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Sport
Il calcio nel caos

 

Ruperto tiene tutti a posto: “Ora veniamo al sodo”

05/07 Ha esordito scivolando sulla buccia di banana dei tanti cognomi a lui sconosciuti, il 'Lolito' con cui si è rivolto al presidente della Lazio aveva sollevato qualche sorriso, o Pairetti, per l'ex designatore arbitrale. Ma quando il processo è entrato nel vivo Cesare Ruperto ha sfoderato tutta la verve del grande vecchio del tribunale: i 52 anni sotto la toga in fondo mai andata in pensione sono usciti fuori tutti nel maxiprocesso al calcio che lo ha riportato sotto i riflettori. L'81enne che aveva chiuso la sua brillante carriera guidando la Corte Costituzionale ci ha messo poco ad applicare la sua decennale esperienza all'esuberante per quanto annientato mondo del calcio: un primo saggio lo aveva dato ieri nel breve alterco con Innocenzo Mazzini, la cui colorita autodifesa gli era sembrata eccessiva. Lo ha fatto puntualmente anche oggi quando le difese, pure travolte dalle richieste pesanti dell'accusa, hanno provato a strabordare. Ruperto tranquillizza tutti, perché a tutti darà voce e parola. Ma quando si esagera gli corre l'obbligo di intervenire. "Confido nella vostra intelligenza, perché poi quando si tracima..." dice quando davanti gli si offre lo spettacolo del legale di Antonio Giraudo che sfoglia fascicoli su fascicoli, e trasforma il Foro dell'Olimpico nel luogo del delitto, con la ricostruzione della dinamica delle telefonate, le date, i moventi, le ore, con secondi annessi. "Quanti anni ha?" chiede Ruperto, con garbo da uomo del sud. "51" risponde sorpreso Luigi Chiappero, lo stesso avvocato della difesa bianconera al processo per doping. "Ma quanti libri gialli ha letto?" lo incalza il presidente della Caf. "Alcuni" risponde spiazzato il legale. 'Sapesse quanti ne ho letti io...'' gli rifà eco Ruperto. Che non si accontenta. "Quando lei è nato io ero già magistrato da sei anni..." lo rimpalla ancora, strappando un sorriso stentato del legale. Poi veste anche i panni del professore e interroga sul diritto i difensori: alla lavagna viene chiamato quello dell'accusata numero uno, la Juve. "Mi sa dire la differenza tra cupola e sistema" la domanda di Ruperto. L'alunno risponde e il giudice chiosa con neologismo: "Allora non si possono incupolare". Il pezzo da maestro lo fa quando incalza la Juve e la costringe con le buone maniere a quantificare la pena: "La serie B con penalizzazione" ammette spaesato il legale, di fatto condannando il club. Ma il vecchio magistrato non si è lasciato intimidire nemmeno dalla prosa ridondante di Lotito, che dopo quasi un'ora di autodifesa si sente interrompere. "Ma quante ore vuole parlare? - la domanda candida di Ruperto - Lo dico per lei, perché se si vuole riposare ci fermiamo". Ma non c'é solo il colore nella conduzione di questo processo: Ruperto replica anche alle accuse reiterate fatte dagli incolpati di un procedimento troppo frettoloso. Così quando Diego Della Valle accusa chi vuole chiudere tutto in tempi brevi risponde pacato: "Questo processo non è legato ad alcun termine". Lo ripete sempre: "Io non parlo di velocità, ma di rapidità. Non sono la stessa cosa" spiega Ruperto all'aula. Ma la stoffa da grande vecchio della giustizia sta tutta in una frase davanti alle divagazioni tra i canali della giurisprudenza. "Vabbé, ma ora andiamo al sodo". Il messaggio è chiaro: nessuna velocità preventiva, concretezza sì.

E’ il turno delle difese: La Juve chiede esplicitamente la B. Lotito e Della Valle no.

05/07 E' stato il turno delle difese al maxi-processo su "calciopoli", che si sta celebrando in questi giorni davanti alla Caf. C'era attesa per l'arringa dei legali della Juventus, il club maggiormente esposto nello scandalo. L'avvocato Cesare Zaccone ha sostenuto che la retrocessione in serie B con punti di penalizzazione puo' rappresentare una pena congrua, visto che "e' da escludere l'ipotesi di illecito diretto attribuibile al legale rappresentante Giraudo, mentre la posizione di Moggi chiama in causa la societa' solo per responsabilita' oggettiva". Di fronte all'accusa di aver messo in piedi una cupola calcistica, la difesa bianconera ha evidenziato la necessita' per il club di "difendersi da altri poteri". "Non si puo' mettere in piedi un'organizzazione - ha aggiunto Zaccone - tra persone che non hanno i medesimi interessi. Nel calcio ognuno fa i fatti suoi in contrapposizione con gli altri". In particolare, l'ex amministratore delegato Antonio Giraudo, "pur ammettendo - spiega il suo difensore Luigi Chiappero - di aver commesso degli errori sul piano della forma e di aver ecceduto nei toni dopo Reggina-Juve, non ha mai posto in essere attivita' idonee ad alterare il risultato sportivo". In mattinata c'erano state le audizioni di Franco Carraro, Diego Della Valle e Claudio Lotito. Accusato di aver chiesto trattamenti arbitrali di favore per la Lazio, l'ex presidente federali ha ricostruito la telefonata con Bergamo dell'1 febbraio 2005, alla vigilia di Lazio-Brescia: "Pronunciai 232 parole, dedicando 183 parole al fatto che i dirigenti laziali e i media romani erano particolarmente agitati dopo che nell'intervallo di Reggina-Lazio il presidente Foti si sarebbe recato nello spogliatoio dell'arbitro. Alla partita Lazio-Brescia ho dedicato solo 34 parole, chiedendo solo che si ponesse la massima attenzione per una partita delicata". Il patron della Fiorentina, Diego Della Valle, ha respinto la parabola della societa', da vittima a collusa del sistema, affermando:"Ho incontrato il designatore Bergamo esprimendo le nostre preoccupazioni. Mi disse solo che avrebbe cercato di inserire la Fiorentina nella griglia con gli arbitri migliori. Dopo quella colazione non ha funzionato nulla se non l'arrivo per le ultime due partite di due grandi arbitri come Rosetti e Collina. La salvezza e' arrivata all'ultimo secondo con una serie incredibile di coincidenze che nessuno avrebbe potuto teleguidare". E' stato uno show l'intervento del presidente della Lazio, Claudio Lotito: "Le telefonate con Mazzini? Ci prendevamo in giro, lui e' un personaggio d'avanspettacolo, di reminiscenza boccaccesca: con lui il mio linguaggio aulico sarebbe stato fuori posto. Le mie rimostranze per i torti arbitrali iniziarono dopo Reggina-Lazio. Mi rivolsi alle istituzioni, al presidente Carraro ed al vice Mazzini. Non ho mai contattato arbitri o designatori, non ho mai chiesto favori nA designazioni specifiche". Oggi sono state ascoltate anche le societ5 "terze interessate". I legali di Brescia e Bologna, Bruno Catalanotti e Mattia Grassani, hanno chiesto che anche Lazio e Fiorentina, accusate di illecito diretto, siano punite con l'esclusione dal campionato di competenza ed assegnazione ad un torneo inferiore alla B, come per la Juve. Domani si riprendera' alle ore 9.30. Tocchera' ancora alle difese, non ci sara' il procuratore Stefano Palazzi che sara' sostituito dal suo vice Alfredo Mensitieri.

Ministro Melandri “Nessun complotto politico. I successi non cancellano scandali”

03/07 "Nel calcio credo che non ci sia nessun complotto politico. C'e' un processo, peraltro della giustizia sportiva, che e' in corso, nel quale ci si difende. Ci si difende nei processi e non dai processi". Lo ha detto oggi la ministro dello Sport, Giovanna Melandri, ai microfoni di Radio R101. "Io dico che bisogna attendere con serenita' l'esito di questo processo - ha detto Melandri - il calcio italiano e' impegnato in due grandi partite distinte. C'e' l'avventura degli azzurri in Germania, che ci sta dando gioie e soddisfazioni, ma c'e' anche l'esigenza di voltar pagina e di restituire trasparenza e togliere opacita' al calcio italiano". Rispondendo a chi parla di un complotto politico dietro il maxiprocesso in corso a Roma, Melandri ha escluso questa possibilita': "Noi dobbiamo ai tanti tifosi italiani - ha precisato - un calcio in cui sia garantita la lealta' sportiva come condizione preliminare". Per quanto riguarda le riforme, Melandri ha sottolineato come, accanto alle riforme dell'amministrazione sportiva, ci sono anche le nuove regole politiche e si comincia "col presentare entro l'estate un provvedimento che cambia le regole in materia di diritti televisivi".
Un animo diviso in due, da una parte la tifosa della Roma che vola in Germania per la Nazionale, dall'altra il ministro dello Sport, la donna chiamata ad affrontare il piu' grave scandalo della storia del calcio. In un'intervista a Donna Moderna, in edicola domani, Giovanna Melandri, parla di Calciopoli e dei provvedimenti da adottare per risanare il calcio italiano. Secondo la Melandri i successi della Nazionale ai mondiali non copriranno gli scandali: "Se c'e' qualcuno che crede di coprire il tutto con il frastuono di un gol azzurro, si sbaglia. Parlare di amnistia e' un'idiozia. Il calcio ha bisogno di una grande riforma. Le partite della Nazionale sono diverse da quelle dei processi sportivi in corso. Teniamo le cose separate". Non commenta pero' gli avvenimenti, in quanto, dichiara: "Come ministro non voglio esprimermi sui procedimenti in corso. Aspettiamo la fine la fine del processo sportivo: sapremo chi ha ingannato i tifosi, ma spetta ai giudici, non a me fare i nomi". Come appassionata di calcio pero' dichiara: "Devo ammettere che quando e' scoppiato lo scandalo mi sono sentita delusa. All'inizio incredula, poi amareggiata". Alla luce degli avvenimenti Giovanna Melandri spiega da dove bisogna partire per risanare il calcio: "Dai diritti tv. Il fatto che ogni societa' negoziasse i diritti per conto suo ha provocato troppi squilibro economici tra i club. Non dovra' piu' accadere. Ci vuole una distribuzione piu' equa". E continua: "Bisogna, poi, mettere un freno a certe spese folli. Le organizzazioni sportive europee devono introdurre tetti agli ingaggi dei giocatori. I modelli ci sono. Per esempio, la NBA americana, l'associazione delle squadre di basket". Secondo il Ministro i provvedimenti sono passaggi fondamentali e dichiara: "Bisogna fare pulizia, ma il calcio resta un gioco meraviglioso."

Rossi “La giustizia farà il suo corso”

05/07 "Quella di ieri sera - sottolinea il Commissario straordinario della Federcalcio, Guido Rossi, in una dichiarazione diffusa dalla Figc - è stata una serata straordinaria. Gli azzurri sono stati protagonisti di una partita entusiasmante. Hanno contagiato tutto il Paese con la loro serietà, lo spirito di squadra, la grande voglia di dare ai nostri tifosi una soddisfazione che dimostra quanto sia vivo e valido il calcio italiano, nonostante le amarezze e le difficoltà degli ultimi mesi". "Ho fatto a Lippi - prosegue Guido Rossi - ai calciatori e a tutta la delegazione le mie congratulazioni più sincere per quello che hanno già fatto e sono certo che con lo stesso spirito affronteremo la finale di Berlino. Gli azzurri sono tra quelli che hanno capito perfettamente che il calcio può essere un sogno, ma fuori dal campo la giustizia sportiva fa il suo corso, punendo chi ha sbagliato". "Voglio ripetere - conclude il commissario straordinario del Figc - quello che ho già detto: nel nostro calcio c'é un' Italia che vince, ed è questa nazionale di Lippi, e c'é un' Italia che deve cambiare. Oggi comunque è la giornata che vince e noi vogliamo festeggiarla come merita".

Da Carraro a Lotito le difese danno il meglio di se

Una vita spesa per lo sport, una carriera onorabile in cui lo sfregio di una condanna appare proprio insopportabile. Dopo le accuse è il giorno delle difese al maxiprocesso del calcio: ma non quelle burocratiche degli avvocati, quelle accorate e dirette degli incolpati. Ieri, a caldo dopo che il procuratore federale aveva chiesto il massimo della pena per la maggior parte dei soggetti rinviati a giudizio, si erano fatti avanti alcuni degli arbitri: oggi il primo a prendere la parola è stato Franco Carraro. Il grande sconfitto, il presidente della federcalcio sopravvissuto a ogni cataclisma: è mesto il suo intervento, lo legge, non si interrompe, non sbaglia, annuncia quanti minuti parlerà. Non più di dodici, dice. "L'accusa di illecito sportivo mi umilia a mi avvilisce - esordisce Carraro - Nella mia lunga carriera mi sono sempre comportato correttamente e mantenuto la dignità del mio ruolo. Certo se verranno accertati i fatti, nella stagione 2004-05 sono accaduti fatti gravi. Io non ho mai cercato di coprire nulla". Carraro conta anche le parole delle intercettazioni finite sotto inchiesta, e ribadisce che "l'intonazione non è quella di chi fa accordi truffaldini". Lo segue Diego Della Valle: composto, e altrettanto diretto il suo intervento, soprattutto quando punta il dito sui tempi. Troppa fretta, denuncia il patron viola. "E' un processo fatto in fretta - dice l'imprenditore - e c'é un errore di base. Chi ha deciso che il processo vada legato alla data per le coppe europee ha fatto un errore incredibile". Subito però lo interrompe il presidente della Caf, Cesare Ruperto: "Questo processo non è legato ad alcun termine e non abbiamo fretta. Esamineremo ogni singola situazione". Un intervento che fa pensare che la stessa camera di consiglio potrà restare riunita più giorni e prendersi tutto il tempo necessario prima di emettere le sentenze. Ma Della Valle ha mostrato anche tutto il dispiacere per come la vicenda è stata gestita. "Vedere come è costruita questa storia delle intercettazioni ci offende - spiega - E' umiliante, sembriamo persone senza spina dorsale. Bisogna portare rispetto, io capisco che l'accusa gioca a fare la sua partita. Ma è offensivo, perché da quelle carte c'é da vergognarsi a guardare i propri figli". Il patron viola ha parlato del pranzo con Paolo Bergamo e anche qui si è detto dispiaciuto per come é stato raccontato: "Come di un incontro carbonaro, fatto di nascosto. Mi sono sentito un delinquente e invece eravamo nell'albergo di Firenze dove abito in estate. Su una terrazza in cui c'erano altri cento tavoli. Il riscontro fotografico riprende una strada sterrata, che poi è quella davanti al parcheggio. Insomma mi viene qualche sospetto, anche se non voglio avere cattivi pensieri. E poi dopo quell'incontro la squadra ha avuto solo problemi". Sulle vicende sportive ha aggiunto: "Noi non abbiamo mai chinato la testa. Si diceva che c'era un sistema che teneva sotto schiaffo il calcio, noi vittime e vessati ci rivolgiamo al potere per raddrizzare la china. Allora avremmo chinato la testa, dopodiché ci ritroviamo in un sistema che ci salva e di cui siamo considerati parte integrante". Della Valle aggiunge anche di aver fatto a suo tempo denuncia all'antitrust contro Juve, Milan e Inter sui diritti tv. A propria discolpa parlano anche due arbitri, Domenico Messina e Paolo Bertini: entrambi fanno leva su una carriera lunga e senza macchie. L'ultimo della mattina è Claudio Lotito: lo show è condito da tutti gli elementi che sono diventati un cavallo di battaglia del presidente della Lazio. "Con me la Lazio non dipende più da nessuno - ha detto - io ho contrastato il sistema non appena ci ho messo piede, ho fatto tante battaglie per cambiare le cose. Mai chiesto favori arbitrali o chiesto niente ai designatori". Lotito si dilunga, tanto da far intervenire Ruperto: "Ci dice quante ore vuole parlare, così magari ci fermiamo per farla riposare...". Dopo un'ora chiude dicendo di aver denunciato alla Procura della Repubblica Cosimo Maria Ferri (ex membro della commissione vertenze economiche Figc) per "falsa testimonianza", ma che ancora crede nel calcio: "Ho appena investito altri 20 milioni di euro". Breve pausa dell'udienza. La parola nel pomeriggio passa di nuovo al procuratore Palazzi.

Lolli “Nessuna amnistia”

"Un colpo di spugna come l'amnistia equivarrebbe a seppellire la possibilità di cambiare". Lo sostiene il sottosegretario per le attività giovanili e le politiche sportive on. Giovanni Lolli. "Ognuno ha il diritto - afferma Lolli - di dire quello che crede e di assumersene la responsabilità; non saremo noi a togliere il diritto di parola a nessuno. Tuttavia, anche se i risultati ottenuti dalla nostra nazionale sono esaltanti, questo non fa venire meno la necessità di chiarezza, giustizia e pulizia nel mondo del calcio. Un fenomeno in grado di suscitare così tanto coinvolgimento popolare (basta pensare a quanta gente è scesa in strada questa notte) merita un sistema di regole trasparenti in grado di garantirne la correttezza e l'eticità. Proprio perché l'entusiasmo degli italiani di questi giorni merita rispetto, un colpo di spugna come l'amnistia equivarrebbe a seppellire la possibilità di cambiare".

Carraro “Io sono sempre stato corretto. Accuse che mi umiliano”

"Se i fatti saranno accertati, nella stagione 2004-05 è evidente che sono accaduti fatti gravi". Franco Carraro nella sua autodifesa davanti alla Caf il giorno dopo le pesanti richieste di sanzioni fatte dal procuratore federale ammette che quanto avvenuto nel campionato finito sotto inchiesta è stato gravissimo. Ma si difende dicendo di "aver agito in buona fede, e di non essermi mai comportato sportivamente in maniera truffaldina. Vi chiedo di non commettere una profonda ingiustizia nei miei confronti". Carraro ha anche detto di non aver mai coperto nulla e che si é dimesso "perché la Figc potesse affrontare una situazione grave con la massima serenità ".
L'accusa di illecito sportivo che mi si rivolge "mi umilia e mi avvilisce". Sottolinea l'ex presidente della Figc Franco Carrato in apertura del suo intervento al processo per lo scandalo del calcio. "Questo - aggiunge - è il giudizio più importante a cui sia stato sottoposto, è in gioco la mia onorabilità sportiva".

La Juve si contenta della B. “Moggi non era il legale rappresentante”

05/07 "La pena accettabile sarebbe la serie B con punti di penalizzazione". Così il legale della Juventus, avvocato Zaccone ha quantificato la giusta sanzione da attribuire al club bianconero su richiesta del presidente della Caf, Ruperto.
La Juventus chiede di essere accusata solo per la responsabilità oggettiva e non diretta. Così infatti si è mossa la difesa del club bianconero. "Bisogna negare la responsabilità diretta - ha detto nell'arringa l'avvocato Zaccone - perché Moggi non è mai stato legale rappresentante della società. La responsabilità oggettiva mi sembra che ci possa stare, perché quanto sarà addebitato a Moggi non può comportare la responsabilità diretta della Juve"
Due ore di arringa difensiva per dimostrare la violazione del solo articolo 1 sulla lealtà sportiva con conseguente riduzione della sanzione. Questa la richiesta fatta dal legale di Antonio Giraudo, Luigi Chiappero che dopo una dettagliata illustrazione dei fatti, ha concluso dicendo che l'ex amministratore delegato della Juventus "ha commesso degli errori sul piano delal forma, dell'opportunità, ma di non aver mai inciso in attività idonee ad alterare quello che doveva avvenire sul campo. Chiedo pertanto solo la sanzione per la violazione dell'articolo 1 del codice di giustizia sportiva"
Quello del calcio è un mondo "pieno di invidia e rancore". Come già ieri aveva fatto il suo assistito Antonio Giraudo ("questo è un mondo borderline"), anche l'avvocato dell'ex amministratore delegato della Juventus Luciano Chiappero, lancia accuse al pallone per difendersi nel processo a Calciopoli. Questo è un processo, dice il legale riferendosi alle intercettazioni, "dove nelle telefonate non tutto quello che viene detto deve essere preso per oro colato". Bisogna, piuttosto, capire "cosa in quelle telefonate va utilizzato e cosa invece è chiacchiera, discorso per farsi belli, che, invece, va preso con beneficio di inventario". Entrando nel merito del processo, Chiappero, sottolinea che in ogni caso "non vi sono elementi sufficienti" per dire che vi sia stata una violazione dell'imparzialità e della terzietà degli arbitri e dei vertici federali, pur ammettendo che la frequentazione dei designatori da parte dei vertici della Juve possa essere stata "sconveniente".

Della Valle “No a pulizia parziale”

"Chiunque voglia e desideri un calcio pulito, lo deve volere completamente e non certo a pezzettini. Dunque, se serve più tempo, allora prendiamocelo...". Sono state queste le parole del patron della Fiorentina Diego Della Valle all'uscita dall'aula dello stadio Olimpico. E' apparso come al solito molto determinato il maggiore azionista del club viola e a tratti è sembrato in sintonia con Lotito. "Qui si parla di interessi - ha detto Della Valle -, ma anche di dignità della gente. Ci sentiamo come se fossimo in una situazione kafkiana". "Il teorema - ha aggiunto - va smontato con i fatti e non c'é alcun vittimismo, sia ben chiaro. Siamo stati ostili a un sistema di potere a me interessa la giustizia, solo quella". Il patron della Fiorentina Diego Della Valle, inoltre, ha puntualizzato ancora la sua posizione su chi vuole un processo rapido. "Quando si parla di giustizia - ha detto -, si parla di una cosa seria, che ha bisogno dei suoi tempi. Bisogna lavorare in modo serio e poi pensare ai calendari. Ruperto? Trovo che sia una persona di qualità".
"Qui c'é bisogno di un processo giusto, non di fretta". Il patron della Fiorentina Diego Della Valle lo ripete più volte nel corso del suo intervento al processo per lo scandalo del calcio, parlando di "sciacallaggio mediatico" e sottolineando che "se qualcuno ha detto agli italiani che si risolve tutto in 15 giorni" ha commesso un "errore incredibile". "Il problema - aggiunge Della Valle - va risolto nei tempi necessari, bisogna aprire tutti i cassetti perché c'é in gioco molto più delle coppe: la dignità della gente, delle società e delle città". Alle preoccupazioni di Della Valle ha risposto direttamente il presidente della Caf, Cesare Ruperto, ribadendo che il processo durerà tutto il tempo necessario. "L'ho già detto e ripetuto mille volte, questo processo non è legato ad alcun termine".
"Vedere come è costruita la storia attraverso le intercettazioni ci offende". Diego Della Valle non ci sta: il patron della Fiorentina nella sua difesa davanti alla Caf ripercorre la storia della società viola nella stagione finita sotto inchiesta. "Noi non abbiamo chinato la testa davanti a chicchessia - ha spiegato Della Valle - E' umiliante, siamo raffigurati come due persone senza spina dorsale. Bisogna portare rispetto alla gente, io capisco che l'accusa gioca a fare la sua partita. E' offensivo, perché stando a quelle carte ci si vergogna anche a guardare i propri figli". Il patron viola ha anche detto di aver "fatto una denuncia all'antitrust contro Juve, Milan e Inter sui diritti tv, perché questo è un problema che causa una pressione strutturale nel calcio e ho pensato da subito che andava risolto". Della Valle puntualizza anche sui tempi del processo, dicendo che si sta facendo "in fretta e che chi ha deciso che il processo vada legato alla data delle coppe europee ha fatto un errore incredibile".
La Fiorentina è "vittima di un sistema" che teneva sotto schiaffo il sistema calcio. "Ci troviamo nostro malgrado - aggiunge Della Valle - coinvolti in questa situazione un po' kafkiana, di cui siamo estranei".

Lotito “Con me la Lazio non dipende da nessuno”

05/07 "Io non sono mai stato subalterno a nessuno. Ho cacciato via Moggi e Giraudo rifiutando la vendita di Cesar perché la Lazio non doveva più essere preda di nessuno. E con me la Lazio non dipende più da nessuno". Claudio Lotito difende l'autonomia del club da lui presieduto nella lunga arringa davanti alla Caf. Il presidente della Lazio ha anche ribadito che con Della Valle "non c'é mai stata richiesta di combine". Ma ha anche aggiunto che le vicende che lo vedono coinvolto (per lui è stata chiesta l'inibizione a 5 anni con radiazione) non gli hanno tolto la passione per il calcio: "Credo ancora a questo mondo, tanto che ho investito altri 20 milioni nel mercato".
"Io non ho mai contattato arbitri e i designatori, ma soprattutto non ho mai chiesto favori arbitrali". Così Claudio Lotito, presidente della Lazio, si difende davanti alla Caf dell'accusa di illecito sportivo formulata ieri dal procuratore che ha chiesto per il dirigente biancoceleste il massimo della pena e la retrocessione in B del club. "Da quando sono entrato in Lega ho sempre portato avanti una linea di rottura con quel sistema" ha detto Lotito.

Il legale del Brescia “Totale mancanza di etica”

Da parte delle quattro società coinvolte nello scandalo del calcio e dei 26 indagati c'é stata una "totale mancanza di etica" che ha portato i protagonisti della vicenda alla "reiterazione plateale delle violazioni delle normative calcistiche". Lo sottolinea nella sua arringa il legale del Brescia, una delle sei società ammesse al dibattimento come terze (assieme a Bologna, Messina, Lecce, Treviso e Arezzo) e interessate in caso di eventuali ripescaggi. "Molti sapevano che le partite erano truccate - ha aggiunto l'avvocato - Il giocattolo si è rotto perché il fenomeno di corruttela ha superato ogni limite"

Il legale di Bergamo “Noi usciamo dal procedimento”

Paolo Bergamo lascia il processo. L'ex designatore non si è presentato in aula questa mattina: a parlare è il suo avvocato, Gaetano Scalise che ha comunicato alla Caf che Bergamo ha rassegnato le dimissioni anche all'Aia. "Bergamo si è dimesso e vuole essere estromesso dal processo - spiega il legale - per cui non parteciperemo al dibattimento e al processo, anche perché è impossibile difendersi. Noi comunque non ci difenderemo dalle accuse, perché usciamo dal processo". Il presidente della Caf, Ruperto ha però detto che sulla questione si era già espresso il collegio ieri, rigettando l'istanza di Bergamo. "Le ordinanze si possono sempre cambiare, ma non decideremo fino a sentenza" ha chiuso Ruperto.

Messina “Per 5 anni non ho arbitrato la Juve”

"Io non ho arbitrato la Juventus per cinque anni e mi si dice che faccio parte del sistema. E' una situazione paradossale". Domenico Messina è uno degli otto arbitri finiti alla sbarra per lo scandalo del calcio: il direttore di gara di Bergamo nella sua difesa davanti alla Caf ha detto "non so di cosa mi devo discolpare". "Io non ho mai avuto colloqui con il presidente della Lazio Lotito né con il vicepresidente Mazzini - ha aggiunto Messina - Io dovrei far parte di un sistema perché ho arbitrato una partita di cui parlano due persone che non conosco, se non per incontri istituzionali". Messina ha ribadito "la mia totale estraneità. E se volevo rientrare nel sistema da cui ero stato escluso lo avrei fatto in maniera diversa".

 

Legale di Paparesta “Nessun sequestro di persona”

"Non c'e' stato sequestro di persona, ne' consapevolezza di cio' e di conseguenza non c'era l'obbligo di refertarlo". Cosi' l'avvocato Aurelio Gironda inquadra la posizione dell'arbitro Gianluca Paparesta, accusato di omessa denuncia per l'episodio avvenuto al termine di Reggina-Juventus negli spogliatoi del Granillo.
Solo la censura perché non c'é stato comportamento sleale, semmai solo mancata osservanza di correttezza. E' la richiesta che nella lunga arringa difensiva il legale di Gianluca Paparesta fa alla Caf: l'avvocato Aurelio Gironda ha infatti detto che "il sequestro non c'é mai stato", riferendosi all'episodio di Reggina-Juventus in cui Moggi chiuse nello spogliatoio l'arbitro, adesso accusato di slealtà sportiva (e per questo è stata chiesta dal procuratore la sanzione a un anno di inibizione) per l'omessa refertazione. "Vanno viste le attenuanti - spiega il legale - perché c'é un solo criterio valido in questo giudizio: l'esigenza di conservare Paparesta in questo settore. Io chiedo che venga solo censurato. La sua presenza tra gli arbitri va conservata, anche per il ruolo che lui ha a livello internazionale.

Pessotto vuol vedere la finale. Conte gli porta la notizia. Condizioni stazionarie

05/07 L'Italia vola verso la finale Mondiale ed ha pronta una dedica, in caso di vittoria della coppa. Gli azzurri, in coro, hanno voglia di dedicare la vittoria del trofeo a Gianluca Pessotto. Le condizioni dell'ex calciatore sono piu' stabili rispetto a ieri, la sua condizione emodinamica e le funzioni renali permangono buone, continua la ventilazione assistita e per domani e' in programma l'esecuzione della tracheostomia, procedura prevista dopo una settimana di intubazione. Gianluca, che ha gradito la dedica speciale di Del Piero al termine della vittoria dell'Italia di Lippi nella semifinale contro la Germania, ha ricevuto oggi la visita di un altro ex bianconero. Antonio Conte, gia' centrocampista della Juventus, si e' recato questa mattina al "Molinette". Conte ha detto a Gianluca che l'Italia aveva conquistato l'accesso alla finale e "Pesso" ha alzato il pugno in segno di vittoria. E se Gianluca ha voglia di recuperare in fretta, la moglie Reana, ha voluto oggi respingere ogni ipotesi sui motivi che avrebbero indotto Gianluca a tentare il suicidio. "Non e' vero che io me n'ero andata di casa, non e' vero che vivevamo gia' separati - sbotta la signora Pessotto - su di noi sono state scritte troppe assurdita'. Persino che avevo un amante a Milano. Gianluca era in cura da uno psicologo da diversi anni. Non c'erano problemi di coppia o di famiglia. Lui adora la sua famiglia. Anzi mi chiedo come non lo abbia potuto fermare il pensiero delle nostre bambine. Aver lasciato il calcio giocato per lui e' stato un colpo terribile". Intanto la Tac di ieri ha mostrato una diminuzione dell'ematoma retroperitoneale ed e' sempre uno pneumotorace al polmone destro. Il professor Pier Paolo Donadio, responsabile della rianimazione del nosocomio torinese, quest'oggi ha aggiornato i presenti sulle condizioni dell'ex giocatore bianconero: "Pessotto continua la fisioterapia, non ci sono segni di infezione e l'eco-doppler che abbiamo svolto ieri durante la Tac ha dato esito positivo. Durante la partita di ieri sera dormiva - ha aggiunto Donadio - e siamo sempre speranzosi di potergli far vedere la finale. Il pneumotorace non preoccupa, ma ci aspettavamo che si assorbisse piu' in fretta". Domani i sanitari de "Le Molinette" dovrebbero diramare un altro bollettino. Pessotto non molla e la finale degli azzurri ha gran voglia di vederla.
Conte
Gianluca Pessotto, che ha trascorso la settima notte nel reparto di rianimazione dell' ospedale Molinette dopo il tentativo di suicidio, ha saputo stamani della qualificazione dell' Italia alla finale mondiale ed ha gioito. A portargli la notizia e' stato l' ex capitano della Juventus Antonio Conte: ''Gli ho detto dell' Italia che ieri sera ha vinto e lui ha chiuso il pugno come per esultare''. Dal punto di vista medico le condizioni rimangono stabili. Da ieri ci sono un lieve rialzo febbrile e i valori del fegato piu' elevati della norma. I medici non prevedono ne' per oggi, ne' per domani che venga stubato. La visita di Conte va ad aggiungersi a quelli dell' ex vicepresidente della Juventus, Roberto Bettega, del preparatore atletico Massimo Neri e, ieri sera, di Jonathan Zebina. ''Adesso che l' ho visto - ha affermato Conte - sono piu' tranquillo, mi ha riconosciuto gli ho anche fatto delle battute per farlo ridere. Gli ho detto che ho finito il corso per allenatore di Coverciano e che adesso mi aspetto che lui come team manager e Alessio Secco come nuovo direttore sportivo mi chiamino per diventare allenatore della Juventus''. ''Sono venuto a trovare un grande amico - ha concluso Conte - una persona che merita stima e l' ha dimostrato in tutti gli anni della sua carriera. E' giusto che compagni e conoscenti gli siano vicini il piu' possibile, perche' riconoscono in lui una grande persona''.
Condizioni stazionarie
Restano stazionarie le condizioni di Gianluca Pessotto dopo il lieve peggioramento di ieri. Lo ha confermato Pierpaolo Donadio, direttore del reparto di rianimazione delle Molinette dove l'ex giocatore bianconero e' ricoverato ancora in prognosi riservata sottolineando che ''ieri un po' di terreno lo abbiamo perso, ma oggi il paziente e' piu' stabile. A nostro vantaggio, comunque, gioca il fatto che e' giovane, sano e allenato''. Confermando che il paziente presenta anche oggi una lieve febbre intermittente, il medico ha poi escluso che ''al momento vi siano infezioni in corso'', anche se qualora queste si manifestassero ''non ci sarebbe da stupirsi a causa della gravita' dei traumi subiti''. Il paziente prosegue la ventilazione assistita e domani sara' sottoposto a tracheostomia, una procedura prevista dopo una settimana di intubazione, che si rende necessaria quando non e' possibile stubare il malato. L'intervento, inoltre consente la ripresa della ventilazione spontanea. I segni di sofferenza epatica che sono stati segnalati ieri sono stabili e non destano particolare preoccupazione, le condizoni emodinamiche sono buone e cosi' pure la funzionalita' renale. Ieri intanto e' stata eseguita una Tac di controllo al cranio, al torace e all'addome e ha rilevato una riduzione dell'ematoma retroperitoneale e la persistenza del pneumotorace destro. Per questa ragione sono stati rimossi due drenaggi che sono stati sostituiti con uno nuovo. Inoltre e' stata eseguita una fibroscopia bronchiale che ha rilevato modesti coaguli. ''Il malato mantiene lo stato di coscienza -hanno sottolineato i medici nel bollettino- attenuato questa mattina dai residui della sedazione necessaria per l'esecuzione della broncoscopia e il posizionamento del nuovo drenaggio toracico. Quanto descritto -hanno concluso- fa parte del prevedibile decorso di un gravissimo traumatismo e non desta quindi al momento paricolare preoccupazione''.
Contento della dedica di Del Piero
Gianluca Pessotto non puo' parlare perche' e' intubato, ma non nasconde il gradimento per le testimonianze di affetto che quotidiamente gli manifestano amici e compagni di calcio. Oggi, in particolare, l'ex giocatore bianconero ha mostrato di apprezzare le parole di Alessandro Del Piero, che ieri sera, dopo la partita tra Italia e Germania, ha invitato l'amico ed ex compagno di squadra a non mollare, mostrando sotto la maglietta della Nazionale una t-shirt con la scritta 'Forza Pesso'. A riferirlo e' stata la moglie del team manager della Juventus, Reana, che avvicinata dai cronisti ha detto: ''Ho riferito a Gianluca le parole di Alessandro, gli detto che gli aveva dedicato il goal del due a zero e da un suo cenno della mano ho capito che era contento''.

 

Servizi precedenti

04/07 Richieste pesanti di Palazzi: Juve in C, Milan Fiorentina e Lazio in B, fuori dirigenti e arbitri coinvolti. Ruperto “Non ci sono tempi predeterminati”. Reazioni di Mazzini. Berlusconi, De Sisti, De Santis, Pairetto, Paparesta, Tagliavento, Ingargiola, Galliani, Chiamparino. Addio ad una generazione di arbitri. Leggero peggioramento per Pessotto, ma i medici sono ottimisti. Capello lo va a trovare.

03/07 Pugno duro della CAF: respinte tutte le eccezioni. I nove punti dell’ordinanza di Ruperto. I legali chiedono di escludere le intercettazioni ma Palazzi ribadisce la loro validità. Si apre il mercato, Borrelli invoca il rispetto delle regole. Stabili le condizioni di Pessotto. In visita la madre e anche Nedved.

02/07: Si parte, pronti per il maxiprocesso al calcio. Avvocati all’attacco. Pessotto migliora. I medici ottimisti. Montero torna dall’Uruguay per il suo amico Pessotto.

01/07: Il Presidente della corte federale, De Lise, si autosospende. Week end tranquillo prima del maxiprocesso. Pessotto migliora, apre gli occhi e riconosce le persone. La moglie “Sono più sollevata”. A Torino la giornata dell’orgoglio bianconero, in 20.000 in corteo. Secondo un indagine Moggi colpevole del calciopoli e Del Piero con Elkann fautori della rinascita della Juve

30/06 Secondo i legali di Bergamo e Pairetto, intercettazioni inutilizzabili nel processo. Entro il 26 luglio il nuovo presidente di Lega (che non sarà un presidente di club) e nuove regole. La Lazio contesta la nomina di Rossi. Si affilano le armi per il processo. Galliani assicura “Tutti i club di A e B sono in regola”. Il rinvio non preoccupa la UEFA. Cellino: I dirigenti abbiano diritto a difendersi. Quadro clinico grave per Pessotto, ma lui resiste.

29/06: Il processo al calcio parte ma viene rinviato a lunedì. Si inseriscono cinque club. Ministro Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia. Moggi doveva presentarsi”. Il Codacons chiede la diretta TV del processo. Quattro club a rischio. Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”. Le memorie difensive e le istanze dei club. Dattilo: “Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”. Parte la nuova Juve. Per Pessotto un cauto ottimismo

28/06 Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’. Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi. Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti “La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni pronto a costituirsi parte civile. De Santis vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”

27/06 Ripartita a pieni giri l’indagine di Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza. Perquisita la sede del Sora. Pessotto vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini “Sostituire anche Palazzi”. La Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine. GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo

26/06 Riparte l’inchiesta di Borrelli con le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”. Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani. Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini “Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive di Juve, Milan, lazio e Fiorentina

25/06 Moratti “Un colpo di spugna sarebbe molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli “Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio “No all’amnistia. Lo scandalo è grave”. Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto, Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”

24/06 Lunedì Borrelli riprende il lavoro. Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni fasulle per anni”. Corbelli si costituisce parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco. Il Financial Times scettico sulla retrocessione della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta di Borrelli

23/06 Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De Santis attacca Ancelotti. Abete “Il mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”. Il processo partirà il 29 giugno. Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della Valle “Siamo innocenti”. I sociologi sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport

22/06 Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi. Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”. Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria è fuori”. Speculazioni in borsa: in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan

21/06 Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete: Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi “Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça) “Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi: “Il Milan defraudato”. Perquisita la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo) “Faremo la Champions League”

20/06 Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati. I parlamentari scrivono a Rossi “Ora ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali: “Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”. Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso “Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”

19/06 Borrelli chiude l’inchiesta con una relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può guarire”. A rischio la sponsorizzazione degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti “Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini (Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”

18/06 Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere che useranno il pugno di ferro. In attesa della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”. Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia “Troppa rabbia”. 30 mila tifosi rossoblu festeggiano la fine di un incubo

17/06 Il difensore Antonaccio denuncia su di un libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni, compromessi e ricatti”. L'ex Presidente del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli (Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli prepara le relazioni. Nella prima tranche d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp. Petrucci “Di amnistia non se ne parla proprio”

16/06 Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità del processo. Secondo Adiconsum falsato il 30% delle partite del campionato 2003/04. La Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”

15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”. Rossi “Se Galliani è in conflitto di interessi non è un mio problema”.

14/06 Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto. Pagliuso chiede la riammissione in serie B del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo l’irruzione di Moggi”. Prosegue l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta stralcio che riguarda giudici e polizia. La Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli

13/06 Chiuso il primo filone di indagini. Il Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon “Bello sudare la maglia per l’Italia”. I favori della “cupola” alla Lazio. La Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.

12/06 Girando da Borrelli “Nessuna gara era preordinata”. Ascoltato il dipendente della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”. Anche la Samp nell’indagine. Blatter “Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani, Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.

11/06 Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la giustizia sportiva”. Gli sponsor della Juve ripongono la loro fiducia nella società

10/06 Borrelli si concede una pausa. Il Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”. Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi” L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”

09/06 Borrelli contro un “muro difensivo concordato”. Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà “Presto regole per i procuratori”. Adiconsum presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004. Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”

08/06 Bergamo interrogato per nove ore “Fatto fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio. Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca a Carraro. Della Valle “Non abbiamo fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi

07/06 Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta. Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10 giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone: “Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’

06/06 Borrelli mette sotto torchio gli arbitri. No Intertoto per il calcio italiano. E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni: “Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter “Felice della reazione delle autorità italiane”

05/06 Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non risponde. Pelè “Spero che la giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono arbitri professionisti”

04/06 Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato per tre ore. Il Milan si ribella: “Una campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto

03/06 Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà sempre un grande”

02/06 Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”. Spalletti in procura a Napoli.

01/06 Il commissario Rossi: “Una situazione che non pensavo così grave”. Secondo l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.

31/05 Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio pulita”. Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive". Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”. Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.

29-30/05 Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi per ora non ipotizzabile”. Del Piero “Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.

28/05 Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.

27/05 Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”. Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”. Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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