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Sport
Il calcio nel caos

 

Chiuso il primo filone di indagini

13/06 Due relazioni e due processi sportivi distinti. E' quanto emerge al termine della giornata in cui l'Ufficio indagini della Federcalcio ha preso atto della chiusura dell'inchiesta della Procura di Napoli, con l'iscrizione nel registro degli indagati anche del presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone. Gli inquirenti federali hanno ricevuto soltanto stamani le ultime carte dalla Procura partenopea e avrebbero appreso quindi le ultime novità soltanto dalla lettura dei giornali. Il malumore che serpeggiava in mattinata tra gli uomini del pool della Figc è stato però sedato in fretta da Borrelli, che ha definito "infondate" le voci di lamentele con i colleghi di Napoli. La Sampdoria, stando ai pm partenopei, sarebbe una delle società amiche dell'organizzazione legata a Luciano Moggi e ne avrebbe approfittato nella gara contro la Fiorentina del 5 febbraio 2005. I doriani vinsero 3-0, ma trassero vantaggio dalle rapide espulsioni di Bojinov e Delli Carri. A fine partita, Della Valle si infuriò invano con l'arbitro Dondarini. Proprio la designazione del fischietto di Bologna sarebbe stata concessa da Pier Luigi Pairetto per agevolare la squadra di Garrone. A rafforzare l'accusa, nata da un'intercettazione di una telefonata tra Innocenzo Mazzini e Paolo Bergamo, c'è anche la testimonianza del segretario della Can, Manfredi Martino. La posizione dei blucerchiati, così come quella delle altre società non coinvolte nelle scadenze Uefa, sarà esaminata però soltanto la prossima settimana, quando gli inquirenti federali inizieranno a lavorare al secondo processo sportivo. Il capitolo riguardante Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio finirà sul tavolo del procuratore federale Stefano Palazzi a fine settimana, o al più tardi lunedì. Domani mattina Borrelli partirà per Milano, da dove coordinerà la stesura della relazione con i suoi più stretti collaboratori. La prossima settimana scatteranno i deferimenti, ed entro fine mese si aprirà il processo di primo grado davanti alla Commissione d'appello federale. Ma è proprio alla Caf che si sta giocando un'altra partita fondamentale. Già domani, i vertici dovrebbero saltare. Il primo presidente Cesare Martellino, infatti, è indagato a Napoli per abuso d'ufficio. Avrebbe, secondo i pm, favorito la Juventus in una decisione sulla tesserabilità di due giovani extracomunitari. Giovedì, in occasione della Giunta del Coni, il commissario straordinario Guido Rossi incontrerà Gianni Petrucci e nominerà il suo successore. Per stemperare la tensione, a fine giornata, Borrelli ha commentato con un sorriso il vittorioso esordio dell'Italia ai Mondiali. "Mi hanno divertito - ha detto - il successo rappresenta un fatto importante, che documenta una ripresa morale e di entusiasmo". L'ex capo di Mani pulite ha poi aggiunto di non voler "deludere le aspettative" riposte in lui, ma ha anche avvertito: "Non sarà una battaglia facile, quando ci sono tanti interessi economici c'è il rischio di distorsioni e di sovrapposizione di egoismi".

Il Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si difende. Processo doppio.

L'ufficio indagini e' al primo giro di boa, il processo sportivo, per non lasciar fuori nessuno, sara' doppio, ma la corsa contro il tempo inciampa nell'ostacolo Caf. L'iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Napoli di Cesare Martellino, presidente della commissione d'appello federale, quella che tra una ventina di giorni sara' chiamata a emettere i primi verdetti su Juve, Milan, Lazio e Fiorentina, complica non poco le cose: una grana che adesso finisce dritta sul tavolo di Guido Rossi. Il commissario straordinario della Figc, dopo aver esultato ad Hannover per la bella vittoria all'esordio mondiale degli azzurri, e' tornato questa mattina a Milano: ma domani e fino a giovedi' sara' a Roma, via Allegri anche per arginare l'ennesimo problema che incontra lungo la strada. Martellino, finito tra gli indagati per una sentenza sulla Juventus e anche per la retrocessione del Genoa in serie C (ma si tratta di un filone di inchiesta diverso da quello che conta 37 indagati per frode sportiva e 13 anche per associazione a delinquere tra cui Luciano Moggi, gli ex designatori, Massimo De Santis) si difende con le unghie: ''Mi meraviglio dei colleghi di Napoli, parlare di sentenza pilotata. Ci vuole una faccia...'' dice amareggiato. Il fatto pero' c'e' e a venti giorni dal via del maxi processo legato a 'calciopoli' una Caf delegittimata e' un'altra tegola che cade lungo il cammino gia' pieno di reticenze e in cui il muro dell'omerta' eretto dagli accusati non ha facilitato il lavoro degli inquirenti. Martellino pero' non sembra intenzionato a fare un passo indietro, una mossa che in qualche modo aiuterebbe il compito di Rossi. Il commissario aspetta anche il responso del Csm: domani il plenum decide ancora si toghe e sport dopo la prima bocciatura arrivata nei giorni scorsi. Certo Rossi non puo' accettare di consegnare il processo che deve restituire credibilita' al calcio a un giudice finito nell'inchiesta. Il commissario dovra' lavorare subito a un possibile sostituto: potra' optare per una soluzione interna, scegliendo due degli attuali vice come Ettore Torri o Sergio Artico. Ma puo' anche affidare la Caf a un terzo, un avvocato, insomma un esperto che pero' non abbia incarichi in magistratura perche' il Csm di fatto ha gia' detto no. Con la Caf nel limbo continua pero' a passi veloci il lavoro istruttorio: chiusi gli interrogatori dei big, il pool di Borrelli (la vice Maria Jose' Falcicchia e' ripartita oggi per Milano e tornera' per la seconda trance di audizioni) sta lavorando alla relazione che verra' consegnata al procuratore Stefano Palazzi al piu' tardi lunedi'. Prima pero' verra' ascoltato anche Garrone, il presidente della Samp finito tra gli indagati di Napoli. Ma quando Palazzi lavorera' ai deferimenti, l'ufficio di Borrelli riprendera' gli interrogatori per la seconda parte dell'inchiesta, quella che riguarda i club 'minori', tra cui Reggina, Messina, Siena e alcune squadre di C come Empoli e Arezzo. E saranno due i processi, il primo al via intorno al 26 giugno, quello che deve intervenire sui club in corsa per l'Europa. I tempi pero' rischiano di spalmarsi troppo, con qualche punto interrogativo in piu' sul regolare inizio dei campionati. Del resto Rossi lo aveva detto: ''Non mi aspettavo una situazione cosi' grave''. Anche Borrelli ha ammesso che ''non sara' una battaglia facile, anche perche' quando ci sono in gioco interessi economici c'e' il rischio di distorsioni, di sovrapposizioni e di egoismi personali o di gruppo a scapito delle regole del gioco''. A fare da collante pero' c'e' la nazionale, che ha ''divertito'' anche il tutt'altro che calciofilo ex capo di Mani Pulite. Tanto lavoro ancora per lui, che adesso sente il peso della responsabilita'. ''Mi auguro di non deludere le aspettative della gente, e' una delle cose che mi sta piu' a cuore''. tante difficolta', adesso anche quella della Caf: a questo dovra' pensarci Rossi, per tamponare l'ennesimo guaio di quella che sembra sempre piu' una corsa a ostacoli.

Si allarga l’inchiesta del CSM. Mercoledì le decisioni del plenum

Si allarga l'inchiesta del Csm sulle toghe finite o chiamate in causa dalle intercettazioni disposte dalla procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sullo scandalo del calcio. Da oggi finisce nel fascicolo, che per ora riguardava il giudice di Massa Carrara e componente della Commissione Vertenze economiche della Figc Cosimo Ferri, il procuratore aggiunto a Torino e giudice sportivo alla Figc Maurizio Laudi e il sostituto procuratore del capoluogo piemontese Antonio Rinaudo, anche Cesare Martellino, rappresentante italiano a Eurojust e presidente della Caf. L'attenzione del Csm su Martellino e' conseguente al suo coinvolgimento nell'inchiesta di Napoli come indagato per abuso d'ufficio. Della sua posizione, che potrebbe costargli l'apertura della procedura di trasferimento d'ufficio da parte del Csm, ha parlato oggi alla Prima Commissione, che ha in mano il fascicolo sulle toghe, il procuratore aggiunto di Napoli Franco Roberti, che ha fornito chiarimenti anche sugli altri magistrati interessati dalle intercettazioni ma che non sono indagati. E ha lasciato ai consiglieri le cento pagine con cui i magistrati napoletani hanno chiuso la prima parte della loro indagine per 37 indagati. Carte in cui si parla anche dei magistrati e su cui i sei componenti della Prima Commissione faranno il punto giovedi' prossimo. L'accusa di abuso d'ufficio per Martellino, che e' tutt'ora sotto indagine, e' legata alla sentenza con cui la Caf su ricorso della Juventus il 13 dicembre del 2004 annullo' la decisione con la quale la Commissione tesseramenti aveva dichiarato valido il tesseramento del calciatore russo Ilias Zeytulaev con la squadra bianconera solo per un triennio e non per un quinquennio, come invece sosteneva la Juve; sentenza che - sottolineano i magistrati napoletani nell'atto di conclusione delle indagini - e' ''intervenuta all'esito di un'attivita' da Luciano Moggi e anche da Giraudo, che chiedevano pesantemente a Ghirelli, (definito come persona 'totalmente in mano nostra') di intervenire sul presidente Martellino per condizionare la decisione della Caf in senso favorevole alla societa' juventina''. Nel documento dei magistrati si fa riferimento anche alle dichiarazioni del presidente del Genoa Enrico Preziosi sul ''condizionamento operato dai vertici della Caf nella trattazione del procedimento relativo all'illecito sportivo'' della partita Genoa-Venezia del campionato di serie B 2004/2005 e ai ''contatti registrati sull'utenza di Ghirelli tra quest'ultimo e il dott. Martellino relativamente alla trattazione da parte della Caf di un reclamo della Lerici calcio e del Crotone Calcio''. L'attenzione del Csm e' puntata anche su Ferri, chiamato in causa da alcune intercettazioni con Claudio Lotito, presidente della Lazio, e Innocenzo Mazzini, vice presidente della Figc e tra i due suoi interlocutori. Nell'atto di chiusura dell'indagine napoletana vengono riportate anche diverse dichiarazioni rese dal giudice di Massa Carrara ai magistrati di Napoli come persona informata dei fatti. Ferri parla innanzitutto della telefonata fatta a Mazzini a poche ore dal termine della partita Chievo-Lazio in cui lo ringrazia a nome di Lotito e fa mettere agli atti: ''sicuramente avevo avuto un colloquio telefonico con Lotito il quale finita la partita mi aveva detto che era stato trattato bene da Mazzini senza far riferimenti espliciti, e facendo capire che si riferiva all'arbitraggio di Rocchi. E' per questa ragione che io chiamo subito Mazzini e lo ringrazio a nome di Lotito, dicendo pure che 'e' un grande'''. Ma il magistrato parla anche di un'altra conversazione nella quale lui stesso chiama Mazzini e poi passa il telefono a Lotito. Una telefonata in cui il presidente della Lazio informa il vice presidente della Figc di aver ricevuto da Diego Della Valle ''una proposta da bandito'' per la partita Lazio-Fiorentina da disputarsi a distanza di qualche settimana: ''Lotito mi racconto' - ha fatto mettere in questo caso a verbale il magistrato- che aveva ricevuto una proposta da parte di Della Valle il quale ultimo aveva offerto a Lotito di vendergli la partita che un po' di tempo dopo la Fiorentina avrebbe disputato con la Lazio''. Per i pm di Torino Laudi e Rinaudo agli atti dei magistrati di Napoli ci sono invece le dichiarazioni della segretaria della Juve Rosa Guillame che parla della consegna ai due magistrati ed anche all'ex procuratore di Pinerolo Francesco Marabotto (ormai uscito dall'inchiesta del Csm a seguito del suo trasferimento a Genova) ''di biglietti o gadget''. Di Laudi e Marabotto parla anche Armando Carbone finito in carcere nell 1986 per l'inchiesta sul totonero, che in riferimento a quella indagine li definisce ''strumenti di Moggi'' e ''persone con le quali Moggi ha continuato a intrattenere rapporti stretti sino ad oggi''. In particolare Carbone racconta di non aver mai potuto far verbalizzare da Marabotto, che si occupava dell'inchiesta, dichiarazioni concernenti il Torino e la Juve e ''che analoga condotta fu assunta dal dottor Laudi'' . Gli dissi, racconta Carbone riferendosi al procuratore aggiunto di Torino nella sua veste di giudice della Figc, ''che se dovevo parlare, non avrei dovuto tralasciare nessuna vicenda e nessuna squadra e quindi raccontare anche i fatti della Juventus. Per tutta risposta Laudi mi disse che della Juventus non si doveva parlare''. Domani intanto il plenum del Csm si pronuncera' sugli incarichi sportivi ai magistrati. Sul tavolo c'e' la richiesta della Quarta Commissione di vietarli e una duplice proposta su quelli in corso: la maggioranza chiede che abbiano termine alla loro scadenza naturale e comunque entro il primo gennaio 2007; la minoranza, rappresentata da Magistratura democratica vuole la revoca per tutti gli incarichi presso la Figc a partire dal 20 giugno prossimo.

Borrelli esclude audizioni

La quiete prima della tempesta. Ieri si sono conclusi gli interrogatori dell'ufficio indagini della Figc e Francesco Saverio Borrelli si e' messo al lavoro sulla relazione che dovra' consegnare, presumibilmente entro questa settimana, al procuratore federale. L'ex procuratore generale di Milano esclude, almeno per il momento, nuove audizioni e questo nonostante le ultime novita' emerse ieri, prima fra tutte l'iscrizione nel registro degli indagati della procura di Napoli del presidente della Sampdoria Riccardo Garrone. Il numero uno blucerchiato non ha ancora detto la sua su questa notizia, ma per lui ha parlato il legale Andrea Campanile. "Aspettiamo di vedere le carte, quello che sappiamo lo abbiamo appreso dai giornali", sono state le sue parole. Nel mirino dei pm Beatrice e Narducci ci sarebbe un Sampdoria-Fiorentina del febbraio 2005, dove Dondarini avrebbe dato una mano ai padroni di casa per "fare contenti" Garrone e Pairetto. E mentre Diego Della Valle continua ad ostentare tranquillita', la procura di Napoli e' sempre piu' vicina alla chiusura dell'inchiesta. La tesi dei pm partenopei e' quella di un'associazione a delinquere che, capeggiata dalla famosa "cupola" costituita da Moggi e soci, avrebbe coinvolto diverse societa' a tutti i livelli, dalla A alla C. E a conferma di questo ci sarebbero alcune deposizioni, i cui contenuti iniziano a uscire fuori. E' il caso di Zeman, che si e' detto colpito dall'atteggiamento del suo Lecce contro il Parma (partita finita 3-3), che a suo parere avrebbe a un certo punto rinunciato a giocare. O ancora, l'incontro organizzato da Mazzini tra i Della Valle e Bergamo, in cui l'ex designatore tranquillizzo' i patron della Fiorentina. Ma l'inchiesta di Napoli sta gettando nel caos anche il mondo della magistratura. Il Csm ha sentito oggi il pubblico ministero partenopeo Roberti e dopo Laudi, Ferri e Rinaudo anche il presidente della Caf, Cesare Martellino, che deve rispondere di abuso d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta sugli illeciti nel calcio, sara' oggetto di indagine. Gli scandali sportivi tengono banco anche in Germania, nel ritiro della Nazionale. Nonostante la vittoria di ieri contro il Ghana, e' impossibile non parlare di quello che sta succedendo nel nostro paese. Ma se Buffon assume una posizione soft ("questo e' un momento buono, i 21 milioni di telespettatori indicano che siamo una nazione unita, la gente ha voglia di dimenticare dopo il marcio"), Daniele De Rossi e' piuttosto duro contro la proposta di un deputato di Forza Italia di concedere un'amnistia in caso di vittoria degli azzurri ai Mondiali. "Se vinciamo la Coppa e' un bene per tutto il Paese - ha dichiarato il centrocampista della Roma - Non credo, pero', che sarebbe giusto lasciare impunito chi ha sbagliato, non voglio fare l'inquisitore, anche perche' ci sono giudici e magistrati che stanno lavorando e che decideranno cosa fare. Non punire chi ha sbagliato, secondo me, sarebbe un doppio errore, ma non vorrei che qualcuno pensasse che dico queste cose perche' spero che la Roma venga 'ripescata' in Champions League. Lo dico per l'immagine del nostro calcio".

Parlamentari contrari all’amnistia

Divisi dallo schieramento politico, ma uniti nella richiesta di severita' della giustizia sportiva per gli scandali del calcio, senza sanatorie o colpi di spugna. Antonio Rusconi, esponente della Margherita e dell Ulivo in Commissione Sport esprime un ''no secco'' all'ipotesi sostenuta dall'On. Paniz di Forza Italia, Presidente dello Juventus Club di Montecitorio, per una sanatoria sullo scandalo calcio in caso di vittoria degli Azzurri di Lippi ai Mondiali 2006. ''Sono contento per la bella vittoria e il gioco convincente della nostra Nazionale di calcio che ha ridestato finalmente un po' di entusiasmo in tutti noi. Tifiamo e sogniamo tutti un grande successo, ma questo non puo' e non deve significare nessun condono. Chi ha sbagliato deve pagare e servono regole nuove per il futuro. Per questo continuo a ritenere assurdo che dopo le intercettazioni di Meani e gli interrogatori dello stesso dirigente del Milan e di Galliani, lo stesso Galliani non abbia dato le dimissioni come Presidente della Lega, come gia' fatto da Carraro, Lanese e Mazzini'. ''Una vittoria della Nazionale - concorda l'on. Luciano Ciocchetti, responsabile nazionale Udc per lo sport - ai mondiali non potra' mai essere fatta valere per dare un colpo di spugna allo scandalo di calciopoli. Ammesso che gli azzurri vincano il mondiale, sarebbe un fatto gravissimo. La Nazionale di calcio ha il compito di riavvicinare i tifosi italiani a questo sport, ad appassionarli e a farli emozionare. Ma altra cosa e' la giustizia sportiva che dovra' fare il suo corso ed eventualmente dare le giuste condanne a chi ha sbagliato. Senza dimenticare la necessita' di riformare profondamente un sistema che ha mostrato grandi lacune per ripartire dal prossimo campionato con nuove regole e con altre persone ai vertici''.

De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo

L'entusiasmo del clan azzurro si tocca con mano il giorno dopo la squillante vittoria contro il Ghana. Ma quando chiedono a Daniele De Rossi un'opinione su una possibile amnistia per lo scandalo che ha colpito il calcio italiano, qualora l'Italia dovesse vincere il Mondiale, il centrocampista della Roma è perentorio: "Se dovessimo vincere il Mondiale, il calcio italiano avrà tanti benefici ma un'amnistia sarebbe assurdo". "Non punire chi ha sbagliato - aggiunge De Rossi - dopo che i magistrati avranno fatto il loro lavoro, sarebbe un doppio errore. Ci sono giudici che devono indagare, ci sono sentenze che dovranno essere emesse. Se le prove saranno lampanti, non si potrà far finta di niente e cancellare con un colpo di spugna tutto perché abbiamo vinto un Mondiale. E' assurdo". Il centrocampista della Roma ammette che gli azzurri sono in grado di compiere un miracolo, ma non quello di cambiare la storia passata: "Non sono contro il concetto di colpo di spugna - ha insistito - ma non mi sembra una cosa giusta". Ha ancora negli occhi lo stupore e la felicità di un esordio coi fiocchi e ammette che il debutto con il Ghana non era come le altre volte: "Un esordio così bello non me lo aspettavo - ha confessato Daniele De Rossi - ma anche chi aveva già avuto altri debutti mondiali ha avuto alla vigilia sensazioni contrastanti: nessuno si poteva nascondere dietro un dito con tutto quello che è successo in queste settimane nel calcio italiano. Questo esordio non poteva essere come un qualunque altro esordio mondiale. Sapevamo di dover vincere per dare una svolta importante, perché tutti i commentatori vedono bene questo gruppo azzurro e ci sono sensazioni positive. I tre punti conquistati ci danno maggiore serenità".

Abete “Altro che amnistia, chi ha sbagliato pagherà”

"Amnistia? Si fa un errore se si connette questo discorso con i risultati sportivi della nazionale italiana in Germania". Con queste parole il capo della delegazione azzurra al Mondiale, Giancarlo Abete, ha espresso ai microfoni di 'Gr Parlamento' (all'interno del programma La Politica nel Pallone), la sua posizione sul dibattito che è stato avviato da alcune proposte che ipotizzano una amnistia sportiva per i colpevoli coinvolti nell'inchiesta di calciopoli in caso di vittoria italiana al Mondiale. "Credo che sia un modo sbagliato di affrontare il problema - ha proseguito Abete - Bisognerà prima accertare tutte le responsabilità, ma senza voglia di giustizialismo. Una cosa è chiara, chi ha sbagliato dovrà pagare". Abete sottolinea che la nazionale italiana non vuole sottrarsi a questa delicata situazione, ma chiede anche di potersi concentrare sull'obiettivo primario: il Mondiale. "Sapevamo già che non avremmo potuto sottrarci a questa situazione dolorosa - ha aggiunto - Però chiediamo anche alla stampa di lasciarci concentrare sull'obiettivo mondiale, il più importante in questo momento. Ma ripeto che noi non ci sottraiamo allo scandalo e sia lo staff che i giocatori hanno mostrato grande disponibilità ". Il capo della delegazione azzurra ci tiene a complimentarsi con il tecnico Lippi per come ha saputo gestire la situazione: "Lippi è riuscito a creare il clima giusto - ha spiegato - era un periodo difficile da gestire. E' stato molto bravo. Inoltre si è visto un bel calcio e questo mi fa molto piacere. E' stata una notte di grande festa e di soddisfazione per tutti gli italiani. Ed è solo l'inizio".

Gentile “Nessuno si azzardi a parlare di amnistia”

"Se risulteranno colpevoli di illecito sportivo, Juve, Samp, Fiorentina e Lazio dovranno andare in serie B. Nessuno si azzardi a parlare di amnistia se l' Italia vincerà i mondiali perché altrimenti dovremmo gufare ai danni degli azzurri". Lo afferma, in una dichiarazione, Antonio Gentile, senatore di Forza Italia. "L' anno scorso, per una sola partita - aggiunge Gentile - il Genoa dovette subire questa pesante penalizzazione e non vedo perché non debba succedere alle squadre implicate oggi. Il calcio ha bisogno di pulizia e di fare chiarezza sui misfatti che io denunciavo nel silenzio tre anni fa. A Guido Rossi chiedo di risarcire Napoli, Bologna e Cosenza, che furono le vittime di quel sistema clientelare che ha distrutto il nostro calcio"

Buffon “Bello sudare la maglia per l’Italia”

''E' bello sudare per la patria''. Alla lunga lista di motivi per dar fondo al proprio nazionalismo, patriottismo o semplice italianita', quello della maglia bagnata ancora mancava. Lo ha aggiunto un Gigi Buffon inorgoglito dalla festa dei connazionali di Hannover e dalle cifre record di ascolti tv, ancor piu' che dalla vittoria contro il Ghana. ''Il senso di appartenenza alla tua nazione cancella tutto'', era la sua considerazione sull'affetto dei tifosi dopo le settimane dello scandalo. Per un mese, dall'esplosione del caso intercettazioni fino alla prima parata al Mondiale, il numero 1 azzurro ha taciuto. Preferiva lasciar parlare il campo, come si usa dire in queste occasioni. Anche se l'occasione, nello specifico, erano tante telefonate di Moggi per aggiustare arbitri e risultati, un'inchiesta su un giro di scommesse che lo ha sfiorato e rischiato di travolgere, e ancor prima le accuse di dolce vita con la bella compagna, Alena Seredova. ''Io pero' non ho perso la solarita': faccio solo qualche sorriso in meno, ma a voi - la risposta alla prima, affollatissima conferenza stampa da quei giorni - Li riservo per i miei cari''. A dire il vero, il sorriso ampio come le mani non lo aveva perso neanche nei giorni di altre polemiche: quelle sul suo 'boia chi molla' sulla maglia, a Parma, o sulla scelta del numero 88, simbolo non si sa quanto incosciente del saluto al Fhurer. Ora e' dalla Germania che Buffon ribadisce il suo orgoglio nazionalista, ovviamente sull'Italia. ''Quando ieri ho detto 'basta cavolate', intendevo la mia situazione personale - la spiegazione del portiere, meno sorridente ma sereno - Sullo scandalo, non entro. Amnistia? Se devo dire quello che penso, e' meglio che torni al silenzio stampa. Anche noi aspettiamo che si capisca qualcosa di piu'. Intanto festeggiamo una vittoria che fa bene al nostro calcio: ci siamo allenati con tanti problemi. Io personalmente mi son dispiaciuto di tante cose dette: pero' in questi momenti bisogna essere uomini veri, e lasciarsi scivolare addosso tante cose''. Almeno fino alla festa del tricolore. ''Quei milioni di italiani che hanno tifato per noi dalla tv sono la soddisfazione piu' grande - aggiunge Buffon - C'e' voglia di scendere per le strade, fare i caroselli, festeggiare dopo tutto quel marcio. Ho detto che ero nauseato, abbiamo preparato il mondiale ascoltando per 20 giorni brutte notizie. Ieri quando sono entrato nello stadio, mi sono sentito orgoglioso: ho avvertito il senso di appartenenza a una nazione. In mezzo alla bufera, c'e' ancora tanta passione della gente: apprezzano che lottiamo, sudiamo, guadagniamo anche ma per l'Italia. E io sono orgoglioso di questo. E' bello sudare per una patria, e far parte di una nazione''. Unita' di intenti: e' quello che ha sentito il calciatore azzurro entrando ieri in campo. ''Non vorrei mai che nessuno che odia la Juve dicesse: ma che gioca a fare Buffon nell'Italia? Ci gioca, rispondo io, perche' mi sento orgoglioso di essere italiano. Le guerre fratricide sono inutili. Se vinciamo, siamo tutti felici''. Un po' meno lo sono la Padania, ma anche personaggi dall'ampio seguito come Beppe Grillo. ''Quelli non sono neanche da considerare come...Non mi fate dire certe cose, all'indomani di una bella vittoria - si mangia la lingua Buffon - Chi fa certi discorsi dovrebbe solo riflettere, valutare l'effetto delle loro parole a livello educativo''. Ad uno piu' basso, Buffon deve fare i conti ora con altri verdetti. ''Dal calcio-scandalo aspettiamo verdetti importanti. Il mio futuro? La fortuna della Juve e' quella di avere una famiglia, la tradizione e cento anni alle spalle. Il progetto continua. Non so quale mi proporranno, ma quando lo faranno valutero' con serenita'. Non ho pruriti particolari''. Neanche per la B? ''Niente, nel calcio italiano, mi fa piu' paura. Non me ne farebbe neanche la C...''. E pazienza se i tifosi juventini, la meta' circa di quelli che ieri hanno visto l'Italia in tv, si spaventeranno a morte chiedendosi se sia una profezia o un addio. A Buffon ora interessa solo giocare la Coppa del Mondo. ''Qualcosa di forte e' nato in noi, con questa storia - la sua conclusione - Quando eravamo sopravvalutati, non ho avuto pudore a dirlo. Oggi dico che ho gran fiducia: magari poi usciamo al primo turno o agli ottavi, ma solo con grandi avversarie e senza recriminazioni...Se poi invece vincessimo il Mondiale, piu' che lo scandalo ringrazio me stesso. E Lippi''. Arrivederci alla prossima, Buffon scappa via dal tendone rovente a firmar autografi. ''Mi sono frenato, eh, una volta con me si facevano tanti bei titoli...'', il saluto. La maglia e' intrisa di sudore, eppure non e' patriottismo.

Lazio-Fiorentina del maggio 2005 partita clou

Lazio e Fiorentina dovevano essere aiutate per restare in serie A, almeno questo era l'intento della 'cupola' che ha inquinato il campionato di calcio di Serie A. La partita clou e' quella Lazio-Fiorentina del 22 maggio 2005, penultima giornata di campionato, incontro decisivo. A confermare il tentativo del presidente onorario della Fiorentina Diego Della Valle di mettersi d'accordo col presidente della Lazio Claudio Lotito sul risultato di questo incontro ci sono le dichiarazioni rese il 24 maggio scorso dal magistrato Cosimo Maria Ferri. "In linea generale - dice Ferri - Lotito parlava assai male di alcune figure del calcio, come Diego Della Valle, Gazzoni Frascara e lo stesso Moggi. In particolare le espressioni piu' colorite e i giudizi piu' pesanti li riservava al presidente della Fiorentina... i rapporti personali tra Della Valle e Lotito erano inesistenti.... Lotito mi racconto' che aveva ricevuto una proposta da parte di Della Valle, che aveva offerto a Lotito di vendergli la partita che un po' di tempo dopo la Fiorentina avrebbe disputato con la Lazio.... Secondo Lotito Della Valle voleva che la Lazio perdesse la partita e la sua contropartita sarebbe stata in termini economici.... Lotito mi fece questo racconto commentando con un tono particolarmente disgustato... ma non disse esplicitamente che aveva rifiutato la proposta di Della Valle". Dell'incontro Lazio-Fiorentina, terminato 1-1, si interessa anche l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo che ha su questo una conversazione con Innocenzo Mazzini subito dopo la gara. E il 25 maggio 2006, nel lungo interrogatorio davanti ai pm napoletani Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci ricorda, messo di fronte alla registrazione di quella telefonata, che "nell'ultima parte della stagione la Fiorentina effettivamente non era stata particolarmente fortunata nelle gare; realmente vi erano stati errori arbitrali che l'avevano danneggiata. Per intervento di Mazzini ebbi un incontro a colazione a Firenze con i fratelli Della Valle.... Mi rappresentarono la situazione, asserendo che si erano gia' verificati troppi evidenti errori arbitrali che avevano danneggiato la squadra toscana e che occorreva ripristinare una situazione che garantisse alla Fiorentina di non essere piu' ulteriormente danneggiata e che dunque la Fiorentina venisse inserita nella prima griglia, cioe' quella nell'ambito della quale vengono sorteggiati gli arbitri piu' esperti e capaci. Io manifestai la mia disponibilita' ad operare in tal senso". Bergamo pero' precisa ai magistrati che la sua espressione "secondo cui era tutto pilotato si riferisce al fatto che la Fiorentina era stata inserita nella prima griglia e non certamente ad altro tipo di pilotaggio o intervento illecito". Su questo episodio nell'interrogatorio del 29 maggio scorso Diego Della Valle nega la vicenda, mentre Claudio Lotito, interrogato il 31 maggio, sul punto si avvale della facolta' di non rispondere.

I favori della “cupola” alla Lazio

Tra le squadre che la presunta 'cupola' favorisce individuando griglie arbitrali ad hoc c'e' la Lazio, con un interessamento particolare dell'ex presidente della Figc Franco Carraro. Le partite nel mirino degli inquirenti partenopei sono, tra le altre, Chievo-Lazio, del 20 febbraio 2005, Lazio-Parma del 27 febbraio e Bologna-Lazio del 17 aprile 2005. A conferma del teorema dell'accusa ci sono, oltre alle intercettazioni di telefonate, in particolare fra il presidente della squadra romana Claudio Lotito e l'ex numero due della Federcalcio Innocenzo Mazzini, anche le dichiarazioni dell'amministratore legato del Parma Luca Baraldi, che il 6 giugno dice agli inquirenti che quella gara e' stata "a senso unico dal punto di vista arbitrale, con un arbitraggio prevalentemente a favore laziale" almeno sulla base dell'andamento della partita stessa, nel corso della quale ci sono episodi che mettono in luce un arbitraggio sbilanciato verso la squadra biancoceleste, "in particolare due falli da rigore nella stessa azione non puniti con la massima punizione... e un episodio in cui l'arbitro Messina, prima di un calcio d'angolo, chiamo' a se' i difensori della Lazio e disse loro che se continuavano con certe scorrettezze era costretto a fischiare contro la loro squadra una massima punizione", circostanza questa a suo giudizio "molto inconsueta". Per Bologna-Lazio, ci sono le dichiarazioni dell'ex presidente della squadra emiliana, Giuseppe Gazzoni Frascara, rese ai pm napoletani il 13 maggio. "Fu nostra impressione, cioe' impressione della dirigenza del Bologna, che la gara fosse stata condizionata", dice, e rispondendo ad una specifica domanda su eventuali ragioni per le quali Carraro dovesse favorire Lotito, sottolinea e ritiene abbia fondamento "l'idea che il presidente federale si sia deciso ad attivarsi per aiutare Lotito per sollecitazione di Cesare Geronzi, ovvero di Capitalia. E' circostanza nota che Carraro e' presidente di Mediocredito Centrale, il cui capitale e' controllato da Capitalia, e che la figlia dello stesso Geronzi e' socio e dirigente della Gea World Spa in cui e' importante azionista Alessandro Moggi, figlio di Luciano". Circa l'incontro Chievo-Lazio, ci sono le dichiarazioni datate 24 maggio di Cosimo Maria Ferri, giudice presso il Tribunale di Massa Carrara ma anche componente della commissione vertenze economiche della Figc. "Il presidente ella Lazio - riferisce Ferri - mi fece intendere, sempre in termini non espliciti e chiari, che anche questa storia dell'aiuto alla Lazio era stata discussa con Carraro nell'ambito di una piu' ampia discussione relativa a tutte le questioni anche di carattere economico che riguardavano la Lazio. Tengo a precisare che Lotito era senz'altro esplicito quanto al suo interesse per la salvezza della Lazio in serie A e alle questioni di carattere economico... mentre non era altrettanto esplicito circa le strade che stava percorrendo per raggiungere questi obiettivi, fermo restando che egli aveva contatti con Carraro". Anche Manfredi Martino dice il 26 maggio agli inquirenti che Carraro "aveva espresso la volonta' che le squadre della Lazio e della Fiorentina venissero aiutate a restare in serie A", una circostanza che gli riferisce l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo.

L’avv. Miele “Ipotesi di reato per diffusione degli atti di ex giocatore”

Si possono ipotizzare reati nella diffusione degli atti legati alle inchieste giudiziarie su Calciopoli che la Procura di Napoli ha consegnato all'ufficio indagini della Figc. A sostenerlo è l'avvocato Renato Miele, ex calciatore della Lazio, secondo il quale il non aver atteso l'esercizio dell' azione penale, ovvero il decreto di archiviazione, potrebbe configurare il reato di rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio (art. 326 c.p.) e la pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale (art. 684 c. p.) "a carico dei soggetti (organi di disciplina, impiegati, tesserati e difensori) operanti nella giustizia sportiva". Emergerebbero delle perplessità anche sulla trasmissibilità degli atti di indagine dalla Procura di Napoli agli uffici della Figc nella fase delle indagini preliminari. Per Miele, infatti, sarebbe stato violato il segreto istruttorio, cosa tanto più grave visto che tra i reati contestati c'é anche l'associazione a delinquere. Altro motivo per cui gli atti di indagine preliminare non dovevano essere depositati, sempre secondo l'avvocato, è che si attende ancora la decisione della Procura Generale della Corte di Cassazione sul conflitto di competenza sorto tra la Procura di Napoli e quella di Torino.

Biscardi e Sposini indagati dall’Ordine dei giornalisti

Il consiglio dell'ordine dei giornalisti ha aperto un procedimento disciplinare a carico di Franco Melli, Ignazio Scardina, Aldo Biscardi e Lamberto Sposini, alcuni dei giornalisti protagonisti diretti e indiretti delle intercettazioni telefoniche al centro dell'inchiesta sul "calciogate". La decisione e' stata presa nella riunione di oggi, dopo aver ascoltato Melli, Scardina, Biscardi e Sposini. "Questa procedura - sottolinea l'ordine - implica esclusivamente l'avvio di una indagine preliminare per arrivare ad un giudizio". L'audizione dei giornalisti Giorgio Tosatti, Guido D'Ubaldo e Chiara Geronzi e' prevista invece per la prossima riunione di consiglio.

La Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda

13/06 Ventiquattr' ore per il nuovo Cda, tre giorni per l'allenatore del futuro: la Juventus volta pagina in fretta per dimenticare Calciopoli e la Triade, ma soprattutto per riconquistare simpatia e efficienza. C'e' stato riserbo sulla identita' del nuovo organo dirigente bianconero, com'era indispensabile, visto che il club e' quotato in borsa e non si poteva rischiare di turbare i mercati con anticipazioni di voci incontrollate. Tuttavia, negli ultimi giorni si e' arrivati a intravedere l'identikit del nuovo consiglio di amministrazione, che sara' di 9 membri. Il presidente non e' nome notissimo al grande pubblico, ne' al mondo dello sport, ma un personaggio ben conosciuto al mondo della finanza e del business, persona da questo punto di vista di alto profilo, con capacita' operative e non solo di rappresentanza. Non un uomo che viene dallo sport, ma di totale fiducia della proprieta' (gli Agnelli). L' ad sara', probabilmente, Jean Claude Blanc, manager sportivo che ha lavorato anche nell'organizzazione di grandi eventi come il Tour de France e il Roland Garros. Non e' detto pero' che l' incarico gli venga dato subito, Carlo Sant'Albano, attuale a.d. pro tempore, potrebbe mantenerlo almeno per un anno di transizione, per permettere a Blanc di impratichirsi del ruolo. Sant'Albano, comunque, restera' nel Cda della Juventus, come garante e traghettatore alla nuova gestione. Nel consiglio entreranno anche sportivi, cosi' come professionisti esperti di problemi legali. Anche per il direttore generale la nomina potrebbe essere rinviata a dopo l' assemblea del 29 giugno. Si fa il nome di Stefano Bertola, esperto di finanza e di revisione dei conti, gia' nel precedente Cda, mentre Romy Gai dovrebbe mantenere il ruolo di responsabile commerciale. Nell'idea ispiratrice vi e' quindi uno staff di giovani dirigenti in grado di garantire il giusto dinamismo. Altri esperti di settore, come Giampaolo Montali ed Evelina Christillin, completerebbero un consiglio di amministrazione all'insegna di due logiche operative aziendali, la sinergia (e non piu' poteri forti assunti da poche persone) e la specializzazione in settori di competenza. Sembra escluso il ruolo di consigliere di amministrazione per Giampiero Boniperti, che manterrebbe comunque un filo diretto con John Elkann e i vertici manageriali e tecnici del club, tanto piu' che e' presidente onorario della societa'. Domani, il nuovo corso juventino verra' presentato ufficialmente nel cuore della citta', ad Atrium, che e' stato il punto di riferimento delle Olimpiadi torinesi. Una scelta non casuale: trasparenza e valori olimpici, contrapposta all' eccessivo ermetismo della passata gestione, sono infatti due punti chiave della nuova filosofia bianconera. I tifosi, naturalmente, attendono con particolare ansia le novita' del campo. Il nuovo allenatore, salvo colpi di scena, sara' Alberto Zaccheroni, che ieri, nel corso di una trasmissione televisiva, ha tradito l'emozione con un sorriso eloquente, quando gli e' stato chiesto come giochera' la prossima Juventus. Lo staff tecnico e' da completare: manca un capo degli osservatori, che potrebbe essere Beppe Furino o un nome a sorpresa. Per quanto riguarda il mercato, invece, si pensa a un'altra soluzione innovativa, una consulenza con un operatore internazionale di grande esperienza, come Giovanni Branchini, che non a caso ha rapporti privilegiati con molti settori del calcio sudamericano. Appena completato il parco tecnico, la Juventus si buttera' subito a stilare un piano che terra' in piedi le due ipotesi, quella della serie A e l'altra di una condanna alla retrocessione. Riguardo a quest'ultima, stanno continuando i sondaggi con i club esteri, attraverso gli agenti Fifa, per piazzare alcuni big al prezzo piu' favorevole: Barcellona, Real, Chelsea, Manchester, Arsenal, gia' oggi conoscono benissimo il costo dei vari Buffon, Zambrotta, Camoranesi, Emerson, Vieira, Nedved, Trezeguet e Ibrahimovic.

Il Mantova scrive a Rossi: “Cambiare i criteri dei ripescaggi”

Dopo la delusione di Torino, il Mantova crede ancora nella serie A. Tant'é che oggi, dalla sede di viale Te, è partita una lettera al commissario della Federcalcio Guido Rossi con la quale la società biancorossa chiede di rivedere i criteri per i ripescaggi e, quindi, un posto nella massima serie. A confermarlo è lo stesso presidente dei biancorossi Fabrizio Lori. "I criteri attuali sono assurdi - dice -. E' come se per le Olimpiadi selezionassero un velocista solo perché è di Milano, trascurando quello di Mantova che corre più veloce. Io non so come andrà a finire l'inchiesta in corso sullo scandalo del calcio. Ma se dovessero essere retrocesse in B alcune squadre, è chiaro che, dopo quelle retrocesse quest' anno dalla A, al primo posto dovrà esserci il Mantova. Questo perché abbiamo meritato sul campo la promozione e siamo stati penalizzati nella finale dei play off". Lori afferma di voler incontrare Rossi: "Mi piacerebbe parlare con il commissario. Io dico che quello che ci è successo a Torino è ingiusto e che il Mantova in serie A sarebbe un bene per il calcio italiano in questo momento di crisi". Lori annuncia che anche per il prossimo campionato a guidare il Mantova dalla panchina sarà ancora Di Carlo: "Insieme cercheremo di ben figurare in sere A oppure di disputare un grande campionato di B". Il vice presidente Alberto Castagnaro spiega il significato della lettera: "Non è - dice - che chiediamo di essere ripescati. Nella lettera a Rossi chiediamo che vengano rivisti i criteri per effettuare i ripescaggi, fissati dal vecchio consiglio federale. Questo perché, secondo noi, non si tiene conto delle piccole società. Vorremmo che si tenesse conto più dei bilanci trasparenti e sani delle società che del loro bacino d' utenza e del blasone". E ritorna sulla partita di domenica con il Torino: "Sia all'andata che al ritorno abbiamo subito violenza psicologica che ha condizionato le due partite". Intanto oggi al Martelli - davanti al quale c'era un folto gruppo di tifosi - società e squadra hanno chiuso ufficialmente la stagione 2005-2006. Il presidente Lori, il vice Castagnaro, con il resto della dirigenza ha incontrato tutti i giocatori e lo staff tecnico capeggiato dall'allenatore Di Carlo per i saluti di fine stagione e per darsi appuntamento alla prossima. Il raduno sarà il 18 o il 19 luglio a Mantova mentre la partenza per il ritiro di Brentonico (Trento) è fissata per il 22. In Trentino i biancorossi si tratterranno due settimane, dopodiché rientreranno a Mantova.

Borrelli tifa per la Nazionale “Una vittoria importante per il morale”

''Si', ieri ho visto con molto piacere l'Italia, una vittoria importante, e mi sono divertito...''. Una veste finora insolita da tifoso della nazionale per Francesco Saverio Borrelli. il pensiero e' del capoufficio indagini della Federcalcio, Francesco Saverio Borrelli, che all' uscita dagli uffici di via Po, ha voluto esprimere la sua opinione da tifoso della Nazionale. ''Questa vittoria - ha spiegato l'ex procuratore di Mani Pulite lasciando gli uffici della Figc - e' un fatto molto importante, che documenta una ripresa morale e di entusiasmo. Questo direi che e' fondamentale. Per quanto mi riguarda, mi sto avvicinando sempre piu' al calcio, anche perche' prima era in un angolo. Ora spero, con un accurato training, di potermi avvicinare sempre di piu' e capire meglio le partite''.

Cafu e Sensi assolti per i passaporti

La vicenda dei passaporti si conclude nel migliore dei modi per i giocatori Marcos Cafu e Gustavo Bartelt e per il presidente della Roma Franco Sensi. Accusati di aver falsificato i documenti per ottenere la cittadinanza italiana, tutti e tre sono stati assolti per non aver commesso il fatto. Ieri i pm avevano chiesto 9 mesi per Bartelt e Cafu e dieci per Sensi. Condannati invece a 8 mesi altri due calciatori, gli argentini Pineda e Navas, mentre un anno di reclusione e' stato inflitto a Oscar Bartelt, padre dell'attaccante.

Pozzo (Udinese) “Toffolini un mitomane”

''Toffolini? Non ho parole, meglio che non dica niente, uno che parla cosi' e non ha nessun potere allora e' un mitomane''. Sono queste le parole con cui il patron dell'Udinese Gianpaolo Pozzo ha definito, ai microfoni di 'Gr parlamento', il suo team manager Toffolini, tirato in ballo nello scandalo intercettazioni per le sue telefonate con il dirigente del Milan, Leonardo Meani. ''Mi sono spesso lamentato e scandalizzato per le cose che succedevano - ha aggiunto Pozzo sulla questione calciopoli - Ma pur sospettando qualcosa non avrei mai pensato ad uno scandalo di questa portata''.

Servizi precedenti

12/06 Calcio nel caos: Girando da Borrelli “Nessuna gara era preordinata”. Ascoltato il dipendente della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”. Anche la Samp nell’indagine. Blatter “Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani, Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.

11/06 Calcio nel caos: Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la giustizia sportiva”. Gli sponsor della Juve ripongono la loro fiducia nella società

10/06 Calcio nel caos: Borrelli si concede una pausa. Il Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”. Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi” L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”

09/06 Calcio nel caos: Borrelli contro un “muro difensivo concordato”. Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà “Presto regole per i procuratori”. Adiconsum presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004. Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”

08/06 Calcio nel caos: Bergamo interrogato per nove ore “Fatto fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio. Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca a Carraro. Della Valle “Non abbiamo fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi

07/06 Calcio nel caos: Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta. Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10 giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone: “Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’

06/06 Calcio nel caos: Borrelli mette sotto torchio gli arbitri. No Intertoto per il calcio italiano. E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni: “Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter “Felice della reazione delle autorità italiane”

05/06 Calcio nel caos: Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non risponde. Pelè “Spero che la giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono arbitri professionisti”

04/06 Calcio nel caos: Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato per tre ore. Il Milan si ribella: “Una campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto

03/06 Calcio nel caos: Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà sempre un grande”

02/06 Calcio nel caos: Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”. Spalletti in procura a Napoli.

01/06 Calcio nel caos: Il commissario Rossi: “Una situazione che non pensavo così grave”. Secondo l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.

31/05 Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio pulita”. Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive". Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”. Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.

29-30/05 Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi per ora non ipotizzabile”. Del Piero “Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.

28/05 Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.

27/05 Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”. Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”. Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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