Nuovo cigno morto scoperto nel reggino.
Accordo alla UE per le aziende avicole entrate in crisi. I Vigili
del Fuoco hanno recuperato 200 volatili morti in 7 giorni. L’Adiconsum
detta nuove regole per la sicurezza alimentare
20/02 Un altro cigno reale- il quarto da inizio mese- è stato
trovato morto in Calabria. A scoprire la carcassa del volatile, in
un canneto vicino alla palude di Saline Joniche (Reggio Calabria),
sono stati alcuni membri di Ferdercaccia. I resti del cigno sono stati
trasferiti all'Asl di Reggio Calabria dove i veterinari hanno avviato
le procedure per stabilire se la morte è dovuta al virus dell'influenza
aviaria. Prima di questo, altri tre cigni erano stati ritrovati privi
di vita sul Lago Angitola (Vibo Valentia), a Brancaleone (Reggio Calabria)
e davanti alla foce del fiume Petrace, sempre in provincia di Reggio
Calabria. Finora, l'unico su cui è stato riscontrato il virus
H5N1 è quello del Lago Angitola.
Pronto il decreto della UE con misure
di 100 milioni di euro
L'Italia e' passata da un ultimatum ad un accordo in sede europea
sugli aiuti italiani al sostegno del settore avicolo. Il passo e'
stato breve ma estremamente impegnativo: prima con un'azione politica
congiunta dei ministri alle politiche agricole Gianni Alemanno e alla
salute Francesco Storace, poi il testimone e' passato agli esperti
italiani del ministero dell'agricoltura che hanno dovuto negoziare
duramente per ottenere il via libera di Bruxelles. La trattativa a
livello tecnico ''ha dato risultati positivi'' ha annunciato lo stesso
Alemanno spiegando che ''la Commissione europea ha autorizzato un
pacchetto di misure che verranno tradotte mercoledi' in un decreto
legge per un ammontare di cento milioni di euro''. Roma ha potuto
fornire a Bruxelles tutta una serie di dati Ismea da cui emergeva,
tra l'altro, che in Italia a febbraio, tra i periodi 2004-2005 e 2005-2006,
la caduta dei consumi nel settore avicolo era stata del 55%. Bruxelles
ha dato quindi il via libera alla possibilita' di elargire finanziamenti
mediante interventi che prevedono ''rinvii di pagamenti, ma anche
sovvenzioni per fare in modo che non si creino eccedenze produttive;
cioe' sara' finanziato lo smaltimento della produzione in eccedenza
e in questa maniera i produttori non saranno costretti ad interrompere
immediatamente la produzione''. Contemporaneamente - ha proseguito
Alemanno - verranno concessi dei sussidi che permetteranno una riduzione
della produzione e se necessario - piu' in la' - anche un ridimensionamento
della produzione stessa. Quindi saranno finanziati tutti i produttori
costretti a sospendere, o in futuro, a ridurre la produzione in modo
definitivo''. Al momento insomma, la misura si applichera' per sei
mesi, se al termine dei sei mesi l'emergenza non sara' finita si passera'
alla seconda fase, quella relativa agli interventi strutturali per
ridurre la produzione in termini stabili. Nell'immediato quindi, per
venire incontro alla caduta dei consumi in Italia, gli interventi
messi a punto con Bruxelles riguardano ''la sospensione dei pagamenti,
un finanziamento per smaltire le eccedenze produttive e di un finanziamento
per indennizzare la riduzione della produzione temporanea. Fra sei
mesi si valutera' se bisogna finanziare invece la riconversione definitiva
di queste imprese. La commissaria europea per l'agricoltura Mariann
Fischer Boel, al termine dei lavori del consiglio Ue, interrogata
sul via libera degli aiuti all'Italia ha sottolineato ''che sta seguendo
da molto vicino la situazione''. Fischer Boel ha tenuto comunque a
ribadire '''che non si puo' infrangere il limite degli aiuti di stato
e che a questo stadio si resta nel settore degli aiuti di stato'',
quindi non si parla per il momento di aiuti comunitari. ''Ho aperto
una porta nei miei contatti con il governo italiano e ugualmente con
le autorita' francesi - ha proseguito Fischer Boel - ricordando che
non c'e' nell'organizzazione comune di mercato del pollame nessuna
misura che corrisponde alle domane degli stati membri''. La commissaria
Ue ha tenuto pero' a lasciare aperta la possibilita' di ulteriori
misure se dovesse persistere la situazione di crisi. E' pronta a discuterne
- ha detto - e non esclude altri strumenti di intervento ma per questo
- ha concluso - ci vorra' una consultazione con il Parlamento europeo
e un certo periodo di tempo prima di prendere una decisione. Questo
si puo' fare se si decide di intraprendere questo percorso''
I Vigili del Fuoco hanno recuperato
200 volatili morti in 7 giorni
Sono duecento gli interventi per il recupero di volatili morti effettuati
in una settimana dai vigili del fuoco su tutto il territorio nazionale.
A renderlo noto e' l'ufficio stampa del Corpo, che in una nota ricorda
come da tre giorni i controlli e i sopralluoghi antiaviaria dei tecnici
del ministero della Salute e dei reparti volo dei Vigili interessino
numerose zone del sud e delle isole. Ricognizioni aeree, in particolare,
sono state condotte in Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia,
con la collaborazione dei nuclei elicotteri di Pescara, Bari, Salerno
e Catania, per censire, in special modo, le avifaune migratorie. Il
piano di controllo aereo andra' avanti anche oggi in Puglia e Calabria,
con particolare riferimento alle oasi faunistiche naturali.
L’Adiconsum detta nuove regole
per la sicurezza alimentare
''Di fronte all'intensificazione degli scambi favorita dalla globalizzazione
e dagli accordi commerciali serve un impegno degli imprenditori agricoli
e delle istituzioni locali per introdurre nuove regole che possano
garantire la sicurezza alimentare e affrontare le emergenze sanitarie
che si moltiplicano in un mercato sempre piu' aperto''. E' quanto
sostiene in una nota il segretario regionale dell'Adiconsum, Romolo
Piscioneri. ''Se con l'etichettatura del pollame - ha aggiunto - e
dei suoi derivati si e' fatto un decisivo passo in avanti molto resta
ancora da fare e l'etichetta resta anonima per la carne di coniglio,
per quella di maiale ed anche per i salumi. Una situazione alla quale
si potrebbe fare fronte anche con le misure previste dalla legge 204/04
che obbliga all'etichettatura di origine tutti gli alimenti. Un traguardo
da raggiungere senza attendere le emergenze sanitarie, come e' accaduto
con la mucca pazza e piu' recentemente l'influenza dei polli per garantire,
nella produzione e all'interno della filiera, maggiore trasparenza
e informazione ai consumatori. E per ottenere tutto cio', come Adiconsum-Cisl
Calabria affermiamo che occorre coinvolgere oltre agli esperti del
settore anche la Regione Calabria attraverso l'Assessorato alle Politiche
Agricole unitamente ai rappresentanti dei consumatori, affinche' venga
creata una task force capace di lavorare armonicamente, ma soprattutto
con una reale conoscenza del territorio e delle esigenze manifestate
dai consumatori in maniera tale da dare all'esterno un'informazione
chiara e rassicurante che eviti casi di ingiustificato isterismo collettivo''.
''Bisogna - ha proseguito Piscioneri - inoltre rafforzare le difese.
I controlli veterinari sulle carni importate vanno resi sistematici
e non a campione, ispezionando anche le carni gia' importate da qualche
tempo. In particolare poi occorre tenere conto dell'aumento di merce
alimentare contraffatta sequestrata nella nostra regione proveniente
dall'est asiatico e dai paesi del mediterraneo. Occorre attenzionare
dunque il territorio calabrese il quale, proprio per la sua posizione
geografica, favorisce lo scambio dei prodotti provenienti dai mercati
esteri non sempre rispondenti agli standard di qualita' nazionali''.
''Sul fronte interno - ha concluso - occorrono maggiori controlli
che devono raggiungere, seppur attraverso uno sforzo significativo
il quale, si ripete, deve coinvolgere Regione e Associazioni dei Consumatori,
gli allevamenti calabresi di pollame e gli operatori della grande
distribuzione organizzata locali, facendo in modo che vengano segnalati
i produttori e i distributori che mettono al primo posto la qualita'
e la tutela dei consumatori''
L’ex Sindaco di Castrovillari
raccomando di mangiare carni bianche.
''In Italia a differenza di quanto avviene negli altri paesi europei,
il diffondersi delle notizie sui casi di influenza aviaria e sulle
sue modalita' di trasmissione, ha generato un calo del 70 % dell'uso
delle carni bianche, nonostante tutti i chiarimenti forniti e le misure
messe in atto per certificare la salubrita' delle carni di pollo prodotte
in Italia e messe in commercio''. E' quanto sostiene in una nota l'ex
sindaco di Castrovillari, Riccardo Vico. ''Questo crollo dei consumi
- ha aggiunto - ha messo in crisi un intero comparto della filiera
produttiva alimentare italiana. Assistiamo infine a tentativi, che
coinvolgono persino il Capo dello Stato, di contrastare questa tendenza
nelle scelte dei consumatori italiani, sforzandosi di far capire che
non vi e' ragione per non consumare carni bianche immesse sul mercato
secondo i canali tradizionali della distribuzione. Tutto questo viene
attribuito, anche con autorevoli articoli sui principali quotidiani
nazionali, ad atteggiamenti di superstizione e alla psicosi che sembra
interessare come sempre, nel panorama europeo, in particolare i cittadini
italiani. Si afferma che i cittadini italiani non sarebbero in grado
di dimensionare correttamente le fonti del pericolo e che assumerebbero
scelte immotivate e irrazionali. Ma un uomo e quindi un popolo, e'
portato istintivamente ad assumere atteggiamenti di autodifesa di
fronte ad un pericolo incombente . In una organizzazione sociale evoluta,
questo compito viene demandato ad istituzioni che operano per la tutela
e la salvaguardia del benessere collettivo in vari campi, dalla difesa
della persona, fino all'igiene alimentare informando e orientando
i cittadini sui comportamenti piu' consoni ad affrontare eventuali
emergenze''. ''Il crollo - ha proseguito Vico - del 70% del consumo
delle carni di pollo, altro purtroppo non e', che il rilievo statistico
del saldo negativo nel rapporto di fiducia che vi e' fra cittadini
e le proprie istituzioni. E' evidente che un saldo negativo cosi'
alto pone grossi problemi di tenuta non solo della filiera alimentare
legata al consumo delle carni bianche, ma di efficacia e tenuta delle
stesse istituzioni che se non percepite e vissute come credibili,
non sono riferimento per la salvaguardia e per l' agire secondo dettami
di diritto e convivenza civile''. ''Riprendere a mangiare pollo, per
i cittadini Italiani, - ha concluso - sara' non solo il modo per salvare
una filiera alimentare, ma anche l'espressione di riaffermare il bisogno
di fiducia nel ruolo, nella dignita' e forza delle istituzioni preposte
all'agire per nome e per conto della collettivita'''.
Secondo gli esperti la priorità
è contenere il virus negli animali. Sono in aumento le malattie
trasmissibili all’uomo
Concentrare tutti gli sforzi per contenere la diffusione del virus
del'influenza aviaria negli animali ed evitare cosi' che possa mutare
e diventare contagioso per l'uomo. E' questo il messaggio lanciato
oggi negli Stati Uniti, nel meeting della prestigiosa American association
for the advancement of science (AAAS). Nei mesi della grande paura
per la diffusione dell'influenza dei polli, gli scienziati occidentali
riuniti a St. Louis hanno lanciato un allarme per tutte le altre malattie
trasmissibili dagli animali all'uomo: gli esseri umani, hanno detto
gli esperti, stanno correndo un altissimo rischio di venire infettati
da una serie di nuove malattie, sinora di pertinenza esclusiva del
mondo animale. I dati forniti dagli specialisti convenuti alla conferenza
in corso a St. Louis sono inquietanti: ci sono 1.407 agenti patogeni
- tra virus, parassiti, batteri, funghi - che possono contagiare le
persone, di questi ben il 58% provengono da animali. Gli scienziati
considerano che 177 tra microbi, virus e simili siano emergenti o
ri-emergenti: molti di questi agenti non causeranno epidemie - hanno
avvertito i ricercatori - ma l'esempio del virus H5N1 dell'aviaria
potrebbe essere una drammatica eccezione. I ricercatori non hanno
nascosto la forte preoccupazione per l'influenza dei polli: la sua
marcia attraverso Asia, e ora Europa ed Africa fa temere che il virus
possa mutare e far scattare il paventato contagio da uomo a uomo,e
quindi una devastante epidemia mondiale. ''Dobbiamo cambiare le nostre
strategie a tutto campo - ha avvertito Nina Marano, esperta di salute
pubblica, nonche' veterinaria dell'istituto Nazionale Usa per le malattie
infettive (NCID) - ossia concentrare tutti i nostri sforzi, test e
studi per contenere il virus tra gli animali, tra i polli, le anatre,
i cigni. Una volta avvenuto il passaggio agli uomini e' troppo tardi,
ci si trova a dover trattare con vaccini, farmaci anti-virali e cosi'
via, tutti fattori molto piu' complessi''. L'aviaria ha sinora ucciso
91 persone, la maggior parte delle quali in Asia. ''Ma se si dovesse
arrivare al salto di specie, ossia all'infezione diretta del virus
tra esseri umani - ha detto Stanley Lemon, dell'universita' del Texas
- la mortalita' si impennerebbe terribilmente''. Ogni anno uno o due
nuovi agenti patogeni con tutte le loro possibili varianti fanno il
'salto' dall'organismo animale diventano capaci di contagiare l'uomo.
''E' un ritmo che non puo' essere sostenuto, gli esseri umani rischiano
letteralmente di venire soffocati da questa ondata di virus e microbi
animali'', ha sostenuto Mark Woolhouse, dell'universita' di Edinburgo.
Un esempio di salto di specie, sia pure confinato al mondo animale,
e' quello del parassita toxoplasma gondii, presente nelle feci dei
gatti, che sta facendo strage tra le lontre di mare della California.
L'allarme e' venuto anch'esso dalla conferenza di St. Louis, da cui
e' emerso che il 17% delle morti tra le lontre negli ultimi tre anni
dipendono proprio dalla toxoplasmosi. Gli esperti ritengono che il
parassita, depositato nelle feci a terra dai felini, venga trasportato
con le piogge nelle acque di mare, e quindi assunto dalle lontre che
si cibano di ostriche e vongole, contaminate con l'agente che causa
la letale infezione cerebrale
OMS: “Il virus cambia ma non
passa da uomo a uomo”
Il virus H5N1 dell'influenza aviaria ha subito numerosi cambiamenti
ma non e' diventato piu' trasmissibile all'uomo, ha precisato oggi
a Ginevra l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms). In una nota
pubblicata sul proprio sito, l'Oms afferma che dal 1997, data della
prima infezione umana da H5N1, il virus ha subito numerosi cambiamenti.
''Queste modifiche hanno riguardato i modelli di trasmissione del
virus e la diffusione tra gli uccelli domestici e selvaggi, ma non
hanno avuto alcuno impatto discernibile sulla malattia negli esseri
umani, in particolare sulle modalita' di trasmissione. Le infezioni
umane restano un fenomeno raro '', afferma l'Oms. L'Oms sottolinea
tuttavia che alcuni cambiamenti dell'H5N1 ci sono stati ed hanno reso
''gli sforzi di controllo piu' difficili e la diffusione internazionale
del virus piu' facile''. Una di queste modifiche e' quella che riguarda
le anatre domestiche, che hanno acquisito la capacita' di resistere
alla malattia causata da alcuni ceppi e che sono ora in grado di espellere
importanti quantita' di virus altamente patogeno senza mostrare segni
della malattia. L'H5N1 e' stato inoltre trovato presso uccelli migratori
che sembravano in buona salute. Un'altra importante scoperta riguarda
''l'eccezionale somiglianza'' del virus responsabile delle recenti
epidemie con quello isolato presso uccelli migratori che avevano iniziato
a morire nella riserva naturale del Lago di Qinghai in Cina centrale
verso la fine dell'aprile 2005. I virus responsabili dei recenti casi
di influenza aviaria segnalati in Nigeria, Iraq e Turchia, come in
precedenza in Russia, Kazakhstan, e Mongolia, sono virtualmente identici
al virus del Lago di Qinghai, afferma l'Oms. Ed il virus di Qinghai
appare particolarmente letale. Secondo l'Oms e' possibile che il virus
si sia adattato ad alcune specie di uccelli acquatici migratori e
che coesista con questi uccelli, senza causare danni apparenti e viaggiando
con loro sulle rotte delle migrazioni. Secondo le ultime statistiche
dell'Oms, almeno 170 casi umani di influenza aviaria (di cui 92 mortali)
sono stati segnalati in sette Paesi
In Egitto cinque persone ricoverate
con i sintomi dell’aviaria. Tra di loro due bambini
Cinque persone, tra cui due bambini, sono stati ricoverati oggi in
un ospedale del Cairo dopo aver manifestato sintomi dell'influenza
aviaria, a quanto si e' appreso da fonti ospedaliere. I due bambini,
che abitano in una casa in cui si allevano volatili in un quartiere
della regione di Abu-Rawash (nel governatorato di Guiza, ad ovest
del Cairo) sono stati ospedalizzati 24 ore fa, dopo aver mostrato
sintomi di febbre e difficolta' respiratorie, hanno precisato le fonti.
Altre tre persone di Tamouh e di Waraael-arab, nella stessa regione
di Guiza, sono ricoverate nello stesso ospedale da 24 ore, dopo aver
manifestato gli stessi sintomi. Il ministero della Sanita' ha mantenuto
finora il riserbo sui risultati delle analisi effettuate nei propri
laboratori.
Precedenti
18-02
Aviaria: Negative le analisi sull’airone
trovato a Castrovillari. Avviate le ispezioni
delle coste della Calabria con un elicottero dei VVFF. La Polizia
Provinciale di Cosenza nell’unità di crisi locale per
l’aviaria. Nuovi casi di H5N1 nel mondo.
Scoperti nuovi farmaci.
17-02
Aviaria: Il virus si diffonde in Europa.
Primo caso in Francia, due casi in Bosnia. In
5 giorni 19.000 telefonate al numero verde 1500
15-02
Aviaria: Un altro cigno trovato a Locri e
tre in Sicilia. Cala il consumo
dei polli solo in Italia dove c’è una vera e propria
psicosi. In Europa, dove sta arrivando l’influenza
aviaria, consumi quasi normali. La Federcaccia Calabria attiva
la vigilanza venatoria. Due cigni con H5N1 in
Germania.
Lunedì riunione alla UE. Le nazioni europee
impongono la chiusura degli allevamenti in zone coperte (video TG
TEN)
14-02
Aviaria: Sono 8 i casi certi. Oggi trovate altre
otto carcasse di cigni nel reggino, una
carcassa di un cormorano ai Laghi di Sibari,
carcasse di polli trovate nella zona del Tirreno. Chiuso un
allevamento da 60.000 galline a Crotone. Sequestrati 80.000 polli.
Coldiretti: “Evitare inutili allarmismi”.
Bertolaso pronto a gestire l’eventuale emergenza. Attivata l'unità
di crisi della Regione Calabria. Il Sindaco
di Diamente "nessuna psicosi".
13.02
Storace in giro nelle regioni dove sono stati trovati i volatili morti:
“Bisogna stare tranquilli e non creare
psicosi, non ci sono rischi per l’uomo”. La Giunta
regionale fa propria l’ordinanza ministeriale sul virus dell’aviaria.
Un airone trovato morto vicino Castrovillari
e un altro cigno nel reggino. Galline piccioni,
una gazza e un falco morti nel catanzarese. Volatili
morti vicino Castiglione. (video Tg Ten)
12-02
Controlli a tappeto per l’aviaria. Fobie tra la gente. Trovato
un altro cigno morto nel reggino. Non bisogna toccare gli animali
morti. Vertici sanitari in riunione.
Timori per gli allevatori calabresi per i consumi.
Lo Moro: "Un problema gli allevamenti domestici".
Lle regioni colpite volgiono assumere più
veterinari.
11-02
Il virus dell’aviaria in Italia. 21 cigni colpiti, 5 morti.
Uno in Calabria. Preso a Vibo e morto
a Cosenza in un centro recupero animali.