Cossiga contro Macrì: “Con
i magistrati politicizzati non si combatte la ndrangheta”. Mancini:
“Parte delle istituzioni non hanno fatto il proprio dovere”.
Castelli “Adeguato il numero dei magistrati”
Si è innescata una vera e propria polemica dopo la trasmissione
di Ferarra “Otto e Mezzo” su La7 a proposito dell’omicidio
Fortugno. Ad alzare la polemica l’ex Presidnete Cossiga che
attacca direttamente il PM Macrì reo di aver dichiarato la
Calabria terra sguarnita di magistrati. Gli fa eco Giacomo Mancini
che nella stessa giornata in una nota sottolinea come alcuni colpe
ricadano proprio su alcuni settori delle istituzioni non hanno fatto
il proprio dovere. A corollario della polemica la dichaiarzione del
Ministro castelli che invece afferma che il numero dei magistrati
in Calabria è adeguato.
''E' stata una vergogna che di fronte ad un onesto politico, ex democristiano
e consigliere regionale della Margherita, ucciso dalla criminalita'
organizzata in Calabria, un tale, supponente, magistrato Macri', ahime'
della Direzione Nazionale Antimafia, abbia profittato di una seria
e costruttiva puntata di '8 e mezzo' su La7 condotta, come sempre
egregiamente, da Giuliano Ferrara, per fare un comizio da 'magistrato
democratico' a difesa dei 'poteri della magistratura' ''. Ha affermato
il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga. ''Le Procure
della Repubblica della Calabria sono sguarnite? E la colpa di chi
e'? Forse - attacca Cossiga - del Consiglio Superiore della Magistratura
e dei magistrati che non danno il loro necessario consenso all'assegnazione
o al trasferimento in Calabria. E i magistrati ragazzini, gli unici
che possono essere assegnati 'in prima battuta', anche senza il loro
consenso, che dirigono le indagini? Mi ricordo che Giovanni Falcone,
quello che non era contrario alla divisione delle carriere e contro
il quale erano ferocemente magistrati come il detto Macri', e che
mi accompagno' in Calabria quando fu ucciso il magistrato Scopelliti,
fece una piazzata al 'magistrato ragazzino' che, giunto dal Nord e
gia' in partenza per il Nord, aveva 'incasinato' le prime indagini
sull'omicidio, tanto che alla fine la Corte di Cassazione annullo'
ogni sentenza e nessuno seppe mai chi fossero gli assassini''. ''Certo,
in Calabria forte fu l'impegno della magistratura calabrese contro
il noto 'mafioso' Giacomo Mancini e contro la 'massoneria universale'...
Ma restituiamo infine i poteri di indagine a chi e' professionalmente
preparato ed aboliamo la figura del magistrato 'dilettante sceriffo'''.
''E' con questi magistrati politicizzati che vogliamo combattere la
'ndrangheta'? Al massimo si combattera' Silvio Berlusconi ed il Ministro
Castelli...''.
Giacomo Mancini da ragione a Cossiga: “Parte
delle istituzioni non hanno fatto il proprio dovere”
19/10 Giacomo Mancini, in riferimento alle dichiarazioni rilasciate
questa mattina dal presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga,
ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Ha perfettamente ragione
il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga quando tuona
contro i telecomizi di alcuni procuratori della Repubblica. Al cordoglio
profondo e all'indignazione corale per il barbaro omicidio del professor
Francesco Fortugno, devono seguire analisi sagge ed equilibrate. Se,
oggi, è possibile definire alcune zone, ma non certamente tutta
la regione, della Calabria, un protettorato della mafia, è
anche perché una parte delle istituzioni non ha fatto il proprio
dovere. Tra queste ci sono certamente alcuni settori della magistratura
inquirente che, nell'ultimo decennio, hanno preferito assoldare improbabili
pentiti per dimostrare il teorema secondo il quale in Calabria non
è possibile fare politica senza il sostegno della mafia, invece
di perseguire i criminali che operavano indisturbati sul territorio.
Come non ricordare che il più terribile boss della piana di
Gioia Tauro è stato per tanti anni latitante alloggiando tranquillamente
nel suo appartamento in pieno centro. Oggi c'è chi sostiene
che la ricetta per sconfiggere la criminalità è quella
di cancellare i diritti per i calabresi. Al contrario, se si vuole
costruire un futuro più sicuro è invece indispensabile
aumentare i diritti e le opportunità per i calabresi. Se il
governo nazionale facesse il suo dovere sostenendo le tante iniziative
meritevoli dei cittadini onesti e laboriosi, se tutti gli amministratori
locali premiassero i meriti ed i titoli e non alimentassero il favoritismo
e la clientela, se le forze dell'ordine fossero fornite di organici
e mezzi adeguati, sarebbe più semplice offrire ai calabresi
una prospettiva di prosperità e di sviluppo".
Commissione del CSM in Calabria
il 28 e 29 ottobre
Esaminare da vicino l'organizzazione degli uffici giudiziari impegnati
nel contrasto alla 'ndrangheta anche per verificarne le necessita'.
E' lo scopo di una missione che il Csm compira' il 29 e il 29 ottobre
prossimo a Reggio calabria e Locri. A recarsi negli uffici giudiziari
calabresi sara' la Settima Commisione di Palazzo dei marescialli che
ha ereditato le competenze della soppressa Commissione antimafia del
Csm e che si occupa in prima battuta delle questioni organizzative
degli uffici. La visita servira', dunque, a verificare se l'organizzazione
di quegli uffici e' idonea a contrastare adeguatamente i fenomeni
criminali e se invece servono interventi del Csm per rendere piu'
efficace il contrasto, come l'applicazione di magistrati da alti distretti
giudiziari o l'accelerazione dell' iter per la copertura dei posti
senza titolare negli uffici giudiziari. Da un primo screening del
Csm ne' la procura di Reggio ,ne' quella di Locri risultano particolarmente
sguarnite: in ognuno di questi uffici la scopertura che risulta e'
di un solo magistrato.
Castelli “Adeguato il numero
dei magistrati in Calabria”
19/10-(G.C.)- In Calabria l'organico dei magistrati e' adeguato ma
''e' difficile agire contro una criminalita' permeata nella societa'
non da oggi ma da secoli''. Lo ha dichiarato il ministro della giustizia,
Roberto Castelli, secondo il quale ''non e' vero che la Calabria viva
una condizione di abbandono''. ''Il numero di magistrati per abitanti
- ha aggiunto - e' superiore a quello di molte altre regioni italiane.
Sono contrario ad agire sull'onda dell'emergenza, bisogna agire a
mente fredda'' Parlando delle indiscrezioni relative alle conclusioni
dell' ispezione disposta negli uffici giudiziari di Catanzaro, Castelli
ha ribadito di essere ''seccatissimo, anzi infuriato per questa fuga
di notizie veramente disdicevole, che da' adito a tutta una serie
di illazioni che non avrebbero dovuto esserci, stante anche la grande
delicatezza perche' riguarda una regione che non solo da oggi e' in
prima linea nella lotta alla criminalita' ''. Il Guardasigilli ha
ricordato di essere stato ''sempre orgoglioso per aver costituito
un ministero che lavorava nella grande riservatezza. Questa e' una
defaillance che mi dispiace. Cercheremo di trovare i colpevoli ''.
Quanto ai risultati dell' ispezione, il ministro ha detto che ''il
contenuto si esamina in mesi di lavoro perche' ci sono procedure precise
da rispettare e anche in questo caso seguiremo questo iter. Le conclusioni,
se e quando, verranno a tempo debito''.