che oggi hanno diffuso
i dati relativi alle singole province. ''Il piu' elevato costo del denaro
in Calabria - sostengono in una nota Codacons e Listaconsumatori - incide
negativamente sullo sviluppo economico della regione e sull'occupazione,
spingendo molti giovani calabresi a trasferirsi in altre zone del paese
nelle quali le condizioni economiche sono piu' favorevoli. Una situazione
discriminatoria, imposta dai colossi della finanza, che deve finire''.
Dai dati resi noti da Codacons e Listaconsumatori Calabria emerge che
i tassi di interesse a breve termini applicati a Bologna sono del 4%,
Milano 4,20%, Bolzano 4,50%, e in tutto il nord variano introna al 4%
ma in Calabria a Catanzaro sono al 7,95%, a Vibo Valentia l’8,36%,
a Cosenza il 7,80%, Crotone 8,20%, Reggio Calabria 8,20%. ''Per questo
Codacons e Listaconsumatori Calabria - conclude la nota - non escludono
di arrivare a iniziative clamorose, come la richiesta di revoca dell'autorizzazione
all'esercizio del credito per quegli istituti che in Calabria praticano
condizioni discriminatorie a cittadini e aziende''. Aumenta il popolo delle rate: Gli italiani rinunciano alla pizza ma non alla tv al plasma 19/01 Rinunciano ad una pizza, ma alla tv al plasma
non riescono proprio a dire di no. La sindrome hi-tech degli italiani,
favorita dal continuo calo dei prezzi e dal crescente ricorso al credito
al consumo, e' esplosa anche nel 2004, anno in cui i consumi di beni
durevoli si sono dimostrati in salute, facendo anche ben sperare per
i prossimi due anni. E cosi' mentre le rilevazioni Istat ritraggono
gli italiani che tirano la cinghia a tavola (-2,4% tendenziale consumi
alimentari ad ottobre), i dati dell'Osservatorio Findomestic indicano
una ''tenuta'' dei consumi dei beni durevoli, capitanata proprio dall'hi-tech
e consentita dai pagamenti dilazionati nel tempo, a conferma che il
popolo delle rate e' continua crescita, anche se solo 6 o 7 prodotti
su 100 sono acquistai facendo ricorso al credito al consumo. Le cifre
diffuse parlano chiaro: lo scorso anno la spesa per gli schermi al plasma
o Lcd e' aumentata del 99% (+152% in quantita') e quella per i dvd del
49% (+116% in quantita'). ''Tutto quello che e' hi-tech piace per due
motivi - spiega Findomestic - Il primo riguarda i prezzi, che per questi
prodotti sono in costante calo''. Il secondo invece e' legato alla fame
di nuova tecnologia che ormai da diversi anni imperversa in Italia,
come dimostra il boom dei cellulari, il mezzo ''con cui gli italiani
hanno maggiore familiarita'''. Pur amando incondizionatamente i cellulari,
gli italiani sono scettici sul videotelefono: il 50% lo ritiene un ''plus
in quanto l'immagine aggiunge valore alla voce'', mentre un altro 50%
lo reputa inutile, ''un'invasione pesante della privacy'', spiega Findomestic,
sottolineando come ''intorno al digitale terrestre - l'ultima novita'
in campo - regni ancora confusione, con un terzo della popolazione ancora
non in grado di interpretarlo''. Ad alimentare la passione per le nuove
tecnologie e' anche la possibilita' di ricorre al credito al consumo.
Il popolo delle rate ''cresce ma il gap con il resto dell'Europa e del
mondo e' ancora ampio: su 100 beni acquistati in Italia solo 6 o 7 sono
pagati a rate'', afferma Findomestic mettendo in evidenza come la ''morosita'
risulta pari all'1%, una cifra fisiologica che dimostra che gli italiani
non hanno problemi a pagare le rate''. Ma se per acquistare hi-fi, tv,
elettrodomestici e mobili a rate gli italiani sono ancora riflessivi,
nell'acquisto di auto e moto il credito al consumo rappresenta il 50%
dei consumi. ''Un'auto su due e' acquistata a rate'', aggiunge l'Osservatorio
Findomestic, secondo il quale lo scorso anno ogni famiglia italiana
ha destinato all'acquisto di un'auto nuova 1.110 euro, a fronte dei
133 spesi per il motorino ed i 629 per i mobili. La tenuta dei consumi
nel 2004 - continua l'Osservatorio - non sembra pero' rispecchiare il
'sentiment' degli italiani sulle prospettive future del paese: il 51%
si dice infatti inquieto per l'avvenire, a fronte di un 12% che si dichiara
rassegnato. Il giudizio degli italiani sulla situazione del paese e'
''negativo, insufficiente'' ed in netto calo rispetto al 2003: lo scorso
anno il voto assegnato e' risultato pari a 4,79, in calo quindi rispetto
al 5,24 dell'anno precedente. Nonostante questo, pero', gli italiani
sono al di sopra della media europea (voto 4,71 contro il 5,10 del 2003).
A livello regionale, i consumi mostrano una maggiore dinamicita' al
centro-nord, mentre il sud ''rimane ancora indietro'', conclude Findomestic
sostenendo questa tesi dati alla mano: le famiglie piu' spendaccione
per auto e moto sono quelle del centro Italia (il Lazio regione dei
centauri con 164 euro l'anno a famiglia; Toscana, Umbria e Marche regine
per le auto con 1.137 euro), mentre la Lombardia e' leader in termini
di superfici riconducibili alla grande distribuzione e l'Emilia Romagna
per la spesa annuale in mobili. Il Mezzogiorno, invece, arranca un po'
in tutte le voci esaminate dall'osservatorio, con Campania e Puglia
fanalini di coda per la spesa in auto (solo 664 euro l'anno a famiglia),
e Basilicata e Calabria per quella in moto nuove (77 euro). Il Codacons diffida il Direttore regionale delle scuole: “Il fumo è vietato anche nelle scuole” 11/01 ''In base alle nuove norme in vigore dallo scorso
10 gennaio, il fumo e' vietato anche nelle scuole, e il rispetto della
legge deve essere assicurato con rigore''. A sostenerlo sono Codacons
e Listaconsumatori Calabria che hanno diffidato il Direttore regionale
del Miur ''affinche' faccia rispettare le nuove norme, richiamando all'
attenzione delle stesse i presidi dei vari istituti scolastici della
regione''. ''Qualora dovessero riscontrarsi violazioni, e il fumo fosse
tollerato nelle scuole della Calabria - e' scritto in un comunicato
- Codacons e Listaconsumatori chiederanno di elevare, per ogni violazione,
la sanzione massima prevista dalla legge nei confronti del Direttore
regionale del Miur, il quale dovrebbe poi aprire procedimenti contro
i presidi che hanno consentito agli studenti di fumare. L' iniziativa
e' finalizzata a tutelare i giovani della regione dai pericoli del fumo.
Proprio i giovani, infatti, sono le prede preferite delle multinazionali
del tabacco, e coloro che devono essere piu' di tutti informati e tutelati
dai rischi derivanti dal fumo, evitando per tempo che diventino fumatori,
a partire proprio dai corridoi delle scuole''. Codacons denuncia “per la Befana un aumento del 10% dei prezzi” 04/01 Anche in Calabria la Befana ha adeguato i prezzi,
portando nelle case dei consumatori non solo calze, regali e cioccolata,
ma anche aumenti nella media del 10%. Generando un giro d'affari, nella
sola Calabria,che Codacons e Listaconsumatori stimano in circa 32 milioni
di euro tra giocattoli e prodotti alimentari.Facendo un giro tra negozi
e mercati si scopre che i classici prodotti della Befana fanno registrare
i seguenti prezzi: * Il costo di una calza vuota va dai 2 ai 10 euro
(+ 10% su 2003); una calza gia' riempita di caramelle e cioccolata costa
dai 7 ai 50 euro (+15% su 2003); il prezzo della cioccolata varia dai
5 ai 15 euro al Kg (+5% su 2003); un pezzo da 30 grammi di carbone dolce
costa 0,50 euro (+10% su 2003); giocattoli (aumento generalizzato del
10% rispetto al 2003) Codacons e Listaconsumatori Calabria invitano
i consumatori calabresi a limitare le spese per la Befana e devolvere
il corrispettivo risparmiato alle tante iniziative di beneficenza per
le popolazione colpite dalla tragedia del maremoto. Sabato in Calabria sciopero dei telefonini 17/12 Protestare contro il caro-tariffe, il caro-Sms, la mancata trasparenza nel settore e i sospetti di ''cartello'' tra le principali compagnie telefoniche: sono questi i motivi a base dello sciopero promosso, anche in Calabria, da Codacons e Listaconsumatori. L' associazione di tutela dei consumatori, in particolare, invita tutti gli utenti dei telefonini della Calabria ad aderire all' agitazione promossa con Intesaconsumatori spegnendo il proprio apparato cellulare dalle ore 12 alle ore 14 ''sia per non essere indotti a rispondere ad eventuali chiamate - e' scritto in una nota - che per riposarsi le 'orecchie' affaticate dalle consuete conversazioni di telefonini, spesso diventati appendici delle persone''. ''L' iniziativa - si afferma nel comunicato di Codacons - vuole richiamare l' attenzione sulle pesanti condizioni applicate dalle compagnie telefoniche europee. In Italia la protesta e' mirata agli inutili scatti alla risposta, aumenti dei prezzi degli sms, servizi inutili, promozioni truffaldine, chiamate ai telefoni fissi a prezzi da capogiro, loghi e suonerie che rappresentano solo l' ultimo business della telefonia mobile''. La Regione Calabria non ha una legge specifica di tutela dei consumatori 10/12 Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia,Veneto, Marche
e Toscana: queste le regioni più virtuose nella difesa del cittadino-utente.
A stilare questa classifica è il Consiglio Nazionale dei Consumatori
e degli Utenti (Cncu) nel primo Rapporto sulle politiche regionali a
tutela dei consumatori, presentato a Caserta nel corso della Sessione
Programmatica con le Regioni. Il Cncu, si legge in una nota, ha disegnato
una panoramica completa delle leggi, degli strumenti e delle iniziative
che gli enti locali hanno realizzato a favore dei consumatori, facendo
il punto sull'attuazione della Legge 281/98, che disciplina la materia
a livello nazionale. In particolare, i progetti delle regioni hanno
riguardato l'informazione al consumo consapevole, la sicurezza e la
qualità dei prodotti alimentari ed il commercio. Ad oggi, sono
43 le iniziative che gli enti regionali hanno ideato, di cui 30 in cofinanziamento
con il Ministero delle Attività Produttive, per un totale di
oltre 14 milioni di euro. A questi si aggiungono gli interventi del
Cncu: 27 progetti per i quali si sono stanziati quasi 12 milioni di
euro. A sei anni di distanza dalla normativa nazionale, sono 15 le Regioni
che si dotate di una legge specifica, oltre alle due Province Autonome
di Trento e Bolzano. Tra le Regioni, Basilicata, Campania e Valle d'Aosta
solo da qualche anno hanno emanato una normativa specifica, mentre mancano
all'appello, non avendo ancora una legge ad hoc, Calabria, Molise, Puglia
e Sardegna. "Occorre un riconoscimento ufficiale dei diritti dei
consumatori su tutto il territorio nazionale, accompagnato però
dalla valorizzazione del ruolo delle associazioni - ha affermato il
presidente del Cncu, Daniela Primicerio - E' importante promuovere interventi
mirati, in grado di rispondere con efficacia alle richieste dei cittadini".
Il documento programmatico con le proposte per l'attuazione di una vera
"governance dei consumatori" è consultabile sul sito
www.tuttoconsumatori.it. Il Codacons chiede l’intervento delle procure per gli aumenti al dettaglio dell’ortofrutta 17/11 ''Anche in Calabria i prezzi dei prodotti ortofrutticoli
stanno subendo uno strano fenomeno: scendono all' origine e restano
fermi, o addirittura aumentano, al dettaglio''. Lo sostengono, in una
nota congiunta, il Codacons e Listaconsumatori che hanno chiesto alle
Procure della Repubblica calabresi di aprire delle indagini per accertare
ingiustificate speculazioni legate ai prezzi dei prodotti ortofrutticoli.
''A confermare tale stato di cose - e' scritto nella nota di Codacons
e Listaconsumatori - sono anche i coltivatori della Coldiretti che,
dati alla mano, hanno dimostrato che dal campo alle tavole il prezzo
di frutta e verdura subisce ricarichi fino al 400%, a tutto danno dei
consumatori. Se in Calabria, cosi' come nel resto d' Italia, rispetto
al 2003 il prezzo all'origine degli ortaggi e' sceso del 46% e quello
della frutta del 18%, tali riduzioni nei banchi dei mercati non si sono
viste. Al contrario i prezzi al dettaglio in troppi casi sono saliti,
spinti da una spirale speculativa che danneggia i consumatori''. Il Codacons chiede alla Regione il rimborso dei vaccini antiallergici 15/11 Il Codacons ha chiesto il rimborso ai pazienti
allergici della spesa sostenuta per i vaccini e diffida la Regione a
non fare pagare i farmaci antiallergici a chi ne ha necessita'. Lo si
apprende da un comunicato dell' associazione. ''Dopo la nota dell' Assessorato
alla sanita' inviata alle Aziende sanitarie calabresi nel giugno 2002,
con cui si comunicava lo stop al rimborso della spesa per i vaccini
antiallergici, il 40% dei pazienti, tra cui il 35% di bambini con allergie
che interessano l' apparato respiratorio - e' scritto nel comunicato
del Codacons - hanno interrotto la terapia vaccinica utilizzando solo
farmaci antistaminici, cortisonici e sintomatici, dispensati dal Servizio
sanitario nazionale. Nonostante esista sull' argomento una legge regionale
che prevedeva il rimborso al 100% dei vaccini antiallergici e una sentenza
della Cassazione del 2002 che dichiara tali vaccini 'indispensabili
e insostituibili' nella cura delle patologie allergiche - prosegue il
comunicato - i pazienti calabresi sono stati esonerati da tale rimborso
e costretti spesso, per far fronte al peggioramento dei sintomi, a rivolgersi
impropriamente agli ospedali sovraffollando i pronto soccorso''. Il
Codacons ''alla luce della sentenza della Cassazione citata e dell'
esistenza di una legge chiara in materia, il Codacons diffida la Regione
Calabria a non far pagare i farmaci antiallergici a chi ne ha necessita'.
In caso contrario l' associazione inviera' un esposto alla Procura della
Repubblica ipotizzando varie fattispecie come omissione di atti d'ufficio,
omissione di soccorso, abbandono di soggetto incapace e altri reati''.
Per l' associazione ''e' in ballo la salute dei cittadini e di fronte
ad una simile necessita' e' indispensabile intervenire immediatamente''.
L’ass. Gagliardi incontra i consumatori 29/09 L’Assessore Provinciale ai Trasporti, Dr.
Giuseppe Gagliardi ha incontrato stamattina, presso la sede dell’Assessorato,
le associazioni dei consumatori della provincia di Cosenza. Alla riunione
hanno partecipato Maria Allevato Presidente dell’Adoc, Albertina
Ferrari di Cittadinanzattiva, Pierpaolo Rodighiero e Francesco Ciacco
rispettivamente Presidente e Vicepresidente della Codacons, Pietro Vitelli
del Comitato Consumatori Altroconsumo, Roberto Alitto Vicepresidente
della Federconsumatori, Angelo Villì e Caterina Donato della
Lega consumatori. L’incontro è stato voluto dall’Assessore
per illustrare alle Associazioni dei consumatori i progetti che l’Assessorato
ha intenzione di avviare nell’ambito del trasporto pubblico della
provincia di Cosenza. Nel corso della riunione sono stati esaminati
i problemi del settore trasporti e si è evidenziata la necessità
di definire il piano dei trasporti e i piani di bacino della provincia
di Cosenza. La Federconsumatori ha particolarmente apprezzato l’ampia
disponibilità dell’Assessore Gagliardi al confronto sui
piani di bacino ed il Comitato Difesa Consumatori ha dichiarato che
l’iniziativa relativa all’istituzione dei piani di bacino
è di primaria importanza per un piano dei trasporti razionale
ed efficace. IL Codacons ha auspicato la creazione di una consulta della
associazioni dei consumatori, finalizzata ad una proficua ed unitaria
collaborazione con le Istituzioni. La Lega Consumatori ha espresso soddisfazione
per gli intenti di democratizzazione dell’attività amministrativa
dell’Assessore Gagliardi, il quale ha assicurato la partecipazione
delle associazioni degli utenti e dei consumatori al confronto sulle
scelte relative al trasporto pubblico. Ancora aperto il problema dei turisti sfrattati dal Campeggio a Lorica. La Codacons chiede l’intervento di Chiaravalloti 09/08 Un appello al presidente della Giunta regionale,
Giuseppe Chiaravalloti ''che non puo' rimanere insensibile alla rovina
del nostro territorio, all' amore dimostrato da centinaia di turisti
che pur di venire in Calabria sono disposti a sobbarcarsi migliaia di
chilometri e che si sono dichiarati disponibili ad anticipare i fondi
necessari per ristrutturare il campeggio'', e' stato rivolto dalpresidente
regionale del Codacons, Francesco Di Lieto in merito alla vicenda del
campeggio ''Lago Arvo'' a Lorica. ''Come e' possibile - si e' chiesto
Di Lieto - che la nostra regione spenda cospicue somme per promuovere
il turismo e poi scelga di abbandonare il campeggio a se stesso rifiutando
addirittura i turisti. O i vertici dell' Arssa non sono stati in grado
di rappresentare alla Regione l' importanza e la necessita' di reperire
i fondi necessari ad adeguare il campeggio ovvero lo hanno fatto, ma
i vertici regionali sono stati insensibili al problema. In ogni caso
l' intero consiglio d' Amministrazione dell' Arssa dovrebbe, come gesto
di coerenza, rassegnare le dimissioni e nella seconda ipotesi le dimissioni
dovrebbero essere presentate anche da qualche esponente della Giunta
regionale, reo di essere stato cieco e sordo innanzi alle richieste
dell' Arssa. L' Arssa ritiene, infatti, che il Campeggio non sia a norma
e tale situazione si protrarrebbe da circa dieci anni. La Regione Calabria,
sebbene informata, sarebbe rimasta insensibile alle richieste dell'
Agenzia lasciando, di fatto, morire il campeggio. Non ci resta, quindi
che appellarci al Presidente Chiaravalloti''. ''E' una figuraccia per
noi calabresi - e' scritto in una nota del Codacons - perche' sono i
turisti che propongono di autotassarsi per valorizzare le nostre bellezze.
Alcuni operatori turistici di Lorica, riconoscendo l' importanza del
campeggio, hanno scatenato una vera e propria gara di solidarieta' in
favore dei turisti, fornendo cibi caldi e quant' altro possa essere
loro necessario per sopravvivere. Dall' altra parte, invece, si registra
una risposta istituzionale di dubbio gusto e si richiede, infatti, l'
intervento del Prefetto e dei carabinieri per sgomberare il campeggio
dai turisti. Per questo motivo non ci resta che attendere un gesto del
Governatore''. Denuncia del Codacons: “bimbo di 5 anni operato d’urgenza alla gola per una lisca in pesce surgelato” 03/08 Un bambino calabrese di 5 anni e' stato sottoposto
ad intervento chirurgico in seguito ad una spina ingerita mangiando
un piatto di filetti di platessa cucinati dalla madre. A denunciarlo
e' il Codacons che ha reso noto anche di avere presentato un esposto
alla Procura della Repubblica di Catanzaro chiedendo di ''accertare
le responsabilita' della ditta relativamente alle lesioni ed alle sofferenze
subite dal piccolo''. Dopo avere accusato un forte doloro alla gola,
e' scritto in un comunicato del Codacons, ''il piccolo viene accompagnato
dai giovani e disperati genitori nell' ospedale Pugliese di Catanzaro
dove i sanitari erano costretti, per salvare la vita al bimbo, ad effettuare
un delicato intervento chirurgico in anestesia totale. Alla fine - prosegue
il comunicato - l' equipe medica rinviene una spina di pesce nella gola
del piccolo che subisce l' asportazione di una tonsilla. Una spina contenuta
nel prodotto alimentare cucinato dalla madre del bambino''. L' avv.
Francesco di Lieto, presidente regionale del Codacons Calabria, e' scritto,
ancora, nel comunicato, ''ha iniziato la battaglia giudiziaria contro
una multinazionale dei surgelati per ottenere il risarcimento di tutti
i danni subiti sia dal piccolo che dai suoi genitori''. Non gli consegnano l'elenco e si autoriduce la bolletta: La Telecom gli taglia il servizio! 21/07 Ha dovuto subire per due volte la disattivazione
della propria utenza telefonica, da parte di Telecom Italia, per avere
decurtato dall' importo di una bolletta la somma chiesta dalla societa'
per la onsegna dell'elenco telefonico, mai ricevuto, pari a 1,15 euro.
A denunciare l' accaduto e' stato il Codacons Calabria che ha reso noto,
in un comunicato, di avere presentato alla magistratura una denuncia
per estorsione contro la societa' dopo avere ricevuto la segnalazione
dell' utente. Tutto ha avuto inizio quando, nel dicembre scorso - ricostruisce
il Codacons - l' utente, sollevando la cornetta del proprio apparecchio,
e' venuto a conoscenza del fatto che dalla propria linea telefonica
non era possibile effettuare chiamate. Alle richieste di spiegazioni
presso il servizio 187, gli e' stato spiegato che il distacco si era
reso necessario per il mancato pagamento di una fattura per l' importo
di 30,50 euro, la stessa che l' utente aveva puntualmente pagato decurtandola
pero' della somma di 1,15 euro per la mancata consegna dell' elenco
telefonico. ''Il distacco - e' scritto nella nota del Codacons - e'
Singolare protesta dei consumatori: sciopero dei telefonini giovedì 15 dalle 12 alle 14 13/07 I calabresi nell' ultimo anno hanno speso 640
milioni di euro in telefonia mobile, ossia circa 350 euro a testa. Lo
riferisce Intesa-consumatori invitando anche i calabresi ad aderire
allo ''sciopero dei cellulari'' programmato per giovedì 15, con
lo spegnimento dei telefonini dalle 12 alle 14. L'iniziativa e' stata
proclamata in segno di protesta contro le elevate tariffe della telefonia
mobile praticate in Italia. ''Lo sciopero - e' detto in un comunicato
di Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori - vuole essere una forma
di protesta anche contro inutili scatti alla risposta, aumenti dei prezzi
degli sms, servizi inutili, promozioni truffaldine, chiamate ai telefoni
fissi a prezzi da capogiro, loghi e suonerie che rappresentano solo
l'ultimo business della telefonia mobile. L' invito ai cittadini calabresi
quindi e' quello di aderire in massa allo sciopero dei cellulari rinunciando
per appena due ore al telefonino, due ore che alle compagnie telefoniche
costeranno parecchi milioni di euro. Niente in confronto agli incassi
che gli operatori della telefonia mobile registrano ogni anno in base
alle stime di Intesaconsumatori”. |
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