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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Scienza
Il CNR presenta un laboratorio per la qualità dell’aria nel Parco Nazionale 13/04 Un laboratorio mobile per lo studio della qualita' dell'aria
dotato di una strumentazione molto avanzata per la caratterizzazione
della composizione chimica dell'atmosfera. A metterlo a punto e' stata
la sezione calabrese di Rende dell'Istituto per l'inquinamento atmosferico
(Iia) del Cnr che lo presentera' domani, sabato 14 aprile, nell'ambito
del convegno "La ricerca ambientale in Calabria nel contesto
europeo e mediterraneo" che si tiene a Cosenza, alle Cupole Geodetiche,
nel corso della Fiera Verde Sud. Il meeting e' organizzato dall'Iia
insieme con altri due istituti dell'Ente, Istituto per i sistemi agricoli
e forestali del Mediterraneo (Isafom) e Istituto di ricerca per la
protezione idrogeologica (Irpi). "Un laboratorio mobile con strumentazione
simile -spiega il Cnr- e' impiegata presso le due stazioni remote
dell'istituto Iia-Cnr, una situata ad alta quota, nel Parco nazionale
della Calabria, e l'altra a livello del mare sulla costa del mar Tirreno,
entrambe le stazioni fanno parte di importanti progetti e programmi
europei e internazionali". Obiettivo della presentazione del
laboratorio mobile e del convegno, aggiunge il Cnr, "e' quello
di divulgare i risultati dell'attivita' di ricerca degli istituti
del Cnr presenti in Calabria e rafforzare il rapporto con gli Enti
pubblici e privati della Regione. ''La consapevolezza di salvaguardare
l'ambiente per le generazioni future e la necessita' di affrontare
i problemi ambientali, insieme all'esigenza di pianificare un piu'
equo sviluppo sociale ed economico sono state le caratteristiche dei
tre istituti del Cnr che in Calabria operano su tematiche ambientali
e osservazione della terra'' afferma Nicola Pirrone, responsabile
della sezione di Rende dell'Iia-Cnr. Il convegno rappresenta anche
l'occasione per avviare una collaborazione futura con gli Enti pubblici
e privati cha a vario titolo sono impegnati nell'implementazione della
normativa ambientale nazionale ed europea. Il Cnr e' anche presente
con un proprio spazio espositivo che ospita alcune apparecchiature
messe a punto dalla sezione di Rende dell'Iia, tra cui un modello
del laboratorio mobile per lo studio della qualita' dell'aria. Presso
lo stand, inoltre, sono disponibili per il pubblico altre apparecchiature
sviluppate dall'Iia-Cnr impiegate correntemente a livello europeo
per il campionamento e la speciazione chimica del mercurio in atmosfera
e apparecchiature per il monitoraggio delle concentrazioni dei maggiori
inquinanti organici e inorganici. Una serie di poster, brochure e
pubblicazioni completano la panoramica sulle attivita' di ricerca
dell'Iia-Cnr. Il Centro di cinematografia dell'Irpi-Cnr e' presente
con una serie di video realizzati negli ultimi anni su varie tematiche
ambientali e con materiale bibliografico sulle tematiche inerenti
alla protezione idrogeologica e la difesa del suolo. L'Isafom mette
a disposizione una biblioteca di consultazione on-line delle maggiori
riviste scientifiche del settore e poster illustrativi della propria
attivita'. Savaglio “Stipendio esagerato al Presidente dell’Inaf” 21/02 ''Il presidente dell'Istituto nazionale di astrofisica, che
raccoglie gli istituti italiani di ricerca in astrofisica, Piero Benvenuti,
percepisce uno stipendio annuo di 207 mila euro, sei volte superiore
a quello di un ricercatore''. E' quanto afferma l'astrofisica Sandra
Savaglio in una dichiarazione diffusa dall'associazione Otto torri
sullo Jonio, di cui la stessa Savaglio e' uno degli attivisti. Sandra
Savaglio, che oggi lavora in Germania, nell'Istituto Max Planck di
Monaco di Baviera, comparve nel 2004 sulla copertina del settimanale
Time come esempio della ''fuga dei cervelli'' dall'Italia. ''Uno stipendio
astronomico - prosegue Savaglio - che denota una posizione di privilegio
di Benvenuti e di tutto il consiglio di amministrazione dell'Istituto.
Nessuno li vuole, tutti protestano, ma lui e i suoi compari la sedia
non la mollano. Questo disastro in fondo non e' totalmente colpa di
Benvenuti, ma del fatto che in Italia la ricerca scientifica e' affidata
ai politici che, notoriamente, di ricerca non sanno nulla''. ''Siamo
di fronte ad una specie di feudo medievale - conclude la ricercatrice
- in cui in pochi hanno privilegi e poteri sproporzionati, non per
meriti raggiunti ma per qualche sorta di nomina venuta dall'alto,
mentre la grande maggioranza assiste allo spreco delle gia' poche
risorse, senza poter fare nulla per cambiare le cose. Ecco perche'
tanti ricercatori vanno via e non vogliono piu' tornare''. Ragazzi italiani in volo senza gravità. Quattro sono di Fuscaldo 15/09 Sono italiani i ragazzi più giovani ad avere affrontato
un volo in assenza di gravità per eseguire un esperimento scientifico.
Sono in quattro (la più giovane, Ersilia, ha 18 anni e gli
altri tre ne hanno 19), frequentano l'ultimo anno dall'Istituto tecnico
"Fermi" di Fuscaldo, in provincia di Cosenza, e hanno partecipato
alla campagna dei voli parabolici per gli studenti universitari organizzata
dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA). Insieme a loro hanno volato altri
(sull'oceano a largo della costa francese) due gruppi italiani (della
Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e dell'università di Torino)
in cui la gravità si azzera e che l'ESA mette a disposizione
degli studenti per fare esperimenti impossibili sulla Terra. Vele
solari per le astronavi del futuro, sistemi per rilasciare mini-satelliti,
cristalli liquidi che si organizzano e antenne di nuova generazione
sono fra i 15 esperimenti eseguiti a bordo da studenti delle università
di tutta Europa. Dall'aeroporto di Bordeaux l'A-300 gestito dall'azienda
Novespace si è alzato in un volo molto particolare: raggiunta
la quota di 7.800 metri e la velocità di circa 570 chilometri
orari, ha abbandonato la normale inclinazione di 18 gradi per inclinarsi
a 47 gradi e cominciare una salita nella quale la gravità diventa
quasi doppia (1,8 g); quindi l'aereo ha descritto una parabola: è
a questo punto che per 22 secondi il peso scompare e si fluttua nell'aria,
proprio come fanno gli astronauti. Poi si scende di nuovo con una
forte inclinazione e si ritorna 1,8 g. La manovra si ripete per 31
volte, con qualche breve intervallo nel quale la gravità è
normale, e ad ogni parabola ci sono 22 secondi preziosi per eseguire
esperimenti che sulla Terra non si potrebbero assolutamente fare e
che sarebbe troppo costoso portare a bordo della Stazione Spaziale.
In quei 22 secondi senza peso tutto cambia aspetto: mentre le apparecchiature
scientifiche sono saldamente ancorate alla struttura dell'aereo, i
ricercatori galleggiano attorno ai loro strumenti per raccogliere
quanti più dati possibile. Azionando una leva dipinta di rosso
e con la bandiera italiana legata come uno scialle, i ragazzi di Fuscaldo
(Ersilia Messina, Giuseppe Rizzo, Paola Zimbaro e Giuseppe Lanzillotta)
hanno eseguito a gravità zero l'esperimento che hanno ideato
e progettato con i loro professori e con il sostegno dell'Agenzia
Spaziale Italiana (ASI). La leva libera un pistone che, all'interno
di un cilindro pressa delle polveri metalliche: l'obiettivo è
verificare se a gravità zero si possono ottenere strutture
più omogenee. Accanto a loro, un gruppo dell'università
di Saragozza sperimenta un'apparecchiatura (sulla quale vola una giraffa
di pelouche scelta come mascotte) che simula le condizioni in cui
si troverebbe nello spazio una speciale vela solare destinata ai futuri
lunghi viaggi nel Sistema Solare. Di fronte, un gruppo italo-tedesco
che fa capo a università di Torino e a Politecnico di Milano
(con la designer spaziale Irene Lia Schlacht e gli ingegneri aerospaziali
Gabriele Rotondi, Stefano Brambillasca e Henrik Birke) ha ideato l'esperimento
Cromos per capire come cambia la percezione del colore senza gravità:
dati che potranno aiutare a creare ambienti più confortevoli
per gli astronauti nelle navette destinate ai lunghi viaggi interplanetari,
ad esempio verso Marte. Vicino, la squadra della Scuola Sant'Anna
di Pisa chiamata Digitus (con Nicola Vitiello da Torre Annunziata,
Calogero Oddo siciliano di Alimena, Alberto Montagner di Feletto Umberto
e Umberto Olcese di Camogli) esegue un test per studiare come il cervello
controlla il movimento delle dita: i risultati potranno contribuire
a mettere a punto sia tecniche di riabilitazione più efficaci,
ma anche a realizzare robot umanoidi. Si lavora intensamente nelle
due ore e mezza del volo, si raccolgono dati e informazioni sui quali
si lavorerà per settimane ... ma galleggiare senza peso non
può fare a meno di stupire, con l'illusione di fare un breve
salto a bordo di una base spaziale Presentato il progetto Epsilon per la sostenibilità del territorio 11/07 Un uditorio attento e qualificato ha fatto da splendida cornice
al Seminario di studi dal titolo “Prospettive globali e locali
per la pianificazione ed il governo del territorio. Misurare la sostenibilità:
il contributo del progetto EPSILON” svoltosi a Cosenza, presso
l’Holiday Inn e promosso dall’Assessorato all’Urbanistica
della Provincia di Cosenza, guidato dall’ing. Pietro Mari. Il
seminario si è sviluppato in due sessioni: nella prima parte,
dopo il saluto del sindaco di Cosenza, avv. Salvatore Perugini e l’introduzione
dei lavori da parte del Presidente della Provincia di Cosenza, on.
Mario Oliverio, il Project Manager Prof. Marc Bonazountas dell’Università
Tecnica di Atene e della società Epsilon International e l’Ing.
Giacomo Martirano della MiCE hanno illustrato gli aspetti tecnici
del progetto Epsilon. E’ seguito l’intervento del dirigente
dell’Ufficio del Piano della Provincia di Cosenza, ing. Gianni
Greco, che ha parlato degli obiettivi della Provincia di Cosenza sul
tema della pianificazione sostenibile. Nella seconda parte della mattinata,
all’intervento dell’ing. Giovanni Soda, responsabile del
settore programmazione ed internazionalizzazione della Provincia di
Cosenza, che si è intrattenuto sulle “Strategie di sostenibilità
nella programmazione dei Fondi Strutturali”, sono seguite le
relazioni del prof. Ottavio Amaro dell’Università “Mediterranea”
di Reggio Calabria sul tema: “Il restauro del paesaggio in Calabria:
una nuova dimensione della sostenibilità” e del prof.
Mario Maiolo, dell’Università della Calabria, che ha
parlato delle “Nuove frontiere della ricerca nel campo della
sostenibilità”. Ha concluso i lavori l’Assessore
provinciale all’Urbanistica e al Governo del Territorio, ing.
Pietro Mari. Il 10 all’Holiday Inn convegno sulla pianificazione e governo del territorio con l’ausilio del satellite 08/07 Lunedì 10 alle ore 9, presso l’Holiday Inn di
Cosenza, si svolgerà un seminario di notevole interesse politico,
economico e scientifico sul tema: “Prospettive globali e locali
per la pianificazione ed il governo del territorio. Misurare la sostenibilità:
il contributo del progetto EPSILON”, promosso dall’Assessorato
all’Urbanistica e Governo del Territorio della Provincia di
Cosenza, guidato dall’ing. Pietro Mari, in collaborazione con
Eurostat e con la Direzione Generale Ricerca della Commissione Europea.
Il progetto di ricerca triennale “EPSILON”, promosso e
co-finanziato dalla stessa Commissione Europea, nell’ambito
del 5° Programma Quadro di Ricerca Scientifica e Tecnologica,
è stato realizzato da un Consorzio Internazionale composto
da dieci tra Enti, Istituti di Ricerca e Società del Terziario
Avanzato, appartenenti a sei Stati dell’Unione Europea. Nell’ambito
del progetto è stato definito un modello per la valutazione
della sostenibilità delle regioni europee ed è stato
creato uno strumento software per generare Indicatori di Sostenibilità
a livello locale. Il modello, inoltre, è stato integrato in
uno strumento Web-GIS (Sistemi Informativi Geografici) disponibile
su Internet per chiunque sia interessato a simulare scenari operativi,
analizzare in maniera comparativa dati, informazioni e performance,
misurare l’efficacia delle politiche attuate nel campo della
sostenibilità. Il seminario è diviso in due parti: Nella
prima parte, dopo il saluto del sindaco di Cosenza, avv. Salvatore
Perugini e l’introduzione dei lavori da parte del Presidente
della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio, il Project Manager
Prof. Marc Bonazountas dell’Università Tecnica di Atene
e della società Epsilon International e l’Ing. Giacomo
Martirano della MiCE illustreranno gli aspetti tecnici del progetto.
Seguirà l’intervento del dirigente dell’Ufficio
del Piano della Provincia di Cosenza, ing. Gianni Greco che parlerà
degli obiettivi della Provincia di Cosenza sul tema della pianificazione
sostenibile. Nella seconda parte della mattinata, all’intervento
dell’ing. Giovanni Soda, responsabile del settore programmazione
ed internazionalizzazione della Provincia di Cosenza, che parlerà
delle “Strategie di sostenibilità nella programmazione
dei Fondi Strutturali”, seguiranno le relazioni del prof. Ottavio
Amaro dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria
sul tema: “Il restauro del paesaggio in Calabria:una nuova dimensione
della sostenibilità” e del prof. Mario Maiolo, dell’Università
della Calabria, che parlerà delle “Nuove frontiere della
ricerca nel campo della sostenibilità”. Concluderà
i lavori l’Assessore provinciale all’Urbanistica e al
Governo del Territorio, ing. Pietro Mari. Arriva sul mercato italiano il portafoglio brevetti degli enti di ricerca 26/12 Arriva sul mercato, innanzitutto italiano, il portafoglio brevetti
degli enti di ricerca, sia quelli avviati e in via di definizione
e prototipizzazione. Sarà questo il nuovo taglio che avrà
nel 2006 l' ITA - Innovazione Tecnologia Applicata - un'iniziativa
nata sotto l'egida del CNR e nell'ambito del bando del Ministero delle
Attività Produttive MAP. Lo scopo principale è quello
di proporre progetti di ricerca che, concretizzati in prototipi, possano
attirare l'interesse delle imprese e di finanziatori; ma anche far
nascere collaborazioni internazionali, individuare forme di raccolta
fondi da investire in ricerca e sviluppo e, cosa, molto importante,
agevolare la costituzione di un sistema di valutazione che comprenda
oltre a quella accademico-scientifica, anche una valutazione espressa,
a beneficio delle parti, su criteri di sostenibilità economica
ed applicativa del progetto. Sarà Milano, in febbraio, la prima
tappa del 2006 di questa iniziativa che toccherà diverse regioni
e che ha avuto un prologo a Roma, al Cnr, il 20 dicembre nel corso
di un convegno organizzato dal CNR e, dal gruppo di lavoro che ha
promosso l'iniziativa (la società di ricerca in economia Licryl
di Cosenza, il CALPARK, il Parco Tecnologico della Calabria e UNICAL)
nel quale la protagonista è stata la ricerca calabrese con
i ricercatori del LYCRIL e degli istituti del CNR che hanno presentato
prototipi tecnologici applicativi nel settore dell'ottica. In questa
iniziativa per rendere elevata la probabilità di successo il
Cnr dovrà individuare i passaggi più delicati all'interno
di questo processo, i vincoli e le modifiche da introdurre in corso
d'opera e i soggetti da coinvolgere. "Le regioni - osserva Pistella,
Presidente del CNR - svolgono un ruolo fondamentale nel coordinare
l'apporto di eccellenze individuali, che quando vengono sottoposte
a valutazione mostrano risultati molto positivi dal punto di vista
della produttività scientifica e il Cnr ha già sottoscritto
accordi con MIUR e Regione con una convergenza di priorità
su strutture e risorse da mobilitare". L'avvio di ITA significherà
anche l'inizio di collaborazioni a progetto tra le imprese, le università
e gli istituti di ricerca; una prospettiva che faciliterà non
solo la ricerca di fondi, ma anche la definizione di modelli operativi
per un più veloce ed efficace trasferimento tecnologico, per
la ricerca di nuove risorse umane e una programmazione integrata tra
fonti ed impieghi delle risorse. "E' giusto sviluppare i nuovi
modelli di trasferimento tecnologico e renderli più veloci
ed efficaci, sopratutto quando si trasferisce conoscenza, osserva
Luigi Nicolais, presidente Distretti Tecnologici IMAST. L'innovazione
diventa competitività solo se c'è un adeguato sistema
finanziario e un mercato più ricettivo dal punto di vista applicativo.
e finanziario. La ricerca è un volano di conoscenza, ma non
è sufficiente per l'innovazione, c'è bisogno di una
politica integrata:, in cui i governi tengano conto di tutta la filiera
della ricerca basata anche sulla valutazione della scientificità
dei risultati." Una tesi di laurea avvalora la tesi del missile che ha abbattuto il DC9 di Ustica 26/11 Sei mesi di lavoro e 360 ore di elaborazione al computer per
riprodurre il secondo esatto in cui esplode un aereo colpito da un
missile. E' la tesi di laurea di due studenti del Politecnico di Torino
che si sono ispirati proprio al caso del Dc9 dell'Itavia, abbattuto
a Ustica il 27 giugno 1980, per descrivere gli effetti di un'onda
d'urto dovuta a un'esplosione su un aereo civile in volo. Donata Valletti,
33 anni, di Carcare (Savona), e Vincenzo Morello, 25 anni, di Licata
(Agrigento), il 22 luglio sono diventati dottori in ingegneria aerospaziale
presentando una simulazione elaborata al computer degli effetti di
un' esplosione sulla carlinga di un aeromobile. ''Abbiamo preso il
velivolo e l' aria circostante e li abbiamo suddivisi in centomila
frammenti - spiegano i due neoingegneri - poi abbiamo creato un modello
che riproduce gli effetti di un'esplosione su ogni singolo frammento''.
La simulazione e' stata eseguita con l'ausilio di un software americano
assai avanzato e messo a disposizione dalla Msc. Ha una durata di
un solo secondo, tuttavia il modello costruito e' compatibile con
quanto sarebbe successo all'aereo che e' caduto nel mare di Ustica.
E' plausibile che il motore destro si sia staccato, che l'aeromobile
abbia subito un contraccolpo, facendo un balzo all'indietro, e che,
alla fine, ci sia stato un cedimento dell'ala sinistra, determinando
un collasso strutturale del velivolo e l'inabissamento. ''Il nostro
e' un modello che, se elaborato ulteriormente, potrebbe dimostrare
che l'aereo e' stato abbattuto da un missile - dice Valletti - al
momento e' ancora troppo semplice per essere la prova di quanto e'
successo''. I due ingegneri non vogliono giungere a conclusioni troppo
affrettate. Del resto la loro tesi, pur riproducendo esattamente tutte
le caratteristiche tecniche e ambientali del Dc9 dell'Itavia, non
lo cita mai, ne' nel titolo ne' nel testo. L'idea di questa tesi e'
nata dai due relatori, Erasmo Carrera e Franco Algostino, coadiuvati
da Mario Vadacchino, docenti del Politecnico e consulenti di parte
civile nei processi sulla strage. ''E' un lavoro scientifico che accerta
le conclusioni a cui noi, all'epoca, eravamo arrivati in maniera piu'
intuitiva - osserva Algostino - i mezzi tecnologici di oggi non c'erano,
e neppure il tempo necessario per fare uno studio cosi' approfondito''.
''I periti d'ufficio avrebbero dovuto prendere in considerazione l'ipotesi
del missile aria-aria ma preferirono ignorarla'' continua il docente
universitario. Ora Vincenzo Morello (nato proprio nell'anno del disastro)
e' stagista all'Alenia Spazio e Valletti e' assunta in un'altra societa'
che fa calcoli strutturali in campo aerospaziale. Di Ustica non si
occupano piu'. Ne' hanno mai avuto contatti con l'Associazione dei
familiari delle vittime della strage di Ustica. Il 3 novembre ha preso
il via il processo d'appello contro i generali dell'Aeronautica Lamberto
Bartolucci e Franco Ferri, ma non e' previsto un dibattimento sugli
aspetti relativi alle cause della sciagura in cui morirono 81 persone Nuove installazioni scientifiche alla Città dei ragazzi 21/10 Saranno inaugurate, sabato 22 ottobre alle ore 9,30 presso
lo Scrigno Azzurro della Città dei Ragazzi, le nove Installazioni
Sperimentali di Fisica della Visione, recentemente acquisite dalla
struttura cittadina in occasione dell’Anno Internazionale della
Fisica. Con grande soddisfazione, dunque, l’Amministrazione
comunale di Cosenza e l’A.T.I. “cidierre”, che per
il progetto hanno collaborato con la società spin-off dell’UNICAL
DeltaE e con l’Associazione Puntozero Onlus, presentano al territorio
uno spazio destinato alla divulgazione scientifica, in sintonia con
il carattere sperimentale e formativo che contraddistingue le attività
della Città dei ragazzi. Alla presenza del Sindaco di Cosenza,
Eva Catizone, del Vice Sindaco, Maria Francesca Corigliano, dell’Assessore
alla Scienza, Franco Piperno, del dirigente del Settore Cultura, Maria
Rosaria Mossuto, del Presidente dell’A.T.I. “cidierre”,
Beniamino Gaudio, verranno illustrati, alle scuole e alla stampa,
le attrezzature scientifiche ed il progetto di divulgazione ad esse
legato. Sarà inoltre spiegato il percorso didattico interattivo
“Giocare con gli occhi” che si avvale, per la sua realizzazione,
proprio delle nove stazioni scientifiche acquisite. Città dei
Ragazzi si pone, così, come struttura in grado di rappresentare
un attivo centro di interesse per tutto il territorio, finalizzando
le sue azioni alla sperimentazione di nuove metodologie per un’efficace
didattica della scienza. Domenica 23 inaugurazione del planetario itinerante "Melquiades" a Colosimi 20/10 Domenica 23 ottobre 2005, alle ore 17:00, presso la Sala "Angelo
Masdeo" del Centro Sociale di Colosimi, l'Associazione Culturale
AstroPramantha, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale di
Colosimi, inaugurerà il Planetario Itinerante "Melquiades".
Durante la manifestazione verrà illustrato il progetto dell'Osservatorio
Astronomico del Savuto. Saranno presenti: Raffaele Rizzuto - Sindaco
di Colosimi, Franco Villella - Sindaco di Bianchi, Antonio Riga -
Sindaco di Parenti,Anna Aurora Colosimo - Presidente Comunità
Montana del Savuto, Ferdinando Aiello - Ass. Prov. alle Politiche
Sociali, Mario Oliverio - Presidente Provincia Cosenza, Salvatore
Magarò - Cons. Reg., Egidio Masella - Ass. Reg. al Lavoro e
alla Formazione, Giacomo Mancini - Deputato A Colosimi nasce l’Osservatorio Astronomica del Savuto 17/08 Colosimi sotto le stelle e' il titolo dato alla giornata inaugurale
delle attivita' dell' AstroPramantha nell'area della Valle del Savuto.
Dopo la parentesi triennale di Decollatura, costellata da successi
e soddisfazioni, l' AstroPramantha prosegue il suo cammino finalizzato
alla divulgazione dell' arte e della scienza, in particolar modo dell'
Astronomia, avviando il progetto dell' Osservatorio Astronomico del
Savuto. L' iniziativa e' stata presentata durante i lavori del Cafe'
Culturale su ''Astronomia e turismo culturale: quali prospettive per
la Valle del Savuto?'' nel corso dei quali sono stati trattati i punti
cardini del progetto, con particolare attenzione all' istituzione
di una serie di iniziative che possano contribuire a caratterizzare
Colosimi come ''centro astronomico'' della Calabria per antonomasia.
Il sindaco di Colosimi, Raffaele Rizzuto, e' scritto in una nota,
ha rimarcato l' interesse che l' iniziativa ha suscitato nelle istituzioni
locali ed ha ribadito l' intenzione dell' Amministrazione comunale
di contribuire attivamente alla buona riuscita del progetto. Il presidente
dell' AstroPramantha, Antonio Colosimo, invece, ha illustrato le iniziative
che l'Associazione intende attuare nell' immediato futuro per contribuire
allo sviluppo turistico dell' area: a ottobre Planetario mobile Pramantha
per attivita' divulgative e attivita' didattiche nelle varie scuole
della regione, con cupola di 5 metri di diametro interno con 25/30
posti a sedere e proiettore Cosmodyssee III RSA Cosmos; a novembre
Corso residenziale di didattica astronomica, curato dall' Unione astrofili
italiani (Uai) e autorizzato dal Miur per l' aggiornamento professionale
dei docenti di ogni ordine e grado e per i crediti formativi agli
studenti delle ultime classi delle scuole secondarie di secondo grado;
a dicembre Premio Pramantha 2006, rivolto agli studenti delle scuole
secondarie di secondo grado; a dicembre 2005 Premio Savuto 2006, rivolto
agli studenti delle scuole secondarie di primo grado; sempre a dicembre
il girotondo de Le Stelle 2006, concorso rivolto agli alunni delle
scuole primarie; a maggio 2006 Osservatorio astronomico trearie, per
attivita' divulgative e didattiche, con cupola di 4 metri di diametro
e telescopio principale Riflettore con configurazione Ritchey Chretien
diametro 405 mm F/8; ad agosto 2006 Scuola nazionale di indirizzo
scientifico, curata dalla Sai e riservata agli studenti delle due
ultime classi delle scuole secondarie di secondo grado. L' amministratrice
della Pramantha, Gianfranca Bevilacqua, ha presentato il progetto
dell' Osservatorio astronomico del Savuto, obiettivo primario della
Societa', che una volta realizzato, e' l' obiettivo degli organizzatori,
''dara' un impulso socio-culturale ed economico importantissimo a
tutta l' area del Savuto e non solo''. Bevilacqua ha illustrato nei
dettagli le varie strutture, con le relative funzioni, che comporranno
il Centro astronomico: specola primaria per la ricerca universitaria
e specola secondaria per ricercatori indipendenti; terrazzo astronomico
attrezzato per la didattica e per la divulgazione e l' osservatorio
elifisico; il planetario e i laboratori scientifici e didattici, la
mediateca e la sala conferenze; gli uffici, i servizi, le strutture
ricettivo-residenziali e l' area esposizioni. La segretaria dell'
AstroPramantha, Maria Rosaria Gallo, infine, ha presentato la mostra
con opere di Alberto Badolato, Fabio Butera, Brunivo Buttarelli, Pasquale
Maria Cerra, Rosella Cerra, Salvatore Pujia, Danila Ruberto, Antonio
Saladino e Giovanni Talarico che apre la rassegna Colosimi-Arte-Storie,
un itinerario espositivo triennale che vuole promuovere le realta'
artistiche del territorio e mostrare i momenti di interazione che
periodicamente si creano con le realta' esterne. E' anche la mostra
che sostiene l' istituendo Museo d' arte contemporanea Pramantha,
che testimoniera' le presenze e le influenze artistiche nella Calabria
centrale dal dopoguerra ai giorni nostri e che si pone come punto
di riferimento artistico per l' intero territorio dell' istmo di Calabria.
Astrofilo calabrese scopre due comete 13/08 Si chiama Soho 1000, e' la piu' debole delle due comete scoperte
dall'astrofilo italiano Antonio Scarmato analizzando le immagini inviate
a Terra dalla sonda Soho, l'osservatorio solare lanciato nel dicembre
1995 dalle agenzie spaziali di Europa (ESA) e Stati Uniti (NASA),
e le cui immagini sono disponibili su Internet. ''Non e' possibile
osservare direttamente le comete che, come queste, passano molto vicine
al Sole'', ha detto Scarmato, dell'Unione Italiana Astrofili (UAI).
Scarmato, di San Costantino di Briatico (Vibo Valentia), e' un vero
cacciatore di comete ed e' uno dei cento appassionati che, in tutto
il mondo, analizzano le immagini fornite da Soho, l'osservatorio solare
diventato una fonte preziosa di informazioni sulle comete. Le comete
catturate nelle immagini di Soho sono quelle che, percorrendo la loro
orbita, arrivano cosi' vicine al Sole al punto che molte di esse si
dissolvono. Quelle che ''sopravvivono'' sono le piu' grandi e molte
di esse appartengono a una famiglia chiamata Kreutz. Probabilmente
non sono che i resti di una grande cometa che fra 800 e 1000 anni
fa si e' frammentata durante il passaggio vicino al Sole. E' una vera
e propria gara per aggiudicarsi la paternita' della scoperta, quella
che si svolge tra i cacciatori di comete: bastano una manciata di
secondi, magari dovuti a un problema tecnico del malfunzionamento
di una linea internet, per vedersi sfuggire l'attribuzione di una
scoperta. Di queste gare Scarmato ne ha vinte finora 15, tante sono
le comete che finora ha scoperto, piazzandosi al decimo posto nella
classifica internazionale degli astrofili autori della scoperta di
comete catturate dalle immagini di Soho. ''Mi accorsi subito di un
oggetto che si muoveva lungo l'orbita apparente prevista per le comete
Kreutz'', racconta Scarmato descrivendo la sua ultima scoperta. ''Nel
giro di pochi secondi - ha aggiunto - ho misurato le posizioni in
pixel sull'immagine e altrettanto velocemente ho inviato la comunicazione.
Sapevo che nel mondo altri osservatori erano collegati e stavano guardando
le immagini. Quindi per poter avere il credito sulla scoperta bisognava
essere veloci e precisi nel dare la comunicazione con le posizioni
dell'oggetto''. E la gara e' tutt'altro che vicina alla fine: ''Si
suppone che siano ancora almeno 20.000 le comete che potrebbero essere
individuate da Soho'', ha osservato l'astrofilo. Gli australiani chiedono a Google di oscurare le mappe del sito nucleare 08/08 Il capo dell'agenzia nucleare australiana ha chiesto ai responsabili
del motore di ricerca Google di rimuovere tutte le immagini prese
dal satellite dell'unico reattore nucleare nel Paese - Lucas Heights
nella periferia sud di Sydney - dal suo sito Google Earth per evidenti
problemi di eventuali minacce terroristiche. Il servizio, da poco
introdotto su internet, combina immagini satellitari con foto aeree
e mappe per consentire agli utenti di zoomare su quasi ogni edificio
al mondo. ''Abbiamo chiesto a Google di rimuovere le immagini satellitari
di Lucas Heights'', ha detto Ian Smith, direttore esecutivo dell'Australian
Nuclear Science and Technology Organization. ''Non bastera' per impedire
a chi e' deciso ad ottenere le informazioni di procurarsele, ma metterle
in internet le rende molto piu' facilmente accessibili. Non vogliamo
fornire facile assistenza a chiunque vuole interferire con il sito'',
ha aggiunto. Google Earth oscura con blocchi di colore la Casa Bianca
a Washington e i vicini edifici del Tesoro e dell'Ufficio esecutivo,
ma chiunque sia in possesso di un computer e connessione web puo'
vedere foto aeree di siti strategici in Australia; oltre al reattore
di Lucas Heights, la base segreta di spionaggio satellitare Usa a
Pine Gap, vicino a Alice Springs nel centro del continente, ed il
parlamento federale a Canberra. L'immagine satellitare del reattore,
che occupa un terreno di 70 ettari, mostra chiaramente la disposizione
degli edifici e del parcheggio. Nel 2003 un cittadino francese, Willie
Brigitte, fu espulso dall'Australia ed e' ora in prigione in Francia,
dopo essere stato accusato di pianificare un attacco con esplosivi
contro il reattore, che usa piccole quantita' di uranio per usi medici
e scientifici. Una portavoce di Google ha difeso la tecnologia, osservando
che le immagini risalgono a periodi fra sei e 18 mesi fa e non sono
sufficientemente dettagliate per zoomare sulle persone. Si attende
ora una risposta dalla sede centrale in Usa. Un milione di euro per il “BioinfoGrid” 05/08 Un milione di euro dall'Europa per un progetto italiano di
ricerca su genomica e farmacologia. Viaggera' sulla modernissima infrastruttura
"Grid" un progetto di ricerca sulla bioinformatica promosso
da ricercatori italiani in collaborazione con alcuni dei piu' importanti
centri di ricerca europei. Lo afferma il dicastero dell'Istruzione,
Universita' e Ricerca, sottolineando che "la Commissione Europea
ha dato il proprio via libera al progetto 'Bioinfogrid', coordinato
da Luciano Milanesi dell'Istituto di Tecnologie Biomediche del Cnr,
che prevede la possibilita' di collegare fra loro numerosi centri
di calcolo europei per realizzare ricerche sulla bioinformatica e
sviluppare nuove applicazioni in questo settore, mediante una rete
di servizi basata sull'avveniristica tecnologia della rete Grid, che
rappresenta la naturale evoluzione del Web". In particolare,
il progetto Bioinfogrid, si afferma ancora nella nota del Miur, "consentira'
di agevolare le sperimentazioni nel campo della genomica, della proteomica,
della trascrittomica e delle applicazioni di dinamica molecolare,
diminuendo i tempi di elaborazione dei dati grazie alla possibilita'
di utilizzare contemporaneamente il calcolo distribuito su migliaia
di computer in Europa e nel mondo. Sara' inoltre possibile usufruire
di diversi database biologici e di centinaia di programmi di calcolo
da diverse migliaia di utenti in Europa, sfruttando la capacita' dell'avanzatissima
infrastruttura Grid creata dal progetto europeo Egee e coordinato
dal Cern di Ginevra". 'Bioinfogrid', che prevede un investimento
di un milione e 50mila euro finanziati attraverso il bando della Commissione
Europea "Research Infrastructures", ricerca dunque, avverte
il Miur, "una proficua convergenza tra due dei settori di indagine
indicati come strategici e prioritari dalle linee guida per la politica
scientifica e tecnologica del governo emanate dal Ministero dell'Istruzione,
dell'Universita' e della Ricerca, in particolare quelli delle bio-scienze,
per quanto riguarda la bioinformatica, e delle info-scienze, per quanto
riguarda lo sviluppo della rete Grid". Quest'ambito, prosegue
la nota, "vede in questo momento l'Italia, con il programma di
ricerca condotto dall'Infn attraverso un network di oltre 20 Universita',
e la Gran Bretagna come leader mondiali. Lo stesso Miur ha inoltre
investito nel campo delle ricerche sulla bioinformatica 30 milioni
di euro attraverso diverse iniziative realizzate nell'ultimo triennio.
La Grid promette di essere un importantissimo passo in avanti nel
campo delle tecnologie informatiche di rete: consentira' infatti a
una rete mondiale, composta da centinaia di migliaia di calcolatori
interconnessi, di condividere capacita' di calcolo, di memorizzazione
e di comprensione strutturata dei dati, andando oltre la semplice
comunicazione tra computer e mirando invece a trasformare la rete
globale di calcolatori in un'unica vasta risorsa applicativa. Si tratta
di un passo in avanti molto importante rispetto al Web, il quale consente
invece semplicemente di condividere informazioni attraverso Internet.
Queste potenzialita' - conclude la nota - saranno indispensabili per
trattare sia la complessita' dei modelli sia l'enorme quantita' di
dati necessari, per esempio, per tracciare la mappa del genoma umano,
o per compiere quelle simulazioni farmacologiche che consentono di
risparmiare oltre 250 milioni di dollari per ciascun nuovo principio
attivo che viene immesso sul mercato dei farmaci". Approvato il piano triennale del CNR. Previste 11 macroaree. Un miliardo di budget 04/08 Il ministro dell'Istruzione e della Ricerca Letizia Moratti
ha approvato il piano triennale 2005-2007 del Consiglio Nazionale
delle Ricerche. Previsto quasi un miliardo di budget per un impegno
che coinvolge oltre 12.000 persone, delle quali 8 mila dipendenti
e piu' di 4 mila giovani a vario livello di formazione. Gli investimenti
sono distribuiti tra ricerca strategica, ricerca a tema libero, sviluppo
di nuove competenze e accordi con partner esteri. ''Come un moderno
telefonino, il Piano inquadra una immagine, quella di oggi, ma al
contempo funziona come uno strumento per filmare una situazione in
divenire, quella della ricerca, sempre al centro di nuove sfide e
di nuove frontiere'', afferma il presidente Fabio Pistella. In tal
modo il CNR ''svolge un ruolo attivo di regista, non di passivo spettatore"
e in questa nuova veste, si propone come "risorsa da valorizzare
per lo sviluppo economico e sociale del Paese'', secondo un disegno
strategico nel quale l'Ente si integra con il mondo esterno, attraverso
azioni che coniugano fra loro ricerca, innovazione, competitivita'
e bisogni individuali e collettivi. A distanza di circa un anno dal
suo insediamento, avvenuto il 14 luglio 2004, il Cda dell'Ente, riformato
in base al decreto legislativo 127 del 4 giugno 2003, rappresenta
con il Piano Triennale la 'mappa' di azioni, obiettivi e progetti
che saranno svolti durante il triennio. In particolare, le scelte
del Piano si traducono nelle seguenti indicazioni: circa il 15% del
bilancio da destinare alla ricerca spontanea a tema libero, quella
che gli anglosassoni definiscono curiosity driven; un altro 15% da
destinare allo sviluppo di competenze (formazione e sviluppo di strumenti);
il 70% per ricerche strategiche su 83 progetti individuati da 11 macro
aree di ricerca. Il nuovo volto del Cnr prevede 11 macroaree di attivita'
alle quali corrispondono esentano altrettanti obiettivi: Terra e Ambiente,
Energia e Trasporti, Agroalimentare, Medicina, Scienze della Vita,
Progettazione Molecolare, Materiali e Dispositivi, Sistemi di Produzione,
Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione, Identita' Culturale,
Patrimonio Culturale. Gli 83 progetti rappresentano le priorita' tematiche
di ricerca. Giovedì 21 meeting sul monitoraggio della pericolosià delle frane al CNR/IRPI di Rende 15/07 Si terrà giovedì 21 luglio 2005, presso la sede
del CNR-IRPI di Rende, via Cavour 4/6 alle ore 10, il Meeting relativo
al Progetto "RISCMASS", presentato dalla Regione Calabria
(Capofila), nell'ambito del programma comunitario Interreg IIIb Medocc.
Il progetto ha lo scopo di mettere a punto una metodologia per la
valutazione della pericolosità delle frane, basata sull'impiego
di moderne tecnologie satellitari di monitoraggio dei movimenti del
suolo (diffSAR). Nello specifico, il progetto intende perfezionare
i monitoraggi diffSAR sui versanti instabili, attraverso alcune applicazioni
in aree test e con modelli di valutazione che implicano la costruzione
di GIS e banche dati territoriali. I risultati del monitoraggio territoriale
saranno integrati da indagini storiche, inchieste sociali e da valutazioni
del danno potenziale, per scenari di politica assicurativa. L'area-test
italiana, indagata dal CNR-IRPI di Rende, è localizzata sul
fianco sinistro della valle del Crati, e comprende paesi a rischio
frana (Cerzeto, Torano, San Martino, Rota Greca, Lattarico, San Benedetto
U. e Montalto). Per venerdì 22 luglio, visita ai centri abitati
instabili dell'area test. Tra i partecipanti il dott. Rocco Mercurio
della Regione Calabria, Responsabile del Progetto ed i ricercatori
del CNR-IRPI Rizzo, Petrucci e Tansi. Prevista anche la partecipazione
di Antonio Roca dell'ICC Spagna, di Harry D.Kambezidis, (National
Observatory, Athens, Grecia), ed Isabel Lopez Vera (Università
di Alicante, Spagna). Convegno il 6 a Palazzo Arnone sulla Difesa del Suolo in Calabria 04/07 Si terrà mercoledì 6 luglio alle 17,30, presso
il Palazzo Arnone di Cosenza, l'incontro sul tema: "Progettando
il passato:memoria storica e difesa del suolo in Calabria". L'incontro
è stato organizzato dall'Osservatorio di Documentazione Ambientale
(CAMILab-Dipartimento Difesa del Suolo dell'Unical), dal CNR-IRPI
di Rende e dall'Archivio di Stato di Cosenza, in collaborazione con
l'Ordine dei Geologi della Calabria ed il Genio Civile. Alla discussione
interverranno, tra gli altri, l'Ass. ai Beni Culturali della Regione
Beniamino Donnici, il Direttore della Protezione Civile Raffaele Niccoli,
il Vice Sindaco di Cosenza Maria Francesca Corigliano, l'Ass. Provinciale
all'Ambiente Luigi Marrello, la direttrice dell'Archivio di Stato
Maria Letizia Fazio, il Prof. Pasquale Versace dell'Unical e la ricercatrice
del CNR-IRPI, Olga Petrucci. Previsti anche gli interventi del Presidente
dell'Ordine dei Geologi calabresi, Beniamino Tenuta e di quello dell'Ordine
degli Agronomi, Giovanni Perri. Nel corso della manifestazione verrà
distribuito il volume "Frane ed alluvioni in Calabria agli inizi
del '900: ricerche storiche nella documentazione del Genio Civile".
(O.Petrucci e P.Versace) Fuga di cervelli: Coscarella “Da Cosenza a Miami perché perché in Italia c’è un sistema chiuso” 12/05 ''Basta parlare di fuga dei cervelli: gli scienziati piu' validi
sono ancora in Italia, vanno aiutati con fondi e strutture''. E' il
parere del ricercatore italiano Camillo Ricordi, coordinatore all'Universita'
di Miami di un centro leader al mondo per il trapianto di cellule
pancreatiche per la cura del diabete di tipo 1 e che da anni vive
e lavora negli Stati Uniti. Il confronto Italia-Usa del convegno 'Progetto
Florida' e' stato l'occasione per riproporre il tema dei cervelli
in fuga dal nostro Paese. ''Noi - ha detto Ricordi - abbiamo avuto
particolari opportunita', che non si sono presentate a molti ricercatori
italiani. Il delitto e' trascurare i ricercatori validi che sono in
Italia e non dar loro fondi e strutture adeguati. Penso di essere
piu' utile e aiutare l'Italia qui in Usa - ha aggiunto - perche' gestisco
tante risorse quante ne raccoglie Telethon in Italia; tuttavia il
problema nel nostro Paese rimane quello dei bassissimi investimenti
per la ricerca''. ''Sono venuto qui negli Usa perche' disperato -
racconta Ernesto Coscarella, 37 anni, di Cosenza, che dirige un centro
per il training dei neurochirurghi a Miami - ho studiato in Italia
ma ho trovato forti difficolta' ad inserirmi in un sistema chiuso,
nel quale i giovani non vengono coinvolti. Qui negli Usa - ha aggiunto
- ci sono opportunita' differenti che mi sono state subito offerte
quando ho avuto la possibilita' di far vedere cio' che sapevo fare;
qui e' piu' facile chiedere e avere strumenti e finanziamenti''. ''Attenzione
a non fare della fuga dei cervelli un'ossessione - ha detto Francesco
Cognetti, direttore scientifico dell'Istituto oncologico Regina Elena
di Roma - nel centro Regina Elena e' partito un programma finalizzato
al rientro dei cervelli dall'estero e l'ultima giunta a Roma e' una
ricercatrice, Paola Muti, che ha passato 10 anni all'Universita' di
Buffalo e ora dirige il centro di epidemiologia''. Con Okeanos Lab energia elettrica dalle onde del mare 11/05 Si chiama Okeanos Lab, il laboratorio di Ingegneria marittima
dell' Universita' Mediterranea di Reggio Calabria, situato sul lungomare
Italo Falcomata', ed ha la peculiarita' di essere l' unico al mondo
ad operare sperimentazione direttamente in mare, anziche' nelle tradizionali
vasche attrezzate con generatori di onde. La struttura, realizzata
dal prof. Paolo Boccotti, ordinario di Costruzioni marittime all'
ateneo reggino, e' stata inaugurata dal rettore Alessandro Bianchi.
La vicenda professionale e umana di Boccotti, originario di Genova,
e' tutta legata al mare, anzi alle ondine, come lui le chiama. ''Ingegnere
e figlio di ingegneri, con alcune intuizioni gia' in testa sulla dinamica
delle onde confluite nella teoria del quasi-determinismo - e' detto
in un comunicato - Boccotti arriva a Reggio vent' anni orsono. Per
provare la sua teoria, pero', ha bisogno di costose attrezzature e
fondi che la piccola Universita' di Reggio non puo' fornirgli. Nella
citta' calabrese dello Stretto, il docente scopre che i dieci chilometri
che separano il lido di Reggio da Messina sono una incredibile vasca
naturale per esperimenti di ingegneria marittima per una concomitanza
di fattori favorevoli: regolarita' del vento, giusta estensione del
tratto di mare, orientamento SW-NE della costa. Quello che si verifica
nello Stretto, insomma, e' l' esatta riproduzione in scala di tempeste
di mare. E' quello che Boccotti cercava: i costi della sperimentazione
si abbattono, iniziano gli esperimenti di verifica sulla dinamica
delle onde''. Nasce cosi' l' idea di sfruttare le onde per ricavarne
energia elettrica: lo strumento, brevettato, e' il REWEC3, la diga
a cassoni che ha il compito di catturare l' energia che si genera
proprio dallo scontro tra le due famiglie di onde. La struttura di
15 metri consente di imprigionare nella trappola realizzata dal professore
oltre l' 80% dell' energia di un' ondina. Presto utilizzeremo il cellulare come un bancomat 27/04 Presto per i giapponesi spendere soldi sarà facile,
facilissimo, come fare una telefonata: il colosso delle Tlc nipponico
Ntt Docomo investirà 98 miliardi di yen, pari a 713 milioni
di euro, per acquistare il 34% della Sumitomo Mitsui Card Co, la compagnia
di carte di credito di una delle più grandi banche del Sol
Levante, allo scopo di rendere più semplice possibile l'effettuare
pagamenti tramite i suoi "cellulari-bancomat". Lo hanno
annunciato le due compagnie con una nota congiunta. Da quando il servizio
è stato lanciato lo scorso anno, i "wallet-phone"
di DoCoMo in circolazione sono già saliti a tre milioni. Gli
apparecchi sfruttano il microprocessore "Felicia Ic" della
Sony Corp, per effettuare un acquisto basta avvicinare il proprio
cellulare ad uno dei 20.000 appositi terminali sparpagliati in tutti
i negozi del Paese. Il cellulare-bancomat di DoCoMo funziona con un
credito prepagato che l'utente può ricaricare versando contanti
su appositi terminali che registrano i dati sul suo apparecchio. Per
ora il limite sui pagamenti è di 50.000 yen, circa 360 euro,
ma secondo DoCoMo è destinato a salire. Per ora la compagnia
non ha diffuso dettagli sui sitemi di sicurezza e sul marchio che
adotterà con la nuova carta, l'ambizione di DoCoMo è
quella di trasformare i cellulari in oggetti universali del futuro
che sostituiscano portafogli, carte di credito, biglietti e chiavi.
DoCoMo, con 48 milioni di utenti, controlla circa il 60% del mercato
nipponico. Aperte le trattative per uniformare il formato del DVD 21/04 Aperte le trattative tra la Sony e la Toshiba per unificare
i due formati DVD e creare uno standard unico per la nuova generazione
DVD che legge film su alta definizione tecnologica e corre di pari
passo verso la realizzazione della futura televisione digitale multimediale.
Lo annunciano stamani fonti giapponesi da Tokyo. Le due aziende che
fino a pochi mesi fa erano pronte alla guerra high tech dei formati
HD DVD mirano a raggiungere un accordo entro la fine del mese. Il
nuovo formato dovrebbe unire ed amalgamare i due sistemi che competono
sui mercati internazionali da tre anni e sono tecnicamente incompatibili.
Da una parte c'e' il modello guidato da Sony, il Blue ray disk, un
dvd con una capacita' di oltre 50 gigabites creato nel 2002 da un
consorzio di oltre 100 aziende leader tra cui la Matsushita, la Apple
Computer, la Sharp, la sudcoreana Samsung e la Dell. Formato che distribuisce
i contenuti delle societa' cinematografiche Century Fox, Sony MGM
e Disney. Dall'altra parte c'e' il modello HDDVD di 30 gigabites guidato
dalla Toshiba e da un consorzio di 82 societa' tra cui la Nec, la
Sanyo Electric, Kenwood, Microsoft che distribuisce i contenuti e
film della Time Warners, Paramount and Universal Pictures. Diplomati i primi medici a bordo della stazione spaziale, tra cui un calabrese 15/04 Hanno completato i tre mesi di corso in Russia, presso il centro
di addestramento per i cosmonauti ''Yuri Gagarin'', nella Citta' delle
Stelle, i primi ''medici di bordo'' italiani della Stazione Spaziale.
Sono tre medici del Corpo Sanitario dell'Aeronautica Militare e il
loro obiettivo e' creare in Italia il primo nucleo di medici specializzati
nell'assistenza degli astronauti dalla fase della preparazione alla
missione. Il maggiore Francesco Torchia, calabrese, il capitano Paola
Verde, napoletana, e il capitano Angelo Landolfi, sardo, sono i primi
tre medici dell'Aeronautica Militare ad avere ottenuto dagli esperti
russi la certificazione di Space Flight Surgeons. Sono cioe' specializzati
nell'affrontare tutti gli aspetti medici di una missione spaziale,
dalla selezione e certificazione dei cosmonauti alla preparazione
di esperimenti scientifici, al supporto medico generale al volo spaziale
ed alle missioni di lunga durata. Concluso il corso, sono arrivati
nella base di lancio russa a Baikonur per salutare il tenente colonnello
Roberto Vittori, l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA)
che oggi e' partito con la Soyuz TMA6 per la missione Eneide. E' stato
Vittori, che per otto mesi si e' addestrato nella Citta' delle Stelle,
ad aprire ai tre medici aerospaziali le porte della Citta' delle Stelle.
''Come astronauta, ci ha fatto da battistrada'', hanno detto i tre
medici. Domani rientreranno in Italia, ognuno nella sua sede (Torchia
nel Centro Sperimentale Volo di Pratica di Mare, Verde nel quinto
stormo di Cervia e Landolfi nel poligono di Perdasdefogu. Ma per il
futuro, hanno detto, ''l'idea e' riunirci in un'unica sede, presso
il Centro Sperimentale Volo, per dare vita al primo nucleo specializzato
in medicina aeronautica''. Non escludono che la riunione in un'unica
sede possa avvenire entro l'anno, cosi' come non escludono, per il
futuro, la possibilita' di perfezionare la loro formazione negli Stati
Uniti. ''Questo non e' stato ancora stabilito - hanno osservato -
ma e' l'esito naturale del completamento della formazione''. Rivoluzione nei cinema: arrivano i proiettori digitali e la distribuzione via satellite 29/03 Sony Electronics,divisione del gigante giapponese Sony, si
appresta a lanciare sul mercato una nuova generazione di proiettori
digitali per sale cinematografiche la cui risoluzione (ovvero la nitidezza
nella resa delle immagini) è doppia rispetto ai sistemi in
uso attualmente. La nuova tecnologia potrebbe, in prospettiva, rivoluzionare
il cinema, mandando in pensione i vecchi proiettori in pellicola a
35mm. I proiettori digitali Sony hanno una risoluzione di quattromila
linee, contro le duemila dei sistemi attualmente in uso, basati principalmente
su tecnologie sviluppate dalla Texas Instruments (in paragone, gli
schermi televisivi ad alta risoluzione dispongono di 1.080 linee).
L'azienda giapponese intende iniziare la commercializzazione del nuovo
prodotto a luglio. In vista c'è una vera e propria rivoluzione
nella tecnologia cinematografica. Oggi, per distribuire un nuovo film
occorre farne tante copie in pellicola quante sono le sale cinematografiche
che lo devono proiettare in prima visione. Questo costa, alle major
americane, la bellezza di 750 milioni dollari l'anno per il mercato
interno e 1.500 milioni per quello mondiale. Col nuovo sistema, non
ci sarà bisogno di copie. I film verranno inviati direttamente,
via satellite, alle sale attrezzate, che per proiettarli avranno bisogno,
appunto, di una tecnologia di proiezione digitale. Si calcola che
il tutto porterebbe a un risparmio dei costi di oltre la metà.
Il problema è che rinnovare le sale cimenatografiche per sostituire
con il nuovo sistema i vecchi proiettori a pellicola prevede spese
elevate: fino a 140mila dollari per l'apparecchiatura messa apunto
da Sony. Fino ad oggi, sono soltanto 315 le sale cinematografiche
nel mondo attrezzate per le proiezioni digitali con la tecnologia
Texas Instruments, e si prevede che saranno un migliaio entro un anno.
Il sistema, tuttavia, ha tutta una serie di vantaggi legati alla tecnologia
digitale in se stessa, che permette interventi sul "software"
(in questo caso, il film), molto più approfonditi di quelli
che si possono fare su pellicola. Presentata la prima moto all’idrogeno 16/03
Una motocicletta all'idrogeno che offre ottime prestazioni, non inquina
e non fa rumore e' stata presentata da un gruppo di ingegneri britannici
che sta pero' pensando di accessoriarla con un rumore artificiale
nel timore che il silenzio renda il suo passaggio talmente inosservato
da risultare pericoloso. Harry Bradbury, direttore di Intelligent
Energy, la societa' che ha creato il prototipo, ha dichiarato: ''Non
e' mai stata prodotta una motocicletta silenziosa prima d'ora e quindi
nessuno ci e' abituato. Ora che ci apprestiamo a produrla stiamo pensando
di aggiungervi una leggera modulazione di suono''. Il rumore artificiale
imitera' il rombo emesso dal motore e potra' essere usato quando si
circola in citta' per avvertire chi si trova nei paraggi del passaggio
del veicolo, ma sara' anche possibile spegnerlo quando si sta viaggiando
in un luogo dove si vuole rispettare la quiete. E mentre le associazioni
contro l'inquinamento acustico si sono dette entusiaste del prototipo,
molti motociclisti hanno reagito in maniera scettica sostenendo che
parte dell'emozione di viaggiare in motocicletta deriva anche dal
caratteristico rombo del motore. ''Molti sostengono che le motociclette
sono gia' abbastanza silenziose cosi' come sono'', ha dichiarato un
portavoce dell'associazione dei motociclisti britannici.
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del 28/01/2004
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