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Polemiche sulla sanità

 

Ass. Lo Moro: “Incomprensibile l’attacco dei sindacati. I commissari rimangono solo fino a metà ottobre. Stiamo lavorando per aprire Germaneto”

09/09 ''Io mi sento una persona equilibrata e forse lo sono piu' che nel passato. L' attacco dei sindacati e' un attacco imprevedibile nei toni e del tutto incomprensibile anche nell'obiettivo. Ma questo non mi spinge a rintuzzare la polemica''. Lo ha detto l'assessore regionale alla sanita', Doris Lo Moro, a margine della visita nell'ospedale di Lamezia Terme. ''Io sono - ha aggiunto - per un sindacato propositivo. Conosco la capacita' propositiva del sindacato e, quindi, rispetto il ruolo, le funzioni del sindacato. Mi aspetto un ripensamento che non potra' che esserci perche' avremo un incontro lunedi' con i segretari generali Sbarra, Castagna e Pignataro, durante il quale dovranno anche chiarire la loro posizione, non solo settoriale, ma complessiva perche' non so e non mi risulta di avere questo rapporto conflittuale con il sindacato. Vorrei capirlo anch' io''. Parlando poi dei commissari dell'aziende sanitarie l'assessore regionale ha detto che ''i commissari non sono un elemento di positivita' rispetto a quello che noi stiamo facendo. E' chiaro che abbiamo un obiettivo politico anche in questo. Abbiamo trovato delle condizioni tecniche che lo consentivano, ma non c'e' dubbio che la Giunta di centrosinistra ed io contiamo di operare un vero cambiamento che sia leggibile anche all'esterno, utilizzando personale completamente rinnovato. Quindi in questo piu' credibile al di la' delle appartenenze o quant'altro''. ''I commissari - ha concluso - durano il tempo necessario e sufficiente per questa operazione e non credo che andremo oltre la meta' di ottobre''.
Sulla polemica sul campus di Germaneto, inoltre, l'assessore regionale alla Sanita', Doris Lo Moro, ha affermato: ''La polemica e' dura perche' non riguarda Germaneto e, per la verita', per quello che mi compete, ed anche per quello che mi aspettavo sul piano umano sono anche molto meravigliata del tono che ha assunto''.. ''Rispetto - ha aggiunto - alla mia competenza, che e' quella di assessore alla Sanita' oltre che di componente della Giunta di cui condivido complessivamente l'impostazione a partire da quella del presidente che e' poi quello piu' investito da questa polemica, posso dire che stiamo lavorando per l' apertura di Germaneto che e' un luogo che puo' dare delle risposte di grande qualita' ed in cui sono state investite tantissime risorse pubbliche. Quindi, falsare il tono e dire ''Germaneto si'' e ''Germaneto no'' non incontra il mio consenso perche' i temi del problema non sono questi. Il problema e' di tutt'altro genere: e' dell' organizzazione, e' del tipo di rapporti. Non e' soltanto una nomina del direttore generale. E' dell' organizzazione e della funzionalita' che vogliamo dare anche all' Azienda universitaria e poi investe anche aspetti organizzativi economici di grande rilevanza''. ''Se volessimo fare un' operazione di verita' - ha concluso - anche quando facciamo le polemiche diciamo che Germaneto in questa polemica ci rientra quasi niente''.

Sbarra (CISL) “Importante l’incontro fissato per lunedì”

09/09 La decisione dell' assessore regionale alla Salute, Doris Lo Moro di convocare per lunedi' prossimo un incontro con il sindacato per discutere delle questioni piu' urgenti che riguardano la sanita' e le politiche sociali nella nostra regione e' importante ed e' fortemente apprezzata dalla Cisl calabrese''. A sostenerlo e' stato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. ''Un sistema sociale e sanitario moderno ed ordinato, equo ed efficace, che risponda ai bisogni e alla domanda di salute e di benessere dei cittadini calabresi - ha aggiunto Sbarra - costituisce un parametro di civilta', una garanzia dei diritti di cittadinanza, una correzione del grado di disuguaglianza economica ed un fattore di inclusione sociale. Il sistema sanitario regionale e' da rivedere, in una logica che non sia mercantile (di computo annuale dei costi e dei ricavi), ma sociale e produttiva. Si tratta di investire sulla salute e sul benessere dei cittadini, e delle categorie disagiate, non di considerarli un peso da scontare al prezzo piu' basso. La sanita' deve garantire livelli essenziali e universali di tutela lungo l' intera filiera: dalla prevenzione alla cura, alla riabilitazione, all' assistenza, facendo agire insieme i distretti sanitari, le reti ospedaliere e i centri di eccellenza''. ''Orientare scelte e provvedimenti di politica sanitaria finalizzati ad elevare la qualita' e la efficienza dei servizi - ha sostenuto Sbarra - significa anche contribuire a ridurre l' eccessivo tasso di mobilita' sanitaria verso altre Regioni che non solo mortifica la dignita' dei calabresi, delle strutture e degli stessi operatori del settore, ma rappresenta un costo elevatissimo per le famiglie e per l'intero sistema sanitario calabrese. Il Piano regionale per la Salute approvato dopo quasi due anni di interminabile dibattito, doveva cambiare tutto ed e' finito per non cambiare niente: tutto procede come prima o peggio di prima. Un sistema sanitario elefantiaco che brucia risorse pubbliche, produce inefficienze, aumenta i disservizi, coltiva la pratica del clientelismo con un unico risultato: la disorganizzazione scientifica dei servizi e delle strutture. Per modificare e correggere tutto cio' il sindacato confederale e di categoria da anni ha messo in campo iniziative, idee, proposte sostenute anche con dure ed incisive azioni di lotta per una sanita' diversa, migliore, efficiente, al servizio dei cittadini e degli ammalati''. ''Quanti oggi criticano e fanno lezione al sindacato - ha proseguito il segretario della Cisl - ricordassero che dai banchi dell' opposizione in Consiglio regionale discutevano poco e mal controllavano le vicende della sanita' perche' l' azione politica era tutta concentrata sul concorsone per i portaborse, modificare lo Statuto per aumentare il numero dei consiglieri, elevare e maggiorare le indennita' agli stessi. Mentre ancora oggi poniamo problemi che riguardano metodo e merito del confronto e delle relazioni sindacali, scelte e contenuti, strategie e proposte in materia di sanita' gia' evidenziate alla nuova Giunta regionale nell' unico incontro tenuto il 15 luglio riceviamo al contrario accuse gratuite ed offensive di voler 'sostenere e praticare polemiche strumentali, pretestuose, indecenti, schizzoidi'. Un frasario ed un linguaggio istituzionale assurdo ed indecoroso, frequentemente usato ed utilizzato dal precedente Governatore per zittire le rappresentanze sociali, che pensavamo oramai superato in Calabria, ma che resiste e ritorna ogni qualvolta il sindacato esercita una sua legittima funzione di controllo sociale per difendere e tutelare al meglio gli interessi dei lavoratori e dei pensionati''. ''La Cisl - ha concluso Sbarra - e' animata esclusivamente, in autonomia dalla politica e da qualunque governo, dal desiderio di contribuire al rilancio ed alla riorganizzazione del Sistema sanitario regionale e piu' complessivamente alla costruzione di una moderna politica per lo sviluppo ed il lavoro da ricercare attraverso la pratica della programmazione e della concertazione che molto spesso viene sacrificata e sostituita da prassi intrisi di autoreferenzialita' ed autosufficienza politica''.

Il presidente di Aiop. Paolini: “Mancano indicazioni sulla tabella di marcia”

09/09 “Le dure critiche mosse dai sindacati all’assessore Lo Moro potranno sembrare anche severe, atteso che l’assessore alla Sanità, tutto sommato, ha avuto appena il tempo di rendersi conto della situazione che ha ereditato. Ciò non toglie che mancano indicazioni sia sulla direttrice che sulla tabella di marcia”. A sostenerlo e' stato il presidente dell' Aiop Calabria, Enzo Paolini. “Quattro mesi saranno pochi, dall’insediamento della Giunta, ma sono sufficienti per dichiarare come si intende procedere. Non siamo all’anno zero e non bisogna di nuovo inventare la penicillina. Quale che sia, sotto il profilo politico, la situazione ereditata dalla giunta precedente, il governatore Loiero ha il dovere istituzionale di non perdere altro tempo, mettendo fine alle lamentazioni. L’annuncio che, come primo adempimento , la Giunta intende rivedere il Piano Sanitario semina preoccupazione fra tutti gli operatori del settore sanitario. Torna alla mente il tormentato iter della stesura del Piano faticosamente approvato, continuamente rivisto, corretto e mai idoneo a soddisfare gli interessi di tutti e gli egoismi dei singoli. Fummo di fronte ad una telenovela penosa e squallida il cui finale fu continuamente cambiato, fino all’ultimo giorno del governo in carica.
Ora si profila la minaccia che quel tormentone si ripeta muovendo da altre angolazioni politiche per soddisfare nuovi interessi e antiche clientele. Spetta al presidente Loiero bloccare sul nascere una così dissennata prospettiva, necessariamente vincolata a tempi lunghi mentre la sanità in Calabria, pubblica e privata è in ginocchio.
Per quella pubblica i problemi sono noti e, per ragioni di opportunità e di stile, non entro nel merito limitandomi a confermare che il cattivo funzionamento delle strutture sanitarie a gestione pubblica danneggia la sanità privata che, per la quota di mercato che rappresenta, ha bisogno di poter operare su livelli qualitativi alti anche per arginare l’emigrazione sanitaria fuori regione. La sanità privata è l’altra gamba sulla quale cammina il servizio sanitario nazionale e regionale e soltanto chi è miope politicamente e inadeguato rispetto alla complessità dei problemi della sanità può ritenere che i problemi del pubblico si possono risolvere penalizzando la sanità privata.
E’ di questi giorni la comunicazione degli uffici regionali pervenuta ai titolari delle case di cura ai quali viene richiesto, in pratica, di sottoscrivere i contratti per il 2005 che prevedono quote di abbattimento su budget e prestazioni che sfiorano il 40 per cento. Una follia che farebbe inevitabilmente aumentare l’emigrazione sanitaria fuori regioni con relativo aggravio di costi e dissesto irreversibile della spesa regionale.
Siamo al Far West politico e amministrativo, atteso che il passato consiglio regionale ha deliberato, analogamente ad altre regioni, un aumento del 5 per cento sul budget 2004 per far fronte ai maggiori costi del nuovo contratto nazionale che riguarda i dipendenti delle case di cura. Anzicchè un aumento, dunque, un abbattimento e senza fornire spiegazioni se non nascondersi dietro una delibera di giunta, adottata nell’ultimo giorno utile del precedente governo regionale, con la quale si assegnano i budget per il 2005 fuori da ogni logica programmatoria e da una realistica compatibilità con la domanda di cure e di assistenza dei cittadini calabresi.
A questo punto, se è la legge del Far West che orienta le decisioni del nuovo governo regionale, se si pretende di governare violando deliberatamente la legge, imponendo condizioni leonine a imprenditori che dalla loro hanno soltanto le regole ed i meccanismi del mercato, allora si va ad uno scontro duro e senza esclusioni di colpi e sarà l'occasione per accendere i riflettori sulle zone buie della politica sanitaria regionale, sugli interessi in campo, sui parassitismi e gli sprechi che la politica impone alle strutture ospedaliere, sulle assunzioni di comodo e sulla gestione, cifre alla mano, della gestione della spesa sanitaria.
Per intanto siamo in grado di poter affermare che non era questo che ci si aspettava da Loiero e dalla sua Giunta dopo gli impegni presi in campagna elettorale sull’emergenza sanità. Brutto segno.

La Cgil Medici di Lamezia didende l’operato della Lo Moro

09/09 La Cgil medici di Lamezia Terme non condivide la posizione del sindacato regionale sulla questione Sanita' e difende l' operato dell' assessore Doris Lo Moro. E' il senso di quanto ha sostenuto Ivan Potente, responsabile della Cgil medici dell' Azienda sanitaria 6 in occasione della visita che l' assessore Lo Moro ha effettuato nell' ospedale di Lamezia Terme. ''E' facile - ha aggiunto Potente - confondere il presenzialismo con la volonta', invece, di chi ha voglia di conoscere le varie realta' per capire quali sono i problemi effettivi delle varie realta' e porvi rimedio. Da questo punto di vista - ha detto ancora Potente - la Cgil medici di Lamezia Terme, nell' ambito dell' autonomia statutaria prevista, si dissocia fortemente da quella che e' stata la presa di posizione dei sindacati apparsa recentemente sui giornali''

Continua la visita dell’Ass. Lo Moro negli ospedali calabresi. “Quello di Lamezia va rilanciato”

09/09 L'assessore regionale alla sanita', Doris Lo Moro, ha visitato stamane l'ospedale di Lamezia Terme nell'ambito del giro nelle strutture calabresi. ''E' una visita un po' particolare per me - ha detto Lo Moro - perche' sono nella mia citta'. Forse un po' di emozione in piu' ed anche la consapevolezza che torno in questo ospedale con un ruolo diverso ed anche con delle competenze diverse. Qui trovo tanti amici tante persone che negli anni hanno avuto rapporti con me e che oggi mi vedono anche come un riferimento. Forse qui c' e' un' attesa rispetto ad altri posti che potrebbe essere maggiore. Conosco questo ospedale da tempo ma, sicuramente, con la consapevolezza che puo' avere un assessore alla Sanita', lo vedo diversamente''. ''Registro, cosa di cui ero consapevole, che ci sono - ha aggiunto - ruoli di qualita' e che ci sono anche tante risorse umane da valorizzare, anche se sono consapevole che la struttura ospedaliera in se e comunque la risposta in termini di Sanita' a Lamezia Terme non e' adeguata ed e' da rilanciare profondamente. Ci sono delle cose di qualita' che possono aiutare il rilancio a partire, appunto, dalle tante professionalita' che ci sono in questo ospedale. Credo che tutto questo ci possa aiutare, come ci puo' aiutare anche il fatto che sul piano strutturale ci sono delle cose che sono state fatte''. ''Spero - ha concluso Lo Moro - che anche il fatto di avere questo rapporto con questo territorio aiuti a dare una risposta di qualita' che e' quella che vogliono i cittadini''. Nel corso della sua visita nell' ospedale, l' assessore ha anche incontrato il vescovo della diocesi di Lamezia Terme, Luigi Cantafora, con il quale si e' intrattenuta per alcuni minuti all' interno della Cappella della struttura. ''Noi - ha detto Cantafora durante l' incontro - possiamo sperare che anche le strutture diventino a misura di uomo, del malato, ed anche a misura dei bisogni della citta'. Ringrazio soprattutto l' assessore Lo Moro per questa opportunita'. Certamente la politica oggi deve sentire maggiormente il bisogno della legalita', il bisogno di affondare le sue radici nella morale, nell'etica anche perche' questo sara' un volano per la civilta' dell'amore che e' la civilta' del bene comune. Il bene comune non si inventa. Al bene comune ci si forma. Ad esempio, buttare il mozzicone di sigaretta proprio all' ingresso di un ospedale significa non formarsi al bene comune''. ''Guardare nella legalita', nell' etica, nel servizio del bene dell' altro - ha concluso il vescovo - diventa certamente, per noi, una forza maggiore perche' i cittadini possono essere, non solo serviti, ma aiutati a servire anche gli altri''.

 

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