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Sport
Il calcio nel caos

 

Solo la Juve in B (a -17), tutte le altre in A. Sentenza mite, ma nessuno è contento

25/07 C'e' stato dibattito, e anche serrato, tra i componenti della Corte Federale per non imbattersi in una sentenza d'appello a calciopoli iniqua e, soprattutto, 'ricorribile'. Tanto sforzo per nulla, verrebbe da dire, perche' anche dopo la lettura del verdetto di secondo grado al processo sportivo nato dalle intercettazioni telefoniche le societa' coinvolte restano sul piede di guerra e con l'idea di proseguire l'iter giudiziale (Tar). Salta pero' all'evidenza che l'organismo di giustizia federale retto da Piero Sandulli abbia fatto di tutto per venire incontro alle richieste degli avvocati, pur non snaturando l'impianto della sentenza della Caf. Tra la Juventus e le altre resta un fossato, adesso meno evidente perche' la riduzione generale delle penalizzazioni lascia in B solo i bianconeri e recupera al calcio che conta Lazio e Fiorentina. Piccolo 'capolavoro' per il Milan, naturalmente in A e addirittura in Champions League. Europa ritrovata d'incanto, per i rossoneri, che avrebbero dovuto essere esclusi anche dall'Uefa. Partiamo pero' dalla Juve, meritoria della serie cadetta anche per i suoi legali ("una pena congrua", si era detto gia' davanti alla Caf), autrice indiretta del ripescaggio del Messina e gravata di 17 e non piu' 30 lunghezze di penalita'. A queste, debbono unirsi le tre giornate di squalifica del campo, 120.000 euro di multa e i due scudetti tolti con diverse modalita' (revocato quello della stagione incriminata, il 2004-2005, non assegnato l'ultimo, che presto dovrebbe finire a tavolino nella bacheca dell'Inter). Il Milan non solo non va in B, come avrebbe voluto il procuratore Stefano Palazzi, il vero sconfitto di questo secondo grado di giudizio, ma si trova spalancata la porta dei preliminari di Champions: 30 punti in meno nel campionato andato in archivio prima dei Mondiali permettono ai rossoneri di cominciare l'anno che verra' a -8 (e con S.Siro squalificato per un turno ed un'ammenda di 100.000 euro) e finire terzi in classifica, alle spalle di Inter e Roma e davanti al Chievo (e in Uefa saranno iscritte, domani, Palermo, Livorno e Parma). Lo spettro della retrocessione non turber5 pi le notti di Lazio e Fiorentina, riammesse in A la prima a -11 (2 giornate di squalifica dell'Olimpico), la seconda a -19 (3 turni di stop per il Franchi) e unite anche dall'importo dell'ammenda da pagare (100.000 euro). Da 4 anni e 6 mesi a 80.000 euro di multa: e' il percorso inverso di Franco Carraro, dalle stalle alle stelle dopo l'appello e quasi del tutto riabilitato di fronte alla giustizia sportiva. Sconto per Adriano Galliani, che perde per strada 90 giorni e passa da una inibizione di un anno a nove mesi. Confermati i cinque anni di inibizione per Antonio Giraudo e Luciano Moggi, ne dovra' scontare 3 anni e 9 mesi Diego Della Valle e 3 anni il fratello Andrea, 2 anni e sei mesi Claudio Lotito, Leonardo Meani e Sandro Menucci, cosi' come l'ex capo dell'Aia Tullio Lanese. Tre anni e sei mesi a Pierluigi Pairetto, ex designatore, cinque anni all'ex vice-presidente federale Innocenzo Mazzini e 4 anni all'arbitro Massimo De Santis. Tra i direttori di gara, prosciolto Paolo Dondarini, inibizione di 3 mesi a Gianluca Paparesta e di 6 a Gennaro Mazzei, 3 mesi agli assistenti Claudio Puglisi e Fabrizio Babini. "Vorrei ringraziare la Figc - ha concluso la lettura delle sentenze Piero Sandulli, il commissario Rossi e i suoi vice per aver in ogni momento assicurato indipendenza ed autonomia alla Corte".

Il dispositivo della sentenza

25/07 Ecco il dispositivo della sentenza della Corte Federale, presieduta da Piero Sandulli, e composta da Salvatore Catalano, Mario Sanino, Mario Serio e Silvio Traversa: 1) Conferma la propria ordinanza del 22 luglio 2006 con riferimento alle posizioni di Domenico Messina, Paolo Bergamo e Paolo Tagliavento;
2) dichiara inammissibile l'appello proposto dal Bologna F.C. 1909 nei confronti di Innocenzo Mazzini, Fabrizio Babini, Paolo Bertini, Massimo De Santis, Paolo Dondarini, Tullio Lanese, Gennaro Mazzei, Domenico Messina, Pierluigi Pairetto, Gianluca Paparesta, Claudio Puglisi, Gianluca Rocchi, Pasquale Rodomonti e Paolo Tagliavento;
3) proscioglie Paolo Dondarini dall'incolpazione contestatagli;
4) determina la sanzione a carico della Juventus Football Club S.p.A. con riferimento alla stagione sportiva 2006-07, nella penalizzazione di 17 punti in classifica e nella squalifica in 3 giornate di campionato del campo di gara, nell'ammenda di 120 mila euro, ferme restando le altre sanzioni già irrogate nella decisione impugnata per le stagioni sportive 2004-05 e 2005-06;
5) determina la sanzione a carico di Adriano Galliani in 9 mesi di inibizione;
6) determina la sanzione a carico di Leonardo Meani in 2 anni e 6 mesi di inibizione;
7) determina la sanzione a carico della A.C.Milan S.p.A. nella penalizzazione di 30 punti da scontare nella classifica 2005-06 e di 8 punti in classifica da scontare nella stagione sportiva 2006-07 e nella squalifica per una giornata di campionato del campo di gara, nonché nell'ammenda di 100mila euro;
8) proscioglie Diego Della Valle la A.C.F. Fiorentina S.p.A., Claudio Lotito, la S.S. Lazio S.p.A., Andrea Della Valle e Sandro Mencucci dalle incolpazioni loro contestate con riferimento alla gara Lazio-Fiorentina del 22.5.2005;
9) dichiara la responsabilità di Diego Della Valle, Andrea Della Valle, Sandro Mencucci, Innocenzo Mazzini e A.C.F. Fiorentina S.p.A. con riferimento alla gara Chievo Verona-Fiorentina dell'otto maggio 2005, per violazione dell'art.1 del C.G.S. così modificata l'originaria incolpazione;
10) determina la sanzione a carico di Andrea Della Valle nell'inibizione per 3 anni e nell'ammenda di 35 mila euro;
11) determina la sanzione a carico di Diego Della Valle in 3 anni e 9 mesi di inibizione e 55 mila euro di ammenda;
12) determina la sanzione a carico di Sandro Mencucci in 2 anni e 6 mesi di inibizione;
13) determina la sanzione a carico della A.C.F. Fiorentina S.p.A. nella penalizzazione di 30 punti da scontare nella classifica 2005-06, nella penalizzazione di 19 punti in classifica nella stagione sportiva 2006-07 e nella squalifica del campo di gara per 3 giornate di campionato, nonché nell'ammenda di 100 mila euro;
14) dichiara la responsabilità di Claudio Lotito, Franco Carraro, Innocenzo Mazzini, S.S. Lazio S.p.A. in relazione alla gara Lazio-Brescia del 2.2.2006 per violazione dell'art. 1, c.1, del C.G.S., così modificata l'originaria incolpazione;
15) determina la sanzione a carico di Claudio Lotito in 2 anni e 6 mesi di inibizione e nell'ammenda di 30 mila euro;
16) determina la sanzione a carico della S.S. Lazio S.p.A., nella penalizzazione di 30 punti da scontare nella classifica 2005-06 e di 11 punti in classifica da scontare nella stagione sportiva 2006-07 e nella squalifica del campo di gara per 2 giornate di campionato, nonché nell'ammenda di 100 mila euro;
17) determina la sanzione a carico di Franco Carraro nell'ammenda di 80 mila euro con diffida;
18) determina la sanzione a carico di Innocenzo Mazzini nella inibizione per 5 anni con proposta al Presidente federale di preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC;
19) determina la sanzione a carico di Pierluigi Pairetto nella inibizione per 3 anni e 6 mesi;
20) determina la sanzione a carico di Massimo De Santis nella inibizione per 4 anni;
21) determina la sanzione a carico di Gennaro Mazzei nella inibizione per 6 mesi;
22) determina in 3 mesi di inibizione ciascuno la sanzione a carico di Fabrizio Babini e Claudio Puglisi.
La sentenza della Corte Federale per tutti gli altri punti "conferma la decisione impugnata". Nel dispositivo è anche scritto che "visto l'art. 29, comma 13, del C.G.S. dispone la restituzione della tassa versata da Paolo Dondarini, Juventus Football Club S.p.A., Adriano Galliani, Leonardo Meani, A.C. Milan S.p.A., Andrea Della Valle, Diego Della Valle, Sandro Mencucci, A.C.F. Fiorentina S.p.A., Claudio Lotito, Franco Carraro, S.S. Lazio S.p.A., Massimo De Santis, Gennaro Mazzei, Fabrizio Babini e Claudio Puglisi".

La nuova serie A

25/07 Alla luce delle decisioni della Corte Federale ecco la nuova Serie A 2006-2007: Ascoli, Atalanta, Cagliari, Catania, Chievo, Empoli, Fiorentina (da -19), Inter, Lazio (da -11), Livorno, Messina, Milan (da -8), Palermo, Parma, Reggina, Roma, Sampdoria, Siena, Torino, Udinese.

La nuova serie B

Alla luce delle decisioni della Corte Federale ecco la nuova Serie B 2006-2007: Albinoleffe, Arezzo, Bari, Bologna, Brescia, Cesena, Crotone, Frosinone, Genoa, Juventus (da -17), Lecce, Mantova, Modena, Napoli, Pescara, Piacenza, Rimini, Spezia, Treviso, Triestina, Verona, Vicenza.

Inter, Roma, Milan e Chievo in Champions. Palermo Livorno e Parma in UEFA

25/07 Oltre all'Inter già qualificata in Champions League, la sentenza di secondo grado su calciopoli porterà a giocare nella massima competizione europea per club anche la Roma. Il Milan e il Chievo Verona avranno diritto a giocare i preliminari di Champions. In Coppa Uefa andranno invece Palermo, Livorno e Parma.

Gli sconti della Corte

25/07 La Corte federale salva dalla retrocessione Lazio e Fiorentina e manda il Milan in Champions. La sentenza d'appello allo scandalo del calcio fa tornare il sorriso ai quattro club condannati più pesantemente in primo grado dalla Caf: solo la Juve resta nel campionato cadetto con un handicap quasi dimezzato rispetto al pronunciamento dei primi giudici. Il club bianconero ripartirà nella stagione 2006-2007 con 17 punti di penalizzazione, anziché 30: confermata la revoca e la non assegnazione degli ultimi due titoli, così come avevano deciso in prima istanza. La Corte presieduta da Piero Sandulli salva anche Lazio e Fiorentina dalla serie B: il club di Lotito potrà infatti disputare il prossimo campionato nella massima serie partendo con una penalizzazione di 11 punti. La sentenza d'appello prevede anche 30 punti di penalità. Un po' più penalizzata invece la Fiorentina, che resta comunque in serie A, partendo con 19 punti di penalizzazione. Trenta quelli invece assegnati per la stagione 2005-2006. Il Milan che partiva dalla serie A a -15 punti vede invece ridursi la penalizzazione a 8 per la prossima stagione: ma lo sconto vero è sulla stagione precedente perché con 44 punti previsti dalla Caf il Milan era fuori dall'Europa, invece la Corte d'appello ha sanzionato il club rossonero per il campionato 2005-2006 con 30 punti e la squadra di Ancelotti potrà giocarsi la chances europea facendo i preliminari della Champions League. La novità nelle sanzioni comminate in secondo grado è la squalifica dei campi, una sanziona aggiuntiva che i giudici di secondo grado hanno così voluto distribuire: 3 turni di stop nella prossima stagione per la Juventus con 120 mila euro di multa; sempre 3 giornate e 100 mila euro di multa per la Fiorentina, 2 turni alla Lazio e 100 mila euro, 1 sola giornata e 30 mila euro di multa per il Milan. Ma oltre ai club anche gli incolpati, tra dirigenti e arbitri possono cantare vittoria: esce di fatto pulito Franco Carraro sanzionato con 80 mila euro di multa e diffida. Ridotta l'inibizione anche per Adriano Galliani che passa da 1 anno a 9 mesi mesi di stop. Tre anni e 9 mesi per Diego Della Valle e 2 anni e mezzo per Claudio Lotito. Tra gli arbitri riduzione di pena per Massimo De Santis che passa da 4 anni e mezzo a 4 anni di stop e proscioglimento per Paolo Dondarini condannato in primo grado a 3 anni e mezzo. Confermate invece le sanzioni comminate dalla Caf per Moggi e Giraudo (5 anni con proposta di radiazione) e per l'arbitro Paparesta che conserva l'inibizione a 3 mesi. Le uniche sanzioni che risultano aggravate in secondo grado sono quella per l'ex presidente della Federcalcio Innocenzo Mazzini per il quale oltre i 5 anni così come deciso in primo grado dalla Caf la Corte ha aggiunto anche la proposta di radiazione e per l'ex designatore Pierluigi Pairetto che passa da due anni e mezzo a tre anni e mezzo. La Corte federale ha fissato per il 10 agosto il termine per depositare le motivazioni del dispositivo della sentenza.

Si lamentano tutti

25/07 Qualcuno esulta, qualcun altro impreca e si dispera, dopo avere toccato con mano gli effetti delle sentenza del processo di secondo grado, lette dal presidente della Corte federale, Piero Sandulli, nella sala conferenze del 'Parco dei Principi' di Roma. Non esulta certo il presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, nonostante il verdetto d'appello abbia dimezzato la penalizzazione che gravava sul club bianconero nella prossima stagione (la B è stata confermata, come i due scudetti tolti dalla bacheca). "Trovo grave e totalmente ingiustificata questa diversità di metro di giudizio che separa la Juventus dalle altre squadre - è il primo commento del massimo dirigente juventino - Il conto per la Juventus è pesantissimo. E' stato revocato lo scudetto 2004/2005 e, nonostante non sia stato oggetto delle inchieste, anche quello 2005/2006. Inoltre ci viene impedito di partecipare alle competizioni internazionali, soprattutto ci viene inflitta una penalizzazione che pregiudica seriamente la prossima stagione". Esulta, invece, il vicepresidente del Milan, Adriano Galliani, che intravedere all'orizzonte la possibilità di partecipare alla Champions League, sia pure dalla porta di servizio del preliminare di agosto (l'ultima volta accadde nel 2002/03, data che coincide con l'ultimo successo rossonero a Manchester sulla Juventus). "Non c'é da preoccuparsi, recupereremo all'Inter gli otto punti di penalizzazione prima di dicembre - promette Galliani ai tifosi - Stiamo già richiamando i giocatori dalle ferie per iniziare la preparazione per i preliminari di Champions e stiamo già contattando Ancelotti a Milanello, per decidere il nuovo programma. Da tifoso dico di stare tranquilli". La Lazio rimane in A ma a Claudio Lotito non basta: "Non sono assolutamente soddisfatto dalla sentenza", ma confida di portare alla luce la verità. "La Lazio - aggiunge il presidente del sodalizio biancoceleste, che anche stasera non è stato risparmiato dai cori offensivi dei tifosi - non ha violato alcuna norma. Il fatto di non disputare la Uefa conseguita sul campo non è in linea con la verità". Diego Della Valle non si riconosce in questa sentenza. "Però - dice il patron della Fiorentina - la rispetto, perché chi doveva prendere una decisione l'ha presa sotto un fardello di piombo che gli era stato volutamente lasciato per cercare di non farli allontanare da quello che altri avevano deciso". "In modo civile e rispettoso, come faremo noi e i nostri tifosi - conclude - andremo avanti per le vie che la legge ci permette di portare avanti".

Sandulli “Nessuna differenza con il primo grado”

25/07 "Differenze con primo grado? Non è vero abbiamo mantenuto un impianto di carattere generale, con gradazioni di sanzioni di segno diverso per cercare di differenziare da chi ha organizzato alcune cose e se ne è giovato". Sono state queste le prime parole del presidente della Corte Federale, Piero Sandulli, dopo aver letto le sentenze d'appello allo scandalo del calcio. E' stanco, ma ha voglia di parlare e di spiegare come si è arrivati a queste sentenze. Il presidente della Corte federale Piero Sandulli si avvicina ai cronisti e spiega senza alcun problema le decisioni del collegio di secondo grado: "Le sentenze vanno lette prima di criticarle, ma vedrete che quando usciranno le motivazioni tutto sarà più chiaro e trasparente". I giornalisti lo incalzano, la domanda più pressante è quella di spiegare le differenze di trattamento che ci sono state tra Caf e Corte federale con Lazio e Fiorentina, che hanno fatto il salto dalla B alla A. "Non è vero che ci sono differenze - ha detto Sandulli -, anche perché si è mantenuto l'impianto di carattere generale, andando a differenziare nelle sanzioni dando una gradazione di segno diverso, anche perché si è voluto tener conto di chi ha organizzato e ha giovato di queste organizzazioni". Si dichiara soddisfatto il numero uno della Corte federale e non accetta che si possano criticare le decisioni. "Io ho avuto l'onore di lavorare con quattro grandi giuristi, tanto è vero che, per quello che si è deciso, è stata una camera di consiglio lunga. In alcuni casi - ha detto Sandulli - sembrava ci fosse un clima goliardico, un po' da caserma, sicuramente non un clima opportuno". Reagisce con un pizzico di sarcasmo quando gli vengono riferite le pesanti parole dell' avvocato del Brescia, una squadra co-interessata, che ha definito le sentenze e il lavoro della Corte federale da "campionati del mondo del ridicolo". "Si sarebbe scarsi professionisti - ha detto Sandulli - nel leggere le sentenze prima di studiare e leggere le motivazioni, anche perché, poi, se andiamo a leggere le contestazioni di Brescia e Bologna credo che il ridicolo si trovi altrove". Sulla possibilità o meno che qualcuno si possa rivolgere al Tar Sandulli ha risposto: "Noi abbiamo fatto il nostro lavoro, dando sanzioni di carattere disciplinare-sportivo e credo che dal punto di vista giuridico ordinario, magari, possano trovare accoglimento altrove. Il Tar? Mah, lo possono fare, poi, si vedrà se è una strada giusta o sbagliata". Qualcuno gli chiede se uno come Stefano Palazzi, il procuratore federale, possa essere contento per la sentenza di stasera. "Qui - replica il presidente della Corte Federale - non è un problema di far contento qualcuno e scontentare altri. Io insisto dicendo che con le motivazioni sarà tutto più chiaro. Qui si è voluto distinguere da chi aveva organizzato una sorta di sistema e ha tentato di giovarsene. Se esiste una cupola? Qualcosa è esistito ora spero che da domani in poi si inizi a parlare di sport perché è giusto così". Prima di allontanarsi definitivamente Piero Sandulli sostiene con forza: "Il calcio, ad ogni modo, ne esce bene, anche perché la credibilità l'ha riconquistata con il Mondiale vinto. Direi proprio che il calcio ha saputo emendare se stesso. Per questo dico che ne esce bene".

Pene attenuate

25/07 La Juventus è l'unica che resta in B, anche se la Corte Federale ha quasi dimezzato al penalizzazione cosa che le dovrebbe dare la speranza di tornare in serie A alla fine della prossima stagione. Ma lo 'sconto' non rasserena l'atmosfera in casa bianconera. "Non abbiamo nessuna intenzione di essere il capro espiatorio di tutta questa vicenda", sbotta il presidente Cobolli Gigli mentre davanti alla sede di corso Galileo Ferraris una cinquantina di tifosi intona cori contro il Milan. "Alla luce dei fatti acquisiti - prosegue - la sentenza non può essere ritenuta equilibrata". E assicura: "Non ci fermeremo fino a quando giustizia non sarà fatta nell' interesse dei nostri straordinari tifosi, dei nostri azionisti, della società e naturalmente del campionato di calcio". E se la Juve si sente capro espiatorio, neppure Milan, Lazio e Fiorentina si accontentano. Anche se i tifosi delle ultime due riescono ad esultare per la serie A ritrovata. Tornano i sorrisi, ma sono sorrisi a metà. E nella Fiorentina, se da una parte Prandelli già si prepara "ad una impresa storica", dall'altra i fratelli Della Valle non accettano le squalifiche. E Diego annuncia: "Andremo avanti fino a quando non ci ridaranno la Champions che abbiamo conquistato sul campo". E così, con la Juve in testa, si prepara il terzo (e poi magari il quarto) atto del processo al calcio. Non sono ancora state rese pubbliche le motivazioni della Corte presieduta da Sandulli, epperò gli avvocati dei bianconeri sono pronti ad andare prima davanti alla Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni, poi davanti al Tar. Ed il ricorso al Tribunale Amministrativo lo suggerisce a Della Valle ad esempio Franco Zeffirelli. Ma gli avvocati di Lazio, Fiorentina e Milan si riservano di leggere le motivazioni prima di decidere se proseguire sulla via dei ricorsi o non sia meglio fermarsi. Particolarmente esplicito l' avvocato Cantamessa, difensore del Milan e di Galliani. "Per una società che aveva chiesto il proscioglimento - dice il legale - non può certo essere considerata una vittoria. Tenuto conto però della decisione di primo grado che assomigliava a una fucilata, certo questa è nettamente migliore". Resta l'inibizione inflitta ad Adriano Galliani. Secondo Cantamessa si tratta "di una somma ingiustizia" nei confronti della quale ci sarà sicuramente un ricorso. Ma poi aggiunge: "E' evidente che dal punto di vista emotivo in questo momento non posso dire di essere infelice. Poi, sono certo, che mi tornerà su ogni tanto, un po' come fanno le cipolle, la domanda sul perché non siamo stati prosciolti".

Questa era la sentenza di primo grado della CAF

25/07 Juventus retrocessa in serie B con 30 punti di penalità da scontare nel prossimo campionato, oltre alla revoca dello scudetto per la stagione 2004-2005 e la non assegnazione del titolo di Campione d'Italia per la stagione 2005-2006; Fiorentina retrocessa in serie B con 12 punti di penalità da scontare per il prossimo campionato; Lazio retrocessa in B con 7 punti di penalità da scontare nella prossima stagione; Milan in Serie A, ma con 15 punti di penalità da scontare nel prossimo campionato. Queste le principali sanzioni della sentenza della Commissione d'Appello Federale, emessa lo scorso 14 luglio, nei confronti delle società coinvolte nel processo su calciopoli. Questo il dispositivo completo della sentenza della Commissione d'Appello Federale. - visto l'art. 27, comma 2, Statuto F.I.G.C., dichiara il proprio difetto di giurisdizione nei confronti dei deferiti Paolo BERGAMO e Cosimo Maria FERRI; - visti gli artt. 1 e 6 C.G.S., proscioglie i tesserati Domenico MESSINA, Gianluca ROCCHI, Paolo TAGLIAVENTO, Pasquale RODOMONTI, Paolo BERTINI; - visti gli artt. 1; 2; 6; 13 comma 1, lett. b, f, g, i, l; 14, comma 1, lett. a, c, e e comma 2, C.G.S., infligge ai restanti soggetti deferiti le seguenti sanzioni:
1) Luciano MOGGI, inibizione per anni cinque, con proposta al Presidente federale di preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della F.I.G.C.; ammenda di euro 50.000;
2) Antonio GIRAUDO, inibizione per anni cinque con proposta al Presidente federale di preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della F.I.G.C.; ammenda di euro 20.000;
3) JUVENTUS FOOTBALL CLUB S.P.A., retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato 2005/2006; penalizzazione di punti trenta in classifica nella stagione sportiva 2006/2007; revoca dell'assegnazione del titolo di campione d'Italia 2004/2005; non assegnazione del titolo di campione d'Italia 2005/2006; ammenda di euro 80.000;
4) Adriano GALLIANI, inibizione per anni uno;
5) Leonardo MEANI, inibizione per anni tre e mesi sei;
6) A.C. MILAN S.P.A., penalizzazione di punti quarantaquattro da scontare nella classifica 2005/2006 e di punti quindici in classifica da scontare nella stagione sportiva 2006/2007; ammenda di euro 30.000;
7) Andrea DELLA VALLE, inibizione per anni tre e mesi sei; ammenda di euro 20.000;
8) Diego DELLA VALLE, inibizione per anni quattro; ammenda euro 30.000;
9) Sandro MENCUCCI, inibizione per anni tre e mesi sei; ammenda di euro 10.000;
10) A.C.F. FIORENTINA S.P.A., retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato 2005/2006; penalizzazione di punti dodici in classifica nella stagione sportiva 2006/2007; ammenda di euro 50.000;
11) Claudio LOTITO, inibizione per anni tre e mesi sei; ammenda di euro 10.000;
12) S.S. LAZIO S.p.A., retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato 2005/2006; penalizzazione di punti sette in classifica nella stagione sportiva 2006/2007; ammenda di euro 40.000;
13) Franco CARRARO, inibizione per anni quattro e mesi sei;
14) Innocenzo MAZZINI, inibizione per anni cinque;
15) Tullio LANESE, inibizione per anni due e mesi sei;
16) Pierluigi PAIRETTO, inibizione per anni due e mesi sei;
17) Gennaro Mazzei, inibizione per anni uno;
18) Pietro INGARGIOLA, ammonizione;
19) Massimo DE SANTIS, inibizione per anni quattro e mesi sei;
20) Paolo DONDARINI, inibizione per anni tre e mesi sei;
21) Fabrizio BABINI, inibizione per anni uno;
22) Gianluca PAPARESTA, inibizione per mesi tre;
23) Claudio PUGLISI, inibizione per anni uno.

Le tappe di calciopoli

25/07 Dal 3 maggio al 25 luglio: dalle prime intercettazioni telefoniche su calciopoli comparse su alcuni quotidiani alle sentenze della Corte Federale sulle squadre (Juve, Milan, Fiorentina e Lazio) e i protagonisti coinvolti. Ecco le principali tappe dello scandalo:
3 maggio: la federcalcio, su pressione della magistratura, apre un'inchiesta a partire da alcune intercettazioni 'eccellenti'.
4 maggio: pubblicati i nomi che emergono dalle intercettazioni. Moggi, Giraudo, Pairetto e Mazzini iniziano a riempire le pagine dei giornali.
6 maggio: la procura di Napoli mette sotto inchiesta Luciano Moggi, il figlio Alessandro e i suoi soci nella 'Gea' per presunti illeciti nell'anno 2004. Le accuse sono associazione per delinquere finalizzata alla frode in competizione sportiva.
8 maggio: Franco Carraro, presidente della Figc, si dimette.
10 maggio: si dimette il vice di Carraro, Innocenzo Mazzini. La stampa rivela che tra gli indagati nel fascicolo della procura di Napoli ci sono anche Carraro, l'arbitro Massimo de Santis e il designatore Pairetto.
11 maggio: terremoto in casa Juve, salta l'intero il Cda. La 'triade' Moggi, Giraudo e Bettega diventa storia passata. Si autosospende anche Tullio Lanese, presidente dell'Aia. La Procura di Parma apre un'inchiesta su scommesse non autorizzate che coinvolge anche il portiere Gianluigi Buffon.
12 maggio: vengono rese note le squadre indagate. Sono Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina; 19 le partite incriminate per la serie A , 1 per la B. Notificati 41 inviti a comparire tra dirigenti di club, dirigenti federali, vertici arbitrali, designatori, arbitri, assistenti, un giornalista e agenti della Digos di Roma.
13 maggio: La Figc ritira l'accredito mondiale all'arbitro De Santis, ai guardalinee Ivaldi e Griselli e agli ex designatori Bergamo e Pairetto.
14 maggio: la Juventus vince il 29/o scudetto. Moggi in lacrime alla tv: "da oggi il calcio non è più il mio mondo".
16 maggio: Biscardi dice addio a La7 e al 'Processo'. Poco prima era stato allontanato dal Cda Rai anche il vicedirettore della testata sportiva Ignazio Scardina.
18 maggio: l'Aia sospende De Santis e altri otto arbitri di serie A coinvolti nell'inchiesta e raggiunti dagli avvisi di garanzia.
19 maggio: salta la testa dell'Ufficio indagini della Federazione. Il presidente Italo Pappa, generale della Guardia di Finanza, si dimette dopo che il collaboratore Francesco Attardi finisce nel fascicolo di Napoli. Va via anche il vice di Pappa, Mario Stagliano.
23 maggio: Guido Rossi nomina l'ex pm della procura di Milano, Francesco Saverio Borrelli, a capo dell'Ufficio indagini della Federcalcio.
26 maggio: Davide Lippi iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Roma.
27 maggio: Maurizio Zamparini, numero due in Lega, rassegna le dimissioni.
14 giugno: Guido Rossi nomina commissario straordinario dell'Aia l'ex arbitro Luigi Agnolin.
15 giugno: Guido Rossi nomina presidente della Caf Cesare Ruperto (al posto di Cesare Martellino).
21 giugno: il segretario Francesco Ghirelli si dimette dalla Federcalcio. Lascia il posto a Antonio di Sebastiano.
22 giugno: il procuratore federale, Stefano Palazzi, deferisce alla Caf Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio per violazione degli articoli 1 e 6 del codice sportivo. Tra i molti, deferiti anche Moggi, Giraudo, Galliani, Della Valle, Lotito, Carraro, Meani, Pairetto, Bergamo, De Santis. Il presidente Galliani dà l'addio alla Lega.
29 giugno: in una sala dello Stadio Olimpico di Roma parte davanti alla Commissione d'appello federale il primo grado del processo sportivo che mette alla sbarra i più importanti esponenti del calcio italiano.
3 luglio: nel tentativo di evitare il processo disciplinare, l'ex designatore Paolo Bergamo propone le proprie dimissioni alla Figc, che però le respinge fermamente.
4 luglio: parola all'accusa. Nella sua durissima requisitoria, Palazzi arriva a chiedere per la Juve la revoca dello scudetto e la retrocessione a una serie "inferiore alla B". Richieste inoltre retrocessioni con penalizzazioni da 3 a 15 punti per gli altri 3 club. Quasi tutti gli imputati subiscono richieste da 1 a 5 anni di squalifica o interdizione, con proposte di radiazione.
5 luglio: nel primo giorno dedicato alle difese si consuma un colpo di scena, quando la Juve è costretta ad ammettere 'congrua' la retrocessione in B.
14 luglio: arrivano i verdetti di primo grado della Caf. Tutti gli attori presenteranno ricorso. Berlusconi parla di "accanimento politico"
19 luglio: su attacco di Ignazio la Russa, il giudice federale Carlo Malinconico si dimette dalla Corte Federale. Sulla base di altre 300 pagine di intercettazioni, la Procura di Napoli invia un avviso di garanzia al presidente della Reggina Lillo Foti.
22 luglio: a Roma cominciano i lavori che porteranno al verdetto secondo grado di 'calciopoli'.
24 luglio: si chiude il dibattimento del processo di secondo grado. Dopo tre giorni la Corte federale si ritira in camera di consiglio.

La UEFA da una proroga di 24 ore all’Italia

25/07 L'Italia avrà tempo fino a domani per presentare la lista dei club per le coppe europee. L'Uefa ha infatti accolto la richiesta della Figc concedendo altre 24 ore oltre il termine ultimo che era stato fissato per oggi, in attesa dei verdetti di secondo grado sullo scandalo del calcio. L'Uefa, per venire incontro alle esigenze dell'Italia, ha deciso infatti di prorogare il termine per dare la lista completa delle squadre che parteciperanno alle coppe europee nella stagione 2006-07. L'unione europea del calcio ha detto di aver ricevuto una lettera dalla federcalcio che chiedeva all'Uefa una straordinaria proroga di 24 ore sul termine originario, visto che sono ancora pendenti i verdetti su calciopoli. "Dopo aver attentamente analizzato la richiesta - fa sapere l'organismo del calcio europeo - il comitato dell'Uefa ha deciso di accogliere la richiesta di estensione del termine". Che è stato fissato per domani. La lista dei club italiani deve andare a completare le griglie per i sorteggi della Champions e della Coppa Uefa in programma venerdì a Nyon.

Foti scrive alla Procura di Napoli “Nessuna indagine nei miei confronti”

25/07 Il presidente della Reggina Calcio, Lillo Foti ha reso noto il testo di una lettera inviata al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, al procuratore generale della Repubblica presso la Corte d' Appello di Napoli e al procuratore generale della Corte di Cassazione, per sollecitare una verifica sugli aspetti processuali che lo riguardano. "Lo scorso 21 luglio - scrive Foti - mi veniva notificata a mezzo polizia giudiziaria una informazione di garanzia nell' ambito di un procedimento penale per il quale, come apprendo dalla stessa informazione di garanzia, il 10 giugno era stata disposta la chiusura delle indagini nei confronti di altri indagati, tra i quali il sottoscritto non compariva". "Nel caso del sottoscritto - prosegue ancora Foti - non solo non è stato indicato e disposto alcun atto investigativo, ma nulla a questo punto, a distanza di giorni dalla notifica, è possibile attendersi, proprio in ragione della evidente inutilità del compimento di un atto che, a questo punto, sarebbe sganciato e non potrebbe considerarsi collegato a un' informazione di garanzia ormai rimasta orfana di una causa generatrice. Anomala appare pure la modalità di notifica, avvenuta a mezzo di polizia giudiziaria. Ebbene, sul punto non si comprende come la investigazione possa definirsi urgente, laddove addirittura l' informazione di garanzia non è stata accompagnata dal compimento di alcun atto investigativo". "Come ormai comunemente avviene, ma non è certamente il malcostume a potere trasformare in lecito ciò che è illecito, - sostiene ancora Foti - il contenuto dell' informazione di garanzia era di dominio pubblico prima ancora che il sottoscritto ricevesse la notifica dell' atto. Ma ciò che maggiormente colpisce è il contesto nel quale tutto ciò è avvenuto. Innanzitutto, il contenuto refrain giornalistico riguardante la connessione tra l' indagine della Procura di Napoli e una eventuale seconda tranche del processo sportivo condotto dall' Ufficio Indagini della Figc; in secondo luogo, le insistenze giornalistiche, direi quotidiane e reiterate, circa il coinvolgimento della Reggina in questa eventuale seconda tranche e l' invio di atti dalla Procura di Napoli all' Ufficio Indagini Figc riguardanti la società 'Reggina Calcio'". "La conseguenza - conclude Foti - è che ancora una volta, ma ciò purtroppo è divenuto consuetudine, è in atto una pubblicizzazione di atti di indagine, con tutto ciò che ne consegue a livello mediatico, che non consente di sostenere che i processi, penali e sportivi che siano, fondati o meno, vengano celebrati, come dovrebbero, soltanto nelle Aule di Giustizia"

Cobolli Gigli (Juve) “Resta pesantissimo il conto per la Juve”

25/07 "Trovo grave e totalmente ingiustificata questa diversità di metro di giudizio che separa la Juventus dalle altre squadre. Il conto per la Juventus è pesantissimo. E' stato revocato lo scudetto 2004-2005 e, nonostante non sia stato oggetto delle inchieste, anche quello 2005-2006". Lo ha dichiarato il presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, leggendo il comunicato della società nel cortile della sede bianconera. "Ci viene impedito - ha aggiunto - di partecipare alle competizioni internazionali, soprattutto ci viene inflitta una penalizzazione che pregiudica seriamente la prossima stagione. Da quando sono uscite le prime intercettazioni la società ha perseguito un solo obiettivo: fare chiarezza e lo ha fatto senza esitazioni. Posso assicurare che non ci fermeremo fino a quando giustizia non sarà fatta nell'interesse dei nostri straordinari tifosi, dei nostri azionisti, della società e naturalmente del campionato di calcio". "Mi aspettavo una sentenza assolutamente diversa", ha poi aggiunto Cobolli Gigli. "Non capisco questa grande differenza tra la Juventus e le altre società - ha osservato - perché guardando i capi d'imputazione, a nostro avviso, non esiste questa possibilità di differenza". Scandalizzato dalle decisioni dei giudici per il Milan? "Non mi interesso degli altri - ha risposto Cobolli Gigli - quello che conta è la differenza di trattamento, mi sarebbe andato bene se anche la Juve avesse potuto giocare la Champions League". A chi gli chiedeva se si possa parlare d'ingerenze politiche, il presidente della squadra bianconera ha risposto: "No, non voglio dire niente di tutto questo, parliamo di giustizia sportiva".

La squadra della Juve muta dalla rabbia

25/07 Scoramento e rabbia al ritiro bianconero di Pinzolo. Subito dopo aver avuto la notizia della sentenza di secondo grado, la squadra si è chiusa in un assoluto silenzio. Niente commento nemmeno da parte del tecnico, Didier Deschamps e di giocatori rappresentativi come Nedved. La squadra ha discusso a lungo della situazione e il tecnico ha cercato di tenere alto il morale invitando tutti a concentrarsi sul lavoro e a credere nell' impresa del ritorno in serie A. Il suo pensiero, comunque, Deschamps l' aveva espresso qualche giorno fa: "A -30 è impossibile, ma alla metà dei punti di penalizzazione potremmo farcela a conquistare i play-off, anche se sarà comunque difficile". La tifoseria più affezionata e di lunga data è inviperita: "E' una vergogna - dice un capo storico, Pier Carlo Peruquet, presidente del Fans Club Juventus - volevano distruggerci già dal principio. Hanno vinto i violenti di Roma e Firenze mentre noi siamo sempre stati corretti. Adesso abbiamo perso la pazienza, vorrà dire che anche noi andremo a bloccare le stazioni".

Moggi “Sentenza inaccettabile”

25/07 "E' una sentenza incomprensibile e inaccettabile": è lo sfogo che Luciano Moggi ha consegnato alle persone in contatto con lui al momento della decisione della corte d' appello. Moggi, cui è stata confermata l'inibizione di cinque anni con richiesta di radiazione, non ha risparmiato i commenti sulla disparità di trattamento fra la Juventus e altri soggetti coinvolti nel processo sportivo.

Moderatamente felice il legale del Milan

25/07 C'é moderata soddisfazione nella reazione a caldo dei dirigenti rossoneri alla sentenza della Corte federale. Se Adriano Galliani parla solo con i tifosi rossoneri e li rassicura che il Milan sarà in Champions e può lottare per lo scudetto, l'avvocato Leandro Cantamessa ha il compito di illustrare lo stato d'animo ai giornalisti. "Per una società che aveva chiesto il proscioglimento - dice il legale del Milan - non può certo essere considerata una vittoria. Tenuto conto però della decisione di primo grado che assomigliava a una fucilata, certo questa è nettamente migliore". Resta l'inibizione inflitta ad Adriano Galliani. Secondo Cantamessa si tratta "di una somma ingiustizia" nei confronti della quale ci sarà sicuramente un ricorso. "E' evidente - aggiunge il legale - che dal punto di vista emotivo in questo momento non posso dire di essere infelice. Poi, sono certo, che mi tornerà su ogni tanto, un po' come fanno le cipolle, la domanda sul perché non siamo stati prosciolti". Ma anche il Milan potrebbe tentare la strada del ricorso? "Non lo so, vedremo, valuteremo", risponde il legale confermando a chi ancora aveva dei dubbi, "certo che siamo in Champions, se no non sarei mica così moderatamente felice". Perché la squalifica del campo? "E' una sanzione accessoria tra le numerose previste dall'ordinamento - precisa Cantamessa - anche se non mi risultano precedenti in una materia come questa. Si tratta di una misura che vuole essere punitiva dal punto di vista economico".

Della Valle non contento della A

25/07 I tifosi della Fiorentina, riuniti davanti allo stadio, pronti alla protesta, festeggiano tiepidamente dopo l'annuncio della Corte Federale proprio mentre il patron viola Diego Della Valle dice che questo è solo "il primo passo" e che, poiché "la Fiorentina è innocente", la società è pronta ad andare avanti "nelle sedi opportune per farci togliere qualunque ombra e per dimostrare che alla Fiorentina non è stato fatto nulla di scorretto". Della Valle non si accontenta, vuole che venga riconosciuta l' innocenza della Fiorentina, mentre il sindaco Leonardo Domenici parla di "penalizzazione pesante", e aggiunge che la sentenza della Corte federale "appare più equilibrata e giusta rispetto a quella di primo grado". Una festa tiepida quella dei tifosi che, con il passare dei minuti scoprono che i 19 punti di penalizzazione mettono a rischio la permanenza in serie A al termine del prossimo campionato. Un ragionamento che, in qualche modo, Della Valle deve aver già fatto se ribadisce di voler andare avanti "fino a quando non ci ridaranno la Champions che abbiamo conquistato sul campo". La permanenza in serie A, la riduzione della pena per lui, per il fratello presidente Andrea e per l'ad Sandro Mencucci, non soddisfano Della Valle che, pur con la solita tranquillità, davanti alle telecamere ribadisce la sua innocenza, chiede che le regole della giustizia sportiva vengano riscritte e, come ormai fa da giorni ha un nuovo obiettivo, il Commissario straordinario Guido Rossi, "l'argonauta" del calcio italiano, "sa tutto lui e magari - aggiunge - il prossimo campionato giocherà anche qualche partita". Anche tra i tifosi c'é chi invita la società ad andare avanti. Il primo è Franco Zeffirelli, "parlerò con il mio amico Diego - spiega - e gli dirò di andare al Tar e di svergognarli perché questi hanno il terrore che si apra il capitolo Tar: la giustizia ordinaria non è così condizionabile come la giustizia sportiva". Secondo il regista-tifoso "la sentenza della Corte federale non è accettabile". Del resto lo stesso Della Valle ha spiegato di "rispettare" la sentenza ma di non "riconoscersi" nella decisione della Corte. "Se ci fosse stata una minor pressione mediatica di alcuni media nel voler per forza costruire un caso pieno di sangue - ha detto ancora Della Valle, che non ha mai nascosto le critiche contro un processo troppo veloce e fatto senza giustizia - sarebbe stato tutto molto più facile. Ci siamo trovati ad una caccia al ladro, al mostro, dove qualcuno, magari con irruenza senile voleva dimostrare a tutti che in un mese e mezzo sistemava il mondo. Invece stava massacrando la dignità di società e di persone". Nel calcio "il marcio" secondo Della Valle "c'é, ma nessuno può venire a dirlo alla Fiorentina che anche per questo si è trovata in una situazione complicata. Per trovare le soluzioni a tutto ci vuole tempo". Ma intanto la Fiorentina ha perso la Champions: "Per ora", dice Della Valle, ribadendo così che la sua battaglia continua.

I tifosi della Lazio contestano Lotito

25/07 La Lazio esulta per la serie A ritrovata, ma lo fa in modo contenuto. E non perché non fosse ottimista alla vigilia (c'era quasi la sicurezza di tornare in A), ma per la pesante punizione inflitta a Lotito. Il numero uno del club, infatti, è soddisfatto per il ritorno nella massima serie, ma allo stesso tempo sperava gli venisse riconosciuta la sua lealtà per non aver commesso alcun illecito. "Si sono punite molto più le persone che le squadre", ha detto il legale biancoceleste Gianmichele Gentile all'uscita dal processo. Gli avvocati della Lazio, infatti, stanno seriamente pensando se sarà il caso o meno di andare avanti e rivolgersi prima al collegio dell'arbitrato del Coni e poi al Tar. "Dobbiamo leggere bene le motivazioni prima di poter prendere questa decisione - ha affermato l'avvocato Gentile -, anche perché siamo contenti e soddisfatti del ritorno in serie A, ma allo stesso tempo un po' stupefatti per quello che si è scelto di dare a Lotito". Del ritorno nella massima serie con penalizzazione erano nettamente convinti tutti i dirigenti biancocelesti, ma soprattutto il collegio difensivo. "E' stata senza dubbio la vittoria del dialogo e della difesa - hanno detto i due legali Gentile e Siniscalchi -, ora dobbiamo solo vedere, attendere le motivazioni e valutare il da farsi. Di sicuro sono state decisive la deposizione di Tombolini e la posizione di Franco Carraro". Questi ultimi due, ma soprattutto l'ex presidente della Federcalcio, in un certo senso, hanno salvato la Lazio, anche perché nell'ammenda di 80 mila euro con diffida comminata a Carraro viene smontato tutto il teorema messo in piedi dall'accusa che vedeva proprio in Franco Carraro l'autore principale e iniziale del tentato illecito in Lazio-Brescia. "Da questo punto di vista, infatti, - ha detto Gentile - è stato smontato un intero teorema messo in piedi praticamente sul niente, anche perché abbiamo sempre sostenuto che quelle telefonate erano solo ed esclusivamente per chiedere arbitraggi equi e non certo per chiedere favori o altro". Quello che non hanno ben capito gli avvocati della Lazio è la diversità tra la sanzione per la squadra e quella per il suo presidente, inibito per due anni e sei mesi. Solo dopo le motivazioni, però, si potrà sapere se la Lazio e il suo presidente stesso andranno avanti nella battaglia o meno. In tutto ciò è curiosa la posizione della tifoseria biancocelesti che, appena appresa la sentenza con il ritorno in serie A, ha esultato ma subito dopo ha contestato Claudio Lotito. "Noi in questa posizione non ci dovevamo stare, non dovevamo soffrire con la giornata di oggi in questo modo, per questo e altro si contesta Lotito perché la colpa è solo sua", il pensiero dei tifosi laziali. Insomma, si festeggia ma non troppo, anche perché la Lazio in queste acque non si doveva trovare, tanto è vero che i tifosi della Lazio sostengono che il ritorno in serie A era la cosa minima.

Soddisfatti i legali della Lazio

25/07 "Leggeremo la motivazione della sentenza, ma prendiamo atto che si è corretta l'evidente esagerazione della decisione della commissione presieduta da Ruperto e che si è sgonfiato il grande e inaccettabile teorema sostenuto in maniera troppo rigida dall'Ufficio indagine prima e dalla Procura federale poi. Con questa decisione possiamo dire a tutti che la Lazio non c'entra nulla con quel sistema". Vincenzo Siniscalchi e Fabio Viglione, due dei legali del pool di difensori che ha difeso le ragioni della società di Lotito, si riservano di leggere le motivazioni della sentenza per valutare ulteriori passi, ma intanto esprimono soddisfazione per la decisione della Corte federale che ha restituito la serie A alla Lazio. "Riteniamo che questa decisione - sottolineano i due legali della società biancazzurra - sia il riconoscimento dell'inconsistenza degli illeciti sportivi contestati dalla Procura federale". "Questa decisione - sostengono i due commentando il dispositivo della Corte federale - corregge parzialmente l'errore della Caf e riconosce la Lazio estranea ad ogni illecito sportivo". "Attendiamo le motivazioni - affermano i due legali della Lazio - e riteniamo che anche il presidente Lotito non abbia commesso nulla di sanzionabile in relazione ai fatti contestati perché abbiamo sempre ribadito che non può essere considerato un comportamento sleale dal punto di vista sportivo rivolgersi al presidente della Federcalcio. Vero è - osservano - che è stata punita con la penalizzazione di 11 punti la sua condotta, ma non capiamo perché sia censurabile ai sensi dell'articolo 1 il fatto che un dirigente di società lamenti torti arbitrali con i vertici (Carraro e Mazzini) della Figc". A chi gli chiede se la Lazio debba tentare la carta dei ricorsi, tra i quali quello al Tar, Siniscalchi risponde: "Prima di ulteriori azioni di tutela in sede amministrativa dobbiamo valutare le motivazioni della sentenza per capire se sono tali da non poter essere impugnate o se invece si possa ricorrere"

Il legale del Bologna “Qualche giudice ha sbagliato”

25/07 "Lo sconto di pena è talmente netto che non non si può non concludere che qualche giudice ha sbagliato": così l'avv.Mattia Grassani, legale del Bologna e esperto di diritto sportivo, dopo le decisioni della Corte Federale. "Sono stati sconfessati in pieno i giudici di primo grado - ha spiegato - ma quello di oggi era un ultimo grado e non si può che prenderne atto. E' stata sconfessata la linea di Palazzi, è crollato l'impianto accusatorio, la sentenza è stata ribaltata. Ovvero è stata affermata la colpevolezza di tutti ma le sanzioni sono state disattese. Dunque ci sono stati errori di valutazione. Ma gli organi di appello debbono valutare le decisioni dei giudici di primo grado e dunque dobbiamo attenerci alla decisione di oggi. Certo che tutto il lavoro dell'Ufficio indagine e il tenace operato di Palazzi sono stati spazzati via". Da questo verdetto il Bologna non poteva nutrire molte speranze per un ritorno in serie A. E ora? "Per il Bologna servivano intanto tre squadre retrocesse in serie B; con due o una non ci sono possibilità. Così come è improbabile che possa servire una condanna per illecito sportivo della Reggina. Ma rimane in piedi il filone amministrativo per l'iscrizione irregolare della società calabrese al campionato 2005-2006". La tesi sempre sostenuta dall' allora maggiore azionista Giuseppe Gazzoni. Una linea che resta valida anche con la presidenza di Alfredo Cazzola.

Ministro Di Pietro “Salvi capra e cavoli”

25/07 "Da tifoso juventino credo che abbiamo avuto subito il male minore, da ex Pm dichiaro che le sentenze vadano rispettate sempre, anche se sono contento di non averla dovuta emettere io perché sarei stato molto più severo". Dopo una giornata difficile dedicata alle proteste sull'indulto, Antonio Di Pietro si rilassa nel commentare le sentenze di appello su "Calciopoli". "Credo che in questa sentenza si sia cercato di salvare capra e cavoli: da un lato - osserva il leader dell'Italia dei Valori - la conferma delle condanne ha raffermato le responsabilità delle società, dall'altro aver attenuato le pene significa che s'é cercato di aiutare l'indotto economico che sta attorno al calcio". Infine un commento sul Milan e su Berlusconi: "Anche stavolta l'ex premier ha cercato di buttarla in politica come le altre volte. Ma anche stavolta - conclude Di Pietro - la giustizia ha fatto il suo corso indipendentemente dalle sue dichiarazioni. Poi se al Milan è andata meglio del primo grado posso solo dire, sinceramente, buon per lui..."

Andreotti “resta una rivoluzione francese”

25/07 "La sentenza? Beh, certo, la Juventus era meglio in C, con il Frosinone... Ma anche in B, per un vecchio tifoso come me, è un po' come la rivoluzione francese...". Giulio Andreotti sorride nel commentare la sentenza d'appello su 'calciopoli'. Non nasconde la sua sorpresa per questa vicenda "tutta un po' fantastica". Ma definisce comunque "molto pesante" l'esito per le squadre coinvolte. "Quello che non mi convince - spiega il senatore a vita - sono le penalizzazioni di punti sul prossimo campionato, perché mettono nella condizione di vincere a vuoto molte partite e, dal punto di vista sportivo, non mi sembra una soluzione valida. Ma le regole sono queste e ora l'importante è che si sia voltata davvero pagina e ora ci si possa occupare di cose più serie". E il trattamento riservato al Milan, può nascondere ingerenze della politica? Andreotti non ci crede. "In questa vicenda - dice - la politica è sempre entrata di striscio. La scelta truccata di un arbitro non mi pare dipenda da ingerenze di questo tipo... Certo, la decisione sul Milan non mi pare giusta, ma la politica c'entra poco". Piuttosto, dice l'ex presidente del Consiglio, "per il futuro, è meglio che Berlusconi non pretenda di suggerire lui le formazioni o rischia di suscitare in qualcuno la tentazione di confondere davvero i campi tra calcio e politica". Ora però l'invito è a parlare d'altro, di vicende molto più serie, a cominciare dallo scontro militare in Medio Oriente e dalle speranze di pace con la Conferenza di domani a Roma.

La Russa: “Regalo eccessivo al Milan”

25/07 "Sono contento per i miei amici Berlusconi e Galliani, ma trovo questa sentenza un regalo eccessivo al Milan: sarebbe stato meglio squalificarlo dalla Champions League per un paio d'anni". Così il deputato di An e tifoso interista Ignazio La Russa, commentando le sentenza di 'calciopoli'. "Le sentenze puniscono giustamente le società e non i tifosi, garantendo una serie A competitiva e appassionante. Però - conclude - avrei trovato più giusto impedire ad alcuni club di rappresentare il calcio italiano in Europa per almeno 2 anni".

Ciocchetti “Un vero papocchio”

25/07 "Rimango esterrefatto. Per tre mesi si è demonizzato ad arte il sistema calcio ed i suoi dirigenti. Mi pare che la sentenza della Corte Federale dimostri che al massimo ci sono state singole responsabilità in un sistema calcio sostanzialmente sano. E probabilmente il solerte Commissario Rossi dovrà adesso spiegare molte delle sue dichiarazioni rilasciate alla stampa in questi mesi". Lo ha detto il responsabile nazionale della Udc, on. Luciano Ciocchetti. "Tutta questa vicenda - ha concluso Ciocchetti - è stata portata avanti fin dall'inizio in modo contraddittorio e direi incomprensibile. Già le decisioni della Caf avevano lasciato più di un dubbio ma oggi l'opera è stata completata. Come si spiega che il dirigente del Milan Meani sia stato assolto e che invece sia stato condannato, seppure in maniera lieve, il Milan? Perché è stata condannata la Lazio quando Carraro ha avuto solo un'ammenda? E' stato fatto un vero e proprio papocchio".

La Borsa aveva visto giusto su Juve e Lazio

25/07 La Borsa e i suoi investitori-tifosi avevano visto giusto. In attesa del verdetto della Corte Federale - che ha poi rivisto la sentenza della Caf stabilendo la permanenza della Lazio in serie A con 11 punti di penalizzazione e l'invio della Juventus in serie B ma con 17 punti di penalità e non 30 - il mercato aveva già scommesso su un esito simile facendo volare i titoli dei due club. A fine scambi, infatti, le azioni della squadra biancazzurra erano schizzate del 17,5% a 0,39 euro mentre quelle dei bianconeri balzate del 4,39% a 1,71 euro dopo avere condotto l'intera seduta con piglio deciso e autoritario. A far correre Juve e Lazio - colpite in primo grado dalla retrocessione in serie B ed una penalizzazione, rispettivamente, di 30 e 7 punti - la fiducia degli investitori per una sentenza molto più favorevole ai due club rispetto a quella pronunciata da Cesare Ruperto. Ipotesi divenuta poi realtà con la decisione della Corte guidata da Piero Sandulli. Sull'onda delle indiscrezioni di stampa che volevano sanzioni morbide all'indirizzo non solo di Juventus e Lazio ma anche di Fiorentina e Milan, i giocatori di Borsa hanno così puntato forte sulle due compagini confidando nella bontà dei rumor, già risultati puntuali e veritieri in occasione della sentenza di primo grado. Fin dai primi scambi, infatti, tanto la Vecchia Signora quanto la società capitolina, hanno registrato un andamento più che positivo grazie all'euforia mostrata dagli investitori pronti a credere al quadro tracciato dalla stampa secondo cui la Lazio sarebbe stata confermata nella massima serie, pur con una penalizzazione e, la Juventus, retrocessa in serie B ma con una penalizzazione ridotta che la lascia sperare in un ritorno nella massima serie in tempi rapidi. Questa riduzione della pena - divenuta realtà - dovrebbe consentire ai dirigenti della squadra torinese di affrontare anche con maggiore serenità la questione dei contratti televisivi siglati nel recente passato e di quelli di sponsorizzazione con aziende del calibro di Nike e Tamoil oltre che di provare a fermare l'emorragia di campioni diretti verso altri club. Persi Emerson-Cannavaro, finiti al Real Madrid e Zambrotta-Thuram, atterrati a Barcellona, i dirigenti di Piazza Crimea potrebbero tentare di convincere altri assi, in rosa lo scorso anno, a rimanere in Piemonte e provare una rimonta dal sapore storico destinata consegnare ai bianconeri la serie A. Sull'andamento del titolo torinese, infine, hanno influito positivamente anche le parole del presidente della Fiat e della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo che, da Maranello, ha spiegato come la famiglia Agnelli non abbia alcuna intenzione di cedere la Juventus.

Servizi precedenti

24/07: Il Milan fa la voce grossa, Palazzi non ci sente: “Un campionato falsato”. Eventuali ricorsi al TAR discussi il 10 agosto. Reggina: Foti, “solo clamore”. I tifosi “basta fango”. Il comune convoca un Consiglio. Carraro “Sono stravolto”. Juve, Lazio e Fiorentina attendono impazienti. Il Milan chiede il proscioglimento. Casiraghi e Zola alla guida dell’Under 21. Matarrese “Non sono candidato alla presidenza della Lega”. Pessotto “Vorrei vedere la sentenza in diretta”. Il legale di Paparesta “Inaccettabile attacco dell’Associazione Arbitri”.

23/07: Secondo giorno di udienze con Juve, Lazio e Fiorentina. Sandulli “Domani si chiude”. Il Presidente del Bologna fiducioso “Torneremo in A”. Ancelotti, Maldini, Tassotti e Costacurta in visita d Pessotto. La Juve teme un tonfo. Sgarbi “Borrelli sta lavorando per niente”. Le difese di Juve, Lazio e Fiorentina.

22/07: Palazzi conferma l’esclusione della Juve e chiede la B per il Milan con tre ounti di penalizzazione. Conclusa la prima giornata della Corte Federale si riprende domenica. La Corte accoglie alcune richiese e respinge le eccezioni sollevate dalle difese. Il legale di Carraro chiede il proscioglimento. Il processo parte con i ricorsi delle difese e le eccezioni. Lotito: “Sono qui per appurare la verità”. La Juve chiede la permanenza in A.

21/07: Processo a calciopoli, secondo tempo. Parte il secondo, e ultimo, grado. Carraro: “Mai parlato con il Presidente della CAF per il caso Mozart. Mazzarri (Reggina) “Sono davvero imbufalito”. Il comune di Reggio propone un collegio di difesa istituzionale. Corbelli “Pronto a testimoniare a favore della Reggina”. Prodi “Non tollereremo scene come quelle di Firenze. Spero non paghi solo il mio Bologna”. Nuova legge sui diritti TV, apprezzamenti bipartizan. Ministro Melandri “Per i diritti TV si torna alla trattativa collettiva”

20/07: Reggina nella bufera. Avviso di garanzia a Foti, Bergamo De Santis, De Marco e Pieri. Secondo la Procura di Napoli la Reggina subalterna alla Juve. Le intercettazioni di Foti. La verità di De Santis. Secondo la Lazio la chiave di tutto è Carraro. Rossi assicura “nessuno slittamento dei campionati. A breve l’assegnazione dello scudetto”. Mediaset vuole rinegoziare i diritti TV. Il Governo pensa ai rimedi

19/07: Foti “Non ci sono gli estremi per deferire la Reggina”. Zamparini accusa Galliani che minaccia querele. Cellino non risponde. Il presidente della Corte, Sandulli, invita i club ad accettare i verdetti. Ricorsi al TAR: cosa prevede la legge. Scudetto all’Inter: al lavoro una commissione apposita. Nuovi scenari e opportunità per i calciatori disoccupati. Donadoni prende servizio come CT. La Uefa respinge la richiesta dell’Empoli

18/07: Parte l’appello. Sabato la prima camera di consiglio. Presentati tutti i ricorsi. Foti (Reggina) “Sulla 2a inchiesta solo chiacchiere”. Cellino presidente di Lega fino al 26. Matarrese “Prima gli uomini e poi le regole”. Difesa Juve: Pene sproporzionate. Donadoni prende servizio come CT. La Uefa respinge la richiesta dell’Empoli

17/07: La Corte Federale è pronta. Sabato l’appello. Palazzi si oppone alle sentenze di primo grado. Ulivieri: “La legge sportiva è chiarissima”. I francesi vogliono i posti Champions League delle italiane. Il Presidente dell’Empoli scrive a Rossi e alla Melandri per la Uefa. Moggi su Repubblica “Il mostro non sono io”. I tifosi di Firenze occupano per due volte la stazione. Pessotto fuori pericolo incontra le figliole: “Sono felicissimo”

16/07: Cecchi Gori “I veri capi sono Carraro, Giraudo e Galliani”. Ora spazio ai ricorsi. A rischio il via dei campionati. Ministro Melandri “Le sentenze vanno rispettate. A giorni le regole sul diritto TV”. I legali della Juve pronti con il ricorso. La difesa della Lazio è convinta di smontare la tesi della CAF.

15/07: Parte la seconda tranche dell’inchiesta, in arrivo i deferimenti. Corbelli: “Si indaghi sul ripescaggio della Fiorentina”. Della Valle “La nostra strategia non cambia”. Mazzarri (Reggina) “Non siamo coinvolti. Salvezza ottenuta sul campo”. Le difese affilano le armi. Capezzone (RNP) “Mano leggera dei giudici per il Milan”. Il presidente della Juve più sereno, a rischio 500 ml di contratti e Dechamp accetat la sfida. Lotito pronto a tutto. L’Empoli chiede la licenza Uefa. Zeman “Ora c’è da sperare che le irregolarità non si ripetano”. Prima operazione di Guido Rossi: Viterbese ammessa in C2

14/07 Sentenza choc: Juve in B a -30, Milan in A (-15) senza Champions, Lazio (-7) e Fiorentina (-12) in B. Tolti due scudetti alla Juve. Come saranno i prossimi campionati di A e B. Le reazioni di Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Le richieste dell'accusa e il dispositivo emesso. Disordini a Firenze. Alla procura di Torino indagini aperte

13/07: Aspettando la sentenza l'AIA da piazza pulita: fuori nove arbitri, tra di loro anche Dattilo. Protesta il sindaco di Gioiosa. Il Tribunale di Roma respinge il fallimento della Fiorentina di Cecchi Gori : “Amarezza per il danno subito”. Berlusconi attacca tutti. Borrelli “Berlusconi? Non mi aspetto che parli a mio favore”. Rossi “Non mi interessa ciò che dice Berlusconi”. Moggi si difende “La vittima era la Juve”. Il giovane Donadoni sostituisce Lippi alla guida della Nazionale. Lenti miglioramenti per Pessotto, visitato oggi da Buffon, Ferrara, Legrottaglie e Conte.

12/07: Rossi “Il calcio è seriamente malato, sentenze eque ma nessuna amnistia. Alla Uefa basta la sentenza di primo grado. Illeciti impensabili”. Ministro Melandri “Ne usciremo a testa alta.Il calcio locomotiva dello sport italiano”. Borrelli riprende gli interrogatori. Tutti contro l’amnistia. Lippi lascia la nazionale da signore. Non ha digerito le polemiche ad inizio mondiali. Donadoni probabile successore. Gigi Riva “Lippi un grande uomo”. Petrucci “Revisione della legge 91 per voltare pagina”. Tombolini e Rosetti ascoltati dall’Ufficio indagini. Lippi visita Pessotto “L’ho trovato bene”. Condizioni stazionarie.

11/07: Slitta a venerdì la sentenza della CAF. La UEFA detta i tempi e prova a dare una mano. Entro il 25 la lista dei clubs e aggiunge "Chi ricorre al TAR è fuori dalla Uefa". Mediaset non paga, la Lega fa la voce grossa. Consegnta a Rossi la bozza del regolamento per i procuratori.In Parlamento spunta l’indulto. Rivera contro l’amnistia “Si rispetti la legge”. Riva “La Figc? Adesso non esiste”. Cannavaro porta la coppa a Pessotto tra lacrime e sorrisi.

09/07: Martedì o mercoledì le sentenze in diretta. Rizzo “Nessuna amnistia”. In lieve recupero le condizioni di Pessotto

08/07: La CAF in camera di consiglio. C’è attesa per le sentenze. Le intercettazioni in onda su radio e tv. Avv. Taormina “Il migliore è Ruperto. Giustizia verrà fatta”. Mediaset non paga i diritti degli highlights di serie A. Dichiarazione bipartizan di Rizzo e Di Centa “No all’amnistia”. Il legale della Lazio preannuncia, ancor prima delle sentenze, il ricorso al TAR. Stazionarie le condizioni di Pessotto. L’ospedale consiglia di evitare le visite.

07/07: Chiuso il dibattimento ora si attende la sentenza. Mastella chiede clemenza, poi precisa “Nessuna amnistia”. Ruperto sbotta “Qui si fa sul serio. Nessuno strozza le difese”. Il legale di De Santis precisa “Con Moggi nessuna telefonata” e poi "Sospendere il giudizio". Bertini “Immagino un futuro da arbitro legale”. Rizzo (Pdci) “Occorre fare pulizia”. Peggiorano le condizioni di Pessotto. Febbre e problemi epatici. Stop alle visite e niente finale in tv.

06/07: Continuano le difese: Il Milan contrattacca e la Lazio si proclama innocente. Il Milan scarica Meani e la Fiorentina decide di non parlare. Folena “Ridicolo parlare di processo sommario”. Il legale di Carraro “Ha difeso le istituzioni, va prosciolto”. Il Legale di Messina “pieno proscioglimento”. Siparietto di Ruperto. Pessotto stabile. Al suo capezzale arriva Boniperti. I medici “Tappe normali del decorso”.

05/07 Ruperto tiene tutti a posto: “Ora veniamo al sodo”. E’ il turno delle difese: La Juve chiede esplicitamente la B. Lotito e Della Valle no. Ministro Melandri “Nessun complotto politico. I successi non cancellano scandali”. Rossi “La giustizia farà il suo corso”. Da Carraro a Lotito le difese danno il meglio di se. Pessotto vuol vedere la finale. Conte gli porta la notizia. Condizioni stazionarie.

04/07 Richieste pesanti di Palazzi: Juve in C, Milan Fiorentina e Lazio in B, fuori dirigenti e arbitri coinvolti. Ruperto “Non ci sono tempi predeterminati”. Reazioni di Mazzini. Berlusconi, De Sisti, De Santis, Pairetto, Paparesta, Tagliavento, Ingargiola, Galliani, Chiamparino. Addio ad una generazione di arbitri. Leggero peggioramento per Pessotto, ma i medici sono ottimisti. Capello lo va a trovare.

03/07 Pugno duro della CAF: respinte tutte le eccezioni. I nove punti dell’ordinanza di Ruperto. I legali chiedono di escludere le intercettazioni ma Palazzi ribadisce la loro validità. Si apre il mercato, Borrelli invoca il rispetto delle regole. Stabili le condizioni di Pessotto. In visita la madre e anche Nedved.

02/07: Si parte, pronti per il maxiprocesso al calcio. Avvocati all’attacco. Pessotto migliora. I medici ottimisti. Montero torna dall’Uruguay per il suo amico Pessotto.

01/07: Il Presidente della corte federale, De Lise, si autosospende. Week end tranquillo prima del maxiprocesso. Pessotto migliora, apre gli occhi e riconosce le persone. La moglie “Sono più sollevata”. A Torino la giornata dell’orgoglio bianconero, in 20.000 in corteo. Secondo un indagine Moggi colpevole del calciopoli e Del Piero con Elkann fautori della rinascita della Juve

30/06 Secondo i legali di Bergamo e Pairetto, intercettazioni inutilizzabili nel processo. Entro il 26 luglio il nuovo presidente di Lega (che non sarà un presidente di club) e nuove regole. La Lazio contesta la nomina di Rossi. Si affilano le armi per il processo. Galliani assicura “Tutti i club di A e B sono in regola”. Il rinvio non preoccupa la UEFA. Cellino: I dirigenti abbiano diritto a difendersi. Quadro clinico grave per Pessotto, ma lui resiste.

29/06: Il processo al calcio parte ma viene rinviato a lunedì. Si inseriscono cinque club. Ministro Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia. Moggi doveva presentarsi”. Il Codacons chiede la diretta TV del processo. Quattro club a rischio. Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”. Le memorie difensive e le istanze dei club. Dattilo: “Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”. Parte la nuova Juve. Per Pessotto un cauto ottimismo

28/06 Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’. Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi. Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti “La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni pronto a costituirsi parte civile. De Santis vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”

27/06 Ripartita a pieni giri l’indagine di Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza. Perquisita la sede del Sora. Pessotto vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini “Sostituire anche Palazzi”. La Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine. GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo

26/06 Riparte l’inchiesta di Borrelli con le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”. Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani. Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini “Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive di Juve, Milan, lazio e Fiorentina

25/06 Moratti “Un colpo di spugna sarebbe molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli “Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio “No all’amnistia. Lo scandalo è grave”. Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto, Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”

24/06 Lunedì Borrelli riprende il lavoro. Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni fasulle per anni”. Corbelli si costituisce parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco. Il Financial Times scettico sulla retrocessione della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta di Borrelli

23/06 Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De Santis attacca Ancelotti. Abete “Il mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”. Il processo partirà il 29 giugno. Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della Valle “Siamo innocenti”. I sociologi sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport

22/06 Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi. Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”. Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria è fuori”. Speculazioni in borsa: in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan

21/06 Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete: Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi “Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça) “Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi: “Il Milan defraudato”. Perquisita la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo) “Faremo la Champions League”

20/06 Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati. I parlamentari scrivono a Rossi “Ora ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali: “Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”. Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso “Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”

19/06 Borrelli chiude l’inchiesta con una relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può guarire”. A rischio la sponsorizzazione degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti “Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini (Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”

18/06 Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere che useranno il pugno di ferro. In attesa della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”. Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia “Troppa rabbia”. 30 mila tifosi rossoblu festeggiano la fine di un incubo

17/06 Il difensore Antonaccio denuncia su di un libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni, compromessi e ricatti”. L'ex Presidente del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli (Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli prepara le relazioni. Nella prima tranche d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp. Petrucci “Di amnistia non se ne parla proprio”

16/06 Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità del processo. Secondo Adiconsum falsato il 30% delle partite del campionato 2003/04. La Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”

15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”. Rossi “Se Galliani è in conflitto di interessi non è un mio problema”.

14/06 Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto. Pagliuso chiede la riammissione in serie B del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo l’irruzione di Moggi”. Prosegue l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta stralcio che riguarda giudici e polizia. La Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli

13/06 Chiuso il primo filone di indagini. Il Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon “Bello sudare la maglia per l’Italia”. I favori della “cupola” alla Lazio. La Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.

12/06 Girando da Borrelli “Nessuna gara era preordinata”. Ascoltato il dipendente della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”. Anche la Samp nell’indagine. Blatter “Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani, Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.

11/06 Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la giustizia sportiva”. Gli sponsor della Juve ripongono la loro fiducia nella società

10/06 Borrelli si concede una pausa. Il Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”. Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi” L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”

09/06 Borrelli contro un “muro difensivo concordato”. Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà “Presto regole per i procuratori”. Adiconsum presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004. Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”

08/06 Bergamo interrogato per nove ore “Fatto fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio. Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca a Carraro. Della Valle “Non abbiamo fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi

07/06 Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta. Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10 giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone: “Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’

06/06 Borrelli mette sotto torchio gli arbitri. No Intertoto per il calcio italiano. E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni: “Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter “Felice della reazione delle autorità italiane”

05/06 Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non risponde. Pelè “Spero che la giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono arbitri professionisti”

04/06 Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato per tre ore. Il Milan si ribella: “Una campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto

03/06 Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà sempre un grande”

02/06 Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”. Spalletti in procura a Napoli.

01/06 Il commissario Rossi: “Una situazione che non pensavo così grave”. Secondo l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.

31/05 Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio pulita”. Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive". Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”. Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.

29-30/05 Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi per ora non ipotizzabile”. Del Piero “Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.

28/05 Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.

27/05 Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”. Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”. Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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