Nuovo cigno reale trovato nella
Locride, è il quinto. Secondo caso di Aviaria H5N1 accertato
su di uno dei cigni ritrovati. Istituita un’altra aera protetta.
La Coldiretti: “La Regione attivi unità di crisi di sostegno
alle aziende avicole”. Il Comune di Lamezia istituisce un osservatorio
di monitoraggio. Vaccinazione preventiva in Francia, Olanda e Belgio
21/02 La carcassa di un cigno reale è stata trovata oggi pomeriggio
sulla foce del fiume Buonamico, a Casignana (Reggio Calabria) paese
della Locride non distante da Bruzzano Zeffirio, dove a inizio mese
è stato trovato il cigno su cui ieri è stata accertata
la presenza di virus H5N1, responsabile dell'influenza aviaria. Il
volatile, dopo la segnalazione del suo ritrovamento, è stato
prelevato da una squadra dell'Asl di Locri che che l' hanno poi inviato
all' istituto zooprofilattico di Reggio Calabria per gli accertamenti
del caso. Con questo, salgono a cinque i cigni reali trovati morti
in Calabria da inizio mese.
Secondo caso di H5N1 accertato in
Calabria
21/02 Un secondo caso di infezione da virus H5N1, responsabile dell'
influenza aviaria, e' stato riscontrato in Calabria, su un uccello
migratore. Si tratta di un cigno recuperato nei primi giorni del mese
a Bruzzano, nella Locride. L' animale e' stato sottoposto ai test
richiesti dal caso nei laboratori dell' istituto zooprofilattico di
Catanzaro e, successivamente, in quelli dell' Istituto zooprofilattico
delle Venezie, con sede a Padova. L' esito positivo degli esami e'
stato comunicato nel pomeriggio, secondo procedura, al commissario
dell' istituto zooropfilattico del Mezzogiorno, che ha sede a Portici
(Napoli), e da questo all' assessorato regionale alla tutela della
Salute. Il dirigente generale del dipartimento, Raffaele Faillace,
ha gia' avviato le procedure per l' istituzione dell' area protetta
nella zona del ritrovamento, cosi' come era avvenuto nel caso precedentemente
accertato, verificatosi nell' oasi naturalistica del lago Angitola,
nel vibonese e poi trasportato a Cosenza dove è stata istituita
l’altra area protetta. L' animale ammalato e' un uccello migratore
e non d' allevamento. L' unita' di crisi regionale, e' scritto in
una nota dell' Assessorato, e' costantemente al lavoro da giorni ed
ha attivato tutte le strutture per monitorare il territorio. L' assessorato
invita i cittadini ''a non provvedere autonomamente alla rimozione
delle carcasse degli uccelli orti, ne' a portarle personalmente nelle
strutture delle aziende sanitarie. Sara' cura dei servizi veterinari
- comunica l' assessorato - competenti per territorio provvedere alla
rimozione degli uccelli morti, ad effettuare sopralluoghi, analisi
e tutte le iniziative ed accorgimenti necessari per tutelare la salute
dei cittadini''. Allo stesso tempo gli esperti dell' assessorato invitano
la popolazione ''a mantenere la massima serenita' ed a non modificare
le abitudini alimentari''.
La Coldiretti: “La Regione
attivi unità di crisi di sostegno alle aziende avicole”
21/02 ''Di fronte all'emergenza influenza aviaria occorre dare immediata
attuazione della Legge Regionale dell'8 luglio 2002 relativa agli
interventi in favore del settore agricolo ed agroalimentare. La Coldiretti
chiede alla Regione di attivare, al piu' presto, l'unita' di crisi
che operi per sottoporre alla Giunta Regionale un programma di interventi
straordinari a sostegno della filiera avicola regionale''. E' quanto
chiede la Coldiretti Calabria a pochi giorni dall'incontro a Bruxelles
tra i Ministri delle Politiche Agricole Gianni Alemanno e della Salute
Francesco Storace, con il Commissario europeo all'agricoltura Fischer
Boel. ''Considerato - sostiene il presidente della Coldiretti della
Calabria, Pietro Molinaro - il netto calo dei consumi derivato dalla
psicosi dilagante accompagnata da gravi ripercussioni sull'occupazione,
diretta ed indiretta, e sull'attivita' delle imprese, occorre intervenire
con assoluta tempestivita' poiche' tale problematica ha generato una
serie di reazioni a catena di carattere economico, sociale e politico
che potrebbero comportare forti destabilizzazioni per una regione
come la Calabria dove il settore agricolo rappresenta uno dei capisaldi
dell'economia e mezzo di sostentamento per numerose famiglie. Per
tale ragione la Legge Regionale 24/02 deve essere attuata in ogni
sua parte, poiche', puo' rappresentare una occasione per la rigenerazione
di una agricoltura attiva e fondante sul territorio''. ''E' importante
- ha aggiunto - che le famiglie non si facciano coinvolgere da allarmismi
ingiustificati privi di ogni fondamento, poiche', le nostri carni
bianche sono assolutamente sicure, in quanto, oltre a possedere apposita
etichettatura che ne certifica la provenienza ed il percorso di filiera,
seguono disciplinari di produzione rigorosamente affidabili dal punto
di vista della qualita' e salubrita'. La garanzia di genuinita' delle
produzioni avicole italiane e calabresi, e' supportata anche dai dati
relativi alle esportazioni, che sono aumentate del 16 per cento nel
mese di ottobre in coincidenza con l'introduzione dell'etichetta Made
in Italy per fronteggiare lo scoppio dell'emergenza in Europa, dopo
il primo caso individuato in Romania''. ''Tutto cio' - ha concluso
Molinaro - e' a testimonianza di come il sistema di controlli e certificazioni
delle nostre produzioni costituisce elemento di sicurezza nel consumo''.
Il Comune di Lamezia istituisce
un osservatorio di monitoraggio
Un osservatorio per monitorare e controllare l' evoluzione dell'
influenza aviaria e prevenire ogni possibile rischio sanitario per
la popolazione, e' stato costituito dal Comune di Lamezia Terme in
sinergia con l'Azienda sanitaria. La decisione e' contenuta in un'
ordinanza emessa dal sindaco, Gianni Speranza nella quale ''e' stato
fatto obbligo alle aziende commerciali di volatili da cortile presenti
sul nostro territorio, qualunque sia il numero - e' scritto nel documento
- di registrare i capi posseduti presso l' Azienda sanitaria, servizio
veterinario Unita' operativa di igiene degli allevamenti e delle produzioni
zootecniche Area C e di evitare il contatto dei volatili domestici
con quelli selvatici mediante allevamenti al chiuso e predisponendo
reti antipassero, nonche' le eventuali ulteriori misure di prevenzione
di cui all' ordinanza ministero della Salute. Allo stato - riporta
il testo dell' ordinanza - e' bene rimarcarlo, secondo quanto attestato
dalla nota informativa del servizio igiene degli alimenti dell'Azienda,
non sussistono motivi di allarmismo nei confronti della popolazione
per il rischio immediato di propagazione dell' influenza aviaria significando
che l' adozione del provvedimento e' da ritenersi attuata ad ulteriore
garanzia e tutela dei consumatori di carni avicole e suoi derivati.
Per ultimo, anche alla luce delle indicazioni provenienti dagli organi
scientifici nazionali ed internazionali, non esistono al momento motivazioni
di ordine igienico sanitario che giustifichino l' eliminazione del
pollame e suoi derivati dall' alimentazione umana''.
Queste le misure urgenti in Calabria,
Puglia e Sicilia
Stop a caccia, fiere e mercati di uccelli, e stop all'ingresso nelle
zone faunistiche interessate, almeno fino ai primi di marzo- o "per
tutto il tempo necessario"- nelle aree di Sicilia, Puglia e Calabria
dove sono stati trovati i cigni morti di influenza aviaria, oltre
a controlli, censimenti e limitazioni nelle attivita' degli allevamenti
e dei pollai. Lo stabilisce l'ordinanza con "misure urgenti di
protezione per casi di influenza aviaria ad alta patogenicita' negli
uccelli selvatici" dell'11 febbraio pubblicata in Gazzetta Ufficiale
(data di ieri), ma entrata in vigore lo stesso giorno. L'ordinanza
fa seguito al rinvenimento, lo stesso giorno, del virus H5N1 ad alta
patogenicita' rilevato dal Centro nazionale di referenza di Padova
nei cigni migratori trovati morti in Sicilia, Calabria e Puglia. Con
l'ordinanza, si impone alle tre regioni di istituire nelle zone in
cui sono stati trovati gli uccelli "una zona di protezione del
raggio di almeno tre chilometri" e "una zona di sorveglianza
del raggio di almeno dieci chilometri". Se le zone "si estendono
al territorio di altre regioni, tutte le regioni coinvolte collabrorano
ai fini dell'isituzione delle zone stesse". Nella zona di protezione,
vanno individuati tutti i pollai, gli allevamenti e le aziende avicole,
e si effettuano "visite documentate e ripetute dei luoghi".
Si attuano inoltre "misure di biosicurezza presso l'allevamento,
compresa la disinfezione alle entrate e alle uscite dall'azienda,
la sistemazione ela chiusura dei volatili domestici in luoghi in cui
possa essere evitato il contatto diretto o indiretto con altro pollame
e altri volatili in cattivita', nonche' il divieto di accesso al personale
non autorizzato". Stabilito inoltre il "monitoraggio attivo
della malattia nella popolazione degli uccelli selvatici, in particolare
quelli acquatici". Sempre nella zona di protezione sono previste
"campagne di sensibilizzazione" tra i proprietari dei volatili,
l'abbattimento e la distruzione di quelli "sensibili infetti,
sospetti di infezione e di contaminazione" e "qualora la
situazione epidemiologica lo richieda, abbattimento e distruzione
di altri volatili selvatici o domestici presenti". Vietata la
movimentazione di animali domestici e altri volatili in cattivita',
vietata la loro concentrazione "per fiere, mercati, esposizioni
o altre manifestazioni", vietato il trasporto di volatili "attraverso
la zona, escluso il transito sulle principali straade e ferrovie e
il trasporto verso la macellazione immediata", vietato inviare
dalla zona uova da cova, carne fresca o macinata, preparati e prodotti
a base di carne di pollame e altri volatili in cattivita' "nonche'
di selvaggina da penna selvatica", trasportare o spargere al
di fuori della zona strame usato o concime non trattato e vietata,
infine, la caccia a uccelli selvatici. Nella zona di sorveglianza
le misure prevedono il censimento di pollai, aziende e allevamenti,
le misure di biosicurezza, il controllo della movimentazione e il
divieto di movimentare gli uccelli, della loro concentrazione per
fiere, mercati eccetera e della caccia. Inoltre, "e' fatto assoluto
divieto di accesso a tutte le persone non autorizzate dai sindaci
nelle zone faunistiche nelle quali sono stati rinvenuti morti i volatili
risultati positivi al virus H5N1 ad alta patogenicita'". Le misure
"si applicano per tutto il tempo necessario", per "almeno
21 giorni nel caso della zona di protezione e trenta giorni nel caso
della zona di sorveglianza a partire dalla data in cui e' stato isolato
il virus".
Le organizzazione agricole chiedono
al Parlamento l’applicazione delle misure urgenti approvate
dalla UE e scendono in piazza
Tradurre in risorse certe ed aiuti immediati il via libera della
commissione europea al pacchetto di misure per sostenere il settore
avicolo italiano in crisi per i timori legati all'influenza dei polli.
All'indomani del negoziato a livello tecnico in sede Ue e alla vigilia
del provvedimento che dovrebbe essere portato tra domani e giovedi'
all'esame della Camera e poi del Senato, le organizzazioni agricole
sottolineano l'urgenza dell'azione del Parlamento e sollecitano interventi
a sostegno della produzione made in Italy oltre che della ripresa
dei consumi nel Paese, crollati del 70%. ''La specificita' della situazione
italiana rende evidente l'importanza di tradurre al piu' presto l'autorizzazione
informale della Commissione europea in interventi urgenti per le imprese
del settore avicolo nazionale'', afferma la Coldiretti, sottolineando
come nell'Unione europea il consumo di pollame sia invece aumentato
dell'1,7%, in controtendenza rispetto alla 'psicosi italiana' che
ha fatto calare acquisti e prezzi. ''Ora serve uguale condotta e sollecitudine
da parte del Parlamento'', afferma Franco Verrascina, vicepresidente
vicario della Copagri, riferendosi ai provvedimenti autorizzati da
Bruxelles ed esaminati presso il ministero delle Politiche agricole
e forestali, tra cui la sospensione dei versamenti tributari e i contributi
di previdenza ed assistenza sociale fino al 31 dicembre 2006 e la
creazione di un fondo di 100 milioni di euro per l'emergenza avicola.
Un finanziamento che, tuttavia, secondo la Confederazione italiana
agricoltori ''e' importante, ma da solo non e' in grado di fronteggiare
e risolvere i danni provocati dalla 'psicosi da pollo''' Secondo la
Cia, infatti, ''bisogna dare reali certezze per garantire un futuro
al settore avicolo'' e soprattutto ''occorrono risorse certe e piu'
consistenti''. Pertanto, aggiunge, ''dopo l'importante apertura della
Ue sulle misure di intervento per il settore avicolo ci aspettiamo
un atto deciso e concreto''. Proprio a sostegno di interventi ''adeguati
alle dimensioni di questo choc economico e sociale'' e a difesa degli
allevamenti italiani di qualita', Confagricoltura e Cia hanno organizzato
per domani un sit-in davanti alla Camera dei deputati, con una degustazione
di polli arrosto. Oltre a ''risorse certe'', le due organizzazioni
sollecitano anche ''l'approvazione delle misure di carattere previdenziale
per consentire di alleggerire i pesanti oneri che - dicono -. oggi
condizionano l'attivita' delle imprese agricole''. La Coldiretti manifestera'
invece, sempre domani, davanti a Palazzo Chigi in occasione della
presentazione da parte del Governo del piano di interventi per il
salvataggio e la protezione degli allevamenti italiani. ''Occorre
fare in fretta'', afferma l'organizzazione, per affrontare la crisi
di mercato determinata dall'influenza aviaria. In programma ancora
per domani, inoltre, vi e' il tavolo convocato presso il ministero
del Welfare con parti sociali, imprese e sindacati per analizzare
le possibili soluzioni relative alla crisi occupazionale e l'eventualita'
di dar vita ad un fondo di cassa integrazione in deroga anche per
i lavoratori stagionali e delle piccole imprese del settore. Giovedi'
mattina sara' invece Avitalia, l'Unione nazionale dei produttori avicunicoli,
a scendere in piazza insieme a Fedagri. L'appuntamento e' a Roma,
in piazza Montecitorio e in piazza Colonna per chiedere ''provvedimenti
urgenti da adottare entro questa settima e rendere immediatamente
applicabili''.
Cia: “Intervento ancora insufficiente”
Il finanziamento di 100 milioni di euro annunciato dal governo a
sostegno della grave crisi che ha colpito il settore avicolo italiano
e' importante, ma da solo non e' in grado di fronteggiare e risolvere
i danni provocati dalla "psicosi da pollo". Danni che sono
ingenti e che hanno avuto pesanti riflessi negativi. Moltissimi allevamenti,
soprattutto quelli rurali e biologici, sono a rischio chiusura. I
nostri produttori, in poco meno di quattro mesi, hanno visto dimezzarsi
i loro redditi a causa del drastico calo dei consumi (ormai siamo
nell'ordine del 70 per cento). Per la Cia-Confederazione italiana
agricoltori davanti ad una situazione che ha precedenti nel nostro
Paese occorrono risorse certe e piu' consistenti. Dopo l'importante
apertura della Ue sulle misure di intervento per il settore avicolo,
ci aspettiamo -sottolinea la Cia- un atto deciso e concreto. Tutto
cio' alla luce del fatto che gli stessi allevatori, nonostante la
crisi persistente e drammatica, non hanno finora usufruito di alcuna
valida misura di sostegno. La Cia, a fronte di una crisi degli allevatori
di cosi' vaste proporzioni, continua nella sua richiesta di interventi
piu' congrui che da un lato permettono di risarcire gli allevatori
dei danni finora subiti e dall'altro consentano alla filiera di programmare
il futuro per essere pronti all'auspicabile ripresa dei consumi con
un settore in grado di coprire interamente i consumi nazionali come
era in passato. La Cia ribadisce come ogni sforzo debba essere perseguito
per salvaguardare la sopravvivenza di un settore che per qualita'
e salubrita' risulta una grande risorsa della zootecnia e dell'economia
nazionale.
Vaccinazione preventiva in Francia,
Olanda e Belgio
21/02 I capi veterinari dell'Ue decideranno solo domani se dare il
via libera alla vaccinazione preventiva contro il virus dell'influenza
aviaria per migliaia di capi di pollame, come richiesto dalla autorita'
francesi e olandesi. Un accordo non e' stato infatti, oggi a Bruxelles,
dagli esperti de 25 stati membri e della Commissione Ue riuniti nel
Comitato europeo per la catena alimentare e animale, in quanto la
decisione necessita ancora una discussione. Il piano olandese - secondo
fonti comunitarie - non porrebbe problemi di autorizzazione, mentre
quello francese piu' complesso - spiegano fonti comunitarie - solleva
interrogativi per le specie di volatili che si prevede di vaccinare
contro il virus. E' dal 1999 che l'Italia e' stata autorizzata dall'Ue
a vaccinare preventivamente il pollame, ma limitatamente ad alcune
zone sensibili situate soprattutto in Lombardia, in Veneto e in altre
tre province, e in linea con i criteri fissati dalla legislazione
europea. Parigi chiede di vaccinare circa 900.000 oche e anatre dall'allevamento
in tre dipartimenti all'ovest del paese (Vandea, Loira-Atlantica e
Lande), mentre l'Aja chiede di vaccinare cinque milioni di pollame
allevati all'aperto. Bruxelles non e' contraria alla vaccinazione
preventiva ma a condizione, tra l'altro, che non sia eccessivamente
estesa per evitare che gli svantaggi siano superiori ai vantaggi.
In altri termini - ha spiegato il commissario europeo per la sanita'
Markos Kyprianou - ''bisogna evitare che la vaccinazione possa nascondere
il virus e che il volatile vaccinato diventi una specie di portatore
sano. Vanno quindi studiate situazione specifiche''. Intanto il Belgio
ha iniziato a vaccinare contro l'influenza aviaria diverse centinaia
di uccelli rari negli zoo e nelle riserve naturali come quella dello
'Zwin' a Knokke, sulla costa belga, uno delle piu' importanti e visitate
d'Europa. Sempre sulla costa belga, nei prossimi giorni sara' vaccinata
l'intera colonia di pinguini del parco acquatico Sea Life.
Il virus si diffonde nel mondo.
Aumenta lo stato di attenzione
Il virus H5N1 responsabile dell'influenza aviaria e' stato confermato
oggi in Ungheria e Croazia. Il virus si sta diffondendo in tutto il
mondo, e l'Unione Europea sta considerando massicce contromisure come
vaccinare milioni di uccelli in Francia e Olanda. In India, dove le
autorita' stanno cercando di arginare il diffondersi del virus negli
allevamenti di polli, centinaia di persone delle aree dove H5N1 e'
stato trovato, si recano nei centri medici per farsi visitare al minimo
sintomo di febbre o raffreddore: la paura si sta diffondendo rapidamente.
Intanto l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) e' stata informata
di 15 casi di sospetto contagio all'uomo dell'aviaria in India. In
Egitto, i telefoni della capitale sono saltati per circa due ore dopo
che si era sparsa la voce che l'acqua potabile della citta' era infettata
dal virus. Nonostante le ripetute smentite delle autorita', trasmesse
per radio e televisione, al Cairo e' praticamente impossibile trovare
una bottiglia d'acqua minerale negli scaffali dei negozi e supermercati.
Almeno 15 nazioni hanno denunciato questo mese focolai di influenza
aviaria negli uccelli: un'indicazione che il virus, che ha gia' ucciso
oltre 90 persone, si sta diffondendo piu' rapidamente. Gli uccelli
migratori sono ritenuti essere uno dei principali veicoli di diffusione
dell'H5N1 e gli esperti, soprattutto in Europa, temono che in primavera,
quando torneranno i migratori che hanno svernato al sud, ci sara'
un'impennata dei casi di aviaria. Dal 2003 sono oltre 30 i paesi che
hanno denunciato casi di aviaria, sette di questi registrando anche
contagi all'uomo. L'Ungheria ha reso noto oggi che i test hanno confermato
la presenza del virus nei cigni trovati morti la settimana scorsa.
Anche la Croazia ha confermato l'H5N1 in un cigno morto in un'isola
dell'Adriatico. La Grecia, intanto, ha confermato il suo settimo caso
di aviaria, in un cigno, e si stanno aspettando i risultati delle
analisi su altri nove uccelli. La Bosnia ha confermato ieri il suo
primo caso di aviaria. mentre la Malaysia ha annunciato che il virus
ha ucciso polli vicino alla capitale. A Bruxelles, gli esperti si
sono riuniti per esaminare le richieste ricevute da Francia e Olanda
- due tra i maggiori produttori europei di pollame - di cominciare
la vaccinazione di milioni di uccelli d'allevamento contro l'influenza
aviaria. ''La Commissione sta considerando i progetti che sono stati
presentati ieri sera da Francia e Olanda'', ha detto un rappresentante
della Commissione Europea ai giornalisti. ''''Qualsiasi paese che
voglia fare vaccinazioni preventive deve presentare un piano, spiegando
i controlli che verranno applicati per distinguere gli animali vaccinati
da quelli che non lo sono stati''. Nella capitale britannica, la paura
dell'aviaria ha suggerito di mettere in voliera ''per evitare contagi
da uccelli selvatici'' i famosi corvi della torre di Londra. La leggenda
vuole che il giorno in cui i corvi abbandoneranno la Torre - dove
sono conservati i gioielli della Corona - allora la monarchia crollera':
un rischio che si vuole evitare. Intanto, il ministro della sanita'
spagnolo, Elena Salgado, ha annunciato che ''nessun uccello infettato
dal virus H5N1 e' stato accertato finora in Spagna'', e che i test
sui volatili trovati morti sono risultati negativi. L'Oms ha reso
noto che a oggi non vi sono casi accertati di contagio umano da H5N1
in India, Egitto o Nigeria (paese dove e' stato accertato il primo
focolaio di aviaria in Africa), ma che il rischio rimane e rimarra'
fintanto che ci sara' la presenza del virus. ''Non c'e' realmente
una scadenza. Fintanto che il virus circola, esso puo' passare agli
umani'', ha detto il portavoce dell'Oms Dik Thompson in una conferenza
stampa a Ginevra. Ma alcuni scienziati mettono in guardia che il virus
ha gia' sviluppato la capacita' di infettare piu' specie di animali
e la paura e' che l'H5N1 possa mutare per poter passare poi facilmente
da uomo a uomo. E' la cosa che piu' fa paura. Questa eventualita'
potrebbe innescare una pandemia difficilmente controllabile con potenzialmente
milioni di vittime.
Precedenti
18-02
Aviaria: Negative le analisi sull’airone
trovato a Castrovillari. Avviate le ispezioni
delle coste della Calabria con un elicottero dei VVFF. La Polizia
Provinciale di Cosenza nell’unità di crisi locale per
l’aviaria. Nuovi casi di H5N1 nel mondo.
Scoperti nuovi farmaci.
17-02
Aviaria: Il virus si diffonde in Europa.
Primo caso in Francia, due casi in Bosnia. In
5 giorni 19.000 telefonate al numero verde 1500
15-02
Aviaria: Un altro cigno trovato a Locri e
tre in Sicilia. Cala il consumo
dei polli solo in Italia dove c’è una vera e propria
psicosi. In Europa, dove sta arrivando l’influenza
aviaria, consumi quasi normali. La Federcaccia Calabria attiva
la vigilanza venatoria. Due cigni con H5N1 in
Germania.
Lunedì riunione alla UE. Le nazioni europee
impongono la chiusura degli allevamenti in zone coperte (video TG
TEN)
14-02
Aviaria: Sono 8 i casi certi. Oggi trovate altre
otto carcasse di cigni nel reggino, una
carcassa di un cormorano ai Laghi di Sibari,
carcasse di polli trovate nella zona del Tirreno. Chiuso un
allevamento da 60.000 galline a Crotone. Sequestrati 80.000 polli.
Coldiretti: “Evitare inutili allarmismi”.
Bertolaso pronto a gestire l’eventuale emergenza. Attivata l'unità
di crisi della Regione Calabria. Il Sindaco
di Diamente "nessuna psicosi".
13.02
Storace in giro nelle regioni dove sono stati trovati i volatili morti:
“Bisogna stare tranquilli e non creare
psicosi, non ci sono rischi per l’uomo”. La Giunta
regionale fa propria l’ordinanza ministeriale sul virus dell’aviaria.
Un airone trovato morto vicino Castrovillari
e un altro cigno nel reggino. Galline piccioni,
una gazza e un falco morti nel catanzarese. Volatili
morti vicino Castiglione. (video Tg Ten)
12-02
Controlli a tappeto per l’aviaria. Fobie tra la gente. Trovato
un altro cigno morto nel reggino. Non bisogna toccare gli animali
morti. Vertici sanitari in riunione.
Timori per gli allevatori calabresi per i consumi.
Lo Moro: "Un problema gli allevamenti domestici".
Lle regioni colpite volgiono assumere più
veterinari.
11-02
Il virus dell’aviaria in Italia. 21 cigni colpiti, 5 morti.
Uno in Calabria. Preso a Vibo e morto
a Cosenza in un centro recupero animali.