Dopo i tacchini infetti in Francia
sale il livello di vigilanza in Europa.
25/02 La conferma che si tratti proprio del famigerato H5N1 nell'allevamento
di tacchini a Ain ha fatto salire il livello di vigilanza in Belgio
e soprattutto in Olanda, dove ormai c'e' la psicosi che si possa ripetere
l'epidemia causata nel 2003 da un altro ceppo di influenza aviaria
e che porto' alla soppressione di trenta milioni di polli. In Olanda
fra qualche giorno partira' la campagna di vaccinazione volontaria
dei volatili di allevamento e di compagnia, ma anche oggi gli allevatori
hanno fatto chiaramente capire che non lo faranno, se non otterranno
garanzie che poi i loro animali potranno essere esportati. A insospettire
gli allevatori olandesi e' arrivato l'annuncio del ministero dell'agricoltura
che il Giappone applichera' un bando al pollame vaccinato proveniente
dall'Olanda, secondo produttore europeo di pollame dopo la Francia.
Un portavoce del ministero ha spiegato che Tokyo ha fatto sapere che
il bando ancora non e' in vigore, ma si applichera' non appena cominceranno
le vaccinazioni dei polli per la vendita. In base ai piani, che hanno
avuto il via libera questa settimana dalla Commissione europea, l'Olanda
prevede di vaccinare su base volontaria cinque milioni di capi allevati
all' aperto e tra uno e tre milioni di uccelli da compagnia. Fra gli
allevatori olandesi serpeggia il malumore e molti stanno pensando
di non sottoporre i loro volatili a vaccinazioni decidendo invece
di tenerli al chiuso. Nei giorni scorsi gli allevatori di pollame
di stretta osservanza protestante hanno annunciato che non vaccineranno
i loro animali, perche' rifiutano i vaccini anche per loro stessi.
Nel frattempo si intensificano gli appelli delle autorita' di Belgio
e Olanda affinche' tutti gli operatori, dagli allevatori ai trasportatori,
abbiano la massima vigilanza in materia di sicurezza sanitaria. L'Agenzia
per la sicurezza della catena alimentare belga ha raccomandato agli
allevatori di fare particolare attenzione per quanto riguarda la disinfestazione
nelle imprese avicole, l'uso di abbigliamento adeguato e la limitazione
dell'accesso a persone esterne. Gia' questa settimana il governo aveva
deciso di estendere a tutto il territorio belga, e non solo alle aree
naturali sensibili, l'obbligo di tenere al chiuso i volatili d'allevamento.
Inizialmente il governo aveva indicato la data del primo di marzo,
ma ora l'agenzia invita ad accelerare l'adozione di queste misure.
In Olanda da oggi si applichera' la doppia disinfestazione, all'andata
e al ritorno vuoti, dei camion che abbiano trasportato polli e uova
in Francia.
Parla l’allevatore francese
e denuncia che le troppe visite avrebbero potuto portare il virus
nel suo allevamento
Isolato da due giorni, insieme alla moglie Martine, al figlio e alla
madre nella sua azienda agricola di Versailleux, Daniel Clair pensa
e ripensa a come il virus H5N1 dell' influenza aviaria sia potuto
entrare in quella grande stalla, ben chiusa, protetta, sterminandogli
il suo allevamento di 11.000 tacchini. Al telefono, parlando con i
giornalisti, Clair punta il dito proprio contro di loro. ''Mi sto
chiedendo - dice - se non siano stati i cronisti e gli operatori che
io ho accolto con cortesia e disponibilita' nella mia fattoria all'
origine della contaminazione''. In effetti, diverse giornalisti e
troupe radiotelevisive si sono recati sulla sue terre, dopo la scoperta
dei casi di influenza aviaria sulle anatre selvatiche nel vicino villaggio
di Joyeux. E le tv mostrano quelle immagini. ''E' la stampa - dice
- che probabilmente ci ha portato l' influenza aviaria. Sono passate
qui decine di operatori di radio e tv per tutta la settimana. Arrivavano
dopo essere andati in altre fattorie ed aver camminato a bordo della
palude, senza protezioni''. Daniel Clair conferma comunque di aver
cambiato la paglia ai suoi tacchini, che era ammassata all' aperto.
L' ipotesi che sia stata la paglia, sporcata da escrementi delle anatre
selvatiche malate, a provocare la contaminazione dei tacchini era
stata avanzata ieri dalla Federazione delle industrie avicole francesi.
L' impresa agricola di Clair si trova infatti vicino alla palude dove
sono erano trovate morte, nei giorni precedenti, le anatre colpite
dall' influenza aviaria. ''E' possibile - afferma - che la paglia
nuova, presa all' esterno, possa essere stata contaminata. Ma io ho
fatto tutto quello che dovevo fare: ho un attrezzatura speciale, e
mi bagno le scarpe dall' inizio del 2004. Mercoledi' i tacchini stavano
bene, giovedi' mattina ne ho scoperto 400 morti, ed altri malati.
Tutti - circa 11.000 - sono stati abbattuti. L' allevatore ha avuto
un danno di 100.000 euro. Lo ha chiamato il ministro dell' agricoltura,
Dominique Bussereau, che gli ha promesso tutto l' aiuto possibile.
Intanto per due giorni Clair, moglie, figlio e madre sono stati isolati
dal mondo e riforniti di medicinali. ''Sono stati due giorni di incubo
- ha detto - non abbiamo mai dormito''. Dovrebbero avere presto un
lasciapassare per uscire dalla fattoria, con auto e stivali ben trattati
Anche in Francia gli esperti concordi,
il problema sono gli allevamenti rurali
In questo momento, il vero pericolo e' rappresentato dagli allevamenti
rurali, ovvero dai volatili lasciati liberi: il virus H5N1 dell'influenza
aviaria, infatti, e' in grado di resistere nell'ambiente circostante
da una settimana ad oltre un mese ed e' dunque fondamentale evitare
situazioni di 'contaminazione' tra animali di allevamento e l'esterno.
A spiegarlo e' il virologo dell'Universita' di Bologna Mauro Delogu,
che invita dunque alla massima attenzione. ''Innanzitutto, va precisato
- ha affermato l'esperto - che i volatili selvatici non rimangono
infetti per tempi lunghissimi bensi' per un periodo di circa 15 giorni,
trascorso il quale il volatile produce anticorpi specifici e smette
dunque di 'eliminare' il virus attraverso le feci''. Tuttavia, il
fatto che il virus H5N1 resista nell'ambiente rappresenta un fattore
di rischio: ''I tempi di sopravvivenza del virus in ambiente esterno
- ha precisato Delogu - variano a seconda della temperatura: con alte
temperature, a 24-25 gradi, H5N1 puo' resistere circa una settimana,
ma con temperature fredde puo' sopravvivere per oltre un mese; inoltre,
un ambiente di sopravvivenza del virus e' rappresentato anche dall'acqua''.
Potenzialmente, dunque, il virus H5N1 che resiste nell'ambiente attraverso
le feci dei volatili infetti potrebbe rappresentare un rischio se
entra in contatto con gli uccelli da allevamento: ''In Francia, il
contagio si ipotizza possa essere avvenuto anche a causa di paglia
infetta da escrementi di volatili selvatici portata all'interno dell'allevamento
di tacchini - ha commentato Delogu - e, se questo fosse confermato,
si tratterebbe di un errore molto grossolano''. Per questo, e' ''assolutamente
necessario tenere gli animali al chiuso anche se, nonostante gli appelli
- ha sottolineato l'esperto - capita ancora di vedere piccoli allevamenti
rurali all'aperto''. Dello stesso avviso anche il microbiologo Michele
La Placa: ''Un rischio ambientale esiste - ha ammonito - e per questo
e' necessario essere vigili, anche se senza un'eccessiva preoccupazione.
Le condizioni igienico-sanitarie del nostro Paese, infatti, garantiscono
alti livelli di sicurezza ed il sistema veterinario e' efficiente
ed allertato; se dovesse dunque verificarsi una qualche moria sospetta
in allevamenti, le misure di contrasto sarebbero tempestive, come
d'altronde gia' accaduto nel 1993 quando un altro virus aviario altamente
patogeno, l'H5N7, infetto' alcuni allevamenti e porto' all'abbattimento,
senza ulteriori conseguenze, di migliaia di capi''. Quanto al rischio
per la salute umana, gli esperti rassicurano: ''Il rischio di mutazione
del virus e' una variabile indipendente ed il caso francese - hanno
ribadito Delogu e La Placa - non rappresenta un ulteriore pericolo
per l'uomo''
Accordo del Governo britannico per
una fornitura di vaccini prepandemici
L'azienda produttrice di vaccini Chiron e il Governo britannico hanno
siglato un contratto per la fornitura di vaccino influenzale 'pre-pandemico'
H5N1 destinato alla costituzione di scorte da usare nel periodo finestra
che va dall'eventuale scoppio della pandemia fino alla produzione
del vaccino specifico per il nuovo virus pandemico. Lo annuncia la
stessa Chiron in una nota precisando che il vaccino destinato a queste
scorte sara' prodotto negli stabilimenti di Siena. Chiron ha annunciato
inoltre di aver presentato oggi all'EMEA (European Medicines Agency)
i documenti (mock-up file) necessari per avviare la procedura per
consentire l'autorizzazione rapida di un vaccino in caso di pandemia.
Il vaccino pre-pandemico per il quale l'azienza ha siglato l'accordo
col Regno Unito si chiama cosi' proprio perche' e' prodotto prima
della pandemia e sulla base di ceppi di virus aviario H5N1 osservati
nel Sud-est asiatico, e piu' recentemente nell'Asia Centrale e in
alcuni Paesi Europei. Quindi non si tratta di un vaccino specifico
contro il virus pandemico che ancora non esiste, ma di un preparato
che comunque garantirebbe, in caso questo virus pandemico dovesse
emergere, una buona copertura immunitaria alle persone vaccinate.
Il vaccino prepandemico servirebbe a coprire quei mesi che, dall'eventuale
scoppio di pandemia (periodo finestra) sono necessari alle aziende
per produrre il vaccino specifico contro il virus pandemico. Il contratto
britannico prevede inoltre che il vaccino influenzale contro l'H5N1
contenga l'adiuvante di Chiron MF59. Nel caso di approvazione del
mock-up file, se si verificasse la pandemia, Chiron dovrebbe presentare
una semplice variazione regolatoria per il ceppo influenzale all'origine
della pandemia. Il mock-up file si basa su alcuni studi clinici relativi
al vaccino contro l'influenza aviaria, a cui verra' aggiunto un nuovo
studio sul vaccino per il virus H5N1, che partira' a breve in Italia.
Tutti gli studi presentati nel mock-up file comprendono l'adiuvante
di Chiron, MF59.
Il virus si estende in Germania
25/02 Si estende l'influenza aviaria in Germania: un'anatra selvatica
e un cigno trovati morti alla periferia di Schwedt, vicino ai confini
con la Polonia, sono risultati positivi ai test per l'influenza aviaria.
Lo ha reso noto un portavoce del ministero dell'agricoltura del Brandeburgo,
che non ha precisato pero' se si tratti del ceppo virale H5N1 potenzialmente
letale per gli uomini. "Ma la probabilita' che sia proprio quello
e' molto alta", ha aggiunto. Per la Germania, si tratta del quarto
land colpito. Venerdi' infatti due anatre uccise dal micidiale virus
erano state trovate nello Schleswig-Holstein (Germania nord-occidentale)
e un'altra e' risultata positiva, nel land sud-occidentale del Baden
Wuerttemberg. L'area tedesca piu' colpita dal virus e' comunque la
costa sul Mar Baltico, il land del Mecklenburg-Vorpommern, soprattutto
nell'isola di Ruegen. E il virus trovato finora in tutti e tre i land
e' quello del ceppo piu' pericoloso.
In Germania anitra selvatica infetta
dall’H5N1/Asia pericoloso anche per l’uomo
L'influenza aviaria riscontrata su un'anatra selvatica del lago di
Costanza (Germania meridionale) e' stata provocata dal virus H5N1/Asia
pericoloso anche per gli esseri umani. Lo ha reso noto oggi a Stoccarda
il ministro regionale dell'Agricoltura, Peter Hauck (Cdu). Il risultato
delle analisi sull'animale trovato morto a Ueberlingen, un paesino
a una decina di km dal confine con la Svizzera, era atteso inizialmente
per lunedi' prossimo, ma la scoperta ha indotto gli esperti ad anticipare
l'annuncio ed inoltre a adottare nuove misure per interrompere la
possibile catena di infezioni, ha spiegato il ministro. Continua intanto
nel nord della Germania il ritrovamento di altri volatili morti a
causa del virus H5N1 del ceppo asiatico. Secondo le analisi condotte
nell'istituto specializzato Friedrich Loeffler sull'isola Riems (nel
Mar Baltico) anche tre uccelli selvatici raccolti nella Pomerania
tedesca sono stati riscontrati positivi al virus e quindi il totale
dei casi accertati in Germania finora sale a 114.
Altri due casi di contagio umano
in Cina
Altri due casi di influenza aviaria tra esseri umani - una bambina
e una giovane donna - sono stati registrati nella Cina orientale.
Lo hanno annunciato oggi i mezzi di informazione ufficiali, citando
il ministero della Sanita'. Il 10 febbraio scorso - precisa Xinhua
(Nuova Cina) - una bambina di 9 anni della provincia di Zhejiang,
di nome You, ha manifestato sintomi riconducibili all'influenza aviaria
(febbre e tosse) ed e' stata ricoverata. Il giorno dopo, nella provincia
di Anhui, una donna di 26 anni di nome Wang e' stata ricoverata con
la stessa sintomatologia. Nelle due pazienti e' stata successivamente
confermata la presenza del virus H5N1, il piu' letale tra gli agenti
patogeni dell'influenza aviaria, che e' trasmissibile all'uomo.
Vaccinazioni in Olanda e Francia
grazie all’esperienza italiana
Di fronte all'evidenza che ''non c'e' in Europa una rapida prospettiva
di eliminazione del virus dell'influenza aviaria'' - come riconoscono
a Bruxelles gli esperti della Commissione europea - l'Ue ha superato
le ultime resistenze accordando a Francia e a Olanda la possibilita'
di vaccinare preventivamente, ma in modo mirato, il loro pollame per
limitare il rischio dell'influenza aviaria. L'Olanda, in particolare,
per l'applicazione del suo piano potra' beneficiare dell'esperienza
dell'Italia che dal 1999 e' stata autorizzata dall'Ue a vaccinare
pollame come misura preventiva, ma limitatamente ad alcune zone sensibili
situate soprattutto in Lombardia e Veneto. ''L'esperienza italiana
- hanno indicato gli esperti della Commissione Ue - ha permesso di
mettere in luce alcune fattori importanti: da una conoscenza piu'
approfondita dei test sul sangue al fatto che la vaccinazione e' piu'
efficace nelle galline e nei polli che non ad esempio nei tacchini,
che a volte occorre vaccinare tre volte nelle loro breve vita da 120
a 150 giorni''. Il piano olandese prevede di vaccinare su base volontaria
fino a cinque milioni di polli e galline da cortile e tra uno e tre
milioni di uccelli da compagnia. Il piano francese invece, punta a
vaccinare da domani e fino al primo aprile, 900.000 volatili tra oche
e anatre allevati all'aperto e situati sulla rotta degli uccelli migratori
nelle aree del sud-ovest del paese: la Vandea, la Loira-Atlantica
e le Lande. Entrambi i piani potranno essere attuati solo a condizione
di sottostare ad una sorveglianza sanitaria molto severa che va dai
controlli mensili alla creazione di animali sentinella che vivranno
negli allevamenti senza essere vaccinati, dalla possibilita' di spostare
il pollame solo tra aziende che applicano la vaccinazione a controlli
veterinari obbligatori 48 ore prima della macellazione degli animali.
La vaccinazione dei volatili non fa infatti l'unanimita' fra i 25
stati membri dell'Ue (riserve sono state sollevate da Germania, Belgio,
Grecia, Portogallo) e anche gli esperti della Commissione europea
preferiscono giocare la carta della prudenza. Di fatto, se la vaccinazione
non ha un impatto sulla salute del consumatore, non si puo' escludere
che possa nascondere il virus e che il volatile vaccinato diventi
una specie di portatore sano. Insomma la vaccinazione non e' una panacea
ma, come ha sottolineato il commissario europeo alla sanita' Markos
Kyprianou ''i recenti casi di influenza aviaria negli uccelli selvatici
in Europa ci hanno convinti della necessita' di esplorare ogni possibile
opzione per proteggere il nostro pollame dal virus''. La vaccinazione
non pone pero' problemi per l'uomo e il consumatore. Per i volatili
- precisano i funzionari europei - si utilizzano vaccini inattivati
dove non e' presente l'H5N1, che non possono essere trasmessi all'uomo.
Quanto al consumo di carne, proveniente da animali vaccinati, le stesse
organizzazioni internazionali, come l'Oms e la Fao, hanno gia' detto
chiaramente che non creano problemi per i consumatori. Del resto sull'etichetta
del petto di pollo o di anatra non si trovera' scritto che proviene
da una animale vaccinato. Situazione analoga per le uova. In definitiva,
l'Europa tiene la guardia sempre alta sull'influenza aviaria e in
vista dei movimenti migratori di primavera lancia un nuovo appello:
i cittadini non devono temere per la presenza dei piccioni nelle citta'
ma neppure l'arrivo delle rondini a primavera.
Precedenti
24-02
Aviaria: Confermato il virus H5N1 nei tacchini francesi.
La Lav chiede alla Regione Calabria di andare oltre la pura gestione
emergenza. Nucera (Udc) accusa: “Dalla
Regione nessun provvedimento per il settore”. Londra
si prepara a fronteggiare la pandemia. In Spagna,
invece, preparano un’arca di Noè dei volatili.
E La UE riconosce la tracciabilità del pollame fatta dall'Italia.
23-02
Aviaria: La Margherita chiede a Loiero e M. Oliverio: “Salvaguardare
il CRAS”.
Lunedì negli studi dell’emittente Ten cena a base di
pollo in diretta. Anche i cacciatori si mobilitano
per i controlli. Forte sospetto di virus H5N1 nel pollame della
Francia
22-02
La Camera approva le misure contro l’emergenza avicola creata
dall’aviaria. L’ass. Pirillo scrive
ad Alemanno: “Senza un intervento deciso
per la Calabria, morte sicura per il comparto avicolo”.
Metà degli italiani pronti a riportare il pollo in tavola.
Ma uno su sei rischia di cambiare
21-02
Nuovo cigno reale trovato morto nella Locride, è il quinto.
Secondo caso di Aviaria H5N1 accertato su di
uno dei cigni ritrovati in Calabria. Istituita un’altra
aera protetta. La Coldiretti: “La Regione
attivi unità di crisi di sostegno alle aziende avicole”.
Il Comune di Lamezia istituisce un osservatorio
di monitoraggio. Vaccinazione preventiva in Francia, Olanda
e Belgio
20-02
Nuovo cigno morto scoperto nel reggino. Accordo
alla UE per le aziende avicole entrate in crisi. I Vigili del
Fuoco hanno recuperato 200 volatili morti in 7 giorni. L’Adiconsum
detta nuove regole per la sicurezza alimentare
19-02
Sono sedici i casi di aviaria accertati su uccelli selvatici in Italia
In India rimane l’allarme ma nessuna infezione
umana
18-02
Aviaria: Negative le analisi sull’airone
trovato a Castrovillari. Avviate le ispezioni
delle coste della Calabria con un elicottero dei VVFF. La Polizia
Provinciale di Cosenza nell’unità di crisi locale per
l’aviaria. Nuovi casi di H5N1 nel mondo.
Scoperti nuovi farmaci.
17-02
Aviaria: Il virus si diffonde in Europa.
Primo caso in Francia, due casi in Bosnia. In
5 giorni 19.000 telefonate al numero verde 1500
15-02
Aviaria: Un altro cigno trovato a Locri e
tre in Sicilia. Cala il consumo
dei polli solo in Italia dove c’è una vera e propria
psicosi. In Europa, dove sta arrivando l’influenza
aviaria, consumi quasi normali. La Federcaccia Calabria attiva
la vigilanza venatoria. Due cigni con H5N1 in
Germania.
Lunedì riunione alla UE. Le nazioni europee
impongono la chiusura degli allevamenti in zone coperte (video TG
TEN)
14-02
Aviaria: Sono 8 i casi certi. Oggi trovate altre
otto carcasse di cigni nel reggino, una
carcassa di un cormorano ai Laghi di Sibari,
carcasse di polli trovate nella zona del Tirreno. Chiuso un
allevamento da 60.000 galline a Crotone. Sequestrati 80.000 polli.
Coldiretti: “Evitare inutili allarmismi”.
Bertolaso pronto a gestire l’eventuale emergenza. Attivata l'unità
di crisi della Regione Calabria. Il Sindaco
di Diamente "nessuna psicosi".
13.02
Storace in giro nelle regioni dove sono stati trovati i volatili morti:
“Bisogna stare tranquilli e non creare
psicosi, non ci sono rischi per l’uomo”. La Giunta
regionale fa propria l’ordinanza ministeriale sul virus dell’aviaria.
Un airone trovato morto vicino Castrovillari
e un altro cigno nel reggino. Galline piccioni,
una gazza e un falco morti nel catanzarese. Volatili
morti vicino Castiglione. (video Tg Ten)
12-02
Controlli a tappeto per l’aviaria. Fobie tra la gente. Trovato
un altro cigno morto nel reggino. Non bisogna toccare gli animali
morti. Vertici sanitari in riunione.
Timori per gli allevatori calabresi per i consumi.
Lo Moro: "Un problema gli allevamenti domestici".
Lle regioni colpite volgiono assumere più
veterinari.
11-02
Il virus dell’aviaria in Italia. 21 cigni colpiti, 5 morti.
Uno in Calabria. Preso a Vibo e morto
a Cosenza in un centro recupero animali.