Scendono in campo gli 007 dei servizi.
La sanità pista privilegiata. L'omicidio è avvenuto
con l'avallo delle cosche locali.
Potrebbe venire dall'intelligence la soluzione dei giallo legato
all'omicidio di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio
regionale della Calabria ucciso il 16 ottobre scorso a Locri. Gli
007 di Sisde e Sismi si sono attivati, infatti, per raccogliere informazioni
che aiutino soprattutto a ricostruire il contesto in cui e' maturato
l'omicidio di Fortugno. Un lavoro non semplice perche' le maglie dell'omerta'
mafiosa rimangono strettissime, accompagnate dall'assoluta impenetrabilita'
dell'ambiente in cui e' stato progettato l'assassinio, che ha anche
curato nei minimi particolari la fase organizzativa ed esecutiva dell'omicidio.
Tanto che per non lasciare a carabinieri e polizia alcuna traccia,
gli assassini non hanno fatto trovare neppure l'automobile a bordo
della quale sono giunti e si sono successivamente allontanati dal
luogo dell'omicidio. Dato, quest'ultimo, che ha colpito gli investigatori,
che si chiedono perche' mai gli assassini non abbiano voluto abbandonare,
magari dopo averla data alle fiamme, la vettura utilizzata per compiere
l'agguato. Lasciando in tal modo in circolazione un elemento che potrebbe
rivelarsi determinante nel prosieguo dell'indagine. Personale dei
servizi segreti si e' gia' attivato per raccogliere elementi e informazioni
sull'assassinio di Fortugno in ambienti della 'ndrangheta. L'intervento
dei servizi segreti, si fa rilevare in ambienti giudiziari, in passato
si e' rivelato determinante in altre importanti inchieste sulla criminalita'
organizzata calabrese. Cio' che va sciolto, in primo luogo, e' il
dubbio se il vicepresidente del Consiglio regionale sia stato scelto
come obiettivo simbolico di quella classe politica di governo regionale
alla quale con l' omicidio si sarebbe voluto lanciare un messaggio
o se l' attenzione della 'ndrangheta si sia concentrata su di lui
per altri motivi. In questo senso si sta valutando anche la possibilita'
che il luogo scelto per uccidere Fortugno, e cioe' Palazzo Nieddu
a Locri, dove l'Unione aveva allestito il seggio per le primarie,
possa rappresentare una sorta di depistaggio. Prende sempre piu' corpo,
intanto, l'ipotesi secondo cui l'omicidio di Fortugno, medico e persona
con specifica competenza in materia sanitaria (prima di intraprendere
la carriera politica era stato primario del pronto soccorso dell'ospedale
di Locri), potrebbe essere collegato proprio agli affari nel mondo
della sanita'. In questo senso e' significativa la decisione del ministro
dell'Interno, Pisanu, di delegare al prefetto di Reggio Calabria,
che da ieri e' il vicecapo della Polizia Luigi De Sena, i poteri d'accesso
nell'Asl di Locri. Secondo gli stessi inquirenti la mole di finanziamenti
che si riversano nel settore sanitario non possono non interessare
le organizzazioni criminali. Basti pensare che il 65 per cento dei
fondi del bilancio della Regione Calabria sono destinati proprio alla
Sanita', con un finanziamento complessivo di oltre 2.500 milioni di
euro. Un enorme flusso di denaro su cui la 'ndrangheta, anche attraverso
il concorso dei ''colletti bianchi'' cui si appoggia, avrebbe da tempo
concentrato le proprie mire
Le indagini puntano sulla sanità
''La sanita' e' un comparto di cui la 'ndrangheta, per gli enormi
interessi economici che lo caratterizzano, non puo' fare a meno''.
L'espressione, utilizzata da un inquirente, fa intuire il motivo per
il quale nelle indagini sull'assassinio di Francesco Fortugno si e'
ipotizzato fin dal primo momento un movente collegato proprio agli
affari nel mondo della sanita'. In quest'ottica trova anche una spiegazione
la decisione del Ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, di delegare
al prefetto di Reggio Calabria, che da ieri e' il vicecapo della Polizia
Luigi De Sena, i poteri per l'accesso nell'Asl di Locri. Fortugno,
che era un medico e che prima di entrare in politica era il primario
del pronto soccorso dell'ospedale di Locri, aveva una competenza specifica
proprio nel settore sanitario. Di lui, dopo la vittoria del centrosinistra
alle scorse elezioni regionali, si era parlato anche come del possibile
nuovo assessore alla Sanita'. I suoi interventi sui temi sanitari,
anche come vicepresidente del Consiglio regionale, erano stati numerosi.
Secondo gli stessi inquirenti, la mole di finanziamenti che si riversano
nel settore sanitario non possono non interessare le organizzazioni
criminali. Un dato, in questo senso, e' estremamente significativo:
il 65 per cento dei fondi del bilancio regionale sono destinati proprio
alla Sanita', con un finanziamento complessivo di oltre 2.500 milioni
di euro. Un enorme flusso di denaro su cui la 'ndrangheta, attraverso
le sue mille diramazioni e cointeressenze e gli ambienti con cui e'
collusa, avrebbe concentrato le proprie mire
Sisde e Sismi al lavoro per accertare
il movente
Sisde e Sismi sono al lavoro per individuare movente e responsabili
dell' assassinio di Francesco Fortugno. E' quanto si e' appreso in
ambienti giudiziari. L' intervento dei servizi segreti sarebbe legato,
in particolare, alla necessita' di avviare un' attivita' di intelligence
per acquisire informazioni riservate che aiutino ad individuare movente
e responsabili dell' omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale
della Calabria. Negli stessi ambienti giudiziari, tra l' altro, si
fa rilevare come il contributo dei servizi segreti, in passato, si
sia rivelato determinante in altre importanti inchieste sulla 'ndrangheta.
Personale dei servizi segreti si e' gia' attivato per raccogliere
elementi anche in ambienti della 'ndrangheta sul contesto in cui e'
maturato l' assassinio di Fortugno. Cio' che va sciolto, in primo
luogo, e' il dubbio se il vicepresidente del Consiglio regionale sia
stato scelto come obiettivo simbolico di quella classe politica di
governo regionale alla quale con l' omicidio si sarebbe voluto lanciare
un messaggio o se l' attenzione della 'ndrangheta si sia concentrata
su di lui per altri motivi.
Omicidio Fortugno avvenuto con l’avallo
delle cosche di Locri
L'assassinio a Locri di Francesco Fortugno, anche se pensato e progettato
altrove, non puo' essere stato eseguito senza l'avallo delle cosche
locali della 'ndrangheta. E' la convinzione che si raccoglie in ambienti
giudiziari reggini, secondo i quali un fatto cosi' dirompente non
poteva avvenire in assenza dell'appoggio, o addirittura all'insaputa,
dei gruppi criminali locresi. Tale avallo si e' reso necessario, si
fa rilevare ancora negli stessi ambienti giudiziari, in considerazione
della minore liberta' d'azione che le cosche locali sono costrette
a subire a causa della maggiore presenza nella zona di forze dell'ordine,
con un controllo piu' capillare del territorio, che ha fatto seguito
all'assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale. Proprio
approfondendo l'attivita' investigativa negli ambienti criminali locresi,
secondo quanto viene ipotizzato, si potrebbe risalire al movente ed
ai responsabili dell'omicidio. In particolare qualcuno dei gruppi
non coinvolti nella progettazione dell'assassinio avrebbe l'interesse
a fare scoprire i responsabili in modo da consentire un'attenuazione
della pressione delle forze dell'ordine sul territorio
Gen. Speciale (Gdf) “L’allarme
sociale rimanga alto”
''Mi auguro che le reazioni dei calabresi contro la 'ndrangheta subito
dopo l'omicidio di Francesco Fortugno non si plachino, bisogna che
l'allarme sociale resti alto''. E' quanto dice il generale di Corpo
d'Armata, Roberto Speciale, comandante generale della Guardia di finanza,
intervenendo a Palermo alla cerimonia di avvicendamento per il nuovo
comandante interregionale dell'Italia sud occidentale, Ugo Marchetti.
''Dico sempre, e lo ripeto anche oggi -ha spiegato Speciale- che le
forze dell'ordine da sole non bastano per combattere la criminalita',
sia che si tratti di mafia o di 'ndrangheta. Bisogna fare in modo
che l'allarme sociale divampato dopo l'omicidio rimanga sempre alto
perche' le forze dell'ordine senza l'opinione pubblica non riescono
ad ottenere buoni risultati''. Poi, il generale Speciale ha ricordato
di aver partecipato, a Reggio Calabria, al Comitato presieduto dal
ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu. ''In quell'occasione -ha spiegato-
si sono gettate le basi per una progettualita' in Calabria che possa
risultare vincente nell'aggredire il cancro della 'ndrangheta. Noi,
come Guardia di finanza, abbiamo un settore molto delicato, la direzione
dei patrimoni. Metteremo in campo le nostre professionalita' per vincere
questa battaglia''.
Il Comune di Locri si sostituirà
parte civile
Il Comune di Locri si costituira' parte civile nel procedimento che
dovesse aprirsi a carico dei killer e dei mandanti dell' omicidio
del vice presidente del Consiglio regionale calabrese, Francesco Fortugno,
ucciso a Locri il 16 ottobre scorso. Lo ha deciso la Giunta comunale
su proposta del sindaco, Carmine Barbaro, e dell' assessore al Contenzioso,
Maria Antonietta Lamberti. ''Abbiamo ritenuto - ha detto Barbaro -
che ci siano a tutti gli effetti gli estremi per un' iniziativa del
genere. La citta' e' stata danneggiata in modo incalcolabile dal terribile
e orribile fatto di sangue''.
Abate, Calopresti e Versace con
i giovani di Locri
Uniti ai giovani della locride per non farli sentire soli e infondere
in loro la sicurezza che tutta Italia li aiutera' a combattere il
fenomeno della 'ndrangheta. E' per questo che tre calabresi che hanno
ottenuto il successo lontano dalla loro Calabria, quali il regista,
attore e sceneggiatore Mimmo Calopresti, lo scrittore Carmine Abate
e lo stilista Santo Versace, insieme a tanti altri, hanno deciso di
aderire alla campagna di sensibilizzazione per la legalita' promossa
dalla Regione su proposta del vice presidente Nicola Adamo d'intesa
con il presidente Agazio Loiero, dopo l'omicidio di Francesco Fortugno.
Una campagna che prevede la realizzazione di magliette con su scritto
lo slogan portato in piazza dai giovani di Locri, ''adesso ammazzateci
tutti'' che saranno consegnate alle scuole e alle rappresentanze territoriali
che ne faranno richiesta. Diventera' lo strumento caratterizzante
di un movimento di reazione e di contrasto al fenomeno della mafia
e della criminalita' organizzata.
''Mi hanno fatto molta tenerezza quei ragazzi di Locri che andavano
in piazza mostrando i loro striscioni. Credo che abbiano bisogno di
essere ammirati e sostenuti''. Mimmo Calopresti,
regista attore, sceneggiatore, ha lasciato il suo paese di origine,
Polistena (Reggio Calabria), all' eta' di sei anni, quando suo padre
si e' trasferito a Torino per andare a lavorare alla Fiat. Cio' non
gli ha impedito di mantenere inalterato il legame con la sua terra,
che adesso, dopo l' omicidio del vice presidente del Consiglio regionale
della Calabria, Francesco Fortugno, lo ha spinto ad aderire alla campagna
di sensibilizzazione per la legalita' promossa dalla Regione su proposta
del vicepresidente Nicola Adamo d' intesa con il presidente Agazio
Loiero. Una campagna che prevede la realizzazione di magliette con
su scritto lo slogan portato in piazza dai giovani di Locri, ''adesso
ammazzateci tutti'' che saranno consegnate alle scuole ed alle rappresentanze
territoriali che ne faranno richiesta. Diventera' lo strumento caratterizzante
di un movimento di reazione e di contrasto al fenomeno della mafia
e della criminalita' organizzata. ''I ragazzi - spiega Calopresti
- sono la cosa piu' importante che abbiamo. Anch' io sono stato ragazzino
in Calabria prima di trasferirmi a Torino. Questi ragazzi che affrontano
la realta' sul luogo in cui sono nati mi piacciono. Mi piace il loro
mobilitarsi ed il loro coraggio. Il nostro compito e' mostrare loro
la nostra ammirazione e fargli capire che siamo pronti ad aiutarli''.
Sul retro delle magliette sara' apposta la scritta che richiama il
titolo di un famoso film di Calopresti: ''preferisco il rumore del
mare''. ''L' idea del film - spiega il regista - era riferita alla
Calabria. Racconta la storia di un ragazzino che deve integrarsi al
nord e che invece, alla fine, torna a vivere in Calabria. L' idea
di fondo era che alla fine il giovane preferisce vivere come si vive
nel luogo in cui si e' nati''.
Abate, dal canto suo, afferma ''La situazione che
si e' venuta a creare e' un momento importante per isolare la mafia.
Se tutta la gente onesta e' unita, e la stragrande maggioranza dei
calabresi e' onesta, allora possiamo veramente voltare pagina''. Lo
scrittore Carmine Abate, originario di Carfizzi (Crotone), è
noto per i suoi romanzi in cui racconta la Calabria. ''In una situazione
del genere - spiega Abate - non ci si puo' tirare indietro. Gia' prima
avevo scritto il romanzo 'Tra i due mari' in cui affronto il tema
della mafia sotto le vesti di due mafiosi che vanno a chiedere il
pizzo ad un uomo che rifiuta. La regione mi ha anche coinvolto alla
mostra del cinema di Venezia per dare un' immagine nuova della Calabria.
Allora si respirava un clima di grande fiducia. Quanto e' successo
ha fatto capire che la situazione purtroppo e' ancora drammatica''.
Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ha invitato i
calabresi a resistere. Per Abate fare cio' ''e' difficile, ma non
e' impossibile. Incontrero' gli studenti del liceo Galluppi di Catanzaro
il giorno prima della manifestazione di Locri. Cosa puo' fare un intellettuale
se non essere in qualche modo la coscienza critica? Come scrittori,
forse, bisognerebbe non isolarsi nella torre d' avorio, ma stare vicino
alla gente. Non credo che gli intellettuali non abbiamo fatto la loro
parte. E' che non hanno avuto voce in capitolo, non sono stati ascoltati.
Se scrivi un libro e poi in Calabria non viene letto perche' ci sono
poche librerie o perche' si legge poco, allora l' effetto, anche dirompente,
viene limitato''. Per Abate ''e' giunto il momento di creare una rete
senza dimenticare la Calabria sana che sta fuori, gli emigrati. Anche
loro devono essere coinvolti nel processo di rinnovamento della Calabria.
La questione non e' solo combattere chi spara, ma anche abbattere
la mentalita' mafiosa. La societa' non ha bisogno di eroi, ma di persone
che facciano il loro dovere. Il mio compito e' scrivere libri e non
solo sulla mafia, perche' la Calabria non e' solo quello. Ci sono
anche tante realta' positive che bisogna raccontare''. ''In questi
giorni - conclude Abate - sono in Calabria per partecipare ad un premio
di narrativa per ragazzi che organizziamo con la Comunita' montana
dell' Alto Crotonese. Diamo ai giovani dei libri da leggere e loro
scelgono il vincitore. Il 5 novembre verranno scrittori noti a livello
nazionale. Offriamo ai ragazzi altri valori come quello della lettura''
Parole piene di ammirazione per i giovani scesi in piazza a Locri
vengono, infine, da Versace. ''I giovani scesi in
piazza dopo l' omicidio Fortugno sono straordinari, il volto piu'
bello della Calabria e la speranza di questa regione''. Lo stilista
Santo Versace non ha dubbi e indica quella dei ragazzi come la reazione
che puo' provocare la presa di coscienza dei calabresi. Versace, che
ha aderito alla campagna promossa dalla Regione Calabria, aggiunge
che e' necessario ''non lasciarli soli per far si' che la speranza
non muoia. Da trent' anni abito fuori dalla Calabria, ma i prossimi
30 anni li voglio vivere qui. In Calabria e' necessario costruire
condizioni di sicurezza per far si' che a Locri ed in tutta la regione
ci siano le condizioni per lavorare studiare e vivere in pace. E'
per questo che la lotta alla 'ndrangheta deve essere un impegno prioritario
per lo Stato. Per quanto mi riguarda manderei anche l' esercito per
il controllo del territorio, lasciando cosi' polizia e carabinieri
liberi di indagare''. ''La paura - aggiunge lo stilista - toglie l'
energia. Quando si ha paura, la criminalita' domina il territorio
e la gente perde la liberta'. E se non ce' e sicurezza non ci sono
investimenti. E' per questo che sicurezza e lavoro sono strettamente
legati nell' opera di contrasto alla criminalita'. Anche la moda e'
liberta' e adesso sono in tanti ad averlo capito''. ''La Calabria
- prosegue Versace - deve essere una terra di opportunita'. Al riguardo
i calabresi che si sono imposti nel loro settore a livello nazionale
devono trasmettere dei valori forti e, in primo luogo, il rispetto
della legge. E' necessario che si capisca che non c' e' competitivita'
e successo se non ami il lavoro che fai. La maggioranza dei calabresi
e' fatta da uomini onesti e forti. E la dimostrazione ci viene dai
ragazzi di Locri che sono scesi in piazza''.
Giulietti (DS) “I media si
occupino di più sulla manifestazione del 4 a Locri”
Il 4 novembre si svolgera' una grande manifestazione a Locri per
la legalita' e la democrazia: ''Una giornata che - per Giuseppe Giulietti,
portavoce di Articolo 21 - dovrebbe essere 'illuminata a giorno' da
tutti i media italiani, non solo attraverso la ripresa in diretta,
ma anche attraverso la promozione di iniziative speciali dedicate
a questi grandi temi e all'impegno civile contro i poteri criminali''.
''Per queste ragioni - conclude Giulietti - sicuri di interpretare
il pensiero della stragrande maggioranza dei parlamentari di qualsiasi
schieramento abbiamo chiesto al presidente della commissione vigilanza
Paolo Gentiloni di rappresentare questa richiesta al presidente della
Rai Claudio Petruccioli''. ''Sara' una grande giornata - afferma ancora
il comunicato dell'Articolo 21 - che dovra' vedere insieme, senza
alcun distinguo, partiti, istituzioni, movimenti delle societa' civili,
le studentesse e gli studenti che stanno promuovendo decine e decine
di iniziative in tutta la Calabria''
Zuccherini: “La massima adesione
all’iniziativa di Locri del 4”
''Con la nostra adesione alla manifestazione contro la mafia indetta
dagli studenti di Locri per il 4 novembre intendiamo ribadire il nostro
impegno contro la criminalita' organizzata, le storture, le sopraffazioni,
i tanti legami che contribuiscono ad alimentarla''. A sostenerlo e'
Stefano Zuccherini, commissario regionale di Rifondazione comunista.
''Come ci dicono i ragazzi e le ragazze di Locri - prosegue Zuccherini
- la mafia significa ulteriore mancanza di liberta', di diritti, di
giustizia: chiediamo a tutti di aderire per dare piu' forza alle rivendicazioni
contro la cultura della morte e per esprimere il nostro bisogno di
liberta' e di pace. Di fronte ad una regione dove i poteri criminali
hanno raggiunto livelli spaventosi di presenza sul territorio, tanto
da far dire a molti che la 'ndrangheta e' divenuta in assoluto l'
organizzazione piu' potente, sarebbe un errore mortale rispondere
con il silenzio e l' indifferenza. Occorre avere la consapevolezza
che per una efficace lotta ai poteri criminali e' necessaria una mobilitazione
costante della popolazione calabrese''. ''La continua spirale terrorizzante
degli attentati dinamitardi e delle intimidazioni che sta interessando
il territorio calabrese e che ha raggiunto il suo apice con l' omicidio
Fortugno - afferma Zuccherini - ha tra l' altro lo scopo di scatenare
la paura, di colpire i presidi democratici di limitare la partecipazione.
Abbiamo piu' volte denunciato come da piu' parti non si fosse colto
la gravita' del momento che sta attraversando la Calabria. Una regione
che deve fare i conti con la pervasivita' e la violenza della mafia
e l' insipienza di un governo nazionale che nulla ha fatto per potenziare
gli strumenti e gli organici dei tribunali e di tutti gli organi deputati
alla lotta alla criminalita' organizzata. Condizione essenziale perche'
non si ripetano episodi come quelli che colpiscono la comunita' calabrese
e' ricercare la verita' su cio' che e' avvenuto e avviene in quel
territorio''. ''Si tratta, come ci indicano gli studenti di Locri
- prosegue l' esponente del Prc - di uscire dalla dimensione della
mera denuncia e della semplice testimonianza e per fare questo e'
indispensabile riflettere sulla storia recente di questa regione non
come atto di conservazione di una memoria scomoda per tanti, ma come
necessita' per il presente e per il futuro. Tutto cio' non basta se
non si comprende che bisogna agire per migliorare le condizioni economiche
e sociali di ampi strati della popolazione battendosi contro le politiche
liberiste che negli ultimi anni hanno accentuato il divario economico,
sociale, culturale tra pochi che hanno molto e moltissimi che non
hanno niente o quasi niente''.
I giovani della Margherita aderiscono
alla manifestazione di Locri
29/10 I giovani della ''Margherita'' calabrese saranno venerdi' prossimo
a Locri per partecipare alla marcia della speranza. A comunicarlo
al sindaco di Cosenza, Eva Catizone, e' stato stamani il segretario
regionale del partito Franco Bruno. Salgono dunque a quattro i pullman
messi a disposizione dall' Amministrazione comunale per la manifestazione
promossa dai sindaci di Napoli e Cosenza, Rosa Russo Iervolino ed
Eva Catizone. Sul quarto pullman che partira' alla volta di Locri
saliranno i giovani della Margherita di Cosenza, Catanzaro, Crotone
e Vibo, mentre i giovani rappresentanti della Margherita di Reggio
Calabria partiranno autonomamente dal capoluogo reggino per poi unirsi
agli altri direttamente a Locri
Scuole ed associazioni di Cosenza
si mobilitano per la marcia di Locri del 4 novembre. Chiesto un treno
speciale
Cresce la mobilitazione della scuola in città, in vista della
marcia della speranza, promossa dal Sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino
e dal Sindaco di Cosenza Eva Catizone ed in programma venerdì
prossimo 4 novembre a Locri. “Da Cosenza – sottolinea
il Vicesindaco ed Assessore alla scuola Maria Francesca Corigliano-
partiranno alla volta di Locri 3 pullmans con 150 studenti.
Abbiamo invitato tutti i dirigenti scolastici degli istituti superiori
della città – ha affermato la Corigliano – ad inviare
alla marcia una significativa rappresentanza di studenti ed il nostro
appello è stato accolto con particolare entusiasmo. L’adesione
del mondo della scuola alla marcia di Locri testimonia l’ampia
condivisione dell’iniziativa che si muove in direzione non solo
della riaffermazione della cultura della solidarietà, ma anche
per il ripristino immediato di quei principi sui quali deve fondarsi
la vita democratica, primo fra tutti il rispetto della legalità.”
La partenza dei tre pullmans con a bordo la rappresentanza degli studenti
cosentini è prevista tra le 8,00 e le 8,30 di venerdì
4 novembre. Ancora da decidere il luogo della partenza che sarà
comunicato nelle prossime ore. I pullmans che partiranno da Cosenza
si ricongiungeranno lungo il percorso con quelli provenienti da Napoli
per arrivare tutti insieme a Locri e dar vita, insieme ai Sindaci
Iervolino e Catizone, alla marcia della speranza e dare in questo
modo ancora di più una valenza simbolica alla loro presenza.
L’Amministrazione comunale ricorda che per aderire all’iniziativa
si può contattare il numero telefonico 0984.27922 o inviare
un fax allo 0984.813222 o una e-mail all’indirizzo sindaco@comune.cosenza.it.
Inoltre dopo le adesioni degli studenti degli istituti superiori della
città e quella dei giovani della “Margherita” si
registra un’altra adesione alla marcia della speranza programmata
per venerdì 4 novembre a Locri. Stavolta è l’Associazione
culturale “Giovani per la Locride” che ha comunicato al
Sindaco Eva Catizone la partecipazione all’iniziativa del 4
novembre. Nel messaggio di adesione indirizzato al Sindaco di Cosenza,
l’associazione “Giovani per la Locride” ha comunicato
di aver chiesto alla società Trenitalia l’istituzione
di un treno notturno speciale con partenza da Bologna, o almeno da
Roma, per giovedì 3 novembre con arrivo a Locri venerdì
mattina, giorno della marcia, e rientro nella stessa serata del 4
novembre. L’associazione ha proposto a Trenitalia di consentire
lo spostamento fino alla sede della marcia e relativo rientro ad una
tariffa speciale di dieci euro per permettere la più ampia
partecipazione. Il Sindaco Catizone si è dichiarata d’accordo
ed ha fatto sapere ai responsabili dell’Associazione di chiedere
a sua volta a Trenitalia l’istituzione del treno speciale alla
tariffa indicata per favorire una massiccia partecipazione anche da
parte di coloro che non risiedono in Calabria o per quei calabresi
che risiedono fuori per motivi di studio o lavoro.
Secondo un sondaggio di Corbelli i calabresi richiedono
l’uso dell’esercito
Il 90% dei calabresi e' favorevole alla presenza dell' esercito in
Calabria. E' il primo risultato del sondaggio on line promosso ieri
dal Movimento Diritti Civili sul proprio sito. A renderlo noto e'
il leader del movimento, Franco Corbelli. ''La presenza dei soldati
- ha sostenuto Corbelli - servirebbe a dare piu' sicurezza e tranquillita'
ai cittadini, ai politici, agli amministratori, agli imprenditori
sia in Calabria che al di fuori della regione. Con il nostro sondaggio
vogliamo che siano i calabresi e il resto del Paese a dire se sono
favorevoli o meno alla presenza dell' esercito in Calabria''.
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al Forum dedicato
Omicido
Fortugno: Le indagini, mentre si attendono le
perizie balistiche, puntano sulla sanità.
La DDA apre un'inchiesta sulla fuga di notizie.
Nuove adesioni alla marcia del 4.
Omicido
Fortugno: Gli investigatori: Non c’è
nessuna pista, ma c’è molto ottimisimo. Il
4 novembre a Locri una marcia della pace proposta da Jervolino-Catizone.
Pegna propone un megashow contro la criminalità.
Omicido
Fortugno: Il procuratore Grasso incontra gli
inquirenti. Alle indagini collaborano anche
la DDA di Catanzaro e i servizi centrali. Pisanu delega
il Prefetto di Reggio per l'accesso all'ASL
di Locri.
Omicido
Fortugno: Loiero: “Le intercettazioni
insudiciano un dramma”. Indagini: Magistrati
rientrati dopo missioni nelle carceri. Il movimento studentesco
di Locri scrive alle istituzioni: “No alla ndrangheta”
Omicido
Fortugno: Minniti: definisce un quadro inquietante
le telefonate al Viminale. Pisanu replica "non
lasceremo nulla di intentato". Loiero: "Lo stato
deve far sentire la sua presenza”
Omicido
Fortugno: Numerose le lettere di solidarietà
inviate a Loiero: “Presidente, resisti e vai avanti”
Montezamolo "Sensibilizzerò le istituzioni". Scatta
il piano di controllo di PS, CC e Gdf. Corbelli
chiede di non assegnare il posto vacante di Fortugno.
Omicido
Fortugno: Varato il programma straordinario
di Pisanu contro la ndrangheta dopo un summit al Viminale.
Informato il Presidente Loiero. Due ipotesi
nelle indagini
Il
Ministro Pisanu riferisce alle Camere e propone
le nuove direttive per combattere la ndrangheta. Loiero: "Se
cala l'attenzione lo uccidiamo ancora".
In
tantissimi ai funerali di Fortugno, Mons. Bregantini:
La mafia vuole dominare la politica. Indagini ad un punto delicato
Cossiga
contro Macrì: “Con i magistrati
politicizzati non si combatte la ndrangheta”. Mancini:
“Parte delle istituzioni non hanno fatto
il proprio dovere”. Castelli “Adeguato
il numero dei magistrati”
Il
Presidente Ciampi ha reso omaggio alla salma di Fortugno ed ha ribadito
“Calabresi reagite, l’Italia è
con voi”
Le
Amministrazioni pubbliche ricordano Fortugno.
Ancora reazioni dal mondo politico.