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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Ambiente ed Energia
Mercure: ENEL conferma la rottura delle trattative avvenute oggi in Confindustria Cosenza 29/09 Si è tenuto presso la sede dell’Assindustria di
Cosenza il previsto incontro fra l’ENEL, rappresentata dai dott.ri
Brancaccio e Martella, l’Assindustria con il dr. Mottola, e
le OO.SS. di categoria nelle persone dei segretari Barile, Portaro
e Campana. Infantino (Pdci) “Illegittima la nomina di Galimi ai vertici del Parco dell’Aspromonte” 29/09 “Ciò che è avvenuto nelle scorse settimane
nella Provincia di Reggio Calabria da parte di ambigui quanto importanti
personaggi dello scenario politico reggino, deve far seriamente riflettere
tutto il centrosinistra della provincia. La riconferma di Michele
Galimi, a Presidente della Comunità del Parco, è l’esempio
lampante di come il trasversalismo politico, gli interessi di parte
e le lobby di potere hanno spesso il sopravvento sulla trasparenza,
la coerenza e l’impegno disinteressato di chi cerca di portare
avanti una politica alternativa rispetto a chi fino a pochi mesi fa
ha governato la Regione Calabria e ancora oggi governa l’Ente
provinciale”. Lo afferma, in una dichiarazione, Enzo Infantino
segretario provinciale del Pdci di Reggio. “La forzatura politica
–prosegue Infantino- quanto legislativa, alla quale si sono
prestati il Presidente Pietro Fuda e anche alcuni sindaci del centrosinistra,
lascia trasparire forti dubbi sulla manovra messa in atto da questi
abili giostrai che stranamente e ad ogni costo hanno voluto nuovamente
Michele Galimi presidente della Comunità del Parco. Siamo fortemente
convinti della illegittimità della sua nomina, ed in tal senso
sosteniamo la giusta presa di posizione dell’amministrazione
comunale di Cinquefrondi, in quanto la modifica del regolamento fatta
ad personam per la sua rielezione contrasta nettamente con la Legge
che regola e disciplina la vita della Comunità del Parco, la
quale esclude che la carica di Presidente possa essere rivestita da
un soggetto delegato come nella fattispecie era Michele Galimi. A
tutto ciò si aggiunga che lo stesso era in possesso al momento
della votazione di più deleghe illegittime, come quella, ad
esempio, rilasciata dall’Ente Provincia, nel quale non riveste
alcun incarico istituzionale o politico, dando di conseguenza vita
ad un voto plurimo tale da invalidare la stessa elezione. Per queste
evidenti ragioni, chiediamo che il commissario dell’Ente Parco
provveda alla revoca della delibera di nomina di Michele Galimi al
fine di ripristinare regole di democrazia e legalità che sono
state irresponsabilmente violate.” Il Ministero dell’Ambiente disattende l’intesa sulla legge delega di riordino 29/09 Preoccupazione sui ''metodi e sui contenuti dell' elaborazione
dei decreti per l' attuazione della legge delega di riordino del settore
e' stata espressa dagli assessori regionali all' Ambiente, riunitisi
sotto la presidenza del loro coordinatore nazionale, Diego Tommasi,
assessore della Regione Calabria. La riunione si e' svolta nell' ambito
delle iniziative sui preannunciati provvedimenti di riordino della
legislazione per la tutela ambientale che il Ministro Altero Matteoli
e' in procinto di firmare. Nell' ambito delle iniziative si sono svolte
anche alcune riunioni a Roma, nella sede della Regione Calabria, con
le rappresentanze nazionali di Anci, Upi ed Uncem, sindacati confederali,
Confindustria, associazioni ambientaliste ed ecologiste, di consumatori
ed utenti. ''Si e' trattato - e' detto in un comunicato - di un confronto
franco e concreto, sia sui singoli obiettivi, che sugli interessi
che accomunano i diversi soggetti interessati alla materia''. E' stato
chiesto, in particolare, di costituire un 'tavolo aperto' per il confronto
con le Regioni ''nell' ambito del quale poter definire le problematiche
comuni e rafforzarne la posizione con il Ministro dell' Ambiente che,
al momento, ha disatteso il protocollo di intesa sottoscritto con
gli enti territoriali. Nel documento era prevista una preventiva concertazione
da cui far scaturire un lavoro legislativo unitario sul testo dei
decreti''. Alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni sara' chiesto
un confronto pubblico sul tema del riordino della normativa ambientale,
attraverso un'iniziativa da tenersi a meta' ottobre. Il coordinatore
Tommasi ha comunicato al Presidente della Conferenza delle Regioni,
Vasco Errani, le richieste congiunte dei rappresentanti di Anci, Upi
ed Uncem ''al fine di sollecitare il Governo al rispetto degli accordi
sottoscritti e delle rispettive competenze''. L’ENEL chiude la centrale del Mercure e montano le polemiche Il Lipu di Rende aderisce alle due giornate di “Birdwatching” 28/09 La Sezione Lipu di Rende, come ogni anno, ha aderito, con una
uscita nella riserva naturale del Lago di Tarsia, all' iniziativa
delle due giornate del Birdwatching. Le due giornate si svolgeranno
l'1 ed il 2 ottobre in 33 Paesi europei e saranno dedicate all'osservazione
degli uccelli nei loro ambienti naturali. Quest'anno le giornate si
svolgeranno in occasione dell' Eurobirdwatching il tradizionale evento
ideato da BirdLife International, il network internazionale di associazioni
che difendono la natura e gli uccelli. L'iniziativa in Italia ha ricevuto
il patrocinio della Federparchi, l' adesione di numerosi parchi regionali
e la collaborazione di Ebn Italia, la rete telematica per il birdwatching.
In Italia grazie ai volontari Lipu, l'evento si svolgera', oltre che
nelle Oasi e Riserve dell'associazione, anche in alcune aree protette
italiane con visite guidate e osservazioni all'insegna del birdwatching.
L’Enel sospende l’attività della centrale sul Mercure. La CGIL chiede chiarimenti “preoccupati per il futuro” 27/09 ''Continui intoppi burocratici impedisco l'avvio dell'impianto.
Il personale sara' trasferito in altre centrali. Sospesi anche i contratti
per la fornitura di biomasse'': cosi', in un comunicato diffuso oggi
pomeriggio, Enel ha reso noto di avere sospeso l' attivita' della
centrale del Mercure, tra Calabria e Basilicata. ''Enel, visti i ripetuti
- dice la nota - rallentamenti negli iter burocratici e amministrativi
che impediscono l'esercizio della Centrale del Mercure ormai riconvertita
a biomasse, ha deciso di sospendere i lavori di rifinitura dell'impianto
e tutte le attivita' legate all'esercizio dello stesso. Dalla Conferenza
dei Servizi sono infatti emerse ulteriori richieste di analisi dei
suoli, compresi quelli gia' bonificati, che rimanderebbero indefinitamente
la messa a regime della centrale. La sospensione, necessaria per consentire
una razionale riprogrammazione delle attivita' che la situazione contingente
richiede, interessa ogni aspetto legato all'esercizio commerciale
dell'impianto compreso quanto gia' contrattualizzato con ditte esterne
- ad esempio le forniture di biomasse vegetali - e comportera' anche
il trasferimento del personale Enel presso altri impianti produttivi
- come Brindisi, Fusina (Venezia), Termini Imprese (Palermo)''. L'azienda
esprime ''profondo rammarico per questa situazione, in cui l'ennesima
occasione di sviluppo per il territorio - Enel ha investito 50 milioni
di euro per la valorizzazione con una fonte rinnovabile di un sito
produttivo altrimenti destinato alla dismissione - viene messa seriamente
a repentaglio da ostruzionismi e ripensamenti, inspiegabili alla luce
delle autorizzazioni gia' rilasciate in tutte le sedi previste dalle
leggi''. Appello di Italia Nostra: “A rischio i boschi della Calabria e della Lucania” 26/09 Un appello per salvare il patrimonio forestale di Calabria
e Basilicata e' stato lanciato dalla sezione di Italia Nostra delle
due regioni che, in una nota, lamenta la ''sistematica decimazione
degli alberi'' ai danni di una delle realta' naturalistiche piu' importanti
dell' Appennino meridionale e del Mediterraneo. ''Mentre si cerca
di contenere in tutto il mondo l' effetto serra - si afferma in una
nota dell' associazione - nei Parchi nazionali di Calabria e di Basilicata
e' in atto un' aggressione al patrimonio naturale che interessa vaste
superfici forestali. Vere e proprie riserve di biodiversita' e polmoni
verdi sono soggette in questi giorni alla sistematica decimazione
degli alberi''. Per Italia Nostra ''partendo dal Parco del Pollino,
dalla Sila fino al Parco di Aspromonte, attraverso il Parco regionale
delle Serre e' in atto uno scempio che, per la sua vastita', appare
quasi programmato avanza inesorabile: migliaia di pinete e faggete
vengono tagliate persino in Zona 1 a tutela integrale e all' interno
dei Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciali,
tra il silenzio assordante delle istituzioni e spesso nel totale disprezzo
della normative e misure di salvaguardia dei parchi e dell' Unione
Europea''. L' associazione invita quanti hanno a cuore il patrimonio
forestale delle due regioni a manifestare la propria solidarieta'
alla battaglia in difesa dei boschi con l' invio di una mail all'
indirizzo calabria@italianostra.org. Corso per volontari per la salvaguardia 25/09 Legambiente, in collaborazione con l' assessorato alla Protezione
civile della Provincia di Reggio Calabria, organizza un Corso di formazione
teorico/pratico per 50 partecipanti sul '' Volontariato nella salvaguardia
del patrimonio culturale dai rischi naturali'', con il patrocinio
della Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della Protezione
civile e della Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici
della Calabria. Il corso, che si svolgera' a Reggio Calabria, e' rivolto
a studenti universitari, professionisti ed operatori del settore,
residenti nella provincia di Reggio Calabria. Le lezioni del primo
modulo, e' scritto in una nota, tenderanno ad approfondire le conoscenze
sul sistema di protezione civile, nazionale e locale, sulla legislazione
relativa alla salvaguardia dei beni culturali, sui rischi presenti
sul territorio, sull' organizzazione e le procedure operative della
protezione civile ed il ruolo e le competenze dei vari soggetti chiamati
ad intervenire in caso di calamita'. Nel secondo modulo, verranno
affrontate le tematiche riguardanti le tipologie del patrimonio culturale
presente in Calabria, con particolare attenzione alla provincia reggina,
e la catalogazione informatizzata dei Beni Architettonici e Storico-Artistici
della Calabria. L’Apertura anticipata della caccia ha provocato una strage 23/09 ''L' assurda decisione della Giunta regionale di anticipare
al primo settembre l' inizio della stagione venatoria, riproponendo
lo stesso calendario dell' esecutivo di centrodestra, ha provocato
una strage vergognosa di animali protetti''. E' quanto afferma, in
una nota, la sezione provinciale di Reggio Calabria della Lipu. ''Come
avevamo previsto - si afferma ancora nella nota - questa decisione
si e' trasformata in un' indiscriminata licenza di uccidere. Nella
scarsita' di prede legalmente cacciabili, infatti, la pre-apertura
e' diventata una tragica trappola per le specie protette o non cacciabili,
molte delle quali non avevano completato il ciclo riproduttivo e non
avevano ancora intrapreso il loro viaggio migratorio verso l' Africa.
Gli animali feriti o uccisi consegnati alla Lipu da cittadini indignati
e gli atti di bracconaggio osservati direttamente sul campo portano
a dire che le piu' pessimistiche previsioni sono state superate. Beccafichi,
gruccioni, rondini, tortore dal collare orientali sono stati abbattuti
senza pieta'. Ovviamente ne hanno fatto le spese anche specie rare
o particolarmente protette come i falchi pecchiaioli, i falchi di
palude, i gheppi ed i barbagianni. Su tutto spicca il ferimento di
un gufo reale, specie rarissima, nelle campagne di Condofuri. La spudoratezza
e l' arroganza dei cacciatori, dunque, non hanno limiti''. ''E' evidente
- sostiene ancora la Lipu - che la responsabilita' principale di questo
stato di cose ricade sulla Giunta regionale. Infatti, in assenza di
seri controlli, che non si possono o non si vogliono fare, il compito
della politica dovrebbe essere quello di restringere gli spazi per
le possibili illegalita', ad esempio eliminando la pre-apertura ed
introducendo le tre giornate fisse a settimana. Esattamente il contrario
di quanto ha fatto la Giunta Loiero, con il sostanziale beneplacito
di tutti i suoi assessori. Nonostante le promesse di cambiamento,
dunque, in campo venatorio tutto e' rimasto immutato: si continuano
a fare gli interessi dei bracconieri, senza la minima attenzione verso
la fauna selvatica, che pure e' un bene di tutta la collettivita',
non una merce che si puo' acquistare pagando la tassa della licenza''.
Sequestrata una discarica abusiva a Bocchigliero 22/09 Il Corpo forestale dello Stato ha sequestrato a Bocchigliero,
in localita' Costa dell' Orso, un' area adibita a discarica abusiva
di rifiuti. Nell' area sottoposta a sequestro erano stati depositati
rifiuti pericolosi come batterie per autoveicoli, eternit , carcasse
di elettrodomestici, monitor di computer, pneumatici, pezzi di autovetture,
materiale inerte e suppellettili varie. Il materiale, tra l' altro,
era stato depositato in modo incontrollato e disordinato. Il terreno
sul quale era stata realizzata la discarica, inoltre, era privo di
impermeabilizzazione e di ogni misura di salvaguardia e protezione.
Il sequestro e' stato fatto dal Corpo forestale nell' ambito di un
servizio finalizzato alla prevenzione ed alla repressione dei reati
ambientali. Lo stesso Corpo forestale, inoltre, ha anche denunciato
in stato di liberta' due persone che a Caloveto, in localita' Robacia
Manche, avrebbero abbattuto, senza autorizzazione e con l' ausilio
di un mezzo meccanico, alcune decine di alberi di eucalipto. Il taglio
di alberi sarebbe stato effettuato su una superficie di circa undici
ettari sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico-ambientale.
Gli assessori regionali, coordinati dall’ass. Tomamsi, chiedono al Min. Matteoli di essere consultati sulla delega 20/09 Gli assessori regionali all’ambiente, nella stesura dei
decreti legislativi di riordino generale del settore, rivendicano
il rispetto dell’accordo sottoscritto dal Ministro Altero Matteoli
con i presidenti delle Regioni, Anci ed Upi. Il Comune di Cosenza aderisce alla campagna “Puliamo il Mondo” di Legambiente 19/09 Il Comune di Cosenza aderisce alla campagna “Puliamo il Mondo”,di Legambiente, il 24 settembre. La manifestazione che si svolge ogni anno, ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini al rispetto delle aree verdi e coinvolge volontari che, armati di sacchetti e guanti, raccoglieranno nel parco naturale alla confluenza dei Fiumi Crati e Busento cartacce e rifiuti. L’appuntamento, per coloro che vorranno partecipare, è alle ore 9,00 del 24 settembre sul ponte Mario Martire, insieme a rappresentanti del Comune e di Legambiente che daranno a ciascun volontario il pacco contenente i distintivi, il cappellino ed il necessario per raccogliere i rifiuti. L’Assessore al Verde Pubblico si augura che la partecipazione alla manifestazione da parte di cittadini, scuole ed Associazioni sia ampia. Concluso a Copanello l’incontro con le Arpa regionali. Programmazione lungo otto direttrici 16/09 Si sono conclusi oggi pomeriggio a Copanello di Stalettì,
con l’illustrazione dei progetti finali, i “Tavoli tecnici
interagenziali”, evento tecnico scientifico promosso dal ministero
dell’Ambiente e tutela del Territorio e organizzato dalla Regione
Calabria e dal Dipartimento stato dell’ambiente e metrologia
ambientale dell’Apat (Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente
e per i servizi tecnici). A rappresentare la Calabria, oltre al Dipartimento
regionale delle politiche dell’ambiente, l’Arpacal (Agenzia
regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) che,
attraverso propri tecnici, ha partecipato ai diversi tavoli dai quali,
come da programma, sono usciti gli intendimenti specifici delle agenzie
italiane per il prossimo futuro. Programmazione a breve e medio termine
che si svilupperà lungo otto direttrici, per quante sono le
linee progettuali che coinvolgeranno le agenzie: gestione rifiuti
urbani, campi elettromagnetici, rumore, inventari emissioni e risanamento
qualità dell’aria, gestione risorse idriche, contabilità
ambientale, alimentazione e utilizzo indicatori meteoclimatici e laboratori
nazionali di riferimento. Al di là della descrizione tecnica
dei progetti, nella due giorni di Copanello è stata confermata
la volontà delle agenzie ambientali italiane di cooperare sulle
principali questioni e problemi che interessano l’ambiente.
E’ questo in sostanza il concetto più volte sottolineato
dall’ingegnere Antonio De Maio, direttore del Dipartimento stato
dell’ambiente e metrologia ambientale dell’Apat, il quale,
anche nel corso dell’incontro con la stampa, ha sottolineato
come le diverse esperienze regionali saranno messe a disposizione
di altre realtà, come è il caso di quella calabrese.
Regione Calabria che, svolgendo il ruolo di capofila nel tavolo delle
politiche dell’ambiente in seno alla Conferenza Stato-Regioni,
potrà far contare - questo è l’obiettivo del presidente
Loiero e dell’assessore Tommasi - le proprie esigenze e disponibilità.
Tornando ai progetti discussi e approvati nel corso della due giorni
tecnico-scientifica di Copanello, diversi obiettivi si prefigge la
Calabria attraverso la partecipazione alle linee progettuali concordate.
Nel progetto che interessa la gestione dei rifiuti solidi urbani,
l’obiettivo è di realizzare un sistema di monitoraggio
e controllo, omogeneo e uniforme su scala nazionale; ciò al
fine di migliorare la pianificazione e contenere i costi di gestione.
Nel tavolo tecnico dedicato alla realizzazione di inventari delle
emissioni e piani di risanamento della qualità dell’aria,
a sua volta diviso in tre sottoprogetti, si è deciso di mettere
a disposizione dell’intero sistema agenziale le tante competenze
presenti per supportare le diverse amministrazioni che richiederanno
assistenza tecnica sulla delicata questione del monitoraggio della
qualità dell’aria. La salvaguardia della risorsa idrica,
attraverso strumenti di pianificazione e programmazione degli interventi,
è stata, inoltre, una linea progettuale approvata dopo la discussione
della due giorni di Copanello. Il piano per questo progetto, che sarà
sviluppato nel corso del prossimo triennio, prevede, tra l’altro,
la realizzazione di una proposta operativa sugli interventi che consentono
di ottimizzare la gestione dei fanghi di depurazione. L’inquinamento
acustico, più comunemente conosciuto come rumore, è
stato al centro di un altro tavolo tecnico interagenziale che ha previsto
la realizzazione, tra le diverse linee di attività, anche di
un sito web che contenga tutta la normativa, soluzioni tecniche, buone
pratiche, informazioni e suggerimenti. Sulla stessa lunghezza d’onda,
e approfondendo il discorso sulla strumentazione informatica già
in possesso alle agenzie, è il progetto dedicato ai campi elettromagnetici.
I bilanci ambientali, il consolidamento della rete dei laboratori
e l’alimentazione del sistema di indicatori meteoclimatici,
sono stati al centro di altrettanti tavoli tecnici, dai quali sono
uscite linee progettuali condivise. Cancellare il progetto del Ponte sullo Stretto 16/09 Blocco della procedura e cancellazione del progetto del Ponte
sullo Stretto di Messina: e' la richiesta ribadita dai coordinamenti
e dai comitati siciliani e calabresi che si oppongono alla realizzazione
dell' opera insieme alle associazioni ambientaliste. ''In particolare
- e' scritto in una nota dei coordinamenti - si chiede alla Regione
Calabria, il cui no al ponte e' ormai ufficiale, di bloccare la nomina
dei propri rappresentanti nella 'Stretto di Messina spa'; anzi di
uscire dalla societa'. L' operazione Ponte e' infatti destinata ad
interrompersi: dopo il Comune di Villa San Giovanni, la Regione Calabria,
la maggioranza dei Consiglieri comunali di Messina, il no al Ponte
e' stato assunto dalle istanze politiche nazionali dell' Unione, dalla
Fabbrica di Prodi ai tavoli programmatici del centrosinistra: cio'
significa chiusura dell' operazione dopo le elezioni. Ma anche vasti
settori dell' attuale maggioranza si sono espressi per il blocco:
la Lega e i ministri Alemanno e Siniscalco lo ripetono continuamente;
il ponte e' stato cancellato dal Dpef e probabilmente sparira' anche
dalla finanziaria''. ''Di recente - prosegue la nota - il Cipe ha
bloccato il progetto della variante Cannitello, ovvero i collegamenti
dell' infrastruttura della parte calabra. Questo, insieme ai nuovi
studi sulla non sostenibilita', all' inchiesta della Procura di Roma
per falso sulla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via),
ai pesantissimi impatti ambientali e territoriali dell' opera, descrivono
un' operazione senza futuro che infatti presto si interrompera'. In
questo quadro, invece, il proponente annuncia che tutto va bene: verra'
scelto un General Contractor, laddove non ci sono le risorse finanziarie
e il tempo neppure per completare il progetto. Questo pero' permette
alla lobby di spendere le risorse residue, accaparratasi con la mancata
liquidazione dell' Iri: non importa se in nuove consulenze o in speculazioni
progettuali o finanziarie. Le uniche due societa' rimaste in lizza
quali capicordata, infatti, sono con l' acqua alla gola: altissimo
il rischio di storno di fondi per progettazioni virtuali. Altro che
operazione in fase avanzata: del megaponte - concludono i comitati
- rimane ormai una speculazione istituzionalizzata che va bloccata
subito''. L’ass. Tomamsi incontra le Arpa Regionali. Individuati dieci settori d’intervento. 15/09 ''Abbiamo individuato dieci settori di intervento prioritario
per i quali saranno avviati nell' immediato, progetti di risanamento
e/o riconversione delle azioni e delle procedure nel quadro di una
piu' ampia e articolata riprogettazione in grado di porre la centralita'
del sistema ambiente''. Lo ha dichiarato l' assessore alle Politiche
dell' Ambiente, Diego Tommasi, Coordinatore nazionale per le politiche
ambientali nell' ambito della Conferenza Stato Regioni nel corso dei
lavori della due giorni dedicata all' Ambiente in corso di svolgimento
a Copanello, dove si sono dati appuntamento i rappresentanti di tutte
le ARPA regionali, l' APAT (Agenzia nazionale per la Protezione dell'
Ambientee per i Servizi Tecnici), promosso dal Ministero dell' Ambiente
e dalla Regione Calabria,'Assessorato Politiche dell' Ambiente. Inquinamento
atmosferico e piani di risanamento dell' aria, cambiamento climatico,
risanamento dell' ambiente marino e costiero, valorizzazione e gestione
sostenibile delle risorse, gestione dei rifiuti e monitoraggio delle
sostanze tossiche in dispersione, inquinamento delle acque e risorse
idriche, inquinamento elettromagnetico e da rumore e educazione allo
sviluppo sostenibile: sono questi i temi nell' agenda di lavoro e
che caratterizzeranno l' azione di intervento dell' assessorato nei
prossimi mesi. ''L'obiettivo - ha spiegato Tommasi - e' quello di
avviare una serie di iniziative finalizzate prioritariamente all'
elaborazione di un sistema di rilevamento e conoscenza dello stato
ambientale esistente e poi all' individuazione dei Piani regionali
di intervento e di risanamento''. ''Le questioni ambientali - ha concluso
l' assessore regionale - non possono essere affrontate esclusivamente
all' interno di ambiti territoriali circoscritti, trascurando le ripercussioni
che soprattutto alcune criticita' ambientali possono avere su scala
nazionale. Ecco perche' abbiamo ritenuto indispensabile promuovere
un momento di confronto e interazione tecnico-scientifico che ci auguriamo
possa trovare in futuro ulteriori e nuove occasioni di incontro interregionali,
al fine anche di promuovere la compartecipazione alle iniziative e
alle attivita' in cui sono impegnate le Agenzie per l' Ambiente italiane''.
''Il sistema delle Agenzie ambientali - ha detto il direttore generale
del Dipartimento ambiente nonche' commissario Arpacal, Domenico Lemma
- rappresenta oggi una realta' consolidata nel Paese pur se occorre
ancora registrare un profilo di operativita' differenziato sul territorio
nazionale. Se il processo e' ancora in via di completamento, il momento
appare idoneo per un' interlocuzione attiva e continua tra le agenzie
regionali, che puo' rappresentare la spinta verso un dialogo operativo
con l'intero sistema agenziale''. ''E' importante - ha proseguito
- se non addirittura indispensabile individuare campi di cooperazione
e di collaborazione per creare quella sinergia che deve superare ogni
forma di particolarismo. A questo obiettivo puo' far fronte l'Apat
per i propri compiti di coordinamento, ma un ruolo importante e' rivestito
dalle agenzie regionali e delle province autonome, sia nel superare
il divario tecnico ed organizzativo esistente tra loro, sia nell'
individuare un sistema sinergico promotore di iniziative congiunte
e interessanti il sistema nella sua globalita'''. ''I tavoli tecnici
- ha concluso Lemma - intendono, quindi, in sinergia con le Istituzioni
coinvolte, e attraverso il network di professionisti interno al sistema
agenziale, sviluppare programmi e azioni a supporto di una corretta
ed informata pianificazione e programmazione territoriale e settoriale,
assolvendo al comporto di supportare le amministrazioni pubbliche
fornendo l' assistenza tecnica necessaria a dare effettiva attuazione
alla normativa''. Progetto del C.A.I. per vaolorizzare i parchi della Calabria 15/09 La sezione calabrese del Club alpino italiano ha elaborato
un progetto per la valorizzazione e la tutela del territorio dei Parchi
nazionali della regione nell' ambito dell' accordo quadro triennale
2003/2005 sottoscritto tra lo stesso Club alpino italiano e il Ministero
dell' Ambiente. Il progetto, denominato ''A piedi nei Parchi nazionali
dell' Appennino calabrese'', coinvolge le sezioni di Catanzaro, Castrovillari,
Cosenza e Reggio Calabria del Cai. ''Le azioni - informa una nota
- prevedono l' informatizzazione del catasto dei sentieri; la realizzazione
di interventi strutturali nei rifugi anche per contenere i consumi
energetici; la valorizzazione dei segni dell' uomo sulle terre alte
e la tutela dell' ambiente montano''. Nel quadro delle iniziative
promosse dal Cai lunedi' prossimo, 19 settembre, con inizio alle 11.45,
si svolgera' a Reggio Calabria, nella sede del Cai, in via San Francesco
di Paola, una conferenza stampa sul tema ''Lo stato dell' arte del
progetto a piedi nei parchi dell' Appennino calabrese''. All' iniziativa
collaborano i Parchi nazionali dell' Aspromonte, della Sila e del
Pollino, l' Osservatorio tecnico per l' ambiente, il gruppo di lavoro
per lo studio dell' insediamento umano nelle terre alte e la Commissione
nazionale escursionismo del Cai. Alla conferenza stampa parteciperanno
Annibale Salsa, Antonino Falcomata' ed Alfonso Picone Chiodo, presidenti,
rispettivamente, dei Cai nazionale e delle sezioni calabrese e reggina
del sodalizio. Convegno regionale sull’ambiente, a Copanello, per affrontare le emergenze 14/09 Nei giorni 15 e 16, con inizio alle ore 10,00, al Villaggio
Guglielmo di Copanello, si terrà un convegno per affrontare
le principali questioni in materia ambientali. Una due giorni fortemente
voluta dall’Assessore Regionale all’Ambiente Diego Tommasi,
il quale, con questo momento di dibattito tecnico-scientifico, ha
inteso confermare, nel solco del programma predisposto dal Presidente
della Regione Agazio Loiero, il ruolo che la Calabria, da qualche
mese, sta già svolgendo nel coordinamento unico delle politiche
ambientali nazionali, in seno alla Conferenza Stato Regioni. Ai “Tavoli
tecnici interagenziali” della convention, promossi dal Ministero
dell’Ambiente e Tutela del Territorio e organizzati dalla Regione
Calabria e dal Dipartimento Stato dell’Ambiente e Metrologia
Ambientale dell’APAT (Agenzia nazionale per la Protezione dell’Ambiente
e per i Servizi tecnici), partecipano, infatti, le rappresentanze
di tutte le ARPA (Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente)
italiane. Si discuterà delle principali attività che
coinvolgono le agenzie ambientali, come la gestione dei rifiuti urbani,
il controllo dei campi elettromagnetici, l’inquinamento acustico,
ma anche la gestione della risorsa idrica e le emissioni e qualità
dell’aria. I tavoli, serviranno, inoltre, a fare il punto sulle
attività sinora svolte e a programmare le attività future
che coinvolgeranno, appunto, le agenzie ambientali italiane. Il programma
della due giorni prevede una serie di tavoli di lavoro che, in parallelo,
affronteranno i programmi operativi che interesseranno le attività
delle agenzie ambientali italiane. Verdi: “Parco del Pollino alla paralisi” 13/09 ''Il sostegno alla linea del Presidente dell' Ente Parco del
Pollino da parte di due rappresentanti di partiti di sinistra, Vincenzo
Bruno (Ds) e Gennaro Marsiglia (Sdi) contro le istanze dei lavoratori
del parco e dei sindacati ed il rifiuto del dibattito sul tema delle
diffcili condizioni di lavoro, sta paralizzando il buon funzionamento
degli uffici del parco''. E' questo quanto e' scritto in una nta dei
Verdi di Basilicata. Secondo il partito ambientalista si tratta di
''un inciucio che deve far riflettere la forze politiche lucane sul
ruolo che le due regioni, Calabria e Basilicata, possono assumere
per riportare le condizioni di correttezza e trasparenza all' interno
dell' ente di gestione, ormai giunto alla piu' completa paralisi,
governato solo da meri localismi, interessi e favoritismi''. Gentili (DS) “Preoccupati dalla legge delega per l’ambiente” 13/09 ''Di fronte alle indiscrezioni apparse sulla stampa circa il
testo della legge delega sulle materie ambientali, che il governo
si appresterebbe a presentare, i Ds esprimono una forte preoccupazione
e una ferma contrarieta' rispetto al metodo adottato e ai contenuti
controriformatori del decreto stesso''. E' quanto sostiene in una
nota il responsabile nazionale Ambiente dei Ds, Sergio Gentili, circa
la legge delega. ''Il governo - ha aggiunto - non solo non ha coinvolto
le forze sociali, istituzionali e i soggetti della cultura e delle
professioni, come e' indispensabile fare in una materia cosi' decisiva
per il Paese, ma ha addirittura esautorato moltissimi componenti della
commissione prevista per la formulazione della legge delega. Come
al solito siamo in presenza di colpi di mano e di una cultura centralistica
e dirigistica. Il prof. Massimo Veltri, responsabile Ds per le acque
e difesa del suolo, ha espresso una valutazione estremamente critica
sulla parte riguardante le acque''. ''Siamo in presenza di una controriforma
- ha proseguito Gentili - che punta a cancellare tutta l'elaborazione
e le acquisizioni degli ultimi 15 anni: i bacini idrografici sono
delineati per confini amministrativi e non piu' fisici, come e' invece
necessario; la centralizzazione delle politiche di comando e controllo
penalizza in termini anticostituzionali le Regioni e vanifica il rapporto
tra economia, lavoro e ambiente''. Gentili inoltre fa notare che ''il
recepimento delle direttive europee confligge con il dettato e la
cultura delle stesse direttive in quanto contraddittorio, confuso
e omissivo''. ''E' evidente - ha concluso - che di fronte a una tale
situazione l'impegno dei Ds sara' fermo nel contrastare ogni controriforma
e determinato nell'obiettivo di riformare e migliorare la legislazione
ambientale'' L’ass. Tommasi chiede al Ministro Matteoli una concertazione preventiva sui decreti per l'ambiente 12/09 L’assessore all’ambiente della Regione Calabria
e coordinatore nazionale delle Regioni per la materia, Diego Tommasi,
ha partecipato oggi al convegno “Ambiente è sviluppo”,
organizzato a Roma presso l’Avvocatura dello Stato dalla redazione
di “Gazzetta Ambiente”. Nell’occasione, a seguito
della divulgazione del testo dei decreti delegati relativo al riordino
della normativa sull’ambiente, Tommasi ha chiesto al Capo di
gabinetto del Ministro dell’Ambiente, Paolo Togni, di poter
incontrare Altero Matteoli prima che lui firmi i provvedimenti. In
vista di tale riunione, che si potrebbe tenere la prossima settimana,
il coordinatore nazionale dell’ambiente per le Regioni italiane
ha convocato i colleghi assessori per martedì 20 settembre,
in modo da definire una posizione comune con Matteoli, prima della
data di invio del testo definitivo per il voto del Consiglio dei ministri.“Riteniamo
indispensabile che una materia così delicata e fondamentale
per lo sviluppo del nostro paese –ha detto Tommasi- venga affrontata
di concerto nei vari passaggi istituzionali, consapevoli delle competenze
e delle deleghe attribuite al Governo ed agli Enti territoriali. Però
–ha continuato l’esponente della Regione Calabria- è
essenziale una piena sinergia, fra Governo e Regioni, nella definizione
delle nuove regole per non farle restare semplici enunciazioni. Solo
così sarà possibile superare i ritardi accumulati in
materia ambientale”.Infine, al direttore Paolo Togni è
stata chiesta una bozza ufficiale dello schema dei decreti legislativi,
perché dalle indiscrezioni pubblicate sugli organi di informazione
alcune norme fanno emergere varie preoccupazioni da parte delle Regioni. Sequestrata una discarica abusiva a Laino Borgo 09/09 Una discarica abusiva e' stata sequestrata dai carabinieri
a Laino Borgo, nei pressi del fiume Lao. Nell'area, che si estende
per circa 2.000 metri quadrati e che qualche giorno fa era stata interessata
da un incendio, i carabinieri hanno trovato materiale ferroso, batterie
ed oli esausti, frigoriferi in disuso, pneumatici usurati, materiale
plastico, grossi lastroni di vetro e altri materiali. Nelle prossime
ore il sostituto procuratore presso la Procura della repubblica di
Castrovillari, Baldo Pisani, nominera' un perito per accertare la
situazione dell'area ed eventuali danni provocati alla falda acquifera. Animali rapaci in difficoltà recuperati dal CFS 09/09 Tre rapaci ed un fenicottero sono stati recuperati dagli uomini
del Coordinamento distrettuale del Corpo forestale dello Stato di
Paola. Inoltre gli agenti della forestale di Paola, insieme ai colleghi
di Reggio Calabria hanno recuperato un gabbiano, uno splendido esemplare
di airone cenerino ed un falco ritrovati nel reggino. Tutti gli animali
sono stati trasferiti a Rende, nel Centro protezione rapaci (Cipr)
con cui il Comando regionale di Reggio Calabria ha da tempo sottoscritto
un protocollo d' intesa al fine di facilitare le operazioni di recupero
di animali trovati in difficolta' sul territorio. RSU Parco del Pollino: “Mancato confronto sulla pinta organica” 08/09 La Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) dell' Ente Parco
del Pollino ha inviato una lettera agli amministratori dello stesso
Ente per far rilevare ''la grave inadeguatezza'' delle modalita' adottate
per ''la rideterminazione della pianta organica''. ''L' assenza di
una regolare fase consultiva con i sindacati, prevista dalla legge,
e la mancanza di un' analisi da parte del Consiglio direttivo, piu'
volte richiesti - ha sottolineato la Rsu - non rappresentano soltanto
una questione strettamente sindacale, ma anche una questione strategica
per il Parco, in quanto, influenzeranno in modo strutturale e duraturo
la qualita' del lavoro dell' Ente, la funzionalita' delle sue attivita'
e l' efficienza e l' efficacia con cui si perseguiranno gli obiettivi
aziendali''. ''La riorganizzazione dell' Ente Parco del Pollino voluta
dal presidente Francesco Fino - si conclude la nota - sarebbe dovuta
essere il risultato di un confronto democratico e pubblico tra i vertici
dell' Ente Parco e i rappresentanti dei lavoratori''. Discarica abusiva sequestrata a Corigliano 07/09 Una discarica abusiva e' stata sequestrata dai militari del
comando squadriglia navale della Guardia di Finanza nell'area Asi
di Corigliano Calabro. L'area, di circa 13 mila metri quadrati a ridosso
del torrente San Mauro, senza alcuna recinzione, era stata adibita
da sconosciuti a discarica abusiva di rifiuti speciali di ogni genere
quali solidi urbani, pneumatici in disuso, pannelli di eternit e materiali
edilizi provenienti da demolizioni. Il terreno e' stato affidato in
custodia al titolare della ditta proprietaria del lotto che e' stato
segnalato all' autorita' giudiziaria per aver favorito l' inquinamento
del sito non adottando le opportune misure al fine di evitare l' abbandono
incontrollato di rifiuti. Situazione del mare cosentino: La Cdl della provincia chiede un Consiglio straordinario 06/09 I capigruppo della Casa delle Libertà Mimmo Barile (Coordinatore
Cdl), Pasqualina Straface (An), Natale Zanfini (Udc), Mario Giordano
(Fi) hanno presentato stamani al Presidente del Consiglio provinciale,
On. Francesco Principe, una richiesta per la convocazione di una riunione
straordinaria del Consiglio con un solo punto all'ordine del giorno:
condizione del mare nella provincia di Cosenza. <<Le denunce,
arrivate in questa stagione turistica appena conclusa - spiegano i
capigruppo della Cdl - da parte di operatori turistici, Istituzioni
e cittadini hanno palesato l'aggravarsi delle condizioni ambientali
del nostro mare. Questo grido d'allarme deve provocare una forte discussione
che produca, aldilà delle facili speculazioni, un pacchetto
di misure urgenti. La superficiale auto accusa - continuano - fatta
pervenire dal Presidente Loiero al Corriere della Sera, ha messo in
luce una disarmante incapacità ad affrontare una questione
che in una regione a forte vocazione turistica deve essere risolta
dalla massima autorità regionale. Non ci saremmo mai attesi
una iniziativa così semplicistica quanto dannosa per l'immagine
della nostra regione. Né abbiamo gioito nell'apprendere che
la nostra terra sarà oggetto di derisione in una famosa trasmissione
satirica televisiva nel corso della quale saranno denunciate le condizioni
di totale abbandono e di degrado del nostro mare. Ci auguriamo che
in futuro i nostri massimi rappresentanti istituzionali vengano premiati
per altro e non per le loro omissioni. Ricercheremo - concludono i
capigruppo della Cdl - in Consiglio provinciale la massima condivisone
attorno ad una proposta politica forte che superi l'emergenza e recuperi
la nostra primaria risorsa turistica: il mare. Questo certamente dobbiamo
ai coraggiosi operatori che su questo hanno investito e continuano
investire, ai giovani che si formano nelle nostre scuole alberghiere,
ai cittadini preoccupati della loro salute, ai turisti che continuano
a scegliere la nostra regione>>. Progetto della Regione per monitorare e disinquinare i fiumi calabresi 05/09 Partira' un progetto di monitoraggio e disinquinamento dei
fiumi calabresi, lo assicura l' assessore regionale all'ambiente Diego
Tommasi, a commento della riunione odierna convocata a Catanzaro dal
Commissario per l' emergenza ambientale Domenico Bagnato. ''Dalla
riunione di oggi - ha dichiarato Tommasi - si rende improcrastinabile
iniziare dal controllo e dagli interventi sui corsi d'acqua calabresi
per avviare una capillare opera di ripristino delle loro caratteristiche
naturali''.Gia' da tempo, del resto, l'assessorato aveva puntato il
dito sugli scarichi urbani e industriali che finiscono nei corsi d'acqua.
''Adesso - ha continuato Tommasi- anche se saranno fatte le necessarie
verifiche scientifiche, sappiamo che la principale fonte di inquinamento
del mare sono le aste fluviali, come il fiume Mesima''. E proprio
a partire da questo corso d'acqua che l'assessorato regionale all'ambiente
intendera' sviluppare un progetto pilota per il risanamento e l'eliminazione
delle cause di inquinamento, che derivano principalmente dall'assenza
di adeguati depuratori comunali. ''Analogamente - ha affermato Tommasi
- verra' sviluppato un programma di intervento sui corsi d'acqua piu'
a rischio. La nostra attivita', comunque, continua incessantemente,
sia per le indagini tecnico-scientifiche, sia per la redazione di
progetti, che per la ricerca di finanziamenti comunitari e nazionali''.Il
problema, del resto, non riguarda solamente la Regione Calabria, ma
molti altri territori italiani e percio' la questione sara' portata
da Tommasi all'attenzione del Coordinamento nazionale degli assessori
regionali all'ambiente, affinche' nella prossima legge finanziaria
siano stabilite le priorita' attinenti il finanziamento di un piano
straordinario della depurazione. Dalla Calabria in Francia. Una caretta-caretta attraversa il Mediterraneo 05/09 Simbolo di longevita' e lentezza le tartarughe marine forse
d'ora in poi diventeranno anche note per la loro determinazione. O
forse per la curiosita'. Una Caretta-Caretta liberata dopo le cure
ricevute nel centro Wwf della riserva marina di isola Capo Rizzuto,
era stata liberata nel corso dell'operazione Caretta, il 31 maggio
scorso nelle acque del Golfo di Sant'Eufemia. L'esemplare (quasi 80
centimetri di carapace) cinque giorni prima era stato raccolto da
una motovedetta della capitaneria di porto di Gioia Tauro nello scalo
"piena di parassiti (delle fastidiosissime sanguisughe)"
racconta Giuseppe Paolillo del progetto Tartarughe del Wwf. All'animale
sono bastati sei giorni di cure nella riserva marina di Capo Rizzuto
per rimettersi in sesto ed "essere di nuovo pronto per riprendere
il mare". Una rapida operazione di marcatura con targhette metalliche
del Wwf e via, qualche miglio al largo con la motovedetta della Guardia
costiera di Vibo per il tuffo liberatore. Poi la sorpresa. Il 29 agosto
dall'acquario francese di Montpellier al Wwf Italia giunge la comunicazione
della cattura di una grossa tartaruga marina, in buona salute, con
una targhetta metallica nella pinna anteriore con sigla 1626 A. Un
rapido controllo sulla scheda e il mistero era risolto. "E' lei-
precisa Paolillo- la Caretta di Gioia Tauro liberata tre mesi fa davanti
alla coste vibonesi che si era fatta una nuotatina di qualche centinaio
di chilometri fino al Golfo del Leone. Via Mar Ligure, passando per
le Bocche di Bonifacio o, considerata la stagione, dopo una capatina
alle Baleari? Non lo sapremo mai, comunque sia, chissa' che un giorno
la nostra Caretta non capiti di nuovo da queste parti. Come si sa-
conclude Paolillo- il mondo e' piccolo per una tartaruga". Pacienza (Fare verde) : “Programmare gli interventi per prevenire l’inquinamento del mare” 03/09 “Anche quest’anno la stagione balneare è
giunta al termine. I pochi coraggiosi turisti che hanno sperimentato
sulla loro pelle le bellezze del “Mare da bere” tanto
decantato dall’Amministrazione Provinciale di Cosenza e dalla
Regione Calabria, sono andati via”. Lo scrive in una nota il
Presidente Provinciale di Fare Verde Cosenza, Francesco Pacienza.
“Dopo il balletto degli scaricabarile –prosegue Pacienza-
sulle responsabilità, ultima in ordine di apparizione è
la tesi del funzionario Borsani dell’AS1 di Paola secondo il
quale i dati di Goletta Verde sarebbero non attendibili in quanto
frutto di più campionamenti e pertanto, in virtù di
tali metodiche, sarebbero aumentate le probabilità di esiti
negativi ma, ignora, che adottando la stessa tesi, se vi fossero stati
i presupposti oggettivi, sarebbero aumentate anche le probabilità
di esiti positivi. Straface (An) “Situazione esplosiva dei rifiuti nel cosentino” 03/09 ''Cosi' com' e' la gestione dei rifiuti nella nostra provincia
non puo' piu' andare avanti''. E' quanto afferma, in una dichiarazione,
Pasqualina Straface capogruppo di An alla Provincia di Cosenza. ''In
oltre un anno di lavoro - prosegue Straface - la giunta Oliverio non
ha ancora prodotto un piano provinciale dei rifiuti e in consiglio
non abbiamo mai affrontato una discussione seria su una delle piu'
grandi emergenze della Calabria''. Secondo il capogruppo di An, pero',
''il problema sta per esplodere. Non si e' voluto o potuto potenziare
il termovalorizzatore di Gioia Tauro e ancora non si capisce quale
possa essere la soluzione alternativa. Il commissario regionale ha
anche inibito l' uso della discarica di Lamezia Terme per molti comuni
del cosentino e non si sa dove questi ultimi conferiranno i loro rifiuti,
visto che la scelta di un sito per un termovalorizzatore nella nostra
provincia, che farebbe diminuire di molto i costi della Tarsu, continua
a tardare. Ci risulta inoltre - sostiene ancora Straface - che la
valle Crati ancora non ha siglato il contratto con il Comune di Cosenza,
suo principale cliente, gettando ombre oscure sul futuro di un' azienda
che da' lavoro a centinaia di persone''. ''Su tutti questi problemi
il presidente Oliverio e l' assessore Marrello non hanno fatto sentire
la loro voce - conclude il capogruppo di An - La questione deve essere
presa in mano con decisione, anche a costo di scelte che possono risultare
impopolari nel breve termine, ma utili nel lungo periodo a tutta la
collettivita'. Non possiamo piu' nascondere la testa sotto la sabbia''.
Il Presidente Oliverio ringrazia Striscia la Notizia per il tapiro d’oro sul mare da bere: “Lo ritirerò per conto del commissario ambientale” 02/09 “Considero certamente positiva la notizia secondo la
quale la redazione di “Striscia la notizia” ha deciso
di dare attenzione a problemi di particolare rilevanza per la vita
e le prospettive della Calabria e della provincia di Cosenza sui quali,
proprio un anno fa, al momento del mio insediamento alla presidenza
della Provincia, ho cercato di dare particolare risalto, pur non avendo,
l’Ente da me diretto, specifiche competenze, risorse e strumenti
adeguati di intervento. Inquinamento del mare: Il commissario per l’emergenza ambientale fissa un incontro per il 5 settembre 02/09 Il Commissariato delegato per l' emergenza ambientale, Domenico
Bagnato, ha fissato per lunedi' mattina un incontro per valutare e
coordinare le iniziative dirette ad individuare le fonti dell' inquinamento
marino segnalatosi nelle scorse settimane nel tratto antistante il
litorale tirrenico tra Nicotera e San Ferdinando. Lo si e' appreso
da una nota del commissario delegato per l'emergenza ambientale. All'
incontro sono stati invitati - prosegue la nota - i responsabili dell'
Arpacal, del Noe dell' Arma dei carabinieri, del Settore affari tecnici
geologici e idrogeologici della Regione Calabria, del settore della
Tutela ambientale delle Province di Vibo Valentia e Reggio Calabria,
della capitaneria di porto, dei segretari dei due Ato interessati.
L' iniziativa si ricollega - conclude la nota - alle varie proteste
di cittadini e turisti riportate dalla stampa nella scorsa settimana
e alle segnalazioni pervenute da piu' parti tra cui quella del sindaco
del comune di Rosarno, che e' stato invitato a partecipare all' incontro.
31/08 ''E' stato anticipato - e' detto in una nota - al primo settembre
il massacro venatorio in Calabria per la gioia dei 40.000 cacciatori
calabresi che, armati di fucili automatici, saranno liberi di scorrazzare
per boschi e terreni privati per almeno cinque mesi.Anche quest'anno
infatti la caccia e' stata anticipata, rispetto alla normale apertura
prevista dalla legge, di ben 18 giorni, autorizzando cosi' l'uccisione
di migliaia di animali in piu' e senza il parere dell'INFS (Istituto
Nazionale della Fauna Selvatica) che e' l'Istituto scientifico piu'
autorevole in questo settore''.E' quanto sostengono in una nota LIPU,
WWF, ITALIA NOSTRA, ENPA, LAV e ALTURA. ''Anziche' optare - e' detto
- inoltre per i giorni fissi, si potra' cacciare tre giorni alla settimana
a scelta del cacciatore e di fatto si potra' sparare per cinque giorni
alla settimana.In pratica non e' cambiato nulla rispetto all'anno
precedente e anche la giunta di centro sinistra, continua la nota
degli ambientalisti, segue gli esempi negativi e ripete gli stessi
errori della precedente giunta di centro destra.Il tutto per cedere
alle pressioni del mondo venatorio e favorire quella schiera di cacciatori
che in Calabria rappresentano una netta minoranza rispetto agli ambientalisti
e alla gente comune che non condivide la pratica dell'uccisione di
animali per puro divertimento.Parte male dunque la giunta di centro
sinistra che, non solo conferma il precedente calendario venatorio,
ma autorizza anche le caccia in deroga con la possibilita', concessa
alle province,di prolungare il periodo di caccia. E questo nonostante
ci siano gia' stati, negli anni precedenti, due ricorsi al Tar della
Calabria presentati e vinti da WWF e LIPU''. ''La caccia e' un'emergenza
ambientale preoccupante non solo in Calabria ma su tutto il territorio
nazionale. Ad ogni stagione l'attivita' venatoria distrugge irrimediabilmente
un patrimonio di biodiversita' preziosissimo,oltre a costituire una
questione sociale e morale ancora aperta. L'esercito delle 800 mila
doppiette determina ad ogni stagione venatoria in Italia la morte
di 100 milioni di animali selvatici, grossi danni agli equilibri ecologici
locali, mina la sopravvivenza anche di molte specie rare e vulnerabili
e limita ai cittadini la fruizione di boschi e campagne.La tutela
della fauna e' un dovere nei confronti della collettivita' e una minoranza
di cacciatori non puo' decidere il destino di milioni di animali.E'
per questo che le associazioni ambientaliste in elenco chiedono alla
giunta Loiero e all'Assessore competente di riflettere sulla questione
riportando l'apertura della caccia alla terza domenica di settembre
come previsto dalla legge 157/92.Potrebbe essere questo quel segnale
di inversione di tendenza, sostengono sempre gli ambientalisti, che
la nuova giunta calabrese dice di volere attuare e di cui l'opinione
pubblica ha tanto bisogno''. WWF Calabria “Al via il Game Fair, dove la natura si ama “sparando!” 30/08 Il primo settembre si apre la caccia in Calabria - afferma
in una nota il Wwf Calabria - e, a seguire, dopo appena ventiquattr'ore,
a Camigliatello si terrà l'ormai consueta rassegna di fucili
e pistole, con contorno di falchi ammaestrati e immancabili soppressate,
manifestazione denominata Game-fair, sponsorizzata dalle principali
industrie del settore armiero. Insomma una doppia festa per la natura,
dove il deprimente silenzio delle pinete silane sarà finalmente
interrotto, come l'anno scorso, da circa 80.000 spari concentrati
in tre giorni (si cercherà comunque di battere il record).
Ma fin qui niente di strano: abbiamo già detto della continuità
politica affermata dal nuovo assessorato all'Agricoltura in materia
venatoria, rassicurato dal fatto che Tortore e Quaglie non possono
esprimere il loro dissenso con il voto. Quello che sconcerta però
è l'incredibile riproposizione di frasi e slogan che inneggiano
all'amore per la natura e per gli animali, il tutto per pubblicizzare
una manifestazione che tutto è tranne che un raduno di animalisti.
Insomma qualcuno dovrebbe spiegare ai lettori calabresi, che deficienti
non sono, perché mai per "promuovere l'amore per la natura
e gli animali" o per "praticare sport all'aria aperta"
uno debba imparare ad usare l'automatico o a destreggiarsi con il
mulinello. Perché se è così, vuol dire che chi
sta attento pure a dove posa i piedi per non calpestare le formiche,
la natura e gli animali non li ama . In tal caso però occorrerebbe
cambiare il significato delle parole, per cui l'uccidere diventa un
gesto di amore e più si uccide e più si ama. O no? La
verità però è un'altra e cioè che per
l'occasione, come ogni anno e sotto diverso colore politico, si usano
parole in libertà, per cui si mettono insieme doppiette e cavalli
lipizzani, pecorino crotonese e nduja del Poro, tiro a segno, gare
di pesca, cani e caccia, giri in carrozza per la gioia dei piccoli,
insomma di tutto e di più, in una sorta di allegra kermesse,
magari all'insegna di un buon Cirò, in cui la natura e gli
animali vengono concepiti - di fatto - come qualcosa da sfruttare,
o da ammazzare per il proprio diletto. Nell'augurare dunque al nuovo
Assessore di centro-sinistra di superare in valentia balistica il
suo predecessore di destra, rinnoviamo l' invito, valido anche per
la quinta edizione, di mettere da parte l'ipocrisia degli appelli
francescani al rispetto per il creato vivente, convinti come siamo
che l'unico modo per amare gli animali sia quello di lasciarli vivere
in pace nel loro ambiente, possibilmente non inquinato o assediato
dal cemento. Per chi la pensa diversamente, l'appuntamento è
a Molarotta di Camigliatello Silano. Lavoratori ARSSA permettendo. LAV: “L’apertura anticipata della caccia è controlegge” 30/01 L'apertura della stagione venatoria ''con 18 giorni di anticipo
rispetto alla data fissata dalla legge'' dello Stato rappresenta ''un
abuso' da parte delle amministrazioni regionali e del governo. E'
quanto denuncia la Lega antivivisezione (Lav), che definisce l'apertura
anticipata una vera e propria ''emergenza ambientale''. '''Non e'
un caso - afferma Ennio Bonfanti, responsabile 'fauna' della Lav -
che anche quest'anno i calendari venatori regionali abbiano ricevuto
pesanti critiche dall'Istituto Nazionale Fauna Selvatica (Infs), che
ha bocciato la deregulation selvaggia della caccia dei 'Governatori'
di Umbria, Marche, Veneto, Sicilia, Calabria, Toscana, Basilicata''.
Ma, secondo la Lav, ad essere particolarmente ''grave'' e' il comportamento
''omissivo'' del governo: i'' ministri La Loggia (Affari regionali)
e Matteoli (Ambiente), infatti, si rifiutano ancora di impugnare le
leggine sulla caccia approvate ad agosto in Lombardia, Veneto e Toscana
che prevedono la caccia a specie protette, con mezzi illegali o in
periodi vietati - afferma Bonfanti -. Questo loro favoreggiamento
alla lobby delle armi e della caccia comporta pero' una palese violazione
delle direttive e del trattato dell'Ue per cui l'Italia sara' sottoposta
all'ennesima condanna della Corte di Lussemburgo che da anni cerca
di fermare la vocazione alle stragi di uccelli migratori del nostro
Paese''. WWF: “L’apertura anticipata della caccia rischia la diffusione del virus dei polli” 30/01 Un ''danno incalcolabile per la fauna selvatica'' ma non solo.
L'apertura anticipata della stagione venatoria rischia di aumentare
le possibilita' che il virus dell'influenza aviaria si diffonda. A
lanciare l'allarme e' il Wwf a due giorni dall'inizio della caccia,
prevista per giovedi' prossimo. ''Nemmeno i rischi sanitari fermano
i cacciatori italiani accusa il Presidente del Wwf, Fulco Pratesi-.
Sappiamo bene come anche specie selvatiche, migratori provenienti
dall'est europeo quali le anatre siano possibili vettori del virus
dell'influenza aviaria, in quanto nei paesi dell'estremo oriente entrano
in contatto con specie d'allevamento all'aria aperta''. Eppure, prosegue
Fulco Pratesi, ''con assoluta mancanza di coscienza e senso di responsabilita',
la Toscana autorizza la preapertura ad anatidi quali alzavola, germano
reale e marzaiola, mentre nelle Marche si puo' sparare dal 1 settembre
a mestolone e marzaiola''. Almeno quest'anno, in attesa che si conoscano
meglio i rischi di una seria pandemia, mettiamo avanti a tutto le
ragioni della salute pubblica. Evitiamo di aprire la caccia a quelle
specie migratrici che possono essere causa di seri rischi sanitari,
se non vogliamo mettere in discussione le ricerche e gli allarmi lanciati
a livello internazionale come in Italia, dove le ricerche condotte
da 12 anni nelle Oasi Wwf da esperti virologi dell'Universita' di
Bologna hanno evidenziato come la febbre si diffonda ''sulle ali delle
anatre''. A tutto questo si aggiunge il danno che il via libera anticipato
alla caccia rappresenta per gli stessi animali, soprattutto per quelli
gia' a rischio di estinzione, come la starna, la quaglia ma soprattutto
la lepre italica. Non caso, sottolinea l'organizzazione ambientalista,
in molte regioni le preaperture sono state decise ''in palese contrasto
con i pareri dell'Istituto Nazionale Fauna Selvatica. Su tutte le
regioni, maglia nera alla Basilicata, dove la preapertura riguardera'
tutte le specie cacciabili, alle Marche, alla Calabria e alla Provincia
di Bolzano, che ''ha autorizzato la caccia in deroga e fuori periodo
a marmotte, tassi, stambecchi e aironi cenerini immaturi''. Unica
regione virtuosa la Sardegna, dove, vera mosca bianca, e' stato deciso
il completo rispetto della legge nazionale (157/1992), dunque si sparera'
da domenica 18 settembre. In Calabria, e in altre regioni del sud, manca una norma sull’ inquinamento acustico 30/08 Il nord batte il sud in materia di tutela dall' inquinamento
acustico. Con il rientro in citta' il rumore, causa di stress soprattutto
nei grandi centri urbani, e' sempre in agguato e nel contrastarlo
l'Italia, ancora una volta, dimostra di andare a due velocita'. In
Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, oltre che in Abruzzo e in Molise,
un testo di legge ancora non c'e', anche se la giunta di Vendola ne
ha approvato uno (attende l'ok del Consiglio) e la giunta Loiero con
quella di Bassolino ce l'hanno all'ordine del giorno. In condizioni
migliori la Sardegna che nel marzo scorso ha recepito la legge quadro
con un disegno di legge ora all' esame della Commissione Ambiente
del Consiglio regionale che dovra' esaminarla e poi proporla all'Assemblea
per la trasformazione in legge. Il disegno di legge fissa, comunque,
limiti inferiori a quelli previsti dalla legge quadro nazionale. Il
Friuli ha da poco approvato in giunta la bozza di una legge, ma e'
da tempo che le regioni del nord si sono adeguate alla legge quadro
nazionale, la 447 del 26 ottobre del '95, con l'eccezione di Bolzano
che e' da ben trent'anni che possiede una normativa del genere. Veltri (DS) “Non c’è sviluppo se non si rispetta l’ambiente” 29/08 ''Non c'e' sviluppo credibile e duraturo se la crescita economica
si realizza offendendo l'ambiente e non rispettando il patrimonio
naturale che abbiamo a disposizione''. E' quanto afferma Massimo Veltri,
responsabile nazionale dei Ds per il settore Acqua e Dissesto Idrogeologico,
in una lettera aperta inviata al presidente della Giunta regionale,
Agazio Loiero. ''La Calabria - afferma Veltri - e' regione capofila
di quelle del Mezzogiorno per il coordinamento delle politiche relative
all' ambiente, scelta di grande rilievo che per un verso attribuisce
centralita' a questo tema e per altro riconosce alla Calabria ruolo
e protagonismo. Gli stessi investitori, se non sono in presenza di
politiche accorte verso il territorio e di infrastrutture relative
all' acqua, ai rifiuti ed all' energia, difficilmente scelgono di
realizzare insediamenti di una qualche consistenza. 'Abbattere il
muro fra economia ed ecologia' era il titolo del documento piu' maturo
prodotto dall'area tematica Ambiente e Territorio dei Democratici
di Sinistra cinque anni fa e costituiva un vero e proprio superamento
della visione rigidamente protezionistica e vincolistica che gli approcci
dei movimenti e dei partiti ambientalistici avevano fino ad allora
avanzato. C' era in quel documento, che conserva oggi grande attualita',
la consapevolezza che non si puo' tornare indietro e che le societa'
moderne necessitano di servizi e infrastrutturazioni sofisticate,
ma che si deve imboccare la via in grado di coniugare qualita' ed
efficienza con il rispetto delle condizioni esistenti''. ''La richiesta
che rivolgo a te ed alla Giunta regionale - aggiunge Massimo Veltri
- e' di svolgere un impegno da protagonista che marchi evidenti segni
di discontinuita' con il passato. E per essere piu' esplicito sottolineo
tre casi in buona misura esemplari: i parchi, l'acqua e la difesa
del suolo, l'energia. Abbiamo tre parchi naturali nazionali che potrebbero
fungere da volano per la crescita della nostra terra: dell' Aspromonte,
dopo l' ottimo lavoro da Tonino Perna e la sua conseguente defenestrazione,
non si parla piu'; nel Pollino e' guerra quotidiana, nel deserto delle
iniziative, fra il presidente Fino e il resto del comprensorio; della
Sila taccio per carita' di patria. E' necessario attivare una verifica
e un' azione perche' questi tre parchi funzionino e lo facciano come
rete, come sistema, con il consenso delle popolazioni e come momento
d' attrazione per visitatori e investitori e come sedi di identita'
da non disperdere. Per quanto riguarda l' acqua e la difesa del suolo
si sa il lavoro che il Parlamento, nella precedente legislatura, produsse
in materia, a fronte del nulla di oggi. Le Regioni hanno un ruolo
protagonista in materia e in virtu' del quadro normativo vigente,
ma che cosa stiamo facendo per la direttiva europea sull' acqua e
sui distretti idrologici? E su Sorical poi, quali sono le vostre intenzioni?
Per quanto riguarda la difesa del suolo, i problemi non sono affatto
risolti, ne' sono confinati alle sole frane come quella di Cerzeto.
Vogliamo parlarne e capire come ci si puo' muovere, con Arpacal, Protezione
Civile, Province, Universita' ed il resto?'' Veltri fa poi riferimento
al Piano energetico regionale ed alla necessita' di una sua rivisitazione,
''da te annunciata peraltro - afferma Veltri - all' atto del tuo insediamento.
Negli ultimi tempi ha via via acquistato pregnanza la vicenda della
centrale del Mercure. Quello che ti chiedo e' di verificare in prima
persona e con gli assessorati e gli uffici competenti, stimolando
anche Province e istituzioni interessate lo stato delle cose e poi
determinarti per come la tua sensibilita' e il tuo senso dello stato
ti consiglieranno, cioe' al meglio. C' e' qualcosa, e piu' di qualcosa,
che richiede e reclama l' intervento equilibrato, informato, giusto
dello Stato perche' su quella centrale si dica una parola di verita',
uscendo dai silenzi e pronunciandola alla luce di una visione protagonista
e responsabile di chi vuole affermare, giustamente, il primato della
politica su tutto il resto, di una politica espressione di una polis
avanzata nonche' consapevole dell'altezza delle sfide che deve giocare
e vincere''. Operazione Nettuno: Altri sequestri ambientali, sulla costa, della Procura di Paola 29/08 Prosegue l' operazione Nettuno della Procura della Repubblica
di Paola, coordinata dal pubblico ministero Francesco Greco. Gli ultimi
provvedimenti disposti dal pm Greco riguardano: - Sequestro probatorio
della condotta sottomarina asservita al depuratore del Comune di Fuscaldo.
A seguito delle verifiche del Secondo Nucleo Sommozzatori - Guardia
Costiera di Napoli e' stato accertato che a circa 600 metri dalla
costa, la condotta presenta una rottura con notevole fuoriuscita di
liquame fognario con gravi conseguenze all' ecosistema marino (danneggiamento
aggravato di acque pubbliche, deturpamento, ecc), inoltre la Capitaneria
di Cetraro ha accertato che la medesima condotta non e' in possesso
di licenza di concessione demaniale marittima; esecuzione del sequestro
con prescrizioni, delegate alla Capitaneria di Porto di Cetraro. Pirillo: “Rispettata la normativa sulla caccia nel calendario venatorio regionale” 29/08 ''Abbiamo seguito le procedure previste dalla legislazione
in materia''. Lo ha detto Mario Pirillo, assessore regionale a Caccia
e pesca, parlando con i giornalisti, in relazione alla diffida presentata
dalla Lav sul calendario venatorio varato dalla Regione. ''Nell' elaborazione
del calendario - ha sottolineato Pirillo - non ci siamo discostati
dalle legislazioni nazionale e regionale in materia''. Fare Verde replica al Sindaco di Roggiano Gravina 29/08 “Fare Verde ha ritenuto opportuno denunciare la presenza
della discarica sulla sommità dell’invaso dell’Esaro
in quanto tale situazione persiste da molto tempo”.E’
quanto afferma in una nota il Pressidente Provinciale di Fare Verde
Cosenza, Francesco Pacienza.” “Il fatto stesso che il
sito sia stato sottoposto a se-questro – prosegue Pacienza-
non giustifica la continuazione del reato. Anzi, tutt’altro.
L’articolo 321 del Codice di Procedura Penale che il sequestro
venga eseguito mediante l’apposizione di sigilli recanti l’indicazione
dell’Autorità Giudiziaria competente e gli estremi del
sequestro stesso. Bene, come si evince dal dossier fotografico non
vi è presenza di tali contrassegni anche se la Legge prevede
l’apposizione di un cartello con la menzione dell’avvenuto
sequestro e che renda noto a chiunque che il sito o il manufatto è
sta-to sequestrato e non può essere manomesso. Tale è
l’orientamento della Suprema Corte con la sentenza 3094 del
14/03/2000. Si rileva, inoltre, come la fruizione tutelata della legge
a mezzo della apposizione dei sigilli (i cartelli di cui sopra) non
è quella di esplicare il “vincolo materiale” sulla
cosa, ma quella di manifestare a tutti la presenza del vincolo giuridico
di indisponibilità derivante dall’intervenuto sequestro.
Il sequestro dell’area non impedisce le operazioni di bonifica
necessarie alla rimozione di materiali inquinanti e nocivi così
come previsto da Decreto Ronchi anche quanto gli stessi si trovino
depositati su terreno privato. L’articolo 17 comma 11bis “Nel
caso in cui il sito inquinato sia soggetto a sequestro, l’autorità
giudiziaria che lo ha disposto autorizza l’accesso al sito per
l’esecuzione degli interventi di messa in sicurezza, bonifica
e ripristino ambientale delle aree, anche al fine di impedire l’ulteriore
propagazione degli inquinanti ed il conseguente peggioramento della
situazione ambientale”. E sempre l’articolo 17 al comma
13ter dispone “Gli interventi di messa in sicurezza, di bonifica
e di ripristino ambientale previsti dal presente articolo vengono
effettuati indipendentemente dalla tipologia, dalle dimensioni e dalle
caratteristiche dei siti inqui-nati nonché dalla natura degli
inquinamenti”. Alla luce di quanto stabilisce il Decreto Ronchi
rileviamo e sottolineiamo che l’unico intervento superfluo sia
stato quello del Sindaco di Roggiano Gravina e che bene avrebbe fatto
ad agire anziché arrampicarsi sterilmente e pretestuosamente
sugli specchi della dialettica poli-tica.Pertanto Fare Verde con la
sua denuncia, che qui richiama integralmente, ha inteso segnalare
all’attenzione delle competenti Autorità un caso emblematico
di inquinamento del nostro territorio. Situazio-ne, che a quanto dichiarato
dal Sindaco, si protrae dal 2003 senza aver bonificato il territorio
esponendolo in maniera continuata al possibile ulteriore inquinamento
dello stesso. Si ribadisce, pertanto, che Fare Verde fa volontariato
con l’azione, con le idee e con l’applicazione delle norme
lasciando le sterili parole agli altri. Verdi: “Per la centrale del Mercure serve una valutazione di incidenza” 25/08 Per la Centrale del Mercure, al confine tra Basilicata e Calabria,
l' Enel ''e' obbligata a predisporre la Valutazione di incidenza'':
lo ha detto, in una nota, la responsabile della segreteria regionale
dei Verdi della Basilicata, Anna Fulgione. ''I Verdi lucani - ha aggiunto
- gradirebbero conoscere dall' Enel da dove intende prelevare la biomassa
e se a tal proposito esiste un piano di approvvigionamento dettagliato
con le aree del 'cippato vergine', necessarie per il funzionamento
della centrale. Inoltre - ha continuato Fulgione - chiediamo di sapere
se il numero dei lavoratori dell' indotto scaturisce da una stima
effettuata, oppure se si tratta di lavoratori gia' operanti presso
ditte locali''. I Verdi hanno chiesto di conoscere anche ''se esistano
stime di approvvigionamento della biomassa residuale da prelevare
fuori regione e da altre nazioni'' e hanno definito ''paradossale
l'interpretazione del Protocollo di Kyoto a danno delle aree protette
per le quali - ha concluso Fulgione - chiediamo l' applicazione delle
norme di tutela''. Fare Verde denuncia una discarica nel Comune di Roggiano Gravina 24/08
“Fare Verde ha inviato alla Procura della Repubblica di Cosenza
un dossier fotografico, con relativo esposto, circa la presenza nel
territorio del Comune di Roggiano Gravina (CS) di un deposito di materiale
vario nei pressi della diga dell’invaso dell’Esaro, presumibilmente
illecita”. A renderlo noto è il segretario provinciale
di Fare Verde Cosenza, Francesco Pazienza. “Il sito –prosegue
la nota- si estende su un’area abbastanza vasta e contiene principalmente
oggetti vari in plastica (bottiglie in primis), in metallo, frigoriferi,
lavatrici, manufatti in eternit, pneumatici ed altro ancora. Nell’area
circostante detto ammasso principale sono ben visibili, abbandonati
e in pessimo stato di sicurezza, schermi TV, una carcassa di autovettura,
frigoriferi ammassati, lavatrici oltre a tracce evidenti di un recente
incendio che può aver provocato la produzione di diossine e
di altre sostanze tossico nocive. Se si pensa che tale deposito è
sovrastante un ripido pendio che termina nelle acque del sottostante
invaso. E’ ragionevole presumere l’elevato grado di inquinamento
a cui è sottoposto il terreno e, a causa del dilavamento provocato
dalle piogge, le acque sottostanti. La LAV diffida il Presidente Loiero: “Il calendario venatorio è illegittimo” 24/08-(G.C.)- La Lav, ha notificato una diffida al Presidente della
Regione, Agazio Loiero, ed all' Assessore all' agricoltura, Mario
Pirillo, per chiederne l' immediato ritiro del calendario venatorio.
''La delibera sul calendario - dichiara la nota - non e' conforme
e contrasta con le norme regionali, statali e penali vigenti in materia
di tutela della fauna, disattendendo le modalità, i requisiti
e le condizioni d'attuazione dei piani di controllo faunistico. Questo
calendario, che anticipa al primo settembre l' apertura della caccia,
consente l' abbattimento di specie rare o a rischio ed autorizza la
caccia anche due mesi oltre la data di chiusura della stagione. La
coppia Loiero-Pirillo, così, porta la Calabria fuori dalla
legalità e dall' Europa. E' scandaloso che l' assessore Pirillo,
evidentemente intenzionato ad accattivarsi le simpatie elettorali
delle lobbies venatorie, emani un calendario che non solo viola con
arroganza la legge sulla caccia che prevede norme più restrittive,
ma addirittura calpesta le sentenze della magistratura. Oltre ai problemi
giuridici del calendario, quindi, con l' avvio della caccia si solleva
anche una profonda questione morale''. ''La delibera regionale sulla
caccia - aggiunge nella nota la Lav - contiene le stesse previsioni
illecite per la fauna che il giudice amministrativo, in più
occasioni, ha già esaminato e censurato: evidentemente all'
assessore Pirillo poco importano i provvedimenti del Tar Calabria
con i quali sono state sonoramente bocciati i calendari venatori della
precedente amministrazione''. ''Se poi si aggiunge - afferma ancora
la Lav - che il calendario e' stato emanato senza l' obbligatorio
parere dell' Istituto per la fauna selvatica (Infs) in merito all'
apertura anticipata della stagione di caccia, allora il quadro che
si ha davanti e' a dir poco desolante. Dalla nuova Giunta regionale
ci si attendeva un comportamento più rispettoso ed attento
ai problemi della fauna e della natura ed una svolta rispetto alla
passata, criticata, gestione Chiaravalloti. Invece l' assessore regionale
alla caccia ha scelto lo scontro aperto ed ingiustificato con il mondo
ambientalista''. ''La Lav esprime - conclude la nota - la propria
delusione per la condotta del presidente Loiero e dell' intera Giunta,
che, invece di approvare un calendario rispettoso delle normative
statali e comunitarie, ha riproposto, aggravandola, la politica estremista
filovenatoria della precedente amministrazione''. L’Enel Conferma la compatibilità ambientale della Centrale del Mercure 24/08 Con una nota diffusa dall' ufficio stampa, l' Enel ha confermato
''la compatibilita' ambientale della Centrale del Mercure con i fiumi
Mercure e Lao e con tutto il territorio circostante'' e ha ribadito
''inequivocabilmente l' assenza di incidenza della centrale sul sito
Sic (Sito di interesse comunitario) 'Valle del fiume Lao' ''. ''Circa
la valutazione di incidenza - e' scritto nel comunicato - si precisa
che l' iter autorizzativo per la trasformazione a biomasse della Centrale
del Mercure si e' regolarmente e positivamente concluso il due febbraio
del 2002, con il rilascio dell' autorizzazione alla riconversione
e all' esercizio dell' impianto''. Secondo l' Enel, ''il consenso
preventivo delle amministrazioni coinvolte nel procedimento autorizzativo
e' stato, infatti, il presupposto per l' ottenimento della prevista
autorizzazione conseguita in appropriate Conferenze dei Servizi. Per
centrali di questa tipologia e dimensione, il legislatore non ha previsto
alcuna valutazione di impatto ambientale ne' nazionale ne' regionale,
e che la Centrale del Mercure non e' inserita ne' in zona Sic ne'
in zona Zps (Zona Protezione Speciale). La Centrale del Mercure e'
una centrale a fonte rinnovabile, infatti brucia solo cippato di legno.
La costruzione di centrali di questo tipo e' richiesta dall' Unione
Europea e dalle leggi italiane che si rifanno al Trattato di Kyoto''.
''Nell' impianto del Mercure - prosegue la nota - non saranno bruciati
rifiuti urbani, ma biomasse prodotte in Basilicata e in Calabria.
Saranno queste due Regioni, infatti, i maggiori fornitori di biomassa
per la Centrale del Mercure. Solo eventuali integrazioni saranno reperite
altrove''. L' Enel ha, infine, ricordato che ''al funzionamento della
Centrale sono preposti 40 dipendenti Enel ai quali si aggiungono numerosi
lavoratori dell' indotto diretto ed indiretto''. La Forestale libera due gheppi a Torano Castello 24/08 Due gheppi, rapaci protetti dalla Convenzione di Washington,
sono stati salvati a Torano Castello, provincia di Cosenza, dal Corpo
forestale dello Stato. I due esemplari, nome scientifico 'Falco tinnunculus',
sono stati sequestrati dagli agenti del Comando provinciale del Corpo
forestale dello Stato di Cosenza dopo essere stati trovati all'interno
di una baracca adibita a ricovero di attrezzi agricoli, in un appezzamento
di terreno coltivato di proprieta' di un uomo di 35 anni, denunciato
per il reato di detenzione illegale di fauna protetta. I volatili
quindi sono stati affidati in custodia giudiziale al Centro recupero
animali selvatici di Rende. I rifiuti della Provincia di Cosenza non andranno più nella discarica di Lamezia 23/08-(G.C.)- Con un decreto il Commissario per l'emergenza ambientale
della Calabria ha deciso che i comuni della Provincia di Cosenza non
porteranno più i rifiuti solidi urbani nella discarica di Lamezia
Terme. Un decisione quella presa dal commissario frutto delle intese
raggiunte nell'incontro del 16 agosto tra il Commissario delegato
per l'emergenza ambientale rappresentato dal viceprefetto Giuliana
Perrotta e il Comune di Lamezia Terme, rappresentato dal consigliere
Francesco Cosentino, Presidente della Commissione Ambiente. In relazione
all’ intesa, il commissario delegato all'emergenza ambientale
in Calabria, Domenico Bagnato, ha messo una propria ordinanza con
la quale ha eliminato dall'elenco dei comuni che conferiscono i rifiuti
alla discarica di Lamezia Terme quelli della provincia di Cosenza.
Inoltre, per aderire alla richiesta del Comune di Lamezia Terme di
conoscere lo stato dei lavori presso l'impianto tecnologico gestito
dalla Daneco Spa, il Commissario delegato per l'emergenza ambientale,
ha convocato una riunione per il 29 agosto. Alla riunione parteciperanno
la Provincia di Catanzaro il Comune di Lamezia Terme, l'Amministratone
delegato della Daneco spa, la LamiaMultiservizi Spa, il responsabile
del procedimento Papello e la Commissione di vigilanza e controllo
dallo stesso nominata per una valutazione sulla situazione sulla base
degli atti tecnico - amministrativi adottati in ordine all'appalto
dei lavori anche alla luce delle menti decisioni del Consiglio Regionale
sul piano dei Rifiuti. Per quanto riguarda la condizione di estrema
criticità dello smaltimento dei rifiuti nella Provincia di
Cosenza, dove le previsioni del Piano Regionale dei rifiuti non sono
state attuate, il Prefetto Bagnato, prima di avviare le ulteriori
necessarie iniziative, ha sollecitato il Presidente e l'Assessore
all'Ambiente della Regione e il Presidente della Provincia di Cosenza
ad un incontro, da tenersi nei primi giorni di settembre, per definire
le strategie di intervento atte al superamento della situazione di
emergenza nella provincia cosentina. Mollica:“Azioni comuni tra Basilcata e Calabria per scelte ecocompatibili” 23/08 ''Per evitare scelte 'poco ecompatibili', le Regioni Basilicata
e Calabria devono rispondere con politiche coerenti alla possibilita'
che vengano costruite due centrali idroelettriche sui fiumi Lao ed
Argentino. Le due regioni devono attuare un' azione comune anche per
la tutela dell' area del Parco del Pollino''. E' questa l' opinione
dell' assessore alle infrastrutture, della Regione Basilicata, Francesco
Mollica, che ha inviato una lettera al vice presidente della Giunta
regionale della Calabria, Nicola Adamo, ed all' assessore regionale
calabrese con delega all' ambiente, Diego Tommasi. Mollica ha espresso
''piena condivisione dei contenuti di un precedente intervento dei
due esponenti della Giunta regionale calabrese, sulla costruzione
di impianti per l' utilizzo per scopi energetici dell' acqua di due
fiumi che scorrono in territorio calabrese ma i cui bacini idrografici
comprendono territori sul versante lucano del Parco nazionale del
Pollino''. L' assessore lucano ha auspicato ''un' azione comune delle
due Regioni a tutela dell' area del Parco del Pollino, che da un lato
eviti interventi inopportuni e dannosi per gli ecosistemi e dall'
altro offra prospettive di sviluppo ai residenti, definendo impegni
ed azioni per la salvaguardia dell' ambiente inteso come bene comune,
sul quale impegnare risorse umane e professionali locali'. Mollica
ha inoltre richiamato ''l' attenzione sul problema della centrale
che insiste sul bacino del fiume Mercure, principale tributario delle
acque del fiume Lao, sul quale e' necessario che le Regioni Calabria
e Basilicata verifichino con grande precisione la captazione e l'
utilizzo delle acque per scopi energetici, valutando l' impatto ambientale
conseguente, non escludendo che l' impianto cosi' come e' stato progettato,
non entri in esercizio. Gli impatti della centrale sulla salute e
sull' ambiente - ha aggiunto - sono tutt' altro che risolti, considerate
le carenze contestate dalla magistratura per quanto attiene gli iter
autorizzativi e le procedure seguite dal Parco''. Secondo l' assessore
lucano, ''le scelte in campo energetico e turistico del Pollino devono
essere subordinate alla salvaguardia ed all' integrita' del Parco
nazionale, evitando di localizzare impianti ed opere che se pur giudicati
di piccole dimensioni possano arrecare danni irreversibili ai fragili
ecosistemi ed attuando una programmazione che supporti in modo chiaro
le future scelte dell' Ente Parco del Pollino''. Goletta verde presenta le pagelle. La Calabria, oppressa dalle ecomafie, sprofonda Ambientalisti: “Le centrali idroelettriche non servono” 22/08 ''Viviamo in questo territorio da sempre e lo difendiamo da
sempre da assalti di speculatori di ogni risma''. Lo ha detto, in
una dichiarazione, Francesco Cirillo, componente del Comitato spontaneo
che si oppone alla realizzazione del progetto che prevede la realizzazione
di due centrali idroelettriche sui fiumi Lao e Argentino. ''Non abbiamo
bisogno di queste centraline - ha aggiunto Cirillo - e non permetteremo
che si avviino i lavori. Le istituzioni hanno gia' dato il loro alt
ai progetti, bastino questi stop perche' la ditta che ha presentato
il progetto abbandoni questi luoghi''. Un epidemia di processionaria torna a minacciare le pinete della Sila 19/08 Dopo l'emergenza incendi, i boschi della Regione Calabria continuano
a soffrire, questa volta a causa di un'epidemia di processionaria
che sta aggredendo le pinete dell'altopiano della Sila. Si tratta
di piccole larve che si cibano degli aghi di pino, a cui arrivano
risalendo il tronco degli alberi in fila indiana, da cui il nome 'processionaria'.
Gia' da anni la Regione si trova a dover fronteggiare questo problema,
che pero' col tempo ha assunto proporzioni preoccupanti, finendo con
l'interessare una zona sempre piu' vasta, tanto da spingere l'assessorato
all'Agricoltura, che in questi casi interviene direttamente attraverso
l'Ufficio per le Malattie delle Piante, a considerare il problema
una priorita' da affrontare al piu' presto. L'epidemia, infatti, oltre
a molte zone della Sila, come il territorio di San Giovanni in Fiore,
verso Caccuri, la Sila greca e la pre -Sila cosentina, sopra Spezzano,
ha interessato anche il comune di San Donato di Ninea, fino a lambire
la zona della fascia costiera ionica di Trebisacce e Oriolo. ''In
questi cinque anni – spiega l'assessore all'Agricoltura Mario
Pirillo- non e' stato fatto granche'. Proprio per questo, oggi ci
stiamo adoperando per trovare una soluzione complessiva ed efficace''.
''Finora- continua l'assessore- abbiamo realizzato dei progetti di
bonifica che hanno dato ottimi risultati, ma limitati solo a piccole
aree. Il problema vero e' che manca una mappatura del territorio che
ci aiuti a localizzare i punti in cui intervenire''. L'area boschiva
calabrese, infatti, ha un'estensione pari a 650mila ettari, di cui
gran parte e' ricoperta da pini 'loricati' e, nelle fasce costiere,
da pini 'alecco', specie entrambe colpite dall'epidemia di processionaria.
I processi di bonifica finora attuati hanno permesso di uccidere le
larve attraverso insetticidi iniettati alla base del tronco e giunti
poi fino agli aghi di pino attraverso la circolazione linfatica. In
questi casi le piante hanno ripreso a crescere senza subire danni
permanenti. ''Effettivamente c'e' molto allarmismo- spiega il vice
questore aggiunto del Corpo Forestale dello Stato, Francesco Martire-
ma credo si tratti di un problema sopravvalutato. L'epidemia si presento'
per la prima volta alcuni anni fa, in seguito a delle operazioni di
rimboschimento delle zone piu' basse dell'altopiano della Sila. In
realta' il problema maggiore e' per le zone dove c'e' la presenza
dell'uomo''. I nidi delle larve, infatti, contengono peli urticanti
che col vento vengono messi in circolazione e possono provocare fastidi
alle mucose. ''Il problema dell'epidemia di larve -annuncia Pirillo-
verra' affidato a una commissione di tecnici, che si insediera' il
3 settembre, e che lavorera' su tutto il comparto idraulico forestale.
La Regione si impegnera' a cercare fondi e risorse disponibili per
risolvere quella che consideriamo una priorita'''. Inquinamento del mare, iniziative di comuni di Nicotera e Rosarno 17/08-(G.C.)- La Calabria vive un momento non molto felice per le
sue coste “malate”, a Nicotera, per protestare contro
l' inquinamento della costa e' stato costituito un comitato spontaneo.
Circa 120 persone in rappresentanza della popolazione, degli imprenditori,
dei professionisti, delle associazioni e dei comitati preesistenti,
si sono riunite in assemblea ed hanno deciso di dare vita, domani,
ad una manifestazione pacifica davanti al Comune per ''indurre i Commissari
Prefettizi ad assumere tutte le azioni di loro esclusiva competenza
al fine di accertare le cause del gravissimo e pericoloso inquinamento
marino''. A renderlo noto e' stato Giacomo Saccomanno, sindaco di
Rosarno, comune confinante con Nicotera, che ha partecipato all' assemblea.
Saccomanno, nel corso dell' incontro, ha evidenziato ''il costante
interessamento del proprio Comune presso gli organi competenti, con
continue denuncie del gravissimo stato della costa, che, però,
sono rimaste inascoltate''. Quindi ha presentato il progetto inviato
alla Regione per un intervento Al Geologo Mario Tozzi il premio “Calabriambiente 2005” 17/08-(G.C.)- Il vincitore del Premio ''Calabriambiente 2005'' promosso
dal Comune di Soveria Mannelli e dal Wwf Calabria è Il geologo
e ricercatore Mario Tozzi, conduttore della trasmissione televisiva
Gaia, figura tra le personalità maggiormente impegnate contro
il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. I promotori del Premio,
nelle motivazioni, riconoscono a Tozzi ''di essersi esposto in prima
persona nella battaglia degli ambientalisti italiani contro il progetto
del Ponte spendendo con coraggio e coerenza la propria fama di personaggio
televisivo. In secondo luogo - e' scritto nelle motivazioni - viene
riconosciuto a Tozzi lo straordinario impegno profuso nella divulgazione
scientifica attraverso la sua trasmissione televisiva, impegno che
ha riguardato anche il patrimonio naturale della nostra regione ''.
In passato, il ''Calabriambiente'', ideato nel '91 dal sindaco dell'
epoca, Mario Caligiuri, e dall' allora delegato regionale del Wwf,
Francesco Bevilacqua, e' stato assegnato, tra gli altri, a Fulco Pratesi,
Franco Tassi, Grazia Francescato. La cerimonia di consegna del riconoscimento
- assegnato ogni anno a persone che si siano distinte in azioni di
tutela nei confronti del patrimonio ambientale calabrese - si terrà
venerdì prossimo nella sala consiliare del Comune del Reventino. Nel Mediterraneo tornano il clima tropicale ed i coralli 16/08
Sorprese nel Mare Nostrum edizione estiva 2005. I tuffi si fanno sempre
piu' tropicali, tra pesci pagliaccio, pappagallo e barracuda mentre
si registra il gran ritorno del corallo rosso che e' riapparso lungo
le coste dello stivale impreziosendo intere pareti sommerse di roccia,
anche a poca profondita'. E ancora. La mappa del mare vista con maschera
e pinne porta tra cavallucci marini, delfini, tartarughe, polpi, sogliole,
aragoste e gamberetti. Nuove, agli occhi degli osservatori, anche
le fioriture di posidonia mentre non mancano incontri in technicolor
con la donzella pavonina, un pesce dai colori molto brillanti, comune
in Sicilia e Campania ma ora anche dal Lazio in su grazie agli inverni
sempre piu' miti. E inoltre gorgonie ma anche specie rare come la
Pinna nobilis, conosciuta anche come nacchera, il piu' grande bivalve
del Mediterraneo. Nel mare italiano ce n'e' per tutti i gusti, sia
rimanendo a pochi metri d'acqua, dove la Posidonia, la pianta che
fa da polmone al Mediterraneo, fa da scenario a una variegata attivita'
sommersa, sia andando piu' a fondo dove grotte e fondali rocciosi
offrono un vasto panorama di vita. Attenzione pero' ai rischi del
mare: gli esperti mettono in guardia contro meduse, scorfani e tracine.
Ecco specie per specie la mappa del mare visto da sotto, secondo le
indicazioni dei biologi dell'Icram, l'Istituto per la ricerca marina
del ministero dell'Ambiente. Una mappa dedicata a sub e a chi ha buona
dimestichezza con il mare. Senza queste due doti meglio non avventurarsi
per mare e godersi le bellezze in fotografia. Torna a nidificare nella valle del Crati la cicogna bianca 16/08 La cicogna bianca e' tornata, anche quest' anno, a nidificare
nella valle del Crati occupando lo stesso sito degli anni precedenti.
''Un dato molto positivo e incoraggiante - hanno sostenuto i responsabili
della sezione Lipu di Rende - poiche' non si era ancora registrato
in Calabria la nidificazione nella stessa area per piu' anni di seguito''.
E' il quarto anno consecutivo che questa specie si riproduce nella
valle del Crati. In Italia la nidificazione della Cicogna bianca e'
una realta' recente, in seguito all' estinzione avvenuta intorno al
XVI secolo. La popolazione italiana mostra un trend positivo strettamente
collegato ai programmi di reintroduzione e protezione degli areali
di nidificazione. La specie e' attualmente concentrata in Italia nord-occidentale
e orientale ed in Sicilia, mentre alcune coppie sono presenti in Toscana,
Campania, Puglia e Calabria. Il declino della cicogna bianca, che
ha interessato tutta l' Europa e l' Italia in particolare, e' scritto
in una nota della Lipu, ''e' imputabile principalmente alla distruzione
e al degrado del suo habitat; infatti la campagna intensamente coltivata,
trasformata in monocoltura, rende difficile la sopravvivenza a questa
ed altre specie di animali selvatici. A questo bisogna aggiungere
l' uso massiccio e sconsiderato di pesticidi in agricoltura. Inoltre
l' attivita' venatoria crea non pochi disturbi nelle aree di nidificazione,
mentre tralicci e linee elettriche sono delle vere e proprie trappole
mortali. Pur essendo tutelata dalla legge, e considerata una specie
superprotetta, atti di bracconaggio nei confronti di questa specie
sono, purtroppo, ancora frequenti''. Per arginare o comunque attenuare
queste problematiche, la sezione rendese della Lipu ha messo in atto,
gia' da alcuni anni, un progetto denominato ''Cicogna bianca'' che
mira a favorire il ritorno della specie sul territorio, attraverso
una serie di azioni alcune delle quali gia' realizzate ed altre in
fase di realizzazione. Tra queste ultime l' ipotesi, al vaglio dell'
Assessorato all' Ambiente della provincia di Cosenza, di realizzare
una zona protetta nell' area di nidificazione della Cicogna. ''Di
questo progetto - afferma la Lipu - e' particolarmente convinto l'
assessore Luigi Marrello perche' l' area di protezione potrebbe garantire
alla specie quelle condizioni di tranquillita' necessarie per riprodursi
e attirare altre coppie''. Inoltre, sostiene Marrello, l' area oggetto
di protezione e' di particolare pregio naturalistico e sicuramente
tornerebbe utile alla Cicogna e a tante altre specie ecologicamente
importanti e considerate in declino a livello europeo. ''La realizzazione
di un' oasi di protezione - ha concluso l' assessore - sara' un tassello
importante che andra' ad aggiungersi alle altre azioni che la Lipu
rendese sta portando avanti per favorire il ritorno stabile di questa
specie in Regione''. Associazione Gens: “Amarezza per la decisione del Consiglio di Stato di respingere i ricorsi ambientalisti contro il Ponte” 12/08 “La decisione del Consiglio di Stato con la quale sono
stati respinti i ricorsi delle associazioni ambientaliste contro la
procedura di approvazione del progetto del Ponte sullo Stretto lascia
senza dubbio molta amarezza, ma anche la ferma convinzione, oggi più
che mai, dell'inutilità di questa opera”. Lo afferma
in una nota l’associazione Gens di Cosenza. “Pur nel rispetto
della volontà dei giudici amministrativi –prosegue la
nota-, che comunque non sono entrati più di tanto nel merito,
il problema del Ponte sullo Stretto non è di forma, ma di sostanza.
Non basta affermare la correttezza procedurale di una gara o accertare
l'esistenza di tutte le documentazioni richieste per legge: si tratta
di stabilire se la Calabria e la Sicilia hanno bisogno di una struttura
mastodontica come il Ponte e la risposta è no. Il mese scorso,
nel corso di un convegno organizzato dall'Associazione Gens, illustri
docenti universitari hanno confutato, carte alla mano, tutte le tesi
che vorrebbero attribuire una valenza positiva all'opera. Pochi giorni
fa, una manifestazione che ha visto i sindacati in prima linea a Messina
ha ribadito il dissenso della società civile. Sono altre le
priorità del Mezzogiorno d'Italia, altri i settori per i quali
destinare risorse, altre le emergenze da combattere. Sono soprattutto
i cittadini calabresi e siciliani a convincersi sempre di più
dell'inutilità del Ponte sullo Stretto; perché allora
continuare ad imporre un progetto senza ascoltare il parere delle
comunità che vivono nei luoghi in cui sorgerà il mastodontico
manufatto? Si avverte sempre più la necessità di ridare
voce alla società civile, senza dover subire continuamente
decisioni calate La Lipu accusa la Regione: “Approvato lo stesso famigerato calendario venatorio dello scorso anno” 10/08 ''La nuova Giunta Regionale ha approvato il calendario venatorio
per la stagione 2005/2006 senza alcuna variazione rispetto a quello
dello scorso anno''. E' quanto scritto in una nota della Lipu di Reggio
Calabria. ''Dunque - prosegue la nota - con la riproposizione non
solo della famigerata pre-apertura all'1 settembre, che procura gravi
danni alla fauna stanziale e migratrice ed alle attivita' turistiche,
adottata senza il parere, richiesto per legge, dell' Istituto Nazionale
per la Fauna Selvatica, ma addirittura delle possibilita' di deroga
oltre la data del 31 gennaio 2006. Dunque la giunta di centrosinistra
ha avuto il coraggio di riproporre per intero una norma, quella sulle
cacce in deroga, gia' per due volte bocciata dal Tar della Calabria
su ricorsi del Wwf e della Lipu. Norma che fu causa, nella primavera
del 2004, di numerosi atti di bracconaggio in provincia di Reggio
Calabria. Siamo all' incredibile riproposizione dell' illegalita'.
Siamo di fronte a gravi violazioni di legge, il secondo passo falso
dell' amministrazione regionale, dopo il provvedimento con il quale
tutti i consiglieri regionali del centrosinistra si sono garantiti,
grazie all' incrocio di assessorati, presidenze e vicepresidenze di
Commissione, una selva di autisti e segretarie pagati con i soldi
dei contribuenti''. ''La Lipu - e' evidenziato ancora nella nota -
si chiede se questi provvedimenti non rappresentino un tradimento
delle aspettative dei calabresi, che avevano inteso con il loro voto
imprimere una svolta di rinnovamento istituzionale. A cosa e' servito
dare il consenso a partiti che dicono di essere vicini alle istanze
del mondo ambientalista, se a prevalere sono sempre gli interessi
dei cacciatori? Ma la Lipu non intende arrendersi di fronte a tanta
arroganza. Ci auguriamo che il provvedimento illegittimo della Giunta
venga immediatamente modificato, prima che a farlo sia nuovamente
il Tar. Non faremo nessuno sconto alla Giunta Loiero, dalla quale
ci aspettiamo atti ben diversi per la tutela della fauna, dell' ambiente
e del territorio calabrese. A cominciare da un' inversione di tendenza
in campo venatorio, come quelle decise in Sardegna e Puglia dai nuovi
Governatori Soru e Vendola''. ''Se invece il provvedimento verra'
mantenuto - conclude la nota - la denuncia della Lipu sara' riproposta
in tutte le sedi, compresa quella giurisdizionale, senza escludere,
se necessario, manifestazioni pubbliche di protesta''. Ass. Tommasi “Positivo il bilancio dei battelli pulisci-mare” 09/08 ''In soli sei giorni 2.648 chilogrammi di rifiuti sono stati
raccolti dai battelli puliscimare in Calabria''. A renderlo noto,
in una dichiarazione, e' l'assessore regionale all' Ambiente, Diego
Tommasi, il quale precisa che ''si tratta per il 92 per cento di plastica,
cinque di carta e due per cento di legno''. ''Il lavoro avviato -
aggiunge Tommasi - comincia a produrre effetti positivi. I risultati
ottenuti dimostrano che bisogna continuare l' attivita' impostata
per fronteggiare l' emergenza estiva. E' una risposta concreta, e
lo dimostrano i primi dati, verso la soluzione di un problema che
e' tra le priorita' del nostro assessorato. Proseguiremo nell' azione
di governo intrapresa, che si tradurra' in fatti concreti per restituire
alla Calabria quel mare pulito che e' l'orgoglio di tutti i calabresi
e il biglietto da visita della nostra regione''. Legambiente “Contro il ponte sullo stretto coinvolgeremo l’Unesco e lo Standard & Poor’s” 09/08 Contro il ponte dello stretto di Messina non solo l'Unesco
ma anche Standard & Poor's. A lanciare la proposta e' Legambiente,
che cosi' replica al sottosegretario di Stato per i Beni e le Attivita'
Culturali con delega per l'Unesco, Nicola Bono, secondo il quale l'intervento
dell'organizzazione delle Nazioni Unite non sarebbe ''opportuno''.
'''Riteniamo legittimo - afferma l'organizzazione ambientalista -
rivolgerci a tutti i soggetti che in qualche modo possano dare un
contributo affinche' venga rigettata l'assurdita' economica, sociale,
trasportistica e ambientale che rappresenta un'opera come il ponte
sullo Stretto di Messina''. ''Potremmo forse rivolgerci anche a Standard
& Poor's continua la nota dell'associazione ambientalista- per
chiedere di valutare il rating di un'impresa che si spaccia come privata
e che invece viene realizzata con un pesantissimo contributo delle
casse dello Stato. I conti non tornano, neanche nel caso del ponte
sullo Stretto di Messina''. Secondo Legambiente, ''se non ci fosse
l'esigenza di organizzare una teatrale inaugurazione prima delle prossime
elezioni, con ogni probabilita' un ponte sospeso tra due sistemi di
trasporto inesistenti non solo non sarebbe nei progetti ma neanche
nei pensieri della politica italiana''. WWF: “Procedura di valutazione di impatto ambientale meramente giustificativa” 09/08 ''Con la sentenza del Consiglio di Stato che ha rigettato il
ricorso presentato da Wwf, Italia nostra e Legambiente contro il progetto
del ponte sullo Stretto, si rischia che la procedura di valutazione
di impatto ambientale (Via) sulle infrastrutture strategiche diventi
meramente giustificativa, il che la renderebbe nella sostanza, inefficace''.
E' quanto sostiene, in una nota, il Wwf. ''Quando nel gennaio del
2003 fu presentato lo studio di Impatto ambientale del ponte - si
aggiunge nella nota - gli esperti delle diverse discipline che hanno
collaborato alle Osservazioni redatte dalle associazioni ambientaliste
evidenziarono oltre 100 carenze cruciali per un progetto di cosi'
grave impatto ambientale. Progetto che prevede, tra l' altro, decine
di cantieri su entrambe le sponde in ambito urbano e semi urbano alcuni
dei quali di dimensioni pari a 23 campi da calcio); la movimentazione
via terra e via mare di oltre 6 milioni di metri cubi di materiale
di scavo; l'utilizzo non quantificato di acqua per tutte le lavorazioni
necessarie e la cantieristica (dove di acqua ce n' e' sempre molto
poca); l' esproprio di migliaia di case, terreni ed attivita' commerciali;
la sovrapposizione del ponte e opere annesse su opere pubbliche realizzate
a servizio della collettivita' quattro plinti circolari alti oltre
362 metri che compongono le torri, per scavi di oltre 50 metri nel
sottosuolo; oltre 166 mila tonnellate di cavi del diametro di 1,24
m per una lunghezza superiore ai 5 km; due blocchi di ancoraggio giganteschi;
scavi sulla costa franosa calabrese nella zona di Cannitello e nella
citta' di Messina per il tracciato della ferrovia; la soppressione
di strade di connessione urbana e l' utilizzo di impluvi naturali
per depositare parte del materiale di scavo, con rischi idrogeologici
elevatissimi. Il tutto, in un' area ad altissimo rischio sismico,
quindi un' intera citta' che in caso di sisma avra' ancor meno possibilita'
di fughe, tra cantieri e discariche e strade destinate al traffico
dei Tir da e per i cantieri''. ''Sull' interpretazione scaturita dalla
sentenza del Consiglio di Stato in merito alla 'Via' - si afferma
ancora nella nota - le associazioni ambientaliste entro l' anno avvieranno
una riflessione con i giuristi italiani su cosa sia diventata la procedura
'Via' dopo l'approvazione della Legge Obiettivo e chiederanno conto
all'Unione europea in merito alla Valutazione di Impatto Ambientale,
ai costi benefici e alla reale necessita' dell'opera nel sistema trasportistico
internazionale''. La Regione presenta il numero verde per l’ambiente (800-331929). Loiero “Turismo settore cruciale”. Tommasi “Risposte ai cittadini” 08/08 Un numero verde (800-331929) per raccogliere le segnalazioni
dei cittadini relative all' inquinamento, non solo del mare, ma anche
quello acustico, atmosferico e terrestre: e' quello istituito dall'
assessorato regionale all' Ambiente e dall' Arpacal, l' Agenzia regionale
per la prevenzione ambientale. Si tratta di un progetto pilota, denominato
''Vedo. Sento. Telefono'', finalizzato a dare risposte in tempo reale
alle situazioni di criticita' ambientali che si possono verificare.
''L' obiettivo - ha detto l' assessore regionale all' Ambiente, Diego
Tommasi, presentando l' iniziativa - e' dare risposte entro 12-24
ore dalla segnalazione. Il nostro intento e' quello di cambiare il
corso politico nella nostra regione con una nuova programmazione e
dando risposte ai cittadini''. I dati raccolti nel corso della sperimentazione,
che durera' un mese, anche se il numero verde restera' attivo anche
a conclusione del progetto, serviranno a realizzare una mappatura
delle criticita' ambientali che, hanno spiegato Tommasi ed il presidente
della Regione, Agazio Loiero, servira' a programmare il settore per
i prossimi dieci anni. ''L' ambiente - ha sostenuto Tommasi - e' la
parte centrale del futuro. Stiamo cercando di affrontare le emergenze
estive per avviare, da settembre una programmazione per il futuro.
Sapevamo che la situazione era difficile ed abbiamo chiesto all' Arpacal
di intensificare il lavoro per far si' che i cittadini abbiano un
punto di riferimento. L' agenzia fa gia' un grande lavoro. Crediamo
nell' Arpacal che e' il braccio operativo della Regione ed in particolare
dell' assessorato all' Ambiente''. Ogni telefonata che giungera' al
numero verde sara' valutata e accertata, quindi la segnalazione sara'
trasmessa all' organismo di competenza: assessorato regionale, Arpacal
e Ufficio del Commissario ambientale. Il commissario dell' Arpacal,
Domenico Lemma, ha sottolineato la professionalita' dei dipendenti
dell' Agenzia ''pur in presenza in un organico sottodimensionato,
composto da 132 dipendenti''. Al riguardo, comunque, Lemma e Tommasi
hanno ricordato lo sblocco del concorso per l' assunzione di 185 persone.
''Il modello alla base del progetto - ha aggiunto Lemma - lo vogliamo
sperimentare adesso per poi metterlo a regime da settembre. Ci consentira'
di valutare i comportamenti non solo dei cittadini, ma anche di chi
ha la responsabilita' diretta per il mantenimento della qualita' della
acque''. Lemma ha quindi ricordato il lavoro che ha portato alla realizzazione
del progetto, gli incontri con i sindacati, ai quali ha partecipato
anche Tommasi, e la decisione dell' assessore di dare via libera al
Comitato di indirizzo ''scaduto a fine legislatura e indispensabile
per la gestione ambientale, che riunisce gli assessorati alla Sanita',
all' Economia ed all' Ambiente, sotto il coordinamento del Presidente
della Regione, i sindacati, l' Anci, l' Upi e l' Ancem''. Il progetto
e' stato affidato alla societa' Why not, azienda specializzata in
servizi integrati, che collaborera' con l' Arpacal per supportare
la gestione del servizio. ''Si attiva un flusso di informazioni -
ha sostenuto Carlo Copat, rappresentante della Why not - che dopo
la chiamata arriva a coinvolgere l' Agenzia per poter rispondere al
disagio manifestato. Inoltre il cittadino sara' informato sull' esito
delle verifiche avviate dopo la segnalazione''. L’ass. Pirillo replica al Wwf Calabria: “In questi anni solo silenzio-assenso” 08/08 “Non è mio costume replicare ad insipidi interventi,
scarni di significato e privi del più elementare senso di confronto.
Il Wwf Calabria cerca in tutti i modi di trovare un “capro espiatorio”
alle deficienze strategiche che di fatto hanno posto le battaglie
ambientaliste e naturalistiche ai confini della dialettica politica”.
. E' quanto sostiene in una nota l'assessore regionale all'agricoltura,
Mario Pirillo.“Il Fondo mondiale della natura –prosegue
Pirillo- nei cui confronti ho sempre nutrito il massimo rispetto,
presenta purtroppo segmenti che poco hanno a che vedere con la fauna
e la flora. Gridare allo scandalo perché l’assessore
ha anticipato (per alcune specie) la data dell’apertura della
stagione venatoria ed aver delegato alle Province la proroga della
chiusura della stagione venatoria (solo in presenza di necessità
avvertite dalle stesse Province), assume ben altri connotati rispetto
al “silenzio – assenso” che il Wwf ha mostrato in
questi anni di attività (potrei affermare senza indurre alcuno
in errore), politica. Bisognerebbe valutare a fondo il perché
si cerca di spostare l’attenzione su altri argomenti, celando
sotto un falso perbenismo ambientale, battaglie che poco hanno a che
vedere con la difesa degli animali. Tengo a ribadire che solo attraverso
regole certe dettate dal senso civico che (al contrario di quanto
affermi il Wwf) ritengo di possedere, si potranno assicurare tutela
alla fauna selvatica e a quel patrimonio che possiede la nostra meravigliosa
terra. La situazione del Tirreno definita preoccupante ma non irriversibile 06/08 Se il Mar Ionio non desta preoccupazione, secondo i dati resi
noti da Legambiente, la situazione del Tirreno, a causa dei problemi
dovuti alla depurazione delle acque, viene definita preoccupante anche
se non appare irreversibile. Ne' e' la dimostrazione il riconoscimento,
per l'ennesimo anno, delle cinque vele alla citta' di Tropea. ''Dalle
analisi - secondo Legambiente - emerge una situazione non eccessivamente
critica, soprattutto sul versante Jonico, non possiamo non notare
che il carico antropico condiziona pesantemente la qualita' delle
acque e questo emerge abbastanza su i prelievi effettuati sul versante
tirrenico e, ovunque sulle foci dei fiumi. I punti critici comunque
non mancano e sono le foci, che pur essendo non balenabili, dimostrano
un profonda crisi degli impianti di depurazione delle acque reflue
su costa''. Quest'anno la costa Ionica, inoltre, si e' arricchita
anche del riconoscimento ottenuto da una delle spiagge che e' la vincitrice
della terza edizione del concorso 'La piu' Bella sei Tu'' promosso
da Legambiente. ''E' significativo - ha detto il dirigente nazionale
di Legambiente, Nuccio Barilla' - che per il terzo anno consecutivo
su tre edizioni una spiaggia calabrese entri a far parte delle 'Top
11'''. Per due anni consecutivi e' toccato a Cala Janculla, la spiaggia
sulla costa viola dove si arriva solo dal mare, mentre quest'anno
e' toccato a Capo Bruzzano sulla costa ionica sempre in provincia
di Reggio Calabria, incastonata tra Ferruzzano ed Africo ma appartenente
al comune di Bianco. ''E' segno - ha proseguito Barilla' - che la
nostra regione, accanto ai luoghi deturpati dall'incuria e sottoposti
ad una irresponsabile aggressione, presenta tante localita' di straordinario
''appeal'' che suscitano ammirazione a livello nazionale e meriterebbero
di essere adeguatamente tutelate e valorizzate, nel rispetto delle
loro peculiarita'. Prima che sia troppo tardi''. Sulla costa Tirrenica
intanto le principali segnalazioni piu' frequenti relative all'inquinamento
riguardano l'area centrale della Calabria. Restano, invece, sempre
interessanti le coste dell'estremo nord della calabria, del vibonese
e del reggino dove sono poche le segnalazioni di anomalia delle acque
marine. Nelle settimane scorse, ad esempio, il sindaco di Lamezia
Terme, Gianni Speranza, ha denunciato alla procura della Repubblica
la presenza in mare di rifiuti ospedalieri. Si aggiungono poi i numerosi
interventi compiuti dalla Procura di Paola per evitare che nella zona
si verificasse l'inquinamento marino dovuto a smaltimento di acque
non depurate. Domani, intanto, si svolgera' la traversata a nuoto
dello Stretto. Insieme agli atleti ci sara' anche Goletta Verde di
Legambiente. Alla gara parteciperanno 90 atleti, dai 13 ai 71 anni,
provenienti da tutta Europa. L' imbarcazione di Goletta Verde sara'
alla testa di un corteo di barche che accompagnera' gli atleti nella
loro battaglia sportiva. Ambientalisti: “Gravi le affermazioni di Goletta Verde sul parco marino di Praia”. Goletta Verde “Le zone protette vanno nelle zone non compromesse” 05/08 ''Riteniamo gravi le affermazioni fatte dalla portavoce di
Goletta verde Rina Guadagnani a Praia a mare durante il convegno sul
parco marino della Riviera dei Cedri''. E' quanto scritto in una nota
del Movimento ambientalista di Diamante e del Tirreno. ''Le dichiarazioni
della portavoce - prosegue la nota - sono un grosso regalo alla speculazione
edilizia ed agli speculatori. L'albergo di Fiuzzi non puo' essere
un pretesto per non istituire una riserva marina, anche perche' se
non si istituisce la riserva e si proteggono le spiagge e le scogliere,
di alberghi come quelli ne nasceranno nel giro di qualche anno altri
dieci lungo tutta la costa e niente potra' fermarli. Ecco perche'
proprio partendo dall'albergo di Fiuzzi e' necessario far partire
subito l'istituzione del Parco Marino della Riviera dei cedri per
fermare ogni speculazione lungo la costa tirrenica. Ci conforta intanto
la presa di posizione dell'Assessore regionale Diego Tommasi che subito
ha chiarito la propria posizione e la volonta' di istituire al piu'
presto il parco marino''. ''Chiediamo - conclude la nota - altresi'
un decreto di blocco di tutte le costruzioni lungo la costa per due
chilometri al proprio interno così come ha fatto il governatore
della Sardegna. Le amministrazioni comunali hanno spesso le mani legate
da leggi e leggine e spesso queste costruzioni hanno tutte le autorizzazioni
necessarie. E' necessaria quindi subito una legge regionale che blocchi
le speculazioni edili e dia rilancio ad una politica ambientale che
rivaluti le nostre risorse''. Scarichi fognari abusivi scoperti nel vibonese. Una denuncia 05/08 Una condotta abusiva per scarichi fognari e' stata scoperta
a Briatico dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Reggio
Calabria, nel corso di controlli compiuti lungo la costa vibonese.
Al termine dei controlli i carabinieri hanno denunciato una persona
che, secondo gli investigatori, ha realizzato la condotta abusiva.
Sono state inoltre elevate quattro sanzioni amministrative per un
totale di 50 mila euro. Il Ministero dell’Ambiente istituisce le Zone di Protezione Speciale. Ne fanno parte le Gole del Raganello 04/08 Con recente Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela
del Territorio, riguardante le zone di ''protezione speciale'', classificate
ai sensi della direttivaCEE 79/409, anche quattro siti calabresi sono
stati inseriti in questo speciale elenco riguardante la ''conservazione
degli habitat naturali e seminaturali, nonche' della flora e della
fauna selvatica''. Si tratta delle Gole del Raganello, della Valle
del Fiume Argentino, della Valle del Fiume Lao e del Parco Nazionale
della Calabria. Nel decreto, a firma del ministro Matteoli, viene
sottolineato che eventuali integrazioni e variazioni verranno effettuate
con successivo decreto. Allo scopo viene precisato che i formulari
standard ''Natura 2000'' e le cartografie delle zone di protezione
speciale sono depositati e disponibili presso la Direzione per la
protezione della natura del Ministero. Nella formulazione dell'elenco
e nella scelta dei siti il Ministero precisa di aver tenuto in debito
conto la nota con la quale la Regione comunicava che l'elenco dei
siti individuati in Calabria era stato incluso nella deliberazione
della Giunta n. 1000 del 4.11.2002, recante approvazione linee di
indirizzo progetto integrato strategico -Rete ecologica regionale
- Por 2000-2006, Misura 1.10, gia' pubblica nel bollettino ufficiale
della Regione. Consegnato il nuovo depuratore di Scalea 04/08 E' stato consegnato l' impianto di depurazione in contrada
Lintiscita a Scalea. Servira' i comuni di Scalea e Santa Domenica
Talao. Lo ha reso noto il Comune. Soddisfazione e' stata espressa
dai componenti della maggioranza. ''L' assessore regionale all' ambiente,
Diego Tommasi - e' scritto in un comunicato - ha quindi mantenuto
la parola e lo scadenziario dei tempi per arrivare a garantire ancora
piu' qualita' delle acque depurate in un centro come Scalea che in
questo periodo conta maggior densita' di popolazione''. ''E' un passo
importante - ha detto il sindaco di Scalea Mario Russo - che va ad
aggiungersi alle numerose iniziative nel settore dell' ambiente, come
il completamento della rete fognaria; iniziative che cercano di risolvere
il problema dell'inquinamento e di contribuire ad attenuarlo nell'intera
costa. Il depuratore di Scalea arrivera' a servire circa centomila
abitanti e dal punto di vista tecnologico e' all'avanguardia. Per
noi e' un punto di partenza rispetto alla problematica generale dell'
inquinamento che ci vedra' vigili anche a livello di monitoraggio
dei corsi d' acqua. Voglio ringraziare, per aver contribuito ad accelerare
i lavori, l' assessore regionale Tommasi e lo stesso commissario per
l' emergenza, Bagnato, che in questo periodo stanno adoperandosi al
meglio per cercare di eliminare le emergenze ambientali. Un impegno
quello degli uffici di Tommasi e Bagnato che e' fondamentale per lo
sviluppo della nostra regione''. Al via, a Praia a Mare, il lavori per il Parco Marino. Goletta Verde: troppi punti critici. Tommasi: "Obiettivo primario" 04/08 Un tour per far conoscere il sistema delle aree marine protette
non come una lista di divieti ma come strumento che puo' aiutare lo
sviluppo del turismo. E' questa la proposta avanzata da 'Goletta Verde'
nell'ambito delle iniziative di 'Profondo Blu' realizzate in collaborazione
con la direzione 'Protezione della natura' del Ministero dell'Ambiente
e della tutela del Territorio che ieri hanno discusso a Praia a Mare,
in provincia di Cosenza, della costituzione dell'area marina protetta
''Il parco dei cedri''. ''E' giusto sostenere l'istituzione di una
area marina protetta, ma solo se ne esistono veramente le condizioni
e soprattutto se il territorio non presenta punti critici. A Praia
a Mare oggi esistono ancora troppi problemi di abusivismo, pesanti
carenze sugli impianti di depurazione e poca chiarezza su i futuri
sviluppi urbanistici''. Questo il commento di Goletta Verde alla manifestazione
che si e' tenuta ieri a Praia a Mare, organizzata da Legambiente e
dall'Associazione ''Amici del Parco Marino Riviera dei Cedri''. Tra
i partecipanti all'incontro oltre al sindaco di Praia a mare, Biagio
Partico' e il comandante della capitaneria di Porto di Maratea, c'era
anche Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde. ''Promuovere le
aree marine protette - ha dichiarato Rina Guadagnini -á e'
uno degli obiettivi principali che Legambiente si pone con Goletta
Verde. Il problema di Praia a Mare e' pero' avere la possibilita'
di sostenere l'istituzione e la tutela di una area protetta e ad oggi
le condizioni secondo noi non ci sono''. Ma l'impegno di Goletta Verde
continua anche in altre regioni italiane. Domani in Basilicata, l'associazione
ambientalista a bordo della 'Pietro Micca' restera' al porto di Maratea
per la quattordicesima tappa sul versante tirrenico della ventesima
edizione di Goletta Verde, per poi spostarsi ad Acciaroli in Campania.Una
conferenza stampa alle 10 si svolgera' una conferenza stampa per la
presentazione dei dati sulla qualita' delle acque di balneazione della
Basilicata. Contemporaneamente allo svolgimento della conferenza stampa,
verra' svolta una pulizia dei fondali del porto e delle immediate
vicinanze da parte di alcuni volontari di legambiente e di altre associazioni
locali. Torna l’emergenza spadare: allarme nel Tirreno. Tommasi propone agli altri assessori regionali di bandirle 04/08 Emergenza spadare nel mare italiano: le reti killer che ogni
anno fanno 300 mila vittime tra le specie marine protette, sono tornate.
L'allarme e' dei biologi del Cts Ambiente che, a bordo del Veliero
dei Delfini, hanno avvistato la presenza di chilometri di queste reti
da pesca illegali, bandite dal 2002. La conferma arriva anche dalle
tante segnalazioni di spiaggiamenti di delfini con la pinna dorsale
mutilata e dalle interviste al personale della Capitaneria di Porto,
a diportisti e pescatori, rileva il Cts. Calabria, Sicilia, Golfo
di Napoli, Isole Pontine ma anche Sardegna e Arcipelago Toscano: questa
la mappa tracciata dal Cts sulla presenza delle spadare. Presenza
testimoniata anche dall' attivita' di repressione: ''Centinaia i chilometri
di spadare sequestrate nel corso dell'ultimo anno, di cui ben 415
km solo negli ultimi mesi soprattutto nel tratto di mare compreso
tra la Sicilia e la Sardegna'', riferisce il Cts. ''Abbiamo purtroppo
constatato - dichiara Gabriella La Manna cetologa e capo spedizione
del Veliero dei Delfini - la presenza massiccia di reti pelagiche
derivanti (spadare) nelle acque del Lazio (Isole Pontine), Campania
(Golfo di Napoli), Calabria e Sicilia. I dati raccolti dalla Capitaneria
di Porto, costantemente impegnata in questa difficile attivita', mostra
che il fenomeno si estende anche in altre aree quali la Sardegna (costa
meridionale e sud orientale) e la Toscana (Arcipelago toscano)''.
Dietro questa attivita' illegale, secondo alcune associazioni ambientaliste,
''si nasconde - afferma il Cts - una vera truffa miliardaria ai danni
dello stato, che ha stanziato oltre 5 mld per la riconversione di
queste attivita' illegali verso tipologie di pesca meno impattanti
sull'ambiente marino''. Seri i rischi per la fauna marina protetta:
''Ogni anno - prosegue il Cts - 300.000 esemplari di specie protette
e a serio rischio di estinzione come balene delfini, tartarughe marine
e squali, muoiono imprigionate da queste reti pelagiche, lunghe fino
a 15 chilometri, in grado di catturare quantita' enormi di pesci,
di cui pero' ben l'80%, secondo i dati ufficiali del nostro Governo,
vengono ributtati in mare agonizzanti o gia' morti, perche' non commercializzabili''.
In queste reti killer oltre a delfini, balene e tartarughe marine
restano ogni anno intrappolati anche migliaia di squali. ''Alcuni
- riferisce il Cts - vengono venduti al mercato del pesce, spesso
privati di testa e di pinne, mentre la maggior parte viene ributtata
morta in mare''. ''E' importante - conclude Stefano Di Marco Presidente
del Cts Ambiente - che la Guardia Costiera possa continuare a svolgere
in maniera massiccia e continuativa l'azione di vigilanza e controllo
necessaria a reprimere questa sacca di illegalita' che oltre a impoverire
il nostro prezioso patrimonio di biodiversita' danneggia l'intera
categoria dei pescatori sempre piu' consapevoli della necessita' di
orientarsi verso un tipo di pesca responsabile''. Il PdCI calabrese aderisce alla manifestazione contro il Ponte di sabato a Messina 04/08 Il Partito dei Comunisti Italiani della Calabria ha aderito
al quarto ''corteo nazionale contro il ponte'' sullo Stretto che,
organizzato dalle associazioni che si battono contro la costruzione
dell' opera, si svolgera' sabato prossimo a Messina. ''Il PdCI, che
coerentemente si oppone al ponte anche nell' esercizio del suo ruolo
di partito di governo della Regione Calabria - e' scritto in una nota
- ribadisce e rinnova il suo sostegno politico alle iniziative promosse
dalla Rete dei movimenti siciliani e calabresi, la cui fondamentale
campagna di sensibilizzazione della popolazione delle due sponde dello
Stretto sta ottenendo risultati sempre piu' incoraggianti, che fanno
intendere come l' opposizione al ponte sia ormai la posizione preminente
nei due territori e come questa contrarieta' sia ormai trasversale
rispetto alle forze politiche delle due regioni. Le molteplici e qualificate
adesioni alla manifestazione di Messina confermano che la battaglia
politica contro la costruzione di quest' opera inutile e dannosa non
e' la 'lotta ideologica di una sparuta minoranza', come la propaganda
delle lobbie vorrebbe far intendere, ma e' la posizione convinta e
coerente di un universo sociale e politico articolato che, a partire
dall' opposizione a questo ecomostro dagli enormi costi sociali ed
economici, chiede che venga programmata una politica di salvaguardia
per un territorio unico, che puo' diventare volano per lo sviluppo
ecosostenibile dell' area e la valorizzazione delle tante risorse
naturali che essa possiede''. ''Le recenti denunce giornalistiche
sulla manifesta incompatibilita' di alcuni progettisti - prosegue
la nota del Pdci - e le inchieste della magistratura che a piu' riprese
continuano a squarciare il velo sulle infiltrazioni delle organizzazioni
mafiose, hanno reso ancora piu' chiari i limiti e le incongruenze
di una programmazione in cui emergono il grave atteggiamento del Governo
che continua a trattare con disprezzo le giuste rivendicazioni del
Comune di Villa San Giovanni e la posizione di sfida dei rappresentanti
della Societa' Stretto di Messina che annunciando l' apertura nei
prossimi mesi di nuovi uffici nelle due citta' pensando in tal modo
di colmare il deficit di democrazia che da sempre contraddistingue
l'operazione. Tutto cio' e' veramente insostenibile, tenuto anche
conto che il Governo e' rimasto sordo alla proposta di riconvertire
le attivita' della Stretto di Messina, che potrebbe diventare un'
agenzia per la progettazione di opere e di infrastrutture per la salvaguardia
e la valorizzazione di un vasto territorio che ancora e' privo delle
infrastrutture e dei servizi necessari, e i vertici della Societa'
continuano a non chiarire i motivi che hanno portato all' ennesimo
rinvio, questa volta ad ottobre, dell' affidamento dei lavori al General
Contractor. Incognite e misteri - prosegue il Pdci - che non hanno
consigliato al ministro Lunardi di zittire la solita grancassa infernale
della propaganda berlusconiana, continuando invece ad annunciare come
imminente l' inizio dei lavori''. ''Il no alla costruzione del ponte
- conclude il Pdci - che e' uno dei principali punti programmatici
della Giunta Loiero e che e' stato ribadito anche con il no che la
Regione ha pronunciato contro la variante di Cannitello, sara' gridato
con forza anche nella manifestazione di sabato da tutto il movimento
di lotta''. Cresce del 15% il riciclo della carta in Calabria 04/08 Nel 2004 la Calabria ha avviato al riciclo oltre 31 mila tonnellate di imballaggi cartacei, con un incremento del 15%. E' questo uno dei dati emersi dalla decima edizione del Rapporto annuale di Comieco sulla raccolta, riciclo e recupero di carta e cartone. Buoni, secondo lo studio, anche i risultati realizzati dal Sud Italia: se a livello cittadino si distinguono Bari e Palermo, la Puglia puo' vantare la miglior performance (circa 83 mila tonnellate), seguita da Sicilia e Campania. I risultati calabresi sono del tutto in linea con la percentuale di crescita nazionale (+15%). La crescita percentuale piu' significativa si registra nelle regioni del Centro (25% circa); in crescita anche Nord e Sud, in percentuali pero' piu' contenute (rispettivamente +11% e +16%). Liguria (+33%), Lazio (+32%) e Basilicata (+28%) sono le regioni che presentano i tassi di crescita piu' significativi rispetto all' anno precedente, seguono Veneto (+27%), Molise (+25%) e Toscana (+23%). Cinque milioni di euro per l’emergenza depurazione. Ass. Tommasi: “Buona base di partenza per il risanamento” 03/08 Il viceministro all'Ambiente, Francesco Nucara, ha avuto un
incontro con il ministro Altero Matteoli nel corso del quale sono
state individuate le risorse finanziarie, pari a cinque milioni di
euro, da assegnare all' Ufficio del commissario delegato per l'emergenza
ambientale, per superare l'emergenza depurazione nella regione. Contemporaneamente,
secondo quanto informa una nota diffusa dal viceministro Nucara, ''sono
state prontamente attivate, considerata l' urgenza del caso, le procedure
necessarie, per il tramite della protezione civile, volte alla immediata
messa a disposizione delle somme''. Il viceministro Nucara,, al termine
dell'incontro con il ministro Matteoli, ha sottolineato ''lo sforzo
portato avanti dal Ministero per garantire il superamento, nel breve
periodo, dei problemi che affliggono il sistema depurativo in Calabria
ed ha auspicato che all' assunzione dell' impegno formale da parte
della Regione Calabria, nella persona dell' assessore all' Ambiente
Diego Tommasi, corrisponda un' immediata messa a disposizione delle
somme''. Nucara ha ricordato anche ''la grande rilevanza che riveste,
nell' ottica della risoluzione definitiva del problema, la legge 152
del 26 luglio scorso di conversione del Decreto Legge 90 del 31 maggio,
contenente disposizioni volte a superare lo stato di emergenza in
atto in Calabria, autorizzando il commissario delegato per l'emergenza
ambientale a disporre per la sostituzione delle amministrazioni inadempienti''.
L' assessore regionale all' Ambiente, Diego Tommasi, in una nota,
si dice ''soddisfatto per il provvedimento in favore della Calabria
del Ministero dell' Ambiente, che ha destinato cinque milioni di euro
per far fronte all' emergenza della depurazione delle acque, che si
aggiungono a quelli che la Regione aveva gia' stanziato all' inizio
dell' estate per il primo piano di interventi per il settore''. ''Apprezziamo
- ha detto l' assessore Tommasi - il rispetto dell' accordo che in
piu' occasioni avevamo stabilito a Roma con il ministro Altero Matteoli
ed il vice-ministro Francesco Nucara. Si tratta di una buona base
di partenza per avviare assieme l' opera di risanamento dello smaltimento
e del trattamento delle acque di scarico. Da una prima stima dell'
assessorato regionale, per finanziare gli interventi sulla rete fognaria
e sugli impianti di depurazione, serviranno circa 700 milioni di euro,
in modo da mettere a norma tutto il settore e realizzare almeno 1.200
chilometri di fognature. Il primo accordo, frutto anche delle pressioni
romane del presidente della Regione, Agazio Loiero e mie, garantira'
i crediti spettanti alle imprese che gestiscono la depurazione nei
cinque Ambiti territoriali ottimali (Ato), in quanto esse non erano
state pagate in precedenza. In questo modo si fa fronte all' urgenza
dell' estate e si garantisce un mare piu' pulito a turisti e cittadini
calabresi. Da parte della Regione ci stiamo attrezzando per individuare
le somme necessarie da impegnare per gli adempimenti presi a favore
del settore''. Parte la campagna di avvistamenti antincendi di Legambiente in Sila 02/08 Legambiente ha dato il via alla Campagna Aib 2005 (antincendio
boschivo) a salvaguardia del parco Nazionale della Sila. I circoli
Legambiente di Longobucco, Petilia Policastro e Zagarise, coordinati
dalla base operativa del circolo di San Giovanni in Fiore, da ieri,
e' scritto in una nota, compiono attivita' di avvistamento e segnalazione
dei focolai d' incendio anche in assenza di apposite convenzioni.
''Le aggressioni dirette al territorio del Parco - prosegue la nota
- sono gia' partite con il primo fuoco, appiccato in modo doloso nella
zona della Montagna Grande, sulla strada per Lorica, nella serata
di venerdi' 30 luglio. Purtroppo si ripete quanto gia' accaduto l'
anno scorso per la localita' di S. Bernardo, quando, alle immediate
segnalazioni dei focolai non sono seguiti, paradossalmente, gli interventi
rapidi, necessari, per bloccare un incendio che ha poi distrutto centinai
di ettari di bosco. E' la storia che si ripete di anno in anno con
la verifica delle stesse carenze di uomini e mezzi che se presenti
sul territorio potrebbero da subito bloccare sul nascere i roghi,
e che invece arrivano soltanto quando tutto diventa piu' difficile,
al punto di far intervenire quasi sempre i Canadair o gli elicotteri.
Un territorio cosi vasto, cosi densamente boscato deve assolutamente
essere attrezzato e pronto per tali emergenze, con servizi organici,
per consentire lo svolgimento coordinato di attivita' di previsione,
prevenzione e lotta attiva per la difesa del territorio''. Zanella (Verdi) “Mai più calendari venatori da Far West. Delusione dalla Calabria” 02/08 "Mai piu' calendari venatori da far west: e' necessario
il rientro nella legalita' in tema di caccia e spero che dalle nuove
giunte regionali arrivino forti segnali di discontinuita' con il passato".
Lo afferma la deputata dei Verdi Luana Zanella, impegnata nei mesi
scorsi in parlamento contro il tentativo del centrodestra di approvare
una "deregulation totale della caccia: tentativo che abbiamo
bloccato grazie anche all'impegno delle associazioni ambientaliste
ma ora- sottolinea Zanella- sono ancora piu' forti le ragioni per
tornare ad applicare la legge, sia quella nazionale, la 157 del 92,
nel mirino delle lobby venatorie piu' oltranziste alleate ad alcuni
settori della maggioranza, sia la Direttiva europea sulla Conservazione
degli uccelli selvatici del 1979". Tutte le componenti del centrosinistra-
ricorda Zanella- "proprio nei giorni di quella battaglia parlamentare
hanno sottoscritto un patto di alto valore politico in difesa delle
attuali norme: ora le nuove giunte devono richiamarsi a quegli impegni
evitando di rincorrere l'estremismo venatorio". Mentre "ottimi"
segnali giungono dalla Sardegna, che ha approvato un calendario delle
"attivita' di caccia in linea con la crisi delle biodiversita',
i calendari venatori di Calabria e Toscana hanno destato grande delusione
e amarezza, pessima e' l'impostazione di quelli di Veneto e Lombardia
mentre grande preoccupazione giunge dal Lazio. In tema di deroghe-
conclude Zanella- sono intollerabili quelle che consentono di sparare
agli uccelli protetti durante le cacce tradizionali: un uso barbaro
che non giustifica la sospensione della legge e che ci espone continuamente
ai richiami dell'Europa". Ass. Pirillo: “Il massimo impegno per la protezione della fauna” 01/08 “È decisamente fuori luogo e privo di fondamentali
verifiche l’intervento del Wwf Calabria apparso su alcuni organi
di stampa, allorquando definisce le azioni della Giunta Regionale
come atti di arroganza politica e di disprezzo della fauna calabrese”.
E' quanto afferma, in una nota, l' assessore regionale all' Agricoltura
Mario Pirillo.“Nel corso della consulta Faunistico–Venatoria
Regionale –prosegue Pirillo- da me convocata all’uopo
per discutere delle linee guida da intraprendere (incontro che ha
visto l’inspiegabile assenza del Wwf), ho più volte sottolineato
il mio impegno affinchè gli apparati burocratici che sarebbero
stati di li a poco formati, avessero tenuto in primaria considerazione
la fauna calabrese. Come ho ribadito in tale sede è necessario
valorizzare il settore della caccia senza mortificare chi è
contro e chi è a favore. Tramonti (Cisl) “Il degrado del mare calabrese genera allarme” 01/08 ''Il drammatico quadro relativo alla situazione di degrado
del nostro mare non puo' non generare allarme e preoccupazione''.
Ad affermarlo e' stato il segretario generale della Cisl Cosentina,
Paolo Tramonti. ''Quanto si sta verificando nella provincia di Cosenza
- ha aggiunto Tramonti - non e' infatti piu' tollerabile: venire a
conoscenza che chilometri di costa sono vietati alla balneazione e
che il sistema della depurazione in molti casi e' assente o, quando
presente, e' sottodimensionato rispetto alle esigenze del momento,
significa assestare un colpo durissimo a qualsiasi prospettiva di
sviluppo turistico del nostro territorio. Ma quel che e' ancora piu'
grave e' che nonostante tali inconvenienti si stiano verificando ormai
da anni, ogni volta, con l' approssimarsi della stagione estiva, vengono
alla luce le solite criticita' senza che nel tempo siano stati approntati
interventi capaci di risolvere strutturalmente il problema''. ''E'
veramente paradossale - ha sostenuto Tramonti - dover classificare
come problema una grande ed inestimabile risorsa qual' e' il nostro
mare che, al contrario, dovrebbe costituire una delle piu' grandi
opportunita' in grado di risollevare la nostra economia, soprattutto
per una provincia come quella di Cosenza, in cui negli ultimi anni
sono andati inesorabilmente in crisi tutti i settori produttivi tradizionali,
con la conseguente cancellazione di migliaia di posti di lavoro''.
''Tutto cio' - ha concluso il segretario generale della Cisl di Cosenza
- ripropone con forza la necessita' di andare oltre l' emergenza e
cio' puo' avvenire solo attraverso interventi preventivi ed il potenziamento
del sistema dei controlli oltre che con una tempestiva programmazione
in grado anche di valorizzare produttivamente le qualificate professionalita'
esistenti nel settore. Su questi temi la Cisl, in occasione dei prossimi
incontri, chiedera' l' assunzione di ulteriori impegni da parte dell'
Amministrazione provinciale anche al fine di coordinare possibili
iniziative nei confronti della Giunta Regionale in modo da scongiurare
il permanere dell' attuale insostenibile situazione''. Goletta verde annuncia: “Buona la qualità delle acque dello Ionio” 01/08 E' buona la qualita' delle acque lungo tutto l' arco ionico
calabrese, tranne un caso isolato di forte inquinamento a Reggio Calabria,
in localita' Pellaro. E' questa la fotografia scattata dalla Goletta
Verde 2005 di Legambiente, realizzata con il contributo di Vodafone
Italia e in collaborazione con l' Espresso. Secondo le analisi di
Goletta Verde dunque le acque della costa calabrese, dal punto di
vista microbiologico, godono di ottima salute, tranne un caso di forte
inquinamento a Reggio Calabria, in localita' Pellaro nelle vicinanze
del torrente Fiumarella, dove nonostante la presenza di una condotta
di 1 metro circa di diametro che scarica in mare, non c' e' alcun
divieto di balneazione. I valori registrati dai tecnici del Laboratorio
mobile di Goletta Verde sono risultati 400 volte superiori al limite
di legge nel caso dei coliformi fecali, oltre 90 volte gli enterococchi
intestinali e 80 volte gli escherichia coli. I risultati del monitoraggio
delle acque sono stati presentati stamani a bordo della Goletta Verde,
alla presenza di Alessandra Bonfanti, portavoce di Goletta Verde;
di Tito Pettinato, presidente del circolo di Legambiente di Corigliano
Calabro; di Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente;
del presidente della Provincia Marco Oliverio; dell' assessore provinciale
all' Ambiente, Luigi Marrello; del sindaco di Corigliano Calabro,
Giovanbattista Genova; dell' assessore comunale all' Ambiente, Antonio
Zangaro. ''Il mare della Calabria - ha dichiarato Alessandra Bonfanti
- deve essere tutelato a partire dall' entroterra. E quindi mettendo
innanzi tutto a regime i sistemi di depurazione e svolgendo un' azione
di controllo e rimozione degli scarichi abusivi, come sembra lasciare
intendere la situazione di forte inquinamento registrata a Reggio
nei pressi del torrente Fiumarella, con valori di coliformi fecali,
enterococchi intestinali ed escherichia coli talmente superiori ai
limiti di legge da registrare un caso di grave inquinamento delle
acque di balneazione. E cosi' per la foce del Neto, zona non balenabile
e fortemente inquinata. E' noto che la Calabria non sia riuscita a
risolvere il problema dell' abusivismo edilizio e ad arrestare una
cultura del cemento selvaggio, che continua a rubare territorio e
risorse naturali alle comunita', impedendo la crescita di un turismo
di qualita'''. Nel corso dell' incontro e' stata assegnata simbolicamente
la Bandiera nera di Legambiente alla societa' internazionale ''Euro
Paradiso'', che vorrebbe realizzare un mega villaggio turistico alla
foce del Fiume Neto, a nord di Crotone in un' area che e' Sito di
interesse comunitario e recentemente riconosciuto come Zps dalla Regione.
''Il mega villaggio su modello Las Vegas - ha sostenuto Tito Pettinato
- interesserebbe mille ettari circa, pari ad un quarto del territorio
comunale di Crotone, provocando un prevedibile squilibrio territoriale
e risultando evidentemente in contrasto con un modello di sviluppo
basato sulle risorse storiche, culturali e naturalistiche del territorio.
Il villaggio sul Neto e' quanto di piu' simbolico dei mali che affliggono
le coste calabresi, minacciate da episodi di abusivismo edilizio,
sviluppo incontrollato e quindi scarichi illegali che contaminano
le foci dei fiumi, vere e proprie bombe ad orologeria per la salute
del mare''. Gentile (FI) “Gli spazzini del mare non servono a niente. Responsabilità dei Sindaci nell’inquinamento” 01/08 ''Sono solidale con la magistratura di Paola ed in particolare
con il sostituto procuratore Greco, che ha, giustamente, aperto un'
inchiesta sulla questione del mare sporco: quest' anno rischiamo un'
ecatombe''. Ad affermarlo e' stato il sen. Antonio Gentile, di Forza
Italia. ''Mi meraviglio, pero' - ha proseguito - di chi si meraviglia:
le responsabilita' dei Sindaci sono state tremende e non e' solo questione
di depuratori. Mi chiedo chi abbia autorizzato le costruzioni abusive,
senza collegamento alle condutture ed all' eliminazione delle acque
reflue. Mi chiedo ancora per quale motivo i Sindaci non abbiano mai
scelto la strada del confronto e del controllo, anche verso quei tanti
concittadini che affittavano, ed ancora lo fanno, in nero le case
ai turisti. Case che e' eufemistico definire tali. In gran parte costruzioni
abusive che scaricano sul mare, oppure appartamenti di 70 mq che ospitano
10-15 persone: dove possono finire gli scarichi fognari se ad un sistema
che prevede lo smaltimento per 10 si applica un carico di mille?''.
Per Gentile ''gli spazzini del mare non servono a niente, ma serve
invece chiarire che fine abbiano fatto i grandi finanziamenti per
i sistemi di depurazione integrata. Una politica attiva del settore
ambientale non puo' essere delegata solo all' assessore regionale,
ma deve vedere i Sindaci protagonisti di progettazione di sistemi
fognari adeguati e di rilascio di concessioni edilizie che siano rigorose.
Bisogna realisticamente pensare al 2006 cercando di salvare il salvabile''.
Interrogazione di Iovene sull’impatto ambientale della Centrale del Mercure. L’Enel replica “Impianto compatibile” 01/08 Nuccio Iovene, senatore dei Ds-l'Ulivo, ha presentato un' interrogazione
ai ministri delle Attivita' produttive e dell' Ambiente sulla centrale
elettrica di Laino Borgo, in provincia di Cosenza. Iovene chiede,
in particolare, ''se sono state previste e realizzate e con quali
esiti la valutazione di impatto ambientale, lo studio dei venti, l'
impatto delle acque reflue e la valutazione di incidenza regionale
e con quali esiti; se le biomasse in questione sono di produzione
locale o importate e se risponde al vero che la centrale Enel del
Mercure possa essere alimentata, oltre che da biomasse, anche da combustibile
da rifiuti''. Il senatore dei Ds chiede inoltre ''se non si ritenga
indispensabile, prima dell' avvio dell' attivita' produttiva, verificare
il consenso delle Amministrazioni e delle popolazioni locali. La potenza
sprigionata dalla centrale e' di 35 MW, una delle piu' grandi d'Italia,
e l' energia prodotta e' veicolata fuori regione. Va considerato inoltre
che la centrale e' ubicata nella valle del fiume Mercure, zona famosa
tra gli appassionati di rafting, all' interno del Parco del Pollino,
il piu' grande d' Europa, e insiste su zone naturalistiche di interesse
comunitario. La zona, inoltre, rappresenta un importante sito archeologico
ricco di reperti''. Goletta verde in Calabria, lunedì approdo a Tropea 31/07 Arrivera' lunedì pomeriggio nel porto di Tropea il ''Pietro
Micca'', il rimorchiatore a vapore utilizzato da Legambiente per l'
annuale edizione di Goletta Verde. L' imbarcazione restera' a Tropea
fino alla mattina di mercoledi', poi si spostera' verso Maratea in
Basilicata. Il Pietro Micca, e' scritto in un comunicato, e' la piu'
antica nave commerciale italiana. Costruita in Inghilterra nel 1895,
e' l' unica nave a vapore italiana ancora in funzione. Lunga 30 metri
e larga 6,50, e' un vero e proprio museo galleggiante. E' alimentata
con un carburante a basso impatto ambientale mentre l' elettricita'
viene prodotta da pannelli fotovoltaici. Domani, alle 19, nel palazzo
comunale, saranno consegnate le 5 Vele a Tropea. All' incontro parteciperanno
Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde; Domenica Cortese, Sindaco
di Tropea; Diego Tommasi, assessore regionale all' Ambiente; Matteo
Malerba, assessore provinciale all' Ambiente; Franco Sarago, del circolo
Legambiente Ricadi. Martedi', invece, alle 11, sul Pietro Micca e'
in programma una conferenza stampa per la presentazione dei dati sulla
qualita' delle acque di balneazione calabresi. All' incontro parteciperanno,
tra gli altri, Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde; Lidia
Liotta, presidente di Legambiente Calabria; Matteo Malerba, assessore
provinciale all' Ambiente. Secondo Legambiente solo nel 2004 ci sono state 1368 infrazioni nel mare calabrese 31/07 Violano le norme di sicurezza previste dal Codice della navigazione,
inquinano il mare attraverso scarichi illegali, deturpano la costa
costruendo abusivamente sul demanio, distruggono il fondo marino con
la pesca di frodo e il commercio illegale di mitili: sono i pirati
del mare, che in Calabria nel solo 2004 hanno colpito per un totale
di 1.368 infrazioni accertate dalle forze dell' ordine che hanno denunciato
o arrestato 706 e effettuato 660 sequestri. A tracciare questa fotografia
del mare illegale in Calabria e' la seconda Goletta Verde di Legambiente,
''Chatolica'', che domani arrivera' a Corigliano. La prima minaccia,
e' scritto in una nota, arriva dal cemento sul demanio (432 infrazioni,
pari al 31% delle infrazioni totali), con 486 persone denunciate o
arrestate e 160 sequestri effettuati. Una conferma che arriva anche
dal Rapporto Ecomafia di Legambiente, secondo il quale nel 2004 sono
state 3.008 le case costruite abusivamente sul territorio regionale,
282 in piu' rispetto all' anno precedente. A seguire (il 30%) le infrazioni
al Codice della Navigazione, con 407 infrazioni, 33 persone denunciate,
213 sequestri effettuati, e pesca di frodo (27%), con 366 infrazioni,
58 persone denunciate e 166 sequestri effettuati. Infine (12%) mare
inquinato, con 163 infrazioni, 129 persone denunciate e 121 sequestri.
Le cifre sono state elaborate da Legambiente su dati delle Capitaneria
di Porto, del Corpo Forestale, della Guardia di Finanza e del Noe
dei Carabinieri. ''Qui in Calabria, come nella maggior parte delle
regioni meridionali - ha commentato Alessandra Bonfanti, portavoce
di Goletta Verde - il primo attacco alle coste arriva dall' abusivismo
sul demanio. Che rappresentano un attacco all' ambiente, al paesaggio
e un aiuto alla malavita. Il nostro compito e' quello di sensibilizzare
i cittadini e le istituzioni a proseguire sempre di piu' la battaglia
contro chi usa i nostri mari per scaricare veleni, contro chi occupa
selvaggiamente la costa, chi pesca illegalmente abusando delle risorse
di tutti. Lo sviluppo economico e ambientale delle localita' costiere
passa necessariamente dalla tutela della risorsa marina''. Nessuna radiazione ionizzante nel sito della Trisaia e sulla costa calabrese 30/07 Nel 2004 il centro ricerche della Trisaia, sito in Rotondella
(Matera), e' stato sottoposto a controllo a cura del personale del
comando Carabinieri per la Tutela dell' Ambiente, nell' ambito di
una campagna nazionale sui siti in cui insistono attivita' correlate
all' impiego di radiazioni ionizzanti. Gli accertamenti ''non hanno
portato a rilevare violazioni alle normative vigenti in materia di
radiazioni ionizzanti''. A darne notizia e' il Ministro dell'Ambiente,
Altero Matteoli, rispondendo ad una interrogazione del parlamentare
dei Verdi Mauro Bulgarelli. Nell' interrogazione Bulgarelli fa riferimento
ad alcune dichiarazioni di un boss della 'ndrangheta il quale, al
settimanale l'Espresso, ha parlato di smaltimenti di ingenti quantitativi
di rifiuti tossici e radioattivi sotterrati in alcune zone della Basilicata
o fatti affondare al largo delle coste tirreniche calabresi. Matteoli
ha poi evidenziato che i carabinieri che hanno effettuato i controlli
nel sito di Rotondella ''non hanno deleghe di indagini di Polizia
giudiziaria da parte di alcuna Procura della Repubblica in ordine
ai fatti segnalati, ad esclusione di una attivita' delegata dalla
Procura della Repubblica di Paola (Cosenza), circa le vicende relative
alla Motonave Jolly Rosso, con la quale si indicavano due siti su
cui effettuare dei rilievi e misurazioni di radioattivita' e i cui
esiti negativi sono stati gia' comunicati alla procura richiedente.
Tuttavia, sono in corso, al riguardo, anche e soprattutto per acquisire
elementi informativi e di valutazione sulla delicata vicenda, contatti
con i magistrati della procura nazionale antimafia, e segnatamente
con il dottor Macri', responsabile della Sezione Ecomafia, recentemente
istituita dal procuratore nazionale Vigna''. ''Da tempo - ha proseguito
il Ministro - sul traffico di scorie radioattive, sono interessate
le procure di Reggio Calabria e di Potenza, che al riguardo operano
con altri organi di polizia. Per opportuna conoscenza, si rappresenta
che nel 1997 l' Anpa, ora Apat, ha promosso e condotto una campagna
di monitoraggio della radioattivita' ambientale lungo le coste delle
regioni Basilicata e Calabria, in collaborazione con altre strutture.
L'indagine si e' resa necessaria a causa del protrarsi delle voci
allarmanti e la giusta preoccupazione suscitata presso le Autorita'
e le popolazioni locali su una possibile contaminazione derivante
da affondamento in fondali profondi di navi con a bordo materiali
radioattivi e da depositi clandestini di rifiuti radioattivi posti
nelle vicinanze delle coste. E' stato possibile ottenere un quadro
completo ed integrato della situazione della contaminazione dei litorali
della regione. Le analisi condotte sulle spiagge, sulle acque costiere
e sui sedimenti, nonche' su alcuni campioni di pescato, non hanno
messo in evidenza la presenza di radionuclidi di origine antropica
nella catena trofica dell' ambiente costiero, eccezion fatta per il
Cs-137 che e' il radionuclide artificiale ubiquitario nell' ambiente
marino. Peraltro - ha concluso Matteoli - il primo rapporto sullo
stato dell' ambiente in Calabria, emesso nel dicembre 2000, fa menzione
delle stesse indagini, riportando le identiche conclusioni del sopraccitato
documento dell' Anpa''. Progetto Calabrie: “Il ponte una infrastruttura distruttiva” 29/07 ''Secondo il ministro Lunardi il ponte sullo Stretto, a questo
ritmo, entro il 2012 sara' completato, e nei primi giorni di ottobre
sapremo esattamente chi lo costruira'. Purtroppo a ottobre sapremo
soltanto chi sara' chiamato a distruggere il territorio e l'ambiente
calabrese e siciliano nell'area dello Stretto''. E' quanto si afferma
in un una nota di Progetto Calabrie dopo la visita in Calabria del
Ministro alle Infrastrutture e ai trasporti. ''Una sola consolazione
- prosegue il comunicato - se il ritmo cui si riferisce il ministro
e' lo stesso dell' ammodernamento dell' Autostrada Salerno - Reggio
Calabria le speranze che il mostro sullo Stretto non veda mai la luce
aumentano notevolmente''. Sequestrato il depuratore di Verbicaro 29/07 Il sostituto procuratore di Paola, Francesco Greco, titolare
dell' indagine sull' inquinamento marino - operazione denominata Nettuno
- ha disposto il sequestro preventivo d' urgenza con facolta' d' uso
dell' impianto di depurazione del comune di Verbicaro. Il sequestro
preventivo d' urgenza e' stato inviato al gip Salvatore Carpino per
la convalida. Le attivita' di indagini sono state assegnate al Comando
Polizia municipale di Verbicaro. Le indagini, secondo quanto si e'
appreso, hanno permesso di accertare una continua fuoriuscita di liquame
non depurato e schiume biancastre che si riversavano nel torrente
San Pietro, nel torrente Belarda e successivamente nel fiume Abatemarco
e conseguentemente nel Mar Tirreno. Dalle indagini e' stato accertato
inoltre che gli inconvenienti all' impianto di depurazione erano gia'
stati segnalati dal maggio 2005 senza registrare concreti lavori fino
alla data del sequestro. Non rispettate peraltro alcune delle prescrizioni
impartite dalla Provincia di Cosenza - settore Tutela ambiente riportate
nell' autorizzazione definitiva allo scarico. Il pubblico ministero
ha ipotizzato i reati di danneggiamento aggravato di acque pubbliche,
alterazione, deturpamento ed imbrattamento delle acque pubbliche e
dello stato dei luoghi sottoposti a speciale protezione. Per il Prc la centrale del Mercure va solo smantellata 28/97 Si è tenuta nella Piazza Gallizzi di Pedali, a Viggianello,
nel cuore del Parco nazionale del Pollino, una partecipata manifestazione
pubblica voluta dalle federazioni di Cosenza e Potenza del Prc per
ribadire e motivare il No fermo all'attivazione della centrale a biomasse
del Mercure. Sulla centrale del Mercure interrogazione parlamentare di Lettieri (DL) 29/07 Un' interrogazione sulla Centrale elettrica Enel a biomasse
del Mercure, a Laino Borgo (Cosenza), e' stata presentata dal deputato
lucano della Margherita Mario Lettieri ai ministri dell' Ambiente
e delle Attivita' produttive. Il parlamentare chiede ''se siano stati
valutati tutti gli eventuali rischi per la salute dei cittadini connessi
alle emissioni; se sia stata valutata la effettiva compatibilita'
di una grande centrale a biomasse con la valorizzazione di un importante
parco nazionale, qual e' il parco del Pollino; se sia stata e in che
misura valutata la occupazione diretta ed indiretta derivante dall'
attivita' della centrale in questione; quali siano stati i costi relativi
sostenuti dall' Enel per tutte le opere relative alla trasformazione
della centrale; se siano state rispettate tutte le procedure e l'
evidenza pubblica nell' affidamento degli appalto e dei subappalti
dei vari lavori''. Sen. Gentile: “Grave la situazione del Tirreno cosentino” 28/07 Antonio Gentile, senatore di Forza Italia, ha presentato un'
interrogazione al Ministro dell' Ambiente e della tutela del territorio
in merito alla vicenda dell' inquinamento del mare Tirreno nel tratto
cosentino di cui recentemente si e' occupata la magistratura di Paola.
''Negli anni passati, nonostante le difficolta' organizzative, - afferma
Gentile - il tirreno cosentino ha sempre vantato acque balneabili.
A tutt' oggi invece, nonostante i proclami delle istituzioni regionali,
risulta essere fra i piu' inquinati dell' intera Calabria provocando
innumerevoli disagi a tutti i cittadini turisti''. Nell' interrogazione,
Gentile fa riferimento ai risultati delle indagini della magistratura
che hanno portato ai sequestri del depuratore di Cirella e Diamante
e di due lavatrici industriali della casa circondariale di Paola che
servono per lavare i corredi dei 250 detenuti. Rivolgendosi al ministro,
in particolare, il parlamentare di Fi chiede ''indipendentemente dalle
indagini condotte dalla Procura di Paola, se non sia il caso di istituire
una commissione ad hoc che possa stabilire ritardi, disfunzioni e
responsabilita' politiche ed amministrative fra i soggetti istituzionali
addetti alla manutenzione ed al funzionamento dei depuratori del Tirreno
cosentino''. L’Enel chiarisce: nella Centarle del Mercure bruceranno solo biomasse e non rifiuti 28/07 Nella centrale del Mercure - ai confini fra Basilicata e Calabria
- ''non saranno bruciati rifiuti ma biomasse, prodotte in Basilicata
e in Calabria'': lo ha ribadito, in una nota, la stessa societa',
che ha annunciato reazioni alla ''pesante iniziativa di diffamazione''
avviata nei suoi confronti. Nel ribadire che ''per Enel la difensa
e la tutela dell' ambiente e della salute pubblica sono un presupposto
e un obiettivo strategico'', l' Enel ha spiegato che quella del Mercure
''e' una centrale a fonte rinnovabile'' e che per realizzarla la legge
non prevede ''alcuna valutazione di impatto ambientale ne' nazionale,
ne' regionale''. Lunardi: Ai primi di ottobre il nome del costruttore del Ponte sullo Stretto” 28/07 ''Nei primi giorni di ottobre sapremo chi costruira' il Ponte
sullo Stretto. Infatti e' gia' in fase avanzata la procedura del general
contractor. Nel 2006 inizieranno i lavori che dureranno cinque anni''.
Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Pietro
Lunardi, oggi a Catanzaro per un sopralluogo sulla A3 e sulla statale
106 ionica. ''Al di la' dell' enfasi sull' opera - ha sostenuto il
Ministro - si tratta di una prosecuzione della rete viaria e ferroviaria.
E' importante, al riguardo, quando sara' ultimata l' opera lo saranno
anche la Palermo-Messina e la Salerno-Reggio Calabria. Il Ponte costituisce
la continuita' alla percorribilita'''. Esposto alla Procura di Rossano per fuoriscite di percolato dalla discarica di Bucita 27/07 Nuove anomalie, rappresentate da fuoriuscite di percolato che
dalla discarica di Bucita si riverserebbe nel torrente Coserie, sono
state denunciate, con un esposto inviato alla Procura della Repubblica
di Rossano, al Presidente della Regione Calabria, al Presidente della
Provincia di Cosenza, ed al Commissario per l'Emergenza Ambientale
della Calabria, dal Comitato contro le discariche di Bucita, dal Wwf,
dal Sin Cobas e dall'Uci (Unione Coltivatori Italiani). Nella denuncia
si chiede una verifica immediata e l'eventuale chiusura della discarica.
L'esposto denuncia e' stato corredato da una serie di fotografie,
che documentano il grave problema ambientale. Nucera (Udc) “La prevenzione agli incendi, in Calabria, è una chimera” 27/07 ''Diventa una vera chimera la prevenzione agli incendi boschivi
in Calabria e gli ultimi dati, assolutamente sconfortanti, sottolineano
ancora una volta come la nostra regione, a fronte di un patrimonio
boschivo tra i piu' ricchi del Paese, non riesce a contrastare efficacemente
il triste fenomeno per mancanza di uomini e mezzi''. E' quanto sostiene
in una nota il capogruppo dell'Udc in consiglio regionale, Giovanni
Nucera. ''Ogni giorno ettari di bosco vanno letteralmente in fumo
- ha aggiunto - mentre i vigili del fuoco, gia' alle prese con un
organico non certo all'altezza della situazione per numero e mezzi,
deve sobbarcarsi una mole di lavoro massacrante, arrivando spesso
a 40 interventi giornalieri. Un carico giornaliero di lavoro rispetto
al quale i vigili del fuoco non possono certo far fronte rispetto
a tutte le emergenze che la stagione estiva puntualmente propone''.
''Servirebbe invece - ha concluso Nucera - un maggior coordinamento
con il personale del Corpo forestale dello Stato, procedure abbreviate
per l'intervento degli `aerei cisterna', i canadair, e un maggior
impegno di tutti per preservare il nostro prezioso patrimonio boschivo''. Mercoledì 27 alle 11 a Cetraro varo dei “battelli spazzamare” 27/07 Entreranno ufficialmente in funzione domani, lungo le coste
calabresi, i “battelli spazzamare”, sette catamarani della
lunghezza di sei e nove metri costruiti per raccogliere l’immondizia
e aspirare le bollicine marroni del “mar nostrum”.Il varo
ufficiale degli “spazzini delle onde” avverrà domani
mattina alle ore 11.00 al porto di Cetraro alla presenza dell’Assessore
all’ Ambiente, Diego Tommasi e dei rappresentanti delle Capitanerie
di porto. Nel corso dell’incontro con la stampa saranno resi
noti i particolari del Piano di intervento e le rotte di navigazione. Arrivano i battelli “puliscimare”, sette catamarani di sei e nove metri 22/07 Entra nel vivo il Piano messo a punto dall’Assessorato
all’Ambiente per fronteggiare “Emergenza mare 2005”.
E mentre procedono i lavori per il completamento e la rimessa in funzione
di alcuni impianti di depurazione dismessi da anni, (la scorsa settimana
è stato riattivato il depuratore di Longobardi Fiumefreddo),
lungo le coste calabresi arrivano i battelli “puliscimare”:
sette catamarani della lunghezza di sei e nove metri attrezzati per
raccogliere rifiuti solidi e aspirare le chiazze marroni, sottocosta,
anche in prossimità della battigia. I particolari della campagna
di disinquinamento marino sono stati resi noti stamane, nel corso
di un incontro con i rappresentanti delle quattro Capitanerie di Porto,
svoltosi nella sede dell’Assessorato all’Ambiente a Catanzaro.
Presenti all’incontro oltre all’Assessore Diego Tommasi,
il dirigente generale, Domenico Lemma, il vice Giuseppe Graziano,
i tecnici dell’Assessorato e i rappresentanti delle Capitanerie:
Pasquale Vitello, Domenico Ferraro, Matteo Lo Presti e Giuseppe Donato.
“I battelli “puliscimare” - ha spiegato l’Assessore
Tommasi – pattuglieranno le coste per tutta la durata della
stagione estiva, in special modo nei giorni di maggiore affluenza
turistica, ma il Piano “Emergenza mare 2005” – ha
aggiunto l’Assessore – comprende azioni di intervento
a più ampio raggio, volte oltre che al disinquinamento marino,
anche alla pulizia delle spiagge e azioni di sensibilizzazione dei
cittadini in ordina alla salvaguardia ambientale e alla tutela delle
risorse “.Nel corso dell’incontro, nel quale è
emersa l’ ampia condivisione del Piano di intervento dell’Assessorato
e la volontà di “istaurare un rapporto di collaborazione
sinergica – ha detto Tommasi – con le Capitanerie che
lungo le coste svolgono funzioni di prevenzione e di salvaguardia
della sicurezza dei bagnanti”, sono stati inoltre illustrate
le azioni prioritarie, legate alla salvaguardia dell’ambiente
marino e costiero, che nel prossimo futuro il Dipartimento porrà
in essere.Ampia disponibilità è stata espressa dai rappresentanti
delle Capitanerie di Porto che spesso – hanno evidenziato -
nella loro attività di prevenzione e controllo della sicurezza
in mare, sono costretti a registrare segnalazioni di inquinamento
marino e criticità ambientali da parte dei cittadini e dei
bagnanti. Una risposta alle lamentele dei turisti e alle segnalazioni
che giungono alle Istituzioni arriva dai battelli “puliscimare”
che all’occorrenza, su segnalazione delle Capitanerie, si sposteranno
sui tratti di mare inquinati. Il servizio di pattugliamento dei catamarani
che sarà presentato ufficialmente in un apposito incontro pubblico,
inizierà la prossima settimana. Un nuovo depuratore presto attivo a Cariati 22/07 ''Entrera' presto in funzione a Cariati un nuovo depuratore
cittadino che consentira' di liberare la zona portuale occupata dal
vecchio ed ormai inefficiente impianto di depurazione''. E' quanto
si afferma in una nota del Comune. ''Tutti i liquami cittadini - e'
scritto nella nota - sono ora convogliati presso gli impianti rinnovati
atti a soddisfare complessivamente le esigenze di 40.000 abitanti.
Il vecchio depuratore sito nel Porto sara' dunque demolito e l'area
verra' adeguatamente bonificata. Sara' restituito cosi' all' infrastruttura
portuale uno spazio ulteriore del quale poter usufruire e nel quale
saranno realizzate nuove strutture per il porto''. I Verdi denunciano conflitti d’interesse nella vicenda del Ponte sullo Stretto. Ciucci replica: “Nessun conflitto” 22/07 I Verdi denunciano i crescenti conflitti di interesse nella
vicenda del Ponte sullo Stretto di Messina. A dichiararlo e' una nota
di Anna Donati, capogruppo dei Verdi in Commissione lavori pubblici
e trasporti del Senato. La senatrice richiama le dichiarazioni di
Fabrizio Di Amato, ad di Maire engineering, che, dopo l'acquisizione
di Tecnimont, sara' in gara sia per il general contractor che per
il project management. ''In concreto - sostiene la Donati - questo
significa che la nuova societa' concorre sia per la progettazione
e realizzazione del ponte, sia per la vigilanza sulla progettazione
e costruzione'', con il paventato rischio che controllore e controllato
appartengano allo stesso gruppo. La nota conclude ricordando che Di
Amato e' vicepresidente dell'Istituto Grandi Infrastrutture, di cui
e' presidente Giuseppe Zamberletti, a capo anche della Societa' Stretto
di Messina, e che dovra' assumere tutte le decisioni sulle gare. ''Praticamente
- nota la senatrice dei Verdi - una gara tra pochi amici''. Il Commissario all’ambiente dispone che solo i rifiuti di Cassano nella discarica di Cassano 21/07 Con provvedimento del Commissario di Governo, delegato per l'emergenza ambientale nel territorio della Regione Calabria, Domenico Bagnato, e' stato disposto che fino all'esaurimento della capienza della seconda buca e all'entrata in funzione della terza, che e' in fase di realizzazione sempre in contrada ''La Silva'', sara' solo il Comune di Cassano Ionio, in qualita' di soggetto gestore, a poter conferire i rifiuti solidi urbani in quella discarica. Nel provvedimento emesso, il Commissario Bagnato, ha, infatti, stabilito che i comuni di Montalto Uffugo, S. Benedetto Ullano e S. Vincenzo La Costa, gia' autorizzati a ''scaricare'' nel comune di Cassano Ionio, dovranno smaltire i propri rifiuti solidi urbani presso la discarica sita in localita' ''Columbra'' di Crotone. La decisione e' stata provocata dalle istanze dell'ente sibarita, con le quali si evidenziava la necessita' di ridurre il numero dei comuni conferenti i rifiuti solidi urbani presso la discarica ''La Silva'', poiche' ormai prossima all'esaurimento. Gli amministratori cassanesi avevano evidenziato che tale soluzione avrebbe evitato ulteriori aggravi di costo derivanti dal conferimento presso altra discarica in considerazione dello stato di dissesto finanziario in cui versa l'ente locale. ''Gli amministratori comunali di Cassano - e' scritto in una nota diramata dall'ufficio stampa del Comune - all'arrivo delle disposizioni del Commissario Bagnato, hanno tirato un respiro di sollievo per il grande significato oggettivo che l'atto provochera', sia a beneficio dell'ente locale, sia dei cittadini utenti del servizio, che cosi' vedono scongiurato il pericolo di ulteriori aggravi finanziari sulle tariffe del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, derivanti dall'eventuale conferimento dei rifiuti presso la discarica 'Columbra' del comune di Crotone, di proprieta' della So.Vre.Co. SpA''. A Scalea turista denuncia proliferazione di insetti e topi da rifiuti non rimossi 21/07 Insetti, scarafaggi e topi stanno proliferando in localita'
Pantano di Scalea, una delle piu' note localita' turistiche della
Calabria, a causa della mancata rimozione dei rifiuti: a denunciarlo,
in un esposto inviato, tra gli altri, alla Procura della Repubblica
di Paola ed alla Compagnia carabinieri di Scalea, al Sindaco, ai vigili
urbani ed alla As di Scalea, e' un turista napoletano, proprietario
di un appartamento nella zona. ''Ci sono circa trecento metri di strada
con rifiuti di ogni genere - e' scritto nell' esposto di Nicola Sorbo
- Oltre all' accumulo della spazzatura giornaliera, ci sono reti,
materassi, cucine, frigoriferi, lavatrici, e chi piu' ne ha,piu' ne
metta, che da giorni non vengono rimossi. In questi giorni e' stato
effettuato anche un blocco della circolazione da alcuni abitanti del
luogo, ma allo stato attuale non e' stato risolto alcunche'''. Il
turista rende noto anche di essersi attivato telefonicamente con ''tutti
gli organi in indirizzo, ma la risposta e' stata sempre la stessa:
stiamo provvedendo; stiamo facendo la segnalazione; non siamo noi
competenti. In alcuni casi - ha aggiunto nell' esposto - la risposta
e' stata: perche' non vende l' appartamento a va via da Scalea''.
''La mia - conclude nell' esposto il turista campano - e' una protesta,
con la speranza che gli organi competenti prendano atto della situazione,
considerando l' enorme flusso di turisti in arrivo tra pochi giorni,
visto che anche per pochi mesi siamo cittadini di Scalea e anche se
per circa 30 giorni di soggiorno il sottoscritto paga regolarmente
Enel, Ici, Tassa rifiuti, Acque reflue per tutto l' anno, come un
normale residente della zona''. La Lav definisce allarmante la situazione degli animali in Calabria 21/07 Dall' ''illegittimo prolungamento del calendario venatorio''
alla zoomafia, dal bracconaggio alla pesca di frodo, dal randagismo
fino ai piu' gravi casi di maltrattamento: in un dossier dal titolo
''Emergenza animali in Calabria'', curato da Maria Teresa D' Agostino,
la Lav Calabria ha disegnato la mappa dello sfruttamento degli animali
nella regione. Il rapporto, alla seconda edizione, ripercorre quasi
due anni di vicende riguardanti gli animali per denunciare, e' scritto
in un comunicato, ''una situazione allarmante che necessita di interventi
quanto mai urgenti da parte delle istituzioni, a tutti i livelli''.
''La caccia - prosegue la nota - anticipata ormai ogni anno di tre
settimane, rappresenta una delle emergenze piu' gravi perche' sta
portando a un rapido depauperamento le popolazioni di quaglie e tortore,
ampiamente cacciate in Calabria, e inserisce la regione tra quelle
dove l' attivita' venatoria sta producendo i maggiori danni. La nostra
regione e', inoltre, tra quelle dove sono piu' diffuse la pesca di
frodo e le illegalita' legate all' ambiente marino e all' abusivismo
costiero: le recenti e numerose operazioni delle Capitanerie di Porto,
con sequestro di reti spadare e pesce sottomisura, testimoniano la
gravita' della situazione in questo settore. Dopo lo scellerato esperimento
di Basilico', inoltre, si e' dovuta registrare la creazione di un
nuovo zoo, a Catanzaro, dove, in disprezzo di ogni elementare principio
etologico, animali esotici quali aquile reali e pappagalli vengono
costretti in spazi angusti che impediscono loro di muoversi liberamente.
E ancora abbandoni, cani uccisi con arma da fuoco o lasciati morire
d' inedia ed esperimenti inutili quanto crudeli''. ''La Calabria -
ha sostenuto Sonny Richichi, presidente nazionale della Lav - presenta
mille contraddizioni: da una parte, possiamo registrare con soddisfazione
un protocollo d' intesa con le scuole, siglato dalla Lav con l' Ufficio
scolastico regionale, per diffondere la cultura del rispetto di tutti
i viventi, dall' altra dobbiamo constatare che elementari principi
etologici ed etici vengono violati con scelte illogiche e antiscientifiche''.
''Con questo dossier - ha aggiunto Roberto Vecchio Ruggeri, coordinatore
della Lav Calabria - abbiamo voluto creare la base da cui partire
per passare dalla denuncia alla programmazione di un lavoro quanto
mai urgente che richiede l' impegno degli amministratori locali, primi
referenti in fatto di tutela degli animali, e soprattutto di consiglieri
e assessori Regionali che hanno gia' risposto positivamente alla nostra
richiesta di discutere assieme questi temi e di cercare soluzioni
che noi sappiamo possibili''. Dalla UE prioritario il Ponte sullo Stretto, sempre che rispetti ambiente e sicurezza 20/07 Il Ponte sullo stretto ''fa parte delle priorita' e rispetto
la decisione''. Lo ha detto Karel Van Miert, conversando con i giornalisti,
dopo essere stato nominato ufficialmente coordinatore del progetto
transeuropeo che prevede anche il Ponte sullo stretto di Messina.
''Abbiamo discusso animatamente nel gruppo'' di Alto livello che ha
scelto le opere prioritarie, ha ricordato Van Miert, sottolineando
l'impegno delle autorita' italiane a favore dell'opera. La realizzazione
del ponte, ha quindi precisato il neocoordinatore, e' condizionata
al rispetto delle necessarie valutazioni sull'impatto ambientale e
di sicurezza. ''Resta inoltre - ha osservato Van Miert - il problema
del budget legato delle future prospettive finanziarie 2007-2013''.
La presidenza lussemburghese dell'Ue per le reti transeuropee aveva
previsto una riduzione a 12 miliardi, rispetto alla proposta di 20
miliardi avanzata dalla Commissione. Ruspa distrugge nido di tartarughe sulla spiaggia di Palizzi 20/07 Un nido di tartaruga Caretta-Caretta con decine di uova e'
stato distrutto da sconosciuti sulla spiaggia di Palizzi. La scoperta
e' stata fatta dal personale del corpo forestale dello Stato dopo
una segnalazione anonima giunta sul numero di emergenza ambientale
1515. Quando il personale del Corpo Forestale e' giunto sul posto
ha trovato che la spiaggia era stata pulita e livellata con un mezzo
meccanico gommato. Sono state quindi raccolte le testimonianze, anche
fotografiche, di alcuni docenti e ricercatori dell'Universita' della
Calabria, che proprio in quell'area stanno conducendo un progetto
chiamato 'Caretta Calabria', finalizzato alla definizione della distribuzione
e consistenza dei siti di nidificazione delle tartarughe marine lungo
la costa ionica calabrese. ''Da quanto riferito dai docenti universitari
- e' scritto in una nota del Corpo Forestale dello Stato - sembrerebbe
che questi avessero avvisato per tempo i tecnici del Comune di Palizzi
della presenza delle tartarughe, senza pero' riuscire a fermare, o
almeno posticipare, l'intervento di manutenzione effettuato sulla
spiaggia''. Irrilevante la produzione calabrese di energia da fonti rinnovabili 20/07 I dati della produzione dell'energia elettrica in Calabria
forniti dal Grtn (gestore della rete di trasmissione nazionale), per
il 2003, indicano la irrilevante produzione da fonti rinnovabili,
come il solare fotovoltaico e l'eolico. Il confronto tra i 48,5 milioni
di kWh prodotti in Basilicata con i 300 kWh mila prodotti in Calabria
ne evidenziano il forte divario. La potenza di generazione idroelettrica
- principale fonte rinnovabile in Calabria -, rimane costante. La
produzione da biomasse, essendo compresa in quella termoelettrica
tradizionale (fonti fossili), non e' deducibile. Nel 2004 la regione
e le province hanno avviato modeste iniziative nel fotovoltaico, finanziando
la realizzazione dei relativi impianti in cento scuole della regione,
mentre nell'eolico alcune iniziative di societa' private sono in fase
di realizzazione o di autorizzazione. Lo sostiene Domenico Menniti,
esperto di problemi energetitici ed ex segretario della Cgil Enerida
Calabria. In definitiva - sostiene Menniti - si e' molto lontani dagli
obiettivi, fissati al 2010 dal Pear (Piano energetico ambientale regionale).
Questo ritardo e' dovuto alla lentezza, ben quattro anni, della giunta
regionale precedente nel portarlo all'approvazione del Consiglio regionale.
Nell'idroelettrico minore una potenza di generazione di 30 MW con
producibilita' di 100 milioni di kWh/anno, nei nuovi serbatoi in costruzione
per l'uso plurimo delle acque (Menta, Melito, Metramo, Lordo e Alto
Esaro) una potenza di 60-80 MW con una producibilita' di 250-300 milioni
di kWh/anno. I citati invasi incrementeranno la tesaurizzazione delle
acque della regione, che tornera' utile nei periodi di siccita'. La
conferma di questo assunto viene dalle lotte degli anni settanta dei
contadini e dei lavoratori elettrici delle confederazioni sindacali,
guidati dal senatore Pasquale Poerio e Pietro Secreti, con la vertenza
dell'Enel per l'uso plurimo delle acque (potabile, irriguo, energetico)
degli invasi della Sila piccola, conquistando la ricostruzione delle
centrali distrutte dalle alluvioni ed il nuovo invaso del Passante.
Inoltre la vasta rete degli acquedotti della regione puo' essere utilizzata,
come gia' fatto da alcune regioni del Paese, per la produzione di
energia elettrica pulita. Nella fonte solare fotovoltaica una potenza
di generazione di 1,5 MW con producibilita' di 2,2-2,3 milioni di
kWh/anno. Nel solare termico (produzione di acqua calda) 10 mila mq
di collettori. Nell'eolico una potenza di generazione di 70 MW con
producibilita' di 100 milioni di kWh/anno. Nelle biomasse di 50-70
MW con producibilita' di 300-500 milioni di kW/anno. Con gli impianti
di biomasse gia' in esercizio delle due centrali di Cutro e Strangoli
le previsionidel Pear si possono incrementare con i nuovi impianti
di Scandale, Catanzaro Biozenith, Cosenza-Legnochimica e la trasformazione
della centrale del Mercure. Per alleggerire l'impiego di biomassa
prelevata dai boschi si puo' ricorrere a coltivazioni agricole bioenergetiche
(piante di fibra, oleaginose, zuccherine, amidacee). Per il solare
fotovoltaico e termico la produzione dell'energia e' da realizzare
con impianti di piccola taglia diffusi nel territorio ed in tal senso
fa testo una legge della regione Toscana di far dotare, con opportune
agevolazioni, i futuri edifici pubblici e privati di siffatti impianti.
Infine la ''fonte''del il risparmio energetico. Un esempio: Regione-grandi
Comuni-Province-Aziende Ospedaliere, fatte salve poche eccezioni,
pur consumando 1000 tep/anno (tonnellate equivalenti di petrolio)
non hanno, giusta legge 10/91, nel loro organico la figura dell'energy
manager (responsabile del bilancio energetico annuale). Rimane da
trattare la macro produzione di energia elettrica, assente nel Pear,
di competenza del governo nazionale. Ritengo che la giunta regionale
non debba accettare acriticamente le decisioni del governo che assegna,
nel sistema Italia, alla Calabria un ruolo debordante produttivo.
Localizzare nella regione cinque centrali termoelettriche con taglia
di 800 MW, due sono in costruzione, comportera' serie conseguenze
ambientali, come le emissioni di gas serra e la costruzione di nuovi
elettrodotti a 380 kV tra i boschi dell'Appennino per trasportare
l'elettricita' fuori regione. Infine la regione non deve essere solo
produttrice di energia elettrica bensi' avere in merito un ruolo industriale
nella produzione nel settore di beni finiti. Il Consiglio regionale
alla fine della precedente legislatura ha deciso all'unanimita' la
istituzione del Distretto energetico a Crotone. Scelta bene appropriata
perche' territorio naturalmente dotato di una ricca panoplia energetica
per la presenza delle fonti idroelettrica, solare, eolica biomassa
e metano. La ricerca tecnologica l'indotto elettrotecnico, elettronico,
di meccanica fine e dei nuovi materiali potranno far decollare un
processo di moderna industrializzazione della citta' e del suo comprensorio.
Una parziale fonte di finanziamento dovra' essere dalle royalty del
metano, applicando finalmente quanto sancito in materia dalla legge
625. Data la reale e concreta importanza per lo sviluppo economico
della regione della questione energetica – conclude menniti
- la recente affermazione sul ruolo di programmazione e controllo
del vice presidente della giunta regionale, con delega all'energia,
Nicola Adamo, e' di stringente attualita'. Sequestrato il depuratore di Cirella 20/07 E' stato sequestrato, con facolta' d'uso, il depuratore consortile
che si trova in localita' Vacuta di Cirella di Diamante. Il provvedimento
di sequestro e' stato emesso dal Gip, Salvatore Carpino, che ha accolto
la richiesta del sostituto procuratore della Repubblica della Procura
di Paola, Francesco Greco, titolare dell'indagine sull'inquinamento
marino. Nell'indagine avviata dalla Procura di Paola, chiamata Nettuno,
si ipotizzano i reati di disastro ambientale e interruzione di pubblico
servizio, deturpamento, alterazione, distruzione ed imbrattamento
dello stato dei luoghi e danneggiamento aggravato di acque pubbliche.
La Procura di Paola ha disposto inoltre alcune prescrizioni alla societa'
di gestione dell'impianto per quanto riguarda la manutenzione dei
motori annessi alla sala compressori e piu' in generale per la gestione
della struttura in modo da evitare qualsiasi fuoriuscita di liquami
sul suolo e nelle acque pubbliche. Le indagini sulla situazione del
depuratore sono state compiute dai carabinieri di Diamante in collaborazione
con la polizia municipale e del corpo forestale dello Stato. Sequestrato l’alveo del fiume Trionto, divenuto una discarica da tre milioni di metri quadri, a Rossano 19/07
Tre milioni di metri quadri di alveo del fiume Trionto sono stati
sottoposti a sequestro preventivo dalla Guardia di Finanza di Rossano
per la presenza di centinaia di tonnellate di rifiuti di ogni genere.
Il provvedimento e' stato emesso dal gip del Tribunale di Rossano,
Letizia Benigno, su richiesta del procuratore capo, Dario Granieri.
Gli accertamenti compiuti dai finanzieri hanno permesso di accertare
che nel fiume, nel tratto compreso tra i comuni di Crosia e Rossano,
per una lunghezza di circa sette-otto chilometri, e' stato gettato
di tutto. Sono stati trovati rifiuti solidi e speciali tra i quali
anche lastre di eternit con amianto, pneumatici, fusti e bidoni usati
per il trasporto di oli industriali e diluenti, automobili, carcasse
di animali, elettrodomestici, materiali di risulta di lavori edili.
Gli investigatori hanno sottolineato anche che la presenza di tutto
questo materiale, in caso di piena, costituisce un serio pericolo
per le abitazioni e gli insediamenti industriali della zona. Inoltre
la presenza delle carcasse di animali comporta dei rischi di carattere
igienico sanitario. In attesa di individuare le responsabilita' di
coloro che hanno scaricato i rifiuti nel fiume, il provvedimento di
sequestro e' stato notificato, per gli opportuni interventi di bonifica,
ai Presidenti della Regione e della Provincia di Cosenza, ai Sindaci
di Crosia e Rossano, all' autorita' di bacino regionale di Catanzaro,
all' Arpacal di Cosenza, al servizio difesa idraulica regionale ed
al commissario delegato per l' emergenza ambientale. Riunione positiva, sulla depurazione, al Ministero.Saranno corrisposti i crediti. Tommasi: “Un passo avanti” 19/07 In attesa della conversione definitiva del decreto 90/2005
sull' emergenza depurazione in Calabria, alle societa' incaricate
del servizio verranno corrisposti i crediti vantati per investimenti
e le stesse proseguiranno nella gestione del servizio: e' questo l'
esito della riunione svoltasi a Roma, convocato dal vice ministro
all' Ambiente, Francesco Nucara per affrontare la grave situazione
relativa all' emergenza depurazione in Calabria. Alla riunione hanno
partecipato il Commissario per l' emergenza ambientale, Bagnato; il
direttore generale per la qualita' della vita, Mascazzini; l' assessore
regionale all' Ambiente, Tommasi; e le quattro societa' che gestiscono
la depurazione nei cinque ambiti territoriali ottimali (Ato) della
Regione: Smeco (Ato Reggio Calabria e Cosenza) Ati Ibi Dondi (Ato
Catanzaro) Licosanto (Ato Vibo Valentia); Impec (Ato Crotone). Le
societa' di gestione, secondo quanto riferito in un comunicato, hanno
lamentato le difficolta' esistenti nel settore della depurazione,
dovute alle mancate erogazioni delle somme spettanti per la gestione
degli impianti. Tale situazione ha determinato la difficolta' a garantire
una normale gestione del servizio da parte delle stesse societa'.
Da qui la decisione di procedere al pagamento. Per il 30 luglio, e'
stato reso noto, e' prevista la conversione definitiva del decreto
legge 90/2005; l' art 2 dispone che in relazione allo stato di emergenza
in atto nella Regione, entro dieci giorni dall' entrata in vigore
del Dl e' nominato il Commissario delegato cui sono attribuiti i poteri
previsti dalla normativa vigente. Al riguardo, secondo quanto riferito,
''l' art.1 della Opcm del 28 gennaio 2005 prevede la possibilita',
ove ricorrano situazioni di inadempienza dei Comuni, a disporre per
la sostituzione delle amministrazioni inadempienti; tutto cio' prevede
che entro 60 giorni dall' anticipazione delle risorse finanziarie
da parte della Cassa Depositi e Prestiti, il Commissario, ove non
vi provvedano direttamente i soggetti inadempienti, si sostituisce
ai medesimi per la definizione di un piano di rientro, al massimo
quadriennale delle situazioni debitorie con la medesima cassa. In
ogni caso - prosegue la nota - a fronte della mancata attuazione anche
parziale del piano di rientro, il Ministero dell' Interno provvede
attraverso corrispondenti riduzioni dei trasferimenti erariali spettanti
ai comuni interessati''. Nucara, fautore dei numerosi incontri che
sul tema dell' emergenza depurazione in Calabria, ha espresso soddisfazione
per il risultato ottenuto ed al termine della riunione ha ringraziato
le societa' affidatarie per lo sforzo da loro dimostrato volto alla
risoluzione della questione. In particolare e' stato sottolineato
da Nucara e dall' assessore Tommasi, il sacrificio chiesto alle ditte
in questione che, pur vantando cospicui crediti dal commissariato
per l' emergenza ambientale e pur nella confusione contrattuale hanno
convenuto di continuare l' esercizio della gestione fino a tutto settembre.
''In questo lasso di tempo - conclude la nota - saranno attivati tutti
i meccanismi politici e amministrativi per normalizzare la gestione
degli impianti recuperando le somme dovute alle ditte e provvedendo
al saldo delle loro spettanze. Un significativo ringraziamento e'
stato espresso da Nucara all' assessore Tommasi'' Aperti sette centri visita del Parco Nazionale del Pollino 19/07 Sette degli undici ''centri visita'' realizzati nel Parco Nazionale
del Pollino, dove i lavori risultano conclusi, saranno aperti nel
periodo estivo, dal 20 luglio al 20 settembre. Nelle strutture, localizzate
nei comuni di Frascineto, Mormanno, San Donato di Ninea, Orsomarso,
in provincia di Cosenza e San Severino Lucano, Terranova di Pollino,
San Paolo Albanese, in provincia di Potenza, vi svolgeranno attivita'
le ''Guide ufficiali del Parco Nazionale del Pollino'' che hanno sottoscritto
un' apposita convenzione con l' Ente Parco. ''Si tratta di una convenzione
- si legge in una nota dell' ufficio stampa dell' Ente Parco - aggiuntiva
temporanea, che amplia, appunto, i servizi affidati alle Guide sin
dal 2001 e che interessava il solo punto informativo di Campotenese.
In alcuni casi, i centri visita in questione ospitano gia' i 'punti
parco', gestiti, sino al 3 giugno scorso, dagli ex lavoratori socialmente
utili, attualmente in mobilita'. Per sopperire all' imprevista interruzione
dei servizi di assistenza al turismo, e ferma restando la possibilita'
di utilizzare gli stessi ex Lsu per l' erogazione degli servizi nel
momento in cui sara' chiaro quale sara' il futuro dei lavoratori ed
anche quello dei centri visita, l' Ente Parco e l' Associazione delle
Guide hanno stipulato la convenzione''. ''Alle guide - prosegue la
nota - e' affidata la custodia dei locali e delle attrezzature, oltre
che la gestione e il funzionamento del servizio Informativo del Parco.
L' Ente Parco affida, inoltre, alle Guide i servizi di informazione
finalizzati alla fruizione del Parco. Quindi informazioni sulle finalita'
del Parco, sulle norme di tutela, sulle risorse naturalistico-ambientali
e culturali del territorio protetto, informazioni sul bisogno di tutela,
sui comportamenti da tenere per il rispetto e la salvaguardia dell'
ambiente e, infine, il rilevamento e il monitoraggio della presenza
dei visitatori''. Rifondazione: “La Regione blocchi le procedure per il Ponte” 19/07 ''Riteniamo che la Giunta regionale, nel rispetto degli impegni
programmatici assunti dalla coalizione, blocchi le procedure per la
realizzazione del Ponte sullo Stretto. La maggioranza di centrosinistra
non proceda alle nomine di competenza del Consiglio regionale, tra
cui quelle di un rappresentante della Regione nel Consiglio di amministrazione
e di un Sindaco supplente nel Collegio dei Revisori dei Conti della
societa' 'Stretto di Messina'''. A chiederlo, in una lettera al presidente
della Regione Calabria, Agazio Loiero, sono stati il capogruppo del
Prc alla Regione, Nino De Gaetano, e l' assessore regionale al lavoro
dello stesso partito, Egidio Masella. ''E' nota - e' scritto nella
lettera - la posizione di Rifondazione sul Ponte. In continuita' con
essa abbiamo avviato da tempo una campagna nazionale per continuare
a dire No al Ponte e per cambiare le finalita' della societa' stretto
di Messina, a sostegno della quale, abbiamo promosso una petizione
popolare da inviare ai Presidenti della Camera dei Deputati e del
Senato della Repubblica. Il simbolo della campagna e' il 'Ponte' piantato
sopra un deserto, perche' ci opponiamo all' idea della riproposizione
per il Sud delle cattedrali nel deserto dell' intervento pubblico''.
''Le grandi imprese straniere - proseguono De Gaetano e Masella -
hanno abbandonato quasi tutte quante l' operazione della costruzione
dell' opera faraonica. Oramai quasi tutti gli studi relativi all'
impatto ambientale, al territorio, al sistema dei trasporti del ponte,
confermano che esso e' inutile all' economia, al trasporto, nonche'
gravemente dannoso per l' ambiente, per il paesaggio e per il sistema
urbanistico di quel territorio. Per la partecipazione alla gara di
affidamento della progettazione definitiva, esecutiva e la realizzazione
del Ponte sullo Stretto sono pervenute due offerte (Astaldi Spa ed
Impregilo Spa). Una gara tutta italiana, alla quale non ha partecipato
alcuna delle grandi imprese straniere, perche' evidentemente poco
garantite sulla fattibilita' del progetto, che presenta non poche
incognite sul piano della fattibilita' e della certezza dei costi.
Noi non siamo ne' allegri, ne' tanto meno soddisfatti, perche' conosciamo
la verita' che sta dietro l' operazione''. ''Essa - sostengono i due
esponenti del Prc - rappresenta il tentativo di dimostrare che gli
impegni assunti dal governo Berlusconi vengono mantenuti, come dichiara
lo stesso Lunardi, e poco importa se per tentare di dimostrare cio'
si sprecano enormi risorse pubbliche per la sola progettazione''.
La nostra iniziativa contro il ponte - proseguono De Gaetano e Masella
- non e' una iniziativa politicista, ma una campagna interna alle
scelte compiute dal movimento, che si fa carico di proporre al Paese
un modello sociale e produttivo diverso per il Mezzogiorno, che garantisca
lavoro sicuro, onesto e di qualita', servizi pubblici di qualita',
che rendano certi ed esigibili il diritto all' acqua, alla salute,
alla scuola''. ''Un modello economico e produttivo autecentrato ed
autopropulsivo - sostengono gli esponenti del Prc - che tenga solamente
conto delle risorse, ambientali, paesaggistiche, architettoniche,
artistiche e storiche, delle risorse umane e dei saperi che il Sud
possiede. Un Sud che non accetta piu' che altri decidano quale deve
essere il suo ruolo e si riappropria della gestione e del controllo
democratico del territorio. Un Sud che si interroga sulla nuova questione
meridionale in rapporto agli attuali processi di globalizzazione e
che si oppone alle scelte che gli assegnano una funzione dipendente,
di polo del non lavoro e della precarieta', di militarizzazione del
territorio e di devastazione ambientale, all'interno di uno sviluppo
duale. Una proposta che, liberando risorse finanziarie, guarda alla
necessita' di potenziare e razionalizzare l' attraversamento marittimo
dello stretto, che rilancia la infrastrutturazione della Sicilia e
della Calabria, la velocita' commerciale, la qualita' dei mezzi, dei
servizi e del lavoro. Essa incanala la domanda di mobilita' verso
trasporti collettivi e l' intermodalita', che non deve significare
compatibilita' con il trasporto su gomma ed individuale, ma intesa
come progetto di cambiamento radicale dei trasporti del paese. La
nostra proposta si inserisce all'interno di una positiva fase di cambiamento
di opinione nella societa' messinese e reggina contraria alla costruzione
del Ponte sullo Stretto''. ''Nel documento programmatico approvato
dalla Gad calabrese nel corso dell' Assemblea dei Grandi elettori
svoltasi il 29 novembre 2004 - concludono gli esponenti del Prc -
'Calabria Risorsa d' Europa', vi e' scritto testualmente: 'La necessita'
di infrastrutturazione territoriale ai fini della comunicazione e
del superamento del limite della perifericita' deve essere strettamente
correlata a tale concezione. Il no al Ponte sullo Stretto di Messina
e' in questo senso tutt' altro che una chiusura all' innovazione.
La priorita', non soltanto per la disponibilita' o la compatibilita'
delle risorse finanziarie, e' la qualificazione del sistema infrastrutturale
esistente e del suo sviluppo. Il Ponte sullo Stretto non puo' costituire
il rischio di uno sconvolgimento ambientale'''. A Diamante scoppia una fogna nel porto e nessuno interviene 18/07 ''Per diversi giorni la fogna scoppiata nella zona portuale
di Diamante e' sgorgata liberamente nel mare sotto gli occhi increduli
di cittadini e turisti. Nessuno e' potuto intervenire''. E' quanto
scritto in una nota del Movimento ambientalista Diamante e del tirreno.
''Il Comune - e' scritto ancora nella nota - non ha competenze, la
Provincia ha solo il controllo delle acque, la Regione ha dato in
affidamento la manutenzione ad una ditta, la ditta la domenica non
lavora. E' finito il circolo vizioso. Ma i tanti cittadini ed i tanti
turisti si chiedono e ci chiedono a noi ambientalisti, come sia possibile
tutto questo, in una regione a vocazione turistica e soprattutto in
piena stagione turistica. Noi come ambientalisti non possiamo far
altro che urlare, come facciamo da sempre, allo scempio, all' inquinamento,
ma intanto le responsabilita' politiche restano le solite, le denunce
finiscono nei cassetti, la procura si occupa di altro, intanto la
situazione resta quella di sempre. Eppure qualche segno di cambiamento,in
materia ambientale, questa regione di centrosinistra, poteva anche
darlo. L' arcano della gestione dei rifiuti in Calabria sta proprio
in questo commissariamento. E l' assessorato all' ambiente la prima
cosa che avrebbe dovuto fare era proprio quello di chiederne la fine,
riportando tutta la gestione della politica dei rifiuti e della depurazione
all' organo competente che e' quello della Regione''. ''Certo e' una
bella responsabilita' - prosegue la nota - ci rendiamo conto dei guasti
che il commissariamento ha determinato in questi lunghi anni sperperando
decine di miliardi, ma uno staff emergenziale, fatto di esperti e
di competenze offerte dalle associazioni ambientaliste, avrebbe messo
in moto, una macchina ferma dalla burocrazia, dai mancati finanziamenti,
dalle cose non fatte e che bisognava fare da anni. Siamo in piena
emergenza ambientale e una stagione turistica non puo' andare in tilt
per colpa di un operaio in malattia, o perche' in ferie, o per una
pompa che si brucia e non c'e' nessuno che la sostituisca. I casi
di dermatite, di funghi, di malattie sulla pelle, di gastrointerite,
diventano sempre piu' frequenti, specie nei bambini e di fronte a
questa emergenza non si puo' rispondere con parole di prammatica.
Bisogna intervenire e basta, con ogni mezzo''. ''E' quello che come
ambientalisti - conclude la nota - chiediamo con forza senza attendere
ne' i cento giorni, ne' altro. Una regione di centrosinistra si misura
su questi interventi e non sulle parole. D' altra parte, sul depuratore
di Cirella, avevamo chiesto un intervento da tempo sia all'assessore
all' ambiente della provincia che della regione senza ottenere risposta''.
Avviso di garanzia per il Presidente del Parco del Pollino per la centrale del Mercure 18/07 Il sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Castrovillari, Baldo Pisani, ha emesso otto avvisi di garanzia in merito ai lavori della costruenda centrale del Mercure di Laino Borgo. I provvedimenti, secondo quanto si e' appreso, sono stati notificati al presidente dell' Ente Parco nazionale del Pollino, Francesco Fino, all' ex direttore del Parco, Annibale Formica, ad un funzionario dell' Ente, Giuseppe Milione, ad un funzionario del Comune di Laino Borgo, Francesco Di Diego, ai dirigenti dell' Enel Produzione Alfredo Inesi, Leonardo Arrighi e Giuseppe Pelaia, ed al direttore del settore economico produttivo dell' Amministrazione provinciale di Cosenza, Nicola Perrotta. Negli avvisi di garanzia, secondo quanto si e' appreso, sarebbero ipotizzate violazioni della legge in materia di ambiente ed in particolare la mancata valutazione d' incidenza, ritenuta indispensabile dalla Regione prima dell' avvio dell' impianto. ''La questione - e' stato il commento del portavoce dell' Ente Parco, Roberto Fittipaldi - e' allo studio dei legali dell' Ente. Gli indagati ritengono di avere operato secondo diritto e coscienza''. Ogni anno sparisce un metro di spiaggia per il fenomeno dell’erosione delle coste 17/07 Continua inesorabile sulle coste italiane l'invasione degli
'ecomostri' e di anno in anno scompaiono tratti sempre piu' lunghi
di spiaggia. Sembra la trama di un nuovo film di fantascienza in salsa
ambientalista, ma purtroppo e' una delle piaghe peggiori che oggi
affligge i nostri litorali e che diventa sempre piu' preoccupante.
Ogni anno circa un metro e mezzo di spiaggia viene letteralmente'erosa'
e spazzata via, provocando uno sconvolgimento degli equilibri ambientali,
oltre che un ingente danno economico ad un settore, quello turistico
e balneare, che in Italia concorre all'11,7 % del Pil nazionale. I
dati a riguardo testimoniano le reali dimensioni del problema: nel
suo ultimo dossier, 'Mare Monstrum 2005', Legambiente denuncia che
ben la meta' di tutto il litorale sabbioso della nostra penisola e'
soggetta a fenomeni di erosione, per un totale di 1704 chilometri
di spiagge, pari al 23% dell'intero perimetro costiero. L'erosione
delle coste e' di per se' un fenomeno assolutamente naturale, legato
a fattori ambientali come l'erosione del vento e del moto ondoso.
''Il litorale -spiega il responsabile mare di Legambiente, Sebastiano
Venneri- e' per sua natura un territorio dinamico, che normalmente
attraversa periodi di erosione o di estensione della linea di costa''.
''E' un fenomeno -continua Venneri- sul quale intervengono il moto
ondoso, che prende e rilascia sabbia secondo la stagione, le maree
e le correnti. Solo con i fenomeni naturali ci sarebbe un saldo zero,
in sostanza una condizione di equilibrio''. Equilibrio che invece
viene interrotto dalla mano dell'uomo e dalla costruzione dissennata
di opere di urbanizzazione come case, alberghi, stabilimenti, che
gravano direttamente sulle spiagge, bloccando cosi' l'apporto di sedimento
naturale dalla terraferma: ''Le opere a terra o lungo la linea di
costa -spiega ancora il rappresentante di Legambiente- vanno a interrompere
la corrente dei fiumi che trasportano materiale solido verso il mare
e con cui normalmente si rigenerano le spiagge. Se costruisco un porto
o una casa, interrompo questo flusso naturale''. Ma non e' tutto.
La cementificazione sulla linea di costa, attraverso strade e case
che affollano i litorali, blocca e interrompe anche l'azione del vento,
che normalmente e' uno dei maggiori fattori di ripascimento della
spiaggia attraverso il modellamento delle dune sabbiose. Dai dati
di uno studio presentato nei mesi scorsi da Eurosion, un progetto
della direzione generale ambiente della commissione europea, risulta
che l'Italia e' il paese a maggior rischio di erosione delle coste
marine in ambito europeo. Lo studio rivela che in Europa ogni anno
scompaiono circa 15 kmq di spiagge, ma nel nostro paese il trend erosivo
e' in rapida crescita esponenziale e il fenomeno e' destinato ad aggravarsi
in tempi brevi, specie nelle regioni del sud, quelle piu' afflitte
da un atteggiamento di lassismo e noncuranza da parte delle istituzioni.
Il primato negativo, in tal senso, va al Molise, con l'89,5% di coste
soggette al fenomeno dell'erosione, seguita da Calabria e Basilicata,
rispettivamente con il 59,3% e il 51,1 % di costa interessata al problema.
Seguono poi l'Abruzzo, il Lazio e le Marche, mentre le regioni che
meno risentono del problema dell'erosione sono il Veneto, con il 10,2%
di costa interessata e la Toscana, con il 13,7%. Dovunque, la causa
principale del fenomeno e' l'abusivismo edilizio e la costruzione
dei famigerati 'ecomostri', da sempre nel mirino delle associazioni
ambientaliste impegnate nella lotta al 'cemento selvaggio'. I dati
piu' imbarazzanti provengono proprio dalle indagini di Goletta Verde,
la campagna di Legambiente che ogni estate monitora le coste e i mari
italiani: nel 2004, secondo quanto rivela anche un'indagine effettuata
dal Cresme, sono state realizzate ben 32mila nuove costruzioni abusive,
tremila in piu' rispetto all'anno precedente, e questo soprattutto
per effetto del condono edilizio. Negli ultimi due anni sono stati
registrati 64mila nuovi casi di costruzioni illegali, specie nel Mezzogiorno.
Il dossier di Goletta Verde, non a caso, rivela l'esistenza di uno
stretto legame tra i mostri di cemento che si affollano sulle coste
italiane e le associazioni criminali di stampo mafioso che controllano
il settore edilizio. A partire dalla Campania e dalla costiera amalfitana,
una delle 'perle' della nostra penisola: solo nei primi cinque mesi
del 2005, sono stati sequestrati 22 manufatti abusivi e denunciate
73 persone. Nel 2004 le persone denunciate erano state circa 200.
Ma sono moltissime le localita' balneari che in passato rappresentavano
i 'fiori all'occhiello' del nostro turismo estivo e che oggi sono
deturpate dall'abusivismo edilizio: dalle isole di Ischia, Capri e
Procida, alle piccole Eolie, dall'isola d'Elba alla Sardegna. Eppure
proprio qui qualcosa sembra muoversi: da poco, infatti, e' stato approvato
un provvedimento che vieta nuove costruzioni entro i 2 chilometri
dalla costa. Anche il Lazio vanta i suoi mostri di cemento e i suoi
abusi edilizi, specie nel settore degli stabilimenti balneari: nella
scorsa stagione sono scattate denunce e sequestri a Campo di Mare,
frazione di Cerveteri, cosi' come tra Ardea e Marina di Tor San Lorenzo,
e anche tra Nettuno e Anzio. Non e' stata risparmiata nemmeno la zona
del Circeo, a Sabaudia, dove si moltiplica la costruzione di villini
a picco sul mare. Emblematico, poi, il caso della riserva marina di
Capo Rizzuto, in Calabria: qui, in base all'ultimo censimento, sono
75 le strutture abusive che ricadono nell'area di demanio costiero
della riserva, per un totale di 48600 metri cubi di cemento riversati
su 38 km di costa. 'Una morsa di cemento illegale', l'ha definita
Legambiente, fatta di moli, porticcioli, fabbricati, muri di recinzione,
piattaforme in cemento armato e porticati che deturpano e trasformano
questa splendida area marina. La diminuzione delle spiagge, che a
livello ambientale ha impatti devastanti su tutto l'ecosistema marino,
risultaavere effetti negativi anche sull'economia del paese. Secondo
l'Osservatorio sull'erosione costiera per il recupero e la valorizzazione
dei litorali, se i 4 kmq di spiaggia erosi e distrutti negli ultimi
anni fossero stati disponibili per le attivita' turistiche, essi avrebbero
generato un reddito aggiuntivo pari a circa 5 miliardi di euro all'anno,
e cioe' quasi lo 0,5% del PIL. Cio' significa che per chi opera nel
settore turistico e balneare, le perdite sono altissime e colpiscono
proprio uno dei settori piu' fiorenti per il nostro paese: ''Il turismo
balneare- afferma il responsabile dell'Osservatorio, Diego Paltrinieri
- da solo cattura il 49,2% del movimento turistico generale e rappresenta
la prima e indiscussa fonte di introiti del nostro turismo, seguita
a molte lunghezze di distanza dagli altri settori turistici, come
quello montano o nelle citta' d'arte''. A fronte di una situazione
cosi' preoccupante, cresce l'esigenza di arginare il problema attraverso
soluzioni che abbiano un basso impatto ambientale e che non siano
solo dei palliativi, come invece e' accaduto nel caso della Sicilia.
''Le coste siciliane ad esempio -racconta Venneri-sono state circondate
da frangiflutti che hanno solo peggiorato la situazione, creando un
effetto a catena che ha portato in tutta l'isola un recinto di cemento
che di certo non ha sanato la situazione''. La risposta, invece, si
trova prima di tutto nelle opere di ripascimento 'morbido' delle spiagge,
che hanno un minore impatto ambientale e danno risultati piu' solidi
nel tempo. ''Oggi le barriere emerse -spiega ancora il responsabile
di Legambiente- non le mette piu' nessuno. Si usano, invece, barriere
sotto il pelo dell'acqua con un impatto visivo limitato e che trattengono
la sabbia senza frenare il moto ondoso''. Negli ultimi anni sono stati
numerosi gli interventi di ripascimento, che stanno portando ad un'espansione
dell'arenile di svariate decine di chilometri: sui litorali del Veneto,
dell'Emilia Romagna e del Lazio, ad esempio, sono stati versati piu'
di 20 milioni di metri cubi di sedimenti. Le spiagge che proteggono
la Laguna Veneta sono state difese con circa 13 milioni di metri cubi
di sedimenti dragati in mare nell'alto Adriatico; mentre nel Lazio
sono stati fatti interventi di ripascimento su 22 chilometri di spiagge.
Questi interventi, avvertono pero' da Legambiente,devono essere effettuati
con molta cautela, valutando soprattutto la compatibilita' biologica
della sabbia trasportata, per non rischiare fenomeni di erosione ancora
piu' veloci e intensi. Lo spostamento di grandi masse sabbiose, inoltre,
rappresenta uno sfruttamento delle cave di sabbie sottomarine che
alla lunga potrebbe avere possibili effetti sull'ecosistema. Ne e'
un esempio la spiaggia del Poetto di Cagliari dove, in seguito ad
un'opera di ripascimento, la sabbia bianca e finissima di una volta
e' scomparsa, lasciando il posto a una distesa sabbiosa color ferro.
E' un modello positivo, invece, il litorale di Marina di Pisa, dove
si e' ritornati a una graduale riduzione delle scogliere senza pregiudicare
la stabilita' della costa e delle infrastrutture presenti. Il fenomeno
dell'erosione puo' essere arginato anche rafforzando le dune sabbiose,
che hanno un ruolo ecologico importantissimo: grazie all'azione di
modellamento del vento, sono infatti una delle principali fonti di
ripascimento degli arenili. Inoltre, grazie a loro si sviluppano particolari
ecosistemi che ospitano specie vegetali e animali che garantiscono
la conservazione delle dune stesse. Anche queste, pero', sono spesso
soggette all'azione negativa dell'uomo: dei 1.230 chilometri di dune
che esistevano lungo il litorale Adriatico fino a un secolo fa, ne
sopravvive oggi meno del 10 per cento, cioe' circa 120 chilometri.
In cento anni, fa sapere Legambiente, sono andate completamente distrutte
quattro quinti delle dune che esistevano in tutta la penisola. Proprio
per porre un freno alla distruzione delle dune, in molte localita'
di mare dove ancora ne sono rimaste, come per esempio a Sabaudia,
nel Lazio, vengono creati dei camminamenti ad hoc affinche' i turisti
non camminino a piedi o con le loro automobili direttamente sulle
dune. La soluzione al problema, insomma, sembra essere prima di tutto
quella di sensibilizzare cittadini e turisti, oltre che le istituzioni,
affinche' comprendano che non e' piu' possibile continuare a costruire
case a picco sul mare e a ridosso delle spiagge, o spingersi con le
proprie automobili direttamente sugli arenili. Se si continua cosi',
presto non ci saranno piu' spiagge, ne'per costruire case e alberghi
ne' semplicemente per godersi un po' di sole sdraiati sulla sabbia. Speciale: Oltre 200 barche alla manifestazione di ambientalisti e pescatori contro il Ponte. Siglata intesa tra Unical e Provincia di Cosenza per su studio fiumi e centro di biologia marina 15/07
Tra la Provincia di Cosenza-Settore Ambiente e l’Università
della Calabria-Dipartimento di Ecologia, sono state stipulate due
interessanti convenzioni aventi come finalità lo studio delle
comunità macrobentoniche ed ittiche di alcuni fiumi della provincia
di Cosenza e l’istituzione di un Centro Didattico-Scientifico
di Biologia Marina da realizzare presso la Scogliera dei Rizzi di
Cetraro. La prima convenzione si prefigge lo scopo di realizzare l’inquadramento
dello stato ecologico dei fiumi Lao, Abatemarco e Crati, importanti
arterie fluviali che interessano tanto il versante tirrenico quanto
quello ionico del territorio provinciale. Aumentano le adesioni alla manifestazione in mare contro il ponte. Si associano Pdci e WWF 15/07 Sono pronte a salpare domani le duecento le imbarcazioni che,
dalla costa siciliana e calabrese, raggiungeranno le acque dello Stretto
di Messina per partecipare all' iniziativa ''Si allo stretto, No al
ponte'' promossa dal Wwf. ''Le adesioni alla manifestazioni nautica
- afferma Gaetano Benedetto, segretario aggiunto WWF Italia - non
sono solo quelle di turisti o 'foresti' accorsi qui per l' evento.
A non volere il ponte e' anche e soprattutto chi e' cresciuto con
questo tratto di mare negli occhi e chi lavora sulle acque dello stretto:
pescatori, velisti appassionati di mare, abitanti. I danni causati
dalla costruzione del ponte sono evidenti - sostiene Benedetto - si
andrebbe a rompere un delicatissimo equilibrio con gravi rischi per
la biodiversita'. Per questo domani dimostreremo al mondo, insieme
alle popolazioni locali, che siamo in tanti a non volere il ponte''.
All' iniziativa di mobilitazione, affermano gli organizzatori, sono
giunte le adesioni di Enzo Maiorca, siciliano e campione del mondo
d' immersione; Mario Tozzi geologo e noto conduttore televisivo e
del gruppo musicale ''Avion Travel''. Riattivato il depuratore di Fiumefreddo-Longobardi 15/07 Migliorerà la qualità del mare della costa tirrenica
cosentina. Magarò (PSE): “Mare calabrese in pessime condizioni su larghi tratti delle coste” 14/07 Salvatore Magarò, coordinatore del Pse-Lista Mancini
e consigliere regionale di Unità Socialista, ha partecipato
questa mattina, in qualità di componente, ai lavori della IV
Commissione Regionale Protezione dell'Ambiente presieduta dall'on.
Francesco Sulla. Nel corso della riunione Magarò ha ribadito
la pessima situazione in cui versano larghi tratti delle coste calabresi,
caratterizzate da spiagge sporche e mare inquinato, sottolineando
come l'emergenza si riproponga in tutta la sua gravità, in
particolare lungo il Tirreno cosentino, con la stagione estiva già
abbondantemente iniziata. Tale stato di cose non è più
tollerabile e, oltre a determinare pesanti deterioramenti sotto il
profilo ambientale, provoca forti danni all'economia ed alle attività
commerciali dei centri costieri che si reggono in massima parte sull'industria
del turismo. L'analisi espressa da Salvatore Magarò ha trovato
il conforto e la condivisione del Presidente Francesco Sulla e degli
altri componenti della Commissione. In particolare il Presidente Sulla
ha preannunciato la convocazione per la prossima settimana di una
nuova seduta della Commissione esclusivamente dedicata a tali problematiche,
cui saranno invitati a partecipare l'Assessore Regionale all'Ambiente
Diego Tommasi, il Direttore Generale Domenico Lemma ed il Commissario
per l'emergenza ambientale Domenico Bagnato. Protocollo d’intesa per la realizzazione dell’elettrodotto calabrese 14/07 E' stato sottoscritto, presso la sede del Ministero delle Attivita'
produttive, un protocollo d' intesa per la realizzazione in Calabria
dell' elettrodotto Rizziconi-Feroleto-Laino-Maida. A sottoscrivere
il protocollo sono stati il sottosegretario Giuseppe Galati ed i rappresentanti
della Regione Calabria, della Provincia di Catanzaro, del Comune di
Maida, della societa' Terna, incaricata di realizzare l' opera, e
della Grtn, il gestore della rete di trasmissione nazionale. ''Si
tratta - ha detto il sottosegretario Galati - di un' opera fondamentale
per lo sviluppo dell' economia calabrese e per la crescita delle imprese
calabresi, la cui rapida realizzazione va sostenuta e caldeggiata
per garantire lo sviluppo del sistema economico e produttivo delle
zone interessate. L'opera avra' una potenza di 380 KV ed e' stata
inserita fra gli interventi di rilevanza strategica per l'attuazione
degli strumenti previsti dalla Legge Obiettivo 443 del 2001, la cosiddetta
Legge Lunardi, e previsti dalla delibera Cipe del 21 dicembre 2001.
L'elettrodotto, che si snoda fra i territori delle province di Cosenza,
Catanzaro e Reggio Calabria, necessitava, per dare il via alla realizzazione,
dell'approvazione di una variante all'interno del Comune di Maida,
nel pieno rispetto di tutti i vincoli di tutela ambientale e della
salute previsti dalla legge. La sottoscrizione del Protocollo d' intesa
consente di superare questa empasse facendo in modo che le parti si
adoperino per proseguire nel compimento di questa importante infrastruttura''.
''Il Ministero delle Attivita' Produttive - ha detto ancora Galati
- s' impegna a favorire direttamente e indirettamente il piu' veloce
rilascio dei pareri e delle autorizzazioni di competenza dei soggetti
coinvolti nell' ambito del procedimento della Legge Obiettivo al fine
di concludere nel piu' breve tempo possibile l'iter di autorizzazione
della nuova variante e la conclusione di quest' opera fondamentale
per lo sviluppo economico e produttivo delle aree coinvolte''. Presidente Traversa: “Atteggiamento nuovo sulla depurazione” 14/07 ''I recenti incontri del ministro all' Ambiente, Matteoli,
e del viceministro Nucara con i presidenti delle cinque province calabresi,
il governatore della Calabria, Loiero, e l' assessore Tommasi hanno
fatto finalmente chiarezza sul problema della depurazione nella nostra
regione, distinguendo, com' era opportuno e ormai indifferibile, le
responsabilita' di ciascun ente''. Lo afferma, in una dichiarazione,
il presidente dell' Amministrazione provinciale di Catanzaro, Michele
Traversa. ''Con un obiettivo ed approfondito confronto tra tutte le
parti in causa - aggiunge Traversa - le polemiche dei mesi scorsi
lasciano finalmente il posto ad impegni e azioni concrete da rivolgere
alla soluzione di un problema che e' via via diventato una autentica
emergenza per l' intera collettivita' calabrese. La prima presa d'
atto collettiva ha riguardato la necessita' e l' urgenza di investimenti
massicci di cui dovranno farsi carico il Governo centrale e quello
regionale. E' stato infatti ancora una volta e definitivamente ribadito
che le Ato, prive di capacita' di spesa, non hanno responsabilita'
alcuna riguardo la situazione critica che affligge l' intera depurazione
calabrese e non possono che sollecitare interventi radicali ed immediati
da parte degli enti preposti. I Comuni, dal canto loro, devono farsi
carico soltanto delle spese di gestione ordinaria per le quali potranno
ricorrere, soprattutto per i debiti accumulati negli ultimi anni,
alla Cassa depositi e prestiti. Cio' grazie al Decreto ministeriale
per la Campania di recente esteso anche alla nostra Regione. Presso
la stessa Cassa Depositi e prestiti l' amministrazione regionale accendera'
un mutuo per coprire la quota regionale dei fondi Por e sanare, dunque,
i debiti accumulati dal Commissario per la realizzazione di nuovi
impianti di depurazione e l' esecuzione di lavori di manutenzione
straordinaria di quelli esistenti''. ''Sulla base di quanto concordato
- afferma ancora Traversa - il viceministro Nucara, anche al fine
di riavviare un rapporto di collaborazione tra le parti interessate
e garantire le condizioni migliori per il sistema della depurazione
in Calabria, ha convocato per martedi' prossimo, 19 luglio, le imprese
che hanno la gestione degli impianti e che hanno effettuato i lavori
di manutenzione straordinaria ordinati dal Commissario, al fine di
tranquillizzarle sul pagamento in breve tempo di quanto dovuto dalla
Regione. C' e' da registrare, intanto, la richiesta inoltrata dalle
Province di stanziare dei fondi necessari per i pronti interventi,
conferendo al Commissario per l' emergenza ambientale o ai presidenti
delle Ato poteri straordinari al fine di garantire una piu' agile
e spedita gestione, anche in considerazione dello stato di generale
difficolta' del comparto e della necessita' di una piena operativita'.
Il Governo centrale e quello regionale si sono impegnati a destinare
cinque milioni di euro ciascuno per l' esecuzione degli interventi
aventi carattere di urgenza e dunque indifferibili, da effettuare
nel corso della stagione estiva''. ''Il viceministro Nucara, infine
- conclude Traversa - ha proposto la realizzazione di una mappatura
generale dello stato della depurazione all' interno del territorio
regionale onde poter stabilire la priorita' degli interventi e prevedere
un utilizzo razionale e mirato dei fondi europei, nazionali e regionali.
Insomma sembra esserci oggi nei confronti del problema della depurazione
un atteggiamento nuovo. Intanto e' stata fatta chiarezza e se ciascuno
rispetterà i suoi impegni si puo' stare certi che la Calabria
potra' guardare al futuro con una serenita' che sembrava impossibile
fino a qualche mese addietro''. Oltre cento imbarcazioni per il “corteo” nello stretto contro il ponte 14/07 Sono oltre 100, ma se ne attendono il doppio, le imbarcazioni
che parteciperanno alla manifestazione nautica ''Per lo Stretto contro
il Ponte'' promossa dal Wwf assieme con i circoli velici calabresi
e siciliani e che si terra' sabato 16 luglio. ''All' iniziativa -
e' detto in una nota - ha aderito anche Patrizio Roversi conduttore
della trasmissione Tv 'Velisti per caso' che proprio in questi giorni
naviga nelle acque dello Stretto di Messina a bordo di 'Adriatica',
la barca che partecipa al Giro d'Italia a Vela. ''Il mio appello contro
il ponte e per lo Stretto - ha detto Roversi, secondo quanto riporta
un comunicato - giunge da un uomo comune, che guarda la televisione,
legge i giornali e, soprattutto, che ha la fortuna in questi giorni
di ammirare il mare stupendo che c' e' qui sullo Stretto. Questo posto
e' meraviglioso cosi' com'e', e' un'oasi sulla terra e sott'acqua.
Appoggio in pieno la manifestazione del Wwf, anche se non potro' esserci''.
Loiero scrive al Cipe: “Rinviare la decisione al progetto di variante di Cannitello” 13/07 Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, ha scritto
al Cipe per chiedere ''il rinvio di ogni decisione in merito al progetto
della variante di Cannitello di Villa San Giovanni'', procedura che
rientra tra gli atti a corredo del progetto del Ponte sullo Stretto.
Loiero ha anche chiesto ''la riapertura delle procedure per definire
congiuntamente una nuova proposta progettuale che rispetti i valori
paesaggistici ed ambientali''. ''Attesi i pareri negativi espressi
dal Comune di Villa San Giovanni e dal Ministero per i Beni ambientali
e culturali - scrive Loiero - nonche' la criticita' gia' espressa
dal Ministero alle Infrastrutture e Trasporti, che classifica l' opera
in questione come parzialmente provvisionale, considerato che la realizzazione
dell' intervento comporta una significativa alterazione dei luoghi
e degli oneri finanziari incongrui e che il progetto non prevede interventi
per il ripristino dei luoghi successivamente allo smontaggio dell'
opera, condividiamo i pareri che sono stati espressi''. Il presidente
Loiero conclude annunciando che ''seguira' la determinazione della
Giunta''. Nei giorni scorsi i gruppi dell' Unione nel Consiglio regionale
della Calabria avevano presentato una mozione nella quale si chiedeva
che lo stesso Consiglio autorizzasse il presidente della Giunta a
chiedere al Cipe il rinvio di ogni decisione sulla Variante Cannitello.
Baghetta (PRC) “Chiederemo la sospensione della procedure per la costruzione del Ponte”. 13/07 ''In occasione della discussione del documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef), chiederemo la sospensione delle procedure per la costruzione del Ponte sullo stretto''. Lo ha detto, a Catanzaro, nel corso di un incontro con i giornalisti, Ugo Boghetta, della Direzione nazionale di Rifondazione comunista. ''In settembre - ha aggiunto Boghetta - sara' in Calabria per sostenere questa battaglia il segretario nazionale Fausto Bertinotti. Intanto, avvieremo da subito una battaglia politica con proposte di legge per cambiare la ragione sociale della societa' Stretto di Messina orientandone l' impegno verso l' andamento complessivo del sistema dei trasporti''. Boghetta ha anche chiesto che ''la Regione Calabria esca dalla societa' 'Stretto di Messina' e, nel breve, non proceda alle nomine di propri rappresentanti nel consiglio della societa'''. ''Riteniamo il progetto del Ponte sullo Stretto - ha aggiunto Boghetta - un' opera inutile e dannosa, che non si potra' mai realizzare. Alla Calabria servono altre opere infrastrutturali e di collegamento di cui c' e' grande necessita'. La decisione della Regione di non nominare i componenti del cda - ha aggiunto - potrebbe anche bloccare le procedure di realizzazione dell' opera''. Il capogruppo del Prc alla Regione Nino De Gaetano, nell’incontro con i giornalisti, ha anticipato i contenuti di una lettera che il partito ha inviato al presidente Agazio Loiero in vista della scadenza, fissata al 15 luglio, per la presentazione delle domande degli aspiranti componenti del Cda della societa' che dovranno essere nominati entro settembre. ''Chiediamo al presidente dela Regione - ha detto De Gaetano - di prendere un' iniziativa concreta perche' l' ente esca dalla societa' e che non partecipi alle conferenze dei servizi che si stanno svolgendo, che peraltro sinora l' ente ha disertato. Nella richiesta di non partecipare alle conferenze abbiamo coinvolto tutte le amministrazioni comunali dove sono presenti''. Per il capogruppo del Prc alla Regione ''il fiume di denaro relativo alle consulenze e alle progettazioni dovrebbe essere destinato a risolvere i problemi atavici della Calabria'. ''Quello che chiediamo - ha detto Pino Commodari della Direzione regionale del partito - e' il rispetto rigoroso dei programmi dell' Unione con un no al ponte che deve comportare la non nomina dei rappresentanti nel Cda e il componente del collegio dei revisori dei conti. L' uscita dalla societa' sarebbe anche significativo e potrebbe bloccare la progettazione. Solo per il monitoraggio ambientale e' prevista una spesa di 37 milioni di euro''. Incontro sulla depurazione in Calabria al Ministero dell’Ambiente 13/07 Si e' tenuta oggi una riunione per affrontare le gravi problematiche
relative all'emergenza depurazione in Calabria.L'incontro, presieduto
dal vice ministro dell'Ambiente Francesco Nucara hanno partecipato
tra gli altri: il commissario per l'emergenza ambientale in Calabria
Bagnato, il presidente del Comitato di vigilanza sull'uso delle risorse
idriche D'Elia, il direttore generale per la qualita' della vita Mascazini,
l'assessore all'Ambiente Tommasi, il presidente della provincia di
Cosenza Oliverio, il presidente della provincia di Reggio Calabria
Fuda, il presidente della provincia di Catanzaro Traversa. Nel corso
della riunione, "alla luce dei gravi problemi emersi si e' convenuto
sull'opportunita' di pianificare, entro il mese di settembre, investimenti
ed interventi per ottimizzare il sistema depurativo attraverso l'individuazione
di priorita' che saranno individuate di concerto tra i tecnici regionali
e l'ufficio del commissario delegato". Dalla riunione, e' poi
emersa la precisa volonta' sia del ministero dell'Ambiente che della
regione di coordinarsi in maniera "paritetica sia per quanto
riguarda gli intenti che per quanto riguarda il reperimento delle
risorse finanziarie necessarie a fronteggiare il problema nel breve
periodo”. Per tentare di risolvere l'emergenza depurazione in
Calabria nell'immediatezza, si e' inoltre stabilito di "affrontare
il problema dell'inquinamento marino attraverso il monitoraggio di
quei depuratori non perfettamente funzionanti, anche a causa di una
insufficiente attivita' di gestione e manutenzione". A tal proposito
Nucara ha convocato, insieme al Commissario Bagnato, presso i propri
uffici il 19 luglio alle ore 13 le cinque imprese che gestiscono la
depurazione nei cinque Ambiti territoriali ottimali della regione.
A margine dell'incontro Nucara ha dichiarato: "Non si e' superato
nessuno steccato perche' non ci sono steccati. I problemi non hanno
colore e bisogna affrontarli e superarli senza badare ai colori politici
che pure si possono manifestare. Per ora "abbiamo affrontato
l' urgenza della stagione estiva; da settembre si partira' con una
pianificazione mirata e risolutiva".Il vice ministro, calabrese
come Loiero, si augura che "al di la delle dichiarazioni ci sia
un reale obiettivo comune: un vero progetto ambientale alla stregua
del Programma nazionale di assetto idrogeologico". Covello (CGIL) “Per chè non viene raccolto il materiale legnoso nella montagna calabrese?” 12/07 ''Nella montagna Calabrese ed in quella Cosentina in particolare,
da tempo stiamo denunciando, a causa dell'inverno particolarmente
rigido, giacciono milioni di metri cubi di frascame, di arbusti, ed
altro materiale legnoso, il cui recupero comporterebbe lavoro, prevenzione
ambientale, materiale per le centrali, si vuole raccoglierlo o no?''.
E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Cgil di
Cosenza, Massimo Covello. Per mercoledì mattina, presso il
salone di rappresentanza del Comune di Cosenza, e' stata organizzata
una manifestazione promossa congiuntamente dalla Camera del lavoro,
dalla Flai Cgil e dal Consorzio Regionale ''Legno Calabria'' che raggruppa
centinaia di imprese che lavorano nel settore boschivo, e da lavoro
a oltre mille addetti. ''La ripetuta volonta' - ha aggiunto Covello
- di costruire una filiera produttiva nel bosco legno, deve trovare
in queste questioni una sua ragione. Per questo motivo senza indugio
chiediamo alla Giunta Regionale di promuovere urgentemente un incontro
con tutte le parti interessate. Nel settore, in Calabria, e' in atto
una profondissima crisi determinata dalle scelte immotivate compiute
dalle industrie di produzione di energia di biomasse ubicate nei siti
di Rende, Crotone, Strangoli e Cutro di sospendere i contratti di
fornitura del materiale legnoso Calabrese. Per calcoli assolutamente
ingiustificati queste stesse industrie mentre interrompono i contratti
di fornitura, aumentano le importazioni di biomasse dall' estero.
Questo comportamento apre al mondo produttivo, sociale ed istituzionale
Calabrese una serie di interrogativi non piu' rinviabili''. ''La previsione
di nuove centrali - ha concluso Covello - a ''biomasse'' in Calabria
fa i conti con questa situazione? Gli imprenditori privati delle suddette
centrali gia' installate, avendo fruito dei finanziamenti pubblici
del cosiddetto CIP6, ritengono di avere dei vincoli economici e sociali
verso la Calabria?''. Approvato un finanziamento di un milione di euro per la salvaguardia idrogeologica dei comuni dell’Unione Arberia 12/07 Un finanziamento di un milione di euro riguardante la salvaguardia
e la tutela ambientale del territorio dei comuni facenti parte dell'
Unione Arberia e' stato approvato dal Ministero dell' Ambiente. A
darne notizia e' un comunicato dell' Unione dei Comuni di S. Demetrio
Corone, S. Sofia D'Epiro, S. Giorgio Albanese, Vaccarizzo Albanese
e S. Cosmo Albanese. Il progetto riguarda in particolare la messa
in sicurezza delle zone a rischio idrogeologico. Pecoraro Scanio replica a Lunardi sul ponte: “Italiani stanchi di assurdità” 11/07 Il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio polemizza con
il ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Pietro Lunardi affermando
che ''gli italiani sono stanchi delle assurdita''' del ministro in
quanto ''i continui annunci sul Ponte sono una presa in giro verso
gli italiani incolonnati sulle nostre strade. Lunardi non e' stato
in grado nemmeno di garantire il completamento dei cantieri avviati
da anni''. Il ponte, ha aggiunto Pecoraro, ''non risolvera' alcun
problema di viabilita' visto che si limitera' a far risparmiare pochi
minuti nell'attraversata dello Stretto. A fronte di cio', sara' un
massacro ambientale ed economico. Per non parlare dei concreti rischi
di infiltrazione mafiosa''. L'aspetto piu' incredibile della vicenda,
ha concluso il leader dei Verdi, ''rimane pero' il costo stratosferico
dell'opera. Invece di investire per migliorare la viabilita' ordinaria
che coinvolge tutti gli italiani, proponendo finalmente un piano serio
di mobilita' e i giusti investimenti anche per le ferrovie, questo
governo continua a propinare illusioni pericolose, redditizie per
pochi e dannose per tutti'' Sottosegretario Valentino: “Ponte sullo stretto, occasione per rilanciare il sud” 11/07 ''La realizzazione del ponte sullo stretto di Messina e' un'importante,
e irripetibile, occasione per rilanciare tutta l'economia del Mezzogiorno''.
E' quanto sostiene in una nota il sottosegretario alla Giustizia,
Giuseppe Valentino, circa la realizzazione del Ponte sullo Stretto.
''L'importanza - ha aggiunto - attribuita a questa opera dal Ministro
Lunardi, cui la Calabria e la Sicilia, in particolare, devono essere
grate, muove da una precisa consapevolezza: che, senza efficienti
reti di trasporto e di telecomunicazioni, nessuna riforma del lavoro,
nessuna politica di incentivi puo' contrastare, efficacemente, la
grave crisi in cui si dibatte, ormai da troppo tempo, il Mezzogiorno.
Il rilancio dell'economia del Sud d'Italia puo' dipendere anche dalla
costruzione del Ponte sullo Stretto, che non costituisce, come qualcuno
ha malamente inteso, un fine in se', ma e' uno strumento per l'ulteriore
sviluppo di quelle aree''. ''Il ponte - ha proseguito Valentino -
non ha, quindi, lo scopo di permettere solo un piu' comodo attraversamento
dello Stretto, di far risparmiare pochi minuti, come sostiene l'onorevole
Pecoraro Scanio. Il ponte, al di la' delle affascinanti suggestioni
che evoca la sua realizzazione, rappresenta, soprattutto, una grande
occasione di lavoro, si prevedono infatti oltre diecimila nuovi posti
di lavoro, ed una opportunita' per nuovi investimenti''. ''Due strumenti
indispensabili - ha concluso - per elevare ulteriormente il livello
culturale, diffondere benessere e, quindi, combattere con successo
la criminalita' organizzata''. Fare verde accusa la Provincia di Cosenza: “Altro che mare da bere” 11/07 Fare Verde accusa l'amministrazione provinciale di aver fatto
cadere nel vuoto l'allarme lanciato lo scorso anno sullo stato di
inquinamento del mare calabrese della costa ionica e tirrenica della
provincia di Cosenza. "E' passato un anno- scrive in un comunicato
a firma del responsabile provinciale di Fare Verde Francesco Pacienza-
da che Fare Verde ha invitato, attraverso ogni mezzo di comunicazione,
il presidente della provincia Oliverio e l'assessore all'Ambiente
Marrello a promuovere una attenta programmazione per cercare di arginare
e di risolvere il problema dell'inquinamento del mare in vista della
prossima stagione estiva, 2005. Avevamo anche sollecitato un intervento
da parte dell'allora vice Presidente della commissione Ambiente della
regione Calabria, Diego Tommasi, ora assessore all'Ambiente della
stessa. Dov'erano questi signori? Cosa hanno fatto per un intero anno
per risolvere il problema depuratori ed inquinamento del mare?"
Fare Verde li accusa di non aver fatto nulla "se non, in prossimita'
dell'inizio della stagione estiva e della diffusione dei dati da parte
del ministero della Salute sulla balneabilita' delle coste, lanciare
proclami e slogan quali 'Il mare da bere'". Tommasi si scaglia
contro la campagna "altro che mare da bere, lo sanno bene le
centinaia di turisti che gia' ad inizio stagione hanno trovato una
situazione dei nostri litorali veramente disastrosa; derivante da
una totale assenza di programmazione e di qualunque tipo di intervento.
Dal controllo sul corretto funzionamento degli impianti di depurazione,
alla presenza di impianti di sollevamento per gli insediamenti presenti
sulla costa, al controllo dello smaltimento dei reflui provenienti
dai pozzi neri, al censimento e blocco degli scarichi abusivi che
affluiscono direttamente nei fiumi che confluiscono, a loro volta,
in mare. Tutte operazioni che richiedono una programmazione seria
e costante e non soluzioni di emergenza che non possono assolutamente
risolvere problemi pregressi che hanno raggiunto dimensioni inimaginabili". Magarò (PSE) “Mare inquinato, situazione allarmante” 10/07 In una dichiarazione, Salvatore Magaro', coordinatore del Pse-Lista
Mancini e consigliere regionale di Unita' Socialista, definisce ''allarmante
la situazione del mare e delle spiagge calabresi, in particolare nella
zona del Tirreno cosentino”. Si legge nella dichiarazione di
Magarò: “I turisti che scelgono le nostre coste per trascorrere
un periodo di vacanza devono fare i conti con un'amara realtà:
le spiagge sono per larghi tratti inquinate, lungo i litorali i servizi
sono assai carenti o addirittura inesistenti, il mare, in particolare
il Tirreno cosentino, è sporco. In alcune zone è assolutamente
sconsigliata la balneazione. Tale situazione è allarmante e,
oltre a determinare un sensibile calo delle presenze ed a provocare
gravi danni agli operatori del settore ed alle attività commerciali,
comporta una sgradevole sensazione di frustrazione tra coloro che
ormai si vedono costretti a rinunziare perfino al tradizionale e rinfrescante
bagno del fine settimana. Il centrosinistra ha il dovere di intervenire
e di affrontare nell'immediato la grave emergenza ambientale che affligge
le nostre coste e che deve essere inserita al primo posto nell'agenda
politica regionale, né il fatto che tale disastroso scenario
sia stato ereditato dai precedenti governi di centrodestra può
costituire un alibi. Ogni sforzo deve essere profuso in questa direzione.
Ed è per questo già da lunedì intendo adoperarmi
per promuovere con la massima urgenza un tavolo di concertazione con
gli assessori regionali all'ambiente ed al turismo e con gli enti
locali interessati alla grave problematica, con l'obiettivo di attivare
un'azione sinergica finalizzata da una parte ad arrestare il degrado
che deturpa le località turistiche e, dall'altra al rilancio
di uno dei settori trainanti dell'economia calabrese.” Torna navigabile lo Stombi, riaprono i “Laghi di Sibari” 09/07 Il canale dello Stombi ritorna a essere navigabile. Stamattina
la cerimonia ufficiale della sua riapertura. Nel corso della cerimonia
non sono mancati i problemi tanto che dopo il passaggio tranquillo
dei primi quattro natanti, la quinta imbarcazione si e' arenata alla
foce a causa di due cumuli di sabbia di 50 centimetri di altezza,
formatisi nelle ultime ore. Poco prima della cerimonia di riapertura
del canale, infatti, la societa' appaltatrice dei lavori di disinsabbiamento
aveva controllato la regolare profondita' (tre metri) dei fondali.
La societa', comunque, gia' nelle prime ore del pomeriggio, provvedera'
a rimuovere i due piccoli cumuli di sabbia e a garantire la corretta
e sicura navigazione sullo Stombi. L' Ufficio circondariale marittimo
di Corigliano, dopo che si era proceduto nei giorni scorsi al disinsabbiamento
del canale, al posizionamento dei segnalamenti a mare e all' individuazione
di chi dovra' provvedere alla gestione e alla manutenzione delle porte
vinciane, ieri, con una propria ordinanza ha revocato l' interdizione
alla navigazione. Alla cerimonia di ritorno alla navigazione dello
Stombi ha partecipato il vice ministro alle Infrastrutture, Mario
Tassone, il quale ha detto che ''oggi sul canale torna la legalita'.
Giuste e legittime erano le preoccupazioni espresse dalla Procura
di Castrovillari e dall' Ufficio circondariale marittimo di Corigliano
che con proprie ordinanze ne avevano interdetto la navigabilita'.
La mia presenza non e' simbolica ma vuole testimoniare il mio impegno
affinche' i Laghi di Sibari ritornino a essere il fiore all' occhiello
non solo della Sibaritide ma della Calabria e dell' intero Mezzogiorno
d' Italia''. Il vice ministro ha, anche, assicurato ''il proprio impegno
affinche' il canale dello Stombi diventi al piu' presto porto-canale''.
Alla manifestazione, tenutasi nel salone dei cantieri nautici, hanno
partecipato anche il parlamentare Giuseppe Geraci; il capogruppo in
Consiglio regionale di ''Italia dei Valori'', Maurizio Feraudo; l'
ex assessore regionale all' Urbanistica, Raffaele Mirigliani; il procuratore
della Repubblica di Castrovillari, Agostino Rizzo, e il suo sostituto,
Baldo Pisani; l' Arma dei Carabinieri, rappresentata dal comandante
della Compagnia di Corigliano, capitano Dovico, e dal comandante la
tenenza di Cassano, tenente Feola; lo stato maggiore dell' Ufficio
circondariale marittimo di Corigliano, guidato da Chirico, e l' assessore
ai trasporti della Provincia di Cosenza, Giuseppe Gagliardi. La cerimonia
e' stata introdotta dall'intervento del presidente dell' Associazione
''Laghi di Sibari'', Nunzio Masotina, e dal sindaco di Cassano, Gianluca
Gallo, il quale ha detto che ''sento di dover dare atto al lavoro
della Procura della Repubblica. Da oggi si inizia a navigare nella
legalita' e si gettano le basi per la rinascita del centro nautico
sibarita. Risolvere la questione Stombi e' stata la cosa piu' difficile
della mia vita, ma adesso bisogna ripartire. Bisogna attivarsi perche'
gli interventi necessari per eliminare definitivamente l' insabbiamento
del canale (prolungamento dei pennelli a mare) siano attuati nel piu'
breve tempo possibile''. Dopo la cerimonia, le prime imbarcazioni
hanno tolto gli ormeggi per raggiungere il mare aperto dello Jonio.
Presidente Traversa: “Finalmente il contributo della Regione per le coste” 08/07 ''Stamattina l' assessore all' ambiente della Regione ha finalmente
deliberato di assegnare alle Province calabresi un contributo per
interventi urgenti nelle aree costiere''. A sostenerlo e' stato il
presidente della Provincia di Catanzaro, Michele Traversa. ''Il provvedimento
- ha aggiunto - giunge dopo che la decisione assunta quest' anno dalla
Regione di demandare ai Comuni il compito di pulire le spiagge elargendo
agli stessi un apposito contributo, si e' rivelata inadeguata a causa
delle difficolta' degli stessi comuni. Ricordiamo che la legge prevede
che l' onere della pulizia delle spiagge competa alla Regione e ai
Comuni. Lo scorso anno, grazie ad una convenzione con l' assessorato
regionale, la Provincia di Catanzaro si era volentieri fatta carico
di intervenire al fine di assicurare un servizio alla collettivita'
catanzarese e fin dal mese di maggio le spiagge del territorio catanzarese
avevano visto al lavoro uomini e mezzi specializzati dell' Amministrazione
provinciale. Quest' anno le elezioni in corso hanno compromesso la
regolare stipula della convenzione. L' assessore Tommasi dopo aver
demandato alle amministrazioni comunali i lavori di pulizia, ha preso
atto della difficolta' degli stessi e dell' impossibilita' di allestire
un piano organico in breve tempo. Cosi' oggi la Regione ha invitato
le Province a supportare i comuni. La Provincia di Catanzaro, come
sempre gia' pronta ad intervenire, da lunedi' prossimo dara' avvio
ai lavori ed entro la prossima settimana sara' attiva su tutti i litorali''.
''A questo punto - ha continuato Traversa - la Provincia e' titolata
a intervenire e si puo' star certi che nel tempo piu' breve possibile
i risultati saranno sotto gli occhi di tutti. D' altra parte sarebbe
stato assurdo disperdere l' esperienza acquisita lo scorso anno e
bisogna rendere atto all' assessore Tommasi di aver apportato un opportuno
cambio di rotta, riconoscendo alle province capacita' ed efficienza.
Purtroppo, nonostante sia stato chiarito piu' volte che i ritardi
non erano imputabili in alcun modo alla Provincia, qualcuno al solo
fine di fomentare equivoci e dissapori, ha continuato ad attaccare
l' amministrazione e il sottoscritto sui giornali. Sempre giocando
sulla disinformazione e sull' equivoco si sono poi attribuite responsabilita'
all' Ato relativamente al problema dei depuratori. Preso atto della
ripetuta e palese malafede nei miei confronti, sono stato pertanto
costretto a dare incarico ai miei legali affinche' sporgessero formale
denuncia e richiedessero adeguato risarcimento per danni all' immagine
del sottoscritto in proprio e nella qualita' tanto di presidente dell'
Amministrazione provinciale di Catanzaro che dell' Ato''. ''La denuncia
e la relativa richiesta di risarcimento - ha concluso Traversa - sporta
nei confronti di Francesco Grandinetti per le dichiarazioni false
e fuorvianti rilasciate e pubblicate da organi di stampa regionali,
saranno reiterate nei confronti di chiunque insista ad alterare la
verita' per un meschino tornaconto personale o politico''. Il 16 un corteo nautico nello stretto di Messina per dire no al Ponte 08/07 Una manifestazione nautica per ''godere dello spettacolo naturale
dello Stretto di Messina ancora oggi integro e per fermare la costruzione
del Ponte''. E' questo il senso dell' iniziativa promossa dal Wwf
che, insieme ai pescatori ed ai circoli nautici siciliani e calabresi,
hanno organizzato per il 16 luglio una traversata dello Stretto con
barche a vela, gommoni, canoe, pescherecci, velieri, 'passerelle'
per la pesca al pesce spada formando un ''ponte di barche'' lungo
un miglio e mezzo. Le flotte partiranno dalle due sponde, siciliana
e calabrese, per incontrarsi al centro e dello Stretto e scambiarsi
i rispettivi gonfaloni. ''Sara' una manifestazione pacifica - ha sostenuto
Gaetano Benedetto, segretario aggiunto del Wwf Italia - alla quale
stanno arrivando gia' decine di adesioni e che servira' a sottolineare
l' urgenza di salvaguardare dalla minaccia Ponte questo tratto di
mare e di costa che tutto il mondo ci invidia. Quel giorno chiederemo,
insieme ai naviganti e a tutti coloro che diranno con noi si allo
stretto, no al Ponte, che venga interrotta entro il mese di agosto
l' assegnazione del progetto definitivo esecutivo del Ponte e che
vengano impegnati i sei miliardi di euro per adeguare le infrastrutture
esistenti in Calabria e in Sicilia''. ''Sono ancora indietro - ha
aggiunto Benedetto - gli altri collegamenti autostradali, stradali
e ferroviari utili al mezzogiorno come il potenziamento della portualita'
sulle due sponde dello Stretto, il completamento dei lavori sulla
A3 Salerno-Reggio Calabria e della ss 106 Ionica e dalle linee ferroviarie
Messina-Palermo e Messina-Catania. Per questo il Wwf chiedera' anche
di trasformare la Stretto di Messina SpA, costituita per realizzare
il ponte, in una societa' per la promozione delle infrastrutture utili
al Sud''. La manifestazione, aperta a tutti i naviganti, e' co-promossa
dal Circolo nautico di Reggio Calabria, dal Circolo Velico di Reggio
Calabria, dal sito www.veledellostretto.it, dal Movimento Umanista
e dall' Happy Lido di Messina. Le barche partiranno alle 10.30 dai
due versanti, Baia di Capo Faro in Sicilia e Cannitello, Calabria.
Due boe poste al largo segnaleranno la partenza. Animali in Calabria, dall’emergenza alla programmazione 08/07 Martedì 12 luglio, alle ore 18.00, per iniziativa della
LAV, del Comune e della Provincia di Cosenza, sarà presentato,
nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, il dossier “Emergenza
animali in Calabria. I lavori saranno introdotti dalla delegata LAV
(Lega Antivivisezione) della Calabria Carla Misasi. Il Dossier sarà
presentato da Roberto Vecchio Ruggeri, Coordinatore Regionale LAV,
e da Gianluca Felicetti, Responsabile Nazionale dei Rapporti Istituzionali
della Lav. Interverranno il Vice Sindaco Maria Francesca Corigliano;
l’Assessore comunale Giovanna Tartoni; Il presidente della Commissione
diritti degli animali del Comune di Cosenza Massimo Celani; l’Assessore
Provinciale Luigi Marrello; il Consigliere regionale Maurizio Feraudo;
l’Assessore regionale Diego Tommasi; il deputato Giacomo Mancini,
componente della Commissione giustizia della Camera dei Deputati.
Le conclusioni saranno tratte dal Presidente Nazionale della LAV Sonny
Richichi. Ponte sullo Stretto: I verdi fanno rapporto al Commissario UE Barrot 08/07 Il progetto italiano del Ponte sullo Stretto torna sotto i
riflettori dell'Unione europea. Dopo i rilievi contenuti nella relazione
finale della commissione consiliare di Messina presieduta da Gaetano
Giunta, Monica Frassoni, presidente del gruppo dei Verdi al Parlamento
europeo, ha annunciato di aver trasmesso un rapporto al commissario
Ue ai trasporti Jacques Barrot. ''Come promesso alla conferenza stampa
dei Verdi a Messina il 24 giugno scorso - ha detto Frassoni - ho consegnato
ed illustrato al commissario Barrot le criticita' del progetto del
Ponte emerse dalla relazione finale. Ho ritenuto opportuno che il
nuovo commissario Ue conoscesse piu' da vicino il progetto insostenibile
del Ponte che il governo Berlusconi, durante il semestre italiano
di presidenza Ue, e' riuscito a inserire nel pacchetto delle Reti
di trasporto di interesse europeo (Ten)''. Frassoni ha quindi annunciato
che il progetto Ten sara' soggetto ad ''una rigorosa vigilanza da
parte della Commissione europea, sulle procedure di informazione e
partecipazione dei cittadini, sul rispetto delle direttive sulla valutazione
di impatto ambientale e sulla gara d'appalto''. Archivio dal 18/5 al 7/7/05 | Archivio dal 28/1 al 17/5/05 | Archivio dal 15/9 al 26/1/05 | fino al 14 settembre
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