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Ambiente ed Energia

 

Il parco del Pollino presenta al Minstero il piano antincendi per il 2008

14/02 Il Parco del Pollino - dove nella scorsa estate le fiamme hanno distrutto oltre sei mila ettari di vegetazione - ha presentato al Ministero dell'Ambiente il Piano antincendio per il 2008. Lo ha annunciato l'ufficio stampa precisando che "il piano, per essere operativo, dovrà essere contemplato nei Piani antincendio regionali, di Calabria e di Basilicata". "La brutta stagione di fuoco che ci ha visto, nostro malgrado, protagonisti, nel 2007 - ha spiegato il Presidente del Parco, Domenico Pappaterra - vorremo restasse solo un lontano e brutto ricordo. Puntiamo, attraverso i finanziamenti disponibili, sia ad attivare azioni in grado di fronteggiare, nell'eventualità, i roghi sia soprattutto a prevenirli". Nel Piano è previsto che "d'intesa con le Regioni, siano utilizzati, in qualità di operai idraulico forestali, una parte degli ex lavoratori socialmente utili del Parco. Inoltre - è scritto nella nota - il Parco intende realizzare, con un suo finanziamento, un centro polifunzionale a Campotenese, nel comune di Morano Calabro (Cosenza), con una ede operativa del Comando territoriale per l'Ambiente del Corpo Forestale dello Stato in prossimità dello svincolo autostradale, località ritenuta una zona di grande interesse turistico".

Fare Verde “Gli impianti eolici rovinano il paesaggio”

14/02 "Consentire una massiccia infrastrutturazione eolica significa introdurre un elemento estraneo che stride con i più importanti valori di identità del territorio calabrese e finisce per alterarli in modo irreversibile". E' quanto sostiene, in una nota, il presidente di Fare Verde Cosenza, Francesco Pacienza. "Significa, ancora - aggiunge Pacienza - rovinare radicalmente il paesaggio e la naturalità dei Parchi, finanziati tra l'altro con risorse pubbliche. Vuol dire anche, come ampiamente dimostrato, deprimere il valore immobiliare dei terreni e dei centri storici e, insieme, inibire le potenzialità future di sviluppo locale delle piccole imprese basate sulle peculiarità del territorio, sul turismo, sull'agriturimo, sull'agricoltura, sull'allevamento di qualità". Secondo Pacienza, "in Calabria, pur di creare i parchi eolici, si assiste alla sistematica violazione di regolamenti regionali e la loro installazione in aree all'interno di Parchi nazionali o aree a protezione speciali o di particolare interesse per la biodiversità o il paesaggio"

Realizzato dalla Lipu il primo censimento dei nidi di rondine

22/01 Sono 358, di cui 141 con presenza di uova, i nidi di rondine censiti nel territorio del Comune di Rende a conclusione del progetto Agricoltura e Natura realizzato dalla Lega italiana protezione uccelli (Lipu). "In due aree agricole - è scritto in un comunicato - sono concentrati circa il 65% dei nidi censiti mentre sul restante territorio comunale la presenza della rondine è stata riscontrata a 'macchia di leopardo', in ambienti anche semi urbani e in siti inusuali per la specie quali case abbandonate, magazzini, ponti". Oltre 180 alunni della scuola primaria e una decina di insegnanti appartenenti agli Istituti scolastici di Carolei, Dipignano, Montalto Uffugo e Rende hanno partecipato attivamente alla realizzazione dell'iniziativa attraverso interventi didattici in aree agricole, attività ludiche e rappresentazioni grafiche. In più sono state svolte 70 uscite sul campo da parte dei volontari della Lipu che hanno effettuato il primo censimento della rondine per valutarne la consistenza numerica. Sensibilizzate anche una decina di aziende agricole sulla necessità di riprendere in considerazione un tipo di agricoltura tradizionale. Agli agricoltori sono stati illustrati gli incentivi economici previsti dall'Unione europea per questa tipologia di interventi. Incontri si sono svolti con amministratori di vari comuni della provincia di Cosenza con l'obiettivo di informare e sensibilizzare sull'utilità di rondini, rondoni e balestrucci. Cinque, inoltre, sono stati i Comuni che, grazie all'attività svolta, hanno approvato la cosiddetta "delibera salvarondini", un atto amministrativo emanato dal Consiglio comunale per proteggere i nidi dei volatili. "L'obiettivo del progetto - ha detto Roberto Santopaolo, delegato Lipu di Rende - è stato quello di sviluppare localmente il rapporto tra agricoltura e natura, o meglio gli effetti che le pratiche agricole intensive possono avere sull'ambiente attraverso delle azioni di ricerca sul campo, di sensibilizzazione e di tutela; il tutto con il coinvolgimento attivo di scolaresche, agricoltori e amministratori".

La Giunta di San Demetrio Corone approva l’impianto dei parchi eolici

16/01 La Giunta comunale di San Demetrio Corone ha approvato lo schema di manifestazione di interesse per la realizzazione di parchi eolici. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte da parte dei soggetti interessati è fissato al 29 febbraio 2008. L'esecutivo comunale ha individuato le aree del territorio idonee alla realizzazione di parchi eolici ed ha approvato lo schema di convenzione tipo contenenti i termini che devono regolare il rapporto tra il Comune e l'impresa che intende realizzare e gestire il parco. Interessate tutte le zone periferiche del territorio comunale con oltre trecento metri di altitudine. Le ditte che intendono partecipare alla manifestazione di interesse, oltre a produrre tutti i documenti necessari, dovranno indicare l'offerta economica e i termini che costituiranno gli elementi per determinare l'offerta più vantaggiosa per il comune.

Legambiente Calabria. “Differenziare sia un atto solidale”

13/01 ''Due chili di rifiuti indifferenziati in meno, ottenuti diminuendo i piccoli sprechi quotidiani o incrementando sempre piu' la raccolta differenziata, possono creare in poche settimane quello spazio in discarica necessario ad accogliere il surplus di rifiuti campani senza nessun aggravio per gli impianti di smaltimento''.E' la proposta che avanza Francesco Falcone, direttore di Legambiente Calabria. ''In Calabria produciamo in media piu' di 1,5 kg di spazzatura al giorno - sostiene Falcone - se nelle prossime settimane tutti i calabresi risparmiassero alle proprie discariche due kg si diminuirebbe la pressione complessiva sulle discariche di ben 4.022.932 kg di rifiuti in meno in un solo giorno, oltre 4.000 tonnellate. La disponibilita' della Calabria a ricevere rifiuti dalla Campania e' un atto di solidarieta' che va verificata in trasparenza, alla luce del sole per quantita' e tempi limitati''. ''Differenziamo come non abbiamo mai fatto - prosegue ancora il direttore di Legambiente Calabria - e riduciamo per quanto possibile i nostri rifiuti. E' una dimostrazione di solidarieta' civile e soprattutto una prova che sappiamo e possiamo fare di meglio di quanto fatto finora. Due chili di meno e' anche un'occasione per trasformare in opportunita' la triste vicenda rifiuti. Nel nostro Paese, in Campania e in Calabria, la produzione annua di rifiuti cresce a un ritmo superiore a quello della raccolta differenziata. E' utile quindi diffondere sempre di piu' le esperienze positive dei 1.150 Comuni ricicloni del Paese per sottolineare che buttare meno spazzatura e' il primo passo per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti''. Anche i piccoli comuni calabresi iniziano a battere colpi, e' il caso del comune di Spezzano Albanese, in provincia di Cosenza, che intende dare attuazione alla riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata ed in prima persona Sindaco e vicesindaco faranno nelle scuole attivita' di sensibilizzazione sulle modalita' di raccolta differenziata, per trasformare un problema in opportunita' di sviluppo e salvaguardia del territorio''. ''Sbagliano, a nostro avviso, - conclude Falcone - quanti cavalcano facile populismo e non si assumono responsabilita', al di la' delle appartenenze politiche le responsabilita' sono suddivise in tutti gli schieramenti; sbaglia chi chiude al senso di responsabilita' di ciascun cittadino e sbagliano i cittadini piu' attenti alle tematiche ambientali che hanno il dovere di stimolare, incalzare ed aiutare il Paese ad uscire da quello che e' un problema nazionale che riguarda ogni italiano e certamente non aiuta e non risolve i problemi l'atteggiamento di quanti si pongono in un approccio 'leghista''''.

Pecoraro Scanio presenta il rapporto ambientale sulla Calabria

05/11 Martedì 6, il ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Alfonso Pecoraro Scanio, sarà ad Altafiumara di Villa San Giovanni, per presentare il Rapporto sullo stato dell'ambiente in Calabria. Lo rende noto un comunicato del ministero. "Si tratta - ha commentato Pecoraro Scanio - di un momento di confronto importante e costruttivo con il quale, non solo sarà possibile rilanciare gli impegni in materia di tutela ambientale nel territorio calabrese, ma anche mettere in evidenza i progressi e l'enorme patrimonio di elementi positivi presenti in una regione che sta affrontando le sue emergenze con grande responsabilità". "Nel rapporto, - prosegue la nota - infatti, si mettono in luce, tra l'altro, gli ottimi risultati ottenuti dalla raccolta differenziata porta a porta, alla quale hanno aderito 348 Comuni, di cui 280 hanno gia avviato il servizio, raggiungendo così picchi di incremento tra i più alti a livello nazionale. Inoltre, - conclude il comunicato - si evidenzia l'importanza del programma in materia di informazione, divulgazione ed educazione ambientale per il quale, dopo l'approvazione dell'Unesco, che ha battezzato il Piano regionale quale migliore strumento a livello mondiale, è arrivato anche il riconoscimento ufficiale del Compa 2007, il Salone europeo della comunicazione pubblica". "La presentazione del rapporto - è detto in un comunicato della Regione - avviene dopo sette anni dall'ultima edizione e per l'occasione si riunirà anche la 'commissione ambiente e protezione civile' degli assessorati regionali. Essi dovranno esprimere due pareri: sullo schema del decreto ministeriale sulla 'tutela del territorio e del mare - Criteri e metodologie per la verifica dell'idoneità dei sedimenti da sottoporre a drenaggiò e ' Revisione della parte III del Dlgs. 152/2006 - Ricognizione stato dei lavori''. "Oltre al ministro Scanio, - prosegue la nota - parteciperanno all'incontro, tra gli altri, il presidente della conferenza delle Regioni, Vasco Errani, il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e l'assessore regionale all'ambiente e coordinatore nazionale della commissione, Diego Tommasi che evidenzia che "in circa trenta mesi di governo, grazie al lavoro sinergico con l'Arpacal, la Calabria ha posto l'ambiente tra le proprie priorità politiche, ottenendo dati positivi". "Questi - aggiunge - alcuni risultati ottenuti: interventi nel settore della bonifica, che ha visto la pulizia di 670 discariche e la programmazione di interventi su altre 400, tramite i progetti 'Puliamo la Calabria 1 e 2'; campagna di informazione, diffusa attraverso internet, l'invio di 50 mila sms e la realizzazione di alcuni video 'confezionati' con la collaborazione gratuita dei tre attori calabresi Pino Gigliotti, Tonino Chiappetta e Paolo Marra, che saranno trasmessi dalle emittenti televisive calabresi; accordo di programma con l'ufficio scolastico regionale, grazie al quale sono state coinvolte in diversi progetti 850 scuole, per un totale di 135 mila studenti". "Non ci siamo dimenticati - conclude Tommasi - neppure della programmazione futura tenendo conto anche dell'opportunità del Por 2007/2013. In questi mesi, con lo stesso slancio col quale abbiamo denunciato le negatività, abbiamo evidenziato e riportato alla luce l'enorme patrimonio di positività, affinché si traducano in concrete occasioni di sviluppo, crescita economica e culturale della Calabria".

Fare Verde “No agli incentivi all’eolico”

19/10 "Come abbiamo più volte sottolineato siamo contrari ad una politica di esclusiva incentivazione dell'eolico come principale fonte rinnovabile per la produzione di energia". E' quanto scritto in una nota del Presidente dell'Associazione provincia di Cosenza 'Fare Verde', Francesco Pacienza. "Questa politica - prosegue - sta generando una vera onda d'urto contro i nuovi 'colonizzatori', spinti solo dall'interesse del business racchiuso nel valore dei certificati verdi e non nella vera ed effettiva tutela dell'ambiente". Fare Verde Cosenza ha sempre ribadito che questi impianti, definiti industriali perché formati da molti aerogeneratori e perché realizzati da società private, dovrebbero sorgere in "appositi distretti industriali - prosegue la nota - precedentemente predisposti a livello regionale o locale e non in aree protette o agricole o boschive o in prossimità di abitazioni, come nella realtà calabrese accade. Ma la quantità di energia che questi parchi eolici sono in grado di produrre è puramente teorica perché soggetta ad una variabile incostante: il vento. Infatti devono essere predisposte centrali con capacità di riserva equivalenti alla capacità, teorica, di produzione". "Se non vi fossero - conclude - gli incentivi dei certificati verdi, i finanziamenti regionali, gli incentivi fiscali ed i contributi comunitari, in Calabria quante delle oltre 1200 richieste di parchi eolici industrial vi sarebbero realmente?".

Nel Pollino inizia il piano abbattimento cinghiali

09/10 Il Ministero dell'Ambiente ha approvato il Piano sperimentale di prelievo selettivo del cinghiale, elaborato dall'Ente Parco nazionale del Pollino "per lenire il grave problema della sovrappopolazione degli ungulati, che riveste, ormai, carattere d'emergenza in molte aree del Parco calabro-lucano". Lo ha annunciato - in una nota diffusa dall'ufficio stampa - il Presidente del Parco, Domenico Pappaterra, secondo il quale "così il problema che attanaglia da anni diverse comunità sarà sicuramente ridimensionato". "Nei prossimi giorni - ha annunciato Pappaterra - saranno convocate le Province di Cosenza, Potenza e Matera, le Aziende sanitarie, il Cta del Corpo forestale dello Stato e le Polizie provinciali per dare concreta attuazione al Piano". Secondo Pappaterra, "il problema dei cinghiali è stato il primo prospettatomi da molti sindaci delle aree più interne del Parco. In maniera concreta ho cercato di far arrivare al capolinea un procedimento lungo e tortuoso la cui mancata conclusione rischiava di irritare ancor più i già provati agricoltori del Parco. L'approvazione da parte del Ministero ci permette di partire con le prime azioni previste dal Piano e di ristabilire un clima di serenità e di fiducia nei coltivatori che giustamente vogliono godere dei frutti del loro insostituibile lavoro". "Peraltro - ha concluso Pappaterra - il Parco, in questi anni, sta sopportando elevati costi per l'indennizzo dei danni agli agricoltori che alla distanza rischiano di essere incompatibili con le disponibilità finanziare dell'Ente".

Fare Verde “Scellerato destinare gli alberi alle biomasse”

25/09 L'idea di destinare la legna recuperata dal taglio degli alberi bruciati nella zona del Parco del Pollino ricadente nel comune di Castrovillari nelle centrali a biomasse per la produzione di energia elettrica è "un'idea scellerata alla cui base vi è solo l'affarismo più bieco nello sfruttare una catastrofe immane che ha colpito l'intera Calabria per tutta l'estate ed un'area importante del Parco Nazionale del Pollino.". A sostenerlo, in un comunicato, è l'associazione il presidente provinciale di Cosenza dell'associazione Fare Verde, Francesco Pacienza. "Ancora non si sono spente le ceneri fumanti - afferma Pcienza - che hanno devastato oltre 9.600 ettari di boschi in Calabria attribuibili a ben 1614 incendi quasi tutti di origine dolosa; mentre continua la conta dei danni diretti ed indiretti all'ambiente, al territorio ed alle popolazioni che assommano a decine di miliardi di euro; mentre da ogni dove si levano inviti alla prevenzione e ad una maggiore repressione di tali fenomeni criminosi; mentre il Presidente della Repubblica, Napolitano, lancia un appello per una 'mobilitazione permanente' contro i roghi, per sensibilizzare le persone verso un atteggiamento di approccio positivo nei confronti dell'ambiente, patrimonio di tutti e dimora di ciascuno, bene prezioso da custodire con grande rispetto anche per le generazioni future, come sottolineato anche dal Pontefice; ecco che si fanno avanti idee e proposte come quella lanciata dal sindaco di Castrovillari, Blaiotta, di destinare la legna recuperata dal taglio degli alberi bruciati nelle centrali a biomasse". "Fare Verde - prosegue la nota - chiede al sindaco Blaiotta se ha avuto la stessa sollecitudine nell'attivare il 'Catasto delle aree in incendiate' e tutti quegli strumenti previsti dalle vigenti normative al fine di prevenire gli incendi e ridurne gli effetti devastanti sull'ambiente e sul territorio. Fare Verde Cosenza chiede che il neopresidente del Parco del Pollino si opponga ad ogni proposta che verrà avanzata verso tali finalità che sancirebbero definitivamente l'apoteosi della follia nella distruzione di un patrimonio di tutti e non di pochi"

Calabria agli ultimi posti nelle compatibilità ambientali

03/09 " Il rapporto elaborato dall'osservatorio ambientale dell'Istat, sulle compatibilità ambientali dei Comuni d'Italia pubblicato ieri sul 'Sole-24 Ore', non trova nessuna delle cinque province calabresi nelle prime posizioni". A sottolinearlo è Giovanni Perri, presidente provinciale dell'ordine degli agronomi forestali di Cosenza, che ricorda anche che nell'articolo si "evidenzia come in tutto il Meridione le problematiche ecologiche impongano particolare attenzione per il miglioramento generale della qualità della vita. Infatti, - aggiunge - nella classifica finale, sono le città di Trento, Venezia e Modena, ad essere posizionate ai primi tre posti, mentre bisogna scendere al 32/mo per trovare Reggio Calabria, al 49/mo per Cosenza, al 59/mo e 60/mo posto per Crotone e Vivo Valentia ed infine al 100/mo per Catanzaro". "Necessita purtroppo sottolineare il fatto che a livello di pianificazione, - aggiunge Perri - la politica del verde cittadino ha spesso finito per essere ispirata da modelli superati, basati solo su parametri di tipo quantitativo e con progettazioni generiche ed approssimative. Quello che serve sono interventi organici finalizzati ad esaltare gli aspetti qualitativi delle opere a verde per una migliore qualità delle vita". "La Calabria può farcela a risalire e le posizioni della graduatoria - conclude il presidente degli agronomi cosentini - e diventare veramente una delle regioni più ecologiche del Paese, ovviamente con impegni politici programmatici ed amministrativi strategici non più disarticolati ed improvvisati, bensì piani organici in materia di lotta all'inquinamento, ai rumori ed al traffico per un generale miglioramento delle qualità della vita a tutti i livelli, per attestarci nel futuro ai livelli ecologici ed ambientali di crescita pari alle altre realtà italiane ed europee".

Tartarughe prolifiche sulle spiagge calabresi

21/08 Nove tartarughe della specie caretta caretta sono nate su un'affollata spiaggia in località Torre Lupo a Reggio Calabria. A darne notizia sono Domenico Morabito e Paola Chesi, biologi del Centro turistico studentesco ambiente che, insieme a Stefano Di Marco, vice presidente nazionale del Cts, hanno chiesto all'assessore regionale all'Ambiente, è detto in un comunicato, Diego Tommasi, "che venga istituita al più presto una riserva naturale regionale che protegga i siti di nidificazione presenti lungo il litorale ionico della provincia di Reggio Calabria che, a ragione, potrebbe essere ribattezzata come la costa delle tartarughe". Morabito e Chesi, con l'assistenza della Capitaneria di porto, dopo aver individuato il nido, hanno assistito le prime tartarughine usciti dalla sabbia, aiutandole a raggiungere il mare. Attualmente, in attesa che la schiusa si completi, il nido é sorvegliato 24 ore su 24 dal personale esperto del Cts ambiente e da decine di volontari provenienti da tutta Italia. La caretta caretta, secondo quanto evidenzia Stefano Nannarelli, esperto tartarughe del Settore conservazione natura del Cts, è una specie che frequenta abitualmente i nostri mari ma "sta rischiando di scomparire per la progressiva antropizzazione di spiagge adatte alla nidificazione. Negli ultimi anni il litorale ionico della Calabria aveva fatto registrare alcune nidificazioni ma mai nella zona di Reggio. Per questo l'evento è particolarmente importante". "Proprio per garantire la conservazione di questi rettili marini in Calabria - si afferma ancora nel comunicato - il Cts, in collaborazione con Ministero dell'Ambiente, Commissione europea, Regione e Provincia di Reggio Calabria ha avviato due importanti progetti che si propongono di svolgere una serie di azioni urgenti per la conservazione della specie. Questo, se si considera che, come spiega Aldo Cosentino, direttore generale della direzione Protezione natura del Ministero dell'Ambiente, la Calabria 'riveste un ruolo strategico per la conservazione delle tartarughe marine della specie caretta caretta''

Il WWF calabrese contro la centrale a carbone di Saline joniche

21/08 Il Wwf calabrese è contrario all'insediamento della centrale a carbone a Saline Joniche. Secondo gli ambientalisti il "progetto di realizzare una centrale a carbone nell'area dei Pantani di Saline Joniche è del tutto incompatibile con la conservazione e la valorizzazione delle risorse naturalistiche dell'area interessata e genera forti preoccupazioni sull'impatto ambientale che l'opera avrebbe sull'intero comprensorio". "Il valore naturalistico della zona - prosegue la nota dell'associazione ambientalista - è dato dalla presenza, nel corso dell'anno, di numerose specie di uccelli migratori, tra cui non mancano aironi, cigni reali, fenicotteri rosa, numerose specie di anatre e, come simbolo dei pantani, l'elegantissimo cavaliere d'Italia che risulta nidificante sulle rive dell'importante zona umida". Il Wwf, preannunciando che intraprenderà tutte le iniziative possibili per scongiurare quello che considera un ennesimo attacco all'ambiente, ritiene "incredibile che, dopo i clamorosi e drammatici fallimenti dei vari insediamenti industraili, di cui Saline rappresenta ancora uno degli esempi più eloquenti dopo le storiche battaglie contro la centrale a carbone di Gioia Tauro e mentre tutta la stessa Piana è alle prese con i gravissimi problemi causati dall'inceneritore, in Calabria si continua a perseguire la strada della produzione energetica a scapito del territorio e della salute dei cittadini"

CTS: Creare un rapporto tra pescatori e Delfini

13/08 Sul rapporto tra delfini ed attivita' di pesca professionale sara' focalizzata l'attenzione del Veliero dei Delfini che e' in Calabria e che sara' presente a Tropea. La campagna, alla sua quinta edizione, e' promossa dal Centro turistico studentesco ambiente in collaborazione con il ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare e con la partecipazione della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e del Nucleo Operativo Ambientale dei Carabinieri. Obiettivo del 2007, Anno Internazionale del Delfino, e', ancora una volta, quello di verificare lo stato di salute dei cetacei che vivono nelle acque del nostro Paese individuando i fattori di rischio, le iniziative attivate e auspicabili per proteggerli e, infine, sensibilizzare amministratori e cittadini verso scelte sostenibili. Sulla base di una serie di indicatori, l'impegno per la conservazione dei delfini e, piu' in generale, verso la tutela delle biodiversita' sara' analizzato, valutato e alla fine della campagna saranno rese note le localita' amiche dei delfini. Ma piu' che distribuire voti e pagelle, l'iniziativa si pone come invito deciso ad attuare politiche sempre piu' efficaci in difesa del nostro mare. A fine campagna sara' quindi possibile conoscere la classifica delle Localita' amiche dei Delfini. Per riuscire ad armonizzare i rapporti tra i delfini e gli operatori della pesca andrebbero adottate attivita' di prevenzione, soprattutto attraverso l'utilizzo di dispositivi di nuova generazione. Bisogna pensare al coinvolgimento attivo dei pescatori. Sarebbe inoltre importante incentivare nuove professionalita' legate all'ambiente marino e ai cetacei in generale, che possano andare a compensare il danno economico dovuto alla perdita del pescato e ai danni alle reti. ''La velocita' - ha detto il Vice Presidente Nazionale del Cts, Stefano Di Marco - con cui si sono diffuse nel mondo le attivita' di whale watching e di dolphin watching ci deve far riflettere. Le attivita' eco-compatibili contribuiscono ogni anno ad incrementare il bilancio degli stati costieri nel mondo con piu' di 1 miliardo di dollari. Questo tipo di attivita' condotte in 87 paesi attraggono piu' di 9 milioni di osservatori ogni anno. Per quel che riguarda l'Italia, il CTS Ambiente ha prodotto una stima sul valore economico dei delfini. Visto che in Italia esistono almeno 100 localita' costiere dove e' stata registrata la presenza stabile di delfini e altri cetacei, considerando una media di 6000 persone che per ciascuna localita' durante l'anno possono partecipare a queste attivita' e calcolando un prezzo medio di 30 euro a persona per un'escursione di mezza giornata, si arriva a una stima di 18 milioni di euro-anno''.

Blitz di Goletta Verde davanti l’isola di Dino

29/07 Gli attivisti della Goletta Verde di Legambiente hanno manifestato stamani, sulla costa tirrenica calabrese, davanti all' isola di Dino ''per esprimere il loro deciso 'No' alla costruzione dell' ennesimo super albergo su un promontorio a poche decine di metri di distanza dalla Torre di avvistamento angioina'': a riferirlo e' un comunicato del' associazione ambientalista. ''I lavori dell' hotel a 5 stelle sono bloccati dal maggio del 2006, Legambiente e Regione Calabria - riporta il comunicato - si sono costituite parte civile e il processo e' ancora in atto. La convenzione urbanistica che ne autorizza la costruzione sarebbe viziata da elaborati tecnici incongruenti con il processo di lottizzazione: non esiste un provvedimento comunale che preveda la lottizzazione dell' area in questione. Inoltre, manca completamente una valutazione di impatto ambientale della Regione Calabria''. ''Ma cio' che ci sta piu' a cuore, - afferma Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde di Legambiente - ed e' principalmente il motivo per il quale non abbiamo voluto rinunciare a questa sosta a Praia a Mare, e' fermare la scellerata autorizzazione della soprintendenza di Cosenza e del Comune di Praia a costruire l' ecomostro, un super albergo di 11mila metri cubi di cemento su sette livelli sfalsati che protenderebbero verso la spiaggia''.

Goletta verde scopre acque fuori dai limiti nel reggino

28/07 Sono diciannove i prelievi effettuati lungo le spiagge delle province di Catanzaro e Reggio Calabria (costa ionica e Stretto di Messina) da Goletta Verde di Legambiente che è approdata a Roccella Ionica. I risultati del monitoraggio sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa. "Di questi - è scritto in un comunicato di Legambiente - tredici sono risultati non inquinati, quattro leggermente inquinati, mentre i restanti due presentano un livello di inquinamento più grave. Tutti i dati usciti fuori dai limiti di legge sono concentrati nella provincia di Reggio, nel tratto ionico e dello stretto di Messina. Particolarmente preoccupante la situazione alla foce del torrente Fiumarella a sud di Reggio Calabria con valori che risultano fino a 200 volte superiori ai limiti di legge, come nel caso dei coliformi fecali". "Male anche il dato riscontrato nel punto di campionamento di Melito di Porto Salvo - prosegue la nota - con parametri 18 volte oltre i limiti previsti. Un monitoraggio lungo tutta la costa ionica: da Roseto Capo Spulico allo stretto di Messina per un totale di venticinque prelievi, che fa registrare un miglioramento della parte settentrionale (Cosenza, Crotone e Catanzaro) e una sostanziale conferma della scarsa qualità delle acque reggine". Alla presentazione dei risultati del monitoraggio sono intervenuti Katia Le Donne, portavoce di Goletta Verde; Nino Morabito, coordinatore di Legambiente Calabria; Erika Barillaro, presidente Legambiente Marina di Gioiosa Ionica, l' assessore con delega al porto, lavori pubblici e rapporti istituzionali del Comune di Roccella Jonica Vincenzo Bombardieri e una rappresentanza della Capitaneria di porto. "Continuiamo a registrare nella città di Reggio molti campioni fuori dai limiti - ha affermato Le Donne - In particolare la foce del torrente Fiumarella, in secca durante l' estate, mette in luce una condotta che scarica in mare carichi inquinanti raccolti lungo il suo percorso. E non è un caso isolato". "Roccella Ionica - ha sostenuto il presidente Morabito - ha intrapreso un percorso virtuoso puntando su un giusto connubio tra ambiente e turismo messo in atto dall' amministrazione comunale: qualità delle acque, condizioni ambientali, smaltimento dei rifiuti, cura dei beni patrimoniali, strutture ricettive, ospitalità, servizi offerti, buona cucina".

Goletta Verde: “Istituire area protetta a S.Andrea dello Ionio”

27/07 Goletta Verde ribadisce il suo "no" alla cementificazione della costa di Sant' Andrea Apostolo dello Jonio. La Goletta Verde di Legambiente, la campagna di monitoraggio delle acque di balneazione, realizzata con il contributo di Vodafone Italia e Italgest Mare, in collaborazione con il ministero dell' Ambiente e della tutela del territorio e del mare, si è fermata, durante la navigazione per Roccella Jonica, a Sant' Andrea Apostolo dello Jonio, per ribadire la necessità di istituire l' Area Protetta, che Legambiente con il Fai e il Wwf Italia vogliono realizzare, da Fosso Cupido al Torrente Alaca. "Su questo - è scritto in un comunicato - è stato anche firmato un protocollo di intesa tra l' Amministrazione comunale, Legambiente, Fai e Wwf Italia, che propone l' istituzione di un' Area Protetta per 500 ettari per salvarla da altri inutili opere di urbanizzazione e valorizzare la biodiversità di questa area. Questo tratto di costa è uno dei pochi luoghi della Calabria in cui la ferrovia non passa vicino al mare. Una spiaggia profonda, lunga oltre tre chilometri, con sabbia di granito bianco ancora incontaminata e ricca di vegetazione spontanea, gigli di mare e fauna selvatica. Fino a qualche anno fa, su questa spiaggia, deponevano le uova anche le tartarughe marine Caretta caretta, che oggi purtroppo non si fermano più qui, a causa dei viavai di fuoristrada che, con il loro aggressivo passaggio, strappano anche i fasci dei rari gigli marini. Un prezioso habitat ancora intatto, dove nidificano numerosissime specie di migratori nei loro voli tra l' Africa e l' Europa, come l' Airone cenerino, che non può essere compromesso". "Il maggior rischio per questo tratto di litorale - ha sostenuto Andrea Dominijanni, presidente del circolo di Legambiente di Catanzaro - è stato il progetto di un lungomare pedonale, che prevede quattro chilometri di cemento, per unire la zona già urbanizzata della Marina di Sant' Andrea Apostolo dello Jonio con i lidi e le caotiche lottizzazioni del vicino paese di San Sostene. Grazie alla sensibilità ambientale dell' Amministrazione comunale che ha accolto la richieste delle associazioni ambientaliste, il progetto è stato bloccato anche se è ancora presente sul piano regolatore". "L'istituzione di un' Oasi per la tutela del sistema dunale é una scelta - ha sostenuto Katia Le Donne portavoce di Goletta Verde - oltre che rispettosa dell' ambiente anche economicamente più proficua, mirata ad accogliere un turismo di qualità. L' intelligenza dell'Amministrazione comunale nel capire come la tutela di un patrimonio naturale come quello della costa di Sant'Andrea Apostolo dello Jonio, dimostra come sia possibile fare delle scelte consapevoli anche se in controtendenza all' andamento della cementificazione selvaggia attuata nella maggior parte della bella costa calabrese ionica".

Goletta verde promuove il mare dell’alto jonio calabrese. Male Crotone

26/07 Prima tappa calabrese per la Goletta Verde di Legambiente, la campagna di monitoraggio delle acque di balneazione, realizzata con il contributo di Vodafone Italia e Italgest Mare, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Buona la situazione emersa nella costa ionica settentrionale della Calabria, dove i risultati delle analisi delle acque hanno fatto segnalare un solo caso fuori dai limiti previsti. Sei i prelievi eseguiti lungo la costa: i dati di Goletta Verde rappresentano un'istantanea scattata al mare della Calabria, per sorvegliare le acque dalla presenza di coliformi fecali e streptococchi fecali, batteri-spia della pressione antropica sul mare, come previsto dalla legge italiana (Dpr 470/82). Inoltre i tecnici di Legambiente ricercano da oltre tre anni la presenza di Escherichia Coli, indicatori nella direttiva europea 2006/7/3, che l'Italia dovrà recepire entro il 2008. Quanto è emerso sullo stato di salute del mare calabrese è stato divulgato nel corso della conferenza stampa di questa mattina, che si è svolta a bordo della Goletta Verde, attraccata al Porto Vecchio di Crotone. All'incontro erano presenti Giorgio Zampetti, portavoce di Goletta Verde; Nino Morabito, coordinatore regionale Legambiente Calabria; Antonio Tata, presidente Legambiente Crotone, e il tenente di vascello della capitaneria di porto locale, Giuseppe Stola, insieme al sottotenente di vascello Oreste Iemma. "Il mare delle prime due province esaminate in Calabria è risultato pulito in quasi tutti i punti di prelievo esaminati - ha dichiarato Giorgio Zampetti, portavoce di Goletta Verde -. L'unico punto fuori dai limiti previsti è quello sul lungomare Gramsci di Crotone. Un punto che negli anni si riconferma a rischio inquinamento. necessario un intervento di adeguamento della rete fognaria, la cui capacità deve essere ampliata, tenendo conto del fatto che Crotone negli ultimi anni è stata una città in crescita, ma nulla è cambiato per quanto riguarda la portata delle sue reti per gli scarichi urbani. Positivo - conclude Zampetti - il dato rilevato a Isola di Capo Rizzuto, che a distanza di un anno è risultato pulito. I prelievi dello scorso anni, infatti, avevano fatto emergere un dato leggermente inquinato". "Ma non è soltanto l'inquinamento organico delle acque a preoccuparci per la salute del nostro mare - dichiara Antonio Tata, presidente di Legambiente Crotone - ma anche quello industriale. I recenti dati divulgati dall'A.r.p.a.Cal confermano che oltre 50 anni di chimica in città hanno prodotto inquinamento da metalli pesanti anche in tutte le zone limitrofe fino alle acque del Porto nuovo. Qui gli ultimi campionamenti hanno dimostrato che esiste una contaminazione con concentrazioni ben oltre i limiti di legge, che arriva fino a quattro metri di profondità all'interno dei sedimenti di zinco, piombo, mercurio, arsenico e altre sostanze. Fino ad oggi - conclude Tata - le scelte fatte non sono riuscite ad attuare una efficace azione di bonifica e si continua a discutere senza prendere decisioni concrete in merito alle aree interessate". Ma i problemi della città non si fermano al mare: "Ventisette associazioni locali hanno raccolto dodicimila firme per ribadire il loro no al raddoppio della discarica di Columbra, alla periferia di Crotone - dichiara Nino Morabito, coordinatore regionale di Legambiente Calabria -. Discarica che per dimensioni sarebbe in grado di far fronte alle esigenze dell'intera provincia se funzionasse la raccolta differenziata. Ma il problema dei rifiuti riguarda tutta la Calabria dove, dopo un decennio di commissariamento, non esiste un adeguato piano regionale per la gestione dei rifiuti e si continuano a proporre soluzioni d'emergenza che fanno più danni di quanti dovrebbero risolverne. La Calabria sembra innamorata della politica della iperconcentrazione: inceneritore unico, come a Gioia Tauro, discarica unica, nel caso di Crotone. E si paventa l'ipotesi di costituire un'unica società per la gestione dei cinque Ambiti Territoriali Ottimali: una follia. Occorre - conclude Morabito - con urgenza che la Regione metta in campo un'adeguata politica in materia di rifiuti"

Blitz di Goletta verde contro l’abusivismo a Isola Capo Rizzuto

25/07 "Giù le mani dalla costa". E' questo lo slogan scritto sullo striscione che oggi pomeriggio i volontari di Legambiente hanno srotolato sulla spiaggia sotto la falesia del parco archeologico di Capo Colonna, nell' area marina di Capo Rizzuto. La manifestazione è stata organizzata in occasione del passaggio di Goletta Verde, la campagna estiva di Legambiente che da 22 anni informa sulla qualità delle acque di balneazione e denuncia abusi e illegalità ai danni delle coste italiane. "All' interno del parco archeologico - è scritto in un comunicato dell' Associazione - sono state confiscate oltre trenta case abusive, costruite alla fine degli anni ottanta, con sentenza definitiva della Cassazione nello scorso mese di maggio. Ma ad oggi ancora nulla è stato fatto per abbattere le costruzioni che invadono una zona sottoposta a numerosi vincoli: sito d' interesse comunitario (Sic), vincolo paesistico ambientale, area marina protetta e parco archeologico. Malgrado tutto le case continuano ad essere abitate, anche se saltuariamente, e sono anche sorte piccole infrastrutture, tra cui un molo e una strada sterrata che porta direttamente al mare". "L' iniziativa di oggi - ha sostenuto Antonio Tata, presidente di Legambiente Crotone - vuole riportare l' attenzione per questo tratto di costa minacciato da abusivismo edilizio e cementificazione selvaggia. In tutta l' area intorno ad Isola Capo Rizzuto ci sono un milione e 850 mila metri cubi di costruzioni totalmente illegali. Invece di abbattere si va in direzione opposta, sottoscrivendo accordi di programma per sanare queste abitazioni con la beffa di fondi comunitari". "In Italia - ha sostenuto Giorgio Zampetti, portavoce di Goletta Verde - sono state già create ventitre aree marine protette, per tutelare gli ecosistemi marini più preziosi e delicati. L' area marina di Isola di Capo Rizzuto è stata tra le prime ad essere istituita, nel 1991. Ma a distanza di 16 anni, molto rimane sulla carta. Un peccato che non si riesca a seguire gli esempi virtuosi di altre aree, che hanno coniugato tutela ambientale e sviluppo turistico".

Italia Nostra: “Allarmano 250 roghi in 10 giorni”

17/07 "Duecentocinquantacinque roghi in soli 10 giorni: un triste record questo che vede la Calabria al secondo posto in Italia per numero di incendi". A rilevarlo é l' associazione ambientalista Italia Nostra che evidenzia anche come il 9 ed il 15 luglio scorso gli incendi abbiano lambito il Parco del Pollino ed altre aree boschive. Sono dati, rileva l' associazione, "davvero preoccupanti, considerato che la temperatura è elevata e la stagione estiva é iniziata da poco". Italia Nostra chiede quindi al Corpo forestale dello Stato, al Coordinamento Territoriale Ambiente (Cta), all' Ente Parco del Pollino che "particolare attenzione sia dedicata alla salvaguardia dei boschi, così da prevenire gli incendi che, secondo il Cfs, nell' 80% dei casi è di origine dolosa. Quindi - prosegue la nota - attività costante di controllo così da intervenire nell' immediato anche con i mezzi aerei, per poter circoscrivere i roghi nel minor tempo possibile". L' associazione ricorda che il 15 luglio sono stati ben 30 gli ettari di lecceta distrutti dal fuoco a Papasidero, intorno al monte Ciagola, e che altri 100 sono a rischio. "Lo stesso danno all' ecosistema forestale - afferma Italia Nostra - era stato causato da un imponente rogo il 26 agosto 2006, quando altri 30 ettari di leccete e quercete erano andati a fuoco. Continuando a bruciare ettari di bosco nel Parco o nelle aree limitrofe, tutti gli sforzi per conservare la biodiversità, per tutelare la presenza della flora e fauna selvatica, protetti dalla legge quadro 394/91, viene ad essere messa in discussione". "Oltre al rischio gravissimo dei roghi - prosegue la nota - un altro pericolo incombe sull' ecosistema del Parco rappresentato dalla messa in esercizio della centrale a biomassa del Mercure, intenzionata a bruciare oltre 350 mila tonnellate di legname proveniente dai boschi del parco con conseguente produzione di gas serra e fuliggini". Italia Nostra, allo scopo di salvaguardare i boschi, propone quindi che "i rimboschimenti vengano fatti possibilmente con specie autoctone e che siano curati con diradamenti e manutenzioni adeguate; siano studiate e messe in atto azioni capillari come quelle di segnalare ai Provinciali dei Cfs le aree coperte dal fuoco e che il Cta del Parco tenga aggiornata una mappa degli eventi con una cartografia consultabile anche su internet sul sito del parco nazionale del Pollino; venga adottata finalmente una strategia del parco tendente ad una gestione competente del patrimonio forestale, ricordando che la conservazione degli habitat si può ottenere solo attraverso una conoscenza dettagliata delle diverse problematiche ecologiche connesse al patrimonio forestale; si arrivi all' adozione (non più rinviabile dopo otto anni) del piano del Parco nazionale del Pollino per superare gli interessi regionali e localistici ed evitare il rischio di un uso improprio delle risorse forestali, fatto che comporterebbe il venir meno della ragione fondante che ha portato all'istituzione dei parchi nazionali e delle aree protette in Italia; si lavori per una tutela della fauna, della biodiversità forestale (manca una legge quadro nazionale); le risorse naturali dei parchi siano salvaguardate secondo quanto stabilito dalla legge 394/91 attuando uno sviluppo che favorisca quei processi virtuosi solo enunciati, come la priorità degli incentivi pubblici per programmi e progetti attuati da Comuni all'interno dei parchi che nessuna Regione ha mai riconosciuto ed attuato".

Italia Nostra “Preoccupa il via libera alla Centrale del Mercure”

13/01 E' stato respinto dal Tribunale amministrativo della Calabria il ricorso presentato da Wwf, Legambiente e Forum Ambientalista contro la messa in esercizio della Centrale del Mercure nel territorio del Parco del Pollino. A darne notizia è l' associazione ambientalista "Pollinowatching" che, in un comunicato, parla di sentenza "che certamente susciterà nuove proteste da parte delle comunità della Valle del Mercure". "Le associazioni ricorrenti - è scritto nel comunicato - avevano evidenziato, tra l' altro, discordanze nei dati prodotti dall' Enel per l'ottenimento del parere di Valutazione d' Incidenza rilasciato dalla Regione Calabria per la messa in esercizio della centrale che brucerà biomassa. Il materiale verrà prelevato, secondo il provvedimento regionale, dai boschi del Parco nazionale del Pollino e più precisamente dalla Valle del Lao ove sono in via di definizione accordi con società private per la gestione dei boschi comunali". "Si tratterà ora di verificare - si sostiene nel comunicato - se il Parco Nazionale del Pollino, i sindaci della Valle del Mercure e quelli della Valle del Lao ricorreranno contro questa decisione del Tar Calabria al Consiglio di Stato e quale sarà la decisione del Ministero dell'Ambiente che sarebbe stato chiamato a pronunciarsi dal neo commissario del parco al momento dell' insediamento"
"Con grande disappunto e preoccupazione abbiamo appreso della sentenza del Tar della Calabria che ha rigettato il ricorso presentato da Wwf, Legambiente e Forum Ambientalista dando il via libera alla messa in esercizio della Centrale a biomasse Enel di Laino (40 MW), nel territorio del Parco nazionale del Pollino, nonostante le Comunità locali e le associazioni da tempo manifestino fondate preoccupazioni circa gli impatti sulla salute e sull' ecosistema del Parco". E' quanto si afferma in una lettera che Italia Nostra ha inviato al ministro dell' Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. Nelle lettera, inviata anche al Commissario del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra e ai sindaci dei Comuni della Valle del Lao e della Valle del Mercure, i vertici dell' associazione scrivono che "questa centrale porterà infatti a un disboscamento selvaggio all' interno del Parco, sottoposto alla legge quadro 394/91, la migliore in Europa in materia di conservazione e tutela del patrimonio ambientale, e interesserà un' area di particolare importanza per la tutela della biodiversità del Parco, che comprende due Sic/Zps di grande valore naturalistico per le molte specie floro faunistiche rare. Non si capisce allora come si possa parlare di energie rinnovabili - prosegue la lettera - quando poi si procede al taglio di foreste secolari, i polmoni verdi del Pianeta, la vera energia pulita e rinnovabile. Se è per rispettare il Protocollo di Kyoto allora si dovrebbe tener conto che un ettaro di alberi riduce le emissioni di CO2 nell' atmosfera nell' ordine di varie tonnellate all'anno". Al ministro dell' Ambiente Italia Nostra sollecita un intervento "per tutelare il territorio e l' ecosistema del Parco Nazionale del Pollino ancora privo degli strumenti di pianificazione" mentre al Commissario del Parco del Pollino ed ai sindaci della Valle del Mercure e della Valle del Lao chiede "di ricorrere contro questa assurda decisione del Tar Calabria al Consiglio di Stato dimostrando di essere dalla parte giusta, quella che garantisce il diritto all' ambiente ed alla salute di tutti i cittadini italiani".

Pronta la variante della Terna dell’elettrodotto Laino-Rizziconi

13/07 Non c' è nessun ritardo per la variante della linea dell' elettrodotto Rizziconi-Laino. E' quanto si afferma in un comunicato della società Terna nel quale si precisa che la società è pronta a illustrare il tracciato del nuovo percorso indicato dalla Provincia di Cosenza. "Terna sottolinea con rammarico - è detto nel comunicato - il riacutizzarsi di una campagna di disinformazione che non soltanto è lesiva dell' immagine e del buon nome della società ma, soprattutto, è fuorviante poiché non rende conto del lavoro svolto sino ad oggi. In questo modo si rischia seriamente di vanificare gli sforzi compiuti e di compromettere il non facile percorso di concertazione che, nonostante la normale dialettica insita in tali processi, ha già dato buoni frutti anche grazie al costante impegno del Ministero dell' Ambiente". "Per un corretto inquadramento della vicenda - prosegue la nota - Terna precisa che la linea elettrica in questione è stata regolarmente autorizzata nel 2002, dopo un iter durato sette anni, e che è entrata in esercizio a novembre del 2005. Tuttavia, per venire incontro alle richieste del Comune di Montalto Uffugo e delle istituzioni provinciali e regionali della Calabria, Terna si è resa fin da subito disponibile a collaborare, in costante dialogo con il Ministero dell' Ambiente, per individuare una variante al tracciato originario in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini e la sicurezza del sistema elettrico". "Con questo spirito la società ha partecipato a tutti i tavoli e agli incontri promossi per raggiungere una soluzione del problema - è scritto ancora nella nota - di tale sforzo da parte di Terna ne sono prova, oltretutto, ben 4 progetti di variante elaborati nei mesi passati, tutti respinti dagli enti locali. Infine, sulla base delle indicazioni fornite dalla Provincia di Cosenza, Terna ha elaborato un nuovo progetto di variante, anche a seguito delle valutazioni, dei sopralluoghi e degli incontri effettuati nei mesi scorsi. Dopo l' ultimo sopralluogo del mese di maggio e recependo le indicazioni a proseguire il lavoro iniziato, Terna si è attivata per predisporre tutta la documentazione tecnica e amministrativa necessaria per l' avvio dell'iter autorizzativo. La raccolta della documentazione, anche a seguito dei dovuti sopralluoghi, richiede naturalmente alcuni mesi di lavoro; Terna sta però accelerando i tempi per arrivare quanto prima a depositare la domanda di autorizzazione entro i termini già illustrati al Ministero dell'Ambiente e alla Provincia di Cosenza". "Se fino ad oggi non è stato possibile presentare pubblicamente il lavoro svolto - conclude il comunicato - ciò non è imputabile come si è letto da qualche parte a presunte manchevolezze da parte di Terna. Né la società ha chiesto alcuna proroga o rinvio come pure è stato erroneamente affermato. Terna è pronta in qualsiasi momento ad illustrare alle istituzioni coinvolte lo stato della situazione".

Legambiente “Siccità problema cronico”

13/07 Oltre il 40% dell'acqua immessa nella rete idrica italiana viene sprecato a causa di tubature vecchie (il primato e' di Cosenza con il 70%). Venti miliardi di metri cubi all'anno (il 49% del totale disponibile) vengono inoltre letteralmente 'bevuti' dal settore agricolo, secondo le stime del 1999 (la media europea e' del 30%), mentre anche il costo stesso dell'acqua in Italia (52 centesimi di euro al metro cubo, ma gli agricoltori spendono fino a 100 volte meno) e' praticamente la meta' della media europea. Questi, in linea di massima, secondo Legambiente, sono i problemi piu' urgenti da risolvere nel nostro Paese in tema d'acqua. Per il presidente nazionale di Legambiente Roberto Della Seta ''non si puo' piu' parlare di emergenza, la siccita' in Italia e' ormai diventata un problema cronico che va affrontato e risolto una volta per tutte senza aspettare la prossima crisi''. Le coltivazioni - si legge in un comunicato dell'associazione ambientalista - oltre a prelevare di piu', sono anche quelle che restituiscono meno acqua all'ambiente, non piu' del 50% rispetto al 90% che ritorna disponibile dopo gli usi civili e industriali. Un dato preoccupante se calato nella realta' dei nostri fiumi, basti pensare che i prelievi idrici superficiali dal Po sono per il 95% a fini agricoli. Tra i rimedi proposti dall'associazione, l'adozione di sistemi di irrigazione piu' razionali come la microirrigazione e i sistemi 'a goccia'; rivedere il sistema di tariffazione degli usi dell'acqua prevedendo penalita' per per gli utilizzatori piu' grandi come nel caso delle societa' d'imbottigliamento delle minerali; prevedere nella prossima finanziaria risorse economiche per una grande opera nazionale di ammodernamento degli acquedotti e di razionalizzazione delle reti di distribuzione cittadine.

Assunti 30 ex LSU a tempo determinato nel Parco del Pollino

12/07 Stanno seguendo un corso di formazione, tenuto presso l'Ente Parco dagli stessi dipendenti dell'organo gestore, i 30 ex Lavoratori Socialmente Utili del versante lucano del Parco nazionale del Pollino assunti lunedì 9 luglio a tempo determinato, per sei mesi. lo ha reso noto, con un comunicato, l'ufficio stampa dell'ente Parco. E' la prima fase del progetto che consente attraverso l'assunzione del 10% dei lavoratori del bacino, la mobilità per tutte le persone (calabresi e lucani) coinvolte, circa 270 addetti. Il progetto - prosegue la nota - cofinanziato dalla Regione Basilicata, ha in programma l'utilizzo di otto, tra diplomati e laureati, sul territorio del Parco lucano, nei centri visita di Terranova del Pollino, Viggianello, San Severino Lucano e San Paolo Albanese. Tre di loro, invece, saranno impiegati presso l'Ente Parco, a Rotonda. I 19 operai, invece, saranno occupati in opere di manutenzione e di pulizia della sentieristica. Il loro utilizzo, per come annunciato dal Commissario dell'Ente, Domenico Pappaterra, avverrà in stretta sinergia con il Corpo Forestale dello Stato e con l'Associazione Guide Ufficiali del Parco. "Abbiamo ipotizzato un percorso di utilizzo produttivo - ha detto Pappaterra - che potrà contribuire a supportare la preziosa azione del Corpo Forestale dello Stato e delle Guide del Parco e, soprattutto, a dare risposte concrete ai visitatori. Lo sforzo per giungere a tale soluzione è stato grande anche se non è risolutivo della vertenza degli ex LSU calabro-lucani. Ottenuto questo risultato - ha concluso - dovremo, infatti, lavorare, insieme con i sindacati, che hanno riconosciuto il lavoro svolto sinora come altamente positivo, per ridare dignità lavorativa a tutte le persone interessate".

Approvato il bilancio del Parco del Pollino

07/07 La Comunita' del Parco Nazionale del Pollino, area protetta lucana e calabrese, ha approvato all'unanimita' il Bilancio 2007 nell'assemblea che si e' tenuta a Castrovillari (Cosenza). L'organo assembleare, che riunisce le Regioni Basilicata e Calabria, le Province di Potenza, Cosenza e Matera, le nove comunita' montante e i 56 Comuni interessati al Parco, ha raggiunto il plenum dei presenti come non accadeva dalla sua istituzione ad oggi. E' stata la prima riunione presieduta dal commissario straordinario e futuro presidente del Parco, Domenico Pappaterra. La Comunita' ha votato all'unanimita' anche la relazione di Pappaterra con la quale il futuro presidente presenta lo stato dell'arte del Parco e, soprattutto, indica la strada per rilanciare l'area protetta. Al Consiglio ha preso parte il direttore generale del Ministero dell'Ambiente, Aldo Cosentino. Presenti gli assessori regionali all'Ambiente della Basilicata, Vincenzo Santochirico, e della Calabria, Diego Tommasi, il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, l'assessore provinciale, Arturo Ricetti, il consigliere provinciale di Potenza, Sandro Berardone, che ha portato il saluto anche dei presidenti delle Province di Potenza e Matera, Sabino Altobello e Carmine Nigro. Presenti anche i presidenti delle Comunita' montane e i sindaci e loro delegati. La riunione e' stata presieduta dal presidente facente funzioni Salvatore Paolino. Nella relazione Pappaterra ha sottolineato che ''in questi lunghi quattordici anni (dall'istituzione del Parco) quello che e' mancato alla gestione dell'ente - ha dichiarato il commissario - e' stato l'orgoglio dell'identita' del territorio del Parco, come se questo luogo non fosse sentito proprio e le scelte, in molti casi si sono sovrapposte senza un senso, senza una strategia, senza una valutazione di impatto e di risultati''. Questo e' emerso nella campagna di ascolto di decine di sindaci, associazioni, operatori. Prossime priorita' sono il Piano per il Parco e il Piano di sviluppo socio-economico. Altre questioni da affrontare sono la riperimetrazione, la promozione socio-economica, il progetto degli ex Lsu del Parco, la divulgazione delle attivita', provvedimenti contro i danni alla fauna originati dal cinghiale.

Si della commissione Senato a Pappaterra presidente del parco del Pollino

05/07 Anche la Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali del Senato ha approvato la proposta di nomina di Domenico Pappaterra a presidente dell'Ente Parco Nazionale del Pollino. Nella stessa mattinata di ieri, ad esprimersi favorevolmente, all'unanimità, era stata la Commissione della Camera, presieduta da Ermete Realacci. La tredicesima Commissione del Senato - informa una nota dell'ufficio stamoa del Parco - presieduta da Tommaso Sodano (RC-SE), relatore il senatore calabrese Franco Bruno (Margherita), ha dato così il via libera al Ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio per la nomina di Pappaterra che, è Commissario straordinario dell'Ente Parco dal 7 maggio scorso.

Chiude lo zoo di Basilicò sull?Aspromonte, animali all’asta

04/07 Chiude lo zoo di Basilico' realizzato dall'Azienda forestale della Calabria (Afor) a Basilico' sull'Aspromonte e i suoi 239 animali vanno all'asta: la decisione, presa lo scorso anno dal consiglio di amministrazione dell'Azienda (soppressa qualche mese fa), si e' concretizzata con la pubblicazione di un bando sul Bollettino ufficiale della Regione Calabria. A raccontare la vicenda della messa all'incanto di quella che viene definita un' ''Arca di Noe''' e' il quotidiano Calabria Ora che pubblica anche l'elenco dei lotti animali in vendita. La vicenda dello zoo di Basilico', voluto dalla giunta regionale di centrodestra, era stata al centro qualche anno addietro di un'interrogazione parlamentare di Nuccio Iovene, all'epoca senatore dei Ds e di Nichi Vendola, parlamentare di Rifondazione comunista. Entrambi avevano chiesto lumi sulle condizioni degli animali presenti in quello che alcune associazioni animaliste non avevano esitato a definire ''lager''.

Realacci e Margiotta favorevoli alla nomina di Pappaterra a presidente del Parco del Pollino

04/07 Per il presidente della commissione ambiente della Camera, Ermete Realacci, il parere favorevole alla nomina di Domenico Pappatella a presidente del parco nazionale del Pollino "é una nomina di valore, che ha trovato il consenso unanime tra maggioranza e opposizione nella votazione di oggi in Commissione". "Mi auguro - ha aggiunto Realacci - che sotto la sua guida il Parco del Pollino e lo straordinario territorio che comprende sappia trovare la giusta ripresa e la valorizzazione che merita nel panorama nazionale delle aree protette". In precedenza le due Regioni, Basilicata e Calabria, avevano espresso il loro parere favorevole attraverso i Presidenti Vito De Filippo e Agazio Loiero. Adesso si dovrà attendere il parere della Commissione Ambiente del Senato. Pappaterra, attualmente è Commissario straordinario dell'Ente Parco, dal 7 maggio del 2007. "Sono orgoglioso del parere espresso dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati - ha detto Pappaterra - a dimostrazione della proficua esperienza parlamentare svolta nella scorsa legislatura e di un rapporto di stima reciproca instaurato con i colleghi della Commissione, oltre che del riconoscimento di un impegno incessante svolto a favore del territorio del Pollino. Allorché sarò nominato presidente dell'Ente Parco - ha concluso - desidero continuare sulla strada intrapresa in questi primi due mesi, che punta al continuo protagonismo di tutti i soggetti interessati al Parco per realizzare un progetto comune di rilancio".
La Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, con voto segreto ed unanime (28 sì su 28 votanti) ha approvato oggi la proposta di nomina di Domenico Pappaterra a Presidente del Parco Nazionale del Pollino. Ne dà notizia Salvatore Margiotta, deputato dell'Ulivo, componente della medesima commissione. "L'unanimità registrata sul nome di Pappaterra, votato anche dalla minoranza - afferma Margiotta - suona a conferma della qualità e della competenza del designato. E' importante che il Parco del Pollino esca rapidamente dalla gestione commissariale, e si avviino concrete politiche di rilancio". "Dobbiamo, in particolare in Basilicata - aggiunge il parlamentare - riprendere a considerare il Parco quale elemento centrale della programmazione regionale: esso costituisce infatti uno dei cardini del territorio di eccellenza lucano,attorno a cui si possono costruire virtuose dinamiche di sviluppo economico e sociale. Facciamo molto affidamento sul lavoro di Pappaterra - ha concluso Margiotta - cui non mancherà, da parte mia come dell'intero Partito Democratico di Basilicata, ogni possibile sostegno".

Parte il programma per la tutela delle tartarughe marine

26/06 L' associazione ambientalista Cts ha varato, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, un programma di monitoraggio lungo il versante ionico reggino per la tutela delle tartarughe marine. L' iniziativa del Settore conservazione natura del Cts, associazione impegnata da oltre 15 anni nello studio e nella protezione della tartarughe, si articolerà su due livelli. "Il nostro lavoro - - ha detto Simona Clò, responsabile nazionale del Settore conservazione natura del Cts - si svolge su due diversi fronti Da un lato stiamo intervenendo per recuperare animali feriti o catturati accidentalmente dai pescatori lungo le coste calabresi e, dall'altro, stiamo partendo con un monitoraggio delle femmine nidificanti lungo il versante ionico della provincia di Reggio Calabria". Grazie alla stretta collaborazione con le Capitanerie di porto e i pescatori, gli animali recuperati vengono ospitati all'interno del Centro recupero tartarughe marine del Cts a Brancaleone. Qui uno staff di biologi e veterinari provvede alla loro cura e alla loro riabilitazione. Il Centro è attrezzato con sala operatoria, apparecchio per radiografie, camera oscura, microscopio e una serie di vasche per la degenza degli animali da riabilitare. Per facilitare il pronto intervento è stato attivato, in collaborazione con Europe assistance, un servizio Sos Tartarughe, con un numero verde (800 904 841) attivo 24 ore su 24, per la segnalazione di catture accidentali e il coordinamento delle attività di recupero. "E' nelle nostre intenzioni - ha detto l' assessore regionale all' Ambiente, Diego Tommasi - far diventare il Centro di Brancaleone, entrato già a far parte di diritto della rete nazionale Tartanet, un punto di riferimento per lo studio e la salvaguardia di questi animali per tutta la Calabria, oltre che un centro per la divulgazione delle informazioni sulla biologia e le minacce alla conservazione per le tartarughe". Le attività di monitoraggio prevedono il controllo delle spiagge durante le ore notturne per identificare le femmine nidificanti. Per non disturbare la delicata fase della deposizione delle uova, si procederà alla misurazione ed alla marcatura dell'esemplare solo quando tutte le sue attività saranno terminate. "La Regione Calabria - ha detto il Direttore generale della Direzione protezione natura del Ministero dell'Ambiente, Aldo Cosentino - riveste un ruolo strategico per la conservazione delle tartarughe marine della specie Caretta caretta. Il litorale ionico, infatti, insieme alla costa meridionale della Sicilia e alle isole Pelagie, è uno dei più importanti siti di nidificazione presenti in Italia, avendo ospitato negli ultimi anni numerose ovodeposizioni. Per questo abbiamo deciso di sostenere il progetto del Cts che opera già in Calabria con il progetto Life Natura Tartanet e che si propone con questa nuova iniziativa di effettuare un monitoraggio delle femmine nidificanti". Una task force di volontari provenienti da tutta Italia lavorerà al fianco dei ricercatori per identificare i nidi e vigilare sulle uova di mamma tartaruga, che grazie a quest' iniziativa del Cts potrà dormire sonni tranquilli. "Per garantire adeguate misure di conservazione a questa specie - ha sostenuto il responsabile del Centro recupero tartarughe marine Cts di Brancaleone, Domenico Morabito - chiediamo che venga istituita al più presto una Riserva naturale regionale che protegga i siti di ovodeposizione presenti lungo il litorale ionico della provincia di Reggio Calabria, che a ragione potrebbe essere ribattezzata come la 'Costa delle tartarughe'".

Appello per l’ecosistema del mare e delle coste del sud

25/06 L'ecosistema costiero del Sud rappresenta un complesso naturalistico, storico, culturale, antropologico ed archeologico unitario di eccezionale potenzialità. Sulla terra ferma abbraccia il territorio e le popolazioni delle regioni Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Campania con centri portuali, storici, ecosistemi naturali marini e dell'immediato entroterra, risorse territoriali storico-archeologiche della Magna Grecia. Le proposte di Associazioni, Comitati ed Amministratori locali per l'istituzione di un sistema di Aree Protette costiere mira a rilanciare, in virtù di un recente e ritrovato rapporto tra territorio e comunità locali, risorse strategiche per lo sviluppo, quali l'agricoltura di qualità e il turismo rispettoso dei valori dei luoghi. Intende promuovere un percorso unitario, sull'esempio delle coste della Manica, della Bretagna, della Scozia, della Biscaglia, o delle coste francesi, olandesi e greche, per rilanciare il ruolo di un'area che appartiene al Mediterraneo e ne rappresenta il cuore e che invece è minacciata da insensati progetti di tipo industriale e militare, così come dimostra la vicenda di Taranto ritenuta strategica per logiche belliche e militari. La costellazione dei paesaggi costieri, delle sue aree marittime, dei centri culturali, delle città e dei paesi rivieraschi, la presenza di numerose aree archeologiche della Magna Grecia costituiscono un unicum straordinario per rilanciare lo sviluppo del Sud per un percorso democratico dell'Europa verso i popoli del Mediterraneo, per il rispetto della diversità delle culture, delle religioni e dell'ambiente. Temi questi di grande importanza per valori di solidarietà, cooperazione, per la ricerca, per l'impegno per la convivenza tra i popoli, per la pace e per nuovi valori di identità delle comunità oggi sviliti dalla politica e dall'aggressione industriale e militare ai territori. I valori naturalistici rappresentano pertanto una traccia di lavoro sulla quale le Associazioni firmatarie dell'appello si impegnano ed impegnano le Istituzioni regionali e nazionali per uno sviluppo che veda direttamente protagonisti tutti gli attori sociali. Considerato che il Sud ed il sistema costiero in particolare è interessato da un incoerente sviluppo turistico ed insediativo, dalla speculazione e dall'uso di rapina dei fondi pubblici e di quelli comunitari che rischiano di pregiudicare anche le aree demaniali residuali ancora integre di rilievo ambientale. Verificato che sono emergenti aspirazioni al cambiamento provenienti dalle popolazioni che richiedono però un grande impegno di partecipazione ed intelligenza ma anche capacità di prospettive, progetti e azioni concrete quali leggi di salvaguardia sulla salvaguardia dela biodiversità su scala interregionale. Da qui l'appello affinché il Governo tuteli efficacemente il sistema della biodiversità costiera del Sud Italia attraverso leggi idonee, considerata la presenza di numerosi SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale) già individuati dalle Regioni, siti archeologici di grande importanza, numerose città e paesi ricchi di tradizione e cultura vanno raccordati con i valori naturalistici dei tre parchi nazionali della Sila, Pollino e della Murgia pugliese, includendo anche riserve Naturali Statali Marine e Riserve Naturali Regionali già istituite da Stato e Regioni. I firmatari dell'Appello per la "Difesa pacifica del Mediterraneo e per la salvaguardia della biodiversità delle coste del sud Italia" sono convinti che la ricostruzione dell'Identità del Sud vada fondata sulla cultura della pace e della solidarietà del Mediterraneo e richieda azioni di salvaguardia dei patrimoni culturali ed ambientali che a pieno titolo debbono essere inseriti nella Costituzione Italiana attraverso l'integrazione dell'articolo 9 della Costituzione, in linea con la necessità di tutelare l'ambiente e la biodiversità e assicurare un mondo vivibile alle generazioni presenti e future, colmando questa lacuna nella carta costituzionale.

Fare Verde: No al proliferare dei parchi eolici

25/06 Fare Verde denuncia il proliferare indiscriminato di richieste di autorizzazione per l'installazione di impianti eolici. Fare Verde rileva come questa non possa essere la soluzione giusta per la valorizzazione di terreni agricoli a cui la Politica non riesce a dare soluzioni concrete di sviluppo ed invita le Associazioni di categoria a voler sottoscrivere la Moratoria che Fare Verde si appresta a presentare contro il Piano Regionale sui parchi eolici. La Calabria non può continuare ad essere colonia dell'Italia, sacrificando la sua vocazione e la sua ricchezza agro-turistica che andrebbe tutelata da attacchi colonizzatori e valorizzata nelle sue diverse sfaccettature. Non si può permettere che all'interno del Parco Nazionale del Pollino recentemente commissariato dal Ministero all'Ambiente anche al fine di tutelare al meglio il territorio dopo anni di disattenzioni ed abbandono, Comune di Papasidero, vengano installate decine di torri di cemento alte più di 60 metri senza tener conto delle peculiarità di quel sito (SIC, ZPS, ecc.) che hanno fatto si che diventasse uno dei più bei Parchi d'Europa.

258 mln di danni dai cinghiali nel Parco del Pollino

24/06 E' stato pari a 258.756 euro il danno procurato nel 2006 dai cinghiali nel Parco nazionale del Pollino: il dato e' contenuto in un numero speciale sulla gestione dei cinghiali in Basilicata di ''Agrifoglio'', il periodico dell' Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura (Alsia). Nel 2005 i danni stimati furono di 297.759 euro, nel 2004 di 255.336 euro e di 294.906 nel 2003. Le colture maggiornamente danneggiate nel 2006 sono state i castagneti (40 per cento), seguite dai vigneti (12 per cento), dai cereali (tre per cento), dagli erbai (due per cento), dal foraggio (uno per cento), mentre il restante 42 per cento riguarda altri tipi di coltivazioni.

Incontro del Commissario all’ambiente con Tommasi e le aziende rifiuti per la raccolta differenziata

21/06 I rappresentanti di tutte le societa' miste per i rifiuti calabresi dei 14 ambiti territoriali, hanno avuto un incontro, oggi su invito del Commissario per l' emergenza ambientale, il prefetto di Catanzaro Salvatore Montanaro, con lo stesso Prefetto e con l' assessore regionale all' Ambiente, Diego Tommasi, per fare il punto della situazione alla luce del progetto avviato dalla Regione per la raccolta differenziata, evidenziare le problematiche e avviare un percorso che porti ad una rimodulazione del sistema gestionale dei rifiuti e del sistema impiantistico. Nel corso degli interventi gli operatori del settore hanno avanzato i propri suggerimenti ad iniziare dalla riscossione diretta della tariffa sui rifiuti per avere un rapporto diretto cittadino-societa' allo scopo di evitare lungaggini. ''Oggi - ha sostenuto al termine Tommasi - si sancisce un percorso che per quanto riguarda la Regione e' stato sempre chiaro. La Regione e' al tavolo in quanto organo politico di programmazione e l' ufficio del commissario e' soggetto attuatore ed ente preposto per l' uscita dell' emergenza. Con oggi inizia un percorso per avviare al piu' presto un riordino di tutto il sistema e per chiudere definitivamente l' emergenza rifiuti in Calabria. E' stato un incontro molto positivo. E' un nuovo modello di approccio del sistema: non aspettare le societa' che vengono a bussare a cassa, ma affrontare insieme, a 360 gradi, i problemi e fare un punto del progetto che vede coinvolti 280 comuni nel primo bando e 101 nel secondo. Ci sono delle aree della nostra regione che hanno delle criticita' per la raccolta differenziata e oggi e' stato un momento importante per affrontarle''. ''Innanzi tutto - ha sostenuto il prefetto Montanaro - c' e' un metodo nuovo con il quale abbiamo gia' affrontato la depurazione con i Comuni. Anche in questo caso il metodo vede la partecipazione e la chiamata diretta di soggetti che gestiscono il servizio per fare insieme a noi il punto della situazione e capire come sta, quali sono le valutazioni e quali le proposte. Oggi sono emersi tre aspetti principali: il sistema tariffario con riscossione diretta, la rimodulazione del piano anche delle discariche all' interno dei singoli ambiti, la generale esigenza di razionalizzare il sistema in maniera da renderlo compatibile con una esigenza di carattere generale, che e' quella di offrire il miglior servizio di raccolta e smaltimento da una parte e dall' altra con una possibile riduzione dei soggetti che vanno a fare questo tipo di lavoro. Cio' per realizzare economie di scala che devono rientrare all' interno dell' intero sistema regionale che sta adottando una politica e una strategia che tende appunto a razionalizzare. In tale ambito deve entrare anche questo servizio sapendo che vogliamo offrire il massimo al cittadino che chiede giustamente il servizio tenendo conto anche delle giste esigenze di chi, anche come le societa' private, investe nelle societa' miste, ma con l' obiettivo primario dell' interesse generale''. ''Nell' ordinanza con la quale sono stato nominato - ha proseguito Montanaro - c' e', tra gli altri compiti, anche quello di identificare i percorsi per portare alla normalizzazione e al superamento dell' emergenza. L' abbiamo avviato per la depurazione, oggi avviamo la parte sulla raccolta differenziata. Pensiamo che questo percorso prosegua con un' operativita' maggiore del Commissario. Nei prossimi giorni il sub commissario La Sala effettuera' dei sopralluoghi sul posto. Poi convocheremo una riunione con tutti i Prefetti ed i Presidenti delle Province perche' siano coinvolti. Il desiderio sarebbe coinvolgere anche i sindaci, ma e' difficile mettere insieme 409 sindaci. Vogliamo comunque trovare il sistema perche' questo messaggio di condivisione arrivi anche ai sindaci''

Pappaterra “Eccessiva presenza di cinghiali nel parco del Pollino”

21/06 Il Commissario straordinario del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, ha scritto ai prefetti di Potenza e Cosenza per affrontare "l'annosa questione dei cinghiali, la cui eccessiva presenza minaccia oltremodo le colture del territorio protetto acuendo le già esasperate tensioni sociali esistenti". Lo stesso Pappaterra - secondo quanto riferito dall'ufficio stampa del Parco - ha avviato "un'azione di sensibilizzazione nei confronti delle amministrazioni provinciali e delle Aziende sanitarie con l'obiettivo di firmare un protocollo d'intesa per gestire al meglio anche le operazioni di abbattimento". "Il ruolo delle Province - ha spiegato Pappaterra - è fondamentale essendo le stesse a gestire, per competenza, le attività venatorie. Potranno, quindi, essere utili nell'attività di formazione e qualificazione degli operatori di selezione e diventare partner nell'attività di controllo della popolazione di cinghiale, fermandone il ripopolamento".

Loiero “Crotone sede ideale per la centrale solare”. il Sindaco Vallone ringrazia

20/06 "Il mio orientamento è quello di localizzare la centrale termodinamica a Crotone e lo avevo anche anticipato la scorsa settimana al sindaco della città Peppino Vallone presente Mario Cimino, presidente del Consorzio di sviluppo industriale della provincia di Crotone. E sarà questa la localizzazione che proporrò alla Giunta regionale". E' quanto ha detto il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, circa la realizzazione della centrale solare. "Come ho avuto modo di dire - ha aggiunto Loiero - il ministro Pecoraro Scanio, che ringrazio per l'attenzione dimostrata ancora una volta verso la Calabria, regione attenta e sensibile ai problemi ambientali e per questo destinataria dell'unica centrale solare che verrà costruita in Italia (sarei contento se i sindacati ne prendessero nota), si è spinto con generosità a indicare Crotone come sito in cui realizzarla. L'abbiamo presa, così com'era, come una indicazione, per altro condivisa, e niente più. Perché a decidere non è il ministro, bensì la giunta regionale nella sua collegialità, in una logica di equa distribuzione degli interventi sul territorio regionale, che riguarderanno anche le zone franche e altro ancora". "Per il sito di Crotone - secondo il presidente Loiero - spingono due motivi semplici. Il primo riguarda l'aspetto economico. Se il governo regionale ha fatto una scelta precisa di tutelare le proprie risorse ambientali, sia per valorizzare un prezioso patrimonio naturale utile al rilancio dell'economia del territorio (il no a Europaradiso è scaturito da queste convinzioni), è questo un modo per coniugare lo sviluppo produttivo con la sostenibilità ambientale. Il secondo motivo é ancora più semplice: gli studi effettuati ci dicono che è quella l'area che ha il sole giusto per alimentare l'impianto. Tutto, ripeto, deve essere visto nell'ottica di una programmazione che riguardi l'intero territorio regionale, in cui si decida sulle zone franche urbane - ne abbiamo ottenute due ma dopo la sperimentazione potrebbero essercene altre - e sulla localizzazione di altri interventi produttivi, anche collegato al settore energetico e ambientale". Nei prossimi giorni, ha fatto sapere Loiero, la giunta sarà chiamata a decidere queste e altre cose, dopo avere coinvolto le amministrazioni locali e il partenariato. "Ci troviamo in una situazione favorevole e dobbiamo attivarci per non far sfumare l'occasione - ha detto ancora Loiero - anche perché la centrale termodinamica a concentrazione solare che siamo disposti a ospitare una volta definito il protocollo d'intesa, rappresenta per noi l'opportunità per aprire il nostro territorio alla sperimentazione di nuove tecnologie nel settore delle fonti rinnovabili, come abbiamo sottolineato nell'incontro romano con il ministro, il premio Nobel Rubbia e l'assessore Tommasi". "Si tratta di opportunità - ha concluso - che non finiscono con la centrale solare. In questo contesto gli impianti a concentrazione solare presentano importanti prospettive, sia per i costi limitati, sia per la loro elevata efficienza".
Il sindaco di Crotone, Peppino Vallone, commenta con soddisfazione l'orientamento espresso dal presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero, circa la localizzazione della prima centrale solare termodinamica a concentrazione italiana nel crotonese. Orientamento che, rivela il sindaco di Crotone, gli era stato gia' anticipato dallo stesso Loiero la scorsa settimana. ''Viene cosi' sancito - sostiene Vallone - il riconoscimento delle peculiarita' e della storia per la produzione energetica di un territorio. E' la prima vera, concreta sfida di questo territorio, gia' riconosciuto quale Distretto energetico della Calabria, nel processo di sviluppo ecosostenibile, in armonia con il luogo e con la natura, e notevoli saranno le ricadute economiche-occupazioni e sociali che un insediamento di siffatta portata comporta. L'ipotesi di intitolare, poi, la centrale al grande matematico Pitagora e' la testimonianza dell'altissimo valore simbolico che lega il nome ai luoghi. Storia, cultura, saperi si intrecciano in funzione di una ipotesi di sviluppo''. ''Crotone e il suo territorio - conclude Vallone - tornano ad essere al centro del Mediterraneo, luogo mitico e reale, luogo privilegiato dei futuri rivolgimenti geopolitici mondiali in chiave energetica''

Speranza “La regione provveda alla pulizia delle spiagge”

13/06 Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha scritto al Dipartimento Ambiente della Regione sottolineando "la necessità di interventi urgenti e non procrastinabili per rimuovere i rifiuti di tipo urbano presenti lungo la spiaggia in località Marinella, fino al pontile dell' area ex Sir". In una nota si afferma che "l' Amministrazione comunale aveva provveduto nei giorni scorsi alla pulizia degli otto chilometri di spiaggia comunale e ad eliminare i rifiuti presenti, con forte dispendio di personale e mezzi e con costi di pulitura che ammontano a circa 50 mila euro. Un lavoro che ha permesso di riportare la costa alla sua naturale bellezza e di inaugurare con successo la stagione estiva attraverso la festa degli aquiloni, con il coinvolgimento di scuole e associazioni ambientaliste che si sono ritrovate come ogni anno sui lidi del territorio comunale. Una giornata bellissima molto apprezzata dai bambini che si sono divertiti a giocare sulla spiaggia pulita e un'iniziativa lodata al tempo stesso dagli adulti. Purtroppo, dopo un sopralluogo effettuato il 12 giugno scorso, si è constatato che il lavoro svolto è stato vanificato dalla presenza, da località Marinella fino al pontile dell'area ex Sir, su tutta la battigia e su tutta la fascia costiera marina, di rifiuti di tipo urbano (buste e piatti di plastica, contenitori di detersivi, creme ecc.) ma anche di buste di fertilizzanti agricoli, fusti di plastica e metallici portati dalle correnti marine. Un evento che annualmente si ripete e che già nel 2005 e nel 2006 aveva visto ripetutamente impegnato il comune anche con un esposto alla Procura della Repubblica da parte del sindaco e la richiesta di sequestro dei rifiuti spiaggiati". Il sindaco Speranza, che ha inviato la lettera anche al presidente della regione, Loiero, ed all' assessore all' Ambiente, Tommasi, oltre che al procuratore della Repubblica di Lamezia, sostiene che "il Comune è fortemente preoccupato per le condizioni sempre più gravi in cui versa il nostro mare: sia per i non ancora risolti problemi del sistema depurativo, sia per la presenza costante di rifiuti che il mare subisce per uno sfavorevole gioco di correnti provenienti da altri luoghi o abusivamente scaricati dalle navi di transito e che puntualmente, dopo aver reso impraticabile il mare, si depositano sulla battigia".

Prime adesioni al patto climatico

13/06 Contro i cambiamenti climatici per arrestare i processi in corso di avanzamento, della desertificazione e della siccità e l'aumento di mucillagine dovuti al riscaldamento della terra, i Verdi lanciano il Patto per il Clima. Si tratta di un documento di intenti per la riconversione ecologica dell'economia e della società, ma anche la presa d'atto consapevole e determinata che "occorrono - ha detto Diego Tommasi, Coordinatore nazionale Federazione Verdi - atti vincolanti e scelte coraggiose per la riconversione dell'economia e investimenti sostanziali sulle energie rinnovabili e pulite". Dalla Liguria alla Calabria: la battaglia dei Verdi per salvare il pianeta allarga i propri orizzonti. Sono già centinaia le adesioni al patto per il Clima: professori, ricercatori, esponenti dell'associazionismo ambientalista e non, imprenditori e commercianti hanno sottoscritto il Patto e si impegnano sin da subito a riconvertire le pratiche quotidiane per ridurre drasticamente l'emissione di anidride carbonica. La campagna dei Verdi calabresi sarà ufficialmente presentata alla stampa venerdì mattina nell'hotel Lametia Terme. Nel corso della Conferenza Stampa sarà reso noto l'elenco delle prime adesioni e sarà illustrata l'iniziativa che si terrà giorno 29 giugno, in Calabria, alla presenza del Ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio.

I sindaci della Locride con la fascia puliscono i paesi

10/06 All' insegna dello slogan ''E adesso impegniamoci tutti'', sulla falsariga di quello ''E adesso ammazzateci tutti'' coniato dai ragazzi di Locri dopo l' omicidio di Francesco Fortugno, i 42 sindaci della Locride si sono mobilitati oggi per la difesa dell' ambiente. Le giornate ecologiche promosse dall' associazione dei 42 Comuni della Locride, iniziate venerdi' scorso ed articolate in una serie di iniziativa e convegni, si sono concluse oggi con una dimostrazione sul campo dell' impegno comune per la tutela dell' ambiente: i sindaci, con tuta e fascia tricolore, sono scesi in strada ed insieme ai cittadini hanno pulito strade e piazze. Nei comuni litoranei particolare attenzione e' stata riservata alla pulizia della spiagge. ''Le tre giornate ecologiche - ha detto il sindaco di Roccella Jonica, Sisinio Zito - hanno rappresentato un' iniziativa importante perche' sono servite soprattutto a richiamare tutte le istituzioni e gli enti che hanno competenza nel settore dell' ambiente ad attuare un impegno concreto in questo senso. Cio' che serve, soprattutto, e' un coordinamento concreto tra tutti i soggetti interessati a questa tematica che duri tutto l' anno e non soltanto nel periodo estivo, quando il problema del rispetto dell' ambiente si fa piu' pressante''. Stasera, a conclusione della tre giorni di manifestazioni, c'e' stato un corteo a Siderno con la partecipazione di tutti i sindaci della Locride che hanno sfilato in tuta e fascia tricolore richiamando tutti alla mobilitazione su questi temi.

Italia Nostra: Il Comune di Orsomarso non svenda i boschi

08/06 Il consigliere nazionale di Italia Nostra, Teresa Liguori, ed il presidente del consiglio regionale della stessa associazione, Carlo de Giacomo, hanno inviato una lettera al sindaco di Orsomarso, al Ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ed al commissario del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, per chiedere che venga negata l'autorizzazione per l'utilizzo del patrimonio boschivo della zona a scopi energetici. "Abbiamo saputo - scrivono gli esponenti di Italia Nostra - che l'Amministrazione comunale di Orsomarso sta per stipulare una convenzione con la società Bio Energy, fornitrice del combustibile per centrali a biomasse. In particolare, abbiamo letto che l'accordo prevede la gestione per dieci anni dei boschi di proprietà comunale, in cambio di un canone annuo di 29 mila euro. Purtroppo, la "svendita" dei beni forestali riguarda un'area di particolare importanza per la tutela della zone di grande interesse naturalistico per la presenza del capriolo autoctono dell'Orsomarso, la lontra, il lupo e molte specie floro faunistiche rare e minacciate". "Se tale accordo fosse concluso - proseguono - le preziose risorse forestali del Comune di Orsomarso verrebbero trasformate in biomassa legnosa da utilizzare nella centrale Enel del Mercure dalla potenza di 40 Megawatt. A questo punto Italia Nostra chiede di non permettere che siano svenduti i boschi che il Comune di Orsomarso ha ricevuto in eredità dai suoi antenati, bensì di custodirli tenacemente e di salvarli dagli attacchi che tendono a distruggere un patrimonio unico di biodiversità forestale, di cultura e di civiltà". "A nostro avviso - concludono - una costante tutela dell'immenso patrimonio forestale di Orsomarso porterebbe entrate ben più consistenti alle casse comunali ed uno sviluppo davvero sostenibile all'intero territorio".

Intesa BCC MedioCrati-Legambiente sullo sviluppo di fonti alternative

07/06 La Banca di Credito Cooperativo Mediocrati e Legambiente hanno sottoscritto oggi a Cosenza una intesa attraverso la quale l'istituto di credito erogherà finanziamenti a tasso agevolato a famiglie ed imprese per favorire l'adozione e lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili. L'intesa, firmata dal Presidente di Mediocrati Nicola Paldino e dal Presidente regionale di Legambiente Antonino Morabito, prevede la concessione di finanziamenti della durata di 20 anni al tasso Euribor 6 mesi +0,75% per adottare sistemi innovativi di produzione di energia, quali gli impianti solari o fotovoltaici, eolici, impianti mini-idroelettrici, di mini-cogenerazione e biomasse. L'accordo, il primo in Calabria, fa seguito ad una intesa quadro sottoscritta a livello nazionale da Federasse e Legambiente in piena sintonia con lo statuto di ogni Bcc, per il quale il ruolo della banca locale è importante anche "per la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera". "Ringraziamo la Bcc Mediocrati - ha detto il Presidente di Legambiente Morabito - perché riteniamo che il credito sia la strada fondamentale per consentire ai privati di accedere all'acquisto di sistemi di energia pulita. Da parte nostra ci impegniamo a promuovere e a diffondere l'uso di fonti di energia rinnovabile. Saremo a disposizione anche nella fase di assistenza tecnica relativa all'analisi dei finanziamenti richiesti".

Gli ambientalisti del Pollino contrari all’utilizzo delle biomasse

07/06 L' Organizzazione lucana ambientalista (Ola), Coordinamento dei movimenti, associazioni e comitati dei cittadini, lancia l' allarme su un possibile utilizzo per scopo industriale delle biomasse del Parco nazionale del Pollino. La Ola, in un documento, parla di ''nuovo ennesimo attacco alla tutela della biodiversita' forestale del Parco nazionale del Pollino attraverso la svendita al 'minor offerente' di un inestimabile patrimonio ambientale che costituisce l' habitat per numerose specie rare e protette tutelate dall' Unione Europea, quali il capriolo autoctono dell' Orsomarso, la lontra, il lupo e numerose specie di avifauna''. L' allarme della Ola e' da collegare al fatto che, secondo l' organizzazione ambientalista, starebbe per essere stipulata una convenzione tra il Comune di Orsomarso e la societa' emiliana-romagnola Bio Energy int., fornitrice del combustibile per numerose centrali a biomassa gia' funzionanti in Italia. La concessione tra l' amministrazione comunale di Orsomarso e la Bio Energy prevede la gestione pluriennale dei boschi comunali affidandoli alla societa' per un periodo di 10 anni rinnovabili in cambio di un canone annuo di 29 mila euro da versare nelle casse comunali. ''Secondo i proponenti - sostiene ancora l' Organizzazione lucana ambientalista - il progetto di utilizzazione della biomassa legnosa del parco rientrerebbe nel protocollo di Kyoto con lo sfruttamento della cosiddetta filiera del legno e dei 'serbatoi di Co2'. In nome del protocollo di Kyoto, con il pretesto di fermare il surriscaldamento globale e soprattutto in forza del Decreto della Regione Calabria 536 dell' 8 febbraio scorso, che esprime valutazione di incidenza positiva per il progetto della Centrale termoelettrica del Mercure, la stessa Regione Calabria prescrive l' attivazione della sezione 2 con l' impiego di biomasse provenienti dalle aree Sic-Zps Valle del Fiume Lao e Pollino Orsomarso. Questo atto della Regione Calabria rappresenta un vero e proprio colpo di mano che da' in pratica il via libera all' utilizzo energetico industriale degli alberi del Parco nazionale, che verranno trasformati in ben 280 mila tonnellate annue di pellets e cippato occorrenti per la sola centrale Enel del Mercure della potenza e' di 40 MW. Un esempio che potrebbe essere imitato anche da altre amministrazioni comunali e da altre Regioni, come la Basilicata, grazie ad organi gestori consenzienti e con il colpevole silenzio delle direzioni del Ministero dell' Ambiente''. L' auspicio della OLA e' che il Comune di Orsomarso ''dica no a questa operazione commerciale che, in cambio del solito 'piatto di lenticchie' svende il territorio del Parco nazionale, considerandolo merce di scambio e sacrificandolo sull' altare del profitto delle grandi lobby energetiche''.

Tommasi al Forum nazionale per l’Ambiente di Torino “Comportamenti non più sostenibili dal sistema ambientale”

04/06 "I cambiamenti climatici, il crescente fabbisogno energetico e la crisi idrica sono spesso riconducibili a regole economiche e stili di vita e comportamenti non più sostenibili dal nostro sistema ambientale". E' quanto ha sostenuto l' assessore regionale alle Politiche ambientali della Calabria, Diego Tommasi, intervenuto in qualità di coordinatore della Commissione ambiente e protezione civile delle Regioni italiane al "Forum nazionale di Torino". "Basta osservare - ha aggiunto Tommasi - le innumerevoli infrazioni comunitarie che colpiscono l' Italia. Ne cito una: il richiamo dell'Unione Europea per le migliaia di discariche abusive censite dal Corpo Forestale dello Stato, che ormai rappresentano un problema che non riguarda solo alcune aree del nostro paese, ma la sua interezza". Tommasi, nel suo intervento, ha sostenuto la necessità di rilanciare le politiche del settore. "Ciò, anche alla luce - ha detto - del buon risultato ottenuto in Calabria, dove in meno di un anno hanno risposto all' appello della Regione ben 850 scuole, coinvolgendo nei piani formativi per l'educazione ambientale circa 130.000 studenti e buona parte del corpo docente. L'Onu ha dichiarato per il periodo 2005 - 2014 il "decennio dell' educazione per lo sviluppo sostenibile", chiedendo ai Governi di impegnarsi per integrare i principi della sostenibilità nei sistemi educativi come chiave fondamentale per il cambiamento. "Noi - ha proseguito Tommasi - possiamo già contare su un articolato sistema nazionale per l' educazione la formazione e l' informazione: il programma Infea. Nel corso degli ultimi anni le Regioni hanno continuato a credere in quanto costruito e ad investire nei sistemi regionali Infea. Porto l' esempio della Calabria, che ha scommesso sul rapporto con le istituzioni scolastiche. Allo scopo è stata predisposta una manifestazione di interesse, cui hanno partecipato 850 scuole e sulla base dei dati raccolti è stato elaborato un documento di programmazione regionale in materia di informazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale. Oggi il programma che abbiamo in corso vede coinvolti oltre 130.000 studenti e moltissimi insegnanti". "Nell'ultima finanziaria dobbiamo dare atto al Governo - ha sottolineato Tommasi - di aver attivato un fondo per lo sviluppo sostenibile che prevede risorse per 25 milioni di euro, di cui una parte da destinare alle Regioni per lo sviluppo dei sistemi Infea. Ma alla luce del nuovo quadro programmatico è necessario procedere ad un aggiornamento del documento sottoscritto nel 2000 fra lo Stato e le Regioni. Occorre condividere le nuove linee di indirizzo, da approvare successivamente in Conferenza Stato-Regioni - ha concluso - per poter poi giungere ad accordi di programma quadro nei singoli territori. Altro importante appuntamento sarà la programmazione connessa al quadro strategico nazionale 2007-2013". Al dibattito con Diego Tommasi hanno partecipato il ministro dell' Università Fabio Mussi e quello dell' Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il sottosegretario alla salute Alessandro Patta ed il presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso.

Fare Verde “Dimenticato il parco Farneto”

01/06 "Che fine hanno fatto i progetti dell' Amministrazione comunale di Altomonte mirati a valorizzare il Parco del Farneto: ci si è fermati solo alla inaugurazione?". E' quanto chiede il presidente di Fare Verde di Cosenza, Francesco Pacienza. "Apprendiamo dalla stampa - afferma Pacienza - che 'ignoti vandali hanno tagliato circa 350 quintali di legna ricavati dal taglio abusivo di decine e decine di piante di Farnie' di cui il parco Comunale del Farneto è ricco. Restiamo sgomenti davanti alla notizia che solo il provvidenziale intervento della Polizia municipale del Comune di Altomonte abbia messo in fuga gli improvvisati taglialegna". "L' assenza di interventi concreti - prosegue Pacienza - stanno permettendo la 'desertificazione' della pregiata area. Fare Verde nel sollecitare detti interventi lancia una campagna di sensibilizzazione sociale, protesa a rendere partecipi e protagonisti i cittadini di Altomonte nella piena fruizione e tutela del Parco medesimo. La campagna denominata 'Adottiamo il Farneto', prende spunto dallo slogan utilizzato dall' Amministrazione comunale di Altomonte per inaugurare la creazione del Parco comunale del Farneto e lasciato cadere nell' oblio più totale. Come al solito si cerca di chiudere il pollaio dopo che i polli sono scappati".

Il Parco della Sila aderisce alle “Giornate del Sole”

29/05 Il Parco Nazionale della Sila ha aderito alla campagna "Le Giornate del Sole", l'iniziativa promossa da Enel, Cittadinanzattiva, Legambiente, Movimento Difesa del cittadino, Unione Nazionale Consumatori e Federparchi, con l'obiettivo di sensibilizzare e informare gli italiani sull'uso "intelligente" dell'energia elettrica e delle fonti rinnovabili. In 25 piazze italiane - spiega una nota - sono stati allestiti stand e distribuite 450 mila lampadine a basso consumo che durano 8 volte di piu' e consumano l'80% in meno delle tradizionali, il kit di economizzatori idrici ( o " rompigetto") per il risparmio energetico in casa nelle shopper biodegradabili. Sono state fornite informazioni e distribuite due guide pratiche sull'efficienza e risparmio energetico che spiega come coniugare equilibrio con l'ambiente, risparmio in bolletta e l'altra che spiega come dotarsi del fotovoltaico o solare termico, sfruttando gli incentivi previsti dalle nuove norme e come attivare il cosiddetto "conto energia". Fra gli appuntamenti che hanno riscosso piu' successo quello di San Giovanni in Fiore, nella piazza antistante la rinomata abbazia florense, dove hanno partecipato centinaia di cittadini. Presenti il sindaco, assessori comunali, esponenti di associazioni. Il direttore del Parco Nazionale della Sila, Michele Laudati, soddisfatto per la buona riuscita dell'iniziativa ha dichiarato: "Il Parco anche questa volta non ha perso l'occasione per essere promotore di iniziative finalizzate al risparmio energetico. Anche questo rientra nelle strategie mirate al rispetto della natura, per sensibilizzare i cittadini sull'energia alternativa, pulita e rinnovabile"

Goletta Verde a Rossano

27/05 Stamattina Goletta Verde ha veleggiato da Corigliano Calabro a Rossano per salutare la folla di ambietalisti e cittadini che si sono incontrati sul lungomare per aderire alle tre giornate di pulizia delle spiagge italiane. L'iniziativa ''Spiagge e fondali puliti'', organizzata dal locale circolo di Legambiente, ha visto impegnato inoltre, l'equipaggio della Goletta sulla quale viaggia la campagna regionale ''Goletta Verde Calabria'' di Legambiente e Regione: un viaggio speciale di sensibilizzazione ed informazione per la tutela dei nostri mari, partito il 27 aprile scorso da Cetraro e che si concludera' dopodomani, martedi', a Catanzaro. A bordo del veliero di Legambiente, due dei legali del Centro azione giuridica di Legambiente, Rodolfo Ambrosio e Patrizia Martino, che lungo la tratta hanno ricordato alcune delle vertenze processuali pendenti nel territorio, da Corigliano Calabro a Crotone, prossima tappa della Goletta. I legali hanno ricordato le inchieste pendenti presso la Procura di Rossano riguardanti la centrale Enel, la discarica di Bucita e gli abusi edilizi di Zolfara ed i rifiuti della Pertusola di Crotone, smaltiti illegalmente nella Sibaritide. Un ulteriore denuncia riguarda l'affondamento delle ''navi dei veleni'' nello Jonio, inchiesta aperta anche dalla Procura di Matera. I rappresentanti del Centro azione giuridica, presieduto dall' avvocato Francesco Martorelli, hanno incontrato sulla terraferma il sindaco di Rossano, Francesco Filareto, e l'assessore comunale all' Ambiente, Ermanno Marino, con il quale hanno concordato un incontro di lavoro al fine di accelerare i tempi processuali delle vertenze giuridiche piu' scottanti.

Iniziative di Legambiente per le aree protette

25/05 «La settimana delle aree protette che ha preso il via il 19 maggio, è un appuntamento importante per richiamare l’attenzione sul ruolo di tutela e conservazione della natura svolto dai parchi. Un’attività fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di countdown 2010, per arrestare la perdita di biodiversità. Le specie vegetali attualmente censite nel nostro paese sono, infatti, 6.711, (in tutta Europa sono circa 12.500), a cui bisogna aggiungerne 1.130 briofite, mentre le specie animali sono 55.600. Di queste, secondo la Red List, quelle a rischio tra animali e vegetali sono 266, di cui 34 gravemente minacciate». Così Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente, ha commentato l’iniziativa che si è svolta questa mattina al porto di Corigliano Calabro, nell’ambito della campagna regionale “Goletta Verde Calabria” di Legambiente e Regione Calabria. All’incontro hanno partecipato il dirigente dell’Area Marina Protetta Isola Capo Rizzato, Malacarne, il neocommissario straordinario dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, il direttore dell’Ente Parco Nazionale della Sila, Laudati, e il commissario straordinario dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e direttore generale del dipartimento ambiente della Regione Calabria, Giuseppe Graziano e l’assessore regionale alle politiche ambientali, Diego Tommasi: «Essere riuniti sulla Goletta Verde, parchi ed aree protette calabresi, stimola ad una collaborazione importante e significativa, necessari per creare una nuova coscienza ambientale. Abbiamo investito – ha detto Tommasi – ingenti risorse in un Piano di Educazione, divulgazione e formazione ambientale che non ha precedenti in questa regione e che l’Unesco,dal quale abbiamo ottenuto il patrocinio ha definito il migliore Piano di intervento d’Europa. Nell’educazione ambientale trovano la necessaria sintesi la sensibilizzazione verso le tematiche strettamente ambientali ma anche la promozione del principio di legalità: Ambiente e legalità sono due facce della stessa medaglia e nella nostra regione assumono significati ancora più importanti». Un passaggio l’assessore regionale all’ambiente l’ha riservato agli ecomostri per i quali ha detto «stiamo proseguendo nell’opera intrapresa. A Stalettì continuano i lavori di abbattimento e altri otto manufatti abusivi subiranno la stessa sorte. Il prossimo obbiettivo riguarda la Zolfara di Rossano. Per quanto riguarda la valorizzazione della nostra regione stiamo rilanciando il “Sentiero Italia”: percorso storico e naturalistico che attraversa la Calabria e le numerose aree protette del territorio». Il presidente regionale di Legambiente Antonino Morabito, ha voluto sottolineare il ruolo dei parchi «Quali primi paladini e guardiani delle coste e del mare, perché molti dei problemi che dobbiamo affrontare sulla costa si risolvono solo grazie al contributo della buona gestione delle aree interne e i parchi in questi sono territori d’eccellenza». La settimana dei parchi, organizzata per promuovere il sistema delle aree protette e celebrare la Giornata europea dei parchi, si concluderà il 27 maggio, corredata da iniziative e attività di pulizia con le tre giornate nazionali della campagna “Spiagge e Fondali puliti”: per il diciottesimo anno consecutivo, grazie al supporto di un piccolo e pacifico esercito di volontari armati di guanti e buste della spazzatura, Legambiente passa al setaccio spiagge e fondali lungo tutta la penisola per liberarli dai rifiuti. Già da questa mattina la costa jonica cosentina ha visto numerosi volontari impegnati nella pulizia delle nostre spiagge: mentre a Mirto Crosia la cittadinanza raccoglieva i rifiuti sparsi lungo il lungomare locale, al porto di Corigliano gli studenti dell’Istituto professionale di Trebisacce insieme all’equipaggio di Goletta Verde, hanno ripulito dai rifiuti l’area portuale. L’iniziativa di pulizia continuerà domani a Corigliano Calabro e il 27 si svolgerà a Rossano.

Rapporto balneazione: promosso il 91% delle acque costiere

25/05 Il 91,3% delle acque costiere italiane sono balneabili, mentre il restante 8,7% non soddisfa io requisiti di balneabilità. E' questo il dato principale dell'annuale rapporto sulle acque di balneazione che riporta i dati su 5.410 chilometri di coste controllate, presentato oggi al ministero della Salute sulla base del monitoraggio gestito dalle agenzie Arpa e dalle aziende sanitarie. La Palma d'oro per la balneabilità va a Friuli Venezia Giulia (100%), Molise (98,1%), Toscana (98%), Liguria (97,6%), Basilicata ed Emilia Romagna (97,3%): sono queste infatti le regioni che hanno la percentuale più elevata di chilometri di costa controllati e balneabili rispetto alla lunghezza della costa. Al contrario, le regioni che hanno la maggiore percentuale di chilometri costieri non idonei alla balneazione sono il Lazio (21%) e la Campania (19,9%). Si tratta, rileva il ministero, di un "risultato importante" se confrontato con la situazione degli anni '80, quando oltre un terzo delle coste italiane non risultava accessibile ai bagnanti perche' inquinato. Complessivamente, afferma il ministero "il quadro nazionale appare molto rassicurante anche se si nota un lieve aumento della costa non balneabile (+1,15% in quasi tutte le regioni rispetto alla costa marina da controllare) rispetto allo scorso anno. I risultati del rapporto si riferiscono a 52 mila 745 controlli su 5 mila 150 punti di prelievo marini, lacustri e pluviali. Le coste italiane occupano 7.375 chilometri di cui 4.941 sono balneabili e 468 vietati per inquinamento (il resto è inaccessibile per altri motivi). I dati, come di consueto, si riferiscono alle analisi del 2006. Il monitoraggio delle acque , precisa il ministero, "é continuo e per questo i sindaci dei comuni possono inibire la balneazione se i risultati, favorevoli in questo rapporto, diventano sfavorevoli". Quanto al quadro nazionale, tra le regioni con più chilometri costieri non idonei alla balneazione figurano anche Veneto (10,8%) e Calabria (10,1%). Tutte le altre regioni sono al di sotto delle media nazionale di spiagge inquinate che è dell'8,7%.

Consegnati agli studenti 400 “passaporti per il parco”

23/04 Rendere partecipi gli studenti delle scuole dell' obbligo nell' opera di valorizzazione delle risorse del Parco nazionale della Sila e impegnarli ad una conoscenza e una fruzione più attenta della montagna calabrese. E' l' obiettivo dell' iniziativa "Passaporto per il Parco" promossa dal Parco nazionale della Sila attraverso la consegna a quattrocento studenti delle scuole dell' obbligo di altrettante tessere da utilizzare anche in altri parchi e aree protette. I "passaporti" sono stati consegnati ai giovanissimi destinatari nel corso di un incontro svoltosi alla presenza, tra gli altri, dell' assessore regionale all' Ambiente Diego Tommasi e di Vincenzo Perrone, capo dell' Ufficio territoriale per la Biodiversità del Corpo forestale dello Stato. Una manifestazione di grande impatto, quella che ha atto da cornice alla manifestazione, e che ha visto un' enorme presenza di giovanissimi sensibilizzati ai più attuali temi dell' educazione ambientale. Ma anche un modo originale ed efficace per insegnare a fruire, apprezzare ed amare la montagna calabrese nel rispetto della natura. Insomma, una giornata indimenticabile per tante scolaresche che hanno 'invaso' il Centro visite di Cupone dimostrando attenzione e curiosità verso il Parco Nazionale della Sila, che custodisce quanto di meglio la natura possa offrire. E l' occasione si trasferirà adesso a scuola, con i tanti spunti didattici che un' iniziativa del genere inevitabilmente suscita. Un modo per incentivare la fruizione delle aree protette, che si aggiunge ad attività già sperimentate dall' Ente Parco con grande successo. Come l' incentivazione alle gite scolastiche con un contributo spese viaggio alle scuole che organizzano appunto escursioni nel Parco Nazionale della Sila. Ma cos' è il "Passaporto del Parco". Si tratta, in sostanza, di una tessera assegnata allo studente e che lo fa sentire parte integrante di un gruppo di virtuosi che si dimostrano o si dimostreranno sensibili nei confronti delle tematiche dell' ambiente, creando un collegamento tra le principali aree protette. I ragazzi possono così collezionare, sul "passaporto" personale, timbri, immagini, gadget di ciascun parco visitato. E con questa forma di fidelizzazione si promuove non solo la conoscenza dell' ambiente, ma anche il patrimonio storico, artistico, delle tradizioni, delle produzioni locali, dell' enogastronomia, che l' area e i paesi ricadenti custodiscono. Soddisfatti per la riuscita dell' iniziativa si sono detti il presidente del Parco Nazionale della Sila, Antonio Garcea, e il direttore Michele Laudati. "Siamo convinti - hanno sostenuto - che un lavoro sinergico con tutte le istituzioni coinvolte, potrà rilanciare definitivamente l' area protetta per uno sviluppo eco-sostenibile che porterà benefici alle popolazioni e alle attività locali, con incremento di occupazione". "Da tempo - ha aggiunto Laudati - prestiamo grande attenzione ai giovani, alle scuole, ecco spiegato il successo dei 'passaporti del parco'".

Goletta verde a Corigliano. Iniziative

23/04 La Goletta verde di Legambiente e della Regione, in viaggio lungo le coste calabresi dal 28 aprile scorso, sta per concludere il suo tour di iniziative di informazione e sensibilizzazione ambientale per la tutela del mare di Calabria. In occasione dell' ultima tappa della campagna regionale, prevista a Corigliano Calabro dal 24 al 27 maggio, sono previste conferenze stampa, blitz, incontri con gli amministratori, visite guidate per le scuole e inviti alla lettura. In occasione della tappa a Corigliano, giovedì, nell' Istituto navale, Legambiente, Libera e Torre di Abele presentano l'iniziativa "Una barca carica di libri in viaggio nei mari del Sud": incontro con l'autore e letture dal libro di Mariolina Venezia, "Mille anni che sto qui" edito da Enaudi. Nel pomeriggio di giovedì è previsto l' arrivo della Goletta al porto di Corigliano. Venerdì 25 maggio, alle ore 9, sono previsti un incontro ed iniziative con le scuole. Alle 10.30, sul lungomare di Mirto Crosia, nell'ambito della campagna nazionale di Legambiente "Spiagge e fondali puliti", la cittadinanza si impegnerà a partecipare alla pulizia della spiaggia. Il 26 maggio ci sarà la campagna di pulizia delle spiagge con la partecipazione della cittadinanza. La campagna di pulizia delle spiagge, domenica 27 maggio, si svolgerà a Rossano.

Callipo “Gravi accuse dell’ex commissario Ruggiero”

21/05 "Le dichiarazioni dell' ex commissario per l' emergenza ambientale Antonio Ruggiero sono un' accusa devastante per la classe politica calabrese e quasi un segnale di resa dello Stato dinanzi a quanto accade in Calabria". A sostenerlo è stato l' ex presidente di Confindustria Calabria Filippo Callipo. "Dopo averle lette - ha aggiunto - sono rimasto esterrefatto, ma con altrettanta sorpresa prendo atto che nessuno ha reagito, nessuno si è scomposto, nessuno si è dimesso e, quel che più è grave, nessuno si sente responsabile di quanto il funzionario dello Stato denuncia con vigore e determinazione. Ma a quanto altro dobbiamo ancora abituarci? Quanto ancora dobbiamo appurare e leggere prima di reagire in questa regione dove le decisioni prese di notte e tra pochi vengono spacciate per riforme e dove si accusa il sindacato di essere conservatore solo perché ha finalmente deciso di organizzare uno sciopero generale dopo due anni di inconcludenza politica ed amministrativa?". "Forse - ha sostenuto Callipo - i calabresi vivono in un tale stato di assuefazione da non notare, da non rabbrividire nell' apprendere notizie così gravi che, in qualsiasi altra parte del mondo, susciterebbero indignazione, e soprattutto proporzionate reazioni. Se in Italia la sfiducia verso la politica è altissima come dimostrano autorevolissimi sondaggi, forse in Calabria la domanda non ce la poniamo più, visto a che punto è crollata la credibilità delle Istituzioni e di chi le rappresenta. Un alto funzionario dello Stato, mandato a gestire un' emergenza, dopo 78 giorni dall' incarico getta la spugna e parla di necessità, in Calabria, di fare epurazione, di assenza di un bilancio, di 41 dipendenti mai visti e soprattutto di 'avere subito pressioni immorali da parte di organi regionali in tema di assunzioni e organizzazione della struttura'. E conclude: 'ho capito che dovevo andarmene per il vizio tutto italiano di abbandonare chi viene mandato in prima linea per cambiare le cose'". "Sono dichiarazioni - ha concluso Callipo - di una gravità inaudita che, purtroppo, fotografano realisticamente la situazione calabrese e il sistema di operare da parte della classe politica/amministrativa contro la quale sono certo che i calabresi onesti sapranno reagire, perché soltanto reagendo, qui e presto, la Calabria potrà sperare di godere di credibilità anche in Italia ed in Europa. Non si può certo attendere che siano altri a risolvere i nostri problemi".

Grande partecipazioni alle visite alle riserve naturali

21/05 E' stata alta la partecipazione di visitatori alle giornate dedicate alle Riserve naturali gestite dal Corpo Forestale dello Stato. Le Riserve naturali biogenetiche Marchesale e Cropani Micone, gestite dal Cfs-Ufficio territoriale per la biodiversità di Mongiana, sono fra le 41 delle 132 riserve statali che sono state aperte per la prima volta al pubblico in occasione della giornata delle oasi organizzata in collaborazione con il Wwf. Il tema su cui è stato incentrato il programma delle manifestazioni ha riguardato la biodiversità. "E' stata questa - è scritto in un comunicato - un' occasione importante per far conoscere i delicati equilibri caratterizzanti gli ecosistemi forestali che ospitano numerose specie animali e vegetali. Con l' innalzamento delle temperature specie arboree molto sensibili come il faggio, il castagno o l' abete bianco possono contrarre notevolmente la loro distribuzione sulla Terra nell' arco dei prossimi 100 anni. Si tratta di 3 fra le specie più comuni presenti nei boschi delle Serre vibonesi; è molto difficile potere immaginare un paesaggio notevole, come quello dei nostri boschi senza la presenza di questi alberi monumentali che hanno da sempre accompagnato la civiltà nelle nostre contrade". "La degradazione dei boschi e degli ecosistemi forestali - prosegue la nota - deve essere scongiurata con una attenta politica di gestione del territorio. Il Corpo Forestale dello Stato oltre a svolgere un attento e scrupoloso servizio di controllo della salvaguardia dell' ambiente, mette in piedi alcuni importanti programmi di ricerca volti al monitoraggio delle condizioni degli ecosistemi forestali come l' Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatori di Carbone e il Servizio sui Controlli degli Ecosistemi Forestali. Con il primo viene condotta una indagine volta a determinare la reale consistenza e qualità delle risorse forestali nel territorio nazionale, la biomassa e la quantità di carbonio immagazzinato. Con il secondo servizio si intende focalizzare l'attenzione soltanto sulla condizione di salute dei nostri boschi attraverso la valutazione di alcuni importanti parametri biologici"

Il Ministero dell’Ambiente approva il bilancio del Parco Nazionale della Sila

18/05 Il Ministero dell' Ambiente ha approvato il bilancio di previsione per l' esercizio finanziario 2007 del Parco Nazionale della Sila deliberato dal consiglio direttivo dell'ente. Lo rende noto un comunicato del Parco. Il Bilancio 2007 - prosegue la nota - prevede, fra l' altro, la prosecuzione dell' attività di marketing e comunicazione per dare un'immagine positiva del Parco, favorendo i processi di integrazione e consolidamento di proposte ambientali e culturali e di coerenti modelli di gestione. Il Bilancio prevede fondi destinati alla redazione agli strumenti di pianificazione dell' area protetta, ovvero: il Piano del Parco, il Piano di Sviluppo Economico e Sociale ed il Regolamento del Parco. L'Ente Parco - è aggiunto - si propone di realizzare, in sinergia con i Comuni che ne hanno fatto richiesta, dei polmoni verdi denominati "Parchi delle cicogne". Si prevede la realizzazione di altre dieci isole ecologiche per dimostrare come si possa procedere alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti senza creare impatto con l' ambiente. Verranno individuate altre aree per allevare fauna selvatica autoctona. E' previsto l' allestimento interno degli "Ecomusei". Si punta alle fonti di energia rinnovabili, come quella solare. Si vuole incentivare nei Comuni del Parco, su strutture di proprietà pubblica, la messa in opera di impianti con fonti energetiche rinnovabili in prevalenza. Si continua ad incentivare il turismo scolastico ed il turismo della terza età e quello delle persone diversamente abili. Sostegno alle attività ecocompatibili promuovendo e incentivando azioni legate alle attività agro-silvo-pastorali, artigianali, ecologico-sportive, contribuendo ad evitare lo spopolamento collinare e montano. Si continua - conclude - a lavorare per giungere al Marchio di qualità del Parco per la patata, la razza bovina podolica, la castagna e per i prodotti lattiero-caseari. Seguiranno i prodotti da forno e gli insaccati di maiale.

Depuratori malfunzionanti in Calabria, interrogazione di Rifondazione al Senato

17/05 I senatori Stefano Zuccherini e Fosco Giannini, di Rifondazione comunista, hanno presentato un' interrogazione al Ministro dell' Ambiente e della tutela del territorio sul cattivo funzionamento degli impianti di depurazione dell' Ambito territoriale ottimale 2 di Catanzaro e della fascia tirrenica cosentina. I parlamentari del Prc, nell' interrogazione, fanno riferimento a quanto sostenuto dal nuovo Commissario per l' emergenza ambientale in Calabria, prefetto Salvatore Montanaro "in cui si lamenta, tra l' altro, - affermano - il mancato smaltimento dei fanghi di depurazione e il criminale intervento di chi manomette le stazioni di sollevamento danneggiando le pompe e i generatori di sicurezza. Negli ultimi mesi molti comuni della costa ionica e tirrenica del catanzarese sono stati costretti ad emanare ordinanze per effettuare in proprio i lavori di ripristino su stazioni di sollevamento abbandonate da tempo che sversavano liquami fognari all' esterno con gravi conseguenze igieniche e sanitarie". "Agli allarmi e alle denunce espresse ripetutamente dai sindacati di categoria sull' affidamento degli impianti di depurazione e la loro gestione - prosegue il testo dell' interrogazione - si è aggiunta l' inchiesta 'Poseidon' avviata dal sostituto Procuratore della Repubblica, Luigi De Magistris, sulla gestione degli 864 milioni di euro per la costruzione nella regione dei depuratori. Una gestione che secondo l'accusa sarebbe stata pesantemente condizionata da esponenti politici, aziende, amministratori pubblici con l' intento di pilotare appalti e nomine e di distrarre finanziamenti pubblici". I parlamentari del Prc chiedono al ministro "come mai nonostante le proteste, le denunce e i fatti emersi dalle indagini delle forze dell' ordine e della magistratura non si è provveduto a rescindere i contratti con le aziende che non gestivano nel rispetto delle leggi vigenti e del capitolato d' oneri gli impianti di depurazione delle acque reflue e se intende accertare eventuali responsabilità degli uffici competenti in merito a tale situazione". Nell' interrogazione si domanda, inoltre, "se il ministero intende costituirsi parte civile nel procedimento denominato 'Poseidon' e se non ritenga utile avviare un tavolo di consultazione, che preveda la partecipazione dei sindacati di categoria al fine di recepire le loro proposte in materia di gestione, salvaguardia della salute dei lavoratori e dell'ambiente".

Il neo commissario Pappaterra s’insedia nell’Ente Parco del Pollino

11/05 Il rilancio delle attività del Parco e la volontà di infondere nuova fiducia nelle popolazioni: sono questi gli obiettivi del nuovo commissario straordinario del parco nazionale del pollino, Domenico Pappaterra, che si è insediato ufficialmente oggi con una cerimonia nella sede di Rotonda (Potenza). "Abbiamo una responsabilità importante - ha detto Pappaterra - Il commissariamento indica una straordinarietà. Dovremo imprimere all'ente un nuovo dinamismo, rimuovere alcune incrostazioni e attivare azioni innovative e concrete poiché molto tempo è passato e la gente non ce ne darà altro per vedere realizzato il disegno a cui l'Ente Parco è preposto". Il neo commissario ha poi annunciato l'avvio di una campagna d'ascolto dopo le elezioni del 27 e 28 maggio coinvolgendo le istituzioni nel nuovo processo di governo del Parco. "Affronteremo i problemi con la determinazione necessaria", ha aggiunto Pappaterra rivolgendosi ai dipendenti, ai quali ha chiesto disponibilità e generosità per avviare una nuova fase. Francesco Fino nel salutare il personale, ha rivolto gli auguri di buon lavoro al neo commissario invitandolo a far sì che i numerosi procedimenti rilevanti in corso possano vedere la loro fine al più presto. Successivamente Pappaterra si è recato a Civita (Cosenza) per partecipare alla manifestazione di consegna del Passaporto dei Parchi calabresi alle scolaresche del Parco del Pollino.

Goletta Verde Calabria “No al raddoppio del termo valorizzatore di Gioia”

10/05 I volontari di "Goletta Verde Calabria" con bandiere e striscioni di Legambiente hanno compiuto un blitz per manifestare la loro contrarietà al raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro i cui lavori di consegna sono previsti per l' inizio del 2009". "Il raddoppio dell' impianto di samltimento - ha affermato il presidente regionale di Legambiente, Antonino Morabito - è un grave errore politico e gestionale, dato che le aree di provenienza dell' ulteriore carico sono molto distanti e riguardano soprattutto la Calabria Nord, pesando invece su un' area già sottoposta ad una forte pressione antropica e ad un' alta infrastrutturazione, e ponendo in discussione altre scelte urgenti e importanti per un' area strategica per lo sviluppo di tutta la nostra regione". "La scelta del raddoppio del termovalorizzatore a Gioia Tauro - è scritto in una nota di Legambiente - significa gravare sulla stessa area territoriale con uno smaltimento pari a circa il 30% del totale dei rifiuti prodotti nella regione, 240.000 tonnellate di rifiuti l' anno: la salute degli abitanti e il futuro della Piana vale molto di più della multa per le rescissione del contratto con la Tec spa". "Chiediamo al commissario per l' emergenza ambientale, prefetto Salvatore Montanaro - riporta ancora la nota - di far valutare ed esplicitare tutti i costi presenti e futuri legati alla realizzazione della seconda linea del termovalorizzatore a Gioia Tauro, che riteniamo molto inferiori se confrontati alla penale dovuta in caso di interruzione del contratto con la società incaricata"

Il Commissario per l’ambiente sottoscrive un protocollo con tre ATO provinciali

10/05 Tre protocolli di collaborazione, riferiti agli ambiti provinciali di Vibo Valentia, Reggio Calabria e Crotone, sono stati sottoscritti stamani al termine di un incontro svoltosi negli uffici della Prefettura di Catanzaro. Alla riunione ha partecipato il commissario per l'emergenza ambientale e prefetto di Catanzaro, Salvatore Montanaro, i rappresentanti degli Ato delle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone ed alcuni sindaci. I protocolli serviranno ad affrontare le emergenze piu' pressanti del territorio, concernenti la depurazione. Il contatto con gli Ato - e' scritto in una nota - sara' costante ed ininterrotto e si lavorera' tutti insieme all'individuazione della migliore strategia per affrontare la situazione emergenziale in atto.

Da Tropea parte “Goletta Verde Calabria 2007”

07/05 E' stata presentata al porto di Tropea la seconda edizione di "Goletta Verde Calabria", la campagna di promozione, di informazione e di sensibilizzazione ambientale per la tutela del litorale calabrese, promossa da Legambiente in collaborazione con l' Assessorato alle Politiche ambientali della Regione Calabria. All' incontro hanno partecipato l' assessore regionale alle Politiche dell' Ambiente, Diego Tommasi e i rappresentanti di Legambiente, Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree protette; Antonino Morabito, presidente Legambiente Calabria; Franco Saragò, presidente del Circolo di Ricadi e l' attore Domenico Fortunato che interpreta il ruolo del comandante dei Carabinieri nella Fiction "Gente di Mare". "Legambiente e Regione - ha spiegato il presidente regionale Morabito in un comunicato - ripropongono un' iniziativa che lo scorso anno ha suscitato molto interesse e ha avuto molto successo. Quest' anno navighiamo con l' entusiamo che ci deriva dal registrare un' inversione di tendenza misurabile in atti e fatti concreti quali ad esempio l' inizio dei lavori di abbattimento dell' ecomostro di Stalettì. La battaglia vinta su Europaradiso testimonia una sinergia di intenti tra Regione e Legambiente ed in generale tra le ragioni della crescita attraverso la valorizzazione del patrimonio ambientale comune". "Abbiamo investito - ha sostenuto Tommasi - ingenti risorse in un Piano di educazione, divulgazione e formazione ambientale che non ha precedenti in questa regione e che l' Unesco, dal quale abbiamo ottenuto il patrocinio ha definito il migliore Piano di intervento d' Europa. Nell' educazione ambientale trovano la necessaria sintesi la sensibilizzazione verso le tematiche strettamente ambientali ma anche la promozione del principio di legalità: ambiente e legalità sono due facce della stessa medaglia e, nella nostra regione, assumono significati ancora più importanti". "Essere qui per il secondo anno - ha detto l' assessore all' Ambiente - è un segnale importante perché testimonia la volontà di un impegno costante nel tempo da parte di un governo regionale che ha ereditato una terra che annovera criticità diffuse e problematiche ataviche. Abbiamo avviato una serie di iniziative dalla raccolta differenziata porta a porta alla bonifica dei siti inquinati al risanamento delle fiumare, all' educazione ambientale nelle scuole e stiamo già raccogliendo le prime importanti risposte: più del 90% i comuni che hanno partecipato alla raccolta porta a porta, più di 450 i siti bonificai in un anno grazie al progetto Puliamo la Calabria e oltre 130 mila studenti saranno impegnati nei programmi di educazione ambientale". In tema di ecomostri Tommasi ha detto che "stiamo proseguendo nell' opera intrapresa. A Stalettì continuano i lavori di abbattimento e altri otto manufatti abusivi subiranno la stessa sorte", mentre in relazione a Europaradiso, l' assessore ha aggiunto che "abbiamo mantenuto gli impegni. Bisogna crederci perché l'ambiente è una risorsa economica ed ecologica che non ha colore politico".

Quattro tappe in Calabria della campagna “Fiumi informa”

07/05 Prevede quattro tappa anche in Calabria la campagna nazionale "Fiumi informa" promossa dal Corpo forestale dello Stato e da Legambiente per la difesa e la salvaguardia dei corsi d' acqua. Manifestazioni sono in programma l' 11 maggio per la salvauardia dei fiumi Tacina, a Petilia Policastro; della fiumara Burmaria (Tropea); della fiumara Tre Valloni (Mendicino) e e del fiume neto (San Giovanni in Fiore). "Il rispetto della legalità lungo i corsi d'acqua - è detto in un comunicato del Corpo forestale dello Stato - è fondamentale per rendere i fiumi non solo più sani ma anche belli e fruibili. Per questo il personale del Corpo forestale dello Stato, insieme ai volontari di Legambiente, ai cittadini e alle scolaresche, scenderanno lungo gli argini dei grandi fiumi e dei ruscelli del Paese con Fiumi Informa. La nuova campagna nazionale del Corpo forestale dello Stato e di Legambiente, si svolgerà lungo trenta aste fluviali dal Sud al Nord dell'Italia per sensibilizzare, informare e coinvolgere la popolazione nella cura e nella riscoperta dei fiumi. Partecipazione dunque, ma anche monitoraggio dei corsi d'acqua italiani per capire il loro stato di salute e rilevare le illegalità che subiscono".

M. Oliverio “Importante la nomina di Pappaterra al Parco del Pollino”

07/05 "Con la nomina di Mimmo Pappaterra a commissario, l' Ente Parco del Pollino ora potrà finalmente uscire dalle secche dell' immobilismo e dell' inoperosità e diventare protagonista di una nuova stagione di valorizzazione della cultura dell' ambiente e del grande patrimonio che esso rappresenta per il rilancio e lo sviluppo della nostra regione". E' quanto ha affermato il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio commentando la nomina del neo commissario effettuata dal Ministro all'Ambiente, on. Alfonso Pecoraro Scanio. "Mimmo Pappaterra, a cui auguriamo di diventare presto presidente dell' Ente - ha aggiunto Oliverio che ha immediatamente inviato un telegramma di auguri all' ex deputato dello Sdi- rappresenta una garanzia sicura, non tanto e non solo per la sua apprezzata esperienza di parlamentare, di assessore regionale all' Ambiente e di amministratore locale, ma soprattutto per la sua conoscenza profonda del territorio in cui ricade l' Ente parco e per il grande amore manifestato, in più occasioni, per l' ambiente e per ciò che esso rappresenta e può rappresentare per lo sviluppo di regioni e territori come quelli calabrese e lucano". "Sono certo che sotto la guida di Mimmo Pappaterra - ha proseguito il presidente della Provincia di Cosenza - registreremo da subito una vera e propria inversione di rotta rispetto al passato e, per il Parco, comincerà presto una nuova fase di rilancio, che renderà quest' Ente così importante, attore di primo piano rispetto a temi decisivi per lo sviluppo della nostra terra, quali il turismo ambientale, le politiche ecocompatibili, la salvaguardia e la tutela delle immense risorse e delle tantissime bellezze del nostro territorio". "Il Parco del Pollino e il Parco nazionale della Sila, sono due grandi testimonianze dell' immenso patrimonio ambientale della Calabria e, in particolare della Provincia di Cosenza - ha concluso Oliverio - e ad essi dobbiamo guardare non più in un' ottica di contemplazione passiva, ma come terreno fertile in cui il binomio uomo-ambiente possa trovare una propria e ben definita identità e crescere nel solco di antiche tradizioni e nuove spinte innovative"

Blitz di Goletta verde agli ecomostri di Praia

03/05 Contrastare la realizzazione degli ecomostri in Calabria ed accertare quale fosse il carico trasportato dalla nave 'Jolly Rosso' affondata misteriosamente nel 1990 ad Amantea. Sono questi alcuni degli obiettivi che vuole raggiungere Goletta Verde di Legambiente. L'equipaggio di Goletta Verde e Regione Calabria hanno esposto stamani uno striscione, con la scritta 'Giu' le mani dalla Costà, davanti ai tre ecomostri di Fiuzzi, frazione di Praia a Mare. Nel corso dell'iniziativa è stata ribadita la necessità di impedire la realizzazione di nuove costruzioni che danneggerebbero lo scenario dell'Isola di Dino. L'anno scorso il blitz di Goletta Verde all'ecomostro di Fiuzzi, un residence di 52 mila metri cubi di cemento costruito sulla spiaggia, contro il quale Legambiente si costituì parte civile nel relativo processo penale avviato a tempo di record dal tribunale di Paola sezione di Scalea. Quest'anno l'area ha subito la costruzione di un altro ecomostro, il 'palestrone' di cinque piani (tre interrati e due esterni) e mille metri quadri, in fase di realizzazione di fronte all'isola di Cirella e per il quale Legambiente ha depositato gli atti attendendo la pronuncia della magistratura. "Chiediamo alle Istituzioni pubbliche - sostiene Goletta Verde - di essere baluardi contro il dilagare di uno sfruttamento del territorio costiero insensato e devastante, per cui riteniamo grave quando a fare da sponsor a nuove strutture a ridosso delle costa sono proprio le stesse Istituzioni pubbliche. A loro compete il dovere di dare l'esempio". Per Goletta Verde di Legambiente le violazioni ambientali spesso sono mosse in un terribile intreccio tra poteri economici e criminalità organizzata, come nel caso delle navi dei veleni, affondate misteriosamente insieme al carico trasportato. "Un anno fa - prosegue la nota di Goletta Verde - il Viceministro all'Interno, Marco Minniti, prese un preciso impegno con Goletta Verde: trovare i fondi necessari per fare le analisi del carico trasportato dalle troppe carrette del mare affondate lungo le coste calabresi e fugare così le forti preoccupazioni che si riaccendono all'inizio di ogni stagione estiva. Ad oggi non ci risulta che siano stati stanziati i fondi per questa importante azione di sicurezza dell'ambiente e della salute dei cittadini, perciò ancora una volta Legambiente dice 'No alle navi dei veleni'".

Goletta verde: Gli studenti visitano la scogliera dei rizzi

02/05 Uno sguardo sulla 'Scogliera dei rizzi' per avvicinare gli studenti calabresi alle bellezze e alle problematiche degli ambienti costieri più peculiari della regione. E' questo l'obiettivo dell'incontro avuto stamani tra gli studenti del liceo scientifico di Belvedere Marittimo ed il responsabile del laboratorio scientifico didattivo di biologia marina del dipartimento di Ecologia dell'Unical. L'iniziativa si è svolta nell'ambito della campagna "Goletta Verde in Calabria" di Legambiente in collaborazione con l'assessorato alle politiche ambientali della Regione Calabria. Franco Falcone, responsabile rifiuti ed energia di Legambiente Calabria, ha introdotto l'incontro sottolineando l'importanza dell'iniziativa indirizzata alle scuole del territorio, quale canale alternativo "per avvicinare i ragazzi calabresi ai temi ambientali, promuovendo la conoscenza dell'ecosistema marino della riviera dei cedri, sensibilizzando la salvaguardia dell'ambiente e del proprio territorio. Un messaggio che la campagna calabrese porterà lungo tutto il mese per accendere i riflettori sulla 'risorsa ambiente' - ha aggiunto Falcone - e per coinvolgere gli studenti nella protezione e nella valorizzazione del loro patrimonio ambientale. Una presa di coscienza tale da poter influire quotidianamente all'interno della propria comunità di appartenenza". Gli studenti insieme alle educatrici di "Goletta Verde", attraverso attività di animazione e giochi di gruppo, si sono impegnati a riconoscere le ricchezze archeologiche e naturali per consolidare l'appartenenza alla propria comunità. Nel corso dell'intervento Andrea Peiser ha evidenziato le caratteristiche principali dei cetacei presenti nel tirreno cosentino, molto poco conosciuti dalla maggior parte delle persone, ma minacciati da diverse attività antropiche: in questo tratto di mare le metodologie di pesca, spesso illegali, hanno ancora purtroppo un impatto devastante sulle numerose specie che popolano le acque del tirreno.

I sindaci del cosentino discutono di raccolta differenziata su Goletta Verde

01/05 Nonostante le condizioni metereologiche e in occasione della festa nazionale dei lavoratori, gli amministratori locali dell'alto tirreno cosentino hanno accettato l'invito di Legambiente per discutere, a bordo di Goletta Verde, della questione e delle problematiche riguardanti la raccolta differenziata ed il riciclaggio. Un incontro che ha visto la partecipazione fattiva dei comuni costieri, che ha dimostrato la particolare attenzione data alla questione dei rifiuti e alla situazione non confortante circa lo stato della questione rifiuti. I lavori svolti nel pomeriggio, alla presenza di Ernesto Magorno, consigliere della provincia cosentina, Amerigo Cuglietta, sindaco di Cleto, Riccardo Golino, vicesindaco di Belvedere e Antonio Capano, consigliere comunale, Antonio Goffredi, sindaco di Bonifati, Benedetto Guaglianone, assessore all'ambiente del comune di Cetraro, sono stati coordinati dal presidente del circolo Legambiente di Belvedere, Carlo Gaglianone, il quale ha introdotto l'intervento di Francesco Falcone, responsabile Rifiuti ed Energia di Legambiente Calabria. Il 15 maggio prossimo sara' la data di rilancio per la raccolta differenziata ''porta a porta'': progetto finanziato dalla regione Calabria alcuni mesi fa, per risollevare l'importanza del riciclaggio ed incrementare le attuali percentuali di raccolta differenziata, che ad oggi risultano di gran lunga inferiori alla media nazionale. Dagli interventi dei sindaci e degli amministratori e' risultata evidente l'urgenza di lavorare in sinergia con le societa' miste che si occupano della gestione dei rifiuti e del loro smaltimento, stringere con queste rapporti, in concertazione con la Regione, per superare le difficolta' riscontrate negli ultimi anni. ''La scelta di attuare il recupero dei rifiuti 'porta a porta' - ha detto il vicesindaco di Belvedere - puo' risultare un contributo determinante per risolvere le problematiche scaturite nell'ambito della gestione incentrata sui cassonetti stradali. Ma perche' giungano delle soluzioni compiute, chiediamo l'intervento di Legambiente affinche' faccia da agevolatrice con la Regione e sia d'impulso e stimolo verso la popolazione locale per creare senso di responsabilizzazione nella risoluzione di tale criticita'''. Un impegno necessario per affrontare il disagio dei comuni che deve partire dall'educazione ambientale scolastica, perche' ''ancor prima di un'emergenza rifiuti - ha detto il consigliere provinciale Magorno - la Calabria vive un'emergenza culturale, che rallenta lo sviluppo del nostro territorio''. Gli amministratori della costa dei cedri, hanno condiviso la proposta lanciata da Legambiente, di verificare la possibilita' di installare un impianto di compostaggio per il recupero dei rifiuti organici nell'area del tirreno cosentino. Tutti hanno concordato sulla gestione fallimentare della decennale esperienza commissariale, sollecitando la Regione Calabria, la provincia cosentina e le societa' miste che si occupano della gestione integrata dei rifiuti, ad un tavolo di lavoro operativo che permetta di dare sistematicita' ed organicita' alla risoluzione delle emergenze che il settore presenta.

Fp/CGIL “Non comprensibile l’entusiasmo dell’Arpacal”

30/04 "Nei giorni scorsi, a seguito di confronto sindacale, sono stati definiti gli accordi contrattuali decentrati riguardanti il personale dell' Arpacal. Quest' ultima Agenzia, in maniera unilaterale, ha ritenuto di diramare una nota stampa, della quale la Fp-Cgil non condivide l' enfasi descrittiva per i risultati raggiunti". A sostenerlo, in un comunicato, è il segretario generale della Fp-Cgil Calabria, Luigi Veraldi. "Infatti - ha aggiunto Veraldi - è il caso di ricordare che i Contratti decentrati integrativi che riguardano dirigenza, Stpa e personale di comparto dell' Arpacal arrivano, rispetto agli anni di riferimento, in ritardo e quindi a consuntivo, senza alcuna responsabilità del sindacato rispetto alla dilatazione delle applicazioni contrattuali in favore dei dipendenti e per un effettivo miglioramento dell' organizzazione e dell' attività dell' Agenzia. Tra l' altro non è comprensibile l' entusiasmo dell'Agenzia quando ad oggi persistono le preoccupazioni di sempre sul suo futuro, a partire dall' esigenza di fondo nella gestione dell' Agenzia, da sempre denunciata dalla Fp-Cgil, che è quella di delineare il definitivo assetto della stessa, con l'assegnazione della massima responsabilità e cioé quella per la nomina del Direttore generale e quindi del superamento della lunga fase del commissariamento". "E' inaccettabile - ha sostenuto Veraldi - che il governo regionale non decida di chiudere la fase commissariale pluriennale nella gestione dell' Arpacal, dando stabilità e certezza all' opera di programmazione della stessa Agenzia, permettendo di costruire il necessario confronto sindacale preventivo e produttivo di positive azioni. Il settore della protezione ambientale è tra quelli che vedono, ancora una volta, la nostra regione in grave ritardo rispetto ai programmi attuativi e quindi alle pratiche positive, che avrebbero dovuto essere messe in campo per fronteggiare i gravi problemi legati alla prevenzione ambientale che ritornano di grande e drammatica attualità con l'approssimarsi della stagione estiva. Riscontriamo che le mancate scelte della Giunta regionale tardano a definire l' assetto dell'Arpacal e che questa ultima, per il momento, è destinata a lavorare su una contingenza gestionale che non produrrà avanzamenti e che non riscontra politiche serie per la valorizzazione professionale e l' utilizzo delle risorse umane". "La logica gestionale del 'vivacchiamento' - ha concluso Veraldi - produce effetti negativi per la collettività calabrese che invece attende programmi e risposte non più rinviabili. La Fp-Cgil ritiene che il funzionamento dell' Arpacal è una priorità legata alla particolare importanza dei compiti istituzionali che la legge gli assegna e che impongono l' uscita definitiva dalla precarietà e indefinitezza gestionale".

Il commissario per l’emergenza ambientale pianifica gli incontri con gli enti locali

27/04 Il nuovo Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria, Prefetto Salvatore Montanaro, di concerto con i sub-commissari Antonio Falvo e Luigi La Sala, fin dal suo insediamento negli uffici di Catanzaro Lido ha posto al centro dell'attenzione i problemi dell'emergenza depurazione in vista della prossima stagione estiva. Dopo una prima ricognizione, si e' deciso di convocare due apposite riunioni, con i rappresentanti degli enti interessati, con all'ordine del giorno ''interventi urgenti sugli impianti di depurazione e relativi collettori''. La prima riunione e' stata programmata per sabato 5 maggio, alle ore 10, nella sala Liberty della Prefettura di Catanzaro, per analizzare le problematiche relative agli impianti di depurazione esistenti sulle fasce costiere della provincia di Catanzaro. Sempre per sabato 5 maggio, alle ore 12, e' stata fissata la seconda riunione per affrontare le problematiche degli impianti di depurazione delle fasce costiere della provincia di Cosenza. Agli incontri, che saranno presieduti dal Prefetto Montanaro, e' prevista la partecipazione dei Presidenti delle Autorita' d'ambito territoriali interessati e dei Sindaci dei comuni costieri. Successivamente, con la convocazione di altre riunioni, saranno affrontati e discussi i problemi esistenti nei comuni della altre province calabresi, che oggi, in prossimita' della stagione estiva, non presentano situazioni di emergenza. L'obiettivo principale di queste riunioni operative e' quello di arrivare ad un pieno e diretto coinvolgimento delle Amministrazioni comunali interessate in maniera tale da creare una concreta sinergia nella risoluzione delle varie problematiche e costruire, passo dopo passo, un sistema strutturale capace di fare funzionare al meglio tutto il settore della depurazione.

La cicogna bianca torna a nidificare in Calabria

26/04 Anche quest'anno la Cicogna bianca é tornata a nidificare in Calabria. Quest'anno sono quattro le coppie di cicogne nidificanti in Calabria, una in più rispetto all'anno precedente, una notizia di grande rilevanza naturalistica e ambientale. A comunicarlo sono i responsabili della Lipu di Rende che dal 2003 hanno messo in campo, in collaborazione con Enel Calabria, un vero e proprio Piano d'azione tendente a favorire il ritorno di questa specie nella regione. La cicogna bianca, inconfondibile per le sue grandi dimensioni, per il piumaggio bianco e nero e per le zampe ed il becco rosso arancio, mancava dal nostro Paese da oltre 300 anni. La specie da qualche decennio ha iniziato a nidificare nel nord Italia e recentemente anche in alcune zone dell'Italia Centro meridionale, Calabria compresa. Gli sforzi e l'impegno messi in campo in questi anni cominciano a confermare la bontà del Progetto Cicogna bianca. La coppia giunta quest'anno per nidificare ha infatti utilizzato una delle piattaforme artificiali in legno che i volontari della Lipu, con il supporto dell'Enel, hanno installato in questi anni sul territorio. "L'obiettivo delle piattaforme artificiali - affermano i responsabili della Lipu di Rende - è di fungere da richiamo per altre coppie in migrazione e invogliarle a nidificare. Diverse esperienze hanno infatti dimostrato che aree apparentemente idonee alla presenza della specie non vengono utilizzate per la nidificazione perché sprovviste di siti adatti alla costruzione del nido". E' la prima volta che in Calabria viene portato avanti un progetto del genere e l'obiettivo della Lipu, sostengono gli ambientalisti, è di favorire l'insediamento di un primo nucleo di Cicogna bianca in Calabria. E' per questo che i volontari della Lipu rendese continueranno anche quest'anno l'attività di studio e monitoraggio della specie, oltre ad un' importante opera di sensibilizzazione tra gli abitanti del posto e nelle scuole dei territori interessati. Inoltre, sempre con il supporto dell' Enel saranno saranno apposti anelli identificativi ai giovani di cicogna che nasceranno nell'anno, installate altre piattaforme artificiali su tralicci d'alta tensione e la relativa messa in sicurezza degli impianti. Interventi resi possibili grazie alla disponibilità dell' Enel che fin dall'inizio ha collaborato al Progetto 'Cicogna bianca'' mettendo a disposizione risorse umane e strutture. Ed è anche grazie a questo forte impegno se oggi la Cicogna bianca nidifica senza problemi in Calabria, passando dalle due coppie del 2002 alle quattro del 2007, un dato sinora mai registrato nella nostra regione.

Il 28 Goletta Verde a Cetraro

26/04 Riparte per il secondo anno la campagna “Goletta Verde in Calabria” di Legambiente e Regione Calabria, e si terrà il prossimo 28 aprile alle ore 10.00 presso l’Hotel San Michele di Cetraro (CS) un incontro dei vertici regionali di Legambiente con la stampa per illustrare i tanti appuntamenti previsti nel prossimo mese di viaggio della Goletta Verde lungo le coste calabresi. Alle 10:30, sempre presso l’Hotel San Michele di Cetraro, seguirà un appuntamento su: “I cetacei del tirreno calabrese” organizzato da Legambiente insieme al “Laboratorio Scientifico-Didattico di Biologia Marina", gestito dal Dipartimento di Ecologia dell'Università della Calabria e Fondazione Mediterranea Falchi e sostenuto dall'Assessorato all' Ambiente della Provincia di Cosenza, rivolto alle scuole del territorio cosentino. Per l’iniziativa nazionale dedicata alle “Giornate dei Cetacei”, alle ore 16.30 presso il porto di Cetraro, sarà possibile per i giornalisti salpare con Goletta Verde per effettuare un uscita in mare alla ricerca dei cetacei dei nostri mari. Le osservazioni effettuate durante la navigazione, potranno essere filmate, fotografate e indicate attraverso la scheda di avvistamento, quale operazione di censimento utile per conoscere gli esemplari che abitano i mari calabresi.

Il Prefetto di Catanzaro, Montanaro, Commissario rifiuti in Calabria

24/04 E' Salvatore Montanaro, attuale prefetto di Catanzaro, il nuovo commissario per l'emergenza rifiuti in Calabria. La nomina di Montanaro è stata firmata dal presidente del Conisglio, Romano Prodi. Il nuovo commissario avrà poteri, oltre che sui rifiuti, sulla depurazione e sulle bonifiche, in particolare su quella del sito della Pertusola di Crotone.

Arpacal “Le mucillagini un fenomeno naturale dovute al caldo precoce”

23/04 Il fenomeno delle masse schiumose che si sta verificando da alcuni giorni sulle coste tirreniche e ioniche calabresi è "normale, se si tengono in considerazione una serie di fattori tra i quali le anomalie meteo-climatiche dell'inverno trascorso e della primavera ormai inoltrata". E' quanto rende noto l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria (Arpacal) che, in queste ultime settimane, ha compiuto una serie di controlli lungo la fascia costiera ionica calabrese in occasione delle attività di campionamento delle acque di balneazione. "Già nel novembre scorso - ha detto il direttore scientifico dell'Arpacal, Antonio Scalzo - in occasione di nostri controlli sulla costa tirrenica cosentina, avevamo potuto verificare questa presenza di mucillagini, spiegando agli Enti e alle associazioni ambientaliste di quel territorio la natura del fenomeno. In questi ultimi giorni, l'equipe di tecnici dell'Arpacal, in particolare nel tratto di costa jonica crotonese e catanzarese, ha nuovamente riscontrato la presenza di aggregati mucillaginosi in diverse fasi di crescita a seconda delle località e degli orari di perlustrazione. In generale il fenomeno si presenta ancora in fase 2-3 (filamenti e reticoli) con fronti lunghi anche 300 metri e posizionati in superficie perpendicolarmente alla linea di costa. L'aspetto schiumoso di colore bianco giallastro testimonia la produzione recente di essudato che con il passare del tempo acquista il colore bruno marrone per adesione di polveri, frammenti di alghe e sabbia". Le aree costiere in cui è stato recentemente osservato il fenomeno corrispondono a Punta Alice, Foce Neto, Capo Cimiti ed in articolare a Capo Bianco e Steccato di Cutro, nel Crotonese, ma anche nei comuni di Squillace, Stalettì e tutta la costa jonica del Soveratese. "Il fenomeno - ha aggiunto Scalzo - è certamente attribuibile ai cambiamenti climatici dell'ultimo periodo che hanno fatto registrare scarso idrodinamismo, carenza di precipitazioni ed anomalie termiche della colonna d'acqua. Si aggiunga che numerosi corpi idrici scaricano acque ricche di nutrienti (azoto e fosforo) quali derivati dalle attività agricole ed industriali risultando importanti fattori predisposti al fenomeno mucillaginoso. Le misurazioni di ossigeno disciolto, infine, confermano valori di molto superiori alla media stagionale a testimonianza della probabile alta concentrazione di fitoplancton". Un fenomeno naturale, quindi, che potrà ridursi o scomparire grazie ad una serie di eventi meteo-climatici attesi nei prossimi giorni, come l'aumento delle correnti marine o dei venti sulla costa. "Certamente il fenomeno - ha concluso Lemma - è conosciuto, sia da un punto di vista scientifico e sia operativo a tal punto che nel Piano delle Attività 2007 dell'Agenzia, abbiamo inserito un progetto di studio su questo fenomeno, sempre più crescente anche in Calabria, che si prefigge lo scopo di integrare il quadro delle conoscenze sull'ecosistema marino calabrese in aggiunta a quanto già disposto dal Programma di monitoraggio delle acque di balneazione e dal Programma di monitoraggio dell'ambiente marino costiero - Progetto Si.Di.Mar. Saranno esaminati quindi i casi ricorrenti in cui si registrano distrofie ambientali, delimitate le aree di interesse ed effettuate indagini chimico-fisiche e biologiche mirate. Individuate le cause del fenomeno distrofico sarà possibile ipotizzare forme di recupero o risanamento".

Loiero “In arrivo le risorse per risolvere i problemi dei depuratori”

21/04 Nel settore dei depuratori "abbiamo più di un problema". Lo ha detto il presidente della Regione, Agazio Loiero, oggi a Campora San Giovanni per partecipare al congresso regionale del Pdci. "Purtroppo - ha aggiunto Loiero parlando con i giornalisti - siamo in ritardo sulla nomina del commissario per l' emergenza ambientale che, sono sicuro, avverrà martedì prossimo. Dopo le esperienze che abbiamo avuto, non è facile scegliere. Siccome sapevamo che si tratta di un mondo con grandi problemi, anche di immagine, abbiamo guardato all' elemento legalità prima di tutto". "La buona notizia - ha concluso Loiero - è che disporremo, grazie anche al Governo Prodi ed all' impegno del ministro Pecoraro Scanio, di risorse per mettere mano al piano che abbiamo".

Al via la campagna “Giraparco” per il turismo nelle aree protette

20/04 Prende il via in questi giorni la campagna "Giraparco" per promuovere il turismo nelle aree protette calabresi e per sensibilizzare anche i più giovani verso le tematiche ambientali. Nel corso della campagna del progetto Passaporto dei Parchi Calabria, promosso in collaborazione con il Ministero dell' Ambiente, la Regione Calabria e Cts, dal 21 aprile al 19 maggio, ogni sabato, le guide naturalistiche condurranno le scolaresche lungo i sentieri dei parchi e nelle riserve calabresi (Parco Nazionale del Pollino, Parco nazionale dell' Aspromonte, Parco nazionale della Sila, Parco regionale delle Serre, Riserva naturale del Tarsia, Riserva naturale della foce del Crati, Area marina protetta di Capo Rizzuto) alla scoperta dei tesori naturalistici, veri e propri "laboratori di biodiversità". L' iniziativa dell' assessorato regionale alle Politiche dell' ambiente, è scritto in un comunicato, "é anche l' occasione per sperimentare e mettere in comunicazione il sistema delle aree protette calabresi e favorire la conoscenza delle aree naturali presso il grande pubblico, facilitandone la fruizione nel rispetto dell' ambiente e delle culture locali. In arrivo due nuovi strumenti: il Passaporto dei Parchi e la Parchi Card per incentivare la visita dei parchi regionali dedicati espressamente al pubblico giovanile". "La Calabria con più del 30% di aree protette - ha detto l' assessore regionale Diego Tommasi - si candida ad essere il 'laboratorio' di biodiversità del Mediterraneo: un cuore verde tra due mari. Siamo impegnati a far vivere alle aree protette una nuova stagione, realizzando la rete dei Parchi: l' obiettivo é quello di sperimentare nel parco le interazioni uomo-natura ed estendere la praticabilità di rapporti non configgenti fuori dai confini delle aree protette, integrando i principi di conservazione con i valori sociali, economici e antropologici della gente di Calabria". Il Passaporto dei Parchi Calabria, prosegue la nota, "intende promuovere il turismo sostenibile nelle aree protette, favorendo, al tempo stesso, la conoscenza e la divulgazione del prezioso patrimonio naturale, culturale ed etnografico della regione. Divertendosi a collezionare timbri, fotografie e disegni i visitatori potranno vivere un' esperienza indimenticabile alla scoperta degli ambienti incontaminati e selvaggi che rendono unici i parchi calabresi. La Parchi Card é, invece, una carta di servizi pensata per offrire ai possessori una serie di sconti ed agevolazioni durante la visita ai parchi, con l' obiettivo di incentivare la fruizione e promuovere la conoscenza del patrimonio ambientale, artistico, storico e culturale calabrese". La Parchi Card ha durata annuale ed è distribuita in forma gratuita nelle sedi dei parchi, le sedi del Cts, gli Informagiovani, gli uffici turistici e gli esercizi convenzionati. L' inizio della campagna è in programma domani nella Riserva Marina di Capo Rizzuto: gli alunni delle scuole elemetari e medie saranno accolti dagli organizzatori dell' iniziativa e condotti lungo il percorso prescelto (visita dell' Acquario). Una guida condurrà i giovani visitatori alla scoperta delle caratteristiche naturalistiche, storiche ed etnografiche della riserva marina, intrattenendo gli ospiti con animazioni e giochi educativi. Il momento clou del Giraparco sarà la consegna e la timbratura del Passaporto dei Parchi che avverrà nei "Puntotimbro", apposite postazioni adibite per divulgare il progetto e invitare alunni e insegnanti a visitare le altre aree protette del Circuito dei parchi calabresi: la raccolta di tutti i timbri delle aree protette darà diritto ad un premio. "Siamo molto soddisfatti dell' attenzione che la Regione ha voluto riservare a queste iniziative - ha sostenuto Stefano Di Marco, vice presidente nazionale del Cts - che possono contribuire a sviluppare il consenso sociale delle popolazioni locali, e soprattutto dei ragazzi nei confronti della politica ambientale della Regione". Il Passaporto dei Parchi e la Parchi card non sono che una prima tappa del rinnovato impegno della Calabria per la difesa e la valorizzazione del proprio territorio: "Siamo impegnati - ha sostenuto Tommasi - in un programma di valorizzazione delle aree protette che contempla azioni concrete sia nella direzione della salvaguardia di queste aree come laboratori naturali di biodiversità, sia come centri sperimentali di educazione e formazione ambientale. L' obiettivo prioritario è quello di diffondere la cultura dei Parchi e di tradurre in sistema di crescita e sviluppo locale la grande risorsa che è la natura in Calabria".

Nuova postazione birdwatching a Crotone

20/04 Un capanno per il birdwatching, l' attività di osservazione degli uccelli selvatici nel loro habitat naturale, e per le attività didattiche legate allo studio degli invertebrati è stato inaugurato stamane a Crotone all' interno di un' area recuperata nell' ambito della campagna nazionale SalvaItalia di Legambiente dedicata al riscatto delle aree di degrado sociale e ambientale. Nell' occasione è stato anche presentato in Calabria il "Rapporto Ecomafia 2007". "Si tratta anche qui a Crotone - è scritto nel comunicato di Legambiente - di un altro piccolo pezzo di territorio riscattato alla malavita e reso alla frequentazione della gente, simbolo concreto di ripristino della legalità grazie alla collaborazione tra la società civile, le istituzioni e le imprese. Con il progetto ArcheoNatura, Legambiente vuole sostenere la politica del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e degli enti locali che ha portato alla nascita del parco, nella convinzione che attraverso iniziative anche di questo tipo, si rafforza la cultura della legalità e del rispetto del territorio". "L' esperienza di Crotone - ha sostenuto Sandro Scollato, responsabile della campagna SalvaItalia - è un' altra tappa importante del progetto, un viaggio tra le aree marginali della nostra penisola per promuovere azioni concrete di recupero di luoghi abbandonati in contesti difficili, spesso finiti nella rete della criminalità organizzata". "La Calabria è al secondo posto, dopo la Campania - ha detto Antonino Morabito, presidente regionale di Legambiente - per i reati legati al ciclo del cemento, con 1.003 infrazioni accertate che equivalgono al 14,25% del totale nazionale. Capo Colonna è un'area che vogliamo fortemente sottrarre all' abusivismo, uno dei tanti luoghi lungo gli oltre 700 chilometri di costa meravigliosa flagellato da una colata di cemento illegale. Dopo l' abbattimento di Copanello, speriamo che cadano altri ecomostri sotto i colpi delle ruspe e si prosegua con decisione nell'azione di ripristino della legalità".

Uilcem “La riconversione della Centrale Enel di Rossano è un occasione”

18/04 Una discussione "democratica e senza posizioni precostituite, idonea ad affrontare serenamente il problema" della riconversione della centrale Enel di Rossano è stata chiesta dalla segreteria regionale della Uilcem, il sindacato dei lavoratori del settore energia in una lettera aperta al sindaco di Rossano, Franco Filareto, al presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ed al presidente della Regione, Agazio Loiero. Una richiesta, quella del sindacato, finalizzata a "evitare che la questione della riconversione alla centrale Enel di Rossano cada nel dimenticatoio e si perda una inequivocabile occasione di sviluppo". "Nella nostra prima lettera, quella di febbraio - scrive la Uilcem - vi chiedevamo quali erano i dati conoscitivi e di quali studi scientifici vi eravate avvalsi per dichiarare la vostra risaputa contrarietà personale alla riconversione a carbone pulito della centrale. Non avendo ricevuto risposta, riteniamo che la questione non sia stata affrontata con l' attenzione che merita. Vi chiediamo, quindi, di attivare tutto quanto nelle vostre prerogative per avviare una discussione e chiarire ai cittadini se esistono davvero pericoli o se, invece, come noi crediamo, non sia solo una questione 'politica'. Vi ricordiamo che né la Regione, né la Provincia di Cosenza e né il Comune di Rossano hanno mai portato l' argomento all' ordine del giorno e né mai c' è stata una presa di posizione ufficiale degli Enti da voi presieduti". "Con precedenti lettere - prosegue la Uilcem - vi chiedevamo qual' era il vostro pensiero sui siti di Civitavecchia e Porto Tolle, dove esiste una fiorente agricoltura ed un altrettanto fiorente mercato turistico, e dove le trasformazioni a carbone 'pulito', portate avanti dall' Enel sono in stato avanzato in uno e pronti per partire nell' altro. Recentemente hanno espresso la loro posizione favorevole al progresso ed al lavoro, due importanti figure come il presidente dell' Associazione Industriali di Rovigo, Giuseppe Reato, (provincia dove insiste la Centrale di Porto Tolle) ed il presidente della Regione Puglia, il rinfondarolo Nichi Vendola. Il primo ha dichiarato che la riconversione di Porto Tolle, nel ricco nord est d' Italia, dove la disoccupazione è più vicina allo zero che non al 30% come in Calabria, porterà benessere economico, perché creerà un giro di affari che risulterà favorevole all' economia locale, mentre il secondo ha dichiarato che non si può giocare a cuor leggero su migliaia di posti di lavoro nella propria Regione". "Il presidente della Puglia - prosegue la lettera - ha dichiarato anche che osserverà con occhio vigile ed attento affinché tutte le misure di sicurezza stiano nei limiti imposti dalla legge e che metterà tanti paletti perché nessuno possa sfuggire ai controlli. E se anche in Calabria facessimo allo stesso modo? I disoccupati calabresi non sono diversi dai disoccupati pugliesi e meritano una risposta".

Laudati “Calabria cuore verde del Mediterraneo”

17/04 "La Calabria, nella letteratura di settore, viene definita il Cuore verde del Mediterraneo in considerazione dell'esplosione forestale unica che la caratterizza nel contesto nazionale e nella regione Mediterranea". E' stato questo uno dei concetti sviluppati dal direttore del Parco nazionale della Sila, Michele Laudati, nel suo intervento a Verde sud 2007, la rassegna dei parchi e dell'ambiente svoltasi a Cosenza su iniziativa della Provincia. Secondo Laudati, inoltre, "occorre sostenere le attività contro lo spopolamento della montagna, avviando specifiche iniziative. E' di basilare importanza supportare le attività intraprese e da intraprendere, soprattutto dai giovani, nelle aree montane in un contesto di sviluppo eco-sostenibile. Il Parco Nazionale della Sila, in sinergia con tutte le altre istituzioni, può diventare volano di sviluppo per l'intera Calabria. La Calabria e 'Terra di parchi'. E questo trova conferma anche nelle cifre che riguardano l'estensione dei suoi boschi". Secondo i dati forniti dal direttore del Parco nazionale della Sila, la Calabria ha una superficie di un milione e 508 mila ettari, di cui 579 mila boscata così situata: 66% montagna, 32% collina e 2% pianura. La superficie della Calabria ha un indice di boscosità del 38,3% rispetto ad un indice nazionale del 29%, europeo del 30% e mondiale del 32%. Le proprietà boscate pubbliche rappresentano il 37% e quelle private il 63%. "In un contesto del genere - ha detto Laudati - l'azione primaria da svolgere è la tutela della biodiversità. Un ettaro di superficie boscata ben gestita e ben coltivata fissa carbonio per 3-4 tonnellate ettari l'anno e con un assorbimento di anidride carbonica per 11-15 tonnellate ettaro-anno, con emissione di ossigeno 8-11 tonnellate ettaro-anno. Dati così rilevanti che si commentano da soli". A Verde Sud 2007 il Parco Nazionale della Sila ha partecipato con uno stand che ha suscitato curiosità ed interesse. Attraverso filmati, pannelli e materiale divulgativo sono state illustrate le bellezze naturali e le peculiarità dell'area protetta. L'Ente parco nazionale della Sila, presieduto da Antonio Garcea, ha partecipato a fiere ed altre iniziative anche di carattere internazionale come la Borsa Internazionale del Turismo di Milano, Park-Life di Roma e Festambiente, promossa da Legambiente a Grosseto.

L’Opa Endesa potrebbe ripercuotersi negativamente sulla Calabria

16/04 L'Opa sul Gruppo Endesa potrebbe avere ripercussioni anche in Calabria, dove l'azienda spagnola possiede impianti idroelettrici, già ceduti dall'Enel con il decreto Bersani. A rilevarlo, in una nota, sono le segreterie regionali dei sindacati confederali del settore energia, Filcem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil. "L'Opa sul Gruppo Endesa - scrivono - è arrivata al terzo giro di boa. In attesa della decisione del Consiglio di amministrazione della società spagnola sull'offerta lanciata da Enel ed Acciona, apprendiamo dalla stampa e da quanto comunicato alla Consob spagnola (Cnmv) di possibili accordi di spartizione del Gruppo sia in ambito europeo che italiano: è inutile nasconderlo, siamo preoccupati". Secondo i sindacati, "E.ON. e Asm di Brescia, attuale partner al 20% in Endesa Italia, si appresterebbero, se la notizia fosse confermata, a dividersi gli asset di quello che resta di Endesa Italia. Se così fosse non ne comprendiamo le ragioni: disarticolare una società elettrica consolidata con sacrifici dei lavoratori, che ha operato nel nostro Paese scelte industriali importanti, che utilizza un mix equilibrato di fonti energetiche, che ha in programma ulteriori investimenti, dal carbone alle energie rinnovabili, oltre ad un impianto di gas naturale liquefatto assolutamente necessario per lo sviluppo industriale del nostro Paese, che ha sempre registrato un buon andamento economico soprattutto nel quarto trimestre 2006, non promette niente di buono né sotto il profilo della politica energetica e della concorrenza, né per lo sviluppo industriale, né tantomeno per l'occupazione". "Non intendiamo, quindi, essere semplici spettatori - sostengono ancora i sindacati confederali - di questa eventuale spartizione, sia per ragioni industriali e di assetto energetico del Paese, sia per la presenza negli impianti di oltre mille tra lavoratrici e lavoratori, i principali protagonisti dei successi gestionali e tecnologici raggiunti dalla società in questi anni e che non meritano più il travaglio vissuto all'epoca delle Gen.Co. In ogni caso è bene che sin da ora le parti in causa sappiano che tale operazione presuppone, oltre alla definizione dei rami d'azienda eventualmente coinvolti, un preventivo accordo sindacale, con una vera e propria 'clausola sociale' che garantisca tutti i trattamenti contrattuali in essere e la continuità occupazionale, senza mobilità territoriale". I sindacati si dicono "fin da ora disponibili ed interessati ad un confronto, preventivo ad ogni decisione sia sugli aspetti industriali che occupazionali, non accettando supinamente soluzioni irrazionali o, peggio, imposte. Sarebbe finalmente ora che i Consigli di amministrazione, gli azionisti, i manager si rendessero conto, anche per i loro interessi, che le decisioni che assumeranno saranno vantaggiose solo se lo saranno anche per tutti i lavoratori che, attraverso il sindacato, non staranno certo a guardare, né ad aspettare che si decida il loro destino senza essere considerati".

Campagna di riciclo delle pile esauste in provincia di Cosenza

13/04 Un accordo per il recupero ed il riciclo delle batterie al piombo esauste sul territorio della provincia Cosenza è stato siglato oggi tra il Consorzio obbligatorio batterie esauste Cobat e la Provincia. Con la stipula dell' accordo, è scritto in una nota, si dà il via ad "una proficua collaborazione" per favorire la raccolta ed il successivo riciclo delle batterie esauste (come quelle delle automobili, imbarcazioni, trattori), contenute nei rifiuti solidi urbani, recuperate in stato di abbandono sui territori comunali o direttamente conferite dai cittadini presso le stazioni ecologiche. Ad ufficializzare l' iniziativa sono stati il responsabile delle campagne speciali Cobat, Luigi De Rocchi, ed il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio. La Provincia ed il Cobat si impegnano, inoltre, a promuovere una corretta informazione e sensibilizzazione delle realtà interessate ed a indirizzare i Comuni ad una corretta gestione del rifiuto pericoloso costituito dalle batterie al piombo esauste. Gli studi condotti dal Cobat hanno appurato che l' attività del "fai-da-te", ossia la sostituzione in proprio della batteria d' avviamento di auto, camion, moto, barche e trattori "é la fondamentale causa della dispersione di questo rifiuto pericoloso, pari oggi a meno dell' 1%, una quantità residuale però non trascurabile se si pensa al potenziale di inquinamento delle batterie disperse. Proprio con la finalità di contrastare il fenomeno dell' abbandono delle batterie provenienti dalla sostituzione 'fai-da-te' - è scritto in un comunicato - il Cobat propone agli Enti Locali la stipula di una Convenzione, mediante la quale si impegna, attraverso un proprio raccoglitore incaricato, a consegnare gratuitamente, presso le isole ecologiche per la raccolta differenziata, adeguati contenitori dove depositare le batterie esauste abbandonate o consegnate direttamente dai cittadini, e successivamente ad avviare un servizio, anch'esso gratuito, di ritiro". Attualmente il Cobat ha attivato questo servizio in oltre 3.867 Comuni italiani, corrispondenti ad una popolazione pari al 67% di quella nazionale. "Contribuire fattivamente a risolvere gli aspetti legati al fenomeno dell' abbandono indiscriminato delle batterie esauste - ha sostenuto Oliverio - rappresenta uno dei tanti passi importanti che l' Ente Provincia di Cosenza si avvia a mettere in campo nel più vasto scenario regionale segnato dalla problematica riferita allo smaltimento dei rifiuti. Nell' esperienza che da circa un decennio vive la nostra Regione sotto il regime Commissariale che ha, di fatto e sotto tutti i punti di vista, esautorato il ruolo delle istituzioni locali, trova un significativo spazio di intervento concreto e a costo zero per i nostri Comuni, l' azione sinergica di Provincia di Cosenza e Cobat". "In seno all' iniziativa, concretizzatasi con la formale sottoscrizione dell' accordo di Programma - ha proseguito Oliverio - l' Ente porrà in essere reali azioni di intervento non tralasciando nessuno dei punti posti a fondamento dell' accordo medesimo al fine di agevolare i successivi accordi fra Cobat, i Comuni ed i gestori dei servizi e favorire le procedure più agevoli per il cittadino per il conferimento delle batterie esauste". "L' obiettivo che vogliamo perseguire attraverso l' Accordo con la Provincia di Cosenza - ha sostenuto De Rocchi - è di moltiplicare sul territorio i punti di raccolta gestiti direttamente dai Comuni o dalle loro aziende di igiene urbana, per agevolare cosi il cittadino nel momento della cessione del rifiuto e renderlo attore dell'educazione ambientale del nostro Paese".

Avanza la desertificazione

13/04 Quasi un milione di profughi l'anno, un quarto del Pianeta minacciato, il 30% dell'Italia in pericolo con 5 Regioni gia' colpite: Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Questi i numeri dell'emergenza desertificazione nel mondo e nella nostra Penisola emersi dall' incontro ''Emergenza siccita''' sui risultati dell'anno internazionale Onu su deserti e desertificazione, tenutosi oggi a Roma. In particolare, sono quasi un milione le persone che ogni anno migrano forzatamente dalla propria terra a causa dell'aumento della desertificazione nel Pianeta. Numero destinato a salire anche a causa dei mutamenti climatici. Ad essere minacciato dalla desertificazione e' infatti un quarto della superficie terrestre, mentre gia' i cambiamenti climatici e le attivita' umane sono tra le cause dell'inaridimento di circa il 47% delle terre emerse, caratterizzate da carenza di piogge e da alte temperature. La piu' interessata e' l'Africa, con il 73% delle terre aride coltivate che subiscono degrado e desertificazione. Non se la passa bene nemmeno l'Italia. Oltre alle Regioni gia' colpite le previsioni riguardano anche la Pianura Padana, dove nei prossimi 30 anni si stima un impatto economico della desertificazione di 20/22 miliardi di euro, con una riduzione del Pil del 20%, mentre la perdita nei prossimi 50 anni per il turismo sarebbe di circa 30 miliardi di euro a causa della possibile scomparsa di migliaia di coste. A sottolineare l'impatto del fenomeno e' stato Hama Arba Diallo, segretario esecutivo dell'Unccd, la Convenzione Onu per la lotta alla siccita' e alla desertificazione, che spiega cosi' ''i flussi migratori dalle zone rurali dei Paesi interessati, che si traducono in spostamenti dall'Africa all'Europa e dall'America del Sud all'America del Nord''. Il ministro dell' Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha sottolineato la necessita' di ridurre gli sprechi d'acqua. Il rischio e' quello di forti perdite economiche: tra desertificazione e mutamenti climatici viene stimato in circa 50 miliardi di euro, ha spiegato il sottosegretario all'Economia, Paolo Cento. Il problema ha pero' una portata globale. Per affrontarlo, il viceministro degli Esteri, Patrizia Sentinelli, ha puntato l'attenzione sul riconoscimento nell'ambito delle Nazioni Unite dell'acqua come ''diritto umano'' mentre ''oggi e' solo un bene economico, che puo' essere privatizzato per usi impropri''. E' proprio questo, secondo gli esperti dell'Unccd, il primo passo per arrivare ad un ''protocollo contro la sete'' per riuscire a fornire ogni essere umano di almeno 45 litri di oro blu, vitale alla sopravvivenza. L'obiettivo, risparmiare e valorizzare la risorsa, evitando terribili conflitti.

Rassegna della Provincia di Cosenza dedicata a Cerzeto

10/04 E' stata presentata, stamani a Cosenza, l'iniziativa "VerdeSud 2007", la quarta rassegna dei parchi e dell'ambiente, organizzata dalla Provincia di Cosenza. La manifestazione, quest'anno dedicata alla comunità di Cerzeto, si svolgerà alle Cupole geodetiche del quartiere fieristico cosentino dal 12 al 15 aprile. All'incontro hanno partecipato il presidente e l'assessore all'Ambiente della Provincia, Mario Oliverio e Luigi Marrello; il sindaco di Cerzeto, Ermenegildo Lata; Roberto De Napoli della sede regionale della Rai; il commissario dell'Ente autonomo Fiere di Cosenza, Francesco Savastano; il presidente del Consiglio provinciale, Francesco Principe; il capogruppo dei Verdi in Consiglio provinciale, Mario Bria. L'iniziativa si articolerà in quattro giornate in cui si svolgeranno attività ambientali, turistiche, culturali ed enogastronomiche. L'inaugurazione della manifestazione è in programma per giovedì prossimo e vi parteciperanno, tra gli altri, il vicepresidente della Regione, Nicola Adamo e l'assessore regionale all'Ambiente, Diego Tommasi. Per la giornata di venerdì, 13 aprile, è prevista la presenza del sottosegretario all' Ambiente, Laura Marchetti. "Abbiamo voluto porre Cerzeto - ha detto Oliverio - al centro dell'attenzione di questa iniziativa perché purtroppo quello che è successo in quel territorio non è l'eccezione, ma la regola della nostra realtà territoriale, che è dissestata da un punto di vista geologico. Dobbiamo riproporre con determinazione e vigore l'importanza dell'educazione ambientale. VerdeSud prevede un programma molto articolato e sarà l'occasione per approfondire questioni importanti in modo partecipato. Saranno quattro giornate di incontri, di festa, di musica, di enogastronomia, ma soprattutto di riflessione e di conoscenza di scoperte che arricchiranno il nostro patrimonio". Il sindaco di Cerzeto, dopo aver salutato in albanese, ha evidenziato che "la sensibilità delle istituzioni ed in particolare del presidente Oliverio alle nostre problematiche. VerdeSud - ha detto Lata - è un'occasione significativa per discutere e riflettere su tutti i problemi presenti sul nostro territorio, che nonostante ciò, è una realtà bellissima ed una grande risorsa. Questo progetto ci deve fornire possibilità e potenzialità necessarie per operare. E' necessario cambiare la modalità di intervenire solo in situazioni di emergenza". L'assessore Marrello ha ringraziato tutti coloro i quali hanno collaborato all'organizzazione della quarta edizione di VerdeSud, sottolineando "come questa iniziativa sia riuscita a ritagliarsi un proprio spazio sempre più importante. Si tratta - ha aggiunto - di una provocazione che vuole introdurre una lettura importante dell'ambiente e dell'ecologia. Quest'anno parte da Cerzeto non solo perché è un territorio che è stato violentato, ma soprattutto perché riguarda una comunità che è stata offesa e che ha avuto la forza di rialzarsi". "Si tratta di un'iniziativa splendida - ha detto Francesco Principe - perché se c'é una politica del verde deve esserci una politica del territorio. La politica del territorio può esistere solo con i riformisti. Un plauso va ad Oliverio e all'assessore Marrello perché hanno capito che bisogna sperimentare e che il verde in Calabria è una risorsa, ma anche cultura e poesia". "Bisognerà guardare all' ambiente con occhi nuovi - ha detto De Napoli - L'impegno della Rai si concretizzerà, in particolare, nella partecipazione attiva al dibattito culturale con due relazioni: una su tecnologia e inquinamento elettromagnetico e l'altra sul tema dell'educazione ambientale. Saremo presenti alla mostra con uno stand suddiviso in tre aree tematiche, la prima sulla storia delle tecnologia; la seconda su un esperimento che stiamo conducendo da qualche tempo e che riguarda la sorveglianza del territorio in riferimento alla prevenzione dagli incendi; ed infine l'area documentale con la possibilità di consultare i nostri archivi regionali e nazionali su queste tematiche. Per noi è importante esserci perché ogni giorno operiamo in tale contesto e leggiamo l'ambiente in modo diverso cercando di dare un contributo scientifico e culturale". Il capogruppo Bria si è detto "soddisfatto per una manifestazione di altissimo livello anche perché è dedicata al Comune di Cerzeto. Si tratta di un'iniziativa importante soprattutto perché episodi come quelli di Cerzeto devono far riflettere".

Passano le migrazioni sullo Stretto , Lipu e WWF contro i bracconieri

09/04 Come ogni primavera, anche quest'anno e' pronto per andare in scena il maestoso spettacolo delle migrazioni degli uccelli. Migliaia di rapaci che attraversano lo Stretto di Messina prima di toccare finalmente terra dopo un lungo viaggio. Un braccio di mare dove gli uccelli si concentrano tutti insieme, tanti anche nel giro di un solo giorno, toccando cifre record come quel 5 maggio del 2000 quando sono stati avvistati oltre 9.000 esemplari di Falco pecchiaiolo o adorno. Ci sono poi le eleganti albanelle (reale, minore, pallida), il Falco di palude, il Nibbio bruno, il raro Falco della regina, il Falco cuculo, il minacciato Grillaio, il Lodolaio, il sempre piu' raro Capovaccaio, oltre alla Cicogna bianca e nera e a molte altre specie. Il tutto per un passaggio che vede in volo tra i 20 mila e i 30 mila esemplari. Una stagione di viaggi su cui pesa pero' la mannaia dei bracconieri pronti a sparare, anche se in diminuzione negli ultimi anni. Ma, a scanso di equivoci, contro la doppietta selvaggia scatteranno anche questa volta, in concomitanza con le migrazioni, le task-force di vigilanza dei volontari della Lipu e del Wwf. Le due organizzazioni faranno soprattutto lavoro di ''vedetta'' per scongiurare agguati illegali. Il Wwf dal lato siciliano e la Lipu dal lato calabrese, in collaborazione con le forze del Corpo forestale dello Stato, forze che pero', teme il responsabile della Lipu, Giovanni Malara ''quest'anno sembra rimarranno sul versante calabrese per un periodo troppo breve''. Le doppiette in azione sono pero' crollate negli ultimi anni e le cifre parlano di migrazioni boom con uno spettacolo che non si puo' perdere. Secondo i numeri forniti dai campi Wwf, dal 1984, anno in cui e' partito il presidio, si e' passati dai 1200 spari contro 3.200 rapaci ai 3 spari, per un passaggio di 31.000 rapaci del 2006. Sul fronte calabrese della Lipu la stima e' che si sia passati dall'uccisione di circa 2.000 rapaci degli anni '83-84 fino ai circa 200 del 2006, con numeri variabili, per un totale di uccelli che l'anno scorso, secondo il versante Lipu, ha toccato quota 20.000 individui nei cieli dello Stretto. Ma perche' tanti uccelli percorrono la stessa rotta? Insieme a Bosforo e Gibilterra, lo Stretto di Messina rappresenta uno dei tre ''ponti sul Mediterraneo'' attraverso il quale centinaia di migliaia di migratori transitano dall'Africa all'Europa in primavera. Zone definite ''collo di bottiglia'', in cui tra aprile e maggio si concentrano gli uccelli ''veleggiatori'', grandi rapaci e cicogne, che non possono attraversare lunghi tratti di mare dove mancano le correnti calde ascensionali che permettono loro il volo. ''A parte un nucleo fisso, i numeri cambiano ogni anno, anche per le condizioni meteo su Nord Africa, Gibilterra e Bosforo'', spiega Malara della Lipu. Quest'anno saranno attivi il campo organizzato da Wwf e associazione Mediterranea per la natura sui monti Peloritani in Sicilia, che si svolgera' dal 14 aprile al 20 maggio, mentre sull'altro versante dello Stretto, a Reggio Calabria, i campi della Lipu dal 28 aprile al 13 maggio. Altri campi della Lipu si svolgono in localita' come Linosa, Pantelleria, Marettimo (Egadi), Ustica e Panarea, che anticipano i movimenti migratori a quelli di Reggio Calabria. Il lavoro dei volontari dovra' fare i conti anche con credenze locali, come quella secondo cui chi uccide un adorno sarebbe al riparo dai tradimenti. Nel 2006, secondo Malara della Lipu ''e' stata confermata una riduzione del fenomeno del bracconaggio, che rimane localizzato in alcune zone del territorio. L'uso di armi clandestine conferma purtroppo l'elevata pericolosita' sociale dei bracconieri e la necessita', anche per i prossimi anni, di mantenere un forte presidio in quest'area''. Un tallone d'Achille sarebbero poi gli impianti dedicati al tiro a segno o di tiro al piattello, aperti proprie in zone nevralgiche come Arghilla', Pentimele, Villa San Giuseppe e Gallina, in provincia di Reggio Calabria.

La Commissione regionale Via valuterà l’elettrodotto

29/03 Nella prossima seduta della commissione regionale Valutazione impatto ambientale (Via) sarà approfondito il progetto per la realizzazione dell'elettrodotto di Rizziconi. Nel corso della riunione saranno analizzate anche eventuali soluzioni alternative. E' quanto emerso al termine di un incontro tra l'assessore regionale all'Urbanistica Michelangelo Tripodi, il dirigente generale vicario del dipartimento Ambiente Giuseppe Graziano e il dirigente di Legambiente, Nuccio Barillà. La linea dell'impianto, che parte dalla Sicilia, si snoderebbe fino alla spiaggia di Favazzina, nel comune di Scilla, per procedere, in galleria, verso la stazione elettrica di Melia e, successivamente, per via aerea, fino a giungere ai piani di Melia, alcuni di Solano Superiore e a Rizziconi. La Regione e le associazioni ambientalistiche - è scritto in una nota dell'Ufficio Stampa della giunta regionale - si sono fatte interpreti delle proteste sollevate nei giorni scorsi da numerosi cittadini dei Comuni dove dovrebbe sorgere l'elettrodotto che, se il progetto dovesse essere approvato per come è stato presentato, andrebbe a creare un evidente problema di impatto ambientale nella nostra regione. L'impianto, infatti, andrebbe a intaccare il paesaggio che circonda la spiaggia di Favazzina, tra i maggior tesori naturalistici della Calabria, ma anche le case e le abitazioni limitrofi, con gravi ricadute verso l'ambiente circostante. Il percorso dell'impianto, inoltre, sfiorando in alcuni tratti numerose abitazioni, provocherebbe, attraverso i campi elettromagnetici prodotti, conseguenze lesive ed irreversibili per la salute delle persone, così come è stato riconosciuto anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Nell'ambito della riunione è stato deciso che nella prossima seduta della commissione regionale Valutazione impatto ambientale (Via) sarà approfondito il progetto della "Terna Spa" e verranno affrontate le soluzioni alternative emerse nell'incontro di oggi, anche alla luce delle richieste e delle osservazioni presentate dal Comune e dai cittadini di Scilla. Inoltre, nei prossimi giorni si procederà a un ulteriore approfondimento mediante l'effettuazione di un sopralluogo tecnico per una verifica delle ricadute del progetto e per ulteriori valutazioni. "E' importante che la commissione faccia tutti gli approfondimenti del caso - ha detto l'assessore Michelangelo Tripodi - e che si scelga un percorso che crei meno disagi possibili per i cittadini e meno danni per il territorio e l'ambiente, tutelando un'area, quella costiera e la spiaggia di Favazzina, nonché il territorio retrostante, che rappresentano un bene paesaggistico di inestimabile valore e che non può essere ferito con interventi che darebbero un impatto assolutamente insostenibile. In tal senso mi auguro che vengano accolte le sollecitazioni che provengono dal territorio e dalla comunità locale che hanno indicato anche soluzioni alternative che potrebbero essere adottate o assunte per modificare il percorso dell'elettrodotto e per evitare che ci siano ricadute negative e che potrebbero provocare danni irreversibili".

Lento (UIL) “Eolico e solare sono il futuro”

19/03 Il segretario generale della Uil di Cosenza, Antonio Lento, in una nota evidenzia che "il nostro territorio ha la possibilità, attraverso l'eolico e le fonti rinnovabili, di ritagliarsi un proprio settore produttivo e contribuire a ridisegnare una bilancia energetica capace di consumare meno energie, di produrla in maniera sempre più efficiente e incentrata sulle fonti rinnovabili". "In questo senso - ha aggiunto - è necessario sensibilizzare le Istituzioni affinché inquadrino l'eolico e le fonti rinnovabili dentro un Piano energetico e territoriale organico, anche perché è sempre più indispensabile un processo di riconversione energetica che riduca la dipendenza dai combustibili fossili e le emissioni di gas serra. In questo senso l'eolico e il solare sono il futuro della produzione energetica italiana, dove il nostro Paese sconta evidenti ritardi. Qui sta la sfida del Mezzogiorno d'Italia, della Calabria, di costruire intorno alla liberalizzazione energetica un sistema produttivo nuovo e moderno di straordinarie potenzialità e dalle concrete opportunità di lavoro come in Germania e nel resto dell'Europa sta avvenendo". "Occorre - ha proseguito Lento - una risposta all'altezza dei problemi complessi della modernità, un salto di qualità, per mettere in luce come dalle fonti rinnovabili possa venire uno sviluppo attento agli equilibri ambientali, capace di creare occupazione, opportunità e sviluppo locale. Con investimenti che in pochi anni diventano competitivi e la possibilità di creare una filiera di aziende agroenergetiche e artigianali. Per riuscire in questo occorre che tra Ministeri, Governo Regionale e parti sociali si apra una stagione di confronto fecondo, per definire una cornice di regole, di linee guida, di procedure trasparenti e semplici, per l'individuazione delle aree più idonee allo sviluppo dell'eolico e delle altre energie alternative ed in esse sviluppare i progetti, evitando una proliferazione indiscriminata di progetti, anche laddove la presenza del vento è limitata, in un processo che vede spesso i Comuni confinanti in guerra contro progetti che portano benefici in un territorio ma che sono visibili in quello confinante". "In questo contesto - ha concluso - assume un ruolo decisivo il tema del confronto con il territorio sulle scelte da fare, in un quadro trasparente e chiaro di ruoli, responsabilità e regole. La partecipazione dei cittadini alla costruzione delle decisioni risulta decisiva proprio per anticipare e comprendere motivi di timore e conflitto, per valorizzare le potenzialità dei luoghi"

Positivi risultati della raccolta differenziata in Calabria

15/03 La raccolta differenziata porta a porta, il bando promosso dall' assessorato regionale Politiche dell' ambiente, incassa i primi risultati. "Risultati importanti - ha rilevato l' assessore Diego Tommasi - e degni di nota". "I Comuni che hanno avviato il servizio, a soli pochi mesi dall' inizio - ha aggiunto - hanno raggiunto percentuali di raccolta ragguardevoli. In alcune realtà, dove la differenziata era stata già avviata, si registrano percentuali di raccolta che sfiorano il 50%, negli altri siamo già a quote intorno al 30%". Il bando del dipartimento Politiche dell' ambiente, è scritto in una nota, "predilige il sistema della raccolta porta a porta, un metodo di intervento valutato il più idoneo a realizzare, da un lato la copertura del segmento del ciclo dei rifiuti, che va dalle utenze familiari ai cassonetti di raccolta, permettendo quindi, l' instaurazione di un rapporto diretto con i cittadini e dall' altro, mettere in campo l' estro e la capacità di sensibilizzare e promuovere la partecipazione dei cittadini da parte dei Comuni, che sono gli enti territoriali privilegiati nel rapporto diretto con le utenze". Soddisfatto Tommasi che ha evidenziato lo sforzo dei Comuni nel programmare il servizio di raccolta porta a porta prediligendo anche strumenti di comunicazione e divulgazione per sensibilizzare i cittadini ad una nuova cultura ambientale. "Il bando - ha sostenuto Tommasi - in un certo senso ha già raggiunto il suo obiettivo: volevamo promuovere la partecipazione in un progetto e in un settore che inevitabilmente ha bisogno della collaborazione di tutti gli attori: questo lo stiamo già ottenendo. Abbiamo avuto ragione sulla scelta delle azioni da mettere in campo: la raccolta porta a porta da una parte e il piano della educazione ambientale dall' altra, stanno già maturando i primi frutti. Registriamo la presa di coscienza, da parte dei Comuni, e dei cittadini di dover essere parte integrante di un sistema articolato e complesso che deve coinvolgere tutti per uscire dall' emergenza". "I primi risultati - ha concluso l' assessore regionale - evidenziano la bontà del progetto e ci inducono ad essere ottimisti nel raggiungimento dell' obiettivo finale. Certo saremo presenti e vicini alle amministrazioni comunali che sappiamo stanno compiendo notevoli sforzi pur di non mancare gli obiettivi e di offrire un servizio ambientale di prioritaria importanza".
''I risultati positivi sull' aumento delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti in Calabria, conseguiti grazie al lavoro compiuto in particolare dall' assessorato regionale all' Ambiente, rappresentano un fatto importante che va preso come modello''. Ad affermarlo e' il vicepresidente della Commissione parlamentare di indagine sul ciclo dei rifiuti, Camillo Piazza, dei Verdi, commentando i dati forniti dall' assessore Diego Tommasi. ''Grazie alla politica del porta a porta - aggiunge il parlamentare - i dati sono estremamente interessanti e testimoniano la necessita' di moltiplicare ulteriormente tali politiche virtuose, per evitare che gli obiettivi sulla raccolta differenziata previsti dalla legge finiscano per essere solo proclami''. ''Il solco tracciato dalla Regione Calabria e' decisamente positivo - conclude Piazza - e va intrapreso con sempre maggiore decisione anche da tutte le altre amministrazioni locali della regione, anche al fine di rafforzare la sensibilita' dei cittadini sui temi fondamentali della salvaguardia dell'ambiente e del riciclo dei rifiuti''.

Perugini (Anci) “Superare la fase commissariale ambientale”

14/03 "Le dichiarazioni, certamente allarmanti, rese dal Prefetto Antonio Ruggiero in Commissione Ambiente del Senato, riportate dalla stampa, confermano il quadro delle negatività che ha caratterizzato la gestione dell'Ufficio del Commissario per l'emergenza ambientale della Regione Calabria". E' quanto afferma il sindaco di Cosenza e presidente dell'Anci della Calabria, Salvatore Perugini. "Negatività, per non dire altro, che si trascinano - ha aggiunto - da un decennio, le cui perniciose conseguenze sono ben note ai sindaci calabresi. Sono state investite e spese cospicue risorse finanziarie, ma dall'emergenza non si esce né i territori hanno visto consistente miglioramento dei servizi. Il nostro auspicio è che si imprima una forte accelerazione al processo di superamento della fase di criticità e che, al più presto, si prosegua nella fase, avviata dalla Regione Calabria, di assunzione diretta di responsabilità politica, amministrativa, gestionale. Alcuni segnali importanti, che denotano una chiara inversione di tendenza, si sono già concretizzati: un Piano per la raccolta differenziata che impegna la stragrande maggioranza di Comuni, un percorso formativo di educazione ambientale, gli sforzi per la bonifica dei siti inquinati rappresentano azioni avviate che lasciano ben sperare". "Occorre - ha concluso Perugini - di certo fare di più, individuando percorsi di programmazione condivisa, con assunzione di precise responsabilità senza sovrapposizioni e confusioni di ruoli. Non si tratta di invadere o, peggio, interferire con sfere e competenze altrui. Al contrario si tratta di credere e sostenere l'azione di chi vuole concretamente lavorare per uscire dallo stato di emergenza".

Revocata la bandiera arancione di Altomonte

05/03 Il Touring Club Italiano ha revocato al comune di Altomonte il riconoscimento della 'Bandiera Arancione'. Lo rende noto il presidente provinciale dell'associazione ambientalista Fare Verde, Francesco Pacienza. L'applicazione del Modello di Analisi Territoriale (MAT) da parte del Touring Club Italiano ha evidenziato come la costruzione del parcheggio adiacente la struttura del Castello dei Conti di Altomonte ha mutato le condizioni paesaggistiche ed ambientali del territorio comunale. "Chiediamo alle Istituzioni rimaste finora in silenzio - sostiene Pacienza - di far sentire la propria autorevole voce in difesa dei diritti di una popolazione e degli operatori turistici locali, che creano l'economia di Altomonte e quindi l'occupazione e lo sviluppo, violati dagli interessi privati e privatistici di un singolo. Non si può permettere dopo anni di duro lavoro tesi a far divenire Altomonte la 'Spoleto del Sud' che tutto ciò venga vanificato e dissolto per un'opera che deturpa irrimediabilmente uno dei più bei Centri Storici d'Italia e della Calabria".

Diego Tommasi “Gli assessori regionali per il rafforzamento di INFEA”

21/02 “Gli assessori regionali all'Ambiente appoggiano il rafforzamento della rete per l'educazione ambientale 'Infea' che in questi anni si e' sorretta proprio grazie all'impegno finanziario ed organizzativo delle Regioni''. Lo ha affermato il coordinatore della Commissione ambiente e protezione civile delle Regioni, Diego Tommasi, che e' assessore all'ambiente della Regione Calabria, nel corso del tavolo tecnico della conferenza Stato-Regioni convocato dal ministro Linda Lanzillotta. ''La legge finanziaria 2007, grazie al fondo di 25 milioni di euro per lo sviluppo sostenibile - ha aggiunto Tommasi - permette anche allo Stato di tornare a contribuire al funzionamento periferico del 'Sistema nazionale informazione, formazione ed educazione ambientale' (Infea). Esso si era sviluppato sulla base di un accordo programmatico del novembre 2000, tra Stato e Regioni. Adesso, il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha comunicato alle Regioni la volonta' di riaffermare la stretta collaborazione interistituzionale. L'educazione all'ambiente e allo sviluppo sostenibile e' una strategia e, al tempo stesso, uno strumento operativo elaborato per facilitare il cambiamento attraverso la conoscenza, la consapevolezza, la capacita' di azioni responsabili, per sviluppare e mantenere la capacita' e la disponibilita' ad un continuo apprendimento''. ''Questo e' il lavoro a cui si sono dedicati gli assessorati regionali all'Ambiente e - ha proseguito Tommasi - l'imparare e l'educare costituiscono una dimensione costante da coltivare durante l'intero arco della vita''. ''A livello internazionale - e' scritto nel comunicato dell'Ufficio stampa della Giunta regionale - il dibattito su questi temi e' ampio e vivace, come viene confermato da diversi documenti, programmi e strategie. L'Onu ha proclamato decennio per l'educazione allo sviluppo sostenibile. Considerata l'importanza del Dess, ed inoltre vista la forte interazione con la Strategia Unece le Regioni s'impegnano non solo a creare strette e sinergiche relazioni con il Comitato Nazionale Unesco, che coordina in Italia in Decennio, ma a favorire la penetrazioni delle iniziative e delle proposte attraverso le Reti regionali Infea, che, capillarmente, raggiungono molteplici ambiti del territorio nazionale. Attualmente tutte le regione hanno un sistema per l'educazione ambientale, ognuno caratterizzato da specifiche situazioni legate ai contesti territoriali. ''L'incontro di oggi - ha concluso Tommasi - va nella direzione di un forte rilancio del sistema Infea, che le Regioni e le Province Autonome accolgono con favore. Per questo siamo pienamente disponibili a concertare assieme al Governo un nuovo protocollo di programmazione che rilanci la rete dell'Infea''.

Gli ambientalisti contro la riperimetrazione del Parco del Pollino

21/02 "Gli ultimi atti dell'Ente Parco non sembrano andare in questa direzione, non sembrano coerenti con le politiche di sviluppo sostenibile e non sembrano in linea con la difesa degli interessi del 'sistema ambientale' Pollino". E' quanto scritto in una nota dell'Organizzazione lucana ambientalista (Ola) circa la situazione relativa al Parco del Pollino. "In particolare - prosegue la nota - intendiamo sottolineare alcune questioni fondamentali su cui esprimiamo la nostra contrarietà ed auspichiamo che vi possa essere un ripensamento da parte del Parco e degli Enti territoriali coinvolti in queste decisioni. Proprio negli ultimi mesi sembra essersi risvegliata all'interno di alcune amministrazioni locali e dell'Ente parco stesso una volontà di riperimetrazione che sembra dettata da interessi economici e di sfruttamento del territorio piuttosto che da motivazioni solidamente supportate da studi e valutazioni che tutti si aspetterebbero realizzate prima di escludere territori fondamentali per la conservazione della biodiversità mediterranea dall'area protetta". "Si parla - aggiunge l'Organizzazione lucana ambientalista - di progetti di due impianti eolici, di due discariche non attive ma già costruite, e ci si chiede con quali autorizzazioni, all'interno del Parco di due cave estrattive ed altro ancora. Ricordiamo che molti altri tentativi di riperimetrazione sono stati effettuati al fine di escludere porzioni di territorio per fini utilitaristici o per giustificare realtà imbarazzanti come nel caso della mega Centrale Enel del Mercure a Laino Borgo. In conclusione, date tutte queste considerazioni, è chiaro come non si possa oltremodo tollerare che il Parco Nazionale del Pollino subisca altre degenerazioni tali da trasformarlo in un ente dannoso per l'ambiente e utile solo a perseguire interessi clientelari". "Chiediamo - conclude - di non prendere in considerazione ipotesi di riperimetrazioni in senso riduttivo che non tutelino la straordinaria ricchezza naturalistica ed il paesaggio del Parco e dei siti di importanza comunitaria in esso presenti e di nominare presto un nuovo presidente scegliendolo tra personalità di notevole spessore culturale che possano trasformare la discussione del bilancio del parco, da un mero bilancio contabile ad un bilancio ambientale".

Fare Verde “Valutare la sostenibilità dei parchi eolici”

15/02 "Ben vengano progetti relativi alla promozione delle fonti rinnovabili di energia purché sia ben chiara e visibile la validità del progetto in termini di efficienza energetica, di convenienza per i cittadini e di impatto sostenibile per il territorio". E' quanto afferma il presidente provinciale di Cosenza di Fare Verde, Francesco Pacienza, esprimendo la contrarietà dell'associazione sulla costruzione di un parco eolico nel comune di Tarsia. "Gli impianti eolici - prosegue Pacienza - appartengono ad una tipologia di sistemi di produzione di energia rinnovabile che non può essere semplicemente adottata senza alcuna considerazione preliminare. Dal punto di vista dell'efficienza energetica sappiamo come gli aerogeneratori necessitano di condizioni di vento particolari, non facilmente riscontrabili e che comunque vanno appositamente monitorati dovendo avere, per un accettabile funzionamento in termini di energia prodotta, una ventosità media, all'altezza delle pale, di almeno 5 metri al secondo per almeno 300 giorni l'anno: un dato essenziale che solo una mappatura della ventosità media del sito ottenuta con rilevazioni effettuate nell'arco di almeno un anno può dimostrare. In mancanza di tali dati non è dimostrabile la validità del progetto. Non è certo trascurabile poi l'impatto sul paesaggio da un punto di vista visivo, dato che gli aerogeneratori sono costituiti da torri metalliche la cui altezza può raggiungere i 50 metri e oltre, con alla sommità pale del diametro di 20-25 metri, disposti sul territorio distanziate tra loro di 150 -200 metri"

Altri otto ecomostri da abbattere in Calabria

13/02 Dopo che le ruspe sono entrate in azione lo scorso 16 gennaio per demolire l'ecomostro di Copanello, tra ricorsi e richieste di sospensive, prosegue il suo iter l'attuazione di ciò che prevede l'Accordo di programma quadro tra Regione Calabria, ministero dell'Economia e ministero delle Infrastrutture sulle emergenze urbane e territoriali. La serie di interventi riferiti all'attuazione del programma "Paesaggi & identità", che hanno lo scopo di preservare e valorizzare il patrimonio naturalistico-ambientale e storico-testimoniale della regione, riguardano altre otto opere, su 740 analizzate, che sono state individuate da un gruppo tecnico di lavoro. La prima prevede la rimozione di una scogliera artificiale in località 'Seggiola', nel comune di Pizzo Calabro. Questa è stata costruita all'inizio degli anni '70 per proteggere l'abitato. Alla base della falesia su cui sorge l'abitato, infatti, l'azione del mare ha generato diverse grotte. Ma le scelte ingegneristiche di quegli anni hanno deturpato uno dei più bei tratti di mare della regione. All'estremità della scogliera, in un'insenatura, si trova una tonnara risalente al 1.600. La barriera artificiale nasconde al borgo, inoltre, la vista del mare. Il retro della scogliera, poi, si trova in condizioni di estremo degrado tra rifiuti e materiali edilizi di risulta, facendone una discarica. L'intervento prevede il mantenimento in sicurezza dell'abitato mediante una soluzione che non impatti con l'ambiente. Un altro intervento previsto riguarda la demolizione di alcuni edifici, non ancora completati, e il recupero dell'ambiente circostante tra la strada statale 106 e la costa, nel comune di Stignano. Il tratto di costa antistante alla zona d'intervento è caratterizzato da dune e spiagge ampie e sabbiose. Gli edifici, che ricadono all'interno di un'area demaniale, sono di due piani, perfettamente visibili a chi percorre la statale 106, e in contrasto con l'ambiente circostante. Un altro intervento riguarda la demolizione di due corpi di fabbrica realizzati all¿interno del villaggio 'Le roccette' e il recupero ambientale del 'Fosso Lumia', nel comune di Tropea. Il villaggio è stato realizzato negli anni '60, a Marina del Vescovado. Per i due fabbricati, realizzati senza la concessione edilizia, è stato richiesto il condono. Il Comune ha rigettato l'istanza e la proprietà ha presentato ricorso. I due corpi di fabbrica sono stati realizzati in cemento armato per un totale di 1.350 metri cubi. Secondo la relazione tecnica, i due edifici sono in aperto contrasto con la qualità paesaggistica del luogo, in quanto si trovano vicini al centro storico di Tropea e in prossimità dello Scoglio San Leonardo e del Fosso Lumia. Un caso che affronterà Paesaggi & identità sarà quello dei manufatti in cemento armato che si trovano alla base dello 'Scoglio di Ulisse', nel comune di Scilla. Due edifici sono stati realizzati a livello della banchina del porto e appoggiati al muro di cemento che ha il compito di proteggere la stessa banchina dalle onde e dai venti di ponente. Le strutture, in completo degrado, un tempo erano utilizzate come depositi di materiali e attrezzature per la pesca. Un altro fabbricato, invece, è stato realizzato in quota della sommità del molo ed è costituito da una torretta di due piani fuori terra alla quale si affianca una terrazza porticata che si appoggia alla roccia. I fabbricati, di proprietà dello Stato, un tempo costituivano una stazione fotoelettrica gestita dall'ex Marina Mercantile. Nell'elenco delle zone interessate dalla riqualificazione, compare anche la località Zolfara, nel comune di Rossano, con un¿area di circa cinque ettari, sulla quale vi sono 58 unità immobiliari per una superficie di circa 10.000 metri quadrati. Gli edifici abusivi, risalenti agli anni '70 e che sorgono sulla spiaggia a pochi metri dalla battigia, sono in una situazione di degrado. Il Piano regolatore generale del 2001 fa rientrare l'area sulla quale sorgono i fabbricati nella fascia di salvaguardia costiera. L'intervento che riguarda la bonifica del tratto di costa è quantificato in un milione di euro. Poi, è in programma la demolizione di due villette che sorgono sulla fascia costiera del comune di Stilo. Le unità abitative, che non sono state completate, per una piccola parte insistono sul territorio del demanio marittimo. Gli ultimi due interventi oggetto della riqualificazione riguardano il recupero ambientale di una cava dismessa nel comune di Cessaniti e la riqualificazione del molo, realizzato in cemento armato, nel comune di Bova Marina. Per quanto riguarda la cava, all'interno di questa si trova un sito archeologico di notevole importanza storica. L'area interessata ha un'estensione di 270 mila metri quadrati. Nel tratto di costa del comune di Bova, invece, il molo era stato realizzato nell'ipotesi della costruzione del porto. Le strutture oggi visibili sulla battigia sono in contrasto con l'ambiente. Il Piano regolatore generale prevede che quest'area sia destinata alla realizzazione di un porto e di strutture per attività a esso connesse. In totale, le risorse finanziarie per la realizzazione di questi primi nove interventi ammontano a cinque milioni di euro. La Regione Calabria ha già firmato l'accordo con i nove Comuni interessati ed entro il 24 febbraio dovrebbe emanare il bando per i progetti preliminari che saranno successivamente trasferiti ai Comuni che dovranno, a loro volta, attivarsi per i progetti definitivi ed esecutivi. Il 24 a Reggio si terrà un Open space tecnology per elaborare strategie per valorizzare il territorio promosso dall'assessorato regionale all'Urbanistica.

Legambinete “No alla riconversione a carbone della centrale Enel di Rossano”

10/02 Con una manifestazione contro la riconversione a carbone della centrale Enel di Rossano, Legambiente ha dato inizio stamani alla campagna nazionale "Settimana amica del Clima". All'iniziativa, svoltasi nei pressi della centrale Enel, hanno partecipato esponenti di Legambiente, il sindaco di Rossano, Franco Filareto, l'assessore regionale all'Ambiente, Diego Tommasi, e rappresentanti di associazioni ed organizzazioni sindacali. "Certo non è il carbone - ha detto il responsabile nazionale aree protette di Legambiente, Antonio Nicoletti - a rendere più competitivo il mercato elettrico italiano promuovendo la conversione delle centrali elettriche italiane alimentate a olio combustibile. Questa prospettiva, forse, conviene ai gestori nel breve periodo, molto meno alle tasche di noi consumatori, e soprattutto porterebbe danni molto gravi in termini di mutamenti climatici, con rischi e danni per la salute e la qualità della vita in un territorio dove vi potrebbero essere ripercussioni sulle produzioni agricole e le aziende che insistono nella piana di Sibari e ripercussioni nel settore turistico". Nel corso della manifestazione si è fatto riferimento anche agli sprechi energetici ed alle fonti fossili di energia che, secondo quanto evidenziato da Legambiente, sarebbero tra le cause del cosiddetto 'effetto serra'. "Siamo qui, oggi, presso la centrale Enel di Rossano - ha detto il responsabile regionale energia di Legambiente Calabria, Franco Falcone - per dire con forza il nostro 'No al Carbone' e manifestare pubblicamente contro l'eventualità di riconversione a carbone della centrale Enel. Chiediamo al Governo e all'Enel di tutelare gli interessi collettivi e di fermare un progetto inutile, costoso e senza futuro".

TAR: “Validi gli atti dell’abbattimento del mostro di Copanello”

09/02 La seconda sezione del Tribunale amministrativo della Calabria ha respinto il ricorso, proposto dalla societa' Centro Sud Immobiliare, con il quale si chiedeva l' annullamento degli atti con cui il Comune di Staletti' aveva acquisito al proprio patrimonio l'ecomostro di Copanello e, in sinergia con la Regione ed il Ministero dell' Ambiente, aveva dato seguito alle procedure di abbattimento del complesso. ''La decisione del giudice - e' detto in una nota del Comune di Staletti - conferma, sul terreno giudiziale, una linea di regolarizzazione e legalizzazione nel governo del territorio, fermamente perseguita dalle istituzioni pubbliche, da quella locale a quella regionale e nazionale e si pone quale ulteriore base per dare attuazione alle gia' avviate procedure di riqualificazione del sito e dell' intero comprensorio. L' area di cui si discute e' stata inserita tra quelle su cui, sulla base di un accordo quadro interistituzionale, verranno investite significative risorse per il corretto recupero ambientale del sito e la sua restituzione alla connotazione naturalistica, storica e paesistica originaria''. ''Tale fase, si spera, - prosegue la nota - consentira' di dare impulso ad ulteriori iniziative, parimenti rilevanti, tra le quali va annoverato il recupero della splendida arteria di collegamento costiero che da localita' Torrazzo si unisce alla baia di Caminia (attualmente chiusa per pericolo smottamento), area di impareggiabile pregio naturalistico e paesaggistico''. Nella nota l' amministrazione comunale di Staletti' ''intende ringraziare la Regione, in particolare il presidente Agazio Loiero per la sua sensibilita', il Ministero dell' Ambiente per il forte impegno che hanno profuso nella direzione di rendere concreta e possibile la rimozione del sito abusivo ed la piena riqualificazione dell' area. Un grazie all' avv. Raffaele Mirigliani ed all' avv. Domenico Sorace per il lavoro svolto sia in qualita' di difensori dell' ente, nelle rispettive qualita' di assessore regionale all' urbanistica e di consulente dell' ente nella delicata fase di definizione degli interventi da compiere''

La raccolta differenziata per risolvere il problema dei rifiuti

07/02 La raccolta porta a porta per combattere cassonetti pieni, strade soffocate da spazzatura, liberare le Regioni dai commissariamenti e, soprattutto, far tacere i termovalorizzatori. La sfida sui rifiuti e' lanciata e si chiama raccolta differenziata. A sostenere la scommessa il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, che, in una conferenza a Palazzo Chigi, con al fianco il portavoce del premier Prodi, Silvio Sircana, ha illustrato i risultati dei sei mesi di lavoro del supercommissario all'emergenza rifiuti, generale Roberto Jucci, che guida la struttura di coordinamento e supporto dei commissari di governo per l'emergenza rifiuti voluta dal ministro dell'Ambiente stesso. Quattro le regioni nel mirino del supercommissario, le quattro regioni che a giugno, epoca del via alla commissione Jucci, risultavano commissariate: Campania, Lazio, Puglia e Calabria. ''E' questa la sfida che lanciamo - ha detto Pecoraro Scanio - cioe' far funzionare e mettere a regime la raccolta differenziata''. Gli obiettivi nazionali sono lungimiranti: il 40% di differenziata entro fine 2007; il 50% entro il 2009 e il 60% per il 2011, ha riferito il ministro. In base a cio' la relazione fornisce i risultati regionali derivanti da questi obiettivi. In Campania, dove la produzione e' di 2,7 milioni di tonnellate l'anno, con l'obiettivo minimo del 40% di differenziata, secondo la simulazione proposta dalla Commissione Jucci, si toglierebbero dal cassonetto e dalla strada 1,08 milioni di tonnellate mentre il Cdr si ridurrebbe al 35% con 567.000 tonnellate l'anno. E questo ha dei risvolti, spiegano i tecnici del ministero dell'Ambiente, sul beneficio dei termovalorizzatori. In particolare la relazione mette l'accento sulla raccolta porta a porta che ha risultati 5 volte piu' soddisfacenti della raccolta con le campane dedicate e sulla necessita' di battere a tappeto la cittadinanza per dare una svolta culturale. In tal senso nella strategia rifiuti entrano centri commerciali, scuole, cinema e questionari postali. Ma una raccolta differenziata senza impianti finali di riciclo e' perdente. La relazione del supercommissario Jucci parla di ''pesante carenza impiantistica'' nelle regioni commissariate non solo rispetto alle altre parti d'Italia ma anche rispetto alla quota del 35% di raccolta differenziata. Vale a dire che si raccoglie ma per mancanza di strutture il materiale o viene mandato da un'altra parte o viene bruciato. ''In Puglia - fanno notare gli esperti - non esiste per esempio una sola cartiera''. Sul sistema della differenziata interviene anche il rischio evasione. Risultano ''non riscossi'' dal Conai 10 milioni di euro. In tal senso il ministro ha parlato di una ''grande evasione contributiva da parte dei produttori degli imballaggi''. Scrive la commissione Jucci in proposito: ''I crediti esposti dal Conai-Consorzi di filiera, per sanzioni e mancati versamenti del contributo ambientale, finalizzato a conseguire gli obiettivi di riciclaggio e recupero, non vengono riscossi interamente e risultano pressoche' costanti negli anni''. ''Inoltre - si legge ancora nella relazione - l'evidente minore disponibilita' di risorse destinabili alla raccolta differenziata rischia di incentivare l'elusione dell'obbligo del pagamento del contributo ambientale''. E sugli imballaggi il ministro ha proposto un limite di quantita' per legge, incentivi agli imballaggi riutilizzabili.

Sottosegretario Marchetti “Spostare i tralicci della rete Laino-Rizziconi”

02/02 ''Bisogna togliere prima di tutto i tralicci sulla testa e dalla testa delle persone. Non basta togliere il traliccio e spostarlo, ma e' necessario anche eliminare la percezione che le persone hanno del pericolo''. A dirlo e' stato il sottosegretario all'Ambiente, Laura Marchetti, oggi a Cosenza, nel corso di una conferenza stampa per discutere del problema relativo all'elettrodotto Laino-Rizziconi. Stamani Marchetti, insieme al presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, e ad alcuni sindaci dei Comuni attraversati dall'elettrodotto, ha effettuato un sopralluogo ''per individuare percorsi alternativi che, in particolare, nel territorio di Montalto Uffugo, ha evidenziato alcune criticita'''. ''Non si puo' collocare un traliccio - ha aggiunto Laura Marchetti - solo sulla base di misurazioni. La convenzione europea sull'ambiente del 2001 tutela, infatti, il diritto della persona alla percezione sociale dell'ambiente. Quindi in riferimento alla situazione di Montalto Uffugo i tralicci vanno spostati affinche' le persone non li percepiscano piu' come pericolo''. ''La Terna, la societa' che ha realizzato l'elettrodotto - ha proseguito il sottosegretario - deve sforzarsi di trovare soluzioni piu' fattibili perche' si tratta di un'opera invasiva e distruttiva per l'ambiente. Risolvere questa situazione e' un dovere inderogabile di questo Governo democratico. Bisogna evitare che poi possano venir fuori altre Montalto. Percio' a breve sara' costituita una Commissione tecnica che dovra' valutare tutti i casi''. ''Sono rimasta piacevolmente colpita - ha proseguito Laura Marchetti - dal tessuto democratico calabrese; c'e' la volonta' di trovare una soluzione per questo tutti i sindaci sono venuti a Roma e stamattina nel corso del sopralluogo ognuno di loro ha dimostrato che, al di la' della legittima tutela del proprio territorio, vuole trovare una soluzione collettiva e definitiva affinche' la Calabria non diventi una discarica, valorizzando le proprie risorse ed il patrimonio naturalistico e culturale, che rappresenta il futuro di questa terra. Questa esperienza in Calabria mi sta permettendo di crescere tanto sia politicamente che intellettualmente perche' il caso Montalto puo' essere considerato un modello etico per la soluzione di un problema''. All'incontro hanno partecipato anche il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio; l'assessore provinciale all'Ambiente, Luigi Marrello, ed il consigliere provinciale dei Verdi, Mario Bria. Per Oliverio ''e' necessario ricordare che il problema dell'elettrodotto e' un'eredita' che abbiamo ricevuto, determinata da deficit di valutazioni responsabili e decisioni democratiche. Bisogna correre ai ripari ed e' opportuno che ognuno si assuma le proprie responsabilita'. Non possiamo rimanere complici di situazioni che rappresentano un suicidio per il cittadino. Tale situazione deve essere rimossa al piu' presto. La Provincia sta supplendo a funzioni di altri, svolgendo solo un'attivita' di coordinamento perche' non e' giusto lasciare i sindaci da soli''. ''Noi - ha proseguito Oliverio - non possiamo e non dobbiamo proporre soluzioni tecniche, ma vogliamo solo evidenziare l'urgenza di una soluzione alternativa per salvaguardare prima di tutto la salute dei cittadini nel pieno rispetto del principio di tutela ambientale. Si tratta di valori che non si possono contabilizzare. Cio' che e' successo con l'elettrodotto Laino-Rizziconi non deve piu' accadere. La Calabria non e' terra di colonizzazioni, ma e' una regione che deve costruire il suo futuro sulle risorse ambientali''. ''La nostra - ha detto Marrello - non e' un'avversione nei confronti dell'elettrodotto, ma soprattutto dopo il sopralluogo di oggi, e' un'evidente presa di coscienza sul fatto che l'eletrodotto, in particolare, nel tratto di Montalto determina una criticita' non sopportabile per quel territorio e particolarmente dannosa per la salute dei cittadini''.

Entro il 2100 la temperatura salirà da 2 a 4 gradi

01/02 La temperatura media della Terra salirà "probabilmente" tra 1,8 e 4 gradi entro la fine del secolo. Lo afferma il testo approvato stasera dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ippc), secondo quanto hanno riferito alla France Presse alcuni delegati. Tale forchetta corrisponde ai "valori più probabili" ("best estimate") indicati dagli esperti all'orizzonte 2090-99 rispetto al 1990-99. Il rapporto prevede d'altra parte che, sempre alla fine del secolo, il livello degli oceani potrebbe innalzarsi da un minimo di 19 centimetri a un massimo di 58. La nozione di "valori più probabili" - hanno spiegato i delegati - non esisteva all'epoca del precedente rapporto dell'Ipcc, nel 2001. Per conseguenza, la forchetta di riscaldamento concordata stasera dagli esperti non é direttamente comparabile a quella adottata sei anni fa (tra 1,4 e 5,8), che comportava una maggiore incertezza. Il 4/o rapporto scientifico dell'Ipcc giudice poi "molto probabile" - vale a dire con oltre il 90% di probabilità (contro il 60% in precedenza) - che i gas a effetto serra prodotti dalle attività umane siano i principali responsabili del riscaldamento climatico osservato dalla metà del secolo scorso. Il riassunto finale del rapporto scientifico dell'Ipcc, negoziato questa settimana a Parigi da 500 delegati di 130 Paesi, sarà presentato ufficialmente domani a Parigi.

Nuovo elettrodotto sottomarino tra Sicilia e Calabria

25/01 Un elettrodotto ad altissima tensione (380 kV) per collegare la Sicilia alla Calabria. E' quanto prevede un protocollo d'intesa tra Regione siciliana, Terna, Provincia di Messina e i 13 comuni del Messinese interessati al passaggio dell'elettrodotto. Il protocollo d'intesa riguarda la condivisione del tracciato dell'elettrodotto a 380kV a corrente alternata che colleghera' la stazione di Rizziconi, in Calabria, a quella di Sorgente, in Sicilia. La nuova linea e' stata individuata in modo da causare il minor danno possibile ai territori attraversati. L'elettrodotto si immergera' a Scilla e in cavo sottomarino, dopo 38 km, approdera' a Villafranca Tirrena. Sara' il tratto in cavo sottomarino piu' lungo mai realizzato al mondo, per gli elettrodotti a 380 kV a corrente alternata, appositamente allungato di 12 km per evitare le aree di maggior pregio ambientale dei Peloritani. Inoltre, a Villafranca sara' creata una nuova stazione per consentire la razionalizzazione delle reti esistenti. Da li', dopo altri 21 km di linea aerea, l'elettrodotto giungera' a Sorgente. La spesa complessiva, totalmente a carico di Terna, sara' di circa 67 milioni di euro. I lavori dovrebbero concludersi entro il 2008.

Cinque milioni di euro della Provincia di Cosenza per fonti energetiche rinnovabili

20/01 Sono 262 gli interventi selezionati dalla Provincia di Cosenza per l' elargizione di incentivi mirati alla promozione di energia senza emissioni e da fonti rinnovabili. ''I circa cinque milioni di euro stanziati dall' ente - e' detto in un comunicato - permetteranno la realizzazione di 170 progetti di impiantistica fotovoltaica; 72 impianti di solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria e 19 impianti a pompa di calore''. ''La Provincia di Cosenza - afferma il presidente Mario Oliverio - concorre in maniera sostanziale ad alleviare il carico inquinante che le quotidiane attivita' antropiche sversano in atmosfera. Gli interventi previsti, a regime, permetteranno una mancata emissione in atmosfera di circa duemila tonnellate annue di anidride carbonica''. Per Oliverio ''l' unico rammarico e' dato dal fatto che molti degli interventi, pur se favorevolmente accolti, non potranno essere realizzati per mancanza di finanziamenti. Sarebbe stato opportuno che la Regione Calabria, a suo tempo, nell'ambito della ripartizione dei finanziamenti alle Province della Misura 1.11.a del POR 2000/2006 avesse tenuto in debito conto delle istanze e delle manifestazioni di interesse proveniente dal territorio dell' intera provincia cosentina e riguardanti interventi immediatamente cantierabili, opportunamente segnalati''.

CGIL “Bene Copanello, ma no anche all’Europaradiso”

18/01 "Costituisce un fatto importante, non solo simbolico, l'abbattimento dell'ecomostro di Copanello, costruito abusivamente da quasi trenta anni in uno dei luoghi più belli e suggestivi della Calabria". E' quanto afferma in una nota il segretario regionale della Cgil, Sergio Genco, circa l'abbattimento dell'ecomostro di Copanello. "Luoghi - prosegue - che negli anni sono stati sottoposti ad una vera e propria aggressione speculativa di cementificazione selvaggia, che ha determinato profonde e non sanabili ferite al territorio circostante il promontorio, sotto il profilo del degrado paesaggistico e naturalistico. Situazione questa che rappresenta plasticamente l'intera vicenda dello svilimento e deturpazione dell'intera costa calabrese, con costruzioni sul demanio marittimo, lungo gli argini dei fiumi, in prossimità dei siti archeologici e di pregio storico naturalistico. Un paesaggio quello calabrese saccheggiato e brutalmente sfigurato, dove è imperversata la politica edilizia ed urbanistica del brutto e dell'insensato, funzionale alle forze affaristico-mafiose che si sono proliferate arricchendosi e aumentando il proprio potere di controllo". "Ben venga allora - aggiunge Genco - l'abbattimento dell'ecomostro di Copanello e degli altri presenti nella regione, ma accanto a questo è assolutamente necessario che la Giunta regionale e l'assessorato competente ponga mano ad una politica del territorio che abbia un disegno complessivo. Un passo in avanti è stato compiuto con l'approvazione delle linee guida della legge urbanistica regionale sebbene va recuperata la grave contraddizione prodotta dallo stralcio dell'art. 58 bis e concernente la delimitazione delle zone a protezione speciale che vincolavano la non edificabilità, ma va al più presto predisposto il piano regionale territoriale e in esso il piano paesistico affinché non vi sia lo spazio per farneticazioni tipo progetto Europaradiso. Un progetto faraonico che và rigettato assieme al suo modello "Las Vegas" assolutamente fuori luogo per la Calabria". "La Calabria - conclude - ha invece bisogno di modelli di sviluppo turistico che ne esaltino le peculiarità e caratteristiche, naturali, storiche, paesaggistiche e ambientali, perché sta in questo la sua capacità d'attrazione d'una domanda sempre più di qualità".

Cdl “Numerosi ecomostri in provincia di Cosenza”

18/01 "Dopo la sceneggiata di Pecorario Scanio e Loiero sull'abbattimento dell'ecomostro di Copanello la cui pratica di demolizione era stata avviata e seguita dalla Giunta di centrodestra e dell'Assessorato all'Urbanistica Raffaele Mirigliani, assistiamo alla presenza di numerosi ecomostri in provincia di Cosenza". E' quanto scritto in una nota dei gruppi della Cdl in consiglio provinciale a Cosenza. "Questi - prosegue la nota - scempi edilizi, fra i quali quelli sul Tirreno, sullo Jonio, in Sila e nella città di Cosenza, con i mostruosi palazzi costruiti alle spalle dell'Ospedale, sono stati tutti autorizzati da Amministrazioni di sinistra. Molti Comuni, la Provincia e la Sovrintendenza da anni sono tutti diretti da amministratori e sindaci del centrosinistra. Come ha vigilato l'assessorato all'urbanistica regionale?". "Sulla Sovrintendenza alle Belle Arti di Cosenza - proseguono i gruppi consiliari della Cdl alla Provincia - occorrerebbe avviare un'inchiesta seria per sapere come mai in aree soggette a vincolo paesaggistico e monumentale si diano i nulla osta, mentre per insignificanti richieste per ristrutturazioni o concessioni da parte di cittadini comuni, si pongano veti pretestuosi. E' assai singolare l'atteggiamento del Presidente della Provincia e dell'Ass. provinciale dei Verdi all'Ambiente, che vanno a complimentarsi per l'abbattimento di Copanello ed al ritorno nella loro provincia, si mettono le bende davanti gli occhi per non vedere gli orrori da loro stessi autorizzati". "Al Presidente della Provincia - conclude - chiediamo di revocare immediatamente le autorizzazioni concesse e di avviare un'indagine interna per accertare eventuali connivenze e responsabilità"

Ecomostro di Copanello: Mulè "Ora ripristinare l’area". Corbelli e Adamo "la stampa nazionale ha ignorato un gran segnale"

Ecomostro di Copanello: primo colpo di benna in un clima di festa. Ecomostro di Praia, rinviato a giudizio il sindaco Praticò

Ecomostro di Copanello: il 16 Loiero e Pecoraro Scanio incontrano la stampa

12/01 Il presidente della Regione, Agazio Loiero, ed il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, incontreranno martedì prossimo, 16 gennaio, i giornalisti in occasione dell'avvio dei lavori di demolizione dell'ecomostro di Copanello di Stalettì. "Si tratta - è detto in un comunicato dell'Ufficio Stampa della Giunta regionale - di un fatto fortemente voluto dal Presidente Loiero e condiviso dall'intera Giunta". Alla conferenza stampa parteciperanno anche gli assessori al Governo del Territorio, Michelangelo Tripodi, ed all'Ambiente, Diego Tommasi. "Per noi - ha detto Loiero - era un impegno importante per suggellare la necessità di ripristinare regole in un settore come quello dell'edilizia costiera che ha sfregiato la Calabria. L'abbattimento dell'ecomostro di Copanello assume anche un valore simbolico, una sorta di riconquista della legalità laddove, per anni, c'é stata speculazione e degrado". "Martedì - ha detto, da parte sua, l'assessore Michelangelo Tripodi - metteremo un altro tassello qualificante all' impegno che stiamo portando avanti in questo difficile settore della pianificazione del territorio. L'ecomostro di Copanello è solo il primo di una serie di interventi che faremo in questa direzione. Sarà una grande festa della democrazia calabrese. Per questo mi auguro che ci sia un'ampia presenza dei rappresentanti delle istituzioni, della società e della scuola calabrese". Secondo l'assessore Tommasi si tratta "di un grande risultato nella politica del recupero paesaggistico ed ambientale di un'area, per troppo tempo mortificata e trascurata, che ha una grande e originale vocazione turistica. E' un atto concreto della nuova politica ambientale che stiamo portando avanti con il Governo, sin dal nostro insediamento"

Via libera del Ministero agli APQ delle Aree Protette in Calabria

15/12 Gestire e programmare in maniera integrata e partecipata le riserve naturali e le aree protette calabresi, con l'obiettivo prioritario di tracciare un percorso di autentica fruibilità dei parchi. E' l' obiettivo dell' Accordo di programma quadro "Aree protette" Calabria che ha ricevuto il via libera del ministro dell' Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. A darne notizia è un comunicato dell' Assessorato all' Ambiente della Regione Calabria. "Dopo l' adesione della Calabria alla Convenzione degli Appennini, il rilancio attraverso azioni concrete e concertate, della Rete ecologica regionale, il Passaporto per i Parchi e la Parchi Card - è scritto nella nota - arriva anche l' 'ok' del Ministro dell'ambiente sull' Apq a suggellare l' impegno e la programmazione che l' Assessorato regionale ha dedicato alle aree protette calabresi. Un documento programmatico che ha l' obiettivo di nell' ambito delle funzioni e delle prerogative ad essi assegnate". "E' necessario - ha affermato il ministro Pecoraro - sostenere e rilanciare il sistema dei parchi in Italia e nelle singole regioni. Le aree protette, autentici laboratori di biodiversità, rappresentano lo strumento più naturale per rilanciare il ruolo del paesaggio nell'economia turistica del nostro paese. Bene sta facendo la Calabria in questa direzione". "Si tratta di un programma di azioni - ha sostenuto l' assessore regionale all' Ambiente Diego Tommasi - che dovrà servire a traghettare i parchi, nella nostra regione, da una gestione poco funzionale al raggiungimento degli obiettivi del parco, ad una gestione di tipo integrato, che sappia interpretare e cogliere le molteplici opportunità che le comunità dei parchi custodiscono: dalla biodiversità, ai sistemi ecologici, al patrimonio umano, sia in termini sociali che culturali che antropologici e storici, alle ricchezze produttive artigianali e ai servizi"."I Parchi calabresi - è detto ancora nel comunicato - entrano in rete per creare un sistema di tutela e valorizzazione integrato, che sappia mettere a frutto le opportunità culturali, paesaggistiche e naturalistiche di una nuova offerta turistico ambientale sostenibile". "E' la prima volta - ha aggiunto Tommasi - che si sottoscrive un Apq Parchi e l' impegno non si esaurisce nel breve periodo. Prevediamo un programma di realizzazione pluriennale che si aggiunge alle iniziative già in corso di realizzazione e avviate nell'ambito del programma di intervento. Insomma, la Calabria inaugura la Rete dei Parchi e delle aree protette e sull' intrinseca funzione educativa e formativa e di sviluppo economico e sociale gioca la sua più grande scommessa sul sistema delle aree protette calabresi per costruire un nuovo marketing regionale".

Bevilacqua (WWF) “L’abete in Vaticano uno scivolone di Loiero”

14/12 L'abete bianco tagliato e donato al Papa dalla Calabria è "un grave scivolone del governatore Loiero, della giunta regionale e, purtroppo, anche dell'autorità forestale e dei responsabili del Parco nazionale della Sila". A sostenerlo è stato Francesco Bevilacqua, del Wwf Calabria. "Uno scivolone - ha aggiunto - che va ad aggiungersi a diversi altri che il Governo regionale ha commesso e contro i quali abbiamo già levato la nostra voce di protesta, quali ad esempio, la preapertura della caccia, la vicenda di Europaradiso e quella del villaggio turistico al Laghetto La Vota di Gizzeria". "Loiero - ha sostenuto Bevilacqua - dopo la sensibilità dimostrata con la proposta, per la verità tecnicamente un po' ingenua, di prendersi i caprioli in soprannumero in Piemonte, meglio avrebbe fatto a regalare al Papa un grande abete finto, costruito magari dai nostri migliori artigiani perché venisse utilizzato anno dopo anno senza dover abbattere più alcun albero da qualsiasi parte del mondo provenisse. La cosa sarebbe anche servita a sensibilizzare il Vaticano su un problema di notevole valenza simbolica che, prima o poi, la curia papale dovrà pure porsi se non vuole smentire Sant'Agostino, San Francesco d'Assisi e quanti altri, nella sua lunga storia, hanno considerato tutte le creature, nessuna esclusa, nostre sorelle e nostri fratelli nella straordinaria impresa biotica della Terra". "L'abete - ha proseguito Bevilacqua - è stato prelevato dal cuore di un Parco nazionale e non da una normale foresta da taglio, dimostrando così quanto sia facile commettere scempi anche nelle aree sottoposte a tutelate".

Iniziativa di LAV Calabria contro le pellicce

08/12 Interessa anche la Calabria la campagna della Lav contro le pellicce che e' cominciata oggi e si concludera' domenica. Le citta' calabresi interessate all'iniziativa sono Cosenza, Catanzaro, Reggio e Crotone. ''Anche in Calabria, come nel resto del Paese - dichiara Roberto Vecchio Ruggeri, coordinatore regionale della Lav - la sensibilita' dei cittadini, soprattutto di nuova generazione, rispetto al problema dell'uccisione degli animali per la produzione di pelli e pellicce e' notevolmente cresciuta negli ultimi anni: le nostre campagne incontrano, con sempre maggiore efficacia, il consenso dell'opinione pubblica. Vogliamo pero' incidere con maggiori risultati anche nei confronti delle istituzioni locali e regionali. E' per questo che chiediamo al Consiglio Regionale di pronunciarsi positivamente sulla mozione contro l'importazione di pelli e pellicce provenienti dal mercato cinese presentata alcuni mesi fa ed ancora in attesa di votazione. Sarebbe il modo migliore di dire basta anche politicamente allo sfruttamento e all' uccisione di migliaia di animali, anche domestici. L'auspicata approvazione della mozione consentirebbe al Consiglio regionale di seguire le orme dei Consigli regionali della Lombardia, dell'Emilia Romagna, dell'Abruzzo e delle Marche che, insieme ai consigli comunali di Modena, Roma, Genova, Verona e Padova, dichiarando la loro contrarieta' alle atrocita' inflitte agli animali per la produzione di pellicce in Cina, hanno gia' aderito alla campagna della Lav''.

Laudati “Ruolo centrale del Parco della Sila”

07/12 "Trattenere l'uomo sulla montagna dandogli lavoro ed agiatezza come chi vive in pianura": in questa frase del Direttore del Parco Nazionale della Sila, Michele Laudati, è racchiuso il senso più profondo dell'inaugurazione della sede legale e amministrativa dell'Ente Parco da parte del Ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio, avvenuta a Lorica due giorni fa. "Solo così facendo - aggiunge il Direttore Laudati - faremo un gran bene a tutto il territorio della Regione, alle aree interne e alle aree protette". "Il territorio del Parco Nazionale della Sila - secondo Laudati - come poche altre aree protette della Nazione è un ricco produttore di energia alternativa, pulita e rinnovabile. Produce energia idroelettrica attraverso i numerosi invasi silani alcuni di questi noti per le loro bellezze naturali; energia elettrica da biomasse derivate da prodotti della lavorazione dei boschi; filiera boschi - legno. Se a tutto questo sappiamo aggiungere una programmazione organica, e mirata alle diverse esigenze delle comunità sparse sul territorio in sinergia con tutte le istituzioni quali Regione, Provincia, Comuni, Comunità Montane, A.Fo.R., A.R.S.S.A., Consorzi di Bonifica, G.A.L. e quanti altri operano sul territorio, si potranno raggiungere risultati che certamente soddisferanno l'interesse delle collettività locali nel rispetto e conservazione delle risorsa Natura. Laudati, che per circa quarant'anni ha operato a tutti i livelli in questo settore da giovane ufficiale del Corpo Forestale sino a Direttore Generale dell'Azienda Forestale Regionale, artefice della difesa del suolo in Calabria, afferma ancora: "se l'uomo abbandona la montagna per raggiungere la pianura finirà che anche la montagna calabrese seguirà l'uomo verso la pianura". Turismo, natura, cultura, attività economiche, forestazione, agricoltura, artigianato, prodotti tipici, sono solo alcune delle mille opportunità che offre l'area del Parco. Quest'anno la Regione Calabria donerà al Papa un abete bianco, alto 35 metri, che svetterà in piazza San Pietro. Il Presidente della Regione, Agazio Loiero, sarà ricevuto in udienza privata da Benedetto XVI assieme ad una delegazione della Regione. Il Direttore del Parco commenta così l'evento storico: "E' con una nota di orgoglio che forniamo l'albero al Papa. L'abete sarà preso nel territorio del Parco Nazionale della Sila, e più precisamente al Gariglione, nella Riserva Biogenetica di Pisarello. Ciò sta a significare che la conservazione della Natura nell'ambito della superficie del Parco Nazionale della Sila, già Parco Nazionale della Calabria, sin dal 1968, è stata effettuata nel rispetto della biodiversità e con cura".

L’ENPA al Ministro Pecoraro: “Bloccare l’Europaradiso”

06/12 "Europaradiso è un 'euromostro' che mette a rischio un ambiente umido eccezionale, già Zona di protezione speciale, per attuare uno dei più invasivi progetti di cementificazione, e distruzione, del nostro Paese". A sostenerlo è l'Enpa, l'Ente nazionale protezione animali, in merito al progetto del mega complesso turistico che dovrebbe sorgere nel crotonese. L'Enpa si è dichiarata "nettamente contraria all'edificazione dell'Europaradiso sulla foce del Neto, un nuovo mostro ecologico di enormi proporzioni che distruggerà un'area preziosa per la biodiversità che è anche annoverata tra quelle tutelate dalle normative comunitarie. E' l'ennesima violenza - prosegue l'associazione - ai danni di un territorio già vessato e del suo ambiente, messa in atto per favorire interessi economici, con il pretesto dello sviluppo economico della Regione. In realtà sarà un affare colossale solo per pochi: il progetto prevede costruzioni e strutture destinate a oltre sessantamila persone, con tanto di 'metropolitana' che collegherà il porto e l'aeroporto di Crotone al mega villaggio. E ancora milioni di metri cubi di cemento per centri commerciali, alberghi, palazzi, campi da golf e divertimenti. Praticamente un'altra città. E, per questa ragione, si corre il serio rischio di distruggere definitivamente uno dei pochi ambienti umidi della Regione, compromettendo per sempre fauna e flora legate a questo particolare habitat". "La foce del fiume Neto - prosegue la nota - era stata riconosciuta dalla Regione Calabria come Zps nel giugno 2005, e successivamente anche a livello Europeo era stato ratificato il suo valore in termini ambientali. Ma la perimetrazione dell'area non avrebbe permesso la creazione dell'Europaradiso, così la Giunta regionale ha recentemente deciso (con un solo voto contrario) di procedere a una nuova delimitazione, attuando i 'giusti' ridimensionamenti, in modo da dare il via libera al mega-progetto". L'Enpa, conclude la nota, ha contattato il Ministero dell'Ambiente per chiedere un intervento urgente da parte del Ministro Pecoraro Scanio, "che dovrebbe impegnarsi a fermare il progetto prima che sia troppo tardi per le specie che popolano quest'area protetta".

Gli scogli di Isca, a Belmonte, diventino una riserva marina regionale protetta

05/12 Prosegue la serie di incontri istituzionali avviata dal Wwf di Belmonte Calabro per la conversione dell' Oasi Blu "Scogli di Isca" in Riserva marina regionale protetta. Lo riferisce un comunicato nel quale si precisa che "l' ultimo incontro in ordine di tempo é stato quello con l' assessore regionale all' Agricoltura Mario Pirillo che, nel 2002, aveva stilato e poi relazionato nell' aula del Consiglio regionale il Progetto di legge di costituzione dell'Area Marina Regionale Protetta "Scogli di Isca" che però non è mai stato approvato". "In occasione dell' incontro - è scritto nella nota - Pirillo ha manifestato un rinnovato interesse affinché l' area protetta sia istituita e si è detto disponibile a richiamare intorno al progetto l' attenzione degli organi istituzionali regionali per una successiva ripresentazione del disegno di legge e la definitiva approvazione in Consiglio regionale. Nel mese di ottobre anche il Cnr - prosegue la nota - si è interessato alle sorti dell' Oasi Wwf per l' importante funzione di conservazione dell' ecosistema mediterraneo presente nei sui fondali, e con una missiva ha chiesto alle istituzioni regionali maggiore attenzione all' Oasi che necessita per il suo consolidamento e sviluppo di essere trasformata in riserva marina. Anche i sindaci di Amantea e Belmonte Calabro sostengono la costituzione della riserva marina regionale e per conoscere meglio le caratteristiche naturali e scientifiche dell' area protetta si sono recati, nei giorni scorsi, presso la sede del Centro educazione ambientale marina (Ceam) di Belmonte Calabro dove sono stati accolti dal presidente regionale del Wwf Italia, Alfredo Salzano, dal segretario regionale Pino Paolillo, dal responsabile scientifico dell'Oasi Nicola Cantasano e da alcuni attivisti"

Crati inquinato: Oliverio “Ci saranno controlli accurati”

30/11 "Un contributo alto e civile, che sicuramente sarà foriero di risultati positivi e concreti". Così ha definito il dibattito svoltosi ieri sera in Consiglio provinciale il presidente dell'Assemblea, Francesco Principe. La seduta è stata interamente dedicata alle problematiche inerenti il degrado e l'inquinamento del fiume Crati. Il Comandante della Polizia provinciale, Pino Colaiacovo, è scritto in una nota, ha relazionato sullo stato d'inquinamento mostrando una documentazione fotografica dello stato del Crati dopo la scoperta di una moria di pesci verificatasi nel luglio scorso, e quella dell'ingegner Gianfranco Soda che ha presentato il Progetto Integrato Strategico, denominato "La via del Crati". "A chiunque abbia un minimo di onestà politica ed intellettuale - ha sostenuto il presidente Mario Oliverio - non sfugge, così come non sfugge all'opinione pubblica, che questa Amministrazione ha fatto, sin dal suo insediamento, della questione ambientale una questione centrale del suo programma, sollevando sin dal primo giorno della sua attività un vero e proprio vespaio di reazioni e controreazioni. Non è un caso, infatti, che proprio noi, più volte, abbiamo sollevato questioni di particolare allarme ambientale, come l'inquinamento del mare e dei fiumi, il degrado delle coste, la raccolta dei rifiuti, la salvaguardia dell'ambiente e del territorio. Sulle problematiche ambientali, infatti, c'é una lunga storia che è fatta di disattenzioni, di pigrizie, di diffuse illegalità, di distorsioni eclatanti nel rapporto tra le istituzioni e i cittadini, di gravi complicità e tolleranze. Non è stata questa istituzione a tollerare, negli anni, abusi e illegalità. A me piace il confronto di merito sulle questioni, accetto il dialogo ed il confronto, ma non tollero analisi e chiavi di interpretazione che sparigliano le carte, tentando di mescolare tutto in un grande calderone, all'interno del quale tutti ed ognuno hanno le stesse responsabilità". "La soluzione ai tanti e gravi problemi ambientali - ha proseguito Oliverio - non è né semplice né a portata di mano. Essa richiede un'azione costante e diversificata, che comprende una seria proposta progettuale, la formazione di una poderosa cultura ambientale, l'intervento preventivo e repressivo dei corpi di polizia, un sistema in cui siano garantiti i cittadini ossequiosi delle regole e perseguiti quanti trasgrediscono e, per lungo tempo, sono rimasti impuniti. La Provincia ha competenze limitate in materia. Essa, infatti, per essere ossequiosa alle funzioni assegnatele dovrebbe intervenire soltanto sul controllo degli scarichi dei depuratori regolarmente autorizzati. Nonostante ciò, noi siamo andati e vogliamo continuare ad andare oltre le nostre competenze. Più volte abbiamo manifestato la volontà e la disponibilità ad assumerci responsabilità dirette, che fanno tremare le vene ai polsi, pur di affrontare e risolvere definitivamente i problemi che abbiamo davanti". "Sin dal marzo scorso - ha aggiunto Oliverio - insieme agli uffici tecnici, in silenzio, stiamo facendo un lavoro capillare di controllo, Comune per Comune. Stiamo verificando se il sistema fognario è completo, se le fogne hanno i depuratori, a quale depuratore approdano i collettori fognari, e via di questo passo. Dopodiché passeremo alla terapia d'urto. Mi auguro di vero cuore che, quando sarà il momento, ci saremo tutti a contrastare fenomeni degenerativi subiti, tollerati e consolidati nel tempo. Si tratterà di dire con coraggio che alcune attività dovranno essere allontanate dai fiumi e collocate altrove, che altre dovranno cessare, che altre ancora sono totalmente illegali". "Chiudo - ha concluso Oliverio - ringraziando l'assessore Marrello per il suo impegno, per la sua competenza, per la sua passione, ma soprattutto per il rigore con cui affronta quotidianamente questi problemi. Marrello è un verde nell'anima, aperto sempre al dialogo e al confronto, a cui rinnovo la mia stima più sincera ed a cui nessuno, che sia veramente onesto politicamente ed intellettualmente, può imputare pigrizie ed insensibilità"

Il 5 dicembre il Ministro Pecoraro in Sila inaugura la sede del Parco della Sila

26/11 Il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Alfonso Pecoraro Scanio, inaugurera' la sede legale ed amministrativa dell'Ente Parco della Sila. La cerimonia si terra' il 5 dicembre, a Lorica di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza. Alla cerimonia prenderanno parte i sindaci delle citta' capoluogo, i presidenti delle province di Cosenza, Catanzaro e Crotone. Il Ministro Pecoraro Scanio, raggiungera' Camigliatello Silano con un trenino speciale dalla stazione delle Ferrovie della Calabria e, poi, su un trenino a vapore fino alla stazione di San Nicola-Silvana Mansio, quindi, con un pullman delle Ferrovie della Calabria raggiungera' Lorica, sede del Parco, per l'inaugurazione della struttura. La sede legale e amministrativa del Parco Nazionale della Sila, e' stata concessa in comodato d'uso non oneroso dal comune di San Giovanni in Fiore.

Fare Verde “Che fine ha fatto il vetro raccolto dalla Pollino Sviluppo?”

23/11 "Che fine ha fatto il vetro raccolto dalla società Pollino Sviluppo? E' stato effettivamente raccolto in maniera differenziata? Ha prodotto utili o è andato a finire in discarica producendo solo costi ai Comuni serviti dalla Pollino spa ed ai cittadini?". Lo chiede Francesco Pacienza, presidente provinciale di Fare Verde che, in una nota, esprime "disappunto e perplessità" in merito alla convenzione stipulata tra la Pollino spa e i 26 comuni aderenti al consorzio Acea". "Avevamo già evidenziato come, la Pollino spa - prosegue Pacienza - non raccogliesse già l' alluminio da conferire al Cial e che dubbi restavano sulla reale raccolte delle altre tipologie di rifiuti riciclabili. Come se tutto questo non bastasse dai dati del CoReVe (Consorzio per il recupero ed il riciclaggio del vetro) emerge che il vetro presumibilmente raccolto, come emerge dai dati comunicati dalla Pollino SpA al Comune di Altomonte per l'esercizio che va dal 2004 ai primi mesi del 2006, in maniera differenziata dalla Pollino spa non è mai stato conferito ad alcuna società operante aderente al CoReVe medesimo".

Soddisfazione del Viminale per l’impegno della Provincia nella difesa dell’ambiente

21/11 ''La capacita' manifestata dall'Amministrazione Provinciale di Cosenza nell'impiego dei fondi e nell'assistenza di tipo tecnico-logistico fornita a livello ministeriale per la realizzazione del 'Piano di formazione-informazione' promosso nell'ambito del Pon Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno, ha consentito di raggiungere livelli formativi di eccellenza''. E' quanto ha detto il vice prefetto del dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno, Emilia Zarrilli, intervenendo alla manifestazione conclusiva del progetto di formazione cui la Provincia di Cosenza ha aderito su sollecitazione del Ministero dell'Ambiente. ''Ed e' per questo - ha aggiunto - che l'esperienza maturata nel territorio della Provincia di Cosenza sara' presentata nel prossimo mese di dicembre alla Comunita' Europea, come fiore all'occhiello, come esempio di efficienza e di qualita' nell'utilizzo degli strumenti messi a disposizione per promuovere la formazione e la sensibilita' del personale di pubblica amministrazione nel settore della difesa dell' ambiente, della sicurezza e della prevenzione dei reati connessi all'illecito sfruttamento del territorio''. All'iniziativa, che si e' svolta presso l' Aula Caldora dell'Universita' della Calabria, partner del progetto con la Fondazione Formit di Roma, alla Iks di Torino, alla Deas di Roma ed al Consorzio Laif di Rende, hanno partecipato il Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, l'Assessore all'Ambiente Luigi Marrello, l'assessore all'urbanistica Pietro Mari, il presidente del Consiglio Provinciale Francesco Principe. Obiettivo del corso, articolato in moduli didattici, seminari e visite di istruzione e che si e' svolto nelle sedi di Rende, Castrovillari e Rossano, coinvolgendo oltre al personale della Provincia anche i dipendenti di numerosi altri enti locali quali l'Ente Parco del Pollino, i comuni della provincia, gli enti montani, e' stato quello di fornire al personale della pubblica amministrazione coinvolto, conoscenze e cognizioni in materia di salvaguardia ambientale e del territorio. ''La Calabria - ha detto il presidente del consiglio provinciale di Cosenza, Francesco Principe - puo' vantare 800 chilometri di costa e mille altre caratteristiche, quali la presenza del bergamotto sullo Jonio, del cedro lungo il Tirreno, di secolari abeti e pini, del sole e del mare. Una California d'Europa che va tutelata per promuoverne lo sviluppo anche attraverso la difesa dell'ambiente. E' il momento di aprire un serio tavolo di discussione sui drammatici problemi idrogeologici ed ambientali del nostro territorio. Bisogna guardare al futuro attraverso una politica illuminata che abbia il coraggio di perseverare anche in scelte impopolari che pero', nel lungo termine, contribuiscono a migliorare la qualita' della vita dei cittadini ed a scoraggiare il radicamento di quelle organizzazioni criminali che si arricchiscono anche attraverso un indiscriminato sfruttamento delle risorse paesaggistiche, in particolare del nostro litorale''. Il presidente della Provincia, Mario Oliverio, ha accolto con soddisfazione il riconoscimento giunto dal Viceprefetto Zarrilli che ''premia la bonta' del lavoro - ha detto Oliverio - svolto in questi mesi. Ritengo che una piu' qualificata preparazione del personale ci consentira' di portare avanti con strumenti adeguati la lotta allo sfruttamento illegale del territorio e tutte le iniziative utili alla conservazione e tutela dei siti paesaggistico-naturali ricadenti nella provincia di Cosenza. In passato si e' commesso il grave errore di promuovere insediamenti di sviluppo fittizio che hanno provocato guasti senza produrre benefici per la collettivita'''. Oliverio ha poi preannunciato la presenza del Ministro Pecoraro Scanio in occasione della inaugurazione della nuova sede ufficiale del Parco Nazionale della Sila, a Lorica, in programma per il prossimo 4 dicembre. L'assessore Marrello ha sottolineato la necessita' di costruire un sistema di norme intorno alle questioni ambientali. L'Assessore Pietro Mari, che ha curato la redazione del progetto, si e' infine dichiarato soddisfatto per i risultati raggiunti, affermando che soltanto con un salto di qualita' sotto il profilo delle conoscenze e' possibile incidere concretamente sulle politiche di salvaguardia del territorio. Al saluto delle autorita' e' seguito l'intervento del dirigente del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, responsabile ministeriale del Piano di Formazione, Paolo Gonzales, il quale ha annunciato la prosecuzione del progetto e si e' detto convinto che il lavoro che si e' svolto nella Provincia di Cosenza servira' da esempio per la Comunita' Internazionale, poiche' l'Amministrazione Provinciale ha avuto la capacita' di cogliere appieno gli obiettivi che il Ministero dell'Ambiente si era prefissato.

Arpacal: un intesa con i periti industriali

20/11 Un protocollo d'intesa, a valenza regionale, che preveda diverse forme di collaborazione tra l'Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente della Calabria) ed il mondo delle professioni che hanno una specifica connessione con le tematiche ambientali, sarà siglato tra l'Arpacal ed il Collegio professionale dei Periti industriali e Periti industriali laureati della provincia di Catanzaro. Le linee guida dell'accordo sono state discusse nel corso di un incontro tecnico che si è svolto, nella sede dell' Arpacal, tra il commissario dell'Agenzia ambientale calabrese, Domenico Lemma, ed il delegato del Collegio professionale dei periti industriali, Pier Paolo Sciallis in rappresentanza del presidente Nicola Cervino. "Il protocollo siglato con il collegio dei periti industriali - ha detto Lemma - è un primo risultato concreto nella strada che l'Arpacal intende percorrere con il mondo delle professioni. I periti industriali hanno colto il significato che l'Arpacal ha in un contesto così delicato come quello della protezione dell'ambiente in Calabria". "Ci riteniamo soddisfatti - ha concluso Sciallis - perché l'Arpacal ha raccolto le nostre istanze, riconoscendo al nostro collegio professionale il ruolo che la legge le prescrive"

Panda d’oro del WWF al Col. Curcio

Salzano premia Curcio18/11 E' stato consegnato al colonnello Francesco Curcio, comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato di Cosenza, il premio ''Panda d' Oro'' promosso dal Wwf. Il riconoscimento e' stato attribuito all' ufficiale del Cfs nel' ambito delle celebrazioni per i primi quarant' anni di vita del Fondo mondiale per la natura a quanti si sono distinti per la loro attivita' in campo ambientale. Alla cerimonia di consegna del premio, che si e' svolta nella Casa della Natura del Cipr Calabria di Rende, hanno partecipato il presidente regionale del Wwf Alfredo Salzano, il responsabile del Cipr, Mauro Tripepi, il consigliere regionale Mario Maiolo, gli assessori all' Ambiente e a Caccia e Pesca della Provincia di Cosenza Luigi Marrello e Pietro Mari. ''A Francesco Curcio - e' scritto nella menzione speciale a firma del presidente nzionale Fulco Pratesi - come colonnello del Corpo forestale dello stato, per aver operato con determinazione e grande coraggio nella repressione di reati ambientali, dalla lotta al bracconaggio sullo stretto di Messina alla difesa delle foreste dell' Altipiano silano''. ''Nel corso della cerimonia - riferisce un comunicato - e' stato sottolineato l' impegno dell' ufficiale del Corpo forestale dello stato sul territorio calabrese nella repressione del fenomeno del bracconaggio nell' ambito dell' operazione adorno e nelle diverse operazioni di polizia ambientale da lui condotte sul territorio. Curcio, dopo avere ringraziato il Wwf per il premio assegnatogli ha inteso ricordare l' importante ruolo svolto da tutti i collaboratori del Cfs che, per oltre un decennio, hanno lavorato al suo fianco in Aspromonte''.

Insediato il nuovo Commissario per l’emergenza ambientale. Tommasi “Piena collaborazione”

16/11 Si è insediato stamane, negli uffici di Catanzaro Lido, il nuovo Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria, prefetto Antonio Ruggiero. Con il neo commissario si sono insediati i sub-commissari Antonio Falvo, per lo svolgimento di funzioni amministrative, e Giuseppe Graziano, per lo svolgimento di funzioni tecniche. L'insediamento è avvenuto con il passaggio delle consegne da parte dell'ex commissario, prefetto Carlo Alfiero, e del sub-commissario reggente della struttura, vice prefetto Giuliana Perrotta. Ruggiero - è scritto in una nota - ha elogiato il lavoro svolto da Alfiero e dal sub-commissario Perrotta in questi ultimi mesi e, successivamente, ha avviato i primi contatti con la struttura. Nel corso di un incontro con il personale dell'Ufficio, il neo commissario ha quindi rassicurato tutti sulla volontà e l'impegno a proseguire il lavoro nel solco già tracciato, invitando tutti a portare avanti con determinazione il ruolo ricoperto. L'assessore regionale alle Politiche dell'Ambiente, Diego Tommasi, ha rivolto al nuovo commissario delegato per l'emergenza ambientale, Antonio Ruggiero, gli auguri di buon lavoro e piena collaborazione sinergica. Tommasi nel ringraziare, per il lavoro svolto il predecessore, il generale Carlo Alfiero, ha garantito ''piena collaborazione politica'' al neo Commissario. ''Continueremo - ha detto Tommasi - a garantire il nostro impegno politico concretizzabile in azioni programmatiche e interventi mirati, come peraltro stiamo gia' facendo nel settore dello smaltimento della raccolta differenzia, perche' e' necessario giungere nel piu' breve tempo possibile, al superamento della fase emergenziale''. Tommasi ha sottolineato ''l'irrinunciabilita' di un indirizzo politico univoco attraverso il quale individuare azioni di intervento inseribili in una programmazione integrata e sinergica''.

Progetto per riqualificare il Raganello presentato in Francia

02/11 Un progetto per la ''Riqualificazione del paesaggio culturale dei dintorni del Raganello'' e' stato presentato all' Universite' europeenne d'ete' 2006 che si e' svolta ad Angers, in Francia, nella Valle della Loira. Durante le giornate di studio, curate dalla locale Universita' e dalla Catholique de l' Ouest, si e' discusso su come frequentare il patrimonio paesaggistico, sulla sua fruibilita' e sul rapporto tra i beni naturali e culturali, e le persone. Il progetto italiano e' stato elaborato da un gruppo di ricerca del dipartimento di Pianificazione territoriale dell' Universita' della Calabria, che ha anche discusso sulla concreta possibilita' di istituire un ecomuseo del territorio, partendo dalla salvaguardia del centro storico di Civita, nel cuore del Parco del Pollino. Nel progetto, fondamentale il passaggio attraverso il mantenimento della cultura italo - albanese propria del luogo. Il piano d' intervento, prospettato nel lavoro del dipartimento universitario, propone, in sintesi, una nuova metodologia per la rivitalizzazione dei paesaggi culturali, attraverso la partecipazione diretta della gente del luogo.

Il presidente Oliverio presenta il PIS “La via del Crati” ai sindaci interessati

01/11 ''Un ulteriore passo verso la realizzazione di un importante strumento di crescita, sviluppo, risanamento e sostenibilita' ambientale''. Cosi' il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ha definito il Progetto integrato strategico ''La Via del Crati'' illustrato ai 18 sindaci ed amministratori dei territori interessati. All'incontro erano presenti l'assessore provinciale all'Ambiente, Luigi Marrello, ed il dirigente del settore Programmazione, ingegner Giovanni Soda. Elaborato dal dottor Maurizio Nicolai e dall'architetto Massimo Chiodo per conto dell'Amministrazione provinciale, il Pis ha per area di interesse tutta la zona del bacino del Crati, dalla sorgente del Monte Timpone nel Comune di Aprigliano sino allo Jonio, toccando Corigliano e Cassano e passando per i comuni di Pietrafitta, Trenta, Cosenza, Zumpano, Rende, San Pietro in Guarano, Castiglione Cosentino, Rose, Montalto Uffugo, Luzzi, Lattarico, Bisignano, Tarsia, Santa Sofia d'Epiro, Terranova da Sibari. ''La strategia globale alla base del Progetto - e' stato detto nel corso della riunione in Provincia, risponde agli obiettivi di risanare, salvaguardare, valorizzare e promuovere il Crati come direttrice per lo sviluppo della Provincia e quindi trasformare il fiume da 'problema' a 'risorsa' per avviare un processo di riconoscibilita' territoriale, attraverso l'elaborazione di una Carta dei valori dell'area. I due obiettivi convergono in sei linee attuative integrate, identificate in: Ambiente ed Ecosistemi fluviali; Innovazione ed Informazione; Paesaggio; Fruizione ed Infrastrutture leggere, a basso impatto ambientale; Marketing del Territorio; Attivita' Economiche. Le linee si uniscono ancora al Contratto negoziale di sviluppo d'area vasta e nelle Infrastrutture portanti collegate. Molteplici gli interventi correlati alle linee. Tra questi, sul versante ambientale, il ripristino, l'adeguamento e potenziamento del sistema di depurazione delle acque reflue scaricate nel fiume; operazioni di bonifica ambientale; realizzazione di una rete di greenways, i corridoi verdi tipici delle esperienze sassoni, sino alla costruzione di itinerari ciclabili che sfruttano tracciati gia' esistenti, in completo attuale degrado''. ''Ed ancora, in ordine al sistema economico e produttivo - si afferma ancora nella nota - sono previste dal Pis 'La Via del Crati' attivita' di promozione del territorio; l'istituzione di un marchio d'area per la certificazione ambientale delle produzioni ed un sistema di aiuti alle imprese ed per investimenti in rinnovi tecnologici e delocalizzazioni ambientali sostenibili. Di particolare rilevo, quindi, la linea attuativa che prevede la realizzazione di una nuova viabilita' sull'asse Cosenza-Jonio, suddivisa in due macrolotti: area urbana-svicolo autostradale Tarsia e svincolo Tarsia- intersezione SS 106 e quella della valorizzazione delle grandi infrastrutture a servizio delle attivita' economiche nonche' la messa sistema con il tessuto economico locale dell'area Asi e del centro Comac. Ulteriore attivita' del Pis e' la connessione economica dei territori interessati con l'infrastruttura portuale di Corigliano''. ''E' questo - ha detto il presidente Oliverio ai sindaci - il primo dei due Progetti integrati strategici gia' pronti riguardando il secondo un percorso di sviluppo della rete termale provinciale. La predisposizione di questo programma guarda all'utilizzo delle risorse del Por 2007-2013, ad eventuali residui finanziari disponibili dalla precedente programmazione regionale 2000-2006 nonche' a previsioni dell'Accordo di programma quadro sulle infrastrutture. In questa logica rientra la grande valenza e forza del Pis che resta nella visione integrata che lo anima, anche in relazione alla finalizzazione dei fondi''. ''Chiudiamo di fatto con questa riunione - ha aggiunto Oliverio - la fase preliminare della programmazione di questo progetto. A breve apriremo infatti una serie di confronti bilaterali con i singoli Comuni interessati per verificare la progettualita' ed integrarla, se ve ne fosse urgenza o estrema necessita', in una visione di insieme. Quello su cui va immediatamente richiamata l'attenzione e' la prima questione che il Pis va ad affrontare ed aggredire, connessa anche alle recenti cronache che ci consegnano un fiume in gravissimo degrado ambientale, esploso come problema non piu' sottovalutabile grazie ai controlli ed alle denunce partite dalla Polizia provinciale e che hanno portato ad un filone giudiziario con l'intervento della magistratura. Un fiume i cui argini sono oggi sequestrati per quasi la meta' del corso e' sicuramente un problema ed un rischio cui vanno fornite risposte e soluzioni. Quelle che intendiamo dare, utilizzando risorse finalizzate ad interventi per la bonifica, come un censimento, Comune per Comune, sullo stato della depurazione in modo da ottenere la compilazione di una scheda con la situazione su tutta l'asta. Non solo: e' nostro intendimento coinvolgere tutti i Comuni interessati attraverso la sottoscrizione di un atto formale di adesione che sara' un vero e proprio protocollo ambientale del Crati. Rimarchiamo l'importanza degli interventi previsti per il sistema produttivo agroalimentare e le filiere presenti, il sostegno alla imprese, l'attenzione ai centri storici, gli interventi aggiuntivi per le infrastrutture. Il tutto, verso il primo grande risultato di avviare e realizzare politiche di sviluppo e non piu' destinate all'emergenza''.

Legambiente: “L’83% dei comuni calabresi a rischio idrogeologico”

31/10 Tra i comuni della Calabria, tutti classificati ad alto pericolo di alluvioni e frane, l'83% ha abitazioni in aree a rischio idrogeologico e la metà presenta in tali aree addirittura interi quartieri. Due comuni su tre vi vedono sorgere fabbricati industriali, che comportano in caso di esondazione, oltre al rischio per le vite dei dipendenti, anche lo sversamento di prodotti inquinanti nelle acque e nei terreni, come l'alluvione di Vibo Marina ha largamente dimostrato. Sono questi alcuni dati di "Ecosistema Rischio 2006", l'indagine inedita di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile presentati oggi a Vibo Valentia durante la conferenza stampa organizzata nel corso della tappa calabrese di "Operazione Fiumi 2006". Alla conferenza stampa sono intervenuti Simone Andreotti, portavoce nazionale di "Operazione Fiumi", e Antonio Morabito, presidente di Legambiente Calabria. "A fronte di un territorio così marcatamente fragile - hanno riferito i rappresentanti di Legambiente - soltanto un comune su dieci ha iniziato ad intraprendere la delocalizzazione di strutture presenti in zone a rischio e nel 46% non si svolge una manutenzione ordinaria dei fiumi, dei torrenti, delle fiumare e delle opere di difesa idraulica. Carente la situazione anche per quanto riguarda le attività di protezione civile a livello comunale per rispondere all'emergenza in corso. Solo il 66% dei comuni si è dotato di un piano d'emergenza e appena il 32% lo ha aggiornato negli ultimi due anni. Complessivamente, solo il 14% dei comuni svolge un positivo lavoro di mitigazione del rischio idrogeologico e due comuni su tre addirittura non fanno praticamente nulla per la prevenzione dalle frane e dalle alluvioni". Con "Ecosistema rischio" Legambiente ha concentrato l'attività di monitoraggio proprio sui 409 comuni calabresi classificati a rischio da Ministero dell'Ambiente e Upi nel 2003 per verificare cosa facciano realmente le amministrazioni per prevenire il pericolo a cui sono esposti territorio e cittadini. "In una regione martoriata da alluvioni e frane come la Calabria - ha detto Simone Andreotti, portavoce della campagna - é incredibile quanto ritardo abbiano accumulato i comuni nella prevenzione e nell'organizzazione locale di protezione civile. I piani d'emergenza che permettono alla popolazione di sapere cosa fare e dove andare in caso di pericolo e di organizzare soccorsi tempestivi sono pochi e troppo spesso datati. Gli abbattimenti e le delocalizzazioni delle strutture a rischio sono al palo, mentre continuano a crescere strutture abusive sin dentro le fiumare. Una situazione pesante su cui a dieci anni dall'alluvione dell'Esaro a Crotone non vediamo segnali significativi di recupero". "Con voti così bassi assegnati in Calabria - si afferma in un comunicato di Legambiente - le scarne sufficienze di poche amministrazioni non permettono di evidenziare buone pratiche territoriali da porre ad esempio per i troppi comuni ancora in ritardo. Maglie nere in Calabria ai comuni di Spezzano Albanese e Cervicati, Cosenza e Mammola, che, pur avendo interi quartieri in zone a rischio, non hanno messo in campo praticamente nessuna azione nella mitigazione del rischio idrogeologico. Tra gli altri capoluoghi, Reggio Calabria e Catanzaro, che lo scorso anno erano risultati sotto la sufficienza con rispettivamente un voto in pagella di 1,5 e 5 e mezzo, non hanno risposto all'indagine, mentre Crotone e Vibo Valentia ottengono un magro scarso. Legambiente, che già a luglio era in prima linea a Vibo Marina per portare i soccorsi alla popolazione colpita dall'alluvione, con Operazione Fiumi rilancia il suo impegno per la realizzazione di una seria politica di risanamento di un territorio che risulta ogni anno più fragile, per non dover mai più assistere a frane o inondazioni annunciate. "In Calabria - ha spiegato Antonio Morabito, presidente di Legambiente Calabria - la pesante eredità di un passato fatto di abusivismo e urbanizzazione sconsiderata delle aree a rischio non è ancora stata superata questo rende ogni anno la situazione più preoccupante, per cui ad ogni temporale ci si può attendere una tragedia. Esiste da anni in Regione un piano di previsione e prevenzione, speriamo che finalmente sia adottato per passare velocemente ad un sistema di vincoli urbanistici e di opere concrete ed efficaci di messa in sicurezza idraulica e dei versanti, per non dover mai più assistere a tragedie annunciate. Proprio la ricostruzione a Vibo Marina è il banco di prova per realizzare interventi tempestivi che rendano questi luoghi più sicuri. Una scommessa che Regione, Provincia e Comune - ha concluso Morabito - non possono permettersi di ritardare e di perdere"

Legambiente mette in atto l’operazione fiumi puliti

29/10 Sono ben 206 gli illeciti compiuti nei fiumi della Calabria dal 2003 al 2005, 137 dei quali amministrativi e 69 penali. "Un numero esorbitante - è detto in una nota di Legambiente - se si pensa che questi dati sono solo quelli rilevati dal Corpo forestale dello Stato e non includono quelli accertati dalle altre forze di polizia che concorrono alla salvaguardia dei fiumi". "Si tratta di reati - prosegue la nota - che, per lo più, contribuiscono a restringere lo spazio vitale dei fiumi e, nello stesso tempo, ad accrescere a dismisura il rischio idrogeologico. Per questo oggi numerosi volontari del Cigno Verde e della Protezione civile sono stati coinvolti da Operazione Fiumi 2006 nel ripulire gli argini della Fiumara Ruffa, esposta ad elevato rischio idrogeologico. Questa parte della fiumara, infatti, nonostante manifesti un notevole rilievo naturalistico e faunistico, confermato anche dalla presenza dell'areale più grande d'Europa della felce Woodwardia radicans, continua ad essere oggetto di prelievi di ghiaia, scarichi abusivi, restringimenti e illegalità di ogni sorta". "La scelta odierna di svolgere la pulizia nella fiumara Ruffa - ha detto Franco Saragò, segretario di Legambiente Calabria - nasce dal desiderio di sensibilizzare la popolazione e le amministrazioni locali ad una diversa considerazione dei numerosi corsi d'acqua della provincia di Vibo Valentia. Questa provincia, infatti, è caratterizzata da numerosi torrenti che in più parti sono oggetto di scarichi fognari o risultano ostruiti e incanalati in maniera inadeguata. Un'azione, dunque, dimostrativa è necessaria per far si che le aste fluviali vengano messe in sicurezza restituendo loro, nello stesso tempo l'adeguata valenza naturalistica". "Masse di rifiuti incastrati negli argini, residui di mobili, bombole del gas, aste di ferro, inerti da demolizione, copertoni di automobili, bidoni, lattine, vetro, bottiglie di plastica, cartacce e 'avanzi' di allegre passeggiate incuranti dell'ambiente - si afferma ancora nella nota - hanno richiesto ai volontari numerose ore di lavoro. Una concreta e minuziosa opera di manutenzione nel tentativo di rendere la fiumara Ruffa uno spazio sicuro e fruibile dalla popolazione e di restituirle, nello stesso tempo, anche quel rispetto naturalistico e storico-culturale che merita". Secondo Paola Tartabini, portavoce della campagna, "un'adeguata manutenzione ordinaria delle sponde della fiumara Ruffa permetterebbe agli abitanti di queste zone di riconquistare uno spazio verde, di enorme rilevanza naturalistica. Oggi, il volontariato di Ricadi ha manifestato un'autentica dedizione per il proprio fiume. Adesso è compito delle istituzioni competenti seguire questo importante esempio dato dalla cittadinanza attiva"

Ass. Tomamsi “Operativo l’APQ per la bonifica dei siti inquinati”

24/10 E' operativo l'Accordo di programma quadro 'Difesa ambientale' che è stato ratificato nel corso dell'ultima riunione di Giunta regionale. L'Apq è stato sottoscritto nel giugno scorso a Roma tra i Ministeri Economia e Ambiente e Dipartimento Politiche dell'Ambiente. Da ieri, infatti, la bonifica dei siti inquinati è ufficialmente operativa. Saranno per lo più fiumare, di media dimensione, destinatari degli interventi e dislocati sui territorio delle cinque province calabresi Entra così nel vivo il piano di interventi programmati dall'assessorato alle Politiche dell'ambiente per il recupero del territorio, il risanamento ambientale e la prevenzione degli inquinanti. Ventitre milioni di euro circa per restituire ai calabresi "porzioni" di territorio spesso di pregio e interesse naturalistico, se si considera che spesso il cumulo di rifiuti insiste sugli argini di fiumi e fiumare o nelle aree di riserva, sottratte alla loro fruizione e che, grazie agli interventi messi a punto dal Programma sottoscritto tra Dipartimento Ambiente e Ministeri Ambiente ed Economia, ritorneranno ad essere puliti e frequentabili. 14 milioni di euro circa destinati alla bonifica del sito di interesse nazionale di Crotone, Cassano e Cerchiara. 3 milioni di euro per l'adeguamento e la dismissione delle discariche pubbliche già chiuse. "L'Apq 'Difesa ambientale' - ha detto l'assessore all'ambiente, Diego Tommasi - è un ulteriore rilevante contributo a quel programma di interventi integrati e pluriennali che stiamo mettendo in campo e che sono destinati, in un approccio sistemico alle problematiche e alle emergenze ambientali, a interagire tra loro e a produrre effetti a medio e lungo termine. La promozione della raccolta differenziata la realizzazione del servizio di isole per la raccolta degli ingombranti la riduzione della tassa sui rifiuti nel bando di raccolta porta a porta, concorrono ognuno per la propria parte, al raggiungimento dell'obiettivo e si pongono tutti come strumenti concreti per promuovere la diffusione e l'adozione del concetto 'adesso e' pulito, manteniamolo cosi", senza lasciare comodi alibi per una scorretta gestione del rifiuto". "Stiamo aggredendo il problema ambientale - ha concluso - nel suo insieme, operando da più fronti e sinergicamente in modo da ottenere risultati i più ampi possibili. Ecco perché stiamo insistendo molto sulla divulgazione e l' educazione ambientale, nella consapevolezza che i risultati che riusciremo a realizzare saranno più efficaci e duraturi solo se otterremo, contestualmente la collaborazione degli utenti attraverso una maggiore consapevolezza e la costruzione della coscienza ecologica dei cittadini".

Dalla Calabria un no al DDL che vuole sciogliere i comuni che non attuano la raccolta differenziata

18/10 Sciogliere i comuni che non assicurano la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani: é quanto prevede un ddl elaborato dal presidente della commissione ambiente del senato Tommaso Sodano. Secondo Sodano "l'emergenza rifiuti della Campania è il livello visibile e immediatamente percepibile di una situazione drammatica che riguarda in realtà l'intero paese. Nonostante l' impegno di alcune realtà nell'avviare serie politiche di raccolta differenziata e riciclaggio in Italia cresce la quantità di rifiuti da smaltire. Se non prendiamo seri provvedimenti tra vent'anni ne saremo sommersi". Secondo il parlamentare "ci sono studi che dimostrano come differenziando i rifiuti si può passare agevolmente dai 532 kg prodotti ogni anno individualmente a 160-170. E' chiaro che dove ciò non avviene c'é una mancanza di volontà politica di organizzare la raccolta porta a porta dal momento che è dimostrato che quella fatta in strada non funziona. E' necessario dare un segnale inequivocabile e e ineludibile per impedire che si continui a rinviare, costruire discariche e progettare inceneritori".
Sciogliere i comuni inadempienti in materia di raccolta differenziata dei rifiuti? In Calabria, dove i dati relativi al 2004, parlano di uno scarno 12% a fronte dell' obiettivo del 35% previsto dal decreto Ronchi, la proposta di legge di Tommaso Sodano, presidente della Commissione Ambiente del Senato non raccoglie grande favore. A Cassano allo Ionio, comune del Cosentino, la cui discarica era stata individuata per accogliere i rifiuti provenienti dalla Campania in preda all' emergenza, il sindaco Gianluca Gallo non usa mezzi termini. "Non so se Sodano - afferma Gallo - sia mai stato amministratore comunale. Probabilmente no, perché, in caso contrario, avrebbe consapevolezza delle enormi difficoltà che si vivono per i tagli ai trasferimenti. Tutto ciò mentre i Comuni rimangono il terminale unico delle più varie richieste della società civile. Le dirò di più: ritengo che fare proposte del genere sia irresponsabile. Tuttavia, il Parlamento é sovrano: quindi dinanzi ad una approvazione del ddl ci dovremo comportare di conseguenza". "Per quanto ci riguarda come Comune, pur facendo notevolissimi sforzi per assicurare i servizi - prosegue il primo cittadino di Cassano allo Ionio - noi raggiungiamo il 15% di differenziata. In generale poi abbiamo cura del settore come dimostra la recente apertura di una discarica per i rifiuti speciali, ma anche la bonifica di alcune discariche abusive e l' acquisto di nuovi cassonetti. Non siamo i migliori del mondo - conclude Gallo - ma nemmeno i peggiori". La musica non cambia a Falerna, cittadina turistica di tremila anime sul Tirreno catanzarese che d' estate arriva a ospitare alcune decine di migliaia di persone. "La provocazione potrebbe anche starci bene - spiega il sindaco Daniele Menniti - poi però mancano le risorse. Dal nostro punto di vista ci stiamo attivando come si deve sulla differenziata ma queste cose non si fanno certo con le parole, bensì con i fatti. Provocazione per provocazione - prosegue Menniti - allora proporrei di commissariare il Parlamento mandando a casa tutti coloro i quali non abbiano alle spalle un' esperienza da sindaco o amministratore di ente locale. In definitiva, perché non introdurre il limite del secondo mandato anche ai parlamentari. Così si potrebbe fare anche spazio ai sindaci che, con lo stop attuale imposto dalla legge alla terza candidatura, dopo non sanno che fare".
"Agli amministratori, preoccupati che in qualche modo esprimevano un dissenso, voglio dire, ma senza nessuno spirito polemico, che conosco bene la realtà delle amministrazioni locali. Sono stato sei anni assessore alla Provincia di Napoli e sono attualmente anche consigliere comunale in un comune della provincia di Napoli, quindi conosco le difficoltà che ci sono ma queste non possono più rappresentare un alibi". E' quanto afferma il presidente della commissione ambiente del Senato, Tommaso Sodano, circa la reazione di alcuni sindaci contro la proposta di legge che prevede di commissariare i comuni non in grado di assicurare la raccolta differenziata dei rifiuti. "Non fare la raccolta differenziata - ha aggiunto - è grave come non approvare il bilancio comunale o come non approvare il piano regolatore. Non fare la raccolta differenziata significa mettere a rischio il futuro nostro e dei nostri figli. Non deve essere più il problema dell' assessore all' Ambiente, come per troppe volte è avvenuto in questi anni, ma deve essere una priorità di tutta la classe politica. Bisogna abbandonare un po' di pigrizia e avere più coraggio. Se si fa questo, non sono obiettivi irraggiungibili". "Lo spirito di questa proposta di legge - ha concluso Sodano - è quella di porre l' attenzione su un tema che con l' emergenza rifiuti in Campania, ma con tutte le emergenze che riguardano gran parte del Paese con le regioni del centro-sud ancora commissariate ci rimanda a un' esigenza di affrontare alla radice il problema. E quello della raccolta differenziata é, prima ancora della riduzione dei rifiuti, il vero tema su cui si deve intervenire".

Crati inquinato: L’ass Tommasi assicura “La Regione parte civile”. Ass. Marrello “Una situazione già denunciata”

17/10 "La regione Calabria si costituirà parte civile alla fine delle indagini, che brillantemente stanno portando avanti le procure di Castrovillari e di Rossano, perché è giusto che i colpevoli paghino per i danni arrecati". E' quanto ha detto l'assessore regionale all'Ambiente, Diego Tommasi, nel corso dell'incontro istituzionale svoltosi stamane nell'aula consiliare del comune di Cassano allo Ionio per discutere e intraprendere iniziative utili ad avviare l'iter burocratico per la messa in sicurezza del fiume Crati. Il tratto terminale del fiume, circa 25 chilometri, è stato sequestrato nei giorni scorsi su disposizione delle Procure della Repubblica di Castrovillari e di Rossano. Dagli accertamenti, infatti, è emersa la presenza lungo il corso del fiume di numerosi rifiuti tossici e l'inquinamento delle acque. "Oggi - ha aggiunto Tommasi - è un giorno importante per ricercare le sinergie importanti atte a creare un fronte comune e lavorare concretamente alla messa in sicurezza dell'importante corso d'acqua della provincia di Cosenza. Nei prossimi giorni, come Regione Calabria, proporremo una task force tra ministero dell'Ambiente e regione Calabria, a cui saranno chiamati a collaborare anche le istituzioni locali, per censire tutte le micro discariche, le discariche e gli scarichi abusivi nel fiume Crati e attivare un percorso di bonifica di questo fiume importantissimo. E' chiaro che non è cosa facile. Ci vogliono tante risorse. Ma c'é la piena disponibilità del ministero ad attivarsi perché questa è una vera emergenza". All'incontro, insieme con l'assessore Tommasi, hanno partecipato il direttore generale del ministero dell'Ambiente - Dipartimento Bonifica - Gianfranco Mascazzini, l'assessore provinciale all'Ambiente, Luigi Marrello, i sindaci dei comuni di Cassano, Corigliano, Terranova da Sibari e Tarsia sui cui territori ricadono i 25 chilometri del fiume Crati sottoposti a sequestro, il comandante dell'ufficio circondariale marittimo di Corigliano Calabro, tenente di Vascello, Francesco Stangira, il coordinatore dell'équipe "Jonio Pulito" della Procura di Castrovillari, Capo di prima classe, Vincenzo Figoli, il comandante della polizia provinciale di Cosenza, Giuseppe Colaiacono, e il commissario dell'Arpacal, Domenico Lemma. "Nel futuro - ha concluso - è necessario, però, tanta prevenzione e tanta vigilanza ed è per questo che, nelle prossime giunte, presenterò un progetto di legge per istituire un corpo ecologico regionale che vada a coadiuvare gli altri corpi già esistenti al fine di intensificare, sempre di più, la vigilanza sull'ambiente che è la nostra più grande risorsa".
Ass. Marrello “Una situazione già denunciata”
''L'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Cosenza, con propri fondi, ha provveduto e sta provvedendo ancora al monitoraggio di tutti i fiumi della provincia di Cosenza''. E' quanto ha detto l'assessore all'ambiente della Provincia di Cosenza, Luigi Marrello, al termine dell'incontro, promosso dall'assessore regionale Diego Tommasi, svoltosi a Cassano allo Jonio sulla situazione del fiume Crati. ''Avevamo gia' verificato e denunciato - ha aggiunto - con documenti pubblici lo stato di inquinamento del fiume Crati, soprattutto nel tratto a valle del Comune di Cosenza. Quanto verificato dalla Polizia Provinciale da un lato conferma la validita' dell'iniziativa del Presidente Oliverio in merito alla sua istituzione e dall'altro conferma anche che i corsi fluviali di questo territorio, ed in primis il Crati, soffrono di un degrado ambientale sul quale occorre porre rimedio con la sinergia e con il lavoro di tutte le istituzioni, a partire dal Ministero e la Regione''. ''Un plauso - ha concluso Marrello - va dato all'iniziativa di Cassano, tuttavia e' da tenere presente che occorre sin da subito passare dalla enunciazioni agli atti concreti''.

Messa in sicurezza del Crati

17/10 Era rappresentata dall'Assessore all'Ambiente, Luigi Marrello, dal Dirigente dell'Ufficio di Programmazione, ingegnere Giovanni Soda e dal Comandante del Corpo di Polizia Provinciale, Giuseppe Colaiacovo, la Provincia di Cosenza che stamattina ha partecipato al vertice istituzionale sulla messa in sicurezza del fiume Crati, i cui tratti di argine sono stati sequestrati dalla magistratura, svoltosi a Cassano allo Jonio. Un provvedimento, come si ricordera', seguito alle segnalazioni ed al sequestro da parte del Corpo di Polizia Provinciale, impegnato da mesi in controlli ambientali che avevano portato, tra l'altro, alla scoperta di un ingente moria di pesce sulle sponde del corso d'acqua ed al sequestro di nasse per la pesca di frodo. ''Il Crati - ha dichiarato il Presidente della Provincia, onorevole Mario Oliverio in relazione all'incontro di Cassano ¿ con il carico di problemi ambientali che vi si addensano, e' finalmente al centro dell'attenzione per una azione concertata delle istituzioni ai diversi livelli, Ministero dell'Ambiente, Regione, Provincia, Comuni, tutte strutture preposte al controllo ed alla difesa dell'ambiente. Meritoria, in questo senso, e' stata e rimane l'azione della Polizia Provinciale che, attraverso la sua presenza sempre piu' incalzante sul territorio, sta facendo emergere la maggiore criticita' ambientale della nostra area.'' ''Il Corpo di Polizia Provinciale- ha aggiunto Oliverio- merita di essere potenziato e la sua azione sara' prioritariamente volta alla difesa ed alla salvaguardia ambientale attraverso l'esercizio di controlli costanti e diffusi. Il Crati deve essere destinatario di interventi mirati e coordinati da parte dei diversi soggetti istituzionali che possono e devono concorrere ad un'opera di bonifica capace di valorizzare pienamente le potenzialita' di sviluppo. Non a caso l'Amministrazione Provinciale ha scelto di dare vita ad un Progetto Integrato Strategico che abbiamo inteso connotare come ''Via del Crati'', asse strategico per una ipotesi di sviluppo sostenibile della nostra provincia e della Calabria.'' '' Questa mattina- ha dunque informato il Presidente Mario Oliverio- abbiamo partecipato alla riunione di Cassano promossa dall'Assessore regionale all'Ambiente, Tommasi, con l'intento di contribuire ad avviare un percorso di concertazione nel quale ognuno deve fare la sua parte, attivando iniziative concrete per determinare le condizioni affinche' il Crati possa ritornare ad essere un fiume pulito e non uno scarico di veleni che concorre all'inquinamento del territorio e del mare''

Ass. Tommasi “Stiamo lavorando ad un piano di recupero del Crati”

16/10 Un vertice istituzionale per il recupero dell'area e sull'inquinamento del fiume Crati, in programma domani mattina nella sala consiliare del comune di Cassano allo Ionio, è stato promosso dall'assessore regionale all'ambiente, Diego Tommasi. L'inquinamento del fiume ha portato alla morte di molte specie ittiche e ha spinto le Procure di Rossano e Castrovillari ad aprire un'inchiesta che ha portato al sequestro di 25 chilometri di corso d'acqua. All'incontro previsto per domani, oltre a Tommasi, parteciperanno il Dirigente generale del Ministero, Mascazzini; il presidente della Provincia di Cosenza, Oliverio; il Commissario straordinario dell'ArpaCal, Lemma, ed i sindaci di Cassano, Corigliano, Tarsia e Terranova da Sibari. "Stiamo lavorando - ha detto Tommasi - ad un piano di recupero ambientale dell'intera area. Per questo motivo abbiamo chiesto al Ministro di intervenire con azioni mirate e tempestive". Alla riunione di domani sono stati invitati anche i Procuratori della Repubblica di Rossano e Castrovillari; i rappresentanti della Capitaneria di Porto e la Polizia provinciale ambientale.

Tommasi “Ora la riforma del codice sull’ambiente. Una battaglia unitaria delle regioni”

13/10 "Il risultato della nostra battaglia unitaria è arrivato con l'approvazione del disegno di legge di modifica del decreto legislativo 152/2006, il cosiddetto 'Testo unico dell' ambiente, in quanto tutte le problematiche che abbiamo sollevato, da un anno a questa parte, sono entrate nel dibattito in Consiglio dei Ministri ed in gran parte sono state recepite. Dopo la parte che riguarda i rifiuti attendiamo adesso l' intera riforma del testo". E' quanto afferma, in una nota, Diego Tommasi, coordinatore della commissione 'Ambiente e protezione civile' delle Regioni ed assessore della Regione Calabria . "Gli assessori regionali - prosegue Tommasi - hanno svolto un ruolo importante per raggiungere l' obiettivo di abolire questa 'zona franca' che era stata creata nel sistema dei rifiuti, dimostrando di saper organizzare il consenso della società civile attraverso l' organizzazione di un tavolo 'aperto' dove abbiamo sempre concordato i nostri emendamenti con sindacati, organizzazioni di categoria ed associazioni degli ambientalisti e dei consumatori". "Le Regioni - riporta un comunicato - si erano scontrate sul vecchio provvedimento con l' allora Ministro dell' Ambiente, sia per essere state completamente escluse dalla concertazione legislativa, sia per i contenuti. La deregolamentazione della disciplina aveva stravolto il settore dei rifiuti con la definizione, per un' ampia serie di materiali residuali delle lavorazioni industriali, come 'non rifiuti'. Ciò rappresentava un grave danno per la tutela del territorio e dei cittadini. Un' azione che aveva aggravato anche la posizione italiana presso l' Unione Europea". "Con questo ritrovato spirito di collaborazione istituzionale tra centro e periferia - conclude Tommasi- siamo certi anche di poter evitare ulteriori condanne da parte della Corte di Giustizia Europea su questa materia. Comunque, non restiamo sordi alle esigenze del mondo produttivo con il quale sarà trovato un equilibrio per sviluppare un'economia ecosostenibile".

Il Commissario assicura “Controllo costante sul termovalorizzatore di Gioia”

13/10 ''Il termovalorizzatore di Gioia Tauro e' costantemente monitorato, secondo i protocolli definiti dalla vigente normativa nazionale (D.Lgs 133/2005) che recepisce ed integra le indicazioni Comunitarie (Dir. 2000/76/CE) in materia''. E' quanto afferma, in una nota, l'Ufficio del Commissario delegato per l'emergenza ambientale. ''Il sistema - prosegue la nota - e' basato su controlli continui delle temperature di post-combustione e delle emissioni al camino; controlli delle immissioni a terra mediante centraline in continuo (Gioia Tauro, Scuola elementare via Dante e Rosarno Localita' Contrada Bosco); controllo mediante campionamenti di matrici ambientali (acqua, suolo e vegetazione) con campagne periodiche. E' utile evidenziare che l'attuale normativa prevede che gli impianti siano dotati di sistemi automatici che bloccano istantaneamente l'alimentazione e quindi avviano immediatamente ed automaticamente l'impianto a spegnimento qualora anche uno solo dei parametri di controllo (emissioni e temperature di post-combustione) superi i limiti stabiliti. Cio' costituisce la migliore garanzia che l'impianto funzioni solo se tutti i parametri sono rispettati. I controlli delle matrici ambientali forniscono, invece, il riscontro di eventuali fenomeni di accumulo a lungo termine. I parametri vengono infatti confrontati costantemente con i parametri rilevati prima della costruzione dell'impianto. Ad oggi non si riscontra nessun trend significativo. I dati di monitoraggio sono giornalmente inviati alle strutture di controllo, ed in particolare all'assessorato regionale alle Politiche ambientali, all'Arpa Calabria ed alla Provincia di Reggio Calabria, Settore Protezione del territorio ed ambiente. A conferma si ritiene di particolare valore una corretta informazione ai cittadini, e' in via di sviluppo una pagina web informativa con notizie aggiornate sull'attivita' di monitoraggio sul sito del Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria: www.ceacalabria.it nella sezione servizi e news''. ''Infine ma non ultimo - prosegue la nota - la ditta concessionaria effettua periodiche campagne di autocontrollo sulle emissioni a camino dell'impianto in oggetto per parametri stabiliti dal Sistema di monitoraggio emissioni, concordato con l'Arpa Calabria e con l'Amministrazione provinciale di Reggio Calabria, Settore Protezione del territorio e dell'Ambiente. La prossima campagna e' prevista dal 23 al 27 ottobre 2006. In riferimento al raddoppio previsto si precisa il Ministero dell'Ambiente ha effettuato la Valutazione di impatto ambientale, con parere del 10 marzo del 2005, nella condizione di pre-esistenza delle linea gia' in funzione, per cui si e' valutato l'impatto complessivo dell'impianto nella condizione attuale e futura. Va detto, peraltro, che i dati quotidianamente raccolti, che costituiscono una base di valutazione delle previsioni formulate ex ante con i modelli matematici, confermano la correttezza delle ipotesi formulate in fase di progetto della linea oggi in esercizio. Di tutti i parametri indagati ad oggi nessun limite risulta essere stato superato''.

La vice di Alfiero, Perrotta, Commissario regionale per l’ambiente

13/10 Il prefetto Carlo Alfiero, al momento del suo passaggio a Napoli per insediarsi in qualita' di sub-commissario vicario per l'emergenza ambientale in Campania, su decisione del commissario Guido Bertolaso, ha lasciato la guida dell'Ufficio del Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria, nelle more delle decisioni del Governo, al vice prefetto Giuliana Perrotta, nominata sub-commissario con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del primo giugno scorso. Il prefetto Alfiero, prima di lasciare l'Ufficio, ha incontrato e ringraziato tutto il personale con il quale ha lavorato dall'aprile scorso. ''Abbiamo raggiunto importanti obiettivi - ha detto Alfiero - e sono sicuro che la struttura andra' avanti sulla strada del rinnovamento e del massimo impegno per far uscire la Calabria dalla fase di emergenza''.

Fare Verde parte civile contro le discariche abusive

13/10 ''Fare Verde si costituira' parte civile in ogni futuro procedimento avente ad oggetto la scoperta di una discarica abusiva, al fine di meglio tutelare e garantire la salute dei cittadini e l'ambiente circostante''. E' quanto si afferma in una nota dell' associazione Fare Verde di Cosenza. ''In provincia di Cosenza - prosegue la nota - la situazione e' veramente preoccupante. Una corretta politica di gestione dei rifiuti ed una maggiore educazione civica dei cittadini, potrebbero impedire il sorgere di questi siti che producono solo danni alla salute pubblica oltre che all' ambiente. Noi di Fare Verde, continueremo a controllare l' intero territorio della provincia di Cosenza con i nostri volontari, collaborando con le istituzioni per combattere il deturpamento del territorio''. ''Come si possono attrarre turisti - e' scritto nel comunicato - e far diventare le bellezze paesaggistiche e naturali di cui disponiamo in larga misura, fonte di economia e reddito se non riusciamo a proteggerle da attacchi di incivilta' e di incuria che ne compromettono in maniera grave la loro fruibilita' e la loro peculiarita'?''

Successo dell’EuroBirdWatch in Calabria

12/10 L' Eurobirdwatch 2006 ha ottenuto grande successo e adesione, anche in Calabria. Nelle zone umide di Cosenza e Crotone sono stati contati oltre 1.500 uccelli appartenenti a 49 specie diverse. Lo rende noto la sezione Lipu di Rende. L' Eurobirdwatch, e' scritto in un comunicato della Lipu, con 43 mila partecipanti in oltre 1.100 eventi si conferma la piu' grande manifestazione europea dedicata al birdwatching. La crescita di interesse verso il birdwatching, l'osservazione degli uccelli selvatici nel loro ambiente naturale, e' confermata anche quest'anno dai risultati dell'Eurobirdwatch 2006, l'evento piu' importante in Europa dedicato al birdwatching e organizzato dalla rete di associazioni di BirdLife International e, in Italia, dalla Lipu. L'Eurobirdwatch ha interessato, come ogni anno, anche la Calabria grazie alle locali sezioni della Lipu che hanno organizzato uscite in aree di interesse naturalistico, come il Parco Nazionale della Sila, e importanti zone umide come la Foce del Neto in provincia di Crotone, il lago di Ariamacina e il Lago di Tarsia in provincia di Cosenza. Non sono mancate anche in Calabria le osservazioni di specie rare o minacciate come la Berta maggiore, la Spatola, il Gabbiano corso, l'Airone bianco maggiore.

Ponte sullo stretto, nessuna penale. Soddisfazione di Tommasi e Tripodi. La UE chiarisce nessun fondo perso perché mai stanziato

Amici della terra “L’inquinamento del Crati va risolto”

11/10 "Con soddisfazione prendiamo atto dell'operazione avviata dalle Procure di Castrovillari e Rossano, finalizzata a reprimere i reati ambientali perpetrati a danno del fiume Crati. Ci auguriamo che tale operazione possa segnare l' inizio di una svolta radicale nella soluzione dei problemi ambientali che il fiume Crati da anni registra e auspichiamo che il lavoro possa essere esteso all'intero fiume". E' quanto si afferma in una nota dell' associazione "Amici della Terra" che gestisce la riserva naturale regionale "Lago di Tarsia - Foce del Crati". "Riteniamo - è scritto nella nota - che nella parte più a nord del Crati, a causa della forte antropizzazione dovuta alla presenza di aree industriali e delle numerose attività che vi insistono, sia da ricercare l' origine di quella compromissione ambientale di cui da anni si parla. Già in passato abbiamo avuto modo di affermare e denunciare, alle istituzioni competenti, l' urgenza di avviare programmi concreti per far fronte alle minacce causate da un' elevata pressione antropica tale da provocare a lungo andare danni irreversibili all'intero ecosistema fluviale". "Purtroppo, - è scritto ancora nella nota - le due uniche, ad oggi, aree protette d' istituzione regionale, subiscono passivamente tale situazione ambientale, anche e soprattutto per la loro limitata estensione, per il ruolo di 'cenerentole' rispetto ai numerosi enti pubblici competenti, per le esigue e ristrette risorse economiche assegnate e per la loro ubicazione geografica: il Lago di Tarsia posto al centro dell' asta fluviale e la Foce del Crati al termine. Oggi questa iniziativa giudiziaria da sostegno al nostro impegno teso alla valorizzazione e alla salvaguardia di due piccoli lembi del Crati e ci da la fiducia che da questa problematica generale si possa arrivare anche alla soluzione dei problemi 'particolari' che affliggono il territorio delle Riserve, problemi denunciati ma non ancora affrontati".

A Belmonte un parco sul fiume Veri

09/10 Potrebbe essere realizzato a breve a Belmonte Calabro il progetto per la realizzazione del Parco fluviale nel fiume Veri. A darne notizia e' un comunicato del Wwf ''Oasi di Isca'' diffuso al termine di un incontro che gli attvisti dell' associazione hanno avuto con il sindaco della cittadina, Luigi Provenzano. ''E' iniziata cosi' - e' scritto in un comunicato - una sinergia tra gli ambientalisti e l' amministrazione comunale che portera' a breve a definire tutte le competenze del Comune in materia di istituzione di aree protette e avviare cosi' le procedure per la definitiva stesura del progetto da presentare agli organi cui compete dare il parere decisivo sull' istituzione del parco fluviale e cioe' la Regione e il Ministero dell' Ambiente. Intanto, un primo passo verso la definitiva realizzazione del Parco che prevede la tutela di un bacino di circa 700 ettari di territorio ricadente nel comune di Belmonte, sara' avviare i lavori del 'Corridoio biologico del fiume Veri', un progetto presentato dal Wwf col patrocinio del Comune nel 2003, approvato e finanziato per 50 mila euro, i cui lavori anche se appaltati non sono ancora iniziati''. ''Il sindaco - e' detto nel comunicato - si e' reso disponibile a recarsi in Regione con una delegazione di ambientalisti per cercare di sbloccare i fondi necessari al completamento dell' opera. Questo primo intervento lungo il Veri e' volto a ripristinare un percorso di vecchie vie pubbliche e antichi 'tratturi' da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo, costeggiando l' alveo del fiume lungo tutto il suo percorso, dalla sorgente di monte Cocuzzo fino al mare. Particolare attenzione sara' data alla tutela dell' ambiente, alla conservazione di aree e specie di particolare pregio paesaggistico e naturalistico, alla valorizzazione delle coltivazioni tipiche e delle antiche costruzioni come i singolari mulini ad acqua presenti lungo il corso del fiume''

I rifiuti della Campania non arriveranno più in Calabria. Il commissario Alfiero trasferito in Campania, arriva Catenacci

Legambiente: Mense biologiche subito in Calabria

03/10 AIAB, COLDIRETTI e LEGAMBIENTE rilanciano il dibattito sui destini dell'agroalimentare calabrese e della promozione di una ristorazione collettiva attenta alla salute, all'ambiente, alla difesa del territorio e allo sviluppo locale. Questo l'obiettivo del dibattito pubblico "Salute pubblica e sviluppo locale: le mense scolastiche biologiche", che si è tenuto sabato 30 settembre presso il Teatro Umberto a Nicastro Lamezia nell'ambito della Biodomenica 2006.
Al convegno, introdotto da Maurizio Agostino (direttore di AIAB Calabria), sono intervenuti Gianni Speranza (Sindaco di Lamezia Terme), Gioacchino Tavella (Assessore Attività Produttive Comune di Lamezia Terme), Giuseppe d'Ippolito (Associazione Consumatori Utenti Calabria), Pietro Molinaro (Presidente Coldiretti Calabria), Giuseppe Mangone (CIA Calabria), Nunzio Lacquaniti (Direttore Confagricoltura Calabria), Nino Morabito (coordinatore Legambiente Calabria) e Salvino Moro (Presidente AIAB Calabria).
Tutti gli intervenuti, con diverse sottolineature e considerazioni, hanno manifestato l'importanza di un percorso qualificato, in grado di favorire il collegamento fra i servizi della ristorazione collettiva presente in Calabria con il mondo della produzione agrobiologica e di qualità e con l'offerta formativa ed educativa regionale.
Un percorso in grado di contro invertire il dato nazionale, che vede la Calabria all'ultimo posto in Italia per presenza di mense biologiche: di fatto, nel solo comparto scolastico, su 671 mense biologiche censite da Biobank nel 2005 (cresciute di dieci volte dal 1996) 1 sola è stata rilevata nella nostra regione. Un dato che contrasta nettamente con il numero di aziende calabresi che hanno puntato ed investito su produzioni di qualità e il numero dei soli operatori agricoli che già attuano il metodo biologico (oltre 8 mila, con una superficie coltivata con metodo biologico di oltre 70 mila ettari), che portano la Calabria ai primissimi posti in Italia.
L'incontro ha evidenziato la necessità e l'urgenza di pensare politiche adeguate, al fine di valorizzare e sostenere le aziende calabresi che lavorano su qualità e biologico, a partire dalla ristorazione collettiva presente in Calabria (mense scolastiche, ospedaliere, militari, aziendali, ecc.), che eroga giornalmente migliaia a migliaia di pasti.
Il convegno si è concluso con l'intervento dell'On. Doris Lo Moro, Assessore alla Sanità della Regione Calabria, che ha convenuto sulla necessità di avviare concretamente, un percorso condiviso fra le Istituzioni Pubbliche e le organizzazioni sindacali e civili interessate, finalizzato alla qualificazione della ristorazione collettiva della nostra regione.
L'Assessore Lo Moro si è impegnata a coinvolgere, i numerosi altri Assessori Regionali interessati proprio dallo strettissimo intreccio esistente tra salute e tematiche agroalimentari, sviluppo economico, ambiente ed educazione, nel quadro di un lavoro di programmazione di interventi il più possibile condiviso. L'Assessore alla Sanità inoltre, si è detta disposta ad attivare con le associazioni uno specifico tavolo di lavoro per costruire insieme un percorso efficace, in grado di recuperare il ritardo esistente e delineare una politica di lungo respiro per la difesa della salute di persone e territorio calabrese.

Sottoscritto l’APQ per la difesa delle coste. Fondi alle aree sottoutilizzate

02/10 E' stato sottoscritto, a Roma, l'Apq per la difesa del suolo. "Il rispetto delle scadenze e degli impegni nei tempi dovuti, in particolare nei confronti dell'amministrazione centrale - è scritto in una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale - accresce, e di molto, la credibilità della Regione nell'efficace programmazione e utilizzo delle cospicue risorse destinate dalla finanza statale alla Calabria". "Una sfida allo sviluppo - prosegue la nota - che risulta meno impervia quando l'amministrazione regionale sa rispondere tempestivamente al lavoro che le compete". Con la sottoscrizione, avvenuta al ministero dell'Economia, dell'Apq difesa del suolo, la Regione si è vista assegnata la premialità di risorse dei Fondi per le aree sottoutilizzate, prevista al punto 8.2 della delibera Cipe 35/2005, "grazie al rispetto pieno delle date di stipula, concordate con le amministrazioni centrali competenti, degli Accordi di programma quadro e del soddisfacimento del cronoprogramma inviato il 30 marzo 2006 al segretariato del Cipe, garantendosi così l'assegnazione di risorse aggiuntive per la crescita e lo sviluppo della Calabria". Nel comunicato si sottolinea che "da marzo a oggi, oltre l'80% degli Apq, previsti dalla delibera Cipe 35, sono stati sottoscritti ed entro fine anno sarà definito il restante 20%. La premialità che verrà erogata nel 2007 sarà un ulteriore supporto finanziario alle rilevanti esigenze infrastrutturali del territorio calabrese e una ulteriore dimostrazione che il lavoro fatto è di ottima qualità, ennesima dimostrazione di affidabilità dei dipartimenti coinvolti in questi mesi nell'elaborazione degli atti utili alla definizione degli accordi sottoscritti". Grande soddisfazione è stata espressa dall'assessore ai Lavori pubblici, Luigi Incarnato. "E' questa la prima fase di un'operazione complessiva di difesa delle coste - ha affermato - che continuerà negli anni a venire, anche grazie alle ulteriori risorse che verranno erogate dai fondi 2007-2013. A oggi, ci siamo concentrati sulle emergenze, ossia sulla salvaguardia di abitati e di tutela di strade e ferrovie. Con le risorse dei prossimi anni interverremo decisamente sulle aree turistiche e portuali". L'Accordo di programma sottoscritto si concentrerà esclusivamente sulla soluzione delle criticità derivanti dall'erosione costiera e gli interventi programmati saranno finalizzati alla protezione di aree a terra e di importanti infrastrutture; alla salvaguardia e alla stabilizzazione di spiagge e ambienti litoranei; al recupero ambientale e allo sviluppo di aree balneari; al riequilibrio a medio-lungo termine del regime litoraneo. Gli interventi verranno concentrati su 43 tratti di litorale critici per un totale complessivo di 400 km di costa e coinvolgerà 49 comuni costieri, ubicati in tutte le province. L'importo totale dell'Apq è di 45 milioni di euro. I criteri di scelta delle aree costiere su cui intervenire sono, nell'ordine, la messa in sicurezza di abitati ed infrastrutture; il completamento di interventi già avviati; il riequilibrio costiero nelle zone interessate da interventi antropici (porti e altre opere); la ricostituzione, infine, delle spiagge nelle zone a particolare valenza ambientale ed elevato potenziale turistico.

Magarò (Rnp) “Positiva la premialità sulla raccolta differenziata”

02/10 "Ho appreso con soddisfazione dell'iniziativa avviata dal Commissario per l'emergenza ambientale Carlo Alfiero di concerto con l'Assessore Regionale Tommasi, che intendono destinare un maggior numero di risorse finanziare a quei comuni che si attiveranno con efficacia nell'ambito della raccolta differenziata e dello smaltimento dei rifiuti". E' quanto afferma in una nota il consigliere regionale della Rosa nel Pugno, Salvatore Magarò. "Il principio - ha aggiunto - della premialità, ovvero della destinazione di risorse aggiuntive a quelle amministrazioni che utilizzano i fondi a disposizione secondo criteri di efficienza, trasparenza ed efficacia, rappresenta uno strumento previsto anche dal programma della Giunta Loiero e che deve essere impiegato in maniera sistematica in Calabria, estendendone i benefici effetti in tutti quei settori nei quali affluiscono finanziamenti pubblici erogati dalla Regione. Penso al settore della sanità ed alle premialità che potrebbero essere destinate alle aziende sanitarie che garantiscono servizi di eccellenza per i cittadini utenti". "Già nell'ottobre dello scorso anno - ha proseguito Magarò - ho presentato un progetto di legge per l'attuazione del principio della premialità in favore degli enti locali. Si tratta di un meccanismo che ha origine comunitaria e che ha sortito notevoli risultati laddove è stato applicato. Sono convinto che l'utilizzo diffuso dello strumento della premialità possa garantire in Calabria l'attivazione di percorsi virtuosi da parte delle amministrazioni locali che sapranno coniugare meglio nell'esercizio delle pubbliche funzioni, le regole di garanzia della legalità e della trasparenza con l'efficienza ed i risultati concreti".

Archivio dal 1/06/02 al 29/9/06 | dal 1/02 al 31/5/06 | dal 3/10/05 al 31/1/06 | dal 8/7 al 29/9/05 | dal 18/5 al 7/7/05 | dal 28/1 al 17/5/05 | dal 15/9/04 al 26/1/05 | fino al 14 settembre 2004

 

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