Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente
“Piedi Puliti”
26/05 Mancavano solo quelli, ma ora che gli atti della Procura
di Napoli sono arrivati il processo sportivo di calciopoli puo'
partire. Non ha perso tempo Francesco Saverio Borrelli, perche'
dopo due giorni dalla nomina a capo ufficio indagini della Figc,
l'ex procuratore generale di Milano ha finalmente in mano le carte
della maxi inchiesta partenopea. Quelle che il commissario straordinario
Guido Rossi aveva gia' sollecitato la settimana scorsa nella sua
visita a Napoli, perche' senza gli atti la giustizia sportiva non
avrebbe potuto cominciare il suo corso. Una giornata decisiva quella
che ha visto protagonista l'ex capo di Mani Pulite, che gia' dai
primi giorni della prossima settimana potra' cominciare gli interrogatori
dei maggiori attori dello scandalo e far partire i deferimenti al
Procuratore Stefano Palazzi. Il materiale preso in consegna dai
due pm di Napoli, Beatrice e Narducci, sarebbe gia' di per se' sufficiente
per far scattare i provvedimenti, ma e' evidente che qualcuno, soprattutto
dei pesci grossi sfilera' davanti alla rinnovata squadra degli 007
federali. Alcuni dei vecchi inquirenti, sopravvissuti all'emorragia
di dimissioni cadute a pioggia dopo quelle dell'ex capo Italo Pappa,
Borrelli li ha incontrati nella mattinata di oggi, per il suo primo
giorno di scuola in federcalcio. Arrivato poco prima delle 11, giacca
azzurra e pantaloni blu, l'ex toga di Tangentopoli si e' intrattenuto
per circa due ore ai piani alti di via Allegri: ad attenderlo l'avvocato
Paolo Nicoletti, braccio destro di Rossi, e alcuni dei vice dell'ufficio,
tra cui anche Marco Squicquero. I due nuovi nominati, D'Andrea e
Maria Jose' Falcicchia, saranno convocati nei prossimi giorni per
cominciare l'attivita' inquirente. Una riunione costruttiva per
gettare le basi per il lavoro che li attende gia' nelle prossime
ore. Poi la fuga dall'uscita secondaria della Figc con una sola
battuta tra i denti all'insegna della serenita' (''tutto a posto''
ha detto Borrelli) e di corsa a Napoli per il lungo faccia a faccia
con i colleghi magistrati: il procuratore Lepore ha spiegato che
la legge sportiva consente di acquisire il materiale messo insieme
dai giudici ordinari per poter accelerare l'iter della giustizia
sportiva. Borrelli ora possiede gli elementi per far partire la
fase uno del maxi processo a calciopoli: gli interrogatori, su cui
non si perdera' tempo. Sono 41 gli indagati di Napoli, tra cui nove
arbitri e 11 assistenti, oltre a Luciano Moggi, ma di certo non
verranno ascoltati tutti. Il quadro dovrebbe essere gia' piuttosto
chiaro, soprattutto per quel che riguarda le posizioni piu' pesanti
di alcuni tesserati ancora in attivita' e dei club coinvolti. E
sono proprio le societa' quelle su cui preme una decisione, per
arrivare a luglio con il quadro completo di chi resta in A, stabilire
la partecipazione alle coppe europee e poi stilare i calendari.
Intanto Rossi continua nella sua opera di lasciare lontano dalle
pressioni dello scandalo la nazionale: a 14 giorni dal mondiale
piu' critico della storia del calcio italiano, la notizia che anche
il figlio di Lippi, Davide, risulta tra gli indagati nell'inchiesta
romana sulla Gea, poteva essere un ulteriore elemento destabilizzante.
Rossi ha chiesto a Gigi Riva di restare sereni e continuare nel
lavoro sul campo. All'inchiesta ci pensera' Borrelli, perche' l'operazione
piedi puliti da oggi e' ufficialmente partita.
Lega: Galliani rimane solo, si dimette Zamparini
26/05 A tener duro in Lega in pratica e' rimasto 'solo' il presidente
Adriano, nonche' ad del Milan: se ne e' andato il vice Maurizio
Zamparini. ''Me ne vado, perche' la mia elezione e' stato frutto
di un' azione illegale, sento la necessita' di un mondo del calcio
pulito. Io ho fatto il primo passo, spero che anche gli altri seguano
il mio esempio'', ha detto il patron del Palermo. In un primo tempo
Zamparini aveva annunciato di volersi tirar fuori ad agosto; nel
giro di poche ore il brusco cambio d'opinione con lo stop di oggi.
Ieri era stato il Bologna a chiamarsi fuori non votando il documento
dell'Assemblea, al termine della quale i presidenti avevano auspicato
un cambio delle regole entro breve tempo. Mercoledi' lo stesso Zamparini
a Milano, mentre fuori i 42 presidenti dei club raccoglievano la
protesta degli ultras dell'Atalanta, aveva detto che era necessario
''Un presidente di Lega che non sia anche presidente di club per
evitare il conflitto di interessi. Su questo siamo compatti. Tranne
Galliani e forse Lotito che gli e' rimasto vicino''. Galliani ha
fatto suo lo slogan che fu proprio di Francesco Saverio Borrelli:
'Resistere, resistere, resistere'. ''Non ho nessuna intenzione di
dimettermi, ne' ora ne' a settembre. Passata questa buriana si scriveranno
delle nuove regole e se si arrivera' a decidere che il presidente
della Lega non puo' piu' essere un presidente di club e' evidente
che mi adeguerei al nuovo regolamento. Comunque non sarebbero delle
dimissioni'', aveva a sua volta ribattuto Galliani nei giorni scorsi,
nel rimarcare che la Lega calcio come organismo e' al di fuori delle
inchieste e dalla bufera che si e' abbattuta sul pallone italiano.
''La Lega e' estranea a quanto sta succedendo'', ha anche oggi ripetuto
il vicepresidente rossonero. Le dimissioni di Zamparini pero' aprono
una crepa importante nel fronte Lega, una prima uscita decisa del
fronte del no. Assente per ovvi motivi la Juventus lo sguardo e'
rivolto al comportamento delle altre big, Inter in testa. ''Le dimissioni
di Zamparini? Leggevo sui giornali che l'avrebbe fatto per chiedere
un cambiamento - ha chiosato il patron nerazzurro Massimo Moratti
oggi - pero' solo l'altro giorno era perfettamente d'accordo a mantenere
le cose cosi' come stanno. E' chiaro che ci si aspetta che si possa
ripartire. D'altra parte ci sono anche le possibilita' di essere
rieletti, perche' mica erano tutti cattivi li' dentro. Comunque
va data la possibilita' ai tifosi e a chi guarda da fuori di pensare
che le cose possano ricominciare''. Con nuove regole e dirigenti
esterni, come chiedono parecchi presidenti.
La lettera di dimissioni di Zamparini
Il Presidente Maurizio Zamparini si e' dimesso dalla Vice Presidenza
della Lega Nazionale Professionisti. Il Palermo ha reso noto il
testo della lettera di dimissioni inviata al Presidente, al Presidente
del Collegio Sindacale ed ai Consiglieri della Lega Nazionale Professionisti.
Questo il testo: "Il 23 marzo 2005 sono stato eletto Vice presidente
vicario della Lega Calcio di Milano. Tale elezione era stata il
frutto di una mediazione fra i rappresentanti delle squadre forti
(Milan, Juve, Inter seguite da Lazio e Roma) che volevano eleggere
quale Presidente di Lega Galliani, e i rappresentanti delle societa'
medio piccole nella persona di Della Valle, Garrone, Semeraro, Zamparini,
Cellino ed altri, che volevano un Presidente esterno con garanzie
di assoluta mancanza di conflitto di interessi. La mediazione era
nata dalle fortissime pressioni delle societa' dominanti fatte sulla
serie B e altre piccole minori di A per favorire l'elezione di Galliani,
e dalla resistenza delle nostre societa' medio piccole che volevano
appunto un Presidente di garanzia ed equita' per tutti. I fatti
degli ultimi giorni hanno dimostrato che tali pressioni erano svolte
da un gruppo di potere che organizzava in maniera illegale quasi
tutte le funzioni espletate dal e nel sistema calcio. "Ritengo
percio' la mia elezione non regolare anche se da parte mia accettata
con la massima trasparenza - si legge ancora nella lettera - poiche'
il frutto di una mediazione con una controparte che all'epoca consideravo
leale e corretta (pur decisa nella difesa dei suoi interessi specifici
che io ritenevo ingiusti) e che i fatti hanno dimostrato in malafede
e indirizzata ad un controllo che le permettesse di agire indisturbata
illegalmente. Ho rappresentato nell'ultima assemblea la mia volonta'
di dimettermi entro la fine di agosto e prima dell'inizio del campionato,
poiche' pensavo che la mia opera fosse ancora necessaria in questo
momento per incidere positivamente sulla nuova strada che la Lega
doveva iniziare a percorrere verso una nuova governance e un nuovo
Presidente, che garantissero agli associati finalmente una gestione
equa e giusta della Lega. Ho invece riflettuto sull'esito e andamento
dell'assemblea di Lega del 24 maggio u.s. ed ho dedotto che l'unica
possibilita' a mio parere di rinnovamento e' un passo indietro immediato
della governance attuale ed una assemblea che discuta quello che
il gruppo delle societa' che ha voluto eleggermi a sua garanzia
vicino a Galliani, ha da sempre proposto: a) un Presidente di grande
spessore morale esterno ai club, lontano da conflitti di interesse
e lontano dalla politica; b) un Amministratore delegato in un manager
di grande valore che lavorasse in toto solo per la Lega; c) una
Lega con una governance che non fosse un centro di potere ma di
servizio per tutte le associate garantendo soprattutto il rispetto
dei valori sportivi e di corretta gestione delle societa' sportive".
Ecco la conclusione di Zamparini: "Saro' sempre a disposizione
per raggiungere gli obiettivi sopra elencati in un nuovo governo
del calcio se gli associati chiederanno e gradiranno il mio contributo.
Oggi voglio rassegnare le mie irrevocabili dimissioni da Vice Presidente
Vicario della Lega seguendo il mio pensiero di sportivo e la mia
coscienza di uomo libero".
Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”
Un trenino o una matitina per Franz Beckenbauer. Gigi Riva, team
manager dell' Italia, al suo ottavo Mondiale tra quelli giocati
e quelli da dirigente, rivive la sfida di Italia-Germania 4-3 e
risponde con durezza a Franz Beckenbauer, annunciando che gli porterà
un giocattolo, dopo le dichiarazioni sull' Italia "da monello".
"Ho sempre avuto grande stima per il giocatore e il dirigente",
ha detto Riva tornando sulle parole del presidente del comitato
organizzatore di Germania 2006, che si era detto convinto che l'
Italia avrebbe pagato al Mondiale lo scandalo delle intercettazioni.
"E' una grande persona, ma ha parlato con il cervello di un
bambino. Da lui non me lo aspettavo. Gli porterò un giocattolo,
un trenino o una matitina". "Credo che le persone intelligenti
e di buonsenso in questo momento aspettino che il treno si fermi
per capire cosa resta - ha proseguito Riva -. La situazione è
pesante, una vera frana: nessuno tra di noi se lo nasconde. Ma dà
fastidio sentir parlare tanti ex giocatori che conoscevano bene
le cose del calcio e ora danno giudizi così negativi. E'
facile vomitare sentenze sugli altri". Riva sottolinea che,
mentre ad altri spetta il compito di venire a capo dello scandalo
di cui il calcio è protagonista e di tenere i rapporti con
la Fifa, il suo è quello di far da scudo alla squadra, perché
possa preparare nella maggiore tranquillità possibile il
torneo di Germania 2006. "Dobbiamo far di tutto per arrivare
a disputare un Mondiale decoroso - ha spiegato Riva, forse addirittura
con una punta di pessimismo o cautela -. Sapevamo perfettamente
che ci avrebbero aspettato queste difficoltà. Di sicuro è
il ritiro più difficile che mi sia capitato di vivere, ma
dobbiamo a tutti i nostri tifosi, quelli italiani e quelli che ci
aspettano in Germania, l' impegno per il miglior Mondiale possibile.
I giocatori con questa bufera non c' entrano. Non è giusto
sentenziare sul nostro Mondiale", è la conclusione in
risposta a Beckenbauer.
Beckembauer “Le mie parole fraintese, l’Italia
tra le favorite”
"Mi spiace che siano state fraintese le mie parole, io intendevo
dire che il tecnico ed i giocatori italiani saranno sottoposti ogni
giorno a domande sullo scandalo e che quindi questo potrebbe pesare
sulla loro condizione mentale. Mi spiace, lo ripeto che non sia
stato compreso quello che io volevo dire, per me l'Italia dopo il
Brasile e' una delle squadre favorite ai Mondiali". Cosi' Franz
Beckenbauer, Presidente del Comitato organizzatore dei Mondiali
di Germania 2006, fa marcia indietro sulle dichiarazioni della scorsa
settimana, oggi, in occasione della presentazione del progetto "Greengoal"
a Berlino
Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”
"Tangentopoli servi' a finanziare i partiti, fu piu' onesta.
Questo scandalo del calcio per finanziare le tasche di qualcuno
che ha sfruttato l'entusiasmo degli sportivi. E' peggio. Molto peggio"
lo ha detto il Presidente Grancesco Cossiga ai microfoni di Radio
Incontro. Si dice che Tangentopoli servi' a far pulizia nella politica,
questo scandalo servira' a farla nel calcio? "Ma lo sapete
di Tangentopoli quante persone hanno pagato? Solo 2 persone hanno
espiato la pena. E c'e' stato qualche suicidio". Picconatore
lo e' sempre stato, il Presidente Francesco Cossiga. E anche oggi
non ha perso il vizio e lo scandalo che sta investendo il mondo
del calcio e' l'occasione buona per dare altre picconate. "Stanno
rovinando il calcio con la politica e la magistratura > dice
ai microfoni di Radio Incontro - Su molte cose non sono d'accordo.
Hanno nominato un mio grandissimo personaggio, un mio amico, un
galantuomo e professionista come Guido Rossi commissario della FIGC,
anche se credo che non abbia mai visto una gara di calcio"
dice Cossiga. "Pero' hanno nominato anche il magistrato piu'
discusso degli ultimi anni, e' una sciocchezza colossale. Commissario
uno che ci capisce di calcio e non uno che e' stato una delle piu'
grandi disgrazie della politica italiana, Borrelli, il famoso procuratore
equestre. Se l'avessero nominato alla federazione ippica sarebbe
stato meglio, perche' lui e' un grande equestre: stavamo lavorando
quand'eravamo procuratore della repubblica per dargli il titolo
singolare di procuratore equestre della repubblica". "Io
al posto di Rossi avrei ritirato la nazionale per risparmiargli
tutti gli insulti che riceveranno" afferma L'ex Presidente
della Repubblica. "Non avrei confermato Lippi. Stiamo mandando
i nostri ragazzi al ludibrio dei tifosi tedeschi. Non avrei mandato
comunque nessuno di coloro che non hanno chiarito la loro posizione
con la magistratura. Ci hanno avvertito che ci dovremmo attendere
un'accoglienza pessima: urla ed insulti. Stiamo esponendo la grande
nazionale al ludibrio della tifoseria tedesca". "Che lo
sport ritorni ad essere solo sport e non un'industria e per ridare
gloria al presidente equestre Borrelli. Non si puo' privare l'italiano
del calcio, e' lo sport popolare perche' di tutti. Lo sport deve
rimanere sport con la sua autonomia, senza far finta di essere un'altra
cosa. Lo sport coinvolge l'emotivita' ma e' sempre uno spettacolo.
Quello che vogliono gli sportivi e' un bello spettacolo. Fa bene
il Csm a vietare il doppio ruolo dei giudici, ordinario e sportivo".
Poi su Calciopoli aggiunge: "E' una forzatura il fatto della
cupola. Morti non ce ne sono, stragi di Capaci sui campi sportivi
non ce ne sono state. Mi ha meravigliato che sia accaduto senza
che nessuno abbia mai detto niente ed e' scoppiato forse perche'
qualcuno non ha ottenuto quello che sperava. Una macchia di questo
genere hanno contribuito tutti a crearla perche' tutti ci hanno
guadagnato. Mi chiedo se sia stato utile configurare le squadre
di calcio come imprese ai fini di lucro". A Cossiga tutte queste
intercettazioni pubblicate non sono andate giu'. "E una vergogna
> continua - la pubblicazione di tutte queste intercettazioni.
Non e' la prima volta, come quella volta che furono pubblicate quelle
del segretario di uno dei piu' grandi partiti italiani senza che
si prefigurasse nessun reato. Volete un consiglio? Usate il telefonino
solo per dire 'butta la pasta', ma anche questo puo' essere pericoloso
perche' il magistrato puo' credere si tratti di un messaggio in
codice. Usate solo il telefono fisso. Anzi usate i pizzini come
Provenzano". "Ma lei sa chi diffonde le intercettazioni?
Sono fatti amorosi tra gatti e gatte. La gatta della portiera del
palazzo di giustizia sportiva al gatto della portiera di via Solferino
in cambio di favori amorosi. Scambio amoroso tra gatti insomma.
La polizia giudiziaria e i magistrati non c'entrano nulla. Sono
gatti intelligentissimi, che durante la notte dopo aver seguito
il magistrato, rubano le carte, sanno rubare e fotocopiare, e di
notte per guadagnarsi una notte d'amore con la gatta del portiere
del corriere della sera gli porgono le carte" dice Cossiga.
"A Carraro gliel'ho consigliato io di dimettersi, mi chiese
un consiglio" afferma. "In Italia non vige come nei paesi
anglosassoni la presunzione di innocenza, ma quella di colpevolezza.
Fa bene Galliani a non dimettersi perche' ritiene che cosi' sarebbe
come ammettere una colpa". "Moggi? Siccome a Cagliari,
tanti anni fa, mi ha regalato la maglia della Juve ed ho una foto
mia con la maglia addosso. A Moggi dico di scegliersi un bravo avvocato
penalista. Ma lei si immagini se i giudici Italiani abituati a dire
quali banche si debbano fondere o meno si privano del giusto di
dire loro chi deve vincere il campionato italiano. E' una manna
per loro. Ormai i campionati si decideranno in cassazione. Le sentenze
le avremo nel 2034, bisognava affidarsi solo alla giustizia sportiva
senza ricorrere ai giudici ordinari". Sulla Juventus in B,
Cossiga dice: "La famiglia reale in tutti i paesi gode di inviolabilita',
prima di toccare l'unica famiglia reale (la Juve) che esiste in
Italia credo che ci penseranno per bene. Chi e' juventino resta
juventino. Sempre forza Juve anche in serie C. E comunque sempre
forza Juve e forza azzurri. Se l'Italia arriva in finale sono tentato
di andare a Berlino a vederla". Poi prosegue: "Siccome
sono amico di Lotito, in sede secondaria dico anche forza Lazio.
Giovane democratico cristiano, persone importanti e destra e a sinistra
che non siano stati democristiani non ne conosco. E' inutile che
la gente sbraiti, ma moriranno tutti democristiani. Lui e' una delle
persone piu' simpatiche che conosco, Fa morire dal ridere. Farsi
raccontare da lui cosa ha trovato quando prese la lazio fa morire
dal ridere, si rischia il ricovero per ernia. Contestazione? Lo
invito a ripagare quei tifosi della lazio a cui ha tolto i denari,
quei finti tifosi che erano pagati per andare allo stadio".
Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza
banchieri e politica”
26/05 "Voglio credere fino alla fine che non sia vero tutto
quello che leggo sui giornali. Ma so anche che questo scandalo sta
assumendo proporzioni tali per cui non sarà facile liquidarlo
con leggerezza - esordisce l'ex ct azzurro Arrigo Sacchi in una
intervista al portale www.ilsole 24ore.com che ne ha anticipato
alcuni stralci - inutile cambiare le regole se manca la cultura.
Questo calcio deve imparare a vincere con la forza del gioco. Deve
imparare a tenere lontani i banchieri e i finanzieri d'assalto.
Non dev'essere il calcio dei mecenati, ma dei bilanci corretti.
Invece rispecchia il peggio della vita politica italiana".
"Certo è difficile anche parlare chiaro se non si hanno
in mano delle prove. E io prove non ne ho mai avute. Dobbiamo assumerci
tutti delle responsabilità. Noi che nel calcio ci lavoriamo,
ma anche la stampa che ha documentato poco e marginalmente certe
situazioni. - afferma Sacchi alla redazione on line del Sole 24
ORE - Nei paesi anglosassoni ci sono regole ferree, in quelli latini
c'é l'esaltazione del bel gioco e se una vittoria non è
accompagnata dal bel gioco non viene esaltata. Per noi italiani
il calcio è solo un gioco. E quindi é concesso anche
barare". E Lippi ai mondiali? "Lippi è una persona
seria. Trovo che questa nazionale sia più affidabile del
solito." conclude Sacchi.
Il PM Borrelli al lavoro: Il figlio di Lippi indagato
a Roma e Milano
26/05 La lunga giornata di Borrelli, l'iscrizione nel registro
degli indagati della Procura di Roma anche del figlio di Lippi e
le dimissioni dalla vicepresidenza della Lega di Zamparini. Sono
questi gli eventi salienti di questa ennesima intensa giornata della
calciopoli italiana, in cui il nuovo capo dell'ufficio indagini
della Figc si e' messo subito al lavoro. La prima tappa per Francesco
Saverio Borrelli e' stata via Allegri, la sede della Federcalcio
dove operera' assieme ai suoi due vice nominati ieri. Ma la visita
piu' importante per l'ex procuratore generale di Milano e' stata
quella effettuata a Napoli, dove ha incontrato il procuratore capo
Giandomenico Lepore, il procuratore aggiunto Franco Roberti e i
pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, che si stanno occupando
dell'inchiesta sulle "manipolazioni" nel mondo del calcio.
Un incontro durato circa due ore, al termine del quale Borrelli
non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Ma l'obiettivo di
questo vertice era scontato e lo stesso Lepore ha comunicato di
avergli consegnato gli atti dell'indagine necessari per le inchieste
della giustizia sportiva. I tempi a disposizione del neo capo dell'ufficio
indagini federale sono molto piu' ristretti e i magistrati partenopei
gli hanno assicurato la loro massima collaborazione, sperando anche
loro di arrivare a una conclusione nel breve periodo. L'altro fronte
caldo della giornata e' stata la Procura di Roma, che sta invece
indagando sulla Gea. E la notizia bomba e' l'iscrizione nel registro
degli indagati, sulla base della documentazione trasmessa da Napoli,
di altre quattro persone, tra cui Davide Lippi, figlio del ct azzurro
e procuratore della societa' gestita da Moggi Jr e Zavaglia. Con
lui dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata
alla frode sportiva anche Giuseppe De Mita, figlio dell'ex premier
Ciriaco, Riccardo Calleri, rampollo dell'ex presidente di Lazio
e Torino, e Tommaso Cellini. Con loro, cosi', gli indagati salgono
a otto, tenendo conto anche dei due Moggi, di Zavaglia e di Chiara
Geronzi. I pm Palamara e Palaia hanno cosi' sospeso gli interrogatori
per studiare i nuovi documenti ma prima hanno avuto il tempo di
sentire Antonio Caliendo come persona informata sui fatti. L'ex
procuratore di Baggio avrebbe parlato dei casi di Trezeguet e Nicola
Amoruso, quest'ultimo un suo assistito passato alla Gea. La notizia
di Davide Lippi indagato e' ovviamente arrivata anche a Coverciano,
ma il capo-delegazione azzurro Giancarlo Abete ha dichiarato che
il ct "sara' turbato come genitore ma non come tecnico, visto
che ha dimostrato di avere gli anticorpi giusti per superare questo
problema". Tutti stretti intorno al selezionatore, insomma,
come dimostrano i messaggi del presidente del Coni Gianni Petrucci
("la nostra e' una bella nazionale, staremo tutti intorno a
questo gruppo") e del commissario straordinario della Figc
Guido Rossi, che ha esortato gli azzurri a stare sereni e a continuare
la preparazione ai prossimi Mondiali. Nel terremoto di queste ore
si sono aggiunte anche le dimissioni di Maurizio Zamparini, che
come annunciato nei giorni scorsi ha deciso di lasciare la vicepresidenza
della Lega Calcio. "Me ne vado, perche' la mia elezione e'
stata frutto di un azione illegale - ha dichiarato il presidente
del Palermo - Sento la necessita' di un mondo del calcio pulito.
Io ho fatto il primo passo, spero che anche gli altri seguano il
mio esempio. Il male del calcio sono i dirigenti che fanno gli interessi
per 3 squadre, con la stampa che e' asservita. Le dimissioni volevo
darle piu' avanti, ma ho visto immobilismo generale in Lega e non
mi e' sembrata ci fosse reale voglia di cambiare". La scelta
di Zamparini sara' oggetto di discussione nel prossimo Consiglio
di Lega in programma il 12 giugno. Nel frattempo Galliani ha ribadito
di non aver "mai incontrato Collina", ne' di aver "mai
chiesto a designatori o dirigenti di avere arbitri o segnalinee".
Una difesa appassionata, come quella di Andrea Della Valle, che
la prossima settimana verra' sentito dai magistrati. "Ci chiameranno
i giudici e gli spiegheremo la nostra verita' - ha dichiarato -
Tutti sapete come e' andata l'anno scorso, abbiamo cercato di far
valere la dignita' di questa societa', non siamo mai andati fuori
dalle regole". E con Massimo Moratti che riassume in un "dalla
curiosita' alla nausea" la calciopoli italiana, si chiude questa
giornata di "leggera pioggia", in attesa di nuove tempeste.
Le schede:Davide Lippi/GEA
Davide Lippi, 29 anni, figlio di Marcello, commissario tecnico
della Nazionale italiana di calcio, prima di diventare consulente
della Gea e procuratore sportivo ha avuto anche trascorsi da calciatore
nei dilettanti della Toscana, prima nel Camaiore e poi, nel 1996,
nel Viareggio. Fra i calciatori da lui assistiti il difensore della
Lazio Massimo Oddo, che e' fra i 23 giocatori a disposizione di
Marcello Lippi per i prossimi mondiali di Germania 2006, un altro
difensore, lo juventino Giorgio Chiellini, mentre e' transitato
dalla sua scuderia anche Emanuele Blasi, il centrocampista della
Juventus ascoltato nei giorni scorsi dai magistrati di Napoli. Davide
Lippi e' anche proprietario di una quota del Twiga, il noto locale
di Marina di Pietrasanta (Lucca), i cui soci principali sono il
patron del team Renault di Formula Uno Flavio Briatore, il giornalista
e conduttore televisivo Paolo Brosio e l'onorevole di An Daniela
Santanche'.
Le schede:Giuseppe de Mita/GEA
Giuseppe De Mita, figlio di Ciriaco, ex segretario della Dc e ex
presidente del Consiglio, e' nato a Napoli il 10 maggio 1969. Alla
meta' degli anni Novanta e' stato capo ufficio stampa della Lazio
per poi diventarne direttore generale fino al 2004. Analogo ruolo
di direttore generale ha avuto anche nella Gea, al fianco di Alessandro
Moggi presidente e Riccardo Calleri vicepresidente. Terminata l'esperienza
in biancoceleste, nella stagione 2004-2005 e' approdato, sempre
come direttore generale, all'Avellino, nella stagione culminata
con la promozione in serie B dopo lo spareggio ai play-off con il
Napoli. E' tuttora con lo stesso ruolo nella societa' irpina, impegnata
nella lotta per non retrocedere di nuovo in C/1.
Le schede:Tommaso Cellini/GEA
Tommaso Cellini e' stato alla fine degli anni Novanta l'ex direttore
del marketing della Lazio. Nella societa' biancazzurra che faceva
capo a Sergio Cragnotti e Dino Zoff si e' impegnato in particolare
anche in iniziative benefiche legate al calcio e nell'avvicinamento
allo stadio dei bambini delle scuole. Nella Gea ha rivestito il
ruolo di direttore commerciale e quindi particolarmente attivo nell'organizzazione
di Expogoal, la mostra mercato milanese per gli operatori del mondo
del calcio nata per mettere in contatto societa' di calcio e aziende
commerciali.
Le schede: Riccardo Calleri/GEA
Riccardo Calleri e' figlio di Gianmarco, negli anni Novanta presidente
prima della Lazio e poi del Torino. E' entrato nella Gea World con
una quota del 10% quando nella nuova societa' sono confluite la
Football Management di Alessandro Moggi e la General Athletic (entrambe
con quote del 45%). E' stato dapprima vicepresidente e poi amministratore
delegato. Secondo quanto emerso dal rapporto dei carabinieri del
Nucleo operativo di Roma, il suo principale assistito risulta essere
Alessandro Nesta, il difensore del Milan punto fermo anche nella
Nazionale di Marcello Lippi. Nella sua scuderia anche il centrocampista
Gatti, grande promessa del calcio italiano agli esordi nel Perugia
di Cosmi e attualmente nella Cremonese, appena retrocessa dalla
B in C/1.
Moratti: “Dalla curiosità alla nausea”
"Dalla curiosità iniziale si è passati alla
nausea": questo il lapidario commento di Massimo Moratti a
quanto sta emergendo nel calcio-scandalo. Moratti vuole comunque
tenersi fuori dal commentare nel dettaglio notizie e voci che si
inseguono sulla vicenda. E non si sbilancia quando viene a sapere
delle dimissioni di Maurizio Zamparini dalla carica di vicepresidente
vicario della lega Calcio. Moratti tanto meno vuole commentare gli
'spifferi' che riguardano i cugini rossoneri. "Preferisco non
intervenire - ha detto oggi a Milano il patron nerazzuro -, leggo
anch'io come voi i giornali e posso dire che dalla curiosità
iniziale si è passati alla nausea. Bisogna capire quanto
c'é di vero: credo sia molto stonato qualsiasi intervento
da qualunque parte arrivi". Massimo Moratti, che ha parlato
a margine di un incontro elettorale del candidato del centrosinistra
Bruno Ferrante, che ha in lista anche la moglie Milly Moratti, si
gode sorridendo i complimenti dei tifosi nerazzurri di passaggio,
compiaciuti perché l'Inter non stata toccata dalle insinuazioni.
"Camminare a testa alta - sottolinea sorridendo Moratti - dovrebbe
essere un comportamento normale nella vita". Le dimissioni
di Zamparini? "Leggevo sui giornali che l'avrebbe fatto per
chiedere un cambiamento - dice - però solo l'altro giorno
era perfettamente d'accordo a mantenere le cose così come
stanno". Sulla situazione della Lega Calcio e dei suoi vertici
il patron nerazzurro afferma: "E' chiaro che ci si aspetta
che si possa ripartire. D'altra parte ci sono anche le possibilità
di essere rieletti, perché mica erano tutti cattivi lì
dentro. Comunque va data la possibilità ai tifosi e a chi
guarda da fuori di pensare che le cose possano ricominciare".
Cannavaro dice che era marcio tutto il sistema, gli domandano. "Chi
si difende - risponde Moratti - e cerca di discolparsi dice che
così facevano tutti, così per esempio chi si droga
dice che si sono drogati tutti. Poi sta a chi giudica capire se
è vero o no". Moratti in questo momento non ritiene
di dover parlare di mercato. "Adriano - dice solo - ha avuto
un anno difficile, ma questo non toglie che è affezionato
alla società e che ci sia una stima reciproca. E' nostro
e farà ancora bene". E Toni? "Toni sembrava sul
mercato - risponde Moratti - ma in questo momento mi sembra il caso
di lasciare tranquilla la Fiorentina".
L’Ussi si costituisce parte civile per la
vicenda dei sorteggi
La "linearità e correttezza" dei giornalisti sportivi
dell'Ussi che hanno partecipato ai sorteggi arbitrali èstata
riaffermata oggi dell'Unione stampa sportiva italiana, che al termine
della riunione del suo Consiglio Direttivo ha anche annunciato l'intenzione
di costituirsi parte civile contro chiunque dovesse essere chiamato
a rispondere in sede giudiziaria di aver condizionato i sorteggi.
"Il Consiglio Direttivo dell'Ussi riunitosi a Roma sotto la
presidenza di Antonello Capone e con l'intervento del presidente
della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi
- è detto in un comunicato - ha riaffermato l'esigenza di
tutelare l'autonomia dell'Ussi, dei gruppi regionali e dei singoli
giornalisti sportivi rispetto al potere istituzionale, sportivo
ed economico, evitando, pure in un quadro di auspicabile collaborazione
in ben circoscritte iniziative, rapporti che possano rivelarsi imbarazzanti
e comunque forieri di possibili situazioni di conflitto etico-professionale".
"Il Consiglio - prosegue il comunicato - ha, inoltre, affrontato
la questione delle polemiche seguite ai sorteggi arbitrali, a cui,
su richiesta formulata dalla Federcalcio per garantire credibilità
e trasparenza, hanno partecipato giornalisti dell'Ussi ed ha riaffermato
la linearità e la correttezza dei colleghi di volta in volta
incaricati. A tal proposito, il Consiglio ha approvato all'unanimità
la proposta del Comitato di Presidenza di far costituire l'Ussi
parte civile nel caso in cui, a seguito delle indagini giudiziarie,
dovessero emergere responsabilità, da parte di chicchessia,
finalizzate a condizionare gli esiti e la credibilità del
sorteggio. Si attueranno, altresì, le necessarie iniziative
per perseguire legalmente quanti abbiano leso la dignità
dell'Unione Stampa Sportiva Italiana e dei suoi iscritti".
"Nell'auspicio che nell'ambito delle inchieste non emergano
responsabilità a carico di giornalisti - continua il comunicato
- il Consiglio Direttivo ha quindi manifestato l'esigenza di fare
chiarezza assoluta sul tipo di comportamento professionale, riaffermando
nel contempo la trasparenza e l'onestà della stampa sportiva
italiana nel suo complesso". Infine l'Ussi ha condannato "l'ultimo
episodio di sopruso e limitazione del diritto all'informazione:
il Catania in vista della partita promozione con l'Albinoleffe,
ha difatti negato l'accredito all'inviato del quotidiano Tuttosport
adducendo, tra i motivi del diniego, la posizione del giornale,
ritenuta critica nei confronti di quella squadra".
Il commissario Rossi chiama al ritiro: “State
sereni”
State sereni, vi sono vicino. E' questo il messaggio che il commissario
Guido Rossi ha inviato a Marcello Lippi e ai suoi azzurri che stanno
preparando a Coverciano il Mondiale nel pieno dello scandalo intercettazioni.
Rossi ha chiamato nel primo pomeriggio il team manager azzurro Gigi
Riva, chiedendo di salutare il Ct che si stava preparando a scendere
in campo con i giocatori per l'allenamento. A Riva, Rossi ha chiesto
di trasferire il suo messaggio di vicinanza. Gli impegni di lavoro
del commissario sono molti e pressanti, è il senso delle
parole di Rossi, ma il sostegno espresso lunedì con la visita
a Coverciano rimane intatto e forte. .
Abete commenta le notizie dal ritiro della Nazionale
"Marcello Lippi è dotato di anticorpi di personalità
e serenità per superare certe situazioni comunque non augurabili.
Per quanto riguarda la Nazionale, questa notizia non determinerà
alcun cambiamento e lo stesso penso che varrà dal punto di
vista della Federazione". Così il capo delegazione degli
azzurri, Giancarlo Abete, ha appreso e commentato la notizia riguardo
al figlio del ct, Davide, iscritto oggi nel registro degli indagati
da parte della Procura di Roma. "E' una notizia che comunque
era già stata annunciata da giorni e anche per questo - ha
continuato Abete - non determina una situazione particolare. Non
ho ancora parlato con Lippi, ma posso capirlo dal punto di vista
personale. Adesso più che mai dobbiamo affidarci alla sensibilità
di ciascuno, per quanto mi riguarda sono a disposizione e pronto
ad essere un punto di riferimento". Il capo delegazione azzurro
ha poi spiegato di non avere avuto ancora occasione di parlare direttamente
con Lippi. "Io non so se adesso si sentirà un po' più
in difficoltà, certo che quando si hanno figli si vivono
momenti più o meno difficili. Comunque, ribadisco che come
Nazionale e, penso, anche come Federazione tutto questo non porterà
a cambiamenti, fermo restando che il soggetto titolare è
e resta il prof.Guido Rossi". Abete conclude rivolgendosi un
po' a tutti gli azzurri: "Sapevamo che sarebbe stato un inizio
in salita, d' altra parte c' è una situazione che ci accompagnerà
in modo costante, è impensabile vivere al di fuori della
cronaca di tutti i giorni. Però questo non deve né
costituire un alibi, né fasciarci troppo la testa. Personalmente
sono convinto che ci siano tutte le condizioni per fare bene"
Il diario della giornata
26/05 C'e' anche il nome di Davide Lippi tra quelli dei 4 nuovi
indagati nell'inchiesta sulla Gea. Non e' solo questa la notizia
della giornata, ci sono anche le dimissioni di Maurizio Zamparini
dalla carica di vicepresidente della Lega Calcio e c'e', soprattutto,
la consegna degli atti dell'inchiesta della procura di Napoli al
capo ufficio indagini della Federcalcio, Francesco Saverio Borrelli.
Questo il film della giornata: 10.34: "Io non avrei accettato.
Borrelli non puo' fare il paravento". Lo ha detto l'ex procuratore
nazionale antimafia Pier Luigi Vigna in merito all'incarico assegnato
a Francesco Saverio Borrelli. "Il magistrato deve fare solo
il magistrato - aggiunge - Niente politica, nessun incarico extragiudiziale.
E poi, bisogna conoscere la materia. La vicenda del calcio si innesta
in un malcostume generale, dimostra un'invincibile voglia di aggirare
le regole. Chiedere a Borrelli di rifondare il calcio e' sbagliato".
10.53: Gigi Riva torna sulle dichiarazioni di Beckenbauer e usa
parole dure nei confronti del tedesco secondo il quale l'Italia
paghera' sul campo le vicende di calciopoli. "Mi sono meravigliato
- ha detto Riva - nel sentire certi giudizi dal presidente del Comitato
organizzatore di un mondiale. Ha usato il cervello di un ragazzino.
Con questo non voglio nascondere il problema, sappiamo che dobbiamo
vivere questa situazione e cerchiamo di fare di tutto per superarla.
Il problema esiste, siamo dispiaciuti, ma con questo non possiamo
subire certi attacchi".
11.08: Arriva in Procura a Roma Antonio Caliendo per essere ascoltato,
come persona informata sui fatti, dai pm Luca Palamara e Cristina
Palaia nell'ambito dell'inchiesta sulla Gea.
12.38: In un'intervista rilasciata al portale il sole24ore.com,
Arrigo Sacchi dice la sua: "E' inutile cambiare le regole se
manca la cultura. Questo calcio deve imparare a vincere con la forza
del gioco. Deve imparare a tenere lontani i banchieri e i finanzieri
d'assalto. Non dev'essere il calcio dei mecenati, ma dei bilanci
corretti. Invece rispecchia il peggio della vita politica italiana".
13.01: Circa due ore di interrogatorio per Antonio Caliendo, ascoltato
dai pm Maria Cristina Palaia e Luca Palamara, come persona informata
sui fatti. Caliendo, dopo l'audizione, non ha voluto commentare
con i giornalisti la vertenza civile inoltrata contro la Gea, mentre
ha commentato la bufera che si e' abbattuta sull'ex dg della Juventus,
Luciano Moggi. "E' diventato il capro espiatorio, ma dalle
intercettazioni si capisce che non c'e' solo Moggi. Io avevo capito
tempo fa quali erano i nuovi equilibri, ho preferito andare a Londra
dove adesso mi occupo del Queen's Park Rangers".
13.12: "Sto rassegnando le dimissioni come vicepresidente della
Lega". Cosi' il presidente del Palermo e vicepresidente vicario
di Lega, Maurizio Zamparini. "Io sto spedendo oggi le dimissioni,
sperando che tutti gli altri seguano questa strada. Abbiamo bisogno
di nuove persone, di una nuova suddivisione dei proventi, e di una
Lega che torni ad essere sportiva e non piu' una confindustria".
13.14: Illecita concorrenza con minacce e violenza, questo il reato
contestato a Giuseppe De Mita, Riccardo Calleri, Tommaso Cellini
e Davide Lippi (il figlio del ct azzurro) che sono stati iscritti
nel registro degli indagati della Procura di Roma.
13.19: Cosi' Abete dopo l'iscrizione nel registro degli indagati
di Davide Lippi. "La vicenda non determina modifiche negli
scenari che si sono aperti nei rapporti sia con il commissario Rossi
che con la Nazionale. Non c'e' nulla da commentare. Viviamo questo
ritiro in maniera particolare, con una situazione anomala che ci
accompagnera' per molto, ma non dobbiamo farci ne' condizionare,
ne' fasciarci la testa. Credo che all'interno del gruppo ci siano
le condizioni per fare bene sul campo. Dobbiamo essere abili a trovare
le capacita' di gestione per arginare questa bufera dovendo convivere
con questi problemi. Lippi sara' turbato come genitore, ma non come
tecnico, visto che ha dimostrato di avere gli anticorpi giusti per
superare questo problema".
13.24: Mattinata in Federcalcio per il nuovo capo ufficio indagini
della Figc, Francesco Saverio Borrelli. L'ex procuratore generale
di Milano si e' recato in via Allegri per dare il via al suo lavoro
con i suoi collaboratori. Nel pomeriggio, intorno alle 16, Borrelli
si rechera' a Napoli per incontrare il procuratore della Repubblica,
Giovandomenico Lepore, e i pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci.
13.28. Adriano Galliani ribadisce: "Non ho mai incontrato Collina,
assolutamente. Non ho mai chiesto a designatori o dirigenti di avere
arbitri o segnalinee. Per quanto riguarda la vicenda Paparesta e'
un semplice pezzo di carta che riguarda prodotti ecologici introdotti
o meno in Italia che ho trasmesso tramite la mia segreteria. Ho
fatto solo il passacarte. Se questo e' uno scandalo, va bene...
Io mi occupo del Milan e calcio, gli avvocati si occupano di altre
cose. Io mi occupo di pallone per fortuna. Spero, mi auguro e credo
che questa vicenda non allontanera' i giocatori stranieri dall'Italia.
Questa vicenda, dolorosa, si chiudera' in tempi brevi. Ci sara'
da soffrire per un paio di mesi, poi si chiudera' questa situazione
e ricomincera' il calcio giocato".
15.59: "La prossima settimana ci chiameranno i giudici, gli
spiegheremo la nostra verita'. Tutti sapete come e' andata l'anno
scorso abbiamo cercato di far valere la dignita' di questa societa',
non siamo mai andati fuori dalle regole. Per questo siamo sereni,
se ci siamo fidati della gente sbagliata? Non e' questo il problema...".
Cosi' Andrea Della Valle, presidente della Fiorentina. "Ora
e' importante chiarirsi coi giudici, la giustizia sportiva andra'
di pari passo con quella civile, questo e' importante. Crediamo
ancora molto nen nostro progetto e cercheremo di far valere le nostre
ragioni davanti ai magistrati. Ci sentiamo puliti e lo dimostreremo,
comunque siamo amareggiati in questo momento, speravamo di festeggiare
la Champions, invece ci sara' un'altra battaglia, ma siamo abituati
alle difficolta' e ne verremo fuori anche da questa. I magistrati
sceglieranno quando sentirci noi siamo qui a disposizione".
16.27: Il Consiglio Direttivo dell'Ussi ha approvato all'unanimita'
la proposta del Comitato di Presidenza di far costituire l'Ussi
parte civile nel caso in cui, a seguito delle indagini giudiziarie,
dovessero emergere responsabilita', da parte di chicchessia, finalizzate
a condizionare gli esiti e la credibilita' del sorteggio arbitrale.
Si attueranno, altresi', le necessarie iniziative per perseguire
legalmente quanti abbiano leso la dignita' dell'Unione Stampa Sportiva
Italiana e dei suoi iscritti.
17.01: "Me ne vado, perche' la mia elezione e' stato frutto
di un'azione illegale, sento la necessita' di un mondo del calcio
pulito. Io ho fatto il primo passo, spero che anche gli altri seguano
il mio esempio. Il male del calcio sono i dirigenti che fanno gli
interessi per 3 squadre, con la stampa che e' asservita", cosi'
Maurizio Zamparini sulle annunciate dimissioni dalla Lega Calcio.
17.08. Ufficiali le dimissioni di Zamparini come vicepresidente
vicario della Lega. La lettera di dimissioni e' arrivata nella sede
della Confindustria del calcio dove fanno sapere che le dimissioni
di Zamparini "saranno oggetto di discussione nel prossimo Consiglio
di Lega in programma il 12 giugno".
17.16: Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, punta su Guido Rossi
"ho fiducia nel commissario della Figc, credo in quello che
sta facendo e nell'impegno che ci sta mettendo".
18.03: "E' un suo fatto personale". Il patron dell'Inter
Massimo Moratti commenta cosi' le dimissioni di Maurizio Zamparini
da vicepresidente vicario della Lega. "Invocava un cambiamento,
ma mi sembra che poi, nell'ultima riunione di Lega, sia stato perfettamente
d'accordo nel non cambiare le cose".
18.21: "Dalla curiosita' alla nausea". Ancora Moratti
sulla vicenda "calciopoli". Il patron nerazzurro non vuole
rilasciare particolari commenti: "Tocca a Guido Rossi e alle
persone che sono con lui e che lui ha nominato: sono loro che devono
guardare. E poi, dal punto di vista della giustizia, mi sembra che
ci sia dietro piu' di una procura e sono cose che sinceramente a
questo punto sono serie. E mi sembra che cercare di fare delle battute,
che vengano dal cuore, dalla pancia o dal cervello, siano comunque
stonate". Moratti commenta la visita della Gdf nella sede dell'Inter.
"Era una richiesta di documenti, molto educata, molto normale,
molto conseguente a quello che hanno trovato o che stanno cercando
nella Juventus. Per cui sono andati da Inter e Milan per cercare
quei documenti, non c'e' stata nessuna perquisizione".
18.29: Arriva la replica di Zamparini a Moratti: "Non era neanche
in lega, lo inviterei a partecipare un po' di piu'".
19.22: Francesco Saverio Borrelli lascia gli uffici della procura
di Napoli dopo due ore di colloquio con i pm partenopei Beatrice
e Narducci. Borrelli non ha rilasciato dichiarazioni, ma il procuratore
di Napoli, Giovan Domenico Lepore, ha comunicato di avergli consegnato
gli atti dell'indagine necessari per le inchieste della giustizia
sportiva. La giornata di Borrelli era iniziata negli uffici della
Federcalcio.
19.23: Il Palermo rende nota la lettera di dimissioni di Zamparini:
"Ritengo - spiega il numero 1 del club rosanero in un stralcio
della sua lettera - la mia elezione non regolare anche se da parte
mia accettata con la massima trasparenza poiche' il frutto di una
mediazione con una controparte che all'epoca consideravo leale e
corretta (pur decisa nella difesa dei suoi interessi specifici che
io ritenevo ingiusti) e che i fatti hanno dimostrato in malafede
e indirizzata ad un controllo che le permettesse di agire indisturbata
illegalmente".
Servizi precedenti
25/05
Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e
Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro
ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza
psicologica, invece...”. Cecchi Gori
“Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti
della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la
Lazio. I tiofosi
si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono
Boniperti presidente della Juve
24/05
Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove
regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre
il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al
conflitto d’interessi”. La Finanza
nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura.
Galliani confermato in Lega. Cannavaro:
“Gli scudetti della Juve, meritati”
23/05
Calcio nel caos: Il commissario della FIGC,
Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta
“Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi.
perquisita la sede della
Torres
22/05
Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto.
Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni
di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti.
Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido
Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv.
Stagliano “La Juve in B”
21/05
Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante
nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a
Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”.
Chieste le dimissioni di Lippi. Le
intercettazioni di De Santis
20/05
Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi.
Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi.
Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le
tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno
19/05
Calcio nel caos: La Gea controllava anche
Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di
Carraro sono finte”. Interrogati Lippi
e Zeman. Si dimette il Generale Pappa
18/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza
pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano
le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi
nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve
17/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro.
Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi
accertamenti. Definite le competenze delle
Procure di Roma e Napoli.
16/05
Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della
FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci
rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.