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Cronaca
L'aviaria arrivata in Calabria

 

Nuovo cigno reale trovato nella Locride, è il quinto. Secondo caso di Aviaria H5N1 accertato su di uno dei cigni ritrovati. Istituita un’altra aera protetta. La Coldiretti: “La Regione attivi unità di crisi di sostegno alle aziende avicole”. Il Comune di Lamezia istituisce un osservatorio di monitoraggio. Vaccinazione preventiva in Francia, Olanda e Belgio

21/02 La carcassa di un cigno reale è stata trovata oggi pomeriggio sulla foce del fiume Buonamico, a Casignana (Reggio Calabria) paese della Locride non distante da Bruzzano Zeffirio, dove a inizio mese è stato trovato il cigno su cui ieri è stata accertata la presenza di virus H5N1, responsabile dell'influenza aviaria. Il volatile, dopo la segnalazione del suo ritrovamento, è stato prelevato da una squadra dell'Asl di Locri che che l' hanno poi inviato all' istituto zooprofilattico di Reggio Calabria per gli accertamenti del caso. Con questo, salgono a cinque i cigni reali trovati morti in Calabria da inizio mese.

Secondo caso di H5N1 accertato in Calabria

21/02 Un secondo caso di infezione da virus H5N1, responsabile dell' influenza aviaria, e' stato riscontrato in Calabria, su un uccello migratore. Si tratta di un cigno recuperato nei primi giorni del mese a Bruzzano, nella Locride. L' animale e' stato sottoposto ai test richiesti dal caso nei laboratori dell' istituto zooprofilattico di Catanzaro e, successivamente, in quelli dell' Istituto zooprofilattico delle Venezie, con sede a Padova. L' esito positivo degli esami e' stato comunicato nel pomeriggio, secondo procedura, al commissario dell' istituto zooropfilattico del Mezzogiorno, che ha sede a Portici (Napoli), e da questo all' assessorato regionale alla tutela della Salute. Il dirigente generale del dipartimento, Raffaele Faillace, ha gia' avviato le procedure per l' istituzione dell' area protetta nella zona del ritrovamento, cosi' come era avvenuto nel caso precedentemente accertato, verificatosi nell' oasi naturalistica del lago Angitola, nel vibonese e poi trasportato a Cosenza dove è stata istituita l’altra area protetta. L' animale ammalato e' un uccello migratore e non d' allevamento. L' unita' di crisi regionale, e' scritto in una nota dell' Assessorato, e' costantemente al lavoro da giorni ed ha attivato tutte le strutture per monitorare il territorio. L' assessorato invita i cittadini ''a non provvedere autonomamente alla rimozione delle carcasse degli uccelli orti, ne' a portarle personalmente nelle strutture delle aziende sanitarie. Sara' cura dei servizi veterinari - comunica l' assessorato - competenti per territorio provvedere alla rimozione degli uccelli morti, ad effettuare sopralluoghi, analisi e tutte le iniziative ed accorgimenti necessari per tutelare la salute dei cittadini''. Allo stesso tempo gli esperti dell' assessorato invitano la popolazione ''a mantenere la massima serenita' ed a non modificare le abitudini alimentari''.

La Coldiretti: “La Regione attivi unità di crisi di sostegno alle aziende avicole”

21/02 ''Di fronte all'emergenza influenza aviaria occorre dare immediata attuazione della Legge Regionale dell'8 luglio 2002 relativa agli interventi in favore del settore agricolo ed agroalimentare. La Coldiretti chiede alla Regione di attivare, al piu' presto, l'unita' di crisi che operi per sottoporre alla Giunta Regionale un programma di interventi straordinari a sostegno della filiera avicola regionale''. E' quanto chiede la Coldiretti Calabria a pochi giorni dall'incontro a Bruxelles tra i Ministri delle Politiche Agricole Gianni Alemanno e della Salute Francesco Storace, con il Commissario europeo all'agricoltura Fischer Boel. ''Considerato - sostiene il presidente della Coldiretti della Calabria, Pietro Molinaro - il netto calo dei consumi derivato dalla psicosi dilagante accompagnata da gravi ripercussioni sull'occupazione, diretta ed indiretta, e sull'attivita' delle imprese, occorre intervenire con assoluta tempestivita' poiche' tale problematica ha generato una serie di reazioni a catena di carattere economico, sociale e politico che potrebbero comportare forti destabilizzazioni per una regione come la Calabria dove il settore agricolo rappresenta uno dei capisaldi dell'economia e mezzo di sostentamento per numerose famiglie. Per tale ragione la Legge Regionale 24/02 deve essere attuata in ogni sua parte, poiche', puo' rappresentare una occasione per la rigenerazione di una agricoltura attiva e fondante sul territorio''. ''E' importante - ha aggiunto - che le famiglie non si facciano coinvolgere da allarmismi ingiustificati privi di ogni fondamento, poiche', le nostri carni bianche sono assolutamente sicure, in quanto, oltre a possedere apposita etichettatura che ne certifica la provenienza ed il percorso di filiera, seguono disciplinari di produzione rigorosamente affidabili dal punto di vista della qualita' e salubrita'. La garanzia di genuinita' delle produzioni avicole italiane e calabresi, e' supportata anche dai dati relativi alle esportazioni, che sono aumentate del 16 per cento nel mese di ottobre in coincidenza con l'introduzione dell'etichetta Made in Italy per fronteggiare lo scoppio dell'emergenza in Europa, dopo il primo caso individuato in Romania''. ''Tutto cio' - ha concluso Molinaro - e' a testimonianza di come il sistema di controlli e certificazioni delle nostre produzioni costituisce elemento di sicurezza nel consumo''.

Il Comune di Lamezia istituisce un osservatorio di monitoraggio

Un osservatorio per monitorare e controllare l' evoluzione dell' influenza aviaria e prevenire ogni possibile rischio sanitario per la popolazione, e' stato costituito dal Comune di Lamezia Terme in sinergia con l'Azienda sanitaria. La decisione e' contenuta in un' ordinanza emessa dal sindaco, Gianni Speranza nella quale ''e' stato fatto obbligo alle aziende commerciali di volatili da cortile presenti sul nostro territorio, qualunque sia il numero - e' scritto nel documento - di registrare i capi posseduti presso l' Azienda sanitaria, servizio veterinario Unita' operativa di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche Area C e di evitare il contatto dei volatili domestici con quelli selvatici mediante allevamenti al chiuso e predisponendo reti antipassero, nonche' le eventuali ulteriori misure di prevenzione di cui all' ordinanza ministero della Salute. Allo stato - riporta il testo dell' ordinanza - e' bene rimarcarlo, secondo quanto attestato dalla nota informativa del servizio igiene degli alimenti dell'Azienda, non sussistono motivi di allarmismo nei confronti della popolazione per il rischio immediato di propagazione dell' influenza aviaria significando che l' adozione del provvedimento e' da ritenersi attuata ad ulteriore garanzia e tutela dei consumatori di carni avicole e suoi derivati. Per ultimo, anche alla luce delle indicazioni provenienti dagli organi scientifici nazionali ed internazionali, non esistono al momento motivazioni di ordine igienico sanitario che giustifichino l' eliminazione del pollame e suoi derivati dall' alimentazione umana''.

Queste le misure urgenti in Calabria, Puglia e Sicilia

Stop a caccia, fiere e mercati di uccelli, e stop all'ingresso nelle zone faunistiche interessate, almeno fino ai primi di marzo- o "per tutto il tempo necessario"- nelle aree di Sicilia, Puglia e Calabria dove sono stati trovati i cigni morti di influenza aviaria, oltre a controlli, censimenti e limitazioni nelle attivita' degli allevamenti e dei pollai. Lo stabilisce l'ordinanza con "misure urgenti di protezione per casi di influenza aviaria ad alta patogenicita' negli uccelli selvatici" dell'11 febbraio pubblicata in Gazzetta Ufficiale (data di ieri), ma entrata in vigore lo stesso giorno. L'ordinanza fa seguito al rinvenimento, lo stesso giorno, del virus H5N1 ad alta patogenicita' rilevato dal Centro nazionale di referenza di Padova nei cigni migratori trovati morti in Sicilia, Calabria e Puglia. Con l'ordinanza, si impone alle tre regioni di istituire nelle zone in cui sono stati trovati gli uccelli "una zona di protezione del raggio di almeno tre chilometri" e "una zona di sorveglianza del raggio di almeno dieci chilometri". Se le zone "si estendono al territorio di altre regioni, tutte le regioni coinvolte collabrorano ai fini dell'isituzione delle zone stesse". Nella zona di protezione, vanno individuati tutti i pollai, gli allevamenti e le aziende avicole, e si effettuano "visite documentate e ripetute dei luoghi". Si attuano inoltre "misure di biosicurezza presso l'allevamento, compresa la disinfezione alle entrate e alle uscite dall'azienda, la sistemazione ela chiusura dei volatili domestici in luoghi in cui possa essere evitato il contatto diretto o indiretto con altro pollame e altri volatili in cattivita', nonche' il divieto di accesso al personale non autorizzato". Stabilito inoltre il "monitoraggio attivo della malattia nella popolazione degli uccelli selvatici, in particolare quelli acquatici". Sempre nella zona di protezione sono previste "campagne di sensibilizzazione" tra i proprietari dei volatili, l'abbattimento e la distruzione di quelli "sensibili infetti, sospetti di infezione e di contaminazione" e "qualora la situazione epidemiologica lo richieda, abbattimento e distruzione di altri volatili selvatici o domestici presenti". Vietata la movimentazione di animali domestici e altri volatili in cattivita', vietata la loro concentrazione "per fiere, mercati, esposizioni o altre manifestazioni", vietato il trasporto di volatili "attraverso la zona, escluso il transito sulle principali straade e ferrovie e il trasporto verso la macellazione immediata", vietato inviare dalla zona uova da cova, carne fresca o macinata, preparati e prodotti a base di carne di pollame e altri volatili in cattivita' "nonche' di selvaggina da penna selvatica", trasportare o spargere al di fuori della zona strame usato o concime non trattato e vietata, infine, la caccia a uccelli selvatici. Nella zona di sorveglianza le misure prevedono il censimento di pollai, aziende e allevamenti, le misure di biosicurezza, il controllo della movimentazione e il divieto di movimentare gli uccelli, della loro concentrazione per fiere, mercati eccetera e della caccia. Inoltre, "e' fatto assoluto divieto di accesso a tutte le persone non autorizzate dai sindaci nelle zone faunistiche nelle quali sono stati rinvenuti morti i volatili risultati positivi al virus H5N1 ad alta patogenicita'". Le misure "si applicano per tutto il tempo necessario", per "almeno 21 giorni nel caso della zona di protezione e trenta giorni nel caso della zona di sorveglianza a partire dalla data in cui e' stato isolato il virus".

Le organizzazione agricole chiedono al Parlamento l’applicazione delle misure urgenti approvate dalla UE e scendono in piazza

Tradurre in risorse certe ed aiuti immediati il via libera della commissione europea al pacchetto di misure per sostenere il settore avicolo italiano in crisi per i timori legati all'influenza dei polli. All'indomani del negoziato a livello tecnico in sede Ue e alla vigilia del provvedimento che dovrebbe essere portato tra domani e giovedi' all'esame della Camera e poi del Senato, le organizzazioni agricole sottolineano l'urgenza dell'azione del Parlamento e sollecitano interventi a sostegno della produzione made in Italy oltre che della ripresa dei consumi nel Paese, crollati del 70%. ''La specificita' della situazione italiana rende evidente l'importanza di tradurre al piu' presto l'autorizzazione informale della Commissione europea in interventi urgenti per le imprese del settore avicolo nazionale'', afferma la Coldiretti, sottolineando come nell'Unione europea il consumo di pollame sia invece aumentato dell'1,7%, in controtendenza rispetto alla 'psicosi italiana' che ha fatto calare acquisti e prezzi. ''Ora serve uguale condotta e sollecitudine da parte del Parlamento'', afferma Franco Verrascina, vicepresidente vicario della Copagri, riferendosi ai provvedimenti autorizzati da Bruxelles ed esaminati presso il ministero delle Politiche agricole e forestali, tra cui la sospensione dei versamenti tributari e i contributi di previdenza ed assistenza sociale fino al 31 dicembre 2006 e la creazione di un fondo di 100 milioni di euro per l'emergenza avicola. Un finanziamento che, tuttavia, secondo la Confederazione italiana agricoltori ''e' importante, ma da solo non e' in grado di fronteggiare e risolvere i danni provocati dalla 'psicosi da pollo''' Secondo la Cia, infatti, ''bisogna dare reali certezze per garantire un futuro al settore avicolo'' e soprattutto ''occorrono risorse certe e piu' consistenti''. Pertanto, aggiunge, ''dopo l'importante apertura della Ue sulle misure di intervento per il settore avicolo ci aspettiamo un atto deciso e concreto''. Proprio a sostegno di interventi ''adeguati alle dimensioni di questo choc economico e sociale'' e a difesa degli allevamenti italiani di qualita', Confagricoltura e Cia hanno organizzato per domani un sit-in davanti alla Camera dei deputati, con una degustazione di polli arrosto. Oltre a ''risorse certe'', le due organizzazioni sollecitano anche ''l'approvazione delle misure di carattere previdenziale per consentire di alleggerire i pesanti oneri che - dicono -. oggi condizionano l'attivita' delle imprese agricole''. La Coldiretti manifestera' invece, sempre domani, davanti a Palazzo Chigi in occasione della presentazione da parte del Governo del piano di interventi per il salvataggio e la protezione degli allevamenti italiani. ''Occorre fare in fretta'', afferma l'organizzazione, per affrontare la crisi di mercato determinata dall'influenza aviaria. In programma ancora per domani, inoltre, vi e' il tavolo convocato presso il ministero del Welfare con parti sociali, imprese e sindacati per analizzare le possibili soluzioni relative alla crisi occupazionale e l'eventualita' di dar vita ad un fondo di cassa integrazione in deroga anche per i lavoratori stagionali e delle piccole imprese del settore. Giovedi' mattina sara' invece Avitalia, l'Unione nazionale dei produttori avicunicoli, a scendere in piazza insieme a Fedagri. L'appuntamento e' a Roma, in piazza Montecitorio e in piazza Colonna per chiedere ''provvedimenti urgenti da adottare entro questa settima e rendere immediatamente applicabili''.

Cia: “Intervento ancora insufficiente”

Il finanziamento di 100 milioni di euro annunciato dal governo a sostegno della grave crisi che ha colpito il settore avicolo italiano e' importante, ma da solo non e' in grado di fronteggiare e risolvere i danni provocati dalla "psicosi da pollo". Danni che sono ingenti e che hanno avuto pesanti riflessi negativi. Moltissimi allevamenti, soprattutto quelli rurali e biologici, sono a rischio chiusura. I nostri produttori, in poco meno di quattro mesi, hanno visto dimezzarsi i loro redditi a causa del drastico calo dei consumi (ormai siamo nell'ordine del 70 per cento). Per la Cia-Confederazione italiana agricoltori davanti ad una situazione che ha precedenti nel nostro Paese occorrono risorse certe e piu' consistenti. Dopo l'importante apertura della Ue sulle misure di intervento per il settore avicolo, ci aspettiamo -sottolinea la Cia- un atto deciso e concreto. Tutto cio' alla luce del fatto che gli stessi allevatori, nonostante la crisi persistente e drammatica, non hanno finora usufruito di alcuna valida misura di sostegno. La Cia, a fronte di una crisi degli allevatori di cosi' vaste proporzioni, continua nella sua richiesta di interventi piu' congrui che da un lato permettono di risarcire gli allevatori dei danni finora subiti e dall'altro consentano alla filiera di programmare il futuro per essere pronti all'auspicabile ripresa dei consumi con un settore in grado di coprire interamente i consumi nazionali come era in passato. La Cia ribadisce come ogni sforzo debba essere perseguito per salvaguardare la sopravvivenza di un settore che per qualita' e salubrita' risulta una grande risorsa della zootecnia e dell'economia nazionale.

Vaccinazione preventiva in Francia, Olanda e Belgio

21/02 I capi veterinari dell'Ue decideranno solo domani se dare il via libera alla vaccinazione preventiva contro il virus dell'influenza aviaria per migliaia di capi di pollame, come richiesto dalla autorita' francesi e olandesi. Un accordo non e' stato infatti, oggi a Bruxelles, dagli esperti de 25 stati membri e della Commissione Ue riuniti nel Comitato europeo per la catena alimentare e animale, in quanto la decisione necessita ancora una discussione. Il piano olandese - secondo fonti comunitarie - non porrebbe problemi di autorizzazione, mentre quello francese piu' complesso - spiegano fonti comunitarie - solleva interrogativi per le specie di volatili che si prevede di vaccinare contro il virus. E' dal 1999 che l'Italia e' stata autorizzata dall'Ue a vaccinare preventivamente il pollame, ma limitatamente ad alcune zone sensibili situate soprattutto in Lombardia, in Veneto e in altre tre province, e in linea con i criteri fissati dalla legislazione europea. Parigi chiede di vaccinare circa 900.000 oche e anatre dall'allevamento in tre dipartimenti all'ovest del paese (Vandea, Loira-Atlantica e Lande), mentre l'Aja chiede di vaccinare cinque milioni di pollame allevati all'aperto. Bruxelles non e' contraria alla vaccinazione preventiva ma a condizione, tra l'altro, che non sia eccessivamente estesa per evitare che gli svantaggi siano superiori ai vantaggi. In altri termini - ha spiegato il commissario europeo per la sanita' Markos Kyprianou - ''bisogna evitare che la vaccinazione possa nascondere il virus e che il volatile vaccinato diventi una specie di portatore sano. Vanno quindi studiate situazione specifiche''. Intanto il Belgio ha iniziato a vaccinare contro l'influenza aviaria diverse centinaia di uccelli rari negli zoo e nelle riserve naturali come quella dello 'Zwin' a Knokke, sulla costa belga, uno delle piu' importanti e visitate d'Europa. Sempre sulla costa belga, nei prossimi giorni sara' vaccinata l'intera colonia di pinguini del parco acquatico Sea Life.

Il virus si diffonde nel mondo. Aumenta lo stato di attenzione

Il virus H5N1 responsabile dell'influenza aviaria e' stato confermato oggi in Ungheria e Croazia. Il virus si sta diffondendo in tutto il mondo, e l'Unione Europea sta considerando massicce contromisure come vaccinare milioni di uccelli in Francia e Olanda. In India, dove le autorita' stanno cercando di arginare il diffondersi del virus negli allevamenti di polli, centinaia di persone delle aree dove H5N1 e' stato trovato, si recano nei centri medici per farsi visitare al minimo sintomo di febbre o raffreddore: la paura si sta diffondendo rapidamente. Intanto l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) e' stata informata di 15 casi di sospetto contagio all'uomo dell'aviaria in India. In Egitto, i telefoni della capitale sono saltati per circa due ore dopo che si era sparsa la voce che l'acqua potabile della citta' era infettata dal virus. Nonostante le ripetute smentite delle autorita', trasmesse per radio e televisione, al Cairo e' praticamente impossibile trovare una bottiglia d'acqua minerale negli scaffali dei negozi e supermercati. Almeno 15 nazioni hanno denunciato questo mese focolai di influenza aviaria negli uccelli: un'indicazione che il virus, che ha gia' ucciso oltre 90 persone, si sta diffondendo piu' rapidamente. Gli uccelli migratori sono ritenuti essere uno dei principali veicoli di diffusione dell'H5N1 e gli esperti, soprattutto in Europa, temono che in primavera, quando torneranno i migratori che hanno svernato al sud, ci sara' un'impennata dei casi di aviaria. Dal 2003 sono oltre 30 i paesi che hanno denunciato casi di aviaria, sette di questi registrando anche contagi all'uomo. L'Ungheria ha reso noto oggi che i test hanno confermato la presenza del virus nei cigni trovati morti la settimana scorsa. Anche la Croazia ha confermato l'H5N1 in un cigno morto in un'isola dell'Adriatico. La Grecia, intanto, ha confermato il suo settimo caso di aviaria, in un cigno, e si stanno aspettando i risultati delle analisi su altri nove uccelli. La Bosnia ha confermato ieri il suo primo caso di aviaria. mentre la Malaysia ha annunciato che il virus ha ucciso polli vicino alla capitale. A Bruxelles, gli esperti si sono riuniti per esaminare le richieste ricevute da Francia e Olanda - due tra i maggiori produttori europei di pollame - di cominciare la vaccinazione di milioni di uccelli d'allevamento contro l'influenza aviaria. ''La Commissione sta considerando i progetti che sono stati presentati ieri sera da Francia e Olanda'', ha detto un rappresentante della Commissione Europea ai giornalisti. ''''Qualsiasi paese che voglia fare vaccinazioni preventive deve presentare un piano, spiegando i controlli che verranno applicati per distinguere gli animali vaccinati da quelli che non lo sono stati''. Nella capitale britannica, la paura dell'aviaria ha suggerito di mettere in voliera ''per evitare contagi da uccelli selvatici'' i famosi corvi della torre di Londra. La leggenda vuole che il giorno in cui i corvi abbandoneranno la Torre - dove sono conservati i gioielli della Corona - allora la monarchia crollera': un rischio che si vuole evitare. Intanto, il ministro della sanita' spagnolo, Elena Salgado, ha annunciato che ''nessun uccello infettato dal virus H5N1 e' stato accertato finora in Spagna'', e che i test sui volatili trovati morti sono risultati negativi. L'Oms ha reso noto che a oggi non vi sono casi accertati di contagio umano da H5N1 in India, Egitto o Nigeria (paese dove e' stato accertato il primo focolaio di aviaria in Africa), ma che il rischio rimane e rimarra' fintanto che ci sara' la presenza del virus. ''Non c'e' realmente una scadenza. Fintanto che il virus circola, esso puo' passare agli umani'', ha detto il portavoce dell'Oms Dik Thompson in una conferenza stampa a Ginevra. Ma alcuni scienziati mettono in guardia che il virus ha gia' sviluppato la capacita' di infettare piu' specie di animali e la paura e' che l'H5N1 possa mutare per poter passare poi facilmente da uomo a uomo. E' la cosa che piu' fa paura. Questa eventualita' potrebbe innescare una pandemia difficilmente controllabile con potenzialmente milioni di vittime.

 

Precedenti

18-02 Aviaria: Negative le analisi sull’airone trovato a Castrovillari. Avviate le ispezioni delle coste della Calabria con un elicottero dei VVFF. La Polizia Provinciale di Cosenza nell’unità di crisi locale per l’aviaria. Nuovi casi di H5N1 nel mondo. Scoperti nuovi farmaci.

17-02 Aviaria: Il virus si diffonde in Europa. Primo caso in Francia, due casi in Bosnia. In 5 giorni 19.000 telefonate al numero verde 1500

15-02 Aviaria: Un altro cigno trovato a Locri e tre in Sicilia. Cala il consumo dei polli solo in Italia dove c’è una vera e propria psicosi. In Europa, dove sta arrivando l’influenza aviaria, consumi quasi normali. La Federcaccia Calabria attiva la vigilanza venatoria. Due cigni con H5N1 in Germania.
Lunedì riunione alla UE. Le nazioni europee impongono la chiusura degli allevamenti in zone coperte (video TG TEN)

14-02 Aviaria: Sono 8 i casi certi. Oggi trovate altre otto carcasse di cigni nel reggino, una carcassa di un cormorano ai Laghi di Sibari, carcasse di polli trovate nella zona del Tirreno. Chiuso un allevamento da 60.000 galline a Crotone. Sequestrati 80.000 polli. Coldiretti: “Evitare inutili allarmismi”. Bertolaso pronto a gestire l’eventuale emergenza. Attivata l'unità di crisi della Regione Calabria. Il Sindaco di Diamente "nessuna psicosi".

13.02 Storace in giro nelle regioni dove sono stati trovati i volatili morti: “Bisogna stare tranquilli e non creare psicosi, non ci sono rischi per l’uomo”. La Giunta regionale fa propria l’ordinanza ministeriale sul virus dell’aviaria. Un airone trovato morto vicino Castrovillari e un altro cigno nel reggino. Galline piccioni, una gazza e un falco morti nel catanzarese. Volatili morti vicino Castiglione. (video Tg Ten)

12-02 Controlli a tappeto per l’aviaria. Fobie tra la gente. Trovato un altro cigno morto nel reggino. Non bisogna toccare gli animali morti. Vertici sanitari in riunione. Timori per gli allevatori calabresi per i consumi.
Lo Moro: "Un problema gli allevamenti domestici". Lle regioni colpite volgiono assumere più veterinari.

11-02 Il virus dell’aviaria in Italia. 21 cigni colpiti, 5 morti. Uno in Calabria. Preso a Vibo e morto a Cosenza in un centro recupero animali.

 

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