Altri due gatti contagiati dal virus
dell’aviaria in Germania
07/03 Altri due gatti contagiati dal virus H5N1 dell'influenza aviaria
sono stati trovati morti sull'isola tedesca di Ruegen, nel Mar Baltico.
Lo ha annunciato stasera il ministero dell'Agricoltura tedesco. Gli
animali - ha detto una portavoce - sono stati ritrovati nella baia
di Wittau, non lontano dal punto dove la settimana scorsa era stato
scoperto il primo gatto con il virus H5N1 in Europa. Le analisi fatte
sui due gatti - ha dichiarato la portavoce del ministero dell'Agricoltura
tedesco - hanno rivelato che essi erano stati contagiati dal ceppo
virale piu' pericoloso. A quanto precisato oggi, il virus H5N1 - il
piu' letale tra gli agenti patogeni dell'influenza aviaria - e' stato
scoperto complessivamente in 170 uccelli in sei 'Laender'. Con circa
145 casi registrati, l'isola di Ruegen, dove il virus e' stato identificato
per la prima volta il 14 febbraio scorso, e' il principale focolaio
della malattia in Germania. Il 28 febbraio scorso era stato annunciato
il ritrovamento, sempre a Ruegen, di un gatto portatore di H5N1, primo
mammifero contagiato da tale virus in Europa. Il ministero dell'Agricoltura
tedesco ha adottato nuove misure di prevenzione, disponendo che, nelle
zone di protezione istituite intorno ai focolai di influenza aviaria,
i gatti vengano tenuti al chiuso e i cani portati al guinzaglio. Secondo
i risultati di laboratorio resi noti il 2 marzo, il primo gatto morto
trovato nell'isola di Ruegen era stato contagiato dal virus H5n1 del
ceppo asiatico piu' pericoloso per gli esseri umani. Il virus dell'influenza
aviaria riscontrato per la prima volta su un mammifero in Europa era
identico all'H5N1 trovato nel primo cigno raccolto morto sempre a
Ruegen. Data la vicinanza dei luoghi dove erano state raccolte le
carcasse del cigno e del gatto, ambedue nei pressi del promontorio
di Wittow, il risultato - secondo un portavoce - non sorprendeva.
''Sapevamo gia' da precedenti avvenuti in Asia che i gatti possono
contrarre il virus se mangiano uccelli malati'', aveva detto Thomas
Mettenleiter, il direttore dell'Istituto Friedrich Loeffler sull'isola
di Riems, anch'essa nel Baltico (Germania settentrionale). Secondo
l'Organizzazione mondiale della Sanita' (Oms), non vi e' per ora alcuna
prova che i gatti domestici svolgano un ruolo nel ciclo di trasmissione
del virus H5N1 e finora nessuno caso umano e' stato collegato al contatto
con un gatto malato. Nessuna epidemia del virus e' mai stata segnalata
tra gatti domestici, precisava l'Oms in un comunicato diffuso il primo
marzo scorso. Inoltre, non vi e' prova che i gatti domestici svolgano
un ruolo da serbatoio del virus e tutte le informazioni disponibili
indicano che le infezioni dei gatti registrate sono riconducibili
ad epidemie provocate dal virus H5N1 tra volatili, domestici o selvaggi.
L'Oms ricordava infine che secondo studi sperimentali, pubblicati
nel settembre 2004, l'H5N1 puo' contagiare i gatti domestici e che
i gatti possono trasmettere il virus agli altri gatti. Dall'inizio
dell'attuale epidemia di influenza aviaria, a fine 2003 nel Sudest
Asiatico, sono stati segnalati solo casi sporadici, in Asia, di gatti
domestici colpiti da H5N1. Per tutti questi casi si ritiene che il
gatto avesse mangiato carne di pollo cruda e contagiata. L'Oms ricordava
inoltre che nel dicembre 2003, due tigri e due leopardi, nutriti con
carcasse di pollo, sono morti in uno zoo in Thailandia contagiati
da H5N1. Nel febbraio 2004, il virus e' stato identificato in un leopardo,
morto in uno zoo vicino a Bangkok. Una tigre bianca e' morta colpita
dal virus nello stesso zoo nel marzo 2004. Infine nell'ottobre 2004,
tigri di uno zoo thailandese nutrite con carcasse di pollo avevano
cominciato a morire. In tutto, sempre secondo l'Oms, 147 tigri su
441 sono morte a causa dell'infezione o sono state soppresse. Indagini
successive hanno stabilito che si erano verificati almeno alcuni casi
di trasmissione del virus da tigre a tigre.
Opuscolo contro gli allarmismi dalla
Regione Basilicata
E' in distribuzione in Basilicata un opuscolo realizzato dal Dipartimento
alla salute della Regione Basilicata per rassicurare i cittadini e
per scoraggiare ogni allarmismo da influenza aviaria dinanzi ad episodi
che rientrano nel normale ciclo di vita degli animali. Nel pieghevole
l'assessore regionale alla salute ribadisce che ''non c'e' alcun rischio
per l'uomo quando vengono rinvenuti animali morti (polli, tacchini,
uccelli, piccioni, passeri, volatili selvatici) nei pressi dei centri
abitati e lontano dai luoghi ove sostano i volatili migratori, cosi'
come non c'e' alcunche' di cui preoccuparsi se qualche animale si
ammala e negli allevamenti vengono rispettate le misure igieniche
piu' elementari''. ''Viviamo in ambienti - sottolinea - sottoposti
ad un elevato grado di vigilanza e di protezione''. L'opuscolo informa
su tutto quello che riguarda l'influenza aviaria e rassicura da paure
alimentari nel consumo di carne cotta o uova che non hanno alcun fondamento.
I tre gatti austriaci sono negativi
al virus dopo le controanalisi
I tre gatti risultati a un primo test positivi al virus dell'influenza
aviaria sono invece successivamente risultati negativi a un secondo
esame, secondo quanto reso noto stasera dalle autorita' sanitarie
austriache. Dopo l'accertamento della presenza del virus su questi
animali vicino Graz, in Stiria, 40 gatti della localita' di Nickelsdorf
erano stati sottoposti a esami e l'esito e' risultato in tutti negativo,
compresi i primi tre nei quali era stato riscontrato al primo test
il virus H5N1. ''I gatti possono evidentemente reagire al virus, combatterlo
e non propagarlo'', ha dichiarato il capo veterinario al ministero
della Sanita', Ulrich Herzog.
Gatti non comtagiati (asintomatici):
l'OMS teme una mutazione del virus
Occorre studiare meglio l'infezione dell'influenza aviaria nei gatti,
perche' la notizia del ritrovamento in Austria di un gatto positivo
all'H5N1, ma asintomatico, potrebbe significare che il virus si sta
adattando ai mammiferi e rappresenta un rischio ancora maggiore per
gli esseri umani. L'allerta e' dell'Oms (l'Organizzazione Mondiale
della Sanita'). Michael Perdue, ricercatore del programma Oms sull'influenza
aviaria, ha esortato a studiare meglio il contagio nei gatti e il
modo in cui i felini evitano la malattia, anche se non ci sono ancora
prove che i gatti possano diventare portatori sani del micidiale virus.
In Austria e' stato trovato un gatto, in un ricovero nella citta'
di Graz, positivo al virus H5N1 che pero' non mostra alcun segno della
malattia. E' vero che il virus puo' impiegare anche una settimana
per manifestarsi e dunque e' possibile che il micino debba ancora
mostrare i sintomi clinici della malattia. "Dobbiamo pero' andare
avanti con gli studi per capire se (il virus) e' cambiato da un punto
di vista genetico e non sta causando piu' sintomi", ha osservato
Perdue. "Se fosse cosi', vorrebbe dire che il virus e' mutato
in maniera significativa". Da quando, per la prima volta alla
fine del 2003, il virus ha ucciso 95 persone in Asia e in Medio Oriente:
la gran parte delle vittime si e' ammalata contagiandosi direttamente
dal contatto con pollame malato, ma da mesi gli esperti mettono in
guardia dal rischio che l'H5N1 possa mutare in una forma piu' virulenta
e in grado di trasmettersi facilmente da una persona all'altra. Gli
animali portatori del micidiale virus, senza mostrare alcun segno
della malattia ovviamente renderebbero piu' difficile individuare
il virus e contenere l'epidemia. Non solo: piu' a lungo il virus rimane
dormiente in un mammifero, senza manifestare alcun segno, maggiore
e' il rischio che stia mutando in una forma piu' pericolosa.
Ron Dehaven “Potenziare gli
sforzi per evitare la pandemia. Mangiare pollo è sicuro”
E' necessario ''potenziare gli sforzi'' per ridurre la probabilita'
che il virus H5N1 possa mutare, scatenando una pandemia di influenza.
Lo ha detto il massimo esperto di sanita' animale del Dipartimento
dell'Agricoltura degli Stati Uniti, Ron DeHaven, che si trova a Roma
per una serie di incontri con la Fao e i Paesi che contribuiscono
finanziariamente alle iniziative per contrastare l'epidemia, compresa
l'Unione Europea. Obiettivo degli incontri e' discutere gli sforzi
per coordinare in modo globale la lotta contro l'influenza aviaria,
ha detto DeHaven nell'incontro organizzato dalla rappresentanza degli
Stati Uniti presso le Nazioni Unite. ''E' un virus nuovo'', ha osservato
l'esperto, e potenzialmente potrebbe avere serie conseguenze qualora
diventasse contagioso per l'uomo, ma la situazione va affrontata globalmente
e senza isterismi. Ad esempio, ha detto, non ha senso non mangiare
il pollo: ''se gli allevamenti sono in buone condizioni igieniche
e se il pollo viene cotto non ci sono problemi''. Cosi' come il pericolo
che i gatti siano contagiati, ha aggiunto, c'e' soltanto se gli animali
vengono a stretto contatto con i volatili infetti. La vera sfida,
secondo DeHaven, e' aiutare i Paesi in via di sviluppo a confinare
l'epidemia nei volatili, in modo da evitare che il virus possa mutare
e diventare trasmissibile da uomo a uomo. ''Contenere l'epidemia nei
volatili significa - secondo l'esperto - ridurre la potenzialita'
di una pandemia'', in linea con la strategia intrapresa da FAO e OIE.
L'obiettivo di confinare l'epidemia negli uccelli richiede ''un'iniziativa
a livello globale'', ha detto ancora DeHaven, ma anche iniziative
calibrate a seconda delle caratteristiche di ciascun Paese. In ogni
caso, ha aggiunto, e' necessario che ci sia coordinamento fra le autorita'
sanitarie locali e le autorita' sanitarie internazionali. ''Il virus
- ha concluso - si sta muovendo rapidamente attraverso il globo, ma
la FAO sta facendo un ottimo lavoro'', cosi' come l'OIE. In questo
momento, ha concluso, gli esperti di ogni Paese sono chiamati a fornire
assistenza per favorire la sorveglianza.
OMS: “Minimo il rischio per
gli uomini”
''Oltre 180 milioni di volatili sono stati uccisi a causa del virus
H5N1 dell'influenza aviaria, mentre i casi umani in tre anni sono
stati meno di 200'', cosi' l'Organizzazione mondiale della sanita'
(Oms) parla del rischio per gli umani dopo il caso dei gatti austriaci
risultati positivi al virus H5N1. ''Anche con gli uccelli infettati
il rischio per gli umani e' ridotto e non siamo a conoscenza di rischi
associati ai gatti. Questo - ha ribadito oggi a Ginevra il portavoce
dell'Oms, Dick Thompson - non significa che non esistano, ma che non
ne conosciamo. Se dovesse esistere, deve essere ancora inferiore a
quello legato agli uccelli''. Thompson non si e' invece pronunciato
sull'ipotesi che i gatti possano essere dei portatori sani della malattia
o che il virus stia mutando.''L'agenzia piu' competente e' l'Organizzazione
mondiale sulla salute animale, l'Oie'', ha affermato. Dallo scoppio
dell'attuale epidemia di influenza aviaria, a meta' 2003 nel Sud Est
Asiatico, sono stati segnalati solo casi aneddotici di gatti domestici
colpiti da H5N1 e alcuni casi tra i felini in Asia.
Due cigni infetti in Grecia
Due cigni selvatici ritrovati nel nord della Grecia sono risultati
positivi al virus H5 dell'influenza aviaria: lo rende noto il ministero
greco dell'Agricoltura, senza precisare se si tratta della forma altamente
patogena H5N1. Alcuni campioni prelevati sulle carcasse dei volatili
sono stati inoltre inviati al laboratorio britannico di riferimento
dell'Ue, a Weybridge, in Inghilterra, per ulteriori test, prosegue
il comunicato del ministero. Un cigno è stato trovato nella
regione di Alykes Epamonis, nel dipartimento di Salonicco, nel nord
del Paese, il secondo volatile nella regione di Iraklitsa, nel dipartimento
di Kavala (nord-est). Colpita l'11 febbraio dal virus dell'influenza
aviaria nella sua forma più pericolosa, H5N1, la Grecia ha
finora registrato 26 casi di volatili infetti, la maggior parte dei
quali sono cigni trovati morti nel nord del paese
Appello dell’Anpa: “Stop
all’allarmismo”
''Alle notizie raccapriccianti, provenienti dalla Romania che segnalano
squadroni della morte, pronti a sparare a vista sui cani randagi,
si aggiungono, come se non bastasse quelle di provenienza tedesca
dove il ministro dell'agricoltura del Meedemburgo ha autorizzato i
cacciatori ad impallinare cani e gatti randagi a che non si diffonda
l'influenza aviaria''. E' quanto dichiara Susanna Lacerenza, presidente
dell'Anpa Roma, l'associazione nazionale protezione animali e dell'ambiente.
''Una psicosi alimentata da una allarmistica, quanto ingiustificata
informazione - prosegue Lacerenza - che toglie il senno anche ad un
ministro di un paese che ha sempre combattuto il randagismo con la
sterelizzazione precoce degli animali. L'Anpa si appella agli organi
di stampa ed ai ministri competenti di tutti i paesi europei a che
diffondano notizie non terroristiche ma basate su dati di fatto e
serie informazioni scientifiche per non piombare nel Medioevo, nel
cl ima di caccia alle streghe''.
Precedenti
06/03
Aviaria: Esperti dell’OMS a Ginevra studiano
un piano globale contro la pandemia. Un altro
gatto, questa volta in Austria, positivo all’H5N1. Carcassa
di pollo lasciata davanti al portone del comune di Rossano. In
Grecia scoperti altri quattro cigni con l’H5N1
05/03
Aviaria: Salgono a undici i casi di volatili
colpiti da H5N1 in Svizzera. Primo caso di H5N1
scoperto in Polonia. Due nuovi casi in Francia, il primo nel
sud. In Algeria, nelle moschee, i muezzin fanno
informazione sull’aviaria.
04/03
Aviaria: Nessun rischio per gli italiani a Nassirya,
adottate tutte le misure di sicurezza. Coldiretti:
“Grave crisi per il mercato del pollo”. Altri sette
casi in Svizzera.
03/03
Aviaria: Appello di Ilaria Capua: “Pubblicare i dati sull’H5N1”.
Lav: “No alle crociate anti-gatto".
L’OMS si riunisce in settimana a Ginevra.
In Germania rinfocolano casi si mucca pazza e di peste suina.
02/03
Aviaria: Il gatto morto in Germania infetto dal H5N1 più virulento.
Gli animalisti insorgono contro l’uccisione di cani e gatti.
In Toscana, negativi i controlli su 5.400 animali.
Nelle Marche campagna destinata ai consumatori
promossa da ARSSA e della Regione. Cani e gatti
al guinzaglio nelle zone infette da H5N1
28/02
Aviaria: primo mammifero infettato, un gatto in Germania. Un fatto
episodico, nessun rischio per l’uomo. La Nazionale di
calcio mangia pollo a Coverciano. La FAO analizza
il crollo dei consumi. Il 70% in Italia il 20% in Francia. La crisi
anche in Usa e Brasile. Si calcola un calo di 3 milioni di tonnellate
di carne. Inspiegabili morti tra fenicotteri
nelle Bahamas.
27/02
Cena di pollo in diretta TV negli studi di TEN. Giornalisti e Amministratori
sotto i riflettori contro la psicosi aviaria. Aumentano i casi
di aviaria anche in Italia (sono 19) ma la situazione è sotto
controllo. Una cicogna morta recuperata a Lago.
Avviate le analisi. Il pollo ben cotto è
sicuro.
26/02
Aviaria: Dopo la
Francia anche al Svizzera colpita dall’aviaria. Sale l’attenzione
nella UE. In Francia confermato in 15 cigni
il virus H5N1. Otto carcasse di galline trovate nel reggino.
Focolai in sei regioni della Russia. Coldiretti:
Aumenta del 9% l’export di pollo, ma in Italia situazione grabe
del mercato.
25-02
Aviaria: Dopo i tacchini infetti in Francia sale il livello di vigilanza
in Europa Parla
l’allevatore francese e denuncia che le troppe visite avrebbero
potuto portare il virus nel suo allevamento. Accordo
del Governo britannico per una fornitura di vaccini prepandemici.
In Germania anitra selvatica infetta dall’H5N1/Asia pericoloso
anche per l’uomo. Altri due casi di contagio
umano in Cina.
24-02
Aviaria: Confermato il virus H5N1 nei tacchini francesi.
La Lav chiede alla Regione Calabria di andare oltre la pura gestione
emergenza. Nucera (Udc) accusa: “Dalla
Regione nessun provvedimento per il settore”. Londra
si prepara a fronteggiare la pandemia. In Spagna,
invece, preparano un’arca di Noè dei volatili.
E La UE riconosce la tracciabilità del pollame fatta dall'Italia.
23-02
Aviaria: La Margherita chiede a Loiero e M. Oliverio: “Salvaguardare
il CRAS”.
Lunedì negli studi dell’emittente Ten cena a base di
pollo in diretta. Anche i cacciatori si mobilitano
per i controlli. Forte sospetto di virus H5N1 nel pollame della
Francia
22-02
La Camera approva le misure contro l’emergenza avicola creata
dall’aviaria. L’ass. Pirillo scrive
ad Alemanno: “Senza un intervento deciso
per la Calabria, morte sicura per il comparto avicolo”.
Metà degli italiani pronti a riportare il pollo in tavola.
Ma uno su sei rischia di cambiare
21-02
Nuovo cigno reale trovato morto nella Locride, è il quinto.
Secondo caso di Aviaria H5N1 accertato su di
uno dei cigni ritrovati in Calabria. Istituita un’altra
aera protetta. La Coldiretti: “La Regione
attivi unità di crisi di sostegno alle aziende avicole”.
Il Comune di Lamezia istituisce un osservatorio
di monitoraggio. Vaccinazione preventiva in Francia, Olanda
e Belgio
20-02
Nuovo cigno morto scoperto nel reggino. Accordo
alla UE per le aziende avicole entrate in crisi. I Vigili del
Fuoco hanno recuperato 200 volatili morti in 7 giorni. L’Adiconsum
detta nuove regole per la sicurezza alimentare
19-02
Sono sedici i casi di aviaria accertati su uccelli selvatici in Italia
In India rimane l’allarme ma nessuna infezione
umana
18-02
Aviaria: Negative le analisi sull’airone
trovato a Castrovillari. Avviate le ispezioni
delle coste della Calabria con un elicottero dei VVFF. La Polizia
Provinciale di Cosenza nell’unità di crisi locale per
l’aviaria. Nuovi casi di H5N1 nel mondo.
Scoperti nuovi farmaci.
17-02
Aviaria: Il virus si diffonde in Europa.
Primo caso in Francia, due casi in Bosnia. In
5 giorni 19.000 telefonate al numero verde 1500
15-02
Aviaria: Un altro cigno trovato a Locri e
tre in Sicilia. Cala il consumo
dei polli solo in Italia dove c’è una vera e propria
psicosi. In Europa, dove sta arrivando l’influenza
aviaria, consumi quasi normali. La Federcaccia Calabria attiva
la vigilanza venatoria. Due cigni con H5N1 in
Germania.
Lunedì riunione alla UE. Le nazioni europee
impongono la chiusura degli allevamenti in zone coperte (video TG
TEN)
14-02
Aviaria: Sono 8 i casi certi. Oggi trovate altre
otto carcasse di cigni nel reggino, una
carcassa di un cormorano ai Laghi di Sibari,
carcasse di polli trovate nella zona del Tirreno. Chiuso un
allevamento da 60.000 galline a Crotone. Sequestrati 80.000 polli.
Coldiretti: “Evitare inutili allarmismi”.
Bertolaso pronto a gestire l’eventuale emergenza. Attivata l'unità
di crisi della Regione Calabria. Il Sindaco
di Diamente "nessuna psicosi".
13.02
Storace in giro nelle regioni dove sono stati trovati i volatili morti:
“Bisogna stare tranquilli e non creare
psicosi, non ci sono rischi per l’uomo”. La Giunta
regionale fa propria l’ordinanza ministeriale sul virus dell’aviaria.
Un airone trovato morto vicino Castrovillari
e un altro cigno nel reggino. Galline piccioni,
una gazza e un falco morti nel catanzarese. Volatili
morti vicino Castiglione. (video Tg Ten)
12-02
Controlli a tappeto per l’aviaria. Fobie tra la gente. Trovato
un altro cigno morto nel reggino. Non bisogna toccare gli animali
morti. Vertici sanitari in riunione.
Timori per gli allevatori calabresi per i consumi.
Lo Moro: "Un problema gli allevamenti domestici".
Lle regioni colpite volgiono assumere più
veterinari.
11-02
Il virus dell’aviaria in Italia. 21 cigni colpiti, 5 morti.
Uno in Calabria. Preso a Vibo e morto
a Cosenza in un centro recupero animali.