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Ambiente

 

 

Convegno sul sistema integrato dei rifiuti promosso dalla CGIL a Castrovillari

26/01 ''La proposta della Cgil per il governo del sistema integrato dei rifiuti nel territorio del Pollino, della Sibaritide e del Tirreno'': e' il tema di un convegno promosso dalla Flai Cgil del comprensorio Pollino-Sibari-Tirreno in programma domani a Castrovillari. ''L' iniziativa - ha sottolineato il segretario comprensoriale della Cgil, Vincenzo Laurito - nasce con l' intenzione di sviluppare un dibattito con gli attori istituzionali, le forze politiche, gli imprenditori agricoli e con il variegato mondo dell' ambientalismo, su i ritardi accumulati in questo territorio sulla soluzione da dare al problema dello smaltimento dei rifiuti, alla luce del decreto Ronchi''. ''Secondo la Cgil - ha detto ancora Laurito - il problema si risolve prima mettendo da parte preconcetti e tabu' ideologici e mettendo in pratica una larga raccolta differenziata con una preventiva campagna d'informazione a favore dei cittadini. Dopo e' necessario costruire una piattaforma (un selettore) dove stoccare i materiali provenienti dalla raccolta dei rifiuti, per dare vita, infine, a un processo di lavorazione, in loco, per il riciclo e il riuso dei materiali, favorendo, cosi', la nascita di nuove attivita' imprenditoriali''. A giudizio del segretario comprensoriale della Flai Cgil ''per quanto attiene, invece, i rifiuti organici, come Cgil, proponiamo la realizzazione di un impianto di compostaggio da allocare nell' area di Cammarata, utilizzando, oltre ai rifiuti organici, anche la frazione verde proveniente dalla potatura degli alberi da frutto e da giardinaggio. L' agricoltura della Piana, che ultimamente e' stata elevata giuridicamente a distretto agroalimentare di qualita' ha bisogno di due cose essenziali: il risanamento ambientale e la sostituzione graduale dei fertilizzanti chimici con il compost di qualita', che potrebbe essere prodotto dall' impianto che noi proponiamo di realizzare''.

I Rifiuti sono un business da 27 miliardi di euro in 10 anni. A sorpresa la Toscana base importante-

25/01 Tutta l'Italia nella morsa del racket della spazzatura.. Ben 18 le regioni finite nella ragnatela della eco-criminalita'. Salve solo Trentino e Valle D'Aosta. Ma la notizia che più sconvolge è che ''dalla Toscana non arrivano soltanto ingenti quantitativi di rifiuti gestiti illegalmente: questa regione sembra caratterizzarsi come una base operativa importante per tutta una serie di soggetti impegnati in queste attivita' criminali''. Questo è quanto afferma un dossier elaborato da Legambiente e dal comando carabinieri tutela ambientale in occasione del decennale del rapporto Ecomafia. ''Cio' che emerge da dieci anni di indagini e ricerca - afferma una sintesi del rapporto - e' che il problema non e' piu' un'esclusiva del Sud Italia, lo dimostrano anche in numeri. Le 10 procure del meridione attive contro gli ecocriminali sono state 'messe in minoranza' dalle 12 del centro nord, a testimonianza che la criminalita' ambientale italiana agisce aldila' dei confini storici. Tra le procure del centro - Italia coinvolte anche quelle di Firenze e Livorno e tra le province spicca Livorno. Non consola quindi sapere che il 39% dei reati si e' concentrato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia''. Ma negli ultimi anni l'esclusiva non e' piu' del sud: 12 le procure attive al nord contro le 10 del meridione. Le indagini condotte dal Comando tutela ambiente dell'Arma dei carabinieri, prosegue la nota, ''evidenziano infatti brutte novita' per la Toscana dove si concentrano diverse filiere (dalla produzione all'intermediazione) dei traffici, emerse in almeno tre inchieste: l'Operazione Re Mida, l'Operazione Mosca e quella denominata Agricoltura biologica''. Un business illegale da 27 miliardi di euro in dieci anni, 5 reati al giorno e 17.097 infrazioni accertate dal 1994 al 2003. Il 39% si e' concentrato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Tanti anche i rifiuti che mancano all'appello: 14,6 milioni di tonnellate di speciali scomparsi. E sul mercato una novita': il tariffario dei rifiuti. Il preoccupante livello di organizzazione che i traffici illegali di rifiuti hanno raggiunto in Italia, le tipologie, i prezzi, i profitti e i movimenti della 'monnezza connection', sono stati raccolti nel dossier ''Rifiuti S.p.A., radiografia dei traffici illeciti'', presentato questa mattina a Roma presso il Comando Carabinieri Politiche Agricole, sala Caduti di Nassirya. ''In dieci anni - ha detto il ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli - sono stati molti gli interventi da parte del Noe che hanno funzionato come deterrente ma e' da registrare anche la crescita della coscienza ambientale''. ''Oggi - ha proseguito - le cose vanno meglio. Certo il problema non e' risolto ma la situazione e' migliorata''. In tal senso il ministro ha sottolineato il 'pacchetto' di interventi che va dall'aumento della raccolta differenziata ''anche e finalmente al sud'', il piano di realizzazione di termovalorizzatori e implementazione di quelli di incenerimento e l'operazione di snellimento delle norme grazie la riscrittura dei testi unici per la legge delega. In particolare sul dossier Legambiente-Noe, sono piu' di 1000 le persone cosiddette 'di interesse operativo'. Nelle 32 indagini compiute negli ultimi tre anni da parte delle forze dell'ordine, sono stati arrestati 200 trafficanti e denunciati 647, con il coinvolgimento diretto di 192 aziende. Ma in questi anni ''l'ecomafia - ha detto il comandante dei Carabinieri per l'ambiente, Raffaele Vacca - e' diventata criminalita' di impresa ed e' sbarcata anche al nord. A oggi nessuna regione e' esente e il lavoro deve essere svolto a tutto campo''. Che la criminalità ambientale made in Italy va oltre i confini storici lo dimostrano le procure operative del centro Italia, Spoleto, Larino (Cb), Rieti, Firenze e Livorno, ma anche del nord ovest, come Milano, Busto Arsizio, Alessandria e Mondovì (Cn), e quelle del Nord est, come Forli', Venezia e Udine. Secondo il rapporto i veleni sono stati scaricati illegalmente in Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana ma anche nella verde Umbria e addirittura in Molise. Coinvolte anche province meno note alle cronache di criminalità ambientale, al nord (Alessandria, Novara, Cuneo, Varese, Rovigo, Ravenna, Forlì, Gorizia e Treviso), al centro (Livorno, Perugia, Rieti e Campobasso) e al sud (Cosenza e Trapani). ''Un vero e proprio network, quello della Rifiuti spa - ha detto il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta - dove si intrecciano interessi e attività criminali che rappresentano una seria minaccia per l'ambiente, la salute e la sicurezza dei cittadini. Un mercato in piena regola, con i suoi prezzi per ogni tipologia di rifiuto e con i suoi profitti, a dire il vero molto alti''. E cosi', accade che per ogni tipologia di rifiuti trattati e per ogni passaggio e' prevista una tariffa tra 1 e 50/60 centesimi di euro, anche se - rileva Legambiente - i trafficanti, quando parlano di prezzi e profitti, sono rimasti legati alle lire. I rifiuti industriali di imprese private sono sotto costo mentre i picchi si registrano per gli scarti urbani ''visto che a pagare e' l'Ente pubblico'', afferma Legambiente. Dalle 55 lire al kg delle terre di spazzamento delle strade, alle 280 (circa 15 centesimi di euro) degli imballaggi con residui di rifiuti pericolosi (350 lire al kg se 'trattati' in maniera fraudolenta) alle 30 lire delle terre e degli inerti da lavori cimiteriali con quantitativi in gioco talmente rilevanti che e conveniente guadagnare anche solo 1,5 lire al kg. A questo punto e' urgente ''l'introduzione dei delitti contro l'ambiente'', ha detto il responsabile di Ambiente e Legalita' di Legambiente, Enrico Fontana ma anche chiudere con i commissariamenti, ha sottolineato il presidente della Commissione Bicamerale sui rifiuti, Paolo Russo. ''I sacchetti di plastica per le strade e' criticita' straordinaria - ha detto - mentre l'emergenza si misura su scala nazionale e sul ciclo dei rifiuti''.

Ciclo di conferenze di Paul Connett sul riciclo dei rifiuti all’Unical

25/01 Per iniziativa del Wwf regionale e dei comitati ed associazioni aderenti a ReteAmbiente Calabria, in collaborazione con il DES (Corso di Laurea in Scienze Sociali per la Cooperazione, lo Sviluppo e la Pace) dell'Universita' della Calabria, il prof Paul Connett, docente alla St. Lawrence University (Canton, New York) di Chimica, Chimica ambientale e Tossicologia, giovedi' e venerdi' terra' una serie di congressi e convegni nella nostra regione. Gli incontri verteranno sulla divulgazione delle reali possibilita' di smaltimento dei rifiuti ''senza ricorrere, cosi' come purtroppo e' previsto dal Piano dei rifiuti calabresi ( promosso dall'Ufficio del commissario per l'emergenza ambientale ed approvato dalla Giunta regionale) alla pericolosa scelta dell'incenerimento''. Connett, uno dei massimi esperti di emissioni ed effetti sanitari legati all'incenerimento dei rifiuti, arriva in Calabria alla fine di un lungo tour informativo effettuato in Italia su invito di Greenpeace e della Rete Nazionale dei Comitati Popolari per Rifiuti Zero, rete costituitasi come raccordo tra le diverse realta' locali che da Nord a Sud si stanno opponendo alla realizzazione d'impianti nocivi e stanno promuovendo, appunto, la strategia ''Rifiuti Zero'' elaborata dallo studioso americano. E' proprio dall'attivita' di ricerca di Connett che deriva un forte impegno nell'indicare percorsi alternativi nella gestione delle risorse e non solo dei rifiuti, promuovendo tale strategia che mira a coniugare le pratiche delle comunita' - quali il riuso, il riciclaggio, il compostaggio - con pratiche industriali quali l'eliminazione delle sostanze tossiche dai cicli produttivi e la riprogettazione di imballaggi e prodotti per lo sviluppo sostenibile delle comunita' e dei sistemi industriali.

Pdl regionale sull’istituzione di Commissione di controllo sul Commissario ambientale

25/01 Il Consigliere regionale dei Democratici di Sinistra, Franco Amendola ha depositato questa mattina una proposta di legge per l' istituzione di una Commissione speciale d'inchiesta del Consiglio regionale sulle attivita' dell' Ufficio del Commissario per l' emergenza ambientale della Calabria. ''L' iniziativa - sostiene in una nota Amendola - nasce dall' esigenza di comprendere fino in fondo la reale portata e l' efficacia delle azioni che l' Ufficio del Commissario ha predisposto ed attuato nel corso degli anni e valutare i risultati concreti che sono stati ottenuti''.Nel dettaglio la Commissione d'inchiesta, che dovra' concludere i suo lavori entro 60 giorni, dovra' puntare la sua attenzione con particolare riferimento agli appalti e servizi aggiudicati, alle forniture, al personale, alle consulenze affidate, alla gestione generale nonche' su ogni altro aspetto del settore che la stessa Commissione riterra' utile. ''L' ufficio del Commissario - ha aggiunto - in questi anni non e' stato affatto esente da critiche e polemiche proprio per le modalita' di gestione di un settore particolarmente delicato come quello ambientale. Se si considera la portata delle risorse finanziarie che l' Ufficio ha utilizzato ed i vasti poteri discrezionali di cui ha goduto e' indispensabile che a chiusura della legislatura Chiaravalloti in qualita' di commissario e tutti gli altri componenti della struttura rispondano del loro operato che mi sembra non e' stato valutato in maniera positiva ne' dagli organismi di controllo ne' dalla stragrande maggioranza di comuni e province''. Per il consigliere regionale a sostegno della necessita' di istituire una commissione d'inchiesta esistono numerosi elementi. ''Fra i piu' importanti - prosegue la nota - e' opportuno citare la pesante relazione sull' inquinamento delle coste del Tirreno che la Corte dei Conti ha presentato nei mesi scorsi puntando l' indice proprio contro la gestione complessiva della materia da parte dell' Ufficio del Commissario. Si e' trattato, come tutti i calabresi si sono resi direttamente conto attraverso gli organi di informazione, di un vero e proprio atto di accusa supportato da elementi oggettivi assolutamente incontestabili. Tra i passaggi piu' ''pesanti'' quello relativo alle considerevoli spese sostenute dal Commissario Straordinario a fronte di un evidente mancato miglioramento della balneabilita', della qualita' delle acque e dell' erogazione di ingenti somme finanziarie per il pagamento di opere che a distanza di due o tre anni non sono state ancora collaudate e per le quali, in mancanza proprio del collaudo, tale pagamento non e' nemmeno consentito''. ''Altra circostanziata critica - e' aggiunto nella nota - e' stata quella relativa all' affidamento dei lavori che, in numerosi casi, e' avvenuta in maniera diretta ''spesso con il sussistere di ragioni generiche e non specificate'' e ''in deroga alla norme nazionali e comunitarie a tutela della concorrenza e della trasparenza''. Un comportamento amministrativo sul quale la Corte dei Conti si e' riservata di inviare un'apposita segnalazione alla Commissione europea. Non e', quindi, fuori luogo aggiungere che numerosi impianti di depurazione sono stati e sono tuttora oggetto di indagini da parte della magistratura per il loro funzionamento che si ipotizza, in alcuni specifici casi, addirittura fuori dai limiti stabiliti per la sicurezza ed igiene pubblica. Le vicende di cronaca di questi giorni, infine, relative all' interruzione dell' energia elettrica per morosita' presso gli impianti di depurazione dello Jonio non fanno altro che rafforzare tutte le preoccupazione manifestate in questi anni sulle capacita' dei vertici dell' Ufficio del Commissario di essere all' altezza del delicato lavoro assegnato''. ''E' evidente - ha concluso Amendola - che di fronte a tale stato di cose il Consiglio regionale deve farsi promotore ed avviare una approfondita analisi dei risultati ottenuti nel campo dell' emergenza ambientale per renderne doveroso conto ai calabresi''.

Il comitato sulla Jolly Rosso “Natale De Grazia” di Amantea ricevuto dal Presidente Fedele

25/01 Che fine ha fatto la mozione, presentata dal capogruppo della Margherita alla Regione, Mario Pirillo, approvata il 29 novembre 2004 dal Consiglio regionale, sulla Motonave “Jolly Rosso”, affondata con il suo carico di rifiuti tossici e radioattivi nel dicembre 1990, nel litorale di Amantea?
Se lo è chiesto il comitato civico di Amantea “Natale De Grazia per la verità sulla Motonave Rosso”, che, con una sua rappresentanza (Alfonso Lorelli, Maria Elena Del Pizzo e Francesco Saverio Falsetti), è stata ricevuta, alla presenza dello stesso Pirillo, dal presidente del Consiglio regionale, Luigi Fedele.
L’incontro è stato voluto per sollecitare l’applicazione dei contenuti e delle procedure della mozione e per chiarire, una volta per tutte, l’esistenza o meno dello stato di pericolo e del rischio ambientale nella zona. Il documento impegna il presidente della Giunta e l’assessore all’Ambiente ad attivarsi al fine di assicurare alla Procura della Repubblica di Paola la disponibilità di risorse umane e finanziarie per consentire la ricerca ed il recupero del materiale oggetto di smaltimento; ancora, a predisporre ogni iniziativa utile a includere i siti di Grassullo e Foresta, ed ogni altro rispetto al quale dovessero emergere profili di rischio di smaltimento, in interventi di ispezione e bonifica ambientale. Infine, la mozione prevede la costituzione di una Unità regionale di raccordo permanente, con la partecipazione di una rappresentanza dei sindaci dei comuni interessati e dello stesso Comitato civico.
“L’esigenza di accelerare le procedure per la bonifica dei siti interessati, in uno dei quali le ispezioni effettuate dalla Procura della Repubblica di Paola hanno individuato la presenza di rifiuti tossici e radioattivi- spiegano i componenti del comitato- nasce dalla ristrettezza dei tempi legati all’imminente prescrizione dei reati e dalla stagione estiva che si avvicina. E soprattutto, c’è la necessità di scongiurare le preoccupazioni tra gli operatori turistici produttivi della zona, i cui interessi chiediamo che vengano tutelati”.

A Mongrassano parte il primo esperimento di compostaggio domestico

21/01 La Valle Crati S.p.A. Servizi per l'ambiente ed il Comune di Mongrassano in collaborazione con il Laboratorio di Ecologia dell'Università della Calabria, sono pronti ad avviare nel mese di febbraio la prima campagna informativa sul Compostaggio domestico. Il progetto consiste in una prima parte teorica che sarà curata dal Laboratorio di Ecologia dell'Unical e prevede un mini-seminario che si terrà nei giorni 24-25-26 gennaio a cui parteciperanno 10 operatori del servizio civile che opera nel Comune di Mongrassano, gli amministratori locali e l'Ufficio Tecnico del Comune, il settore Comunicazione e l'Ufficio Tecnico della Valle Crati. Successivamente gli operatori del servizio civile visiteranno tutte le utenze che sono state dotate del composter per aiutarli ed assisterli in questa "antica" pratica. La Valle Crati e il Comune di Mongrassano si pongono quindi come sperimentatori di nuovi metodi di gestione dei rifiuti riponendo fiducia nei cittadini calabresi e nella loro capacità di sostenere una iniziativa intelligente per noi tutti e per l'ambiente.

Sequestrata la discarica municipale di Scalea

21/01 L'area di stoccaggio della discarica consortile municipale di Scalea e' stata sequestrata dai carabinieri. Nel corso di controlli i carabinieri hanno accertato, secondo quanto si e' appreso, che nell'area, di complessivi 18 mila metri quadrati, c'erano infiltrazioni di percolato nel sottosuolo, la dispersione di rifiuti leggeri e la mancata copertura con terra dei prodotti di scarto depositati. La discarica veniva utilizzata dai comuni di Acquapesa, Aieta, Bonifati, Fuscaldo, Guardia Piemontese, Maiera', Paola, Papasidero, Sangineto, Scalea e Tortora. Le responsabilita' dei soggetti preposti a vigilare e gestire la discarica, secondo quanto si e' appreso, sono al vaglio del sostituto procuratore di Paola, Domenico Fiordalisi.

Cala sotto il 10% la raccolta differenziata in Italia. Calabria in coda

19/01 In ben sette regioni italiane, tutte del Centro-sud, i tassi di raccolta differenziata dei rifiuti restano inferiori al 10%. E' uno dei dati contenuti nella relazione illustrata dal ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, alla Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Nel quinquennio compreso tra il '99 e il 2003, ha premesso il ministro, "la raccolta differenziata ha fatto registrare a livello nazionale un incremento pari a 2,7 milioni di tonnellate, da 3,7 a 6,4 milioni, corrispondente ad una crescita del 73,3%": la media italiana 2003 era del 21,5% (33,5% al Nord, 17,1% al Centro e 7,7% al Sud), ma nello stesso anno i tassi di raccolta differenziata - sebbene in progresso - si collocavano tra l'8 e il 9% in Lazio, Campania e Calabria, tra il 5 e il 6% in Basilicata e Sicilia e sotto il 5% in Molise e Sardegna. Nello stesso arco di tempo, lo smaltimento in discarica ha fatto segnare "una forte riduzione", scendendo dal 74,4 al 53,5%: nel 2003 i rifiuti urbani smaltiti in discarica ammontavano a 17,9 milioni di tonnellate. Parallelamente, sono cresciuti il "trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati" (dall'8,1 al 22,2%) e il "compostaggio da matrici selezionate" (attestatosi nel 2003 sull'8,1% del totale gestito): tra il 2002 e il 2003, gli impianti per il trattamento meccanico sono saliti da 87 a 118 (il 47,9% al Nord, il 25,5% al Centro e il 26,6% al Sud), quelli di compostaggio da 237 a 258 (il 68,2% al Nord, il 17,5% al Centro e il 14,3% al Sud). Quanto alla percentuale di rifiuti urbani destinati all'incenerimento, nel 2003 - pur in crescita - risultava pari soltanto al 10,5%, a fronte di una media europea del 18%.

Il Governo non vuole più i commissari all’ambiente

19/01 ''Oggi non esiste nessuno all'interno del Governo che voglia ancora commissari per la gestione dei rifiuti e la conferma di quattro dichiarazioni di emergenza e' stata approvata con l'impegno, all'interno del Consiglio dei Ministri, che i commissariamenti non sarebbero stati ulteriormente prorogabili''. Lo ha detto il ministro dell' Ambiente, Altero Matteoli, rispondendo ai membri della Commissione Bicamerale sui rifiuti durante l'audizione odierna. Sul perche' si continui con i commissariamenti, il ministro ha sottolineato che ''i comitati di rientro che lavorano per il ritorno a un regime ordinario non hanno ancora finito'' e soprattutto ''non concedendo la proroga richiesta, la situazione sarebbe diventata ancora piu' difficile''. La proroga, fino al 31 dicembre 2005, riguarda Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. Per la Puglia, ha riferito Matteoli nella relazione consegnata ai Commissari la proroga dello stato di emergenza ''e' in corso di valutazione da parte del Dipartimento della Protezione Civile''. Ma altre richieste continuano ad arrivare. ''Per esempio - ha proseguito Matteoli - Milano ha chiesto la proroga in quanto sta completando il sistema di depurazione. Presto sara' inaugurato il terzo e ultimo impianto. Non e' possibile non dare la proroga per terminare''.

Per il Ministro Matteoli i termovalorizzatori sono l’unica soluzione

19/01 "I termovalorizzatori? Sono l'unica soluzione al problema. E spesso dietro le proteste della gente che si oppone alla loro realizzazione ci sono solo ragioni ideologiche". Altero Matteoli, ministro dell'Ambiente, ha ribadito la sua convinzione nel corso dell'audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti. "Nessun 'fallimento', e nessuna 'situazione stagnante' – ha deto in risposta alle obiezioni di alcuni commissari -: il governo, in materia, ha fatto delle scelte precise, che io condivido ma che naturalmente e' legittimo contestare. Ma e' dimostrato che questo tipo di impianti si possono realizzare senza alcun pericolo". "L'attuale normativa - ha ricordato il ministro nella sua relazione - fissa limiti alle emissioni molto rigorosi e nettamente inferiori a quelli previsti per le centrali termoelettriche: ne consegue che le tecnologie disponibili permettono di conseguire fattori di emissione ridotti e conseguenti vantaggi ambientali a parita' di produzione netta di energia". Malgrado questo, le localizzazioni degli impianti continuano ad essere viste dalle comunita' locali "con forte diffidenza", e questo contribuisce a far si' che "la quota di termovalorizzazione dei rifiuti nel nostro Paese risulti di gran lunga inferiore alla media europea": nel 2003, vi erano ancora due regioni del Nord (Valle d'Aosta e Liguria) e ben quattro del sud (Abruzzo, Molise, Campania e Calabria) prive di impianti di termovalorizzazione, mentre "anche in altre regioni la potenzialita' installata e' del tutto insufficiente". In ogni caso, "come negli anni precedenti si rileva la forte disomogeneita' nella localizzazione degli impianti: dei 50 operativi in Italia (sempre nel nel 2003, ndr), 31 erano localizzati nel Nord, 13 nel Centro e 6 nel Sud". Dati alla mano, in Italia nel 2003 sono stati termotrattati oltre 2,8 milioni di tonnellate di rifiuti urbani cui si devono aggiungere circa 50 mila tonnellate di frazione secca da trattamento meccanico di rifiuti urbani e circa 257.500 tonnellate di Cdr (combustibile derivato da rifiuti), oltre agli speciali, per un totale di rifiuti pari a quasi 3,5 milioni di tonnellate".

Il Comitato di difesa dell’Ambiente del Pollino contrario alla centrale a biomasse

19/01 Il Comitato salute e ambiente del Pollino ribadisce, in una nota, il proprio no alla centrale a biomasse della Valle del Mercure. Nella nota vengono elencati i motivi della contrarieta' del Comitato alla centrale. ''L' impianto - e' detto nel documento - potra' essere utilizzato come inceneritore di rifiuti. La centrale e' antieconomica per tutta la Comunita' nazionale sia perche' la biomassa utilizzata non e' uno scarto, ma proviene da foreste distrutte di proposito in Paesi extraeurope. L' energia consumata per trasportare la biomassa e' superiore all' energia prodotta''. Secondo il Comitato, inoltre, ''i fumi ristagneranno nella Valle del Mercure proprio all'altezza dei centri abitati provocando gravi danni alla salute dei cittadini. L' impianto, inoltre, non produrra' alcun incremento occupazionale diretto (nuove assunzioni) e indiretto (indotto per le aziende locali).I Tir che ogni giorno intaseranno le nostre strade saranno mediamente cento, aumentando i nostri tempi di percorrenza.Non e' stata fatta nessuna Valutazione di Impatto Ambientale. Si utilizzera' la nostra acqua di ottima qualita' per raffreddare gli impianti. Diminuira' la portata del fiume Lao, con impatto grave sull'ambiente e le attivita' sportive e turistiche collegate. Non si sa come e dove verranno smaltite tonnellate di cenere. Non e' stato previsto nessun vantaggio economico ed energetico per le popolazioni locali. Ci saranno una diminuzione delle presenze turistiche ed una svalutazione del patrimonio immobiliare. Avremo minori opportunita' di occupazione per la perdita di appetibilita' per investimenti di qualita' nell' area del Pollino. C' e' da considerare, infine, che gli enti preposti hanno concesso autorizzazioni senza considerare il notevole valore ambientale e turistico dell' area del Pollino''. Nela nota del Comitato si sottolineano, inoltre, la superficialita' e l' approssimazione con cui gli amministratori locali hanno affrontato o addirittura ignorato il problema Si registra anche l' assenza di iniziative politiche e di mobilitazione popolare da parte di partiti di qualsiasi orientamento politico''. Critiche vengono rivolte, infine, alle associazioni Ambientaliste ''che pur occupando ruoli di rappresentanza e di controllo nelle istituzioni - sostiene il comitato - non hanno intrapreso alcuna iniziativa di contrasto e di sensibilizzazione dell' opinione pubblica''.

I verdi a Mormanno fanno il punto su centrale a biomasse e Parco del Pollino

19/01 La centrale a biomasse della valle del “Mercure” di Laino Borgo e il ruolo del Parco del Pollino per lo sviluppo turistico ed economico dell’intera zona. Sono stati questi i temi centrali della riunione dei Verdi svoltasi a Mormanno, alla presenza del vicepresidente della Commissione ambiente del Consiglio regionale, Diego Tommasi e promosso dal Gruppo Verdi di Mormanno.
Un confronto serrato e molto partecipato che ha visti militanti e iscritti Verdi alla prese con l’individuazione delle direttrici politiche lungo le quali dovrà muoversi e svilupparsi l’azione politica che il partito condurrà sul territorio.
“Turismo ambientale e sviluppo sostenibile: sono questi gli assi portanti di un’azione – ha detto il leader del partito, Diego Tommasi – politica che pone al centro degli interventi, il territorio e le sue potenzialità. Solo così - ha detto inoltre Tommasi – saremo in grado di offrire al Pollino una nuova ed effettiva opportunità di crescita e sviluppo economico, culturale e sociale”.
Al centro della discussione anche il Consorzio di Bonifica del Pollino e il suo ruolo nel settore della forestazione.
“Parco nazionale e Consorzio di Bonifica – ha detto il vicepresidente della Commissione Ambiente – devono esprimere tutto il loro potenziale, ad oggi non completamente utilizzato, sia in risorse naturali che umane “.
Presenti all’incontro il segretario del gruppo di Mormanno, Umberto Oliva e il suo giovane vice, Simone Valentini che hanno sottolineato la necessità di promuovere un incontro con i rappresentanti istituzionali del Parco del Pollino e del Consorzio di Bonifica del quale si faranno promotori a breve.

Sequestrata una maxidiscarica a Montalto Uffugo

15/01 Gli agenti del Nucleo investigativo di polizia del Corpo forestale dello Stato del comando di Cosenza hanno posto sotto sequestro a Montalto Uffugo, in localita' "Correta", una maxi discarica della superficie di circa 20 mila metri quadrati, larga oltre trenta metri per 800 metri di lunghezza, su un terreno di proprieta' comunale a ridosso di una strada e dell' argine del fiume Crati. All' interno del sito al quale sono stati posti i sigilli, gli uomini della forestale hanno rilevato numerosi rifiuti speciali pericolosi e non. In particolare sono stati trovate carcasse di elettrodomestici e di pneumatici, suppellettili varie, batterie esauste, fogli di eternit in disfacimento, carcasse di autovetture, alimenti scaduti, imballaggi di cartone e numerosi residui vegetali. I rifiuti speciali erano stati depositati in modo incontrollato sull' intera area che e' risultata priva di ogni tipo di impermeabilizzazione e di recinzione. La scoperta della discarica e' stata fatta nell' ambito dei controlli territoriali predisposti dal comando provinciale del Cfs di Cosenza. Sono in corso ulteriori

Il WWf contesta la tesi degli armatori sul caso della Motonave dei veleni di Amantea

15/01 L' avvocato Giuseppe Magaro', su incarico del presidente del Wwf Italia Fulco Pratesi, ha incontrato il sostituto procuratore della Repubblica di Paola Francesco Greco, il magistrato titolare dell' inchiesta sulla Jolly Rosso, la motonave arenatasi alcuni anni fa sulle spiagge di Amantea, nel Tirreno cosentino, che secondo alcune ipotesi avrebbe trasportato materiale pericoloso per l' ambiente. Magaro', secondo quanto riferisce un comunicato del Wwf, ha consegnato al sostituto procuratore Greco una memoria depositata in occasione dell' audizione nella Commissione sul ciclo dei rifiuti, nella quale si contestano le tesi della societa' di navigazione Messina secondo cui la nave non trasportava sostanze nocive. ''Il legale - e' detto nel comunicato del Wwf - ha chiesto ragguagli in esito allo sviluppo delle indagini ricevendo dal magistrato rassicurazioni in merito alla prosecuzione dell' attivita' investigativa ed all' acquisizione delle prove. Al magistrato, tra l' altro, il Wwf ha consegnato copia della memoria assieme a cinque dossier realizzati in questi anni dal Wwf, Legambiente e Greenpeace. ''In particolar modo - e' scritto nella nota - il Wwf nell' audizione dello scorso 24 novembre ha contestato la difesa che ha fatto la societa' di navigazione Messina con il proprio memoriale sulla motonave Rosso dell' ottobre 2004. Il Wwf nel contestare quanto riportato nel memoriale ha evidenziato che le attivita' dell' ing. Giorgio Comerio erano ben note gia' prima del 1990 con il progetto di smaltimento di scorie nucleari nei fondali marini''. Inoltre, per l' associazione ambientalista va messo in evidenza ''che il carico della motonave Rosso non era ben chiaro gia' dalla sua partenza da La Spezia; che si disconosce cosa effettivamente ha caricato nello scalo intermedio di Napoli; che i fori sulla nave difficilmente potevano giustificare l' abbandono della stessa in considerazione delle loro dimensioni e per le condizioni strutturali che dovrebbero garantire la tenuta stagna e che la falla della nave sulla murata sinistra (lato mare) presenta numerosi punti controversi''. ''Il Wwf Italia - riporta la nota - continuera' ad impegnarsi su questa gravissima e delicatissima vicenda con tutte le sue forze affinche' in primis venga tutelata la salute pubblica e l' ecosistema naturale anche con la bonifica dei siti individuati e da individuare e si arrivi celermente alla verita'''.

Realacci (Verdi) “La proroga ai commissari sull’ambiente al sud ha aggravato i problemi”

14/01 Il deputato della Margherita Ermete Realacci ha presentato un'interrogazione parlamentare per conoscere i motivi che hanno portato il Governo ad emanare l'ennesima proroga, decisa dal governo a fine dicembre, della gestione commissariale del problema rifiuti in Sicilia, Lazio, Campania e Calabria. Realacci chiede anche di sapere se si stiano ''predisponendo politiche serie di raccolta, smaltimento e riciclaggio dei rifiuti che possa permettere l'uscita definitiva di queste regioni da una situazione emergenziale''. ''La gestione emergenziale ha commentato Roberto Della Seta, presidente di Legambiente- della questione dei rifiuti in questi territori, da anni commissariati, non solo non è migliorata ma paradossalmente sembrerebbe che si sia ulteriormente aggravata'' Per Della Seta ''non si comprende perché si continui a gestire un grave problema come l'emergenza rifiuti solo con provvedimenti d'emergenza, quali i commissariamenti, e non con una seria politica di raccolta, smaltimento e riciclaggio dei rifiuti che possa permettere l'uscita definitiva di queste regioni da una situazione emergenziale, in modo da sconfiggere anche la gestione mafiosa del ciclo dei rifiuti illegali''.

La Regione di doterà di un piano di tutela della qualità dell’aria

12/01 La Giunta Regionale su proposta dell'Assessore all'Ambiente, Domenico Antonio Basile, in linea con gli obiettivi della tutela dall'inquinamento atmosferico ha approvato il quadro generale dell'azione progettuale che prevede di affidare all'Apat, Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici ed organo tecnico di riferimento del Ministero dell'Ambiente, la redazione del Piano Regionale di tutela della qualita' dell'aria e la realizzazione di una struttura tecnico-scientifica regionale per la tutela della qualita' dell'aria. ''Tra le finalita' del Piano - e' scritto in una nota - quella di avere la conoscenza aggiornata, in tempo reale, dello stato di qualita' dell'aria da confrontare con i valori limite prestabiliti per gli inquinanti in atmosfera che, in base alle conoscenze disponibili, possono arrecare danni alle persone ed all'ambiente; di essere nelle condizioni di stimare l'evoluzione dello stato di qualita' dell'aria, sia nel breve che nel lungo periodo, secondo le necessita'; garantire un continuo supporto alla Regione nell'individuazione dei provvedimenti da adottare al fine di mantenere lo stato di qualita' dell'aria nei limiti prestabiliti, prevedendo eventuali situazioni che possano arrecare danno alla salute delle persone e dell'ambiente; verificare l'efficacia dei provvedimenti adottati intervenendo, se necessario, con ulteriori azioni''. In base a quanto proposto dall'Assessore Basile ed approvato dalla Giunta Regionale, il Piano di gestione della qualita' dell'aria della Regione Calabria dovra' realizzare studi, individuare soluzioni e proporre azioni in grado di garantire il miglioramento progressivo della qualita' dell'aria; dovra' configurare come strumento di studio, programmazione, coordinamento e controllo delle attivita' che danno luogo ad emissioni in atmosfera; dovra' consentire alla Regione di definire la politica della qualita' dell'aria. Attraverso il Piano si individueranno tutte le azioni relative all'inquinamento atmosferico, a quelle normative a quelle gestionali. Costituira' il raccordo tra la politica della qualita' dell'aria e le altre politiche di gestione del territorio. Particolarmente soddisfatto l'Assessore regionale all'Ambiente il quale sottolinea come il Piano, cosi' come e' stato ideato dalla Giunta regionale dovra' ''essere articolato e dovra' vedere coinvolti nelle diverse tipologie di intervento gli Enti locali territorialmente competenti: Province, Comuni, Comunita' montane''. Diversi saranno - prosegue la nota - gli interventi possibili: il risanamento della qualita' dell'aria in zone in cui e' necessario ridurre le emissioni in atmosfera derivanti dalle diverse tipologie di sorgenti; la conservazione di zone in cui e' necessario limitare o prevenire l'incremento delle emissioni in atmosfera dovute allo sviluppo urbano o industriale; la protezione di zone cui e' necessario assicurare una speciale protezione dell'ambiente mediante l'applicazione di valori guida della qualita' dell'aria; la riduzione delle emissioni di specifici inquinanti; la riduzione delle emissioni specifiche sorgenti o categorie di impianti o processi di lavorazione. ''Due gli aspetti importanti - ha concluso Basile - garantiti dalla delibera approvata dalla Giunta regionale innanzitutto, saranno valorizzate professionalita' locali nella realizzazione della struttura tecnico-scientifica regionale, e poi l'Apat partecipa attivamente all'attuazione del Piano con una propria quota di cofinanziamento''. L'intera operazione comportera' una spesa di quasi un milione di euro.

Il Corpo Forestale dello Stato traccia il bilancio delle attività nel Parco del Pollino nel 2004

12/01 Centosettanta notizie di reato per violazioni riguardanti l' urbanistica, il deturpamento di bellezze naturali, la caccia, i rifiuti, i furti ed altri reati inerenti la salvaguardia e la tutela dell' ambiente; 37 sequestri per violazioni riguardanti l' urbanistica e la caccia; due le persone arrestate perche' sospettate di avere appiccato incendi: e' questo il bilancio dell' attivita' svolta dal Corpo forestale dello Stato all' interno del Parco nazionale del Pollino nel corso del 2004. ''Un bilancio positivo - e' scritto in un comunicato del Corpo - scaturito da un monitoraggio quotidiano del territorio interessato ad opera delle numerose caserme dislocate sul territorio calabro-lucano del parco. In particolare un continuo servizio di antibracconaggio ha portato alla denuncia per attivita' venatoria illegale ed introduzione di armi di diversi cacciatori oltre al sequestro di armi e munizioni, le ultime effettuate a dicembre''. Nel corso dell' anno sono state 3.015 le persone controllate nell' area protetta, 260 le sanzioni amministrative elevate e riguardanti la tutela della fauna e della flora che hanno portato a circa 46.000 euro di sanzioni amministrative (40.000 nel 2002). Sessanta le persone indagate per illecito, 5.723 i controlli per la tutela del territorio, 1.344 per la fauna oltre a diversi controlli mirati in altri settori specifici. Nel corso dell' anno sono anche stata recuperai e ricoverati in centri specializzati numerosi animali, in particolari rapaci, ricoverati in centri specializzati come il Cras di Rende. Nel 2004, inoltre, sono diminuiti gli interventi di soccorso portati ad escursionisti dispersi dal personale del Corpo forestale e dal Soccorso alpino che operano in piena sinergia all' interno del parco. ''Anche quest'anno - ha sostenuto il coordinatore del Cta, Giuseppe Graziano - un attento controllo del personale operante sul territorio del parco suddiviso in oltre venti Stazioni del territorio calabro lucano, ha permesso di svolgere un' intensa e proficua attivita' volta innanzitutto alla prevenzione dei reati ambientali e alla tutela del territorio dell'area protetta. Un controllo a 360 gradi che ha ancora una volta visto il Corpo forestale impegnato per il cittadino in difesa del patrimonio ambientale''. (ANSA).

D’Atri: “Intollerabile il ritardo nella realizzazione dell’impianto di selezione dei rifiuti a Castrovillari”

10/01 ''Il terrorismo ambientale e interessatamente politico, che ha prodotto il notevole ritardo nella realizzazione dell'impianto di selezione dei rifiuti di Castrovillari, non puo' piu' essere tollerato''. A sostenerlo e' Enzo D' Atri, ex assessore comunale all' Ambiente ed attuale presidente dell' associazione culturale ambientalista ''Qua si campa d'aria'', in una lettera inviata al Commissario regionale per l' emergenza rifiuti, al prefetto di Cosenza, al sindaco di Castrovillari e ai sindaci del Consorzio Acea. Una lettera cui e' stata allegata una raccolta di firme ''a sostegno della richiesta di allocare l'impianto di selezione sul territorio di Castrovillari''. ''Qui - commenta D'Atri - non c' e' rimasto piu' niente ed e' ora che ci svegliamo. Noi siamo per uno sviluppo che possa salvaguardare la qualita' delle vocazioni turistiche, ambientali ed agro-alimentari del nostro territorio e vogliamo che non vada perso nessun posto di lavoro. Scegliere di allocare il selettore di rifiuti a Castrovillari, sovvertendo la politica portata avanti dal Comune in questi mesi e la volonta' popolare sostenuta dagli ambientalisti, deriva dal fatto che Castrovillari e' situata in una posizione geografica centrale rispetto ai comuni dell' Acea. Questo porta alla conseguenza di dover pagare meno tasse per i cittadini, vista la brevita' delle distanze da percorre, e maggiore sicurezza visto che Castrovillari vanta una presenza sul territorio di forze dell' ordine capaci di assicurare un maggiore controllo''.

L'Ente Parco del Pollino trova la sua sede a Rotonda

07/01 L'Ente Parco Nazionale del Pollino ha deliberato l'acquisizione, in comodato d'uso, dell'immobile gia' adibito a seminario vescovile, nel complesso monumentale di Santa Maria della Consolazione, a Rotonda, da destinarsi a sede definitiva dell'ente Parco. L'atto fa seguito alla deliberazione del Consiglio comunale della cittadina lucana, del 30 novembre scorso, con la quale il Comune di Rotonda proponeva il comodato d'uso per l'immobile di sua proprieta', nella fattispecie per l'ala sinistra del complesso monumentale. La superficie complessiva dell'immobile oggetto di concessione in comodato e' di circa 1400 metri quadri, di cui 720 sono gia' ristrutturati. La restante parte e' da completare limitatamente alle sole opere di rifinitura. L'ala di proprieta' dell'Ente Parco e l'ala di proprieta' comunale, inoltre, sono tra loro collegate. La scelta e' stata indotta anche dalle difficolta' finanziarie in cui si dibattono gli Enti pubblici. La costruzione di una sede ex novo, infatti, risulterebbe evidentemente piu' onerosa piuttosto che l'adeguamento di un immobile esistente. Il fondo acquistato di recente dall'Ente Parco, in tale prospettiva, potra' essere destinato alla realizzazione di strutture complementari e di servizio. Per la concessione in comodato dell'immobile, il comune di Rotonda ha richiesto all'Ente Parco la somma di 200 mila euro, quale contributo per la parziale copertura dei costi sostenuti dallo stesso comune per gli interventi di ristrutturazione e adeguamento realizzati sull'immobile.

Individuata nella Sila piccola una felce preistorica

07/01 Segnalata nella Sila piccola, in Calabria, la felce preistorica, conosciuta con il nome scientifico di ''Woodwardia Radicans''. Ad individuarla, nel canyon delle ''Valli cupe'', e' stato il botanico Carmine Lupia, il cui nome s'identifica ormai con ''il mistero meglio custodito d'Europa'': cosi sono state definite le ''Valli cupe'' dal naturalista belga John Bousqet. ''Si tratta - spiega Lupia - di un importante relitto della flora tropicale del Terziario che resiste in luoghi assolutamente incontaminati e grazie ad un microclima molto particolare, cioe' caldo/umido delle forre''. Lupia, laureato in Agraria presso l'Università ácattolica di Piacenza, e' nato e vissuto, salvo un periodo di peregrinazione culturale per l'Europa ed in Australia, a Sersale, in provincia di Catanzaro, e conosce a menadito la Sila piccola. ''La felce bulbifera ¡ argomenta il botanico - e' una delle specie piu' rare. Infatti compare nella lista rossa delle piante protette. Fino ad ora e' stata segnalata in Calabria soltanto in pochissime stazioni: sulle pendici dell'Aspromonte e delle Serre, soprattutto nella fascia tirrenica. Per il massiccio silano, il ritrovamento costituisce un'autentica novita' di cui il territorio puo' andare fiero, anche se, nel contempo, deve impegnarsi a proteggerla e custodirla adeguatamente''.

Rimane sotto sequestro la discarica privata di Bucita

04/01 Il Gip del Tribunale di Rossano, Federica Colucci, ha rigettato l' istanza di dissequestro della discarica privata di rifiuti speciali di contrada Bucita di Rossano presentata dalla societa' che gestisce l' impianto. La discarica e' da circa un anno al centro dell' attenzione di ambientalisti, comitati spontanei ed autorita' comunali. Numerose sono state le manifestazioni di protesta messe in atto da cittadini, organizzazioni sindacali ed ambientalisti. Dopo il no alla riapertura del presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, il quale ha partecipato recentemente ad un' apposita assemblea promossa dal comitato cittadino contro la discarica e del Sindaco di Rossano, Orazio Longo, e' arrivato anche quello della magistratura che non ha ritenuto sufficienti i presupposti a garanzia della salute pubblica per riaprire l' impianto.

Lipambiente, nuova associazione ambientalista è sorta a Castrovillari

29/12 Una nuova associazione ambientalista chiamata 'Lipambiente - onlus' e' stata costituita a Castrovillari. La nuova associazione si occupera' delle varie problematiche ambientali e della protezione della fauna e avifauna presente sul territorio. ''Gli ideatori e fondatori di Lipambiente - e' scritto in una nota - hanno come obiettivo la formazione di volontari qualificati nei diversi settori di competenza. Con questo spirito l'associazione comincera' a breve i corsi di formazione per unita' cinofile da soccorso per la ricerca di persone smarrite''. Il consiglio direttivo di Lipambiente e' formato dal presidente Cosimo Covelli, vicepresidente e responsabile unita' cinofila da soccorso Gaetano Gugliotta, segretario generale e responsabile settore sociale Agostina Pugliese e Filomena Franzese, responsabile settore micologia Antonio Contin, responsabile ambiente Cosimino Filippini, Vincenzo Cariuolo, Vittorio Sessa. Responsabile del settore protezione civile Domenico Bifano, Michele Reale e Giuseppe Lo Tufo, responsabile dirigente amministrativo Pasquale Russo, responsabile rapporti con la stampa Michele Martinisi. Nella sola provincia di Cosenza sono gia' state istituite in breve tempo diverse sedi comunali. Sono stati inoltre nominati i responsabili regionali della Liguria, Lombardia, Toscana, Puglia e Basilicata. Tra breve sara' anche disponibile il sito internet www.lipambiente.it.

Accordo AFOR-AGEA per il controllo dei boschi

28/12 Per avere una corretta cognizione di tutto il patrimonio boschivo, l' Afor che, per conto della Regione Calabria, gestisce 55 mila ettari di territorio, ha firmato una convenzione con l' Agenzia per l'erogazione di servizi in agricoltura (Agea). L'Agea si occupa, tra l' altro, della fornitura dei sistemi di programmazione (Gis) attraverso i quali e' possibile ottenere un censimento e un controllo immediato dei beni gestiti. Un servizio gia' utilizzato dalle forze dell' ordine, dalle comunita' montane e di cui l' Afor era, finora, sprovvista. Con questa convenzione, stipulata alla presenza del vice direttore generale, Alessandro Tallarico e del dirigente dell' Afr (Amministrazione foreste regionale) di Reggio Calabria, Arturo Guida, l' Afor viene dotata di una uova tecnologia, all' avanguardia, sviluppata recentemente e che, il presidente del Cda, Francesco Macri', ha inteso mettere a disposizione dell' Azienda per facilitare e snellire un servizio di primaria importanza. Da stamane nella sede centrale dell' Afor, a Catanzaro, i responsabili dei vari servizi e aziende provinciali, stanno seguendo un corso di aggiornamento, tenuto dai tecnici dell' Agea, per sperimentare l' uso del sistema Gis. Un' altra convenzione, con la stessa Agenzia, sara' firmata nei prossimi giorni per entrare in rete, con collegamento Intranet, nel sistema Sim, (Sistema integrato delle montagne) che consente di avere a disposizione una banca dati relativa all' inventario forestale, (gia' stilato dal Corpo forestale) e, dunque, di avere tutta una serie di informazioni corrette, per la migliore tutela e salvaguardia del territorio.

Amendola (DS) “Mai emanata la legge regionale sulle aree protette”

28/12 ''La legge regionale sulle aree protette, anche se approvata il 14 luglio dello scorso anno, non e' stata mai emanata dalla Giunta, ne' la competente commissione consiliare ha mai attivato i poteri di surroga''. A sostenerlo, in un' interrogazione presentata al Presidente della Giunta regionale, e' stato il consigliere regionale dei Ds Franco Amendola. ''La normativa - afferma Franco Amendola - oltre a colmare una grave lacuna in materia di difesa e valorizzazione ambientale, prevede di dare una risposta organica all' intero settore. L' art.49, in particolare, stabilisce che entro 90 giorni dalla sua entrata in vigore la Giunta regionale con apposito provvedimento proceda all' individuazione delle aree protette sull' intero territorio calabrese. Tale fondamentale provvedimento, pero', non e' mai stato emanato dalla Giunta regionale nonostante siano gia' trascorsi 17 mesi dall' entrata in vigore della legge, evidenziando ulteriormente la scarsa sensibilita' istituzionale dell' esecutivo nonche' una grave sottovalutazione delle questioni attinenti la difesa del patrimonio ambientale calabrese. Lo stesso art.49, inoltre, dispone che in sostituzione della Giunta regionale tale compito debba essere portato a termine dall' apposita Commissione consiliare all' ambiente, anch' essa gravemente inadempiente''. Nell' interrogazione si chiede ''per quale ragione la Giunta regionale non abbia mai provveduto all' emanazione della legge e se il Presidente della Commissione consiliare ambiente intenda provvedere a surrogare la Giunta regionale, come prescritto dall' art.49 della legge 10 del 2003, provvedendo a licenziare il documento relativo all' individuazione delle aree protette della Calabria''. Amendola chiede anche ''se il Presidente del Consiglio regionale non ritenga quanto mai urgente inserire la trattazione dell' interpellanza nella prima seduta utile dell' Assemblea e se lo stesso Presidente del Consiglio non ritenga utile sensibilizzare il Presidente della Commissione ambiente affinche' provveda, come di sua competenza, a sanare tale incresciosa situazione che, senza una chiara indicazione delle aree considerate protette, vanifica, di fatto, il senso, la portata complessiva e l' efficacia della stessa legge''.

L’Ass. Basile replica ad Amendola: “La Regione ha assolto alle sue competenze”

28/12 ''La Giunta regionale ha compiuto responsabilmente, dimostrando piu' volte grande sensibilita' verso le tematiche ambientali, ogni possibile atto amministrativo di sua competenza relativamente all' applicazione della Legge regionale 10/03 sulle Aree protette''. Lo afferma Domenico Antonio Basile, assessore regionale all' Ambiente. Basile, in una dichiarazione resa nota dal portavoce della Presidenza della Giunta regionale, replica all' interrogazione presentata dal consigliere regionale dei Ds Franco Amendola. ''Sgomberando il campo da eventuali equivoci riferiti ad 'impossibili' emanazioni legislative da parte della Giunta, verosimilmente di competenza del Consiglio regionale, - sottolinea Basile - come gia' a suo tempo risposto ad un' analoga interrogazione del Consigliere regionale Diego Tommasi, la Giunta ha provveduto, nei termini assegnati dalla legge, a trasmettere all' esame degli organismi consiliari preposti, l' elenco delle aree protette 'inseribili' secondo l' attuale normativa, compresi i Siti di interesse comunitario e le Zone a protezione speciale, le uniche aree inseribili dalla Giunta secondo l' attuale normativa, poiche' ogni altra area diversa da queste categorie soggiace alle procedure che assegnano le competenze istitutive agli organismi consiliari''. ''L' ulteriore atto assegnato dalla legge all' esecutivo regionale, e cioe' la 'perimetrazione' del Parco regionale delle Serre - conclude Basile - e' stato anch' esso puntualmente adempiuto''.

Zuccherini (PRC) La proroga dell’emergenza rifiuti in Calabria favorisce le lobby”

27/12 Il commissario regionale di Rifondazione comunista, Stefano Zuccherini, in una dichiarazione, critica il Governo per la decisione di prorogare l' emergenza rifiuti in Calabria. ''Con la riunione del Consiglio dei ministri del 23 dicembre 2004 - sostiene Zuccherini - e' arrivata, puntualmente, l' ulteriore proroga dello stato di emergenza dei rifiuti nella regione Calabria. Una decisione, quella del governo di centrodestra, che non solo continua ad esautorare gli enti locali da un settore importantissimo come quello dello smaltimento dei rifiuti, ma che vuole cosi' continuare ad imporre agli stessi e alle popolazioni calabresi una politica incentrata sulla costruzione di discariche e di mega-impianti, utili solamente a favorire gli interessi delle imprese e delle lobby che ruotano attorno a questo settore. Sarebbe stato piu' utile che il Governo, prendendo atto delle politiche fallimentari fin qui portate avanti dall' Ufficio del Commissario per l' Emergenza ambientale, riportasse alla gestione ordinaria questo settore cosi' delicato per l' ambiente e per la salute dei cittadini. Il governo Berlusconi ha deciso, invece, di 'premiare' chi ha gestito, in contrasto con lo stesso 'decreto Ronchi', il ciclo dei rifiuti in Calabria. Una gestione che non solo ha difettato per l'impostazione di fondo ma anche perche' lontana da un pur minimo criterio democratico di confronto con gli enti locali, le associazioni, i sindacati e i cittadini calabresi. E' potuto cosi' accadere che in sette anni di gestione commissariale non si sono accolti i principi, fissati dalle direttive Cee e dallo stesso Decreto legislativo 22 del 1997 (Decreto Ronchi), che privilegiava la raccolta differenziata e il riutilizzo dei rifiuti tanto da recitare in uno dei suoi articoli 'In ogni ambito territoriale ottimale deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime di rifiuti prodotti: 15% entro due anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto; 25% entro quattro anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto; 35% a partire dal sesto anno successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto'''. Secondo Zuccherini, ''la gestione dell' Ufficio del Commissario non e' riuscita ad oggi a superare nemmeno il 6-7% di raccolta differenziata. Sarebbe stato utile, inoltre, che il Consiglio dei Ministri ci dicesse che fine hanno fatto gli impegni per la bonifica dei siti inquinati presenti in Calabria e inseriti tra i siti proposti ad interesse nazionale (legge 426/98) e che ad oggi non sono stati oggetto di nessun intervento di bonifica. Cosi' come il Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto prendere atto delle politiche fallimentari, attuate dall' Ufficio del Commissario, in materia di depurazione delle acque. Non si puo' dimenticare che in questi anni di gestione commissariale i calabresi hanno assistito al fallimento delle politiche di gestione del ciclo delle acque. Hanno assistito a numerosi sequestri degli impianti di depurazione, ad indagini della magistratura, a dure critiche della Corte della Conti, dei sindacati e delle associazioni ambientaliste. Perche' l' Ufficio del Commissario non ha imposto i controlli necessari, il rispetto delle leggi e dei capitolati d'appalto stipulati con le imprese che gestiscono gli impianti di depurazione? Chi doveva preoccuparsi del sistema fognario fuori controllo, delle imprese che risparmiano sulle spese di gestione degli impianti a discapito dell' ambiente e della salute dei cittadini? La Calabria e' una regione nella quale i governi hanno storicamente privilegiato gli interessi privati rispetto a quelli generali. A questa anomalia non si e' certo sottratto l' Ufficio del Commissario per l' emergenza ambientale, che era tenuto ad affrontare con politiche efficaci ed efficienti il ciclo dei rifiuti e delle acque, risolvendo almeno i problemi piu' emergenti. Questo non e' avvenuto in questi sette anni di commissariamento''. ''Per tutto questo - conclude il commissario regionale di Rifondazione comunista - il nostro partito si battera' affinche' la gestione del ciclo dei rifiuti e delle acque in Calabria ritorni di competenza degli enti locali anche al fine di coinvolgere i cittadini, le associazioni ed i sindacati''.

Gru in migrazione soccorsa dal Corpo Forestale, ricoverata al CRAS di Rende

25/12 Un giovane esemplare di gru, elegante trampoliere in migrazione verso l'Africa, e' stato salvato da personale del Corpo forestale dello Stato dopo che l' animale si e' trovato in difficolta' a causa delle rigide temperature trovate in Calabria. Il volatile e' stato recuperato a Rizziconi (Reggio Calabria) e, grazie ad una staffetta, e' stato subito trasferito dalla forestale nel Cras di Rende. Il Centro Recupero Animali Selvatici, con cui il Corpo forestale della Calabria ha stipulato da tempo un protocollo d'intesa per il recupero di animali in difficolta', ha quindi provveduto alle prime cure del migratore che, trovato debilitato e disidratato, potra' in tempi brevi tornare a volare. Intanto proseguono i controlli del Corpo forestale sul territorio cosentino. Nei giorni scorsi personale del Comando di San Giovanni in Fiore ha sequestrato due manufatti edilizi realizzati senza le dovute autorizzazioni. Le opere erano sorte su un terreno vicino al Parco Nazionale della Sila sottoposto a vincolo idrogeologico e vincolo paesaggistico.

Gli armatori della Jolly Rosso chiedono un’inchiesta formale sull’incidente alla motonave.

22/12 Un' inchiesta formale sulle cause e responsabilita' dell' incidente della motonave Jolly Rosso, avvenuto il 14 dicembre del 1990 sulla spiaggia di Formiciche (Cosenza), e' stata chiesta dalla societa' armatrice Ignazio Messina & C. alla Direzione Marittima di Reggio Calabria, ai sensi dell' art. 579 del Codice della Navigazione. ''L'obiettivo della societa' - e' spiegato in un comunicato - e' quello di smentire le accuse nei suoi confronti da parte di organi di stampa, per cui ha chiesto un' ulteriore disamina dei fatti anche attraverso udienze pubbliche finalizzate a riconsiderare tecnicamente le tematiche connesse all' avvenimento''. La societa' ha rinunciato al contempo alle possibili preclusioni e prescrizioni maturate o che potessero maturare nel frattempo. ''Sullo spiaggiamento della motonave Rosso - ha spiegato la societa' in un comunicato - e' stato detto di tutto e di più senza alcuna prova concreta''. ''Speculando sull' ipotesi criminosa di un affondamento doloso (non riuscito) - ha aggiunto - finalizzato allo smaltimento illecito di rifiuti tossico-nocivi si e' giunti alla creazione di un potenziale allarme sociale di carattere sanitario per le conseguenze che sarebbero derivate agli abitanti di Amantea e dei comuni limitrofi''. ''Non da ultimo - viene sottolineato - la compagnia armatrice e' stata accusata di illecito arricchimento ai danni delle compagnie assicuratrici della nave''. Secondo la societa', infatti, l'Autorità Marittima di Vibo Valentia condusse a suo tempo un' inchiesta sommaria sull' accaduto e la Direzione Marittima di Reggio Calabria non ritenne necessario, non esistendo nessuna ipotesi di colpa o dolo, procedere con quella che tecnicamente viene definita inchiesta formale.

Operazione “Jonio pulito”: sei discariche sequestrate e cinque denunce

17/12 Sessanta chilometri di costa e venti corsi d'acqua monitorati; sedici depuratori comunali e tre privati, di cui sette comunali e uno privato sequestrati, analizzati; una stazione di sollevamento, due canali di scolo e sei discariche sequestrate; cinque persone denunciate per vari reati: sono questi alcuni dei risultati ottenuti al termine della prima fase dell' operazione antinquinamento 'Ionio Pulito'. Gli accertamenti sono stati disposti dal Procuratore della Repubblica del Tribunale di Castrovillari, Agostino Rizzo, e dal sostituto Baldo Pisani, ed hanno riguardato il territorio che va da Rocca Imperiale a Cassano Ionio. I dati sono stati resi noti stamattina da Vincenzo Figoli, coordinatore delle attivita' di polizia giudiziaria nell'operazione ''Ionio Pulito'', nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la Capitaneria di Porto di Corigliano. ''Ci auguriamo - ha detto Rizzo - che le operazioni portate avanti, anche se hanno creato disagi a qualche villeggiante durante la stagione estiva, possano contribuire ad aumentare il flusso turistico sulle nostra costa. Siamo consapevoli, pero', che solo il nostro intervento non basta. C' e' bisogno dell' azione sinergica di tutte le istituzioni, in primis delle amministrazioni comunali, che dovranno attivarsi a difesa del loro territorio''. ''Le operazioni portate avanti - ha detto Pisani - dalla Procura abbiano riscontrato la piena approvazione delle popolazioni''.

Motonave Rosso: ascoltati rappresentanti della società Ignazio Messina

16/12 ''La vicenda della Rosso si inserisce nel piu' ampio contesto delle navi a perdere. A noi come ovvio interessa capire cosa ha impedito, a 14 anni dall'evento, di avere un quadro di assoluta certezza del fenomeno'': lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, Paolo Russo al termine dell'audizione con i rappresentanti della societa' Ignazio Messina. ''Stranezze, coincidenze, incertezze e titubanze, hanno alimentato - ha proseguito Russo - una serie di dubbi che oggi devono essere assolutamente fugati nell'interesse delle aziende che operano correttamente, dei cittadini di quell'area, del mare e dell' immagine stessa di una regione che ha fatto del turismo una risorsa''. ''L'audizione di oggi ha consentito di mettere a confronto diverse verita'. Abbiamo chiesto ai rappresentanti della Ignazio Messina - ha detto ancora Russo - di fornirci ulteriori documentazioni che testimoniano la vicenda dello spiaggiamento''. ''Vorrei evitare - ha concluso il presidente della Commissione - che si passasse con estrema disinvoltura da tesi di complotto nazionale ed internazionale, con la Rosso protagonista di ogni nefandezza, ad ipotesi semplicistiche e minimaliste che, per la verita', lasciano ugualmente molti dubbi''.

Convegno su Agenda 21 “Una Provincia Solidale, Ecologica e Meridiana” sabato 18 al Palagarden

16/12 Sabato 18 Dicembre 2004, alle ore 9:30, presso il Palagarden di Rende si terrà il Convegno “Una Provincia Solidale, Ecologica, Meridiana: AGENDA 21 - Ideare, progettare, realizzare sviluppo sostenibile”, organizzato dall’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Cosenza, in sinergia con Le Agende 21 Locali Italiane ed il “Sustainable cities information system” (“Sistema Informativo per Città Sostenibili”).
Il documento Agenda 21 è stato sottoscritto dai rappresentanti di 173 Paesi, fra i quali l’Italia, nel 1992, a Rio de Janeiro, in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e sviluppo (UNCED). Si tratta di un’agenda di azioni da realizzare per il XXI secolo, affinché le pubbliche amministrazioni vadano a perseguire il corretto sentiero per la sostenibilità del proprio sviluppo economico e sociale. Agenda 21 individua, quindi, una serie di obiettivi economico-culturali di salvaguardia ambientale, per il raggiungimento dei quali è richiesto un attivo coinvolgimento della popolazione interessata e un rafforzamento del ruolo delle autorità locali in tale direzione.
“Lo strumento messo in atto – ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente Luigi Marrello – è indispensabile per una seria politica di sviluppo locale, in quanto assume un ruolo chiave nel perseguimento dello sviluppo sostenibile, incidendo in modo diretto sul territorio e sui cittadini”.
Agenda 21 è stata istituita dalla Provincia di Cosenza nel corso della primavera del 2004, allorquando l’Assessorato all’Ambiente ha assunto la decisione formale di avviare il processo, tramite Azione 21, istituendo un Forum Ambientale per fare in modo che vi sia la più ampia partecipazione pubblica alle diverse tappe di definizione, attuazione, valutazione e revisione del piano di azione ambientale che verrà prodotto dall’attivazione di questo processo. Il Forum, che sarà avviato in occasione della Conferenza di sabato 18 Dicembre 2004, riunirà i rappresentanti di tutta la comunità provinciale: cittadini, forze politiche e sindacali, amministrazioni, organizzazioni non governative, associazioni ambientaliste, agenzie di protezione ambientale, imprenditori, commercianti, studenti, esponenti politici di governo locale e regionale, presenti al convegno. Si invitano, pertanto, a partecipare all’evento tutti coloro che vogliono avere un ruolo attivo nei processi decisionali di programmazione dello sviluppo sostenibile del proprio territorio.
Nel corso del Convegno i relatori discuteranno dell’applicazione di Agenda 21 sul territorio provinciale, quale strumento fondamentale per la programmazione delle politiche ambientali per l’applicazione dello sviluppo sostenibile, termine quest’ultimo coniato dalla “Commissione Bruntland” nel 1987, con il quale si intende quell’efficace sviluppo che permette alle generazioni presenti di soddisfare i loro bisogni, senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri.
“Si tratta quindi – ha sottolineato ancora Luigi Marrello – di coinvolgere tutti gli attori appartenenti ai diversi settori della società, affinché facciano la loro parte nel promuovere iniziative di sviluppo sostenibile, considerando i processi produttivi utilizzati, le attività di settore e le loro ricadute, il tipo di consumi e gli stili di vita adottati (fare rete)”.

Vicenda Motonave Rosso: “Legambiente chiede che sia fatta luce sulla scomparsa del capitano De Grazia”

15/12 Anna Vespia, vedova del capitano di corvetta Natale De Grazia, morto in circostanze mai del tutto chiarite (della seconda autopsia non si conoscono i risultati) il 12 dicembre 1995 mentre indagava sul caso della motonave "Rosso", ha parlato della vicenda a margine di un incontro organizzato a Reggio Calabria da Legambiente sulla vicenda della "nave dei veleni" arenatasi nel dicembre '90 sulle spiagge calabresi fra i sospetti che portasse con sé rifiuti tossici. "Lui aveva percepito - ha ricordato Anna Vespia - che si stava occupando di argomenti scottanti. Era più di un anno che Natale lavorava ed erano arrivati a dei punti, credo, cruciali dell'inchiesta perché erano riusciti a raggiungere i responsabili, alcuni faccendieri famosi di cui si è parlato anche sui giornali. Erano anche andati a casa di queste persone, le avevano sentite. Ci stavano arrivando, tant'è che mio marito mi disse, lo ricordo bene, "questo sarà l'ultimo viaggio che farò a La Spezia e poi vedrai che avremo più tempo per la famiglia". Quella inchiesta la viveva con una tale inquietudine che, molto probabilmente- ha concluso la vedova De Grazia- lo ha logorato, se non c'è stata qualche altra causa". Durante lo stesso incontro, il presidente di Legambiente Calabria, Nuccio Barillà ha chiesto "alla magistratura di fare luce sulla morte di De Grazia" e al governo "un aiuto concreto alle Procure che indagano sul caso della Rosso, affinché si rafforzino i loro organici e vengano dati mezzi e strutture. Chiediamo- ha detto ancora Barillà- che ci sia un collegamento fra tutte le commissioni d'inchiesta".

Interrogazione parlamentare di Realacci (Margherita) sulla motonave Rosso

13/12 Fare chiarezza sulle ''navi-pattumiera cariche di rifiuti, forse anche radioattivi, fatte colare a picco nei nostri mari'', tema ''che allarma i cittadini e rappresenta una minaccia per la salute e l' ambiente''. Questo quanto chiede Ermete Realacci, dell'esecutivo della Margherita e presidente onorario di Legambiente, in una interrogazione parlamentare. In particolare nell'interrogazione Realacci fa riferimento alla Motonave Rosso e ''al traffico di rifiuti che nasconde''. ''Le indagini in corso presso la Procura di Paola - si legge nell'interrogazione indirizzata ai ministri dell'Interno e della Giustizia - stando a quanto risulta da inchieste giornalistiche, sarebbero seriamente compromesse dalla carenza di risorse, e dal recente trasferimento di due agenti. Tutto questo - chiede Realacci - corrisponde a verità?". "Se così fosse, come intendono i ministri interessati - chiede Realacci - ripristinare le condizioni perché la Procura porti finalmente chiarezza e faccia giustizia su una questione rimasta troppo a lungo oscura?". Realacci chiede inoltre ai ministri interpellati di promuovere un'azione comune e coordinata; se "intendano verificare quali e quanti altri procedimenti, a partire da quello in svolgimento a Paola, o indagini giudiziarie siano in corso per fatti inerenti o comunque collegabili alle vicende del traffico internazionale di rifiuti'' e se abbiano in animo di "far approfondire, alla luce delle nuove acquisizioni, l' esistenza di una rete internazionale per il traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi e radioattivi via mare e avviare le indagini necessarie e sostenere quelle già in corso per individuare i relitti delle imbarcazioni fatte colare a picco cariche di rifiuti".

Convegno sul Radon svolto sabato in Provincia

13/12 Sabato 11 dicembre si è svolto, presso la Sala del Consiglio del Comune di Cosenza, il Convegno su “RADON – idee e proposte per la salubrità nei luoghi di lavoro e nelle scuole”, organizzato dall’Amministrazione Provinciale e dall’Azienda Sanitaria n° 4 con lo scopo di promuovere un’azione di educazione sanitaria sulle problematiche derivanti dall’inalazione di gas radon. Hanno partecipato ai lavori l’Assessore Provinciale all’Edilizia Pubblica e Scolastica, Avv. Oreste Morcavallo, il dott. Francesco Buoncristiano, Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria di Cosenza , il dott. Giacomo Brancati, Dirigente del Settore Prevenzione Sanitaria ed Epidemiologia dell’ASL e il dott. Renzo Delia dell’Università di Rieti, esperto del settore. Erano presenti l’Assessore Provinciale all’Ambiente, dott. Giuseppe Gagliardi, e il dott. Nicola Buoncristiano, Direttore generale dell’ARPACAL. Le relazioni hanno evidenziato che “il radon è un gas radioattivo prodotto dal decadimento dell’uranio, contenuto in alcune rocce presenti nella crosta terrestre, in particolare di origine vulcanica”. Recenti studi hanno dimostrato che la sua inalazione ad alte concentrazioni aumenta considerevolmente il rischio di tumore polmonare e – secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – esso è, dopo il fumo, la seconda causa di cancro ai polmoni; il fumo, inoltre, accresce considerevolmente il rischio di tumore ai polmoni se correlato al radon, e viceversa. In spazi aperti, il radon – che si diffonde nell’aria dal suolo e dall’acqua – viene diluito dalle correnti d’aria e raggiunge pertanto basse concentrazioni; ma in un ambiente chiuso – un’abitazione, una scuola, un ufficio, per fare solo alcuni esempi – entrando attraverso fori e fessure, tende poi ad accumularsi fino a raggiungere concentrazioni molto elevate. “Con questa iniziativa, dunque – ha dichiarato l’Assessore Provinciale all’Edilizia Pubblica e Scolastica, Avv. Oreste Morcavallo – la Provincia di Cosenza e l’Azienda Sanitaria n° 4 si sono proposte di richiamare l’attenzione sul problema, che è tanto più delicato in quanto investe direttamente la salute pubblica, invitando cittadini ed Autorità preposte a non sottovalutarne la gravità; e le due Istituzioni hanno, quindi, deciso di promuovere una concreta campagna di informazione e di sensibilizzazione sull’argomento”. Obiettivo principale del convegno è stato proprio quello di fornire una serie di consigli utili a prevenire e/o a limitare i danni provocati dall’esposizione a questo tipo di radiazioni.

A Rossano presentato il progetto per l’Area Marina protetta a Zolfara

11/12 E' stato presentato a Rossano, il progetto per la realizzazione, in localita' Zolfara, di un' area marina protetta. La concessione demaniale ha una superficie di 445mila metri quadrati circa ed e' compresa nel tratto di costa tra il torrente Coserie e la contrada Praja. Alla presentazione dell' iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, l' assessore regionale all' Agricoltura Giovanni Dima ed il presidente della Commissione Ambiente del Consiglio regionale, Raffaele Senatore. Le finalita' del progetto, promosso dalla Regione e dall' Amministrazione comunale di Rossano, puntano all' utilizzazione delle risorse costiere del territorio. L' idea progettuale e' stata illustrata da Andrea Ponticelli, responsabile scientifico dell' Area marina protetta. ''L' importanza dell' area protetta - ha sottolineato Ponticelli - e' la nuova concezione da raccolta dell' ambiente marino a gestione diretta dello stesso. La nuova legge nazionale e quella regionale prevedono che i comuni costieri siano direttamente responsabili ed abbiano competenze sul demanio marittimo. Questa barriera di Rossano diventa un intervento diretto, fatto dal Comune anche attraverso finanziamenti della Regione, di gestione di una riserva naturale''. Per il responsabile scientifico dell' iniziativa si punta a ''una riserva naturale che e' vista non soltanto come protezione, ma un qualcosa di attivo che consente una gestione integrata, che favorisce la pesca artigianale e, naturalmente, ostacola alcuni fenomeni negativi quali sono, la pesca a strascico sotto costa. All' azione protettiva antistrascico si associa - ha concluso Ponticelli -l' effetto del ripopolamento attivo e della protezione degli stadi giovanili delle specie ittiche e ad eventuali azioni di molluschicoltura sommersa''.

Il Comitato “”Natale De Grazia” chiede la riapertura delle indagini sulla motonave “Jolly Rosso”

11/12 Ad Amantea, comune sulla cui spiaggia si arenò 14 anni la motonave "Rosso" fra i sospetti che avesse a bordo rifiuti tossici, è stato costituito per iniziativa del Wwf il comitato civico "Natale De Grazia". Il comitato, che si aggiunge a quello già esistente – il "comitato civico per la verità sulla Motonave rosso" - prende il nome dal capitano di fregata che morì improvvisamente, per un malore, il 12 dicembre 1995, mentre stava indagando sul caso della Rosso. Adesso, il comitato "Natale De Grazia", anche alla luce della recente scoperta di rifiuti tossici in un bosco vicino Amantea che la Procura di Paola sospetta possano esser stati scaricati dalla "Rosso", chiede che venga riaperto il caso della morte del capitano. Il presidente del comitato, Francesco Lorelli, durante una manifestazione pubblica ha affermato: "Sono state fatte due autopsie sul corpo di De Grazia. Della seconda autopsia non sono mai stati conosciuti i risultati definitivi. Ci sono sospetti su questa morte che vanno chiariti insieme a tutta la vicenda della Rosso. Chiediamo verità in nome di Natale De Grazia e per tutta la popolazione del tirreno cosentino". De Grazia, collaboratore del magistrato Francesco Neri, allora titolare delle indagini sugli affondamenti sospetti delle "navi a perdere", la notte della sua morte era diretto con dei colleghi a La Spezia, probabilmente (ma non fu mai accertato) per ascoltare l'equipaggio della Motonave Rosso ed altri testimoni. Un viaggio mai concluso perché fu colto da malore e spirò a soli 39 anni. Il capitano di corvetta è stato insignito, il 4 dicembre scorso, della medaglia d'oro al valor civile dal Presidente della Repubblica.

Pirillo (Margherita) “Vogliamo conoscere la verità sulla Jolly Rosso”

10/12 Intervento On. Pirillo in merito alla manifestazione che si è tenuta oggi ad Amantea sulla “Jolly Rosso” “Siamo decisamente ad una svolta. La manifestazione di oggi assume connotati di largo spessore, e di respiro, oserei dire oltre che regionale, anche nazionale. Un’unica linea comune oggi ci unisce: sapere cosa è accaduto 14 anni fa sulle coste di Amantea. Quale segreto è ancora custodito in merito alla Motonave Rosso. Tanto si è discusso in questi anni. Quasi come un discorso a puntate abbiamo assistito all’evolversi degli eventi che, di fatto, hanno gettato nel buio più assoluto l’intera vicenda. Solo l’incessante opera svolta da iniziative autonome, come ad esempio quella del Comitato Civico di Amantea, ha permesso di squarciare lo scandaloso silenzio che copre l’intera vicenda. Troppi misteri attanagliano la Jolly Rosso. Un fitto silenzio per 14 anni ha accompagnato questa nave. Se di rifiuti tossici si tratta, i magistrati troveranno le prove. E chi ha sbagliato pagherà, con tutti gli interessi. Noi siamo qui per difendere il nostro futuro e fare luce sul passato. Difendere anche la memoria di chi, con coraggio e con onestà, ha combattuto i deturpatori dell’ambiente, come il capitano di corvetta Natale De Grazia, cui il Comitato civico ha dedicato il proprio nome. E nello spirito di questo uomo coraggioso ne segue le orme. Vogliamo conoscere la verità sulla Jolly Rosso: e lo diciamo a gran voce. Le nostre urla devono arrivare sino ai “palazzi” istituzionali, anche locali: a chi sinora, ha fatto orecchie da mercante e a chi, allo stesso modo, ha permesso che l’intera vicenda finisse nel dimenticatoio. Ma ciò per fortuna, non è accaduto. La risposta della comunità è stata forte: la prova di quanto sostengo è la vostra e la nostra presenza qui. Dopo 14 anni, l’inchiesta della Procura della Repubblica di Paola, pur incontrando resistenze ed oggettive difficoltà, può dare le risposte che cerchiamo. Si tratta, tuttavia, di un compito non facile causa la ristrettezza del personale e la limitatezza delle risorse finanziarie a disposizione, che non consentono l'espletamento delle attività di natura tecnica, quali il recupero del relitto in mare e l’ispezione dei siti a rischio smaltimento. Un primo passo in ambito istituzionale è stato fatto con l’approvazione della mozione da me presentata in Consiglio Regionale, che impegna il Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore all’Ambiente ad attivarsi al fine di assicurare alla Procura della Repubblica di Paola la disponibilità di risorse finanziarie ed umane onde consentire 1'espletamento dell'attività di ricerca e recupero (in mare e nei siti a terra) del materiale oggetto di smaltimento. La mozione inoltre mira a predisporre ogni iniziativa utile ad includere i siti di Grassullo e Foresta, ed ogni altro rispetto al quale dovessero eventualmente emergere profili di rischio di smaltimento, in interventi di ispezione e bonifica ambientale, pur solo a scopo precauzionale, anche utilizzando a tal fine risorse finanziarie previste nel POR Calabria. Nella mozione è condensata altresì la proposta di costituire nel più breve tempo possibile una Unità regionale di raccordo permanente, che veda fra gli altri la partecipazione di una rappresentanza dei Sindaci dei Comuni interessati e del Comitato civico "Per la verità sulla Motonave Rosso", con compiti di supporto tecnico-scientifico. Occorre adoperarci affinché la Giunta regionale dia esecuzione agli interventi previsti nella mozione approvata dal Consiglio Regionale, altrimenti l’opera di sensibilizzazione e denuncia del Comitato Civico ed il senso di questa magnifica manifestazione, rischiano di essere vanificati. La comunità chiede certezze ed è giunto il tempo che si risponda con i fatti, e non con “aria fritta” come spesso accade nella nostra Regione, al bisogno di verità. Questo deve essere l’impegno di tutti noi. Oggi da Amantea deve partire un grande messaggio, che i tanti “perché” attorno alla “Rosso”, diventino certezze. “

In migliaia in piazza ad Amantea per protestare contro il traffico dei rifiuti pericolosi via mare

10/12 Stop al traffico illecito via mare dei rifiuti pericolosi e radioattivi, un impegno del governo perche' si accerti finalmente la portata del fenomeno delle cosiddette "navi a perdere", affondate a decine con il loro carico di veleni nel mediterraneo, procedere alla bonifica della discarica subacquea davanti alla spiaggia di Formiciche, e negli altri siti a terra dove la magistratura ha la certezza o sospetta che sia stato occultato il carico di rifiuti speciali, pericolosi e radioattivi della rosso. E' quanto hanno chiesto le migliaia di persone che hanno sfilato oggi ad Amantea in un corteo promosso dal comitato civico per la verita' sulla motonave rosso intitolato al capitano di corvetta Natale De Grazia, consulente chiave dei magistrati scomparso nel 1995 e insignito il 4 dicembre scorso della medaglia d'oro al valor civile dal Presidente della Repubblica. Alla protesta hanno partecipato rappresentanti del Consiglio regionale della Calabria, delle province di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia, e di un portavoce dei 15 comuni (nel tratto di costa tra Paola e Vibo Valentia) con i loro gonfaloni. L'iniziativa ha visto l'adesione dei sindacati confederali e autonomi, di oltre 50 associazioni e degli studenti di Amantea. sono intervenuti anche i senatori Nuccio Iovene (ds), Loredana De Petris (verdi) e Cinzia Dato (margherita). "Basterebbe ha detto durante la manifestazione Patrizia Fantilli, responsabile dell'ufficio legale del wwf italia- che una piccola parte degli stanziamenti che il governo vuole investire in opere faraoniche ma inutili come il ponte di Messina venissero impiegate per far luce dopo 14 anni su misteri come quello della motonave rosso. Ad esempio- spiega- supportando il lavoro coraggioso della Procura di Paola, per l'approfondimento delle analisi che dovranno chiarire una volta per tutte quali sostanze vi sono nelle discariche e da dove provengono. analogo impegno chiediamo anche al commissario straordinario per la gestione dei rifiuti in Calabria".

La quarta Commissione regionale approva il Piano energetico ambientale regionale

09/12 Disco verde al Piano energetico ambientale regionale. Lo ha licenziato, all’unanimità dei presenti con l’astensione tecnica del consigliere Michelangelo Tripodi, la quarta commissione consiliare “Tutela dell’Ambiente”, presieduta da Raffaele Senatore, concludendo nel tardo pomeriggio i propri lavori.
L’importante provvedimento, oltre che la pianificazione presentata dalla Giunta regionale, prevede quattordici ulteriori emendamenti, proposti come primi firmatari dai consiglieri Senatore, Tommasi e Vilasi, che vanno a migliorare la qualità ambientale del Piano. Tra questi, assume particolare importanza la messa a bando del carbone quale combustile per l’alimentazione delle Centrali elettriche, la messa a norma delle vecchie centrali di produzione di energia elettrica per annullare gli effetti nocivi delle emissioni, l’applicazione di misure idonee per l’interramento degli elettrodotti o la deviazione degli stessi nelle zone a forte antropizzazione. Ancora, punto qualificante del Piano, sono tutte le misure atte al risparmio energetico e all’efficienza termica per le costruzioni civili da inserire nelle linee guida della legge urbanistica. L’unico punto di contrasto, durante la seduta, che ha visto sia l’astensione tecnica che il voto contrario della maggioranza, è stato l’emendamento proposto da Michelangelo Tripodi (Pdci), che prevedeva il blocco di tutte quelle centrali che ancora non avessero iniziato i lavori di costruzione. A parere del presidente Senatore, che ha espresso astensione tecnica, “l’emendamento Tripodi crea, in effetti, ove venisse accolto dal Consiglio regionale, un conflitto di competenze istituzionale tra Stato-Regione e società beneficiarie delle autorizzazioni già concesse dal competente Ministero delle Attività Produttive per le cinque centrali termoelettriche previste”.

In merito all’approvazione del Piano energetico ambientale regionale, si registrano le dichiarazioni del presidente della quarta Commissione, Raffaele Senatore e del segretario della stessa, Gesuele Vilasi
“Finalmente, dopo due lunghissimi anni, il Piano è stato approvato dalla quarta Commissione. Si trattava di un provvedimento molto atteso, essendo il primo approvato dalla Regione fin dalla sua costituzione. Il Piano fornisce indirizzi di natura generale e, quindi, rappresenta uno strumento di pianificazione energetica ambientale a cui gli Enti locali, in primis le Province, devono fare riferimento. Vengono esaltate una serie di misure e azioni di accompagnamento al fine della salvaguardia del territorio e dell’Ambiente. Ancora, il Piano prevede interventi di mitigazione per quanto attengono le emissioni in atmosfera, ivi comprese quelle di natura elettromagnetiche ed esalta gli interventi di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con particolare riferimento alle fonti da biomasse, da biogas, eolica, idroelettrica, fotovoltaica e solare termico”.

Sull’approvazione del Piano energetico ambientale, il consigliere regionale Franco Pilieci ha affermato:
“L’approvazione del Piano energetico in Commissione rappresenta un ulteriore segnale positivo che, nel corso di questa legislatura, è stato dato alla nostra Calabria. Ambiente e territorio sono due fattori fondamentali per lo sviluppo strutturale della nostra Regione a cui il Piano energetico contribuisce in modo significativo”.

In merito all’approvazione del Piano energetico ambientale, il capogruppo del Pdci, Michelangelo Tripodi, ha dichiarato::
“Sul Piano energetico ambientale ho espresso un voto di astensione tecnica per manifestare un atteggiamento di grande cautela sui contenuti licenziati dalla quarta commissione consiliare in attesa del passaggio all’esame del Consiglio. Ciò nonostante, considero di grande valore il fatto che, nella seduta odierna, siano stati approvati alcuni emendamenti presentati dal sottoscritto che qualificano e vincolano positivamente il testo del Pear. Tra gli altri, si segnalano i seguenti emendamenti approvati: le Aziende calabresi operanti nei settori dell’industria, del commercio, dell’artigianato, dell’agricoltura e nel settore turistico alberghiero potranno acquistare l’energia elettrica al costo più basso di mercato giornaliero e nel rispetto della normativa vigente. Ancora, dalla data di approvazione del Pear, non potranno essere aperti nuovi cantieri per la costruzione di nuove centrali a metano e a carbone e sarà consentito l’avvio della costruzione di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti energetiche alternative e rinnovabili ( solare termico, fotovoltaico, idroelettrico, eolico, biomasse, e biogas). Inoltre, la Regione si impegna a finanziare un apposito programma di investimenti per dotare tutti i comuni della Calabria della rete e degli adduttori di distribuzione del metano, anche facendo ricorso all’utilizzo dei fondi strutturali europei di concerto con il Ministero delle Attività produttive. Si tratta di scelte importanti e di grande impatto che ci auguriamo non vengano cancellate nel dibattito in Consiglio regionale”.

La commissione accoglie gli emendamenti dei Verdi

09/12 I Verdi rivoluzionano il Piano energetico regionale. Undici emendamenti che modificano sostanzialmente l’indirizzo politico programmatico della Regione Calabria in tema di produzione energetica e gestione delle risorse. E nella proposta avanzata dal Gruppo regionale dei Verdi e recepita in toto dalla Commissione ambiente, si punta decisamente sull’impiego delle fonti rinnovabili e sul divieto di utilizzo del carbone per alimentare le centrali, su tutto il territorio regionale. Raddoppio degli impianti fotovoltaici per l’utilizzo del solare termico, soprattutto per gli impieghi energetici di uso pubblico, mentre agevolazioni sono previste per l’uso solare nel settore privato. La Calabria, quindi sceglie l’energia pulita: proibisce l’utilizzo del carbone e per quanto riguarda l’energia eolica si impegna a realizzare la Carta dei venti per l’individuazione dei siti idonei e di minor impatto per la realizzazione dei parchi eolici, “da realizzarsi – sottolinea il capogruppo dei Verdi, Diego Tommasi – nel rispetto dei criteri di massima precauzione per ridurre al minimo l’impatto ambientale e a condizione che si provveda poi, quando il parco ha terminato il suo compito, al ripristino dei luoghi”. Il Piano energetico proposto dei Verdi guarda avanti e oltre: punto fondamentale è l’elettrificazione della rete ferroviaria jonica e l’impegno della Regione a promuovere produzione locale di biodisel per l’alimentazione dei vettori ad autotrazione. “E’ un segnale importante – ha commentato Tommasi – nella riduzione della dipendenza da petrolio, anche se – ha aggiunto il leader dei Verdi – siamo ancora molto critici per le mancate scelte in questa direzione. L’eccessiva dipendenza da petrolio si può risolvere solo a condizione che nel Piano regionale dei trasporti si incentivino strade di comunicazione e trasporti alternative, come le metropolitane leggere nelle aree urbane”. Un Piano energetico ecologico, quello proposto dai Verdi che prefigura anche condizioni essenziali per attuare indirizzi di politiche ambientali diffuse ad ampio raggio e condivise da ampi settori e che possono rappresentare altrettanti elementi di riconversione dell’azione politica verso programmi di sviluppo sostenibili. E’ il caso ad esempio della costruzione di nuovi edifici a minore dispersione energetica : una scelta che predilige le più moderne tecniche di costruzione nella direzione di “un rinnovato impegno ecologista – ha detto Tommasi – che per ottenere risultati deve necessariamente coinvolgere tutti”.

Senatore (FI) “Vicina l’approvazione del piano energetico regionale”. No di FI alla centrale a carbone di Rossano

07/12 ''Siamo in dirittura d'arrivo e mi sembra di poter scorgere l' ambito traguardo. Sono molto fiducioso circa l' approvazione del Piano energetico e particolarmente felice per come stanno procedendo i lavori della Commissione Ambiente''. A sostenerlo e' stato Raffaele Senatore, di Forza Italia, presidente della quarta Commissione del Consiglio Regionale. ''E' necessario - ha aggiunto Senatore - definire ancora qualche dettaglio importante prima di presentare ai calabresi il Piano Energetico Regionale Ambientale. Un' iniziativa di fondamentale importanza per lo sviluppo imprenditoriale e sociale della nostra terra, uno strumento che si basera' sul libero mercato e sulla continuita' territoriale energetica, oltre che sul riequilibrio delle fonti primarie''. Il Coordinamento territoriale di Forza Italia di Rossano, in un comunicato, ha evidenziato che ''le ultime sedute della Commissione si stanno rendendo utili per la definizione finale del piano energetico, tant' e' vero che questo e' stato sottoposto all' attenzione delle amministrazioni pubbliche, degli imprenditori, dei sindacati, delle associazioni di categoria, dei tecnici e dei gruppi ambientalisti per un loro propositivo contributo''. Nella nota del Coordinamento si afferma anche che ''sul territorio dello Ionio cosentino si parla, non senza preoccupazione, di centrale a carbone, una scelta vecchia e sbagliata, che fa male all' ambiente e alla salute dei cittadini, e che ci porta automaticamente fuori dagli accordi di Kyoto per la riduzione dei gas serra''. ''Per Forza Italia - e' scritto nella nota - il futuro e' legato ad altro, alla capacita' di valorizzare le competenze acquisite dai lavoratori di questo comprensorio per farne un centro della ricerca e della produzione da fonti rinnovabili, diminuendo la pressione su questo territorio che ha gia' tanto sofferto in questi anni. Accollarsi la presenza di una centrale a carbone al posto di quella gia' esistente ad olio combustibile e' solo un' ulteriore ferita compiuta con l' ennesima tragica beffa''. ''Noi di Forza Italia - conclude la nota - siamo certi che Senatore sapra' essere il garante della tutela della salute e dello sviluppo di questa zona della nostra regione, un degno nume tutelare cui affidare la volonta' politica e quella popolare''.

Tommasi (Verdi) “Ruolo molto marginale delle energie naturali nel piano energetico regionale”

07/12 A margine dei lavori della quarta Commissione consiliare, il presidente del gruppo consiliare regionale dei Verdi, Diego Tommasi, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“ La necessità di aumentare la produzione di energia elettrica non corrisponde alle esigenze regionali che, semmai, sono quelle di ridurre la propria dipendenza dai prodotti petroliferi importati. Dalle previsioni di Piano della giunta regionale – ha detto Tommasi - emerge un ruolo tutto sommato marginale del solare termico e del fotovoltaico, nonostante si riconoscano alla regione condizioni di incidenza solare buone. Per ciò che concerne l’eolico – ha aggiunto Diego Tommasi – le considerazioni portate nel Piano sono ragionevoli, ma sarebbe auspicabile la realizzazione di una carta del vento più dettagliata rispetto alle informazioni esistenti per l’effettiva individuazione di aree idonee per ventosità ad ospitare parchi eolici da realizzarsi secondo i criteri di massima minimizzazione dell’impatto e con condizioni di ripristino dei luoghi a fine ciclo vitale(20-25 anni). Buone le prospettive di ulteriore sviluppo del piccolo idroelettrico e quelle relative alle biomasse, mentre la produzione di energia da termovalorizzazione mediante combustione di CDR o di rifiuti stabilizzati è da rigettare sia dal punto di vista energetico, sia da quello gestionale dei rifiuti. Inoltre – ha detto Tommasi – è necessario prevedere agevolazioni per l’adozione di misure atte a contenere il consumo energetico, con l’emanazione di norme di indirizzo per la costruzione di nuovi edifici per ciò che concerne la scelta dei materiali, le tecniche di costruzione e l’orientamento: a fronte di ciò, è possibile ridurre gli sprechi fino al 70% rispetto ad una costruzione tradizionale. Le agevolazioni per l’uso di solare termico, fotovoltaico e piccolo eolico casalingo – ha detto ancora il presidente del gruppo dei Verdi – contenute nel Piano sono poco convincenti per un adeguato piano di incentivi. Sul versante della produzione di energia da biomasse, oltrechè dall’utilizzo di biomasse legnose per la combustione in apposite centrali – ha proseguito Tommasi – è possibile incentivare la produzione locale di biodiesel attraverso la coltivazione di oleaginose, ed il recupero degli scarti agricoli per la produzione di bioetanolo. Si attuerebbe così una politica più efficiente di gestione degli Rsu e si svilupperebbe l’economia locale in diversi settori: dalle produzione agricole energetiche, alla produzione di composti per l’industria petrolifera, lo sviluppo delle filiere dell’uso della materia organica, la produzione e l’installazione dei pannelli termici e fotovoltaico”.
Il presidente del gruppo consiliare del Pdci, Michelangelo Tripodi, promotore di un emendamento al Piano energetico regionale, in una dichiarazione, ha detto che “la Calabria è autosufficiente sotto il profilo della produzione di energia elettrica, e, addirittura, la esporta. Alla luce del quadro territoriale regionale – ha precisato Tripodi – un eventuale aumento della produzione di energia in Calabria deve tenere conto soltanto di fonti rinnovabili e non inquinanti, evitando assolutamente il ricorso all’utilizzo del carbone. Solare, fotovoltaico, biomasse, idrogeno, sono le fonti cui guardiamo con interesse e fiducia – ha detto Michelangelo Tripodi – e per questa via che vogliamo contribuire all’esportazione di energia dalla Calabria”. Michelangelo Tripodi, infine, ha detto di essere “d’accordo per il completamento delle opere in corso di realizzazione, purché, ogni nuovo progetto di produzione di energia sia compatibile con la rinnovabilità delle fonti e salvaguardi l’ambiente”.

Avviato l’esame del Piano energetico ambientale regionale dalla quarta Commissione regionale

07/12 La quarta Commissione consiliare, “Tutela dell’Ambiente”, presieduta da Raffaele Senatore(Fi), ha ripreso stamani l’esame generale del progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale inerente il “Piano energetico ambientale regionale”. Senatore, che è anche relatore del progetto di legge, nel suo intervento ha definito il piano energetico in discussione, “strumento essenziale per la crescita socio-economica della Calabria e che ricomprende i tanti cambiamenti in materia ambientale intervenuti sia in ambito nazionale che internazionale. Dal protocollo di Kyoto, alle leggi Bassanini – ha evidenziato Raffaele Senatore - i cambiamenti ed i riferimenti istituzionali in campo energetico sono stati numerosi. Questo piano regionale – ha proseguito Senatore - punta sostanzialmente su tre obiettivi: le fonti rinnovabili, il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni inquinanti nell’atmosfera”. La quarta Commissione, ha deliberato di riconvocarsi Giovedì 9 dicembre per passare all’esame dell’articolato di legge. Nel corso del pomeriggio odierno, si riunirà l’Ufficio di Presidenza dell’organismo con il compito di puntualizzare alcune proposte avanzate da vari consiglieri durante il dibattito plenario con l’obiettivo di valutarne la compatibilità con le linee generali del Piano.

Venerdì manifestazione ad Amantea sulla vicenda Jolly Rosso

07/12 Venerdi' prossimo si svolgera' ad Amantea una manifestazione promossa dal comitato civico che si batte per la verita' sulla Jolly Rosso, la motonave arenatasi il 14 dicembre del 1990 che che si sospetta trasportasse rifiuti tossici. L' iniziativa e' stata promossa dal Comitato civico Natale De Grazia, che sottolinea le molte adesioni ricevute. I manifestanti si ritroveranno in piazza Falcone e Borsellino nelle adiacenze della scuola elementare Manzoni. Ci sara' poi un corteo che percorrera' le vie principali di Amantea fino a piazza Cappuccini, dove sono previsti gli interventi dei componenti del Comitato civico e dei parlamentari. Hanno aderito alla manifestazione i senatori Nuccio Iovene, dei Ds-Ulivo, Loredana De Petris, dei Verdi-Ulivo, e Cinzia Dato, della Margherita.

Retata antibracconaggio della Forestale nel Parco del Pollino

07/12 Una capillare retata antibracconaggio del Corpo forestale dello Stato e nel Nucleo investigativo protezione ambientale e forestale (Nipaf) di Cosenza si è svolta questa mattina nel versante ionico del Parco nazionale del Pollino, con epicentro nei Comuni di Civita e Francavilla Marittima, nel cosentino. Quaranta uomini, dodici pattuglie e un elicottero MH 500 stanno setacciando il territorio alla ricerca di armi, munizioni e altro materiale utilizzato dai bracconieri. Il blitz, coordinato dal colonnello Giuseppe Graziano che comanda il Cfs provinciale, e' scattato essendo quella di oggi giornata di silenzio venatorio. Gia' da diversi giorni la zona operativa, grazie all'intervento aereo, era stata monitorata e controllata al fine d' individuare diversi reati ambientali presenti all' interno dell' area protetta grazie a videoriprese in particolari zone. In base a quanto filtrato, sinora gli investigatori hanno gia' sequestrato tre fucili e alcune cartucce detenuti illegalmente. Eseguite perquisizioni domiciliari e controlli personali. L’operazione ha anche fatto scattare una serie di posti di controllo sulla Statale 105 che collega la costa ionica sibarita con il cuore del Parco del Pollino. ''L' antibracconaggio - riferisce una nota - come evidenziato dal Comandante provinciale, e' uno dei vari servizi che vede impegnato su tutto il territorio del parco nazionale in maniera costante e assidua il Corpo forestale dello Stato''

Sequestrati sei fuoristrada che scorazzavano nel Parco d’Aspromonte

07/12 Sequestrati sei fuoristrada all' interno del Parco nazionale dell' Aspromonte Nel corso del consueto controllo del territorio del Parco Nazionale dell' Aspromonte mirato alla prevenzione e repressione dei reati ambientali e forestali, il Comando Stazione Forestale di Gambarie, dopo diversi appostamenti, ha individuato e bloccato alcuni mezzi fuoristrada che scorazzavano all' interno di un bosco di alto fusto di faggio e lungo una vecchia pista di esbosco. I mezzi si trovavano in localita' Garibaldi, agro del comune di S. Eufemia d' Aspromonte, zona 1 del Parco Nazionale. Gli uomini del Corpo forestale dello Stato hanno identificato le persone alla guida dei fuoristrada, contestando loro i reati di deturpamento di bellezze naturali, nonche' disturbo della fauna e danneggiamento della delicata flora, a cui il passaggio dei mezzi in questione ha causato danni certi. Quindi hanno provveduto al sequestro degli automezzi, ed elevato i provvedimenti amministrativi per violazioni di norme del nuovo codice della strada. Il Coordinamento territoriale per l' Ambiente del Corpo forestale dello Stato, attraverso i propri reparti operativi dislocati sul territorio dell' area protetta, continua ad essere costantemente impegnato nella prevenzione e repressione di quei reati ambientali che rischiano di minare i delicati equilibri ecologici della flora e della fauna.

Discarica abusiva sequestrata a Cariati

07/11 Un'ampia discarica abusiva e' stata sequestrata a Cariati dalla guardia di finanza di Rossano, che ha pure denunciato a piede libero due persone per violazione della normativa che disciplina la raccolta, la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. La pattumiera a cielo aperto e' stata creata in una vasta area vicina al fiume Nica', in passato sede di un insediamento industriale. L'area e' di circa 10.000 metri quadri ed e' composta da 4 capannoni abbandonati, ampi piazzali e alcuni terreni circostanti in cui le fiamme gialle hanno trovato ogni sorta di rifiuti, per diverse tonnellate: rottami di carcasse di autoveicoli, elettrodomestici i cui fluidi si infiltravano pericolosamente nel terreno, centinaia di pneumatici usati e abbandonati, materiale di risulta edile e addirittura lastre del pericolosissimo Eternit. Inoltre, i finanzieri hanno appurato che la zona e' classificata come R4, cioe' ad "elevato rischio idraulico per cose e persone. A questo bisogna aggiungere la limitata distanza dal letto del fiume Nica', con i conseguenti pericoli di inquinamento del corso d'acqua e quindi del mare Ionio. Un pool investigativo, coordinato dal procuratore capo della Repubblica di Rossano, indaga per verificare se lo stoccaggio dei rifiuti speciali e pericolosi rinvenuti nella discarica abusiva abbia inquinato le falde acquifere sottostanti.

Zuccherini (Rifondazione) “Si faccia piena luce sulla vicenda della nave dei veleni”

04/12 ''Con la manifestazione che si terra' ad Amantea il 10 dicembre il Comitato per la verita' sulla motonave Rosso continua la sua apprezzabile azione volta a chiedere che le istituzioni facciano piena luce sulla vicenda consumatasi in quella cittadina il 14 dicembre 1990''. E' quanto sostiene in una nota il commissario regionale di Rifondazione Comunista, Stefano Zuccherini, circa la vicenda della motonave Jolly Rosso. Rifondazione comunista ha deciso di aderire alla manifestazione, indetta dal Comitato civico per la verita' sulla motonave Jolly Rosso, che si terra' il 10 dicembre ad Amantea per chiedere che venga fatta piena luce sulla vicenda. ''Un' azione, quella del comitato, che - ha aggiunto Zuccherini - chiama in causa i ritardi delle istituzioni in materia di difesa della salute e dell'ambiente e che chiede che venga stabilito una volta per tutte il principio che 'chi inquina paga'. Una manifestazione di straordinaria importanza, dunque, in una regione in cui quotidianamente si consumano tanti reati ambientali, in un territorio brutalizzato dagli interessi di gruppi di potere a causa della totale latitanza dei tanti enti preposti al controllo e alla salvaguardia dell' ambiente e della salute''. ''Sarebbe grave - prosegue Zuccherini - che il prezioso lavoro svolto dalla Procura della Repubblica di Paola sulla vicenda della motonave Jolly Rosso, venisse vanificato dalla prescrizione dei reati. Cosi' come e' grave che i ministeri competenti non attivino risorse adeguate per il recupero del relitto della motonave e per le indagini necessarie ad accertare la presenza sul territorio di parte del carico trasportato dalla nave. Non e' piu' tollerabile che chi deve vigilare sulla lunga catena di reati ambientali che si consumano sul territorio si accorga di essi solo al momento delle sanatorie. La salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini e' una delle sfide con le quali cimentarsi in questa regione. Una sfida che ha bisogno di mobilitazioni come quella di Amantea''. ''E' necessario denunciare - ha concluso l'esponente di Rifondazione - i troppi silenzi e le tante omerta' che si consumano in questo settore e sconfiggere l'immobilismo delle istituzioni che accompagna gli scempi ambientali che si producono in Calabria''.

Lunedì la Provincia firma al convenzione con l’Arpacal per i rifiuti

03/12 Lunedì 6 dicembre, alle ore 15:00, presso il Salone della Presidenza in Corso Telesio n. 17, la Provincia di Cosenza e l’Agenzia Regionale per l’Ambiente della Regione Calabria (ARPACAL), firmeranno una convenzione in materia ambientale centrata in particolar modo sulla problematica dei rifiuti, per rendere completi i relativi controlli sia dal punto di vista tecnico che amministrativo. Saranno presenti per la sigla del documento il Presidente della Provincia, On. Gerardo Mario Oliverio, il Commissario dell’ARPACAL, dott. Bruno Barbera, l’Assessore Provinciale all’Ambiente Luigi Marrello e il Dirigente del Settore Provinciale all’Ambiente, dott. Francesco Toscano. Quella di Cosenza è la prima Provincia calabrese a siglare questo importante intesa. L’accordo – previsto in attuazione della Legge n. 61/94 in materia ambientale – cogliendo l’importanza di pervenire ad una forma di coordinamento capace di andare oltre quello meramente tecnico, stabilisce protocolli di controllo e modalità di sinergia fra i due enti; e si collega quindi, dal punto di vista sostanziale, alla esigenza di organizzare in modo autonomo ed efficiente i controlli e le attività per la protezione dell'ambiente.

Mons. Agostino invitato nel Comitato civico contro la nave dei veleni

03/12 Un invito all' arcivescovo di Cosenza, mons. Giuseppe Agostino, a sostenere e partecipare alla manifestazione promossa per il 10 dicembre prossimo ad Amantea per sollecitare ''il raggiungimento della verita''' sul caso della motonave Jolly Rosso, e' stato rivolto dagli organizzatori dell' iniziativa, i componenti del Comitato civico ''Natale De Grazia'', in una lettera. La motonave Rosso si areno' nel dicembre '90 sulla spiaggia di Amantea e secondo alcune testimonianze avrebbe trasportato rifiuti tossici. ''Questa mobilitazione di cittadini - e' scritto nella lettera - intende sottoporre all' attenzione di tutte autorita' competenti la forte determinazione della popolazione del Tirreno cosentino al raggiungimento della verita' sulla oscura vicenda dello spiaggiamento della motonave Rosso, avvenuto nel lontano 14 dicembre 1990 in localita' Formiciche di Amantea. Su quel fatto le indagini giudiziarie, piu' volte interrotte e trasferite da un Tribunale ad un altro, sono state recentemente riaperte dalla Procura della Repubblica di Paola, ma non sono poche le difficolta' che tale ufficio giudiziario sta incontrando nell' accertamento della verita'. Per fugare tutti i dubbi angoscianti che attraversano l' animo della popolazione circa il contenuto del carico trasportato da quella nave, in parte finito in mare ed in parte interrato in discariche mai controllate e bonificate, e' necessario che vengano fatti tutti gli accertamenti ritenuti necessari al raggiungimento della verita'''. ''I primi risultati delle analisi svolte su campioni di terreno prelevato nella discarica di localita' Foresta di Serra d' Aiello, uno dei siti dove potrebbe essere stata interrata una parte di quel carico - prosegue la lettera del Comitato - hanno confermato la presenza di sostanze nocive che potrebbero seriamente minacciare la salute di intere popolazioni. La mobilitazione della gente si e' resa necessaria perche' sono passati ben 14 anni da quel fatto senza che ancora siano state effettuate tutte le verifiche sulla natura del carico trasportato da quella nave, sulla sua ultima collocazione in mare e sulla terraferma, sulla sua eventuale nocivita' per la popolazione che vive in questa parte della Calabria, dove, peraltro, spesso speculatori senza scrupoli depositano, sia in mare che in terra, scorie pericolose di ogni genere''. ''La vostra presenza alla manifestazione del 10 dicembre - conclude la lettera del Comitato a mons. Agostino - certamente darebbe maggiore coraggio e speranza al popolo di Dio che la eccellenza vostra e' stato chiamato a guidare ed in maniera esemplare''.

Sabato giornata contro il carbone promossa da Legambiente

03/12 Sabato 4 si svolgera' anche in Calabria la giornata contro il carbone promossa da Legambiente. ''Vent'anni fa in Calabria - e' scritto in un comunicato di Legambiente - la centrale a carbone di Gioia Tauro fu il banco di prova di un movimento largo e composito, associazioni ambientaliste, amministrazioni comunali, cittadini e studenti, che fu costretto a ragionare sul problema della centralita' dell' energia per lo sviluppo e sulla necessita' da una parte di rifiutare modelli imposti e dall' altra di proporne uno diverso e 'autocentrato'. Allora si oppose un deciso no al 'mostro carbonifero', ma si ando' oltre proponendo un piano di sviluppo alternativo per la Piana di Gioia Tauro che partiva proprio dal settore energetico, ma puntava a farne un laboratorio per la ricerca e la formazione nel campo delle energie alternative''. ''Oggi come allora - prosegue la nota - il movimento ambientalista non propone per la Calabria l' autoarchia energetica. Se negli anni '80 la nostra regione esportava circa i 2/3 dell' energia prodotta, oggi, nonostante la dinamica dei consumi sia aumentata, la produzione regionale risulta eccedente del 42% e si continua ad esportare piu' del 20% dell' energia prodotta. Ma la Centrale termoelettrica di Rossano Calabro, costituita da quattro sezioni da 320 MW ciascuna, che sono state ripotenziate con la costruzione di quattro turbogas da 114 MW ciascuno, per una potenza complessiva di 1.736 MW, non ha prodotto nemmeno il 50% di quello che poteva produrre, e gia' l' Enel pensa di trasformarla in una centrale a carbone. Non e' stato finora possibile avere dei dati certi sugli effetti dell' inquinamento prodotto dalla centrale che funzionava a gas metano e olio combustibile, e gia' si pensa a trasformarla in una centrale a carbone, ottenendo due effetti combinati: da un lato l' affare della trasformazione e dall' altro l' inquinamento della zona dovuta all'utilizzo del carbone. Ma perche', dunque, perdere ancora una volta la possibilita' di affrancarsi da un modello di sviluppo imposto e, fatta salva la 'funzione-paese' che la nostra regione e' chiamata a svolgere secondo il Piano Energetico, non ripensare la Calabria come un possibile laboratorio nazionale per la ricerca sulle fonti energetiche alternative? Passare, piu' in generale, dal petrolio al carbone sarebbe allora come passare dalla padella alla brace''. ''Il nostro Paese - conclude Legambiente - puo' aspirare invece a scelte piu' moderne, tecnologicamente piu' avanzate. La sfida del futuro sull' approvigionamento energetico intelligente si combatte con l' eolico, il fotovoltaico e l' uso razionale dell' energia. L' unica strada da percorrere e' quella quindi verso misure efficaci che diminuiscano i consumi energetici, industriali e residenziali e incentivino le vere fonti rinnovabili, riducendo progressivamente il ricorso al carbone fino al suo completo abbandono. Perche' dire no al carbone significa dire si' a un futuro piu' moderno e piu' pulito''.

Tommasi (Verdi) “Lorica sede del Parco Nazionale è l’inizio del percorso per la riserva”

03/12 “La scelta di Lorica quale sede del Parco Nazionale della Sila è l’inizio di un percorso di costruzione reale della riserva naturale”. Lo ha dichiarato il capogruppo dei Verdi, Diego Tommasi esprimendo soddisfazione per l’individuazione del centro direzionale che “si pone - ha sottolineato l’esponente dei Verdi – come sede naturale per un progetto di rilancio e valorizzazione del territorio in grado di trasformare le molteplici opportunità di sviluppo del territorio in altrettante occasioni di crescita economica e sociale e lavoro”.
Tommasi che si è sempre detto d’accordo sull’individuazione di Lorica quale sede del Parco ha ribadito l’esigenza di “individuare sin da subito un programma di tutela e valorizzazione delle aree che insistono nella riserva in grado di coniugare le esigenze di conservazione della natura con le spinte di crescita e innovazione e le prioritarie istanze di occupazione”.
“Il Parco nazionale della Sila – ha concluso Tommasi - può essere il volano dell’economia di un’area territoriale molto vasta a patto che si prediligano scelte di investimento che valorizzino le tradizioni della nostra terra, la biodiversità e la storia delle popolazioni che vi abitano”.

In Italia la raccolta differenziata non decolla, richiamo della UE. Cosenza in coda con solo il 5%

02/12 "Tra i mali della legge delega c'e' anche questo, in attesa della sua approvazione l'Italia ha perso gia' troppi treni in materia di rifiuti: la raccolta differenziata non decolla e la produzione di rifiuti e' in costante aumento. In piu' si perde tempo nell'applicare le nuove norme europee e dalla Corte di giustizia Ue arriva l'ennesima condanna, stavolta per il mancato recepimento della direttiva sull'incenerimento dei rifiuti". E' un quadro a tinte piu' che fosche quello che Roberto Della Seta, presidente di Legambiente, traccia a margine della presentazione del Rapporto annuale sui rifiuti dell'Apat. Tant'e' che, fa notare Legambiente, l'aumento del 2% nella raccolta differenziata (dal 19,2% nel 2002 al 21,5% del 2003) e' un dato irrilevante: i tempi lumaca dell'Italia infatti nell'incrementare la Rd rende lontanissimo il traguardo del 35%. A testimonianza dell'empasse che caratterizza l'operato dei comuni italiani in materia di raccolta differenziata, Legambiente ricorda i dati del rapporto annuale Ecosistema Urbano 2005 sulla qualita' ambientale di 103 capoluoghi di provincia. Nel rapporto infatti risulta che l'obiettivo del 35% previsto per il 2003, e' stato raggiunto da sole 11 citta': Verbania; Lecco; Reggio Emilia; Brescia; Bergamo; Treviso; Sondrio; Padova; Cuneo; Lucca; Pisa. I comuni con percentuali di raccolta superiori al 25% sono ancora meno della meta' (40), mentre sono 60 quelli che hanno superato il 15%. Al Sud la situazione si muove ancora molto lentamente: sono ancora 16 le citta' con un tasso di raccolta inferiore al 5% (erano 18 nel 2002 e 23 nel 2001). Occorre ricordare che, in alcuni casi, i dati risultano sottostimati in quanto, per esigenze di comparabilita', la quota di raccolta differenziata e' calcolata in base a 10 voci principali (vetro, carta, plastica, multimateriale, legno, verde, organico, alluminio e materiali ferrosi, tessili, ingombranti) al netto di tutte quelle altre voci che non sempre sono garanzia di un effettivo recupero o riciclo. Le citta' che risentono maggiormente della sottrazione di queste quote (differenze superiori al 5%) sono: Alessandria, Ancona, Como, Cosenza, Grosseto, La Spezia, Modena, Piacenza e Terni. Come se non bastasse la Commissione di giustizia europea proprio oggi ha dato notizia di una condanna per il nostro Paese per il mancato recepimento della direttiva Sull’incenerimento dei rifiuti, "Che si aggiunge û ricorda Della Seta û a quella gia' nota sulla definizione di rifiuto che riguarda, tra l'altro, una delle norme applicative della Legge Delega". La situazione si aggrava ulteriormente proprio per la perdita di tempo sull'applicazione delle nuove norme europee e in un quadro generale gia' infelice non si puo' ignorare che lo stallo italiano nella gestione dei rifiuti avviene in uncontesto in cui solo nel Mezzogiorno c'e' un'emergenza cronica.

Pirillo (Margherita) “La Regione provveda alla bonifica dei siti inquinati dalla Jolly Rosso”

01/12 Il Consiglio Regionale, nel corso della seduta dello scorso lunedì, ha approvato la mozione presentata dal consigliere regionale e capogruppo della Margherita, On. Mario Pirillo, in merito allo spiaggiamento della Motonave “Rosso”.
La mozione impegna il Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore all’Ambiente ad attivarsi, con urgenza, al fine di assicurare alla Procura della Repubblica di Paola la disponibilità di risorse finanziarie ed umane onde consentire 1'espletamento dell'attività di ricerca e recupero (in mare e nei siti a terra) del materiale oggetto di smaltimento e a predisporre ogni iniziativa utile ad includere i siti di Grassullo e Foresta, ed ogni altro rispetto al quale dovessero eventualmente emergere profili di rischio di smaltimento, in interventi di ispezione e bonifica ambientale, pur solo a scopo precauzionale, anche utilizzando all'uopo risorse finanziarie previste nel POR Calabria. La mozione inoltre impegna l’esecutivo calabrese a costituire nel più breve tempo possibile una Unità regionale di raccordo permanente, che veda fra gli altri la partecipazione di una rappresentanza dei Sindaci dei Comuni interessati e del Comitato civico "Per la verità sulla Motonave Rosso", con compiti di supporto tecnico-scientifico. L’On. Pirillo nella mozione presentata in Consiglio ha evidenziato il timore che la Motonave “Rosso” potesse essere stata coinvolta in un traffico di rifiuti tossici e che il suddetto spiaggiamento fosse stato il risultato del malriuscito tentativo di affondamento ed illegale smaltimento del materiale di trasporto, pericoloso e nocivo per la salute umana. La Procura della Repubblica di Paola ha avviato indagini volte a verificare la fondatezza dell’ipotesi di smaltimento illegale di sostanze tossiche e radioattive, peraltro da più tempo suffragata in modo circostanziato da associazioni ambientaliste e comitati spontanei di cittadini. L’esponente della Margherita ha osservato inoltre che l’attività investigativa della procura della Repubblica di Paola incontra oggettive difficoltà derivanti dalla ristrettezza del personale e dalla limitatezza delle risorse finanziarie a disposizione, che non consentono di fatto l'espletamento delle attività di natura tecnica (recupero del relitto in mare, ispezione dei siti a rischio smaltimento, etc.) assolutamente necessarie per fare piena luce sull'accaduto. Ha altresì constatato la coraggiosa e meritoria opera di denuncia e sensibilizzazione che il Comitato Civico "Per la verità sulla Motonave Rosso" sta portando avanti, “pur nella deprecabile indifferenza di qualche amministrazione locale del Basso Tirreno cosentino, che – ha sottolineato - con arrogante superficialità denota una scarsa attenzione sulle tematiche afferenti alla salubrità ambientale del proprio territorio”. “Con l’approvazione della mozione – ha detto L’On. Pirillo – il Consiglio Regionale ha manifestato un segnale di grande attenzione sulla vicenda. Ora la Giunta Regionale è tenuta ad attuare seri interventi di bonifica dei siti”. L’On. Pirillo ha assicurato la propria presenza alla manifestazione pubblica che si terrà ad Amantea il prossimo 10 dicembre.

Terminate le audizioni sulla Jolly Rosso. Presidente Russo “Bisogna capire cosa è accaduto”

24/11 Individuare i buchi nelle maglie che hanno consentito alle criminalita' di infiltrarsi nel sistema delle ''navi a perdere'' quelle cosiddette dei 'veleni' ''attraverso nuovi dati acquisiti oggi che consentiranno di fornire uno scenario piu' ampio sul mistero della Jolly Rosso''. Lo ha affermato il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, Paolo Russo, al termine dell'audizione di Wwf e Legambiente sul caso della motonave che nel 1990 si areno' sulla spiaggia di Amantea, sul Tirreno cosentino, e che, secondo alcune testimonianze avrebbe trasportato rifiuti tossici. ''Continua il nostro percorso nel seguire le navi a perdere - ha detto Russo - problema di carattere transnazionale e che riguarda una metodica illecita di smaltimento non recentissima ma che puo' essere datata intorno agli anni '80 '90 e che riguarda il nostro Paese in modo importante''. ''Dobbiamo indagare - ha proseguito Russo - non per trovare responsabilita' rilevanti da un punto di vista penalistico (le prescrizioni hanno prevalso) ma per capire cosa e' accaduto, il perche' e' accaduto, quali controlli non hanno funzionato quali sono le maglie nelle quali si e' inserito il sistema della ecocriminalita' consentendo tali disastri''. ''Nella vicenda della Jolly Rosso si e' registrata una serie rilevante di elementi discordanti e di incertezze sui quali vogliamo piena verita' a tutela dei cittadini di quell'area, degli operatori commerciali seri e del nostro sistema''. Wwf e Legambiente ''ci hanno chiesto una ulteriore audizione per fornire nuovi dati, molti dei quali secretati. Crediamo che dalla lettura approfondita di questi dati verra' fuori uno scenario piu' ampio che riguarda sia la Rosso - ha concluso il presidente della Commissione - ma anche attivita' piu' o meno presunte sull'inabissamento di rifiuti radioattivi''. Le due associazioni lo scorso 29 settembre avevano presentato alle commissioni un dossier sulle navi dei veleni: 52 relitti affondati nelle acque italiane - affermano Wwf e Legambiente - con alcuni elementi comuni: navi vecchie di oltre 30 anni, affondate in zone di mare profonde, con difficolta' di risalire ai registri di carico e scarico. ''Una vera e propria 'rete' - dicono le associazioni - un sistema comodo e senza rischi per sbarazzarsi di rifiuti pericolosi e grande affare per la criminalita' organizzata''.

Svolta nelle indagini sulla nave dei veleni. Rinvenuti i rifiuti tossici vicino dove si arenò

23/11 Importanti novità, dopo 14 anni di misteri inviolati, nella vicenda "Jolly Rosso", la motonave arenatasi il 14 dicembre 1990 sulla spiaggia di Amantea. La procura di Paola che indaga sullo spiaggiamento della motonave, il sospetto è che nella stiva ci fossero container con rifiuti tossici e radioattivi, fatti interrare in qualche area vicino Amantea, ha rivelato il ritrovamento di rifiuti industriali in una campagna di Serra D'Aiello, comune confinante con quello di Amantea. Non è provato con certezza che i rifiuti provengano dalla "Nave dei veleni", così fu soprannominata all'epoca la Rosso, ma il ritrovamento conferma la ricostruzione a suo tempo fatta da un testimone agli inquirenti. La perizia disposta dalla Procura di Paola attesta la presenza di residui chimici, per l'esattezza diossine, prodotti da industrie che in Calabria non esistono. Nel terreno di Serra D'Aiello è stata ritrovata anche una quantità di polvere di marmo che, si sospetta, servisse soltanto come schermo al pericolo di emissioni nocive. I risultati, rivela il Pm Francesco Greco, titolare dell'indagine, sono arrivati il giorno prima delle audizioni sul caso Rosso, disposte la scorsa settimana a Cosenza da parte della commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti. "Presto- ha affermato Greco- procederemo alla bonifica del sito".

Presentato a Castrovillari il progetto per il catasto GIS dei sentieri CAI

20/11 E' stato presentato stamani a Castrovillari il progetto Segnatura dei sentieri, applicazione di un Geographic International System (Gis) per la realizzazione del Catasto e la gestione dei sentieri Cai, la valorizzazione dei rifugi, dei segni dell'uomo nelle terre alte e la tutela dell'ambiente montano. Il progetto, gia' in fase di realizzazione, il cui completamento avverra' nei primi mesi del 2005, e' stato finanziato dal Ministero dell'Ambiente e si svolge nell'ambito del Parco Nazionale del Pollino. In particolare si tratta di 131 mila e venti metri di sentieri 'segnati' e rilevati con il Gps e con metodi tradizionali. Il progetto e' realizzato dalla sezione di Castrovillari del Club Alpino Italiano, insieme con la Delegazione calabrese del Cai e con la Commissione regionale Escursionismo. L'iniziativa e' stata presentata da Eugenio Iannelli, presidente della sezione Cai di Castrovillari e da Nino Falcomata', presidente del Cai regione Calabria. Alla conferenza e' intervenuto anche Alberto Ghedina, responsabile nazionale dell' Osservatorio Tecnico per l' Ambiente del Club Alpino Italiano; Francesco Fino, Presidente dell' Ente Parco Nazionale del Pollino; il sindaco di Saracena, Domenico Metaponte, ed il sindaco di Castrovillari, Franco Blaiotta.

Ensa: “No ad attacchi strumentali alla direzione del Parco del Pollino”

20/11 L' opinione espressa nei giorni scorsi dal Wwf lucano circa la direzione del Parco del Pollino, valutata ''non all' altezza della situazione'', non e' condivisa dall' Associazione nazionale salvaguardia ambiente (Ensa). Sulla vicenda e' intervenuto anche il Wwf della Calabria. ''Il dott. Giuseppe Graziano, da poco facente funzioni di direttore dell' ente - e' scritto in una nota dell' Ensa - ha gia' dimostrato attraverso il suo importante ruolo nel Corpo forestale dello Stato di aver conseguito risultati brillanti a livello nazionale. Basti pensare ai dati in merito all' attivita' di polizia giudiziaria effettuata nel territorio cosentino e all' interno dello stesso parco dove e' stato dato un duro colpo al fenomeno del bracconaggio''. L' associazione ambientalista parla di ''meri attacchi strumentali'' e invita a guardare alla ''rinascita di questa area protetta che non ha bisogno di scontri personalistici ma di una sinergia importante di forze presenti sul territorio''. Sulla questione interviene anche il Wwf Calabria secondo cui ''nessun rilievo l' organizzazione ha mosso alla figura del dirigente provinciale del Cfs della provincia di Cosenza che e' persona degna ma, soprattutto, che ha dimostrato sin qui di interpretare con rigore e serieta' il suo ruolo in una costante lotta per la difesa del patrimonio ambientale non solo della provincia di Cosenza, ma di tutta la Calabria'. Per il Wwf calabrese, infatti, ''la critica e' alla mancata copertura definitiva del ruolo del direttore del Parco, cui si e' finora provvisoriamente rimediato con una copertura limitata nel tempo, cioe' provvisoria, non adeguata ai compiti istituzionali dell' ente parco. In altre parole occorre una direzione stabile e definitiva in grado di assolvere i delicati compiti amministrativi propri del direttore del parco''. ''Il Wwf Calabria - riporta ancora la nota - ha instaurato rapporti di collaborazione professionale con il dirigente provinciale del Cfs cosentino perche' egli si e' sempre impegnato in prima linea nella difesa agli incendi boschivi, nella tutela del patrimonio arboreo e faunistico, nonche' nella difesa dei quadri ambientali della nostra regione. Non cosi', purtroppo, si puo' dire - conclude il Wwf Calabria - a proposito della presidenza dell' Ente parco del Pollino che ha varato una serie di provvedimenti che vanno nella direzione opposta alla tutela ambientale''.

Il Presidente della commissione ecomafie Russo: “Troppe incongruenze intorno alla Jolly Rosso”. Il WWF soddisfatto.

19/11 ''Siamo qui per capire cosa e' successo''. Paolo Russo, presidente della Commissione parlamentare d' inchiesta sulle ecomafie, sintetizza cosi' l' obiettivo della due giorni cosentina dei deputati impegnati nella difficile decifrazione del mistero della Jolly Rosso. ''La Procura di Paola - ha sostenuto Russo - sta facendo un ottimo lavoro. A noi interessa capire come e' potuta accadere una vicenda del genere e come, a distanza di troppi anni, questo sia diventato uno dei tanti segreti del nostro Paese. La questione delle navi a perdere e' un problema nazionale ed internazionale. La vicenda della Jolly Rosso e' ovviamente un elemento di straordinaria centralita'''. ''Mi sembra di registrare - ha concluso Russo - un numero eccessivo di circostanze particolarmente incongruenti sulle quali sara' utile continuare a riflettere e continuare a dare il massimo supporto a quanti stanno indagando''.
Barillà: "Affondate decine di navi" - ''Trovano conferma i dati che noi abbiamo raccolto in un esposto presentato alla commissione d' inchiesta sul ciclo dei rifiuti''. A sostenerlo e' stato l' ex presidente di Legambiente Calabria, Nuccio Barilla', attualmente nel direttivo nazionale dell' associazione ambientalista, dopo l' audizione davanti alla Commissione parlamentare d' inchiesta sulle ecomafie che si sta occupando della vicenda della Jolly Rosso. Secondo Barilla' il traffico di rifiuti tossici e nocivi sarebbe direttamente collegato al traffico di armi che troverebbe nel mar Mediterraneo uno dei suoi principali teatri. ''In questo mare - ha detto Barilla' - sono state affondate decine di navi. L' inchiesta portata avanti dalla Procura di Paola riprende una maxi inchiesta aperta da altre cinque procure italiane che sta tentando di fare luce su queste vicende''.
Per il WWF “si cominci a alavorare sul serio” - ''Finalmente si comincia a lavorare sul serio per far luce sul caso della Jolly Rosso''. E' quanto afferma, in una nota, il WWF, che sottolinea ''i meriti della Procura della repubblica di Paola e dell' on. Paolo Russo, presidente della Commissione parlamentare d' inchiesta sul ciclo dei rifiuti''. Nella nota l' associazione ambientalista ricorda ''un altro segnale importante: una decina di comuni e le Province di Cosenza e Vibo Valentia hanno annunciato la costituzione di parte civile nel processo. Il WWF, assieme a Legambiente, lo scorso 29 settembre ha presentato alle Commissioni parlamentari competenti un dossier sulle navi dei veleni.Sono 52 i relitti affondati nelle nostre acque, con alcuni elementi comuni: navi vecchie di oltre trent' anni, affondate in zone di mare profonde e dunque irrecuperabili, con difficolta' nel risalire ai registri di carico e scarico. Una vera e propria 'rete', un sistema comodo e senza rischi per sbarazzarsi di rifiuti pericolosi, grande affare per la criminalita' organizzata, finora colpevolmente tenuto sotto silenzio''. ''Chiediamo al Parlamento e al Governo - afferma il WWF - di approfondire l' eventuale ruolo della criminalita' organizzata nel traffico illecito di rifiuti via mare e di impegnarsi per garantire alla Procura della Repubblica di Paola uomini e mezzi per la prosecuzione delle indagini da parte del sostituto Francesco Greco. Nel dicembre 2005, infatti, i reati ipotizzati dalla Procura calabrese cadranno in prescrizione''.

Legambiente fa sapere che è stata sospesa la nomina del vicepresidente del Parco della Sila

19/11 Il direttore generale della Direzione protezione della natura del Ministero dell' Ambiente, Aldo Cosentino, ha sospeso la delibera del 22 settembre scorso con la quale il Consiglio direttivo dell' Ente Parco nazionale della Sila aveva proceduto alla nomina del vicepresidente dell' ente, Antonio Fratto, e la conseguente nomina di alcuni componenti della Giunta esecutiva. A renderlo noto e' stato Antonio Nicoletti, coordinatore aree protette e territorio di Legambiente. Cosentino, secondo quanto riferito da Nicoletti in un comunicato, ''con una nota spedita al Presidente del Parco ha chiarito che la legge 394/91 prevede che la nomina del vicepresidente e della Giunta esecutiva devono avvenire secondo le modalita' e con le funzioni stabilite nello statuto dell' Ente parco, strumento del quale il Parco e' tuttora sprovvisto''. ''Avevamo poche speranze - ha sostenuto Antonio Nicoletti - di vedere rispettate le regole nell'Ente Parco nazionale della Sila. Non speravamo certo che fosse proprio il Ministero dell' Ambiente a richiamare all' ordine il Consiglio direttivo, visto che proprio la lottizzazione nelle nomine praticata da Matteoli e' all'origine di questa situazione. Dobbiamo ringraziare percio' il direttore generale Cosentino, che svolge con coerenza ed intransigenza l' attivita' di vigilanza sull' Ente parco che la legge gli assegna, e che ci fa sperare che anche le altre scelte fatte arbitrariamente e senza rispettare le regole saranno giudicate in maniera rigorosa dal Ministero''. L' associazione ambientalista si riferisce al fatto che il Consiglio direttivo ''ha approvato il bilancio del 2003 e quello di previsione del 2004, senza il rispetto della legge 394/91''. ''Dobbiamo infatti ricordare - ha sostenuto Nicoletti - che il Consiglio direttivo ha approvato i bilanci senza che la Comunita' del Parco esprimesse il suo parere, peraltro obbligatorio, sul documento contabile. Anche in questo caso crediamo sia opportuno l' intervento dell'autorita' vigilante del Ministero per far rispettare le regole. Ci risulta che questo sia gia' avvenuto ad esempio nel Parco nazionale dell' Appennino Tosco-Emiliano e che il Ministero abbia chiesto di rifare le procedure nel rispetto della legge''''Il risultato ottenuto grazie alle denunce di Legambiente ed all' azione in Consiglio direttivo dei sindaci di Longobucco e Savelli - e' detto ancora nel comunicato - deve essere valorizzato dalla Comunita' del Parco per sottolineare il suo ruolo di espressione vera delle esigenze e delle istanze del territorio. La Comunita' deve percio' eleggere al piu' presto il suo presidente, senza imitare il centrodestra in pratiche lottizzatorie''. Legambiente ha anche invitato a superare ''gli inutili campanilismi che, ad esempio, nella scelta della sede dell' ente
rischiano di fare il gioco dei nemici del Parco. Su quest' ultimo punto - ha concluso Nicoletti - si sta portando avanti un inutile diatriba. La legge 394/91, alla quale occorre riferirsi e non alla legge regionale sulle aree protette, stabilisce che la sede sia ubicata nel perimetro del Parco. Quindi da subito si cominci a sanare l' anomalia attuale di una sede, seppur provvisoria, ubicata a Catanzaro, lontana dagli interessi veri dei cittadini residenti del Parco''.

L’ass. Basile annuncia l’istituzione del Parco Marino “Costabella oasi degli Dei”

19/11 Sta per diventare realta' concreta, nell' area costiera compresa tra Capo Vaticano e Pizzo, il Parco marino regionale ''Costabella Oasi degli Dei''. Lo sostiene Domenico Antonio Basile, assessore regionale all' Ambiente che, in una nota, evidenzia come la costituzione dell' area rientra nell' attuazione di quanto gia' previsto dal Pis (Piano integrato strategico Rete ecologica regionale). ''Dopo la firma della convenzione tra la Regione e l' Icram ( Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare), avvenuta appena una settimana fa, - e' scritto in un comunicato - un' equipe dell' istituto, che e' la struttura tecnico-scientifica di riferimento del Ministero dell' Ambiente, si e' messa prontamente al lavoro per studiare la localizzazione del futuro Parco marino. L' equipe dell' Icram, guidata dal prof. Silvio Greco, ha gia' avuto un primo incontro con l' assessore Basile, servito per una presa di contatto e soprattutto per illustrare gli obiettivi politici e programmatici che con questa iniziativa l' Assessorato regionale all' Ambiente intende perseguire''. L' equipe composta da sei esperti (biologici marini, cartografi, zoologi, naturalisti ed altro) sta gia' portando a termine la prima fase dell' operazione che consiste in una campagna di monitoraggio, biologico e chimico oceanografico, per l' analisi dei dati scientifici e la loro elaborazione critica, l' analisi delle caratteristiche chimico-fisiche e correntimetriche delle acque, l' individuazione delle eventuali criticita' ambientali ed antropiche presenti nella zona; il tutto attraverso immersioni subacquee, pescate sperimentali, saggi scientifici. ''E' davvero interessante - ha spiegato Greco - quanto finora rilevato. Abbiamo gia' censito numerose specie di pesci ed un' interessante presenza di flora marina, che rende praticabile l' ipotesi di un Parco scientificamente interessante per le sue precipue caratteristiche. Stiamo procedendo speditamente e nel migliore dei modi, questo significa che siamo nelle condizioni di offrire gia' per meta' gennaio all' assessore Basile i risultati della nostra ricognizione, in base alla quale si potra' procedere alla reale localizzazione del Parco marino regionale della Costabella''. Per l' assessore Basile ''dopo l' esperienza davvero entusiasmante vissuta con l' istituzione del Parco naturale regionale delle Serre ora ci apprestiamo a presentare all' opinione pubblica calabrese un nuovo fiore all' occhiello. Si continua in quell' opera costante, che quotidianamente sollecito, di dare piena attuazione alla Rete ecologica regionale, varata a suo tempo dalla Giunta Chiaravalloti e che tante soddisfazioni sta dando alla Regione.Il lavoro che l' Icram sta portando avanti con professionalita' e tempestivita' - ha concluso Basile - permettera' alla Regione di realizzare un' altra opera utile a confermare la sua vocazione naturalistica attuando quel progetto di un ambientalismo antropocentrico, il solo in grado di garantire quello sviluppo sostenibile ed eco-compatibile che rappresenta ormai l' unica strada percorribile per un futuro migliore''.

La Provincia di Cosenza pronta a costituirsi parte civile nella vicenda della motonave Rosso

17/11 L' Amministrazione provinciale di Cosenza si costituira' parte civile se le indagini avviate dalla magistratura sulla vicenda della motonave Jolly Rosso dovessero portare ad esiti processuali. A rendere nota la decisione della Provincia di Cosenza sono stati il presidente dell' ente, Mario Oliverio, e l' assessore all' Ambiente, Luigi Marrello, alla vigilia della visita che la Commissione parlamentare sull' Ambiente terra' in Calabria per conoscere gli esatti contorni dell' arenamento della motonave. ''La Provincia - ha affermato Marrello - e' in prima linea affiancandosi a tutti gli enti, istituzioni, comitati che perseguono il raggiungimento della verita' sulla complessa vicenda della motonave Rosso. Pur nella consapevolezza di ispirare il nostro lavoro alla cautela, non possiamo non prestare particolare attenzione ad una situazione che potrebbe connotarsi con aspetti imprevisti e sconcertanti. Potendo ricondurre, in primis, al traffico ed allo smaltimento dei rifiuti tossici e pericolosi''. Marrello, confermando ''piena fiducia nell' opera dela magistratura per l' indagine avviata e auspica un forte coinvolgimento da parte delle Asl''.

Sequestrata una discarica abusiva a Paola

16/11 Il Corpo forestale dello Stato ha sequestrato in localita' Guardiola di Paola un' area di oltre duemila metri quadri adibita a discarica abusiva. L' operazione che ha portato al sequestro e' stata fatta dal Nucleo investigativo di Cosenza in collaborazione con le stazioni di Fuscaldo e Cetraro e la Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Paola. Nella diacarica gli agenti del Corpo forestale hanno trovato rifiuti ricadenti nelle categorie di ''speciali e pericolosi'', consistenti in carcasse di autovetture, elettrodomestici, pneumatici usurati, batterie esauste, eternit e bottiglie di vetro e plastica ed altri rifiuti ingombranti di vario tipo come reti e materassi. alla scoperta della discarica si e' giunti in seguito ad un incendio scoppiato in prossimita' dell' area sequestrata.

I verdi denunciano lo stato di erosione delle coste calabresi

15/11 Il Gruppo Verdi torna a porre all’attenzione della giunta regionale il problema dell’erosione delle coste calabresi e in particolare delle coste del litorale jonico del Comune di Melissa. “La situazione delle coste calabresi – ha detto Tommasi – è gravemente compromessa e rischia di compromettere irreparabilmente il patrimonio naturalistico con gravi ripercussioni sul settore turistico. Il fenomeno, purtroppo è stato completamente sottovalutato in questi anni dal governo regionale che si è limitato a porre in essere misure che in alcune circostanze si sono rivelate controproducenti e insufficienti ad arginare la vastità di un fenomeno che è destinato ad estendersi”. In un’interrogazione al presidente della Giunta e all’assessore all’Ambiente il capogruppo dei Verdi, Diego Tommasi chiede di conoscere le iniziative che si intendono intraprendere al fine di arginare l’erosione di ampi tratti costieri nel comune di Melissa.
L’esponente dei Verdi punta l’indice sulla “ difficoltà, di questo governo di centrodestra, a reperire le risorse finanziare necessarie agli interventi di risanamento e protezione della costa e non si utilizzano le risorse rivenienti dalle royalty del metano, che dovrebbero essere prioritariamente utilizzate proprio per gli interventi di salvaguardia ambientale”.
“Il progetto del muro paraonde per la difesa e la sistemazione del litorale di Torre Melissa lato Nord – ha spiegato Tommasi - rappresenterebbe un primo serio utilizzo di risorse sino ad ora destinate solo ad arredo urbano, non si comprende perché quest’ opera non viene finanziata con i fondi citati e perché è stata esclusa dai finanziamenti del POR, erosione costiera, pur essendo il primo ed unico progetto in graduatoria per la provincia di Crotone”.
“Riteniamo che il fenomeno dell’erosione costiera - ha concluso il capogruppo dei Verdi – non sia più procrastinabile: servono interventi seri e una strategia di risanamento complessiva altrimenti continueremo ad assistere alla sparizione di lunghi tratti costieri e la cancellazione di servizi e infrastrutture di primaria necessità”.

Barile promuove un tavolo di discussione per garantire l’ecocompatibiltà dell’elettrodotto di Laino-Feroleto-Rizziconi

09/11 Un significativo passo avanti per garantire l’ecocompatibilità dell’;elettrodotto Laino-Feroleto-Rizziconi. Promosso dal coordinatore della Cdl in Consiglio provinciale, Mimmo Barile, accompagnato dai due consiglieri Gianfranco Ponzio (F.I.) e Franco Corbelli (Diriti Civili) s’è tenuto ieri un incontro con alcuni sindaci della provincia ed il Vice ministro all’Ambiente Roberto Tortoli. Proficuo l’incontro durante il quale il rappresentante del Governo ha assunto l’impegno di convocare immediatamente un tavolo di discussione tra Regione, Provincia, comuni e la Terna Spa, società del gruppo Enel che sta realizzando l’importante opera. <<Abbiamo voluto questo incontro - spiega Mimmo Barile - per fare in modo che ci siano le premesse per assumere precisi impegni circa la realizzazione dell’elettrodotto. E’ necessario - continua il leader della Cdl In Consiglio - che la Terna Spa garantisca un impatto ambientale minimo per questa opera. Pensiamo - continua - che in molti punti del tracciato sia possibile interrare la conduttura elettrica, mentre in altri sarà necessario apportare delle varianti al tracciato che salvaguardino i centri abitati e le zone paesaggisticamente più interessanti. E’ insomma possibile fare in modo che tutti i territori dei comuni su cui passa l’elettrodotto vengano perfettamente tutelati e nello stesso tempo si permetta la realizzazione di una importante opera>>. All’incontro hanno partecipato i sindaci di Montalto, Lattarico, San Fili ed una delegazione di San Vincenzo la Costa.

Mozione di Pirillo (Margherita) in Consiglio regionale sullo spiaggiamento della motonave “Rosso”

09/11 Come da impegno assunto in occasione dell’assemblea pubblica, tenutasi ad Amantea sabato 7 novembre il consigliere regionale e capogruppo della Margherita, On. Mario Pirillo, ha presentato una mozione in Consiglio Regionale in merito allo spiaggiamento della Motonave “Rosso”, avvenuta nel dicembre del 1990, nella costa antistante il comune di Amantea. L’On. Pirillo ha chiesto al presidente della Giunta Regionale e all’Assessore all’Ambiente di attivarsi con urgenza al fine di assicurare alla Procura della Repubblica di Paola la disponibilità di risorse finanziarie ed umane, per consentire l’espletamento dell’attività di ricerca e recupero, in mare e nei siti a terra, del materiale oggetto di smaltimento. Nella mozione Pirillo rileva come esista il timore che la motonave “Rosso”, possa essere stata coinvolta in un traffico di rifiuti tossici e che lo spiaggiamento sia stato il risultato del malriuscito tentativo di affondamento ed illegale smaltimento del materiale di trasporto, pericoloso e nocivo per la salute umana.
“La Procura della Repubblica di Paola – scrive Pirillo nella mozione – ha lodevolmente avviato indagini volte a verificare la fondatezza dell’ipotesi di smaltimento illegale di sostanze tossiche e radioattive, peraltro da più tempo suffragata in modo circostanziato da associazioni ambientaliste e comitati spontanei di cittadini. L’attività investigativa incontra oggettive difficoltà derivanti dalla ristrettezza del personale e dalla limitatezza delle risorse finanziarie a disposizione, che non consentono, di fatto, l’espletamento delle attività di natura tecnica (recupero del relitto in mare, ispezione dei siti a rischio smaltimento, ecc.), assolutamente necessarie per fare piena luce sull’accaduto”.
Nella mozione presentata, Pirillo ha inteso evidenziare “la coraggiosa e meritoria opera di denuncia e sensibilizzazione che il Comitato Civico “Per la verità sulla Motonave Rosso” sta portando avanti, pur nella deprecabile indifferenza di qualche amministrazione locale del basso Tirreno Cosentino, che con arrogante superficialità denota una scarsa attenzione sulle tematiche afferenti alla salubrità ambientale del proprio territorio. Non basta ostentare la costituzione di parte civile quando nei fatti si perpetuano comportamenti ostativi a far luce sull’intera vicenda, come il richiamo del personale in servizio presso la Procura della Repubblica di Paola.
Tra la popolazione – ha inoltre rilevato il capogruppo della Margherita – è diffusa la comprensibile preoccupazione che l’equilibrio di un intero sistema ambientale, possa essere stato gravemente, e forse irrimediabilmente, compromesso dall’illegale smaltimento di materiale estremamente pericoloso per la salute umana”. Pirillo chiede inoltre al Presidente della Giunta e all’Assessore all’Ambiente di predisporre ogni iniziativa utile ad includere i siti a rischio di inquinamento ambientale (tra cui le località Grassullo di Amantea e Foresta di Serra d’Aiello, in cui sembra si sia proceduto all’interramento del materiale trasportato dalla motonave Rosso), in interventi di ispezione e di bonifica ambientale, pur solo a scopo precauzionale, utilizzando a tal fine i Fondi del Por Calabria, e a costituire nel più breve tempo possibile una Unità regionale di raccordo permanente, con compiti di supporto tecnico-scientifico degli interventi che si intendono attuare, che veda la partecipazione di una rappresentanza dei sindaci dei comuni interessati e del Comitato Civico. “Sono sicuro – ha concluso Pirillo - che il Presidente della Giunta e l’assessore all’ambiente si adopereranno nel senso di predisporre interventi di cui alla mozione presentata”.

La Lipu di Rende denuncia un taglio indiscriminato di alberi

07/11 Un taglio ''indiscriminato'' di alberi lungo un torrente e' stato segnalato dalla Lipu di Rende. ''Non si riesce a capire - e' scritto in una nota della Lipu - come mai dei lavori di pulitura di un alveo fluviale necessario, sostengono gli esperti, a prevenire pericoli di inondazioni, si trasformino invece in tabula rasa, compreso il taglio indiscriminato di alberi. Alberi anche secolari, di ragguardevoli dimensioni, che non hanno mai provocato alcun pericolo al deflusso dell' acqua, anzi sono stati utili a mantenere, con le loro possenti radici, il terreno degli argini evitando cosi' frane e smottamenti. Questa pratica del tutto antiecologica, tra l' altro assai diffusa negli ultimi anni lungo i nostri corsi d'acqua, porta alla distruzione di delicati equilibri naturali trasformando un ecosistema ricco di vita e di biodiversita' in un vero e proprio deserto ecologico''.

Tripodi (Pdci) “Grave l’atteggiamento della Regione sul termodistruttore di Gioia Tauro”

04/11 ''Sulla prosecuzione della costruzione del termodistruttore di Gioia Tauro, e' gravissimo l' atteggiamento che continuano a tenere la maggioranza di centrodestra che guida la Regione, il Commissario per l' Emergenza Ambientale e la societa' privata che gestisce l' impianto''. A sostenerlo e' stato il segretario regionale del Pdci, Michelangelo Tripodi. ''In sfregio alle regole democratiche - ha proseguito Tripodi - incurante dell' opposizione che i Sindaci del comprensorio, l' Amministrazione provinciale, i sindacati, i comitati civici e i cittadini hanno manifestato a piu' riprese, insensibile alle richieste di elementare trasparenza nell' iter progettuale, l' Ufficio del Commissario per l' emergenza ambientale non solo finora non ha inteso interrompere i lavori, ma non ha neppure voluto avviare il confronto e il dialogo necessario con la popolazione e i rappresentanti degli Enti Locali. Nella prima e ultima riunione del cosiddetto tavolo di concertazione con i rappresentanti di alcune amministrazioni comunali, l' ex commissario Chiaravalloti aveva garantito che, in attesa del coinvolgimento dei tecnici e degli esperti indicati dai comuni e dal comitato civico, quanto meno sarebbero state sospese le opere per il raddoppio dell' impianto. Invece, si e' potuto constatare che questo tavolo e' in realta' un' invenzione inesistente, nel senso che non e' mai stato operativo e non risulta che abbia prodotto alcuna decisione, ma anche che i lavori per il raddoppio non sono mai stati interrotti''. ''In realta' - ha proseguito Tripodi - l' impianto e' stato costruito, e la sua prima linea sta per entrare in funzione: l' obiettivo rimane ancora quello di procedere allo smaltimento dei rifiuti di tutta la Calabria, adattando a tale scopo i sistemi e i macchinari dell' impianto. Altro che attendere il pronunciamento del ministero dell' Ambiente. A Gioia Tauro, dopo la sciagurata politica di una Regione che ha affossato lo sviluppo dell' area industriale e vuole trasferire a Lamezia l' Interporto regionale, assistiamo alla beffa dei proclami tranquillizzanti che vengono disattesi con inaudita faccia tosta''. ''Il Pdci - ha concluso Tripodi - continua a porre la netta contrarieta' all' impianto tra i punti prioritari del suo programma di governo della Calabria. Il ciclo dei rifiuti non va concluso con l' incenerimento mentre la raccolta differenziata continua a segnare il passo, ne' e' possibile pensare che un unico territorio possa sopportare il costo ambientale dello smaltimento dei rifiuti di tutta la regione e oltre. Per questo e' necessario che i Sindaci, l' Amministrazione provinciale, il Sindacato e il comitato civico diano nuovo slancio alla loro azione di contrasto. Il Pdci, infine, formula nuovamente la richiesta di una moratoria nella costruzione e nella messa in funzione dell' impianto e sollecita a questo scopo la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio Regionale''.

Concluso il corso degli esperti per il monitoraggio ambientale

04/11 Si e' concluso, nella sede del Cnr-Isafom di Cosenza, il Corso di alta formazione per ''Esperti in monitoraggio delle risorse forestali ai fini delle attenuazioni del rischio ambientale'', iniziato nel luglio del 2003 e che ha impegnato i frequentatori in 1.200 ore di lezione. Il Corso, coordinato dal dott. Giuseppe Garfi' e dalla dottoressa Antonella Veltri e frequentato da otto giovani laureati in Scienze forestali di eta' inferiore ai 28 anni e residenti nelle regioni dell' Obiettivo 1, e' scritto in una nota, e' stato articolato in quattro moduli formativi: ''analisi e rappresentazione dei sistemi agrari e forestali; metodi di analisi dei dati territoriali; tecniche Gis e sistemi informativi territoriali; valutazione di impatto e vulnerabilita' ai rischi ambientali''. Le figure professionali formate potranno avere un ruolo di primo piano nell' individuazione delle migliori strategie operative nei settori dell' inventario delle risorse forestali e non forestali, del monitoraggio delle previsioni di pericolo e rischio di incendio, dei sistemi e metodi di lotta alla desertificazione. Il 17 novembre prossimo, alle 9.30, nell' aula didattica del Cnr-Isafom a Rende verranno presentati i progetti di ricerca svolti dai Corsisti e relativi alla valutazione della perdita di suolo e del rischio di incendio in due aree montane calabresi.

Pdl dei Verdi contro le nuove misure di condono edilizio “Un freno alla politica scellerata contro l’ambiente”

03/11 I Verdi preannunciano un’altra battaglia nella guerra contro le decisioni del governo Berlusconi che si traducono, nella varie realtà regionali del nostro paese in veri e proprie devastazioni territoriali e altrettanti attentati all’ambiente. Contro l’ultimo colpo di mani del governo di centrodestra, la c.d. legge delega ambientale, che prevede, tra l’altro ancora una volta misure di condono edilizio è già pronta la proposta di legge del Gruppo Consiliare dei Verdi. E domani in Commissione Ambiente il capogruppo, Diego Tommasi preannuncia battaglia. “Vogliamo porre un freno alla scellerata politica del centrodestra – ha detto Tommasi – che nel tentativo, peraltro inutile e inefficace, di fare cassa ricorre ogni volta a strumenti che si traducono in danni irreversibili per l’ambiente”. La proposta di legge del Gruppo Verdi abbatte drasticamente le misure del condono prevedendo la possibilità di sanatoria solo per 300 metri cubi di cemento illegale contro i 900 previsti dal governo nazionale e i 600 indicati dal governo regionale. “Agli attacchi del governo di centrodestra – ha detto Tommasi – cerchiamo di rispondere con gli strumenti di cui disponiamo. Ci rendiamo conto che è ben poca cosa, di fronte al dissesto notevolmente aggravato in questo ultimo quinquennio dalle scelte dell’esecutivo Chiaravalloti, ma è un segnale importante nella direzione di un’inversione di tendenza nelle politiche ambientali e di salvaguardia del territorio”. “La proposta di legge che abbiamo presentato – ha proseguito il leader dei Verdi – ha l’obiettivo oltre che di arginare i danni che causerebbe l’ultimo provvedimento del governo in campo ambientale, ma ha anche quello di rappresentare un elemento di discontinuità e non condivisione delle scelte del governo nazionale e di coerenza con le vocazioni ambientali e turistiche di questa regione che non ha bisogno di nuovi condoni ma piuttosto di risanamento reale ed effettivo del dissesto territoriale”.“Ancora una volta – ha concluso Tommasi – ci troviamo a dover subire provvedimenti inadeguati e pericolosi dietro i quali si cela la necessità di fare cassa e il tentativo di inficiare regole e legalità”.

Secondo una ricerca di MinAmbiente e WWf il sud ha un impronta ecologica più leggera

28/10 Gli abitanti di Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Calabria e Sardegna "pesano" meno sull' ambiente rispetto alle Regioni del Centro-Nord. Ma tra le regioni del Mezzogiorno, solo Basilicata e Sardegna vivono "entro i propri limiti": potrebbero cioe' essere autosufficienti in base al territorio produttivo disponibile. La voce piu' consistente e' quella del consumo energetico necessario per produrre cibi o altri servizi: influenza circa il 50% dell' impronta ecologica. Il primo studio sul calcolo dell'impronta ecologica delle Regioni dell'Obiettivo 1 realizzato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e dal WWF Italia e' stato presentato oggi a Roma presso la sede del CNEL. Ogni abitante delle 5 regioni ha bisogno per vivere di 3,5 ettari di territorio bioproduttivo, a fronte di una disponibilità, nel nostro Paese, di 1,18 ettari globali a persona. La Regione con la minor impronta ecologica e' la Sicilia, con 3,37 ettari globali procapite, seguita da Basilicata (3,41), Puglia (3,45), Campania (3,56), Sardegna (3,66) e Calabria (3,69). L'Italia ha un'impronta ecologica di 3,8 ettari a persona, con un deficit ecologico di 2,66 ettari globali a persona. "Le differenze tra le sei regioni esaminate sono minime, ma tutte sono sotto la media nazionale - ha detto Guglielmo Bilanzone, del Centro Ricerche Applicate per lo Sviluppo Sostenibile - Se al Sud l'impronta ecologica e' piu' bassa rispetto al Nord, e' anche in funzione del reddito e della capacita' di spesa. Gli stili di vita personali sono alla base del calcolo dell'impronta ecologica: il 30-40% ad esempio e' dovuto ai consumi alimentari. Una bistecca e' molto dispendiosa in termini di energia, consumi ed emissioni inquinanti necessarie per produrla. Un altro dato che balza agli occhi e' l'impennata nell' utilizzo di carburante liquido in Sardegna, dove si usa moltissimo l'auto privata per gli spostamenti e manca una rete di metanizzazione. Al Sud si usa troppo l'auto privata. Le pubbliche amministrazioni dovrebbero investire di piu' sui trasporti, fornendo servizi efficienti, e nel campo dell'edilizia". In Sardegna ogni abitante consuma al mese oltre 28 litri di benzina, contro i 18,49 della Sicilia, che pero' fa registrare altissimi consumi elettrici. Alla presentazione dello studio sono intervenuti anche Giovanni Brunelli, Direttore Divisione Fondi strutturali europei del Ministero dellAmbiente, e Mathis Wackernagel, Direttore del Global Footprint Network, che ha messo a punto il metdodo di calcolo. "Il calcolo dell'impronta ecologica - ha dichiarato il Direttore Scientifico del WWF Italia, Gianfranco Bologna puo' diventare una base molto importante per il lavoro operativo che e' necessario svolgere nel nostro Paese per l'individuazione e la messa in atto di politiche di sviluppo sostenibile". La presentazione dello studio sulle regioni del Sud arriva pochi giorni dopo la pubblicazione del "Living Planet Report 2004" del WWF, secondo il quale oggi lumanita consuma il 20% di risorse in piu rispetto alle capacita di rigenerazione del Pianeta, causando il declino del 40% delle popolazioni animali selvatiche

Centrale Edison di Altomonte, l’ass. Marrello incontra il sindaco Coppola. Concordato il monitoraggio

26/10 Si è tenuto all’interno dell’incantevole ex convento dei Frati Minimi di Altomonte, sede dell’Amministrazione Comunale, un incontro tra il Sindaco Giampietro Coppola, l’Assessore al Turismo Enzo Barbieri e l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Cosenza Luigi Marrello. Incontro voluto fortemente dallo stesso Assessore Provinciale all’Ambiente Luigi Marrelo, a seguito di uno precedente tenutosi con il Comitato “Salute e Difesa del Territorio” di Firmo.
Il confronto, resosi necessario in seguito alla protesta sul territorio avanzata dai cittadini, che si sono costituiti autonomamente in un Comitato spontaneo di salvaguardia territoriale, è nato dall’esigenza di fugare i dubbi prodotti dal rischio industriale e sollevati diffusamente a causa dell’ubicazione della centrale sul territorio altomontese. A destare l’allarme giustificato è, appunto, l’impianto, quasi ultimato, costruito dalla Sondel, oggi Edison.
Dalla discussione è emersa l’opportunità di monitorare costantemente la centrale con il fine di pervenire ad una strategia condivisa di controllo delle emissioni.L’Assessore Luigi Marrello si propone l’obiettivo, attraverso l’incontro con il Sindaco di Altomonte, di istituire un tavolo operativo tra le varie parti in causa per individuare soluzioni idonee ad riassicurare le popolazioni interessate. Il sindaco, disponibile ad avviare il dialogo istituzionale, ha esibito i documenti prodotti dalla ditta sin dal 1999 che hanno portato alla stipula del protocollo d’intesa, siglato dalla precedente legislatura del Comune di Altomonte, evidenziando come siano previste attività di monitoraggio continuo per le emissioni prodotte e che, con delibere datate Aprile 2002, verranno ad essere installate altre tre centraline per verificare la qualità dell’aria in zona e prevenire l‘inquinamento atmosferico da radiazioni indesiderate. La ditta impegnata ad installare le centraline, inoltre, per prevenire il rischio industriale che potrebbe derivare da un’errata installazione, ha stabilito precisi accordi con l’Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria, ARPACAL, affinché si attui un monitoraggio ambientale del danno, tramite processi di misurazione delle emissioni che consentano di garantire il rispetto del valore soglia consentito dalla normativa di settore.
Con il fine comune di concertare una serie di iniziative volte alla tutela e conservazione dello splendido territorio di Altomonte, custodito tra i due Mari che bagnano la provincia di Cosenza, e far in modo che quanto stabilito precedentemente, tramite Protocollo d’Intesa tra Comune, ditta appaltatrice, e soggetto gestore, sia effettivamente rispettato, si è giunti all’accordo unanime che ha alla base l’avviamento del sopramenzionato obiettivo costituito dal tavolo di concertazione. Il primo passo successivo sarà quello di organizzare nel mese di Novembre, dal 15 al 20, una riunione per individuare la strategia migliore da adottare e, quindi, per ricercare la soluzione ideale a tutela dei diritti dei cittadini. L’obiettivo prioritario deve consentire che il bene incommensurabile della salute non sia minato dagli effetti indesiderati che potrebbero essere prodotti da una gestione irresponsabile della centrale e, pertanto, saranno invitati a discutere i Funzionari del Settore Ambiente della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza, del Comune di Altomonte e dei Comuni viciniori, dell’Arpacal, oltre che, naturalmente, l’Azienda Sondel, responsabile degli impianti ed il Comitato costituitosi a garanzia della tutela del territorio.
L’Assessorato Provinciale all’Ambiente, nei prossimi giorni, ha in programma, tra le varie iniziative di intervento sul territorio, di organizzare una Conferenza di Servizi sull’Elettrodotto Laino-Rizziconi, facendo seguito all’impegno assunto in sede di Consiglio Provinciale.

“Fare verde” promuove il compostaggio domestico

25/10 Dieci tonnellate di compost distribuite gratuitamente in cento piazze italiane, migliaia di cittadini sensibilizzati sulle opportunita' derivanti dalla raccolta differenziata e sul compostaggio domestico: sono questi alcuni dei dati significativi della due giorni tenuta da Fare Verde nell'ambito della campagna nazionale ''Meno rifiuti in citta', piu' qualita' in campagna'' organizzata in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e la Scuola Agraria del Parco di Monza. ''Una iniziativa - e' scritto in una nota - per far conoscere non solo l'ottimo risultato che si puo' ottenere raccogliendo separatamente la frazione organica dei rifiuti urbani, ma anche i vantaggi del suo recupero. In provincia di Cosenza sono stati allestiti banchetti informativi a cui hanno partecipato centinaia di persone interessate all'attuazione del compostaggio e ad una maggiore sensibilizzazione delle istituzioni e nelle scuole. Infatti Fare Verde lancera' nelle prossime settimane una iniziativa nelle scuole della Provincia iniziando da alcuni Istituti Comprensivi e negli otto Istituti Professionali per l'Agricoltura e l'Ambiente''. ''Il Ministro Alemanno - prosegue la nota - intervenuto personalmente alla presentazione della manifestazione avvenuta a Roma presso il Ministero, ha ribadito lo stretto legame che intercorre tra agricoltura ed ambiente ed ha sottolineato come ''questo progetto da pilota, sperimentale, deve diventare sistemico, gli spazi normativi ci sono gia'''.

A Cerchiara i cittadini si organizzano contro la costruzione del punto informativo che deturpa l’ambiente

24/10 Organizzata per il 31 ottobre , dal comitato spontaneo di cittadini, una manifestazione pubblica ,per sensibilizzare la cittadinanza di Cerchiara sul valore essenziale della tutela del patrimonio culturale artistico, partendo proprio dal Santuario della Madonna delle armi,in prossimità della quale si vuole costruire per scelta dell' amministrazione comunale, un edificio in cemento da adibire a punto di informativo per il parco nazionale del pollino .Una scelta che tutto il mondo della cultura non condivide e che giudica un attentato all'arte, alla cultura e alla tradizione religiosa dell' intera Calabria .Per questa manifestazione, alla quale sono stati invitati a partecipare i cittadini non solo del luogo ma di tutta la provincia , prescidendo dalle appartenenze partitiche , è stato chiesto l' utilizzo della sala convegni del comune.

Tommasi (Verdi) “Utilizzo delle carrette del mare come dispositivi ecologici”

22/10 Barconi arrugginiti, che recano i segni del tempo e della disperazione. Stive scolorite e ignote, gonfie di acqua e di speranza, alla ricerca di un ultimo approdo. E nei porti calabresi dopo gli sbarchi dei clandestini immigrati, restano le carrette del mare. Decine e decine di scafi dimenticati sulle banchine fanno brutta mostra di sé a testimonianza, l’ennesima, di un fenomeno sociale che diventa emergenza ambientale. Da oggi le carrette del mare hanno una nuova dimora: giaceranno sui fondali a svolgere un compito insolito che nessuno mai avrebbe pensato potessero svolgere. La Commissione Ambiente ha infatti approvato nell’ambito del progetto di legge sulla valorizzazione della risorsa ittica, l’emendamento proposto dal Gruppo Verdi che prevede la bonifica delle navi e il loro successivo affondamento. Soddisfatto il capogruppo dei Verdi, Diego Tommasi che ha sottolineato i vantaggi del provvedimento sia dal punto di vista prettamente ambientale sia economico. “L’affondamento delle barche – ha spiegato Tommasi – impedirà la pratica della pesca a strascico sottocosta, creerà le condizioni biologiche per la creazione degli habitat di ripopolamento di flora e fauna, ricostituendo gli ecosistemi che in molte zone marine si sono indeboliti. E poi – ha aggiunto Tommasi – le navi sui fondali, rappresentano una barriera frangiflutti, un sistema per arginare il moto erosivo del mare”. L’affondamento delle carrette che dovrà essere preceduto naturalmente da una precisa opera di bonifica, avverrà in punti strategici lungo la costa .Ma il capogruppo dei Verdi pensa anche ai risvolti turistici.“Non solo liberiamo i porti calabresi da queste ingombranti e brutte presenze – ha detto – ma creiamo le condizioni di un nuovo sviluppo turistico legato alle immersioni e alla subacquea. La Calabria ha tutti gli elementi naturalistici per diventare meta europea e mondiale di quel turismo che oggi si concentra sul mar rosso”.

Amendola (DS) “ La Regione deve costituirsi parte civile contro la nave dei veleni”

22/10 La Regione Calabria ''ha il dovere'' di costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario aperto dalla Procura di Paola sullo spiaggiamento della motonave Jolly Rosso, avvenuto nel '90 a Amantea (Cosenza), e sul sospetto di un affondamento di rifiuti tossici: a sostenerlo e' stato il consigliere regionale dei Ds Franco Amendola in una interrogazione al Presidente della Giunta Regionale e all' assessore regionale all' Ambiente. Amendola ha chiesto di sapere se la Regione ''intenda costituirsi parte civile nell' eventuale procedimento giudiziario'' e se ''in relazione al grave allarme sociale registratosi in un' ampia porzione del Tirreno, non ritenga indispensabile, con i criteri e le modalita' considerate piu' opportune, manifestare la propria determinata volonta' di mettere a disposizione della Procura di Paola sia le sue specifiche strutture regionali che un apposito fondo economico da utilizzare per la piu' urgente verifica della presenza nel mare e nel territorio di eventuali rifiuti tossici''. L' esponente dei Ds, dopo avere ricordato l' episodio dello spiaggiamento, ha sostenuto che ''che nell' immediatezza dell' incidente numerose sono state le perplessita' e le preoccupazioni emerse relativamente alla esatta dinamica dell' incidente ed a tutte le fasi che lo hanno preceduto e seguito. La triste 'fama' della motonave - ha aggiunto - ha fatto ragionevolmente insorgere piu' di un dubbio sulla reale entita' e caratteristica del carico trasportato facendo emergere il sospetto che la motonave possa aver affondato nelle acque del Tirreno una parte del suo carico''. ''A giugno del 2003 - ha proseguito Amendola - la Procura di Lamezia Terme ha trasmesso a quella di Paola gli atti relativi allo spiaggiamento in relazione all' ipotesi di un presunto traffico di rifiuti tossici. Altre indagini condotte da diverse sedi giudiziarie italiane hanno accertato l' esistenza di un vasto piano criminoso tendente all' inabissamento in mare di rifiuti tossici e radioattivi. Nonostante siano passati 14 anni resta molto alto l' allarme tra le popolazioni dei comuni interessati relativamente ai rischi potenziali per la salute e per l' ambiente. Recentemente si e' costituito il 'Comitato civico per la verita' sulla motonave Rosso' di cui fanno parte i rappresentanti di ben 19 comuni del Tirreno calabrese''. Amendola ha quindi sostenuto che la Procura di Paola ha avviato una serie di verifiche anche sul territorio al fine di accertare eventuali presenza di rifiuti nocivi e che tale attivita' ''e' svolta da un solo magistrato che, oltre alle difficolta' oggettive di un' indagine complessa e delicata come questa, si trova dover operare con la massima celerita' in quanto nel dicembre del 2005 i gravi reati ipotizzati cadranno in prescrizione. La verifica della presenza nei fondali del Tirreno calabrese o nel territorio circostante di eventuali rifiuti nocivi per la salute e per l' ambiente comporta un' adeguata disponibilita' economica oltreche' di strutture e mezzi specifici. La Regione, attraverso i suoi organismi di riferimento e con un adeguato intervento finanziario, puo' consentire una maggiore speditezza delle verifiche ambientali necessarie anche al fine di scongiurare il pericolo di prescrizione degli ipotizzati reati penali''.

Mistorni sulla Motonave Rosso: “Intervenga la Regione”

19/10 Un intervento della Giunta regionale ''al fine di garantire ai cittadini del territorio interessato la giusta tranquillita' e la difesa della salute pubblica'' e' stato rivolto dal capogruppo del Ppi-Margherita in Consiglio regionale, Giuseppe Mistorni, che ha presentato una interrogazione al Presidente della Giunta e all' assessore all' Ambiente in merito alla vicenda della motonave Jolly Rosso. La nave si areno' nel 1990 sulla spiaggia di Amantea (Cosenza) e secondo alcune testimonianze avrebbe trasportato rifiuti tossici. L' esponente politico, dopo aver rilevato la necessita' di fondi occorrenti al recupero del relitto e alla bonifica dei siti, ha ricordato le vicende che hanno accompagnato l' episodio: dal probabile interramento di parte del carico nella discarica di Amantea o nell' alveo del fiume Oliva, alla ripresa delle indagini, tra l' altro mai archiviate, su rinnovato impulso del sostituto procuratore di Paola, Francesco Greco.

Motonave Rosso: assemblea pubblica il 6 novembre ad Amantea

19/10 Un invito alla Regione, alle Province di Cosenza, Vibo e Catanzaro, alle Comunita' Montane interessate e a diciannove sindaci del Tirreno e' stato rivolto dal ''Comitato civico per la verita' sulla motonave Rosso'' affinche' si costituiscano parte civile nell' eventuale processo relativo alla vicenda della nave che si e' arenata nel 1990 ad Amantea che avrebbe trasportato sostanze nocive. Il Comitato, che si e' costituito a Belmonte, ha promosso un' assemblea pubblica che si svolgera' sabato 6 novembre, alle 17 nell' auditorium della scuola media Mameli di Amantea. Inoltre il comitato chiedera' un incontro, che dovrebbe svolgersi nella prossima settimana, col sostituto procuratore della Repubblica di Paola, Greco, titolare dell' indagine sulla motonave. ''Senza sposare preventivamente ipotesi di innocenza e colpevolezza - e' scritto in una nota - il Comitato intende battersi affinche' venga alla luce tutta la verita' sulla vicenda e vengano fugati i dubbi e le motivate preoccupazioni delle popolazioni interessate, perche' rimuovere il problema e mettere la testa sotto la sabbia non conviene a nessuno. Finora la vicenda e' rimasta coperta dalla lentezza, dalla confusione e dalle omissioni delle autorita' deputate all' accertamento definitivo della verita'. Per raggiungere l' obiettivo verita' e' percio' necessaria la mobilitazione di tutte le popolazioni interessate, in particolare di quelle rivierasche dei comuni compresi tra Vibo Valentia e Paola, delle amministrazioni locali, della Regione, delle Province alle quali si chiede uno stanziamento di fondi ad hoc. Ai gruppi parlamentari, ed in particolare ai deputati e senatori eletti in Calabria, si chiede di porre in atto le iniziative necessarie affinche' si attivino con urgenza gli interventi finalizzati all'accertamento della verita'''. ''Il Comitato - conclude la nota - ritiene indispensabile il supporto della Procura di Paola nel proseguimento dell' indagine, e lo stanziamento di fondi che consentano, innanzitutto, il recupero del relitto in mare e l' ispezione dei luoghi sospetti e chiede a tutti i cittadini, alle associazioni, ai sindacati, al mondo della scuola, di partecipare all' assemblea del prossimo 6 novembre e di contribuire fattivamente all' organizzazione di una 'giornata di mobilitazione' da svolgersi ad Amantea nella seconda meta' di dicembre''.

La navigabilità dello Stombi nella conferenza dei servizi del Comune di Casssano

18/10 La concessione sulla navigabilita' dello Stombi, il canale che permette di entrare e di uscire dai Laghi di Sibari, deve essere rilasciata dal demanio e questa puo' essere concessa, considerato il nulla osta dato dal Consorzio di Bonifica Sibari-Crati all' associazione ''Laghi di Sibari'', che ne ha fatto formale richiesta. Di questo, tra l' altro, si e' preso atto stamani, nel corso della Conferenza di servizi tenutasi presso il Comune di di Cassano sulla questione ''Laghi di Sibari''. I partecipanti hanno ritenuto che ''il canale degli Stombi, con i dovuti accorgimenti e opere necessarie, potrebbe avere le caratteristiche per essere navigabile''. Il rappresentante del Consorzio di Bonifica Sibari-Crati, Felice Fazio, nel dare il nulla osta ''al rilascio, da parte del Demanio, alla concessione alla navigabilita' dello Stombi all' associazione Laghi di Sibari e la disponibilita' di regolarizzarne i rapporti con apposita convenzione'' ha tenuto a chiarire che ''il Consorzio non si assume alcun onere e responsabilita' di qualsiasi genere per opere e lavori necessari ad assicurare la navigabilita' del canale''. Il Comune di Cassano si e' impegnato, in qualita' di ente attuatore, ad avviare tutte le pratiche necessarie all' attuazione del progetto che prevede l' allungamento dei moli dopo che l' associazione ''Laghi di Sibari'' avra' messo a disposizione dell' Ente, senza alcun onere per quest' ultimo ente, il progetto denominato Matteotti. I rappresentanti del dipartimento Lavori Pubblici della Regione, dal canto loro, hanno fatto presente che ''il canale degli Stombi e' un' area demaniale marittima e area di demanio fluviale e che, pertanto, successivamente alla dichiarazione del Consorzio di Bonifica, e' opportuno che l'area terminale del canale diventi area demaniale marittima''. Per i rappresentanti della Regione e' opportuno anche che ''il richiedente la concessione, l' associazione 'Laghi di Sibari' chieda ai progettisti consulenza sui lavori urgenti da eseguire affinche' gli stessi siano in linea con i lavori di sistemazione futura dell' imboccatura a mare le cui opere possono essere finanziate con la disponibilita' espressa dal direttore generale del Dipartimento''.

Scuola di alta formazione sull’ambiente a Rossano

14/10 Sara' istituita a Rossano (Cs) una ''scuola di alta formazione in sviluppo sostenibile dell'ambiente e del territorio'', che avra' sede nel Palazzo San Bernardino. La hanno stabilito nel corso di un incontro, svoltosi a Rossano, nella sede comunale, i rappresentanti del Comune di Rossano, dell'Universita' Roma Tre e dell'Universita' della Calabria , gia' firmatari di un protocollo d'intesa (5 luglio 2004). La discussione e' stata rivolta alla nomina del comitato di gestione, che provvedera' all'organizzazione ed al monitoraggio dei corsi e la definizione di un piano didattico della Scuola di Alta Formazione in Sviluppo Sostenibile dell'Ambiente e del Territorio. Erano presenti alla riunione il Sindaco Orazio Longo, il Prof. Francesco Dramis ed il Prof. Giancarlo Della Ventura dell'Universita' Roma TRE, il Prof. Salvatore Critelli ed il Prof. Gino Crisci per l'Unical. Alla carica di Presidente della Scuola e' stato nominato il Prof. Francesco Dramis dell'Universita' di Roma TRE - Dipartimento di Scienze Geologiche, il segretariato e' stato assegnato all'Amministrazione comunale nella persona dell'Ass. Alessandra Mazzei o suo delegato, mentre Direttore della Scuola sara' il Dott. Tonino Caracciolo. Il Comitato di Gestione ha subito definito le linee generali della didattica, stabilendo che vi saranno corsi intensivi, seminari di studio e stages da realizzare in loco, si e' anche stabilito che i corsi potranno iniziare dal mese di dicembre. La Scuola di Alta formazione in Sviluppo Sostenibile dell'Ambiente e del territorio si propone di formare figure professionali di livello avanzato, contraddistinte da specifiche competenze in ambito geologico, geomorfologico ambientale, che potranno trovare collocazione presso Enti Pubblici, imprese e strutture professionali private, nei settori della pianificazione territoriale, con particolare riferimento alla gestione del territorio ed alla salvaguardia e valorizzazione dei beni ambientali, culturali e geoturistici, nella difesa del suolo, nonche' tutte quelle azioni, che mirano alla prevenzione dei rischi naturali ed alla fruizione dei beni naturali in un'ottica di sviluppo sostenibile

Presentato un DVD naturalistico sulla “Costa degli Dei”

13/10 Il suggestivo patrimonio naturalistico della Costa degli dei, fondali frastagliati, fauna e flora provenienti dai mari tropicali, e' da oggi raccolto in un dvd multimediale realizzato, nell' ambito del progetto ''Infea'', dal Cogal Monteporo-Serre vibonesi, con l' ausilio dell' assessorato regionale all'Ambiente. Al progetto hanno dato il loro contributo tecnico e scientifico il centro esperienza Capo Vativano, l' Arcipesca Fisa, il ricercatore Giuseppe Bragho', il docente di Biologia marina presso l' universita' di Pisa Francesco Cinelli e il maestro Danilo Cedrone. Il dvd e' stato presentato dall' assessore regionale Mimmo Basile, dal presidente del Cogal, Paolo Pileggi, e dal responsabile del laboratorio territoriale vibonese, Bruno Brogna. Il dvd sara' distribuito in 2.500 copie e raggiungera' in particolare gli studenti ''i quali - e' stato detto - sono chiamati a conoscere le straordinarie bellezze della nostra terra affinche', imparando cosi' ad amarle e soprattutto a proteggere''. Il documentario e' stato realizzato attraverso riprese subacquee e aeree. Al termine della proiezione, Basile, concludendo i lavori, ha ribadito la necessita' ''di una cooperazione istituzionale forte, a piu' livelli, per guardare al territorio come una risorsa da sfruttare per le sue notevoli potenzialita', ma soprattutto da difendere per le sue straordinarie bellezze naturali''.

Il “Grifone” torna a volare nelle gole del Raganello

13/10 Il grifone e' tornato a volare tra le cime del massiccio del Pollino. Assente dai cieli del Sud da decenni (gli ultimi esemplari sono stati segnalati in Sicilia, nelle Madonie, negli anni '60) il Grifone e' tornato tra le pareti rocciose del canyon del Raganello, nel versante calabro del Parco, nel comune di Civita (Cosenza). Da alcuni giorni dodici esemplari volano nel suggestivo scenario delle gole del Raganello, ma presto ne arriveranno altri. La reintroduzione del grifone e' 'governata'' dal progetto dell' ente parco nazionale del Pollino ''Ecologia e conservazione dei Rapaci''. I dodici esemplari provengono dal centro di recupero e cura ''Grefa'', di Madrid. In Spagna, infatti, nelle aree di pastorizia si e' conservato l' habitat dei grifoni - che si nutrono solo di animali morti. I grifoni sono una specie a lunga vita che vive, in colonie, diverse decine di anni. Nidifica nelle pareti rocciose dove si possono trovare gruppi di 50-60 anche cento esemplari. L' obiettivo di questa prima fase e' far adattare e riconoscere quale loro, la zona del Pollino nella quale sono ubicate le voliere e nella quale verranno successivamente liberati. Nei primi anni si prevede di rilasciarne trenta, sino ad andare a costituire una popolazione di 50-60 individui nell' arco di 5-6 anni. Da alcuni anni e' gia' in funzione un sito di alimentazione realizzato con fondi comunitari nell' ambito di un progetto Life mentre un nuovo carnaio e' stato realizzato nei pressi delle voliere di acclimatazione, per garantire ai grifoni un adeguato supporto alimentare dopo il rilascio. Durante i primi anni i grifoni liberati verranno seguiti tramite marcamenti alari individuali e con radio al fine di verificare spostamenti, uso del territorio ed eventuali cause di mortalita'. Dei 12 appena rilasciati, cinque sono muniti di radio-collare e controllati a distanza. ''Il Parco ha detto il presidente dell' Ente Parco Nazionale del Pollino, Francesco Fino - ha creduto e continua a credere in tale progetto. Oltre a rappresentare un importante programma scientifico, il progetto dei Grifoni puo' rivestire un' altrettanta valida iniziativa in termini economici per le ricadute che ne potrebbero derivare nell'ambito del turismo naturalistico. Un avvoltoio come il Grifone ha continuato potrebbe incutere timore, ma non e' superfluo ribadire che e' assolutamente innocuo per ogni essere vivente nutrendosi solo di animali morti''.

Focolai di carbonchio (antrace) sul Pollino, interrogazione di Pirillo (Margherita)

13/10 Il Consigliere Regionale della Margherita On. Mario PIRILLO ha presentato in data odierna una interrogazione al Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore alla Sanità in ordine ai focolai di carbonchio accertati nell’area del Parco Nazionale del Pollino al confine tra la Basilicata e la Calabria. Premesso che – rileva l’On. Pirillo - fra gli allevatori del Parco Nazionale del Pollino sussiste una situazione di allarmante preoccupazione per l’avvenuta rilevazione di una trentina di focolai di carbonchio, accertati dai medici veterinari dell’A.S.L. n° 3 di Lagonegro in nove comuni della provincia di Potenza, in parte limitrofi alla Calabria e ricadenti nell’area del Parco Nazionale del Pollino; che la relazione medico–scientifica redatta dell’ Ispettore veterinario dell’A.S.L. n° 3 di Lagonegro, nell’accertare la presenza dei focolai di epidemia, conferma l’abbattimento di n. 60 capi di bestiame infetto da carbonchio, con il fondato sospetto che anche alcuni cervi del Parco del Pollino siano morti questa estate per aver contratto la malattia; che la Regione Basilicata allo scopo di prevenire, fronteggiare e arginare il contagio, ha emesso una Ordinanza con la quale ha vietato la movimentazione degli animali, disponendo per gli stessi anche la vaccinazione obbligatoria e vietando a fini precauzionali altresì la caccia, la pesca e la raccolta dei funghi e dei prodotti del sottobosco fino al 31 gennaio 2005; considerato che il carbonchio è una malattia contagiosa riguardante animali domestici e selvatici le cui spore possono rimanere attive nel terreno anche per molti anni, e che il contagio con l’uomo è possibile anche tramite il solo contatto accidentale, il Capogruppo della Margherita in Consiglio Regionale chiede al Presidente della Giunta ed all’Assessore alla Sanità di sapere se le aziende sanitarie calabresi, limitrofe alla Basilicata, hanno effettuato controlli di prevenzione e monitoraggio circa lo stato di presenza, diffusione e consistenza dell’epidemia sul territorio, disponendo, ove fosse necessario, le eventuali vaccinazioni; se il bestiame che arriva nei nostri mattatoi viene rigorosamente controllato circa la provenienza territoriale e la profilassi sanitaria; se il bestiame oggetto di transumanza “mare – monti”, praticato nel periodo estivo tra gli altopiani del Pollino e dell’area di Sibari, viene attivamente controllato e monitorato ai fini della prevenzione del contagio del carbonchio.
L’On. Pirillo chiede infine se non si ritiene necessario attivare anche in Calabria, analogamente a quanto già avvenuto in Basilicata, misure sanitarie preventive atte a fronteggiare il pericolo di contagio pervenendo altresì alla istituzione di una Commissione di studio sulla malattia ed avviando una campagna di vaccinazione nelle aree a rischio contagio, anche al fine di tranquillizzare gli allevatori che vedono minacciati i loro capitali zootecnici.

La Regione avvia un progetto per la mappatura dell’amianto

12/10 Un progetto per la mappatura delle zone interessate dalla presenza di amianto tramite l' uso di un sistema informatico effettuato con tecniche di telerilevamento supportate da riscontri su base territoriale. E' l' iniziativa avviata dall' assessorato regionale all' Ambiente, che, spiega l' assessore Domenico Antonio Basile, parte dalla considerazione che ''il rischio amianto non e' rappresentato dalla semplice presenza del materiale, ma dalle fibre che si disperdono nell' aria e che queste provengono principalmente da materiali friabili. Da qui il progetto da noi avviato che si propone di effettuare una mappatura regionale per definire un' adeguata valutazione di quelle situazioni in cui le coperture in cemento-amianto inducono a conclusioni che potrebbero in qualche modo allarmare anche per la presenza di un rischio per la salute''. ''Il sistema di monitoraggio tradizionalmente usato - riferisce un comunicato - e' basato sul rilevamento diretto. Ora, pero', la tecnologia, alquanto evoluta e standardizzata, collaudata su aree campione anche sul territorio calabrese, e' basata sul telerilevamento da satellite e da immagini acquisite da sensori aero-portati. Il progetto avviato adesso dall' assessorato regionale all' Ambiente implementa un programma che consente l' elaborazione dei dati rilevati, la gestione dinamica delle basi di dati predisposti, l' incrocio con altre basi di dati geografici ed alfanumerici (strumenti urbanistici, analisi socio-economiche, ecc.). Il censimento e la localizzazione geografica dei tetti in cemento-amianto presenti sull' intero territorio regionale sara' effettuato tramite tecniche di telerilevamento''. ''Il sistema informativo strutturato per la gestione del progetto - conclude l' assessore Basile - consentira' di definire un punteggio per ciascun sito mappato nell' ambito delle categorie della mappatura permettendo di definire una graduatoria dei siti di intervento e le conseguenti priorita'''.

Interrogazione di Iovane (DS) e Cortiana (Verdi) contro l’impianto di rifiuti a S.Caterina Albanese

08/10 Fare chiarezza ''sul progetto per la costruzione di un impianto di selezione dei rifiuti solidi urbani nel territorio dell' Alto Pollino Cosentino e specificatamente nel comune di Santa Caterina Albanese'': a chiederlo sono i senatori Nuccio Iovene, dei Ds, e Fiorello Cortiana, dei Verdi, in una interrogazione ai ministri Matteoli e Urbani. ''La zona scelta per la realizzazione dell' impianto - hanno sostenuto Iovene e Cortiana - tutelata dal vincolo ambientale, e' di chiara vocazione agricola e nelle immediate vicinanze, recenti studi, hanno scoperto un importante insediamento archeologico del IV sec. A.C., con edifici atti alla conservazione dei materiali e dei prodotti agricoli e con impianti termali, da tempo studiato da istituti nazionali (Universita' della Calabria, soprintendenza archeologica della Calabria) ed internazionali riconosciuti (Ecole Française de Rome). Inoltre la zona e' esposta ad alto rischio inondazioni, da uno studio svolto dal Cnr di Cosenza, in quanto a ridosso del fiume Esaro e adiacente al torrente Ricosoli, in un' area di bacino dalle caratteristiche ostative ad un intervento come quello in specie''. ''Numerosi sondaggi idrogeologici - hanno aggiunto i parlamentari - hanno poi riscontrano la presenza di un terreno assolutamente inadatto alla costruzione dell' impianto, in quanto a pochi metri nel sottosuolo vi sono numerose falde acquifere e quindi il rischio di inquinamento delle stesse, e di conseguenza delle condutture dell' acqua potabile''. ''Per questi motivi - hanno proseguito senatori del centrosinistra - abbiano presentato una interrogazione ai Ministri dell' Ambiente e per i Beni e le Attivita' Culturali convinti che la realizzazione dell' impianto recherebbe un notevole pregiudizio alla salute degli abitanti dei vicini centri abitati, all' ambiente, e non di meno alle attivita' economiche dell' intera area interessata, andando ad incidere anche sulla corretta gestione e pianificazione del territorio. I cittadini della zona in questi mesi hanno piu' volte manifestato la loro contrarieta' e hanno raccolto numerose firme contro l' ubicazione di questo impianto di selezione e trattamento dei Rifiuti Solidi Urbani''. ''Nell' interrogazione - hanno concluso Iovene e Cortiana - abbiamo chiesto al Governo se intende indirizzare la propria azione e quella del Commissario regionale al fine di meglio ponderare la situazione complessiva e trovare forme di concertazione con i diversi attori del territorio anche per scongiurare legittime ed inevitabili proteste e manifestazioni della cittadinanza nonche' quali interventi si intendono adottare per riuscire a salvaguardare l' incolumita' della salute dei cittadini interessati, dell'ambiente circostante e dello sviluppo economico dell' intera area circostante la costruzione''.

Secondo Pappaterra bisogna rivedere la legge dei canoni di depurazione

08/10 Domenico Pappaterra, parlamentare dello Sdi, ha presentato un' interrogazione ai ministri dell' Economia e dell' Ambiente, per sapere se sono a conoscenza della recente sentenza della Cassazione che ha sancito l' obbligatorieta' del pagamento del canone di depurazione per i cittadini dei Comuni solo nel caso in cui il servizio e' giuridicamente istituito. Nel caso specifico di Morano Calabro, ha sostenuto Pappaterra, il servizio di depurazione nel corso degli anni non e' mai stato giuridicamente istituito, ma la tariffa stabilita con una legge del 1999 e' sempre stata pagata. Pappaterra ha chiesto quindi ai ministri competenti di fare propria la sentenza della Cassazione e di richiedere al Governo la revisione della legge, ''al fine di restituire le tariffe versate dagli utenti di un servizio che peraltro non e' mai stato reso attivo''.

Discarica abusiva scoperta a Cerisano

07/10 Una discarica abusiva di rifiuti solidi speciali e' stata scoperta, a Cerisano, dai carabinieri di Cosenza, in collaborazione con quelli del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Catanzaro. La discarica era stata realizzata su un' area di circa 200 metri quadrati su un terreno demaniale in localita' ''Rinacchio''. L' area e' stata sequestrata e affidata in custodia giudiziale al Comune di Cerisano.

Tommasi (Verdi) incontra il Commissario all’ambiente Bagnato

07/10 Depurazione acque e questione rifiuti sono stati i temi al centro dell’incontro del vicepresidente della Commissione Ambiente, Diego Tommasi con il neo Commissario straordinario Domenico Bagnato. Nel corso dell’incontro, sollecitato dal rappresentante dei Verdi è stata analizzata la situazione in cui versa la Regione. Il neo commissario ha convenuto sulla necessità di predisporre per tempo le azioni necessarie nel settore della depurazione delle acque, “questo al fine - ha detto Tommasi – di scongiurare le situazioni d’emergenza che siamo costretti a vivere in concomitanza, ogni anno, della stagione balneare”.
Sulla questione rifiuti, nel corso dell’incontro che si è svolto in un clima di proficua collaborazione è emersa la necessità di rendere più incisiva l’azione in provincia di Cosenza, di concerto con l’amministrazione provinciale, questo al fine di creare le condizioni per poter ritornare nell’emergenza.
“Il neo Commissario – ha detto Tommasi – si trova a dover affrontare emergenze e situazioni difficili. Confidiamo nell’adozione di un piano di risanamento complessivo in grado di far uscire la Calabria dall’emergenza in cui attualmente versa e di poter intravedere un risanamento ambientale indispensabile per poter buttare le basi di un progetto di sviluppo turistico ed economico che non può assolutamente prescindere dallo stato di salute del nostro ambiente e del nostro territorio”.

Domenica il Fiaba Day. 14 percorsi naturalistici dedicati ai diversamente abili

01/10 La Natura apre ai disabili. Sono 14 i percorsi naturalistici dedicati ai diversamente abili realizzati dal Corpo Forestale per rendere visitabili alcuni degli angoli più belli d'Italia. In occasione del Fiaba Day, la giornata nazionale per l'abbattimento delle barriere architettoniche, voluta dal Governo e indetta per domenica, il Corpo Forestale dello Stato promuove la visita dei percorsi ad hoc nelle riserve naturali statali gestite dal Corpo. Dal 1986, dal Veneto alla Calabria - riferisce il Cfs - gli esperti della Forestale hanno lavorato per rendere la natura più accessibile, sempre nel pieno rispetto dell'ambiente, ampliando sentieri, riducendo pendenze, realizzando percorsi tematici in alcuni degli ambienti naturalistici più belli del nostro Paese. Ad oggi sono 14 le aree attrezzate per accogliere disabili motori e non vedenti, ma la mappa è in continuo aggiornamento così come la differenziazione delle proposte. La riserva dell'Orecchiella in Garfagnana ad esempio, permette di avvicinare orsi - separati dai visitatori da una robusta struttura - cervi, mufloni e galli forcelli, mentre il sentiero "Orto Botanico di Cupone" di interagire - annusando, toccando, guardando - con 115 specie autoctone della flora montana calabrese disposte lungo un sentiero attrezzato e munito di tavole informative tradizionali e in braille. Anche gli anfibi possono essere visti e sentiti nel loro habitat naturale grazie all'area umida allestita lungo il percorso Sonia della Riserva Statale di Badia Prataglia in provincia di Arezzo che ospita tritoni, salamandre e rane. Sempre incentrata sull'elemento liquido un'area di sosta tematica in riva a un ruscello - sempre a Badia Prataglia - permette di avvicinare i visitatori alle opere di sistemazione idraulico-forestali, fondamentali per la prevenzione dei dissesti geologici. In questa stagione da non perdere l'incontro con i bramiti dei cervi della Mesola - vicino a Ferrara e a pochi chilometri dal mare dove i cervi in amore mettono da parte timidezza e prudenza e si rendono visibili, o almeno udibili.

Iniziative della provincia per la tutela ambientale

30/09 Prosegue senza sosta, l’incessante e proficua attività politico-amministrativa volta alla tutela della flora e della fauna selvatica portata avanti dall’Amministrazione Provinciale di Cosenza- Assessorato all’Ambiente e Tutela del Territorio. Proprio nei giorni scorsi, da un incontro tenutosi a Cetraro presso il Grand Hotel San Michele, fra l’Assessore Provinciale Luigi Marrello, la Dott.ssa Claudia Siniscalchi e il Dott. Giuseppe Cortone, è stato deciso di continuare a supportare la Stazione di Inanellamento degli Uccelli a Scopo Scientifico, che da 2 anni rappresenta una esperienza unica in Calabria. Infatti, come è noto la Provincia di Cosenza, già nell’anno 2000 decise di aderire al progetto “Passeriformi quali indicatori Ambientali” promosso dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS), scegliendo come ubicazione per la stazione di inanellamento, l’Azienda Agricola dell’Hotel San Michele di Cetraro. La scelta è ricaduta proprio sul San Michele di Cetraro, proprio per tre motivi. Il primo: da campionamenti effettuati negli anni passati, nelle diverse stagioni dell’anno, il sito si è dimostrato straordinario, tanto per i migratori primaverili, quanto per gli uccelli svernanti. Il secondo: presso l’Azienda Agricola del San Michele, viene praticata un’agricoltura tradizionale, di tipo biologico con un modesto uso di prodotti chimici che, diversamente, potrebbero condizionare la presenza della fauna ornitica. Il terzo ed ultimo: oltre a presentare delle grosse peculiarità dal punto di vista ambientale, è anche unico per le posizioni logistiche; sia l’impianto di cattura con le relative attrezzature, che gli inanellatori e i collaboratori, possono usufruire degli spazi e degli alloggi messi a disposizione dai proprietari della struttura che con entusiasmo ammirevole hanno aderito a questa iniziativa. L’inanellamento a scopo scientifico, è una metodologia di ricerca utilizzata in tutto il mondo per lo studio delle migrazioni degli uccelli, e per l’analisi degli aspetti alla loro biologia ed ecologia. Con i primi due anni di attività, può essere considerata conclusa la fase iniziale esplorativa, che ha consentito di mettere a punto un metodo d’indagine. Da questo punto in poi, dovrà attivarsi il monitoraggio della comunità e delle popolazioni, tramite il quale potranno essere individuate nel tempo, eventuali tendenze positive o negative ed associarle a fattori ambientali e/o metereologici locali, oppure a fattori climatici e demografici su ampia scala. In questi primi due anni sono state effettuate 148 giornate di attività che hanno portato alla cattura di oltre 4300 uccelli. Promosso dall’Assessorato Provinciale all’Ambiente avrà lo scopo, mediante la ricerca, di contribuire alla salvaguardia della fauna selvatica. Un piccolo ma importante contributo al tanto ambito sviluppo sostenibile che, in attività come questa, può trovare un mezzo di indagine e di conservazione della natura. Infatti, preservare aree importanti o costituirne nuove che permettano la naturale continuità delle attività migratorie, saranno degli importanti corollari in sede di salvaguardia territoriale.

Pirillo (Margherita) scrive agli assessori Basile e Gallo per l’abbandono dei fiumi e torrenti calabresi

29/09 Il consigliere regionale e capogruppo della Margherita, On. Mario Pirillo, ha inoltrato una lettera all’Assessore Regionale alla Protezione Civile, Dionisio Gallo e all’Assessore Regionale all’Ambiente, Domenico Basile, in cui viene segnalato lo stato di estremo abbandono in cui versano i fiumi e i torrenti in Calabria, “i cui letti – viene evidenziato nella missiva - non di rado diventano ricettacolo di materiali e rifiuti di vario tipo”. “Il normale deflusso delle acque, aggravato dall’esistenza di folte e selvagge vegetazioni – scrive ancora l’On. Pirillo agli assessori Gallo e Basile - è oltremodo disagevole con seri rischi di pericolose esondazioni che potrebbero investire abitati, in molti casi insistenti in prossimità dei bacini fluviali. I tristi echi di tragedie dovute allo stato di abbandono di fiumi e torrenti impongono risoluti quanto straordinari interventi di rimozione di materiale e di pulitura dei letti dei bacini”. Secondo il capogruppo della Margherita in Consiglio Regionale si rende necessario procedere, prima dell’avvento della stagione invernale, all’individuazione ed al monitoraggio dei siti a rischio, “onde predisporre – conclude l’On. Pirillo - un piano di interventi che, attraverso la messa in sicurezza, restituisca la salubrità ambientale a molte zone del territorio calabrese”.

Presentato a Roma il dossier sulla nave dei veleni di Amantea

29/09 "La complessita' della vicenda delle navi dei veleni, dietro la quale si nascondono faccendieri internazionali, trafficanti di armi e di rifiuti, ma anche connivenze e relazioni con soggetti istituzionali – affermano Legambiente e WWF - richiede lo sforzo congiunto di tutti gli organismi istituzionali con competenze in materia". E' questo l'appello avanzato oggi da Legambiente e WWF, nel corso della conferenza stampa di presentazione del dossier "Le navi dei veleni" presso la sala Stampa della Camera dei Deputati, alle Commissioni parlamentari d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, sulla criminalita' organizzata, sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, al Comitato sui servizi di informazione e al Procuratore nazionale antimafia. E il momento di svolta forse e' arrivato proprio grazie all'avvio di nuove indagini da parte della Procura della Repubblica di Paola relative all'incidente della "Motonave Rosso" (ex Jolly Rosso) avvenuto il 14 dicembre 1990 nel tratto costiero compreso tra Amantea e Campora San Giovanni, localita' di Formiciche, Comune di Amantea. La vicenda, che sembrava dimenticata (il processo arriva dopo 13 anni di indagini delle Procure di Reggio Calabria e Lamezia Terme), vede oggi il sostituto procuratore Francesco Greco, titolare delle indagini, indagare seguendo diverse ipotesi di reato che potrebbero andare dal tentativo di affondamento doloso all'occultamento di rifiuti tossici e radioattivi. Una nuova luce su una delle tante "navi sospette" riaccesa anche grazie a recenti inchieste giornalistiche del settimanale L'Espresso, con articoli a firma di Riccardo Bocca, e della stampa locale con il Quotidiano 24 Ore in Calabria. Nel dossier le Associazioni sottolineano come la preoccupazione su questo fenomeno sia del tutto attuale, come risulta dalle risposte date dal Governo a una serie di iniziative parlamentari per fare chiarezza sull'argomento. Numerose, infatti, sono state le interrogazioni e interpellanze presentate sul caso "Rosso" e sul fenomeno degli smaltimenti illegali di rifiuti in mare (dai Deputati Realacci, Sgobio e Vianello, dai Senatori De Petris e Iovene).

Ass. Basile: "Coniugare la tutela dell'ambiente con lo sviluppo economico"

28/09 ''Noi siamo per un ambientalismo antropocentrico partendo dalla considerazione che l' uomo e' parte indissolubile della natura e che, di conseguenza, le sue azioni, incardinate nei principi della sostenibilita' e della eco-compatibilita', sono elementi caratterizzanti dello sviluppo della natura''. Lo ha detto l'assessore regionale all'ambiente, Domenico Antonio Basile, stamane nel corso del convegno per la festa della Biodiversita'. ''E' necessario - ha aggiunto - coniugare le ragioni della tutela ambientale con quelle dello sviluppo economico. E', per fortuna, finita l' epoca in cui a prevalere era una visione integralista della tutela ambientale, che considerava l' uomo come un nemico della natura; una visione che cristallizzava l' elemento naturale trasformando i Parchi e le Aree Protette in una sorta di museo, di santuario inviolabile, immodificabile, intoccabile. Al contrario, oggi dobbiamo agire affinche' si realizzi una visione in cui l' uomo sia al centro di un processo di sviluppo che ha nell' ambiente il suo sbocco naturale. Bisogna, cioe', superare la cultura dei vincoli, all' insegna dello sviluppo eco-compatibile, come d' altronde sancito gia' nel 1992 alla conferenza di Rio de Janeiro. Hi-tech e natura, tradizione e modernita' devono essere le coordinate culturali attraverso le quali indirizzare una politica ambientale che punti a coniugare la tutela del patrimonio con la modernizzazione e la fruibilita'''. ''Un esempio emblematico - ha proseguito Basile - e' quanto accaduto a proposito del Parco Naturale Regionale delle Serre, voluto dalla Regione sin dal 1990 e mai di fatto istituito perche' i primi ad opporsi erano i diretti interessati: nel 1994, l' assemblea di tutti gli Enti territoriali che insistono nell' area del Parco si dichiaro' con voto unanime contrario all' istituzione del Parco; una presa di posizione completamente invertita a meno di dieci anni di distanza, che ha consentito, sotto la spinta decisa dell' assessorato regionale da me guidato, di poterlo finalmente realizzare. Un cambio di mentalita', che e' una revisione culturale di straordinaria portata grazie all' adesione concorde della stragrande maggioranza, con poche sporadiche contrapposizioni da parte di anacronistici integralisti facilmente individuabili in uno sparuto gruppo del mondo venatorio e di quello politico. Insomma, non e' piu' il tempo in cui una certa mentalita' chiusa favoriva una situazione che vedeva le nostre montagne, le nostre coste e le altre aree naturali progressivamente sottratte alla cura dei privati ed affidate ad una burocrazia distratta che sopravviveva solo grazie all' imposizione di vincoli e divieti''. ''Alla visione integralista - ha concluso Basile - tipica della cultura rosso-verde imperante fino a qualche tempo fa, oggi, anche grazie all'azione incisiva promossa dal Ministro Matteoli, possiamo, a buon diritto e con successo anche a livello di opinione pubblica, contrapporre una posizione che sa guardare con interesse alla modernizzazione ed allo sviluppo eco-compatibile, che fa della sostenibilita' la via maestra di qualunque iniziativa''.

Il commissario all’ambiente, Bagnato, afferma : “Inquinano di più le auto e le fabbriche che i termovalorizzatori”

27/09 ''I livelli raggiunti dalla tecnologia in materia ambientale sono tali da offrire la massima garanzia. Bisogna far capire alla gente e agli amministratori, che oggi inquina meno un termovalorizzatore che gli impianti industriali o le auto''. Domenico Bagnato, neocommissario per l' emergenza ambientale della Calabria, reduce dall' esperienza al Commissariato per l' emergenza rifiuti della Campania, lancia una sorta di invito agli abitanti di quelle zone nelle quali e' prevista la realizzazione di un impianto di smaltimento. ''Anche per gli impianti di selezione dei rifiuti - aggiunge Bagnato parlando con l' Ansa - e per le discariche vale lo stesso discorso. Ci sono accorgimenti tali che e' difficile che
siano inquinanti. Oltretutto stiamo parlando di rifiuti non pericolosi. Molte proteste sono frutto o dell' ignoranza o di speculazioni. Comunque e' giusto verificare le situazioni di impatto ambientale''. L' incarico del prefetto Bagnato e' a tempo. Il 31 dicembre, infatti, terminera' il commissariamento e si tornera' alla normalizzazione nei settori ambientali, dall' emergenza rifiuti, alle acque e depurazione alle bonifiche. Da pochi giorni si e' insediato nell' incarico ed ha gia' avviato una serie di incontri con amministratori locali e autorita' istituzionali. ''Il mio compito - spiega Bagnato - e' quello di un' aggiustamento finale sull' attivita' svolta dall' Ufficio del commissario in sette anni. In Calabria e' stato fatto molto nel settore della depurazione con i fondi Por per realizzare gli impianti. Si e' anche gia' provveduto gia' ad alcuni trasferimenti agli Ato. In questa attivita' ci sono state delle difficolta' che dovro' cercare di superare''. ''Per quanto riguarda l' emergenza rifiuti - aggiunge Bagnato - questa e' stata superata con il termovalorizzatore di Gioia Tauro che tra alcuni mesi entrera' in funzione. I livelli tecnologici sono un' estrema garanzia. Si utilizzano dei filtri e delle temperature cosi' elevate da abbattere fumi ed emissioni. Tanto che a Gioia Tauro le emissioni sono inferiori ai limiti previsti. Inoltre sta per essere ultimato l' impianto di selezione di Crotone e per quello di Pettogallico, a Reggio Calabria, si sta aspettando il parere di Valutazione di impatto ambientale (Via). Se sara' positivo si procedera', altrimenti sara' spostato altrove. Al momento solo la provincia di Cosenza e' priva di impianti e bisognera' renderla autonoma''. Nel settore delle bonifiche, spiega poi il Commissario per l' emergenza ambientale, ''c' e' un' attivita' generalizzata per l' utilizzo dei fondi Por. Al momento - prosegue - il Commissariato si sta occupando della bonifica dell' area della Pertusola, a Crotone. A breve partiranno i lavori per la demolizione e la messa in sicurezza dei manufatti e per la caratterizzazione del sottosuolo e dell' area marina antistante. Cio' vuol dire che accerteremo se la zona e' inquinata ed eventualmente da cosa. Gli interventi di bonifica previsti in Calabria sono complessivamente una quarantina''. Parlando dell' inquinamento marino, Bagnato sottolinea che ''il trend e' positivo, il che vuole dire che si e' intervenuti nel settore. Adesso bisogna assicurare la corretta gestione degli impianti''.

Torna da domani l’iniziativa di Legambienete e Rai “Puliamo il mondo”

23/09 Torna, da domani, 'Puliamo il mondo' l'iniziativa di Legambiente in collaborazione con la Rai, e con il patrocinio dei ministeri dell'ambiente e dell' istruzione, che nei prossimi giorni vedrà impegnati nella pulizia straordinaria di piazze e strade, laghi, fiumi, spiagge e boschi d'Italia, i volontari dell' associazione ambientalista e tutti i cittadini che vorranno unirsi a loro. Il programma di 'Puliamo il mondo' prevede interventi in oltre 1.600 comuni grandi e piccoli. Il 25% delle adesioni proviene dalla Lombardia, il 14% dalla Toscana e l'11% dal Piemonte, mentre le adesioni di Calabria ed Emilia Romagna. Quest'anno gli organizzatori hanno scelto Napoli come sede nazionale della manifestazione. L'iniziativa di Legambiente è la versione italiana di 'Clean up the world', un progetto internazionale nato nel 1989 a Sidney in Australia e che coinvolge ogni anno circa 38 milioni di persone in oltre 120 Paesi. Anche quest'anno, la Rai, che segue questa campagna dal 1995, ha rinnovato il suo impegno al fianco di Legambiente. Molte operazioni di Puliamo il Mondo verranno così seguite dalle telecamere della Rai, nelle varie dirette e trasmissioni dedicate all'iniziativa per promuovere le due grandi giornate. Le azioni di pulizia vanno da quelle più spettacolari sui fondali dei laghi, in canoa sui fiumi o nei crateri dei vulcani, alle quelle urbane che si concentrano su interstizi di verde abbandonato, discariche abusive, piccole e grandi terre di nessuno riconquistate alla fruizione pubblica dalla azione dei volontari. Un'azione concreta di recupero ambientale, ma anche un segnale forte alle istituzioni e ai cittadini per per richiamarli a una maggiore attenzione alla tutela del territorio. Nelle giornate di Puliamo il Mondo, Legambiente lancia anche un nuovo appello per la pace: gli organizzatori dell’iniziativa scenderanno i strada, muniti di guanti e ramazza ma anche di una lanterna accesa come simbolo di pace. ''Simbolo di una pace in cui crediamo ancora spiega Andrea Poggio, presidente di Legambiente Lombardia - e di un mondo che vogliamo ripulire, non solo dalla pattumiera ma anche dagli orrori del terrorismo e della guerra. In questo momento storico non possiamo non riflettere sulla quantità di sporcizia, non solo materiale, che inquina il pianeta in cui viviamo: dal terrorismo alla corruzione, dalla povertà di molti all'avidità di pochi, dalle guerre alle malattie''.

Legambiente accusa, nomine al Parco della Sila estranee al territorio

22/09 ''Dopo aver designato nel Parco per conto delle associazioni ambientaliste di regime dei politici camuffati da ambientalisti il cerchio si chiude con un vicepresidente che non e' stato scelto dalla Comunita' del Parco, di cui ne dovrebbe essere espressione, e di una Giunta esecutiva completamente estranea al territorio''. E' quanto sostiene in una nota il responsabile nazionale delle aree protette di Legambiente, Antonio Nicoletti, circa le nomine del Parco della Sila. ''Nei Parchi nazionali - ha aggiunto Nicoletti - minoranza e maggioranza non sono contemplate, perche' si e' sempre lavorato d'intesa e soprattutto ha prevalso la qualita' dei rappresentanti, in Sila le nomine fatte da Matteoli hanno innescato invece un meccanismo che ha stravolto regole consolidate e che ha trasformato l'Ente parco, da soggetto speciale per la valorizzazione del territorio, in una banale assemblea rappresentativa dell'appartenenza partitica e basta''. ''E' giunto il momento - ha concluso - che anche gli enti locali facciano sentire la loro voce per non essere complici di questo disastro. Meno ambiguita' e campanilismi, per garantire un futuro alla Sila che sta subendo un affronto per mano di chi vuole ridimensionare il disegno generale del Parco quale laboratorio di sviluppo sostenibile locale, e soprattutto vuole minare la sua strategia di partecipazione e di presidio democratico''.

Si è insediato il nuovo commissario per l’emergenza ambientale, Domenico Bagnato

20/09 Si e' insediato stamattina nel suo nuovo incarico il prefetto Domenico Bagnato, commissario per l' emergenza ambientale della Calabria. Bagnato, di 60 anni, di Reggio Calabria, ha preso possesso del suo ufficio situato presso l' assessorato regionale all' ambiente nel quartiere Lido di Catanzaro e da domani avviera' una serie di incontri per prendere coscienza della situazione calabrese. Dopo avere cominciato la sua carriera in Polizia, ricoprendo in diverse citta' calabresi il ruolo di commissario, e' stato questore in 17 diciassette citta', tra cui Bologna, Venezia, Salerno, Foggia. Dal 27 febbraio e' stato nominato responsabile amministrativo del Commissariato per l' emergenza rifiuti in Campania accanto al prefetto Corrado Catenacci. Su nomina del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, e' adesso il nuovo Commissario di Governo per l' Emergenza ambientale in Calabria.

Tommasi (Verdi) “Il nuovo Commissario all’Ambiente, una prorogatio. Chiaravalloti lascia una Calabria sporca e inquinata”

15/09 “L’avvicendamento verificatosi nell’Ufficio del Commissario Straordinario per l’emergenza ambientale ha tutto il sapore di una “prorogatio” in termini, delle funzioni e dei poteri straordinari nel settore in Calabria”. Così il capogruppo dei Verdi in Consiglio regionale, Diego Tommasi all’indomani della nomina del nuovo Commissario per l’Emergenza Ambientale. “Chiaravalloti getta la spugna – ha dichiarato Tommasi – adesso ci aspettiamo anche che faccia pubblica ammenda e riconosca l’ulteriore stato di degrado in cui versa questa regione dopo un quinquennio di governo di centrodestra. Il Governatore restituisce ai calabresi una Calabria più sporca, più inquinata, con più abusivismo e più infrazioni ambientali di come l’ha trovata”. Non usa mezzi termini l’esponente dei Verdi calabresi che porterà la questione ambientale al centro di una seduta straordinaria del Consiglio regionale. “Gli esponenti di questo governo regionale – ha detto Tommasi – sono troppo impegnati nelle proprie solitarie campagne elettorali per occuparsi delle emergenze di questa regione e di questo non ne fa mistero il Governatore che, a suo dire, ha sollecitato la nomina del nuovo Commissario per conciliare meglio gli impegni personali in vista delle prossime elezioni regionali. Non ci sembra comunque – ha proseguito il capogruppo dei Verdi – che gli impegni di governo e di amministrazione, visti i risultati, abbiano sottratto molto tempo al presidente della Giunta”. “Più volte – ha incalzato Tommasi - abbiamo denunciato le inefficienze di questo esecutivo regionale e l’assoluta mancanza di programmazione che nel settore ambientale si traducono in ulteriore danno ecologico e materiale con gravi ripercussioni e danno economico nel settore turistico.” Adesso alle originarie preoccupazioni per il livello di inquinamento delle acque: non vorremmo che la nomina del nuovo Commissario Bagnato trasformasse la nostra regione in un’altra Campania per questo, in qualità di vicepresidente della Commissione Ambiente, chiederò un incontro urgente con il neo Commissario”.

Archivio dal 15/9 al 26/1/05 |
fino al 14 settembre

 

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