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Prima fase dell'abbattimento dell'ecomostro di Copanello
Ecomostro di Copanello: primo colpo di benna in un clima di festa 16/01
Il primo atto dell' agognata demolizione dell' ecomostro di Copanello,
che deturpa un' area di particolare bellezza sulla costa jonica calabrese,
ha cominciato a materializzarsi alle 12.17 di una calda giornata di
gennaio, quando il peso della benna di un escavatore ha fatto cedere
la prima porzione di cemento. L' incubo paesaggistico che ha accompagnato
più di una generazione, "l' alveare" come era stato
battezzato da chi l' ha combattuto per decenni, ha cominciato a sbriciolarsi
nella sua parte sinistra, tra gli applausi per i primi cedimenti della
struttura, ma anche le urla di gioia seguite alla caduta del primo
solaio e a qualche lacrima venata di incredulità. Erano in
tanti ad attendere che le ruspe cominciassero a cancellare lo scempio
di una colata di cemento che ha distrutto la pineta preesistente e
coperto forse tracce del periodo legato alla presenza di Cassiodoro.
E, in tanti, si sono ritrovati sotto il sole per questa sorta quasi
di rito collettivo. A dare l' idea concreta della chiusura di uno
dei capitoli più discussi dell' abusivismo sul litorale catanzarese
sono stati il ministro dell' Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e il
presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero. Assieme a loro decine
e decine di attivisti delle associazioni ambientaliste Legambiente
e Wwf (con cappellini ma anche striscioni e bandiere che hanno foderato
la struttura), gli studenti della scuola media di Stalettì
(per loro la foto con il presidente della Regione e il ministro Pecoraro)
e tanti semplici cittadini, forse i più decisi a vivere e immortalare
il momento tra flash e videofonini. E' stato il ministro Pecoraro
a dare il là all' intervento delle ruspe lanciando a mò
di varo simbolico una bottiglia di spumante contro uno dei pilastri
della struttura. "L' obiettivo che intendiamo perseguire è
strategico - ha detto il ministro - quello cioé di stabilire
che, in Italia, l' epoca dei mostri lungo le coste in generale deve
essere considerata superata. Oggi qui si dà un forte segnale
di legalità e una risposta seria e efficace che serve anche
come deterrente verso tutti coloro i quali vogliono continuare a fare
abusi". Raggiante sin dal suo arrivo nel cantiere, tra ricordi
personali e impegni per il futuro, il presidente Loiero. "La
Regione - ha detto - si è posta come fine il ripristino di
una legalità che spesso è stata carente nel nostro territorio.
In molti settori l' abusivismo è dilagato ed è avvenuto
così che una regione di straordinaria bellezza, come possiamo
rivederla nella nostra memoria, è stata profondamente deturpata".
Per Loiero "quella di oggi è giornata importante anche
in chiave simbolica. Si tratta solo di un inizio perché stiamo
facendo un censimento per conoscere le costruzioni abusive che insistono
sul nostro territorio. In questo senso vorremmo che il gesto di oggi
avesse il valore di un' arma dissuasiva e si configurasse come un
atto didascalico e pedagogico". Per altri sei ecomostri calabresi
è partito il momento della distruzione. La demolizione totale durerà mesi 16/01 Andranno avanti per alcuni mesi i lavori per l' abbattimento
totale dell' ecomostro di Copanello. I tempi, infatti, sono dettati
da una serie di circostanze come la necessità che gli interventi
vengano realizzati attraverso l' utilizzo di mezzi meccanici. Per
l' abbattimento dell' ecomostro di Copanello, inoltre, non è
possibile utilizzare gli esplosivi così come è accaduto
nel caso di Punta Perotti a Bari. Un' altra difficoltà, relativa
ai tempi di attuazione degli interventi, riguarda la rimozione delle
macerie che dovranno essere trasportate lungo una stradina molto stretta
che non agevola il passaggio degli autocarri. "L' utilizzo degli
esplosivi - ha detto il presidente della Regione Calabria, Agazio
Loiero, che ha assistito alla demolizione assieme al Ministro dell'
Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio - avrebbe avuto un effetto forse
più spettacolare ma il calcestruzzo sarebbe potuto finire in
mare con conseguenze gravi e irrimediabili sull' inquinamento delle
acque". Loiero “L’abbattimento dell’ecomostro solo l’inizio” 16/01 "Quella di oggi è una giornata importante, ma anche
da vivere in chiave simbolica". Lo ha detto il presidente della
Regione Calabria, Agazio Loiero, a margine della manifestazione per
l' abbattimento dell' ecomostro di Copanello. "Si tratta solo
di un inizio - ha aggiunto Loiero - per quanto ci riguarda come Regione
stiamo facendo un censimento per conoscere le costruzioni abusive
che insistono sul nostro territorio. In questo senso però vorremmo
che il gesto di oggi avesse il valore di un' arma dissuasiva e si
configurasse come un atto didascalico e pedagogico. Vorremmo insomma
che chi è animato da cattive intenzioni e magari ha in mente
di costruire in forma abusiva una casa, un albergo o qualsiasi altro
edificio fuori dalle norme sappia che c' è una Regione che
è in grado di abbatterli" Pecoraro “L’obiettivo è dire basta agli scempi” 16/01 "L' obiettivo che intendiamo perseguire è strategico:
stabilire che, in Italia, l' epoca dei mostri lungo le coste in generale
deve essere considerata superata". Lo ha detto il ministro dell'
Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio parlando con i giornalisti a margine
dell' avvio dei lavori di demolizione dell' ecomostro di Copanello.
"Oggi qui - ha aggiunto Pecoraro - si dà un forte segnale
di legalità e una risposta seria e efficace che serve anche
come deterrente verso tutti coloro i quali vogliono continuare a fare
abusi. E' molto importante sottolineare che questa demolizione é
all' interno di una pianificazione che prevede la prosecuzione degli
abbattimenti di edificazioni abusive anche in altre zone della Calabria".
Per il ministro "dove sono state fatte delle vere e proprie porcherie
a mare con finti ripascimenti e finte scogliere, recuperare e rinaturalizzare
è segno di buon senso e di amore per il turismo di qualità.
In tutta Italia abbiamo avuto troppi affari di finte opere di tutela
a mare che sono servite a far fare solo un po' di soldi. Nella finanziaria
è previsto un fondo istituito per abbattere gli abusivismi
dentro i parchi e nelle riserve naturali". Il ministro ha riferito
dell' azione portata avanti in Calabria dal nucleo tutela ecologica
dei carabinieri che ha fatto un censimento degli ecomostri dal quale
emergono 38 casi di cui 5 in provincia di Catanzaro, 2 a Cosenza,
5 a Crotone, 21 a Reggio Calabria e 5 a Vibo Valentia. Adamo “Rottameremo le bruttezze” 16/01 "L'abbattimento di Copanello non è la proverbiale
rondine che non fa primavera. Non è un atto episodico e simbolico;
è la testimonianza concreta, è la materializzazione
di una politica strategica ed organica che ha come obiettivi la costruzione
della nuova regione, l'accrescimento dei livelli di legalità,
la modernizzazione e lo sviluppo autentico". A sostenerlo è
stato il vice presidente della Regione, Nicola Adamo. "Infatti
- ha aggiunto - la decisione di buttare giù l'ecomostro di
Copanello è l'avvio di un programma già delineato che
prevede altre demolizioni e riqualificazioni in siti interessanti
della Calabria. Tale programma non è un'iniziativa isolata,
ma il puzzle di una strategia che per la riqualificazione del territorio
prevede anche l'attuazione della politica di rottamazione delle bruttezze
e degli abusi. Saranno individuate delle aree dove si sperimenterà
un condono alla rovescia. Lo Stato non incasserà soldi per
tollerare abusi e violazioni delle bellezze e degli equilibri naturali,
ma al contrario promuoverà investimenti per acquisire aree
e manufatti da ripristinare e riqualificare". "E' da segnalare
anche - ha concluso Adamo - la promozione di un programma integrato
affinché si possa coniugare la qualità dell'offerta
turistica ricettiva con le politiche di riqualificazione ambientale
ed urbana. L'attenzione è particolarmente riferita ad interventi
sulle seconde case e su comparti di centri storici, soprattutto quelli
di pregio, che saranno attrezzati per veri e propri servizi turistico-alberghieri" Ecomostro di Praia, rinviato a giudizio il sindaco Praticò 16/01 Il sindaco di Praia a Mare, Biagio Pratico', e' stato rinviato
a giudizio per il reato di falso ideologico in relazione alla realizzazione
di una struttura alberghiera di 52 mila metri cubi in localita' Fiuzzi.
Il rinvio a giudizio e' stato deciso dal Gup del Tribunale di Scalea,
Paolo Scognamiglio, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore,
Domenico Fiordalisi. L' udienza dibattimentale e' stata rinviata al
prossimo 20 dicembre. Il 30 gennaio e' prevista invece, l' istruttoria
dibattimentale sulla costruzione del mega albergo, che vede rinviati
a giudizio per reati urbanistici ed ambientali amministratori e costruttori.
Tommasi “Si apre una stagione nuova” 16/01 "L' iniziativa di oggi inaugura una stagione importante:
quella della legalità e della salvaguardia delle ricchezze
ambientali e paesaggistiche della nostra regione". Lo ha detto
l' assessore regionale all' Ambiente, Diego Tommasi a margine dell'
abbattimento dell' ecomostro di Copanello. "Una stagione - ha
aggiunto Tommasi - che non si limita alle dichiarazioni di intenti
ma va avanti, nell' assunzione di atti importanti e consequenziali
che segnano concretamente la discontinuità con il passato e
dimostrano la tenacia che sta caratterizzando un' azione politico-amministrativa
che vuole disegnare un futuro di sviluppo e legalità per la
nostra Calabria. Abbiamo bisogno di prendere coscienza delle nostre
potenzialità e delle grandi chance che ci derivano dal nostro
ambiente e dalle bellezze paesaggistiche di questa terra. L' assalto
agli ecomostri è un segnale importante anche per riconquistare
fiducia nelle istituzioni e riprendere la frequentazione assidua della
legalità e del rispetto delle regole". "In questa
regione - ha detto ancora Tommasi - più che altrove tutela
ambientale e rispetto della legalità sono due facce della stessa
medaglia. Educare al rispetto delle regole e alla legalità
diffusa significa principalmente educare all' ambiente e alla tutela
delle risorse. Oggi si chiude, per quanto riguarda l' ecomostro di
Stalettì un capitolo nero dell' abusivismo calabrese e si apre
la pagina bianca del ripristino di un' area di pregio paesaggistico
e archeologico che sarà restituita ai calabresi e ritornerà
nel lungo elenco di beni, patrimonio non solo delle generazioni attuali,
ma dell' umanità" Legambiente “Una demolizione che corona anni di battaglie” 16/01
C'é anche Legambiente questa mattina ad assistere all'abbattimento
dello scheletro di Copanello, 15mila metri cubi di cemento abusivo
che da decenni campeggiano su un promontorio della costa ionica catanzarese.
Lo aveva promesso il 16 giugno scorso, durante il blitz di denuncia
organizzato in occasione di Goletta Verde, e dopo sette mesi esatti
finalmente si passa all'azione. "Questa demolizione arriva a
coronare anni di battaglie per il ripristino della legalità
ambientale in luoghi di pregio, ma devastati dal fenomeno dell'abusivismo.
Speriamo che le ruspe non si fermino a Copanello - è l'auspicio
di Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente -, perché
è piuttosto lungo l'elenco dei manufatti illegali che costellano
la regione. Bene ha fatto il presidente Loiero a lanciare la sfida,
ora vada avanti su questa strada e restituisca alla Calabria le sue
coste in tutta la loro bellezza". Perché, secondo Legambiente,
sono le aree protette marine e terrestri, la biodiversità,
l'enogastronomia di qualità, i centri storici e le aree archeologiche,
il grande patrimonio su cui occorre puntare per vincere la scommessa
sul futuro di questa regione, come di tutto il Sud Italia. "Auguriamo
sinceramente alla Giunta Loiero di essere protagonista di altri mille
atti concreti come questo: la Calabria ha un improrogabile bisogno
di una svolta, di fatti e non di episodi - commenta Antonino Morabito,
presidente di Legambiente Calabria - e se vogliamo che ciò
accada, chiediamo al Presidente e all'intera Giunta di contrastare,
con fatti altrettanto concreti, scelte gravemente contraddittorie
della maggioranza, come il vergognoso stralcio dell'art. 58 bis della
legge urbanistica che dettava norme di salvaguardia del territorio
costiero e degli alvei fluviali o la bocciatura della delibera n.
607 del 27 giugno 2005, rimettendo così in discussione le Zone
di Protezione Speciale individuate nel Marchesato e alla Foce del
Neto. Queste scelte lasciano mano libera a chi intende sfruttare il
nostro territorio per interessi di parte, dando spazio a ipotesi come
"Europaradiso", progetto che se realizzato farebbe colare
un milione e 397 mila 550 metri quadrati di cemento su 1200 ettari
di macchia mediterranea alla foce del fiume Neto". Tanti sono
i casi, grandi e piccoli, di aggressione alle coste diffusi sul territorio
calabrese, tanto che la Calabria negli ultimi 6 anni é sempre
rientrata tra le prime 4 regioni con il maggior numero di cementificazioni
selvagge. Alcuni degli ecomostri calabresi in "lista d'attesa":
Capo Rizzuto (KR), ovvero il mostro nell'area marina protetta. Le
ruspe si fanno attendere, nonostante il sequestro con l'operazione
"Isola Felice" portata avanti dalla Questura di Crotone
di ben 245 abitazioni realizzate senza alcuna concessione edilizia
e l'ordinanza di demolizione confermata dalla Procura della Repubblica.
Gran parte degli immobili sequestrati, tra cui ville di notevoli dimensioni
e valore, risulterebbe di proprietà di persone affiliate alla
cosca degli Arena, mentre gli altri apparterrebbero a esponenti di
clan diversi. Il blitz ha consentito di denunciare all'Autorità
giudiziaria 250 persone. Palafitta e Trenino a Falerna Scalo (CZ),
sono i soprannomi che residenti e turisti hanno dato alle due costruzioni
realizzate direttamente sul bagnasciuga, tanto che la prima nei giorni
di mare grosso ondeggia al punto da sembrare una casa galleggiante,
mentre gli appartamenti al piano terra della seconda si riempiono
puntualmente di sabbia. L'Orchidea a Grisolia (CS) è il villaggio
- camping posto sotto sequestro nell'aprile del 2005 perché
risultato interamente abusivo. La struttura turistica si trova immersa
nel verde della Riviera dei Cedri e si affaccia direttamente sulla
spiaggia, ricoprendo un'area di circa 30.000 metri quadrati. Boungalows
e miniappartamenti dotati di ogni comfort, ma privi di regolari autorizzazioni
in zona sottoposta a vincolo ambientale e in pieno demanio. Nella
primavera del 2006, il complesso, grazie a un provvedimento della
Procura di Paola, è stato dissequestrato temporaneamente fino
al 30 settembre 2006. Come dire, "vi lasciamo lavorare tranquilli
per la stagione balneare". Fare Verde “A quando la demolizione del parcheggio di Altomonte?” 16/01 "Fare Verde esprime grande soddisfazione per l'operazione
di abbattimento dell'ecomostro di Copanello, una struttura che ha
deturpato per anni uno dei più bei scorci e panorami della
costa calabrese". A sostenerlo è il presidente provinciale
di Cosenza dell'associazione ambientalista, Francesco Pacienza, il
quale, al tempo stesso, si chiede quale motivazione urbanistica può
includere la costruzione di una struttura di cinque piani a ridosso
del castello normanno di Altomonte". "Quale cultura dello
sviluppo - aggiunge - può ammettere un simile sfregio a quella
particolare identità urbanistica e architettonica sedimentata
in secoli di storia? Siti archeologici, complessi architettonici,
centri storici, coste, parchi nazionali, abbandonati a se stessi o
in preda a fuorvianti e malintese politiche di valorizzazione".
Fare Verde si chiede anche "quando tutti quei 'personaggi' che
oggi erano in prima fila davanti alla stampa ad abbattere Copanello
saranno finalmente protagonisti dell'abbattimento del parcheggio di
Altomonte, visto che in tutti questi mesi sono rimasti del tutto assenti,
aldilà di alcune semplici dichiarazioni, lasciando solo Fare
Verde, la Procura di Castrovillari ed i cittadini a combattere l'ennesima
battaglia contro il deturpamento della Calabria". "Fare
Verde ed i cittadini che hanno firmato la petizione online ed inviato
le cartoline d protesta - conclude Pacienza - attendono delle azioni
concrete a tutela di uno dei centri storici più belli della
Calabria e d'Italia". Gli altri sei ecomostri in attesa di essere abbattuti 16/01 Gli interventi per gli altri sei ecomostri riguardano in particolare:
- Comune di Stalettì: recupero paesaggistico ambientale località
San Martino di Copanello. L'intervento è finalizzato all'abbattimento
dell'ecomostro e prevede il recupero ambientale dell'intero contesto
paesaggistico, uno dei più belli in assoluto della Calabria,
attraverso interventi di sistemazione di bonifica-idraulica con la
realizzazione di sentieri pedonali e messa a dimora di essenze vegetali
arboree tipiche della zona; - Comune di Pizzo Calabro: rimozione scogliera
artificiale località "Seggiola". Si tratta di un
intervento che mira a ripristinare parte del paesaggio costiero naturale
attraverso l'eliminazione della barriera artificiale antistante il
Borgo, la messa in opera di barriere sommerse e interventi di rinaturalizzazione
della fascia costiera; - Comune di Stignano: demolizione di edificio
non finito con recupero ambientale. Si vuole riqualificare un'area
tra la strada statale 106 e la linea di costa su cui insiste lo scheletro
di un fabbricato a due livelli; - Comune di Scilla: demolizione del
fabbricato "Scoglio di Ulisse" con intervento di recupero
paesaggistico; - Comune di Rossano: demolizione di fabbricati in località
Zolfara con riqualificazione e recupero paesaggistico e ambientale
dell'area; - Comune di Cessaniti: riqualificazione e recupero ambientale
di cave dimesse; - Comune di Stilo: demolizione di villette non finite
e recupero ambientale; - Comune di Tropea: demolizione fabbricati
"Le Roccette" con ripristino e recupero ambientale del "Fosso
Lumia"; - Comune di Bova: riqualificazione del molo e dell'area
interessata. Tutti gli interventi previsti hanno un alto valore simbolico
perché rappresentano alcune situazioni ricorrenti di compromissione
del paesaggio, per i quali si rende necessaria la demolizione dei
manufatti e la conseguente riqualificazione dei siti interessati. Soddisfazione di Legambiente Sila 16/01 ''Oggi siamo ulteriormente soddisfatti per aver contribuito,
con la nostra presenza organizzativa e di sostegno morale a questa
azione concreta che rappresenta una mera operazione di educazione
ambientale''. E' quanto afferma in una nota il presidente di Legambiente
della Sila, Giannetto Alessio, circa le operazione di abbattimento
dell'ecomostro di Copanello. ''Quello di oggi - aggiunge - e' un preciso
messaggio di civilta' indirizzato ai cittadini che si aspettano quotidianamente
segnali di coerenza da parte delle istituzioni. Un'ulteriore sfida,
molto piu' semplice e meno costosa, vogliamo pero' lanciarla per la
promozione della salute e della qualita' dei nostri territori: bloccare
in tempo, da oggi in poi, tutte le forme di abusivismo e di inquinamento
quotidiano, non solo sulle coste''. Feraudo “Supremazia della legalità” 16/01 "La demolizione dell' ecomostro di Copanello segna finalmente,
anche nella nostra regione, la supremazia della legalità sull'
abusivismo e sul malaffare". E' quanto afferma il capogruppo
di Italia dei Valori alla Regione, Maurizio Feraudo. "Idv è
convinta - prosegue Feraudo - che questo atto rappresenti, dopo anni
di abbandono e di lassismo della politica, il ripristino della legalità
sull' arroganza e sulla prepotenza di quanti, per anni, hanno fatto
scempio delle coste calabresi". Per Feraudo "in Calabria
non era più procrastinabile l' avvio di una nuova politica
ambientale che dovrà affrontare e risolvere, con vigore e speditezza,
anche il problema legato ai depuratori. Sulla legalità e la
tutela dell' ambiente si giocherà in futuro una delle partite
decisive per l' auspicata crescita socio-economica della Calabria" Chiarella “Simbolo del rinnovamento” 16/01 ''L' abbattimento dell' 'Ecomostro' di Copanello e' diventato
il simbolo della ricostruzione della Calabria''. E' quanto afferma
il consigliere del Mre Egidio Chiarella. ''Mi auguro che la nostra
politica e noi che la rappresentiamo - prosegue Chiarella - si muovano
sempre nella direzione del risanamento delle storture che nei vari
settori affliggono da tanto tempo la nostra regione'' Critelli “Un segnale forte” 16/01 "Non posso che esprimere viva soddisfazione per l'abbattimento
dell'ecomostro di Stalettì". Lo afferma, in una nota,
il presidente dell'associazione Associazione politico-culturale Rinascita
di Calabria, Franco Critelli. "Credo che questo - aggiunge Critelli
- rappresenti un tassello importante della regione che 'vorremmo',
di quella regione che immaginammo all'indomani della straordinaria
vittoria del 2005. Ma purtroppo tante cose, troppe cose sono state
disattese. L'eredità era pesante, la forza di volontà
e l'amore per la nostra terra e per i calabresi doveva essere l'antidoto
alle macerie ereditate. Spero che dalle macerie dell'ecomostro di
Stalettì inizi veramente una nuova fase per la Calabria. Plaudiamo,
quindi, ed incoraggiamo il Presidente, cui va riconosciuto il merito
di aver voluto in questa circostanza dare un segnale forte della presenza
dello Stato e delle sue istituzioni. Lo invitiamo, dunque, a proseguire
su questa strada, oltre che ad abbattere tutti gli ecomostri presenti
in Calabria, a favorire attraverso un impegno concreto e costante
e dare quelle risposte che i calabresi onesti attendono da sempre,
affinché tutti i mostri che si annidano in Calabria vengano
abbattuti" Pittelli (FI) “Il merito è di Mirigliani” 16/01 ''Grande risalto e' stato conferito all'avvio dei lavori di
demolizione dell'ecomostro di Copanello. Ovviamente tutto cio' non
puo' non essere accolto con favore da parte della comunita' intera
poiche' si porra' riparo, dopo un trentennio di alternanze di gestione
tra centrodestra e centrosinistra, alla grave onta subita dal territorio,
Putroppo non l'unica''. Lo afferma, in una nota, il senatore Giancarlo
Pittelli, coordinatore regionale di Forza Italia. ''Non voglio, in
occasione dello storico evento - aggiunge Pittelli - agitare inutili
polemiche., Ma non posso dimenticare, per il grande rispetto che tutti
dobbiamo nei confronti della verita' e dell'impegno di ciascuno, che
di questo aspetto della vita amministrativa calabrese si e' occupato,
profondendo energie ed esperienze, l'avvocato Raffaele Mirigliani
che, nella qualita' di assessore, sotto la presidenza di Giuseppe
Chiaravalloti, si e' speso con determinazione proprio nella direzione
del completamento dell'iter burocratico che ha condotto all'avvio
dei lavori. Quella pratica, incagliata per anni, e' stata riesumata
da Mirigliani, che si e' speso per il reperimento dei fondi necessari
all'abbattimento''. ''Non giova ad alcuno, dunque - conclude Pittelli
- parlare di discontinuita', ma e' opportuno conservare memoria di
quanti hanno operato nella giusta direzione esponendosi anche a gravi
rischi personali''.
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