Rossi “Il calcio è seriamente malato,
sentenze eque ma nessuna amnistia. Alla Uefa basta quella di primo
grado”
12/07 L'amnistia che tanti invocano non ci sara', perche' non serve
a rifondare quel calcio sano ''che la vittoria della nazionale ha
dimostrato esistere''. Camera dei deputati, poco piu' di due ore
e Guido Rossi smonta pezzo su pezzo il calcio che fu: un mondo che
fa riformato dalla testa ai piedi e per il quale i colpi di spugna
chiesti sull'onda dell'euforia per gli azzurri non hanno ragione
di esistere. Il commissario della Figc ha solo due mesi alle spalle
di lavoro, ma gli e' bastato per sollevare il polverone tenuto per
anni sotto il tappeto: davanti alla commissione cultura presieduta
da Pietro Folena il professore ne ha per tutti. Per illustrare tutto
quello che non va, ma anche quello che bisogna fare nei mesi che
lo separano dalla scadenza del mandato (novembre ma non e' detto
che non prolunghi l'avventura. ''All'amnistia sono contrario - dice
Rossi rispondendo alle domande dei parlamentari - E' una cosa diversa
che non va applicata a questo caso. Mi pare fuori luogo per rifondare
il calcio. Ne' amnistia, ne' indulto''. E cosi' le sentenze della
Caf, il cui operato e' stato elogiato dal commissario, quando arriveranno
saranno l'espressione di un calcio che sta provando a rinnovarsi.
''Una sentenza equa su un calcio malato'' dice Rossi fuori dalla
sala del mappamondo di Montecitorio. Ma aggiunge anche che ''di
giustizia sportiva non me ne voglio occupare. Ruperto (presidente
della Caf ndr) e' la scelta migliore. E' lui che deve decidere,
io non posso decidere niente. Chi va in A, in B non mi interessa''.
E al professore non interessa nemmeno se ci saranno code giudiziarie
al processo a calciopoli in corso: anzi per l'Uefa vale il primo
grado e quanti si appelleranno a tribunali extra sportivi rischiano
di essere lasciati fuori dal calcio europeo. ''La sentenza di primo
grado e' immediatamente esecutiva - dice Rossi - Con l'Uefa siamo
d'accordo cosi', anche se spero che la sentenza di secondo grado
arrivi comunque in tempo utile. Ricorsi al tribunale civile? Che
lo facciano, se non vogliono piu' partecipare al calcio...''. Un
messaggio chiaro, perche' Rossi in tutta l'audizione ha sempre ribadito
il grosso legame con le istituzioni sportive (Fifa e Uefa) che lo
stanno aiutando in questa fase cosi' critica del calcio italiano.
Una crisi che non conosce precedenti, venuta alla luce grazie al
lavoro delle procure: Rossi illustra ai deputati un quadro ''interessato
da una serie straordinariamente grave di illeciti, diffusi e ramificati,
che hanno coinvolto le principali istituzioni del calcio, i loro
vertici ed organi di controllo e di giustizia, club, dirigenti sportivi,
arbitri''. Un sistema patologico radicato. ''Il cuore dello scandalo
- ha spiegato Rossi - e' la fortissima capacita' di condizionamento
sui soggetti che avrebbero dovuto garantire, in posizione di terzieta',
la regolarita' dei campionati''. Un malcostume diffuso, e Rossi
le accuse le fa dalla base. In particolare punta l'indice sul sistema
elettivo, fondato su regole fragili, e in cui vigeva il voto di
scambio: ''L'ho attaccato perche' i controllori sono nominati dai
controllati. Il voto elettivo quando e' collegato all'esercizio
dei diritti tv di grande rilievo economico diventa voto di scambio
e pertanto il sistema democratico si frantuma in influenze dominanti.
I vertici eletti da un sistema dominato da pochi risultano deboli
e al servizio dei pochi grandi elettori''. Rossi ne ha per tutti,
passa in rassegna i conti della Figc e la struttura del personale
della federazione. A proposito del controllo contabile rimarca l'assenza
''di un effettivo e strutturato sistema'', ancora piu' evidente
nell'Associazione arbitri, vera terra anarchica cosi' come l'ha
trovata il professore. dal 2001 al 2005 il patrimonio netto contabile
della Figc ha avuto un crollo vertiginoso, passando da 41.222.114
a 6.519.607. Quanto alla struttura del personale ''l'anomalia''
sta nel fatto che quelli che lavorano sono dipendenti Coni (186,
contro i 159 come collaboratori a progetto). Un altro problema che
Rossi vorrebbe risolvere, cosi' come i contributi della Figc ai
bilanci delle leghe. Ma c'e' spazio anche per parlare di Borsa:
''Io sono contrario alla quotazione dei club sportivi, anzi ritengo
che sia una trappola'' taglia corto Rossi. Ma c'e' tempo anche per
difendere le scelte fatte, prima fra tutte quella di Francesco Saverio
Borrelli, criticata da chi la mette in relazione ai dissapori con
Silvio Berlusconi e al coinvolgimento del Milan. ''Non ritengo proprio
che sia un errore. Era un lavoro di indagini che ha fatto scrupolosamente
e i precedenti dicono che le indagini le sapeva fare. No? - risponde
a chi in aula mugugna un po' - Tutti siamo politicizzati, anche
io. L'importante e' essere indipendenti''. E parla anche dell'amicizia
con Massimo Moratti: ''Adesso non mi chiama nemmeno piu', non vuole
interferire. Ma mi pare uno scrupolo eccessivo...'' sorride il commissario.
Ancora tanto lavoro e fiducia alla giustizia sportiva che d'ora
in poi sara' autonoma. Sul serio, promette il professore.
Rossi: “Sentenza di primo grado esecutiva
per la Uefa”.
12/07 "La sentenza di primo grado è immediatamente
esecutiva. Anche se non mi arriva in tempo utile anche la sentenza
di secondo grado, con l'Uefa siamo d'accordo che varrà quella
del primo grado". Lo ha detto Guido Rossi durante la sua audizione
in commissione Cultura alla Camera spiegando i tempi del processo
su calciopoli.
Rossi “Illeciti impensabili”
Convinto che dalla vittoria della Nazionale debba ripartire il
calcio italiano, ma contrario a ogni ipotesi di amnistia e indulto
per 'sanare' lo scandalo che ha travolto il gioco più amato
dagli italiani. Felice della vittoria dei Mondiali, riconoscente
per il ruolo svolto da Marcello Lippi, che ha tentato di trattenere,
sicuro che nei prossimi giorni si conoscerà il nome del prossimo
commissario tecnico, forse Roberto Donadoni. E' un Guido Rossi a
tutto campo, quello che prima in commissione Cultura alla Camera,
poi a margine con i cronisti, commenta le ultime, intense settimane
del nostro calcio. Il commissario straordinario della Figc, intervenendo
a Montecitorio e incalzato dalle domande dei parlamentari, sceglie
di ripercorrere il calciogate in tutta la sua pesante evidenza.
La crisi delle istituzioni sportive, spiega Rossi, ha portato "l'illecito
sportivo a livelli fino ad ora impensabili". "Una serie
straordinariamente grave di illeciti - è il j'accuse del
commissario - diffusi e ramificati" che hanno travolto "le
principali istituzioni del calcio italiano, i loro vertici e gli
organi di controllo e di giustizia", ma anche "importanti
club, dirigenti e arbitri". Non usa mezzi termini, Rossi, e
parla di "asservimento ad interessi di parte dei vertici e
degli organismi di controlo della FIGC e della Associazione italiana
arbitri". Rossi punta il dito su quella che ritiene l'origine
dei mali del sistema, il fatto che "i controllori controllano
i controllati", tanto da far manifestare gli "aspetti
più deteriori e evidenti dei conflitti d'interesse".
Il commissario non risparmia il sistema dei diritti tv, confessando
di essere "favorevole alla vendita collettiva". In passato,
è la sua analisi, "le squadre più deboli sotto
il profilo negoziale nella cessione dei propri diritti televisivi
si dovevano alleare alle squadre più forti". Risultato,
spiega Rossi, "il voto di scambio" e un "sistema
simulatamente democratico, di fatto dominato da pochi soggetti".
Per Rossi non si deve parlare "né di amnistia, né
d'indulto". Anche perchè a fronte alle critiche al processo
in corso sul calciogate, la sua idea è che tutto si stia
svolgendo "nel totale esemplare rispetto delle regole".
Né vuole arruolarsi nelle fila delle due opposte fazioni
che si stanno confrontando in queste ore, quella della clemenza
e quella del rigore. "Non sono né per un esasperato
rigore, né per la clemenza, sono per una giustizia equa".
In ogni caso, ci tiene a precisare, "non sono io che decido
chi va in A, B o C". Dalla Nazionale e dalla sua vittoria bisogna
ripartire, è l'invito del commissario, "perchè
sono la dimostrazione di un calcio sano, mentre deve esserci una
sentenza equa su un calcio malato: le due cose non c'entrano niente".
"Rispetto" la decisione di Lippi, ha aggiunto Rossi, confidando
che l'intenzione del ct di lasciare la Nazionale gli era nota fin
dalla partita mondiale con la R.Ceca. Il commissario ammette di
"aver tentato" di trattenere il commissario tecnico, mentre
per il futuro non esclude "un ruolo" di Lippi in Federazione.
Sul nuovo allenatore azzurro non si sbilancia: Donadoni "è
uno dei tanti nomi" fatti in queste ore, la scelta definitiva
arriverà "nei prossimi giorni". Sollecitato dai
deputati, Rossi tocca anche altre tematiche. Si dice "contrario"
alla quotazione delle società calcistiche in borsa, definendola
"un errore". Soprattutto in Italia, dove i club non possiedono
stadi e non sono impegnati in altre attività: da noi la quotazione
"diventa una trappola". Non si sbilancia sul salary cap,
"è un problema che va risolto in sede Uefa, ed ha un
senso se vale per tutte le società Uefa". Rispetto al
suo incarico, che scadrà a novembre, spiega che "potrebbe
essere rinnovato, non so se sarà necessario". Ora bisogna
ripartire, "studiare le regole". In attesa, la sentenza
di I° grado nel processo in corso sul calciogate sarà
"immediatamente esecutiva, come d'accordo con la Uefa",
se non dovesse arrivare in tempo utile quella di II° grado.
Rossi non teme i ricorsi al Tar di squadre eventualmente escluse
dalla Champions League, "se poi vogliono non partecipare più
al calcio possono farlo, io non ho paura né di quello che
faccio, né di quello che fanno gli altri". Per il futuro
della Figc, infine, il commissario parte da un dato: il patrimonio
netto è sceso in 4 anni (2001-2005) da 41 a 6 milioni di
euro. "E' indispensabile procedere all'istituzione di un sistema
di controlli volti alla revisione dei meccanismi di spesa della
struttura centrale", oltre che "al monitoraggio dei rimborsi
arbitrali". In ogni caso, è la promessa di Rossi ai
parlamentari, nella difficile opera di risanamento del mondo del
calcio "io andrò fino in fondo".
Rossi “Il processo della CAF ha rispettato
le regole”
12/07 L' ordinamento sportivo è totalmente autonomo e "il
processo Caf si è svolto nel totale, esemplare rispetto delle
regole". Affrontando il tema della giustizia sportiva, il commissario
straordinario della Federcalcio, Guido Rossi, di fronte alla commissione
Cultura della Camera dei deputati, ha voluto sottolineare il lavoro
svolto dal collegio giudicante presieduto da Cesare Ruperto, che
dovrà emettere le sentenze su calciopoli. "Quanto alle
regole e alle modalità di svolgimento del processo - ha detto
il prof. Rossi - tutti gli elementi di novità introdotti
rispetto ai processi precedentemente svolti sono stati di carattere
meramente organizzativo e procedurale, e finalizzati a garantire
l' assoluta indipendenza degli organi giudicanti. A dare inoltre
garanzie agli incolpati per l' esame degli atti e l' esposizione
delle difese nel dibattimento". Il prof.Rossi ha parlato anche
del conflitto di interessi e dei limiti del sistema elettivo degli
organismi federali, ma anche delle leghe. "Il voto elettivo
- ha spiegato Rossi - quando è collegato all' esercizio di
diritti televisivi di grande rilievo economico diventa voto di scambio
e pertanto il sistema democratico si frantuma in influenze dominanti.
Saltano così i controlli e le regole a tutti i livelli devono
essere riviste". E per il prof.Rossi la sfida per il futuro
del calcio italiano passa proprio attraverso la riscrittura di alcune
regole che puntino all' autonomia e alla terzietà dei vertici
ma anche degli organi di controllo.
Ministro Melandri “Ne usciremo a testa alta.Il
calcio locomotiva dello sport italiano”
12/07 ''Dobbiamo attendere con serenita' l'esito del processo in
corso. Ma tenendo ben distinti il cammino della Nazionale da quello
della squadra capitanata dal commissario Guido Rossi. Sono certo
che il calcio italiano ne uscira' a testa alta''. Cosi' il ministro
dello Sport, Giovanna Melandri, si e' riferita al processo in corso
su 'Calciopoli', nel suo intervento al consiglio nazionale del Coni.
''Qualunque sia l'esito - ha aggiunto il ministro - servira' una
riscrittura delle regole sugli strumenti di controllo che comunque
salvaguardi l'autonomia del calcio, che e' la locomotiva dello sport
italiano''.
Borrelli riprende gli interrogatori. Tutti contro
l’amnistia
12/07 Mentre la Commissione d'appello federale e' ancora in Camera
di Consiglio, con le sentenze che rischiano di slittare addirittura
a venerdi' pomeriggio, dopo la chiusura della Borsa, e' ancora la
questione amnistia a tenere banco. La proposta fatta dal deputato
di Forza Italia Paniz prima ancora che l'Italia vincesse i Mondiali
ha tutt'altro che successo. A partire da chi, come Diego Della Valle,
si trova coinvolto in prima persona nel maxiprocesso. "La Fiorentina
e' contro l'amnistia e contro qualunque cosa che sappia di colpo
di spugna - ha scritto in una lettera alla 'Gazzetta dello Sport'
- Questa sarebbe una contraddizione rispetto a tutte le battaglie
che abbiamo fatto nelle sedi istituzionali per tentare di avere
un calcio piu' giusto". "Che il mondo politico stia zitto
il piu' possibile o parli solo per ribadire il no all'amnistia.
Ci deve pensare la giustizia sportiva", sono state le parole
dell'ex presidente del Coni Mario Pescante, che trova d'accordo
con lui il presidente della Commissione Cultura della Camera Pietro
Folena, secondo il quale "e' necessario ridare fiducia ai tifosi
scippati e i campioni del mondo come Gattuso hanno commentato al
meglio, non e' il caso di mischiare il Mondiale con il processo
in corso". Gattuso, che anche oggi ha ribadito il suo pensiero
("e' necessario tornare a un calcio pulito") e' stato
citato anche dal commissario straordinario della Figc Guido Rossi,
sentito proprio dalla commissione Cultura nell'ambito dell'indagine
conoscitiva. "Nessuna amnistia, sono contrario - e' stata la
sua posizione - Sara' la giustizia sportiva a fare il suo corso.
E' una proposta assolutamente fuori luogo se vogliamo rifondare
quel calcio sano che la Nazionale ha dimostrato che esiste".
Critico anche il senatore di Forza Italia Alfredo Biondi ("non
credo sia giusto parlare di amnistia adesso che i giudici stanno
lavorando"), mentre non demorde Maurizio Paniz per il quale
c'e' il rischio non solo di "punire i campioni del mondo ma
anche i tifosi delle squadre, che non c'entrano nulla con l'eventuale
comportamento dei dirigenti oltre che gli azionisti delle societa'
quotate". Uno che di amnistia non vuole sentire proprio parlare
e' il capo dell'ufficio indagini Francesco Saverio Borrelli. "Ne
penso tutto il male possibile - afferma - Il provvedimento disciplinare
non deve avere alcun collegamento possibile con la vittoria o con
la sconfitta della Nazionale. Sono due ordini di idee completamente
diversi. Perche' se adesso si chiede indulgenza, paradossalmente
si sarebbe dovuto chiedere piu' severita' in caso di sconfitta.
E questo lo dico con tutta l'ammirazione per Lippi e i giocatori".
Borrelli, intanto, ha ripreso le audizioni sugli altri filoni di
calciopoli: iscrizioni, scommesse e calciomercato. Oggi e' toccato
a Zdenek Zeman, sentito in merito a un Lecce-Parma finito 3-3, domani
sfileranno con molta probabilita' Collina e Corvino. "Ci si
aspetta sempre giustizia - ha dichiarato il tecnico boemo all'uscita
- Spero saranno presi i provvedimenti utili per aiutare il calcio
a crescere. Se le intercettazioni avessero riguardato gli ultimi
15 anni, magari si sarebbe scoperto qualcos'altro. Comunque le abbiamo
solo per un periodo recente e spero saranno presi provvedimenti
utili a non far ripetere cio' che e' accaduto".
Lippi lascia la nazionale da signore. Non ha digerito
le polemiche ad inizio mondiali.
12/07 ''Lascio la nazionale perche' questa e' la scelta piu' giusta
per me''. Cosi', Marcello Lippi, davanti a 10 mila persone che a
Viareggio lo festeggiano, spiega la sua decisione. ''Avevo gia'
deciso da un mese, qualunque fosse stato il risultato, poi abbiamo
vinto, cosi' e' ancora meglio. E ora faccio la cosa che mi piace
di piu': vado per mare''. Davanti alla sua gente che gli ha dedicato
anche un tricolore di oltre 100 metri con scritto ''Grazie Marcello,
Grazie Campioni'', l' ex ct spiega perche' l' Italia ha vinto il
mondiale. ''Non eravamo i piu' bravi, ma avevamo qualcosa in piu'
degli altri. Avevamo Lippi? No, no qualcosa in piu' pero' lo avevamo''.
Lippi sottolinea che la squadra ''aveva una complicita' fantastica''
e dice che l' Italia ''deve essere orgogliosa di questo gruppo''.
Scelta giusta, dice l' ex ct. E il figlio Davide, che lo accompagna
sul palco in piazza Mazzini assieme alla mamma Simonetta, all' amico
Enrico Petri e alle maschere di Viareggio Burlamacco e Ondina, ribadisce:
''Non so perche' ha fatto questa scelta, ma qualsiasi cosa faccia
va bene. La sua felicita' e' la nostra''. Davide, al quale per scommessa
Cannavaro ha rasato i capelli sull' aereo che riportava i campioni
del mondo in Italia dalla Germania, non ha parole per spiegare la
gioia che regna in casa. Una gioia che mitiga in parte i problemi
nati con Calciopoli: la Gea, gli avvisi di garanzia, l' interrogatorio
del padre, i dubbi sulla trasparenza delle convocazioni del ct.
Ha vinto anche contro tutto questo? ''No - risponde Davide - non
si vince contro qualcuno o qualcosa. Si vince e basta''. Intanto
sul maxischermo passano le immagini dell' Italia Campione, c'e'
il rigore di Grosso e Lippi esulta ancora. ''Sono momenti che non
si possono commentare'', esclama. A far festa, con il sindaco di
Viareggio Marco Marcucci che gli consegna le chiavi della citta',
c'e' anche il sindaco di Firenze e presidente dell' Anci Leonardo
Domenici. Si sono abbracciati sotto. ''Rendo omaggio al campione
del mondo'', gli dice il primo cittadino di Firenze. E dal palco
Lippi lo saluta dicendo: ''E' stato lui a volere Italia-Germania
a Firenze. E' stata una scelta fortunata''. L' ex ct arriva in piazza
in bicicletta, fatica a passare tra la gente. Saluta e dice: ''Vi
hanno riportato cosa ho detto subito dopo la vittoria? Ho detto
'della fia, che serata'''. La gente lo acclama come se fosse un
condottiero. E intanto compaiono striscioni contro Zidane e la Francia
e c'e' chi fa un paragone con le due torri simbolo di Viareggio
e Parigi: '' Torre Matilde batte Torre Eiffel 6-4. Godo''. Parte
il coro ''chi non batte le mani francese e''' e c'e' un po' di goliardia.
Sul maxischermo appare la schiena di una ragazza con su scritto:
''Se vince l' Italia la do a tutti''. Lippi ride e domanda: ''Ha
mantenuto la promessa?''. Prima che Lippi arrivi in piazza ci sono
anche cori per Pessotto e il sindaco Marcucci trova il tempo per
spiegare il no di Lippi alla nazionale: ''Ha dimostrato il suo carattere
viareggino, forte e deciso. Ma ha ragionato con il cuore e con la
testa''. La festa va avanti per oltre un'ora, poi, scortato, Lippi
lascia la piazza. Non e' piu' il ct azzurro, ma per i viareggini
questo conta poco. La piazza e' in delirio per il suo campione del
mondo. Qualcuno dei suoi amici Viareggio, quelli del bar per intenderci,
infine, da la sentenza “Marcello non ha digerito affatto le
velenose polemiche di inizio mondiali. Un comportamento da vero
signore con la S maiuscola. Esce da grande con una vittoria importante.
Chi altri avrebbe fatto lo stesso?”
Per Lippi probabile un nuovo ruolo in Federazione.
Donadoni forse suo successore
12/07 Lippi esce di scena, per il nuovo ct é solo questione
di ore. L'addio del tecnico neo campione del mondo non ha certo
sorpreso i vertici della Figc: il tecnico aveva già deciso
di lasciare e lo aveva detto al commissario straordinario Guido
Rossi già dopo la partita con la Repubblica Ceca. Poi il
pressing per fargli cambiare idea, di cui lo stesso Rossi quasi
si scusa, perché ha troppo rispetto, dice, per l'allenatore
viareggino. Lippi continuerà ad allenare, ha detto, ma non
ora. "Si vuole prendere sei mesi di riposo - racconta Rossi
- perché quello che ha fatto con la nazionale è stato
faticoso. Rispetto la sua decisione, mi ha però garantito
che i consigli che ci potrà dare li darà". Insomma
per Lippi si potrebbe profilare un rientro in federazione con un
ruolo nuovo, tutto da studiare, ma su cui il commissario punta molto.
"Lippi è una persona straordinaria anche dal punto di
vista umano, l'ho confermato quando tutti dicevano che bisognava
mandarlo via e ho avuto ragione. Vorrei che dopo i sei mesi di pausa
tornasse con altro ruolo. Confido nelle sue capacità tecniche,
che sono emerse a pieno in come è riuscito ad avere una squadra
coesa". Parole d'affetto per Lippi le ha espresse di nuovo
Gigi Riva: "Ha sofferto, io lo stimo come uomo e come tecnico"
ha detto l'ex campione che oggi é andato dal presidente del
Coni, Gianni Petrucci a spiegare il senso dell'amaro sfogo di ieri,
e che era dettato dal fatto che nella cerimonia di Palazzo Chigi
non era stato dato il giusto riconoscimento a tutto lo staff tecnico
e della Figc. "Riva mi ha detto che le sue frasi sono state
fraintese" dice il commissario. Intanto tutto lo staff federale
è al lavoro per scegliere il successore di Lippi: ancora
non è stato deciso, fa sapere il vicecommissario Demetrio
Albertini, che stamattina in Figc ha incontrato Rossi e che tra
oggi e domani vedrà anche i vertici dell'assocalciatori.
"Lo avremo tra qualche giorno" dice Rossi. Entro il fine
settimana: insomma due giorni per il passaggio di testimone, con
Roberto Donadoni che sembra in pole rispetto alle altre nomination.
"E' uno dei tanti nomi che si fanno" si limita a dire
il commissario. Le consultazioni sono gìa state avviate,
naturalmente, ma si stanno valutando i diversi profili. Di certo
l'ufficializzazione arriverà quasi sicuramente prima del
week end. In contemporanea, o quasi, alle sentenze di primo grado
del processo a calciopoli. Le due facce del calcio italiano: quella
bella e quella cattiva, per la dicotomia che piace tanto al commissario.
La prima serve per rendere virtuoso anche ciò che è
viziato.
Gigi Riva “Lippi un grande uomo”
"Marcello Lippi, secondo me, ha vinto la sua partita più
bella: quella sul piano umano". Lo ha detto il team manager
della nazionale azzurra, Gigi Riva, commentando all'uscita della
sede della Federcalcio, le dimissioni del Ct Lippi. Riva ha sottolineato
come il tecnico abbia sopportato pressioni molto forti soprattutto
durante il periodo di preparazione ai mondiali di Germania, svolto
nel centro tecnico di Coverciano. "Lippi ne ha sentite di tutti
i colori - aggiunge l'ex 'rombo di tuono del Cagliari' - e ne ha
passate di tutti colori. C'era chi lo voleva fuori dalla nazionale
e chi,invece, sosteneva che non sarebbe mai dovuto partire per l'avventura
tedesca. Lui ha resistito fino alla fine e non ha mai fatto trapelare,
soprattutto di fronte ai giocatori, tutta la sua amarezza. E' stato
un grande uomo oltre un grande allenatore, è riuscito a mettere
da parte tutti i suoi problemi e ha pensato di portare avanti solo
la nazionale. Insomma, ha vinto la partita più bella".
Riva non vuole giudicare la scelta dell'ormai ex Ct di scendere
dal carro dei vincitori dopo il trionfo di domenica sera. "Ci
troviamo di fronte a un uomo che ha compiuto un grande sacrificio
- conclude Riva - lo sa solo lui quello che ha vissuto, per questo
non bisogna giudicare".
Petrucci “Lippi, una perdita seria”
"Mi dispiace davvero tanto che Lippi se ne sia andato, la
considero una perdita seria". E' stato questo il commento del
presidente del Coni Gianni Petrucci sulle dimissioni del ct azzurro.
"Ha portato l'Italia sul tetto del mondo - ha detto il presidente
al margine del Consiglio Nazionale - . Oltre a essere un ottimo
allenatore, è una persona di grande personalità, anche
perché ha saputo guidare una squadra in un momento di difficoltà
e riuscire ad amalgamare tutto. Personalmente mi ha dato tanto dal
punto di vista dell'esperienza personale"
Abete “Il successore di Lippi lo decide
Rossi”
12/07 "Sarà il commissario Guido Rossi a decidere il
nome del sostituto di Marcello Lippi". Lo ha detto Giancarlo
Abete, capo delegazione azzurro ai mondiali di Germania e fino a
qualche tempo addietro anche vice presidente della Federcalcio,
uscendo dagli uffici di Via Allegri. "Alla base della scelta
del ct azzurro di interrompere il suo rapporto con la Federazione
- aggiunge Abete - ci sono esclusivamente motivazioni personali.
Non c'entra la possibile individuazione di altre figure professionali,
ne la ventilata possibilità che avesse già preso impegni
con altri club. Neppure l'aspetto economico c'entra. I vertici attuali
della Figc gli hanno sempre manifestato apprezzamento e fiducia,
il rapporto di Lippi con la Federazione è stato sempre di
grande collaborazione e cordialità. Lo è stato dal
giugno 2004, ossia da quando venne chiamato a guidare la nazionale,
fino a ieri".
Pescante “Non si parli nemmeno di indulgenza”
12/07 "L'amnistia non la vuole piu' nessuno, ora si parla
di indulgenza ma io dico, a nome di Forza Italia, che non si deve
parlare nemmeno di indulgenza, soprattutto a livello individuale".
Lo ha detto Mario Pescante, durante il suo intervento in Commissione
Cultura. L'ex presidente del Coni, facendo l'esempio di Lippi, Buffon
e Cannavaro "prima pubblicamente condannati e ora esaltati
come eroi", ha anche dichiarato che delle posizioni dei calciatori
"se ne deve occupare la giustizia sportiva", la cui autonomia,
secondo Pescante, deve essere mantenuta anche con le nuove regole
che verranno scritte.
Petrucci “Revisione della legge 91 per voltare
pagina”
12/07 "In questi due mesi le cronache si sono occupate piu'
dello scandalo che ha coinvolto il calcio professionistico che dello
sport praticato. Una vicenda che torno a definire di particolare
gravita' e che proprio in questi giorni sta avendo i primi verdetti
da parte della giustizia sportiva. Non e' certo questo il momento
di fare commenti, ma la sensazione che avverto e' che si stia facendo
tutto con grande serieta' e senso di responsabilita'". Il presidente
del Coni Gianni Petrucci torna a parlare di 'calciopoli', il cui
processo di primo grado dovrebbe partorire ad ore le sentenze, durante
il Consiglio Nazionale del Coni. "Il commissario Rossi ed i
suoi collaboratori stanno operando con decisione e rigore - prosegue
il numero uno dello sport italiano - L'auspicio e' che le scadenze
previste possano essere rispettate e che, esaurita la fase della
giustizia sportiva ed accertate le responsabilita', si possa passare
a quella riscrittura delle regole, sia sul piano dei regolamenti
federali, sia su quello della legislazione statale a cominciare
dalla revisione della legge n.91 del 1981. Per voltare pagina e
ridare dignita' a un movimento fatto di milioni di appassionati
che merita di essere apprezzato e riconosciuto". Conclude Petrucci:
"Lo sport, con le sue regole ed i suoi meccanismi, e' in grado
di far fronte anche a situazioni gravi come quella che stiamo vivendo
e dalla quale, ne sono certo, ne uscira' piu' forte e determinato.
La vittoria di Berlino, che fa seguito a tante altre, come quelle
di Torino e di Atene, dimostra che il modello organizzativo dello
sport italiano funziona, e funziona bene. Non occorrono quindi per
forza stravolgimenti o riforme globali ma gli opportuni interventi
affinche' quanto avvenuto nel calcio professionistico non abbia
a ripetersi".
Gli arbitri Tombolini e Rosetti ascoltati dall’Ufficio
indagini
12/07 L'arbitro Daniele Tombolini è entrato alle 14,50 nella
sede della Federcalcio di via Allegri, per essere ascoltato dall'Ufficio
indagini nell'ambito del secondo filone d'inchiesta sullo scandalo
del calcio. Il direttore di gara di Ancona fu l'arbitro di Lazio-Brescia,
una delle partite del campionato 2004/05 finite nel mirino degli
inquirenti federali. L’incontro del fischietto di Ancona è
durato circa due ore e all’uscita non ha rilasciato alcuna
dichiarazione. Oltre a Tombolini, anche l’arbitro Roberto
Rosetti è stato ascoltato dagli uomini dell’ufficio
indagini della Federcalcio. Rosetti, rappresentante italiano ai
mondiali di Germania, arbitrò Lazio-Fiorentina del maggio
2005, una delle partite finite nel mirino degli inquirenti federali.
Lippi visita Pessotto “L’ho trovato
bene”. Condizioni stazionarie.
12/07 Prima l' addio alla nazionale, poi la visita a Gianluca Pessotto.
Nel giorno del congedo dalla panchina azzurra, Marcello Lippi si
e' recato a Torino per rendersi conto delle condizioni del suo ex
giocatore e - dopo gli incoraggiamenti di Cannavaro, Del Piero,
Zambrotta e tutti gli altri - incitarlo a non mollare, proprio come
faceva quando lo allenava alla Juventus. Il suo primo pensiero da
campione del mondo 'disoccupato' e' andato a lui, il giocatore con
cui in bianconero ha vinto scudetti e coppe. E che nel corso degli
anni e' diventato un amico a cui confidare le proprie decisioni.
Compresa quella di lasciare la nazionale. ''Si', l' ho informato
di non aver rinnovato il contratto con la federazione'', ha raccontato
all' uscita dall' ospedale Molinette accanto al suo fuoristrada
dalla targa premonitrice: le prime lettere sono infatti CT, abbreviazione
di commissario tecnico, e i primi due numeri 6 e 4, ovvero il risultato
del trionfo ai rigori contro la Francia. La risposta del 'professorino'
alla notizia, ha riferito l' allenatore, e' stata ''un grande sorriso''.
Del resto, ''lui era uno di quelli che lo sapeva gia' prima di oggi'',
ha rivelato un Lippi rassicurato dai miglioramenti del team manager
che due settimane fa si e' buttato da una finestra della sede del
club bianconero. ''Sono contento perche' l' ho trovato bene'', ha
detto raccontando di aver persino ''chiacchierato e scherzato un
po' con lui''. Anche se ancora intubato, Pessotto riesce infatti
a farsi capire accennando qualche debole movimento delle labbra.
Un segnale della sua lenta ripresa, nonostante la prognosi resti
riservata. ''Si puo' cadere anche a 20 metri dalla cima, dopo averne
scalato novecento'', e' la metafora utilizzata dal Pier Paolo Donadio,
primario del reparto di Rianimazione in cui e' ricoverato, per spiegare
le difficolta' del suo decorso. ''Peggioramenti - ha sottolineato
- non ce ne sono stati ed ogni giorno che passa e' un aiuto. Le
visite di questi giorni (oggi sono giunti all' ospedale anche l'
ex compagno Sergio Porrini e il preparatore atletico Gian Piero
Ventrone, ndr) lo hanno stancato, ma ne e' davvero felice''. ''Per
tirarsi fuori da una situazione del genere - ha concluso Lippi prima
di fare ritorno nella sua Viareggio - bisogna essere davvero una
grande persona. E lui sa che deve avere pazienza...''. Condizioni
stazionarie
''Le condizioni di Gianluca Pessotto sono stazionarie. E' un po'
stanco per le visite che ha ricevuto in questi giorni, ma e' comunque
felice''. Pierpaolo Donadio, primario della Rianimazione dove da
due settimane e' ricoverato il team manager della Juventus, descrive
cosi' le condizioni del suo paziente. Donadio non era presente oggi
all' incontro con Marcello Lippi, che pero' gli ha riferito di aver
ricevuto da Pessotto un grande sorriso. ''Il mister - ha detto Donadio
- e' andato via sollevato come tutti quelli che in questi giorni
lo hanno visitato. Ieri ha riso e pianto dall' emozione. Lippi mi
ha anche riferito di avergli detto che se ha avuto problemi prima,
adesso deve essere contento di tutto l' affetto che gli stanno dimostrando''.
La strada per il completo recupero dell' ex giocatore, comunque,
''e' ancora in salita'': ''Si puo' ancora cadere - ha spiegato Donadio
- a venti metri dalla vetta dopo averne scalati novecento''. Permane
la prognosi e a preoccupare i medici sono il pneumotorace i rischi
di infezione. "In generale le condizioni di Gianluca Pessotto
sono stazionarie anche se ha un po' di febbre ma non è peggiorato
rispetto a ieri e ogni giorno fa un passo in avanti. Oggi è
stanco ma è rinfrancato dalle visite dei suoi amici".
Ha concluso il professor Pierpaolo Donadio incontrando la stampa
dopo la visita di Lippi. Pessotto è ricoverato nel reparto
di rianimazione dell’ospedale Molinette di Torino da 15 giorni.
Servizi precedenti
10/07:
Slitta a venerdì la sentenza della
CAF. La UEFA detta i tempi e prova a dare
una mano. Entro il 25 la lista dei clubs e aggiunge "Chi
ricorre al TAR è fuori dalla Uefa". Mediaset
non paga, la Lega fa la voce grossa. Consegnta
a Rossi la bozza del regolamento per i procuratori.In Parlamento
spunta l’indulto. Rivera contro l’amnistia
“Si rispetti la legge”. Riva “La Figc?
Adesso non esiste”. Cannavaro porta
la coppa a Pessotto tra lacrime e sorrisi.
09/07:
Martedì o mercoledì le sentenze
in diretta. Rizzo “Nessuna amnistia”.
In lieve recupero le condizioni di Pessotto
08/07:
La CAF in camera di consiglio. C’è
attesa per le sentenze. Le intercettazioni in onda su radio
e tv. Avv. Taormina “Il migliore è
Ruperto. Giustizia verrà fatta”. Mediaset
non paga i diritti degli highlights di serie A. Dichiarazione
bipartizan di Rizzo e Di Centa “No all’amnistia”.
Il legale della Lazio preannuncia, ancor prima
delle sentenze, il ricorso al TAR. Stazionarie
le condizioni di Pessotto. L’ospedale consiglia di evitare
le visite.
07/07:
Chiuso il dibattimento ora si attende la sentenza.
Mastella chiede clemenza, poi precisa “Nessuna
amnistia”. Ruperto sbotta “Qui si fa sul serio.
Nessuno strozza le difese”. Il legale
di De Santis precisa “Con Moggi nessuna telefonata”
e poi "Sospendere il giudizio". Bertini
“Immagino un futuro da arbitro legale”. Rizzo
(Pdci) “Occorre fare pulizia”. Peggiorano
le condizioni di Pessotto. Febbre e problemi epatici. Stop alle
visite e niente finale in tv.
06/07:
Continuano le difese: Il Milan contrattacca
e la Lazio si proclama innocente. Il Milan
scarica Meani e la Fiorentina decide di non parlare. Folena
“Ridicolo parlare di processo sommario”. Il
legale di Carraro “Ha difeso le istituzioni, va prosciolto”.
Il Legale di Messina “pieno proscioglimento”.
Siparietto di Ruperto. Pessotto stabile. Al
suo capezzale arriva Boniperti. I medici “Tappe normali del
decorso”.
05/07
Ruperto tiene tutti a posto: “Ora veniamo
al sodo”. E’ il turno delle difese:
La Juve chiede esplicitamente la B. Lotito e Della Valle no. Ministro
Melandri “Nessun complotto politico. I successi non cancellano
scandali”. Rossi “La giustizia
farà il suo corso”. Da Carraro
a Lotito le difese danno il meglio di se. Pessotto
vuol vedere la finale. Conte gli porta la notizia. Condizioni stazionarie.
04/07
Richieste pesanti di Palazzi: Juve in C, Milan
Fiorentina e Lazio in B, fuori dirigenti e arbitri coinvolti. Ruperto
“Non ci sono tempi predeterminati”. Reazioni
di Mazzini. Berlusconi, De Sisti, De Santis, Pairetto, Paparesta,
Tagliavento, Ingargiola, Galliani, Chiamparino. Addio
ad una generazione di arbitri. Leggero peggioramento
per Pessotto, ma i medici sono ottimisti. Capello lo va a trovare.
03/07
Pugno duro della CAF: respinte tutte le eccezioni.
I nove punti dell’ordinanza di Ruperto.
I legali chiedono di escludere le intercettazioni ma Palazzi
ribadisce la loro validità. Si apre
il mercato, Borrelli invoca il rispetto delle regole. Stabili
le condizioni di Pessotto. In visita la madre e anche Nedved.
02/07:
Si parte, pronti per il maxiprocesso al calcio.
Avvocati all’attacco. Pessotto
migliora. I medici ottimisti. Montero torna
dall’Uruguay per il suo amico Pessotto.
01/07:
Il Presidente della corte federale, De Lise,
si autosospende. Week end tranquillo prima
del maxiprocesso. Pessotto migliora, apre gli occhi e riconosce
le persone. La moglie “Sono
più sollevata”. A Torino la giornata
dell’orgoglio bianconero, in 20.000 in corteo. Secondo
un indagine Moggi colpevole del calciopoli e Del Piero con Elkann
fautori della rinascita della Juve
30/06
Secondo i legali di Bergamo e Pairetto, intercettazioni
inutilizzabili nel processo. Entro il 26 luglio
il nuovo presidente di Lega (che non sarà un presidente di
club) e nuove regole. La Lazio contesta la nomina di Rossi.
Si affilano le armi per il processo.
Galliani assicura “Tutti i club di A e B sono in regola”.
Il rinvio non preoccupa la UEFA. Cellino:
I dirigenti abbiano diritto a difendersi. Quadro
clinico grave per Pessotto, ma lui resiste.
29/06:
Il processo al calcio parte ma viene rinviato
a lunedì. Si inseriscono cinque club. Ministro
Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia.
Moggi doveva presentarsi”. Il Codacons chiede la diretta
TV del processo. Quattro club a rischio.
Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”. Le
memorie difensive e le istanze dei club. Dattilo:
“Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”.
Parte la nuova Juve. Per
Pessotto un cauto ottimismo
28/06
Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’.
Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi.
Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il
processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti
“La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La
Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni
pronto a costituirsi parte civile. De Santis
vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente
Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust
diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”
27/06
Ripartita a pieni giri l’indagine di
Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le
lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza.
Perquisita la sede del Sora. Pessotto
vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è
gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini
“Sostituire anche Palazzi”. La
Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine.
GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo
26/06
Riparte l’inchiesta di Borrelli con
le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva
il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti
Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”.
Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani.
Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini
“Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato
il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive
di Juve, Milan, lazio e Fiorentina
25/06
Moratti “Un colpo di spugna sarebbe
molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli
“Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio
“No all’amnistia. Lo scandalo è grave”.
Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto,
Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per
conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato
dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”
24/06
Lunedì Borrelli riprende il lavoro.
Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario
Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le
vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni
fasulle per anni”. Corbelli si costituisce
parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco.
Il Financial Times scettico sulla retrocessione
della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta
di Borrelli
23/06
Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De
Santis attacca Ancelotti. Abete “Il
mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In
Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”.
Il processo partirà il 29 giugno.
Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della
Valle “Siamo innocenti”. I sociologi
sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport
22/06
Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve,
Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le
accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La
Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi.
Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”.
Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria
è fuori”. Speculazioni in borsa:
in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan
21/06
Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario
della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete:
Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi
“Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça)
“Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi:
“Il Milan defraudato”. Perquisita
la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo)
“Faremo la Champions League”
20/06
Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati.
I parlamentari scrivono a Rossi “Ora
ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine
disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De
Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte
a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali:
“Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”.
Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace
che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso
“Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”
19/06
Borrelli chiude l’inchiesta con una
relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il
calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può
guarire”. A rischio la sponsorizzazione
degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti
“Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini
(Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”
18/06
Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere
che useranno il pugno di ferro. In attesa
della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di
Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”.
Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia
“Troppa rabbia”. 30 mila tifosi
rossoblu festeggiano la fine di un incubo
17/06
Il difensore Antonaccio denuncia su di un
libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni,
compromessi e ricatti”. L'ex Presidente
del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli
(Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli
prepara le relazioni. Nella prima tranche
d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp.
Petrucci “Di amnistia non se ne parla
proprio”
16/06
Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone
e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai
politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora
restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla
Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità
del processo. Secondo Adiconsum falsato il
30% delle partite del campionato 2003/04. La
Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è
stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi
auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”
15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente
della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi
allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a
Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia
sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro
Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”.
Rossi “Se Galliani è in conflitto
di interessi non è un mio problema”.
14/06
Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario
dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro
torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento
della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto.
Pagliuso chiede la riammissione in serie B
del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui
PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo
l’irruzione di Moggi”. Prosegue
l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta
stralcio che riguarda giudici e polizia. La
Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli
13/06
Chiuso il primo filone di indagini. Il
Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si
difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del
CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete
e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon
“Bello sudare la maglia per l’Italia”. I
favori della “cupola” alla Lazio. La
Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.
12/06
Girando da Borrelli “Nessuna gara era
preordinata”. Ascoltato il dipendente
della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”.
Anche la Samp nell’indagine. Blatter
“Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La
Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani,
Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.
11/06
Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo
da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun
muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la
giustizia sportiva”. Gli sponsor della
Juve ripongono la loro fiducia nella società
10/06
Borrelli si concede una pausa. Il
Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”.
Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del
Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi”
L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”
09/06
Borrelli contro un “muro difensivo concordato”.
Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non
esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro
e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a
Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà
“Presto regole per i procuratori”. Adiconsum
presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004.
Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”
08/06
Bergamo interrogato per nove ore “Fatto
fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio.
Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca
a Carraro. Della Valle “Non abbiamo
fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso
di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani
ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi
07/06
Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta.
Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10
giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione
Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone:
“Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci
Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’”
06/06
Borrelli mette sotto torchio gli arbitri.
No Intertoto per il calcio italiano.
E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni:
“Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio
e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra
Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter
“Felice della reazione delle autorità italiane”
05/06
Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro
su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la
sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal
PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per
due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non
risponde. Pelè “Spero che la
giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono
arbitri professionisti”
04/06
Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato
per tre ore. Il Milan si ribella: “Una
campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci
scappa il morto
03/06
Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a
Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta
sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve.
Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà
sempre un grande”
02/06
Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso.
Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005:
Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati
danneggiati”. Il Legale di Moggi replica
a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”.
Spalletti in procura a Napoli.
01/06
Il commissario Rossi: “Una situazione
che non pensavo così grave”. Secondo
l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina
in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi
sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto
deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.
31/05
Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio
pulita”. Il difensore di Moggi: “Il
Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive".
Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”.
Verdone “Di fronte allo scandalo del
calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io
alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.
29-30/05
Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro
cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio
nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per
i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi
per ora non ipotizzabile”. Del Piero
“Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi
A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.
28/05
Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana
intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori
dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.
27/05
Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel
vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il
figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”.
Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato
paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato
è già condannato”. Peruzzi
accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.
26/05
Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli:
Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani
rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer
ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli
era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al
calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il
figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.
25/05
Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e
Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro
ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza
psicologica, invece...”. Cecchi Gori
“Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti
della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la
Lazio. I tiofosi
si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono
Boniperti presidente della Juve
24/05
Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove
regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre
il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al
conflitto d’interessi”. La Finanza
nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura.
Galliani confermato in Lega. Cannavaro:
“Gli scudetti della Juve, meritati”
23/05
Calcio nel caos: Il commissario della FIGC,
Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta
“Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi.
perquisita la sede della
Torres
22/05
Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto.
Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni
di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti.
Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido
Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv.
Stagliano “La Juve in B”
21/05
Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante
nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a
Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”.
Chieste le dimissioni di Lippi. Le
intercettazioni di De Santis
20/05
Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi.
Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi.
Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le
tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno
19/05
Calcio nel caos: La Gea controllava anche
Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di
Carraro sono finte”. Interrogati Lippi
e Zeman. Si dimette il Generale Pappa
18/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza
pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano
le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi
nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve
17/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro.
Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi
accertamenti. Definite le competenze delle
Procure di Roma e Napoli.
16/05
Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della
FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci
rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.