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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Ambiente ed Energia
A Parenti dal 2 al 4 giugno “SavutAmbiente” 31/05 Dal 2 al 4 giugno si svolgera' a Parenti la prima edizione
della manifestazione ''Savutambiente'', organizzata dall' associazione
culturale Esuki'a. ''Si tratta - e' detto in un comunicato - di un
evento fieristico e convegnistico a carattere nazionale per conoscere,
apprezzare, tutelare e promuovere le migliaia di risorse dell' ambiente
presenti sul territorio della Valle del fiume Savuto. Savutambiente,
dedicato alle associazioni, ai produttori locali e non, agli enti
e alle istituzioni, sara' una festa della natura, aperta a tutti e
ricca di mille spunti d'interesse. L' iniziativa e' promossa dall'
assessorato all' Ambiente della Provincia di Cosenza, dalla sezione
calabrese dell' Unione nazionale delle Pro Loco e dal Comune di Parenti. Legambiente con la Regione Calabria per la tutela delle coste. Sabato Paecoraro Scanio e Loiero pruliranno le spiagge 25/05 Con l'avvio di "Occhio alle coste", la campagna di
Legambiente e Regione Calabria per la tutela e valorizzazione delle
coste calabresi, che viaggerà a bordo della Goletta verde di
Legambiente dal 27 maggio al 27 giugno, i calabresi potranno denunciare
situazioni di illegalità ambientale, abusivismo edilizio, inquinamento
marino e depurazione fuori legge. Ma anche indicare suggerimenti e
proposte, e segnalare luoghi dalla bellezza incontaminata. Le cartoline
"In & Out" di segnalazione saranno raccolte per posta
o consegnate direttamente all' equipaggio della Goletta Verde in occasione
delle tappe dell'itinerario calabrese. Legambiente consegnerà
tutte le segnalazioni alle Istituzioni competenti e si farà
garante affinché dalla più piccola alla più grande
delle richieste espresse trovino seguito e siano risolte. "Inoltre
- è scritto in una nota di Legambiente - le cartoline consegnate,
segno concreto della voglia di partecipare a migliorare la Calabria,
saranno ricompensate con un gadget della campagna"..Inolltre,
il ministro dell' Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, il presidente
della Regione Calabria, Agazio Loiero, ed il presidente di Legambiente,
Roberto Della Seta, insieme all' assessore regionale Diego Tommasi,
sabato prossimo, raccoglieranno i rifiuti depositati sul bagnasciuga
di Diamante, sulla costa tirrenica cosentina, e illustreranno l' iniziativa
"Occhio alle coste" della Goletta Catholica di Legambiente,
che il giorno successivo salperà per un tour dell' intero litorale
calabrese. L' iniziativa nazionale "Spiagge e fondali puliti"
di Legambiente, è stata realizzata in collaborazione con Corepla
e Cial, e la Calabria sarà il primo test per verificare la
situazione del mare e del litorale prima della stagione estiva. All'
appuntamento per la pulizia della spiaggia antistante l' isola di
Cirella prenderanno parte anche l' attore Domenico Fortunato, interprete
della serie tv 'Gente di mare', i giornalisti Tessa Gelisio e Puccio
Corona, Miss Calabria 2005 Anna Prete. L' iniziativa è realizzata
in collaborazione con i sub della Fipsas e degli studenti delle scuole
di Cetraro e Diamante. L' appuntamento davanti all' isola di Cirella
è alle 10, mentre la successiva conferenza stampa è
fissata per le 11.30. "Sarà l' occasione - è scritto
in una nota - per rilanciare al popolo dei bagnanti l' appello affinché
siano loro a segnalare su quali spiagge è rimasto il cartello
di divieto a tuffi e nuotate e per sensibilizzare sull' importanza
di comportamenti responsabili, dando nel contempo l' opportunità
ai cittadini di denunciare infrazioni, scempi e aggressioni alla costa.
Il lungo week-end delle spiagge pulite permetterà, anche, di
salutare l' avvio di 'Occhio alle coste', la campagna di Legambiente
e Regione Calabria per la tutela e promozione dei litorali calabresi
che veleggerà a bordo della Goletta Catholica di Legambiente
dal 28 maggio fino al 27 giugno". . Fare Verde denuncia una discarica abusiva a San Giovanni in Fiore 25/05 L' esistenza di una discarica abusiva nelle campagne di San
Giovanni in Fiore, nei pressi del torrente Garga, è stata denunciata
dall'Associazione provinciale Fare Verde di Cosenza alla Procura della
Repubblica, all'Arapacal, al Corpo Forestale dello Stato, al Nucleo
Operativo Econologico dei Carabinieri ed al Sindaco. Nel torrente
Garga, secondo quanto si è appreso da Fare Verde, sono stati
ritrovati fusti ed elettrodomestici. La denuncia di Fare Verde ha
origine da un'indagine dei volontari della sede di San Giovanni in
Fiore, da poco costituita, e dal suo responsabile Francesco Guzzo.
L'Associazione Fare Verde, inoltre, si costituirà parte civile
in ogni futuro procedimento che ha per oggetto la discarica abusiva. Commissario Alfiero: “Reprimere gli abusi della depurazione”. Firmati i decreti per l'estate 24/05 Repressione degli abusi e dei reati che vengono perpetrati
nel settore della depurazione delle acque ed in quello dello smaltimento
dei rifiuti. E' questo uno dei punti principali del programma del
Commissario delegato per l' emergenza ambientale in Calabria, Carlo
Alfiero. "Il commissario per l' emergenza ambientale - è
scritto in una nota - ha già richiesto al prefetto Luigi De
Sena la convocazione, al più presto, di una conferenza regionale
sull' argomento per predisporre un piano di controlli, improntato
alla massima incisività nell' individuazione degli scarichi
abusivi e selvaggi e contro ogni violazione delle prescrizioni di
legge in materia ambientale. Per questo è stato istituito,
nella sede dell' ufficio del Commissario, un nucleo ad hoc, composto
da appartenenti alle forze di polizia, che effettuerà una serie
di controlli a tappeto sul territorio calabrese". Sbarra (CISL) “Le polemiche sul ponte sono sbagliate” 24/05 "Le polemiche in atto sul Ponte sullo Stretto di Messina
sono sbagliate ed hanno come unico obiettivo quello di distrarre l'
attenzione dei cittadini sulle questioni più complessive dello
sviluppo, della ripresa economica e del lavoro nelle aree meridionali".
Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, intervenendo
ad una riunione di quadri e delegati del sindacato svoltasi a Lamezia
Terme. "La Cisl - ha aggiunto Sbarra - è stata sempre
favorevole alla costruzione delle grande opera non solo perché
considerata importante ai fini dello sviluppo, ma anche perché
può determinare una condizione di trascinamento per il completamento
e la costruzione delle altre infrastrutture. Il Mezzogiorno e la Calabria
hanno bisogno di un nuovo e moderno sistema dei trasporti orientato
a riqualificazione, ammodernamento e potenziamento delle reti infrastrutturali
viarie, ferroviarie, portuali e aeroportuali per far uscire queste
nostre comunità dalla condizione di isolamento e di perifericità
rispetto al resto del Paese ed anche per consentire che i processi
di sviluppo e di crescita economica trovino nella efficienza e nella
funzionalità delle vie di comunicazione l' elemento innovativo
per incoraggiare gli investimenti pubblici e privatì".
A giudizio del segretario della Cisl calabrese "il Ministro ai
Trasporti Alessandro Bianchi ed il sottosegretario alle Infrastrutture
Luigi Meduri hanno adeguata consapevolezza dell' enorme deficit di
dotazione infrastrutturale esistente in Calabria e le distanze abissali
che, anche in questo settore, ci separano dalle altre Regioni italiane
ed europee. Occorre quindi da subito attivare un tavolo di confronto
e di concertazione a Roma tra Governo nazionale, Regione, Società
di gestione dei vari vettori e sindacato per ragionare sulla programmazione
degli interventi, sulle risorse ed i tempi di realizzazione degli
investimenti". Riunione dei sindaci in Provincia sull’emergenza depurazione 23/05 I Sindaci dei Comuni del Tirreno e dello Jonio cosentino si
sono riuniti stamane in assemblea straordinaria nel salone di rappresentanza
della Provincia di Cosenza per discutere dell’emergenza depurazione,
alla presenza del Presidente, Mario Oliverio. Parco eolico a Terranova:le ragioni del no di Fare Verde
Il WWF chiede di rescindere il contratto con Impregilo 23/05 "Troppe ombre sul contratto per il progetto del Ponte
sullo Stretto di Messina", dice il Wwf Italia. L'associazione
ambientalista chiede che "prima di affrontare la maxi spesa del
progetto definitivo (dal costo di 66 milioni di euro), il governo
intervenga su Stretto di Messina Spa perché questa rescinda
il contratto con il General Contractor, capeggiato da Impregilo".
Il Wwf lancia il suo appello per fermare l'opera con una lettera firmata
dal presidente nazionale, Fulco Pratesi, e spedita ai ministri competenti
(Bianchi, Di Pietro e Pecoraro Scanio). Alla missiva sono state allegate
una memoria sintetica e infine il dossier "Il ponte sullo Stretto
di Messina: la natura è/e cosa nostra", sui rischi di
infiltrazione della criminalità organizzata, che "si sospetta
possano essere favoriti - spiega il Wwf - dalla legislazione speciale
sulle infrastrutture strategiche, approvata nella scorsa legislatura".
Il WWF Italia nella documentazione inviata ai rappresentanti del Governo
ricorda "tre punti di criticità che mettono in discussione
la stipula del contratto" firmato lo scorso 27 marzo tra la società
Stretto di Messina e la Impregilo, a cominciare dalla "scarsa
attendibilità del computo dei costi del progetto presentato
in sede di bando di gara". Impregilo ha vinto per la progettazione
definitiva ed esecutiva e per la realizzazione del ponte e delle opere
connesse con un ribasso d'asta di 500 milioni di euro (3,9 miliardi,
rispetto ai 4,4 posti a base di gara), "quando, secondo i calcoli
ufficiali, a consuntivo, il costo stimato era almeno di 6 miliardi
di euro e, secondo i calcoli di esperti interpellati dal Wwf - aggiunge
l'associazione -, rischia di lievitare sino ai 7,5 e i 9 miliardi
di euro"."Il ribasso del 12,33% praticato da Impregilo -
dice il Wwf - può far sorgere il dubbio legittimo sulla reale
capacità tecnico-finanziaria del vincitore, un rischio molto
alto di cui si fa carico la parte pubblica con la maxi spesa del progetto
definitivo dal costo di 66 milioni di euro". "Lo Stretto
di Messina Spa - continua il Wwf - può infatti recedere dal
contratto con la cordata capeggiata da Impregilo senza pagare penali
consistenti fino a quando il general contractor, capeggiato da Impregilo,
non definirà il progetto definitivo (66 milioni di euro) e,
poi, il progetto esecutivo (56 milioni)". Tra i motivi per la
rescissione del contratto, il Wwf individua anche "i dubbi esistenti
sulla regolarità della valutazione degli impatti del ponte
e la messa in mora dell'Italia, avvenuta il 18 ottobre 2005 da parte
della Commissione Europea e dall'inchiesta della Procura della Repubblica
di Roma. E inoltre, l'orientamento del nuovo governo, "che su
quest'intervento - concludono gli ambientalisti - ha detto chiaramente
nel proprio programma che l'opera 'e' inutile e velleitarià" Sacco (Cgil) “La depurazione ai limiti del collasso” 22/05 ''Dopo un'estate all'insegna dell' 'acqua da bere' ci stiamo
incamminando verso la prossima estate all'insegna dell' 'acqua da
digerire'''. Cosi' commenta la situazione ambientale in provincia
di Cosenza Vladimiro Sacco, responsabile dipartimento industria della
Cgil di Cosenza, sottolineando che ''oggi, rispetto allo scorso anno
quando la politica si e' potuta giustificare, ad ogni livello calabrese,
essendosi da pochi mesi insediata nel governo del territorio, non
ci sono piu' scusanti''. Anche perche' spiega Sacco ''sia la regione
che la provincia di Cosenza sono amministrate da piu' di un anno e,
dei politici attenti alle problematiche della tutela del territorio
del rispetto dell'ambiente e dei cittadini, avrebbero dovuto gia'
aver messo in moto la macchina dell'efficienza quantomeno proiettando
l'efficacia del risultato. La realta' e' ben distante dalle dichiarazioni
e dalle aspettative''. E se sul piano dell'ambiente, in provincia
di Cosenza, ''non si e' registrata sia sulla costa tirrenica che jonica
della nostra provincia una situazione di degrado assoluto'', questo
aggiunge il sindacalista ''lo si deve al solo sacrificio di 73 lavoratori
della Smeco che lavorano in condizioni di scarsa se non addirittura
assente organizzazione del lavoro oltre che con notevoli sovraccarichi
e, addirittura, non vedono uno stipendio da oltre sette mesi''. E
per Sacco la responsabilita' di tutto cio' e' del presidente della
Provincia di Cosenza che ''prova ancora oggi a separare la gestione
della Provincia, intesa come politica, da quella del governo 'aziendalista'
dell'Ato e ulteriormente nel disconoscere validita' giuridica allo
stesso Ato anche lui ne riversa le responsabilita' sul solito commissario
regionale per l'emergenza''. Secondo il sindacalista ''questo e' l'atteggiamento
sbagliato, liberista, di chi vuole liberalizzare, in sacrificio all'altare
del dio mercato, un bene primario ed indispensabile quale l' acqua.
Per altro in tutto questo argomentare ci si dimentica che il presidente
della provincia ed il presidente dell'Ato sono la stessa persona Gerardo
Mario Oliverio' e cosa di non poco conto l'onorevole Oliverio e' autorevole
dirigente del partito di maggioranza piu' autorevole che governa la
regione Calabria''. CGIL: “Da sempre contrari al termovalorizzatore di Gioia” 19/05 "E' stata la Cgil di Gioia Tauro per prima a contrapporsi
in modo forte e in tutte le sedi, alla costruzione dell' impianto
della prima e seconda linea del termovalorizzatore di Gioia Tauro
e siamo stati tra coloro che hanno spinto il Consiglio regionale e
la nuova Giunta regionale di centrosinistra a votare una mozione per
bloccare il raddoppio della seconda linea del termovalorizzatore".
E' quanto afferma, in una dichiarazione, Pasquale Larosa segretario
comprensoriale della Cgil Piana di Gioia Tauro. "Ci risulta,
invece - prosegue Larosa - che è stato il governo di centrodestra,
dove Allenza Nazionale è stata la 'stampella' decisiva per
il ricorso alla corte costituzionale contro la decisione della Giunta
regionale attuale, ad impedire di bloccare la costruzione della seconda
linea. A tutt' oggi peraltro, non è giunta nessuna smentita
da parte di An contro la decisione dell' ex maggioranza di governo
nazionale e regionale, i cui esponenti si sono spesi, ripetiamo in
modo forte, e non sappiamo per quali 'interessi', su una vicenda che
ha coinvolto noti uomini politici vicini alle posizioni del responsabile
delle politiche per il territorio e l' ambiente di Rosarno, vicenda
nota alla magistratura calabrese e dalla quale potrebbero uscire sviluppi
davvero inquietanti. Altra cosa sono la difesa dei diritti dei lavoratori
che questo sindacato intende tutelare in tutti gli ambienti e le aziende
in cui è presente. Infine, riteniamo che la vicenda non può
essere strumentalizzata da nessuno, in quanto la Cgil e tutti i suoi
dirigenti, sono schierati in modo chiaro contro tutti quegli insediamenti
che recano danno all' ambiente e alle persone". La Provincia di Cosenza da il via il piano di ripopolamento delle lepri 17/05 L' assessorato Caccia e Pesca della Provincia di Cosenza avvia
il Piano di ripopolamento delle lepri per l' anno 2006, che interesserà
ben 133 comuni sui 155 della provincia di Cosenza, escludendo soltanto
quelli a maggiore antropizzazione. Lo rende noto la Provincia. La
prima immissione sul territorio, è scritto in una nota, alla
presenza del presidente Mario Oliverio, è prevista per sabato
prossimo nel comune di Celico, nelle località Salerni, Lagarò,
Santa Maria e Colamauci, e nel comune di San Giovanni in Fiore nelle
località Marinella, Felicetti, Macchia Tuono e Campo Manna.
Le immissioni delle lepri continueranno fino a metà giugno
e secondo il calendario concordato con le associazioni venatorie provinciali
e le associazioni locali di cacciatori, che hanno inteso rispondere
all' invito a collaborare avanzato dall' assessore Pietro Mari. "Con
il Piano di ripopolamento 2006, secondo le puntuali indicazioni date
dal presidente Oliverio - spiega l' assessore Mari - sarà immessa
sul territorio selvaggina di produzione nazionale ed in gran parte
allevata nella nostra provincia. Il Piano è frutto di una proficua
collaborazione non solo con i dirigenti provinciali delle Associazioni
venatorie, ma anche con le associazioni locali di cacciatori, secondo
una prassi che la Provincia intende sviluppare in un settore, quello
della Caccia e Pesca, in cui il dialogo diretto consente di apprezzare
tra i cacciatori competenze, vero interesse per la salvaguardia del
patrimonio naturale e disponibilità al dialogo che, se bene
utilizzati, consentiranno alla Provincia di fare proposte sempre più
adeguate" Telefono blu: “Anche i comuni devono intervenire sull’inquinamento dei mari. Loro le responsabilità” 17/05 "Negli ultimi cinque anni i nostri mari sono sicuramente
migliorati, alcune zone sono fortemente monitorate altre no. Il mare
pulito è ancora la principale attrazione per i turisti. Ma
se qualcosa non va su spiagge e mari la responsabilità è
dei comuni che devono intervenire e non solo denunciare". E'
quanto sostiene Telefono Blu, l' associazione di tutela dei turisti,
che "si rende disponibile ogni anno alle denuncie sui problemi
di spiagge e mari". "Sono 56 le province italiane - è
scritto in una nota - che si affacciano sul mare e almeno 450 i comuni,
per un ammontare di circa 8000 km di cui governati quasi 6000. Quasi
tutti sono località disponibili, i maggiori disagi sorgono
a Sud e sulle isole dove vi è un maggior numero di spiagge
non gestite e controllate. Il Ministero dell' Ambiente e quello della
Salute hanno recentemente indicato un miglioramento delle acque".
"Stiamo raccogliendo - conclude Telefono Blu - anche le denuncie
di quelle località che vantano bandiere, marchi ed improbabili
classifiche in merito a disagi" Aumentano i casi di tumore nel Pollino. Fare Verde chiede più controlli 16/05 “Da qualche anno a questa parte stiamo assistendo, con
riferimento alla zona del Pollino, ad un incremento preoccupante di
decessi dovuti a patologie tumorali. Negli ultimi mesi, solo ad Altomonte,
ben sette casi di persone colpite da tumori e leucemie e con età
variabile tra i 30 e gli 80 anni”. E’ quanto afferma in
una nota l’associazione ambientalista Fare Verde. “Non
è più pensabile –afferma Fare Verde- attribuire
la comparsa di tali affezioni alla semplice condotta di vita delle
persone che ne vengono colpite, occorre ricercare le cause anche e
soprattutto nell’ambiente in cui viviamo. Studi scientifici
hanno dimostrato la stretta correlazione che esiste tra agenti inquinanti
e l’insorgere, nelle popolazioni ad essi esposte, di determinate
forme di leucemie e tumori. Gli stessi hanno, altresì, dimostrato
la stretta correlazione che esiste, nelle lavoratrici donne, tra l’insorgenza
di malattie vaginali, tra cui il tumore della vagina, ed il lavoro
svolto nei campi in cui si fa un uso massiccio di concimi e antiparassitari
chimici senza adottare le previste e dovute misure di protezione individuale. La Provincia di Cosenza presenta alla Regione il piano di interventi per la depurazione 16/05 La Provincia di Cosenza ha depositato il Programma di Interventi
Urgenti in tema di depurazione alla quarta commissione consiliare
regionale 'Ambiente', nel corso della riunione svoltasi a Reggio Calabria
alla quale ha partecipato anche l'Ente Bruzio. Il piano, presentato
ufficialmente a Cetraro nel marzo scorso, offre una ricognizione completa
e circostanziata delle azioni da avviare a breve e medio termine per
rendere efficienti gli impianti di depurazione in 34 Comuni delle
fasce costiere jonica e tirrenica, per una previsione di spesa pari
a circa 5 milioni di euro. Il programma è stato presentato
al Commissario per l'Emergenza Ambientale che, prorogato dal Ministero
dell'Ambiente con la nomina del Generale Alfiero, ha il compito di
realizzare con procedura straordinaria gli interventi previsti, al
fine di determinare la necessaria inversione di tendenza in vista
della ormai prossima stagione estiva. "Abbiamo espresso la nostra
preoccupazione - ha detto il Presidente della Provincia di Cosenza,
Mario Oliverio, circa la riunione della Commissione Regionale Ambiente
- sulla situazione che anche quest'anno rischia di verificarsi se
non saranno realizzati in tempo utile gli interventi di manutenzione
straordinaria degli impianti, da noi predisposti nei mesi scorsi e
definiti attraverso un lavoro dettagliato, realizzato con il concorso
di tecnici competenti dell'Università della Calabria e verificato
con i Comuni. Al Commissario per l'Emergenza Ambientale la scorsa
settimana, in un incontro avvenuto a Catanzaro, abbiamo avuto modo
di palesare la nostra preoccupazione e di evidenziare la necessità
di attivare procedure urgenti. Si tratta di definire azioni immediate
in un programma che preveda interventi strutturali da realizzare in
tempi certi e con scadenze programmate". "Abbiamo consapevolezza
- ha aggiunto - che i ritardi accumulati nel corso di tanti anni non
si recuperano in una sola stagione. Tuttavia, è necessaria
una inversione di tendenza e dal Commissario per l'Emergenza Ambientale
ci aspettiamo che corrisponda a questa esigenza fondamentale per la
nostra regione. Per questo non molliamo nella iniziativa che abbiamo
intrapreso sin dall'inizio della nostra esperienza di governo della
Provincia, pur nella convinzione che le competenze ed i poteri per
intervenire sono di altri organismi, il primo luogo del Commissario
per l'Emergenza Ambientalé". "Lo abbiamo fatto -
ha concluso Oliverio - e continueremo a farlo perché è
necessario risolvere una questione che costituisce un vero e proprio
handicap per la crescita della nostra terra". Femca Cisl: La Regione favorisca l’energia totovoltaica 16/05 “La tecnologia fotovoltaica permette di trasformare l’energia
solare in energia elettrica. Alcuni materiali semiconduttori come
il Silicio, opportunamente trattati, generano corrente elettrica se
colpiti dalle radiazioni solari. E’ possibile installare impianti
fotovoltaici di grandi e di piccole dimensioni e quest’ultimi
si possono posizionare sul tetto (o sulle pareti) di una casa, producono
corrente continua che viene trasformata in alternata da un inverter.
I principali vantaggi della tecnologia fotovoltaica risidiedono nel
fatto che la produzione di energia elettrica è inesauribile,
è estremamente pulita, non produce neanche rumore perché
non ci sono parti meccaniche in movimento ed è una tecnologia
altamente affidabile. Di contro, i costi per KW prodotto sono ancora
alti poiché il volume di mercato è troppo piccolo e
la trasformazione delle radiazioni solari in elettricità ha
un’efficienza ancora bassa. Sono però in corso sperimentazioni
per l’utilizzo di nuovi materiali e nuove tecnologie che già
stanno dimostrando maggiore efficienza ed economicità”.
E' quanto scrive in una nota il segretario generale della Femca Cisl,
Giuseppe Conocchiella. “Anche l’effetto scala –
prosegue la nota- sul mercato, porterà l’energia fotovoltaica,
in tempi compatibili con i nuovi sistemi produttivi, ad essere concorrenziale,
anche se già da oggi, il forte aumento del petrolio, i nuovi
grandi consumi dei paesi emergenti e la conseguente emergenza energetica
rendono competitiva l’energia solare. Il futuro del fotovoltaico,
per una sua diffusione su larga scala, dipende non solo da fattori
economici ma anche dal superamento dello svantaggio tecnico dovuto
all’intermittenza della produzione. Si deve trovare il sistema
tecnico per una erogazione continua di energia attraverso un mezzo
di accumulazione. A tal riguardo si sta sperimentando la produzione
di idrogeno attraverso l’elettrolisi dell’acqua attraversata
dalla corrente prodotta dal fotovoltaico. L’idrogeno accumulato
verrebbe riutilizzato per alimentare celle a combustibile per produrre
energia elettrica. Così verrebbe garantita la continuità
di fornitura superando l’intermittenza della produzione fotovoltaica.
Il fotovoltaico è in forte espansione negli USA e la California
è il primo Paese al mondo per “abitazioni fotovoltaiche”.
La Germania ha avviato un programma nazionale per i “tetti fotovoltaici”.
L’Austria è leader per il maggior numero di pannelli
solari per scaldare l’acqua e per il fotovoltaico e registra
un incremento di oltre il 50% l’anno. L’Inghilterra ha
un progetto ambizioso per arrivare al 10% di produzione d’energia
fotovoltaica rispetto alla sua produzione totale di energia, entro
il 2010. In Italia c’è qualche centrale fotovoltaica,
come quella di Serre nel salernitano, ma ciò è poca
cosa rispetto a quanto fatto all’estero e per quanto riguarda
il fotovoltaico per usi domestici siamo agli ultimi posti. Il Governo
è vero che ha recepito la direttiva UE e attraverso il Decreto
283/03 ha fissato i criteri per l’incentivazione dell’energia
solare, ma è anche vero che tali incentivi sono risultati insufficienti
a far decollare il settore che dovrebbe essere strategico per l’Italia,
viste le sue caratteristiche climatiche. Non è concepibile
che molti paesi nordici utilizzino il fotovoltaico molto più
del nostro Paese e che addirittura il Mezzogiorno, che è l’area
dalle potenzialità più elevate di tutta l’Europa,
rimanga incredibilmente, anche in questo settore, il fanalino di coda.
E ora che anche la Regione Calabria intervenga per favorire l’installazione
di impianti solari. La Regione Lazio, per esempio, ha già programmato
la nascita di un polo di ricerca sull’idrogeno legato al fotovoltaico
e ha approvato una delibera per la realizzazione di “tetti intelligenti”:
su tutte le nuove costruzioni e su quelle che subiscono una ristrutturazione
significativa ha reso obbligatoria l’installazione dei pannelli
solari. La Regione Calabria dovrebbe intervenire urgentemente per
facilitare l’uso di questa nuova tecnologia creando un polo
di ricerca sul fotovoltaico e sulla tecnologia di produzione dell’idrogeno
ad esso legato, sulla sperimentazione di nuovi materiali e sulla produzione
di tutto il necessario per l’installazione degli impianti solari.
Tale polo potrebbe essere costituito da un consorzio tra la Regione,
una o più imprese internazionali del settore con la partecipazione
diretta nella ricerca delle Università calabresi, per dare
così vita ad un sistema capace di: sviluppare la ricerca nei
laboratori , trasformarla in tecnologia applicabile dalle imprese
e commercializzare i prodotti tecnologici. Si otterrebbe, occupazione
qualificata e stabile, sviluppo delle Università, delle imprese
e della società civile. Rinnovato il sequestro dell’ecomostro di Praia 13/05 Il Gip del Tribunale di Paola, Salvatore Carpino, ha convalidato
e rinnovato il sequestro preventivo d' urgenza del complesso alberghiero
di Praia a Mare, emesso sabato scorso dal sostituto procuratore Domenico
Fiordalisi. Stamani lo stesso Fiordalisi, insieme al capitano della
Guardia di Finanza, Antonucci, si e' recato nella struttura per notificare
il decreto del gip. Questo filone di indagini viaggia parallelamente
al troncone principale che vede cinque persone indagate per corruzione,
turbata liberta' degli incanti mediante collusione, falso ideologico
e abuso d' ufficio, intervento abusivo su bene di interesse ambientale.
Per questa parte dell' inchiesta e' gia' stata fissata l' udienze
preliminari prevista in settimana davanti al giudice Antonio Baldassarre.
Nei giorni scorsi, Fiordalisi aveva emesso un provvedimento di sequestro
probatorio e sequestro preventivo d' urgenza per la struttura alberghiera
in costruzione in localita' Fiuzzi a Praia a Mare, del valore di circa
25 milioni di euro, con opere gia' realizzate per 10 milioni di euro.
I reati contestati fanno riferimento a violazioni penali urbanistiche
e paesaggistiche. Il filone di indagine portato avanti dal magistrato
riguarda la vigilanza su alcuni lavori effettuati nella struttura,
che sarebbero stati realizzati senza le necessarie autorizzazioni.
Il magistrato ha provveduto al sequestro probatorio per consentire
al consulente di completare gli accertamenti sull' epoca di realizzazione
dei lavori sottoposti ad indagine e il sequestro preventivo d' urgenza
per evitare che i reati fossero portati ad ulteriori conseguenze e
che le variazioni dei lavori arrivassero quindi a completamento Ad Oriolo una ciminiera di quaranta metri per coprire il vuoto della politica 12/05 “Circa un anno fa un consiglio comunale convocato d’urgenza
dal Sindaco, manifestava interesse alla realizzazione di una centrale
termoelettrica a biomassa”. E’ quanto si legge in una
nota della Rifondazione Comunista di Oriolo. “In quella sede
–prosegue la nota- , per evitare di essere accusati di condurre
un’opposizione distruttiva ed antimoderna si è preferito
dare l’assenso per la realizzazione di uno studio di fattibilità,
ma adesso, alla prova dei fatti riteniamo sia necessario opporsi con
forza a questa proposta. Il progetto in questione prevede la realizzazione
di un vero e proprio eco-mostro, dotato di una ciminiera di quaranta
metri d’altezza, nella valle del torrente Ferro a pochi chilometri
dal centro abitato. Si tratta di una centrale per la produzione di
energia elettrica e termica che, in funzione per tutto l’anno,
dovrebbe bruciare una quantità pari a 130mila tonnellate di
legname. Saccomanno (Prc) “No alle antenne di RFI a Montegiordano e Amendolara” 11/05 “Non possiamo non denunciare la gravità della
situazione venutasi a creare in alcuni comuni dello Ionio cosentino
a causa della protervia di RFI spa (Rete Ferroviaria Italiana) incredibilmente
determinata nel voler ad ogni costo istallare delle inquietanti antenne
di telefonia all'interno dei centri abitati, in mezzo alle abitazioni
o, addirittura, come nel caso di Amendolara, nei pressi di luoghi
frequentati da bambini”. Lo afferma in una nota Francesco Saccomanno
del Dipartimento Ambiente, territorio e Beni Comuni della Federazione
di Cosenza di Rifondazione Comunista”. Per di più, -prosegue
Saccomanno - alcune amministrazioni comunali attente alla tutela della
salute dei cittadini ed alla salvaguardia dell'ambiente, al punto
da emettere delle apposite ordinanze - è il caso di Montegiordano
ed Amendolara - devono oggi sentirsi minacciate, anche a mo' di esempio
per altri enti locali, semplicemente per aver fatto in pieno il proprio
dovere. E' necessario a questo punto, a nostro avviso, che gli enti
sovraccomunali intervengano immediatamente per fare in modo che nessuno
possa mettere in pratica atteggiamenti prevaricatori e sprezzanti
rispetto alla volontà dei cittadini ed alla conseguente attività
degli amministratori locali. Come partito lo diciamo da tempo, e per
questo stiamo lottando insieme e sostenendo diversi comitati in molte
parti del nostro paese, dalla Val di Susa allo Stretto di Messina:
nessuno può pensare di utilizzare e/o devastare pezzi di territorio
senza fare i conti con i cittadini che in quei territori vi vivono
e vi lavorano. Noi di Rifondazione non ci fermeremo sicuramente e
continueremo ad opporci con i nostri circoli e nelle sedi istituzionali
dove siamo presenti in difesa di tali principi. Nel frattempo inviamo
ai cittadini di quei comuni ionici la nostra piena solidarietà
ed il nostro incondizionato sostegno, invitandoli a persistere con
azioni democratiche di autodifesa del territorio e dei loro diritti,
chiedendo agli amministratori dei comuni interessati di continuare
ad espletare tutte quelle azioni necessarie volte ad applicare il
principio di precauzione rispetto alla tutela della salute umana”.
Discarica abusiva a San Martino di Finita 11/05
“Nei giorni scorsi – è scritto in una nota- , Fare
Verde, attraverso la sede provinciale di Cosenza ha presentato alla
Procura della Repubblica di Cosenza, all’ARPACal, al Corpo Forestale
dello Stato, al NOE dei Carabinieri ed al Sindaco, un esposto-denuncia
circa la presenza di una discarica abusiva sita nel comune di San
Martino Difinita in località Pezze. Come è prassi consolidata
di Fare Verde, abbiamo allegato un nutrito dossier fotografico da
cui emerge il deposito e l’accumulo di ogni sorta di rifiuto,
dalle lastre di eternit, ai bidoni contenenti oli industriali, alle
lavatrici ed ogni sorta di elettrodomestico alle carcasse delle auto,
oltre a pneumatici e batterie d’auto. Celebrata in Sila la settimana delle Oasi WWF 10/05 In occasione della "Giornata delle Oasi", organizzata
annualmente dal Wwf per promuovere al pubblico la conoscenza della
biodiversità della natura italiana, nel periodo dal 27 al 30
aprile è stata celebrata nel Parco Nazionale della Sila la
"Settimana delle Oasi Wwf e delle Riserve Naturali del Corpo
Forestale dello Stato". La manifestazione, è scritto in
un comunicato, ha visto impegnato il Corpo forestale dello Stato in
un' azione di supporto all' attività educativa promossa dal
Wwf attraverso l' apertura al pubblico e, in particolare agli studenti
delle scuole primarie e secondarie di primo grado, delle tre riserve
naturali statali nella zona Sila Piccola del Parco Nazionale. Numerose
sono state le scuole del comprensorio che hanno aderito all' iniziativa,
alle quali si sono uniti anche gli alunni delle scuole che, utilizzando
i contributi messi a disposizione quest' anno dall' Ente di gestione
del Parco, hanno programmato gite didattiche nel Parco Nazionale della
Sila; attività promozionale quest' ultima che, con un investimento
minimale di risorse, ha permesso un enorme ritorno economico per il
settore turistico-alberghiero. Il personale del Corpo forestale ha
accolto gli studenti nei centri visita del Parco nazionale in località
Monaco-Villaggio Mancuso, Gariglione e Buturo-Casa Giulia, guidandoli
in visita lungo i sentieri didattici e le strutture specificatamente
destinate alla promozione, educazione e sensibilizzazione verso l'
ambiente naturale e le aree protette. Ai partecipanti è stato
fornito materiale promozionale e divulgativo del Parco nazionale della
Sila, del Wwf e del Corpo Forestale dello Stato. "La positiva
riuscita della manifestazione ed il grande interesse dimostrato dai
partecipanti - ha sostenuto il presidente del Parco, Antonio Garcea
- è la concreta testimonianza di come la fattiva sinergia tra
diversi soggetti operanti nel campo della educazione ambientale sia
la via giusta per promuovere la conoscenza della biodiversità
ed ottenere quel qualificato e auspicato sviluppo in termini ambientali
ed economici per i residenti nel comprensorio delle aree protette
in Sila. Questo ci incoraggia a proseguire per questa strada allo
scopo di sensibilizzare le giovani generazioni ad un maggiore rispetto
naturalistico ed ambientale del meraviglioso patrimonio che il Creatore
ci ha voluto lasciare in eredità". Aperti a Cetraro i lavori del convegno nazionale sull’ecologia 06/05 Si sono aperti a Cetraro i lavori del convegno nazionale di
Ecologia, giunto alla diciassettesima edizione. Il convegno, promosso
da Gruppo di Ecologia di Base G. Gadio, è organizzato dal Dipartimento
di ecologia dell' Unical di Cosenza. L' iniziativa ha l' obiettivo
prioritario di stabilire sinergie proficue ed utili tra enti politici,
amministrazioni pubbliche e mondo della ricerca. Ai lavori hanno partecipato
Beatrice Bisonti direttrice del Dipartimento di ecologia, Giovanni
Latorre, Rettore Unical, Gino Mirocle Crisci, Preside della Facoltà
di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali , Luigi Marrello Assessore
provinciale all'Ambiente e Diego Tommasi Assessore regionale alle
Politiche dell'Ambiente. "Abbiamo scelto un tema di ampio respiro
- ha detto Luana Gallo, del Dipartimento di Ecologia dell' Unical
e organizzatrice dell' evento - perché abbiamo voluto cogliere
l' occasione della presenza dei rappresentanti del mondo universitario
italiano per confrontarci sulle scelte di gestione locali e interrogarci
sull'efficacia dei metodi". "Un connubio già consolidato,
quello tra Provincia e Unical - ha detto l'assessore Luigi Marrello
- che continuerà nella progettualità futura perché
è importante ristabilire sinergie con le realtà presenti
i un territorio. L'Unical è una realtà aperta alle esigenze
del territorio e la Provincia ha dato segnali importanti nel cogliere
l'opportunità della scienza e della ricerca, pur non avendo
molte risorse in Bilancio. La sfida più grande è ritornare
a parlare di ecologia e ambiente in termini di programmazione a medio,
breve e lungo termine e non solo sull'onda delle emergenze. Lo si
può fare avendo consapevolezza che cambiare i modelli di sviluppo
richiede tempo e la partecipazione di tutti gli attori, perché
spesso chi si lamenta del mare inquinato è anche colui che
sporca". Inevitabile il riferimento alle grandi emergenze ambientali
della Calabria, a cominciare dall'inquinamento marino, ma l'assessore
Tommasi, che ha portato i saluti di Alfonso Pecoraro Scanio, impegnato
a Roma negli incontri per la formazione del nuovo Governo, ha evidenziato
"come il sistema ambiente in tutte le sue articolazioni sia al
primo posto nell'agenda del Governo Loiero. La Calabria - ha detto
Tommasi - sta cambiando metodo di governo; non è né
facile né potrà avvenire in tempi brevi perché
ereditiamo decenni di non governo, ma è necessario tornare
a investire nella ricerca e nella ricerca ambientale perché
è lo strumento che ci permette di riprogrammare le risorse
e gli interventi". Tommasi ha ribadito inoltre "la centralità
della formazione e dell'educazione nella riconversione dei comportamenti
e delle abitudini. La scuola e l'Università sono centri privilegiati
di attenzione sui quali la Regione investe per costruire sinergie
utili e operative". L'Unical coglie la sfida dell'interazione
con il territorio. Nelle parole del Rettore Latorre il disegno "culturale
di un' università che nella sua articolazione dipartimentale
è riuscita a intercettare, nel corso degli anni, l'urgenza
di alcune tematiche che sono poi diventate linee di ricerca e formazione
d' avanguardia come ad esempio il dipartimento di Ecologia".
"L'ambiente - ha detto Latorre - è una linea direttiva
principale lungo la quale sviluppare percorsi formativi atti a sostenere
e supportare, nella nostra regione un nuovo sviluppo economico".
Consolidato il percorso scientifico - culturale del Dipartimento di
Ecologia, diretto dalla professoressa Bisonti che ha evidenziato,
nel suo intervento di saluto, "l' ampio coinvolgimento sulle
tematiche ambientali del territorio grazie anche al proficuo rapporto
di collaborazione con gli enti territoriali". L' Unical lancia
la sua sfida culturale: il convegno di Gadio in Calabria, propone
un nuovo approccio alle discipline scientifiche e ai saperi iniziando
proprio dall'ecologia che non rappresenta - ha detto la coordinatrice
nazionale di Gadio, la professoressa Anna Occhipinti - un'avventura
intellettuale di pochi ma è una scienza strutturata accademicamente
che il gruppo Gadio si impegna a diffondere in incontri itineranti
e a offrire alla riflessione e al confronto di quanti nutrono interesse
per il bello e lo splendore del vero". Fare Verde denuncia uno scempio ambientalista nella Valle del Fiume Lao 05/05 "Ancora una volta l’Amministrazione Provinciale
di Cosenza dimostra tutta la sua insensibilità verso la protezione
dell’ambiente; ignorando sistematicamente qualunque progetto
per la sua valorizzazione e quindi fruibilità a fini turistici".
E' quanto scrive in una nota l'associazioen ambientalista Fare Verde. Oliverio e Traversa scrivono al commissario all’ambiente: “Irrisolto il problema della depurazione” 05/05 I presidenti delle Province di Cosenza e Catanzaro, Mario Oliverio
e Michele Traversa, nella loro qualita' di presidenti dell' Ato 1
e dell' Ato 2, hanno inviato una lettera al Commissario regionale
per l' emergenza ambientale, Carlo Alfiero, con la quale chiedono
di incontrarlo ''al fine di conoscere l' entita' delle risorse assegnate
dal Ministero per l'Emergenza Ambientale, i destinatari delle risorse
finanziarie, le modalita' di assegnazione delle stesse e la calendarizzazione
degli interventi''. La lettera di Oliverio e Traversa e' stata inviata,
per conoscenza, anche al presidente della Regione, Agazio Loiero,
ed all' assessore all'ambiente Diego Tommasi. ''La difficile situazione
in cui versa da tempo il territorio calabrese, con riferimento al
problema della depurazione - scrivono Oliverio e Traversa - e' nota,
tant' e' che gia' la scorsa estate, attraverso i mezzi di comunicazione
locali e nazionali, il presidente Loiero ha dovuto personalmente scusarsi
con i turisti e con la cittadinanza calabrese per il penoso inquinamento
delle coste, determinato dalla cattiva e difficile gestione dei siti
depurativi. L' approssimarsi della stagione estiva ha gia' attirato,
anche quest'anno, l'attenzione dei media e dell' opinione pubblica
su tale questione ed ha, ovviamente, evidenziato la mancata risoluzione
del problema. Tanto che il perdurare della grave situazione ha indotto
il Governo, d' intesa con la Regione, a prorogare il commissariamento
dell' emergenza ambientale, affidando cosi' direttamente al Commissario
il compito di approntare gli interventi necessari per la risoluzione
del problema''. ''Gia' nei mesi scorsi gli Ato - evidenziano ancora
Oliverio e Traversa - avevano provveduto a quantificare a e comunicare
all' assessorato regionale all' Ambiente le risorse necessarie per
la risoluzione del problema, rendendosi altresi' disponibili ad effettuare
direttamente, con tali risorse, gli interventi necessari. Sembra che
il Ministero per l' emergenza ambientale ha inteso accogliere tali
istanze, supportando la soluzione dei problemi legati alla manutenzione
straordinaria degli impianti depurativi calabresi attraverso lo stanziamento
dei richiesti fondi, assegnandoli direttamente al Commissario, il
quale, soltanto utilizzando i poteri in deroga previsti dall'ordinanza
di nomina, potrebbe realizzare gli interventi prima della stagione
estiva. In caso contrario, se tali risorse dovessero essere attivate
attraverso le normali procedure previste dalla Legge Merloni e dalle
norme comunitarie, e' evidente che i tempi necessari non consentiranno
neanche l'affidamento dei lavori a stagione estiva inoltrata''. I
due presidenti sottolineano anche che ''in virtu' dei poteri conferiti,
il Commissario e' nelle condizioni di affidare in tempi brevi l' esecuzione
dei lavori direttamente alle ditte che attualmente gestiscono gli
impianti di depurazione in dipendenza dei contratti di gestione attivati
con gli Ato - che prevedono ogni intervento di manutenzione straordinaria
degli impianti, cui sono finalizzati i predetti finanziamenti - evitando
cosi' il problema delle tempistiche richieste dall'attivazione di
nuove gare per l'affidamento dei lavori. Riteniamo indispensabile
sottolineare l'urgenza di tali interventi poiche' la stagione estiva
e' prossima, e che, pertanto, la risoluzione del problema non e' ulteriormente
procrastinabile, fermo restando che gli Ato dichiarano la propria
disponibilita' a collaborare responsabilmente alla risoluzione del
problema qualora lei decidesse di coinvolgere gli Ato''. Ass. Tommasi “Obiettivo raggiunto per la raccolta differenziata” 05/05 "Il bando sulla raccolta differenziata in un certo senso
ha già raggiunto il suo obiettivo: volevamo promuovere la partecipazione
in un progetto e in un settore che inevitabilmente ha bisogno della
collaborazione di tutti gli attori e l'abbiamo ottenuta". Lo
ha detto Diego Tommasi, assessore regionale all' Ambiente, secondo
cui "il numero così elevato di domande conferma la presa
di coscienza, da parte dei Comuni, di dover essere parte integrante
di un sistema articolato e complesso che coinvolge tutti gli attori
di un territorio". "La politica ambientalista del Governo
Loiero - è detto in un comunicato dell' assessorato - incassa
importanti risultati sia in termini di partecipazione che di sensibilizzazione
verso le tematiche legate all' ambiente in Calabria. Grande successo
ha riscosso il bando sulla raccolta differenziata dei rifiuti, del
valore di 9 milioni di euro, destinato alle amministrazioni comunali.
Sono 280 infatti, i progetti elaborati dai Comuni, giunti alla scadenza
del bando: un numero considerevole (pari al 70% delle amministrazioni
calabresi) se si pensa che i contributi che verranno erogati sono
finalizzati a più obiettivi come il raggiungimento del limite
minimo di percentuale di differenziata, ovvero il 35% e la diminuzione
della tassa applicata dai Comuni per il servizio di smaltimento assieme
alla crescita dell' occupazione". "Il bando del Dipartimento
Politiche dell' Ambiente - è detto ancora nel comunicato -
predilige il sistema della raccolta porta a porta, un metodo di intervento
valutato il più idoneo a realizzare, da un lato la copertura
del segmento del ciclo dei rifiuti, che va dalle utenze familiari
ai cassonetti di raccolta, permettendo quindi, l' instaurazione di
un rapporto diretto con i cittadini e dall' altro, mettere in campo
l' estro e la capacità di sensibilizzare e promuovere la partecipazione
dei cittadini da parte dei Comuni, che sono gli enti territoriali
privilegiati nel rapporto diretto con le utenze e nell' intercettazione
dei bisogni della popolazione. L' assessorato guidato da Tommasi punta
sull' educazione e sulla formazione ambientale per invertire tendenze
e abitudini scorrette e consolidate e ridisegnare il percorso della
tutela e della salvaguardia delle risorse ambientali". "E'
quello che abbiamo inteso fare - ha proseguito l' assessore - anche
con il bando sulla differenziata cercando di recuperare i ritardi
accumulati, ricordo che le percentuali medie di raccolta differenziata,
che si aggirano intorno al 12% in Calabria, sono ancora molto lontane
dai traguardi previsti dalla normativa e raggiunti in altre regioni.
Stiamo cercando di recuperare guardando, nella programmazione prossima
al raggiungimento di traguardi e obiettivi più ambiziosi che
ci consentano di uscire dalle emergenze". Inquinamento elettromagnetico a Corigliano: Fare Verde in attesa di una sala per incontrare i cittadini 05/05 "L’associazione Fare Verde, per tramite del suo
presidente provinciale Francesco Pacienza, nel mese di Febbraio chiedeva
all’Amministrazione Comunale di Corigliano Calabro quali fossero
stati i criteri adottati dalla stessa Amministrazione per il rilascio
dell’autorizzazione n° 14/06 alla Vodafone, per l’installazione
di un impianto di telefonia mobile in prossimità della scuola
“Rodari”.". E' qunto si legge in una nota dell'Associazione
AFre Verde. "In particolare -prosegue la nota- , Fare Verde,
si chiedeva quali fossero le modalità per il rilascio delle
autorizzazioni alla installazione degli impianti tenendo conto dei
campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici preesistenti. Altresì
se furono adottati regolamenti atti all’individuazione dei siti
di trasmissione e degli impianti per telefonia mobile, degli impianti
radioelettrici e degli impianti per radiodiffusione. Ponzio (FI) “Stagione balneare imminente e problemi irrisolti” 04/05 "Il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio
e l' assessore regionale all' Ambiente Diego Tommasi ci ricordano
la famosa frase 'butta la pietra e tira indietro la mano' che, in
questo contesto, parlando di mare, pare calzi davvero a pennello".
Lo afferma, in una dichiarazione, Gianfranco Ponzio consigliere di
Forza Italia alla Provincia di Cosenza. "Vogliamo ricordare al
presidente Oliverio - prosegue Ponzio - che sul problema dell' ormai
famoso slogan 'Mare da bere' si é tenuto un Consiglio straordinario
ad hoc, alla presenza di Tommasi, dove sono stati spesi fiumi di parole
e si sono assunti impegni ben precisi. Invece, di fatto, ci accingiamo
a vivere una stagione estiva ormai alle porte con tutti i problemi
irrisolti sull' inquinamento dei nostri mari. Gli stessi impegni erano
stati assunti anche dinanzi le telecamere della nota trasmissione
'Striscia la notizia' che è poi tornata a distanza di un anno
per appurare che quanto promesso non era in vero stato mantenuto".
A detta di Ponzio "il presidente della Provincia e l' assessore
Tommasi facevano bene a sollecitare la precedente Giunta regionale
di centro-destra anche con forti denunce affinché risolvesse
con immediatezza il problema della depurazione e dell' inquinamento
delle nostre coste. Vogliamo però ricordare che nella seconda
stagione estiva di questo Governo di centro-sinistra si parla di non
aver risolto i problemi, di aver finito l' inchiostro e pertanto si
auspica solo in qualche 'miracolo'". "La verità -
conclude il consigliere provinciale di Fi - è che su un problema
del genere che riguarda oltre che la balneazione anche l' indotto
economico legato a tutto il turismo calabrese, anche quest' anno,
purtroppo, si avrà un grave ritorno economico e di immagine
per i tanti operatori che operano nel settore che si sono visti abbandonati
da una Giunta provinciale e regionale fatta solo di slogan ma non
concreta nei fatti". A Cetraro il XVII Convegno nazionale di ecologia 02/05 Sarà la Calabria ad ospitare, quest' anno, da sabato 6 maggio, la diciassettesima edizione del convegno nazionale di Ecologia promosso dal gruppo di base "G. Gadio". L' iniziativa, che si svolge a cadenza biennale, vedrà la partecipazione, nell' arco di tre giorni, di docenti e ricercatori delle principali università italiane. Nell' ambito di cinque sessioni di comunicazione orali, è detto in un comunicato, saranno affrontate le problematiche ambientali legate agli habitat e agli ecosistemi delle zone umide e fluviali; si riferirà dello stato di salute della biodiversità lagunare e marina e si analizzeranno, da un punto di vista scientifico e di verifica dei risultati, gli strumenti di conservazione della natura (ad es. la rete Natura 2000), in cui si metteranno a confronto i risultati degli studi di osservazione sulla qualità dei boschi nella loro complessità strutturale derivata dai diversi gradi di antropizzazione e le analisi sugli indicatori ambientali sia vegetali che animali. Quattro, inoltre, saranno le sessioni sono dedicate ai posters, ovvero alle sintesi illustrate dei lavori di ricerca sul campo, che hanno impegnato gli ecologi anche per anni, nell' osservazione, nella registrazione e nella catalogazione di dati, misure e variazioni". "E' un appuntamento importante - ha detto l' organizzatrice Luana Gallo - non solo per la comunità scientifica e per gli addetti ai lavori, ma anche per gli amministratori e i politici ai quali è poi demandata la scelta finale in ordine all' individuazione degli strumenti più idonei al raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile e della conservazione delle risorse". Ai lavori del convegno è prevista la partecipazione di politici e amministratori: tra gli altri l' assessore provinciale all' Ambiente Luigi Marrello; il presidente della Provincia Mario Oliverio, l' assessore regionale Diego Tommasi e il presidente della Federazione nazionale dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio. Femca Calabria: “I biocarburanti, importante fonte energetica rinnovabile” 29/04 “Il mondo dell’energia rappresenta uno scenario
in continuo movimento al quale il nostro Paese dovrà far fronte
per diminuire la sua dipendenza dall’estero e soprattutto per
individuare un nuovo modello energetico in grado di privilegiare le
fonti rinnovabili tenendo in giusta considerazione i biocarburanti,
per i quali, in molti paesi, la produzione sta assumendo valori significativi”.
Lo affermano in una nota i segretari generali di Femca Calabria, Demetrio
Lopis e Giuseppe Conocchiella. “Tale produzione –aggiungono-
, avviata qualche anno fa da un Piano dell’UE per motivi ambientali
e per la necessità di ristrutturare l’agricoltura, è
diventata oggi competitiva con la produzione dei carburanti petroliferi,
visto l’alto livello raggiunto dal prezzo del petrolio. I biocarburanti
possono essere di due tipi : il Biodiesel e il Bioetanolo. Il primo
si ricava da semi oleosi (colza, girasole, soia, ecc.), è un
carburante completo in grado di sostituire il gasolio ed il suo utilizzo
consente l’abbattimento di molte delle emissioni inquinanti
del Gasolio, il particolato e l’anidride solforosa, mentre si
riducono dal 40 al 70% le emissioni di anidride carbonica. Il Bioetanolo
si ottiene invece da Sorgo, Cereali;, Barbabietole, ecc., è
un prodotto che può essere immediatamente disponibile poiché
è utilizzabile allo stato puro in sostituzione della benzina
e con esso si ha solo emissione di anidride carbonica in misura ancora
inferiore rispetto al biodiesel. L’UE ha destinato fondi per
queste produzioni per cui diviene fondamentale farsi trovare pronti
per non perdere questo importante “treno”. L’Italia
al momento produce già, secondo i dati della Confagricoltura,
una quantità di biocarburanti pari al 3,3% del totale delle
fonti rinnovabili, in equivalenti di energia. La Finanziaria del 2005
ha predisposto le prime regole e ha introdotto le prime agevolazioni
fiscali detassando 200 mila tonnellate di biodiesel, poca cosa però
rispetto alla quota illimitata detassata dalla Germania. Pertanto,
alla luce del recente forte balzo del prezzo del petrolio diviene
necessaria ed auspicabile l’accelerazione nella produzione dei
biocarburanti e pertanto le iniziative già assunte da alcune
Amministrazioni locali, con in testa la Regione Lazio, sono encomiabili
poiché potranno dare un impulso considerevole allo sviluppo
di tale produzione. La Regione Lazio ha appunto siglato un accordo
con la Coldiretti per la costituzione di un consorzio misto pubblico-privato
per avviare la filiera agro-energetica volta alla produzione di carburante
pulito. Già per il 2007 è prevista la coltivazione di
10 mila ettari per fini energetici che dovrebbero diventare 100 mila
ettari nel 2008, per una produzione stimata di 100 mila tonnellate
di biodiesel all’anno. Dopo il Lazio anche la Toscana ha approvato
un progetto per la produzione di biodiesel. La Confagricoltura, tramite
una Joint-Venture tra Confcooperative ed altri gruppi, ha avviato
il progetto “Alclopus” che utilizzando due distillerie
di Faenza e Ferrara prevede, per il primo anno una produzione di 120
milioni di litri di bioetanolo e successivamente la costruzione di
un terzo impianto in Emilia per la produzione di 150 tonnellate annue
di biodiesel. Purtroppo non ci sono al riguardo notizie dalle Regioni
del Sud per cui sollecitiamo la Regione Calabria ad attivarsi opportunamente
per cogliere questa importante opportunità che consente l’installazione
di impianti di distillazione e l’avvio della riconversione di
parte dell’agricoltura. Otto oasi naturali aperte dal Corpo Forestale, Due sono in Sila 27/04 Otto oasi naturali, due delle quali nel territorio della Sila
cosentina, sono state aperte dal Corpo Forestale dello Stato da oggi
e fino al 30 aprile in occasione della Giornata delle Oasi e delle
Riserve naturali organizzata in collaborazione con il Wwf. L'iniziativa
è rivolta alle scuole primarie e secondarie che potranno compiere
gratuitamente le visite in compagnia degli esperti, prenotando le
stesse. Domenica invece l'invito sarà esteso a tutti. L'iniziativa
sarà finalizzata anche a sostenere l'educazione ambientale
dei più giovani curata nel cosentino dal Corpo Forestale dello
Stato di Cosenza grazie all'Ufficio Territoriale della Biodiversità
in collaborazione con il Comando Provinciale. Proprio nello scenario
della Sila il personale del Corpo Forestale sarà a disposizione
per illustrare le bellezza di fauna e flora inserite in un unico contesto
in cui interagiscono. Kronos: “IL Governo cambi il presidente del Parco del Pollino” 26/04 Il prossimo Governo "insedi un nuovo ente gestore"
del Parco nazionale del Pollino e "nomini un nuovo presidente
scelto tra personalità della cultura, del mondo scientifico
o di quello accademico, in possesso di provata competenza, professionalità
e serietà ". Lo ha chiesto, in una nota, l' Accademia
Kronos, spiegando che, "in caso di incarichi affidati a politici
esclusi dalle recenti consultazioni o a personaggi privi di requisiti",
attuerà "forti iniziative pubbliche con una ferma opposizione
in tutte le sedi istituzionali e nella società civile".
Secondo Kronos - che ha criticato duramente il presidente del Parco,
Francesco Fino - "per il Parco non è possibile attendere
passivamente la scadenza naturale del mandato presidenziale, prevista
nel 2007". Saccomanno (Prc) denuncia una devastazione ambientale a Bonifati 24/04 ''Nessun cittadino puo' assistere inerme alle devastazioni
ambientali che si stanno perpetrando nel Tirreno cosentino''. E' quanto
sostiene, in una nota, Francesco Saccomanno, del Dipartimento Ambiente,
territorio e beni Comuni della Federazione di Cosenza di Rifondazione
comunista. ''Non e' bastata - prosegue Saccomanno - la famelica voracita'
degli speculatori e dei loro protettori politici che hanno permesso
la sistematica distruzione delle coste e stanno permettendo, nel silenzio
di tanti rappresentanti istituzionali, colate di cemento per improbabili
e inutili porti e terribili costruzioni piu' o meno abusive. Ne',
nel corso di diversi anni, si e' prestata attenzione alle denunce
di valorosi compagni ed ambientalisti che si sono opposti a tali scempi.
Assistiamo attoniti oggi, come se si potesse tranquillamente ed impunemente
fare a pezzi la legislazione vigente, alla movimentazione di migliaia
di metri cubi di terra di riporto provenienti dal contestato Palazzo
dello sport di Bonifati ed al loro abbandono, invece che in discarica,
sull' arenile per un tratto di circa 500 metri. Mentre ribadiamo tutte
le nostre perplessita' sull' adeguamento delle norme di sicurezza
relativamente al progetto del Palazzetto, invitiamo le autorita' preposte
a ritornare sull' iter autorizzativo, cosi' come ha gia' fatto Legambiente,
e l' Ufficio circondariale marittimo di Cetraro, la Capitaneria di
Porto, la Soprintendenza ai Beni Ambientali di Cosenza ed il Dipartimento
Ambiente ed Urbanistica della Regione ad intervenire tempestivamente
ed a convocare le parti per ripristinare lo stato dei luoghi e concordare
una difesa delle strade e delle abitazioni rispettosa delle leggi
nazionali e regionali'' Guccione (DS) “Nei parchi naturali c’è basso clientelismo” 19/04 La gestione dei parchi naturali e' stata improntata ad una
logica di basso clientelismo locale ed ha comportato la perdita di
occasioni di sviluppo reali su territori ad alta vocazione natural
turistica . Lo afferma il Segretario Regionale dei DS, Carlo Guccione
. Nessuna volonta' di formulare giudizi basati sulle idee politiche
dei prescelti afferma Guccione, ma solo aderenza ai fatti peraltro
denunciati di recente dall'Espresso . Il Segretario dei DS pensa ''
al parco del Pollino, che ha una conformazione perimetrata che ne
fa un esempio unico in Europa, ma che e' stato gestito con metodi
inconcepibili per le esigenze di competizione sul mercato. Il Segretario
DS fa riferimento '' all'incapacita' di proiettare l'immagine del
Parco al di la' dei confini nazionali e di richiamare i comuni della
fascia calabrese ad interventi ricettivi adatti a piu' generazioni''.
Non abbiamo visto - prosegue Guccione- interventi produttivi , ma
solo decisioni estemporanee e costose che hanno di fatto impoverito
l'ossatura istituzionale dell'ente che e' andato avanti esclusivamente
per la grande dedizione dei dipendenti . La Calabria-conclude Guccione-
non puo' perdere occasioni simili in un contesto di rapporti interregionali
con una terra di confine, la Basilicata, che anche e soprattutto in
considerazione degli aspetti organizzativi del Parco sembra lontana
anni luce dalla nostra . A settembre i DS terranno una iniziativa
nazionale a Castrovillari su questi temi per rilanciare in modo moderno
l'idea di uno sviluppo attraverso i parchi naturalistici. Previsti per la Calabria un milione e 190 mila euro per il dissesto idrogeologico 17/04 Oltre 42 milioni di euro alle Regioni contro frane e alluvioni per un totale di 211 opere per prevenire i fenomeni calamitosi, razionalizzare i sistemi di allertamento e fronteggiare situazioni di emergenza connesse al rischio idrogeologico e idraulico. Le risorse sono state stanziate sulla base delle richieste di finanziamento inoltrate dalle amministrazioni regionali e dalle province autonome al Dipartimento della protezione civile entro il 10 dicembre 2005. Gli interventi finanziabili dovranno essere iniziati entro un mese e devono essere completati entro 180 giorni decorrenti dalla data di inizio di ciascuno. Saranno le regioni e le province autonome ad assicurare la vigilanza sulla realizzazione delle opere assumendo ogni iniziativa ritenuta utile per consentire l'avvio ed il completamento degli interventi entro i termini stabiliti. A stabilire modalita' ed entita' dei finanziamenti un provvedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri Si tratta precisamente di risorse pari a 42 milioni 475.676 euro, suddivise tra le varie regioni che hanno presentato istanza. In particolare, il piano d'azione anti-dissesto prevede per la Calabria uno stanziamento di oltre un milione e 190 mila euro per la realizzazione di tredici opere. Per la Campania previste 13 opere ammesse a finanziamento con uno stanziamento pari a circa 3,7 milioni di euro. Tredici anche gli interventi selezionati in Toscana per circa 3 milioni di euro. In Basilicata 11 interventi per circa 1,7 milioni di mentre sono 12 gli interventi finanziati in Abruzzo per oltre 2,3 milioni di euro. Tredici poi le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione idraulica e idrogeologica finanziate in Liguria con uno stanziamento complessivo di oltre 2,8 milioni di euro. Sono otto gli interventi che varranno realizzati in Veneto con un investimento pari a circa 2 milioni 250 mila euro. Alla Sicilia verranno erogati fondi pari a circa 3 milioni 190 mila euro per la realizzazione di tredici interventi segnalati dalla regione come prioritari. Sette invece le opere identificate come urgenti dall'Emilia Romagna che verranno finanziate con uno stanziamento di oltre un milione seicento mila euro. La provincia autonoma di Trento ha individuato tredici opere che verranno realizzate grazie a un ammontare di risorse pari a quasi due milioni. Nel Lazio verranno realizzate tredici interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione con risorse pari a quasi due milioni cinquecentomila euro. Solo quattro le opere segnalate dalla Puglia che avranno bisogno di risorse pari a 800 mila euro. mentre alla Valle d'Aosta andranno stanziamenti pari a circa 2 milioni e centomila euro per finanziare 11 interventi. Saranno nove gli interventi straordinari e ordinari localizzati in Piemonte cui andranno risorse per oltre due milioni e mezzo. Al Molise andranno un milione novecentomila euro circa per la realizzazione di sette interventi, mentre l' Umbria ha indicato come prioritarie 11 opere con un fabbisogno di un milione 639 mila euro. Dieci le opere urgenti per la Sardegna alla quale andranno quasi tre milioni di euro, mentre la Provincia autonoma di Bolzano ha indicato quattro interventi prioritari con un fabbisogno di 890 mila euro. Tredici quindi le opere identificate come prioritarie dalle Marche che necessitano di fondi pari a 2 milioni 250 mila euro. Un milione 565 mila euro andranno invece alla Lombardia per la realizzazione di tredici interventi straordinari. Al via il progetto biomasse in Calabria 14/04 Un investimento da 127 milioni di euro, 18 comuni consorziati, oltre 640 nuovi occupati. Questi i numeri previsti per la realizzazione di quattro nuove centrali a biomassa in provincia di Reggio Calabria. L'obiettivo dei 18 comuni dell'area grecanica calabrese e' di puntare sull'energia alternativa e sull'agroindustria per rimettere in moto l' economia locale. Il progetto, della Energy&technical services (Ets) di Foggia, societa' capofila di un gruppo di imprese anche straniere, che costera' complessivamente oltre 127 milioni di euro, prevede la costruzione di quattro centrali elettriche alimentate a biomasse sul territorio della provincia di Reggio Calabria e quattro insediamenti agroindustriali (dalle serre, che utilizzeranno il calore delle centrali, agli impianti per la trasformazione dei prodotti): in totale, a regime, sono previsti 640 nuovi posti di lavoro tra diretto e indotto. I 18 Comuni hanno firmato una convenzione con la Ets che costruira' sia le centrali che gli impianti per la lavorazione dei prodotti ortofrutticoli. Le centrali, che costeranno complessivamente oltre 78,4 milioni di euro, sorgeranno nei Comuni di Roghudi, San Luca, Samo e Cimina' e saranno alimentate da biomasse provenienti dal territorio dei 18 Comuni interessati: oltre 50mila ettari che, secondo le stime dei progettisti degli impianti, dovrebbero garantire 270mila tonnellate di secco all'anno da destinare alle quattro centrali elettriche. Gli impianti, una volta ultimati, avranno ciascuno una potenza di 6 Megawatt per complessivi 24 Megawatt. Un progetto ambizioso che, a regime, prevede anche la realizzazione di quattro insediamenti agroindustriali per i quali e' prevista una spesa di 48,5 milioni di euro e la costituzione di un Consorzio provinciale dell'energia (il Cope). Il Consorzio permettera' ai Comuni aderenti della Provincia di Reggio Calabria di avere benefici diretti come l'acquisto di energia elettrica a costi competitivi. ''Utilizzeremo tutti gli strumenti di finanza agevolata prevista per coprire i costi della costruzione - spiega Antonio Del Mastro, amministratore unico della Ets - anche se siamo pronti a sostenere da soli l'investimento perche' crediamo che la Calabria rappresenti una miniera d'oro per dotazione di biomasse''. Abbiamo riscontrato inoltre - sottolinea Del Mastro - la piena disponibilita' dei sindaci della zona che in massa hanno aderito al progetto''. Le centrali sfrutteranno solo biomasse provenienti dalla potatura degli alberi, dal sottobosco o da alberi malati. Inoltre la realizzazione degli impianti avra' ricadute positive sul territorio in termini economici e occupazionali. Su quest' ultimo fronte, secondo le analisi della Ets ogni centrale dara' lavoro stabile a 80 unita': in totale, a regime, sono previsti 320 addetti. Gli insediamenti agroalimentari, invece, daranno occupazione complessivamente ad altri 320 addetti (una quarantina diretti e il resto nell'indotto), riferisce Del Mastro. Un progetto che piace soprattutto ai primi cittadini dell'area per i benefici immediati che si potranno offrire alla collettivita'. ''Entro l'anno - dice Domenico Stelitano, sindaco di Roghudi, Comune capofila del Consorzio - dovrebbero iniziare i lavori che ci permetteranno di ottenere da subito indubbi vantaggi. Come quello di ricevere energia a basso costo, maggiore occupazione e una partecipazione agli utili di produzione. Questi ultimi, secondo il protocollo d'intesa gia' firmato con la societa', si aggireranno sul 2,5% derivanti dalla vendita di energia prodotta dagli impianti. Risorse che i sindaci della zona pensano di reinvestire nella realizzazione di servizi utili allo sviluppo dei nostri territori. Attraverso la costituzione di un fondo comune ai consorziati contiamo di sottoscrivere - conclude il sindaco - un mutuo per costruire quelle infrastrutture che i tagli delle varie finanziarie ci hanno finora impedito di realizzare''. Anche gli ambientalisti sono d'accordo su questo progetto a patto che si utilizzeranno solo biomasse per produrre energia. ''Vigileremo affinche', in mancanza di questo materiale, non finisca nelle centrali anche il Cdr'', afferma Lidia Liotta, segretario regionale di Legambiente. Uilcem: “Importante la nuova fase di metanizzazione” 13/04 La metanizzazione dei Comuni, previsti dalla nuova fase del
progetto, rappresenta una scelta importante per la crescita sociale
ed economica del territorio calabrese, garantendo sia buone possibilita'
di attivita' per i lavoratori, sia una prospettiva di tranquillita'
per i dipendenti delle aziende del Gas. A sostenerlo, in una nota,
e' la Uilcem Calabria. ''La decisione di cospicui investimenti finalizzati
al nuovo sviluppo energetico - aggiunge la Uilcem Calabria - e' un'
operazione importante per la nostra Regione, come sottolineato anche
durante il convegno sul tema ''La metanizzazione della Regione Calabria:
le nuove prospettive'', nel corso del quale alcuni rappresentanti
delle aziende del Gas hanno assicurato l' avvio dei lavori di metanizzazione
di novantadue Comuni. Le fasi di avvio dei lavori si snoderanno in
cicli di partenze, che includono i primi dieci comuni gia' nel corso
del 2006 e i rimanenti ottantadue nel successivo quadriennio 2007-10.
Le assicurazioni ricevute da parte dei dirigenti delle aziende del
gas e dai rappresentanti del Ministero delle Attivita' produttive
hanno tranquillizzato i sindaci dei Comuni interessati, che hanno
sostenuto la realizzazione di tale progetto indipendentemente dai
colori politici di appartenenza. In questo contesto assume grande
rilievo la posizione attiva avuta anche dalle sigle sindacali, che
hanno sempre sostenuto tale progetto''. ''In particolar modo - conclude
la nota - un ruolo strategico e' stato svolto dalla Uilcem Calabria
per gli incontri promossi negli anni scorsi con le autorita' politiche
regionali e nazionali e per il costante supporto alla realizzazione
di un progetto lusinghiero, che intende contribuire in maniera significativa
allo sviluppo della Regione Calabria. L' invito del segretario generale
della Uilcem calabrese, Gino Campana e del segretario di comparto,
Guido Nucci e' quello di non abbassare la guardia, ma continuare a
monitorare il rispetto dei programmi previsti''. Siglata intesa tra le Associazioni Fare Verde e Neutrergon 12/04 La volonta' di convergere su tematiche legate alla tutela del
territorio, all' ambiente, al sociale, allo sviluppo eco-sostenibile
ed alla salvaguardia della memoria dell' intero territorio della provincia
di Cosenza: e' questo lo scopo del protocollo d' intesa siglato, a
Cosenza, tra le associazioni Neutrergon Onlus-movimento per la tutela
dei diritti umani e la sede provinciale di Cosenza di Fare Verde Onlus.
E' quanto riferisce una nota. Il protocollo d' intesa e' stato sottoscritto
dal presidente nazionale Neutrergon Onlus, Mariano Marchese e dal
presidente provinciale di Cosenza Fare Verde Onlus, Francesco Pacienza.
''L' esigenza di sottoscrivere un protocollo d' intesa - conclude
la nota - e' scaturita dalle continue istanze espresse dai cittadini
calabresi a tutela dei loro diritti troppo spesso violati e non sempre
tutelati in maniera efficiente e responsabile. Le associazioni si
muoveranno di comune accordo nell' ambito di una realta' apolitica
e apartitica, ponendosi come nuovo soggetto interlocutore tra i cittadini
e le Istituzioni''. Fare Verde, sui rifiuti a Tarsia, polemiche pretestuose de “Amici della terra” 08/04 “La Presidenza provinciale di Fare Verde di Cosenza non
perseguendo intenti denigratori nei confronti di alcun Ente, ed avendo
inoltrato la propria denuncia-segnalazione alle competenti Autorità
(Procura della Repubblica di Castrovillari, NOE dei Carabinieri, Corpo
Forestale dello Stato, ASL, ARPACAL, Sindaco di Tarsia) circa una
situazione di degrado ambientale, attende fiduciosa l’esito
dei riscontri da parte delle Stesse”. Ad affermarlo il Presidente
Provinciale Fare Verde Francesco Pacienza. “Non si comprende,
anche a seguito di chiarimenti telefonici intercorsi con il Presidente
dell’Associazione “Amici della Terra”, la presa
di posizione, solo sulla stampa, della medesima associazione. O la
denuncia di Fare Verde Cosenza, sia presso le autorità preposte
sia presso gli organi di stampa, ha “guastato” i “sogni”
gestionali di un’associazione presente nelle Istituzioni e non
sul territorio? Infine, si ricorda che quanto da sempre denunciato
da Fare Verde Cosenza ha sempre avuto puntuale e preciso riscontro
sia nella realtà, sia sugli organi di informazione, che nelle
competenti Sedi istituzionali. Questa nota, vuole mettere la parola
FINE, alla pretestuosa polemica, preferendo, noi di Fare Verde, impiegare
le proprie risorse alla tutela dell’ambiente e del territorio,
quotidianamente”. Firmato protocollo d’intesa per la demolizione dell'ecomostro di Copanello 07/04 Il presidente Agazio Loiero, il soprintendente per i Beni architettonici
della Calabria, Francesco Cecati, ed il sindaco di Stalettì,
Pantaleone Narciso, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per
la demolizione dell'ecomostro di Copanello che ricade nel territorio
del Comune di Stalettì. Presenti gli assessori regionali all’Urbanistica,
Michelangelo Tripodi, all’Ambiente, Diego Tommasi, i dirigenti
generali, Francesco Mirante, ai Lavori Pubblici, Domenico Lemma, all’Ambiente,
il Capo di gabinetto della Presidenza, Michele Lanzo. Lo comunica
l’ufficio stampa della Giunta. Loiero: Serve un nuovo tracciato per l’elettrodotto di Montalto” 07/04 “I cittadini di Montalto Uffugo hanno bisogno di serenità
ed è quindi necessario trovare molto presto la soluzione per
realizzare la variante dell’attuale tracciato dell’elettrodotto
che la società Terna intende realizzare a ridosso delle abitazioni”.
Sono parole del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, il
quale è intervento presso la società interessata, rafforzando
l’impegno fin qui profuso dall’assessore all’Ambiente
Diego Tommasi, sulla vicenda dell’elettrodotto in territorio
di Montalto Uffugo la cui realizzazione crea non pochi problemi alla
qualità della vita degli abitanti le cui residenze si trovano
lungo la linea elettrica. Ass. Tommasi: “La nostra attenzione sulle discariche di Amantea” 07/04 “Le discariche di Amantea sono alla nostra attenzione
e questo non in forza di un impegno che non abbiamo assunto noi e
che, apprendiamo, si è dissolto sul finire della passata legislatura
e del quale, è di tutta evidenza, che non ne possiamo rispondere
noi, ma in forza di una volontà, la nostra, che sta dando corso
ad un programma di interventi di risanamento del territorio dalle
discariche ad alto rischio ma anche dalle centinaia e centinaia di
piccole e medie discariche disseminate un po’ ovunque”.
Lo ha dichiarato l’assessore Diego Tommasi in risposta alle
preoccupazioni del Comitato Civico “Natale De Grazia”.
“Nello specifico – ha detto Tommasi – le discariche
Grassello e Foresta saranno oggetto di una indagine preliminare che
abbiamo già affidato all’Arpacal, in attesa che sulle
stesse, si possa nell’immediato futuro intervenire in maniera
definitiva”. Le discariche di Amantea non sono tra i siti ad
alto rischio oggetto del piano di caratterizzazione perché,
come più volte specificato, il bando di recente pubblicazione,
ha preso in considerazione la graduatoria elaborata nel Piano regionale
dei Rifiuti approvato dalla Giunta e ratificato dalla Comunità
europea. “Stiamo lavorando ad una revisione del Piano regionale
dei rifiuti – ha spiegato l’assessore alle Politiche dell’Ambiente
– e ad un aggiornamento dello stesso alla luce delle priorità
e delle nuove emergenze che nel frattempo (il Piano è stato
approvato nel 2001) sono emerse”. Rinviata al 14 aprile la firma per l’ecomostro di Praia 07/04 E' stato rinviato al 14 aprile per un vizio di notifica ad uno dei proprietari il procedimento sulla costruzione dell' "ecomostro" di Praia a Mare aperto, davanti al tribunale di Paola, nel quale la Regione si è costituita parte civile. Lo ha detto Michelangelo Tripodi, assessore regionale all' Urbanistica confermando la decisione dell' ente di opporsi alla realizzazione dell' opera e per la cancellazione degli altri ecomostri presenti sul territorio. "Il nostro rappresentante - ha aggiunto Tripodi - ha presentato una memoria nella quale si sostengono le tesi contrarie alla costruzione di un megalbergo che interviene in una delle zone più suggestive della regione difronte all' isola di Dino. Purtroppo si sono sommate, in quella circostanza, una concessione ed una variante che ne hanno favorito la realizzazione". Nel mese di marzo positivi risultati nel riciclo dei rifiuti 07/04 Il mese di marzo appena conclusosi, mette in evidenza la capacità
dei calabresi di partecipare alla pratica della raccolta differenziata,
intercettando buona parte dei materiali riciclabili provenienti dalle
utenze domestiche nel territorio. A Cellara la raccolta si svolge
ancora con i cassonetti stradali, segno che la sensibilità
ambientale è forte e radicata nel territorio. Nella speciale
classifica mensile segue il Comune di Carolei 36,9%, Rose 33,6%, entrambi
con il servizio “porta a porta”, Non si supera il 30%
negli altri Comuni che attuano il servizio con il sistema “porta
a porta”, Castrolibero 27,9%, Casole Bruzio 27,%, Dipingano
e Pedace 26,3%, Spezzano Sila 26%. Una bella sorpresa è rappresentata
dai nuovi Comuni che da poco più di un mese hanno introdotto
il sistema porta a porta, Spezzano Piccolo 26,2% e Zumpano 19,3%.
Segnaliamo che la nostra classifica è parzialmente incompleta
per la non trasmissione dei dati dei rifiuti non riciclabili inviati
in discarica di ben 11 Comuni: Acri, Serra Pedace, San Pietro in Guarano,
San Vincenzo La Costa, San Martino di Finita, San Demetrio Corone,
Rota Greca, Pietrafitta, Cervicati, Mongrassano, Luzzi. Saranno bonificate le discariche abusive di San Demetrio 06/04 La Procura della Repubblica di Rossano ha notificato al comune
di S. Demetrio la convalida del sequestro di due discariche abusive,
sequestrate il 20 marzo scorso, e l'obbligo di bonifica e ripristino
dei siti inquinati. L'amministrazione comunale ha reso noto di volersi
adeguare all'obbligo di bonifica previsto dal decreto non appena verrà
individuata un'impresa specializzata e non appena verranno reperiti
i fondi per i lavori che attualmente non sono disponibili nel bilancio
comunale. Fare Verde: Le foto confermano il degrado della riserva di Tarsia 06/04
“In riferimento alla presa di posizione dell’Associazione
“Gli Amici della Terra” pubblicata su alcuni organi di
stampa in data 6 c.m., la Presidenza Provinciale di Cosenza di Fare
Verde risponde al loro “sconcerto” ribadendo la realtà
del degrado denunciato nella Riserva Naturalistica Regionale di Tarsia”.
A sostenerlo è stato il presidente provinciale di Cosenza di
Fare Verde, Francesco Pacienza. “Dispiace –ribadisce Pacienza-
aver letto le affermazioni dell’Associazione Amici della Terra,
ma quanto da noi denunciato avviene purtroppo proprio all’interno
di una zona protetta ad alta valenza ambientale e culturale. Denuncia
confermata da un interessante servizio giornalistico andato in onda,
nelle scorse settimane, su molte emittenti televisive calabresi. Quanto
lamentato da Fare Verde si basa su una attenta documentazione fotografica,
allegata agli esposti inviata alla Procura della Repubblica, NOE Carabinieri,
ASL, Corpo Forestale, Arpacal e Sindaco del Comune di Tarsia oltre
che sulle riprese video che hanno determinato il servizio giornalistico.
Gli pneumatici che affiorano dal fondo limoso del bacino idrico non
si trovano certamente all’esterno dell’Area visto che
numerosi cartelli sottolineano che ci si trova nella Riserva, lo stesso
dicasi per le carcasse di autovetture o per gli elettrodomestici.
Per non parlare, poi, di due divani sistemati a ridosso della staccionata
ed in prossimità di un altro cartello che spiega le specie
vegetali ed animali presenti nella Riserva. Probabilmente gli Amici
della Terra quando parlano di progetti tesi alla salvaguardia della
biodiversità, forse, si riferiscono alla diversità merceologica
dei rifiuti presenti nella Riserva da loro gestita. Circa la conoscenza
del territorio, inoltre, gli “Amici della Terra” forse
sono più radicati nelle Istituzioni che non sul territorio
atteso che non ci pare di aver avuto alcun riscontro sulla stampa
di loro iniziative o prese di posizione tese a denunciare e tutelare
il territorio della provincia di Cosenza gravemente danneggiato e
deturpato da varie tipologie di inquinamento. Tematiche queste sulle
quali Fare Verde non ha tema di smentita”. Legambiente: Riperimetrazione dell’Aspromeonte, una mossa elettorale 06/04 “Si tratta di una mediocre 'piazzata' elettorale",
questo il commento di Antonino Morabito – neo coordinatore di
Legambiente Calabria - alla notizia secondo cui vi sarebbe stata la
riperimetrazione del Parco nazionale dell’Aspromonte con un
taglio di circa 10.000 ettari, pari al 13% del parco. “L’atto
adottato, infatti, avvia solo l’iter tecnico, che vedrà
impegnati, in Conferenza unificata, il nuovo Governo, la Regione e
le Autonomie locali per discutere sulla perimetrazione del Parco.
L'annuncio non ha dunque alcun effetto, rimanendo vigente la perimetrazione
approvata all’atto istitutivo dell’Ente.” “E'
emblematico – aggiunge Lidia Liotta di Legambiente – che
esulti giusto chi in questi anni ha portato avanti una politica tesa
a svuotare i parchi come ha fatto il malgoverno Matteoli e dei suoi
uomini di sottogoverno o chi ha illuso i cacciatori, come l'inutile
'garante della caccia', promettendo stravolgimenti alla legge sulla
caccia rimaste lettera morta". "Ci aspettiamo invece - continua
Morabito - da chi andrà a governare il Paese che siano valorizzate
e difese le qualità territoriali tra cui, a pieno titolo, stanno
le politiche delle aree protette. In tal senso, quindi, ci aspettiamo
che il Parco nazionale dell'Aspromonte torni ad avere nuovi organismi
dirigenti che, partendo da una lettura del territorio e non da suggestioni
figlie di una vecchia lettura, promuovano l'Aspromonte, la sua gente
e le sue bellezze. In questo contesto i sindaci potranno avere un
ruolo importante e per questo Legambiente li invita ad una riflessione
meno superficiale prima di mettere in gioco le aggiuntive possibilità
di finanziamento per le aziende e le famiglie presenti nelle aree
che verrebbero escluse dall’attuale perimetro del Parco nazionale.
Infatti, tali aree non potrebbero più ricevere alcun sostegno
economico e d’immagine dall’Ente Parco. Al riguardo è
importante evidenziare - conclude Legambiente - che sono stati appena
adottati dalla Regione Calabria Piano del Parco e Piano socio-economico
del Parco nazionale dell’Aspromonte, due importanti strumenti
che prevedono, proprio per le aree che rischierebbero di essere escluse,
finanziamenti a sostegno delle attività economiche presenti
e per quelle che l’Ente Parco intende incentivare. Inoltre la
Regione Calabria ha appena firmato la Convenzione di APE - Appennino
Parco d'Europa - promossa e fortemente voluta da Legambiente, che
sarà la strategia per valorizzare le aree protette della dorsale
appenninica nello spazio Euromediterraneo, nelle cui attività
un Parco nazionale dell'Aspromonte "ristretto" non potrebbe
giocare il ruolo da protagonista che merita. Fare Verde: Una discarica nella foce del Crati in piena riserva naturale 04/04 “Alla foce del fiume Crati, nel comune di Tarsia, è
stata istituita una riserva naturale regionale meta, durante la stagione
migratoria, di molte specie di uccelli migratori”. Secondo Fare
Verde questa area si trova in uno stato di totale abbandono e degrado
oltre che essere una discarica a cielo aperto in cui è possibile
rinvenire ogni sorta di materiale tra cui tre carcasse di auto che
nessuno ha provveduto a rimuovere. Tutto intorno vi sono rifiuti,
tra cui due divani che fanno bella mostra di se, pneumatici, frigoriferi,
lavatrici, materiale di risulta di lavori edili. In altre Regioni
d’Italia aree di tale valenza vengono custodite e valorizzate
affinchè diventino meta di appassionati e di turismo naturalistico,
diventando così delle fonti di occupazione e reddito. In Calabria,
in provincia di Cosenza, a Tarsia tutto ciò non avviene. Fare
Verde ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica affinchè
vengano accertate eventuali violazioni di Legge ed i responsabili
perseguiti a norma. Lo scopo primario di tali aree dovrebbe essere
la tutela delle caratteristiche naturali, ambientali in modo che ne
sia garantito l’uso sociale e ne sia promossa e valorizzata
la ricerca scientifica e l’insegnamento naturalistico. La creazione
di tali aree costituisce, quindi, un impegno di salvaguardia e valorizzazione
di un patrimonio naturale di grande rilievo, depositario di delicati
equilibri ambientali. Questa area è una risorsa ed una ricchezza
pubblica e come tale deve essere preservata per incentivarne sempre
più l’uso, secondo le regole che il luogo esige, ed il
godimento. Deve diventare, secondo noi di Fare Verde, una parte preziosa
di territorio, dove una qualificata ricerca scientifica, una adeguata
promozione della educazione naturalistica, il trismo scolastico fanno
della natura un valore vissuto. Situazioni, come quelle da noi denunciate
producono effetti inversi e devastanti sia sotto un profilo ambientale
naturalistico sia dal punto di vista dell’emancipazione e della
crescita economica di aree economicamente depresse. Parco del Pollino, riunione tecnica sul progetto di sviluppo dei servizi e sull’utilizzo del personale precario 04/04 Dopo l’accordo, siglato il 24 marzo scorso, tra la Regione,
rappresentata dal vicepresidente Nicola Adamo, e i sindacati confederali
che impegna l’ente a garantire la copertura finanziaria delle
retribuzioni per sei anni ai lavoratori in attività di servizio
del Parco del Pollino, si è tenuta ieri una riunione tecnica,
anch’essa prevista dall’accordo, per la valutazione del
progetto da adottare per lo sviluppo dei servizi del Parco e del conseguente
utilizzo del personale precario. Nel corso della riunione, alla quale
hanno partecipato i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, di Italia Lavoro,
che ha elaborato il piano, e il dirigente generale della Presidenza
Franco Petramala, è stato ampiamente valutato il merito del
progetto che sarà affidato a un “ente in house”
la cui costituzione sarà promossa dalla Regione. Italia Lavoro
presenterà alla Regione, nel più breve tempo tecnico
possibile, il business plan che indicherà gli asset e lo sviluppo
organizzativo e finanziario delle azioni, con obiettivo la redditività
delle stesse e volte a implementare le misure per lo sviluppo del
territorio del Parco di intesa con gli enti locali, assieme alla riqualificazione
del personale da utilizzare in via definitva allo svolgimento delle
mansioni previste dalle attività stesse. Parte il progetto “Puliamo la Calabria” 04/04 Un programma di intervento mirato, per aggredire e risanare
il territorio dai rifiuti accumulati in piccole e medie discariche
disseminate un po’ ovunque in Calabria. Parte il progetto “Puliamo
la Calabria”, un’iniziativa, in collaborazione con l’Afor
che prevede una serie di iniziative legate anche alla comunicazione,
informazione, formazione ed educazione in campo ambientale. Legambiente: Ecomostro di Copanello, aspettiamo l’ora X 04/04 "E' un ottimo segnale e la risposta che Legambiente si
aspetta dalle Istituzioni quella che arriva con il protocollo d'intesa
tra Regione Calabria, Sovrintendenza e Comune di Stalettì che
prevede l'impegno delle risorse per il definitivo abbattimento dell'ecomostro
di Copanello. Avviamo da oggi il conto alla rovescia in attesa del
fatidico giorno X." Questo il positivo commento di Antonino Morabito
- Coordinatore regionale di Legambiente Calabria. Da numerosi anni
Legambiente puntava i riflettori con Goletta Verde e i propri dossier
sugli ecomostri sul caso di Copanello, dove uno dei luoghi più
belli della provincia di Catanzaro era stato profondamente offeso.
Un caso emblematico anche per l'iter autorizzatorio che aveva concesso
l'avvio dei lavori e la realizzazione della costruzione in totale
sfregio dei luoghi. "Ripartiamo con fiducia - aggiunge Andrea
Perrotta del coordinamento regionale di Legambiente Calabria - e l'impegno
di tanti volontari vede il concretizzarsi anni di attese. La costa
catanzarese ha bisogno di essere rilanciata e questo è un ottimo
invito a chi cerca in Calabria mare e coste incontaminate che altrove
sono ormai un miraggio". L'ass. Tomamsi annuncia il ricorso alla Consulta sulla controriforma ambientale 03/04 “Continueremo la nostra battaglia, in difesa dell’ambiente
e contro l’aumento dell’inquinamento, in tutte le sedi:
dalla Commissione europea alla Corte costituzionale. Ma soprattutto
impegneremo il prossimo Governo di centrosinistra ad emanare, subito
dopo le elezioni politiche, un decreto-legge che blocchi gli effetti
negativi della controriforma voluta dal ministro Altero Matteoli”.
Questo il commento dell’assessore della Calabria Diego Tommasi,
coordinatore della Commissione “Ambiente e protezione civile”
delle Regioni, alla notizia dell’emanazione del decreto legislativo
di riordino della normativa ambientale. “La firma del Presidente
della Repubblica Carlo Azelio Ciampi – ha dichiarato Tommasi
- è un atto dovuto, rispetto alla normalità di un iter
procedurale per un decreto legislativo che attua una legge delega
come la n. 308/2004, ma è già un fatto istituzionalmente
gravissimo che il Presidente della Repubblica abbia ritenuto di chiedere
una serie di approfondimenti al Governo e che quest’ultimo abbia
dovuto approvare due volte il testo in Consiglio dei Ministri. Segno
– ha aggiunto l’assessore all’Ambiente - che questa
maggioranza ha costruito un ‘castello’ di carte poco chiare
per riaccentrare tutte le decisioni ed espropriare del potere di controllo
e di partecipazione i cittadini, le associazioni sia della piccola
e media impresa che del volontariato, i sindacati, gli Enti locali
e le Regioni”. Il decreto legislativo è composto da 318
articoli e 420 pagine di allegati che rappresentano, di per sé,
un quadro normativo difficilmente applicabile. Inoltre, sono già
fioccate le interrogazioni anche al Parlamento europeo, in quanto
invece di sanare le decine di procedure di infrazione, aperte contro
l’Italia proprio sulle normative ambientali, con questo provvedimento
si aumenta il contenzioso (ad esempio sulle Direttiva per gli imballaggi
ed i rifiuti connessi). “Come Regione Calabria faremo sicuramente
ricorso alla Consulta – ha proseguito Tommasi -, ma quasi tutte
le Regioni hanno già deciso di andare per questa strada a causa
delle molte illegittimità della norma: dall’eccesso di
delega al mancato rispetto delle competenze per i settori dell’assetto
del territorio e della salute”. Una posizione condivisa da tutte
le Regioni, in quanto il Ministro Matteoli non ha rispettato neppure
il protocollo d’intesa da lui stesso firmato il 4 ottobre 2001
con l’allora presidente della Conferenza delle Regioni Enzo
Ghigo (Forza Italia). “Adesso, in campagna elettorale, è
logico che le Regioni di centrodestra si differenzino, ma finora le
critiche a Matteoli sono state all’unanimità –
ha detto Tommasi -, perché egli ha distrutto quanto finora
costruito assieme tra Stato e Regioni, con gravi espropri di competenze
come nel caso delle Autorità di Bacino dei fiumi e senza rispettare
il patto istituzionale con gli Enti territoriali di ‘operare
pariteticamente nell’elaborazione legislativa ai fini di conseguire
obiettivi condivisi’. Il Governo non ci ha neppure permesso
di avanzare emendamenti, su questioni importanti come la localizzazione
direttamente da Roma degli inceneritori oppure sulle autorizzazioni
al riutilizzo dei siti industriali inquinati e da bonificare o sul
principio del silenzio-assenso per la Valutazione di Impatto Ambientale
sulle opere pubbliche, da dare in pochi giorni, che rischia di procurare
ulteriori scempi al territorio. Questa – ha concluso Tommasi
- la chiamano democrazia, ma in realtà è solo la curatela
di interessi particolari”. A Cassano la giornata ecologica organizzata da Comune Laghi di Sibari 03/04 L'assessorato all'Ambiente del comune di Cassano Ionio in collaborazione
con l'Associazione Laghi di Sibari ha promosso e organizzato per domani
mattina la "Giornata Ecologica". L'iniziativa si svolgerà
presso il Centro Nautico dei Laghi di Sibari e interesserà
la zona tra la Foce del Crati e lo Stompi. Alla manifestazione parteciperanno,
tra gli altri, il sindaco Gianluca Gallo, l'intera giunta municipale,
gli operatori delle imprese Sibaridite S.p.A. ed Ecoross, i volontari
impegnati per la tutela ambientale e circa 200 studenti delle scuole
elementari e medie di Cassano centro, Lauropoli e Sibari. "La
giornata ecologica - hanno detto il sindaco Gialuca Gallo e l'assessore
all'ambiente Roberto Bruno - si propone l'obiettivo precipuo di trasferire
una maggiore informazione sul significato e sulle modalità
della raccolta dei rifiuti, affinché maturi, soprattutto nei
giovani ma anche negli adulti, il cosciente rispetto per l'ambiente
nel quale viviamo. Sarà, sicuramente, un momento importante
per ritrovarsi in allegria, grandi e piccoli, con l'obiettivo comune
di tutelare l'ambiente del nostro territorio". Fare Verde denuncia una discarica abusiva a Cassano 30/03
Un esposto-denuncia sul ritrovamento nel comune di Cassano allo Ionio,
a circa 500 metri dall’innesto della SS106 con la SS106bis,
di una discarica abusiva di RSU è stato presentato nei giorni
scorsi da Fare Verde. La denuncia è stata inviata al Procuratore
della repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, al Sindaco
del Comune di Cassano, all’ARPACAL e a tutti gli organismi competenti.
“Questa discarica, - è scritto in una nota- come documentato
dalle foto allegate, si trova sulla riva di un fiume a 500 metri circa
dallo svincolo della SS106 con la SS106bis. Sono facilmente rinvenibili
rifiuti di ogni tipo dalla plastica ai pneumatici, alle carcasse di
elettrodomestici. Tale corso d’acqua, dopo circa 1 Km e mezzo,
affluisce direttamente a mare senza passare attraverso alcun sistema
di depurazione o di filtrazione. Se è vero che il problema
del mancato funzionamento o installazione dei depuratori è
tra le cause principali dell’inquinamento dei mari della provincia
di Cosenza, è, altrettanto, vero che in mancanza di controlli
atti a prevenire il manifestarsi di tali comportamenti situazioni
come quella denunciata concorrono in misura rilevante al fenomeno
dell’inquinamento marino. I turisti in vacanza non riescono
a percepire la pulizia dei fondali e la loro biodiversità perchè
usufruiscono della balneazione negli stretti limiti della costa; e
proprio in tali limiti che si formano i più insidiosi fenomeni
di inquinamento. Inutile ricordare che in assenza di correnti, cosa
che avviene sottocosta, l’azione di depurazione del mare è
totalmente inesistente. Fare Verde invita, ancora una volta, gli Assessori
competenti sia Provinciali che Regionali a compiere tutti i controlli
necessari al fine di identificare e bonificare tutti quei corsi d’acqua,
e sono purtroppo numerosi, che essendo ormai diventati delle discariche
abusive con ogni sorta di rifiuti, affluendo le loro acque direttamente
a mare determinano livelli di inquinamento e pericolosità per
la salute pubblica di particolare rilevanza. Rete nuovo municipio: “Sul ponte dello stretto un arroganza senza limiti” 28/03 ''Alla vigilia delle elezioni politiche, quando il programma
del centrosinistra prevede la sospensione delle procedure di realizzazione
del Ponte sullo Stretto e sancisce la cancellazione del progetto,
la Societa' Stretto di Messina ed Impregilo sottoscrivono il contratto
la cui firma era stata sin qui rinviata. E' arroganza senza limiti''.
A sostenerlo e' l' associazione Nodo Meridionale della Rete del Nuovo
Municipio. ''L' atto - e' scritto in una nota - assume, in tipico
stile berlusconiano, la caratteristica di una pesante provocazione
nei confronti di un movimento di opinione nazionale largamente contrario
al ponte, che e' fortemente cresciuto nel corso degli ultimi anni
e che ha esteso la propria protesta, piu' in generale, nei confronti
delle grandi opere. Una provocazione che, oltre a calpestare il diritto
degli enti locali di Messina e Villa San Giovanni, colpisce la Regione
Calabria, la cui giunta si e' nettamente espressa contro il progetto
e sta legiferando per proteggere il proprio territorio. Un affronto
alle procedure di infrazione avviate dalla Comunita' Europea ed ai
procedimenti in atto da parte della magistratura''. ''La firma del
contratto - prosegue la nota - consente, come primo atto, l' avvio
della progettazione esecutiva e quindi l' erogazione, per l' ennesima
impalcatura di carta, di nuovi finanziamenti sottratti alle tasche
dei contribuenti e alla possibilita' di avviare investimenti realmente
necessari per Calabria e Sicilia. E' urgente rafforzare la mobilitazione,
proseguendo nella scia della grande manifestazione che a Messina il
22 gennaio ha visto sfilare oltre 25.000 cittadini. E' necessario
che la Regione Calabria eserciti con decisione il proprio ruolo. E'
urgente che sia data visibilita' ai progetti ed alle pratiche, ormai
ampiamente diffuse, che dai conflitti per la difesa del territorio
mirano allo sviluppo locale autosostenibile, solidale e rispettoso
delle regole coevolutive di comunita' locali e ambiente naturale.
A quanti agiteranno il ricatto della penale che dovrebbe essere pagata
in caso di cancellazione del progetto occorre ricordare che la penale
e' categoricamente esclusa per la fase di progettazione e comunque
fino all' approvazione del progetto definitivo da parte del Cipe e
della Societa' Stretto di Messina. Lo afferma esplicitamente lo schema
di contratto approvato dal consiglio di amministrazione di Societa'
Stretto di Messina e che e' stato sottoposto alla firma del general
contractor guidato da Impregilo''. Mercoledì si riunisce la task force Terna-Regione-Province 27/03 Torna a riunirsi la Task Force Terna-Regione-Province. Mercoledì
29 marzo, infatti, i componenti del tavolo tecnico si incontreranno
per verificare le proposte relative alle aree di studio individuate,
a partire dalla provincia di Cosenza a seguito dell’applicazione
dei criteri ERA, ovvero i criteri guida per le scelte localizzative
degli interventi per la realizzazione della rete elettrica. Nello
specifico i criteri, oggetto di una vasta e profonda concertazione
tra istituzioni si basano su tre categorie che permettono di classificare
il territorio in funzione delle possibilità di inserimento
di un impianto elettrico. Tali criteri individuano, quindi, le c.d.
aree di Esclusione ovvero di incompatibilità territoriali all’inserimento
di una linea elettrica; di Repulsione ovvero quelle aree che presentano
un grado più o meno elevato di resistenza all’inserimento
dell’opera e di Attrazione, quelle aree cioè da preferire,
in linea di principio per ospitare i corridoi verdi. “Le aree
di studio, in questa prima fase, nella provincia di Cosenza –
ha dichiarato l’Assessore Diego Tommasi - saranno oggetto di
un ulteriore approfondimento rivolto a verificare ed eventualmente
confermare, attraverso sopralluoghi congiunti, le criticità
ambientali che saranno oggetto successivo di soluzioni condivise e
partecipate anche agli Enti locali territoriali”. Gli abitanti di Rossano si oppongono alla costruzione del traliccio Enel 23/03 Ancora una volta gli abitanti della contrada Spina Santa di
Rossano si oppongono alla costruzione di un traliccio Enel che dovra'
far parte di un nuovo elettrodotto. Stamani, a distanza di quasi un
anno quando ambientalisti ed abitanti s'incatenarono alla base del
costruendo traliccio, per impedirne la realizzazione, gli operai di
una ditta incaricata dall'Enel avevano tentato di ultimare i lavori,
ma sono stati fermati dagli abitanti, che non solo non vogliono il
nuovo elettrodotto, ma pretendono l'interramento di altri che passano
sulle loro case. Approvato il Regolamento del Parco della Sila 23/03 E' stato approvato il ''Regolamento per il funzionamento della
Comunita' del Parco Nazionale della Sila''. Il via libera al provvedimento
e' stato dato a conclusione di una riunione dell' organismo rappresentativo
degli enti ricadenti nel territorio del Parco Nazionale della Sila
convocata dal presidente dell' organismo Diego Tommasi, assessore
regionale all' Ambiente. ''Il regolamento - e' detto in un comunicato
- disciplina il funzionamento e formula gli indirizzi per l' emanazione
dei provvedimenti amministrativi della Comunita' medesima. Nel corso
della riunione, cui hanno partecipato il Presidente della Provincia
di Cosenza, Mario Oliverio, il consigliere della Provincia di Crotone
Santino Scalise, i sindaci dei Comuni ed i presidenti delle Comunita'
Montane ricadenti nel territorio del Parco, Tommasi ha dichiarato
espressamente di voler rinunciare all' indennita' di carica prevista
dal predetto regolamento, destinandola alla Comunita' del Parco per
la realizzazione di iniziative sociali ed ambientali''. Su proposta
del consigliere Scalise, e' detto ancora nella nota, ''la Comunita'
ha inoltre deliberato di richiedere all' Ente Parco la divulgazione
dell' elenco degli atti deliberativi del Consiglio direttivo, oltre
che all' Albo Pretorio dell'Ente stesso, sul sito internet del Parco,
al fine di garantire massima pubblicita' alle iniziative portate avanti
dall' Ente stesso''. Presentato un libro sulle bellezze del Parco Nazionale della Sila 21/03 Il Parco Nazionale della Sila: un immenso museo all' aperto
della vita, basilare per lo sviluppo ecocompatibile di un vasto territorio
del centro della Calabria, con risvolti economici di grande portata.
E' quanto ha detto il presidente del Parco Nazionale della Sila, Antonio
Garcea, in occasione della presentazione del libro ''Il Parco Nazionale
della Sila: vita nel Parco'' di Mariangela Bettini e Marina Fichera,
che si e' svolta a Catanzaro. ''La pubblicazione - ha sostenuto Garcea
- e' stata voluta per divulgare le bellezze naturalistiche, paesaggistiche
ed ambientali; per mettere in risalto la vita nel territorio del parco
evidenziando i beni storici, artistici, archeologici, le vecchie tradizioni,
gli antichi lavori, le tante attivita' ormai in disuso; ma principalmente
per tracciare un possibile sviluppo socioeconomico sostenibile nel
rispetto dei meravigliosi ambienti naturali esistenti, al fine di
promuovere la salvaguardia del territorio''. ''Il Parco Nazionale
della Sila - ha affermato Nicola Siciliani de Cumis, docente dell'
Universita' La Sapienza - rappresenta un formidabile luogo di intreccio
di colture e culture, di arte e filosofia, in una parola: di vita''.
''E' necessario - ha detto Garcea - evidenziare alcuni significativi
progetti avviati dal Parco, quali la rete dei centri visita e degli
ecomusei, delle aree attrezzate, dei punti vendita e delle trattorie
del parco, del turismo scolastico, della terza eta' e delle persone
diversamente abili; ed e' prevista la realizzazione, in sinergia con
altre Istituzioni, del progetto sul turismo lento e dell' ippovia
del Parco, del premio Sila, a Camigliatello, e del premio Pino d'oro,
a Villaggio Mancuso ed altre interessanti iniziative da inserire nei
Por Calabria 2007-2012''. ''Il libro - ha concluso il presidente Garcea
- voluto dal Parco, sottolinea tanti esempi di vita vissuta e focalizza
l' attenzione su una Sila meritevole di un adeguato rilancio''. Ass. Tommasi: “Compiacimento per la verifica del Quirinale sul decreto ambientale” 20/03 “Ha fatto bene il presidente della Repubblica, Carlo
Azelio Ciampi, a chiedere una verifica al Governo sul decreto legislativo
che attua la riforma dell’ambiente. Le Regioni, ormai da mesi,
avevano espresso forti preoccupazioni sulla costituzionalità
del provvedimento e sull’ingestibilità di un una normativa
pachidermia, composta da 318 articoli e 44 allegati, per circa 700
pagine”. Confagri: “Sviluppare e incrementare le fonti di energia rinnovabile come i biocarburanti” 17/03 ''Bisogna sviluppare concretamente le fonti rinnovabili incrementando
l' utilizzo dei biocarburanti e in questo contesto gli agricoltori
possono svolgere un ruolo importante, anche con il supporto della
Regione che deve inserire nella nuova programmazione comunitaria 2007/2013
un capitolo finanziario a sostegno di queste nuove attivita'''. A
sostenerlo e' stato il presidente della Confagricoltura Calabria,
Francesco Macri', nel corso di un forum sulla filiera agroenergetica
e sulle prospettive di sviluppo delle energie rinnovabili di origine
agroforestale. Ai lavori, avviati da Macri', e' intervenuto Claudio
Raddino, esperto nel settore di Confagricoltura che, e' scritto in
una nota, ha illustrato le concrete opportunita' che si aprono per
l' agricoltura nel campo delle fonti alternative energetiche. Nel
corso dell' incontro sono state anche approfondite le questioni sulle
bioenergie, tenendo come punto di riferimento l' impresa agricola,
''che puo' dare - ha sostenuto Raddino - un contributo qualitativo
e in una certa misura anche quantitativo per risolvere la difficolta'
di approvvigionamento energetico, e per contenere i danni provocati
dall' effetto serra''. ''L' efficienza energetica - ha proseguito
Raddino - puo' trovare nel sistema delle piccole e medie imprese,
specialmente agricole e nei territori rurali, gli ambienti ideali
per la diversificazione degli utilizzi e lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
E le biomasse presentano dati ottimali per cio' che riguarda la resa
energetica, gli effetti di contenimento delle emissioni di gas e l'aumento
occupazionale''. ''Indubbiamente - ha affermato Francesco Garrafa,
titolare, e' scritto nella nota, dell' unica azienda calabrese che
produce energia utilizzando il biogas - l' agroenergia rappresenta
una nuova interessante opportunita' a vantaggio delle aziende agricole,
con riflessi positivi sull' ambiente''. Confagricoltura ha gia' attivato
un' intesa con Agriconsulting, sottoscrivendo inoltre un accordo con
il Ministero dell' Ambiente, Assobiodiesel, Assocostieri ed il Centro
nazionale di ricerca sulle biomasse di Perugia, che prevede lo svolgimento
di una serie di azioni sul territorio, per favorire un piu' stretto
collegamento fra la componente agricola e quella industriale, promuovendo
una forte sinergia tra la categoria delle piccole e medie imprese
ed il mondo della ricerca. Loiero incontra il Nuovo commissario per l’emergenza ambientale “servono interventi immediati” 15/03 “I problemi ambientali in Calabria sono gravi e hanno
bisogno di interventi immediati e di terapie d’urto”.
Concordano il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e
il nuovo commissario per l’emergenza ambientale, generale Carlo
Alfiero, il quale si è insediato in seguito al decreto di nomina
del governo, firmato dopo il concerto del presidente della Regione.
Loiero e Alfiero – informa una nota del portavoce – questo
pomeriggio nella sede della giunta regionale, hanno avuto un primo
lungo e cordiale incontro per una disamina delle situazioni critiche
del settore, convenendo che è necessario partire subito anche
per recuperare il tempo perduto. La Giunta del Parco del Pollino replica ai DS: “L’Ente ha raggiunto lusinghieri obiettivi 13/03 L' Ente Parco nazionale del Pollino ha raggiunto, a partire
dal commissariamento, ''lusinghieri obiettivi, che dovrebbero essere
guardati con maggiore lungimiranza e non in maniera distorta''. Lo
ha detto, in una nota, la Giunta esecutiva del Parco, dopo aver esaminato
''con grande attenzione e meraviglia'' il documento diffuso nei giorni
scorsi dalle segreterie regionali della Basilicata e della Calabria
dei Ds, che conterebbe ''molte inessattezze e generiche affermazioni''.
La Giunta esecutiva dell' ente ha evidenziato di aver avviato il piano
per il parco e il piano di sviluppo socio-economico, ha ricordato
il metodo di consultazione con gli enti territoriali, lo ''storico''
accordo sulla pianta organica e il regolamento per l' abbattimento
selettivo dei cinghiali. Fare Verde: “L’eolico un opportunità o uno strumento di colonizzazione energetica della Calabria?” 11/03 “In riferimento alla notizia del parco eolico in Sila
di futura costruzione Fare Verde vuole sensibilizzare l’opinione
pubblica sulla questione dell’energia eolica”. A riferirlo
in una nota è il responsabile energia dell'Associazione Fare
Verde, Lucio Caldani. “Nessuno di noi – spiega Caldani-
vuole mettere in discussione la necessità di promuovere la
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, Fare Verde si
batte attivamente su questo piano ed i fatti lo dimostrano. Incentivi per i Comuni che attuano la raccolta differenziata 10/03 ''Abbiamo elaborato un bando per complessivi nove milioni di
euro che si prefigge alcuni obiettivi importanti, il principale dei
quali e' quello di portare la raccolta differenziata in Calabria dalle
attuali 112 mila a 250 mila tonnellate in un anno''. Lo ha detto l'
assessore regionale all' Ambiente, Diego Tommasi, presentando stamane
a Catanzaro modalita' e obiettivi dell' iniziativa attuata per la
raccolta differenziata dei rifiuti. Tommasi - che in precedenza aveva
presieduto un vertice con gli assessori provinciali Luigi Marrello
(Cosenza); Pasqualino Ruberto (Catanzaro); Matteo Malerba (Vibo) e
Domenica Cataldo, rappresentante del Commissario prefettizio di Reggio
- incontrando i giornalisti, ha sottolineato l' importanza dell' iniziativa
che si rivolge ai Comuni attivando un sistema di incentivi, per abitante,
a seconda della popolazione residente, e insediando una commissione
di verifica. ''Puntiamo - ha sottolineato Tommasi - a innescare un
circuito virtuoso, attraverso il coinvolgimento delle Province e dei
Comuni, per fare diventare i rifiuti una risorsa. Abbiamo ereditato
una situazione difficile con un commissariamento che perdura da otto
anni e un Piano dei rifiuti che non e' stato per nulla realizzato
ne' come impiantistica, ne' come raggiungimento degli obiettivi. In
questi anni - ha aggiunto l' assessore - non si e' riusciti neppure
a fare partire la strategia nazionale in grado di ridurre l' appesantimento
delle discariche. I dati riferiti al 2004 parlano di uno scarno 12%,
un dato molto lontano dal 35% previsto dal decreto Ronchi, nonostante
la presenza di 14 societa' miste. Nel bando si chiede da parte dei
Comuni l' impegno massimo a raggiungere il 35% pena la restituzione
degli incentivi e, entro il 2007, la riduzione delle tasse a carico
dei cittadini nella percentuale che si e' risparmiata. Secondo le
nostre previsioni dovremmo coprire, nella prima fase di attuazione,
il 25% della popolazione calabrese con il 50% dei Comuni. Si calcola,
inoltre, la creazione di 500/600 nuovi posti di lavoro''. Nel corso
della conferenza stampa l' assessore Tommasi ha anche reso noto che
il dato relativo alla raccolta differenziata nel 2004 in Calabria
e' pari all' 11,94%. Al primo posto, a livello provinciale, c' e'
Cosenza, con il 14%, seguita da Catanzaro (12); poi viene Crotone
(13,5), Reggio (10) e Vibo (7). Esemplare di Caretta-Caretta salvata da un finanziere a Gioia 09/03 Una tartaruga Caretta Caretta e' stata salvata dalla morte
grazie al tempestivo intervento di un finanziere che, nonostante le
avverse condizioni del mare, si e' tuffato in acqua salvandola. E'
successo questo pomeriggio nelle acque antistanti Gioia Tauro, in
provincia di Reggio Calabria. Il salvataggio e' avvenuto nell'ambito
di una vasta operazione tesa alla tutela dell'ambiente predisposta
dal Comandante Regionale Calabria della Guardia di Finanza Generale
di brigata, Riccardo Piccinni e coordinata, nella provincia reggina,
dal Comandante Provinciale Colonnello, Francesco Gazzani. I finanzieri
della Compagnia di Gioia Tauro, grazie all'intervento di un elicottero
del servizio aereo della Guardia di Finanza di Vibo Valentia alle
dipendenze del Colonnello Paolo Recchia, hanno tratto in salvo nelle
acque antistanti il lungomare di Gioia Tauro, a circa un miglio a
sud del porto, un magnifico esemplare del peso di circa 10 chili e
una lunghezza di 53 centimetri. Il salvataggio e' stato possibile
grazie alla tempestivita' dei finanzieri della Compagnia che in continuo
collegamento con l'elicottero individuavano l'animale gravemente ferito
a circa quindici metri dalla battigia. Il salvataggio della tartaruga
si deve a un finanziere Pietro Ferreri, che si e' immerso nelle acque
gelide riuscendo a raggiungere l'animale esamine portandolo in salvo.
Successivamente, in base alle disposizioni del Comandante di Compagnia,
e' stato contattato il Wwf, competente per territorio, che ha provveduto
a ricoverare l'animale presso l'Acquario comunale di Messina, Ente
deputato per le cure del caso. Tommasi presenta il bando per la raccolta differenziata Sara' presentato domani ai giornalisti, dall' assessore regionale
all' Ambiente, Diego Tommasi, il bando sulla raccolta differenziata
dei rifiuti. ''Il bando, di cui sono beneficiari i comuni della Calabria,
- e' scritto in un comunicato dell' Ufficio stampa della Giunta regionale
- e' un incentivo all' aumento della stessa raccolta. Nel corso dell'incontro
con i giornalisti, saranno resi noti i requisiti richiesti per la
redazione dei progetti, da parte delle amministrazioni locali che
intendono concorrere al bando''. Convegno sulla sicurezza ambientale al Rendano 09/03 Si parlerà di Sicurezza Ambientale, venerdì 10
marzo, presso il Ridotto del Teatro Rendano, alle ore 10.30, nel corso
di un convegno rivolto al Personale dipendente degli enti locali della
Provincia di Cosenza e promosso dal Ministero dell’Ambiente
e Tutela del Territorio. Fare Verde “Ridurre la dipendenza dal petrolio: incentivare i biocarburanti, utilizzando gli oli esausti” 06/03 “Fare Verde, da sempre attenta alle problematiche ambientali
vuole, in questo caso, porre l’accento su un grave problema
che affligge il nostro territorio: lo smaltimento degli oli esausti”.
Eì quanto informa in una nota il responsabile di Fare Verde
di Fagnano, Carmelina De Rose. “Gli oli vegetali esausti –prosegue-
sono gli oli di oliva o di semi utilizzati normalmente in cucina per
la frittura. Se questi oli dopo il loro utilizzo vengono dispersi
nell’ambiente provocano ingenti danni. Lunedì convegno sulla depurazione a Cetraro 04/03 Di una strategia efficace e comune per affrontare la problematica
generale della depurazione si parlera' lunedi' mattina nel corso di
un convegno promosso dalla Provincia e dedicato al tema: '' Emergenza
Mare- un programma a breve e medio termine''. Dopo il saluto del Sindaco
di Cetraro, il consigliere provinciale Giuseppe Aieta, seguiranno
relazioni affidate all'ingegner Domenico Pallaria, Segretario Ato
Cosenza 1 ed ai docenti dell'Unical Francesco Calomino e Paolo Veltri.
Interverranno quindi i Sostituti Procuratori di Paola, Eugenio Facciola
e Francesco Greco, il Presidente della Provincia di Cosenza, onorevole
Mario Oliverio e l'Assessore regionale all'Ambiente, Diego Tommasi.
''Stiamo lavorando - ha detto il Presidente della Provincia di Cosenza,
Mario Oliverio - per uscire dal disordine e dalla confusione istituzionale
che sembra caratterizzare al momento tutto il delicato problema della
depurazione. La presenza del Commissario straordinario per l'emergenza
ambientale, esperienza fallimentare ad otto anni dalla sua istituzione,
il ruolo dei Comuni, dei diversi soggetti che operano sul territorio,
l'Arpacal, l'Ato sono tasselli della grande questione del mare che
devono necessariamente essere ricondotti nel quadro di una univocita'
dei programmi, unitarieta' istituzionale, unicita' gestionale''. ''In
questa direzione - ha concluso - pur in assenza di funzioni precise,
stiamo organizzando un percorso che porti verso la fine dell'emergenza.
Abbiamo costituito un comitato tecnico, avviando un monitoraggio ed
una ricognizione, definendo un programma d'interventi che ha ben chiare
le criticita' e stimando una previsione di circa nove milioni di Euro,
prelevabili dai programmi Por destinati al territorio della provincia
di Cosenza, per interventi da mettere in cantiere immediatamente.
In questa prospettiva, ci aspettiamo molto da un confronto che, oggi
sul Tirreno, si spostera' prossimamente sullo Jonio''. Il Progetto Nuove Imprese Parco Pollino caso di buon governo 04/03 Il progetto Nipp (Nuove imprese Parco del Pollino) - promosso
dall' Ente Parco nazionale del Pollino in collaborazione con Sviluppo
Italia - e' stato indicato come ''caso di 'buon governo' dal Formez'',
per la sua ''idoneita' nello sviluppare politiche per la competitivita'
territoriale''. Lo ha annunciato l' ufficio stampa del Parco. Il progetto
Nipp ''si basa su un concetto di integrazione tra gli imprenditori''
i quali, attraverso una rete, possono migliorare prodotti tipici e
attivita' turistiche. Secondo il presidente del Parco, Francesco Fino,
''il progetto ha saputo indicare e tracciare un percorso di sviluppo
sostenibile sul quale occorrera' proseguire, basato su un forte valorizzazione
delle attivita' imprenditoriali locali''. Legambiente: “Il 100% dei comuni calabresi a rischio alluvione e frane” 03/03 Il 70% dei comuni italiani sono a rischio di alluvione e frane
e in Calabria, Umbria e Valle d'Aosta, questa percentuale raggiunge
il 100%. E' quanto emerge dal dossier presentato stamane da Legambiente
sulla difesa del suolo in Italia, in cui si sottolinea che il nostro
paese, nel decennio 1991-2001, e' stato colpito da 12mila frane e
oltre mille piene e, nel solo 2003, i principali eventi alluvionali
hanno coinvolto piu' di 300mila persone e le risorse economiche necessarie
per il ripristino delle aree colpite ammontano a due milioni e 184mila
euro. La superficie nazionale interessata da rischi idrogeologici
e' pari al 7,1% del totale. Soltanto i principali eventi alluvionali
del 1993 hanno causato 343 vittime, con danni economici per oltre
dieci miliardi di euro. Due comuni su tre svolgono, secondo Legambiente,
un lavoro negativo di nitigazione delle alluvioni e delle frane, e
il 36% non fa praticamente nulla per la sicurezza del territorio.
Nel il 90% dei comuni ha abitazioni in aree a rischio e, se l'80%
delle amministrazioni comunali possiede un piano di emergenza, oltre
la meta' non lo ha aggiornato negli ultimi anni. "L'urbanizzazione
diffusa e caotica - ha sottolineato Francesco Ferrante, direttore
generale di Legambiente - ha causato una forzata canalizzazione e
artificializzazione dei corsi d'acqua rendendo fragilissimo il territorio.
Il fenomeno e' stato poi aggravato dall'abusivismo edilizio, dall'estrazione
illegale di inerti dagli alvei fluviali, dall'agricoltura intensiva
con le opere di presa e di difesa degli argini". Legambiente,
inoltre, osserva come ci siano notevoli ritardi nell'iter di approvazione
dei piani per l'assetto idrogeologico (Pai): solo 14 autorita' di
bacino (37%) hanno approvato tale piano e solo sei (16%) lo hanno
adottato. Inadeguati risultano anche gli stanziamenti per mitigare
i rischi: il piano degli interventi, secondo il ministero dell'Ambiente,
richiede infatti finanziamenti per 40 miliardi di euro, ma dal 1990
ad oggi ne sono stati stanziati solo cinque. Con l'ultima finanziaria,
poi, e' arrivato un ulteriore taglio dei fondi da destinare alla difesa
del suolo (da 200 a 120 milioni di euro), penalizzando soprattutto
le fasi di studio e di ricerca svolte dalle autorita' di bacino. Per
Legambiente, l'obiettivo piu' urgente resta quello di assicurare con
rapidita' a tutto il territorio nazionale "una tutela unitaria
ed uniforme", con riferimento specifico ai fenomeni idrogeologici.
Tra le vertenze aperte dall'associazione ambientalista sul territorio
nazionale, spiccano quelle riguardanti aree calabresi: a Reggio Calabria
si continua a costruire nel letto delle fiumare, il comune di Cavallerizzo
(Cs) e' stato inghiottito interamente da una frana circa un anno fa
e gli interventi sul bacino fluviale dell'Esaro, dopo l'alluvione
del '96, rischiano di fare piu' danni che altro. Bertolaso e Matteoli chiedono risorse per la prevenzione delle calamità naturali 03/03 L'emergenza dissesto idrogeologico edizione inverno 2005-2006
ha fatto meno danni anche se le calamita' sono raddoppiate nel giro
di un inverno. Intanto per la difesa del suolo e' allarme risorse:
servono 35 miliardi di euro per mettere in sicurezza il Paese dove
il 70% dei comuni e' a rischio ma le cifre a disposizione, dice il
ministro dell' Ambiente, Altero Matteoli, ''sono assolutamente insufficienti
a mettere in tranquillita' il territorio italiano''. Questa la fotografia
dell'Italia delle frane e delle alluvioni scattata nel corso della
presentazione del dossier di Legambiente ''La difesa del suolo in
Italia''. La buona notizia e' che l'Italia ha tenuto nei confronti
delle calamita'. A riferire il successo dell'opera di prevenzione
il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso per il quale l'emergenza
dissesto ''ha bisogno di olio di gomito e presenza assidua''. ''Le
statistiche - ha spiegato Bertolaso - dimostrano che nell'inverno
attuale rispetto all' inverno passato abbiamo avuto quasi il doppio
degli avvenimenti di carattere alluvionale o che potevano creare dei
rischi sul nostro territorio ma non e' successo niente - ha detto
il capo della Protezione Civile - perche' siamo riusciti a mettere
in piedi un'attivita' di previsione e prevenzione sicuramente migliori
che nel passato''. In particolare per la messa in sicurezza, ha riferito
Bertolaso, la Protezione Civile ha stanziato 50 milioni di euro destinati
soprattutto al piccolo reticolo idrografico come piccoli affluenti,
torrenti e fossi. Per rimanere in tema di cifre, Matteoli ha fatto
il punto sulla situazione risorse. Nel periodo 1991-2005 ''ci sono
stati 5,3 miliardi di fondi destinati a 8.000 interventi di prevenzione''
mentre sul fronte emergenza ''solo per il Po nel periodo 1994-2005
i fondi sono stati pari a oltre 12,5 miliardi di cui piu' di 5,5 per
far fronte alla sola alluvione del 2000. Oltre 500 milioni invece
sono stati destinati al fiume Sarno''. Inoltre dal 2001 a oggi ''il
ministero ha trasferito 870 milioni di euro a Regioni e Autorita'
di Bacino e stanziato 157 milioni per interventi in piu' di 130 comuni''.
Nel quadriennio 2002-2005 ''sono stati approvati 11 programmi stralcio
con l'attivazione di oltre 1.000 interventi urgenti per circa 920
milioni di euro erogati. A questo - ha reso noto Matteoli - vanno
aggiunti 1,1 miliardi del ministero dell'Economia per gli accordi
di programma quadro per la difesa del suolo''. Sul fronte disastri,
invece, secondo la mappa di Legambiente, il 7,1% del territorio italiano
e' a rischio idrogeologico mentre i comuni in serio pericolo sono
il 70%, ben 5.581. In Calabria, Umbria e Valle d'Aosta questa percentuale
arriva al 100%. Dal '93 i principali eventi alluvionali hanno causato
343 vittime con danni economici per oltre dieci miliardi di euro e
nel solo 2003 le alluvioni hanno coinvolto piu' di 300 mila persone
con un fabbisogno economico di 2.184 milioni di euro per il ripristino
delle aree colpite. In tutto cio' il clima c'entra sempre meno. ''L'urbanizzazione
diffusa e caotica, la proliferazione di centri urbani, i siti produttivi
e le infrastrutture viarie - ha sottolineato il direttore generale
di Legambiente, Francesco Ferrante - hanno causato una forzata canalizzazione
e artificializzazione dei corsi d'acqua rendendo fragilissimo il territorio.
E il fenomeno e' stato aggravato dall'abusivismo, dall'estrazione
illegale di inerti dagli alvei fluviali, dall'agricoltura intensiva
con le opere di presa e di difesa degli argini''. Il dossier di Legambiente
propone cosi' una serie di casi, dalla Calabria al bacino del Po,
dove ancora si continua a costruire nel letto dei corsi d'acqua. Legambiente
si sofferma poi sui ritardi nell'iter di approvazione dei piani per
l'assetto idrogeologico (PAI): soltanto 14 Autorita' di bacino (il
37%) hanno approvato il PAI e solo 6 (16%) lo ha adottato. Per il
47% delle Autorita' di bacino rimane ancora tanta strada da fare.
Anche se, ha detto il deputato della Margherita, Ermete Realacci,
''dopo tanti disastri il sistema della Protezione Civile italiana
ha raggiunto un'efficienza che non ha eguali nel mondo perche' si
incrocia con la societa' civile''. Insediata la “Task Force” calabrese sulle costruzioni di reti elettriche 03/03 Si è insediata oggi, presso il Dipartimento delle Politiche
dell’Ambiente, a Catanzaro Lido la Task Force Terna –
Regione-Province, il tavolo tecnico che dovrà analizzare le
criticità esistenti sul territorio in ordine alla realizzazione
delle reti elettriche e dovrà individuare soluzioni condivise
e concertate, in grado di rispondere alle esigenze di sicurezza e
salute dei cittadini e di salvaguardia ambientale, da un lato e sicurezza
e continuità del servizio, dall’altro. Saccomanno (Prc) replica a Tommmasi “I comitati non sono strumentalizzabili” 03/03 “In un punta di piedi e, soprattutto, senza nessuna
pretesa di rappresentare i tanti comitati ed associazioni attivi nella
nostra provincia ed in lotta per il sacrosanto diritto di difesa dell’ambiente,
del territorio, della salute e, più complessivamente, di reali
forme di partecipazione democratica dal basso, dalla cui azione “noi”
politici abbiamo molto da apprendere ed imparare, vorrei dire qualcosa
in merito alle posizioni sull’elettrodotto che l’ass.
Tommasi ha esposto sui giornali nei giorni scorsi”. A sostenerlo
e' Francesco Saccomanno, del dipartimento Ambiente, territorio e beni
comuni della federazione di Rifondazione comunista di Cosenza in una
dichiarazione rivolta all’ass. Diego Tommasi. “Se iniziassimo
a pensare – scrive Saccomanno- che la partecipazione reale è
linfa vitale per la trasformazione democratica delle nostre comunità,
e ad attuarla concretamente, impareremmo a conoscere tante persone,
come Aldo, Giampiero, Franco, Mario, Lena, Paola che, ne sono più
che certo, hanno tanto da insegnare e da trasmettere, molto, ma molto
di più di alcuni grigi e prezzolati tecnici al servizio delle
multinazionali di casa nostra. Con il precedente governo Chiaravalloti,
i comitati e le associazioni che si battevano contro il piano dei
rifiuti venivano definiti da eminenti esponenti dell’Ufficio
commissariale dei guastatori, dei perditempo alleati della ‘ndrangheta;
abbiamo scoperto poi, grazie alle indagini della DDA (direzione distrettuale
antimafia) di Catanzaro, che quell’ufficio per l’emergenza
lavorava solo per giustificare l’emergenza e che, nel frattempo,
si spendevano senza giustificazione alcuna centinaia di milioni di
euro provocando gravi danni alla società calabrese. Non è
possibile né mai lo sarà che chicchessia strumentalizzi
le battaglie dei tanti comitati di cittadini che lottano con consapevolezza
e cognizione. Né, tanto più, può strumentalizzare
chi è rappresentante di quelle forze politiche che hanno approvato
la legge obiettivo, cancellando così tutte quelle forme di
valutazioni necessarie per capire gli impatti di determinate grandi
opere sul territorio, hanno modificato ed innalzato i limiti di esposizioni
alle fonti di inquinamento elettromagnetico previsti nella bozza del
precedente governo, favorendo così le grandi aziende in spregio
alla salute dei cittadini, ed hanno approvato, nello specifico della
nostra regione, un piano energetico ed uno per i rifiuti che erano
e sono di fatto la programmazione sistematica della devastazione del
nostro territorio. Convegno su “Amianto e salute sul Monte Reventino” a Decollatura 02/03 “Amianto nella pietra verde del Monte Reventino. Tutela
per la salute. Soluzioni per la bonifica.”: è il titolo
del convegno, promosso dall’associazione Agorà e dalla
Federazione dei Verdi, che si terrà venerdì, 3 marzo,
alle ore 17,00 a Decollatura (CZ), nella sala del Consiglio Comunale. Convegno a Taranto su “Meno rifiuti in città più qualità in campagna” 02/03 L’associazione FARE VERDE è da tempo impegnata
nel proporre soluzioni alternative all’incenerimento dei rifiuti
ed alla prevenzione della desertificazione dell’Italia. In tale
ottica FARE VERDE ha organizzato, con il patrocinio del Ministero
delle Politiche Agricole, la Coldiretti ed il Consorzio Italiano Compostatori,
una Campagna nazionale di sensibilizzazione sociale mirata al recupero
della frazione organica (scarti alimentari di cucina, mercatali, scarti
verdi di aree verdi pubbliche e private) dei rifiuti urbani da utilizzare,
sottoforma di compost di qualità, nell’agricoltura. In
tale ambito, la Presidenza Regionale della Puglia di Fare Verde, ha
organizzato per il 3 marzo ore 17.00, a Taranto, presso l’Aula
Consiliare della Provincia di Taranto, un Convegno sul tema "MENO
RIFIUTI IN CITTA’, PIÙ QUALITA’ IN CAMPAGNA. Dall’Emergenza
Rifiuti all’Agricoltura di Qualità?". Il convegno,
unico per l’intero Sud Italia, , con il patrocinio, inoltre,
della Provincia di Taranto e dell’Assessorato all’Ecologia
della Regione Puglia, presenterà il compostaggio come alternativa
concreta e praticabile al sistema dell’incenerimento, in piena
applicazione della normativa UE ed italiana vigente. 02/03 Nei serbatoi di tutte le auto dovranno essere aggiunte ai normali carburanti circa 400mila tonnellate di biocarburanti, come bioetanolo e biodiesel che possono essere ottenuti indirizzando a coltivazioni energetiche 273mila ettari di terreno nazionale, destinati peraltro a moltiplicarsi negli anni successivi per arrivare a quasi un milione e 400mila ettari nel 2010. E’ questo l’effetto stimato dalla Coldiretti della conversione definitiva in legge del decreto agricoltura nel quale si prevede che “dal primo luglio 2006 i produttori di carburanti diesel e di benzina sono obbligati a immettere al consumo biocarburanti di origine agricola” “in misura pari all’1 per cento” che “è incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010”. Con la rivoluzione nei serbatoi sollecitata dalla Coldiretti che ha promosso con centinaia di agricoltori un presidio di due giorni al Senato, dove è stato anche allestito uno speciale distributore di biocarburanti, l’Italia coglie una opportunità che concilia le esigenze di ridurre l’inquinamento ambientale previste dal protocollo di Kyoto con la necessità di trovare fonti energetiche alternative al gas e al petrolio. Si tratta di un determinante passo in avanti per rispettare l’obiettivo fissato dall’Unione Europea di utilizzare i biocarburanti per sostituire entro il 2010 il 5,75 per cento dei carburanti derivanti dal petrolio utilizzati per i trasporti. I biocarburanti derivano dalle coltivazioni agricole che l’agricoltura italiana produce in abbondanza e in particolare il bioetanolo - spiega la Coldiretti - viene prodotto tramite processi di fermentazione e distillazione di materiali zuccherini, amidacei o sottoprodotti come cereali, barbabietola da zucchero e prodotti della distillazione del vino, mentre il biodiesel deriva dall'esterificazione degli oli vegetali ottenuti da colture come il colza e il girasole. Con il biodiesel - sottolinea la Coldiretti - è possibile ridurre dell'80 per cento le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 quelli di particolato e polveri sottili mentre con il bioetanolo si riducono le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene del 50 per cento e di oltre il 70 per cento l’anidride solforosa, mentre cali più contenuti si hanno anche per il particolato e per le polveri sottili. La fornitura di energia pulita dai campi - precisa la Coldiretti - viene condizionata alla stipulazione di intese di filiera, accordi quadro o di un contratto di programma e alla garanzia di tracciabilità necessaria a ricostruire il percorso del biocarburante attraverso tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione con particolare riferimento all'origine del prodotto agricolo utilizzato. Non sono solo le coltivazioni però a essere chiamate in aiuto all'emergenza energetica e il provvedimento - continua la Coldiretti - prevede anche che "il gestore della rete di trasmissione nazionale assicura la precedenza, per una quota annuale fino al 30 per cento, all'energia elettrica prodotta da biomasse o da biogas" ottenuto dai reflui e dalle deiezioni degli allevamenti e che viene equiparato al gas normale. L’Unione Europea ha recentemente adottato un progetto di comunicazione sul piano strategico per lo sviluppo di biocarburanti per l'Unione nei prossimi anni nel quale si evidenzia che in Europa - riferisce la Coldiretti - il 4 per cento del fabbisogno energetico è attualmente soddisfatto dalla biomassa; se si sfruttasse l'intero potenziale di tale risorsa, di qui al 2010 tale valore potrebbe più che raddoppiare, passando da 69 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio del 2003 a circa 185 nel 2010. Un ruolo importantissimo in tale prospettiva dovrebbe giocare appunto l'agricoltura, contribuendo a tale risultato tramite le colture energetiche per oltre 45 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. I benefici che si ricaverebbero dal raggiungimento di tali risultati sono la riduzione di oltre il 40 per cento dell'energia importata, un forte contenimento delle emissioni di gas responsabili dell'effetto serra necessaria per il rispetto degli accordi di Kyoto e l’incremento dei posti di lavoro, soprattutto nelle aree rurali di circa 300 mila unita, dei quali circa il 10 per cento in Italia. Negli Stati Uniti si punta a raddoppiare la loro già elevata produzione entro il 2012 con 28,4 miliardi di litri tra bioetanolo, biodiesel e combustibile da biomasse. I CAMPI DA COLTIVARE PER RIEMPIRE IL SERBATOIO La Falck annuncia la realizzazione di un impianto eolico in Sila 01/03 La Falck annuncia la realizzazione, attraverso Falck Renewables,
di un impianto eolico in Calabria, sulla Sila. E lo fa attraverso
una lunga intervista a Federico Falck, 56 anni, il presidente del
gruppo di Sesto San Giovanni, che il settimanale Economy pubblichera'
nel numero da domani in edicola: ''Finora gli investimenti nell'energia
eolica li abbiamo fatti in Spagna, Galles e Francia. Adesso tocca
all'Italia'', dice l'imprenditore. Attraverso la controllata Actelios,
il gruppo Falck si prepara anche a realizzare tre termovalorizzatori
in Sicilia: ''Le amministrazioni siciliane hanno capito che si tratta
di opere strategiche, con le quali si garantira' l'energia al 20%
della popolazione e si elimineranno le discariche abusive?'', dice
Falck nell'intervista con Economy. “Per finanziare questa iniziativa,
Actelios ha appena chiuso un aumento di capitale di 250 milioni''.
Lo scenario futuro del settore, secondo Federico Falck, ''e' la concreta
possibilita' di una dorsale atlantica dell'energia eolica: Inghilterra,
Francia, Spagna, Italia e Marocco. Sarebbe una rivoluzione per i problemi
energetici del Paese e per la preoccupante dipendenza dal petrolio''.
Raccontando la recente storia aziendale, Falck sostiene che la famiglia
'ha cambiato la pelle, ma non l'anima'. Tommasi sull’elettrodotto: “Uso strumentale dei comitati” 28/02 “Mentre la protesta delle popolazioni di Montalto Uffugo,
in ordine alla costruzione dell’elettrodotto Laino-Feroleto-Rizziconi
incalza, corre l’obbligo di fare chiarezza, in maniera definitiva,
su un procedimento che solo in fase finale, quando cioè l’iter
autorizzativo aveva abbondantemente compiuto il suo corso, ha visto
la partecipazione della Regione che ha ritenuto, pur in presenza di
un intervento regolarmente autorizzato, anche con la partecipazione
del sistema degli Enti locali, di dover riaprire il confronto con
Terna, sulle criticità territoriali”. Lo afferma l' assessore
regionale all' Ambiente Diego Tommasi. “Tutto questo –afferma
Tommasi- ben sapendo che l’ iniziativa intrapresa dall’Assessorato
regionale, si sarebbe tradotta, come poi è avvenuto, in uno
spostamento dell’obiettivo della protesta dei Comitati di cittadini
che attribuiscono alla Regione responsabilità esclusive, quasi
fosse l’unico Ente intervenuto, a vario titolo in questa vicenda,
dimenticando invece che si deve proprio all’iniziativa dell’Assessorato
la riapertura del confronto con la società Terna, in ordine
ad una nuova valutazione delle criticità territoriali, alla
opportunità di razionalizzare ulteriormente la rete esistente
e di aprire una ulteriore fase concertativi per lo sviluppo della
rete elettrica ispirata alla Valutazione ambientale Strategica. Convocata dall’ass. Tommasi la Comunità del Parco della Sila 28/02 L' assessore regionale all' Ambiente, Diego Tommasi, ha convocato, per domani a Lorica, la comunita' del Parco della Sila per l' elezione del presidente, del vice presidente e dei componenti del consiglio direttivo dell' ente. All' incontro, e' detto in un comunicato dell' Ufficio stampa della Giunta regionale, interverra' il direttore generale del servizio Protezione Natura del Ministero dell' Ambiente, Aldo Cosentino. Alla riunione parteciperanno i sindaci dei ventuno comuni ricadenti nell'area del Parco, i presidenti delle tre province e i presidenti delle sei Comunita' montane. Il Parco della Sila istituito nel 2002, di fatto non ha ancora eletto i propri rappresentanti. Fare Verde “Quali i criteri per autorizzare un ripetitore telefonico vicino la scuola Rodari di Corigliano?” 23/01 “Fare Verde, in seguito alle richieste giunte da molti
cittadini di Corigliano preoccupati per la salute dei loro figli,
si chiede quali siano stati i criteri che hanno indotto l’Amministrazione
Comunale di Corigliano a rilasciare l’autorizzazione n°14/06
alla Vodafone per l’installazione di un impianto per telefonia
mobile (antenna) in prossimità della scuola Rodari”.
Questo è quanto denuncia in una dichiarazione il Presidente
provinciale di fare Verde Cosenza, Francesco Pacienza. “In particolare,
aggiunge Pacienza, si chiede quali siano state le modalità
per il rilascio delle autorizzazioni alla installazione degli impianti
tenendo conto dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici preesistenti.
Altresì se siano stati emanati regolamenti atti all’individuazione
dei siti di trasmissione e degli impianti per telefonia mobile, degli
impianti radioelettrici e degli impianti per radiodiffusione. Fare
Verde sottolinea, come d’altronde evidenziato dalla Raccomandazione
1999/512 CE, che dovrebbero essere sempre considerati sia i rischi
che i benefici nel decidere se sia necessaria o meno un’azione
quando si decidono strategie o si adottano provvedimenti relativi
all’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
Non si possono, in assenza di dati scientifici che attestino in maniera
inconfutabile la non nocività, sottoporre bambini e ragazzi
in età di accrescimento a possibili influenze nocive derivanti
dalla presenza di tali impianti. Fare Verde chiede, in attesa di queste
risposte da parte dell’Amministrazione Comunale di Corigliano,
che vengano sospesi i lavori in base a quanto stabilito dal “principio
di cautela” da parte dell’UE che implica l’adozione
di un insieme di regole finalizzate ad impedire un possibile danno
futuro, prendendo in considerazione rischi tuttora non del tutto accertati
al fine di tutelare e garantire appieno la salute dei cittadini, non
dimenticando che tale tutela rientra nelle prerogative essenziali
del Sindaco ed all’osservanza ed applicazione delle stesse tenuto
per Legge”. Via libera dalla UE alla costituzione dell’Agenzia locale per l’Energia della Provincia di Cosenza. 22/02 A dare il definitivo start è stata la Commissione Europea
che ha approvato il progetto di costituzione della tecno-struttura
finanziandola per il triennio 2006-2009 all’interno del Programma
“Energia Intelligente per l’Europa”. La VAS denuncia: “Arenata l’indagine sulle navi fantasma” 21/02 ''Si e' arenata l' indagine sulle navi fantasma affondate nel
Mar Tirreno. La notizia circola da alcuni giorni nell' opinione pubblica
sempre con piu' insistenza, senza la smentita da parte delle autoriuta'
competenti''. A sostenerlo e' stato Emilio Quintieri, responsabile
del Nucleo vigilanza ambientale dell' associazione Verdi Ambiente
e Societa'. ''Sembra - ha aggiunto Quintieri - che l' autorita' giudiziaria
non abbia i fondi necessari per proseguire le delicate indagini. Il
caso riguarda le due grosse navi affondate al largo della costa tirrenica
cosentina in corrispondenza di Cetraro, rinvenute nell' ambito di
una inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Paola e coordinata
dal sostituto procuratore Francesco Greco. ''Quello che ci stupisce
- ha sostenuto Quintieri - e' che a distanza di un mese non abbiamo
saputo piu' niente in merito e, in particolare, cosa abbiano detto
le analisi fatte dall' Arpacal. Infatti dopo il ritrovamento di questi
relitti, avvenuto dopo le rivelazioni di un ex boss di Reggio Calabria,
contenute in un memoriale consegnato alla Direzione Nazionale Antimafia,
la Procura di Paola aveva dato incarico all' Agenzia regionale per
la protezione dell' Ambiente (Arpacal) per effettuare analisi chimico-biologiche
i cui risultati avrebbero dovuto essere resi noti entro pochi giorni.
Gia' l' anno scorso, su mia sollecitazione l' on. Mauro Bulgarelli,
dei Verdi, aveva presentato un' interrogazione chiedendo dei chiarimenti
ed ulteriori indagini per monitorare tutti i siti terrestri e subacquei
passibili di ospitare materiale tossico e radioattivo ma il Ministro
dell' Ambiente Altero Matteoli (An) diede una risposta disimpegnata,
poco rassicurante evidenziando una certa latitanza del Governo su
questa delicata questione''. ''Successivamente - ha proseguito Quintieri
- Bulgarelli, con un' altra interrogazione rivolta a quattro ministri
chiedeva al Governo Berlusconi impegni precisi per la salute dei cittadini
e dell' ambiente. Questo Governo invece di pensare a fare propaganda
elettorale si dia una mossa per tutelare l' incolumita' dei calabresi
supportando la Procura di Paola impegnata da tempo a dare certezze
e serenita' ai cittadini. Ci auguriamo che questa storia d' intrighi
radioattivi trovi presto una conclusione anche perche' se in questi
relitti ci siano dei contenitori con sostanze tossiche, bisogna recuperarli
immediatamente perche' una volta usurati, contaminerebbero le acque
provocando un danno irreversibile non solo per l' ecosistema, ma anche
per l' economia locale basata sul turismo''. Marrello: “Da Sportello Agenda 21 un azione di sviluppo” 20/02 ''L' idea di uno sviluppo sostenibile che si faccia strada
in vari paesi ed in vari ambiti territoriali rappresenta un significativo
passo in avanti in quanto tende a delegittimare modalita' di sviluppo
non rispettoso dell' ambiente''. E' quanto e' detto in una nota della
Provincia di Cosenza. ''Esistono alternative - prosegue la nota -
che testimoniano la fattibilita' ed i vantaggi sociali ed economici
di politiche di sviluppo sostenibili e delle quali l' Assessorato
all' Ambiente della Provincia di Cosenza e' promotore, attraverso
la realizzazione di uno sportello di Agenda 21 Locale. Cosi' facendo,
intende ispirare, coordinare e quindi verificare azioni locali che
abbiano lo scopo di perseguire la sostenibilita' ambientale economica
e sociale. Attualmente si stanno portando a conoscenza di questo strumento
i 155 Comuni della provincia di Cosenza, con l'ulteriore scopo di
monitorare processi di Agenda 21 Locale gia' in atto e promuovere
altre azioni verso uno sviluppo sostenibile. Inoltre, attraverso l'
Agenda 21 provinciale l' assessorato provinciale all' Ambiente promuove
e sostiene il progetto Eco-Schools nell'ambito provinciale. La nuova
sede dello sportello di Agenda 21 della Provincia di Cosenza, inaugurata
il 26 gennaio scorso, ospita un gruppo di tecnici volontari a disposizione
della popolazione ed in particolare delle amministrazioni. Nella stessa
sede, inoltre, e' a disposizione uno sportello della Lega Anti-Vivisezione
(LAV). Si tratta dello sportello ''Agenda 21-Lav per i diritti degli
animali'', unico nel meridione, fortemente voluto dal presidente della
Provincia, Mario Oliverio, e dall' assessore provinciale all' Ambiente,
Luigi Marrello'' Al via il progetto Appennino Parco d’Europa 20/02 Appennino Parco d'Europa: a dieci anni dall'idea iniziale il
progetto dedicato alla tutela e alla valorizzazione di quest'area
prende finalmente il via. A firmare la convenzione, il prossimo 24
febbraio all'Aquila, le quindici regioni interessate dalla dorsale
appenninica (Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Emilia Romagna,
Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Molise, Campania, Basilicata, Puglia,
Calabria, Sicilia), Ministero dell'Ambiente, ANCI, UPI, UNCEM, Federparchi
e Legambiente. Obiettivo dell'accordo: partire dal patrimonio ambientale,
poi da quello storico culturale, per realizzare uno sviluppo locale
compatibile. Puntare, a seconda delle diverse realta' delle singole
regioni e in relazione con il sistema delle reti ecologiche, sul turismo
sostenibile o sull'agricoltura biologica e tipica, promuovere l'artigianato
oppure l'allevamento. L'idea e' quella di avviare un'azione comune
per costruire un modello di sviluppo per l'intero sistema, promuovere
attivita' di scambio di esperienze e programmi di partenariato con
altri Paesi europei del Mediterraneo. Con l'impegno dei parchi e delle
amministrazioni locali e con la ricostruzione della continuita' territoriale
attraverso 'aree corridoio', sara' piu' semplice tessere una continuita'
sociale ed economica e promuovere la nascita di nuovi imprenditori.
Alla cerimonia di firma della Convenzione sono previsti gli interventi
di Ministero dell'Ambiente, Legambiente e Regione Abruzzo, oltre ad
una tavola rotonda alla quale parteciperanno Federparchi, Legambiente,
UNCEM, UPI, ANCI e gli assessori delle regioni dell|Appennino. Tommasi: “Grave la mancata nomina di un commissario ai rifiuti” 17/02 “Il Consiglio dei Ministri non ha nominato, neanche oggi,
il Commissario Straordinario per l’emergenza rifiuti in Calabria.
La situazione ambientale, soprattutto nel settore rifiuti e depurazione
acque, temiamo, adesso, sia a un punto di non ritorno e l’atteggiamento
irresponsabile del Governo non fa sperare nulla di buono”. E’
quanto afferma in una nota l’assessore regionale all'ambiente
della Calabria, Diego Tommasi”. “Un Governo –aggiunge-
sempre più impegnato in sondaggi e nel tentativo di conquistare
audience televisivi, per poter cogliere la drammaticità della
situazione in cui versa la nostra regione.Siamo al paradosso: si proroga
l’emergenza ambientale, si dimette il Commissario Bagnato (e
questa circostanza, di fatto una vacatio, si traduce in un’ulteriore
aggravio di una situazione già collassata, finita anche nei
fascicoli della magistratura) e non si nomina il nuovo Commissario:
un atto gravissimo, fuori da tutte le logiche politiche e amministrative. Concluse le selezioni del progetto “Da Vinci” a Castrovillari 17/02 Si sono concluse le selezioni del Bando per il secondo progetto
legato alle risorse ambientali del territorio ed alle sue ricadute,
presentato dall'Amministrazione municipale di Castrovillari all'Agenzia
Nazionale ''Leonardo Da Vinci'' nell'ambito dell'apposito programma
europeo. Lo ha reso noto l'assessore alle politiche giovanili, sport,
turismo, tempo libero , coordinamento e sviluppo delle associazioni,
Anna De Gaio. ''Una squadra di giovani che - ha detto De Gaio - arricchira'
il proprio bagaglio culturale, sperimentando in prima persona azioni,
metodiche ed indirizzi che vengono portati avanti nei Parchi naturali
d'Europa per coniugare al meglio la conoscenza con la tutela e le
vocazioni dei territori. Elementi su cui le popolazioni del Pollino
come questa Amministrazione sono da tempo impegnate, consapevoli delle
ricadute e del fatto che curare la natura e garantirne la conservazione
nello sviluppo equivale non solo ad una corretta gestione delle risorse
ma, soprattutto, a garantire uno sviluppo equilibrato e consono alle
esigenze del territorio''. ''Cosi' - ha aggiunto - dopo il successo
della prima esperienza tra i giovani della citta' nell'organizzazione
e gestione aziendale, dei servizi amministrativi, bancari, e della
contabilita', ne ritorna un'altra sul patrimonio naturalistico e dal
nome ''Cvme 2 : turismo rurale e sviluppo ecosostenibile nel bacino
del Parco naturale del Pollino'' che verra' coordinata dall'Euroform
Rfs di Cosenza, ente di formazione, che da anni si occupa di progetti
in ambito europeo oltre ad essere stato partner nella scorsa edizione.
L'iniziativa, che e' il prosieguo di un percorso di qualificazione
voluto e promosso dal Comune per giovani lavoratori o non occupati,
e' stato destinato anche questa volta a 15 unita' residenti a Castrovillari,
da avviare alla formazione nei settori del marketing ambientale, turismo
sostenibile e rurale attraverso stage della durata di 13 settimane
presso, come gia' evidenziato, realta' spagnole, irlandesi e lituane''.
Il sindaco di Castrovillari, Franco Blaiotta, ha evidenziato che ''il
nostro impegno come Amministrazione - ha aggiunto il sindaco, Franco
Blaiotta - di accompagnare queste politiche con una nuova cultura
del lavoro, in modo che questi momenti di preparazione, offerti da
istituti nazionali per l'integrazione europea, siano una vera occasione
per riqualificare professionalmente chi si appresta ad entrare nel
mondo del lavoro e vuole far sposare le sue capacita' con lo sviluppo
sostenibile scelto dalle popolazioni e voluto da questa Amministrazione''.
Tommasi: “Avviare un programma di gestione integrata dei Parchi” 15/02 “I Parchi e le riserve ambientali come risorsa e ricchezza,
per un nuovo sviluppo in Calabria e per la crescita economica e sociale
delle popolazioni che vi abitano. Le aree protette come strumento
privilegiato di sviluppo sostenibile e elemento di valorizzazione
delle caratteristiche socio antropologiche della gente di Calabria.
La cultura dei parchi trova compiuta realizzazione nel programma dell’assessorato
alle Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria. Un impegno
concreto che l’assessorato sta portando avanti a tutti i livelli
e coinvolgendo tutti gli attori, istituzionali e sociali che sono
i protagonisti di un percorso di sviluppo e di crescita che nasce
nel parco e si estende fuori dai confini delle aree protette. E dopo
l’adesione alla Convenzione degli Appennini arriva l’accordo
di programma quadro tra Regione e Governo per l’attivazione
delle misure economiche e finanziarie attraverso le quali rilanciare
e strutturare il “sistema parchi” in Calabria”.
E’ stata questa,infatti, la proposta che l’Assessore regionale
alle Politiche dell’Ambiente, Diego Tommasi, ha formulato al
Direttore del Settore Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente,
Aldo Cosentino, nel corso di un incontro svoltosi a Roma, nella mattinata
di oggi. “Abbiamo analizzato la situazione delle aree protette
in Calabria – ha detto Tommasi – e abbiamo avviato un
programma di azioni a livello regionale che dovranno servire a traghettare
i parchi, nella nostra regione, da una gestione poco funzionale alle
potenzialità e al raggiungimento degli obiettivi del parco,
ad una gestione di tipo integrata, che sappia interpretare e cogliere
le molteplici opportunità che le comunità dei parchi
custodiscono dalla biodiversità, ai sistemi ecologici, al patrimonio
umano, sia in termini sociali che culturali che antropologici e storici,
alle ricchezze produttive artigianali ai servizi”. Un impegno
a tutto campo, quello dell’assessore Tommasi che nelle grandi
possibilità offerte dai sistemi di gestione integrati ha sempre
creduto: Regione e Governo centrale insieme per la costruzione di
un nuovo circuito regionale economico e di salvaguardia ambientale.Un
nuovo percorso che troverà compiuta realizzazione nell’Assemblea
dei Sindaci del Parco della Sila per la costituzione della Comunità
del Parco che vedrà la partecipazione, tra gli altri del Direttore
del Settore Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente,
Aldo Cosentini. Intesa tra Arpacal e Edison per il controllo dell’inquinamento 14/02 Due convenzioni sono state siglate tra l'Agenzia regionale
per la protezione dell'Ambiente della Calabria (Arpacal) e la Edison
per la gestione delle centraline per la rilevazione dell'inquinamento
atmosferico a servizio delle due centrali termoelettriche che la societa'
che opera nel settore dell'energia sta costruendo in Calabria, rispettivamente
ad Altomonte e Simeri Crichi. A firmare l'accordo e' stato Domenico
Lemma, commissario dell'Arpacal e, per conto di Edison, il responsabile
Gestione Termoelettrica 3, Alberto Abbate. La Edison, dopo la Valutazione
d'Impatto Ambientale, e' stata autorizzata nel 2002 a costruire, nei
comuni di Altomonte e Simeri Crichi, due centrali termoelettriche
a ciclo combinato, della potenza di 800 MW, alimentate a gas naturale.
In entrambe le centrali sono state installate, 12 mesi prima della
data prevista di attivita' dell'impianto, due centraline di rilevamento
della qualita' dell'aria e una per il monitoraggio dei dati meteorologici.
Le centraline hanno lo scopo principale di consentire il monitoraggio
della qualita' dell'aria prima dell'avviamento della centrale, ed
anche durante il suo funzionamento, nelle aree circostanti in cui
e' presumibile la ricaduta delle emissioni della centrale. In base
alle convenzioni siglate con l'Edison, all'Arpacal e' stata affidata,
oltre che la gestione delle centraline di rilevamento della qualita'
dell'aria per lo svolgimento delle operazioni di monitoraggio, la
validazione tecnico-scientifica dei dati provenienti dalle apparecchiature
installate che saranno poi inviati ad un computer situato nelle sedi
Arpacal. L'agenzia ambientale calabrese, inoltre, realizzera' una
relazione trimestrale sullo stato della qualita' dell'aria rilevata
dalle stesse centraline. A Simeri Crichi, le due centraline di rilevamento
della qualita' dell'aria sono state installate all'esterno della centrale
e rispettivamente in localita' ''Apostolello - ponte fiume Alli''
ed in localita' ''Vasca Pietro Paolo'' dove e' stata installata anche
una centralina per il monitoraggio dei dati meteorologici; le installazioni
sono avvenute in zone che, secondo lo studio di impatto ambientale
per ottenere le autorizzazioni del caso, sono state considerate maggiormente
interessate dalle ricadute della centrale. Per la centrale di Altomonte,
le due centraline di rilevamento della qualita' dell'aria sono state
installate all'esterno della centrale e rispettivamente, nei comuni
di Firmo e Saracena, previa autorizzazione dei Comuni interessati,
sempre in zone che, secondo gli studi predisposti per ottenere le
autorizzazioni del caso, sarebbero maggiormente interessate dalle
ricadute della centrale. Accordo per il compostaggio tra Fare Verde, Coldiretti e CIC 14/02 “E' stato siglato a Roma un accordo programmatico per
la promozione del compost di qualità tra CIC, Coldiretti e
Fare Verde. Questo accordo prevede una serie di azioni per garantire
la qualità sanitaria e agronomica del compost in vista del
suo impiego in agricoltura”. Ne da notizia il Presidente Provinciale
Fare Verde di Cosenza Francesco Pacienza. “Le parti –prosegue
Pacienza- si sono impegnate nella realizzazione di un tavolo di lavoro
che dia piena operatività a questo accordo sviluppando iniziative
nei campi della ricerca, della sperimentazione, della informazione
e della comunicazione. “Un accordo importante‚- afferma
Fabrizio Vincenti, Presidente di Fare Verde - perchè dimostra
la volontà delle parti ad impegnarsi ulteriormente e concretamente
per la sostenibilità ambientale in città e campagna.
Peccato che a questa volontà di privati cittadini non corrisponda
una adeguata sensibilità da parte del Ministero dell’Ambiente
che, anzi, nella giornata del 10 febbraio ha fatto licenziare il tanto
discusso Decreto Legislativo di riforma ambientale che rischia, peraltro,
di compromettere la qualità della raccolta differenziata della
frazione umida e quindi di impedirne il compostaggio e il conseguente
uso in agricoltura”. Messo in sicurezza il traliccio Enel con un nido di cicogne a Cassano 13/02 Personale Enel ed alcuni attivisti della Lega italiana protezione uccelli (Lipu) hanno provveduto a mettere in sicurezza, nel territorio di Cassano Ionio, il traliccio ad alta tensione dove, l'anno scorso, una coppia di cicogna aveva nidificato. L'iniziativa si inserisce nel progetto ''Cicogna bianca'', elaborato dalla Lipu in collaborazione con Enel e alcuni comuni per favorire la nidificazione di questa importante specie in Calabria. ''L'attivita' di studio e monitoraggio portato avanti nel 2005 dagli attivisti della Lipu ha consentito - e' scritto in una nota - di individuare sul territorio regionale altri due nidi di Cicogna bianca, che si vanno ad aggiungere a quello esistente, dal 2002, nella valle del Crati''. All'operazione di stamane hanno presenziato, tra gli altri, il responsabile Enel della Zona di Castrovillari, Maurizio della Corte, e il responsabile della Lipu, Roberto Santopaolo. Nelle vicinanze del nido sono state installate, inoltre, alcuneþ piattaforme artificiali. I rappresentanti della Lipu e dell'Enel hanno tenuto, inoltre, a sottolineare che ''gli interventi effettuati questa mattina nel territorio cassanese e il 26 gennaio scorso nel crotonese vanno ad aggiungersi alle altre azioni che la Lipu sta portando avanti sul territorio per favorire il ritorno stabile di questa specie in Calabria''. ''La stessa iniziativa - conclude la nota - rientra nel progetto ''Natura e Territorio'' promosso da diversi anni dall'Enel il cui scopo e quello di contribuire alla salvaguardia dell'ambiente nei territori dove opera e rappresenta un modo per essere vicino alle istituzioni ed associazioni che si prefiggono lo scopo di tutelare il patrimonio ambientale''. Tommasi: “Il decreto sull’ambiente approvato dal Consiglio dei Ministri non è attuabile” 10/02 “Sarà impossibile da attuare il decreto sull’ambiente,
approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, perché nasce ‘contro’
gli enti territoriali e senza la collaborazione di tutti quei soggetti
che operano, a vario titolo, per il governo del territorio”.
Questo il commento, contenuto in una nota dell’ufficio stampa
della Giunta regionale, dell’assessore calabrese Diego Tommasi,
che coordina la “Commissione ambiente e protezione civile”
delle Regioni. Per Tommasi “è semplicemente desolante
che il Governo non solo non abbia tenuto conto dei rilievi delle Regioni
e degli enti locali, ma che non abbia tenuto minimamente in considerazione
il fatto che tali proposte erano state largamente recepite e fatte
proprie dalle associazioni economiche, sindacali e ambientali”.
“C’è da augurarsi che il provvedimento legislativo
non paralizzi per anni ogni attività di tipo ambientale - ha
concluso l’assessore all’Ambiente - in quanto tutte le
amministrazioni regionali e locali hanno il dovere di tutelare il
proprio territorio ed evitare che la nuova normativa produca un incremento
di inquinamento o di costi di ripristino per la collettività”. Soddisfazione dell’ass. M. Tripodi per il fermo dei lavori all’ecomostro di Altomonte 10/02 “Esprimo apprezzamento per la decisione assunta dal Tar
che ha disposto, con una propria ordinanza, il fermo dei lavori di
costruzione di un edificio in cemento armato, a cinque piani e alto
18 metri, in corso di realizzazione a ridosso del Castello medievale
di Altomonte , uno dei centri storici più belli e più
pregiati della Calabria”. È quanto sostiene, in una nota
dell’ufficio stampa della Giunta regionale, l’assessore
regionale all’Urbanistica, Michelangelo Tripodi, circa il provvedimento
del Tribunale amministrativo regionale che blocca i lavori di realizzazione
della megastruttura aprendo, così, la strada alla possibilità
di pervenire alla revoca definitiva dell’autorizzazione che
era stata rilasciata dal commissario ad acta, nonostante il parere
contrario espresso più volte dal Comune di Altomonte. “La
nostra posizione -aggiunge Tripodi - si inquadra nell’impegno
più complessivo di questa Giunta regionale e dell’assessorato
all’Urbanistica e Governo del Territorio che punta a garantire
una forte salvaguardia delle risorse del nostro territorio e una particolare
tutela e attenzione ai centri storici calabresi. Inoltre, come è
noto, la Regione ha avviato recentemente il programma denominato “Paesaggi
e Identità” che punta a promuovere azioni e interventi
per individuare e rottamare gli ecomostri. Non c’è dubbio
che questo rappresenta una scelta prioritaria nella strategia di governo
del territorio che stiamo portando avanti per contrastare lo scempio,
la devastazione e l’aggressione selvaggia del nostro territorio
e dei nostri beni” Pacienza (Fare Verde): “Situazione drammatica dei rifiuti in Calabria. Nessun programma” 08/02 “La Calabria vive, avvicinandosi pericolosamente alla
situazione della Campania, in maniera drammatica il problema dei rifiuti”.
E’ quanto informa in una dichiarazione il Presidente Provinciale
di FareVerde di Cosenza, Francesco Pacienza. “Da una parte –
continua Pacienza- abbiamo una situazione determinata da un commissariamento
che si protrae da troppo tempo e dall'altra un'inerzia delle Pubbliche
Amministrazioni incapaci di iniziative autonome conformi allo spirito
ed ai dettami delle Normative Nazionali ancorchè Comunitarie.
In Calabria la Raccolta Differenziata costa, al cittadino-utente,
circa 5 volte di più della indifferenziata e rappresenta un
caso se non unico alquanto singolare, considerato che nel resto dell'Italia
il processo è esattamente l'inverso. Ma questo maggior costo
non è attribuibile certamente ad una corresponsione di servizio
qualitativamente migliore rispetto ad altre regioni, anzi. Viceministro Nucara: “Finanziati in Calabria tre progetti di sviluppo sostenibile” 08/02 ''Siamo riusciti finalmente a portare a compimento l' attuazione
del programma di attivita' relativo allo sviluppo sostenibile''. A
dirlo e' stato il vice ministro Francesco Nucara in merito agli oltre
15 milioni di euro destinati dalla delibera Cipe 27 del 29 settembre
2004 al Fondo per la promozione dello sviluppo sostenibile. ''Di fronte
alle oltre 500 richieste pervenute - ha aggiunto Nucara - i fondi
a disposizione hanno consentito al Ministero dell' Ambiente di procedere
al finanziamento soltanto di 39 progetti, tre dei quali in Calabria''.
Il Ministero dell' Ambiente, e' scritto in una nota, aveva incaricato
della valutazione delle domande di finanziamento una apposita commissione
che ha concluso l' istruttoria alla fine del settembre scorso. I tre
progetti presentati da Enti calabresi ed ammessi a cofinanziamento
sono: il progetto pilota relativo al Recupero dell' ex base Nato di
Monte Nardello, nel Parco Nazionale dell' Aspromonte, per la creazione
di un centro permanente di didattica e monitoraggio ambientale presentato
dall' Amministrazione provinciale di Reggio Calabria, per un importo
di 550 mila euro; il progetto pilota per lo sviluppo sostenibile della
fascia costiera Vibo-Pizzo della Provincia di Vibo Valentia e certificazione
Emas dei territori comunali, presentato dall' Amministrazione provinciale
di Vibo per un importo di 400 mila euro; il progetto relativo a interventi
di riordino colturale a prevalenza di faggio per la raccolta di biomasse
nei boschi del demanio comunale di San Donato di Ninea in provincia
di Cosenza, per un importo di 700 mila euro. Approvate le misure di Fare Verde per i Rifiuti urbani 07/02 “Si è riunito a Rossano il direttivo provinciale
di Fare Verde”. Ne informa in una nota il Presidente Provinciale
FV di Cosenza Francesco Pacienza. “Alla riunione –prosegue
la nota hanno preso parte l’avv. Francesco Greco in qualità
di Presidente Regionale di Fare Verde Puglia, l’avv. Lolita
Biasi, presidente provinciale di Brindisi, ed i responsabili delle
sedi di Fare Verde in provincia di Cosenza. Erano presenti il Presidente,
Pierluigi Nola, ed alcuni rappresentanti dell’associazione “Vigili
dell’ambiente” i quali hanno già collaborato con
Fare Verde nella manifestazione sul compostaggio. Progetti di sviluppo sostenibili per 15.8 mil di euro al Sud. Per la Calabria San Donato di Ninea e Reggio 06/02 Progetti di sviluppo sostenibili per 15,8 milioni di euro,
il 30% destinato alle aree del Sud Italia; tra questi anche uno presentato
dalla Comunita' Montana ''Trigno Medio Biferno'', con sede a Trivento
(Campobasso). Un decreto del direttore generale per la ricerca ambientale
e lo sviluppo ha reso pubblico l'elenco dei soggetti ammessi a finanziamento
ai sensi della delibera CIPE n. 27/2004 del 29 settembre 2004 relativa
al Fondo per la promozione dello sviluppo sostenibile ed in particolare
a sostenere economicamente la misura 5 con il programma di attivita'
per l'anno finanziario 2003. I soggetti sono stati selezionati sulla
base dei criteri previsti dalla delibera CIPE del 29 settembre 2005
- misura 5 anno finanziario 2003 e sulla base del rispetto del termine
di presentazione. Sono risultate ammissibili 458 istanze su un totale
di 512 richieste pervenute. A compiere la selezione e' stata una commissione
istituita ad hoc e incaricata dell'esame e della valutazione delle
domande di finanziamento che alla fine ha giudicato idonei 39 progetti.
Si tratta di quelli trasmessi dai Comuni di Castel di Sangro, Deiva
Marina, Castel Sant'Elia, Melfi, Ariccia, Pomarico, Acquacheta, Minervino
di Lecce, San Lorenza a Mare, Cave, Sorano, Caparbio, Orbetello, Piobbico,
Melpignano, Cava dei tirreni, Torre del Greco, Spoleto, Battipaglia,
Lecce, Reggio Calabria, Gavoi, San Donato di Ninea, Gorizia, Monsano
e San Filippo del Mela, Ancona. Sono stati giudicati ammissibili anche
i progetti presentati dalla Provincia di Vibo Valentia, dal Consorzio
della Media Valle del Serchio, dal Consorzio di Terra dei Due Mari
e da quello del Basso Sinni. Idonee anche le proposte presentate dalla
Comunita' montana ''Trigno Medio Biferno'', dalla Provincia di Massa
Carrara, dalla Provincia di Imperia. Sono stati quindi stanziati 15.882.400
euro a fronte di una richiesta complessiva di finanziamento pari a
31.272.914 euro. Ammonta a 6.940.000 euro la quota riservata a progetti
localizzati nel Mezzogiorno. Vertice della Regione sull’ambiente con Loiero, Adamo e Tommasi: “Per la Calabria una estate tranquilla” 06/02 Verifica del lavoro fatto, rilancio di quello da fare. Il Governo
regionale non vuole farsi cogliere di sorpresa e sul problema dell’emergenza
inquinamento marino, già dal settembre scorso (dopo le scuse
per il mare sporco fatte ai cittadini a fine estate dal presidente
della Regione Calabria Agazio Loiero), ha varato un piano straordinario
di intervento mirato che dovrebbe consentire di affrontare la prossima
stagione balneare in maniera più adeguata e più rispondente
alle esigenze del turismo e dell’ambiente. Per rendersi conto
del livello di attuazione e imprimere una accelerazione a tale piano
straordinario di interventi infrastrutturali si è svolto –
informa una nota del portavoce - un vertice in Regione tra il presidente
Loiero, il vicepresidente Nicola Adamo e l’assessore alle Politiche
dell’ Ambiente, Diego Tommasi (era assente per impegni di partito
l’assessore ai Lavori Pubblici, Luigi, Incarnato). Sbarra (CISL) “Sull’emergenza ambientale inutili le buone intenzioni della Regione” 03/02 ''L' emergenza ambientale in Calabria rappresenta un costo elevatissimo per l' economia dei territori e delle comunita' ed anche per la qualita' della vita dei cittadini e non puo' essere lasciata alle buone intenzioni, alla pura declamazione parolaia ed inconcludente, alla superficialita' istituzionale della Regione''. Lo afferma, in una dichiarazione, Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl calabrese. ''In altre aree del Paese e del Mezzogiorno - prosegue Sbarra - si sta lavorando sodo per affrontare il tema delle politiche ambientali collegate al processo di risanamento del territorio. In Calabria si resta inchiodati al palo della improvvisazione, della incompetenza rendendo ancora irrisolta una questione della cui soluzione dipende in buona parte la flessibilita' di crescita e di sviluppo della Regione e il consolidamento e l' ampliamento della base occupazionale''. Per Sbarra ''ciclo integrato delle acque, politiche ambientali, sistema della depurazione, salvaguardia e prevenzione del territorio del rischio inquinamento (montagna, coste, mare.) rappresentano le questioni prioritarie da affrontare e risolvere attraverso una buona programmazione, un' adeguata legislazione regionale capace di superare la logica della continua emergenza con una strategia di respiro strutturale, organica ed integrata. Il problema non e' sollecitare e richiedere ulteriori fasi di commissariamento sui temi dell' emergenza ambientale ma di collocare l' iniziativa sul versante dell' ordinarieta' ed operando per determinare il processo di gestione integrata delle acque, del sistema della depurazione, dello smaltimento dei rifiuti. La politica e le istituzioni devono assolvere solo a compiti di indirizzo e programmazione liberandosi dalla gestione che ad oggi delegata interamente alle Ato ha dimostrato limiti e superficialita' evidenti con grave nocumento alla qualita', quantita' ed efficienza dei servizi verso l'utenza e la comunita'''. ''E' necessaria - sottolinea ancora Sbarra - un' azione di coordinamento e di cooperazione tra i diversi Assessorati regionali all' Ambiente, Lavori pubblici, Forestazione e Sanita', un migliore raccordo istituzionale tra Regione Province, Comuni, Ato, Sorical e Imprese. In Calabria, invece, ognuno recita a soggetto determinando caos e confusione''. Secondo l’Enel all’emergenza gas bisogna rispondere con il carbone. Al Mercure bloccati 40 miliardi di investimenti 02/02 All'emergenza gas in corso "non possiamo rispondere con la microgenerazione, ma dobbiamo rispondere con il carbone", che, "anche tenendo conto del protocollo di Kyoto consente una riduzione del costi del 20 per cento". E' questa la ricetta fornita dall'amministratore delegato di Enel Fulvio Conti, intervenuto oggi alla presentazione del "Rapporto energia e eambiente 2005" dell'Enea. "Abbiamo bisogno di investire in grandi produzioni a carbone- ha spiegato Conti- mantenendo gli investimenti nel gas e nelle rinnovabili". Cio' e' necessario per rispondere a "problemi di natura geopolitica- ha aggiunto- dobbiamo essere certi di avere un approvvigionamento di energia primaria con una platea di fornitori il piu' ampia possibile". Visto che per quel che riguarda l'energia "il costo risiede per il 70 per cento nel carburante". L'Enel, spiega Conti, ha in corso un grande investimento energetico, per un totale di 15 miliardi di euro in tutti i settori, un miliardo dei quali destinato alle rinnovabili. Su queste ultime, spiega Conti, siamo fortissmi, ma dobbiamo rimuovere gli ostacoli alla realizzazione dei progetti". Quello che serve, ha aggiunto, e' "un percorso normale, non dico privilegiato: abbiamo bisogno di certezze legate ai percorsi autorizzativi e sui tempi". Tra gli esempi di resistenze agli investimenti Conti cita il caso della centrale a biomasse di Mercure, tra Calabria e Basilicata dove risulta bloccato un investimento di 40 milioni di euro. Ma c'e' un altro problema, quello degli incentivi. "Il solare costa- spiega Conti- e se nessuno lo incentiva non si puo' fare. Ad esempio si realizzano impianti a Bolzano e non a Palermo, perche' a Bolzano danno incentivi". La Calabria aderisce alla convenzione degli Appennini. Tommasi: “Un ponte tra Mediterraneo ed Europa” 02/02 Si consolida e si arricchisce di nuove azioni la rete ecologica regionale nella dorsale appenninica. Dopo il progetto APE, Appennino parco d’Europa, che ha istituito il sistema parchi, attuando un progetto di rilievo nazionale e di valenza europea, la Calabria aderisce alla Convenzione degli Appennini: la fase due del progetto inaugurato nel 95’. Un documento di intenti condiviso e sottoscritto dalle regioni d’Italia, dall’Anci, dall’UPI, dall’UNCEM, da Federparchi e Legambiente, oltre che dal Ministero dell’Ambiente, che si propone di avviare azioni comuni in grado di rafforzare la presenza dei parchi lungo la dorsale appenninica e di conseguire obiettivi generali volti alla costruzione di un modello di sviluppo sostenibile, al consolidamento dell’interscambio di esperienze con gli altri paesi d’Europa e alla costruzione di modelli di partenariato attraverso i quali attuare azioni di tutela e valorizzazione degli ambiti montani della dorsale e coinvolgere fattivamente tutti i soggetti istituzionali e sociali ricadenti nelle aree della catena montuosa. La decisione di aderire alla Convenzione degli Appennini è stata presa all’unanimità nel corso dell’ultima seduta di Giunta regionale, su proposta dell’assessore Diego Tommasi. “E’ un atto importante – ha detto Tommasi –si dà così concretezza e seguito a un progetto che negli anni ha dimostrato come i parchi non fossero da considerare territori di esclusiva pertinenza regionale e quindi da gestire e “consumare” nel ristretto ambito locale. L’Appennino rappresenta un ponte tra il Mediterraneo e l’Europa. Sta a noi cogliere le opportunità che il grande parco d’Europa può offrirci, in un sistema internazionale in cui tutti gli elemento possono affermarsi e progredire in sinergia e correlazione”. La Convenzione che sarà siglata ufficialmente il 24 febbraio all’Aquila, nel corso dell’incontro nazionale, in occasione del decennale APE, è finalizzata a coinvolgete tutti i soggetti istituzionali in un processo di coordinamento e gestione del progetto che mira al riconoscimento del ruolo strategico dell’Appennino nel contesto euro-mediterraneo. “Puntiamo ad affermare anche attraverso questi strumenti – ha spiegato infine Tommasi – a conquistare e consolidare il ruolo strategico della Calabria nel mediterraneo e in Europa”. AIDIA: “Incarnato verso la direzione giusta con il piano della Gestione Coste” 02/02 In una nota l' Associazione italiana donne ingegneri ed architetti
della Calabria esprime ''vivo compiacimento ed apprezzamento per il
'Piano di gestione integrata delle coste', promosso dall'assessore
Luigi Incarnato per contrastare il fenomeno dell' erosione partendo
dal rispetto dello sviluppo sostenibile in funzione della tutela e
della valorizzazione delle risorse ambientali''. ''Dopo ben 10 anni
dal nostro invito alla Regione - e' detto nel comunicato - registriamo
che finalmente un amministratore sta andando verso la direzione giusta.
Nel contempo vogliamo ricordare che gia' nel 1995, in un convegno
internazionale celebratosi ad Amantea, organizzato e coordinato dall'
ing. Giulia Fresca, la Regione, le universita' di Cosenza, di Reggio
Calabria e di Napoli, il Cnr Irpi, le Ferrovie dello Stato e l' Anas,
stilarono un accordo per la costituzione di un Centro studi permanente
per l' analisi, la tutela e le progettualita' delle coste calabresi
e la difesa dei litorali''. ''In virtu' di cio', oggi l' Aidia, -
prosegue la nota - coglie l' occasione per plaudire l' assessore Incarnato
e per ricordargli di non sottovalutare le presenze professionali che
in Calabria gia' si sono prodigate per trovare soluzioni a queste
problematiche. Solo lo studio integrato, infatti, delle azioni sinergiche
delle correnti marine con le progettualita' intrinseche quali porti,
darsene e rilevati ferroviari (peggio sara' con la Tav) e stradali,
possono determinare un andamento noto delle azioni erosive a cui bisogna
aggiungere la presenza delle aziende estrattifere lungo i corsi d'
acqua che non agevolano il ripascimento naturale dei litorali''. ''L'
Aidia - si nel conclude il comunicato - mette a disposizione dell'
assessore Incarnato tutte le sue conoscenze e tutti gli studi fin
qui prodotti insieme ad insigni docenti e studiosi di valenza internazionale,
per il bene della Calabria e dei suoi litorali''. Archivio dal 3/10/05 al 31/1/06 | Archivio dal 8/7 al 29/9/05 | Archivio dal 18/5 al 7/7/05 | Archivio dal 28/1 al 17/5/05 | Archivio dal 15/9 al 26/1/05 | fino al 14 settembre
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