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Cronaca
L'aviaria arrivata in Calabria

 

Il gatto morto in Germania infetto dal H5N1 più virulento

02/03 Il gatto morto in Germania sull'isola di Ruegen, nel mar Baltico tedesco, era stato infettato dalla forma piu' virulenta dell'influenza aviaria, il ceppo virale dell'H5N1, che puo' essere letale anche che per gli esseri umani, secondo le ultime e definitive analisi condotte dall'istituto veterinario tedesco. Il virus dell'influenza aviaria che per la prima volta e' stato riscontrato su un mammifero in Europa, ha reso noto oggi un portavoce dell'istituto di analisi veterinarie, Friedrich Loeffler Institute, con sede sull'isola di Riems (Germania settentrionale), in base all'esame del materiale genetico prelevato dal felino e' identico al virus H5N1 trovato nel primo cigno raccolto morto sull'isola di Ruegen ed esaminato nello stesso laboratorio. Vista la vicinanza dei luoghi dove sono state raccolte le carcasse del cigno e del gatto, ambedue nei pressi del promontorio di Wittow (a Ruegen), il risultato non e' sorprendente, ha detto il portavoce. Allo stesso tempo il risultato delle analisi non incide sulla valutazione generale della situazione, ha detto il portavoce.

Gli animalisti insorgono contro l’uccisione di cani e gatti

In Italia si contano gia' decine e decine di abbandoni di gatti. In Germania le cose non vanno meglio: il ministro dell'Agricoltura del Meclemburgo-Cispomerania Till Backhaus ha deciso infatti di dare il via libera all'uccisione di cani e gatti randagi, si potra' sparargli per evitare che diffondano il virus dell'aviaria. E gli animalisti di tutta Europa insorgono. Finora, anche a sorpresa, avevano deciso di mantenere un atteggiamento low profile per non ostacolare i vari piani anti-pandemia. Ma quando e' troppo, e' troppo. "E' ora di drizzare un po' il volante, la situazione sta prendendo una bruttissima piega e, a farne le conseguenze, e' anche la salute dei cittadini oltre che la tutela degli animali". Per questo, spiega il direttore degli Animalisti italiani-Peta Ilaria Ferri: "stiamo contattando i gruppi animalisti della Germania e di tutta Europa. Il via libera alle uccisioni di cani e gatti e' un provvedimento privo di alcun obiettivo scientifico. Il risultato finale e' solo un aumento indiscriminato e folle delle zoofobie". Nel frattempo, in Italia si inizia la conta degli animali abbandonati in questi giorni. Che, al momento- secondo le stime dell'Aidaa, associazione italiana difesa animali e ambiente- sarebbero gia' decine e decine. In piu', accusa Ferri, "i produttori di carni avicole stanno facendo un brutto gioco: gli animali gia' uccisi vengono congelati e la carne, oggi o domani, sara' venduta, mentre quelli ancora vivi vengono lasciati morire di fame". Tornando alla Germania, l'associazione dei cacciatori ha stimato in un minimo di 30 mila i gatti randagi in circolazione nel Meclemburgo-Cispomerania.

In Toscana, negativi i controlli su 5.400 animali

02/03 L'organizzazione del servizio veterinario in Toscana ha dato un'ottima prova di se' nella gestione dell'emergenza influenza aviaria. Questo il parere dell'assessore regionale al diritto alla salute, Enrico Rossi, che in Commissione sanita', ha tenuto questa mattina un'audizione su ''modalita' e metodiche adottate dalla Regione Toscana sull'influenza aviaria''. Dal novembre scorso fino alla meta' di febbraio i controlli effettuati in Toscana su animali sono stati ben 5.400, tutti con esito negativo. Gli uccelli selvatici controllati ad Orbetello sono stati 120. L'amministrazione regionale ha dato vita a un protocollo che prevede l'accelerazione delle analisi in casi sospetti e una procedura di intervento immediato in caso di eventuali focolai. Tuttavia, ha precisato l'assessore, il rischio per gli uomini al momento non sussiste; a suo parere della vicenda si e' parlato troppo, senza moderazione, con il risultato di creare gravi danni al comparto dell'allevamento avicolo. Anche in Toscana gli effetti della psicosi si fanno sentire in maniera pesante: sono 140 gli allevamenti di dimensione industriale, e tutti versano in difficolta'. L'assessore Enrico Rossi ha poi fatto presente che il ministero si e' rifornito di 150.000 vaccini a largo spettro che, nell'ipotesi di contagio, dovrebbero servire a fronteggiare l'emergenza. Secondo il presidente della Commissione sanita', Fabio Roggiolani, gli effetti dell'emigrazione degli uccelli potevano essere previsti con facilita', e questo ha permesso alla Toscana di non farsi trovare impreparata. L'importante e' agire con attenzione, coerenza e costanza, perche' l'influenza aviaria c'e' oggi e ci sara' in futuro. Fondamentale, secondo Roggiolani, che la questione emergenza aviaria venga posta con chiarezza in vista della prossima attivita' venatoria: devono essere stabilite modalita' precise sul contatto tra la selvaggina abbattuta e i cacciatori. L'assessore Rossi ha garantito che porra' la questione a livello nazionale, chiedendo il parere di esperti.

Dalla chemio speranze di cura per i malati

La chemioterapia usata per curare pazienti affetti da un particolare disordine del sistema immunitario potrebbe essere impiegata per trattare le persone infettate dal virus dell'influenza aviaria. A suggerirlo Jan-Inge Henter, dell'ospedale Karolinska di Stoccolma, e i suoi colleghi di Hong Kong. Gli esperti, nella versione on-line della rivista 'Lancet', puntualizzano tuttavia che ''la cura non e' mai stata testata su pazienti affetti dal virus H5N1''. Ma la somiglianza tra il virus che sta generando allarme nel mondo intero e l'HLH (linfoistiocitosi emofagocitica), ha indotto i ricercatori a supporre che la cura comunemente impiegata per sconfiggere questo disordine del sistema immunitario possa essere adottata anche per l'influenza aviaria. Henter spiega infatti che i sintomi provocati dal virus H5N1 nell'uomo sono estremamente simili a quelli generati dall'HLH, patologia che provoca la iper-produzione di globuli bianchi nel sangue, danneggiando gli organi e minando la sopravvivenza di chi ne e' colpito. L'HLH puo' essere ereditaria, ma anche svilupparsi dopo una pericolosa infezione provocata dal virus Epstein-Barr. Prima che Henter e altri scienziati sviluppassero il trattamento chemioterapico per questi malati nel 1994, i bambini che ereditavano la patologia solitamente non arrivavano a diventare adulti. Ma la cura - assicura lo studioso del Karolinska - ha ridotto la mortalita' nei piccoli e migliorato la sopravvivenza degli adulti affetti dalla forma secondaria del disordine. Quanto al virus H5N1, ''rispetto alla linfoistiocitosi emofagocitica ci sono somiglianze sia cliniche che nelle analisi '' spiega Henter, ''perche' dunque - si interroga lo studioso - non dovremmo usare un trattamento che ha gia' dimostrato di funzionare nelle forme di HLH indotte da un virus?''. L'etoposide, un agente chemioterapico, e' alla base della terapia che secondo Henter e i suoi colleghi di Hong Kong dovrebbe essere testata nei pazienti con il virus H5N1. ''Credo sia ragionevole che la comunita' medica consideri questa ipotesi - conclude lo studioso - vagliando la possibilita' di dar vita a uno studio clinico''.

Nelle Marche campagna destinata ai consumatori promossa da ARSSA e della Regione

''Meglio l'uovo oggi. E la gallina pure''. E' lo slogan della campagna di comunicazione ed informazione rivolta ai consumatori che la Regione Abruzzo insieme con l'Arssa avviera' nei prossimi giorni in tutto il territorio abruzzese. L'hanno illustrata stamani a Pescara il presidente della giunta regionale, Ottaviano Del Turco, gli assessori Marco Verticelli e Bernardo Mazzocca e l'Amministratore Unico e Direttore Generale dell'Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo (Arssa), Donantonio De Falcis. ''L'obiettivo - hanno spiegato - e' quello di rilanciare e sostenere la domanda di prodotti avicoli (carni bianche ed uova) che, a seguito dei timori per l'influenza aviaria, e' diminuita creando problemi ad un settore che in Abruzzo rappresenta il 12% della produzione italiana e che occupa 1800 lavoratori per un fatturato di 600 milioni di euro''. L'iniziativa si articolera' in pubblicita' sui quotidiani locali, spot televisi sulle televisioni locali, manifesti e locandine nei punti di maggiore afflusso; opuscoli informativi inviati alle famiglie ed ancora distribuzioni di opuscoli ed attivita' di informazione in 12 fra i principali centri commerciali della regione. Il presidente Del Turco ha voluto invitare gli abruzzesi al consumo di uova e carni e lo ha fatto sdrammatizzando: ''Quindici giorni fa - ha detto il presidente Del Turco - noi della Giunta abbiamo mangiato polli in piazza e stiamo bene. L'allenatore della nazionale di calcio, Lippi ha mangiato anche lui polli, abruzzesi e, come avete visto, ieri, l'Italia ha vinto''. ''All'interno dei punti vendita - ha spiegato De Falcis - saranno realizzati dei veri e propri info point per i consumatori''. ''Vogliamo far capire alla gente - ha sottolineato l'assessore regionale alle attivita' produttive, Marco Verticelli - che i nostri prodotti sono di ottima qualita'. L'Abruzzo e' la regione in cui si e' piu' investito in termini di innovazione. Il Senato - ha aggiunto - proprio ieri ha approvato delle misure per combattere la psicosi dell'aviaria. E' giusto. Nel dispostivo c'e' solo una clausola che verra' approvata soltanto se c'e' il via libera comunitario. Noi invitiamo a dare l'approvazione''. Da parte sua l'assessore alla sanita', Mazzocca ha ribadito che in Abruzzo e' tutto sotto controllo, non esiste allarmismo, non ci sono casi e, comunque, sono state attivate tutte le misure di emergenza. ''Esiste un piano di prevenzione ed emergenza. Sono stati effettuati - ha spiegato - e si stanno effettuando censimenti sugli allevamenti. Nel 2005 sono stati controllati 64 allevamenti di polli e selvaggina. L'esito e' risultato negativo. Dal 13 al 28 febbraio il controllo ha riguardato 80 specie di animali selvatici ed anche in questo caso l'esito e' stato negativo''

Cani e gatti al guinzaglio nelle zone infette da H5N1

Gli esperti sanitari dell'Unione europea hanno raccomandato di tenere rinchiusi i gatti e i cani al guinzaglio nelle zone toccate dal virus dell'influenza aviaria H5N1. In un comunicato diffuso dopo che il virus è stato rinvenuto in un gatto trovato morto in Germania, i capi veterinari dei Venticinque e la Commissione europea hanno sottolineato, comunque, che "in base alle conoscenze scientifiche attuali l'infezione non è mai stata trasmessa all'uomo dagli animali, salvo che da pollame domestico". Inoltre, la malattia in carnivori come i gatti è "considerata una via senza uscita per l'infezione". I capi veterinari hanno voluto anche precisare che "nessuna informazione è in questo momento disponibile per confermare o escludere la possibilità che il virus del ceppo ad alta virulenza H5N1 si diffonda ad altri carnivori, come per esempio i cani". Il Comitato europeo per la catena alimentare e la salute animale ha ritenuto comunque opportuno fornire alcune raccomandazioni, per le zone dove l'H5N1 è stato confermato in uccelli selvatici. Innanzi tutto, secondo gli esperti Ue, i cani e i gatti ammalati o morti in queste aree, e che possono aver avuto contatti con uccelli infettati dal virus o con le loro carcasse, dovrebbero essere sottoposti a ispezione veterinaria o a esame post-mortem. Se il veterinario lo riterrà necessario, un ulteriore test dovrebbe essere effettuato. Vanno inoltre evitati i contatti tra carnivori domestici, in particolare i gatti, e gli uccelli selvatici. I gatti dovrebbero essere tenuti all'interno e i cani al guinzaglio o comunque sotto il controllo del proprietario. Se gatti e cani randagi vengono trovati morti non devono essere toccati. Le autorità veterinarie dovrebbero essere informate per permettere un esame post-mortem ed eventuali ulteriori esami. Ieri l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha giudicato minimo il rischio di contagio di H5N1 dal gatto all'uomo, senza tuttavia escludere questa possibilità allo stato attuale delle conoscenze

In Francia altri 11 uccelli selvatici trovati positivi all’H5N1

Altri 11 uccelli selvatici trovati morti in Francia sono risultati positivi al ceppo H5N1 del virus dell'influenza aviaria. Il ministero dell'Agricoltura ha reso noto che si tratta di nove cigni, un'anatra e un airone. Gli 11 casi si vanno a sommare agli altri diciotto (16 cigni e due anatre) registrati sempre nella regione di Ain.

Primo caso riscontrato in Serbia

Il ministero dell'agricoltura serbo ha confermato oggi un primo caso di contagio da influenza aviaria, su un cigno trovato morto nei giorni scorsi in Serbia-Montenegro, uno degli ultimi Paesi della regione balcanica e centroeuropea che finora era rimasto immune. Il cigno era stato rinvenuto nei pressi dei confini con la Croazia. Campioni del volatile verranno mandati al laboratorio europeo di riferimento a Weybridge, nel Regno Unito, per ulteriori verifiche, come ha riferito il ministero di Belgrado in un comunicato. L'animale era stato trovato vicino al Danubio, a Backi Monostor, 170 chilometri circa a nordovest di Belgrado, come hanno precisato le autorità. Il governo di Belgrado ha intanto fatto entrare in vigore un piano di misure già preparato da mesi per evitare il rischio di proliferazione del virus. In piedi da tempo il divieto di lasciare polli d'allevamento all'aperto, controlli più serrati sono stati annunciati alle frontiere. Attorno alla Serbia, casi di influenza aviaria erano stati segnalati nel recente passato a più riprese in Croazia, Ungheria e soprattutto Romania, mentre negli ultimi

In Austria sono 22 i casi accertati

E' salito a 22 in Austria il numero dei casi accertati di influenza aviaria. L'Agenzia per la sanita' e la sicurezza alimentare (Ages) ha annunciato oggi la scoperta del virus H5N1 in altri otto volatili nelle vicinanze di Graz, nel sud del Paese. Due animali morti vicino a Vienna, invece, potrebbero aver contratto il meno pericoloso ceppo H5, ha riferito il portavoce dell'Ages. La certezza si avra' dopo gli esami in corso nei laboratori di Weybridge, in Gran Bretagna, che finora hanno confermato solo due casi.

In Ungheria crolla del 20% la vendita di pollame

La già duramente toccata industria della lavorazione del pollame sta subendo un altro duro colpo dopo la conferma dei primi casi di volatili contagiati dall'influenza aviaria. Secondo una stima diffusa oggi dal Consiglio dell'industria avicola magiara, le vendite e le esportazioni sono crollate del 15-20 per cento nei giorni scorsi, dopo la conferma del primo caso. Da due settimane si susseguono notizie su ritrovamenti di carcasse d'uccelli. Al momento, secondo le autorità magiare, sono sette i casi confermati di influenza aviaria. Su altri cinque casi, pur essendo stata rilevata la presenza del virus H5N1 da parte dei test effettuati dagli esperti magiari, si attende la conferma dei laboratori britannici cui fa riferimento l'Unione Europea per dare la conferma definitiva. Già lo scorso anno, dopo la scoperta dei primi casi nella vicina Romania, l'industria del pollame aveva subito un grave colpo, con un crollo delle vendite stimato attorno al 40 per cento.

Una morte sospetta nella zona di Nassirya

Le autorita' di Baghdad hanno reso noto oggi il decesso di una donna della zona di Nassiriya che si sospetta sia dovuto all'influenza aviaria. Test preliminari compiuti nei pressi dell'abitazione della donna hanno dato esito positivo e ora sono in corso altre analisi in laboratori a Baghdad e al Cairo. Secondo quanto ha detto la dottoressa Ibtissam Aziz, portavoce del Comitato ministeriale superiore per l'influenza aviaria citata dalla National Iraqi News Agency (Nina), sono attualmente in corso esami ''su altri quattro casi. Fino ad ora, 50 casi presi in esame hanno dato esito negativo''. La dottoressa ha inoltre affermato che alcuni casi presi in esame nella zona di Shuala, a Baghdad, hanno dato esito negativo, ma sono tuttora in corso accertamenti per altre segnalazioni in diverse localita' della provincia di Dayala, nella parte Est del Paese. Secondo dati confermati dall'Organizzazione mondiale della sanita', fino ad ora sono due le persone morte in Iraq per influenza aviaria. L'ultimo e' stato un uomo di 39 anni della provincia settentrionale di Sulaimaniyah, deceduto il 27 gennaio. L'uomo era lo zio di una ragazza, primo caso umano di influenza avaria segnalato nel Paese. La giovane di 15 anni era morta il 17 gennaio. L'uomo, secondo quanto ha riferito l'Oms, aveva fornito cure alla ragazza durante la malattia, ma aveva anche avuto contatti con volatili domestici contagiati.

In Nigeria abbattuti più di 450 mila volatili

Oltre 450mila volatili sono morti o sono stati abbattuti in 126 fattorie della Nigeria, prevalentemente nel nord del paese, dall'annuncio ufficiale della comparsa del virus H5N1 dell'influenza aviaria, come ha annunciato oggi da Abuja il ministro nigeriano dell'Informazione Frank Nweke. "Possiamo confermare che abbiamo perso oltre 450mila volatili a causa di questa malattia animale in circa 125 fattorie colpite nella regione colpita", ha dichiarato Nweke, secondo il quale, delle indagini, tuttora in corso, sulle attività delle aziende avicole, nelle quali alcuni volatili sono risultati positivi al virus H5N1, hanno dimostrato che tutte le fattorie in questione si rifornivano da Sovet Farms, una società con sede a Kano, nel nord della Nigeria, dove è stato registrato il primo focoloaio della malattia nel paese.

OMS: Psicosi anti-felini. 94 i casi accertati tra gli uomini nel mondo

L'Organizzazione mondiale per la Sanità (Oms) ha annunciato oggi che dopo la morte di un'altra persona in Iraq a causa del virus del pollame, il numero ufficiale dei casi di contagio confermati di influenza aviaria nel mondo è salito a 174, di cui 94 mortali, dal 2003. Il numero maggiore di morti si è avuto in Vietnam, 42 vittime, seguito dall'Indonesia con 20. Gli altri morti sono stati in Thailandia, Cambogia, Cina, Turchia e Kurdistan iracheno. In Europa, il ceppo virale H5N1, quello pericoloso anche per l'uomo, ha fatto la sua comparsa in Serbia, dove è stato riscontrato su un cigno selvatico ucciso dall'aviaria. L'animale era stato trovato vicino al Danubio, a Backi Monostor, 170 chilometri circa a nordovest di Belgrado. Il governo serbo ha fatto scattare il piano di misure già preparato da mesi per evitare il rischio di proliferazione del virus. Attorno alla Serbia, casi di influenza aviaria erano stati segnalati nel recente passato a più riprese in Croazia, Ungheria e soprattutto Romania, mentre negli ultimi giorni inediti episodi di contagio sono stati registrati in Slovenia e Bosnia-Erzegovina. Ritrovamenti di volatili migratori infetti si ripetono anche nelle zone il cui il virus si è già presentato, come in Austria e soprattutto Francia, unico Paese europeo in cui l'infezione si sia diffusa in un allevamento avicolo. Si sta diffondendo intanto una forma di psicosi nei confronti dei gatti, dopo la conferma che il felino morto in Germania era affetto da H5N1, evidentemente contratto dai volatili infetti dell'isola tedesca di Ruegen nel Baltico (almeno 140 finora). "Riceviamo molte telefonate di persone preoccupate, che vogliono sapere che cosa dare o se dare da mangiare ai loro animali": così un funzionario dell'Enpa, l'Ente nazionale per la protezione animali in Italia. La morte del gatto sull'isola di Ruegen non deve portare all'abbandono dei felini domestici, l'Enpa sottolinea: "La situazione sarà grave solo quando avremo la mutazione del virus, quindi la trasmissione da animale a uomo dell'influenza, come è avvenuto in rarissimi casi in Asia. E poi il contagio è avvenuto su un'isola, un territorio molto circoscritto, dove sono morti centinaia di uccelli per l'aviaria". L'Enpa mette in guardia i media e le istituzioni contro i rischi di un'errata informazione e degli errati comportamenti che potrebbero essere adottati verso i gatti domestici o delle colonie feline. Questi felini - sottolinea l'associazione - non hanno nessuna possibiltà di contagio con i migratori selvatici. L'associazione ricorda che gli atti di violenza nei confronti di animali sono punibili dalla legge "che configura come reato il maltrattamento o l'uccisione". Gli esperti sanitari dell'Unione europea hanno raccomandato di tenere rinchiusi i gatti e di portare i cani al guinzaglio, ma soltanto nelle zone toccate dal virus dell'influenza aviaria H5N1. In altre zone non c'è da preoccuparsi.

 

Precedenti

28/02 Aviaria: primo mammifero infettato, un gatto in Germania. Un fatto episodico, nessun rischio per l’uomo. La Nazionale di calcio mangia pollo a Coverciano. La FAO analizza il crollo dei consumi. Il 70% in Italia il 20% in Francia. La crisi anche in Usa e Brasile. Si calcola un calo di 3 milioni di tonnellate di carne. Inspiegabili morti tra fenicotteri nelle Bahamas.

27/02 Cena di pollo in diretta TV negli studi di TEN. Giornalisti e Amministratori sotto i riflettori contro la psicosi aviaria. Aumentano i casi di aviaria anche in Italia (sono 19) ma la situazione è sotto controllo. Una cicogna morta recuperata a Lago. Avviate le analisi. Il pollo ben cotto è sicuro.

26/02 Aviaria: Dopo la Francia anche al Svizzera colpita dall’aviaria. Sale l’attenzione nella UE. In Francia confermato in 15 cigni il virus H5N1. Otto carcasse di galline trovate nel reggino. Focolai in sei regioni della Russia. Coldiretti: Aumenta del 9% l’export di pollo, ma in Italia situazione grabe del mercato.

Anatra25-02 Aviaria: Dopo i tacchini infetti in Francia sale il livello di vigilanza in Europa Parla l’allevatore francese e denuncia che le troppe visite avrebbero potuto portare il virus nel suo allevamento. Accordo del Governo britannico per una fornitura di vaccini prepandemici. In Germania anitra selvatica infetta dall’H5N1/Asia pericoloso anche per l’uomo. Altri due casi di contagio umano in Cina.

tacchini24-02 Aviaria: Confermato il virus H5N1 nei tacchini francesi. La Lav chiede alla Regione Calabria di andare oltre la pura gestione emergenza. Nucera (Udc) accusa: “Dalla Regione nessun provvedimento per il settore”. Londra si prepara a fronteggiare la pandemia. In Spagna, invece, preparano un’arca di Noè dei volatili. E La UE riconosce la tracciabilità del pollame fatta dall'Italia.

23-02 Aviaria: La Margherita chiede a Loiero e M. Oliverio: “Salvaguardare il CRAS”. Lunedì negli studi dell’emittente Ten cena a base di pollo in diretta. Anche i cacciatori si mobilitano per i controlli. Forte sospetto di virus H5N1 nel pollame della Francia

22-02 La Camera approva le misure contro l’emergenza avicola creata dall’aviaria. L’ass. Pirillo scrive ad Alemanno: “Senza un intervento deciso per la Calabria, morte sicura per il comparto avicolo”. Metà degli italiani pronti a riportare il pollo in tavola. Ma uno su sei rischia di cambiare

21-02 Nuovo cigno reale trovato morto nella Locride, è il quinto. Secondo caso di Aviaria H5N1 accertato su di uno dei cigni ritrovati in Calabria. Istituita un’altra aera protetta. La Coldiretti: “La Regione attivi unità di crisi di sostegno alle aziende avicole”. Il Comune di Lamezia istituisce un osservatorio di monitoraggio. Vaccinazione preventiva in Francia, Olanda e Belgio

20-02 Nuovo cigno morto scoperto nel reggino. Accordo alla UE per le aziende avicole entrate in crisi. I Vigili del Fuoco hanno recuperato 200 volatili morti in 7 giorni. L’Adiconsum detta nuove regole per la sicurezza alimentare

19-02 Sono sedici i casi di aviaria accertati su uccelli selvatici in Italia In India rimane l’allarme ma nessuna infezione umana

18-02 Aviaria: Negative le analisi sull’airone trovato a Castrovillari. Avviate le ispezioni delle coste della Calabria con un elicottero dei VVFF. La Polizia Provinciale di Cosenza nell’unità di crisi locale per l’aviaria. Nuovi casi di H5N1 nel mondo. Scoperti nuovi farmaci.

17-02 Aviaria: Il virus si diffonde in Europa. Primo caso in Francia, due casi in Bosnia. In 5 giorni 19.000 telefonate al numero verde 1500

15-02 Aviaria: Un altro cigno trovato a Locri e tre in Sicilia. Cala il consumo dei polli solo in Italia dove c’è una vera e propria psicosi. In Europa, dove sta arrivando l’influenza aviaria, consumi quasi normali. La Federcaccia Calabria attiva la vigilanza venatoria. Due cigni con H5N1 in Germania.
Lunedì riunione alla UE. Le nazioni europee impongono la chiusura degli allevamenti in zone coperte (video TG TEN)

14-02 Aviaria: Sono 8 i casi certi. Oggi trovate altre otto carcasse di cigni nel reggino, una carcassa di un cormorano ai Laghi di Sibari, carcasse di polli trovate nella zona del Tirreno. Chiuso un allevamento da 60.000 galline a Crotone. Sequestrati 80.000 polli. Coldiretti: “Evitare inutili allarmismi”. Bertolaso pronto a gestire l’eventuale emergenza. Attivata l'unità di crisi della Regione Calabria. Il Sindaco di Diamente "nessuna psicosi".

13.02 Storace in giro nelle regioni dove sono stati trovati i volatili morti: “Bisogna stare tranquilli e non creare psicosi, non ci sono rischi per l’uomo”. La Giunta regionale fa propria l’ordinanza ministeriale sul virus dell’aviaria. Un airone trovato morto vicino Castrovillari e un altro cigno nel reggino. Galline piccioni, una gazza e un falco morti nel catanzarese. Volatili morti vicino Castiglione. (video Tg Ten)

12-02 Controlli a tappeto per l’aviaria. Fobie tra la gente. Trovato un altro cigno morto nel reggino. Non bisogna toccare gli animali morti. Vertici sanitari in riunione. Timori per gli allevatori calabresi per i consumi.
Lo Moro: "Un problema gli allevamenti domestici". Lle regioni colpite volgiono assumere più veterinari.

11-02 Il virus dell’aviaria in Italia. 21 cigni colpiti, 5 morti. Uno in Calabria. Preso a Vibo e morto a Cosenza in un centro recupero animali.

 

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