Confermato il virus H5N1 nei tacchini
francesi
25/02 La presenza del virus dell'influenza aviaria in un allevamento
di tacchini della Francia centro-orientale e' stata ufficialmente
confermata dagli esami di laboratorio. Lo ha reso noto il ministero
francese dell'Agricoltura alle ore 1.22 di questa notte. I tacchini
morti ieri nell' allevamento del dipartimento dell' Ain potrebbero
essere stati ''contaminati da escrementi di anatre selvatiche deposti
sulla paglia''. Lo sostiene la Federazione delle industrie avicole
francesi, secondo la quale ''la paglia sarebbe stata utilizzata recentemente
come giaciglio per i tacchini''. L' allevamento di tacchini colpito
dal virus dell' influenza aviaria si trova a Versailleux, non lontano
dalla palude dove nei giorni scorsi sono state trovate morte delle
anatre selvatiche, due delle quali sono risultate colpite dal virus.
Nell' allevamento almeno 400 tacchini sono morti per la malattia,
mentre tutti gli altri - circa 11.000 - sono stati abbattuti.
L’Europa ha paura dei tacchini
francesi e si mobilita
Il ministero dell'Agricoltura francese ha confermato che a far morire
oltre quattrocento degli undicimila tacchini di un allevamento nella
regione dell'Ain è stata l'influenza aviaria: ma non è
ancora chiaro se a diffondersi sia stato il ceppo virale H5N1, quello
più temuto perché più letale per il pollame e
pericoloso anche per l'uomo (62 morti finora in Asia). Sono in corso
esami il cui esito, atteso nel pomeriggio, è stato rinviato
"alla notte fra venerdì e sabato". Se fosse confermata
la presenza della variante maggiormente patogena del virus H5, così
come purtroppo è avvenuto, sarebbe il primo caso in un Paese
dell'Ue: che per di più è la Francia, cioè il
maggior esportatore europeo di pollame. E la cosa sarebbe ancor più
preoccupante perche' nell'allevamento colpito i tacchini non erano
all'aria aperta, ma in locali al chiuso. Questo metterebbe in crisi
i provvedimenti profilattici finora raccomandati, che come principale
misura prevedono proprio la reclusione dei volatili per non esporli
a eventuali uccelli selvatici infetti. Il ceppo H5N1, intanto, continua
a manifestarsi nel resto d'Europa, uccidendo volatili migratori selvatici.
Oggi per la prima volta è stato individuato in Georgia e in
due regioni tedesche finora risparmiate, fra cui lo Schleswig-Holstein
che confina con la Danimarca. Un'altra anatra infetta è stata
trovata presso il lago di Costanza, ai confini con Svizzera e Austria.
Il commissario europeo alla Sanità, Markos Kyprianou, riconoscendo
l'impossibilità di controllare la malattia nei volatili selvatici,
ha sottolineato cone si debba fare "di tutto" per evitare
che si estenda agli allevamenti, come è accaduto in Asia, provocando
danni economici incalcolabili. "E' necessario stare in allerta,
ma non creare allarme", ha detto durante la conferenza stampa
del vertice europeo sull'emergenza aviaria, oggi a Vienna. E' evidente
il timore di una psicosi che metta definitivamente in ginocchio il
settore aviario, già pesantemente colpito. Per questo è
allo studio una campagna di informazione rivolta ai cittadini per
attuare una sensibilizzazione "a tappeto". La campagna sarà
rivolta a diverse categorie come per esempio i viaggiatori, i veterinari,
gli uffici pubblici, le scuole, le mamme. Lo scopo è "sensibilizzare"
l'opinione pubblica per meglio gestire e fronteggiare l'emergenza
senza però creare "facili allarmismi". Kyprianou
ha ribadito che l'Europa "ha le conoscenze e i mezzi per contenere
la situazione di emergenza", e che a marzo "ci sarà
un incontro per mettere a punto un documento riguardo la strategia
di comunicazione da attuare". La Francia, secondo il commissario,
"per noi è il caso più preoccupante di tutti poiché
è il primo paese europeo ad avere il virus H5N1 in un allevamento
rurale". Altra preoccupazione è quella riguardante l'Africa,
paese in cui, secondo Kyprianou, potrebbe esserci un forte impatto
sugli abitanti. "L'Unione europea - sottolinea il commissario
- sarà a fianco dell'Africa nella gestione dell'emergenza:
aiuteremo questo paese non solo per quanto riguarda la salute ma anche
per quanto riguarda l'impatto economico sugli abitanti. Lo faremo
attraverso sia le organizzazioni internazionali sia direttamente".
Affrontato anche il tema dei fondi stanziati dall'Unione europea per
la ricerca sull'aviaria, che ammontano a 20 milioni di euro.
In Francia crollo dei consumi e
aziende in crisi
I risultati definitivi, ufficiali dei test sulla presenza del virus
H5N1 dell' influenza aviaria sui tacchini morti nell' allevamento
industriale di Versailleux si conosceranno solo nella notte. Ma sono
poche le speranze di sfuggire al temuto verdetto: il ministro dell'
agricoltura francese Dominique Bussereau ha gia' detto questa mattina
che i tacchini erano portatori del virus H5 ''altamente patogeno''.
In ogni caso i danni sono stati gia' fatti. I consumi di pollame sono
crollati in Francia almeno di un terzo, nella grande distribuzione
e al dettaglio. Due dei principali gruppi dell' industria avicola
hanno cominciato a mandare a casa personale: 800 degli 8.000 dipendenti,
cioe' il 10%, a Ldc - 1,2 miliardi di euro di fatturato - e 600 a
Gastronome. Si tratta finora di contratti a tempo determinato, ma
se la crisi dei consumi dovesse continuare saranno anche i dipendenti
fissi ad essere colpiti da misure di riduzione di personale o di cassa
integrazione. In Francia la preoccupazione si collega allo stupore
e alle domande: ma come e' possibile che i tacchini siano stati colpiti
dall' infezione se erano rigorosamente allevati al chiuso? Una risposta
prova a darla la Federazione delle industrie avicole francesi, secondo
la quale i tacchini morti potrebbero essere stati ''contaminati da
escrementi di anatre selvatiche deposti sulla paglia, utilizzata recentemente
come giaciglio per i tacchini''. E la paglia era conservata all' aperto.
L' allevamento di tacchini si trova infatti a Versailleux, non lontano
dalla palude dove nei giorni scorsi sono state trovate morte delle
anatre selvatiche, due delle quali sono risultate colpite dal virus.
E sempre nella stessa zona sono stati scoperti cinque casi sospetti
su dei cigni trovati morti nella palude. Il prefetto dell' Ain, Michel
Fuzeau, ha posto sotto vigilanza stretta praticamente un terzo del
dipartimento: polizia e gendarmi a controllare le strade, controlli
e disinfestazioni dei pompieri su tutte le auto. In tanti hanno espresso
solidarieta' al signor Daniel Clair che con la moglie Martine mandava
avanti l' allevamento di 11.000 tacchini di Versailleux, tutti morti:
400 per la malattia e tutti gli altri abbattuti. Ha avuto un danno
di almeno 100.000 euro, ed ha chiesto di essere rimborsato. Il governo
non bada a spese. Il premier Dominique de Villepin ha annunciato un
ulteriore aiuto di 52 milioni di euro per la filiera avicola: 20 andranno
agli allevatori, 30 alle imprese e due per campagne promozionali tese
ad incoraggiare il consumo di pollame. De Villepin ha oggi assistito
all' aeroporto di Lione ad una esercitazione di influenza aviaria:
una simulazione di un intervento su due uomini malati a bordo di un
aereo: ''la Francia - ha detto il premier - e' uno dei paesi meglio
preparati per far fronte ad una eventuale epidemia di influenza aviaria
negli uomini''. Ma oggi, quello che preoccupa, e' quella che ha colpito
i tacchini.
La Lav chiede alla Regione Calabria
di andare oltre la pura gestione emergenza
24/02 ''Alla Regione chiediamo di andare oltre la pura gestione dell'
emergenza e di programmare ed avviare quelle politiche che favoriscano
la tutela degli animali e gli equilibri della natura''. E' quanto
afferma Roberto Vecchio Ruggeri, coordinatore regionale della Lega
antivivisezione, in relazione alle iniziative intraprese dal massimo
ente calabrese per fare fronte all' emergenza aviaria. ''Per affrontare
l' attuale situazione, quindi, - sostiene ancora Vecchio Ruggeri -
proponiamo di intensificare ulteriormente il piano di monitoraggio
attivo, con il pieno coinvolgimento delle strutture operanti sul territorio,
in primis il Corpo Forestale dello Stato nonche' i presidi veterinari
delle Aziende sanitarie locali; di valorizzare adeguatamente, anche
con il dovuto sostegno economico, la rete dei Centri di recupero della
fauna selvatica, che rappresentano il primo contatto con gli uccelli
e gli animali selvatici; di promuovere un impegno serio e concreto
per una riforma degli allevamenti intensivi di animali domestici,
orientata a garantire la biosicurezza e il benessere degli animali;
di promuovere una politica volta ad ottenere la modifica dei sistemi
di allevamento degli animali''. ''Il recente ritrovamento di animali
selvatici colpiti dal virus dell' influenza aviaria in Calabria -
sostiene Francesco Troilo, consigliere direttivo nazionale della Lav
- poteva essere facilmente previsto. Il ruolo fondamentale della regione
per l' avifauna migratoria e' ben noto: la Calabria ha una posizione
strategica circa le rotte migratorie dell' avifauna, essendo un 'ponte'
naturale nel Mediterraneo per i contingenti migratori provenienti
dall' Europa, che giungono, regolarmente, per svernare. Molti esemplari
giungono anche dall' Europa dell' Est, dove il virus e' presente gia'
da molto tempo. Tra le misure cautelative adottabili andrebbe applicato
il divieto di caccia, inteso anche come misura precauzionale, in tutta
la regione sin dalla prossima stagione''.
Nucera (Udc) accusa: “Dalla
Regione nessun provvedimento per il settore”
Il capogruppo dell' Udc al Consiglio regionale, Giovanni Nucera,
ha presentato un' interrogazione al presidente della Giunta, Agazio
Loiero, per sapere ''come mai a tutt' oggi nessun provvedimento e'
stato emanato dalla Giunta visto che la Calabria e' una delle Regioni
che ha avuto degli animali morti per il virus dell' influenza aviaria
per cui la stessa si trova in 'stato di calamita' del settore' e necessita
d' interventi immediati per salvare il comparto e gli addetti a rischio
licenziamento''. ''In Italia - ha sostenuto Nucera - e' psicosi, nonostante
gli inviti continui da parte degli esperti, alla tranquillita' e gli
assidui controlli veterinari negli allevamenti: il consumo del pollame
e' crollato del 70%. Il settore e' prossimo al tracollo e da valutazioni
effettuate non puo' resistere altri 15 giorni in queste condizioni,
con una perdita economica giornaliera per filiera di 6 milioni di
euro, quantificando, pertanto, i danni a 650 milioni di euro fino
ad oggi, con la messa in cassa integrazione di 30 mila lavoratori
sui 180.000 addetti diretti e indiretti che compongono il settore''.
''I piu' colpiti - ha proseguito l' esponente dell' Udc - sono gli
allevamenti rurali e biologici, che rappresentano piu' del 10% della
produzione di pollame in Italia, che rischiano di chiudere entro breve
tempo, anche perche' taluni di questi allevamenti forniscono uova
per la riproduzione e pulcini per l' ingrasso e queste forniture sono
completamente bloccate in quanto le richieste sono nulle. Non c' e'
nessuna connessione tra il consumo di carne avicola e il contagio
con la malattia, poiche' gli allevamenti italiani sono controllatissimi
e l' etichettatura garantisce ulteriormente ai consumatori la qualita'
dei prodotti italiani''. ''Nei giorni scorsi - ha proseguito Nucera
- il Ministero della Salute ha emanato un' ordinanza contenente misure
urgenti di protezione per casi di influenza aviaria ad alta patogenicita'
negli uccelli selvatici e la Calabria con le Province di Reggio Calabria
e Vibo Valentia rientra in questa ordinanza visti i casi di mortalita'
e i sintomi clinici rilevati in alcuni cigni migratori. Tale ordinanza
contiene le misure atte a prevenire la diffusione dell' influenza
aviaria dagli uccelli selvatici agli allevamenti di volatili domestici
ed altri volatili in cattivita', nonche' la contaminazione dei prodotti
da loro derivati. Accanto a questa ordinanza e' necessario che la
Regione attivi l' unita' di crisi che operi, per sottoporre alla Giunta,
gli interventi di carattere straordinario e urgente, in attuazione,
altresi', della L.R. n.24/2002, necessari per fermare questa psicosi
dilagante che ha colto anche i consumatori calabresi con il rifiuto
di mangiare carne e tutti i derivati, di pollo''. ''La nostra regione
- ha concluso Nucera - rischia di avere un crollo economico notevole
con la chiusura di parecchie aziende avicole calabresi, visto che
in Calabria il calo dei consumi ha toccato il tetto dell' 80% della
produzione, per cui bisogna dichiarare anche lo 'stato di crisi di
mercato' e la Regione deve intervenire con fondi destinati ad aiuti
concreti che possano compensare i mancati guadagni e non avere ripercursioni
con conseguenti licenziamenti''.
Londra si prepara a fronteggiare
la pandemia
Le autorita' sanitarie di Londra stanno studiando piani per fronteggiare
un'eventuale pandemia di influenza nella capitale nel caso il virus
dell'aviaria si trasformi e diventi trasmissibile da uomo ad uomo.
Secondo quanto rivelato oggi dal quotidiano londinese Evening Standard,
Sue Atkinson, responsabile della salute pubblica nella capitale, ha
inviato alle autorita' municipali una circolare chiedendo di collaborare
alla preparazione di un piano d'emergenza da far scattare nel caso
si realizzasse il peggiore degli scenari possibile con milioni di
persone colpite dal virus. Intanto, il governo ha annunciato oggi
di aver ordinato a due ditte farmaceutiche, Chiron e Baxter, 3,5 milioni
di dosi di vaccino per proteggere le persone dal virus H5N1.
In Slovenia morto un airone affetto
dal virus H5N1
Un airone cinerino trovato morto in periferia della città
slovena di Maribor è risultato infetto dal virus H5N1. Lo ha
confermato il ministero dell'Agricoltura di Lubiana, E' il secondo
volatile selvatico risultato affetto dalla variante più pericolosa
di aviaria ritrovato in Slovenia. Maribor si trova a 15 chilometri
dal confine austriaco. Il precedente esemplare infetto era un cigno,
trovato morto nella stessa zona, dove già sono state imposte
le procedure di vigilanza e controllo raccomandate dall'Unione europea.
Tre le regioni colpite dall’H5N1
in Germania
24/02 In Germania il virus H5N1 dell'influenza aviaria si e' esteso
dal nord ad altre regioni del paese e interessa ora tre dei 16 Laender.
Anche se finora gli animali colpiti sono stati tutti uccelli selvatici,
cresce la preoccupazione per un possibile contagio degli allevamenti
di volatili domestici. Dopo il Meclemburgo (nordest), il Land finora
piu' colpito con oltre cento casi, altri contagi sono stati segnalati
oggi nello Schleswig-Holstein (nord) e nel Baden-Wuerttemberg (sudovest).
In tutto tre anatre selvatiche morte - due nello Schleswig- Holstein
e una nel Baden-Wuerttemberg, sul Lago di Costanza (Bodensee) - hanno
rivelato la presenza del virus H5N1. Sono in corso ulteriori analisi
per verificare che si tratti della variante aggressiva asiatica dell'H5N1,
quella piu' pericolosa per l'uomo e che e' stata all'origine della
morte dei volatili nel Meclemburgo. I risultati sono attesi per l'inizio
della prossima settimana. In tutto i casi di H5N1 sono stati finora
in Germania 114 - 111 nel Meclemburgo, per la massima parte sull'isola
baltica di Ruegen - due nello Schleswig-Holstein e uno in Baden- Wuerttemberg.
Il ministro dell'agricoltura e tutela consumatori Horst Seehofer (Csu)
ha detto di ritenere molto probabile un'ulteriore estensione in Germania
dell'aviaria, che interessa un numero sempre maggiore di paesi in
Europa. Per questo si e' tenuta oggi a Vienna sotto la presidenza
austriaca della Ue una riunione dei ministri della sanita' dei 25,
che hanno deciso in particolare il varo di una piu' efficace campagna
di informazione diretta ad arginare la diffusione del virus H5N1.
Mentre il cancelliere Angela Merkel e i responsabili dei Laender interessati
hanno invitato oggi a non cedere a un panico ingiustificato, cresce
comunque la preoccupazione fra gli agricoltori. Il presidente della
Federazione di categoria Gerd Sonnleitner, in dichiarazioni a vari
media, ha detto che il pericolo di propagazione del virus H5N1 dell'aviaria
ai volatili domestici e' ''enorme''. ''Noi siamo estremamente preoccupati'',
ha osservato. Sull'isola di Ruegen - dove i primi casi di aviaria
si erano registrati il 15 febbraio scorso - sono stati abbattuti finora
circa 4 mila volatili domestici quale misura preventiva. Dall'inizio
dell'emergenza aviaria, sempre a Ruegen - che e' una delle mete turistiche
nazionali preferite dai tedeschi - sono stati recuperati fino a oggi
2.600 uccelli selvatici morti. A differenza di altri paesi come l'Italia
- dove l'emergenza aviaria ha causato un drastico calo nel consumo
di pollame - in Germania le ripercussioni sulla vendita di carne bianca
sono piu' limitate, con le statistiche che parlano di una riduzione
fra il 10% e il 15%.
In Spagna, invece, preparano un’arca
di Noè dei volatili
Il patriarca biblico l'aveva costruita per salvare uomini e animali
dall'imminente e grande Diluvio inviato da Dio. E il sindaco di Madrid,
Alberto Ruiz- Gallardon, seguira' ora il suo esempio, alcune migliaia
di anni dopo, realizzando una vera e propria 'Arca di Noe' per ospitare
700 fra cigni, pavoni reali, oche, anatre e tacchini che attualmente
popolano i parchi della capitale per isolarli e proteggerli, e con
loro proteggere gli esseri umani, dal rischio di contrarre l'influenza
aviaria. L'annuncio e' stato dato dallo stesso Gallardon il quale
ha parlato come rifugio per gli animali di una ''nave'': che in spagnolo
ha, guarda caso, il doppio significato di imbarcazione e magazzino
industriale. Il sindaco ha assicurato che la concentrazione nella
''nave'' delle centinaia di volatili avverra' ''entro due settimane''.
''Non sara' un'imbarcazione naturalmente - ha spiegato divertita all'Ansa
una portavoce del dipartimento ambientale del Comune - ma un grande
capannone per isolare i volatili da qualsiasi contatto pericoloso''.
Madrid, governata dal Partito Popolare (Pp; opposizione di centrodestra)
e' l'unica citta' che ha deciso di prendere questo provvedimento,
insieme a Valencia, nel sud del paese, che rinchiudera' 200 volatili
dei suoi parchi in un rifugio della Societa' per la Protezione degli
Animali. A Madrid, la portavoce del Comune spiega che non e' stato
ancora deciso dove sara' questo capannone, ne' se verra' utilizzato
uno esistente o ne sara' costruito uno apposito. ''Ma - dice - si
stanno facendo i piani e prima possibile cominceremo a radunare i
volatili come annunciato dal sindaco''. E spiega che si tratta di
una misura precauzionale in quanto la possibilita' di contagio negli
umani ''e' molto remota''. ''Gallardon crea un'Arca di Noe''' titola
stamani il quotidiano socialista 'El Pais', mentre El Mundo scrive
che ''Madrid mandera' al confino cigni, oche, anatre e pavoni reali
dei suoi parchi''. Tra i primi a sparire, dal laghetto del grande
Parco del Retiro, saranno i grandi e stupendi cigni neri che lo popolano
e che sono una delle tradizionali e piu' popolari attrazioni del gigantesco
giardino pubblico di Madrid. E ad essi si aggiungeranno pavoni, oche,
anatre, tacchini e galline. Rimarranno fuori dell'Arca invece le colombe
e le tortore che popolano strade e citta' di Madrid in quanto gia'
oggetto di costanti controlli sanitari. La decisione del sindaco fa
seguito a quella presa dalle autorita' della provincia che, in controcorrente
rispetto alla posizione del governo, ha proibito l'allevamento all'aria
aperta di volatili in tutta la regione.
Etichettatura del pollame: la UE
riconosce l’operato dell’Italia
L'Italia vince il primo round con l'Europa sull'etichettatura delle
carni. Nonostante la procedura di infrazione aperta proprio sulla
misura introdotta dall'Italia, anche gli altri Paesi europei esamineranno
''come prioritaria'' la necessita' di introdurre la tracciabilita'
delle carni fresche di pollame. Dopo oltre cinque ore di lavoro i
venticinque ministri della Salute dell'Unione Europea piu' i quattro
dei Paesi in attesa di entrare (Turchia, Romania, Bulgaria e Slovenia)
hanno cosi' riconosciuto all'Italia l'utilita' della misura introdotta
in ottobre subito dopo l'allarme internazionale sull'aviaria arrivato
dal Sud-Est asiatico. Ora la parola spetta ai ministri di ogni paese,
che per competenza non sono solo quelli della salute. Nel frattempo,
l'Europa mettera' in cantiere una campagna di informazione rivolta
ai cittadini ma anche alle categorie a rischio come i veterinari e
gli allevatori. L'Austria, paese titolare del semestre di presidenza
Ue, ha gia' avviato una campagna, simile tra l'altro a quella gia'
adottata anche dall'Italia, con informazioni mirate per le categorie
a rischio: dai viaggiatori alle scuole. Sul tavolo dei ministri dell'Unione
si e' parlato anche di farmaci. Il commissario europeo Kyprianou ha
chiesto ad alcuni paesi di inviare le informazioni che ancora non
sono arrivate sulle loro disponibilita' di anti-virali e vaccini.
Si sta pensando, comunque, di istituire una scorta comunitaria che
potrebbe contenere circa 3 milioni di anti-virali da utilizzare per
le situazioni di emergenza. ''Allerta, non allarme e mai panico''
e' l'appello lanciato dal commissario europeo. L'Europa e' pero' preoccupata
per la situazione in Francia, considerato il caso piu' serio perche'
il virus sarebbe, se sara' confermata l'infezione, entrato per la
prima volta ufficialmente dentro un allevamento. H5N1 per ora e' entrato
in otto paesi. Condizione che ha alzato il livello di attenzione dell'incontro
dei ministri di oggi. La riunione di questa mattina era iniziata con
una posizione dura dell'Italia. Francesco Storace aveva espresso l'insoddisfazione
del paese nei confronti della mancanza di azioni comuni adeguate contro
la malattia. La riunione si e' conclusa con un documento che sancisce
per la prima volta il riconoscimento della etichettatura delle carni
come una misura di garanzia per i consumatori spaventati. ''E' stato
un passo importante - ha detto il ministro Storace - mi auguro che
i cittadini reagiscano con orgoglio a questa attestazione di fiducia,
tornando a mangiare le nostre carni di pollo''. Soddisfatto anche
il compagno di partito e di governo, il ministro delle Politiche Agricole
e Forestali Gianni Alemanno. ''Il risultato ottenuto oggi dal ministro
Storace sul riconoscimento europeo dell'etichettatura obbligatoria
dei prodotti della filiera agricola - ha detto Alemanno - e' di estrema
importanza''.
La scheda sull’etichettatura
in vigore in Italia da ottobre 2005
L'etichetta ''Made in Italy'' e' obbligatoria in Italia dal 17 ottobre
2005 secondo quanto previsto dall'ordinanza del 26 agosto 2005 del
Ministero della Salute nella quale si prevede che, in aggiunta alle
indicazioni obbligatorie previste dalla normativa in materia di etichettatura
dei prodotti alimentari, di cui al decreto legislativo 109/92, gli
operatori che intervengono nella fase di macellazione e di sezionamento
ed i soggetti che importano nel territorio italiano animali vivi da
macellare, o carni fresche da sezionare o gia' sezionate da commercializzare,
riportino in etichetta le informazioni necessarie a ripercorrere con
esattezza la storia dell'animale. La carne di pollo italiana sara'
identificata dalla sigla IT e saranno presenti codici per individuare
l'allevamento di provenienza e lo stabilimento di macellazione. La
norma e' valida sino al 31 dicembre 2007, e la sua violazione comporta
, nella parte relativa agli obblighi di etichettatura, la sospensione
dell'attivita' da un minimo di sette ad un massimo di ventuno giorni.
La Commisione europea, secondo quanto reso noto dalla Coldiretti,
aveva inviato nei giorni scorsi all'Italia una richiesta di spiegazioni
sulla normativa varata sostenendo che ''nessun elemento indica che
i consumatori italiani sarebbero indotti in errore senza la presenza
dell'indicazione di origine della carne avicola''.
Precedenti
23-02
Aviaria: La Margherita chiede a Loiero e M. Oliverio: “Salvaguardare
il CRAS”.
Lunedì negli studi dell’emittente Ten cena a base di
pollo in diretta. Anche i cacciatori si mobilitano
per i controlli. Forte sospetto di virus H5N1 nel pollame della
Francia
22-02
La Camera approva le misure contro l’emergenza avicola creata
dall’aviaria. L’ass. Pirillo scrive
ad Alemanno: “Senza un intervento deciso
per la Calabria, morte sicura per il comparto avicolo”.
Metà degli italiani pronti a riportare il pollo in tavola.
Ma uno su sei rischia di cambiare
21-02
Nuovo cigno reale trovato morto nella Locride, è il quinto.
Secondo caso di Aviaria H5N1 accertato su di
uno dei cigni ritrovati in Calabria. Istituita un’altra
aera protetta. La Coldiretti: “La Regione
attivi unità di crisi di sostegno alle aziende avicole”.
Il Comune di Lamezia istituisce un osservatorio
di monitoraggio. Vaccinazione preventiva in Francia, Olanda
e Belgio
20-02
Nuovo cigno morto scoperto nel reggino. Accordo
alla UE per le aziende avicole entrate in crisi. I Vigili del
Fuoco hanno recuperato 200 volatili morti in 7 giorni. L’Adiconsum
detta nuove regole per la sicurezza alimentare
19-02
Sono sedici i casi di aviaria accertati su uccelli selvatici in Italia
In India rimane l’allarme ma nessuna infezione
umana
18-02
Aviaria: Negative le analisi sull’airone
trovato a Castrovillari. Avviate le ispezioni
delle coste della Calabria con un elicottero dei VVFF. La Polizia
Provinciale di Cosenza nell’unità di crisi locale per
l’aviaria. Nuovi casi di H5N1 nel mondo.
Scoperti nuovi farmaci.
17-02
Aviaria: Il virus si diffonde in Europa.
Primo caso in Francia, due casi in Bosnia. In
5 giorni 19.000 telefonate al numero verde 1500
15-02
Aviaria: Un altro cigno trovato a Locri e
tre in Sicilia. Cala il consumo
dei polli solo in Italia dove c’è una vera e propria
psicosi. In Europa, dove sta arrivando l’influenza
aviaria, consumi quasi normali. La Federcaccia Calabria attiva
la vigilanza venatoria. Due cigni con H5N1 in
Germania.
Lunedì riunione alla UE. Le nazioni europee
impongono la chiusura degli allevamenti in zone coperte (video TG
TEN)
14-02
Aviaria: Sono 8 i casi certi. Oggi trovate altre
otto carcasse di cigni nel reggino, una
carcassa di un cormorano ai Laghi di Sibari,
carcasse di polli trovate nella zona del Tirreno. Chiuso un
allevamento da 60.000 galline a Crotone. Sequestrati 80.000 polli.
Coldiretti: “Evitare inutili allarmismi”.
Bertolaso pronto a gestire l’eventuale emergenza. Attivata l'unità
di crisi della Regione Calabria. Il Sindaco
di Diamente "nessuna psicosi".
13.02
Storace in giro nelle regioni dove sono stati trovati i volatili morti:
“Bisogna stare tranquilli e non creare
psicosi, non ci sono rischi per l’uomo”. La Giunta
regionale fa propria l’ordinanza ministeriale sul virus dell’aviaria.
Un airone trovato morto vicino Castrovillari
e un altro cigno nel reggino. Galline piccioni,
una gazza e un falco morti nel catanzarese. Volatili
morti vicino Castiglione. (video Tg Ten)
12-02
Controlli a tappeto per l’aviaria. Fobie tra la gente. Trovato
un altro cigno morto nel reggino. Non bisogna toccare gli animali
morti. Vertici sanitari in riunione.
Timori per gli allevatori calabresi per i consumi.
Lo Moro: "Un problema gli allevamenti domestici".
Lle regioni colpite volgiono assumere più
veterinari.
11-02
Il virus dell’aviaria in Italia. 21 cigni colpiti, 5 morti.
Uno in Calabria. Preso a Vibo e morto
a Cosenza in un centro recupero animali.