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Il calcio nel caos

 

Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge. L’inchiesta va avanti

22/05 Tra conferme, smentite e sfilate in Procura, 'calciopoli' ha vissuto un'altra giornata campale in vista dei verdetti della giustizia ordinaria e sportiva che, anche sotto la spinta dell'indignazione popolare, non possono tardare. La conferma piu' importante e' quella che riguarda Marcello Lippi, alle prese, nel suo primo giorno di raduno pre-Mondiale a Coverciano, con quello che definisce "un gioco al massacro sulla mia persona". 'Striscia' gli consegna il Tapiro d'Oro ma il citti' azzurro incassa la solidarieta', non solo a parole, del commissario Figc Guido Rossi, accademico chiamato a colmare il vuoto di potere lasciato da Carraro e a dettare le nuove norme del pallone. "Totale fiducia al gruppo azzurro", e' il motto del professor Rossi, che rende piu' salda la panchina di Lippi, scossa dalle 'relazioni pericolose' tra papa' Marcello, il figlio Davide, procuratore in orbita Gea, e Luciano Moggi, indicato dai pm che si occupano delle intercettazioni telefoniche come il boss di una 'cupola' che ha falsato almeno un campionato (il penultimo). Il clima, anche a Coverciano, non e' sereno: fischi agli juventini, applausi a Pippo Inzaghi, un po' di indifferenza per una Nazionale che dovra' ridare dignita' al calcio italiano in Germania. E mentre Campana, sindacalista dei giocatori, rispolvera uno dei suoi cavalli di battaglia reclamando una federazione arbitrale autonoma, questo lunedi' di 'passione' e' stato segnato anche da un paio di clamorose smentite. La prima riguarda Luciano Moggi, che in una intervista rilasciata a Qn aveva parlato di "imboscata", di "un colpo alle spalle che mai mi sarei immaginato". I burattinai di tutto quanto uscito fuori? Galliani e Berlusconi, ai quali non era piaciuto il suo rifiuto di far parte dei quadri bianconeri, ma anche Carraro. La smentita non la fa l'ex dg juventino ma il suo avvocato, Fulvio Gianaria, sostenendo che "queste dichiarazioni Moggi non le ha mai fatte". L'altra smentita arriva da Giancarlo Abete, responsabile del Club Italia e tra i pochi dirigenti a non essere nemmeno sfiorato dal caos 'pallonaro'. La Gazzetta del Sud gli attribuisce una dichiarazione niente male: "E' opportuno che Galliani si dimetta". Con l'aggiunta: "Sarebbe una idea saggia che aiuterebbe a ricostruire il giocattolo". Parole mai dette, faceva sapere l'ex vice-presidente vicario della Figc ma estrapolate "dal contesta di una intervista che risultava solo di carattere colloquiale". E in serata, a corollario di tutto, l'uscita allo scoperto di Berlusconi e Galliani. Il primo per assicurare di non aver mai proposto a Moggi una scrivania al Milan, il secondo per confermare la sua volonta' di non mollare la Lega. L'attenzione pero' era rivolta anche al lavoro delle Procure. Quella romana ha aperto un fascicolo per investigare sulla fuga di notizie apparse sui media ed ha ascoltato, con i pm Palamara a Palaia, l'ex juventino Manuele Blasi come persona informata sui fatti nell'ambito dell'inchiesta sulla Gea. E mentre sembrano alleggerirsi le posizioni di Gianluigi Buffon e Vincenzo Iaquinta circa il filone delle scommese, Alessandro Moggi e Franco Zavaglia, indagati sempre per la Gea, hanno chiesto di procedere, attraverso i loro legali, in sede penale contro il settimanale L'Espresso, che oggi ha pubblicato un articolato dossier a loro dire infamante. A Napoli e' invece toccato a Francesco Attardi essere interrogato dai pm Beatrice e Narducci, titolari dell'inchiesta partenopea su 'calciopoli'. Il generale della Guardia di Finanza, che risulta tra gli indagati, avra' spiegato come mai, da componente dell'Ufficio Indagini della Figc, era in rapporti cosi' stretti con Moggi sino al punto, e' la tesi degli investigatori, di aggiornarlo sugli sviluppi della inchiesta sulle plusvalenze.

Moggi: “Un’imboscata di Galliani”

Luciano Moggi si difende e lo fa in una intervista pubblicata da un quotidiano. "Io so solo che per quel che mi riguarda e' stata un'imboscata, un colpo alle spalle terribile che mai mi sarei immaginato. Lo scorso settembre, quando andai a Palazzo Grazioli, Berlusconi mi propose di andare al Milan. Io rimasi sorpreso, e pur lusingato da quell'offerta, gli dissi che ci avrei riflettuto. Eravamo solo all'inizio della stagione, in quel momento dovevo pensare alla Juventus. Ma tutti noi sappiamo com'e' fatto il proprietario del Milan, basta poco per entusiasmarlo. E cosi' racconto' tutto a Galliani, con grande enfasi.... che non la prese bene. Neppure a farlo apposta, due settimane dopo il mio incontro con Berlusconi, alla Figc arrivarono i fascicoli della Procura di Torino con intercettazioni che riguardavano me e altri personaggi del calcio. Carraro informo' subito Galliani, il quale ovviamente ne parlo' con Berlusconi. Evidentemente Galliani suggeri' a Berlusconi di stare molto attento prima di fare certe scelte, gli disse che forse non era il caso di insistere su di me per via dell'inchiesta". "Carraro sapeva tutto - continua Moggi - E sappiamo che non era neppure in buoni rapporti con Mazzini che, invece, e' sempre stato un mio amico... Hanno aspettato il momento giusto anche per incastrare Pairetto visto che Galliani aveva promesso a Collina il posto di designatore, sappiamo da dove sono uscite le prime notizie. Non sono stato io a inventare questo calcio, e' il sistema che funziona cosi' da sempre. Ma scusate, avete visto tutte le intercettazioni? Se ne sono sentite delle belle, eppure la colpa e' stata data sempre a me solo perche' il mio nome e' stato il primo ad essere gettato in pasto alla stampa. E Carraro? Per non parlare del suo segretario Ghirelli, un uomo molto pericoloso. I colloqui con Bergamo e Pairetto? Magari certe parole sono state decifrate solo in un senso ma allora vi dico una cosa: da anni, tutti i giorni della settimana, i designatori ricevevano telefonate da presidenti e dirigenti di tutte le serie, a cominciare da Meani del Milan e Facchetti dell'Inter. E di certo non erano telefonate amichevoli, perche' ognuno aveva sempre qualche cosa di cui lamentarsi. Io facevo pressioni? Non e' vero. Io, come altri miei colleghi, volevo solo assicurarmi che in campo non scendessero arbitri nemici della Juventus, ma che tutte le partite fossero dirette da professionisti seri, bravi, soprattutto imparziali". Moggi, nella sua intervista, parla anche dell'accusa di sequestro di persona per l'episodio che riguarda Paparesta. "Ma quale sequestro... Telefonate fra me e alcuni giudici? Ma non e' vero niente, io non sapevo nulla, io credevo solo di parlare con un tifoso della Juventus e basta. Volevo essere gentile con lui e l'ho invitato a vedere le partite, come e' successo con tanta gente. Neppure mi ricordo quante persone mi chiamavano al sabato per avere biglietti omaggio. Come si sente adesso? Mi hanno ammazzato, meglio avere direttamente un rinvio a giudizio che essere sputtanato in questa maniera. Maledetto il giorno che ho incontrato Berlusconi...".

L’intervista a Moggi realizzata una settimana fa

22/05 L' intervista a Luciano Moggi pubblicata oggi dui giornali, è stata realizzata una settimana fa secondo quanto scrive lo stesso autore, Giulio Mola, all' inizio dell' articolo. "L' intervista da mandare in differita - scrive l' autore - va in onda poco prima dell' ora di pranzo di un giorno di bufera giudiziaria. Siamo nel pieno di Calciopoli e Luciano Moggi decide di aprire lo scrigno dei segreti. Per raccontare la sua verità. Ad una condizione, però: l' accordo è di blindare le sue parole almeno per una settimana, di 'tirar fuori' la chiacchierata quando i fatti dimostreranno che tutta l' Italia del pallone, nobile e proletaria, sapeva. E taceva. E assecondava. E usufruiva di favori. Così è stato, a leggere la cronaca degli ultimi giorni". Prima dell' intervista, l' autore scrive anche che il "faccia a faccia con l' ex direttore generale dura un' ora abbondante, uno sfogo ma non un monologo, interrotto da una sola chiamata ricevuta sull' unico telefonino che ancora adopera" e che si è svolto nella "luminosa ed elegante stanza del secondo piano di corso Galileo Ferraris 32, dove ci accoglie con un sorriso e quattro parole: 'e' stata un' imboscatà".

Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”

La maglia azzurra numero 10 con dietro il nome Guido Rossi, e quella numero 9 con la scritta Petrucci. Sono questi i doni che i giocatori dell'Italia, nel primo giorno di raduno premondiale, hanno offerto al commissario straordinario della Federcalcio e al presidente del Coni, arrivati a Firenze per schermare la Nazionale e soprattutto il cittì Lippi dalla bufera. Guido Rossi, da parte sua, ha anche difeso l'Italia da critiche più propriamente sportive. "Non mi sarei aspettato quelle frasi da Beckenbauer, una persona seria", ha detto il commissario, commentando le previsioni di crollo azzurro fatte dal presidente del comitato organizzatore di Germania 2006. "Sono parole che fanno parte di una competizione non sportiva. Lui ha approfittato di una situazione, e ha sbagliato, anche tenendo conto della posizione che ricopre. Sono sicuro che nessuno in Italia avrebbe profferito parole del genere se la situazione fosse stata opposta".

Lippi: “Su di me un gioco al massacro”

'Sulle mie cose c'é stato un gioco al massacro". Così Marcello Lippi, incassata la fiducia del commissario straordinario Guido Rossi, afferma di voler chiarire la propria situazione nel ruolo di ct. "Ho letto molte cose in malafede. Mi chiedono da più parti di chiarire, ma io l'ho già fatto: non ho mai avuto un procuratore, non sono mai stato assistito da mio figlio, non ho nulla a che fare con la Gea. Dimissioni? Le da chi si sente scoperto, oppure chi avendo la coscienza a posto decide di mandare tutti a quel paese. Ma se hai la fiducia delle persone con cui lavori, vai anche contro un tir con rimorchio".

Chiesta dal PM una consulenza sul reale valore dei giocatori

Il pm Carlo Nocerino ha disposto una consulenza per valutare il valore economico di alcuni giocatori nell' ambito dell' inchiesta, avviata da tempo, su presunte irregolarità nei bilanci di Milan e Inter dal '99 al 2003. Nell' inchiesta, in cui si ipotizza l' accusa di falso in bilancio, risultano indagati i legali rappresentanti di Milan e Inter, Adriano Galliani e Mauro Gambaro e l' ex ad nerazzurro Rinaldo Ghelfi, attuale vicepresidente. Le indagini riguardano presunte irregolarità nei bilancio dal '99 al 2003 ed erano nate con la trasmissione degli atti dalla Procura di Roma in seguito alle dichiarazioni del socio di maggioranza del Bologna, Giuseppe Gazzoni.

Avv. Stagliano “La Juve in B”

"Esclusione dal campionato di competenza e assegnazione ad altro campionato di competenza. Ritengo, alla luce di quanto uscito fin qui, che la situazione della Juventus sia particolarmente compromessa...", così l'ex vicepresidente dell'Ufficio Indagini l'avvocato Mario Stagliano intervenuto a Radio Anch'io su Radio Rai. Stagliano non lo dice espressamente, ma fa chiaramente capire che per lui il prossimo campionato dei bianconeri è in serie B. L'ex componente della giustizia sportiva, che si è dimesso venerdì scorso insieme al capo dell'Ufficio, il generale Gdf Italo Pappa, ha così proseguito: "In base alla mia esperienza di diritto sportivo, ritengo che anche la situazione della Fiorentina sia abbastanza compromessa, mentre quella della Lazio mi sembra più... particolare. Lotito in alcune intercettazioni respinge certe 'offerte'. Milan? Al momento non c'é niente. Decisamente indifendibile la posizione di alcuni tesserati, e penso a Giraudo, Moggi, Mazzini, Bergamo... anche qualche arbitro. Ma non penso che tutti gli indagati potranno essere messi sullo stesso piano, ci sono certi assistenti le cui responsabilità sono nulle", ha concluso l'avv. Stagliano.
"Ci hanno tagliato fuori, né il mio nome né quello del generale Pappa sono nelle intercettazioni. Ma di fatto il nuovo commissario Rossi ci ha sfiduciato, quindi le mie dimissioni sono state necessarie. Perché siamo stati sfiduciati? Il fatto che nelle intercettazioni ci sia stato il nome di qualche componente dell'Ufficio Indagini non deponeva per noi...", è sanguigno l'intervento dell'avv. Mario Stagliano l'ex vicepresidente dell'ufficio Indagini che si è dimesso venerdì scorso dalla carica insieme con il generale della Guardia di Finanza Italo Pappa. "Pappa è il classico agnello sacrificale, è una persona per bene messo alla gogna mediatica - ha proseguito l'avv. Stagliano - Con lui ho avuto discussioni feroci, ma è al di sopra di ogni sospetto. La verità è che quando fra qualche giorno spunterà fuori nelle intercettazioni il nome di un altro vicepresidente dell'ufficio, del quale Giraudo dice espressamente che 'bisogna farlo fuori perche' e un rompi...', beh, quando questa intercettazione uscirà sui giornali metterò il ritaglio vicino alla laurea...". Quando è stato affrontato il tema dell'azzeramento della giustizia sportiva, l'ex vice di Pappa ha voluto però insistere su un dato importante: "Giustizia ferma? Non avevamo gli atti, l'Ufficio Indagini non è mai stato in possesso dei faldoni delle intercettazioni di Napoli. Nel settembre del 2005 la Procura di Torino ci ha inviato solo la richiesta di archiviazione del giudice Maddalena, e solo questa, non le intercettazioni - ha sottolineato con veemenza Stagliano - Noi sulla base della relazione abbiamo fatto le nostre indagini nelle quali c'era già evidente la violazione dell'art. 1 per Moggi, Mazzini, Pairetto... Illeciti no, non ne vedevamo con quelle carte. Avevamo iniziato a parlare con i testimoni, ma da Napoli, a venerdì scorso, non è arrivato nulla". Stagliano quindi respinge le accuse di 'insabbiamenti', difende il lavoro e l'integrità dei componenti dell'Ufficio e rilancia così: "La 'combriccola romana'? Il termine nacque proprio da noi, quando fu denunciato da Dal Cin. Indagammo, ma tutti i tesserati smentirono Dal Cin, poi trasferimmo tutto noi alla Procura di Napoli..."

Abete “E’ opportuno che Galliani si dimetta”

"Stimo Adriano Galliani, è un uomo probo, un tifoso del Milan e del calcio. Non credo che abbia nulla da rimproverarsi su particolari responsabilità dirette nella vicenda, ma per me è opportuno che faccia il gesto delle dimissioni". A sostenerlo è stato l' ex vicepresidente vicario della Federcalcio, Giancarlo Abete, responsabile del Club Italia e che avrà il ruolo di capo delegazione dell' Italia ai Mondiali di Germania, in un' intervista ad un quotidiano. "Sarebbe un' idea saggia - ha aggiunto - che aiuterebbe a ricostruire il giocattolo rotto".
"Il mio ruolo è quello di capo delegazione azzurro, il mio scopo è di garantire le migliori condizioni per il lavoro della Nazionale al Mondiale. Non lo facevo da vicepresidente federale, e tanto meno oggi intendo intervenire in aree di competenza della Lega di Milano, così come di tutte le altre componenti del calcio". Così, nel raduno azzurro di Coverciano, Giancarlo Abete interviene a precisare il senso di alcune sue dichiarazioni riportate da un quotidiano, a seguito di una premiazione avvenuta a Capo Vaticano venerdì scorso. Precisando che si tratta di uno "scambio di idee informale che ha toccato una pluralità di situazioni", Abete ha aggiunto di avere "grande attenzione per le aree di competenza e le autonomie della Lega", escludendo dunque una propria presa di posizione politica sul futuro della presidenza della lega. Abete ha poi parlato della partenza azzurra in vista del Mondiale. "E' senza dubbio un avvio in salita - ha detto - ma, come ha ribadito il commissario straordinario Rossi, il Mondiale può essere un' opportunità. Certo, il calcio italiano in questo momento è incudine più che martello".

Galliani “Non mi dimetto”

"Non mi dimetto perché, in questo paese, chi si dimette è ritenuto colpevole. E io non mi sento assolutamente colpevole": così Adriano Galliani ha confermato che non lascerà la presidenza della Lega Calcio nella prossima assemblea straordinaria convocata per martedì prossimo. "Penso di avere agito sempre molto bene per la Lega Calcio", ha aggiunto Galliani.

Berlusconi: “Galliani fa bene a non dimettersi”

22/05 "Non ho mai chiesto a Moggi di passare al Milan". Lo dice l'ex Premier Silvio Berlusconi nel corso di Porta a Porta.E poi "Galliani fa bene a non dimettersi, perche' la sinistra ha gia' messo le mani sullo sport con la nomina di Guido Rossi, ex deputato dei Ds". "Non credo che si debba consentire alla sinistra di intervenire nelle cose del calcio - spiega il premier uscente - noi ce ne siamo sempre tenuti lontani lasciando allo sport sempre la massima indipendenza". "Oggi - aggiunge Berlusconi - attraverso il nuovo ministro dello Sport c'e' gia' da subito una ipoteca forte sul Coni e sulla Figc. Ci mancherebbe che anche la Lega cadesse sotto l'influenza di chi e' al governo". "A Galliani - spiega Berlusconi - che mi ha chiamato al riguardo, non ho dato la mia opinione sulla situazione ma ho dato una regola che per me e' generale: ci si deve chiedere "ho qualche responsabilita?" se la risposta e' "no" non ci si deve dimettere perche' in Italia le dimissioni fanno pensare all'opinione pubblica che ci sia una qualche possibile responsabilita'". "Lippi? Mi pare che sia stato confermato. Per me va benissimo, siamo tutti con lui". Per Silvio Berlusconi, nella telefonata intercettata fra l'allora ministro dell'Interno Beppe Pisanu e il direttore generale della Juventus Luciano Moggi, non ci sono elementi che indichino un coinvolgimento delle politica nello scandalo del calcio. ''Mi sembra uno scandalo chiuso al mondo del calcio'', ha detto Berlusconi parlando ancora a 'Porta a porta' a proposito dell'intercettazione di Pisanu. ''Se uno fa il ministro, ma e' anche tifoso di una squadra e sa che c'e' qualche santo in paradiso, magari gli fa una telefonata per dirgli :'pensa anche a me'''. ''Non credo - ha concluso - che questo possa far parlare di calciopoli; e' un fenomeno negativo e terribile, ma limitato al mondo del calcio''

Sul libro nero del calcio, pubblicato da l’Espresso, tra Reggina e arbitri legame stretto

Reggina e Gea. In un capitolo del 'Libro nero del calcio' supplemento dell'Espresso, l'informativa del Nucleo operativo dei Carabinieri di Roma ricostruisce attraverso la sua attività investigativa la "dipendenza di numerose società di calcio dal gruppo moggiano della Gea" e di come questo intervenga "in favore di dette squadre anche in termini arbitrali". Il 24 ottobre 2004 Moggi viene chiamato da Lillo Foti, presidente della Reggina che si lamenta dell'arbitraggio negativo per la sua squadra nel corso della partita Chievo- Reggina spiegando di sentirsi "massacrato" e a Moggi che gli chiede cosa gli fosse successo, Foti ribadisce "niente! mi hanno annullato un rigore...un gol...". Foti lancia "un inequivocabile messaggio di aiuto in termini arbitrali al suo interlocutore: 'io soffro in silenzio'" e alla risposta di Moggi "ehm...ehm...bisogna soffrire in silenzio", Foti parla con maggiore chiarezza: "sperando che qualche voce...da lontano...arrivi". Nel rapporto poi si spiega come "Foti e di conseguenza la sua squadra, del legame o meglio dello schieramento con il Moggi ne beneficia di riflesso anche nel rapporto con la categoria arbitrale, con contatti diretti con i designatori". Il 6 ottobre a poche ore da Reggina-Juventus viene rivelato un tentativo di chiamata da parte di un'utenza intestata a una società i cui titolari sono Pasquale e Giovanni Foti, proprietari della Reggina. Nel corso del tentativo "si riconosce distintamente la voce di Luciano Moggi che conversa con altre persone. Il 7 novembre Foti contatta Bergamo dice a proposito del sorteggio arbitrale: "ti raccomando è troppo importante" e Bergamo "gli fornisce una serie di spiegazioni su come lui e il co-designatore Pairetto hanno provveduto a valutare gli arbitri per la formazione delle griglie". I due parlano anche del portiere Pavarin che per Bergamo "non è da serie A" e Foti risponde: "le ultime due partite m'era costato sei punti". In un'altra intercettazione del 4 dicembre Foti e Bergamo parlano di Reggina-Brescia e il presidente della Reggina chiede "tutto a posto?" e Bergamo: "per domani tutto preparato, stai tranquillo", ma Foti rincara: "ti raccomando fagliela n'altra telefonata a questo qua perché sennò l'ammazzo domani io" riferendosi "all'arbitro Racalbuto designato per la partita". Sempre in un'altra intercettazione del 6 gennaio Bergamo chiama Foti e lo ragguaglia sul sorteggio della Reggina per la gara contro il Palermo: "io mi ritengo anche fortunato perché noi avevamo preparato innanzitutto essendo la partita che tu sai è molto delicata, l'avevamo messa dove c'era un gruppo molto nutrito di amici...c'era Nucini, c'era Banti, no Banti non poteva farlo, c'era a parte Pieri (che arbitrerà proprio l'incontro Reggina-Palermo, ndr), a parte Preschern, a parte Dattilo che non può farla, poi c'era Cassarà che non poteva farla, quindi le mire erano precise".

Campana “La federazione arbitrale deve essere autonoma”

"Si dovra' rivedere il principio della indipendenza e dell'autonomia dell'organizzazione arbitrale e della giustizia sportiva. Serve qualche intervento che assicuri l'autonomia della giustizia sportiva rispetto all'organizzazione federale". Lo ha detto il presdiente dell'Aic, Sergio Campana, intervenuto a Radio anch'io. "La giustizia sportiva non ha tutti i mezzi di indagine necessari, come le intercettazioni, quindi la giustizia ordinaria e' privileggiata. Bisogna pensare a delle nomine dei magistrati sportivi da parte di un organismo esterno. Per quel che riguarda gli arbitri la mia idea sarebbe quella di una federaizone autonoma di tutte le discipline sportive, anche se mi rendo conto che in sede Fifa ci sarebbe qualche difficolta'. Si puo' comunque cominciare un percorso per arrivare a questo e dobbiamo preoccuparci che ci sia un'organizzazione arbitrale che non dipenda assolutamente dalla lega e quindi delle societa', come succede adesso. C'e' una norma attualmente che condiziona la nomina del designatore al parere favorevole della Lega e questo mi sembra sia stato uno dei punti di partenza negativi che ha portato alla situazione attuale". Campana sostiene che le regole ci sono gia', anche se alcune di esse vanno riscritte. "Credo che esistano, basti pensare che l'arcolo 1 del codice di giustizia sportiva obbliga i tesserati a comportamenti ispirati alla lelta', correttezza e probita'. Ci vuole un cambiamento radicale della cultura del calcio che in questo momento e' fatta di violenza, esasperazioni, polemiche e illeciti". "Non si rispettano i valori dello sport - continua Campana - Non si ha cultura della sconfitta, non si ammette una retrocessione e la mancanza di cultura e' evidenziata dalle recinzioni attorno al campo. La semifinale di Champions Barcellona-Milan, la finale di Parigi, l'ultima partita dell'Arsenal nel proprio stadio sonod egli spettacoli che devono farci riflettere: la gente e' a un metro dal terreno di gioco, e ci sono tanti bambini allo stadio. Possibile che noi in Italia non riusciamo ad arrivare a questo?. Ci sono inoltre esempi non esaltanti dal punto di vista dell'etica - continua Campana - Il primo sentimento che deve avere uno che ama il calcio, io lo amo profondamente e lo frequento da anni prima come atleta e poi come dirigente, e' il malessere di chi vede che questo sport e' stato tradito, umiliato e offeso. Questa e' la ferita piu' profonda. L'Aic ha cercato in tutte le maniere di intervenire, i giocatori professionisti sono circa 3 mila e i calciatori in Italia sono qualche milione, quindi qualche persona che non rispetta le regole c'e' e noi dobbiamo fare tutto il possibile perche' chi sbaglia deve pagare. Siamo stati noi a settembre del 2005 a pretendere l'inserzione nei regolamenti federali del divieto per i calciatori di scommettere su qualsiasi partita. "Il mio auspicio - conclude Campana - e' che la giustizia sportiva sia rapida, che ci siano sentenze giuste e proporzionate alle violazioni che saranno accertate. Credo che se dobbiamo essere realisti, ci vorra' qualche anno prima che il calcio torni a recuperare tutta la sua credibilita'. I tifosi devono tornare a credere che le partite siano regolari. I calciatori sono preoccupati, perche' sono loro ad andare in campo, ci auguriamo tutti che tra qualche mese la situazione non sia quelloa di oggi".

 

Il diario della giornata

La settimana comincia con una ricca giornata di interrogatori, dichiarazioni, critiche e poi smentite. Insomme un'altra giornata all'insegna dello scandalo che sta investendo il calcio nostrano a pochi giorni dall'inizio del Mondiale. Ecco gli sviluppi odierni:
09.02: "Non me ne frega niente. Io non voglio festeggiare per scudetti che sono stati gia' festeggiati da altri. Lo ripeto non voglio vincere cosi'". Il capitano del Milan Paolo Maldini, in una intervista alla Gazzetta parla con il cuore e con la maturita' che lo contraddistingue sulla vicenda calciopoli. "Sono nauseato, ma il calcio e' la mia vita. Chi ha imbrogliato vasa a casa e non torni. Non mi interessa neppure la Coppa dei campioni del Marsiglia - continua - L'importante e' che i colpevoli siano puniti".
09.40: Il mio stato d'animo l'ho spiegato nella lettera di dimissioni. Ho amato il mondo di calcio, lascio un mondo che abbiamo cercato di servire con spirito di servizio". Lo ha detto a Radio Anch'io l'ex viceprocuratore feferale, l'avvocato Mario Stagliano, che si e' dimesso neigiorni scorsi. "Il mio nome e quello del generale Pappa non compare nelle interccettazioni. Ci siamo sentiti delegittimati da alcune frasi che sono state dette dal Commissario straordinario Rossi, che ha ritenuto di dovere avocare a se le indagini, considerazioni che sono state interpretate dagli organi di stampa".
10.16: Ancora Stagliano: "Senza usare giri di parole la Juve, e' particolarmente compromessa e difficilmente riuscira' a salvarsi dalla retrocessione. Mi pare abbastanza compromessa anche la posizione della Fiorentina, perche' secondo quello che si legge nelle intercettazioni, un tentativo di illecito pare che ci possa essere. Mi pare di poter dire che la posizione della Lazio sia un po' piu' particolare; ricordo di aver letto di una intercettazioni in cui, con una espressione colorita, il presdiente della Lazio diceva che ove lo avessero nuovamente contattato si sarebbe comportato respingendo pesantemnete il nemico che veniva a fare proposte illecite. Il Milan francamente sembra assolutamente estraneo".
10.57: "Si dovra' rivedere il principio della indipendenza e dell'autonomia dell'organizzazione arbitrale e della giustizia sportiva. Serve qualche intervento che assicuri l'autonomia della giustizia sportiva rispetto all'organizzazione federale". Lo ha detto il presidente dell'Aic, Sergio Campana, intervenuto a Radio anch'io.
11.19: "E' stata un'imboscata". Luciano Moggi si difende e lo fa in una intervista pubblicata da QN, quotidiano nazionale. "Io so solo che per quel che mi riguarda e' stata un'imboscata, un colpo alle spalle terribile che mai mi sarei immaginato". Successivamente, pero', arriva la smentita: "Non entro nel merito dell'intervista, dico solo che queste dichiarazioni Luciano Moggi non le ha rilasciate". Lo ha detto al telefono al Tg1 l'avvocato di Moggi.
11.42: Falsi in bilancio di Roma e Lazio. E' la conclusione dei pm della procura capitolina, Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, che hanno chiuso l'inchiesta sul cosiddetto doping amministrativo. All'attenzione dei magistrati la plusvalenza originate dal trasferimento del calciatore Juan Sebastian Veron, a carico di Sergio Cragnotti e quella del calciatore Hidetoshi Nakata, a carico di Franco Sensi.
12.05: "Dispiace anche a me, come a ogni italiano, cio' che sta accadendo nel mondo del calcio. Da vecchio tifoso sono deluso perche' vorrei che gli spettacoli sportivi fossero sempre genuini. Ci vuole un cambiamento di registro. Pero' non amo lo scandalo e il moralismo facile". E' il pensiero del cardinale Camillo Ruini, presidente dei Vescovi italiani, sulle vicende di Calciopoli, in un intervento andato in onda su 105live.radiovaticana.org.
12.21: Gli ultras del Venezia hanno occupato questa mattina la sede regionale della federcalcio di Mestre. I tifosi arancioneroverdi, in virtu' delle attuali vicende di calciopoli, ritengono di essere stati vittime dell'inchiesta dell'estate scorsa e delle vicende che hanno portato il Venezia a ripartire dalla C2.
14.23: "Ho detto no perche' non me la sentivo, e' un lavoro duro e importante, occorre un entusiasmo che ancora non ho ritrovato. Non era proprio il caso di ricominciare da li'". Lo ha detto a Sky Franco Baldini, che la nuova dirigenza bianconera avrebbe voluto nei propri ranghi.
14.29: "Chiarisco un'altra volta, l'ultima. No ho mai avuto un procuratore in vita mia, mai avuto rapporti con la Gea. Mio figlio non e' mai stato il mio procuratore, ho avuto con Moggi e con altri rappresentanti del calcio rapporti, ma non ho mai ricevuto pressioni". E' la precisazione del Commissario tecnico della nazionale Marcello Lippi, nel corso della conferenza stampa a Coverciano. "Ci credete a quello che dico? Spero di si' - continua Lippi - anche perche' queste cose, in questa sede, le riaffermo per l'ultima volta. Da oggi pomeriggio penso solo alla squadra e al mondiale. Sui giornali ho letto tante cose in malafede. Tra poco, scatteranno le querele".
14.41: "Gli italiani vogliono pulizia, chi sbaglia deve pagare". Lo ha detto Luca Toni a proposito di Calciopoli nel giorno del raduno azzurro in vista dei Mondiali di Germania al via il 9 giugno.
14.45: "Emergono situazioni e fatti di particolare gravita', si poteva avere qualche sospetto gia' da qualche tempo ma che sono emersi in maniera dirompente a seguito della intecettazioni". Ugo Longo, ex presidente della Lazio, e' intervenuto a "Gr Parlamento-La politica nel pallone".
15.01: "Viva il calcio povero! Credo che tutto nasca da questo spaventoso e ingiustificato giro di denaro intorno al calcio". Lo ha dichiarato l'ex Ministro per la Difesa Roberto Castelli a "Gr Parlamento-La politica nel pallone". "Occorrerebbe piu' etica e punire i responsabili - ha aggiunto - che dovessero emergere da questa inchiesta".
15.05: Ancora Ugo Longo: "I tifosi della Lazio temono sanzioni per il comportamento dal presidente Lotito? Mi pare di poter dire che dal contenuto non vi e' alcun atto diretto ad alterare un risultato sportivo, semmai c'e' il tentativo di evitare danni per la societa', con arbitraggi non obiettivi, non equilibrati. Non mi sembra che integri illecito sportivo da giustificare la sanzione della retrocessione. Non vorrei assistere ad un giustizialismo cieco, si dovra' fare una valutazione attenta delle singole responsabilita'".
15.14: "Non so ma se un legame c'e', ma se c'e' e' totalmente ingiustificato". Cosi' Sergio Marchionne, Ad di Fiat ha risposto ai cronisti, a margine della presentazione del Nuovo Ducato, sulle possibili influenze delle vicende societarie della Juventus con il calo odierno del titolo Fiat. "Noi con loro non abbiamo nulla a che fare", ha aggiunto Marchionne.
15.19: "Il calcio-gate? Secondo me era una cosa che quasi tutti pressapoco sapevano o immaginavano. Che fosse cosi' bene organizzata, pero' no, non lo avrei creduto. Comunque non c'e' solo Moggi, leggo dichiarazioni di alcuni presidenti in questi giorni... ma guardassero bene che cosa hanno fatto loro. La verita' e' che c'e' tanta gente piu' disorganizzata di Moggi, tutto qua. Io sono uscito dal mondo del calcio anche per quello. Ora indagano sul campionato 2004/2005? Che vadano indietro di quattro o cinque anni, sia in serie A che in serie B". Lo spiega ad Affaritaliani.it l'ex presidente della Triestina Amilcare Berti.
15.24: "Queste due settimane appena trascorse sono l'emergere di una situazione che in molti avevano preimmaginato ma non in maniera cosi' profonda. E' uno scollamento di un settore di sport professionistoco da tutti i valori dello sport". Gianni Alemanno, Ministro uscente dell'Agricoltura, candidato sindaco di Roma, e' intervenuto ai microfoni di "Gr Parlamento-La politica nel pallone" sulla bufera che sta investendo il calcio italiano.
16.21: "Rossi e Petrucci hanno fatto bene a dare piena fiducia al c.t. Lippi. Sarebbe stata una follia a 20 giorni dall'inizio del mondiale di calcio poter pensare di far dimettere il c.t. della nazionale senza una motivazione valida". Lo dichiara l'On. Luciano Ciocchetti, responsabile nazionale Udc per lo sport. "Allo stato delle cose non mi pare che il c.t. azzurro abbia alcuna indagine sul suo conto. Fare pulizia nel calcio - conclude Ciocchetti - non significa fare giustizialismo a tutti i costi e di tutta l'erba un fascio".
16.43: "Il calcio oggi e' troppo arrogante". E' il commento del campione di pattinaggio Enrico Fabris, vincitore di tre medaglie alle olimpiadi di Torino 2006, a verona per la partita del cuore "Ai mondiali spero cheprevalga la sportivita' - continua Fabris - e vorrei fare i miei in bocca al lupo a Gilardino".
16.45: "Lippi resta al suo posto? E' solo un problema di coscienza". E' il commento di Lorenzo Bernardi, bandiera della pallavolo italiana, a Verona in occasione della partita del cuore. "E' giusto comunque - continua Bernardi che chi ha sbagliato ora si metta da parte".
16.48: "Sono contento che Lippi sia rimasto al suo posto". Lo ha detto il campione di nuoto Massimiliano Rosolino, a Verona in occasione della partita del cuore. "Sarebbe stato assurdo, a tre settimane dal mondiale - prosegue Rosolino - cambiare allenatore. Lui mi e' simpatico e da' fiducia. E' triste vedere in che situazione si trovi il calcio".
17.23: Manuele Blasi si trova negli uffici della Procura di Roma. Il giocatore della Juve sta rispondendo alle domande del Pm Palamara e Palaia nell'ambito dell'inchiesta sulla Gea. Il centrocampista viene sentito come persona informata sui fatti. Il suo contratto, insieme con quello del calciatore del Perugia Baiocco, fu sequestrato nei mesi scorsi dalla Guardia di Finanza, durante la perquisizione disposta dalla Procura negli uffici della Gea World.
18.36: Il Verona comunica che in data odierna gli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Verona hanno effettuato una serie di perquisizioni presso la sede di Corte Pancaldo. Le perquisizioni, disposte dalla Procura della Repubblica di Torino, riguardano i rapporti intercorsi tra Hellas Verona F.C. e Juventus Football Club relativamente a trasferimenti di calciatori, dall'anno 2000 al 2005. La Societa' ha naturalmente assicurato piena collaborazione provvedendo ad esibire e consegnare la documentazione richiesta.
19.00: L'ex vicepresidente della Figc Giancarlo Abete, capodelegazione agli azzurri al Mondiale, ha voluto precisare il senso si alcune dichiarazioni uscite in mattinata nelle quali invitava il presidente della Lega Adriano Galliani a dimettersi. "Smentisco - ha affermato Abete - di aver fatto simili dichiarazioni. Sono state estrapolate dal contesto di un'intervista, che risultava solo di carattere colloquiale. Non e' nel mio ruolo fare valutazioni di questo tipo". Abete, ha poi rassicurato che la squadra e' fuori dal polverone che si e' scatenato con lo scandalo delle intercettazioni. "Sono coinvolte - ha ripreso Abete - alcune componenti: da quelle dirigenziali, a quelle federali per finire a quelle arbitrali. Situazioni che non intaccano e riguardano il gruppo. Stasera parlero' con loro per rassicurarli ancor di piu'".
19.42: "Non ho mai chiesto a Moggi di passare al Milan". Lo dice l'ex Premier Silvio Berlusconi nel corso della registrazione di "Porta a Porta".
19.51: "In questo Paese chi si dimette e' ritenuto colpevole, io non mi sento colpevole e dunque non mi dimetto". Lo ha fatto sapere il presidente della Lega Adriano Galliani in merito alla possibilita' di dimettersi dalla carica che ricopre in questo momento. Mercoledi' e' prevista l'Assemblea straordinaria di Lega e dopo queste dichiarazioni appare chiaro che Galliani voglia rimanere al proprio posto.

Servizi precedenti

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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