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Martedì o mercoledì le sentenze

Mentre l'Italia di Lippi si appresta a giocare la partita piu' importante degli ultimi sei anni, la finale mondiale contro la Francia, un'altra Italia e' impegnata in un altrettando delicato match, lo scandalo calciopoli. La Commissione d'appello federale guidata da Cesare Ruperto e' chiusa in Camera di Consiglio da venerdi' e tra un paio di giorni potrebbero arrivare le sentenze che tutti attendono. Il dibattimento che ha visto le pesanti richieste del procuratore federale Stefano Palazzi e i legali dei quattro club e dei 26 deferiti difendersi tirando fuori gli artigli sara' alla base delle decisioni della Caf, che ovviamente non potra' non tener conto anche del lavoro dell'ufficio indagini di Francesco Saverio Borrelli. Le attenzioni di tutti sono rivolte, anche in chiave calciomercato, sul destino della Juventus. Il legale della societa' bianconera, anche se tratto in "inganno" da Ruperto, ha ammesso che la retrocessione in B con punti di penalizzazione sarebbe una pena congrua, una sorta di proposta di patteggiamento che i membri della Commissione terranno in conto. Il rischio, comunque, e' che in primo grado le richieste di Palazzi siano accolte e dunque retrocessione almeno in C1 per la Juve e in B per Fiorentina, Lazio e Milan con penalizzazioni in termini di punti per tutti tranne che per i rossoneri. Certo e' che le difese si sono sbizzarrite. C'e' chi si e' astenuto dall'arringa presentando una memoria difensiva, come i legali della Fiorentina, e chi invece si e' esibito in un monologo da far perdere la pazienza allo stesso Ruperto, come nel caso di Lotito. E mentre l'avvocato Trofino, che difende Moggi, invoca le altre 100 mila telefonate intercettate per dimostrare l'innocenza del suo assistito, il legale di Galliani, Marco De Luca, ha provato a scaricare ogni responsabilita' sul "povero" Meani, definito un "precario, senza una situazione stabile". Ma tutto e' ora nelle mani della Caf e forse anche della Nazionale. Perche' la proposta di amnistia generale in caso di vittoria continua a circolare con insistenza nonostante alcuni no sdegnati, come quello di Marco Rizzo, che si augura il successo degli azzurri come "punto di partenza per risanare il calcio", non certo "per provare a salvare capre e cavoli". Non la pensa cosi' il verde Tommaso Pellegrino che ipotizza una forma di amnistia per "non punire i tifosi che non hanno nessuna colpa per quello che e' successo".

La sentenza in diretta

Una sentenza in diretta, come per i processi veri. Il grande giorno sara' con ogni probabilita' mercoledi' prossimo, con solo due giorni di ritardo sulla data indicata dal commissario Guido Rossi: la lettura dei primi verdetti che potrebbero riscrivere classifiche e storia del calcio italiano sara' affidata alla voce esperta di un grande capo della giustizia come Cesare Ruperto. Sara' proprio l'ex presidente della Corte Costituzionale con la Caf tutta in piedi a sillabare le attese decisioni. Decisioni alle quali la commissione arrivera' dopo ore di discussione in camera di consiglio: non troppe in verita' se si considera che la prima giornata (ieri) si e' risolta in un appuntamento preliminare per fare il punto della situazione e andare per ordine. Anche oggi non si e' trattato di lavoro super: i membri del collegio giudicante si sono dati appuntamento in tarda mattinata (pare che Ruperto non volesse perdere la messa domenicale) e termineranno almeno un'ora prima del fischio d'inizio della finalissima di Berlino. Del resto oggi i riflettori sono giustamente spostati in Germania, tanto che una fetta della Figc si e' trasferita proprio nella capitale tedesca per inseguire il sogno iridato vicino alla nazionale. Anche il grande accusatore di 'calciopoli', Stefano Palazzi si e' preso una pausa da carte e codicilli, ed e' volato a Berlino perche' avra' pure chiesto la testa della Juve e degli altri tre club (Milan, Lazio e Fiorentina), ma di fronte all'Italia anche il severo procuratore si trasforma in tifoso azzurro. Un break dovuto, e anche i giudici chiamati a decidere riprenderanno domani per la prima giornata full time. Ma quasi certamente la discussione in camera di consiglio si protrarra' fino a tutto martedi' e le sentenze saranno rese note nel pomeriggio di mercoledi': stavolta la sala delle udienze, quella che per sei giorni e' stato il bunker dell'Olimpico trasformato in tribunale, sara' aperta per i pochi muniti in cui Ruperto e i suoi colleghi leggeranno le sentenze. Un lasso di tempo breve ma che potrebbe sconvolgere il calcio: difficile infatti che la commissione possa ribaltare completamente le richieste della procura. Intanto l'ufficio indagini aspetta proprio che vengano emesse le sentenze di primo grado per riprendere e chiudere gli interrogatori della seconda parte della stessa inchiesta (quella che vede coinvolta anche la Reggina): Francesco Saverio Borrelli e gli uomini del suo staff si sono dati appuntamento tra via Allegri e via Po proprio per giovedi', al'indomani del verdetto. Da lunedi' invece la palla passa ai giudici della Corte federale che nel giro di sei giorni dovrebbero emettere le sentenze definitive. Anche se sara' difficile evitare la coda avvelenata di ricorsi al Tar.

Rizzo “Nessuna amnistia”

"Ci si auguri la vittoria della Nazionale come punto di partenza per risanare il calcio. Si tratta di un ambiente purtroppo per molti aspetti ormai marcio. Nessuno creda viceversa di usare la vittoria, che tutti auspichiamo, per provare a salvare capre e cavoli. La gioia per la vittoria non deve essere alibi per salvare gli eventuali colpevoli. La giustizia, in autonomia, deve fare i propri accertamenti e proseguire il suo corso. Nessuna amnistia". Lo afferma in una nota Marco Rizzo, presidente della delegazione dei Comunisti italiani al Parlamento Europeo.

In lieve recupero le condizioni di Pessotto

09/07 Sono in lieve recupero le condizioni di salute di Gianluca Pessotto, l'ex terzino bianconero tuttora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione delle Molinette di Torino dopo essere precipitato, quasi due settimane fa, dalla sede della societa' juventina. A sottolineare il lieve recupero, dopo il peggioramento dei giorni scorsi causato da febbre intermittente, sofferenza epatica e dal lento riassorbimento del pneumatorace, sono stati i sanitari che che lo hanno in cura. In particolare, il direttore del reparto di rianimazione, Pier Paolo Donadio, pur evidenziando la fase piu' positiva, si mantiene prudente. ''Sono situazioni -ha detto- che possono sempre cambiare da un momento all'altro, anche se oggi i segnali di ottimismo sono prevalenti''. Il medico ha pero' vietato di assistere alla finale del mondiali tra Italia e Francia, una eventualita' che era stata ipotizzata nei giorni scorsi quando le condizioni di salute dell'ex calciatore avevano mostrato un lieve miglioramento. Il paziente infatti, da alcuni giorni e' sedato farmacologicamente e dunque lo è stato anche questa sera. La prognosi rimane riservata. "Oggi siamo un po' piu' ottimisti ma queste sono situazioni che possono cambiare da un momento all'altro". Lo ha dichiarato oggi Pierpaolo Donadio, responsabile del reparto di Rianimazione dell'ospedale "Le Molinette" di Torino dove si trova ricoverato il team manager della Juventus dal 27 giugno scorso dopo il tentato suicidio. In mattinata Gianluca Pessotto aveva ricevuto le visite dell'Arcivescovo di Torino, il Cardinale Severino Poletto, oltre a quella dell'ex compagno di squadra Attilio Lombardo e del comico Bruno dei Fichi d'India. I medici non hanno ancora comunicato se nella giornata di domani verra' diramato un nuovo bollettino medico.


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