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Cronaca
L'aviaria arrivata in Calabria

 

Confermato il virus H5N1 nei tacchini francesi

25/02 La presenza del virus dell'influenza aviaria in un allevamento di tacchini della Francia centro-orientale e' stata ufficialmente confermata dagli esami di laboratorio. Lo ha reso noto il ministero francese dell'Agricoltura alle ore 1.22 di questa notte. I tacchini morti ieri nell' allevamento del dipartimento dell' Ain potrebbero essere stati ''contaminati da escrementi di anatre selvatiche deposti sulla paglia''. Lo sostiene la Federazione delle industrie avicole francesi, secondo la quale ''la paglia sarebbe stata utilizzata recentemente come giaciglio per i tacchini''. L' allevamento di tacchini colpito dal virus dell' influenza aviaria si trova a Versailleux, non lontano dalla palude dove nei giorni scorsi sono state trovate morte delle anatre selvatiche, due delle quali sono risultate colpite dal virus. Nell' allevamento almeno 400 tacchini sono morti per la malattia, mentre tutti gli altri - circa 11.000 - sono stati abbattuti.

L’Europa ha paura dei tacchini francesi e si mobilita

Il ministero dell'Agricoltura francese ha confermato che a far morire oltre quattrocento degli undicimila tacchini di un allevamento nella regione dell'Ain è stata l'influenza aviaria: ma non è ancora chiaro se a diffondersi sia stato il ceppo virale H5N1, quello più temuto perché più letale per il pollame e pericoloso anche per l'uomo (62 morti finora in Asia). Sono in corso esami il cui esito, atteso nel pomeriggio, è stato rinviato "alla notte fra venerdì e sabato". Se fosse confermata la presenza della variante maggiormente patogena del virus H5, così come purtroppo è avvenuto, sarebbe il primo caso in un Paese dell'Ue: che per di più è la Francia, cioè il maggior esportatore europeo di pollame. E la cosa sarebbe ancor più preoccupante perche' nell'allevamento colpito i tacchini non erano all'aria aperta, ma in locali al chiuso. Questo metterebbe in crisi i provvedimenti profilattici finora raccomandati, che come principale misura prevedono proprio la reclusione dei volatili per non esporli a eventuali uccelli selvatici infetti. Il ceppo H5N1, intanto, continua a manifestarsi nel resto d'Europa, uccidendo volatili migratori selvatici. Oggi per la prima volta è stato individuato in Georgia e in due regioni tedesche finora risparmiate, fra cui lo Schleswig-Holstein che confina con la Danimarca. Un'altra anatra infetta è stata trovata presso il lago di Costanza, ai confini con Svizzera e Austria. Il commissario europeo alla Sanità, Markos Kyprianou, riconoscendo l'impossibilità di controllare la malattia nei volatili selvatici, ha sottolineato cone si debba fare "di tutto" per evitare che si estenda agli allevamenti, come è accaduto in Asia, provocando danni economici incalcolabili. "E' necessario stare in allerta, ma non creare allarme", ha detto durante la conferenza stampa del vertice europeo sull'emergenza aviaria, oggi a Vienna. E' evidente il timore di una psicosi che metta definitivamente in ginocchio il settore aviario, già pesantemente colpito. Per questo è allo studio una campagna di informazione rivolta ai cittadini per attuare una sensibilizzazione "a tappeto". La campagna sarà rivolta a diverse categorie come per esempio i viaggiatori, i veterinari, gli uffici pubblici, le scuole, le mamme. Lo scopo è "sensibilizzare" l'opinione pubblica per meglio gestire e fronteggiare l'emergenza senza però creare "facili allarmismi". Kyprianou ha ribadito che l'Europa "ha le conoscenze e i mezzi per contenere la situazione di emergenza", e che a marzo "ci sarà un incontro per mettere a punto un documento riguardo la strategia di comunicazione da attuare". La Francia, secondo il commissario, "per noi è il caso più preoccupante di tutti poiché è il primo paese europeo ad avere il virus H5N1 in un allevamento rurale". Altra preoccupazione è quella riguardante l'Africa, paese in cui, secondo Kyprianou, potrebbe esserci un forte impatto sugli abitanti. "L'Unione europea - sottolinea il commissario - sarà a fianco dell'Africa nella gestione dell'emergenza: aiuteremo questo paese non solo per quanto riguarda la salute ma anche per quanto riguarda l'impatto economico sugli abitanti. Lo faremo attraverso sia le organizzazioni internazionali sia direttamente". Affrontato anche il tema dei fondi stanziati dall'Unione europea per la ricerca sull'aviaria, che ammontano a 20 milioni di euro.

In Francia crollo dei consumi e aziende in crisi

I risultati definitivi, ufficiali dei test sulla presenza del virus H5N1 dell' influenza aviaria sui tacchini morti nell' allevamento industriale di Versailleux si conosceranno solo nella notte. Ma sono poche le speranze di sfuggire al temuto verdetto: il ministro dell' agricoltura francese Dominique Bussereau ha gia' detto questa mattina che i tacchini erano portatori del virus H5 ''altamente patogeno''. In ogni caso i danni sono stati gia' fatti. I consumi di pollame sono crollati in Francia almeno di un terzo, nella grande distribuzione e al dettaglio. Due dei principali gruppi dell' industria avicola hanno cominciato a mandare a casa personale: 800 degli 8.000 dipendenti, cioe' il 10%, a Ldc - 1,2 miliardi di euro di fatturato - e 600 a Gastronome. Si tratta finora di contratti a tempo determinato, ma se la crisi dei consumi dovesse continuare saranno anche i dipendenti fissi ad essere colpiti da misure di riduzione di personale o di cassa integrazione. In Francia la preoccupazione si collega allo stupore e alle domande: ma come e' possibile che i tacchini siano stati colpiti dall' infezione se erano rigorosamente allevati al chiuso? Una risposta prova a darla la Federazione delle industrie avicole francesi, secondo la quale i tacchini morti potrebbero essere stati ''contaminati da escrementi di anatre selvatiche deposti sulla paglia, utilizzata recentemente come giaciglio per i tacchini''. E la paglia era conservata all' aperto. L' allevamento di tacchini si trova infatti a Versailleux, non lontano dalla palude dove nei giorni scorsi sono state trovate morte delle anatre selvatiche, due delle quali sono risultate colpite dal virus. E sempre nella stessa zona sono stati scoperti cinque casi sospetti su dei cigni trovati morti nella palude. Il prefetto dell' Ain, Michel Fuzeau, ha posto sotto vigilanza stretta praticamente un terzo del dipartimento: polizia e gendarmi a controllare le strade, controlli e disinfestazioni dei pompieri su tutte le auto. In tanti hanno espresso solidarieta' al signor Daniel Clair che con la moglie Martine mandava avanti l' allevamento di 11.000 tacchini di Versailleux, tutti morti: 400 per la malattia e tutti gli altri abbattuti. Ha avuto un danno di almeno 100.000 euro, ed ha chiesto di essere rimborsato. Il governo non bada a spese. Il premier Dominique de Villepin ha annunciato un ulteriore aiuto di 52 milioni di euro per la filiera avicola: 20 andranno agli allevatori, 30 alle imprese e due per campagne promozionali tese ad incoraggiare il consumo di pollame. De Villepin ha oggi assistito all' aeroporto di Lione ad una esercitazione di influenza aviaria: una simulazione di un intervento su due uomini malati a bordo di un aereo: ''la Francia - ha detto il premier - e' uno dei paesi meglio preparati per far fronte ad una eventuale epidemia di influenza aviaria negli uomini''. Ma oggi, quello che preoccupa, e' quella che ha colpito i tacchini.

La Lav chiede alla Regione Calabria di andare oltre la pura gestione emergenza

24/02 ''Alla Regione chiediamo di andare oltre la pura gestione dell' emergenza e di programmare ed avviare quelle politiche che favoriscano la tutela degli animali e gli equilibri della natura''. E' quanto afferma Roberto Vecchio Ruggeri, coordinatore regionale della Lega antivivisezione, in relazione alle iniziative intraprese dal massimo ente calabrese per fare fronte all' emergenza aviaria. ''Per affrontare l' attuale situazione, quindi, - sostiene ancora Vecchio Ruggeri - proponiamo di intensificare ulteriormente il piano di monitoraggio attivo, con il pieno coinvolgimento delle strutture operanti sul territorio, in primis il Corpo Forestale dello Stato nonche' i presidi veterinari delle Aziende sanitarie locali; di valorizzare adeguatamente, anche con il dovuto sostegno economico, la rete dei Centri di recupero della fauna selvatica, che rappresentano il primo contatto con gli uccelli e gli animali selvatici; di promuovere un impegno serio e concreto per una riforma degli allevamenti intensivi di animali domestici, orientata a garantire la biosicurezza e il benessere degli animali; di promuovere una politica volta ad ottenere la modifica dei sistemi di allevamento degli animali''. ''Il recente ritrovamento di animali selvatici colpiti dal virus dell' influenza aviaria in Calabria - sostiene Francesco Troilo, consigliere direttivo nazionale della Lav - poteva essere facilmente previsto. Il ruolo fondamentale della regione per l' avifauna migratoria e' ben noto: la Calabria ha una posizione strategica circa le rotte migratorie dell' avifauna, essendo un 'ponte' naturale nel Mediterraneo per i contingenti migratori provenienti dall' Europa, che giungono, regolarmente, per svernare. Molti esemplari giungono anche dall' Europa dell' Est, dove il virus e' presente gia' da molto tempo. Tra le misure cautelative adottabili andrebbe applicato il divieto di caccia, inteso anche come misura precauzionale, in tutta la regione sin dalla prossima stagione''.

Nucera (Udc) accusa: “Dalla Regione nessun provvedimento per il settore”

Il capogruppo dell' Udc al Consiglio regionale, Giovanni Nucera, ha presentato un' interrogazione al presidente della Giunta, Agazio Loiero, per sapere ''come mai a tutt' oggi nessun provvedimento e' stato emanato dalla Giunta visto che la Calabria e' una delle Regioni che ha avuto degli animali morti per il virus dell' influenza aviaria per cui la stessa si trova in 'stato di calamita' del settore' e necessita d' interventi immediati per salvare il comparto e gli addetti a rischio licenziamento''. ''In Italia - ha sostenuto Nucera - e' psicosi, nonostante gli inviti continui da parte degli esperti, alla tranquillita' e gli assidui controlli veterinari negli allevamenti: il consumo del pollame e' crollato del 70%. Il settore e' prossimo al tracollo e da valutazioni effettuate non puo' resistere altri 15 giorni in queste condizioni, con una perdita economica giornaliera per filiera di 6 milioni di euro, quantificando, pertanto, i danni a 650 milioni di euro fino ad oggi, con la messa in cassa integrazione di 30 mila lavoratori sui 180.000 addetti diretti e indiretti che compongono il settore''. ''I piu' colpiti - ha proseguito l' esponente dell' Udc - sono gli allevamenti rurali e biologici, che rappresentano piu' del 10% della produzione di pollame in Italia, che rischiano di chiudere entro breve tempo, anche perche' taluni di questi allevamenti forniscono uova per la riproduzione e pulcini per l' ingrasso e queste forniture sono completamente bloccate in quanto le richieste sono nulle. Non c' e' nessuna connessione tra il consumo di carne avicola e il contagio con la malattia, poiche' gli allevamenti italiani sono controllatissimi e l' etichettatura garantisce ulteriormente ai consumatori la qualita' dei prodotti italiani''. ''Nei giorni scorsi - ha proseguito Nucera - il Ministero della Salute ha emanato un' ordinanza contenente misure urgenti di protezione per casi di influenza aviaria ad alta patogenicita' negli uccelli selvatici e la Calabria con le Province di Reggio Calabria e Vibo Valentia rientra in questa ordinanza visti i casi di mortalita' e i sintomi clinici rilevati in alcuni cigni migratori. Tale ordinanza contiene le misure atte a prevenire la diffusione dell' influenza aviaria dagli uccelli selvatici agli allevamenti di volatili domestici ed altri volatili in cattivita', nonche' la contaminazione dei prodotti da loro derivati. Accanto a questa ordinanza e' necessario che la Regione attivi l' unita' di crisi che operi, per sottoporre alla Giunta, gli interventi di carattere straordinario e urgente, in attuazione, altresi', della L.R. n.24/2002, necessari per fermare questa psicosi dilagante che ha colto anche i consumatori calabresi con il rifiuto di mangiare carne e tutti i derivati, di pollo''. ''La nostra regione - ha concluso Nucera - rischia di avere un crollo economico notevole con la chiusura di parecchie aziende avicole calabresi, visto che in Calabria il calo dei consumi ha toccato il tetto dell' 80% della produzione, per cui bisogna dichiarare anche lo 'stato di crisi di mercato' e la Regione deve intervenire con fondi destinati ad aiuti concreti che possano compensare i mancati guadagni e non avere ripercursioni con conseguenti licenziamenti''.

Londra si prepara a fronteggiare la pandemia

Le autorita' sanitarie di Londra stanno studiando piani per fronteggiare un'eventuale pandemia di influenza nella capitale nel caso il virus dell'aviaria si trasformi e diventi trasmissibile da uomo ad uomo. Secondo quanto rivelato oggi dal quotidiano londinese Evening Standard, Sue Atkinson, responsabile della salute pubblica nella capitale, ha inviato alle autorita' municipali una circolare chiedendo di collaborare alla preparazione di un piano d'emergenza da far scattare nel caso si realizzasse il peggiore degli scenari possibile con milioni di persone colpite dal virus. Intanto, il governo ha annunciato oggi di aver ordinato a due ditte farmaceutiche, Chiron e Baxter, 3,5 milioni di dosi di vaccino per proteggere le persone dal virus H5N1.

In Slovenia morto un airone affetto dal virus H5N1

Un airone cinerino trovato morto in periferia della città slovena di Maribor è risultato infetto dal virus H5N1. Lo ha confermato il ministero dell'Agricoltura di Lubiana, E' il secondo volatile selvatico risultato affetto dalla variante più pericolosa di aviaria ritrovato in Slovenia. Maribor si trova a 15 chilometri dal confine austriaco. Il precedente esemplare infetto era un cigno, trovato morto nella stessa zona, dove già sono state imposte le procedure di vigilanza e controllo raccomandate dall'Unione europea.

Tre le regioni colpite dall’H5N1 in Germania

24/02 In Germania il virus H5N1 dell'influenza aviaria si e' esteso dal nord ad altre regioni del paese e interessa ora tre dei 16 Laender. Anche se finora gli animali colpiti sono stati tutti uccelli selvatici, cresce la preoccupazione per un possibile contagio degli allevamenti di volatili domestici. Dopo il Meclemburgo (nordest), il Land finora piu' colpito con oltre cento casi, altri contagi sono stati segnalati oggi nello Schleswig-Holstein (nord) e nel Baden-Wuerttemberg (sudovest). In tutto tre anatre selvatiche morte - due nello Schleswig- Holstein e una nel Baden-Wuerttemberg, sul Lago di Costanza (Bodensee) - hanno rivelato la presenza del virus H5N1. Sono in corso ulteriori analisi per verificare che si tratti della variante aggressiva asiatica dell'H5N1, quella piu' pericolosa per l'uomo e che e' stata all'origine della morte dei volatili nel Meclemburgo. I risultati sono attesi per l'inizio della prossima settimana. In tutto i casi di H5N1 sono stati finora in Germania 114 - 111 nel Meclemburgo, per la massima parte sull'isola baltica di Ruegen - due nello Schleswig-Holstein e uno in Baden- Wuerttemberg. Il ministro dell'agricoltura e tutela consumatori Horst Seehofer (Csu) ha detto di ritenere molto probabile un'ulteriore estensione in Germania dell'aviaria, che interessa un numero sempre maggiore di paesi in Europa. Per questo si e' tenuta oggi a Vienna sotto la presidenza austriaca della Ue una riunione dei ministri della sanita' dei 25, che hanno deciso in particolare il varo di una piu' efficace campagna di informazione diretta ad arginare la diffusione del virus H5N1. Mentre il cancelliere Angela Merkel e i responsabili dei Laender interessati hanno invitato oggi a non cedere a un panico ingiustificato, cresce comunque la preoccupazione fra gli agricoltori. Il presidente della Federazione di categoria Gerd Sonnleitner, in dichiarazioni a vari media, ha detto che il pericolo di propagazione del virus H5N1 dell'aviaria ai volatili domestici e' ''enorme''. ''Noi siamo estremamente preoccupati'', ha osservato. Sull'isola di Ruegen - dove i primi casi di aviaria si erano registrati il 15 febbraio scorso - sono stati abbattuti finora circa 4 mila volatili domestici quale misura preventiva. Dall'inizio dell'emergenza aviaria, sempre a Ruegen - che e' una delle mete turistiche nazionali preferite dai tedeschi - sono stati recuperati fino a oggi 2.600 uccelli selvatici morti. A differenza di altri paesi come l'Italia - dove l'emergenza aviaria ha causato un drastico calo nel consumo di pollame - in Germania le ripercussioni sulla vendita di carne bianca sono piu' limitate, con le statistiche che parlano di una riduzione fra il 10% e il 15%.

In Spagna, invece, preparano un’arca di Noè dei volatili

Il patriarca biblico l'aveva costruita per salvare uomini e animali dall'imminente e grande Diluvio inviato da Dio. E il sindaco di Madrid, Alberto Ruiz- Gallardon, seguira' ora il suo esempio, alcune migliaia di anni dopo, realizzando una vera e propria 'Arca di Noe' per ospitare 700 fra cigni, pavoni reali, oche, anatre e tacchini che attualmente popolano i parchi della capitale per isolarli e proteggerli, e con loro proteggere gli esseri umani, dal rischio di contrarre l'influenza aviaria. L'annuncio e' stato dato dallo stesso Gallardon il quale ha parlato come rifugio per gli animali di una ''nave'': che in spagnolo ha, guarda caso, il doppio significato di imbarcazione e magazzino industriale. Il sindaco ha assicurato che la concentrazione nella ''nave'' delle centinaia di volatili avverra' ''entro due settimane''. ''Non sara' un'imbarcazione naturalmente - ha spiegato divertita all'Ansa una portavoce del dipartimento ambientale del Comune - ma un grande capannone per isolare i volatili da qualsiasi contatto pericoloso''. Madrid, governata dal Partito Popolare (Pp; opposizione di centrodestra) e' l'unica citta' che ha deciso di prendere questo provvedimento, insieme a Valencia, nel sud del paese, che rinchiudera' 200 volatili dei suoi parchi in un rifugio della Societa' per la Protezione degli Animali. A Madrid, la portavoce del Comune spiega che non e' stato ancora deciso dove sara' questo capannone, ne' se verra' utilizzato uno esistente o ne sara' costruito uno apposito. ''Ma - dice - si stanno facendo i piani e prima possibile cominceremo a radunare i volatili come annunciato dal sindaco''. E spiega che si tratta di una misura precauzionale in quanto la possibilita' di contagio negli umani ''e' molto remota''. ''Gallardon crea un'Arca di Noe''' titola stamani il quotidiano socialista 'El Pais', mentre El Mundo scrive che ''Madrid mandera' al confino cigni, oche, anatre e pavoni reali dei suoi parchi''. Tra i primi a sparire, dal laghetto del grande Parco del Retiro, saranno i grandi e stupendi cigni neri che lo popolano e che sono una delle tradizionali e piu' popolari attrazioni del gigantesco giardino pubblico di Madrid. E ad essi si aggiungeranno pavoni, oche, anatre, tacchini e galline. Rimarranno fuori dell'Arca invece le colombe e le tortore che popolano strade e citta' di Madrid in quanto gia' oggetto di costanti controlli sanitari. La decisione del sindaco fa seguito a quella presa dalle autorita' della provincia che, in controcorrente rispetto alla posizione del governo, ha proibito l'allevamento all'aria aperta di volatili in tutta la regione.

Etichettatura del pollame: la UE riconosce l’operato dell’Italia

L'Italia vince il primo round con l'Europa sull'etichettatura delle carni. Nonostante la procedura di infrazione aperta proprio sulla misura introdotta dall'Italia, anche gli altri Paesi europei esamineranno ''come prioritaria'' la necessita' di introdurre la tracciabilita' delle carni fresche di pollame. Dopo oltre cinque ore di lavoro i venticinque ministri della Salute dell'Unione Europea piu' i quattro dei Paesi in attesa di entrare (Turchia, Romania, Bulgaria e Slovenia) hanno cosi' riconosciuto all'Italia l'utilita' della misura introdotta in ottobre subito dopo l'allarme internazionale sull'aviaria arrivato dal Sud-Est asiatico. Ora la parola spetta ai ministri di ogni paese, che per competenza non sono solo quelli della salute. Nel frattempo, l'Europa mettera' in cantiere una campagna di informazione rivolta ai cittadini ma anche alle categorie a rischio come i veterinari e gli allevatori. L'Austria, paese titolare del semestre di presidenza Ue, ha gia' avviato una campagna, simile tra l'altro a quella gia' adottata anche dall'Italia, con informazioni mirate per le categorie a rischio: dai viaggiatori alle scuole. Sul tavolo dei ministri dell'Unione si e' parlato anche di farmaci. Il commissario europeo Kyprianou ha chiesto ad alcuni paesi di inviare le informazioni che ancora non sono arrivate sulle loro disponibilita' di anti-virali e vaccini. Si sta pensando, comunque, di istituire una scorta comunitaria che potrebbe contenere circa 3 milioni di anti-virali da utilizzare per le situazioni di emergenza. ''Allerta, non allarme e mai panico'' e' l'appello lanciato dal commissario europeo. L'Europa e' pero' preoccupata per la situazione in Francia, considerato il caso piu' serio perche' il virus sarebbe, se sara' confermata l'infezione, entrato per la prima volta ufficialmente dentro un allevamento. H5N1 per ora e' entrato in otto paesi. Condizione che ha alzato il livello di attenzione dell'incontro dei ministri di oggi. La riunione di questa mattina era iniziata con una posizione dura dell'Italia. Francesco Storace aveva espresso l'insoddisfazione del paese nei confronti della mancanza di azioni comuni adeguate contro la malattia. La riunione si e' conclusa con un documento che sancisce per la prima volta il riconoscimento della etichettatura delle carni come una misura di garanzia per i consumatori spaventati. ''E' stato un passo importante - ha detto il ministro Storace - mi auguro che i cittadini reagiscano con orgoglio a questa attestazione di fiducia, tornando a mangiare le nostre carni di pollo''. Soddisfatto anche il compagno di partito e di governo, il ministro delle Politiche Agricole e Forestali Gianni Alemanno. ''Il risultato ottenuto oggi dal ministro Storace sul riconoscimento europeo dell'etichettatura obbligatoria dei prodotti della filiera agricola - ha detto Alemanno - e' di estrema importanza''.

La scheda sull’etichettatura in vigore in Italia da ottobre 2005

L'etichetta ''Made in Italy'' e' obbligatoria in Italia dal 17 ottobre 2005 secondo quanto previsto dall'ordinanza del 26 agosto 2005 del Ministero della Salute nella quale si prevede che, in aggiunta alle indicazioni obbligatorie previste dalla normativa in materia di etichettatura dei prodotti alimentari, di cui al decreto legislativo 109/92, gli operatori che intervengono nella fase di macellazione e di sezionamento ed i soggetti che importano nel territorio italiano animali vivi da macellare, o carni fresche da sezionare o gia' sezionate da commercializzare, riportino in etichetta le informazioni necessarie a ripercorrere con esattezza la storia dell'animale. La carne di pollo italiana sara' identificata dalla sigla IT e saranno presenti codici per individuare l'allevamento di provenienza e lo stabilimento di macellazione. La norma e' valida sino al 31 dicembre 2007, e la sua violazione comporta , nella parte relativa agli obblighi di etichettatura, la sospensione dell'attivita' da un minimo di sette ad un massimo di ventuno giorni. La Commisione europea, secondo quanto reso noto dalla Coldiretti, aveva inviato nei giorni scorsi all'Italia una richiesta di spiegazioni sulla normativa varata sostenendo che ''nessun elemento indica che i consumatori italiani sarebbero indotti in errore senza la presenza dell'indicazione di origine della carne avicola''.

 

Precedenti

23-02 Aviaria: La Margherita chiede a Loiero e M. Oliverio: “Salvaguardare il CRAS”. Lunedì negli studi dell’emittente Ten cena a base di pollo in diretta. Anche i cacciatori si mobilitano per i controlli. Forte sospetto di virus H5N1 nel pollame della Francia

22-02 La Camera approva le misure contro l’emergenza avicola creata dall’aviaria. L’ass. Pirillo scrive ad Alemanno: “Senza un intervento deciso per la Calabria, morte sicura per il comparto avicolo”. Metà degli italiani pronti a riportare il pollo in tavola. Ma uno su sei rischia di cambiare

21-02 Nuovo cigno reale trovato morto nella Locride, è il quinto. Secondo caso di Aviaria H5N1 accertato su di uno dei cigni ritrovati in Calabria. Istituita un’altra aera protetta. La Coldiretti: “La Regione attivi unità di crisi di sostegno alle aziende avicole”. Il Comune di Lamezia istituisce un osservatorio di monitoraggio. Vaccinazione preventiva in Francia, Olanda e Belgio

20-02 Nuovo cigno morto scoperto nel reggino. Accordo alla UE per le aziende avicole entrate in crisi. I Vigili del Fuoco hanno recuperato 200 volatili morti in 7 giorni. L’Adiconsum detta nuove regole per la sicurezza alimentare

19-02 Sono sedici i casi di aviaria accertati su uccelli selvatici in Italia In India rimane l’allarme ma nessuna infezione umana

18-02 Aviaria: Negative le analisi sull’airone trovato a Castrovillari. Avviate le ispezioni delle coste della Calabria con un elicottero dei VVFF. La Polizia Provinciale di Cosenza nell’unità di crisi locale per l’aviaria. Nuovi casi di H5N1 nel mondo. Scoperti nuovi farmaci.

17-02 Aviaria: Il virus si diffonde in Europa. Primo caso in Francia, due casi in Bosnia. In 5 giorni 19.000 telefonate al numero verde 1500

15-02 Aviaria: Un altro cigno trovato a Locri e tre in Sicilia. Cala il consumo dei polli solo in Italia dove c’è una vera e propria psicosi. In Europa, dove sta arrivando l’influenza aviaria, consumi quasi normali. La Federcaccia Calabria attiva la vigilanza venatoria. Due cigni con H5N1 in Germania.
Lunedì riunione alla UE. Le nazioni europee impongono la chiusura degli allevamenti in zone coperte (video TG TEN)

14-02 Aviaria: Sono 8 i casi certi. Oggi trovate altre otto carcasse di cigni nel reggino, una carcassa di un cormorano ai Laghi di Sibari, carcasse di polli trovate nella zona del Tirreno. Chiuso un allevamento da 60.000 galline a Crotone. Sequestrati 80.000 polli. Coldiretti: “Evitare inutili allarmismi”. Bertolaso pronto a gestire l’eventuale emergenza. Attivata l'unità di crisi della Regione Calabria. Il Sindaco di Diamente "nessuna psicosi".

13.02 Storace in giro nelle regioni dove sono stati trovati i volatili morti: “Bisogna stare tranquilli e non creare psicosi, non ci sono rischi per l’uomo”. La Giunta regionale fa propria l’ordinanza ministeriale sul virus dell’aviaria. Un airone trovato morto vicino Castrovillari e un altro cigno nel reggino. Galline piccioni, una gazza e un falco morti nel catanzarese. Volatili morti vicino Castiglione. (video Tg Ten)

12-02 Controlli a tappeto per l’aviaria. Fobie tra la gente. Trovato un altro cigno morto nel reggino. Non bisogna toccare gli animali morti. Vertici sanitari in riunione. Timori per gli allevatori calabresi per i consumi.
Lo Moro: "Un problema gli allevamenti domestici". Lle regioni colpite volgiono assumere più veterinari.

11-02 Il virus dell’aviaria in Italia. 21 cigni colpiti, 5 morti. Uno in Calabria. Preso a Vibo e morto a Cosenza in un centro recupero animali.

 

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