Aviaria: Sono 8 i casi certi. Oggi
trovate altre otto carcasse di cigni nel reggino, una carcassa di
un cormorano ai Laghi di Sibari, carcasse di polli trovate nella zona
del Tirreno. Chiuso un allevamento da 60.000 galline a Crotone. Sequestrati
80.000 polli Coldiretti: “Evitare inutili allarmismi”.
Bertolaso pronto a gestire l’eventuale emergenza. Attivata l'unità
di crisi della Regione Calabria.
14/02 L'Italia rastrellata dai controlli (sono stati piu' di 11 mila
da ottobre solo quelli dei Nas), scopre 2 nuovi casi di cigni malati
in Puglia che fa salire a 8 i casi certi di H5N1. Ma il paese, almeno
a vedere i dati che arrivano dai mercati, e' entrato di nuovo nel
pieno della psicosi da aviaria. Così 8 italiani su 10 non mangiano
piu' il pollo, nonostante gli appelli. Le carni di pollo provenienti
dagli allevamenti italiane sono controllate e sicure, sforzano di
dire i politici cosi' come i virologi, i medici e i documenti ufficiali
che giungono da tutte le organizzazioni sanitarie come l'Oms. ''I
cittadini possono mangiare polli e affini, uova e derivati, in assoluta
sicurezza. Anzi queste carni e questi cibi sono particolarmente vantaggiosi
dal punto di vista nutrizionale'', e' l'appello lanciato oggi in una
nota dalla Societa' Italiana di Medicina Generale (SIMG). ''La sicurezza
delle carni avicole e' totale - rileva la SIMG - e l'organizzazione
sanitaria e' perfettamente in grado di fronteggiare qualsiasi emergenza,
basta con l'intervistare mamme che dicono che non danno piu' carne
di pollo ai bambini''. Intanto il ministro della Salute Francesco
Storace, in due audizioni nella commissioni Affari Sociali della Camera
e Sanita' del Senato, ha confermato l'efficienza del sistema dei controlli,
apprezzato dall'Ue cosi' come dalla Fao che oggi ha denunciato il
mancato arrivo di fondi promessi: solo 26 dei 130 milioni di dollari
chiesti dalla Fao per le misure di prevenzione e controllo dell' influenza
aviaria. Con i 26 milioni di dollari ora disponibili la Fao ha avviato
progetti in Asia e Africa e ha promosso azioni di coordinamento internazionale
delle indagini sull' aviaria. BERTOLASO COMMISSARIO:
se l'influenza aviaria dovesse diffondersi fino a richiedere un intervento
straordinario con uomini e mezzi, il presidente del Consiglio dei
ministri dichiarera' lo stato d'emergenza e nominera' il capo della
Protezione Civile Guido Bertolaso commissario ad hoc, con il compito
di gestire e coordinare le attivita'. Lo prevede il 'Piano nazionale
di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale' approvato
dalla Conferenza Stato-Regioni. Intanto 250 mila euro sono stati utilizzati
per acquistare materiale di protezione come mascherine, tute, guanti
e gambali per i NAs per potranno andare anche ad altri operatori. UNA POLEMICA PRONTA A SCOPPIARE.
''Tutto il paese, comprese le regioni, si sta muovendo con sensibilita'
e consapevolezza'' per quello che riguarda l' aviaria. Tutti, ha pero'
precisato il ministro della Salute, Francesco Storace, uscendo dalla
commissione Sanita' del Senato, ''tranne una regione''. Storace non
ha voluto precisare ulteriormente. ''Non so quando lo diro''', ma,
ha ammesso, ''e' un caso abbastanza antipatico: ci sono atteggiamenti
sbagliati come quello di pensare che una regione sia un protettorato''. CONTROLLI.
Da ottobre, cioe' da quando sono stati disposti controlli piu' serrati
con le ordinanze contro l' aviaria, i Nas ne hanno realizzati 11.681.
In oltre un quinto dei casi, cioe' in 2.487 casi, sono stati disposti
dei sequestri. Lo ha riferito il ministro della Salute, Francesco
Storace, prima in commissione Affari sociali della Camera e poi al
Senato, in commissione Sanita', nelle sue relazioni sull' aviaria.
Un dato che ha colpito l' attenzione dei parlamentari, come Rosy Bindi,
che ha sottolineato proprio quanto frequentemente siano state scoperte
irregolarita'. I controlli dei carabinieri della sanita' hanno permesso
di togliere dal mercato tonnellate di alimenti importati irregolarmente
da zone infettate dall' aviaria, come la Cina e il sud-est asiatico,
ma anche altri alimenti per i quali non esistevano le autorizzazioni.
Cibi, quindi, sospetti per la salute, passati alle maglie dei controlli
''grazie'' all' emergenza aviaria. ''Prima - ha spiegato il ministro
- c' era una briglia dei controlli piu' lenta''. ETICHETTA MADE IN ITALY.
La tracciabilita' delle carni, vanto dell'Italia per la sicurezza
alimentare non piace all'Unione europea. Ma il ministro della Salute
rispedisce al mittente le critiche. ''Ho risposto alle autorita' europee
- ha detto il ministro - dicendo che se l'Ue deve adottare un provvedimento
non e' certamente quello di sanzionare l'Italia, bensi' di estendere
l'etichettatura anche a tutti gli altri paesi europei''.
Carcassa di cormorano rinvenuta
ai laghi di Sibari
Un cormorano morto e' stato trovato nei giorni scorsi (ma la notizia
e' trapelata solo oggi) all'interno del villaggio turistico Laghi
di Sibari, nel Comune di Cassano Ionio. La carcassa del volatile e'
stata rinvenuta da una pattuglia dei vigilantes responsabili della
sicurezza nella struttura diportistica. Dopo il ritrovamento il cormorano
e' stato consegnato a un veterinario dell'Azienda sanitaria di Rossano
per le analisi e le verifiche necessarie.
Carcassa di pollo vicino Mongrassano
14/02 Un automobilista in transito lungo la ex ss.19 ricadente in
localita' Sbrandello notava sul ciglio della strada un pollo morto
ed ha avvertito i carabinieri di Mongrassano. I militari hanno successivamente
provveduto a chiedere l'intervento del personale del servizio veterinario
dell'asl.n.2 di Castrovillari che prelevavano l'animale sul quale
saranno eseguite le analisi per le cause della morte. La zona e' stata
ispezionata senza ritrovare altre carcasse di animali.
Carcasse di cigni trovate dai Carabinieri
a Bianco, nel reggino
Tre carcasse di cigni, di cui due in avanzato stato di decomposizione,
sono state trovate dai carabinieri nelle campagne di Bianco. I carabinieri
hanno segnalato la presenza delle carcasse al personale del servizio
veterinario della Asl di Locri che hanno provveduto a rimuoverle.
Sui tre cigni saranno compiute le analisi di laboratorio per stabilire
le cause della morte
Ottantamila polli sequestrati, chiuso
un centro avicolo a Crotone.
14/10 Ottantamila polli, settemila uova e centri di imballaggio sequestrati
in un raggio di 10 chilometri dai luoghi dove sono stati rinvenuti
uccelli migratori, provenienti dai paesi dell'Est, e risultati positivi
al virus ''h5n1''. E' il risultato di una serie di controlli a tappeto
effettuati dai carabinieri del Nas di Napoli in Calabria e in Sicilia.
Da Gela ad Agrigento, da Ciro' Marina a Siracusa il quadro che si
e' presentato alle forze del Nas e' stato quasi sempre lo stesso:
assenza di reti di protezione, al fine di evitare contatti tra i capi
presenti e i volatili selvatici, allevamenti, realizzati in alcuni
casi perfino sul terrazzo di un'abitazione privata, in assenza delle
prescritte autorizzazioni, centri di imballaggio con gravi carenze
igienico-sanitarie. I controlli sono stati, in particolare, effettuati
nelle ''zone di protezione e di sorveglianza'', come espressamente
individuato dalla recente ordinanza del ministero della Salute dello
scorso 11 febbraio. Zone, quelle di protezione, comprese in un raggio
di almeno tre chilometri dai luoghi di rinvenimento dei volatili,
e di almeno 10 chilometri, inclusa la zona di protezione, per cio'
che riguarda le aree di sorveglianza. Quattordici capannoni di un
allevamento avicolo, dove erano stipate sessantamila galline ovaiole,
sono stati fatti chiudere, su disposizione del primo cittadino, a
Ciro' Marina (Crotone) visto che, in seguito ad una precedente ispezione
effettuata dal Nas di Cosenza, e' risultato privo di certificato di
agibilita', di autorizzazioni sanitaria per gli scarichi reflui e
mantenuto in pessime condizioni. Un centro di imballaggio uova per
carenze igienico-sanitarie e strutturali e 7mila uova sono stati,
invece, sequestrati a Cetraro, in provincia di Cosenza, dove il titolare
e' stato segnalato all'autorita' giudiziaria anche per aver detenuto,
per la successiva commercializzazione, confezioni di uova recanti
false indicazioni circa l'allevamento di provenienza. Ventimila galline
ovaiole, per un valore di circa 100.000 euro, il risultato del sequestro
effettuato, in via cautelativa, a Siracusa dopo che i militari hanno
accertato che le aree esterne di un allevamento avicolo non erano
munite di reti di protezione al fine di evitare contatti tra i capi
presenti e volatili selvatici (reti antipassero previste dalle misure
di bio-sicurezza di cui all'art. 2 dell'ordinanza del ministero della
Salute datata 22 ottobre 2005). Un allevamento non denunciato alla
competente autorita' veterinaria, privo delle reti di protezione e
posizionato sul terrazzo di un'abitazione privata e' stato, invece,
sequestrato, insieme a 70 galline ovaiole, a Rosolino (Siracusa).
Assenza delle dovute autorizzazioni, infine, anche per altri due allevamenti
scoperti a Gela (conteneva 50 galline ovaiole) e ad Agrigento dove
i carabinieri del Nas di Palermo hanno sequestrato 500 galline ed
un capannone
Fascia tirrenica in fibrillazione.
Il Sindaco di Diamante “Nessuna psicosi”
Tirreno cosentino in fibrillazione dopo il ritrovamento di 10 carcasse
di polli avvenuto in localita' Cammarotea, nella parte alta di Diamante
ai confini con Maiera'. Sulla causa del decesso dei polli, sono in
corso gli accertamenti da parte del personale dell’A.S.L. Nø
1 di Paola. I risultati sulla causa che ha provocato il loro decesso
si potranno avere solo tra qualche settimana. Il rinvenimento, e'
avvenuto nella tarda serata di ieri in seguito ad una segnalazione
fatta ai vigili urbani i quali su disposizione del comandante Giovanni
Aita, sono immediatamente intervenuti informando nel contesto l¿Asl
nr. 1 di Paola, che ha provveduto ha prelevare un campione da analizzare.
Nessuna psicosi e rischi per i cittadini. E' questo il messaggio lanciato
dal sindaco di Diamante Ernesto Caselli, che nell' evitare allarmismi
cerca di tranquillizzare i cittadini di Diamante rispetto all¿emergenza
causata dall¿influenza aviaria. ''L'amministrazione comunale
di Diamante - ha commentato il primo cittadino - si e' immediatamente
attivata appena appresa la notizia delle carcasse di polli trovati
abbandonati in una zona rurale del paese. In seguito al nostro intervento
e' stata investita del caso l¿Azienda Sanitaria Locale n.1
di Paola''. Presso l¿Asl paolana esiste una unita' di crisi
che sta gia' lavorando dallo scorso mese di Ottobre e che ha l' obbligo
di campionare precauzionalmente animali sospetti. ''Riteniamo - ha
aggiunto il sindaco di Diamante, Ernesto Caselli - che nel giro di
qualche settimana l'Asl ci fornira' i risultati della causa che ha
portato alla morte i 10 polli, comunque da quanto detto dai veterinari
durante il sopralluogo non si dovrebbero temere particolari problemi''.
''In questo periodo - ha proseguito - c'e' molta gente che e' eccessivamente
preoccupata. Secondo me molto probabilmente questi animali sono stati
abbandonati da qualcuno per disfarsene. Seguiremo la problematica
di concerto con l'Asl in maniera costante chiaramente c'e' l'invito
a tutti di seguire le precauzioni anche dettate dal ministro Storace
e di evitare quindi anche tutto cio' che potrebbe essere un allarme
eccessivo''
Ass. Lo Moro: In attesa degli esami
dei cigni trovati nel reggino”
''Non ci sono novita' sostanziali su rinvenimenti di altri volatili
rispetto a quanto gia' noto, cosi' come non ci sono i risultati sui
due cigni trovati a Brancaleone e a Gioia Tauro''. Lo ha detto Doris
Lo Moro, assessore alla Tutela della Salute della Regione Calabria
incontrando i giornalisti a margine di una conferenza stampa a Catanzaro.
''Il percorso che abbiamo attivato ieri come esecutivo anche sulla
base dell' ordinanza del ministro - ha aggiunto Lo Moro - ha avuto
un' evoluzione perche' la Giunta ha recepito l' ordinanza ministeriale
e gli elaborati che erano stati prodotti dall' Unita' di crisi romana.
Il presidente della Giunta regionale che e' l' organo che ha l' autorita'
per emettere le ordinanze in tal senso ha provveduto a creare le prime
zone di sorveglianza e di protezione che sono state delimitate. Questo
genere di misura - ha detto ancora l' assessore - riguarda allo stato
sia i luoghi di ritrovamento dei volatili infetti e sia le zone di
ricovero, come quella di Rende, dove e' stato portato uno dei cigni
poi risultato infetto''.
Coldiretti: “Evitare inutili
allarmismi”
''Evitare inutili allarmismi e consumare esclusivamente carne bianca
dei nostri allevamenti che, oltre a indicare in etichetta il percorso
di filiera, e' sottoposta a rigorosi controlli fitosanitari che la
rendono altamente sicura''. E' quanto emerso nel corso della consulta
zootecnica convocata dalla Coldiretti della Calabria e svoltasi stamane
a Lamezia Terme. Nel corso dei lavori della consulta si e' discusso
della situazione venutasi a creare dopo l'arrivo in Italia dell'influenza
aviaria. ''E' opportuno - sostiene il presidente regionale della Coldiretti
Calabria, Pietro Molinaro - tenere sempre elevata l'attenzione nei
controlli sia presso le dogane, onde evitare importazione di carni
avicole di dubbia provenienza e prive di etichettatura, sia all'interno
dei nostri stessi centri di distribuzione. In ogni caso si tratta
di fenomeni sporadici dovuti principalmente agli effetti migratori
da parte di centinaia di milioni di uccelli selvatici che periodicamente
(in autunno e in primavera) attraversano il nostro territorio, vista
la sua posizione al centro del Mediterraneo, che funge da vero proprio
ponte naturale tra Europa e Africa''. ''Si e' creata - ha concluso
- una psicosi ingiustificata anche per cio' che attiene i recenti
sequestri nella nostra regione di carne avicola sospetta priva di
apposita etichettatura di provenienza; inoltre, la tempestivita' e
la diffusione capillare dei controlli, dimostra come e' infondato
il rischio di trovare sulla tavola alimenti non genuini''. Il direttore
della Coldiretti della Calabria, Angelo Milo, ha evidenziato inoltre
che ''la Coldiretti Calabria da sempre si impegna come forza sociale
nel tutelare al meglio il consumatore nella scelta di prodotti sicuri
e di elevata qualita', a questo proposito vorrei ricordare come la
nostra Organizzazione si e' battuta molto su questo terreno affinche'
fosse approvata la norma che obbliga l'indicazione dell'origine in
etichetta della carne di pollo e derivati, entrata in vigore il 17
ottobre secondo quanto previsto dall'ordinanza del 26 agosto 2005
del Ministero della Salute, e che contesta fermamente le recenti osservazioni
dell'Unione Europea che stabiliscono che nessun elemento indica che
i consumatori italiani sarebbero indotti in errore senza la presenza
dell'indicazione di origine della carne avicola''. ''E' chiaro - ha
aggiunto - che l'etichetta di provenienza e' un elemento di trasparenza
che garantisce la rintracciabilita' delle produzioni, una maggiore
efficienza dei controlli e la liberta' di scelta dei consumatori.
L'Organizzazione attraverso la propria rete di strutture ed imprese
presenti su tutto il territorio offre alle Istituzioni, la propria
collaborazione per contribuire ad una costante vigilanza ed una corretta
informazione; altresi', ribadiamo la necessita' di interventi preventivi
per la sicurezza alimentare ad iniziare dall'etichettatura dell'origine
permanente delle carni avicole e derivate con la creazione di un'autorita'
unica per la gestione dell'informazione nella situazione d'emergenza,
in modo da evitare il diffondersi di notizie allarmistiche. Ai fini
della creazione di un'azione preventiva contro una possibile diffusione
e' opportuna la previsione di test di controllo programmati negli
allevamenti, il monitoraggio delle specie selvatiche e migratrici
e l'estensione di indicare l'origine della carne a tutti i prodotti
derivanti da attivita' di allevamento senza attendere nuove emergenze''.
''In Calabria - ha concluso - pur non essendoci in modo diffuso primari
allevamenti per la produzione di carne avicola si ritiene che vada
riconsiderato questo comparto nell'economia della regione, con la
possibilita' di prevedere anche un fondo di rigenerazione che punti
anche ad un miglioramento qualitativo ed ambientale strutturale per
dare un futuro all'allevamento italiano''.
Alemanno: “L’emergenza
c’è, la UE sblocchi i provvedimenti”
14/02 "Ormai l'emergenza aviaria è arrivata anche in
Italia. Non possono dirci che è soltanto un'emergenza mediatica".
Lo ha affermato Gianni Alemanno, ministro delle Politiche agricole
e forestali, il quale lunedì tornerà al Consiglio agricolo
europeo a chiedere lo sblocco "di tutti i provvedimenti che finora
non sono stati autorizzati" perché configurati come aiuti
di Stato a sostegno del settore. Alemanno ribadisce comunque che "i
consumatori non si devono impressionare perché l'influenza
aviaria purtroppo c'è ma si muove su altre strade e non su
quella alimentare. Non c'è problema e pericolo - ha precisato
- a mangiare i polli italiani". "E' decisiva l'autorizzazione
della Commissione Ue - ha spiegato il ministro - per fare interventi
di emergenza che non siano qualificati come aiuti di Stato. Lunedì
porremo con forza questo punto perché non possono più
negarci queste autorizzazioni. Vogliamo un via libera che ci permetta
di aiutare davvero il settore in maniera adeguata". Su tutto
il pacchetto delle questioni, dall'etichettatura d'origine obbligatoria
alla sospensione del pagamento dei contributi previdenziali che, al
momento, "sono stati impugnati dalla Commissione europea".
Secondo Alemanno, infatti, a questo punto, "non è più
sufficiente" il ritiro di venti milioni di euro di pollame misura
sulla quale "proprio oggi sono intervenuto presso la Cooperazione
internazionale perché si sblocchi questa realtà".
Quanto al piano di protezione e salvaguardia degli allevamenti che
preveda un fondo speciale di rigenerazione e che punti a un miglioramento
qualitativo e ambientale, chiesto dalla Coldiretti, il ministro ha
risposto: "Adesso vediamo come riusciamo ad aggiustare la situazione".
Attivata l’Unità di
crisi della Regione Calabria. Lo Moro: “Prevalga la cautela”
''L' unita' di crisi della Regione Calabria e' attivata a ricevere
tutte le informazioni utili sia dalle Aziende sanitarie che dai cittadini:
dal punto di vista dell' allarme, pero', dovremmo essere molto cauti''.
A sostenerlo e' stata l' assessore regionale alla Tutela della Salute
Doris Lo Moro incontrando i giornalisti a Catanzaro. ''Noi ci siamo
allertati perche' vogliamo monitorare e rinvenire tutto cio' che e'
necessario - ha aggiunto - nello stesso tempo pero', mentre siamo
fortemente animati alla ricerca di qualsiasi elemento utile per evitare
il contagio, vorremmo lavorare infondendo tranquillita' alla cittadinanza
perche' oggi pericolo concreto di contagio per l' uomo non ce n'e'.
Non ci sono problemi rispetto all' alimentazioone e, addirittura,
- ha detto ancora l' assessore - il problema che ci poniamo e' quello
a monte cioe' di evitare qualsiasi contagio tra animale domestico
e animale selvatico, che e' il presupposto di qualsiasi evoluzione
negativa che oggi non e'''. Rispondendo ad una domanda sull' arrivo
di nuove segnalazioni di animali morti ritrovati, l' assessore Lo
Moro ha detto che ''ci sono segnalazioni di altri animali rinvenuti,
rispetto ai quali, pero', le analisi hanno dato riscontro assolutamente
negativo''.
In IRAN morti 135 cigni
Il virus H51N e' il responsabile del decesso di 135 cigni trovati
morti sulle coste iraniane del Mar Caspio. Lo ha confermato l'agenzia
ufficiale iraniana Irna, "A seguito di resoconti delle due ultime
settimane sulla morte di 135 cigni - si legge nel dispaccio - in due
localita' delle paludi di Anzali, i test di laboratorio hanno confermato
che il virus H5n1 era la causa della morte".
Cia: “Otto italiani su dieci
sono preoccupati”
Gli italiani non si sentono affatto sicuri. Otto su dieci esprimono
preoccupazioni ed evitano, almeno per il momento, di acquistare carne
di pollo. Ad alimentare la "psicosi da aviaria" e un allarmismo
totalmente ingiustificato sono la poca informazione sul virus e la
non chiarezza delle notizie. A contribuire ad allontanare i nostri
connazionali dai banchi del pollame e delle uova anche le immagini
televisive con animali morti e, peggio ancora, con la loro soppressione.
Per la Cia-Confederazione italiana agricoltori, che ha compiuto un'indagine-campione
attraverso le sue sedi territoriali per verificare l'andamento del
mercato avicolo nazionale, e' assolutamente necessario avviare una
campagna di comunicazione con elementi realmente chiarificatori, evitando
inopportune e confuse informazioni. L'indagine della Cia e' confermata
anche dalle ultime rilevazioni di Eurobarometro, secondo le quali
l'influenza aviaria preoccupa l'83 per cento degli italiani. Un dato
che costituisce un valore sensibilmente superiore rispetto alla media
europea che e' del 67 per cento. Paure che fanno crollare i consumi
di polli. Il che significa un nuovo colpo mortale per gli allevatori
del settore che da ottobre scorso a oggi ha perso una cifra pari ad
oltre 550 milioni di euro. Secondo la Cia, e' indispensabile che sull'intera
materia dell'aviaria, specialmente adesso dopo la scoperta dei cigni
infettati dal virus Hcn1, si proceda con il massimo senso di responsabilita',
scongiurando ogni ondata emotiva e ogni informazione confusa. Altrimenti
i consumi di pollame, gia' praticamente dimezzati, sono inesorabilmente
destinati a calare ancora, con conseguenze facilmente immaginabili.
In una parola, occorre restituire - sostiene la Cia - un clima di
fiducia verso i nostri prodotti avicoli che sono sicuri sia per qualita'
e salubrita', come ci e' riconosciuto anche dalle autorita' sanitarie
internazionali. Prodotti che la stessa etichetta obbligatoria garantisce
in modo inequivocabile. Il governo deve adottare anche tutte le misure
necessarie per riavvicinare i cittadini ai banchi delle carni avicole
e delle uova. Serve una campagna mediatica realmente incisiva attraverso
la quale fare la massima chiarezza, sgombrando il campo da qualsiasi
dubbio ed equivoco. Al tempo stesso sono indispensabili interventi
concreti a sostegno dei produttori che hanno subito danni ingenti.
Interventi che vanno indirizzati soprattutto verso gli allevamenti
rurali e biologici, i piu' colpiti dall'"effetto aviaria".
Un allevatore preoccupato: “Senza
commesse i polli moriranno di fame”.
Ha portato decine di polli in piazza San Giustino, nel centro di
Chieti, e li ha sistemati in un recinto costruito sul momento, di
fronte al palazzo del Comune per richiamare l'attenzione dell'opinione
pubblica e delle autorita' sulla crisi che, causa l'influenza aviara,
ha investito il settore. Protagonista della manifestazione e' un imprenditore
avicolo di Villamagna, Angelo Sulpizio, titolare della societa' ''Fattorie
Sulpizio''. La sua azienda - ha spiegato - ha un giro di circa un
milione di polli l'anno, che normalmente in questo periodo sono trecentomila.
Ma oggi le continue disdette e la impossibilita' di esportare il prodotto
in alcune regioni italiane come Puglia, Calabria e Sicilia, rischiano
di lasciare i 120 mila polli a cui si e' ridotta la produzione persino
senza cibo. ''E c'e' il rischio che muoiano di fame'', ha spiegato.
I costi per mantenere l'allevamento si aggirano sui seimila euro alla
settimana, una spesa che in una situazione del genere e' quasi impossibile
sostenere. ''Le ordinazioni vengono continuamente disdette e non abbiamo
piu' soldi per dare da mangiare al nostro bestiame'', ha aggiunto
l'imprenditore. Sulplizio e' stato ricevuto dal prefetto di Chieti,
Aldo Vaccaro, e dal presidente della Provincia Tommaso Coletti; quest'ultimo
ha telefonato personalmente ai responsabili di una banca rappresentando
il momento di difficolta' che l'imprenditore sta attraversando.