La Camera approva le misure contro
l’emergenza avicola creata dall’aviaria
22/02 Versamenti contributivi e tributari sospesi per 10 mesi, un
fondo da 100 milioni di euro nel 2006 "per l'emergenza avicola"
per il salvataggio delle aziende, l'abbandono dell'attivita' produttiva,
per investimenti in biosicurezza degli allevamenti e per coprire un'indennita'
per i danni subiti. Queste le principali misure contenute nell'emendamento
al decreto legge sull'agricoltura approntato dal ministero delle Politiche
agricole con le associazioni di categoria. Misura che poggia sull'ok
arrivato dall'Unione europea per un fondo da 100 milioni di euro,
appunto. "A decorrere dal primo gennaio 2006 e fino al 31 ottobre
2006- si legge nell'emendamento- a favore di allevatori avicoli, imprese
di macellazione e trasformazione di carne avicola, esercenti attivita'
di commercio all'ingrosso di carni avicole, nonche' quelle mangimistiche,
mangimistiche operanti nella filiera e dell'autotrasporto (tra gli
ultimi aggiustamenti decisi in aula e annunciati dal ministro Alemanno
e dal sottosegretario Delfino, ndr), sono sospesi i termini relativi
agli adempimenti e ai versamenti tributari, nonche' il pagamento di
ogni contributo o premio di previdenza e assistenza sociale, compresa
la quota a carico dei dipendenti, senza aggravio di sanzioni, interessi
o altri oneri. Non si fa luogo al rimborso di quanto gia' versato.
Sono, inoltre, sospesi per gli stessi mesi i pagamenti delle rate
delle operazioni creditizie e di finanziamento, incluse quelle poste
in essere dall'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare
(Ismea)". La dotazione: "al fine di assicurare la realizzazione
di interventi urgenti diretti a fronteggiare l'emergenza nel settore
avicolo dovuta all'influenza aviaria- stabilisce la norma- e' istituito
presso il ministero per le Politiche agricole un Fondo, denominato
'Fondo per l'emergenza avicola' con dotazione pari a 100 mln di euro
per l'anno 2006". Scopo del fondo, si legge nell'emendamento,
e' finanziare gli interventi, conformi alle linee guida per il salvataggio
e la ristruttturaazione delle aziende in difficolta' dell'Unione europea,
per far fronte all'interruzione dell'attivita' agricola e ai conseguenti
danni economici e sociali. Ancora, il finanziamento dell'indennita'
compensativa della "perdita di reddito o delle maggiori spese
sopportate" a causa della crisi, "commisurata al periodo
di fermo produttivo e alla superficie dell'allevamento" e il
finanziamento dell'indennita' "a favore delle imprese agricole
che esercitano attivita' di allevamento avicolo sottoposte a restrizioni
della movimentazione degli animali o a fermo produttivo a seguito
di provvedimenti sanitari". Il fondo finanziera' poi programmi
per "interventi per l'abbandono dell'attivita' produttiva",
come previsto dagli orientamenti comunitari. Ancora, il fondo finanziera'
"investimenti alle imprese avicole per misure di biosicurezza",
comprese "spese sostenute per misure sanitarie". Dopo il
provvedimento, modificato dall'Assemblea di Montecitorio e gia' licenziato
in prima lettura da palazzo madama, ora il decreto legge sull'agricoltura
torna al Senato che lo dovrebbe esaminare martedi' prossimo.
L’ass. Pirillo scrive ad Alemanno:
“Senza un intervento deciso per la Calabria, morte sicura per
il comparto avicolo”
22/02 Un intervento deciso a favore della Calabria ''per salvare
un comparto che e' destinato a morire qualora non si individuino con
tempestivita' gli strumenti piu' adeguati, finanziari e non'' e' stato
sollecitato al ministro per le Politiche agrarie, Gianni Alemanno,
dall' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, dopo che
l' Ue ha deciso di non ostacolare le iniziative finanziarie per gli
aiuti di Stato al settore avicolo colpito dalla crisi provocata dalla
scoperta in Italia di alcuni casi di volatili selvatici affetti dal
virus dell' aviaria. Pirillo, accompagnato dal direttore generale
del Dipartimento, Rocco Leonetti, ha incontrato una delegazione di
produttori avicoli. La situazione del settore calabrese, e' scritto
in un comunicato, ''e' drammatica e rischia effettivamente di infliggere
un duro colpo all' economia della regione, con l' effetto non improbabile
di distruggere l' avicoltura che con le sue 160 aziende, concentrate
prevalentemente nelle province di Cosenza e Crotone, costituisce un
segmento importante della filiera zootecnica''. I produttori calabresi,
secondo quanto riferito, in poco meno di quattro mesi, hanno subito
il tracollo dei propri redditi a causa del calo dei consumi, arrivato
all' 80% della produzione. Nella stessa condizione si trovano gli
allevamenti biologici e rurali che sono a rischio chiusura, con ricadute
negative sull' occupazione. Pirillo ha ricordato che il Dipartimento
Agricoltura si era mosso per tempo, costituendo gia' a novembre un
gruppo di lavoro per lo studio e l' osservazione dell' influenza aviaria
verso le specie avicole e dei volatili domestici e migratori. L' Assessore,
dopo avere ricordato che a tutt'oggi non esistono casi di influenza
aviaria sulle specie domestiche, e men che meno allarmi circa la trasmissione
del virus all' uomo, ha comunicato alla delegazione di avere inviato
una lettera al ministro Alemanno ''dopo avere appreso che l' Ue non
ostacolera' gli aiuti al settore avicolo (100 mln di euro) che saranno
erogati attraverso l' Agea, l'agenzia per le erogazioni in agricoltura''.
''L' avicoltura - ha scritto Pirillo ad Alemanno - negli ultimi quindici
anni non ha beneficiato di alcun sostegno economico pubblico finalizzato
all' ammodernamento delle proprie strutture. Il pacchetto di misure
di natura economica non deve essere rivolto solo verso l' industria,
ma deve tenere conto dell' intera filiera produttiva, ad iniziare
proprio da quello che risulta essere l' anello piu' debole del sistema,
vale a dire gli allevatori''. Pirillo, in modo particolare, si riferisce
ad indennizzi finalizzati a coprire il mancato reddito, il fermo degli
allevatori e la riduzione dei compensi corrisposto dall' industria
di macellazione. Ma poi, e' scritto nella nota, e' necessario garantire
anche la sospensione dei pagamenti dei contributi Inps e delle rate
di mutuo, prospettando anche l' erogazione di un contributo a fondo
perduto a favore degli allevatori finalizzato a coprire gli interessi
cambiari e di mutuo. ''Il via libera dell' Unione europea - conclude
l' Assessore - costituisce un importante sostegno per la predisposizione
di un piano nazionale di aiuti di stato nel settore avicolo, senza
il rischio di incorrere in infrazioni. Piano nel quale la Calabria
rivendica la giusta considerazione''. Pirillo, insieme ai rappresentanti
degli avicoltori calabresi, si sono detti infine fermamente convinti
che occorre intensificare e rafforzare i controlli alle frontiere
ed implementare una efficace campagna di comunicazione tesa a tranquillizzare
i consumatori, e conseguentemente ''a rilanciare il consumo di uova
e pollame dei nostri allevamenti che sono fortemente controllati,
con l'etichettatura che ne garantisce qualita' e salubrita'''.
L’esperienza italiana capofila
nelle vaccinazioni
E' l'esperienza italiana nel campo delle vaccinazioni animali il
modello al quale si ispirano le strategie adottate in questo campo
a livello europeo e da anni, in un'area a cavallo fra Lombardia e
Veneto, il pollame viene vaccinato contro i virus dell'influenza aviaria
H7N7 (che in Italia provoco' un'epidemia nel pollame fra il 1999 e
il 2000) e H5N1. Lo ha detto la virologa Ilaria Capua, del Centro
di riferimento nazionale di Legnaro (Padova). ''Si ispira a questa
esperienza italiana, per esempio, il programma di vaccinazione olandese
che ha avuto oggi il via libera dall'Unione Europea'', ha detto Capua.
Secondo la virologa il via libera alla vaccinazione dato oggi dall'Unione
Europea in Francia e in Olanda e' una misura opportuna e ragionevole.
Il provvedimento autorizza infatti una contromisura, il vaccino, da
sempre ritenuta efficace per tutelare sia la salute animale che quella
umana e nello stesso tempo riconosce e rispetta le peculiarita' dei
Paesi che hanno chiesto il ricorso alla vaccinazione. In Olanda, per
esempio, alcune specie di volatili sono tenute comunemente nei giardini,
come tradizionali animali da compagnia, sono i cosiddetti ''hobby
birds'', come anatre o polli ornamentali. ''La proposta di vaccinare
questi animali nasce dall'esperienza fatta nel 2003, quando in Olanda
si diffuse un altro virus aviario, l'H7N7'', ha detto Capua. In quell'occasione
il governo olandese decise, come misura precauzionale, l'abbattimento
di tutti i volatili da compagnia: una misura che sollevo' un profondo
malcontento nella popolazione. La vaccinazione decisa oggi mira quindi
a scongiurare una situazione simile. Sicuri e capillari in Olanda
anche i controlli sui polli dei piccoli allevamenti rurali, ha aggiunto
Capua. C'e' un'organizzazione tale che ogni animale e' identificato
singolarmente e contrassegnato con un anello su una zampa: questo
rende molto piu' semplice fare sui i polli vaccinati i prelievi di
sangue periodici necessari per controllare la presenza di anticorpi.
''In Italia fare una cosa de genere sarebbe indubbiamente piu' difficile'',
ha osservato l'esperta. Prelievi di sangue e controlli vanno infatti
eseguiti ogni 20 giorni, ha osservato il virologo Mauro Delogu, dell'universita'
di Bologna, per verificare se gli anticorpi sono stati prodotti dal
vaccino oppure se derivano da una nuova infezione. Nessun problema
invece per gli allevamenti industriali, dove somministrazione del
vaccino e controlli periodici non sono un problema
La Compagnia delle Opere scende
in campo con un appello a favore del consumo di pollo
22/02 La Compagnia delle Opere Agroalimentare, che gia' aveva prodotto
il documento "Uomini, non polli", lo scorso novembre, che
invitava alla giusta informazione per evitare gli allarmismi, e che
assieme a Medicina e Persona e' capofila di un manifesto scientifico
firmato da autorevoli personalita' del mondo scientifico, lancia un
nuovo appello ai cittadini: "Io non faccio il pollo, me lo mangio".
Scopo e' fare "un passo ulteriore" che personalita' e opinion
leader "devono compiere a tutela del comparto: non solo rassicurare,
ma invitare ad acquistare pollame e, come recita questo nuovo appello,
a riempire il frigorifero". La Compagnia delle Opere Agroalimentare,
che rappresenta 4mila operatori su tutto il territorio nazionale,
invita quindi nuovamente i media "a contribuire a questa decisiva
battaglia per la salvezza di un intero settore produttivo sicuro e
controllato, e dei 30mila posti di lavoro a rischio".
Coldiretti, nell’unione europea
cresce consumo pollame (+1,7%)
Nell’Unione Europea il consumo di pollame, nonostante l’emergenza
influenza aviaria, è aumentato dell’1,7 per cento e in
media ogni cittadino comunitario ha consumato 23,31 chilogrammi di
carne di pollo. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle
statistiche elaborate dalla Commissione Europea nel 2005 che evidenziano
anche che la produzione comunitaria è rimasta stabile ad un
valore di 11,047 milioni di tonnellate che garantisce un grado di
autoapprovvigionamento del 103,4 per cento. All’interno dell’Unione
Europea, l’Italia - sottolinea la Coldiretti - si colloca come
quarto maggior produttore (dopo Francia, Gran Bretagna e Spagna) con
una produzione di 1,13 milioni di tonnellate che è più
che sufficiente a coprire i consumi interni e alimenta anche un flusso
di esportazioni che sono aumentate del 16 per cento nel mese di ottobre
in coincidenza con l'introduzione dell'etichetta Made in Italy per
fronteggiare lo scoppio dell'emergenza in Europa, dopo il primo caso
individuato in Romania. Oltre l'80 per cento delle esportazioni nel
mese di ottobre - precisa la Coldiretti - sono state dirette verso
gli altri Paesi dell'Unione Europea dove si è registrato un
aumento del 19 per cento nelle quantità, nonostante che le
spedizioni all'estero rappresentino una componente limitata della
produzione nazionale che è destinata soprattutto al mercato
interno. Si tratta della dimostrazione che - continua la Coldiretti
- la psicosi che ha fatto crollare i consumi del 70 per cento è
un fenomeno soprattutto italiano. Peraltro, mentre a distanza di una
settimana dalla conferma del primo caso di aviaria in Italia il prezzo
del pollo all’origine è crollato del 33 per cento sul
mercato avicunicolo di Verona, i dati resi disponibili dalla Commissione
Europea riferiti alla seconda settimana di febbraio, rispetto alla
prima, evidenziano - sottolinea la Coldiretti - che in media il prezzo
alla produzione del pollo intero nella UE aumenta del 2 per cento,
con crescite record in Polonia (+10,7 per cento), Portogallo (+9,5
per cento), Francia e Danimarca (+7 per cento), Belgio (4,8 per cento)
mentre rimane pressoché stabile in Spagna (+1 per cento) e
Inghilterra (-0,3 per cento) e si riduce in misura marginale in Germania
(-2,9 per cento) e Repubblica Ceca (-1,2 per cento). La specificità
della situazione italiana - conclude la Coldiretti - rende evidente
l’importanza di tradurre al più presto l’autorizzazione
informale della Commissione Europea in interventi urgenti per le imprese
del settore avicolo nazionale dove il costo della crisi ha ormai abbondantemente
superato il mezzo miliardo di euro e sono già stati persi trentamila
posti di lavoro con il rischio di travolgere l'intero comparto avicolo
nel quale operano 6000 allevamenti, 173 macelli, 517 imprese di prima
e seconda lavorazione che danno complessivamente lavoro a 180mila
addetti per una produzione complessiva di 1,13 milioni di tonnellate
di carne ampiamente superiore ai consumi interni e un fatturato complessivo
di 3,5 miliardi di euro, circa il 6,5 per cento del valore dell'intera
agricoltura italiana.
IL POLLO RIMANE
NEI PIATTI DEGLI EUROPEI
Paese |
Produzione (000 t) |
Prezzi variazione %
(2° sett. febbraio/
1° sett. febbraio) |
Polonia |
851 |
+10,7 |
Portogallo |
270 |
+9,5 |
Francia |
2.025 |
+7 |
Danimarca |
213 |
+7 |
Belgio |
320 |
+4,8 |
Spagna |
1.310 |
+1 |
Repubblica
Ceca |
222 |
-1,2 |
Germania |
1.059 |
-2,9 |
Italia |
1.130 |
-33,3 |
TOTALE |
11.047 |
+2 |
Fonte. Elaborazioni
Coldiretti su dati Commissione Europea, Eurostat su anni vari
Metà degli italiani pronti
a riportare il pollo in tavola. Ma uno su sei rischia di cambiare
Circa la metà degli italiani è pronta a riportare il
pollo in tavola ma un consumatore su sei potrebbe dargli l’addio
per sempre. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle
elaborazioni sull’ultima indagine Eurobarometro dalla quale
emerge che le emergenze sanitarie come quella dell’influenza
aviaria inducono il 16 per cento degli italiani a cambiare permanentemente
le abitudini a tavola, ma una maggioranza del 47 per cento reagisce
evitando il prodotto coinvolto solo per un certo periodo di tempo,
mentre il 27 per cento non cambia abitudini. Di fronte all’emergenza
- sottolinea la Coldiretti - sono le associazioni dei consumatori
a dimostrare maggiore credibilità da parte della popolazione
nazionale, con una percentuale del 31 per cento superiore a quella
dell’Autorità pubblica (28 per cento) e addirittura del
mondo scientifico (23 per cento). Si tratta di risultati che - continua
la Coldiretti - impongono grande responsabilità per superare
una psicosi che rischia di danneggiare imprese e cittadini che stanno
rinunciando al consumo di un tipo di carne che garantisce un importante
apporto nutrizionale a un prezzo estremamente conveniente. Otto famiglie
italiane su dieci prima dell’emergenza acquistavano abitualmente
la carne di pollo e il consumo domestico raggiungeva - secondo le
rilevazioni Ismea AcNielsen - 300mila tonnellate all'anno con ogni
famiglia italiana che acquistava complessivamente - precisa la Coldiretti
- 54 chili di carne all'anno (bovina, maiale, pollo) con al primo
posto nei consumi la carne bovina con 22 chili, al secondo quella
di pollo con un valore medio di 18 kg e all'ultimo quella di maiale.
La manifestazione della Coldiretti a Roma di fronte a Palazzo Chigi
con centinaia di allevatori ha l’obiettivo di sostenere un piano
salva pollo Made in Italy che possa garantire sicurezza, sconfiggere
la paura e salvare imprese e posti di lavoro. Si tratta di difendere
e favorire una rapida attuazione dei provvedimenti autorizzati dall’Unione
Europea per affrontare la crisi di mercato determinata dall’influenza
aviaria e che prevedono - precisa la Coldiretti - un fondo per l’emergenza,
come quello stanziato per affrontare mucca pazza (Bse), dell’importo
di 100 milioni di euro destinati a interventi per il salvataggio e
la ristrutturazione, indennità per il fermo produttivo e il
mancato reddito dovuto al blocco della movimentazione, la sospensione
dei versamenti previdenziali, tributari e creditizi, nonché
il raddoppio a 45mila tonnellate della carne di pollame invenduta
da ritirare per essere destinata ad aiuti alimentari per un importo
di 40 milioni di euro. C'è la necessità - continua la
Coldiretti - di tutelare un settore che per effetto della psicosi
ha già subito per i minori consumi danni stimabili in oltre
mezzo miliardo di euro nonostante le ripetute assicurazioni sull'assoluta
assenza di rischi nel consumo di carne di pollo espresse dai più
autorevoli esponenti del mondo scientifico. Il settore avicolo con
oltre 6.000 allevamenti, 180mila addetti tra aziende zootecniche e
strutture di trasformazione e commercializzazione e un fatturato complessivo
vicino ai quattro miliardi di euro, rappresenta - prosegue la Coldiretti
- una realtà da primato nell'economia nazionale. Nell’Unione
Europea il consumo di pollame, nonostante l’emergenza influenza
aviaria, è aumentato in media nel 2005 dell’1,7 per cento
mentre nello stesso periodo in Italia il calo è stato del 10
per cento per poi arrivare nelle ultime settimane fino al 70 per cento.
L’Italia - conclude la Coldiretti - si colloca come quarto maggior
produttore (dopo Francia, Gran Bretagna e Spagna) con una produzione
di 1,13 milioni di tonnellate che è più che sufficiente
a coprire i consumi interni e alimenta anche un flusso di esportazioni
che sono aumentate del 16 per cento nel mese di ottobre in coincidenza
con l'introduzione dell'etichetta Made in Italy per fronteggiare lo
scoppio dell'emergenza in Europa, dopo il primo caso individuato in
Romania. Oltre l'80 per cento delle esportazioni nel mese di ottobre
- conclude la Coldiretti - sono state dirette verso gli altri Paesi
dell'Unione Europea dove si è registrato un aumento del 19
per cento nelle quantità, nonostante che le spedizioni all'estero
rappresentino una componente limitata della produzione che è
destinata soprattutto al mercato interno.
GLI INTERVENTI ALL’ESAME
DEL PARLAMENTO
- Fondo per l’emergenza,
come quello stanziato per affrontare mucca pazza (Bse), dell’importo
di 100 milioni di Euro destinati ad interventi per il salvataggio
e la ristrutturazione;
- indennità per il
fermo produttivo e il mancato reddito dovuto al blocco della movimentazione;
- sospensione dei
versamenti previdenziali, tributari e creditizi;
- raddoppio a 45mila
tonnellate della carne di pollame invenduta da ritirare per essere
destinata ad aiuti alimentari per un importo di 40 milioni di euro.
Fonte: Elaborazione
Coldiretti
“FACCIAMOCI DEL MALE”:
I DANNI DELLA PSICOSI
·
Nell’ultima
settimana i consumi di pollo a causa della psicosi di massa sono diminuiti
del 70 %.
·
Le
perdite stimate per il settore a causa del calo dei consumi hanno
ormai abbondantemente superato mezzo miliardo di euro.
·
Sono
già stati persi trentamila posti di lavoro.
·
I
prezzi sono crollati e molti mercati avicoli sono chiusi o hanno le
contrattazioni bloccate.
·
Il
pollo è normalmente presente nel menù di otto italiani su dieci è
rappresenta il tipo di carne con il primato della convenienza economica
nel garantire un apporto proteico adeguato.
·
Sono
aumentate del 16 per cento le esportazioni nazionali di polli Made
in Italy nel mondo rispetto all'anno precedente, nel mese di ottobre
in coincidenza con l'introduzione dell'etichetta Made in Italy per
fronteggiare lo scoppio dell'emergenza in Europa, dopo il primo caso
individuato in Romania. Una dimostrazione del fatto che la produzione
nazionale riscuote grande fiducia all'estero.
Fonte:
Elaborazioni Coldiretti
I NUMERI DEL SETTORE
Allevamenti |
6.000 |
Macelli |
173 |
Imprese di lavorazione |
517 |
Imprese mangimistiche |
1.000 |
Addetti nella filiera |
180.000 |
Produzione (tonn.) |
1.134.000 |
Valore del settore
(milioni di euro) |
3.250 |
% del Pil agricolo |
6,5 |
Consumi (tonnellate) |
1.067.900 |
Consumi pro capite
(kg di pollo) |
18,7 |
Grado di autoapprovvigionamento
(%) |
106,2 |
Produzione di uova
(miliardi di pezzi/anno) |
13 |
Fonte: Elaborazioni
Coldiretti
IL POLLO RIMANE NEI
PIATTI DEGLI EUROPEI
Paese |
Produzione (000 t) |
Prezzi variazione %
(2° sett. febbraio/
1° sett. febbraio) |
Polonia |
851 |
+10,7 |
Portogallo |
270 |
+9,5 |
Francia |
2.025 |
+7 |
Danimarca |
213 |
+7 |
Belgio |
320 |
+4,8 |
Spagna |
1.310 |
+1 |
Repubblica Ceca |
222 |
-1,2 |
Germania |
1.059 |
-2,9 |
Italia |
1.130 |
-33,3 |
TOTALE |
11.047 |
+2 |
Fonte. Elaborazioni
Coldiretti su dati Commissione Europea, Eurostat su anni vari
Precedenti
21-02
Nuovo cigno reale trovato morto nella Locride, è il quinto.
Secondo caso di Aviaria H5N1 accertato su di
uno dei cigni ritrovati in Calabria. Istituita un’altra
aera protetta. La Coldiretti: “La Regione
attivi unità di crisi di sostegno alle aziende avicole”.
Il Comune di Lamezia istituisce un osservatorio
di monitoraggio. Vaccinazione preventiva in Francia, Olanda
e Belgio
20-02
Nuovo cigno morto scoperto nel reggino. Accordo
alla UE per le aziende avicole entrate in crisi. I Vigili del
Fuoco hanno recuperato 200 volatili morti in 7 giorni. L’Adiconsum
detta nuove regole per la sicurezza alimentare
19-02
Sono sedici i casi di aviaria accertati su uccelli selvatici in Italia
In India rimane l’allarme ma nessuna infezione
umana
18-02
Aviaria: Negative le analisi sull’airone
trovato a Castrovillari. Avviate le ispezioni
delle coste della Calabria con un elicottero dei VVFF. La Polizia
Provinciale di Cosenza nell’unità di crisi locale per
l’aviaria. Nuovi casi di H5N1 nel mondo.
Scoperti nuovi farmaci.
17-02
Aviaria: Il virus si diffonde in Europa.
Primo caso in Francia, due casi in Bosnia. In
5 giorni 19.000 telefonate al numero verde 1500
15-02
Aviaria: Un altro cigno trovato a Locri e
tre in Sicilia. Cala il consumo
dei polli solo in Italia dove c’è una vera e propria
psicosi. In Europa, dove sta arrivando l’influenza
aviaria, consumi quasi normali. La Federcaccia Calabria attiva
la vigilanza venatoria. Due cigni con H5N1 in
Germania.
Lunedì riunione alla UE. Le nazioni europee
impongono la chiusura degli allevamenti in zone coperte (video TG
TEN)
14-02
Aviaria: Sono 8 i casi certi. Oggi trovate altre
otto carcasse di cigni nel reggino, una
carcassa di un cormorano ai Laghi di Sibari,
carcasse di polli trovate nella zona del Tirreno. Chiuso un
allevamento da 60.000 galline a Crotone. Sequestrati 80.000 polli.
Coldiretti: “Evitare inutili allarmismi”.
Bertolaso pronto a gestire l’eventuale emergenza. Attivata l'unità
di crisi della Regione Calabria. Il Sindaco
di Diamente "nessuna psicosi".
13.02
Storace in giro nelle regioni dove sono stati trovati i volatili morti:
“Bisogna stare tranquilli e non creare
psicosi, non ci sono rischi per l’uomo”. La Giunta
regionale fa propria l’ordinanza ministeriale sul virus dell’aviaria.
Un airone trovato morto vicino Castrovillari
e un altro cigno nel reggino. Galline piccioni,
una gazza e un falco morti nel catanzarese. Volatili
morti vicino Castiglione. (video Tg Ten)
12-02
Controlli a tappeto per l’aviaria. Fobie tra la gente. Trovato
un altro cigno morto nel reggino. Non bisogna toccare gli animali
morti. Vertici sanitari in riunione.
Timori per gli allevatori calabresi per i consumi.
Lo Moro: "Un problema gli allevamenti domestici".
Lle regioni colpite volgiono assumere più
veterinari.
11-02
Il virus dell’aviaria in Italia. 21 cigni colpiti, 5 morti.
Uno in Calabria. Preso a Vibo e morto
a Cosenza in un centro recupero animali.