Lotito ai PM: “Lazio pulita”
31/05 "La Lazio e' scevra da condizionamenti e interessi illegittimi.
E' una societa' sana e trasparente, basata sui principi e valori
dello sport. Siamo sereni", cosi' Claudio Lotito dopo il lungo
interrogatorio presso la procura di Napoli. Il presidente della
Lazio e' stato ascoltato per sei ore circa dai pm napoletani Filippo
Beatrice e Giuseppe Narducci che conducono l'inchiesta sul campionato
2004-05 e che vede la Lazio tra le societa' indagate per frode sportiva.
In particolare tre le partite che riguardano la societa' biancoceleste
e che sono state oggetto dell'interrogatorio di oggi: si tratta
di Chievo-Lazio 0-1, Lazio-Parma 2-0 e Bologna-Lazio 1-2. Lotito,
dunque, difende la sua Lazio tra l'altro ieri colpita da una doppia
batosta sull'asse Milano-Roma. La procura milanese, infatti, ieri
ha aperto un'inchiesta per aggiotaggio sui titoli della societa'
laziale, mentre a Roma Lotito e Roberto Mezzaroma, azionista di
minoranza e fratello del suocero del presidente biancoceleste, devono
rispondere di un presunto patto parasociale nascosto alla Consob
("pura fantasia", ha replicato oggi il massimo dirigente
della Lazio). Insomma giorni duri per Lotito e la sua Lazio, ma
il presidente non ha perso la sua proverbiale combattivita' e oggi,
dopo il lungo interrogatorio, ha difeso a spada tratta il suo operato
e la sua societa'. "Oggi sono ancora piu' tranquillo - ha dichiarato
Lotito - perche' so di avere parlato con magistrati altamente professionalizzati".
Il numero 1 del club biancoceleste, accompagnato dall'avvocato Gian
Michele Gentile, ha presentato ai pm napoletani una memoria difensiva
di circa 150 pagine dove, secondo indiscrezioni, vengono elencati
i presunti torti arbitrali subiti dalla Lazio nel campionato scorso.
Lotito ha anche smentito con forza chi attribuisce alla Lazio e
a lui stesso, un ruolo importante nella difesa dei poteri forti
del calcio. Ma non c'e' solo la vicenda Lazio nella giornata di
oggi. Da segnalare la polemica a distanza tra uno dei legali di
Luciano Moggi, Fulvio Gianaria, e il Milan. In un'intervista a "La
Stampa", Gianaria spiega che "il vero potere e' quello
del Milan, societa' che vende e, in un certo senso, compra i diritti
televisivi". Dichiarazioni che in un certo senso confermano
l'intervista (poi smentita) rilasciata da Moggi al quotidiano "Qn"
e che non sono ovviamente piaciute al Milan che, in un comunicato
stampa pubblicato sul proprio internet, ha replicato cosi' all'avvocato
Gianaria: "il Milan deplora che, sia pure per ragioni che appartengono
alla categoria degli espedienti difensivi, si affermi, manifestamente
contro il vero, che "il vero potere sarebbe quello del Milan,
che compra e vende i diritti televisivi". "L'addebito
- conclude la nota del club rossonero - e' affetto da assurdita'
manifesta perche' l'A.C. Milan non ha mai "comprato diritti
televisivi", ma si e' limitato, come la Juventus e tutte le
altre societa', a licenziare al meglio i propri diritti televisivi
a Sky, R.T.I. e La 3". Intanto oggi il Consiglio Nazionale
del Coni ha ratificato la nomina di Guido Rossi a Commissario Straordinario
della Federcalcio. Rossi era stato nominato con una delibera assunta
dalla Giunta Nazionale il 16 maggio scorso. Oggi il commissario
ha confermato che in tre settimane, cosi' come ha sostenuto nei
giorni scorsi il capo dell'ufficio indagini della Figc, Francesco
Saverio Borrelli, verranno chiuse le inchieste "grazie al grande
lavoro fatto dalla magistratura. E mentre in Italia impazza il "calciocaos",
a Nyon, in Svizzera, l'ex vicepresidente della Federcalcio e attuale
capo della delegazione azzurra ai Mondiali di Germania, Giancarlo
Abete, ha presentato il dossier per la candidatura italiana agli
Europei del 2012. L'Uefa ha apprezzato il discorso di Abete, il
presidente della Confederazione del calcio europeo ha speso parole
di "conforto" per la situazione italiana, mentre il dg
Olsson non ha escluso l'ipotesi ("possibile, ma non auspicabile")
di una stagione di coppe europee senza italiane. Intanto e' slittata
a domani la decisione della Quarta Commissione del Csm, chiamato
ad autorizzare o meno la nomina di Settembrino Nebbioso come vice-commissario
della Figc. Infine, dopo l'interrogatorio-maratona di lunedi' scorso
a Napoli, oggi il patron della Fiorentina, Diego Della Valle, e'
stato ascoltato come persona informata dei fatti dal pm Antonella
Duchini nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento del Perugia calcio.
Secondo quanto si e' appreso, l'imprenditore sarebbe stato sentito
in merito ad alcune dichiarazioni di Luciano Gaucci. Proprio qust'ultimo
aveva infatti chiamato in causa anche Della Valle in relazione alle
vicende della squadra umbra. Tra le persone da ascoltare c'e' anche
Luciano Moggi. L'inchiesta condotta dal pm Duchini si concentra
sul dissesto economico del Perugia calcio, dichiarato fallito nel
novembre scorso. L'ipotesi degli inquirenti e' che Luciano Gaucci
abbia sottratto i beni della societa' utilizzandoli per coprire
debiti personali.
La Lazio consegna la memoria difensiva al PM di
Napoli
Dopo le dichiarazioni rilasciate da Claudio Lotito al termine dell'interrogatorio-fiume
presso la procura di Napoli (circa 6 ore davanti ai pm Narducci
e Beatrice), la Lazio ha pubblicato un comunicato stampa sul proprio
sito internet. Nella nota del club biancoceleste si rende noto il
"lungo incontro con i magistrati della Procura di Napoli che
indagano sulle vicende legate al pianeta calcio. Il Presidente Lotito
- informa il comunicato stampa - ha depositato una lunga ed articolata
memoria difensiva, corredata da numerosi documenti, ed ha poi risposto
a tutte le domande che i magistrati inquirenti gli hanno rivolto,
precisando tutti gli aspetti utili per chiarire l'assoluta legittimita'
del comportamento della Societa' Lazio sia sul piano penale che
sul piano sportivo. L'incontro si e' svolto in un clima di grande
serenita' e rispetto reciproco".
Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero
potere”. I rossoneri "Manovre diversive"
31/05 "Una riflessione su come e' stato costruito il mostro
Moggi si impone: le conversazioni intercettate, almeno rispetto
al sistema calcio, sono essenzialmente di 6-7 persone, le stesse
cui grosso modo la Procura di Napoli contesta l'associazione per
delinquere finalizzata alla frode sportiva. I carabinieri che conducono
le indagini selezionano giustamente 2500 telefonate (delle 100 mila
e forse oltre di cui si parla) e di quelle sono state scelte una
quarantina per definire il teorema di una cupola del calcio dominata
da Moggi. Basta per soddisfare la fame e l'emotivita' dei tifosi
di mezz'Italia che si sentono confermati nei loro sospetti e risarciti".
Lo ha dichiarato in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano
"La Stampa" l'avvocato Fulvio Gianaria, difensore di Luciano
Moggi con il socio di studio Alberto Mittone e il collega campano
Paolo Trofino sui vari fronti delle procure italiane. Noi vorremmo
ascoltare, mettere insieme tutte quelle telefonate e calarle nella
realta' dei veri centri di potere del calcio: diritti televisivi,
forza dei soci di riferimento, forza delle corporazioni interne
al sistema calcio. Gli arbitri, la Federcalcio, La Lega Calcio:
pensare che tutte queste realta' si muovano agli ordini di Moggi,
Bergamo, Fazi e' fuorviante. Puo' servire a liquidare in sede sportiva
una domanda popolare che si faccia piazza pulita, ma in sede penale
e' un'altra cosa". "Ottimismo sull'esito delle inchieste
penali? Mi limito ad osservare che le accuse dovranno essere dimostrate
in tribunale - aggiunge Gianaria - se non c'e' di piu', i teoremi
crollano. La Procura di Torino ha cercato riscontri alle telefonate
intercettate per valutarle ed e' pervenuta alla conclusione che
una ricaduta sul reato penale di frode sportiva non c'era. L'ipotesi
della cupola con al vertice Moggi funziona per costruire un mostro
che controlla tutti, dentro e fuori il calcio". Gianaria commenta
le pagine del "Libro nero del calcio" dell'Espresso. "Intanto,
vorrei ascoltarle per intero, quelle 2500 telefonate, e non essere
costretto dalle circostanze a limitarmi a leggere i frammenti pubblicati.
Lo dico con tutto il rispetto per il lavoro dei carabinieri che
hanno selezionato le conversazioni ritenute rilevanti. Nel frattempo
se non possiamo documentarci, non possiamo difenderci, e per il
momento non andiamo da nessun pm. Nemmeno da Borrelli. Ripeto: con
tutto il rispetto per i ruoli e le persone. L'ho gia' chiarito a
un magistrato torinese. Moggi si e' sempre mosso per preservare
la forza propria della Juventus dai centri di potere importanti".
Gianaria approfondisce il discorso e spiega: "Mi riferisco
a chi ha la possibilita' di trattare e acquistare i diritti tv dei
club, a chi ha le televisioni. Vero e' che Moggi interviene sul
moviolista di Biscardi: le sue attivazioni, concorrenti e parallele,
fanno notizia perche' escono da conversazioni intercettate, e sono
di un certo tenore, appartengono al personaggio, sicuramente esuberante".
L'avvocato dell'ex dirigente bianconero risponde all'ipotesi di
un conflitto di interessi tra Moggi e la Gea. "E' talmente
evidente che il vero conflitto di interessi non l'ha Moggi: il Milan
vende e, in un certo senso, compra i diritti televisivi; la Juve
li vende al meglio, com'e' comprensibile. I tre grandi vettori del
denaro nel calcio sono: diritti tv, televisioni, soci che ricapitalizzano
i club. Pensare che Moggi non solo li reiquilibrasse, ma fosse diventato
il vertice del potere nel calcio e' una barzelletta".
Il Milan replica: “Manovre diversive”
"In replica al comunicato stampa dell'A.C. Milan, l'avvocato
Gianaria, impegnato in una difficile difesa, persevera nella volontaria
commistione (e confusione) di temi, soggetti e oggetti. L'A.C. Milan
ribadisce che non intende lasciarsi coinvolgere in manovre diversive
del tutto arbitrarie", questo il nuovo comunicato stampa del
club rossonero, in replica alle dichiarazioni dell'avvocato Fulvio
Gianaria, legale dell'ex direttore generale della Juventus, Luciano
Moggi, che in un'intervista pubblicata oggi da "La Stampa"
difende il suo assistito e attacca: "Il Milan vende e, in un
certo senso, compra i diritti televisivi, il vero potere e' quello
del Milan".
Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare
di sport”
31/05 Il calcio italiano sta scrivendo una pagina bruttissima.
I Mondiali possono essere un'occasione di riscatto e l'organizzazione
degli Europei del 2012 e' ancora un obiettivo raggiungibile. La
giornata che si chiude con l'amichevole tra gli azzurri e la Svizzera,
finita 1 a 1, e' segnata dalle parole di tutti i principali rappresentanti
dello sport italiano. Si comincia con Gianni Petrucci, presidente
del Coni, che ha fatto il punto della situazioine nel Consiglio
nazionale del Comitato olimpico. Petrucci si e' soffermato a lungo
sulla vicenda legata alle intercettazioni telefoniche che sta sconvolgendo
il mondo del pallone. ''Il calcio sta vivendo una pagina bruttissima
e ha bisogno di noi tutti. Questo calcio deve tornare ad essere
uno sport, riacquistare onore e sensibilita' come tutti gli sport
importanti del nostro Paese''. Il numero 1 del Coni ha sottolineato
come ''con il professionismo sono arrivati i grandi movimenti mediatici,
ma anche economici'', auspicando che si possa tornare a parlare
di calcio, quello giocato, in occasione dei Mondiali di Germania.
''Ci auguriamo che nei prossimi giorni lo sport vero e lo spettacolo
del calcio in primo luogo, siano protagonisti negli importanti appuntamenti
che ci attendono e che la nostra Nazionale di calcio impegnata nei
mondiali di Germania ci appassioni e ci entusiasmi. In bocca al
lupo agli azzurri''. Per il momento, si parla soprattutto di indagini
e di inchieste. ''Il lavoro procede bene'', ha detto oggi il Commissario
della Figc, Guido Rossi, che ha confermato i tempi indicati dal
capo ufficio indagini, Francesco Saverio Borrelli, in relazione
alle inchieste. ''Ha ragione Borrelli quando parla di 3 settimane.
Ci si puo' riuscire, grazie allo straordinario lavoro della magistratura''.
Muro davanti alle domande relative alle possibili pene che verranno
applicate: ''E' la giustizia sportiva che deve decidere''. L'Italia
deve fare i conti con calciopoli e, contemporaneamente, deve isolare
la nazionale che si appresta a scendere in campo nei Mondiali. Il
pallone tricolore, pero', insegue obiettivi anche fuori dal campo.
Giancarlo Abete, che in Germania sara' capo delegazione, oggi si
e' recato a Nyon, in Svizzera, per illustrare al presidente della
Uefa Lennart Johansson e al direttore generale Lars-Christer Olsson,
la documentazione alla candidatura dell'Italia per l'organizzazione
di Euro 2012. ''Tutto il Paese -ha detto Abete- e' unito ad appoggiare
la candidatura dell'Italia ad Euro 2012. E' la dimostrazione che
il calcio unisce. Con orgoglio e discrezione presentiamo il Dossier
di Fase II -ha proseguito Abete -. Due valori importanti per il
calcio italiano, che deve ritornare al piu' presto ad essere cio'
che e' sempre stato: credibilita' ed emozione. La candidatura italiana
ha il pieno sostegno del governo, come hanno manifestato il Presidente
del Consiglio, Romano Prodi, e il Ministro dello sport, Giovanna
Melandri, ma anche dell'ex premier Silvio Berlusconi, attualmente
capo dell'opposizione''. L'Italia, insomma, pensa a difendere la
sua immagine a livello internazionale. L'Uefa, al momento, ha una
priorita' ben precisa e aspetta di conoscere, in tempi brevi, quali
squadre ci rappresenteranno nelle competizioni continentali. ''Le
coppe senza squadre italiane sono un'ipotesi possibile, ma nessuno
se lo augura'', ha detto Olsson. ''noi siamo pronti ad aiutare il
calcio italiano, ma alla fine c'e' un termine da rispettare. L'auspico,
comunque, e' quello di vedere rappresentata tutta l'Europa nelle
nostre manifestazioni''. L'Uefa non mette l'Italia all'indice. Qualcun
altro, pero', non perde occasione di puntare il dito contro il pallone
italiano, che sembra diventato il termine di paragone ideale quando
si parla di problemi del football. Franz Beckenbauer si era interessato
alle vicende italiane gia' qualche giorno fa: ''L'Italia -aveva
detto- paghera' in campo le conseguenze di tutto quello che sta
avvenendo''. Il presidente del Comitato organizzatore dei Mondiali
ha concesso il bis in un'intervista che domani sara' pubblicata
dal quotidiano tedesco 'Tagesspiegel'. ''Il pallone -ha detto- e'
in pericolo, guardate cosa sta succedendo in Italia. ''Il calcio
ha bisogno di un'operazione generale di pulizia. Dovremmo discutere
di tetto salariale. Quando vediamo gli agenti che muovono i giocatori,
mandandoli avanti e indietro, ci rendiamo conto che controllano
tutto con le loro mani. E questo mi disgusta. Alcuni manager e alcuni
allenatori guadagnano dalle operazioni di mercato, lo stesso vale
per i presidenti e persino per qualche politico. Tutti sono coinvolti.
Il calcio, come business, sta percorrendo una strada pericolosa,
come dimostra tristemente lo scandalo venuto a galla in Italia''.
Il Coni ratifica l’incarico a Guido Rossi
31/05 Un via libera e scontato all'unanimita'. Cosi' il Consiglio
Nazionale del Coni, presieduto oggi da Gianni Petrucci, ha ratificato
la delibera assunta lo scorso 16 maggio con cui aveva individuato
nel professor Guido Rossi l'uomo giusto al momento giusto per il
ruolo di commissario straordinario della Federcalcio. Ed e' stato
ancora una volta 'calciopoli' a tenere banco in un Consiglio Nazionale
lungo e a tratti vivace, soprattutto quando il presidente-onorevole
Sabatino Aracu ricordava le dimissioni di Pescante dal Coni in piena
bufera doping quasi ad invitare lo stesso Petrucci al fatidico passo
indietro. "La vicenda e' sotto gli occhi di tutti - commentava
il capo dello sport italiano - Dall'inizio del mese riempie le prime
pagine dei giornali ed ogni giorno emergono dei fatti nuovi che
rendono la situazione ancor piu' grave e sconcertante, a prescindere
dalle risultanze cui perverra', ci auguriamo tutti in tempi brevi,
sia la giustizia ordinaria che sportiva". Amarezza e sconcerto
per diritto ed etica calpestati, ma anche tanta fiducia in chi sta
indagando: "L'accertamento dei fatti e delle responsabilita'
- ha proseguito Gianni Petrucci - fara' certamente giustizia di
quella che ora appare come una generalizzazione impietosa".
"Ma e' comunque indubbio che cio' che finora e' emerso ha richiesto
da parte del Coni l'adozione di misure estreme, sia sul piano del
rigore che della tempestivita', a tutela non solo del calcio ma
di tutto lo sport italiano e della sua immagine". Piena fiducia,
dunque, nel professor Rossi, denominato "l'uomo delle regole",
e sostegno del Coni "della funzione di indirizzo e vigilanza
che la legge gli assegna". Anche per Petrucci, pero', la sola
riscrittura delle regole del calcio non e' sufficiente per un contrasto
efficace di comportamenti scarsamente etici: "Il nostro impegno
dovra' concentrarsi proprio nella promozione e nella tutela dell'etica
sportiva. Non basta dettare nuove regole e farle rispettare, occorre
anche recuperare credibilita' verso l'esterno, promuovere fiducia
reciproca tra coloro che se ne occupano e create un clima sereno.
Senza limitarsi ad affermazioni di principio".
Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio
mi vergogno di essere italiano”
31/05 "Calciopoli? Dinanzi allo scandalo che ha infangato
il calcio mi vergogno di essere italiano. Questo e' il Paese piu'
moralista e cattolico osservante che esista, ma anche il piu' corrotto".
Mai cosi' indignato, Carlo Verdone, come nell'intervista pubblicata
su Novella Duemila in edicola domani. "Ricucci? E' andato a
toccare cose che in Italia non si toccano. Poteri forti, occulti.
Ha dimostrato di essere ingenuo, molto ingenuo... Diffido sempre
di chi diventa ricco dal giorno alla notte. Se paghi regolarmente
le tasse puoi essere ricco ma non ricchissimo, non puoi avere la
Porsche, la Ferrari, la barca e sette case: da qualche parte hai
fatto qualche furbizia". L'attore e regista attacca anche il
suo mondo, dopo il digiuno di premi al David di Donatello per il
suo film Il mio miglior nemico: "Un grande successo commerciale,
nonostante le ottime critiche, viene punito dalle solite consorterie
che hanno una gran puzza sotto il naso. Ma la figuraccia l'hanno
fatta loro: il David migliore me l'ha dato il pubblico, unico vero
giudice perche' paga, per andare al cinema". Verdone racconta
anche particolari inediti del suo privato di padre di due figli,
Paolo (18 anni) e Giulia (20): "C'e' stato un momento, anni
fa, per colpa del lavoro, che stavo perdendo il contatto con loro.
L'ho recuperato nel 1997, con lunghi viaggi assieme in America,
Belgio, Germania, Turchia e Medio Oriente, e ho capito che era giunto
il momento che insegnassero loro qualcosa a me".
Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi
Baggio? sarebbe solo per immagine”
31/05 "Mi fa piacere che alcuni tifosi bianconeri pensino
a me come allenatore della Juve". Lo ha l'ormai ex allenatore
del Brescia Zdenek Zeman. "Purtroppo altri pensano che sia
colpa mia se le cose negative fatte dalla triade siano state scoperte
- continua - Percio' non potrei mai essere allenatore della Juve:
in un contesto simile non sarebbe produttivo, semmai tornero' ad
essere tifoso come da bambino".
Zdenek Zeman, pur mostrando ammirazione per Roberto Baggio, non
lo ritiene adatto a un ruolo da vicepresidente della societa' bianconera.
"Ho sempre stimato molto Roberto, ma cosa potrebbero affidargli?
Sarebbe solo un ruolo d'immagine? Negli ultimi dieci anni il calcio
italiano ha dato molta, troppa importanza all'immagine, ma sono
altri i problemi da risolvere".
Rivera: “Non ci sono le condizioni per insabbiare.
Con la Juve ci vuole giustizia”
31/05 "Credo oggettivamente che non ci siano le condizioni
per insabbiare nulla". E' quanto ha dichiarato Gianni Rivera,
in una intervista a Sportsera. "Su Borrelli metto la mano sul
fuoco - continua - per quello che ha fatto, per la sua persona e
la sua storia. La punizione alla Juve? Nelle aule di tribunale c'e'
scritto: 'La legge e' uguale per tutti', poi si sa che qualcuno
ha aggiunto anche 'ma non esageriamo', pero' io vorrei che si cancellasse
quest'ultima parte. Sarebbe lo stesso per il Milan se venissero
accertate responsabilita'. Un nome per ricominciare? Avevo pensato
a Sergio Campana. Io? Nessuno me lo ha ancora chiesto". Per
Rivera non sarebbe da scartare la proposta formulata dal presidente
del Brescia Gino Corioni sulla prossima stagione: "Per ricominciare
a essere credibili si potrebbe fare anche un campionato misto A
e B, non ci sarebbero problemi".
Gli studenti commentano amaramente “Era
tutto finto”
31/05 "Ci siamo sgolati tanto davanti alle partite ed era
tutto finto: c'era gia' chi sapeva i risultati". Mentre guardano
i loro compagni disputare la finale del torneo calcio dei Giochi
sportivi studenteschi regionali, che si sono chiusi stamattina allo
Stadio dei Marmi, a Roma, i ragazzi delle scuole romane si lasciano
andare ad amari commenti sullo scandalo di Calciopoli. E tutti in
coro chiedono un calcio piu' pulito, con meno soldi nelle tasche
dei giocatori e delle societa', piu' controlli, ma soprattutto pene
severe per chi ha sbagliato privandoli del gusto di tifare in allegria
senza l'ombra perenne del sospetto. In poche parole, gli studenti
delle scuole capitoline reagiscono a Calciopoli chiedendo piu' sport.
"Un calcio giocato con la passione, non partite preparate a
tavolino", sbotta Edoardo, 17 anni, dell'istituto tecnico Bernini.
Molti dei ragazzi presenti hanno appena varcato la soglia della
scuola media, sono piccolissimi, eppure sembrano essere venuti su
a pane e pallone perche' sanno a memoria nomi e ruoli dei personaggi
coinvolti nello scandalo, dai vari Moggi, Giraudo e Della Valle
passando per arbitri e designatori, e sono aggiornatissimi sugli
ultimi risvolti della vicenda. Ludi, 12 anni, della I C dell'istituto
comprensivo Palombini, teme per la retrocessione della sua squadra,
la Juve. "Ma chi sbaglia deve pagare", ammette. Come lui,
molti ragazzi che tifano Juventus da giorni sono oggetto di scherno
e sfotto' da parte dei compagni in classe. "Siamo stati presi
in giro", sentenzia il piccolo Fabrizio, 13 anni, sempre della
Palombini, parlando come un piccolo adulto. Gli fa eco Giulio, 12
anni, della media La Giustiniana: "Lo scandalo in atto e' un
insulto al calcio italiano. Ma che figura faremo ai Mondiali?".
Cuori delusi di piccoli tifosi che in un ritorno al calcio vero
ci credono ancora, anche se con qualche perplessita'. "Ripartire
da zero sara' difficile- dice Veronica, III A del liceo Plauto-
ma noi ci speriamo ancora". "Comunque va fatta pulizia
a tutti i livelli- dice allarmato Andrea Moi, presidente della Consulta
degli studenti-: gia' nelle societa' dove giocano i ragazzini i
mini-calciatori vengono scambiati tra squadre in cambio di soldi.
Si sperpera sui giovani". Ma l'amore per il calcio nei ragazzi
rimane. "Tiferemo ancora i nostri calciatori preferiti - dice
Christopher, 16 anni, dell'istituto Bernini-, ma, soprattutto, continueremo
a giocare tra amici nei campetti. L'unico calcio che possa ancora
dirsi davvero pulito".
Il diario della giornata
31/05 Prosegue la lunga maratona di interrogatori in relazione
allo scandalo che sta investendo il calcio italiano. Oggi e' stata
la volta di Claudio Lotito, presidente della Lazio. Non si placa
il "botta e risposta" fra Moggi (per l'ex dirigente bianconero
e' intervenuto uno degli avvocati) e il Milan. Il Coni ha ratificato
la noma di Rossi a commissario straordinario della Figc. Zeman dice
addio al Brescia e commenta la bufera "calciopoli". Ecco
gli sviluppi della giornata:
9.38: "Una riflessione su come e' stato costruito il mostro
Moggi si impone: le conversazioni intercettate, almeno rispetto
al sistema calcio, sono essenzialmente di 6-7 persone, le stesse
cui grosso modo la Procura di Napoli contesta l'associazione per
delinquere finalizzata alla frode sportiva. I carabinieri che conducono
le indagini selezionano giustamente 2500 telefonate (delle 100 mila
e forse oltre di cui si parla) e di quelle sono state scelte una
quarantina per definire il teorema di una cupola del calcio dominata
da Moggi. Basta per soddisfare la fame e l'emotivita' dei tifosi
di mezz'Italia che si sentono confermati nei loro sospetti e risarciti".
Lo ha dichiarato a "La Stampa" l'avvocato Fulvio Gianaria,
difensore di Moggi. "Moggi si e' sempre mosso per preservare
la forza propria della Juventus dai centri di potere importanti
- ha aggiunto l'avvocato - "Mi riferisco a chi ha la possibilita'
di trattare e acquistare i diritti tv dei club, a chi ha le televisioni.
E' talmente evidente che il vero conflitto di interessi non l'ha
Moggi: il Milan vende e, in un certo senso, compra i diritti televisivi;
la Juve li vende al meglio, com'e' comprensibile. I tre grandi vettori
del denaro nel calcio sono: diritti tv, televisioni, soci che ricapitalizzano
i club".
10.57: "La sola riscrittura delle regole del calcio non e'
sufficiente per contrastare comportamenti che trovano la loro origine
nel senso etico di chi li mette in atto". Il Presidente del
Coni Gianni Petrucci e' tornato a parlare di "calciopoli"
durante il Consiglio Nazionale di oggi. "Il nostro impegno
dovra' concentrarsi nella promozione e nella tutela dell'etica sportiva
- ha aggiunto il numero 1 dello sport italiano - solo in tal modo
si potra' riacquistare la fiducia della gente e di tutte le persone
che si sono sentite tradite ed ingannate".
11.57: Il Consiglio Nazionale del Coni ha ratificato la nomina di
Guido Rossi a Commissario Straordinario della Federcalcio. Rossi
era stato nominato con una delibera assunta dalla Giunta Nazionale
il 16 maggio scorso.
14.03: "Se giochiamo la Champions e' perche' l'abbiamo meritata
non perche' e' successo qualcosa alle altre squadre". Lo ha
detto Leandro Cufre', interveuto a" Te La Do Io Tokio"
su Radio Centro Suono Sport. "La Roma lo ha meritato sul campo
e anche fuori, perche' siamo una squadra pulita". Sulla vicenda
calciopoli dice: "Mi dispiace quello che sta succedendo, mi
da' fastidio perche' sono un tifoso del calcio ed ho molti amici
che vengono a vedere le partite e che mi dicono che se non succede
qualcosa non verranno piu' a vedere il calcio".
14.25: "Galliani? Ci dobbiamo vedere. E' normalissimo che la
Figc veda il presidente della lega". Lo ha detto il commissario
straordinario della Figc GuidoRossi a margine dell'assemblea di
Bankitalia. Le vicende che riguardano la Lazio secondo Rossi non
cambia molto la situazione: "Le cose sono gia' complicate da
sole. Gli arbitri? Io uso la tecnica del carciofo affrontando un
problema allla volta, altrimenti mi pungo. Adesso la priorita' sono
i mondiali, poi i tempi della giustizia sportiva".
15.23: "Il Milan vende e, in un certo senso, compra i diritti
televisivi, il vero potere e' quello del Milan", queste le
dichiarazioni rilasciate dall'avvocato Gianaria, difensore dell'ex
direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, al giornale "La
Stampa". Non si e' fatta attendere la replica del club rossonero
che, sul proprio sito internet, fa sapere che "il Milan deplora
che, sia pure per ragioni che appartengono alla categoria degli
espedienti difensivi, si affermi, manifestamente contro il vero,
che "il vero potere sarebbe quello del Milan, che compra e
vende i diritti televisivi".
15.40: "Calciopoli? Dinanzi allo scandalo che ha infangato
il calcio mi vergogno di essere italiano. Questo e' il Paese piu'
moralista e cattolico osservante che esista, ma anche il piu' corrotto".
Mai cosi' indignato, Carlo Verdone, come nell'intervista pubblicata
su Novella Duemila in edicola domani.
15.41: E' durato poco meno di sei ore l'interrogatorio del presidente
della Lazio, Claudio Lotito, davanti ai pm della procura di Napoli,
Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci. Il numero 1 del club biancoceleste,
accompagnato dall'avvocato Gian Michele Gentile, e' stato ascoltato
nell'ambito dell'inchiesta sul campionato 2004-05 che lo vede tra
gli indagati per frode sportiva.
16.14: "Mi spiace che siano state fraintese le mie parole,
io intendevo dire che il tecnico ed i giocatori italiani saranno
sottoposti ogni giorno a domande sullo scandalo e che quindi questo
potrebbe pesare sulla loro condizione mentale". Franz Beckenbauer,
presidente del comitato organizzatore dei Mondiali di Germania torna
sull'argomento, anche se non direttamente, in un'intervista che
verra' pubblicata domani sul giornale "Der Tagesspiegel".
"Il mondo del calcio ha bisogno di una purificazione generale,
bisogna mettere un tetto agli ingaggi e regolamentare le operazioni
di mercato - ha dichiarato Beckenbauer, campione del mondo da giocatore
e da ct con la Germania -. Ci sono dirigenti e tecnici che guadagnano
con i trasferimenti dei giocatori e a volte anche i politici sono
coinvolti. A tutto cio' c'e' da aggiungere anche il problema delle
scommesse. L'evoluzione attuale del mondo del calcio e' preoccupante
come dimostrano gli scandali che hanno colpito il campionato italiano".
16.45: "Mi fa piacere che alcuni tifosi bianconeri pensino
a me come allenatore della Juve". Lo ha l'ormai ex allenatore
del Brescia Zdenek Zeman. "Purtroppo altri pensano che sia
colpa mia se le cosenegative fatte dalla triade siano state scoperte
- continua - Percio' non potrei mai essere allenatore della Juve:
in un contesto simile non sarebbe produttivo, semmai tornero' ad
essere tifoso come da bambino". 16.48: Zdenek Zeman, pur mostrando
ammirazione per Roberto Baggio, non lo ritiene adatto a un ruolo
da vicepresidente della societa' bianconera. "Ho sempre stimato
molto Roberto, ma cosa potrebbero affidargli? Sarebbe solo un ruolo
d'immagine? Negli ultimi dieci anni il calcio italiano ha dato molta,
troppa importanza all'immagine, ma sono altri i problemi da risolvere".
17.53: "La Lazio e' scevra da condizionamenti e interessi illegittimi.
E' una societa' sana e trasparente, basata sui principi e valori
dello sport. Siamo sereni". Lo ha detto il presidente della
Lazio Claudio Lotito al termine di sei ore di interrogatorio in
Procura a Napoli. Sui rapporti con Della Valle, Lotito ha risposto:"Non
conosco la vicenda, perche' non leggo i giornali".
18.37: "Credo oggettivamente che non ci siano le condizioni
per insabbiare nulla". E' quanto ha dichiarato Gianni Rivera,
in una intervista a Sportsera. "Su Borrelli metto la mano sul
fuoco - continua - per quello che ha fatto, per la sua persona e
la sua storia. La punizione alla Juve? Nelle aule di tribunale c'e'
scritto: 'La legge e' uguale per tutti', poi si sa che qualcuno
ha aggiunto anche 'ma non esageriamo', pero' io vorrei che si cancellasse
quest'ultima parte. Sarebbe lo stesso per il Milan se venissero
accertate responsabilita'. Un nome per ricominciare? Avevo pensato
a Sergio Campana. Io? Nessuno me lo ha ancora chiesto".
18.51: "In questo momento non posso dire che Baggio tornera'
alla Juve come dirigente - ha detto il manager dell'ex giocatore
Vittorio Petrone - pero' non nego che l'ipotesi sia concreta. Del
resto Baggio e' sempre stato portatore di valori sani e dove questi
valori vengono messi al centro dell'attenzione la possibilita' di
collaborare esiste. A certe condizioni, davanti a una proposta di
questo genere, Baggio la valuterebbe attentamente. La decisione
finale spetta solo a lui e sara' la diretta conseguenza del progetto
che verra' presentato. Posso solo aggiungere che, dove ci sono stati
valori sani, Baggio c'e' sempre stato".
18.52: "E' difficile che la mente sia sgombra dalla bufera
che ci ha investito, ma la legge del campo ci deve far capire se
l'Italia puo' rappresentarci ai mondiali alla grande". Lo ha
detto Fulvio Collovati intervenuto a Sportsera. "Non ci devono
essere alibi - continua - io ho vissuto l'era del 1980 e quindi
so che un giocatore deve lasciare da parte l'esterno e tutto quello
che lo circonda".
Servizi precedenti
29-30/05
Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro
cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio
nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per
i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi
per ora non ipotizzabile”. Del Piero
“Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi
A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.
28/05
Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana
intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori
dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.
27/05
Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel
vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il
figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”.
Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato
paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato
è già condannato”. Peruzzi
accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.
26/05
Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli:
Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani
rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer
ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli
era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al
calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il
figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.
25/05
Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e
Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro
ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza
psicologica, invece...”. Cecchi Gori
“Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti
della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la
Lazio. I tiofosi
si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono
Boniperti presidente della Juve
24/05
Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove
regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre
il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al
conflitto d’interessi”. La Finanza
nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura.
Galliani confermato in Lega. Cannavaro:
“Gli scudetti della Juve, meritati”
23/05
Calcio nel caos: Il commissario della FIGC,
Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta
“Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi.
perquisita la sede della
Torres
22/05
Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto.
Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni
di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti.
Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido
Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv.
Stagliano “La Juve in B”
21/05
Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante
nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a
Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”.
Chieste le dimissioni di Lippi. Le
intercettazioni di De Santis
20/05
Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi.
Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi.
Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le
tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno
19/05
Calcio nel caos: La Gea controllava anche
Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di
Carraro sono finte”. Interrogati Lippi
e Zeman. Si dimette il Generale Pappa
18/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza
pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano
le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi
nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve
17/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro.
Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi
accertamenti. Definite le competenze delle
Procure di Roma e Napoli.
16/05
Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della
FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci
rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.