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Sport
Il calcio nel caos

 

Il calabrese Ruperto nominato presidente della CAF

15/06 Cesare Ruperto è il nuovo presidente della Caf, la Commissione di appello federale. Lo ha nominato oggi il commissario straordinario della Figc Guido Rossi. Ruperto, presidente emerito della Corte Costituzionale, prende il posto Cesare Martellino. "La Caf sarà nel pieno delle sue forze per il processo che sta per affrontare". Così il commissario straordinario della Figc Guido Rossi ha annunciato che tra oggi e domani completerà, dopo la nomina di Ruperto, la nomina degli altri componenti per completare l'organico di giustizia sportiva.

La scheda di Ruperto

15/06 Presidente della Corte Costituzionale dal gennaio 2001 al dicembre 2002, il nuovo responsabile della Caf Cesare Ruperto è nato a Filadelfia (Vibo Valentia) il 28 maggio 1925. Nel '48 si e' laureato all'Università di Roma 'La Sapienza', dove per due anni ha ricoperto l'incarico di assistente presso la cattedra di istituzioni di diritto privato. Entrato in magistratura nel 1950, svolge l'attività di giudice presso il Tribunale di Genova e poi diventa pretore, sempre a Genova. Nel '54 ha la titolarita' della pretura di Sezze Romano, fino a quando viene chiamato al ministero di Grazia e Giustizia dove lavora per alcuni anni nell'ufficio degli affari civili. Torna poi a svolgere funzioni giurisdizionali presso il tribunale di Roma, la Corte di Appello di Roma e come consigliere della Terza sezione civile e delle Sezioni unite civili della Corte di Cassazione. Nel '76 viene eletto presidente dell'Unione magistrati italiani. E' l'ultimo presidente: nel 1980 Ruperto riesce infatti a ricostituire l'unità associativa della magistratura attraverso la fusione dell'Unione con l'Associazione nazionale magistrati. Per alcuni anni è stato docente incaricato di diritto civile nella facoltà di giurisprudenza dell'Università di Firenze. Nel 1987 viene eletto presidente della sezione lavoro della Corte di Cassazione. Il 16 novembre del '93 la Corte di Cassazione lo elegge giudice costituzionale. Giura il 2 dicembre del '93. Diventa Presidente della Consulta il 5 gennaio 2001. Cessa dalla carica il 2 dicembre 2002.

Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a Borrelli

15/06 Paolo Fabiano Pagliuso, l' ex Consigliere di Lega, fatto dimettere da Galliani, perché all'epoca era agli arresti per il processo Lupi (slittato ancora di un altro mese), e presidente del Cosenza Calcio 1914 cancellato dal panorama calcistico nell' estate 2003 dopo la mancata iscrizione al campionato per presunte irregolarità, ha confermato che sarà sentito dai magistrati napoletani che conducono l' inchiesta sul mondo del calcio. "Ho molte cose da dire - ha detto Pagliuso in un intervista ad un quotidiano locale nella quale ha annunciato che sarà sentito dai pm napoletani - sul Cosenza e sulla sua esclusione e sulla Spal. I miei colleghi presidenti, in quella bollente estate, fecero a gara a prendere le distanze. Ci fu un presidente di una squadra del nord, ora alla guida di una forte squadra del sud, che grazie a me acquisì un terreno sul quale realizzò un grande ipermercato. Questi si affrettò a dire di non avere mai interagito con il sottoscritto. La verità è che chi si adeguava allo strapotere della Juventus aveva dei privilegi evidenti. Le altre stavano in retroguardia e noi siamo stati sacrificati perché anello debole". Intanto Pagliuso rimane in attesa della chiamata dei PM di Napoli e soprattutto di quella del Procuratore Saverio Borrelli a cui ha da consegnare un grosso incartamento di documenti.

Il Sindaco di Cosenza, Perugini, chiede un incontro urgente a Rossi “La città deve essere risarcita”

15/06 Il nuovo sindaco di Cosenza Salvatore Perugini, insediatosi oggi, ha scritto al commissario della Figc Guido Rossi chiedendo "un incontro urgente al fine di esprimere la volontà e le ragioni per le quali la città di Cosenza merita di essere risarcita sul piano sportivo, riappropriandosi di ciò che le spetta". La lettera di Perugini si riferisce all' esclusione da tutti i campionati del Cosenza 1914 stabilita nell' estate 2003. "Cosenza e i cosentini - ha sostenuto Perugini - hanno sempre avuto una naturale propensione nei confronti del calcio. Qui venivano campioni del mondo, come l' ex interista De Maria, e campioni tout court, come l' ungherese Zsengeller. Negli ultimi vent' anni Cosenza è divenuta la città d' adozione di tanti giovani talenti destinati a fare carriera nel mondo del calcio, compresi molti ragazzi calabresi per i quali ha rappresentato una svolta scintillante in una realtà difficile. Oggi, purtroppo, questa città non è più nel calcio professionistico. Nel 2003, in seguito ad una vicenda che attende ancora di essere chiarita, i tifosi del Cosenza e la città si ritrovarono non in C1, secondo i risultati sportivi conseguiti dalla squadra, e nemmeno in serie B, come fu concesso alle altre squadre retrocesse di quell' anno. Finirono relegati in un campionato dilettantistico, cancellati come un problema da eliminare in fretta pur in presenza di macroscopiche disparità di trattamento". "Alla luce di ciò che sta avvenendo in questi giorni - ha proseguito il Sindaco di Cosenza - e in relazione al recupero etico e giuridico del calcio italiano che lei sta egregiamente portando avanti insieme ai suoi collaboratori, le chiedo un incontro urgente al fine di esprimerLe la volontà e le ragioni per le quali la Città di Cosenza merita di essere risarcita sul piano sportivo, riappropriandosi di ciò che le spetta. L' Amministrazione comunale che mi onoro di presiedere è pronta a mettersi al fianco della Figc in questa azione di recupero della giustizia, in favore non solo dei cittadini di Cosenza, ma di tutti gli Italiani che chiedono di poter credere ancora in uno sport pulito e privo di inganni".

Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia sportiva. Revocati tutti gli incarichi

15/06 Mai piu' magistrati ad occuparsi di giustizia sportiva. Sull' onda dello scandalo del calcio il plenum del Csm ha scelto la linea dura, stabilendo il divieto assoluto per i magistrati di ricoprire incarichi sportivi e revocando entro la prossima settimana tutti quelli in corso, non solo quelli relativi al mondo del calcio. La decisione e' passata all' unanimita'. A favore della delibera ha votato anche il vice presidente del Csm Virginio Rognoni e che ha poi espresso la sua "soddisfazione per il risultato unitario raggiunto". A spingere il Csm sulla strada dell'intransigenza - spiega il documento approvato - sono state le "gravi vicende emerse nel settore del calcio"; fatti che hanno posto "l'esigenza di evitare pericoli di appannamento dell'immagine dei valori di indipendenza e imparzialità, sia con riferimento ai singoli magistrati beneficiari di incarichi sportivi, sia, più in generale, con riferimento all'ordine giudiziario nel suo complesso". Gli incarichi sportivi in corso sono 55: 26 sono presso la Figc, di cui 15 alla Caf. Le loro revoche avverranno entro il 22 giugno. E sono state decise sia per "evitare ulteriori pregiudizi al prestigio della magistratura", sia per ragioni di "opportunità", tenuto conto della "concreta sovrapposizione tra attività della giustizia sportiva e della giustizia ordinaria" che in questo momento sta svolgendo indagini "per gravi ipotesi di reato". Il Csm esclude che la propria iniziativa possa pregiudicare "la celere definizione dei procedimenti di giustizia sportiva: presso gli organi di primo grado delle diverse federazioni - fa notare il plenum - operano numerosi giudici sportivi, la gran parte dei quali non magistrati ordinari, che potranno sostituire questi ultimi in tempi brevissimi, in considerazione della procedura di nomina estremamente agile prevista dagli statuti e dai relativi codici di giustizia sportiva". La porta non viene chiusa definitivamente per le attività sportive dilettantistiche; il Csm infatti aprirà un'apposita pratica per approfondire "profili di eventuale autorizzabilità" di questo tipo di incarichi. E in quest'ambito valuterà anche "le problematiche applicative della nuova disciplina". Non è passato un emendamento proposto dal laico della Cdl Giuseppe Di Federico che proponeva di escludere ogni possibilità di incarico sportivo anche per le attività dilettantistiche

Ministro Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”

15/06 "Con Gentiloni stiamo lavorando per avere vendita dei diritti televisivi in modo collettivo e non più individuale...". Con questo lapidario commento il Ministro dello sport e delle politiche giovanili Giovanna Melandri ha fatto capire che si sta studiando un disegno di legge con il MInistro per le Comunicazioni Paolo Gentiloni. "Allo stato delle cose - ha aggiunto la Melandri - la vendita dei diritti televisivi a livello individuale ha prodotto effetti collaterali indesiderati. Proprio per questo si sta lavorando per risolvere il problema".

Rossi “Se Galliani è in conflitto di interessi non è un mio problema”

15/06 "Non è un mio problema, se si trova in una situazione di conflitto di interessi deve risolverla lui". Il commissario della federcalcio Guido Rossi risponde così a chi gli chiede della posizione del presidente della lega Adriano Galliani. Rossi ha lasciato intendere che è lo stesso Galliani a dover decidere se lasciare o meno il suo ruolo: "E' una domanda che riguarda la sensibilità di un'altra persona"

Dal commissario Rossi i tempi: Nessuno slittamento e processo chiuso dalla Corte Federale

15/06 Il commissario straordinario della Figc Guido Rossi ha decisamente preso la situazione in mano e oggi ha dettato le scadenze che in ambito sportivo andranno rispettate per venire a capo dello scandalo calciopoli. La relazione dell'ufficio indagini guidato da Francesco Saverio Borrelli (che domani dovrebbe sentire il presidente della Sampdoria Riccardo Garrone) dovrebbe essere pronta tra il 18 e il 19 giugno e tra il 20 e il 21 sono attesi i deferimenti del procuratore federale. A questo punto ci sara' il dibattimento, che si concludera' tra il 27 e il 28 di questo mese, mentre tra il 7 e il 9 luglio ci sara' la prima sentenza, quella della Caf. Entro il 20 luglio, infine, ci sara' la pronuncia della corte federale sugli eventuali ricorsi. Dunque, come gia' annunciato nei giorni scorsi, sul piano sportivo ci saranno soltanto due gradi di giudizio. "Ma attenzione - rimarca il professore - abbreviare i termini non significa una giustizia sportiva meno equa e la sua giusta applicazione". Oggi e' stato anche il giorno di Cesare Ruperto e Luigi Agnolin. Il primo, com'era nell'aria, e' stato nominato nuovo presidente della Caf, dove prendera' il posto di Martellino finito nel registro degli indagati della procura di Napoli. Agnolin, invece, e' il nuovo commissario dell'Aia dove il presidente Tullio Lanese si era autosospeso. L'ex arbitro, la cui scelta ha avuto anche l'approvazione di Gianni Petrucci, ha gia' le idee chiare su quello che deve essere il nuovo corso. "Devo dare continuita' a cio' che avveniva 14 anni fa - ha esordito - Ci sono una serie di problematiche da portare avanti, ma mi impegno a perseguire due obiettivi: restituire la giusta dignita' alla categoria e ringraziare quanti stanno gia' operando in questo sistema, in particolare i presidenti di sezione". Agnolin ha anche detto che fino al 31 ottobre sara' il tutore del designatore e ha escluso che "gli arbitri stranieri possano arbitrare nel campionato italiano". Il neo commissario ha anche anticipato che "con Mattei ci saranno delle designazioni meritocratiche come avveniva lo scorso anno ma gli arbitri non prenderanno piu' una quota fissa, che era di 5.150 euro a partita, e ci sara' una quota base con un tetto variabile". L'altra novita' del giorno arriva dal Consiglio Superiore della Magistratura, riunitosi oggi. "Il Csm ha scelto la linea dura con il divieto assoluto ai magistrati di ricoprire incarichi sportivi revocando entro 7 giorni tutti quelli in corso", ha confermato Guido Rossi. E a completare il quadro odierno l'ufficio di presidenza della commissione cultura della Camera (competente anche sullo sport) ha varato lo schema di indagine conoscitiva sulla situazione del calcio. "E' un passo importante per riportare il rispetto delle regole nel mondo del calcio - il commento del presidente della commissione, Pietro Folena - Il nostro lavoro cerchera' di approfondire le cause che hanno portato ai fatti emersi dalle indagini della magistratura, senza soprapporsi ne' al lavoro dei giudici ordinari ne' a quello dei giudici sportivi, ma nell'ottica di possibili interventi normativi che impediscano il ripetersi di questa situazione in futuro". Spostando l'attenzione sulle procure, infine, a Roma i pm Palamara e Palaia stanno ora indagando anche sulle modifiche applicate nel 2000 al regolamento sull'attivita' dei procuratori, mentre da Napoli continuano a filtrare indiscrezioni sugli interrogatori effettuati. L'ex presidente della Salernitana Aliberti avrebbe confermato la grande influenza di Luciano Moggi, il quale, secondo Zeman, sarebbe il vero responsabile del suo esonero a Napoli. E come se non bastasse, ci sarebbero delle dichiarazioni di Preziosi che, attraverso colloqui registrati con Galliani, aggraverebbero la posizione dell'ex dg bianconero. .

Agnolin detta le regole: meno soldi e addio a palline e bussolotti

15/06 Addio ai 5000 euro a partita, basta con il divismo dei designatori e soprattutto avanti all'insegna del made in Italy. La rivoluzione dei fischietti riparte dal passato, da quel Luigi Agnolin che il commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, ha scelto per riportare un po' d'ordine nel martoriato settore dell'Aia. Ordine e morale, dopo che l'ex presidente Tullio Lanese, 9 direttori di gara e 11 assistenti sono finiti nel libro nero degli indagati della Procura di Napoli: un fatto intollerabile e su cui Rossi ha agito con tempestività "perché il problema fondamentale del calcio è quello che parte dagli arbitri" dice il commissario sorridente per la nomina di Agnolin a traghettatore dell'Aia. Una componente che così come Rossi l'ha trovata al suo arrivo in Figc proprio non poteva restare: "Il complesso dell'Aia indicava scarsa funzionalità ed era nell'ambito dei poteri datimi dal Coni che qualora le componenti non garantissero efficienza potevano essere commissariate" spiega il professore, giustificando così anche l'intervento deciso sull'associazione arbitri. Un mandato a tempo quello di Agnolin, che ha però subito mostrato di avere le idee chiare: una su tutte quella di non disperdere il patrimonio che, nonostante gli episodi gravissimi emersi da 'calciopoli', va salvaguardato. "La nomina un po' mi preoccupa - ha detto l'ex arbitro internazionale - perché il lavoro da fare è enorme. So di aver accettato un incarico gravosissimo. Non bisogna ora disperdere le forze, ma restituire dignità. Non dobbiamo buttare via la qualità del presente". Se ci sono state mele marce nel folto gruppo dei fischietti, questo non vuol dire che bisogna fare di tutta un'erba un fascio: ecco perché Agnolin esclude la possibilità di attingere all'estero. "Sarebbe una diminutio, lo escludo. Avremo arbitri italiani, per il campionato italiano". Tanti anche giovani, provenienti dalle serie minori se gli organi di giustizia decideranno di sanzionare i big coinvolti nello scandalo. Anche su questi Agnolin, che pure si definisce un "garantista", non è tenero. A partire dal caso di Gianluca Paparesta, reo di aver omesso di denunciare l'ormai celebre episodio in cui fu rinchiuso da Moggi nello spogliatoio dello stadio Granillo. "Il fatto di per sé è gravissimo - dice Agnolin - ma sarà chi di dovere a comminare eventuali pene per chi ha compiuto specifici comportamenti negativi". La rifondazione del settore vedrà abolire da subito il ghiotto gettone di cinquemila euro per ogni gara di A arbitrata: il nuovo commissario sta già studiando altre strade. "Quei soldi non li prenderanno più - spiega - era uno degli elementi che spingeva a fare più partite. Piuttosto alzeremo il tetto alla base". In sostanza ci sarà un aumento della quota fissa e una diminuzione sensibile di quella riservata per ogni match diretto. Si resta invece sul solco ormai collaudato della designazione, con la quasi certa conferma di Maurizio Mattei, quello che ha ricevuto il testimone dalla coppia Bergamo-Pairetto accusata di far parte della 'cupola' moggiana. Ma il designatore sarà molto più nell'ombra di quanto non abbiano fatto proprio i due. "Ci sarà una spersonalizzazione del ruolo del designatore - prosegue Agnolin - e si va avanti con la designazione. Niente palline e bussolotti...". Quanto al limite di sei gare relative alla stessa gara che un arbitro può dirigere nel corso della stagione, Agnolin ha fatto capire che il ricambio sui campi sarà molto più incisivo: "Sei partite con la stessa squadra? Sarà difficile che si arriverà a questo numero". Il designatore poi avrà l'obbligo di rispondere solo a una persona: "Fino al 31 ottobre il riferimento sono io e basta" taglia corto Agnolin. Nessuna voglia di rivalsa, né sapore di rivincita per il vecchio fischietto: solo la voglia di dare "all'Aia l'autonomia che non sia solo di facciata". la rivoluzione è servita.

Novellino: “Non si guardi in faccia nessuno”

15/06 Il tecnico della Samp intervenuto ai microfoni dell'agenzia radiofonica GRT, parla di "calciopoli" e dell'imminente arrivo in blucercvhiato di Vieri: "Di sicuro e' un grande giocatore - dice riferendosi al centravanti attualmente al Monaco - ma preferisco parlarne quando sara' ufficiale". Piu' articolato il discorso sulle inchieste sul calcio, che hanno chiamato in causa anche la sua squadra, non solo riguardo Samp-Fiorentina del 2004-05, ma anche riguardo Roma-Samp della stagione 2003-2004: "E' passato tanto tempo. Un rigore su Diana? Onestamente non riesco a ricordare", dice il tecnico. "Penso che si debba arrivare ad una giustizia veritiera - dice l'allenatore riferendosi alla decisione del commissario straordinario della Federcalcio, Guido Rossi, di limitare i processi sportivi a due soli gradi di giudizio -, andando anche oltre quella sportiva. Bisogna giudicare sulla base di atti completi e non andare avanti per sentito dire perche' dobbiamo dare credibilita' alla gente. Sono, pero', ottimista perche' c'e' un grande magistrato come Borrelli". Per il tecnico della Samp non bisogna farsi condizionare dalla volonta' di far partire i campionati a tutti i costi: "Bisogna rendere il calcio pulito e collaborare con i giudici. L'importante e' che ci siano le persone giuste per giudicare, che lo facciano su cose vere e che vengano condannati coloro che hanno agito ingiustamente". Quanto all'ipotesi che la fuga di notizie rientri in un preciso disegno per bloccare l'inchiesta ed evitare altri coinvolgimenti, il tecnico doriano e' esplicito: "Nelle aule di tribunale c'e' scritto che la legge e' uguale per tutti e, se ci sono venti squadre da condannare, vanno condannate tutte. Io, ad esempio, con il Milan sono retrocesso".

Commissione della Camera vara un indagine conoscitiva

15/06 Per calciopoli, ci sara' un'indagine conoscitiva anche da parte dei deputati della commissione cultura della Camera. Ad annunciarla il presidente Pietro Folena, che sottolinea: ''Chi ha sbagliato paghi''. L'ufficio di presidenza della commissione cultura della Camera, si legge in una nota della commissione, ha varato lo schema di indagine conoscitiva sulla situazione del calcio alla luce delle recenti indagini della magistratura dello scandalo cosiddetto di Calciopoli''. ''Credo che il fatto che il parlamento attraverso la commissione cultura si occupi della crisi del calcio e degli scandali di queste settimane sia un passo importante per riportare il rispetto delle regole nel mondo del calcio - ha commentato Folena - Il nostro lavoro cerchera' di approfondire le cause che hanno portato ai fatti emersi dalle indagini della magistratura, senza sovrapporsi ne' al lavoro dei giudici ordinari ne' a quello dei giudici sportivi, ma nell'ottica di possibili interventi normativi che impediscano il ripetersi di questa situazione in futuro. Sentiremo per questo gli organi di governo del calcio, la magistratura sportiva, oltre ovviamente al ministro e al sottosegretario delegato. In ogni caso - ha concluso - la mia opinione personale e' che non si possa ipotizzare nessun colpo di spugna. Occorre al contrario che chi ha sbagliato paghi, perche' questo e' gia' un deterrente per chi volesse continuare sulla strada dell'in- giustizia sportiva''.

Il ciclone Rossi

Un ciclone. Guido Rossi, commissario straordinario della Figc, indica la strada e traccia il cammino. In un colpo solo nomina il presidente della Caf, Cesare Ruperto, promette una ricostruzione generale di tutti gli organi di giustizia sportiva, dopo la pronuncia in tal senso del Csm, e detta i tempi dei giudizi sportivi. Via con il registratore:"Il Plenum del Csm ha scelto la linea dura con il divieto dei magistrati di ricoprire incarichi sportivi - attacca il professore - revocando entro 7 giorni tutti quelli esistenti, percio' conto di operare una ricostruzione totale della Caf, a cominciare dal presidente che sara' Cesare Ruperto, il quale ha accettato con entusiasmo questo ruolo". Uno degli ulteriori passi sara' quello di completare l'organo: "Ho in mente i nomi ma non li dico, devo concordarli con lo stesso Ruperto. Certo e' che la Caf sara' nel pieno delle sue funzioni quando sara' chiamata ad affrontare il primo processo che sta per arrivare".I tempi sono stretti, bisogna consegnare all'Europa le squadre per le prossime Coppe Europee e, allo stesso tempo, cercare di fare pulizia. Rossi detta i tempi e le prossime mosse. "Dall'ufficio indagini dovrebbero essere pronti gli incartamenti tra il 18 ed il 19 giugno, i deferimenti del procuratore generale sono previsti tra il 20 ed il 21. Attenzione - rimarca il professore -Poi il commissario straordinario continua: "Il procuratore federale ha gia' tutta la documentazione, trasmessa dall'ufficio indagini del dott. Borrelli, pertanto sara' semplicissimo emettere conclusioni. Il dibattimento dovrebbe finire il 27 o 28 giugno, tra il 7 ed il 9 luglio la prima sentenza che sara' della Caf. Entro il 20 luglio la seconda ed ultima pronuncia della Corte Federale. Il quadro e' questo, ho chiesto il rigoroso rispetto dei tempi e tutti si sono mostrati d'accordo". Salvo imprevisti non ci sara' nessuno slittamento. Cosi' come non ci sara' nessun altro ricorso. "Lo escludo. Non c'e' nessuna possibilita' oltre la Corte Federale, poiche' ritengo che l'autonomia dello sport e della giustizia sportiva nei confronti di quella ordinaria sia sacrosanta". Nessuna amnistia. "Assolutamente. Non voglio sentir parlare di amnistia o sciocchezze del genere. Non voglio nemmeno pensarci". Altro capitolo riguarda la riforma dei campionati. "Me lo sono chiesto - ammette Rossi - ma non so rispondere adesso. Certo il campionato analogo a quello di altri paesi sarebbe maglio. Vedro' il rapporto dell'esperto inglese Arnoux che viene domani a Roma, poi mi faro' un'idea". Non privilegia i magistrati ("Sono piu' adatti a giudicare degli avvocati poiche' hanno dietro un altro tipo di cultura") nonostante le apparenze e non ci saranno slitamenti di campionati. "Le date sono gia' state stabilite. I processi saranno fatti prima dell'avvio dei campionati e ci saranno posizioni diverse per procedimenti diversi". abbreviare i termini non significa una giustizia sportiva meno equa e la sua giusta applicazione". Dulcis in fundo Galliani. "Dimissioni? Deve decidere lui, non prendo posizione su questa questione". Poi sollecitato a nuova domanda chiosa:"Sarebbe giusto che si dimettesse? Non lo so...". Ma il sorriso che accompagna le ultime parole lo vedono tutti.

Agnolin “Ridare credibilità agli arbitri”

15/06 Luigi Agnolin torna sul luogo del delitto. Ben 14 anni fa le dismissioni dall'incarico, oggi viene chiamato a furor di Commissario, a mettere ordine in una classe sconquassata ed intristita da troppi eventi criminosi. Se Guido Rossi ha detto: "Il problema fondamentale di questi scandali sono gli arbitri ed e' lacunoso uno sport che non ha arbitri efficienti", Agnolin e' uno che di arbitri se ne intende. "La nomina mi preoccupa, c'e' un lavoro enorme da fare - attacca il neo commissario Aia - e desidero dare continuita' a cio' che avveniva 14 anni fa ripartendo da due considerazioni: restituire la giusta dignita' ad una classe arbitrale tartassata e ringraziare quanti stanno gia' operando come i presidenti di sezione, immuni da questo bailamme". Prima precisazione: "Gli arbitri dismessi (come Serena di Bassano del Grappa ndr) non si recuperano. Quel che e' stato e' stato". La seconda riguarda Collina: "Prenderemo le opportune decisioni insieme al Commissario Rossi". Poi una difesa d'ufficio della categoria, da garantista qual e'. "Sul numero degli arbitri meglio non precorrere. Per adesso sono oggetti di; ma non esenti da; certamente non chiameremo ad arbitrare nel campionato italiano, arbitri stranieri. Sarebbe una diminutio, quindi lo escludo categoricamente". L'approfondimento sulle designazioni. "Nessun tipo di bussolotti o bigliettini, le designazioni saranno meritocratiche, cambieremo, pero', la metodologia. Ci sara' una base piu' alta ed un tetto piu' basso". Ossia gli arbitri saranno pagati a rendimento e non con le 5150 euro fisse. Ci sara' anche un'equa ripartizione delle partite con arbitraggi differenti e non piu' con la preclusione delle 6 partite a squadra come lo scorso anno. "L'Incapacita' di qualcuno - dice sorridendo - va somministata equamente". Fino al 31 ottobre Mattei avra' un tutor, Agnolin. "Non ho ne' rivincite ne' rivalse. Il regolamento Aia va cambiato". Ed ancora: "Questo scandalo mi ha sorpreso e preoccupato: che devo dire di piu'?" Su un punto Agnolin e' chiarissimo: "L'Aia scegliera' in perfetta autonomia gli accordi economici. Pur restando nella Figc, non resteremo a raccogliere le briciole. Serve una titolarita' economica demandata all'Aia". In piu' Pairetto e Bergamo non saranno sostituiti presso Fifa ed Uefa. "Aspetto i colloqui di Rossi con i suoi colleghi, poi vedremo se ci sara' convergenza". Gli arbitri parleranno poco. "Meglio cosi'" - e' la laconica battuta, Paparesta dovra' spiegare. "Per adesso mi astengo ma il fatto e' gravissimo e va preso con le dovute cautele". Di Paolo Casarin ha una stima incondizionata anche se si guarda oltre. "Parlero' con persone di sensibilita' e risorse ma bisogna avere anche il coraggio di guardare al nuovo che avanza". Chiude Guido Rossi. "Ho commissariato l'Aia per la scarsa funzionalita', con Agnolin mi sento tranquillo". Un po' come tutti gli italiani.

Servizi precedenti

14/06 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto. Pagliuso chiede la riammissione in serie B del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo l’irruzione di Moggi”. Prosegue l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta stralcio che riguarda giudici e polizia. La Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli

13/06 Calcio nel caos: Chiuso il primo filone di indagini. Il Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon “Bello sudare la maglia per l’Italia”. I favori della “cupola” alla Lazio. La Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.

12/06 Calcio nel caos: Girando da Borrelli “Nessuna gara era preordinata”. Ascoltato il dipendente della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”. Anche la Samp nell’indagine. Blatter “Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani, Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.

11/06 Calcio nel caos: Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la giustizia sportiva”. Gli sponsor della Juve ripongono la loro fiducia nella società

10/06 Calcio nel caos: Borrelli si concede una pausa. Il Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”. Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi” L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”

09/06 Calcio nel caos: Borrelli contro un “muro difensivo concordato”. Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà “Presto regole per i procuratori”. Adiconsum presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004. Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”

08/06 Calcio nel caos: Bergamo interrogato per nove ore “Fatto fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio. Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca a Carraro. Della Valle “Non abbiamo fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi

07/06 Calcio nel caos: Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta. Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10 giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone: “Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’

06/06 Calcio nel caos: Borrelli mette sotto torchio gli arbitri. No Intertoto per il calcio italiano. E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni: “Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter “Felice della reazione delle autorità italiane”

05/06 Calcio nel caos: Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non risponde. Pelè “Spero che la giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono arbitri professionisti”

04/06 Calcio nel caos: Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato per tre ore. Il Milan si ribella: “Una campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto

03/06 Calcio nel caos: Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà sempre un grande”

02/06 Calcio nel caos: Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”. Spalletti in procura a Napoli.

01/06 Calcio nel caos: Il commissario Rossi: “Una situazione che non pensavo così grave”. Secondo l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.

31/05 Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio pulita”. Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive". Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”. Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.

29-30/05 Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi per ora non ipotizzabile”. Del Piero “Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.

28/05 Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.

27/05 Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”. Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”. Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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