Parte l’appello. Sabato la prima camera
di consiglio
18/07 Nessuna fretta preordinata perché il fine è
solo quello di perseguire la verità, il lavoro della Corte
d'appello sarà in linea con quello della Caf. Con i ricorsi
già depositati e quelli che a scaglioni sono arrivati negli
uffici federali si apre il conto alla rovescia per la prima udienza
fissata per sabato mattina: il collegio giudicante si è già
dato appuntamento nell'ampia sala dell'Hotel Parco dei Principi,
lo stesso in cui sono state lette le sentenze di primo grado. E
sarà un procedimento, con tutte le differenze tipiche di
un secondo grado, che ricalcherà molto quello tenuto dai
giudici presieduti da Cesare Ruperto. Una mini maratona agevolata
anche dalla media anagrafica del collegio d'appello presieduto da
Piero Sandulli rispetto ai colleghi della Caf: in realtà
per garantire la lucidità dei giudici il dibattimento non
sforerà mai nella serata. Parola dello stesso professore
che ha già in mente come strutturare quello che non vuole
personalizzare come il suo processo. Sabato si comincia con la parola
alle difese che presenteranno nuove eccezioni: al termine scatterà
la prima camera di consiglio per accogliere o respingere le richieste
dei legali degli incolpati. Nel primo pomeriggio si riprende per
entrare nel vivo delle questioni: il collegio (cinque i membri che
lavoreranno con Sandulli: Carlo Malinconico, Salvatore Catalano,
Silvio Traversa, Mario Sanino e Mario Serio) dovrebbe lavorare quattro
ore la mattina e quattro la sera. "Sono un professor universitario
e sono abituato alle maratone di dieci ore per le sedute d'esame"
sorride Sandulli. E si andrà avanti a oltranza, con celerità
ma senza venir meno alla ricerca della verità, per arrivare
a giuste sentenze. Che, secondo quanto ha già detto lo stesso
Sandulli, devono essere considerate definitive, perché il
ricorso al Tar non sarebbe ammissibile. Ma le difese stanno già
pensando ai tribunali amministrativi qualora la corte d'appello
non dovesse approdare a proscioglimenti pieni. Perché a parte
la Juventus che si batterà per vedersi mitigata la retrocessione
con 30 punti di handicap e per salvare uno dei due scudetti, gli
altri tre club e anche gli incolpati vogliono una sentenza di assoluzione.
Possibile però solo se i dirigenti condannati (Lotito e i
Della Valle) venissero giudicati non colpevoli. Insomma un ribaltamento
della sentenza di condanna di primo grado che riconosceva comunque
l'illecito: tentato e non consumato, di certo non strutturato così
come lo aveva dipinto Francesco Saverio Borrelli nella sua relazione,
così come l'aveva recepito Stefano Palazzi nei suoi pesanti
deferimenti. Ma per la giustizia sportiva basta per far sprofondare
i club colpevoli nella serie inferiore. Certo la Corte non permetterà
troppi giri di parole alle difese che dovranno limitarsi a raccontare
i fatti su cui si fonda il ricorso: insomma il dono della sintesi
sarà d'obbligo più che per la celerità del
processo, per evitare divagazioni inutili ai fini del verdetto.
Non è escluso che vengano sentiti anche i diretti interessati,
qualora ne facciano richiesta. Quanto alle prove o ai testimoni,
non dovranno essere quelli già richiesti e respinti in primo
grado. Per il resto nessuna preclusione. Il professore che ha ricevuto
il testimone da Cesare Ruperto e che si è trovato a presiedere
la Corte dopo l'autosospensione di Pasquale De Lise (fattosi da
parte per ragioni di opportunità visto che presiede il Tar
del Lazio) è già al lavoro: straordinari serali per
leggere le minuziose carte dei ricorsi. Nessuno si è tirato
indietro e tenta la carta dell'appello. Si dovranno scontrare ancora
con l'inflessibile procuratore Palazzi che invece ribadisce ancora
le sanzioni richieste in primo grado. E poi ci saranno i terzi interessati
che tra domani e dopodomani avranno il tempo di leggere i ricorsi
e fare le controdeduzioni. Intanto giovedì è atteso
di nuovo a Roma Borrelli che deve fare il punto sull'inchiesta bis
di calciopoli: la Reggina rischia, ma anche un altro dei club coinvolti
nella seconda tranche. E proprio i tempi per la coda del processo
fanno temere per l'avvio del campionato che sembra sempre più
difficile da rispettare. "Lo slittamento è un ulteriore
danno e difficoltà" dice pure il neo ct dell'Italia
Roberto Donadoni, Un fatto che sembra ormai quasi assodato e che
tiene banco in Figc. Come pure l'assegnazione del titolo 2005-06:
si cercano i precedenti per avvalorare l'eventuale decisione. Il
commissario Guido Rossi è al lavoro. L'attesa è tutta
per la sentenza che dovrebbe arrivare martedì sera, anche
se i giudici non vogliono avere limiti. E anche quello dell'Uefa
non costituisce un termine invalicabile per la Corte. Stavolta niente
lettura pubblica, si torna alle vecchie abitudini federali.
Presentati tutti i ricorsi
18/07 Sono stati presentati tutti i ricorsi da parte delle societa'
presso la Corte Federale. Lo rende noto la Federcalcio. Il termine
scade a mezzanotte, ma i ricorsi per il processo d'appello a calciopoli
sono tutti arrivati. Nessuno, a parte l'osservatore degli arbitri
Pietro Ingargiola semplicemente ammonito in primo grado, si è
tirato indietro: insieme ai quattro club interessati dalle sentenze
di condanna (Juve, Lazio, Fiorentina e Milan) che avevano già
annunciato di ricorrere in secondo grado per vedere modificati i
verdetti, tutti gli incolpati hanno fatto recapitare le memorie
che passano ora al vaglio della corte federale al lavoro da sabato
mattina. Ricorrono alla sentenza di primo grado i fratelli Andrea
e Diego Della Valle, gli ex dirigenti della Juve, Luciano Moggi
e Antonio Giraudo, il presidente della Lazio Claudio Lotito, gli
arbitri Massimo De Santis e Paolo Dondarini, anche il collega Gianluca
Paparesta (condannato a tre mesi di stop per l'omessa refertazione
dell'episodio dello spogliatoio del Granillo di Reggina-Juventus),
l'ex designatore Pierluigi Pairetto, l'ex capo dell'Aia, Tullio
Lanese e Franco Carraro. Insomma del gruppo degli incolpati condannati
dalla Caf solo Ingargiola ha deciso di tenersi l'ammonizione e chiudere
così il procedimento sportivo. Così il secondo capitolo
sul processo su calciopoli e' ormai cominciato. La Corte Federale,
in realta', si riunira' sabato per studiare i ricorsi contro le
sentenze di primo grado della Caf, ma l'atmosfera e' gia' caldissima.
Piero Sandulli, presidente della Corte Federale, in vista degli
annunciati ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato (Lotito ha anche
minacciato di rivolgersi alla Corte di Giustizia europea) ha messo
le mani avanti, ricordando che non ci si puo' rivolgere alla giustizia
amministrativa per le vicende che riguardano lo scandalo del calcio.
"La legge 280 del 2004 prevede sanzioni disciplinari per chi
si rivolge alla giustizia amministrativa dopo il giudizio interno
- ricorda - Ci si puo' rivolgere al Tar per altre ragioni, ma non
per queste adesso esaminate". Chi chiede giustizia e' la Juventus,
alla quale la Caf ha tolto gli ultimi due scudetti, infliggendole
la retrocessione in B con 30 punti di penalizzazione. Che i bianconeri,
societa' e tifosi, non abbiano digerito le sanzioni e' stato subito
chiaro e oggi, in risposta a un supporter juventino che sollevava
alcuni dubbi sulle decisioni di venerdi', il legale del club Cesare
Zaccone gli ha spedito il ricorso presentato in appello, pubblicato
poi su un forum online. Zaccone, da quanto si legge, ritiene che
per Moggi e Giraudo non si debba parlare di illecito sportivo ma
di slealta' sportiva (violazione articolo 1) e che nel caso dell'ex
direttore generale la Juve debba rispondere di responsabilita' oggettiva
e non diretta. Secondo Zaccone, che chiede quindi una sanzione minore
a quella inflitta, il fatto che la Caf sostenga che per Mazzini,
Pairetto, Lanese e De Santis non ci sia prova di illecito sportivo
scagiona i due ex dirigenti bianconeri e ricorda anche che nelle
gare della Juve contro Lazio, Reggina, Udinese e Bologna l'illecito
sportivo e' stato escluso per cui "quando si e' ricercata la
prova di condotte idonee e causalmente adeguate a realizzare un
illecito sportivo nello svolgimento delle gare o nel conseguimento
di un vantaggio in classifica, non la si e' ritrovata". Zaccone
contesta anche la non assegnazione dell'ultimo scudetto, in quanto
sul campionato 2005-06 "non esiste alcuna prova di irregolarita'"
e giudica le sanzioni "molte e particolarmente gravi".
Le decisioni della Caf, comunque, continuano a dividere. Da un lato
il presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi e l'assessore
allo Sport del Comune Eugenio Giani hanno presentato il video "Fiorenza
ferita", che documenta i torti subiti dalla Fiorentina nella
stagione 2004-2005, dall'altro invece c'e' l'interista Ivan Cordoba
per il quale "essere fuori da queste vicende e' una cosa bellissima",
mentre il responsabile nazionale Udc per lo Sport Luciano Ciocchetti,
che oggi ha presentato tre proposte di legge sul calcio italiano,
afferma che "tutto il sistema deve fare pero' uno sforzo per
comprendere cosa e' accaduto e cambiare". Ma le dichiarazioni
che faranno sicuramente discutere sono quelle dell'amministratore
delegato della Roma, Rosella Sensi. "Se mi dispiace vedere
la Lazio in B? Da dirigente mi spiace non fare il derby il prossimo
anno, ma come tifosa non mi dispiace affatto", la piccata affermazione
della Sensi, che vuole procedere legalmente anche contro Lotito.
Diplomatico Roberto Donadoni, oggi presentato ufficialmente come
ct, che rispettera' le sentenze definitive, con la speranza pero'
che non vi sia il temuto slittamento del campionato: "sarebbe
davvero un danno". La Figc, intanto, ha respinto la procedura
d'urgenza portata avanti dall'Empoli per ottenere la licenza Uefa,
per cui niente coppe per la squadra toscana che era stata rimessa
in gioco dopo le decisioni della Caf. Luigi Agnolin, commissiario
straordinario della Aia, verra' ascoltato domani dalla commissione
cultura della Camera nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle
vicende del calcio professionistico italiano, ma ormai c'e' all'orizzonte
la cosiddetta "calciopoli 2", ovvero i filoni che riguardano
iscrizioni, scommesse e calciomercato dei quali l'ufficio indagini
della Federazione guidato da Borrelli si sta gia' occupando da alcune
settimane. Tra le societa' coinvolte si fa con insistenza il nome
della Reggina, ma il presidente del club calabrese Lillo Foti non
ci sta. "Quest'estate non e' diversa da quella scorsa, anche
allora fummo tirati in ballo in modo improvviso difendendoci da
accuse che alla fine si sono rivelate chiacchiere - ha dichiarato
- Nel 2004-05 la nostra squadra era composta da un gruppo di qualita',
abbiamo fatto risultati importanti ma ormai entriamo in ballo dappertutto.
Rapporti illeciti con l'Inter di Facchetti? Sono dichiarazioni che
fanno sorridere".
Foti (Reggina) “Sulla 2a inchiesta solo
chiacchiere”
18/07 "Quest'estate non e' diversa da quella scorsa, anche
allora fummo tirati in ballo in modo improvviso difendendoci da
accuse che alla fine si sono rivelate chiacchiere". Lillo Foti,
presidente della Reggina, si difende cosi' parlando ai microfoni
di una radio dalle illazioni su "calciopoli 2", il secondo
filone dell'inchiesta sui mali del calcio che coinvolge anche la
sua squadra. "Nel 2004-05 - prosegue -, la nostra squadra era
composta da un gruppo di qualita', abbiamo fatto risultati importanti
ma ormai entriamo in ballo dappertutto". Il numero uno dei
calabresi rilancia ed elenca i torti arbitrali subiti dalla sua
squadra: "Mi sono lamentato per Lazio-Reggina della 2a di campionato,
quando Simone Inzaghi cadde in area da solo, alla 4a a San Siro
e' stato annullato un gol a Borriello, alla 6a a Bonazzoli, alla
7a a Messina e' stato negato un rigore eclatante a Nakamura. Mi
sembra corretto che mi sia lamentato con chi di dovere. Nel 2002
e anche prima mi sono rivolto in federazione per la vicenda passaporti,
quell'anno siamo retrocessi e anche allora c'erano tutti i presupposti
per intervenire, ma per motivi diversi non lo si e' fatto".
Difendersi attaccando. Nei confronti del "grande accusato"
Luciano Moggi, divenuto "grande accusatore" e che ha tirato
in ballo rapporti illeciti tra la Reggina e l'Inter di Facchetti,
ha detto: "Sono dichiarazioni che fanno sorridere, il calcio
e' diventato piu' parlato che altro. Invece che di Reggina forse
voleva parlare della Reggiana, e' mancata una a. Non ho comunque
avuto rapporti commerciali con Facchetti". Foti esprime un
giudizio negativo sul calcio che vien fuori dalla sentenza di Ruperto:
"E' un quadro non vero, oggi sembriamo piu' interessati a fatti
scandalistici". Di Paparesta "sequestrato" nello
spogliatoio del suo stadio, dice che "nemmeno lui penso se
ne sia accorto, ma io non ero presente". Infine, esprime "simpatia
e affetto" nei confronti del presidente laziale Lotito con
il quale potrebbe venire a confronto, considerato che i romani,
per difendersi, chiamano in causa proprio una partita contro i calabresi.
"Sono solidale con lui per i problemi che sta attraversando
ma quel Reggina-Lazio fu una partita regolare - conclude Foti -.
Hanno tirato in ballo questa partita, ma l'ho vista e rivista e
s'e' svolta in termini normali".
Cellino presidente di Lega fino al 26
18/07 Poteri a Massimo Cellino. Da oggi, e fino al 26 luglio, sarà
lui il rappresentante legale della Lega Calcio con compiti di presidente.
Accanto a Cellino, e sempre per una settimana, ci sarà Sergio
Gasparin, amministratore delegato e direttore generale del Vicenza.
E' quanto ha il consiglio di Lega svoltosi in un albergo all'aeroporto
di Fiumicino. All'ordine del giorno, infatti, c'erano le linee guida
per la riforma del codice etico del calcio esposte dall'avvocato
Marco Janni, consulente della Commissione. La Lega Calcio, insomma,
prosegue spedita verso la scrittura delle nuove regole. Nella seduta
odierna erano assenti Adriano Galliani, poiché deferito e
condannato in primo grado dalla Caf, e Claudio Lotito, inibito nella
stessa sentenza della commissione d'appello federale. Un altro assente
illustre, ma era scontato, il presidente del Palermo e dimissionario
vicepresidente di Lega, Maurizio Zamparini. "La lettera di
Zamparini? Meglio evitarla", uno dei primi commenti di Massimo
Cellino. "Ora stiamo lavorando per l'elezione del nuovo presidente
e delle nuove regole - ha aggiunto - che sarà una persona
esterna al mondo del calcio. I tempi? Se ci fosse la volontà
comune di eleggere un nuovo presidente basterebbero 24 ore. Ma se
questa volontà non c'é non sarebbero sufficienti neanche
10 anni...". Cellino, però, cammina spedito: "In
questo momento abbiamo tutto da perdere e niente da guadagnare.
Ci sono tantissimi problemi da affrontare a breve scadenza. Tra
questi c'é la Supercoppa, anche se ora non mi sento di esprimere
giudizi su chi dovrà giocarla. Mediaset? Soddisfatto per
quello che stanno facendo, anche perché resta sempre un nostro
cliente. I candidati? Non si fanno nomi? Matarrese? E' un amico,
ma non è un candidato né tanto meno vuole candidarsi".
Tutti abbottonati sul successore di Adriano Galliani. "I candidati?
Non posso farli, bisogna mantenere il massimo silenzio fino all'assemblea
del 26 luglio", ha detto l'amministratore delegato della Roma
Rossella Sensi. Sulla stessa lunghezza d'onda anche tutti gli altri
presidente da Garrone, che oggi ha presenziato il Consiglio, Spinelli,
Pastorello e così via.
Alla riunione non erano presenti Adriano Galliani e Claudio Lotito,
dopo le decisioni adottate nei loro confronti dalla Caf, il dimissionario
Zamparini, nonché Facchetti per motivi di salute. Partecipano
alla riunione i componenti della Commissione dei Cinque Saggi deputata
a riscrivere le nuove regole che serviranno per la governance della
Lega Calcio. "Il serio rischio di commissariamento ce lo stiamo
creando noi - ha affermato Riccardi, uno dei cinque saggi -, ma
non lo condivido affatto, perché la Lega sta lavorando molto
bene"
Matarrese “Prima gli uomini e poi le regole”
18/07 "Lega? Prima si facciano gli uomini e poi le regole.
Il Processo? Mi dispiace per Carraro, mi ha fatto un po' senso vedere
uno come lui su quei banchi. Il modus operandi di questa giustizia
mi sembra spietato, quasi una Norimberga del calcio italiano".
I giudizi sono di un dirigente di lungo corso, l'ex presidente della
Figc Antonio Matarrese, cha parla con i giornalisti all'uscita del
Consiglio di Lega di Fiumicino. C'é chi gli chiede subito
se potrebbe essere proprio lui un uomo nuovo per la Lega, ma Matarrese
dice di no: "Non scherziamo, io sono superato. Sono una che
non sta né fuori né dentro, sono Antonio Matarrese,
la storia del calcio italiano, un patrimonio. Per me sono il passato,
il presente e il futuro di questo sport". "Non sono qui
per fare il presidente di Lega - prosegue Matarrese - ma sono in
veste di suggeritore, considerato che conosco tante cose di questo
mondo, e conosco tanti presidente, so guardare negli occhi ognuno
di loro e so quando possono sbagliare". Il suo è un
vero e proprio monologo. All'inizio, infatti, Matarrese preferiva
non rilasciare dichiarazioni, ma sono bastati pochi secondi per
convincerlo del contrario. "Di sicuro sarebbe una stupidaggine
colossale commissariare la Lega, soprattutto in questo momento.
Secondo me bisogna far calmare i processi e ritrovare il buon senso.
Un presidente esterno? Se si trova uno in gamba perché non
una persona che possa essere interna al mondo del calcio?".
sottolinea diverse volte che non é qui per candidarsi, ma
le domande dei cronisti sono incalzanti: "No, per favore non
mi candidate perché mi fate danno, anche perché bisogna
rinverdire il sistema. Il problema vero è che qui ci si deve
confrontare e non azzannarci tra di noi, anche perché all'estero
stanno godendo di tutto ciò". "Euro 2012 - ha aggiunto
- è un'occasione storica, ma noi stiamo fermi, anche perché
ci sono altre federazioni come quella francese, tedesca, inglese
e così via che stanno correndo, mentre noi siamo fermi e
non ci rendiamo conto di quello che sta accadendo". Il riferimento,
neanche a dirlo, è al processo legato a calciopoli e a tutto
quello che ne deriva. "Se me l'aspettavo? Sì, purtroppo
sì - ha affermato Matarrese - . Ora, però, bisogna
continuare su questa strada. A me dispiace molto per Franco Carraro
e lo dico sinceramente, nonostante qualcuno in passato lo abbia
definito il mio nemico numero uno, ma non è così".
Sembra quasi commuoversi Antonio Matarrese per quello che è
capitato a Carraro e a tutto il sistema: "Lo stimo come uomo,
non so perché gli sia sfuggito di mano il sistema. Processo
giusto? Si stanno facendo sull'onda emotiva, anche se il calcio
non è fatto solo di norme. Una cosa é sicura, bisognava
dire basta, anche se si è fatto nel modo peggiore, ossia
con la mannaia".
Difesa Juve: Pene sproporzionate
18/07 Con la Juventus, la Caf è stata troppo severa. La
società non può essere considerata colpevole di illecito
sportivo e, al massimo, può rispondere a titolo di "responsabilità
oggettiva e non diretta". Quindi se proprio ci vuole una condanna,
deve essere ridotta e calibrata su una sola stagione e non su due
(cosa che in pratica potrebbe portare al recupero di uno scudetto).
Questo, in sintesi, dice il reclamo presentate dalla Signora contro
la sentenza. Gran parte delle otto pagine del ricorso, firmate dall'
avvocato Cesare Zaccone, sono dedicate al "cumulo di sanzioni"
inflitte alla Juventus dai giudici primo grado: la sottrazione di
due scudetti, la retrocessione in B, i trenta punti di penalità,
l' ammenda. Una punizione che, per il legale, "non é
compatibile" con quanto è emerso nel corso del processo,
dove il quadro accusatorio della procura federale e dell' ufficio
indagini "é stato ridimensionato": è stata
riconosciuta "la presenza di un solo caso di illecito sportivo",
peraltro contestato dai bianconeri. E' la stessa sentenza, spiega
Zaccone citandone dei passi, a riconoscere che "non c' è
stato un Moggi gestore del calcio italiano", visto che c' erano
"tanti reticoli quante erano le squadre del campionato attualmente
deferite". Inoltre, "non vi sono state partite alterate
nel loro svolgimento, e non vi è stata alcuna dimostrazione
del conseguimento di un vantaggio in classifica". La Juve,
dunque, non capisce il motivo di tanta severità. "Perché
la sanzione (che non ha giustificazione alcuna e che non è
motivata) della non assegnazione dello scudetto per il campionato
2005/06, rispetto al quale non esiste alcuna prova di irregolarità?
Perché aggiungere alla sanzione molto affittiva della revoca
dello scudetto 2004/05 la retrocessione in serie B e una penalizzazione
che equivale, in sostanza, a una retrocessione in serie C?".
Senza contare le conseguenze "non menzionate" nella sentenza:
l' impossibilità di partecipare alla Champions League e la
prevedibile diaspora dei giocatori, "pronti a sostenere la
squadra per un anno in B ma (comprensibilmente, trattandosi di talenti
di rilievo internazionale) non disponibili a rischiare, nella migliore
delle ipotesi, una permanenza in B per almeno due anni". Il
capitolo sanzioni va riscritto, dunque, "in misura coerente".
Non è vero che la Juventus chiede quanto meno lo scudetto
2005-06. E' vero, però, che chiede che la condanna sia legata
a una sola stagione. La giurisprudenza sportiva dice che "il
campionato di competenza sia quello in cui si è verificato
l' illecito". E "il campionato in cui si sarebbe verificato
l' illecito è quello del 2004-05. Il campionato 2005-06 è
privo di qualunque irregolarità". Si può arrivare
a una retrocessione, che in caso di colpevolezza sarebbe già
sufficiente, ma - per Zaccone - alla caduta in B non si possono
aggiungere penalizzazioni e revoca dei titoli acquisiti sul campo.
Vorrebbe dire, nella migliore delle ipotesi, salvare uno scudetto.
Giraudo: Mai influito sugli arbitri
18/07 Antonio Giraudo non ha mai influito direttamente o indirettamente
sugli arbitraggi e quindi chiede di essere assolto dall' accusa
di illecito sportivo: questo il contenuto del reclamo presentato
dall' ex amministratore delegato contro la sentenza della Caf. Nel
documento, siglato dall' avvocato Luigi Chiappero, viene spiegato
che a Giraudo sono rimproverati dei contatti (avvenuti per lo più
durante "cene conviviali") con i designatori arbitrali,
ma "dall' assenza di successivi contatti tra designatori e
arbitri si ricava la prova che l' oggetto dei colloqui fra il dirigente
e il designatore o non riguardava le gare (come sostiene questa
difesa) o, se così fosse stato, si trattava di richieste
tendenti a ottenere non arbitri favorevoli ma direttori di gara
che dessero sul piano della professionalità la massima garanzia".
Come prova, tra l' altro, viene presentato l' elenco dei rapporti
degli osservatori arbitrali stilato in occasione di numerose partite
giocate dalla Juventus nel campionato 2004-05: i giudizi sulle prestazioni
dei direttori di gara sono nella quasi totalità dei casi
positivi e non lasciano intravedere errori in favore dei bianconeri.
Nel reclamo sono citati anche i passi delle audizioni degli arbitri
ascoltati dall' ufficio indagini e successivamente assolti dalla
Commissione: tutti hanno affermato di non essere mai stati condizionati
nel loro operato. Arbitri e segnalinee, complessivamente, hanno
diretto 28 gare della Juventus su cui - é la tesi di Chiappero
- non ci sono sospetti.
In attesa dell’appello il Milan non lascia
nessun calciatore
18/07 Giorni in trincea al Milan, in attesa dell'appello sportivo
dal quale il club rossonero spera di ottenere il miglior risultato
possibile, cioé il pieno accoglimento della tesi difensiva
della completa innocenza, ma anche sotto il fuoco di fila delle
voci di mercato. Sul fronte del processo sportivo, dopo aver presentato
un ricorso in cui contesta totalmente le motivazioni che hanno portato
alla sentenza della Caf (-44 punti nella stagione passata, -15 nella
prossima, 30 mila euro di ammenda, un anno di inibizione ad Adriano
Galliani e 3 anni e 6 mesi a Leonardo Meani) e chiede l'assoluzione
piena, la società di via Turati ha scelto di mantenere i
toni bassi. Evitando, tra l'altro, di replicare alle accuse mosse
da Luciano Moggi nell' intervista di ieri a Repubblica. E sicuramente
valutando come segnale positivo il fatto che le uniche penalizzazioni
'ad personam' contro le quali il procuratore federale Stefano Palazzi
non ha presentato ricorso sono quelle nei confronti di Galliani
e Meani. Non tace affatto invece, il Milan, su un altro fronte,
in qualche modo parallelo a quello del giudizio sportivo. Cioé
quello del mercato. Intanto oggi la società ha comunicato
ufficialmente la cessione in prestito, con diritto di riscatto,
del portiere Christian Abbiati al Torino. Proprio al Toro, il che
suona come uno sgambetto alla Juve che voleva tenere Abbiati e stava
trattando la cessione di Buffon al Milan. Soprattutto, a far parlare
il Milan è la girandola di voci sulle possibili partenze.
Sui pezzi pregiati di una società che al momento è
fuori dalla Champions cadono inevitabilmente le attenzioni dei ricchi
club stranieri e così il Milan si trova a fare un fuoco di
sbarramento contro gli 'assalti' a Kakà, a Pirlo, a Nesta,
a Gattuso. Assalti veri o presunti, confermati da notizie provenienti
dall'estero e in qualche caso da altrettanto vere o presunte dichiarazioni
degli interessati, puntualmente smentite sul sito rossonero. In
via Turati si dicono convinti che la sentenza della Caf verrà
ampiamente riformata in sede d'appello e che quindi il Milan potrà
giocare la Champions. Dunque i suoi gioielli non avrebbero ragione
di andarsene. Ma se anche così non fosse, vale sempre la
massima pronunciata da Galliani poco meno di due mesi fa: "Non
ci sarà un altro caso Shevchenko. Il Milan non cederà
più nessuno dei suoi campioni sotto contratto". Casomai
si tratta di rinforzare qualche contratto, perché se Kakà
e Gattuso sono blindati fino al 2011, Nesta e Pirlo (corteggiati
rispettivamente da Chelsea e Real) sono in scadenza nel 2008. Le
smentite, dunque: "Raggiunto telefonicamente in vacanza - ha
scritto oggi il sito rossonero -, Kakà ha voluto precisare
che non ha mai parlato e rilasciato nessun tipo di dichiarazione
con nessun giornalista (brasiliano, italiano e soprattutto spagnolo)
a proposito del suo futuro calcistico con il Milan". Insomma,
non è vero, come ha scritto 'As', che il brasiliano ha detto
di essere lusingato dall'interesse del Real Madrid e pronto a un
eventuale accordo con il presidente Calderon purché soddisfi
anche il Milan. Poco dopo, la smentita dell'agente di Gattuso, Andrea
D'Amico, a proposito di una presunta volontà del centrocampista
di andare al Manchester. "Gennaro - ha detto D'Amico - è
felice di restare a Milano. Lui non sta neanche pensando alla sentenza
della Caf, ma solo a giocare come al solito. Il Milan ha detto che
non si muoverà nessuno e Rino resterà per dare del
suo meglio e aiutare la squadra ad arrivare il più in alto
possibile". "State tranquilli - chiosa il sito rossonero,
rivolto ai tifosi -. La Premier League e la Liga non avranno Nesta,
né Gattuso, né Kakà, né Pirlo. Non avranno
nessuno dei nostri campioni. Vorremmo esserci quando Franco Baldini
dovrà spiegare a Ramon Calderon che su Kakà scherzava,
che il Milan non lo vende, che Ricky non aveva mai voluto trasferirsi
a Madrid".
La Lazio deposita la sua memoria difensiva
18/07 La Lazio deposita la memoria difensiva per la Corte Federale.
E ritira il ricorso della Procura Federale e quello delle squadre
cointeressate come Brescia e Lecce. Dunque, la società biancoceleste
non lascia proprio nulla al caso, tanto è che sta procedendo
senza tralasciare alcun dettaglio. All'interno della sua memoria
difensiva ha inserito l'arbitro Tombolini come teste, anche se non
è proprio questo il punto di forza. Probabile, infatti, che
la Corte Federale respinga la possibilità di ascoltare l'ex
arbitro come testimone, inoltre è verosimile che non venga
nemmeno ammessa la sua deposizione. Ad ogni modo l'obiettivo degli
avvocati biancocelesti è tutt'altro. Lo scopo, infatti, é
dimostrare davanti ai giudici della Corte Federale che la Lazio
nella gara con il Brescia non ha commesso alcun illecito. Nelle
cinquantadue pagine della memoria della Lazio i legali hanno spiegato
come era impossibile commettere un illecito nella gara infrasettimanale
con il Brescia di Corioni. La squadra laziale all'epoca intervenne
presso gli organi federali per protestare vivacemente per i tanti
torti arbitrali subiti fino a quel momento. Tre giorni prima, poi,
c'era stata la partita con la Reggina dove successero diverse cose,
tanto è vero che la Lazio venne punita pesantemente dal giudice
della disciplinare. Lotito non ha fatto altro che lamentare tutte
queste cose, senza "mai chiedere alcun favore". Gli avvocati
della Lazio insisteranno che fu lo stesso Carraro a inizio stagione
a chiedere di essere interpellato di fronte a problemi di natura
arbitrale e altro. Il presidente biancoceleste, inoltre, non ha
"mai parlato" direttamente con i designatori arbitrali
o con gli stessi direttori di gara prima o dopo una gara. "Insomma,
l'illecito o presunto tale non esiste". Sempre oggi i legali
della società biancoceleste hanno ritirato le richieste della
Procura Federale e quelle delle squadre cointeressate come Brescia
e Lecce. Entro due giorni presenterà le controdeduzioni a
entrambe. Il capo della Procura Stefano Palazzi, inoltre, insisterà
e chiederà alla Corte Federale di procedere, oltre che su
Lazio-Brescia, anche su Chievo-Lazio. Una partita, questa, che la
Caf ha ritenuto non ci fosse alcun illecito. La pensa diversamente
Palazzi che nel suo ricorso chiede una punizione per la Lazio anche
su quella partita. Gli avvocati Gentile, Pulici e Siniscalchi, comunque,
sono convinti di smontare l'intera accusa sia quella della Caf che
dello stesso Palazzi.
Donadoni prende servizio come CT
18/07 Come calciatore ha avuto più successo di Marcello
Lippi, da allenatore ancora no e non sarà semplice. Ma appena
messo piede in Nazionale ha già stabilito un record: nessuno
prima di lui era riuscito a sedere sulla panchina più ambita
d'Italia a 43 anni non ancora compiuti. Il primo giorno di Roberto
Donadoni da ct azzurro si trasforma subito in una rimpatriata tra
vecchi amici. Prima la firma del nuovo contratto biennale in Via
Allegri: nella sede della Federcalcio l'allenatore è rimasto
circa tre ore, incontrando il commissario straordinario Guido Rossi
e Gigi Riva. Poi la presentazione ufficiale, nella sala dell'albergo
romano che pochi giorni fa ha ospitato la sentenza choc della Caf
su 'calciopoli'. Seduto a pochi metri dall'ex allenatore del Livorno
il suo vecchio compagno del Milan e della Nazionale Demetrio Albertini,
attuale vice commissario federale, uno dei primi a caldeggiarlo
come ct. Sembra ieri la sua ultima partita in azzurro, ancora nella
Nazionale di Arrigo Sacchi, 10 anni fa all'Europeo. Allora era già
emigrato negli Usa (ai Metrostars di New York, prima di concludere
la sua carriera negli Emirati Arabi) con ancora negli occhi la delusione
infinita della finale del mondiale '94 americano persa ai rigori
con il Brasile. Tra Donadoni e la Nazionale c'é sempre stato
un rapporto speciale. "Per me è stato il sogno di una
vita. Da giocatore quando entravo in campo mi dicevo: 'Oggi non
posso sbagliare...'". E da commissario tecnico sarà
la stessa cosa, a cominciare dalla prima partita, l'amichevole che
l'Italia giocherà il 16 agosto con la Croazia. Il neo ct
azzurro sa che anche per lui sarà un'estate bollente. Anche
lui attende l'esito dello scandalo, e certamente l'eventualità
di uno slittamento dei campionati gli fa tutt'altro che piacere.
Anzi dice che sarebbe "un danno". Ma forse dovrà
rassegnarsi. Come si dovrà rassegnare a convivere con l'ombra
di Marcello Lippi. Perché un titolo mondiale è il
massimo nel calcio e dunque meglio di quello non si può fare.
Si dice: squadra che vince non si tocca. E lui promette che darà
continuità al lavoro di Lippi, mettendosi però anche
del suo assieme al suo nuovo staff: "I nomi? Stiamo valutando.
Ci siamo dati un paio di giorni di tempo. Del resto ho ricevuto
l'incarico soltanto cinque giorni fa...". Così come
avrà un ruolo centrale per quanto le nazionali inferiori,
a cominciare naturalmente dall'Under 21. Ma proprio per evitare
che la Nazionale campione del mondo finisca per perdere alcuni pezzi
pregiati come prima cosa Donadoni dovrà cercare di convincere
Francesco Totti a continuare. Ma non c'é solo lui, c'é
anche il problema Del Piero, e della sua Juventus in B. "Ma
chi l'ha detto che in Nazionale ci devono andare solo giocatori
di serie A?".
Come Donadoni vede la nazionale
Una nazionale campione del mondo, dunque tanti punti fermi: Buffon,
Cannavaro, Zambrotta, Nesta, Pirlo, Gattuso, anche se Ringhio avrebbe
voluto che rimanesse Lippi. Forse non lo sarà per molto tempo
ancora, un ricambio prima o poi è inevitabile. Ma tra quelli
sicuramente su cui il neo ct Roberto Donadoni è pronto a
scommettere, nonostante i propositi di rinuncia, c'é Francesco
Totti. "Dubito che la decisione di Totti sia inderogabile.
Lui è indispensabile per tutti. E' un patrimonio del calcio,
è ancora giovane e spero decida di restare". Più
chiaro di così si muore. Lippi-Donadoni dunque diventa una
staffetta, e non poteva che essere altrimenti. "Un'idea di
come fare giocare l'Italia già ce l'ho. Di sicuro voglio
dare continuità al lavoro di Lippi, ma ci metterò
anche del mio". Metabolizzata la rabbia di Livorno, Donadoni
da oggi si rimette dunque al lavoro. "Rispetto ad allenare
un club essere ct è un vantaggio. L'Italia è una fucina
di campioni, abbiamo giocatori di grandissimo talento". Dunque
ci sarà soltanto l'imbarazzo della scelta. "Metterò
in campo una squadra che può dare continuità con quanto
di buono è stato fatto. La mia Nazionale non si discosterà
molto da quella di Lippi. Certo anche l'anagrafe ha la sua valenza.
Ma abbiamo giovani interessanti che possono integrarsi bene".
Con l'ex ct non ha ancora parlato: "Ma lo farò molto
presto". C'é un gusto quasi beffardo nell'ereditare
da vice campione del mondo una squadra campione. Quasi una rivincita
personale rispetto alla delusione di Usa '94. ''Ma non vedo rischi.
Meglio avere alle spalle una coppa piuttosto che il nulla. Sento
la responsabilità che ho addosso". Donadoni naturalmente
ringrazia le Figc e il commissario Guido Rossi "per l'opportunità
che mi hanno dato. Ho scelto io di fare l'allenatore, questa è
la mia strada, ma diventare ct per me è un grande motivo
di orgoglio". Donadoni è una persona fondamentalmente
schiva che non ama stare molto sotto i riflettori. Ma gli sono bastati
cinque giorni per arrivare alla firma e adesso dribbla anche le
chiacchiere da bar su quella che sarà la sua Nazionale. "Per
sbagliare meno possibile è necessaria tanta collaborazione,
il dialogo e una delle cose fondamentali. Mi farò vedere
ai ritiri, stileremo un programma: parlerò con i giocatori
e con i tecnici. La Nazionale è patrimonio di tutti".
E non lo spaventa nemmeno che alcuni azzurri, a causa dello scandalo,
possano decidere di finire a giocare all'estero, perché "saranno
comunque squadre importanti". "Tutti devono sapere che
avranno le stesse opportunità: fare indossare una maglia
azzurra a un giocatore per un ct - aggiunge - è un atto dovuto".
E non sta scritto da nessuna parte che la Nazionale debba essere
composta solo da giocatori di serie A. "Se in serie B ci sono
giocatori validi possono sicuramente ambire a vestire l'azzurro".
Ma il primo pensiero adesso è per i 'reduci' della Germania.
Convincere Totti, ma il pensiero è anche per Materazzi. "E'
stato dato troppo risalto a questo fatto. L'episodio non è
edificante, ma a quest'ora avrebbe dovuto essere morto e sepolto.
Facendo meno baccano ne guadagneremo tutti. Noi abbiamo visto il
gesto di Zidane. Non dubito che sia stato provocato, ma io tante
volte da giocatore lo sono stato e non mi è mai venuto in
mente di dare una testata a qualcuno". Ma le preoccupazioni
per lui adesso sono anche altre, e hanno a che fare con le sentenze
di calciopoli. "Non mi toccano ma un eventuale slittamento
dei campionati sarebbe un danno. Le prime due partite della Nazionale
sarebbero difficili". Lo scandalo? "Sono rimasto sorpreso
anche perché se come dicono tutti qualcosa si poteva intuire
l'immaginazione non poteva arrivare così lontano". Ora
che si è conclusa la sbornia mondiale (Giancarlo Abete ieri
ha formalizzato con una lettera di non avere più alcun ruolo
in Figc, scaduto con la finale di Berlino il suo incarico di responsabile
del Club Italia) e iniziata la sua nuova avventura in azzurro, Donadoni
(che dovrebbe prendere una cifra intorno ai 700 mila euro) può
togliersi qualche sassolino dalle scarpe. "Nella mia carriera
ho vissuto momenti belli e meno belli. E' nella logica delle cose.
Ma la mia forza interiore io la trovo nel pensare all'oggi e al
domani, mai al passato. L'esperienza di Livorno è stata positiva
che mi ha formato, compreso come si è conclusa...".
Però Spinelli non lo ha ancora chiamato per congratularsi
con lui, e forse non lo farà mai.
Un rinvio dei campionati sarebbe deleterio
L' eventuale rinvio dei campionati rischia di complicare non solo
la stagione dei club ma anche il lavoro della nuova Nazionale di
Roberto Donadoni. Il neo ct azzurro non nasconde qualche preoccupazione,
ma nel giorno della sua presentazione ufficiale a Roma guarda a
questa eventualità con il giusto realismo. "Lo slittamento
è un ulteriore danno e una difficoltà - ha detto Donadoni
-. Ma non c'é un' altra possibilità e noi comunque
dobbiamo prepararci al meglio". Il rinvio della stagione agonistica
potrebbe essere l' ennesima coda dello scandalo che ha travolto
ormai da due mesi il mondo del pallone: dopo le sentenze di primo
grado si prevede una fuga di campioni all' estero, molti dei quali
proprio facenti parte la Nazionale. "E' uno scenario che si
può aprire - ha detto il neo ct dell' Italia -, complicherà
il mio lavoro ma facciamo buon viso a cattiva sorte".
Rossi: Questione tecnico under 21 da esaminare
18/07 Un "grazie" al ct uscente Marcello Lippi, e un
caloroso benvenuto e in bocca al lupo al nuovo tecnico. Così
il commissario straordinario della Figc Guido Rossi nel giorno di
Roberto Donadoni, un allenatore "che gode di unanime consenso",
Lippi compreso, "scelto in piena responsabilità assieme
ai giocatori". La giovane età di Donadoni - assicura
il commissario - non é certo un handicap, al contrario può
diventare un pregio. "Alla sua età ci sono stati già
due presidenti americani. Sarà per noi nuova linfa in una
struttura dove il rinnovamento é necessario". Ma Donadoni
non si occuperà soltanto della prima squadra, avrà
voce in capitolo, ad esempio, anche per quanto riguarda l'Under
21, il cui tecnico Claudio Gentile ha il contratto scaduto il 30
giugno. "Donadoni - l'indicazione esplicita di Rossi - si occuperà
anche della riunificazione delle componenti del calcio sotto la
nazionale. Gentile? E' ancora il ct dell'Under 21, ma la questione
non è stata ancora esaminata. Quando lo sarà ve lo
faremo sapere, come sempre con la massima trasparenza".
Ciocchetti (Udc) “Non bisogna cambiare il
sistema elettivo della Figc”
18/07 "Non riteniamo giusto che si debba cambiare il sistema
elettivo della Figc, cosi' come ha detto il commissario Rossi, perche'
'nell'attuale sistema i controllori sono eletti dai controllati'"
Lo ha detto Luciano Ciocchetti, responsabile nazionale Udc per lo
sport, a margine della conferenza stampa di presentazione di tre
proposte di legge sul calcio italiano. "Riteniamo invece giusto
che gli eletti siano rappresentativi delle diverse categorie"
ha aggiunto Ciocchetti. "Dobbiamo invece pensare di aumentare
i controlli". Poi sulla categoria arbitrale ha lanciato una
proposta: "Perche' l'Aia (l'associazione arbitri italiani,
ndr) non diventa una federazione autonoma, associata al Coni, fuori
dalla Federcalcio?". Sull'inizio dei campionati, poi, ha concluso:
"E' una fandonia dire che vale la prima sentenza, bisognera'
attendere i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato per l'iscrizione
ai campionati che potranno iniziare, se va bene, non prima di fine
settembre".
Sulla base della normativa vigente il delisting di una società,
e quindi anche di una società di calcio quotata in Borsa,
è possibile solo su base volontaria, a seguito di un'opa.
E' quanto ricordano ambienti vicini alla Commissione Nazionale per
le Società e la Borsa con riferimento alle dichiarazioni
fatte oggi dal capogruppo Udc Luca Volonté, che ha lamentato
il mancato delisting da parte della Consob dei club quotati in Borsa.
Sul tema si è espresso il presidente della Consob Lamberto
Cardia lo scorso 3 luglio a Milano, nel corso dell'incontro con
il mercato finanziario. Dopo aver rilevato che "lo scandalo
che ha coinvolto il mondo del calcio ha evidenziato gli aspetti
critici della quotazione dei club calcistici", Cardia ha affermato:
"L'uscita dalla borsa di queste società richiede un'offerta
pubblica di acquisto totalitaria. Un'eventuale previsione, per via
legislativa, di modalità alternative dovrà tenere
nel dovuto conto le esigenze di tutela degli azionisti di minoranza"
La Uefa respinge la richiesta dell’Empoli
18/07 E' stata respinta la richiesta dell'Empoli per ottenere la
licenza Uefa. La Figc ha risposto negativamente alla richiesta della
società azzurra che aveva inviata una lettera al presidente
Guido Rossi e al ministro dello sport Giovanna Melandri. A darne
notizia è stato lo stesso presidente dell'Empoli Fabrizio
Corsi, spiegando che la richiesta è giunta oltre i termini
previsti dal regolamento. "Purtroppo - spiega il presidente
Fabrizio Corsi - la Federazione ci ha spiegato che la nostra richiesta
non può essere accettata anche in virtù del precedente
del Paok Salonicco. A questo punto decade definitivamente la possibilità
di partecipare alla prossima Coppa Uefa". Il Paok Salonicco,
escluso dalla Uefa per non aver ottenuto la licenza, si era rivolto
al Tribunale arbitrale del Comitato olimpico nazionale, che gli
aveva dato però torto. Il limite previsto dal regolamento
per la richiesta era stato fissato al 10 maggio, con possibilità
di presentare un eventuale ricorso entro il 26 dello stesso mese.
All'Italia la Uefa aveva poi concesso una deroga fino al 31 maggio.
Firenze: ai viaggiatori che hanno subito disagi
il Codacons consiglia di chiedere i danni
18/07 Intentare una causa, davanti al giudice di pace, per chiedere
il risarcimento danni "ai tifosi della Fiorentina e a chi non
ha saputo impedire i disservizi". E' l'invito che, in una nota,
il Codacons rivolge ai viaggiatori che ieri hanno subito disagi
a causa delle proteste dei tifosi viola che hanno bloccato per alcune
ore la stazione ferroviaria fiorentina di Campo di Marte. L'associazione
dei consumatori giudica "inaccettabili" le proteste messe
in atto dai supporter gigliati e chiede, inoltre, di accertare anche
"le responsabilità delle forze dell'ordine che non hanno
saputo far sgomberare tempestivamente la stazione" e di chi
"non ha saputo impedire i disservizi".
Un colpo di fortuna per Sportitalia che ha i diritti
tv della B
18/07 La retrocessione in B di Juventus, Lazio e Fiorentina decisa
venerdì dal Caf è un colpo di fortuna per Sportitalia,
il canale televisivo tematico che si è aggiudicato in tempi
non sospetti i diritti televisivi per la serie B. "Mi spiace
per la Juve ma la sfortuna di altri ha fatto la fortuna di Sportitalia",
ha osservato Tarak Ben Ammar, che controlla la tv dedicata allo
sport attraverso Europa Tv, società partecipata anche dalla
francese Tf1. "Vediamo come faranno il calendario e aspettiamo
le decisioni in appello. Se la sentenza sarà confermata Sportitalia
potrà difendersi dagli altri grandi del settore", ha
aggiunto. Ben Ammar ha poi ricordato che Sportitalia sarà
visibile anche sui telefonini in tecnologia Dvbh, grazie all' accordo
fra Europa Tv e Mediaset, a partire dal 20 luglio.
Servizi precedenti
17/07:
La Corte Federale è pronta.
Sabato l’appello. Palazzi si oppone alle sentenze di primo
grado. Ulivieri: “La legge sportiva è chiarissima”.
I francesi vogliono i posti Champions League
delle italiane. Il Presidente dell’Empoli
scrive a Rossi e alla Melandri per la Uefa. Moggi
su Repubblica “Il mostro non sono io”. I tifosi
di Firenze occupano per due volte la stazione. Pessotto
fuori pericolo incontra le figliole: “Sono felicissimo”
16/07:
Cecchi Gori “I veri capi sono Carraro,
Giraudo e Galliani”. Ora spazio ai ricorsi.
A rischio il via dei campionati. Ministro Melandri “Le
sentenze vanno rispettate. A giorni le regole sul diritto TV”.
I legali della Juve pronti con il ricorso.
La difesa della Lazio è convinta di
smontare la tesi della CAF.
15/07:
Parte la seconda tranche dell’inchiesta,
in arrivo i deferimenti. Corbelli: “Si
indaghi sul ripescaggio della Fiorentina”. Della Valle
“La nostra strategia non cambia”. Mazzarri
(Reggina) “Non siamo coinvolti. Salvezza ottenuta sul campo”.
Le difese affilano le armi. Capezzone
(RNP) “Mano leggera dei giudici per il Milan”. Il
presidente della Juve più sereno, a rischio 500 ml di contratti
e Dechamp accetat la sfida. Lotito pronto a tutto. L’Empoli
chiede la licenza Uefa. Zeman “Ora c’è da sperare
che le irregolarità non si ripetano”. Prima
operazione di Guido Rossi: Viterbese ammessa in C2
14/07
Sentenza choc: Juve
in B a -30, Milan in A (-15) senza Champions, Lazio (-7)
e Fiorentina (-12) in B. Tolti due scudetti alla Juve. Come
saranno i prossimi campionati di A e B. Le
reazioni di Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Le richieste
dell'accusa e il dispositivo emesso. Disordini a Firenze. Alla
procura di Torino indagini aperte
13/07:
Aspettando la sentenza l'AIA da piazza pulita:
fuori nove arbitri, tra di loro anche Dattilo. Protesta
il sindaco di Gioiosa. Il Tribunale di Roma respinge il fallimento
della Fiorentina di Cecchi Gori : “Amarezza per il danno subito”.
Berlusconi attacca tutti. Borrelli
“Berlusconi? Non mi aspetto che parli a mio favore”.
Rossi “Non mi interessa ciò che dice
Berlusconi”. Moggi si difende “La
vittima era la Juve”. Il giovane Donadoni sostituisce
Lippi alla guida della Nazionale. Lenti miglioramenti
per Pessotto, visitato oggi da Buffon, Ferrara, Legrottaglie e Conte.
12/07:
Rossi “Il calcio è seriamente
malato, sentenze eque ma nessuna amnistia. Alla Uefa basta la sentenza
di primo grado. Illeciti impensabili”. Ministro
Melandri “Ne usciremo a testa alta.Il calcio locomotiva dello
sport italiano”. Borrelli riprende gli interrogatori.
Tutti contro l’amnistia. Lippi lascia
la nazionale da signore. Non ha digerito le polemiche ad inizio
mondiali. Donadoni probabile successore. Gigi
Riva “Lippi un grande uomo”. Petrucci
“Revisione della legge 91 per voltare pagina”. Tombolini
e Rosetti ascoltati dall’Ufficio indagini. Lippi visita
Pessotto “L’ho trovato bene”. Condizioni stazionarie.
11/07:
Slitta a venerdì la sentenza della
CAF. La UEFA detta i tempi e prova a dare
una mano. Entro il 25 la lista dei clubs e aggiunge "Chi
ricorre al TAR è fuori dalla Uefa". Mediaset
non paga, la Lega fa la voce grossa. Consegnta
a Rossi la bozza del regolamento per i procuratori.In Parlamento
spunta l’indulto. Rivera contro l’amnistia
“Si rispetti la legge”. Riva “La Figc?
Adesso non esiste”. Cannavaro porta
la coppa a Pessotto tra lacrime e sorrisi.
09/07:
Martedì o mercoledì le sentenze
in diretta. Rizzo “Nessuna amnistia”.
In lieve recupero le condizioni di Pessotto
08/07:
La CAF in camera di consiglio. C’è
attesa per le sentenze. Le intercettazioni in onda su radio
e tv. Avv. Taormina “Il migliore è
Ruperto. Giustizia verrà fatta”. Mediaset
non paga i diritti degli highlights di serie A. Dichiarazione
bipartizan di Rizzo e Di Centa “No all’amnistia”.
Il legale della Lazio preannuncia, ancor prima
delle sentenze, il ricorso al TAR. Stazionarie
le condizioni di Pessotto. L’ospedale consiglia di evitare
le visite.
07/07:
Chiuso il dibattimento ora si attende la sentenza.
Mastella chiede clemenza, poi precisa “Nessuna
amnistia”. Ruperto sbotta “Qui si fa sul serio.
Nessuno strozza le difese”. Il legale
di De Santis precisa “Con Moggi nessuna telefonata”
e poi "Sospendere il giudizio". Bertini
“Immagino un futuro da arbitro legale”. Rizzo
(Pdci) “Occorre fare pulizia”. Peggiorano
le condizioni di Pessotto. Febbre e problemi epatici. Stop alle
visite e niente finale in tv.
06/07:
Continuano le difese: Il Milan contrattacca
e la Lazio si proclama innocente. Il Milan
scarica Meani e la Fiorentina decide di non parlare. Folena
“Ridicolo parlare di processo sommario”. Il
legale di Carraro “Ha difeso le istituzioni, va prosciolto”.
Il Legale di Messina “pieno proscioglimento”.
Siparietto di Ruperto. Pessotto stabile. Al
suo capezzale arriva Boniperti. I medici “Tappe normali del
decorso”.
05/07
Ruperto tiene tutti a posto: “Ora veniamo
al sodo”. E’ il turno delle difese:
La Juve chiede esplicitamente la B. Lotito e Della Valle no. Ministro
Melandri “Nessun complotto politico. I successi non cancellano
scandali”. Rossi “La giustizia
farà il suo corso”. Da Carraro
a Lotito le difese danno il meglio di se. Pessotto
vuol vedere la finale. Conte gli porta la notizia. Condizioni stazionarie.
04/07
Richieste pesanti di Palazzi: Juve in C, Milan
Fiorentina e Lazio in B, fuori dirigenti e arbitri coinvolti. Ruperto
“Non ci sono tempi predeterminati”. Reazioni
di Mazzini. Berlusconi, De Sisti, De Santis, Pairetto, Paparesta,
Tagliavento, Ingargiola, Galliani, Chiamparino. Addio
ad una generazione di arbitri. Leggero peggioramento
per Pessotto, ma i medici sono ottimisti. Capello lo va a trovare.
03/07
Pugno duro della CAF: respinte tutte le eccezioni.
I nove punti dell’ordinanza di Ruperto.
I legali chiedono di escludere le intercettazioni ma Palazzi
ribadisce la loro validità. Si apre
il mercato, Borrelli invoca il rispetto delle regole. Stabili
le condizioni di Pessotto. In visita la madre e anche Nedved.
02/07:
Si parte, pronti per il maxiprocesso al calcio.
Avvocati all’attacco. Pessotto
migliora. I medici ottimisti. Montero torna
dall’Uruguay per il suo amico Pessotto.
01/07:
Il Presidente della corte federale, De Lise,
si autosospende. Week end tranquillo prima
del maxiprocesso. Pessotto migliora, apre gli occhi e riconosce
le persone. La moglie “Sono
più sollevata”. A Torino la giornata
dell’orgoglio bianconero, in 20.000 in corteo. Secondo
un indagine Moggi colpevole del calciopoli e Del Piero con Elkann
fautori della rinascita della Juve
30/06
Secondo i legali di Bergamo e Pairetto, intercettazioni
inutilizzabili nel processo. Entro il 26 luglio
il nuovo presidente di Lega (che non sarà un presidente di
club) e nuove regole. La Lazio contesta la nomina di Rossi.
Si affilano le armi per il processo.
Galliani assicura “Tutti i club di A e B sono in regola”.
Il rinvio non preoccupa la UEFA. Cellino:
I dirigenti abbiano diritto a difendersi. Quadro
clinico grave per Pessotto, ma lui resiste.
29/06:
Il processo al calcio parte ma viene rinviato
a lunedì. Si inseriscono cinque club. Ministro
Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia.
Moggi doveva presentarsi”. Il Codacons chiede la diretta
TV del processo. Quattro club a rischio.
Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”. Le
memorie difensive e le istanze dei club. Dattilo:
“Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”.
Parte la nuova Juve. Per
Pessotto un cauto ottimismo
28/06
Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’.
Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi.
Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il
processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti
“La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La
Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni
pronto a costituirsi parte civile. De Santis
vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente
Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust
diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”
27/06
Ripartita a pieni giri l’indagine di
Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le
lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza.
Perquisita la sede del Sora. Pessotto
vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è
gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini
“Sostituire anche Palazzi”. La
Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine.
GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo
26/06
Riparte l’inchiesta di Borrelli con
le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva
il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti
Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”.
Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani.
Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini
“Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato
il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive
di Juve, Milan, lazio e Fiorentina
25/06
Moratti “Un colpo di spugna sarebbe
molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli
“Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio
“No all’amnistia. Lo scandalo è grave”.
Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto,
Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per
conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato
dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”
24/06
Lunedì Borrelli riprende il lavoro.
Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario
Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le
vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni
fasulle per anni”. Corbelli si costituisce
parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco.
Il Financial Times scettico sulla retrocessione
della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta
di Borrelli
23/06
Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De
Santis attacca Ancelotti. Abete “Il
mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In
Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”.
Il processo partirà il 29 giugno.
Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della
Valle “Siamo innocenti”. I sociologi
sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport
22/06
Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve,
Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le
accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La
Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi.
Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”.
Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria
è fuori”. Speculazioni in borsa:
in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan
21/06
Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario
della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete:
Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi
“Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça)
“Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi:
“Il Milan defraudato”. Perquisita
la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo)
“Faremo la Champions League”
20/06
Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati.
I parlamentari scrivono a Rossi “Ora
ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine
disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De
Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte
a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali:
“Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”.
Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace
che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso
“Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”
19/06
Borrelli chiude l’inchiesta con una
relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il
calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può
guarire”. A rischio la sponsorizzazione
degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti
“Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini
(Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”
18/06
Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere
che useranno il pugno di ferro. In attesa
della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di
Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”.
Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia
“Troppa rabbia”. 30 mila tifosi
rossoblu festeggiano la fine di un incubo
17/06
Il difensore Antonaccio denuncia su di un
libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni,
compromessi e ricatti”. L'ex Presidente
del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli
(Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli
prepara le relazioni. Nella prima tranche
d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp.
Petrucci “Di amnistia non se ne parla
proprio”
16/06
Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone
e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai
politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora
restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla
Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità
del processo. Secondo Adiconsum falsato il
30% delle partite del campionato 2003/04. La
Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è
stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi
auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”
15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente
della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi
allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a
Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia
sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro
Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”.
Rossi “Se Galliani è in conflitto
di interessi non è un mio problema”.
14/06
Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario
dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro
torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento
della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto.
Pagliuso chiede la riammissione in serie B
del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui
PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo
l’irruzione di Moggi”. Prosegue
l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta
stralcio che riguarda giudici e polizia. La
Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli
13/06
Chiuso il primo filone di indagini. Il
Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si
difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del
CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete
e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon
“Bello sudare la maglia per l’Italia”. I
favori della “cupola” alla Lazio. La
Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.
12/06
Girando da Borrelli “Nessuna gara era
preordinata”. Ascoltato il dipendente
della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”.
Anche la Samp nell’indagine. Blatter
“Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La
Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani,
Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.
11/06
Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo
da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun
muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la
giustizia sportiva”. Gli sponsor della
Juve ripongono la loro fiducia nella società
10/06
Borrelli si concede una pausa. Il
Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”.
Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del
Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi”
L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”
09/06
Borrelli contro un “muro difensivo concordato”.
Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non
esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro
e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a
Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà
“Presto regole per i procuratori”. Adiconsum
presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004.
Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”
08/06
Bergamo interrogato per nove ore “Fatto
fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio.
Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca
a Carraro. Della Valle “Non abbiamo
fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso
di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani
ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi
07/06
Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta.
Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10
giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione
Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone:
“Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci
Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’”
06/06
Borrelli mette sotto torchio gli arbitri.
No Intertoto per il calcio italiano.
E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni:
“Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio
e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra
Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter
“Felice della reazione delle autorità italiane”
05/06
Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro
su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la
sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal
PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per
due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non
risponde. Pelè “Spero che la
giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono
arbitri professionisti”
04/06
Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato
per tre ore. Il Milan si ribella: “Una
campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci
scappa il morto
03/06
Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a
Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta
sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve.
Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà
sempre un grande”
02/06
Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso.
Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005:
Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati
danneggiati”. Il Legale di Moggi replica
a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”.
Spalletti in procura a Napoli.
01/06
Il commissario Rossi: “Una situazione
che non pensavo così grave”. Secondo
l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina
in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi
sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto
deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.
31/05
Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio
pulita”. Il difensore di Moggi: “Il
Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive".
Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”.
Verdone “Di fronte allo scandalo del
calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io
alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.
29-30/05
Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro
cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio
nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per
i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi
per ora non ipotizzabile”. Del Piero
“Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi
A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.
28/05
Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana
intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori
dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.
27/05
Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel
vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il
figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”.
Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato
paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato
è già condannato”. Peruzzi
accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.
26/05
Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli:
Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani
rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer
ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli
era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al
calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il
figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.
25/05
Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e
Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro
ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza
psicologica, invece...”. Cecchi Gori
“Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti
della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la
Lazio. I tiofosi
si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono
Boniperti presidente della Juve
24/05
Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove
regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre
il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al
conflitto d’interessi”. La Finanza
nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura.
Galliani confermato in Lega. Cannavaro:
“Gli scudetti della Juve, meritati”
23/05
Calcio nel caos: Il commissario della FIGC,
Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta
“Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi.
perquisita la sede della
Torres
22/05
Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto.
Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni
di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti.
Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido
Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv.
Stagliano “La Juve in B”
21/05
Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante
nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a
Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”.
Chieste le dimissioni di Lippi. Le
intercettazioni di De Santis
20/05
Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi.
Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi.
Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le
tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno
19/05
Calcio nel caos: La Gea controllava anche
Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di
Carraro sono finte”. Interrogati Lippi
e Zeman. Si dimette il Generale Pappa
18/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza
pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano
le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi
nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve
17/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro.
Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi
accertamenti. Definite le competenze delle
Procure di Roma e Napoli.
16/05
Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della
FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci
rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.