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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Ambiente ed Energia
Il parco del Pollino presenta al Minstero il piano antincendi per il 2008 14/02 Il Parco del Pollino - dove nella scorsa estate
le fiamme hanno distrutto oltre sei mila ettari di vegetazione - ha
presentato al Ministero dell'Ambiente il Piano antincendio per il
2008. Lo ha annunciato l'ufficio stampa precisando che "il piano,
per essere operativo, dovrà essere contemplato nei Piani antincendio
regionali, di Calabria e di Basilicata". "La brutta stagione
di fuoco che ci ha visto, nostro malgrado, protagonisti, nel 2007
- ha spiegato il Presidente del Parco, Domenico Pappaterra - vorremo
restasse solo un lontano e brutto ricordo. Puntiamo, attraverso i
finanziamenti disponibili, sia ad attivare azioni in grado di fronteggiare,
nell'eventualità, i roghi sia soprattutto a prevenirli".
Nel Piano è previsto che "d'intesa con le Regioni, siano
utilizzati, in qualità di operai idraulico forestali, una parte
degli ex lavoratori socialmente utili del Parco. Inoltre - è
scritto nella nota - il Parco intende realizzare, con un suo finanziamento,
un centro polifunzionale a Campotenese, nel comune di Morano Calabro
(Cosenza), con una ede operativa del Comando territoriale per l'Ambiente
del Corpo Forestale dello Stato in prossimità dello svincolo
autostradale, località ritenuta una zona di grande interesse
turistico". Fare Verde “Gli impianti eolici rovinano il paesaggio” 14/02 "Consentire una massiccia infrastrutturazione
eolica significa introdurre un elemento estraneo che stride con i
più importanti valori di identità del territorio calabrese
e finisce per alterarli in modo irreversibile". E' quanto sostiene,
in una nota, il presidente di Fare Verde Cosenza, Francesco Pacienza.
"Significa, ancora - aggiunge Pacienza - rovinare radicalmente
il paesaggio e la naturalità dei Parchi, finanziati tra l'altro
con risorse pubbliche. Vuol dire anche, come ampiamente dimostrato,
deprimere il valore immobiliare dei terreni e dei centri storici e,
insieme, inibire le potenzialità future di sviluppo locale
delle piccole imprese basate sulle peculiarità del territorio,
sul turismo, sull'agriturimo, sull'agricoltura, sull'allevamento di
qualità". Secondo Pacienza, "in Calabria, pur di
creare i parchi eolici, si assiste alla sistematica violazione di
regolamenti regionali e la loro installazione in aree all'interno
di Parchi nazionali o aree a protezione speciali o di particolare
interesse per la biodiversità o il paesaggio" Realizzato dalla Lipu il primo censimento dei nidi di rondine 22/01 Sono 358, di cui 141 con presenza di uova, i
nidi di rondine censiti nel territorio del Comune di Rende a conclusione
del progetto Agricoltura e Natura realizzato dalla Lega italiana protezione
uccelli (Lipu). "In due aree agricole - è scritto in un
comunicato - sono concentrati circa il 65% dei nidi censiti mentre
sul restante territorio comunale la presenza della rondine è
stata riscontrata a 'macchia di leopardo', in ambienti anche semi
urbani e in siti inusuali per la specie quali case abbandonate, magazzini,
ponti". Oltre 180 alunni della scuola primaria e una decina di
insegnanti appartenenti agli Istituti scolastici di Carolei, Dipignano,
Montalto Uffugo e Rende hanno partecipato attivamente alla realizzazione
dell'iniziativa attraverso interventi didattici in aree agricole,
attività ludiche e rappresentazioni grafiche. In più
sono state svolte 70 uscite sul campo da parte dei volontari della
Lipu che hanno effettuato il primo censimento della rondine per valutarne
la consistenza numerica. Sensibilizzate anche una decina di aziende
agricole sulla necessità di riprendere in considerazione un
tipo di agricoltura tradizionale. Agli agricoltori sono stati illustrati
gli incentivi economici previsti dall'Unione europea per questa tipologia
di interventi. Incontri si sono svolti con amministratori di vari
comuni della provincia di Cosenza con l'obiettivo di informare e sensibilizzare
sull'utilità di rondini, rondoni e balestrucci. Cinque, inoltre,
sono stati i Comuni che, grazie all'attività svolta, hanno
approvato la cosiddetta "delibera salvarondini", un atto
amministrativo emanato dal Consiglio comunale per proteggere i nidi
dei volatili. "L'obiettivo del progetto - ha detto Roberto Santopaolo,
delegato Lipu di Rende - è stato quello di sviluppare localmente
il rapporto tra agricoltura e natura, o meglio gli effetti che le
pratiche agricole intensive possono avere sull'ambiente attraverso
delle azioni di ricerca sul campo, di sensibilizzazione e di tutela;
il tutto con il coinvolgimento attivo di scolaresche, agricoltori
e amministratori". La Giunta di San Demetrio Corone approva l’impianto dei parchi eolici 16/01 La Giunta comunale di San Demetrio Corone ha approvato lo schema di manifestazione di interesse per la realizzazione di parchi eolici. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte da parte dei soggetti interessati è fissato al 29 febbraio 2008. L'esecutivo comunale ha individuato le aree del territorio idonee alla realizzazione di parchi eolici ed ha approvato lo schema di convenzione tipo contenenti i termini che devono regolare il rapporto tra il Comune e l'impresa che intende realizzare e gestire il parco. Interessate tutte le zone periferiche del territorio comunale con oltre trecento metri di altitudine. Le ditte che intendono partecipare alla manifestazione di interesse, oltre a produrre tutti i documenti necessari, dovranno indicare l'offerta economica e i termini che costituiranno gli elementi per determinare l'offerta più vantaggiosa per il comune. Legambiente Calabria. “Differenziare sia un atto solidale” 13/01 ''Due chili di rifiuti indifferenziati in meno,
ottenuti diminuendo i piccoli sprechi quotidiani o incrementando sempre
piu' la raccolta differenziata, possono creare in poche settimane
quello spazio in discarica necessario ad accogliere il surplus di
rifiuti campani senza nessun aggravio per gli impianti di smaltimento''.E'
la proposta che avanza Francesco Falcone, direttore di Legambiente
Calabria. ''In Calabria produciamo in media piu' di 1,5 kg di spazzatura
al giorno - sostiene Falcone - se nelle prossime settimane tutti i
calabresi risparmiassero alle proprie discariche due kg si diminuirebbe
la pressione complessiva sulle discariche di ben 4.022.932 kg di rifiuti
in meno in un solo giorno, oltre 4.000 tonnellate. La disponibilita'
della Calabria a ricevere rifiuti dalla Campania e' un atto di solidarieta'
che va verificata in trasparenza, alla luce del sole per quantita'
e tempi limitati''. ''Differenziamo come non abbiamo mai fatto - prosegue
ancora il direttore di Legambiente Calabria - e riduciamo per quanto
possibile i nostri rifiuti. E' una dimostrazione di solidarieta' civile
e soprattutto una prova che sappiamo e possiamo fare di meglio di
quanto fatto finora. Due chili di meno e' anche un'occasione per trasformare
in opportunita' la triste vicenda rifiuti. Nel nostro Paese, in Campania
e in Calabria, la produzione annua di rifiuti cresce a un ritmo superiore
a quello della raccolta differenziata. E' utile quindi diffondere
sempre di piu' le esperienze positive dei 1.150 Comuni ricicloni del
Paese per sottolineare che buttare meno spazzatura e' il primo passo
per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti''. Anche i piccoli
comuni calabresi iniziano a battere colpi, e' il caso del comune di
Spezzano Albanese, in provincia di Cosenza, che intende dare attuazione
alla riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti attraverso la raccolta
differenziata ed in prima persona Sindaco e vicesindaco faranno nelle
scuole attivita' di sensibilizzazione sulle modalita' di raccolta
differenziata, per trasformare un problema in opportunita' di sviluppo
e salvaguardia del territorio''. ''Sbagliano, a nostro avviso, - conclude
Falcone - quanti cavalcano facile populismo e non si assumono responsabilita',
al di la' delle appartenenze politiche le responsabilita' sono suddivise
in tutti gli schieramenti; sbaglia chi chiude al senso di responsabilita'
di ciascun cittadino e sbagliano i cittadini piu' attenti alle tematiche
ambientali che hanno il dovere di stimolare, incalzare ed aiutare
il Paese ad uscire da quello che e' un problema nazionale che riguarda
ogni italiano e certamente non aiuta e non risolve i problemi l'atteggiamento
di quanti si pongono in un approccio 'leghista''''. Pecoraro Scanio presenta il rapporto ambientale sulla Calabria 05/11 Martedì 6, il ministro dell'Ambiente
e della tutela del territorio e del mare, Alfonso Pecoraro Scanio,
sarà ad Altafiumara di Villa San Giovanni, per presentare il
Rapporto sullo stato dell'ambiente in Calabria. Lo rende noto un comunicato
del ministero. "Si tratta - ha commentato Pecoraro Scanio - di
un momento di confronto importante e costruttivo con il quale, non
solo sarà possibile rilanciare gli impegni in materia di tutela
ambientale nel territorio calabrese, ma anche mettere in evidenza
i progressi e l'enorme patrimonio di elementi positivi presenti in
una regione che sta affrontando le sue emergenze con grande responsabilità".
"Nel rapporto, - prosegue la nota - infatti, si mettono in luce,
tra l'altro, gli ottimi risultati ottenuti dalla raccolta differenziata
porta a porta, alla quale hanno aderito 348 Comuni, di cui 280 hanno
gia avviato il servizio, raggiungendo così picchi di incremento
tra i più alti a livello nazionale. Inoltre, - conclude il
comunicato - si evidenzia l'importanza del programma in materia di
informazione, divulgazione ed educazione ambientale per il quale,
dopo l'approvazione dell'Unesco, che ha battezzato il Piano regionale
quale migliore strumento a livello mondiale, è arrivato anche
il riconoscimento ufficiale del Compa 2007, il Salone europeo della
comunicazione pubblica". "La presentazione del rapporto
- è detto in un comunicato della Regione - avviene dopo sette
anni dall'ultima edizione e per l'occasione si riunirà anche
la 'commissione ambiente e protezione civile' degli assessorati regionali.
Essi dovranno esprimere due pareri: sullo schema del decreto ministeriale
sulla 'tutela del territorio e del mare - Criteri e metodologie per
la verifica dell'idoneità dei sedimenti da sottoporre a drenaggiò
e ' Revisione della parte III del Dlgs. 152/2006 - Ricognizione stato
dei lavori''. "Oltre al ministro Scanio, - prosegue la nota -
parteciperanno all'incontro, tra gli altri, il presidente della conferenza
delle Regioni, Vasco Errani, il presidente della Regione Calabria,
Agazio Loiero, e l'assessore regionale all'ambiente e coordinatore
nazionale della commissione, Diego Tommasi che evidenzia che "in
circa trenta mesi di governo, grazie al lavoro sinergico con l'Arpacal,
la Calabria ha posto l'ambiente tra le proprie priorità politiche,
ottenendo dati positivi". "Questi - aggiunge - alcuni risultati
ottenuti: interventi nel settore della bonifica, che ha visto la pulizia
di 670 discariche e la programmazione di interventi su altre 400,
tramite i progetti 'Puliamo la Calabria 1 e 2'; campagna di informazione,
diffusa attraverso internet, l'invio di 50 mila sms e la realizzazione
di alcuni video 'confezionati' con la collaborazione gratuita dei
tre attori calabresi Pino Gigliotti, Tonino Chiappetta e Paolo Marra,
che saranno trasmessi dalle emittenti televisive calabresi; accordo
di programma con l'ufficio scolastico regionale, grazie al quale sono
state coinvolte in diversi progetti 850 scuole, per un totale di 135
mila studenti". "Non ci siamo dimenticati - conclude Tommasi
- neppure della programmazione futura tenendo conto anche dell'opportunità
del Por 2007/2013. In questi mesi, con lo stesso slancio col quale
abbiamo denunciato le negatività, abbiamo evidenziato e riportato
alla luce l'enorme patrimonio di positività, affinché
si traducano in concrete occasioni di sviluppo, crescita economica
e culturale della Calabria". Fare Verde “No agli incentivi all’eolico” 19/10 "Come abbiamo più volte sottolineato
siamo contrari ad una politica di esclusiva incentivazione dell'eolico
come principale fonte rinnovabile per la produzione di energia".
E' quanto scritto in una nota del Presidente dell'Associazione provincia
di Cosenza 'Fare Verde', Francesco Pacienza. "Questa politica
- prosegue - sta generando una vera onda d'urto contro i nuovi 'colonizzatori',
spinti solo dall'interesse del business racchiuso nel valore dei certificati
verdi e non nella vera ed effettiva tutela dell'ambiente". Fare
Verde Cosenza ha sempre ribadito che questi impianti, definiti industriali
perché formati da molti aerogeneratori e perché realizzati
da società private, dovrebbero sorgere in "appositi distretti
industriali - prosegue la nota - precedentemente predisposti a livello
regionale o locale e non in aree protette o agricole o boschive o
in prossimità di abitazioni, come nella realtà calabrese
accade. Ma la quantità di energia che questi parchi eolici
sono in grado di produrre è puramente teorica perché
soggetta ad una variabile incostante: il vento. Infatti devono essere
predisposte centrali con capacità di riserva equivalenti alla
capacità, teorica, di produzione". "Se non vi fossero
- conclude - gli incentivi dei certificati verdi, i finanziamenti
regionali, gli incentivi fiscali ed i contributi comunitari, in Calabria
quante delle oltre 1200 richieste di parchi eolici industrial vi sarebbero
realmente?". Nel Pollino inizia il piano abbattimento cinghiali 09/10 Il Ministero dell'Ambiente ha approvato il Piano
sperimentale di prelievo selettivo del cinghiale, elaborato dall'Ente
Parco nazionale del Pollino "per lenire il grave problema della
sovrappopolazione degli ungulati, che riveste, ormai, carattere d'emergenza
in molte aree del Parco calabro-lucano". Lo ha annunciato - in
una nota diffusa dall'ufficio stampa - il Presidente del Parco, Domenico
Pappaterra, secondo il quale "così il problema che attanaglia
da anni diverse comunità sarà sicuramente ridimensionato".
"Nei prossimi giorni - ha annunciato Pappaterra - saranno convocate
le Province di Cosenza, Potenza e Matera, le Aziende sanitarie, il
Cta del Corpo forestale dello Stato e le Polizie provinciali per dare
concreta attuazione al Piano". Secondo Pappaterra, "il problema
dei cinghiali è stato il primo prospettatomi da molti sindaci
delle aree più interne del Parco. In maniera concreta ho cercato
di far arrivare al capolinea un procedimento lungo e tortuoso la cui
mancata conclusione rischiava di irritare ancor più i già
provati agricoltori del Parco. L'approvazione da parte del Ministero
ci permette di partire con le prime azioni previste dal Piano e di
ristabilire un clima di serenità e di fiducia nei coltivatori
che giustamente vogliono godere dei frutti del loro insostituibile
lavoro". "Peraltro - ha concluso Pappaterra - il Parco,
in questi anni, sta sopportando elevati costi per l'indennizzo dei
danni agli agricoltori che alla distanza rischiano di essere incompatibili
con le disponibilità finanziare dell'Ente". Fare Verde “Scellerato destinare gli alberi alle biomasse” 25/09 L'idea di destinare la legna recuperata dal
taglio degli alberi bruciati nella zona del Parco del Pollino ricadente
nel comune di Castrovillari nelle centrali a biomasse per la produzione
di energia elettrica è "un'idea scellerata alla cui base
vi è solo l'affarismo più bieco nello sfruttare una
catastrofe immane che ha colpito l'intera Calabria per tutta l'estate
ed un'area importante del Parco Nazionale del Pollino.". A sostenerlo,
in un comunicato, è l'associazione il presidente provinciale
di Cosenza dell'associazione Fare Verde, Francesco Pacienza. "Ancora
non si sono spente le ceneri fumanti - afferma Pcienza - che hanno
devastato oltre 9.600 ettari di boschi in Calabria attribuibili a
ben 1614 incendi quasi tutti di origine dolosa; mentre continua la
conta dei danni diretti ed indiretti all'ambiente, al territorio ed
alle popolazioni che assommano a decine di miliardi di euro; mentre
da ogni dove si levano inviti alla prevenzione e ad una maggiore repressione
di tali fenomeni criminosi; mentre il Presidente della Repubblica,
Napolitano, lancia un appello per una 'mobilitazione permanente' contro
i roghi, per sensibilizzare le persone verso un atteggiamento di approccio
positivo nei confronti dell'ambiente, patrimonio di tutti e dimora
di ciascuno, bene prezioso da custodire con grande rispetto anche
per le generazioni future, come sottolineato anche dal Pontefice;
ecco che si fanno avanti idee e proposte come quella lanciata dal
sindaco di Castrovillari, Blaiotta, di destinare la legna recuperata
dal taglio degli alberi bruciati nelle centrali a biomasse".
"Fare Verde - prosegue la nota - chiede al sindaco Blaiotta se
ha avuto la stessa sollecitudine nell'attivare il 'Catasto delle aree
in incendiate' e tutti quegli strumenti previsti dalle vigenti normative
al fine di prevenire gli incendi e ridurne gli effetti devastanti
sull'ambiente e sul territorio. Fare Verde Cosenza chiede che il neopresidente
del Parco del Pollino si opponga ad ogni proposta che verrà
avanzata verso tali finalità che sancirebbero definitivamente
l'apoteosi della follia nella distruzione di un patrimonio di tutti
e non di pochi" Calabria agli ultimi posti nelle compatibilità ambientali 03/09 " Il rapporto elaborato dall'osservatorio ambientale dell'Istat,
sulle compatibilità ambientali dei Comuni d'Italia pubblicato
ieri sul 'Sole-24 Ore', non trova nessuna delle cinque province calabresi
nelle prime posizioni". A sottolinearlo è Giovanni Perri,
presidente provinciale dell'ordine degli agronomi forestali di Cosenza,
che ricorda anche che nell'articolo si "evidenzia come in tutto
il Meridione le problematiche ecologiche impongano particolare attenzione
per il miglioramento generale della qualità della vita. Infatti,
- aggiunge - nella classifica finale, sono le città di Trento,
Venezia e Modena, ad essere posizionate ai primi tre posti, mentre
bisogna scendere al 32/mo per trovare Reggio Calabria, al 49/mo per
Cosenza, al 59/mo e 60/mo posto per Crotone e Vivo Valentia ed infine
al 100/mo per Catanzaro". "Necessita purtroppo sottolineare
il fatto che a livello di pianificazione, - aggiunge Perri - la politica
del verde cittadino ha spesso finito per essere ispirata da modelli
superati, basati solo su parametri di tipo quantitativo e con progettazioni
generiche ed approssimative. Quello che serve sono interventi organici
finalizzati ad esaltare gli aspetti qualitativi delle opere a verde
per una migliore qualità delle vita". "La Calabria
può farcela a risalire e le posizioni della graduatoria - conclude
il presidente degli agronomi cosentini - e diventare veramente una
delle regioni più ecologiche del Paese, ovviamente con impegni
politici programmatici ed amministrativi strategici non più
disarticolati ed improvvisati, bensì piani organici in materia
di lotta all'inquinamento, ai rumori ed al traffico per un generale
miglioramento delle qualità della vita a tutti i livelli, per
attestarci nel futuro ai livelli ecologici ed ambientali di crescita
pari alle altre realtà italiane ed europee". Tartarughe prolifiche sulle spiagge calabresi 21/08 Nove tartarughe della specie caretta caretta sono nate su un'affollata
spiaggia in località Torre Lupo a Reggio Calabria. A darne
notizia sono Domenico Morabito e Paola Chesi, biologi del Centro turistico
studentesco ambiente che, insieme a Stefano Di Marco, vice presidente
nazionale del Cts, hanno chiesto all'assessore regionale all'Ambiente,
è detto in un comunicato, Diego Tommasi, "che venga istituita
al più presto una riserva naturale regionale che protegga i
siti di nidificazione presenti lungo il litorale ionico della provincia
di Reggio Calabria che, a ragione, potrebbe essere ribattezzata come
la costa delle tartarughe". Morabito e Chesi, con l'assistenza
della Capitaneria di porto, dopo aver individuato il nido, hanno assistito
le prime tartarughine usciti dalla sabbia, aiutandole a raggiungere
il mare. Attualmente, in attesa che la schiusa si completi, il nido
é sorvegliato 24 ore su 24 dal personale esperto del Cts ambiente
e da decine di volontari provenienti da tutta Italia. La caretta caretta,
secondo quanto evidenzia Stefano Nannarelli, esperto tartarughe del
Settore conservazione natura del Cts, è una specie che frequenta
abitualmente i nostri mari ma "sta rischiando di scomparire per
la progressiva antropizzazione di spiagge adatte alla nidificazione.
Negli ultimi anni il litorale ionico della Calabria aveva fatto registrare
alcune nidificazioni ma mai nella zona di Reggio. Per questo l'evento
è particolarmente importante". "Proprio per garantire
la conservazione di questi rettili marini in Calabria - si afferma
ancora nel comunicato - il Cts, in collaborazione con Ministero dell'Ambiente,
Commissione europea, Regione e Provincia di Reggio Calabria ha avviato
due importanti progetti che si propongono di svolgere una serie di
azioni urgenti per la conservazione della specie. Questo, se si considera
che, come spiega Aldo Cosentino, direttore generale della direzione
Protezione natura del Ministero dell'Ambiente, la Calabria 'riveste
un ruolo strategico per la conservazione delle tartarughe marine della
specie caretta caretta'' Il WWF calabrese contro la centrale a carbone di Saline joniche 21/08 Il Wwf calabrese è contrario all'insediamento della
centrale a carbone a Saline Joniche. Secondo gli ambientalisti il
"progetto di realizzare una centrale a carbone nell'area dei
Pantani di Saline Joniche è del tutto incompatibile con la
conservazione e la valorizzazione delle risorse naturalistiche dell'area
interessata e genera forti preoccupazioni sull'impatto ambientale
che l'opera avrebbe sull'intero comprensorio". "Il valore
naturalistico della zona - prosegue la nota dell'associazione ambientalista
- è dato dalla presenza, nel corso dell'anno, di numerose specie
di uccelli migratori, tra cui non mancano aironi, cigni reali, fenicotteri
rosa, numerose specie di anatre e, come simbolo dei pantani, l'elegantissimo
cavaliere d'Italia che risulta nidificante sulle rive dell'importante
zona umida". Il Wwf, preannunciando che intraprenderà
tutte le iniziative possibili per scongiurare quello che considera
un ennesimo attacco all'ambiente, ritiene "incredibile che, dopo
i clamorosi e drammatici fallimenti dei vari insediamenti industraili,
di cui Saline rappresenta ancora uno degli esempi più eloquenti
dopo le storiche battaglie contro la centrale a carbone di Gioia Tauro
e mentre tutta la stessa Piana è alle prese con i gravissimi
problemi causati dall'inceneritore, in Calabria si continua a perseguire
la strada della produzione energetica a scapito del territorio e della
salute dei cittadini" CTS: Creare un rapporto tra pescatori e Delfini 13/08 Sul rapporto tra delfini ed attivita' di pesca professionale
sara' focalizzata l'attenzione del Veliero dei Delfini che e' in Calabria
e che sara' presente a Tropea. La campagna, alla sua quinta edizione,
e' promossa dal Centro turistico studentesco ambiente in collaborazione
con il ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del
Mare e con la partecipazione della Guardia Costiera, della Guardia
di Finanza e del Nucleo Operativo Ambientale dei Carabinieri. Obiettivo
del 2007, Anno Internazionale del Delfino, e', ancora una volta, quello
di verificare lo stato di salute dei cetacei che vivono nelle acque
del nostro Paese individuando i fattori di rischio, le iniziative
attivate e auspicabili per proteggerli e, infine, sensibilizzare amministratori
e cittadini verso scelte sostenibili. Sulla base di una serie di indicatori,
l'impegno per la conservazione dei delfini e, piu' in generale, verso
la tutela delle biodiversita' sara' analizzato, valutato e alla fine
della campagna saranno rese note le localita' amiche dei delfini.
Ma piu' che distribuire voti e pagelle, l'iniziativa si pone come
invito deciso ad attuare politiche sempre piu' efficaci in difesa
del nostro mare. A fine campagna sara' quindi possibile conoscere
la classifica delle Localita' amiche dei Delfini. Per riuscire ad
armonizzare i rapporti tra i delfini e gli operatori della pesca andrebbero
adottate attivita' di prevenzione, soprattutto attraverso l'utilizzo
di dispositivi di nuova generazione. Bisogna pensare al coinvolgimento
attivo dei pescatori. Sarebbe inoltre importante incentivare nuove
professionalita' legate all'ambiente marino e ai cetacei in generale,
che possano andare a compensare il danno economico dovuto alla perdita
del pescato e ai danni alle reti. ''La velocita' - ha detto il Vice
Presidente Nazionale del Cts, Stefano Di Marco - con cui si sono diffuse
nel mondo le attivita' di whale watching e di dolphin watching ci
deve far riflettere. Le attivita' eco-compatibili contribuiscono ogni
anno ad incrementare il bilancio degli stati costieri nel mondo con
piu' di 1 miliardo di dollari. Questo tipo di attivita' condotte in
87 paesi attraggono piu' di 9 milioni di osservatori ogni anno. Per
quel che riguarda l'Italia, il CTS Ambiente ha prodotto una stima
sul valore economico dei delfini. Visto che in Italia esistono almeno
100 localita' costiere dove e' stata registrata la presenza stabile
di delfini e altri cetacei, considerando una media di 6000 persone
che per ciascuna localita' durante l'anno possono partecipare a queste
attivita' e calcolando un prezzo medio di 30 euro a persona per un'escursione
di mezza giornata, si arriva a una stima di 18 milioni di euro-anno''. Blitz di Goletta Verde davanti l’isola di Dino 29/07 Gli attivisti della Goletta Verde di Legambiente hanno manifestato stamani, sulla costa tirrenica calabrese, davanti all' isola di Dino ''per esprimere il loro deciso 'No' alla costruzione dell' ennesimo super albergo su un promontorio a poche decine di metri di distanza dalla Torre di avvistamento angioina'': a riferirlo e' un comunicato del' associazione ambientalista. ''I lavori dell' hotel a 5 stelle sono bloccati dal maggio del 2006, Legambiente e Regione Calabria - riporta il comunicato - si sono costituite parte civile e il processo e' ancora in atto. La convenzione urbanistica che ne autorizza la costruzione sarebbe viziata da elaborati tecnici incongruenti con il processo di lottizzazione: non esiste un provvedimento comunale che preveda la lottizzazione dell' area in questione. Inoltre, manca completamente una valutazione di impatto ambientale della Regione Calabria''. ''Ma cio' che ci sta piu' a cuore, - afferma Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde di Legambiente - ed e' principalmente il motivo per il quale non abbiamo voluto rinunciare a questa sosta a Praia a Mare, e' fermare la scellerata autorizzazione della soprintendenza di Cosenza e del Comune di Praia a costruire l' ecomostro, un super albergo di 11mila metri cubi di cemento su sette livelli sfalsati che protenderebbero verso la spiaggia''. Goletta verde scopre acque fuori dai limiti nel reggino 28/07 Sono diciannove i prelievi effettuati lungo le spiagge delle
province di Catanzaro e Reggio Calabria (costa ionica e Stretto di
Messina) da Goletta Verde di Legambiente che è approdata a
Roccella Ionica. I risultati del monitoraggio sono stati presentati
nel corso di una conferenza stampa. "Di questi - è scritto
in un comunicato di Legambiente - tredici sono risultati non inquinati,
quattro leggermente inquinati, mentre i restanti due presentano un
livello di inquinamento più grave. Tutti i dati usciti fuori
dai limiti di legge sono concentrati nella provincia di Reggio, nel
tratto ionico e dello stretto di Messina. Particolarmente preoccupante
la situazione alla foce del torrente Fiumarella a sud di Reggio Calabria
con valori che risultano fino a 200 volte superiori ai limiti di legge,
come nel caso dei coliformi fecali". "Male anche il dato
riscontrato nel punto di campionamento di Melito di Porto Salvo -
prosegue la nota - con parametri 18 volte oltre i limiti previsti.
Un monitoraggio lungo tutta la costa ionica: da Roseto Capo Spulico
allo stretto di Messina per un totale di venticinque prelievi, che
fa registrare un miglioramento della parte settentrionale (Cosenza,
Crotone e Catanzaro) e una sostanziale conferma della scarsa qualità
delle acque reggine". Alla presentazione dei risultati del monitoraggio
sono intervenuti Katia Le Donne, portavoce di Goletta Verde; Nino
Morabito, coordinatore di Legambiente Calabria; Erika Barillaro, presidente
Legambiente Marina di Gioiosa Ionica, l' assessore con delega al porto,
lavori pubblici e rapporti istituzionali del Comune di Roccella Jonica
Vincenzo Bombardieri e una rappresentanza della Capitaneria di porto.
"Continuiamo a registrare nella città di Reggio molti
campioni fuori dai limiti - ha affermato Le Donne - In particolare
la foce del torrente Fiumarella, in secca durante l' estate, mette
in luce una condotta che scarica in mare carichi inquinanti raccolti
lungo il suo percorso. E non è un caso isolato". "Roccella
Ionica - ha sostenuto il presidente Morabito - ha intrapreso un percorso
virtuoso puntando su un giusto connubio tra ambiente e turismo messo
in atto dall' amministrazione comunale: qualità delle acque,
condizioni ambientali, smaltimento dei rifiuti, cura dei beni patrimoniali,
strutture ricettive, ospitalità, servizi offerti, buona cucina".
Goletta Verde: “Istituire area protetta a S.Andrea dello Ionio” 27/07 Goletta Verde ribadisce il suo "no" alla cementificazione
della costa di Sant' Andrea Apostolo dello Jonio. La Goletta Verde
di Legambiente, la campagna di monitoraggio delle acque di balneazione,
realizzata con il contributo di Vodafone Italia e Italgest Mare, in
collaborazione con il ministero dell' Ambiente e della tutela del
territorio e del mare, si è fermata, durante la navigazione
per Roccella Jonica, a Sant' Andrea Apostolo dello Jonio, per ribadire
la necessità di istituire l' Area Protetta, che Legambiente
con il Fai e il Wwf Italia vogliono realizzare, da Fosso Cupido al
Torrente Alaca. "Su questo - è scritto in un comunicato
- è stato anche firmato un protocollo di intesa tra l' Amministrazione
comunale, Legambiente, Fai e Wwf Italia, che propone l' istituzione
di un' Area Protetta per 500 ettari per salvarla da altri inutili
opere di urbanizzazione e valorizzare la biodiversità di questa
area. Questo tratto di costa è uno dei pochi luoghi della Calabria
in cui la ferrovia non passa vicino al mare. Una spiaggia profonda,
lunga oltre tre chilometri, con sabbia di granito bianco ancora incontaminata
e ricca di vegetazione spontanea, gigli di mare e fauna selvatica.
Fino a qualche anno fa, su questa spiaggia, deponevano le uova anche
le tartarughe marine Caretta caretta, che oggi purtroppo non si fermano
più qui, a causa dei viavai di fuoristrada che, con il loro
aggressivo passaggio, strappano anche i fasci dei rari gigli marini.
Un prezioso habitat ancora intatto, dove nidificano numerosissime
specie di migratori nei loro voli tra l' Africa e l' Europa, come
l' Airone cenerino, che non può essere compromesso". "Il
maggior rischio per questo tratto di litorale - ha sostenuto Andrea
Dominijanni, presidente del circolo di Legambiente di Catanzaro -
è stato il progetto di un lungomare pedonale, che prevede quattro
chilometri di cemento, per unire la zona già urbanizzata della
Marina di Sant' Andrea Apostolo dello Jonio con i lidi e le caotiche
lottizzazioni del vicino paese di San Sostene. Grazie alla sensibilità
ambientale dell' Amministrazione comunale che ha accolto la richieste
delle associazioni ambientaliste, il progetto è stato bloccato
anche se è ancora presente sul piano regolatore". "L'istituzione
di un' Oasi per la tutela del sistema dunale é una scelta -
ha sostenuto Katia Le Donne portavoce di Goletta Verde - oltre che
rispettosa dell' ambiente anche economicamente più proficua,
mirata ad accogliere un turismo di qualità. L' intelligenza
dell'Amministrazione comunale nel capire come la tutela di un patrimonio
naturale come quello della costa di Sant'Andrea Apostolo dello Jonio,
dimostra come sia possibile fare delle scelte consapevoli anche se
in controtendenza all' andamento della cementificazione selvaggia
attuata nella maggior parte della bella costa calabrese ionica".
Goletta verde promuove il mare dell’alto jonio calabrese. Male Crotone 26/07 Prima tappa calabrese per la Goletta Verde di Legambiente,
la campagna di monitoraggio delle acque di balneazione, realizzata
con il contributo di Vodafone Italia e Italgest Mare, in collaborazione
con il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del
mare. Buona la situazione emersa nella costa ionica settentrionale
della Calabria, dove i risultati delle analisi delle acque hanno fatto
segnalare un solo caso fuori dai limiti previsti. Sei i prelievi eseguiti
lungo la costa: i dati di Goletta Verde rappresentano un'istantanea
scattata al mare della Calabria, per sorvegliare le acque dalla presenza
di coliformi fecali e streptococchi fecali, batteri-spia della pressione
antropica sul mare, come previsto dalla legge italiana (Dpr 470/82).
Inoltre i tecnici di Legambiente ricercano da oltre tre anni la presenza
di Escherichia Coli, indicatori nella direttiva europea 2006/7/3,
che l'Italia dovrà recepire entro il 2008. Quanto è
emerso sullo stato di salute del mare calabrese è stato divulgato
nel corso della conferenza stampa di questa mattina, che si è
svolta a bordo della Goletta Verde, attraccata al Porto Vecchio di
Crotone. All'incontro erano presenti Giorgio Zampetti, portavoce di
Goletta Verde; Nino Morabito, coordinatore regionale Legambiente Calabria;
Antonio Tata, presidente Legambiente Crotone, e il tenente di vascello
della capitaneria di porto locale, Giuseppe Stola, insieme al sottotenente
di vascello Oreste Iemma. "Il mare delle prime due province esaminate
in Calabria è risultato pulito in quasi tutti i punti di prelievo
esaminati - ha dichiarato Giorgio Zampetti, portavoce di Goletta Verde
-. L'unico punto fuori dai limiti previsti è quello sul lungomare
Gramsci di Crotone. Un punto che negli anni si riconferma a rischio
inquinamento. necessario un intervento di adeguamento della rete fognaria,
la cui capacità deve essere ampliata, tenendo conto del fatto
che Crotone negli ultimi anni è stata una città in crescita,
ma nulla è cambiato per quanto riguarda la portata delle sue
reti per gli scarichi urbani. Positivo - conclude Zampetti - il dato
rilevato a Isola di Capo Rizzuto, che a distanza di un anno è
risultato pulito. I prelievi dello scorso anni, infatti, avevano fatto
emergere un dato leggermente inquinato". "Ma non è
soltanto l'inquinamento organico delle acque a preoccuparci per la
salute del nostro mare - dichiara Antonio Tata, presidente di Legambiente
Crotone - ma anche quello industriale. I recenti dati divulgati dall'A.r.p.a.Cal
confermano che oltre 50 anni di chimica in città hanno prodotto
inquinamento da metalli pesanti anche in tutte le zone limitrofe fino
alle acque del Porto nuovo. Qui gli ultimi campionamenti hanno dimostrato
che esiste una contaminazione con concentrazioni ben oltre i limiti
di legge, che arriva fino a quattro metri di profondità all'interno
dei sedimenti di zinco, piombo, mercurio, arsenico e altre sostanze.
Fino ad oggi - conclude Tata - le scelte fatte non sono riuscite ad
attuare una efficace azione di bonifica e si continua a discutere
senza prendere decisioni concrete in merito alle aree interessate".
Ma i problemi della città non si fermano al mare: "Ventisette
associazioni locali hanno raccolto dodicimila firme per ribadire il
loro no al raddoppio della discarica di Columbra, alla periferia di
Crotone - dichiara Nino Morabito, coordinatore regionale di Legambiente
Calabria -. Discarica che per dimensioni sarebbe in grado di far fronte
alle esigenze dell'intera provincia se funzionasse la raccolta differenziata.
Ma il problema dei rifiuti riguarda tutta la Calabria dove, dopo un
decennio di commissariamento, non esiste un adeguato piano regionale
per la gestione dei rifiuti e si continuano a proporre soluzioni d'emergenza
che fanno più danni di quanti dovrebbero risolverne. La Calabria
sembra innamorata della politica della iperconcentrazione: inceneritore
unico, come a Gioia Tauro, discarica unica, nel caso di Crotone. E
si paventa l'ipotesi di costituire un'unica società per la
gestione dei cinque Ambiti Territoriali Ottimali: una follia. Occorre
- conclude Morabito - con urgenza che la Regione metta in campo un'adeguata
politica in materia di rifiuti" Blitz di Goletta verde contro l’abusivismo a Isola Capo Rizzuto 25/07 "Giù le mani dalla costa". E' questo lo slogan
scritto sullo striscione che oggi pomeriggio i volontari di Legambiente
hanno srotolato sulla spiaggia sotto la falesia del parco archeologico
di Capo Colonna, nell' area marina di Capo Rizzuto. La manifestazione
è stata organizzata in occasione del passaggio di Goletta Verde,
la campagna estiva di Legambiente che da 22 anni informa sulla qualità
delle acque di balneazione e denuncia abusi e illegalità ai
danni delle coste italiane. "All' interno del parco archeologico
- è scritto in un comunicato dell' Associazione - sono state
confiscate oltre trenta case abusive, costruite alla fine degli anni
ottanta, con sentenza definitiva della Cassazione nello scorso mese
di maggio. Ma ad oggi ancora nulla è stato fatto per abbattere
le costruzioni che invadono una zona sottoposta a numerosi vincoli:
sito d' interesse comunitario (Sic), vincolo paesistico ambientale,
area marina protetta e parco archeologico. Malgrado tutto le case
continuano ad essere abitate, anche se saltuariamente, e sono anche
sorte piccole infrastrutture, tra cui un molo e una strada sterrata
che porta direttamente al mare". "L' iniziativa di oggi
- ha sostenuto Antonio Tata, presidente di Legambiente Crotone - vuole
riportare l' attenzione per questo tratto di costa minacciato da abusivismo
edilizio e cementificazione selvaggia. In tutta l' area intorno ad
Isola Capo Rizzuto ci sono un milione e 850 mila metri cubi di costruzioni
totalmente illegali. Invece di abbattere si va in direzione opposta,
sottoscrivendo accordi di programma per sanare queste abitazioni con
la beffa di fondi comunitari". "In Italia - ha sostenuto
Giorgio Zampetti, portavoce di Goletta Verde - sono state già
create ventitre aree marine protette, per tutelare gli ecosistemi
marini più preziosi e delicati. L' area marina di Isola di
Capo Rizzuto è stata tra le prime ad essere istituita, nel
1991. Ma a distanza di 16 anni, molto rimane sulla carta. Un peccato
che non si riesca a seguire gli esempi virtuosi di altre aree, che
hanno coniugato tutela ambientale e sviluppo turistico". Italia Nostra: “Allarmano 250 roghi in 10 giorni” 17/07 "Duecentocinquantacinque roghi in soli 10 giorni: un triste
record questo che vede la Calabria al secondo posto in Italia per
numero di incendi". A rilevarlo é l' associazione ambientalista
Italia Nostra che evidenzia anche come il 9 ed il 15 luglio scorso
gli incendi abbiano lambito il Parco del Pollino ed altre aree boschive.
Sono dati, rileva l' associazione, "davvero preoccupanti, considerato
che la temperatura è elevata e la stagione estiva é
iniziata da poco". Italia Nostra chiede quindi al Corpo forestale
dello Stato, al Coordinamento Territoriale Ambiente (Cta), all' Ente
Parco del Pollino che "particolare attenzione sia dedicata alla
salvaguardia dei boschi, così da prevenire gli incendi che,
secondo il Cfs, nell' 80% dei casi è di origine dolosa. Quindi
- prosegue la nota - attività costante di controllo così
da intervenire nell' immediato anche con i mezzi aerei, per poter
circoscrivere i roghi nel minor tempo possibile". L' associazione
ricorda che il 15 luglio sono stati ben 30 gli ettari di lecceta distrutti
dal fuoco a Papasidero, intorno al monte Ciagola, e che altri 100
sono a rischio. "Lo stesso danno all' ecosistema forestale -
afferma Italia Nostra - era stato causato da un imponente rogo il
26 agosto 2006, quando altri 30 ettari di leccete e quercete erano
andati a fuoco. Continuando a bruciare ettari di bosco nel Parco o
nelle aree limitrofe, tutti gli sforzi per conservare la biodiversità,
per tutelare la presenza della flora e fauna selvatica, protetti dalla
legge quadro 394/91, viene ad essere messa in discussione". "Oltre
al rischio gravissimo dei roghi - prosegue la nota - un altro pericolo
incombe sull' ecosistema del Parco rappresentato dalla messa in esercizio
della centrale a biomassa del Mercure, intenzionata a bruciare oltre
350 mila tonnellate di legname proveniente dai boschi del parco con
conseguente produzione di gas serra e fuliggini". Italia Nostra,
allo scopo di salvaguardare i boschi, propone quindi che "i rimboschimenti
vengano fatti possibilmente con specie autoctone e che siano curati
con diradamenti e manutenzioni adeguate; siano studiate e messe in
atto azioni capillari come quelle di segnalare ai Provinciali dei
Cfs le aree coperte dal fuoco e che il Cta del Parco tenga aggiornata
una mappa degli eventi con una cartografia consultabile anche su internet
sul sito del parco nazionale del Pollino; venga adottata finalmente
una strategia del parco tendente ad una gestione competente del patrimonio
forestale, ricordando che la conservazione degli habitat si può
ottenere solo attraverso una conoscenza dettagliata delle diverse
problematiche ecologiche connesse al patrimonio forestale; si arrivi
all' adozione (non più rinviabile dopo otto anni) del piano
del Parco nazionale del Pollino per superare gli interessi regionali
e localistici ed evitare il rischio di un uso improprio delle risorse
forestali, fatto che comporterebbe il venir meno della ragione fondante
che ha portato all'istituzione dei parchi nazionali e delle aree protette
in Italia; si lavori per una tutela della fauna, della biodiversità
forestale (manca una legge quadro nazionale); le risorse naturali
dei parchi siano salvaguardate secondo quanto stabilito dalla legge
394/91 attuando uno sviluppo che favorisca quei processi virtuosi
solo enunciati, come la priorità degli incentivi pubblici per
programmi e progetti attuati da Comuni all'interno dei parchi che
nessuna Regione ha mai riconosciuto ed attuato". Italia Nostra “Preoccupa il via libera alla Centrale del Mercure” 13/01 E' stato respinto dal Tribunale amministrativo della Calabria
il ricorso presentato da Wwf, Legambiente e Forum Ambientalista contro
la messa in esercizio della Centrale del Mercure nel territorio del
Parco del Pollino. A darne notizia è l' associazione ambientalista
"Pollinowatching" che, in un comunicato, parla di sentenza
"che certamente susciterà nuove proteste da parte delle
comunità della Valle del Mercure". "Le associazioni
ricorrenti - è scritto nel comunicato - avevano evidenziato,
tra l' altro, discordanze nei dati prodotti dall' Enel per l'ottenimento
del parere di Valutazione d' Incidenza rilasciato dalla Regione Calabria
per la messa in esercizio della centrale che brucerà biomassa.
Il materiale verrà prelevato, secondo il provvedimento regionale,
dai boschi del Parco nazionale del Pollino e più precisamente
dalla Valle del Lao ove sono in via di definizione accordi con società
private per la gestione dei boschi comunali". "Si tratterà
ora di verificare - si sostiene nel comunicato - se il Parco Nazionale
del Pollino, i sindaci della Valle del Mercure e quelli della Valle
del Lao ricorreranno contro questa decisione del Tar Calabria al Consiglio
di Stato e quale sarà la decisione del Ministero dell'Ambiente
che sarebbe stato chiamato a pronunciarsi dal neo commissario del
parco al momento dell' insediamento" Pronta la variante della Terna dell’elettrodotto Laino-Rizziconi 13/07 Non c' è nessun ritardo per la variante della linea
dell' elettrodotto Rizziconi-Laino. E' quanto si afferma in un comunicato
della società Terna nel quale si precisa che la società
è pronta a illustrare il tracciato del nuovo percorso indicato
dalla Provincia di Cosenza. "Terna sottolinea con rammarico -
è detto nel comunicato - il riacutizzarsi di una campagna di
disinformazione che non soltanto è lesiva dell' immagine e
del buon nome della società ma, soprattutto, è fuorviante
poiché non rende conto del lavoro svolto sino ad oggi. In questo
modo si rischia seriamente di vanificare gli sforzi compiuti e di
compromettere il non facile percorso di concertazione che, nonostante
la normale dialettica insita in tali processi, ha già dato
buoni frutti anche grazie al costante impegno del Ministero dell'
Ambiente". "Per un corretto inquadramento della vicenda
- prosegue la nota - Terna precisa che la linea elettrica in questione
è stata regolarmente autorizzata nel 2002, dopo un iter durato
sette anni, e che è entrata in esercizio a novembre del 2005.
Tuttavia, per venire incontro alle richieste del Comune di Montalto
Uffugo e delle istituzioni provinciali e regionali della Calabria,
Terna si è resa fin da subito disponibile a collaborare, in
costante dialogo con il Ministero dell' Ambiente, per individuare
una variante al tracciato originario in grado di soddisfare le esigenze
dei cittadini e la sicurezza del sistema elettrico". "Con
questo spirito la società ha partecipato a tutti i tavoli e
agli incontri promossi per raggiungere una soluzione del problema
- è scritto ancora nella nota - di tale sforzo da parte di
Terna ne sono prova, oltretutto, ben 4 progetti di variante elaborati
nei mesi passati, tutti respinti dagli enti locali. Infine, sulla
base delle indicazioni fornite dalla Provincia di Cosenza, Terna ha
elaborato un nuovo progetto di variante, anche a seguito delle valutazioni,
dei sopralluoghi e degli incontri effettuati nei mesi scorsi. Dopo
l' ultimo sopralluogo del mese di maggio e recependo le indicazioni
a proseguire il lavoro iniziato, Terna si è attivata per predisporre
tutta la documentazione tecnica e amministrativa necessaria per l'
avvio dell'iter autorizzativo. La raccolta della documentazione, anche
a seguito dei dovuti sopralluoghi, richiede naturalmente alcuni mesi
di lavoro; Terna sta però accelerando i tempi per arrivare
quanto prima a depositare la domanda di autorizzazione entro i termini
già illustrati al Ministero dell'Ambiente e alla Provincia
di Cosenza". "Se fino ad oggi non è stato possibile
presentare pubblicamente il lavoro svolto - conclude il comunicato
- ciò non è imputabile come si è letto da qualche
parte a presunte manchevolezze da parte di Terna. Né la società
ha chiesto alcuna proroga o rinvio come pure è stato erroneamente
affermato. Terna è pronta in qualsiasi momento ad illustrare
alle istituzioni coinvolte lo stato della situazione". Legambiente “Siccità problema cronico” 13/07 Oltre il 40% dell'acqua immessa nella rete idrica italiana
viene sprecato a causa di tubature vecchie (il primato e' di Cosenza
con il 70%). Venti miliardi di metri cubi all'anno (il 49% del totale
disponibile) vengono inoltre letteralmente 'bevuti' dal settore agricolo,
secondo le stime del 1999 (la media europea e' del 30%), mentre anche
il costo stesso dell'acqua in Italia (52 centesimi di euro al metro
cubo, ma gli agricoltori spendono fino a 100 volte meno) e' praticamente
la meta' della media europea. Questi, in linea di massima, secondo
Legambiente, sono i problemi piu' urgenti da risolvere nel nostro
Paese in tema d'acqua. Per il presidente nazionale di Legambiente
Roberto Della Seta ''non si puo' piu' parlare di emergenza, la siccita'
in Italia e' ormai diventata un problema cronico che va affrontato
e risolto una volta per tutte senza aspettare la prossima crisi''.
Le coltivazioni - si legge in un comunicato dell'associazione ambientalista
- oltre a prelevare di piu', sono anche quelle che restituiscono meno
acqua all'ambiente, non piu' del 50% rispetto al 90% che ritorna disponibile
dopo gli usi civili e industriali. Un dato preoccupante se calato
nella realta' dei nostri fiumi, basti pensare che i prelievi idrici
superficiali dal Po sono per il 95% a fini agricoli. Tra i rimedi
proposti dall'associazione, l'adozione di sistemi di irrigazione piu'
razionali come la microirrigazione e i sistemi 'a goccia'; rivedere
il sistema di tariffazione degli usi dell'acqua prevedendo penalita'
per per gli utilizzatori piu' grandi come nel caso delle societa'
d'imbottigliamento delle minerali; prevedere nella prossima finanziaria
risorse economiche per una grande opera nazionale di ammodernamento
degli acquedotti e di razionalizzazione delle reti di distribuzione
cittadine. Assunti 30 ex LSU a tempo determinato nel Parco del Pollino 12/07 Stanno seguendo un corso di formazione, tenuto presso l'Ente
Parco dagli stessi dipendenti dell'organo gestore, i 30 ex Lavoratori
Socialmente Utili del versante lucano del Parco nazionale del Pollino
assunti lunedì 9 luglio a tempo determinato, per sei mesi.
lo ha reso noto, con un comunicato, l'ufficio stampa dell'ente Parco.
E' la prima fase del progetto che consente attraverso l'assunzione
del 10% dei lavoratori del bacino, la mobilità per tutte le
persone (calabresi e lucani) coinvolte, circa 270 addetti. Il progetto
- prosegue la nota - cofinanziato dalla Regione Basilicata, ha in
programma l'utilizzo di otto, tra diplomati e laureati, sul territorio
del Parco lucano, nei centri visita di Terranova del Pollino, Viggianello,
San Severino Lucano e San Paolo Albanese. Tre di loro, invece, saranno
impiegati presso l'Ente Parco, a Rotonda. I 19 operai, invece, saranno
occupati in opere di manutenzione e di pulizia della sentieristica.
Il loro utilizzo, per come annunciato dal Commissario dell'Ente, Domenico
Pappaterra, avverrà in stretta sinergia con il Corpo Forestale
dello Stato e con l'Associazione Guide Ufficiali del Parco. "Abbiamo
ipotizzato un percorso di utilizzo produttivo - ha detto Pappaterra
- che potrà contribuire a supportare la preziosa azione del
Corpo Forestale dello Stato e delle Guide del Parco e, soprattutto,
a dare risposte concrete ai visitatori. Lo sforzo per giungere a tale
soluzione è stato grande anche se non è risolutivo della
vertenza degli ex LSU calabro-lucani. Ottenuto questo risultato -
ha concluso - dovremo, infatti, lavorare, insieme con i sindacati,
che hanno riconosciuto il lavoro svolto sinora come altamente positivo,
per ridare dignità lavorativa a tutte le persone interessate". Approvato il bilancio del Parco del Pollino 07/07 La Comunita' del Parco Nazionale del Pollino, area protetta
lucana e calabrese, ha approvato all'unanimita' il Bilancio 2007 nell'assemblea
che si e' tenuta a Castrovillari (Cosenza). L'organo assembleare,
che riunisce le Regioni Basilicata e Calabria, le Province di Potenza,
Cosenza e Matera, le nove comunita' montante e i 56 Comuni interessati
al Parco, ha raggiunto il plenum dei presenti come non accadeva dalla
sua istituzione ad oggi. E' stata la prima riunione presieduta dal
commissario straordinario e futuro presidente del Parco, Domenico
Pappaterra. La Comunita' ha votato all'unanimita' anche la relazione
di Pappaterra con la quale il futuro presidente presenta lo stato
dell'arte del Parco e, soprattutto, indica la strada per rilanciare
l'area protetta. Al Consiglio ha preso parte il direttore generale
del Ministero dell'Ambiente, Aldo Cosentino. Presenti gli assessori
regionali all'Ambiente della Basilicata, Vincenzo Santochirico, e
della Calabria, Diego Tommasi, il presidente della Provincia di Cosenza,
Mario Oliverio, l'assessore provinciale, Arturo Ricetti, il consigliere
provinciale di Potenza, Sandro Berardone, che ha portato il saluto
anche dei presidenti delle Province di Potenza e Matera, Sabino Altobello
e Carmine Nigro. Presenti anche i presidenti delle Comunita' montane
e i sindaci e loro delegati. La riunione e' stata presieduta dal presidente
facente funzioni Salvatore Paolino. Nella relazione Pappaterra ha
sottolineato che ''in questi lunghi quattordici anni (dall'istituzione
del Parco) quello che e' mancato alla gestione dell'ente - ha dichiarato
il commissario - e' stato l'orgoglio dell'identita' del territorio
del Parco, come se questo luogo non fosse sentito proprio e le scelte,
in molti casi si sono sovrapposte senza un senso, senza una strategia,
senza una valutazione di impatto e di risultati''. Questo e' emerso
nella campagna di ascolto di decine di sindaci, associazioni, operatori.
Prossime priorita' sono il Piano per il Parco e il Piano di sviluppo
socio-economico. Altre questioni da affrontare sono la riperimetrazione,
la promozione socio-economica, il progetto degli ex Lsu del Parco,
la divulgazione delle attivita', provvedimenti contro i danni alla
fauna originati dal cinghiale. Si della commissione Senato a Pappaterra presidente del parco del Pollino 05/07 Anche la Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali
del Senato ha approvato la proposta di nomina di Domenico Pappaterra
a presidente dell'Ente Parco Nazionale del Pollino. Nella stessa mattinata
di ieri, ad esprimersi favorevolmente, all'unanimità, era stata
la Commissione della Camera, presieduta da Ermete Realacci. La tredicesima
Commissione del Senato - informa una nota dell'ufficio stamoa del
Parco - presieduta da Tommaso Sodano (RC-SE), relatore il senatore
calabrese Franco Bruno (Margherita), ha dato così il via libera
al Ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio per la nomina di
Pappaterra che, è Commissario straordinario dell'Ente Parco
dal 7 maggio scorso. Chiude lo zoo di Basilicò sull?Aspromonte, animali all’asta 04/07 Chiude lo zoo di Basilico' realizzato dall'Azienda forestale della Calabria (Afor) a Basilico' sull'Aspromonte e i suoi 239 animali vanno all'asta: la decisione, presa lo scorso anno dal consiglio di amministrazione dell'Azienda (soppressa qualche mese fa), si e' concretizzata con la pubblicazione di un bando sul Bollettino ufficiale della Regione Calabria. A raccontare la vicenda della messa all'incanto di quella che viene definita un' ''Arca di Noe''' e' il quotidiano Calabria Ora che pubblica anche l'elenco dei lotti animali in vendita. La vicenda dello zoo di Basilico', voluto dalla giunta regionale di centrodestra, era stata al centro qualche anno addietro di un'interrogazione parlamentare di Nuccio Iovene, all'epoca senatore dei Ds e di Nichi Vendola, parlamentare di Rifondazione comunista. Entrambi avevano chiesto lumi sulle condizioni degli animali presenti in quello che alcune associazioni animaliste non avevano esitato a definire ''lager''. Realacci e Margiotta favorevoli alla nomina di Pappaterra a presidente del Parco del Pollino 04/07 Per il presidente della commissione ambiente della Camera,
Ermete Realacci, il parere favorevole alla nomina di Domenico Pappatella
a presidente del parco nazionale del Pollino "é una nomina
di valore, che ha trovato il consenso unanime tra maggioranza e opposizione
nella votazione di oggi in Commissione". "Mi auguro - ha
aggiunto Realacci - che sotto la sua guida il Parco del Pollino e
lo straordinario territorio che comprende sappia trovare la giusta
ripresa e la valorizzazione che merita nel panorama nazionale delle
aree protette". In precedenza le due Regioni, Basilicata e Calabria,
avevano espresso il loro parere favorevole attraverso i Presidenti
Vito De Filippo e Agazio Loiero. Adesso si dovrà attendere
il parere della Commissione Ambiente del Senato. Pappaterra, attualmente
è Commissario straordinario dell'Ente Parco, dal 7 maggio del
2007. "Sono orgoglioso del parere espresso dalla Commissione
Ambiente della Camera dei Deputati - ha detto Pappaterra - a dimostrazione
della proficua esperienza parlamentare svolta nella scorsa legislatura
e di un rapporto di stima reciproca instaurato con i colleghi della
Commissione, oltre che del riconoscimento di un impegno incessante
svolto a favore del territorio del Pollino. Allorché sarò
nominato presidente dell'Ente Parco - ha concluso - desidero continuare
sulla strada intrapresa in questi primi due mesi, che punta al continuo
protagonismo di tutti i soggetti interessati al Parco per realizzare
un progetto comune di rilancio". Parte il programma per la tutela delle tartarughe marine 26/06 L' associazione ambientalista Cts ha varato, in collaborazione
con il Ministero dell'Ambiente, un programma di monitoraggio lungo
il versante ionico reggino per la tutela delle tartarughe marine.
L' iniziativa del Settore conservazione natura del Cts, associazione
impegnata da oltre 15 anni nello studio e nella protezione della tartarughe,
si articolerà su due livelli. "Il nostro lavoro - - ha
detto Simona Clò, responsabile nazionale del Settore conservazione
natura del Cts - si svolge su due diversi fronti Da un lato stiamo
intervenendo per recuperare animali feriti o catturati accidentalmente
dai pescatori lungo le coste calabresi e, dall'altro, stiamo partendo
con un monitoraggio delle femmine nidificanti lungo il versante ionico
della provincia di Reggio Calabria". Grazie alla stretta collaborazione
con le Capitanerie di porto e i pescatori, gli animali recuperati
vengono ospitati all'interno del Centro recupero tartarughe marine
del Cts a Brancaleone. Qui uno staff di biologi e veterinari provvede
alla loro cura e alla loro riabilitazione. Il Centro è attrezzato
con sala operatoria, apparecchio per radiografie, camera oscura, microscopio
e una serie di vasche per la degenza degli animali da riabilitare.
Per facilitare il pronto intervento è stato attivato, in collaborazione
con Europe assistance, un servizio Sos Tartarughe, con un numero verde
(800 904 841) attivo 24 ore su 24, per la segnalazione di catture
accidentali e il coordinamento delle attività di recupero.
"E' nelle nostre intenzioni - ha detto l' assessore regionale
all' Ambiente, Diego Tommasi - far diventare il Centro di Brancaleone,
entrato già a far parte di diritto della rete nazionale Tartanet,
un punto di riferimento per lo studio e la salvaguardia di questi
animali per tutta la Calabria, oltre che un centro per la divulgazione
delle informazioni sulla biologia e le minacce alla conservazione
per le tartarughe". Le attività di monitoraggio prevedono
il controllo delle spiagge durante le ore notturne per identificare
le femmine nidificanti. Per non disturbare la delicata fase della
deposizione delle uova, si procederà alla misurazione ed alla
marcatura dell'esemplare solo quando tutte le sue attività
saranno terminate. "La Regione Calabria - ha detto il Direttore
generale della Direzione protezione natura del Ministero dell'Ambiente,
Aldo Cosentino - riveste un ruolo strategico per la conservazione
delle tartarughe marine della specie Caretta caretta. Il litorale
ionico, infatti, insieme alla costa meridionale della Sicilia e alle
isole Pelagie, è uno dei più importanti siti di nidificazione
presenti in Italia, avendo ospitato negli ultimi anni numerose ovodeposizioni.
Per questo abbiamo deciso di sostenere il progetto del Cts che opera
già in Calabria con il progetto Life Natura Tartanet e che
si propone con questa nuova iniziativa di effettuare un monitoraggio
delle femmine nidificanti". Una task force di volontari provenienti
da tutta Italia lavorerà al fianco dei ricercatori per identificare
i nidi e vigilare sulle uova di mamma tartaruga, che grazie a quest'
iniziativa del Cts potrà dormire sonni tranquilli. "Per
garantire adeguate misure di conservazione a questa specie - ha sostenuto
il responsabile del Centro recupero tartarughe marine Cts di Brancaleone,
Domenico Morabito - chiediamo che venga istituita al più presto
una Riserva naturale regionale che protegga i siti di ovodeposizione
presenti lungo il litorale ionico della provincia di Reggio Calabria,
che a ragione potrebbe essere ribattezzata come la 'Costa delle tartarughe'". Appello per l’ecosistema del mare e delle coste del sud 25/06 L'ecosistema costiero del Sud rappresenta un complesso naturalistico,
storico, culturale, antropologico ed archeologico unitario di eccezionale
potenzialità. Sulla terra ferma abbraccia il territorio e le
popolazioni delle regioni Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e
Campania con centri portuali, storici, ecosistemi naturali marini
e dell'immediato entroterra, risorse territoriali storico-archeologiche
della Magna Grecia. Le proposte di Associazioni, Comitati ed Amministratori
locali per l'istituzione di un sistema di Aree Protette costiere mira
a rilanciare, in virtù di un recente e ritrovato rapporto tra
territorio e comunità locali, risorse strategiche per lo sviluppo,
quali l'agricoltura di qualità e il turismo rispettoso dei
valori dei luoghi. Intende promuovere un percorso unitario, sull'esempio
delle coste della Manica, della Bretagna, della Scozia, della Biscaglia,
o delle coste francesi, olandesi e greche, per rilanciare il ruolo
di un'area che appartiene al Mediterraneo e ne rappresenta il cuore
e che invece è minacciata da insensati progetti di tipo industriale
e militare, così come dimostra la vicenda di Taranto ritenuta
strategica per logiche belliche e militari. La costellazione dei paesaggi
costieri, delle sue aree marittime, dei centri culturali, delle città
e dei paesi rivieraschi, la presenza di numerose aree archeologiche
della Magna Grecia costituiscono un unicum straordinario per rilanciare
lo sviluppo del Sud per un percorso democratico dell'Europa verso
i popoli del Mediterraneo, per il rispetto della diversità
delle culture, delle religioni e dell'ambiente. Temi questi di grande
importanza per valori di solidarietà, cooperazione, per la
ricerca, per l'impegno per la convivenza tra i popoli, per la pace
e per nuovi valori di identità delle comunità oggi sviliti
dalla politica e dall'aggressione industriale e militare ai territori.
I valori naturalistici rappresentano pertanto una traccia di lavoro
sulla quale le Associazioni firmatarie dell'appello si impegnano ed
impegnano le Istituzioni regionali e nazionali per uno sviluppo che
veda direttamente protagonisti tutti gli attori sociali. Considerato
che il Sud ed il sistema costiero in particolare è interessato
da un incoerente sviluppo turistico ed insediativo, dalla speculazione
e dall'uso di rapina dei fondi pubblici e di quelli comunitari che
rischiano di pregiudicare anche le aree demaniali residuali ancora
integre di rilievo ambientale. Verificato che sono emergenti aspirazioni
al cambiamento provenienti dalle popolazioni che richiedono però
un grande impegno di partecipazione ed intelligenza ma anche capacità
di prospettive, progetti e azioni concrete quali leggi di salvaguardia
sulla salvaguardia dela biodiversità su scala interregionale.
Da qui l'appello affinché il Governo tuteli efficacemente il
sistema della biodiversità costiera del Sud Italia attraverso
leggi idonee, considerata la presenza di numerosi SIC (Siti di Importanza
Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale) già individuati
dalle Regioni, siti archeologici di grande importanza, numerose città
e paesi ricchi di tradizione e cultura vanno raccordati con i valori
naturalistici dei tre parchi nazionali della Sila, Pollino e della
Murgia pugliese, includendo anche riserve Naturali Statali Marine
e Riserve Naturali Regionali già istituite da Stato e Regioni.
I firmatari dell'Appello per la "Difesa pacifica del Mediterraneo
e per la salvaguardia della biodiversità delle coste del sud
Italia" sono convinti che la ricostruzione dell'Identità
del Sud vada fondata sulla cultura della pace e della solidarietà
del Mediterraneo e richieda azioni di salvaguardia dei patrimoni culturali
ed ambientali che a pieno titolo debbono essere inseriti nella Costituzione
Italiana attraverso l'integrazione dell'articolo 9 della Costituzione,
in linea con la necessità di tutelare l'ambiente e la biodiversità
e assicurare un mondo vivibile alle generazioni presenti e future,
colmando questa lacuna nella carta costituzionale. Fare Verde: No al proliferare dei parchi eolici 25/06 Fare Verde denuncia il proliferare indiscriminato di richieste
di autorizzazione per l'installazione di impianti eolici. Fare Verde
rileva come questa non possa essere la soluzione giusta per la valorizzazione
di terreni agricoli a cui la Politica non riesce a dare soluzioni
concrete di sviluppo ed invita le Associazioni di categoria a voler
sottoscrivere la Moratoria che Fare Verde si appresta a presentare
contro il Piano Regionale sui parchi eolici. La Calabria non può
continuare ad essere colonia dell'Italia, sacrificando la sua vocazione
e la sua ricchezza agro-turistica che andrebbe tutelata da attacchi
colonizzatori e valorizzata nelle sue diverse sfaccettature. Non si
può permettere che all'interno del Parco Nazionale del Pollino
recentemente commissariato dal Ministero all'Ambiente anche al fine
di tutelare al meglio il territorio dopo anni di disattenzioni ed
abbandono, Comune di Papasidero, vengano installate decine di torri
di cemento alte più di 60 metri senza tener conto delle peculiarità
di quel sito (SIC, ZPS, ecc.) che hanno fatto si che diventasse uno
dei più bei Parchi d'Europa. 258 mln di danni dai cinghiali nel Parco del Pollino 24/06 E' stato pari a 258.756 euro il danno procurato nel 2006 dai
cinghiali nel Parco nazionale del Pollino: il dato e' contenuto in
un numero speciale sulla gestione dei cinghiali in Basilicata di ''Agrifoglio'',
il periodico dell' Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in
agricoltura (Alsia). Nel 2005 i danni stimati furono di 297.759 euro,
nel 2004 di 255.336 euro e di 294.906 nel 2003. Le colture maggiornamente
danneggiate nel 2006 sono state i castagneti (40 per cento), seguite
dai vigneti (12 per cento), dai cereali (tre per cento), dagli erbai
(due per cento), dal foraggio (uno per cento), mentre il restante
42 per cento riguarda altri tipi di coltivazioni. Incontro del Commissario all’ambiente con Tommasi e le aziende rifiuti per la raccolta differenziata 21/06 I rappresentanti di tutte le societa' miste per i rifiuti calabresi
dei 14 ambiti territoriali, hanno avuto un incontro, oggi su invito
del Commissario per l' emergenza ambientale, il prefetto di Catanzaro
Salvatore Montanaro, con lo stesso Prefetto e con l' assessore regionale
all' Ambiente, Diego Tommasi, per fare il punto della situazione alla
luce del progetto avviato dalla Regione per la raccolta differenziata,
evidenziare le problematiche e avviare un percorso che porti ad una
rimodulazione del sistema gestionale dei rifiuti e del sistema impiantistico.
Nel corso degli interventi gli operatori del settore hanno avanzato
i propri suggerimenti ad iniziare dalla riscossione diretta della
tariffa sui rifiuti per avere un rapporto diretto cittadino-societa'
allo scopo di evitare lungaggini. ''Oggi - ha sostenuto al termine
Tommasi - si sancisce un percorso che per quanto riguarda la Regione
e' stato sempre chiaro. La Regione e' al tavolo in quanto organo politico
di programmazione e l' ufficio del commissario e' soggetto attuatore
ed ente preposto per l' uscita dell' emergenza. Con oggi inizia un
percorso per avviare al piu' presto un riordino di tutto il sistema
e per chiudere definitivamente l' emergenza rifiuti in Calabria. E'
stato un incontro molto positivo. E' un nuovo modello di approccio
del sistema: non aspettare le societa' che vengono a bussare a cassa,
ma affrontare insieme, a 360 gradi, i problemi e fare un punto del
progetto che vede coinvolti 280 comuni nel primo bando e 101 nel secondo.
Ci sono delle aree della nostra regione che hanno delle criticita'
per la raccolta differenziata e oggi e' stato un momento importante
per affrontarle''. ''Innanzi tutto - ha sostenuto il prefetto Montanaro
- c' e' un metodo nuovo con il quale abbiamo gia' affrontato la depurazione
con i Comuni. Anche in questo caso il metodo vede la partecipazione
e la chiamata diretta di soggetti che gestiscono il servizio per fare
insieme a noi il punto della situazione e capire come sta, quali sono
le valutazioni e quali le proposte. Oggi sono emersi tre aspetti principali:
il sistema tariffario con riscossione diretta, la rimodulazione del
piano anche delle discariche all' interno dei singoli ambiti, la generale
esigenza di razionalizzare il sistema in maniera da renderlo compatibile
con una esigenza di carattere generale, che e' quella di offrire il
miglior servizio di raccolta e smaltimento da una parte e dall' altra
con una possibile riduzione dei soggetti che vanno a fare questo tipo
di lavoro. Cio' per realizzare economie di scala che devono rientrare
all' interno dell' intero sistema regionale che sta adottando una
politica e una strategia che tende appunto a razionalizzare. In tale
ambito deve entrare anche questo servizio sapendo che vogliamo offrire
il massimo al cittadino che chiede giustamente il servizio tenendo
conto anche delle giste esigenze di chi, anche come le societa' private,
investe nelle societa' miste, ma con l' obiettivo primario dell' interesse
generale''. ''Nell' ordinanza con la quale sono stato nominato - ha
proseguito Montanaro - c' e', tra gli altri compiti, anche quello
di identificare i percorsi per portare alla normalizzazione e al superamento
dell' emergenza. L' abbiamo avviato per la depurazione, oggi avviamo
la parte sulla raccolta differenziata. Pensiamo che questo percorso
prosegua con un' operativita' maggiore del Commissario. Nei prossimi
giorni il sub commissario La Sala effettuera' dei sopralluoghi sul
posto. Poi convocheremo una riunione con tutti i Prefetti ed i Presidenti
delle Province perche' siano coinvolti. Il desiderio sarebbe coinvolgere
anche i sindaci, ma e' difficile mettere insieme 409 sindaci. Vogliamo
comunque trovare il sistema perche' questo messaggio di condivisione
arrivi anche ai sindaci'' Pappaterra “Eccessiva presenza di cinghiali nel parco del Pollino” 21/06 Il Commissario straordinario del Parco nazionale del Pollino,
Domenico Pappaterra, ha scritto ai prefetti di Potenza e Cosenza per
affrontare "l'annosa questione dei cinghiali, la cui eccessiva
presenza minaccia oltremodo le colture del territorio protetto acuendo
le già esasperate tensioni sociali esistenti". Lo stesso
Pappaterra - secondo quanto riferito dall'ufficio stampa del Parco
- ha avviato "un'azione di sensibilizzazione nei confronti delle
amministrazioni provinciali e delle Aziende sanitarie con l'obiettivo
di firmare un protocollo d'intesa per gestire al meglio anche le operazioni
di abbattimento". "Il ruolo delle Province - ha spiegato
Pappaterra - è fondamentale essendo le stesse a gestire, per
competenza, le attività venatorie. Potranno, quindi, essere
utili nell'attività di formazione e qualificazione degli operatori
di selezione e diventare partner nell'attività di controllo
della popolazione di cinghiale, fermandone il ripopolamento". Loiero “Crotone sede ideale per la centrale solare”. il Sindaco Vallone ringrazia 20/06 "Il mio orientamento è quello di localizzare la
centrale termodinamica a Crotone e lo avevo anche anticipato la scorsa
settimana al sindaco della città Peppino Vallone presente Mario
Cimino, presidente del Consorzio di sviluppo industriale della provincia
di Crotone. E sarà questa la localizzazione che proporrò
alla Giunta regionale". E' quanto ha detto il presidente della
Regione Calabria, Agazio Loiero, circa la realizzazione della centrale
solare. "Come ho avuto modo di dire - ha aggiunto Loiero - il
ministro Pecoraro Scanio, che ringrazio per l'attenzione dimostrata
ancora una volta verso la Calabria, regione attenta e sensibile ai
problemi ambientali e per questo destinataria dell'unica centrale
solare che verrà costruita in Italia (sarei contento se i sindacati
ne prendessero nota), si è spinto con generosità a indicare
Crotone come sito in cui realizzarla. L'abbiamo presa, così
com'era, come una indicazione, per altro condivisa, e niente più.
Perché a decidere non è il ministro, bensì la
giunta regionale nella sua collegialità, in una logica di equa
distribuzione degli interventi sul territorio regionale, che riguarderanno
anche le zone franche e altro ancora". "Per il sito di Crotone
- secondo il presidente Loiero - spingono due motivi semplici. Il
primo riguarda l'aspetto economico. Se il governo regionale ha fatto
una scelta precisa di tutelare le proprie risorse ambientali, sia
per valorizzare un prezioso patrimonio naturale utile al rilancio
dell'economia del territorio (il no a Europaradiso è scaturito
da queste convinzioni), è questo un modo per coniugare lo sviluppo
produttivo con la sostenibilità ambientale. Il secondo motivo
é ancora più semplice: gli studi effettuati ci dicono
che è quella l'area che ha il sole giusto per alimentare l'impianto.
Tutto, ripeto, deve essere visto nell'ottica di una programmazione
che riguardi l'intero territorio regionale, in cui si decida sulle
zone franche urbane - ne abbiamo ottenute due ma dopo la sperimentazione
potrebbero essercene altre - e sulla localizzazione di altri interventi
produttivi, anche collegato al settore energetico e ambientale".
Nei prossimi giorni, ha fatto sapere Loiero, la giunta sarà
chiamata a decidere queste e altre cose, dopo avere coinvolto le amministrazioni
locali e il partenariato. "Ci troviamo in una situazione favorevole
e dobbiamo attivarci per non far sfumare l'occasione - ha detto ancora
Loiero - anche perché la centrale termodinamica a concentrazione
solare che siamo disposti a ospitare una volta definito il protocollo
d'intesa, rappresenta per noi l'opportunità per aprire il nostro
territorio alla sperimentazione di nuove tecnologie nel settore delle
fonti rinnovabili, come abbiamo sottolineato nell'incontro romano
con il ministro, il premio Nobel Rubbia e l'assessore Tommasi".
"Si tratta di opportunità - ha concluso - che non finiscono
con la centrale solare. In questo contesto gli impianti a concentrazione
solare presentano importanti prospettive, sia per i costi limitati,
sia per la loro elevata efficienza". Speranza “La regione provveda alla pulizia delle spiagge” 13/06 Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha scritto al
Dipartimento Ambiente della Regione sottolineando "la necessità
di interventi urgenti e non procrastinabili per rimuovere i rifiuti
di tipo urbano presenti lungo la spiaggia in località Marinella,
fino al pontile dell' area ex Sir". In una nota si afferma che
"l' Amministrazione comunale aveva provveduto nei giorni scorsi
alla pulizia degli otto chilometri di spiaggia comunale e ad eliminare
i rifiuti presenti, con forte dispendio di personale e mezzi e con
costi di pulitura che ammontano a circa 50 mila euro. Un lavoro che
ha permesso di riportare la costa alla sua naturale bellezza e di
inaugurare con successo la stagione estiva attraverso la festa degli
aquiloni, con il coinvolgimento di scuole e associazioni ambientaliste
che si sono ritrovate come ogni anno sui lidi del territorio comunale.
Una giornata bellissima molto apprezzata dai bambini che si sono divertiti
a giocare sulla spiaggia pulita e un'iniziativa lodata al tempo stesso
dagli adulti. Purtroppo, dopo un sopralluogo effettuato il 12 giugno
scorso, si è constatato che il lavoro svolto è stato
vanificato dalla presenza, da località Marinella fino al pontile
dell'area ex Sir, su tutta la battigia e su tutta la fascia costiera
marina, di rifiuti di tipo urbano (buste e piatti di plastica, contenitori
di detersivi, creme ecc.) ma anche di buste di fertilizzanti agricoli,
fusti di plastica e metallici portati dalle correnti marine. Un evento
che annualmente si ripete e che già nel 2005 e nel 2006 aveva
visto ripetutamente impegnato il comune anche con un esposto alla
Procura della Repubblica da parte del sindaco e la richiesta di sequestro
dei rifiuti spiaggiati". Il sindaco Speranza, che ha inviato
la lettera anche al presidente della regione, Loiero, ed all' assessore
all' Ambiente, Tommasi, oltre che al procuratore della Repubblica
di Lamezia, sostiene che "il Comune è fortemente preoccupato
per le condizioni sempre più gravi in cui versa il nostro mare:
sia per i non ancora risolti problemi del sistema depurativo, sia
per la presenza costante di rifiuti che il mare subisce per uno sfavorevole
gioco di correnti provenienti da altri luoghi o abusivamente scaricati
dalle navi di transito e che puntualmente, dopo aver reso impraticabile
il mare, si depositano sulla battigia". Prime adesioni al patto climatico 13/06 Contro i cambiamenti climatici per arrestare i processi in
corso di avanzamento, della desertificazione e della siccità
e l'aumento di mucillagine dovuti al riscaldamento della terra, i
Verdi lanciano il Patto per il Clima. Si tratta di un documento di
intenti per la riconversione ecologica dell'economia e della società,
ma anche la presa d'atto consapevole e determinata che "occorrono
- ha detto Diego Tommasi, Coordinatore nazionale Federazione Verdi
- atti vincolanti e scelte coraggiose per la riconversione dell'economia
e investimenti sostanziali sulle energie rinnovabili e pulite".
Dalla Liguria alla Calabria: la battaglia dei Verdi per salvare il
pianeta allarga i propri orizzonti. Sono già centinaia le adesioni
al patto per il Clima: professori, ricercatori, esponenti dell'associazionismo
ambientalista e non, imprenditori e commercianti hanno sottoscritto
il Patto e si impegnano sin da subito a riconvertire le pratiche quotidiane
per ridurre drasticamente l'emissione di anidride carbonica. La campagna
dei Verdi calabresi sarà ufficialmente presentata alla stampa
venerdì mattina nell'hotel Lametia Terme. Nel corso della Conferenza
Stampa sarà reso noto l'elenco delle prime adesioni e sarà
illustrata l'iniziativa che si terrà giorno 29 giugno, in Calabria,
alla presenza del Ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio. I sindaci della Locride con la fascia puliscono i paesi 10/06 All' insegna dello slogan ''E adesso impegniamoci tutti'',
sulla falsariga di quello ''E adesso ammazzateci tutti'' coniato dai
ragazzi di Locri dopo l' omicidio di Francesco Fortugno, i 42 sindaci
della Locride si sono mobilitati oggi per la difesa dell' ambiente.
Le giornate ecologiche promosse dall' associazione dei 42 Comuni della
Locride, iniziate venerdi' scorso ed articolate in una serie di iniziativa
e convegni, si sono concluse oggi con una dimostrazione sul campo
dell' impegno comune per la tutela dell' ambiente: i sindaci, con
tuta e fascia tricolore, sono scesi in strada ed insieme ai cittadini
hanno pulito strade e piazze. Nei comuni litoranei particolare attenzione
e' stata riservata alla pulizia della spiagge. ''Le tre giornate ecologiche
- ha detto il sindaco di Roccella Jonica, Sisinio Zito - hanno rappresentato
un' iniziativa importante perche' sono servite soprattutto a richiamare
tutte le istituzioni e gli enti che hanno competenza nel settore dell'
ambiente ad attuare un impegno concreto in questo senso. Cio' che
serve, soprattutto, e' un coordinamento concreto tra tutti i soggetti
interessati a questa tematica che duri tutto l' anno e non soltanto
nel periodo estivo, quando il problema del rispetto dell' ambiente
si fa piu' pressante''. Stasera, a conclusione della tre giorni di
manifestazioni, c'e' stato un corteo a Siderno con la partecipazione
di tutti i sindaci della Locride che hanno sfilato in tuta e fascia
tricolore richiamando tutti alla mobilitazione su questi temi. Italia Nostra: Il Comune di Orsomarso non svenda i boschi 08/06 Il consigliere nazionale di Italia Nostra, Teresa Liguori,
ed il presidente del consiglio regionale della stessa associazione,
Carlo de Giacomo, hanno inviato una lettera al sindaco di Orsomarso,
al Ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ed al commissario
del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, per chiedere
che venga negata l'autorizzazione per l'utilizzo del patrimonio boschivo
della zona a scopi energetici. "Abbiamo saputo - scrivono gli
esponenti di Italia Nostra - che l'Amministrazione comunale di Orsomarso
sta per stipulare una convenzione con la società Bio Energy,
fornitrice del combustibile per centrali a biomasse. In particolare,
abbiamo letto che l'accordo prevede la gestione per dieci anni dei
boschi di proprietà comunale, in cambio di un canone annuo
di 29 mila euro. Purtroppo, la "svendita" dei beni forestali
riguarda un'area di particolare importanza per la tutela della zone
di grande interesse naturalistico per la presenza del capriolo autoctono
dell'Orsomarso, la lontra, il lupo e molte specie floro faunistiche
rare e minacciate". "Se tale accordo fosse concluso - proseguono
- le preziose risorse forestali del Comune di Orsomarso verrebbero
trasformate in biomassa legnosa da utilizzare nella centrale Enel
del Mercure dalla potenza di 40 Megawatt. A questo punto Italia Nostra
chiede di non permettere che siano svenduti i boschi che il Comune
di Orsomarso ha ricevuto in eredità dai suoi antenati, bensì
di custodirli tenacemente e di salvarli dagli attacchi che tendono
a distruggere un patrimonio unico di biodiversità forestale,
di cultura e di civiltà". "A nostro avviso - concludono
- una costante tutela dell'immenso patrimonio forestale di Orsomarso
porterebbe entrate ben più consistenti alle casse comunali
ed uno sviluppo davvero sostenibile all'intero territorio". Intesa BCC MedioCrati-Legambiente sullo sviluppo di fonti alternative 07/06 La Banca di Credito Cooperativo Mediocrati e Legambiente hanno
sottoscritto oggi a Cosenza una intesa attraverso la quale l'istituto
di credito erogherà finanziamenti a tasso agevolato a famiglie
ed imprese per favorire l'adozione e lo sviluppo di fonti di energia
rinnovabili. L'intesa, firmata dal Presidente di Mediocrati Nicola
Paldino e dal Presidente regionale di Legambiente Antonino Morabito,
prevede la concessione di finanziamenti della durata di 20 anni al
tasso Euribor 6 mesi +0,75% per adottare sistemi innovativi di produzione
di energia, quali gli impianti solari o fotovoltaici, eolici, impianti
mini-idroelettrici, di mini-cogenerazione e biomasse. L'accordo, il
primo in Calabria, fa seguito ad una intesa quadro sottoscritta a
livello nazionale da Federasse e Legambiente in piena sintonia con
lo statuto di ogni Bcc, per il quale il ruolo della banca locale è
importante anche "per la crescita responsabile e sostenibile
del territorio nel quale opera". "Ringraziamo la Bcc Mediocrati
- ha detto il Presidente di Legambiente Morabito - perché riteniamo
che il credito sia la strada fondamentale per consentire ai privati
di accedere all'acquisto di sistemi di energia pulita. Da parte nostra
ci impegniamo a promuovere e a diffondere l'uso di fonti di energia
rinnovabile. Saremo a disposizione anche nella fase di assistenza
tecnica relativa all'analisi dei finanziamenti richiesti". Gli ambientalisti del Pollino contrari all’utilizzo delle biomasse 07/06 L' Organizzazione lucana ambientalista (Ola), Coordinamento
dei movimenti, associazioni e comitati dei cittadini, lancia l' allarme
su un possibile utilizzo per scopo industriale delle biomasse del
Parco nazionale del Pollino. La Ola, in un documento, parla di ''nuovo
ennesimo attacco alla tutela della biodiversita' forestale del Parco
nazionale del Pollino attraverso la svendita al 'minor offerente'
di un inestimabile patrimonio ambientale che costituisce l' habitat
per numerose specie rare e protette tutelate dall' Unione Europea,
quali il capriolo autoctono dell' Orsomarso, la lontra, il lupo e
numerose specie di avifauna''. L' allarme della Ola e' da collegare
al fatto che, secondo l' organizzazione ambientalista, starebbe per
essere stipulata una convenzione tra il Comune di Orsomarso e la societa'
emiliana-romagnola Bio Energy int., fornitrice del combustibile per
numerose centrali a biomassa gia' funzionanti in Italia. La concessione
tra l' amministrazione comunale di Orsomarso e la Bio Energy prevede
la gestione pluriennale dei boschi comunali affidandoli alla societa'
per un periodo di 10 anni rinnovabili in cambio di un canone annuo
di 29 mila euro da versare nelle casse comunali. ''Secondo i proponenti
- sostiene ancora l' Organizzazione lucana ambientalista - il progetto
di utilizzazione della biomassa legnosa del parco rientrerebbe nel
protocollo di Kyoto con lo sfruttamento della cosiddetta filiera del
legno e dei 'serbatoi di Co2'. In nome del protocollo di Kyoto, con
il pretesto di fermare il surriscaldamento globale e soprattutto in
forza del Decreto della Regione Calabria 536 dell' 8 febbraio scorso,
che esprime valutazione di incidenza positiva per il progetto della
Centrale termoelettrica del Mercure, la stessa Regione Calabria prescrive
l' attivazione della sezione 2 con l' impiego di biomasse provenienti
dalle aree Sic-Zps Valle del Fiume Lao e Pollino Orsomarso. Questo
atto della Regione Calabria rappresenta un vero e proprio colpo di
mano che da' in pratica il via libera all' utilizzo energetico industriale
degli alberi del Parco nazionale, che verranno trasformati in ben
280 mila tonnellate annue di pellets e cippato occorrenti per la sola
centrale Enel del Mercure della potenza e' di 40 MW. Un esempio che
potrebbe essere imitato anche da altre amministrazioni comunali e
da altre Regioni, come la Basilicata, grazie ad organi gestori consenzienti
e con il colpevole silenzio delle direzioni del Ministero dell' Ambiente''.
L' auspicio della OLA e' che il Comune di Orsomarso ''dica no a questa
operazione commerciale che, in cambio del solito 'piatto di lenticchie'
svende il territorio del Parco nazionale, considerandolo merce di
scambio e sacrificandolo sull' altare del profitto delle grandi lobby
energetiche''. Tommasi al Forum nazionale per l’Ambiente di Torino “Comportamenti non più sostenibili dal sistema ambientale” 04/06 "I cambiamenti climatici, il crescente fabbisogno energetico
e la crisi idrica sono spesso riconducibili a regole economiche e
stili di vita e comportamenti non più sostenibili dal nostro
sistema ambientale". E' quanto ha sostenuto l' assessore regionale
alle Politiche ambientali della Calabria, Diego Tommasi, intervenuto
in qualità di coordinatore della Commissione ambiente e protezione
civile delle Regioni italiane al "Forum nazionale di Torino".
"Basta osservare - ha aggiunto Tommasi - le innumerevoli infrazioni
comunitarie che colpiscono l' Italia. Ne cito una: il richiamo dell'Unione
Europea per le migliaia di discariche abusive censite dal Corpo Forestale
dello Stato, che ormai rappresentano un problema che non riguarda
solo alcune aree del nostro paese, ma la sua interezza". Tommasi,
nel suo intervento, ha sostenuto la necessità di rilanciare
le politiche del settore. "Ciò, anche alla luce - ha detto
- del buon risultato ottenuto in Calabria, dove in meno di un anno
hanno risposto all' appello della Regione ben 850 scuole, coinvolgendo
nei piani formativi per l'educazione ambientale circa 130.000 studenti
e buona parte del corpo docente. L'Onu ha dichiarato per il periodo
2005 - 2014 il "decennio dell' educazione per lo sviluppo sostenibile",
chiedendo ai Governi di impegnarsi per integrare i principi della
sostenibilità nei sistemi educativi come chiave fondamentale
per il cambiamento. "Noi - ha proseguito Tommasi - possiamo già
contare su un articolato sistema nazionale per l' educazione la formazione
e l' informazione: il programma Infea. Nel corso degli ultimi anni
le Regioni hanno continuato a credere in quanto costruito e ad investire
nei sistemi regionali Infea. Porto l' esempio della Calabria, che
ha scommesso sul rapporto con le istituzioni scolastiche. Allo scopo
è stata predisposta una manifestazione di interesse, cui hanno
partecipato 850 scuole e sulla base dei dati raccolti è stato
elaborato un documento di programmazione regionale in materia di informazione,
sensibilizzazione ed educazione ambientale. Oggi il programma che
abbiamo in corso vede coinvolti oltre 130.000 studenti e moltissimi
insegnanti". "Nell'ultima finanziaria dobbiamo dare atto
al Governo - ha sottolineato Tommasi - di aver attivato un fondo per
lo sviluppo sostenibile che prevede risorse per 25 milioni di euro,
di cui una parte da destinare alle Regioni per lo sviluppo dei sistemi
Infea. Ma alla luce del nuovo quadro programmatico è necessario
procedere ad un aggiornamento del documento sottoscritto nel 2000
fra lo Stato e le Regioni. Occorre condividere le nuove linee di indirizzo,
da approvare successivamente in Conferenza Stato-Regioni - ha concluso
- per poter poi giungere ad accordi di programma quadro nei singoli
territori. Altro importante appuntamento sarà la programmazione
connessa al quadro strategico nazionale 2007-2013". Al dibattito
con Diego Tommasi hanno partecipato il ministro dell' Università
Fabio Mussi e quello dell' Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il sottosegretario
alla salute Alessandro Patta ed il presidente della Regione Piemonte
Mercedes Bresso. Fare Verde “Dimenticato il parco Farneto” 01/06 "Che fine hanno fatto i progetti dell' Amministrazione
comunale di Altomonte mirati a valorizzare il Parco del Farneto: ci
si è fermati solo alla inaugurazione?". E' quanto chiede
il presidente di Fare Verde di Cosenza, Francesco Pacienza. "Apprendiamo
dalla stampa - afferma Pacienza - che 'ignoti vandali hanno tagliato
circa 350 quintali di legna ricavati dal taglio abusivo di decine
e decine di piante di Farnie' di cui il parco Comunale del Farneto
è ricco. Restiamo sgomenti davanti alla notizia che solo il
provvidenziale intervento della Polizia municipale del Comune di Altomonte
abbia messo in fuga gli improvvisati taglialegna". "L' assenza
di interventi concreti - prosegue Pacienza - stanno permettendo la
'desertificazione' della pregiata area. Fare Verde nel sollecitare
detti interventi lancia una campagna di sensibilizzazione sociale,
protesa a rendere partecipi e protagonisti i cittadini di Altomonte
nella piena fruizione e tutela del Parco medesimo. La campagna denominata
'Adottiamo il Farneto', prende spunto dallo slogan utilizzato dall'
Amministrazione comunale di Altomonte per inaugurare la creazione
del Parco comunale del Farneto e lasciato cadere nell' oblio più
totale. Come al solito si cerca di chiudere il pollaio dopo che i
polli sono scappati". Il Parco della Sila aderisce alle “Giornate del Sole” 29/05 Il Parco Nazionale della Sila ha aderito alla campagna "Le
Giornate del Sole", l'iniziativa promossa da Enel, Cittadinanzattiva,
Legambiente, Movimento Difesa del cittadino, Unione Nazionale Consumatori
e Federparchi, con l'obiettivo di sensibilizzare e informare gli italiani
sull'uso "intelligente" dell'energia elettrica e delle fonti
rinnovabili. In 25 piazze italiane - spiega una nota - sono stati
allestiti stand e distribuite 450 mila lampadine a basso consumo che
durano 8 volte di piu' e consumano l'80% in meno delle tradizionali,
il kit di economizzatori idrici ( o " rompigetto") per il
risparmio energetico in casa nelle shopper biodegradabili. Sono state
fornite informazioni e distribuite due guide pratiche sull'efficienza
e risparmio energetico che spiega come coniugare equilibrio con l'ambiente,
risparmio in bolletta e l'altra che spiega come dotarsi del fotovoltaico
o solare termico, sfruttando gli incentivi previsti dalle nuove norme
e come attivare il cosiddetto "conto energia". Fra gli appuntamenti
che hanno riscosso piu' successo quello di San Giovanni in Fiore,
nella piazza antistante la rinomata abbazia florense, dove hanno partecipato
centinaia di cittadini. Presenti il sindaco, assessori comunali, esponenti
di associazioni. Il direttore del Parco Nazionale della Sila, Michele
Laudati, soddisfatto per la buona riuscita dell'iniziativa ha dichiarato:
"Il Parco anche questa volta non ha perso l'occasione per essere
promotore di iniziative finalizzate al risparmio energetico. Anche
questo rientra nelle strategie mirate al rispetto della natura, per
sensibilizzare i cittadini sull'energia alternativa, pulita e rinnovabile" 27/05 Stamattina Goletta Verde ha veleggiato da Corigliano Calabro a Rossano per salutare la folla di ambietalisti e cittadini che si sono incontrati sul lungomare per aderire alle tre giornate di pulizia delle spiagge italiane. L'iniziativa ''Spiagge e fondali puliti'', organizzata dal locale circolo di Legambiente, ha visto impegnato inoltre, l'equipaggio della Goletta sulla quale viaggia la campagna regionale ''Goletta Verde Calabria'' di Legambiente e Regione: un viaggio speciale di sensibilizzazione ed informazione per la tutela dei nostri mari, partito il 27 aprile scorso da Cetraro e che si concludera' dopodomani, martedi', a Catanzaro. A bordo del veliero di Legambiente, due dei legali del Centro azione giuridica di Legambiente, Rodolfo Ambrosio e Patrizia Martino, che lungo la tratta hanno ricordato alcune delle vertenze processuali pendenti nel territorio, da Corigliano Calabro a Crotone, prossima tappa della Goletta. I legali hanno ricordato le inchieste pendenti presso la Procura di Rossano riguardanti la centrale Enel, la discarica di Bucita e gli abusi edilizi di Zolfara ed i rifiuti della Pertusola di Crotone, smaltiti illegalmente nella Sibaritide. Un ulteriore denuncia riguarda l'affondamento delle ''navi dei veleni'' nello Jonio, inchiesta aperta anche dalla Procura di Matera. I rappresentanti del Centro azione giuridica, presieduto dall' avvocato Francesco Martorelli, hanno incontrato sulla terraferma il sindaco di Rossano, Francesco Filareto, e l'assessore comunale all' Ambiente, Ermanno Marino, con il quale hanno concordato un incontro di lavoro al fine di accelerare i tempi processuali delle vertenze giuridiche piu' scottanti. Iniziative di Legambiente per le aree protette 25/05 «La settimana delle aree protette che ha preso il via
il 19 maggio, è un appuntamento importante per richiamare l’attenzione
sul ruolo di tutela e conservazione della natura svolto dai parchi.
Un’attività fondamentale per il raggiungimento degli
obiettivi di countdown 2010, per arrestare la perdita di biodiversità.
Le specie vegetali attualmente censite nel nostro paese sono, infatti,
6.711, (in tutta Europa sono circa 12.500), a cui bisogna aggiungerne
1.130 briofite, mentre le specie animali sono 55.600. Di queste, secondo
la Red List, quelle a rischio tra animali e vegetali sono 266, di
cui 34 gravemente minacciate». Così Antonio Nicoletti,
responsabile aree protette di Legambiente, ha commentato l’iniziativa
che si è svolta questa mattina al porto di Corigliano Calabro,
nell’ambito della campagna regionale “Goletta Verde Calabria”
di Legambiente e Regione Calabria. All’incontro hanno partecipato
il dirigente dell’Area Marina Protetta Isola Capo Rizzato, Malacarne,
il neocommissario straordinario dell’Ente Parco Nazionale del
Pollino, Domenico Pappaterra, il direttore dell’Ente Parco Nazionale
della Sila, Laudati, e il commissario straordinario dell’Ente
Parco Nazionale dell’Aspromonte e direttore generale del dipartimento
ambiente della Regione Calabria, Giuseppe Graziano e l’assessore
regionale alle politiche ambientali, Diego Tommasi: «Essere
riuniti sulla Goletta Verde, parchi ed aree protette calabresi, stimola
ad una collaborazione importante e significativa, necessari per creare
una nuova coscienza ambientale. Abbiamo investito – ha detto
Tommasi – ingenti risorse in un Piano di Educazione, divulgazione
e formazione ambientale che non ha precedenti in questa regione e
che l’Unesco,dal quale abbiamo ottenuto il patrocinio ha definito
il migliore Piano di intervento d’Europa. Nell’educazione
ambientale trovano la necessaria sintesi la sensibilizzazione verso
le tematiche strettamente ambientali ma anche la promozione del principio
di legalità: Ambiente e legalità sono due facce della
stessa medaglia e nella nostra regione assumono significati ancora
più importanti». Un passaggio l’assessore regionale
all’ambiente l’ha riservato agli ecomostri per i quali
ha detto «stiamo proseguendo nell’opera intrapresa. A
Stalettì continuano i lavori di abbattimento e altri otto manufatti
abusivi subiranno la stessa sorte. Il prossimo obbiettivo riguarda
la Zolfara di Rossano. Per quanto riguarda la valorizzazione della
nostra regione stiamo rilanciando il “Sentiero Italia”:
percorso storico e naturalistico che attraversa la Calabria e le numerose
aree protette del territorio». Il presidente regionale di Legambiente
Antonino Morabito, ha voluto sottolineare il ruolo dei parchi «Quali
primi paladini e guardiani delle coste e del mare, perché molti
dei problemi che dobbiamo affrontare sulla costa si risolvono solo
grazie al contributo della buona gestione delle aree interne e i parchi
in questi sono territori d’eccellenza». La settimana dei
parchi, organizzata per promuovere il sistema delle aree protette
e celebrare la Giornata europea dei parchi, si concluderà il
27 maggio, corredata da iniziative e attività di pulizia con
le tre giornate nazionali della campagna “Spiagge e Fondali
puliti”: per il diciottesimo anno consecutivo, grazie al supporto
di un piccolo e pacifico esercito di volontari armati di guanti e
buste della spazzatura, Legambiente passa al setaccio spiagge e fondali
lungo tutta la penisola per liberarli dai rifiuti. Già da questa
mattina la costa jonica cosentina ha visto numerosi volontari impegnati
nella pulizia delle nostre spiagge: mentre a Mirto Crosia la cittadinanza
raccoglieva i rifiuti sparsi lungo il lungomare locale, al porto di
Corigliano gli studenti dell’Istituto professionale di Trebisacce
insieme all’equipaggio di Goletta Verde, hanno ripulito dai
rifiuti l’area portuale. L’iniziativa di pulizia continuerà
domani a Corigliano Calabro e il 27 si svolgerà a Rossano. Rapporto balneazione: promosso il 91% delle acque costiere 25/05 Il 91,3% delle acque costiere italiane sono balneabili, mentre
il restante 8,7% non soddisfa io requisiti di balneabilità.
E' questo il dato principale dell'annuale rapporto sulle acque di
balneazione che riporta i dati su 5.410 chilometri di coste controllate,
presentato oggi al ministero della Salute sulla base del monitoraggio
gestito dalle agenzie Arpa e dalle aziende sanitarie. La Palma d'oro
per la balneabilità va a Friuli Venezia Giulia (100%), Molise
(98,1%), Toscana (98%), Liguria (97,6%), Basilicata ed Emilia Romagna
(97,3%): sono queste infatti le regioni che hanno la percentuale più
elevata di chilometri di costa controllati e balneabili rispetto alla
lunghezza della costa. Al contrario, le regioni che hanno la maggiore
percentuale di chilometri costieri non idonei alla balneazione sono
il Lazio (21%) e la Campania (19,9%). Si tratta, rileva il ministero,
di un "risultato importante" se confrontato con la situazione
degli anni '80, quando oltre un terzo delle coste italiane non risultava
accessibile ai bagnanti perche' inquinato. Complessivamente, afferma
il ministero "il quadro nazionale appare molto rassicurante anche
se si nota un lieve aumento della costa non balneabile (+1,15% in
quasi tutte le regioni rispetto alla costa marina da controllare)
rispetto allo scorso anno. I risultati del rapporto si riferiscono
a 52 mila 745 controlli su 5 mila 150 punti di prelievo marini, lacustri
e pluviali. Le coste italiane occupano 7.375 chilometri di cui 4.941
sono balneabili e 468 vietati per inquinamento (il resto è
inaccessibile per altri motivi). I dati, come di consueto, si riferiscono
alle analisi del 2006. Il monitoraggio delle acque , precisa il ministero,
"é continuo e per questo i sindaci dei comuni possono
inibire la balneazione se i risultati, favorevoli in questo rapporto,
diventano sfavorevoli". Quanto al quadro nazionale, tra le regioni
con più chilometri costieri non idonei alla balneazione figurano
anche Veneto (10,8%) e Calabria (10,1%). Tutte le altre regioni sono
al di sotto delle media nazionale di spiagge inquinate che è
dell'8,7%. Consegnati agli studenti 400 “passaporti per il parco” 23/04 Rendere partecipi gli studenti delle scuole dell' obbligo nell'
opera di valorizzazione delle risorse del Parco nazionale della Sila
e impegnarli ad una conoscenza e una fruzione più attenta della
montagna calabrese. E' l' obiettivo dell' iniziativa "Passaporto
per il Parco" promossa dal Parco nazionale della Sila attraverso
la consegna a quattrocento studenti delle scuole dell' obbligo di
altrettante tessere da utilizzare anche in altri parchi e aree protette.
I "passaporti" sono stati consegnati ai giovanissimi destinatari
nel corso di un incontro svoltosi alla presenza, tra gli altri, dell'
assessore regionale all' Ambiente Diego Tommasi e di Vincenzo Perrone,
capo dell' Ufficio territoriale per la Biodiversità del Corpo
forestale dello Stato. Una manifestazione di grande impatto, quella
che ha atto da cornice alla manifestazione, e che ha visto un' enorme
presenza di giovanissimi sensibilizzati ai più attuali temi
dell' educazione ambientale. Ma anche un modo originale ed efficace
per insegnare a fruire, apprezzare ed amare la montagna calabrese
nel rispetto della natura. Insomma, una giornata indimenticabile per
tante scolaresche che hanno 'invaso' il Centro visite di Cupone dimostrando
attenzione e curiosità verso il Parco Nazionale della Sila,
che custodisce quanto di meglio la natura possa offrire. E l' occasione
si trasferirà adesso a scuola, con i tanti spunti didattici
che un' iniziativa del genere inevitabilmente suscita. Un modo per
incentivare la fruizione delle aree protette, che si aggiunge ad attività
già sperimentate dall' Ente Parco con grande successo. Come
l' incentivazione alle gite scolastiche con un contributo spese viaggio
alle scuole che organizzano appunto escursioni nel Parco Nazionale
della Sila. Ma cos' è il "Passaporto del Parco".
Si tratta, in sostanza, di una tessera assegnata allo studente e che
lo fa sentire parte integrante di un gruppo di virtuosi che si dimostrano
o si dimostreranno sensibili nei confronti delle tematiche dell' ambiente,
creando un collegamento tra le principali aree protette. I ragazzi
possono così collezionare, sul "passaporto" personale,
timbri, immagini, gadget di ciascun parco visitato. E con questa forma
di fidelizzazione si promuove non solo la conoscenza dell' ambiente,
ma anche il patrimonio storico, artistico, delle tradizioni, delle
produzioni locali, dell' enogastronomia, che l' area e i paesi ricadenti
custodiscono. Soddisfatti per la riuscita dell' iniziativa si sono
detti il presidente del Parco Nazionale della Sila, Antonio Garcea,
e il direttore Michele Laudati. "Siamo convinti - hanno sostenuto
- che un lavoro sinergico con tutte le istituzioni coinvolte, potrà
rilanciare definitivamente l' area protetta per uno sviluppo eco-sostenibile
che porterà benefici alle popolazioni e alle attività
locali, con incremento di occupazione". "Da tempo - ha aggiunto
Laudati - prestiamo grande attenzione ai giovani, alle scuole, ecco
spiegato il successo dei 'passaporti del parco'". Goletta verde a Corigliano. Iniziative 23/04 La Goletta verde di Legambiente e della Regione, in viaggio
lungo le coste calabresi dal 28 aprile scorso, sta per concludere
il suo tour di iniziative di informazione e sensibilizzazione ambientale
per la tutela del mare di Calabria. In occasione dell' ultima tappa
della campagna regionale, prevista a Corigliano Calabro dal 24 al
27 maggio, sono previste conferenze stampa, blitz, incontri con gli
amministratori, visite guidate per le scuole e inviti alla lettura.
In occasione della tappa a Corigliano, giovedì, nell' Istituto
navale, Legambiente, Libera e Torre di Abele presentano l'iniziativa
"Una barca carica di libri in viaggio nei mari del Sud":
incontro con l'autore e letture dal libro di Mariolina Venezia, "Mille
anni che sto qui" edito da Enaudi. Nel pomeriggio di giovedì
è previsto l' arrivo della Goletta al porto di Corigliano.
Venerdì 25 maggio, alle ore 9, sono previsti un incontro ed
iniziative con le scuole. Alle 10.30, sul lungomare di Mirto Crosia,
nell'ambito della campagna nazionale di Legambiente "Spiagge
e fondali puliti", la cittadinanza si impegnerà a partecipare
alla pulizia della spiaggia. Il 26 maggio ci sarà la campagna
di pulizia delle spiagge con la partecipazione della cittadinanza.
La campagna di pulizia delle spiagge, domenica 27 maggio, si svolgerà
a Rossano. Callipo “Gravi accuse dell’ex commissario Ruggiero” 21/05 "Le dichiarazioni dell' ex commissario per l' emergenza
ambientale Antonio Ruggiero sono un' accusa devastante per la classe
politica calabrese e quasi un segnale di resa dello Stato dinanzi
a quanto accade in Calabria". A sostenerlo è stato l'
ex presidente di Confindustria Calabria Filippo Callipo. "Dopo
averle lette - ha aggiunto - sono rimasto esterrefatto, ma con altrettanta
sorpresa prendo atto che nessuno ha reagito, nessuno si è scomposto,
nessuno si è dimesso e, quel che più è grave,
nessuno si sente responsabile di quanto il funzionario dello Stato
denuncia con vigore e determinazione. Ma a quanto altro dobbiamo ancora
abituarci? Quanto ancora dobbiamo appurare e leggere prima di reagire
in questa regione dove le decisioni prese di notte e tra pochi vengono
spacciate per riforme e dove si accusa il sindacato di essere conservatore
solo perché ha finalmente deciso di organizzare uno sciopero
generale dopo due anni di inconcludenza politica ed amministrativa?".
"Forse - ha sostenuto Callipo - i calabresi vivono in un tale
stato di assuefazione da non notare, da non rabbrividire nell' apprendere
notizie così gravi che, in qualsiasi altra parte del mondo,
susciterebbero indignazione, e soprattutto proporzionate reazioni.
Se in Italia la sfiducia verso la politica è altissima come
dimostrano autorevolissimi sondaggi, forse in Calabria la domanda
non ce la poniamo più, visto a che punto è crollata
la credibilità delle Istituzioni e di chi le rappresenta. Un
alto funzionario dello Stato, mandato a gestire un' emergenza, dopo
78 giorni dall' incarico getta la spugna e parla di necessità,
in Calabria, di fare epurazione, di assenza di un bilancio, di 41
dipendenti mai visti e soprattutto di 'avere subito pressioni immorali
da parte di organi regionali in tema di assunzioni e organizzazione
della struttura'. E conclude: 'ho capito che dovevo andarmene per
il vizio tutto italiano di abbandonare chi viene mandato in prima
linea per cambiare le cose'". "Sono dichiarazioni - ha concluso
Callipo - di una gravità inaudita che, purtroppo, fotografano
realisticamente la situazione calabrese e il sistema di operare da
parte della classe politica/amministrativa contro la quale sono certo
che i calabresi onesti sapranno reagire, perché soltanto reagendo,
qui e presto, la Calabria potrà sperare di godere di credibilità
anche in Italia ed in Europa. Non si può certo attendere che
siano altri a risolvere i nostri problemi". Grande partecipazioni alle visite alle riserve naturali 21/05 E' stata alta la partecipazione di visitatori alle giornate
dedicate alle Riserve naturali gestite dal Corpo Forestale dello Stato.
Le Riserve naturali biogenetiche Marchesale e Cropani Micone, gestite
dal Cfs-Ufficio territoriale per la biodiversità di Mongiana,
sono fra le 41 delle 132 riserve statali che sono state aperte per
la prima volta al pubblico in occasione della giornata delle oasi
organizzata in collaborazione con il Wwf. Il tema su cui è
stato incentrato il programma delle manifestazioni ha riguardato la
biodiversità. "E' stata questa - è scritto in un
comunicato - un' occasione importante per far conoscere i delicati
equilibri caratterizzanti gli ecosistemi forestali che ospitano numerose
specie animali e vegetali. Con l' innalzamento delle temperature specie
arboree molto sensibili come il faggio, il castagno o l' abete bianco
possono contrarre notevolmente la loro distribuzione sulla Terra nell'
arco dei prossimi 100 anni. Si tratta di 3 fra le specie più
comuni presenti nei boschi delle Serre vibonesi; è molto difficile
potere immaginare un paesaggio notevole, come quello dei nostri boschi
senza la presenza di questi alberi monumentali che hanno da sempre
accompagnato la civiltà nelle nostre contrade". "La
degradazione dei boschi e degli ecosistemi forestali - prosegue la
nota - deve essere scongiurata con una attenta politica di gestione
del territorio. Il Corpo Forestale dello Stato oltre a svolgere un
attento e scrupoloso servizio di controllo della salvaguardia dell'
ambiente, mette in piedi alcuni importanti programmi di ricerca volti
al monitoraggio delle condizioni degli ecosistemi forestali come l'
Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatori di Carbone e il
Servizio sui Controlli degli Ecosistemi Forestali. Con il primo viene
condotta una indagine volta a determinare la reale consistenza e qualità
delle risorse forestali nel territorio nazionale, la biomassa e la
quantità di carbonio immagazzinato. Con il secondo servizio
si intende focalizzare l'attenzione soltanto sulla condizione di salute
dei nostri boschi attraverso la valutazione di alcuni importanti parametri
biologici" Il Ministero dell’Ambiente approva il bilancio del Parco Nazionale della Sila 18/05 Il Ministero dell' Ambiente ha approvato il bilancio di previsione
per l' esercizio finanziario 2007 del Parco Nazionale della Sila deliberato
dal consiglio direttivo dell'ente. Lo rende noto un comunicato del
Parco. Il Bilancio 2007 - prosegue la nota - prevede, fra l' altro,
la prosecuzione dell' attività di marketing e comunicazione
per dare un'immagine positiva del Parco, favorendo i processi di integrazione
e consolidamento di proposte ambientali e culturali e di coerenti
modelli di gestione. Il Bilancio prevede fondi destinati alla redazione
agli strumenti di pianificazione dell' area protetta, ovvero: il Piano
del Parco, il Piano di Sviluppo Economico e Sociale ed il Regolamento
del Parco. L'Ente Parco - è aggiunto - si propone di realizzare,
in sinergia con i Comuni che ne hanno fatto richiesta, dei polmoni
verdi denominati "Parchi delle cicogne". Si prevede la realizzazione
di altre dieci isole ecologiche per dimostrare come si possa procedere
alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti senza creare impatto
con l' ambiente. Verranno individuate altre aree per allevare fauna
selvatica autoctona. E' previsto l' allestimento interno degli "Ecomusei".
Si punta alle fonti di energia rinnovabili, come quella solare. Si
vuole incentivare nei Comuni del Parco, su strutture di proprietà
pubblica, la messa in opera di impianti con fonti energetiche rinnovabili
in prevalenza. Si continua ad incentivare il turismo scolastico ed
il turismo della terza età e quello delle persone diversamente
abili. Sostegno alle attività ecocompatibili promuovendo e
incentivando azioni legate alle attività agro-silvo-pastorali,
artigianali, ecologico-sportive, contribuendo ad evitare lo spopolamento
collinare e montano. Si continua - conclude - a lavorare per giungere
al Marchio di qualità del Parco per la patata, la razza bovina
podolica, la castagna e per i prodotti lattiero-caseari. Seguiranno
i prodotti da forno e gli insaccati di maiale. Depuratori malfunzionanti in Calabria, interrogazione di Rifondazione al Senato 17/05 I senatori Stefano Zuccherini e Fosco Giannini, di Rifondazione
comunista, hanno presentato un' interrogazione al Ministro dell' Ambiente
e della tutela del territorio sul cattivo funzionamento degli impianti
di depurazione dell' Ambito territoriale ottimale 2 di Catanzaro e
della fascia tirrenica cosentina. I parlamentari del Prc, nell' interrogazione,
fanno riferimento a quanto sostenuto dal nuovo Commissario per l'
emergenza ambientale in Calabria, prefetto Salvatore Montanaro "in
cui si lamenta, tra l' altro, - affermano - il mancato smaltimento
dei fanghi di depurazione e il criminale intervento di chi manomette
le stazioni di sollevamento danneggiando le pompe e i generatori di
sicurezza. Negli ultimi mesi molti comuni della costa ionica e tirrenica
del catanzarese sono stati costretti ad emanare ordinanze per effettuare
in proprio i lavori di ripristino su stazioni di sollevamento abbandonate
da tempo che sversavano liquami fognari all' esterno con gravi conseguenze
igieniche e sanitarie". "Agli allarmi e alle denunce espresse
ripetutamente dai sindacati di categoria sull' affidamento degli impianti
di depurazione e la loro gestione - prosegue il testo dell' interrogazione
- si è aggiunta l' inchiesta 'Poseidon' avviata dal sostituto
Procuratore della Repubblica, Luigi De Magistris, sulla gestione degli
864 milioni di euro per la costruzione nella regione dei depuratori.
Una gestione che secondo l'accusa sarebbe stata pesantemente condizionata
da esponenti politici, aziende, amministratori pubblici con l' intento
di pilotare appalti e nomine e di distrarre finanziamenti pubblici".
I parlamentari del Prc chiedono al ministro "come mai nonostante
le proteste, le denunce e i fatti emersi dalle indagini delle forze
dell' ordine e della magistratura non si è provveduto a rescindere
i contratti con le aziende che non gestivano nel rispetto delle leggi
vigenti e del capitolato d' oneri gli impianti di depurazione delle
acque reflue e se intende accertare eventuali responsabilità
degli uffici competenti in merito a tale situazione". Nell' interrogazione
si domanda, inoltre, "se il ministero intende costituirsi parte
civile nel procedimento denominato 'Poseidon' e se non ritenga utile
avviare un tavolo di consultazione, che preveda la partecipazione
dei sindacati di categoria al fine di recepire le loro proposte in
materia di gestione, salvaguardia della salute dei lavoratori e dell'ambiente".
Il neo commissario Pappaterra s’insedia nell’Ente Parco del Pollino 11/05 Il rilancio delle attività del Parco e la volontà
di infondere nuova fiducia nelle popolazioni: sono questi gli obiettivi
del nuovo commissario straordinario del parco nazionale del pollino,
Domenico Pappaterra, che si è insediato ufficialmente oggi
con una cerimonia nella sede di Rotonda (Potenza). "Abbiamo una
responsabilità importante - ha detto Pappaterra - Il commissariamento
indica una straordinarietà. Dovremo imprimere all'ente un nuovo
dinamismo, rimuovere alcune incrostazioni e attivare azioni innovative
e concrete poiché molto tempo è passato e la gente non
ce ne darà altro per vedere realizzato il disegno a cui l'Ente
Parco è preposto". Il neo commissario ha poi annunciato
l'avvio di una campagna d'ascolto dopo le elezioni del 27 e 28 maggio
coinvolgendo le istituzioni nel nuovo processo di governo del Parco.
"Affronteremo i problemi con la determinazione necessaria",
ha aggiunto Pappaterra rivolgendosi ai dipendenti, ai quali ha chiesto
disponibilità e generosità per avviare una nuova fase.
Francesco Fino nel salutare il personale, ha rivolto gli auguri di
buon lavoro al neo commissario invitandolo a far sì che i numerosi
procedimenti rilevanti in corso possano vedere la loro fine al più
presto. Successivamente Pappaterra si è recato a Civita (Cosenza)
per partecipare alla manifestazione di consegna del Passaporto dei
Parchi calabresi alle scolaresche del Parco del Pollino. Goletta Verde Calabria “No al raddoppio del termo valorizzatore di Gioia” 10/05 I volontari di "Goletta Verde Calabria" con bandiere
e striscioni di Legambiente hanno compiuto un blitz per manifestare
la loro contrarietà al raddoppio del termovalorizzatore di
Gioia Tauro i cui lavori di consegna sono previsti per l' inizio del
2009". "Il raddoppio dell' impianto di samltimento - ha
affermato il presidente regionale di Legambiente, Antonino Morabito
- è un grave errore politico e gestionale, dato che le aree
di provenienza dell' ulteriore carico sono molto distanti e riguardano
soprattutto la Calabria Nord, pesando invece su un' area già
sottoposta ad una forte pressione antropica e ad un' alta infrastrutturazione,
e ponendo in discussione altre scelte urgenti e importanti per un'
area strategica per lo sviluppo di tutta la nostra regione".
"La scelta del raddoppio del termovalorizzatore a Gioia Tauro
- è scritto in una nota di Legambiente - significa gravare
sulla stessa area territoriale con uno smaltimento pari a circa il
30% del totale dei rifiuti prodotti nella regione, 240.000 tonnellate
di rifiuti l' anno: la salute degli abitanti e il futuro della Piana
vale molto di più della multa per le rescissione del contratto
con la Tec spa". "Chiediamo al commissario per l' emergenza
ambientale, prefetto Salvatore Montanaro - riporta ancora la nota
- di far valutare ed esplicitare tutti i costi presenti e futuri legati
alla realizzazione della seconda linea del termovalorizzatore a Gioia
Tauro, che riteniamo molto inferiori se confrontati alla penale dovuta
in caso di interruzione del contratto con la società incaricata" Il Commissario per l’ambiente sottoscrive un protocollo con tre ATO provinciali 10/05 Tre protocolli di collaborazione, riferiti agli ambiti provinciali
di Vibo Valentia, Reggio Calabria e Crotone, sono stati sottoscritti
stamani al termine di un incontro svoltosi negli uffici della Prefettura
di Catanzaro. Alla riunione ha partecipato il commissario per l'emergenza
ambientale e prefetto di Catanzaro, Salvatore Montanaro, i rappresentanti
degli Ato delle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone
ed alcuni sindaci. I protocolli serviranno ad affrontare le emergenze
piu' pressanti del territorio, concernenti la depurazione. Il contatto
con gli Ato - e' scritto in una nota - sara' costante ed ininterrotto
e si lavorera' tutti insieme all'individuazione della migliore strategia
per affrontare la situazione emergenziale in atto. Da Tropea parte “Goletta Verde Calabria 2007” 07/05 E' stata presentata al porto di Tropea la seconda edizione
di "Goletta Verde Calabria", la campagna di promozione,
di informazione e di sensibilizzazione ambientale per la tutela del
litorale calabrese, promossa da Legambiente in collaborazione con
l' Assessorato alle Politiche ambientali della Regione Calabria. All'
incontro hanno partecipato l' assessore regionale alle Politiche dell'
Ambiente, Diego Tommasi e i rappresentanti di Legambiente, Antonio
Nicoletti, responsabile nazionale Aree protette; Antonino Morabito,
presidente Legambiente Calabria; Franco Saragò, presidente
del Circolo di Ricadi e l' attore Domenico Fortunato che interpreta
il ruolo del comandante dei Carabinieri nella Fiction "Gente
di Mare". "Legambiente e Regione - ha spiegato il presidente
regionale Morabito in un comunicato - ripropongono un' iniziativa
che lo scorso anno ha suscitato molto interesse e ha avuto molto successo.
Quest' anno navighiamo con l' entusiamo che ci deriva dal registrare
un' inversione di tendenza misurabile in atti e fatti concreti quali
ad esempio l' inizio dei lavori di abbattimento dell' ecomostro di
Stalettì. La battaglia vinta su Europaradiso testimonia una
sinergia di intenti tra Regione e Legambiente ed in generale tra le
ragioni della crescita attraverso la valorizzazione del patrimonio
ambientale comune". "Abbiamo investito - ha sostenuto Tommasi
- ingenti risorse in un Piano di educazione, divulgazione e formazione
ambientale che non ha precedenti in questa regione e che l' Unesco,
dal quale abbiamo ottenuto il patrocinio ha definito il migliore Piano
di intervento d' Europa. Nell' educazione ambientale trovano la necessaria
sintesi la sensibilizzazione verso le tematiche strettamente ambientali
ma anche la promozione del principio di legalità: ambiente
e legalità sono due facce della stessa medaglia e, nella nostra
regione, assumono significati ancora più importanti".
"Essere qui per il secondo anno - ha detto l' assessore all'
Ambiente - è un segnale importante perché testimonia
la volontà di un impegno costante nel tempo da parte di un
governo regionale che ha ereditato una terra che annovera criticità
diffuse e problematiche ataviche. Abbiamo avviato una serie di iniziative
dalla raccolta differenziata porta a porta alla bonifica dei siti
inquinati al risanamento delle fiumare, all' educazione ambientale
nelle scuole e stiamo già raccogliendo le prime importanti
risposte: più del 90% i comuni che hanno partecipato alla raccolta
porta a porta, più di 450 i siti bonificai in un anno grazie
al progetto Puliamo la Calabria e oltre 130 mila studenti saranno
impegnati nei programmi di educazione ambientale". In tema di
ecomostri Tommasi ha detto che "stiamo proseguendo nell' opera
intrapresa. A Stalettì continuano i lavori di abbattimento
e altri otto manufatti abusivi subiranno la stessa sorte", mentre
in relazione a Europaradiso, l' assessore ha aggiunto che "abbiamo
mantenuto gli impegni. Bisogna crederci perché l'ambiente è
una risorsa economica ed ecologica che non ha colore politico". Quattro tappe in Calabria della campagna “Fiumi informa” 07/05 Prevede quattro tappa anche in Calabria la campagna nazionale
"Fiumi informa" promossa dal Corpo forestale dello Stato
e da Legambiente per la difesa e la salvaguardia dei corsi d' acqua.
Manifestazioni sono in programma l' 11 maggio per la salvauardia dei
fiumi Tacina, a Petilia Policastro; della fiumara Burmaria (Tropea);
della fiumara Tre Valloni (Mendicino) e e del fiume neto (San Giovanni
in Fiore). "Il rispetto della legalità lungo i corsi d'acqua
- è detto in un comunicato del Corpo forestale dello Stato
- è fondamentale per rendere i fiumi non solo più sani
ma anche belli e fruibili. Per questo il personale del Corpo forestale
dello Stato, insieme ai volontari di Legambiente, ai cittadini e alle
scolaresche, scenderanno lungo gli argini dei grandi fiumi e dei ruscelli
del Paese con Fiumi Informa. La nuova campagna nazionale del Corpo
forestale dello Stato e di Legambiente, si svolgerà lungo trenta
aste fluviali dal Sud al Nord dell'Italia per sensibilizzare, informare
e coinvolgere la popolazione nella cura e nella riscoperta dei fiumi.
Partecipazione dunque, ma anche monitoraggio dei corsi d'acqua italiani
per capire il loro stato di salute e rilevare le illegalità
che subiscono". M. Oliverio “Importante la nomina di Pappaterra al Parco del Pollino” 07/05 "Con la nomina di Mimmo Pappaterra a commissario, l' Ente
Parco del Pollino ora potrà finalmente uscire dalle secche
dell' immobilismo e dell' inoperosità e diventare protagonista
di una nuova stagione di valorizzazione della cultura dell' ambiente
e del grande patrimonio che esso rappresenta per il rilancio e lo
sviluppo della nostra regione". E' quanto ha affermato il presidente
della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio commentando la nomina del
neo commissario effettuata dal Ministro all'Ambiente, on. Alfonso
Pecoraro Scanio. "Mimmo Pappaterra, a cui auguriamo di diventare
presto presidente dell' Ente - ha aggiunto Oliverio che ha immediatamente
inviato un telegramma di auguri all' ex deputato dello Sdi- rappresenta
una garanzia sicura, non tanto e non solo per la sua apprezzata esperienza
di parlamentare, di assessore regionale all' Ambiente e di amministratore
locale, ma soprattutto per la sua conoscenza profonda del territorio
in cui ricade l' Ente parco e per il grande amore manifestato, in
più occasioni, per l' ambiente e per ciò che esso rappresenta
e può rappresentare per lo sviluppo di regioni e territori
come quelli calabrese e lucano". "Sono certo che sotto la
guida di Mimmo Pappaterra - ha proseguito il presidente della Provincia
di Cosenza - registreremo da subito una vera e propria inversione
di rotta rispetto al passato e, per il Parco, comincerà presto
una nuova fase di rilancio, che renderà quest' Ente così
importante, attore di primo piano rispetto a temi decisivi per lo
sviluppo della nostra terra, quali il turismo ambientale, le politiche
ecocompatibili, la salvaguardia e la tutela delle immense risorse
e delle tantissime bellezze del nostro territorio". "Il
Parco del Pollino e il Parco nazionale della Sila, sono due grandi
testimonianze dell' immenso patrimonio ambientale della Calabria e,
in particolare della Provincia di Cosenza - ha concluso Oliverio -
e ad essi dobbiamo guardare non più in un' ottica di contemplazione
passiva, ma come terreno fertile in cui il binomio uomo-ambiente possa
trovare una propria e ben definita identità e crescere nel
solco di antiche tradizioni e nuove spinte innovative" Blitz di Goletta verde agli ecomostri di Praia 03/05 Contrastare la realizzazione degli ecomostri in Calabria ed
accertare quale fosse il carico trasportato dalla nave 'Jolly Rosso'
affondata misteriosamente nel 1990 ad Amantea. Sono questi alcuni
degli obiettivi che vuole raggiungere Goletta Verde di Legambiente.
L'equipaggio di Goletta Verde e Regione Calabria hanno esposto stamani
uno striscione, con la scritta 'Giu' le mani dalla Costà, davanti
ai tre ecomostri di Fiuzzi, frazione di Praia a Mare. Nel corso dell'iniziativa
è stata ribadita la necessità di impedire la realizzazione
di nuove costruzioni che danneggerebbero lo scenario dell'Isola di
Dino. L'anno scorso il blitz di Goletta Verde all'ecomostro di Fiuzzi,
un residence di 52 mila metri cubi di cemento costruito sulla spiaggia,
contro il quale Legambiente si costituì parte civile nel relativo
processo penale avviato a tempo di record dal tribunale di Paola sezione
di Scalea. Quest'anno l'area ha subito la costruzione di un altro
ecomostro, il 'palestrone' di cinque piani (tre interrati e due esterni)
e mille metri quadri, in fase di realizzazione di fronte all'isola
di Cirella e per il quale Legambiente ha depositato gli atti attendendo
la pronuncia della magistratura. "Chiediamo alle Istituzioni
pubbliche - sostiene Goletta Verde - di essere baluardi contro il
dilagare di uno sfruttamento del territorio costiero insensato e devastante,
per cui riteniamo grave quando a fare da sponsor a nuove strutture
a ridosso delle costa sono proprio le stesse Istituzioni pubbliche.
A loro compete il dovere di dare l'esempio". Per Goletta Verde
di Legambiente le violazioni ambientali spesso sono mosse in un terribile
intreccio tra poteri economici e criminalità organizzata, come
nel caso delle navi dei veleni, affondate misteriosamente insieme
al carico trasportato. "Un anno fa - prosegue la nota di Goletta
Verde - il Viceministro all'Interno, Marco Minniti, prese un preciso
impegno con Goletta Verde: trovare i fondi necessari per fare le analisi
del carico trasportato dalle troppe carrette del mare affondate lungo
le coste calabresi e fugare così le forti preoccupazioni che
si riaccendono all'inizio di ogni stagione estiva. Ad oggi non ci
risulta che siano stati stanziati i fondi per questa importante azione
di sicurezza dell'ambiente e della salute dei cittadini, perciò
ancora una volta Legambiente dice 'No alle navi dei veleni'". Goletta verde: Gli studenti visitano la scogliera dei rizzi 02/05 Uno sguardo sulla 'Scogliera dei rizzi' per avvicinare gli
studenti calabresi alle bellezze e alle problematiche degli ambienti
costieri più peculiari della regione. E' questo l'obiettivo
dell'incontro avuto stamani tra gli studenti del liceo scientifico
di Belvedere Marittimo ed il responsabile del laboratorio scientifico
didattivo di biologia marina del dipartimento di Ecologia dell'Unical.
L'iniziativa si è svolta nell'ambito della campagna "Goletta
Verde in Calabria" di Legambiente in collaborazione con l'assessorato
alle politiche ambientali della Regione Calabria. Franco Falcone,
responsabile rifiuti ed energia di Legambiente Calabria, ha introdotto
l'incontro sottolineando l'importanza dell'iniziativa indirizzata
alle scuole del territorio, quale canale alternativo "per avvicinare
i ragazzi calabresi ai temi ambientali, promuovendo la conoscenza
dell'ecosistema marino della riviera dei cedri, sensibilizzando la
salvaguardia dell'ambiente e del proprio territorio. Un messaggio
che la campagna calabrese porterà lungo tutto il mese per accendere
i riflettori sulla 'risorsa ambiente' - ha aggiunto Falcone - e per
coinvolgere gli studenti nella protezione e nella valorizzazione del
loro patrimonio ambientale. Una presa di coscienza tale da poter influire
quotidianamente all'interno della propria comunità di appartenenza".
Gli studenti insieme alle educatrici di "Goletta Verde",
attraverso attività di animazione e giochi di gruppo, si sono
impegnati a riconoscere le ricchezze archeologiche e naturali per
consolidare l'appartenenza alla propria comunità. Nel corso
dell'intervento Andrea Peiser ha evidenziato le caratteristiche principali
dei cetacei presenti nel tirreno cosentino, molto poco conosciuti
dalla maggior parte delle persone, ma minacciati da diverse attività
antropiche: in questo tratto di mare le metodologie di pesca, spesso
illegali, hanno ancora purtroppo un impatto devastante sulle numerose
specie che popolano le acque del tirreno. I sindaci del cosentino discutono di raccolta differenziata su Goletta Verde 01/05 Nonostante le condizioni metereologiche e in occasione della
festa nazionale dei lavoratori, gli amministratori locali dell'alto
tirreno cosentino hanno accettato l'invito di Legambiente per discutere,
a bordo di Goletta Verde, della questione e delle problematiche riguardanti
la raccolta differenziata ed il riciclaggio. Un incontro che ha visto
la partecipazione fattiva dei comuni costieri, che ha dimostrato la
particolare attenzione data alla questione dei rifiuti e alla situazione
non confortante circa lo stato della questione rifiuti. I lavori svolti
nel pomeriggio, alla presenza di Ernesto Magorno, consigliere della
provincia cosentina, Amerigo Cuglietta, sindaco di Cleto, Riccardo
Golino, vicesindaco di Belvedere e Antonio Capano, consigliere comunale,
Antonio Goffredi, sindaco di Bonifati, Benedetto Guaglianone, assessore
all'ambiente del comune di Cetraro, sono stati coordinati dal presidente
del circolo Legambiente di Belvedere, Carlo Gaglianone, il quale ha
introdotto l'intervento di Francesco Falcone, responsabile Rifiuti
ed Energia di Legambiente Calabria. Il 15 maggio prossimo sara' la
data di rilancio per la raccolta differenziata ''porta a porta'':
progetto finanziato dalla regione Calabria alcuni mesi fa, per risollevare
l'importanza del riciclaggio ed incrementare le attuali percentuali
di raccolta differenziata, che ad oggi risultano di gran lunga inferiori
alla media nazionale. Dagli interventi dei sindaci e degli amministratori
e' risultata evidente l'urgenza di lavorare in sinergia con le societa'
miste che si occupano della gestione dei rifiuti e del loro smaltimento,
stringere con queste rapporti, in concertazione con la Regione, per
superare le difficolta' riscontrate negli ultimi anni. ''La scelta
di attuare il recupero dei rifiuti 'porta a porta' - ha detto il vicesindaco
di Belvedere - puo' risultare un contributo determinante per risolvere
le problematiche scaturite nell'ambito della gestione incentrata sui
cassonetti stradali. Ma perche' giungano delle soluzioni compiute,
chiediamo l'intervento di Legambiente affinche' faccia da agevolatrice
con la Regione e sia d'impulso e stimolo verso la popolazione locale
per creare senso di responsabilizzazione nella risoluzione di tale
criticita'''. Un impegno necessario per affrontare il disagio dei
comuni che deve partire dall'educazione ambientale scolastica, perche'
''ancor prima di un'emergenza rifiuti - ha detto il consigliere provinciale
Magorno - la Calabria vive un'emergenza culturale, che rallenta lo
sviluppo del nostro territorio''. Gli amministratori della costa dei
cedri, hanno condiviso la proposta lanciata da Legambiente, di verificare
la possibilita' di installare un impianto di compostaggio per il recupero
dei rifiuti organici nell'area del tirreno cosentino. Tutti hanno
concordato sulla gestione fallimentare della decennale esperienza
commissariale, sollecitando la Regione Calabria, la provincia cosentina
e le societa' miste che si occupano della gestione integrata dei rifiuti,
ad un tavolo di lavoro operativo che permetta di dare sistematicita'
ed organicita' alla risoluzione delle emergenze che il settore presenta. Fp/CGIL “Non comprensibile l’entusiasmo dell’Arpacal” 30/04 "Nei giorni scorsi, a seguito di confronto sindacale,
sono stati definiti gli accordi contrattuali decentrati riguardanti
il personale dell' Arpacal. Quest' ultima Agenzia, in maniera unilaterale,
ha ritenuto di diramare una nota stampa, della quale la Fp-Cgil non
condivide l' enfasi descrittiva per i risultati raggiunti". A
sostenerlo, in un comunicato, è il segretario generale della
Fp-Cgil Calabria, Luigi Veraldi. "Infatti - ha aggiunto Veraldi
- è il caso di ricordare che i Contratti decentrati integrativi
che riguardano dirigenza, Stpa e personale di comparto dell' Arpacal
arrivano, rispetto agli anni di riferimento, in ritardo e quindi a
consuntivo, senza alcuna responsabilità del sindacato rispetto
alla dilatazione delle applicazioni contrattuali in favore dei dipendenti
e per un effettivo miglioramento dell' organizzazione e dell' attività
dell' Agenzia. Tra l' altro non è comprensibile l' entusiasmo
dell'Agenzia quando ad oggi persistono le preoccupazioni di sempre
sul suo futuro, a partire dall' esigenza di fondo nella gestione dell'
Agenzia, da sempre denunciata dalla Fp-Cgil, che è quella di
delineare il definitivo assetto della stessa, con l'assegnazione della
massima responsabilità e cioé quella per la nomina del
Direttore generale e quindi del superamento della lunga fase del commissariamento".
"E' inaccettabile - ha sostenuto Veraldi - che il governo regionale
non decida di chiudere la fase commissariale pluriennale nella gestione
dell' Arpacal, dando stabilità e certezza all' opera di programmazione
della stessa Agenzia, permettendo di costruire il necessario confronto
sindacale preventivo e produttivo di positive azioni. Il settore della
protezione ambientale è tra quelli che vedono, ancora una volta,
la nostra regione in grave ritardo rispetto ai programmi attuativi
e quindi alle pratiche positive, che avrebbero dovuto essere messe
in campo per fronteggiare i gravi problemi legati alla prevenzione
ambientale che ritornano di grande e drammatica attualità con
l'approssimarsi della stagione estiva. Riscontriamo che le mancate
scelte della Giunta regionale tardano a definire l' assetto dell'Arpacal
e che questa ultima, per il momento, è destinata a lavorare
su una contingenza gestionale che non produrrà avanzamenti
e che non riscontra politiche serie per la valorizzazione professionale
e l' utilizzo delle risorse umane". "La logica gestionale
del 'vivacchiamento' - ha concluso Veraldi - produce effetti negativi
per la collettività calabrese che invece attende programmi
e risposte non più rinviabili. La Fp-Cgil ritiene che il funzionamento
dell' Arpacal è una priorità legata alla particolare
importanza dei compiti istituzionali che la legge gli assegna e che
impongono l' uscita definitiva dalla precarietà e indefinitezza
gestionale". Il commissario per l’emergenza ambientale pianifica gli incontri con gli enti locali 27/04 Il nuovo Commissario delegato per l'emergenza ambientale in
Calabria, Prefetto Salvatore Montanaro, di concerto con i sub-commissari
Antonio Falvo e Luigi La Sala, fin dal suo insediamento negli uffici
di Catanzaro Lido ha posto al centro dell'attenzione i problemi dell'emergenza
depurazione in vista della prossima stagione estiva. Dopo una prima
ricognizione, si e' deciso di convocare due apposite riunioni, con
i rappresentanti degli enti interessati, con all'ordine del giorno
''interventi urgenti sugli impianti di depurazione e relativi collettori''.
La prima riunione e' stata programmata per sabato 5 maggio, alle ore
10, nella sala Liberty della Prefettura di Catanzaro, per analizzare
le problematiche relative agli impianti di depurazione esistenti sulle
fasce costiere della provincia di Catanzaro. Sempre per sabato 5 maggio,
alle ore 12, e' stata fissata la seconda riunione per affrontare le
problematiche degli impianti di depurazione delle fasce costiere della
provincia di Cosenza. Agli incontri, che saranno presieduti dal Prefetto
Montanaro, e' prevista la partecipazione dei Presidenti delle Autorita'
d'ambito territoriali interessati e dei Sindaci dei comuni costieri.
Successivamente, con la convocazione di altre riunioni, saranno affrontati
e discussi i problemi esistenti nei comuni della altre province calabresi,
che oggi, in prossimita' della stagione estiva, non presentano situazioni
di emergenza. L'obiettivo principale di queste riunioni operative
e' quello di arrivare ad un pieno e diretto coinvolgimento delle Amministrazioni
comunali interessate in maniera tale da creare una concreta sinergia
nella risoluzione delle varie problematiche e costruire, passo dopo
passo, un sistema strutturale capace di fare funzionare al meglio
tutto il settore della depurazione. La cicogna bianca torna a nidificare in Calabria 26/04 Anche quest'anno la Cicogna bianca é tornata a nidificare
in Calabria. Quest'anno sono quattro le coppie di cicogne nidificanti
in Calabria, una in più rispetto all'anno precedente, una notizia
di grande rilevanza naturalistica e ambientale. A comunicarlo sono
i responsabili della Lipu di Rende che dal 2003 hanno messo in campo,
in collaborazione con Enel Calabria, un vero e proprio Piano d'azione
tendente a favorire il ritorno di questa specie nella regione. La
cicogna bianca, inconfondibile per le sue grandi dimensioni, per il
piumaggio bianco e nero e per le zampe ed il becco rosso arancio,
mancava dal nostro Paese da oltre 300 anni. La specie da qualche decennio
ha iniziato a nidificare nel nord Italia e recentemente anche in alcune
zone dell'Italia Centro meridionale, Calabria compresa. Gli sforzi
e l'impegno messi in campo in questi anni cominciano a confermare
la bontà del Progetto Cicogna bianca. La coppia giunta quest'anno
per nidificare ha infatti utilizzato una delle piattaforme artificiali
in legno che i volontari della Lipu, con il supporto dell'Enel, hanno
installato in questi anni sul territorio. "L'obiettivo delle
piattaforme artificiali - affermano i responsabili della Lipu di Rende
- è di fungere da richiamo per altre coppie in migrazione e
invogliarle a nidificare. Diverse esperienze hanno infatti dimostrato
che aree apparentemente idonee alla presenza della specie non vengono
utilizzate per la nidificazione perché sprovviste di siti adatti
alla costruzione del nido". E' la prima volta che in Calabria
viene portato avanti un progetto del genere e l'obiettivo della Lipu,
sostengono gli ambientalisti, è di favorire l'insediamento
di un primo nucleo di Cicogna bianca in Calabria. E' per questo che
i volontari della Lipu rendese continueranno anche quest'anno l'attività
di studio e monitoraggio della specie, oltre ad un' importante opera
di sensibilizzazione tra gli abitanti del posto e nelle scuole dei
territori interessati. Inoltre, sempre con il supporto dell' Enel
saranno saranno apposti anelli identificativi ai giovani di cicogna
che nasceranno nell'anno, installate altre piattaforme artificiali
su tralicci d'alta tensione e la relativa messa in sicurezza degli
impianti. Interventi resi possibili grazie alla disponibilità
dell' Enel che fin dall'inizio ha collaborato al Progetto 'Cicogna
bianca'' mettendo a disposizione risorse umane e strutture. Ed è
anche grazie a questo forte impegno se oggi la Cicogna bianca nidifica
senza problemi in Calabria, passando dalle due coppie del 2002 alle
quattro del 2007, un dato sinora mai registrato nella nostra regione. 26/04 Riparte per il secondo anno la campagna “Goletta Verde
in Calabria” di Legambiente e Regione Calabria, e si terrà
il prossimo 28 aprile alle ore 10.00 presso l’Hotel San Michele
di Cetraro (CS) un incontro dei vertici regionali di Legambiente con
la stampa per illustrare i tanti appuntamenti previsti nel prossimo
mese di viaggio della Goletta Verde lungo le coste calabresi. Alle
10:30, sempre presso l’Hotel San Michele di Cetraro, seguirà
un appuntamento su: “I cetacei del tirreno calabrese”
organizzato da Legambiente insieme al “Laboratorio Scientifico-Didattico
di Biologia Marina", gestito dal Dipartimento di Ecologia dell'Università
della Calabria e Fondazione Mediterranea Falchi e sostenuto dall'Assessorato
all' Ambiente della Provincia di Cosenza, rivolto alle scuole del
territorio cosentino. Per l’iniziativa nazionale dedicata alle
“Giornate dei Cetacei”, alle ore 16.30 presso il porto
di Cetraro, sarà possibile per i giornalisti salpare con Goletta
Verde per effettuare un uscita in mare alla ricerca dei cetacei dei
nostri mari. Le osservazioni effettuate durante la navigazione, potranno
essere filmate, fotografate e indicate attraverso la scheda di avvistamento,
quale operazione di censimento utile per conoscere gli esemplari che
abitano i mari calabresi. Il Prefetto di Catanzaro, Montanaro, Commissario rifiuti in Calabria 24/04 E' Salvatore Montanaro, attuale prefetto di Catanzaro, il nuovo
commissario per l'emergenza rifiuti in Calabria. La nomina di Montanaro
è stata firmata dal presidente del Conisglio, Romano Prodi.
Il nuovo commissario avrà poteri, oltre che sui rifiuti, sulla
depurazione e sulle bonifiche, in particolare su quella del sito della
Pertusola di Crotone. Arpacal “Le mucillagini un fenomeno naturale dovute al caldo precoce” 23/04 Il fenomeno delle masse schiumose che si sta verificando da
alcuni giorni sulle coste tirreniche e ioniche calabresi è
"normale, se si tengono in considerazione una serie di fattori
tra i quali le anomalie meteo-climatiche dell'inverno trascorso e
della primavera ormai inoltrata". E' quanto rende noto l'Agenzia
regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria (Arpacal)
che, in queste ultime settimane, ha compiuto una serie di controlli
lungo la fascia costiera ionica calabrese in occasione delle attività
di campionamento delle acque di balneazione. "Già nel
novembre scorso - ha detto il direttore scientifico dell'Arpacal,
Antonio Scalzo - in occasione di nostri controlli sulla costa tirrenica
cosentina, avevamo potuto verificare questa presenza di mucillagini,
spiegando agli Enti e alle associazioni ambientaliste di quel territorio
la natura del fenomeno. In questi ultimi giorni, l'equipe di tecnici
dell'Arpacal, in particolare nel tratto di costa jonica crotonese
e catanzarese, ha nuovamente riscontrato la presenza di aggregati
mucillaginosi in diverse fasi di crescita a seconda delle località
e degli orari di perlustrazione. In generale il fenomeno si presenta
ancora in fase 2-3 (filamenti e reticoli) con fronti lunghi anche
300 metri e posizionati in superficie perpendicolarmente alla linea
di costa. L'aspetto schiumoso di colore bianco giallastro testimonia
la produzione recente di essudato che con il passare del tempo acquista
il colore bruno marrone per adesione di polveri, frammenti di alghe
e sabbia". Le aree costiere in cui è stato recentemente
osservato il fenomeno corrispondono a Punta Alice, Foce Neto, Capo
Cimiti ed in articolare a Capo Bianco e Steccato di Cutro, nel Crotonese,
ma anche nei comuni di Squillace, Stalettì e tutta la costa
jonica del Soveratese. "Il fenomeno - ha aggiunto Scalzo - è
certamente attribuibile ai cambiamenti climatici dell'ultimo periodo
che hanno fatto registrare scarso idrodinamismo, carenza di precipitazioni
ed anomalie termiche della colonna d'acqua. Si aggiunga che numerosi
corpi idrici scaricano acque ricche di nutrienti (azoto e fosforo)
quali derivati dalle attività agricole ed industriali risultando
importanti fattori predisposti al fenomeno mucillaginoso. Le misurazioni
di ossigeno disciolto, infine, confermano valori di molto superiori
alla media stagionale a testimonianza della probabile alta concentrazione
di fitoplancton". Un fenomeno naturale, quindi, che potrà
ridursi o scomparire grazie ad una serie di eventi meteo-climatici
attesi nei prossimi giorni, come l'aumento delle correnti marine o
dei venti sulla costa. "Certamente il fenomeno - ha concluso
Lemma - è conosciuto, sia da un punto di vista scientifico
e sia operativo a tal punto che nel Piano delle Attività 2007
dell'Agenzia, abbiamo inserito un progetto di studio su questo fenomeno,
sempre più crescente anche in Calabria, che si prefigge lo
scopo di integrare il quadro delle conoscenze sull'ecosistema marino
calabrese in aggiunta a quanto già disposto dal Programma di
monitoraggio delle acque di balneazione e dal Programma di monitoraggio
dell'ambiente marino costiero - Progetto Si.Di.Mar. Saranno esaminati
quindi i casi ricorrenti in cui si registrano distrofie ambientali,
delimitate le aree di interesse ed effettuate indagini chimico-fisiche
e biologiche mirate. Individuate le cause del fenomeno distrofico
sarà possibile ipotizzare forme di recupero o risanamento". Loiero “In arrivo le risorse per risolvere i problemi dei depuratori” 21/04 Nel settore dei depuratori "abbiamo più di un problema". Lo ha detto il presidente della Regione, Agazio Loiero, oggi a Campora San Giovanni per partecipare al congresso regionale del Pdci. "Purtroppo - ha aggiunto Loiero parlando con i giornalisti - siamo in ritardo sulla nomina del commissario per l' emergenza ambientale che, sono sicuro, avverrà martedì prossimo. Dopo le esperienze che abbiamo avuto, non è facile scegliere. Siccome sapevamo che si tratta di un mondo con grandi problemi, anche di immagine, abbiamo guardato all' elemento legalità prima di tutto". "La buona notizia - ha concluso Loiero - è che disporremo, grazie anche al Governo Prodi ed all' impegno del ministro Pecoraro Scanio, di risorse per mettere mano al piano che abbiamo". Al via la campagna “Giraparco” per il turismo nelle aree protette 20/04 Prende il via in questi giorni la campagna "Giraparco"
per promuovere il turismo nelle aree protette calabresi e per sensibilizzare
anche i più giovani verso le tematiche ambientali. Nel corso
della campagna del progetto Passaporto dei Parchi Calabria, promosso
in collaborazione con il Ministero dell' Ambiente, la Regione Calabria
e Cts, dal 21 aprile al 19 maggio, ogni sabato, le guide naturalistiche
condurranno le scolaresche lungo i sentieri dei parchi e nelle riserve
calabresi (Parco Nazionale del Pollino, Parco nazionale dell' Aspromonte,
Parco nazionale della Sila, Parco regionale delle Serre, Riserva naturale
del Tarsia, Riserva naturale della foce del Crati, Area marina protetta
di Capo Rizzuto) alla scoperta dei tesori naturalistici, veri e propri
"laboratori di biodiversità". L' iniziativa dell'
assessorato regionale alle Politiche dell' ambiente, è scritto
in un comunicato, "é anche l' occasione per sperimentare
e mettere in comunicazione il sistema delle aree protette calabresi
e favorire la conoscenza delle aree naturali presso il grande pubblico,
facilitandone la fruizione nel rispetto dell' ambiente e delle culture
locali. In arrivo due nuovi strumenti: il Passaporto dei Parchi e
la Parchi Card per incentivare la visita dei parchi regionali dedicati
espressamente al pubblico giovanile". "La Calabria con più
del 30% di aree protette - ha detto l' assessore regionale Diego Tommasi
- si candida ad essere il 'laboratorio' di biodiversità del
Mediterraneo: un cuore verde tra due mari. Siamo impegnati a far vivere
alle aree protette una nuova stagione, realizzando la rete dei Parchi:
l' obiettivo é quello di sperimentare nel parco le interazioni
uomo-natura ed estendere la praticabilità di rapporti non configgenti
fuori dai confini delle aree protette, integrando i principi di conservazione
con i valori sociali, economici e antropologici della gente di Calabria".
Il Passaporto dei Parchi Calabria, prosegue la nota, "intende
promuovere il turismo sostenibile nelle aree protette, favorendo,
al tempo stesso, la conoscenza e la divulgazione del prezioso patrimonio
naturale, culturale ed etnografico della regione. Divertendosi a collezionare
timbri, fotografie e disegni i visitatori potranno vivere un' esperienza
indimenticabile alla scoperta degli ambienti incontaminati e selvaggi
che rendono unici i parchi calabresi. La Parchi Card é, invece,
una carta di servizi pensata per offrire ai possessori una serie di
sconti ed agevolazioni durante la visita ai parchi, con l' obiettivo
di incentivare la fruizione e promuovere la conoscenza del patrimonio
ambientale, artistico, storico e culturale calabrese". La Parchi
Card ha durata annuale ed è distribuita in forma gratuita nelle
sedi dei parchi, le sedi del Cts, gli Informagiovani, gli uffici turistici
e gli esercizi convenzionati. L' inizio della campagna è in
programma domani nella Riserva Marina di Capo Rizzuto: gli alunni
delle scuole elemetari e medie saranno accolti dagli organizzatori
dell' iniziativa e condotti lungo il percorso prescelto (visita dell'
Acquario). Una guida condurrà i giovani visitatori alla scoperta
delle caratteristiche naturalistiche, storiche ed etnografiche della
riserva marina, intrattenendo gli ospiti con animazioni e giochi educativi.
Il momento clou del Giraparco sarà la consegna e la timbratura
del Passaporto dei Parchi che avverrà nei "Puntotimbro",
apposite postazioni adibite per divulgare il progetto e invitare alunni
e insegnanti a visitare le altre aree protette del Circuito dei parchi
calabresi: la raccolta di tutti i timbri delle aree protette darà
diritto ad un premio. "Siamo molto soddisfatti dell' attenzione
che la Regione ha voluto riservare a queste iniziative - ha sostenuto
Stefano Di Marco, vice presidente nazionale del Cts - che possono
contribuire a sviluppare il consenso sociale delle popolazioni locali,
e soprattutto dei ragazzi nei confronti della politica ambientale
della Regione". Il Passaporto dei Parchi e la Parchi card non
sono che una prima tappa del rinnovato impegno della Calabria per
la difesa e la valorizzazione del proprio territorio: "Siamo
impegnati - ha sostenuto Tommasi - in un programma di valorizzazione
delle aree protette che contempla azioni concrete sia nella direzione
della salvaguardia di queste aree come laboratori naturali di biodiversità,
sia come centri sperimentali di educazione e formazione ambientale.
L' obiettivo prioritario è quello di diffondere la cultura
dei Parchi e di tradurre in sistema di crescita e sviluppo locale
la grande risorsa che è la natura in Calabria". Nuova postazione birdwatching a Crotone 20/04 Un capanno per il birdwatching, l' attività di osservazione
degli uccelli selvatici nel loro habitat naturale, e per le attività
didattiche legate allo studio degli invertebrati è stato inaugurato
stamane a Crotone all' interno di un' area recuperata nell' ambito
della campagna nazionale SalvaItalia di Legambiente dedicata al riscatto
delle aree di degrado sociale e ambientale. Nell' occasione è
stato anche presentato in Calabria il "Rapporto Ecomafia 2007".
"Si tratta anche qui a Crotone - è scritto nel comunicato
di Legambiente - di un altro piccolo pezzo di territorio riscattato
alla malavita e reso alla frequentazione della gente, simbolo concreto
di ripristino della legalità grazie alla collaborazione tra
la società civile, le istituzioni e le imprese. Con il progetto
ArcheoNatura, Legambiente vuole sostenere la politica del Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali e degli enti locali che
ha portato alla nascita del parco, nella convinzione che attraverso
iniziative anche di questo tipo, si rafforza la cultura della legalità
e del rispetto del territorio". "L' esperienza di Crotone
- ha sostenuto Sandro Scollato, responsabile della campagna SalvaItalia
- è un' altra tappa importante del progetto, un viaggio tra
le aree marginali della nostra penisola per promuovere azioni concrete
di recupero di luoghi abbandonati in contesti difficili, spesso finiti
nella rete della criminalità organizzata". "La Calabria
è al secondo posto, dopo la Campania - ha detto Antonino Morabito,
presidente regionale di Legambiente - per i reati legati al ciclo
del cemento, con 1.003 infrazioni accertate che equivalgono al 14,25%
del totale nazionale. Capo Colonna è un'area che vogliamo fortemente
sottrarre all' abusivismo, uno dei tanti luoghi lungo gli oltre 700
chilometri di costa meravigliosa flagellato da una colata di cemento
illegale. Dopo l' abbattimento di Copanello, speriamo che cadano altri
ecomostri sotto i colpi delle ruspe e si prosegua con decisione nell'azione
di ripristino della legalità". Uilcem “La riconversione della Centrale Enel di Rossano è un occasione” 18/04 Una discussione "democratica e senza posizioni precostituite,
idonea ad affrontare serenamente il problema" della riconversione
della centrale Enel di Rossano è stata chiesta dalla segreteria
regionale della Uilcem, il sindacato dei lavoratori del settore energia
in una lettera aperta al sindaco di Rossano, Franco Filareto, al presidente
della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ed al presidente della
Regione, Agazio Loiero. Una richiesta, quella del sindacato, finalizzata
a "evitare che la questione della riconversione alla centrale
Enel di Rossano cada nel dimenticatoio e si perda una inequivocabile
occasione di sviluppo". "Nella nostra prima lettera, quella
di febbraio - scrive la Uilcem - vi chiedevamo quali erano i dati
conoscitivi e di quali studi scientifici vi eravate avvalsi per dichiarare
la vostra risaputa contrarietà personale alla riconversione
a carbone pulito della centrale. Non avendo ricevuto risposta, riteniamo
che la questione non sia stata affrontata con l' attenzione che merita.
Vi chiediamo, quindi, di attivare tutto quanto nelle vostre prerogative
per avviare una discussione e chiarire ai cittadini se esistono davvero
pericoli o se, invece, come noi crediamo, non sia solo una questione
'politica'. Vi ricordiamo che né la Regione, né la Provincia
di Cosenza e né il Comune di Rossano hanno mai portato l' argomento
all' ordine del giorno e né mai c' è stata una presa
di posizione ufficiale degli Enti da voi presieduti". "Con
precedenti lettere - prosegue la Uilcem - vi chiedevamo qual' era
il vostro pensiero sui siti di Civitavecchia e Porto Tolle, dove esiste
una fiorente agricoltura ed un altrettanto fiorente mercato turistico,
e dove le trasformazioni a carbone 'pulito', portate avanti dall'
Enel sono in stato avanzato in uno e pronti per partire nell' altro.
Recentemente hanno espresso la loro posizione favorevole al progresso
ed al lavoro, due importanti figure come il presidente dell' Associazione
Industriali di Rovigo, Giuseppe Reato, (provincia dove insiste la
Centrale di Porto Tolle) ed il presidente della Regione Puglia, il
rinfondarolo Nichi Vendola. Il primo ha dichiarato che la riconversione
di Porto Tolle, nel ricco nord est d' Italia, dove la disoccupazione
è più vicina allo zero che non al 30% come in Calabria,
porterà benessere economico, perché creerà un
giro di affari che risulterà favorevole all' economia locale,
mentre il secondo ha dichiarato che non si può giocare a cuor
leggero su migliaia di posti di lavoro nella propria Regione".
"Il presidente della Puglia - prosegue la lettera - ha dichiarato
anche che osserverà con occhio vigile ed attento affinché
tutte le misure di sicurezza stiano nei limiti imposti dalla legge
e che metterà tanti paletti perché nessuno possa sfuggire
ai controlli. E se anche in Calabria facessimo allo stesso modo? I
disoccupati calabresi non sono diversi dai disoccupati pugliesi e
meritano una risposta". Laudati “Calabria cuore verde del Mediterraneo” 17/04 "La Calabria, nella letteratura di settore, viene definita
il Cuore verde del Mediterraneo in considerazione dell'esplosione
forestale unica che la caratterizza nel contesto nazionale e nella
regione Mediterranea". E' stato questo uno dei concetti sviluppati
dal direttore del Parco nazionale della Sila, Michele Laudati, nel
suo intervento a Verde sud 2007, la rassegna dei parchi e dell'ambiente
svoltasi a Cosenza su iniziativa della Provincia. Secondo Laudati,
inoltre, "occorre sostenere le attività contro lo spopolamento
della montagna, avviando specifiche iniziative. E' di basilare importanza
supportare le attività intraprese e da intraprendere, soprattutto
dai giovani, nelle aree montane in un contesto di sviluppo eco-sostenibile.
Il Parco Nazionale della Sila, in sinergia con tutte le altre istituzioni,
può diventare volano di sviluppo per l'intera Calabria. La
Calabria e 'Terra di parchi'. E questo trova conferma anche nelle
cifre che riguardano l'estensione dei suoi boschi". Secondo i
dati forniti dal direttore del Parco nazionale della Sila, la Calabria
ha una superficie di un milione e 508 mila ettari, di cui 579 mila
boscata così situata: 66% montagna, 32% collina e 2% pianura.
La superficie della Calabria ha un indice di boscosità del
38,3% rispetto ad un indice nazionale del 29%, europeo del 30% e mondiale
del 32%. Le proprietà boscate pubbliche rappresentano il 37%
e quelle private il 63%. "In un contesto del genere - ha detto
Laudati - l'azione primaria da svolgere è la tutela della biodiversità.
Un ettaro di superficie boscata ben gestita e ben coltivata fissa
carbonio per 3-4 tonnellate ettari l'anno e con un assorbimento di
anidride carbonica per 11-15 tonnellate ettaro-anno, con emissione
di ossigeno 8-11 tonnellate ettaro-anno. Dati così rilevanti
che si commentano da soli". A Verde Sud 2007 il Parco Nazionale
della Sila ha partecipato con uno stand che ha suscitato curiosità
ed interesse. Attraverso filmati, pannelli e materiale divulgativo
sono state illustrate le bellezze naturali e le peculiarità
dell'area protetta. L'Ente parco nazionale della Sila, presieduto
da Antonio Garcea, ha partecipato a fiere ed altre iniziative anche
di carattere internazionale come la Borsa Internazionale del Turismo
di Milano, Park-Life di Roma e Festambiente, promossa da Legambiente
a Grosseto. L’Opa Endesa potrebbe ripercuotersi negativamente sulla Calabria 16/04 L'Opa sul Gruppo Endesa potrebbe avere ripercussioni anche
in Calabria, dove l'azienda spagnola possiede impianti idroelettrici,
già ceduti dall'Enel con il decreto Bersani. A rilevarlo, in
una nota, sono le segreterie regionali dei sindacati confederali del
settore energia, Filcem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil. "L'Opa
sul Gruppo Endesa - scrivono - è arrivata al terzo giro di
boa. In attesa della decisione del Consiglio di amministrazione della
società spagnola sull'offerta lanciata da Enel ed Acciona,
apprendiamo dalla stampa e da quanto comunicato alla Consob spagnola
(Cnmv) di possibili accordi di spartizione del Gruppo sia in ambito
europeo che italiano: è inutile nasconderlo, siamo preoccupati".
Secondo i sindacati, "E.ON. e Asm di Brescia, attuale partner
al 20% in Endesa Italia, si appresterebbero, se la notizia fosse confermata,
a dividersi gli asset di quello che resta di Endesa Italia. Se così
fosse non ne comprendiamo le ragioni: disarticolare una società
elettrica consolidata con sacrifici dei lavoratori, che ha operato
nel nostro Paese scelte industriali importanti, che utilizza un mix
equilibrato di fonti energetiche, che ha in programma ulteriori investimenti,
dal carbone alle energie rinnovabili, oltre ad un impianto di gas
naturale liquefatto assolutamente necessario per lo sviluppo industriale
del nostro Paese, che ha sempre registrato un buon andamento economico
soprattutto nel quarto trimestre 2006, non promette niente di buono
né sotto il profilo della politica energetica e della concorrenza,
né per lo sviluppo industriale, né tantomeno per l'occupazione".
"Non intendiamo, quindi, essere semplici spettatori - sostengono
ancora i sindacati confederali - di questa eventuale spartizione,
sia per ragioni industriali e di assetto energetico del Paese, sia
per la presenza negli impianti di oltre mille tra lavoratrici e lavoratori,
i principali protagonisti dei successi gestionali e tecnologici raggiunti
dalla società in questi anni e che non meritano più
il travaglio vissuto all'epoca delle Gen.Co. In ogni caso è
bene che sin da ora le parti in causa sappiano che tale operazione
presuppone, oltre alla definizione dei rami d'azienda eventualmente
coinvolti, un preventivo accordo sindacale, con una vera e propria
'clausola sociale' che garantisca tutti i trattamenti contrattuali
in essere e la continuità occupazionale, senza mobilità
territoriale". I sindacati si dicono "fin da ora disponibili
ed interessati ad un confronto, preventivo ad ogni decisione sia sugli
aspetti industriali che occupazionali, non accettando supinamente
soluzioni irrazionali o, peggio, imposte. Sarebbe finalmente ora che
i Consigli di amministrazione, gli azionisti, i manager si rendessero
conto, anche per i loro interessi, che le decisioni che assumeranno
saranno vantaggiose solo se lo saranno anche per tutti i lavoratori
che, attraverso il sindacato, non staranno certo a guardare, né
ad aspettare che si decida il loro destino senza essere considerati". Campagna di riciclo delle pile esauste in provincia di Cosenza 13/04 Un accordo per il recupero ed il riciclo delle batterie al
piombo esauste sul territorio della provincia Cosenza è stato
siglato oggi tra il Consorzio obbligatorio batterie esauste Cobat
e la Provincia. Con la stipula dell' accordo, è scritto in
una nota, si dà il via ad "una proficua collaborazione"
per favorire la raccolta ed il successivo riciclo delle batterie esauste
(come quelle delle automobili, imbarcazioni, trattori), contenute
nei rifiuti solidi urbani, recuperate in stato di abbandono sui territori
comunali o direttamente conferite dai cittadini presso le stazioni
ecologiche. Ad ufficializzare l' iniziativa sono stati il responsabile
delle campagne speciali Cobat, Luigi De Rocchi, ed il presidente della
Provincia di Cosenza, Mario Oliverio. La Provincia ed il Cobat si
impegnano, inoltre, a promuovere una corretta informazione e sensibilizzazione
delle realtà interessate ed a indirizzare i Comuni ad una corretta
gestione del rifiuto pericoloso costituito dalle batterie al piombo
esauste. Gli studi condotti dal Cobat hanno appurato che l' attività
del "fai-da-te", ossia la sostituzione in proprio della
batteria d' avviamento di auto, camion, moto, barche e trattori "é
la fondamentale causa della dispersione di questo rifiuto pericoloso,
pari oggi a meno dell' 1%, una quantità residuale però
non trascurabile se si pensa al potenziale di inquinamento delle batterie
disperse. Proprio con la finalità di contrastare il fenomeno
dell' abbandono delle batterie provenienti dalla sostituzione 'fai-da-te'
- è scritto in un comunicato - il Cobat propone agli Enti Locali
la stipula di una Convenzione, mediante la quale si impegna, attraverso
un proprio raccoglitore incaricato, a consegnare gratuitamente, presso
le isole ecologiche per la raccolta differenziata, adeguati contenitori
dove depositare le batterie esauste abbandonate o consegnate direttamente
dai cittadini, e successivamente ad avviare un servizio, anch'esso
gratuito, di ritiro". Attualmente il Cobat ha attivato questo
servizio in oltre 3.867 Comuni italiani, corrispondenti ad una popolazione
pari al 67% di quella nazionale. "Contribuire fattivamente a
risolvere gli aspetti legati al fenomeno dell' abbandono indiscriminato
delle batterie esauste - ha sostenuto Oliverio - rappresenta uno dei
tanti passi importanti che l' Ente Provincia di Cosenza si avvia a
mettere in campo nel più vasto scenario regionale segnato dalla
problematica riferita allo smaltimento dei rifiuti. Nell' esperienza
che da circa un decennio vive la nostra Regione sotto il regime Commissariale
che ha, di fatto e sotto tutti i punti di vista, esautorato il ruolo
delle istituzioni locali, trova un significativo spazio di intervento
concreto e a costo zero per i nostri Comuni, l' azione sinergica di
Provincia di Cosenza e Cobat". "In seno all' iniziativa,
concretizzatasi con la formale sottoscrizione dell' accordo di Programma
- ha proseguito Oliverio - l' Ente porrà in essere reali azioni
di intervento non tralasciando nessuno dei punti posti a fondamento
dell' accordo medesimo al fine di agevolare i successivi accordi fra
Cobat, i Comuni ed i gestori dei servizi e favorire le procedure più
agevoli per il cittadino per il conferimento delle batterie esauste".
"L' obiettivo che vogliamo perseguire attraverso l' Accordo con
la Provincia di Cosenza - ha sostenuto De Rocchi - è di moltiplicare
sul territorio i punti di raccolta gestiti direttamente dai Comuni
o dalle loro aziende di igiene urbana, per agevolare cosi il cittadino
nel momento della cessione del rifiuto e renderlo attore dell'educazione
ambientale del nostro Paese". 13/04 Quasi un milione di profughi l'anno, un quarto del Pianeta
minacciato, il 30% dell'Italia in pericolo con 5 Regioni gia' colpite:
Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Questi i numeri
dell'emergenza desertificazione nel mondo e nella nostra Penisola
emersi dall' incontro ''Emergenza siccita''' sui risultati dell'anno
internazionale Onu su deserti e desertificazione, tenutosi oggi a
Roma. In particolare, sono quasi un milione le persone che ogni anno
migrano forzatamente dalla propria terra a causa dell'aumento della
desertificazione nel Pianeta. Numero destinato a salire anche a causa
dei mutamenti climatici. Ad essere minacciato dalla desertificazione
e' infatti un quarto della superficie terrestre, mentre gia' i cambiamenti
climatici e le attivita' umane sono tra le cause dell'inaridimento
di circa il 47% delle terre emerse, caratterizzate da carenza di piogge
e da alte temperature. La piu' interessata e' l'Africa, con il 73%
delle terre aride coltivate che subiscono degrado e desertificazione.
Non se la passa bene nemmeno l'Italia. Oltre alle Regioni gia' colpite
le previsioni riguardano anche la Pianura Padana, dove nei prossimi
30 anni si stima un impatto economico della desertificazione di 20/22
miliardi di euro, con una riduzione del Pil del 20%, mentre la perdita
nei prossimi 50 anni per il turismo sarebbe di circa 30 miliardi di
euro a causa della possibile scomparsa di migliaia di coste. A sottolineare
l'impatto del fenomeno e' stato Hama Arba Diallo, segretario esecutivo
dell'Unccd, la Convenzione Onu per la lotta alla siccita' e alla desertificazione,
che spiega cosi' ''i flussi migratori dalle zone rurali dei Paesi
interessati, che si traducono in spostamenti dall'Africa all'Europa
e dall'America del Sud all'America del Nord''. Il ministro dell' Ambiente,
Alfonso Pecoraro Scanio, ha sottolineato la necessita' di ridurre
gli sprechi d'acqua. Il rischio e' quello di forti perdite economiche:
tra desertificazione e mutamenti climatici viene stimato in circa
50 miliardi di euro, ha spiegato il sottosegretario all'Economia,
Paolo Cento. Il problema ha pero' una portata globale. Per affrontarlo,
il viceministro degli Esteri, Patrizia Sentinelli, ha puntato l'attenzione
sul riconoscimento nell'ambito delle Nazioni Unite dell'acqua come
''diritto umano'' mentre ''oggi e' solo un bene economico, che puo'
essere privatizzato per usi impropri''. E' proprio questo, secondo
gli esperti dell'Unccd, il primo passo per arrivare ad un ''protocollo
contro la sete'' per riuscire a fornire ogni essere umano di almeno
45 litri di oro blu, vitale alla sopravvivenza. L'obiettivo, risparmiare
e valorizzare la risorsa, evitando terribili conflitti. Rassegna della Provincia di Cosenza dedicata a Cerzeto 10/04 E' stata presentata, stamani a Cosenza, l'iniziativa "VerdeSud
2007", la quarta rassegna dei parchi e dell'ambiente, organizzata
dalla Provincia di Cosenza. La manifestazione, quest'anno dedicata
alla comunità di Cerzeto, si svolgerà alle Cupole geodetiche
del quartiere fieristico cosentino dal 12 al 15 aprile. All'incontro
hanno partecipato il presidente e l'assessore all'Ambiente della Provincia,
Mario Oliverio e Luigi Marrello; il sindaco di Cerzeto, Ermenegildo
Lata; Roberto De Napoli della sede regionale della Rai; il commissario
dell'Ente autonomo Fiere di Cosenza, Francesco Savastano; il presidente
del Consiglio provinciale, Francesco Principe; il capogruppo dei Verdi
in Consiglio provinciale, Mario Bria. L'iniziativa si articolerà
in quattro giornate in cui si svolgeranno attività ambientali,
turistiche, culturali ed enogastronomiche. L'inaugurazione della manifestazione
è in programma per giovedì prossimo e vi parteciperanno,
tra gli altri, il vicepresidente della Regione, Nicola Adamo e l'assessore
regionale all'Ambiente, Diego Tommasi. Per la giornata di venerdì,
13 aprile, è prevista la presenza del sottosegretario all'
Ambiente, Laura Marchetti. "Abbiamo voluto porre Cerzeto - ha
detto Oliverio - al centro dell'attenzione di questa iniziativa perché
purtroppo quello che è successo in quel territorio non è
l'eccezione, ma la regola della nostra realtà territoriale,
che è dissestata da un punto di vista geologico. Dobbiamo riproporre
con determinazione e vigore l'importanza dell'educazione ambientale.
VerdeSud prevede un programma molto articolato e sarà l'occasione
per approfondire questioni importanti in modo partecipato. Saranno
quattro giornate di incontri, di festa, di musica, di enogastronomia,
ma soprattutto di riflessione e di conoscenza di scoperte che arricchiranno
il nostro patrimonio". Il sindaco di Cerzeto, dopo aver salutato
in albanese, ha evidenziato che "la sensibilità delle
istituzioni ed in particolare del presidente Oliverio alle nostre
problematiche. VerdeSud - ha detto Lata - è un'occasione significativa
per discutere e riflettere su tutti i problemi presenti sul nostro
territorio, che nonostante ciò, è una realtà
bellissima ed una grande risorsa. Questo progetto ci deve fornire
possibilità e potenzialità necessarie per operare. E'
necessario cambiare la modalità di intervenire solo in situazioni
di emergenza". L'assessore Marrello ha ringraziato tutti coloro
i quali hanno collaborato all'organizzazione della quarta edizione
di VerdeSud, sottolineando "come questa iniziativa sia riuscita
a ritagliarsi un proprio spazio sempre più importante. Si tratta
- ha aggiunto - di una provocazione che vuole introdurre una lettura
importante dell'ambiente e dell'ecologia. Quest'anno parte da Cerzeto
non solo perché è un territorio che è stato violentato,
ma soprattutto perché riguarda una comunità che è
stata offesa e che ha avuto la forza di rialzarsi". "Si
tratta di un'iniziativa splendida - ha detto Francesco Principe -
perché se c'é una politica del verde deve esserci una
politica del territorio. La politica del territorio può esistere
solo con i riformisti. Un plauso va ad Oliverio e all'assessore Marrello
perché hanno capito che bisogna sperimentare e che il verde
in Calabria è una risorsa, ma anche cultura e poesia".
"Bisognerà guardare all' ambiente con occhi nuovi - ha
detto De Napoli - L'impegno della Rai si concretizzerà, in
particolare, nella partecipazione attiva al dibattito culturale con
due relazioni: una su tecnologia e inquinamento elettromagnetico e
l'altra sul tema dell'educazione ambientale. Saremo presenti alla
mostra con uno stand suddiviso in tre aree tematiche, la prima sulla
storia delle tecnologia; la seconda su un esperimento che stiamo conducendo
da qualche tempo e che riguarda la sorveglianza del territorio in
riferimento alla prevenzione dagli incendi; ed infine l'area documentale
con la possibilità di consultare i nostri archivi regionali
e nazionali su queste tematiche. Per noi è importante esserci
perché ogni giorno operiamo in tale contesto e leggiamo l'ambiente
in modo diverso cercando di dare un contributo scientifico e culturale".
Il capogruppo Bria si è detto "soddisfatto per una manifestazione
di altissimo livello anche perché è dedicata al Comune
di Cerzeto. Si tratta di un'iniziativa importante soprattutto perché
episodi come quelli di Cerzeto devono far riflettere". Passano le migrazioni sullo Stretto , Lipu e WWF contro i bracconieri 09/04 Come ogni primavera, anche quest'anno e' pronto per andare
in scena il maestoso spettacolo delle migrazioni degli uccelli. Migliaia
di rapaci che attraversano lo Stretto di Messina prima di toccare
finalmente terra dopo un lungo viaggio. Un braccio di mare dove gli
uccelli si concentrano tutti insieme, tanti anche nel giro di un solo
giorno, toccando cifre record come quel 5 maggio del 2000 quando sono
stati avvistati oltre 9.000 esemplari di Falco pecchiaiolo o adorno.
Ci sono poi le eleganti albanelle (reale, minore, pallida), il Falco
di palude, il Nibbio bruno, il raro Falco della regina, il Falco cuculo,
il minacciato Grillaio, il Lodolaio, il sempre piu' raro Capovaccaio,
oltre alla Cicogna bianca e nera e a molte altre specie. Il tutto
per un passaggio che vede in volo tra i 20 mila e i 30 mila esemplari.
Una stagione di viaggi su cui pesa pero' la mannaia dei bracconieri
pronti a sparare, anche se in diminuzione negli ultimi anni. Ma, a
scanso di equivoci, contro la doppietta selvaggia scatteranno anche
questa volta, in concomitanza con le migrazioni, le task-force di
vigilanza dei volontari della Lipu e del Wwf. Le due organizzazioni
faranno soprattutto lavoro di ''vedetta'' per scongiurare agguati
illegali. Il Wwf dal lato siciliano e la Lipu dal lato calabrese,
in collaborazione con le forze del Corpo forestale dello Stato, forze
che pero', teme il responsabile della Lipu, Giovanni Malara ''quest'anno
sembra rimarranno sul versante calabrese per un periodo troppo breve''.
Le doppiette in azione sono pero' crollate negli ultimi anni e le
cifre parlano di migrazioni boom con uno spettacolo che non si puo'
perdere. Secondo i numeri forniti dai campi Wwf, dal 1984, anno in
cui e' partito il presidio, si e' passati dai 1200 spari contro 3.200
rapaci ai 3 spari, per un passaggio di 31.000 rapaci del 2006. Sul
fronte calabrese della Lipu la stima e' che si sia passati dall'uccisione
di circa 2.000 rapaci degli anni '83-84 fino ai circa 200 del 2006,
con numeri variabili, per un totale di uccelli che l'anno scorso,
secondo il versante Lipu, ha toccato quota 20.000 individui nei cieli
dello Stretto. Ma perche' tanti uccelli percorrono la stessa rotta?
Insieme a Bosforo e Gibilterra, lo Stretto di Messina rappresenta
uno dei tre ''ponti sul Mediterraneo'' attraverso il quale centinaia
di migliaia di migratori transitano dall'Africa all'Europa in primavera.
Zone definite ''collo di bottiglia'', in cui tra aprile e maggio si
concentrano gli uccelli ''veleggiatori'', grandi rapaci e cicogne,
che non possono attraversare lunghi tratti di mare dove mancano le
correnti calde ascensionali che permettono loro il volo. ''A parte
un nucleo fisso, i numeri cambiano ogni anno, anche per le condizioni
meteo su Nord Africa, Gibilterra e Bosforo'', spiega Malara della
Lipu. Quest'anno saranno attivi il campo organizzato da Wwf e associazione
Mediterranea per la natura sui monti Peloritani in Sicilia, che si
svolgera' dal 14 aprile al 20 maggio, mentre sull'altro versante dello
Stretto, a Reggio Calabria, i campi della Lipu dal 28 aprile al 13
maggio. Altri campi della Lipu si svolgono in localita' come Linosa,
Pantelleria, Marettimo (Egadi), Ustica e Panarea, che anticipano i
movimenti migratori a quelli di Reggio Calabria. Il lavoro dei volontari
dovra' fare i conti anche con credenze locali, come quella secondo
cui chi uccide un adorno sarebbe al riparo dai tradimenti. Nel 2006,
secondo Malara della Lipu ''e' stata confermata una riduzione del
fenomeno del bracconaggio, che rimane localizzato in alcune zone del
territorio. L'uso di armi clandestine conferma purtroppo l'elevata
pericolosita' sociale dei bracconieri e la necessita', anche per i
prossimi anni, di mantenere un forte presidio in quest'area''. Un
tallone d'Achille sarebbero poi gli impianti dedicati al tiro a segno
o di tiro al piattello, aperti proprie in zone nevralgiche come Arghilla',
Pentimele, Villa San Giuseppe e Gallina, in provincia di Reggio Calabria.
La Commissione regionale Via valuterà l’elettrodotto 29/03 Nella prossima seduta della commissione regionale Valutazione
impatto ambientale (Via) sarà approfondito il progetto per
la realizzazione dell'elettrodotto di Rizziconi. Nel corso della riunione
saranno analizzate anche eventuali soluzioni alternative. E' quanto
emerso al termine di un incontro tra l'assessore regionale all'Urbanistica
Michelangelo Tripodi, il dirigente generale vicario del dipartimento
Ambiente Giuseppe Graziano e il dirigente di Legambiente, Nuccio Barillà.
La linea dell'impianto, che parte dalla Sicilia, si snoderebbe fino
alla spiaggia di Favazzina, nel comune di Scilla, per procedere, in
galleria, verso la stazione elettrica di Melia e, successivamente,
per via aerea, fino a giungere ai piani di Melia, alcuni di Solano
Superiore e a Rizziconi. La Regione e le associazioni ambientalistiche
- è scritto in una nota dell'Ufficio Stampa della giunta regionale
- si sono fatte interpreti delle proteste sollevate nei giorni scorsi
da numerosi cittadini dei Comuni dove dovrebbe sorgere l'elettrodotto
che, se il progetto dovesse essere approvato per come è stato
presentato, andrebbe a creare un evidente problema di impatto ambientale
nella nostra regione. L'impianto, infatti, andrebbe a intaccare il
paesaggio che circonda la spiaggia di Favazzina, tra i maggior tesori
naturalistici della Calabria, ma anche le case e le abitazioni limitrofi,
con gravi ricadute verso l'ambiente circostante. Il percorso dell'impianto,
inoltre, sfiorando in alcuni tratti numerose abitazioni, provocherebbe,
attraverso i campi elettromagnetici prodotti, conseguenze lesive ed
irreversibili per la salute delle persone, così come è
stato riconosciuto anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Nell'ambito della riunione è stato deciso che nella prossima
seduta della commissione regionale Valutazione impatto ambientale
(Via) sarà approfondito il progetto della "Terna Spa"
e verranno affrontate le soluzioni alternative emerse nell'incontro
di oggi, anche alla luce delle richieste e delle osservazioni presentate
dal Comune e dai cittadini di Scilla. Inoltre, nei prossimi giorni
si procederà a un ulteriore approfondimento mediante l'effettuazione
di un sopralluogo tecnico per una verifica delle ricadute del progetto
e per ulteriori valutazioni. "E' importante che la commissione
faccia tutti gli approfondimenti del caso - ha detto l'assessore Michelangelo
Tripodi - e che si scelga un percorso che crei meno disagi possibili
per i cittadini e meno danni per il territorio e l'ambiente, tutelando
un'area, quella costiera e la spiaggia di Favazzina, nonché
il territorio retrostante, che rappresentano un bene paesaggistico
di inestimabile valore e che non può essere ferito con interventi
che darebbero un impatto assolutamente insostenibile. In tal senso
mi auguro che vengano accolte le sollecitazioni che provengono dal
territorio e dalla comunità locale che hanno indicato anche
soluzioni alternative che potrebbero essere adottate o assunte per
modificare il percorso dell'elettrodotto e per evitare che ci siano
ricadute negative e che potrebbero provocare danni irreversibili". Lento (UIL) “Eolico e solare sono il futuro” 19/03 Il segretario generale della Uil di Cosenza, Antonio Lento,
in una nota evidenzia che "il nostro territorio ha la possibilità,
attraverso l'eolico e le fonti rinnovabili, di ritagliarsi un proprio
settore produttivo e contribuire a ridisegnare una bilancia energetica
capace di consumare meno energie, di produrla in maniera sempre più
efficiente e incentrata sulle fonti rinnovabili". "In questo
senso - ha aggiunto - è necessario sensibilizzare le Istituzioni
affinché inquadrino l'eolico e le fonti rinnovabili dentro
un Piano energetico e territoriale organico, anche perché è
sempre più indispensabile un processo di riconversione energetica
che riduca la dipendenza dai combustibili fossili e le emissioni di
gas serra. In questo senso l'eolico e il solare sono il futuro della
produzione energetica italiana, dove il nostro Paese sconta evidenti
ritardi. Qui sta la sfida del Mezzogiorno d'Italia, della Calabria,
di costruire intorno alla liberalizzazione energetica un sistema produttivo
nuovo e moderno di straordinarie potenzialità e dalle concrete
opportunità di lavoro come in Germania e nel resto dell'Europa
sta avvenendo". "Occorre - ha proseguito Lento - una risposta
all'altezza dei problemi complessi della modernità, un salto
di qualità, per mettere in luce come dalle fonti rinnovabili
possa venire uno sviluppo attento agli equilibri ambientali, capace
di creare occupazione, opportunità e sviluppo locale. Con investimenti
che in pochi anni diventano competitivi e la possibilità di
creare una filiera di aziende agroenergetiche e artigianali. Per riuscire
in questo occorre che tra Ministeri, Governo Regionale e parti sociali
si apra una stagione di confronto fecondo, per definire una cornice
di regole, di linee guida, di procedure trasparenti e semplici, per
l'individuazione delle aree più idonee allo sviluppo dell'eolico
e delle altre energie alternative ed in esse sviluppare i progetti,
evitando una proliferazione indiscriminata di progetti, anche laddove
la presenza del vento è limitata, in un processo che vede spesso
i Comuni confinanti in guerra contro progetti che portano benefici
in un territorio ma che sono visibili in quello confinante".
"In questo contesto - ha concluso - assume un ruolo decisivo
il tema del confronto con il territorio sulle scelte da fare, in un
quadro trasparente e chiaro di ruoli, responsabilità e regole.
La partecipazione dei cittadini alla costruzione delle decisioni risulta
decisiva proprio per anticipare e comprendere motivi di timore e conflitto,
per valorizzare le potenzialità dei luoghi" Positivi risultati della raccolta differenziata in Calabria 15/03 La raccolta differenziata porta a porta, il bando promosso
dall' assessorato regionale Politiche dell' ambiente, incassa i primi
risultati. "Risultati importanti - ha rilevato l' assessore Diego
Tommasi - e degni di nota". "I Comuni che hanno avviato
il servizio, a soli pochi mesi dall' inizio - ha aggiunto - hanno
raggiunto percentuali di raccolta ragguardevoli. In alcune realtà,
dove la differenziata era stata già avviata, si registrano
percentuali di raccolta che sfiorano il 50%, negli altri siamo già
a quote intorno al 30%". Il bando del dipartimento Politiche
dell' ambiente, è scritto in una nota, "predilige il sistema
della raccolta porta a porta, un metodo di intervento valutato il
più idoneo a realizzare, da un lato la copertura del segmento
del ciclo dei rifiuti, che va dalle utenze familiari ai cassonetti
di raccolta, permettendo quindi, l' instaurazione di un rapporto diretto
con i cittadini e dall' altro, mettere in campo l' estro e la capacità
di sensibilizzare e promuovere la partecipazione dei cittadini da
parte dei Comuni, che sono gli enti territoriali privilegiati nel
rapporto diretto con le utenze". Soddisfatto Tommasi che ha evidenziato
lo sforzo dei Comuni nel programmare il servizio di raccolta porta
a porta prediligendo anche strumenti di comunicazione e divulgazione
per sensibilizzare i cittadini ad una nuova cultura ambientale. "Il
bando - ha sostenuto Tommasi - in un certo senso ha già raggiunto
il suo obiettivo: volevamo promuovere la partecipazione in un progetto
e in un settore che inevitabilmente ha bisogno della collaborazione
di tutti gli attori: questo lo stiamo già ottenendo. Abbiamo
avuto ragione sulla scelta delle azioni da mettere in campo: la raccolta
porta a porta da una parte e il piano della educazione ambientale
dall' altra, stanno già maturando i primi frutti. Registriamo
la presa di coscienza, da parte dei Comuni, e dei cittadini di dover
essere parte integrante di un sistema articolato e complesso che deve
coinvolgere tutti per uscire dall' emergenza". "I primi
risultati - ha concluso l' assessore regionale - evidenziano la bontà
del progetto e ci inducono ad essere ottimisti nel raggiungimento
dell' obiettivo finale. Certo saremo presenti e vicini alle amministrazioni
comunali che sappiamo stanno compiendo notevoli sforzi pur di non
mancare gli obiettivi e di offrire un servizio ambientale di prioritaria
importanza". Perugini (Anci) “Superare la fase commissariale ambientale” 14/03 "Le dichiarazioni, certamente allarmanti, rese dal Prefetto
Antonio Ruggiero in Commissione Ambiente del Senato, riportate dalla
stampa, confermano il quadro delle negatività che ha caratterizzato
la gestione dell'Ufficio del Commissario per l'emergenza ambientale
della Regione Calabria". E' quanto afferma il sindaco di Cosenza
e presidente dell'Anci della Calabria, Salvatore Perugini. "Negatività,
per non dire altro, che si trascinano - ha aggiunto - da un decennio,
le cui perniciose conseguenze sono ben note ai sindaci calabresi.
Sono state investite e spese cospicue risorse finanziarie, ma dall'emergenza
non si esce né i territori hanno visto consistente miglioramento
dei servizi. Il nostro auspicio è che si imprima una forte
accelerazione al processo di superamento della fase di criticità
e che, al più presto, si prosegua nella fase, avviata dalla
Regione Calabria, di assunzione diretta di responsabilità politica,
amministrativa, gestionale. Alcuni segnali importanti, che denotano
una chiara inversione di tendenza, si sono già concretizzati:
un Piano per la raccolta differenziata che impegna la stragrande maggioranza
di Comuni, un percorso formativo di educazione ambientale, gli sforzi
per la bonifica dei siti inquinati rappresentano azioni avviate che
lasciano ben sperare". "Occorre - ha concluso Perugini -
di certo fare di più, individuando percorsi di programmazione
condivisa, con assunzione di precise responsabilità senza sovrapposizioni
e confusioni di ruoli. Non si tratta di invadere o, peggio, interferire
con sfere e competenze altrui. Al contrario si tratta di credere e
sostenere l'azione di chi vuole concretamente lavorare per uscire
dallo stato di emergenza". Revocata la bandiera arancione di Altomonte 05/03 Il Touring Club Italiano ha revocato al comune di Altomonte
il riconoscimento della 'Bandiera Arancione'. Lo rende noto il presidente
provinciale dell'associazione ambientalista Fare Verde, Francesco
Pacienza. L'applicazione del Modello di Analisi Territoriale (MAT)
da parte del Touring Club Italiano ha evidenziato come la costruzione
del parcheggio adiacente la struttura del Castello dei Conti di Altomonte
ha mutato le condizioni paesaggistiche ed ambientali del territorio
comunale. "Chiediamo alle Istituzioni rimaste finora in silenzio
- sostiene Pacienza - di far sentire la propria autorevole voce in
difesa dei diritti di una popolazione e degli operatori turistici
locali, che creano l'economia di Altomonte e quindi l'occupazione
e lo sviluppo, violati dagli interessi privati e privatistici di un
singolo. Non si può permettere dopo anni di duro lavoro tesi
a far divenire Altomonte la 'Spoleto del Sud' che tutto ciò
venga vanificato e dissolto per un'opera che deturpa irrimediabilmente
uno dei più bei Centri Storici d'Italia e della Calabria". Diego Tommasi “Gli assessori regionali per il rafforzamento di INFEA” 21/02 “Gli assessori regionali all'Ambiente appoggiano il rafforzamento
della rete per l'educazione ambientale 'Infea' che in questi anni
si e' sorretta proprio grazie all'impegno finanziario ed organizzativo
delle Regioni''. Lo ha affermato il coordinatore della Commissione
ambiente e protezione civile delle Regioni, Diego Tommasi, che e'
assessore all'ambiente della Regione Calabria, nel corso del tavolo
tecnico della conferenza Stato-Regioni convocato dal ministro Linda
Lanzillotta. ''La legge finanziaria 2007, grazie al fondo di 25 milioni
di euro per lo sviluppo sostenibile - ha aggiunto Tommasi - permette
anche allo Stato di tornare a contribuire al funzionamento periferico
del 'Sistema nazionale informazione, formazione ed educazione ambientale'
(Infea). Esso si era sviluppato sulla base di un accordo programmatico
del novembre 2000, tra Stato e Regioni. Adesso, il ministro dell'Ambiente
Alfonso Pecoraro Scanio ha comunicato alle Regioni la volonta' di
riaffermare la stretta collaborazione interistituzionale. L'educazione
all'ambiente e allo sviluppo sostenibile e' una strategia e, al tempo
stesso, uno strumento operativo elaborato per facilitare il cambiamento
attraverso la conoscenza, la consapevolezza, la capacita' di azioni
responsabili, per sviluppare e mantenere la capacita' e la disponibilita'
ad un continuo apprendimento''. ''Questo e' il lavoro a cui si sono
dedicati gli assessorati regionali all'Ambiente e - ha proseguito
Tommasi - l'imparare e l'educare costituiscono una dimensione costante
da coltivare durante l'intero arco della vita''. ''A livello internazionale
- e' scritto nel comunicato dell'Ufficio stampa della Giunta regionale
- il dibattito su questi temi e' ampio e vivace, come viene confermato
da diversi documenti, programmi e strategie. L'Onu ha proclamato decennio
per l'educazione allo sviluppo sostenibile. Considerata l'importanza
del Dess, ed inoltre vista la forte interazione con la Strategia Unece
le Regioni s'impegnano non solo a creare strette e sinergiche relazioni
con il Comitato Nazionale Unesco, che coordina in Italia in Decennio,
ma a favorire la penetrazioni delle iniziative e delle proposte attraverso
le Reti regionali Infea, che, capillarmente, raggiungono molteplici
ambiti del territorio nazionale. Attualmente tutte le regione hanno
un sistema per l'educazione ambientale, ognuno caratterizzato da specifiche
situazioni legate ai contesti territoriali. ''L'incontro di oggi -
ha concluso Tommasi - va nella direzione di un forte rilancio del
sistema Infea, che le Regioni e le Province Autonome accolgono con
favore. Per questo siamo pienamente disponibili a concertare assieme
al Governo un nuovo protocollo di programmazione che rilanci la rete
dell'Infea''. Gli ambientalisti contro la riperimetrazione del Parco del Pollino 21/02 "Gli ultimi atti dell'Ente Parco non sembrano andare in
questa direzione, non sembrano coerenti con le politiche di sviluppo
sostenibile e non sembrano in linea con la difesa degli interessi
del 'sistema ambientale' Pollino". E' quanto scritto in una nota
dell'Organizzazione lucana ambientalista (Ola) circa la situazione
relativa al Parco del Pollino. "In particolare - prosegue la
nota - intendiamo sottolineare alcune questioni fondamentali su cui
esprimiamo la nostra contrarietà ed auspichiamo che vi possa
essere un ripensamento da parte del Parco e degli Enti territoriali
coinvolti in queste decisioni. Proprio negli ultimi mesi sembra essersi
risvegliata all'interno di alcune amministrazioni locali e dell'Ente
parco stesso una volontà di riperimetrazione che sembra dettata
da interessi economici e di sfruttamento del territorio piuttosto
che da motivazioni solidamente supportate da studi e valutazioni che
tutti si aspetterebbero realizzate prima di escludere territori fondamentali
per la conservazione della biodiversità mediterranea dall'area
protetta". "Si parla - aggiunge l'Organizzazione lucana
ambientalista - di progetti di due impianti eolici, di due discariche
non attive ma già costruite, e ci si chiede con quali autorizzazioni,
all'interno del Parco di due cave estrattive ed altro ancora. Ricordiamo
che molti altri tentativi di riperimetrazione sono stati effettuati
al fine di escludere porzioni di territorio per fini utilitaristici
o per giustificare realtà imbarazzanti come nel caso della
mega Centrale Enel del Mercure a Laino Borgo. In conclusione, date
tutte queste considerazioni, è chiaro come non si possa oltremodo
tollerare che il Parco Nazionale del Pollino subisca altre degenerazioni
tali da trasformarlo in un ente dannoso per l'ambiente e utile solo
a perseguire interessi clientelari". "Chiediamo - conclude
- di non prendere in considerazione ipotesi di riperimetrazioni in
senso riduttivo che non tutelino la straordinaria ricchezza naturalistica
ed il paesaggio del Parco e dei siti di importanza comunitaria in
esso presenti e di nominare presto un nuovo presidente scegliendolo
tra personalità di notevole spessore culturale che possano
trasformare la discussione del bilancio del parco, da un mero bilancio
contabile ad un bilancio ambientale". Fare Verde “Valutare la sostenibilità dei parchi eolici” 15/02 "Ben vengano progetti relativi alla promozione delle fonti
rinnovabili di energia purché sia ben chiara e visibile la
validità del progetto in termini di efficienza energetica,
di convenienza per i cittadini e di impatto sostenibile per il territorio".
E' quanto afferma il presidente provinciale di Cosenza di Fare Verde,
Francesco Pacienza, esprimendo la contrarietà dell'associazione
sulla costruzione di un parco eolico nel comune di Tarsia. "Gli
impianti eolici - prosegue Pacienza - appartengono ad una tipologia
di sistemi di produzione di energia rinnovabile che non può
essere semplicemente adottata senza alcuna considerazione preliminare.
Dal punto di vista dell'efficienza energetica sappiamo come gli aerogeneratori
necessitano di condizioni di vento particolari, non facilmente riscontrabili
e che comunque vanno appositamente monitorati dovendo avere, per un
accettabile funzionamento in termini di energia prodotta, una ventosità
media, all'altezza delle pale, di almeno 5 metri al secondo per almeno
300 giorni l'anno: un dato essenziale che solo una mappatura della
ventosità media del sito ottenuta con rilevazioni effettuate
nell'arco di almeno un anno può dimostrare. In mancanza di
tali dati non è dimostrabile la validità del progetto.
Non è certo trascurabile poi l'impatto sul paesaggio da un
punto di vista visivo, dato che gli aerogeneratori sono costituiti
da torri metalliche la cui altezza può raggiungere i 50 metri
e oltre, con alla sommità pale del diametro di 20-25 metri,
disposti sul territorio distanziate tra loro di 150 -200 metri" Altri otto ecomostri da abbattere in Calabria 13/02 Dopo che le ruspe sono entrate in azione lo scorso 16 gennaio
per demolire l'ecomostro di Copanello, tra ricorsi e richieste di
sospensive, prosegue il suo iter l'attuazione di ciò che prevede
l'Accordo di programma quadro tra Regione Calabria, ministero dell'Economia
e ministero delle Infrastrutture sulle emergenze urbane e territoriali.
La serie di interventi riferiti all'attuazione del programma "Paesaggi
& identità", che hanno lo scopo di preservare e valorizzare
il patrimonio naturalistico-ambientale e storico-testimoniale della
regione, riguardano altre otto opere, su 740 analizzate, che sono
state individuate da un gruppo tecnico di lavoro. La prima prevede
la rimozione di una scogliera artificiale in località 'Seggiola',
nel comune di Pizzo Calabro. Questa è stata costruita all'inizio
degli anni '70 per proteggere l'abitato. Alla base della falesia su
cui sorge l'abitato, infatti, l'azione del mare ha generato diverse
grotte. Ma le scelte ingegneristiche di quegli anni hanno deturpato
uno dei più bei tratti di mare della regione. All'estremità
della scogliera, in un'insenatura, si trova una tonnara risalente
al 1.600. La barriera artificiale nasconde al borgo, inoltre, la vista
del mare. Il retro della scogliera, poi, si trova in condizioni di
estremo degrado tra rifiuti e materiali edilizi di risulta, facendone
una discarica. L'intervento prevede il mantenimento in sicurezza dell'abitato
mediante una soluzione che non impatti con l'ambiente. Un altro intervento
previsto riguarda la demolizione di alcuni edifici, non ancora completati,
e il recupero dell'ambiente circostante tra la strada statale 106
e la costa, nel comune di Stignano. Il tratto di costa antistante
alla zona d'intervento è caratterizzato da dune e spiagge ampie
e sabbiose. Gli edifici, che ricadono all'interno di un'area demaniale,
sono di due piani, perfettamente visibili a chi percorre la statale
106, e in contrasto con l'ambiente circostante. Un altro intervento
riguarda la demolizione di due corpi di fabbrica realizzati all¿interno
del villaggio 'Le roccette' e il recupero ambientale del 'Fosso Lumia',
nel comune di Tropea. Il villaggio è stato realizzato negli
anni '60, a Marina del Vescovado. Per i due fabbricati, realizzati
senza la concessione edilizia, è stato richiesto il condono.
Il Comune ha rigettato l'istanza e la proprietà ha presentato
ricorso. I due corpi di fabbrica sono stati realizzati in cemento
armato per un totale di 1.350 metri cubi. Secondo la relazione tecnica,
i due edifici sono in aperto contrasto con la qualità paesaggistica
del luogo, in quanto si trovano vicini al centro storico di Tropea
e in prossimità dello Scoglio San Leonardo e del Fosso Lumia.
Un caso che affronterà Paesaggi & identità sarà
quello dei manufatti in cemento armato che si trovano alla base dello
'Scoglio di Ulisse', nel comune di Scilla. Due edifici sono stati
realizzati a livello della banchina del porto e appoggiati al muro
di cemento che ha il compito di proteggere la stessa banchina dalle
onde e dai venti di ponente. Le strutture, in completo degrado, un
tempo erano utilizzate come depositi di materiali e attrezzature per
la pesca. Un altro fabbricato, invece, è stato realizzato in
quota della sommità del molo ed è costituito da una
torretta di due piani fuori terra alla quale si affianca una terrazza
porticata che si appoggia alla roccia. I fabbricati, di proprietà
dello Stato, un tempo costituivano una stazione fotoelettrica gestita
dall'ex Marina Mercantile. Nell'elenco delle zone interessate dalla
riqualificazione, compare anche la località Zolfara, nel comune
di Rossano, con un¿area di circa cinque ettari, sulla quale
vi sono 58 unità immobiliari per una superficie di circa 10.000
metri quadrati. Gli edifici abusivi, risalenti agli anni '70 e che
sorgono sulla spiaggia a pochi metri dalla battigia, sono in una situazione
di degrado. Il Piano regolatore generale del 2001 fa rientrare l'area
sulla quale sorgono i fabbricati nella fascia di salvaguardia costiera.
L'intervento che riguarda la bonifica del tratto di costa è
quantificato in un milione di euro. Poi, è in programma la
demolizione di due villette che sorgono sulla fascia costiera del
comune di Stilo. Le unità abitative, che non sono state completate,
per una piccola parte insistono sul territorio del demanio marittimo.
Gli ultimi due interventi oggetto della riqualificazione riguardano
il recupero ambientale di una cava dismessa nel comune di Cessaniti
e la riqualificazione del molo, realizzato in cemento armato, nel
comune di Bova Marina. Per quanto riguarda la cava, all'interno di
questa si trova un sito archeologico di notevole importanza storica.
L'area interessata ha un'estensione di 270 mila metri quadrati. Nel
tratto di costa del comune di Bova, invece, il molo era stato realizzato
nell'ipotesi della costruzione del porto. Le strutture oggi visibili
sulla battigia sono in contrasto con l'ambiente. Il Piano regolatore
generale prevede che quest'area sia destinata alla realizzazione di
un porto e di strutture per attività a esso connesse. In totale,
le risorse finanziarie per la realizzazione di questi primi nove interventi
ammontano a cinque milioni di euro. La Regione Calabria ha già
firmato l'accordo con i nove Comuni interessati ed entro il 24 febbraio
dovrebbe emanare il bando per i progetti preliminari che saranno successivamente
trasferiti ai Comuni che dovranno, a loro volta, attivarsi per i progetti
definitivi ed esecutivi. Il 24 a Reggio si terrà un Open space
tecnology per elaborare strategie per valorizzare il territorio promosso
dall'assessorato regionale all'Urbanistica. Legambinete “No alla riconversione a carbone della centrale Enel di Rossano” 10/02 Con una manifestazione contro la riconversione a carbone della
centrale Enel di Rossano, Legambiente ha dato inizio stamani alla
campagna nazionale "Settimana amica del Clima". All'iniziativa,
svoltasi nei pressi della centrale Enel, hanno partecipato esponenti
di Legambiente, il sindaco di Rossano, Franco Filareto, l'assessore
regionale all'Ambiente, Diego Tommasi, e rappresentanti di associazioni
ed organizzazioni sindacali. "Certo non è il carbone -
ha detto il responsabile nazionale aree protette di Legambiente, Antonio
Nicoletti - a rendere più competitivo il mercato elettrico
italiano promuovendo la conversione delle centrali elettriche italiane
alimentate a olio combustibile. Questa prospettiva, forse, conviene
ai gestori nel breve periodo, molto meno alle tasche di noi consumatori,
e soprattutto porterebbe danni molto gravi in termini di mutamenti
climatici, con rischi e danni per la salute e la qualità della
vita in un territorio dove vi potrebbero essere ripercussioni sulle
produzioni agricole e le aziende che insistono nella piana di Sibari
e ripercussioni nel settore turistico". Nel corso della manifestazione
si è fatto riferimento anche agli sprechi energetici ed alle
fonti fossili di energia che, secondo quanto evidenziato da Legambiente,
sarebbero tra le cause del cosiddetto 'effetto serra'. "Siamo
qui, oggi, presso la centrale Enel di Rossano - ha detto il responsabile
regionale energia di Legambiente Calabria, Franco Falcone - per dire
con forza il nostro 'No al Carbone' e manifestare pubblicamente contro
l'eventualità di riconversione a carbone della centrale Enel.
Chiediamo al Governo e all'Enel di tutelare gli interessi collettivi
e di fermare un progetto inutile, costoso e senza futuro". TAR: “Validi gli atti dell’abbattimento del mostro di Copanello” 09/02 La seconda sezione del Tribunale amministrativo della Calabria
ha respinto il ricorso, proposto dalla societa' Centro Sud Immobiliare,
con il quale si chiedeva l' annullamento degli atti con cui il Comune
di Staletti' aveva acquisito al proprio patrimonio l'ecomostro di
Copanello e, in sinergia con la Regione ed il Ministero dell' Ambiente,
aveva dato seguito alle procedure di abbattimento del complesso. ''La
decisione del giudice - e' detto in una nota del Comune di Staletti
- conferma, sul terreno giudiziale, una linea di regolarizzazione
e legalizzazione nel governo del territorio, fermamente perseguita
dalle istituzioni pubbliche, da quella locale a quella regionale e
nazionale e si pone quale ulteriore base per dare attuazione alle
gia' avviate procedure di riqualificazione del sito e dell' intero
comprensorio. L' area di cui si discute e' stata inserita tra quelle
su cui, sulla base di un accordo quadro interistituzionale, verranno
investite significative risorse per il corretto recupero ambientale
del sito e la sua restituzione alla connotazione naturalistica, storica
e paesistica originaria''. ''Tale fase, si spera, - prosegue la nota
- consentira' di dare impulso ad ulteriori iniziative, parimenti rilevanti,
tra le quali va annoverato il recupero della splendida arteria di
collegamento costiero che da localita' Torrazzo si unisce alla baia
di Caminia (attualmente chiusa per pericolo smottamento), area di
impareggiabile pregio naturalistico e paesaggistico''. Nella nota
l' amministrazione comunale di Staletti' ''intende ringraziare la
Regione, in particolare il presidente Agazio Loiero per la sua sensibilita',
il Ministero dell' Ambiente per il forte impegno che hanno profuso
nella direzione di rendere concreta e possibile la rimozione del sito
abusivo ed la piena riqualificazione dell' area. Un grazie all' avv.
Raffaele Mirigliani ed all' avv. Domenico Sorace per il lavoro svolto
sia in qualita' di difensori dell' ente, nelle rispettive qualita'
di assessore regionale all' urbanistica e di consulente dell' ente
nella delicata fase di definizione degli interventi da compiere'' La raccolta differenziata per risolvere il problema dei rifiuti 07/02 La raccolta porta a porta per combattere cassonetti pieni,
strade soffocate da spazzatura, liberare le Regioni dai commissariamenti
e, soprattutto, far tacere i termovalorizzatori. La sfida sui rifiuti
e' lanciata e si chiama raccolta differenziata. A sostenere la scommessa
il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, che, in una conferenza
a Palazzo Chigi, con al fianco il portavoce del premier Prodi, Silvio
Sircana, ha illustrato i risultati dei sei mesi di lavoro del supercommissario
all'emergenza rifiuti, generale Roberto Jucci, che guida la struttura
di coordinamento e supporto dei commissari di governo per l'emergenza
rifiuti voluta dal ministro dell'Ambiente stesso. Quattro le regioni
nel mirino del supercommissario, le quattro regioni che a giugno,
epoca del via alla commissione Jucci, risultavano commissariate: Campania,
Lazio, Puglia e Calabria. ''E' questa la sfida che lanciamo - ha detto
Pecoraro Scanio - cioe' far funzionare e mettere a regime la raccolta
differenziata''. Gli obiettivi nazionali sono lungimiranti: il 40%
di differenziata entro fine 2007; il 50% entro il 2009 e il 60% per
il 2011, ha riferito il ministro. In base a cio' la relazione fornisce
i risultati regionali derivanti da questi obiettivi. In Campania,
dove la produzione e' di 2,7 milioni di tonnellate l'anno, con l'obiettivo
minimo del 40% di differenziata, secondo la simulazione proposta dalla
Commissione Jucci, si toglierebbero dal cassonetto e dalla strada
1,08 milioni di tonnellate mentre il Cdr si ridurrebbe al 35% con
567.000 tonnellate l'anno. E questo ha dei risvolti, spiegano i tecnici
del ministero dell'Ambiente, sul beneficio dei termovalorizzatori.
In particolare la relazione mette l'accento sulla raccolta porta a
porta che ha risultati 5 volte piu' soddisfacenti della raccolta con
le campane dedicate e sulla necessita' di battere a tappeto la cittadinanza
per dare una svolta culturale. In tal senso nella strategia rifiuti
entrano centri commerciali, scuole, cinema e questionari postali.
Ma una raccolta differenziata senza impianti finali di riciclo e'
perdente. La relazione del supercommissario Jucci parla di ''pesante
carenza impiantistica'' nelle regioni commissariate non solo rispetto
alle altre parti d'Italia ma anche rispetto alla quota del 35% di
raccolta differenziata. Vale a dire che si raccoglie ma per mancanza
di strutture il materiale o viene mandato da un'altra parte o viene
bruciato. ''In Puglia - fanno notare gli esperti - non esiste per
esempio una sola cartiera''. Sul sistema della differenziata interviene
anche il rischio evasione. Risultano ''non riscossi'' dal Conai 10
milioni di euro. In tal senso il ministro ha parlato di una ''grande
evasione contributiva da parte dei produttori degli imballaggi''.
Scrive la commissione Jucci in proposito: ''I crediti esposti dal
Conai-Consorzi di filiera, per sanzioni e mancati versamenti del contributo
ambientale, finalizzato a conseguire gli obiettivi di riciclaggio
e recupero, non vengono riscossi interamente e risultano pressoche'
costanti negli anni''. ''Inoltre - si legge ancora nella relazione
- l'evidente minore disponibilita' di risorse destinabili alla raccolta
differenziata rischia di incentivare l'elusione dell'obbligo del pagamento
del contributo ambientale''. E sugli imballaggi il ministro ha proposto
un limite di quantita' per legge, incentivi agli imballaggi riutilizzabili.
Sottosegretario Marchetti “Spostare i tralicci della rete Laino-Rizziconi” 02/02 ''Bisogna togliere prima di tutto i tralicci sulla testa e
dalla testa delle persone. Non basta togliere il traliccio e spostarlo,
ma e' necessario anche eliminare la percezione che le persone hanno
del pericolo''. A dirlo e' stato il sottosegretario all'Ambiente,
Laura Marchetti, oggi a Cosenza, nel corso di una conferenza stampa
per discutere del problema relativo all'elettrodotto Laino-Rizziconi.
Stamani Marchetti, insieme al presidente della Provincia di Cosenza,
Mario Oliverio, e ad alcuni sindaci dei Comuni attraversati dall'elettrodotto,
ha effettuato un sopralluogo ''per individuare percorsi alternativi
che, in particolare, nel territorio di Montalto Uffugo, ha evidenziato
alcune criticita'''. ''Non si puo' collocare un traliccio - ha aggiunto
Laura Marchetti - solo sulla base di misurazioni. La convenzione europea
sull'ambiente del 2001 tutela, infatti, il diritto della persona alla
percezione sociale dell'ambiente. Quindi in riferimento alla situazione
di Montalto Uffugo i tralicci vanno spostati affinche' le persone
non li percepiscano piu' come pericolo''. ''La Terna, la societa'
che ha realizzato l'elettrodotto - ha proseguito il sottosegretario
- deve sforzarsi di trovare soluzioni piu' fattibili perche' si tratta
di un'opera invasiva e distruttiva per l'ambiente. Risolvere questa
situazione e' un dovere inderogabile di questo Governo democratico.
Bisogna evitare che poi possano venir fuori altre Montalto. Percio'
a breve sara' costituita una Commissione tecnica che dovra' valutare
tutti i casi''. ''Sono rimasta piacevolmente colpita - ha proseguito
Laura Marchetti - dal tessuto democratico calabrese; c'e' la volonta'
di trovare una soluzione per questo tutti i sindaci sono venuti a
Roma e stamattina nel corso del sopralluogo ognuno di loro ha dimostrato
che, al di la' della legittima tutela del proprio territorio, vuole
trovare una soluzione collettiva e definitiva affinche' la Calabria
non diventi una discarica, valorizzando le proprie risorse ed il patrimonio
naturalistico e culturale, che rappresenta il futuro di questa terra.
Questa esperienza in Calabria mi sta permettendo di crescere tanto
sia politicamente che intellettualmente perche' il caso Montalto puo'
essere considerato un modello etico per la soluzione di un problema''.
All'incontro hanno partecipato anche il presidente della Provincia
di Cosenza, Mario Oliverio; l'assessore provinciale all'Ambiente,
Luigi Marrello, ed il consigliere provinciale dei Verdi, Mario Bria.
Per Oliverio ''e' necessario ricordare che il problema dell'elettrodotto
e' un'eredita' che abbiamo ricevuto, determinata da deficit di valutazioni
responsabili e decisioni democratiche. Bisogna correre ai ripari ed
e' opportuno che ognuno si assuma le proprie responsabilita'. Non
possiamo rimanere complici di situazioni che rappresentano un suicidio
per il cittadino. Tale situazione deve essere rimossa al piu' presto.
La Provincia sta supplendo a funzioni di altri, svolgendo solo un'attivita'
di coordinamento perche' non e' giusto lasciare i sindaci da soli''.
''Noi - ha proseguito Oliverio - non possiamo e non dobbiamo proporre
soluzioni tecniche, ma vogliamo solo evidenziare l'urgenza di una
soluzione alternativa per salvaguardare prima di tutto la salute dei
cittadini nel pieno rispetto del principio di tutela ambientale. Si
tratta di valori che non si possono contabilizzare. Cio' che e' successo
con l'elettrodotto Laino-Rizziconi non deve piu' accadere. La Calabria
non e' terra di colonizzazioni, ma e' una regione che deve costruire
il suo futuro sulle risorse ambientali''. ''La nostra - ha detto Marrello
- non e' un'avversione nei confronti dell'elettrodotto, ma soprattutto
dopo il sopralluogo di oggi, e' un'evidente presa di coscienza sul
fatto che l'eletrodotto, in particolare, nel tratto di Montalto determina
una criticita' non sopportabile per quel territorio e particolarmente
dannosa per la salute dei cittadini''. Entro il 2100 la temperatura salirà da 2 a 4 gradi 01/02 La temperatura media della Terra salirà "probabilmente"
tra 1,8 e 4 gradi entro la fine del secolo. Lo afferma il testo approvato
stasera dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ippc),
secondo quanto hanno riferito alla France Presse alcuni delegati.
Tale forchetta corrisponde ai "valori più probabili"
("best estimate") indicati dagli esperti all'orizzonte 2090-99
rispetto al 1990-99. Il rapporto prevede d'altra parte che, sempre
alla fine del secolo, il livello degli oceani potrebbe innalzarsi
da un minimo di 19 centimetri a un massimo di 58. La nozione di "valori
più probabili" - hanno spiegato i delegati - non esisteva
all'epoca del precedente rapporto dell'Ipcc, nel 2001. Per conseguenza,
la forchetta di riscaldamento concordata stasera dagli esperti non
é direttamente comparabile a quella adottata sei anni fa (tra
1,4 e 5,8), che comportava una maggiore incertezza. Il 4/o rapporto
scientifico dell'Ipcc giudice poi "molto probabile" - vale
a dire con oltre il 90% di probabilità (contro il 60% in precedenza)
- che i gas a effetto serra prodotti dalle attività umane siano
i principali responsabili del riscaldamento climatico osservato dalla
metà del secolo scorso. Il riassunto finale del rapporto scientifico
dell'Ipcc, negoziato questa settimana a Parigi da 500 delegati di
130 Paesi, sarà presentato ufficialmente domani a Parigi. Nuovo elettrodotto sottomarino tra Sicilia e Calabria 25/01 Un elettrodotto ad altissima tensione (380 kV) per collegare
la Sicilia alla Calabria. E' quanto prevede un protocollo d'intesa
tra Regione siciliana, Terna, Provincia di Messina e i 13 comuni del
Messinese interessati al passaggio dell'elettrodotto. Il protocollo
d'intesa riguarda la condivisione del tracciato dell'elettrodotto
a 380kV a corrente alternata che colleghera' la stazione di Rizziconi,
in Calabria, a quella di Sorgente, in Sicilia. La nuova linea e' stata
individuata in modo da causare il minor danno possibile ai territori
attraversati. L'elettrodotto si immergera' a Scilla e in cavo sottomarino,
dopo 38 km, approdera' a Villafranca Tirrena. Sara' il tratto in cavo
sottomarino piu' lungo mai realizzato al mondo, per gli elettrodotti
a 380 kV a corrente alternata, appositamente allungato di 12 km per
evitare le aree di maggior pregio ambientale dei Peloritani. Inoltre,
a Villafranca sara' creata una nuova stazione per consentire la razionalizzazione
delle reti esistenti. Da li', dopo altri 21 km di linea aerea, l'elettrodotto
giungera' a Sorgente. La spesa complessiva, totalmente a carico di
Terna, sara' di circa 67 milioni di euro. I lavori dovrebbero concludersi
entro il 2008. Cinque milioni di euro della Provincia di Cosenza per fonti energetiche rinnovabili 20/01 Sono 262 gli interventi selezionati dalla Provincia di Cosenza
per l' elargizione di incentivi mirati alla promozione di energia
senza emissioni e da fonti rinnovabili. ''I circa cinque milioni di
euro stanziati dall' ente - e' detto in un comunicato - permetteranno
la realizzazione di 170 progetti di impiantistica fotovoltaica; 72
impianti di solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria
e 19 impianti a pompa di calore''. ''La Provincia di Cosenza - afferma
il presidente Mario Oliverio - concorre in maniera sostanziale ad
alleviare il carico inquinante che le quotidiane attivita' antropiche
sversano in atmosfera. Gli interventi previsti, a regime, permetteranno
una mancata emissione in atmosfera di circa duemila tonnellate annue
di anidride carbonica''. Per Oliverio ''l' unico rammarico e' dato
dal fatto che molti degli interventi, pur se favorevolmente accolti,
non potranno essere realizzati per mancanza di finanziamenti. Sarebbe
stato opportuno che la Regione Calabria, a suo tempo, nell'ambito
della ripartizione dei finanziamenti alle Province della Misura 1.11.a
del POR 2000/2006 avesse tenuto in debito conto delle istanze e delle
manifestazioni di interesse proveniente dal territorio dell' intera
provincia cosentina e riguardanti interventi immediatamente cantierabili,
opportunamente segnalati''. CGIL “Bene Copanello, ma no anche all’Europaradiso” 18/01 "Costituisce un fatto importante, non solo simbolico,
l'abbattimento dell'ecomostro di Copanello, costruito abusivamente
da quasi trenta anni in uno dei luoghi più belli e suggestivi
della Calabria". E' quanto afferma in una nota il segretario
regionale della Cgil, Sergio Genco, circa l'abbattimento dell'ecomostro
di Copanello. "Luoghi - prosegue - che negli anni sono stati
sottoposti ad una vera e propria aggressione speculativa di cementificazione
selvaggia, che ha determinato profonde e non sanabili ferite al territorio
circostante il promontorio, sotto il profilo del degrado paesaggistico
e naturalistico. Situazione questa che rappresenta plasticamente l'intera
vicenda dello svilimento e deturpazione dell'intera costa calabrese,
con costruzioni sul demanio marittimo, lungo gli argini dei fiumi,
in prossimità dei siti archeologici e di pregio storico naturalistico.
Un paesaggio quello calabrese saccheggiato e brutalmente sfigurato,
dove è imperversata la politica edilizia ed urbanistica del
brutto e dell'insensato, funzionale alle forze affaristico-mafiose
che si sono proliferate arricchendosi e aumentando il proprio potere
di controllo". "Ben venga allora - aggiunge Genco - l'abbattimento
dell'ecomostro di Copanello e degli altri presenti nella regione,
ma accanto a questo è assolutamente necessario che la Giunta
regionale e l'assessorato competente ponga mano ad una politica del
territorio che abbia un disegno complessivo. Un passo in avanti è
stato compiuto con l'approvazione delle linee guida della legge urbanistica
regionale sebbene va recuperata la grave contraddizione prodotta dallo
stralcio dell'art. 58 bis e concernente la delimitazione delle zone
a protezione speciale che vincolavano la non edificabilità,
ma va al più presto predisposto il piano regionale territoriale
e in esso il piano paesistico affinché non vi sia lo spazio
per farneticazioni tipo progetto Europaradiso. Un progetto faraonico
che và rigettato assieme al suo modello "Las Vegas"
assolutamente fuori luogo per la Calabria". "La Calabria
- conclude - ha invece bisogno di modelli di sviluppo turistico che
ne esaltino le peculiarità e caratteristiche, naturali, storiche,
paesaggistiche e ambientali, perché sta in questo la sua capacità
d'attrazione d'una domanda sempre più di qualità". Cdl “Numerosi ecomostri in provincia di Cosenza” 18/01 "Dopo la sceneggiata di Pecorario Scanio e Loiero sull'abbattimento
dell'ecomostro di Copanello la cui pratica di demolizione era stata
avviata e seguita dalla Giunta di centrodestra e dell'Assessorato
all'Urbanistica Raffaele Mirigliani, assistiamo alla presenza di numerosi
ecomostri in provincia di Cosenza". E' quanto scritto in una
nota dei gruppi della Cdl in consiglio provinciale a Cosenza. "Questi
- prosegue la nota - scempi edilizi, fra i quali quelli sul Tirreno,
sullo Jonio, in Sila e nella città di Cosenza, con i mostruosi
palazzi costruiti alle spalle dell'Ospedale, sono stati tutti autorizzati
da Amministrazioni di sinistra. Molti Comuni, la Provincia e la Sovrintendenza
da anni sono tutti diretti da amministratori e sindaci del centrosinistra.
Come ha vigilato l'assessorato all'urbanistica regionale?". "Sulla
Sovrintendenza alle Belle Arti di Cosenza - proseguono i gruppi consiliari
della Cdl alla Provincia - occorrerebbe avviare un'inchiesta seria
per sapere come mai in aree soggette a vincolo paesaggistico e monumentale
si diano i nulla osta, mentre per insignificanti richieste per ristrutturazioni
o concessioni da parte di cittadini comuni, si pongano veti pretestuosi.
E' assai singolare l'atteggiamento del Presidente della Provincia
e dell'Ass. provinciale dei Verdi all'Ambiente, che vanno a complimentarsi
per l'abbattimento di Copanello ed al ritorno nella loro provincia,
si mettono le bende davanti gli occhi per non vedere gli orrori da
loro stessi autorizzati". "Al Presidente della Provincia
- conclude - chiediamo di revocare immediatamente le autorizzazioni
concesse e di avviare un'indagine interna per accertare eventuali
connivenze e responsabilità" Ecomostro di Copanello: Mulè "Ora ripristinare l’area". Corbelli e Adamo "la stampa nazionale ha ignorato un gran segnale" Ecomostro di Copanello: primo colpo di benna in un clima di festa. Ecomostro di Praia, rinviato a giudizio il sindaco Praticò Ecomostro di Copanello: il 16 Loiero e Pecoraro Scanio incontrano la stampa 12/01 Il presidente della Regione, Agazio Loiero, ed il ministro
dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, incontreranno martedì
prossimo, 16 gennaio, i giornalisti in occasione dell'avvio dei lavori
di demolizione dell'ecomostro di Copanello di Stalettì. "Si
tratta - è detto in un comunicato dell'Ufficio Stampa della
Giunta regionale - di un fatto fortemente voluto dal Presidente Loiero
e condiviso dall'intera Giunta". Alla conferenza stampa parteciperanno
anche gli assessori al Governo del Territorio, Michelangelo Tripodi,
ed all'Ambiente, Diego Tommasi. "Per noi - ha detto Loiero -
era un impegno importante per suggellare la necessità di ripristinare
regole in un settore come quello dell'edilizia costiera che ha sfregiato
la Calabria. L'abbattimento dell'ecomostro di Copanello assume anche
un valore simbolico, una sorta di riconquista della legalità
laddove, per anni, c'é stata speculazione e degrado".
"Martedì - ha detto, da parte sua, l'assessore Michelangelo
Tripodi - metteremo un altro tassello qualificante all' impegno che
stiamo portando avanti in questo difficile settore della pianificazione
del territorio. L'ecomostro di Copanello è solo il primo di
una serie di interventi che faremo in questa direzione. Sarà
una grande festa della democrazia calabrese. Per questo mi auguro
che ci sia un'ampia presenza dei rappresentanti delle istituzioni,
della società e della scuola calabrese". Secondo l'assessore
Tommasi si tratta "di un grande risultato nella politica del
recupero paesaggistico ed ambientale di un'area, per troppo tempo
mortificata e trascurata, che ha una grande e originale vocazione
turistica. E' un atto concreto della nuova politica ambientale che
stiamo portando avanti con il Governo, sin dal nostro insediamento" Via libera del Ministero agli APQ delle Aree Protette in Calabria 15/12 Gestire e programmare in maniera integrata e partecipata le
riserve naturali e le aree protette calabresi, con l'obiettivo prioritario
di tracciare un percorso di autentica fruibilità dei parchi.
E' l' obiettivo dell' Accordo di programma quadro "Aree protette"
Calabria che ha ricevuto il via libera del ministro dell' Ambiente
Alfonso Pecoraro Scanio. A darne notizia è un comunicato dell'
Assessorato all' Ambiente della Regione Calabria. "Dopo l' adesione
della Calabria alla Convenzione degli Appennini, il rilancio attraverso
azioni concrete e concertate, della Rete ecologica regionale, il Passaporto
per i Parchi e la Parchi Card - è scritto nella nota - arriva
anche l' 'ok' del Ministro dell'ambiente sull' Apq a suggellare l'
impegno e la programmazione che l' Assessorato regionale ha dedicato
alle aree protette calabresi. Un documento programmatico che ha l'
obiettivo di nell' ambito delle funzioni e delle prerogative ad essi
assegnate". "E' necessario - ha affermato il ministro Pecoraro
- sostenere e rilanciare il sistema dei parchi in Italia e nelle singole
regioni. Le aree protette, autentici laboratori di biodiversità,
rappresentano lo strumento più naturale per rilanciare il ruolo
del paesaggio nell'economia turistica del nostro paese. Bene sta facendo
la Calabria in questa direzione". "Si tratta di un programma
di azioni - ha sostenuto l' assessore regionale all' Ambiente Diego
Tommasi - che dovrà servire a traghettare i parchi, nella nostra
regione, da una gestione poco funzionale al raggiungimento degli obiettivi
del parco, ad una gestione di tipo integrato, che sappia interpretare
e cogliere le molteplici opportunità che le comunità
dei parchi custodiscono: dalla biodiversità, ai sistemi ecologici,
al patrimonio umano, sia in termini sociali che culturali che antropologici
e storici, alle ricchezze produttive artigianali e ai servizi"."I
Parchi calabresi - è detto ancora nel comunicato - entrano
in rete per creare un sistema di tutela e valorizzazione integrato,
che sappia mettere a frutto le opportunità culturali, paesaggistiche
e naturalistiche di una nuova offerta turistico ambientale sostenibile".
"E' la prima volta - ha aggiunto Tommasi - che si sottoscrive
un Apq Parchi e l' impegno non si esaurisce nel breve periodo. Prevediamo
un programma di realizzazione pluriennale che si aggiunge alle iniziative
già in corso di realizzazione e avviate nell'ambito del programma
di intervento. Insomma, la Calabria inaugura la Rete dei Parchi e
delle aree protette e sull' intrinseca funzione educativa e formativa
e di sviluppo economico e sociale gioca la sua più grande scommessa
sul sistema delle aree protette calabresi per costruire un nuovo marketing
regionale". Bevilacqua (WWF) “L’abete in Vaticano uno scivolone di Loiero” 14/12 L'abete bianco tagliato e donato al Papa dalla Calabria è
"un grave scivolone del governatore Loiero, della giunta regionale
e, purtroppo, anche dell'autorità forestale e dei responsabili
del Parco nazionale della Sila". A sostenerlo è stato
Francesco Bevilacqua, del Wwf Calabria. "Uno scivolone - ha aggiunto
- che va ad aggiungersi a diversi altri che il Governo regionale ha
commesso e contro i quali abbiamo già levato la nostra voce
di protesta, quali ad esempio, la preapertura della caccia, la vicenda
di Europaradiso e quella del villaggio turistico al Laghetto La Vota
di Gizzeria". "Loiero - ha sostenuto Bevilacqua - dopo la
sensibilità dimostrata con la proposta, per la verità
tecnicamente un po' ingenua, di prendersi i caprioli in soprannumero
in Piemonte, meglio avrebbe fatto a regalare al Papa un grande abete
finto, costruito magari dai nostri migliori artigiani perché
venisse utilizzato anno dopo anno senza dover abbattere più
alcun albero da qualsiasi parte del mondo provenisse. La cosa sarebbe
anche servita a sensibilizzare il Vaticano su un problema di notevole
valenza simbolica che, prima o poi, la curia papale dovrà pure
porsi se non vuole smentire Sant'Agostino, San Francesco d'Assisi
e quanti altri, nella sua lunga storia, hanno considerato tutte le
creature, nessuna esclusa, nostre sorelle e nostri fratelli nella
straordinaria impresa biotica della Terra". "L'abete - ha
proseguito Bevilacqua - è stato prelevato dal cuore di un Parco
nazionale e non da una normale foresta da taglio, dimostrando così
quanto sia facile commettere scempi anche nelle aree sottoposte a
tutelate". Iniziativa di LAV Calabria contro le pellicce 08/12 Interessa anche la Calabria la campagna della Lav contro le
pellicce che e' cominciata oggi e si concludera' domenica. Le citta'
calabresi interessate all'iniziativa sono Cosenza, Catanzaro, Reggio
e Crotone. ''Anche in Calabria, come nel resto del Paese - dichiara
Roberto Vecchio Ruggeri, coordinatore regionale della Lav - la sensibilita'
dei cittadini, soprattutto di nuova generazione, rispetto al problema
dell'uccisione degli animali per la produzione di pelli e pellicce
e' notevolmente cresciuta negli ultimi anni: le nostre campagne incontrano,
con sempre maggiore efficacia, il consenso dell'opinione pubblica.
Vogliamo pero' incidere con maggiori risultati anche nei confronti
delle istituzioni locali e regionali. E' per questo che chiediamo
al Consiglio Regionale di pronunciarsi positivamente sulla mozione
contro l'importazione di pelli e pellicce provenienti dal mercato
cinese presentata alcuni mesi fa ed ancora in attesa di votazione.
Sarebbe il modo migliore di dire basta anche politicamente allo sfruttamento
e all' uccisione di migliaia di animali, anche domestici. L'auspicata
approvazione della mozione consentirebbe al Consiglio regionale di
seguire le orme dei Consigli regionali della Lombardia, dell'Emilia
Romagna, dell'Abruzzo e delle Marche che, insieme ai consigli comunali
di Modena, Roma, Genova, Verona e Padova, dichiarando la loro contrarieta'
alle atrocita' inflitte agli animali per la produzione di pellicce
in Cina, hanno gia' aderito alla campagna della Lav''. Laudati “Ruolo centrale del Parco della Sila” 07/12 "Trattenere l'uomo sulla montagna dandogli lavoro ed agiatezza
come chi vive in pianura": in questa frase del Direttore del
Parco Nazionale della Sila, Michele Laudati, è racchiuso il
senso più profondo dell'inaugurazione della sede legale e amministrativa
dell'Ente Parco da parte del Ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio,
avvenuta a Lorica due giorni fa. "Solo così facendo -
aggiunge il Direttore Laudati - faremo un gran bene a tutto il territorio
della Regione, alle aree interne e alle aree protette". "Il
territorio del Parco Nazionale della Sila - secondo Laudati - come
poche altre aree protette della Nazione è un ricco produttore
di energia alternativa, pulita e rinnovabile. Produce energia idroelettrica
attraverso i numerosi invasi silani alcuni di questi noti per le loro
bellezze naturali; energia elettrica da biomasse derivate da prodotti
della lavorazione dei boschi; filiera boschi - legno. Se a tutto questo
sappiamo aggiungere una programmazione organica, e mirata alle diverse
esigenze delle comunità sparse sul territorio in sinergia con
tutte le istituzioni quali Regione, Provincia, Comuni, Comunità
Montane, A.Fo.R., A.R.S.S.A., Consorzi di Bonifica, G.A.L. e quanti
altri operano sul territorio, si potranno raggiungere risultati che
certamente soddisferanno l'interesse delle collettività locali
nel rispetto e conservazione delle risorsa Natura. Laudati, che per
circa quarant'anni ha operato a tutti i livelli in questo settore
da giovane ufficiale del Corpo Forestale sino a Direttore Generale
dell'Azienda Forestale Regionale, artefice della difesa del suolo
in Calabria, afferma ancora: "se l'uomo abbandona la montagna
per raggiungere la pianura finirà che anche la montagna calabrese
seguirà l'uomo verso la pianura". Turismo, natura, cultura,
attività economiche, forestazione, agricoltura, artigianato,
prodotti tipici, sono solo alcune delle mille opportunità che
offre l'area del Parco. Quest'anno la Regione Calabria donerà
al Papa un abete bianco, alto 35 metri, che svetterà in piazza
San Pietro. Il Presidente della Regione, Agazio Loiero, sarà
ricevuto in udienza privata da Benedetto XVI assieme ad una delegazione
della Regione. Il Direttore del Parco commenta così l'evento
storico: "E' con una nota di orgoglio che forniamo l'albero al
Papa. L'abete sarà preso nel territorio del Parco Nazionale
della Sila, e più precisamente al Gariglione, nella Riserva
Biogenetica di Pisarello. Ciò sta a significare che la conservazione
della Natura nell'ambito della superficie del Parco Nazionale della
Sila, già Parco Nazionale della Calabria, sin dal 1968, è
stata effettuata nel rispetto della biodiversità e con cura". L’ENPA al Ministro Pecoraro: “Bloccare l’Europaradiso” 06/12 "Europaradiso è un 'euromostro' che mette a rischio
un ambiente umido eccezionale, già Zona di protezione speciale,
per attuare uno dei più invasivi progetti di cementificazione,
e distruzione, del nostro Paese". A sostenerlo è l'Enpa,
l'Ente nazionale protezione animali, in merito al progetto del mega
complesso turistico che dovrebbe sorgere nel crotonese. L'Enpa si
è dichiarata "nettamente contraria all'edificazione dell'Europaradiso
sulla foce del Neto, un nuovo mostro ecologico di enormi proporzioni
che distruggerà un'area preziosa per la biodiversità
che è anche annoverata tra quelle tutelate dalle normative
comunitarie. E' l'ennesima violenza - prosegue l'associazione - ai
danni di un territorio già vessato e del suo ambiente, messa
in atto per favorire interessi economici, con il pretesto dello sviluppo
economico della Regione. In realtà sarà un affare colossale
solo per pochi: il progetto prevede costruzioni e strutture destinate
a oltre sessantamila persone, con tanto di 'metropolitana' che collegherà
il porto e l'aeroporto di Crotone al mega villaggio. E ancora milioni
di metri cubi di cemento per centri commerciali, alberghi, palazzi,
campi da golf e divertimenti. Praticamente un'altra città.
E, per questa ragione, si corre il serio rischio di distruggere definitivamente
uno dei pochi ambienti umidi della Regione, compromettendo per sempre
fauna e flora legate a questo particolare habitat". "La
foce del fiume Neto - prosegue la nota - era stata riconosciuta dalla
Regione Calabria come Zps nel giugno 2005, e successivamente anche
a livello Europeo era stato ratificato il suo valore in termini ambientali.
Ma la perimetrazione dell'area non avrebbe permesso la creazione dell'Europaradiso,
così la Giunta regionale ha recentemente deciso (con un solo
voto contrario) di procedere a una nuova delimitazione, attuando i
'giusti' ridimensionamenti, in modo da dare il via libera al mega-progetto".
L'Enpa, conclude la nota, ha contattato il Ministero dell'Ambiente
per chiedere un intervento urgente da parte del Ministro Pecoraro
Scanio, "che dovrebbe impegnarsi a fermare il progetto prima
che sia troppo tardi per le specie che popolano quest'area protetta". Gli scogli di Isca, a Belmonte, diventino una riserva marina regionale protetta 05/12 Prosegue la serie di incontri istituzionali avviata dal Wwf
di Belmonte Calabro per la conversione dell' Oasi Blu "Scogli
di Isca" in Riserva marina regionale protetta. Lo riferisce un
comunicato nel quale si precisa che "l' ultimo incontro in ordine
di tempo é stato quello con l' assessore regionale all' Agricoltura
Mario Pirillo che, nel 2002, aveva stilato e poi relazionato nell'
aula del Consiglio regionale il Progetto di legge di costituzione
dell'Area Marina Regionale Protetta "Scogli di Isca" che
però non è mai stato approvato". "In occasione
dell' incontro - è scritto nella nota - Pirillo ha manifestato
un rinnovato interesse affinché l' area protetta sia istituita
e si è detto disponibile a richiamare intorno al progetto l'
attenzione degli organi istituzionali regionali per una successiva
ripresentazione del disegno di legge e la definitiva approvazione
in Consiglio regionale. Nel mese di ottobre anche il Cnr - prosegue
la nota - si è interessato alle sorti dell' Oasi Wwf per l'
importante funzione di conservazione dell' ecosistema mediterraneo
presente nei sui fondali, e con una missiva ha chiesto alle istituzioni
regionali maggiore attenzione all' Oasi che necessita per il suo consolidamento
e sviluppo di essere trasformata in riserva marina. Anche i sindaci
di Amantea e Belmonte Calabro sostengono la costituzione della riserva
marina regionale e per conoscere meglio le caratteristiche naturali
e scientifiche dell' area protetta si sono recati, nei giorni scorsi,
presso la sede del Centro educazione ambientale marina (Ceam) di Belmonte
Calabro dove sono stati accolti dal presidente regionale del Wwf Italia,
Alfredo Salzano, dal segretario regionale Pino Paolillo, dal responsabile
scientifico dell'Oasi Nicola Cantasano e da alcuni attivisti" Crati inquinato: Oliverio “Ci saranno controlli accurati” 30/11 "Un contributo alto e civile, che sicuramente sarà
foriero di risultati positivi e concreti". Così ha definito
il dibattito svoltosi ieri sera in Consiglio provinciale il presidente
dell'Assemblea, Francesco Principe. La seduta è stata interamente
dedicata alle problematiche inerenti il degrado e l'inquinamento del
fiume Crati. Il Comandante della Polizia provinciale, Pino Colaiacovo,
è scritto in una nota, ha relazionato sullo stato d'inquinamento
mostrando una documentazione fotografica dello stato del Crati dopo
la scoperta di una moria di pesci verificatasi nel luglio scorso,
e quella dell'ingegner Gianfranco Soda che ha presentato il Progetto
Integrato Strategico, denominato "La via del Crati". "A
chiunque abbia un minimo di onestà politica ed intellettuale
- ha sostenuto il presidente Mario Oliverio - non sfugge, così
come non sfugge all'opinione pubblica, che questa Amministrazione
ha fatto, sin dal suo insediamento, della questione ambientale una
questione centrale del suo programma, sollevando sin dal primo giorno
della sua attività un vero e proprio vespaio di reazioni e
controreazioni. Non è un caso, infatti, che proprio noi, più
volte, abbiamo sollevato questioni di particolare allarme ambientale,
come l'inquinamento del mare e dei fiumi, il degrado delle coste,
la raccolta dei rifiuti, la salvaguardia dell'ambiente e del territorio.
Sulle problematiche ambientali, infatti, c'é una lunga storia
che è fatta di disattenzioni, di pigrizie, di diffuse illegalità,
di distorsioni eclatanti nel rapporto tra le istituzioni e i cittadini,
di gravi complicità e tolleranze. Non è stata questa
istituzione a tollerare, negli anni, abusi e illegalità. A
me piace il confronto di merito sulle questioni, accetto il dialogo
ed il confronto, ma non tollero analisi e chiavi di interpretazione
che sparigliano le carte, tentando di mescolare tutto in un grande
calderone, all'interno del quale tutti ed ognuno hanno le stesse responsabilità".
"La soluzione ai tanti e gravi problemi ambientali - ha proseguito
Oliverio - non è né semplice né a portata di
mano. Essa richiede un'azione costante e diversificata, che comprende
una seria proposta progettuale, la formazione di una poderosa cultura
ambientale, l'intervento preventivo e repressivo dei corpi di polizia,
un sistema in cui siano garantiti i cittadini ossequiosi delle regole
e perseguiti quanti trasgrediscono e, per lungo tempo, sono rimasti
impuniti. La Provincia ha competenze limitate in materia. Essa, infatti,
per essere ossequiosa alle funzioni assegnatele dovrebbe intervenire
soltanto sul controllo degli scarichi dei depuratori regolarmente
autorizzati. Nonostante ciò, noi siamo andati e vogliamo continuare
ad andare oltre le nostre competenze. Più volte abbiamo manifestato
la volontà e la disponibilità ad assumerci responsabilità
dirette, che fanno tremare le vene ai polsi, pur di affrontare e risolvere
definitivamente i problemi che abbiamo davanti". "Sin dal
marzo scorso - ha aggiunto Oliverio - insieme agli uffici tecnici,
in silenzio, stiamo facendo un lavoro capillare di controllo, Comune
per Comune. Stiamo verificando se il sistema fognario è completo,
se le fogne hanno i depuratori, a quale depuratore approdano i collettori
fognari, e via di questo passo. Dopodiché passeremo alla terapia
d'urto. Mi auguro di vero cuore che, quando sarà il momento,
ci saremo tutti a contrastare fenomeni degenerativi subiti, tollerati
e consolidati nel tempo. Si tratterà di dire con coraggio che
alcune attività dovranno essere allontanate dai fiumi e collocate
altrove, che altre dovranno cessare, che altre ancora sono totalmente
illegali". "Chiudo - ha concluso Oliverio - ringraziando
l'assessore Marrello per il suo impegno, per la sua competenza, per
la sua passione, ma soprattutto per il rigore con cui affronta quotidianamente
questi problemi. Marrello è un verde nell'anima, aperto sempre
al dialogo e al confronto, a cui rinnovo la mia stima più sincera
ed a cui nessuno, che sia veramente onesto politicamente ed intellettualmente,
può imputare pigrizie ed insensibilità" Il 5 dicembre il Ministro Pecoraro in Sila inaugura la sede del Parco della Sila 26/11 Il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del
Mare, Alfonso Pecoraro Scanio, inaugurera' la sede legale ed amministrativa
dell'Ente Parco della Sila. La cerimonia si terra' il 5 dicembre,
a Lorica di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza. Alla cerimonia
prenderanno parte i sindaci delle citta' capoluogo, i presidenti delle
province di Cosenza, Catanzaro e Crotone. Il Ministro Pecoraro Scanio,
raggiungera' Camigliatello Silano con un trenino speciale dalla stazione
delle Ferrovie della Calabria e, poi, su un trenino a vapore fino
alla stazione di San Nicola-Silvana Mansio, quindi, con un pullman
delle Ferrovie della Calabria raggiungera' Lorica, sede del Parco,
per l'inaugurazione della struttura. La sede legale e amministrativa
del Parco Nazionale della Sila, e' stata concessa in comodato d'uso
non oneroso dal comune di San Giovanni in Fiore. Fare Verde “Che fine ha fatto il vetro raccolto dalla Pollino Sviluppo?” 23/11 "Che fine ha fatto il vetro raccolto dalla società
Pollino Sviluppo? E' stato effettivamente raccolto in maniera differenziata?
Ha prodotto utili o è andato a finire in discarica producendo
solo costi ai Comuni serviti dalla Pollino spa ed ai cittadini?".
Lo chiede Francesco Pacienza, presidente provinciale di Fare Verde
che, in una nota, esprime "disappunto e perplessità"
in merito alla convenzione stipulata tra la Pollino spa e i 26 comuni
aderenti al consorzio Acea". "Avevamo già evidenziato
come, la Pollino spa - prosegue Pacienza - non raccogliesse già
l' alluminio da conferire al Cial e che dubbi restavano sulla reale
raccolte delle altre tipologie di rifiuti riciclabili. Come se tutto
questo non bastasse dai dati del CoReVe (Consorzio per il recupero
ed il riciclaggio del vetro) emerge che il vetro presumibilmente raccolto,
come emerge dai dati comunicati dalla Pollino SpA al Comune di Altomonte
per l'esercizio che va dal 2004 ai primi mesi del 2006, in maniera
differenziata dalla Pollino spa non è mai stato conferito ad
alcuna società operante aderente al CoReVe medesimo".
Soddisfazione del Viminale per l’impegno della Provincia nella difesa dell’ambiente 21/11 ''La capacita' manifestata dall'Amministrazione Provinciale
di Cosenza nell'impiego dei fondi e nell'assistenza di tipo tecnico-logistico
fornita a livello ministeriale per la realizzazione del 'Piano di
formazione-informazione' promosso nell'ambito del Pon Sicurezza per
lo sviluppo del Mezzogiorno, ha consentito di raggiungere livelli
formativi di eccellenza''. E' quanto ha detto il vice prefetto del
dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno, Emilia
Zarrilli, intervenendo alla manifestazione conclusiva del progetto
di formazione cui la Provincia di Cosenza ha aderito su sollecitazione
del Ministero dell'Ambiente. ''Ed e' per questo - ha aggiunto - che
l'esperienza maturata nel territorio della Provincia di Cosenza sara'
presentata nel prossimo mese di dicembre alla Comunita' Europea, come
fiore all'occhiello, come esempio di efficienza e di qualita' nell'utilizzo
degli strumenti messi a disposizione per promuovere la formazione
e la sensibilita' del personale di pubblica amministrazione nel settore
della difesa dell' ambiente, della sicurezza e della prevenzione dei
reati connessi all'illecito sfruttamento del territorio''. All'iniziativa,
che si e' svolta presso l' Aula Caldora dell'Universita' della Calabria,
partner del progetto con la Fondazione Formit di Roma, alla Iks di
Torino, alla Deas di Roma ed al Consorzio Laif di Rende, hanno partecipato
il Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, l'Assessore
all'Ambiente Luigi Marrello, l'assessore all'urbanistica Pietro Mari,
il presidente del Consiglio Provinciale Francesco Principe. Obiettivo
del corso, articolato in moduli didattici, seminari e visite di istruzione
e che si e' svolto nelle sedi di Rende, Castrovillari e Rossano, coinvolgendo
oltre al personale della Provincia anche i dipendenti di numerosi
altri enti locali quali l'Ente Parco del Pollino, i comuni della provincia,
gli enti montani, e' stato quello di fornire al personale della pubblica
amministrazione coinvolto, conoscenze e cognizioni in materia di salvaguardia
ambientale e del territorio. ''La Calabria - ha detto il presidente
del consiglio provinciale di Cosenza, Francesco Principe - puo' vantare
800 chilometri di costa e mille altre caratteristiche, quali la presenza
del bergamotto sullo Jonio, del cedro lungo il Tirreno, di secolari
abeti e pini, del sole e del mare. Una California d'Europa che va
tutelata per promuoverne lo sviluppo anche attraverso la difesa dell'ambiente.
E' il momento di aprire un serio tavolo di discussione sui drammatici
problemi idrogeologici ed ambientali del nostro territorio. Bisogna
guardare al futuro attraverso una politica illuminata che abbia il
coraggio di perseverare anche in scelte impopolari che pero', nel
lungo termine, contribuiscono a migliorare la qualita' della vita
dei cittadini ed a scoraggiare il radicamento di quelle organizzazioni
criminali che si arricchiscono anche attraverso un indiscriminato
sfruttamento delle risorse paesaggistiche, in particolare del nostro
litorale''. Il presidente della Provincia, Mario Oliverio, ha accolto
con soddisfazione il riconoscimento giunto dal Viceprefetto Zarrilli
che ''premia la bonta' del lavoro - ha detto Oliverio - svolto in
questi mesi. Ritengo che una piu' qualificata preparazione del personale
ci consentira' di portare avanti con strumenti adeguati la lotta allo
sfruttamento illegale del territorio e tutte le iniziative utili alla
conservazione e tutela dei siti paesaggistico-naturali ricadenti nella
provincia di Cosenza. In passato si e' commesso il grave errore di
promuovere insediamenti di sviluppo fittizio che hanno provocato guasti
senza produrre benefici per la collettivita'''. Oliverio ha poi preannunciato
la presenza del Ministro Pecoraro Scanio in occasione della inaugurazione
della nuova sede ufficiale del Parco Nazionale della Sila, a Lorica,
in programma per il prossimo 4 dicembre. L'assessore Marrello ha sottolineato
la necessita' di costruire un sistema di norme intorno alle questioni
ambientali. L'Assessore Pietro Mari, che ha curato la redazione del
progetto, si e' infine dichiarato soddisfatto per i risultati raggiunti,
affermando che soltanto con un salto di qualita' sotto il profilo
delle conoscenze e' possibile incidere concretamente sulle politiche
di salvaguardia del territorio. Al saluto delle autorita' e' seguito
l'intervento del dirigente del Ministero dell'Ambiente e della Tutela
del territorio e del Mare, responsabile ministeriale del Piano di
Formazione, Paolo Gonzales, il quale ha annunciato la prosecuzione
del progetto e si e' detto convinto che il lavoro che si e' svolto
nella Provincia di Cosenza servira' da esempio per la Comunita' Internazionale,
poiche' l'Amministrazione Provinciale ha avuto la capacita' di cogliere
appieno gli obiettivi che il Ministero dell'Ambiente si era prefissato.
Arpacal: un intesa con i periti industriali 20/11 Un protocollo d'intesa, a valenza regionale, che preveda diverse
forme di collaborazione tra l'Arpacal (Agenzia regionale per la protezione
dell'Ambiente della Calabria) ed il mondo delle professioni che hanno
una specifica connessione con le tematiche ambientali, sarà
siglato tra l'Arpacal ed il Collegio professionale dei Periti industriali
e Periti industriali laureati della provincia di Catanzaro. Le linee
guida dell'accordo sono state discusse nel corso di un incontro tecnico
che si è svolto, nella sede dell' Arpacal, tra il commissario
dell'Agenzia ambientale calabrese, Domenico Lemma, ed il delegato
del Collegio professionale dei periti industriali, Pier Paolo Sciallis
in rappresentanza del presidente Nicola Cervino. "Il protocollo
siglato con il collegio dei periti industriali - ha detto Lemma -
è un primo risultato concreto nella strada che l'Arpacal intende
percorrere con il mondo delle professioni. I periti industriali hanno
colto il significato che l'Arpacal ha in un contesto così delicato
come quello della protezione dell'ambiente in Calabria". "Ci
riteniamo soddisfatti - ha concluso Sciallis - perché l'Arpacal
ha raccolto le nostre istanze, riconoscendo al nostro collegio professionale
il ruolo che la legge le prescrive" Panda d’oro del WWF al Col. Curcio 18/11
E' stato consegnato al colonnello Francesco Curcio, comandante provinciale
del Corpo forestale dello Stato di Cosenza, il premio ''Panda d' Oro''
promosso dal Wwf. Il riconoscimento e' stato attribuito all' ufficiale
del Cfs nel' ambito delle celebrazioni per i primi quarant' anni di
vita del Fondo mondiale per la natura a quanti si sono distinti per
la loro attivita' in campo ambientale. Alla cerimonia di consegna
del premio, che si e' svolta nella Casa della Natura del Cipr Calabria
di Rende, hanno partecipato il presidente regionale del Wwf Alfredo
Salzano, il responsabile del Cipr, Mauro Tripepi, il consigliere regionale
Mario Maiolo, gli assessori all' Ambiente e a Caccia e Pesca della
Provincia di Cosenza Luigi Marrello e Pietro Mari. ''A Francesco Curcio
- e' scritto nella menzione speciale a firma del presidente nzionale
Fulco Pratesi - come colonnello del Corpo forestale dello stato, per
aver operato con determinazione e grande coraggio nella repressione
di reati ambientali, dalla lotta al bracconaggio sullo stretto di
Messina alla difesa delle foreste dell' Altipiano silano''. ''Nel
corso della cerimonia - riferisce un comunicato - e' stato sottolineato
l' impegno dell' ufficiale del Corpo forestale dello stato sul territorio
calabrese nella repressione del fenomeno del bracconaggio nell' ambito
dell' operazione adorno e nelle diverse operazioni di polizia ambientale
da lui condotte sul territorio. Curcio, dopo avere ringraziato il
Wwf per il premio assegnatogli ha inteso ricordare l' importante ruolo
svolto da tutti i collaboratori del Cfs che, per oltre un decennio,
hanno lavorato al suo fianco in Aspromonte''. Insediato il nuovo Commissario per l’emergenza ambientale. Tommasi “Piena collaborazione” 16/11 Si è insediato stamane, negli uffici di Catanzaro Lido,
il nuovo Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria,
prefetto Antonio Ruggiero. Con il neo commissario si sono insediati
i sub-commissari Antonio Falvo, per lo svolgimento di funzioni amministrative,
e Giuseppe Graziano, per lo svolgimento di funzioni tecniche. L'insediamento
è avvenuto con il passaggio delle consegne da parte dell'ex
commissario, prefetto Carlo Alfiero, e del sub-commissario reggente
della struttura, vice prefetto Giuliana Perrotta. Ruggiero - è
scritto in una nota - ha elogiato il lavoro svolto da Alfiero e dal
sub-commissario Perrotta in questi ultimi mesi e, successivamente,
ha avviato i primi contatti con la struttura. Nel corso di un incontro
con il personale dell'Ufficio, il neo commissario ha quindi rassicurato
tutti sulla volontà e l'impegno a proseguire il lavoro nel
solco già tracciato, invitando tutti a portare avanti con determinazione
il ruolo ricoperto. L'assessore regionale alle Politiche dell'Ambiente,
Diego Tommasi, ha rivolto al nuovo commissario delegato per l'emergenza
ambientale, Antonio Ruggiero, gli auguri di buon lavoro e piena collaborazione
sinergica. Tommasi nel ringraziare, per il lavoro svolto il predecessore,
il generale Carlo Alfiero, ha garantito ''piena collaborazione politica''
al neo Commissario. ''Continueremo - ha detto Tommasi - a garantire
il nostro impegno politico concretizzabile in azioni programmatiche
e interventi mirati, come peraltro stiamo gia' facendo nel settore
dello smaltimento della raccolta differenzia, perche' e' necessario
giungere nel piu' breve tempo possibile, al superamento della fase
emergenziale''. Tommasi ha sottolineato ''l'irrinunciabilita' di un
indirizzo politico univoco attraverso il quale individuare azioni
di intervento inseribili in una programmazione integrata e sinergica''. Progetto per riqualificare il Raganello presentato in Francia 02/11 Un progetto per la ''Riqualificazione del paesaggio culturale
dei dintorni del Raganello'' e' stato presentato all' Universite'
europeenne d'ete' 2006 che si e' svolta ad Angers, in Francia, nella
Valle della Loira. Durante le giornate di studio, curate dalla locale
Universita' e dalla Catholique de l' Ouest, si e' discusso su come
frequentare il patrimonio paesaggistico, sulla sua fruibilita' e sul
rapporto tra i beni naturali e culturali, e le persone. Il progetto
italiano e' stato elaborato da un gruppo di ricerca del dipartimento
di Pianificazione territoriale dell' Universita' della Calabria, che
ha anche discusso sulla concreta possibilita' di istituire un ecomuseo
del territorio, partendo dalla salvaguardia del centro storico di
Civita, nel cuore del Parco del Pollino. Nel progetto, fondamentale
il passaggio attraverso il mantenimento della cultura italo - albanese
propria del luogo. Il piano d' intervento, prospettato nel lavoro
del dipartimento universitario, propone, in sintesi, una nuova metodologia
per la rivitalizzazione dei paesaggi culturali, attraverso la partecipazione
diretta della gente del luogo. Il presidente Oliverio presenta il PIS “La via del Crati” ai sindaci interessati 01/11 ''Un ulteriore passo verso la realizzazione di un importante
strumento di crescita, sviluppo, risanamento e sostenibilita' ambientale''.
Cosi' il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ha
definito il Progetto integrato strategico ''La Via del Crati'' illustrato
ai 18 sindaci ed amministratori dei territori interessati. All'incontro
erano presenti l'assessore provinciale all'Ambiente, Luigi Marrello,
ed il dirigente del settore Programmazione, ingegner Giovanni Soda.
Elaborato dal dottor Maurizio Nicolai e dall'architetto Massimo Chiodo
per conto dell'Amministrazione provinciale, il Pis ha per area di
interesse tutta la zona del bacino del Crati, dalla sorgente del Monte
Timpone nel Comune di Aprigliano sino allo Jonio, toccando Corigliano
e Cassano e passando per i comuni di Pietrafitta, Trenta, Cosenza,
Zumpano, Rende, San Pietro in Guarano, Castiglione Cosentino, Rose,
Montalto Uffugo, Luzzi, Lattarico, Bisignano, Tarsia, Santa Sofia
d'Epiro, Terranova da Sibari. ''La strategia globale alla base del
Progetto - e' stato detto nel corso della riunione in Provincia, risponde
agli obiettivi di risanare, salvaguardare, valorizzare e promuovere
il Crati come direttrice per lo sviluppo della Provincia e quindi
trasformare il fiume da 'problema' a 'risorsa' per avviare un processo
di riconoscibilita' territoriale, attraverso l'elaborazione di una
Carta dei valori dell'area. I due obiettivi convergono in sei linee
attuative integrate, identificate in: Ambiente ed Ecosistemi fluviali;
Innovazione ed Informazione; Paesaggio; Fruizione ed Infrastrutture
leggere, a basso impatto ambientale; Marketing del Territorio; Attivita'
Economiche. Le linee si uniscono ancora al Contratto negoziale di
sviluppo d'area vasta e nelle Infrastrutture portanti collegate. Molteplici
gli interventi correlati alle linee. Tra questi, sul versante ambientale,
il ripristino, l'adeguamento e potenziamento del sistema di depurazione
delle acque reflue scaricate nel fiume; operazioni di bonifica ambientale;
realizzazione di una rete di greenways, i corridoi verdi tipici delle
esperienze sassoni, sino alla costruzione di itinerari ciclabili che
sfruttano tracciati gia' esistenti, in completo attuale degrado''.
''Ed ancora, in ordine al sistema economico e produttivo - si afferma
ancora nella nota - sono previste dal Pis 'La Via del Crati' attivita'
di promozione del territorio; l'istituzione di un marchio d'area per
la certificazione ambientale delle produzioni ed un sistema di aiuti
alle imprese ed per investimenti in rinnovi tecnologici e delocalizzazioni
ambientali sostenibili. Di particolare rilevo, quindi, la linea attuativa
che prevede la realizzazione di una nuova viabilita' sull'asse Cosenza-Jonio,
suddivisa in due macrolotti: area urbana-svicolo autostradale Tarsia
e svincolo Tarsia- intersezione SS 106 e quella della valorizzazione
delle grandi infrastrutture a servizio delle attivita' economiche
nonche' la messa sistema con il tessuto economico locale dell'area
Asi e del centro Comac. Ulteriore attivita' del Pis e' la connessione
economica dei territori interessati con l'infrastruttura portuale
di Corigliano''. ''E' questo - ha detto il presidente Oliverio ai
sindaci - il primo dei due Progetti integrati strategici gia' pronti
riguardando il secondo un percorso di sviluppo della rete termale
provinciale. La predisposizione di questo programma guarda all'utilizzo
delle risorse del Por 2007-2013, ad eventuali residui finanziari disponibili
dalla precedente programmazione regionale 2000-2006 nonche' a previsioni
dell'Accordo di programma quadro sulle infrastrutture. In questa logica
rientra la grande valenza e forza del Pis che resta nella visione
integrata che lo anima, anche in relazione alla finalizzazione dei
fondi''. ''Chiudiamo di fatto con questa riunione - ha aggiunto Oliverio
- la fase preliminare della programmazione di questo progetto. A breve
apriremo infatti una serie di confronti bilaterali con i singoli Comuni
interessati per verificare la progettualita' ed integrarla, se ve
ne fosse urgenza o estrema necessita', in una visione di insieme.
Quello su cui va immediatamente richiamata l'attenzione e' la prima
questione che il Pis va ad affrontare ed aggredire, connessa anche
alle recenti cronache che ci consegnano un fiume in gravissimo degrado
ambientale, esploso come problema non piu' sottovalutabile grazie
ai controlli ed alle denunce partite dalla Polizia provinciale e che
hanno portato ad un filone giudiziario con l'intervento della magistratura.
Un fiume i cui argini sono oggi sequestrati per quasi la meta' del
corso e' sicuramente un problema ed un rischio cui vanno fornite risposte
e soluzioni. Quelle che intendiamo dare, utilizzando risorse finalizzate
ad interventi per la bonifica, come un censimento, Comune per Comune,
sullo stato della depurazione in modo da ottenere la compilazione
di una scheda con la situazione su tutta l'asta. Non solo: e' nostro
intendimento coinvolgere tutti i Comuni interessati attraverso la
sottoscrizione di un atto formale di adesione che sara' un vero e
proprio protocollo ambientale del Crati. Rimarchiamo l'importanza
degli interventi previsti per il sistema produttivo agroalimentare
e le filiere presenti, il sostegno alla imprese, l'attenzione ai centri
storici, gli interventi aggiuntivi per le infrastrutture. Il tutto,
verso il primo grande risultato di avviare e realizzare politiche
di sviluppo e non piu' destinate all'emergenza''. Legambiente: “L’83% dei comuni calabresi a rischio idrogeologico” 31/10 Tra i comuni della Calabria, tutti classificati ad alto pericolo
di alluvioni e frane, l'83% ha abitazioni in aree a rischio idrogeologico
e la metà presenta in tali aree addirittura interi quartieri.
Due comuni su tre vi vedono sorgere fabbricati industriali, che comportano
in caso di esondazione, oltre al rischio per le vite dei dipendenti,
anche lo sversamento di prodotti inquinanti nelle acque e nei terreni,
come l'alluvione di Vibo Marina ha largamente dimostrato. Sono questi
alcuni dati di "Ecosistema Rischio 2006", l'indagine inedita
di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile presentati oggi
a Vibo Valentia durante la conferenza stampa organizzata nel corso
della tappa calabrese di "Operazione Fiumi 2006". Alla conferenza
stampa sono intervenuti Simone Andreotti, portavoce nazionale di "Operazione
Fiumi", e Antonio Morabito, presidente di Legambiente Calabria.
"A fronte di un territorio così marcatamente fragile -
hanno riferito i rappresentanti di Legambiente - soltanto un comune
su dieci ha iniziato ad intraprendere la delocalizzazione di strutture
presenti in zone a rischio e nel 46% non si svolge una manutenzione
ordinaria dei fiumi, dei torrenti, delle fiumare e delle opere di
difesa idraulica. Carente la situazione anche per quanto riguarda
le attività di protezione civile a livello comunale per rispondere
all'emergenza in corso. Solo il 66% dei comuni si è dotato
di un piano d'emergenza e appena il 32% lo ha aggiornato negli ultimi
due anni. Complessivamente, solo il 14% dei comuni svolge un positivo
lavoro di mitigazione del rischio idrogeologico e due comuni su tre
addirittura non fanno praticamente nulla per la prevenzione dalle
frane e dalle alluvioni". Con "Ecosistema rischio"
Legambiente ha concentrato l'attività di monitoraggio proprio
sui 409 comuni calabresi classificati a rischio da Ministero dell'Ambiente
e Upi nel 2003 per verificare cosa facciano realmente le amministrazioni
per prevenire il pericolo a cui sono esposti territorio e cittadini.
"In una regione martoriata da alluvioni e frane come la Calabria
- ha detto Simone Andreotti, portavoce della campagna - é incredibile
quanto ritardo abbiano accumulato i comuni nella prevenzione e nell'organizzazione
locale di protezione civile. I piani d'emergenza che permettono alla
popolazione di sapere cosa fare e dove andare in caso di pericolo
e di organizzare soccorsi tempestivi sono pochi e troppo spesso datati.
Gli abbattimenti e le delocalizzazioni delle strutture a rischio sono
al palo, mentre continuano a crescere strutture abusive sin dentro
le fiumare. Una situazione pesante su cui a dieci anni dall'alluvione
dell'Esaro a Crotone non vediamo segnali significativi di recupero".
"Con voti così bassi assegnati in Calabria - si afferma
in un comunicato di Legambiente - le scarne sufficienze di poche amministrazioni
non permettono di evidenziare buone pratiche territoriali da porre
ad esempio per i troppi comuni ancora in ritardo. Maglie nere in Calabria
ai comuni di Spezzano Albanese e Cervicati, Cosenza e Mammola, che,
pur avendo interi quartieri in zone a rischio, non hanno messo in
campo praticamente nessuna azione nella mitigazione del rischio idrogeologico.
Tra gli altri capoluoghi, Reggio Calabria e Catanzaro, che lo scorso
anno erano risultati sotto la sufficienza con rispettivamente un voto
in pagella di 1,5 e 5 e mezzo, non hanno risposto all'indagine, mentre
Crotone e Vibo Valentia ottengono un magro scarso. Legambiente, che
già a luglio era in prima linea a Vibo Marina per portare i
soccorsi alla popolazione colpita dall'alluvione, con Operazione Fiumi
rilancia il suo impegno per la realizzazione di una seria politica
di risanamento di un territorio che risulta ogni anno più fragile,
per non dover mai più assistere a frane o inondazioni annunciate.
"In Calabria - ha spiegato Antonio Morabito, presidente di Legambiente
Calabria - la pesante eredità di un passato fatto di abusivismo
e urbanizzazione sconsiderata delle aree a rischio non è ancora
stata superata questo rende ogni anno la situazione più preoccupante,
per cui ad ogni temporale ci si può attendere una tragedia.
Esiste da anni in Regione un piano di previsione e prevenzione, speriamo
che finalmente sia adottato per passare velocemente ad un sistema
di vincoli urbanistici e di opere concrete ed efficaci di messa in
sicurezza idraulica e dei versanti, per non dover mai più assistere
a tragedie annunciate. Proprio la ricostruzione a Vibo Marina è
il banco di prova per realizzare interventi tempestivi che rendano
questi luoghi più sicuri. Una scommessa che Regione, Provincia
e Comune - ha concluso Morabito - non possono permettersi di ritardare
e di perdere" Legambiente mette in atto l’operazione fiumi puliti 29/10 Sono ben 206 gli illeciti compiuti nei fiumi della Calabria
dal 2003 al 2005, 137 dei quali amministrativi e 69 penali. "Un
numero esorbitante - è detto in una nota di Legambiente - se
si pensa che questi dati sono solo quelli rilevati dal Corpo forestale
dello Stato e non includono quelli accertati dalle altre forze di
polizia che concorrono alla salvaguardia dei fiumi". "Si
tratta di reati - prosegue la nota - che, per lo più, contribuiscono
a restringere lo spazio vitale dei fiumi e, nello stesso tempo, ad
accrescere a dismisura il rischio idrogeologico. Per questo oggi numerosi
volontari del Cigno Verde e della Protezione civile sono stati coinvolti
da Operazione Fiumi 2006 nel ripulire gli argini della Fiumara Ruffa,
esposta ad elevato rischio idrogeologico. Questa parte della fiumara,
infatti, nonostante manifesti un notevole rilievo naturalistico e
faunistico, confermato anche dalla presenza dell'areale più
grande d'Europa della felce Woodwardia radicans, continua ad essere
oggetto di prelievi di ghiaia, scarichi abusivi, restringimenti e
illegalità di ogni sorta". "La scelta odierna di
svolgere la pulizia nella fiumara Ruffa - ha detto Franco Saragò,
segretario di Legambiente Calabria - nasce dal desiderio di sensibilizzare
la popolazione e le amministrazioni locali ad una diversa considerazione
dei numerosi corsi d'acqua della provincia di Vibo Valentia. Questa
provincia, infatti, è caratterizzata da numerosi torrenti che
in più parti sono oggetto di scarichi fognari o risultano ostruiti
e incanalati in maniera inadeguata. Un'azione, dunque, dimostrativa
è necessaria per far si che le aste fluviali vengano messe
in sicurezza restituendo loro, nello stesso tempo l'adeguata valenza
naturalistica". "Masse di rifiuti incastrati negli argini,
residui di mobili, bombole del gas, aste di ferro, inerti da demolizione,
copertoni di automobili, bidoni, lattine, vetro, bottiglie di plastica,
cartacce e 'avanzi' di allegre passeggiate incuranti dell'ambiente
- si afferma ancora nella nota - hanno richiesto ai volontari numerose
ore di lavoro. Una concreta e minuziosa opera di manutenzione nel
tentativo di rendere la fiumara Ruffa uno spazio sicuro e fruibile
dalla popolazione e di restituirle, nello stesso tempo, anche quel
rispetto naturalistico e storico-culturale che merita". Secondo
Paola Tartabini, portavoce della campagna, "un'adeguata manutenzione
ordinaria delle sponde della fiumara Ruffa permetterebbe agli abitanti
di queste zone di riconquistare uno spazio verde, di enorme rilevanza
naturalistica. Oggi, il volontariato di Ricadi ha manifestato un'autentica
dedizione per il proprio fiume. Adesso è compito delle istituzioni
competenti seguire questo importante esempio dato dalla cittadinanza
attiva" Ass. Tomamsi “Operativo l’APQ per la bonifica dei siti inquinati” 24/10 E' operativo l'Accordo di programma quadro 'Difesa ambientale'
che è stato ratificato nel corso dell'ultima riunione di Giunta
regionale. L'Apq è stato sottoscritto nel giugno scorso a Roma
tra i Ministeri Economia e Ambiente e Dipartimento Politiche dell'Ambiente.
Da ieri, infatti, la bonifica dei siti inquinati è ufficialmente
operativa. Saranno per lo più fiumare, di media dimensione,
destinatari degli interventi e dislocati sui territorio delle cinque
province calabresi Entra così nel vivo il piano di interventi
programmati dall'assessorato alle Politiche dell'ambiente per il recupero
del territorio, il risanamento ambientale e la prevenzione degli inquinanti.
Ventitre milioni di euro circa per restituire ai calabresi "porzioni"
di territorio spesso di pregio e interesse naturalistico, se si considera
che spesso il cumulo di rifiuti insiste sugli argini di fiumi e fiumare
o nelle aree di riserva, sottratte alla loro fruizione e che, grazie
agli interventi messi a punto dal Programma sottoscritto tra Dipartimento
Ambiente e Ministeri Ambiente ed Economia, ritorneranno ad essere
puliti e frequentabili. 14 milioni di euro circa destinati alla bonifica
del sito di interesse nazionale di Crotone, Cassano e Cerchiara. 3
milioni di euro per l'adeguamento e la dismissione delle discariche
pubbliche già chiuse. "L'Apq 'Difesa ambientale' - ha
detto l'assessore all'ambiente, Diego Tommasi - è un ulteriore
rilevante contributo a quel programma di interventi integrati e pluriennali
che stiamo mettendo in campo e che sono destinati, in un approccio
sistemico alle problematiche e alle emergenze ambientali, a interagire
tra loro e a produrre effetti a medio e lungo termine. La promozione
della raccolta differenziata la realizzazione del servizio di isole
per la raccolta degli ingombranti la riduzione della tassa sui rifiuti
nel bando di raccolta porta a porta, concorrono ognuno per la propria
parte, al raggiungimento dell'obiettivo e si pongono tutti come strumenti
concreti per promuovere la diffusione e l'adozione del concetto 'adesso
e' pulito, manteniamolo cosi", senza lasciare comodi alibi per
una scorretta gestione del rifiuto". "Stiamo aggredendo
il problema ambientale - ha concluso - nel suo insieme, operando da
più fronti e sinergicamente in modo da ottenere risultati i
più ampi possibili. Ecco perché stiamo insistendo molto
sulla divulgazione e l' educazione ambientale, nella consapevolezza
che i risultati che riusciremo a realizzare saranno più efficaci
e duraturi solo se otterremo, contestualmente la collaborazione degli
utenti attraverso una maggiore consapevolezza e la costruzione della
coscienza ecologica dei cittadini". Dalla Calabria un no al DDL che vuole sciogliere i comuni che non attuano la raccolta differenziata 18/10 Sciogliere i comuni che non assicurano la raccolta differenziata
dei rifiuti solidi urbani: é quanto prevede un ddl elaborato
dal presidente della commissione ambiente del senato Tommaso Sodano.
Secondo Sodano "l'emergenza rifiuti della Campania è il
livello visibile e immediatamente percepibile di una situazione drammatica
che riguarda in realtà l'intero paese. Nonostante l' impegno
di alcune realtà nell'avviare serie politiche di raccolta differenziata
e riciclaggio in Italia cresce la quantità di rifiuti da smaltire.
Se non prendiamo seri provvedimenti tra vent'anni ne saremo sommersi".
Secondo il parlamentare "ci sono studi che dimostrano come differenziando
i rifiuti si può passare agevolmente dai 532 kg prodotti ogni
anno individualmente a 160-170. E' chiaro che dove ciò non
avviene c'é una mancanza di volontà politica di organizzare
la raccolta porta a porta dal momento che è dimostrato che
quella fatta in strada non funziona. E' necessario dare un segnale
inequivocabile e e ineludibile per impedire che si continui a rinviare,
costruire discariche e progettare inceneritori". Crati inquinato: L’ass Tommasi assicura “La Regione parte civile”. Ass. Marrello “Una situazione già denunciata” 17/10 "La regione Calabria si costituirà parte civile
alla fine delle indagini, che brillantemente stanno portando avanti
le procure di Castrovillari e di Rossano, perché è giusto
che i colpevoli paghino per i danni arrecati". E' quanto ha detto
l'assessore regionale all'Ambiente, Diego Tommasi, nel corso dell'incontro
istituzionale svoltosi stamane nell'aula consiliare del comune di
Cassano allo Ionio per discutere e intraprendere iniziative utili
ad avviare l'iter burocratico per la messa in sicurezza del fiume
Crati. Il tratto terminale del fiume, circa 25 chilometri, è
stato sequestrato nei giorni scorsi su disposizione delle Procure
della Repubblica di Castrovillari e di Rossano. Dagli accertamenti,
infatti, è emersa la presenza lungo il corso del fiume di numerosi
rifiuti tossici e l'inquinamento delle acque. "Oggi - ha aggiunto
Tommasi - è un giorno importante per ricercare le sinergie
importanti atte a creare un fronte comune e lavorare concretamente
alla messa in sicurezza dell'importante corso d'acqua della provincia
di Cosenza. Nei prossimi giorni, come Regione Calabria, proporremo
una task force tra ministero dell'Ambiente e regione Calabria, a cui
saranno chiamati a collaborare anche le istituzioni locali, per censire
tutte le micro discariche, le discariche e gli scarichi abusivi nel
fiume Crati e attivare un percorso di bonifica di questo fiume importantissimo.
E' chiaro che non è cosa facile. Ci vogliono tante risorse.
Ma c'é la piena disponibilità del ministero ad attivarsi
perché questa è una vera emergenza". All'incontro,
insieme con l'assessore Tommasi, hanno partecipato il direttore generale
del ministero dell'Ambiente - Dipartimento Bonifica - Gianfranco Mascazzini,
l'assessore provinciale all'Ambiente, Luigi Marrello, i sindaci dei
comuni di Cassano, Corigliano, Terranova da Sibari e Tarsia sui cui
territori ricadono i 25 chilometri del fiume Crati sottoposti a sequestro,
il comandante dell'ufficio circondariale marittimo di Corigliano Calabro,
tenente di Vascello, Francesco Stangira, il coordinatore dell'équipe
"Jonio Pulito" della Procura di Castrovillari, Capo di prima
classe, Vincenzo Figoli, il comandante della polizia provinciale di
Cosenza, Giuseppe Colaiacono, e il commissario dell'Arpacal, Domenico
Lemma. "Nel futuro - ha concluso - è necessario, però,
tanta prevenzione e tanta vigilanza ed è per questo che, nelle
prossime giunte, presenterò un progetto di legge per istituire
un corpo ecologico regionale che vada a coadiuvare gli altri corpi
già esistenti al fine di intensificare, sempre di più,
la vigilanza sull'ambiente che è la nostra più grande
risorsa". 17/10 Era rappresentata dall'Assessore all'Ambiente, Luigi Marrello,
dal Dirigente dell'Ufficio di Programmazione, ingegnere Giovanni Soda
e dal Comandante del Corpo di Polizia Provinciale, Giuseppe Colaiacovo,
la Provincia di Cosenza che stamattina ha partecipato al vertice istituzionale
sulla messa in sicurezza del fiume Crati, i cui tratti di argine sono
stati sequestrati dalla magistratura, svoltosi a Cassano allo Jonio.
Un provvedimento, come si ricordera', seguito alle segnalazioni ed
al sequestro da parte del Corpo di Polizia Provinciale, impegnato
da mesi in controlli ambientali che avevano portato, tra l'altro,
alla scoperta di un ingente moria di pesce sulle sponde del corso
d'acqua ed al sequestro di nasse per la pesca di frodo. ''Il Crati
- ha dichiarato il Presidente della Provincia, onorevole Mario Oliverio
in relazione all'incontro di Cassano ¿ con il carico di problemi
ambientali che vi si addensano, e' finalmente al centro dell'attenzione
per una azione concertata delle istituzioni ai diversi livelli, Ministero
dell'Ambiente, Regione, Provincia, Comuni, tutte strutture preposte
al controllo ed alla difesa dell'ambiente. Meritoria, in questo senso,
e' stata e rimane l'azione della Polizia Provinciale che, attraverso
la sua presenza sempre piu' incalzante sul territorio, sta facendo
emergere la maggiore criticita' ambientale della nostra area.'' ''Il
Corpo di Polizia Provinciale- ha aggiunto Oliverio- merita di essere
potenziato e la sua azione sara' prioritariamente volta alla difesa
ed alla salvaguardia ambientale attraverso l'esercizio di controlli
costanti e diffusi. Il Crati deve essere destinatario di interventi
mirati e coordinati da parte dei diversi soggetti istituzionali che
possono e devono concorrere ad un'opera di bonifica capace di valorizzare
pienamente le potenzialita' di sviluppo. Non a caso l'Amministrazione
Provinciale ha scelto di dare vita ad un Progetto Integrato Strategico
che abbiamo inteso connotare come ''Via del Crati'', asse strategico
per una ipotesi di sviluppo sostenibile della nostra provincia e della
Calabria.'' '' Questa mattina- ha dunque informato il Presidente Mario
Oliverio- abbiamo partecipato alla riunione di Cassano promossa dall'Assessore
regionale all'Ambiente, Tommasi, con l'intento di contribuire ad avviare
un percorso di concertazione nel quale ognuno deve fare la sua parte,
attivando iniziative concrete per determinare le condizioni affinche'
il Crati possa ritornare ad essere un fiume pulito e non uno scarico
di veleni che concorre all'inquinamento del territorio e del mare'' Ass. Tommasi “Stiamo lavorando ad un piano di recupero del Crati” 16/10 Un vertice istituzionale per il recupero dell'area e sull'inquinamento
del fiume Crati, in programma domani mattina nella sala consiliare
del comune di Cassano allo Ionio, è stato promosso dall'assessore
regionale all'ambiente, Diego Tommasi. L'inquinamento del fiume ha
portato alla morte di molte specie ittiche e ha spinto le Procure
di Rossano e Castrovillari ad aprire un'inchiesta che ha portato al
sequestro di 25 chilometri di corso d'acqua. All'incontro previsto
per domani, oltre a Tommasi, parteciperanno il Dirigente generale
del Ministero, Mascazzini; il presidente della Provincia di Cosenza,
Oliverio; il Commissario straordinario dell'ArpaCal, Lemma, ed i sindaci
di Cassano, Corigliano, Tarsia e Terranova da Sibari. "Stiamo
lavorando - ha detto Tommasi - ad un piano di recupero ambientale
dell'intera area. Per questo motivo abbiamo chiesto al Ministro di
intervenire con azioni mirate e tempestive". Alla riunione di
domani sono stati invitati anche i Procuratori della Repubblica di
Rossano e Castrovillari; i rappresentanti della Capitaneria di Porto
e la Polizia provinciale ambientale. Tommasi “Ora la riforma del codice sull’ambiente. Una battaglia unitaria delle regioni” 13/10 "Il risultato della nostra battaglia unitaria è
arrivato con l'approvazione del disegno di legge di modifica del decreto
legislativo 152/2006, il cosiddetto 'Testo unico dell' ambiente, in
quanto tutte le problematiche che abbiamo sollevato, da un anno a
questa parte, sono entrate nel dibattito in Consiglio dei Ministri
ed in gran parte sono state recepite. Dopo la parte che riguarda i
rifiuti attendiamo adesso l' intera riforma del testo". E' quanto
afferma, in una nota, Diego Tommasi, coordinatore della commissione
'Ambiente e protezione civile' delle Regioni ed assessore della Regione
Calabria . "Gli assessori regionali - prosegue Tommasi - hanno
svolto un ruolo importante per raggiungere l' obiettivo di abolire
questa 'zona franca' che era stata creata nel sistema dei rifiuti,
dimostrando di saper organizzare il consenso della società
civile attraverso l' organizzazione di un tavolo 'aperto' dove abbiamo
sempre concordato i nostri emendamenti con sindacati, organizzazioni
di categoria ed associazioni degli ambientalisti e dei consumatori".
"Le Regioni - riporta un comunicato - si erano scontrate sul
vecchio provvedimento con l' allora Ministro dell' Ambiente, sia per
essere state completamente escluse dalla concertazione legislativa,
sia per i contenuti. La deregolamentazione della disciplina aveva
stravolto il settore dei rifiuti con la definizione, per un' ampia
serie di materiali residuali delle lavorazioni industriali, come 'non
rifiuti'. Ciò rappresentava un grave danno per la tutela del
territorio e dei cittadini. Un' azione che aveva aggravato anche la
posizione italiana presso l' Unione Europea". "Con questo
ritrovato spirito di collaborazione istituzionale tra centro e periferia
- conclude Tommasi- siamo certi anche di poter evitare ulteriori condanne
da parte della Corte di Giustizia Europea su questa materia. Comunque,
non restiamo sordi alle esigenze del mondo produttivo con il quale
sarà trovato un equilibrio per sviluppare un'economia ecosostenibile".
Il Commissario assicura “Controllo costante sul termovalorizzatore di Gioia” 13/10 ''Il termovalorizzatore di Gioia Tauro e' costantemente monitorato,
secondo i protocolli definiti dalla vigente normativa nazionale (D.Lgs
133/2005) che recepisce ed integra le indicazioni Comunitarie (Dir.
2000/76/CE) in materia''. E' quanto afferma, in una nota, l'Ufficio
del Commissario delegato per l'emergenza ambientale. ''Il sistema
- prosegue la nota - e' basato su controlli continui delle temperature
di post-combustione e delle emissioni al camino; controlli delle immissioni
a terra mediante centraline in continuo (Gioia Tauro, Scuola elementare
via Dante e Rosarno Localita' Contrada Bosco); controllo mediante
campionamenti di matrici ambientali (acqua, suolo e vegetazione) con
campagne periodiche. E' utile evidenziare che l'attuale normativa
prevede che gli impianti siano dotati di sistemi automatici che bloccano
istantaneamente l'alimentazione e quindi avviano immediatamente ed
automaticamente l'impianto a spegnimento qualora anche uno solo dei
parametri di controllo (emissioni e temperature di post-combustione)
superi i limiti stabiliti. Cio' costituisce la migliore garanzia che
l'impianto funzioni solo se tutti i parametri sono rispettati. I controlli
delle matrici ambientali forniscono, invece, il riscontro di eventuali
fenomeni di accumulo a lungo termine. I parametri vengono infatti
confrontati costantemente con i parametri rilevati prima della costruzione
dell'impianto. Ad oggi non si riscontra nessun trend significativo.
I dati di monitoraggio sono giornalmente inviati alle strutture di
controllo, ed in particolare all'assessorato regionale alle Politiche
ambientali, all'Arpa Calabria ed alla Provincia di Reggio Calabria,
Settore Protezione del territorio ed ambiente. A conferma si ritiene
di particolare valore una corretta informazione ai cittadini, e' in
via di sviluppo una pagina web informativa con notizie aggiornate
sull'attivita' di monitoraggio sul sito del Commissario delegato per
l'emergenza ambientale in Calabria: www.ceacalabria.it nella sezione
servizi e news''. ''Infine ma non ultimo - prosegue la nota - la ditta
concessionaria effettua periodiche campagne di autocontrollo sulle
emissioni a camino dell'impianto in oggetto per parametri stabiliti
dal Sistema di monitoraggio emissioni, concordato con l'Arpa Calabria
e con l'Amministrazione provinciale di Reggio Calabria, Settore Protezione
del territorio e dell'Ambiente. La prossima campagna e' prevista dal
23 al 27 ottobre 2006. In riferimento al raddoppio previsto si precisa
il Ministero dell'Ambiente ha effettuato la Valutazione di impatto
ambientale, con parere del 10 marzo del 2005, nella condizione di
pre-esistenza delle linea gia' in funzione, per cui si e' valutato
l'impatto complessivo dell'impianto nella condizione attuale e futura.
Va detto, peraltro, che i dati quotidianamente raccolti, che costituiscono
una base di valutazione delle previsioni formulate ex ante con i modelli
matematici, confermano la correttezza delle ipotesi formulate in fase
di progetto della linea oggi in esercizio. Di tutti i parametri indagati
ad oggi nessun limite risulta essere stato superato''. La vice di Alfiero, Perrotta, Commissario regionale per l’ambiente 13/10 Il prefetto Carlo Alfiero, al momento del suo passaggio a Napoli
per insediarsi in qualita' di sub-commissario vicario per l'emergenza
ambientale in Campania, su decisione del commissario Guido Bertolaso,
ha lasciato la guida dell'Ufficio del Commissario delegato per l'emergenza
ambientale in Calabria, nelle more delle decisioni del Governo, al
vice prefetto Giuliana Perrotta, nominata sub-commissario con decreto
del Presidente del Consiglio dei Ministri del primo giugno scorso.
Il prefetto Alfiero, prima di lasciare l'Ufficio, ha incontrato e
ringraziato tutto il personale con il quale ha lavorato dall'aprile
scorso. ''Abbiamo raggiunto importanti obiettivi - ha detto Alfiero
- e sono sicuro che la struttura andra' avanti sulla strada del rinnovamento
e del massimo impegno per far uscire la Calabria dalla fase di emergenza''. Fare Verde parte civile contro le discariche abusive 13/10 ''Fare Verde si costituira' parte civile in ogni futuro procedimento
avente ad oggetto la scoperta di una discarica abusiva, al fine di
meglio tutelare e garantire la salute dei cittadini e l'ambiente circostante''.
E' quanto si afferma in una nota dell' associazione Fare Verde di
Cosenza. ''In provincia di Cosenza - prosegue la nota - la situazione
e' veramente preoccupante. Una corretta politica di gestione dei rifiuti
ed una maggiore educazione civica dei cittadini, potrebbero impedire
il sorgere di questi siti che producono solo danni alla salute pubblica
oltre che all' ambiente. Noi di Fare Verde, continueremo a controllare
l' intero territorio della provincia di Cosenza con i nostri volontari,
collaborando con le istituzioni per combattere il deturpamento del
territorio''. ''Come si possono attrarre turisti - e' scritto nel
comunicato - e far diventare le bellezze paesaggistiche e naturali
di cui disponiamo in larga misura, fonte di economia e reddito se
non riusciamo a proteggerle da attacchi di incivilta' e di incuria
che ne compromettono in maniera grave la loro fruibilita' e la loro
peculiarita'?'' Successo dell’EuroBirdWatch in Calabria 12/10 L' Eurobirdwatch 2006 ha ottenuto grande successo e adesione,
anche in Calabria. Nelle zone umide di Cosenza e Crotone sono stati
contati oltre 1.500 uccelli appartenenti a 49 specie diverse. Lo rende
noto la sezione Lipu di Rende. L' Eurobirdwatch, e' scritto in un
comunicato della Lipu, con 43 mila partecipanti in oltre 1.100 eventi
si conferma la piu' grande manifestazione europea dedicata al birdwatching.
La crescita di interesse verso il birdwatching, l'osservazione degli
uccelli selvatici nel loro ambiente naturale, e' confermata anche
quest'anno dai risultati dell'Eurobirdwatch 2006, l'evento piu' importante
in Europa dedicato al birdwatching e organizzato dalla rete di associazioni
di BirdLife International e, in Italia, dalla Lipu. L'Eurobirdwatch
ha interessato, come ogni anno, anche la Calabria grazie alle locali
sezioni della Lipu che hanno organizzato uscite in aree di interesse
naturalistico, come il Parco Nazionale della Sila, e importanti zone
umide come la Foce del Neto in provincia di Crotone, il lago di Ariamacina
e il Lago di Tarsia in provincia di Cosenza. Non sono mancate anche
in Calabria le osservazioni di specie rare o minacciate come la Berta
maggiore, la Spatola, il Gabbiano corso, l'Airone bianco maggiore. Amici della terra “L’inquinamento del Crati va risolto” 11/10 "Con soddisfazione prendiamo atto dell'operazione avviata
dalle Procure di Castrovillari e Rossano, finalizzata a reprimere
i reati ambientali perpetrati a danno del fiume Crati. Ci auguriamo
che tale operazione possa segnare l' inizio di una svolta radicale
nella soluzione dei problemi ambientali che il fiume Crati da anni
registra e auspichiamo che il lavoro possa essere esteso all'intero
fiume". E' quanto si afferma in una nota dell' associazione "Amici
della Terra" che gestisce la riserva naturale regionale "Lago
di Tarsia - Foce del Crati". "Riteniamo - è scritto
nella nota - che nella parte più a nord del Crati, a causa
della forte antropizzazione dovuta alla presenza di aree industriali
e delle numerose attività che vi insistono, sia da ricercare
l' origine di quella compromissione ambientale di cui da anni si parla.
Già in passato abbiamo avuto modo di affermare e denunciare,
alle istituzioni competenti, l' urgenza di avviare programmi concreti
per far fronte alle minacce causate da un' elevata pressione antropica
tale da provocare a lungo andare danni irreversibili all'intero ecosistema
fluviale". "Purtroppo, - è scritto ancora nella nota
- le due uniche, ad oggi, aree protette d' istituzione regionale,
subiscono passivamente tale situazione ambientale, anche e soprattutto
per la loro limitata estensione, per il ruolo di 'cenerentole' rispetto
ai numerosi enti pubblici competenti, per le esigue e ristrette risorse
economiche assegnate e per la loro ubicazione geografica: il Lago
di Tarsia posto al centro dell' asta fluviale e la Foce del Crati
al termine. Oggi questa iniziativa giudiziaria da sostegno al nostro
impegno teso alla valorizzazione e alla salvaguardia di due piccoli
lembi del Crati e ci da la fiducia che da questa problematica generale
si possa arrivare anche alla soluzione dei problemi 'particolari'
che affliggono il territorio delle Riserve, problemi denunciati ma
non ancora affrontati". A Belmonte un parco sul fiume Veri 09/10 Potrebbe essere realizzato a breve a Belmonte Calabro il progetto
per la realizzazione del Parco fluviale nel fiume Veri. A darne notizia
e' un comunicato del Wwf ''Oasi di Isca'' diffuso al termine di un
incontro che gli attvisti dell' associazione hanno avuto con il sindaco
della cittadina, Luigi Provenzano. ''E' iniziata cosi' - e' scritto
in un comunicato - una sinergia tra gli ambientalisti e l' amministrazione
comunale che portera' a breve a definire tutte le competenze del Comune
in materia di istituzione di aree protette e avviare cosi' le procedure
per la definitiva stesura del progetto da presentare agli organi cui
compete dare il parere decisivo sull' istituzione del parco fluviale
e cioe' la Regione e il Ministero dell' Ambiente. Intanto, un primo
passo verso la definitiva realizzazione del Parco che prevede la tutela
di un bacino di circa 700 ettari di territorio ricadente nel comune
di Belmonte, sara' avviare i lavori del 'Corridoio biologico del fiume
Veri', un progetto presentato dal Wwf col patrocinio del Comune nel
2003, approvato e finanziato per 50 mila euro, i cui lavori anche
se appaltati non sono ancora iniziati''. ''Il sindaco - e' detto nel
comunicato - si e' reso disponibile a recarsi in Regione con una delegazione
di ambientalisti per cercare di sbloccare i fondi necessari al completamento
dell' opera. Questo primo intervento lungo il Veri e' volto a ripristinare
un percorso di vecchie vie pubbliche e antichi 'tratturi' da percorrere
a piedi, in bicicletta o a cavallo, costeggiando l' alveo del fiume
lungo tutto il suo percorso, dalla sorgente di monte Cocuzzo fino
al mare. Particolare attenzione sara' data alla tutela dell' ambiente,
alla conservazione di aree e specie di particolare pregio paesaggistico
e naturalistico, alla valorizzazione delle coltivazioni tipiche e
delle antiche costruzioni come i singolari mulini ad acqua presenti
lungo il corso del fiume'' I rifiuti della Campania non arriveranno più in Calabria. Il commissario Alfiero trasferito in Campania, arriva Catenacci Legambiente: Mense biologiche subito in Calabria 03/10 AIAB, COLDIRETTI e LEGAMBIENTE rilanciano il dibattito sui
destini dell'agroalimentare calabrese e della promozione di una ristorazione
collettiva attenta alla salute, all'ambiente, alla difesa del territorio
e allo sviluppo locale. Questo l'obiettivo del dibattito pubblico
"Salute pubblica e sviluppo locale: le mense scolastiche biologiche",
che si è tenuto sabato 30 settembre presso il Teatro Umberto
a Nicastro Lamezia nell'ambito della Biodomenica 2006. Sottoscritto l’APQ per la difesa delle coste. Fondi alle aree sottoutilizzate 02/10 E' stato sottoscritto, a Roma, l'Apq per la difesa del suolo.
"Il rispetto delle scadenze e degli impegni nei tempi dovuti,
in particolare nei confronti dell'amministrazione centrale - è
scritto in una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale - accresce,
e di molto, la credibilità della Regione nell'efficace programmazione
e utilizzo delle cospicue risorse destinate dalla finanza statale
alla Calabria". "Una sfida allo sviluppo - prosegue la nota
- che risulta meno impervia quando l'amministrazione regionale sa
rispondere tempestivamente al lavoro che le compete". Con la
sottoscrizione, avvenuta al ministero dell'Economia, dell'Apq difesa
del suolo, la Regione si è vista assegnata la premialità
di risorse dei Fondi per le aree sottoutilizzate, prevista al punto
8.2 della delibera Cipe 35/2005, "grazie al rispetto pieno delle
date di stipula, concordate con le amministrazioni centrali competenti,
degli Accordi di programma quadro e del soddisfacimento del cronoprogramma
inviato il 30 marzo 2006 al segretariato del Cipe, garantendosi così
l'assegnazione di risorse aggiuntive per la crescita e lo sviluppo
della Calabria". Nel comunicato si sottolinea che "da marzo
a oggi, oltre l'80% degli Apq, previsti dalla delibera Cipe 35, sono
stati sottoscritti ed entro fine anno sarà definito il restante
20%. La premialità che verrà erogata nel 2007 sarà
un ulteriore supporto finanziario alle rilevanti esigenze infrastrutturali
del territorio calabrese e una ulteriore dimostrazione che il lavoro
fatto è di ottima qualità, ennesima dimostrazione di
affidabilità dei dipartimenti coinvolti in questi mesi nell'elaborazione
degli atti utili alla definizione degli accordi sottoscritti".
Grande soddisfazione è stata espressa dall'assessore ai Lavori
pubblici, Luigi Incarnato. "E' questa la prima fase di un'operazione
complessiva di difesa delle coste - ha affermato - che continuerà
negli anni a venire, anche grazie alle ulteriori risorse che verranno
erogate dai fondi 2007-2013. A oggi, ci siamo concentrati sulle emergenze,
ossia sulla salvaguardia di abitati e di tutela di strade e ferrovie.
Con le risorse dei prossimi anni interverremo decisamente sulle aree
turistiche e portuali". L'Accordo di programma sottoscritto si
concentrerà esclusivamente sulla soluzione delle criticità
derivanti dall'erosione costiera e gli interventi programmati saranno
finalizzati alla protezione di aree a terra e di importanti infrastrutture;
alla salvaguardia e alla stabilizzazione di spiagge e ambienti litoranei;
al recupero ambientale e allo sviluppo di aree balneari; al riequilibrio
a medio-lungo termine del regime litoraneo. Gli interventi verranno
concentrati su 43 tratti di litorale critici per un totale complessivo
di 400 km di costa e coinvolgerà 49 comuni costieri, ubicati
in tutte le province. L'importo totale dell'Apq è di 45 milioni
di euro. I criteri di scelta delle aree costiere su cui intervenire
sono, nell'ordine, la messa in sicurezza di abitati ed infrastrutture;
il completamento di interventi già avviati; il riequilibrio
costiero nelle zone interessate da interventi antropici (porti e altre
opere); la ricostituzione, infine, delle spiagge nelle zone a particolare
valenza ambientale ed elevato potenziale turistico. Magarò (Rnp) “Positiva la premialità sulla raccolta differenziata” 02/10 "Ho appreso con soddisfazione dell'iniziativa avviata
dal Commissario per l'emergenza ambientale Carlo Alfiero di concerto
con l'Assessore Regionale Tommasi, che intendono destinare un maggior
numero di risorse finanziare a quei comuni che si attiveranno con
efficacia nell'ambito della raccolta differenziata e dello smaltimento
dei rifiuti". E' quanto afferma in una nota il consigliere regionale
della Rosa nel Pugno, Salvatore Magarò. "Il principio
- ha aggiunto - della premialità, ovvero della destinazione
di risorse aggiuntive a quelle amministrazioni che utilizzano i fondi
a disposizione secondo criteri di efficienza, trasparenza ed efficacia,
rappresenta uno strumento previsto anche dal programma della Giunta
Loiero e che deve essere impiegato in maniera sistematica in Calabria,
estendendone i benefici effetti in tutti quei settori nei quali affluiscono
finanziamenti pubblici erogati dalla Regione. Penso al settore della
sanità ed alle premialità che potrebbero essere destinate
alle aziende sanitarie che garantiscono servizi di eccellenza per
i cittadini utenti". "Già nell'ottobre dello scorso
anno - ha proseguito Magarò - ho presentato un progetto di
legge per l'attuazione del principio della premialità in favore
degli enti locali. Si tratta di un meccanismo che ha origine comunitaria
e che ha sortito notevoli risultati laddove è stato applicato.
Sono convinto che l'utilizzo diffuso dello strumento della premialità
possa garantire in Calabria l'attivazione di percorsi virtuosi da
parte delle amministrazioni locali che sapranno coniugare meglio nell'esercizio
delle pubbliche funzioni, le regole di garanzia della legalità
e della trasparenza con l'efficienza ed i risultati concreti". Archivio dal 1/06/02 al 29/9/06 | dal 1/02 al 31/5/06 | dal 3/10/05 al 31/1/06 | dal 8/7 al 29/9/05 | dal 18/5 al 7/7/05 | dal 28/1 al 17/5/05 | dal 15/9/04 al 26/1/05 | fino al 14 settembre 2004
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