Dopo 22 giorni si è certi
solo delle modalità. Il Superprefetto De Sena si insedia a
Reggio “La Calabri aha bisogno di altissima attenzione”.
Loiero: “Avremo un rapporto continuo con i ragazzi delle scuole”
07/11-(servizio a cura di Giampaolo Cataldo)- A
22 giorni dall' omicidio del vice presidente del Consiglio regionale,
Francesco Fortugno, gli elementi concreti su cui sono incentrate le
indagini di carabinieri e polizia coordinate dai sostituti procuratori
della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Creazzo e Marco Colamonaci
sono: l' arma, le modalita' del delitto, i movimenti del killer dopo
avere sparato. I magistrati attendono, ancora, l' arrivo dal Ris dei
carabinieri della perizia balistica sulla pistola Luger calibro 9x19
utilizzata dal killer. Se le comparazioni effettuate dagli esperti
dimostreranno che quell' arma ha gia' sparato in passato, allora le
indagini potrebbero subire una brusca accelerata. Ogni arma, infatti,
lascia sul bossolo un' impronta unica. Se dunque la stessa Luger e'
gia' stata usata, gli investigatori potranno circoscrivere l' ambiente
da cui proviene e, probabilmente, acquisire elementi di una certa
consistenza in merito a chi l' ha posseduta. Diversamente, se la comparazione
dara' esito negativo, l' arma non avra' un peso eccessivo nel prosieguo
delle indagini. Per adesso e' stato accertato solo che armi calibro
9x19 sono gia' state utilizzate nel reggino, ma non nella locride,
ed anche nel vibonese ed in provincia di Crotone. Tuttavia, e' stato
fatto rilevare in ambienti investigativi, quel calibro non e' particolarmente
difficile da reperire sul mercato clandestino cui si rivolgono un
po' tutte le cosche della 'ndrangheta per il reperimento delle armi.
Per quanto riguarda le modalita' del delitto, gli investigatori non
hanno dubbi sulla matrice politica. Il fatto che il sicario abbia
agito in pieno giorno, in un luogo affollato e che abbia scelto il
seggio allestito per le primarie dell' Unione e' chiaramente un messaggio.
Oltre a questo, pero', e' la convinzione degli investigatori, ci deve
essere altro.
In Calabria, a differenza di quanto avvenuto in altre realta' italiane,
la criminalita' organizzata non uccide ''solo'' per lanciare un messaggio.
Quale sia questo ''altro'' ancora non e' emerso con chiarezza, anche
se le indagini sembrano avere imboccato con una certa decisione la
pista che porta al settore sanita'. In questo contesto si inserisce
la visita compiuta dai carabinieri nella sede della As di Locri e
l' acquisizione di numerosa documentazione adesso al vaglio degli
investigatori. I movimenti del killer, infine. Nonostante il delitto
sia stato compiuti davanti a numerosi testimoni, le prime certezze
sembrano essere giunte soltanto dopo giorni.
In un primo momento, infatti, qualcuno aveva parlato di un' automobile
di piccola cilindrata, simile ad una A112, a bordo della quale il
sicario sarebbe giunto al seggio. Col passare dei giorni e con l'
approfondimento delle testimonianze, negli investigatori pare essersi
consolidata la convinzione, suffragata anche dal racconto di alcuni
testimoni, che il killer, in realta' si sia allontano a piedi. Questo
puo' voler dire due cose: o il sicario e' di Locri e se n' e' andato
sapendo di poter contare su un rifugio in zona dove nascondersi per
le prime ore, oppure, se e' venuto da fuori, aveva un complice ad
attenderlo nei paraggi con un mezzo che non necessariamente e' stata
un' auto, ma potrebbe anche essere stata una motocicletta.
De Sena: “La Calabria ha bisogno
di Altissima attenzione”
Luigi De Sena, nuovo prefetto di Reggio Calabria, nominato su proposta
del ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, dopo l'omicidio del vicepresidente
del consiglio regionale, Franco Fortugno, e' giunto a Reggio Calabria.
Rispondendo brevemente ai giornalisti sul protone di ingresso della
prefettura, in piazza Italia, De Sena, sollecitato sul contenuto dei
''poteri speciali'' concessigli dal Governo per combattere la 'ndrangheta,
ha sottolineato che ''la prima funzione da attivare, il primo vero
potere speciale, e' l'intelligenza umana e non delle istituzioni.
Anche i cittadini - ha aggiunto De Sena - devono fare la loro parte''.
De Sena, inoltre, ha respinto ogni paragone con l'esperienza palermitana
del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, al quale lo Stato aveva delegato
ampi poteri speciali per fermare la mafia. ''Sono tempi diversi -
ha detto Luigi De Sena - ma la Calabria ha lo stesso bisogno di altissima
attenzione rispetto alla fase critica in cui si trova. La nostra attenzione,
comunque e' stata e rimane altissima, ma i risultati non sono possibili
nel breve periodo, e lo sapete meglio di me''. De Sena, successivamente
al veloce briefing con i giornalisti, e' stato accompagnato da dirigenti
e funzionari della prefettura in visita agli uffici interni della
struttura.
Primo giorno a Reggio del Super
Prefetto De Sena
''Rifiuto la logica secondo cui tutto cio' che avviene in Calabria
deve essere visto sotto una luce negativa. Nella regione c' e' molto
anche di positivo che merita di essere valorizzato e tutti dobbiamo
fare uno sforzo in questo senso''. Questa la prima dichiarazione del
nuovo prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena, arrivato stamattina
in citta'. Lo stesso enuncia le direttrici principali del suo programma
di lavoro, ma il suo primo pensiero e' alla parte sana della societa'
calabrese. ''Occorre valorizzare - sostiene De Sena - quanto di buono
e positivo riesce ad esprimere l' intera Calabria. Tutti dobbiamo
compiere uno sforzo in questo senso. D' altra parte ci sara' pure
un motivo per il quale ci sono tanti calabresi che occupano posti
chiave nell' organizzazione dello Stato. La possibilita' per la Calabria
di uscire dalle attuali difficolta' passa anche attraverso la valorizzazione
dell' esistente''. De Sena, che appena arrivato a Reggio ha avviato
una serie di incontri e contatti, dice che intende attivare sin da
subito ''le massime sinergie possibili per un' efficace azione di
contrasto contro la criminalita' organizzata''.
Il primo impegno del nuovo prefetto di Reggio Calabria sara' domani
a Locri, dove sara' ascoltato dalla Commissione parlamentare antimafia.
''Mettero' al corrente i commissari - dice De sena - del programma
generale che vogliamo portare avanti per contrastare la 'ndrangheta
ed, in generale, i fenomeni di criminalita' che pervadono la Calabria.
Parlero' di cio' che si fara', ma parlero' anche del programma per
la sicurezza in Calabria che e' stato gia' approntato lo scorso anno
dal Ministero dell' Interno. Un programma che mantiene intatto la
sua validita' con l' attivazione di sistemi di videosorveglianza sull'
autostrada e su obiettivi sensibili come aree industriali e zone commerciali''.
De Sena sostiene che ''particolare attenzione sara' riservata agli
appalti per la grandi opere, in primo luogo sul ponte sullo stretto.
Appalti sui quali e' chiaro che ci puo' essere un interesse della
criminalita' organizzata. Siamo pero' sufficientemente attrezzati,
sul piano normativo e repressivo, per contrastare tali fenomeni e
le operazioni di polizia giudiziaria che sono state fatte in passato
lo dimostrano ampiamente''.
Il prefetto di Reggio e' anche convinto che ''sulla legislazione criminogena
e' opportuno, soprattutto in determinati ambiti territoriali, che
ci sia un dialogo interistituzionale approfondito per evitare le infiltrazioni
della criminalita' organizzata. Ed in questo senso e' interessante
lo studio commissionato dall' Unione europea all' Universita' cattolica
di Milano sulla criminogenesi legislativa. Uno studio che riguarda
la legislazione criminogena in generale e non in modo specifico singole
normative. Per quanto riguarda, poi, il ponte sullo Stretto, non c'
e' dubbio che ci sia un interesse della 'ndrangheta sugli appalti
dell' opera. E' bene allora che le strategie di contrasto siano indirizzate
in modo tale da impedire qualsiasi infiltrazione. Tra l' altro, quando
sono state scoperte infiltrazioni di questo tipo, sono state represse
con operazioni che hanno portato all' arresto di decine di persone,
come quella fatta dalla Dia nei mesi scorsi. In ogni caso, le possibili
infiltrazioni non possono portare ad una criminalizzazione di tutte
le grandi opere.
L' importante e' mantenere alta la vigilanza ed intervenire quando
e' necessario sul piano repressivo''. ''Il mio auspicio - dice ancora
De Sena - e' che i frutti del lavoro che stanno compiendo le forze
dell' ordine anche in relazione all' omicidio di Francesco Fortugno
giungano a breve termine''. Il prefetto di Reggio si e' detto anche
compiaciuto dell' accoglienza ''particolarmente calorosa'' che gli
e' stata riservata. ''Ci sono tutte le premesse - conclude - per svolgere
un buon lavoro''.
Alle 16 summit con le forze dell’ordine
Alle 16 di oggi si è svolto un primo incontro del neoprefetto
di Reggio Calabria, Luigi De Sena, con i vertici delle forze dell'
ordine. In particolare, secondo quanto si e' appreso, De Sena si è
incontrato con il questore, Vincenzo Speranza, ed i comandanti provinciali
dei carabinieri e della Guardia di finanza, colonnelli Antonio Fiano
e Francesco Gazzani. L' incontro è servito per un primo scambio
di opinioni sulla situazione della criminalita' in provincia di Reggio
Calabria.
Loiero: “Avremo un rapporto
continuo con i ragazzi delle scuole”
''Ogni qualvolta saro' nella Locride ed in altre zone difficili della
Calabria cerchero' di ritagliarmi un po' di tempo per incontrare i
ragazzi delle scuole. E' un rapporto, quello che nella tragedia si
e' stabilito fra noi e loro, che non deve interrompersi. Sara' un
modo per dire che, spente le luci e le attenzioni seguite al delitto
dell' amico Franco Fortugno, non intendiamo lasciarli soli''. Lo ha
affermato il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, oggi
a Roccella Ionica, nella Locride, per un convegno sul tema ''Etica
e sviluppo locale in Calabria''. Loiero, in mattinata, e' stato ospite
nel liceo scientifico ''Pietro Mazzone'' di Roccella Ionica, dove,
accompagnato dalla dirigente scolastica, Antonietta Ferrigno, ha incontrato
i ragazzi delle quinte classi. ''E' stato un incontro breve ed intenso
- e' detto in un comunicato - che ha sorpreso gli studenti perche'
non annunciato, ma li ha resi, come hanno spiegato loro stessi, ringraziando
il presidente della Regione, orgogliosi''. ''Sono qui con voi - ha
detto Loiero - per dare continuita' ad un dialogo che si e' aperto
tra istituzione regionale e giovani della Locride e della Calabria
intera e che ha avuto il momento piu' alto nell' eccezionale manifestazione
di venerdi' scorso a Locri''. Loiero ha aggiunto che ''la Regione
intende stare vicina alle esigenze degli studenti, perche' nella scuola
si formino le coscienze democratiche e perche' assieme si possa costruire
un futuro di legalita' e di sviluppo''.
Giordano (RifCom): “A Locri
manifestazione dell’Unione, con Prodi, contro la ndrangheta”
''Quello di oggi e' stato un vertice molto positivo perche' ci ha
permesso di buttare giu' le basi per una nuova manifestazione in Calabria,
nella seconda quindicina di novembre, a Locri con i calabresi e contro
la 'ndrangheta''. Con questa dichiarazione Franco Giordano, capogruppo
di Rifondazione Comunista alla Camera, spiega quale sia stato uno
degli argomenti trattato nel vertice dell' Unione con Romano Prodi.
Progetto Calabrie: “Nella
Locride si respira aria nuova”
''In questi giorni nella locride si respira un' aria diversa, un'
atmosfera di rinnovata fiducia e speranza. Dopo aver toccato il fondo
con l' omicidio dell' onorevole Fortugno, c' e' la sensazione diffusa
che qualcosa possa cambiare. Ed e' merito soprattutto dei giovani''.
E' quanto afferma, in una nota, Progetto Calabrie. ''Proprio i giovani
- si aggiunge nel comunicato - hanno avuto il coraggio di reagire,
di ribellarsi, indicando all' intera societa' calabrese, da troppo
tempo immobile, quasi arresa di fronte all' arroganza criminale che
da decenni soffoca la Calabria, che una via d' uscita e' possibile.
Per vincere questa battaglia bisogna incoraggiare e supportare questa
nuova voglia di partecipazione, di impegno sociale, di protagonismo
dei giovani calabresi, la tensione etica che li ha portati in piazza
a manifestare e gridare tutta la loro voglia di riscatto. Grande merito
va riconosciuto alla decisione di inviare come prefetto di Reggio
Calabria, con poteri straordinari, il vice capo della Polizia. Si
tratta di un segnale dal significato enorme. Ma certamente da solo
non basta. Forse e' vero che non e' necessario militarizzare la regione,
che sara' sufficiente utilizzare al meglio gli strumenti ordinari
dello Stato, ma bisogna impegnare in questa battaglia il meglio di
cui dispone la nazione: i migliori investigatori, i migliori giudici,
i piu' esperti agenti di polizia. Non sara' cioe' sufficiente che
il Csm mandi in Calabria e nella locride altri giudici. Dovra' inviare
alcuni tra i migliori, i piu' noti ed piu' esperti magistrati del
Paese, come e' successo con il prefetto De Sena''. Progetto Calabrie
propone poi al Consiglio regionale di ''approvare una legge che sostenga
i commercianti, gli imprenditori, i professionisti, che stimoli e
incentivi una sempre maggiore collaborazione con le forze dell' ordine,
che sostenga tutti gli operatori economici della regione danneggiati
nelle loro attivita' dalla violenza e dall' arroganza della malavita.
Al governo chiediamo una legge speciale per la Locride che, come il
decreto Reggio, incentivi misure strutturalmente stabili, idonee ad
incidere sulla sicurezza e a produrre, magari con la partecipazione
di Sviluppo Italia, interventi di crescita del tessuto socio-economico
della locride. Tocchera' comunque a tutti i calabresi, d' ora in avanti,
il compito piu' importante: la famiglia, la scuola, l' associazionismo,
la Chiesa, la politica, la stampa, la magistratura, nessuno potra'
piu' fare un solo passo indietro. Stiamo tutti chiedendo in questi
giorni ai grandi organi di stampa e alle principali istituzioni dello
Stato di non essere lasciati soli, che la Calabria non venga nuovamente
abbandonata, tra due o tra sei mesi, al proprio destino di ultima
regione d' Europa. Molto pero' dipendera' soltanto da noi''.
Martedì 8 al Rendano Consiglio
provinciale aperto sulla legalità
Anche i parlamentari calabresi sono stati invitati a partecipare
al consiglio della Provincia di Cosenza che si svolgera' domani dalle
17,30 al Teatro Rendano sul tema 'Legalita' e Sicurezza in Calabria'.
Alla riunione, secondo quanto si e' appreso, hanno dato gia' piena
adesione numerose personalita' rappresentative delle Istituzioni,
delle forze sociali, del mondo culturale e produttivo della regione
e della provincia di Cosenza. All'Assise consiliare, oltre ai parlamentari,
sono invitati a partecipare i sindaci, i presidenti delle Comunita'
montane, gli amministratori locali, i rappresentanti di tutti i partiti
politici, gli ordini Professionali, le associazioni di categoria,
e le organizzazioni sindacali.
Numerose le adesioni al Consiglio
Provinciale di Cosenza
Continua ad aumentare il numero delle adesioni di forze sociali,
politiche, istituzioni, per il Consiglio provinciale aperto, dedicato
alla sicurezza ed alla legalita', convocato per domani pomeriggio
nel Teatro Rendano di Cosenza. La seduta speciale sara' seguita anche
da Radio Radicale che registrera' per intero i lavori, per differirli
sulle sue frequenze nei giorni successivi. ''L' iniziativa promossa
dal presidente Oliverio e dalla Provincia di Cosenza - ha sostenuto
il sindaco di Cassano allo Jonio, Gianluca Gallo - e' di grande significato
perche' pone l' attenzione su un argomento per il quale non e' necessaria,
prima facie, una militarizzazione bensi' una mobilitazione delle coscienze
che non puo' non partire attraverso le istituzioni locali e quelle
sovracomunali. I fatti di Locri non sono lontani da noi ed e' per
questo che la provincia di Cosenza deve confrontarsi, discutere e
trovare occasioni di sviluppo che possano far si che i tanti punti
di forza del territorio, messi in rete, riescano creare occasioni
di crescita che siano in grado di combattere i fenomeni degenerativi
della nostra societa'''. Il sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, ha
evidenziato che ''l' iniziativa di Oliverio rafforza il ruolo centrale
che svolge la Provincia di Cosenza, impegnata su due fronti, quello
della legalita' cosi' come quello dello sviluppo. Due temi che si
integrano perche' se e' vero che non c'e' sviluppo senza legalita'
e' anche vero che non ci puo' essere legalita' senza sviluppo''. ''Certamente
- ha aggiunto - la Provincia di Cosenza vive una situazione relativamente
piu' tranquilla, ma sbaglieremmo se pensassimo che il problema di
una parte di Calabria non debba riguardare tutta intera la Calabria.
Ecco allora come si inserisce e che importanza riveste l'iniziativa
di domani''. ''Una grande dimostrazione di impegno e sensibilita'
la convocazione di un Consiglio provinciale aperto - ha rilevato Franco
Iacucci, presidente dell' Anci Calabria -. A fronte di inquietanti
strategie criminali, rispetto alle quali nessuna istituzione puo'
sentirli al sicuro, il fronte costituito dalla discussione, dal confronto
non e' fragile barriera, ma arma potentissima contro scenari cui non
deve essere dato modo di affermarsi''. Di iniziativa ''lodevole promossa
da Oliverio, in perfetto accordo con il significato e gli obiettivi
della nostra organizzazione professionale agricola'' ha parlato Italo
Garrafa, presidente della Cia di Cosenza. ''Anche in agricoltura -
ha aggiunto - la mala pianta della 'ndrangheta si sta espandendo.
Si registrano reati quali l' abigeato, la macellazione clandestina,
furti di attrezzatura e racket, caporalato ed intermediazione della
manodopera, mentre si assiste a qualche fenomeno di illegalita' nell'
acquisto dei terreni. Bisogna creare le condizioni perche' le campagne
siano sicure e dar vita ad un osservatorio nell' ambito del quale
le organizzazioni professionali agricole esercitino un ruolo di vigilanza,
supporto e denuncia richiamando al rispetto della legalita' ed al
contrasto di cui vi e' assoluta necessita'''.
Anche gli industriali non hanno fatto mancare la propria voce. ''Un
forte plauso deve essere dato all' iniziativa di domani - ha sostenuto
Raffaele De Rango, presidente dell' Assindustria di Cosenza - Rispetto
al problema che verra' affrontato nel Consiglio aperto, e' senza dubbio
importante avviare azioni di prevenzione, monitoraggio, intelligence.
Tutte precondizioni essenziali che hanno tuttavia bisogno del concorso
di tutti affinche' si creino le condizioni di sviluppo che riducano
lo stato di insoddisfazione che puo' costituire il terreno e l' humus
in cui attecchisce lo stato di bisogno''. ''Aumentare la trasparenza
ed il coinvolgimento dell'opinione pubblica nelle scelte pubbliche
- ha concluso De Rango - puo' risolversi in un vantaggio di sicurezza
per gli amministratori. Un strada essenziale, quella delle decisioni
partecipate, che si pone quale salvaguardia efficace''.
Di Iacovo: “serve un progetto
per la sicurezza”
''La riunione aperta del Consiglio provinciale di Cosenza sull' omicidio
di Franco Fortugno e' un segnale importante, ma vanno evitate la retorica
e la passerella''. A sostenerlo, in una dichiarazione, e' Benedetto
Di Iacovo, segretario provinciale del movimento politico Socialismo
e' liberta'. ''A fronte degli efferati atti criminali - afferma Di
Iacovo - va costruito con urgenza un Progetto per la vibilita' e la
sicurezza dei cittadini tra tutte le forze sinceramente democratiche
a cui sta a cuore la crescita civile e democratica. Di fronte alla
portata del fenomeno criminale, cosi' come si sta sviluppando nella
nostra regione le politiche e le azioni ordinarie di prevenzione e
repressione, seppur importanti ed efficaci ed alquanto necessarie,
come la nomina del super Prefetto - non appaiono sufficienti a sconfiggere
e debellare la criminalita' organizzata, micro e macro, e soprattutto
a creare quel clima favorevole e di sicurezza e quella cultura della
legalita' assolutamente necessarie per lo sviluppo civile, economico
e democratico della nostra regione. Per cercare di fronteggiare adeguatamente
il fenomeno, unitamente ai fatti repressivi e al potenziamento delle
forze dell' ordine, e' necessario agire su piu' versanti contemporaneamente,
ed in particolare su quelli della pubblica amministrazione per ridurne
i nodi e le inefficienze attuali, che portano all'infiltrazione mafiosa;
della crescita della societa' civile, attraverso politiche ed azioni
di sviluppo 'dal basso', realizzando un effettivo 'patto per la legalita'
e lo sviluppo' del territorio; della scuola, prima ed in alcuni casi
unica risorsa per l' educazione alla legalita'; dell' occupazione,
per sottrarre manodopera alla criminalita'; del risanamento dell'ambiente,
in senso urbanistico, economico, dei servizi sociali e delle discariche
abusive sparse nel territorio, a partire da quelle presenti nella
sibaritide dove sono stati interrati rifiuti tossici e nocivi''.
Di Iacovo invoca ''una classe dirigente che nella pubblica amministrazione
applichi un vero e proprio Codice etico' e morale ed un immagine meno
confusa, stereotipata e appiattita del mezzogiorno, non solo all'esterno,
ma anche all'interno di queste aree; di una cultura della cooperazione
orizzontale tra tutti i soggetti che operano nella nostra regione.
Tutto cio' richiede uno sforzo a lungo termine che non puo' limitarsi
alle mobilitazioni di piazza, pur importanti come quella di Locri
con tanti giovani, contro questa o quella organizzazione criminale
o verso singoli fatti delittuosi. Per contribuire concretamente all'affermazione
della cultura della legalita' c' e' infatti bisogno non di sporadicita'
o di mobilitazioni episodiche che non si esauriscano con l'evento
'eccezionale', ma proseguano in termini incisivi e concreti, giorno
dopo giorno''.
Su La7 un reportage con intervista
a Loiero
E’ andata in onda questa sera su ''La 7'', a mezzanotte circa,
un reportage di Carmine Fotia, vicedirettore del Tg, dedicato alla
Calabria dal significativo titolo, ''Eroi per forza''. Si tratta di
un viaggio - che si conclude con una intervista al presidente della
regione, Agazio Loiero - tra coloro che resistono alla violenza della
'ndrangheta: imprenditori, sindaci, i ragazzi e le ragazze di Locri.
Ai microfoni di Fotia parla Annarita Gullace, figlia dell'imprenditore
assassinato cinque anni fa e alla cui famiglia non e' stato ancora
riconosciuto lo status di vittime della mafia, e insieme a lei parlano
le ragazze antimafia di Locri. Oltre a quella del presidente Loiero,
tra le altre, la testimonianza della vedova di Franco Fortugno, Maria
Grazia Lagana', dei sindaci di Sinopoli e Lamezia, Luppino e Speranza,
degli imprenditori Pippo Callipo, Vladimira Pugliese, Luigi Taiani,
del vescovo di Locri Giancarlo Bregantini, del magistrato della Procura
nazionale antimafia Alberto Cisterna e di Marco Minniti, responsabile
problemi sicurezza dei Ds.
Corbelli: “La Calabria non
deve essere abbandonata”
''Grideremo con forza che la Calabria non si arrende e che reagira',
ma deve essere aiutata e non abbandonata e dimenticata, come purtroppo
rischia di avvenire''. Lo ha affermato il leader del movimento Diritti
civili, Franco Corbelli, facendo riferimento alla riunione straordinaria
ed aperta del Consiglio provinciale di Cosenza convocata in relazione
all' omicidio di Francesco Fortugno. ''La Calabria non dimentica -
aggiunge Corbelli - e domani idealmente e' come se scendesse di nuovo
in piazza con la grande iniziativa del Consiglio provinciale straordinario
aperto di Cosenza, che Diritti Civili, insieme ai presidenti dell'
Amministrazione e del Consiglio, Oliverio e Principe, del coordinatore
della Cdl, Barile, ed a tutti i 36 consiglieri provinciali ha fortemente
voluto. Diremo no alla 'ndrangheta, no a tutte le mafie, alle intimidazioni
e ai metodi mafiosi. Domani saremo in tanti al Teatro Rendano, istituzioni,
societa' civile e cittadini. Radio Radicale, che insieme al collega
Barile abbiamo oggi chiesto fosse presente, ha assicurato che registrera'
e trasmettera' tutta intera la seduta del Consiglio''.
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al Forum dedicato
Omicidio
Fortugno: Loiero: “L’omicidio Fortugno
un vero boomerang per la ndrangheta”. Rita
Borsellino: “ A Locri come a Palermo, le lenzuola bianche come
ribellione civile”. Pezzotta a Locri dedica a Fortugno
la sede della CISL. “Per non dimenticare….”
Omicidio
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Fortugno: Vertice a Palzzo Chigi con Berlusconi
e Pisanu. Nessuna operazione speciale prevista.
Lumia: "Lotta alla mafia non è priorità
del Governo.
In
15 mila a Locri contro la ndrangheta. Maria
Grazia Laganà: “La speranza di questi giovani
mi sorregge”
A
Locri in tantissimi, soprattutto giovani, a gridare
la voglia di cambiare di una regione intera. Partita la marcia
(video).
Omicidio
Fortugno: Messaggio di Ciampi ai giovani in
occasione della marcia di Locri: “Spezzare
ovunque le catene della paura”. Loiero
ai ragazzi: "Sono con voi". Fortugno
disse: "I giovani, futuro della Calabria". Il
Consiglio regionale dedica la seduta ai giovani. Oggi la marcia.
Omicidio
Fortugno: Le indagini nell’ASL di Locri. Confermata
la pista della sanità. Avviati gli atti per la commissione
d’accesso antimafia. Loiero: “Rinviato
al mittente il cupo messaggio dei clan". Messaggio del
fratello di Peppino Impastato. Numerose
adesioni alla marcia.
Omicido
Fortugno: Si indaga tra le carte di Fortugno.
Adamo: “Lo Stato sia parte civile nei
processi per mafia”
Omicido
Fortugno: Si indaga sulla sanità. Fortugno
stava contrastando interessi “importanti”. De Sena.
“Riflettori dello Stato sempre accesi
sulla Calabria”. Anna e Giuseppe Fortugno ai giovani:
"siamo con voi"
Omicido
Fortugno: Scendono in campo gli 007 dei servizi.
La sanità pista privilegiata.
L'omicidio è avvenuto con l'avallo delle cosche locali
Omicido
Fortugno: Le indagini, mentre si attendono le
perizie balistiche, puntano sulla sanità.
La DDA apre un'inchiesta sulla fuga di notizie.
Nuove adesioni alla marcia del 4.
Omicido
Fortugno: Gli investigatori: Non c’è
nessuna pista, ma c’è molto ottimisimo. Il
4 novembre a Locri una marcia della pace proposta da Jervolino-Catizone.
Pegna propone un megashow contro la criminalità.
Omicido
Fortugno: Il procuratore Grasso incontra gli
inquirenti. Alle indagini collaborano anche
la DDA di Catanzaro e i servizi centrali. Pisanu delega
il Prefetto di Reggio per l'accesso all'ASL
di Locri.
Omicido
Fortugno: Loiero: “Le intercettazioni
insudiciano un dramma”. Indagini: Magistrati
rientrati dopo missioni nelle carceri. Il movimento studentesco
di Locri scrive alle istituzioni: “No alla ndrangheta”
Omicido
Fortugno: Minniti: definisce un quadro inquietante
le telefonate al Viminale. Pisanu replica "non
lasceremo nulla di intentato". Loiero: "Lo stato
deve far sentire la sua presenza”
Omicido
Fortugno: Numerose le lettere di solidarietà
inviate a Loiero: “Presidente, resisti e vai avanti”
Montezamolo "Sensibilizzerò le istituzioni". Scatta
il piano di controllo di PS, CC e Gdf. Corbelli
chiede di non assegnare il posto vacante di Fortugno.
Omicido
Fortugno: Varato il programma straordinario
di Pisanu contro la ndrangheta dopo un summit al Viminale.
Informato il Presidente Loiero. Due ipotesi
nelle indagini
Il
Ministro Pisanu riferisce alle Camere e propone
le nuove direttive per combattere la ndrangheta. Loiero: "Se
cala l'attenzione lo uccidiamo ancora".
In
tantissimi ai funerali di Fortugno, Mons. Bregantini:
La mafia vuole dominare la politica. Indagini ad un punto delicato
Cossiga
contro Macrì: “Con i magistrati
politicizzati non si combatte la ndrangheta”. Mancini:
“Parte delle istituzioni non hanno fatto
il proprio dovere”. Castelli “Adeguato
il numero dei magistrati”
Il
Presidente Ciampi ha reso omaggio alla salma di Fortugno ed ha ribadito
“Calabresi reagite, l’Italia è
con voi”
Le
Amministrazioni pubbliche ricordano Fortugno.
Ancora reazioni dal mondo politico.