Riparte l’inchiesta di Borrelli con le comprimarie,
sentito l’Arezzo
26/06 L'Ufficio indagini senza i vertici torna al lavoro, e' partita
la seconda fase dell'inchiesta su 'calciopoli'. A tre giorni dal
maxiprocesso all'Olimpico, nelle stanze della Federcalcio e' ripresa
la sfilata dei presunti coinvolti nello scandalo partito dalle intercettazioni:
in campo stavolta, dopo i deferimenti di Juve, Lazio, Fiorentina
e Milan, solo le seconde linee. Insomma interrogatori in tono minore
quelli fatti oggi dal pool investigativo privo del capo, Francesco
Saverio Borrelli che sara' a Roma solo domani insieme ai suoi due
vice 'milanesi, Maria Jose' Falcicchia e Maurizio D'Andrea. Il secondo
filone dell'inchiesta, che in realta' si appoggia in tutto alla
prima che ha gia' prodotti rinvii a giudizio eccellenti, punta i
riflettori su Reggina, Siena, Empoli, Messina, Lecce, Arezzo e Torres.
Oggi gli 007 federali si sono limitati ad ascoltare alcuni personaggi
dell'Arezzo per chiarire lo scambio di battute tra il guardalinee
Titomanlio e l'addetto agli arbitri del Milan, Leonardo Meani (gia'
deferito per illecito sportivo). Per circa due ore e' stato sentito
un ex consigliere d'amministrazione del club, Vittorio Fioretti.
''La posizione della societa' - ha spiegato l'ex dirigente - e'
regolare e pulita. E' vero, mi hanno chiesto riferimenti sulla partita
giocata tra Arezzo e Salernitana, ma ho ribadito che per me non
e' accaduto nulla in quella gara. Io, poi, con l'Arezzo non c'entro
piu' nulla, visto che mi hanno messo da parte anche se non so il
perche'''. Dopo di lui e' stato interrogato un altro dirigente dell'Arezzo
ed un ex arbitro, Luciano Luci, mentre nel pomeriggio e' stato sentito
il presidente della squadra Toscana Piero Mancini. ''Ho risposte
a domande su Arezzo-Salernitana - ha detto il patron -, ma per me
e' stata una gara regolare, dove tra l'altro vincemmo con pieno
merito. La societa' e' tranquilla, l'Arezzo in quella stagione (2004/05
ndr) aveva una grande squadra, ma poi ci sono stati altri problemi
legati allo spogliatoio che non hanno portato a risultati. Pieroni
su consiglio di Moggi? E' stata una mia scelta personale. Sanzioni?
Non vedo perche' ne dovrebbero dare alla mia squadra, non ho mai
avuto rapporti d'affari con la Juventus e lo dimostra anche il fatto
che l'Arezzo e' da due anni in serie B''. Domani si andra' ancora
piu' a fondo con altri protagonisti: convocato il presidente del
Cagliari, Massimo Cellino, ma saranno ascoltati anche il presidente
del Messina, Pietro Franza e il ds ds Mariano Fabiani. Il calendario
della settimana prevde anche la Reggina con il presidente Lillo
Foti, ma anche al Siena, Empoli e forse Lecce. Ma non e' stato chiamato
il tecnico Zdenek Zeman. La seconda tornata di interrogatori dovrebbe
esaurirsi in settimana. Quanto agli altri tempi su cui l'ufficio
di Borrelli vuole fare luce ancora non sono stati programmati interrogatori:
le scommesse e la Gea passeranno sicuramente al vaglio degli inquirenti
sportivi, ma i tempi non si conoscono. Devono infatti ancora arrivare
le carte delle rispettive procure, quella di Parma e quella di Roma,
che si sono occupate delle inchieste. Potrebbe anche passare molto
tempo. Un lavoro che Borrelli e il suo staff devono ancora organizzare,
ma che rientra nel progetto piu' ampio di rifondazione del pallone
che deve passare attraverso il chiarimento dei molti lati oscuri.
Borrelli nella sua relazione lo ha annunciato, ma prima deve chiudersi
il capitolo di uno scandalo che ha stravolto il mondo del pallone.
Arriva il processo, i legali della difesa cercano
scappatoie
26/06 Una marea di eccezioni procedurali per contestare metodi
e tempi del maxi processo su 'calciopoli'. A tre giorni dal via
ufficiale del dibattimento davanti alla Caf di Cesare Ruperto, fioccano
le proteste formali dei 26 rinviati a giudizio (piu' i quattro club
Juve, Lazio, Fiorentina e Milan) dal procuratore Stefano Palazzi:
alle venti di stasera e' infatti scaduto il termine concesso dopo
i deferimenti ai legali per presentare eventuali memorie difensive.
Una corsa contro il tempo per vagliare le 108 pagine della relazione
del procuratore, le 193 di quella di Francesco Saverio Borrelli
e le oltre 7000 degli allegati cartacei contenti le intercettazioni
diventate best seller dell'estate, ma anche gli interrogatori dei
Carabinieri di via In Selci e soprattutto le dettagliate audizioni
fatte dal pool dell'ufficio indagini. Cosi' e' una levata di scudi
dei legali chiamati a difendere gli indagati del pallone: tra le
piu' articolate delle memorie arrivate in serata c'e' quella dell'avvocato
Silvia Morescanti che difende Massimo De Santis, l'arbitro rinviato
a giudizio per illecito sportivo e gia' sospeso dall'Aia. Il legale
del fischietto, dopo aver presentato una serie di eccezioni procedurali,
ha provato a smontare il perno del'accusa cosi' come formulato da
Borrelli. In particolare ha puntato l'indice sul fatto che molti
degli addebiti al suo assistito sarebbero arrivati da Manfredi Martino
(l'ex segretario della Can ascoltato da Borrelli) che a giudizio
dell'avvocato doveva finire tra gli indagati se era a conoscenza
di fatti illeciti e non li ha denunciati. I tempi stretti e il rito
abbreviato sono invece il leit motiv di tutti gli altri: primo fra
tutti il legale di Pairetto, che ha chiesto io rinvio. ''E' stato
precluso il diritto alla difesa'' fa sapere l'avvocato Giorgio Merlone.
Per la difesa degli arbitri compatto e' il fronte di quanti fanno
leva sull'incompatibilita' della Caf a giudicare i direttori di
gara. Alla fretta e all'impossibilita' del contraddittorio fa cenno
il legale di Paolo Bertini, Mauro Messeri che entra anche nel merito.
A Bertini viene contestata una gara diversa da quella per cui e'
stato rinviato a giudizio dalla Procura di Napoli. ''Mi manca il
fatto, non c'e' la contestazione specifica'' spiega il legale. Il
deferimento del fischietto aretino e' per Bologna-Fiorentina finita
0-0, gara in cui si fa leva nella memoria ''non ci sono stati episodi
contestati''. Entra invece nel vivo la memoria difensiva di Paolo
Tagliavento: l'avvocato Manlio Morcella, ha predisposto carte strutturate
che attaccano il rinvio a giudizio sportivo perche' ''senza uno
straccio di prova''. Chi invece non ha presentato memoria e' il
legale di Domenico Messina: ''Voglio definire subito al posizione
del mio assistito'' dice l'avvocato Antonio Cirillo. Quello di Giraudo
si e' invece prodotto in una lunga statistica su ammonizioni distribuite
nel campionato 2004-05. Quanto ai club, il Milan cerchera' di isolare
l'operato di Meani, mentre la Fiorentina giochera' la carta della
buona fede. La Lazio ha invece chiamato una squadra di testimoni,
tra cui l'ex presidente Franco Carraro che pero' dovra' pensare
a difendere se stesso. Ma rinvii e contestazioni formali difficilmente
troveranno ascolto: Cesare Ruperto e' pronto a respingere al mittente
le richieste monocorde, per cominciare il processo. Prime sentenze
entro il dieci luglio.
Martedì la Commissione cultura sente il
Ministro Melandri
26/06 Giornata dedicata al calcio e allo sport quella di martedì
in commissione cultura della camera, presieduta dal deputato di
Rifondazione comunista-Sinistra europea Pietro Folena. Prima di
mezzogiorno la commissione varera' definitivamente il documento
che da' inizio all'indagine sugli scandali del calcio. Subito dopo,
alle 12, Giovanna Melandri, ministro dello Sport e delle politiche
giovanili, verra' sentita dai deputati sulle linee programmatiche
del suo ministero ma soprattutto sulle intenzioni del governo in
rapporto agli scandali di queste settimane. "Il tema del calcio
> si fa notare negli ambienti della presidenza della commissione
> e' tutt'altro che futile. Non solo perche' coinvolge grandi
patrimoni, ma perche' l'importanza culturale del pallone per il
nostro paese e' tale che si puo' ritenere il calcio una metafora
della vita pubblica. Moralizzare il calcio ha quindi un alto valore
simbolico". "L'indagine > si sottolinea > non si
vuole sovrapporre in alcun modo alla magistratura ordinaria o a
quella sportiva. Vuole semmai essere un lavoro preparatorio che
permetta alla commissione di individuare perche' e' stato possibile
quanto accaduto e quindi permetta di adottare nuove norme che impediscano
il ripetersi di certi comportamenti. Sono stati depositati gia'
alcuni testi di legge e l'auspicio e' quello di un'intesa tra maggioranza
e opposizione, nello stesso spirito che animo' l'indagine svolta
dalla commissione nella precedente legislatura".
Tronchetti Provera d’accordo con Moratti
“Gli scudetti agli onesti”
26/06 ''Sono d'accordo con Massimo Moratti, e' uno stimolo per
chi si e' comportato correttamente''. Marco Tronchetti Provera,
tra i maggiori azionisti dell' Inter condivide le dichiarazioni
dell' ex presidente nerazzurro sull' attribuzione degli scudetti
dopo la tempesta calciopoli. ''Non ci sono precedenti - dice Tronchetti
Provera - che facciano testo se non quelli dei Giochi olimpici e
delle gare internazionali dove se uno e' dopato e' squalificato
e il secondo diventa primo''. ''E' la tradizione olimpica - aggiunge,
parlando di calciopoli a margine dell' incontro a porte chiuse nel
Consiglio per le relazioni fra Italia e Stati Uniti -, quando emerge
che un atleta ha alterato le regole del gioco il secondo diventa
primo''. ''La riflessione di Moratti - prosegue - e' che essendo
state alterate le regole del gioco vengano applicate le regole dello
sport''. ''Mi sembra una cosa di buon senso - ha concluso Tronchetti
Provera - e giusta anche per i tifosi perche' la loro squadra, se
si e' comportata in modo corretto, viene premiata''.
Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani
26/06 ''Non si puo' chiamare un mago per calmare la tensione''.
La battuta del presidente della Sampdoria Riccardo Garrone rende
bene l'idea del clima all'interno della Lega Calcio, dove anche
una riunione tutto sommato senza grandi decisioni da prendere e'
diventata l'occasione per tensioni e discussioni. Non arrivera'
un mago, ma ci sara' ancora Adriano Galliani a presiedere la confindustria
del calcio almeno fino al 26 luglio, giorno in cui e' stata convocata
l'assemblea per eleggere il nuovo presidente. L'amministratore delegato
del Milan non ha intenzione di ricandidarsi, qualsiasi sia la sentenza
del processo sportivo che lo vede coinvolto assieme alla sua squadra.
Dopo di lui, tocchera' probabilmente a un manager esterno che dovra'
proprio avere la bacchetta magica per riportare serenita' a un'assemblea
che l'ha persa da tempo. ''Andare via adesso sarebbe diserzione
- ha detto Galliani - ma non torno indietro. Mi sono dimesso e non
intendo restare reggente all'infinito''. Un gesto, questo delle
dimissioni, che anche altri avrebbero dovuto fare secondo una Rosella
Sensi mai vista cosi' scossa al termine di una riunione a Milano.
''Non sono soddisfatta del comportamento di alcuni consiglieri.
La soluzione migliore e' quella di far continuare questo presidente
perche' non c'e' quell'accordo e quel senso di responsabilita' che
ci si auspica e che si era auspicato l'altra volta. Abbiamo necessita'
per la poca responsabilita' di alcuni di andare avanti in questo
modo, ma non faccio nomi''. Anche in un momento di evidente irritazione,
l'amministratore delegato giallorosso non perde la sua gentile diplomazia,
ma chiarisce che la sua societa' andra' fino all'Uefa con i suoi
legali per chiarire che ci sono societa' che hanno sbagliato, altre
che si sono comportate correttamente. Chiede ''un bagno di umilta'''
e un ''passo indietro da parte di tutti'' e ricorda con orgoglio
la battaglia che suo padre fece all'interno della Lega: ''Credo
che, se gli avessero dato ascolto quattro anni fa, forse i tifosi
della Juve e di altre squadre oggi non passerebbero quello che stanno
passando. Mi auguro che con quel senso di responsabilita' che ha
avuto Franco Sensi 4 anni fa, oggi ci siano presidenti che mettano
un pochino da parte i propri interessi''. E' probabile che non solo
Rosella Sensi, ma anche altri membri del Consiglio si aspettassero
un passo indietro da parte di Claudio Lotito, il presidente della
Lazio finito tra i deferiti della giustizia sportiva, ma nulla del
genere e' accaduto oggi. Ci pensa il presidente del Cagliari Massimo
Cellino a chiarire il clima che si e' respirato a Milano: ''C'e'
qualcuno che qui puo' andare in giro a testa alta e qualcun altro
no. Qui emerge il nostro livello che e' un po' insufficiente perche'
invece di quelli morali, continuano a prevalere i valori materiali.
Galliani si e' dimesso ma non c'e' stata la stessa presa di coscienza
da parte di qualcun altro. Al tavolo, quando perdi, ti alzi e paghi.
Qui, quando vincono incassano, quando perdono non vogliono pagare''.
Ma la Lega, ricorda Cellino, ''e' una cosa seria'' a partire dal
primo compito che le spetta e cioe' la verifica sui parametri per
l'iscrizione ai campionati che andranno presentati entro le 19 del
29 giugno. Nel frattempo, continuera' il lavoro del comitato costituente
per riscrivere le regole con l'aiuto dell'avvocato Mario Janni per
arrivare all'assemblea del 26 luglio decisiva per il futuro non
solo della Lega. Per quella data, saranno finiti i processi sportivi
e ci saranno i nomi certi delle squadre che faranno parte dell'assemblea.
Poi si trovera' il nome del mago che dovra' riportare la calma in
via Rosellini.
Cellino (Cagliari) “Non farò il reggente”
26/06 "Non farò il reggente. Ci vuole qualcuno che
parli con me, e anche i commissari parlino con le nuove istituzioni
del calcio. Perché la Lega in questo momento non sta parlando,
ma sta facendo continue cadute di stile". È duro il
commento del vicepresidente per la serie A in Lega Calcio e presidente
del Cagliari Massimo Cellino, al suo arrivo in via Rosellini per
il consiglio di Lega convocato all'indomani delle dimissioni del
presidente Adriano Galliani. Cellino ha manifestato la speranza
che oggi accada qualcosa di positivo, ma ha ribadito con forza che
"chi rappresenta in questo momento il calcio e la Lega deve
essere al di sopra di ogni sospetto. Io non condanno nessuno e vorrei
che tutti fossero assolti. Però, chi ora è sotto accusa
e si deve difendere, deve dedicarsi a quello e lasciare spazio a
chi non ha queste incombenze". Sull'ipotesi che sia lo stesso
Cellino a prendere l'incarico di reggente in Lega Calcio, il presidente
del Cagliari ha commentato: "Vediamo che cosa vuole fare Galliani
o che cosa deciderà il consiglio di Lega. Io sono stufo di
ascoltare e aspettare gli eventi e vedere questi giochi di potere
che mi hanno abbastanza indignato". "Sono orgoglioso che
il Cagliari non sia coinvolto nello scandalo del calcio - ha proseguito
Cellino - ma non vorrei che tra 15 giorni mi sentissi più
fesso di quanto non mi sono sentito negli ultimi 15 anni".
Sulla riunione odierna, Cellino ha poi aggiunto "se si vuole
la governance si trova con nuove leggi e un nuovo presidente anche
velocemente. Se non c'è la volontà non basterebbero
10 anni".
Piazzola “Indagate su Zeman”
26/06 Ha lavorato per Udinese e Roma, ma ormai da tempo opera principalmente
all'estero. Carlo Piazzolla racconta le sue verita' all'agenzia
radiofonica GRT: "Sono stato schifato dal calcio italiano.
Quando lasciai la Roma fui chiamato da Moggi. Mi promise al Napoli
e mi chiedeva di raccontargli la storia di Cafu. Dopo alcuni giorni,
nella sede della Juventus, gli dissi che aveva sbagliato persona
perche' io avevo lavorato con la Roma e il lavoro della Roma non
si discuteva. Di li' in avanti non trovai piu' un posto e con dignita'
mi sono tirato fuori. Il mio allontanamento fu colpa del sistema".
Piazzolla prosegue: "Il mondo del calcio dovrebbe chiedere
scusa al presidente Sensi. All'inizio pensavo che fosse lui con
le sue battaglie a rendere famoso Moggi. Invece aveva ragione. Sensi
si e' mangiato mezzo capitale per combattere il sistema e in alcune
situazioni e' stato raggirato come nel caso del passaporto di Bartelt".
Sull'arrivo dell'argentino, dichiarazioni inquietanti: "Canovi
mi disse di farlo passare perche' aveva il beneplacido di Zeman,
altrimenti mi facevano licenziare. Io dissi che Bartelt non era
da Roma". L'attenzione si sposta su un altro giocatore coinvolto
nella vicenda dei passaporti, Fabio Junior: "Sensi disse che
avevo fatto tutto io? Fabio Junior divenne comunitario tra agosto
e settembre del 99, mentre io terminai il rapporto con la Roma il
30 giugno. Non fui io il responsabile. Se ha parlato cosi', Sensi
avra' le sue ragioni per scaricare le reponsabilita' su Piazzolla
magari perche' sono fuori, ma e' una dichiarazione che non corrisponde
a verita'. Tra l'altro sono stato interrogato due o tre volte come
persona informata dei fatti e non sono stato indagato". Piazzolla
non e' rimasto sorpreso dagli scandali attuali: "Credo che
alcuni presidenti in questo schifo che e' venuto fuori abbiano delle
responsabilita'. Adesso tutti attaccano Moggi, ma il 50% dei direttori
sportivi che lavorano nel calcio professionistico non e' capace
neanche di firmare un contratto. Il Napoli e' fallito perche' Naldi
prese 8-9 giocatori da Moggi con stipendi altissimi. Erano tutti
della Gea. Naldi aveva speso 100 miliardi. Gli dissi di lasciare
e fare finta di essere andato al casino'. Alcuni se la sono cercata
e adesso se la prendono con Moggi. Anche il presidente della Triestina
Berti stravedeva per Moggi e si facecva fotografare con lui. Ora
ne parla male, ma io lo avevo avvisato. Posso dire con certezza
che Pozzo e' pulito cosi' come lo e' stato Sensi, almeno fino a
quando ho lavorato con lui. L'Udinese e' sempre stata una societa'
autonoma. Ricordo quando ho venduto Ametrano alla Juventus. Moggi
non voleva riconoscere il contratto. Allora Pozzo lo chiuse in una
stanza con Giraudo e Bettega e disse che non li avrebbe fatti uscire
se non firmavano". Si torna a parlare di Roma: "Quando
arrivai per prima cosa misi fuori della porta Zavaglia, che poi
mi fece la guerra. Ora leggo di una presunta vicinanza di Lucchesi
e Prade' a Moggi. Se realmente fosse cosi', per la Roma sarebbe
una vergogna". Durissimo l'attacco a Zeman: "Perche' la
magistratura non indaga su di lui? Quando la sua squadra deve fare
un acquisto, lui manda prima un suo amico procuratore, come Faccini,
sul giocatore. E' capitato ad esempio per Bjelanovic. Lo portai
io a Como, poi quando passo' al Lecce Faccini ando' a nome di Zeman,
prima che si sapesse tutto. Perche' quando io con un mandato ufficiale
andai per prendere Christian, Zeman mando' il signor Israel, per
conto suo, facendo dei casini allucinanti? Perche' Zeman fa comprare
sempre i giocatori di Casillo? Perche' rifiuto' Vieri alla Roma
e propose Del Grosso che era alla Salernitana? Aliberti mi telefono'
per darmi un premio in denaro se avessi portato Del Grosso alla
Roma. Questo signore fa l'allenatore, il procuratore, cosa fa? si
legava ai giornalisti, anche lui non ha un'etica di lavoro".
Baldini “Cambiate le persone in ufficio
indagini ma non è cambiato il giudice Palazzi”
26/06 "I mondiali non aiutano, nel senso che richiedono cosi'
tanta importanza che le vicende di casa nostra, non dico che siano
passate in secondo piano, ma non hanno tutta l'attenzione che richiedevano".
Lo ha detto Franco Baldini, intervenuto a Radio Anch'io, parlando
della vicenda di calciopoli. L'ex ds della Roma avanza un dubbio:
"Forse non sono il piu' adatto a dare un giudizio nei confronti
del pm Palazzi - continua Baldini - pero' negli ultimi due anni
in cui sono stato alla Roma, il suo organismo non e' mai stato particolarmente
tenero visto che sono stato deferito tre volte per aver sollevato
il dubbio che i campionati fossero svolti in maniera regolare. Per
questo sono stato severamente multato. Non molti hanno rilevato
che gente come Borrelli, salutata giustamente con entusiasmo, e'
stata messa a capo dell'Ufficio indagini, quindi in un ruolo importante,
ma non determinante del processo. Sono cambiate praticamente tutte
le persone all'Ufficio indagini e alla Caf, ma colui che istruira'
il processo e in qualche modo ne indirizzera' gli esiti e' una persona
che sta li' in federcalcio da tanti anni; questa forse non era la
cosa migliore per dare alla gente l'impressione di garanzia".
Secondo Baldini non esiste il rischio che le sentenze definitive
slittino e che i protagonisti si rivolgano alla giustizia ordinaria.
"Le indicazioni di Guido Rossi sono state esplicite e chiare
- spiega Baldini - Caf e Corte federale e li' si ferma la storia
per quanto riguarda le retrocessioni e le penalizzazioni eventuali
alle squadre. I campionati, quindi, sara' possibile disegnarli,
che poi i singoli potranno ricorrere ad ulteriori gradi di giudizio,
in particlare al Tar, e' anche ammissibile, ma per le squadre mi
sembra piuttosto difficile. La fretta, pero', non aiutera' nessuno".
Infine Baldini cerca di spiegare i motivi del silenzio, ovvero della
mancata collaborazione attiva, di diversi protagonisti alle indagini
di Borrelli. "Il silenzio? Non si ha la certezza che poi tutto
questo cambi e che quindi si venga svincolati da un mondo che e'
stato attivo, che lo e' forse ancora oggi e che potrebbe portare
in seguito a difficolta' a proseguire il proprio lavoro. Fino a
quando manchera' questo tipo di certezza e un ricambio generazionale,
la gente fara' fatica a parlare".
Juve: “Ne dolo ne vantaggi”
26/06 Solo, eventualmente, una meno grave responsabilita' oggettiva,
e non dolo diretto. Dopo un vertice, che si e' svolto oggi pomeriggio
nella sede della Juventus tra l'amministratore delegato Carlo Sant'Albano
e l'avvocato Cesare Zaccone, si e' confermata la linea difensiva
che il club bianconero sosterra' davanti ai giudici della Caf nel
processo sportivo. Una strategia che si basera' su questioni giuridiche
mentre Luigi Chiappero, il legale dell'ex amministratore delegato
Antonio Giraudo, puntera' tutto sui numeri. Ha spedito ai giudici
sportivi un dossier statistico sulle ammonizioni comminate nella
stagione 2004-2005 alle squadre di serie A per dimostrare che la
Juventus non ha goduto di favoritismi. Gli studi legali che assistono
la Juventus, Antonio Giraudo e anche Luciano Moggi hanno trascorso
gli ultimi tre giorni immersi nell'esame del ''mostro'' di piu'
di settemila pagine prodotto dalla Procura federale a sostegno delle
sue accuse. Una verifica necessaria rigo per rigo, secondo i legali,
per la discussione sul principio di responsabilita'. Per l'avvocato
Zaccone non vi sono dubbi: anche se Moggi ha commesso degli illeciti
(''cosa comunque tutta da dimostrare'') la responsabilita' della
Juventus ''non si puo' considerare diretta''. Resta comunque da
affrontare il discorso della responsabilita' oggettiva, un discorso
che in un processo penale farebbe rabbrividire''. Il legale sa che
se si cancellasse l' accusa di responsabilita' diretta il rischio
di retrocessione si ridurrebbe di molto. Insomma la Juventus potrebbe
cavarsela con una penalizzazione di punti in classifica. Zaccone
ha detto a Sant'Albano di essere convinto dell'alto profilo professionale
dei giudici e che per questo non si lasceranno condizionare dal
clima che si e' creato attorno alla vicenda. Per quanto riguarda
Giraudo, lo studio dell'avvocato Chiappero prende in esame i cartellini
gialli sollevati dagli arbitri davanti ai giocatori di numerose
squadre. L'obiettivo e' smontare la tesi dell'accusa secondo la
quale certe ammonizioni miravano solo a danneggiare le avversarie
della Juventus: in realta', secondo la difesa, i dati dimostrerebbero
che i provvedimenti erano, oltre che giustificati da quanto succedeva
in campo, assolutamente nella media. Chiappero chiedera' di acquisire
varia documentazione che ancora non compare negli atti, come il
rapporto annuale dei designatori arbitrali Bergamo e Pairetto -
con il resoconto dell'attivita' dell'intera stagione - e tutti i
singoli rapporti degli osservatori delle giacchette nere. Oggi a
Torino c'e' stato anche un vertice tra gli avvocati di Moggi, Fulvio
Gianaria e Paolo Trofino. E' confermato che l'ex direttore generale
bianconero non si presentera' al processo. Anzi, tramite i suoi
difensori ribadira' che non potra' essere giudicato: ha dato le
dimissioni e non e' piu' un tesserato della Figc. A sostegno di
questi tesi i legali porteranno una sentenza pronunciata nel 2001
dalla prima sezione del tribunale civile di Roma che diede ragione
a un ex dirigente della Sampdoria, Emiliano Salvarezza, su una questione
analoga. I difensori dell'ex dg faranno presente che non esisteva
''un sistema Moggi'', che il rapporto di contiguita' fra arbitri,
dirigenti e presidenti non basta, in un mondo in cui tutti si conoscono,
per dimostrare una frode.
Milan: si punta all’assoluzione smontando
il collegamento Galliani/Meani
26/06 Tirato il sospiro di sollievo dopo l'annuncio dei deferimenti,
ora il Milan vuole tirare una linea su tutte le accuse che gli vengono
mosse, puntando all'assoluzione totale anche dell'amministratore
delegato Adriano Galliani. In realta', l'esistenza di un contro-sistema
Milan creato per opporsi al potere che Luciano Moggi aveva sugli
arbitri e' stato gia' di fatto smentito dal procuratore federale
Stefano Palazzi e ora la difesa dell'avvocato Leandro Cantamessa
pensera' principalmente a chiarire la posizione di Leonardo Meani.
L'addetto agli arbitri rossonero e' l'unico dirigente del Milan
deferito non solo per l'articolo 1, ma anche per l'articolo 6 ed
e' ovvio che la sua e' la posizione piu' complessa, per non dire
la piu' difficile da salvare. Le numerose telefonate che lo coinvolgono
danno l'idea di un costante e continuo interferire nella designazione
degli assistenti degli arbitri e non ci sono dubbi che la punizione
che lo riguardera' non sara' leggera. Il Milan, pero', continuera'
sulla linea gia' tenuta durante gli interrogatori davanti a Francesco
Saverio Borrelli e cioe' sull'iniziativa personale di Meani che
faceva telefonate assolutamente a titolo personale, non richieste
direttamente da Galliani. E d'altronde non ci sono prove certe di
una richiesta diretta dell'amministratore delegato rossonero sulle
pressioni esercitate da Meani nei confronti dei dirigenti dell'Aia.
Verrebbe cosi' a cadere il deferimento per l'articolo 1 imputato
ad Adriano Galliani, e cioe' la violazione del principio di lealta'
per non aver denunciato, e anzi approvato, i comportamenti illeciti
di un suo tesserato. L'avvocato Cantamessa ha sempre definito questo
deferimento ''un grosso equivoco'' e sa che la posizione del Milan
''e' infinitamente piu' leggera'' di quella delle altre societa'
coinvolte. L'art. 1 per Galliani e la responsabilita' oggettiva
anziche' quella diretta per la societa' potrebbero portare a una
penalizzazione di alcuni punti da vedere se in questo o nel prossimo
campionato, ma Cantamessa e' certo di chiarire la posizione del
Milan ottenendo un'assoluzione piena. Per quanto riguarda gli scudetti
invocati da Silvio Berlusconi, invece, difficilmente il legale rossonero
potra' fare qualcosa.
Lazio: Trenta testimoni tra i quali Carraro
La Lazio ha depositata la memoria difensiva. Sono ben 30 i testimoni
chiamati dalla societa', tra cui Carraro, Pairetto e Mazzini, ma
anche giocatori di Parma, Brescia, Bologna e Chievo. Non solo. La
tesi biancoceleste sara' incentrata sul ''comportamento irreprensibile''
tenuto da Claudio Lotito come presidente. Gli avvocati Gentile,
Longo, Pulici e Siniscalchi, il pool completo, faranno riferimento
al diktat di Franco Carraro che, ad inizio stagione del 2004-05,
aveva espressamente chiesto ai presidenti di parlare direttamente
con lui se ci fossero stati problemi con i direttori di gara o altro.
L'allora presidente della Federcalcio, inoltre, aveva tenuto a precisare
di non rilasciare dichiarazioni pubbliche su arbitri per non metterlo
in difficolta'. ''E questo e' stato fatto'', si dice a Formello,
tanto e' vero, si precisa, che ''non esistono chiamate di Lotito
a designatori o direttamente ad arbitri''. Ecco, gran parte del
documento se non tutto, puntera' proprio su questo aspetto, ossia
sull'irreprensibilita' del presidente Lotito. E' stato lo stesso
avvocato Gian Michele Gentile a consegnare la memoria difensiva
in Federcalcio questa sera. Un documento che i legali della societa'
biancoceleste hanno redatto in pochi giorni, nonostante il materiale
da visionare fosse di ben 7.500 pagine. Una lavoro enorme e pieno
di complicazioni, considerato il poco tempo a disposizione. I legali
della societa', comunque, si sentono sicuri di poter andare davanti
alla Caf giovedi' prossimo senza aver trascurato nulla. La linea
di difesa sara' chiara e netta, considerato che si puntera' a far
cadere tutte le accuse mosse nei confronti della Lazio, ossia la
violazione degli articoli 2 e 6 della giustizia sportiva, ma anche
del 9. Quest'ultimo articolo, ossia dell'illecito presunto, rappresenterebbe
la 'scappatoia legale' se le cose dovessero prendere una brutta
piega. Anche perche' se illecito e' stato tentato, e' stato organizzato
all' insaputa della societa'. Dunque, visto il comportamento di
Lotito nei confronti delle istituzioni, lo stesso patron biancoceleste
non aveva alcuna intenzione di tentare illeciti o altro, visto che,
per tutta la stagione, ''non ha fatto altro che protestare'' per
i danni arbitrali subiti. E, a testimoniarlo, c'e' anche il famoso
dossier consegnato la passata stagione in Federcalcio. La difesa
della Lazio, infine, provera' a sollevare diversi vizi di procedura,
ma e' probabile che verranno rigettati tutti se non gran parte.
Se poi le cose dovessero andare male, allora si puntera' diritti
sul Tar, nonostante il divieto del commissario straordinario della
Figc Guido Rossi
Fiorentina: Buona fede e innocenza di Della Valle
26/06 Il primo atto formale delle societa' indagate per la vicenda
'Moggiopoli' era in calendario per oggi, con la presentazione delle
memorie difensive prima dell'inizio della fase processuale. La Fiorentina
ha adempiuto l' obbligo nel tardo pomeriggio a Roma, le 19.30 passate
da poco. Il pool di avvocati arruolati dalla famiglia Della Valle,
(Carlo Montagna, Francesco Picca, i fiorentini Duccio Traina e Alberto
Bruni, oltre al consulente milanese Leonardo Cammarata), ha lavorato
tre giorni e tre notti senza sosta per provvedere a quello che fin
da subito e' apparso come un lavoro bestiale. Le 108 pagine faxate
dal procuratore federale Stefano Palazzi, infatti, sono state passate
al setaccio per rafforzare la difesa dei viola in particolare su
tre fronti. Il primo, e piu' compromettente, riguarda l'accusa intercettata
al presidente della Lazio Claudio Lotito nei confronti di Diego
Della Valle (''...Quello mi ha fatto una proposta da bandito'' relativamente
al match di campionato Lazio-Fiorentina del 22 maggio 2005) avvalorata
dalla deposizione del giudice del tribunale di Massa Cosimo Maria
Ferri, anch'egli deferito. Gia' Diego Della Valle ha pubblicamente
dichiarato che lo stesso Lotito, davanti ai pm napoletani, avrebbe
smentito il contenuto della telefonata. In secondo luogo, gli avvocati
della Fiorentina si muoveranno decisi a dimostrare la presenza di
molteplici incongruenze nella ricostruzione fatta dai carabinieri
di Roma, a partire dalle cinque partite finite sotto inchiesta sulle
quali il capo ufficio indagini Francesco Saverio Borrelli e lo stesso
Palazzi non hanno tratto le medesime indicazioni e conclusioni.
Infine, il teorema della sottomissione a tutti i costi: Diego Della
Valle, patron della Fiorentina, decise di accettare il pranzo con
il designatore Paolo Bergamo perche' un ''rifiuto avrebbe potuto
significare una scelta di rottura che non potevamo permetterci,
tanto piu' che i motivi dell'incontro erano di renderci piu' aperti
e disponibili'' come Mr.Tod's ha gia' detto a Borrelli. ''Decisi''
a scagionare i viola si dicono, dunque, i legali della Fiorentina,
anche se su ciascuno di loro aleggia un paradossale dubbio: saranno
disposti i giudici a credere nella buona fede della famiglia Della
Valle anche se non presenti e non direttamente interessati alla
vicenda nel momento in cui si raccoglievano le intercettazioni per
mettere alla sbarra la societa' gigliata? ''Da questa risposta -
dicono i rappresentanti dei club viola - dipendera' anche la reazione
di Firenze, stufa di essere sempre e solo la vittima che paga per
tutti''.
L’Ufficio indagini al lavoro
26/06 Francesco Saverio Borrelli l'aveva annunciato subito dopo
aver consegnato la relazione al procuratore federale: "L'inchiesta
deve continuare". Detto, fatto. Dopo la settimana caratterizzata
dai deferimenti di Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio da parte
del procuratore Stefano Palazzi, l'Ufficio indagini si e' rimesso
al lavoro per cominciare ad analizzare in maniera piu' approfondita
la posizione di altre squadre come Empoli, Lecce, Reggina, Siena
e Arezzo. A sfilare per primi davanti la sede della Federcalcio
in via Allegri sono stati i dirigenti dell'Arezzo, chiamati per
chiarire la questione riguardante la partita con la Salernitana.
E' toccato all'ex dirigente della squadra toscana, Vittorio Fioretti,
aprire la giornata di interrogatori, mentre nel pomeriggio, dopo
l'ex arbitro Luci, e' stata la volta dell'attuale presidente dell'Arezzo,
Piero Mancini, interrogato per circa 2 ore dagli uomini di Borrelli.
All'uscita dagli uffici federali, a poche ore dall'inizio di Italia-Australia,
Mancini ha dichiarato la totale estraneita' ai fatti della squadra
toscana: "Mi hanno chiesto della partita con la Salernitana,
ma io sono tranquillo perche' per me non e' accaduto nulla".
La concomitanza del consiglio di Lega a Milano, che ha sancito,
tra le altre cose, la decisione di eleggere la nuova assemblea il
prossimo 26 luglio, ha reso impossibili gli interrogatori del presidente
della Reggina, Lillo Foti, e di quello del Cagliari, Massimo Cellino.
Quest'ultimo, probabilmente, verra' sentito domani, cosi' come il
massimo dirigente del Messina, Pietro Franza e il ds Fabiani. Intanto,
in mattinata, ai microfoni di Radio Anch'io, l'ex ds della Roma,
Franco Baldini, ha sollevato qualche dubbio su Palazzi, considerato
da Baldini "uno dei vecchi". "Forse non sono il piu'
adatto a dare un giudizio nei confronti del pm Palazzi - ha spiegato
Baldini - pero' negli ultimi due anni in cui sono stato alla Roma,
il suo organismo non e' mai stato particolarmente tenero visto che
sono stato deferito tre volte per aver sollevato il dubbio che i
campionati fossero svolti in maniera regolare. Per questo sono stato
severamente multato. Sono cambiate praticamente tutte le persone
- ha aggiunto - all'Ufficio indagini e alla Caf, ma colui che istruira'
il processo e in qualche modo ne indirizzera' gli esiti e' una persona
che sta li' in federcalcio da tanti anni; questa forse non era la
cosa migliore per dare alla gente l'impressione di garanzia".
Servizi precedenti
25/06
Moratti “Un colpo di spugna sarebbe
molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli
“Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio
“No all’amnistia. Lo scandalo è grave”.
Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto,
Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per
conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato
dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”
24/06
Lunedì Borrelli riprende il lavoro.
Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario
Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le
vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni
fasulle per anni”. Corbelli si costituisce
parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco.
Il Financial Times scettico sulla retrocessione
della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta
di Borrelli
23/06
Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De
Santis attacca Ancelotti. Abete “Il
mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In
Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”.
Il processo partirà il 29 giugno.
Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della
Valle “Siamo innocenti”. I sociologi
sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport
22/06
Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve,
Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le
accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La
Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi.
Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”.
Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria
è fuori”. Speculazioni in borsa:
in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan
21/06
Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario
della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete:
Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi
“Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça)
“Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi:
“Il Milan defraudato”. Perquisita
la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo)
“Faremo la Champions League”
20/06
Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati.
I parlamentari scrivono a Rossi “Ora
ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine
disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De
Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte
a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali:
“Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”.
Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace
che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso
“Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”
19/06
Borrelli chiude l’inchiesta con una
relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il
calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può
guarire”. A rischio la sponsorizzazione
degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti
“Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini
(Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”
18/06
Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere
che useranno il pugno di ferro. In attesa
della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di
Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”.
Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia
“Troppa rabbia”. 30 mila tifosi
rossoblu festeggiano la fine di un incubo
17/06
Il difensore Antonaccio denuncia su di un
libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni,
compromessi e ricatti”. L'ex Presidente
del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli
(Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli
prepara le relazioni. Nella prima tranche
d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp.
Petrucci “Di amnistia non se ne parla
proprio”
16/06
Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone
e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai
politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora
restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla
Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità
del processo. Secondo Adiconsum falsato il
30% delle partite del campionato 2003/04. La
Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è
stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi
auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”
15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente
della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi
allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a
Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia
sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro
Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”.
Rossi “Se Galliani è in conflitto
di interessi non è un mio problema”.
14/06
Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario
dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro
torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento
della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto.
Pagliuso chiede la riammissione in serie B
del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui
PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo
l’irruzione di Moggi”. Prosegue
l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta
stralcio che riguarda giudici e polizia. La
Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli
13/06
Chiuso il primo filone di indagini. Il
Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si
difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del
CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete
e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon
“Bello sudare la maglia per l’Italia”. I
favori della “cupola” alla Lazio. La
Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.
12/06
Girando da Borrelli “Nessuna gara era
preordinata”. Ascoltato il dipendente
della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”.
Anche la Samp nell’indagine. Blatter
“Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La
Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani,
Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.
11/06
Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo
da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun
muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la
giustizia sportiva”. Gli sponsor della
Juve ripongono la loro fiducia nella società
10/06
Borrelli si concede una pausa. Il
Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”.
Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del
Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi”
L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”
09/06
Borrelli contro un “muro difensivo concordato”.
Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non
esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro
e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a
Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà
“Presto regole per i procuratori”. Adiconsum
presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004.
Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”
08/06
Bergamo interrogato per nove ore “Fatto
fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio.
Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca
a Carraro. Della Valle “Non abbiamo
fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso
di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani
ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi
07/06
Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta.
Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10
giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione
Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone:
“Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci
Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’”
06/06
Borrelli mette sotto torchio gli arbitri.
No Intertoto per il calcio italiano.
E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni:
“Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio
e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra
Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter
“Felice della reazione delle autorità italiane”
05/06
Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro
su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la
sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal
PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per
due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non
risponde. Pelè “Spero che la
giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono
arbitri professionisti”
04/06
Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato
per tre ore. Il Milan si ribella: “Una
campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci
scappa il morto
03/06
Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a
Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta
sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve.
Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà
sempre un grande”
02/06
Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso.
Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005:
Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati
danneggiati”. Il Legale di Moggi replica
a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”.
Spalletti in procura a Napoli.
01/06
Il commissario Rossi: “Una situazione
che non pensavo così grave”. Secondo
l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina
in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi
sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto
deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.
31/05
Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio
pulita”. Il difensore di Moggi: “Il
Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive".
Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”.
Verdone “Di fronte allo scandalo del
calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io
alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.
29-30/05
Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro
cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio
nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per
i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi
per ora non ipotizzabile”. Del Piero
“Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi
A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.
28/05
Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana
intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori
dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.
27/05
Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel
vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il
figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”.
Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato
paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato
è già condannato”. Peruzzi
accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.
26/05
Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli:
Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani
rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer
ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli
era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al
calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il
figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.
25/05
Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e
Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro
ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza
psicologica, invece...”. Cecchi Gori
“Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti
della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la
Lazio. I tiofosi
si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono
Boniperti presidente della Juve
24/05
Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove
regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre
il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al
conflitto d’interessi”. La Finanza
nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura.
Galliani confermato in Lega. Cannavaro:
“Gli scudetti della Juve, meritati”
23/05
Calcio nel caos: Il commissario della FIGC,
Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta
“Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi.
perquisita la sede della
Torres
22/05
Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto.
Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni
di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti.
Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido
Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv.
Stagliano “La Juve in B”
21/05
Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante
nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a
Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”.
Chieste le dimissioni di Lippi. Le
intercettazioni di De Santis
20/05
Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi.
Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi.
Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le
tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno
19/05
Calcio nel caos: La Gea controllava anche
Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di
Carraro sono finte”. Interrogati Lippi
e Zeman. Si dimette il Generale Pappa
18/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza
pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano
le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi
nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve
17/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro.
Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi
accertamenti. Definite le competenze delle
Procure di Roma e Napoli.
16/05
Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della
FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci
rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.