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Cronaca
L'aviaria arrivata in Calabria

 

La Camera approva le misure contro l’emergenza avicola creata dall’aviaria

22/02 Versamenti contributivi e tributari sospesi per 10 mesi, un fondo da 100 milioni di euro nel 2006 "per l'emergenza avicola" per il salvataggio delle aziende, l'abbandono dell'attivita' produttiva, per investimenti in biosicurezza degli allevamenti e per coprire un'indennita' per i danni subiti. Queste le principali misure contenute nell'emendamento al decreto legge sull'agricoltura approntato dal ministero delle Politiche agricole con le associazioni di categoria. Misura che poggia sull'ok arrivato dall'Unione europea per un fondo da 100 milioni di euro, appunto. "A decorrere dal primo gennaio 2006 e fino al 31 ottobre 2006- si legge nell'emendamento- a favore di allevatori avicoli, imprese di macellazione e trasformazione di carne avicola, esercenti attivita' di commercio all'ingrosso di carni avicole, nonche' quelle mangimistiche, mangimistiche operanti nella filiera e dell'autotrasporto (tra gli ultimi aggiustamenti decisi in aula e annunciati dal ministro Alemanno e dal sottosegretario Delfino, ndr), sono sospesi i termini relativi agli adempimenti e ai versamenti tributari, nonche' il pagamento di ogni contributo o premio di previdenza e assistenza sociale, compresa la quota a carico dei dipendenti, senza aggravio di sanzioni, interessi o altri oneri. Non si fa luogo al rimborso di quanto gia' versato. Sono, inoltre, sospesi per gli stessi mesi i pagamenti delle rate delle operazioni creditizie e di finanziamento, incluse quelle poste in essere dall'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea)". La dotazione: "al fine di assicurare la realizzazione di interventi urgenti diretti a fronteggiare l'emergenza nel settore avicolo dovuta all'influenza aviaria- stabilisce la norma- e' istituito presso il ministero per le Politiche agricole un Fondo, denominato 'Fondo per l'emergenza avicola' con dotazione pari a 100 mln di euro per l'anno 2006". Scopo del fondo, si legge nell'emendamento, e' finanziare gli interventi, conformi alle linee guida per il salvataggio e la ristruttturaazione delle aziende in difficolta' dell'Unione europea, per far fronte all'interruzione dell'attivita' agricola e ai conseguenti danni economici e sociali. Ancora, il finanziamento dell'indennita' compensativa della "perdita di reddito o delle maggiori spese sopportate" a causa della crisi, "commisurata al periodo di fermo produttivo e alla superficie dell'allevamento" e il finanziamento dell'indennita' "a favore delle imprese agricole che esercitano attivita' di allevamento avicolo sottoposte a restrizioni della movimentazione degli animali o a fermo produttivo a seguito di provvedimenti sanitari". Il fondo finanziera' poi programmi per "interventi per l'abbandono dell'attivita' produttiva", come previsto dagli orientamenti comunitari. Ancora, il fondo finanziera' "investimenti alle imprese avicole per misure di biosicurezza", comprese "spese sostenute per misure sanitarie". Dopo il provvedimento, modificato dall'Assemblea di Montecitorio e gia' licenziato in prima lettura da palazzo madama, ora il decreto legge sull'agricoltura torna al Senato che lo dovrebbe esaminare martedi' prossimo.

L’ass. Pirillo scrive ad Alemanno: “Senza un intervento deciso per la Calabria, morte sicura per il comparto avicolo”

22/02 Un intervento deciso a favore della Calabria ''per salvare un comparto che e' destinato a morire qualora non si individuino con tempestivita' gli strumenti piu' adeguati, finanziari e non'' e' stato sollecitato al ministro per le Politiche agrarie, Gianni Alemanno, dall' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, dopo che l' Ue ha deciso di non ostacolare le iniziative finanziarie per gli aiuti di Stato al settore avicolo colpito dalla crisi provocata dalla scoperta in Italia di alcuni casi di volatili selvatici affetti dal virus dell' aviaria. Pirillo, accompagnato dal direttore generale del Dipartimento, Rocco Leonetti, ha incontrato una delegazione di produttori avicoli. La situazione del settore calabrese, e' scritto in un comunicato, ''e' drammatica e rischia effettivamente di infliggere un duro colpo all' economia della regione, con l' effetto non improbabile di distruggere l' avicoltura che con le sue 160 aziende, concentrate prevalentemente nelle province di Cosenza e Crotone, costituisce un segmento importante della filiera zootecnica''. I produttori calabresi, secondo quanto riferito, in poco meno di quattro mesi, hanno subito il tracollo dei propri redditi a causa del calo dei consumi, arrivato all' 80% della produzione. Nella stessa condizione si trovano gli allevamenti biologici e rurali che sono a rischio chiusura, con ricadute negative sull' occupazione. Pirillo ha ricordato che il Dipartimento Agricoltura si era mosso per tempo, costituendo gia' a novembre un gruppo di lavoro per lo studio e l' osservazione dell' influenza aviaria verso le specie avicole e dei volatili domestici e migratori. L' Assessore, dopo avere ricordato che a tutt'oggi non esistono casi di influenza aviaria sulle specie domestiche, e men che meno allarmi circa la trasmissione del virus all' uomo, ha comunicato alla delegazione di avere inviato una lettera al ministro Alemanno ''dopo avere appreso che l' Ue non ostacolera' gli aiuti al settore avicolo (100 mln di euro) che saranno erogati attraverso l' Agea, l'agenzia per le erogazioni in agricoltura''. ''L' avicoltura - ha scritto Pirillo ad Alemanno - negli ultimi quindici anni non ha beneficiato di alcun sostegno economico pubblico finalizzato all' ammodernamento delle proprie strutture. Il pacchetto di misure di natura economica non deve essere rivolto solo verso l' industria, ma deve tenere conto dell' intera filiera produttiva, ad iniziare proprio da quello che risulta essere l' anello piu' debole del sistema, vale a dire gli allevatori''. Pirillo, in modo particolare, si riferisce ad indennizzi finalizzati a coprire il mancato reddito, il fermo degli allevatori e la riduzione dei compensi corrisposto dall' industria di macellazione. Ma poi, e' scritto nella nota, e' necessario garantire anche la sospensione dei pagamenti dei contributi Inps e delle rate di mutuo, prospettando anche l' erogazione di un contributo a fondo perduto a favore degli allevatori finalizzato a coprire gli interessi cambiari e di mutuo. ''Il via libera dell' Unione europea - conclude l' Assessore - costituisce un importante sostegno per la predisposizione di un piano nazionale di aiuti di stato nel settore avicolo, senza il rischio di incorrere in infrazioni. Piano nel quale la Calabria rivendica la giusta considerazione''. Pirillo, insieme ai rappresentanti degli avicoltori calabresi, si sono detti infine fermamente convinti che occorre intensificare e rafforzare i controlli alle frontiere ed implementare una efficace campagna di comunicazione tesa a tranquillizzare i consumatori, e conseguentemente ''a rilanciare il consumo di uova e pollame dei nostri allevamenti che sono fortemente controllati, con l'etichettatura che ne garantisce qualita' e salubrita'''.

L’esperienza italiana capofila nelle vaccinazioni

E' l'esperienza italiana nel campo delle vaccinazioni animali il modello al quale si ispirano le strategie adottate in questo campo a livello europeo e da anni, in un'area a cavallo fra Lombardia e Veneto, il pollame viene vaccinato contro i virus dell'influenza aviaria H7N7 (che in Italia provoco' un'epidemia nel pollame fra il 1999 e il 2000) e H5N1. Lo ha detto la virologa Ilaria Capua, del Centro di riferimento nazionale di Legnaro (Padova). ''Si ispira a questa esperienza italiana, per esempio, il programma di vaccinazione olandese che ha avuto oggi il via libera dall'Unione Europea'', ha detto Capua. Secondo la virologa il via libera alla vaccinazione dato oggi dall'Unione Europea in Francia e in Olanda e' una misura opportuna e ragionevole. Il provvedimento autorizza infatti una contromisura, il vaccino, da sempre ritenuta efficace per tutelare sia la salute animale che quella umana e nello stesso tempo riconosce e rispetta le peculiarita' dei Paesi che hanno chiesto il ricorso alla vaccinazione. In Olanda, per esempio, alcune specie di volatili sono tenute comunemente nei giardini, come tradizionali animali da compagnia, sono i cosiddetti ''hobby birds'', come anatre o polli ornamentali. ''La proposta di vaccinare questi animali nasce dall'esperienza fatta nel 2003, quando in Olanda si diffuse un altro virus aviario, l'H7N7'', ha detto Capua. In quell'occasione il governo olandese decise, come misura precauzionale, l'abbattimento di tutti i volatili da compagnia: una misura che sollevo' un profondo malcontento nella popolazione. La vaccinazione decisa oggi mira quindi a scongiurare una situazione simile. Sicuri e capillari in Olanda anche i controlli sui polli dei piccoli allevamenti rurali, ha aggiunto Capua. C'e' un'organizzazione tale che ogni animale e' identificato singolarmente e contrassegnato con un anello su una zampa: questo rende molto piu' semplice fare sui i polli vaccinati i prelievi di sangue periodici necessari per controllare la presenza di anticorpi. ''In Italia fare una cosa de genere sarebbe indubbiamente piu' difficile'', ha osservato l'esperta. Prelievi di sangue e controlli vanno infatti eseguiti ogni 20 giorni, ha osservato il virologo Mauro Delogu, dell'universita' di Bologna, per verificare se gli anticorpi sono stati prodotti dal vaccino oppure se derivano da una nuova infezione. Nessun problema invece per gli allevamenti industriali, dove somministrazione del vaccino e controlli periodici non sono un problema

La Compagnia delle Opere scende in campo con un appello a favore del consumo di pollo

22/02 La Compagnia delle Opere Agroalimentare, che gia' aveva prodotto il documento "Uomini, non polli", lo scorso novembre, che invitava alla giusta informazione per evitare gli allarmismi, e che assieme a Medicina e Persona e' capofila di un manifesto scientifico firmato da autorevoli personalita' del mondo scientifico, lancia un nuovo appello ai cittadini: "Io non faccio il pollo, me lo mangio". Scopo e' fare "un passo ulteriore" che personalita' e opinion leader "devono compiere a tutela del comparto: non solo rassicurare, ma invitare ad acquistare pollame e, come recita questo nuovo appello, a riempire il frigorifero". La Compagnia delle Opere Agroalimentare, che rappresenta 4mila operatori su tutto il territorio nazionale, invita quindi nuovamente i media "a contribuire a questa decisiva battaglia per la salvezza di un intero settore produttivo sicuro e controllato, e dei 30mila posti di lavoro a rischio".

Coldiretti, nell’unione europea cresce consumo pollame (+1,7%)

Nell’Unione Europea il consumo di pollame, nonostante l’emergenza influenza aviaria, è aumentato dell’1,7 per cento e in media ogni cittadino comunitario ha consumato 23,31 chilogrammi di carne di pollo. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle statistiche elaborate dalla Commissione Europea nel 2005 che evidenziano anche che la produzione comunitaria è rimasta stabile ad un valore di 11,047 milioni di tonnellate che garantisce un grado di autoapprovvigionamento del 103,4 per cento. All’interno dell’Unione Europea, l’Italia - sottolinea la Coldiretti - si colloca come quarto maggior produttore (dopo Francia, Gran Bretagna e Spagna) con una produzione di 1,13 milioni di tonnellate che è più che sufficiente a coprire i consumi interni e alimenta anche un flusso di esportazioni che sono aumentate del 16 per cento nel mese di ottobre in coincidenza con l'introduzione dell'etichetta Made in Italy per fronteggiare lo scoppio dell'emergenza in Europa, dopo il primo caso individuato in Romania. Oltre l'80 per cento delle esportazioni nel mese di ottobre - precisa la Coldiretti - sono state dirette verso gli altri Paesi dell'Unione Europea dove si è registrato un aumento del 19 per cento nelle quantità, nonostante che le spedizioni all'estero rappresentino una componente limitata della produzione nazionale che è destinata soprattutto al mercato interno. Si tratta della dimostrazione che - continua la Coldiretti - la psicosi che ha fatto crollare i consumi del 70 per cento è un fenomeno soprattutto italiano. Peraltro, mentre a distanza di una settimana dalla conferma del primo caso di aviaria in Italia il prezzo del pollo all’origine è crollato del 33 per cento sul mercato avicunicolo di Verona, i dati resi disponibili dalla Commissione Europea riferiti alla seconda settimana di febbraio, rispetto alla prima, evidenziano - sottolinea la Coldiretti - che in media il prezzo alla produzione del pollo intero nella UE aumenta del 2 per cento, con crescite record in Polonia (+10,7 per cento), Portogallo (+9,5 per cento), Francia e Danimarca (+7 per cento), Belgio (4,8 per cento) mentre rimane pressoché stabile in Spagna (+1 per cento) e Inghilterra (-0,3 per cento) e si riduce in misura marginale in Germania (-2,9 per cento) e Repubblica Ceca (-1,2 per cento). La specificità della situazione italiana - conclude la Coldiretti - rende evidente l’importanza di tradurre al più presto l’autorizzazione informale della Commissione Europea in interventi urgenti per le imprese del settore avicolo nazionale dove il costo della crisi ha ormai abbondantemente superato il mezzo miliardo di euro e sono già stati persi trentamila posti di lavoro con il rischio di travolgere l'intero comparto avicolo nel quale operano 6000 allevamenti, 173 macelli, 517 imprese di prima e seconda lavorazione che danno complessivamente lavoro a 180mila addetti per una produzione complessiva di 1,13 milioni di tonnellate di carne ampiamente superiore ai consumi interni e un fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro, circa il 6,5 per cento del valore dell'intera agricoltura italiana.

IL POLLO RIMANE NEI PIATTI DEGLI EUROPEI

Paese

Produzione (000 t)

Prezzi variazione %

(2° sett. febbraio/

1° sett. febbraio)

Polonia

851

+10,7

Portogallo

270

+9,5

Francia

2.025

+7

Danimarca

213

+7

Belgio

320

+4,8

Spagna

1.310

+1

Repubblica Ceca

222

-1,2

Germania

1.059

-2,9

Italia

1.130

-33,3

TOTALE

11.047

+2

Fonte. Elaborazioni Coldiretti su dati Commissione Europea, Eurostat su anni vari

Metà degli italiani pronti a riportare il pollo in tavola. Ma uno su sei rischia di cambiare

Circa la metà degli italiani è pronta a riportare il pollo in tavola ma un consumatore su sei potrebbe dargli l’addio per sempre. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle elaborazioni sull’ultima indagine Eurobarometro dalla quale emerge che le emergenze sanitarie come quella dell’influenza aviaria inducono il 16 per cento degli italiani a cambiare permanentemente le abitudini a tavola, ma una maggioranza del 47 per cento reagisce evitando il prodotto coinvolto solo per un certo periodo di tempo, mentre il 27 per cento non cambia abitudini. Di fronte all’emergenza - sottolinea la Coldiretti - sono le associazioni dei consumatori a dimostrare maggiore credibilità da parte della popolazione nazionale, con una percentuale del 31 per cento superiore a quella dell’Autorità pubblica (28 per cento) e addirittura del mondo scientifico (23 per cento). Si tratta di risultati che - continua la Coldiretti - impongono grande responsabilità per superare una psicosi che rischia di danneggiare imprese e cittadini che stanno rinunciando al consumo di un tipo di carne che garantisce un importante apporto nutrizionale a un prezzo estremamente conveniente. Otto famiglie italiane su dieci prima dell’emergenza acquistavano abitualmente la carne di pollo e il consumo domestico raggiungeva - secondo le rilevazioni Ismea AcNielsen - 300mila tonnellate all'anno con ogni famiglia italiana che acquistava complessivamente - precisa la Coldiretti - 54 chili di carne all'anno (bovina, maiale, pollo) con al primo posto nei consumi la carne bovina con 22 chili, al secondo quella di pollo con un valore medio di 18 kg e all'ultimo quella di maiale. La manifestazione della Coldiretti a Roma di fronte a Palazzo Chigi con centinaia di allevatori ha l’obiettivo di sostenere un piano salva pollo Made in Italy che possa garantire sicurezza, sconfiggere la paura e salvare imprese e posti di lavoro. Si tratta di difendere e favorire una rapida attuazione dei provvedimenti autorizzati dall’Unione Europea per affrontare la crisi di mercato determinata dall’influenza aviaria e che prevedono - precisa la Coldiretti - un fondo per l’emergenza, come quello stanziato per affrontare mucca pazza (Bse), dell’importo di 100 milioni di euro destinati a interventi per il salvataggio e la ristrutturazione, indennità per il fermo produttivo e il mancato reddito dovuto al blocco della movimentazione, la sospensione dei versamenti previdenziali, tributari e creditizi, nonché il raddoppio a 45mila tonnellate della carne di pollame invenduta da ritirare per essere destinata ad aiuti alimentari per un importo di 40 milioni di euro. C'è la necessità - continua la Coldiretti - di tutelare un settore che per effetto della psicosi ha già subito per i minori consumi danni stimabili in oltre mezzo miliardo di euro nonostante le ripetute assicurazioni sull'assoluta assenza di rischi nel consumo di carne di pollo espresse dai più autorevoli esponenti del mondo scientifico. Il settore avicolo con oltre 6.000 allevamenti, 180mila addetti tra aziende zootecniche e strutture di trasformazione e commercializzazione e un fatturato complessivo vicino ai quattro miliardi di euro, rappresenta - prosegue la Coldiretti - una realtà da primato nell'economia nazionale. Nell’Unione Europea il consumo di pollame, nonostante l’emergenza influenza aviaria, è aumentato in media nel 2005 dell’1,7 per cento mentre nello stesso periodo in Italia il calo è stato del 10 per cento per poi arrivare nelle ultime settimane fino al 70 per cento. L’Italia - conclude la Coldiretti - si colloca come quarto maggior produttore (dopo Francia, Gran Bretagna e Spagna) con una produzione di 1,13 milioni di tonnellate che è più che sufficiente a coprire i consumi interni e alimenta anche un flusso di esportazioni che sono aumentate del 16 per cento nel mese di ottobre in coincidenza con l'introduzione dell'etichetta Made in Italy per fronteggiare lo scoppio dell'emergenza in Europa, dopo il primo caso individuato in Romania. Oltre l'80 per cento delle esportazioni nel mese di ottobre - conclude la Coldiretti - sono state dirette verso gli altri Paesi dell'Unione Europea dove si è registrato un aumento del 19 per cento nelle quantità, nonostante che le spedizioni all'estero rappresentino una componente limitata della produzione che è destinata soprattutto al mercato interno.

GLI INTERVENTI ALL’ESAME DEL PARLAMENTO

  • Fondo per l’emergenza, come quello stanziato per affrontare mucca pazza (Bse), dell’importo di 100 milioni di Euro destinati ad interventi per il salvataggio e la ristrutturazione;
  • indennità per il fermo produttivo e il mancato reddito dovuto al blocco della movimentazione;
  • sospensione dei versamenti previdenziali, tributari e creditizi;
  • raddoppio a 45mila tonnellate della carne di pollame invenduta da ritirare per essere destinata ad aiuti alimentari per un importo di 40 milioni di euro.

Fonte: Elaborazione Coldiretti

“FACCIAMOCI DEL MALE”: I DANNI DELLA PSICOSI

·         Nell’ultima settimana i consumi di pollo a causa della psicosi di massa sono diminuiti del 70 %.

·         Le perdite stimate per il settore a causa del calo dei consumi hanno ormai abbondantemente superato  mezzo miliardo di euro.

·         Sono già stati persi trentamila posti di lavoro.

·         I prezzi sono crollati e molti mercati avicoli sono chiusi o hanno le contrattazioni bloccate.

·         Il pollo  è normalmente presente nel menù di otto italiani su dieci è rappresenta il tipo di carne con il primato della convenienza economica nel garantire un apporto proteico adeguato.

·         Sono aumentate del 16 per cento le esportazioni nazionali di polli Made in Italy nel mondo rispetto all'anno precedente, nel mese di ottobre in coincidenza con l'introduzione dell'etichetta Made in Italy per fronteggiare lo scoppio dell'emergenza in Europa, dopo il primo caso individuato in Romania. Una dimostrazione del fatto che la produzione nazionale riscuote grande fiducia all'estero.

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

I NUMERI DEL SETTORE

Allevamenti

6.000

Macelli

173

Imprese di lavorazione

517

Imprese mangimistiche

1.000

Addetti nella filiera

180.000

Produzione (tonn.)

1.134.000

Valore del settore (milioni di euro)

3.250

% del Pil agricolo

6,5

Consumi (tonnellate)

1.067.900

Consumi pro capite (kg di pollo)

18,7 

Grado di autoapprovvigionamento (%)

106,2

Produzione di uova (miliardi di pezzi/anno)

13

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

IL POLLO RIMANE NEI PIATTI DEGLI EUROPEI

Paese

Produzione (000 t)

Prezzi variazione %

(2° sett. febbraio/

1° sett. febbraio)

Polonia

851

+10,7

Portogallo

270

+9,5

Francia

2.025

+7

Danimarca

213

+7

Belgio

320

+4,8

Spagna

1.310

+1

Repubblica Ceca

222

-1,2

Germania

1.059

-2,9

Italia

1.130

-33,3

TOTALE

11.047

+2

Fonte. Elaborazioni Coldiretti su dati Commissione Europea, Eurostat su anni vari

Precedenti

21-02 Nuovo cigno reale trovato morto nella Locride, è il quinto. Secondo caso di Aviaria H5N1 accertato su di uno dei cigni ritrovati in Calabria. Istituita un’altra aera protetta. La Coldiretti: “La Regione attivi unità di crisi di sostegno alle aziende avicole”. Il Comune di Lamezia istituisce un osservatorio di monitoraggio. Vaccinazione preventiva in Francia, Olanda e Belgio

20-02 Nuovo cigno morto scoperto nel reggino. Accordo alla UE per le aziende avicole entrate in crisi. I Vigili del Fuoco hanno recuperato 200 volatili morti in 7 giorni. L’Adiconsum detta nuove regole per la sicurezza alimentare

19-02 Sono sedici i casi di aviaria accertati su uccelli selvatici in Italia In India rimane l’allarme ma nessuna infezione umana

18-02 Aviaria: Negative le analisi sull’airone trovato a Castrovillari. Avviate le ispezioni delle coste della Calabria con un elicottero dei VVFF. La Polizia Provinciale di Cosenza nell’unità di crisi locale per l’aviaria. Nuovi casi di H5N1 nel mondo. Scoperti nuovi farmaci.

17-02 Aviaria: Il virus si diffonde in Europa. Primo caso in Francia, due casi in Bosnia. In 5 giorni 19.000 telefonate al numero verde 1500

15-02 Aviaria: Un altro cigno trovato a Locri e tre in Sicilia. Cala il consumo dei polli solo in Italia dove c’è una vera e propria psicosi. In Europa, dove sta arrivando l’influenza aviaria, consumi quasi normali. La Federcaccia Calabria attiva la vigilanza venatoria. Due cigni con H5N1 in Germania.
Lunedì riunione alla UE. Le nazioni europee impongono la chiusura degli allevamenti in zone coperte (video TG TEN)

14-02 Aviaria: Sono 8 i casi certi. Oggi trovate altre otto carcasse di cigni nel reggino, una carcassa di un cormorano ai Laghi di Sibari, carcasse di polli trovate nella zona del Tirreno. Chiuso un allevamento da 60.000 galline a Crotone. Sequestrati 80.000 polli. Coldiretti: “Evitare inutili allarmismi”. Bertolaso pronto a gestire l’eventuale emergenza. Attivata l'unità di crisi della Regione Calabria. Il Sindaco di Diamente "nessuna psicosi".

13.02 Storace in giro nelle regioni dove sono stati trovati i volatili morti: “Bisogna stare tranquilli e non creare psicosi, non ci sono rischi per l’uomo”. La Giunta regionale fa propria l’ordinanza ministeriale sul virus dell’aviaria. Un airone trovato morto vicino Castrovillari e un altro cigno nel reggino. Galline piccioni, una gazza e un falco morti nel catanzarese. Volatili morti vicino Castiglione. (video Tg Ten)

12-02 Controlli a tappeto per l’aviaria. Fobie tra la gente. Trovato un altro cigno morto nel reggino. Non bisogna toccare gli animali morti. Vertici sanitari in riunione. Timori per gli allevatori calabresi per i consumi.
Lo Moro: "Un problema gli allevamenti domestici". Lle regioni colpite volgiono assumere più veterinari.

11-02 Il virus dell’aviaria in Italia. 21 cigni colpiti, 5 morti. Uno in Calabria. Preso a Vibo e morto a Cosenza in un centro recupero animali.

 

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