Slitta a venerdì la sentenza della CAF
11/06 L'attesa dovra' durare ancora almeno due giorni. La Commissione
d'appello federale presieduta da Cesare Ruperto e' ancora in Camera
di Consiglio ma per le prime sentenze sullo scandalo "calciopoli"
bisognera' aspettare. Previste inizialmente per oggi, le decisioni
della Caf arriveranno non prima di giovedi', ma non e' nemmeno escluso
che slittino a venerdi' o addirittura a sabato. Tempi stretti comunque,
perche' la Uefa ha dato tempo all'Italia fino al 25 luglio per presentare
la lista delle squadre che prenderanno parte alle competizioni europee,
in linea in fondo con quelle che erano le scadenze inizialmente
fornite dal commissario straordinario della Figc Guido Rossi. La
Uefa, pero', ha anche precisato che terra' conto soltanto delle
sentenze della giustizia sportiva: in altre parole gli eventuali
ricorsi al Tar sarebbero inefficaci. Le squadre coinvolte, intanto,
cercano di tornare alla normalita', come la Fiorentina che prosegue
il ritiro di Folgaria presentando anche i nuovi acquisti. Ma non
manca anche chi, come Carlo Ancelotti, ci tiene a difendere il proprio
lavoro. "Il Milan e' rimasto compatto perche' non ha niente
da rimproverarsi - ha dichiarato - Comunque aspettiamo, io so che
cosa e' successo alla nostra squadra negli ultimi anni e anche in
quelli precedenti: questa societa' e' sempre stata trasparente".
Promette battaglia anche il legale di Massimo De Santis, Silvia
Morescanti, secondo la quale la Caf ha gia' giudicato come "colpevoli
quei 40 deferiti, ma senza prove, visto che le intercettazioni sono
solo un mezzo di ricerca della prova, almeno nel processo penale.
Nel processo sportivo Ruperto ha deciso di utilizzarle. Stanno facendo
un processo senza prove, con la grancassa dei media. Tutti si aspettano
condanne esemplari e questo non puo' avere una ripercussione su
chi deve giudicare". Prosegue a Roma l'inchiesta Gea condotta
dai pm Palamara e Palaia, che dopo l'audizione di ieri di Chiara
Geronzi, oggi hanno sentito Giuseppe De Mita e Tommasso Cellini,
entrambi iscritti nel registro degli indagati. Negli ambienti politici
e non continua a tenere banco l'ipotesi amnistia, osteggiata da
un fronte che si fa sempre piu' ampio. "L'amnistia sarebbe
un colpo ai principi dello sport", e' il pensiero del capogruppo
dei Verdi Angelo Bonelli, mentre per Adriano Musi, presidente del
Movimento Repubblicani Europei, "la vittoria di un Mondiale
non puo' essere lo schermo per nascondere la verita' su comportamenti
sbagliati". Paola Concia, responsabile nazionale Sport dei
Ds, si appella a tutti gli uomini politici perche' "la smettano
di fare i tifosi e tacciano. Per il bene del calcio e per rispetto
della nostra Nazionale che con questa meravigliosa vittoria sta
contribuendo a ridare dignita' al calcio italiano". "Paghi
chi effettivamente ha sbagliato ed ha girato le spalle agli sportivi
italiani", chiede Pino Sgobio dei Comunisti Italiani, mentre
il presidente della Commissione cultura della Camera Pietro Folena
sottolinea come "le pressioni politiche prima della sentenza
della magistratura sportiva siano del tutto indebite". Una
posizione, quest'ultima, che rispecchia in un certo modo quella
del patron dell'Inter Massimo Moratti ("ognuno ha le sue opinioni,
l'importante e' non fare il mestiere degli altri"). Lo scandalo
calciopoli, infine, e' diventato oggetto di contrasto tra Mediaset
e Lega Calcio in relazione agli accordi sulla trasmissione degli
highlights del massimo campionato: Pier Silvio Berlusconi aspetta
le sentenze per rivederli, Massimo Cellino lo invita a rispettarli.
La UEFA detta i tempi e prova a dare una mano.
Entro il 25 la lista dei clubs
11/07 Le sentenze tardano ad arrivare, ma intanto l'Uefa prova
ad aiutare l'Italia. Nel clima di festa per la nazionale campione
del mondo, riparte il conto alla rovescia del processo sportivo
a calciopoli che dovrà consegnare entro e non oltre il 25
luglio la lista dei club da iscrivere alle coppe europee: un limite,
che suona come un aut-aut, quello ribadito dal comitato esecutivo
dell'unione europea del pallone, e che toglie altri due giorni nella
corsa contro il tempo per arrivare a sentenze definitive e presentare
la lista dei club da iscrivere alle coppe europee. L'Uefa però
rassicura la Figc, dicendo che per la lista delle società
farà fede quanto avranno deciso gli organi di giustizia sportiva:
insomma le fughe verso i tribunali amministrativi già annunciati
da club e incolpati non serviranno, perché per l'Uefa ai
fini delle coppe farà fede il verdetto emesso da Caf prima
e Corte federale poi. Una rassicurazione che i vertici della Figc
hanno ricevuto anche verbalmente dall'Uefa. Non si può però
escludere un ricorso in extremis al Tas, la Corte suprema dello
sport, ampiamente riconosciuta da Uefa e Fifa. Comunque l'aver sottolineato
la competenza degli organi di giustizia sportiva nel processo che
vede alla sbarra 4 club e 26 tra dirigenti e arbitri di fatto l'Uefa
se non altro ha lanciato un monito ai diretti interessati, che rischiano
di vedersi comunque esclusi dalle coppe qualora ricorressero ad
altri tribunali, se non altro a causa dei tempi (il Tar non si pronuncerebbe
prima del 7 agosto). Intanto la Caf presieduta da Cesare Ruperto
continua a lavorare: oggi è stata un'altra giornata intensa
di camera di consiglio. La seconda full time da quando è
stato chiuso il dibattimento: i giudici stanno prendendo tempo anche
per scrivere le motivazioni con cui decreteranno eventuali retrocessioni
o squalifiche pesanti. Certo il colpo di spugna che pure molti,
soprattutto i politici, invocano dopo la vittoria azzurra non ci
sarà: Ruperto si sta prendendo tutto il tempo necessario
per emettere verdetti altamente inquadrati nel contesto e su sua
richiesta li leggerà in pubblico. La sentenza, che si prevedeva
per domani, invece non arriverà prima di giovedì che
sembra ora il giorno più probabile. Non é escluso
però che possa slittare a venerdì, ma solo in virtù
della chiusura della Borsa: i titoli dei club quotati avrebbero
il week end per attutire l'eventuale choc di una sentenza penalizzante.
Domani torna in azione anche il pool di Borrelli: riprendono infatti
le audizioni della seconda tranche dell'inchiesta sempre legata
al 'sistema Moggi' e che vede coinvolti club minori, tra cui Reggina
(prima della pausa era stato sentito il patron Lillo Foti), Siena,
Empoli, Lecce. E proprio dal club pugliese si riprende perché
nella mattinata verrà sentito il tecnico, Zdenek Zeman. In
agenda anche il dirigente dell'Empoli Vitale, ma anche i due arbitri
Daniele Tombolini e Roberto Rosetti che dovranno aiutare a chiarire
alcune partite finite sotto i riflettori nella prima parte dell'inchiesta
che ha fatto scattare i deferimenti. Dopodomani dovrebbe arrivare
a via Allegri anche Pierluigi Collina e Pantaleo Corvino
La Uefa “chi ricorre al TAR è fuori
dalla Uefa”
11/07 Niente Tar o ricorsi alla giustizia ordinaria, perché
chi esce dall'iter sportivo sarà fuori dall'Uefa. L'unione
europea del calcio dà una mano al calcio italiano stretto
dalla corsa contro il tempo per chiudere il processo a calciopoli
e arrivare a emettere sentenze in tempo per l'iscrizione delle squadre
alle coppe europee: l'Uefa, dopo aver confermato che il termine
ultimo è il 25 luglio, ha fatto sapere alla federazione guidata
dal commissario Guido Rossi, con un richiamo preciso che per l'organizzazione
europea varranno i verdetti di primo e secondo grado di Caf e Corte
federale.
Mediaset non paga, la Lega fa la voce grossa
11/07 Dall'asta dello scorso 30 luglio, erano usciti entrambi soddisfatti:
la Lega Calcio aveva incassato 61,5 milioni di euro per gli highlights
della A, Mediaset aveva tolto alla Rai uno dei prodotti più
popolari e seguiti, assicurandosi per tre anni la possibilità
di trasmettere in esclusiva fino alle 22.30 le immagini delle partite
della massima serie. Adesso, però, le sentenze dei tribunali
rischiano di cambiare e non di poco la lista delle squadre che vi
potranno partecipare ed ecco che l'idillio tra le Lega Calcio e
Mediaset sembra destinato a finire. L'azienda di Segrate, infatti,
non intende subire senza battere ciglio le sentenze della giustizia
sportiva e ordinaria che potrebbe rendere la serie A un torneo senza
alcuni dei protagonisti più importanti. Per questo, ha "congelato"
il pagamento della prima tranche (il 25%) per il campionato 2006-'07
che la Lega si aspettava di ricevere il primo luglio, ribadendo
che "in caso di forte perdita del valore sportivo del campionato
di A, ne consegue una consistente riduzione del valore di mercato".
Di tutt'altro avviso la Lega Calcio che oggi ha condannato "la
gravissima violazione" di Mediaset "resa ancora più
sgradevole dalla pubblica dichiarazione tendente ad associare l'esito
di un insindacabile giudizio sportivo ad eventuali possibilità
di rinegoziazione". Massimo Cellino, vicepresidente della Lega
nonché consigliere delegato per i rapporti con Mediaset,
ha ribadito quindi che "non esistono dubbi rispetto ai doveri
e alle scadenze" e ha criticato la volontà di attendere
la sentenza del processo sportivo: "Non voglio pensare - ha
spiegato in una nota - ad azioni tendenti ad orientare il giudizio
di una Corte riunita per deliberare, ma l'infelicità di questa
scelta è evidente". Ma la volontà di Mediaset
è chiara ed è stata ribadita anche ieri sera dal suo
vicepresidente Piersilvio Berlusconi: "Aspettiamo le sentenze",
ha detto anche se c'é ancora una possibilità di dialogo:
"Mediaset, a fronte della disponibilità della Lega a
un incontro sul tema del valore dei diritti, onorerà il pagamento
della prima tranche con riserva, magari anche prima della sentenza
definitiva, a dimostrazione della propria correttezza e totale buona
fede". In questo caso, precisa però una nota dell'azienda
milanese, "il pagamento sarà effettuato con espressa
riserva di perseguire tutte le azioni a tutela del nostro investimento
contrattuale, nel caso in cui le sentenze definitive confermeranno
le richieste della procura federale di sentenza che accolga le tesi
dell'accusa".
Catricalà “Serve una più equa
distribuzione delle risorse sulla vendita dei diritti”
11/07 La legge del governo D'Alema per la vendita dei diritti tv
del calcio non vieta la cessione "in forma centralizzata".
E' quanto ha sottolineato il garante Antitrust, Antonio Catricalà,
ricordando nella sua Relazione annuale che in passato l'autorità
"si espresse negativamente su un'intesa di vendita collettiva
dei diritti tv delle partite di calcio". Le norme Ue consentono
all'Antitrust di non pronunciarsi sull'accordo ma di "intervenire
solo nel caso" in cui dovessero manifestarsi "vizi funzionali
tali da comportare effetti restrittivi, escludenti o discriminatori".
Catricalà ha così rilevato che "molti modelli
convenzionali potrebbero dimostrarsi idonei a garantire una più
equa distribuzione delle risorse e quindi una maggiore contendibilità
nei campionati. Un'impostazione solo legislativa - mette in guardia
- potrebbe però apparire come una svolta dirigistica"
Consegnta a Rossi la bozza del regolamento per
i procuratori
"La bozza del nuovo regolamento sulla disciplina dei procuratori
è stata appena consegnata al Commissario Straordinario"
Guido Rossi. Lo ha annunciato, nel corso della sua Relazione annuale,
il Garante Antitrust Antonio Catricalà. Il calcio professionistico
"registra un rinnovato interesse per l'applicazione di regole
di trasparenza e di aperta competizione e l'ausilio tecnico di funzionari
Antitrust - ha ricordato - è stato richiesto dalla Figc"
Ministro Melandri “Non legare la vittoria
a giustizia sportiva”
11/07 "Ogni collegamento tra il successo degli azzurri e la
giustizia sportiva è improprio": lo ha detto il ministro
per lo sport, Giovanna Melandri, nel corso dell'audizione in Commissione
Cultura della Camera, in riferimento alle inchieste sul calcio.
Melandri ha definito "doveroso, da parte del governo, distinguere
il cammino della Nazionale ai mondiali da quello dell'altra squadra,
quella capitanata da Guido Rossi, che deve restituire trasparenza
al mondo del calcio". Bisogna, secondo il ministro, "lasciare
al suo corso il procedimento della giustizia autonoma, rispettarne
lo svolgimento". Il governo con atti formali e simbolici -
ha aggiunto il ministro subito dopo l'audizione - ha voluto dal
primo giorno separati questi due cammini: andai a Coverciano quando
ancora gli azzurri erano in ritiro, a dire che il governo italiano
era al loro fianco nell'avventura in Germania. Sono tornati con
un successo strepitoso, hanno dimostrato 'sul campo' i valori dello
sport italiano, la loro capacità di fare squadra, la grinta
e il coraggio". "L'altra partita - ha precisato ancora
Melandri - la sta giocando un'altra squadra, capitanata dal commissario
Rossi. C'é un procedimento in corso, che tra l'altro è
autonomo, perché è un procedimento della giustizia
sportiva, e ogni collegamento tra queste due vicende, a mio modo
di vedere, è improprio". "E' improprio - ha incalzato
- per la giustizia penale e amministrative, ma tanto più
per quella sportiva, anticipare sentenze che ancora non ci sono
state e commentare chiedendo già sbocchi di qualunque tipo".
"Faccio veramente un appello - ha aggiunto il ministro - ad
astenersi, a rispettare l'andamento autonomo di questo procedimento,
anche per l'autorevolezza di un ex presidente della Corte costituzionale,
Ruperto".
In Parlamento spunta l’indulto
11/07 No all'amnistia, ma sì ad una "soluzione equilibrata",
che non "perdonerebbe i peccati, ma abbonerebbe solo un po'
la pena". Sull'onda emotiva della nazionale campione del mondo,
spunta l'ipotesi 'indulto' per 'calciopoli'. L'idea la lancia il
capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia della Camera
Gaetano Pecorella (avvocato penalista, anche legale di Silvio Berlusconi),
che propone una riduzione delle pene "per i nostri calciatori,
i migliori del mondo, che rischiano di pagare per colpe non loro".
La tesi dell'avvocato forzista è semplice: farebbe veramente
la felicità di milioni di tifosi vedere campioni come Buffon,
Cannavaro, Gattuso, Del Piero e tanti altri sfangare tra i campi
di serie B o peggio ancora di C? Nient'affatto. Come, dalle pagine
di 'Repubblica', è tornato a ribadire anche il Guardasigilli
Clemente Mastella: "Il processo deve tener conto della vittoria
di Berlino, chi ci ha dato prestigio e dignità va valutato
con occhio diverso". Intanto, dalla Cdl, s'infoltisce il coro
di chi accusa il governo di aver strumentalizzato la vittoria di
domenica, salendo sul carro dei vincitori - o meglio, sul pullman
che ha portato in trionfo i giocatori tra le strade di Roma - e
senza nemmeno degnarsi di invitare un esponente dell'opposizione.
Dal canto suo, il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa
fa sapere da Bruxelles che "l'effetto Mondiali" avrà
una ricaduta positiva sul Pil italiano. Un cauto ottimismo, che
fa eco alle parole già espresse dal viceministro Vincenzo
Visco e dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Indulto.
Con gli esponenti di maggioranza e opposizione spaccati trasversalmente
tra favorevoli e contrari all'amnistia, l'ipotesi indulto cerca
sponde a destra come a sinistra. A sbarrargli la strada, però,
si erge il Verde Paolo Cento, baluardo del gruppo dei 'no all'amnistia,
senza se e senza mà. "Indulto? Non sta né in
cielo né in terra - dice Cento - sullo scandalo del calcio
non esistono margini per interventi legislativi". Di tutt'altro
avviso Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi, che s'interroga
sul perché "debbano pagare i tifosi, costretti a veder
retrocedere la squadra del cuore".
Strumentalizzazione.
Smorzati gli applausi di Palazzo Chigi ed i cori del Circo Massimo,
s'ingrossano i mugugni targati Cdl. Per Fabrizio Cicchitto (Fi),
"Romano Prodi e la sua corte dei miracoli hanno strumentalizzato
in maniera indecente la vittoria degli azzurri". Il coro è
unanime: il premier è stato "penoso, incapace di pronunciare
una parola dal cuore", "sfacciato, per l'uso politico
che ha fatto della vittoria" e "maleducato, per non aver
invitato i rappresentanti dell'opposizione". Taglia corto il
capogruppo dell'Udeur Mauro Fabris: "Mi spiace, comprendiamo
quanto 'rosichi' Berlusconi". PIL. "Non so assolutamente
quantificare, ma sono convinto che l'immagine dell'Italia migliorerà,
con un effetto positivo sulle esportazioni e sulla fiducia".
Con queste parole il ministro Padoa Schioppa ha legato l'euforia
mondiale alla spinta economica del Paese. Nei giorni scorsi, quando
la Coppa non era ancora nelle mani degli azzurri, sulla correlazione
tra i due fenomeni s'era espresso anche il commissario Ue agli Affari
economici Joaquin Almunia. Oggi, con il titolo in bacheca, l'ipotesi
sembra più reale: il rilancio economico dell'Italia potrebbe
passare dai piedi di Gattuso e compagni.
Rivera contro l’amnistia “Si rispetti
la legge”
11/07 "La politica resti fuori dal calcio". Gianni Rivera,
in un'intervista a Radio Popolare, chiude all'ipotesi amnistia per
lo scandalo calcio. "Premesso - ha aggiunto - che bisognerebbe
aspettare le sentenze per dare un giudizio più completo,
non è una questione di moralismo: ci sono delle leggi che
vanno rispettate. E' questo il nodo". Secondo Rivera, non si
può giustificare un eventuale provvedimento di clemenza per
il mondo del pallone: "A forza di non rispettare le regole,
siamo arrivati a questo livello. Sono anni che nel mondo del calcio
non si rispettano le regole: passaporti falsi, bilanci falsi, fideiussioni
false. Si è sempre fatto finta che non esistessero. Questo
è stato l' errore che ha portato ad organizzare, se quello
che leggiamo sui giornali è vero, una specie di cupola per
aiutare una squadra che non ne aveva bisogno". "In Italia
- ha concluso Rivera - siamo abbastanza abituati a pensare che una
norma vada applicata per i nemici e interpretata per gli amici,
ma dire oggi 'bisogna che non si rispetti una norma' mi sembra davvero
esagerato".
Riva “La Figc? Adesso non esiste”
"La Figc? Non esiste, adesso decidono loro, quei fantasmi
che sono depositati lì eppure con il lenzuolo bianco...".
A due giorni dalla storica vittoria del quarto mondiale azzurro,
Gigi Riva attacca i vertici del calcio: il team manager della nazionale,
ancora a Roma dopo i festeggiamenti nella capitale dell'Italia campione
del mondo, si lascia ad andare ad un amaro e lungo sfogo. "Tutti
noi siamo un po' per strada - dice l'ex campione del Cagliari e
della nazionale - noi non ci siamo sentiti soli, eravamo soli anche
se ogni tanto veniva qualcuno a darci una pacca sulla spalla".
E Riva parla anche del lungo periodo di preparazione a Coverciano
mentre lontano dal ritiro azzurro esplodeva lo scandalo del calcio,
che ha toccato anche gli azzurri e lo stesso Lippi per l'inchiesta
sulla Gea che vede sotto i riflettori suo figlio Davide. "Ieri
sera in albergo ho pensato a questi due mesi tormentati - continua
Riva - ogni giorno arrivava un siluro sulla barca. Penso sia difficile
dimenticare tutto questo, lo stesso Lippi non ha dimenticato, ha
sofferto. La Coppa in fondo è un pezzo di metallo ma è
come una medicina che tutti gli italiani hanno preso, speriamo che
questo serva per ritrovare la giusta dimensione. Ho detto a Lippi
che nei mesi scorsi ha costruito una casa bella e ora è giusto
godersela". E Riva ha anche detto che per il momento non ci
sono novità sul futuro del ct azzurro: "Io non posso
entrare nella sua testa, lui farà le sue valutazioni e alla
fine prenderà una decisione". Di certo i prossimi giorni
diranno di più su chi prenderà in mano la Nazionale
campione del mondo.
L’USSI vuol costituirsi parte civile
11/07 L'Unione Stampa Sportiva Italiana "si associa all'entusiasmo
dell'Italia intera per la conquista della Coppa del Mondo di calcio
da parte della Nazionale Italiana e si compiace per il grande sforzo,
compiuto con notevole professionalità, dai giornalisti e
dalle aziende editoriali italiane nel raccontare tale impresa. Sforzo
premiato dal pubblico con acquisto di quotidiani e indici d'ascolto
da livelli record per il panorama dell'intera informazione italiana":
è quanto fa notare in una nota l'Ussi, il cui Consiglio Direttivo
si è riunito a Milano nella sala Sea di Linate. Inoltre,
il Consiglio Direttivo dell'Ussi "attende le prime decisioni
della giustizia sportiva sullo scandalo calcio, ribadendo la volontà
di costituirsi parte civile nel caso in cui dovessero emergere fatti,
situazioni e notizie tese a mettere in discussione l'operato dei
giornalisti dell'Ussi nei sorteggi arbitrali, per i quali l'allora
Presidente della Figc Carraro aveva espressamente chiesto collaborazione
all'Ussi, al fine di garantirne la trasparenza"
Agnolin incontra gli arbitri “Gli ultimi
fatti non vanificano il vostro lavoro”
11/07 L'intervento del Commissario straordinario dell'Aia, Luigi
Agnolin, ha aperto i lavori dell'Assemblea dei presidenti di sezione,
che si sono riuniti a Tivoli Terme. L'assemblea dell'Aia si concluderà
giovedì, con la tradizionale conferenza stampa di fine stagione,
in programma nella sala convegni dell'hotel 'Duca D'Esté,
alla presenza di Maurizio Mattei (Can A-B), Claudio Pieri (Can C),
Matteo Apricena (Can D) e Andrea Lastrucci (Calcio a 5). E' stato
breve, ma pragmatico il discorso d'apertura di Agnolin, chiamato
a capo del movimento arbitrale dopo avere ricoperto per qualche
mese la carica di presidente nazionale del Settore Giovanile e Scolastico
della Figc. "Sono un garantista che ha viaggiato molto, ha
sentito molto, ma da oggi con voi s'inizia una nuova traccia - ha
detto Agnolin, rivolgendosi ai presidenti regionali dell'Aia presenti
in sala - E' un momento difficile, ma siete chiamati a far sentire
la vostra voce, affinché possa confortare i pensieri di tutti.
Nel contempo mi auguro che la base, alla quale va riconosciuto il
quotidiano apporto, possa ancora una volta contribuire al raggiungimento
di un valido obiettivo". Agnolin ha poi aggiunto: "S'incentra
sul fine la nostra volontà, ma anche sul lavoro. Mi aspetto
che questi tre giorni siano produttivi al massimo. Un grazie particolare
va a tutti coloro che hanno predisposto questo incontro e un pensiero
a va chi, pur non essendo presente, finora ha apportato il proprio
contributo. I fatti che attualmente sconvolgono il nostro mondo
non vanificano il lavoro che esso ha alle proprie spalle".
All'assemblea di Tivoli prendono parte 212 relatori che rappresentano
i presidenti delle sezioni dell'Aia sparse in tutta Italia.
Bonaiuti “Perché devono pagare i
tifosi?”
"Tutto ciò che punisce i tifosi e non i singoli che,
nelle società di calcio, hanno commesso errori mi sembra
non risponda a criteri di giustizia". Ne è convinto
Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi e deputato di Forza
Italia, che dai microfoni di Radio24 si chiede "perché
mai i tifosi di Juventus, Milan, Lazio o Fiorentina debbano pagare
per gli sbagli di alcuni dirigenti". "Non so come le società
che hanno commesso irregolarità debbano pagare - aggiunge
- quel che è certo è che non devono farlo i tifosi
con la retrocessione della squadra del cuore".
Ancelotti “Il Milan sempre trasparente”
"Questa società è sempre stata assolutamente
trasparente". Lo ha detto l'allenatore del Milan, Carlo Ancelotti,
in attesa della sentenza della Caf nel processo che coinvolge anche
la società rossonera e che dovrebbe arrivare nei prossimi
giorni. "Il Milan è rimasto compatto - ha detto Ancelotti
al microfono di Milan Channel - perché non ha nulla da rimproverarsi.
Comunque aspettiamo, nell'ambito di una situazione che credo debba
lasciarci tranquilli". "Io so cosa è successo al
Milan negli ultimi anni e anche negli anni precedenti. Questa società
- ha concluso Ancelotti - é sempre stata assolutamente trasparente".
De Mita (Gea) “Mai occupato di procure sportive”
"Non mi sono mai occupato di procure sportive e non ho mai
indotto calciatori ad affidarsi alla Gea". E' la versione data
oggi, sotto forma di dichiarazione spontanea, da Giuseppe De Mita,
ex direttore della Gea, ai pm Maria Cristina Palaia e Luca Palamara,
titolari dell'inchiesta sui presunti illeciti legati all'attività
svolta fino a pochi mesi fa dalla società presieduta da Alessandro
Moggi. Il coinvolgimento di De Mita, un passato come dirigente della
Lazio, nell'inchiesta romana che prende in esame l'ipotesi di reato
di associazione per delinquere, è scaturito dagli accertamenti
della procura di Napoli sul caso di Alessandro Nesta, il cui contratto
di immagine, dopo la 'separazione' dal procuratore Dario Canovi,
fu sottoscritto con la Gea. De Mita ha sottolineato di non aver
esercitato alcun tipo di pressione nella decisione dell'attuale
difensore del Milan. Al termine dell'audizione di De Mita, è
stata la volta di Tommaso Cellini, uno dei primi ad essere assunti
come dirigente della Gea World il 12 ottobre del 2000. Assistito,
come De Mita, dall' avvocato Ugo Longo, Cellini ha fatto a sua volta
dichiarazioni spontanee ricostruendo, secondo quanto si è
appreso, le modalità della sua intestazione del contratto
di affitto di quella che poi sarebbe diventata la sede Gea, in vicolo
Barberini. Si tratta di un prestigioso immobile, come precisato
dai carabinieri in un'informativa, concesso dalla società
"Cornice Immobiliare Spa" in qualità di mandataria
della Banca di Roma. Cellini ha detto che gli fu chiesto di intestarsi,
prima che la titolarità dell'affitto passasse alla società,
il contratto di un immobile che, per gli inquirenti, fu concesso
ad un canone ritenuto esiguo (22.500 euro l'anno), tanto più
in considerazione dalla superficie, 180 metri quadrati, e della
ubicazione.
Il legale di De Santis “Lo difenderò
sino alla fine”
11/07 Silvia Morescanti, 32 anni, e' l'avvocato dell'arbitro Massimo
De Santis, 44 anni, accusato per frode per aver favorito la Juventus,
e' anche indicato dagli accusatori come uno dei capi della cupola
di Luciano Moggi. Tra loro due non c'e' solo un rapporto avvocato
cliente, come racconta Silvia Morescanti nella sua intervista su
Grazia. "In realta' ci conosciamo da tre anni. Fu un amico
comune a presentarci, un guardalinee, al circolo sportivo di cui
siamo entrambi soci. Poi, vista la mia professione, lui e' diventato
anche mio cliente. Ma la storia tra noi non e' nata durante questo
processo. Quando Massimo ha saputo di essere indagato, mi ha subito
chiamato e ci siamo messi a leggere le carte e i documenti. Ci siamo
ritrovati sempre piu' uniti. Tra noi e' scattato qualcosa e ora
lottiamo insieme". La linea di difesa di Silvia Morescanti
ruota intorno al fatto che in aula non hanno permesso a De Santis
di presentare le prove a discolpa:"Lei l'ha mai visto un processo
senza testimoni e senza prove? Noi abbiamo chiesto di mostrare i
filmati delle partite in questione e non sono stati ammessi. Per
loro quei 40 deferiti sono gia' colpevoli, ma senza prove, visto
che le intercettazioni sono solo un mezzo di ricerca della prova,
almeno nel processo penale. Nel processo sportivo il Presidente
della commissione Cesare Ruperto ha deciso di utilizzarle. Io voglio
dimostrare l'innocenza di De Santis. Conosco Massimo, so che persona
e'". "E il mio istinto non mi ha mai tradito. Stanno facendo
un processo senza prove, con la grancassa dei media. Tutti si aspettano
condanne esemplari e questo non puo' avere una ripercussione su
chi deve giudicare. La cosa che mi amareggia di piu' e' che De Santis
e' l'unico che ha gia' pagato. E' stato escluso dai Mondiali appena
e' uscita la notizia che era indagato. A 44 anni aveva ancora un
paio d'anni di arbitraggio, e questo mondiale era il sogno di fine
carriera". Per Silvia, invece, questo e' solo l'inizio: "Massimo
dice che la cosa che gli piace di me e' che non perdo mai di vista
l'obiettivo. Pero' quando esco dallo studio, torno ad essere una
ragazza della mia eta'. Mi piace andare in palestra e adoro la Giamaica.
Sono una tifosa della Lazio, ma ora allo stadio vorrei andarci con
Massimo".
Cannavaro porta la coppa a Pessotto tra lacrime
e sorrisi
11/07 Fabio Cannavaro che alza la Coppa, Gianluca Pessotto che
sorride felice ma anche commosso. Si è consumato in questo
flash il momento più intenso della convalescenza dell' ex
giocatore juventino, quando il capitano azzurro, insieme a Ciro
Ferrara e Gianluca Zambrotta, ha mostrato all' ex compagno la Coppa
del Mondo appena conquistata, quella coppa che i compagni della
Nazionale avevano promesso e dedicato proprio a lui, che lotta per
la vita nel reparto di rianimazione delle Molinette di Torino. Fuori,
un incredibile bagno di folla, circa 3 mila persone, attendeva i
tre azzurri che, prima della visita a Pessotto, insieme al preparatore
atletico della Nazionale, Claudio Gaudino, erano stati ricevuti
dal primario del reparto, Pierpaolo Donadio, per sincerarsi delle
condizioni del paziente. "C' è stata grande emozione
anche per tutto il reparto - ha confidato Donadio - per me che sono
un appassionato di calcio, toccare quella coppa è stato molto
emozionante". "Pessotto ha sorriso felice, li ha riconosciuti",
ha aggiunto. Pessotto, naturalmente, nei 5-6 minuti di visita la
coppa non l' ha toccata, per ovvi motivi igienici, ma Donadio assicura
che l' ex terzino bianconero ha "vissuto un momento di gioia
intensa". A conferma della sensibilità e del buono stato
di coscienza di Pessotto, Donadio ha riportato una fuggevole ma
netta sensazione: "Cercava con lo sguardo qualcuno che non
c' era". Il riferimento scontato è a Del Piero, che
ha scelto di raggiungere l' ex compagno nel tardo pomeriggio, da
solo. "Grazie ragazzi, forza Pesso", recitava uno striscione
preparato per l' occasione e sventolato all' uscita dei giocatori,
dopo un' ora scarsa di visita: è l' immagine-sintesi dell'
entusiasmo e dell' affetto di tutto un ospedale, che ha riversato
centinaia di "interni", tra dipendenti e parenti di pazienti,
nel cortile di accesso dei campioni del mondo verso la stanza del
compagno. Proprio per cercare di evitare una simile, prevedibile
accoglienza, Del Piero è giunto poco dopo, ma all' uscita
è stato accerchiato lo stesso da un centinaio di persone
festanti. "Sono contentissimo, l'ho trovato molto bene, è
forte", ha detto e aggiunto: "Ci aspettava, oggi è
stata una giornata lunga, ma anche un momento forte". "Ci
siamo salutati - ha concluso allontanandosi dall' ospedale alle
18,25 un' ora dopo l' arrivo - e lui ora deve continuare questa
battaglia che alla fine vincerà. Una giornata assolutamente
particolare per le Molinette, quattro azzurri che hanno regalato
allo sfortunato terzino bianconero una ragione in più per
vivere. Adesso però anche la gioia deve essere messa da parte
e contenuta: "Dobbiamo proteggerlo", sentenzia Pierpaolo
Donadio, l' uomo che con la sua equipe sta cercando di salvargli
la vita.
Servizi precedenti
10/07:
Aspettando le sentenze continua la polemica
sull’amnistia. Intervengono, tra gli
altri D'Alema, Andreotti, Di Pietro: “Nessuna amnistia”.
P. Berlusconi: “Mediaset aspetta la sentenza per pagare
gli highlights”. Pittelli (FI) “Occorre
un codice di diritto sportivo”. Piccoli miglioramenti
per Pessotto che rimane in prognosi riservata.
09/07:
Martedì o mercoledì le sentenze
in diretta. Rizzo “Nessuna amnistia”.
In lieve recupero le condizioni di Pessotto
08/07:
La CAF in camera di consiglio. C’è
attesa per le sentenze. Le intercettazioni in onda su radio
e tv. Avv. Taormina “Il migliore è
Ruperto. Giustizia verrà fatta”. Mediaset
non paga i diritti degli highlights di serie A. Dichiarazione
bipartizan di Rizzo e Di Centa “No all’amnistia”.
Il legale della Lazio preannuncia, ancor prima
delle sentenze, il ricorso al TAR. Stazionarie
le condizioni di Pessotto. L’ospedale consiglia di evitare
le visite.
07/07:
Chiuso il dibattimento ora si attende la sentenza.
Mastella chiede clemenza, poi precisa “Nessuna
amnistia”. Ruperto sbotta “Qui si fa sul serio.
Nessuno strozza le difese”. Il legale
di De Santis precisa “Con Moggi nessuna telefonata”
e poi "Sospendere il giudizio". Bertini
“Immagino un futuro da arbitro legale”. Rizzo
(Pdci) “Occorre fare pulizia”. Peggiorano
le condizioni di Pessotto. Febbre e problemi epatici. Stop alle
visite e niente finale in tv.
06/07:
Continuano le difese: Il Milan contrattacca
e la Lazio si proclama innocente. Il Milan
scarica Meani e la Fiorentina decide di non parlare. Folena
“Ridicolo parlare di processo sommario”. Il
legale di Carraro “Ha difeso le istituzioni, va prosciolto”.
Il Legale di Messina “pieno proscioglimento”.
Siparietto di Ruperto. Pessotto stabile. Al
suo capezzale arriva Boniperti. I medici “Tappe normali del
decorso”.
05/07
Ruperto tiene tutti a posto: “Ora veniamo
al sodo”. E’ il turno delle difese:
La Juve chiede esplicitamente la B. Lotito e Della Valle no. Ministro
Melandri “Nessun complotto politico. I successi non cancellano
scandali”. Rossi “La giustizia
farà il suo corso”. Da Carraro
a Lotito le difese danno il meglio di se. Pessotto
vuol vedere la finale. Conte gli porta la notizia. Condizioni stazionarie.
04/07
Richieste pesanti di Palazzi: Juve in C, Milan
Fiorentina e Lazio in B, fuori dirigenti e arbitri coinvolti. Ruperto
“Non ci sono tempi predeterminati”. Reazioni
di Mazzini. Berlusconi, De Sisti, De Santis, Pairetto, Paparesta,
Tagliavento, Ingargiola, Galliani, Chiamparino. Addio
ad una generazione di arbitri. Leggero peggioramento
per Pessotto, ma i medici sono ottimisti. Capello lo va a trovare.
03/07
Pugno duro della CAF: respinte tutte le eccezioni.
I nove punti dell’ordinanza di Ruperto.
I legali chiedono di escludere le intercettazioni ma Palazzi
ribadisce la loro validità. Si apre
il mercato, Borrelli invoca il rispetto delle regole. Stabili
le condizioni di Pessotto. In visita la madre e anche Nedved.
02/07:
Si parte, pronti per il maxiprocesso al calcio.
Avvocati all’attacco. Pessotto
migliora. I medici ottimisti. Montero torna
dall’Uruguay per il suo amico Pessotto.
01/07:
Il Presidente della corte federale, De Lise,
si autosospende. Week end tranquillo prima
del maxiprocesso. Pessotto migliora, apre gli occhi e riconosce
le persone. La moglie “Sono
più sollevata”. A Torino la giornata
dell’orgoglio bianconero, in 20.000 in corteo. Secondo
un indagine Moggi colpevole del calciopoli e Del Piero con Elkann
fautori della rinascita della Juve
30/06
Secondo i legali di Bergamo e Pairetto, intercettazioni
inutilizzabili nel processo. Entro il 26 luglio
il nuovo presidente di Lega (che non sarà un presidente di
club) e nuove regole. La Lazio contesta la nomina di Rossi.
Si affilano le armi per il processo.
Galliani assicura “Tutti i club di A e B sono in regola”.
Il rinvio non preoccupa la UEFA. Cellino:
I dirigenti abbiano diritto a difendersi. Quadro
clinico grave per Pessotto, ma lui resiste.
29/06:
Il processo al calcio parte ma viene rinviato
a lunedì. Si inseriscono cinque club. Ministro
Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia.
Moggi doveva presentarsi”. Il Codacons chiede la diretta
TV del processo. Quattro club a rischio.
Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”. Le
memorie difensive e le istanze dei club. Dattilo:
“Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”.
Parte la nuova Juve. Per
Pessotto un cauto ottimismo
28/06
Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’.
Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi.
Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il
processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti
“La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La
Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni
pronto a costituirsi parte civile. De Santis
vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente
Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust
diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”
27/06
Ripartita a pieni giri l’indagine di
Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le
lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza.
Perquisita la sede del Sora. Pessotto
vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è
gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini
“Sostituire anche Palazzi”. La
Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine.
GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo
26/06
Riparte l’inchiesta di Borrelli con
le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva
il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti
Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”.
Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani.
Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini
“Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato
il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive
di Juve, Milan, lazio e Fiorentina
25/06
Moratti “Un colpo di spugna sarebbe
molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli
“Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio
“No all’amnistia. Lo scandalo è grave”.
Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto,
Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per
conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato
dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”
24/06
Lunedì Borrelli riprende il lavoro.
Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario
Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le
vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni
fasulle per anni”. Corbelli si costituisce
parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco.
Il Financial Times scettico sulla retrocessione
della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta
di Borrelli
23/06
Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De
Santis attacca Ancelotti. Abete “Il
mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In
Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”.
Il processo partirà il 29 giugno.
Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della
Valle “Siamo innocenti”. I sociologi
sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport
22/06
Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve,
Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le
accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La
Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi.
Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”.
Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria
è fuori”. Speculazioni in borsa:
in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan
21/06
Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario
della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete:
Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi
“Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça)
“Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi:
“Il Milan defraudato”. Perquisita
la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo)
“Faremo la Champions League”
20/06
Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati.
I parlamentari scrivono a Rossi “Ora
ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine
disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De
Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte
a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali:
“Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”.
Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace
che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso
“Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”
19/06
Borrelli chiude l’inchiesta con una
relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il
calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può
guarire”. A rischio la sponsorizzazione
degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti
“Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini
(Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”
18/06
Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere
che useranno il pugno di ferro. In attesa
della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di
Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”.
Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia
“Troppa rabbia”. 30 mila tifosi
rossoblu festeggiano la fine di un incubo
17/06
Il difensore Antonaccio denuncia su di un
libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni,
compromessi e ricatti”. L'ex Presidente
del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli
(Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli
prepara le relazioni. Nella prima tranche
d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp.
Petrucci “Di amnistia non se ne parla
proprio”
16/06
Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone
e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai
politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora
restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla
Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità
del processo. Secondo Adiconsum falsato il
30% delle partite del campionato 2003/04. La
Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è
stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi
auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”
15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente
della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi
allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a
Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia
sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro
Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”.
Rossi “Se Galliani è in conflitto
di interessi non è un mio problema”.
14/06
Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario
dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro
torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento
della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto.
Pagliuso chiede la riammissione in serie B
del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui
PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo
l’irruzione di Moggi”. Prosegue
l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta
stralcio che riguarda giudici e polizia. La
Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli
13/06
Chiuso il primo filone di indagini. Il
Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si
difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del
CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete
e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon
“Bello sudare la maglia per l’Italia”. I
favori della “cupola” alla Lazio. La
Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.
12/06
Girando da Borrelli “Nessuna gara era
preordinata”. Ascoltato il dipendente
della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”.
Anche la Samp nell’indagine. Blatter
“Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La
Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani,
Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.
11/06
Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo
da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun
muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la
giustizia sportiva”. Gli sponsor della
Juve ripongono la loro fiducia nella società
10/06
Borrelli si concede una pausa. Il
Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”.
Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del
Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi”
L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”
09/06
Borrelli contro un “muro difensivo concordato”.
Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non
esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro
e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a
Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà
“Presto regole per i procuratori”. Adiconsum
presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004.
Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”
08/06
Bergamo interrogato per nove ore “Fatto
fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio.
Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca
a Carraro. Della Valle “Non abbiamo
fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso
di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani
ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi
07/06
Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta.
Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10
giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione
Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone:
“Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci
Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’”
06/06
Borrelli mette sotto torchio gli arbitri.
No Intertoto per il calcio italiano.
E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni:
“Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio
e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra
Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter
“Felice della reazione delle autorità italiane”
05/06
Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro
su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la
sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal
PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per
due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non
risponde. Pelè “Spero che la
giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono
arbitri professionisti”
04/06
Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato
per tre ore. Il Milan si ribella: “Una
campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci
scappa il morto
03/06
Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a
Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta
sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve.
Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà
sempre un grande”
02/06
Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso.
Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005:
Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati
danneggiati”. Il Legale di Moggi replica
a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”.
Spalletti in procura a Napoli.
01/06
Il commissario Rossi: “Una situazione
che non pensavo così grave”. Secondo
l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina
in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi
sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto
deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.
31/05
Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio
pulita”. Il difensore di Moggi: “Il
Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive".
Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”.
Verdone “Di fronte allo scandalo del
calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io
alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.
29-30/05
Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro
cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio
nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per
i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi
per ora non ipotizzabile”. Del Piero
“Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi
A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.
28/05
Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana
intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori
dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.
27/05
Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel
vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il
figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”.
Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato
paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato
è già condannato”. Peruzzi
accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.
26/05
Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli:
Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani
rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer
ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli
era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al
calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il
figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.
25/05
Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e
Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro
ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza
psicologica, invece...”. Cecchi Gori
“Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti
della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la
Lazio. I tiofosi
si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono
Boniperti presidente della Juve
24/05
Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove
regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre
il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al
conflitto d’interessi”. La Finanza
nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura.
Galliani confermato in Lega. Cannavaro:
“Gli scudetti della Juve, meritati”
23/05
Calcio nel caos: Il commissario della FIGC,
Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta
“Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi.
perquisita la sede della
Torres
22/05
Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto.
Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni
di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti.
Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido
Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv.
Stagliano “La Juve in B”
21/05
Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante
nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a
Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”.
Chieste le dimissioni di Lippi. Le
intercettazioni di De Santis
20/05
Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi.
Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi.
Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le
tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno
19/05
Calcio nel caos: La Gea controllava anche
Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di
Carraro sono finte”. Interrogati Lippi
e Zeman. Si dimette il Generale Pappa
18/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza
pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano
le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi
nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve
17/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro.
Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi
accertamenti. Definite le competenze delle
Procure di Roma e Napoli.
16/05
Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della
FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci
rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.