Ruperto tiene tutti a posto: “Ora veniamo
al sodo”
05/07 Ha esordito scivolando sulla buccia di banana dei tanti cognomi
a lui sconosciuti, il 'Lolito' con cui si è rivolto al presidente
della Lazio aveva sollevato qualche sorriso, o Pairetti, per l'ex
designatore arbitrale. Ma quando il processo è entrato nel
vivo Cesare Ruperto ha sfoderato tutta la verve del grande vecchio
del tribunale: i 52 anni sotto la toga in fondo mai andata in pensione
sono usciti fuori tutti nel maxiprocesso al calcio che lo ha riportato
sotto i riflettori. L'81enne che aveva chiuso la sua brillante carriera
guidando la Corte Costituzionale ci ha messo poco ad applicare la
sua decennale esperienza all'esuberante per quanto annientato mondo
del calcio: un primo saggio lo aveva dato ieri nel breve alterco
con Innocenzo Mazzini, la cui colorita autodifesa gli era sembrata
eccessiva. Lo ha fatto puntualmente anche oggi quando le difese,
pure travolte dalle richieste pesanti dell'accusa, hanno provato
a strabordare. Ruperto tranquillizza tutti, perché a tutti
darà voce e parola. Ma quando si esagera gli corre l'obbligo
di intervenire. "Confido nella vostra intelligenza, perché
poi quando si tracima..." dice quando davanti gli si offre
lo spettacolo del legale di Antonio Giraudo che sfoglia fascicoli
su fascicoli, e trasforma il Foro dell'Olimpico nel luogo del delitto,
con la ricostruzione della dinamica delle telefonate, le date, i
moventi, le ore, con secondi annessi. "Quanti anni ha?"
chiede Ruperto, con garbo da uomo del sud. "51" risponde
sorpreso Luigi Chiappero, lo stesso avvocato della difesa bianconera
al processo per doping. "Ma quanti libri gialli ha letto?"
lo incalza il presidente della Caf. "Alcuni" risponde
spiazzato il legale. 'Sapesse quanti ne ho letti io...'' gli rifà
eco Ruperto. Che non si accontenta. "Quando lei è nato
io ero già magistrato da sei anni..." lo rimpalla ancora,
strappando un sorriso stentato del legale. Poi veste anche i panni
del professore e interroga sul diritto i difensori: alla lavagna
viene chiamato quello dell'accusata numero uno, la Juve. "Mi
sa dire la differenza tra cupola e sistema" la domanda di Ruperto.
L'alunno risponde e il giudice chiosa con neologismo: "Allora
non si possono incupolare". Il pezzo da maestro lo fa quando
incalza la Juve e la costringe con le buone maniere a quantificare
la pena: "La serie B con penalizzazione" ammette spaesato
il legale, di fatto condannando il club. Ma il vecchio magistrato
non si è lasciato intimidire nemmeno dalla prosa ridondante
di Lotito, che dopo quasi un'ora di autodifesa si sente interrompere.
"Ma quante ore vuole parlare? - la domanda candida di Ruperto
- Lo dico per lei, perché se si vuole riposare ci fermiamo".
Ma non c'é solo il colore nella conduzione di questo processo:
Ruperto replica anche alle accuse reiterate fatte dagli incolpati
di un procedimento troppo frettoloso. Così quando Diego Della
Valle accusa chi vuole chiudere tutto in tempi brevi risponde pacato:
"Questo processo non è legato ad alcun termine".
Lo ripete sempre: "Io non parlo di velocità, ma di rapidità.
Non sono la stessa cosa" spiega Ruperto all'aula. Ma la stoffa
da grande vecchio della giustizia sta tutta in una frase davanti
alle divagazioni tra i canali della giurisprudenza. "Vabbé,
ma ora andiamo al sodo". Il messaggio è chiaro: nessuna
velocità preventiva, concretezza sì.
E’ il turno delle difese: La Juve chiede
esplicitamente la B. Lotito e Della Valle no.
05/07 E' stato il turno delle difese al maxi-processo su "calciopoli",
che si sta celebrando in questi giorni davanti alla Caf. C'era attesa
per l'arringa dei legali della Juventus, il club maggiormente esposto
nello scandalo. L'avvocato Cesare Zaccone ha sostenuto che la retrocessione
in serie B con punti di penalizzazione puo' rappresentare una pena
congrua, visto che "e' da escludere l'ipotesi di illecito diretto
attribuibile al legale rappresentante Giraudo, mentre la posizione
di Moggi chiama in causa la societa' solo per responsabilita' oggettiva".
Di fronte all'accusa di aver messo in piedi una cupola calcistica,
la difesa bianconera ha evidenziato la necessita' per il club di
"difendersi da altri poteri". "Non si puo' mettere
in piedi un'organizzazione - ha aggiunto Zaccone - tra persone che
non hanno i medesimi interessi. Nel calcio ognuno fa i fatti suoi
in contrapposizione con gli altri". In particolare, l'ex amministratore
delegato Antonio Giraudo, "pur ammettendo - spiega il suo difensore
Luigi Chiappero - di aver commesso degli errori sul piano della
forma e di aver ecceduto nei toni dopo Reggina-Juve, non ha mai
posto in essere attivita' idonee ad alterare il risultato sportivo".
In mattinata c'erano state le audizioni di Franco Carraro, Diego
Della Valle e Claudio Lotito. Accusato di aver chiesto trattamenti
arbitrali di favore per la Lazio, l'ex presidente federali ha ricostruito
la telefonata con Bergamo dell'1 febbraio 2005, alla vigilia di
Lazio-Brescia: "Pronunciai 232 parole, dedicando 183 parole
al fatto che i dirigenti laziali e i media romani erano particolarmente
agitati dopo che nell'intervallo di Reggina-Lazio il presidente
Foti si sarebbe recato nello spogliatoio dell'arbitro. Alla partita
Lazio-Brescia ho dedicato solo 34 parole, chiedendo solo che si
ponesse la massima attenzione per una partita delicata". Il
patron della Fiorentina, Diego Della Valle, ha respinto la parabola
della societa', da vittima a collusa del sistema, affermando:"Ho
incontrato il designatore Bergamo esprimendo le nostre preoccupazioni.
Mi disse solo che avrebbe cercato di inserire la Fiorentina nella
griglia con gli arbitri migliori. Dopo quella colazione non ha funzionato
nulla se non l'arrivo per le ultime due partite di due grandi arbitri
come Rosetti e Collina. La salvezza e' arrivata all'ultimo secondo
con una serie incredibile di coincidenze che nessuno avrebbe potuto
teleguidare". E' stato uno show l'intervento del presidente
della Lazio, Claudio Lotito: "Le telefonate con Mazzini? Ci
prendevamo in giro, lui e' un personaggio d'avanspettacolo, di reminiscenza
boccaccesca: con lui il mio linguaggio aulico sarebbe stato fuori
posto. Le mie rimostranze per i torti arbitrali iniziarono dopo
Reggina-Lazio. Mi rivolsi alle istituzioni, al presidente Carraro
ed al vice Mazzini. Non ho mai contattato arbitri o designatori,
non ho mai chiesto favori nA designazioni specifiche". Oggi
sono state ascoltate anche le societ5 "terze interessate".
I legali di Brescia e Bologna, Bruno Catalanotti e Mattia Grassani,
hanno chiesto che anche Lazio e Fiorentina, accusate di illecito
diretto, siano punite con l'esclusione dal campionato di competenza
ed assegnazione ad un torneo inferiore alla B, come per la Juve.
Domani si riprendera' alle ore 9.30. Tocchera' ancora alle difese,
non ci sara' il procuratore Stefano Palazzi che sara' sostituito
dal suo vice Alfredo Mensitieri.
Ministro Melandri “Nessun complotto politico.
I successi non cancellano scandali”
03/07 "Nel calcio credo che non ci sia nessun complotto politico.
C'e' un processo, peraltro della giustizia sportiva, che e' in corso,
nel quale ci si difende. Ci si difende nei processi e non dai processi".
Lo ha detto oggi la ministro dello Sport, Giovanna Melandri, ai
microfoni di Radio R101. "Io dico che bisogna attendere con
serenita' l'esito di questo processo - ha detto Melandri - il calcio
italiano e' impegnato in due grandi partite distinte. C'e' l'avventura
degli azzurri in Germania, che ci sta dando gioie e soddisfazioni,
ma c'e' anche l'esigenza di voltar pagina e di restituire trasparenza
e togliere opacita' al calcio italiano". Rispondendo a chi
parla di un complotto politico dietro il maxiprocesso in corso a
Roma, Melandri ha escluso questa possibilita': "Noi dobbiamo
ai tanti tifosi italiani - ha precisato - un calcio in cui sia garantita
la lealta' sportiva come condizione preliminare". Per quanto
riguarda le riforme, Melandri ha sottolineato come, accanto alle
riforme dell'amministrazione sportiva, ci sono anche le nuove regole
politiche e si comincia "col presentare entro l'estate un provvedimento
che cambia le regole in materia di diritti televisivi".
Un animo diviso in due, da una parte la tifosa della Roma che vola
in Germania per la Nazionale, dall'altra il ministro dello Sport,
la donna chiamata ad affrontare il piu' grave scandalo della storia
del calcio. In un'intervista a Donna Moderna, in edicola domani,
Giovanna Melandri, parla di Calciopoli e dei provvedimenti da adottare
per risanare il calcio italiano. Secondo la Melandri i successi
della Nazionale ai mondiali non copriranno gli scandali: "Se
c'e' qualcuno che crede di coprire il tutto con il frastuono di
un gol azzurro, si sbaglia. Parlare di amnistia e' un'idiozia. Il
calcio ha bisogno di una grande riforma. Le partite della Nazionale
sono diverse da quelle dei processi sportivi in corso. Teniamo le
cose separate". Non commenta pero' gli avvenimenti, in quanto,
dichiara: "Come ministro non voglio esprimermi sui procedimenti
in corso. Aspettiamo la fine la fine del processo sportivo: sapremo
chi ha ingannato i tifosi, ma spetta ai giudici, non a me fare i
nomi". Come appassionata di calcio pero' dichiara: "Devo
ammettere che quando e' scoppiato lo scandalo mi sono sentita delusa.
All'inizio incredula, poi amareggiata". Alla luce degli avvenimenti
Giovanna Melandri spiega da dove bisogna partire per risanare il
calcio: "Dai diritti tv. Il fatto che ogni societa' negoziasse
i diritti per conto suo ha provocato troppi squilibro economici
tra i club. Non dovra' piu' accadere. Ci vuole una distribuzione
piu' equa". E continua: "Bisogna, poi, mettere un freno
a certe spese folli. Le organizzazioni sportive europee devono introdurre
tetti agli ingaggi dei giocatori. I modelli ci sono. Per esempio,
la NBA americana, l'associazione delle squadre di basket".
Secondo il Ministro i provvedimenti sono passaggi fondamentali e
dichiara: "Bisogna fare pulizia, ma il calcio resta un gioco
meraviglioso."
Rossi “La giustizia farà il suo corso”
05/07 "Quella di ieri sera - sottolinea il Commissario straordinario
della Federcalcio, Guido Rossi, in una dichiarazione diffusa dalla
Figc - è stata una serata straordinaria. Gli azzurri sono
stati protagonisti di una partita entusiasmante. Hanno contagiato
tutto il Paese con la loro serietà, lo spirito di squadra,
la grande voglia di dare ai nostri tifosi una soddisfazione che
dimostra quanto sia vivo e valido il calcio italiano, nonostante
le amarezze e le difficoltà degli ultimi mesi". "Ho
fatto a Lippi - prosegue Guido Rossi - ai calciatori e a tutta la
delegazione le mie congratulazioni più sincere per quello
che hanno già fatto e sono certo che con lo stesso spirito
affronteremo la finale di Berlino. Gli azzurri sono tra quelli che
hanno capito perfettamente che il calcio può essere un sogno,
ma fuori dal campo la giustizia sportiva fa il suo corso, punendo
chi ha sbagliato". "Voglio ripetere - conclude il commissario
straordinario del Figc - quello che ho già detto: nel nostro
calcio c'é un' Italia che vince, ed è questa nazionale
di Lippi, e c'é un' Italia che deve cambiare. Oggi comunque
è la giornata che vince e noi vogliamo festeggiarla come
merita".
Da Carraro a Lotito le difese danno il meglio
di se
Una vita spesa per lo sport, una carriera onorabile in cui lo sfregio
di una condanna appare proprio insopportabile. Dopo le accuse è
il giorno delle difese al maxiprocesso del calcio: ma non quelle
burocratiche degli avvocati, quelle accorate e dirette degli incolpati.
Ieri, a caldo dopo che il procuratore federale aveva chiesto il
massimo della pena per la maggior parte dei soggetti rinviati a
giudizio, si erano fatti avanti alcuni degli arbitri: oggi il primo
a prendere la parola è stato Franco Carraro. Il grande sconfitto,
il presidente della federcalcio sopravvissuto a ogni cataclisma:
è mesto il suo intervento, lo legge, non si interrompe, non
sbaglia, annuncia quanti minuti parlerà. Non più di
dodici, dice. "L'accusa di illecito sportivo mi umilia a mi
avvilisce - esordisce Carraro - Nella mia lunga carriera mi sono
sempre comportato correttamente e mantenuto la dignità del
mio ruolo. Certo se verranno accertati i fatti, nella stagione 2004-05
sono accaduti fatti gravi. Io non ho mai cercato di coprire nulla".
Carraro conta anche le parole delle intercettazioni finite sotto
inchiesta, e ribadisce che "l'intonazione non è quella
di chi fa accordi truffaldini". Lo segue Diego Della Valle:
composto, e altrettanto diretto il suo intervento, soprattutto quando
punta il dito sui tempi. Troppa fretta, denuncia il patron viola.
"E' un processo fatto in fretta - dice l'imprenditore - e c'é
un errore di base. Chi ha deciso che il processo vada legato alla
data per le coppe europee ha fatto un errore incredibile".
Subito però lo interrompe il presidente della Caf, Cesare
Ruperto: "Questo processo non è legato ad alcun termine
e non abbiamo fretta. Esamineremo ogni singola situazione".
Un intervento che fa pensare che la stessa camera di consiglio potrà
restare riunita più giorni e prendersi tutto il tempo necessario
prima di emettere le sentenze. Ma Della Valle ha mostrato anche
tutto il dispiacere per come la vicenda è stata gestita.
"Vedere come è costruita questa storia delle intercettazioni
ci offende - spiega - E' umiliante, sembriamo persone senza spina
dorsale. Bisogna portare rispetto, io capisco che l'accusa gioca
a fare la sua partita. Ma è offensivo, perché da quelle
carte c'é da vergognarsi a guardare i propri figli".
Il patron viola ha parlato del pranzo con Paolo Bergamo e anche
qui si è detto dispiaciuto per come é stato raccontato:
"Come di un incontro carbonaro, fatto di nascosto. Mi sono
sentito un delinquente e invece eravamo nell'albergo di Firenze
dove abito in estate. Su una terrazza in cui c'erano altri cento
tavoli. Il riscontro fotografico riprende una strada sterrata, che
poi è quella davanti al parcheggio. Insomma mi viene qualche
sospetto, anche se non voglio avere cattivi pensieri. E poi dopo
quell'incontro la squadra ha avuto solo problemi". Sulle vicende
sportive ha aggiunto: "Noi non abbiamo mai chinato la testa.
Si diceva che c'era un sistema che teneva sotto schiaffo il calcio,
noi vittime e vessati ci rivolgiamo al potere per raddrizzare la
china. Allora avremmo chinato la testa, dopodiché ci ritroviamo
in un sistema che ci salva e di cui siamo considerati parte integrante".
Della Valle aggiunge anche di aver fatto a suo tempo denuncia all'antitrust
contro Juve, Milan e Inter sui diritti tv. A propria discolpa parlano
anche due arbitri, Domenico Messina e Paolo Bertini: entrambi fanno
leva su una carriera lunga e senza macchie. L'ultimo della mattina
è Claudio Lotito: lo show è condito da tutti gli elementi
che sono diventati un cavallo di battaglia del presidente della
Lazio. "Con me la Lazio non dipende più da nessuno -
ha detto - io ho contrastato il sistema non appena ci ho messo piede,
ho fatto tante battaglie per cambiare le cose. Mai chiesto favori
arbitrali o chiesto niente ai designatori". Lotito si dilunga,
tanto da far intervenire Ruperto: "Ci dice quante ore vuole
parlare, così magari ci fermiamo per farla riposare...".
Dopo un'ora chiude dicendo di aver denunciato alla Procura della
Repubblica Cosimo Maria Ferri (ex membro della commissione vertenze
economiche Figc) per "falsa testimonianza", ma che ancora
crede nel calcio: "Ho appena investito altri 20 milioni di
euro". Breve pausa dell'udienza. La parola nel pomeriggio passa
di nuovo al procuratore Palazzi.
Lolli “Nessuna amnistia”
"Un colpo di spugna come l'amnistia equivarrebbe a seppellire
la possibilità di cambiare". Lo sostiene il sottosegretario
per le attività giovanili e le politiche sportive on. Giovanni
Lolli. "Ognuno ha il diritto - afferma Lolli - di dire quello
che crede e di assumersene la responsabilità; non saremo
noi a togliere il diritto di parola a nessuno. Tuttavia, anche se
i risultati ottenuti dalla nostra nazionale sono esaltanti, questo
non fa venire meno la necessità di chiarezza, giustizia e
pulizia nel mondo del calcio. Un fenomeno in grado di suscitare
così tanto coinvolgimento popolare (basta pensare a quanta
gente è scesa in strada questa notte) merita un sistema di
regole trasparenti in grado di garantirne la correttezza e l'eticità.
Proprio perché l'entusiasmo degli italiani di questi giorni
merita rispetto, un colpo di spugna come l'amnistia equivarrebbe
a seppellire la possibilità di cambiare".
Carraro “Io sono sempre stato corretto.
Accuse che mi umiliano”
"Se i fatti saranno accertati, nella stagione 2004-05 è
evidente che sono accaduti fatti gravi". Franco Carraro nella
sua autodifesa davanti alla Caf il giorno dopo le pesanti richieste
di sanzioni fatte dal procuratore federale ammette che quanto avvenuto
nel campionato finito sotto inchiesta è stato gravissimo.
Ma si difende dicendo di "aver agito in buona fede, e di non
essermi mai comportato sportivamente in maniera truffaldina. Vi
chiedo di non commettere una profonda ingiustizia nei miei confronti".
Carraro ha anche detto di non aver mai coperto nulla e che si é
dimesso "perché la Figc potesse affrontare una situazione
grave con la massima serenità ".
L'accusa di illecito sportivo che mi si rivolge "mi umilia
e mi avvilisce". Sottolinea l'ex presidente della Figc Franco
Carrato in apertura del suo intervento al processo per lo scandalo
del calcio. "Questo - aggiunge - è il giudizio più
importante a cui sia stato sottoposto, è in gioco la mia
onorabilità sportiva".
La Juve si contenta della B. “Moggi non
era il legale rappresentante”
05/07 "La pena accettabile sarebbe la serie B con punti di
penalizzazione". Così il legale della Juventus, avvocato
Zaccone ha quantificato la giusta sanzione da attribuire al club
bianconero su richiesta del presidente della Caf, Ruperto.
La Juventus chiede di essere accusata solo per la responsabilità
oggettiva e non diretta. Così infatti si è mossa la
difesa del club bianconero. "Bisogna negare la responsabilità
diretta - ha detto nell'arringa l'avvocato Zaccone - perché
Moggi non è mai stato legale rappresentante della società.
La responsabilità oggettiva mi sembra che ci possa stare,
perché quanto sarà addebitato a Moggi non può
comportare la responsabilità diretta della Juve"
Due ore di arringa difensiva per dimostrare la violazione del solo
articolo 1 sulla lealtà sportiva con conseguente riduzione
della sanzione. Questa la richiesta fatta dal legale di Antonio
Giraudo, Luigi Chiappero che dopo una dettagliata illustrazione
dei fatti, ha concluso dicendo che l'ex amministratore delegato
della Juventus "ha commesso degli errori sul piano delal forma,
dell'opportunità, ma di non aver mai inciso in attività
idonee ad alterare quello che doveva avvenire sul campo. Chiedo
pertanto solo la sanzione per la violazione dell'articolo 1 del
codice di giustizia sportiva"
Quello del calcio è un mondo "pieno di invidia e rancore".
Come già ieri aveva fatto il suo assistito Antonio Giraudo
("questo è un mondo borderline"), anche l'avvocato
dell'ex amministratore delegato della Juventus Luciano Chiappero,
lancia accuse al pallone per difendersi nel processo a Calciopoli.
Questo è un processo, dice il legale riferendosi alle intercettazioni,
"dove nelle telefonate non tutto quello che viene detto deve
essere preso per oro colato". Bisogna, piuttosto, capire "cosa
in quelle telefonate va utilizzato e cosa invece è chiacchiera,
discorso per farsi belli, che, invece, va preso con beneficio di
inventario". Entrando nel merito del processo, Chiappero, sottolinea
che in ogni caso "non vi sono elementi sufficienti" per
dire che vi sia stata una violazione dell'imparzialità e
della terzietà degli arbitri e dei vertici federali, pur
ammettendo che la frequentazione dei designatori da parte dei vertici
della Juve possa essere stata "sconveniente".
Della Valle “No a pulizia parziale”
"Chiunque voglia e desideri un calcio pulito, lo deve volere
completamente e non certo a pezzettini. Dunque, se serve più
tempo, allora prendiamocelo...". Sono state queste le parole
del patron della Fiorentina Diego Della Valle all'uscita dall'aula
dello stadio Olimpico. E' apparso come al solito molto determinato
il maggiore azionista del club viola e a tratti è sembrato
in sintonia con Lotito. "Qui si parla di interessi - ha detto
Della Valle -, ma anche di dignità della gente. Ci sentiamo
come se fossimo in una situazione kafkiana". "Il teorema
- ha aggiunto - va smontato con i fatti e non c'é alcun vittimismo,
sia ben chiaro. Siamo stati ostili a un sistema di potere a me interessa
la giustizia, solo quella". Il patron della Fiorentina Diego
Della Valle, inoltre, ha puntualizzato ancora la sua posizione su
chi vuole un processo rapido. "Quando si parla di giustizia
- ha detto -, si parla di una cosa seria, che ha bisogno dei suoi
tempi. Bisogna lavorare in modo serio e poi pensare ai calendari.
Ruperto? Trovo che sia una persona di qualità".
"Qui c'é bisogno di un processo giusto, non di fretta".
Il patron della Fiorentina Diego Della Valle lo ripete più
volte nel corso del suo intervento al processo per lo scandalo del
calcio, parlando di "sciacallaggio mediatico" e sottolineando
che "se qualcuno ha detto agli italiani che si risolve tutto
in 15 giorni" ha commesso un "errore incredibile".
"Il problema - aggiunge Della Valle - va risolto nei tempi
necessari, bisogna aprire tutti i cassetti perché c'é
in gioco molto più delle coppe: la dignità della gente,
delle società e delle città". Alle preoccupazioni
di Della Valle ha risposto direttamente il presidente della Caf,
Cesare Ruperto, ribadendo che il processo durerà tutto il
tempo necessario. "L'ho già detto e ripetuto mille volte,
questo processo non è legato ad alcun termine".
"Vedere come è costruita la storia attraverso le intercettazioni
ci offende". Diego Della Valle non ci sta: il patron della
Fiorentina nella sua difesa davanti alla Caf ripercorre la storia
della società viola nella stagione finita sotto inchiesta.
"Noi non abbiamo chinato la testa davanti a chicchessia - ha
spiegato Della Valle - E' umiliante, siamo raffigurati come due
persone senza spina dorsale. Bisogna portare rispetto alla gente,
io capisco che l'accusa gioca a fare la sua partita. E' offensivo,
perché stando a quelle carte ci si vergogna anche a guardare
i propri figli". Il patron viola ha anche detto di aver "fatto
una denuncia all'antitrust contro Juve, Milan e Inter sui diritti
tv, perché questo è un problema che causa una pressione
strutturale nel calcio e ho pensato da subito che andava risolto".
Della Valle puntualizza anche sui tempi del processo, dicendo che
si sta facendo "in fretta e che chi ha deciso che il processo
vada legato alla data delle coppe europee ha fatto un errore incredibile".
La Fiorentina è "vittima di un sistema" che teneva
sotto schiaffo il sistema calcio. "Ci troviamo nostro malgrado
- aggiunge Della Valle - coinvolti in questa situazione un po' kafkiana,
di cui siamo estranei".
Lotito “Con me la Lazio non dipende da nessuno”
05/07 "Io non sono mai stato subalterno a nessuno. Ho cacciato
via Moggi e Giraudo rifiutando la vendita di Cesar perché
la Lazio non doveva più essere preda di nessuno. E con me
la Lazio non dipende più da nessuno". Claudio Lotito
difende l'autonomia del club da lui presieduto nella lunga arringa
davanti alla Caf. Il presidente della Lazio ha anche ribadito che
con Della Valle "non c'é mai stata richiesta di combine".
Ma ha anche aggiunto che le vicende che lo vedono coinvolto (per
lui è stata chiesta l'inibizione a 5 anni con radiazione)
non gli hanno tolto la passione per il calcio: "Credo ancora
a questo mondo, tanto che ho investito altri 20 milioni nel mercato".
"Io non ho mai contattato arbitri e i designatori, ma soprattutto
non ho mai chiesto favori arbitrali". Così Claudio Lotito,
presidente della Lazio, si difende davanti alla Caf dell'accusa
di illecito sportivo formulata ieri dal procuratore che ha chiesto
per il dirigente biancoceleste il massimo della pena e la retrocessione
in B del club. "Da quando sono entrato in Lega ho sempre portato
avanti una linea di rottura con quel sistema" ha detto Lotito.
Il legale del Brescia “Totale mancanza di
etica”
Da parte delle quattro società coinvolte nello scandalo
del calcio e dei 26 indagati c'é stata una "totale mancanza
di etica" che ha portato i protagonisti della vicenda alla
"reiterazione plateale delle violazioni delle normative calcistiche".
Lo sottolinea nella sua arringa il legale del Brescia, una delle
sei società ammesse al dibattimento come terze (assieme a
Bologna, Messina, Lecce, Treviso e Arezzo) e interessate in caso
di eventuali ripescaggi. "Molti sapevano che le partite erano
truccate - ha aggiunto l'avvocato - Il giocattolo si è rotto
perché il fenomeno di corruttela ha superato ogni limite"
Il legale di Bergamo “Noi usciamo dal procedimento”
Paolo Bergamo lascia il processo. L'ex designatore non si è
presentato in aula questa mattina: a parlare è il suo avvocato,
Gaetano Scalise che ha comunicato alla Caf che Bergamo ha rassegnato
le dimissioni anche all'Aia. "Bergamo si è dimesso e
vuole essere estromesso dal processo - spiega il legale - per cui
non parteciperemo al dibattimento e al processo, anche perché
è impossibile difendersi. Noi comunque non ci difenderemo
dalle accuse, perché usciamo dal processo". Il presidente
della Caf, Ruperto ha però detto che sulla questione si era
già espresso il collegio ieri, rigettando l'istanza di Bergamo.
"Le ordinanze si possono sempre cambiare, ma non decideremo
fino a sentenza" ha chiuso Ruperto.
Messina “Per 5 anni non ho arbitrato la
Juve”
"Io non ho arbitrato la Juventus per cinque anni e mi si dice
che faccio parte del sistema. E' una situazione paradossale".
Domenico Messina è uno degli otto arbitri finiti alla sbarra
per lo scandalo del calcio: il direttore di gara di Bergamo nella
sua difesa davanti alla Caf ha detto "non so di cosa mi devo
discolpare". "Io non ho mai avuto colloqui con il presidente
della Lazio Lotito né con il vicepresidente Mazzini - ha
aggiunto Messina - Io dovrei far parte di un sistema perché
ho arbitrato una partita di cui parlano due persone che non conosco,
se non per incontri istituzionali". Messina ha ribadito "la
mia totale estraneità. E se volevo rientrare nel sistema
da cui ero stato escluso lo avrei fatto in maniera diversa".
Legale di Paparesta “Nessun sequestro di
persona”
"Non c'e' stato sequestro di persona, ne' consapevolezza di
cio' e di conseguenza non c'era l'obbligo di refertarlo". Cosi'
l'avvocato Aurelio Gironda inquadra la posizione dell'arbitro Gianluca
Paparesta, accusato di omessa denuncia per l'episodio avvenuto al
termine di Reggina-Juventus negli spogliatoi del Granillo.
Solo la censura perché non c'é stato comportamento
sleale, semmai solo mancata osservanza di correttezza. E' la richiesta
che nella lunga arringa difensiva il legale di Gianluca Paparesta
fa alla Caf: l'avvocato Aurelio Gironda ha infatti detto che "il
sequestro non c'é mai stato", riferendosi all'episodio
di Reggina-Juventus in cui Moggi chiuse nello spogliatoio l'arbitro,
adesso accusato di slealtà sportiva (e per questo è
stata chiesta dal procuratore la sanzione a un anno di inibizione)
per l'omessa refertazione. "Vanno viste le attenuanti - spiega
il legale - perché c'é un solo criterio valido in
questo giudizio: l'esigenza di conservare Paparesta in questo settore.
Io chiedo che venga solo censurato. La sua presenza tra gli arbitri
va conservata, anche per il ruolo che lui ha a livello internazionale.
Pessotto vuol vedere la finale. Conte gli porta
la notizia. Condizioni stazionarie
05/07 L'Italia vola verso la finale Mondiale ed ha pronta una dedica,
in caso di vittoria della coppa. Gli azzurri, in coro, hanno voglia
di dedicare la vittoria del trofeo a Gianluca Pessotto. Le condizioni
dell'ex calciatore sono piu' stabili rispetto a ieri, la sua condizione
emodinamica e le funzioni renali permangono buone, continua la ventilazione
assistita e per domani e' in programma l'esecuzione della tracheostomia,
procedura prevista dopo una settimana di intubazione. Gianluca,
che ha gradito la dedica speciale di Del Piero al termine della
vittoria dell'Italia di Lippi nella semifinale contro la Germania,
ha ricevuto oggi la visita di un altro ex bianconero. Antonio Conte,
gia' centrocampista della Juventus, si e' recato questa mattina
al "Molinette". Conte ha detto a Gianluca che l'Italia
aveva conquistato l'accesso alla finale e "Pesso" ha alzato
il pugno in segno di vittoria. E se Gianluca ha voglia di recuperare
in fretta, la moglie Reana, ha voluto oggi respingere ogni ipotesi
sui motivi che avrebbero indotto Gianluca a tentare il suicidio.
"Non e' vero che io me n'ero andata di casa, non e' vero che
vivevamo gia' separati - sbotta la signora Pessotto - su di noi
sono state scritte troppe assurdita'. Persino che avevo un amante
a Milano. Gianluca era in cura da uno psicologo da diversi anni.
Non c'erano problemi di coppia o di famiglia. Lui adora la sua famiglia.
Anzi mi chiedo come non lo abbia potuto fermare il pensiero delle
nostre bambine. Aver lasciato il calcio giocato per lui e' stato
un colpo terribile". Intanto la Tac di ieri ha mostrato una
diminuzione dell'ematoma retroperitoneale ed e' sempre uno pneumotorace
al polmone destro. Il professor Pier Paolo Donadio, responsabile
della rianimazione del nosocomio torinese, quest'oggi ha aggiornato
i presenti sulle condizioni dell'ex giocatore bianconero: "Pessotto
continua la fisioterapia, non ci sono segni di infezione e l'eco-doppler
che abbiamo svolto ieri durante la Tac ha dato esito positivo. Durante
la partita di ieri sera dormiva - ha aggiunto Donadio - e siamo
sempre speranzosi di potergli far vedere la finale. Il pneumotorace
non preoccupa, ma ci aspettavamo che si assorbisse piu' in fretta".
Domani i sanitari de "Le Molinette" dovrebbero diramare
un altro bollettino. Pessotto non molla e la finale degli azzurri
ha gran voglia di vederla.
Conte
Gianluca Pessotto, che ha trascorso la settima notte nel reparto
di rianimazione dell' ospedale Molinette dopo il tentativo di suicidio,
ha saputo stamani della qualificazione dell' Italia alla finale
mondiale ed ha gioito. A portargli la notizia e' stato l' ex capitano
della Juventus Antonio Conte: ''Gli ho detto dell' Italia che ieri
sera ha vinto e lui ha chiuso il pugno come per esultare''. Dal
punto di vista medico le condizioni rimangono stabili. Da ieri ci
sono un lieve rialzo febbrile e i valori del fegato piu' elevati
della norma. I medici non prevedono ne' per oggi, ne' per domani
che venga stubato. La visita di Conte va ad aggiungersi a quelli
dell' ex vicepresidente della Juventus, Roberto Bettega, del preparatore
atletico Massimo Neri e, ieri sera, di Jonathan Zebina. ''Adesso
che l' ho visto - ha affermato Conte - sono piu' tranquillo, mi
ha riconosciuto gli ho anche fatto delle battute per farlo ridere.
Gli ho detto che ho finito il corso per allenatore di Coverciano
e che adesso mi aspetto che lui come team manager e Alessio Secco
come nuovo direttore sportivo mi chiamino per diventare allenatore
della Juventus''. ''Sono venuto a trovare un grande amico - ha concluso
Conte - una persona che merita stima e l' ha dimostrato in tutti
gli anni della sua carriera. E' giusto che compagni e conoscenti
gli siano vicini il piu' possibile, perche' riconoscono in lui una
grande persona''.
Condizioni stazionarie
Restano stazionarie le condizioni di Gianluca Pessotto dopo il lieve
peggioramento di ieri. Lo ha confermato Pierpaolo Donadio, direttore
del reparto di rianimazione delle Molinette dove l'ex giocatore
bianconero e' ricoverato ancora in prognosi riservata sottolineando
che ''ieri un po' di terreno lo abbiamo perso, ma oggi il paziente
e' piu' stabile. A nostro vantaggio, comunque, gioca il fatto che
e' giovane, sano e allenato''. Confermando che il paziente presenta
anche oggi una lieve febbre intermittente, il medico ha poi escluso
che ''al momento vi siano infezioni in corso'', anche se qualora
queste si manifestassero ''non ci sarebbe da stupirsi a causa della
gravita' dei traumi subiti''. Il paziente prosegue la ventilazione
assistita e domani sara' sottoposto a tracheostomia, una procedura
prevista dopo una settimana di intubazione, che si rende necessaria
quando non e' possibile stubare il malato. L'intervento, inoltre
consente la ripresa della ventilazione spontanea. I segni di sofferenza
epatica che sono stati segnalati ieri sono stabili e non destano
particolare preoccupazione, le condizoni emodinamiche sono buone
e cosi' pure la funzionalita' renale. Ieri intanto e' stata eseguita
una Tac di controllo al cranio, al torace e all'addome e ha rilevato
una riduzione dell'ematoma retroperitoneale e la persistenza del
pneumotorace destro. Per questa ragione sono stati rimossi due drenaggi
che sono stati sostituiti con uno nuovo. Inoltre e' stata eseguita
una fibroscopia bronchiale che ha rilevato modesti coaguli. ''Il
malato mantiene lo stato di coscienza -hanno sottolineato i medici
nel bollettino- attenuato questa mattina dai residui della sedazione
necessaria per l'esecuzione della broncoscopia e il posizionamento
del nuovo drenaggio toracico. Quanto descritto -hanno concluso-
fa parte del prevedibile decorso di un gravissimo traumatismo e
non desta quindi al momento paricolare preoccupazione''.
Contento della dedica di Del Piero
Gianluca Pessotto non puo' parlare perche' e' intubato, ma non nasconde
il gradimento per le testimonianze di affetto che quotidiamente
gli manifestano amici e compagni di calcio. Oggi, in particolare,
l'ex giocatore bianconero ha mostrato di apprezzare le parole di
Alessandro Del Piero, che ieri sera, dopo la partita tra Italia
e Germania, ha invitato l'amico ed ex compagno di squadra a non
mollare, mostrando sotto la maglietta della Nazionale una t-shirt
con la scritta 'Forza Pesso'. A riferirlo e' stata la moglie del
team manager della Juventus, Reana, che avvicinata dai cronisti
ha detto: ''Ho riferito a Gianluca le parole di Alessandro, gli
detto che gli aveva dedicato il goal del due a zero e da un suo
cenno della mano ho capito che era contento''.
Servizi precedenti
04/07
Richieste pesanti di Palazzi: Juve in C, Milan
Fiorentina e Lazio in B, fuori dirigenti e arbitri coinvolti. Ruperto
“Non ci sono tempi predeterminati”. Reazioni
di Mazzini. Berlusconi, De Sisti, De Santis, Pairetto, Paparesta,
Tagliavento, Ingargiola, Galliani, Chiamparino. Addio
ad una generazione di arbitri. Leggero peggioramento
per Pessotto, ma i medici sono ottimisti. Capello lo va a trovare.
03/07
Pugno duro della CAF: respinte tutte le eccezioni.
I nove punti dell’ordinanza di Ruperto.
I legali chiedono di escludere le intercettazioni ma Palazzi
ribadisce la loro validità. Si apre
il mercato, Borrelli invoca il rispetto delle regole. Stabili
le condizioni di Pessotto. In visita la madre e anche Nedved.
02/07:
Si parte, pronti per il maxiprocesso al calcio.
Avvocati all’attacco. Pessotto
migliora. I medici ottimisti. Montero torna
dall’Uruguay per il suo amico Pessotto.
01/07:
Il Presidente della corte federale, De Lise,
si autosospende. Week end tranquillo prima
del maxiprocesso. Pessotto migliora, apre gli occhi e riconosce
le persone. La moglie “Sono
più sollevata”. A Torino la giornata
dell’orgoglio bianconero, in 20.000 in corteo. Secondo
un indagine Moggi colpevole del calciopoli e Del Piero con Elkann
fautori della rinascita della Juve
30/06
Secondo i legali di Bergamo e Pairetto, intercettazioni
inutilizzabili nel processo. Entro il 26 luglio
il nuovo presidente di Lega (che non sarà un presidente di
club) e nuove regole. La Lazio contesta la nomina di Rossi.
Si affilano le armi per il processo.
Galliani assicura “Tutti i club di A e B sono in regola”.
Il rinvio non preoccupa la UEFA. Cellino:
I dirigenti abbiano diritto a difendersi. Quadro
clinico grave per Pessotto, ma lui resiste.
29/06:
Il processo al calcio parte ma viene rinviato
a lunedì. Si inseriscono cinque club. Ministro
Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia.
Moggi doveva presentarsi”. Il Codacons chiede la diretta
TV del processo. Quattro club a rischio.
Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”. Le
memorie difensive e le istanze dei club. Dattilo:
“Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”.
Parte la nuova Juve. Per
Pessotto un cauto ottimismo
28/06
Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’.
Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi.
Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il
processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti
“La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La
Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni
pronto a costituirsi parte civile. De Santis
vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente
Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust
diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”
27/06
Ripartita a pieni giri l’indagine di
Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le
lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza.
Perquisita la sede del Sora. Pessotto
vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è
gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini
“Sostituire anche Palazzi”. La
Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine.
GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo
26/06
Riparte l’inchiesta di Borrelli con
le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva
il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti
Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”.
Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani.
Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini
“Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato
il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive
di Juve, Milan, lazio e Fiorentina
25/06
Moratti “Un colpo di spugna sarebbe
molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli
“Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio
“No all’amnistia. Lo scandalo è grave”.
Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto,
Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per
conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato
dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”
24/06
Lunedì Borrelli riprende il lavoro.
Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario
Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le
vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni
fasulle per anni”. Corbelli si costituisce
parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco.
Il Financial Times scettico sulla retrocessione
della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta
di Borrelli
23/06
Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De
Santis attacca Ancelotti. Abete “Il
mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In
Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”.
Il processo partirà il 29 giugno.
Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della
Valle “Siamo innocenti”. I sociologi
sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport
22/06
Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve,
Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le
accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La
Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi.
Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”.
Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria
è fuori”. Speculazioni in borsa:
in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan
21/06
Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario
della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete:
Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi
“Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça)
“Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi:
“Il Milan defraudato”. Perquisita
la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo)
“Faremo la Champions League”
20/06
Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati.
I parlamentari scrivono a Rossi “Ora
ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine
disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De
Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte
a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali:
“Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”.
Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace
che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso
“Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”
19/06
Borrelli chiude l’inchiesta con una
relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il
calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può
guarire”. A rischio la sponsorizzazione
degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti
“Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini
(Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”
18/06
Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere
che useranno il pugno di ferro. In attesa
della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di
Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”.
Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia
“Troppa rabbia”. 30 mila tifosi
rossoblu festeggiano la fine di un incubo
17/06
Il difensore Antonaccio denuncia su di un
libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni,
compromessi e ricatti”. L'ex Presidente
del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli
(Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli
prepara le relazioni. Nella prima tranche
d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp.
Petrucci “Di amnistia non se ne parla
proprio”
16/06
Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone
e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai
politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora
restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla
Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità
del processo. Secondo Adiconsum falsato il
30% delle partite del campionato 2003/04. La
Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è
stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi
auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”
15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente
della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi
allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a
Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia
sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro
Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”.
Rossi “Se Galliani è in conflitto
di interessi non è un mio problema”.
14/06
Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario
dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro
torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento
della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto.
Pagliuso chiede la riammissione in serie B
del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui
PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo
l’irruzione di Moggi”. Prosegue
l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta
stralcio che riguarda giudici e polizia. La
Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli
13/06
Chiuso il primo filone di indagini. Il
Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si
difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del
CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete
e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon
“Bello sudare la maglia per l’Italia”. I
favori della “cupola” alla Lazio. La
Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.
12/06
Girando da Borrelli “Nessuna gara era
preordinata”. Ascoltato il dipendente
della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”.
Anche la Samp nell’indagine. Blatter
“Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La
Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani,
Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.
11/06
Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo
da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun
muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la
giustizia sportiva”. Gli sponsor della
Juve ripongono la loro fiducia nella società
10/06
Borrelli si concede una pausa. Il
Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”.
Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del
Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi”
L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”
09/06
Borrelli contro un “muro difensivo concordato”.
Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non
esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro
e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a
Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà
“Presto regole per i procuratori”. Adiconsum
presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004.
Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”
08/06
Bergamo interrogato per nove ore “Fatto
fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio.
Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca
a Carraro. Della Valle “Non abbiamo
fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso
di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani
ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi
07/06
Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta.
Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10
giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione
Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone:
“Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci
Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’”
06/06
Borrelli mette sotto torchio gli arbitri.
No Intertoto per il calcio italiano.
E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni:
“Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio
e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra
Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter
“Felice della reazione delle autorità italiane”
05/06
Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro
su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la
sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal
PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per
due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non
risponde. Pelè “Spero che la
giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono
arbitri professionisti”
04/06
Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato
per tre ore. Il Milan si ribella: “Una
campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci
scappa il morto
03/06
Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a
Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta
sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve.
Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà
sempre un grande”
02/06
Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso.
Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005:
Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati
danneggiati”. Il Legale di Moggi replica
a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”.
Spalletti in procura a Napoli.
01/06
Il commissario Rossi: “Una situazione
che non pensavo così grave”. Secondo
l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina
in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi
sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto
deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.
31/05
Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio
pulita”. Il difensore di Moggi: “Il
Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive".
Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”.
Verdone “Di fronte allo scandalo del
calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io
alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.
29-30/05
Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro
cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio
nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per
i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi
per ora non ipotizzabile”. Del Piero
“Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi
A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.
28/05
Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana
intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori
dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.
27/05
Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel
vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il
figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”.
Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato
paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato
è già condannato”. Peruzzi
accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.
26/05
Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli:
Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani
rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer
ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli
era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al
calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il
figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.
25/05
Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e
Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro
ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza
psicologica, invece...”. Cecchi Gori
“Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti
della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la
Lazio. I tiofosi
si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono
Boniperti presidente della Juve
24/05
Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove
regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre
il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al
conflitto d’interessi”. La Finanza
nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura.
Galliani confermato in Lega. Cannavaro:
“Gli scudetti della Juve, meritati”
23/05
Calcio nel caos: Il commissario della FIGC,
Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta
“Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi.
perquisita la sede della
Torres
22/05
Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto.
Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni
di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti.
Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido
Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv.
Stagliano “La Juve in B”
21/05
Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante
nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a
Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”.
Chieste le dimissioni di Lippi. Le
intercettazioni di De Santis
20/05
Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi.
Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi.
Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le
tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno
19/05
Calcio nel caos: La Gea controllava anche
Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di
Carraro sono finte”. Interrogati Lippi
e Zeman. Si dimette il Generale Pappa
18/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza
pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano
le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi
nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve
17/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro.
Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi
accertamenti. Definite le competenze delle
Procure di Roma e Napoli.
16/05
Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della
FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci
rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.