Si indaga tra le carte di Fortugno.
Adamo: “Lo Stato sia parte civile nei processi per mafia”
01/11 Non accenna a diminuire la pressione delle forze dell'ordine
sulla Locride. Anche oggi, giorno festivo, decine di pattuglie della
polizia e dei carabinieri hanno controllato le strade della Locride,
da Monasterace verso sud, e in particolare a Locri, teatro dell'omicidio
del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco
Fortugno. Una pressione che si concretizza, oltre nella presenza delle
divise a ogni angolo di strada, nei continui posti di blocco, nei
controlli ripetuti ad auto e a persone che sono state identificate
a centinaia. Tuttavia, anche con questo dispositivo di controllo,
la 'ndrangheta e' riuscita a colpire uccidendo ieri ad Africo. Un
omicidio efferato, compiuto in pieno giorno, ma che gli investigatori
sembrano gia' essere vicini a risolvere. La speranza degli investigatori
e' di riuscire a fare altrettanto per l'omicidio dell'esponente della
Margherita ucciso il 16 ottobre scorso nel seggio allestito per le
primarie dell'Unione. Tra loro pare esserci un certo ottimismo, anche
se il lavoro da fare e' ancora tanto per giungere a definire il contesto
nel quale il delitto e' stato deciso e messo in pratica. Sul fronte
investigativo, da quel poco che trapela dal riserbo imposto sulla
vicenda, si e' appreso che l'attenzione si e' incentrata sui documenti
trovati nell'ufficio e nell'abitazione di Fortugno. In quelle carte
potrebbe esserci la chiave di lettura del delitto. Dopo che le indagini
hanno imboccato la pista della sanita' e in particolare degli interessi
che la 'ndrangheta ha nel settore, gli inquirenti intendono andare
a fondo per verificare se nel materiale recuperato vi possa essere
un qualche elemento utile a dare impulso all'attivita' di indagine.
Fortugno, nel corso della sua attivita' politica, e probabilmente
anche prima, potrebbe essersi opposto a qualcuno degli interessi della
'ndrangheta e le sue carte potrebbero svelare fatti e circostanze
di questa attivita' di contrasto. Documenti ai quali, magari, Fortugno
non aveva dato troppa importanza ma che potrebbero averne per chi
cerca di risalire all'identita' dei suoi assassini. E in attesa che
le indagini, parte delle quali viene condotta dai servizi segreti
che cercano notizie negli ambienti criminali della zona, giungano
a qualche risultato, il vice presidente della Regione, Nicola Adamo,
dei Ds, lancia una richiesta allo Stato: si costituisca parte civile
nei processi di mafia in Calabria cosi' come ha gia' deciso di fare
la Regione. ''Inviare il prefetto De Sena con poteri speciali che
non sono stati dati neanche al gen. Dalla Chiesa inviato a Palermo
- spiega Adamo - e' una scelta assai importante. Il ministro Pisanu,
al di la' delle cautele o delle sottovalutazioni immediate, nei giorni
scorsi e' andato sempre piu' assumendo decisioni che dimostrano la
volonta' del Viminale di stare pienamente in campo in questa sfida.
Oggi, pero', si tratta di fare di piu'''
La richiesta di Nicola Adamo: “Lo
Stato parte civile”
Dopo la Regione anche lo Stato si costituisca parte civile nei processi
di mafia in Calabria: la richiesta viene dal vicepresidente della
Regione Calabria, Nicola Adamo, il quale fra ieri e oggi sta tenendo
assemblee popolari in tutta la regione, a cominciare dalla Locride,
sui problemi della sicurezza e della legalita'. ''Inviare il prefetto
De Sena - spiega Adamo - in Calabria con poteri speciali che non sono
stati dati neanche al gen.Dalla Chiesa inviato a Palermo e' una scelta
assai importante. Il ministro Pisanu, al di la' delle cautele o delle
sottovalutazioni immediate, nei giorni scorsi e' andato sempre piu'
assumendo decisioni che dimostrano la volonta' del Viminale di stare
pienamente in campo in questa sfida''. Il Vicepresidente della Regione
Calabria, che e' assessore all' Economia ed e' il segretario regionale
dei Democratici di Sinistra, prosegue rilevando la volonta' del ministro
Pisanu di ''evitare la minimizzazione di altri settori del Governo
nazionale. Oggi si tratta pero' - afferma Adamo - di fare di piu'.
Il problema e' infatti quello di adeguare l' azione di contrasto,
di non confinare la 'ndrangheta ad una dimensione territoriale locale.
Il fenomeno e' quello dell' internazionalizzazione del fenomeno criminale
calabrese. La 'ndrangheta nella nostra regione ammazza, intende controllare
il territorio, e' alla ricerca di ulteriori consensi attraverso una
rete familistica di provata fidelizzazione ma i veri grandi affari
li svoge a Roma, nel triangolo industriale del nord-ovest, in Europa
e nelle Americhe. Proprio per questo motivo io credo che il Ministero
dell' Interno abbia tutte le motivazioni affinche' lo Stato italiano
si costituisca parte civile nei processi contro la mafia calabrese.
Come Regione lo abbiamo gia' fatto''. Adamo sottolinea l' urgenza
di questa decisione collegata al processo contro due cosche importanti:
il processo Mithos, contro le cosche di Guardavalle (nello Jonio catanzarese)
con i termini che scadono il 16 di novembre e quello contro il clan
Muto di Cetraro (sul Tirreno cosentino) con scadenza dei termini il
18 di novembre. ''Un segnale lo attendiamo - conclude Adamo - non
lasci soli i calabresi''
Decine le pattuglie di PS e CC in
tutta la locride
Sono decine le pattuglie di Polizia e Carabinieri che in queste ore
stanno pattugliando tutta la Locride, da Monasterace verso sud, soprattutto
attorno a Locri. In una normale giornata festiva, con le strade invase
da gitanti e soprattutto con il traffico in intensificazione per le
visite ai cimiteri, balza subito agli occhi una presenza pressante
del controllo del territorio, che pure non ha impedito ieri ad Africo,
in pieno giorno, il ventiseiesimo omicidio in un anno nella zona jonica
reggina. Il pattugliamento si dispiega sulla stata jonica 106 con
posti di blocco e perquisizioni e con volanti in movimento sulla statale
soprattutto nel tratto fra Roccella e Locri.
Due fratelli vittime di intimidazioni
scrivono sulla Gazzetta: “basta agli attentati”
Per undici mesi hanno subito intimidazioni e minacce ed ora hanno
deciso di denunciare la vicenda ai carabinieri e di scrivere una lettera
al quotidiano 'Gazzetta del Sud' per dire basta agli attentati. I
protagonisti sono Valentina Mazza ed il fratello Ernesto Giovanni.
I due sono rispettivamente l'amministratore e socio della Europa Gestione
Alberghi che gestisce il ristorante 'Al Valantin' di Santa Trada a
Villa San Giovanni. ''La presente - scrivono Valentina e Ernesto nella
lettera alla Gazzetta del Sud - e' per parteciparvi l'attuale nostro
stato: e' da considerarsi un RUGGITO che, al di fuori delle polemiche
del momento, e' la speranza - poiche' da giovani LA SPERANZA e' sempre
forte!!! - che tale nostro RUGGITO non sia quello del topo. Grazie
per averci letto''. Valentina Mazza denuncia anche ''il continuo stillicidio
di undici mesi di minute e gravi azioni di violenza, taglieggiamenti
e attentati, fino alla plateale dimostrazione di forza, con la fine
della credibilita' commerciale che ha distrutto quanto io e mio fratello
abbiamo costruito giorno per giorno, ghettizzandoci come in una dannazione,
che incombe negandoci ogni futuro''. ''Il ritrovamento nel nostro
deposito - concludono i due - di una bottiglia incendiaria, non esplosa
per fatalita', e' stato l'apice della prova di ogni nostro coraggio,
ci lascia sgomenti pensare a cosa sarebbe successo se fosse esplosa''
Margherita Calabria: “Non
dimenticheremo la sua eredità”
01/11 ''Non e' facile riprendere il filo di un discorso politico
che non puo' prescindere dal fatto che uno di noi e' stato barbaramente
trucidato proprio mentre si votava per quelle primarie che insieme
avevamo contribuito a realizzare. Per ciascuno di noi sara' impossibile
dimenticare quanto abbiamo ricevuto dall' amico Franco Fortugno nel
corso della sua esperienza politica''. Lo ha detto il coordinatore
della Calabria della Margherita, Franco Bruno, nel corso della Direzione
regionale del partito. ''Con l' uccisione del vicepresidente del Consiglio
regionale della Calabria - ha aggiunto Bruno - e' emerso qualcosa
che tutti sapevamo ci fosse, ma che ora non e' piu' consentito ignorare:
non possiamo fare analisi senza trarne le dovute conseguenze. La scelta
di un palcoscenico cosi' importante operata dalla criminalita' organizzata
indica una molteplicita' di messaggi: parla al Consiglio regionale
e alla Giunta, da cui sa di non ricevere attenzione; parla a chi non
ha intenzione di darle ascolto; rivolge il messaggio di uno scontro
forte a chi e' impegnato nella costruzione di opere pubbliche, ponte
sullo Stretto e autostrada. Dopo quanto e' successo bisogna reagire
rafforzando il tessuto della societa', a partire dalla spesa sociale
e dall' occupazione. E tuttavia questo e' solo un aspetto della reazione:
in alcuni casi, persino la repressione diventa un modo di ristabilire
le regole''. Bruno ha ringraziato il Presidente della Repubblica Ciampi
per la sua presenza, ricordando che la Margherita ha espresso gratitudine
al Capo dello Stato con un manifesto. ''Anche il Governo, con gli
ultimi atti - ha aggiunto Bruno - dimostra un' attenzione che puo'
produrre risultati, come anche puo' avvenire per la presenza del Csm.
Forse l' omicidio di Franco Fortugno rappresentera' un punto di non
ritorno se qualcuno comincera' a sentire il fiato sul collo''.
Appello del terzo settore: “…per
una Calabria libera dalla ndrangheta”
01/11 Un invito a ''tutte le organizzazioni del terzo settore (volontariato,
associazioni, cooperative, fondazioni) ad assumere le questioni dello
sviluppo locale della Calabria e di tutto il Mezzogiorno e della lotta
alle mafie come obiettivi prioritari e permanenti, che esprimono la
volonta' di cambiamento sociale nella direzione della solidarieta'
e della giustizia'' e' stato lanciato dalle organizzazioni sociali
calabresi e dalle reti e organizzazioni nazionali del terzo settore
in un manifesto-appello ''per una Calabria libera dalla 'ndrangheta''.
''L' omicidio di Francesco Fortugno - e' scritto nel manifesto sottoscritto
da decine di associazioni e da singoli cittadini - ha colpito la Calabria
al cuore delle sue istituzioni democratiche. Con una esecuzione in
tipico stile mafioso e' stato ucciso il vice presidente del Consiglio
regionale mentre, nella sua citta' di Locri, partecipava al voto per
le primarie dell' Unione. Un gesto di gravita' inaudita, che si abbatte
su un uomo inerme, privo di scorta, senza incarichi di gestione, ma
solo politici, impegnato in una battaglia per la trasparenza negli
appalti delle strutture sanitarie calabresi. L' omicidio di Fortugno
e' il culmine di una serie impressionante di atti di violenza e di
intimidazione, oltre quattrocento negli ultimi cinque anni, perpetrati
ai danni degli amministratori locali calabresi, a tutti i livelli,
che non hanno risparmiato neanche imprenditori ne' persone ed organizzazioni
del volontariato e della cooperazione. Per questa ragione, noi firmatari
del presente manifesto-appello sollecitiamo una forte presa di coscienza
in tutta la societa' italiana''. Nel documento i firmatari si dicono
convinti che la 'ndrangheta ''sia, e non da oggi, la piu' pericolosa
tra le mafie. Considerata nell' immaginario collettivo come una organizzazione
arcaica, essa e' in grado invece di controllare il traffico internazionale
della droga, di estendere la sua rete criminale in molte regioni italiane,
di condizionare pesantemente a proprio favore le ancora ingenti risorse
degli appalti pubblici. In Calabria, la 'ndrangheta e' il maggiore
ostacolo allo sviluppo locale, per il suo effetto dissuasivo sugli
investimenti esteri, per il soffocante giogo che impone all' economia
regionale attraverso il pizzo e l' usura, per la distrazione delle
risorse pubbliche verso interessi privati, per il clima di sfiducia
che genera nei calabresi. La 'ndrangheta e', dunque, anche una delle
principali cause della poverta': crea i poveri per servirsene. Impedisce
la crescita di aziende sane e riduce le opportunita' di lavoro legale,
per potersi offrire come chance ai disperati, da assoldare per lo
spaccio delle droghe, per la gestione delle attivita' illecite, per
i regolamenti di conti e le minacce. La Calabria ha diritto all' aiuto
del Paese e di tutte le forze vive che in esso hanno a cuore una solidarieta'
non solo proclamata. Questa e' una responsabilita' che riguarda tutti:
le forze dell' ordine e la magistratura, per un piu' incisivo lavoro
di intelligence e di contrasto alle attivita' illegali; le istituzioni
e gli enti locali, per una scelta piu' chiara della trasparenza e
della legalita' come metodi dell' azione amministrativa e della promozione
dello sviluppo locale; la scuola e le agenzie educative, per una ripresa
della educazione alla legalita'; le imprese, per una resistenza piu'
coraggiosa alle pressioni della criminalita'. Vi e' un compito peculiare
e non delegabile che riguarda anche le organizzazioni del terzo settore
e che richiede, una coraggiosa e non passeggera assunzione di responsabilita'''.
I firmatari del manifesto-appello invitano quindi, le organizzazioni
del terzo settore ''a ricercare e sperimentare, meglio se insieme,
modalita' concrete di azione per il perseguimento degli obiettivi
dello sviluppo locale del Sud e della lotta alle mafie, specie attraverso
l' animazione culturale, la denuncia delle connivenze e delle illegalita',
l' educazione dei ragazzi e dei giovani, la promozione di opportunita'
occupazionali, l' imprenditorialita' sociale che utilizzi beni confiscati,
la creazione di reti solidali e fattive di sostegno agli imprenditori
ed agli amministratori pubblici coraggiosi che lottano contro le mafie''.
Inoltre invitano le organizzazioni sociali di regioni diverse da quelle
del Sud ''a costruire occasioni di collaborazione e di sostegno con
le organizzazioni sociali meridionali, senza cedere al rischio della
indifferenza o del colonialismo''; i cittadini del Sud e del Nord
''a schierarsi al fianco delle organizzazioni che operano per lo sviluppo
locale del Mezzogiorno e per la lotta alle mafie, attraverso la disponibilita'
concreta al sostegno morale, culturale, operativo e finanziario''.
Il manifesto-appello si conclude con un invito rivolto a tutti a ''ritrovarci
a Cosenza sabato 5 novembre, in occasione di Civitas Med, la mostra-convegno
dell' economia civile del Mediterraneo, per una grande manifestazione
di impegno per una Calabria libera dalla 'ndrangheta e per avviare
la elaborazione di prassi possibili per la lotta a tutte le mafie
e per lo sviluppo del Sud''
Cresce il numero delle adesioni
alla marcia. Chiesta la diretta TV
'' 'Noi siamo voi' e' quanto hanno scritto in una lettera ai giovani
di Locri i figli dell'on. Fortugno barbaramente assassinato dalla
'ndrangheta. E questa sara' la parola d'ordine dei giovani napoletani
e delle altre citta' e regioni italiane che parteciperanno alla marcia
della speranza promossa dal sindaco Iervolino per venerdi' 4 novembre
a Locri'': lo ha detto l'assessore all'Educazione del Comune di Napoli,
Raffaele Porta. ''Questo slogan - ha aggiunto Porta - sara' accompagnato
da centinaia di bandiere tricolori e sara' cosi' celebrata nel migliore
dei modi la Festa dell'Unita' Nazionale, facendo cioe' sentire ai
giovani calabresi la vicinanza dei giovani di tutt'Italia alla loro
lotta contro la criminalita' organizzata''. ''Solo da Napoli - ha
continuato - hanno finora aderito alla marcia numerose scuole, tra
cui i Licei Scientifici Galilei e Mercalli, gli Istituti Tecnici Pagano
e Curie, gli Istituti Comprensivi Rodino', Giotti-Monti e Vittorino
da Feltre. Partiremo tutti insieme, con le delegazioni dei maggiori
sindacati e quelle delle associazioni anticamorra, Libera in testa,
grazie ai pullman organizzati dal Comune''. ''Il numero delle adesioni
- ha detto ancora Porta - da parte di Enti Locali di tutt'Italia,
come quello di singole personalita' del mondo della politica e della
cultura, va aumentando di ora in ora per cui solo alla vigilia della
marcia, venerdi' 3 novembre alle ore 12.30 nel corso di una conferenza
stampa a Palazzo S.Giacomo, il Sindaco Iervolino potra' comunicare
l'elenco completo delle adesioni a quella si va sempre piu' caratterizzando
come una grande manifestazione dei giovani del Sud contro tutte le
mafie''. ''Siamo speranzosi - ha concluso l'assessore - che l'invito
alla ripresa in diretta della marcia di Locri da parte del servizio
radiotelevisivo pubblico, avanzato da autorevoli esponenti nazionali,
tra cui Carlo Rognoni (consigliere di amministrazione RAI), Enzo Carra
(componente della commissione vigilanza RAI), Roberto Natale (segretario
Usigrai), Giuseppe Giulietti (portavoce di Articolo 21), venga nelle
prossime ore accolto come gia' avvenuto per quello della ripresa della
fiaccolata contro le farneticazioni del presidente iraniano verso
lo Stato di Israele''.
Il Comitato civico “Noi con
Forcella” il 4 a Locri
Il comitato civico ''Noi con Forcella'' comunica la sua adesione
alla ''Marcia della speranza'' del 4 novembre a Locri, voluta dal
sindaco di Napoli Rosa Iervolino Russo. ''Riteniamo indispensabile,
oggi piu' di ieri, che la lotta alle mafie unisca due citta' che con
tanto impegno stanno cercando di portare avanti complessi percorsi
di legalita' - si legge nella nota - Il coraggio di cittadini, studenti,
sacerdoti e operatori sociali, la voglia composta ma decisa di cambiare
le cose, a Locri cosi' come a Forcella, deve contare sempre su un
sostegno leale e sincero da parte delle istituzioni e delle forze
politiche, nessuna esclusa''.
Partecipa su NuovaCosenza.com
al Forum dedicato
Omicido
Fortugno: Si indaga sulla sanità. Fortugno
stava contrastando interessi “importanti”. De Sena.
“Riflettori dello Stato sempre accesi
sulla Calabria”. Anna e Giuseppe Fortugno ai giovani:
"siamo con voi"
Omicido
Fortugno: Scendono in campo gli 007 dei servizi.
La sanità pista privilegiata.
L'omicidio è avvenuto con l'avallo delle cosche locali
Omicido
Fortugno: Le indagini, mentre si attendono le
perizie balistiche, puntano sulla sanità.
La DDA apre un'inchiesta sulla fuga di notizie.
Nuove adesioni alla marcia del 4.
Omicido
Fortugno: Gli investigatori: Non c’è
nessuna pista, ma c’è molto ottimisimo. Il
4 novembre a Locri una marcia della pace proposta da Jervolino-Catizone.
Pegna propone un megashow contro la criminalità.
Omicido
Fortugno: Il procuratore Grasso incontra gli
inquirenti. Alle indagini collaborano anche
la DDA di Catanzaro e i servizi centrali. Pisanu delega
il Prefetto di Reggio per l'accesso all'ASL
di Locri.
Omicido
Fortugno: Loiero: “Le intercettazioni
insudiciano un dramma”. Indagini: Magistrati
rientrati dopo missioni nelle carceri. Il movimento studentesco
di Locri scrive alle istituzioni: “No alla ndrangheta”
Omicido
Fortugno: Minniti: definisce un quadro inquietante
le telefonate al Viminale. Pisanu replica "non
lasceremo nulla di intentato". Loiero: "Lo stato
deve far sentire la sua presenza”
Omicido
Fortugno: Numerose le lettere di solidarietà
inviate a Loiero: “Presidente, resisti e vai avanti”
Montezamolo "Sensibilizzerò le istituzioni". Scatta
il piano di controllo di PS, CC e Gdf. Corbelli
chiede di non assegnare il posto vacante di Fortugno.
Omicido
Fortugno: Varato il programma straordinario
di Pisanu contro la ndrangheta dopo un summit al Viminale.
Informato il Presidente Loiero. Due ipotesi
nelle indagini
Il
Ministro Pisanu riferisce alle Camere e propone
le nuove direttive per combattere la ndrangheta. Loiero: "Se
cala l'attenzione lo uccidiamo ancora".
In
tantissimi ai funerali di Fortugno, Mons. Bregantini:
La mafia vuole dominare la politica. Indagini ad un punto delicato
Cossiga
contro Macrì: “Con i magistrati
politicizzati non si combatte la ndrangheta”. Mancini:
“Parte delle istituzioni non hanno fatto
il proprio dovere”. Castelli “Adeguato
il numero dei magistrati”
Il
Presidente Ciampi ha reso omaggio alla salma di Fortugno ed ha ribadito
“Calabresi reagite, l’Italia è
con voi”
Le
Amministrazioni pubbliche ricordano Fortugno.
Ancora reazioni dal mondo politico.