HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Agroalimentare
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Innovazione
 Informatica
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

 

Ambiente ed Energia

 

 

Mercure: ENEL conferma la rottura delle trattative avvenute oggi in Confindustria Cosenza

29/09 Si è tenuto presso la sede dell’Assindustria di Cosenza il previsto incontro fra l’ENEL, rappresentata dai dott.ri Brancaccio e Martella, l’Assindustria con il dr. Mottola, e le OO.SS. di categoria nelle persone dei segretari Barile, Portaro e Campana.
L’Azienda ha ribadito alle OO.SS. quanto già annunciato a mezzo stampa e cioè la ferma intenzione di mettere in libertà le ditte appaltatrici, sospendere i contratti di fornitura del combustibile e trasferire con effetto immediato in altre centrali i 40 lavoratori impiegati presso la Centrale del Mercure.
Le OO.SS., preso atto delle comunicazioni aziendali, hanno bruscamente interrotto il tavolo delle trattative esprimendo profondo dissenso rispetto alle intenzioni ostinate della società di abbandonare, di fatto, il sito produttivo del Mercure. La stessa ENEL ha assunto posizioni irremovibili, non accettando la proposta del sindacato di sospendere il provvedimento di trasferire i lavoratori, in attesa degli esiti dell’incontro urgente chiesto congiuntamente dalle Segreterie Regionali di C.G.I.L. C.I.S.L. U.I.L., alla Presidenza della Giunta Regionale e a alla Presidenza della Provincia di Cosenza.
Alla luce della brusca conclusione dell’incontro odierno le segreterie regionali di categoria e le segreterie confederali Calabresi hanno già convenuto di riunirsi nei prossimi giorni per assumere le opportune iniziative.

Infantino (Pdci) “Illegittima la nomina di Galimi ai vertici del Parco dell’Aspromonte”

29/09 “Ciò che è avvenuto nelle scorse settimane nella Provincia di Reggio Calabria da parte di ambigui quanto importanti personaggi dello scenario politico reggino, deve far seriamente riflettere tutto il centrosinistra della provincia. La riconferma di Michele Galimi, a Presidente della Comunità del Parco, è l’esempio lampante di come il trasversalismo politico, gli interessi di parte e le lobby di potere hanno spesso il sopravvento sulla trasparenza, la coerenza e l’impegno disinteressato di chi cerca di portare avanti una politica alternativa rispetto a chi fino a pochi mesi fa ha governato la Regione Calabria e ancora oggi governa l’Ente provinciale”. Lo afferma, in una dichiarazione, Enzo Infantino segretario provinciale del Pdci di Reggio. “La forzatura politica –prosegue Infantino- quanto legislativa, alla quale si sono prestati il Presidente Pietro Fuda e anche alcuni sindaci del centrosinistra, lascia trasparire forti dubbi sulla manovra messa in atto da questi abili giostrai che stranamente e ad ogni costo hanno voluto nuovamente Michele Galimi presidente della Comunità del Parco. Siamo fortemente convinti della illegittimità della sua nomina, ed in tal senso sosteniamo la giusta presa di posizione dell’amministrazione comunale di Cinquefrondi, in quanto la modifica del regolamento fatta ad personam per la sua rielezione contrasta nettamente con la Legge che regola e disciplina la vita della Comunità del Parco, la quale esclude che la carica di Presidente possa essere rivestita da un soggetto delegato come nella fattispecie era Michele Galimi. A tutto ciò si aggiunga che lo stesso era in possesso al momento della votazione di più deleghe illegittime, come quella, ad esempio, rilasciata dall’Ente Provincia, nel quale non riveste alcun incarico istituzionale o politico, dando di conseguenza vita ad un voto plurimo tale da invalidare la stessa elezione. Per queste evidenti ragioni, chiediamo che il commissario dell’Ente Parco provveda alla revoca della delibera di nomina di Michele Galimi al fine di ripristinare regole di democrazia e legalità che sono state irresponsabilmente violate.”

Il Ministero dell’Ambiente disattende l’intesa sulla legge delega di riordino

29/09 Preoccupazione sui ''metodi e sui contenuti dell' elaborazione dei decreti per l' attuazione della legge delega di riordino del settore e' stata espressa dagli assessori regionali all' Ambiente, riunitisi sotto la presidenza del loro coordinatore nazionale, Diego Tommasi, assessore della Regione Calabria. La riunione si e' svolta nell' ambito delle iniziative sui preannunciati provvedimenti di riordino della legislazione per la tutela ambientale che il Ministro Altero Matteoli e' in procinto di firmare. Nell' ambito delle iniziative si sono svolte anche alcune riunioni a Roma, nella sede della Regione Calabria, con le rappresentanze nazionali di Anci, Upi ed Uncem, sindacati confederali, Confindustria, associazioni ambientaliste ed ecologiste, di consumatori ed utenti. ''Si e' trattato - e' detto in un comunicato - di un confronto franco e concreto, sia sui singoli obiettivi, che sugli interessi che accomunano i diversi soggetti interessati alla materia''. E' stato chiesto, in particolare, di costituire un 'tavolo aperto' per il confronto con le Regioni ''nell' ambito del quale poter definire le problematiche comuni e rafforzarne la posizione con il Ministro dell' Ambiente che, al momento, ha disatteso il protocollo di intesa sottoscritto con gli enti territoriali. Nel documento era prevista una preventiva concertazione da cui far scaturire un lavoro legislativo unitario sul testo dei decreti''. Alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni sara' chiesto un confronto pubblico sul tema del riordino della normativa ambientale, attraverso un'iniziativa da tenersi a meta' ottobre. Il coordinatore Tommasi ha comunicato al Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, le richieste congiunte dei rappresentanti di Anci, Upi ed Uncem ''al fine di sollecitare il Governo al rispetto degli accordi sottoscritti e delle rispettive competenze''.

L’ENEL chiude la centrale del Mercure e montano le polemiche

Il Lipu di Rende aderisce alle due giornate di “Birdwatching”

28/09 La Sezione Lipu di Rende, come ogni anno, ha aderito, con una uscita nella riserva naturale del Lago di Tarsia, all' iniziativa delle due giornate del Birdwatching. Le due giornate si svolgeranno l'1 ed il 2 ottobre in 33 Paesi europei e saranno dedicate all'osservazione degli uccelli nei loro ambienti naturali. Quest'anno le giornate si svolgeranno in occasione dell' Eurobirdwatching il tradizionale evento ideato da BirdLife International, il network internazionale di associazioni che difendono la natura e gli uccelli. L'iniziativa in Italia ha ricevuto il patrocinio della Federparchi, l' adesione di numerosi parchi regionali e la collaborazione di Ebn Italia, la rete telematica per il birdwatching. In Italia grazie ai volontari Lipu, l'evento si svolgera', oltre che nelle Oasi e Riserve dell'associazione, anche in alcune aree protette italiane con visite guidate e osservazioni all'insegna del birdwatching.

L’Enel sospende l’attività della centrale sul Mercure. La CGIL chiede chiarimenti “preoccupati per il futuro”

27/09 ''Continui intoppi burocratici impedisco l'avvio dell'impianto. Il personale sara' trasferito in altre centrali. Sospesi anche i contratti per la fornitura di biomasse'': cosi', in un comunicato diffuso oggi pomeriggio, Enel ha reso noto di avere sospeso l' attivita' della centrale del Mercure, tra Calabria e Basilicata. ''Enel, visti i ripetuti - dice la nota - rallentamenti negli iter burocratici e amministrativi che impediscono l'esercizio della Centrale del Mercure ormai riconvertita a biomasse, ha deciso di sospendere i lavori di rifinitura dell'impianto e tutte le attivita' legate all'esercizio dello stesso. Dalla Conferenza dei Servizi sono infatti emerse ulteriori richieste di analisi dei suoli, compresi quelli gia' bonificati, che rimanderebbero indefinitamente la messa a regime della centrale. La sospensione, necessaria per consentire una razionale riprogrammazione delle attivita' che la situazione contingente richiede, interessa ogni aspetto legato all'esercizio commerciale dell'impianto compreso quanto gia' contrattualizzato con ditte esterne - ad esempio le forniture di biomasse vegetali - e comportera' anche il trasferimento del personale Enel presso altri impianti produttivi - come Brindisi, Fusina (Venezia), Termini Imprese (Palermo)''. L'azienda esprime ''profondo rammarico per questa situazione, in cui l'ennesima occasione di sviluppo per il territorio - Enel ha investito 50 milioni di euro per la valorizzazione con una fonte rinnovabile di un sito produttivo altrimenti destinato alla dismissione - viene messa seriamente a repentaglio da ostruzionismi e ripensamenti, inspiegabili alla luce delle autorizzazioni gia' rilasciate in tutte le sedi previste dalle leggi''.
''L'Enel non puo' cavarsela con il semplice annuncio di sospensione delle attivita' e con il trasferimento del personale''. E' quanto ha detto il segretario regionale della Fnle-Cgil, Luigi Valente, circa la decisione dell'Enel di sospendere le attivita' della centrale del Mercure per presunti problemi burocratici. ''L' Enel - ha aggiunto Valente - deve motivare questa sua decisione. Sarebbe il caso infatti che l'azienda convochi le organizzazioni sindacali per discutere del problema. E' opportuno che venga avviata una discussione nell'ambito della quale analizzare la situazione ed eventualmente anche trovare soluzioni alternative a quella annunciata dall'Enel''.
''Rispetto ad una decisione cosi' drastica dell'Enel la Regione, la Provincia di Cosenza e tutti gli altri enti istituzionali interessati devono intervenire. A questo punto serve un tavolo di confronto per affrontare la questione della Centrale del Mercure''. E' quanto ha detto il segretario generale territoriale della Cgil Pollino-Sibari-Tirreno, Antonio Granato, circa la decisione dell'Enel di sospendere le attivita' della centrale del Mercure. ''Siamo preoccupati - ha aggiunto - per il futuro dei lavoratori di quell'impianto. E' vero che questi lavoratori saranno trasferiti in altre centrali ma per il nostro territorio viene meno comunque il valore aggiunto che queste persone potevano dare. Dobbiamo osservare che con la decisione dell'Enel si e' persa una buona occasione di sviluppo che era rappresentata da questo impianto''. ''E' evidente - ha concluso Granato - che l'Enel deve darci delle spiegazioni. In particolare farci capire come mai invece di affrontare le problematiche ha deciso di fare questo annuncio a mezzo stampa. E poi non va sottovalutata la posizione colpevole di alcune associazioni ambientaliste che hanno sempre rifiutato il confronto sulla centrale a biomasse''.

Appello di Italia Nostra: “A rischio i boschi della Calabria e della Lucania”

26/09 Un appello per salvare il patrimonio forestale di Calabria e Basilicata e' stato lanciato dalla sezione di Italia Nostra delle due regioni che, in una nota, lamenta la ''sistematica decimazione degli alberi'' ai danni di una delle realta' naturalistiche piu' importanti dell' Appennino meridionale e del Mediterraneo. ''Mentre si cerca di contenere in tutto il mondo l' effetto serra - si afferma in una nota dell' associazione - nei Parchi nazionali di Calabria e di Basilicata e' in atto un' aggressione al patrimonio naturale che interessa vaste superfici forestali. Vere e proprie riserve di biodiversita' e polmoni verdi sono soggette in questi giorni alla sistematica decimazione degli alberi''. Per Italia Nostra ''partendo dal Parco del Pollino, dalla Sila fino al Parco di Aspromonte, attraverso il Parco regionale delle Serre e' in atto uno scempio che, per la sua vastita', appare quasi programmato avanza inesorabile: migliaia di pinete e faggete vengono tagliate persino in Zona 1 a tutela integrale e all' interno dei Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciali, tra il silenzio assordante delle istituzioni e spesso nel totale disprezzo della normative e misure di salvaguardia dei parchi e dell' Unione Europea''. L' associazione invita quanti hanno a cuore il patrimonio forestale delle due regioni a manifestare la propria solidarieta' alla battaglia in difesa dei boschi con l' invio di una mail all' indirizzo calabria@italianostra.org.

Corso per volontari per la salvaguardia

25/09 Legambiente, in collaborazione con l' assessorato alla Protezione civile della Provincia di Reggio Calabria, organizza un Corso di formazione teorico/pratico per 50 partecipanti sul '' Volontariato nella salvaguardia del patrimonio culturale dai rischi naturali'', con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della Protezione civile e della Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Calabria. Il corso, che si svolgera' a Reggio Calabria, e' rivolto a studenti universitari, professionisti ed operatori del settore, residenti nella provincia di Reggio Calabria. Le lezioni del primo modulo, e' scritto in una nota, tenderanno ad approfondire le conoscenze sul sistema di protezione civile, nazionale e locale, sulla legislazione relativa alla salvaguardia dei beni culturali, sui rischi presenti sul territorio, sull' organizzazione e le procedure operative della protezione civile ed il ruolo e le competenze dei vari soggetti chiamati ad intervenire in caso di calamita'. Nel secondo modulo, verranno affrontate le tematiche riguardanti le tipologie del patrimonio culturale presente in Calabria, con particolare attenzione alla provincia reggina, e la catalogazione informatizzata dei Beni Architettonici e Storico-Artistici della Calabria.

L’Apertura anticipata della caccia ha provocato una strage

23/09 ''L' assurda decisione della Giunta regionale di anticipare al primo settembre l' inizio della stagione venatoria, riproponendo lo stesso calendario dell' esecutivo di centrodestra, ha provocato una strage vergognosa di animali protetti''. E' quanto afferma, in una nota, la sezione provinciale di Reggio Calabria della Lipu. ''Come avevamo previsto - si afferma ancora nella nota - questa decisione si e' trasformata in un' indiscriminata licenza di uccidere. Nella scarsita' di prede legalmente cacciabili, infatti, la pre-apertura e' diventata una tragica trappola per le specie protette o non cacciabili, molte delle quali non avevano completato il ciclo riproduttivo e non avevano ancora intrapreso il loro viaggio migratorio verso l' Africa. Gli animali feriti o uccisi consegnati alla Lipu da cittadini indignati e gli atti di bracconaggio osservati direttamente sul campo portano a dire che le piu' pessimistiche previsioni sono state superate. Beccafichi, gruccioni, rondini, tortore dal collare orientali sono stati abbattuti senza pieta'. Ovviamente ne hanno fatto le spese anche specie rare o particolarmente protette come i falchi pecchiaioli, i falchi di palude, i gheppi ed i barbagianni. Su tutto spicca il ferimento di un gufo reale, specie rarissima, nelle campagne di Condofuri. La spudoratezza e l' arroganza dei cacciatori, dunque, non hanno limiti''. ''E' evidente - sostiene ancora la Lipu - che la responsabilita' principale di questo stato di cose ricade sulla Giunta regionale. Infatti, in assenza di seri controlli, che non si possono o non si vogliono fare, il compito della politica dovrebbe essere quello di restringere gli spazi per le possibili illegalita', ad esempio eliminando la pre-apertura ed introducendo le tre giornate fisse a settimana. Esattamente il contrario di quanto ha fatto la Giunta Loiero, con il sostanziale beneplacito di tutti i suoi assessori. Nonostante le promesse di cambiamento, dunque, in campo venatorio tutto e' rimasto immutato: si continuano a fare gli interessi dei bracconieri, senza la minima attenzione verso la fauna selvatica, che pure e' un bene di tutta la collettivita', non una merce che si puo' acquistare pagando la tassa della licenza''.

Sequestrata una discarica abusiva a Bocchigliero

22/09 Il Corpo forestale dello Stato ha sequestrato a Bocchigliero, in localita' Costa dell' Orso, un' area adibita a discarica abusiva di rifiuti. Nell' area sottoposta a sequestro erano stati depositati rifiuti pericolosi come batterie per autoveicoli, eternit , carcasse di elettrodomestici, monitor di computer, pneumatici, pezzi di autovetture, materiale inerte e suppellettili varie. Il materiale, tra l' altro, era stato depositato in modo incontrollato e disordinato. Il terreno sul quale era stata realizzata la discarica, inoltre, era privo di impermeabilizzazione e di ogni misura di salvaguardia e protezione. Il sequestro e' stato fatto dal Corpo forestale nell' ambito di un servizio finalizzato alla prevenzione ed alla repressione dei reati ambientali. Lo stesso Corpo forestale, inoltre, ha anche denunciato in stato di liberta' due persone che a Caloveto, in localita' Robacia Manche, avrebbero abbattuto, senza autorizzazione e con l' ausilio di un mezzo meccanico, alcune decine di alberi di eucalipto. Il taglio di alberi sarebbe stato effettuato su una superficie di circa undici ettari sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico-ambientale.

Gli assessori regionali, coordinati dall’ass. Tomamsi, chiedono al Min. Matteoli di essere consultati sulla delega

20/09 Gli assessori regionali all’ambiente, nella stesura dei decreti legislativi di riordino generale del settore, rivendicano il rispetto dell’accordo sottoscritto dal Ministro Altero Matteoli con i presidenti delle Regioni, Anci ed Upi.
Il coordinamento degli assessori regionali, convocato oggi a Roma dall’assessore calabrese Diego Tommasi, ha sottolineato la mancata applicazione del protocollo d’intesa firmato il 4 ottobre 2001, con il quale il Ministro Matteoli si era impegnato con gli Enti territoriali ad “operare pariteticamente nell’elaborazione legislativa ai fini di conseguire obiettivi condivisi” ed anche di “garantire una interlocuzione sistematica con le Regioni e gli Enti locali nella fase preliminare ed in quelle successive sui singoli temi nell’elaborazione dei decreti legislativi previsti dalla legge di delega”. Temi di tutela ambientale che vanno ad incidere sia sulla qualità della vita cittadini, sia sulle attività economiche che sul governo del territorio come le norme su difesa del suolo e tutela delle acque, gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati, tutela dell’aria e riduzione delle emissioni in atmosfera, procedure in materia di valutazione di impatto ambientale e sul danno ambientale, norme su parchi ed aree protette.
Invece, recentissimamente è avvenuta la divulgazione non ufficiale delle bozze di 5 decreti (testi non smentiti dal Ministero dell’ambiente) che ha determinato la preoccupazione per l’impossibilità di una concreta concertazione visti i tempi ristretti rimasti a disposizione per non far scadere la delega che il Parlamento ha fornito al Governo.
Il coordinamento degli assessori ha preso atto di un metodo ed un’impostazione, da parte del Ministero, che non interpretano lo spirito della leale collaborazione istituzionale con cui nel 2001 venne sottoscritto il protocollo d’intesa, al fine di arricchire le nuove norme ambientali con il concorso delle Regioni. Inoltre, è stato ritenuto preoccupante che nei testi in circolazione sia completamente assente la nuova regolamentazione dei parchi naturali e delle aree protette.
L’assessore regionale della Calabria, Diego Tommasi, che coordina la materia, ha poi guidato una delegazione al Ministero dell’ambiente, dove ha incontrato Paolo Togni, Capo di Gabinetto del ministro Matteoli, al quale sono state espresse le preoccupazione per il metodo istituzionale finora seguito. All’incontro hanno partecipato anche gli assessori Angelo Bonelli (Lazio), Lamberto Bottini (Umbria), Martino Artusa (Toscana), Giovanni
Rondinone (Basilicata), Lino Zanichelli (Emilia-Romagna), che assieme ad altri colleghi erano presenti anche alla precedente riunione del coordinamento dell’ambiente.
“Mentre si parla di federalismo e devolution –ha dichiarato l’assessore Tommasi- il Governo, con il suo comportamento in questa materia, effettua un’operazione di neocentralismo. Infatti, non si può giustificare l’impalcatura normativa che sta creando con la sola competenza esclusiva che la Costituzione assegna allo Stato sulla tutela dell’ambiente, in quanto le ricadute dei decreti legislativi vanno a toccare anche le nostre competenze sull’assetto del territorio e nelle materie dei servizi pubblici e dell’economia. Senza una politica di coinvolgimento si rischia di arrivare alla paralisi, come per il danno ambientale od i sistemi idrici”.

Il Comune di Cosenza aderisce alla campagna “Puliamo il Mondo” di Legambiente

19/09 Il Comune di Cosenza aderisce alla campagna “Puliamo il Mondo”,di Legambiente, il 24 settembre. La manifestazione che si svolge ogni anno, ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini al rispetto delle aree verdi e coinvolge volontari che, armati di sacchetti e guanti, raccoglieranno nel parco naturale alla confluenza dei Fiumi Crati e Busento cartacce e rifiuti. L’appuntamento, per coloro che vorranno partecipare, è alle ore 9,00 del 24 settembre sul ponte Mario Martire, insieme a rappresentanti del Comune e di Legambiente che daranno a ciascun volontario il pacco contenente i distintivi, il cappellino ed il necessario per raccogliere i rifiuti. L’Assessore al Verde Pubblico si augura che la partecipazione alla manifestazione da parte di cittadini, scuole ed Associazioni sia ampia.

Concluso a Copanello l’incontro con le Arpa regionali. Programmazione lungo otto direttrici

16/09 Si sono conclusi oggi pomeriggio a Copanello di Stalettì, con l’illustrazione dei progetti finali, i “Tavoli tecnici interagenziali”, evento tecnico scientifico promosso dal ministero dell’Ambiente e tutela del Territorio e organizzato dalla Regione Calabria e dal Dipartimento stato dell’ambiente e metrologia ambientale dell’Apat (Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici). A rappresentare la Calabria, oltre al Dipartimento regionale delle politiche dell’ambiente, l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) che, attraverso propri tecnici, ha partecipato ai diversi tavoli dai quali, come da programma, sono usciti gli intendimenti specifici delle agenzie italiane per il prossimo futuro. Programmazione a breve e medio termine che si svilupperà lungo otto direttrici, per quante sono le linee progettuali che coinvolgeranno le agenzie: gestione rifiuti urbani, campi elettromagnetici, rumore, inventari emissioni e risanamento qualità dell’aria, gestione risorse idriche, contabilità ambientale, alimentazione e utilizzo indicatori meteoclimatici e laboratori nazionali di riferimento. Al di là della descrizione tecnica dei progetti, nella due giorni di Copanello è stata confermata la volontà delle agenzie ambientali italiane di cooperare sulle principali questioni e problemi che interessano l’ambiente. E’ questo in sostanza il concetto più volte sottolineato dall’ingegnere Antonio De Maio, direttore del Dipartimento stato dell’ambiente e metrologia ambientale dell’Apat, il quale, anche nel corso dell’incontro con la stampa, ha sottolineato come le diverse esperienze regionali saranno messe a disposizione di altre realtà, come è il caso di quella calabrese. Regione Calabria che, svolgendo il ruolo di capofila nel tavolo delle politiche dell’ambiente in seno alla Conferenza Stato-Regioni, potrà far contare - questo è l’obiettivo del presidente Loiero e dell’assessore Tommasi - le proprie esigenze e disponibilità. Tornando ai progetti discussi e approvati nel corso della due giorni tecnico-scientifica di Copanello, diversi obiettivi si prefigge la Calabria attraverso la partecipazione alle linee progettuali concordate. Nel progetto che interessa la gestione dei rifiuti solidi urbani, l’obiettivo è di realizzare un sistema di monitoraggio e controllo, omogeneo e uniforme su scala nazionale; ciò al fine di migliorare la pianificazione e contenere i costi di gestione. Nel tavolo tecnico dedicato alla realizzazione di inventari delle emissioni e piani di risanamento della qualità dell’aria, a sua volta diviso in tre sottoprogetti, si è deciso di mettere a disposizione dell’intero sistema agenziale le tante competenze presenti per supportare le diverse amministrazioni che richiederanno assistenza tecnica sulla delicata questione del monitoraggio della qualità dell’aria. La salvaguardia della risorsa idrica, attraverso strumenti di pianificazione e programmazione degli interventi, è stata, inoltre, una linea progettuale approvata dopo la discussione della due giorni di Copanello. Il piano per questo progetto, che sarà sviluppato nel corso del prossimo triennio, prevede, tra l’altro, la realizzazione di una proposta operativa sugli interventi che consentono di ottimizzare la gestione dei fanghi di depurazione. L’inquinamento acustico, più comunemente conosciuto come rumore, è stato al centro di un altro tavolo tecnico interagenziale che ha previsto la realizzazione, tra le diverse linee di attività, anche di un sito web che contenga tutta la normativa, soluzioni tecniche, buone pratiche, informazioni e suggerimenti. Sulla stessa lunghezza d’onda, e approfondendo il discorso sulla strumentazione informatica già in possesso alle agenzie, è il progetto dedicato ai campi elettromagnetici. I bilanci ambientali, il consolidamento della rete dei laboratori e l’alimentazione del sistema di indicatori meteoclimatici, sono stati al centro di altrettanti tavoli tecnici, dai quali sono uscite linee progettuali condivise.

Cancellare il progetto del Ponte sullo Stretto

16/09 Blocco della procedura e cancellazione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina: e' la richiesta ribadita dai coordinamenti e dai comitati siciliani e calabresi che si oppongono alla realizzazione dell' opera insieme alle associazioni ambientaliste. ''In particolare - e' scritto in una nota dei coordinamenti - si chiede alla Regione Calabria, il cui no al ponte e' ormai ufficiale, di bloccare la nomina dei propri rappresentanti nella 'Stretto di Messina spa'; anzi di uscire dalla societa'. L' operazione Ponte e' infatti destinata ad interrompersi: dopo il Comune di Villa San Giovanni, la Regione Calabria, la maggioranza dei Consiglieri comunali di Messina, il no al Ponte e' stato assunto dalle istanze politiche nazionali dell' Unione, dalla Fabbrica di Prodi ai tavoli programmatici del centrosinistra: cio' significa chiusura dell' operazione dopo le elezioni. Ma anche vasti settori dell' attuale maggioranza si sono espressi per il blocco: la Lega e i ministri Alemanno e Siniscalco lo ripetono continuamente; il ponte e' stato cancellato dal Dpef e probabilmente sparira' anche dalla finanziaria''. ''Di recente - prosegue la nota - il Cipe ha bloccato il progetto della variante Cannitello, ovvero i collegamenti dell' infrastruttura della parte calabra. Questo, insieme ai nuovi studi sulla non sostenibilita', all' inchiesta della Procura di Roma per falso sulla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via), ai pesantissimi impatti ambientali e territoriali dell' opera, descrivono un' operazione senza futuro che infatti presto si interrompera'. In questo quadro, invece, il proponente annuncia che tutto va bene: verra' scelto un General Contractor, laddove non ci sono le risorse finanziarie e il tempo neppure per completare il progetto. Questo pero' permette alla lobby di spendere le risorse residue, accaparratasi con la mancata liquidazione dell' Iri: non importa se in nuove consulenze o in speculazioni progettuali o finanziarie. Le uniche due societa' rimaste in lizza quali capicordata, infatti, sono con l' acqua alla gola: altissimo il rischio di storno di fondi per progettazioni virtuali. Altro che operazione in fase avanzata: del megaponte - concludono i comitati - rimane ormai una speculazione istituzionalizzata che va bloccata subito''.

L’ass. Tomamsi incontra le Arpa Regionali. Individuati dieci settori d’intervento.

15/09 ''Abbiamo individuato dieci settori di intervento prioritario per i quali saranno avviati nell' immediato, progetti di risanamento e/o riconversione delle azioni e delle procedure nel quadro di una piu' ampia e articolata riprogettazione in grado di porre la centralita' del sistema ambiente''. Lo ha dichiarato l' assessore alle Politiche dell' Ambiente, Diego Tommasi, Coordinatore nazionale per le politiche ambientali nell' ambito della Conferenza Stato Regioni nel corso dei lavori della due giorni dedicata all' Ambiente in corso di svolgimento a Copanello, dove si sono dati appuntamento i rappresentanti di tutte le ARPA regionali, l' APAT (Agenzia nazionale per la Protezione dell' Ambientee per i Servizi Tecnici), promosso dal Ministero dell' Ambiente e dalla Regione Calabria,'Assessorato Politiche dell' Ambiente. Inquinamento atmosferico e piani di risanamento dell' aria, cambiamento climatico, risanamento dell' ambiente marino e costiero, valorizzazione e gestione sostenibile delle risorse, gestione dei rifiuti e monitoraggio delle sostanze tossiche in dispersione, inquinamento delle acque e risorse idriche, inquinamento elettromagnetico e da rumore e educazione allo sviluppo sostenibile: sono questi i temi nell' agenda di lavoro e che caratterizzeranno l' azione di intervento dell' assessorato nei prossimi mesi. ''L'obiettivo - ha spiegato Tommasi - e' quello di avviare una serie di iniziative finalizzate prioritariamente all' elaborazione di un sistema di rilevamento e conoscenza dello stato ambientale esistente e poi all' individuazione dei Piani regionali di intervento e di risanamento''. ''Le questioni ambientali - ha concluso l' assessore regionale - non possono essere affrontate esclusivamente all' interno di ambiti territoriali circoscritti, trascurando le ripercussioni che soprattutto alcune criticita' ambientali possono avere su scala nazionale. Ecco perche' abbiamo ritenuto indispensabile promuovere un momento di confronto e interazione tecnico-scientifico che ci auguriamo possa trovare in futuro ulteriori e nuove occasioni di incontro interregionali, al fine anche di promuovere la compartecipazione alle iniziative e alle attivita' in cui sono impegnate le Agenzie per l' Ambiente italiane''. ''Il sistema delle Agenzie ambientali - ha detto il direttore generale del Dipartimento ambiente nonche' commissario Arpacal, Domenico Lemma - rappresenta oggi una realta' consolidata nel Paese pur se occorre ancora registrare un profilo di operativita' differenziato sul territorio nazionale. Se il processo e' ancora in via di completamento, il momento appare idoneo per un' interlocuzione attiva e continua tra le agenzie regionali, che puo' rappresentare la spinta verso un dialogo operativo con l'intero sistema agenziale''. ''E' importante - ha proseguito - se non addirittura indispensabile individuare campi di cooperazione e di collaborazione per creare quella sinergia che deve superare ogni forma di particolarismo. A questo obiettivo puo' far fronte l'Apat per i propri compiti di coordinamento, ma un ruolo importante e' rivestito dalle agenzie regionali e delle province autonome, sia nel superare il divario tecnico ed organizzativo esistente tra loro, sia nell' individuare un sistema sinergico promotore di iniziative congiunte e interessanti il sistema nella sua globalita'''. ''I tavoli tecnici - ha concluso Lemma - intendono, quindi, in sinergia con le Istituzioni coinvolte, e attraverso il network di professionisti interno al sistema agenziale, sviluppare programmi e azioni a supporto di una corretta ed informata pianificazione e programmazione territoriale e settoriale, assolvendo al comporto di supportare le amministrazioni pubbliche fornendo l' assistenza tecnica necessaria a dare effettiva attuazione alla normativa''.

Progetto del C.A.I. per vaolorizzare i parchi della Calabria

15/09 La sezione calabrese del Club alpino italiano ha elaborato un progetto per la valorizzazione e la tutela del territorio dei Parchi nazionali della regione nell' ambito dell' accordo quadro triennale 2003/2005 sottoscritto tra lo stesso Club alpino italiano e il Ministero dell' Ambiente. Il progetto, denominato ''A piedi nei Parchi nazionali dell' Appennino calabrese'', coinvolge le sezioni di Catanzaro, Castrovillari, Cosenza e Reggio Calabria del Cai. ''Le azioni - informa una nota - prevedono l' informatizzazione del catasto dei sentieri; la realizzazione di interventi strutturali nei rifugi anche per contenere i consumi energetici; la valorizzazione dei segni dell' uomo sulle terre alte e la tutela dell' ambiente montano''. Nel quadro delle iniziative promosse dal Cai lunedi' prossimo, 19 settembre, con inizio alle 11.45, si svolgera' a Reggio Calabria, nella sede del Cai, in via San Francesco di Paola, una conferenza stampa sul tema ''Lo stato dell' arte del progetto a piedi nei parchi dell' Appennino calabrese''. All' iniziativa collaborano i Parchi nazionali dell' Aspromonte, della Sila e del Pollino, l' Osservatorio tecnico per l' ambiente, il gruppo di lavoro per lo studio dell' insediamento umano nelle terre alte e la Commissione nazionale escursionismo del Cai. Alla conferenza stampa parteciperanno Annibale Salsa, Antonino Falcomata' ed Alfonso Picone Chiodo, presidenti, rispettivamente, dei Cai nazionale e delle sezioni calabrese e reggina del sodalizio.

Convegno regionale sull’ambiente, a Copanello, per affrontare le emergenze

14/09 Nei giorni 15 e 16, con inizio alle ore 10,00, al Villaggio Guglielmo di Copanello, si terrà un convegno per affrontare le principali questioni in materia ambientali. Una due giorni fortemente voluta dall’Assessore Regionale all’Ambiente Diego Tommasi, il quale, con questo momento di dibattito tecnico-scientifico, ha inteso confermare, nel solco del programma predisposto dal Presidente della Regione Agazio Loiero, il ruolo che la Calabria, da qualche mese, sta già svolgendo nel coordinamento unico delle politiche ambientali nazionali, in seno alla Conferenza Stato Regioni. Ai “Tavoli tecnici interagenziali” della convention, promossi dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e organizzati dalla Regione Calabria e dal Dipartimento Stato dell’Ambiente e Metrologia Ambientale dell’APAT (Agenzia nazionale per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi tecnici), partecipano, infatti, le rappresentanze di tutte le ARPA (Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente) italiane. Si discuterà delle principali attività che coinvolgono le agenzie ambientali, come la gestione dei rifiuti urbani, il controllo dei campi elettromagnetici, l’inquinamento acustico, ma anche la gestione della risorsa idrica e le emissioni e qualità dell’aria. I tavoli, serviranno, inoltre, a fare il punto sulle attività sinora svolte e a programmare le attività future che coinvolgeranno, appunto, le agenzie ambientali italiane. Il programma della due giorni prevede una serie di tavoli di lavoro che, in parallelo, affronteranno i programmi operativi che interesseranno le attività delle agenzie ambientali italiane.

Verdi: “Parco del Pollino alla paralisi”

13/09 ''Il sostegno alla linea del Presidente dell' Ente Parco del Pollino da parte di due rappresentanti di partiti di sinistra, Vincenzo Bruno (Ds) e Gennaro Marsiglia (Sdi) contro le istanze dei lavoratori del parco e dei sindacati ed il rifiuto del dibattito sul tema delle diffcili condizioni di lavoro, sta paralizzando il buon funzionamento degli uffici del parco''. E' questo quanto e' scritto in una nta dei Verdi di Basilicata. Secondo il partito ambientalista si tratta di ''un inciucio che deve far riflettere la forze politiche lucane sul ruolo che le due regioni, Calabria e Basilicata, possono assumere per riportare le condizioni di correttezza e trasparenza all' interno dell' ente di gestione, ormai giunto alla piu' completa paralisi, governato solo da meri localismi, interessi e favoritismi''.

Gentili (DS) “Preoccupati dalla legge delega per l’ambiente”

13/09 ''Di fronte alle indiscrezioni apparse sulla stampa circa il testo della legge delega sulle materie ambientali, che il governo si appresterebbe a presentare, i Ds esprimono una forte preoccupazione e una ferma contrarieta' rispetto al metodo adottato e ai contenuti controriformatori del decreto stesso''. E' quanto sostiene in una nota il responsabile nazionale Ambiente dei Ds, Sergio Gentili, circa la legge delega. ''Il governo - ha aggiunto - non solo non ha coinvolto le forze sociali, istituzionali e i soggetti della cultura e delle professioni, come e' indispensabile fare in una materia cosi' decisiva per il Paese, ma ha addirittura esautorato moltissimi componenti della commissione prevista per la formulazione della legge delega. Come al solito siamo in presenza di colpi di mano e di una cultura centralistica e dirigistica. Il prof. Massimo Veltri, responsabile Ds per le acque e difesa del suolo, ha espresso una valutazione estremamente critica sulla parte riguardante le acque''. ''Siamo in presenza di una controriforma - ha proseguito Gentili - che punta a cancellare tutta l'elaborazione e le acquisizioni degli ultimi 15 anni: i bacini idrografici sono delineati per confini amministrativi e non piu' fisici, come e' invece necessario; la centralizzazione delle politiche di comando e controllo penalizza in termini anticostituzionali le Regioni e vanifica il rapporto tra economia, lavoro e ambiente''. Gentili inoltre fa notare che ''il recepimento delle direttive europee confligge con il dettato e la cultura delle stesse direttive in quanto contraddittorio, confuso e omissivo''. ''E' evidente - ha concluso - che di fronte a una tale situazione l'impegno dei Ds sara' fermo nel contrastare ogni controriforma e determinato nell'obiettivo di riformare e migliorare la legislazione ambientale''

L’ass. Tommasi chiede al Ministro Matteoli una concertazione preventiva sui decreti per l'ambiente

12/09 L’assessore all’ambiente della Regione Calabria e coordinatore nazionale delle Regioni per la materia, Diego Tommasi, ha partecipato oggi al convegno “Ambiente è sviluppo”, organizzato a Roma presso l’Avvocatura dello Stato dalla redazione di “Gazzetta Ambiente”. Nell’occasione, a seguito della divulgazione del testo dei decreti delegati relativo al riordino della normativa sull’ambiente, Tommasi ha chiesto al Capo di gabinetto del Ministro dell’Ambiente, Paolo Togni, di poter incontrare Altero Matteoli prima che lui firmi i provvedimenti. In vista di tale riunione, che si potrebbe tenere la prossima settimana, il coordinatore nazionale dell’ambiente per le Regioni italiane ha convocato i colleghi assessori per martedì 20 settembre, in modo da definire una posizione comune con Matteoli, prima della data di invio del testo definitivo per il voto del Consiglio dei ministri.“Riteniamo indispensabile che una materia così delicata e fondamentale per lo sviluppo del nostro paese –ha detto Tommasi- venga affrontata di concerto nei vari passaggi istituzionali, consapevoli delle competenze e delle deleghe attribuite al Governo ed agli Enti territoriali. Però –ha continuato l’esponente della Regione Calabria- è essenziale una piena sinergia, fra Governo e Regioni, nella definizione delle nuove regole per non farle restare semplici enunciazioni. Solo così sarà possibile superare i ritardi accumulati in materia ambientale”.Infine, al direttore Paolo Togni è stata chiesta una bozza ufficiale dello schema dei decreti legislativi, perché dalle indiscrezioni pubblicate sugli organi di informazione alcune norme fanno emergere varie preoccupazioni da parte delle Regioni.

Sequestrata una discarica abusiva a Laino Borgo

09/09 Una discarica abusiva e' stata sequestrata dai carabinieri a Laino Borgo, nei pressi del fiume Lao. Nell'area, che si estende per circa 2.000 metri quadrati e che qualche giorno fa era stata interessata da un incendio, i carabinieri hanno trovato materiale ferroso, batterie ed oli esausti, frigoriferi in disuso, pneumatici usurati, materiale plastico, grossi lastroni di vetro e altri materiali. Nelle prossime ore il sostituto procuratore presso la Procura della repubblica di Castrovillari, Baldo Pisani, nominera' un perito per accertare la situazione dell'area ed eventuali danni provocati alla falda acquifera.

Animali rapaci in difficoltà recuperati dal CFS

09/09 Tre rapaci ed un fenicottero sono stati recuperati dagli uomini del Coordinamento distrettuale del Corpo forestale dello Stato di Paola. Inoltre gli agenti della forestale di Paola, insieme ai colleghi di Reggio Calabria hanno recuperato un gabbiano, uno splendido esemplare di airone cenerino ed un falco ritrovati nel reggino. Tutti gli animali sono stati trasferiti a Rende, nel Centro protezione rapaci (Cipr) con cui il Comando regionale di Reggio Calabria ha da tempo sottoscritto un protocollo d' intesa al fine di facilitare le operazioni di recupero di animali trovati in difficolta' sul territorio.

RSU Parco del Pollino: “Mancato confronto sulla pinta organica”

08/09 La Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) dell' Ente Parco del Pollino ha inviato una lettera agli amministratori dello stesso Ente per far rilevare ''la grave inadeguatezza'' delle modalita' adottate per ''la rideterminazione della pianta organica''. ''L' assenza di una regolare fase consultiva con i sindacati, prevista dalla legge, e la mancanza di un' analisi da parte del Consiglio direttivo, piu' volte richiesti - ha sottolineato la Rsu - non rappresentano soltanto una questione strettamente sindacale, ma anche una questione strategica per il Parco, in quanto, influenzeranno in modo strutturale e duraturo la qualita' del lavoro dell' Ente, la funzionalita' delle sue attivita' e l' efficienza e l' efficacia con cui si perseguiranno gli obiettivi aziendali''. ''La riorganizzazione dell' Ente Parco del Pollino voluta dal presidente Francesco Fino - si conclude la nota - sarebbe dovuta essere il risultato di un confronto democratico e pubblico tra i vertici dell' Ente Parco e i rappresentanti dei lavoratori''.

Discarica abusiva sequestrata a Corigliano

07/09 Una discarica abusiva e' stata sequestrata dai militari del comando squadriglia navale della Guardia di Finanza nell'area Asi di Corigliano Calabro. L'area, di circa 13 mila metri quadrati a ridosso del torrente San Mauro, senza alcuna recinzione, era stata adibita da sconosciuti a discarica abusiva di rifiuti speciali di ogni genere quali solidi urbani, pneumatici in disuso, pannelli di eternit e materiali edilizi provenienti da demolizioni. Il terreno e' stato affidato in custodia al titolare della ditta proprietaria del lotto che e' stato segnalato all' autorita' giudiziaria per aver favorito l' inquinamento del sito non adottando le opportune misure al fine di evitare l' abbandono incontrollato di rifiuti.

Situazione del mare cosentino: La Cdl della provincia chiede un Consiglio straordinario

06/09 I capigruppo della Casa delle Libertà Mimmo Barile (Coordinatore Cdl), Pasqualina Straface (An), Natale Zanfini (Udc), Mario Giordano (Fi) hanno presentato stamani al Presidente del Consiglio provinciale, On. Francesco Principe, una richiesta per la convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio con un solo punto all'ordine del giorno: condizione del mare nella provincia di Cosenza. <<Le denunce, arrivate in questa stagione turistica appena conclusa - spiegano i capigruppo della Cdl - da parte di operatori turistici, Istituzioni e cittadini hanno palesato l'aggravarsi delle condizioni ambientali del nostro mare. Questo grido d'allarme deve provocare una forte discussione che produca, aldilà delle facili speculazioni, un pacchetto di misure urgenti. La superficiale auto accusa - continuano - fatta pervenire dal Presidente Loiero al Corriere della Sera, ha messo in luce una disarmante incapacità ad affrontare una questione che in una regione a forte vocazione turistica deve essere risolta dalla massima autorità regionale. Non ci saremmo mai attesi una iniziativa così semplicistica quanto dannosa per l'immagine della nostra regione. Né abbiamo gioito nell'apprendere che la nostra terra sarà oggetto di derisione in una famosa trasmissione satirica televisiva nel corso della quale saranno denunciate le condizioni di totale abbandono e di degrado del nostro mare. Ci auguriamo che in futuro i nostri massimi rappresentanti istituzionali vengano premiati per altro e non per le loro omissioni. Ricercheremo - concludono i capigruppo della Cdl - in Consiglio provinciale la massima condivisone attorno ad una proposta politica forte che superi l'emergenza e recuperi la nostra primaria risorsa turistica: il mare. Questo certamente dobbiamo ai coraggiosi operatori che su questo hanno investito e continuano investire, ai giovani che si formano nelle nostre scuole alberghiere, ai cittadini preoccupati della loro salute, ai turisti che continuano a scegliere la nostra regione>>.

Progetto della Regione per monitorare e disinquinare i fiumi calabresi

05/09 Partira' un progetto di monitoraggio e disinquinamento dei fiumi calabresi, lo assicura l' assessore regionale all'ambiente Diego Tommasi, a commento della riunione odierna convocata a Catanzaro dal Commissario per l' emergenza ambientale Domenico Bagnato. ''Dalla riunione di oggi - ha dichiarato Tommasi - si rende improcrastinabile iniziare dal controllo e dagli interventi sui corsi d'acqua calabresi per avviare una capillare opera di ripristino delle loro caratteristiche naturali''.Gia' da tempo, del resto, l'assessorato aveva puntato il dito sugli scarichi urbani e industriali che finiscono nei corsi d'acqua. ''Adesso - ha continuato Tommasi- anche se saranno fatte le necessarie verifiche scientifiche, sappiamo che la principale fonte di inquinamento del mare sono le aste fluviali, come il fiume Mesima''. E proprio a partire da questo corso d'acqua che l'assessorato regionale all'ambiente intendera' sviluppare un progetto pilota per il risanamento e l'eliminazione delle cause di inquinamento, che derivano principalmente dall'assenza di adeguati depuratori comunali. ''Analogamente - ha affermato Tommasi - verra' sviluppato un programma di intervento sui corsi d'acqua piu' a rischio. La nostra attivita', comunque, continua incessantemente, sia per le indagini tecnico-scientifiche, sia per la redazione di progetti, che per la ricerca di finanziamenti comunitari e nazionali''.Il problema, del resto, non riguarda solamente la Regione Calabria, ma molti altri territori italiani e percio' la questione sara' portata da Tommasi all'attenzione del Coordinamento nazionale degli assessori regionali all'ambiente, affinche' nella prossima legge finanziaria siano stabilite le priorita' attinenti il finanziamento di un piano straordinario della depurazione.

Dalla Calabria in Francia. Una caretta-caretta attraversa il Mediterraneo

05/09 Simbolo di longevita' e lentezza le tartarughe marine forse d'ora in poi diventeranno anche note per la loro determinazione. O forse per la curiosita'. Una Caretta-Caretta liberata dopo le cure ricevute nel centro Wwf della riserva marina di isola Capo Rizzuto, era stata liberata nel corso dell'operazione Caretta, il 31 maggio scorso nelle acque del Golfo di Sant'Eufemia. L'esemplare (quasi 80 centimetri di carapace) cinque giorni prima era stato raccolto da una motovedetta della capitaneria di porto di Gioia Tauro nello scalo "piena di parassiti (delle fastidiosissime sanguisughe)" racconta Giuseppe Paolillo del progetto Tartarughe del Wwf. All'animale sono bastati sei giorni di cure nella riserva marina di Capo Rizzuto per rimettersi in sesto ed "essere di nuovo pronto per riprendere il mare". Una rapida operazione di marcatura con targhette metalliche del Wwf e via, qualche miglio al largo con la motovedetta della Guardia costiera di Vibo per il tuffo liberatore. Poi la sorpresa. Il 29 agosto dall'acquario francese di Montpellier al Wwf Italia giunge la comunicazione della cattura di una grossa tartaruga marina, in buona salute, con una targhetta metallica nella pinna anteriore con sigla 1626 A. Un rapido controllo sulla scheda e il mistero era risolto. "E' lei- precisa Paolillo- la Caretta di Gioia Tauro liberata tre mesi fa davanti alla coste vibonesi che si era fatta una nuotatina di qualche centinaio di chilometri fino al Golfo del Leone. Via Mar Ligure, passando per le Bocche di Bonifacio o, considerata la stagione, dopo una capatina alle Baleari? Non lo sapremo mai, comunque sia, chissa' che un giorno la nostra Caretta non capiti di nuovo da queste parti. Come si sa- conclude Paolillo- il mondo e' piccolo per una tartaruga".

Pacienza (Fare verde) : “Programmare gli interventi per prevenire l’inquinamento del mare”

03/09 “Anche quest’anno la stagione balneare è giunta al termine. I pochi coraggiosi turisti che hanno sperimentato sulla loro pelle le bellezze del “Mare da bere” tanto decantato dall’Amministrazione Provinciale di Cosenza e dalla Regione Calabria, sono andati via”. Lo scrive in una nota il Presidente Provinciale di Fare Verde Cosenza, Francesco Pacienza. “Dopo il balletto degli scaricabarile –prosegue Pacienza- sulle responsabilità, ultima in ordine di apparizione è la tesi del funzionario Borsani dell’AS1 di Paola secondo il quale i dati di Goletta Verde sarebbero non attendibili in quanto frutto di più campionamenti e pertanto, in virtù di tali metodiche, sarebbero aumentate le probabilità di esiti negativi ma, ignora, che adottando la stessa tesi, se vi fossero stati i presupposti oggettivi, sarebbero aumentate anche le probabilità di esiti positivi.
Fare Verde, da oltre un anno, rivolge inviti alle Ammmistrazioni affinchè si mettano in atto strumenti idonei di prevenzione e tutela dell'ambiente. Il problema dell'inquinamento delle acque, lo ripetiamo e lo ribadiamo con forza, non può essere limitato al solo problema del funzionamento degli impianti didepurazione ignorando volutamente tutte le altre concause. Il Presidente Loiero chiede pubblicamente scusa ai moltissimi turisti che sono letteralmente scappati dalle coste della provincia di Cosenza mettendo in crisi gli operatori turistici promettendo una soluzione entro la prossima primavera, magari reclutando un numero maggiore di catamarani pulisci mare, che si sono rivelati inadeguati e solo un palliativo per buttare fumo negli occhi dei turisti. Bene avrebbero fatto e farebbero, il Presidente e la sua Giunta, ad attuare una serie di misure sul territorio atti al controllo ed alla tutela ambientale dello stesso. D’altronde, i molti sequestri operati dalla Magistratura, dal Corpo Forestale dello Stato, dal Noe dei Carabinieri, sono la punta dell’iceberg di una totale mancanza di controllo e tutela del territorio comunale in cui sono stati operati i sequestri. Gli scarichi fognari abusivi, l’abbandono indiscriminato di materiali tossico-nocivi come gli pneumatici o le batterie e la loro permanenza sul territorio per periodi lunghi sono resi possibili proprio dalla mancanza di controllo e prevenzione. Basta girare per la Provincia di Cosenza per trovare ovunque cumuli di sostanze inquinanti che costeggiano gli argini di fiumi e torrenti, che fanno bella mostra di se lungo le carreggiate di strade che dovrebbero condurre i turisti verso incantati panorami e bellezze naturali.
Dal controllo sul corretto funzionamento degli impianti di depurazione, alla presenza di impianti di sollevamento per gli insediamenti presenti sulla costa, al controllo dello smaltimento dei reflui provenienti dai pozzi neri, al censimento e blocco degli scarichi abusivi che affluiscono direttamente nei fiumi che confluiscono, a loro volta, in mare al controllo delle attività commerciali e imprenditoriali che sono obbligate per Legge a conferire i propri materiali di scarto ai Consorzi obbligatori (olii esausti, batterie al piombo, pneumatici usati, elettrodomestici, materiale inerte edile, ecc). Basti pensare che per quanto riguarda lo smaltimento delle batterie esauste su 155 comuni che formano la Provincia di Cosenza solo 35 hanno stipulato accordi con il COBAT ossia il Consorzio per la raccolta delle batterie, solo per citare un esempio. Tutte operazioni che richiedono una programmazione seria e costante e non soluzioni di emergenza che non possono assolutamente risolvere problemi pregressi che hanno raggiunto dimensioni inimmaginabili. Scorrendo il rapporto sulla balneabilità in provincia di Cosenza ci si accorge di come si sia aggravata la situazione rispetto agli anni precedenti, mentre nelle province in cui si è operato con una seria programmazione i problemi si sono attenuati. Non programmando azioni concrete sarà molto difficile risolvere questo problema che sta soffocando l’economia estiva del nostro territorio. Ma tutte queste azioni presuppongono precise assunzioni di responsabilità di cui nessuno ed a qualunque livello, sino ad ora, si è fatto carico in maniera fattiva e non attraverso proclami e slogan di sole buone intenzioni.
Fare Verde auspica che finalmente qualcuno, che non sia la magistratura, si rimbocchi le maniche ed inizi a lavorare in maniera seria ed attenta perseguendo, come unici interessi, quelli della colletività e dell’ambiente.”

Straface (An) “Situazione esplosiva dei rifiuti nel cosentino”

03/09 ''Cosi' com' e' la gestione dei rifiuti nella nostra provincia non puo' piu' andare avanti''. E' quanto afferma, in una dichiarazione, Pasqualina Straface capogruppo di An alla Provincia di Cosenza. ''In oltre un anno di lavoro - prosegue Straface - la giunta Oliverio non ha ancora prodotto un piano provinciale dei rifiuti e in consiglio non abbiamo mai affrontato una discussione seria su una delle piu' grandi emergenze della Calabria''. Secondo il capogruppo di An, pero', ''il problema sta per esplodere. Non si e' voluto o potuto potenziare il termovalorizzatore di Gioia Tauro e ancora non si capisce quale possa essere la soluzione alternativa. Il commissario regionale ha anche inibito l' uso della discarica di Lamezia Terme per molti comuni del cosentino e non si sa dove questi ultimi conferiranno i loro rifiuti, visto che la scelta di un sito per un termovalorizzatore nella nostra provincia, che farebbe diminuire di molto i costi della Tarsu, continua a tardare. Ci risulta inoltre - sostiene ancora Straface - che la valle Crati ancora non ha siglato il contratto con il Comune di Cosenza, suo principale cliente, gettando ombre oscure sul futuro di un' azienda che da' lavoro a centinaia di persone''. ''Su tutti questi problemi il presidente Oliverio e l' assessore Marrello non hanno fatto sentire la loro voce - conclude il capogruppo di An - La questione deve essere presa in mano con decisione, anche a costo di scelte che possono risultare impopolari nel breve termine, ma utili nel lungo periodo a tutta la collettivita'. Non possiamo piu' nascondere la testa sotto la sabbia''.

Il Presidente Oliverio ringrazia Striscia la Notizia per il tapiro d’oro sul mare da bere: “Lo ritirerò per conto del commissario ambientale”

02/09 “Considero certamente positiva la notizia secondo la quale la redazione di “Striscia la notizia” ha deciso di dare attenzione a problemi di particolare rilevanza per la vita e le prospettive della Calabria e della provincia di Cosenza sui quali, proprio un anno fa, al momento del mio insediamento alla presidenza della Provincia, ho cercato di dare particolare risalto, pur non avendo, l’Ente da me diretto, specifiche competenze, risorse e strumenti adeguati di intervento.
In quell’occasione abbiamo lanciato una campagna, provocatoriamente sintetizzata nello slogan “Mare da bere”, che finalmente ha contribuito a porre all’attenzione dell’opinione pubblica, delle istituzioni e delle forze sociali, una grande questione, che fino ad allora era stata mantenuta nella marginalità e rimossa per undici mesi all’anno.
Agli amici di “Striscia la notizia” voglio però dire, senza alcun vezzo polemico, che il Tapiro d’oro non ho difficoltà a riceverlo, naturalmente per conto terzi, considerato che per l’emergenza ambientale e, quindi, anche per le problematiche che riguardano la depurazione e la salvaguardia delle nostre acque, sin dal 1998 è stato istituito dal Ministro per l’Ambiente un apposito commissariato esercitato fino a settembre di quest’anno dai Presidenti delle Giunte regionali pro-tempore e, dal primo settembre in poi, da un dirigente dello Stato nominato dallo stesso Ministro per l’Ambiente.
Nel corso di quest’anno e, per ultimo, in un incontro svoltosi a Roma nel mese di luglio con il Ministro Matteoli ed il Sottosegretario Nucara, alla presenza del Presidente della Giunta regionale della Calabria, On. Agazio Loiero e dei colleghi presidenti delle altre province calabresi, ho avuto modo, tra l’altro, di chiedere la rimozione del Commissario, dando da subito piena disponibilità ad assumere o stesso responsabilità dirette in materia di depurazione, a condizione di poter esercitare i poteri, le risorse e le funzioni straordinarie attribuite allo stesso Commissario.
Ciò al fine di far fronte ad una situazione grave che si trascina da anni e per la quale, malgrado le consistenti risorse finanziarie utilizzate (200 milioni di euro) la gestione commissariale non ha realizzato gli obiettivi fissati, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Colgo l’occasione per affermare che, proprio in questi giorni, a conclusione della stagione estiva, è mia intenzione rilanciare la campagna mare da bere ed insistere fino a quando il problema non sarà risolto in modo radicale e definitivo anche sulla costa tirrenica.
Chiarito ciò, ripeto, non ho alcuna difficoltà a ricevere il Tapiro che gli amici di “Striscia” hanno deciso di consegnarmi, per recapitarlo immediatamente al vero destinatario.
Per quanto riguarda, poi, la mia disponibilità a riceverli e ad incontrarli, indico sin da ora la data di martedì prossimo, 6 settembre 2005, alle ore 11, presso la presidenza della Provincia di Cosenza”.

Inquinamento del mare: Il commissario per l’emergenza ambientale fissa un incontro per il 5 settembre

02/09 Il Commissariato delegato per l' emergenza ambientale, Domenico Bagnato, ha fissato per lunedi' mattina un incontro per valutare e coordinare le iniziative dirette ad individuare le fonti dell' inquinamento marino segnalatosi nelle scorse settimane nel tratto antistante il litorale tirrenico tra Nicotera e San Ferdinando. Lo si e' appreso da una nota del commissario delegato per l'emergenza ambientale. All' incontro sono stati invitati - prosegue la nota - i responsabili dell' Arpacal, del Noe dell' Arma dei carabinieri, del Settore affari tecnici geologici e idrogeologici della Regione Calabria, del settore della Tutela ambientale delle Province di Vibo Valentia e Reggio Calabria, della capitaneria di porto, dei segretari dei due Ato interessati. L' iniziativa si ricollega - conclude la nota - alle varie proteste di cittadini e turisti riportate dalla stampa nella scorsa settimana e alle segnalazioni pervenute da piu' parti tra cui quella del sindaco del comune di Rosarno, che e' stato invitato a partecipare all' incontro.

Caccia: massacro anticipato

31/08 ''E' stato anticipato - e' detto in una nota - al primo settembre il massacro venatorio in Calabria per la gioia dei 40.000 cacciatori calabresi che, armati di fucili automatici, saranno liberi di scorrazzare per boschi e terreni privati per almeno cinque mesi.Anche quest'anno infatti la caccia e' stata anticipata, rispetto alla normale apertura prevista dalla legge, di ben 18 giorni, autorizzando cosi' l'uccisione di migliaia di animali in piu' e senza il parere dell'INFS (Istituto Nazionale della Fauna Selvatica) che e' l'Istituto scientifico piu' autorevole in questo settore''.E' quanto sostengono in una nota LIPU, WWF, ITALIA NOSTRA, ENPA, LAV e ALTURA. ''Anziche' optare - e' detto - inoltre per i giorni fissi, si potra' cacciare tre giorni alla settimana a scelta del cacciatore e di fatto si potra' sparare per cinque giorni alla settimana.In pratica non e' cambiato nulla rispetto all'anno precedente e anche la giunta di centro sinistra, continua la nota degli ambientalisti, segue gli esempi negativi e ripete gli stessi errori della precedente giunta di centro destra.Il tutto per cedere alle pressioni del mondo venatorio e favorire quella schiera di cacciatori che in Calabria rappresentano una netta minoranza rispetto agli ambientalisti e alla gente comune che non condivide la pratica dell'uccisione di animali per puro divertimento.Parte male dunque la giunta di centro sinistra che, non solo conferma il precedente calendario venatorio, ma autorizza anche le caccia in deroga con la possibilita', concessa alle province,di prolungare il periodo di caccia. E questo nonostante ci siano gia' stati, negli anni precedenti, due ricorsi al Tar della Calabria presentati e vinti da WWF e LIPU''. ''La caccia e' un'emergenza ambientale preoccupante non solo in Calabria ma su tutto il territorio nazionale. Ad ogni stagione l'attivita' venatoria distrugge irrimediabilmente un patrimonio di biodiversita' preziosissimo,oltre a costituire una questione sociale e morale ancora aperta. L'esercito delle 800 mila doppiette determina ad ogni stagione venatoria in Italia la morte di 100 milioni di animali selvatici, grossi danni agli equilibri ecologici locali, mina la sopravvivenza anche di molte specie rare e vulnerabili e limita ai cittadini la fruizione di boschi e campagne.La tutela della fauna e' un dovere nei confronti della collettivita' e una minoranza di cacciatori non puo' decidere il destino di milioni di animali.E' per questo che le associazioni ambientaliste in elenco chiedono alla giunta Loiero e all'Assessore competente di riflettere sulla questione riportando l'apertura della caccia alla terza domenica di settembre come previsto dalla legge 157/92.Potrebbe essere questo quel segnale di inversione di tendenza, sostengono sempre gli ambientalisti, che la nuova giunta calabrese dice di volere attuare e di cui l'opinione pubblica ha tanto bisogno''.

WWF Calabria “Al via il Game Fair, dove la natura si ama “sparando!”

30/08 Il primo settembre si apre la caccia in Calabria - afferma in una nota il Wwf Calabria - e, a seguire, dopo appena ventiquattr'ore, a Camigliatello si terrà l'ormai consueta rassegna di fucili e pistole, con contorno di falchi ammaestrati e immancabili soppressate, manifestazione denominata Game-fair, sponsorizzata dalle principali industrie del settore armiero. Insomma una doppia festa per la natura, dove il deprimente silenzio delle pinete silane sarà finalmente interrotto, come l'anno scorso, da circa 80.000 spari concentrati in tre giorni (si cercherà comunque di battere il record). Ma fin qui niente di strano: abbiamo già detto della continuità politica affermata dal nuovo assessorato all'Agricoltura in materia venatoria, rassicurato dal fatto che Tortore e Quaglie non possono esprimere il loro dissenso con il voto. Quello che sconcerta però è l'incredibile riproposizione di frasi e slogan che inneggiano all'amore per la natura e per gli animali, il tutto per pubblicizzare una manifestazione che tutto è tranne che un raduno di animalisti. Insomma qualcuno dovrebbe spiegare ai lettori calabresi, che deficienti non sono, perché mai per "promuovere l'amore per la natura e gli animali" o per "praticare sport all'aria aperta" uno debba imparare ad usare l'automatico o a destreggiarsi con il mulinello. Perché se è così, vuol dire che chi sta attento pure a dove posa i piedi per non calpestare le formiche, la natura e gli animali non li ama . In tal caso però occorrerebbe cambiare il significato delle parole, per cui l'uccidere diventa un gesto di amore e più si uccide e più si ama. O no? La verità però è un'altra e cioè che per l'occasione, come ogni anno e sotto diverso colore politico, si usano parole in libertà, per cui si mettono insieme doppiette e cavalli lipizzani, pecorino crotonese e nduja del Poro, tiro a segno, gare di pesca, cani e caccia, giri in carrozza per la gioia dei piccoli, insomma di tutto e di più, in una sorta di allegra kermesse, magari all'insegna di un buon Cirò, in cui la natura e gli animali vengono concepiti - di fatto - come qualcosa da sfruttare, o da ammazzare per il proprio diletto. Nell'augurare dunque al nuovo Assessore di centro-sinistra di superare in valentia balistica il suo predecessore di destra, rinnoviamo l' invito, valido anche per la quinta edizione, di mettere da parte l'ipocrisia degli appelli francescani al rispetto per il creato vivente, convinti come siamo che l'unico modo per amare gli animali sia quello di lasciarli vivere in pace nel loro ambiente, possibilmente non inquinato o assediato dal cemento. Per chi la pensa diversamente, l'appuntamento è a Molarotta di Camigliatello Silano. Lavoratori ARSSA permettendo.

LAV: “L’apertura anticipata della caccia è controlegge”

30/01 L'apertura della stagione venatoria ''con 18 giorni di anticipo rispetto alla data fissata dalla legge'' dello Stato rappresenta ''un abuso' da parte delle amministrazioni regionali e del governo. E' quanto denuncia la Lega antivivisezione (Lav), che definisce l'apertura anticipata una vera e propria ''emergenza ambientale''. '''Non e' un caso - afferma Ennio Bonfanti, responsabile 'fauna' della Lav - che anche quest'anno i calendari venatori regionali abbiano ricevuto pesanti critiche dall'Istituto Nazionale Fauna Selvatica (Infs), che ha bocciato la deregulation selvaggia della caccia dei 'Governatori' di Umbria, Marche, Veneto, Sicilia, Calabria, Toscana, Basilicata''. Ma, secondo la Lav, ad essere particolarmente ''grave'' e' il comportamento ''omissivo'' del governo: i'' ministri La Loggia (Affari regionali) e Matteoli (Ambiente), infatti, si rifiutano ancora di impugnare le leggine sulla caccia approvate ad agosto in Lombardia, Veneto e Toscana che prevedono la caccia a specie protette, con mezzi illegali o in periodi vietati - afferma Bonfanti -. Questo loro favoreggiamento alla lobby delle armi e della caccia comporta pero' una palese violazione delle direttive e del trattato dell'Ue per cui l'Italia sara' sottoposta all'ennesima condanna della Corte di Lussemburgo che da anni cerca di fermare la vocazione alle stragi di uccelli migratori del nostro Paese''.

WWF: “L’apertura anticipata della caccia rischia la diffusione del virus dei polli”

30/01 Un ''danno incalcolabile per la fauna selvatica'' ma non solo. L'apertura anticipata della stagione venatoria rischia di aumentare le possibilita' che il virus dell'influenza aviaria si diffonda. A lanciare l'allarme e' il Wwf a due giorni dall'inizio della caccia, prevista per giovedi' prossimo. ''Nemmeno i rischi sanitari fermano i cacciatori italiani accusa il Presidente del Wwf, Fulco Pratesi-. Sappiamo bene come anche specie selvatiche, migratori provenienti dall'est europeo quali le anatre siano possibili vettori del virus dell'influenza aviaria, in quanto nei paesi dell'estremo oriente entrano in contatto con specie d'allevamento all'aria aperta''. Eppure, prosegue Fulco Pratesi, ''con assoluta mancanza di coscienza e senso di responsabilita', la Toscana autorizza la preapertura ad anatidi quali alzavola, germano reale e marzaiola, mentre nelle Marche si puo' sparare dal 1 settembre a mestolone e marzaiola''. Almeno quest'anno, in attesa che si conoscano meglio i rischi di una seria pandemia, mettiamo avanti a tutto le ragioni della salute pubblica. Evitiamo di aprire la caccia a quelle specie migratrici che possono essere causa di seri rischi sanitari, se non vogliamo mettere in discussione le ricerche e gli allarmi lanciati a livello internazionale come in Italia, dove le ricerche condotte da 12 anni nelle Oasi Wwf da esperti virologi dell'Universita' di Bologna hanno evidenziato come la febbre si diffonda ''sulle ali delle anatre''. A tutto questo si aggiunge il danno che il via libera anticipato alla caccia rappresenta per gli stessi animali, soprattutto per quelli gia' a rischio di estinzione, come la starna, la quaglia ma soprattutto la lepre italica. Non caso, sottolinea l'organizzazione ambientalista, in molte regioni le preaperture sono state decise ''in palese contrasto con i pareri dell'Istituto Nazionale Fauna Selvatica. Su tutte le regioni, maglia nera alla Basilicata, dove la preapertura riguardera' tutte le specie cacciabili, alle Marche, alla Calabria e alla Provincia di Bolzano, che ''ha autorizzato la caccia in deroga e fuori periodo a marmotte, tassi, stambecchi e aironi cenerini immaturi''. Unica regione virtuosa la Sardegna, dove, vera mosca bianca, e' stato deciso il completo rispetto della legge nazionale (157/1992), dunque si sparera' da domenica 18 settembre.

In Calabria, e in altre regioni del sud, manca una norma sull’ inquinamento acustico

30/08 Il nord batte il sud in materia di tutela dall' inquinamento acustico. Con il rientro in citta' il rumore, causa di stress soprattutto nei grandi centri urbani, e' sempre in agguato e nel contrastarlo l'Italia, ancora una volta, dimostra di andare a due velocita'. In Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, oltre che in Abruzzo e in Molise, un testo di legge ancora non c'e', anche se la giunta di Vendola ne ha approvato uno (attende l'ok del Consiglio) e la giunta Loiero con quella di Bassolino ce l'hanno all'ordine del giorno. In condizioni migliori la Sardegna che nel marzo scorso ha recepito la legge quadro con un disegno di legge ora all' esame della Commissione Ambiente del Consiglio regionale che dovra' esaminarla e poi proporla all'Assemblea per la trasformazione in legge. Il disegno di legge fissa, comunque, limiti inferiori a quelli previsti dalla legge quadro nazionale. Il Friuli ha da poco approvato in giunta la bozza di una legge, ma e' da tempo che le regioni del nord si sono adeguate alla legge quadro nazionale, la 447 del 26 ottobre del '95, con l'eccezione di Bolzano che e' da ben trent'anni che possiede una normativa del genere.
* LOMBARDIA: ha dal 10 agosto 2001 una legge regionale (n.13) sull'inquinamento acustico. Stabilisce criteri e termini per le azioni di prevenzione, come la classificazione acustica del territorio comunale, la previsione d'impatto acustico da produrre per l'avvio di nuove attivita' o per l'inserimento nel territorio di infrastrutture di trasporto. Stabilisce inoltre le azioni di risanamento attraverso piani di soggetti pubblici e privati. Prevede contributi ai Comuni per la classificazione acustica del territorio e finanziamenti per le attivita' di risanamento di Comuni e Province.
* PIEMONTE: c' e' una legge regionale dall' ottobre 2000. Ogni comune e' tenuto a redigere un piano di risanamento acustico. Il territorio deve essere diviso in zone, corrispondenti a cinque classi (da residenziale fino a industriale): a ciascuna e' assegnato un livello massimo di inquinamento ammissibile.
* VALLE D'AOSTA: la legge e' in fase di definizione; il testo e' gia' stato approntato, ha ricevuto un parere positivo in via 'ufficiosa' dall' ufficio legale dell' amministrazione regionale e ora attende la valutazione degli assessorati all' Ambiente e alle Finanze. Se non ci saranno intoppi, la legge verra' presentata alla Giunta regionale alla fine di settembre.
* VENETO: la legge n.21 del maggio del '99 prevede che i Comuni adottino piani di classificazione acustica e piani di risanamento acustico con il supporto dell'Arpav. La normativa ha dato il via anche al piano triennale regionale per la bonifica dell'inquinamento acustico. La legge inoltre indica la gestione delle emissioni sonore di attivita' temporanee fornendo gli orari di utilizzo dei macchinari rumorosi nei cantieri edili, quelli per l'impiego di macchine da giardinaggio, delle attivita' sportive motoristiche.
* TRENTO E BOLZANO - La Provincia autonoma di Trento si e' dotata di una legge gia' nel 1991. La materia e' stata successivamente ridisciplinata con una legge del 1998. Bolzano da ben trent'anni possiede una normativa.
* LIGURIA: ha recepito la legge quadro nazionale nel 1998.La legge regionale n.12 prevede la ''zonizzazione acustica'' ossia la suddivisione del territorio in zone caratterizzate da limiti massimi diurni e notturni di livelli sonori determinati dalla legge. La regione ha provveduto tra le prime in Italia a formare l' elenco dei tecnici competenti in acustica ambientale, che viene costantemente aggiornato.
* EMILIA ROMAGNA: la legge esiste dal 4 aprile del 2001. La legge impone ai Comuni di organizzare il proprio territorio in sei classi, con limiti diversi per le emissioni sonore, verificandone la coerenza con gli strumenti urbanistici. E stabilisce che che le imprese adeguino alle norme le proprie emissioni sonore. Secondo la legge, i progetti per i nuovi impianti potenzialmente rumorosi devono essere corredati dalla valutazione dell'impatto acustico. Alla Regione spetta di adeguare le infrastrutture di trasporto di interesse regionale e locale. E' introdotta la figura del tecnico competente per le misurazioni, la zonizzazione e i piani di risanamento acustico.
* TOSCANA: e' stata una delle prime, con la Liguria, ad avere una sua legge. E' datata 1998 ed il 70% del territorio regionale ha gia' approvato i piani di classificazione acustica per adeguarsi alla legge. La Regione sta finanziando interventi di risanamento acustico insieme alle Ferrovie dello Stato e alla societa' Autostrade per l' Italia.
* UMBRIA: si e' dotata della legge regionale numero otto il 6 giugno del 2002. Nel 2004 e' stato anche approvato il relativo regolamento di attuazione. Stabilisce le competenze della Giunta regionale, di Province, Comuni e Arpa. Nella normativa si definiscono tra l'altro le aree di interesse naturale e paesaggistico da tutelare. E' previsto inoltre un piano per la bonifica delle strutture fuori norma e che i nuovi insediamenti industriali e residenziali presentino la documentazione sull'impatto acustico.
* ABRUZZO: non vi e' una specifica legge regionale, anche se sono stati fatti accordi, per esempio, con le Ferrovie. I Verdi in consiglio regionale hanno annunciato loro iniziative per questa legislatura.
* LAZIO: la legge regionale e' stata approvata nel 2001.
* BASILICATA: esiste una legge sull' inquinamento acustico dal 1986 - la numero 23 - denominata ''Norme per la tutela contro l' inquinamento atmosferico ed acustico'' che e' stata modificata e integrata, solo in alcuni articoli non rilevanti, nel 1994 prima e nel 2004 poi.

Veltri (DS) “Non c’è sviluppo se non si rispetta l’ambiente”

29/08 ''Non c'e' sviluppo credibile e duraturo se la crescita economica si realizza offendendo l'ambiente e non rispettando il patrimonio naturale che abbiamo a disposizione''. E' quanto afferma Massimo Veltri, responsabile nazionale dei Ds per il settore Acqua e Dissesto Idrogeologico, in una lettera aperta inviata al presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero. ''La Calabria - afferma Veltri - e' regione capofila di quelle del Mezzogiorno per il coordinamento delle politiche relative all' ambiente, scelta di grande rilievo che per un verso attribuisce centralita' a questo tema e per altro riconosce alla Calabria ruolo e protagonismo. Gli stessi investitori, se non sono in presenza di politiche accorte verso il territorio e di infrastrutture relative all' acqua, ai rifiuti ed all' energia, difficilmente scelgono di realizzare insediamenti di una qualche consistenza. 'Abbattere il muro fra economia ed ecologia' era il titolo del documento piu' maturo prodotto dall'area tematica Ambiente e Territorio dei Democratici di Sinistra cinque anni fa e costituiva un vero e proprio superamento della visione rigidamente protezionistica e vincolistica che gli approcci dei movimenti e dei partiti ambientalistici avevano fino ad allora avanzato. C' era in quel documento, che conserva oggi grande attualita', la consapevolezza che non si puo' tornare indietro e che le societa' moderne necessitano di servizi e infrastrutturazioni sofisticate, ma che si deve imboccare la via in grado di coniugare qualita' ed efficienza con il rispetto delle condizioni esistenti''. ''La richiesta che rivolgo a te ed alla Giunta regionale - aggiunge Massimo Veltri - e' di svolgere un impegno da protagonista che marchi evidenti segni di discontinuita' con il passato. E per essere piu' esplicito sottolineo tre casi in buona misura esemplari: i parchi, l'acqua e la difesa del suolo, l'energia. Abbiamo tre parchi naturali nazionali che potrebbero fungere da volano per la crescita della nostra terra: dell' Aspromonte, dopo l' ottimo lavoro da Tonino Perna e la sua conseguente defenestrazione, non si parla piu'; nel Pollino e' guerra quotidiana, nel deserto delle iniziative, fra il presidente Fino e il resto del comprensorio; della Sila taccio per carita' di patria. E' necessario attivare una verifica e un' azione perche' questi tre parchi funzionino e lo facciano come rete, come sistema, con il consenso delle popolazioni e come momento d' attrazione per visitatori e investitori e come sedi di identita' da non disperdere. Per quanto riguarda l' acqua e la difesa del suolo si sa il lavoro che il Parlamento, nella precedente legislatura, produsse in materia, a fronte del nulla di oggi. Le Regioni hanno un ruolo protagonista in materia e in virtu' del quadro normativo vigente, ma che cosa stiamo facendo per la direttiva europea sull' acqua e sui distretti idrologici? E su Sorical poi, quali sono le vostre intenzioni? Per quanto riguarda la difesa del suolo, i problemi non sono affatto risolti, ne' sono confinati alle sole frane come quella di Cerzeto. Vogliamo parlarne e capire come ci si puo' muovere, con Arpacal, Protezione Civile, Province, Universita' ed il resto?'' Veltri fa poi riferimento al Piano energetico regionale ed alla necessita' di una sua rivisitazione, ''da te annunciata peraltro - afferma Veltri - all' atto del tuo insediamento. Negli ultimi tempi ha via via acquistato pregnanza la vicenda della centrale del Mercure. Quello che ti chiedo e' di verificare in prima persona e con gli assessorati e gli uffici competenti, stimolando anche Province e istituzioni interessate lo stato delle cose e poi determinarti per come la tua sensibilita' e il tuo senso dello stato ti consiglieranno, cioe' al meglio. C' e' qualcosa, e piu' di qualcosa, che richiede e reclama l' intervento equilibrato, informato, giusto dello Stato perche' su quella centrale si dica una parola di verita', uscendo dai silenzi e pronunciandola alla luce di una visione protagonista e responsabile di chi vuole affermare, giustamente, il primato della politica su tutto il resto, di una politica espressione di una polis avanzata nonche' consapevole dell'altezza delle sfide che deve giocare e vincere''.

Operazione Nettuno: Altri sequestri ambientali, sulla costa, della Procura di Paola

29/08 Prosegue l' operazione Nettuno della Procura della Repubblica di Paola, coordinata dal pubblico ministero Francesco Greco. Gli ultimi provvedimenti disposti dal pm Greco riguardano: - Sequestro probatorio della condotta sottomarina asservita al depuratore del Comune di Fuscaldo. A seguito delle verifiche del Secondo Nucleo Sommozzatori - Guardia Costiera di Napoli e' stato accertato che a circa 600 metri dalla costa, la condotta presenta una rottura con notevole fuoriuscita di liquame fognario con gravi conseguenze all' ecosistema marino (danneggiamento aggravato di acque pubbliche, deturpamento, ecc), inoltre la Capitaneria di Cetraro ha accertato che la medesima condotta non e' in possesso di licenza di concessione demaniale marittima; esecuzione del sequestro con prescrizioni, delegate alla Capitaneria di Porto di Cetraro.
- Sequestro probatorio di due aree per circa 3.500 mq. adiacenti il collettore fognario Belmonte Calabro - Amantea - Nocera Terinese in localita' Campora S.G. di Amantea ove accertata continue fuoriuscita di liquame fognario con gravi pregiudizi sull' ambiente e sulla salute pubblica. Esecuzione dei sequestri ed indagini delegate all' A.g. alla Polizia municipale di Amantea.
- Sequestro probatorio dell' intera area del vecchio depuratore comunale sito in localita' Vaccuta, ufficialmente non funzionante ed in disuso. Le indagini assegnate all' Ufficio della Capitaneria di Porto di Diamante ha permesso di accertare che le predette vasche contengono rifiuti liquidi ed inoltre l' intera area del predetto depuratore e' interessata dall' abbandono di ogni tipo di rifiuto; esecuzione del sequestro con prescrizioni, delegate all' Ag. all' Ufficio Capitaneria di porto di Diamante.
- Sequestro preventivo d' urgenza con facolta' d' uso e prescrizioni dell' impianto di depurazione della localita' Sorbo di Diamante, delle stazioni di sollevamento Corvino 1 e 2 e della condotta sottomarina. Accertate varie disfunzioni e mancanza di fasi nella depurazione. La condotta sottomarina annessa all' impianto di Sorbo di Diamante a circa 300 metri dalla costa presenta una rottura con fuoriuscita di liquame fognario e grave danneggiamento, deturpamento dell' ambiente marino. Indagini e sequestro delegate dall' Ag al Comando dell' ufficio Capitaneria di Porto di Diamante.
- Sequestro preventivo disposto dal Gip Cosenza su richiesta del pm del depuratore di Cetraro ubicato in localita' Sottocastello. Accertata da viarie forze di polizia (Carabinieri, Captaneria di Porto, Corpo forestale dello Stato, Polizia municipale) lo sversamento di reflui fognari nel torrente Aron, la mancanza di autorizzazione allo scarico, pur rilevando lo sforzo del Comune di Cetraro al fine di adeguare il predetto impianto. L' esecuzione del sequestro con facolta' d' uso e prescrizioni e' stata assegnato alla Stazione Cc di Cetraro.
Il Pm ha disposto l' invio di una nota a tutte le autorita' amministrative competenti al fine di intervenire con sollecitudine al fine di eliminare le gravi carenze registrate e specificatamente particolare attenzione da parte del Secondo Nucleo sommozzatori - Guardia Costiera di Napoli, e' diretta verso due impianti.

Pirillo: “Rispettata la normativa sulla caccia nel calendario venatorio regionale”

29/08 ''Abbiamo seguito le procedure previste dalla legislazione in materia''. Lo ha detto Mario Pirillo, assessore regionale a Caccia e pesca, parlando con i giornalisti, in relazione alla diffida presentata dalla Lav sul calendario venatorio varato dalla Regione. ''Nell' elaborazione del calendario - ha sottolineato Pirillo - non ci siamo discostati dalle legislazioni nazionale e regionale in materia''.

Fare Verde replica al Sindaco di Roggiano Gravina

29/08 “Fare Verde ha ritenuto opportuno denunciare la presenza della discarica sulla sommità dell’invaso dell’Esaro in quanto tale situazione persiste da molto tempo”.E’ quanto afferma in una nota il Pressidente Provinciale di Fare Verde Cosenza, Francesco Pacienza.” “Il fatto stesso che il sito sia stato sottoposto a se-questro – prosegue Pacienza- non giustifica la continuazione del reato. Anzi, tutt’altro. L’articolo 321 del Codice di Procedura Penale che il sequestro venga eseguito mediante l’apposizione di sigilli recanti l’indicazione dell’Autorità Giudiziaria competente e gli estremi del sequestro stesso. Bene, come si evince dal dossier fotografico non vi è presenza di tali contrassegni anche se la Legge prevede l’apposizione di un cartello con la menzione dell’avvenuto sequestro e che renda noto a chiunque che il sito o il manufatto è sta-to sequestrato e non può essere manomesso. Tale è l’orientamento della Suprema Corte con la sentenza 3094 del 14/03/2000. Si rileva, inoltre, come la fruizione tutelata della legge a mezzo della apposizione dei sigilli (i cartelli di cui sopra) non è quella di esplicare il “vincolo materiale” sulla cosa, ma quella di manifestare a tutti la presenza del vincolo giuridico di indisponibilità derivante dall’intervenuto sequestro. Il sequestro dell’area non impedisce le operazioni di bonifica necessarie alla rimozione di materiali inquinanti e nocivi così come previsto da Decreto Ronchi anche quanto gli stessi si trovino depositati su terreno privato. L’articolo 17 comma 11bis “Nel caso in cui il sito inquinato sia soggetto a sequestro, l’autorità giudiziaria che lo ha disposto autorizza l’accesso al sito per l’esecuzione degli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale delle aree, anche al fine di impedire l’ulteriore propagazione degli inquinanti ed il conseguente peggioramento della situazione ambientale”. E sempre l’articolo 17 al comma 13ter dispone “Gli interventi di messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale previsti dal presente articolo vengono effettuati indipendentemente dalla tipologia, dalle dimensioni e dalle caratteristiche dei siti inqui-nati nonché dalla natura degli inquinamenti”. Alla luce di quanto stabilisce il Decreto Ronchi rileviamo e sottolineiamo che l’unico intervento superfluo sia stato quello del Sindaco di Roggiano Gravina e che bene avrebbe fatto ad agire anziché arrampicarsi sterilmente e pretestuosamente sugli specchi della dialettica poli-tica.Pertanto Fare Verde con la sua denuncia, che qui richiama integralmente, ha inteso segnalare all’attenzione delle competenti Autorità un caso emblematico di inquinamento del nostro territorio. Situazio-ne, che a quanto dichiarato dal Sindaco, si protrae dal 2003 senza aver bonificato il territorio esponendolo in maniera continuata al possibile ulteriore inquinamento dello stesso. Si ribadisce, pertanto, che Fare Verde fa volontariato con l’azione, con le idee e con l’applicazione delle norme lasciando le sterili parole agli altri.

Verdi: “Per la centrale del Mercure serve una valutazione di incidenza”

25/08 Per la Centrale del Mercure, al confine tra Basilicata e Calabria, l' Enel ''e' obbligata a predisporre la Valutazione di incidenza'': lo ha detto, in una nota, la responsabile della segreteria regionale dei Verdi della Basilicata, Anna Fulgione. ''I Verdi lucani - ha aggiunto - gradirebbero conoscere dall' Enel da dove intende prelevare la biomassa e se a tal proposito esiste un piano di approvvigionamento dettagliato con le aree del 'cippato vergine', necessarie per il funzionamento della centrale. Inoltre - ha continuato Fulgione - chiediamo di sapere se il numero dei lavoratori dell' indotto scaturisce da una stima effettuata, oppure se si tratta di lavoratori gia' operanti presso ditte locali''. I Verdi hanno chiesto di conoscere anche ''se esistano stime di approvvigionamento della biomassa residuale da prelevare fuori regione e da altre nazioni'' e hanno definito ''paradossale l'interpretazione del Protocollo di Kyoto a danno delle aree protette per le quali - ha concluso Fulgione - chiediamo l' applicazione delle norme di tutela''.

Fare Verde denuncia una discarica nel Comune di Roggiano Gravina

24/08 “Fare Verde ha inviato alla Procura della Repubblica di Cosenza un dossier fotografico, con relativo esposto, circa la presenza nel territorio del Comune di Roggiano Gravina (CS) di un deposito di materiale vario nei pressi della diga dell’invaso dell’Esaro, presumibilmente illecita”. A renderlo noto è il segretario provinciale di Fare Verde Cosenza, Francesco Pazienza. “Il sito –prosegue la nota- si estende su un’area abbastanza vasta e contiene principalmente oggetti vari in plastica (bottiglie in primis), in metallo, frigoriferi, lavatrici, manufatti in eternit, pneumatici ed altro ancora. Nell’area circostante detto ammasso principale sono ben visibili, abbandonati e in pessimo stato di sicurezza, schermi TV, una carcassa di autovettura, frigoriferi ammassati, lavatrici oltre a tracce evidenti di un recente incendio che può aver provocato la produzione di diossine e di altre sostanze tossico nocive. Se si pensa che tale deposito è sovrastante un ripido pendio che termina nelle acque del sottostante invaso. E’ ragionevole presumere l’elevato grado di inquinamento a cui è sottoposto il terreno e, a causa del dilavamento provocato dalle piogge, le acque sottostanti.
Fare Verde ha provveduto a presentare apposito esposto-denuncia oltre alla Procura anche alle competenti Autorità quali il Sindaco del Comune di Roggiano Gravina, l’A.R.P.A. Calabria, il Presidente della Azienda Sanitaria di Castrovillari. Lo stesso esposto è stato inviato per opportuna conoscenza al NOE dei Carabinieri ed al Comandante del Corpo Forestale dello Stato di Cosenza.
L’esposto-denuncia è stato presentato affinché ciascun organo destinatario possa compiere gli accertamenti a lui demandati istituzionalmente ai sensi del D.L.vo n. 22/97 e succ. mod. nonché delle leggi sanitarie, per verificare la regolarità di tale sito, effettuare le opportune analisi sia sul terreno che sulle acque sottostanti che costeggiano campi con coltivazioni agricole e che sono meta di appassionati di pesca, per compiere adeguate indagini atte alla identificazione dei responsabili del reato, nonché per disporre gli opportuni interventi di bonifica.”

La LAV diffida il Presidente Loiero: “Il calendario venatorio è illegittimo”

24/08-(G.C.)- La Lav, ha notificato una diffida al Presidente della Regione, Agazio Loiero, ed all' Assessore all' agricoltura, Mario Pirillo, per chiederne l' immediato ritiro del calendario venatorio. ''La delibera sul calendario - dichiara la nota - non e' conforme e contrasta con le norme regionali, statali e penali vigenti in materia di tutela della fauna, disattendendo le modalità, i requisiti e le condizioni d'attuazione dei piani di controllo faunistico. Questo calendario, che anticipa al primo settembre l' apertura della caccia, consente l' abbattimento di specie rare o a rischio ed autorizza la caccia anche due mesi oltre la data di chiusura della stagione. La coppia Loiero-Pirillo, così, porta la Calabria fuori dalla legalità e dall' Europa. E' scandaloso che l' assessore Pirillo, evidentemente intenzionato ad accattivarsi le simpatie elettorali delle lobbies venatorie, emani un calendario che non solo viola con arroganza la legge sulla caccia che prevede norme più restrittive, ma addirittura calpesta le sentenze della magistratura. Oltre ai problemi giuridici del calendario, quindi, con l' avvio della caccia si solleva anche una profonda questione morale''. ''La delibera regionale sulla caccia - aggiunge nella nota la Lav - contiene le stesse previsioni illecite per la fauna che il giudice amministrativo, in più occasioni, ha già esaminato e censurato: evidentemente all' assessore Pirillo poco importano i provvedimenti del Tar Calabria con i quali sono state sonoramente bocciati i calendari venatori della precedente amministrazione''. ''Se poi si aggiunge - afferma ancora la Lav - che il calendario e' stato emanato senza l' obbligatorio parere dell' Istituto per la fauna selvatica (Infs) in merito all' apertura anticipata della stagione di caccia, allora il quadro che si ha davanti e' a dir poco desolante. Dalla nuova Giunta regionale ci si attendeva un comportamento più rispettoso ed attento ai problemi della fauna e della natura ed una svolta rispetto alla passata, criticata, gestione Chiaravalloti. Invece l' assessore regionale alla caccia ha scelto lo scontro aperto ed ingiustificato con il mondo ambientalista''. ''La Lav esprime - conclude la nota - la propria delusione per la condotta del presidente Loiero e dell' intera Giunta, che, invece di approvare un calendario rispettoso delle normative statali e comunitarie, ha riproposto, aggravandola, la politica estremista filovenatoria della precedente amministrazione''.

L’Enel Conferma la compatibilità ambientale della Centrale del Mercure

24/08 Con una nota diffusa dall' ufficio stampa, l' Enel ha confermato ''la compatibilita' ambientale della Centrale del Mercure con i fiumi Mercure e Lao e con tutto il territorio circostante'' e ha ribadito ''inequivocabilmente l' assenza di incidenza della centrale sul sito Sic (Sito di interesse comunitario) 'Valle del fiume Lao' ''. ''Circa la valutazione di incidenza - e' scritto nel comunicato - si precisa che l' iter autorizzativo per la trasformazione a biomasse della Centrale del Mercure si e' regolarmente e positivamente concluso il due febbraio del 2002, con il rilascio dell' autorizzazione alla riconversione e all' esercizio dell' impianto''. Secondo l' Enel, ''il consenso preventivo delle amministrazioni coinvolte nel procedimento autorizzativo e' stato, infatti, il presupposto per l' ottenimento della prevista autorizzazione conseguita in appropriate Conferenze dei Servizi. Per centrali di questa tipologia e dimensione, il legislatore non ha previsto alcuna valutazione di impatto ambientale ne' nazionale ne' regionale, e che la Centrale del Mercure non e' inserita ne' in zona Sic ne' in zona Zps (Zona Protezione Speciale). La Centrale del Mercure e' una centrale a fonte rinnovabile, infatti brucia solo cippato di legno. La costruzione di centrali di questo tipo e' richiesta dall' Unione Europea e dalle leggi italiane che si rifanno al Trattato di Kyoto''. ''Nell' impianto del Mercure - prosegue la nota - non saranno bruciati rifiuti urbani, ma biomasse prodotte in Basilicata e in Calabria. Saranno queste due Regioni, infatti, i maggiori fornitori di biomassa per la Centrale del Mercure. Solo eventuali integrazioni saranno reperite altrove''. L' Enel ha, infine, ricordato che ''al funzionamento della Centrale sono preposti 40 dipendenti Enel ai quali si aggiungono numerosi lavoratori dell' indotto diretto ed indiretto''.

La Forestale libera due gheppi a Torano Castello

24/08 Due gheppi, rapaci protetti dalla Convenzione di Washington, sono stati salvati a Torano Castello, provincia di Cosenza, dal Corpo forestale dello Stato. I due esemplari, nome scientifico 'Falco tinnunculus', sono stati sequestrati dagli agenti del Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Cosenza dopo essere stati trovati all'interno di una baracca adibita a ricovero di attrezzi agricoli, in un appezzamento di terreno coltivato di proprieta' di un uomo di 35 anni, denunciato per il reato di detenzione illegale di fauna protetta. I volatili quindi sono stati affidati in custodia giudiziale al Centro recupero animali selvatici di Rende.

I rifiuti della Provincia di Cosenza non andranno più nella discarica di Lamezia

23/08-(G.C.)- Con un decreto il Commissario per l'emergenza ambientale della Calabria ha deciso che i comuni della Provincia di Cosenza non porteranno più i rifiuti solidi urbani nella discarica di Lamezia Terme. Un decisione quella presa dal commissario frutto delle intese raggiunte nell'incontro del 16 agosto tra il Commissario delegato per l'emergenza ambientale rappresentato dal viceprefetto Giuliana Perrotta e il Comune di Lamezia Terme, rappresentato dal consigliere Francesco Cosentino, Presidente della Commissione Ambiente. In relazione all’ intesa, il commissario delegato all'emergenza ambientale in Calabria, Domenico Bagnato, ha messo una propria ordinanza con la quale ha eliminato dall'elenco dei comuni che conferiscono i rifiuti alla discarica di Lamezia Terme quelli della provincia di Cosenza. Inoltre, per aderire alla richiesta del Comune di Lamezia Terme di conoscere lo stato dei lavori presso l'impianto tecnologico gestito dalla Daneco Spa, il Commissario delegato per l'emergenza ambientale, ha convocato una riunione per il 29 agosto. Alla riunione parteciperanno la Provincia di Catanzaro il Comune di Lamezia Terme, l'Amministratone delegato della Daneco spa, la LamiaMultiservizi Spa, il responsabile del procedimento Papello e la Commissione di vigilanza e controllo dallo stesso nominata per una valutazione sulla situazione sulla base degli atti tecnico - amministrativi adottati in ordine all'appalto dei lavori anche alla luce delle menti decisioni del Consiglio Regionale sul piano dei Rifiuti. Per quanto riguarda la condizione di estrema criticità dello smaltimento dei rifiuti nella Provincia di Cosenza, dove le previsioni del Piano Regionale dei rifiuti non sono state attuate, il Prefetto Bagnato, prima di avviare le ulteriori necessarie iniziative, ha sollecitato il Presidente e l'Assessore all'Ambiente della Regione e il Presidente della Provincia di Cosenza ad un incontro, da tenersi nei primi giorni di settembre, per definire le strategie di intervento atte al superamento della situazione di emergenza nella provincia cosentina.

Mollica:“Azioni comuni tra Basilcata e Calabria per scelte ecocompatibili”

23/08 ''Per evitare scelte 'poco ecompatibili', le Regioni Basilicata e Calabria devono rispondere con politiche coerenti alla possibilita' che vengano costruite due centrali idroelettriche sui fiumi Lao ed Argentino. Le due regioni devono attuare un' azione comune anche per la tutela dell' area del Parco del Pollino''. E' questa l' opinione dell' assessore alle infrastrutture, della Regione Basilicata, Francesco Mollica, che ha inviato una lettera al vice presidente della Giunta regionale della Calabria, Nicola Adamo, ed all' assessore regionale calabrese con delega all' ambiente, Diego Tommasi. Mollica ha espresso ''piena condivisione dei contenuti di un precedente intervento dei due esponenti della Giunta regionale calabrese, sulla costruzione di impianti per l' utilizzo per scopi energetici dell' acqua di due fiumi che scorrono in territorio calabrese ma i cui bacini idrografici comprendono territori sul versante lucano del Parco nazionale del Pollino''. L' assessore lucano ha auspicato ''un' azione comune delle due Regioni a tutela dell' area del Parco del Pollino, che da un lato eviti interventi inopportuni e dannosi per gli ecosistemi e dall' altro offra prospettive di sviluppo ai residenti, definendo impegni ed azioni per la salvaguardia dell' ambiente inteso come bene comune, sul quale impegnare risorse umane e professionali locali'. Mollica ha inoltre richiamato ''l' attenzione sul problema della centrale che insiste sul bacino del fiume Mercure, principale tributario delle acque del fiume Lao, sul quale e' necessario che le Regioni Calabria e Basilicata verifichino con grande precisione la captazione e l' utilizzo delle acque per scopi energetici, valutando l' impatto ambientale conseguente, non escludendo che l' impianto cosi' come e' stato progettato, non entri in esercizio. Gli impatti della centrale sulla salute e sull' ambiente - ha aggiunto - sono tutt' altro che risolti, considerate le carenze contestate dalla magistratura per quanto attiene gli iter autorizzativi e le procedure seguite dal Parco''. Secondo l' assessore lucano, ''le scelte in campo energetico e turistico del Pollino devono essere subordinate alla salvaguardia ed all' integrita' del Parco nazionale, evitando di localizzare impianti ed opere che se pur giudicati di piccole dimensioni possano arrecare danni irreversibili ai fragili ecosistemi ed attuando una programmazione che supporti in modo chiaro le future scelte dell' Ente Parco del Pollino''.

Goletta verde presenta le pagelle. La Calabria, oppressa dalle ecomafie, sprofonda

Ambientalisti: “Le centrali idroelettriche non servono”

22/08 ''Viviamo in questo territorio da sempre e lo difendiamo da sempre da assalti di speculatori di ogni risma''. Lo ha detto, in una dichiarazione, Francesco Cirillo, componente del Comitato spontaneo che si oppone alla realizzazione del progetto che prevede la realizzazione di due centrali idroelettriche sui fiumi Lao e Argentino. ''Non abbiamo bisogno di queste centraline - ha aggiunto Cirillo - e non permetteremo che si avviino i lavori. Le istituzioni hanno gia' dato il loro alt ai progetti, bastino questi stop perche' la ditta che ha presentato il progetto abbandoni questi luoghi''.

Un epidemia di processionaria torna a minacciare le pinete della Sila

19/08 Dopo l'emergenza incendi, i boschi della Regione Calabria continuano a soffrire, questa volta a causa di un'epidemia di processionaria che sta aggredendo le pinete dell'altopiano della Sila. Si tratta di piccole larve che si cibano degli aghi di pino, a cui arrivano risalendo il tronco degli alberi in fila indiana, da cui il nome 'processionaria'. Gia' da anni la Regione si trova a dover fronteggiare questo problema, che pero' col tempo ha assunto proporzioni preoccupanti, finendo con l'interessare una zona sempre piu' vasta, tanto da spingere l'assessorato all'Agricoltura, che in questi casi interviene direttamente attraverso l'Ufficio per le Malattie delle Piante, a considerare il problema una priorita' da affrontare al piu' presto. L'epidemia, infatti, oltre a molte zone della Sila, come il territorio di San Giovanni in Fiore, verso Caccuri, la Sila greca e la pre -Sila cosentina, sopra Spezzano, ha interessato anche il comune di San Donato di Ninea, fino a lambire la zona della fascia costiera ionica di Trebisacce e Oriolo. ''In questi cinque anni – spiega l'assessore all'Agricoltura Mario Pirillo- non e' stato fatto granche'. Proprio per questo, oggi ci stiamo adoperando per trovare una soluzione complessiva ed efficace''. ''Finora- continua l'assessore- abbiamo realizzato dei progetti di bonifica che hanno dato ottimi risultati, ma limitati solo a piccole aree. Il problema vero e' che manca una mappatura del territorio che ci aiuti a localizzare i punti in cui intervenire''. L'area boschiva calabrese, infatti, ha un'estensione pari a 650mila ettari, di cui gran parte e' ricoperta da pini 'loricati' e, nelle fasce costiere, da pini 'alecco', specie entrambe colpite dall'epidemia di processionaria. I processi di bonifica finora attuati hanno permesso di uccidere le larve attraverso insetticidi iniettati alla base del tronco e giunti poi fino agli aghi di pino attraverso la circolazione linfatica. In questi casi le piante hanno ripreso a crescere senza subire danni permanenti. ''Effettivamente c'e' molto allarmismo- spiega il vice questore aggiunto del Corpo Forestale dello Stato, Francesco Martire- ma credo si tratti di un problema sopravvalutato. L'epidemia si presento' per la prima volta alcuni anni fa, in seguito a delle operazioni di rimboschimento delle zone piu' basse dell'altopiano della Sila. In realta' il problema maggiore e' per le zone dove c'e' la presenza dell'uomo''. I nidi delle larve, infatti, contengono peli urticanti che col vento vengono messi in circolazione e possono provocare fastidi alle mucose. ''Il problema dell'epidemia di larve -annuncia Pirillo- verra' affidato a una commissione di tecnici, che si insediera' il 3 settembre, e che lavorera' su tutto il comparto idraulico forestale. La Regione si impegnera' a cercare fondi e risorse disponibili per risolvere quella che consideriamo una priorita'''.

Inquinamento del mare, iniziative di comuni di Nicotera e Rosarno

17/08-(G.C.)- La Calabria vive un momento non molto felice per le sue coste “malate”, a Nicotera, per protestare contro l' inquinamento della costa e' stato costituito un comitato spontaneo. Circa 120 persone in rappresentanza della popolazione, degli imprenditori, dei professionisti, delle associazioni e dei comitati preesistenti, si sono riunite in assemblea ed hanno deciso di dare vita, domani, ad una manifestazione pacifica davanti al Comune per ''indurre i Commissari Prefettizi ad assumere tutte le azioni di loro esclusiva competenza al fine di accertare le cause del gravissimo e pericoloso inquinamento marino''. A renderlo noto e' stato Giacomo Saccomanno, sindaco di Rosarno, comune confinante con Nicotera, che ha partecipato all' assemblea. Saccomanno, nel corso dell' incontro, ha evidenziato ''il costante interessamento del proprio Comune presso gli organi competenti, con continue denuncie del gravissimo stato della costa, che, però, sono rimaste inascoltate''. Quindi ha presentato il progetto inviato alla Regione per un intervento
sul fiume Mesima, ribadendo, che e' ''indispensabile che le autorità preposte facciano tutti gli accertamenti necessari per verificare se vi sono delle altre fonti inquinanti locali''. A tal fine, Saccomanno ha reso noto di avere inviato una denuncia alle istituzioni competenti, comprese le Procure della Repubblica di Vibo Valentia e Palmi, per segnalare ''la situazione di pericoloso degrado e per chiedere una verifica che dovrà essere effettuata da reparti specializzati, in quanto,per quello riferito informalmente, sembrerebbe che vi sia, in una zona, una vasca di raccolta delle acque fognanti di alcuni villaggi che appena riempita verrebbe svuotata in mare, e, in un' altra, un depuratore che non riesce a smaltire il liquame allorquando il numero dei turisti e' superiore alla portata dello stesso''. Saccomanno, ha poi sostenuto che si tratta di semplici accertamenti che ''potrebbero eliminare i tanti dubbi esistenti e consentire un' azione di repressione e di intervento specifica e senza il rischio di errare i presupposti su cui agire ‘'. In considerazione di ciò il sindaco di Rosarno ha chiesto l' intervento dei Nuclei operativi ecologici dei carabinieri.

Al Geologo Mario Tozzi il premio “Calabriambiente 2005”

17/08-(G.C.)- Il vincitore del Premio ''Calabriambiente 2005'' promosso dal Comune di Soveria Mannelli e dal Wwf Calabria è Il geologo e ricercatore Mario Tozzi, conduttore della trasmissione televisiva Gaia, figura tra le personalità maggiormente impegnate contro il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. I promotori del Premio, nelle motivazioni, riconoscono a Tozzi ''di essersi esposto in prima persona nella battaglia degli ambientalisti italiani contro il progetto del Ponte spendendo con coraggio e coerenza la propria fama di personaggio televisivo. In secondo luogo - e' scritto nelle motivazioni - viene riconosciuto a Tozzi lo straordinario impegno profuso nella divulgazione scientifica attraverso la sua trasmissione televisiva, impegno che ha riguardato anche il patrimonio naturale della nostra regione ''. In passato, il ''Calabriambiente'', ideato nel '91 dal sindaco dell' epoca, Mario Caligiuri, e dall' allora delegato regionale del Wwf, Francesco Bevilacqua, e' stato assegnato, tra gli altri, a Fulco Pratesi, Franco Tassi, Grazia Francescato. La cerimonia di consegna del riconoscimento - assegnato ogni anno a persone che si siano distinte in azioni di tutela nei confronti del patrimonio ambientale calabrese - si terrà venerdì prossimo nella sala consiliare del Comune del Reventino.

Nel Mediterraneo tornano il clima tropicale ed i coralli

Posidonia16/08 Sorprese nel Mare Nostrum edizione estiva 2005. I tuffi si fanno sempre piu' tropicali, tra pesci pagliaccio, pappagallo e barracuda mentre si registra il gran ritorno del corallo rosso che e' riapparso lungo le coste dello stivale impreziosendo intere pareti sommerse di roccia, anche a poca profondita'. E ancora. La mappa del mare vista con maschera e pinne porta tra cavallucci marini, delfini, tartarughe, polpi, sogliole, aragoste e gamberetti. Nuove, agli occhi degli osservatori, anche le fioriture di posidonia mentre non mancano incontri in technicolor con la donzella pavonina, un pesce dai colori molto brillanti, comune in Sicilia e Campania ma ora anche dal Lazio in su grazie agli inverni sempre piu' miti. E inoltre gorgonie ma anche specie rare come la Pinna nobilis, conosciuta anche come nacchera, il piu' grande bivalve del Mediterraneo. Nel mare italiano ce n'e' per tutti i gusti, sia rimanendo a pochi metri d'acqua, dove la Posidonia, la pianta che fa da polmone al Mediterraneo, fa da scenario a una variegata attivita' sommersa, sia andando piu' a fondo dove grotte e fondali rocciosi offrono un vasto panorama di vita. Attenzione pero' ai rischi del mare: gli esperti mettono in guardia contro meduse, scorfani e tracine. Ecco specie per specie la mappa del mare visto da sotto, secondo le indicazioni dei biologi dell'Icram, l'Istituto per la ricerca marina del ministero dell'Ambiente. Una mappa dedicata a sub e a chi ha buona dimestichezza con il mare. Senza queste due doti meglio non avventurarsi per mare e godersi le bellezze in fotografia.
- Pesce Pappagallo Mediterraneo: il nome deriva dal fatto che ha la bocca e' a forma di becco di pappagallo. Ama rosicchiare le rocce e infatti si distingue anche per il rumore che provoca mentre mangia. Prima era limitato alle coste del nord Africa. Poi ha conquistato fette di mare arrivando nel sud Italia dove fino a qualche anno fa era comunque raro. Ora invece e' comune lungo le coste della Sicilia ed e' presente in Calabria, Campania e Puglia. La sua popolazione e' data in espansione-
Corallo: negli ultimi anni si registra un buon recupero dell' oro rosso. Depretate per decenni a scopi commerciali, le colonie di corallo hanno subito una forte regressione. Ora, soprattutto nelle aree marine protette, si stanno riaffacciando. Lungo le coste nazionali, sono sempre piu' numerose le pareti coperte di rametti di corallo rosso di 5-10 cm. Rametti che non sono commerciabili ''e questo li salva da appetiti di prelievo''. Il corallo ama l'ombra, si trova in grotta o sotto pareti di roccia al riparo della luce del sole. Si possono trovare a 50 metri di profondita' ma anche a 12 metri. Vietato toccare e prelevare.
- Donzella Pavonina: le variazioni di temperatura di questi anni hanno favorito le specie termofile, quelle cioe', come la donzella, che si trovano bene in ambienti temperati e soprattutto in acque dove l'inverno non e' troppo freddo. La specie, dai colori molto forti, e' comune in Sicilia e Campania e ora anche nel Lazio. Negli ultimi tempi e' comparsa in Mar Ligure e nelle acque dell'Arcipelago Toscano. Era gia' successo negli anni '70, poi non si e' piu' vista per poi ricomparire dieci anni fa. Ora e' diffusa e stanziale, si sta espandendo e si puo' incontrare facilmente in pochi metri d'acqua, indossando anche una semplice maschera.
- Posidonia: vale sempre la pena di fare un'immersione o avventurarsi con maschera e pinne sulle praterie di questa pianta cosi' fondamentale per i polmoni del Mare Nostrum. E' la Posidonia oceanica a fornire quasi tutto l'ossigeno necessario. Per molto tempo, soprattutto fine anni '80 e primi anni '90, e' stata a rischio estinzione per colpa di scarichi inquinanti, ancoraggi selvaggi e avanzata di un'alga tropicale, la Caulerpa taxifolia (adesso stabilizzatasi e non piu' competitiva). Ora, grazie molto alle aree marine protette e a sistemi di ancoraggio piu' eco-compatibili, conosce una nuova vitalita'. Qui si nascondono tante forme di vita come i simpatici cavallucci marini (bisogna essere bravi a osservarli perche' si nascondono facilmente) o i pesci ago. Ma anche gamberetti, ricci canuti e la nacchera. Tra settembre e ottobre e' facile ammirarne la fioritura. E proprio i suoi fiorellini verdi sono una delle nuove attrazioni per gli amanti dei fondali: 25-30 anni fa si pensava che non fiorisse poi agli inizi degli anni '80 sono state notate fioriture in Sicilia, poi a Portofino e ora la fioritura e' diffusa in tutto il Mediterraneo.
- Rischi Sotto Il Mare: evitare le meduse, soprattutto quelle piccole i cui filamenti urticanti che fuoriescono dall'ombrello arrivano fino a 4 metri. Alla larga quindi dalla scia di questi filamenti. In caso di contatto evitare - dicono gli esperti Icram - pomate cortisoniche che potrebbero lasciare cicatrici, prediligere fonti di calore perche' il veleno e' una proteina che muore con alte temperature. Sugli scogli il pericolo e' rappresentato dallo scorfano, pesce velenoso che si mimetizza con le rocce. I fondali sabbiosi, come quelli dell'Adriatico o alcuni del Tirreno, ospitano le tracine, piccoli pesciolini che si nascondono sotto la sabbia. Muovere sempre l'acqua quando si entra e si esce dal mare per allontanarle. In caso di contatto cercare di fare uscire il veleno e usare ammoniaca.

Torna a nidificare nella valle del Crati la cicogna bianca

16/08 La cicogna bianca e' tornata, anche quest' anno, a nidificare nella valle del Crati occupando lo stesso sito degli anni precedenti. ''Un dato molto positivo e incoraggiante - hanno sostenuto i responsabili della sezione Lipu di Rende - poiche' non si era ancora registrato in Calabria la nidificazione nella stessa area per piu' anni di seguito''. E' il quarto anno consecutivo che questa specie si riproduce nella valle del Crati. In Italia la nidificazione della Cicogna bianca e' una realta' recente, in seguito all' estinzione avvenuta intorno al XVI secolo. La popolazione italiana mostra un trend positivo strettamente collegato ai programmi di reintroduzione e protezione degli areali di nidificazione. La specie e' attualmente concentrata in Italia nord-occidentale e orientale ed in Sicilia, mentre alcune coppie sono presenti in Toscana, Campania, Puglia e Calabria. Il declino della cicogna bianca, che ha interessato tutta l' Europa e l' Italia in particolare, e' scritto in una nota della Lipu, ''e' imputabile principalmente alla distruzione e al degrado del suo habitat; infatti la campagna intensamente coltivata, trasformata in monocoltura, rende difficile la sopravvivenza a questa ed altre specie di animali selvatici. A questo bisogna aggiungere l' uso massiccio e sconsiderato di pesticidi in agricoltura. Inoltre l' attivita' venatoria crea non pochi disturbi nelle aree di nidificazione, mentre tralicci e linee elettriche sono delle vere e proprie trappole mortali. Pur essendo tutelata dalla legge, e considerata una specie superprotetta, atti di bracconaggio nei confronti di questa specie sono, purtroppo, ancora frequenti''. Per arginare o comunque attenuare queste problematiche, la sezione rendese della Lipu ha messo in atto, gia' da alcuni anni, un progetto denominato ''Cicogna bianca'' che mira a favorire il ritorno della specie sul territorio, attraverso una serie di azioni alcune delle quali gia' realizzate ed altre in fase di realizzazione. Tra queste ultime l' ipotesi, al vaglio dell' Assessorato all' Ambiente della provincia di Cosenza, di realizzare una zona protetta nell' area di nidificazione della Cicogna. ''Di questo progetto - afferma la Lipu - e' particolarmente convinto l' assessore Luigi Marrello perche' l' area di protezione potrebbe garantire alla specie quelle condizioni di tranquillita' necessarie per riprodursi e attirare altre coppie''. Inoltre, sostiene Marrello, l' area oggetto di protezione e' di particolare pregio naturalistico e sicuramente tornerebbe utile alla Cicogna e a tante altre specie ecologicamente importanti e considerate in declino a livello europeo. ''La realizzazione di un' oasi di protezione - ha concluso l' assessore - sara' un tassello importante che andra' ad aggiungersi alle altre azioni che la Lipu rendese sta portando avanti per favorire il ritorno stabile di questa specie in Regione''.

Associazione Gens: “Amarezza per la decisione del Consiglio di Stato di respingere i ricorsi ambientalisti contro il Ponte”

12/08 “La decisione del Consiglio di Stato con la quale sono stati respinti i ricorsi delle associazioni ambientaliste contro la procedura di approvazione del progetto del Ponte sullo Stretto lascia senza dubbio molta amarezza, ma anche la ferma convinzione, oggi più che mai, dell'inutilità di questa opera”. Lo afferma in una nota l’associazione Gens di Cosenza. “Pur nel rispetto della volontà dei giudici amministrativi –prosegue la nota-, che comunque non sono entrati più di tanto nel merito, il problema del Ponte sullo Stretto non è di forma, ma di sostanza. Non basta affermare la correttezza procedurale di una gara o accertare l'esistenza di tutte le documentazioni richieste per legge: si tratta di stabilire se la Calabria e la Sicilia hanno bisogno di una struttura mastodontica come il Ponte e la risposta è no. Il mese scorso, nel corso di un convegno organizzato dall'Associazione Gens, illustri docenti universitari hanno confutato, carte alla mano, tutte le tesi che vorrebbero attribuire una valenza positiva all'opera. Pochi giorni fa, una manifestazione che ha visto i sindacati in prima linea a Messina ha ribadito il dissenso della società civile. Sono altre le priorità del Mezzogiorno d'Italia, altri i settori per i quali destinare risorse, altre le emergenze da combattere. Sono soprattutto i cittadini calabresi e siciliani a convincersi sempre di più dell'inutilità del Ponte sullo Stretto; perché allora continuare ad imporre un progetto senza ascoltare il parere delle comunità che vivono nei luoghi in cui sorgerà il mastodontico manufatto? Si avverte sempre più la necessità di ridare voce alla società civile, senza dover subire continuamente decisioni calate
dall'alto e senza aspettare che altri decidano al posto nostro. Ed è questa su questa strada che l'Associazione Gens continuerà a procedere a partire da settembre con l'organizzazione di un'Assemblea Costituente della Società Civile che rompa gli schemi usuali ed avvii un serio processo di partecipazione democratica anche nella nostra regione.”

La Lipu accusa la Regione: “Approvato lo stesso famigerato calendario venatorio dello scorso anno”

10/08 ''La nuova Giunta Regionale ha approvato il calendario venatorio per la stagione 2005/2006 senza alcuna variazione rispetto a quello dello scorso anno''. E' quanto scritto in una nota della Lipu di Reggio Calabria. ''Dunque - prosegue la nota - con la riproposizione non solo della famigerata pre-apertura all'1 settembre, che procura gravi danni alla fauna stanziale e migratrice ed alle attivita' turistiche, adottata senza il parere, richiesto per legge, dell' Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, ma addirittura delle possibilita' di deroga oltre la data del 31 gennaio 2006. Dunque la giunta di centrosinistra ha avuto il coraggio di riproporre per intero una norma, quella sulle cacce in deroga, gia' per due volte bocciata dal Tar della Calabria su ricorsi del Wwf e della Lipu. Norma che fu causa, nella primavera del 2004, di numerosi atti di bracconaggio in provincia di Reggio Calabria. Siamo all' incredibile riproposizione dell' illegalita'. Siamo di fronte a gravi violazioni di legge, il secondo passo falso dell' amministrazione regionale, dopo il provvedimento con il quale tutti i consiglieri regionali del centrosinistra si sono garantiti, grazie all' incrocio di assessorati, presidenze e vicepresidenze di Commissione, una selva di autisti e segretarie pagati con i soldi dei contribuenti''. ''La Lipu - e' evidenziato ancora nella nota - si chiede se questi provvedimenti non rappresentino un tradimento delle aspettative dei calabresi, che avevano inteso con il loro voto imprimere una svolta di rinnovamento istituzionale. A cosa e' servito dare il consenso a partiti che dicono di essere vicini alle istanze del mondo ambientalista, se a prevalere sono sempre gli interessi dei cacciatori? Ma la Lipu non intende arrendersi di fronte a tanta arroganza. Ci auguriamo che il provvedimento illegittimo della Giunta venga immediatamente modificato, prima che a farlo sia nuovamente il Tar. Non faremo nessuno sconto alla Giunta Loiero, dalla quale ci aspettiamo atti ben diversi per la tutela della fauna, dell' ambiente e del territorio calabrese. A cominciare da un' inversione di tendenza in campo venatorio, come quelle decise in Sardegna e Puglia dai nuovi Governatori Soru e Vendola''. ''Se invece il provvedimento verra' mantenuto - conclude la nota - la denuncia della Lipu sara' riproposta in tutte le sedi, compresa quella giurisdizionale, senza escludere, se necessario, manifestazioni pubbliche di protesta''.

Ass. Tommasi “Positivo il bilancio dei battelli pulisci-mare”

09/08 ''In soli sei giorni 2.648 chilogrammi di rifiuti sono stati raccolti dai battelli puliscimare in Calabria''. A renderlo noto, in una dichiarazione, e' l'assessore regionale all' Ambiente, Diego Tommasi, il quale precisa che ''si tratta per il 92 per cento di plastica, cinque di carta e due per cento di legno''. ''Il lavoro avviato - aggiunge Tommasi - comincia a produrre effetti positivi. I risultati ottenuti dimostrano che bisogna continuare l' attivita' impostata per fronteggiare l' emergenza estiva. E' una risposta concreta, e lo dimostrano i primi dati, verso la soluzione di un problema che e' tra le priorita' del nostro assessorato. Proseguiremo nell' azione di governo intrapresa, che si tradurra' in fatti concreti per restituire alla Calabria quel mare pulito che e' l'orgoglio di tutti i calabresi e il biglietto da visita della nostra regione''.

Legambiente “Contro il ponte sullo stretto coinvolgeremo l’Unesco e lo Standard & Poor’s”

09/08 Contro il ponte dello stretto di Messina non solo l'Unesco ma anche Standard & Poor's. A lanciare la proposta e' Legambiente, che cosi' replica al sottosegretario di Stato per i Beni e le Attivita' Culturali con delega per l'Unesco, Nicola Bono, secondo il quale l'intervento dell'organizzazione delle Nazioni Unite non sarebbe ''opportuno''. '''Riteniamo legittimo - afferma l'organizzazione ambientalista - rivolgerci a tutti i soggetti che in qualche modo possano dare un contributo affinche' venga rigettata l'assurdita' economica, sociale, trasportistica e ambientale che rappresenta un'opera come il ponte sullo Stretto di Messina''. ''Potremmo forse rivolgerci anche a Standard & Poor's continua la nota dell'associazione ambientalista- per chiedere di valutare il rating di un'impresa che si spaccia come privata e che invece viene realizzata con un pesantissimo contributo delle casse dello Stato. I conti non tornano, neanche nel caso del ponte sullo Stretto di Messina''. Secondo Legambiente, ''se non ci fosse l'esigenza di organizzare una teatrale inaugurazione prima delle prossime elezioni, con ogni probabilita' un ponte sospeso tra due sistemi di trasporto inesistenti non solo non sarebbe nei progetti ma neanche nei pensieri della politica italiana''.

WWF: “Procedura di valutazione di impatto ambientale meramente giustificativa”

09/08 ''Con la sentenza del Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso presentato da Wwf, Italia nostra e Legambiente contro il progetto del ponte sullo Stretto, si rischia che la procedura di valutazione di impatto ambientale (Via) sulle infrastrutture strategiche diventi meramente giustificativa, il che la renderebbe nella sostanza, inefficace''. E' quanto sostiene, in una nota, il Wwf. ''Quando nel gennaio del 2003 fu presentato lo studio di Impatto ambientale del ponte - si aggiunge nella nota - gli esperti delle diverse discipline che hanno collaborato alle Osservazioni redatte dalle associazioni ambientaliste evidenziarono oltre 100 carenze cruciali per un progetto di cosi' grave impatto ambientale. Progetto che prevede, tra l' altro, decine di cantieri su entrambe le sponde in ambito urbano e semi urbano alcuni dei quali di dimensioni pari a 23 campi da calcio); la movimentazione via terra e via mare di oltre 6 milioni di metri cubi di materiale di scavo; l'utilizzo non quantificato di acqua per tutte le lavorazioni necessarie e la cantieristica (dove di acqua ce n' e' sempre molto poca); l' esproprio di migliaia di case, terreni ed attivita' commerciali; la sovrapposizione del ponte e opere annesse su opere pubbliche realizzate a servizio della collettivita' quattro plinti circolari alti oltre 362 metri che compongono le torri, per scavi di oltre 50 metri nel sottosuolo; oltre 166 mila tonnellate di cavi del diametro di 1,24 m per una lunghezza superiore ai 5 km; due blocchi di ancoraggio giganteschi; scavi sulla costa franosa calabrese nella zona di Cannitello e nella citta' di Messina per il tracciato della ferrovia; la soppressione di strade di connessione urbana e l' utilizzo di impluvi naturali per depositare parte del materiale di scavo, con rischi idrogeologici elevatissimi. Il tutto, in un' area ad altissimo rischio sismico, quindi un' intera citta' che in caso di sisma avra' ancor meno possibilita' di fughe, tra cantieri e discariche e strade destinate al traffico dei Tir da e per i cantieri''. ''Sull' interpretazione scaturita dalla sentenza del Consiglio di Stato in merito alla 'Via' - si afferma ancora nella nota - le associazioni ambientaliste entro l' anno avvieranno una riflessione con i giuristi italiani su cosa sia diventata la procedura 'Via' dopo l'approvazione della Legge Obiettivo e chiederanno conto all'Unione europea in merito alla Valutazione di Impatto Ambientale, ai costi benefici e alla reale necessita' dell'opera nel sistema trasportistico internazionale''.

La Regione presenta il numero verde per l’ambiente (800-331929). Loiero “Turismo settore cruciale”. Tommasi “Risposte ai cittadini”

08/08 Un numero verde (800-331929) per raccogliere le segnalazioni dei cittadini relative all' inquinamento, non solo del mare, ma anche quello acustico, atmosferico e terrestre: e' quello istituito dall' assessorato regionale all' Ambiente e dall' Arpacal, l' Agenzia regionale per la prevenzione ambientale. Si tratta di un progetto pilota, denominato ''Vedo. Sento. Telefono'', finalizzato a dare risposte in tempo reale alle situazioni di criticita' ambientali che si possono verificare. ''L' obiettivo - ha detto l' assessore regionale all' Ambiente, Diego Tommasi, presentando l' iniziativa - e' dare risposte entro 12-24 ore dalla segnalazione. Il nostro intento e' quello di cambiare il corso politico nella nostra regione con una nuova programmazione e dando risposte ai cittadini''. I dati raccolti nel corso della sperimentazione, che durera' un mese, anche se il numero verde restera' attivo anche a conclusione del progetto, serviranno a realizzare una mappatura delle criticita' ambientali che, hanno spiegato Tommasi ed il presidente della Regione, Agazio Loiero, servira' a programmare il settore per i prossimi dieci anni. ''L' ambiente - ha sostenuto Tommasi - e' la parte centrale del futuro. Stiamo cercando di affrontare le emergenze estive per avviare, da settembre una programmazione per il futuro. Sapevamo che la situazione era difficile ed abbiamo chiesto all' Arpacal di intensificare il lavoro per far si' che i cittadini abbiano un punto di riferimento. L' agenzia fa gia' un grande lavoro. Crediamo nell' Arpacal che e' il braccio operativo della Regione ed in particolare dell' assessorato all' Ambiente''. Ogni telefonata che giungera' al numero verde sara' valutata e accertata, quindi la segnalazione sara' trasmessa all' organismo di competenza: assessorato regionale, Arpacal e Ufficio del Commissario ambientale. Il commissario dell' Arpacal, Domenico Lemma, ha sottolineato la professionalita' dei dipendenti dell' Agenzia ''pur in presenza in un organico sottodimensionato, composto da 132 dipendenti''. Al riguardo, comunque, Lemma e Tommasi hanno ricordato lo sblocco del concorso per l' assunzione di 185 persone. ''Il modello alla base del progetto - ha aggiunto Lemma - lo vogliamo sperimentare adesso per poi metterlo a regime da settembre. Ci consentira' di valutare i comportamenti non solo dei cittadini, ma anche di chi ha la responsabilita' diretta per il mantenimento della qualita' della acque''. Lemma ha quindi ricordato il lavoro che ha portato alla realizzazione del progetto, gli incontri con i sindacati, ai quali ha partecipato anche Tommasi, e la decisione dell' assessore di dare via libera al Comitato di indirizzo ''scaduto a fine legislatura e indispensabile per la gestione ambientale, che riunisce gli assessorati alla Sanita', all' Economia ed all' Ambiente, sotto il coordinamento del Presidente della Regione, i sindacati, l' Anci, l' Upi e l' Ancem''. Il progetto e' stato affidato alla societa' Why not, azienda specializzata in servizi integrati, che collaborera' con l' Arpacal per supportare la gestione del servizio. ''Si attiva un flusso di informazioni - ha sostenuto Carlo Copat, rappresentante della Why not - che dopo la chiamata arriva a coinvolgere l' Agenzia per poter rispondere al disagio manifestato. Inoltre il cittadino sara' informato sull' esito delle verifiche avviate dopo la segnalazione''.
''Davanti alla vastita' dei problemi che ci siamo trovati di fronte, queste iniziative danno il senso dell' attenzione della Giunta regionale ai problemi dell' ambiente''. Lo ha sostenuto il presidente della Regione, Agazio Loiero, intervenuto alla conferenza stampa nel corso della quale e' stato presentato il numero verde messo a disposizione dei cittadini dall' assessorato all' Ambiente e dall' Arpacal per segnalare casi di inquinamento ambientale. ''Si tratta di un problema antico - ha aggiunto Loiero - e nessuno ha la bacchetta magica. Siamo impegnati, forse con lo slancio dei neofiti, a dare il senso che il cittadino non e' abbandonato. Ragioneremo, come Giunta, su come affrontare i prossimi dieci anni. Nelle cinque direttrici di marcia che ci siamo dati, l' ambiente riveste una parte fondamentale. Sappiamo che molti calabresi possono essere scontenti di come e' stato trattato il mare in alcuni tratti ed a quei calabresi siamo convinti di dovere dare qualcosa. Anche se ci sono lunghi tratti di mare con un' ottima balneazione''. ''Per noi - ha concluso Loiero - il discorso sull' ambiente ha un valore quasi sacrale. Quando nella Conferenza dei Presidenti di Regione abbiamo scelto la responsabilita' di un settore, questa e' caduta sull' ambiente perche' siamo consapevoli che rappresenta l' aspetto piu' delicato del nostro compito''.

L’ass. Pirillo replica al Wwf Calabria: “In questi anni solo silenzio-assenso”

08/08 “Non è mio costume replicare ad insipidi interventi, scarni di significato e privi del più elementare senso di confronto. Il Wwf Calabria cerca in tutti i modi di trovare un “capro espiatorio” alle deficienze strategiche che di fatto hanno posto le battaglie ambientaliste e naturalistiche ai confini della dialettica politica”. . E' quanto sostiene in una nota l'assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo.“Il Fondo mondiale della natura –prosegue Pirillo- nei cui confronti ho sempre nutrito il massimo rispetto, presenta purtroppo segmenti che poco hanno a che vedere con la fauna e la flora. Gridare allo scandalo perché l’assessore ha anticipato (per alcune specie) la data dell’apertura della stagione venatoria ed aver delegato alle Province la proroga della chiusura della stagione venatoria (solo in presenza di necessità avvertite dalle stesse Province), assume ben altri connotati rispetto al “silenzio – assenso” che il Wwf ha mostrato in questi anni di attività (potrei affermare senza indurre alcuno in errore), politica. Bisognerebbe valutare a fondo il perché si cerca di spostare l’attenzione su altri argomenti, celando sotto un falso perbenismo ambientale, battaglie che poco hanno a che vedere con la difesa degli animali. Tengo a ribadire che solo attraverso regole certe dettate dal senso civico che (al contrario di quanto affermi il Wwf) ritengo di possedere, si potranno assicurare tutela alla fauna selvatica e a quel patrimonio che possiede la nostra meravigliosa terra.
Per cui le “pontificali” affermazioni del Wwf poco incidono sull’indirizzo che la nuova giunta e il sottoscritto hanno inteso delineare e che porteranno avanti. Gli accomodamenti cui abbiamo assistito in questi anni da parte delle associazioni ambientaliste, intramezzate da sporadici interventi di colore dettati dall’opportunità del momento, hanno segnato profondamente la nostra terra. La selvaggia cementificazione e la distruzione di macchia mediterranea, sono solo alcuni aspetti di un sistema che ha prodotto solo ferite che stentano a cicatrizzarsi.
Ricordo allo smemorato estensore dell’articolo apparso sugli organi di informazione nei giorni scorsi che in qualità di consigliere regionale ho presentato un progetto di legge inerente l’istituzione di una area marina protetta, quella di Isca di Amantea, sostenendo il programma di monitoraggio sulla Posidonia oceanica, rientrante nel progetto comunitario “Life Nature ‘99” promosso dal Wwf Italia. L’equilibrata convivenza tra uomini e animali può avvenire solo rispettando il complesso ecosistema presente. A ciascuno il proprio spazio, senza pregiudizi o preclusioni.

La situazione del Tirreno definita preoccupante ma non irriversibile

06/08 Se il Mar Ionio non desta preoccupazione, secondo i dati resi noti da Legambiente, la situazione del Tirreno, a causa dei problemi dovuti alla depurazione delle acque, viene definita preoccupante anche se non appare irreversibile. Ne' e' la dimostrazione il riconoscimento, per l'ennesimo anno, delle cinque vele alla citta' di Tropea. ''Dalle analisi - secondo Legambiente - emerge una situazione non eccessivamente critica, soprattutto sul versante Jonico, non possiamo non notare che il carico antropico condiziona pesantemente la qualita' delle acque e questo emerge abbastanza su i prelievi effettuati sul versante tirrenico e, ovunque sulle foci dei fiumi. I punti critici comunque non mancano e sono le foci, che pur essendo non balenabili, dimostrano un profonda crisi degli impianti di depurazione delle acque reflue su costa''. Quest'anno la costa Ionica, inoltre, si e' arricchita anche del riconoscimento ottenuto da una delle spiagge che e' la vincitrice della terza edizione del concorso 'La piu' Bella sei Tu'' promosso da Legambiente. ''E' significativo - ha detto il dirigente nazionale di Legambiente, Nuccio Barilla' - che per il terzo anno consecutivo su tre edizioni una spiaggia calabrese entri a far parte delle 'Top 11'''. Per due anni consecutivi e' toccato a Cala Janculla, la spiaggia sulla costa viola dove si arriva solo dal mare, mentre quest'anno e' toccato a Capo Bruzzano sulla costa ionica sempre in provincia di Reggio Calabria, incastonata tra Ferruzzano ed Africo ma appartenente al comune di Bianco. ''E' segno - ha proseguito Barilla' - che la nostra regione, accanto ai luoghi deturpati dall'incuria e sottoposti ad una irresponsabile aggressione, presenta tante localita' di straordinario ''appeal'' che suscitano ammirazione a livello nazionale e meriterebbero di essere adeguatamente tutelate e valorizzate, nel rispetto delle loro peculiarita'. Prima che sia troppo tardi''. Sulla costa Tirrenica intanto le principali segnalazioni piu' frequenti relative all'inquinamento riguardano l'area centrale della Calabria. Restano, invece, sempre interessanti le coste dell'estremo nord della calabria, del vibonese e del reggino dove sono poche le segnalazioni di anomalia delle acque marine. Nelle settimane scorse, ad esempio, il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha denunciato alla procura della Repubblica la presenza in mare di rifiuti ospedalieri. Si aggiungono poi i numerosi interventi compiuti dalla Procura di Paola per evitare che nella zona si verificasse l'inquinamento marino dovuto a smaltimento di acque non depurate. Domani, intanto, si svolgera' la traversata a nuoto dello Stretto. Insieme agli atleti ci sara' anche Goletta Verde di Legambiente. Alla gara parteciperanno 90 atleti, dai 13 ai 71 anni, provenienti da tutta Europa. L' imbarcazione di Goletta Verde sara' alla testa di un corteo di barche che accompagnera' gli atleti nella loro battaglia sportiva.

Ambientalisti: “Gravi le affermazioni di Goletta Verde sul parco marino di Praia”. Goletta Verde “Le zone protette vanno nelle zone non compromesse”

05/08 ''Riteniamo gravi le affermazioni fatte dalla portavoce di Goletta verde Rina Guadagnani a Praia a mare durante il convegno sul parco marino della Riviera dei Cedri''. E' quanto scritto in una nota del Movimento ambientalista di Diamante e del Tirreno. ''Le dichiarazioni della portavoce - prosegue la nota - sono un grosso regalo alla speculazione edilizia ed agli speculatori. L'albergo di Fiuzzi non puo' essere un pretesto per non istituire una riserva marina, anche perche' se non si istituisce la riserva e si proteggono le spiagge e le scogliere, di alberghi come quelli ne nasceranno nel giro di qualche anno altri dieci lungo tutta la costa e niente potra' fermarli. Ecco perche' proprio partendo dall'albergo di Fiuzzi e' necessario far partire subito l'istituzione del Parco Marino della Riviera dei cedri per fermare ogni speculazione lungo la costa tirrenica. Ci conforta intanto la presa di posizione dell'Assessore regionale Diego Tommasi che subito ha chiarito la propria posizione e la volonta' di istituire al piu' presto il parco marino''. ''Chiediamo - conclude la nota - altresi' un decreto di blocco di tutte le costruzioni lungo la costa per due chilometri al proprio interno così come ha fatto il governatore della Sardegna. Le amministrazioni comunali hanno spesso le mani legate da leggi e leggine e spesso queste costruzioni hanno tutte le autorizzazioni necessarie. E' necessaria quindi subito una legge regionale che blocchi le speculazioni edili e dia rilancio ad una politica ambientale che rivaluti le nostre risorse''.
Immediata la replica di Goletta Verde: ''Come Legambiente siamo ovviamente tra i primi a promuovere l'istituzione di Aree Protette. Siamo pero' altresi' convinti che queste hanno senso se istituite in zone non gia' compromesse e quindi adatte a programmi di tutela e sviluppo che siano pesantemente influenzati dalla presenza delle stesse Aree Protette''. E' quanto sostiene in una nota il portavoce di Goletta Verde, Rina Guadagnini,circa la posizione espressa in occasione dell' incontro a Praia a Mare. ''Sicuramente non siamo noi - ha aggiunto - a fare dei regali agli speculatori. Pensiamo soltanto che sia fondamentale, per istituire una Area Marina Protetta, che si pensi ad un risanamento del territorio e si programmi un percorso politico urbanistico all'altezza di una Amp Ad oggi Praia a Mare non ci sembra ancora un luogo dove questi passaggi siano stati fatti. Il rischio, che ribadiamo, e' che dopo aver istituito la A.M.P. di ''Riviera dei Cedri'' questa venga lasciata abbandonata ad un tipo di turismo di massa inconsapevole ed utilizzata solo come manifesto di qualita' per attirare gente e promuovere un tipo di sviluppo dannoso per l' ambiente e che sicuramente, come Legambiente, non possiamo e non vogliamo promuovere''. ''Concludiamo - ha concluso Guadagnini - confermando che non cerchiamo pretesti e non intendiamo minare il lavoro di chi vive sul territorio e da anni si batte per l' istituzione dell'Amp di ''Riviera dei Cedri'', chiediamo soltanto chiarezza negli indirizzi e nelle scelte politiche che portano ad assumere determinate posizioni''.

Scarichi fognari abusivi scoperti nel vibonese. Una denuncia

05/08 Una condotta abusiva per scarichi fognari e' stata scoperta a Briatico dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Reggio Calabria, nel corso di controlli compiuti lungo la costa vibonese. Al termine dei controlli i carabinieri hanno denunciato una persona che, secondo gli investigatori, ha realizzato la condotta abusiva. Sono state inoltre elevate quattro sanzioni amministrative per un totale di 50 mila euro.

Il Ministero dell’Ambiente istituisce le Zone di Protezione Speciale. Ne fanno parte le Gole del Raganello

04/08 Con recente Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, riguardante le zone di ''protezione speciale'', classificate ai sensi della direttivaCEE 79/409, anche quattro siti calabresi sono stati inseriti in questo speciale elenco riguardante la ''conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonche' della flora e della fauna selvatica''. Si tratta delle Gole del Raganello, della Valle del Fiume Argentino, della Valle del Fiume Lao e del Parco Nazionale della Calabria. Nel decreto, a firma del ministro Matteoli, viene sottolineato che eventuali integrazioni e variazioni verranno effettuate con successivo decreto. Allo scopo viene precisato che i formulari standard ''Natura 2000'' e le cartografie delle zone di protezione speciale sono depositati e disponibili presso la Direzione per la protezione della natura del Ministero. Nella formulazione dell'elenco e nella scelta dei siti il Ministero precisa di aver tenuto in debito conto la nota con la quale la Regione comunicava che l'elenco dei siti individuati in Calabria era stato incluso nella deliberazione della Giunta n. 1000 del 4.11.2002, recante approvazione linee di indirizzo progetto integrato strategico -Rete ecologica regionale - Por 2000-2006, Misura 1.10, gia' pubblica nel bollettino ufficiale della Regione.
Ass. Tommasi: Tre le zone speciali in Calabria". Cresce il numero delle ''Zone di protezione speciale'' (Zps) in Calabria, con quelle decise di comune accordo dal Ministero dell' Ambiente e dalla Regione. L' assessore regionale all' Ambiente, Diego Tommasi, ha informato che anche la Calabria ha provveduto ad adeguarsi alla normativa europea ed ha varato tre nuove Zps e ne ha ampliato altre due. Un provvedimento, e' scritto in un comunicato, deciso dalla Giunta regionale, con delibera n.697 del 27 giugno 2005 in merito alla ''Revisione del sistema regionale delle Zps, direttiva 79/409/CEE 'Uccelli', recante conservazione dell' avifauna selvatica e direttiva 92/43/CEE 'Habitat' relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché della flora e della fauna selvatica''. I nuovi territori compresi nelle tre Zps sono: Costa Viola ed Aspromonte (IBA n. 150); Area Alto Marchesato e Foce dei fiumi Neto e Tacina (IBA n. 149); Alto Jonio Casentino (IBA n. 144). ''Abbiamo deciso, inoltre, limitatamente al territorio regionale - ha sostenuto Tommasi - di estendere le superfici di altre due che gia' esistevano. Esse sono quelle del Pollino e Orsomasso e della Sila Grande. Un lavoro di insieme, che ci porta ad apprezzare anche la decisione odierna del ministro dell' Ambiente Matteoli per le altre quattro zone di protezione speciale''.

Consegnato il nuovo depuratore di Scalea

04/08 E' stato consegnato l' impianto di depurazione in contrada Lintiscita a Scalea. Servira' i comuni di Scalea e Santa Domenica Talao. Lo ha reso noto il Comune. Soddisfazione e' stata espressa dai componenti della maggioranza. ''L' assessore regionale all' ambiente, Diego Tommasi - e' scritto in un comunicato - ha quindi mantenuto la parola e lo scadenziario dei tempi per arrivare a garantire ancora piu' qualita' delle acque depurate in un centro come Scalea che in questo periodo conta maggior densita' di popolazione''. ''E' un passo importante - ha detto il sindaco di Scalea Mario Russo - che va ad aggiungersi alle numerose iniziative nel settore dell' ambiente, come il completamento della rete fognaria; iniziative che cercano di risolvere il problema dell'inquinamento e di contribuire ad attenuarlo nell'intera costa. Il depuratore di Scalea arrivera' a servire circa centomila abitanti e dal punto di vista tecnologico e' all'avanguardia. Per noi e' un punto di partenza rispetto alla problematica generale dell' inquinamento che ci vedra' vigili anche a livello di monitoraggio dei corsi d' acqua. Voglio ringraziare, per aver contribuito ad accelerare i lavori, l' assessore regionale Tommasi e lo stesso commissario per l' emergenza, Bagnato, che in questo periodo stanno adoperandosi al meglio per cercare di eliminare le emergenze ambientali. Un impegno quello degli uffici di Tommasi e Bagnato che e' fondamentale per lo sviluppo della nostra regione''.

Al via, a Praia a Mare, il lavori per il Parco Marino. Goletta Verde: troppi punti critici. Tommasi: "Obiettivo primario"

04/08 Un tour per far conoscere il sistema delle aree marine protette non come una lista di divieti ma come strumento che puo' aiutare lo sviluppo del turismo. E' questa la proposta avanzata da 'Goletta Verde' nell'ambito delle iniziative di 'Profondo Blu' realizzate in collaborazione con la direzione 'Protezione della natura' del Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio che ieri hanno discusso a Praia a Mare, in provincia di Cosenza, della costituzione dell'area marina protetta ''Il parco dei cedri''. ''E' giusto sostenere l'istituzione di una area marina protetta, ma solo se ne esistono veramente le condizioni e soprattutto se il territorio non presenta punti critici. A Praia a Mare oggi esistono ancora troppi problemi di abusivismo, pesanti carenze sugli impianti di depurazione e poca chiarezza su i futuri sviluppi urbanistici''. Questo il commento di Goletta Verde alla manifestazione che si e' tenuta ieri a Praia a Mare, organizzata da Legambiente e dall'Associazione ''Amici del Parco Marino Riviera dei Cedri''. Tra i partecipanti all'incontro oltre al sindaco di Praia a mare, Biagio Partico' e il comandante della capitaneria di Porto di Maratea, c'era anche Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde. ''Promuovere le aree marine protette - ha dichiarato Rina Guadagnini -á e' uno degli obiettivi principali che Legambiente si pone con Goletta Verde. Il problema di Praia a Mare e' pero' avere la possibilita' di sostenere l'istituzione e la tutela di una area protetta e ad oggi le condizioni secondo noi non ci sono''. Ma l'impegno di Goletta Verde continua anche in altre regioni italiane. Domani in Basilicata, l'associazione ambientalista a bordo della 'Pietro Micca' restera' al porto di Maratea per la quattordicesima tappa sul versante tirrenico della ventesima edizione di Goletta Verde, per poi spostarsi ad Acciaroli in Campania.Una conferenza stampa alle 10 si svolgera' una conferenza stampa per la presentazione dei dati sulla qualita' delle acque di balneazione della Basilicata. Contemporaneamente allo svolgimento della conferenza stampa, verra' svolta una pulizia dei fondali del porto e delle immediate vicinanze da parte di alcuni volontari di legambiente e di altre associazioni locali.
Goletta Verde: le aree protette solo se ci sono le condizioni
''E' giusto sostenere l' istituzione di una Area marina protetta, ma solo se ne esistono veramente le condizioni e soprattutto se il territorio non presenta punti critici. A Praia a Mare oggi esistono ancora troppi problemi di abusivismo, pesanti carenze sugli impianti di depurazione e poca chiarezza su i futuri sviluppi urbanistici''. Questo il commento di Goletta Verde alla manifestazione svoltasi a Praia a Mare, organizzata da Legambiente e dall' Associazione Amici del Parco Marino Riviera dei Cedri. L' iniziativa e' inserita nell' ambito delle iniziative di Profondo Blu che il natante ambientalista, in collaborazione con la Direzione protezione della natura del ministero dell' Ambiente, propone nel suo tour per far conoscere il sistema delle Aree marine protette non come una lista di divieti, ma come strumento che puo' aiutare lo sviluppo del turismo. All' incontro hanno partecipato, tra gli altri, Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde; Piero Di Giuseppe, Responsabile dell' associazione Amici del Parco Marino Riviera dei Cedri; Biagio Pratico', sindaco di Praia a Mare; Giuseppe Silvestri, sindaco di Tortora; il comandante Meo della Capitaneria di porto di Maratea; Francesco Cirillo, rappresentante del Movimento ambientalista Diamante; Piero Greco, presidente del Gruppo Subacqueo Paolano onlus; alcuni rappresentanti della comunita' montana Alto Tirreno da Verbicano. ''Promuovere le Aree marine protette - ha sostenuto Rina Guadagnini - e' uno degli obiettivi principali che Legambiente si pone con Goletta Verde. Il problema di Praia a Mare e' avere la possibilita' di sostenere l' istituzione e la tutela di una Area. Ad oggi le condizioni secondo noi non ci sono. Non possiamo promuovere l' istituzione di una Area con il rischio che poi il territorio, e quindi la stessa Area, venga martoriata da quelli che sono i punti di crisi gia' evidenti e al limite qui a Praia. Parliamo di evidenti carenze sugli impianti di depurazione, di grossi problemi di abusivismo edilizio e soprattutto di indirizzi politico-urbanistici poco chiari. Per promuovere l' istituzione di una Amp - ha concluso Rina Guadagnini - bisogna che sia chiaro anche come si intenda poi amministrarla e tutelarla allo scopo di promuovere un tipo di turismo consapevole e ecosostenibile e non lasciarla in balia del turismo di massa senza nessun tipo di tutele''. ''E' fondamentale che venga istituito qui un Parco Marino - ha sostenuto Piero Di Giuseppe - Sono anni che portiamo avanti questa battaglia. Siamo convinti che l' unica salvezza per il nostro mare e per lo sviluppo di tutto il territorio anche sulla costa passi necessariamente da questo traguardo. Senza contare che l' istituzione di un Parco Marino qui sarebbe vantaggioso per tutti, una risorsa ambientale, sociale ed economica che siamo sicuri sarebbe naturale, per chi vive il territorio e l' ambiente come noi qui a Praia a Mare, mantenere e tutelare. Ormai anche gli amministratori stanno lentamente appoggiando questa tesi. Continueremo a lavorare - ha concluso Di Giuseppe - perche' esistano al piu' presto le condizioni, come ricordava la portavoce di Goletta Verde, per far si che si istituisca l' Area marina protetta della Riviera dei Cedri''.
Ass.Tommasi: “Riserva di Praia un obiettivo primario”
L' assessore Regionale all' Ambiente Diego Tommasi sostiene in una nota che il governo regionale ''punta molto su un nuovo modo di interpretare lo sviluppo economico-compatibile e la proposta di una riserva marina a Praia a Mare e' uno degli obiettivi prioritari''. Tommasi ha depositato anche una proposta di legge in Consiglio Regionale. ''L' analisi di 'Goletta Verde' - ha aggiunto - e' corretta perche' non basta creare una riserva marina per garantire la tutela e la valorizzazione dell' ambiente. Invece occorre dar vita ad un sistema di aree protette che raccolga il consenso di tutte le istituzioni, le associazioni, le universita', la comunita' scientifica e le categorie economiche, al fine di ottenere un vero rispetto del territorio e valorizzare e promuovere queste bellezze. Solo cosi' le riserve marine diventano una vera risorsa''. ''L'impegno regionale - ha concluso Tommasi - e' quello di dotare tutte le coste calabresi di depuratori adeguati e funzionanti, in modo da debellare l' inquinamento del mare e stabilire la giusta premessa per la tutela delle acque''.

Torna l’emergenza spadare: allarme nel Tirreno. Tommasi propone agli altri assessori regionali di bandirle

04/08 Emergenza spadare nel mare italiano: le reti killer che ogni anno fanno 300 mila vittime tra le specie marine protette, sono tornate. L'allarme e' dei biologi del Cts Ambiente che, a bordo del Veliero dei Delfini, hanno avvistato la presenza di chilometri di queste reti da pesca illegali, bandite dal 2002. La conferma arriva anche dalle tante segnalazioni di spiaggiamenti di delfini con la pinna dorsale mutilata e dalle interviste al personale della Capitaneria di Porto, a diportisti e pescatori, rileva il Cts. Calabria, Sicilia, Golfo di Napoli, Isole Pontine ma anche Sardegna e Arcipelago Toscano: questa la mappa tracciata dal Cts sulla presenza delle spadare. Presenza testimoniata anche dall' attivita' di repressione: ''Centinaia i chilometri di spadare sequestrate nel corso dell'ultimo anno, di cui ben 415 km solo negli ultimi mesi soprattutto nel tratto di mare compreso tra la Sicilia e la Sardegna'', riferisce il Cts. ''Abbiamo purtroppo constatato - dichiara Gabriella La Manna cetologa e capo spedizione del Veliero dei Delfini - la presenza massiccia di reti pelagiche derivanti (spadare) nelle acque del Lazio (Isole Pontine), Campania (Golfo di Napoli), Calabria e Sicilia. I dati raccolti dalla Capitaneria di Porto, costantemente impegnata in questa difficile attivita', mostra che il fenomeno si estende anche in altre aree quali la Sardegna (costa meridionale e sud orientale) e la Toscana (Arcipelago toscano)''. Dietro questa attivita' illegale, secondo alcune associazioni ambientaliste, ''si nasconde - afferma il Cts - una vera truffa miliardaria ai danni dello stato, che ha stanziato oltre 5 mld per la riconversione di queste attivita' illegali verso tipologie di pesca meno impattanti sull'ambiente marino''. Seri i rischi per la fauna marina protetta: ''Ogni anno - prosegue il Cts - 300.000 esemplari di specie protette e a serio rischio di estinzione come balene delfini, tartarughe marine e squali, muoiono imprigionate da queste reti pelagiche, lunghe fino a 15 chilometri, in grado di catturare quantita' enormi di pesci, di cui pero' ben l'80%, secondo i dati ufficiali del nostro Governo, vengono ributtati in mare agonizzanti o gia' morti, perche' non commercializzabili''. In queste reti killer oltre a delfini, balene e tartarughe marine restano ogni anno intrappolati anche migliaia di squali. ''Alcuni - riferisce il Cts - vengono venduti al mercato del pesce, spesso privati di testa e di pinne, mentre la maggior parte viene ributtata morta in mare''. ''E' importante - conclude Stefano Di Marco Presidente del Cts Ambiente - che la Guardia Costiera possa continuare a svolgere in maniera massiccia e continuativa l'azione di vigilanza e controllo necessaria a reprimere questa sacca di illegalita' che oltre a impoverire il nostro prezioso patrimonio di biodiversita' danneggia l'intera categoria dei pescatori sempre piu' consapevoli della necessita' di orientarsi verso un tipo di pesca responsabile''.
Tommasi propone agli assessori di bandire le spadare
L'assessore all' Ambiente della Regione Calabria, Diego Tommasi, in qualita' di coordinatore nazionale degli assessori regionali del settore, ha scritto ai suoi colleghi per proporre un incontro congiunto con la 'Commissione' che si occupa della pesca per affrontare il tema dell' uso delle spadare. ''La denuncia odierna dei biologi del Cts Ambiente - ha detto l' Assessore -, dopo l' avvistamento in mare di centinaia di chilometri della rete-killer, non puo' lasciare indifferenti le Regioni che si affacciano sul Mediterraneo''. I dati forniti da Cts Ambiente - e' scritto in una nota - anche sulla stima dei pesci protetti che invece trovano la morte con questo sistema di pesca, saranno oggetto di un prossimo confronto a livello di assessori regionali. ''Mi sembra giusto e corretto - ha aggiunto Tommasi - che ci sia un incontro congiunto tra le due 'Commissioni', quella che si occupa di ambiente e quella che si occupa di pesca. Infatti occorre verificare lo stato di attuazione dei finanziamenti statali per la riconversione di questo sistema di prelievo dei pescherecci con tipologie alternative meno devastanti per la fauna ittica''. ''Inoltre - ha concluso Tommasi - sara' l' occasione, nella prossima riunione di settembre, per concordare proposte ed interventi da sottoporre al Governo per attuare un lavoro congiunto e debellare questo fenomeno illecito''.

Il PdCI calabrese aderisce alla manifestazione contro il Ponte di sabato a Messina

04/08 Il Partito dei Comunisti Italiani della Calabria ha aderito al quarto ''corteo nazionale contro il ponte'' sullo Stretto che, organizzato dalle associazioni che si battono contro la costruzione dell' opera, si svolgera' sabato prossimo a Messina. ''Il PdCI, che coerentemente si oppone al ponte anche nell' esercizio del suo ruolo di partito di governo della Regione Calabria - e' scritto in una nota - ribadisce e rinnova il suo sostegno politico alle iniziative promosse dalla Rete dei movimenti siciliani e calabresi, la cui fondamentale campagna di sensibilizzazione della popolazione delle due sponde dello Stretto sta ottenendo risultati sempre piu' incoraggianti, che fanno intendere come l' opposizione al ponte sia ormai la posizione preminente nei due territori e come questa contrarieta' sia ormai trasversale rispetto alle forze politiche delle due regioni. Le molteplici e qualificate adesioni alla manifestazione di Messina confermano che la battaglia politica contro la costruzione di quest' opera inutile e dannosa non e' la 'lotta ideologica di una sparuta minoranza', come la propaganda delle lobbie vorrebbe far intendere, ma e' la posizione convinta e coerente di un universo sociale e politico articolato che, a partire dall' opposizione a questo ecomostro dagli enormi costi sociali ed economici, chiede che venga programmata una politica di salvaguardia per un territorio unico, che puo' diventare volano per lo sviluppo ecosostenibile dell' area e la valorizzazione delle tante risorse naturali che essa possiede''. ''Le recenti denunce giornalistiche sulla manifesta incompatibilita' di alcuni progettisti - prosegue la nota del Pdci - e le inchieste della magistratura che a piu' riprese continuano a squarciare il velo sulle infiltrazioni delle organizzazioni mafiose, hanno reso ancora piu' chiari i limiti e le incongruenze di una programmazione in cui emergono il grave atteggiamento del Governo che continua a trattare con disprezzo le giuste rivendicazioni del Comune di Villa San Giovanni e la posizione di sfida dei rappresentanti della Societa' Stretto di Messina che annunciando l' apertura nei prossimi mesi di nuovi uffici nelle due citta' pensando in tal modo di colmare il deficit di democrazia che da sempre contraddistingue l'operazione. Tutto cio' e' veramente insostenibile, tenuto anche conto che il Governo e' rimasto sordo alla proposta di riconvertire le attivita' della Stretto di Messina, che potrebbe diventare un' agenzia per la progettazione di opere e di infrastrutture per la salvaguardia e la valorizzazione di un vasto territorio che ancora e' privo delle infrastrutture e dei servizi necessari, e i vertici della Societa' continuano a non chiarire i motivi che hanno portato all' ennesimo rinvio, questa volta ad ottobre, dell' affidamento dei lavori al General Contractor. Incognite e misteri - prosegue il Pdci - che non hanno consigliato al ministro Lunardi di zittire la solita grancassa infernale della propaganda berlusconiana, continuando invece ad annunciare come imminente l' inizio dei lavori''. ''Il no alla costruzione del ponte - conclude il Pdci - che e' uno dei principali punti programmatici della Giunta Loiero e che e' stato ribadito anche con il no che la Regione ha pronunciato contro la variante di Cannitello, sara' gridato con forza anche nella manifestazione di sabato da tutto il movimento di lotta''.

Cresce del 15% il riciclo della carta in Calabria

04/08 Nel 2004 la Calabria ha avviato al riciclo oltre 31 mila tonnellate di imballaggi cartacei, con un incremento del 15%. E' questo uno dei dati emersi dalla decima edizione del Rapporto annuale di Comieco sulla raccolta, riciclo e recupero di carta e cartone. Buoni, secondo lo studio, anche i risultati realizzati dal Sud Italia: se a livello cittadino si distinguono Bari e Palermo, la Puglia puo' vantare la miglior performance (circa 83 mila tonnellate), seguita da Sicilia e Campania. I risultati calabresi sono del tutto in linea con la percentuale di crescita nazionale (+15%). La crescita percentuale piu' significativa si registra nelle regioni del Centro (25% circa); in crescita anche Nord e Sud, in percentuali pero' piu' contenute (rispettivamente +11% e +16%). Liguria (+33%), Lazio (+32%) e Basilicata (+28%) sono le regioni che presentano i tassi di crescita piu' significativi rispetto all' anno precedente, seguono Veneto (+27%), Molise (+25%) e Toscana (+23%).

Cinque milioni di euro per l’emergenza depurazione. Ass. Tommasi: “Buona base di partenza per il risanamento”

03/08 Il viceministro all'Ambiente, Francesco Nucara, ha avuto un incontro con il ministro Altero Matteoli nel corso del quale sono state individuate le risorse finanziarie, pari a cinque milioni di euro, da assegnare all' Ufficio del commissario delegato per l'emergenza ambientale, per superare l'emergenza depurazione nella regione. Contemporaneamente, secondo quanto informa una nota diffusa dal viceministro Nucara, ''sono state prontamente attivate, considerata l' urgenza del caso, le procedure necessarie, per il tramite della protezione civile, volte alla immediata messa a disposizione delle somme''. Il viceministro Nucara,, al termine dell'incontro con il ministro Matteoli, ha sottolineato ''lo sforzo portato avanti dal Ministero per garantire il superamento, nel breve periodo, dei problemi che affliggono il sistema depurativo in Calabria ed ha auspicato che all' assunzione dell' impegno formale da parte della Regione Calabria, nella persona dell' assessore all' Ambiente Diego Tommasi, corrisponda un' immediata messa a disposizione delle somme''. Nucara ha ricordato anche ''la grande rilevanza che riveste, nell' ottica della risoluzione definitiva del problema, la legge 152 del 26 luglio scorso di conversione del Decreto Legge 90 del 31 maggio, contenente disposizioni volte a superare lo stato di emergenza in atto in Calabria, autorizzando il commissario delegato per l'emergenza ambientale a disporre per la sostituzione delle amministrazioni inadempienti''. L' assessore regionale all' Ambiente, Diego Tommasi, in una nota, si dice ''soddisfatto per il provvedimento in favore della Calabria del Ministero dell' Ambiente, che ha destinato cinque milioni di euro per far fronte all' emergenza della depurazione delle acque, che si aggiungono a quelli che la Regione aveva gia' stanziato all' inizio dell' estate per il primo piano di interventi per il settore''. ''Apprezziamo - ha detto l' assessore Tommasi - il rispetto dell' accordo che in piu' occasioni avevamo stabilito a Roma con il ministro Altero Matteoli ed il vice-ministro Francesco Nucara. Si tratta di una buona base di partenza per avviare assieme l' opera di risanamento dello smaltimento e del trattamento delle acque di scarico. Da una prima stima dell' assessorato regionale, per finanziare gli interventi sulla rete fognaria e sugli impianti di depurazione, serviranno circa 700 milioni di euro, in modo da mettere a norma tutto il settore e realizzare almeno 1.200 chilometri di fognature. Il primo accordo, frutto anche delle pressioni romane del presidente della Regione, Agazio Loiero e mie, garantira' i crediti spettanti alle imprese che gestiscono la depurazione nei cinque Ambiti territoriali ottimali (Ato), in quanto esse non erano state pagate in precedenza. In questo modo si fa fronte all' urgenza dell' estate e si garantisce un mare piu' pulito a turisti e cittadini calabresi. Da parte della Regione ci stiamo attrezzando per individuare le somme necessarie da impegnare per gli adempimenti presi a favore del settore''.

Parte la campagna di avvistamenti antincendi di Legambiente in Sila

02/08 Legambiente ha dato il via alla Campagna Aib 2005 (antincendio boschivo) a salvaguardia del parco Nazionale della Sila. I circoli Legambiente di Longobucco, Petilia Policastro e Zagarise, coordinati dalla base operativa del circolo di San Giovanni in Fiore, da ieri, e' scritto in una nota, compiono attivita' di avvistamento e segnalazione dei focolai d' incendio anche in assenza di apposite convenzioni. ''Le aggressioni dirette al territorio del Parco - prosegue la nota - sono gia' partite con il primo fuoco, appiccato in modo doloso nella zona della Montagna Grande, sulla strada per Lorica, nella serata di venerdi' 30 luglio. Purtroppo si ripete quanto gia' accaduto l' anno scorso per la localita' di S. Bernardo, quando, alle immediate segnalazioni dei focolai non sono seguiti, paradossalmente, gli interventi rapidi, necessari, per bloccare un incendio che ha poi distrutto centinai di ettari di bosco. E' la storia che si ripete di anno in anno con la verifica delle stesse carenze di uomini e mezzi che se presenti sul territorio potrebbero da subito bloccare sul nascere i roghi, e che invece arrivano soltanto quando tutto diventa piu' difficile, al punto di far intervenire quasi sempre i Canadair o gli elicotteri. Un territorio cosi vasto, cosi densamente boscato deve assolutamente essere attrezzato e pronto per tali emergenze, con servizi organici, per consentire lo svolgimento coordinato di attivita' di previsione, prevenzione e lotta attiva per la difesa del territorio''.

Goletta Verde promuove a pieni voti lo Jonio. Preoccupazione per il Tirreno. La tabella delle migliori spiagge. A Tropea 5 vele

Zanella (Verdi) “Mai più calendari venatori da Far West. Delusione dalla Calabria”

02/08 "Mai piu' calendari venatori da far west: e' necessario il rientro nella legalita' in tema di caccia e spero che dalle nuove giunte regionali arrivino forti segnali di discontinuita' con il passato". Lo afferma la deputata dei Verdi Luana Zanella, impegnata nei mesi scorsi in parlamento contro il tentativo del centrodestra di approvare una "deregulation totale della caccia: tentativo che abbiamo bloccato grazie anche all'impegno delle associazioni ambientaliste ma ora- sottolinea Zanella- sono ancora piu' forti le ragioni per tornare ad applicare la legge, sia quella nazionale, la 157 del 92, nel mirino delle lobby venatorie piu' oltranziste alleate ad alcuni settori della maggioranza, sia la Direttiva europea sulla Conservazione degli uccelli selvatici del 1979". Tutte le componenti del centrosinistra- ricorda Zanella- "proprio nei giorni di quella battaglia parlamentare hanno sottoscritto un patto di alto valore politico in difesa delle attuali norme: ora le nuove giunte devono richiamarsi a quegli impegni evitando di rincorrere l'estremismo venatorio". Mentre "ottimi" segnali giungono dalla Sardegna, che ha approvato un calendario delle "attivita' di caccia in linea con la crisi delle biodiversita', i calendari venatori di Calabria e Toscana hanno destato grande delusione e amarezza, pessima e' l'impostazione di quelli di Veneto e Lombardia mentre grande preoccupazione giunge dal Lazio. In tema di deroghe- conclude Zanella- sono intollerabili quelle che consentono di sparare agli uccelli protetti durante le cacce tradizionali: un uso barbaro che non giustifica la sospensione della legge e che ci espone continuamente ai richiami dell'Europa".

Ass. Pirillo: “Il massimo impegno per la protezione della fauna”

01/08 “È decisamente fuori luogo e privo di fondamentali verifiche l’intervento del Wwf Calabria apparso su alcuni organi di stampa, allorquando definisce le azioni della Giunta Regionale come atti di arroganza politica e di disprezzo della fauna calabrese”. E' quanto afferma, in una nota, l' assessore regionale all' Agricoltura Mario Pirillo.“Nel corso della consulta Faunistico–Venatoria Regionale –prosegue Pirillo- da me convocata all’uopo per discutere delle linee guida da intraprendere (incontro che ha visto l’inspiegabile assenza del Wwf), ho più volte sottolineato il mio impegno affinchè gli apparati burocratici che sarebbero stati di li a poco formati, avessero tenuto in primaria considerazione la fauna calabrese. Come ho ribadito in tale sede è necessario valorizzare il settore della caccia senza mortificare chi è contro e chi è a favore.
La Regione Calabria in presenza di un adeguato piano faunistico, può effetture la preapertura della caccia per alcune specie al primo settembre, come approvato dal Consiglio Regionale il 26 giugno 2003. La bozza del calendario venatorio, al contrario di come viene lamentato dal Wwf, è stato altresì inviato all’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, così come previsto dalla legge 157/92. Infine posso affermare che nessuna autorizzazione ad effettuare deroghe o posticipazioni di chiusura è stata autorizzata alle amministrazioni provinciali.
Il calendario venatorio ha assunto, e lo sarà anche nei prossimi anni, carattere di novità, perché teso alla tutela delle specie cacciabili e protette: non ultimo il provvedimento indirizzato al ripopolamento della fauna. Per cui mi stupisce il tono polemico della importante associazione del fondo mondiale della natura. Il clima di collaborazione registra ora una presa di posizione che certamente nuoce ai cordiali rapporti che ho istaurato con tutte le associazioni e movimenti che conoscono le mie battaglie spiegate verso la difesa della natura e degli animali.
Ma solo con decisi interventi, valutando gli opportuni e validi suggerimenti, si potrà operare verso un ragionamento serio sulla caccia e sulla pesca, che, è opportuno ricordare, sono settori essenziali allo sviluppo delle risorse presenti nella nostra terra calabrese.

Tramonti (Cisl) “Il degrado del mare calabrese genera allarme”

01/08 ''Il drammatico quadro relativo alla situazione di degrado del nostro mare non puo' non generare allarme e preoccupazione''. Ad affermarlo e' stato il segretario generale della Cisl Cosentina, Paolo Tramonti. ''Quanto si sta verificando nella provincia di Cosenza - ha aggiunto Tramonti - non e' infatti piu' tollerabile: venire a conoscenza che chilometri di costa sono vietati alla balneazione e che il sistema della depurazione in molti casi e' assente o, quando presente, e' sottodimensionato rispetto alle esigenze del momento, significa assestare un colpo durissimo a qualsiasi prospettiva di sviluppo turistico del nostro territorio. Ma quel che e' ancora piu' grave e' che nonostante tali inconvenienti si stiano verificando ormai da anni, ogni volta, con l' approssimarsi della stagione estiva, vengono alla luce le solite criticita' senza che nel tempo siano stati approntati interventi capaci di risolvere strutturalmente il problema''. ''E' veramente paradossale - ha sostenuto Tramonti - dover classificare come problema una grande ed inestimabile risorsa qual' e' il nostro mare che, al contrario, dovrebbe costituire una delle piu' grandi opportunita' in grado di risollevare la nostra economia, soprattutto per una provincia come quella di Cosenza, in cui negli ultimi anni sono andati inesorabilmente in crisi tutti i settori produttivi tradizionali, con la conseguente cancellazione di migliaia di posti di lavoro''. ''Tutto cio' - ha concluso il segretario generale della Cisl di Cosenza - ripropone con forza la necessita' di andare oltre l' emergenza e cio' puo' avvenire solo attraverso interventi preventivi ed il potenziamento del sistema dei controlli oltre che con una tempestiva programmazione in grado anche di valorizzare produttivamente le qualificate professionalita' esistenti nel settore. Su questi temi la Cisl, in occasione dei prossimi incontri, chiedera' l' assunzione di ulteriori impegni da parte dell' Amministrazione provinciale anche al fine di coordinare possibili iniziative nei confronti della Giunta Regionale in modo da scongiurare il permanere dell' attuale insostenibile situazione''.

Goletta verde annuncia: “Buona la qualità delle acque dello Ionio”

01/08 E' buona la qualita' delle acque lungo tutto l' arco ionico calabrese, tranne un caso isolato di forte inquinamento a Reggio Calabria, in localita' Pellaro. E' questa la fotografia scattata dalla Goletta Verde 2005 di Legambiente, realizzata con il contributo di Vodafone Italia e in collaborazione con l' Espresso. Secondo le analisi di Goletta Verde dunque le acque della costa calabrese, dal punto di vista microbiologico, godono di ottima salute, tranne un caso di forte inquinamento a Reggio Calabria, in localita' Pellaro nelle vicinanze del torrente Fiumarella, dove nonostante la presenza di una condotta di 1 metro circa di diametro che scarica in mare, non c' e' alcun divieto di balneazione. I valori registrati dai tecnici del Laboratorio mobile di Goletta Verde sono risultati 400 volte superiori al limite di legge nel caso dei coliformi fecali, oltre 90 volte gli enterococchi intestinali e 80 volte gli escherichia coli. I risultati del monitoraggio delle acque sono stati presentati stamani a bordo della Goletta Verde, alla presenza di Alessandra Bonfanti, portavoce di Goletta Verde; di Tito Pettinato, presidente del circolo di Legambiente di Corigliano Calabro; di Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente; del presidente della Provincia Marco Oliverio; dell' assessore provinciale all' Ambiente, Luigi Marrello; del sindaco di Corigliano Calabro, Giovanbattista Genova; dell' assessore comunale all' Ambiente, Antonio Zangaro. ''Il mare della Calabria - ha dichiarato Alessandra Bonfanti - deve essere tutelato a partire dall' entroterra. E quindi mettendo innanzi tutto a regime i sistemi di depurazione e svolgendo un' azione di controllo e rimozione degli scarichi abusivi, come sembra lasciare intendere la situazione di forte inquinamento registrata a Reggio nei pressi del torrente Fiumarella, con valori di coliformi fecali, enterococchi intestinali ed escherichia coli talmente superiori ai limiti di legge da registrare un caso di grave inquinamento delle acque di balneazione. E cosi' per la foce del Neto, zona non balenabile e fortemente inquinata. E' noto che la Calabria non sia riuscita a risolvere il problema dell' abusivismo edilizio e ad arrestare una cultura del cemento selvaggio, che continua a rubare territorio e risorse naturali alle comunita', impedendo la crescita di un turismo di qualita'''. Nel corso dell' incontro e' stata assegnata simbolicamente la Bandiera nera di Legambiente alla societa' internazionale ''Euro Paradiso'', che vorrebbe realizzare un mega villaggio turistico alla foce del Fiume Neto, a nord di Crotone in un' area che e' Sito di interesse comunitario e recentemente riconosciuto come Zps dalla Regione. ''Il mega villaggio su modello Las Vegas - ha sostenuto Tito Pettinato - interesserebbe mille ettari circa, pari ad un quarto del territorio comunale di Crotone, provocando un prevedibile squilibrio territoriale e risultando evidentemente in contrasto con un modello di sviluppo basato sulle risorse storiche, culturali e naturalistiche del territorio. Il villaggio sul Neto e' quanto di piu' simbolico dei mali che affliggono le coste calabresi, minacciate da episodi di abusivismo edilizio, sviluppo incontrollato e quindi scarichi illegali che contaminano le foci dei fiumi, vere e proprie bombe ad orologeria per la salute del mare''.

Gentile (FI) “Gli spazzini del mare non servono a niente. Responsabilità dei Sindaci nell’inquinamento”

01/08 ''Sono solidale con la magistratura di Paola ed in particolare con il sostituto procuratore Greco, che ha, giustamente, aperto un' inchiesta sulla questione del mare sporco: quest' anno rischiamo un' ecatombe''. Ad affermarlo e' stato il sen. Antonio Gentile, di Forza Italia. ''Mi meraviglio, pero' - ha proseguito - di chi si meraviglia: le responsabilita' dei Sindaci sono state tremende e non e' solo questione di depuratori. Mi chiedo chi abbia autorizzato le costruzioni abusive, senza collegamento alle condutture ed all' eliminazione delle acque reflue. Mi chiedo ancora per quale motivo i Sindaci non abbiano mai scelto la strada del confronto e del controllo, anche verso quei tanti concittadini che affittavano, ed ancora lo fanno, in nero le case ai turisti. Case che e' eufemistico definire tali. In gran parte costruzioni abusive che scaricano sul mare, oppure appartamenti di 70 mq che ospitano 10-15 persone: dove possono finire gli scarichi fognari se ad un sistema che prevede lo smaltimento per 10 si applica un carico di mille?''. Per Gentile ''gli spazzini del mare non servono a niente, ma serve invece chiarire che fine abbiano fatto i grandi finanziamenti per i sistemi di depurazione integrata. Una politica attiva del settore ambientale non puo' essere delegata solo all' assessore regionale, ma deve vedere i Sindaci protagonisti di progettazione di sistemi fognari adeguati e di rilascio di concessioni edilizie che siano rigorose. Bisogna realisticamente pensare al 2006 cercando di salvare il salvabile''.

Interrogazione di Iovene sull’impatto ambientale della Centrale del Mercure. L’Enel replica “Impianto compatibile”

01/08 Nuccio Iovene, senatore dei Ds-l'Ulivo, ha presentato un' interrogazione ai ministri delle Attivita' produttive e dell' Ambiente sulla centrale elettrica di Laino Borgo, in provincia di Cosenza. Iovene chiede, in particolare, ''se sono state previste e realizzate e con quali esiti la valutazione di impatto ambientale, lo studio dei venti, l' impatto delle acque reflue e la valutazione di incidenza regionale e con quali esiti; se le biomasse in questione sono di produzione locale o importate e se risponde al vero che la centrale Enel del Mercure possa essere alimentata, oltre che da biomasse, anche da combustibile da rifiuti''. Il senatore dei Ds chiede inoltre ''se non si ritenga indispensabile, prima dell' avvio dell' attivita' produttiva, verificare il consenso delle Amministrazioni e delle popolazioni locali. La potenza sprigionata dalla centrale e' di 35 MW, una delle piu' grandi d'Italia, e l' energia prodotta e' veicolata fuori regione. Va considerato inoltre che la centrale e' ubicata nella valle del fiume Mercure, zona famosa tra gli appassionati di rafting, all' interno del Parco del Pollino, il piu' grande d' Europa, e insiste su zone naturalistiche di interesse comunitario. La zona, inoltre, rappresenta un importante sito archeologico ricco di reperti''.
Ed si afferma in una nota dell' Enel.
In una nota successiva, l’Enel afferma l’assoluta compatibilità dell’impianto: ''Possiamo tranquillamente fugare i dubbi e le perplessita' -dice la nota- manifestate dal senatore Iovene, dei Ds, e dall' on. Lettieri, della Margherita, in ordine alla compatibilita' ambientale della centrale del Mercure''. ''Infatti la centrale - si aggiunge nel comunicato - era costituita originariamente da due gruppi da 75 MW ciascuno.A seguito di lavori di riconversione per l' utilizzo esclusivo di biomassa, il gruppo 2, dismesso nel 1993, puo' essere avviato al nuovo ciclo di produzione per una potenza ridotta a 35 MW, essendo stato, peraltro, bonificato dall' amianto. Il gruppo 1, mai dismesso ma fermo dal 1997, e' solo sottoposto alle attivita' di eliminazione di materiale contenente amianto. La centrale, a differenza di quanto affermato, non interferisce assolutamente con le attività sportive degli appassionati di rafting che si svolgono sul fiume Lao. E' opportuno ricordare che la Centrale del Mercure non e' inserita ne' in zona Sic (Sito di interesse comunitario), ne' in zona Zps (Zona protezione speciale). Al funzionamento dell' impianto sono preposti 40 dipendenti Enel (e non 20) a cui si sono aggiunti circa 250 lavoratori di ditte esterne, per la realizzazione dei lavori di riconversione''. ''Particolarmente significativi - afferma ancora l' Enel - i dati ambientali: le biomasse, ovviamente, hanno un loro specifico potere calorifero e la centrale e' dimensionata per la produzione fino a 35 MW di potenza ed e' impianto ad energia rinnovabile, tipologia di impianto richiesto ed incentivato dalle leggi italiane e comunitarie che si rifanno al trattato di Kyoto. Infatti, la centrale e' considerata ad anidride carbonica zero e non produce assolutamente diossine e furani proprio per la tipologia del combustibile. Infatti, quella prodotta durante la combustione e' pari a quella assorbita dalle piante durante la loro crescita. La combustione della biomassa permette che l' utilizzo di materiale altrimenti non diversamente impiegabile, non sia destinato a discariche, con i problemi a tutti noti. Nell' impianto del Mercure, lo ribadiamo, non saranno bruciati rifiuti urbani o combustibile da rifiuti (Cdr), ma biomasse prodotte in Basilicata e in Calabria. Saranno queste due regioni i maggiori fornitori di biomassa per la Centrale del Mercure. Solo eventuali integrazioni saranno reperite altrove. Per la combustione dei rifiuti urbani o combustibile da rifiuti servirebbe altro tipo di impianto e altro tipo di autorizzazioni cui Enel non e' interessata, ne' ne ha fatto richiesta, ne' intende richiedere. La media giornaliera dei camion è stimata in circa 30 automezzi e non dai 50 agli 80: poco meno di un camion per ogni ora che interesseranno soprattutto autostrada e superstrade, mentre la viabilita' locale sara' interessata solo per pochi chilometri. Per centrali di questa tipologia e dimensione il legislatore non ha previsto alcuna valutazione di impatto ambientale ne' nazionale, ne' regionale. La centrale, inoltre, era gia' dotata di un sistema di rilevamento della qualita' dell' aria basato sullo studio dei venti e delle condizioni micro-climatiche. Con l' occasione della riconversione il tutto e' stato riverificato e tecnologicamente aggiornato''. ''Circa la valutazione di incidenza - afferma ancora l' Enel l' iter autorizzativo per la trasformazione a biomasse della Centrale del Mercure si e' regolarmente e positivamente concluso con il rilascio dell' autorizzazione il due febbraio del 2002, data antecedente all' istituzione del Sic Valle del fiume Lao, avvenuta con legge regionale n. 10 del 14 luglio del 2003. In ogni caso, per la tranquillita' delle popolazioni locali circa la piena compatibilità ambientale, si ribadisce inequivocabilmente l' acclarata assenza di incidenza della Centrale sullo stesso Sic. Il consenso preventivo delle Amministrazioni coinvolte nel procedimento autorizzativo e' stato il presupposto per l' ottenimento della prevista autorizzazione conseguita in appropriate Conferenze dei Servizi. Cio' ha consentito di accogliere le istanze e le sollecitazioni fatte su Enel per la riattivazione dell' impianto, considerato strategico elemento di sviluppo economico del territorio''.

Goletta verde in Calabria, lunedì approdo a Tropea

31/07 Arrivera' lunedì pomeriggio nel porto di Tropea il ''Pietro Micca'', il rimorchiatore a vapore utilizzato da Legambiente per l' annuale edizione di Goletta Verde. L' imbarcazione restera' a Tropea fino alla mattina di mercoledi', poi si spostera' verso Maratea in Basilicata. Il Pietro Micca, e' scritto in un comunicato, e' la piu' antica nave commerciale italiana. Costruita in Inghilterra nel 1895, e' l' unica nave a vapore italiana ancora in funzione. Lunga 30 metri e larga 6,50, e' un vero e proprio museo galleggiante. E' alimentata con un carburante a basso impatto ambientale mentre l' elettricita' viene prodotta da pannelli fotovoltaici. Domani, alle 19, nel palazzo comunale, saranno consegnate le 5 Vele a Tropea. All' incontro parteciperanno Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde; Domenica Cortese, Sindaco di Tropea; Diego Tommasi, assessore regionale all' Ambiente; Matteo Malerba, assessore provinciale all' Ambiente; Franco Sarago, del circolo Legambiente Ricadi. Martedi', invece, alle 11, sul Pietro Micca e' in programma una conferenza stampa per la presentazione dei dati sulla qualita' delle acque di balneazione calabresi. All' incontro parteciperanno, tra gli altri, Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde; Lidia Liotta, presidente di Legambiente Calabria; Matteo Malerba, assessore provinciale all' Ambiente.

Secondo Legambiente solo nel 2004 ci sono state 1368 infrazioni nel mare calabrese

31/07 Violano le norme di sicurezza previste dal Codice della navigazione, inquinano il mare attraverso scarichi illegali, deturpano la costa costruendo abusivamente sul demanio, distruggono il fondo marino con la pesca di frodo e il commercio illegale di mitili: sono i pirati del mare, che in Calabria nel solo 2004 hanno colpito per un totale di 1.368 infrazioni accertate dalle forze dell' ordine che hanno denunciato o arrestato 706 e effettuato 660 sequestri. A tracciare questa fotografia del mare illegale in Calabria e' la seconda Goletta Verde di Legambiente, ''Chatolica'', che domani arrivera' a Corigliano. La prima minaccia, e' scritto in una nota, arriva dal cemento sul demanio (432 infrazioni, pari al 31% delle infrazioni totali), con 486 persone denunciate o arrestate e 160 sequestri effettuati. Una conferma che arriva anche dal Rapporto Ecomafia di Legambiente, secondo il quale nel 2004 sono state 3.008 le case costruite abusivamente sul territorio regionale, 282 in piu' rispetto all' anno precedente. A seguire (il 30%) le infrazioni al Codice della Navigazione, con 407 infrazioni, 33 persone denunciate, 213 sequestri effettuati, e pesca di frodo (27%), con 366 infrazioni, 58 persone denunciate e 166 sequestri effettuati. Infine (12%) mare inquinato, con 163 infrazioni, 129 persone denunciate e 121 sequestri. Le cifre sono state elaborate da Legambiente su dati delle Capitaneria di Porto, del Corpo Forestale, della Guardia di Finanza e del Noe dei Carabinieri. ''Qui in Calabria, come nella maggior parte delle regioni meridionali - ha commentato Alessandra Bonfanti, portavoce di Goletta Verde - il primo attacco alle coste arriva dall' abusivismo sul demanio. Che rappresentano un attacco all' ambiente, al paesaggio e un aiuto alla malavita. Il nostro compito e' quello di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni a proseguire sempre di piu' la battaglia contro chi usa i nostri mari per scaricare veleni, contro chi occupa selvaggiamente la costa, chi pesca illegalmente abusando delle risorse di tutti. Lo sviluppo economico e ambientale delle localita' costiere passa necessariamente dalla tutela della risorsa marina''.

Nessuna radiazione ionizzante nel sito della Trisaia e sulla costa calabrese

30/07 Nel 2004 il centro ricerche della Trisaia, sito in Rotondella (Matera), e' stato sottoposto a controllo a cura del personale del comando Carabinieri per la Tutela dell' Ambiente, nell' ambito di una campagna nazionale sui siti in cui insistono attivita' correlate all' impiego di radiazioni ionizzanti. Gli accertamenti ''non hanno portato a rilevare violazioni alle normative vigenti in materia di radiazioni ionizzanti''. A darne notizia e' il Ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, rispondendo ad una interrogazione del parlamentare dei Verdi Mauro Bulgarelli. Nell' interrogazione Bulgarelli fa riferimento ad alcune dichiarazioni di un boss della 'ndrangheta il quale, al settimanale l'Espresso, ha parlato di smaltimenti di ingenti quantitativi di rifiuti tossici e radioattivi sotterrati in alcune zone della Basilicata o fatti affondare al largo delle coste tirreniche calabresi. Matteoli ha poi evidenziato che i carabinieri che hanno effettuato i controlli nel sito di Rotondella ''non hanno deleghe di indagini di Polizia giudiziaria da parte di alcuna Procura della Repubblica in ordine ai fatti segnalati, ad esclusione di una attivita' delegata dalla Procura della Repubblica di Paola (Cosenza), circa le vicende relative alla Motonave Jolly Rosso, con la quale si indicavano due siti su cui effettuare dei rilievi e misurazioni di radioattivita' e i cui esiti negativi sono stati gia' comunicati alla procura richiedente. Tuttavia, sono in corso, al riguardo, anche e soprattutto per acquisire elementi informativi e di valutazione sulla delicata vicenda, contatti con i magistrati della procura nazionale antimafia, e segnatamente con il dottor Macri', responsabile della Sezione Ecomafia, recentemente istituita dal procuratore nazionale Vigna''. ''Da tempo - ha proseguito il Ministro - sul traffico di scorie radioattive, sono interessate le procure di Reggio Calabria e di Potenza, che al riguardo operano con altri organi di polizia. Per opportuna conoscenza, si rappresenta che nel 1997 l' Anpa, ora Apat, ha promosso e condotto una campagna di monitoraggio della radioattivita' ambientale lungo le coste delle regioni Basilicata e Calabria, in collaborazione con altre strutture. L'indagine si e' resa necessaria a causa del protrarsi delle voci allarmanti e la giusta preoccupazione suscitata presso le Autorita' e le popolazioni locali su una possibile contaminazione derivante da affondamento in fondali profondi di navi con a bordo materiali radioattivi e da depositi clandestini di rifiuti radioattivi posti nelle vicinanze delle coste. E' stato possibile ottenere un quadro completo ed integrato della situazione della contaminazione dei litorali della regione. Le analisi condotte sulle spiagge, sulle acque costiere e sui sedimenti, nonche' su alcuni campioni di pescato, non hanno messo in evidenza la presenza di radionuclidi di origine antropica nella catena trofica dell' ambiente costiero, eccezion fatta per il Cs-137 che e' il radionuclide artificiale ubiquitario nell' ambiente marino. Peraltro - ha concluso Matteoli - il primo rapporto sullo stato dell' ambiente in Calabria, emesso nel dicembre 2000, fa menzione delle stesse indagini, riportando le identiche conclusioni del sopraccitato documento dell' Anpa''.

Progetto Calabrie: “Il ponte una infrastruttura distruttiva”

29/07 ''Secondo il ministro Lunardi il ponte sullo Stretto, a questo ritmo, entro il 2012 sara' completato, e nei primi giorni di ottobre sapremo esattamente chi lo costruira'. Purtroppo a ottobre sapremo soltanto chi sara' chiamato a distruggere il territorio e l'ambiente calabrese e siciliano nell'area dello Stretto''. E' quanto si afferma in un una nota di Progetto Calabrie dopo la visita in Calabria del Ministro alle Infrastrutture e ai trasporti. ''Una sola consolazione - prosegue il comunicato - se il ritmo cui si riferisce il ministro e' lo stesso dell' ammodernamento dell' Autostrada Salerno - Reggio Calabria le speranze che il mostro sullo Stretto non veda mai la luce aumentano notevolmente''.

Sequestrato il depuratore di Verbicaro

29/07 Il sostituto procuratore di Paola, Francesco Greco, titolare dell' indagine sull' inquinamento marino - operazione denominata Nettuno - ha disposto il sequestro preventivo d' urgenza con facolta' d' uso dell' impianto di depurazione del comune di Verbicaro. Il sequestro preventivo d' urgenza e' stato inviato al gip Salvatore Carpino per la convalida. Le attivita' di indagini sono state assegnate al Comando Polizia municipale di Verbicaro. Le indagini, secondo quanto si e' appreso, hanno permesso di accertare una continua fuoriuscita di liquame non depurato e schiume biancastre che si riversavano nel torrente San Pietro, nel torrente Belarda e successivamente nel fiume Abatemarco e conseguentemente nel Mar Tirreno. Dalle indagini e' stato accertato inoltre che gli inconvenienti all' impianto di depurazione erano gia' stati segnalati dal maggio 2005 senza registrare concreti lavori fino alla data del sequestro. Non rispettate peraltro alcune delle prescrizioni impartite dalla Provincia di Cosenza - settore Tutela ambiente riportate nell' autorizzazione definitiva allo scarico. Il pubblico ministero ha ipotizzato i reati di danneggiamento aggravato di acque pubbliche, alterazione, deturpamento ed imbrattamento delle acque pubbliche e dello stato dei luoghi sottoposti a speciale protezione.

Per il Prc la centrale del Mercure va solo smantellata

28/97 Si è tenuta nella Piazza Gallizzi di Pedali, a Viggianello, nel cuore del Parco nazionale del Pollino, una partecipata manifestazione pubblica voluta dalle federazioni di Cosenza e Potenza del Prc per ribadire e motivare il No fermo all'attivazione della centrale a biomasse del Mercure.
Un No che ad inizio del dibattito, coordinato dalla segretaria di Potenza Angela Lombardi, affiancata del segretario di Cosenza, Angelo Broccolo, è stato espresso da Antonio Vitale, segretario del circolo "Volante Rossa" di Viggianello, in nome della salute, del lavoro e della democrazia. Altra posizione netta e fondata di contrarietà alla centrale è stata espressa dai sindaci Anastasio di Viggianello e Pandolfi di Rotonda. Il sindaco Anastasio, in particolare, ha ribadito i danni concreti che già il territorio sta pagando: solo pochi gironi fa è stato sconsigliato di inserire nel nome di un'acqua minerale locale qualsiasi riferimento al "Mercure", visto che, proprio perché collegato alla pericolosa centrale Enel, è già sinonimo di inquinamento. Gianni Naggi, responsabile nazionale energia del Prc, ha tecnicamente e politicamente dimostrato l'assoluta inadeguatezza di un insediamento industriale di quelle dimensioni non solo in un territorio posto all'interno di un Parco Nazionale bensì in qualsiasi parte d'Italia, segnalando il bilancio energetico complessivamente negativo dell'impianto, l'impossibilità del reperimento in loco delle biomasse necessarie e la sovradimensionata, errata e deficitaria impostazione progettuale della centrale. Il responsabile della Cgil provinciale di Potenza, Antonio Pepe, esprimendo comunque forti perplessità sull'insediamento, ha affermato che la decisione finale in questi casi spetta ai cittadini e non può essere calata dall'alto. Il capo-gruppo Prc della Provincia di Cosenza, Biagio Diana, si è fatto portavoce della posizione ferma e decisa che le due federazioni hanno assunto da più tempo, insieme al partito nazionale, per sostenere in tutti i consessi istituzionali la necessità dello "Smantellamento" della centrale di Laino. Negli interventi delle associazioni ambientaliste, insieme al plauso al Prc ("l'unico partito che ha espresso una posizione ferma ed univoca sulla vicenda") è stato poi rimarcato il forte sentimento di indignazione popolare per la politica dell'Enel che, ieri come oggi, pensa a sfruttare il territorio depauperandone le risorse e mettendo a rischio la salute dei cittadini. Inoltre, i rappresentanti di "Riccio", Ferdinando Laghi, e Co.S.A., Antonietta Lauria, rispetto ai parlamentari eletti anche grazie ai voti della Valle hanno rimarcato l'assoluta mancanza di iniziative concrete a salvaguardia del territorio, venendo meno, secondo loro, agli impegni assunti con l'elezione. Emilia Simonetti, capo-gruppo Prc alla Regione Basilicata, si è impegnata da subito ad investire della vicenda il consiglio regionale lucano, e Giacomo Schettini, segretario regionale Prc, ha ricordato i recenti e preoccupanti dati relativi all'emigrazione giovanile che denotano, insieme alle degenerazioni della politica, una realtà delle regioni meridionali permeata da forme di neo-colonialismo, di cui il progetto dell'Enel a Laino è parte significativa, sottolineando, pertanto, la necessità di una vera e propria "nuova liberazione" a cui devono aspirare e per cui devono lottare le popolazioni del sud. In conclusione, Patrizia Sentinelli, responsabile ambiente e territorio del partito e componente della segreteria nazionale, ha rimarcato la coerenza del Prc tra le posizioni sostenute e gli atti politici adottati. Perciò, oltre ad investire di tale vicenda il tavolo nazionale dell'Unione, ha ribadito la Sentinelli, il partito si farà promotore, dal Consiglio della Comunità Europea fino a quello del più piccolo paese del Pollino, di tutte le azioni, le mozioni e le decisioni utili a fermare questo insano progetto. Pertanto, ribadendo la centralità delle questioni energetiche, che si collegano direttamente ai combustibili con cui si produce l'energia ed alle guerre che si combattono per accaparrarseli, l'esponente del Prc ha sostenuto che la materia va affrontata secondo una logica di risparmio e di efficentizzazione della produzione e delle reti. Non a caso Rifondazione, proprio per affermare un concetto "altro" di democrazia e pace sta promuovendo, insieme ad altri soggetti, una proposta di legge di iniziativa popolare in cui i beni naturali, ambientali e culturali, sono considerati beni comuni nonché patrimonio inalienabile dell'umanità.

Sulla centrale del Mercure interrogazione parlamentare di Lettieri (DL)

29/07 Un' interrogazione sulla Centrale elettrica Enel a biomasse del Mercure, a Laino Borgo (Cosenza), e' stata presentata dal deputato lucano della Margherita Mario Lettieri ai ministri dell' Ambiente e delle Attivita' produttive. Il parlamentare chiede ''se siano stati valutati tutti gli eventuali rischi per la salute dei cittadini connessi alle emissioni; se sia stata valutata la effettiva compatibilita' di una grande centrale a biomasse con la valorizzazione di un importante parco nazionale, qual e' il parco del Pollino; se sia stata e in che misura valutata la occupazione diretta ed indiretta derivante dall' attivita' della centrale in questione; quali siano stati i costi relativi sostenuti dall' Enel per tutte le opere relative alla trasformazione della centrale; se siano state rispettate tutte le procedure e l' evidenza pubblica nell' affidamento degli appalto e dei subappalti dei vari lavori''.

Sen. Gentile: “Grave la situazione del Tirreno cosentino”

28/07 Antonio Gentile, senatore di Forza Italia, ha presentato un' interrogazione al Ministro dell' Ambiente e della tutela del territorio in merito alla vicenda dell' inquinamento del mare Tirreno nel tratto cosentino di cui recentemente si e' occupata la magistratura di Paola. ''Negli anni passati, nonostante le difficolta' organizzative, - afferma Gentile - il tirreno cosentino ha sempre vantato acque balneabili. A tutt' oggi invece, nonostante i proclami delle istituzioni regionali, risulta essere fra i piu' inquinati dell' intera Calabria provocando innumerevoli disagi a tutti i cittadini turisti''. Nell' interrogazione, Gentile fa riferimento ai risultati delle indagini della magistratura che hanno portato ai sequestri del depuratore di Cirella e Diamante e di due lavatrici industriali della casa circondariale di Paola che servono per lavare i corredi dei 250 detenuti. Rivolgendosi al ministro, in particolare, il parlamentare di Fi chiede ''indipendentemente dalle indagini condotte dalla Procura di Paola, se non sia il caso di istituire una commissione ad hoc che possa stabilire ritardi, disfunzioni e responsabilita' politiche ed amministrative fra i soggetti istituzionali addetti alla manutenzione ed al funzionamento dei depuratori del Tirreno cosentino''.

Emergenza depurazione in Commissione regionale: interventi di Borrello, Chiarella, Magarò, Sulla, Tommasi.

L’Enel chiarisce: nella Centarle del Mercure bruceranno solo biomasse e non rifiuti

28/07 Nella centrale del Mercure - ai confini fra Basilicata e Calabria - ''non saranno bruciati rifiuti ma biomasse, prodotte in Basilicata e in Calabria'': lo ha ribadito, in una nota, la stessa societa', che ha annunciato reazioni alla ''pesante iniziativa di diffamazione'' avviata nei suoi confronti. Nel ribadire che ''per Enel la difensa e la tutela dell' ambiente e della salute pubblica sono un presupposto e un obiettivo strategico'', l' Enel ha spiegato che quella del Mercure ''e' una centrale a fonte rinnovabile'' e che per realizzarla la legge non prevede ''alcuna valutazione di impatto ambientale ne' nazionale, ne' regionale''.

Lunardi: Ai primi di ottobre il nome del costruttore del Ponte sullo Stretto”

28/07 ''Nei primi giorni di ottobre sapremo chi costruira' il Ponte sullo Stretto. Infatti e' gia' in fase avanzata la procedura del general contractor. Nel 2006 inizieranno i lavori che dureranno cinque anni''. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Pietro Lunardi, oggi a Catanzaro per un sopralluogo sulla A3 e sulla statale 106 ionica. ''Al di la' dell' enfasi sull' opera - ha sostenuto il Ministro - si tratta di una prosecuzione della rete viaria e ferroviaria. E' importante, al riguardo, quando sara' ultimata l' opera lo saranno anche la Palermo-Messina e la Salerno-Reggio Calabria. Il Ponte costituisce la continuita' alla percorribilita'''.

Esposto alla Procura di Rossano per fuoriscite di percolato dalla discarica di Bucita

27/07 Nuove anomalie, rappresentate da fuoriuscite di percolato che dalla discarica di Bucita si riverserebbe nel torrente Coserie, sono state denunciate, con un esposto inviato alla Procura della Repubblica di Rossano, al Presidente della Regione Calabria, al Presidente della Provincia di Cosenza, ed al Commissario per l'Emergenza Ambientale della Calabria, dal Comitato contro le discariche di Bucita, dal Wwf, dal Sin Cobas e dall'Uci (Unione Coltivatori Italiani). Nella denuncia si chiede una verifica immediata e l'eventuale chiusura della discarica. L'esposto denuncia e' stato corredato da una serie di fotografie, che documentano il grave problema ambientale.

Nucera (Udc) “La prevenzione agli incendi, in Calabria, è una chimera”

27/07 ''Diventa una vera chimera la prevenzione agli incendi boschivi in Calabria e gli ultimi dati, assolutamente sconfortanti, sottolineano ancora una volta come la nostra regione, a fronte di un patrimonio boschivo tra i piu' ricchi del Paese, non riesce a contrastare efficacemente il triste fenomeno per mancanza di uomini e mezzi''. E' quanto sostiene in una nota il capogruppo dell'Udc in consiglio regionale, Giovanni Nucera. ''Ogni giorno ettari di bosco vanno letteralmente in fumo - ha aggiunto - mentre i vigili del fuoco, gia' alle prese con un organico non certo all'altezza della situazione per numero e mezzi, deve sobbarcarsi una mole di lavoro massacrante, arrivando spesso a 40 interventi giornalieri. Un carico giornaliero di lavoro rispetto al quale i vigili del fuoco non possono certo far fronte rispetto a tutte le emergenze che la stagione estiva puntualmente propone''. ''Servirebbe invece - ha concluso Nucera - un maggior coordinamento con il personale del Corpo forestale dello Stato, procedure abbreviate per l'intervento degli `aerei cisterna', i canadair, e un maggior impegno di tutti per preservare il nostro prezioso patrimonio boschivo''.

Mercoledì 27 alle 11 a Cetraro varo dei “battelli spazzamare”

27/07 Entreranno ufficialmente in funzione domani, lungo le coste calabresi, i “battelli spazzamare”, sette catamarani della lunghezza di sei e nove metri costruiti per raccogliere l’immondizia e aspirare le bollicine marroni del “mar nostrum”.Il varo ufficiale degli “spazzini delle onde” avverrà domani mattina alle ore 11.00 al porto di Cetraro alla presenza dell’Assessore all’ Ambiente, Diego Tommasi e dei rappresentanti delle Capitanerie di porto. Nel corso dell’incontro con la stampa saranno resi noti i particolari del Piano di intervento e le rotte di navigazione.

Arrivano i battelli “puliscimare”, sette catamarani di sei e nove metri

22/07 Entra nel vivo il Piano messo a punto dall’Assessorato all’Ambiente per fronteggiare “Emergenza mare 2005”. E mentre procedono i lavori per il completamento e la rimessa in funzione di alcuni impianti di depurazione dismessi da anni, (la scorsa settimana è stato riattivato il depuratore di Longobardi Fiumefreddo), lungo le coste calabresi arrivano i battelli “puliscimare”: sette catamarani della lunghezza di sei e nove metri attrezzati per raccogliere rifiuti solidi e aspirare le chiazze marroni, sottocosta, anche in prossimità della battigia. I particolari della campagna di disinquinamento marino sono stati resi noti stamane, nel corso di un incontro con i rappresentanti delle quattro Capitanerie di Porto, svoltosi nella sede dell’Assessorato all’Ambiente a Catanzaro. Presenti all’incontro oltre all’Assessore Diego Tommasi, il dirigente generale, Domenico Lemma, il vice Giuseppe Graziano, i tecnici dell’Assessorato e i rappresentanti delle Capitanerie: Pasquale Vitello, Domenico Ferraro, Matteo Lo Presti e Giuseppe Donato. “I battelli “puliscimare” - ha spiegato l’Assessore Tommasi – pattuglieranno le coste per tutta la durata della stagione estiva, in special modo nei giorni di maggiore affluenza turistica, ma il Piano “Emergenza mare 2005” – ha aggiunto l’Assessore – comprende azioni di intervento a più ampio raggio, volte oltre che al disinquinamento marino, anche alla pulizia delle spiagge e azioni di sensibilizzazione dei cittadini in ordina alla salvaguardia ambientale e alla tutela delle risorse “.Nel corso dell’incontro, nel quale è emersa l’ ampia condivisione del Piano di intervento dell’Assessorato e la volontà di “istaurare un rapporto di collaborazione sinergica – ha detto Tommasi – con le Capitanerie che lungo le coste svolgono funzioni di prevenzione e di salvaguardia della sicurezza dei bagnanti”, sono stati inoltre illustrate le azioni prioritarie, legate alla salvaguardia dell’ambiente marino e costiero, che nel prossimo futuro il Dipartimento porrà in essere.Ampia disponibilità è stata espressa dai rappresentanti delle Capitanerie di Porto che spesso – hanno evidenziato - nella loro attività di prevenzione e controllo della sicurezza in mare, sono costretti a registrare segnalazioni di inquinamento marino e criticità ambientali da parte dei cittadini e dei bagnanti. Una risposta alle lamentele dei turisti e alle segnalazioni che giungono alle Istituzioni arriva dai battelli “puliscimare” che all’occorrenza, su segnalazione delle Capitanerie, si sposteranno sui tratti di mare inquinati. Il servizio di pattugliamento dei catamarani che sarà presentato ufficialmente in un apposito incontro pubblico, inizierà la prossima settimana.

Un nuovo depuratore presto attivo a Cariati

22/07 ''Entrera' presto in funzione a Cariati un nuovo depuratore cittadino che consentira' di liberare la zona portuale occupata dal vecchio ed ormai inefficiente impianto di depurazione''. E' quanto si afferma in una nota del Comune. ''Tutti i liquami cittadini - e' scritto nella nota - sono ora convogliati presso gli impianti rinnovati atti a soddisfare complessivamente le esigenze di 40.000 abitanti. Il vecchio depuratore sito nel Porto sara' dunque demolito e l'area verra' adeguatamente bonificata. Sara' restituito cosi' all' infrastruttura portuale uno spazio ulteriore del quale poter usufruire e nel quale saranno realizzate nuove strutture per il porto''.

I Verdi denunciano conflitti d’interesse nella vicenda del Ponte sullo Stretto. Ciucci replica: “Nessun conflitto”

22/07 I Verdi denunciano i crescenti conflitti di interesse nella vicenda del Ponte sullo Stretto di Messina. A dichiararlo e' una nota di Anna Donati, capogruppo dei Verdi in Commissione lavori pubblici e trasporti del Senato. La senatrice richiama le dichiarazioni di Fabrizio Di Amato, ad di Maire engineering, che, dopo l'acquisizione di Tecnimont, sara' in gara sia per il general contractor che per il project management. ''In concreto - sostiene la Donati - questo significa che la nuova societa' concorre sia per la progettazione e realizzazione del ponte, sia per la vigilanza sulla progettazione e costruzione'', con il paventato rischio che controllore e controllato appartengano allo stesso gruppo. La nota conclude ricordando che Di Amato e' vicepresidente dell'Istituto Grandi Infrastrutture, di cui e' presidente Giuseppe Zamberletti, a capo anche della Societa' Stretto di Messina, e che dovra' assumere tutte le decisioni sulle gare. ''Praticamente - nota la senatrice dei Verdi - una gara tra pochi amici''.
'Nessun conflitto di interesse per le gare relative alla scelta del general contractor per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e del responsabile dei servizi di project management consulting''. Cosi' l' amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, replica alle dichiarazioni della senatrice dei Verdi Anna Donati. ''L' ipotesi drammatizzata dalla Donati di societa' di uno stesso gruppo (nel caso specifico Maire Engineering e Tecnimont), vincitrici di entrambe le gare, non e' semplicemente possibile - precisa il manager - in base a quanto previsto dal bando di gara, che evidentemente la senatrice non conosce. Il bando, come noto, e' stato pubblicato sia sulla Gazzetta Ufficiale italiana che sulla Gazzetta Ufficiale europea''. Pietro Ciucci ''ancora una volta'' sottolinea che ''la societa' Stretto di Messina opera secondo criteri di trasparenza e nel rispetto della par condicio e - conclude - su questi argomenti e' pronta in qualsiasi momento a misurarsi sulla base di fatti concreti''.

Speciale:--> Approvato dalla Camera il decreto legge per l’emergenza rifiuti/depurazione in Calabria <--

Il Commissario all’ambiente dispone che solo i rifiuti di Cassano nella discarica di Cassano

21/07 Con provvedimento del Commissario di Governo, delegato per l'emergenza ambientale nel territorio della Regione Calabria, Domenico Bagnato, e' stato disposto che fino all'esaurimento della capienza della seconda buca e all'entrata in funzione della terza, che e' in fase di realizzazione sempre in contrada ''La Silva'', sara' solo il Comune di Cassano Ionio, in qualita' di soggetto gestore, a poter conferire i rifiuti solidi urbani in quella discarica. Nel provvedimento emesso, il Commissario Bagnato, ha, infatti, stabilito che i comuni di Montalto Uffugo, S. Benedetto Ullano e S. Vincenzo La Costa, gia' autorizzati a ''scaricare'' nel comune di Cassano Ionio, dovranno smaltire i propri rifiuti solidi urbani presso la discarica sita in localita' ''Columbra'' di Crotone. La decisione e' stata provocata dalle istanze dell'ente sibarita, con le quali si evidenziava la necessita' di ridurre il numero dei comuni conferenti i rifiuti solidi urbani presso la discarica ''La Silva'', poiche' ormai prossima all'esaurimento. Gli amministratori cassanesi avevano evidenziato che tale soluzione avrebbe evitato ulteriori aggravi di costo derivanti dal conferimento presso altra discarica in considerazione dello stato di dissesto finanziario in cui versa l'ente locale. ''Gli amministratori comunali di Cassano - e' scritto in una nota diramata dall'ufficio stampa del Comune - all'arrivo delle disposizioni del Commissario Bagnato, hanno tirato un respiro di sollievo per il grande significato oggettivo che l'atto provochera', sia a beneficio dell'ente locale, sia dei cittadini utenti del servizio, che cosi' vedono scongiurato il pericolo di ulteriori aggravi finanziari sulle tariffe del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, derivanti dall'eventuale conferimento dei rifiuti presso la discarica 'Columbra' del comune di Crotone, di proprieta' della So.Vre.Co. SpA''.

A Scalea turista denuncia proliferazione di insetti e topi da rifiuti non rimossi

21/07 Insetti, scarafaggi e topi stanno proliferando in localita' Pantano di Scalea, una delle piu' note localita' turistiche della Calabria, a causa della mancata rimozione dei rifiuti: a denunciarlo, in un esposto inviato, tra gli altri, alla Procura della Repubblica di Paola ed alla Compagnia carabinieri di Scalea, al Sindaco, ai vigili urbani ed alla As di Scalea, e' un turista napoletano, proprietario di un appartamento nella zona. ''Ci sono circa trecento metri di strada con rifiuti di ogni genere - e' scritto nell' esposto di Nicola Sorbo - Oltre all' accumulo della spazzatura giornaliera, ci sono reti, materassi, cucine, frigoriferi, lavatrici, e chi piu' ne ha,piu' ne metta, che da giorni non vengono rimossi. In questi giorni e' stato effettuato anche un blocco della circolazione da alcuni abitanti del luogo, ma allo stato attuale non e' stato risolto alcunche'''. Il turista rende noto anche di essersi attivato telefonicamente con ''tutti gli organi in indirizzo, ma la risposta e' stata sempre la stessa: stiamo provvedendo; stiamo facendo la segnalazione; non siamo noi competenti. In alcuni casi - ha aggiunto nell' esposto - la risposta e' stata: perche' non vende l' appartamento a va via da Scalea''. ''La mia - conclude nell' esposto il turista campano - e' una protesta, con la speranza che gli organi competenti prendano atto della situazione, considerando l' enorme flusso di turisti in arrivo tra pochi giorni, visto che anche per pochi mesi siamo cittadini di Scalea e anche se per circa 30 giorni di soggiorno il sottoscritto paga regolarmente Enel, Ici, Tassa rifiuti, Acque reflue per tutto l' anno, come un normale residente della zona''.

La Lav definisce allarmante la situazione degli animali in Calabria

21/07 Dall' ''illegittimo prolungamento del calendario venatorio'' alla zoomafia, dal bracconaggio alla pesca di frodo, dal randagismo fino ai piu' gravi casi di maltrattamento: in un dossier dal titolo ''Emergenza animali in Calabria'', curato da Maria Teresa D' Agostino, la Lav Calabria ha disegnato la mappa dello sfruttamento degli animali nella regione. Il rapporto, alla seconda edizione, ripercorre quasi due anni di vicende riguardanti gli animali per denunciare, e' scritto in un comunicato, ''una situazione allarmante che necessita di interventi quanto mai urgenti da parte delle istituzioni, a tutti i livelli''. ''La caccia - prosegue la nota - anticipata ormai ogni anno di tre settimane, rappresenta una delle emergenze piu' gravi perche' sta portando a un rapido depauperamento le popolazioni di quaglie e tortore, ampiamente cacciate in Calabria, e inserisce la regione tra quelle dove l' attivita' venatoria sta producendo i maggiori danni. La nostra regione e', inoltre, tra quelle dove sono piu' diffuse la pesca di frodo e le illegalita' legate all' ambiente marino e all' abusivismo costiero: le recenti e numerose operazioni delle Capitanerie di Porto, con sequestro di reti spadare e pesce sottomisura, testimoniano la gravita' della situazione in questo settore. Dopo lo scellerato esperimento di Basilico', inoltre, si e' dovuta registrare la creazione di un nuovo zoo, a Catanzaro, dove, in disprezzo di ogni elementare principio etologico, animali esotici quali aquile reali e pappagalli vengono costretti in spazi angusti che impediscono loro di muoversi liberamente. E ancora abbandoni, cani uccisi con arma da fuoco o lasciati morire d' inedia ed esperimenti inutili quanto crudeli''. ''La Calabria - ha sostenuto Sonny Richichi, presidente nazionale della Lav - presenta mille contraddizioni: da una parte, possiamo registrare con soddisfazione un protocollo d' intesa con le scuole, siglato dalla Lav con l' Ufficio scolastico regionale, per diffondere la cultura del rispetto di tutti i viventi, dall' altra dobbiamo constatare che elementari principi etologici ed etici vengono violati con scelte illogiche e antiscientifiche''. ''Con questo dossier - ha aggiunto Roberto Vecchio Ruggeri, coordinatore della Lav Calabria - abbiamo voluto creare la base da cui partire per passare dalla denuncia alla programmazione di un lavoro quanto mai urgente che richiede l' impegno degli amministratori locali, primi referenti in fatto di tutela degli animali, e soprattutto di consiglieri e assessori Regionali che hanno gia' risposto positivamente alla nostra richiesta di discutere assieme questi temi e di cercare soluzioni che noi sappiamo possibili''.

Dalla UE prioritario il Ponte sullo Stretto, sempre che rispetti ambiente e sicurezza

20/07 Il Ponte sullo stretto ''fa parte delle priorita' e rispetto la decisione''. Lo ha detto Karel Van Miert, conversando con i giornalisti, dopo essere stato nominato ufficialmente coordinatore del progetto transeuropeo che prevede anche il Ponte sullo stretto di Messina. ''Abbiamo discusso animatamente nel gruppo'' di Alto livello che ha scelto le opere prioritarie, ha ricordato Van Miert, sottolineando l'impegno delle autorita' italiane a favore dell'opera. La realizzazione del ponte, ha quindi precisato il neocoordinatore, e' condizionata al rispetto delle necessarie valutazioni sull'impatto ambientale e di sicurezza. ''Resta inoltre - ha osservato Van Miert - il problema del budget legato delle future prospettive finanziarie 2007-2013''. La presidenza lussemburghese dell'Ue per le reti transeuropee aveva previsto una riduzione a 12 miliardi, rispetto alla proposta di 20 miliardi avanzata dalla Commissione.

Ruspa distrugge nido di tartarughe sulla spiaggia di Palizzi

20/07 Un nido di tartaruga Caretta-Caretta con decine di uova e' stato distrutto da sconosciuti sulla spiaggia di Palizzi. La scoperta e' stata fatta dal personale del corpo forestale dello Stato dopo una segnalazione anonima giunta sul numero di emergenza ambientale 1515. Quando il personale del Corpo Forestale e' giunto sul posto ha trovato che la spiaggia era stata pulita e livellata con un mezzo meccanico gommato. Sono state quindi raccolte le testimonianze, anche fotografiche, di alcuni docenti e ricercatori dell'Universita' della Calabria, che proprio in quell'area stanno conducendo un progetto chiamato 'Caretta Calabria', finalizzato alla definizione della distribuzione e consistenza dei siti di nidificazione delle tartarughe marine lungo la costa ionica calabrese. ''Da quanto riferito dai docenti universitari - e' scritto in una nota del Corpo Forestale dello Stato - sembrerebbe che questi avessero avvisato per tempo i tecnici del Comune di Palizzi della presenza delle tartarughe, senza pero' riuscire a fermare, o almeno posticipare, l'intervento di manutenzione effettuato sulla spiaggia''.

Irrilevante la produzione calabrese di energia da fonti rinnovabili

20/07 I dati della produzione dell'energia elettrica in Calabria forniti dal Grtn (gestore della rete di trasmissione nazionale), per il 2003, indicano la irrilevante produzione da fonti rinnovabili, come il solare fotovoltaico e l'eolico. Il confronto tra i 48,5 milioni di kWh prodotti in Basilicata con i 300 kWh mila prodotti in Calabria ne evidenziano il forte divario. La potenza di generazione idroelettrica - principale fonte rinnovabile in Calabria -, rimane costante. La produzione da biomasse, essendo compresa in quella termoelettrica tradizionale (fonti fossili), non e' deducibile. Nel 2004 la regione e le province hanno avviato modeste iniziative nel fotovoltaico, finanziando la realizzazione dei relativi impianti in cento scuole della regione, mentre nell'eolico alcune iniziative di societa' private sono in fase di realizzazione o di autorizzazione. Lo sostiene Domenico Menniti, esperto di problemi energetitici ed ex segretario della Cgil Enerida Calabria. In definitiva - sostiene Menniti - si e' molto lontani dagli obiettivi, fissati al 2010 dal Pear (Piano energetico ambientale regionale). Questo ritardo e' dovuto alla lentezza, ben quattro anni, della giunta regionale precedente nel portarlo all'approvazione del Consiglio regionale. Nell'idroelettrico minore una potenza di generazione di 30 MW con producibilita' di 100 milioni di kWh/anno, nei nuovi serbatoi in costruzione per l'uso plurimo delle acque (Menta, Melito, Metramo, Lordo e Alto Esaro) una potenza di 60-80 MW con una producibilita' di 250-300 milioni di kWh/anno. I citati invasi incrementeranno la tesaurizzazione delle acque della regione, che tornera' utile nei periodi di siccita'. La conferma di questo assunto viene dalle lotte degli anni settanta dei contadini e dei lavoratori elettrici delle confederazioni sindacali, guidati dal senatore Pasquale Poerio e Pietro Secreti, con la vertenza dell'Enel per l'uso plurimo delle acque (potabile, irriguo, energetico) degli invasi della Sila piccola, conquistando la ricostruzione delle centrali distrutte dalle alluvioni ed il nuovo invaso del Passante. Inoltre la vasta rete degli acquedotti della regione puo' essere utilizzata, come gia' fatto da alcune regioni del Paese, per la produzione di energia elettrica pulita. Nella fonte solare fotovoltaica una potenza di generazione di 1,5 MW con producibilita' di 2,2-2,3 milioni di kWh/anno. Nel solare termico (produzione di acqua calda) 10 mila mq di collettori. Nell'eolico una potenza di generazione di 70 MW con producibilita' di 100 milioni di kWh/anno. Nelle biomasse di 50-70 MW con producibilita' di 300-500 milioni di kW/anno. Con gli impianti di biomasse gia' in esercizio delle due centrali di Cutro e Strangoli le previsionidel Pear si possono incrementare con i nuovi impianti di Scandale, Catanzaro Biozenith, Cosenza-Legnochimica e la trasformazione della centrale del Mercure. Per alleggerire l'impiego di biomassa prelevata dai boschi si puo' ricorrere a coltivazioni agricole bioenergetiche (piante di fibra, oleaginose, zuccherine, amidacee). Per il solare fotovoltaico e termico la produzione dell'energia e' da realizzare con impianti di piccola taglia diffusi nel territorio ed in tal senso fa testo una legge della regione Toscana di far dotare, con opportune agevolazioni, i futuri edifici pubblici e privati di siffatti impianti. Infine la ''fonte''del il risparmio energetico. Un esempio: Regione-grandi Comuni-Province-Aziende Ospedaliere, fatte salve poche eccezioni, pur consumando 1000 tep/anno (tonnellate equivalenti di petrolio) non hanno, giusta legge 10/91, nel loro organico la figura dell'energy manager (responsabile del bilancio energetico annuale). Rimane da trattare la macro produzione di energia elettrica, assente nel Pear, di competenza del governo nazionale. Ritengo che la giunta regionale non debba accettare acriticamente le decisioni del governo che assegna, nel sistema Italia, alla Calabria un ruolo debordante produttivo. Localizzare nella regione cinque centrali termoelettriche con taglia di 800 MW, due sono in costruzione, comportera' serie conseguenze ambientali, come le emissioni di gas serra e la costruzione di nuovi elettrodotti a 380 kV tra i boschi dell'Appennino per trasportare l'elettricita' fuori regione. Infine la regione non deve essere solo produttrice di energia elettrica bensi' avere in merito un ruolo industriale nella produzione nel settore di beni finiti. Il Consiglio regionale alla fine della precedente legislatura ha deciso all'unanimita' la istituzione del Distretto energetico a Crotone. Scelta bene appropriata perche' territorio naturalmente dotato di una ricca panoplia energetica per la presenza delle fonti idroelettrica, solare, eolica biomassa e metano. La ricerca tecnologica l'indotto elettrotecnico, elettronico, di meccanica fine e dei nuovi materiali potranno far decollare un processo di moderna industrializzazione della citta' e del suo comprensorio. Una parziale fonte di finanziamento dovra' essere dalle royalty del metano, applicando finalmente quanto sancito in materia dalla legge 625. Data la reale e concreta importanza per lo sviluppo economico della regione della questione energetica – conclude menniti - la recente affermazione sul ruolo di programmazione e controllo del vice presidente della giunta regionale, con delega all'energia, Nicola Adamo, e' di stringente attualita'.

Sequestrato il depuratore di Cirella

20/07 E' stato sequestrato, con facolta' d'uso, il depuratore consortile che si trova in localita' Vacuta di Cirella di Diamante. Il provvedimento di sequestro e' stato emesso dal Gip, Salvatore Carpino, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore della Repubblica della Procura di Paola, Francesco Greco, titolare dell'indagine sull'inquinamento marino. Nell'indagine avviata dalla Procura di Paola, chiamata Nettuno, si ipotizzano i reati di disastro ambientale e interruzione di pubblico servizio, deturpamento, alterazione, distruzione ed imbrattamento dello stato dei luoghi e danneggiamento aggravato di acque pubbliche. La Procura di Paola ha disposto inoltre alcune prescrizioni alla societa' di gestione dell'impianto per quanto riguarda la manutenzione dei motori annessi alla sala compressori e piu' in generale per la gestione della struttura in modo da evitare qualsiasi fuoriuscita di liquami sul suolo e nelle acque pubbliche. Le indagini sulla situazione del depuratore sono state compiute dai carabinieri di Diamante in collaborazione con la polizia municipale e del corpo forestale dello Stato.

Sequestrato l’alveo del fiume Trionto, divenuto una discarica da tre milioni di metri quadri, a Rossano

19/07 Tre milioni di metri quadri di alveo del fiume Trionto sono stati sottoposti a sequestro preventivo dalla Guardia di Finanza di Rossano per la presenza di centinaia di tonnellate di rifiuti di ogni genere. Il provvedimento e' stato emesso dal gip del Tribunale di Rossano, Letizia Benigno, su richiesta del procuratore capo, Dario Granieri. Gli accertamenti compiuti dai finanzieri hanno permesso di accertare che nel fiume, nel tratto compreso tra i comuni di Crosia e Rossano, per una lunghezza di circa sette-otto chilometri, e' stato gettato di tutto. Sono stati trovati rifiuti solidi e speciali tra i quali anche lastre di eternit con amianto, pneumatici, fusti e bidoni usati per il trasporto di oli industriali e diluenti, automobili, carcasse di animali, elettrodomestici, materiali di risulta di lavori edili. Gli investigatori hanno sottolineato anche che la presenza di tutto questo materiale, in caso di piena, costituisce un serio pericolo per le abitazioni e gli insediamenti industriali della zona. Inoltre la presenza delle carcasse di animali comporta dei rischi di carattere igienico sanitario. In attesa di individuare le responsabilita' di coloro che hanno scaricato i rifiuti nel fiume, il provvedimento di sequestro e' stato notificato, per gli opportuni interventi di bonifica, ai Presidenti della Regione e della Provincia di Cosenza, ai Sindaci di Crosia e Rossano, all' autorita' di bacino regionale di Catanzaro, all' Arpacal di Cosenza, al servizio difesa idraulica regionale ed al commissario delegato per l' emergenza ambientale.

Riunione positiva, sulla depurazione, al Ministero.Saranno corrisposti i crediti. Tommasi: “Un passo avanti”

19/07 In attesa della conversione definitiva del decreto 90/2005 sull' emergenza depurazione in Calabria, alle societa' incaricate del servizio verranno corrisposti i crediti vantati per investimenti e le stesse proseguiranno nella gestione del servizio: e' questo l' esito della riunione svoltasi a Roma, convocato dal vice ministro all' Ambiente, Francesco Nucara per affrontare la grave situazione relativa all' emergenza depurazione in Calabria. Alla riunione hanno partecipato il Commissario per l' emergenza ambientale, Bagnato; il direttore generale per la qualita' della vita, Mascazzini; l' assessore regionale all' Ambiente, Tommasi; e le quattro societa' che gestiscono la depurazione nei cinque ambiti territoriali ottimali (Ato) della Regione: Smeco (Ato Reggio Calabria e Cosenza) Ati Ibi Dondi (Ato Catanzaro) Licosanto (Ato Vibo Valentia); Impec (Ato Crotone). Le societa' di gestione, secondo quanto riferito in un comunicato, hanno lamentato le difficolta' esistenti nel settore della depurazione, dovute alle mancate erogazioni delle somme spettanti per la gestione degli impianti. Tale situazione ha determinato la difficolta' a garantire una normale gestione del servizio da parte delle stesse societa'. Da qui la decisione di procedere al pagamento. Per il 30 luglio, e' stato reso noto, e' prevista la conversione definitiva del decreto legge 90/2005; l' art 2 dispone che in relazione allo stato di emergenza in atto nella Regione, entro dieci giorni dall' entrata in vigore del Dl e' nominato il Commissario delegato cui sono attribuiti i poteri previsti dalla normativa vigente. Al riguardo, secondo quanto riferito, ''l' art.1 della Opcm del 28 gennaio 2005 prevede la possibilita', ove ricorrano situazioni di inadempienza dei Comuni, a disporre per la sostituzione delle amministrazioni inadempienti; tutto cio' prevede che entro 60 giorni dall' anticipazione delle risorse finanziarie da parte della Cassa Depositi e Prestiti, il Commissario, ove non vi provvedano direttamente i soggetti inadempienti, si sostituisce ai medesimi per la definizione di un piano di rientro, al massimo quadriennale delle situazioni debitorie con la medesima cassa. In ogni caso - prosegue la nota - a fronte della mancata attuazione anche parziale del piano di rientro, il Ministero dell' Interno provvede attraverso corrispondenti riduzioni dei trasferimenti erariali spettanti ai comuni interessati''. Nucara, fautore dei numerosi incontri che sul tema dell' emergenza depurazione in Calabria, ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto ed al termine della riunione ha ringraziato le societa' affidatarie per lo sforzo da loro dimostrato volto alla risoluzione della questione. In particolare e' stato sottolineato da Nucara e dall' assessore Tommasi, il sacrificio chiesto alle ditte in questione che, pur vantando cospicui crediti dal commissariato per l' emergenza ambientale e pur nella confusione contrattuale hanno convenuto di continuare l' esercizio della gestione fino a tutto settembre. ''In questo lasso di tempo - conclude la nota - saranno attivati tutti i meccanismi politici e amministrativi per normalizzare la gestione degli impianti recuperando le somme dovute alle ditte e provvedendo al saldo delle loro spettanze. Un significativo ringraziamento e' stato espresso da Nucara all' assessore Tommasi''
''Con il sottosegretario Nucara abbiamo fatto un altro passo in avanti riuscendo a definire il pagamento alle societa' di gestione dei crediti loro spettanti''. A sostenerlo e' stato l' assessore regionale all' Ambiente, Diego Tommasi, commentando l' esito della riunione svoltasi a Roma con il vice ministro all' Ambiente, Francesco Nucara, sulla depurazione in Calabria. ''Nessun lavoratore verra' licenziato - ha proseguito Tommasi - e l' attivita' non sara' fermata. Ma continueremo a sollecitare un ulteriore intervento, da parte dello Stato, uguale a quello gia' avviato dalla nostra Regione''. A tal proposito Tommasi ha ricordato il Piano di emergenza gia' adottato dalla Regione, indirizzato all' esercizio ottimale ed immediato di trenta depuratori. L' incontro romano, secondo quanto riferito in una nota dell' Ufficio stampa della Giunta, aveva un duplice obiettivo. Il primo, per sostenere la richiesta di investimenti necessari a fronteggiare l' emergenza e riattivare gli impianti. Il secondo, per convincere le quattro aziende incaricate della gestione della depurazione, negli Ato provinciali, a continuare il lavoro. ''Questo terzo incontro - prosegue la nota - rientra nell' impegno politico-istituzionale che la Regione sta portando avanti al fine di assicurare, nel corso dell' estate, il servizio di depurazione delle acque''. ''Subito dopo la conversione del decreto legge n. 90/2005 sull' emergenza in Calabria nel settore della depurazione delle acque - ha concluso Tommasi - occorrera' giungere, con il Governo e gli Enti Locali, ad un accordo di programma per intervenire, con razionalita', sia nei momenti di emergenza che in quelli della pianificazione strategica dell'ammodernamento degli impianti, a partire dalla costruzione di 1.200 chilometri di fognature''.

Aperti sette centri visita del Parco Nazionale del Pollino

19/07 Sette degli undici ''centri visita'' realizzati nel Parco Nazionale del Pollino, dove i lavori risultano conclusi, saranno aperti nel periodo estivo, dal 20 luglio al 20 settembre. Nelle strutture, localizzate nei comuni di Frascineto, Mormanno, San Donato di Ninea, Orsomarso, in provincia di Cosenza e San Severino Lucano, Terranova di Pollino, San Paolo Albanese, in provincia di Potenza, vi svolgeranno attivita' le ''Guide ufficiali del Parco Nazionale del Pollino'' che hanno sottoscritto un' apposita convenzione con l' Ente Parco. ''Si tratta di una convenzione - si legge in una nota dell' ufficio stampa dell' Ente Parco - aggiuntiva temporanea, che amplia, appunto, i servizi affidati alle Guide sin dal 2001 e che interessava il solo punto informativo di Campotenese. In alcuni casi, i centri visita in questione ospitano gia' i 'punti parco', gestiti, sino al 3 giugno scorso, dagli ex lavoratori socialmente utili, attualmente in mobilita'. Per sopperire all' imprevista interruzione dei servizi di assistenza al turismo, e ferma restando la possibilita' di utilizzare gli stessi ex Lsu per l' erogazione degli servizi nel momento in cui sara' chiaro quale sara' il futuro dei lavoratori ed anche quello dei centri visita, l' Ente Parco e l' Associazione delle Guide hanno stipulato la convenzione''. ''Alle guide - prosegue la nota - e' affidata la custodia dei locali e delle attrezzature, oltre che la gestione e il funzionamento del servizio Informativo del Parco. L' Ente Parco affida, inoltre, alle Guide i servizi di informazione finalizzati alla fruizione del Parco. Quindi informazioni sulle finalita' del Parco, sulle norme di tutela, sulle risorse naturalistico-ambientali e culturali del territorio protetto, informazioni sul bisogno di tutela, sui comportamenti da tenere per il rispetto e la salvaguardia dell' ambiente e, infine, il rilevamento e il monitoraggio della presenza dei visitatori''.

Rifondazione: “La Regione blocchi le procedure per il Ponte”

19/07 ''Riteniamo che la Giunta regionale, nel rispetto degli impegni programmatici assunti dalla coalizione, blocchi le procedure per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. La maggioranza di centrosinistra non proceda alle nomine di competenza del Consiglio regionale, tra cui quelle di un rappresentante della Regione nel Consiglio di amministrazione e di un Sindaco supplente nel Collegio dei Revisori dei Conti della societa' 'Stretto di Messina'''. A chiederlo, in una lettera al presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, sono stati il capogruppo del Prc alla Regione, Nino De Gaetano, e l' assessore regionale al lavoro dello stesso partito, Egidio Masella. ''E' nota - e' scritto nella lettera - la posizione di Rifondazione sul Ponte. In continuita' con essa abbiamo avviato da tempo una campagna nazionale per continuare a dire No al Ponte e per cambiare le finalita' della societa' stretto di Messina, a sostegno della quale, abbiamo promosso una petizione popolare da inviare ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Il simbolo della campagna e' il 'Ponte' piantato sopra un deserto, perche' ci opponiamo all' idea della riproposizione per il Sud delle cattedrali nel deserto dell' intervento pubblico''. ''Le grandi imprese straniere - proseguono De Gaetano e Masella - hanno abbandonato quasi tutte quante l' operazione della costruzione dell' opera faraonica. Oramai quasi tutti gli studi relativi all' impatto ambientale, al territorio, al sistema dei trasporti del ponte, confermano che esso e' inutile all' economia, al trasporto, nonche' gravemente dannoso per l' ambiente, per il paesaggio e per il sistema urbanistico di quel territorio. Per la partecipazione alla gara di affidamento della progettazione definitiva, esecutiva e la realizzazione del Ponte sullo Stretto sono pervenute due offerte (Astaldi Spa ed Impregilo Spa). Una gara tutta italiana, alla quale non ha partecipato alcuna delle grandi imprese straniere, perche' evidentemente poco garantite sulla fattibilita' del progetto, che presenta non poche incognite sul piano della fattibilita' e della certezza dei costi. Noi non siamo ne' allegri, ne' tanto meno soddisfatti, perche' conosciamo la verita' che sta dietro l' operazione''. ''Essa - sostengono i due esponenti del Prc - rappresenta il tentativo di dimostrare che gli impegni assunti dal governo Berlusconi vengono mantenuti, come dichiara lo stesso Lunardi, e poco importa se per tentare di dimostrare cio' si sprecano enormi risorse pubbliche per la sola progettazione''. La nostra iniziativa contro il ponte - proseguono De Gaetano e Masella - non e' una iniziativa politicista, ma una campagna interna alle scelte compiute dal movimento, che si fa carico di proporre al Paese un modello sociale e produttivo diverso per il Mezzogiorno, che garantisca lavoro sicuro, onesto e di qualita', servizi pubblici di qualita', che rendano certi ed esigibili il diritto all' acqua, alla salute, alla scuola''. ''Un modello economico e produttivo autecentrato ed autopropulsivo - sostengono gli esponenti del Prc - che tenga solamente conto delle risorse, ambientali, paesaggistiche, architettoniche, artistiche e storiche, delle risorse umane e dei saperi che il Sud possiede. Un Sud che non accetta piu' che altri decidano quale deve essere il suo ruolo e si riappropria della gestione e del controllo democratico del territorio. Un Sud che si interroga sulla nuova questione meridionale in rapporto agli attuali processi di globalizzazione e che si oppone alle scelte che gli assegnano una funzione dipendente, di polo del non lavoro e della precarieta', di militarizzazione del territorio e di devastazione ambientale, all'interno di uno sviluppo duale. Una proposta che, liberando risorse finanziarie, guarda alla necessita' di potenziare e razionalizzare l' attraversamento marittimo dello stretto, che rilancia la infrastrutturazione della Sicilia e della Calabria, la velocita' commerciale, la qualita' dei mezzi, dei servizi e del lavoro. Essa incanala la domanda di mobilita' verso trasporti collettivi e l' intermodalita', che non deve significare compatibilita' con il trasporto su gomma ed individuale, ma intesa come progetto di cambiamento radicale dei trasporti del paese. La nostra proposta si inserisce all'interno di una positiva fase di cambiamento di opinione nella societa' messinese e reggina contraria alla costruzione del Ponte sullo Stretto''. ''Nel documento programmatico approvato dalla Gad calabrese nel corso dell' Assemblea dei Grandi elettori svoltasi il 29 novembre 2004 - concludono gli esponenti del Prc - 'Calabria Risorsa d' Europa', vi e' scritto testualmente: 'La necessita' di infrastrutturazione territoriale ai fini della comunicazione e del superamento del limite della perifericita' deve essere strettamente correlata a tale concezione. Il no al Ponte sullo Stretto di Messina e' in questo senso tutt' altro che una chiusura all' innovazione. La priorita', non soltanto per la disponibilita' o la compatibilita' delle risorse finanziarie, e' la qualificazione del sistema infrastrutturale esistente e del suo sviluppo. Il Ponte sullo Stretto non puo' costituire il rischio di uno sconvolgimento ambientale'''.

A Diamante scoppia una fogna nel porto e nessuno interviene

18/07 ''Per diversi giorni la fogna scoppiata nella zona portuale di Diamante e' sgorgata liberamente nel mare sotto gli occhi increduli di cittadini e turisti. Nessuno e' potuto intervenire''. E' quanto scritto in una nota del Movimento ambientalista Diamante e del tirreno. ''Il Comune - e' scritto ancora nella nota - non ha competenze, la Provincia ha solo il controllo delle acque, la Regione ha dato in affidamento la manutenzione ad una ditta, la ditta la domenica non lavora. E' finito il circolo vizioso. Ma i tanti cittadini ed i tanti turisti si chiedono e ci chiedono a noi ambientalisti, come sia possibile tutto questo, in una regione a vocazione turistica e soprattutto in piena stagione turistica. Noi come ambientalisti non possiamo far altro che urlare, come facciamo da sempre, allo scempio, all' inquinamento, ma intanto le responsabilita' politiche restano le solite, le denunce finiscono nei cassetti, la procura si occupa di altro, intanto la situazione resta quella di sempre. Eppure qualche segno di cambiamento,in materia ambientale, questa regione di centrosinistra, poteva anche darlo. L' arcano della gestione dei rifiuti in Calabria sta proprio in questo commissariamento. E l' assessorato all' ambiente la prima cosa che avrebbe dovuto fare era proprio quello di chiederne la fine, riportando tutta la gestione della politica dei rifiuti e della depurazione all' organo competente che e' quello della Regione''. ''Certo e' una bella responsabilita' - prosegue la nota - ci rendiamo conto dei guasti che il commissariamento ha determinato in questi lunghi anni sperperando decine di miliardi, ma uno staff emergenziale, fatto di esperti e di competenze offerte dalle associazioni ambientaliste, avrebbe messo in moto, una macchina ferma dalla burocrazia, dai mancati finanziamenti, dalle cose non fatte e che bisognava fare da anni. Siamo in piena emergenza ambientale e una stagione turistica non puo' andare in tilt per colpa di un operaio in malattia, o perche' in ferie, o per una pompa che si brucia e non c'e' nessuno che la sostituisca. I casi di dermatite, di funghi, di malattie sulla pelle, di gastrointerite, diventano sempre piu' frequenti, specie nei bambini e di fronte a questa emergenza non si puo' rispondere con parole di prammatica. Bisogna intervenire e basta, con ogni mezzo''. ''E' quello che come ambientalisti - conclude la nota - chiediamo con forza senza attendere ne' i cento giorni, ne' altro. Una regione di centrosinistra si misura su questi interventi e non sulle parole. D' altra parte, sul depuratore di Cirella, avevamo chiesto un intervento da tempo sia all'assessore all' ambiente della provincia che della regione senza ottenere risposta''.

Avviso di garanzia per il Presidente del Parco del Pollino per la centrale del Mercure

18/07 Il sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Castrovillari, Baldo Pisani, ha emesso otto avvisi di garanzia in merito ai lavori della costruenda centrale del Mercure di Laino Borgo. I provvedimenti, secondo quanto si e' appreso, sono stati notificati al presidente dell' Ente Parco nazionale del Pollino, Francesco Fino, all' ex direttore del Parco, Annibale Formica, ad un funzionario dell' Ente, Giuseppe Milione, ad un funzionario del Comune di Laino Borgo, Francesco Di Diego, ai dirigenti dell' Enel Produzione Alfredo Inesi, Leonardo Arrighi e Giuseppe Pelaia, ed al direttore del settore economico produttivo dell' Amministrazione provinciale di Cosenza, Nicola Perrotta. Negli avvisi di garanzia, secondo quanto si e' appreso, sarebbero ipotizzate violazioni della legge in materia di ambiente ed in particolare la mancata valutazione d' incidenza, ritenuta indispensabile dalla Regione prima dell' avvio dell' impianto. ''La questione - e' stato il commento del portavoce dell' Ente Parco, Roberto Fittipaldi - e' allo studio dei legali dell' Ente. Gli indagati ritengono di avere operato secondo diritto e coscienza''.

Ogni anno sparisce un metro di spiaggia per il fenomeno dell’erosione delle coste

17/07 Continua inesorabile sulle coste italiane l'invasione degli 'ecomostri' e di anno in anno scompaiono tratti sempre piu' lunghi di spiaggia. Sembra la trama di un nuovo film di fantascienza in salsa ambientalista, ma purtroppo e' una delle piaghe peggiori che oggi affligge i nostri litorali e che diventa sempre piu' preoccupante. Ogni anno circa un metro e mezzo di spiaggia viene letteralmente'erosa' e spazzata via, provocando uno sconvolgimento degli equilibri ambientali, oltre che un ingente danno economico ad un settore, quello turistico e balneare, che in Italia concorre all'11,7 % del Pil nazionale. I dati a riguardo testimoniano le reali dimensioni del problema: nel suo ultimo dossier, 'Mare Monstrum 2005', Legambiente denuncia che ben la meta' di tutto il litorale sabbioso della nostra penisola e' soggetta a fenomeni di erosione, per un totale di 1704 chilometri di spiagge, pari al 23% dell'intero perimetro costiero. L'erosione delle coste e' di per se' un fenomeno assolutamente naturale, legato a fattori ambientali come l'erosione del vento e del moto ondoso. ''Il litorale -spiega il responsabile mare di Legambiente, Sebastiano Venneri- e' per sua natura un territorio dinamico, che normalmente attraversa periodi di erosione o di estensione della linea di costa''. ''E' un fenomeno -continua Venneri- sul quale intervengono il moto ondoso, che prende e rilascia sabbia secondo la stagione, le maree e le correnti. Solo con i fenomeni naturali ci sarebbe un saldo zero, in sostanza una condizione di equilibrio''. Equilibrio che invece viene interrotto dalla mano dell'uomo e dalla costruzione dissennata di opere di urbanizzazione come case, alberghi, stabilimenti, che gravano direttamente sulle spiagge, bloccando cosi' l'apporto di sedimento naturale dalla terraferma: ''Le opere a terra o lungo la linea di costa -spiega ancora il rappresentante di Legambiente- vanno a interrompere la corrente dei fiumi che trasportano materiale solido verso il mare e con cui normalmente si rigenerano le spiagge. Se costruisco un porto o una casa, interrompo questo flusso naturale''. Ma non e' tutto. La cementificazione sulla linea di costa, attraverso strade e case che affollano i litorali, blocca e interrompe anche l'azione del vento, che normalmente e' uno dei maggiori fattori di ripascimento della spiaggia attraverso il modellamento delle dune sabbiose. Dai dati di uno studio presentato nei mesi scorsi da Eurosion, un progetto della direzione generale ambiente della commissione europea, risulta che l'Italia e' il paese a maggior rischio di erosione delle coste marine in ambito europeo. Lo studio rivela che in Europa ogni anno scompaiono circa 15 kmq di spiagge, ma nel nostro paese il trend erosivo e' in rapida crescita esponenziale e il fenomeno e' destinato ad aggravarsi in tempi brevi, specie nelle regioni del sud, quelle piu' afflitte da un atteggiamento di lassismo e noncuranza da parte delle istituzioni. Il primato negativo, in tal senso, va al Molise, con l'89,5% di coste soggette al fenomeno dell'erosione, seguita da Calabria e Basilicata, rispettivamente con il 59,3% e il 51,1 % di costa interessata al problema. Seguono poi l'Abruzzo, il Lazio e le Marche, mentre le regioni che meno risentono del problema dell'erosione sono il Veneto, con il 10,2% di costa interessata e la Toscana, con il 13,7%. Dovunque, la causa principale del fenomeno e' l'abusivismo edilizio e la costruzione dei famigerati 'ecomostri', da sempre nel mirino delle associazioni ambientaliste impegnate nella lotta al 'cemento selvaggio'. I dati piu' imbarazzanti provengono proprio dalle indagini di Goletta Verde, la campagna di Legambiente che ogni estate monitora le coste e i mari italiani: nel 2004, secondo quanto rivela anche un'indagine effettuata dal Cresme, sono state realizzate ben 32mila nuove costruzioni abusive, tremila in piu' rispetto all'anno precedente, e questo soprattutto per effetto del condono edilizio. Negli ultimi due anni sono stati registrati 64mila nuovi casi di costruzioni illegali, specie nel Mezzogiorno. Il dossier di Goletta Verde, non a caso, rivela l'esistenza di uno stretto legame tra i mostri di cemento che si affollano sulle coste italiane e le associazioni criminali di stampo mafioso che controllano il settore edilizio. A partire dalla Campania e dalla costiera amalfitana, una delle 'perle' della nostra penisola: solo nei primi cinque mesi del 2005, sono stati sequestrati 22 manufatti abusivi e denunciate 73 persone. Nel 2004 le persone denunciate erano state circa 200. Ma sono moltissime le localita' balneari che in passato rappresentavano i 'fiori all'occhiello' del nostro turismo estivo e che oggi sono deturpate dall'abusivismo edilizio: dalle isole di Ischia, Capri e Procida, alle piccole Eolie, dall'isola d'Elba alla Sardegna. Eppure proprio qui qualcosa sembra muoversi: da poco, infatti, e' stato approvato un provvedimento che vieta nuove costruzioni entro i 2 chilometri dalla costa. Anche il Lazio vanta i suoi mostri di cemento e i suoi abusi edilizi, specie nel settore degli stabilimenti balneari: nella scorsa stagione sono scattate denunce e sequestri a Campo di Mare, frazione di Cerveteri, cosi' come tra Ardea e Marina di Tor San Lorenzo, e anche tra Nettuno e Anzio. Non e' stata risparmiata nemmeno la zona del Circeo, a Sabaudia, dove si moltiplica la costruzione di villini a picco sul mare. Emblematico, poi, il caso della riserva marina di Capo Rizzuto, in Calabria: qui, in base all'ultimo censimento, sono 75 le strutture abusive che ricadono nell'area di demanio costiero della riserva, per un totale di 48600 metri cubi di cemento riversati su 38 km di costa. 'Una morsa di cemento illegale', l'ha definita Legambiente, fatta di moli, porticcioli, fabbricati, muri di recinzione, piattaforme in cemento armato e porticati che deturpano e trasformano questa splendida area marina. La diminuzione delle spiagge, che a livello ambientale ha impatti devastanti su tutto l'ecosistema marino, risultaavere effetti negativi anche sull'economia del paese. Secondo l'Osservatorio sull'erosione costiera per il recupero e la valorizzazione dei litorali, se i 4 kmq di spiaggia erosi e distrutti negli ultimi anni fossero stati disponibili per le attivita' turistiche, essi avrebbero generato un reddito aggiuntivo pari a circa 5 miliardi di euro all'anno, e cioe' quasi lo 0,5% del PIL. Cio' significa che per chi opera nel settore turistico e balneare, le perdite sono altissime e colpiscono proprio uno dei settori piu' fiorenti per il nostro paese: ''Il turismo balneare- afferma il responsabile dell'Osservatorio, Diego Paltrinieri - da solo cattura il 49,2% del movimento turistico generale e rappresenta la prima e indiscussa fonte di introiti del nostro turismo, seguita a molte lunghezze di distanza dagli altri settori turistici, come quello montano o nelle citta' d'arte''. A fronte di una situazione cosi' preoccupante, cresce l'esigenza di arginare il problema attraverso soluzioni che abbiano un basso impatto ambientale e che non siano solo dei palliativi, come invece e' accaduto nel caso della Sicilia. ''Le coste siciliane ad esempio -racconta Venneri-sono state circondate da frangiflutti che hanno solo peggiorato la situazione, creando un effetto a catena che ha portato in tutta l'isola un recinto di cemento che di certo non ha sanato la situazione''. La risposta, invece, si trova prima di tutto nelle opere di ripascimento 'morbido' delle spiagge, che hanno un minore impatto ambientale e danno risultati piu' solidi nel tempo. ''Oggi le barriere emerse -spiega ancora il responsabile di Legambiente- non le mette piu' nessuno. Si usano, invece, barriere sotto il pelo dell'acqua con un impatto visivo limitato e che trattengono la sabbia senza frenare il moto ondoso''. Negli ultimi anni sono stati numerosi gli interventi di ripascimento, che stanno portando ad un'espansione dell'arenile di svariate decine di chilometri: sui litorali del Veneto, dell'Emilia Romagna e del Lazio, ad esempio, sono stati versati piu' di 20 milioni di metri cubi di sedimenti. Le spiagge che proteggono la Laguna Veneta sono state difese con circa 13 milioni di metri cubi di sedimenti dragati in mare nell'alto Adriatico; mentre nel Lazio sono stati fatti interventi di ripascimento su 22 chilometri di spiagge. Questi interventi, avvertono pero' da Legambiente,devono essere effettuati con molta cautela, valutando soprattutto la compatibilita' biologica della sabbia trasportata, per non rischiare fenomeni di erosione ancora piu' veloci e intensi. Lo spostamento di grandi masse sabbiose, inoltre, rappresenta uno sfruttamento delle cave di sabbie sottomarine che alla lunga potrebbe avere possibili effetti sull'ecosistema. Ne e' un esempio la spiaggia del Poetto di Cagliari dove, in seguito ad un'opera di ripascimento, la sabbia bianca e finissima di una volta e' scomparsa, lasciando il posto a una distesa sabbiosa color ferro. E' un modello positivo, invece, il litorale di Marina di Pisa, dove si e' ritornati a una graduale riduzione delle scogliere senza pregiudicare la stabilita' della costa e delle infrastrutture presenti. Il fenomeno dell'erosione puo' essere arginato anche rafforzando le dune sabbiose, che hanno un ruolo ecologico importantissimo: grazie all'azione di modellamento del vento, sono infatti una delle principali fonti di ripascimento degli arenili. Inoltre, grazie a loro si sviluppano particolari ecosistemi che ospitano specie vegetali e animali che garantiscono la conservazione delle dune stesse. Anche queste, pero', sono spesso soggette all'azione negativa dell'uomo: dei 1.230 chilometri di dune che esistevano lungo il litorale Adriatico fino a un secolo fa, ne sopravvive oggi meno del 10 per cento, cioe' circa 120 chilometri. In cento anni, fa sapere Legambiente, sono andate completamente distrutte quattro quinti delle dune che esistevano in tutta la penisola. Proprio per porre un freno alla distruzione delle dune, in molte localita' di mare dove ancora ne sono rimaste, come per esempio a Sabaudia, nel Lazio, vengono creati dei camminamenti ad hoc affinche' i turisti non camminino a piedi o con le loro automobili direttamente sulle dune. La soluzione al problema, insomma, sembra essere prima di tutto quella di sensibilizzare cittadini e turisti, oltre che le istituzioni, affinche' comprendano che non e' piu' possibile continuare a costruire case a picco sul mare e a ridosso delle spiagge, o spingersi con le proprie automobili direttamente sugli arenili. Se si continua cosi', presto non ci saranno piu' spiagge, ne'per costruire case e alberghi ne' semplicemente per godersi un po' di sole sdraiati sulla sabbia.

Speciale: Oltre 200 barche alla manifestazione di ambientalisti e pescatori contro il Ponte.

Siglata intesa tra Unical e Provincia di Cosenza per su studio fiumi e centro di biologia marina

15/07 Tra la Provincia di Cosenza-Settore Ambiente e l’Università della Calabria-Dipartimento di Ecologia, sono state stipulate due interessanti convenzioni aventi come finalità lo studio delle comunità macrobentoniche ed ittiche di alcuni fiumi della provincia di Cosenza e l’istituzione di un Centro Didattico-Scientifico di Biologia Marina da realizzare presso la Scogliera dei Rizzi di Cetraro. La prima convenzione si prefigge lo scopo di realizzare l’inquadramento dello stato ecologico dei fiumi Lao, Abatemarco e Crati, importanti arterie fluviali che interessano tanto il versante tirrenico quanto quello ionico del territorio provinciale.
Tale obiettivo sarà perseguito realizzando lo studio delle comunità dei macroinvertebrati bentonici e dei popolamenti ittici che, a differente scala dimensionale, rappresentano degli eccellenti indicatori biologici, per la loro elevata sensibilità “differenziale”, delle alterazioni di tipo fisico e chimico che possono determinarsi all’interno degli alvei fluviali.
La seconda convenzione, invece, è incentrata sul tema dell’educazione ambientale e della divulgazione scientifica.
Sono, pertanto, previste lezioni e seminari sui temi di biologia marina, rivolti alle scuole di ogni ordine e grado, l’allestimento di spazi scientifico-divulgativi sui temi della salvaguardia ambientale, la nascita di un Laboratorio di ecoturismo, per l’identificazione di metodologie ecocompatibili, atte a sviluppare un’offerta turistica legata al mare, minimizzando gli impatti negativi sull’ecosistema marino.
Nel primo anno di attività il centro si propone di porre le basi per permettere una sua crescita costante nel tempo. In particolar modo saranno attivati i primi programmi di educazione ambientale e saranno intraprese, in sinergia con gli operatori turistici e le altre istituzioni interessate, tutte le azioni necessarie a far partire i progetti di ecoturismo e monitoraggio dell’ecosistema marino. Saranno, inoltre, avviati (e in alcuni casi completati) progetti di ricerca su alcune specie marine caratteristiche dell’Alto Tirreno cosentino, particolarmente sensibili alle attività umane.
“Il disinquinamento dei fiumi, la pulizia del mare così come, più in generale, la tutela e la salvaguardia dell’ambiente -dichiarano il Presidente della Provincia di Cosenza, On. Mario Oliverio e l’Assessore provinciale all’Ambiente, Luigi Marrello, a commento dell’importante iniziativa- erano e restano punti programmatici fondamentali del nostro impegno politico-amministrativo”.
“Per troppo tempo – aggiungono i due esponenti politici- le questioni ambientali sono state sottovalutate e poste in secondo piano. Oggi, in provincia di Cosenza, si registra un’importante inversione di tendenza. Per vedere i primi risultati forse ci vorrà ancora un pò di tempo, ma siamo sicuri che se ciascuno di noi farà la propria parte, se crescerà e si affermerà una nuova cultura che guarda all’ambiente come ad una risorsa fondamentale, da tutelare e difendere, ben presto raccoglieremo i primi frutti”.
“Le due convenzioni stipulate oggi –concludono Oliverio e Marrello- vanno in questa direzione. Fondamentale è, infatti, il coinvolgimento dell’università e della scuola, i cui soggetti dovranno operare in stretta sinergia con gli operatori turistici e con il mondo dell’informazione, per porre le basi di una nuova stagione di sviluppo, rispettosa dell’uomo e dell’ambiente in cui egli opera e vive”.

Aumentano le adesioni alla manifestazione in mare contro il ponte. Si associano Pdci e WWF

15/07 Sono pronte a salpare domani le duecento le imbarcazioni che, dalla costa siciliana e calabrese, raggiungeranno le acque dello Stretto di Messina per partecipare all' iniziativa ''Si allo stretto, No al ponte'' promossa dal Wwf. ''Le adesioni alla manifestazioni nautica - afferma Gaetano Benedetto, segretario aggiunto WWF Italia - non sono solo quelle di turisti o 'foresti' accorsi qui per l' evento. A non volere il ponte e' anche e soprattutto chi e' cresciuto con questo tratto di mare negli occhi e chi lavora sulle acque dello stretto: pescatori, velisti appassionati di mare, abitanti. I danni causati dalla costruzione del ponte sono evidenti - sostiene Benedetto - si andrebbe a rompere un delicatissimo equilibrio con gravi rischi per la biodiversita'. Per questo domani dimostreremo al mondo, insieme alle popolazioni locali, che siamo in tanti a non volere il ponte''. All' iniziativa di mobilitazione, affermano gli organizzatori, sono giunte le adesioni di Enzo Maiorca, siciliano e campione del mondo d' immersione; Mario Tozzi geologo e noto conduttore televisivo e del gruppo musicale ''Avion Travel''.
La segreteria regionale, la federazione provinciale di Reggio e la federazione giovanile regionale e locale del Partito dei comunisti italiani aderiscono alla manifestazione nautica di domani ''Per lo stretto, contro il ponte'' promossa da WWF , dai circoli nautici calabresi e siciliani e dai pescatori la ''flotta''. ''La delegazione del Pdci - e' detto in un comunicato - salpera', da Cannitello, con una propria imbarcazione, addobbata con striscioni e bandiere del partito, alla volta della Baia di Capo Faro a Messina. L' importante manifestazione servira' a tenere alta l' attenzione nel mentre si gioca a Roma, presso il Cipe, un'importantissima partita, che, se vinta, potra' mettere degli importanti paletti alla costruzione della inutile quanto dannosa opera''. ''Il Pdci, in tal senso, - e' detto nel comunicato - invita il presidente della Giunta regionale Agazio Loiero, nel rispetto del programma elettorale che ha portato alla vittoria del 3 e 4 aprile, ad attivare la Regione nella battaglia contro il ponte. Sotto questo aspetto, riteniamo che, dopo l'opportuna richiesta di rinvio della decisione del Cipe sulla variante di Cannitello, adesso la Regione dovra' lavorare affinche' quella variante che sarebbe un vero e proprio scempio del territorio non venga piu' riproposta. Inoltre chiediamo che la Regione faccia quanto necessario per contrastare la modifica del tracciato ferroviario tra Scilla e Villa San Giovanni''.

Riattivato il depuratore di Fiumefreddo-Longobardi

15/07 Migliorerà la qualità del mare della costa tirrenica cosentina.
Da oggi, infatti è in funzione il depuratore di Fiumefreddo e Longobardi, un impianto consortile della capacità depurativa equivalente a 22 mila e 500 abitanti destinato a raccogliere le acque reflue dei due comuni costieri.
Entra nel vivo il Piano operativo “Emergenza mare 2005” messo a punto dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Calabria.
“Stiamo lavorando alacremente – ha detto l’Assessore Diego Tommasi – per dare risposte concrete e immediate all’emergenza inquinamento marino. Il depuratore di Longobardi e Fiumefreddo, fermo da anni, rientra nel novero di quegli impianti dismessi che ci siamo impegnati a riattivare in considerazione anche della loro localizzazione in aree costiere in cui, in questi anni, si sono registrate le maggiori criticità.”
Un Piano emergenza mare a tutto campo, quello dell’Assessorato all’Ambiente che prevede, oltre alla riattivazione di altri impianti di depurazione, anche l’impiego di battelli “puliscimare” che “pattuglieranno” il sottocosta e il monitoraggio dei corsi d’acqua.
“Stiamo affrontando l’emergenza – ha detto Tommasi – con soluzioni tampone ma abbiamo sin da ora stiamo approntando un Piano di risanamento a monte e a valle con l’intento di non dover affrontare, il prossimo anno, una nuova emergenza mare”.

Magarò (PSE): “Mare calabrese in pessime condizioni su larghi tratti delle coste”

14/07 Salvatore Magarò, coordinatore del Pse-Lista Mancini e consigliere regionale di Unità Socialista, ha partecipato questa mattina, in qualità di componente, ai lavori della IV Commissione Regionale Protezione dell'Ambiente presieduta dall'on. Francesco Sulla. Nel corso della riunione Magarò ha ribadito la pessima situazione in cui versano larghi tratti delle coste calabresi, caratterizzate da spiagge sporche e mare inquinato, sottolineando come l'emergenza si riproponga in tutta la sua gravità, in particolare lungo il Tirreno cosentino, con la stagione estiva già abbondantemente iniziata. Tale stato di cose non è più tollerabile e, oltre a determinare pesanti deterioramenti sotto il profilo ambientale, provoca forti danni all'economia ed alle attività commerciali dei centri costieri che si reggono in massima parte sull'industria del turismo. L'analisi espressa da Salvatore Magarò ha trovato il conforto e la condivisione del Presidente Francesco Sulla e degli altri componenti della Commissione. In particolare il Presidente Sulla ha preannunciato la convocazione per la prossima settimana di una nuova seduta della Commissione esclusivamente dedicata a tali problematiche, cui saranno invitati a partecipare l'Assessore Regionale all'Ambiente Diego Tommasi, il Direttore Generale Domenico Lemma ed il Commissario per l'emergenza ambientale Domenico Bagnato.

Protocollo d’intesa per la realizzazione dell’elettrodotto calabrese

14/07 E' stato sottoscritto, presso la sede del Ministero delle Attivita' produttive, un protocollo d' intesa per la realizzazione in Calabria dell' elettrodotto Rizziconi-Feroleto-Laino-Maida. A sottoscrivere il protocollo sono stati il sottosegretario Giuseppe Galati ed i rappresentanti della Regione Calabria, della Provincia di Catanzaro, del Comune di Maida, della societa' Terna, incaricata di realizzare l' opera, e della Grtn, il gestore della rete di trasmissione nazionale. ''Si tratta - ha detto il sottosegretario Galati - di un' opera fondamentale per lo sviluppo dell' economia calabrese e per la crescita delle imprese calabresi, la cui rapida realizzazione va sostenuta e caldeggiata per garantire lo sviluppo del sistema economico e produttivo delle zone interessate. L'opera avra' una potenza di 380 KV ed e' stata inserita fra gli interventi di rilevanza strategica per l'attuazione degli strumenti previsti dalla Legge Obiettivo 443 del 2001, la cosiddetta Legge Lunardi, e previsti dalla delibera Cipe del 21 dicembre 2001. L'elettrodotto, che si snoda fra i territori delle province di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria, necessitava, per dare il via alla realizzazione, dell'approvazione di una variante all'interno del Comune di Maida, nel pieno rispetto di tutti i vincoli di tutela ambientale e della salute previsti dalla legge. La sottoscrizione del Protocollo d' intesa consente di superare questa empasse facendo in modo che le parti si adoperino per proseguire nel compimento di questa importante infrastruttura''. ''Il Ministero delle Attivita' Produttive - ha detto ancora Galati - s' impegna a favorire direttamente e indirettamente il piu' veloce rilascio dei pareri e delle autorizzazioni di competenza dei soggetti coinvolti nell' ambito del procedimento della Legge Obiettivo al fine di concludere nel piu' breve tempo possibile l'iter di autorizzazione della nuova variante e la conclusione di quest' opera fondamentale per lo sviluppo economico e produttivo delle aree coinvolte''.

Presidente Traversa: “Atteggiamento nuovo sulla depurazione”

14/07 ''I recenti incontri del ministro all' Ambiente, Matteoli, e del viceministro Nucara con i presidenti delle cinque province calabresi, il governatore della Calabria, Loiero, e l' assessore Tommasi hanno fatto finalmente chiarezza sul problema della depurazione nella nostra regione, distinguendo, com' era opportuno e ormai indifferibile, le responsabilita' di ciascun ente''. Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente dell' Amministrazione provinciale di Catanzaro, Michele Traversa. ''Con un obiettivo ed approfondito confronto tra tutte le parti in causa - aggiunge Traversa - le polemiche dei mesi scorsi lasciano finalmente il posto ad impegni e azioni concrete da rivolgere alla soluzione di un problema che e' via via diventato una autentica emergenza per l' intera collettivita' calabrese. La prima presa d' atto collettiva ha riguardato la necessita' e l' urgenza di investimenti massicci di cui dovranno farsi carico il Governo centrale e quello regionale. E' stato infatti ancora una volta e definitivamente ribadito che le Ato, prive di capacita' di spesa, non hanno responsabilita' alcuna riguardo la situazione critica che affligge l' intera depurazione calabrese e non possono che sollecitare interventi radicali ed immediati da parte degli enti preposti. I Comuni, dal canto loro, devono farsi carico soltanto delle spese di gestione ordinaria per le quali potranno ricorrere, soprattutto per i debiti accumulati negli ultimi anni, alla Cassa depositi e prestiti. Cio' grazie al Decreto ministeriale per la Campania di recente esteso anche alla nostra Regione. Presso la stessa Cassa Depositi e prestiti l' amministrazione regionale accendera' un mutuo per coprire la quota regionale dei fondi Por e sanare, dunque, i debiti accumulati dal Commissario per la realizzazione di nuovi impianti di depurazione e l' esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria di quelli esistenti''. ''Sulla base di quanto concordato - afferma ancora Traversa - il viceministro Nucara, anche al fine di riavviare un rapporto di collaborazione tra le parti interessate e garantire le condizioni migliori per il sistema della depurazione in Calabria, ha convocato per martedi' prossimo, 19 luglio, le imprese che hanno la gestione degli impianti e che hanno effettuato i lavori di manutenzione straordinaria ordinati dal Commissario, al fine di tranquillizzarle sul pagamento in breve tempo di quanto dovuto dalla Regione. C' e' da registrare, intanto, la richiesta inoltrata dalle Province di stanziare dei fondi necessari per i pronti interventi, conferendo al Commissario per l' emergenza ambientale o ai presidenti delle Ato poteri straordinari al fine di garantire una piu' agile e spedita gestione, anche in considerazione dello stato di generale difficolta' del comparto e della necessita' di una piena operativita'. Il Governo centrale e quello regionale si sono impegnati a destinare cinque milioni di euro ciascuno per l' esecuzione degli interventi aventi carattere di urgenza e dunque indifferibili, da effettuare nel corso della stagione estiva''. ''Il viceministro Nucara, infine - conclude Traversa - ha proposto la realizzazione di una mappatura generale dello stato della depurazione all' interno del territorio regionale onde poter stabilire la priorita' degli interventi e prevedere un utilizzo razionale e mirato dei fondi europei, nazionali e regionali. Insomma sembra esserci oggi nei confronti del problema della depurazione un atteggiamento nuovo. Intanto e' stata fatta chiarezza e se ciascuno rispetterà i suoi impegni si puo' stare certi che la Calabria potra' guardare al futuro con una serenita' che sembrava impossibile fino a qualche mese addietro''.

Oltre cento imbarcazioni per il “corteo” nello stretto contro il ponte

14/07 Sono oltre 100, ma se ne attendono il doppio, le imbarcazioni che parteciperanno alla manifestazione nautica ''Per lo Stretto contro il Ponte'' promossa dal Wwf assieme con i circoli velici calabresi e siciliani e che si terra' sabato 16 luglio. ''All' iniziativa - e' detto in una nota - ha aderito anche Patrizio Roversi conduttore della trasmissione Tv 'Velisti per caso' che proprio in questi giorni naviga nelle acque dello Stretto di Messina a bordo di 'Adriatica', la barca che partecipa al Giro d'Italia a Vela. ''Il mio appello contro il ponte e per lo Stretto - ha detto Roversi, secondo quanto riporta un comunicato - giunge da un uomo comune, che guarda la televisione, legge i giornali e, soprattutto, che ha la fortuna in questi giorni di ammirare il mare stupendo che c' e' qui sullo Stretto. Questo posto e' meraviglioso cosi' com'e', e' un'oasi sulla terra e sott'acqua. Appoggio in pieno la manifestazione del Wwf, anche se non potro' esserci''.

Loiero scrive al Cipe: “Rinviare la decisione al progetto di variante di Cannitello”

13/07 Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, ha scritto al Cipe per chiedere ''il rinvio di ogni decisione in merito al progetto della variante di Cannitello di Villa San Giovanni'', procedura che rientra tra gli atti a corredo del progetto del Ponte sullo Stretto. Loiero ha anche chiesto ''la riapertura delle procedure per definire congiuntamente una nuova proposta progettuale che rispetti i valori paesaggistici ed ambientali''. ''Attesi i pareri negativi espressi dal Comune di Villa San Giovanni e dal Ministero per i Beni ambientali e culturali - scrive Loiero - nonche' la criticita' gia' espressa dal Ministero alle Infrastrutture e Trasporti, che classifica l' opera in questione come parzialmente provvisionale, considerato che la realizzazione dell' intervento comporta una significativa alterazione dei luoghi e degli oneri finanziari incongrui e che il progetto non prevede interventi per il ripristino dei luoghi successivamente allo smontaggio dell' opera, condividiamo i pareri che sono stati espressi''. Il presidente Loiero conclude annunciando che ''seguira' la determinazione della Giunta''. Nei giorni scorsi i gruppi dell' Unione nel Consiglio regionale della Calabria avevano presentato una mozione nella quale si chiedeva che lo stesso Consiglio autorizzasse il presidente della Giunta a chiedere al Cipe il rinvio di ogni decisione sulla Variante Cannitello.

Baghetta (PRC) “Chiederemo la sospensione della procedure per la costruzione del Ponte”.

13/07 ''In occasione della discussione del documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef), chiederemo la sospensione delle procedure per la costruzione del Ponte sullo stretto''. Lo ha detto, a Catanzaro, nel corso di un incontro con i giornalisti, Ugo Boghetta, della Direzione nazionale di Rifondazione comunista. ''In settembre - ha aggiunto Boghetta - sara' in Calabria per sostenere questa battaglia il segretario nazionale Fausto Bertinotti. Intanto, avvieremo da subito una battaglia politica con proposte di legge per cambiare la ragione sociale della societa' Stretto di Messina orientandone l' impegno verso l' andamento complessivo del sistema dei trasporti''. Boghetta ha anche chiesto che ''la Regione Calabria esca dalla societa' 'Stretto di Messina' e, nel breve, non proceda alle nomine di propri rappresentanti nel consiglio della societa'''. ''Riteniamo il progetto del Ponte sullo Stretto - ha aggiunto Boghetta - un' opera inutile e dannosa, che non si potra' mai realizzare. Alla Calabria servono altre opere infrastrutturali e di collegamento di cui c' e' grande necessita'. La decisione della Regione di non nominare i componenti del cda - ha aggiunto - potrebbe anche bloccare le procedure di realizzazione dell' opera''. Il capogruppo del Prc alla Regione Nino De Gaetano, nell’incontro con i giornalisti, ha anticipato i contenuti di una lettera che il partito ha inviato al presidente Agazio Loiero in vista della scadenza, fissata al 15 luglio, per la presentazione delle domande degli aspiranti componenti del Cda della societa' che dovranno essere nominati entro settembre. ''Chiediamo al presidente dela Regione - ha detto De Gaetano - di prendere un' iniziativa concreta perche' l' ente esca dalla societa' e che non partecipi alle conferenze dei servizi che si stanno svolgendo, che peraltro sinora l' ente ha disertato. Nella richiesta di non partecipare alle conferenze abbiamo coinvolto tutte le amministrazioni comunali dove sono presenti''. Per il capogruppo del Prc alla Regione ''il fiume di denaro relativo alle consulenze e alle progettazioni dovrebbe essere destinato a risolvere i problemi atavici della Calabria'. ''Quello che chiediamo - ha detto Pino Commodari della Direzione regionale del partito - e' il rispetto rigoroso dei programmi dell' Unione con un no al ponte che deve comportare la non nomina dei rappresentanti nel Cda e il componente del collegio dei revisori dei conti. L' uscita dalla societa' sarebbe anche significativo e potrebbe bloccare la progettazione. Solo per il monitoraggio ambientale e' prevista una spesa di 37 milioni di euro''.

Incontro sulla depurazione in Calabria al Ministero dell’Ambiente

13/07 Si e' tenuta oggi una riunione per affrontare le gravi problematiche relative all'emergenza depurazione in Calabria.L'incontro, presieduto dal vice ministro dell'Ambiente Francesco Nucara hanno partecipato tra gli altri: il commissario per l'emergenza ambientale in Calabria Bagnato, il presidente del Comitato di vigilanza sull'uso delle risorse idriche D'Elia, il direttore generale per la qualita' della vita Mascazini, l'assessore all'Ambiente Tommasi, il presidente della provincia di Cosenza Oliverio, il presidente della provincia di Reggio Calabria Fuda, il presidente della provincia di Catanzaro Traversa. Nel corso della riunione, "alla luce dei gravi problemi emersi si e' convenuto sull'opportunita' di pianificare, entro il mese di settembre, investimenti ed interventi per ottimizzare il sistema depurativo attraverso l'individuazione di priorita' che saranno individuate di concerto tra i tecnici regionali e l'ufficio del commissario delegato". Dalla riunione, e' poi emersa la precisa volonta' sia del ministero dell'Ambiente che della regione di coordinarsi in maniera "paritetica sia per quanto riguarda gli intenti che per quanto riguarda il reperimento delle risorse finanziarie necessarie a fronteggiare il problema nel breve periodo”. Per tentare di risolvere l'emergenza depurazione in Calabria nell'immediatezza, si e' inoltre stabilito di "affrontare il problema dell'inquinamento marino attraverso il monitoraggio di quei depuratori non perfettamente funzionanti, anche a causa di una insufficiente attivita' di gestione e manutenzione". A tal proposito Nucara ha convocato, insieme al Commissario Bagnato, presso i propri uffici il 19 luglio alle ore 13 le cinque imprese che gestiscono la depurazione nei cinque Ambiti territoriali ottimali della regione. A margine dell'incontro Nucara ha dichiarato: "Non si e' superato nessuno steccato perche' non ci sono steccati. I problemi non hanno colore e bisogna affrontarli e superarli senza badare ai colori politici che pure si possono manifestare. Per ora "abbiamo affrontato l' urgenza della stagione estiva; da settembre si partira' con una pianificazione mirata e risolutiva".Il vice ministro, calabrese come Loiero, si augura che "al di la delle dichiarazioni ci sia un reale obiettivo comune: un vero progetto ambientale alla stregua del Programma nazionale di assetto idrogeologico".

Covello (CGIL) “Per chè non viene raccolto il materiale legnoso nella montagna calabrese?”

12/07 ''Nella montagna Calabrese ed in quella Cosentina in particolare, da tempo stiamo denunciando, a causa dell'inverno particolarmente rigido, giacciono milioni di metri cubi di frascame, di arbusti, ed altro materiale legnoso, il cui recupero comporterebbe lavoro, prevenzione ambientale, materiale per le centrali, si vuole raccoglierlo o no?''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Cgil di Cosenza, Massimo Covello. Per mercoledì mattina, presso il salone di rappresentanza del Comune di Cosenza, e' stata organizzata una manifestazione promossa congiuntamente dalla Camera del lavoro, dalla Flai Cgil e dal Consorzio Regionale ''Legno Calabria'' che raggruppa centinaia di imprese che lavorano nel settore boschivo, e da lavoro a oltre mille addetti. ''La ripetuta volonta' - ha aggiunto Covello - di costruire una filiera produttiva nel bosco legno, deve trovare in queste questioni una sua ragione. Per questo motivo senza indugio chiediamo alla Giunta Regionale di promuovere urgentemente un incontro con tutte le parti interessate. Nel settore, in Calabria, e' in atto una profondissima crisi determinata dalle scelte immotivate compiute dalle industrie di produzione di energia di biomasse ubicate nei siti di Rende, Crotone, Strangoli e Cutro di sospendere i contratti di fornitura del materiale legnoso Calabrese. Per calcoli assolutamente ingiustificati queste stesse industrie mentre interrompono i contratti di fornitura, aumentano le importazioni di biomasse dall' estero. Questo comportamento apre al mondo produttivo, sociale ed istituzionale Calabrese una serie di interrogativi non piu' rinviabili''. ''La previsione di nuove centrali - ha concluso Covello - a ''biomasse'' in Calabria fa i conti con questa situazione? Gli imprenditori privati delle suddette centrali gia' installate, avendo fruito dei finanziamenti pubblici del cosiddetto CIP6, ritengono di avere dei vincoli economici e sociali verso la Calabria?''.

Approvato un finanziamento di un milione di euro per la salvaguardia idrogeologica dei comuni dell’Unione Arberia

12/07 Un finanziamento di un milione di euro riguardante la salvaguardia e la tutela ambientale del territorio dei comuni facenti parte dell' Unione Arberia e' stato approvato dal Ministero dell' Ambiente. A darne notizia e' un comunicato dell' Unione dei Comuni di S. Demetrio Corone, S. Sofia D'Epiro, S. Giorgio Albanese, Vaccarizzo Albanese e S. Cosmo Albanese. Il progetto riguarda in particolare la messa in sicurezza delle zone a rischio idrogeologico.

Pecoraro Scanio replica a Lunardi sul ponte: “Italiani stanchi di assurdità”

11/07 Il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio polemizza con il ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Pietro Lunardi affermando che ''gli italiani sono stanchi delle assurdita''' del ministro in quanto ''i continui annunci sul Ponte sono una presa in giro verso gli italiani incolonnati sulle nostre strade. Lunardi non e' stato in grado nemmeno di garantire il completamento dei cantieri avviati da anni''. Il ponte, ha aggiunto Pecoraro, ''non risolvera' alcun problema di viabilita' visto che si limitera' a far risparmiare pochi minuti nell'attraversata dello Stretto. A fronte di cio', sara' un massacro ambientale ed economico. Per non parlare dei concreti rischi di infiltrazione mafiosa''. L'aspetto piu' incredibile della vicenda, ha concluso il leader dei Verdi, ''rimane pero' il costo stratosferico dell'opera. Invece di investire per migliorare la viabilita' ordinaria che coinvolge tutti gli italiani, proponendo finalmente un piano serio di mobilita' e i giusti investimenti anche per le ferrovie, questo governo continua a propinare illusioni pericolose, redditizie per pochi e dannose per tutti''

Sottosegretario Valentino: “Ponte sullo stretto, occasione per rilanciare il sud”

11/07 ''La realizzazione del ponte sullo stretto di Messina e' un'importante, e irripetibile, occasione per rilanciare tutta l'economia del Mezzogiorno''. E' quanto sostiene in una nota il sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Valentino, circa la realizzazione del Ponte sullo Stretto. ''L'importanza - ha aggiunto - attribuita a questa opera dal Ministro Lunardi, cui la Calabria e la Sicilia, in particolare, devono essere grate, muove da una precisa consapevolezza: che, senza efficienti reti di trasporto e di telecomunicazioni, nessuna riforma del lavoro, nessuna politica di incentivi puo' contrastare, efficacemente, la grave crisi in cui si dibatte, ormai da troppo tempo, il Mezzogiorno. Il rilancio dell'economia del Sud d'Italia puo' dipendere anche dalla costruzione del Ponte sullo Stretto, che non costituisce, come qualcuno ha malamente inteso, un fine in se', ma e' uno strumento per l'ulteriore sviluppo di quelle aree''. ''Il ponte - ha proseguito Valentino - non ha, quindi, lo scopo di permettere solo un piu' comodo attraversamento dello Stretto, di far risparmiare pochi minuti, come sostiene l'onorevole Pecoraro Scanio. Il ponte, al di la' delle affascinanti suggestioni che evoca la sua realizzazione, rappresenta, soprattutto, una grande occasione di lavoro, si prevedono infatti oltre diecimila nuovi posti di lavoro, ed una opportunita' per nuovi investimenti''. ''Due strumenti indispensabili - ha concluso - per elevare ulteriormente il livello culturale, diffondere benessere e, quindi, combattere con successo la criminalita' organizzata''.

Fare verde accusa la Provincia di Cosenza: “Altro che mare da bere”

11/07 Fare Verde accusa l'amministrazione provinciale di aver fatto cadere nel vuoto l'allarme lanciato lo scorso anno sullo stato di inquinamento del mare calabrese della costa ionica e tirrenica della provincia di Cosenza. "E' passato un anno- scrive in un comunicato a firma del responsabile provinciale di Fare Verde Francesco Pacienza- da che Fare Verde ha invitato, attraverso ogni mezzo di comunicazione, il presidente della provincia Oliverio e l'assessore all'Ambiente Marrello a promuovere una attenta programmazione per cercare di arginare e di risolvere il problema dell'inquinamento del mare in vista della prossima stagione estiva, 2005. Avevamo anche sollecitato un intervento da parte dell'allora vice Presidente della commissione Ambiente della regione Calabria, Diego Tommasi, ora assessore all'Ambiente della stessa. Dov'erano questi signori? Cosa hanno fatto per un intero anno per risolvere il problema depuratori ed inquinamento del mare?" Fare Verde li accusa di non aver fatto nulla "se non, in prossimita' dell'inizio della stagione estiva e della diffusione dei dati da parte del ministero della Salute sulla balneabilita' delle coste, lanciare proclami e slogan quali 'Il mare da bere'". Tommasi si scaglia contro la campagna "altro che mare da bere, lo sanno bene le centinaia di turisti che gia' ad inizio stagione hanno trovato una situazione dei nostri litorali veramente disastrosa; derivante da una totale assenza di programmazione e di qualunque tipo di intervento. Dal controllo sul corretto funzionamento degli impianti di depurazione, alla presenza di impianti di sollevamento per gli insediamenti presenti sulla costa, al controllo dello smaltimento dei reflui provenienti dai pozzi neri, al censimento e blocco degli scarichi abusivi che affluiscono direttamente nei fiumi che confluiscono, a loro volta, in mare. Tutte operazioni che richiedono una programmazione seria e costante e non soluzioni di emergenza che non possono assolutamente risolvere problemi pregressi che hanno raggiunto dimensioni inimaginabili".
"Scorrendo il rapporto sulla balneabilita' in provincia di Cosenza- scrive Tommasi- ci si accorge di come si sia aggravata la situazione rispetto agli anni precedenti, mentre nelle provincie in cui si e' operato con una seria programmazione i problemi si sono attenuati. Non programmando azioni concrete sara' molto difficile risolvere questo problema che sta soffocando l'economia estiva del nostro territorio". Ma tutte queste azioni "presuppongono precise assunzioni di responsabilita' di cui nessuno, sino ad ora, si e' fatto carico in maniera fattiva e non attraverso proclami e slogan di sole buone intenzioni".

Magarò (PSE) “Mare inquinato, situazione allarmante”

10/07 In una dichiarazione, Salvatore Magaro', coordinatore del Pse-Lista Mancini e consigliere regionale di Unita' Socialista, definisce ''allarmante la situazione del mare e delle spiagge calabresi, in particolare nella zona del Tirreno cosentino”. Si legge nella dichiarazione di Magarò: “I turisti che scelgono le nostre coste per trascorrere un periodo di vacanza devono fare i conti con un'amara realtà: le spiagge sono per larghi tratti inquinate, lungo i litorali i servizi sono assai carenti o addirittura inesistenti, il mare, in particolare il Tirreno cosentino, è sporco. In alcune zone è assolutamente sconsigliata la balneazione. Tale situazione è allarmante e, oltre a determinare un sensibile calo delle presenze ed a provocare gravi danni agli operatori del settore ed alle attività commerciali, comporta una sgradevole sensazione di frustrazione tra coloro che ormai si vedono costretti a rinunziare perfino al tradizionale e rinfrescante bagno del fine settimana. Il centrosinistra ha il dovere di intervenire e di affrontare nell'immediato la grave emergenza ambientale che affligge le nostre coste e che deve essere inserita al primo posto nell'agenda politica regionale, né il fatto che tale disastroso scenario sia stato ereditato dai precedenti governi di centrodestra può costituire un alibi. Ogni sforzo deve essere profuso in questa direzione. Ed è per questo già da lunedì intendo adoperarmi per promuovere con la massima urgenza un tavolo di concertazione con gli assessori regionali all'ambiente ed al turismo e con gli enti locali interessati alla grave problematica, con l'obiettivo di attivare un'azione sinergica finalizzata da una parte ad arrestare il degrado che deturpa le località turistiche e, dall'altra al rilancio di uno dei settori trainanti dell'economia calabrese.”

Torna navigabile lo Stombi, riaprono i “Laghi di Sibari”

09/07 Il canale dello Stombi ritorna a essere navigabile. Stamattina la cerimonia ufficiale della sua riapertura. Nel corso della cerimonia non sono mancati i problemi tanto che dopo il passaggio tranquillo dei primi quattro natanti, la quinta imbarcazione si e' arenata alla foce a causa di due cumuli di sabbia di 50 centimetri di altezza, formatisi nelle ultime ore. Poco prima della cerimonia di riapertura del canale, infatti, la societa' appaltatrice dei lavori di disinsabbiamento aveva controllato la regolare profondita' (tre metri) dei fondali. La societa', comunque, gia' nelle prime ore del pomeriggio, provvedera' a rimuovere i due piccoli cumuli di sabbia e a garantire la corretta e sicura navigazione sullo Stombi. L' Ufficio circondariale marittimo di Corigliano, dopo che si era proceduto nei giorni scorsi al disinsabbiamento del canale, al posizionamento dei segnalamenti a mare e all' individuazione di chi dovra' provvedere alla gestione e alla manutenzione delle porte vinciane, ieri, con una propria ordinanza ha revocato l' interdizione alla navigazione. Alla cerimonia di ritorno alla navigazione dello Stombi ha partecipato il vice ministro alle Infrastrutture, Mario Tassone, il quale ha detto che ''oggi sul canale torna la legalita'. Giuste e legittime erano le preoccupazioni espresse dalla Procura di Castrovillari e dall' Ufficio circondariale marittimo di Corigliano che con proprie ordinanze ne avevano interdetto la navigabilita'. La mia presenza non e' simbolica ma vuole testimoniare il mio impegno affinche' i Laghi di Sibari ritornino a essere il fiore all' occhiello non solo della Sibaritide ma della Calabria e dell' intero Mezzogiorno d' Italia''. Il vice ministro ha, anche, assicurato ''il proprio impegno affinche' il canale dello Stombi diventi al piu' presto porto-canale''. Alla manifestazione, tenutasi nel salone dei cantieri nautici, hanno partecipato anche il parlamentare Giuseppe Geraci; il capogruppo in Consiglio regionale di ''Italia dei Valori'', Maurizio Feraudo; l' ex assessore regionale all' Urbanistica, Raffaele Mirigliani; il procuratore della Repubblica di Castrovillari, Agostino Rizzo, e il suo sostituto, Baldo Pisani; l' Arma dei Carabinieri, rappresentata dal comandante della Compagnia di Corigliano, capitano Dovico, e dal comandante la tenenza di Cassano, tenente Feola; lo stato maggiore dell' Ufficio circondariale marittimo di Corigliano, guidato da Chirico, e l' assessore ai trasporti della Provincia di Cosenza, Giuseppe Gagliardi. La cerimonia e' stata introdotta dall'intervento del presidente dell' Associazione ''Laghi di Sibari'', Nunzio Masotina, e dal sindaco di Cassano, Gianluca Gallo, il quale ha detto che ''sento di dover dare atto al lavoro della Procura della Repubblica. Da oggi si inizia a navigare nella legalita' e si gettano le basi per la rinascita del centro nautico sibarita. Risolvere la questione Stombi e' stata la cosa piu' difficile della mia vita, ma adesso bisogna ripartire. Bisogna attivarsi perche' gli interventi necessari per eliminare definitivamente l' insabbiamento del canale (prolungamento dei pennelli a mare) siano attuati nel piu' breve tempo possibile''. Dopo la cerimonia, le prime imbarcazioni hanno tolto gli ormeggi per raggiungere il mare aperto dello Jonio.

Presidente Traversa: “Finalmente il contributo della Regione per le coste”

08/07 ''Stamattina l' assessore all' ambiente della Regione ha finalmente deliberato di assegnare alle Province calabresi un contributo per interventi urgenti nelle aree costiere''. A sostenerlo e' stato il presidente della Provincia di Catanzaro, Michele Traversa. ''Il provvedimento - ha aggiunto - giunge dopo che la decisione assunta quest' anno dalla Regione di demandare ai Comuni il compito di pulire le spiagge elargendo agli stessi un apposito contributo, si e' rivelata inadeguata a causa delle difficolta' degli stessi comuni. Ricordiamo che la legge prevede che l' onere della pulizia delle spiagge competa alla Regione e ai Comuni. Lo scorso anno, grazie ad una convenzione con l' assessorato regionale, la Provincia di Catanzaro si era volentieri fatta carico di intervenire al fine di assicurare un servizio alla collettivita' catanzarese e fin dal mese di maggio le spiagge del territorio catanzarese avevano visto al lavoro uomini e mezzi specializzati dell' Amministrazione provinciale. Quest' anno le elezioni in corso hanno compromesso la regolare stipula della convenzione. L' assessore Tommasi dopo aver demandato alle amministrazioni comunali i lavori di pulizia, ha preso atto della difficolta' degli stessi e dell' impossibilita' di allestire un piano organico in breve tempo. Cosi' oggi la Regione ha invitato le Province a supportare i comuni. La Provincia di Catanzaro, come sempre gia' pronta ad intervenire, da lunedi' prossimo dara' avvio ai lavori ed entro la prossima settimana sara' attiva su tutti i litorali''. ''A questo punto - ha continuato Traversa - la Provincia e' titolata a intervenire e si puo' star certi che nel tempo piu' breve possibile i risultati saranno sotto gli occhi di tutti. D' altra parte sarebbe stato assurdo disperdere l' esperienza acquisita lo scorso anno e bisogna rendere atto all' assessore Tommasi di aver apportato un opportuno cambio di rotta, riconoscendo alle province capacita' ed efficienza. Purtroppo, nonostante sia stato chiarito piu' volte che i ritardi non erano imputabili in alcun modo alla Provincia, qualcuno al solo fine di fomentare equivoci e dissapori, ha continuato ad attaccare l' amministrazione e il sottoscritto sui giornali. Sempre giocando sulla disinformazione e sull' equivoco si sono poi attribuite responsabilita' all' Ato relativamente al problema dei depuratori. Preso atto della ripetuta e palese malafede nei miei confronti, sono stato pertanto costretto a dare incarico ai miei legali affinche' sporgessero formale denuncia e richiedessero adeguato risarcimento per danni all' immagine del sottoscritto in proprio e nella qualita' tanto di presidente dell' Amministrazione provinciale di Catanzaro che dell' Ato''. ''La denuncia e la relativa richiesta di risarcimento - ha concluso Traversa - sporta nei confronti di Francesco Grandinetti per le dichiarazioni false e fuorvianti rilasciate e pubblicate da organi di stampa regionali, saranno reiterate nei confronti di chiunque insista ad alterare la verita' per un meschino tornaconto personale o politico''.

Il 16 un corteo nautico nello stretto di Messina per dire no al Ponte

08/07 Una manifestazione nautica per ''godere dello spettacolo naturale dello Stretto di Messina ancora oggi integro e per fermare la costruzione del Ponte''. E' questo il senso dell' iniziativa promossa dal Wwf che, insieme ai pescatori ed ai circoli nautici siciliani e calabresi, hanno organizzato per il 16 luglio una traversata dello Stretto con barche a vela, gommoni, canoe, pescherecci, velieri, 'passerelle' per la pesca al pesce spada formando un ''ponte di barche'' lungo un miglio e mezzo. Le flotte partiranno dalle due sponde, siciliana e calabrese, per incontrarsi al centro e dello Stretto e scambiarsi i rispettivi gonfaloni. ''Sara' una manifestazione pacifica - ha sostenuto Gaetano Benedetto, segretario aggiunto del Wwf Italia - alla quale stanno arrivando gia' decine di adesioni e che servira' a sottolineare l' urgenza di salvaguardare dalla minaccia Ponte questo tratto di mare e di costa che tutto il mondo ci invidia. Quel giorno chiederemo, insieme ai naviganti e a tutti coloro che diranno con noi si allo stretto, no al Ponte, che venga interrotta entro il mese di agosto l' assegnazione del progetto definitivo esecutivo del Ponte e che vengano impegnati i sei miliardi di euro per adeguare le infrastrutture esistenti in Calabria e in Sicilia''. ''Sono ancora indietro - ha aggiunto Benedetto - gli altri collegamenti autostradali, stradali e ferroviari utili al mezzogiorno come il potenziamento della portualita' sulle due sponde dello Stretto, il completamento dei lavori sulla A3 Salerno-Reggio Calabria e della ss 106 Ionica e dalle linee ferroviarie Messina-Palermo e Messina-Catania. Per questo il Wwf chiedera' anche di trasformare la Stretto di Messina SpA, costituita per realizzare il ponte, in una societa' per la promozione delle infrastrutture utili al Sud''. La manifestazione, aperta a tutti i naviganti, e' co-promossa dal Circolo nautico di Reggio Calabria, dal Circolo Velico di Reggio Calabria, dal sito www.veledellostretto.it, dal Movimento Umanista e dall' Happy Lido di Messina. Le barche partiranno alle 10.30 dai due versanti, Baia di Capo Faro in Sicilia e Cannitello, Calabria. Due boe poste al largo segnaleranno la partenza.

Animali in Calabria, dall’emergenza alla programmazione

08/07 Martedì 12 luglio, alle ore 18.00, per iniziativa della LAV, del Comune e della Provincia di Cosenza, sarà presentato, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, il dossier “Emergenza animali in Calabria. I lavori saranno introdotti dalla delegata LAV (Lega Antivivisezione) della Calabria Carla Misasi. Il Dossier sarà presentato da Roberto Vecchio Ruggeri, Coordinatore Regionale LAV, e da Gianluca Felicetti, Responsabile Nazionale dei Rapporti Istituzionali della Lav. Interverranno il Vice Sindaco Maria Francesca Corigliano; l’Assessore comunale Giovanna Tartoni; Il presidente della Commissione diritti degli animali del Comune di Cosenza Massimo Celani; l’Assessore Provinciale Luigi Marrello; il Consigliere regionale Maurizio Feraudo; l’Assessore regionale Diego Tommasi; il deputato Giacomo Mancini, componente della Commissione giustizia della Camera dei Deputati. Le conclusioni saranno tratte dal Presidente Nazionale della LAV Sonny Richichi.

Ponte sullo Stretto: I verdi fanno rapporto al Commissario UE Barrot

08/07 Il progetto italiano del Ponte sullo Stretto torna sotto i riflettori dell'Unione europea. Dopo i rilievi contenuti nella relazione finale della commissione consiliare di Messina presieduta da Gaetano Giunta, Monica Frassoni, presidente del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, ha annunciato di aver trasmesso un rapporto al commissario Ue ai trasporti Jacques Barrot. ''Come promesso alla conferenza stampa dei Verdi a Messina il 24 giugno scorso - ha detto Frassoni - ho consegnato ed illustrato al commissario Barrot le criticita' del progetto del Ponte emerse dalla relazione finale. Ho ritenuto opportuno che il nuovo commissario Ue conoscesse piu' da vicino il progetto insostenibile del Ponte che il governo Berlusconi, durante il semestre italiano di presidenza Ue, e' riuscito a inserire nel pacchetto delle Reti di trasporto di interesse europeo (Ten)''. Frassoni ha quindi annunciato che il progetto Ten sara' soggetto ad ''una rigorosa vigilanza da parte della Commissione europea, sulle procedure di informazione e partecipazione dei cittadini, sul rispetto delle direttive sulla valutazione di impatto ambientale e sulla gara d'appalto''.

Archivio dal 18/5 al 7/7/05 | Archivio dal 28/1 al 17/5/05 | Archivio dal 15/9 al 26/1/05 | fino al 14 settembre

 

 Ultime Notizie
 Spettacoli

Cinema

Teatro

Concerti

Web TV -  Video Notizie
 Sport

 Lo Sport  Pallanuoto: Sicurnet Vittoriosa nelle ultime due gare. Calcio: Il Cosenza vince con il Pro Favara. Pallavolo: Eurosport retrovessa Rugby: Al Rugby Cosenza il derby .Equitazione: 64° concorso nazionale di salto a ostacoli

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia una risoluzione minima di 800x600 punti