In tantissimi ai funerali di Fortugno,
Mons. Bregantini: La mafia vuole dominare la politica. Indagini ad
un punto delicato
19/10
Un lungo applauso ha accolto il feretro di Francesco Fortugno al suo
arrivo nella Cattedrale di Locri. Il feretro e' passato tra due ali
di folla e i gonfaloni schierati e listati a lutto della Calabria,
della Campania e dell' Emilia Romagna e di decine di Comuni non solo
calabresi.Il deputato Questore della Camera, Paola Manzini, partecipa
ai funerali del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria,
Francesco Fortugno, in rappresentanza del presidente Pier Ferdinando
Casini impegnato in missione a Ginevra. Lo rende noto un comunicato
dell'ufficio stampa di Montecitorio. Giancarlo Bregantini, nella sua
omelia, in una cattedrale che riesce a contenere una minima parte
delle oltre ottomila persone che hanno voluto rendere l' ultimo omaggio
ad un ''uomo perbene'' ha usato aprole forti, come suo solito. In
Chiesa, nelle prime file a fianco della vedova, Maria Grazia, e dei
figli di Fortugno, Giuseppe e Anna, ci sono, tra gli altri, il ministro
per gli Affari regionali, Enrico La Loggia, ed il sottosegretario
alla Giustizia Jole Santelli; Romano Prodi; una folta delegazione
della Margherita, il partito del politico ucciso, guidata da Francesco
Rutelli; Massimo D' Alema, a capo della delegazione dei Ds; i presidenti
della Giunta e del Consiglio regionale, Agazio Loiero e Giuseppe Bova;
i presidenti della Regioni Emilia Romagna e Campania, Vasco Errani
ed Antonio Bassolino. E poi tantissimi sindaci con le fasce tricolori.
Ai politici si rivolge mons.Bregantini parlando davanti alla bara,
a fianco della quale due corazzieri in alta uniforme tengono la corona
inviata dal Capo dello Stato, tra i gonfaloni della Regione e dei
comuni di Locri e Brancaleone, citta' natale di Fortugno. ''Con questo
delitto - afferma - la 'ndrangheta ha voluto dire che intende dominare
e sottomettere la politica locale e nazionale perche' sia docile ai
suoi enormi interessi economici; cerca di spezzare i legami preziosi
tra la classe politica e la gente per dominare e piegare entrambi;
ha voluto dare un macabro messaggio di umiliazione sociale, per intimorire
e paralizzare ogni altra azione di bene e di sviluppo''. Bregantini
chiede agli inquirenti di ''saper rispondere facendo luce al piu'
presto, senza esternazioni fuori luogo, ma con professionalita'''
e rileva che ''sul piano politico, finalmente abbiamo visto una riscossa
forte di tutte le realta' politiche, nazionali e regionali, per reagire
a questa devastante offesa alla politica. La visita del presidente
Ciampi ci e' stata di grande conforto e sostegno, con le sue parole
affettuose ed incoraggianti per il futuro di questa terra. Perche'
il problema, oggi, non e' solo a Locri, ma e' soprattutto a Roma,
cioe' a dimensione nazionale''. Il Vescovo, quindi, propone una triplice
purificazione, spirituale, socio-culturale e politico-economica. Un'
esortazione a ''non vivere e pensare in termini assistenzialistici,
ma con un forte risveglio delle coscienze opponendoci alle richieste
estorsive e denunciando l' usura''. Quindi un invito ai partiti ''che
finalmente si sono svegliati sul caso Calabria, a stare accanto alla
gente, ad ascoltarla, a stare vicino alla locride e ad intrecciare
le economie del nord con le freschezze delle intuizioni dei nostri
giovani imprenditori, a rifinanziare il prestito d' onore ed a non
tagliare la spesa sociale. La politica deve dimostrare che lo Stato
c' e'. Non la polizia, ma gli investimenti ed il lavoro lo dimostreranno
realmente''.
''In Calabria - dice Loiero rivolgendosi all' ''amico Francesco''
- si muore perche' una minoranza violenta ci vuole sotto il suo dominio.
Vogliamo batterci anche nel tuo nome contro questo stato di cose''.
Al termine della cerimonia, il feretro lascia la Cattedrale tra due
ali di folla che si sciolgono in un lungo applauso seguito da quei
giovani divenuti improvvisamente protagonisti con il loro agire. I
gonfaloni delle Regioni Emilia Romagna e Campania e quelli di decine
e decine di citta' non solo calabresi (c' e' anche quello di Firenze)
testimoniano la vicinanza dell' intero Paese. Vicinanza, e' la richiesta
che parte dalla locride e per la quale i giovani sono pronti a lottare,
che non si deve esaurire nel giro di pochi giorni, cosi' come troppe
volte, in passato, e' accaduto. ''Non sono state colpite solo una
famiglia e una regione. La 'ndrangheta ha voluto sfidare un intero
Paese che insieme deve trovare ancora piu' forti motivazioni per combattere
e vincere ogni forma di illegalita'''. Lo ha detto a Locri il presidente
del Consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo, a margine
dei funerali di Francesco Fortugno. ''Faccio mie - ha aggiunto il
presidente Lonardo - le parole che ho ascoltato nell' omelia di mons.
Bregantini. Occorre rimettere al centro dell' azione politica i problemi
del Sud, della Calabria, di questa terra, che vanno affrontati come
questione nazionale. Occorre una rete tra le regioni e rendere evidente
ed efficace la solidarieta' fra le regioni del nord e del sud. I parlamenti
regionali d' Italia certamente si impegneranno con ancora maggiore
vigore nel sostenere lo sviluppo di questa terra e ogni iniziativa
per contrastare l' illegalita' e per aiutare i giovani a rimanere
e lavorare nella loro terra. Il futuro e' nei giovani. Con loro e
per loro dobbiamo impegnarci. Proprio dai giovani e dalla loro voglia
di vincere ogni tipo di omerta' e omissione, possiamo prendere esempio''.
Indagini ad un momento delicato.
Ha sparato un arma mai usata nella locride. I CC inviano quattro squadre
del CIO
Sono ad un momento delicato, a tre giorni dall' agguato, le indagini
sull'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Fortugno,
l'esponente politico della Margherita ucciso a Locri domenica sera
in un seggio delle primarie dell'Unione. Il silenzio e' ferreo sia
da parte dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di
Reggio Calabria che della polizia e dei carabinieri. L' impressione
- ma e' piu' che un' impressione - e' che fin dal primo momento gli
investigatori si stiano concentrando su dati essenziali dell' agguato:
la pistola usata, dare un volto al killer, individuare il tipo di
auto usata dal commando, da chi e da quanti era supportato l' assassino
di Palazzo Nieddu. Innanzitutto i controlli a carico di pregiudicati
della locride, con perquisizioni domiciliari e verifiche degli alibi
orari. Gli organi di polizia, coordinati dal sostituto procuratore
distrettuale, Giuseppe Creazzo, titolare dell'inchiesta, stanno tentando
di ricostruire, alla luce di alcune indicazioni anonime, lo scenario
del delitto. Gli inquirenti hanno piu' di un sospetto sul fatto che
quella sera a Locri, il killer con il volto semicoperto abbia agito
con il supporto di altri complici, pronti a coprirlo in caso di reazione
della vittima o dei suoi accompagnatori. Le fattezze fisiche dell'omicida,
inoltre, secondo alcuni riscontri e rilievi effettuati comparativamente
con precedenti fatti di sangue accaduti a Locri e nel circondario,
potrebbero costituire un elemento probatorio fondamentale ai fini
dell'indagine. Gli investigatori, invece, avrebbero qualche certezza
in piu' sul modello di autovettura usata per la fuga dal killer e
dal suo accompagnatore, ma, per adesso, non confermano le indiscrezioni
secondo cui si tratterebbe di un'utilitaria A112. Infine l' arma usata.
La pistola utilizzata per uccidere domenica scorsa Fortugno e' stata
una Luger calibro 9x19. Il particolare e' oggetto di particolare attenzione
da parte di carabinieri e polizia poiche' si tratta di un' arma mai
utilizzata in passato negli omicidi accaduti nella Locride. Secondo
quanto si e' appreso, lo stesso tipo di pistola e' stata utilizzata
negli anni scorsi in alcuni omicidi compiuti in provincia di Vibo
Valentia. Infine il comandante generale dei Carabinieri, Luciano Gottardo,
ha inviato nella Locride quattro squadre del Cio (Compagnia di intervento
operativo) provenienti dal Lazio e dalla Puglia, che col coordinamento
del Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria guidato
dal col. Antonio Fiano e della Compagnia carabinieri di Locri, stanno
setacciando il territorio della fascia ionica reggina compreso tra
Monasterace e Melito Porto Salvo. La conferma e' giunta dagli ambienti
investigativi dei carabinieri. Le Compagnie di intervento operativo
(Cio) dell'Arma sono reparti di recente costituzione. Sono inserite
nell'ambito di alcuni degli 11 Battaglioni (distribuiti in tutta Italia)
in cui si articola la 1/a Brigata mobile carabinieri. La Brigata ha
sede a Roma ed ha cinque compiti fondamentali, tutti connessi alle
sue caratteristiche di flessibilita' e rapidita' di intervento: il
concorso alla 'difesa integrata' del territorio nazionale; la partecipazione
ai servizi di ordine pubblico nel corso di grandi manifestazioni ed
eventi; la vigilanza di obiettivi sensibili; il supporto all'Arma
territoriale per incrementare il controllo del territorio nelle aree
piu' sensibili sotto il profilo della sicurezza pubblica; le esigenze
di Protezione civile. In questo contesto, compito specifico delle
Compagnie di intervento operativo, composte da uomini particolarmente
addestrati e dotate di mezzi tecnologicamente all'avanguardia, e'
quello di ''fronteggiare, con la necessaria tempestivita', improvvise
situazioni di pericolo per la pubblica sicurezza'' e di intervenire
in sostegno dell'organizzazione territoriale dei carabinieri in particolari
situazioni.
In tantissimi ai funerali di Fortugno,
In mattinata la salma esposta in Comune.
Autorita'
istituzionali, esponenti politici, rappresentanti delle istituzioni
regionali e locali hanno partecipato oggi pomeriggio ai funerali di
Francesco Fortugno nella cattedrale di Locri. Alla cerimonia funebre,
in rappresentanza del Governo, presente il ministro per gli affari
regionali, Enrico La Loggia. Presente anche il leader dell' Unione,
Romano Prodi, ed il presidente della Margherita, il partito di Fortugno,
Francesco Rutelli assieme a Franco Marini. A Locri presente anche
una delegazione dei Ds guidata da Massimo D' Alema. Numerose le presenze
dalle altre Regioni. La delegazione dei presidenti dei Consigli regionali
presente con il vicecoordinatore Massimo Pineschi (Lazio), e con Sandra
Lonardo Mastella (Campania), Pietro Pepe (Puglia). Alle esequie anche
una delegazione dei presidenti delle Regioni con il presidente della
Basilicata Vito De Filippo. Presenti anche le delegazioni delle Margherita
di varie regioni con la bandiera listata a lutto. Secondo i dati forniti
dalle forze dell' ordine sono stati attorno ad ottomila le persone
che hanno partecipato ai funerali che sono stati celebrati dal vescovo,
mons. Giancarlo Maria Bregantini. Ha concelebrato don Luigi Ciotti.
Prima di arrivare in chiesa la salma è stata esposta nella
sala del Consiglio comunale dove centinaia e centinaia di persone
hanno reso omaggio alla salma dalle prime ore del giorno. Tra i presenti,
numerosi sindaci e amministratori della Locride e della Piana di Gioia
Tauro e diverse autorita' politiche regionali. Per la giornata di
oggi, su decisione del sindaco di Locri Carmine Barbaro, e' stato
indetto il lutto cittadino ''a seguito - si legge nell' ordinanza
sindacale - della gravissima tragedia che ha provocato sgomento e
sincero cordoglio oltre che nel mondo politico, anche nella comunita'
di Locri, che mortificata, con profonda tristezza e amarezza si e'
trovata ad essere teatro di un cosi' efferato delitto''. C' e' anche
quella inviata dal presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi,
tra le decine di corone di fiori collocate accanto al feretro di Franco
Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria
ucciso domenica scorsa a Locri. La corona del presidente Ciampi e'
la prima collocata dietro il feretro. ''Un altro bagno di sangue innocente.
Un' altra famiglia sconvolta dal dolore... Quando e chi sara' la prossima
vittima? Lo Stato vuole questo?''. E' questo il contenuto di uno striscione
esposto da alcuni amici stretti della famiglia Fortugno e Lagana',
di fronte al Comune di Locri dove c' e' la salma del vicepresidente
del Consiglio regionale Francesco Fortugno
Centinaia i lenzuoli bianchi esposti dai balconi delle famiglie di
Locri in onore di Francesco Fortugno
La vedova Fortugno: “Ai calabresi
dico che bisogna reagire”
''Ai
calabresi dico che bisogna reagire come faro' io per il futuro dei
miei figli''. A dirlo e' stata Maria Grazia Lagana', vedova di Francesco
Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale ucciso domenica
pomeriggio a Locri. Avvolta in un palto' nero, e seduta su una sedia
la signora ha parlato con i giornalisti cercando di darsi un perche'
a quanto accaduto ''me lo sto chiedendo io - afferma - e se lo sta
chiedendo tutta la Calabria. In questo momento tutt' Italia mi e'
vicina e tutti coloro che conoscevano mio marito, se lo stanno chiedendo''.
La signora Lagana' ha poi precisato il senso di una sua dichiarazione
apparsa su alcuni organi di stampa in merito al presunto mancato intervento
del Governo. ''Quello che ho detto - afferma - e' stato che non ho
avuto il tempo di vedere tutti i messaggi che sono giunti ad eccezione
di quello personale inviatomi dal Capo dello Stato. Non ho detto che
non avevo ricevuto messaggi''. La vedova Fortugno ha quindi espresso
l' auspicio che la politica in Calabria non sia lasciata sola. ''Non
lo dico per retorica - dice - ma spero che il sacrificio di mio marito
valga a qualcosa. Francesco un simbolo? Avrei preferito non lo fosse
diventato. Non abbiamo mai avuto minacce, nessuna avvisaglia. Eravamo
tranquilli. Hanno colpito l' anello debole della catena, ma non come
uomo, ma perche' non avendo ricevuto avvisaglie eravamo impreparati.
Sarebbe stato meglio ricevere due bossoli in una busta''. La signora
Lagana' ha poi escluso che dietro l' omicidio del marito vi possano
essere vicende legate ad appalti della Sanita'. ''Mio marito non aveva
a che fare con nessun tipo di appalto - spiega - anche all' opposizione
non poteva avere legami con amministratori e dirigenti Asl e adesso
era vicepresidente di un organo legislativo e non di governo come
il Consiglio regionale. Questa storia degli appalti l' ho appresa
dai giornali e sentendo la televisione. Non ne avevo mai sentito parlare''.
La battaglia contro la criminalita', le viene chiesto infine, sara
possibile vincerla? ''La battaglia si deve vincere. - e' la risposta
- Mi auguro che sia possibile. E' questa la nostra speranza''.
La Loggia: “Porto il cordoglio
personale di Berlusconi”
''Sono qui a Locri per portare alle famiglie Fortugno e Lagana' il
cordoglio personale del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi''.
Lo ha detto il ministro Enrico La Loggia. Sull' omicidio del vicepresidente
del Consiglio regionale Francesco Fortugno, il ministro La Loggia
ha detto: ''Si tratta di un omicidio serio che non va sottovalutato
o trattato con le battute o gli slogan. Ecco perche' e' intervenuto
personalmente il ministro dell' Interno Beppe Pisanu. Su omicidi del
genere ci devono essere ulteriori sforzi da parte di tutti e nessuna
divisione politica''. ''La determinazione del Governo e' intensificare
ancora di piu' il controllo del territorio contro la criminalita'''.
Ha aggiunto il ministro per gli affari regionali Enrico La Loggia,
''Serve anche la mobilitazione di tutti i cittadini - ha detto il
Ministro - lo Stato c' e'. Militarizzazione del territorio? Adesso
il momento e' serio e va affrontato con grande serieta' come sta facendo
il ministro dell' Interno Pisanu''.
Polemica tra la famiglia Fortugno
e Berlusconi
19/10(GiampaoloCataldo)-Nel
momento più tragico della storia Calabrese e della Locride
continuano le polemiche. Le dichiarazioni della vedova di Francesco
Fortugno sono stati usati come pretesto per una volgarissima botta
e risposta tra i Poli. Il Leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi,
ha inviato al Prefetto di Reggio Calabria, Giovanni D'Onofrio, un
messaggio nel quale lo prega di esprimere ''alla vedova e ai familiari
del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco
Fortugno, vilmente ucciso da mano criminale, le espressioni del mio
piu' profondo cordoglio e commossa partecipazione loro dolore. Con
sentimenti di fraterna vicinanza''. Tale messaggio non è bastato
ad una famiglia che piange insieme ad un territorio martoriato dalla
mafia un’ uomo barbaramente ucciso. Nella sede del “Motore
Azzurro”, Berlusconi rispondendo ai cronisti che gli chiedevano
un commento alle dichiarazioni della vedova di Francesco Fortugno,
che ha accusato il governo di averla lasciata sola, risponde: ''Ho
inviato un messaggio del governo, il ministro Pisanu e' andato fisicamente
a Reggio Calabria. Il governo cosa deve fare di piu'?''. Le reazioni
non si sono fatte attendere sia da destra che da sinistra. ''Siamo
allibiti di fronte al fatto che, nel giorno dei funerali di Francesco
Fortugno, il presidente del Consiglio, che ha vergognosamente taciuto
fino ad oggi un pur minimo cordoglio pubblico, non trovi altro da
dire che ventinove parole con le quali si giustifica dicendo: ho fatto
un telegramma e ho mandato Pisanu che dovevo fare di piu'?'' ha dichiarato
la parlamentare della Margherita, Dorina Bianchi. ''Di fronte a un
omicidio - ha aggiunto - che ha scosso le coscienze del Paese e ha
avuto una eco nella stampa italiana e internazionale, che minaccia
la vita democratica di questo paese, quella delle sue istituzioni
e la vita stessa dei liberi e onesti cittadini, ebbene di fronte a
tutto questo Berlusconi non e' stato in grado di dire una parola pur
avendo trovato il tempo per commentare di tutto in questi giorni,
dalla signora Ricucci all'election day, dalle tre t di Cremona alla
par condicio. E oggi si trincera dietro alla miseria di un telegramma.
Le sue parole sono uno schiaffo alla Calabria, ai figli, alla vedova
di un amministratore probo e di un uomo dello Stato in una terra difficile,
ai giovani di Locri che hanno manifestato coraggiosamente in piazza,
a tutto il Sud e a tutta l'Italia onesta che chiede allo Stato di
essere presente, vicino e di dare una risposta a questi atti criminali''.
''Il presidente del Consiglio - ha concluso Bianchi - dovrebbe vergognarsi
di cio' che ha detto cosi' come noi, come calabresi e come italiani,
ci vergogniamo delle sue parole''. L’ altra dichiarazione di
dissenso alle parole di Berlusconi arriva da Valdo Spini.
''Berlusconi non puo' rispondere in modo cosi' sbrigativo al disperato
appello di una vedova che chiede solo allo Stato ragione di questa
situazione. Il Presidente del Consiglio rispetti il dolore di chi
chiede risposte''. Spini ha espresso inoltre ''grande apprezzamento
per il gesto compiuto ieri dal Presidente della Repubblica, Carlo
Azeglio Ciampi, che si e' recato a Reggio Calabria per rendere omaggio
al feretro del vice presidente Fortugno, l' uccisione del quale e'
un fatto gravissimo che testimonia il deterioramento dell' ordine
pubblico''. ''La differenza di atteggiamento tra il presidente Ciampi
e Berlusconi - ha detto ancora Spini - e' enorme. Non si tratta solo
di presenza fisica, ma di consapevolezza del pericolo che la criminalita'
organizzata rappresenta per le nostre libere istituzioni''. In difesa
del premier sono “scesi in campo” il consigliere politico
di Sandro Bondi e Pino Gentile, senatore di Forza Italia. Il primo
ha dichiarato: ''Il Presidente del Consiglio ha espresso, a nome del
governo, il proprio cordoglio alla famiglia Fortugno e non saranno
certamente le dichiarazioni di pessimo gusto pronunciate nel giorno
delle esequie dall'onorevole Bianchi a trascinarlo nell' ennesima
polemica politica''.''Avendo militato a lungo nelle fila della Casa
delle liberta' come deputato eletto in un collegio maggioritario della
Calabria - aggiunge Giro - l' onorevole Dorina Bianchi dovrebbe conoscere
bene la personalita' umana, oltre che politica, del Presidente del
Consiglio ed evitare di attribuirgli sentimenti e propositi che non
gli appartengono e che sdegnosamente sentiamo il dovere di rispedire
al mittente. Oggi per la Calabria e' un giorno triste e l' onorevole
Bianchi, eletta a Crotone, dovrebbe preservare la sua regione dalle
speculazioni politiche che non aiutano a fronteggiare il grave problema
della criminalita' organizzata, ma, al contrario, hanno sempre gettato
un' ombra sulla credibilita' delle forze politiche troppo spesso interessate
a strappare consensi elettorali persino su fatti drammatici e laceranti
per la societa' civile''. Infine, Pino Gentile dichiara: ''Attacchi
volgari, strumentali, giunti da figuri e da deputati trasmigrati,
transumati come se nulla fosse, bravi solo ad innescare veleni e polemiche
come sciacalli di pessima specie: solo cosi' si commentano gli attacchi
a Berlusconi''. ''Berlusconi - aggiunge Gentile - non e' potuto venire
a Reggio, ma c'e' stato il ministro Pisanu, cosi' come oggi ai funerali
c' erano rappresentanti del Governo e di tutta l' opposizione regionale.
L'opposizione calabrese di centrodestra ha fatto richiami all'unita',
com'e' doveroso che sia, ma dalla maggioranza giungono voci starnazzate
di piccoli sciacalli. Attaccare in questo momento il Presidente del
Consiglio vuol dire solo avere volonta' di dividere: non permetteremo
a pochi figuri ed a poche comparse di strumentalizzare problemi gravi.
Domani interverro' a nome del gruppo in Senato nel dibattito sull'
omicidio di Fortugno. Faro' un intervento duro ed incisivo e lontano
dalle ipocrisie che si sono lette in queste ore''.
Pisanu riferirà alle Camere:
“No all’esercito in Calabria, ma maggiore controllo del
territorio”
19/10 Niente esercito in Calabria, ma un nuovo impulso alle forze
dell' ordine affinche' ci sia un piu' attento controllo del territorio,
blitz per bonificare le aree maggiormente a rischio, come la Locride,
investigazioni piu' sofisticate per aggredire e sequestrare i beni
delle cosche. Ed anche un invito rivolto ai calabresi onesti a mobilitarsi
contro la 'ndrangheta. Dopo l' assassinio di Francesco Fortugno a
Locri, il ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, e' atteso domani
al Senato ed alla Camera, dove riferira' sul delitto e sulle strategie
per fronteggiare l' emergenza nella regione. Pisanu e' stato lunedi'
scorso a Reggio Calabria, insieme al capo della Polizia, Gianni De
Gennaro, al comandante dei Carabinieri, generale Luciano Gottardo
ed al comandante della Guardia di finanza, generale Roberto Speciale.
Nel corso di un vertice, cui hanno partecipato il presidente della
Regione, Agazio Loiero, il prefetto di Reggio, Giovanni D' Onofrio,
i responsabili delle forze dell' ordine e della magistratura locali,
e' stato fatto il punto della situazione, per studiare il modo di
rispondere al meglio alla sfida platealmente lanciata allo Stato.
Come gia' avvenuto lo scorso anno per l' emergenza criminalita' in
Campania, non si pensa al ricorso alle forze armate. ''L' esercito
- ha spiegato lo stesso Pisanu - deve fare altre cose''. Ci sara'
comunque un potenziamento della presenza delle forze dell' ordine,
soprattutto per assicurare un piu' capillare controllo nelle zone
a piu' alto tasso di criminalita'. Cosi', il Comando generale dei
carabinieri ha disposto l' invio nella locride di quattro squadre
del Cio (Compagnia di intervento operativo) provenienti dal Lazio
e dalla Puglia, col compito di setacciare la fascia ionica reggina
compresa tra Monasterace e Melito Porto Salvo. Ma il ministro ha rilevato
anche che non ci sono vuoti nell' organico delle forze dell' ordine
nella regione. Anzi, la loro presenza e' gia' ai massimi livelli.
''I presidi di polizia e carabinieri in Calabria, rispetto al territorio
ed alla popolazione - ha sottolineato Pisanu - sono tra i piu' cospicui
d' Italia''. Piu' che aumentarne il numero, si trattera' quindi di
razionalizzarne l' uso, privilegiando gli aspetti operativi. E puntando
ad attaccare le ''casseforti'' delle cosche, col sequestro di beni,
immobili ed attivita'. Ma, ribadira' domani il ministro, ''nessuno
puo' illudersi che la risposta definitiva alla criminalita' possa
venire soltanto dalle forze dell' ordine''. A mobilitarsi, secondo
Pisanu, dovra' infatti essere anche la societa' civile. ''La grande
maggioranza dei calabresi onesti e laboriosi - aveva detto lunedi'
scorso - deve chiedersi se il contributo che essi danno oggi alla
lotta alla criminalita' accanto allo Stato, alla magistratura, alle
forze dell' ordine, e' sufficiente o no''.
Il 24 2 25 la Commissione antimafia
in Calabria
La Commissione Antimafia sara' in missione a Catanzaro e a Reggio
Calabria lunedi' 24 e martedi' 25 ottobre per occuparsi dell' omicidio
del vice presidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno, e
''dell' evoluzione della situazione criminale complessiva, gia' seguita
costantemente dalla Commissione''. Lo ha deciso l' Ufficio di Presidenza,
su proposta del presidente Roberto Centaro. Nel pomeriggio di lunedi',
a Catanzaro - dice una nota - la Commissione ascoltera' separatamente
il Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, accompagnato
dalla Giunta regionale, ed il Presidente dell'Associazione Industriali
della Calabria, Filippo Callipo. Martedi' 25 ottobre, a Reggio Calabria,
verranno ascoltati il Presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe
Bova, ed il Presidente della Commissione Antimafia della Regione Calabria,
Giuseppe Guerriero; il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria,
Antonino Catanese, accompagnato dal sostituto procuratore della DDA,
Giuseppe Creazzo; il Comitato per l' ordine e la sicurezza pubblica
di Reggio Calabria (Prefetto, Questore, Comandante Provinciale dei
Carabinieri e Guardia Finanza, capo centro della DIA). Le audizioni
si svolgeranno nel Palazzo del Governo di Catanzaro e Reggio Calabria.
Rutelli: Lo Stato non risponda solo
con la polizia
''Lo
Stato non deve esistere solo con le pattuglie di carabinieri e polizia,
deve dare risposte''. A dirlo e' stato Francesco Rutelli uscendo dalla
camera ardente allestita per Francesco Fortugno. ''Agli operatori
sanitari che mi chiedevano di non abbandonarli - ha aggiunto Rutelli
- ho detto che occorre investire sulla sicurezza ma anche su un nuovo
modo di far crescere il lavoro. Tutte le indicazioni che abbiamo ci
dicono che Fortugno e' diventato il bersaglio di una violenza cieca
per un messaggio ad altri. Per questo non dobbiamo abbassare la testa.
Il centrosinistra, se avra' responsabilita' di governo, si impegnera'
per dare piu' forza allo Stato e alla legalita'''.
Prodi: “Serve una riposta
straordinaria. Ai calabresi dico non sentitevi soli”
19/10
Un lungo applauso ha accompagnato Romano Prodi al suo arrivo alla
camera ardente di Francesco Fortugno, allestita nella sala consiliare
del Comune di Locri. Prodi si e' intrattenuto a lungo con i familiari,
quindi e' uscito per recarsi alla Cattedrale dove si è svolto
il funerale. ''Siamo qui per piangere sulla salma di Francesco, per
consolare, se si puo', la famiglia, ma anche per dichiarare una ferma
volonta' affinche' questi delitti non rimangano impuniti e non si
ripetano''. Ha affermato Romano Prodi, prima di entrare nella Cattedrale
di Locri. .''Fa impressione che sia stato ucciso mentre esercitava
un diritto politico, una scelta, perche' in questi casi e' chiaro
che vuole essere un ammonimento per chi quella scelta la esercita''.
''L' omicidio e' stato commesso per un obiettivo politico''. Alla
domanda se e' un avvertimento al centrosinistra, Prodi ha cosi' risposto:
''e' un ammonimento a chi vuole la fine dell' illegalita' e dell'
omerta'''. ''Se non si pone un argine alla criminalita' e' invano
parlare di sviluppo del Mezzogiorno''. Ha ancora affermato Romano
Prodi, parlando con i giornalisti . ''A tutti - ha aggiunto - chiedero'
come premessa a ogni investimento e a ogni azione di intervento che
si ripristini in toto la legalita' in ogni territorio del Mezzogiorno.
Qualsiasi delitto avvenga, qualsiasi estorsione, qualsiasi illegalita'
in un qualsiasi punto del Mezzogiorno si ritorce a danno di tutto
il meridione''. ''Ai calabresi dico: non sentitevi soli. Ma il non
sentirsi soli da parte di responsabili politici vuol dire assicurare
un' azione perche' queste cose non avvengano piu'''. Prodi ha quindi
sottolineato il gesto degli studenti locresi che ieri sono scesi in
piazza per dire no alla criminalita'. ''Abbiamo bisogno - ha aggiunto
Prodi - di dare ai giovani uno scenario di ripristino della legalita'.
Non possono crescere in una situazione di questo tipo''. ''La situazione
straordinaria richiede risposte straordinarie e non possiamo limitarci,
dopo questi eventi, all' ordinaria amministrazione''. Ha infine aggiunto
Romano Prodi. ''Quindi chiediamo - ha aggiunto - un' operazione straordinaria
di controllo e di bonifica della Locride e delle altre zone ad alta
criminalita' della Calabria''. ''Un' operazione da affidarsi a contingenti
interforze sotto il comando di un prefetto o del vicecapo della polizia''.
''Chiediamo anche - ha proseguito - un intervento del Csm per misure
e incentivi che permettano un rapidissimo aumento di magistrati in
Calabria e in particolare in questa zona. Questo chiediamo al Governo
e ai ministri dell' Interno e della Giustizia. Se avremo la responsabilita'
del Governo agiremo in questa direzione con forza, ma mi auguro e
chiedo che questo avvenga rapidamente, anzi subito''.
P.Mancini “Tra il piombo dei
boss e le chiacchiere dei politici, serietà ed efficienza,
non emergenza, per la Calabria”
19/10 (Pietro Mancini) Quando il leader dei ds calabresi, il dalemiano
Marco Minniti, parla, a ‘8 e mezzo’, nel salotto di Giulianone
Ferrara, della nostra aspra e tormentata regione come di un ‘protettorato
della ' ndrangheta’ , di un' area drammaticamente sospesa tra
l' appartenenza allo Stato e il dominio dei clan, non dovrebbe, prima,
spiegare ai suoi elettori cosa hanno fatto, in concreto, i governi
di centrosinistra, in cui egli ha lavorato a lungo, come principale
collaboratore del premier D' Alema, per bloccare questo vergognoso
degrado ? E' giusto pretendere che gli organi dello Stato, da Ciampi
in giù, facciano sentire la loro presenza, con maggior forza,
sul territorio calabrese, senza però dar l' impressione che
le intimidazioni e i delitti impongano alla politica e al governo
soluzioni emergenziali, che sarebbero anacronistiche e scarsamente
incisive. La partita contro la ' 'ndrangheta non si vince con gli
slogan, o chiedendo consigli a personaggi, come il sociologo giustizialista
Pino Arlacchi, reduce da esperienze imbarazzanti, nei consessi internazionali,
dove era stato inserito come esperto nella lotta alla droga. Serietà,
operosità, efficienza, nella gestione , discrezione e rigore,
nelle indagini, e trasparenza, a tutti i livelli : questi i requisiti
per fronteggiare, con credibilità, la sfida delle cosche. E
a quanti arrivano a drammatizzare la già delicata situazione,
spingendosi a chiedere lo stato d' assedio e, addirittura, la sospensione
delle garanzie democratiche, in Calabria, mi permetto di far notare
che la viabilità, che cinge l' Aspromonte, da sempre rifugio
dei boss e dei soldati delle 'ndrine, non è affatto selvaggia,
è una normale rete di strade e di autostrade. Perchè,
sinora, non si è fatta un' efficace opera di prevenzione, non
si sono seguite le indicazioni del generale Jucci, ex comandante dell'
Arma dei carabinieri, il quale ebbe a dire che, per mettere in fuga
i banditi dall' Aspromonte, sarebbe bastato costruire altre strade,
alcune opere pubbliche e collocare un centinaio di telefoni e qualche
posto di guardia ? Infine, una notazione, credo significativa, sul
deteriore trasformismo, uno dei cancri della politica calabrese :
in Consiglio regionale, il seggio del povero Fortugno sarà
occupato da Mimmo Crea, che nella passata legislatura era assessore
ai Trasporti nella giunta di centro- destra di Chiaravalloti e che,
nella scorsa primavera, ha fatto il salto della quaglia, passando
dall' UDC di Follini alla Margherita di Rutelli e Loiero. Ogni commento
sarebbe superfluo...
Mons. Mondello: “Un passo
indietro della calabria. ma attenzione a non fare lo scaricabarile”
''Il delitto Fortugno e' un passo indietro della Calabria nel cammino
verso la civilta'''. E' quanto ha detto l'arcivescovo di Reggio Calabria
e presidente della Conferenza Episcopale Calabra, mons. Vittorio Mondello,
intervistato dal canale FM della Radio Vaticana. ''Per la Chiesa calabrese
questo e' un momento di smarrimento. Ci accorgiamo ancora di piu'
- ha sottolineato mons. Mondello - che la mafia e' radicata come una
piovra nella nostra societa' civile e bisogna fare di tutto per poterla
estirpare. L'uccisione del vice presidente del Consiglio Regionale
e' stato un modo con cui la mafia ci ha voluto far capire che comanda
lei e che i politici che la contrastano fanno una brutta fine''. Il
prelato ha ricordato che ''la Chiesa di questa regione e' impegnata
continuamente contro la mafia e la mentalita' mafiosa che la sostiene.
Gia' lo scorso febbraio, prima delle elezioni regionali, noi vescovi
avevamo inviato una lettera ai politici chiedendo loro progettualita',
eticita' e celerita'. Sono tutte cose che la gente esige dai responsabili
della cosa pubblica''. Mons. Mondello ha ricordato che ''sabato scorso,
prima ancora dell'omicidio dell'on. Fortugno, ero stato chiamato a
parlare della lotta alla mafia al consiglio comunale di Reggio Calabria.
Avevo ribadito che servono tre cose. Innanzitutto informare sul danno
che la mafia arreca a tutta la regione. I mafiosi sono traditori della
loro patria, della loro stessa terra natia. Poi bisogna formare i
giovani, anche nelle scuole, per rimuovere la mentalita' mafiosa che
alimenta la 'ndrangheta. Ma tutto cio' non basta se non siamo soprattutto
testimoni di legalita'''. ''E' anche vero che non dobbiamo fare gli
scaricabarili ma in Calabria lo Stato e' un po' assente. Tutti sanno
chi sono i mafiosi ma gli interventi non ci sono. E questa e' una
debolezza della democrazia. Preghiamo Dio - ha concluso - perche'
ci aiuti a liberare la Calabria da questa 'piovra' che impedisce lo
sviluppo civile''.
Bobo Craxi: “Che la politica
di auna risposta robusta, non una parat”
''Ho l' impressione che si e' aperta una nuova fase drammatica nella
vita del nostro Mezzogiorno e per la Calabria''. A dirlo e' stato
Bobo Craxi che stamani si e' recato nel Municipio di Locri per rendere
omaggio alla salma di Francesco Fortugno. ''Quello che preoccupa -
ha aggiunto - e' che non sono mancate le avvisaglie di quanto sta
avvenendo in questa regione. Anche i nostri uomini sono stati oggetto
di intimidazioni. La politica deve essere capace di dare una risposta
robusta, non una parata. Preoccupa perche' questo coincide con lo
stato di sottosviluppo di una parte del nostro Paese e la debolezza
della risposta che non puo' che arrivare dalle istituzioni, innanzitutto
regionali calabresi. E' giusto invocare la presenza dello Stato, ma
non e' sufficiente. I miei compagni mi hanno detto che Fortugno era
un uomo profondamente onesto e legato alla sua terra e alle istituzioni.
Questo rende ancora piu' intollerabile il delitto''. ''Sono venuto
qui - ha concluso Craxi - perche' noi abbiamo una forte responsabilita'
rappresentando una delle forze politiche e democratiche piu' importanti
di questa regione''.
Principe: “Basta con la barbarie”
19/10 “La tragica morte di Francesco Fortugno mi ha sconvolto.
In questo momento, così drammatico, mi sento profondamente
e umanamente vicino alla signora Maria Grazia ed ai figli, il cui
dolore, lo so bene, è incolmabile ed atroce”. E’
quanto ha affermato l’On. Sandro Principe, esprimendo lo sgomento
che l’uomo, prima che il politico, ha avvertito appena appresa
la notizia del barbaro assassinio del vice-presidente del Consiglio
Regionale della Calabria, On. Francesco Fortugno. “In questo
momento di grande dolore – ha aggiunto Sandro Principe- da politico
e uomo delle istituzioni, levo alta la mia voce per dire basta a questa
infinita barbarie. Non è più possibile che la democrazia
e quanti in Calabria la rappresentano vengano umiliati e giustiziati.
Occorre reagire con fermezza e nel modo giusto, non lasciandosi intimidire,
continuando a diffondere la cultura della legalità e della
libertà, in una battaglia che ci deve vedere sempre più
uniti e coesi. Come calabresi dobbiamo fare fino in fondo la nostra
parte per la crescita civile, sociale ed economica della Regione,
perché questo ci consentirà di chiedere allo Stato centrale
di considerare la Calabria un pezzo dell’Italia, così
come meritano la stragrande maggioranza dei calabresi onesti e laboriosi
ai quali va garantita la sicurezza, un valore senza il quale non ci
sarà mai sviluppo”. “Tutti coloro che vogliono
battersi per la civiltà nei rapporti umani e sociali –ha
concluso l’On. Principe - non debbono essere mai lasciati soli
ma debbono sentire forte la solidarietà delle Istituzioni”.
Zavettieri: “Le istituzioni
diano il buon esempio”
''Di fronte al macigno che si e' abbattuto sulla Calabria con l'
omicidio di Francesco Fortugno o le istituzioni reagiscono su una
linea di profondo rinnovamento, proponendosi come le istituzioni del
buon governo che gestiscono la cosa pubblica nell'interesse dei cittadini,
o la Calabria rischia veramente grosso''. Lo ha detto il leader calabrese
del Nuovo Psi, Saverio Zavettieri, a margine del quinto congresso
regionale del partito i cui lavori sono cominciati con un lungo applauso
rivolto a Fortugno. ''Noi ovviamente - ha aggiunto Zavettieri - siamo
per la prima strada. Prima di invocare l'intervento nazionale dello
Stato, dei carabinieri, della magistratura, delle forze dell'ordine
e dell'esercito, le istituzioni calabresi sono chiamate e dare una
risposta di buon governo che recuperi la fiducia nelle istituzioni
e che le renda piu' forti, meno vulnerabili all' attacco della malavita
organizzata che e' malavita tradizionale e che e' un impasto di malavita
e di malapolitica''.
Presidente Bova; “L’Italia
non ci lasci soli”
Il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Bova, e' intervenuto
nel corso dei funerali di Francesco Fortugno, ucciso in un agguato
domenica a Locri, per ricordare la figura dell'esponente politico.
''Eccoti qui, Franco. Senza vita - ha detto Bova -. Negato ormai per
sempre ai nostri occhi, a quelli di Maria Grazia, tua moglie, di Giuseppe
ed Anna, i tuoi figli, di Fabio, di Mario, tuo suocero, dei tuoi fratelli,
dei tuoi parenti, dei tuoi amici. Sei qui senza vita perche' ti hanno
assassinato; la tua mitezza, la tua integrita', la politica come missione
per dare opportunita' alla nostra terra, ai nostri giovani, sono diventati,
per taluni, colpe imperdonabili. Un killer mascherato ti ha tolto
la vita domenica scorsa, di prima sera, a pochi passi da qui, a Palazzo
Nieddu, dove in tanti pacificamente andavano a votare nel seggio elettorale
delle 'Primarie' dell' Unione. Era, ricordiamolo, il 16 ottobre del
2005: qui a Locri, in Calabria. Quei cinque lampi che ti hanno distrutto
la vita segnano l'inizio di un terribile evento. Evento sconvolgente,
ma nessuno dica, oggi, che era inimmaginabile. Dal 2002 ad ora, in
Calabria, trecento attentati; uno ogni tre giorni, senza pause ne'
esitazioni, ad amministratori, a sindaci, ad eletti dal popolo. Ancor
piu' da qualche tempo a questa parte; negli ultimi mesi, se guardiamo
solo ai consiglieri regionali, minacce ed intimidazioni a Doris Lo
Moro, ad Occhiuto, piu' volte al Presidente Loiero, poi ad Aiello,
ad Acri, ora Franco. Pero' a Fortugno, al Vicepresidente del Consiglio
Regionale, niente avvertimento''. ''L' avvertimento - ha aggiunto
- diventa lui stesso; le 'ndrine, la 'ndrangheta manda a dire che
puo' colpire chiunque e in qualsiasi momento. Che chiunque osi decidere
contro o senza di lei non lo puo' fare. Ne va della vita. Uomini delle
istituzioni, autorita' dello Stato italiano che siete qui, questo
e' il macigno che ci e' stato, che vi e' stato scagliato addosso.
Dentro quella bara ci sono le spoglie di un uomo giusto, che e' stato
la vittima innocente, l' agnello sacrificale di una sfida infernale,
senza precedenti, alla convivenza civile, alle prerogative democratiche,
allo stato di diritto e all' unita' della Nazione. La 'ndrangheta
ha questo ardire, e' dentro un parossistico delirio di onnipotenza
e ci sfida e vi sfida qui e a questo livello. E' gia' diventata una
sfida mortale, per questo, malgrado fossimo annichiliti dal dolore,
abbiamo immediatamente convocato il Consiglio Regionale con gli stati
generali della democrazia calabrese. Per questo abbiamo voluto che
Franco fosse con noi nell' aula dell' Assemblea. Per questo l' appello
urgente all' autorita' suprema dell'unita' dello Stato, al Presidente
Ciampi, che con estrema sensibilita' e lucidita', in un battibaleno,
e' accorso. Grazie, Presidente. Grazie davvero''. ''La Calabria -
ha proseguito Bova - e' Italia; i figli di Franco, i nostri figli,
noi vogliamo che crescano con gli stessi diritti, le stesse opportunita',
le stesse liberta' che hanno gli altri giovani italiani. Noi vogliamo
che il futuro, il sogno europeo di un mondo migliore, appartenga anche
a loro. Caro Franco, io, tuo amico, ti saluto cosi'. Non posso piu'
farlo come sabato scorso. La', nella nostra stanza di lavoro, a Reggio,
nella casa del Consiglio. Io e gli altri consiglieri abbiamo deciso
di chiamare col tuo nome l'aula dell'Assemblea. Entro dicembre voteremo
nello Statuto che la Calabria ripudia la mafia. Non dimenticheremo,
non possiamo dimenticare. I tempi urgono e richiedono un vero e proprio
risorgimento delle nostre comunita' contro un nemico mortale, insidioso
perche' parla la nostra lingua, perche' abita nei nostri paesi, perche'
all'apparenza sembra uno di noi, ed e' capace cosi' di mimetizzarsi
e di nascondersi. Sai, Franco, le strade di Locri in questi giorni,
stamattina quelle di Reggio, erano piene di giovani che gridavano
il tuo nome e ti onoravano. Io, noi, chiameremo quei giovani in Consiglio
Regionale, faremo, avvieremo un forum con un unico obiettivo: dare
scacco e ostracismo perpetuo alla 'ndrangheta''. ''Sai Franco - ha
concluso - Maria Grazia, tua moglie, teme che fra una settimana, scemata
l' emozione, tutto si chiuda. Io ti giuro qui, di fronte a lei, ai
tuoi figli, ai tuoi fratelli, ai tuoi parenti, ai tuoi amici, al cospetto
dell' opinione pubblica del Paese, che noi faremo di tutto, proprio
di tutto, perche' non sia cosi'. Noi ribatteremo colpo su colpo. Ne
faremo la ragione prima del nostro agire. Da qui chiediamo all' Italia
intera di non essere lasciati soli''
Governatore Bassolino: “E’
un attacco a tutto il Paese”
'E' un attacco all' istituzione calabrese, al Mezzogiorno e a tutte
le istituzioni italiane''. A dirlo e' stato il presidente della Regione
Campania, Antonio Bassolino, che oggi si e' recato a rendere omaggio
alla salma di Francesco Fortugno. ''In primo luogo - ha detto - e'
un attacco alla Calabria e allo sforzo di rinnovamento in corso, uno
sforzo importante. E' un attacco al nuovo Mezzogiorno che stiamo tentando
di costruire unendo il Mezzogiorno nel suo insieme, cercando di rendere
la pubblica amministrazione piu' trasparente e di cambiare alcuni
metodi del passato. L' omicidio e' un chiaro tentativo di fermare
e condizionare il rinnovamento del Mezzogiorno. E' un attacco alla
democrazia italiana e alla repubblica. La risposta deve essere di
noi tutti. Per quanto ci riguarda continueremo sulla strada del rinnovamento
non facendoci intimidire come con forza ha subito detto il presidente
Loiero e la sua Giunta, e tutte le forze democratiche calabresi. Poi
deve fare molto di piu' lo Stato perche' qui stiamo parlando di mafia
e su questo non c' e' devolution che tenga''.
Paris Match: “Il Governatore
osa sfidare la mafia”
''Il governatore osa sfidare la mafia''. Della Calabria e dell' assassinio
di Francesco Fortugno, si occupa il settimanale francese Paris Match,
in edicola giovedì, con un servizio di quattro pagine, accompagnato
da foto del presidente della Regione, Agazio Loiero, di Fortugno e
dei carabinieri impegnati sul luogo dell' omicidio. Nel servizio c'
e' una lunga intervista con il governatore Loiero che ''eletto nell'
aprile scorso - scrive Paris Match - vuole liberare la sua regione
dai grandi padrini che la ricattano. E' piu' solo che mai: il vicepresidente
Fortugno, suo compagno di battaglia, e' stato appena ucciso''. L'
articolo e' corredato da una scheda sulla 'ndrangheta: ''oggi duecento
famiglie mafiose imperversano in Calabria. La cifra d' affari e' stimata
a 35 miliardi di euro, molto piu' del Pil della regione''.
Le iniziative degli enti
- La Regione Lazio sara' oggi presente alle esequie
del vicepresidente del Consiglio Francesco Fortugno, nel pomeriggio
a Locri. ''La giunta, il consiglio e tutti i cittadini calabresi afferma
il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo devono sapere che
siamo loro vicini. Il vice Presidente del Consiglio Francesco Fortugno
e' stato ucciso per il suo impegno contro la criminalita' organizzata
e per la trasparenza amministrativa. Chi svolge il proprio lavoro
in terre di confine, dove maggiori sono i rischi di infiltrazione
e di condizionamento della criminalita' organizzata, deve sapere che
e' sostenuto dall'intera comunita' nazionale''. Un rischio, aggiunge
il governatore del Lazio, ''che ci riguarda da vicino, come e' emerso
nella audizione di ieri al Consiglio regionale del Lazio del Procuratore
Luigi De Ficchy e contro il quale siamo impegnati in prima persona''.
Marrazzo spiega di aver chiesto all'assessore Silvia Costa di partecipare
alle esequie ''in rappresentanza della giunta del Lazio e di testimoniare
in questo modo alla famiglia della vittima e ai colleghi calabresi
il nostro sgomento per quanto accaduto e il rinnovato impegno al loro
fianco''. Anche Massimo Pineschi e Guido Milana, rispettivamente presidente
e vice-Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, guidano la delegazione
dei consiglieri regionali che sono partiti da Roma questa mattina
per raggiungere Locri
- Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
- ''Idealmente tutto il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
oggi e' in Calabria, a Locri, per stringersi attorno all' amico Francesco
Fortugno, assieme alle istituzioni calabresi e assieme alla meravigliosa
e disperata popolazione di quella Regione'': lo ha detto a Trieste
il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Tesini, durante
i lavori dell' assemblea, che ai funerali del vicepresidente del Consiglio
regionale della Calabria e' rappresentata da una delegazione della
Conferenza delle Regioni, dei Consigli, delle Assemblee e delle Giunte.
''Ascoltando le dichiarazioni e guardando le scene trasmesse dalla
televisione, mai come in questa circostanza abbiamo sentito questa
terra cosi' vicina e lontana al tempo stesso'', ha detto Tesini. ''Appare
incredibile e impossibile, per noi che viviamo in una Regione che
si considera cuore d' Europa e che guarda a orizzonti che vanno oltre
l' Europa, che esistano pezzi del nostro Paese in cui la criminalita'
arriva a quei livelli di efferatezza. Lascia sconvolti e attoniti
anche la scelta del luogo, un seggio elettorale, segnale di una simbologia
di sfida alle rappresentanze civili e alle istituzioni'' ''Ci sono
decine di amministratori che nell' Italia, tra i Paesi fondatori dell'
Europa unita, si chiedono se sia possibile, per il bene delle loro
comunita', correre questi rischi'', ha proseguito Tesini. ''Mentre
ci stringiamo attorno alla famiglia di Fortugno, ai suoi colleghi
e alla popolazione calabrese - e' l'invito di Tesini - diamo questo
senso al nostro cordoglio, che poi e' anche l' impegno espresso dal
presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi''. Tesini ha anche
ricordato di aver rappresentato ieri l' Assemblea a Casarsa della
Delizia (Pordenone), ai funerali di Alberto Bonanni, morto a causa
del terremoto in Pakistan, ''straordinario ed eclettico friulano -
ha detto - vittima in una vicenda che ha assunto il significato di
una forte partecipazione del Friuli Venezia Giulia al dolore del popolo
pakistano''. L' Aula ha quindi osservato un minuto di raccoglimento.
- Al Comune di Cagliari un minuto di raccoglimento.
''Era stato eletto dal popolo ed e' stato ucciso con un atto di violenza
cieca mentre partecipava a una delle massime espressioni della democrazia''.
Con queste parole il sindaco di Cagliari Emilio Floris ha ricordato
l'assassinio di Francesco Fortugno, in apertura della cerimonia di
consegna al comune capoluogo dell'isola della bandiera e del gonfalone
dell'ANCI in occasione della XXII Assemblea dell'Associazione nazionale
dei comuni italiani che si apre nel pomeriggio. Il sindaco ha ricordato
brevemente la figura dello scomparso e ha poi invitato il Consiglio
comunale, riunito in seduta straordinaria, e gli esponenti dell'Anci
presenti alla cerimonia ad osservare 1' di silenzio.
Le reazioni della giornata di oggi
D’Alema - ''L' omicidio di Fortugno e' un salto di
qualita' della criminalita' organizzata. Chi ha colpito deve essere
colpito. I giovani e il presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi sono stati un forte segnale di speranza''. Lo ha detto, prima
di entrare nella Cattedrale di Locri, il presidente dei Democratici
di sinistra Massimo D' Alema.
I senatori DS e DL: ''Ha ragione Prodi quando dice
che 'se non si pone un argine alla criminalita' e' vano parlare di
sviluppo del Mezzogiorno'''. E' quanto sostengono in una nota congiunta
i senatori Luigi Zanda e Mario Cavallaro (Margherita) e Giuseppe Ayala
(Ds). ''Davanti - hanno aggiunto - alla terribile situazione emersa
in Calabria con l'omicidio di Francesco Fortugno e' assurdo che il
governo si ostini a voler investire un mare di risorse nella costruzione
del ponte sullo Stretto di Messina, attribuendogli finalita' inverosimili,
quali il rilancio dello sviluppo economico e sociale delle due Regioni.
Non e' cosi'. La Calabria e la Sicilia hanno bisogno di ben altro.
Chiedono con sempre maggiori forza e disperazione piu' attenzione
da parte dello Stato e impegni concreti per ristabilire condizioni
minime di legalita' e sicurezza, fondamenti necessari per battere
il ritardo e la depressione che, in modo drammatico e obiettivo, le
separano dal resto del Paese''. ''Adesso e' piu' che mai - hanno proseguito
Zanda, Ayala e Cavallaro - e' necessaria una svolta radicale nelle
politiche del Mezzogiorno. Il Governo ne ha la responsabilita' e,
se ne e' capace, deve rispondere con lungimiranza alle istanze dei
calabresi e dei siciliani che ogni giorno pagano, tutti con la paura
e qualcuno persino con la vita, il prezzo di vivere in zone trascurate
dallo Stato ed esposte alle violente rappresaglie della malavita organizzata''.
''Davanti a questo scenario - hanno concluso - la scelta di attribuire
priorita' assoluta agli investimenti per il ponte sullo Stretto emerge
in tutta la sua natura negativa: c'e' un governo che preferisce distrarre
risorse per un'opera di mera propaganda e che comunque puo' aspettare,
piuttosto che investirle per il ripristino della sicurezza e della
giustizia, imprescindibili fondamenta di un vero sviluppo economico
e sociale del Mezzogiorno'
Sinistra giovanile:La Sinistra Giovanile esprime
tutto il suo dolore e la sua indignazione per l'assassinio del vice-presidente
del consiglio regionale calabrese, Francesco Fortugno. Contro la violenza
delle mafie la reazione delle forze politiche per dare speranza e
futuro a tutti i cittadini e alle giovani generazioni della Calabria
e di tutta Italia. La Sinistra Giovanile Nazionale e la Sinistra Giovanile
Calabria esprimono tutto il proprio cordoglio e la propria rabbia
per il lutto che ha colpito, ancora una volta, la Calabria, le sue
forze politiche democratiche, la sua popolazione carica di dolore
e di rassegnazione per un futuro sempre piu' incerto. L'assassinio
di Francesco Fortugno rappresenta l'ennesimo tentativo di reprimere
con un atto di violenza la democrazia nel nostro Paese. Il vicepresidente,
il piu' votato alle ultime elezioni regionali calabresi, era il simbolo,
insieme ai suoi colleghi consiglieri e al governatore della regione,
Agazio Loiero, di una Calabria che vuole cambiare, vincendo la criminalita'
organizzata, la poverta', i clientelismo e le ingiustizie sociali,
con la forza del voto e dell'azione politica. Il sogno di una Calabria
libera dalla `ndrangheta non puo' e non deve finire qui. La Sinistra
Giovanile richiama con forza tutte le forze politiche e democratiche
d'Italia a combattere insieme per contrastare il fenomeno mafioso
dilagante nelle regioni del sud, ed economicamente potente anche al
centro e al nord. E' necessaria un'azione politica decisa ed un reale
sostegno alla giunta e al consiglio regionale calabrese, per restituire
speranza ed assicurare un futuro migliore a tutti i cittadini e, soprattutto,
alle giovani generazioni della Calabria e di tutta Italia.
La Commissione Antimafia ha osservato stasera - nella
seduta da poco iniziata - un minuto di raccoglimento in segno di rispetto
per il vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco
Fortugno, assassinato domenica scorsa a Locri nel seggio delle primarie
del centrosinistra. A sollecitare il raccoglimento e' stato il capogruppo
diessino in Commissione, Giuseppe Lumia. La proposta e' stata subito
raccolta da Roberto Centaro (Forza Italia), presidente della Commissione.
Centaro ha ricordato Fortugno (Margherita) definendolo una ''vittima
della mafia'', ''un uomo politico completamente esente da collusioni
con gli ambienti mafiosi, un esempio di coraggio e di dedizione alla
politica che dovrebbe essere di modello all'attivita' di tutti noi''.
La seduta della Commissione Antimafia, di questa sera, e' dedicata
all'approvazione della relazione sulle attivita' di contrasto alla
mafia, soprattutto quelle mirate a colpire i patrimoni dei clan.
Assindustria Reggio: Il barbaro assassinio del vice
presidente del consiglio regionale, Francesco Fortugno, riporta la
nostra provincia e l'intera Calabria al clima opprimente di qualche
anno fa, quando la criminalita' mafiosa aveva raggiunto livelli intollerabili.
Il presidente e il direttivo dell'associazione provinciale degli industriali,
nel condannare fermamente questo gravissimo episodio di violenza omicida
nei confronti di un personaggio di spicco della politica regionale,
esprimono ai familiari cosi' duramente colpiti i sensi della loro
fraterna solidarieta'. Nel contempo, Assindustria ritiene che ad ogni
livello debba essere promossa un'autentica mobilitazione affinche'
mandanti ed esecutori di questo esecrabile delitto vengano identificati
e assicurati alla giustizia. Piu' volte, in occasioni istituzionali
e durante riunioni di categoria, i rappresentanti dei settori produttivi
della citta' e della provincia hanno manifestato a chiare lettere
lo stato di disagio esistente in un territorio che e' quasi completamente
sfuggito al controllo dello Stato. Il presidente Mauro e i componenti
l'esecutivo di Assindustria non hanno mancato nel far sentire la loro
voce, a volte sotto forma di vibrate proteste, allorquando la mano
criminale ha colpito appartenenti alla nostra organizzazione impegnati
nel mondo imprenditoriale. Aver assassinato un uomo delle istituzioni
non e' purtroppo una novita' per la nostra terra, afflitta da mali
endemici alla cui soluzione si tenta di lavorare, in ambienti resi
difficili da incrostazioni burocratiche e dalla presenza asfissiante
delle cosche che esercitano il predominio in larghi tratti della regione.
La morte di Fortugno riapre un capitolo sconvolgente e ripropone in
tutta la sua drammaticita' il problema della sicurezza, non solo per
chi opera nell'industria, nella piccola e media impresa, nelle attivita'
commerciali in genere. Adesso e' la politica ad essere sotto attacco
per cui, come ha osservato il presidente della repubblica, tocca a
noi rialzare la testa e stringerci attorno ad un progetto di rinascita
della Calabria che parta da un'efficiente presenza delle forze dell'ordine,
dal ripristino di forme di controllo del territorio in maniera da
restituire serenita' a chi opera sul tessuto produttivo. Gli industriali
della provincia reggina sono disponibili ad ogni forma di collaborazione
perche' queste condizioni vengano realizzate.
Delegazione Cisl Calabria ai Funerali di Franco Fortugno.
Una delegazione di lavoratori e dirigenti sindacali della Cisl Calabrese
guidata dal Segretario Generale Luigi Sbarra e dal Segretario Generale
della Cisl Medici Mario Marino partecipera' oggi pomeriggio a Locri
ai funerali di Franco Fortugno. Fortugno e' stato dirigente sindacale
della Cisl Medici della Calabria e membro del Comitato Esecutivo Nazionale
per molti anni prima di passare all'impegno politico e istituzionale.
I tanti cislini che lo hanno conosciuto ricordano la grande generosita',
lo straordinario impegno sociale a favore dei colleghi medici, il
forte valore della militanza, la passione civile, le indubbie qualita'
morali. La tragica morte di Franco Fortugno restera' come un segno
indelebile in tanti sindacalisti che apprezzavano le sue grandi qualita'
umane e l'impegno verso le fasce meno abbienti della societa' calabrese.
Piero Fantozzi (Unical) "La criminalita' di
cui dobbiamo parlare e' quella che va verso la politica, quella che
influisce e che preme su di essa". Questo il quadro che il professor
Piero Fantozzi, direttore del dipartimento di sociologia dell'Universita'
della Calabria, fa della criminalita' calabrese all'indomani dell'uccisione
di Francesco Fortugno. "È un omicidio simbolico che avviene
all'interno di un quadro fortemente simbolico - dice Fantozzi -. Potevano
uccidere il vicepresidente del Consiglio regionale in qualsiasi momento
e in qualunque luogo". Ma hanno scelto un luogo della politica
per dimostrare la predominanza che la criminalita' ha su di essa.
"La situazione e' diventata insopportabile - prosegue il cattedratico
-. C'e' un grande allarme sociale e non si puo' delegare la soluzione
soltanto alle organizzazioni parlamentari o, ai magistrati, perche'
il problema ha un suo valore sociale, culturale e politico".
Occorre quindi "ripensare il modo di combattere, perche' fino
a oggi, seppure ci siano stati risultati importanti, l'approccio si
e' rivelato inefficace. Vanno assunte iniziative che coinvolgano aspetti
che fino a ora non sono stati presi in considerazione". Un aspetto
per tutti, il piu' importante: quello culturale. "Che senso ha
continuare a fare educazione alla legalita' come percorso astratto,
senza costruire in ambiti locali le condizioni perche' la legalita'
abbia un concreto riferimento. Insomma bisogna uscire dalla retorica
e dall'ipocrisia". Insomma, conclude Fantozzi, "per tirarci
fuori da questo problema gravissimo che sta uccidendo il Sud, e in
particolare la Calabria, e' proprio tutto da rifare".
Don Biagio Amato, presidente Fondazione Betania Onlus:
L'Amministrazione e tutti gli operatori di Fondazione Betania Onlus
di Catanzaro esprimono la loro partecipazione al dolore della famiglia
dell'On. Francesco Fortugno. Chiedono alle istituzioni una adeguata
vigilanza affinche' vengano ripristinate in Calabria le condizioni
per una normale vita democratica. Riconfermano il loro impegno quotidiano
per la esigibilita' dei diritti dei piu' deboli per contribuire fattivamente
al riscatto di questa nostra terra.
La conferenza dei Presidenti dei Consigli provinciali del
Mezzogiorno, in corso di svolgimento a Lamezia Terme, in
provincia di Catanzaro, ''si stringe attorno alla famiglia del vice
presidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno,
barbaramente ucciso da mano criminale''. Nel condannare ''il vile
quanto inaudito omicidio'' la Conferenza invoca ''una maggiore presenza
dello Stato'' ed auspica ''la immediata individuazione dei mandanti
e degli autori materiali dell'uccisone del vice presidente del consiglio
regionale. Un omicidio - e' scritto in un documento - dalla chiara
matrice mafiosa che mira ad indebolire le istituzioni democratiche
nel tentativo di condizionarle''. La Conferenza dei Presidenti dei
Consigli Provinciali del Mezzogiorno d' Italia ''si sente idealmente
presente in questo giorno vicino alla Calabria, ai calabresi ed a
tutte le istituzioni che nella quotidianita' delle loro azioni si
impegnano per lo sviluppo economico, sociale e culturale della proprie
realta' amministrate''. Il Forum dei Presidenti dei Consigli Provinciali
del Mezzogiorno d' Italia condanna ''con forza l' atto di criminalita'
mafiosa, invitando ogni cittadino a mobilitarsi a difesa della piena
agibilita' democratica e civile del territorio; si impegna a moltiplicare
i propri sforzi per sostenere le occasioni di partecipazione attiva
dei cittadini alle scelte che interessano il proprio territorio e
la vita delle istituzioni democratiche''.
Sandra Lonardo, Presidente Consiglio Regione Campania-
''Non sono state colpite solo una famiglia e una regione. La 'ndrangheta
ha voluto sfidare un intero Paese che insieme deve trovare ancora
piu' forti motivazioni per combattere e vincere ogni forma di illegalita'''.
Lo ha detto a Locri il presidente del Consiglio regionale della Campania,
Sandra Lonardo, a margine dei funerali di Francesco Fortugno. ''Faccio
mie - ha aggiunto il presidente Lonardo - le parole che ho ascoltato
nell' omelia di mons. Bregantini. Occorre rimettere al centro dell'
azione politica i problemi del Sud, della Calabria, di questa terra,
che vanno affrontati come questione nazionale. Occorre una rete tra
le regioni e rendere evidente ed efficace la solidarieta' fra le regioni
del nord e del sud. I parlamenti regionali d' Italia certamente si
impegneranno con ancora maggiore vigore nel sostenere lo sviluppo
di questa terra e ogni iniziativa per contrastare l' illegalita' e
per aiutare i giovani a rimanere e lavorare nella loro terra. Il futuro
e' nei giovani. Con loro e per loro dobbiamo impegnarci. Proprio dai
giovani e dalla loro voglia di vincere ogni tipo di omerta' e omissione,
possiamo prendere esempio''.
Il Comune di Cosenza presente ai funerali di Francesco
Fortugno Ai funerali del vicepresidente del Consiglio regionale Francesco
Fortugno il Comune di Cosenza e' oggi rappresentato da una delegazione
del Consiglio comunale e della Giunta municipale, insieme a vigili
urbani in alta uniforme che recano il Gonfalone della citta'. A Locri
si sono recati gli assessori Giovanna Tartoni e Roberto D' Alessandro;
i consiglieri Antonio Ciacco, Damiano Covelli, Stefania Covello e
Carmensita Furlano.
Legambiente - ''Un attacco alla democrazia in una
regione che ha intrapreso la strada del cambiamento e che ha bisogno
del sostegno nazionale delle istituzioni e della societa' civile''.
E' quanto ha detto il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta,
sull' omicidio di Francesco Fortugno. ''Dopo aver espresso - ha aggiunto
- il nostro cordoglio alla famiglia di Fortugno, al presidente della
Regione Calabria, Agazio Loiero e al presidente del consiglio regionale
Giuseppe Bova vogliamo che il nostro sostegno arrivi anche alla societa'
calabrese. A tutti gli studenti scesi in piazza a Locri, ma anche
alle associazioni e alle istituzioni locali che si battono per una
Calabria libera da queste sfide di sovranita'. Un atto ancor piu'
grave perche' assume proprio la configurazione di sfida alla democrazia''.
La presidente di Legambiente della Calabria, Lidia Liotta, ha detto
che ''tutta l' Italia e' chiamata a partecipare alla battaglia della
popolazione calabrese per rompere i circuiti che legano i poteri mafiosi
alla politica. I settori ambientali, pensiamo ai traffici di rifiuti
o alle opere pubbliche, ponte sullo stretto in testa, suscitano appetiti
che dimostrano lo strapotere della criminalita' organizzata. Questa
illegalita' diffusa va contrastata sostenendo, soprattutto in questo
momento, la societa' civile. Legambiente continuera' a farlo''.
Silvia Costa - ''Con la mia partecipazione voglio
testimoniare la grande solidarieta' umana ai famigliari del prof.
Francesco Fortugno e la nostra vicinanza al presidente Agazio Loiero,
alla giunta e al consiglio della Calabria, cosi' dolorosamente e vilmente
colpiti''. Lo ha affermato l'assessore regionale all'istruzione, diritto
allo studio e formazione Silvia Costa, giunta in Calabria con una
delegazione del Consiglio regionale del Lazio per partecipare ai funerali
di Francesco Fortugno, vicepresidente del consiglio regionale calabrese
ucciso mentre votava per le primarie dell'Unione. ''E' evidente la
volonta' della mafia calabrese di colpire un uomo di grandi qualita'
umane, professionali e civili - ha detto la Costa - ma anche la nuova
stagione di cambiamento politico che la Calabria sta vivendo dopo
la vittoria del centrosinistra'' ''Le donne e gli uomini calabresi
- ha concluso l'assessore - devono sapere che siamo con loro, ma devono
anche poter contare su un impegno molto piu' forte ed efficace del
governo nazionale, della magistratura e delle forze dell'ordine, come
richiesto da molti amministratori locali calabresi che ho incontrato
oggi''
Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti,
in un articolo che sara' pubblicata domani dal Secolo d'Italia: ''La
morte di Francesco Fortugno colpisce noi tutti, a qualsiasi schieramento
politico apparteniamo; colpisce la coscienza civile di una Calabria
che necessita d'aiuto e di grande attenzione per agevolare lo sviluppo
sociale ed economico''. E' quanto scrive il sindaco di Reggio Calabria,
Giuseppe Scopelliti in un servizio che sara' pubblicato nell'edizione
di domani del Secolo d'Italia. Abbiamo di fronte un nemico comune:
sia di chi rappresenta il Centrodestra, sia di quanti militano nel
Centrosinistra. In questo contesto la classe dirigente deve trovare
un punto d' incontro, una pianificazione comune per combattere un
fenomeno che mina alla base la pacifica convivenza e distrugge il
sistema produttivo, in alcuni casi, sempre piu' permeato dalla presenza
di gruppi economici che hanno nei boss i loro punti di riferimento.
E' importante individuare gli strumenti che non possono essere diversi
dal creare nuova occupazione e difendere quella gia' esistente; dare
vita a percorsi culturali in grado di sviluppare un sistema pedagogico
che indichi ai giovani la strada maestra. Credo sia giunto il momento
di smetterla con le chiacchiere, con le prese di posizioni strumentali
per confrontarci anche su quello che abbiamo fatto fino ad oggi e
ai progetti amministrativi futuri. L'impegno corale su questo versante
diventa il punto di partenza dell'auspicata svolta. Mi domando, ad
esempio, come sono stati utilizzati i beni confiscati alle cosche?
Un modello che noi abbiamo seguito nel solco tracciato dalla legge,
superando a volte gli intoppi burocratici e a volte la difficoltosa
applicabilita' delle norme. La mia amministrazione l'ha fatto e con
il coraggio che le viene dal sostegno della gente, dalla speranza
dei cittadini di liberarsi di questa pesante cappa che soffoca lo
sviluppo di intere comunita'''.
Michele Trematerra: Il grave fatto di sangue di Locri
impone, oggi, di fare scelte nel segno della discontinuita' e del
rinnovamento nella sanita': lo si deve alla memoria del collega Fortugno.
Se la Giunta agira' in questa direzione noi, dall'opposizione, daremo
il nostro plauso. Lo afferma l'on. Michele Trematerra. Ci sono settori
cruciali della vita della regione come la sanita'- afferma Trematerra
- nei quali e' necessario agire con una profonda discontinuita': all'assessore
Lo Moro diciamo di procedere in questa direzione. Il centrodestra
e' opposizione - afferma ancora Trematerra - ma sa perfettamente che
in questo momento i confini politici devono lasciare il segno ad un'azione
sinergica che valorizzi i calabresi onesti e capaci. Diamo da subito
un segnale forte istituzionale di rinnovamento - conclude Trematerra
- iniziando a garantire governabilita' alla sanita' con persone nuove.
Franco Corbelli, leader movimento Diritti civili:
La presenza dell'esercito e' indispensabile per contrastare la 'ndrangheta.
Tutti invocano provvedimenti straordinari, ma nessuno ha il coraggio
di chiedere la presenza dell' esercito. Chi non vuole la presenza
dei soldati non vuole il bene della Calabria. Oggi piu' che mai chiedo
con forza l' invio dell' esercito nella Locride e nelle altre zone
della Calabria a forte rischio `ndrangheta. Per contrastare il fenomeno
mafioso non bastano le sole (poche e insufficienti) forza dell' ordine.
Occorre anche la presenza dei militari che potrebbero essere destinati
ad un'opera di bonifica, per presidiare gli obiettivi e le zone a
rischio in modo da liberare forze dell'ordine e impegnarle cosi' direttamente
sul territorio in operazioni di prevenzione e repressione del crimine.
Perche' in Sicilia, in Campania e' stato possibile l' intervento dell'esercito
e in Calabria no? La 'ndrangheta e' la mafia piu' potente! Come si
pensa di combattere questa pericolosa criminalita'? La presenza dei
soldati servirebbe a dare piu' sicurezza e tranquillita' ai cittadini,
ai politici, agli amministratori, agli imprenditori''.
Giovani Fi Catanzaro: ''Di fronte all'ennesimo gravissimo
atto di violenza che si e' consumato nella nostra ''pericolosa'' regione,
ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra solidarieta' alla famiglia
dell'On.Fortugno auspicando che possa trovare la forza di reagire
a questa terribile tragedia. E' quanto afferma in una nota il movimento
giovanile azzurro di Catanzaro. La criminalita' - prosegue la nota
- sta alzando pericolosamente il tiro, cercando di colpire il cuore
delle istituzioni. Bisogna fare quadrato attorno alla politica - concludono
i giovani - respingendo fermamente tutti gli attacchi alla democrazia
ed alla libera coscienza civile della nostra amata regione.
Un minuto di silenzio e' stato osservato questa
sera nel 'Palapentimele' di Reggio Calabria, prima dell'incontro
di Basket tra la Viola ed il Montepaschi Siena, per ricordare
il vice presidente del consiglio regionale, Francesco Fortugno. La
richiesta, avanzata dall' Amministrazione comunale di Reggio Calabria,
e' stata accolta dalla Viola.
Cossiga
contro Macrì: “Con i magistrati
politicizzati non si combatte la ndrangheta”. Mancini:
“Parte delle istituzioni non hanno fatto
il proprio dovere”. Castelli “Adeguato
il numero dei magistrati”
Il
Presidente Ciampi ha reso omaggio alla salma di Fortugno ed ha ribadito
“Calabresi reagite, l’Italia è
con voi”
Le
Amministrazioni pubbliche ricordano Fortugno.
Ancora reazioni dal mondo politico.