Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni
di Carraro e Galliani
''L'indagine consente di rivelare, in maniera assolutamente genuina,
la straordinaria attivazione compiuta dall'organizzazione in questione
soprattutto nelle serrate dinamiche relative alla riconferma da
un lato del presidente della Lnp - Galliani - dall'altro del Presidente
della Figc - Carraro''. A quanto si apprende, Luciano Moggi si sarebbe
impegnato a fondo per condizionare le elezioni alla presidenza della
Figc e della Lega calcio. ''Le complessive attivita' d'indagine,
infatti, -recita l'informativa dei Carabinieri del Nucleo Operativo
di Roma- hanno consentito di delineare il quadro entro il quale
la compagine Moggi si muove nell'ambito delle istituzioni calcistico-sportive
e gli strumenti utilizzati per esercitare diverse forme di condizionamento
soggettivo ed oggettivo''. L'ex direttore generale della Juventus
avrebbe avuto un ruolo determinante nella campagna elettorale che
ha portato alla conferma di Franco Carraro al vertice della Figc,
con l'elezione del 14 febbraio 2005, e a quella di Galliani alla
guida della Lega, dopo il voto del 23 marzo 2005. L'obiettivo, si
evince dall'informativa, e' chiaro: ''in un concetto di sintesi,
si tratta di lavorare affinche' i vertici degli organismi citati
restino saldamente nelle mani del duopolio attualmente dominante
sul sistema calcio con tutti gli interessi di tipo finanziario che
ne conseguono''. Accanto a Moggi, spiccano altre due figure. Si
tratta di Innocenzo Mazzini, ex vicepresidente della Figc, e di
Francesco Ghirelli, segretario generale della Figc. Secondo i carabinieri,
''le risultanze acquisite, in particolare, evidenziano la portata
dell'opera svolta dai sodali''. L'intervento di Mazzini, ''alter
ego fedele e prodigo'' di Moggi, sarebbe finalizzato 'alla conservazione
del potere detenuto nel sistema dal gruppo, mostrando l'efficacia
degli atti posti in essere per il consolidamento e l'allargamento
della base del loro consenso che si inserisce nella lotta per la
conferma della massime cariche della Lega calcio e della Figc, con
il ricorso anche a colpi bassi come il dossier a danno di Diego
Della Valle, al fine di raggiungere ad ogni costo il risultato piu'
utile all'interesse associativo''. In una conversazione intercettata
nel novembre 2004 Luciano Moggi rassicura, inoltre, Innocenzo Mazzini
sulla posizione che assumera' il presidente del Cagliari, Massimo
Cellino, nella votazione in Lega. Secondo Moggi il numero uno della
societa' sarda sara' convinto a votare per Galliani da Silvio Berlusconi.
Il ruolo di Ghirelli e' considerato ''fondamentale nell'attivita'
di consolidamento e promozione della compagine, e in particolare
come il predetto si presti a strumento di condizionamento soggettivo
nei confronti di altri, per 'catechizzare' ed allargare l'insieme
aggregativo secondo i disegni strategici di Luciano Moggi''. Dalle
indagini, ''l'elemento principale che emerge e' appunto il grado
di controllo raggiunto nell'ambito del sistema istituzionale - da
parte di Moggi e di personaggi che traggono linfa dal legame con
lui - come Mazzini appunto - da cui deriva una forza d'influenza
che genera forme di condizionamento e assoggettamento, dalle quali
non e' possibile sottrarsi se si vuole operare nel settore''. Le
elezioni per i vertici di Figc e Lega, tra la fine del 2004 e l'inizio
del 2005, si sviluppano in un universo calcistico spaccato. ''I
contenuti ed i toni delle conversazioni intercettate tra Luciano
Moggi e Innocenzo Mazzini -si legge nell'informativa-, mettono in
evidenza l'asprezza della lotta tra i vari gruppi per la conquista
della presidenza della Lega calcio e di quella della Federazione.
L'apparentamento con le massime cariche delle istituzioni calcistico-sportive
costituisce una condizione vitale per Moggi e per il gruppo che
rappresenta, e' la condizione per la conservazione del potere nell'ambito
del palazzo, componente indispensabile per influenzare l'intero
settore''.
Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in
Germania c’è il marcio”
''Beckenbauer si preoccupi di quello che e' successo in casa sua
non molto tempo fa, prima di venire a fare previsioni funeste sull'Italia.
Perche' ognuno ha i propri guai''. A Marco Tardelli non e' andata
giu' l'uscita di 'Kaiser Franz', presidente del comitato organizzatore
del Mondiale, quel pronosticare che la nazionale di Marcello Lippi
''paghera' sul campo'' lo stress della bufera che sta scuotendo
il calcio tricolore. Tardelli allude allo scandalo che di recente
ha scosso il calcio tedesco, con partite ed arbitri venduti, seppur
nelle serie minori. ''E comunque potrebbe anche accadere il contrario
- auspica - perche' noi italiani nei momenti di difficolta' reagiamo
in modo diverso da quello che gli altri si aspettano''. Detto questo,
il campione del mondo '82 non si nasconde ''l' enorme peso'' psicologico
che gravera' sugli azzurri. ''Certamente non saremo accolti a braccia
aperte - afferma - e nessuno ci dara' una mano. Non ci sono dubbi
che saremo fischiati, con una credibilita' a livello zero. Un comportamento
che potra' fare molto male a giocatori che non c'entrano nulla.
Oltretutto abbiamo una squadra ricca di ragazzi che si affacciano
per la prima volta ad una manifestazione cosi' importante come il
Mondiale''. E rifiuta accostamenti con il silenzio stampa adottato
in Spagna: ''Paragonata alla gravita' di cio' che sta accadendo
oggi, quella fu una roba ridicola. Eravamo un gruppo di giocatori
esperti e sulle nostre spalle non c'era un fardello simile''. Le
difficolta' che gia' attendono la nazionale potrebbero divenire
insormontabili se il ct Lippi fosse ulteriormente investito dalle
inchieste in corso. E monta il partito di chi lo invita a farsi
da parte. Qual'e' l'opinione di Tardelli? ''Voglio pensare che se
lui va al Mondiale significa che e' sicuro della sua estraneita'
a tutto questo. Altrimenti sarebbe un dramma''. Intanto l'effetto
piu' evidente di 'Calciopoli' e' la fuga di giocatori e allenatori
dalla Gea, insieme al prendere le distanze da Luciano Moggi. Un
comportamento che Tardelli giudica ''disgustoso, si e' con una persona
nel bene e nel male e non si puo' ora far finta di non averne saputo
nulla''. Ma quanto sta emergendo per Tardelli ''e' peggio di Tangentopoli.
Agli italiani e' stata rubata una passione, un danno che sara' difficile
sanare. Quella era una storia di mazzette in un periodo in cui la
gente non si appassionava alla politica come adesso. Io spero che
i responsabili abbiano la dignita' di dire 'si', scusate, ho sbagliato'.
E poi sparire. Invece ho paura che si cerchi di riscrivere le regole
con gli stessi attori, mentre in questo momento il calcio ha bisogno
di volti nuovi''
Parte il ritiro degli azzurri. Rossi va a far
visita a Lippi con Petrucci
21/05 Da domani a Coverciano il via ufficiale a Germania 2006:
la truppa azzurra si ritrova nel Centro Tecnico per dare forma alla
spedizione mondiale piu' tramortita della storia del calcio italiano.
Infatti il ciak azzurro non arresta la bufera scatenata sul pallone
dalle intercettazioni telefoniche di arbitri, dirigenti, giocatori
legati al dg juventino Luciano Moggi e le inchieste delle varie
procure, Napoli e Roma in primis. Con i 23 azzurri e il ct, pero',
si ritroveranno domani anche i vertici del calcio e dello sport:
e' dedicato alla Nazionale, infatti, il primo atto formale del neo
commissario straordinario della Figc Guido Rossi che arrivera' a
Coverciano accompagnato dal presidente del Coni Gianni Petrucci.
Una visita che puo' essere letta come una forma di sostegno a Lippi
al quale d'altra parte, ma prima dei colloqui con i carabinieri,
lo stesso Petrucci aveva detto di voler 'far sentire il calore dello
sport italiano'. In settimana il lavoro del commissario proseguira'
martedi' con l'insediamento ufficiale a via Allegri. E subito l'ex
presidente della Consob iniziera' a mettere le mani sul calcio in
senso stretto: primi atti formali saranno la sostituzione dei vertici
dell'Ufficio Indagini, dopo le dimissioni di Pappa e quelle annunciate
per domani del suo vice Attardi. Mercoledi' incontro con il ministro
Melandri. Gli atti interni della 'nuova federcalcio' sono pero'
strettamente collegati alle vicende giudiziarie. La sfilata degli
indagati e dei testimoni proseguira' anche nei prossimi giorni e
i pm di Roma che stanno indagando sulla Gea da domani passeranno
a interrogare i giocatori nell'orbita della societa' di Alessandro
Moggi e Franco Zavaglia, con la quale collabora il figlio del ct
azzurro. Secondo quanto detto dai pm, insieme ai giocatori, passeranno
per la Procura romana anche molti altri protagonisti del calcio
italiano, vertici compresi.
I consumatori chiedono la rimozione di Lippi.
Andreotti “Lippi vada ai mondiali”
21/05 Per Adusbef e Federconsumatori, al commissario tecnico della
nazionale azzura, Marcello Lippi, dev'essere revocato al piu' presto
l'incarico, prima ancora che cominci la fase finale dei Mondiali
in Germania. "La pulizia nel mondo del calcio deve essere radicale
e non deve guardare in faccia a nessuno - scrivono in una nota congiunta
Elio Lannutti, dell'Adusbef, e Rosario Trefiletti, della Federconsumatori
-. A questo proposito, dato che riteniamo che la Figc abbia precise
responabilita' per la conduzione della squadra nazionale, oggi impegnata
in un mondiale e sotto gli occhi di tutti, la stessa si faccia carico
di avere un commissario tecnico al di sopra di ogni sospetto".
E' per questo che i rappresentanti dei consumatori chiedono l'allontanamento
dell'attuale commissario tecnico "viste le implicazioni dello
stesso con il protagonista di questo scandalo, Luciano Moggi, e
con l'associazione di gestione dei calciatori GEA". Inoltre
Adusbef e Fereconsumatori ritengono, "anche alla luce di tutto
quanto le associazioni hanno messo e metteranno in campo su questa
vicenda, a partire dai risarcimenti che devono essere fatti ai cittadini
e alla stessa etica di questo settore", un incontro urgente
con il commissario straordinario della Federcalcio Guido Rossi.
Il dibattito da sportivo e giuridico, sembra essere diventato addirittura
politico: Marcello Lippi puo' andare o no al mondiale sulla panchina
azzurra? Per il senatore a vita Giulio Andreotti non c'e' dubbio
''Lippi deve andare in Germania. Stiamo assistendo a una demonizzazione
ingiusta. Noi siamo un paese di garanzie civili e per ora e' stata
data solo pubblicita' ad intercettazioni telefoniche, un sistema
barbaro che pensavamo fosse caratteristica del fascismo''
Intercettazioni: De Santis “Devo andare
a fare tirocinio ai carabinieri”
Anche un non meglio precisato tirocinio presso i Carabinieri di
Roma tra le attivita' collaterali dell'arbitro Massimo De Santis,
al centro dello scandalo del calcio. E' quanto risulta da un'intercettazione
del 14 novembre dello scorso anno nel rapporto che i carabinieri
hanno consegnato alla procura di Napoli. In una telefonata intercettata
con Manfredi Martino, collaboratore dei due designatori arbitrali
Bergamo e Pairetto, De Santis dice: ''Devo anna' a fa' il tirocinio
ai carabinieri a piazza San Lorenzo in Lucina''. Nella telefonata
De Santis chiama Martino per discutere della partita Lecce-Juventus,
da lui arbitrata lo stesso giorno, e in particolare di due fuorigioco
non visti dall'assistente Enrico Ceniccola, che secondo i carabinieri
faceva parte della ''combriccola''. A fine telefonata De Santis
informa il collaboratore dei designatori dell'esito favorevole del
giudizio espresso dall'osservatore dell incontro, Pasquale D'Addado.
I due si mettono d'accordo sul voto favorevole (8 e 60) da dare
all'assistente della sezione di Bologna: ''E' un trionfo...''. Questo
il testo integrale della telefonata:
De Santis: ''E insomma va, comunque tutto a posto, Pasquale e' un
trionfo, che vuoi de piu'?''
Martino: ''Diglieeeee, magari diglielo io non e' che ce sento poco...
De Santis: ''A chi?''
Martino: ''A Pasquale, de non sfondallo ai rigo e'e'e'''
De Santis: ''Gli ho detto di sfondarlo? Gli ho detto....''.
Martino: ''Noo! De non sfondarlo''
De Santis: ''Gli ho detto otto e sessanta (8 e 60)....inc... che
ha pattuito''.
Martino: ''E!''
De Santis: ''Ok, vabbe' va, o te chiamo domani mattina domani mattina
esco alle sette da casa io''
Martino: Ride
De Santis: ''Che devo anna' dai carabinieri, capito?
Martino: ''A che fa?''
De Santis: ''E devo anna' a fa' il tirocinio ai carabinieri a piazza
San Lorenzo in Lucina''.
Martino: ''Madonna in pieno centro e come ci arrivi?''
De Santis: ''Che palle, che coglioni, devo arriva a Regina Coeli
e poi da Regina Coeli a mettere li'. Ok''.
Martino: ''Vabbe' va ti chiamo''.
De Santis: ''Si' ci sentiamo domani mattina''.
Martino: ''Ciao ciao''.
De Santis: ''Ciao''.
De Santis si preparava al futuro
Per assicurarsi ''un futuro tranquillo'' ed aumentare ''esponenzialmente''
il suo potere, Massimo De Santis preparava la sua successione a
Pierluigi Collina nel ruolo di arbitro italiano piu' rappresentativo.
Lo spiegano i carabinieri nel rapporto consegnato alla procura di
Napoli in cui si parla dell'arbitro di Tivoli e della sua ''combriccola''.
Le indagini dei carabinieri hanno permesso di individuare in De
Santis, si legge nel rapporto, ''un leader che ha catalizzato intorno
a se' molti addetti ai lavori riuscendo a creare un vero e proprio
'centro di potere' non solo all' interno del gruppo capitolino,
ma nell' ambito della Can di A e B, Can C e della Can di D''. In
particolare, si osserva, le Can di C e D, risultano essere una risorsa
strategica per l' arbitro di Tivoli, poiche' ''proprio le serie
minori costituiscono la linfa vitale per l' esistenza del gruppo
che De Santis e' riuscito ad aggregare ed infatti, lo stesso proprio
in queste ultime, ricerca i nuovi affiliati, in modo tale da contare
sempre su un congruo numero di arbitri a lui collegati, opportunamente
allevati sin dai livelli inferiori''. Facevano parte della ''combriccola''
di De Santis, secondo il rapporto, arbitri ed assistenti come Luca
Palanca, Enrico Ceniccola, Marco Alessandroni, Paolo Ricci, Maurizio
Ciampi, Sergio De Santis e Manfredi Martino, collaboratore dei designatori
Bergamo e Pairetto. L' influenza di De Santis all' interno del sistema
arbitrale, proseguono i carabinieri, si concretizza ''proprio nell'
opera di affiliazione, che si estrinseca principalmente nell' esercitare
pressioni sugli osservatori degli incontri per far lievitare il
voto della prestazione agli arbitri a lui collegati, al fine di
farli progredire agevolmente nelle graduatorie dell' Aia, fino a
giungere ai primi posti''. Cosi', De Santis ''ottiene per gli arbitri
delle serie minori la promozione nelle serie maggiori e per quelli
gia' facenti parte di quest' ultima, la promozione nella fascia
A, che consente loro di arbitrare gli incontri piu' significativi
ed entrare nel giro degli arbitri internazionali con tutti i profitti
derivanti sia in termini di visibilita' che in termini di guadagni''.
Nel rapporto si cita in proposito il testo di una telefonata del
20 novembre 2005 tra De Sanctis e Manfredi Martino.
DE SANTIS: Pronto?
MARTINO: Eccomi!
DE SANTIS: Allora?
MARTINO: Ti sei accorto che m' avete chiamato.
DE SANTIS: E me so accorto...ao senti, ho parlato co Pasquale gli
da 8 e 40.
MARTINO: No!
DE SANTIS: E gliel' ha detto Paolo de daglie 8 e 40...gliel' ha
detto sia Paolo che Gigi.
MARTINO: Ho capito.
Mazzini contestato per strada nella sua Firenze
21/05 Ha lasciato in tutta fretta Firenze, dove da una settimana
viveva barricato nella villetta nella zona nord del capoluogo toscano,
controllata a vista da una gazzella dei carabinieri, dopo l'episodio
di cui e' stato vittima venerdi' sera. Innocenzo Mazzini, il medico
fiorentino, ex vice > presidente della Figc, al centro dell'inchiesta
delle intercettazioni della Procura di Napoli, che nelle ultime
settimane ha sconvolto il mondo del calcio nazionale, dopo essere
stato riconosciuto per strada e' stato offeso e contestato da un
gruppetto di tifosi della Fiorentina. E' avvenuto in pieno centro
di Firenze, a due passi dal Duomo: Mazzini, sceso di macchina per
recarsi a cena nell'abitazione della figlia, in compagnia della
moglie, e' stato notato da un gruppetto di persone, quattro o cinque,
che lo hanno offeso a piu' riprese. L'episodio si e' subito esaurito,
con l'entrata di Mazzini nell'attiguo portone della casa. Le offese
ricevute, gli hanno pero' fatto capire che aria tira in citta' e
su suggerimento del suo avvocato di fiducia, Marco Rocchi, Mazzini
ha poi lasciato ieri mattina Firenze e si e' rifugiato in campagna,
a meditare sugli ultimi eventi.
Gli eventi di oggi
Una domenica ricca di avvenimenti nonostante ancora non sono iniziati
interrogatori e appuntamenti importanti. Ecco gli sviluppi della
giornata:
11.58: "Le intercettazioni non evidenziano match truccati.
Cosi' non si retrocede". A parlare non e' uno qualunque, ma
Corrado De Biase, il capo dell'ufficio indagini del calcioscommesse
anni '80, ossia l'inquisitore che mando' il Milan in serie B. "Mandare
i rossoneri in B, che l'anno prima avevano vinto lo scudetto, fu
uno shock rilevante per tutti - dice in una intervista a Tuttosport
- Ma davanti a un illecito sportivo la strada era obbligata. La
situazione attuale e' diversa: Moggi cercava di avere determinati
arbitri perche' gli stessi erano corrotti o magari perche' erano
notoriamente casalinghi, piuttosto che inclini a favorire una squadra
in trasferta?".
12.08: "Vidi Moggi salire e scendere scale nella zona degli
spogliatoi: non so dove fosse andato, non so se entro' nello spogliatoio
di Paparesta: ho pensato che non fosse cosi' assurdo che Moggi facesse
una cosa del genere". Il portoghese dell'Inter Luis Figo torna
sulla vicenda che lo riguardo' direttamente, ovvero quando dopo
Inter-Juve del 12 febbraio accuso' Moggi di essere entrato nello
spogliatoio dell'arbitro.
14.04: "Non e' il sorteggio a rendere onesti gli arbitri".
E' quanto sostiene in una intervista al Giornale di Sicilia il siciliano
Salvatore Lombardo, direttore di gara dal '65 al '90, poi presidente
dell'Associazione Italiana Arbitri e oggi vicepresidente della lega
di serie C. "Bisogna non fare di tutta l'erba un fascio - dice
Lombardo - tra i dirigenti federali e gli arbitri ci sono tantissime
persone corrette e perbene che in questi giorni soffrono per quello
che e' stato fatto alcalcio. Sono stato sempre contrario alle designazioni
tramite sorteggio, perche' o si ha fiducia nella componente arbitrale
o non se ne ha. Il sistema migliore e' la designazione diretta come
adesso, da una persona che ha nome e cognome, non con le griglie
o le palline che poi tramite i trucchetti venivano estratte secondo
convenienza".
15.23: Innocenzo Mazzini, ex vicepresidente della Federcalcio, ha
lasciato in tutta fretta Firenze, dove da una settimana viveva barricato
nella villetta nella zona nord del capoluogo toscano, controllata
a vista da una gazzella dei carabinieri, dopo l'episodio di cui
e' stato vittima venerdi' sera. Mazzini e' al centro dell'inchiesta
delle intercettazioni della Procura di Napoli, che nelle ultime
settimane ha sconvolto il mondo del calcio nazionale, dopo essere
stato riconosciuto per strada e' stato offeso e contestato da un
gruppetto di tifosi della Fiorentina. E' avvenuto in pieno centro
di Firenze, a due passi dal Duomo.
15.57: "E' giusto che le intercettazioni ci siano come strumento
d'indagine, ma occorrono delle regole a tutela della privacy e della
dignita' dei cittadini". Lo ha detto il leader dei Ds Piero
Fassino. "Le intercettazioni telefoniche sono uno strumento
efficace che ha permesso alla magistratura di ottenere successi
importanti - ha proseguito - ma non diventino strumento di denigrazione".
16.04: Il neo Guardasigilli Clemente Mastella ha fatto conoscere
il proprio orientamento circa l'uso delle intercettazioni telefoniche
in riferimento allo scandalo del calcio, pur non entrando nel dettaglio
di quella che sara' la propria iniziativa. "Ho visto che il
presidente Marini ha posto la questione alla giunta al Senato. Credo
che nei prossimi giorni ci sara' un mia iniziativa" ha detto
il Ministro della Giustizia, in merito alle intercettazioni "i
cui contenuti spesso finiscono sui giornali prima che gli interessati
ricevano gli avvisi di garanzia".
16.37: "Questa volta nessuno puo' tirarsi indietro, esserci
vale piu' di mille finali di Coppa Campioni, saremo noi a giocare
da titolari in quella che, dopo quasi 110 anni di storia, e' la
partita fondamentale: la partita per vivere". Inizia cosi'
il comunicato stampa del direttivo dei "Drughi", gruppo
storico della tifoseria juventina. I Drughi hanno deciso di scendere
in campo per difendere la loro fede e per "dare un segnale
importante a tutta quella marmaglia di giornalisti e lecchini, mezze
figure e schiavi da sempre che stanno alzando la testa come fanno
i vigliacchi quando i forti sono in difficolta'".
In programma una settimana intensa
Seconda giornata "soft" per la calciopoli italiana dopo
l'ennesima settimana thrilling. Come avvenuto ieri, i magistrati
che stanno indagando sul caos nostrano hanno continuato a studiare
il materiale in loro possesso prima della nuova tornata di interrogatori
che partira' domani. Oggi, intanto, ha fatto sentire la sua voce
il neo ministro della Giustizia, Clemente Mastella, che ha deciso
di intervenire sulle intercettazioni, "i cui contenuti spesso
finiscono sui giornali prima che gli interessati ricevano gli avvisi
di garanzia". Posizione condivisa anche dal leader Ds Fassino,
secondo il quale "e' giusto che le intercettazioni ci siano
come strumento d'indagine, ma occorrono delle regole a tutela della
privacy e della dignita' dei cittadini". Non e' un caso, infatti,
che il Siena, in occasione della presentazione di Beretta, abbia
annunciato la presentazione una denuncia sulla fuga di notizie relativa
all'inchiesta Gea che vedrebbero coinvolto il presidente De Luca.
E a pagare il prezzo della pubblicazione delle intercettazioni e'
stato anche Innocenzo Mazzini, che in pieno centro a Firenze, a
due passi dal Duomo, e' stato notato da un gruppetto di tifosi della
Fiorentina che lo hanno offeso a piu' riprese. Si conclude cosi'
una sette giorni di fuoco cominciata con l'interrogatorio di Luciano
Moggi, primo atto di una settimana che ha visto sfilare davanti
ai giudici anche Mancini, Ancelotti, Galliani e soprattutto il ct
Lippi. Atmosfera calda anche in casa Juve, dopo che i pm di Torino
hanno disposto la perquisizione della sede della societa' bianconera
e degli appartamenti di Cannavaro e Ibrahimovic. Il CdA, intanto,
ha nominato Sant'Albano nuovo amministratore delegato e nell'inchiesta
sul "sistema Moggi" spuntano i nomi di presidenti, dirigenti
e allenatori che sarebbero controllati dalla Gea. In Figc si dimette
il capo dell'Ufficio indagini Pappa, mentre Rossi nomina i tre vicecommissari.
LUNEDI' 15 MAGGIO Arriva l'atteso interrogatorio di Luciano Moggi.
L'ormai ex dg bianconero viene sentito a Roma, per oltre sei ore,
dai pm di Napoli Beatrice e Narducci. Secondo indiscrezioni gli
sarebbero state fatte ascoltare alcune delle intercettazioni e avrebbe
detto ai magistrati: "ho agito cosi' per non essere io la vittima
dei poteri forti. Non esiste nessuna cupola". Sempre nella
capitale i pm Palamera e Palaia hanno ascoltato, come persona informata
sui fatti, il difensore della Juventus Chiellini, per spiegare come
e' arrivato ad affidare la sua procura alla Gea. Con lui e' stato
ascoltato anche Stefano Antonelli, procuratore sportivo in passato
rappresentante di numerosi calciatori poi passati alla Gea. Fronte
caldo anche a Udine dove i magistrati hanno ascoltato il centrocampista
Pinzi nell'ambito dell'inchiesta sulle scommesse effettuate dai
giocatori dell'Udinese. La sua abitazione, assieme a quella del
portiere De Sanctis, anche lui sentito ma come persona informata
sui fatti, viene perquisita dalla Guardia di Finanza. Lippi annuncia
la convocazione di Buffon.
MARTEDI' 16 MAGGIO Giornata intensa di audizioni. A Roma, in relazione
all'acquisizione dei diritti tv, viene sentita Rosella Sensi mentre
i pm di Napoli Narducci e Beatrice sentono, come persone informate
sui fatti, i tecnici Ancelotti e Mancini, l'ad rossonero Galliani
e l'ex arbitro Collina. "E' andato tutto bene - ha dichiarato
il presidente della Lega al termine dell'audizione - ho risposto
alle domande sul sistema calcio. Dimissioni? Non ci ho mai pensato.
Il presidente della Lega non e' indagato". Spuntano, intanto,
anche i nomi di due ex ministri come Pisanu e Siniscalco, anche
loro finiti nelle intercettazioni per alcune telefonate fatte e
ricevute da Moggi, con il quale erano in ottimi rapporti. Altra
novita' saliente arriva dall'inchiesta sulle scommesse clandestine
di Udine, che investe anche il portiere del Milan Kalac.
MERCOLEDI' 17 MAGGIO Vertice a Napoli tra i magistrati delle tre
Procure (Napoli, appunto, Roma e Torino) che si stanno occupando
di calciopoli per spartirsi le competenze. La procura partenopea
continuera' a investigare sul "sistema Moggi", quella
romana si occupera' del filone Gea World mentre i pm piemontesi
sembrano intenzionati a riaprire le indagini sul falso in bilancio
che riguarda la Juventus. A Brescia, intanto, viene sentito Gino
Corioni come persona informata sui fatti ("abbiamo parlato
di tutto e delle minacce che ho subito da un tifoso juventino, finalizzate
a far chiudere Plus Media Trading", ha raccontato il presidente
delle Rondinelle) mentre Luca Cordero di Montezemolo si pronuncia
per la prima volta sulla vicenda: "qui non c'e' bisogno soltanto
che ci siano delle regole, ma che vengano rispettate. L'intervento
della magistratura e' stato provvidenziale", e' il commento
del presidente di Fiat e Confindustria. Si fa strada, intanto, la
possibilita' che l'Italia consegni la lista delle squadre per le
coppe europee dopo il 5 giugno.
GIOVEDI' 18 MAGGIO I pm di Torino mandano gli uomini del nucleo
provinciale della Polizia Tributaria della Guardia di Finanza a
perquisire la sede della Juve, ma anche gli appartamenti di Moggi
e dei giocatori Fabio Cannavaro e Zlatan Ibrahimovic. Moggi e Giraudo,
infatti, devono rispondere di una "cosmesi" di bilancio
in relazione al periodo 2000-2005. I magistrati piemontesi ritengono
che i dirigenti juventini avrebbero falsificato le plusvalenze derivanti
dalla compravendita di alcuni giocatori, fornendo una situazione
patrimoniale ed economica differente da quella reale. A Napoli,
intanto, il procuratore capo Giandomenico Lepore riceve il neocommissario
della Figc Guido Rossi, che in serata nomina i tre vicecommissari
che lo affiancheranno nel suo lavoro. Si tratta di Paolo Nicoletti
per il coordinamemnto generale, Settembrino Nebbioso per il settore
norme e regolamenti e l'ex giocatore Demetrio Albertini per l'attivita'
sportiva.
VENERDI' 19 MAGGIO Il ct della Nazionale Marcello Lippi viene ascoltato
a Roma come persona informata sui fatti dai pm Palamara e Palaia
nell'ambito dell'inchiesta sulla Gea World. L'interrogatorio dura
quasi tre ore e mezza. "Da questo momento penso solo esclusivamente
alla Nazionale, sono stato ascoltato come testimone e ho risposto
alle domande che mi hanno fatto i magistrati", dichiara in
una nota il ct. Nuove indiscrezioni, intanto, parlano anche di presidenti
e dirigenti controllati dalla Gea. Si parla del presidente del Siena
De Luca, di quello del Livorno Spinelli, del numero uno della Reggina
Foti ma anche del ds giallorosso Prade' e di quello viola Lucchesi.
Giornata convulsa anche a Napoli. La procura partenopea, che nel
frattempo ha trasmesso a quella romana gli atti relativi alle indagini
effettuate per conto proprio sulla Gea, sente Zdenek Zeman e Aniello
Aliberti. In casa Juventus si tiene il consiglio d'amministrazione
che nomina Carlo Sant'Albano nuovo amministratore delegato mentre
il capo dell'Ufficio Indagini della Figc Italo Pappa, stanco degli
attacchi, rassegna le dimissioni dal proprio incarico.
SABATO 20 MAGGIO Giornata caratterizzata dalla riflessione e dalle
smentite. La procura piu' attiva e' quella di Napoli, dove i pm
Beatrice e Narducci interrogano il dg dell'Udinese Pietro Leonardi
e l'amministratore delegato della Cisco Roma, Giuseppe Cionci, nell'ambito
dell'indagine sull'elezione di Franco Carrato alla presidenza della
Figc. Nella capitale Palamara e Palaia si dedicano allo studio degli
atti trasmessi dai colleghi di Napoli sulla Gea World, rispetto
alla quale sono in corso accertamenti patrimoniali. Ma a partire
da lunedi' ricominceranno gli interrogatori e gia' nel pomeriggio
i magistrati cominciano a fare le prime convocazioni. Dopo la pubblicazione
dei nomi di presidenti, dirigenti e allenatori che sarebbero "manipolati"
dalla Gea, non sono mancati i "precisiamo", come quelli
di Mancini, Papadopulo, Lucchesi, Perotti, Gregucci, De Luca e Corradi.
Dall'estero arrivano le "bacchettate" prima di Blatter,
che paragona l'Italia a un paese del terzo mondo, e poi di Beckenbauer,
secondo il quale che quanto successo danneggera' la Nazionale ai
Mondiali.
Lombardo: “Non è il sorteggio a rendere
onesti gli arbitri”
"Non e' il sorteggio a rendere onesti gli arbitri". E'
quanto sostiene in una intervista al Giornale di Sicilia il siciliano
Salvatore Lombardo, direttore di gara dal '65 al '90, poi presidente
dell'Associazione Italiana Arbitri e oggi vicepresidente della lega
di serie C. "Bisogna non fare di tutta l'erba un fascio - dice
Lombardo - tra i dirigenti federali e gli arbitri ci sono tantissime
persone corrette e perbene che in questi giorni soffrono per quello
che e' stato fatto al calcio. Sono stato sempre contrario alle designazioni
tramite sorteggio, perche' o si ha fiducia nella componente arbitrale
o non se ne ha.Il sistema migliore e' la designazione diretta come
adesso, da una persona che ha nome e cognome, non con le griglie
o le palline che poi tramite i trucchetti venivano estratte secondo
convenienza". Poi allargando il discorso allo scandalo Lombardo
dice: Si parlava di suddistanza psicologica degli arbitri e invece
era una sudditanza non certo psisologica. Dalle indagini viene fuori
una realta' che non credo fosse a conoscenza da parte di chi non
stava dentro a quel sistema. Abete? Per come lo conosco, per quello
che ho avuto modo di vedere in questi anni, ci potra' rappresentare
al meglio al mondiale". Tornando agli arbitri Lombardo e' pronto
a scommettere sulla loro onesta': "Dalla serie A ai campionati
dilettantistici ci sono 33 mila arbitri che scendono in campo ottenendo
in compenso quasi tutti solo un rimborso spese, che a volte arriva
pure tardi. Io sono sempre stato convinto che un arbitro e' bravo
perche' e' profesionale non se e' profesionista. gli arbitri devono
essere autonomi dalle leghe. Ora c'e' chi vuole una federazione
arbitri autonoma: bisognera' capire se Uefa o Fifa lo permetteranno.
La nomina di un esterno come Rossi a Commissario Figc? E' condivisibile.
So che e' una persona valida e capace. Rossi ha a disposizione norme
gia' esistenti e potra chiederne di nuove. Con un obiettivo: provvedere
subito a punire chi ha sbagliato e dare fiducia alla stragrande
maggioranza di persone perbene che ci sono nel mondo del calcio"
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