Dopo la Francia anche al Svizzera
colpita dall’aviaria. Sale l’attenzione nella UE
25/02 E' ancora alta l'allerta in Europa dopo i casi di influenza
aviaria scoperti nei giorni in un allevamento di tacchini in Francia
e oggi in alcuni uccelli selvatici in Svizzera. Questi paesi si aggiungono
dunque a Italia e Germania che hanno rilevato la presenza del virus
aviario in migratori. In Francia il virus H5N1 permane nell'area dell'Ain
ed e' stato lo stesso ministro dell'agricoltura oggi ad annunciare
ulteriori segnalazioni: 15 cigni selvatici sono stati trovati morti
nella zone di Joyeux, nel dipartimento dell' Ain. In mattinata il
prefetto dell' Ain, Michel Fuzeau, aveva reso noto che una cinquantina
di cigni e anatre erano stati ritrovati morti negli ultimi quattro
giorni vicino agli stagni della Dombes. E' la stessa zona dove la
settimana scorsa sono state ritrovate le due anatre selvatiche malate.
Non distante, a Versailleux, sorge anche l' allevamento di tacchini
- circa 11. mila - che erano stati colpiti dalla malattia e poi abbattuti.
Questa mattina erano gia' state prese misure di sicurezza come il
divieto di accesso a meno di 100 metri dalla palude, il divieto di
pesca e quello di sorvolare la zona della Dombes con velivoli ultraleggeri
"perché spaventano gli uccelli e contribuiscono alla diffusione
del virus''. Ma e' l'annuncio del primo caso fortemente sospetto in
Svizzera ( le analisi di controllo sono in corso in Inghilterra) a
mantenere alta l'attenzione delle autorita' veterinarie europee. Il
primo caso e' stato segnalato a Ginevra in un uccello nuotatore simile
all'anatra (smergo) che e' risultato positivo, secondo l'Ufficio federale
di veterinaria, al virus aviario H5. Campioni dell'animale sono stati
inviati al laboratorio di riferimento in Gran Bretagna per definire
con esattezza il ceppo patogeno. ''I risultati saranno noti tra un
paio di giorni, ha comunicato il direttore dell'Ufficio federale di
veterinaria (Ufv) Hans Wyss. Tuttavia le autorita' sembrano nutrire
pochi dubbi sul fatto che si tratti di H5N1. Nei giorni scorsi, il
virus si era avvicinato alla Svizzera, con casi segnalati in regioni
limitrofe di Francia e Germania. Casi di influenza aviaria sono stati
inoltre segnalati proprio a Oehningen, in Germania appena oltre confine
e un'altro a Singen, cittadina tedesca nei pressi della frontiera
svizzera. Contrariamente a quanto affermato in un primo tempo, tuttavia,
la localita' frontaliera di Stein am Rhein, cantone svizzero di Sciaffusa,
non e' invece toccata direttamente dall'aviaria. Come prima reazione
all'arrivo della malattia, l'Ufv e l'Ufficio federale dell'ambiente
hanno raccomandato ai cantoni di "vietare immediatamente la caccia
agli uccelli". Se in Europa i controlli si infittiscono sugli
animali selvatici in India dopo i casi sospetti segnalati nei giorni
scorsi sull'uomo i controlli si fanno anche sulle persone: durante
questo fine settimana, le autorita' sanitarie indiane, dopo aver fatto
abbattere centinaia di migliaia di volatili, hanno deciso di sottoporre
90 mila persone ad esami medici per accertare eventuali sintomi dell'influenza
aviaria.
In Francia confermato in 15 cigni
il virus H5N1
25/02 Il virus altamente patogeno H5N1 dell'influenza aviaria e'
stato confermato in quindici cigni selvatici trovati morti nell'Aisne,
dipartimento nella Francia centro-orientale. Lo ha riferito il ministro
dell'Agricoltura francese, Dominique Busserau. La notizia ha ulteriormente
allarmato l'opinione pubblica gia' preoccupata per l'allevamento di
tacchini contagiato.
Virus dell’aviaria anche in
Svizzera
25/02 Dopo l'Italia, la Francia e la Germania, l'influenza aviaria
ha raggiunto anche la Svizzera. Il primo caso dovuto a un virus del
tipo H5 e' stato segnalato a Ginevra: si tratta di uno smergo, un
genere di uccello nuotatore simile alle anatre. Per capire se si tratta
del virus altamente patogeno H5N1 campioni dell'animale sono stati
inviati oggi al laboratorio di riferimento europeo Weybridge di Londra,
dove saranno analizzati. I risultati sono attesi per la fine della
settimana, ha indicato all'agenzia di stampa elvetica Ats Cathy Maret,
portavoce dell'Ufficio federale di veterinaria (UFV). Lo smergo maggiore,
il tipo di uccello infettato a Ginevra, e' un migratore parziale,
che ogni anno visita l'Europa occidentale. Circa 1500 esemplari trascorrono
l'inverno sulle rive del Lago Lemano. Questa grande anatra si nutre
prevalentemente di pesci. In acqua gli smerghi nuotano con un profilo
piuttosto basso, tuffandosi di frequente quando sono alla ricerca
di cibo. Li si vede spesso in piccoli gruppi. I maschi, con il loro
piumaggio dai colori vivaci, attirano subito l'attenzione; le femmine,
come nella maggior parte degli uccelli acquatici, sono piu' mimetiche
e uniformi. Vicino alla frontiera sciaffusana in territorio tedesco
sono state intanto rinvenute altre due anatre infette. Le informazioni
sono state ufficializzate in una conferenza stampa nel pomeriggio
a Palazzo federale. All'incontro con i giornalisti erano presenti
il portavoce del Consiglio federale Oswald Sigg, il direttore dell'Ufficio
federale della sanita' pubblica (UFSP) Thomas Zeltner e quello dell'Ufficio
federale di veterinaria (UFV) Hans Wyss. Sigg ha precisato che la
localita' frontaliera di Stein am Rhein non e' toccata direttamente
dall'aviaria. Un'anatra colpita e' tuttavia stata rinvenuta nella
vicinissima Ohningen, appena oltre confine, e un'altra ancora a Singen,
cittadina tedesca nei pressi della frontiera sciaffusana. I test sono
in corso per determinare se si tratti della variante piu' letale del
virus, l'H5N1. Ieri le autorita' tedesche avevano confermato che l'anatra
trovata morta negli scorsi giorni, sempre nella stessa regione, era
stata infettata da questa variante, pericolosa anche per l'uomo. Dopo
la scoperta dei due uccelli le autorita' cantonali di Sciaffusa e
Turgovia hanno disposto diverse zone di protezione e di monitoraggio
sul loro territorio. Le prime avranno un raggio di tre chilometri,
le seconde di dieci, ha spiegato la portavoce dell'UFV. In totale
gli uccelli trovati morti in Svizzera da ottobre sono 98, indica una
statistica pubblicata sul sito internet dell'UFV. Solo lunedi' scorso
il loro numero era ancora fermo a 21. Tra le raccomandazioni piu'
importanti per evitare un eventuale contagio le autorita' sanitarie
consigliano di non toccare a mani nude uccelli malati o morti. Se
in un determinato luogo vengono trovati diversi uccelli o cigni morti
bisogna informare il guardiacaccia o il veterinario cantonale. In
caso di contatto con volatili morti e' invece necessario insaponare
e lavare con cura le mani, mentre i vestiti sporchi di escrementi
vanno messi in lavatrice. La carne di pollo e le uova - indica l'UFV
- possono essere mangiate tranquillamente: fino ad oggi nessuna vittima
dell'aviaria e' stata contagiata consumando questi prodotti. Maggiori
informazioni su come comportarsi si trovano anche su due siti dell'Amministrazione
federale: www.bag.admin.ch e www.bvet.admin.ch. L'UFV e l'Ufficio
federale dell'ambiente (UFAM) raccomandano ai cantoni di ½vietare
immediatamente la caccia agli uccelli per impedire la propagazione
dell'influenza aviaria». L'invito riguarda in particolare la
caccia alla cornacchia nera che, in quanto specie necrofaga, potrebbe
essere portatrice del virus, si legge in un comunicato. Malgrado gli
sviluppi odierni, attualmente non sono previsti piani di vaccinazione
preventiva dei volatili: dato che il virus non si e' ancora installato
sul territorio in modo duraturo Berna preferisce dare la priorita'
ad altre misure di eradicazione. Inoltre, il vaccino in circolazione
non e' ancora stato omologato in Svizzera. Secondo l'UFV una simile
misura rischierebbe di fare piu' danni che altro: un pollo vaccinato,
infatti, puo' essere portatore del virus ed essere contagioso senza
presentare sintomi della malattia. Da parte sua l'Unione svizzera
dei contadini (USC), ha reagito affermando che non vi e' alcuna ragione
di adottare nuove misure di isolamento per il pollame. Grazie al divieto
di tenere volatili all'aperto, la Svizzera e' gia' ben preparata all'arrivo
dell'influenza aviaria, ha affermato all'Ats Sandra Helfenstein, portavoce
dell'USC. La portavoce di Optigal, filiale di Migros, Verena Steiger,
ha sottolineato le misure igieniche in vigore nei grandi stabilimenti.
A suo avviso i pericoli maggiori risiedono soprattutto nei piccoli
pollai, dove i controlli igienici sono meno severi. Sebbene non sia
pericoloso consumare la carne di pollo, Migros ha registrato una diminuzione
delle vendite pari al 15-20%. In Svizzera si contano circa otto milioni
di polli, ma rispetto alla produzione europea, quella elvetica e'
molto marginale, soprattutto rispetto alla Francia. A livello economico
il settore rappresenta solo il 4% di tutti i prodotti agricoli elvetici
e non copre che il 50% dell'intero consumo nazionale. Negli ultimi
quindici anni gli effettivi sono comunque aumentati di oltre il 50%.
Il settore avicolo da' lavoro a circa 1500 persone in Svizzera. La
Svizzera comincia comunque a prendere le prime contromisure e a calcolare
anche l'impatto che potrebbe derivare da un eventuale pandemia sulla
popolazione. Nella peggiore delle ipotesi, potrebbe mietere 10mila
morti. Lo ha affermato dalle colonne del ½SonntagsBlick»
il direttore dell'Ufficio federale della sanita' pubblica (UFSP) Thomas
Zeltner, precisando che vi sarebbero anche due milioni di contagi
e 50mila ricoveri in ospedale. E dalle pagine del domenicale romando
½Matin dimanche» il direttore dell'Ufficio federale di
veterinaria (UFV) Hans Wyss avverte che se l'influenza provocata dal
virus dei polli dovesse propagarsi, asili e scuole sarebbero chiusi
immediatamente, spiega il responsabile dell'UFSP. Rassegne cinematografiche
e concerti sarebbero annullati, mentre il traffico ferroviario e quello
aereo verrebbero limitati. Per dirigere le operazioni e' prevista
la creazione di uno stato maggiore di crisi. Per ora non esistono
vaccini in grado di combattere la malattia. Le trattative con i produttori
sono in corso, spiega Zeltner, ma se una prima ondata di casi dovesse
colpire la Confederazione, bisognerebbe ricorrere all'antinfluenzale
Tamiflu e a misure d'isolamento.
Otto carcasse di galline trovate
nel reggino
25/02 Otto carcasse di galline, contenute in sacco, sono state rinvenute
ad Ardore, in provincia di Reggio Calabria, lungo il margine di una
strada in localita' 'Fossia', da un medico che ha denunciato il ritrovamento
ai Carabinieri della locale stazione. I militari intervenuti hanno
prelevato un animale per i successivi accertamenti ed hanno bruciato
e seppellito i rimanenti. Si suppone che la psicosi abbia indotto
il probabile allevatore caserecco a compiere il gesto di disfarsi
delle galline morte per eviatre controlli. Un comportamento grave
che sicuramente non rivelerà nulla di preoccupante ma che evidenzia
lo stato di psicosi che si è diffuso in giro.
Focolai in sei regioni della Russia
25/02 Focolai di influenza aviaria in pollai sono stati registrati
in sei regioni della Russia meridionale. Lo ha precisato il ministero
federale dell'Agricoltura. "Focolai di infezione in pollai sono
stati registrati nelle regioni di Kabardino-Balkaria, Daghestan, Cecenia,
Kalmykia, Krasnodar e Stavropol", sui legge in una nota che non
precisa di quale ceppo del virus si tratti. Nella regione di Krasnodar
si sospetta che il virus abbia colpito invece un grande allevamento.
Oltre mezzo milione di polli sono stati abbattuti in Russia dall'inizio
dell'anno, in seguito a un focolaio di H5N1, il ceppo altamente patogeno,
in un pollaio in Daghestan.
Coldiretti: Aumenta del 9% l’export
di pollo, ma in Italia situazione grabe del mercato
25/02 Con l’arrivo dell ‘tichetta Made in Italy sono
aumentate del 9% le esportazioni nazionali di carni di pollame nel
mondo a dimostrazione che la garanzia di produzione italiana riscuote
fiducia all'estero di fronte all'emergenza influenza aviaria. Lo sostiene
la Coldiretti secondo cui ''le esportazioni di carni di pollame domestico
come galli, galline, oche, tacchini e faraone hanno realizzato un
forte balzo in avanti, rispetto all' anno precedente, nel mese di
novembre, successivo a quello dell'introduzione dell'etichetta Made
in Italy avvenuta il 17 ottobre per fronteggiare lo scoppio dell'emergenza
in Europa, dopo il primo caso individuato in Romania. Oltre l'80%
delle esportazioni sono state dirette verso altri Paesi UE e specie
in Germania (+ 14%) e Inghilterra ma anche in Francia dove -precisa
Coldiretti- si e' registrato un +15% nelle quantita', nonostante che
le spedizioni all'estero rappresentino una componente limitata della
produzione nazionale che e' destinata soprattutto al mercato interno''.
Secondo l'organizzazione agricola ''la psicosi nei consumi che ha
interessato i cittadini italiani con perdite per il settore avicolo
di oltre mezzo miliardo di Euro non sembra coinvolgere nella stessa
misura gli stranieri che di fronte all' emergenza dimostrano di apprezzare
ancora di piu' le garanzie di sicurezza e la qualita' della produzione
Made in Italy, come confermato di recente dalla stessa FAO''. Tuttavia,
Coldiretti rileva che ''nonostante i positivi segnali che vengono
dall'estero la situazione di mercato in Italia e' gravissima e rischia
di travolgere un comparto nel quale operano 6000 allevamenti, 173
macelli, 517 imprese di prima e seconda lavorazione che danno complessivamente
lavoro a 180mila addetti per una produzione complessiva di 1,13 milioni
di tonnellate di carne ampiamente superiore ai consumi interni e un
fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro, circa il 6,5 percento
del valore dell'intera agricoltura italiana. La situazione rende necessario
approvare al piu presto il piano salva pollo Made in Italy che sara'
per questo necessario da martedi' al Senato, per garantire sicurezza,
sconfiggere la paura e salvare imprese e posti di lavoro''
Precedenti
25-02
Aviaria: Dopo i tacchini infetti in Francia sale il livello di vigilanza
in Europa Parla
l’allevatore francese e denuncia che le troppe visite avrebbero
potuto portare il virus nel suo allevamento. Accordo
del Governo britannico per una fornitura di vaccini prepandemici.
In Germania anitra selvatica infetta dall’H5N1/Asia pericoloso
anche per l’uomo. Altri due casi di contagio
umano in Cina.
24-02
Aviaria: Confermato il virus H5N1 nei tacchini francesi.
La Lav chiede alla Regione Calabria di andare oltre la pura gestione
emergenza. Nucera (Udc) accusa: “Dalla
Regione nessun provvedimento per il settore”. Londra
si prepara a fronteggiare la pandemia. In Spagna,
invece, preparano un’arca di Noè dei volatili.
E La UE riconosce la tracciabilità del pollame fatta dall'Italia.
23-02
Aviaria: La Margherita chiede a Loiero e M. Oliverio: “Salvaguardare
il CRAS”.
Lunedì negli studi dell’emittente Ten cena a base di
pollo in diretta. Anche i cacciatori si mobilitano
per i controlli. Forte sospetto di virus H5N1 nel pollame della
Francia
22-02
La Camera approva le misure contro l’emergenza avicola creata
dall’aviaria. L’ass. Pirillo scrive
ad Alemanno: “Senza un intervento deciso
per la Calabria, morte sicura per il comparto avicolo”.
Metà degli italiani pronti a riportare il pollo in tavola.
Ma uno su sei rischia di cambiare
21-02
Nuovo cigno reale trovato morto nella Locride, è il quinto.
Secondo caso di Aviaria H5N1 accertato su di
uno dei cigni ritrovati in Calabria. Istituita un’altra
aera protetta. La Coldiretti: “La Regione
attivi unità di crisi di sostegno alle aziende avicole”.
Il Comune di Lamezia istituisce un osservatorio
di monitoraggio. Vaccinazione preventiva in Francia, Olanda
e Belgio
20-02
Nuovo cigno morto scoperto nel reggino. Accordo
alla UE per le aziende avicole entrate in crisi. I Vigili del
Fuoco hanno recuperato 200 volatili morti in 7 giorni. L’Adiconsum
detta nuove regole per la sicurezza alimentare
19-02
Sono sedici i casi di aviaria accertati su uccelli selvatici in Italia
In India rimane l’allarme ma nessuna infezione
umana
18-02
Aviaria: Negative le analisi sull’airone
trovato a Castrovillari. Avviate le ispezioni
delle coste della Calabria con un elicottero dei VVFF. La Polizia
Provinciale di Cosenza nell’unità di crisi locale per
l’aviaria. Nuovi casi di H5N1 nel mondo.
Scoperti nuovi farmaci.
17-02
Aviaria: Il virus si diffonde in Europa.
Primo caso in Francia, due casi in Bosnia. In
5 giorni 19.000 telefonate al numero verde 1500
15-02
Aviaria: Un altro cigno trovato a Locri e
tre in Sicilia. Cala il consumo
dei polli solo in Italia dove c’è una vera e propria
psicosi. In Europa, dove sta arrivando l’influenza
aviaria, consumi quasi normali. La Federcaccia Calabria attiva
la vigilanza venatoria. Due cigni con H5N1 in
Germania.
Lunedì riunione alla UE. Le nazioni europee
impongono la chiusura degli allevamenti in zone coperte (video TG
TEN)
14-02
Aviaria: Sono 8 i casi certi. Oggi trovate altre
otto carcasse di cigni nel reggino, una
carcassa di un cormorano ai Laghi di Sibari,
carcasse di polli trovate nella zona del Tirreno. Chiuso un
allevamento da 60.000 galline a Crotone. Sequestrati 80.000 polli.
Coldiretti: “Evitare inutili allarmismi”.
Bertolaso pronto a gestire l’eventuale emergenza. Attivata l'unità
di crisi della Regione Calabria. Il Sindaco
di Diamente "nessuna psicosi".
13.02
Storace in giro nelle regioni dove sono stati trovati i volatili morti:
“Bisogna stare tranquilli e non creare
psicosi, non ci sono rischi per l’uomo”. La Giunta
regionale fa propria l’ordinanza ministeriale sul virus dell’aviaria.
Un airone trovato morto vicino Castrovillari
e un altro cigno nel reggino. Galline piccioni,
una gazza e un falco morti nel catanzarese. Volatili
morti vicino Castiglione. (video Tg Ten)
12-02
Controlli a tappeto per l’aviaria. Fobie tra la gente. Trovato
un altro cigno morto nel reggino. Non bisogna toccare gli animali
morti. Vertici sanitari in riunione.
Timori per gli allevatori calabresi per i consumi.
Lo Moro: "Un problema gli allevamenti domestici".
Lle regioni colpite volgiono assumere più
veterinari.
11-02
Il virus dell’aviaria in Italia. 21 cigni colpiti, 5 morti.
Uno in Calabria. Preso a Vibo e morto
a Cosenza in un centro recupero animali.