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Sport
Il calcio nel caos

 

Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’.

28/06 L'attesa si sta per concludere: il primo grande maxiprocesso sul calcio italiano e' alle porte. Domani la Corte d'appello federale presieduta da Cesare Ruperto dara' il via al procedimento sportivo piu' atteso, che vedra' sul banco degli imputati alcune delle societa' piu' importanti del nostro campionato, dalla Juventus alla Fiorentina, dalla Lazio al Milan, difendersi da accuse pesanti. E con loro dirigenti, arbitri ed ex membri federali. "I tifosi stiano calmi, il collegio sa quello che deve fare, e' tutto pronto", ha detto oggi Ruperto. Ma tutto, o quasi, vertera' sulla relazione di Francesco Saverio Borrelli, che oggi ha smentito ancora una volta l'esistenza di dissapori con il procuratore federale Palazzi. "Non c'e' nessuno screzio con lui, ciascuno fa il proprio segmento di lavoro - sono state le parole del capo dell'ufficio indagini della Figc - La procura federale lavora con il massimo impegno e se in qualche punto marginale ci sono opinioni che non collimano, questo fa parte della fisiologia, e non della patologia, dei rapporti tra coloro che lavorano ai vari segmenti". Borrelli si augura che la Caf rispetti i tempi come hanno fatto gli 007 federali, pronunciando le sentenze entro il 9 luglio, e nel frattempo continua a lavorare. Sui nuovi filoni seguiti l'ex procuratore generale di Milano non si pronuncia ("l'ufficio indagini prosegue il suo lavoro ma non posso sciorinare il nostro programma") ma dice di ritenersi "soddisfatto del lavoro fatto finora". E oggi e' toccato ai presidenti di Reggina e Messina Foti e Franza e all'ex numero uno della Salernitana Aniello Aliberti presentarsi negli uffici della Federcalcio. "Abbiamo sempre dimostrato di essere una societa' indipendente", sono state le parole di Foti, mentre Franza ha ribadito l'estraneita' della sua societa' al clan Gea. E a proposito dell'associazione di procuratori gestita da Alessandro Moggi, la procura di Roma che da tempo si occupa dell'indagine ha sentito oggi due testimoni illustri: Fabio Capello e Antonio Giraudo. L'attuale tecnico bianconero, sentito per due ore dai pm Palamara e Palaia, fu tra i primi a denunciare, quando allenava la Roma, lo strapotere della Gea, al punto che la stessa Figc ai tempi apri' un'indagine che venne poi archiviata. Atmosfera calda anche intorno alla procura di Napoli, che si sta occupando invece degli illeciti nel campionato 2004-05. L'arbitro Massimo De Santis, come annunciato nei giorni scorsi, ha deciso di querelare Carlo Ancelotti per quanto dichiarato nei suoi confronti davanti ai magistrati, mentre l'ex presidente del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara e' pronto a costituirsi parte civile nel procedimento penale che potrebbe scaturire dall'inchiesta dei magistrati napoletani, Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, contro la "Cupola del pallone". Scontro sull'asse Milano-Roma, infine, sull'indagine che riguarda i titoli della Lazio, con la procura capitolina che rivendica il fascicolo aperto dai colleghi lombardi. Ma da domani gli occhi di tutti sono sullo stadio Olimpico: il calcio e' sotto processo.

Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi. Spero tempi rapidi per il processo”

28/06 "Non c'e' nessuno screzio con Palazzi, ciascuno fa il proprio segmento di lavoro". Francesco Saverio Borrelli, capo dell'ufficio indagini della Figc, ritorna sulle presunte divergenze con il procuratore federale e alla vigilia del maxi-processo su calciopoli ribadisce la sua fiducia nei confronti di Palazzi. "La procura federale lavora con il massimo impegno - prosegue Borrelli - e se in qualche punto marginale ci sono opinioni che non collimano, questo fa parte della fisiologia, e non della patologia, dei rapporti tra coloro che lavorano ai vari segmenti". Sui nuovi filoni seguiti dagli 007 federali Borrelli non si pronuncia ("l'ufficio indagini prosegue il suo lavoro ma non posso sciorinare il nostro programma") ma dice di ritenersi "soddisfatto del lavoro fatto finora".
"Spero che la Caf metta lo stesso impegno che abbiamo messo noi per rispettare i tempi". L' input, alla vigilia del maxi-processo di domani, arriva direttamente dal capo ufficio Indagini della Federcalcio, Francesco Saverio Borrelli. "Capisco - ha affermato Borrelli incalzato dai cronisti e riferendosi agli avvocati della difesa - che è difficile impadronirsi in pochi giorni di un incartamento così voluminoso, però questi sono i tempi, quindi, come tali, vanno rispettati ed onorati". Prima di allontanarsi, il numero uno dell' ufficio Indagini ha puntualizzato per l' ennesima volta che con il procuratore Palazzi "non ci sono screzi"
"Siamo alla vigilia di una giornata importante...". Il procuratore federale Stefano Palazzi rompe il silenzio alla vigilia del via del maxiprocesso del calcio. "I tempi processuali? Questo non dipende certo da me", l'altra e unica battuta da lui rilasciata oggi. Poche parole prima di dribblare i giornalisti entrando in tutta fretta nella sede dell'ufficio indagini di via Po.

Il maxiprocesso in mondovisione. I maggiori network all’Olimpico

Il ''piu' grande scandalo della storia del calcio italiano'', per dirla alla Borrelli, stavolta va in scena in mondovisione. Il giorno del maxi processo che vede alla sbarra anche la gloriosa Juventus, ma pure Milan, Lazio e Fiorentina oltre a 26 tra dirigenti e arbitri che quella storia hanno contribuito a farla, e' arrivato: si parte domani, ore 9,30, all'Olimpico, trasformato per l'occasione in un'enorme tribunale. A decidere le sorti di societa', che rischiano anche la retrocessione, e dei tesserati, che possono incorrere in pene fino alla radiazione, la Commissione d'appello federale presieduta da Cesare Ruperto. ''I tifosi stiano tranquilli, perche' tutto si sistemera' - il messaggio dell'ex numero uno della Consulta, catapultato a 81 anni nell'estate piu' rovente del pallone made in Italy - Davanti a noi c'e' tanto lavoro per esaminare le carte, ma ora siamo pronti per cominciare. Il collegio sa quello che deve fare''. I tempi sono stretti: l'ufficio indagini la sua corsa l'ha portata a termine senza sbavature e lo stesso Francesco Saverio Borrelli ora si augura che i suoi colleghi chiamati a emettere le prime sentenze siano altrettanto rapidi, ma giusti. ''Spero che la Caf metta lo stesso impegno che abbiamo messo noi per rispettare i tempi - dice l'ex capo di Mani Pulite alla vigilia del processo - Capisco che e' difficile impadronirsi in pochi giorni di un incartamento cosi' voluminoso, pero' questi sono i tempi e come tali vanno rispettati e onorati''. Del resto Borrelli ha diviso in due tranche l'intera inchiesta proprio per permettere di definire il quadro dei club interessati alle coppe europee entro la meta' di luglio: un termine che anche il presidente dell'Uefa Lennart Johansson ha confermato di aver ricevuto come limite utile dal commissario Guido Rossi. E anche Ruperto dovra' inserire il turbo: le posizioni da esaminare sono tante: si parte dalle 108 pagine dei deferimenti confezionati da Stefano Palazzi. Il procuratore (''Siamo alla vigilia di una giornata importante'' l'unica battuta del magistrato militare) si prepara alla lunga requisitoria che potrebbe pero' andare in scena solo dopodomani. Prima della parola all'accusa infatti la Caf dovra' mettere mano a una montagna di eccezioni procedurali e non solo che le difese presenteranno domani. Il primo giorno passera' infatti in gran parte a visionare le richieste dei legali (tempi stretti, incompatibilita' per gli arbitri, rinvii) che pero' non dovrebbero essere accolte da Ruperto. Poi bisognera' valutare le convocazioni di eventuali testimoni (la Lazio ne ha presentati piu' di venti) e poi stilare un calendario. Potrebbe anche esserci una pausa per il week end (piu' probabile sabato): il dibattimento potrebbe durare quattro o cinque giorni, poi due tre di camera di consiglio e infine le attese sentenze. Tra il 7 e il 9 luglio (se l'Italia dovesse arrivare in finale ai mondiali si potrebbe aspettare il 10). Palazzi ha scelto la strategia, e sara' quella di contestare ai singoli deferiti, club compresi, una partecipazione puntuale e precisa al cosidetto 'sistema Moggi'. Il grande accusato, che ieri in tv ha lanciato gli ultimi strali dopo 40 giorni di silenzio, non ci sara'. Il calcio lo ha ''nauseato''. Del presunto illecito commesso dall'ex dg bianconero dovra' pero' rispondere la vecchia Signora: illecito sportivo, con rischio di retrocessione fino alla serie C1. E la posizione del club bianconero si sarebbe appesantita se tra i terzi che hanno gia' deciso di ricorrere presentandosi domani alla Caf (Bologna, Brescia e Lecce che chiedono la riammissione in serie A) ci fosse stato anche l'Avellino: il club campano avrebbe potuto chiedere la serie B, essendo il primo escluso nello spareggio e quindi condannato alla C1, serie in cui potrebbe essere spedita la Juve se venisse riconosciuto l'illecito. Ma la richiesta potrebbe anche fermarsi alla B magari con forte penalizzazione. E dal giudizio sui bianconeri dipendono quelli degli altri club. Domani intanto la passerella e' per tutti: ci sara' anche l'arbitro Massimo De Santis, che dopo aver perso mondiali e ''onorabilita'' prepara il contrattacco: portera' Carlo Ancelotti in tribunale e gia' da domani dara' filo da torcere al collegio giudicante con una valanga di eccezioni. Forse pero' non bastera' per salvarsi dal cartellino rosso piu' pesante delal sua carriera. Quello che sara' fara' comunque il giro del mondo: sono infatti circa 200 (180 giornalisti e una ventina di operatori) gli accreditati per il grande evento. Per vedere il calcio italiano alla gogna si e' scomodata anche la Cnn, ma anche la rivale britannica Bbc, e ancora testate come Le Monde o L'Equipe, o il Los Angeles Time. Qualcuno e' rimasto fuori. Si perdera' lo spettacolo, ma i resoconti, garantito, sono pronti a girare il pianeta.

I protagonisti alla sbarra

28/06 Via al maxi-processo, i protagonisti di calciopoli alla sbarra. Si apre domani a Roma, nel 'cuore' dello stadio Olimpico, il procedimento davanti alla Commissione d'appello federale, che dovra' giudicare 26 tesserati e quattro club: Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina. Dopo gli interrogatori condotti dall'Ufficio Indagini e i deferimenti decisi dalla Procura federale, quindi, comincia la partita vera e propria. Nell'elenco degli 'incolpati' che devono rispondere dell'accusa di violazione dell'articolo 1 e/o 6 del Codice di giustiza sportiva convivono nomi illustri e meno noti. I deferiti sono Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Adriano Galliani, Leonardo Meani, Andrea Della Valle, Diego Della Valle, Sandro Mencucci, Claudio Lotito, Cosimo Maria Ferri, Franco Carraro, Innocenzo Mazzini, Tullio Lanese, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto, Gennaro Mazzei, Pietro Ingargiola, Paolo Bertini, Massimo De Santis, Paolo Dondarini, Fabrizio Babini, Domenico Messina, Gianluca Paparesta, Gianluca Rocchi, Pasquale Rodomonti, Paolo Tagliavento, Claudio Puglisi. L'obiettivo e' rispettare i tempi indicati dal commissario della Figc, Guido Rossi. Per il 20 luglio, servono verdetti definitivi perche' la nuova stagione non e' poi cosi' lontana. A guardare il calendario e' soprattutto la Uefa, che vuole conoscere i nomi delle squadre che verranno iscritte alle competizioni europee. L'Intertoto non ci riguarda, ma i preliminari di Champions League e la Coppa Uefa si'. A rassicurare gli appassionati che temono un processo sommario, provvede proprio il presidente della Caf, Cesare Ruperto. ''I tifosi stiano tranquilli perche' tutto si sistemera', il collegio sa quello che deve fare. Ribadisco che e' un processo come tutti gli altri e cosi' deve essere considerato per i tempi. Comunque, vedremo piu' in la'''. Il rispetto del calendario sta a cuore anche a Francesco Saverio Borrelli. ''Spero che la Caf metta lo stesso impegno che abbiamo messo noi. So -dice Borrelli- che non e' semplice impadronirsi in pochi giorni di un incartamento cosi' voluminoso. I tempi, pero', sono questi e, come tali, vanno rispettati e onorati''. Parla ancor meno il procuratore federale Stefano Palazzi. 'Intercettato' dai cronisti mentre raggiunge gli uffici federali di via Po, Palazzi si limita ad osservare che ''siamo alla vigilia di una giornata importante. ''I tempi processuali? Questo non dipende certo da me''. Il procuratore liquida rapidamente le voci relative a presunti contrasti con il capo dell'Ufficio Indagini. ''Borrelli ha gia' smentito? Vi rispondete da soli allora...''. Il lavoro degli 007, intanto, prosegue. A via Allegri, nella sede della federcalcio, continuano a sfilare dirigenti di societa'. Ad aprire la giornata di oggi Aniello Aliberti, ex presidente della Salernitana, che ha criticato il sistema con cui in passato sono state valutate le iscrizioni delle squadre. ''Hanno ucciso la mia societa' -dice-, tutta colpa di una banda di cialtroni''. Piu' rilassato Lillo Foti, presidente della Reggina. ''Abbiamo risposto alle domande, siamo sereni e tranquilli. La nostra e' una societa' indipendente'', dice il massimo dirigente del club calabrese. ''C'e' un'intercettazione di una telefonata con Moggi? No, quella non conta. Non temiamo assolutamente penalizzazioni. Non vedo proprio per quale motivo dovremmo essere penalizzati''. Nessun riferimento alla vicenda del presunto sequestro dell'arbitro Gianluca Paparesta, chiuso nello spogliatoio da Luciano Moggi, ex direttore generale bianconero, dopo Reggina-Juventus della stagione 2004-2005. Si mostra sereno anche Pietro Franza, presidente del Messina. ''La nostra situazione -dice- e' limpida, siamo tranquilli. Non ho avuto alcun rapporto con Luciano Moggi. Siamo l'unica squadra del campionato italiano con un solo giocatore della Gea''. Intanto, sul fronte giudiziario prosegue, a Roma, il lavoro il lavoro dei i pubblici ministeri Luca Palamara e Cristina Palaia. Nell'ambito dell'inchiesta sulla Gea, Nel pomeriggio e' stato ascoltato Fabio Capello, allenatore della Juventus, come persona informata dei fatti. Nel 2002, il tecnico denuncio' in un'intervista il ''monopolio della Gea''. L'audizione del tecnico, arrivato in Procura nel primo pomeriggio, e' durata oltre due ore. All'uscita Capello, che si e' allontanato in taxi, non ha rilasciato nessuna dichiarazione sul colloquio con i magistrati. Le uniche parole le ha dedicate a Gianluca Pessotto: ''Sono molto scioccato per quanto e' accaduto a Pessotto... veramente scioccato''. Poco dopo, e' arrivato Antonio Giraudo, ex amministratore delegato della Juventus. L'ex dirigente bianconero e' stato sentito come persona informata dei fatti per circa due ore e mezza. Poiche' a Napoli e' indagato per frode sportiva, Giraudo e' stato accompagnato necessariamente dall'avvocato Luigi Chiappero.

Delio Rossi “Il processo non cambierà il giudizio dei tifosi”

28/06 "Dal processo uscira' una verita' che non sara' assoluta, ci sara' chi sara' scontento e chi soddisfatto, ma il giudizio la gente l'ha gia' dato ed e' un giudizio per me inscalfibile". Cosi' Delio Rossi sul processo che si aprira' domani all'Olimpico sullo scandalo calciopoli. "Non si puo' modificare la passione - ha aggiunto il tecnico della Lazio intervenuto alla trasmissione radiofonica 'Radio Radio' - non penso che un processo cancellera' il giudizio che e' dentro il cuore delle persone".

Per le lettrici di Donna Moderna “tutte le squadre coinvolte in B”

28/06 Inizia domani a Roma il processo per lo scandalo calcio e la prima sentenza e' attesa il 9 luglio. Sul banco degli imputati 4 squadre: Juventus, Milano, Fiorentina e Lazio. Donna Moderna ha chiesto alle lettrici - che hanno risposto via sms - e ai lettori - che hanno dato il loro parere sul sito - come dovrebbe concludersi Calciopoli. Dal sondaggio emerge che uomini (il 45%) e donne (il 40%) sono abbastanza d'accordo sugli esiti che dovrebbe avere il processo: tutte le squadre coinvolte devono essere retrocesse in serie B. Per quanto riguarda invece i dirigenti, il 31% delle lettrici e il 25% dei lettori ritengono che vadano puniti, ma che i giocatori non siano colpevoli. Per il 22% delle donne e per il 19% degli uomini, invece, la Juventus e' l'unica squadra che dovrebbe andare in serie B. Risultati simili anche per quanto riguarda un altro punto: il sistema calcio dovrebbe ripartire da capo (per il 7% delle donne e per l'11% degli uomini) senza avere ripercussioni sulle squadre - e sui tifosi - che non c'entrano".

Azionisti e tifosi della Lazio chiedono garanzie “Pronti al blocco dei campionati”

28/06 "Se emergesse, come ci sembra stia accadendo, che senza prove adeguate e solo per appagare le aspettative della piazza si voglia condannare, declassando o penalizzando, una società quotata come la S.S. Lazio all'esito di un procedimento condotto in spregio del diritto di difesa delle parti, ci troveremmo costretti ad agire a tutela dei nostri investimenti e della nostra passione dinanzi ad ogni Giudice competente. In tale non creduta eventualità, invero, non esiteremmo ad invocare l'adozione di ogni provvedimento capace di tutelare i nostri diritti, non esclusi il blocco dei campionati e il risarcimento di tutti i danni economici e morali che avessimo a patire". E' un passo della lettera aperta che un gruppo di azionisti e tifosi della Lazio che si sono riuniti nell'associazione "DifendiAMOlaLazio" ha inviato al ministro dello sport Giovanna Melandri, al presidente del Coni Gianni Petrucci, al commissario straordinario della Figc Guidi Rossi e al presidente della Consob Lamberto Cardia. "Il commissariamento della FIGC - si legge, tra l'altro, nella lettera - ci era sembrato appropriato, nella costruzione di un quadro di garanzia che potesse fare da scenario al risanamento morale del sistema calcio. Gli ultimi esiti dell' attività degli organi della giustizia federale e la decisione di celebrare affrettatamente, sulla scorta di atti istruttori parziali e malamente interpretati, processi mortificanti il diritto di difesa delle parti imputate suscitano, tuttavia, in noi più di una perplessità ed alimentano dubbi circa la reale volontà di perseguire un tale meritevole obiettivo". "Ma, soprattutto - prosegue - ci ha disorientato la decisione della Procura federale di accusare la S.S. Lazio S.p.A. di gravissime violazioni delle norme federali sulla scorta di prove, a nostro avviso, inconsistenti e con motivazioni contraddittorie ed incapaci di trovare riscontro nel contenuto del materiale istruttorio considerato e nel reale svolgimento delle vicende evocate. E questo a maggior ragione nel momento in cui abbiamo constatato che, con non lieve disparità di giudizio, analogo rigore la Procura non ha dimostrato nel valutare la posizione di altri tesserati coinvolti, ieri ed oggi, in vicende all'apparenza ben più gravi. E' nostra intenzione, dunque, vigilare attentamente su ciò che avverrà, sollecitando la CONSOB a fare altrettanto a tutela dei diritti di cui siamo portatori quali azionisti della S.S. Lazio". "Ed è per questo motivo - concludono i rappresentanti dell' associazione - che noi, azionisti e tifosi della S.S. Lazio, attendiamo fiduciosi che la giustizia sportiva faccia il suo corso. Pronti tuttavia, se avremo solo il filo di un sospetto che si voglia coinvolgere la nostra società ingiustamente, a rivalerci in ogni sede nei confronti di tutti coloro, persone fisiche e giuridiche, che riterremo responsabili".

Aliberti “La Covisoc un sistema truccato”

28/06 "Hanno ucciso ingiustamente la mia Salernitana, ma tanto sta venendo fuori quello che era il sistema truccato della Covisoc". La denuncia è dell'ex presidente della società campana Aniello Aliberti, che, appena uscito dagli uffici della federcalcio, si è lasciato andare ad un vero e proprio sfogo. "Una manica di cialtroni - ha aggiunto l' ex patron - mi ha distrutto la vita. Luciano Moggi, che ho visto ieri sera in tv, in confronto è un uomo fortunato, visto che ha perso solo il posto di lavoro". Aliberti ce l' ha con la Covisoc e con il sistema che secondo lui veniva usato per "iscrivere o non iscrivere le squadre". "Tra l' altro - ha proseguito - il sistema è rimasto uguale, nel senso che gli uomini sono gli stessi che tra breve decideranno il destino di altre squadre. Ebbene, se c' erano grandi dubbi che stanno venendo fuori adesso perché non insinuarne dei nuovi anche in futuro? Ad ogni modo, ora Borrelli sa diverse cose perché ho chiesto io di essere ascoltato e ho portato ben 500 pagine". Aliberti, insomma, è deciso a denunciare tutto e tutti, anche perché "ci sono giudizi e sentenze che stanno per essere emessi". La Salernitana lo scorso anno non venne ammessa per problemi con l' erario, ma Aliberti ripeteva e sostiene tuttora che è stata commessa "una grossa ingiustizia". E fa il paragone con la Lazio: "La società biancoceleste lo scorso anno ha usato una legge dello Stato a cui aveva chiesto di poter ricorrere anche la Salernitana, considerato che c' erano tutte le carte in regola per poterlo fare. Infatti, ora la giustizia ordinaria mi sta dando ragione e voglio vedere che succede. Io purtroppo a Salerno non ho gli Irriducibili, che in cinquemila si mettevano lì sotto all' Agenzia delle entrate. Del resto Lotito telefonava agli ultrà alle 2 di notte per dire a loro di andare a fare casino". "Se Berlusconi, all' epoca in cui era presidente del Consiglio - ha aggiunto Aliberti - ha dichiarato che la Lazio era un problema di ordine pubblico e si doveva salvare, allora vuol dire che chi creava disordine veniva salvato e iscritto". Aliberti, infine, tira in ballo la Juventus e i rapporti che la società bianconera aveva con il Siena. "Vi faccio un esempio - rivela l' ex patron della Salernitana - di quello che é successo lo scorso anno. Noi siamo stati cancellati e così facendo anche il nostro parco giocatori. Ebbene, sapete cosa è successo? Uno dei nostri ragazzi, Molinaro, è stato preso a zero lire dalla Juve e dopo poche ore ceduto in comproprietà al Siena, cosicché i bianconeri hanno realizzato una plusvalenza in bilancio di 1,2 milioni di euro..."

Foti “La Reggina indipendente da Juve e Moggi”

28/06 "Juve e Moggi? La Reggina, e lo dimostrano i fatti, è sempre stata una società indipendente". Lo ha detto il presidente del club calabrese Lillo Foti all'uscita dalla Federcalcio dopo aver terminato l'interrogatorio da parte dell'ufficio indagini. Il n.1 della Reggina inizialmente ha risposto senza problemi alle domande dei cronisti, ma appena si è sollevata la questione delle intercettazioni telefoniche, si è un po' innervosito allontanandosi, anche se, poco prima aveva risposto: "Intercettazioni telefoniche con Moggi? Non ci sono, anzi quella che c'é non conta...". In realtà agli atti ne risulterebbero più di una, sia con l'ex dg della Juve sia con il designatore Bergamo. "Ad ogni modo - ha concluso Foti - non abbiamo fatto altro che rispondere a tutte le domande che ci sono state fatte. Se temo penalizzazioni o retrocessione? No, e perché scusate... ?".

Johansson “Chi ha sbagliato pagherà”

28/06 "Ho parlato con Guido Rossi, commissario straordinario della Figc, e mi ha detto che entro la meta' del prossimo mese avremo dei verdetti". A parlare, all'interno del Tg "Sport Time Mondiale", e' il presidente della Uefa Lennart Johansson, presente all'Adidas World of Football di Berlino per siglare un accordo con l'Adidas per la Champions League. "Io non posso giudicare leggendo quello che pubblicano i giornali - continua - Io devo aspettare e osservare che vengano eseguite delle indagini. Sono state fatte troppe speculazioni. Al temine dell'iter processuale verranno fatte le valutazioni opportune e chi ha sbagliato paghera'".

La Procura romana chiede a Milano il fascicolo sulla Lazio

28/06 La Procura della Repubblica di Roma ha chiesto ai colleghi di Milano il fascicolo sulla Lazio Calcio dove è ipotizzata l'accusa di aggiotaggio a carico del presidente Claudio Lotito, di Roberto Mezzaroma e Giorgio Chinaglia. Lotito e Mezzaroma sono indagati anche nella Capitale. Si profila un conflitto di competenza in Cassazione. Sarà la Suprema Corte a decidere quale Procura dovrà continuare le indagini e portarle a termine.

Gazzoni pronto a costituirsi parte civile

28/06 L'ex presidente del Bologna, Giuseppe Gazzoni Frascara, e' pronto a costituirsi parte civile nel procedimento penale che potrebbe scaturire dall'inchiesta dei magistrati napoletani, Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, contro la "Cupola del pallone". Lo annuncia in un'intervista al settimanale "Economy", che la pubblichera' nel numero in edicola da domani. Gazzoni sta provvedendo a nominare il suo collegio di avvocati, coordinato dal suo legale storico Franco Neppi che avviera' l'azione penale subito dopo la sentenza della Caf nel maxiprocesso al calcio italiano. L'azione legale dell'ex patron del Bologna si muovera' anche nelle aule della giustizia civile, dove i suoi avvocati stanno valutando una richiesta di risarcimento danni milioniaria. "Francamente non so ancora quantificare il danno - dichiara Gazzoni - ma certamente non saranno due euro. La retrocessione della squadra ha rovinato i miei affari e la mia reputazione. Oggi sono un cavaliere del lavoro senza un libretto di assegni e senza una carta di credito: tutto per colpa della cupola".

De Santis vuole denunciare Ancelotti

28/06 Massimo De Santis ha chiesto ufficialmente di portare in tribunale Carlo Ancelotti. Dopo averlo annunciato nei giorni scorsi, l'arbitro deferito per illecito sportivo nell'inchiesta su 'calciopoli', ha inviato la richiesta di autorizzazione al commissario straordinario della Figc, Guido Rossi e a quello dell'Aia, Luigi Agnolin, ''per adire le vie penali e risarcitorie'' non solo nei confronti del tecnico del Milan, ma anche di Manfredi Martino (l'ex segretario della Can anche lui finito nello scandalo) e del giocatore Fabio Vignaroli ''per aver, in deposizioni rese alla magistratura penale inquirente, rilasciato dichiarazioni calunniose nei confronti di Massimo De Santis''

Migliora lievemente Pessotto. La moglie chiede rispetto

28/06 La Juve, la citta', i tifosi di tutta Italia: e' palpabile lo choc per la tragedia di Gianluca Pessotto, che ieri ha tentato il suicidio gettandosi dal tetto della sede della Juventus. La scorsa notte il giocatore ha anche rischiato di morire, ma l'intervento dei medici delle Molinette e' stato risolutore. In serata i sanitari hanno definito il decorso di Pessotto nella norma e caratterizzato da stabilita' e un lieve miglioramento. La prognosi e' sempre riservata: il giocatore continua ad essere in coma farmacologico e ventilato meccanicamente. Anche la moglie Reana regge a fatica il peso del dramma che gli e' piombato addosso: dopo avere letto oggi sui giornali di litigi e dissapori con il marito e presunti mali incurabili, nel tardo pomeriggio e' esplosa contro i giornalisti che stazionavano davanti all'ospedale torinese: ''Non vivevamo separati - ha detto in lacrime nonostante parenti e amici cercassero di allontanarla dai cronisti - sono tutte balle, smettetela di inventare, rispettate il mio dolore, sto pregando per le mie bambine e per Gianluca. Era sanissimo, non ha ricevuto avvisi di garanzia e non era dopato''. Qualche ora dopo, un po' piu' tranquilla mormora: ''Fa progressi''. Nel pomeriggio il direttore sanitario delle Molinette, Ottavio Davini legge l'ultimo bollettino medico della giornata: ''Il decorso di Gianluca Pessotto e' nella norma per un paziente con tali traumi. Considerando l'evoluzione possiamo parlare di stabilita' e lieve miglioramento. Ribadisco pero' che la prognosi non si puo' sciogliere prima di 72 ore e che e' sempre possibile scoprire complicanze che fanno parte pero' della normale evoluzione''. Davanti alle Molinette e' comparso anche uno striscione dei tifosi juventini: su sfondo bianco, la scritta affettuosa 'Gianluca nel cuore' e' siglata col simbolo dello scudetto degli Arditi. Lo striscione e' stato appeso alla recinzione dell'ingresso principale, sul lato sinistro. Ma non e' mancato anche un fuori programma. Al sito Internet della societa' bianconera continuano a giungere e-mail di sportivi che vogliono esprimere la loro vicinanza all' ex terzino. Non ci sono solo tifosi juventini. ''Sono un tifoso nerazzurro - scrive Alessandro - ma di fronte a quello che ti e' successo non esistono ne' bandiere, ne' colori, esiste solo l'affetto''. E un tifoso del Milan, che si firma Max, rivela la sua ammirazione: ''sono milanista, ma profondamente amante delle persone splendide come te''. Il sito bianconero riporta anche un messaggio in arrivo: ''Tifo da sempre Fiorentina, ma in questo momento l'unico vero grido e' Forza Pessotto''. ''Facci rivedere presto il tuo dolce sorriso'', scrive una tifosa, Loredana, ''vorra' dire che avrai vinto la piu' partita piu' dura'. Due ''anzianotti malati di Juve'' rivelano la loro commozione: ''Ci eravamo detti che eri proprio la persona giusta per rappresentare l'immagine della nuova Juventus: sorridente, serio, intelligente, educato. Dai Gianluca - aggiungono gli 'anzianotti bianconeri - non abbiamo figli ma se avessimo avuto uno lo avremmo voluto come te, ti aspettiamo al Comunale''. Sara' dedicata anche a 'Pes' la marcia dell'orgoglio bianconero organizzata per sabato dal centro di coordinamento dei club (il presidente Cobolli Gigli ha raccomandato che in questo doloroso momento vi sia compostezza). Anche i suoi ex compagni di squadra e i dirigenti hanno fatto sentire oggi il loro calore nei confronti di Pessotto, sempre assistito dal medico sociale Riccardo Agricola. In ospedale si sono visti Carlo Sant'Albano, amministratore delegato pro tempore della Juventus, Luciano Moggi, che ha rivolto una ''preghiera per Gianluca'', e Roberto Bettega, ma dalla Germania nel corso della giornata hanno telefonato piu' volte tutti i ''bianconeri'', da Gigi Buffon a Gianluca Zambrotta, da Ciro Ferrara ad Alex Del Piero. I familiari sono angosciati: ''Finche' non apre gli occhi...'', ha commentato addolorato Vanni Pessotto, fratello di Gianluca. Un po' meno pessimista la mamma Rina: ''C' ' un lieve miglioramento che ci fa sperare'', dice mentre stringe un mazzo di fiori e una sciarpa bianconera regola dei tifosi. Vanni e' sempre vicino alla cognata, Reana, che oggi, per la prima volta, e' riuscita a trascorrere anche qualcuno minuto vicino al letto del marito nel reparto di rianimazione del professor Donadio. Con gli occhi lucidi, gli ha rivolto una carezza, quasi a fargli sentire la sua presenza al suo fianco.

I medici ottimisti

''C'e' un lieve miglioramento che ci fa sperare. Siamo un po' piu' ottimisti''. Poche parole quelle di Rina Pessotto, la mamma di Gianluca, l'ex calciatore e da poco team managere della Juve, ricoverato ieri all'ospedale Molette di Torino dopo il tragico volo dal tetto della sede del club bianco. Parole che fanno sperare e che arrivano a conclusione di una giornata di ansia e tensione per i famigliari e per gli amici del giocatore, che non riescono ancora a spiegarsi il motivo di quel gesto. A sorridere finalmente e' anche la moglie di Gianluca, Reana, che oggi si era lasciata andare ad uno sfogo amaro. ''Smettetela di raccontare balle'', aveva detto nel primo pomeriggio, affrontandi i cronisti che hanno assediato per tutto il giorno il reparto di rianimazione dove si trova il marito e con decisione ha spiegato: ''Smettetela di inventare malattie, avvisi di garanzia, separazioni e doping. Rispettate il mio dolore. Io sto pregando per le mie bambine e per Gianluca''. La tensione, dopo l'improvviso peggioramento nella notte scorsa delle condizioni dell'ex giocatore della Juventus, era stata fino a poche ore fa visibile sui volti dei famigliari: della moglie, ma anche del fratello di Gianluca che e' uscito dall'ospedale visibilmente commosso. Difficile la notte per Pessotto: "Stanotte -ha commentato questa mattina il professore Antonio Solini, direttore della struttura di ortopedia e traumatologia delle Molinette- il paziente e' stato operato ai limiti". Solini ha anche precisato che l'intervento e' stato effettuato in soli tre quarti d'ora. "Normalmente - ha spiegato - ci vuole un' ora e mezza. L' anestesista ci ha detto di fare molto in fretta". Intanto, intorno alle 18, e' arrivato un nuovo bollettino medico in cui i sanitari del nosocomio torinese hanno spiegato che le condizioni dell'ex giocatore e ora team manager della Juventus restano critiche, anche se emerge un cauto ottimismo. ''Considerata la situazione standard di questi casi -ha spiegato il direttore sanitario d'azienda, Ottavio Davini- si puo' parlare di un lieve miglioramento. Anche se la fase critica non si puo' considerare conclusa prima che siano passate almeno 48-72 ore''. Gianluca Pessotto prima di essere trasferito nel reparto di rianimazione centrale e' stato sottoposto ad una nuova Tac cranio-toraco-addominale che ha evidenziato un lieve edema cerebrale diffuso, compatibile con l'evoluzione della pregressa situazione ipovolemica. A questo proposito i sanitari incontrando i giornalisti, hanno pero' precisato che c'e' ''una eventualita' remota che si possano verificare danni cerebrali'', anche se per scongiurare del tutto sara' necessario attendere che il paziente, tuttora sedato farmacologicamente, si risvegli. A livello toracico la Tac ha rilevato il permanere di una discreta falda di pneumotorace anteriore a destra e la comparsa di un versamento pleurico a sinistra, mentre nell'ambito addominale l'ematoma sta ridistribuendosi. Per facilitare il riassorbimento i medici hanno posizionato due drenaggi, uno anteriore destro per la persistenza del pneumotorace, l'altro per il versamento pleurico. Ancora sedato Pessotto e' ventilato meccanicamente, la situazione emodinamica e' stabile e la situazione coagulativa e' in via di normalizzazione con una buona risposta alla terapia mentre gli scambi respiratori sono in lieve miglioramento. Anche la funzionalita' renale e' stabile anche se viene attentamente monitorata soprattutto per valutare un eventuale coinvolgimento legato al riassorbimento degli ematomi retroperitoneali e muscolari. ''Data la situazione si sta evolvendo nella norma -ha concluso il dottor Davini- naturalmente si possono sempre determinare degli imprevisti a cui noi siamo preparati e questa e' la ragione per cui la prognosi resta riservata''. A raccontare la vita di Pessotto e ha smentire le voci di una sua possibile crisi familiare e' intervenuto oggi Mario Firriolo, parrucchiere vip torinese e grande amico da piu' di 10 anni di Gianluca e Reana. ''Poteva esserci qualche discussione tra marito e moglie -ha spiegato- come avviene in tutte le famiglie, ma non a livello di crisi. Si sono dette tante cattiverie su questa storia. Io che li conosco da tanti anni posso dire con certezza che vivono per i loro figli''. L'amico di Pessotto non esclude, invece, che possa essere la depressione la causa del tragico gesto: ''In questi ultimi tempi -ha spiegato Firriolo- lo vedevo molto stanco. Era felice del nuovo ruolo nella Juventus, anche se lo affrontava con difficolta'. Puo' essere che ci fosse un po' di depressione dovuta al cambio di mestiere e soprattutto alla stanchezza. Era un anno che non faceva vacanze''. Firriolo ha poi raccontato come Pessotto sia ''una grande persona, molto sensibile, sempre pronto ad aiutare gli altri. Come quella volta che si e' recato all'ospedale Cottolengo, su segnalazione di un volontario, per andare a fare visita ad un anziano con gravi problemi. Gli ha regalato un completo da calcio e lo ha fatto felice, ma non lo ha mai raccontato a nessuno''. Nel frattempo, i tifosi della Juventus si stringono sempre piu' intorno al ''professore''. Sulla cancellata, all'esterno dell'ospedale, un gruppo di ultra' ha lasciato uno striscione bianco con una scritta nera: ''Gianluca nel cuore. Firmato gli Arditi'', mentre sono arrivati anche i primi mazzi di fiori (in serata un bouquet di gigli bianchi e' stato portato nel reparto di rianimazione). Ma e' sul sito Internet ufficiale del club bianconero www.Juventus.com che i tifosi si sono scatenati: nel pomeriggio erano centinaia le e-mail arrivate indirizzate a Gianluca Pessotto. Poesie, messaggi di incoraggiamento e preghiere giunte da tutta Italia e dall'estero (Danimarca, Germania). Molti anche i tifosi di altre squadre di calcio o della nazionale che elogiano non solo le qualita' sportive, ma anche quelle umane del team manager della Juve.

L’Antitrust diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”

28/06 L'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione odierna ha diffidato il Gruppo Mediaset dal porre in essere comportamenti abusivi nel mercato della raccolta pubblicitaria sul mezzo televisivo attraverso l'acquisizione dei diritti calcistici Tv. L'Autorita' vigilera' sugli impegni assunti dal Gruppo per impedire il prodursi degli effetti abusivi che si sarebbero verificati nel mercato rilevante, a causa dell'impianto contrattuale originariamente predisposto. Il Gruppo Mediaset, con la stipulazione dei contratti di licenza e delle scritture private relative ai diritti calcistici, sottoscritte tramite RTI nell'estate del 2004, ha infatti violato il divieto di abuso di posizione dominante. Tali pattuizioni, stipulate con Juventus, Inter, Livorno, Roma, Milan, Lazio e Sampdoria, contenevano esclusive di lunga durata, clausole di prelazione e di prima negoziazione estese alla totalita' dei mezzi trasmissivi. Nel corso dell'istruttoria il Gruppo si e' tuttavia impegnato per tutte le squadre contrattualizzate a mantenere, a partire dal 2007, l'esclusiva solo per la trasmissione sulla piattaforma digitale terrestre, cedendo a terzi i diritti relativi ad altre modalita' trasmissive secondo modalita' eque, trasparenti e non discriminatorie. In questo modo, a differenza dell'impianto contrattuale originario, il Gruppo Mediaset ha reso possibile la trasmissione, a partire dal 2007, degli eventi calcistici su piattaforme diverse dal digitale terrestre, rendendo cosi' tali contenuti disponibili per gli operatori terzi anche al fine di predisporre offerte appetibili in termini di audience. Il Gruppo Mediaset ha inoltre espressamente rinunciato ad inserire nei contratti per l'acquisto dei diritti a partire dalla stagione calcistica 2007-2008 ulteriori clausole di prima negoziazione e di prelazione. Entro 90 giorni Mediaset dovra' fornire all'Autorita' la documentazione relativa all'esecuzione degli impegni assunti e, in particolare, alla cessione dei diritti di trasmissione sulla piattaforma satellitare delle rimanenti squadre (Milan, Sampdoria e Livorno) attualmente interessate dalle pattuizioni sottoscritte dal Gruppo stesso, affinche' l'Autorita' possa valutare il pieno e completo rispetto degli impegni alla luce del dispositivo assunto. A seguito dell'apertura del procedimento, il gruppo ha infatti deciso la cessione a SKY dei diritti di trasmissione degli eventi sportivi relativi alle partite di serie A disputate "in casa" dalle squadre Juventus, Inter, Roma e Lazio al fine della loro trasmissione in esclusiva sulla piattaforma satellitare e, non in esclusiva, su piattaforme diverse e alternative. Esercitando anticipatamente il diritto di prima negoziazione, ha inoltre concluso degli accordi con Juventus, Inter, Milan, Lazio, Roma e Livorno, nei quali la durata per i diritti acquisiti a partire dal 2007 e' stata significativamente ridotta per un massimo di due anni piu' la previsione di un diritto di opzione per un'ulteriore stagione sportiva. Allo stato, dunque, i futuri contratti di licenza, destinati originariamente a durare fino al 2016, andrebbero a scadenza nel 2009, salvo l'esercizio del diritto di opzione. Inoltre, gli accordi stipulati non hanno previsto l'inserimento di ulteriori diritti di prenegoziazione.

 

Servizi precedenti

27/06 Ripartita a pieni giri l’indagine di Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza. Perquisita la sede del Sora. Pessotto vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini “Sostituire anche Palazzi”. La Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine. GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo

26/06 Riparte l’inchiesta di Borrelli con le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”. Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani. Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini “Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive di Juve, Milan, lazio e Fiorentina

25/06 Moratti “Un colpo di spugna sarebbe molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli “Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio “No all’amnistia. Lo scandalo è grave”. Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto, Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”

24/06 Lunedì Borrelli riprende il lavoro. Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni fasulle per anni”. Corbelli si costituisce parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco. Il Financial Times scettico sulla retrocessione della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta di Borrelli

23/06 Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De Santis attacca Ancelotti. Abete “Il mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”. Il processo partirà il 29 giugno. Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della Valle “Siamo innocenti”. I sociologi sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport

22/06 Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi. Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”. Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria è fuori”. Speculazioni in borsa: in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan

21/06 Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete: Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi “Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça) “Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi: “Il Milan defraudato”. Perquisita la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo) “Faremo la Champions League”

20/06 Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati. I parlamentari scrivono a Rossi “Ora ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali: “Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”. Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso “Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”

19/06 Borrelli chiude l’inchiesta con una relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può guarire”. A rischio la sponsorizzazione degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti “Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini (Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”

18/06 Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere che useranno il pugno di ferro. In attesa della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”. Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia “Troppa rabbia”. 30 mila tifosi rossoblu festeggiano la fine di un incubo

17/06 Il difensore Antonaccio denuncia su di un libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni, compromessi e ricatti”. L'ex Presidente del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli (Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli prepara le relazioni. Nella prima tranche d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp. Petrucci “Di amnistia non se ne parla proprio”

16/06 Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità del processo. Secondo Adiconsum falsato il 30% delle partite del campionato 2003/04. La Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”

15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”. Rossi “Se Galliani è in conflitto di interessi non è un mio problema”.

14/06 Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto. Pagliuso chiede la riammissione in serie B del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo l’irruzione di Moggi”. Prosegue l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta stralcio che riguarda giudici e polizia. La Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli

13/06 Chiuso il primo filone di indagini. Il Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon “Bello sudare la maglia per l’Italia”. I favori della “cupola” alla Lazio. La Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.

12/06 Girando da Borrelli “Nessuna gara era preordinata”. Ascoltato il dipendente della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”. Anche la Samp nell’indagine. Blatter “Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani, Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.

11/06 Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la giustizia sportiva”. Gli sponsor della Juve ripongono la loro fiducia nella società

10/06 Borrelli si concede una pausa. Il Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”. Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi” L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”

09/06 Borrelli contro un “muro difensivo concordato”. Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà “Presto regole per i procuratori”. Adiconsum presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004. Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”

08/06 Bergamo interrogato per nove ore “Fatto fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio. Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca a Carraro. Della Valle “Non abbiamo fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi

07/06 Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta. Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10 giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone: “Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’

06/06 Borrelli mette sotto torchio gli arbitri. No Intertoto per il calcio italiano. E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni: “Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter “Felice della reazione delle autorità italiane”

05/06 Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non risponde. Pelè “Spero che la giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono arbitri professionisti”

04/06 Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato per tre ore. Il Milan si ribella: “Una campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto

03/06 Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà sempre un grande”

02/06 Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”. Spalletti in procura a Napoli.

01/06 Il commissario Rossi: “Una situazione che non pensavo così grave”. Secondo l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.

31/05 Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio pulita”. Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive". Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”. Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.

29-30/05 Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi per ora non ipotizzabile”. Del Piero “Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.

28/05 Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.

27/05 Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”. Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”. Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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