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Sport
Il calcio nel caos

 

Aspettando la sentenza l'AIA fa piazza pulita: fuori nove arbitri, tra loro anche Dattilo

13/07 Il designatore congelato, o meglio rimandato a data da destinarsi, e un'intera classe arbitrale da ricostruire. L'anno zero dei direttori di gara italiani e' appena cominciato: in attesa che dal processo a 'calciopoli' vengano fuori le sentenze e gli eventuali cartellini rossi anche per gli arbitri coinvolti nello scandalo, il commissario straordinario dell'Aia ha provato a dare una bozza del quadro organico per la prossima stagione. Un campionato con troppe incognite e un mese e mezzo dal via, anche sul fronte dei fischietti: intanto si parte da nove addii e sette innesti di giovani provenienti dalla Can di C. Escono di scena Rodomonti per raggiunti limiti di eta' (ma l'arbitro di Roma e' anche uno degli otto a giudizio dalla Caf), Cassara', Dattilo, Gabriele, Mazzoleni, Preschen e Racalbuto per valutazioni tecniche, Collina e Tombolini su loro richiesta. Il salto tra i big lo fanno in sette: sono Domenico Celi di Campobasso (classe '73, effettivo dal 1992), Antonio Damato di Barletta (classe 72, avvocato, effettivo dal 1988), Andrea Gervasoni di Mantova (classe 75, effettivo dal '91), Antonio Iannone di Napoli (classe 74, effettivo dal 93), Daniele Orsato di Schio (classe 75, effettivo dal 92), Denis Salati di Trento (classe 73, effettivo dal 92) e Massimiliano Velotto di Grosseto (classe 74, effettivo dal 91). Ma e' facile che altri li seguiranno, perche' se le vecchie glorie finite alla sbarra dovessero subire sanzioni pesanti la rosa dovra' essere infoltita: e lo dice lo stesso Agnolin che sta monitorando una ventina di giovani della C, dei quali ha gia' visionato le schede tecniche. ''Dobbiamo aspettare le decisioni della giustizia sportiva - ha detto il commissario dell'Aia al termine della tre giorni di lavoro a Tivoli - Da arbitri dobbiamo aspettare altri arbitri per conoscere su quali forze italiane potremo contare per il prossimo campionato. Ripeto, bisogna aspettare le sentenze. Noi abbiamo gia' allertato 20 elementi dalla serie C. Ma aspettiamo anche di conoscere i nomi delle squadre che prenderanno parte ai vari campionati, non sappiamo ancora che serie A sara', e lo stesso discorso vale per la B. Avremo l'obbligo di salvaguardare tutti i campionati''.''. Autonomia nella scelta degli uomini e degli obiettivi da raggiungere, formazione non solo tecnica ma anche morale, uniformita' comportamentale e credibilita': su questo Agnolin basera' la rinascita del settore. Che intanto non riparte da Mattei: il designatore, la cui nomina non era certo prevista ora, pero' da oggi e' ''un ex'' e in questa veste ha parlato di promossi e bocciati. Del suo futuro si sapra' di piu' forse gia' dalla prossima settimana. ''Gli attuali designatori (c'e' anche Claudio Pieri della Can C ndr) sono degli 'ex' avendo esaurito il loro incarico'' ha detto Agnolin rispondendo a una domanda. Insomma non e' detto, come sembrava, che Mattei sara' il designatore della prossima stagione. ''Il percorso da fare e' ancora lungo - ha ammesso Agnolin, facendo intendere che il suo incarico non sara' breve - e non so quanto durera'. Non si puo' cambiare tutto velocemente perche' i grandi processi di cambiamento hanno bisogno di una larga adesione, abbiamo l'obbligo di ridare credibilita' e moralita' al settore arbitrale''. Il commissario non vuole fare sconti a nessuno, ma non chiude la porta agli arbitri sotto inchiesta (De Santis, Bertini, Dondarini, Messina, Rocchi, Tagliavento, Rodomonti, gia' dismesso, e Paparesta sospeso e per il quale e' stato chiesto dal procuratore Stefano Palazzi un anno di stop per l'omessa refertazione dell'episodio del Granillo). ''Non e' detto che non possano tornarci utili per la prossima stagione - ha spiegato - molto dipendera' dal tipo di errori che hanno commesso e dall'entita' delle condanne che subiranno. Bisognera' distinguere caso per caso, d'altronde anch'io sono stato sospeso e oggi sono qui a capo dell'Aia''. E avverte anche quanti si ribelleranno alle decisioni annunciate oggi: ''Nessuno deve estraniarsi da quello che e' avvenuto in questi mesi. Non mi illudo, qualche arbitro 'dismesso' ricorrera', ma deve ricordarsi che, chi sa qualcosa ha l'obbligo di denunciarlo - ha aggiunto - questo e' un principio etico fondamentale, molti sanno e fanno finta di non capire, a buon intenditor poche parole''. La strada da fare per recuperare la credibilita' e' lunga e difficile, ma Agnolin prova ad essere ottimista: ''Sono solo un commissario chiamato ad intervenire in una emergenza, dopo un terremoto o un incendio - ha concluso Agnolin - Bisogna ricominciare da capo, rimettere assieme i vecchi mattoni e i pezzi ancora sani per ricostruire un nuovo edificio. Certo, io qui non gradirei essere di passaggio''.
Agnolin “Il processo dirà su quali forze contare”
"Dobbiamo aspettare le decisioni della giustizia sportiva. Da arbitri dobbiamo aspettare altri arbitri per conoscere su quali forze italiane potremo contare per il prossimo campionato". Queste le parole di Luigi Agnolin, commissario dell'Aia, durante la conferenza stampa a Tivoli al termine della tre giorni di lavori dell'associazione. "Ma nessuno deve estraniarsi da quello che è avvenuto in questi mesi. Non mi illudo, qualche arbitro dismesso ricorrerà, ma deve ricordarsi che chi sa qualcosa deve sempre denunciarlo - ha aggiunto Agnolin - questo è un principio fondamentale, molti sanno e fanno finta di non capire, a buon intenditor poche parole"

Per Dattilo fuori protesta il sindaco di Gioiosa

13/07 ''Siamo allibiti dall'assurda decisione di Agnolin e di Rossi di dimettere l'arbitro Antonio Dattilo adducendo motivi di 'avvicendamento tecnico' che palesemente non reggono in quanto contraddicono il percorso dell'arbitro durante la scorsa stagione''. E' quanto scritto in una nota di Giuseppe Tarzia, sindaco di Gioisa Jonica, paese di origine dell'arbitro Antonio Dattilo. ''Basti pensare che e' stato designato quale quarto uomo almeno due volte in partite internazionali di assoluto valore (si ricordano il Real Madrid, l'Arsenal, l'Aiax), cio' significando che era idoneo a sostituire il titolare nella eventualita' di una qualsiasi indisponibilita'. Ed ha fatto tantissime partite in A. E quando qualcuno con grave malevolenza ha cercato di tirarlo dentro l'inchiesta calciopoli, non e' risultato nulla a suo carico, anzi ne e' uscito alla grande. Oggi Agnolin rinnega le sue stesse opinioni e cancella il percorso positivo di Dattilo con un atto di estrema ingiustizia e contraddittorieta'. Agnolin ha l'obbligo di chiarire queste contraddittorieta', perche' diversamente incomincia proprio male il suo lavoro e perde di credibilita' e di fiducia''. ''Il Sindaco - conclude la nota - l'Amministrazione comunale e tutta la citta' hanno espresso tutta la loro solidarieta' ad Antonio Dattilo, da sempre riconosciuta persona onesta, leale, professionalmente capace. E' stata una vigliaccata nei suoi confronti. Lui puo' camminare a testa alta e con grande dignita'. Gioiosa, la Calabria ed i Calabresi sono onorati di Antonio Dattilo''.

Il Tribunale di Roma respinge il fallimento della Fiorentina di Cecchi Gori : “Amarezza per il danno subito”

13/07 Il Tribunale di Roma ha respinto tutte le istanze di fallimento presentate contro la Fin.Ma.Vi, la finanziaria del Gruppo Cecchi Gori, e ha dato il via libera al concordato preventivo fissando l'udienza al prossimo 26 luglio. A darne notizia e' una nota del gruppo in cui si precisa che i giudici hanno respinto, fra l'altro, le richieste formulate dalla Merrill Lynch e dalla Fiorentina. ''Questo provvedimento - afferma Vittorio Cecchi Gori - conferma la mia fiducia nella giustizia e nella risoluzione giudiziale positiva di tutti i contenziosi del Gruppo attualmente in essere e in particolare quelli con Telecom Italia Media e Fiorentina, contenziosi che sono, per altro, la causa del ricorso al concordato preventivo, i cui giudizi sono ancora tutti pendenti''. ''Nel caso di specie - prosegue la nota-, il Tribunale non ha dato seguito alle istanze di due creditori, le cui prospettazioni erano semplicemente paradossali. Infatti Merrill Lynch e' il soggetto che, da un lato, ha letteralmente dissipato i beni di Media Fiction, e, dall'altro, ha acquisito vantaggi 'usurari' per i quali i miei legali, gia' qualche anno fa, avevano avviato iniziative penali, ora in fase di avanzata istruttoria''. Cecchi Gori, poi, sottolineando che l'iniziativa ''della Curatela Fiorentina si appalesa ancora piu' temeraria alla luce delle recenti risultanze di Calciopoli'', annuncia di aver gia' chiesto ''di essere ascoltato al fine di dimostrare l'esistenza di un disegno preordinato ad eliminare'' la societa' e comunica che, gia' in settimana, ''saranno avviate le richieste di risarcimento danni nei confronti di Italfondario che, in un momento delicatissimo della vicenda Fiorentina, ha bloccato per un credito scaduto di pochi miliardi l'intero patrimonio immobiliare mio e delle mie societa', per un controvalore pari ad almeno cento volte l'importo all'epoca esigibile''.
Il Tribunale di Roma ha dunque respinto tutte le istanze di fallimento presentate contro la Fin.Ma.Vi., la finanziaria del Gruppo Cecchi Gori. I giudici della Capitale hanno respinto, fra l'altro, le richieste formulate dalla Merrill Lynch e dalla Fiorentina. Inoltre, lo stesso Tribunale, ha dato il via libera al concordato preventivo fissando l+udienza al prossimo 26 luglio. Vittorio Cecchi Gori , raggiunto dalla notizia, ha cosi' commentato:"Questo provvedimento conferma la mia fiducia nella giustizia e nella risoluzione giudiziale positiva di tutti i contenziosi del Gruppo attualmente in essere e in particolare quelli con Telecom Italia Media e Fiorentina (contenziosi che sono, per altro, la causa del ricorso al concordato preventivo) i cui giudizi sono ancora tutti pendenti. Nel caso di specie, il Tribunale non ha dato seguito alle istanze di due creditori, le cui prospettazioni erano semplicemente paradossali. Infatti Merrill Lynch e' il soggetto che, da un lato, ha letteralmente dissipato i beni di Media Fiction, e, dall'altro, ha acquisito vantaggi "usurari" per i quali i miei legali, gia' qualche anno fa, avevano avviato iniziative penali, ora in fase di avanzata istruttoria. Ma ancora piu' emblematica e paradossale e' l'istanza di fallimento reiterata dalla Fiorentina, proprio all'indomani del rinvio a giudizio del Giudice Relatore che ha dichiarato il fallimento della mia squadra, rinvio basato sull'indagine che ha concluso con la sussistenza di precisi indizi in ordine all'assegnazione pilotata di detto fallimento". " "Analoga tempestivita' e diligenza non e' dato ravvisare nella tutela del patrimonio della societa' fallita (per esempio la mancata valorizzazione del titolo sportivo che, nel caso del Napoli Calcio e' stato invece ceduto dalla Curatela per diverse decine di milioni di euro). L'iniziativa della Curatela Fiorentina si appalesa ancora piu' temeraria alla luce delle recenti risultanze di Calciopoli. A tal proposito ho gia' chiesto di essere ascoltato al fine di dimostrare l'esistenza di un disegno preordinato ad eliminare una societa' che faceva capo a un soggetto definito da tutta la stampa del tempo non gradito al sistema e che ha avuto il solo torto di avere avuto il coraggio di attaccare, in tempi non sospetti, i vertici delle istituzioni federali, la COVISOC, e la classe arbitrale. Ricordo che prima di essere Presidente della Fiorentina ero anche Senatore della Repubblica. Non solo. In settimana saranno avviate le richieste di risarcimento danni nei confronti di Italfondario che, in un momento delicatissimo della vicenda Fiorentina, ha bloccato per un credito scaduto di pochi miliardi l'intero patrimonio immobiliare mio e delle mie societa', per un controvalore pari ad almeno cento volte l'importo all'epoca esigibile". "Naturalmente - afferma ancora Cecchi Gori - ho atteso il provvedimento del Tribunale di Roma per avviare le iniziative a difesa mia e delle societa'. Preannuncio che non esitero' a querelare la Merrill Lynch per le offensive affermazioni rese nei confronti miei e delle societa' del Gruppo". "E' ulteriore motivo di soddisfazione e di fiducia nella giustizia costatare che, nel momento in cui il Tribunale da ragione al sottoscritto, quei soggetti che sono all'origine delle vicissitudini delle mie societa' e mie personali si trovano davanti ai Tribunali della giustizia ordinaria e sportiva per rispondere delle loro condotte, per altro essendo stati anche causa dell'ingiusta dichiarazione di fallimento della Fiorentina a dispetto dei suoi bilanci in ordine e non truccati dalle plusvalenze. La giustizia sapra' dar ragione e restituire l'onore a chi, pubblicamente su giornali e tv, ha denunciato cinque anni or sono il marcio che inquinava il calcio italiano e l'esistenza di una "cupola" che condizionava la credibilita' dei bilanci e l'attivita' dei presidenti, e ostacolava l'equa valorizzazione dei diritti televisivi in relazione alla enorme platea di cittadini interessati al calcio. Qui risiedono le responsabilita' della Federcalcio (COVISOC) e della Lega. Questi -bilanci e diritti televisivi- sono i veri e consistenti nodi che spiegano lo scandalo di Calciopoli e sui quali devono dirigersi le indagini degli inquirenti e del Commissario Guido Rossi. Oggi resta in me l'amarezza per i danni subiti dalla citta' di Firenze e dalle sue Istituzioni".

Berlusconi attacca tutti

Alla vigilia delle attesissime sentenze sullo scandalo calciopoli, prende la parola il presidente del Milan Silvio Berlusconi, che in un'intervista alla "Gazzetta dello Sport" parla di "un processo senza le indispensabili caratteristiche di certezza", spiegando che "non c'e' alcuna garanzia di arrivare a conclusioni fondate sui fatti da parte dei giudici". "In questa storia, non c'e' mai l'odore dei soldi - ha spiegato - per cui non si puo' neppure parlare di corruzione nel senso piu' stretto del termine". Il presidente rossonero ha chiesto di "lasciare fuori da questa storia i giocatori e i tifosi" e di "colpire chi ha sbagliato veramente. Ma con un processo giusto e serio, diverso da quello a cui stiamo assistendo". Dichiarazioni che hanno suscitato le stizzite reazioni del capo dell'ufficio indagini della Figc Francesco Saverio Borrelli e del commissario straordinario Guido Rossi. "Non mi aspettavo qualcosa in mio favore - ha dichiarato il primo - Anche se mi fossi acceso una sigaretta, avrebbe detto che sarebbe stato un gesto contro di lui e contro Forza Italia". "Non mi interessa quello che fa Berlusconi, io faccio un altro mestiere", e' stata invece la replica di Rossi. Nel pomeriggio, pero', l'ex presidente del Consiglio e' tornato sulle sue dichiarazioni, ribadendo quanto espresso prima. "Non si possono punire i tifosi e i calciatori in nome del criterio della responsabilita' oggettiva - ha detto Berlusconi ai giornalisti alla Camera - Le sanzioni devono riguardare chi ha sbagliato ai vertici. Sarebbe il caso di far ripartire il prossimo campionato con le squadre attuali e prendersi il tempo necessario per fare giustizia senza fretta". Questo botta e risposta non poteva non suscitare polemiche e se Cento e Martella chiedono di mettere un freno alle ingerenze della politca nella giustizia sportiva, Rotondi plaude all'ex premier. Domani, intanto, come si diceva all'inizio, la Commissione d'appello federale, dopo meno di una settimana di Camera di Consiglio, annuncera' le sue decisioni. La conferma e' arrivata dallo stesso Rossi, che sulle modalita' con le quali saranno rese note le sentenze non ha ancora deciso. Pessimista il presidente onorario della Juventus, Franzo Grande Stevens, che si aspetta "una serie B e una penalizzazione tale per cui non riusciremo a tornare in A il primo anno. E' piu' probabile - ha aggiunto - che cio' accada in due stagioni". Continuano anche le audizioni degli 007 federali sugli altri filoni di calciopoli: oggi e' toccato a Pierluigi Collina e al ds della Fiorentina Pantaleo Corvino. Il primo e' stato sentito per circa un'ora ma durante il colloquio non si sarebbe parlato ne' del Milan ne' della questione Opel che porto' Collina alle dimissioni dall'Aia. Corvino, invece, e' stato sentito su un Lecce-Parma finito 3-3 e che ha attratto i sospetti degli inquirenti. "Quello fu un campionato straordinario per noi, era una partita che il Lecce non poteva perdere e il Parma doveva per forza vincere - ha raccontato l'allora dirigente dei salentini - L'unica cosa strana della partita fu la sostituzione di Vucinic, che fu tolto a un quarto d'ora dalla fine". Corvino ha aggiunto di sentirsi "ferito da questa situazione nella moralita' ed essere tirato in ballo dai giornali per questa vicenda non e' bello. Abbiamo tutti dei figli o dei genitori. La mia lealta' la conoscono tutti, e' fatta di trent'anni di lavoro iniziato in terza categoria. Invito la persona che mi ha calunniato a ritrattare, perche' lui la verita' la conosce. Se mi riferisco a Zeman? Se sono qui e' anche per questo".

Borrelli “Berlusconi? Non mi aspetto che parli a mio favore”

"Su Berlusconi non voglio rispondere perche' devo ancora leggere i giornali, ma non mi aspettavo qualcosa in mio favore. Anche se mi fossi acceso una sigaretta, avrebbe detto che sarebbe stato un gesto contro di lui e contro Forza Italia". Questo il commento del capo ufficio indagini della Figc, Francesco Saverio Borrelli, al suo arrivo in Federazione, sulle dichiarazioni rilasciate dal presidente del Milan alla "Gazzetta dello Sport" in relazione al processo su calciopoli.

Rossi “Non mi interessa ciò che dice Berlusconi”

13/07 ''Berlusconi? non mi interessa quello che dice, io faccio un altro mestiere''. Il commissario straordinario della Federcalcio, Guido Rossi, risponde cosi' a chi gli chiede di commentare le esternazioni di Silvio Berlusconi riguardanti il processo a calciopoli e che vede alla sbarra anche il Milan del leader di Forza Italia. Quanto alle attese sentenze della Commissione di appello federale, Rossi si e' limitato a dire: ''lo saprete domani''. Ancora in dubbio se ci sara' lettura pubblica o verra' comunicato con una nota: ''Non ho ancora deciso ma non c'e' alcun dubbio. Comunque decido io'' ha chiuso Rossi.

Borrelli ascolta Collina e Corvino

L'ex arbitro Pierluigi Collina e il direttore sportivo della Fiorentina Pantaleo Corvino sono stati a colloquio con il capo dell'ufficio indagini della Figc Francesco Saverio Borrelli e i suoi collaboratori, che da ieri hanno ripreso le audizioni sugli altri filoni di calciopoli: iscrizioni, scommesse e calciomercato.
"Chi è senza peccato scagli la prima pietra" ha detto il direttore sportivo della Fiorentina, Pantaleo Corvino, chiamato oggi a testimoniare sugli scandali del calcio dall'Ufficio Indagini presieduto da Francesco Saverio Borrelli. Corvino ha fatto chiarezza sulla partita Lecce-Parma che, secondo l'allenatore salentino dell'epoca Zeman, non si sarebbe conclusa regolarmente. Sulle intercettazioni telefoniche, Corvino ha recitato: "Se si va al Vaticano oppure al ministero di Grazia e Giustizia, se si intercetta chiunque, credo che chiunque di noi qualcosa la dice, anche per difendersi. I processi sono giusti se servono ad arrivare ad una verità". "Comunque, penso che questo processo sia giusto e lo condivido - conclude il direttore sportivo del club viola - sono stato chiamato a testimoniare in riferimento alla partita tra Lecce e Parma, il mio nome è stato fatto da Zeman"

Moggi si difende “La vittima era la Juve”

13/07 L'ex direttore generale della Juventus torna a parlare, in un'intervista esclusiva a Sky Sport, e si difende dalle accuse che gli sono state mosse in questi mesi. "Mi sento come una persona che non ha fatto niente e che e' stata incolpata di cose che poi vedremo se sono vere - ribadisce - C'e' veramente una cupola che ha voluto questa cosa qua ma nella vita le bugie vengono a galla. Non e' la cupola che vedono gli inquirenti, ma e' quella che ha visto la Juventus come qualcosa di forte, che avrebbe potuto vincere per anni, e che ha ritenuto di combatterla". Moggi non e' affatto pentito di quello fatto nella sua carriera. "I sensi di colpa sono di quelli che fanno questi discorsi senza avere le prove - attacca - Se gli juventini fossero stati eliminati durante i Mondiali, a qualcuno avrebbe fatto piacere ma purtroppo per loro sono stati tra i migliori in campo. Tornassi indietro rifarei tutto, perche' ho vinto tutto, ho fatto sempre squadre forti. Quest'anno la Juve ha vinto il campionato del mondo, e' stata campione d'Italia ma e' stata campione d'Italia anche con la Primavera e con gli Allievi nazionali. Queste cose qua lasciano da parte tutti i discorsi. La Juve ha vinto sul campo meritatamente, la prova arriva dai campionati del mondo. Questa Juve l'abbiamo costruita io, Giraudo e Bettega, abbiamo sempre fatto tutto d'amore e d'accordo". Moggi sostiene di non essere rimasto solo ("quali amici mi sono rimasti? Tutti quelli che avevo") e ammette che in questi mesi in cui tutti gli stanno dando addosso "l'unico fuori dal coro e' stato Giancarlo Padovan (direttore di Tuttosport, ndr)". Su quanto detto oggi da Berlusconi, secondo il quale bisogna punire chi stava ai vertici ma non tifosi e giocatori, l'ex dg della Juventus glissa ("se ha detto cosi' sa qualcosa, non voglio giudicare le sue parole, potrei dare un giudizio se sapessi quello che sa Berlusconi") e un po' a sorpresa elogia il commissario straordinario della Figc Guido Rossi. "Non sono amico di Rossi e lui non e' mio nemico - precisa Moggi - ma mi ha fatto una buona impressione, e' inflessibile ed e' stato incurante di tutto quello che veniva detto, tenendo a precisare che Lippi rimaneva l'allenatore della Nazionale". Domani ci sono le prime sentenze. "Non sono un giudice, aspetto - replica - Verra' il momento opportuno per parlare, bisognera' vedere anche se le cose rilevanti in sede sportiva hanno la stessa rilevanza in sede penale". Oltre alla Triade, nella Juventus che verra' non ci sara' nemmeno Fabio Capello. "E' un ottimo allenatore - spiega Moggi - La situazione qui si era deteriorata, e' difficile lavorare in un ambiente come la Juventus. La Juve che vince da' fastidio a tutti, perche' si battono le squadre che poi diventano la 'cupola'. Capello, percependo queste difficolta', ha preferito andare a Madrid, che era nel suo cuore. Ma se tutto fosse stato normale, poteva rimanere".

Il giovane Donadoni sostituisce Lippi alla guida della Nazionale

13/07 Una telefonata in tardo pomeriggio, l'incontro organizzato di corsa a Milano, e la stretta di mano a suggellare l'arrivo del nuovo ct della nazionale. Il giorno dopo l'addio annunciato di Marcello Lippi, l'Italia neo campione del mondo ha gia' il suo successore: si chiama Roberto Donadoni, 43 anni il prossimo 9 settembre, il giovane su cui la federcalcio targata Guido Rossi ha voluto puntare per il dopo Lippi. Un'eredita' difficile quella che l'ex rossonero si prende sulle spalle, ma un'occasione straordinaria per un tecnico che di esperienza in panchina ancora ne aveva maturata poca. Eppure l'artefice della rifondazione del calcio, il professore milanese che pure aveva provato a convincere l'allenatore di Viareggio a proseguire, non ha esitato ad accogliere nella famiglia anche Donadoni . L'idea e' stata di Demetrio Albertini, il primo sponsor della candidatura dell'ex rossonero: l'annuncio era nell'aria, lo si aspettava comunque prima del week end. Poi l'improvvisa accelerata per la concomitanza di eventi: Rossi ha lasciato Roma intorno all'ora di pranzo e dopo aver visionato le diverse nomination presentate dal suo vice delegato all'attivita' sportiva, ha deciso per Donadoni, che ha battuto la concorrenza di candidati pure prestigiosi come Alberto Zaccheroni o Claudio Ranieri. E subito Albertini ha provato a organizzare l'incontro: alle 18 la chiamata al prescelto, poi di corsa per vedersi e chiudere con una poderosa stretta di mano. Bisognava che si conoscessero il professore e Donadoni: e cosi' e' stato. ''Io gli ho sottoposto tutte le possibilita' - racconta Albertini delle ultime ore frenetiche per trovare l'uomo nuovo - e alla fine si e' valutato di puntare su un giovane. Il presupposto era che non bisognava disturbare quelli legati ai club. Donadoni potrebbe diventare un grandissimo''. Dai nomi su carta, il passaggio che mancava era la conoscenza diretta: dopo riunioni e telefonate scattate per rimpiazzare il grande ct uscito di scena, serviva la presa di contatto con l'erede. Insomma il nuovo capo della Figc e il futuro commissario tecnico dell'Italia campione del mondo dovevano conoscersi, scambiare due chiacchiere: un patto tra gentiluomini, un accordo e martedi' la presentazione ufficiale nella sede della federazione. Donadoni si e' riservato di scegliere lo staff che lo affianchera' nel lavoro. Qualche giorno anche per metabolizzare l'investitura che e' di quelle che cambiano la vita. Un fine settimana per gioire in privato della grande occasione, del salto di qualita' arrivato di colpo nell'estate che e' gia' passata alla storia del calcio italiano

La scheda di Donadoni

Roberto Donadoni e' nato a Cisano Bergamasco il 9 settembre del 1963. Ricca la carriera del neo ct azzurro sia da calciatore prima che da allenatore di club successivamente. Donadoni ha iniziato la carriera professionistica nell'Atalanta con la quale ha disputato il campionato giovanile nella stagione 1981-1982 e quello di serie B nell'annata seguente (18 presenze). L'Atalanta manco' il passaggio alla categoria superiore ma Donadoni rimase lo stesso a Bergamo. Nella stagine 1983-1984 ha collazionato 26 presenze e 2 reti e contribuendo alla promozione della squadra nerazzurra in serie A. Donadoni ha disputato poi due stagioni da titolare con la maglia dell'Atalanta prima della "chiamata" del Milan che lo acquisto' nel 1986 e vesti i colori rossoneri fino al 1996. In questi dieci anni Donadoni ha collezionato trionfi eccezionali: cinque scudetti (1988, 1992, 1993, 1994, 1996); tre Coppe dei Campioni (1989, 1990, 1994); due Coppe Intercontinentali (1989, 1990); due Supercoppe Europee (1989, 1990, 1995) e quattro Supercoppe Italiane (1989, 1992, 1993, 1994). Nel 1994 ha preso parte alla spedizione azzurra ai Mondiali statunitensi con Sacchi commissario tecnico che si chiude con il secondo posto alle spalle del Brasile. Due stagioni interlocutorie poi negli Stati Uniti con i New York Metrostars prima di far ritorno (nel gennaio 1997) al Milan su richiesta dell'allenatore Fabio Capello. Rimase in organico per due stagioni con ventiquattro presenze prima di concludere la carriera negli Emirati Arabi Uniti per giocare nella squadra piu' forte, l'Al Ittihad, con cui vinse l'ultimo scudetto. Nel 2000 il ritiro dall'attivita' agonistica. L'esordio in maglia azzurra l'8 ottobre 1986 (Italia-Grecia 2-0). Con la nazionale italiana ha disputato 63 partite e segnato 5 gol. Ottennuto il patentino di allenatore, Donadoni ha iniziato alla guida del Lecco che nella stagione 2001-2002 guido' al nono posto nel campionato di serie C1. La stagione successiva il passaggio al Livorno. Con la squadra labronica ottiene il decimo posto in serie B. Nell'annata 2003-2004 guida il Genoa, ma dopo tre sconfitte in tre partite conosce l'esonero. Nel gennaio 2005 Aldo Spinelli richiama Donadoni al Livorno per sostituire l'esonerato Franco Colomba. Con gli amaranto conquista l'ottavo posto in classifica e ha il merito di far esplodere ai grandi livelli l'attaccante Cristiano Lucarelli, che alla fine della stagione 2004-2005 risulta il capocannoniere della Serie A con 24 gol. Confermato alla guida dei toscani anche per la stagione 2005-2006, si dimette dopo 23 giornate in seguito alle critiche rivoltegli dallo stesso Spinelli e nonostante la sua squadra si trovasse al sesto posto.

Lenti miglioramenti per Pessotto, visitato oggi da Buffon, Ferrara, Legrottaglie e Conte

Gianluca Pessotto continua a migliorare. E questa e' la notizia migliore. Anche se lentamente, come ha detto oggi il primario del reparto di rianimazione dell'ospedale "Le Molinette" di Torino dove il dirigente della Juve e' ricoverato dal 27 giugno. "E' ancora in pericolo di vita - ha detto Donadio - anche se e' indubbio che stia meglio rispetto a prima. Ma in pazienti come lui e' meglio rimanere cauti". Al di la' della calma con cui il medico affronta la situazione, Donadio aggiunge che spera di staccarlo dalla macchina che lo aiuta a respirare entro un paio di giorni e che ha sopportato bene le visite che in continuazione i suoi ex compagni alla Juve e i suoi amici gli fanno. Oggi sono tornati Del Piero e Ferrara, e' arrivato Buffon, ci sono stati Legrottaglie, Conte, il preparatore atletico Ventrone e l'ex procuratore Berti. Tutti hanno detto di averlo visto in discrete condizioni. Ferrara ha scherzato: "Gli ho chiesto se vuole continuare a fare il team manager o lavorare con me al settore giovanile. Mi ha risposto che preferisce venire con me". "Ha ancora voglia di lottare - ha detto all'uscita della visita Buffon - e questa e' la cosa che piu' conta e che all'inizio temevamo avesse perso. Gli ho detto che si sarebbe divertito nel gruppo del Mondiale, che e' stato il migliore a cui ho preso parte in tanti anni di Nazionale". Pessotto, nelle parole del portiere, era perfettamente cosciente e in grado di capire tutto. Parole ottimistiche anche da Del Piero: "Mi sembra stia abbastanza bene, anche se serve tanta pazienza, forza e coraggio".
La prognosi resta riservata
Sono in miglioramento le condizioni di Gianluca Pessotto anche se i medici non sciolgono la prognosi perche' ''e' sempre possibile il manifestarsi di complicazioni''. L'ex terzino della Juventus, ancora ricoverato nel reparto di rianimazione delle Molinette, e' stato sottoposto ad una tac di controllo al torace e all'addome che ha confermato la persistenza di una piccola falda di pneumotorace destro e segni di contusione polmonare basale. Inoltre e' ancora presente, anche se lievemente ridotto, l'ematoma retroperitoneale. Persiste anche una modesta ipetermia mentre gli scambi respiratori sono buoni e prosegue in modo soddisfacente il processo di svezzamento dalla ventilazione meccanica. Pessotto, inoltre e' cosciente. Dunque, non e' piu' sedato anche se gli vengono somministrati antidolorifici. Sta migliorando anche la funzionalita' epatica, seppure ancora un po' alterata ed e' buona la funzionalita' renale. ''Il paziente -ha sottolineato il direttore della rianimazione Pierpaolo Donadio- sta sicuramente meglio. Il fatto che non sciogliamo la prognosi, come abbiamo gia' piu' volte ribadito, non e' per una ragione scaramantica ma perche' il paziente puo' ancora peggiorare. Se teniamo presente che Pessotto e' ancora in pericolo di vita, possiamo dire che complessivamente sta andando un po' meglio''. In particolare l'attenzione dei sanitari ora e' puntata sullo svezzamento dalla ventilazione meccanica poiche' il loro obbiettivo e' di fare in modo che entro alcuni giorni Pessotto cominci gradualmente a respirare in modo autonomo. Intanto, i medici hanno riferito che le visite ricevute in questi giorni da compagni di squadra e campioni del mondo sono state un momento di particolare piacere per Pessotto anche se in taluni casi lo hanno di molto affaticato. ''Ora -ha sottolineato Donadio- dovremo fare in modo che tutto l'ambiente ritorni a come e' stato prima della vittoria della Coppa, per questo ci sentiamo di dire a chi lo volesse venire a trovare che c'e' tempo. Non e' nostra intenzione dire no ad alcuno, ma e' bene che per i prossimi giorni il paziente recuperi un po' di tranquillita''', ha concluso.

Servizi precedenti

12/07: Rossi “Il calcio è seriamente malato, sentenze eque ma nessuna amnistia. Alla Uefa basta la sentenza di primo grado. Illeciti impensabili”. Ministro Melandri “Ne usciremo a testa alta.Il calcio locomotiva dello sport italiano”. Borrelli riprende gli interrogatori. Tutti contro l’amnistia. Lippi lascia la nazionale da signore. Non ha digerito le polemiche ad inizio mondiali. Donadoni probabile successore. Gigi Riva “Lippi un grande uomo”. Petrucci “Revisione della legge 91 per voltare pagina”. Tombolini e Rosetti ascoltati dall’Ufficio indagini. Lippi visita Pessotto “L’ho trovato bene”. Condizioni stazionarie.

11/07: Slitta a venerdì la sentenza della CAF. La UEFA detta i tempi e prova a dare una mano. Entro il 25 la lista dei clubs e aggiunge "Chi ricorre al TAR è fuori dalla Uefa". Mediaset non paga, la Lega fa la voce grossa. Consegnta a Rossi la bozza del regolamento per i procuratori.In Parlamento spunta l’indulto. Rivera contro l’amnistia “Si rispetti la legge”. Riva “La Figc? Adesso non esiste”. Cannavaro porta la coppa a Pessotto tra lacrime e sorrisi.

09/07: Martedì o mercoledì le sentenze in diretta. Rizzo “Nessuna amnistia”. In lieve recupero le condizioni di Pessotto

08/07: La CAF in camera di consiglio. C’è attesa per le sentenze. Le intercettazioni in onda su radio e tv. Avv. Taormina “Il migliore è Ruperto. Giustizia verrà fatta”. Mediaset non paga i diritti degli highlights di serie A. Dichiarazione bipartizan di Rizzo e Di Centa “No all’amnistia”. Il legale della Lazio preannuncia, ancor prima delle sentenze, il ricorso al TAR. Stazionarie le condizioni di Pessotto. L’ospedale consiglia di evitare le visite.

07/07: Chiuso il dibattimento ora si attende la sentenza. Mastella chiede clemenza, poi precisa “Nessuna amnistia”. Ruperto sbotta “Qui si fa sul serio. Nessuno strozza le difese”. Il legale di De Santis precisa “Con Moggi nessuna telefonata” e poi "Sospendere il giudizio". Bertini “Immagino un futuro da arbitro legale”. Rizzo (Pdci) “Occorre fare pulizia”. Peggiorano le condizioni di Pessotto. Febbre e problemi epatici. Stop alle visite e niente finale in tv.

06/07: Continuano le difese: Il Milan contrattacca e la Lazio si proclama innocente. Il Milan scarica Meani e la Fiorentina decide di non parlare. Folena “Ridicolo parlare di processo sommario”. Il legale di Carraro “Ha difeso le istituzioni, va prosciolto”. Il Legale di Messina “pieno proscioglimento”. Siparietto di Ruperto. Pessotto stabile. Al suo capezzale arriva Boniperti. I medici “Tappe normali del decorso”.

05/07 Ruperto tiene tutti a posto: “Ora veniamo al sodo”. E’ il turno delle difese: La Juve chiede esplicitamente la B. Lotito e Della Valle no. Ministro Melandri “Nessun complotto politico. I successi non cancellano scandali”. Rossi “La giustizia farà il suo corso”. Da Carraro a Lotito le difese danno il meglio di se. Pessotto vuol vedere la finale. Conte gli porta la notizia. Condizioni stazionarie.

04/07 Richieste pesanti di Palazzi: Juve in C, Milan Fiorentina e Lazio in B, fuori dirigenti e arbitri coinvolti. Ruperto “Non ci sono tempi predeterminati”. Reazioni di Mazzini. Berlusconi, De Sisti, De Santis, Pairetto, Paparesta, Tagliavento, Ingargiola, Galliani, Chiamparino. Addio ad una generazione di arbitri. Leggero peggioramento per Pessotto, ma i medici sono ottimisti. Capello lo va a trovare.

03/07 Pugno duro della CAF: respinte tutte le eccezioni. I nove punti dell’ordinanza di Ruperto. I legali chiedono di escludere le intercettazioni ma Palazzi ribadisce la loro validità. Si apre il mercato, Borrelli invoca il rispetto delle regole. Stabili le condizioni di Pessotto. In visita la madre e anche Nedved.

02/07: Si parte, pronti per il maxiprocesso al calcio. Avvocati all’attacco. Pessotto migliora. I medici ottimisti. Montero torna dall’Uruguay per il suo amico Pessotto.

01/07: Il Presidente della corte federale, De Lise, si autosospende. Week end tranquillo prima del maxiprocesso. Pessotto migliora, apre gli occhi e riconosce le persone. La moglie “Sono più sollevata”. A Torino la giornata dell’orgoglio bianconero, in 20.000 in corteo. Secondo un indagine Moggi colpevole del calciopoli e Del Piero con Elkann fautori della rinascita della Juve

30/06 Secondo i legali di Bergamo e Pairetto, intercettazioni inutilizzabili nel processo. Entro il 26 luglio il nuovo presidente di Lega (che non sarà un presidente di club) e nuove regole. La Lazio contesta la nomina di Rossi. Si affilano le armi per il processo. Galliani assicura “Tutti i club di A e B sono in regola”. Il rinvio non preoccupa la UEFA. Cellino: I dirigenti abbiano diritto a difendersi. Quadro clinico grave per Pessotto, ma lui resiste.

29/06: Il processo al calcio parte ma viene rinviato a lunedì. Si inseriscono cinque club. Ministro Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia. Moggi doveva presentarsi”. Il Codacons chiede la diretta TV del processo. Quattro club a rischio. Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”. Le memorie difensive e le istanze dei club. Dattilo: “Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”. Parte la nuova Juve. Per Pessotto un cauto ottimismo

28/06 Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’. Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi. Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti “La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni pronto a costituirsi parte civile. De Santis vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”

27/06 Ripartita a pieni giri l’indagine di Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza. Perquisita la sede del Sora. Pessotto vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini “Sostituire anche Palazzi”. La Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine. GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo

26/06 Riparte l’inchiesta di Borrelli con le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”. Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani. Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini “Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive di Juve, Milan, lazio e Fiorentina

25/06 Moratti “Un colpo di spugna sarebbe molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli “Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio “No all’amnistia. Lo scandalo è grave”. Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto, Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”

24/06 Lunedì Borrelli riprende il lavoro. Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni fasulle per anni”. Corbelli si costituisce parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco. Il Financial Times scettico sulla retrocessione della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta di Borrelli

23/06 Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De Santis attacca Ancelotti. Abete “Il mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”. Il processo partirà il 29 giugno. Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della Valle “Siamo innocenti”. I sociologi sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport

22/06 Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi. Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”. Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria è fuori”. Speculazioni in borsa: in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan

21/06 Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete: Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi “Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça) “Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi: “Il Milan defraudato”. Perquisita la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo) “Faremo la Champions League”

20/06 Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati. I parlamentari scrivono a Rossi “Ora ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali: “Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”. Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso “Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”

19/06 Borrelli chiude l’inchiesta con una relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può guarire”. A rischio la sponsorizzazione degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti “Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini (Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”

18/06 Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere che useranno il pugno di ferro. In attesa della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”. Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia “Troppa rabbia”. 30 mila tifosi rossoblu festeggiano la fine di un incubo

17/06 Il difensore Antonaccio denuncia su di un libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni, compromessi e ricatti”. L'ex Presidente del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli (Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli prepara le relazioni. Nella prima tranche d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp. Petrucci “Di amnistia non se ne parla proprio”

16/06 Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità del processo. Secondo Adiconsum falsato il 30% delle partite del campionato 2003/04. La Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”

15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”. Rossi “Se Galliani è in conflitto di interessi non è un mio problema”.

14/06 Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto. Pagliuso chiede la riammissione in serie B del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo l’irruzione di Moggi”. Prosegue l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta stralcio che riguarda giudici e polizia. La Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli

13/06 Chiuso il primo filone di indagini. Il Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon “Bello sudare la maglia per l’Italia”. I favori della “cupola” alla Lazio. La Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.

12/06 Girando da Borrelli “Nessuna gara era preordinata”. Ascoltato il dipendente della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”. Anche la Samp nell’indagine. Blatter “Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani, Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.

11/06 Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la giustizia sportiva”. Gli sponsor della Juve ripongono la loro fiducia nella società

10/06 Borrelli si concede una pausa. Il Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”. Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi” L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”

09/06 Borrelli contro un “muro difensivo concordato”. Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà “Presto regole per i procuratori”. Adiconsum presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004. Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”

08/06 Bergamo interrogato per nove ore “Fatto fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio. Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca a Carraro. Della Valle “Non abbiamo fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi

07/06 Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta. Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10 giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone: “Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’

06/06 Borrelli mette sotto torchio gli arbitri. No Intertoto per il calcio italiano. E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni: “Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter “Felice della reazione delle autorità italiane”

05/06 Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non risponde. Pelè “Spero che la giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono arbitri professionisti”

04/06 Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato per tre ore. Il Milan si ribella: “Una campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto

03/06 Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà sempre un grande”

02/06 Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”. Spalletti in procura a Napoli.

01/06 Il commissario Rossi: “Una situazione che non pensavo così grave”. Secondo l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.

31/05 Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio pulita”. Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive". Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”. Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.

29-30/05 Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi per ora non ipotizzabile”. Del Piero “Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.

28/05 Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.

27/05 Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”. Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”. Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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