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Sanità e Salute
Non si trovano i vaccini. Medico di Dipignano scrive alle ASL di Roma e Milano 30/11 Ha scritto ai vertici delle aziende sanitarie di Roma, Milano
e di altre grandi citta' del nord e del sud del Paese per chiedere
l'invio di vaccini influenzali in grado di soddisfare le esigenze
dei suoi pazienti, rimasti a corto di immunizzazione: Ernesto Paola,
medico di medicina generale a Dipignano, al colmo dell'esasperazione,
ha preso carta e penna per tentare di ovviare alla carenza del vaccino
per i suoi pazienti. ''Anche l'anno in corso, come i precedenti, -
scrive nella lettera Paola - mi sono rivolto all'azienda sanitaria
di Cosenza richiedendo 250 vaccini antinfluenzali. Ho ricevuto soltanto
80 dosi non riuscendo ad averne altre, nonostante le ripetute ed eclatanti
manifestazioni pubbliche''. Il medico, nella richiesta avanzata ai
vertici delle aziende sanitarie locali contattate, precisa, inoltre,
che ''non sapendo piu' cosa fare, visto che siamo ormai al limite
del periodo vaccinale e l'azienda sanitaria non ha provveduto ad inviarmi
le dosi di vaccino per completare la campagna di immunizzazione mi
rivolgo a voi a nome dei miei pazienti ultrasessantacinquenni rimasti
a rischio influenza, alcuni dei quali con gravi patologie, chiedendo,
qualora siano stati registrati vaccini in esubero, di volerli offrire
ai miei 'vecchietti' per garantire loro un inverno tranquillo''. ''La
nostra comunita' - conclude il medico - e' disposta a ricambiare l'eventuale
generosita' dimostrando gratitudine e con un grande abbraccio e un
affettuoso gemellaggio a base di scambi sociali e culturali'' Vaccinate altre 311 mila persone in Calabria contro l’influenza 30/11 Sono 311.100 le persone vaccinate nei centri preposti delle
11 aziende sanitarie della regione, nell' ambito della campagna antinfluenzale.
Lo ha reso noto l' assessorato regionale alla Salute. Il dato riguarda
le categorie a rischio e gli ultrassessantacinquenni, che hanno diritto
alla vaccinazione gratuita. L' assessorato, e' scritto in una nota,
''ha indicato nello specifico le cifre riguardanti le singole realta'
territoriali anche in riferimento alla disponibilita' di vaccino,
precisando il quadro della situazione alla luce di lamentele riportate
in proposito dagli organi di informazione''. Nell' ambito dell' As
1 di Paola la campagna, secondo quanto e' stato riferito, e' quasi
alla fine con 100 dosi residuate e circa 27.000 vaccinati. Nell' As
2 di Castrovillari sono state praticate 17.100 dosi e richieste ulteriori
400 dosi ''al momento non ricevute per mancanza di vaccino da parte
delle case produttrici''. Per quanto riguarda l' As 3 di Rossano l'
assessorato ha fatto rilevare che ''nessuna lamentela si e' registrata
da parte dell' utenza''. Nella stessa azienda sanitaria ''la campagna
e' al termine e c'e' ancora una piccola scorta di vaccino''. In questo
caso le persone vaccinate sono state 30.000. Sono state invece 50.000
le dosi distribuite nell' ambito dell' As 4 di Cosenza dove ''l' ulteriore
richiesta di 10.000 dosi alle case farmaceutiche - e' scritto nella
nota - non ha avuto esito favorevole''. La campagna vaccinale e' quasi
alla fine nell' As 5 di Crotone dove si e' registrata ''qualche lamentela
per gli over 65 e le categorie a rischio'' per cui e' stata fatta
una richiesta ulteriore di 4.000 dosi a cui ha fatto riscontro l'
invio di circa 1.500 dosi da parte della Glaxo. I vaccinati (il dato
si riferisce al solo capoluogo) sono stati circa 6.000. Nel territorio
dell' As 6 di Lamezia Terme sono stati vaccinati tutti i prenotati.
''Restano circa 200 dosi - ha reso noto l' assessorato - che saranno
utilizzate per chi ne fara' richiesta''. In tutto sono state eseguite
22.500 vaccinazioni. La campagna e' terminata a Catanzaro (As 7),
dove i cittadini coinvolti sono stati 40.000. Sono disponibili ulteriori
250 dosi di vaccino. A Vibo Valentia (As 8) sono state vaccinate circa
31.000 persone. La campagna e' quasi alla fine nell' ambito dell'
As 9 di Locri ''con un numero di vaccini uguale alle esigenze dell'utenza.
I vaccinati sono stati circa 23.000, fra cui anche appartenenti alle
forze dell' ordine''. Nessuna lamentela sul territorio dell' As 10
di Palmi dove la vaccinazione ha riguardato 27.000 persone, rispondendo
a tutte le richieste. Campagna quasi completata anche nell' ambito
dell' As 11 di Reggio Calabria. I vaccinati, in questo caso, sono
stati 37.500 con una integrazione delle dosi iniziali di 2.000 unita'.
''La carenza di vaccino riscontrata in alcune aziende sanitarie -
e' stato fatto rilevare in ambienti dell' assessorato alla Salute
- e' stata determinata dall' indisponibilita' di dosi sufficienti
da parte delle case farmaceutiche. Un fenomeno probabilmente legato
anche all' allarme suscitato dai casi di influenza aviaria che ha
indotto un numero di cittadini maggiore di quello usuale a chiedere
il vaccino antinfluenzale nelle farmacie, con un conseguente aumento
delle richieste alle case produttrici'' In 20 anni, 628 casi di Aids in Calabria. Ass. Lo Moro: “Occorre tenere altra la guardia” 29/11-(Giampaolo Cataldo)- Sono 628 i casi di “Sindrome da
immunodeficienza acquisita”, meglio conosciuta come Aids, registrati
in Calabria dal 1985 al novembre 2005. I casi registrati nel ventennio
in questione hanno riguardato 497 uomini adulti, 119 donne adulte
e 12 bambini (7 maschi e 5 femmine). Nei 20 anni presi in esame, il
picco si e' avuto tra il 1994 (con 75 casi segnalati), il 1995 ( 69
casi) ed il 1996 (58 casi). Negli ultimi cinque anni i casi segnalati
sono stati 24 nel 2001 e nel 2002; 26 nel 2003, 23 nel 2004 e 14 nel
2005. Per quanto attiene al tasso di mortalita', il 64%,6% dei pazienti
risulta deceduto. Per quanto concerne il 2005, dei 14 casi segnalati
nei primi 11 mesi dell'anno in corso, due riguardano donne adulte,
12 uomini adulti e nessuno bambini. L'eta' mediana maschile delle
persone affette e' di 43,5 anni, mentre quella femminile e' di 40,5
anni. Il dato emerge dal bollettino elaborato dall'assessorato regionale
alla tutela della Salute e curato dai dirigenti Rubens Curia e Daniele
Giuseppe Chirico in vista della giornata mondiale della lotta all'Aids
che si celebra ogni anno il primo dicembre. Nomine sulla Sanità: Nascono le polemiche. DL: "Scarso rinnovamento". Loiero: “Abbiamo agito bene" Cosenza, per due giorni, “capitale” dell’oncologia nazionale. 28/11
Dal 2 al 4 dicembre prossimi, presso il Teatro Rendano e la Biblioteca
Nazionale di Cosenza, si terranno, in sessioni congiunte, i lavori
della XI Conferenza Nazionale di Oncologia dell’A.I.O.M., l’Associazione
Italiana di Oncologia Medica , la più prestigiosa associazione
scientifica in materia oncologica in Italia. L’apertura dei
lavori è prevista per le 18,30 di giorno 2, alla presenza del
presidente della Regione Calabria On. Agazio Loiero , del Sindaco
di Cosenza Eva Catizone , dell’Assessore alla Salute on. Doris
Lo Moro e del Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio.
A presiedere la Conferenza saranno il dottor Gianfranco Filippelli
(nella foto a sinistra), Direttore dell’Unità Operativa
di Oncologia Medica dell’Azienda Sanitaria di Paola e il Professore
Emilio Bajetta , Direttore del reparto di Oncologia Medica dell’Istituto
Nazionale dei Tumori di Milano. “All’importante assise,
che potrà contare sulla partecipazione dei maggiori esperti
italiani in oncologia, - dice il dottore Filippelli - verranno illustrati
quali sono i risultati raggiunti nella cura dei tumori, quali sono
le prospettive della ricerca, qual è il futuro nel campo della
diagnosi precoce e la diagnostica in generale. Ma si disserterà
anche sullo stato della nuova chirurgia, dei protocolli chemioterapici
sempre più efficaci e della radioterapia”. In pratica,
per due giorni, Cosenza sarà la “capitale” dell’oncologia
nazionale. Gli oltre 140 relatori previsti analizzeranno tutte le
problematiche scientifiche dal punto di vista clinico, ma anche dando
ampio risalto al nursing infermieristico , al mondo della ricerca
ed alla corretta raccolta dei dati derivanti dalla stessa. Molti gli
argomenti che verranno trattati nella “due giorni” di
lavoro, dai big killer, le neoplasie a polmone, mammelle e intestino,
fino ai tumori rari su cui sono previsti un ampio dibattito e confronti
sulle nuove terapie biologiche che tante speranze stanno generando
nella comunità scientifica e ovviamente nei pazienti: anticorpi
monoclinali , target therapy , nuove terapie ormonali nel cancro della
mammella ma anche moltissime terapie di supporto per ridurre al minimo
i sintomi più gravi quali il dolore , la depressione midollare
, nausea , vomito e fratture patologiche tumorali. Ampio spazio sarà,
poi, offerto alla capacità di offrire ai pazienti oncologici
una sempre migliore qualità della vita, sicuramente uno degli
obiettivi maggiormente perseguito, anche grazie al contributo delle
associazioni di volontariato. Bindi: la devolution penalizza il sud con lo stop ai viaggi della speranza. A rischio il SSN 28/11 Con la devolution il rischio di un disfacimento del Sistema
Sanitario Nazionale ''e' concreto e ne abbiamo gia' una anticipazione
in questa Finanziaria che pone un tetto alla mobilita' dei cittadini,
ovvero alla libera circolazione dei pazienti dentro il territorio
nazionale''. E' questo l' allarme lanciato oggi dalla responsabile
Sanita' della Margherita, Rosi Bindi. ''Con al devolution approvata
- ha detto Bindi in occasione della presentazione del volume 'I servizi
sanitari regionali tra autonomia e coerenze di sistema' a cura di
Renato Balduzzi, organizzata dal Centro di Ricerca 'V.Bachelet' e
dall' associazione Medici Dirigenti Anaao-Assomed - ci troviamo di
fronte non piu' al concetto raffinato di legislazione concorrente,
ma a quello un po' rozzo di doppia competenza esclusiva, che apparentemente
sembra risolvere tutto ma in realta' complichera' la vita ai cittadini
e, soprattutto, consentira' alle singole regioni di cambiare principi
di sistema''. Bindi ha quindi precisato come il tetto messo in Finanziaria
alla mobilita' dei cittadini e' proprio ''un esempio del fatto che
con la devoluzione ci saranno 21 sistemi regionali e, naturalmente,
tra l' uno e l' altro ci saranno delle frontiere. Dunque - ha denunciato
l' esponente della Margherita - il principio della piena mobilita'
dei cittadini all' interno del sistema sanitario nazionale italiano
gia' con questa finanziaria viene messo a rischio''. ''Tutti - ha
proseguito Bindi - auspichiamo una Calabria e una Sicilia che non
abbiano bisogno di migrazioni di pazienti, ma questo significa creare
i servizi e non impedire gia' oggi ai calabresi e ai siciliani di
andarsi a curare a Roma o altrove''. Secondo la responsabile Sanita'
della Margherita, il referendum in materia rappresentera' quindi un
''passaggio fondamentale'': ''per quanto mi riguarda - ha concluso
Bindi - sono impegnata sia a vincere le elezioni sia ad impedire questo
sfregio alla vita nel nostro Paese'' Mons. Bregantini organizza un sit in davanti l’ospedale di Gerace mai aperto. Loiero: “Stiamo valutando il caso” 25/11 Un sit-in simbolico dinanzi all'ospedale di Gerace, ultimato
alcuni anni fa e mai utilizzato, per chiedere l'utilizzo della struttura
e' stato organizzato nel corso del raduno dei giovani promosso dalla
diocesi di Locri. All'iniziativa hanno partecipato il vescovo di Locri,
Monsignor Giancarlo Maria Bregantini, il delegato pastorale giovanile,
don Mario Del Piano, ed una delegazione di giovani che partecipavano
a Gerace ad un raduno. ''Si e' trattato di un' iniziativa - ha detto
don Mario Del Piano - che il vescovo ha voluto collocare nella giornata
di riflessione dei giovani. Ci siamo fermati dinanzi all'ospedale
di Gerace, abbiamo pregato e poi abbiamo espresso il nostro sogno
e cioe' quello di poter vedere la struttura valorizzata per la gente
del luogo, non importa per quale utilita'''. L'ospedale di Gerace,
costato circa nove miliardi delle vecchie lire, e' stato completato
ormai da circa cinque anni e doveva ospitare il reparto di geriatria-lungodegenza
e riabilitazione. ''Siamo rammaricati - ha aggiunto don Mario - nel
vedere questa struttura, costata un sacco di soldi, chiusa ed abbandonata.
Il nostro e' stato un gesto simbolico ma vorremmo che il nostro sogno
si realizzasse''. Il sit-in si e' concluso con una benedizione da
parte di mons. Bregantini affinche' ''il Signore illumini le autorita'
che hanno il potere di decidere in merito''. Parlando ai giovani Monsignor
Bregantini ha sostenuto che la struttura potrebbe essere utilizzata,
in alternativa, per attivita' di ricerca, sociali, culturali ed assistenziali
per gli anziani purche' sia fonte di sviluppo ed eroghi servizi alla
collettivita'. A Badolato si è svolto l’”Obesity day” 25/11 Si e' svolta a Badolato, nei locali del Polo sanitario, una
manifestazione in occasione dell' Obesity day, manifestazione nazionale
per la lotta all' obesita'. L' iniziativa, promossa dall'Unita' operativa
complessa di Diabetologia e dietologia territoriale dell' Azienda
sanitaria 7 di Catanzaro, diretta da Giuseppe Pipicelli, ha suscitato
grande interesse in considerazione del fatto che anche in Calabria
l' obesita', considerata ormai a tutti gli effetti una patologia,
e' in forte aumento. ''Alla manifestazione di Badolato per l' Obesity
day - e' detto in un comunicato dell' Azienda sanitaria - hanno aderito,
per quanto riguarda il personale sanitario, la dottoressa Giovanna
Angotzi, la dietista Mary Caterina Pascale e l' infermiera professionale
Luigia Milano, coadiuvate dal dottor Andrea Armogida, responsabile
del Polo Sanitario di Badolato. Nel corso della mattinata agli operatori
si sono rivolti numerosi cittadini di varia estrazione sociale e culturale,
ciascuno con problemi di sovrappeso e obesita', disturbi molto comuni
a tutte le classi di utenti, ai quali sono stati rilevati i parametri
antropometrici e sono stati somministrati specifici questionari''.
A gennaio in Calabria riunione degli assessori regionali della sanità, sui limiti della mobilità sanitaria 24/11 Si terra' in Calabria la prossima riunione degli assessori
alla Sanita' delle Regioni e delle Province autonome italiane. La
decisione e' stata assunta a Roma, nel corso dell' ultima riunione
della commissione Salute della conferenza delle Regioni, su proposta
del coordinatore Enrico Rossi, assessore della Toscana. L' incontro
- e' scritto in una nota dell'assessore regionale alla sanita' della
Calabria - avra' luogo nel mese di gennaio e sara' dedicato al problema
della mobilita' interregionale, bloccata da una norma introdotta dalla
legge finanziaria, che vede la Calabria fra le regioni piu' interessate.
''La decisione di tenere in Calabria la riunione - ha detto l'assessore
regionale alla sanita' della Calabria, Doris Lo Moro - e' senza dubbio
un riconoscimento ed un atto di solidarieta' verso la Calabria, tradizionalmente
tra le regioni piu' esposte al fenomeno dell' emigrazione sanitaria
e che per questo sara' particolarmente penalizzata dal blocco imposto
dalla manovra economica del governo''. Ma la soddisfazione dell' assessore
e' ancora maggiore per un'altra decisione assunta dai suoi colleghi:
quella di puntare su accordi bilaterali fra le Regioni per disciplinare
la materia. ''Siamo impegnati, ed io per prima - ha aggiunto - principalmente
per potenziare l' offerta di servizi sul territorio, che e' passaggio
preliminare verso una sanita' efficiente in Calabria in presenza della
quale i cittadini non avrebbero motivo di curarsi altrove. Ma siamo
anche consapevoli che scegliere dove curarsi e' un diritto ed e' nostra
intenzione garantirlo con accordi specifici fra le Regioni. Occorre
pero' anche un intervento di razionalizzazione per fare in modo che
l' emigrazione sia limitata a prestazioni di alta specializzazione
e non piu' motivata da prestazioni ordinarie o ricoveri impropri''.
Sono queste, dunque, le questioni nel cui merito gli assessori entreranno
durante il loro prossimo incontro che non a caso si terra' in Calabria.
L' emigrazione ha inciso sulla spesa sanitaria calabrese, nel corso
del 2004, per 213 milioni e 615 mila euro. Lombardia (23,13%), Lazio
(17,44%), Emilia Romagna (12,48%), Sicilia (11,57%), Toscana (7,65%)
sono le aree in cui maggiormente si concentra l' emigrazione sanitaria
calabrese. ''Dati - ha concluso Lo Moro - che evidenziano come la
mobilita' ospedaliera sia diretta verso le Regioni piu' lontane con
le quali intendiamo raggiungere intese specifiche per disciplinare
i flussi, ma dicendo no con fermezza al blocco statale''. Lo Moro
ha anche reso noto che una prima intesa sta per essere raggiunta con
la Regione Lazio e sara' perfezionata prossimamente Papalia (CGIL Medici) “L’Annunziata un ospedale in preda all’anarchia” 23/11 “Questo è un ospedale ingovernato ormai da mesi,
se non da anni, che ha mille problemi e presenta punte di anarchia
allarmanti. E’ un ospedale che ha bisogno urgente di un direttore
generale di alto profilo, capace di incidere subito su una realtà
in caduta libera per raddrizzare la situazione. Pur apprezzando il
rigore metodologico dell’assessore regionale Doris Lo Moro e
dalla Giunta per arrivare a questa nomina, mi sembra che ogni altro
rinvio, però, sarebbe di pregiudizio per i cittadini utenti”.
Lo afferma Teresa Papalia, segretaria aziendale della Cgil medici
dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, secondo la quale “è
necessario anche un forte impegno da parte di tutti per ripristinare
regole e rilanciare la qualità dell’offerta assistenziale
che già pone problemi seri”. “Noto molte fibrillazioni
in giro e molte mi sembrano interessate. In questo quadro –
aggiunge la dottoressa Papalia – mi sembra una fuga in avanti,
per esempio, porre come priorità una cancellazione delle procedure
concorsuali relative ai concorsi per primario. Non si può e
non si deve fare di tutte le erbe un fascio perché ci sono
concorsi e concorsi. Concentrare però l’attenzione, come
è stato fatto, esclusivamente sui concorsi per primari mi sembra,
in verità, riduttivo e fuorviante. In ogni caso non è
il problema dei problemi e non può essere fatta una omologazione
tra tutte le situazioni. Non mi pare proprio che il destino di questa
azienda ospedaliera dipenda solo dalla nomina dei primari o dall’annullamento
dei concorsi. Quanto meno non mi pare che questo debba essere il primo
punto da affrontare quando sono evidenti a tutti i guasti che sono
stati procurati da una politica clientelare che ha mortificato le
professionalità a ogni livello, premiando al contrario alcuni
personaggi esclusivamente per meriti di appartenenza. Incominciamo
a parlare dei servizi da valorizzare e chiediamoci sulla base di quale
logica o interesse altri sono stati di fatto cancellati (penso ai
trapianti di rene che non si fanno più nonostante ci siano
competenze e strutture). Incominciamo a chiederci come mai le piante
organiche mostrino vuoti a tutti i livelli. I cittadini hanno bisogno,
proprio quando lo Stato sociale viene messo totalmente in discussione
dal governo, di avere una Sanità di qualità e per essa
dobbiamo impegnarci”. Calabria malata di reumatismi ma non lo sa 22/11 La Calabria e' malata di reumatismi, ma non lo sa. Si pensa
solo agli anziani, ma c'e' un sommerso fatto anche di giovani. Un
dato dimostra la gravita' del fenomeno in Calabria: su cento ricoverati
in ospedale, quasi cinque ci finiscono solo per malattie reumatiche.
E' quanto e' stato reso noto nel corso della conferenza stampa di
presentazione del Congresso nazionale della Societa' Italiana di Reumatologia
che si svolgera' a Verona da domani a sabato. Nel 2003 in Calabria,
secondo i dati del Ministero della Salute, il 4,8 per cento dei ricoveri
ordinari per acuti ha riguardato le malattie del sistema osteomuscolare
e del tessuto connettivo. Dato che pone la Calabria al dodicesimo
posto in Italia per l' incidenza dei ricoveri in questo gruppo rispetto
al totale dei ricoveri. In Italia 5,9 ogni cento ricoveri nel 2003
hanno riguardato le malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto
connettivo. In particolare in Calabria si sono avuti 14.178 ricoveri,
con una degenza media di 7,1 giorni. In Italia si sono avuti 502.102
ricoveri con una degenza media di 6 giorni. Tra le malattie del sistema
osteomuscolare, l' artrite reumatoide e' certamente una delle piu'
invalidanti. In Calabria, secondo i dati del Ministero della Salute,
nel 2003 si sono avuti 420 ricoveri per artrite reumatoide in regime
ordinario (8.234 in Italia) e 247 in day hospital (7.920 in Italia).
Il maggior numero di ricoveri per artrite reumatoide in Calabria ha
riguardato le pazienti donne (306 in regime ordinario e 168 in day
hospital). Nella grande maggioranza, per il regime ordinario, si e'
trattato di anziani, uomini e donne, oltre i 65 anni e di soggetti
nella fascia d' eta' 15-64 anni. Per quanto riguarda il day hospital,
la fascia maggiormente colpita e' quella 15-64 anni. Ai dati dei ricoveri
in Calabria sono da aggiungere tutte le persone che si curano ambulatorialmente
o da sole a casa. Si stima che in Italia nel 2005 i pazienti con artrite
reumatoide in trattamento con farmaci biologici (si tratta delle terapie
di ultima generazione) siano circa 7.500. Solo qualche anno fa i dati
parlavano di 3.903 pazienti, di cui l'1,8 per cento in Calabria. Un'
altra patologia reumatica, progressiva e dolorosa, e' la spondilite
anchilosante. In Calabria nel 2003 si sono avuti 40 ricoveri in regime
ordinario (845 il dato nazionale) e 31 in day hospital (886 i ricoveri
in Italia). Il maggior numero di ricoveri per spondilite anchilosante
in Calabria ha riguardato gli uomini (37 in regime ordinario e 23
in day hospital). Nella grande maggioranza, per il regime ordinario
e per il day hospital, si e' trattato di uomini e donne dai 15 ai
64 anni. Fra le malattie reumatiche, quella che si registra piu' frequentemente
e' l' artrosi. In Calabria nel 2003 si sono avuti 2.979 ricoveri in
regime ordinario (114.411 il dato nazionale) e 322 in day hospital
(9.417 i ricoveri in Italia). Il maggior numero di ricoveri per artrosi
in Calabria ha riguardato le donne (2.032 in regime ordinario e 228
in day hospital). Nella grande maggioranza, per il regime ordinario,
si e' trattato di uomini e donne oltre i 65 anni e per il day hospital
di uomini e donne da 15 a 64 anni Entro fine mese le nomine dei DG della sanità calabrese 22/11 Entro fine mese, o al massimo nei primi giorni di dicembre,
la Giunta regionale nominera' i nuovi direttori generali nel comparto
sanitario. Oggi l' esecutivo calabrese, riunito sotto la presidenza
di Agazio Loiero, ha ascoltato un' informativa dell' assessore alla
sanita', Doris Lo Moro, che ha effettuato una prima selezione sui
candidati che avevano presentato domanda. Una nuova riunione di giunta
e' programmata per lunedi' 28 novembre e l' Ansa ha appreso, in qualificati
ambienti politici del centrosinistra, che proprio questa data puo'
essere quella possibile per la definizione del quadro delle nomine.
Una riunione di giunta e' poi probabile anche per il 2 dicembre se
per il 28 novembre non dovesse andare in porto la delicata partita
sul comparto sanitario Nominata dalla Regione la commissione d’inchiesta sulla sanità a Vibo 22/11 La Giunta regionale della Calabria ha nominato la commissione
d' inchiesta che dovra' verificare l' attivita' amministrativa dell'
Azienda sanitaria 8 di Vibo Valentia e, in particolare, la regolarita'
amministrativa e contabile delle procedure relative alla costruzione
del nuovo ospedale del capoluogo. La nomina della commissione, deliberata
dalla Giunta regionale il 23 settembre scorso, era stata annunciata
dall' assessore regionale alla Salute, Doris Lo Moro, all' indomani
della diffusione delle prime notizie sull' operazione ''Ricatto'',
coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, riguardo
presunte irregolarita' nell' assegnazione di appalti e servizi da
parte dell'azienda sanitaria. Della commissione, secondo quanto e'
detto nel provvedimento firmato dal dirigente generale dell'assessorato
alla Salute, Raffaele Faillace, fanno parte quattro esperti esterni
''di comprovata esperienza e professionalita'''. Si tratta di Fabio
Lorenzoni, docente di diritto amministrativo alla scuola professioni
forensi dell' Universita' ''La Sapienza'' di Roma, che presiedera'
l' organismo; di Giorgio Valentini, dirigente amministrativo del Ministero
della Salute; di Mario Pinelli, docente di legislazione sanitaria
all' Universita' di Modena, e di Giovanna Romeo, dirigente amministrativo
del ministero della Salute. La commissione dovra' concludere i lavori
entro 90 giorni dall' insediamento, prorogabili fino ad un massimo
di 120 giorni. A Bocchigliero è attiva la telecardiologia 21/11 I 1.600 abitanti di Bocchigliero possono usufruire del servizio
di Telecardiologia messo a punto da Telbios, Telecom Italia e Anaste,
l'associazione che raggruppa le Case di Riposo. L'idea e' venuta a
Don Nando Ciliberti che e' il Presidente della Casa di Riposo per
Anziani 'Santa Maria' il quale dopo aver visto i vantaggi del servizio
di Telecardiologia messo a punto dalle 3 societa', ha pensato di chiederne
l'utilizzo non solo per la Casa di Riposo da lui diretta ma anche
per tutti gli abitanti del comune di Bocchigliero dove la Casa di
Riposo Santa Maria ha sede. Bocchigliero e' uno dei comuni nella Sila,
situato a 1.000 metri di altezza e ubicato in una zona impervia e
isolata rispetto ai centri maggiori della zona che sono Cosenza e
Rossano. L'unico mezzo pubblico di collegamento e' un autobus con
due sole corse giornaliere. Su circa 1.600 abitanti il 50% sono anziani.
Il paese dispone di Guardia Medica, di un ambulatorio e dell'assistenza
di due medici di famiglia e di una farmacia. ''Con questo servizio
- ha detto don Ciliberti - potremo fornire la possibilita' di un costante
monitoraggio cardiologico non solo a tutti gli ospiti della nostra
Casa di riposo ma all'intero paese di Bocchigliero. Viviamo in un
paese bellissimo ma anche molto lontano dai centri in cui si puo'
trovare assistenza sanitaria e in questo modo tutto il paese non si
sentira' piu' solo. Ma questo e' solo l'inizio perche' dopo l' elettrocardiogramma
saremo in grado di monitorare anche i parametri della funzionalita'
respiratoria, la glicemia, la pressione arteriosa ecc. In questo modo
tutti i cittadini di Bocchigliero potranno essere costantemente assistiti
come capita nei centri urbani piu' grandi'' Secondo il Codacons in Calabria si muore di più di tumore per mancanza di impianti radioterapici 21/11 ''Di tumore si muore piu' in Calabria che nel resto d' Italia.
A Crotone, in particolare, manca la possibilita' di effettuare cure
radioterapiche''. E' quanto sostiene, in una nota, il Codacons Calabria.
''Nello stato in cui ci troviamo - si aggiunge nella nota - un malato
di leucemia, nel nord, ha circa il 50 per cento di possibilita' in
piu' di sopravvivere, rispetto ad un malato nella residente in Calabria.
Fra le principali cause del divario, c' e' la diversa dotazione di
impianti di radioterapia. Sulla nostra regione, infatti, pesa un gap
infrastrutturale che obbliga i calabresi a diventare pendolari anche
per eseguire un ciclo di radioterapia. Sempre a Crotone, inoltre,
si registra una cronica mancanza delle apparecchiature per effettuare
le risonanze magnetiche ed anche la Tac. Riceviamo continue segnalazioni
da parte di molte famiglie, gia' distrutte dalla sorte, costrette
a sopportare lunghi viaggi della speranza presso i centri piu' vicini
dove poter sottoporre i propri congiunti alle cure radioterapiche.
Dover intraprendere un viaggio in autobus o in auto, dopo aver sostenuto
un trattamento radioterapico, e' un calvario inimmaginabile. Ci chiediamo
come possa conciliarsi questo gap infrastrutturale con i circa 500
milioni di euro destinati alla Sanita' in Calabria e che non risultano
essere stati spesi dal precedente Governo regionale''. ''Ci troviamo
in questa situazione - conclude il Codacons - perche' in tutti questi
anni non si e' inteso provvedere all' ammodernamento delle strutture
ospedaliere, forse per favorire il privato, in maniera tale da offrire
risposte adeguate ai pazienti ed agli operatori''. Gallo “La Finanziaria taglia di fatto anche le cure sanitarie fuori regione” 19/11 “Desta grande preoccupazione la notizia diffusa da alcuni
organi di stampa, relativa alla norma inserita nella Finanziaria in
discussione in Parlamento, che fisserebbe limiti alla migrazione sanitaria
all’interno del Paese”. Ad affermarlo è l’ex
assessore alla disabilità del Comune di Cosenza, Vincenzo Gallo.
“Sarebbe stato previsto, infatti, un tetto massimo dei rimborsi
riconosciuti – prosegue Gallo- alle strutture sanitarie per
i pazienti che vanno a curarsi in una regione diversa da quella di
appartenenza, ad eccezione delle prestazioni oncologiche e di quelle
di alta specialità, di cui non è però stato ancora
reso noto l’elenco. Corbelli chiede un Consiglio provinciale sulla sanità 18/11 Franco Corbelli, leader del movimento Diritti civili, ha chiesto che venga convocata una riunione straordinaria ed aperta del Consiglio provinciale da e consigliere provinciale di Cosenza, Franco Corbelli, chiede un Consiglio provinciale straordinario ''da dedicare - afferma Corbelli - al tema della sanita', delle tante carenze nelle varie strutture e ai disagi e diritti violati dei cittadini utenti''. Corbelli, che e' un componente del Consiglio, auspica la presenza alla riunione del presidente della Regione, Agazio Loiero, e dell' assessore alla Sanita', Doris Lo Moro. Il leader di Diritti civili, inoltre, facendo riferimento sempre ai temi della sanita', sostiene che ''occorre nominare direttori generali, capaci e competenti, non scelti con il criterio (politico) del manuale Cancelli. La sanita' a Cosenza e in Calabria e' letteralmente allo sfascio. Per gli esami diagnostici occorrono mesi di attesa. Se la situazione non e' ancora del tutto precipitata lo si deve solo all' abnegazione del personale medico e paramedico delle varie strutture ospedaliere di Cosenza, della provincia e dell' intera regione che, con grande impegno e senso di responsabilita', sopperisce alle gravi carenze organizzative, strutturali e di organico. Non e' tollerabile che per fare un esame un cittadino debba aspettare tre mesi. Questo non succede neanche in un Paese del terzo mondo! La sanita' deve essere la prima, vera, assoluta emergenza e priorita' della nostra regione e dell' intero Paese. Piu' dello stesso lavoro''. La CGIl chiede la cancellazione dell’accordo regionale sulla medicina generale 17/11 La cancellazione delle norme dell' accordo regionale sulla
medicina generale deliberato dalla precedente Giunta regionale nell'
agosto 2003 e' stata chiesta al presidente della Giunta regionale
e all' Assessorato regionale alla Salute dalla segreteria della Funzione
pubblica Cgil Medici. ''La richiesta - e' scritto in un comunicato
- trae spunto da una segnalazione dell' Autorita' garante della concorrenza
e del mercato, del 25 ottobre scorso, e permetterebbe di attivare
le procedure previste per l' apertura di nuovi studi di medicina di
base, che assicurino l' assistenza ambulatoriale negli ambiti territoriali
individuati dalle Asl.La Fp-Cgil Medici era fra le organizzazioni
sindacali non firmatarie di quell' accordo regionale, anche a causa
di queste norme contestate, in quanto avrebbero di fatto impedito
per anni l' ingresso di nuovi sanitari nell' area della medicina di
famiglia''. ''La segnalazione dell' Autorita' garante della concorrenza
e del mercato, indirizzata al Presidente della Giunta Regionale Agazio
Loiero - prosegue il comunicato - fa finalmente giustizia precisando,
inoltre, che queste norme vanno a ledere anche gli interessi dei cittadini
calabresi. Infatti si produrrebbero effetti discriminatori sia a danno
dei sanitari che intendono accedere alla professione di medico di
famiglia, sia dei pazienti assistiti dal servizio sanitario regionale,
limitando le reali possibilita' di accesso alle prestazioni''. ''Nell'
interesse dei cittadini e dei medici calabresi - conclude la nota
- la Fp-Cgil Medici - si impegnera' a che queste regole vengano recepite
nell' accordo regionale per la medicina generale attualmente in fase
di discussione e chiedera' che si modifichino quelle norme presenti
nel vigente accordo nazionale in contrasto con tali direttive''. Appello della CISL Medici per la sanità calabrese: “Corriamo ai ripari” 17/11 “La precarietà della sanità calabrese è
fin troppo evidente: commissari allo sbando; reparti ospedalieri da
tempo senza primari; dirigenza medica (a ragione) che vive un profondo
disagio, una demotivazione continua, sovra esposta professionalmente;
sfondamento della spesa farmaceutica; risorse economiche che inconcepibilmente,
si regalano ai privati e si sottraggono ai bilanci pubblici”.
A sostenerlo e' Mario Marino segretario regionale Cisl Medici in una
dichiarazione. “A tutt'oggi non risultano -prosegue Marino-
contabilizzate le spettanze contrattuali della dirigenza medica e
dei medici convenzionati. Le difficoltà finanziarie di ogni
singola azienda sono tali che sarà una chimera poter aggiornare
già dal prossimo mese di dicembre gli stipendi. Per questo
la CISL Medici chiede con forza l'intervento regionale per poter onorare
gli impegni assunti nella conferenza Stato - Regione. Se a tutto ciò
andiamo a sommare la mancanza assoluta di una programmazione e la
presenza di un governo della salute inefficiente e disattento, che
vive di proclami e di inutili "ispezioni" nelle strutture
sanitarie, siamo davvero alla frutta. Una situazione simile non è
più tollerabile. Cosi come non sono più tollerabili:
la gestione della politica regionale in mano a soggetti presi in prestito
dalle ASL, che continuano ad esercitare ruoli fondamentali perché
abili nel taglia/incolla; la non ufficiaiizzazione dei debiti fuori
bilancio dell'azienda (che il vice presidente del consiglio ci dice
essere di oltre 70 milioni di euro!), ivi comprese le irregolari dismissioni
immobiliari compiute nelle stesse. Non è certamente questo
il modo per rinnovare la sanità, così la si distrugge
definitivamente. Bisogna far ricorso a professionalità autentiche
e organizzare un nuovo ponte di comando regionale, attrezzato per
risolvere i problemi, che possa godere da subito della presenza nelle
aziende di direttori generali onesti ed efficienti, veramente degni
di tale ruolo. A proposito di ciò bisogna che questi vengano
immediatamente nominati, anche al fine di scongiurare l'intervento
commissariale che potrebbe essere disposto dal Ministro Storace. Quanto
ai nomi che circolano, non è per nulla accettabile la proposizione
di alcuni personaggi che, seppur provvisti di titoli accademici mancano
dei requisiti di dirigenza richiesti. Abbiamo il dovere di scegliere
il meglio della professionalità confermando e reclutando i
direttori generali attraverso metodologie obiettivamente meritocratiche
e professionali, quelle che garantiscono ai cittadini servizi adeguati
ai bisogni, a quei cittadini che hanno dato il consenso all'attuale
governo calabrese, nei confronti del quale cominciano a perdere speranza”. Allarme per l’aumento della spesa farmaceutica 17/11 In Calabria, dopo l'abolizione dei ticket aumenta la spesa
sanitaria. Un dato che preoccupa Giuseppe Mercurio, segretario generale
della Fnp - Cisl Calabria, il quale nel richiamare l'attenzione sul
fatto che il suo sindacato aveva condiviso e apprezzato ''l'iniziativa
assunta qualche mese addietro dalla giunta regionale della Calabria
, il provvedimento per l'eliminazione dei ticket sui farmaci e per
la mono prescrizione sulle ricette'', ricorda anche che aveva ''manifestato
una perplessita' circa la valenza 'erga omnes' del provvedimento,
sostenendo che lo stesso avrebbe avuto un sapore di maggiore equita'
e giustizia sociale se avesse riguardato solo le fasce economicamente
piu' deboli e non anche quelle che il ticket possono tranquillamente
pagare perche' rientranti tra i percettori di redditi medio-alti''.
Oggi, rispetto a quel provvedimento assunto dalla giunta regionale
della Calabria subito dopo il suo insediamento e condiviso da tutte
le organizzazioni sindacali, Mercurio pur riconfermando la ''piena
condivisione della bonta' e della forte rilevanza politica dell'iniziativa
assunta dalla Giunta regionale nella eliminazione del ticket'', richiama
''la preoccupazione manifestata dal momento che in Calabria la spesa
farmaceutica si e' impennata del 30% nel mese di settembre 2005 rispetto
allo stesso mese dell'anno scorso, cosi' come rilevato sulla stampa
locale''. Il sindacato inoltre e' preoccupato ''ancora di piu' per
il fatto che, non a caso, nei giorni scorsi sia stata evidenziata
una protesta circa l'aumento, deciso dalla Regione, della retta a
carico delle famiglie per quanti sono ricoverati nelle strutture protette
per anziani e disabili''. Secondo la Fnp-Cisl ''l'ipotesi ventilata
di provvedimenti atti a contenere la spesa farmaceutica, che in Calabria
e' decisamente fuori controllo ed ormai attestata al 13% di sfondamento
rispetto al limite posto a livello nazionale, puo' anche trovare d'accordo
la nostra Federazione, purche' gli stessi provvedimenti rientrino
in un contesto di politiche concertate e condivise, anche alla luce
del protocollo di intesa appena siglato dal Presidente Loiero con
i segretari confederali di Cgil, Cisl Ed Uil''. Mercurio si dice infine
convinto ''della necessita' di correre ai ripari con manovre di contenimento
della spesa farmaceutica, ma siamo altrettanto consapevoli che occorrera'
mettere in campo strategie che evitino ai calabresi di dover subire
eventuali balzelli fiscali per far fronte al crescente disavanzo della
spesa sanitaria nella sua piu' ampia articolazione, anche perche',
come abbiamo sostenuto a suo tempo, restiamo fortemente determinati
nella reiterazione di una richiesta che l'intera Cisl calabrese ha
formulato alla Regione e che riguarda, in buona sostanza, la riduzione
dell'Irpef regionale e del bollo auto''. La Fnp auspica dunque l'avvio
di un tavolo specifico di concertazione ''che consenta di condividere
in modo responsabile ogni provvedimento che va in direzione del risanamento
della spesa sanitaria ma anche del rilancio dei servizi sanitari e
sociali in Calabria''. Bianchi (DL) “Contenere la spesa sanitaria coinvolgendo i medici” 17/11 ''La decisione di abolire il ticket da parte del centrosinistra
e' stato un impegno assunto con gli elettori per una misura iniqua
e priva di efficacia nel contenimento della spesa farmaceutica come
dimostrano i dati contenuti nella relazione della corte dei Conti''.
E' quanto sostiene in una nota la parlamentare della Margherita, Dorina
Bianchi, circa l' abolizione del ticket in Calabria. ''Il centrodestra
- ha aggiunto - aveva introdotto in Calabria il ticket quale presunta
misura per il contenimento della spesa farmaceutica il tutto con scarsi
risultati. Il ticket era di un euro fisso per ogni confezione. Tuttavia
la Calabria e' stata la Regione che in base all' ultima relazione
della Corte dei Conti ha fatto registrare nel 2004 una delle piu'
alte spese farmaceutiche pro capite con 221 euro collocandosi solo
dopo Lazio e Sicilia e ben al di sopra della spesa media fissata in
209 euro pro capite''. ''La Calabria - ha proseguito Bianchi - inoltre
e' la regione che ha fatto registrare un incremento notevole del numero
di ricette farmaceutiche determinato dall' applicazione, dal I settembre
2004, dalla giunta di centrodestra, dell' obbligo per i medici di
prescrivere non piu' di una sola confezione di ciascun farmaco per
ricetta. Questo ha consentito quindi un aumento delle entrate con
un sistema assolutamente iniquo perche' generalizzato e senza suddivisione
ne' per patologie ne' per fasce di reddito. Per non parlare delle
farmacie di alcune regioni del centro-sud tra cui anche quelle calabresi
che continuano a subire da parte delle Asl pesanti ritardi nei pagamenti
degli importi dovuti per i farmaci erogati ai cittadini. Questa e'
la spesa farmaceutica che ci ha lasciato il centrodestra''. ''Il centrosinistra
- ha concluso - invece ha deciso di puntare al contenimento della
spesa farmaceutica coinvolgendo i medici di famiglia sulla adeguatezza
delle prescrizioni e su un patto di trasparenza tra medici farmacie
e cittadini''. SLF Cobas: “La spesa farmaceutica subordinata ai poteri forti” 17/11 Il Sindacato dei lavoratori dell'Industria Farmaceutica Slf
Cobas, attraverso un documento, denuncia all'opinione pubblica e alle
istituzioni ''la sconcertante gestione dell'assistenza farmaceutica
nella Regione Calabria, che, rifiutando non solo la concertazione
ma anche il solo confronto con le parti sociali, procede irresponsabilmente
a subordinare le esigenze degli assistiti agli interessi forti dei
poteri locali e nazionali''. L'assessorato alla Sanita', secondo il
sindacato, ''scopiazzando metodiche di altre Regioni piu' ricche,
meglio attrezzate e che dispongono per ragioni inique di maggiori
fondi per l'assistenza sanitaria, ha rinviato decisioni che assunte
tempestivamente avrebbero impedito che la spesa farmaceutica crescesse
in misura eccessiva e preoccupante''. ''Non c'e' chi non veda o non
capisca - si legge ancora nella nota - il motivo dei continui rinvii,
della cartolarizzazione dei crediti vantati dall'industria farmaceutica
(la Calabria e' l'unica Regione ad avere impegnato i fondi dei prossimi
anni per pagare cio' che altri hanno rinviato) della piu' volte annunciata
volonta' di avviare la distribuzione dei farmaci attraverso gli ospedali''.
''L'erogazione di farmaci attraverso gli ospedali - continua il documento
- prevede l'acquisto diretto dei farmaci e solitamente la spesa viene
scaricata sulla voce di beni e servizi e non sulla spesa farmaceutica,
come invece dovrebbe, e cio' allo scopo di nascondere la spesa farmaceutica
vera, dissimulando gestioni virtuose che invece sono disastrose''.
Insieme a cio', sempre secondo il sindacato, ''l'Assessorato alla
Sanita' sta accumulando, in numerose ASL, altri debiti con le farmacie
che gia' manifestano gravi difficolta' che se non saranno risolte
tempestivamente saranno motivo di sospensione dell'assistenza farmaceutica.
La Regione Calabria, anche per le promesse ripetute in campagna elettorale,
deve garantire ai cittadini una assistenza farmaceutica che vada oltre
i livelli essenziali di assistenza (Lea) e pertanto l'Assessorato
alla Sanita' ha il dovere di attivare tutti gli strumenti di contenimento
e di controllo della spesa di cui dispone e di cui ha piena competenza''.
Il Sindacato dei lavoratori dell'Industria Farmaceutica SLF Cobas
invita le autorita' ''a vigilare affinche' l'Assessorato alla Sanita'
promuova l'appropriatezza prescrittiva, impedisca qualsiasi azione
di boicottaggio dei farmaci generici ed emani le linee guida che regolamentano
l'informazione sui farmaci, evitando ulteriori sperperi e garantendo
i livelli occupazionali di quanti operano nel settore''. Dal 21 torna la settimana di prevenzione andrologica 16/11 Sensibilizzare la popolazione maschile calabrese verso una
maggiore cura e attenzione nei confronti dell' apparato riproduttivo
e sessuale. E' l' obiettivo della Settimana di Prevenzione Andrologica
2005 che si terra' anche in Calabria dal 21 al 26 di novembre. Giunta
alla sua quinta edizione, la ''Settimana'' promossa dalla Societa'
italiana di andrologia rendera' possibili visite andrologiche gratuite
all' interno di 150 centri specializzati distribuiti sull' intero
territorio nazionale. In Calabria, i centri che hanno aderito al progetto
sono i reparti di urologia dell' Ospedale di Gioia Tauro e del Pugliese-Ciaccio
di Catanzaro. ''Le precedenti quattro edizioni della Settimana della
prevenzione andrologica, che hanno visto coinvolti complessivamente
204 centri, 300 specialisti e circa 20.000 pazienti - sottolinea Vincenzo
Gentile, presidente della Societa' italiana di andrologia - hanno
fatto diagnosticare molte patologie congenite o acquisite dell' apparato
genitale maschile fino a quel momento mai diagnosticate in quei soggetti.
Non bisogna dimenticare poi che i disturbi andrologici possono anche
essere l' indicatore di una serie di patologie organiche quali flogosi,
diabete, ipercolesterolemia, ipertensione, insufficienza renale, depressione
ed altro ancora. E', quindi, importante sostenere una seria e strutturata
attivita' informativa e preventiva, portando l' universo maschile
alla consapevolezza di dover affrontare quei problemi che limitano
il benessere dell' individuo e della coppia, attraverso la consultazione
di specialisti in grado di indicare la strada giusta per risolverli''.
Da quest' anno, inoltre, la ''Settimana'' assume una valenza ancor
piu' significativa in seguito all' abolizione del servizio di leva
obbligatorio e, quindi, della relativa visita medica con la conseguenza
che e' venuto meno anche il primo screening utile all' individuazione
di eventuali patologie dell' apparato riproduttivo, che se trascurate
possono avere conseguenze anche severe. Nelle precedenti edizioni
della Settimana sono stati piu' di 20 mila i maschi, tra i 20 e i
70 anni, coinvolti dall' iniziativa. In occasione dell' edizione di
quest' anno sara' utilizzato per la prima volta il Italia il nuovo
questionario denominato ''Male Sexual Health Questionnaire'', pubblicato
negli USA nel 2004 sulla rivista ''Urology'' che ha ricevuto di recente
la validazione anche nel nostro Paese. In Italia si bevono bevande alcoliche già ad 11 anni, media più bassa d'Europa. L'alcol non riduce i rischi al cuore. 12/11 In Italia la soglia di inizio di consumo di bevande alcoliche
e' 11 anni, la piu' bassa d' Europa, e l' eta' media di inizio e'
14 anni. Inoltre e' in aumento l' assunzione di alcolici, che non
e' piu' concentrata nel fine settimana, ma si sta allargando anche
agli altri giorni della settimana. A lanciare l' allarme e' stata
la Societa' italiana di alcologia (Sia) che sta celebrando il proprio
congresso nazionale a Vibo Valentia. Dai lavori e' emerso che, per
quanto riguarda alcol e guida, l' 80% dei giovani bevono e comunque
si mettono alla guida dopo aver bevuto; il 20% dei giovani che sono
forti bevitori si mettono alla guida; al 4% dei giovani nelle ultime
quattro settimane e' capitato di guidare in stato di ebbrezza; la
maggior parte degli incidenti e' causata da maschi (9 su 10). Al riguardo
la Sia ha patrocinato il progetto nazionale di prevenzione con la
Just Media Comunication ''il Pilota'', un reality show finalizzato
a sensibilizzare i giovani in discoteca e altri locali di ritrovo
su effetti e conseguenze del consumo di alcolici tramite il gioco
ed il divertimento. Dalla campagna e' emerso che il 63% di giovani
dichiara di consumare bevande alcoliche in discoteca, il restante
prima di recarvisi; una giovane su cinque dichiara di tornare a casa
sempre ubriaca e una su due spesso, solo una su trentatre non si ubriaca;
il 26% dichiara di consumare aperitivi mix alcol e frutta, il 23%
rhum e il 15% birra; il 34% conosce il tasso massimo di alcolemia
consentito dalla legge. Il problema del consumo di alcol, pero', si
fa sentire anche sui luoghi di lavoro. Nel corso del congresso e'
stato evidenziato che l' uso di alcol nei luoghi di lavoro e' causa
del 4-20% di tutti gli infortuni che corrispondono a 37.000-188.000
eventi all' anno. L' Oms, secondo quanto riferito dalla Sia, stima
i costi sociali e sanitari del consumo di alcolici nel 2-5% del Prodotto
nazionale lordo di uno Stato. ''Di questa quota - e' scritto in una
nota - una parte rilevante e' dovuta a licenziamenti o declassazioni.
E' necessario quindi sperimentare interventi di sensibilizzazione
ed informazione rispetto ai rischi alcol rivolta a tutti i lavoratori
e individuare modelli di intervento per quei lavoratori che presentano
un problema alcol correlato in modo da attivare percorsi alternativi
a quello del licenziamento, oltre che di cura ed aiuto'' In aumento i donatori di organi in Calabria 11/11 Il numero dei donatori di organi per trapianti in Calabria
e' passato dai 4,5 per milione di persone del 2004 ai 6,6 nel 2005.
Il dato, diffuso dal Centro nazionale trapianti ed aggiornato al 20
settembre scorso, e' stato reso noto nel corso della conferenza stampa
svoltasi a Roma per celebrare il ventennale del primo trapianto di
cuore in Italia. La percentuale nazionale e' del 21,1 per cento. Un
altro dato significativo e' quello che riguarda la diminuzione delle
persone contrarie alla donazione degli organi, che sono passate dal
60 per cento del 2004 al 34,8 del 2005 (la media nazionale e' del
27,8 per cento). In Calabria oltre 60.000 i casi di diabete conclamato. Sabato e domenica iniziative nella regione. 10/11 Sono sessantamila i diabetici calabresi conclamati, mentre
altri ventimila sarebbero coloro che sono affetti dalla malattia senza
saperlo. E' quanto emerge dai dati degli organizzatori della Giornata
del Diabete che si svolgera' anche in Calabria il 12 e 13 novembre
nelle piazze delle principali citta'. Grazie al volontariato di medici,
operatori sanitari, infermieri e associazioni di pazienti, tutti i
cittadini potranno ricevere materiale informativo sulla malattia,
gadget, consulenza medica qualificata e soprattutto potranno effettuare
gratuitamente l' esame della glicemia. Con una semplice puntura sul
dito e' infatti possibile scoprire il livello degli zuccheri nel sangue.
Ai cittadini sara' inoltre fatto compilare un questionario diagnostico
per la rilevazione del rischio diabete. ''In Calabria - ha detto il
coordinatore regionale della giornata, dott. Gaudenzio Stagno - si
stimano 60mila diabetici conclamati e altri 20mila sono malati senza
saperlo. Per questo e' importante controllare periodicamente la glicemia
e prevenire la malattia facendo attivita' fisica regolare (almeno
mezz'ora al giorno) e mantenendo sempre il peso giusto''. In Italia
le persone colpite da diabete sono oltre tre milioni ed almeno un
milione ne soffre o sta per soffrirne senza saperlo. La Giornata del
Diabete si svolgera' in 300 piazze delle principali citta' italiane
ed e' organizzata - su incarico diretto del Ministero della Salute
- dalle maggiori associazioni di pazienti, Fand, Fdg, Aid, Aniad e
Juvenile Diabetes Foundation Italia, con la consulenza scientifica
di Diabete Italia (consorzio tra la Societa' Italiana di Diabetologia
e l' Associazione Medici Diabetologi). L'edizione 2005, infine, e'
dedicata alla prevenzione del piede diabetico, ovvero delle gravi
complicanze a carico di gambe e piedi che colpiscono 15 diabetici
su 100. La Giunta regionale dichiara la decadenza del DG Madaffari all'AS di Lamezia 07/11 La Giunta regionale, riunitasi, sotto la presidenza del vicepresidente,
Nicola Adamo, ha approvato una delibera con cui ha dichiarato la decadenza
di Carmela Madaffari dalla Direzione generale dell' Azienda sanitaria
di Lamezia Terme. La decisione e' stata presa su proposta dell' assessore
alla Sanita', Doris Lo Moro. L' esecutivo ha cosi' riconfermato il
commissario Giuseppe Biamonte fino alla nomina del nuovo Direttore
generale. ''La decadenza di Carmela Madaffari - si afferma in un comunicato
dell' ufficio stampa della Giunta - e' da attribuirsi ad uno squilibrio
di bilancio, riscontrato sia dal Commissario che dal Collegio dei
revisori. E' da precisare, tra l'altro, che il giudice del lavoro
che si era pronunciato sul ricorso della stessa Madaffari non aveva
ordinato il suo reintegro, ma aveva sospeso solo il decreto di nomina
di Biamonte. Con il provvedimento di oggi la Giunta ha, quindi, messo
fine alla vicenda. In un analoga situazione, il Giudice del lavoro
del Tribunale di Castrovillari aveva deciso respingendo il ricorso
e condannando alle spese il ricorrente'' Il 10 e l’11 due giornate sull’osteoporosi a a Scalea Due giornate dedicate allo studio e alla prevenzione dell'osteoporosi.
L'iniziativa e' dell'Amministrazione comunale di Scalea in collaborazione
con la Caritas locale, i medici di medicina generale e lo specialista
reumatologo. `'Le giornate di prevenzione sull'osteoporosi'' si svolgeranno
giovedi' 10 e venerdi' 11 nei locali della biblioteca comunale, in
piazza Maggiore De Palma, nel centro storico di Scalea. Per giovedi'
10 l'orario fissato e' dalle 15.00 alle 18.00, mentre per venerdi'
11 novembre dalle 9.00 alle 11.30. ''Sara' possibile ¿ ha fatto
sapere il dottor Marcello D'Amico, uno degli organizzatori delle giornate
¿ effettuare una densitometria ossea, la Moc, gratuita. Probabilmente
ci saranno molte richieste e, per questo motivo, si consiglia di parlare
prima con il proprio medico''. Allarme OMS: Aumenta l’uso di alcol in Italia. Nella prossima settimana congresso a Vibo. 05/11 Al Congresso Nazionale Societa' Italiana di Alcologia che si
terra' a Vibo Valentia dal 10 al 12 novembre prossimi saranno portati
i dati piu' che mai allarmanti che pervengono dalle maggiori e piu'
attendibili organizzazioni scientifiche. Secondo il World Health Report
dell'OMS, l'alcol provoca direttamente o indirettamente il 10% di
tutte le malattie, il 10% dei tumori, il 63% delle cirrosi epatiche,ma
anche il 41% degli omicidi ed il 45% degli incidenti, il 9% delle
invalidita' e delle malattie croniche. L'OMS indica inoltre che i
costi annuali, sociali e sanitari, sostenuti a causa di problemi collegati
all'alcol, sono pari al 2-5% del PIL; la stima elaborata dall' Istituto
Superiore di Sanita' sul PIL nazionale del 2003 (1.324 miliardi di
euro) indica in circa 40 miliardi di euro anni tali costi. Nell'intera
Europa un giovane su quattro tra i 15 e i 29 anni muore a causa dell'alcol
che rappresenta, anche in Italia, il primo fattore di rischio di invalidita',
mortalita' prematura e malattia cronica tra i giovani. La Societa'
Italiana di Alcologia e l'Istituto Superiore di Sanita' lanciano l'allarme.
Dalla relazione introduttiva al Congresso di Vibo Valentia Emanuele
Scafato,direttore dell'Osservatorio Nazionale Alcol-OssFAD dell'Istituto
Superiore di Sanita' si evince che in Italia sono circa 7 milioni
gli italiani che consumano quantita' di alcol considerabili a maggior
rischio e che eccedono le Linee guida per una sana alimentazione dell'INRAN-Ministero
per le Politiche Agricole (1-2 bicchieri al giorno di una qualsiasi
bevanda alcolica per le donne, 2-3 bicchieri al giorno per gli uomini);
cio' significa che il 19 % circa dei consumatori di bevande alcoliche
in Italia costituisce la quota di popolazione italiana a maggior rischio
di problemi e patologie alcolcorrelate con una prevalenza maggiore
per il sesso femminile, di per se' maggiormente vulnerabile agli effetti
dell'alcol. I dati diffusi dall'ISS segnalano inoltre che sono circa
800.000 gli adolescenti italiani al di sotto dei 16 anni (eta' legale
per la somministrazione) che consumano alcolici prediligendo birra,
aperitivi alcolici e superalcolici consumati secondo modalita' sempre
piu' frequenti di uso piu' che di consumo di alcol e certamente difformi
rispetto alle tradizioni mediterranee. L'Italia ha in Europa il record
dell'iniziazione all'uso di alcol: 11 ed i 12 anni rispetto alla media
europea che e' di 14 anni. Secondo i dati ISS sono sempre piu' numerosi
gli adolescenti che consumano alcol: nel 2001, l'ISTAT ne ha contati
870.000 di eta' compresa tra i 14 e i 16 anni, 22.000 in piu' rispetto
al 2000 e 89.000 in piu' rispetto al 1998 con un lieve decremento
registrato nel 2002. Ed e' anche nella fasce piu' giovanili (14-17
anni e 18-24 anni) che si registrano gli unici incrementi nel numero
di consumatori e consumatrici di bevande alcoliche fuori pasto. Circa
200 giovani perdono la vita ogni anno a causa di incidenti stradali
provocati dall'alcol,responsabile anche del 50% degli incidenti non
mortali sulle strade che provocano gravi disabilita'. Dalle informazioni
elaborate dall'ISS relative alla Rilevazione 2002 dei dati di attivita'
dei Servizi per la cura delle alcoldipendenze (Ministero della Salute)
si rileva nel periodo 1996-2002 un incremento del 109 % nel numero
degli alcoldipendenti di sesso maschile (dai 16.361 del 1996 ai 34.191
del 2002) e del 100 % per le alcoldipendenti (dai 5.148 ai 10.299).
Contestualmente si registra un incremento nel numero dei Servizi dai
280 del 1996 ai 423 del 2002 (+51,1 %) con un incremento consistente
nel periodo 2001-2002 (99 Servizi in piu' ) a testimonianza dell'attivazione
regionale nei confronti di una domanda crescente ma anche di un crescente
squilibrio nel rapporto utenti/servizi. L'alcol sempre di piu' viene
utilizzata dai giovani come ''sballo''e come sostanza capace di determinare
un rinforzo positivo sull'umore producendo effetti sulle performance
personali ovvero viene utilizzata come ''accesso'' o ''ponte'' all'uso
di altre sostanze illegali. Commento: C'e' da chiedersi a questo punto
come mai l'alcol pur determinando quanto fino ad ora esposto non assurge
mai ad attenzione specifica dalla legislazione italiana che non ne
limita e regolarizza la commercializzazione e l'accessibilita'; si
preferisce porre all' attenzione della opinione pubblica il problema
cocaina, assolutamente da non sottovalutare, ma che ancora non ha
avuto la espansione massiccia sulla popolazione che invece presenta
l'alcol tanto da prevedere la creazione di servizi specifici. I dati
supportano la necessita' di agire con importanti interventi di prevenzione
e di misure a tutela della salute (in particolare dei giovani) che
possano consentire la riduzione dei fenomeni di abuso stimolati da
una crescente pressione mediatica (pubblicita') e dall'incremento
della disponibilita' di bevande alcoliche garantita da prezzi ''promozionali''
come testimoniato dalle happy hours ormai diffusi su tutto il territorio
nazionale. Circa 200 giovani perdono la vita ogni anno a causa di
incidenti stradali provocati dall'alcol,responsabile anche del 50%
degli incidenti non mortali sulle strade che provocano gravi disabilita'.
Dalle informazioni elaborate dall'ISS relative alla Rilevazione 2002
dei dati di attivita' dei Servizi per la cura delle alcoldipendenze
(Ministero della Salute) si rileva nel periodo 1996-2002 un incremento
del 109 % nel numero degli alcoldipendenti di sesso maschile (dai
16.361 del 1996 ai 34.191 del 2002) e del 100 % per le alcoldipendenti
(dai 5.148 ai 10.299). Contestualmente si registra un incremento nel
numero dei Servizi dai 280 del 1996 ai 423 del 2002 (+51,1 %) con
un incremento consistente nel periodo 2001-2002 (99 Servizi in piu'
) a testimonianza dell'attivazione regionale nei confronti di una
domanda crescente ma anche di un crescente squilibrio nel rapporto
utenti/servizi. L'alcol sempre di piu' viene utilizzata dai giovani
come ''sballo''e come sostanza capace di determinare un rinforzo positivo
sull'umore producendo effetti sulle performance personali ovvero viene
utilizzata come ''accesso'' o ''ponte'' all'uso di altre sostanze
illegali. Commento: C'e' da chiedersi a questo punto come mai l'alcol
pur determinando quanto fino ad ora esposto non assurge mai ad attenzione
specifica dalla legislazione italiana che non ne limita e regolarizza
la commercializzazione e l'accessibilita'; si preferisce porre all'
attenzione della opinione pubblica il problema cocaina, assolutamente
da non sottovalutare, ma che ancora non ha avuto la espansione massiccia
sulla popolazione che invece presenta l'alcol tanto da prevedere la
creazione di servizi specifici. I dati supportano la necessita' di
agire con importanti interventi di prevenzione e di misure a tutela
della salute (in particolare dei giovani) che possano consentire la
riduzione dei fenomeni di abuso stimolati da una crescente pressione
mediatica (pubblicita') e dall'incremento della disponibilita' di
bevande alcoliche garantita da prezzi ''promozionali'' come testimoniato
dalle happy hours ormai diffusi su tutto il territorio nazionale.
Accolto il ricorso contro la sospensione del Dg dell’ASL di Lamezia. 04/11 Il giudice del lavoro di Lamezia Terme, Nicola Marrone, ha
accolto il ricorso presentato da Carmela Madaffari contro la sua sospensione
dal' incarico di direttore generale dell' Azienda sanitaria di Lamezia
Terme, decisa dalla Giunta regionale, e di nominare come commissario
Giuseppe Biamonte. I difensori di Carmela Madaffari, Domenico De Tommaso
e Domenico Sorace, avevano sostenuto l' illegittimita' della sospensione
e della nomina di Biamonte ''sia per l' insussistenza del potere di
sospensione, sia per l' inesistenza dei presupposti per l' adozione
del provvedimento''. Il Giudice del lavoro, nella sua ordinanza, ha
sostenuto l' illegittimita' della sospensione del direttore generale
dell' Azienda sanitaria per ''l' insussistenza dei motivi e dei presupposti
richiesti dalla normativa vigente''. Con la stessa ordinanza il giudice
del lavoro ha anche sospeso la nomina di Biamonte a commissario dell'
Azienda sanitaria di Lamezia. Il giudice ha sostenuto che ''nella
fattispecie puo' ravvisarsi il pericolo di un pregiudizio imminente
ed irreparabile dell' immagine professionale della dottoressa Madafferi,
per gli inevitabili riflessi negativi determinati dalla modalita'
pubblicistiche del procedimento di sospensione che indubbiamente determinano
una notevole compromissione della sua immagine pubblica intesa come
espressione della sua personalita'''. Il giudice ha rilevato inoltre
''la contraddittorieta' intrinseca dell' operato della Giunta regionale
che, costituendo una mera violazione di ordine procedimentale e formale,
ha assunto in concreto il carattere di contrarieta' ai principi generali
della correttezza e buona fede''. Virus dei polli: L’AS4 ricorda le disposizioni agli operatori 02/11 Il Servizio delle Attività economiche e produttive,
richiamando una nota dell’As4, ricorda a tutti gli operatori
interessati le disposizioni dell’ordinanza del Ministero della
Salute del 2 settembre scorso circa le carni fresche di volatili da
cortile. In particolare, va osservato rigorosamente l’obbligo
di apporre sulle carni avicole una nuova etichettatura contenente
informazioni complete a garantire la tracciabilità su tutta
la filiera commerciale. L’As4 di Cosenza raccomanda a tutti
gli operatori del settore interessati di verificare nelle fasi di
introduzione di tali alimenti le nuove indicazioni previste dall’ordinanza.
Due allevatori e due veterinari denunciati per il mancato rispetto dell’ordinanza sull’aviaria 02/11 Un allevatore di polli e due veterinari sono stati segnalati
all' autorita' giudiziaria dai carabinieri del Nas di Catanzaro per
il mancato rispetto dell' ordinanza del ministero della Salute dell'
agosto scorso in materia di misure di prevenzione dell' influenza
aviaria. Il fatto e' avvenuto a Joppolo, un comune del vibonese. Nel
corso dei controlli all' interno dell' impianto di macellazione sono
stati sono sequestrati anche 20.000 polli da ingrasso. Avviate le iscrizioni per corso di specializzazione in Psicoterapie 31/10 Sono aperte in Calabria le iscrizioni per il Corso di Specializzazione
in ''Psicoterapie Brevi ad Approccio Strategico'' dell' Istituto per
lo Studio delle Psicoterapie (Isp), con sede a Vibo Valentia. La specializzazione
ha durata quadriennale, per un totale di 500 ore annue di formazione.
Al termine del percorso la scuola, legalmente riconosciuta dal Ministero
dell' Universita' e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, rilascera'
un Diploma che consentira' l' esercizio dell' attivita' psicoterapeutica.
''Dal punto di vista didattico e metodologico - ha detto la responsabile
del centro di Viobo Valentia, Valeria Verrastro - le lezioni hanno
carattere prevalentemente pratico ed esperienziale ed offrono la possibilita'
di completare il quadriennio scegliendo tra differenti ambiti di applicazione,
tra i quali, appunto, l' approccio strategico, che si rivolge alle
nevrosi e alle psicosi ma consente anche di operare interventi psicologici
nelle carceri, nel mondo del lavoro e delle organizzazioni, nel campo
della sessuologia ed in quello della devianza, per citare alcune delle
applicazioni 'non tradizionali' di un approccio derivante dalla ricerca
in campo psicoterapeutico''. Le lezioni inizieranno a febbraio 2006
ed avranno luogo a Lamezia Terme. L’AS 4 di Cosenza non paga a e l’ASA minaccia licenziamenti 28/10 L' As di Cosenza 4 non paga le strutture specialistiche ambulatoriali
accreditate e l' Asa, l' associazione che riunisce una trentina di
strutture, minaccia la protesta e i licenziamenti. Dallo scorso aprile,
e' scritto in una nota, le strutture specialistiche ambulatoriali
accreditate del territorio dell' As 4, non ricevono le spettanze che
sono loro dovute e riconosciute da un regolare contratto stipulato
con l' Azienda Sanitaria. ''La conseguenza immediata di questo inaccettabile
ritardo - afferma il presidente dell' Asa, Fernando Ruffolo - e' stata
la difficolta' con la quale sono stati corrisposti gli stipendi al
personale dipendente, con conseguente ricorso al credito bancario
anche per affrontare le spese di gestione quotidiana. Questa situazione
e' diventata sempre piu' gravosa e rischia di riflettersi inevitabilmente
sul mantenimento dei posti di lavoro. Diciamola in parole povere:
licenziamenti''. ''Ci ritroviamo - continua Ruffolo - nella condizione
di attuare i sistemi di protesta gia' sperimentati nel passato per
poter ottenere quanto ci spetta e, soprattutto, nei tempi dovuti.
Praticamente quanto eravamo riusciti a fare con l' ex direttore generale
dell' As 4, Franco Buoncristiano. Il problema e' anche da individuare
nel continuo susseguirsi dei cambi al vertice dell' As. I manager,
infatti, prima di passare all' erogazione della spesa, devono necessariamente
avere consapevolezza del compito che sono stati chiamati ad assolvere.
Questo produce un inevitabile ritardo che, pero', si riflette negativamente
sul funzionamento delle strutture specialistiche accreditate. Leggiamo
sulla stampa di continui travagli e riflessioni da parte degli amministratori
regionali per giungere ad un assetto definitivo delle As calabresi.
Ci auguriamo che tali riflessioni non durino piu' cosi' a lungo e
che i diritti di chi lavora in realta' come la nostra vengano riconosciuti
e compensati nei tempi e nei modi dovuti''. ''E' grave - conclude
Ruffolo - che dei nostri lavoratori nessuno parli. Non siamo soggetti
di spreco, ma assolviamo, al contrario, ad una funzione di pubblico
servizio. E' bene precisare che la Regione spende almeno il 20% in
meno rispetto alla media nazionale per la specialistica, unico vero
strumento di prevenzione, mentre molto di piu' sempre rispetto alla
media nazionale, viene speso per i ricoveri e la farmaceutica. In
fondo non dovrebbe essere cosi' difficile provvedere nei tempi giusti
ai pagamenti se e' vero, com'e' vero, che, ad esempio, le spettanze
alle Rsa, cioe' le strutture di residenza e riabilitazione per anziani,
vengono corrisposte con estrema puntualita''' L’Ospedale di Scalea non deve diventare un palazzo degli uffici 28/10 ''L' ospedale di Scalea non deve diventare un palazzo degli
Uffici''. E' quanto sostiene Mario Russo, sindaco di Scalea, che sollecita
all' Azienda sanitaria di Paola la realizzazione di un protocollo
d'intesa sul futuro della struttura costruita da circa trent' anni
e mai aperta. ''Ora che c' e' l' idea di utilizzare fino in fondo
l' ospedale di contrada Petrosa - afferma Russo - non si pensi di
esaurire la funzione di quella struttura ad un luogo destinato ai
soli uffici. Bisogna darsi da fare per decidere il futuro di quella
realta' e, per questo faccio appello al commissario Alberto De Maio
ed anche all' assessore regionale Doris Lo Moro. Posso accettare l'
idea di realizzare la sede del distretto nello stesso stabile, ma
chiedo, - sottolinea il sindaco di Scalea - innanzitutto e senza mezzi
termini, che in quei locali siano riportate tutte le principali attivita'
sanitarie che negli anni sono invece state tolte ai cittadini di Scalea
e dell' area altotirrenica''. Marino (CISL Medici) “Per le nomine dei DG della sanità, riappaiono i vecchi metodi” 26/10 ''La scelta dei nomi dei managers rappresenta, cosi', la ''cartina
di tornasole'' attraverso la quale bisogna realizzare il concreto
cambiamento, fondato sulla trasparenza, utile a ridare la necessaria
fiducia ai calabresi. Dalle indicazioni circolate in questi giorni
sembra, pero', che le aspettative saranno ancora una volta disattese,
dal momento che riappaiono i vecchi metodi, quelli di scrivere a fianco
di ogni cavallo l' indicazione della scuderia''. E' quanto sostiene
il segretario generale della Cisl-Medici della Calabria, Mario Marino.
''Il grave lutto - ha aggiunto - che ha colpito la maggiore istituzione
calabrese e le conclusioni cui e' pervenuta la Commissione antimafia,
hanno messo in primo piano la questione sanita'. Le condivisibili
preoccupazioni manifestate dal presidente della commissione, Roberto
Centaro, relative al pericolo di incolumita' dell' assessore Lo Moro
nell' imminente fase di nomina dei direttori generali delle Aziende
sanitarie, pone un problema assai grave, di liberta' e di certezza
del diritto. Del resto il ripristino della normalita' nella gestione
delle Aziende sanitarie e ospedaliere e' sollecitato da ogni parte.
Gli operatori sanitari, i sindacati e le Universita' ricordano ogni
giorno tale necessita', unanimemente condivisa e reclamata dalla gente
che pretende, a giuste ragioni, riferimenti certi nel godimento della
tutela della saluta. Non si riesce, invero, a comprendere come diventino
proponibili, alla luce delle belle parole utilizzare all' insegna
del cambiamento, nomi di professionisti che, seppur ''illustri'',
hanno ormai le mani in pasta nella Sanita' da oltre un decennio''.
''Alcuni di questi - ha proseguito Marino - dopo brevi debutti istituzionali,
hanno concretizzato significative consulenze, peraltro di rilevanti
importi, con numerose aziende sanitarie calabresi, affidate ai medesimi
'intuitu personae' da quegli stessi direttori generali che la nuova
politica ha inteso di commissariare nel segno del rinnovamento. Quanto
alle altre indicazioni diventa inaccettabile il riferimento che si
fa a gradimenti, ovvero a vicinanze con notabili della nuova e vecchia
politica, a quegli stati preferenziali che hanno reso, in passato,
possibili, nomine ''non consumate'' effettuate dalla precedente Giunta
regionale''. ''Il cambiamento - ha concluso - se lo si vuole fare,
l'assessore Lo Moro sapra' certamente come farlo, lo si realizza,
di solito, confermando chi ha lavorato bene e sostituendo gli inadempienti
con manager di prestigio, non coinvolti in passate gestioni, dirette
e indirette, ovvero in consulenze non sempre indispensabili'' A Cassano attivato l’Hospice per le cure palliative 25/10-(M.G.)- Con atto deliberativo, Achille Gentile, direttore generale
dell'Azienda Sanitaria n.3 di Rossano, e' stato attivato, con decorrenza
immediata, presso il Presidio Ospedaliero di Cassano Ionio, il Centro
Residenziale di Cure Palliative (Hospice), dotato di 8 posti letto
ordinari e di 2 posti day hospital. La responsabilita' dell'Unita'
Operativa dell'Hospice, e' stata affidata al dottor Giovanni Nicotera.
Nella prima fase di apertura della struttura sanitaria saranno avviate
le attivita' ambulatoriali e successivamente il direttore Nicotera,
nell'ambito della sua autonomia professionale ed organizzativa, iniziera'
la programmazione dei ricoveri. La Giunta Regionale della Calabria
approvo' nel 2000 il programma regionale per la realizzazione dei
centri residenziali di cure palliative all'interno della rete di assistenza
ai malati terminali. L'Hospice di Cassano e' stato finanziato con
fondi statali, con un apposito decreto del Ministero della Salute,
per un importo pari a 1 miliardo e 300 milioni delle vecchie lire.
Il sindaco di Cassano, Gianluca Gallo, soddisfatto per l'evento, ha
rivolto parole di ringraziamento, a nome dell'intera comunita' all'assessore
regionale alla Sanita', onorevole Doris Lo Moro, e al direttore generale
dell'As n. 3, Achille Gentile. L'Hospice di Cassano, unico riferimento
del genere nel Meridione d'Italia, e' dotato di apparecchiature ed
attrezzature adeguate. Allarme AIDS: il Dott. Aiuti spegne gli entusiasmi “Nessuna efficacia dei vaccini sull’uomo” 23/01 Nel concludere il congresso nazionale dell' Anlaids, svoltosi
a Vibo Valentia, l'immunologo Fernando Aiuti ha smorzato gli entusiasmi
che periodicamente si manifestano sui vaccini contro l'Aids. ''Sono
una trentina - ha detto Aiuti - i vaccini contro l'Aids, quelli preventivi
e quelli terapeutici, allo studio nei laboratori di tutto il mondo.
Ogni tanto leggiamo un annuncio che fa ritenere imminente la realizzazione
di un vaccino. Poi tutto ricade nel silenzio. Il fatto e' che ancora
non c'e' alcuna evidenza sull'efficacia nell'uomo dei vaccini allo
studio. Manca quella che con un termine scientifico si chiama correlazione
immunologica di protezione: la presenza di anticorpi nei pazienti
nei quali il vaccino e' stato inoculato non significa protezione dalla
malattia. Ci vuole ancora tempo''. L'immunologo Aiuti, presidente
dell'Anlaids, nella sua lettura sui vaccini, si e' soffermato anche
su quello italiano della dottoressa Barbara Ensoli. Aiuti dirige uno
dei tre Centri che hanno condotto la sperimentazione in fase I. ''Nel
luglio scorso - ha aggiunto - ho presentato un circostanziato documento
sulle deviazioni dalle regole della sperimentazione clinica. Ho espresso
una serie di interrogativi chiedendo alcune risposte. L'Istituto Superiore
di Sanita' ha dato risposte parziali e insoddisfacenti. Tacciono il
Ministero della Salute, l'Agenzia internazionale Parexel preposta
ai controlli, l'Agenzia Italiana del Farmaco e i Comitati etici locali
e quello nazionale. Questo silenzio insospettisce. Ora non rimane
che portare il dibattito a livello scientifico internazionale: in
quella sede, se non ci saranno valide spiegazioni ai miei interrogativi,
la Ricerca scientifica italiana ne uscira' indebolita''. Il 28 ottobre,
alla Commissione Nazionale Aids, si discutera' dell'accesso delle
donne sieropositive alle tecniche di maternita' assistita. In quella
sede ci sara' un'audizione dei professori Fernando Aiuti, Mauro Moroni,
Roberto Cauda ed Enrico Ferrazzi. Attualmente, non e' previsto l'accesso
alle tecniche della provetta alle donne sieropositive. Su questo tema
ha svolto una relazione al Congresso Anlaids a Vibo Valentia il professore
Enrico Ferrazzi, Direttore del Dipartimento Materno Infantile dell'Ospedale
Sacco, Polo Universitario di Milano. ''I recenti successi della cura
farmacologica dell'infezione da Hiv - ha detto Ferrazzi - e le moderne
tecniche acquisite negli ultimi anni nell'ambito della procreazione
assistita rendono oggi possibile alle coppie sierodiscordanti per
infezione da Hiv, di poter soddisfare uno dei desideri fondamentali
dell'essere umano: il bisogno di genitorialita', annullando il rischio
di contagio sessuale e di conseguenza verticale''. E' discriminatorio,
secondo Ferrazzi, negare ad una donna sieropositiva che vive all'interno
di una coppia stabile il diritto ad avere un figlio con le tecniche
della maternita' assistita evitando cosi' di trasmettere l'infezione
al partner. Il professor Ferrazzi, nel suo intervento, ha auspicato
la promozione da parte della Commissione Nazionale Aids, di uno studio
controllato che coinvolga i Centri specializzati nella maternita'
assistita. Il Congresso Anlaids si e' concluso all'insegna dei giovani.
Erano tanti gli studenti calabresi seduti insieme agli scienziati
ad assistere alla proclamazione dei temi sull'Aids ritenuti meritevoli.
L'Anlaids nei giorni scorsi ha invitato gli studenti dell'Istituto
d'Istruzione Secondaria di 2 grado ''Vito Capialbi'' di Vibo Valentia
a scrivere un tema sull'Aids Allarme AIDS: La devolution aggraverà la situazione. Divario sulle cure tra nord e sud 22/10 ''La devolution aggravera' la gia' drammatica vita dei malati
di Aids, soprattutto di quelli che risiedono nelle regioni del sud
e delle isole''. Lo ha detto l' immunologo Fernando Aiuti, presidente
dell' Anlaids, intervenendo al congresso dell' associazione, in corso
a Vibo Valentia. ''E' gia' in atto - prosegue Aiuti - una pesante
migrazione dal sud verso il centro e il nord. Roma, ormai, vede una
forte presenza di malati di Aids e di sieropositivi presso i Centri
specializzati. Il fatto e' che nel sud e nelle isole c' e' un grande
timore che la conoscenza dello stato di sieropositivita' o di malattia
conclamata possa diffondersi fra parenti e amici e quindi creare delle
difficolta' nei rapporti interpersonali. Ma e' anche un fatto vero
che l' organizzazione assistenziale e' carente anche per mancanza
di fondi e di personale''. Secondo Aiuti, ''la devolution segnera'
una differenziazione ancor piu' marcata fra regioni organizzate e
ricche e regioni rimaste indietro. Non per questo i piu' grandi sostenitori
della devolution abitano nel nord''. “Cardiologie Aperte”. Aperti domenica i 19 reparti di cardiologia calabresi 22/10 Con lo slogan ''cardiologi al contrattacco'' domani resteranno aperti al pubblico i reparti di cardiologia di 19 ospedali della Calabria. Scopo dell' iniziativa e' di spiegare come affrontare un attacco cardiaco e sensibilizzare i cittadini sulla necessita' di chiamare subito il 118. In Calabria, infatti, solo una persona su quattro arriva alle cure entro un' ora dall' esordio dei sintomi. Complessivamente nell' iniziativa sono coinvolti 270 ospedali. Gli specialisti dell' Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) saranno a disposizione dei cittadini dalle 10 alle 18 per fornire informazioni e distribuire materiale illustrativo sui fattori di rischio cardiovascolare, ma soprattutto per creare confidenza con l' emergenza del cuore, spiegando cosa fare e come farlo in caso di attacco cardiaco. Inoltre in alcune cardiologie sara' possibile eseguire alcuni esami. L' obiettivo principale dell' iniziativa, promossa dall' Anmco e dalla sua Fondazione Heart Care Foundation, e' di abbattere il ritardo decisionale, cioe' ridurre l' intervallo di tempo tra l' inizio dei segni di attacco cardiaco e la ricerca di aiuto. ''Solo un paziente su quattro - sottolinea Mario Chiatto, presidente dell' Anmco Calabria - arriva in ospedale entro un' ora dall' esordio dei sintomi, cioe' nel termine in cui e' possibile ottenere il massimo risultato terapeutico. E' di vitale importanza dunque che una persona colpita da attacco cardiaco riconosca subito i segni di allarme e attivi immediatamente il 118. In tal caso, infatti, infatti, si ha il 47% di probabilita' di ridurre i danni dell' infarto se si interviene, percentuale che scende al 26% alla seconda e al 18% alla terza. Dopo sei ore la possibilita' di recupero del muscolo cardiaco senza esiti invalidanti diminuisce considerevolmente anche ricorrendo alla trombolisi o all' angioplastica. Purtroppo, come evidenzia lo studio Blitz dell' Anmco, meno del 50% giunge in ospedale entro due ore dall' esordio dei sintomi e solo il 25% entro 1 ora''. Domani nei reparto di cardiologia sara' a disposizione un filmato per spiegare come comportarsi praticamente in caso di dolore al petto. ''Questa iniziativa - spiega Giuseppe Zampaglione, referente per la Calabria della Heart Care Foundation - e' un'occasione per rinsaldare il legame tra cardiologi ospedalieri e comunita' locale, ma rappresenta soprattutto un momento di educazione per tutti i cittadini e non solo per i pazienti. Il messaggio che lanciamo non e' terrorizzante. Al contrario vogliamo fare sapere a tutti che l' infarto si puo' superare, se preso in tempo. Inoltre dobbiamo insegnare ai cittadini a non aver paura di chiedere aiuto al 118, anche se poi si scopre che non era un attacco cardiaco. Almeno il 50% delle morti per infarto avviene prima di arrivare in ospedale, quindi rivolgersi subito al 118 puo' salvare la vita''. CGIL: “Inaccettabile la gestione dell’ASL 7 di Palmi” 21/10 ''Lo sciopero generale annunciato dai Direttivi unitari della
F.P. Sanita' Cgil-Cisl-Uil- e' un atto dovuto nei confronti di tutti
i cittadini del Comprensorio di Gioia Tauro'' E' quanto afferma la
Cgil di Gioia. ''E' inaccettabile - dice Pasquale Larosa, segretario
Cgil - la situazione gestionale all' Asl 10 di Palmi, dopo tre mesi
dal suo insediamento il Commissario straordinario non ha avuto il
buon senso di convocare le OO.SS. di categoria. Nel mentre si aggrava
il degrado delle strutture sanitarie e i disagi da parte di chi e'
costretto a ricorrere ai servizi sanitari e ospedalieri sul territorio.
Non esageriamo quando affermiamo che la situazione e' diventata insostenibile
e che non trova riscontro in nessun altro territorio della Calabria.
Quando si e' insediata nei mesi scorsi L' On. Doris Lo Moro e durante
la visita all' Asl 10 di Palmi, avevamo posto l'esigenza di voltare
pagina, di rompere gli intrecci e gli interessi che ruotano attorno
alle strutture sanitarie e di avviare una seria bonifica nei confronti
di coloro che hanno gestito la sanita' pubblica nell' ultimo decennio
a Palmi. Dobbiamo constatare che niente di tutto questo e' stato fatto.
Neanche la Commissione d' indagine regionale preannunciata dal Vice
Presidente della Giunta Regionale On. Nicola Adamo dopo i fatti di
malasanita' all' Asl di Palmi, Catanzaro e di Reggio Calabria per
quanto riguarda la clinica lager di Pellaro per disabili mentali e'
stata attivata. Lo stesso Adamo aveva posto l' esigenza di andare
subito all' approvazione di una riforma coraggiosa e radicale della
sanita' in Calabria''. Speciale Allarme Aids: Anlaids rivela anche in Calabria 'inconsapevoli untori’ Allarme AIDS: Un’epidemia dimenticata che fa 4000 infezioni l’anno, una ogni due ore.A Cosenza ci sono stati fino ad oggi 115 casi. 20/10-(G.C.)-Uno dei mali del terzo millennio, l'Aids, sembra non
far piu' paura agli italiani. L'attenzione e la guardia verso questa
epidemia si stanno abbassando drammaticamente e le conseguenze sono
gravi perche' l'Aids sta diventando un'epidemia dimenticata. Proprio
per questo il contagio si allarga sempre piu' in modo silenzioso.
Il quadro offerto dagli esperti, che hanno divulgato oggi le ultime
cifre aggiornata al primo semestre 2005 sull'Aids in Italia, e' allarmante:
sarebbero oltre 120 mila i sieropositivi e si infettano ogni anno
4.000 persone, un italiano ogni due ore, 12 al giorno, un'emergenza
paragonabile a quella delle vittime da incidenti stradali, 15 morti
al giorno. Secondo i dati del Centro operativo Aids (Coa) dell'Istituto
Superiore di Sanita', diffusi dall'Anlaids, dal 1982, anno della prima
diagnosi in Italia, i casi conclamati sono saliti a 55.286, mentre
le vittime hanno sinora raggiunto quota 34.532 (62,5% dei casi). Il
dato sui decessi e' tuttavia sottostimato, anche se piu' accurato
rispetto agli anni passati, a causa della non obbligatorieta' della
notifica di decesso per Aids. A spiegarlo sono Gianni Rezza dell'Iss
e il presidente dell'Anlaids Fernando Aiuti, che da venerdi' saranno
a Vibo Valentia, per il XIX Congresso Nazionale dell'Anlaids, dedicato
quest'anno ai giovani per sottolineare il preoccupante calo di attenzione.
''Si e' repentinamente abbassata la guardia - avverte Aiuti - e dilagano
i comportamenti a rischio perche' la gente e' convinta che l'Aids
e' stata sconfitta. Ma sempre piu' persone scoprono di aver contratto
il virus solo quando, sentendosi male, anche a un decennio dall'infezione,
vanno dal medico. C'e' paura per l'influenza aviaria, incubo fortunatamente
ancora lontano, e ci si dimentica dell'Aids, un'epidemia in atto''.
Sono ancora troppo poche infatti le persone che fanno il test, tanto
che oltre il 60% delle diagnosi avvengono quando la malattia e' conclamata
e i farmaci sono assai meno efficaci. ''La drammatica conseguenza
di cio' - dice Aiuti - e' che per un paziente su tre i farmaci antiretrovirali
non consentono il recupero delle difese immunitarie. Per queste persone
non resta che sperare in nuove terapie, perche' il recupero immunologico
e' assente, benche' ci sia una risposta dal punto di vista virologico.
Ecco anche perche' tutti i malati devono vaccinarsi contro l'influenza,
lo scorso anno si e' raggiunto solo poco piu' del 20%''. Dai dati
del Coa emerge anche un'inversione di tendenza che riguarda le infezioni
da Hiv tra gli omosessuali, che tornano a crescere, segnando un +12%
rispetto all'anno precedente, e passando dal 16% al 28% delle infezioni.
''Un segnale evidente - commenta Rezza - del preoccupante calo di
attenzione per una categoria che aveva conservato sinora una memoria
storica dell'epidemia''. Dei 55.286 casi di Aids registrati in Italia,
il 77,6% (42.904) sono di sesso maschile, l'1,3% (742) sono bambini
al di sotto dei 13 anni (ma nessuno nel primo semestre di quest'anno),
6,6% (3.629) sono stranieri. Tra le regioni a piu' alta incidenza,
ci sono Lombardia (16.723) e Lazio (7.217). Ma i dati della mappa
dell'Aids in Italia sono spesso falsati, anche perche' la malattia
e' ancora motivo di emarginazione sociale. L'auspicio dei presidenti
del Congresso Nazionale Anlaids, Vincenzo Guadagnini e Vittoria Lofranco,
e' quello di ''far cadere quel velo di indifferenza che e' la piu'
alta forma di violenza e perche' si scuotessero piu' coscienze, abbiamo
scelto la Calabria per uno dei piu' importanti appuntamenti dell'Anlaids''.
Inoltre, secondo le ricerche, si registra un aumento delle infezioni
da Hiv tra gli omosessuali. Maggiori informazioni sulle malattie rare su Internet 18/10 “Nell’ambito delle iniziative organizzate dalla
Federazione UNIAMO finalizzate a sensibilizzare l’opinione pubblica
sulle malattie rare, di cui il Comune di Cosenza è stato tra
i soggetti patrocinatori, sono state diffuse notizie di estremo interesse
per le persone affette da queste patologie, per i medici e gli altri
operatori del settore”. Presentato il rapporto sulle dipendenze. Le scuole supermarket di sostanze stupefacenti 14/10 In Calabria un adolescente su quattro ammette di fare uso di
droghe. Il dato e' contenuto nel Rapporto sulle dipendenze realizzato
dall' Eurispes Calabria per conto dell' Assessorato regionale alla
tutela della salute. L' indagine - condotta attraverso la distribuzione
di 1.500 questionario ad un campione di giovani dai 14 ai 18 anni
- e' stata presentata stamane dall' assessore regionale, Doris Lo
Moro, e dal presidente dalla sezione calabrese dell' istituto di studi
economici e sociali. Secondo i risultati della ricerca il 24,8% degli
intervistati (oltre 32 mila) dichiara di aver assunto delle sostanze
stupefacenti almeno una volta nella vita. Nei maschi la percentuale
e' del 29,6%, mentre tra le coetanee e' pari al 19,7%. In particolare
- e' messo nero su bianco nel rapporto - le percentuali piu' elevate
nell' uso di stupefacenti si concentrano fra coloro che lo hanno fatto
solo una volta, magari solo per provare (7,9%) e i veri e propri consumatori
(9,4%). A preoccupare e l' eta' di assunzione: dopo i 14 anni per
l'86,6% dei giovani. In seguito, si assiste ad un calo: dal 23,1%
dei 15 anni, al 19,9% dei 16 anni, al 10,8% dei 17 anni, fino allo
0,8% della maggiore eta'. In fatto di tipologia delle sostanze assunte
e' la cannabis a fare la parte del leone: 76% dei casi. Seguono la
cocaina (15,7%), ecstasy (8%) ed eroina (0,3%). I luoghi di consumo,
per marijuana e hashish sono all' aria aperta (43,9%) e a scuola (41,5%).
A seguire la casa, propria o quella di amici, (12,2%), ed invece,
solo in maniera residuale, si consumano ''droghe leggere'' nelle discoteche
(2%) o nei pub (0,4%). Per la cocaina luoghi d' elezione risultano
essere, nel 47,1% dei casi, la discoteca; in un terzo dei casi (33,3%)
la casa propria o quella degli amici. I risultati dell' indagine dell'
Eurispes Calabria, tra l' altro, assegnano alla scuola il ruolo di
market della droga. E' fra i banchi che si riscontra, infatti, un
uso elevato soprattutto di droghe leggere. Inoltre, alla domanda se
''negli ultimi dodici mesi, qualcuno ti ha offerto, venduto o regalato
sostanze a scuola'', il 30,5% dei giovani intervistati ha risposto
positivamente. In particolare, sono soprattutto i maschi a dichiarare
di essere stati avvicinati da qualche ''spacciatore'' in ambito scolastico
nella misura del 33,6% dei casi, a fronte del 27,3% di casi rilevato
tra le ragazze. Il monitoraggio sulle dipendenze ha preso in esame
anche il livello di diffusione del fumo tra i ragazzi calabresi evidenziando
che il 36,1% si dichiara fumatore mentre e' emerso anche che il 14,1%
degli under 18 dice di avere viaggiato in auto o moto con guidatori
in stato di ebbrezza. ''La ricerca che ha aspetti allarmanti - ha
detto l' assessore Lo Moro - e' settoriale ma propone stimoli positivi
e input di cui approfitteremo in un lavoro futuro. Anzi - ha aggiunto
- questa, per la nostra struttura, e' l' occasione per passare dalla
fase di ricognizione e di riassegnazione dei ruoli a quella della
programmazione che non dovra' essere localistica ma puntare all' intero
territorio regionale''. Parlando dell' esperienza passata di magistrato
che si e' occupato del problema, l' assessore Lo Moro ha sottolineato
che la ricerca e' utile nella conoscenza del mondo adolescenziale
e del suo disagio. ''La qualita' della risposta - ha detto - deve
essere adeguata perche' bisogna incidere soprattutto nella fascia
giovanile che non e' attrezzata ai disvalori e non ha una lettura
chiara del bene e del male. Il mondo dei giovani - ha proseguito -
e' a rischio ma in Calabria lo e' ancora di piu' perche' qui circola
molta droga e se ne produce tantissima. Il rischio e' maggiore nell'
eta' evolutiva perche' in questa fase si forma il cittadino. E se
il cittadino si forma con 'non risposte' la dipendenza diventa un
fatto sociale. Il nostro lavoro, quindi, deve essere di prevenzione
oltre che di cura e recupero''. L' assessore Lo Moro ha preannunciato
anche la costituzione di un Osservatorio regionale sulle dipendenze
che mantenga un monitoraggio costante sul fenomeno. Raffaele Rio,
dopo avere illustrato i risultati dell' indagine, ha parlato dell'
indice di rischio dipendenza (Ird), elemento messo a punto da Eurispes
(''per la prima volta in Italia'', ha detto) legato ad alcuni indicatori
attraverso i quali misurare e valutare la diffusione delle dipendenze
tra i giovani''. Padre Fedele in Congo per un seminario sulla prevenzione dell’AIDS 13/10 Il fondatore dell'Oasi Francescana di Cosenza, padre Fedele
Bisceglia, partira' stamane alla volta del Congo dove terra' una serie
di conferenze sulla prevenzione per l'Aids. ''In quell'area - ha detto
padre Fedele - muoiono un milione di persone all'anno di Aids. C'e'
una scarsa informazione sulla malattia e su come evitare il contagio.
La conferenza episcopale mi ha infatti chiesto di partecipare a questa
iniziativa considerando che oltre ad essere sacerdote sono anche medico''.
Il seminario durera' quattro giorni durante i quali padre Fedele avra'
modo di illustrare la malattia. ''Questa iniziativa e' un punto di
partenza - ha concluso - perche' vogliamo realizzare un vero e proprio
programma di prevenzione. Qualcosa di concreto che possa arrestare
il diffondersi della malattia tra le popolazioni equatoriali''. Venerdì 14 presentazione del rapporto sulle dipendenza preparato da Eurispes 12/10 Il fenomeno della droga in Calabria, le cifre della tossicodipendenza,
il quadro normativo e le piu' recenti riforme in materia: sono questi
alcuni degli aspetti del fenomeno esaminati da un Rapporto sulle dipendenze
realizzato dall' Eurispes e che sara' presentato venerdi' prossimo
alle 11 nella sede dell' assessorato regionale alla sanita' dall'
assessore Doris Lo Moro. Lo studio prende in esame anche domanda e
offerta terapeutica, i giovani e il tempo libero, i giovani e la qualita'
della vita, la conoscenza sul fenomeno della dipendenza da sostanze
psicotrope e percezione del rischio, i giovani e il fumo, i giovani
e l' alcool, i giovani e le sostanze stupefacenti, l' indice di rischio
di dipendenza. ''Il report dell' Eurispes - ha sostenuto Lo Moro -
ci consegna una serie di informazioni dalla cui attenta lettura si
evidenzia in tutte le sue sfaccettature il fenomeno delle tossicodipendenze
in Calabria. I risultati dei 1.500 questionari sottoposti ai giovani
consentono di radiografare l' universo giovani che in eta' adolescenziale
riesce spesso a mascherare la reale portata del disagio, la difficolta'
latente di interagire con gli adulti ed individuare percorsi autentici
non mediati a surrogati''. ''E' unanimemente riconosciuto - ha sostenuto
Rio - che, nel settore delle tossicodipendenze, il rapporto tra conoscenza
del fenomeno e capacita' di intervento risulta essere determinante
all' interno delle politiche di contrasto alla diffusione del fenomeno.
In questa direzione, la nostra ricerca offre uno spaccato sufficientemente
esaustivo circa l' opinione, l' atteggiamento e la percezione dei
giovani sul variegato universo delle dipendenze riuscendo ad offrire
un quadro preciso della diffusione del fenomeno della droga e, piu'
in generale, dell' abuso di sostanze che provocano dipendenze''. Convegno sulle malattie rare a Rende 09/10 Tre giorni di dibattito e di solidarieta' per sostenere, informare
e sensibilizzare l'opinione pubblica sulle malattie rare. L'iniziativa,
promossa dalla Federazione Italiana Malattie Rare (Uniamo) e dall'Associazione
Sindrome di Klinefel Ter (Unitask) ed organizzata e patrocinata dal
Comune di Rende, sara' presentata alla stampa nell'ambito di un'apposita
conferenza prevista per lunedì mattina nel Museo del Presente.
All'appuntamento con i giornalisti parteciperanno, tra gli altri,
l'Assessore Regionale alla Cultura, Istruzione, Universita', Innovazione
Tecnologica, Ricerca Scientifica e Alta Formazione, Sandro Principe,
gli Assessori alle Politiche Sociali della Provincia e del Comune
di Cosenza, Ferdinando Aiello e Vincenzo Gallo, il Sindaco Facente
Funzioni del Comune di Rende, Emilio Chiappetta e l'Assessore alla
Sanita' ed allo Sport, Palma Covelli, Stefano De Gaetano, Direttore
Artistico della Scuola di ballo ''Isabella Sisca'' e la ballerina
Antonella Monaco. Saranno presenti, inoltre, i rappresentanti della
societa' sportiva ''Rende Calcio'' ed una delegazione della squadra
di calcio del ''Grande Fratello'', il fortunato reality show di Mediaset
giunto quest'anno alla sua sesta edizione. Le due squadre di calcio
scenderanno in campo il prossimo giovedi' 13 ottobre al ''Marco Lorenzon''
per giocare la partita della ''solidarieta'''. All'incontro con la
stampa saranno presenti, infine, i ragazzi del Liceo Classico ''Gioacchino
da Fiore'' accompagnati dal loro Dirigente Scolastico ed Assessore
alle politiche Sociali del Comune di Rende, Vincenzo Ferraro. Il 10 ottobre giornata nazionale contro l’obesità 07/10 L'Organizzazione Mondiale della Sanita' l'ha definita ''la
piu' comune patologia cronica del mondo occidentale, una malattia
sociale con un impatto indiretto per la vita di relazione di quanti
ne soffrono''. Per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema
dell'obesita' grave, l'Associazione Italiana Obesita' (Aio) promuove
la quinta edizione dell'Obesity Day, che si svolgera' il 10 ottobre
in tutta Italia. ''Se in Italia ci sono 5 milioni di obesi - sottolinea
il presidente dell'Aio, dottor Marcello Lucchese - sembra che circa
un milione di questi sia affetto da forme gravi, cioe' con un peso
doppio di quello ideale''. L'Aio mette a disposizione la propria rete
nazionale di centri specializzati: 11 centri convenzionati e sparsi
da Nord a Sud (Brescia, Torino, Genova, Cesana, Firenze, Roma, Avezzano,
Napoli, Cosenza, Cagliari e Palermo), a cui chi soffre di obesita'
grave puo' rivolgersi, affidandosi a un team di specialisti di garantita
competenza. Per avere informazioni sui 'punti Aio', si puo' chiamare
il numero verde 800114077 (dal lunedi' al venerdi' dalle 9.30 alle
18.30), o visitare il sito www.associazioneitalianaobeista.it. L'obesita'
grave e' una patologia determinata da fattori genetici, ambientali
e individuali, che va affrontata con un'equipe composta da esperti
di diverse aree disciplinari (psicologi, nutrizionisti, chirurghi).
La patologia si accompagna spesso a complicanze cardiovascolari e
respiratorie, diabete mellito, ipertensione, calcolosi della colecisti
e osteoartrosi. L’Ass. Lo Moro sabato a Castrovillari all’inaugurazione di Telecardiologia 06/10 L' assessore regionale alla Tutela della Salute, Doris Lo Moro
sara' presente sabato 8 ottobre a Castrovillari all' inaugurazione
del servizio di Telecardiologia che fa capo all'unita' operativa di
cardiologia dell'ospedale di Castrovillari diretta dal dott. Giovanni
Bisignani. L' assessore Lo Moro, e' detto in un comunicato del deputato
dello Sdi Domenico Pappaterra, visitera' l' ospedale di Castrovillari
ed in particolare il nuovo complesso ormai in fase di completamento
che ospitera' il Dipartimento di emergenza. Nell' occasione verranno
portati a conoscenza degli operatori sanitari, dei sindaci, dei sindacati,
dei rappresentanti istituzionali del territorio e della dirigenza
della Azienda sanitaria le proposte di riorganizzazione del comparto
sanitario calabrese predisposte dalla Giunta regionale e i criteri
che presiederanno alla scelta dei nuovi direttori generali delle Aziende
sanitarie e ospedaliere calabresi. ''La visita dell' assessore Lo
Moro a Castrovillari - ha detto Pappaterra - sara' un altro importante
tassello dell' opera di ricognizione avviata in tutta la Calabria
e che le sara' utile per definire le future scelte che dovranno essere
improntate al massimo rigore ed alla massima efficienza, partendo
dalla riorganizzazione della rete ospedaliera per riportare i posti
letto nei limiti degli standard previsti dalla legge ed eliminare
situazioni di gravi sprechi oggi presenti con il rafforzamento dei
servizi territoriali che dovranno rappresentare il primo impatto assistenziale
e di governo del servizio socio-sanitario regionale''. Per Pappaterra,
inoltre, la presenza dell' assessore regionale alla tutela della Salute
potra' ''rappresentare l' occasione per respingere il vento della
devolution che soffia pericolosamente sul nostro fragile sistema sanitario
ed esaltare al contrario il recente Accordo di Santa Trada sul federalismo
fiscale sottoscritto da tutti i Presidenti delle Regioni e voluto
fortemente dal Presidente Loiero, dal vice Presidente Adamo e dallo
stesso assessore Lo Moro, in forza del quale la nostra regione a partire
da quest 'anno potra' usufruire di circa 300 milioni di euro in piu'
per ripianare il grave deficit della sanita' calabrese''. Paolini (AIOP) “Ancora da firmare i contratti 2005 per la sanità privata” 05/10 “Con i cittadini bisogna parlare chiaro, ognuno per le
responsabilita’ che si assume.Il servizio sanitario regionale
e’ affidato all’ospedalita’ pubblica ed all’ospedalita’
privata, cioe’ le Case di Cura, che garantiscono il 40 per cento
circa delle prestazioni erogate ai cittadini che hanno bisogno di
cure”. E’ quanto afferma l’avv. Enzo Paolini, Presidente
dell’AIOP, in una sua dichiarazione. “Il rapporto fra
le ASL territoriali, che rappresentano il governo regionale, e le
Case di Cura e’ regolato da un contratto di prestazioni per
le quali sono previste delle tariffe da applicare. Il contratto ddovrebbe
essere firmato dalle parti, ASL e Case di Cura, ovviamente prima dell’anno
di riferimento. Sono 18 mila i calabresi ammalati di celiachia. Ma solo tremila lo sanno 04/10 Sono 18 mila in Calabria le persone affette da celiachia, ma
solo tremila lo sanno. Il dato e' emerso da una ricerca dell' Associazione
italiana celiachia, che ha chiesto una maggiore attenzione nei confronti
della malattia ed ha promosso per sabato e domenica prossimi un' iniziativa
di sensibilizzazione. Solo un intervistato su 5 sa che la celiachia
e' un'intolleranza alimentare. E proprio per combattere ignoranza
e luoghi comuni che sabato e domenica nelle principali piazze italiane,
i volontari dell' Aic distribuiranno materiale informativo, sacchetti
di legumi e ricette per cucinarli il ricavato della vendita dei quali
sara' devoluto per finanziare progetti di ricerca sulla celiachia
e le attivita' dell' Associazione. Madrina della manifestazione sara'
Claudia Koll. ''I dati emersi dalla ricerca - ha detto Claudio Picarelli,
presidente della sezione calabresi dell' Associazione italiana celiachia
- devono farci riflettere su quanto ancora dobbiamo lavorare per informare
e far conoscere la celiachia. Una cosa pero' e' certa: se 20 anni
fa l'impegno era quello di spiegare alla gente l'esistenza della malattia,
oggi e' quello di farla conoscere meglio poiche' molti non sanno di
essere celiaci. La celiachia colpisce un italiano su cento, ma le
diagnosi in Calabria sono ancora troppo poche, appena una su 10. Una
malattia che e' come un iceberg: tremila diagnosi certe a fronte di
18 mila persone che non sanno di essere malate. Sono moltissimi, quindi,
i celiaci che continuano ad assumere glutine esponendosi a rischi
gravissimi e complicanze''. Le manifestazioni in Calabria, in occasione
dell' iniziativa promossa dall' Aic contro la celiachia, si svolgeranno
a Cosenza, Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone, Paola e Vibo Valentia.
Saranno allestiti anche dei punti ai quali ci si potra' rivolgere
per effettuare i test diagnostici. L’AOSP Cosenza chiede la nomina immediata dei DG della sanità 03/10 ''E' necessaria la nomina in tempi brevissimi di un direttore
generale che abbia esperienza e competenze comprovate, specifiche
ed adeguate alle dimensioni della nostra azienda e dei suoi problemi''.
E' quanto afferma un gruppo di medici dell' Azienda ospedaliera di
Cosenza in un appello al presidente della Giunta regionale, Agazio
Loiero, pubblicato a pagamento sul Quotidiano della Calabria, . ''Siamo
tutti preoccupati - si afferma ancora nell' appello, sottoscritto
da 64 medici - per le sorti dell' azienda cui abbiamo dedicato il
nostro impegno: un' azienda che conta duemila dipendenti ed ha un
bilancio di 110 milioni di euro. Una scelta del nuovo direttore generale
operata con cirteri diversi, e che non crei discontinuita' con quelli
usati dalla precedente Giunta regionaLe, sarebbe vissuta come l' ennesima
umiliazione ai danni dell' utenza e degli operatori. Ci auguriamo
che la Giunta regionale, alla quale con un voto assai ampio sono state
affidate speranze e compiti di rinnovamento, sappia dare risposte
giuste''. Il dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Unical chiede di intervenire sulla normativa sanitaria 02/10 La Giunta del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell' Universita'
della Calabria in un documento sulle questioni giuridiche della sanita'
calabrese sottolinea, tra l' altro, come l'obiettivo e' ''un'organizzazione
sanitaria piu' agile e meno aggregata ai vecchi fenomeni di campanile
che promuova le eccellenze assistenziali senza indugiare alle demagogie.
La cronaca giudiziaria di questi giorni accentua la crisi di credibilita'
delle istituzioni salutari. Un rapporto, quello tra paziente e istituzioni,
che richiede atteggiamenti di governo concreti e funzionali alla ricerca
delle soluzioni. L'attenzione sociale e' massima, anche perche' gli
appuntamenti istituzionali sono notevoli e cosi' precisi da non consentire
distrazioni. Privilegiare la rivisitazione del Piano Regionale per
la Salute e' un impegno, giuridico prima che politico, per la nostra
Regione, la quale dovra' affrontare a breve il problema della copertura
finanziaria del funzionamento del proprio servizio sanitario''. ''Si
preannunciano - prosegue la nota - scelte difficili, dal momento che
- in difetto di una puntuale attivita' legislativa e amministrativa
- potrebbe venire a mancare alle casse regionali il cosiddetto finanziamento
integrativo, indispensabile per assicurare l'erogazione di una parte
consistente delle prestazioni costituzionalmente dovute ai cittadini.
necessario adeguare l'organizzazione e riqualificare l'offerta salutare,
si' da renderle piu' flessibili e piu' capaci di soddisfare i nuovi
bisogni. Occorre, quindi, che il Governo regionale eviti di intervenire
in modo frammentario e disorganico e di mantenere l'attuale normativa
insufficiente, inadeguata ed obsoleta. Ogni ulteriore ritardo sarebbe
dannoso soprattutto quando dagli adempimenti dipende la disponibilita'
finanziaria essenziale alla erogazione delle prestazioni, altrettanto
essenziali all'utenza''. L’ex commissario Martina sul caso Operazione Ricatto: “Un contesto che non mi appartiene” 30/09 “Apprendo con soddisfazione, ma anche con qualche nota
di apprensione, la notizia che, in relazione al procedimento penale
a mio carico nell’ambito della c.d. “operazione ricatto”
e riguardante fatti connessi alla attività da me svolta presso
l’azienda sanitaria di Vibo Valentia, il pubblico Ministro non
ha proposto appello nei miei confronti avverso il provvedimento del
GIP che ha rigettato l’originaria richiesta dello stesso inquirente
di sottoposizione a misura cautelare”. Questò è
quanto informa in una dichiarazione il Dott. Mario Martina ex commissario
della AO di Cosenza. “Soddisfazione, duplice, per le determinazioni
del GIP – prosegue Martina nella sua dichiarazione- che per
i fatti che mi riguardano ha escluso la sussistenza e la gravità
indiziaria con riferimento ad ogni singola ipotesi di reato contestatami;
ancora per la non ostinazione del PM, evidentemente convinto dalle
e delle motivazioni del GIP. Apprensione, cionostante, per la originaria
impostazione del PM che non solo aveva inteso coinvolgermi in un contesto,
fondato o meno, che non mi apparteneva e non mi appartiene, ma che
soprattutto, aveva indotto il suo ufficio a richiedere persino una
misura cautelare in mio danno, per fatti, si ripete, ritenuti addirittura
insussistenti dal Giudice delle indagini preliminari. Ora, la mancata
proposizione dell’appello del PM avverso le determinazioni del
GIP diventa un vero e proprio giudicato, seppure incidentale, del
quale lo stesso Pubblico Ministero dovrà tenere conto, anche
alla luce della richiesta di stralcio delle mia posizione e di archiviazione
degli atti che il mio difensore avv. Franco Sammarco ha inteso già
inoltrare. Se si è, in sostanza, acclarata fin da questa prima
fase la mia estraneità ad ogni ipotesi di reato e soprattutto
la mia estraneità alla c.d. tangentopoli sanitaria vibonese.
A fronte di tale situazione, non nascondo di attendermi, da parte
di tutti gli organi giudiziari ed istituzionali, determinazioni segnate
dalla stessa lealtà che mi ha indotto, al momento dell’informazione
di garanzia, a mettere a disposizione degli enti competenti mandati
ed incarichi conferitimi”. Entro la metà di ottobre i nuovi manager della sanità 28/09 Il ciclone della presunta sanitopoli vibonese ha impresso una
nuova accelerazione all' attivita' della Giunta Regionale per la nomina
dei nuovi manager nelle aziende sanitarie e in quelle ospedaliere.
Entro meta' ottobre ci saranno, infatti, i nuovi manager, ottemperando
alla scadenza del mandato dei commissari che erano stati nominati
prima della pausa estiva, il 10 agosto, dall' esecutivo, con un contratto
di 60 giorni. Ma non si esclude che per Vibo e Cosenza, dove i commissari
nominati sono stati coinvolti a vario titolo nell' inchiesta della
Procura di Vibo, la decisione di un assetto stabile possa giungere
prima, in una prossima riunione della Giunta. A Cosenza, tra l' altro,
il commissario nominato al posto del commissario Martina, Giuseppe
Biamonte, e' anche commissario a Lamezia Terme. Se ne sapra' di piu'
in questo fine settimana: quasi sicuramente se ne discutera' nel seminario
a porte chiuse che l' Unione terra' a Santa Trada, con introduzione
del presidente Agazio Loiero e conclusioni di Marco Minniti. Ma cosa
succedera' nel procedimento di nomina dei manager e' difficile da
dirsi. L' orientamento e' quello di andare ad un rinnovamento totale,
ma le perplessita' di settori del mondo politico al riguardo non sono
poche. All' avviso pubblico della Regione per l' incarico di manager
hanno, in ogni caso, risposto in quasi 500 e da questo serbatoio dovranno
venire fuori le nuove professionalita' in campo sanitario. Presentazione del Progetto “Ospedale senza dolore” il 28 all’Istituto "Monaco" di Cosenza 26/09 Presentata a Palermo una ricerca sul Progetto Ospedale senza
dolore realizzato presso l’Azienda Ospedaliera di Cosenza e
indagato da un gruppo di ricercatori dell’Università
della Calabria. Il Progetto sarà presentato mercoledì
28 settembre nel corso di una conferenza stampa, che avrà luogo
alle ore 10,00, presso l’Istituto Tecnico Industriale “A.
Monaco”, ubicato a Cosenza in Via San Martino.La ricerca, denominata:
“Il progetto Ospedale Senza Dolore come strumento per il miglioramento
della qualità percepita dai pazienti: il caso dell’Ospedale
di Cosenza”, è stata presentata a Palermo nel corso del
convegno internazionale “Qualità in Services: Higher
Education, Health Care, Local Govemment”. Istat: Duemila morti di tumore in meno in Italia 26/09 Presentato oggi, 26 settembre 2005, al Ministero della Salute
l’ultimo rapporto sulle nuove tendenze della mortalità
tumorale in Italia. Diminuisce la mortalità per quasi tutti
i tipi di tumore grazie ai progressi diagnostici e terapeutici tanto
che il nostro Paese ha la sopravvivenza più alta rispetto alla
media europea. Si azzerano le differenze tra Nord e Sud. Sono le donne
a pagare di più per i cambiamenti negli stili di vita, ma anche
il Sud perde punti in salute per l’abbandono della dieta mediterranea
Tassone (UDC) “Siamo in attesa di capire cosa è avvenuto a Vibo” 25/09 ''Siamo in attesa di capire che cosa e' avvenuto, visto e considerato
che c' e' un riferimento a vicende che riguardano l' Udc nazionale''.
A sostenerlo e' stato il vice segretario dell' Udc e vice ministro
alle Infrastrutture, Mario Tassone, parlando con i giornalisti dell'
inchiesta della Procura di Vibo Valentia su un presunto giro di tangenti
per la costruzione dell' ospedale vibonese. Secondo quanto emerso
dalle indagini, parte di una tangente sarebbe stata versata a esponenti
politici nazionali riconducibili all' Udc. ''Vorremmo capire - ha
sostenuto Tassone - quali sono questi dati e questi elementi che,
certamente, sono preoccupanti, avendo fiducia, in tutto questo, nel
lavoro degli inquirenti''. Calabria Civica: “Contro il saccheggio della sanità, riportare tutto in mano ai cittadini” 24/09 “Rimettiamo tutto nelle mani del legittimo sovrano! Non
sappiamo quanto sia intenzionale, ma suona così il titolo del
convegno dei DS “la sanità è dei cittadini”
svoltosi negli scorsi giorni a Rende, quasi un campanello d’allarme,
un grido di riscatto. E’ ciò che, da calabresi, vorremmo
tutti vedere finalmente terminato.”.A d affermarlo in una nota
sono Lello Cirone e Peppino Curcio di Calabria Civica. “Riportare
tutto nelle mani dei cittadini è l’unica risposta credibile
al saccheggio della sanità perpetrato in questi anni e che
in questi giorni sta venendo a galla” aggiungono i due componenti
Calabri Civica che proseguono: “L’affermazione che la
sanità è stata invasa dalla politica è insufficiente
a descrivere quel che è successo nell’ultimo decennio,
in cui non di invasione si è trattato, ma di saccheggio sistematico
delle risorse. E non solo con mezzi illegittimi, come appare dalle
numerose vicende giudiziarie recenti (che attendono, comunque, conferma),
ma soprattutto – ed è questa la tragedia - nell’ambito
del rispetto formale della legalità. Vittime di questo saccheggio
sistematico, di questa rapina delle risorse pubbliche a vantaggio
di singoli gruppi o individui, sono stati (e sono ancora) i calabresi.
Comprendiamo e condividiamo in pieno questo allarme. Tuttavia l’affermazione
“La sanità è dei cittadini” può rappresentare
tanto l’inizio di un nuovo stile di governo, quanto un ultimo
sussulto retorico dietro il quale si nascondono la partitocrazia e
la nomenklatura che l’uso privato delle risorse di tutti ha
garantito e sostenuto. E la differenza sta proprio nel ruolo che si
vuol dare ai cittadini. Ancora sudditi o finalmente veri padroni di
casa delle istituzioni? Loiero: apprezzo la decisone di dimettersi, del commissario Martina 23/09 ''Mario Martina, unico commissario da noi nominato come Giunta,
ha gia' presentato le dimissioni e l' esecutivo ha apprezzato molto
questo gesto''. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria,
Agazio Loiero, commentando la decisione presa dal commissario straordinario
dell' Azienda ospedaliera di Cosenza. Martina e' indagato nell' ambito
dell' inchiesta su un presunto giro di tangenti per la costruzione
del nuovo ospedale di Vibo Valentia. AS Vibo: Crupi, dopo il reintegro, si dimette dall’incarico 23/09 ''Rassegno le mie dimissioni nella certezza che esse potranno
contribuire a rasserenare l' ambiente, peraltro scosso dalle recenti
vicende, evitando, in tal senso, di dare adito a illazioni o strumentalizzazioni
sulla mia permanenza di Direttore generale''. E' questo un passo della
lettera con il quale Armando Crupi, sospeso da direttore generale
dell' As 8 di Vibo Valentia dalla Giunta regionale e poi reintegrato
dal giudice del lavoro, ha rassegnato le dimissioni dall' incarico.
Crupi, che reso noto la sua decisione in una lettera al presidente
della Regione, Agazio Loiero, e all' assessore regionale, Doris Lo
Moro, e' una delle persone indagate nell' ambito dell' inchiesta ''Ricatto''
della Procura vibonese sulla sanita'. ''L' inderogabile necessita'
- ha sostenuto Crupi - di dovere percorrere, tutti insieme, un cammino
comune per assicurare alla sanita' calabrese il massimo contributo
di idee e di contenuti, come cittadini prima e professionisti dopo,
per attivare il suo non piu' procrastinabile rilancio, mi aiuta a
capire meglio perche' in questo momento avverto il bisogno di rassegnare
le dimissioni da Direttore generale dell' Azienda Sanitaria 8 di Vibo
Valentia. La sospensione dalle funzioni, disposta dalla Giunta da
lei presieduta, successivamente annullata dal giudice del lavoro,
mi ha procurato un certo senso di amarezza che oggi sento di dover
superare, per cui pensando al superiore bene comune e alla opportunita'
di non ostacolare ogni tipo di progetto avviato dalla nuova Giunta
regionale e soprattutto dal nuovo taglio sulla sanita', tracciato
dall' assessore alla Sanita', Doris Lo Moro, rassegno le mie dimissioni''.
''Mi consideri a sua disposizione - ha concluso Crupi - e sappia che
ritrovero' nuovi stimoli d' impegno per proseguire la mia attivita'
al servizio della collettivita' vibonese per la quale ho prestato
servizio per oltre trent' anni prima di assumere il delicato e prestigioso
incarico regionale, che ritengo di avere esercitato, correttamente,
in modo trasparente e nell' unico interesse del cittadino ammalato
e bisognoso di servizi sanitari nella nostra provincia''. Fisascat CISL: “Situazione gravissima a Villa Torano. Le istituzioni avviino un tavolo di concertazione” 22/09 In una nota a firma del segretario generale della Calabria,
Rosetta Raso, e del segretario generale di Cosenza, Gianluca Campolongo,
la Fisascat-Cisl sottolinea ''la gravissima e alquanto delicata situazione
che si e' venuta a creare nella struttura sanitaria assistenziale
e riabilitativa denominata Villa Torano ed il disagio che stanno subendo
i lavoratori''. “E’ da più di un anno - affermano
Raso e Campolongo- che questa azienda vive sul filo del rasoio che
grazie alla buona volontà e alla grande disponibilità
dei lavoratori dipendenti della struttura stessa, che hanno cercato
e cercano di tenere in vita questa realtà, che tra l’altro
ha dimostrato ampiamente di saper lavorare, con professionalità,
coscienza e senza l’uso dell’approssimazione e, dando
risposte giuste alle domande.Stiamo parlando di una struttura sanitaria
assistenziale e riabilitativa accreditata per l’erogazione di
prestazioni di assistenza extraospedaliera riabilitativa in regime
residenziale, semiresidenziale ed ambulatoriale con provvedimento
regionale, iscritta nell’elenco delle strutture accreditate,
istituito presso il Dipartimento di Sanità della Regione Calabria,in
forza della Deliberazione di G.R. Infatti, a causa, della non disponibilità
da parte dell’ASL di Cosenza che ha provveduto in modo unilaterale
a sospendere ai fini della remunerazione per le prestazioni erogate
ai pazienti, per lo più anziani, ricoverati nel reparto di
riabilitazione estensiva extraospedaliera a ciclo continuo, non solo,
è impossibilitata a pagare gli stipendi, ma addirittura, rischia
di chiudere e quindi di licenziare le 100 unità lavorative
in forza presso la struttura di Villa Torano. Sabato e domenica prevenzione oculare gratuita a Castrovillari 22/09 L' assessorato alle Politiche per la solidarieta' sociale del
Comune di Castrovillari, l' assessorato provinciale e l' Unione italiana
ciechi, hanno programmato per sabato e domenica prossimi un nuovo
momento di prevenzione oculare gratuito e diretto alle persone con
oltre sessant' anni che si inserisce nella Campagna ''Occhio alla
macchia''. La degenerazione maculare senile e' una delle malattie
che piu' frequentemente portano alla cecita'. I Servizi sociali del
Comune avevano gia' promosso un' iniziativa analoga in passato. ''La
particolare occasione - ha sostenuto l' assessore Eugenio Salerno
- e' data dal fatto che tra qualche giorno sara' presente in citta'
un laboratorio mobile oftalmico che sostera' dinanzi al Municipio.
Tale impegno e' un modo per ribadire che la salute e' un diritto che
necessita di essere erogato e che costituisce uno dei fondamenti per
progettare la qualita' della vita''. Sono trentamila i calabresi affetti da Alzheimer 20/09 Sono circa 30 mila, in Calabria, le persone con demenza di
vario tipo e, tra queste, il 50% hanno a che fare con la malattia
di Alzheimer. A Lamezia Terme, nella lotta contro questa malattia
opera da anni l' Unita' di valutazione Alzheimer formata dalla dottoressa
Amalia Bruni e dai suoi collaboratori del Centro regionale di Neurogenetica.
Il gruppo di lavoro, in particolare, e' impegnato quotidianamente
nell' attività clinico-assistenziale e di ricerca nel settore
della malattia di Alzheimer e delle malattie neurodegenerative. Il
Centro e' parte di un importante progetto Ministeriale che vede come
capofila l' Istituto S. Giovanni di Dio - Fatebenefratelli di Brescia,
finalizzato a standardizzare percorsi comuni per una Rete nazionale
di eccellenza nell' approccio alla malattia di Alzheimer. ''Il lavoro
da svolgere e sicuramente di grande portata e puo' avere importanti
ricadute - afferma la dottoressa Bruni-. importanti acquisizioni sono
state fatte nella comprensione dei meccanismi patogenetici propri
della malattia. Molto ancora si dovra' fare per assicurare interventi
sanitari di cura, di prevenzione e di riabilitazione''. ''Confidiamo
- conclude la ricercatrice - nella sensibilita' e nella disponibilità
degli organismi regionali che stanno lavorando alacremente per predisporre
programmi mirati che aiuteranno gli operatori sanitari ad assicurare
risposte più adeguate ai pazienti ed alle famiglie''. Ledda (Legacoop): “La Regione liquidi le spettanze alle cooperative” 20/09 Quirino Ledda, responsabile del settore servizi sociali della
Lega delle cooperative, ha scritto agli assessori regionali alla Sanita'
ed alle Politiche sociali chiedendo ''l' attivazione della delibera
che dispone il pagamento delle spettanze dovute alle cooperative Futura
di Maropati e Humanitas di Polistena. Sollecitazione gia' rivolta
nei giorni scorsi, ma che non ha ancora ricevuto alcuna risposta''.
''La delibera - afferma Ledda - dispone che l'onere della retta di
77 euro, stabilita, quale corrispettivo giornaliero, per ricoveri
di soggetti affetti da patologie psichiatriche e nelle strutture a
minore intensita' assistenziale funzionanti nella regione, gestite
dalle cooperative sociali, convenzionate con le aziende sanitarie,
sia posta per il 40% a carico del Fondo sanitario ed il restante 60%
da gravare sul Fondo sociale regionale nelle more del perfezionamento
delle attivita' dirette a trasferire ai Comuni la materia relativa
alla gestione dei servizi socio-assistenziali. Siamo convinti che
il settore della psichiatria necessiti di un riordino serio affinche'
il malato di mente abbia non solo l'assistenza dovuta, ma soprattutto
viva dentro una logica dell' inclusione e non dell' abbandono, come
le cronache di questi mesi hanno evidenziato. Chi governa la nostra
Regione deve avere maggior coraggio nel rafforzare, le case famiglia,
centri diurni e le comunita' in modo da far vivere il disabile mentale
con la dignita' di un cittadino. Le cooperative sociali aderenti alla
Legacoop rappresentano un esempio positivo contro le logiche di nuove
forme di abbandono e' piu' raffinate pratiche di emarginazione''.
''Ci auguriamo - conclude Ledda - di non essere costretti ad adottare
forme di lotta che, nel passato recente, siamo stati costretti ad
attuare''. Sindacati: Sui debiti delle AS e AO la procedura non è chiara 20/09 La Federazione Unitaria Lavoratori Chimici Filcea-CGIL Femca-CISL
e Uilcem- UIL, che rappresenta gli addetti all'Informazione scientifica
sui farmaci ( operano in Calabria circa 1000 unita') , esaminate le
condizioni attraverso le quali e' stata avviata la procedura di cartolarizzazione
dei debiti contratti dalle Aziende Sanitarie Locali e dalle Aziende
Ospedaliere nei confronti delle aziende farmaceutiche, valuta ''non
sufficientemente chiare le condizioni, il costo della procedura in
corso e, soprattutto, i motivi per i quali la Regione Calabria farebbe
uso di uno strumento estremo e tanto impegnativo per pagare debiti''.
''Il pagamento dilazionato - e' detto in una nota - negli anni delle
forniture effettuate dalle aziende farmaceutiche alle ASL e alle AO
fino al 31 maggio 2005 (pare in rate semestrali) , utilizzando la
Delibera 884/04 della Giunta Chiaravalloti , non avverrebbe attraverso
un rifinanziamento della spesa sanitaria regionale operata dalla Giunta
Regionale, ma attingendo, per espressa previsione inserita nei contratti
di transazione, dalle ''complessive risorse destinate al Servizio
Sanitario Regionale''. Tale iniziativa, se realizzata, sottrarra'
nei prossimi anni risorse a tutti i settori della Sanita' privilegiando
un intermediario finanziario che non ha diritti di precedenza, non
rappresenta settore strategico per l'assistenza sanitaria e tale trattamento
di miglior favore non garantirebbe alcun miglioramento dei servizi
offerti ai cittadini. Peraltro, non e' nemmeno facilmente comprensibile
quali saranno i costi di tale operazione, quante intermediazioni saranno
necessarie e quali sono realmente le parti contraenti. Infatti, mentre
Farmindustria risulta essere di fatto la parte contraente e che accetta
la transazione non risulta poi firmataria della transazione medesima''. CISL: “Preoccupa la dufficoltà economica di Villa Serafina a Camigliatello” 19/09 ''E' molto preoccupante la situazione di grave difficolta' economica che riguarda i dipendenti della casa protetta Villa Serafina di Camigliatello Silano''. A sostenerlo, in una nota, e' Ugo De Rose, segretario generale della Fps-Cisl di Cosenza. ''Quanto sta avvenendo a Villa Serafina - sostiene De Rose - ci lascia molto preoccupati per il futuro dei 30 dipendenti della struttura e delle relative famiglie che, mediamente, non ricevono 18 mensilita' e sistematicamente ottengono in ritardo il versamento dello stipendio maturato. Solo lo scorso 10 agosto le maestranze avevano avuto rassicurazioni dalla proprieta' la quale, in un tentativo di conciliazione, fra l' altro verbalizzato alla presenza del Capo di Gabinetto della Prefettura, si assumeva l' impegno di pagare 2/3 mensilita' entro il 15 settembre 2005 e di predisporre un piano d' ammortamento per le successive mensilita' non riscosse, assumendo, tra l' altro, formale dovere di pagare le mensilita' maturate entro il 15 del mese successivo''. Per De Rose, ''grazie a queste rassicurazioni, il sindacato sospese lo stato di agitazione dei dipendenti convinto che il valore del confronto fosse stato percepito dalla societa'. Oggi, purtroppo dobbiamo registrare con sommo rammarico che la proprieta' non si e' curata minimamente di rispettare gli impegni assunti con ulteriore danno economico per i lavoratori i quali temono che anche l' impegno del pagamento mensile al 15 del mese successivo possa subire la stessa sorte. La Cisl - conclude il segretario generale della Fps di Cosenza - chiede alla proprieta' la piena esigibilita' degli impegni assunti, il pagamento delle mensilita' arretrate e la puntuale erogazione delle mensilita' maturate, per riprendere qualsiasi tipo di confronto costruttivo e di merito''. Codacons: “Necessari i corsi di aggiornamento sul virus dei polli per i medici di famiglia” 19/09 Per fronteggiare l' influenza aviaria sono necessari corsi
specifici rivolti ai medici di famiglia. A sostenerlo e' il Codacons
Calabria che rivolge un appello in tal senso all' assessore alla Sanita'
Doris Lo Moro. ''Nonostante arrivino rassicurazioni da piu' parti
- e' detto in un comunicato - la minaccia e' concreta: l' influenza
aviaria spaventa e richiede provvedimenti su piu' fronti. Senza fare
allarmismi, senza creare panico tra i cittadini, il Codacons richiede
alcuni interventi, tesi a scongiurare possibili epidemie anche in
considerazione dei provvedimenti adottati dal governo, che ha deciso
di puntare sull' etichettatura obbligatoria per risalire alla provenienza
dei prodotti; inoltre sono stati incrementati i controlli e gli interventi
dei Nas dei carabinieri ed infine, si provvede all' acquisto di farmaci
specifici''. ''Contro l' emergenza influenza aviaria - sottolinea
Francesco di Lieto, presidente del Codacons Calabria - la prima cosa
da fare e' istruire i medici di famiglia, in modo da consentire loro
di riconoscere subito i sintomi di questa influenza sui propri pazienti''.
Convegno dei DS a Rende su “La sanità è dei cittadini” con Adamo, Pacenza e Lo Moro 19/09 Promosso dal gruppo regionale dei Ds, si terrà domani,
martedì 20 settembre, alle 16, 30, all’Hotel San Francesco
di Rende, un convegno dal tema “La sanità è dei
cittadini”. Sono previsti gli interventi del capogruppo alla
Regione, Franco Pacenza, del segretario regionale e vice presidente
della Giunta, Nicola Adamo e dell’assessore regionale alla Salute,
Doris Lo Moro. “Partendo da una ricognizione sullo stato del
sistema sanitario regionale- spiega Pacenza- l’obiettivo è
di avviare un grande confronto politico e sociale su un progetto d’urto
e di totale rinnovazione e cambiamento della sanità calabrese.
I Ds sono consapevoli- sottolinea ancora Pacenza- che, nella esperienza
di governo del Centrosinistra calabrese, la sanità è
il punto più dolente, ma al tempo stesso può diventare
l’elemento di svolta vero del governo calabrese”. Pacenza
continua così: “Negli anni, il sistema sanitario calabrese
è stato letteralmente occupato da scorribande partitiche o
gruppi di essi con soli scopi clientelari e di saccheggio delle risorse
finanziarie. Sono state mortificate competenze professionali e legittime
aspettative. Sono stati fatti primari senza posti letto mentre insistono
tante Divisioni con posti letto e senza primari. Lo stesso Piano sanitario
è stato un appuntamento mancato, nei fatti, poi, messo nel
cassetto dallo stesso governo che lo ha approvato. Non sono state
date direttive sugli atti fondamentali da parte della Regione, mentre
il deficit del sistema sanitario, nonostante le ingenti risorse spese
per il suo accertamento, continua a rimanere un dato senza certezze.
Certo, le direzioni generali, i commissari straordinari sono un problema,
ma nessuno pensi che tutto si possa ridurre a questo. C’è
bisogno di mettere in campo politiche rigorose e coerenti, assumendo
la qualità come discriminante. Tutto ciò è possibile
solo se riusciamo a costruire, attorno ad un grande progetto di cambiamento
del sistema sanitario calabrese, consapevolezza politica, sociale
ed istituzionale che sostengono tale progetto. Razionalizzazione della
rete ospedaliera, cooperazione tra ospedalità e territorio,
distretti e medicina di base, prevenzione e assistenza domiciliare,
devono trovare tutti organicità sistemica. C’è
bisogno, infine, che ognuno faccia la sua parte”. Le donne calabresi le più longeve ma fanno meno figli e spesso ricorrono al cesareo 19/09 Le donne costituiscono la maggioranza della popolazione calabrese
e sono piu' longeve rispetto agli uomini: una donna vive in media
82,9 anni; un uomo 77,5 anni. E' questo uno dei dati che emerge alla
vigilia dell' 81/mo Congresso della Societa' italiana di ginecologia
e ostetricia che si tiene a Bologna da domani al 24 settembre sul
tema ''Eva contro Eva''. Dalla ricerca emerge anche che si e' abbassata
l' eta' del primo rapporto sessuale, adesso intorno ai 16 anni, e
che sempre piu' frequentemente viene posticipata la nascita del primo
figlio. Nel 1991, infatti, in Calabria l' eta' media delle madri era
tra 25 e 26 anni; quattro anni piu' tardi si e' spostata tra i 27
e i 28 anni ed ha raggiunto, nel 2003, un valore compreso tra 30 e
31 anni. Per quanto riguarda i parti, la proporzione del cesareo sul
totale e' stata del 39,1% nel 2002 con un incremento del 5,9% rispetto
al 1998 (la media nazionale e' di 35,8%). Inoltre si fanno meno figli:
nel 2004 sono nati 9,3 bambini ogni mille abitanti con una lieve flessione
pari a 0,1 per mille rispetto all' anno precedente. Il tasso di natalita'
rimane, comunque, superiore alla media regionale a Crotone (11,1 per
mille); Reggio Calabria (9,7 per mille); Vibo Valentia (9,5 per mille).
Risulta inferiore a Catanzaro (9 per mille) e Cosenza (8,7 per mille).
La media italiana e' 9,7. Nel 2004 sono nati 18.712 bambini, 97 in
meno del 2003. Dallo studio emerge pure che il 37% delle donne calabresi
fa uso di un metodo contraccettivo, dalla pillola al coito interrotto;
il 25% ha smesso; il 38% non ha mai fatto uso. Nel 2002 in Calabria
il 10,9% delle donne ha assunto la pillola. Calano, infine, gli aborti
volontari, con una riduzione del 9,2% nel 2003 rispetto a un anno
prima. ''Ci sono due aspetti delle donne calabresi che sono preoccupanti
- ha sostenuto Pier Francesco Tropea, primario ostetrico-ginecologo
emerito di Reggio Calabria - da una parte la scarsa informazione delle
ragazze sulla contraccezione che le porta ad effettuare aborti anche
da giovanissime e dall' altra la crescente richiesta di partorire
con taglio cesareo per salvaguardare la salute del nascituro anche
quando non ce ne sono i presupposti medici. Due comportamenti sconsiderati
che, se non fermati, possono provocare seri danni''. ''In Calabria
i costumi sono cambiati - ha spiegato Tropea - rispetto al passato.
Oggi il primo rapporto sessuale e' intorno ai 16 anni. Non adottano
precauzioni. Si affidano al coito interrotto o semplicemente 'al destino'.
Temono le gravidanze ma non chiedono aiuto ai contraccettivi. Ignorano
il pericolo delle malattie sessualmente trasmesse. Le ragazze al consultorio
si rivolgono solo per chiedere la pillola del giorno dopo. E sono
tante quelle che il sabato sera o la domenica, quando i consultori
sono chiusi, bussano alla porta degli ospedali per avere la pillola
del giorno dopo. Stessa richiesta viene fatta al ginecologo dal quale
vanno da sole o al massimo accompagnate da una amica. Mai dalla madre.
Troppe le interruzioni di gravidanza tra le giovanissime, adottate
quasi come metodo contraccettivo''. ''E quando l'adolescente diventa
donna - aggiunge Tropea - il suo rapporto con la contraccezione non
cambia. C'e' una bassa utilizzazione della pillola nelle coppie che
si alza leggermente dopo il primo figlio. Si sposano relativamente
tardi, dopo i 30 anni, e piu' e' alto il ceto sociale e piu' tardi
avvengono le nozze. L' assenza di gravidanza non e' piu' vissuta come
mortificazione o stato di inferiorita'. L' infertilita' e' giustamente
intesa come malattia. E persino la sterilita' maschile oggi e' manifestata
e affrontata. Un figlio arriva intorno ai 31-32 anni ma non sono rari
i casi in cui la prima maternita' si affaccia dopo i 36 anni. Un figlio,
al massimo un altro, e poi basta. E' finito il tempo in cui le coppie
calabresi facevano del numero dei figli un vanto''. Reintegrato dal giudice del lavoro il DG dell’AS di Vibo 15/09 L'ex commissario generale dell'Azienda sanitaria di Vibo Valentia,
Armando Crupi, dovra' essere reintegrato nelle sue funzioni. Lo ha
deciso il giudice della sezione lavoro del tribunale di Vibo Valentia
al quale Crupi si era rivolto dopo il commissariamento dell'Azienda
Sanitaria decisa dalla Regione. Il provvedimento, che e' immediatamente
esecutivo, e' stato notificato all'Azienda Sanitaria dal difensore
di Crupi, l'avvocato Domenico Sorace. ''Non ho mai nutrito dubbi -
ha detto Crupi - sul fatto che il giudice del lavoro avrebbe accolto
il mio ricorso. Nell'ultima intervista rilasciata avevo parlato di
decisione politica della giunta regionale, priva di fondamento giuridico.
Oggi constato con sollievo che c'e' ancora un 'giudice a Berlino',
un giudice che decide in base alle norme vigenti e non delle esigenze
contingenti della politica. La sentenza del giudice del lavoro e'
importante soprattutto per il messaggio che sottende verso l'opinione
pubblica, allarmata e scoraggiata dalla forte presenza criminale in
questo nostro comprensorio: un messaggio di legalita' contro la sopraffazione''.
''Pur in mezzo a difficolta' di ogni genere - ha concluso - abbiamo
avviato un lavoro che qualche risultato lo ha conseguito. Ora siamo
nuovamente nelle condizioni di proseguire quel lavoro e, almeno fin
quando potremo farlo, continueremo ad operare tenendo presente quella
che, anche per la nostra professione di medico, e' stata sempre la
nostra stella polare: i bisogni della gente, soprattutto di quella
meno abbiente, di coloro cioe' che non hanno i mezzi per farsi curare
altrove e che reclamano da noi la possibilita' di avere una sanita'
efficiente e dignitosa''. I sindacati che rappresentano gli informatori scientifici chiedono un incontro con la Lo Moro 15/09 La Filcea-Cgil, la Femca-Cisl e la Uilcem-Uil, che rappresentano
gli addetti all' informazione scientifica sui farmaci che operano
in Calabria, hanno chiesto un incontro urgente all'assessore regionale
alla Sanita', Doris Lo Moro, per discutere del protocollo d' intesa
Regione - Federfarma - Fulc circa il regolamento regionale dell' informazione
scientifica sul farmaco. ''Il protocollo d'intesa - e' scritto nel
telegramma inviato dai sindacati all'assessore Lo Moro - e' finalizzato
a realizzare una reale appropriatezza di impiego dei farmaci, il contenimento
della spesa farmaceutica e garanzie occupazionali per quanti svolgono
informazione scientifica sui farmaci ad uso umano nella Regione Calabria''.
Del Sal: “La proteina P53 blocca il proliferare delle cellule tumorali” 14/09 ''La proteina p53 e' mutata in oltre il 50 % di tutti i tumori
umani e risulta essere un importante freno che serve a bloccare la
proliferazione delle cellule quando queste rispondono a messaggi di
stress cellulare''.E' quanto ha detto il responsabile dell'Unita'
di oncologia molecolare presso il Laboratorio Nazionale del Consorzio
Interuniversitario per le Biotecnologie, e ordinario di biologia cellulare
all' Universita' di Trieste, Giannino Del Sal, oggi a Catanzaro, circa
il ruolo del gene oncosoppressore p53. Del Sal e' intervenuto nel
corso di un seminario al campus universitario di Germaneto nel corso
del quale si e' discusso delle attivita' scientifiche dei Dottorati
di ricerca dell' Universita' Magna Grecia in Oncologia molecolare,
Immunologia Sperimentale e Biotecnologie mediche. ''Abbiamo identificato
- ha aggiunto - che la proteina p53, il guardiano del nostro genoma,
richiede il contributo di un altro enzima, che la riconosce e la fa
funzionare solo in determinate condizioni, quando cioe' p53 riceve
un segnale che le indica di attivarsi. Questo piccolo enzima, pin1
il suo nome, si lega alla proteina p53, le fa cambiare conformazione,
come se la facesse ripiegare, e questo ripiegamento permette il funzionamento
di p53. L'enzima Pin1, anche in maniera deregolata, quindi potrebbe
contribuire alla funzione delle forme di p53 che si ritrovano nei
tumori, quindi alle forme mutate. Pertanto da una parte questo piccolo
enzima pin1 controlla le normali funzioni di p53, dall' altra puo'
controllare le funzioni aberranti di p53 che si riscontrano nei tumori,
bloccando efficacemente lo sviluppo della malattia''. ''Il ruolo di
pin1 e il controllo di p53 - ha proseguito Del Sal - non era ancora
mai stato identificato. Ora sara' importante individuare altre piccole
molecole in grado di inibire le funzioni delle forme mutate di p53,
rallentando cosi' da vari punti la crescita di un tumore''. Nei giorni
della sua permanenza a Catanzaro il professor Del Sal ha avuto modo
di conoscere piu' da vicino gli innovativi programmi di ricerca avviati
dall' Universita' di Catanzaro nel settore dell' Oncologia molecolare,
della Proteomica, delle Biotecnologie, attraverso le presentazioni
realizzate dai gruppi di ricerca impegnati nelle diverse attivita'
di studio. ''Sono rimasto positivamente impressionato - ha concluso
- dalle attivita' di ricerca che vengono svolte in questi laboratori.
Chi arriva da lontano e scopre queste strutture ha la possibilita'
di capire la ricchezza, la complessita', le enormi potenzialita' scientifiche
di tutto questo grande progetto che e' stato realizzato''. La dieta ottimizza il controllo glicemico dei diabetici 14/09 ''La terapia dietetica deve contribuire ad ottimizzare il controllo glicemico, soprattutto per la prevenzione ed il trattamento delle complicanze microangiopatiche e la riduzione del rischio cardiovascolare nel paziente diabetico''. E' quanto ha detto il direttore dell'Unita' Operativa di diabetologia e dietologia del presidio ospedaliero di Soverato dell'As 7, Giuseppe Pipicelli, partecipando a Bologna ad un convegno sul tema ''Raccomandazioni dietetiche nel diabete mellito''. Il convegno ha affrontato il tema del legame fra alimentazione e salute, esaminando alcune patologie che richiedono una dieta specifica (celiachia, diabete, malattie metaboliche, nefropatie, colesterolemie) e analizzando l'influenza dell'alimentazione sulla patologia e le tematiche connesse ai prodotti destinati ad una alimentazione particolare, dalla loro produzione alla comunicazione e ai costi. Argomenti sui quali il gruppo di lavoro dell' Azienda sanitaria 7 lavora da anni con ottimi risultati, ampiamente riconosciuti anche a livello regionale. ''L'obiettivo - ha aggiunto - del mantenimento della migliore qualita' di vita possibile del paziente deve sempre essere tenuto presente nella compilazione di qualunque programma alimentare e questo deve comunque essere sempre adattato ai fabbisogni specifici dell'individuo che possono anche cambiare nel tempo. La riduzione del peso corporeo porta inoltre ad un miglioramento di tutti i fattori di rischio cardiovascolare presenti nei pazienti diabetici in particolare iperlipidemia ed ipertensione arteriosa, e ad una significativa riduzione del fabbisogno di farmaci ipoglicemizzanti. Un target ragionevole per riuscire ad avere significativi effetti metabolici, puo' essere la perdita di peso di circa il 5-10 % del peso corporeo iniziale nell'arco di 4-6 mesi''. ''Al fine di aumentare l'adesione - ha concluso Pipicelli - a queste linee guida questo tipo di alimentazione dovrebbe essere seguita da tutta la famiglia. D'altra parte queste raccomandazioni possono produrre un tipo di alimentazione tale da permettere un'ottima vita sociale. Nel rispetto della qualita' di vita del paziente vanno evitati atteggiamenti estremamente restrittivi e condizionanti''. G. Mancini: “La sanità, un importante frontiera per la valle del Savuto” 12/09 "Il settore della sanità è un'altra importante frontiera per tutta la comunità ed in particolare per l'area della Valle del Savuto". Lo ha detto Giacomo Mancini, deputato dell'Unione, intervenendo questa sera a Grimaldi al convegno-dibattito "Sanità e Territorio - Ospedale Santa Barbara: presidio riqualificato al Servizio dell'hinterland Cosentino", organizzato dalla locale amministrazione comunale. "Nei giorni scorsi - ha aggiunto Mancini - insieme ai sindaci dei comuni della Valle del Savuto, abbiamo affrontato un'emergenza riguardante le infrastrutture e insieme abbiamo progettato un piano di interventi per il futuro. Oggi siamo a Grimaldi per discutere di sanità. Negli anni passati, insieme ai cittadini dei comuni della Valle del Savuto abbiamo lottato per scongiurare la chiusura dell'importante presidio ospedaliero di Rogliano. Oggi con la vittoria del centrosinistra al governo della Regione, siamo impegnati a lavorare per riempire di contenuti questa struttura e per fare in modo che possa essere dotata delle migliori intelligenze del settore medico e di quello paramedico. Io ritengo che questa sia la sfida che dobbiamo affrontare e sono convinto che con l'impegno di tutte le istituzioni presenti a questa iniziativa, la potremo vincere". Alla manifestazione, coordinata dal sindaco di Grimaldi Giuseppe Albo, e introdotta dal presidente del Consiglio Comunale Alessandra Medaglia, sono intervenuti il senatore Antonio Gentile, il consigliere regionale Salvatore Magarò, il Commissario dell'Asl n. 4 di Cosenza, l'assessore provinciale Ferdinando Aiello, i consiglieri provinciali Ruffolo e Filice. Hanno partecipato inoltre Lucio Aiello, primario del reparto di chirurgia dell'Ospedale Santa Barbara di Rogliano, il dott. Eugenio Corcione, presidente dell'ordine dei medici della Provincia di Cosenza, Pietro Oliveti e Gianfranco D'Angelo, rispettivamente vice-presidente e consigliere del Comitato di Rappresentaza dell'Asl n. 4 di Cosenza. Le conclusioni sono state tratte dal presidente del Comitato di Rappresentaza dell'Asl n. 4 di Cosenza Roberto D'Alessandro. Da sottolineare la presenza di numerosi sindaci e amministratori del comprensorio, tra i quali Emilio Chiappetta, sindaco facente funzioni di Rende, e Ugo Piscitelli, primo cittadino di Mendicino. Paolini (Aiop) “Preoccupazione per la revisione del Piano Sanitario” 12/09 “Le dure critiche mosse dai sindacati all’assessore
Lo Moro potranno sembrare anche severe, atteso che l’assessore
alla Sanità, tutto sommato, ha avuto appena il tempo di rendersi
conto della situazione che ha ereditato. Ciò non toglie che
mancano indicazioni sia sulla direttrice che sulla tabella di marcia.Quattro
mesi saranno pochi, dall’insediamento della Giunta, ma sono
sufficienti per dichiarare come si intende procedere. Non siamo all’anno
zero e non bisogna di nuovo inventare la penicillina.” Ad affermarlo
è il Presidente di Aiop Calabria, avv. Enzo Paolini. “Quale
che sia, sotto il profilo politico, la situazione ereditata dalla
giunta precedente – prosegue Paolini - il governatore Loiero
ha il dovere istituzionale di non perdere altro tempo, mettendo fine
alle lamentazioni.L’annuncio che, come primo adempimento , la
Giunta intende rivedere il Piano Sanitario semina preoccupazione fra
tutti gli operatori del settore sanitario.Torna alla mente il tormentato
iter della stesura del Piano faticosamente approvato, continuamente
rivisto, corretto e mai idoneo a soddisfare gli interessi di tutti
e gli egoismi dei singoli. Fummo di fronte ad una telenovela penosa
e squallida il cui finale fu continuamente cambiato, fino all’ultimo
giorno del governo in carica. Secondo uno studio della Cierre, Calabria e Valle D’Aosta regioni inefficienti sulla sanità. L’USL Valle D’Aosta replica: “I dati non corrispondono a realtà” 09/09 Calabria e Valle d' Aosta sono le regioni dove si registra
la minore efficienza nel sistema sanitario, mentre Emilia Romagna
e Lombardia risultano essere le piu' virtuose. Il dato emerge dall'
Indice di performance sanitaria (Ips) realizzato dal centro demoscopico
Cierre Ricerche. Lo studio ha preso in considerazione cinque indicatori:
il disavanzo/avanzo economico; durata in carica dei direttori generali
di aziende ospedaliere e aziende sanitarie locali; indice comparativo
di performance; indice di attrazione e indice di fuga. I risultati
della ricerca vedono in testa l' Emilia Romagna che ottiene un Ips
pari a 376,7 punti, seguita da Lombardia (358,1), Umbria (354), Toscana
(348,2) e Puglia (339). In coda alla classifica si pone la Valle d'
Aosta (92 punti), preceduta dalla Calabria (220,3), dalla Basilicata
(229,4), dal Lazio (240,6) e dal Trentino Alto Adige. ''L' affermazione
di un unico schema in grado di offrire un indicatore di sintesi capace
di analizzare in maniera concreta le interrelazioni esistenti fra
i tanti ruoli e compiti delle aziende sanitarie con precisi e ben
definiti fattori di economicita' - affermano i ricercatori dell' istituto
demoscopico - non e' semplice, non esistendo ad oggi alcun modello
consolidato''. Per quanto riguarda l' equilibrio finanziario, secondo
la ricerca, e' la Puglia la regione piu' virtuosa con un avanzo di
22,5 euro pro-capite; solo altre due regioni registrano un avanzo:
la Lombardia e la Toscana (rispettivamente con 3,8 euro e 2,4 euro).
Tra le altre regioni registrano disavanzi che vanno dai 6,7 euro pro-capite
dell' Emilia Romagna agli 8,3 della Calabria e ai 13,4 dell' Umbria.
Fanalino di coda della graduatoria risulta il Trentino Alto Adige,
con 495,2 euro pro-capite ottenuto dalla media fra i risultati gestionali
delle due Province Autonome di Bolzano e di Trento (rispettivamente
con 599,4 e 394,4 euro). E' proprio al Trentino Alto Adige, che va
il primato della piu' elevata durata media in carica dei direttori
generali 5,7 anni, seguito a distanza dall' Emilia Romagna e dall'
Abruzzo, entrambe con un valore pari a 3,8 anni. La palma per la durata
media inferiore va a Valle d' Aosta (1,8 anni) e Calabria (1,6 anni).
Sul podio per l' indice comparativo di performance salgono tre regioni:
Umbria, Sicilia e Campania, con un indice pari a 0,93. Con uno scarto
risicato seguono Puglia ed Emilia Romagna, entrambe con 0,96. Ultime
in graduatoria Valle d'Aosta e Lazio, con un indice rispettivamente
di 1,14 e 1,10, precedute da Molise e Veneto entrambe con valore pari
a 1,09. La ricerca ha preso in esame anche l' indice di attrazione
(dato dalla percentuale di ricoveri di pazienti provenienti da altre
regioni sul totale dei ricoveri della regione in esame) che vede primeggiare
il Molise, seguito da Umbria e Emilia Romagna e l' indice di fuga
dato dalla percentuale di ricoveri di pazienti in altre regioni diverse
da quella di residenza: il valore piu' contenuto spetta alla Lombardia
(3,8%). Seguono nella graduatoria la Sardegna (4%), il Veneto (4,7%),
la Toscana (5,5%) e la Sicilia (5,8%). A diffidare delle strutture
sanitarie presenti nella propria regione sono soprattutto i calabresi
(13,2%), i lucani (24,2%), i valdostani (20,8%). In particolare, per
la Calabria, su un totale di 355.812 ricoveri ben 46.796 sono quelli
effettuati in altre regioni. Sindacati: “Basta proclami sulla sanità, servono atti concreti”, Abramo: “Non può esserci improvvisazione” 07/09 ''La discontinuita' necessaria nel Servizio Sanitario Calabrese
passi non da proclami ma dagli atti concreti che si vorranno mettere
in campo''. E' quanto sostengono in una nota congiunta i segretari
regionali della Fp-Cgil, Luigi Veraldi, della Fps-Cisl, Domenico Cubello,
e della Fpl-Uil, Francesco Caparello, circa la situazione della sanita'
in Calabria. ''Avevamo apprezzato - prosegue la nota - il metodo di
lavoro proposto nell' incontro con le organizzazioni sindacali dall'
Assessore Lo Moro di relazioni sindacali improntate sulla centralita'
della concertazione, elemento irrinunciabile per creare il consenso
necessario per scelte di inversione di rotta necessarie nel Servizio
Sanitario Regionale per rispondere agli interessi veri che istituzionalmente
detiene, di servizi ai cittadini e non soddisfare gli interessi della
politica, delle lobbies economiche e degli addetti. Questa proposizione
e' rimasta ad oggi solo enunciazione, nel mentre a fronte delle molteplice
emergenze e disfunzioni e' seguito il presenzialismo ed il peregrinare
rassicurante gli interessi di singoli, di territori e di caste''.
''A tal proposito - proseguono i segretari regionali delle organizzazioni
sindacali - si chiede se nelle more della approvazione del nuovo Piano
sanitario regionale, quello vigente possa rimanere inapplicato. Siamo
convinti, che per rilanciare il sistema sanitario calabrese serve
un coinvolgimento di tutti rispetto ad un progetto di salute con al
centro il cittadino, un progetto impegnativo ed a medio termine; nel
frattempo va gestita la quotidianita' di una macchina sanitaria che
spende e spreca e non ha nessuna indicazione ed idea di governo delle
proprie attivita'''. Per i segretari regionali delle tre categorie
di Cgil, Cisl e Uil, i primi atti ''del nuovo governo regionale, ed
abbiamo atteso i cento giorni, non ci sembrano vadano nella direzione
indicata dal programma di Governo presentato all' elettorato che lo
ha premiato con un consenso oltremodo rilevante. Oltre alla eliminazione
dei Ticket va rimodulata la fiscalita' regionale (Bollo Auto, Addizionale
Irpef) legata in precedenza al ripiano pregresso del disavanzo sanitario
che speriamo non riemerga mettendo in discussione le premialita' guadagnate
dalla regione negli ultimi anni''. ''Non basta ''Santa Trada'' - concludono
le organizzazioni sindacali - per rimettere in piedi ed in equilibrio
finanziario e funzionale il Servizio Sanitario Regionale. Serve l'impegno
di tutti a dire i giusti si' e i giusti no'' Per l’Inail 821 casi di tumore di origine professionale nel 2005. Secondo la procura di Torino molti non sono denunciati 06/09 Sono 821 i casi di tumore di sospetta origine professionale
rilevati dall' Inail in tutta Italia nel 2005. Il dato, aggiornato
al 31 agosto 2005, e' stato acquisito dalla procura di Torino nel
quadro di un procedimento giudiziario. La regione in cui si e' avuto
il maggior numero di segnalazioni e' il Piemonte (166), dove a far
la parte del leone c' e' la provincia di Torino con 134 casi. Questa
circostanza, secondo la task force di magistrati e consulenti che
si occupa della questione, dimostra che nel resto d' Italia le denunce
non si riescono a raccogliere in modo sistematico come nel capoluogo
piemontese, dove da dieci anni, su iniziativa del procuratore aggiunto
Raffaele Guariniello, e' attivo un ''Osservatorio tumori professionali''
che opera di concerto con medici e funzionari dell' Inail. Ecco il
dettaglio dei casi, regione per regione, raccolti a partire dal 1/o
gennaio di quest' anno: Abruzzo 14, Calabria 8, Campania 16, Emilia
Romagna 79, Friuli Venezia Giulia 52, Lazio 23, Liguria 114, Lombardia
91, Marche 21, Molise 2, Puglia 65, Sardegna 13, Toscana 51, Trentino
Alto Adige 3, Umbria 5, Valle d' Aosta 1, Veneto 57. Quanto al Piemonte,
Torino svetta sulle altre province: Alessandria 11, Asti 3, Biella
1, Cuneo 8, Novara 4, Verbania 2, Vercelli 3. L' ''Osservatorio''
subalpino ha censito 17 mila e 800 casi sospetti solo a Torino e nel
circondario, inoltrati direttamente da Asl e medici ospedalieri. Quando
le indagini successive hanno accertato con chiarezza l' origine professionale
della malattia sono scattati i processi, le condanne dei responsabili
e i risarcimenti. ''Ma paradossalmente - commenta Guariniello - e'
una situazione iniqua perche' c' e' una sproporzione gigantesca tra
quanto avviene da noi rispetto al resto d' Italia, dove a mio avviso
i numeri sono cosi' esigui da non essere ragionevoli. E' probabile
che i casi, altrove, rimangano chiusi negli archivi degli ospedali.
Credo, dunque, che sarebbe bene allestire un 'Osservatorio' a livello
nazionale, ripetendo l' esperienza che tanto bene sta funzionando
a Torino''. Gentile: “La Regione indichi una soluzione per la cardiochirurgia a Cosenza” 06/09 ''Non sono intervenuto sino sulla questione cardiochirurgia,
posta intelligentemente dal consigliere regionale dell' Udc, Michele
Trematerra, per evitare strumentalizzazioni: sono sempre stato accusato
nel passato di essermi occupato troppo dell' argomento, ma e' giusto
ristabilire la verita'''. Ad affermarlo e' stato il sen. Antonio Gentile.
''Nel 2003 - ha aggiunto - posi io, fortemente, la questione, prendendomi
gli strali di alcuni medici locali ed insistetti molto con i consiglieri
regionali dell' epoca di Forza Italia. Volevamo la sezione autonoma,
ma riuscimmo ad ottenere 22 posti letto sotto la direzione della Clinica
Sant' Anna. Fu una decisione di Luzzo che era supportata dalla grande
competenza cardiochirurgica della clinica. Noi volevamo l' autonomia,
ma comunque era un grande risultato per Cosenza. I 22 posti diventarono
11 perche' fu deciso di dividere le competenze con Reggio Calabria.
C' erano solo due assessori di Cosenza in quella Giunta e non era
facile lottare per la nostra provincia. Devo aggiungere che Cosenza,
da un anno e mezzo, ha la cardiologia interventistica, grazie alla
quale sono stati compiute oltre 150 angioplastiche e quasi mille coronografie''.
''Si puo' anche decidere di non seguire la strada indicata dal Piano
della salute - ha proseguito Gentile - ma nel contempo si devono trovare
subito soluzioni alternative. L' ingente finanziamento assegnato a
Reggio Calabria doveva essere contestuale ad analoga decisione per
Cosenza, visto che entrambe le citta' erano segnate dallo stesso progetto
in materia. Cosenza aveva ed ha di piu' un background di competenze
che rischia di non essere valorizzato da decisioni, queste si', campanilistiche.
C' e' una cosentinita' medica e clinica di alto livello e ci sono
bisogni che non possono essere elusi. Ricordo che io venivo contestato
e mi si accusava di dire il falso, perche' affermavo che Cosenza aveva
avuto i posti letto di cardiochirurgia. Tutto e' invece scritto nel
Piano della Salute e tutti i cittadini possono leggerlo''. ''La Giunta
regionale - ha concluso Gentile - deve subito indicare una soluzione
e le istituzioni devono difendere la cosentinita' anche e soprattutto
in questa circostanza. Dividersi sarebbe un altro errore grave''.
Cisal: “La sanità in Calabria è al collasso” 06/09 ''Caro Governatore la salute o sanita' in Calabria, come preferisci
definirla, e' al collasso. Intorno al suo capezzale non si coglie
un benche' minimo momento di sensibilita'. C' e' ancora chi come gli
iscritti della Cisal crede in una risalita della china. Attenzione,
prima che non sia troppo tardi''. E' quanto afferma, in una dichiarazione,
Nicola Maria Cavallaro, segretario regionale della Cisal, che definisce
''ancora assente'' il governo regionale su temi come Piano sanitario
regionale, esenzione ticket, tempi di attesa e ricoveri impropri.
Cavallaro, rivolgendosi a Loiero, ricorda che ''subito dopo la nomina
dell' assessore alla Salute Doris Lo Moro avevi promesso che avresti
avviato una indagine conoscitiva per propiziare l' avvio di una immediata
revisione del Piano sanitario regionale peraltro non piu' rispondente
alle reali necessita' degli utenti della salute, bensi' a superate
logiche politiche che hanno determinato l' affossamento della salute
pubblica calabrese. Che il pianeta salute Calabria non vada per il
giusto verso e' un fatto ormai scontato da decenni - prosegue il segretario
della Cisal - ma che addirittura si distanzi sempre di piu' dai bisogni
della gente che soffre trovando difficolta' ad offrire risposte concrete
e' ormai insopportabile''. A parere di Cavallaro, inoltre, ''Vibo
Valentia e' tra le popolazioni che piu' pagano per i disservizi, i
disagi e le difficolta'. Il grave fenomeno dell' emigrazione dell'
ammalato, infatti, continua a toccare le tasche dei piu' disagiati
e dell' Assessorato alla Salute, facendoci tornare ai tempi in cui
l' obiettivo 'assistenza' rappresentava il meglio delle risposte ai
problemi. Molte cose non vanno: diciamo la verita' e nessuno pensa
a programmare una salute seria. E' apprezzabile ed eccellente - conclude
il segretario regionale dall Cisal - quanto sta facendo a Vibo Valentia
il Commissario straordinario Giustino Ranieri che e' alle prese per
garantire un minimo di dignita' all' ammalato''. FMP-CISL “Bene l’eliminazione dei ticket da parte della Regione” 05/09 ''Bene ha fatto la Giunta Loiero a deliberare l' eliminazione
dei ticket sui farmaci: lo abbiamo detto e scritto, evidenziando che
tale provvedimento si caratterizza come un forte segnale di buona
volonta' e come primo di una serie di atti che nel campo della Sanita'
e del Welfare in Calabria, la Giunta Regionale, superata la fase di
collaudo gestionale, dovra' porre in essere attraverso una seria e
puntuale concertazione con il Sindacato e le rappresentanze sociali
ed istituzionali''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale
regionale della Fnp-Cisl, Giuseppe Mercurio. ''Con le altre organizzazioni
sindacali - ha aggiunto - condividiamo il percorso di miglioramento
delle politiche per una Sanita' piu' rispondente alle attese dei cittadini
calabresi e, soprattutto, quello riferito ai tanto attesi provvedimenti
attuativi del Piano Sociale Regionale che, finalmente, renda operativa
la Legge Regionale 23 sulle politiche sociali. D' altro canto, e'
sempre piu' forte in noi il convincimento che la Regione Calabria
dovra' porre mano anche a provvedimenti per la eliminazione degli
odiosi balzelli attivati contestaulmente ai ticket sui farmaci e che
riguardano l' addizionale regionale Irpef ed il bollo auto, cosi'
come dovra' rendersi promotrice di iniziative mirate nei confronti
dei Comuni per un perentorio invito a ridurre il carico fiscale di
pertinenza e le tariffe per i servizi a domanda: solo in questo modo
si potranno tutelare i miseri redditi da pensione e le fasce piu'
deboli, ovviamente non in modo generalizzato, ma sempre con il criterio
della graduazione contributiva in rapporto al reddito delle famiglie''.
''Perche' non rendere operativi - ha proseguito Mercurio - in ogni
centro erogatore di servizi, sia esso la Regione, il Comune o altro
Ente, gli indicatori economici sulla capacita' reddituale di ogni
nucleo familiare attivando ed incentivando l'uso dei modelli Isee
come unico e valido strumento del welfare? Solo in questo modo si
evitera' di fare parti uguali fra diseguali! La ripresa autunnale
delle attivita', dopo la pausa delle vacanze, ci fa ben sperare, memori
della promessa dell'Assessore Regionale Lo Moro nel primo incontro
del 19 luglio scorso, per l'avvio di un tavolo specifico di concertazione
sui problemi socio - sanitari, per cui riproponiamo con forza , a
costo di apparire ridondanti e noiosi, la nostra piattaforma, ovvero:
la costituzione di un fondo integrativo regionale per la non autosufficienza,
la razionalizzazione del Sistema Sanitario Regionale con la ottimizzazione
della rete ospedaliera, l'eliminazione delle liste di attesa e l'avvio
concreto della distrettualizzazione per una valida attivita' sanitaria
di prevenzione, di diagnosi e di cura sul territorio, l'entrata a
regime della Legge regionale 23 sulle Politiche Sociali, l'attuazione
dei Piani Sociali di Zona, l'adozione di provvedimenti a sostegno
delle politiche abitative per i meno abbienti''. ''Da parte nostra
- ha concluso - la massima disponibilita' a concorrere con chiunque
abbia a cuore la Calabria ed il riscatto di tutti i Calabresi, ancor
di piu' per quelli che non hanno voce e che con dignita' e nel silenzio
sopportano in modo rassegnato il disagio e la poverta'''. Osservatorio sulla sanità: “La Cardiochirurgia a Cosenza è possibile. No a sterili polemiche. Solidarietà al commissario Martina” 05/09 A proposito di ripetuti interventi sull’istituzione del
reparto di Cardiochirurgia nell’Ospedale dell’Annunziata
a Cosenza, l’Osservatorio sulla Salute della Margherita fa notare
che non esiste alcun atto del Consiglio regionale della Calabria teso
ad impedirne la realizzazione. Questa è la lettura corretta
dei fatti, poiché il piano sanitario approvato nella precedente
consiliatura ne prevede l’istituzione. È una delibera
della Giunta Chiaravalloti, invece, che penalizza l’Ospedale
cosentino, prevedendo una degenza satellite della Cardiochirurgia
di Catanzaro, peraltro approvando una convenzione con una struttura
privata del capoluogo regionale. Dunque, è un atto della precedente
Giunta calabrese che tende ad espropriare Cosenza del reparto di Cardiochirurgia.
L’Azienda Ospedaliera di Cosenza, con l’attuale piano
sanitario e con la disponibilità della nuova Giunta regionale,
può procedere alla realizzazione di un reparto di Cardiochirurgia.
La questione della Cardiochirurgia a Reggio Calabria non interferisce
con l’apertura del reparto a Cosenza, anzi avvalora il principio
di istituire nella regione tre Cardiochirurgie negli ospedali pubblici.
L’unico vero problema per la Cardiochirurgia all’Annunziata,
dunque, potrebbe nascere, per l’Azienda Ospedaliera cosentina,
dal fatto che questa è sommersa dai debiti creati dalla gestione
dissennata e clientelare degli ultimi anni. Al Commissario Mario Martina
va perciò la solidarietà della Margherita per il difficile
compito cui è stato chiamato. Quei Consiglieri regionali del
centrodestra, che riconoscono i danni creati dalla gestione del loro
stesso schieramento, dovrebbero avere il buon senso di tacere e semmai
di collaborare per il bene comune, senza tentare di spostare l’attenzione
dell’opinione pubblica su una sterile polemica di tipo campanilistico
fra Cosenza e Reggio Calabria, perché tutti i cittadini calabresi
hanno il diritto di fruire, nell’ampio territorio regionale,
i servizi essenziali della Sanità. Nucera (Sdi) “Interrompere la migrazione per motivi di salute. Il polo oncologico progetto giusto” 03/09 ''La sanita' calabrese fa acqua da tutte le parti. Ci sono
debiti per 1.240 miliardi di vecchie lire e c'e' da pagare piu' di
35 milioni di euro di prestazioni all' anno fuori regione perche'
molti malati sono costretti a emigrare verso il nord per ottenere
le adeguate cure. Noi socialisti diciamo basta all' emigrazione forzata
dei calabresi per motivi di salute''. E' quanto sostiene il segretario
regionale dello Sdi-Unita' Socialista, Ercole Nucera, circa la situazione
della sanita'. ''Noi socialisti democratici di sinistra - ha aggiunto
- chiediamo una svolta totale nel campo sanitario, tale, da garantire
tutta l' assistenza sanitaria necessaria alla popolazione calabrese.
Servono una serie di progetti che migliorino i servizi erogati da
tutte le aziende sanitarie calabresi, ponendo attenzione in particolare
ai giovani medici valorizzandoli e professionalizzandoli ulteriormente
utilizzando le stesse strutture esistenti. Intanto, e' ormai ora di
avviare a soluzione il progetto del Polo Oncologico di Germaneto.
Per lo Sdi-Unita' Socialista questo tema e' diventato una farsa plautina
dove i vari ''attori'' stanno esclusivamente ritardando il decollo
del polo Oncologico riducendo o quasi annullando la possibilita' ai
pazienti calabresi di farsi curare in una struttura potenzialmente
all' avanguardia ed equiparabile per presenza di biostrutture mediche
ad altri centri di eccellenza nazionali e internazionali per la ricerca
e la cura delle malattie oncologiche''. ''La struttura di Germaneto
- ha proseguito Nucera - se fatta decollare e coordinata in modo appropriato
ed equo, potra' rappresentare un modello per la crescita della Calabria,
capace di invertire il fenomeno della migrazione dei giovani calamitando
anche soggetti del Nord verso il Sud, verso la Calabria, regione finora
tanto bistrattata dai governanti e ritardata nello slancio tecnologico
che dovrebbe essere alla base della produttivita' e dell' occupazione
giovanile. Noi socialisti siamo stati sempre impegnati nella politica
sanitaria ed abbiamo sempre profuso il principio della modernizzazione
dei presidi ospedalieri regionali, del potenziamento dei pronto-intervento
sanitari sul territorio per la cura di malattie mortali molto frequenti
quali quelle cardiocerebrovascolari e tumorali. Pertanto, noi socialisti
diciamo che dovra' essere prioritaria per l' attuale governo regionale
l' attuazione di politiche sanitarie focalizzate sull' arricchimento
tecnologico e culturale delle numerose Asl calabresi al fine di prevenire
le malattie umane e i tumori, considerando le moderne strutture di
Germaneto quali epicentro terminale per la gestione multidisciplinare
del paziente neoplastico''. ''Il polo oncologico di Germaneto - ha
concluso - e' il progetto giusto per dare le risposte giuste ai mille
quesiti sulla '' malasanita''' calabrese''. Commissario Martina: “L’Azienda Ospedaliera non ha mai assunto Campanella. Lo sciopero della fame un ricatto psicologico” 02/09 “Questo sciopero della fame del giornalista Mario Campanella
che continua a parlare di licenziamento da parte dell’Azienda
Ospedaliera, licenziamento che non c’è e non ci poteva
essere in quanto egli stesso afferma di non essere mai stato assunto,
vorrebbe essere una sorta di ricatto psicologico. Ma non capisco nei
confronti di chi e per arrivare a quale obiettivo”. Lo afferma
Mario Martina, commissario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza
presso cui il giornalista Campanella ha prestato la sua collaborazione
in regime di convenzione fino al 31 dicembre dell’anno scorso
a proposito dello sciopero della fame indetto dallo stesso giornalista.
“Non può essere indirizzato all’azienda ospedaliera,
per conto della quale, nei giorni scorsi, ho spiegato con dovizia
di particolari e di argomentazioni le motivazioni per cui il signor
Campanella non può essere assunto, e a maggior ragione non
può essere indirizzato al presidente della Giunta regionale
Agazio Loiero, il quale, bisogna dargliene atto, mi aveva sollecitato
una attenzione positiva sulla questione, avendo a cuore la situazione
del giornalista. Cosa può fare il presidente Loiero? Non può
certo fare pressioni per commettere una illegalità. Anche se
volesse e se potesse non potrebbe tentare alcuna forzatura, visto
com’è messa la questione. Né, mi permetto di aggiungere,
si può pensare a leggi ad hoc. Se Loiero lo facesse c’è
da immaginarsi quante categorie, a diritto o a torto, chiederebbero
una legislazione mirata a risolvere casi magari impossibili. Come
quello di cui parliamo”. Il commissario dell’Asl ha quindi
concluso: “Mi spiace di non poter fare nulla e mi spiace che
altri non possano fare nulla. Mi auguro che Campanella desista da
questo atteggiamento di vittima sacrificale per motivi ideologici
che non esistono e rinunci allo sciopero della fame perché,
mi duole dirlo, per quel che mi riguarda come commissario di questa
Azienda non porta da Morrone (Fiamma) “La sanità cosentina campo di conquista politica” 02/09 “E' arrivato finalmente il giorno della "liberazione"
per l'Ospedale civile dell'Annunziata di Cosenza . E' questo quanto
ha dichiarato il consigliere comunale Antonio Ciacco che ha proseguito
dicendo di sentirsi "un partigiano". Ha combattuto evidentemente
una battaglia di cui egli è oggi orgoglioso per averne conquistato
la vittoria”. Ad affermarlo in una nota è Marcello Morrone
della zezione cittadina della Fiamma. “Ma se il suo essere partigiano
vuole dire essere come coloro che hanno " liberato" l'Italia
dal Fascismo non c'è , per i malati cosentini , da stare molto
tranquilli (diciamo noi)! Quanto "sangue dei vinti" scorrerà,
allora, da oggi in poi ? La Sanità non è purtroppo trattata
in Calabria, e forse anche in Italia, come un campo per la conquista
medica ma solo per quella politica . E non da ora . E non solo dal
centrodestra ! Proclamare una Liberazione non vuole dire che si è
ottenuto giustizia e libertà per un popolo ...Fin quando la
politica la farà da padrone , la meritocrazia non emergerà
mai e ci sarà sempre chi remerà contro ai miglioramenti
anche per interessi personali e partitici. Che questa sinistra dimostri
di sapere ben amministrare ! Solo questo conta ! Che la Sanità
funzioni e che ai cosentini ed ai meridionali in genere, vengano risparmiati
i viaggi della speranza in strutture del Nord . Amministrare bene
però vuol dire anche non aggirare le leggi e creando sottosegretariati
regionali non si è fatto altro che prendere in giro i calabresi
. Anche alla Regione siamo stati "liberati" e quanti partigiani
si sono accomodati sulla confortevole poltrona creata dal noto mobilificio
"centrosinistra ".” Sbarra (CISL) “L’abolizione del ticket sui farmaci è un segnale importante” 01/09 Per Luigi Sbarra, Segretario Generale Cisl Calabria, ''le disposizioni
della Giunta Regionale della Calabria in materia di assistenza farmaceutica
deliberati a fine Luglio sono entrati con il primo settembre nella
fase di piena operativita'. Il provvedimento infatti prevede la eliminazione
del ticket sulle medicine nonche' la abolizione della monoprescrizione
sulle ricette.Un segnale importante che testimonia non solo il desiderio
e la volonta' di mettere in campo un Nuovo Patto di Solidarieta' per
la Salute in Calabria come giustamente evidenzia il Presidente Loiero
e l'Assessore Regionale alla Sanita' Lo Moro''. La Cisl Calabrese
''condivide il provvedimento di abolizione dei ticket considerati
una tassa odiosa caricata sui redditi dei cittadini , una sorta di
limitazione sul diritto alla salute dei calabresi che mal avevano
digerito le scelte precedenti del centrodestra che proprio tre anni
fa con una ''manovrina d'agosto'' , deliberata a maggioranza nel Consiglio
Regionale della Calabria e senza alcun confronto con le rappresentanze
sociali , aveva introdotto non solo l'iniquo balzello sui medicinali
e sulle ricette ma anche l' aumento dell'addizionale regionale Irpef
portata dallo 0,90% all'1,40 % e del bollo auto con un piu' 10% .
Tale provvedimento ha collocato la Calabria tra le Regioni a piu'
alta tassazione fiscale pur in presenza di indicatori economici e
sociali negativi quali l'alto tasso disoccupazione , l'elevato numero
di famiglie povere , il basso livello di pil e reddito pro-capite.
L'unica osservazione che ci permettiamo di rivolgere alla disposizione
di abolizione generalizzata dei ticket sanitari , per ragioni di giustizia
sociale e ricordando il motto di Don Milani che raccomandava sempre
di evitare di fare parti uguali fra diseguali se si vogliono eliminare
le diseguaglianze , consiste nel fatto che si poteva agire piu' sul
versante della rimodulazione della esenzione per fasce di reddito
bassi destinando benefici e sostegni alle categorie meno abbienti
ed alle famiglie povere continuando , invece , a far pagare il ticket
ai calabresi che hanno redditi alti , anche per ragioni di compatibilita'
finanziarie legate alle esigue risorse del Bilancio Regionale. In
ogni caso continuiamo a ritenere come Cisl il provvedimento in questione
una prima parziale risposta di una Politica Sociale e Fiscale in Calabria
che deve sempre piu' coniugarsi con i livelli di poverta' e di marginalita'
sociale che investono drammaticamente lavoratori , pensionati , incapienti
, disoccupati , immigrati''. Per tali ragioni ''rilanciamo - dice
Sbarra - la proposta che la Cisl Calabrese sostiene da mesi affinche'
la Giunta Regionale decida urgentemente con il prossimo Bilancio Regionale
di adottare provvedimenti di riduzione , almeno per le fasce meno
abbienti che giustamente il nuovo Governo Regionale afferma di dover
prioritariamente rappresentare , dell'Irpef Regionale e del Bollo
Auto e di assicurare al tempo stesso un'intervento presso gli Enti
Locali affinche' riducano , anch'essi , Addizionale Irpef Comunale
, Ici , Tributi Locali ( Acqua , Rifiuti , ecc.) per dare concretamente
risposte al bisogno di alleggerimento della pressione fiscale sui
redditi delle famiglie pesantemente e negativamente tagliate da un
costo della vita che si sta paurosamente alzando anche per effetto
della eccessiva pressione fiscale regionale e locale. E' necessario
che su tali questioni , per esaminare e valutare le posizioni e le
proposte del Sindacato ed anche per rilanciare una nuova e moderna
strategia di Politica Sociale in Calabria , il Presidente Loiero e
l'Assessore Regionale Lo Moro attivino un tavolo di confronto e di
concertazione con il Sindacato e l'insieme delle rappresentanze sociali
ed istituzionali''. Incontro del commissario Martina sulla sanità all’Annunziata 31/08 Si è svolta a Cosenza, nell’Ospedale dell’Annunziata, una riunione sulla sanità cosentina. Alla presenza del neo commissario straordinario, Mario Martina, c’erano il Sindaco di Cosenza Eva Catizone, il Presidente della Provincia Mario Oliverio, l’assessore all’Università Sandro Principe, i consiglieri regionali Antonio Acri e Salvatore Magarò, altri politici locali, tecnici e competenti del settore. Al centro le strategia di rilancio della sanità “L’Annunziata è un grande cantoere di opere incompiute, ci sono ritardi da recuperare – ha detto Martina- e va costruita la solidarietà tra gli operatori e ricreare l’entusiamo, Ci sono reparti pietosi e le risorse regionali, che non sono state utilizzate e che sono disponibili, ammontano a 39 milioni di euro. Mancano otto primari e tre stanno andando in pensione”. Tra i nodi da sciogliere la questione del personale e della tecnologia e dei nuovi reparti da potenziare. Tra gli altri, quelli di chirurgia vascolare, procreazione assistita e radioterapia. Serve potenziare il Pronto soccorso ed il centro trapianti. Sulla polemica del reparto di cardiochirurgia a Reggio è stato detto che non ci sono disaccordi, però è importante che quella di Cosenza non venga abbandonata. Insomma l’ospedale di Cosenza deve uscire dalla precarietà e dalla marginalità in cui è stato relegato fino ad oggi. Infine il commissario Martina ha riferito che “per l’immediato provvederò ad attivare il reparto di malattie infettive , utilizzare gli ambulatori del DEA, indirò subito le gare d’appalto, e fatti i lavori procederemo al trasferimento del pronto soccorso, medicina e chirurgia d’urgenza perché gli attuali si trovano in ambienti non dignitosi.” In Calabria la più alta percentuale di diabetici 26/08 La Calabria e' la regione dove risulta esserci la piu' alta
percentuale di diabetici in Italia, pari al 5,9% rispetto ad una media
nazionale del 3,5% (indagine Istat). La Calabria risulta, altresi',
essere la regione che, dopo la Sicilia, ha il piu' alto tasso di ricovero
per diabete. E' quanto emerso da uno studio realizzato dall'Istituto
superiore di Sanita' in collaborazione con le societa' scientifiche
dei diabetologi e dei medici di medicina generale. Un ulteriore dato
emerso dallo studio - e' scritto in una nota dell'As 7 di Catanzaro
- e' l' assoluta mancanza in Calabria di un registro informatizzato
degli esenti ticket per diabete, come invece hanno quasi tutte le
altre regioni, e cio' ha reso estremamente difficoltoso portare avanti
lo studio che si basava proprio sugli esenti ticket. A breve in Calabria
le Asl di Catanzaro e Reggio Calabria attiveranno il 'Progetto per
la prevenzione delle complicanze da diabete', che prevede una spesa
complessiva di 2 milioni e 600 mila euro. Per il primo anno il progetto
interessera' solo i pazienti delle Asl di Reggio Calabria e Catanzaro,
ma a partire dal secondo anno sara' allargato a tutte le altre aziende
sanitarie della Calabria. ''Si stima che in Calabria ci siano - ha
detto il direttore dell'Unita' operativa di Diabetologia del presidio
ospedaliero di Soverato, Giuseppe Pipicelli - circa 80.000 diabetici
tra i 18 e i 64 anni. Gli iscritti della stessa fascia d'eta' nelle
liste di esenzione ticket, alla fine del 2003, erano 63.344. Nel 34%
dei casi la diagnosi di diabete e' stata effettuata prima dei 40 anni
e nel 76% di questi la malattia dura da cinque anni o piu'. Per la
maggioranza (62%) il principale erogatore di cure e' il centro diabetologico,
seguito dal medico di medicina generale (31%). Il 34% dei pazienti
ha sofferto almeno di una complicanza; le piu' frequenti sono state
la retinopatia diabetica (24%) e la cardiopatia ischemica (13%)''.
''Uno su cinque pazienti - ha concluso Pipicelli - riferisce di essere
stato ricoverato nell' ultimo anno e questo dato colloca la nostra
regione tra quelle con il piu' alto tasso di ricovero per diabete''.
Lo studio realizzato dall'Istituto superiore di Sanita' e' stato inserito
nel Piano sanitario regionale per la Salute 2004-2006, come base per
la programmazione in materia di diabete. Il Sindacato dei medici denuncia: ridimensionato il servizio di pronto soccorso negli aeroporti 25/08 ''Il servizio sanitario di pronto soccorso negli aeroporti
viene ridimensionato con una convenzione capestro tra l'Enac e le
societa' che gestiscono gli aeroporti''. E' quanto sostiene in una
nota il segretario nazionale del Sindacato dei medici civili aeroportuali
(Simeca), Domenico Miceli. ''La sicurezza sanitaria - ha aggiunto
- negli aeroporti a gestione statale e' precaria ed ho piu' volte
denunciato la necessita' di creare una struttura di pronto soccorso
negli aeroporti adeguata agli anni attuali tenendo conto che il trasporto
aereo e' il mezzo di trasporto del 2000 proponendo anche ai presidenti
Camera e Senato una proposta di legge. Gli incidenti aerei che si
sono verificati nel mese di agosto pongono in evidenza una situazione
drammatica anche nel settore sanitario aeroportuale, da circa due
anni medici con anni di provata esperienza nella medicina di pronto
intervento negli aeroporti vengono allontanati e sostituiti in maniera
inadeguata con medici non adeguati. Una categoria medica eliminata
senza che nessuno intervenga. Il servizio di pronto soccorso aeroportuale
viene ridimensionato mentre invece come piu' volte denunciato dal
simeca sarebbe stato opportuno affiancare ai medici gia operanti personale
medico e materiale sanitario di pronto emergenza per i grandi eventi
di disastro e d'intesa con la medicina territoriale di emergenza (118)''.
''Il servizio sanitario di pronto soccorso - ha concluso Miceli -
come normative Icao deve essere assicurato in aeroporto 24 ore su
24 in quanto e' essenziale. Le problematiche organizzative aeroportuali
devono prevedere naturalmente una operativita' completa ed avere le
finalita' di ottenere sia un trattamento iniziale adeguato che una
cura definitiva qualificata per eventuali feriti''. Rischio di epidemia aviaria (virus dei polli) anche in Calabria 24/08-(G.C.)- ''Anche la Calabria rischia l' epidemia di influenza
aviaria e la colpa e' anche degli animali cosiddetti da ripopolamento
liberati come prede per i cacciatori. Il pericolo si avvicina ancor
più direttamente alle nostre case, tramite i passeri importati
dalla Cina''. A dichiararlo e' Emilio Quintieri, responsabile del
Nucleo di vigilanza ambientale dell' Associazione verdi ambiente e
società Onlus della Calabria ed esponente dei Verdi sul Tirreno
Cosentino. Dobbiamo evitare - ha aggiunto - che un divertimento sanguinoso
e stupido di pochi come la caccia metta a rischio vite umane. E' ormai
scientificamente confermato, infatti, il salto intraspecie, del virus
ed il rischio e' quello di una pandemia, come la 'spagnola' che uccise,
negli anni '20, milioni di cittadini europei''. Per l' Associazione
Vas Calabria, inoltre, sono ''inutili i provvedimenti annunciati dal
Ministro della Salute, Francesco Storace, se non saranno attuati provvedimenti
immediati di blocco delle importazioni di animali selvatici vivi e
morti di origine selvatica da tutto l' est europeo e dalla Cina''.
Quintieri ha poi criticato la Giunta regionale ''per aver approvato
il calendario venatorio 2005-2006 cosi' come lo aveva approvato la
precedente Giunta Chiaravalloti. Il calendario venatorio calabrese
- ha aggiunto - cosi' come e' stato approvato e' illegittimo e incostituzionale
proprio perche' la Regione non ha nessun potere per farlo''. Quintieri
ha concluso chiedendo al Presidente della Provincia di Cosenza, Mario
Oliverio, di ''vietare la liberazione di fauna importata dall' est
europeo. Caruso (AN) “Cosenza merita la cardiochirurgia” 23/08 ''Ho letto la bella e composta lettera del consigliere regionale
Michele Trematerra al sindaco Eva Catizone ed al presidente della
Provincia, Mario Oliverio: Trematerra pone un problema di grande portata,
forse piu' importante dell' elisoccorso, eppure non riceve risposta:
Cosenza deve rassegnarsi all'ennesimo ruolo di secondo piano?''. E'
quanto sostiene in una nota il parlamentare di An Roberto Caruso.
''A Reggio Calabria - ha aggiunto - sono arrivati 40 miliardi delle
vecchie lire per la sezione autonoma di cardiochirurgia, mentre non
sono bastate 120 angioplastiche e 900 coronografie a Cosenza per avere
cio' che e' previsto dal Piano sanitario. Reggio ha come riferimento
il policlinico di Messina, mentre Cosenza non ha nelle vicinanze un
centro di cardiochirurgia. Si fa tanto clamore per l'elisoccorso e
non si spende una parola per difendere Cosenza che ancora una volta
viene spogliata dalle sue prerogative. Catizone ed Oliverio hanno
il dovere di rispondere e di fare propria una battaglia di civilta',
nell'interesse dei cosentini, dimostrando di non essere subalterni
alla logica di partito''. ''Ma una risposta - ha concluso Caruso -
deve darla l'on. Nicola Adamo, capo delegazione Ds in Giunta e Vicepresidente
dell'esecutivo regionale: non puo' tacere su un'operazione che mortifica
la sua citta' e la storia della sanita' cosentina''. Il Sindaco di Rosarno chiede di evitare la chiusura dell’Ospedale di Gioia. Replica del Commissario As “L’ospedale è aperto” 23/08-(G.C.)- Il sindaco di Rosarno, Giacomo Saccomanno, ha scritto
al presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero, ed all' assessore
alla Sanità, Doris Lo Moro, per esprimere ''profondo sdegno
- e' scritto nel testo - per l' assurda, irragionevole ed incomprensibile
chiusura del presidio ospedaliero di Gioia Tauro, struttura indispensabile
a servizio dell'intera Piana e del Porto''. ''Si tratta - e' spiegato
nella lettera - di un atto che comporta un ulteriore gravissimo danno
all' utenza già gravemente penalizzata da una situazione di
forte degrado dei servizi sanitari nell' intero comprensorio per macroscopiche
inadempienze degli organismi decisionali. Non e' tollerabile che l'
incapacità gestionale nei vari livelli venga pagata dai cittadini
impossibilitati ad ottenere servizi sanitari efficienti e funzionali''.
Nella lettera, inviata anche al commissario straordinario dell' As
10 Carlo Mazzu' e al sindaco di Gioia Tauro Giorgio Del Torrione,
si chiede ''in linea con la determinata e tempestiva azione dispiegata
dal sindaco di Gioia Tauro, l' immediata riapertura della struttura
pubblica, con riserva, qualora ciò non dovesse verificarsi,
di investire l' Autorità Giudiziaria per interruzione di pubblico
servizio, con richiesta punizione e risarcimento danni per tutti coloro
i quali ne hanno responsabilità''. Il Sindaco di Limbadi chiede di mantenere il 118 a Nicotera 22/08 Il sindaco di Limbadi, Pantaleone Sergi, ha scritto al Commissario
dell' Azienda sanitaria di Vibo, Giustino Ranieri, per sollecitargli
il mantenimento della postazione di 118 a Nicotera, attivata alla
fine di luglio con un progetto che dovrebbe terminare nella prima
decade di settembre. ''Affido alla sua sensibilita' ed esperienza
- afferma Sergi - la richiesta di prosecuzione del progetto. Penso,
cosi', di interpretare il pensiero di altri amministratori della zona
e soprattutto le sollecitazioni dei cittadini del mio comune che hanno
giudicato molto positiva l' azione del Suem 118, anche se non medicalizzato''.
Secondo Sergi, ''gli interventi di emergenza sono stati frequenti
e l' alta professionalita' degli infermieri e degli autisti ha garantito,
comunque, un servizio di qualita' in un periodo molto difficile come
quello estivo. Purtroppo il progetto sta per giungere a termine e
cio' mette in allarme la popolazione locale, soprattutto le fasce
deboli e anziane, che ha visto nel 118, finalmente, un presidio di
emergenza essenziale. Ritengo che l' esperienza possa e debba continuare
per tutelare i cittadini e dare loro sicurezza in un' area quella
di Nicotera, Joppolo, Limbadi e San Calogero, marginalizzata da ottuse
politiche sanitarie attuate in passato''. Nella lettera il sindaco
di Limbadi invita dunque il commissario Ranieri ''a valutare la possibilita'
di mantenere a Nicotera la postazione di Suem 118 esistente e possibilmente
di medicalizzarla''. Allerta dei ricercatori per lo squilibrio tra nord e sud sulla mortalità infantile 17/08 Nascere nel Meridione non e' uguale a nascere al Nord. Sono
infatti piu' elevati al Sud i tassi di mortalita' infantile e abbandono
scolastico e piu' bassi quelli della copertura vaccinale, dell'accesso
agli asili nido, dell'assistenza sanitaria in genere. Di piu': se
si considera il Sud Italia come una nazione indipendente dell'Europa,
sarebbe la nazione europea con il piu' elevato tasso di poverta'.
E' quanto emerge da uno studio di due ricercatori italiani in un articolo
pubblicato questo mese sulla rivista medica PLoS Medicine. Ed e' proprio
l'elevato tasso di poverta' nelle regioni meridionali, una delle ragioni
per cui la salute, le condizioni sociali e la scolarita' dei bambini
nel Meridione sono peggiori dei loro coetanei che vivono al Settentrione.
I risultati dello studio condotto da Maurizio Bonati e Rita Campi,
del Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell'Istituto di Ricerche
Mario Negri di Milano, dimostrano che in alcune regioni del sud i
tassi di mortalita' (il numero di neonati che muoiono rispetto al
numero dei nati) nel primo mese di vita sono 4 volte maggiori che
al nord e questo e' riconducibile al minor numero di servizi e alla
qualita' dell'assistenza. Sin dalla nascita i bambini del Sud hanno
una minor probabilita' di poter accedere ad asili nido, sono a maggior
rischio di abbandono scolastico, di vivere in famiglie in difficolta'
(basso livello educativo, povere, con lavoro precario). Se poi necessitano
di assistenza ospedaliera specialistica sono spesso costretti a emigrare
al Nord. Anche per quanto riguarda gli interventi preventivi al Sud
i bambini sono svantaggiati. In Calabria, per esempio, le coperture
vaccinali arrivano solo al 54,9% al compimento dei due anni, mentre
e' vaccinato l'89,6% dei bambini toscani. Secondo gli autori della
ricerca, confrontato con il resto d'Europa, quanto si sta facendo
in Italia per ridurre queste disuguaglianze regionali sulla salute
dei bambini non e' incoraggiante. La ragione e' che non ci sarebbero
specifici programmi di salute pubblica volti a promuovere, monitorare
e migliorare le condizioni dello 'star bene' complessivo dei bambini
italiani e in particolare di quelli che vivono nelle regioni meridionali,
che invece dovrebbe rappresentare una sfida e un impegno sociale basilare
per una nazione. Vicepresidente Adamo: “Servono DG che non hanno mai avuto incarico” 13/08 ''Il governo della sanita' in Calabria e' il vero banco di
prova della capacita' di innovazione e discontinuita' della Giunta
Loiero''. A sostenerlo e' stato il vice presidente della Giunta regionale,
Nicola Adamo. ''E' un settore, quello della sanita' - ha proseguito
Adamo - in cui si registra un' ipersensibilita' di ogni cittadino,
al di la' di differenze di ceto e di classe, per l' attenzione dovuta
alla cura della propria salute. Al tempo stesso e' un settore strategico
per l' ottimizzazione e la razionalizzazione della spesa regionale
dal momento che nella sanita' si concentrano quasi i due terzi della
finanza regionale. Per queste ragioni dobbiamo procedere con gradualita'
e coerenza. Gli obiettivi sono chiari: innanzitutto una riforma del
piano sanitario legato coerentemente alla vera domanda epidemiologica;
riduzione dell' emigrazione sanitaria; promozione di una sanita' forte
di centri di ricerche di eccellenza; regolare un rapporto veramente
competitivo tra pubblico e privato; accentuare l' opera di prevenzione
e di assistenza socio-sanitaria sul territorio per favorire processi
di deospedalizzazione''. ''Le misure adottate dall' attuale Giunta
finora - ha sostenuto Adamo - debbono essere lette in questo contesto
di obiettivi. La stessa nomina dei commissari va in questa direzione;
temporaneita' di direzione non vuole significare precarieta' ed instabilita'.
E' una transizione necessaria perche' si effettuino le verifiche gestionali
ed al tempo stesso si esplichi il bando pubblico per gli aspiranti
manager''. ''La nomina dei direttori generali - ha sottolineato il
vice presidente della Giunta - e' il vero momento della verifica.
L' orientamento e' quello di nominare manager che non abbiano mai
svolto questo incarico nel passato. Una scelta di vera discontinuita'.
Oggi, intanto, la scelta di essere pervenuti alla nomina in grande
parte di dirigenti regionali come commissari va letta come scelta
tecnica che ci consente di risparmiare, perche' a loro sara' corrisposta
una sola indennita', e di non precostituire il dopo. Non va trascurato
il fatto che non era scontato che ognuno di loro accettasse l' incarico
conferito dall' amministrazione; infatti nel passato c' e' stato chi,
come ad esempio il dott. Mario Martina, oggi commissario dell' Azienda
ospedaliera di Cosenza, che seppur nominato dalla precedente Giunta
regionale come commissario aveva declinato l' incarico''. Barile (CDL) “A rischio la cardiochirurgia di Cosenza” 13/08 ''La Giunta Loiero-Adamo rischia di cancellare la cardiochirurgia
cosentina, inserita nel piano della salute, secondo una logica di
compensazione campanilistica che potrebbe essere il leit motiv di
questo esecutivo, cosi' pieno di rappresentanti della citta' di Cosenza,
ma cosi' lontani dalla realta' locale''. E' quanto afferma il coordinatore
della Cdl alla Provincia di Cosenza, Mimmo Barile. ''La giunta Loiero-Adamo
- prosegue Barile - riconosce alla cardiochirurgia reggina un' autonomia
gestionale, stanziando 40 miliardi delle vecchie lire che corrispondono,
praticamente, alla stessa somma impiegata per l'abolizione dei ticket.
Cosenza viene ignorata nonostante il Piano della salute parli espressamente
di 11 posti letto cardiochirurgici per l' Annunziata e nonostante
si svolgano da oltre un anno interventi di angioplastica e di cardiologia
interventistica''. ''C' e' il rischio - conclude Barile - che Cosenza
venga ancora una volta privata di un suo diritto e che questo esecutivo
sia la Giunta dei cosentini al servizio delle altre citta'''. Caruso (AN) invita Buoncristiano, ex DG commissariato, a fare ricorso 13/08 ''Lei ha il dovere di fare il ricorso d' urgenza per il nome
di onesta' e di correttezza che si porta dietro: questa verifica all'
amatriciana, fatta solo per impossessarsi della sanita', deve essere
bocciata dal giudice cosi' com' e' successo a Roma, per la Giunta
Marrazzo''. Lo ha chiesto il deputato di An, Roberto Caruso, a Francesco
Buoncristiano, direttore dell' As di Cosenza, prima del commissariamento
deciso dalla Giunta regionale. ''Il ricorso - ha aggiunto Caruso -
va fatto subito e deve riportarla al suo posto, perche' il Tar del
Lazio ha stabilito che le As non sono alle dipendenze della Regione
e che non sono sedi di partiti politici. C' e' chi e' stato cacciato
come il direttore dell' azienda ospedaliera di Cosenza, Belcastro,
ed ha ringraziato i suoi carnefici. Penso che non si tratti di sindrome
di Stoccolma, ma di umane seppur poco dignitose ragioni di calcolo''.
''Lei - ha concluso Caruso rivolgendosi a Buoncristiano - ha invece
reagito con dignita', ma ha l' obbligo di fare ricorso per ripristinare
una legalita' ferita da decisioni assunte senza alcun criterio''.
Per i dializzati in vacanza molte mete sono inaccessibili 11/08 Percorso a ostacoli per gli italiani in dialisi che desiderano
andare in vacanza. Solo uno su dieci riesce a partire. Ed anche i
costi possono essere piuttosto alti se non si riesce a trovare un
centro pubblico disponibile. Quasi una caccia al tesoro considerando
la carenza di personale specializzato che durante i mesi estivi viene
aggravata dalle turnazioni delle ferie. Ed alcune regioni come la
Calabria e la Liguria sono quasi off-limits per i pazienti che vengono
da fuori. ''Sono pochissimi quelli che riescono a partire rispetto
a quanti ne fanno richiesta'' afferma Franca Pellini, presidente dell'Aned
(associazione nazionale emodializzati). Non risulta per niente facile
per una persona, che mediamente tre volte a settimana si sottopone
ad una terapia che va dalle 3 alle 4 ore, e nei casi piu' gravi arriva
a 5 ore, godersi una vacanza, pure di una sola settimana, al mare,
al lago o in montagna. Eppure le domande sono tante: su 46 mila dializzati,
oltre il 50 per cento, circa 24 mila persone, presenta la richiesta.
''Ma di questi - dice rammaricata Franca Pellini - riusciamo a soddisfare
solo il 20%''. In totale, partono circa 4.800 dializzati. Senza considerare
che molti, pur volendo, rinunciano alla vacanza prima di informarsi.
L'ostacolo maggiore deriva dal numero limitato dei macchinari per
dialisi, che solitamente sono gia' occupati dai dializzati del luogo.
''In Calabria e in Liguria, fatta eccezione per alcune zone - dice
Pellini - e' quasi impossibile trovare un posto''. E, purtroppo anche
quando e' stata data disponibilita' al paziente, puo' capitare che
la vacanza salti all'ultimo momento. ''Dopo aver prenotato anche l'albergo
- afferma Pellini - puo' arrivare la telefonata dal centro dialisi
che informa che e' subentrata un'emergenza per un altro paziente del
posto. In quel caso, si da' priorita' alla vita e non alla vacanza''.
Se non c'e' disponibilita' nelle strutture pubbliche, la spesa della
vacanza per un dializzato, che decide di sottoporsi a terapia in un
centro privato, sale di molto. ''A seconda del tipo di trattamento
da fare - dice Pellini - un dializzato spende da 170 a 250 euro, tutti
a suo carico''. Nel periodo estivo si avverte di piu' la carenza del
personale specializzato. ''L'estate e' il periodo di ferie di tutti
i lavoratori - riflette Pellini - compresi gli infermieri addetti
alla dialisi. Puo' capitare anche che in una struttura siano disponibili
i macchinari, ma non ci sia personale per formare un altro turno di
terapia''. Le mete preferite seguono il trend generale delle partenze
degli italiani: mare, lago, montagna. Molti scelgono di ritornare
nei luoghi di origine. Sono diverse le regioni che hanno attivato
un progetto d'intesa con le Asl per favorire le vacanze agli emodializzati.
''E' il caso delle Marche, ma anche dell'Emilia Romagna, della zona
delle Cinque Terre in Liguria, del Lazio'' afferma Pellini. ''Nel
caso dell'Emilia Romagna, pero', e' vero che i posti disponibili sono
molti, ma e' piu' alta anche la richiesta. Un po' come accade a Stresa,
sul Lago Maggiore o a Ischia e nelle localita' normalmente piu' affollate''.
Per chi vuol fare vacanza in un altro Paese dell'Unione Europea, basta
il modello 111 che deve essere autorizzato dalla Asl. Francia e Spagna
sono le nazioni dove la vacanza per un emodializzato sembra piu' facile.
Una volta partiti, resta da fare la terapia. La soluzione migliore
per il malato, consiglia l'associazione (numero diretto 02/875666
- e.mail anedfranca@libero.it), sarebbe di sera, come molti normalmente
fanno dopo il lavoro, ma non sempre e' possibile. Infine dal punto
di vista piu' strettamente medico, Salvatore Di Giulio, primario del
dipartimento di nefrologia, dialisi e urologia del San Camillo Forlanini,
fa luce su un altro problema. Alcune strutture non vogliono fornire
ai pazienti l'Epo, l'eritropoietina, indispensabile ma costoso, che
comporta problemi di conguagli contabili alle aziende che forniscono
il medicinale ai pazienti vacanzieri. ''Chi vuole, spesso, se lo deve
portare da casa propria in borsa-frigo, con tutti i problemi che ne
conseguono'' ha spiegato il medico. L’on Caruso, ricoverato all’Annunziata, elogia le strutture sanitarie 07/08 ''Voglio ringraziare tutti per il grande affetto e sottolineo
l'assistenza erogata dai medici e dal personale dell' ospedale dell'
Annunziata: non solo nei miei confronti, ma in quelli di tutti i pazienti.
La sanita' a Cosenza funziona''. E' quanto sostiene in una nota il
parlamentare di Alleanza Nazionale, Roberto Caruso, ricoverato da
alcuni giorni nell'unita' operativa di terapia intensiva della divisione
di cardiologia dell'ospedale di Cosenza perche' colpito da infarto.
Le condizioni di Caruso, secondo quanto si e' appreso, continuano
a migliorare e domani dovrebbe lasciare il reparto intensivo. Il parlamentare
rimarra' ancora in ospedale per curare l'affezione bronchiale e dovrebbe
tornare a casa entro ferragosto. Ass. Lo Moro: “Gli ospedali dovranno garantire i ricoveri d’emergenza” 06/08 Gli ospedali calabresi dovranno garantire, anche in carenza
di posti letto, il ricovero di pazienti critici in situazioni d' emergenza.
E' quanto disposto da una circolare inviata dall' assessore regionale
alla Tutela della Salute, Doris Lo Moro, alle aziende sanitarie ed
ospedaliere della Calabria. Il documento dell' assessore Lo Moro,
che riporta le linee guida per la gestione dei casi di emergenza e
per il riferimento dei pazienti ai dipartimento emergenza accettazione
di secondo livello, e' stato diramato - e' scritto in una nota dell'assessore
Lo Moro - allo scopo di assicurare comunque il ricovero di pazienti
critici in situazioni di emergenza che a volte sono stati costretti
a dover trovare un ospedale che li accogliesse a causa della mancanza
di posti letto nelle strutture di riferimento. ''Il ricovero - e scritto
nelle linee guida dell'assessore regionale- dovra' avvenire anche
utilizzando in prima istanza posti letto disponibili in reparti non
omogenei con la patologia posseduta dal paziente essendo necessario
privilegiare prioritariamente la tutela del paziente critico rispetto
alla normale organizzazione ospedaliera. Nel nostro sistema di urgenza,
emergenza e trasporto si sono verificati casi di non ottimale erogazione
del servizio, con particolare riferimento alla difficolta' di garantire
il ricovero di pazienti particolarmente critici per assenza di posti
letto negli specifici reparti. Pertanto e' necessario evitare il ripetersi
di tali situazioni. Occorre garantire anche ai pazienti con un alto
tasso di criticita', e che non richiedono un ricovero di terapia intensiva
e rianimazione, un percorso tutelato rispetto a patologie clinicamente
meno critiche''. L'assessore dispone, tra l'altro, che ''la decisione
sul livello di cura appropriato per ogni condizione di emergenza viene
assunta dal medico che effettua la valutazione del paziente. I casi
che non potranno trovare risposta nei pronto soccorso e Dea di primo
livello, dovranno confluire esclusivamente nei rispettivi Dea di II
livello competenti per territorio (attivi nelle aziende ospedaliere
di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria) e secondo percorsi clinici
condivisi che saranno predisposti con la collaborazione di tutti i
soggetti interessati''. Le linee guida, si legge ancora nella circolare,
''sono da considerarsi sperimentali e propedeutiche ad un piu' compiuto
riassetto del sistema di emergenza e trasporto e pertanto entro 90
giorni verranno sottoposte a specifica verifica da parte della Regione''. Intesa tra Regione Calabria e Case Farmaceutiche sull’azzeramento dei crediti 04/08 La Regione Calabria ed una parte delle industrie farmaceutiche
hanno firmato un accordo finalizzato all'azzeramento dei crediti maturati
dalle case produttrici di farmaci nei confronti delle aziende sanitarie
ed ospedaliere della regione, con la contestuale riduzione del 75%
degli interessi. Lo si e' appreso da una nota dell'assessore regionale
alla Tutela della salute, Doris Lo Moro. L' intesa - e' scritto nella
nota - ha lo scopo di ''governare la situazione debitoria delle aziende
sanitarie ed ospedaliere della regione, dovuta in gran parte alla
mancata erogazione da parte dello Stato di somme pari a 800 milioni
di euro''. Il contratto e' relativo ad un importo di 81 milioni di
euro e ''sancisce il pagamento - prosegue la nota - tramite intervento
di un istituto bancario, di tutti i debiti pregressi dietro la corresponsione
del 25% degli interessi maturati con la rinuncia da parte delle aziende
firmatarie ad ulteriori interessi, rivalutazioni e contenziosi legali''.
Le case farmaceutiche riceveranno le somme loro dovute direttamente
dall'istituto bancario. Il contratto prevede, inoltre, che nel momento
in cui lo Stato fornisse i finanziamenti di cassa, la Regione provvederebbe
a pagare l'istituto di credito, evitando cosi' di corrispondere anche
una parte della quota del 25% sugli interessi pattuita. ''Si tratta,
in sintesi - conclude la nota - di un intervento teso a garantire
la buona amministrazione delle aziende in attesa che il governo provveda
ad erogare quanto dovuto alla Regione Calabria''. Caruso (AN): “La Giunta vuole commissariale la Asl con una procedura irregolare” 04/08 La Giunta regionale della Calabria vuole commissariare le Aziende
sanitarie ed ospedaliere seguendo una procedura irregolare. A sostenerlo,
in un' interrogazione presentata al ministro della Salute, Francesco
Storace, e' Roberto Caruso, deputato di An. Secondo Caruso, ''la Regione
vuole procedere al commissariamento delle aziende senza avere avviato
la verifica di legge prevista dalla normativa vigente. I direttori
hanno contratto triennale e la verifica non puo' essere fatta prima
del diciottesimo mese dalla nomina, che coincide con la meta' di ottobre.
Alcuni hanno, inoltre, avuto approvato il bilancio dalla Regione ed
un commissariamento significherebbe aprire un contenzioso lungo, con
spese miliardarie per l' erario. Lo stesso presidente di Federsanita'
Anci, Varacalli ha inviato una lettera al presidente della Giunta
regionale, Loiero, ed all' assessore alla Sanita', Lo Moro, ricordando
come sarebbe sbagliato procedere illegittimamente a commissariamenti''.
Il Sindaco di Scalea chiede un centro di riabilitazione nel suo comprensorio 03/08 ''Un centro di riabilitazione nella struttura ospedaliera di
Scalea e' la scelta migliore''. E' quanto ha ribadito il sindaco di
Scalea, Mario Russo, che oggi e' tornato sull' argomento alla luce
delle recenti ricognizioni dell' assessore regionale alla Salute Doris
Lo Moro. ''All' assessore Lo Moro - ha aggiunto Russo - chiedo di
venire a visitare la struttura sanitaria e di restituire l' opera,
funzionante, ai cittadini che in tanti anni, piu' di 30, l' hanno
sempre vista come un simbolo della buona sanita' che manca. Ora e'
il tempo che la politica faccia la sua parte, non tenendo conto delle
ideologie e delle posizioni, ma pensando al bene dei cittadini, cercando
di non far finire in polvere i miliardi spesi negli anni per il tristemente
famoso 'Ospedale' di Scalea. Non ho dubbi sulla sensibilita' di donna
e di politica del nuovo assessore che, certamente, sapra' valorizzare
la politica dell' ascolto ed i cui primi atti sono stati caratterizzati
da impegno e buoni proponimenti in un campo, quale quello sanitario,
che nella nostra regione attende interventi radicali e coraggiosi''.
''Lo stesso Commissario dell' As 1, Alberto De Maio - ha ricordato
il Sindaco - recentemente ha visitato la struttura di Scalea offrendo
la propria disponibilita' per la ricerca di una soluzione che possa
finalmente far vedere la luce a questa eterna incompiuta. E' inutile
ricordare che nella stessa citta' sorge l' aviosuperficie prezioso
punto di appoggio per una qualsiasi struttura sanitaria. E' proprio,
alla luce della perdita nella nostra provincia dell' elisoccorso,
colgo l' occasione per ribadire quanto ho gia' affermato nelle settimana
scorse, e cioe' la disponibilita' della infrastruttura scaleota come
sito per accogliere il servizio di urgenza-emergenza rappresentato
dall' elisoccorso, sia per l' alta densita' abitativa nel periodo
estivo che per gli standard ottimali che la struttura puo' offrire.
Solo le lentezze burocratiche penalizzano un' area che, invece, ha
grande voglia di emergere per mettere a disposizione dei cittadini
le competenze e le professionalita'''. ''Sono certo - ha proseguito
Russo - che l' assessore Lo Moro sapra' valorizzare tutto cio' che
sorge sulla collinetta di localita' Petrosa. La nostra Amministrazione
sara' a completa disposizione per qualsiasi intervento e per dare
il fatidico giro di chiave a quel portone chiuso da troppo tempo''. La CGIL a Loiero: “All’Ospedale di Palmi non c’è discontinuità” 03/05-(G.C.)- La ferità della sanità in Calabria è
sempre aperta. In una lettera al presidente della Regione, Agazio
Loiero, il segretario comprensoriale della Fp-Cgil, Giuseppe Gentile,
ed il segretario comprensoriale dello stesso sindacato, Pasquale Larosa
reclamano maggiore attenzione dal governo regionale. ''Avremmo desiderato
che il centrosinistra, premiato anche nella Piana di Gioia Tauro,
tradizionalmente vicina al centrodestra, avesse scelto di avviare,
finalmente, un' opera di moralizzazione a partire dalla scelta degli
uomini a cui affidare responsabilità di rilievo, specie in
un settore strategico e delicato come quello della sanità pubblica.
Purtroppo, dobbiamo constatare , che non e' così ''. ''Speravamo
- affermano i due sindacalisti - che la vittoria del centrosinistra
avesse portato una netta discontinuita' sulla gestione passata delle
problematiche del territorio che e' stata deleteria, irrazionale,
offensiva, arrogante ed inaccettabile e che ha portato al completo
disastro delle condizioni di vita di una realtà come quella
del comprensorio della Piana. Non c' e' dubbio che sulla Piana si
sono concentrati variegati interessi lobbistici, affaristici, malavitosi
e pseudoimprenditoriali che condizionano pesantemente non solo il
normale e democratico confronto, ma anche ogni tentativo di privilegiare
gli interessi generali di tutti i cittadini''. I due sindacalisti
puntano molto sulle “battaglie” politiche che in passato
hanno combattuto, senza mai avere l’ attenzione dovuta. Molti
gli attentati subiti, tra questi spicca quello subito dal dirigente
del settore medici della Fp-Cgil, Andrea Riso, raggiunto da numerosi
colpi di arma da fuoco all' interno di una struttura sanitaria pubblica
a Gioia Tauro mentre svolgeva il suo normale servizio. L’ auspicio,
continua la lettera, era quello di iniziare una nuova “stagione”
che avesse portato “una nuova metodologia nella scelta di dirigenti
regionali o di manager delle As con il preciso compito di risanare
la sanita' pubblica di Palmi, pesantemente impoverita da gestioni
e da gruppi di potere che hanno portato al collasso economico-finanziario
dell' ente. Personaggi vicini a noti ambienti del centrodestra FNP-CISL “Dopo l’abolizione dei ticket ora serve una politica sociale” 02/08 ''Bene l' abolizione dei ticket, ma occorre una nuova politica
sociale e la riduzione di addizionale regionale Irpef e bollo auto
almeno per le fasce meno abbienti''. E' quanto sostiene il segretario
generale Fnp-Cisl Calabria, Giuseppe Mercurio, circa l'abolizione
dei ticket. La Segreteria regionale della Fnp - Cisl Calabria (Sindacato
dei Pensionati), convocata per una valutazione politica sulla delibera
della Giunta Regionale della Calabria con la quale ha deciso di abolire
il ticket sui farmaci e la monoprescrizione, nel ''prendere atto -
e' scritto nella nota - con soddisfazione di questo primo segnale,
positivo ed importante, mirato ad alleviare uno dei tanti disagi sociali
che penalizzano i cittadini calabresi, specie quelli appartenenti
alle fasce piu' deboli, ritiene di dover rimarcare la propria posizione,
rilanciando la proposta che da mesi va sostenendo la Cisl calabrese
e che si sostanzia nella inderogabile necessita' per l' adozione,
da parte della Giunta Loiero, di provvedimenti piu' complessivi ed
organici''. Il Segretario Generale della Federazione calabrese dei
pensionati Cisl, Giuseppe Mercurio, ha manifestato ''cauto ottimismo
- prosegue la nota - ed auspicando che l' azione del Governo regionale
vada oltre il gesto simbolico seppure apprezzabile, e' fermamente
convinto che la Giunta Regionale dovra' procedere con urgenza nell'
adozione di tutti quei provvedimenti mirati a ridurre l' addizionale
Irpef ed il bollo auto, che sono balzelli applicati contestualmente
all' introduzione del ticket sui farmaci, e che si caratterizzano
come odiosi ed intollerabili elementi di una pressione fiscale regionale
molto pesante specie per gli anziani ed i pensionati''. ''La Fnp -
Cisl - conclude - e' preoccupata inoltre per le condizioni disastrose
in cui versa la Sanita' calabrese, a cui urge un' opera di bonifica
razionalizzante, una riorganizzazione che privilegi la distrettualizzazione
e che renda il sistema ospedaliero piu' efficace e rispondente alle
istanze che provengono dai cittadini, stanchi di emigrare per motivi
di salute ed ancor piu' stremati per le lunghe liste di attesa''.
Presidente Federazione Medici, “Aboliti i ticket, ora andare oltre” 02/08 ''Il recente e lodevole provvedimento di abolizione del ticket
sulle prescrizioni dei farmaci adottato dalla Giunta regionale risponde,
al di la' degli impegni assunti dalla nuova maggioranza in campagna
elettorale, al principio di equita' che consente al cittadino e alle
fasce piu' deboli, di recuperare la propria dignita' di cittadino
malato, sia sul piano della economia familiare che su quello del diritto
a curarsi senza essere soggetto ad alcuna tassazione''. Ad affermarlo
e' Vincenzo Morelli, presidente regionale della Federazione Medici.
''Non pensiamo, comunque - ha aggiunto - che la Giunta e segnatamente
l' accorto responsabile del Bilancio, Nicola Adamo, abbiano deliberato
l' atto non sapendo, o non prevedendo, da quale voce prelevare o recuperare
i 28 milioni di euro necessari. E' superfluo affermare che la spesa
sanitaria ha costantemente necessita' di essere monitorata e, conseguentemente,
ulteriormente razionalizzata, cercando di individuare e neutralizzare
gli sprechi nella gestione delle nostre Aziende e nel privato''. Per
il Presidente della Federazione Regionale dei Medici l' attenzione
della Giunta regionale deve allargare ancora lo sguardo e andare oltre.
''Noi riteniamo - ha sostenuto Morelli - che oltre alle norme e alle
circolari debbano venire esercitati, rigidamente e costantemente,
i controlli e le verifiche sul campo operativo, laddove spesso originano
l' inutilita' di indagini diagnostiche, anche molto onerose, di costi
notevoli per impianti di protesi nel settore ortopedico e nell' utilizzo
di farmaci il cui uso e la cui razionalita' delle richieste e' affidata
alla responsabilita' professionale e morale dei dirigenti medici che,
purtroppo, ancora non sono dotati di autonomia di gestione e di budget''.
Morelli ha poi ricordato che nel passato la Federazione ha piu' volte
sollecitati, in tal senso, gli organi gestionali della Sanita' regionale,
''perche' venga adottata un' altra misura di risparmio attraverso
la riduzione e, quindi, l' abbattimento graduale della spesa sulle
prestazioni extraregionali le quali incidono notevolmente sul bilancio
regionale e su quello delle famiglie costrette a seguire il proprio
congiunto bisognevole di cure. Questa operazione di risparmio e' possibile
attraverso consulenze condizionate anche nel tempo, affidate a professionisti
di altissimo livello, che debbano prestare la loro opera presso le
nostre Aziende; si otterrebbero in tal senso tre obiettivi: riduzione
dell' emigrazione, riduzione della spesa sanitaria regionale e, soprattutto,
la formazione in loco delle professionalita' esistenti. Bene ha fatto,
altresi', l' assessore Lo Moro a consentire la riduzione della spesa
farmaceutica a carico delle famiglie mediante l' accordo con Federfarm,
ed anche noi vogliamo ricordare ai gestori delle farmacie che lo sconto
del 20% sul prezzo dei prodotti di banco deve essere praticato e non
invece considerato come una discriminazione''. ''Una politica sanitaria
che coniughi economicita' ed efficienza - ha concluso Morelli - va
al di la' dell' adozione di provvedimenti in particolari settori della
sanita' per assumere una visione piu' ampia e coraggiosa: accorpamenti
di U.O. e di strutture fotocopia, migliore e razionale organizzazione
interna delle strutture ospedaliere e delle Asl sul territorio, consentiranno
il recupero di risorse umane, strutturali e tecnologiche incidendo
sulla riduzione dei posti letto e sui servizi, senza sofferenze sulla
qualita' delle prestazioni. Il nodo centrale resta comunque la chiusura
o la riconversione di quelle strutture ospedaliere fatiscenti. Forse
dalla rivisitazione del Piano sanitario regionale scaturira' qualcosa
di nuovo''. Chiarella (Patto) “Regione e As rilancino l’Ospedale di Lamezia” 02/08 Il consigliere regionale dei Liberaldemocratici, Egidio Chiarella,
insieme ad alcuni componenti della commissione sanita' del partito,
ha visitato stamane l'ospedale di Lamezia Terme per verificare la
realta' dei disagi denunciati dagli infermieri del pronto soccorso.
Dal colloquio con il dirigente Marsico e con alcuni pazienti, e' emersa
''la necessita' - e' scritto in una nota - di una riorganizzazione
del pronto soccorso, spostando soprattutto il punto di accettazione,
per evitare che sia collocato all'ingresso degli ambulatori attrezzati
per i pronti interventi. Altro punto di debolezza, vista la numerosa
utenza specie durante i mesi estivi, sta nell'organico del personale,
insufficiente rispetto al lavoro del pronto soccorso, presso il quale
non mancano momenti rissosi e di violenze verbali, causati dalla disperazione
prodotta dalle lunghe attese''. Il consigliere Chiarella ha incontrato
inoltre il direttore generale dell'Asl di Lamezia, Carmela Madafferi,
alla quale ha manifestato il suo personale ''turbamento'' per quanto
accertato. Il direttore generale ha disposto immediatamente una vigilanza
24 ore su 24 ore all'ingresso del pronto soccorso, riservandosi un
intervento ad hoc, in vista di una piu' organica riorganizzazione,
da attuare in tempi brevi. Il consigliere Chiarella soddisfatto per
questo immediato interessamento del direttore generale, ha gia' chiesto
in mattinata all'assessore alla sanita' Doris Lo Moro l'apertura di
un tavolo organizzativo con i vari livelli dell'AS 6 e dell'assessorato
alla sanita', per rafforzare e rilanciare l'ospedale di Lamezia Terme.
Soddisfazione del sindacato pensionati sull’abolizione del ticket farmaceutico 01/08 Soddisfazione per la decisione della Giunta regionale di abolire il ticket sui farmaci, ''misura iniqua che ha pesato sino ad oggi sui bilanci delle famiglie gia' provate dalla crisi economica e dal carovita'', viene espressa, in una nota, dalle segreterie regionali dei sindacati confederali dei pensionati, Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil. ''Fin dall' introduzione dei ticket - affermano i sindacati nel comunicato - abbiamo denunciato l' iniquita' di una misura lesiva del diritto universalistico alla salute ma anche beffarda in quanto alla sua applicazione non ha corrisposto ne' un contenimento della spesa sanitaria ne', tanto meno, una migliore qualita' e quantita' di servizi erogati. Una denuncia, quella nostra, che si e' sempre scontrata con una visione sanitaria del precedente governo Chiaravalloti i cui effetti sono noti ai cittadini della regione in termini di imposizione fiscale, di debito sanitario e di dequalificazione del Servizio sanitario regionale nel suo complesso. La richiesta di abolizione del ticket e' stata per i sindacati Spi, Fnp e Uilp il punto fermo di una battaglia dei pensionati sul diritto alla salute, che ha trovato sin dal confronto preelettorale con il candidato presidente del centrosinistra, una condivisione convinta, nella quale ha avuto ragione di esprimersi un consenso politico ampio e diffuso di cambiamento. L' abolizione dei ticket e' percio' salutata da noi come scelta programmatica coerente del presidente e dell' intera Giunta ed, in particolare, degli assessori Lo Moro e Adamo, segno evidente che esiste la possibilita' di contraddistinguere l' operato di un governo, anche in condizioni difficili di bilancio per l' eredita' ricevuta dal centro destra, coniugando scelte di rigore della spesa a principi di equita' sociale''. Secondo i sindacati confederali dei pensionati, ''l' abolizione del ticket costituisce, dunque, il punto positivo per aprire, nelle prossime settimane, un confronto proficuo, che affronti altre priorita' sanitarie, a cominciare dall' elaborazione di un vero e proprio Progetto anziani, che contenga quali misure principali il servizio di Assistenza domiciliare integrata e che assuma i problemi della non autosufficienza, le azioni di prevenzione per le patologie legate alla vecchiaia e l' avvio della medicina di distretto. Quest' ultima, in particolare, e' necessaria per agire concretamente sulle liste d' attesa, sui ricoveri impropri, sulla migrazione sanitaria e per guardare al territorio ed alla domiciliarita' come nuova dimensione in cui rilanciare la centralita' e la qualita' del Servizio sanitario pubblico ed affermare il diritto alla salute integrato al resto delle politiche sociali che necessitano al pari di urgenti atti programmatori regionali''. Pignataro (CGIL) “Andare oltre l’abolizone del ticket” 01/08 “La Cgil ritiene un primo risultato importante la decisione
della Giunta regionale per l' abolizione dei ticket e per la possibilita'
che hanno i medici di prescrivere piu' di un medicinale a ricetta''.
A sostenerlo e' stato il segretario generale della Cgil, Fernando
Pignataro. ''La Cgil - ha aggiunto Pignataro - si e' sempre dichiarata
contraria all' istituzione dei ticket chiedendone l' abolizione perche'
considerava ingiusta e iniqua l' imposizione di questa gabella che
penalizzava pesantemente i ceti meno abbienti e non affrontava i veri
problemi della sanita' calabrese. E' adesso necessario andare oltre
quest' importante decisione per l'abolizione dei ticket e modificare
il Piano sanitario regionale. E' fondamentale riorganizzare il sistema
sanitario regionale per renderlo efficiente ed in grado di offrire
servizi di qualita' ai cittadini Calabresi. Occorre puntare alla specializzazione
delle strutture della sanita' per evitare sprechi di risorse pubbliche
con doppioni di servizi che fra l' altro limitano la qualita'''. ''Le
strutture sanitarie pubbliche - ha proseguito Pignataro - dovranno
essere l' asse portante del sistema sanitario calabrese che necessita
d' adeguate integrazioni con il privato. Al centro degli interessi
del sistema sanitario regionale dovra' esserci la persona e non altro.
Inoltre, occorre monitorare la spesa sanitaria e farmaceutica che
occupano oltre il 60% del bilancio regionale e per garantire un buon
funzionamento del sistema e quindi il diritto alla salute ai cittadini
calabresi''. ''La Cgil - ha concluso Pignataro - considera il diritto
alla salute 'universale' che dovra' essere esigibile da tutti i cittadini
di la' dalla condizione sociale che occupano. I cittadini Calabresi
dovranno avere tutte le condizioni per curarsi nella loro terra, evitando
l' emigrazione sanitaria e quindi ridurre costi e disagi''. La società di farmacologia difende i farmaci generci 01/08 La Societa' Italiana di Farmacologia difende i farmaci generici
dalle accuse di minore efficacia: funzionano nello stesso modo e hanno
sicurezza equivalente a quelli dei farmaci ''griffati''. Quindi i
pazienti che li utilizzano possono in assoluta tranquillita' e sicurezza
continuare ad assumerli, spiega Giovambattista De Sarro, Responsabile
regionale della Sezione Calabrese della Societa' Italiana di Farmacologia
(SIF) e Professore Ordinario di Farmacologia della Facolta' di Medicina
e Chirurgia dell'Universita' degli Studi di Catanzaro, in una nota
da indirizzare al Presidente della Regione Calabria Agazio Loiero,
all'Assessore alla Sanita' della Regione Calabria Dott.ssa Doris Lo
Moro, al Presidente della FNOMCeO, al segretario della FIMMG calabrese.
Una risposta che arriva dopo le dichiarazioni di Pasquale Gallucci,
Segretario Regionale della FIMMG della Calabria, sulla presunta inefficacia
dei farmaci generici. I Farmaci generici, spiega De Sarro, ''come
ormai risaputo, sono quei medicinali che poiche' non sono piu' coperti
da brevetto hanno un costo inferiore rispetto ad altri ma cio' non
equivale a minore efficacia. I farmaci generici devono rispondere
ad una stretta normativa nazionale ed internazionale e per legge rispettare
criteri di bioequivalenza chimica devono cioe' avere le stessa quantita'
di principio attivo presente nella forma farmaceutica della specialita'
medicinale registrata''. E le Agenzie nazionali di controllo dei Farmaci
impongono poi, conclude l'esperto, che il farmaco generico debba avere
caratteristiche farmacologiche ''terapeuticamente equivalenti'' a
quelle del farmaco gia' registrato e che debbano essere garantiti
standard di qualita' equivalenti sia nella produzione di farmaci griffati
che di quelli generici. L’ass. Lo Moro visita gli ospedali dell’Alto Ionio e annuncia altri nuovi quattro commissari Commissariata, dalla Regione, l’AS di Palmi 29/07 La Giunta regionale della Calabria ha commissariato l' Azienda
sanitaria di Palmi. Al posto del direttore generale Domenico Minicucci,
e' stato nominato commissario Carlo Mazzu', docente all' Universita'
di Messina. Nei giorni scorsi, l' ospedale di Palmi era stato sottoposto
a sequestro preventivo da parte dei carabinieri del Nas, con esclusione
delle aree adibite ad attivita' ambulatoriali e dialisi, per le precarie
condizioni di agibilita'. Buoncristiano: “Nessuna privatizzazione del servizio Cup” 29/07
''Questa azienda non ha adottato alcuna delibera concernente la cosiddetta
privatizzazione del servizio Cup''. E' quanto sostiene in una nota
il direttore generale dell'azienda sanitaria di Cosenza, Francesco
Buoncristiano. ''L'azienda vuole potenziare il Cup - ha aggiunto -
e lo fara' certamente con il concorso delle organizzazioni sindacali
e delle forze istituzionali. La delibera di giugno indicata come propedeutica
alla privatizzazione del Cup riguarda altri aspetti e non decreta
cio' che viene riportato nell'articolo. Diamo atto all'assessore D'Alessandro,
del Comune di Cosenza, di avere chiarito bene i termini della vicenda
dell' elisoccorso: nessun declassamento e' previsto e l'unica variazione,
vorrei ricordarlo, rispetto al passato e' l'impossibilita' di permanenza
nell'area dell'Ospedale, a seguito dei rilievi dell'Enac''. La Filcea-CGIL sconcerto sulle dichiarazioni della Fimmg a proposito dei farmaci generici 29/07 I sindacati di categoria degli informatori scientifici del
farmaco, Filcea-Cgil e Uilcem-Uil, in una nota congiunta, esprimono
''vivo sconcerto in seguito alle dichiarazione del segretario generale
regionale della Fimmg, secondo cui i farmaci generici avrebbero una
efficacia minore di quella dichiarata e attesa''. ''La comunicazione
- prosegue il comunicato - tempestivamente fornita agli organi di
stampa dall' Agenzia sui farmaci del Ministero della Salute nella
quale perentoriamente si afferma che non e' pervenuta all' ufficio
di farmacovigilanza alcuna segnalazione proveniente dalla Calabria
che riporti una 'mancanza di efficienza riferibile all' impiego di
farmaci generici', lascia intendere che la comunicazione del segretario
della Fimmg calabrese dovra' essere approfondita fino in fondo per
capire chi ha ragione, chi ha effettuato false affermazioni e perche'
ha fatto cio'''. ''Filcea Cgil e Uilcem Uil - prosegue la nota - ritengono
inopportuna, inesatta e volutamente fuorviante la risposta fornita
dall' Assessorato alla Sanita' della Regione che, nel comunicare che
la spesa farmaceutica in Calabria sarebbe abnorme, dimostrando cosi'
di non conoscere i dati di spesa regionali e nazionali, pretende poi
di risolvere il problema ricorrendo agli stessi soggetti che sono
poi i responsabili principali della crescita della spesa sanitaria
nella nostra Regione e che contestano l' uso dei farmaci generici,
sulla base di dati al momento ancora sconosciuti''. ''Chiediamo di
conoscere - concludono Filcea e Uilcem - i criteri e i risultati scientifici
dello studio condotto dai medici di famiglia della Calabria iscritti
alla Fimmg, richiesta alla quale si e' associato anche il presidente
nazionale dell'ordine dei medici Giuseppe Del Barone e di capire,
nell' interesse degli ammalati e di chi opera nel settore da quale
parte stia la verita'''. Rari i controlli sulla radioattività nel sud 27/07 Il centro ricerche Enea Trisaia a Rotondella (Matera) con l'impianto
Itrec, la centrale nucleare del Garigliano, nell'area posta tra i
fiumi Volturno e Garigliano e che si estende tra le province di Latina
e quella di Caserta e l'Abruzzo. La centrale nucleare di Latina, nel
basso Lazio e ancora il centro ricerche Casaccia, a pochi chilometri
da Roma. E' un bel concentrato di impianti nucleari, dismessi dai
tempi del referendum: certo, non abbandonati, ma curati dalla Sogin,
ma pur sempre quasi tutti (Casaccia a parte) reliquia di quelli che
furono i progetti atomici italiani. Impianti sotto controllo, s'e'
detto, ma si sa: un guaio puo' sempre accadere e a sentire gli abitanti
delle zone interessate, certo e' un'eventualita' di cui volenti o
nolenti si tiene conto. Ma proprio a sud, a leggere l'annuario Apat
presentato oggi a Roma, sono piu' scarsi i controlli sull'inquinamento
radioattivo. Anzi, non ci sono, a parte quelli legati direttamente
alle centrali e agli impianti (dette "source related") "I
dati relativi alle misure raccolte a intervalli mensili sul particolato
atmosferico evidenziano una certa disomogeneita' nella copertura territoriale-
si legge nell'annuario- in particolare il sud Italia non risulta 'coperto'
da alcuna stazione di monitoraggio". Stessa storia per quel che
riguarda le misure di deposizione al suolo, mentre non si cita la
"disomogeneita'" per le analisi sul latte vaccino, indicatore
classico di contaminazione. In Basilicata, secondo lo specchietto
prodotto nell'annuario, non c'e' rete regionale di sorveglianza sulla
rdioattivita', ne' risultano dati forniti alla rete nazionale. Quasi
la stesa cosa in Calabria, eccezion fatta per i campioni di latte
forniti alla rete nazionale. Un po' meglio in Puglia, dove pur non
avendosi rete regionale, oltre al latte si forniscono alla rete nazionale
campioni di deposizioni umide e secche. La Filcea chiede la sospensione della vendita dei farmaci generici. L’Aduc non è d’accordo e chiede chiarimenti al Ministero, così come l’on. Bianchi 27/07 La Filcea-Cgil e la Uilcem-Uil, che rappresentano gli addetti
all' informazione scientifica sui farmaci che operano in Calabria,
hanno chiesto all' Assessorato regionale alla Sanita' ed al Ministero
della Salute di ''rendere noti tutti i dati inerenti l' importante
risultato scientifico annunciato dai medici generici della Calabria''
secondo i quali i farmaci generici hanno un' insufficiente efficacia.
I sindacati chiedono anche che ''venga immediatamente sospesa la commercializzazione
dei farmaci generici sull' intero territorio nazionale perche' non
sarebbe in alcun modo giustificabile la somministrazione di farmaci
che secondo la valutazione dei medici di medicina generale della Calabria
non possiedono l' efficacia richiesta''. In una lettera inviata all'
assessore alla Sanita' della Regione Calabria, Doris Lo Moro, ed al
ministro della salute, Francesco Storace, i due sindacati evidenziano
che il segretario generale della Fimmg Calabria, avrebbe dichiarato
alla stampa che ''la nostra categoria ha potuto constatare che, sara'
forse per gli eccipienti che presentano i farmaci griffati, ma quelli
generici non hanno la stessa efficacia''. ''Poiche' a tali rivelazioni
scientifiche - afferma la lettera - non ha fatto seguito alcun elemento
aggiuntivo, Filcea-Cgil e Uilcem-Uil, per meglio comprendere i risultati
della sperimentazione clinica effettuata dai medici Fimmg, chiedono
di conoscere dal Ministero della Salute e dall' assessorato regionale
tutte le notizie inerenti lo studio effettuato dai medici Fimmg e
le segnalazioni di inefficacia dei farmaci generici che i medici di
medicina generale avranno certamente inviato ai servizi di farmacovigilanza
delle Aziende sanitarie ed al servizio di farmacovigilanza del Ministero
della Salute. La denuncia rappresenta un fatto di estrema gravita'
inspiegabilmente sottovalutato dall' assessore che alla luce di quanto
dichiarato dal segretario della Fimmg avrebbe dovuto non incentivare
l' uso dei farmaci generici e informare la cittadinanza dei risultati
della ricerca condotta dai medici di base. Inoltre, tale dichiarazione
della Fimmg smentisce clamorosamente la legge Storace di recente approvazione,
che si e' affannata ad attribuire ai farmaci generici, che costano
molto di meno e che risultano essere poco venduti solo in Italia,
un nome che ne evidenzi l' efficacia, ridefinendoli, 'medicinali equivalenti'''.
''Il Ministero della Salute e l' Assessorato regionale - proseguono
i sindacati - non possono promuovere un farmaco che non funziona solo
perche' costa di meno, perche' cio' produrrebbe danno alla salute
dei cittadini e perche' se il farmaco non possiede l' efficacia attesa
e dichiarata si tratterebbe di una vera e propria truffa a danno del
sistema sanitario nazionale commesso dal sistema medesimo''. Filcea-Cgil
e Uilcem-Uil invitano pertanto l' Assessore regionale ''a volere intervenire
per tranquillizzare gli ammalati fino ad oggi tratti in inganno dal
Sistema sanitario nazionale, invitando i sanitari a sospenderne la
prescrizione e l' erogazione fino a quando gli stessi non saranno
ritirati dal commercio'' e invitano la Giunta regionale ''ad intervenire
per arginare la disoccupazione che tale risultato produrra' sull'
attivita' di informazione scientifica sui farmaci tra quanti operano
in Calabria alle dipendenze delle industrie farmaceutiche che commercializzano
farmaci generici''. Aumentano i casi di Alzheimer. Il 21, anche a Cosenza, giornata con test preventivi 27/07 Fino ad oggi sono 600 mila i malati di Alzheimer, ma tra dieci
anni in Italia se ne conteranno oltre un milione. E' in aumento la
malattia che genera un deterioramento irreversibile e permanente del
cervello, portando i soggetti che ne sono affetti alla demenza. Lo
afferma l'Aima (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer), anticipando
i temi della Giornata Mondiale del Malato di Alzheimer, il prossimo
21 settembre, quando, in varie citta' italiane (Milano, Alessandria,
Cagliari, Cosenza, Novara, Termoli) sara' possibile effettuare il
test Minimental, che serve a evidenziare eventuali situazioni di rischio.
Il test Mmse (Mini Mental State Examination)consiste in una serie
di domande che permettono di valutare le funzioni cognitive e di identificare
eventuali problemi di memoria, linguaggio, orientamento spazio-temporale,
apprendimento e ragionamento. Dei 600 mila italiani affetti da questa
patologia, 420 mila hanno piu' di 65 anni e 131 mila pazienti (30%)
sono gia' ad uno stadio grave della malattia. Il numero di persone
colpite da Alzheimer risulta raddoppiato o addirittura triplicato
se si considerano i 'caregivers', coloro che si prendono totalmente
in carico il paziente per tutta la durata della malattia, che in media
dura dagli 8 ai 14 anni. Inoltre, si prevede che nei prossimi anni
diminuiranno i potenziali caregivers: ad oggi si considera un rapporto
di 12,32 cittadini tra i 20 e i 60 ogni ultraottantenne - stando a
dati Istat - nel 2025 tale proporzione passera' a 6,25 a uno, e nel
2055 addirittura a 3,17 a uno. La previsione dell'aumento dei casi
di Alzheimer, pero', non e' l'unico dato preoccupante. In Italia,
fatta eccezione per la Lombardia, la condizione degli affetti dal
morbo e' indietro rispetto a quella degli altri Paesi europei. ''I
farmaci innovativi - si legge in una nota dell'Aima - arrivano con
una media di 2-3 anni di ritardo rispetto al resto d'Europa, e a differenza
degli altri Paesi sono totalmente a carico del paziente. Emblematico
in questo senso il caso della memantina, unico farmaco indicato per
gli stadi da moderati a severi della malattia, che da noi e' arrivato
solo a ottobre e non e' rimborsato, pur rappresentando una significativa
conquista in campo terapeutico''. Solo in Lombardia dal febbraio 2005
- fa notare l'Aima - la regione si fa carico del costo della memantina,
per quei pazienti che hanno iniziato il trattamento. La lotta all’AIDS in Calabria, dal 1985 26/07 In Calabria la lotta all'Aids ha avuto inizio nel 1985 quando
si verificarono i primi quattro casi: uno a Catanzaro e tre a Crotone.
Con il passare degli anni e' diventata piu' incisiva tanto che nel
1994 e' nata l'associazione Anlaids Calabria. In Campidoglio, alla
solenne celebrazione per i venti anni dell'Anlaids - Associazione
Nazionale per la Lotta all'Aids - il professor Fernando Aiuti, al
vertice dell'Associazione, e la dottoressa Vittoria Lofranco, presidente
dell'Anlaids Calabria, hanno ricordato il grande impegno contro una
malattia che ha cambiato e sta cambiando il mondo. ''E' stata proprio
una scommessa - ha detto il presidente Anlaids Calabria, Vittoria
Lofranco - quella di aprire una Sezione dell'Anlaids in una regione
certamente ''difficile'' e in anni cosi' difficili per l'Aids. Era
il 2 giugno del 1994. Gia' un anno prima di costituirci era iniziata
la nostra azione come volontari. Erano anni difficili in cui si lavorava
davvero tanto. E cosi' pur essendo distanti da un Polo universitario
specializzato, con una delibera particolare, Fernando Aiuti ci aiuto'
a costituirci in una Sezione. Da allora e' stato tanto il nostro impegno
nelle scuole, per il messaggio di prevenzione e per la Campagna Bonsai.
Un aggettivo per la nostra Sezione? Umanizzata. Perche' siamo una
Sezione piccola che trova il suo punto di forza proprio nelle persone.
Lavoriamo con pochissimi fondi ma siamo ricchi di idee e di entusiasmo''.
''E per noi e' stata - ha concluso - una grande soddisfazione quando,
nel 2000, con il Congresso di Castrovillari abbiamo visto la partecipazione
di tutti i rappresentanti istituzionali della Regione Calabria e dell'Anlaids.
Una scommessa vinta che, mi auguro, si rinnovi anche con il Congresso
di quest'anno che si svolge a Vibo Valentia dal 21 al 23 ottobre''.
I primi quattro casi di Aids in Calabria, secondo i dati del Centro
Operativo Aids (COA) dell'Istituto Superiore di Sanita' diffusi in
occasione dei vent'anni dell'Anlaids, sono stati registrati nel 1985:
uno a Catanzaro e 3 a Crotone. Nel 1986 e' stato registrato il primo
caso di Aids a Reggio Calabria e il primo a Vibo Valentia. A Cosenza
i primi due casi nel 1987. Dal 1985 al 2004 i casi di Aids in Calabria
sono stati 541 di cui 12 nell'ultimo anno: 4 a Cosenza; uno a Catanzaro;
3 a Reggio Calabria; 2 a Crotone e 2 a Vibo Valentia. Il picco nel
1996 con 59 casi. Catanzaro detiene il primato regionale dei casi
di Aids con 167 casi dall'inizio dell'epidemia al 2004; seguono Reggio
Calabria con 120 casi; Cosenza con 114 casi; Crotone con 104 casi
e Vibo Valentia con 36 casi. I casi pediatrici, in totale, sono stati
11: l'ultimo risale al 1999. Il primo decesso per Aids in Calabria
e' stato registrato nel 1985 a Crotone. Nel 1986 il primo decesso
a Reggio Calabria; il primo a Vibo Valentia e i primi due a Catanzaro.
I primi due decessi a Cosenza nel 1987. Dal 1985 al 2004 in Calabria
si sono verificati 347 decessi per Aids di cui 3 nel 2004: uno a Cosenza;
uno a Reggio Calabria e uno a Crotone. Per la precisione dall'inizio
dell'epidemia al 2004 si sono verificati 67 decessi per Aids a Cosenza;
117 a Catanzaro; 76 a Reggio Calabria; 66 a Crotone e 21 a Vibo Valentia.
Il picco dei decessi per Aids in Calabria si e' avuto nel 1994 con
52 morti. Teruzzi : “I farmaci generici hanno la stessa efficacia dei farmaci ‘griffati’” 26/07 ''I farmaci generici o equivalenti sono altrettanto efficaci
di quelli di marca o cosiddetti 'griffati' e sono controllati e certificati
dall'Agenzia italiana del Farmaco (Aifa)'': lo afferma il presidente
nazionale di Assogenerici, associazione storica dei produttori di
farmaci generici, Roberto Teruzzi. Il presidente interviene sull'argomento
dopo le dichiarazioni del presidente di Fimmg, la Federazione dei
medici di medicina generale, della Calabria, Pasquale Gallucci, il
quale ha affermato, fra l' altro, che ''i farmaci generici non hanno
la stessa efficacia dei farmaci 'griffati'''. Teruzzi, che parla di
''demagogia', ha replicato, in un comunicato diffuso a Milano, alla
posizione di Gallucci, espressa a margine della conferenza stampa,
che si e' svolta ieri, dell'assessorato regionale della sanita' calabrese,
sul corretto uso dei farmaci. ''Quanta demagogia nelle affermazioni
sull'efficacia dei farmaci generici - sostiene Teruzzi - e' davvero
da irresponsabili continuare ad insinuare che i farmaci generi siano
meno efficaci dei farmaci di marca, anche perche' voglio ricordare
al Presidente Fimmg della Calabria che le sue dichiarazioni non mi
risultano esser suffragate da ricerche scientifiche e che inoltre
l'immissione in commercio di un farmaco generico e' controllata scrupolosamente
dell'Agenzia Italiana del Farmaco, autorita' quest' ultima, che certifica
ed autorizza l'immissione in commercio di tutti i farmaci, pertanto
anche dei farmaci di marca o cosiddetti 'griffati'. E inoltre non
risultano segnalazioni su farmaci generici, perlomeno alla nostra
associazione, all'ufficio di farmacovigilanza''. ''Fa sorridere -
conclude il presidente di Assogenerici - questa continua presa di
posizione di alcuni medici, che basandosi su chissa' quale assunto
scientifico, mettono in discussione l'efficacia dei farmaci generici
che al contrario nei Paesi economicamente sviluppati hanno un utilizzo
di gran superiore a quello italiano; sarebbe come dire che gli inglesi,
i tedeschi, i francesi, gli spagnoli per restare vicini ai nostri
confini, siano meno furbi di noi perché utilizzano molto questa
tipologia di farmaci''. Presentato dal sen. Gentile un DDL sulla regolamentazione del rapporto tra medici e INPS 26/07 Un disegno di legge che prevede la regolamentazione dei rapporti
tra Inps e Medici e attraverso il quale prevedere criteri pensionistici
e retribuzioni adeguate e' stato presentato dal segretario della commissione
finanze e tesoro del senato, Antonio Gentile. Nel Ddl il senatore
Gentile evidenzia che ''si vuole risolvere definitivamente un problema
che si trascina ormai dal 1986; a oggi in Italia sono circa 1600 i
medici che non hanno un rapporto con l' Inps regolato da presupposti
giuridici reali che permetta loro di poter svolgere la loro professione
con una retribuzione adeguata e con criteri pensionistici propri della
loro attivita'. Il rapporto con l' Inps non permette, infatti, ai
medici di svolgere qualsiasi altra attivita' lavorativa anche di collaborazione
coordinata e continuativa con altro datore di lavoro pubblico o privato.
Ne consegue che il medico che svolge la propria attivita' presso l'
Inps non ha la possibilita' di un impegno nella libera professione.
Di contro, il medico e' retribuito ''a prestazione'', e ha l' obbligo
di reperibilita' e di disponibilita' nei giorni feriali e festivi
senza alcuna retribuzione''. ''Oltre a cio' - prosegue Gentile- tale
medico non ha alcun trattamento integrativo e deve sopportare una
serie di costi aggiuntivi, quali l' assicurazione per infortuni sul
lavoro, l' assicurazione per la responsabilita' civile verso terzi
lesi durante l' espletamento della prestazione e la contribuzione
pensionistica. Nella presente proposta di legge, si e' scelto come
punto di riferimento il contratto di lavoro in convenzione che i medici
del Servizio sanitario nazionale stipulano con le aziende sanitarie
locali, perche' per alcuni aspetti risulta simile al rapporto di lavoro
previsto per i medici dell' Inps''. ''Infatti - ha concluso - una
serie di requisiti, quali il collegamento dell' attivita' svolta con
i fini istituzionali dell' ente, l' esclusivita' del rapporto di lavoro,
il carattere continuativo e non episodico della prestazione e la collocazione
in subordine nell' organizzazione dell' ente, nonche' il controllo
che l' Istituto esercita sui medici, rendono il rapporto di lavoro
dei medici convenzionati con il Ssn assimilabile a quello dei medici
fiscali dell' Inps''. Sindacati: “Perché non tolti i ticket sui farmaci?” 25/07 La Filcea-CGIL e la Uilcem- UIL, che rappresentano gli addetti
all'Informazione scientifica sui farmaci che operano in Calabria (circa
1000 unita') sottopone ''all'attenzione della cittadinanza che la
giunta che governa la Regione Calabria ha tolto i ticket sui farmaci,
ma solo dai propri obiettivi''. ''Non e' accettabile - dicono i sindacati
- che Segretari Regionali di partiti della maggioranza non sappiano
che ''proporre eventualmente l'abolizione del ticket sui medicinali
solo per alcune fasce sociali'' e' gia' previsto dalla legge regionale
29 dell'agosto del 2002, la cui non integrale applicazione e' stata
oggetto di numerose contestazioni poste solo dalle OOSS, che sono
riuscite a strappare l'esenzione dal Ticket per i pazienti oncologici,
un sostanzioso contributo mensile per l'acquisto degli alimenti a
proteici necessari ai pazienti nefropatici e condizioni di accesso
piu' favorevoli per gli ammalati e le loro famiglie e meno costose
per la Regione riguardo alla erogazione dei presidi per diabetici.
Ancor meno accettabile risulta essere l'alibi dell'enorme disavanzo
di bilancio ereditato dalla Giunta uscente perche' era noto a tutti
che la Regione Calabria, cosi' come numerose altre Regioni d'Italia,
presentava pesanti deficit di bilancio. Peraltro, sembra veramente
pretestuoso e inopportuno disquisire sulla opportunita' di eliminare
la tassa sulla salute imposta dalla precedente Giunta perche' cio'
non risponderebbe a presunte regole di etica della spesa. Tutto cio'
e' inaccettabile e , soprattutto, non e' ammissibile che la Giunta
si prenda gioco dei cittadini forte del successo elettorale che gli
stessi gli hanno concesso sperando nel cambiamento promesso e fino
ad oggi interamente disatteso''. In sette mesi 30 interventi di varicocele mininvasiva all’Annuziata 23/07 Sono 30 dall' inizio dell' anno gli interventi di varicocele
mininvasiva portati a termine dall'unita' operativa semplice di radiologia
interventistica vascolare dell' Ospedale Civile dell' Annunziata di
Cosenza, diretta da Giampiero Guido e che fa parte del Dipartimento
per Immagini diretto da Francesco d'Agostino. ''Il varicocele - e'
detto in un comunicato - e' la dilatazione varicosa delle vene nello
scroto. I testicoli ricevono il sangue dall' arteria che e' situata
all' interno dell' addome e da qui il sangue refluisce nella vena
spermatica interna che a sua volta trasporta il sangue indietro sino
al cuore. In alcuni uomini le vene intorno al testicolo possono allargarsi
o dilatarsi e sono definite varicocele. Ma anche le donne possono
essere vittima di varicocele pelvico, che causa un dolore cronico''.
''La radiologia interventistica - ha detto il direttore generale Antonio
Belcastro - e' un altro dei fiori all'occhiello di quest' Azienda
che grazie al lavoro straordinario delle persone che la compongono
riesce a conseguire risultati di questo genere. L'unita' operativa
di radiologia interventistica e' inserita nel sito www.sirm.org che
raggruppa i migliori centri specialistici pubblici italiani''. Parte il progetto di prevenzione sanitaria “Altomonte 2000” 22/07 Verra' presentato lunedi' 25 luglio a Castrovillari il progetto
sperimentale sulla prevenzione denominato ''Altomonte 2000'' che vedra'
impegnati il Comune, l' Azienda Sanitaria locale, la Scuola, gli istruttori
delle palestre, i commercianti e i ristoratori. ''Il progetto sperimentale
innovativo - e' detto in un comunicato - interessa un' intera popolazione
che verra' seguita nel tempo, implementando una metodologia d' intervento
sui vari fattori di rischio che ha suscitato l' interesse dell' istituto
Mario Negri che ha dato la propria disponibilita' a validare i dati
scientifici raccolti dalla medicina di famiglia di Altomonte''. ''Le
cause piu' comuni di mortalita', in Italia ed in Calabria - e' detto
nel comunicato - sono le malattie cardiovascolari, intese come infarto
del miocardio e ictus cerebrale. La Calabria ha un tasso di mortalita',
per tali malattie, piu' elevato della media nazionale, come si legge
dal primo rapporto Osservasalute dell' Istituto d' Igiene dell' Universita'
Cattolica di Roma, pubblicato nel 2003. Troppi ipertesi e obesi, nella
nostra regione, e scarsa copertura vaccinale (emblematica l' epidemia
di morbillo verificatasi negli anni passati)''. All’Annunziata applicata una tecnica invasiva ridotta per rimuovere una neoplasia alla laringe 21/07 Un intervento chirurgico sul collo, ad un paziente affetto
da tumore maligno della laringe, e' stato eseguito nella divisione
di otorinolaringoiatria dell'Ospedale Civile di Cosenza, diretta dal
dott. Massimo Romanelli, con una tecnica attraverso la quale e' stata
ridotta l'invasivita' dell'operazione. ''La tecnica chirurgica - e'
scritto in una nota - messa in opera dal dott. Fernando Guzzo, ha
permesso di rimuovere radicalmente il tumore con un'invasivita' ridotta,
risparmiando parti essenziali come le corde vocali e garantendo al
paziente l'uso della parola e della respirazione autosufficiente.
L'intervento e' frutto dell'esperienza formativa attuata dia medici
della divisione cosentina presso la scuola del Fatebenefratelli di
Roma, diretta dal prof. Enrico de Campora. Una formazione fortemente
voluta dall'allora primario , Antonino Raggio''. Soddisfazione e'
stata espressa dal direttore generale dell'azienda ospedaliera di
Cosenza, Antonio Belcastro, che ha esaltato la '' grande professionalita'
dei medici cosentini, che oggi riescono a garantire prestazioni in
linea con i grandi centri nazionali. A loro dico grazie a nome della
popolazione amministrata''. PSE: “Per un buon governo della sanità regionale, non solo la scelta dei manager” 20/07 I problemi della sanita' hanno avuto un peso non irrilevante
nel decidere le sorti della competizione elettorale regionale ed i
temi generali e specifici legati al Welfare e alle politiche sanitarie
riemergeranno con prepotenza nel corso dell'anno che ancora ci separa
dalle prossime elezioni politiche”. E' quanto scritto in una
nota del consigliere regionale del Pse-Lista Mancini, Salvatore Magaro,
e Luciano Di Leone dell'Officina delle Nuove Idee. “I Risultati
delle elezioni regionali –prosegue la nota - hanno segnato una
pesante sconfitta della proposta di attuare nel paese una spaccatura
"devoluzionista" che come e' noto, comprendeva anche una
inevitabile marcata diversa distribuzione delle risorse necessarie
al funzionamento del sistema sanitario universilastico. In particolare
in Calabria hanno generato un'aspettativa in tutti gli strati della
popolazione che il centrosinisinistra garantendo il principio di universalita'e
di uguaglianza nell'accesso ai servizi sanitari sappia introdurre
modifiche opportune nel senso del buon governo di un compartimento
fin qui segnato da forti note d'inefficienza, di disorganizzazione,
di sprechi e di migrazione sanitaria extraregionale. Ass. Lo Moro e Presidente Loiero inaugurano nuovo reparto del Pugliese: “Avremo un occhio attento sulla sanità” 19/07
Il Presidente della Regione, Agazio Loiero, l' assessore regionale
alla salute, Doris Lo Moro, ed il presidente della commissione Sanita',
Piero Amato, sono intervenuti all' inaugurazione della nuova sala
operativa di emodinamica e cardiologia interventistica dell' Azienda
ospedaliera ''Pugliese-Ciaccio'' di Catanzaro, avvenuta con la benedizione
di mons. Rimedio, vescovo emerito di Lamezia Terme. ''So l' importanza
- ha affermato l' assessore Lo Moro - che riveste questa struttura
sanitaria per la citta' e per tutto il territorio regionale e per
questo mi riservo di ritornare. Voglio continuare il mio viaggio nelle
strutture ospedaliere della Calabria gia' iniziato nelle realta' piu'
difficili, in quelle realta', cioe', dove la presenza istituzionale
puo' essere rassicurante''. Per Loiero ''la sanita' calabrese ha problemi
finanziari seri da fronteggiare. Percio' - ha ribadito - insieme all'
assessore Lo Moro, avremo un occhio vigile e penetrante in un universo
che ha bisogno di vigilanza, ma anche di vicinanza. Oggi abbiamo inaugurato
un reparto che contiene gli strumenti necessari per lenire le sofferenze
e l' opera dell' equipe sanitaria ha un valore di apostolato in piu'''.
Un' inaugurazione ''informale''. Cosi' e' stata definita dal direttore
generale dell' azienda Pugliese-Ciaccio Riccardo Fatarella ''perche'
- ha sottolineato - di fatto e' una presa d' atto di un lavoro gia'
iniziato da qualche giorno, avendo gia' effettuato quattro coronografie
e due angiografie''. L' apertura di questa sala operatoria e', per
il direttore Vincenzo Ciconte ''il coronamento di un sogno''. Una
scommessa portata avanti per tanti anni e, finalmente, vinta''. Subito
dopo, il Presidente Loiero e l' assessore Lo Moro si sono ritrovati
nella sala convegni dell' ospedale Ciaccio per la presentazione del
volume ''La leucemia linfatica cronica'' elaborato da un' equipe medica
e curato dal dott. Stefano Molica dell' Azienda ospedaliera Pugliese
Ciaccio. Doris Lo Moro, e' scritto in una nota dell' ufficio stampa
della Giunta, partendo dalla situazione drammatica del pronto soccorso
del presidio Pugliese, che ha aumentato l' utenza rispetto all' anno
scorso del 31% creando attese per i pazienti anche di sei e sette
ore, ha messo in evidenza che ''quello che succede al Pugliese e'
emblematico di quello che succede in Calabria. A noi il compito -
ha continuato l' Assessore - di dare segnali positivi per ribaltare
la considerazione che la cittadinanza ha di questo ospedale. Ho l'
impressione che su questo nosocomio le attese sono molte. C' e' un
segnale forte di unita' e una volonta' del personale che ci aiutera'
a creare un sistema che faccia rete su tutto il territorio calabrese''.
''Se c'e' un posto in Italia - ha sostenuto Loiero - in cui la professione
medica ha avuto scampoli di apostolato questo e' il Pugliese. Una
professione che si e' sempre piu' qualificata attraverso la vicinanza
al malato. Ho curato mio padre in questo ospedale e posso dirlo per
esperienza diretta''. ''Questa azienda - ha continuato il Presidente
dopo essersi ripreso dalla commozione per il ricordo del genitore
scomparso - non e' una struttura universitaria, ma qui sono andati
avanti esimi professori in materia sanitaria. E questo reparto va
rafforzato e intrecciato con l' Universita' perche' tutto quello che
va nella direzione della ricerca e dell' innovazione va verso il benessere
sociale del territorio. Noi faremo in modo che l' Universita' si intrecci
in maniera feconda con le altre presenze esistenti e faremo in modo
di suturare le ferite di una struttura che e' stata negli ultimi anni
demonizzata''. Il Presidente Loiero e l’ass. Lo Moro in visita al Pugliese 18/07 Il presidente della Regione, Agazio Loiero, e l' assessore
alla sanita', Doris Lo Moro, visiteranno martedì 19 l' azienda
Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. La delegazione regionale,
che vede anche la presenza del presidente della commissione Sanita',
Pietro Amato, sara' ricevuta dal direttore generale, Riccardo Fatarella,
e dai direttori sanitari e amministrativi, nel presidio Pugliese dove
sara' inaugurata la nuova attrezzatura per l' Emodinamica presso l'
Utic, che, e' scritto in una nota, potenzia il parco tecnologico del
reparto di cardiologia, dando ai cittadini un ulteriore e qualificata
possibilita' diagnostica ed interventistica nella nostra Regione.
La visita proseguira' in alcuni reparti e terminera' al Ciaccio, i
cui lavori di ristrutturazione sono ormai al termine, dove, nella
sala convegni, verra' presentato dal prof. Francesco Cognetti, direttore
scientifico dell' Istituto Regina Elena di Roma, il volume ''la Leucemia
linfatica cronica'' a cura del dr. Stefano Molica con la prefazione
del prof. Roderto Foa', direttore della Cattedra di Ematologia dell'
Universita' ''la Sapienza'', pubblicato da Il Pensiero Scientifico
Editore. ''L' occasione - e' scritto in un comunicato dell' Azienda
ospedaliera - consentira', per il livello dei partecipanti, di puntualizzare
e presentare i nuovi scenari terapeutici che si presentano nell' ambito
delle leucemie linfatica cronica che rappresenta la forma di leucemia
di piu' frequente riscontro nei paesi occidentali''. L’ass. Lo Moro convoca i vertici dell’As8 di Vibo per il progetto “Dalla sorgente alla foce” 18/07 L' assessore regionale alla Salute, Doris Lo Moro, ha convocato
per domattina, alle 11, il direttore generale dell' Azienda sanitaria
8 di Vibo Valentia Armando Crupi, il direttore sanitario, Francesco
Miceli ed il direttore del dipartimento di salute mentale, Angelo
Bruno Carchidi. Al centro dell' incontro, e' scritto in una nota dell'
Azienda, il problema riguardante la posizione dei 24 lavoratori del
progetto psichiatrico ''Dalla Sorgente alla Foce'', di recente licenziati
in seguito all' esaurimento dei fondi stanziati per portare avanti
l' iniziativa. Della situazione venutasi a creare si e' fatto carico
Crupi e l' interno management, impegnati nella ricerca di una soluzione
capace di assicurare la prosecuzione dell' attivita' contenuta nel
progetto. Anche Cgil, Cisl e Uil, prosegue la nota, si sono subito
affrettati a difendere la posizione dei 24 lavoratori, ''motivando
il sostegno alla legittima rivendicazione dei 24 operatori sociali
- ha sostenuto, tra l' altro, Sergio Pititto, segretario generale
della Cisl - da oltre due anni impegnati ad assicurare un servizio,
come quello svolto in favore di moltissimi pazienti, alle prese con
gravi patologie psichiatriche''. Stamani Crupi ha ricevuto una delegazione
sindacale guidata dallo stesso Pititto e da Gianfranco Pugliese della
Cgil, assente Luciano Prestia, segretario generale della Uil, a Reggio
Calabria per una manifestazione alla quale ha partecipato il segretario
generale della Uil, Luigi Angeletti. Crupi ha ribadito la sua disponibilita'
e quella dell' Azienda per ''venire incontro al grave stato di bisogno
dei lavoratori fino a ieri impegnati in un settore di grande utilita'
come quello della psichiatria''. ''L' incontro con il massimo responsabile
della salute calabrese - e' scritto nel comunicato - e' molto atteso
anche perche' servira' a chiarire la situazione, ma soprattutto a
decidere se vi sono ancora o meno speranze per mantenere in vita un'
attivita' che ha messo in mostra la notevole professionalita' di quanti
fino ad oggi si sono cimentati in un settore cosi' importante dell'attiva
socio sanitaria dell' As 8.Pititto e Pugliese, fiduciosi sull' esito
dell' incontro di qualche giorno prima con il direttore generale dell'
assessorato, dott. Faillace e la dott. Scalise, sperano che la volonta'
dell' assessore Lo Moro tesa a risolvere la controversia, proponendo
la prosecuzione del progetto, non venga meno. L' obiettivo per gli
interessati, il sindacato ed il vertice dell' As resta quello di poter
proseguire nell' attuazione completa del progetto dalla 'Sorgente
alla foce'''. I Direttori generali ed i commissari delle Aziende Sanitarie dovranno chiarire come avviene lo smaltimento dei rifiuti 18/07 ''I direttori generali ed i commissari delle aziende sanitarie
locali ed ospedaliere dovranno attivarsi al fine di fornire, nel piu'
breve tempo possibile, all'assessorato regionale alla tutela della
Salute, un quadro dettagliato in ordine alle procedure di smaltimento
di rifiuti speciali seguite negli ospedali ed i tutti i presidii sanitari
della Calabria''. E' quanto previsto da una circolare diramata dal
direttore generale dell' assessorato regionale alla sanita', Raffaele
Faillace, in seguito ai casi di abbandono di rifiuti di origine sanitaria
verificatisi nel territorio calabrese. Recependo - e' scritto in una
nota - le indicazioni dell' assessore Doris Lo Moro, Faillace ha chiesto
ai manager una dettagliata ricognizione sulla materia. Nella circolare,
in particolare, il dirigente dell' assessorato sollecita notizie in
ordine alle procedure di tenuta ed aggiornamento del registro di carico
e scarico dei rifiuti speciali di origine sanitaria ''nelle strutture
pubbliche ed accreditate''. Dovranno inoltre essere specificate le
tipologie dei contratti finalizzati allo smaltimento dei rifiuti,
con l' indicazione delle ditte autorizzate. Faillace sollecita anche
una mappatura delle discariche esistenti nella regione comprendente
l' indicazione dei siti e dei termovalorizzatori autorizzati allo
smaltimento, accompagnata da un piano di monitoraggio di eventuali
siti non autorizzati. Ai manager delle aziende sanitarie - prosegue
la nota - sono, inoltre, richieste notizie sulle procedure di controllo
da parte del servizio di igiene e sanita' pubblica sulla regolarita'
delle procedure di stoccaggio e smaltimento di rifiuti speciali. Contemporaneamente,
dovra' essere attivato un piano di controllo ''sulla corretta tenuta
dei registri, delle bolle di consegna e sulle procedure di autorizzazione
da parte delle cliniche, dei laboratori, degli ambulatori medici e
di medicina generale, degli studi odontoiatrici e di altri studi specializzati,
sia pubblici che accreditati'' nei territori di competenza delle aziende
sanitarie. Commodari (PRC) “I ticket sulla salute vanno aboliti” 17/07 ''Da sempre sosteniamo che il ticket, qualsiasi esso sia, va
abolito. Va abolito per un ragione molto semplice, perche' rappresenta
una ingiusta tassa sulla malattia''. E' quanto sostiene in una nota
il componente del collegio nazionale di Garanzia del Partito della
Rifondazione Comunista, Pino Commodari, circa l'abolizione dei Ticket.
''Ritengo - ha aggiunto - che ragioni etiche impongono di non colpire
i malati, ma di finanziare il Servizio Sanitario attraverso il normale
prelievo fiscale, in primo luogo facendo pagare le tasse agli evasori,
e nel rispetto rigoroso del dettato Costituzionale che impone la progressivita'
della contribuzione di ogni singolo cittadino. Per l'abolizione dei
ticket vi sono poi ragioni di natura finanziaria e di giustizia sociale,
in quanto e' facilmente dimostrato come essi non contribuiscono a
risanare il bilancio della sanita' calabrese, ma al contrario pesano
in modo negativo sui bilanci, gia' in crisi, delle famiglie calabresi
ed in modo particolare di quelle piu' deboli. Nel corso della conferenza
stampa di qualche giorno fa, abbiamo dimostrato dal punto di vista
finanziario ed organizzativo come recuperare le minori entrate derivanti
dall'abolizione dei ticket''. ''In Calabria, infatti, l'incidenza
- ha proseguito Commodari - sulle entrate della sanita' dei ticket
e' pari a 28 milioni di uro, mentre la spesa farmaceutica viene stimata
in 430 milioni di uro. Il 70% di essa, cioe' 300 milioni di uro, e'
rappresentata dai cosiddetti farmaci costosi, che costituiscono il
30% dei farmaci totali. Se ci fosse la volonta' politica, perche'
solo di questo si tratta, di fornire direttamente tramite le farmacie
dei presidi ospedalieri questi farmaci si otterrebbe un risparmio,
come ci confermano autorevoli dirigenti pubblici del settore, pari
al 50%, che equivale a 150 milioni euro. Altro che entrata vessatoria
dovuta ai ticket''. ''Come dicevo prima - ha concluso - e' solamente
questione di volonta' politica e questa Giunta regionale deve dare
questo segnale di svolta e di rottura con le politiche seguite dal
centro destra in Calabria, che sono state quelle di avere la maggiore
addizionale Irpef, la piu' alta tassa automobilistica ed, appunto,
i ticket sulla salute''. Bruno (DL) “Abolizione del ticket sui medicinali solo per alcune fasce sociali” 16/07 Intervenendo nel dibattito sull’abolizione del ticket
sui medicinali, il Coordinatore regionale della Margherita in Calabria,
Franco Bruno, ha dichiarato quanto segue.«Da tempo la Sanità
ha assunto un rilievo particolarmente importante nel dibattito politico
regionale. Proprio per questo, alcuni aspetti finiscono con l’assumere
una forte valenza simbolica che va oltre la stessa necessità
di dare inizio in Calabria ad una fase più moderna ed avanzata
anche in questo settore, decisivo per la vita dei cittadini. Ad esempio,
la proposta di abolire completamente il ticket sui medicinali ha finito
con l’assumere una funzione di bandiera, una sorta di start
up del modo di interpretare il governo della Sanità da parte
della nuova Giunta. Anche per questo, a prescindere dalla reale economia
che l’abolizione del ticket potrebbe comportare, la proposta
ha un consenso diffuso tra le forze politiche dell’Unione. Primo innesto pace-maker gastrico in Calabria 15/07 Un pace-maker gastrico e' stato impiantato per via laparoscopica,
dall' equipe diretta dal dottor Marco Maria Lirici, ad un paziente
ricoverato nell' Azienda ospedaliera di Reggio Calabria. L' intervento,
primo ad essere realizzato in Calabria ed eseguito nel reparto di
Chirurgia generale, e' il secondo del genere in Italia. Il paziente
operato a Reggio Calabria si chiama R.B. ed era affetto da polineuropatia
diabetica, seguito da un' equipe di neurologi degli Ospedali Riuniti.
I sintomi erano vomito incoercibile e non rispondente ai normali trattamenti
medici ed era dimagrito di dieci chili. La decisione di operare laparoscopicamente,
secondo quanto riferito dalle autorita' sanitarie, e' stata presa
dallo stesso Lirici viste le condizioni generali del paziente. Dopo
l' innesto degli elettrodi nella parete gastrica, fatto seguendo una
tecnica particolare e misurando millimetricamente la loro distanza
dal piloro, questi sono stati collegati al pace-maker a sua volta
impiantato in una tasca sottocutanea sul fianco del paziente. Il pace-maker
e' stato subito attivato e attualmente, in attesa che gli effetti
si facciano avvertire (sono necessari 15-20 giorni), il paziente non
presenta piu' vomito e ha iniziato ad alimentarsi seguendo una dieta
semiliquida. Due farmacie su tre non praticano gli sconti 15/07 Due farmacie su tre non praticano sconti e soprattutto molte
'fingono' di aver tagliato i prezzi, con riduzioni inferiori all1%,
in particolare nel Sud e nelle isole: il 57,2% delle farmacie ha ridotto
i prezzi al massimo fino al 4,8% e nel 44,9% dei casi gli sconti riguardano
soltanto un numero di farmaci compreso tra 1 e 3. Poche le farmacie
che effettuano sconti degni di nota (solo nel 14,3% di quelle monitorate
le riduzioni di prezzo sono comprese tra il 9 e il 12,5%). A poco
piu' di un mese dallentrata in vigore del decreto legge che prevede
la facolta' per i farmacisti di applicare sconti fino al 20% sui farmaci
a totale carico del cittadino (classe C, senza obbligo di prescrizione),
Cittadinanzattiva ha monitorato lapplicazione del stesso decreto sul
territorio nazionale, attraverso il suo Osservatorio Prezzi e tariffe
(nellambito del progetto 'Cittadini che contano' cofinanziato dal
Ministero delle Attivita' produttive). Ecco alcuni dati sulla ricerca
pubblicata oggi. Medici eritrei saranno formati nell’As di Paola 15/07 Il presidente della Regione, Agazio Loiero, ha incontrato una
delegazione dell'Associazione Medici Volontari (Asmev) di Messina
che sono appena tornati dall'Eritrea. Nel corso dell'incontro Loiero
ha dato ''ampia disponibilita' - e' scritto in una nota - anche a
nome dell'assessore regionale alla sanita' e dell'assessore al lavoro
e formazione, per quanto riguarda l'acquisto di reni artificiali e
per quanto concerne la formazione di personale eritreo che avverra'
nei centri di emodialisi dell'As 1 di Paola''. La delegazione dei
medici era composta da Francesco Romeo, medico chirurgo che da anni
gia' opera in Eritrea in un programma di missioni umanitarie e il
dott. Roberto Pititto, nefrologo, dirigente del Centro Emodialisi
di Amantea, prescelto per avviare il nuovo Centro di Emodialisi di
Asmara. Al Presidente Loiero e' stata consegnata anche una lettera
inviatagli dal Ministro della Salute eritreo, Saleh Meky. I medici,
che sono appena tornati dall'Eritrea, dove hanno compiuto un sopraluogo
tecnico per risolvere i problemi del caso, hanno illustrato al Presidente
Loiero il progetto che dovra' essere realizzato relativo al centro
di emodialisi di Asmara di cui la regione Calabria e' sponsor. Il Sindaco di Taverna si oppone alla chiusura della guardia estiva in Sila 15/07 Il sindaco di Taverna, Sebastiano Angotti ha scritto al Presidente
della Regione, all' Assessore regionale alla Sanita' e al Commissario
dell' Azienda sanitaria di Catanzaro, per sollecitare l' immediato
ripristino della postazione di Guardia medica estiva a servizio dei
villaggi della Sila Catanzarese e di una vasta area ricadente nel
Parco nazionale della Sila. Nella lettera, che per conoscenza e' stata
inviata anche al prefetto del capoluogo, Angotti critica duramente
la decisione presa dall' Azienda sanitaria di Catanzaro che dispone
la chiusura del presidio di primo soccorso nei villaggi Mancuso, Racise,
Monaco e Cutura, meta nella stagione di migliaia di turisti. ''Dopo
decenni di funzionalita' ¿ scrive Angotti nella lettera - ritengo
assurde ed inaccettabili le garanzie di assistenza che s' intendono
proporre. Ferma restando tale deleteria decisione, e' evidente che
si mettera' a serio rischio, in caso di necessita' di primo intervento
sanitario, la vita stessa di ogni persona temporaneamente residente
nel predetto territorio, oltretutto, in gran parte popolato da anziani
affetti da patologie croniche e da nuclei famigliari con bambini''.
Per il sindaco di Taverna, in mancanza di una revoca della decisione,
''il rischio e' che si renda incivile ed insicuro dal punto di vista
sanitario il territorio silano, visitabile a proprio rischio e pericolo
da parte di migliaia di visitatori. Tutto cio' a discapito di ogni
logica di miglioramento e valorizzazione turistica della Sila Catanzarese
ed in particolar modo del Comune di Taverna, gia' fortemente penalizzato
dall' assoluta mancanza di infrastrutture nonostante le sue riconosciute
valenze culturali ed ambientali''. Settimo caso della rara sindrome SEU a Caserta. 15/07 Diagnosticato un nuovo caso di Seu, la sindrome emolitica eulemica
che da un mese continua a propagarsi. Sette i bambini colpiti fino
ad oggi dal batterio escherichia coli. Il bimbo ricoverato oggi all'ospedale
pediatrico Santobono di Napoli, ha 13 mesi e proviene da Caserta.
Non e' in condizioni critiche e, come per il piccolo di 2 anni e mezzo
arrivato ieri da Poggiomarino (Napoli) all'ospedale napoletano, non
e' stato necessario iniziare la dialisi. ''Il bambino aveva un'anemia
importante - ha spiegato il primario del reparto di Nefrologia e Dialisi
del Santobono, Carmine Pecoraro - Ed e' stato per questo sottoposto
a trasfusioni. L'insufficienza renale da cui e' affetto, pero', e'
lieve: non c'e' necessita', per il momento, di sottoporlo a dialisi''.
Dalle analisi epidemiologiche, i bambini sono risultati infettati
da una particolare tossina del batterio escherichia coli: ''Le indagini,
inoltre - ha aggiunto Pecoraro - hanno evidenziato la necessita' di
una predisposizione genetica: la tossina colpisce solo i soggetti
predisposti, negli altri casi si manifesta come una normale infezione
intestinale''. L'assessore alla Sanita' della Regione Campania, Angelo
Montemarano, garantisce, per evitare allarmi ingiustificati, che ''la
situazione e' costantemente monitorata dai competenti Uffici e dai
Dipartimenti di prevenzione dell'intera regione che sono stati debitamente
allertati''. Negli ultimi due mesi sono sette, compreso quello calabrese,
i bambini colpiti dalla patologia. Precisamente, i primi quattro casi
diagnosticati provengono per residenza o per soggiorno dal Cilento;
il quinto dalla provincia di Cosenza; mentre gli ultimi due, ricoverati
tra ieri ed oggi, provengono da Poggiomarino, in provincia di Napoli,
e Caserta. ''In assenza, per ora, di riscontri analitici - hanno riferito
dall'assessorato - sulla base delle informazioni raccolte, non sembrano
esserci collegamenti evidenti ne' tra i primi casi della Asl Sa 3
e gli ultimi provenienti da Poggiomarino e Caserta, ne' tra questi
ultimi due''. Dall'assessorato fanno sapere, inoltre, che i primi
tre casi del Cilento sono positivi sierologicamente all'escherichia
coli O26, il caso calabrese e' positivo, invece, all'escherichia coli
O111, mentre per gli altri tre casi si e' in attesa dei risultati
analitici. ''Attualmente, quindi, - ha detto Montemarano - ci troviamo
in una situazione di forte attenzione, ma non di allarme. Infatti
i 7 casi recentemente diagnosticati rientrano ancora in un numero
compatibile con quanto osservato in alcuni degli anni passati, anche
in considerazione, come gia' ricordato, che essi si concentrano nel
periodo estivo''. ''Inoltre come conseguenza della forte attenzione
posta dagli organi istituzionali e dai mass media - ha concluso Montemarano
- si osserva una maggiore sensibilita' clinica nel formulare questa
diagnosi e nel concentrare il trattamento di questi casi in ospedali
specializzati. E' quindi verosimile che questa maggiore attenzione
porti a un aumento dei casi segnalati senza che questo significhi
necessariamente un aumento della frequenza di malattia''. Ass. Lo Moro: “Si alla sanità, ma quando è di qualità” 14/07 ''La sanita' e' un servizio pubblico chiunque lo svolga. Quando
si fa buona sanita', dunque, si rende un beneficio a tutti i cittadini''.
Lo ha detto Doris Lo Moro, assessore regionale alla Tutela della Salute
incontrando i giornalisti dopo una visita al Sant' Anna Hospital di
Catanzaro. All' incontro hanno partecipato il cardiochirurgo Mauro
Cassese; il rappresentante della proprieta' del Sant' AAnna Hospital,
Franco Frontera, e il direttore generale del Dipartimento regionale,
Raffaele Faillace. In funzione dal 1999, la struttura ospedaliera
catanzarese accreditata ha al suo attivo 850 interventi a cuore aperto
(che diventano 1.100 in Calabria se si aggiunge l' attivita' svolta
dal Policlinico Mater Domini); duemila angioplastiche e, ancora, cinquemila
coronarografie assieme alla struttura universitaria e all' ospedale
di Cosenza. In circa cinque anni, secondo quanto reso noto, sei pazienti
su dieci hanno potuto avere la possibilita' di effettuare interventi
in Calabria evitando di doversi recare altrove. L' assessore Lo Moro,dopo
avere preso visione della struttura e delle professionalita' presenti
ha rivolto parole di apprezzamento. ''Questo - ha detto - e' un luogo
importante per la sanita' calabrese come dimostrano i fatti e le statistiche,
dove si e' fatta dell' ottima sanita' con lungimiranza e con l' ausilio
di professionalita' di primo piano. Dobbiamo metterci nelle condizioni,
pero', - ha aggiunto l' assessore - di capire cosa fare per garantire
la qualita'. Anche per questo abbiamo attivato un percorso sulla prevenzione
che riguarda anche le malattie cardiovascolari''. Secondo l' assessore
''la strada da seguire per il futuro va disegnata assieme e il concetto
che deve prevalere, anche in questa circostanza, e' quello della 'rete'
regionale. Per quanto mi riguarda voglio essere l' assessore della
normalita' calabrese ma cio' non toglie che non servono le eccellenze''.
''In questo ospedale - ha detto Cassese - si lavora dal '99 a tempo
pieno 365 giorni all' anno nell' ambito della cardiologia e della
chirurgia cardiovascolare. Tra pubblico e privato, nella regione,
e' attivo ormai un centro cardiochirurgico integrato che ci vede assieme
al Policlinico Mater Domini e agli ospedali di Cosenza e Reggio. Non
dobbiamo pensare pero' che essendo nati per ultimi siamo condannati
ad essere per sempre tali. Il nostro centro, su 130 valutati in Italia,
si e' classificato al settimo posto''. Cassese, illustrando ai giornalisti
i risultati dei sei anni di attivita', si e' soffermato, tra l' altro,
sulla sperimentazione in atto con cellule staminali adulte su 32 pazienti
in collaborazione con il Centro trapianti di midollo osseo di Reggio.
''In mancanza di condizioni che possano portare alla realizzazione
di un centro trapianti cardiochirurgici - ha sostenuto - si puo' lavorare
per la creazione di una struttura dedicata alla grande chirurgia dell'
aorta''. ''Dal 1999, nella cardiochirurgia, - ha sostenuto Frontera
- si e' ottenuto un abbattimento delle percentuali di emigrazione
sanitaria. Pensiamo di costituire una risorsa per la Calabria anche
se la sensazione e' che non tutti sembrano avere consapevolezza del
ruolo. Sovente - ha aggiunto Frontera - siamo costretti a misurarci
con una burocrazia regionale complessa e talvolta ostile''. Caruso (AN) “Positivi gli screening di prevenzione oncologica” 14/07 ''Registriamo un passo in avanti, merito senza dubbio della
sensibilita' dell' assessore Lo Moro, in materia di prevenzione oncologica:
gli screening gratuiti, specie se indirizzati a quelle categorie meno
abbienti e socialmente disagiate, possono dare risultati importanti''.
Lo afferma, in una dichiarazione, Roberto Caruso, deputato di An.
Secondo Caruso, ''la prevenzione del tumore e' la cosa piu' importante
poiche' la cura interviene spesso quando non c'e' molta possibilita'.
Le patologie alla prostrata, alla mammella ed all' utero sono situazioni
facilmente individuabili e ben curabili, ma molte donne e molti uomini
non hanno gli strumenti culturali e le possibilita' economiche per
una prevenzione adeguata. Grazie all' impegno dell' assessore Lo Moro
si colma, dunque, una lacuna importante''. Rara sindrome letale nel Cilento forse proveniente dalla mortella. 5 casi di infezione, uno proviene da Cosenza. 13/07 ''Entro 24 ore, quindi entro domani, l'Istituto Superiore di
Sanita' ha garantito che dara' i risultati degli alimenti analizzati''.
Lo ha detto l'assessore alla Sanita' della Regione Campania, Angelo
Montemarano, intervenendo, a margine dei lavori della Commissione
permanente Sanita' e Sicurezza, sulla Seu, sulla sindrome emolitica-uremica
che, nell'ultimo mese, ha colpito quattro bambini nel territorio cilentano,
in un caso provocando la morte di una piccola paziente. ''Aspettiamo
- ribadisce Montemarano - la risposta dell'Istituto Superiore di Sanita'
ai quesiti che abbiamo posto sugli alimenti recuperati. Ci sono dei
tempi tecnici, ma ci hanno garantito che li avremo entro domani''.
L'assessore ha rassicurato, poi, i cittadini del Cilento: ''Ci sentiamo
di escludere l'inquinamento del mare, della sabbia e dell'ambiente:
questo circuito e' categoricamente escluso'', e invita la popolazione
a seguire alcuni consigli per interrompere la catena infettiva: ''Mangiare
carni ben cotte e bere latte pastorizzato''. L'ipotesi piu' probabile
sull'origine dell'infezione, secondo Montemarano, resta quella oro-fecale:
cibi inquinati che hanno determinato in alcuni bambini, quelli dotati
di particolari recettori a livello intestinale, l'infezione batterica.
''I casi accertati sono 5, 4 in Cilento e uno proveniente da Cosenza.
Due bambini su tre, ammalatisi in Campania - spiega Montemarano -
hanno mangiato la mortella: l'erba del mirto utilizzata nel Cilento
per avvolgere la mozzarella. E' un'ipotesi che l'infezione batterica
sia collegata a quest'erba aromatica, e forse e' anche la piu' probabile''.
Montemarano parla, infine, delle terapie: ''L'infezione, grazie al
cielo, e' facilmente aggredibile: basta sottoporre a dialisi i bambini
e la guarigione e' totale e assoluta senza esiti negativi''. Sindaco Blaiotta: “Il servizio di onclogia dell’Ospedale di Castrovillari è riferimento per la zona” 12/07 ''Il servizio di oncologia attualmente, organizzato presso
l' ospedale di Castrovillari, svolge una funzione e ruolo importanti
anche nell' ambito comprensoriale, tanto da costituire un punto di
riferimento per la zona''. E' quanto sostiene in una nota il sindaco
di Castrovillari e presidente della conferenza dei sindaci di Asl
2, Franco Blaiotta, circa l'ipotesi che il servizio oncologico venga
spostato nella struttura di San Marco Argentano. ''Il dipartimento
- ha aggiunto - si muove anche in sintonia con diverse associazioni
di volontariato che offrono il loro impegno a sostegno della struttura
che merita di essere rafforzata e migliorata. Il piano sanitario Regionale
prevede un significativo potenziamento dell' ospedale di Castrovillari
e una adeguata qualificazione delle altre strutture esistenti sul
territorio n modo da offrire il miglior servizio possibile all' utenza
tanto da risolvere il problema della emigrazione verso altri poli
sanitari. E' indispensabile, quindi, che l' attuazione del piano sanitario
regionale trovi una adeguata concertazione con il Comitato di Rappresentanza
e con la Conferenza dei sindaci per programmare interventi che non
penalizzino le diverse realta' territoriali siano in grado di rispondere
alle richieste delle popolazioni''. ''Da parte nostra - ha concluso
Blaiotta - ci sara' massima attenzione nel favorire un piano sanitario
che non sia frutto di una logica puramente territoriale e fine a se
stessa , ma che individui, partendo anche dall' esperienza maturata,
le scelte capaci di qualificare le diverse realta' ospedaliere presenti
nell' Asl. Su queste problematiche saremo particolarmente vigili ed
attenti''. Zuccherini (PRC) “Prioritaria l’abolizone dei ticket” 11/07 Abolizione dei ticket sui medicinali (''che rappresentano una
vessazione per i cittadini senza apportare benefici''); nomina dei
direttori generali delle Aziende sanitarie locali (''evitando di alimentare
il trasformismo della burocrazia'') e abbattimento delle liste d'
attesa ''simbolo negativo del disservizio e sistema che alimenta l'
emigrazione sanitaria''). Sono alcune delle principali richieste avanzate,
stamane, a Catanzaro, dal Partito della Rifondazione comunista. All'
incontro, assieme al commissario regionale, Stefano Zuccherini, hanno
preso parte anche l' assessore Egidio Masella, l' ex consigliere regionale
Rosa Tavella e il consigliere provinciale di Catanzaro Giuseppe Commodari.
I vertici del Prc calabrese, nell' occasione, hanno illustrato un
documento contenente le proposte per una nuova politica sanitaria
nella regione che sara' inviato all' assessore regionale alla Tutela
della Salute, Doris Lo Moro. ''Ci aspettavamo da subito - ha detto
Zuccherini - un atto simbolicamente significativo come l' abolizione
dei ticket, per cancellare un' autentica vessazione cui sono sottoposti
i cittadini. Senza, peraltro, che le casse pubbliche ne abbiano alcun
beneficio. A fronte di un introito di 28 milioni di euro, secondo
le nostre elaborazioni, - ha aggiunto Zuccherini - si potrebbero ottenere
100 milioni di euro di risparmio solo sul versante dei farmaci attivando
la distribuzione ospedaliera''. Per Rifondazione comunista ''bisogna
rilanciare il legame tra salute e ambiente investendo di piu' sulla
prevenzione. Inoltre, e' necessario invertire la rotta delle forti
privatizzazioni che ha portato alla riduzione del bene salute da diritto
a merce''. ''Registriamo - ha detto ancora Zuccherini - una volonta'
di egemonia sul governo allargato della Regione, come e' emerso anche
attraverso le nomine rilevanti nella sanita'. E tuttavia crediamo
che attraverso le nomine non si possa favorire il trasformismo della
burocrazia. Un direttore generale che ha servito la politica del centrodestra
non e' buono per servire quella del centrosinistra. Non c' e' un tecnico
paragonabile all' Arlecchino servitore di due padroni''. ''Le nostre
aspettative circa l' attivita' della Giunta di sinistra sono molto
alte - ha sottolineato Rosa Tavella - e speriamo in un' azione che
restituisca pienamente il diritto alla salute, spezzando il connubio
tra sanita' e affari. Quello che si impone - ha aggiunto - sono programmi
di svolta per le aziende sanitarie aprendo al controllo democratico
sull' azione dei vertici''. Per l' ex consigliere regionale ''non
si puo' fare lo spoil system in tutti gli altri settori lasciando
gli organigrammi della sanita' cosi' come sono. E' anche necessario
bloccare le autorizzazioni facili alle strutture private di assistenza
attuando una moratoria sugli accreditamenti e potenziare il personale
nel pubblico''. ''Il Piano regionale della salute - ha sostenuto Commodari
- va completamente rivisto e sostanzialmente modificato perche' e'
fortemente squilibrato verso il privato. Il nuovo strumento, a differenza
di quanto e' accaduto in passato, deve basarsi su dati epidemiologici''.
Un nuovo trapianto di rene all’Annunziata 11/07 E' stato effettuato un altro trapianto di rene all'ospedale civile di Cosenza. L'organo e' stato prelevato da una paziente morta a Paola, sabato scorso, a seguito di emorragia cerebrale. L'equipe multidisciplinare di Cosenza si e' messa all'opera, dopo aver ricevuto l'assenso dei dmailiari della signora, prelevando gli orgnai disponibili. Il rene e' stato trapiantato su una signora di Santa Sofia d'Epiro, nefropatica. L'intervento e' perfettamente riuscito e la paziente ha escretato le urine. Il trapianto arriva proprio nel momento in cui la Commissione Naizonale Trapianti ha assegnato al centro cosentino il grado di eccellenza , giudicando ottima l'organizzaizone. Un giudizio che parte proprio dalla complessa machcina di preparazione e dall'alta efficienza dell'unita' operativa di nefrologia. Rinviata la presentazione del libro di Rosy Bindi a Cosenza 10/07 E' stata rinviata a data da destinarsi la presentazione del
libro di Rosy Bindi 'La salute impaziente', prevista per lunedi' sera
al Cinema Italia a Cosenza. Lo si e' appreso da una nota del Comune
di Cosenza E' stata la stessa Bindi a comunicare nel pomeriggio di
oggi all' Amministrazione comunale la necessita' di rinviare la manifestazione
per motivi familiari. L’ass. Lo Moro incontra i DG della Aziende sanitarie su assistenza domiciliare, guardie mediche e dialisi 08/07 Assistenza domiciliare, guardie mediche turistiche, potenziamento
del servizio di dialisi. Sono stati questi alcuni degli argomenti
al centro di un incontro che il direttore generale dell' Assessorato
regionale alla Tutela della Salute, Raffaele Faillace, ha avuto con
i responsabili delle aziende sanitarie calabresi. ''Sono soddisfatta
- ha detto l' assessore Lo Moro - perche' e' emersa una linea comune.
L' assessorato si e' fortemente mobilitato in questi giorni al fine
di fornire risposte immediate a problemi di grande impatto sulla popolazione
ed in particolare su alcune particolari categorie. A questa fase seguira'
quella della verifica degli obiettivi concordati che devono rispondere
all' esigenza di fornire il miglior servizio al minor costo economico
per la collettivita'''. In merito all' assistenza domiciliare - e'
detto in un comunicato - si e' convenuto con le Aziende sanitarie
che saranno queste ultime a garantire direttamente il servizio, senza
ricorso a soggetti terzi. Le stesse aziende dovranno ampliare il servizio
in modo da raggiungere il maggior numero possibile di pazienti, privilegiando
i malati terminali e gli ultrasettantenni. ''Cio' - ha sottolineato
Faillace - anche in concomitanza con la stagione estiva ed i disagi
causati dall' innalzamento delle temperature''. Dall' incontro, secondo
quanto riporta la nota, e' emerso che ''le Aziende sanitarie elaboreranno
dei 'piani di zona' d' intesa con i Comuni, al fine di impiegare,
oltre al personale infermieristico e medico, anche dipendenti comunali
nell' intento di ottimizzare l' impiego delle risorse, con il coinvolgimento
delle associazioni di volontariato. In merito al problema delle guardie
mediche turistiche, e' stato concordato che siano le Aziende sanitarie
a garantire direttamente la presenza del servizio nei centri interessati,
rimandando ad un successivo approfondimento le innovazioni introdotte
dalla Convenzione unica della medicina generale, firmata nei mesi
scorsi. Ogni azienda sanitaria dovra', pertanto, provvedere ad attrezzare
nelle localita' interessate dalla presenza dei turisti le postazioni
di guardia medica al fine di accogliere nel miglior modo possibile
quanti scelgono la Calabria come meta per le vacanze. Per quanto attiene
al servizio di dialisi, le Aziende sanitarie garantiranno un incremento
delle prestazioni, attuando piu' turni di lavoro''. L’ass. Lo Moro presenterà martedì 13 i piani per gli screening oncologici 08/07 Saranno illustrati martedì 13 luglio dall' assessore
alla Tutela della Salute, Doris Lo Moro, i contenuti del piano regionale
per gli screening oncologici, recentemente approvato dalla Giunta
regionale su proposta dell' assessore Lo Moro. ''L' attuazione di
un' efficace prevenzione attiva nella nostra Regione - ha detto l'
assessore Lo Moro - e' uno degli obiettivi che il Dipartimento regionale
Tutela della Salute Politiche Sanitarie e Sociali intende perseguire
al fine di dare risposte esaurienti ai bisogni di salute dei calabresi.
Ritengo prioritaria, a tal proposito, la diffusione omogenea su tutto
il territorio degli screening a chiamata del cancro della cervice
uterina e della mammella che si fondano sulla partecipazione delle
donne, su una chiara indicazione del tipo di prestazione e delle sedi
di erogazione e percorsi clinici certi che sostengano e accompagnino
la persona interessata''. ''Per attuare questo progetto - ha aggiunto
l' assessore - era necessario che la Regione si dotasse di una pianificazione
che individuasse non solo le risorse finanziarie e strumentali ma
soprattutto facesse leva, in modo sinergico, sulle molte professionalita'
operanti nel Servizio Sanitario regionale, nelle Universita', nel
mondo dell' associazionismo di cui la Calabria e' ricca''. Per le notizie dal 12 febbraio al 7 luglio premi qui | dal 3 novembre/04 al 10 febbraio/05 premi qui | dal 7 maggio al 2 novembre premi qui
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