Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato
per tre ore
04/06 Tre ore per dire tutto, dei clan degli arbitri, del sorteggio
sospetto, insomma per disegnare lo scenario politico ed etico di
un sistema che le intercettazioni telefoniche hanno mandato all'aria.
Francesco Saverio Borrelli gioca d'anticipo: con una mossa a sorpresa
convoca alla vigilia della settimana di interrogatori del suo ufficio
indagini Riccardo Pirrone, l'ex arbitro dimessosi cinque anni fa
perche' si ritenne ''non omologabile'' ad alcune logiche. L'ex procuratore
di Mani Pulite ha deciso di partire proprio da lui, che con l'inchiesta
di Napoli non ha nulla a che vedere, ma che quell'ambiente lo ha
conosciuto bene, al punto da prenderne le distanze. Pirrone agli
inquirenti federali ha raccontato tutto e quando e' uscito era sorridente,
perche' per la prima volta dice di aver trovato persone che vogliono
andare in fondo alla verita'. ''Io sono venuto a collaborare, per
dare un contributo e l'ho dato - ha detto l'ex direttore di gara
siciliano - Insomma ho dato una mano a chi sta facendo qualcosa
di epocale''. Borrelli e il suo nuovo pool, composto dai quattro
superstiti del vecchio ufficio indagini, e i due nuovi, il colonnello
Maurizio D'Andrea e il vicequestore Maria Jose' Falcicchia: tutti
sono apparsi piu' che preparati e il fuoco di domande a Pirrone
e' stato molto circostanziato. Insomma gli 007 federali sono apparsi
documentati, e molto. E molto disponibili, perche' con il collaboratore
il clima e' stato cordiale, in qualche caso anche amichevole. Come
quando, a fotocopiatrice inceppata, l'ex arbitro ha messo in campo
le sue altre doti e ha fatto ripartire la macchina, strappando un
sorriso e un sospiro di sollievo a Borrelli. ''Soltanto lei ci poteva
salvare di domenica, altrimenti ci si bloccava tutto il lavoro''
gli ha detto in segno di gratitudine il capo dell'ufficio indagini.
Di argomenti da scandagliare l'ex procuratore capo di Milano ne
aveva molti, e in Pirrone, che dopo le rivelazioni fatte era gia'
stato chiamato in Procura a Napoli, ha trovato un teste affidabile
e soprattutto bene informato. Non sono ovviamente mancate le domande
sui suoi colleghi, in particolare su Massimo De Santis, indicato
dia magistrati partenopei come uno degli appartenenti alla 'cupola'
che gestiva il potere, e per questo finito nel registro degli indagati:
l'arbitro di Tivoli Pirrone lo conosce bene, e' stato suo compagno
di camera durante i ritiri, ma ha chiarito che non ha mai cercato
di portarlo sotto la sua ala. ''Perche' non erano loro che ti venivano
a cercare, eri tu che ti dovevi proporre'', ha spiegato agli inquirenti,
sottolineando che molti cercavano il sostegno dei piu' forti per
avere le spalle coperte. Borrelli e il suo staff sono poi rimasti
molti colpiti, quando Pirrone ha spiegato di aver rinunciato, lasciando
il settore, a molti soldi, perche' per molti direttori di gara l'hobby
del fischietto da qualche anno a questa parte e' diventato un lavoro
molto redditizio''. Molte domande poi sul sorteggio, sui designatori
Bergamo e Pairetto finiti nella bufera: Pirrone ha raccontato di
ex colleghi disposti anche a fare gli autisti della coppia di designatori.
Insomma un quadro completo che serviva a Borrelli per partire domani
con i primi interrogatori veri: la carrellata di indagati comincera'
a sfilare domani mattina presto (alle 9), e il pool di Borrelli
si fara' in tre. Cosi' infatti saranno suddivisi i sei vice chiamati
a interrogare il primo gruppo dei 41 indagati di Napoli: si parte
con Maria Grazia Fazi, l'ex segretaria della Can pizzicata in numerosissime
telefonate con Moggi e Bergamo, indicata come appartenente alla
'combriccola romana' finita sotto accusa. Ma lei non sara' certo
l'unica: sotto torchio finira' anche Manfredi Martino, ex collega
della Fazi all'Aia, molto vicino all'arbitro De Santis. Il giovane
impiegato era gia' stato sentito dai Carabinieri di Via In Selci
dopo il blitz dell'Arma in Figc e a via Tevere di circa un mese
fa. Martino sembra pronto a collaborare e quindi puo' essere un
tassello importante per ricostruire l'intero sistema. Convocati
anche l'ex designatore degli assistenti Gennaro Mazzei, e molti
guardalinee, tra cui Ceniccola, Gemignani, Foschetti. In agenda
anche il segretario generale della Figc, Francesco Ghirelli. Una
settimana di fuoco, che prepara il campo per tutte le audizioni
eccellenti che Borrelli aspetta (in settimana anche Claudio Lotito
e forse i Della Valle): per l'indagato numero uno, Luciano Moggi,
bisognera' aspettare la settimana prossima. Ma e' facile che l'interrogatorio
clou sara' lontano dai riflettori. .
Il Milan si ribella: “Una campagna contro”
06/04 Il Milan riparte alla carica, anzi alla controcarica, visto
che dichiara di essere sotto attacco da parte di una campagna di
stampa volta a coinvolgerlo nel calcioscandalo a livelli sempre
piu' alti. Oggi un comunicato diffuso dalla societa' annuncia che
il club ''si ribella alla campagna di stampa organizzata nei suoi
confronti e ispirata da motivi che non attengono esclusivamente
al diritto-dovere di informazione''. Quelli che sarebbero dovuti
essere tre giorni di relativa quiete sul mare di Sardegna, con Adriano
Galliani e collaboratori che magnificavano agli sponsor gli ottimi
risultati dell'azienda Milan, si sono rivelati giorni di acque agitate
per la dirigenza rossonera e per il suo ufficio legale. La stampa,
sempre la stampa. Venerdi' scorso quella con la 'S' maiuscola, quella
di Torino, per il servizio sulle intercettazioni di una presunta
combine tra Milan e Udinese che ha fatto scattare la durissima reazione
di Galliani: ''Da Torino tentano di coinvolgerci per alleggerire
la posizione della Juventus''. ''Il sistema era uno solo, quello
della Juve, e gli altri erano tutti danneggiati''. Ieri calma apparente,
anche se la guerra Milan-Juve e' ormai aperta e totale, con sullo
sfondo una stampa che i vertici rossoneri 'sentono' in molti casi
sempre piu' ostile. Galliani riesce a palare solo di Milan in chiave
calcistica, senza pero' tralasciare di confermare ogni parola contro
Torino e la Juve pronunciata il giorno precedente. Stamani cielo
finalmente sereno a Villasimius dopo due giorni di vento, nuvoloni
e pioggia. Ma non e' un buon segnale. L'amministratore delegato
del Milan apre la mazzetta dei giornali e resta a bocca aperta.
Legge titoli come 'Galliani vacilla' sul Corriere dello Sport, a
proposito dell'incontro al quale lo ha convocato per domani Guido
Rossi, e dove il commissario straordinario gli chiederebbe di fare
quel ''passo indietro'' in Lega che Galliani intenderebbe fare solo
a leggi riscritte. Legge sulla Gazzetta un corsivo intitolato ''Moggiopoli
e il salto di qualita' del Milan'', ed e' questo, si viene a sapere,
il pezzo che gli rende piu' amaro il caffe'. Vi si dice in sostanza
che mentre Fiorentina e Lazio hanno accettato di ricorrere ai favori
del sistema Moggi dopo esserne state vittime (''modello passivo''),
il Milan avrebbe fatto perno sulla propria potenza (''mediatica
comunicazionale, imprenditoriale, etc.'') per creare a sua volta
un sistema di condizionamento nelle commissioni arbitrali e nei
settori non ancora condizionati, cioe' quelli delle categorie inferiori
(''modello attivo''). Immediata consultazione di Galliani con i
propri legali, si decide di non tacere, e nemmeno limitarsi a una
dichiarazione pronunciata davanti alle telecamere. La forma scelta
e' quella del comunicato stampa ufficiale, distribuito sulla spiaggia
ai giornalisti dalle mani stesse mani di Adriano Galliani. Il Milan
''si ribella'', dunque. E spiega che sui giornali ''si ipotizza
del tutto arbitrariamente una sorta di 'sistema Milan' sia fornendo
interpretazioni scorrette di spezzoni di trascrizioni di telefonate,
sia addirittura, forzando le prudenti e sagge parole del dott. borrelli,
sia trasformando in un invito a comparire l'incontro, programmato
cordialmente, tra Adriano Galliani e il Prof. Guido Rossi''. A che
scopo? E' chiaro, dice il Milan: ''Si intende trasferire il processo
e le relative valutazioni alla piazza, sforzandosi di generare parallelamente
un concerto di suggestioni maliziose in chi deve indagare e in chi
deve decidere''. Ma perche' dice la societa', non si va a leggere
quanto emerge ''con estrema chiarezza'' dalle stesse fonti da cui
attingono i quotidiani, cioe' le informative dei carabinieri pubblicate
dall'Espresso? E cita, il comunicato, un passo dell'informativa
del Carabinieri di Roma del 21 gennaio 2006: ''Gli elementi acquisiti
rafforzano il dato investigativo complessivamente emerso circa il
consolidato strapotere che Luciano Moggi esercita sull'intero sistema
calcistico, ponendo maggiormente in rilievo una situazione resa
ancor piu' allarmante dalla esclusivita' di un tale potere, al quale
non corrisponde un contraltare, non si affianca alcuna forza capace
comunque di contrastarlo''. Galliani preferiresce non aggiungere
commenti, se non un' ironica considerazione riferita a un passo
dell'articolo della Gazzetta sulla ''classifica delle societa' piu'
inguaiate'': ''In campionato commenta - siamo riusciti a risalire
la classifica di 14 punti sulla Juve. Adesso vorrebbero farci risalire
anche in questa classifica: dal quarto posto al secondo, e poi alla
pari e magari al primo''.
Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto
04/06 Gli scudetti rubati, la frustrazione di chi le vittorie non
le vede da troppo tempo, la girandola di illazioni e verita' sorte
sul calcio e il cuore votato a squadre diverse ma anche, forse,
qualche birra di troppo. E' questa la molla che pare abbia fatto
scattare il diverbio, questa notte a Sant'Angelo di Piove di Sacco
(Padova) che, trasformatosi in rissa, ha portato alla morte di un
uomo. La tesi emergerebbe da alcune dichiarazioni rilasciate alle
forze dell'ordine che pero', sull'argomento, mantengono il massimo
riserbo. La scena, all'esterno del bar del locale ''Circolo Arci'',
ha come protagonisti Manolo Diana, 20 anni, idraulico di fede interista;
davanti a lui c'e' Renzo Trabuio (48) muratore juventino; entrambi
sono del luogo e come tutti, in quel piccolo paese, si conoscono
praticamente da sempre. Dopo aver bevuto all'interno del locale
escono per fumarsi una sigaretta e qui, come spesso accade in quel
bar, cominciano a discutere di calcio. Si fronteggiano su posizioni
opposte, inasprite dalle vicende che hanno portato piu' Procure
e la giustizia sportiva a indagare su come fosse gestito il calcio
in Italia e in particolare nel favorire la Juve. Pochi minuti e
la discussione degenera, partono gli insulti e poi, in un nulla,
volano ceffoni, botte e pugni. Uno scontro violento che lascia a
terra Trabuio sul quale Diana, secondo i testimoni, infierisce con
calci. A nulla e' valso un tentativo di placare gli animi e di separare
i due. Diana poi si allontana mentre subito appaiono gravi le condizioni
del contendente. Arrivano i soccorsi del 118, i sanitari con l'ambulanza
corrono all'ospedale di Piove di Sacco ma qui, dopo alcuni tentativi
di rianimare Trabuio, al medico non resta che constatarne la morte
per arresto cardiocircolatorio. Diana intanto e' tornato sui propri
passi per essere fermato dai carabinieri con l'ipotesi di reato
di omicidio. Il Pm di turno, dispone subito l'autopsia, sara' l'esito
dell'esame autoptico a permettergli di stabilire comunque la gravita'
del reato. Intanto, i carabinieri raccolgono le testimonianze e
piano piano emerge la pista, mai confermata, della lite per divergenze
di opinioni sul calcio. A spingere verso questa ipotesi, sarebbe
stato anche il fratello della vittima, Sergio Trabuio, tra le prime
persone sentite dai carabinieri.
Il diario della giornata: Borrelli parte in quarta
04/06 Francesco Saverio Borrelli l'aveva detto: l'ufficio indagini
della Figc ha poco tempo a disposizione per venire a capo della
calciopoli italiana e bisognava mettersi al lavoro. E se e' vero
che gia' dopo pochi giorni dalla sua nomina si era recato a Napoli
per acquisire tutta la documentazione, oggi l'ex numero uno di Mani
Pulite ha spiazzato tutti cominciando gli interrogatori che si pensava
prendessero il via solo domani. Gli 007 federali hanno cosi' convocato,
nonostante fosse domenica, l'ex arbitro messinese Riccardo Pirrone,
che nel 2001 si era dimesso dalla Can e dall'Aia per protesta contro
i due designatori arbitrali di allora, Bergamo e Pairetto. Su questi
argomenti l'ex fischietto messinese era stato gia' ascoltato nel
pomeriggio dello scorso 13 maggio dai pm napoletani. Oggi, inoltre,
e' stata ancora la giornata di Adriano Galliani che, come negli
scorsi giorni, e' andato al contrattacco dopo le accuse e i sospetti
piovuti sulla societa' rossonera. "L'A.C. Milan - si legge
sul comunicato stampa fatto diffondere dall'ad di via Turati - si
ribella alla campagna di stampa organizzata nei suoi confronti e
ispirata da motivi che non attengono esclusivamente al diritto-dovere
di informazione. Si ipotizza del tutto arbitrariamente una sorta
di 'sistema Milan' e la finalita' di questa disinformazione e' manifesta:
si intende trasferire il processo e le relative valutazioni alla
piazza, sforzandosi di generare parallelamente un concerto di suggestioni
maliziose in chi deve indagare e in chi deve decidere". Si
conclude cosi' tra le polemiche l'ennesima intensa settimana vissuta
all'ombra dello scandalo intercettazioni, che ha visto gli interrogatori
di Diego Della Valle, Claudio Lotito ed Enrico Preziosi tra i presidenti,
e quelli di Cannavaro, Trezeguet e Amoruso tra i calciatori. Ma
questa sette giorni senza pause e' stata caratterizzata anche dallo
scandalo Lazio, dalle decisioni del Csm sugli incarichi sportivi
ai magistrati, e soprattutto dal botta e risposta sull'asse Torino-Milano
che ha visto Juve e Milan trasformarsi da alleate fedeli in acerrime
nemiche.
Lunedi' 29 Maggio. E' il giorno di Diego Della Valle, che con le
sue nove ore di interrogatorio davanti ai pm di Napoli stabilisce
il nuovo "record" tra le audizioni effettuate nell'ambito
di calciopoli. Il patron viola, chiamato a parlare del suo coinvolgimento
nel "sistema Moggi" di cui, secondo i magistrati, la sua
Fiorentina avrebbe beneficiato nella stagione scorsa, ribadisce
che la sua societa' "e' stata sempre vittima" e si appella
ai suoi colleghi perche' "una occasione come questa per cercare
di avere un calcio pulito per i prossimi anni non deve essere buttata
via". E mentre Della Valle era nel pieno del suo interrogatorio
fiume, a Roma i pm Palamara e Palaia sentivano l'attaccante della
Reggina Nicola Amoruso per due ore in merito all'inchiesta Gea visto
che nel 2001, in occasione del suo ritorno dal Napoli alla Juventus,
lascio' il suo procuratore Antonio Caliendo per passare nelle mani
di Alessandro Moggi. Nel pomeriggio vertice nell'ufficio indagini
della Figc tra Borrelli e i suoi collaboratori per fare un punto
della situazione, mentre dai microfoni de "La Politica nel
Pallone - Gr Parlamento", il suo vecchio collega Antonio Di
Pietro, ora ministro delle Infrastrutture, gli suggerisce di procedere
per stralci.
Martedi' 30 Maggio. Tempesta in casa Lazio. Come se non bastasse
il presunto coinvolgimento della societa' biancoceleste nello scandalo
intercettazioni, la procura di Milano apre un'inchiesta per aggiotaggio
sui titoli della societa' capitolina, facendo perquisire dalla Guardia
di Finanza non solo la sede della Lazio, ma anche quelle di altre
societa' riconducibili al gruppo Lotito, come Linda Srl e Bona Dea
Srl. A Roma, invece, il presidente biancoceleste finisce nel mirino
dei magistrati con Roberto Mezzaroma, azionista di minoranza e fratello
del suocero di Lotito, per un presunto patto parasociale nascosto
alla Consob. In breve il presidente della Lazio avrebbe occultato
all'organo di vigilanza il vero assetto societario del club, perche'
di fatto, attraverso Mezzaroma, controlla oltre il 30 per cento
delle azioni biancocelesti. Come era gia' nell'aria la quarta commissione
del Csm ha stabilito che d'ora in poi i magistrati non potranno
piu' assumere incarichi sportivi, ma rimanda di un giorno la decisione
su Settembrino Nebbioso, designato da Guido Rossi vicecommissario
per il settore norme e regolamenti. A Roma, invece, nell'ambito
nell'inchiesta Gea, sono stati sentiti l'ex fischietto Mario Palmieri
e il giocatore del Catania Davide Baiocco.
Mercoledi' 31 Maggio. Sei ore di audizione davanti ai pm di Napoli
per Claudio Lotito, interrogato nell'ambito dell'inchiesta per frode
sportiva in cui sarebbe coinvolta la sua Lazio. "Siamo scevri
da condizionamenti e interessi illegittimi - dichiara il presidente
biancoceleste - La mia e' una societa' sana e trasparente, basata
sui principi e valori dello sport. Siamo sereni". Lotito, accompagnato
dall'avvocato Gian Michele Gentile, ha presentato ai magistrati
napoletani una memoria difensiva di circa 150 pagine dove, secondo
indiscrezioni, vengono elencati i presunti torti arbitrali subiti
dalla Lazio nel campionato scorso. Polemica a distanza tra uno dei
legali di Luciano Moggi, Fulvio Gianaria, e il Milan. In un'intervista
a "La Stampa", Gianaria spiega che "il vero potere
e' quello del Milan, societa' che vende e, in un certo senso, compra
i diritti televisivi". Dichiarazioni che non sono ovviamente
piaciute alla societa' rossonera che ha affidato a un comunicato
stampa la propria replica. Il Consiglio Nazionale del Coni ratifica
la nomina di Guido Rossi a Commissario Straordinario della Federcalcio,
che nel frattempo conferma, come sostenuto gia' da Borrelli, che
in tre settimane verranno chiuse le inchieste "grazie al grande
lavoro fatto dalla magistratura". Altro interrogatorio per
Diego Della Valle, ascoltato come persona informata dei fatti dal
pm Antonella Duchini nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento del
Perugia calcio.
Giovedi' 1 Giugno. Nonostante le sue esternazioni, Guido Rossi viene
privato di un valido supporto. Il commissario Figc, che in mattinata
ammette che una situazione cosi' grave nel calcio italiano non se
l'aspettava, non potra' contare su Nebbioso. In linea con quanto
deciso due giorni fa, ovvero il divieto per i magistrati di ricoprire
incarichi sportivi, il Consiglio Superiore della Magistratura non
gli ha concesso l'autorizzazione per svolgere il ruolo di vicecommissario
nel settore Norme e regolamenti. Nebbioso, in altre parole, non
potra' aiutare Rossi a riscrivere le regole del calcio e, d'accordo
col Coni, il commissario della Federcalcio si sobbarchera' anche
questo compito, non nominando alcun sostituto. A Napoli, intanto,
proseguono gli interrogatori. Oggi e' stata la volta del presidente
del Genoa Enrico Preziosi, che i pm Narducci e Beatrice hanno sentito
per oltre cinque ore dopo quanto emerso dal suo interrogatorio a
Roma. Smentita, invece, la possibilita' di un Bergamo-bis: l'ex
designatore, ascoltato a fine maggio, si sarebbe dovuto ripresentare
lunedi' prossimo ma alla fine affidera' quello che ha da dire a
un memoriale. Dalle pagine della "Gazzetta dello Sport",
invece, Adriano Galliani sembra pronto a lasciare la presidenza
della Lega, mentre Carlo Mazzone si sfoga e dichiara: "nonostante
38-39 anni di carriera di grande serieta' sono stato maltrattato,
mi e' stato mancato di rispetto e quando poi ho replicato sono stato
ripreso duramente. Ora, con molta pazienza, sto aspettando la conclusione
di tutto questo per dire la mia".
Venerdi' 2 Giugno. "La Stampa" all'attacco. Il quotidiano
torinese, tirando in ballo l'addetto agli arbitri rossonero Meani
e il team manager friulano Toffolin, pubblica un un articolo che
ipotizza una presunta combine in occasione di Udinese-Milan del
29 maggio 2005, partita finita in pareggio con i friulani qualificati
in Champions League. "La Stampa" parla di un "sistema
Milan", insinuazione che fa scattare in piedi Adriano Galliani:
"c'e' il tentativo disperato e scorretto di difendersi da parte
di qualcuno che cerca di coinvolgere il suo maggior competitor di
questi anni. Per fortuna la gente capisce. C'era solo il sistema
Juve e tutti gli altri erano i danneggiati. Non ci fanno paura e
non ci fermeremo, chi non ha commesso nulla lo dimostrera'".
Secche anche le repliche del patron dell'Udinese Gianpaolo Pozzo
("leggendo le frasi incriminate mi sembra che si tratti di
un episodio da bar") e dello stesso Toffolini ("sono allibito,
sono battute tra addetti ai lavori"). Alla vigilia dell'amichevole
contro l'Ucraina anche il ct Lippi fa un appello ad abbassare i
toni: "la gente ha voglia di calcio giocato, tutti abbiamo
bisogno di calcio giocato e tutti abbiamo bisogno di chiarezza".
SABATO 3 GIUGNO Fabio Cannavaro e David Trezeguet si presentato
a Roma per essere interrogati sul caso Gea dai pm Palamara e Palaia.
Due ore di audizione per ciascuno: il capitano della Nazionale e'
stato ascoltato a proposito del suo passaggio, nell'estate del 2004,
dalla Juventus all'Inter, mentre Trezeguet e' stato interrogato
sulla sua decisione di lasciare il procuratore Antonio Caliendo,
ascoltato la scorsa settimana, per affidarsi al padre. Mentre i
due giocatori venivano sentiti a Roma, da Torino arriva la richiesta
del procuratore capo Marcello Maddalena di riaprire l'inchiesta
sulle designazioni arbitrali che era stata archiviata l'autunno
scorso. In quell'occasione il gip aveva negato la proroga per procedere
alle intercettazioni telefoniche perche', pur rilevando uno "scenario
inquietante", non era stato ravvisato alcun reato. Ma dopo
quello che e' emerso in queste settimane anche i magistrati del
capoluogo piemontese vogliono rimettersi al lavoro e vederci piu'
chiaro. Giornata di quiete invece a Napoli, dove i pm Beatrice e
Narducci stilano il calendario dei futuri interrogatori che gia'
da domani dovrebbero vedere di scena Ledesma e Caso.
Servizi precedenti
03/06
Calcio nel caos: Cannavaro e Trezeguet interrogati
dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire
l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare
la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi
resterà sempre un grande”
02/06
Calcio nel caos: Il
procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre
sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno.
Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il
Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”.
Spalletti in procura a Napoli.
01/06
Calcio nel caos: Il commissario Rossi: “Una
situazione che non pensavo così grave”. Secondo
l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina
in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi
sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto
deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.
31/05
Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio
pulita”. Il difensore di Moggi: “Il
Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive".
Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”.
Verdone “Di fronte allo scandalo del
calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io
alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.
29-30/05
Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro
cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio
nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per
i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi
per ora non ipotizzabile”. Del Piero
“Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi
A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.
28/05
Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana
intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori
dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.
27/05
Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel
vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il
figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”.
Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato
paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato
è già condannato”. Peruzzi
accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.
26/05
Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli:
Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani
rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer
ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli
era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al
calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il
figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.
25/05
Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e
Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro
ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza
psicologica, invece...”. Cecchi Gori
“Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti
della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la
Lazio. I tiofosi
si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono
Boniperti presidente della Juve
24/05
Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove
regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre
il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al
conflitto d’interessi”. La Finanza
nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura.
Galliani confermato in Lega. Cannavaro:
“Gli scudetti della Juve, meritati”
23/05
Calcio nel caos: Il commissario della FIGC,
Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta
“Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi.
perquisita la sede della
Torres
22/05
Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto.
Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni
di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti.
Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido
Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv.
Stagliano “La Juve in B”
21/05
Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante
nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a
Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”.
Chieste le dimissioni di Lippi. Le
intercettazioni di De Santis
20/05
Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi.
Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi.
Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le
tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno
19/05
Calcio nel caos: La Gea controllava anche
Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di
Carraro sono finte”. Interrogati Lippi
e Zeman. Si dimette il Generale Pappa
18/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza
pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano
le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi
nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve
17/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro.
Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi
accertamenti. Definite le competenze delle
Procure di Roma e Napoli.
16/05
Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della
FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci
rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.