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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Ambiente ed Energia archivio dal 28/1 al 17/5
Nessuna contaminazione nella zona della motonave Rosso ad Amantea. Area bonificata l’area. Rassicurati WWF e Legambiente 17/05 Hanno dato esito negativo le analisi di campo circa eventuali
contaminazioni radioattive e chimiche condotte sull' area del litorale
di Amantea interessata allo spiaggiamento, nel dicembre del 1990,
della Motonave Rosso. A darne notizia e' un comunicato della Procura
della Repubblica di Paola che informa dell' ultimazione dei lavori
di bonifica dei fondali marini antistanti la spiaggia di Formiciche.
La Jolly Rosso si areno' nel tratto compreso tra Amantea e Campora
San Giovanni. Da un' ispezione compiuta da parte dell' autorita' giudiziaria
emersero tracce di materiale inquinante, probabilmente trasportato
dalla stessa nave. ''La Procura della Repubblica di Paola - e' detto
nel comunicato - a seguito di una specifica delega del pubblico ministero
Francesco Greco, aveva rilevato nell' estate scorsa, con l' ausilio
di sub la presenza dei resti della motonave Rosso. Le attivita' di
indagine coordinate dal pm Greco hanno visto in questi mesi la fattiva
collaborazione della direzione dell' Arpacal e del personale tecnico-scientifico
di Cosenza e di Catanzaro per le necessarie analisi chimico- fisiche-
radiometriche, svolte nei punti di interesse investigativo nel comune
di Amantea. Importante e' stato l' apporto della Capitaneria di Porto
di Vibo Valentia Marina''. La bonifica dei fondali marini per circa
5.000 metri quadri, e' spiegato nella nota, e' stata eseguita dopo
l' intimazione della rimozione del relitto della motonave Rosso, da
una societa' Mosmode di Crotone con personale e mezzi specializzati
e l' apporto del gruppo crotonese Hera Sub. L' intervento si e' protratto
per oltre 10 giorni e sono state recuperate alcune decine di tonnellate
di materiali ferrosi - resti della motonave Rosso tra cui anche una
paratia, un portacontainer. ''Tutti i dati sui componenti analizzati
sui resti della motonave (Pcb, diossine, metalli pesanti) - e' detto
nel comunicato - verranno trasmessi dall' Arpacal alla Procura della
Repubblica di Paola nel breve periodo. Le varie fasi dell' attivita'
di bonifica sono state costantemente seguite dal pm Francesco Greco,
che si e' avvalso anche del personale dell' Ufficio Ambiente della
Polizia giudiziaria della procura di Paola'' No del Consiglio Provinciale alla riconversione a carbone della Centrale di Rossano 17/05 Il Consiglio Provinciale nella seduta di ieri sera ha affrontato,
tra l'altro, il problema della Centrale Termoelettrica di Rossano,
con particolare riferimento alla ipotetica riconversione a carbone
proposta dall' Enel e per la quale è stato presentato un progetto
per ottenere i nulla-osta da parte delle diverse amministrazioni competenti.
L'occasione è stata offerta da un ordine del giorno, di cui
primo firmatario è stato Leonardo Trento, col quale viene bollata
la possibile riconversione entro il 2010, della centrale ENEL di Rossano,
attualmente alimentata con olio combustibile e gas. "Nel momento
in cui gli altri Paesi Europei ricorrono in modo sempre più
consistente alle fonti di energia rinnovabili, in Italia, l'Enel –riporta
l'ordine del giorno- attua un secco raddoppio della produzione di
energia da carbone. Tale volontà del Gestore dell'energia comporterà
inevitabilmente un impensabile ritorno all'utilizzo di fonti energetiche
inquinanti a discapito di quelle rinnovabili con una sorta di riconversione
tecnologica "involutiva". Da parte di tutti gli intervenuti,
nel dibattito sviluppatosi in Consiglio, si è preso atto favorevolmente
del pronunciamento dell' ENEL di ritirare il progetto e di rinunziare
all'ipotesi di conversione a carbone della Centrale Termoelettrica
di Rossano. E' stato espresso unanimemente, quindi, un chiaro e forte
no al carbone in linea con la volontà del Consiglio Regionale
che, nel Piano Energetico Regionale, ha escluso in modo netto la utilizzazione
del carbone per la produzione di energia in Calabria. Leonardo Trento
ha introdotto l'ordine del giorno da lui presentato sulla "Contrarietà
alla riconversione a carbone della Centrale Termoelettrica di Rossano"
poiché comprometterebbe inevitabilmente, ha sottolineato, Turismo
ed Agricoltura che rappresentano le risorse più incisive per
l'economia della zona "Il non gradimento della gente e delle
istituzioni per la riconversione ha fatto sì che l'ipotesi
prospettata dall'ENEL venisse ritirata -ha detto Leonardo Trento-
ma non sappiamo quali altri risvolti la faccenda possa riservare per
cui necessitano azioni concertate verso un obiettivo comune di netta
opposizione". Pasqualina Straface, presidente del gruppo di An.,
ha ribadito la pericolosità della ipotesi di riconversione
che va in controtendenza al progetto di sviluppo della zona applicando
un'ipoteca irreversibile per il territorio. "Chiediamo -ha detto-
che il Consiglio si esprima ed affronti la questione aprendo subito
un confronto su più tavoli per aprire ipotesi di sviluppo concertate
e non unilaterali". Mario Bria, presidente del gruppo Verdi,
ha sollecitato la massima attenzione poiché trattasi della
salute dei cittadini e bisogna osteggiare la riconversione con ogni
mezzo, mentre Biagio Diana, ha parlato di ipotesi non contemplata
nel piano energetico regionale. Per Mario Melfi, presidente del gruppo
Democrazia è Libertà, la questione va al di la dei meri
confini territoriali, per cui occorre una riflessione sulle tematiche
che devono indurre ad allargare le prospettive per dare sviluppo al
territorio: sicuramente va detto no alla riconversione al carbone
surrogata dalla Centrale Enel, ma si deve individuare come diversamente
programmare lo sviluppo del territorio. A dire di Gianbattista Genova
il no deciso è frutto di una decisione razionale che esprime
la volontà di un governo del territorio partecipato per dare
allo stesso occasioni di ottimizzare le proprie vocazioni locali e
Sibari rimane volano di sviluppo per l'intera Calabria da non inquinare
e rovinare. Francesco Bruno di An., pur ribadendo il no, ha proposto
di vagliare le possibilità di occupazione. Sulla questione,
di enorme rilevanza per il territorio, -ha detto il Presidente Mario
Oliverio: "l'Enel ha tentato di propinare al territorio della
Piana di Sibari un progetto di riconversione a carbone ma, di fronte
alla mobilitazione della popolazione e delle Istituzioni tutte, ha
fatto un passo indietro. Prendiamo atto dell'annunciata volontà
dell'Enel di rinunziare all'ipotesi di riconversione a carbone della
Centrale. Non siamo ideologicamente contrari, ma il no deciso nasce
da valutazioni di ordine concreto: quella è un'area dove dovrà
sorgere un distretto agroalimentare di qualità e, pertanto,
le due cose non potrebbero convivere. Siamo in una Regione in cui
la produzione dell'energia viene utilizzata al 30 per cento ed il
resto va altrove. Esiste nella zona un potenziale che deve poter acquisire
una valorizzazione su vari livelli produttivi che confliggono con
il tentativo di riconversione che l'Enel avrebbe voluto attuare. Non
è stato, il nostro, quindi, un no pregiudiziale ma dettato
da un'ipotesi alternativa che diversamente non sarebbe possibile realizzare.
Del resto anche il piano energetico regionale va in questa direzione.
Non ci si può far irretire dal canto delle sirene che promettono
occupazione, pregiudicando prospettive che poi potrebbero compromettere
più ampie prospettive di sviluppo e di occupazione". Per
il Presidente Oliverio l'odg deve andar oltre chiedendo al Governo
di imporre all'Enel il rispetto del piano energetico nazionale e la
garanzia di una quota da assegnare al soggetto produttore anche a
livello di risorse diversificate. "Dobbiamo pretendere che quel
sito energetico sia rafforzato attraverso la riconversione a ciclo
combinato, rendendo compatibile l'impianto con le ipotesi di sviluppo
e scongiurare che un dirigismo verticistico esasperato operi scempi
sul territorio a nostro danno. Non dobbiamo abbassare la guardia,
quindi, e nei prossimi giorni i capigruppo possono rimodulare l'ordine
del giorno per rafforzalo, ciò anche per tentare di sconfiggere
ogni tentativo di colonizzazione esterna". "Anche sul Porto
di Gioia Tauro, il coraggio di dire di no dimostra che si era nel
giusto -ha concluso il Presidente Oliverio- ed oggi quella infrastruttura
portuale è divenuta una infrastruttura di importanza fondamentale
per il transito delle merci sul Mediterraneo". "Ci si sta
gia adoperando e gli uffici preposti della Provincia stanno già
esaminando alcuni aspetti tecnici che rafforzano il no all'ipotesi
di riconversione a carbone della Centrale di Rossano". Anche
il Presidente Principe ha ricordato la battaglia epica contro il carbone
che ha comunque avuto effetti positivi a lungo termine. Leonardo Trento,
ha proposto di avviare un ricorso contro i progetti presentati dall'Enel
al Ministero e ancora non ritirati per evitarne la riproposizione.
L'odg sarà riformulato, con l'inclusione delle proposte del
Presidente Oliverio a salvaguardia dello sviluppo auspicabile per
la zona, che non è conciliabile con la centrale riconvertita.
Sulla questione è intervenuto anche Franco Corbelli, presidente
del gruppo dei Diritti Civili, impegnato anche in battaglie che includono
la salvaguardia della salute dei cittadini e dell'ambiente. Polemico,
infine, sull'opportunità di non porsi in maniera pregiudiziale
a seconda che gli interventi vengano da maggioranza o opposizione. Cinque spadare illegali sequestrate nel reggino 17/05 Cinque spadare illegali sono state sequestrate dal personale
della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria nelle acque tra Scilla
e Tropea. ''Il maxi sequestro di spadare - ha detto il direttore del
settore cattivita' ed ambiente marino dell'associazione animalisti
italiani, Ilaria Ferri - evidenzia la realta' di una gravissima e
inaccettabile situazione che noi abbiamo segnalato da diversi anni
e che recentemente abbiamo anche denunciato all'Unione Europea con
la richiesta di una procedura d'infrazione presentata dai Verdi e
segnalato al Commissario Borg per la pesca con la richiesta d'invio
di osservatori dell'Ue''. ''Il successo - ha concluso - dell'operazione
che ha portato al maxi sequestro e' stato possibile anche grazie alle
segnalazioni dei nostri osservatori disseminati in tutti i porti del
sud d'Italia e all'encomiabile e preziosa attivita' del Corpo delle
Capitanerie di Porto''. Fare Verde contrari alla riconversione della centrale di Rossano 16/05 ''La Calabria e la provincia di Cosenza non possono piu' essere
aree di colonizzazione industriale, in nome di una ipotetica occupazione
lavorativa, da parte di aziende che hanno come unico obiettivo il
perseguimento di proprie finalita' incompatibili con le caratteristiche
e le finalita' del territorio in cui si insediano''. E' quanto sostiene
in una nota il presidente provinciale di Fare Verde di Cosenza, Francesco
Pacienza, circa la riconversione della centrale Enel di Rossano. ''In
un Paese civile - ha aggiunto - non e' tollerabile che un insediamento
industriale ad alto potere inquinante sorga su uno dei tratti di costa
piu' belli ed affascinanti dello Jonio calabrese e nelle immediate
vicinanze di un distretto agroalimentare di qualita'. La presenza
di tale insediamento industriale, mentre da un lato produce occupazione
e forza lavoro per una minima parte della popolazione, dall'altra
sottrae capacita' produttiva e lavorativa ad una grandissima parte
della popolazione che ricade nel suo raggio di azione. Possono la
Calabria e la Provincia di Cosenza permettersi di fronteggiare un
cosi' alto costo in termini ambientali? Sorprende la miopia di alcune
organizzazioni sindacali che si ostinano a vedere come unica fonte
di occupazione l'industrializzazione del territorio''. ''Sono questi
atteggiamenti - ha proseguito Pacienza - che mettono la Calabria in
condizioni di essere colonizzata da imprenditori che hanno come unico
tornaconto il proprio. Non possiamo svendere il territorio per il
miraggio di poche decine di posti di lavoro e distruggere, nel contempo,
l'ambiente ed ogni altra possibilita' di crescita economica che non
sia strettamente connessa all'industrializzazione selvaggia. E tutto
questo dovrebbe essere compatibile con uno sviluppo sostenibile di
una zona a naturale vocazione turistico-agricola? Alla luce di quanto
su esposto Fare Verde chiede ai referenti politici territoriali e
provinciali di dire un fermo no alla sua presenza in un sito che dovrebbe
ospitare insediamenti di tipo turistico-ricettivo in grado di garantire
un'occupazione seria nel medio-lungo termine. Esistono sistemi alternativi
all'industrializzazione per creare occupazione e crescita economica,
e' il convinto 'NO', detto dagli amministratori di Rossano e dalle
Associazioni ambientaliste e da alcuni esponenti politici, vuole essere
il punto di partenza di un nuovo approccio alla risoluzione delle
problematiche del lavoro e dell'occupazione tutelando e migliorando
sia l'ambiente che il turismo''. I Sindacati contrari alla chiusura ella Centrale di Rossano “garantire l’occupazione” 16/05 ''Per il sindacato resta imprescindibile l'esigenza di permanenza
del sito, scongiurando ipotesi di chiusura dell'impianto, pena un
duro colpo all'occupazione presente e futura e all'economia complessiva
del territorio''. E' quanto sostengono in una nota i rappresentanti
delle organizzazioni sindacali di Fnle, Flaei e Uilcem circa l'annunciato
ritiro da parte dell'Enel del progetto di riconversione a carbone
della centrale termoelettrica di Sant'Irene di Rossano. ''Sarebbe
necessario da parte delle istituzioni - conclude la nota - nel rispetto
delle loro prerogative, valutare attentamente la necessita' di proseguire
il confronto con l'Enel, per discutere il futuro del sito produttivo''. La CGIL soddisfatta per l’accordo sulla centrale a biomasse del Mercure 16/05 ''Salutiamo con viva soddisfazione l' accordo, sottoscritto
tra l' Enel e il Consorzio di Bonifica Pollino''. E' quanto ha detto
il segretario generale comprensoriale della Flai-Cgil, Vincenzo Laurito,
circa il conferimento, da parte del consorzio di bonifica all'Enel,
di biomasse per il funzionamento della centrale ''Mercure''. ''E'
da apprezzare - ha aggiunto - il comportamento del Consorzio di Bonifica,
unico Ente in Calabria, a cui diamo atto di aver saputo raccogliere
le sollecitazioni provenienti dalla Flai Cgil e di aver saputo sfruttare
l' opportunita' fornitagli dall' Enel circa l' approvvigionamento
di biomasse da utilizzare presso la centrale del Mercure. La produzione
di biomasse deve interessare tutto il territorio comprensoriale. Ci
auguriamo che l'accordo si allarghi ad altri Comuni e che l' intervento
diventi strutturale con il necessario monitoraggio di tutto il territorio
boschivo, onde poter dare una continuita' nelle fornitura di biomasse
all' Ente elettrico. Siamo sicuri che la nuova occupazione, che si
andra' a creare con questa nuova attivita', potra' alleviare la grande
fame di lavoro che esiste in questo territorio e soprattutto nelle
aree interne, dove lo spopolamento e' una costante che, purtroppo,
negli ultimi anni e' andata sempre piu' accentuandosi''. ''Siamo anche
consapevoli - ha proseguito Laurito - che le ragioni del lavoro devono
conciliarsi con la difesa dell'ambiente. Noi non siamo mai stati per
un Parco imbalsamato, ma abbiamo sempre guardato e ci siamo sempre
battuti per un Parco produttivo, per un Parco che potesse essere fonte
di sviluppo economico e sociale per l' intero territorio. Mai saremo
d' accordo a qualsiasi intervento che possa mettere a rischio la sua
esistenza. Sentiamo il bisogno, pero', di denunciare che vi sono taluni
che hanno il vizio di dire sempre e comunque no, che ultimamente si
sono scagliati contro la riconversione della centrale del ''Mercure''
a biomasse, sostenendo che questo insediamento possa danneggiare il
Parco''. Manifestazione contro la centrale del Mercure a Laino Borgo 14/05 Centinaia di cittadini dei Comuni lucani al confine con la
Calabria e di cittadini calabresi hanno partecipato oggi ad una manifestazione
a Laino Borgo contro il progetto dell' Enel di conversione a biomasse
della centrale termoelettrica del Mercure. Erano presenti tutte le
maggiori associazioni ambientaliste lucane e molti sindaci. Secondo
i cittadini che contestano il progetto di centrale a biomasse, questa
sarebbe inquinante perche' troppo grande. Una posizione respinta dall'
Enel, secondo la quale l' impianto e' sicuro e ha tutte le autorizzazioni
necessarie. Il WWf Caalbria contro la Centrale del Mercure 13/05 “La messa in funzione della pericolosa centrale a biomasse
della Valle del Mercure, nel cuore del Parco nazionale del Pollino,
deve essere bloccata e l'Enel, così come è stata costretta
a fare per Rossano, sulla spinta della ferma volontà di cittadini,
enti locali e associazioni deve definitivamente rinunciare al progetto”.
Con questo spirito, il settore Energia e rifiuti del Wwf Calabria
aderisce pienamente alla manifestazione - che si terrà sabato
14 maggio in località Pianette di Laino Borgo - indetta dal
COSA (Comitato Salute Ambiente Pollino) per fermare lo scellerato
progetto di attivazione della rischiosa centrale. Varie, molteplici
e fondate sono le ragioni di questa forte contrarietà: 1)-
l'improcrastinabilità della tutela della salute dei cittadini
e dell'integrità ambientale e boschiva di una delle più
interessanti zone del Parco; 2)- l'inevitabilità della giusta
tutela delle produzioni agroalimentari del territorio e la difesa
di una crescita economica connotata ambientalmente, così come
dovrebbe avvenire all'interno di un'area protetta; 3)- la necessità
che anche la Provincia di Cosenza, la Regione Calabria e l'Ente Parco,
al posto di discutere di inutili, pilatesche ed improbabili commissioni
e di fronte all'immane danno ambientale riscontrato all'interno e
nei dintorni del sito della stessa centrale dalla magistratura, decidano
immediatamente di revocare le autorizzazioni concesse e di svolgere
perlomeno il loro compito di tutela dei cittadini e dei territori
amministrati; 4)- l'opportunità di prevenire che i gestori
di tale imponente impianto, così come già successo nell'altra
centrale a biomasse di Cutro (Kr), possano in futuro intercettare
il pericoloso ma gratuito CDR (combustibile da rifiuti) - che pure
l'Ufficio del commissario per l'emergenza ambientale in Calabria e
la stessa Provincia di Cosenza prevedono di produrre a iosa - e utilizzarlo
per alimentare la centrale. Con queste premesse, nei prossimi giorni
di concerto con le altre associazioni ambientaliste e gli amministratori
illuminati della zona, attiveremo in modo più incisivo e determinato
le azioni dei nostri attivisti del comprensorio del Parco del Pollino. L’Enel assicura: “Nessun rischio dalla centrale del Mercure” 13/05 ''Si continua nella diffusione di gravi affermazioni, prive
di fondamento, in merito alla riattivazione della centrale a biomasse
del Mercure. Enel ribadisce che la centrale non creera' alcun rischio
per la salute dei cittadini''. E' questo quanto e' scritto in un comunicato
dell' ufficio stampa Enel di Puglia e Basilicata. ''La riconversione
dell' impianto - si legge nella nota - ha ottenuto tutte le autorizzazioni
previste, al termine di un percorso che ha visto coinvolti a piu'
riprese, e in particolare nel corso delle conferenze dei servizi nel
2002, tutti gli Enti e le amministrazioni locali di cui le leggi prevedono
il pronunciamento''. ''Notevole e' pure il coinvolgimento dell' imprenditoria
locale - prosegue il comunicato - sia per le fasi di cantiere che
per la fornitura di cippato di legna (cinque contratti gia' siglati
con consorzi locali per circa centomila tonnellate all' anno) e le
attivita' di servizio collegate, quali la gestione del parco cippato''.
''Del tutto fuori luogo quindi - e' scritto nella nota - definire
'colonialista' l' atteggiamento dell' Azienda, che non punta a sfruttare
il territorio, bensi' a valorizzarne l' imprenditorialita' e la forza
lavoro. Tutti i temi ambientali sono stati ampiamente e dettagliatamente
analizzati e valutati nel corso del confronto con gli enti e i soggetti
interessati''. ''In piu' - si legge nel comunicato - l' Amministrazione
provinciale di Cosenza, di concerto con l' Amministrazione provinciale
di Potenza, sta istituendo la commissione tecnico-scientifica, costituita
da tecnici indipendenti, che assicurera' uno stretto controllo sugli
effetti del funzionamento dell' impianto sulla salute dei cittadini
e sull' ambiente''. “Risultano quindi prive di fondamento -
conclude la nota - e frutto di immotivato pregiudizio le allarmistiche
insinuazioni sulle condizioni di sicurezza per la salute dei cittadini,
mosse addirittura prima che l' impianto sia partito e che la commissione
abbia iniziato la sua attivita'. Martedì 17 presentazione di “Verde Sud 2005 - Terza Rassegna dei Parchi e dell’Ambiente” 12/05 Martedì 17 maggio alle ore 11.00 nella Sala della Presidenza
delal Provincia sita in Corso Telesio, il Presidente della Provincia
Gerardo Mario Oliverio e l’assessore all’ambiente Luigi
Marrello presenteranno alla stampa “Verde Sud 2005 - Terza Rassegna
dei Parchi e dell’Ambiente” che si terrà dal 19
al 22 maggio 2005 presso il Palagarden di Rende. Alla conferenza di
presentazione saranno presenti il Presidente della Commissione Provinciale
Ambiente Angelo Forte, il Presidente del Gruppo Provinciale dei Verdi
Mario Bria, Gli Assessori ed i Consiglieri Provinciali. Partecipano,
tra gli altri, i seguenti Enti: RAI, ARPACAL, ARSSA, AFOR, Assindustria,
Comune di Rende, Comune di Cosenza Ass. Tommasi sulla Centrale di Rossano: la Regione ha vietato l’impiego del carbone 11/05 In relazione al progetto di riconversione della centrale elettrica
di Rossano arriva puntuale la presa di posizione dell’Assessorato
all’Ambiente della Regione Calabria. “In una lettera indirizzata
ai Ministeri competenti, ai quali l’Enel si è rivolta
per l’ottenimento della prescritta preventiva pronuncia di compatibilità
ambientale, si infatti evidenzia la scelta della Regione Calabria
di vietare l’impiego del carbone per la produzione di energia
elettrica. “Il divieto , contenuto nel Piano energetico regionale
– ha spiegato l’assessore all’Ambiente Diego Tommasi
– resta in tutta la sua valenza e saremo vigili nell’impedire
che le logiche del libero mercato si sostituiscano o rendano vane
le determinazioni legittime, democratiche e largamente condivise della
massima assise regionale”. “Per la centrale termoelettrica
di Rossano - ha proseguito Tommasi – ribadiamo la validità
della scelta operata dall’Assise regionale e la ferma volontà
di intraprendere la strada dello sviluppo sostenibile e della riconversione
delle produzione energetica nell’ambito di politiche ambientali
che prediligano fonti ecologiche e rinnovabili delle quali la nostra
Regione dispone ampiamente”. L’Enel fa dietrofront. La centrale di Rossano non sarà riconvertita al carbone 11/05 La centrale termoelettrica di Rossano non sara' riconvertita
a carbone. Lo ha reso noto l' Enel, che motiva la decisione con ''la
decisione unanime assunta dai capigruppo del Consiglio comunale di
Rossano (Cosenza), che ieri si sono espressi negativamente sulla conversione
dell' impianto da olio combustibile a carbone pulito''. ''Il progetto
di conversione a carbone pulito - e' detto in un comunicato dell'
Enel - intendeva ridare competitivita' alla centrale di Rossano, che
e' destinata ad un arresto in tempi brevi a causa della concorrenza
di altri combustibili piu' competitivi. Gia' nel 2005, la centrale
di Rossano produrra' meno della meta' di quanto prodotto nel 2004.
Come comunicato dall' amministratore delegato, Paolo Scaroni, in occasione
della riunione svoltasi nel Comune di Rossano il 5 aprile scorso,
l' Enel non intende avviare il progetto senza un ampio consenso dell'
Amministrazione comunale di Rossano. Per questo motivo l' Enel abbandona
il progetto di riconversione'' Adamo (DS) “Soddisfazione per la decisone dell’Enel sulla centrale di Rossano” 11/05 ''Apprendiamo con soddisfazione che l' Enel, a proposito della
Centrale di Rossano Calabro, ha manifestato l' intento di riconoscere
la sovranita' delle scelte degli Enti territoriali preposti. Non sfugge,
comunque, all' Enel che gia' nei mesi scorsi il Consiglio regionale
ha approvato il Piano regionale energetico contenente in materia indicazioni
nette''. E' quanto sostiene il vicepresidente della Giunta regionale
della Calabria, Nicola Adamo, sulle decisioni dell'Enel circa la centrale
di Rossano. ''Anche per questo - ha aggiunto - avremmo voluto che
prima di ufficializzare pubblicamente le scelte di tipo industriale
sul destino della Centrale di Rossano, l' Enel avesse chiesto una
interlocuzione con il neo eletto Governo regionale. Sarebbe davvero
distorcente delle giuste relazioni istituzionali che l' Enel proseguisse
unilateralmente nella decisione di una progressiva chiusura dell'
impianto di Rossano''. ''Per quanto ci riguarda - ha concluso Adamo
- come Amministrazione regionale riteniamo sia doveroso da parte nostra
non essere passivi ma ci adopereremo in tempi rapidissimi per fare
chiarezza sulle scelte industriali e sul destino dei lavoratori interessati,
attivando nelle forme giuste un tavolo di concertazione istituzionale
regionale''. Fare Verde: “La centrale a biomasse del Mercure è compatibile con il Parco del Pollino?” 11/05 La centrale a biomasse del Mercure e' compatibile con il parco
nazionale del Pollino? E' quanto si chiede con un comunicato stampa
il responsabile di Fare Verde Cosenza, Francesco Pacienza. Secondo
l'associazione "questa e' l'unica e vera domanda che dovrebbero
porsi i politici che negli ultimi giorni stanno nominando commissioni
tecnico-scientifiche per stabilire se questo tipo di impianti e' piu'
o meno dannoso per la salute delle popolazioni interessate e per l'ambiente
circostante". Per l'assocciazione tradizionalmente vicina al
centrodestra "vi e' una incompatibilita' strutturale nella presenza
di insediamenti industriali all'interno di aree protette chiamate
parchi nazionali". Ogni attivita' "deve produrre un beneficio
diretto e indiretto per le popolazioni che tale attivita' subiscono-
aggiunge l'associazione- nel caso specifico i soli benefici sono ad
esclusivo vantaggio dell'Enel". Per la costituzione del parco
nazionale del Pollino "sono state investite ingenti somme di
denaro pubblico per permettere alla Calabria e alla Basilicata di
poter valorizzare un territorio dalle caratteristiche ambientali e
paesaggistiche uniche e permettere a entrambe di poter competere con
altre Regioni d'Italia sul cui territorio esistono altri parchi- spiega
l'associazione in una nota- per gli insediamenti industriali, che
pur devono esistere, devono essere individuate apposite aree abbastanza
distanti da insediamenti abitativi o da siti di particolare interesse
turistico, agricolo, ambientale e queste aree assumono la denominazione
di Aree industriali". E allora, o il parco del Pollino "e'
un'area a particolare valenza ambientale e paesaggistica- sottolinea
Fare Verde- oppure si abbia il coraggio di dichiarare il fallimento
politico di questa iniziativa e lo si trasformi in una immensa area
industriale in cui andare a costruire qualunque sorta di impianto".
La Calabria "deve comprendere che puo' trovare il suo rilancio,
e la risposta ai molti problemi occupazionali, solo riponendo le sue
energie nella valorizzazione e protezione del suo patrimonio ambientale
e paesaggistico- aggiunge l'associazione- non si crea occupazione
solo con la creazione di impianti industriali". Centrale a biomasse di Laino, firmato l’accordo 10/05 E' stato illustrato stamane, nel corso di una conferenza stampa,
l' accordo sottoscritto tra il Consorzio di Bonifica del Pollino e
l'Enel Divisione Generazione ed Energy Management per il conferimento
a quest'ultima di biomasse per il funzionamento della centrale di
Laino Borgo. All'incontro hanno partecipato il Presidente del Consorzio
di Bonifica del Pollino, Antonio Schiavelli, l' Assessore Regionale
all' Agricoltura foreste e forestazione, Mario Pirillo, il Direttore
Generale dell' Ente, Rocco Leonetti, il project manager Centrale del
Mercure di Enel, Gaetano Starace, ed i sindaci dei Comuni del comprensorio
interessati Il progetto del Consorzio e, dunque, l'accordo prevede
per il periodo da Ottobre 2005 ad Aprile 2006 il conferimento di circa
18.000 tonnellate di biomassa nell' ambito dei boschi di proprieta'
comunali. ''Questo accordo - e' scritto in una nota dell'Enel - si
aggiunge ad altri gia' sottoscritti da Enel la scorsa settimana, con
altri produttori locali e porta la quantita' di biomasse ad oggi gia'
acquisite a circa 100.000 tonnellate. L' obiettivo prefisso e' di
rinnovare i contratti gia' stipulati, acquisire nuovi fornitori del
territorio e creare i presupposti per una crescita dell' imprenditoria
locale nel settore; cio' consentira' di massimizzare l' approvvigionamento
di biomasse locali''. I comuni maggiormente interessati in questa
prima stagione che hanno messo a disposizione i boschi comunali sono
quelli di Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno e Papasidero al fine
di interessare circa 3.000 ettari di superficie necessaria per tutta
la stagione. La manodopera prevista nel progetto e' costituita da
circa 70 unita' idraulico-forestali operanti nei quattro comuni ed
e' reperita fra le 350 unita' impegnate nel settore della forestazione
in tutto il comprensorio del Consorzio di Bonifica. Se la produzione
stimata di 18.000 tonnellate sara' rispettata, l' operazione prevede
un risparmio presunto per la Regione Calabria di circa 900.000 euro
per tutta la stagione. Il Presidente del consorzio ha fatto rilevare
''la sensibilita' mostrata - prosegue la nota - dall' Enel che in
una serrata trattativa con il Consorzio ha consentito alla fine una
equa soluzione fra la parti che tiene conto, nel rispetto del mercato,
anche dei notevoli aspetti sociali connessi all'intervento. Bisogna
dare atto anche della grande sensibilita' dimostrata dai Sindaci che
hanno prontamente accolto una intelligente e coraggiosa iniziativa
progettata dal Consorzio''. Parte la campagna del riciclaggio nella zona di Castrolibero-Marano 06/05 "E' iniziata questa mattina la campagna informativa sul
nuovo servizio di gestione dei rifiuti nei Comuni di Castrolibero,
Marano Marchesato e Marano Principato". E' quanto informa in
una nota la Valle Crati S.p.a. "Tutti i nuclei familiari riceveranno
in questi giorni una busta informativa, con i nuovi servizi forniti
ai cittadini e una lettera dell'Unione PANDOSIA. Successivamente ad
ogni nucleo Familiare sarà consegnato un Kit per la separazione
domestica dei rifiuti. Il Kit si differenzia nei Comuni per il semplice
fatto che il servizio stesso è diverso. I nuclei familiari
di Castrolibero riceveranno: una dotazione di sacchetti Bianchi e
una di sacchetti Blu. Quelli dei due Marano invece riceveranno : un'Ecoborsa
e la Bio-pattumiera. Con l'avvio del nuovo servizio e la separazione
e recupero dei rifiuti organici, delle utenze domestiche, si attende
il decollo della nuova gestione dei rifiuti, volta a limitare lo smaltimento
a discarica in favore del riciclo come materie prime.Dalla prossima
settimana, con una indagine telefonica, si verificherà il gradimento
dell'iniziativa e si raccoglieranno tutti i suggerimenti dei cittadini
sul nuovo servizio.Per ogni chiarimento o informazioni sono a disposizione
sia gli Uffici Comunali che il numero verde della Valle Crati 800-991255" Centrale del Mercure: Il WWF la vuole chiusa, le Province di Cosenza e Potenza avviano una commissione 06/05 Il Wwf (Fondo mondiale per le natura) della Basilicata ''e'
nettamente contrario alla riapertura e all' attivazione'' della centrale
Enel del Mercure, ai confini fra Basilicata e Calabria. Lo ha detto
il presidente regionale della Basilicata dell' organizzazione ambientalista,
Vito Mazzilli. Secondo il Wwf, la centrale - che dovrebbe essere alimentata
a biomesse - ''e' in pieno Parco del Pollino'' ed e' ''sovradimensionata'';
inoltre, il trasporto delle biomasse provochera' ''problemi di inquinamento
acustico ed atmosferico'', oltre a quelli di ''svalutazione delle
aree del parco''. Mazzilli ha evidenziato anche gia' esistenti problemi
di inquinamento del suolo vicino alla centrale e ''problemi di dissesto
idrogeologico'' di aree vicine all' impianto. Centrale del Mercure: inutile incontro alla Provincia di Cosenza 05/05 Il CoSA, Comitato salute ambiente Pollino, in una nota, ha
definito ''alquanto deludente se non addirittura inutile'' l' incontro
svoltosi nei giorni scorsi nella sede della Provincia di Cosenza per
discutere del progetto di riconversione della sezione 2 della centrale
Enel del Mercure. ''Nonostante gli interventi, soprattutto da parte
delle istituzioni lucane a sostegno della preoccupazione delle popolazioni
locali e della necessita' di sospendere le autorizzazioni concesse
per ridiscutere la fattibilita' del progetto di riconversione - e'
scritto nella nota - la provincia di Cosenza ha ritenuto sufficiente
concludere l' incontro con l' unica decisione di istituire una commissione
tecnico-scientifica che in pochi giorni dovrebbe 'tranquillizzare'
le popolazioni avvalorando la messa in esercizio della Centrale. Quest'
ultimo incontro e' stato dunque l' ennesimo balletto delle irresponsabilita',
con la conferma della scarsa considerazione che molte istituzioni
mostrano nei confronti dei cittadini e del territorio del Pollino''.
''I cittadini della Valle del Mercure e del Pollino - ha sostenuto
il CoSA - sono costernati dall' assurdita' di dover chiedere alle
istituzioni preposte la tutela del paesaggio e dell' ambiente di un
area protetta, in un assurdo rovesciamento di ruoli. Continuiamo a
chiederci come si possa consentire ad una compagnia privata di perseguire
il proprio mero interesse a danno della salute dei cittadini, ipotecando
lo sviluppo turistico del Pollino e creando sottosviluppo nei paesi
del Terzo Mondo distruggendo migliaia di ettari all' anno di foreste
tropicali''. Il comitato ha organizzato una manifestazione che si
terra' il 14 Maggio, alle 10.30 presso la ex stazione Rotonda-Viggianello,
nei pressi della Centrale del Mercure, nel Comune di Laino Borgo per
protestare ''contro la centrale, ma anche per chiedere reali strategie
di sviluppo eco-compatibili dell' area del Pollino''. Impianti solari sulle scuole di Cariati 04/05 L' anno prossimo le scuole di Cariati potranno usufruire di
impianti fotovoltaici e solari-termici. E' quanto sostiene in una
nota il sindaco di Cariati, Domenico Arcudi. Nei giorni scorsi sono
stati infatti approvati i bandi di gara per l' appalto dei lavori.
I plessi interessati sono la scuola media ''E. De Amicis'', la scuola
elementare di via Carducci e le scuole media ed elementare di contrada
Vignola. Si tratta di opere finanziate in parte con ricorso a mutuo
con la Cassa Depositi e Prestiti ed in parte sovvenzionati dai fondi
Por della Regione Calabria. ''L' energia solare - ha detto il Sindaco
- rappresenta un' importante realta' nell' ambito di quelle fonti
energetiche rinnovabili la cui diffusione su scala mondiale e' considerato
un obiettivo di sostenibilita' ambientale ed economica. I tre impianti
che saranno realizzati nelle nostre scuole rientrano nell'ambito della
politica energetica europea alla quale, come Amministrazione Comunale,
guardiamo sempre con attenzione''. La Provincia aderisce al Consorzio Cemarn 03/05 E’ stata approvata dal Consiglio Provinciale, all’unanimità,
un’importante delibera con cui l’Ente aderisce al progetto
di costituzione del Consorzio CEMARN (Centro per l’Educazione
ed il Monitoraggio dell’Ambiente e dei Rischi Naturali). Riunione sulla centrale del Mercure “si ad una Commissioni che ne valuti i rischi” 29/04
“Costituire una Commissione Tecnico-Scientifica che valuti attentamente
ed inconfutabilmente se ci siano rischi per la salute della popolazione
e la tutela dell’ambiente protetto, derivati dall’attività
della Centrale del Mercure e che sovrintenda per tre anni al suo corretto
funzionamento”. Questa, l’indicazione ad esito della riunione
allargata a molti soggetti istituzionali interessati dalla messa in
funzione dell’impianto, promossa dal Presidente della Provincia
di Cosenza, onorevole Mario Oliverio e dall’Assessore all’Ambiente,
Luigi Marrello, ritenuta necessaria anche in relazione alle ultime
tensioni registrate, soprattutto dopo l’intervento della Magistratura.
L’istituzione di questo organismo di tutela era stato chiesto
da più parti negli interventi della lunga mattinata, emergendo
forte l’esigenza di garanzie, regole e certezze per la risoluzione
delle molte problematiche che intorno alla riconversione della centrale
che oggi si agitano. La Commissione- è stato stabilito- sarà
costituita dalla Provincia di Cosenza, che ne individuerà gli
esatti profili a breve termine. Parallelamente, l’Enel si riserverà
di decidere sulla richiesta, avanzata dall’assemblea, di slittamento
di dieci giorni della messa in parallelo della Centrale. “Siamo
stati conseguenziali all’impegno assunto subito con tutti i
soggetti interessati all’entrata in funzione della struttura-
ha riferito l’Assessore all’Ambiente, Luigi Marrello,
che ha coordinato i lavori della riunione in assenza del Presidente
Oliverio (impedito per malattia). Con questa iniziativa, così
come su altre, vogliamo continuare quel lavoro di serrata concertazione
che non è solo dovere istituzionale ma una precisa scelta di
indirizzo politico, anche in assenza di competenze specifiche ed esclusive.” Pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale sei esenzioni di valutazioni per impatto ambientale, inclusa quella di Altomonte 29/04 Sei esenzioni per la Valutazione di Impatto Ambientale (Via)
decise dal ministero dell'Ambiente e pubblicate oggi nella Gazzetta
ufficiale. Si parte dalla centrale termoelettrica Enel di Termini
Imerese, e l'esenzione riguarda il relativo progetto di miglioramento
ambientale. Per la centrale termoelettrica di Napoli Levante della
Tirreno Power l'esclusione dalla Via riguarda invece il progetto di
risanamento ambientale. Sempre per il risanamento ambientale, ma associato
a interventi di potenziamento, e' stata decisa l'esclusione dalla
valutazione per le centrali termoelettriche di Melilli (Siracusa)
della Erg. A Vado Ligure (Savona), invece, decisa l'esclusione dalla
Via per le modifiche in corso d'opera del progetto di centrale da
1.320 MWe, gia' autorizzato e presentato dalla Tirreno power. Altro
progetto modificato in corso d'opera, modifiche per le quali non servira'
nuova Via, e' quello della centrale termoelettrica (766 MWe) di Altomonte
(Cosenza) della Edison. Per quel che riguarda la centrale di Turbigo
(Milano), e' stata esentata da Via la riqualificazione ambientale,
con trasformazione in ciclo combinato, delle sezioni 2 e 4 della centrale
(1.730 MWe) della Edipower. Il testo integrale dei pareri che hanno
determinato dall'esclusione, segnala la Gazzetta, si trova sul sito
del ministero dell'Ambiente (www.minambiente.it/Sito/settori_azione/via/dde_via/dde_via.htm). Oggi riunione sulla centrale del Mercure in Provincia 28/04 Resta convocata per venerdì, 29 Aprile alle ore 10,00,
nel salone di Presidenza della Provincia, la riunione che ha ad oggetto
la delicata situazione della centrale del Mercure di Laino. A discutere
del futuro della struttura che sta creando preoccupazioni tra la popolazione,
con il Presidente Oliverio e l’Assessore all’Ambiente,
Marrello, siederanno rappresentanti dei Ministeri dell’Ambiente
e delle Attività Produttive; il Presidente ed il Dirigente
del Settore Energia della Regione Calabria; il Presidente della Provincia
di Potenza; il Dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Cosenza;
i Sindaci di Laino Borgo, Mormanno, Laino Castello, Rotonda e Viggianello;
il Dirigente del Parco Nazionale del Pollino; la Soprintendenza di
Cosenza per i Beni Artistici della Calabria; l’ ASL di Castrovillari;
i Dirigenti dei settori Chimico e Fisico-Ambientale dell’ASL
4 di Cosenza; il Direttore provinciale della ARPACAL; il Comando dei
Vigili del Fuoco di Cosenza; delegati dell’Ufficio Tecnico Finanze
oltre che il gestore della Rete di Trasmissione Nazionale e la Società
ENEL Produzione S.p.A. Morrone (Fiamma): “Raccolta differenziata ....siamo ancora da profondo Sud !” 28/04 “Un servizio che sta riscuotendo numerose adesioni tra
gli operatori commerciali della città rischia di naufragare
perchè gestito male . Quali i motivi ?” E’ la domanda
che pone il segretario coitatdino della Fiamma Tricolore di Cosenza
Marcello Morrone che prosegue: “L'anno scorso i commercianti
cosentini che hanno aderito alla raccolta differenziata del materiale
umido, solo dopo molte proteste , riuscirono ad ottenere il lavaggio
dei cassonetti . Era il mese di settembre ! Sono passati sette mesi
da allora ma l'Azienda VALLE-CRATI non ha più ritenuto opportuno
intervenire di nuovo per effettuare il lavaggio e la disinfestazione
dei cassonetti in dotazione ai commercianti che oggi protestano per
la scarsa sensibilità dei dirigenti della ditta che si occupa
della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e li invitano pertanto
ad intervenire immediatamente . Non è ammissibile che chi gestisce
un lavoro così delicato ed importante non si renda conto che
questi cassonetti , per il tipo e la quantità di materiale
che ricevono quotidianamente , diventano maleodoranti ed anti igienici
. Se non si provvederà subito al lavaggio ed alla disinfestazione
dei L’Ente Parco del Pollino preoccupato per la centrale Enel del Mercure 27/04 Il Consiglio direttivo dell'Ente Parco Nazionale del Pollino
ha approvato all'unanimita' un documento con il quale esprime ''forte
preoccupazione e perplessita' circa il completamento della centrale
Enel del Mercure, a Laino Borgo''. ''In vista - prosegue il documento
- della riunione convocata dalla Provincia di Cosenza per il 29 aprile,
il consiglio direttivo ha invitato gli uffici a voler riconsiderare
il progetto nella sua globalita' al fine di verificare una eventuale
revoca da proporre in sede di incontro operativo''. Il Consiglio del
Parco, al termine di una discussione alla quale hanno partecipato
anche i rappresentanti del comitato Salute e Ambiente (Cosa) ha preso
atto anche delle preoccupazioni evidenziate e degli interventi di
ordine giudiziario effettuati sul sito interessato dalla centrale,
oltre che del ''possibile - conclude la nota dell'Ente Parco - dissesto
idrogeologico che interesserebbe parte del territorio su cui sorge
la centrale''. In aumento l’abbandono dei cani in Italia. La Calabria, purtroppo, tra le prime. 21/04 Sono 150 mila i cani abbandonati ogni anno in Italia. Una cifra,
tra l'altro, in continua ascesa, con un incremento annuo superiore
al 10%, pari cioe' a 1.600 cani in piu' che ogni anno vengono lasciati
soli e abbandonati a un destino quasi sempre segnato. Sono i dati
comunicati dalla Lega nazionale per la Difesa del Cane alla vigilia
del Pet Pride 2005, manifestazione interamente dedicata agli amici
a quattro zampe, in programma da domani a domenica ad Alba Adriatica.
I randagi stimati in Italia nel 2004 sono circa 815 mila, un dato
destinato impietosamente a salire, nonostante le continue compagne
di sensibilizzazione. Alla presenza dei randagi sulle strade si devono,
direttamente o indirettamente, circa 250 incidenti ogni anno. Tra
le regioni italiane, il triste primato dell'abbandono spetta proprio
all'Abruzzo, in testa alla classifica insieme a Calabria, Sicilia,
Campania, Puglia e Lazio (complessivamente circa il 50% dei casi si
concentra nell'Italia meridionale). ''Anche per questo - afferma Laura
Rossi, presidente della Lega nazionale per la Difesa del Cane - abbiamo
deciso di aderire al Pet Pride 2005, per sensibilizzare sia gli adulti
ma soprattutto le generazioni piu' giovani al rispetto verso i nostri
amici a quattro zampe. E' grazie ad iniziative come il Pet Pride,
ma anche ad un programma piu' ampio di iniziative didattiche nelle
scuole e nel sociale, che speriamo di invertire, se non arrestare,
questo deplorevole fenomeno''. Ad Alba Adriatica la Lega per la Difesa
del Cane effettuera' anche un vero e proprio casting per trovare il
protagonista della prossima campagna contro l'abbandono, ''non un
cane da copertina - spiegano i promotori - ma il classico cane della
porta accanto''. Depurazione delle acque: Dopo il vertice presso la Procura di Paola, parte "Mare da bere" 20/04 Parte dal vertice tenuto questa stamattina presso la Procura
della Repubblica di Paola, espressamente richiesto dal Presidente
Oliverio per fare il punto sul sistema depurazione, la seconda, operativa
fase della campagna “Mare da bere” lanciata quale primo
atto del governo provinciale lo scorso anno e preparata nei passati
mesi da incontri e riunioni quali quello zonale ad Amantea, sul grave
problema della condotta fognaria; con il Prefetto Bagnato, Commissario
regionale per l’Emergenza Ambientale; con il Prefetto di Cosenza,
i Sindaci dei Comuni costieri, la società SMECO. Una precisa
indicazione ed assunzione di impegno contro uno dei più gravi
problemi della provincia, in grado di compromettere fortemente lo
sviluppo di un intero comprensorio, che segna già in agenda
una serie di incontri programmati con i Sindaci, le ASL, l’Arpacal,
le Capitanerie. Il tentativo di una vera offensiva che punta con ogni
sforzo a piegare una disastrosa situazione registrata lo scorso anno,
che si intende evitare alle soglie di una nuova stagione turistica,
con il dichiarato intento di normalizzare un quadro complessivo. A
preparare il tavolo ristretto di questa mattina, che ha visto, oltre
il Presidente della Provincia anche il Procuratore Capo di Paola,
Luciano d’Emmanuele, il responsabile del Dipartimento di Prevenzione
dell’ASL paolana, Piero Borsani ed il Direttore dell’ATO
1, ingegner Gianfranco Volpe, un lungo e minuzioso lavoro di raccolta
dati e documentazione sulla situazione della depurazione sul Tirreno
cosentino, condotto negli scorsi mesi. Convocato per il 29 aprile dalla Provincia di Cosenza un incontro operativo sulla Centrale del Mercure 19/04 E’ lungo, l’elenco degli indirizzi ai quali il
Presidente Mario Oliverio e l’Assessore all’Ambiente,
Luigi Marrello hanno inviato la convocazione relativa ad un incontro
operativo che ha ad oggetto la Centrale del Mercure, che avrà
luogo il prossimo Venerdì 29 Aprile, a partire dalle ore 10,00
in Provincia. Emergenza ambientale in Calabria, Loiero incontra Bertolaso a Roma 18/04 Il responsabile del Dipartimento nazionale della Protezione
civile, Guido Bertolaso, ha incontrato, domenica, a Roma, il presidente
eletto della Regione Calabria, Agazio Loiero. Al centro dell' incontro,
chiesto da Loiero, la situazione dello smaltimento rifiuti e della
depurazione alla luce della bocciatura, da parte della Camera, dell'
emendamento che includeva la Calabria nel cosiddetto decreto Campania
finalizzato alla soluzione dell' emergenza. Secondo quanto si e' appreso,
Bertolaso avrebbe assicurato a Loiero il massimo impegno affinche'
anche la Calabria possa essere dotata degli strumenti necessari a
risolvere i problemi in atto. In particolare, il problema principale
riguarda la depurazione, soprattutto in provincia di Catanzaro, per
quanto riguarda la gestione degli impianti. Il rischio, stando cosi'
le cose, e' che, con l' approssimarsi della stagione estiva, la situazione
possa complicarsi ulteriormente provocando il blocco degli impianti.
''Ringrazio il responsabile del Dipartimento nazionale della Protezione
Civile Guido Bertolaso per avermi assicurato il 'massimo impegno'
nella soluzione del gravissimo problema dello smaltimento dei rifiuti
e della depurazione in Calabria - ha sostenuto Loiero - Si tratta
di una situazione che la Regione si trascina da anni e che nelle prossime
settimane, in assenza di interventi tempestivi, rischia di diventare
difficile, soprattutto dopo la bocciatura alla Camera dell' emendamento
che includeva anche la Calabria nel decreto per la Campania''. ''Ed
e' stata proprio la preoccupazione per questa emergenza - ha precisato
Loiero - che mi ha spinto, prima ancora di essere proclamato eletto
e quindi superando alcune formalita' di rito, ad attivarmi con il
responsabile nazionale della Protezione Civile perche' il problema
venga subito affrontato, prima che l' approssimarsi della stagione
estiva crei una condizione di vera e propria emergenza''. ''Abbiamo
ereditato - ha concluso Loiero - una situazione molto pesante in questo
e in altri settori. Ringrazio in particolare Giudo Bertolaso di aver
avuto la sensibilita' di incontrarmi in un giorno festivo, ma mi rendo
conto che la soluzione che vogliamo adottare implica una corsa contro
il tempo''. Speciale: Ponte sullo stretto: la gara slitta di un mese, si ritira Strabag. Rischio troppo alto
Allarme processionaria, gli agronomi chiedono interventi per evitare infestazione 16/04 E' sempre allarme processionaria in Calabria. L' insetto, nome
scientifico ''Thaumetopoea Pityocampa'', attacca infatti tutte le
specie di pino e di cedro e si configura come una vera e propria minaccia
alla salute dei cittadini. A sottolineare, ancora una volta, la pericolosita'
dell' infestazione in atto e' l' Ordine provinciale dei dottori agronomi
e forestali di Cosenza che, per bocca del presidente Giovanni Perri
e del tesoriere Domenico Cofone, lamenta una ''recrudescenza dell'
incidenza del parassita nella provincia cosentina e, soprattutto nell'
area pedecollinare con buone presenze anche in montagna e pianura''.
''Le larve del parassita - e' scritto in una nota - sono pericolose
per l' uomo dal momento che il contatto con i peli urticanti di questi
insetti provoca reazioni epidermiche ed allergiche, nonche' infiammatorie
a livello delle prime vie respiratorie. Si sono registrati parecchi
casi di urticazione alla pelle e agli occhi di persone che accidentalmente
e ignorando la pericolosita' dell' insetto, venivano a contatto con
le larve in processione''. Nella nota dell' Ordine degli agronomi
della provincia di Cosenza si sottolinea, in tal senso, la necessita'
di intervenire per arginare l' avanzata della processionaria ''attraverso
l' utilizzo del Bacillus Thuringiensis, organismo innocui per l' uomo,
i vertebrati e gli insetti utili in genere, il cui uso risulta particolarmente
interessante per l' impiego in ambiente urbano''. Loiero: “Sul decreto emergenza rifiuti un vero e proprio colpo di mano del Governo” 15/04 ''E' grave l' atteggiamento del Governo, che con un colpo di mano ha cancellato l' emendamento che includeva la Calabria nel cosiddetto decreto Campania per il servizio idrico finalizzato alla risoluzione dell' emergenza depuratori''. Lo ha detto, in una dichiarazione, Agazio Loiero, presidente eletto della Regione Calabria, facendo riferimento al ritiro dell' emendamento per risolvere l' emergenza depuratori in Calabria. Loiero aggiunge di ''condividere le dichiarazioni dei senatori Veraldi e Iovene, che hanno definito il comportamento del Governo ignobile e punitivo nei confronti della Calabria. E' encomiabile anche la battaglia condotta alla Camera dai deputati dell' Unione Minniti, Bianchi, Meduri, Pappaterra, Bova ed altri su una questione cosi' delicata questione. Cio' che stupisce, invece, e' che di fronte ad una problematica di questo tipo nessun esponente calabrese del centrodestra alla Camera e al Senato abbia sostenuto con la stessa determinazione e in maniera efficace un provvedimento che avrebbe favorito la risoluzione della questione ambientale in Calabria. Sono risibili le motivazioni addotte dal Governo relativamente alla non sufficiente copertura finanziaria, proprio per una regione, la Calabria, che dal turismo trae enormi benefici economici. Una volta insediato, contrastero' con determinazione tali atteggiamenti del Governo, tesi a penalizzare maggiormente la Regione Calabria''. Le api a rischio estinzione. Colpa di pesticidi e sbalzi climatici 15/04 Le api e il loro ronzio potrebbero essere presto un ricordo del passato. Si stanno infatti riducendo a ritmi vertiginosi il numero di questi insetti preziosi per l'uomo e per la natura. A lanciare l'allarme e' il World Watch Institute, che mette sotto accusa pesticidi e insetticidi di grandi multinazionali, responsabili dell'estremizzazione dei fenomeni climatici. Regina a parte, sono semplicissime e stupende macchine biologiche da miele, contaminatrici infaticabili dell'universo, assidue fecondatrici della natura. Hanno dimostrato di sapere adattarsi e resistere allo smog delle grandi citta', all'inquinamento di questi decenni, all'invasivita' della meccanizzazione delle campagne, ma ora, ed e' questa la tragica circostanza finora sottovalutata, stanno per soccombere di fronte al letale binomio insetticidi/effetto serra. I numeri parlano chiaro: un terzo degli alveari di ape domestica e' scomparso, stessa sorte per le selvatiche che soccombono nella competizione con altre specie. Eppure non tutti si rendono conto del loro valore economico, essendo responsabili dell'impollinazione delle piante per un valore di circa 10 miliardi di euro l'anno. La storia della decimazione delle api e' lunga e parte gia' dalla fine degli anni sessanta in Francia dove, la loro scomparsa fu causata dall'uso di una molecola di un noto insetticida dall'ampio spettro non in polvere che, applicato direttamente ai semi di mais e girasoli, veniva poi assorbito dall'intera pianta nel corso della crescita. E il gioco era fatto: gli insetti che impollinavano le piante trattate, lo raccoglievano insieme al polline, lo riportavano all'alveare avvelenando così l'intero sciame. E' stata infatti provata l'alta vulnerabilita' delle api alla molecola in questione, anche in dosi piu' basse, inferiori a tre particelle per miliardo Il prodotto fu proibito nel 1999, ma sostituito da uno simile, questa volta di un'altra multinazionale altrettanto letale. A distanza di 5 anni ne e' stato vietato la vendita, ma autorizzandone l'applicazione fino ad esaurimento scorte. Passando in Spagna, da cui proviene un terzo del miele dell'Ue, il quadro non cambia: in un anno i 27.500 apicoltori hanno perso il 40% degli insetti e gran parte della loro produzione. In Italia, quarto posto nella classifica europea, milioni di api sono state trovate morte ai piedi degli alveari dal Piemonte alla Calabria. Sette su dieci, secondo i dati forniti dai produttori, non hanno concluso il loro ciclo vitale nell'ultimo anno e questo ha significato un calo rilevante della produzione di cera e di miele. Tra le cause aveva giocato un brutto tiro sia la siccita' estiva del 2003 che le piogge incessanti della primavera successiva. Secondo gli allevatori la strada e' ora a senso unico: dare la possibilita' a queste piccole lavoratrici dell'ambiente di non succhiare veleno con lo stesso polline, di aiutare l'Italia con i suoi 50 mila apicoltori, 1 milione e 100 mila alveari, una produzione di oltre 10 mila tonnellate e un consumo di circa 20 mila tonnellate di miele l'anno. Qualche passo in avanti comunque e' stato compiuto. Infatti i 6 milioni di euro previsti dalla legge quadro in vigore dal 1 gennaio 2005 (2 milioni per ciascuno degli anni 2004-05-06) serviranno sicuramente ad incentivare il settore: dalla ricerca in apicoltura alla salvaguardia dell'ape italiana, dalla promozione alla valorizzazione dei prodotti dell'alveare, dall'incentivazione dell'impollinazione al sostegno delle forme associative. Ambiente contro declino è la ricetta di Legambiente per lo sviluppo 14/04 Puntare sui gioielli del Made in Italy per ridurre le pressioni
sull'ambiente, rilanciare lo sviluppo e invertire la rotta dei guasti
ecologici. Ambiente contro declino, quindi, ovvero eco-qualita' come
antidoto alla perdita di dinamismo socio-economico. Questo lo slogan
della filosofia ambientale del nuovo millennio coniato da Legambiente
per la 16/a edizione del rapporto annuale sullo stato di salute del
Paese, 'Ambiente Italia 2005', presentato a Roma e curato da dall'
Istituto di Ricerche Ambiente Italia (Edizioni Ambiente, 244 pagine
a 19,80 euro). Il rapporto, fondato su 100 indicatori, parla di ''economia
ferma'' ma di ''aumenti eccezionali'' di emissioni di gas serra (+9,9%
rispetto al '90), consumi energetici (2,6% in un anno e il carbone
che in 10 anni ha fatto un balzo in avanti del 25%), trasporto su
gomma (+43% in 10 anni), impiego di combustibili (+6% tra 2000 e 2003)
e urbanizzazione del territorio (+6% dal 1990) con 5 chilometri quadrati
su 100 oggi completamente artificiali con un picco lombardo del 10%.
Da qui ''la necessita' di puntare su ambiente e innovazione per tornare
competitivi - ha detto il presidente di Legambiente, Roberto Della
Seta - e sulla valorizzare di quel sistema di capitalismo territoriale
che e' il primo prodotto tipico italiano''. L'Italia, afferma ancora
il rapporto di Legambiente, segna il passo nelle eccellenze come agricoltura
biologica (in stallo da due anni) e natura protetta (rallentata l'espansione
dei parchi). Meglio, anche se i risultati sono ''modesti e discontinui''
raccolta differenziata (21,5% con picchi del 40% in Veneto e Lombardia),
piste ciclabili, isole pedonali e gestione delle risorse. Decisamente
bene certificazione ambientale, prodotti tipici (145 Dop e Igp pari
al 21% dei riconoscimenti comunitari), ecoturismo. ''E' proprio nel
mosaico delle qualita' territoriali - ha sottolineato Ermete Realacci
presidente onorario di Legambiente - la vera forza del nostro Paese.
Questo made in Italy che spesso il presidente Ciampi ci invita, a
ragione, a considerare la base del nostro futuro, e' il punto di partenza
per ridare competitivita' alla nostra economia''. Ecco quindi alcune
immagini dello stato di salute del Belpaese scattate dal 16/o rapporto
Ambiente Italia: Duro intervento di Oliverio (DS) sulla cancellazione alla Camera del 4 bis sulle misure urgenti per l’emergenza rifiuti 13/04 Dura presa di posizione del Presidente della Provincia, onorevole
Mario Oliverio, in ordine alla cancellazione alla Camera dell’articolo
4 Bis dal D.L. 14/2005 del 17 Febbraio 2005 relativo alle “Misure
urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti
nella regione Campania”. Oliverio ( deputato dei DS), che già
lo scorso 17 Marzo, in concomitanza con la conversione presso il Senato
del Decreto Legge, aveva scritto al Ministro Matteoli ed ai Presidenti
dei Gruppi parlamentari del Senato stesso sollecitando l’estensione
alla Calabria dei provvedimenti di ripiano dei debiti per la depurazione
e lo smaltimento dei rifiuti contratti dai Comuni della Campania,
ha oggi inviato un telegramma a nome dei Presidenti delle Province
calabresi al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Interno,
al Dipartimento dei Rapporti con il Parlamento della Presidenza del
Consiglio esprimendo “disappunto per l’inaspettata soppressione”
e chiedendo al un incontro urgente atto “ad ottenere risposte
concrete e immediate per evitare prevedibili tensioni”, interessando
su ciò anche il Prefetto di Cosenza, Diego D’Amico. Così
commentando subito dopo: “ E’ davvero incredibile l’atteggiamento
del Governo che inspiegabilmente ha modificato idea relativamente
ai contenuti del Decreto atto a fronteggiare l’emergenza ambientale
in Campania. Viceministro Tassone “Soppressione emendamento sui rifiuti è un fatto grave” 13/04 La soppressione, da parte della Camera dei Deputati, dell'emendamento,
inserito dal Senato a corollario del disegno di legge sull'emergenza
rifiuti in Campania, riguardante la Calabria, "costituisce un
fatto grave e dalle conseguenze preoccupanti". E' il pensiero
del viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Mario Tassone,
il quale fa rilevare che "la copertura finanziaria necessaria
per ampliare anche alla Calabria il provvedimento era stata gia' vagliata
dal Senato, senza che vi fossero state rilevate difficolta'. Si tratta,
peraltro, - aggiunge - di un provvedimento indispensabile per fronteggiare
la situazione ambientale regionale, laddove si prevedono anche poteri
sostitutivi nei confronti degli enti locali inadempienti riguardo
al pagamento delle tariffe di smaltimento dei rifiuti e per la depurazione
delle acque, con la previsione della nomina, ove necessario, di appositi
Commissari delegati". La decisione, a parere di Mario Tassone,
"risulta tanto piu' gravida di conseguenze, considerato che la
stagione turistica e' alle porte ed il turismo e' una delle pietre
d'angolo dell'economia calabrese. Un'irrisolta emergenza rifiuti –
ha concluso Tassone - avrebbe un impatto disastroso sia sull'economia,
sia sull'occupazione, rischiando di generare un contraccolpo assai
negativo sul Pil della Calabria". Approvato alla Camera un odg del centrosinistra su “Emergenza rifiuti e depurazione in Calabria” 12/04 La Camera ha approvato un ordine del giorno del deputato Domenico
Pappaterra e dei parlamentari calabresi del centro-sinistra Dorina
Bianchi, Domenico Bova, Geppino Camo, Giacomo Mancini, Luigi Meduri,
Marco Minniti sull'emergenza rifiuti e la depurazione delle acque,
"dopo che il Governo - si fa rilevare in una nota - ha cancellato
la norma per la Calabria ". Lo ha reso noto lo stesso Pappaterra
che ha definito l'atteggiamento del Governo "fortemente discriminatorio
per come ha affrontato la situazione di emergenza ambientale presente
nelle regioni allo scopo commissariate. Nel mentre - prosegue Pappaterra
- per la regione Campania si adotta, come e' giusto che sia, un apposito
decreto legge con il quale si consente di ripianare la situazione
debitoria dei comuni verso le societa' di gestione degli impianti
impiegando le risorse finanziarie anticipate dalla Cassa Depositi
e Prestiti che subentra nei crediti vantati dal Commissario nei confronti
dei Comuni, per la Calabria al danno si aggiunge la beffa” "Infatti
- continua Pappaterra - mentre il Senato, il 23 marzo, aveva esteso
con un apposito articolo 4bis la norma anche alla regione Calabria,
la Camera dei Deputati, con la scusa della mancata copertura finanziaria
evidenziata dalla Commissione Bilancio, ha ritenuto di cancellare
tale norma lasciando nel caos un settore come quello dello smaltimento
dei rifiuti e della depurazione delle acque, con le societa' di gestione
al limite del tracollo finanziario, con i lavoratori che rischiano
di perdere il posto di lavoro e con la stagione estiva alle porte
che rischia ancora una volta di essere compromessa dal mancato funzionamento
degli impianti di depurazione. Non voglio essere cattivo - sottolinea
Pappaterra - ma di certo appare contraddittorio il comportamento del
Governo che prima delle elezioni da il via libera al decreto e celebrate
le elezioni lo trasforma in parere negativo, limitandosi a raccogliere
un nostro ordine del giorno che impegna il governo ad individuare,
anche per la regione Calabria, le misure per fronteggiare l'estinzione
dei debiti dei comuni verso il Commissario per l'Emergenza utilizzando
anche per la Calabria sostegno della Cassa Depositi e Prestiti".
Pappaterra, infine, auspica che il Governo "tenga fede al solenne
impegno assunto in Aula ed approvi quanto prima analogo decreto che
e' fortemente richiesto sia dalla grave situazione presente in Calabria,
sia da tutti i responsabili istituzionali calabresi che unanimemente
avevano lavorato per l'estensione alla regione Calabria delle misure
oggi approvate e limitate alla sola regione Campania". Bianchi(DL): “Sui rifiuti in Calabria intervenga il Governo” ''Il Governo intervenga sullo smaltimento dei rifiuti in Calabria''.
E' quanto sostiene in una nota la parlamentare della Margherita Dorina
Bianchi. ''Prima delle elezioni regionali - ha aggiunto - il Senato
aveva approvato l'estensione alla Calabria dei provvedimenti gia'
previsti per la Campania sullo smaltimento dei rifiuti. Oggi alla
Camera la Margherita ha sollevato il problema della mancata attuazione
di questi provvedimenti in Calabria all'indomani della sconfitta della
Cdl in questa regione. Non voglio neanche lontanamente credere che
questa decisione sia stata presa e tanto meno che sia frutto di una
rivalsa di carattere elettorale''. ''Si tratta infatti di una posizione
gravissima - ha concluso - su cui il governo ha il dovere di intervenire
per tutelare tutti gli italiani. Il rischio e' anche quello di compromettere
irrimediabilmente la prossima stagione estiva in Calabria, dando cosi'
un duro colpo all'economia della regione per cui il turismo rappresenta
da sempre un settore vitale''. Discarica abusiva sequestrata a Laino Borgo 11/04 Una discarica abusiva realizzata su un terreno di settemila
metri quadrati e' stata sequestrata dai carabinieri nel territorio
del comune di Laino Borgo. Il provvedimento di sequestro e' stato
emesso dal sostituto procuratore del Tribunale di Castrovillari, Baldo
Pisani. Sul terreno i carabinieri hanno trovato un ingente quantitativo
di plastica, vetro, ed altro materiale di risulta di colore biancastro
che sara' sottoposto ad analisi di laboratorio al fine di verificare
se si tratta di amianto. Nelle prossime ore la Procura nominera' un
perito per verificare eventuali infiltrazioni che avrebbero potuto
inquinare le falde acquifere. Parco eolico di San Sostene: il gruppo Falck cessa il supporto 11/04 Il Gruppo Falck ha cessato la fornitura di ogni supporto al
progetto per la realizzazione del Parco eolico di San Sostene . A
riferirlo, in un comunicato, e' lo stesso Gruppo Falck precisando
che ''all' attuazione del progetto, in termini di serieta' e trasparenza
industriale e nel rispetto di tutti i vincoli ambientali e sociali
posti dalle competenti autorita', aveva fornito sin qui il massimo
impegno''. La decisione del Gruppo Falck, riferisce lo stesso comunicato,
''e' legata alla condotta della societa' VentoItalia Aps, che ha stipulato
con Falck un contratto definitivo di compravendita delle quote della
societa' titolare del progetto eolico di San Sostene. La societa'
VentoItalia Aps ha ritenuto, infatti, con lettera del 25 marzo scorso,
di dichiarare risolto tale contratto, adducendo come pretesto che
la Falck ha partecipato a riunioni inerenti procedure definitivamente
autorizzative del progetto del parco eolico''. Secondo quanto e' detto
nella nota, ''l' avviso di risoluzione e' illegittimo e Falck si riserva
di avviare tutte le necessarie azioni a tutela dei propri diritti.
Ogni spendita del nome Falck in relazione al progetto di San Sostene
deve, pertanto, ritenersi illegittima, sino a diversa comunicazione
da parte dello stesso Gruppo Falck''. ''Anche in virtu' dei diritti
giuridici attribuitigli dal contratto di compravendita sottoscritto
con gli originali titolari dell'iniziativa - prosegue il comunicato
- il Gruppo Falck conferma il proprio fermo intendimento a rendersi
garante di una corretta realizzazione dell' iniziativa una volta che
la piena legittima titolarita' della stessa sia formalmente e definitivamente
confermata, eventualmente, anche in sede giudiziaria''. Oliverio: “Loiero promuova un incontro sulla depurazione” 09/04 Il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ha
chiesto al presidente eletto della Giunta regionale, Agazio Loiero,
di promuovere, non appena insediato, un incontro con i presidenti
delle Province e il Commissario per l' emergenza ambientale per discutere
delle questioni legate alla gestione del servizio di depurazione.
Uno dei punti critici e' rappresentato dalle difficolta' manifestate
dagli Ato, gli Ambiti territoriali ottimali. Molti comuni pagano in
ritardo le quote dovute alle societa' private incaricate del servizio.
''Ci stiamo muovendo a livello parlamentare - ha affermato Oliverio
- per far rientrare la Calabria nel decreto Campania, un provvedimento
che permette ai comuni di accendere mutui per pagare le somme dovute
alle societa' che gestiscono la depurazione''. Oliverio sostiene che
la situazione sulla costa tirrenica e sulla jonica e' molto preoccupante.
''Negli anni passati - ha sostenuto - sono state stanziate somme consistenti
per la realizzazione di impianti che non funzionano o che funzionano
male. Bisogna intervenire subito per salvare la stagione ormai alle
porte, finanziando interventi che permettano di rendere efficienti
gli impianti e di realizzarne, se necessario, di nuovi''. A Loiero
la Provincia di Cosenza chiede di assumere un ruolo di coordinamento
effettivo delle attivita' che dovranno essere intraprese. ''Le Province
- ha concluso Oliverio - sono disposte a investire quanto serve a
patto che lo stesso faccia la Regione''. Vertice con Loiero sul problema depuratori in Prefettura a Catanzaro 08/04
Potrebbe essere un tavolo tecnico ristretto - del quale faranno parte
un rappresentante del Comitato dei sindaci, l' Ato, i rappresentanti
del Commissariato per l' emergenza, il consigliere giuridico del presidente
eletto della Regione Agazio Loiero - ad occuparsi della soluzione
dei nodi legati alla vertenza depurazione in provincia di Catanzaro.
Una proposta, in tal senso che, secondo quanto emerso, e' stata valutata
positivamente dallo stesso Loiero, e' stata avanzata in occasione
del vertice convocato stamane dal prefetto di Catanzaro, Alberto Di
Pace, alla presenza del presidente eletto della Giunta regionale,
intervenuto come parlamentare in attesa di entrare in carica, del
Commissario per l' emergenza ambientale Domenico Bagnato, del presidente
dell' Ato 2 Michele Traversa e di numerosi sindaci. ''Quello avviato
- ha sostenuto Di Pace - e' un tavolo che continua perche' e' il prosieguo
di un' attivita' che la Prefettura sta svolgendo da diversi mesi,
pur nell' assoluto rispetto delle esclusive competenze del commissario
straordinario essendo la regione inserita in un emergenza dichiarata
di protezione civile. L' attivita' di mediazione e di facilitazione
del dialogo interistituzionale e' stata sempre attuata, a volte per
problemi che riguardavano i lavoratori della societa' di gestione
altre volte per facilitare l' incontro fra l' Ato e il Commissario
straordinario; adesso siamo in una fase di accompagnamento del sistema
e di facilitazione del dialogo tra l' Ato e i Comuni''. ''Si tratta
di un impegno - ha sostenuto ancora il Prefetto di Catanzaro - che
e' iniziato gia' dallo scorso dicembre quando emerse questa situazione
e che continuera' anche sulla base dell' incontro di quest' oggi con
i Comuni e l' Ato alla presenza dell' on. Agazio Loiero intervenuto
non nella qualita' di presidente della Regione, perche' non e' stato
ancora proclamato, ma come parlamentare proiettato verso questa carica.
Cio' perche' non si aggiungessero tempi di conoscenza e di ricognizione
delle situazioni e dei problemi in un momento successivo''. Previsioni
circa la soluzione della vertenza? ''Sono moderatamente piu' ottimista
di quanto non lo fossi nei giorni precedenti - ha spiegato Di Pace
- perche' vedo una consapevolezza generale che mi conforta e soprattutto
la volonta' di lavorare insieme che in queste cose risulta essere
spesso l' elemento sempre determinante''. Riguardo alla risoluzione
delle questioni economiche tra Comuni e Ato, il prefetto ha precisato
che ''i nodi verranno in parte studiati e approfonditi nei tavoli
tecnici e poi ci saranno delle iniziative nei prossimi giorni che
forse ci porteranno a dei risultati che, al momento, non mi sento
di anticipare''. Nessuna dichiarazione ha inteso rilasciare, in attesa
della proclamazione ufficiale, il presidente eletto Agazio Loiero
che era accompagnato dal consulente tecnico giuridico Nicola Durante.
Per Daniele Menniti, sindaco di Falerna, ''quella che si sta delineando
e' una situazione in base alla quale i Comuni, per legge, non possono
applicare tariffe superiori a quelle previste, le quali non coprono
le somme richieste dall' Ato. La nostra proposta - ha aggiunto - e'
quella di chiedere alla Regione, di farsi momentaneamente carico della
differenza affinche' si possa procedere regolarmente con la gara fissata
al 20 aprile per l' individuazione del gestore unico e affrontare
l' estate che e' prossima. Assolto il problema del recupero della
cifra da parte della Regione, sara' poi l' Ato ad occuparsi della
tariffa unica per i costi di gestione. E' importante, comunque - ha
concluso Menniti - che il presidente della Giunta si sia riservato,
nel momento in cui entrera' in carica, di verificare la fattibilita'
di questa proposta''. All'inizio della riunione è stato osservato
un minuto di raccoglimento per i funerali del Papa (nella foto). Allarme processionaria nella zona di Guardia Piemontese 08/04 Il nucleo di vigilanza ambientale dell' Associazione Verdi
ambiente e societa' onlus della Calabria, diretto da Emilio Quintieri,
durante un servizio di vigilanza hanno scoperto, in localita' Pistuolo,
nel comune di Guardia Piemontese, un lepidottero appartenente alla
famiglia dei taumetopeidi, la ''Thaumetopoea Pityocampa'' conosciuto
meglio come ''Processionaria del Pino'' che sta danneggiando gravemente
il patrimonio forestale pubblico e privato. Sequestrata una discarica comunale a Rossano 08/04
Il Gip del Tribunale di Rossano, Salvatore Iulia, su richiesta del
sostituto procuratore, Francesca Neri, ha disposto il sequestro preventivo
della discarica comunale di Via Giuseppe Rizzo, alle porte del centro
storico con a ridosso l' agglomerato urbano del popoloso quartiere
Traforo, per violazione della normativa ambientale disciplinata dal
decreto Ronchi. La discarica era stata autorizzata a ricevere soltanto
rifiuti inerti non pericolosi e non contenenti amianto, di provenienza
edile quali cemento, mattoni, ceramica, vetro, materiale da costruzione
e terra di drenaggio, che dovevano servire, soprattutto, a riempire
un consistente anfratto, da sfruttare come area di parcheggio. I sigilli
sono stati apposti dagli uomini della Guardia di Finanza della Compagnia
di Rossano, comandata dal cap. Cosmo Virgilio, che hanno svolto le
indagini supportati dai finanzieri della Sezione aerea di Lamezia
Terme. E' stato l' equipaggio della ''Volpe'' lametina, durante una
normale attivita' di monitoraggio ad individuare dall' alto l'area,
circa 15mila metri quadrati, con la presenza di rifiuti pericolosi:
carcasse e parti di motori di elettrodomestici, i cui liquidi fuoriuscenti
costituiscono un grave pericolo per l' inquinamento del terreno circostante,
pneumatici usati, fusti in ferro e parti di mobilio. Tutti, di diversa
natura di quelli autorizzati. Tra l'altro, secondo quanto si e' appreso,
non sono state rispettate le prescrizioni imposte dall' autorizzazione
quali la compattazione dei rifiuti e la realizzazione di una recinzione
idonea ad evitare l'accesso ad estranei. Il direttore tecnico della
discarica, Mimmo Vitale, dipendente comunale, e' stato denunciato.
Sono stati interessati gli uffici competenti per le analisi del caso,
al fine di verificare l' eventuale grado d' inquinamento del suolo
e sottosuolo. Assoturismo: “Gravi rischi dalla centrale a carbone di Rossano” 07/04 ''Rischio per la salute e la qualita' della vita in un territorio
che nel corso degli anni presenta una tendenza al peggioramento. Pericolo
di impoverimento del territorio ove dovesse verificarsi l' abbandono
delle localita' turistiche e la penalizzazione rispetto alle produzioni
agricole''. Queste le due questioni sollevate dall' Assoturismo di
Cosenza in merito alla proposta dell' Enel di riconvertire a carbone
la centrale di Rossano. ''Non vogliamo entrare nel merito - e' scritto
in una nota dell' Assoturismo - della capacita' di produrre energia
pulita usando il carbone, non e' nostro compito confutare la validita'
tecnica delle nuove forme d' impiego del carbone. Siamo convinti,
pero', che altre correnti di pensiero potrebbero suggerire soluzioni
alternative per la produzione di energia ed eventualmente una diversa
destinazione per la stessa centrale di Rossano''. ''Per le imprese
turistiche - prosegue la nota - le politiche del territorio sono fondamentali
ed indispensabili alla loro esistenza. La qualita' del territorio
nelle varie articolazioni e' il principale fattore della produzione.
Crediamo che l' effetto ciminiera non renda gradevole la permanenza
in spiaggia. Vogliamo concludere questa nostra riflessione con un
invito alle istituzioni interessate: riconsiderate scelte e programmi
che possono contrastare e pregiudicare l' affermazione ed il consolidamento
del settore turistico, soprattutto in questa fase cosi' delicata di
nuova metodologia di programmazione dal basso''. ''Non vogliamo che
si crei la guerra dei poveri - conclude la nota - ma siamo preoccupati
dell' atteggiamento avuto dall' Enel che nel mettere sul tavolo 1
miliardo di euro per la conversione della centrale, e facendo leva
sui posti di lavoro, condizionano l' investimento al consenso della
Regione e del Comune. Alcune centinaia di posti di lavoro (sicuramente
importanti in un territorio in difficolta') garantiti dall' Enel,
possono mettere a rischio le decine di posti di lavoro risultanti
dalla sommatoria delle centinaia di piccole imprese operanti nel turismo,
nell' agricoltura e nei settori collegati''. Enel: “nessun rischio per la salute dalla centrale di Rossano” 07/04 ''La progettata riconversione dell' impianto di Rossano alla
tecnologia del carbone pulito non mette a rischio ne' la salute, ne'
l' economia del territorio, che al contrario contribuira' a migliorare''.
Lo afferma, in una nota, l' Enel facendo riferimento alle preoccupazioni
espresse dall' Assoturismo di Cosenza. ''Naturalmente - aggiunge l'
Enel - il progetto potra' essere realizzato se c' e' il consenso delle
istituzioni locali. Una considerazione ovvia che non si capisce perche'
debba destare scandalo. Per quanto riguarda l' ambiente, gia' oggi
la centrale di Rossano ha emissioni largamente inferiori ai limiti
fissati dalla normativa nazionale ed europea. La riconversione portera'
un ulteriore miglioramento della qualita' dell' aria, grazie alla
realizzazione dei piu' avanzati sistemi di trattamento dei fumi. Ad
esempio, le polveri emesse al camino saranno inferiori ai 15 milligrammi
per metro cubo rispetto a un limite di legge di 50. Anche le ricadute
al suolo saranno drasticamente ridotte, 100 volte piu' basse rispetto
ai valori indicati dall' Organizzazione mondiale per la sanita'''.
''Per la logistica dei combustibili - prosegue la nota dell' Enel
- il progetto prevede il massimo rispetto ambientale: tutte le fasi
di movimentazione avverranno con nastri trasportatori e strutture
chiuse e a tenuta che impediranno la dispersione di polveri indipendentemente
dall' effetto del vento e delle piogge. La nuova centrale sara' un
gioiello tecnologico che adottera' le migliori soluzioni oggi esistenti
al mondo e avra' una potenza inferiore a quella attuale. Queste sono
le caratteristiche del progetto che ci pare dimostrino con chiarezza
come non possano esservi motivi obiettivi di preoccupazione ne' per
i cittadini ne' per le imprese''. LAV: “La proroga per la pesca del novellame ha effetti nefasti” 07/04 ''La Calabria, gia' maglia nera per i provvedimenti nefasti
sulla caccia, dimostra, anche per quanto riguarda la pesca, di non
aver compreso la gravita' dell' allarme rilanciato da organismi internazionali
come Onu e Ue sul collasso dei mari''. Lo sostiene Roberto Vecchio
Ruggeri, coordinatore Lav Calabria che, in una nota, critica il Ministero
delle Politiche agricole per la concessione della proroga dell' esercizio
della pesca del bianchetto. ''Spingendo per la proroga irrazionale
della pesca di novellame - prosegue Vecchio Ruggeri - la Calabria
si e' riproposta come regione in cui il cammino per i diritti degli
animali e' ancora lungo e i segnali positivi troppo pochi. Auspichiamo,
percio', che il nuovo Consiglio regionale si impegni in maniera piu'
decisa sulla tutela dell' ambiente e degli animali''. In particolare,
il coordinatore regionale della Lav critica ''l' assessore regionale
uscente Giovanni Dima la Calabria ha premuto molto che ha salutato
il provvedimento con toni trionfalistici''. Per Maria Teresa D' Agostino,
responsabile nazionale pesca e itticoltura della Lav, ''il Ministero
ha ignorato, ancora una volta, la situazione di allarme che riguarda
i mari, non escluso il mar Mediterraneo, sottoposti a uno sforzo di
pesca eccessivo e, percio', sempre piu' spopolati. Prorogare la pesca
della 'neonata', primo anello della catena biologica marina, significa,
quindi, ostacolare le possibilita' di ripopolamento''. Sottosegretario Scarpa: “La proroga per le pesche speciali un atto dovuto” 06/04 La proroga di 15 giorni per le pesche speciali, iniziata ieri,
e' una decisione ''dovuta'': replica cosi' il Sottosegretario al Ministero
delle Politiche agricole e forestali con delega la settore ittico
Paolo Scarpa Bonazza a Legambiente e Wwf, che nei giorni scorsi hanno
definito la scelta di concedere altre due settimane alla pesca della
cosiddetta neonata nei mari di Puglia e Calabria ''una manovra elettorale,
che portera' solo danni all'ambiente e conflitto tra i pescatori e
allontana ancora l'Italia dall'Europa''. Le due associazioni ambientaliste
''sbagliano a protestare'' contro una decisione ''assolutamente dovuta'',
date le condizioni meteorologiche dei primi tre mesi dell'anno ''che
hanno impedito ai nostri pescatori di svolgere regolarmente tale tipo
di attivita' ammessa dall'Unione Europea -sottolinea il Sottosegretario-.
La sostenibilita' ambientale e' una stella polare, altrettanto lo
sono quella sociale e economica''. Infine, secondo Scarpa ''Legambiente,
in particolare, farebbe bene a raccordarsi con Lega Pesca, visto che
sul punto la pensano in modo antitetico: contraddizione della sinistra?'',
si chiede concludendo il Sottosegretario. Scaroni: A Rossano il carbone per il rilancio della centrale Enel 05/04 L' amministratore delegato dell' Enel, Paolo Scaroni, ha incontrato
la Giunta di Rossano e i consiglieri comunali per sottoporre alla
loro attenzione, in un incontro interlocutorio, le ragioni della trasformazione
a carbone della centrale di Sant' Irene di Rossano. Secondo il progetto
dell' ente, il carbone sarebbe necessario per rendere nuovamente competitivo
l' impianto, rilanciare le attivita' dell' indotto e creare le premesse
per una riduzione delle tariffe con conseguente vantaggio strategico
per l' Italia grazie all' ottimizzazione del mix di combustibili a
livello nazionale. Dal punto di vista ambientale l' utilizzo tecnologicamente
avanzato del carbone consentirebbe di raggiungere limiti di emissioni
estremamente contenuti e molto al di sotto di quelli consentiti dalla
legge. ''Non e' pensabile - ha detto Scaroni - che fra dieci anni
la centrale di Rossano sia ancora come oggi. O si trasforma o sara'
smantellata''. L' investimento previsto per trasformare l' impianto
e' pari ad un miliardo e cento milioni di euro. L' opposizione di
centrosinistra al Comune ha lamentato che l' incontro e' stato organizzato
senza che vi sia stata la possibilita' di valutare il progetto Enel
con la dovuta calma. Il sindaco di Rossano ha parlato di incontro
interlocutorio al quale ne seguiranno altri che coinvolgeranno l'
intero territorio interessato, dai sindaci alle organizzazioni sindacali,
a quelle culturali e a tutte le forze attive della zona. Una nutrita
rappresentanza di ambientalisti ha manifestato davanti al Municipio.
Il progetto proposto rappresenta, secondo l' Enel, un' opportunita'
per lo sviluppo economico e sociale dell' area ed avra' un significativo
impatto sull' occupazione locale. Centrale Enel di Rossano, incontro del Sindaco con l’amministratore Scaroni 04/04 Le ipotesi di riconversione della centrale dell' Enel di Rossano
saranno esaminate nel corso di un incontro che l' amministratore delegato
della societa', Paolo Scaroni, avra' domani con il sindaco, Orazio
Longo, la Giunta ed il Consiglio comunale. L' incontro si svolgera'
nella sala consiliare del Comune. A conclusione dell' incontro Scaroni
e Longo terranno una conferenza stampa. Folco Quilici entra nel Cda della società del Ponte sullo Stretto 01/04 Conferma per Pietro Ciucci alla guida della Societa' Stretto
di Messina: il consiglio di amministrazione, rinnovato dall'assemblea,
lo ha confermato amministratore delegato attribuendogli i poteri per
la gestione della societa'. Nel consiglio di amministrazione entra
Folco Quilici. E' quanto riferisce una nota della societa'. Rinnovato
anche il collegio sindacale, mentre l'assemblea degli azionisti ''ha
preso atto che e' in corso di completamento l'iter procedurale per
la nomina del rappresentante della Regione Siciliana nel consiglio
di amministrazione''. Dal consiglio di amministrazione escono: Giuseppe
Calcerano, Lino Cardarelli, Renato Casale, Vito Riggio. Confermati
alla carica di vice presidente della societa' Carlo Bucci ed Emmanuele
Emanuele. Il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale
sono stati rinnovati per il triennio 2005-2007. ''Accolgo con soddisfazione
- ha commentato l'amministratore delegato Pietro Ciucci - la fiducia
espressa dagli azionisti con la conferma ad amministratore delegato.
Nel corso del triennio 2002-2004 il progetto del ponte ha indubbiamente
registrato una notevole accelerazione portando l'opera in piena fase
realizzativa''. Ciucci ha ricordato anche il prossimo imminente impegno:
''Il prossimo 5 aprile scade il termine per la presentazione delle
domande di partecipazione alla gara di Project Management Consulting,
mentre il termine di presentazione delle offerte da parte dei tre
concorrenti General Contractor e' stato fissato per il 20 aprile.
Continua dunque il lavoro con rinnovato Italia Nostra: “Il Ponte sullo Stretto il Comune di Messina non lo vuole” 31/03 ''Il voto del consiglio comunale di Messina che ha detto ''no''
al Ponte sullo Stretto e' un altro colpo alla traballante mega struttura
che il governo si ostina a voler costruire. Messina ha votato quasi
all'unanimita' in questo senso esprimendo uno schieramento serio,
non motivato dalla politica e maturato con uno studio della situazione
durato sei mesi''. E' quanto sostiene in una nota il vicepresidente
di Italia Nostra, Giuseppe Giliberti, circa il voto espresso dal consiglio
comunale di Messina. ''L'opera - ha aggiunto - e' stata alla fine
giudicata inutile, costosa e dannosa come Italia Nostra e tutti gli
altri ambientalisti sostengono sin dall'inizio. Il voto del consiglio
comunale, se pure non e' vincolante, e' di grandissima importanza''.
Il vicepresidente di Italia Nostra ha inoltre diffuso le conclusioni
della commissione di studio messinese secondo la quale ''il ponte
non porta vantaggi all'occupazione ed anzi farebbe perdere posti di
lavoro stabili nel settore dei trasporti marittimi; distruggerebbe
un paesaggio mitico e un'area fondamentale dal punti di vista ecologico.
Nel progetto sono stati trascurati completamente gli aspetti urbanistici
e i vincoli ambientali, i cantieri sottrarrebbero alla zona rivierasca
8 milioni di metri cubi di terra senza che sia stata prevista alcuna
opera di riqualificazione urbana di Reggio Calabria e Messina. La
morfologia ne verrebbe stravolta''. Allarme erosione sulle coste italiane 31/03 SOS sabbia sulle coste italiane. A poco meno di tre mesi dall'inizio della stagione estiva scatta l'Sos spiagge. L'erosione delle coste ha messo in serio pericolo gli arenili nazionali e anche la tintarella, per la quale lo spazio si riduce con gli anni a fazzoletti sempre piu' piccoli. Ma da oggi per salvare le spiagge e' in azione il pronto soccorso anti-erosione messo a punto dall'Icram, l'Istituto scientifico del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio. E' salpata infatti la nave Astrea con il compito di monitorare i fondali marini e individuare eventuali possibili serbatoi di sabbie inerti da poter estrarre e portare a riva. ''L' 'Astrea' - ha annunciato il presidente dell'Icram, Folco Quilici - ha ripreso il mare per la nuova campagna scientifica 2005 e la prima operazione dei nostri ricercatori e' dedicata all'esame delle sabbie sommerse destinate alla ricostruzione delle spiagge colpite dall'erosione marina''. Si comincia con una ricognizione di una striscia di sabbia al largo di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, e si continua con altri siti lungo il litorale laziale che serviranno a ricostruire gli arenili maggiormente colpiti dall'azione delle onde. Compito dei ricercatori dell'Icram, che si avvale della propria nave laboratorio 'Astrea', appunto, e' quello di studiare i fondali marini che ospitano le sabbie asportabili da utilizzare per il ripascimento degli arenili danneggiati. Per dare il nulla osta allo sfruttamento delle sabbie sottomarine gia' segnalate all'Icram, i ricercatori effettuano prelievi di campioni dal fondo che sottopongono a una serie di esami e di analisi. Se queste sabbie cosiddette 'relitte' risultano insignificanti ai fini della vita sottomarina, vengono inserite fra quelle sfruttabili. Saranno poi le draghe di ditte specializzate a recuperare le sabbie e a realizzare il ripascimento delle spiagge interessate. Per esempio, riferiscono gli esperti dell'Icram, la ricostituzione dell'arenile di Tarquinia ha richiesto l'impiego di 600.000 metri cubi di sabbia. Fra le regioni italiane, il Lazio, secondo la mappa Icram, e' quella piu' avanzata in questo tipo di operazioni. Sono state gia' individuate cave di sabbia sommersa lungo l'intero litorale e spetta ora ai ricercatori dell'Icram analizzarle. Dopo i prelievi al largo di Montalto di Castro, l' 'Astrea' si spostera' a Sud, fra il Circeo e Gaeta dove sono state segnalate altre cave. I lavori al largo di Montalto di Castro consistono soprattutto, spiega l'Icram, nel verificare se c'e' stato un impatto sull'ambiente dovuto al prelievo di sabbie effettuato l'anno scorso e vedere in quanto tempo si ricostituiscono eventuali forme di vita. Anche l'Emilia-Romagna e' attiva su questo versante: sono stati finora trovati e sfruttati siti di sabbia per nove tratti di spiaggia con 800.000 metri cubi prelevati e messi in opera. In questa riviera, data la conformazione dei fondali, occorre un minor volume di sabbia per ricostruire gli arenili, fa sapere l'Icram. Secondo gli ultimi dati generali raccolti dall'Osservatorio sull'erosione costiera, in Italia l'allarme e' il piu' alto di tutta Europa. Su 7.500 chilometri complessivi, 5.000 balneabili e il 70% collocate nel centro e Sud d'Italia, 2.400 mostrano gia' gli effetti di una forte erosione. Sono inoltre 4 i chilometri quadrati gia' divorati dal mare negli ultimi tempi. Calabria e Molise le regioni con i litorali piu' malandati. Sotto erosione anche Portofino dove gli ombrelloni arrivano ormai sulle case, il Conero (Marche) e Macchiatonda (Toscana). Aggiornato il piano di rischio idrogeologico di Calabria Puglia e Basilicata 30/03 E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la deliberazione dell'Autorita' interregionale di Bacino della Basilicata con cui e' stato adottato l'Aggiornamento 2005 del Piano di Bacino Stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico. Il Piano riguarda Comuni della Basilicata, della Puglia e della Calabria. In particolare, nell'Aggiornamento sono comprese le aree di versante dei Comuni di Aieta, Altamura, Avigliano, Fardella, Filiano, Forenza, Garaguso, Gravina in Puglia, Moliterno, Nocara, Oliveto Lucano, Pietragalla, Poggiorsini, San Chirico Nuovo, San Giorgio Lucano, San Martino D'Agri, San Mauro Forte, San Paolo Albanese, Spinoso, Teana, Tortora, Anzi (frazione S. Donato) e le fasce fluviali dei fiumi Basento e Bradano. La decisione e' stata adottata nell'ultima riunione del Comitato istituzionale dell'Autorita' di cui fanno parte rappresentanti delle Regioni Basilicata, Calabria e Puglia e delle Province di Potenza, Matera, Bari, Taranto e Cosenza. L’Afor Calabria firma un protocollo per lo sfruttamento delle biomasse 30/03 Con un protocollo d'intesa siglato questa mattina nella sede centrale dell'Afor, l'Azienda, rappresentata dal presidente del Cda, Francesco Macri', si e' impegnata a dare in concessione alla Pressar Engineering srl, di cui era presente il legale rappresentante, Luigi Di Marco, 15.000 ettari di bosco, di cui 5000 di progressiva utilizzazione, finalizzata al recupero e utilizzo dei derivati del bosco in fonti di energia meno inquinante e per attivita' produttive. Per il presidente Francesco Macri, affiancato dal direttore generale, Michele Laudati, dal vicedirettore, Italo Antonucci e dal consigliere, Salvatore De Biase, ''questo e' il primo passo verso la costituzione di una societa' mista con partecipazione pubblico-privataper una collaborazione diretta nella formazione di una filiera produttiva che utilizzi tutto il potenziale dei derivati del bosco sul territorio, nell'obiettivo di dare un impulso maggiore al patrimonio ambientale, ma anche a quello economico, coinvolgendo, come previsto, all'interno della convenzione, la manodopera e l'industria locale gia' specializzate o in grado di farlo per nuove linee produttive''. Il legale rappresentante della Pressar, Di Marco, illustrando i termini della convenzione che deriva dal progetto ''Bosco Allevato'', ha puntualizzato che lo scopo della societa', ''non e' quello di venire dalla Toscana per produrre qualcosa, ma recuperare tutto quello che deriva dal bosco, che in Calabria e' un magnifico esempio di vastita' e concentrazione allo stesso tempo, in modo da rendere stabile l'occupazione sul territorio lavorando in zona il prodotto, fino all'utilizzo finale''. Il senso della denominazione ''Bosco Allevato'' deriva dalla similitudine con l'allevamento del bestiame, perche', come per gli animali anche per gli alberi il ciclo vitale e' nascita, crescita, maturita', invecchiamento, morte. ''E', dunque, coerente - ha precisato Di Marco - utilizzare il bosco come un essere animato che va custodito, curato, pulito sfoltitoe, quando la pianta e' matura si taglia, recuperando i prodotti come fonti di energia e altro utilizzo, per immettere nuove specie e riformare il ciclo vitale delle piante''. ''La Calabria come la Finlandia, quindi - conclude la nota dell'Afor - dove la gran parte degli scarti della lavorazione industriale del legno e della sua prima derivata: la carta, vengono destinati al settore per la produzione di energia dalle biomasse, evitando di stoccare gli scarti in discariche o di dover pagare per un loro incenerimento. Quello che prima era un costo da sostenere, si puo' trasformare in un'opportunita' da sfruttare per produrre preziosa energia e utilizzi connessi all'industria. La Commissione del Consiglio comunale di Messina dice no al Ponte Sullo Stretto 30/03 ''Con un solo voto contrario, Messina oggi ha detto no al Ponte
sullo Stretto, senza ombra di dubbio''. A sostenerlo e' stata Anna
Giordano, responsabile Campagna contro il Ponte sullo Stretto del
Wwf Italia, la quale, in un comunicato, ha sottolineato che il voto
''della Commissione Ponte del Consiglio comunale di Messina, che si
e potuto esprimere oggi per la prima volta contro la costruzione dell'
opera dopo 6 mesi di approfondimenti tecnici su tutte le componenti
economico-sociali e ambientali dell' opera, dimostra la ferma opposizione
dei cittadini contro quest' opera inutile, costosa e dannosa''. ''Hanno
sicuramente convinto - ha aggiunto - gli argomenti avanzati dalle
associazioni ambientaliste che da oltre un anno promuovono manifestazioni
e campagne di informazione per sfatare il mito dell' opportunita'
economica e strutturale dell' opera. Il voto di oggi rappresenta il
primo pilastro democratico che viene gettato sullo Stretto di Messina
al posto di quelli di cemento che il nostro Governo vorrebbe''. ''I
messinesi - ha proseguito Anna Giordano - si sono accorti che il ponte
costerebbe molto allo Stato: costera' tra i 5 e i 6 miliardi con le
compensazioni ambientali e territoriali necessarie; il ponte non e'
vantaggioso sotto il profilo occupazionale, la sua realizzazione farebbe
perdere 400 posti di lavoro stabili oggi presenti nel settore dei
trasporti marittimi; distruggerebbe uno dei paesaggi piu' incantevoli
del nostro paese e una delle aree chiave dell' ecoregione Mediterranea.
Durante tutto l' iter progettuale e' come se non si fosse voluto tener
conto delle procedure di valutazione di impatto ambientale, sono stati
trascurati completamente gli aspetti urbanistici e i vincoli ambientali,
come le 11 aree care all'Europa (Sic e Zps). I cantieri sottrarrebbero
alla zona rivierasca 8 milioni di metri cubi di terra senza che sia
stata prevista alcuna opera di riqualificazione urbana di Reggio Calabria
e Messina. La morfologia ne verra stravolta, anche per la presenza
dei giganteschi piloni''. Nella campagna contro il ponte, al fianco
del Wwf, e' schierato anche Enzo Majorca il quale, recentemente, e'
scritto nel comunicato dell' Associazione ambientalista, ha chiesto
''che i responsabili di questo progetto siano esposti al disprezzo
mondiale per quella feroce volonta' di distruggere quell' architettura
mirabile di Dio che e lo Stretto di Messina. Il Ponte - ha aggiunto
Majorca - distruggerebbe, oltre all' ambiente, anche il patrimonio
storico culturale, le suggestioni che da sempre animano l' area tra
Scilla e Cariddi. Qui i turisti vengono perche' trovano qualcosa che
non potranno mai trovare in nessuna altra parte del mondo''. La commissione
consiliare speciale per il ponte e le grandi opere, presieduta da
Gaetano Giunta dei Ds, ha espresso il parere sfavorevole alla costruzione
del Ponte, ritenendo l'opera dannosa dal punto di vista sociale e
culturale. La relazione della Commissione, 45 pagine corredate da
grafici, analisi dei luoghi, pareri di tecnici, progettisti, studiosi
e docenti universitari, passera' adesso all'esame del Consiglio comunale. Fava (Udeur) “Anche il centrodestra dice no al Ponte” 30/03 "E' un dato di fatto: al Ponte sullo stretto non ci credono
più neanche a destra. A Messina, in consiglio comunale Forza
Italia e An votano con il centrosinistra, approvando la relazione
di Gaetano Giunta (Ds),contraria al Ponte". Lo sottolinea Claudio
Fava, vicepresidente della Commissione Regionale presso il Parlamento
Europeo. "Da Brescia - continua Fava - il viceministro dell'Ambiente
Nucara (Pri) spiega che non ha senso spendere miliardi su un'opera
faraonica quando la ferrovia Messina-Palermo risale al 1908. E perfino
l'assessore ai Trasporti siciliano, Fabio Granata (An), ha partecipato
alla manifestazioni ambientaliste svoltesi il 12 marzo a Messina e
Reggio Calabria". "Tutto questo - conclude - dimostra solo
una cosa: la battaglia contro quest'opera inutile e devastante non
è motivata da questioni di schieramento, ma dal buon senso
e dalla buona fede. Sono contento che, lentamente, anche il centrodestra
se ne stia accorgendo". Viceministro Nucara “Il ponte sullo stretto è come un cravatta senza camicia” 29/03 Realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina prima di dotare Sicilia e Calabria di infrastrutture di base sarebbe come ''girare con la cravatta senza la camicia''. Il paragone e' del viceministro dell' Ambiente, Francesco Nucara, oggi a Brescia per un incontro con il presidente della provincia, Alberto Cavalli. Nucara, a margine dell'incontro nel quale e' stato informato sulle iniziative in materia ambientale poste in essere dalla Provincia, ha affrontato la questione dello Stretto di Messina. Ricordando che ''la ferrovia Messina-Palermo e' del 1908'', Nucara ha sottolineato come ''prima del Ponte sullo Stretto e' necessario dotare la Sicilia e la Calabria di infrastrutture di base''. Una posizione che il segretario nazionale del Partito Repubblicano ha detto ''di aver fatto presente al presidente del Consiglio'' e che, sempre secondo Nucara, Berlusconi ''ha ascoltato e condiviso''. Nucara non ha bocciato l'idea del Ponte in se', un'opera che ''dal punto di vista dell'inquinamento ambientale migliorerebbe le condizioni dello Stretto'' e con delle criticita' ''solo a livello paesaggistico''. Il Ponte, ha infatti notato Nucara, ridurrebbe ''la circolazione delle navi'' e, di conseguenza, l'inquinamento del tratto di mare interessato dalla loro circolazione. Il problema e' invece finanziario, visto che ''le risorse sono quelle che sono'', ci sono ''debiti pregressi da pagare'' e ''i parametri di Maastricht da rispettare''. Dunque, considerati i vincoli di finanza pubblica, la priorita' va ''alle infrastrutture di base della Sicilia e della Calabria''. ''Si e' mai visto qualcuno girare con la cravatta e senza la camicia?'', ha detto Nucara, riferendosi al corretto rapporto di priorita' che dovrebbe intercorrere tra le infrastrutture di base e il ponte sullo Stretto. Il segretario del Pri non ha mancato di sottolineare le ''divisioni della sinistra'' sulla realizzazione dell'opera, sia a livello nazionale, con ''Prodi che ha cambiato tre volte posizione'', sia a livello regionale in Calabria. Porto di Sibari: Stassi sospende lo sciopero della fame Fare verde: “Ingnorati, dal commissario all’ambiente, i suggerimenti sui rifiuti” 25/03 ''Sono trascorsi ormai diversi mesi da quanto Fare Verde, unitamente
a molti Comuni della provincia di Cosenza, ha proposto una soluzione
concreta e alternativa alla risoluzione della questione rifiuti nell'
ambito della stessa Provincia. Il Commissario - e' detto in una nota
dell' associazione ambientalista - ha volutamente ignorato ogni suggerimento
perseguendo solo ed unicamente la strada dell' incenerimento senza
preoccuparsi minimamente di mettere in atto strumenti idonei alla
riduzione della quantita' di rifiuti da conferire in discarica ben
sapendo che la data di chiusura di molte di esse era ormai improrogabile''.
Per Fare Verde ''questi comportamenti non possono essere accettati.
Possibile che non si riesca a mettere in atto una seria programmazione
per lo smaltimento dei rifiuti? Si e' mai preoccupato, l' ufficio
del Commissario, di verificare il corretto funzionamento del ciclo
della Raccolta Differenziata in ogni componente la filiera? Non si
dica che in Calabria la Raccolta Differenziata deve essere potenziata
semplicemente perche' essa non esiste affatto. Non si puo' definire
RD una raccolta che prevede il suo smaltimento all' interno degli
stessi impianti che producono CDR. In questi giorni, da parte di qualche
Azienda consortile, e' stata avviata la raccolta della frazione organica
all' interno di alcune attivita' commerciali. Dove sono gli impianti
per il compostaggio? Si tratta di escamotage per poter accedere a
fondi Europei? Dove sono le relative convenzioni per la produzione
di compost di qualita' da utilizzare in agricoltura? Perche' l' ufficio
del Commissario non interviene in maniera sostanziale nel creare tali
circuiti virtuosi?''. Nasce a Saracena un azienda faunistico-venatoria 25/03 Si estende su una superficie di 2.500 ettari, l' azienda faunistico
venatoria denominata ''Angelo Vito Buchicchio'', associazione no-profit,
attiva da ieri a Saracena. A dare notizia dell' entrata in funzione
dell' azienda e' stato il presidente Saverio Bloise che ha reso noti
i contenuti della deliberazione della Giunta regionale che autorizza
l' avvio delle attivita'. ''La domanda per l' autorizzazione, con
la relativa documentazione tecnica ed in particolare la relazione
per l' Istituto nazionale per la fauna selvatica 'A. Ghighi' di Bologna,
- spiega Bloise - erano state inoltrate all' Assessorato regionale
alla caccia il 19 gennaio del 2004 e fatte proprie dall' assessore,
Giovanni Dima, che le ha sostenute in tutte le sue fasi sino all'
atteso varo''. ''Le finalita' della iniziativa, prima ed unica nell'
area nord occidentale del Pollino, realizzata su iniziativa ed interessamento
delle sezioni venatorie comunali Federcaccia e Arcicaccia in conformita'
della legislazione nazionale e regionale - prosegue Bloise - sono
prettamente naturalistiche e faunistiche, di promozione delle iniziative
ed attivita' per la tutela, valorizzazione e conservazione dell' ambiente
e per lo svolgimento delle attivita' venatorie ed agonistico-sportive
ad essa connesse''. Continua la protesta ai Laghi di Sibari Viceministro Nucara: “Soddisfazione per il dl sull’emergenza rifiuti” 24/03 Francesco Nucara , viceministro dell' Ambiente e della Tutela del Territorio, in una nota, ha espresso ''viva soddisfazione'' per l' approvazione, da parte del Senato, del disegno di legge su misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella Regione Campania, . ''Il decreto legge, che aveva gia' grande valenza economica e sociale, - e' scritto nel comunicato - dopo le modifiche apportate assume un significato ed una importanza ancora maggiore e prevede all' art. 4 la possibilita', per fronteggiare la gravissima crisi finanziaria determinatasi nel settore dei rifiuti in Campania, di trasferire fondi sulla contabilita' speciale intestata al Commissario delegato per l' emergenza ambientale, anche attraverso apposite operazioni finanziarie su base pluriennale ai cui oneri si provvede nell' ambito delle disponibilita' del bilancio regionale''. ''La proposta del Governo di inserire misure urgenti anche per la Calabria - afferma Nucara - e' di grande rilievo, soprattutto, perche' prevede, in relazione allo stato di emergenza ambientale in atto nella Regione, l' adozione di ordinanze di protezione civile volte ad assicurare il compimento di tutte quelle attivita' relative alle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti e per la depurazione delle acque''. Nel comunicato si precisa, inoltre, che ''e' prevista la nomina di appositi commissari delegati con poteri sostitutivi in caso di inadempimento degli Enti locali. Il viceministro ha provveduto immediatamente ad informare il Commissario delegato per l' emergenza ambientale in Calabria, Domenico Bagnato, dell' approvazione della norma aggiuntiva. Il decreto legge passa ora all' esame della Camera dei Deputati per l' approvazione definitiva''. Rhodio “Si apre uno spiraglio per la vicenda dei depuratori della Calabria” 24/03 ''Con l' approvazione in Senato di un emendamento totalmente diverso da quello capestro, presentato in precedenza, si apre uno spiraglio nella contorta vicenda della gestione della depurazione non solo dell' ATO 2 di Catanzaro, ma dell' intera Calabria''. Lo sostiene Guido Rhodio sindaco di Squillace. ''I sindaci - prosegue Rhodio - siamo in parte piu' sereni, perche' sono state bloccate le proposte lesive dell' autonomia comunale e distorcenti la reale situazione della questione, che rischiava di scaricare sui Comuni e soprattutto sui cittadini calabresi un percorso aberrante, sul piano amministrativo e gestionale, da parte di alcuni organi istituzionali riguardo a servizi essenziali per le comunita' e per la tutela dell' ambiente. Si e' tentato di fare tutto senza i Comuni o addirittura sulla testa dei Comuni, che pure sono gli enti che devono rispondere direttamente alle popolazioni per l' espletamento del servizio''. Secondo il sindaco di Squillace ''il nuovo emendamento ha bocciato radicalmente questa gretta impostazione che mirava ad emarginare le comunita' locali o imporre ai cittadini balzelli non dovuti. La mobilitazione unitaria dei Comuni ha raggiunto un primo e importante risultato e apre una prospettiva di impegno per altre significative battaglie di progresso e trasparenza e per il futuro di questi servizi fondamentali, che devono essere fortemente rivisitati e riorganizzati''. Rhodio ha messo in evidenza la necessita' di convocare al piu' presto la conferenza dei Sindaci manifestando ''vivo ringraziamento per questo parziale risultato ai senatori calabresi, ai gruppi parlamentari che hanno sposato la causa recependo l' allarme segnalato dagli amministratori anche con telegrammi e all' Anci nazionale''.
Monta la protesta ai Laghi di Sibari
Due discariche abusive sequestrate a Castrolibero 23/03 Un' area di circa 6mila metri quadrati situata in localita'
''fontana la pietra'' nel territorio di Castrolibero, all' interno
della quale erano state realizzate due discariche, e' stata sequestrata
da personale del Nipaf, il nucleo investigativo di polizia ambientale
del Corpo forestale dello Stato. Nella prima discarica sono stati
trovati pezzi di asfalto ed inerti provenienti da demolizioni di case
e contenitori di rifiuti nocivi, plastiche ed altri rifiuti. Nella
seconda discarica, adiacente al fiume Campagnano, iscritto nell' elenco
delle acque pubbliche per la provincia, sono stati trovati oltre a
calcinacci di varia natura, pezzi di eternit, bidoni, scaldabagni,
materiale ferroso ed altro materiale di varia natura in parte interrato.
Il sito era privo di ogni tipo di impermeabilizzazione. Il Corpo forestale
ha anche denunciato in stato di liberta' il proprietario del terreno.
L' operazione rientra nell' ambito dei controlli disposti dal Comando
provinciale di Cosenza del Cfs finalizzati alla repressione dei reati
ambientali. Presentato a Ricadi il progetto del parco marino “Costabella” 23/03 E' stato presentato a Ricadi, nel corso di una conferenza stampa,
il progetto di parco marino ''Costabella Oasi degli Dei''. Il progetto
e' stato promosso dall' Assessore regionale all' Ambiente, Domenico
Antonio Basile, che ha stipulato un rapporto di collaborazione con
l' Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata
al mare (Icram), struttura tecnico-scientifica di riferimento del
Ministero dell' Ambiente. ''L' idea di realizzare un Parco marino
lungo la costa tirrenica - e' detto in un comunicato - era stata previsto
nel programma del Pis Rete ecologica regionale. Dallo scorso mese
di novembre un' equipe dell' Icram, guidata dal prof. Silvio Greco,
e composta da sei esperti ha avviato la prima fase dell' operazione,
che e' consistita in una campagna di monitoraggio, biologico e chimico
oceanografico, per l' analisi dei dati scientifici e la loro elaborazione
critica, l' analisi delle caratteristiche chimico-fisiche e correntimetriche
delle acque, l' individuazione delle eventuali criticita' ambientali
ed antropiche presenti nella zona; il tutto attraverso immersioni
subacquee, pescate sperimentali, saggi scientifici. Successivamente
una nuova equipe, sempre sotto la direzione del prof. Silvio Greco,
ha concluso un secondo giro con la scansione ed il rilievo di fondali
e secche ed un'analisi dei relitti presenti sul fondo. Da questo lavoro
e' scaturita la mappa definitiva delle zone piu' interessanti, grazie
alla quale si potra' scegliere quella che sara' trasformata nel Parco
marino regionale. La mappa e' stata arricchita con la stesura degli
indici di biodiversita' e con una descrizione delle caratteristiche
naturali dei fondali, nonche' un completo elenco faunistico con tutte
le specie animali e vegetali. L' equipe dell' Icram ha anche concluso
una serie di incontri con gli operatori specializzati del territorio,
innanzitutto albergatori e divining center, ed un contatto diretto
con la popolazione, attraverso la proposta di un questionario, utile
per valutare il livello di sensibilita', gia' comunque significativo,
per meglio comprendere l' impatto che l' istituendo Parco avra' sul
territorio. ''Si tratta di un modo concreto - ha detto l' assessore
Basile - di promuovere le straordinarie potenzialita' della Calabria
ed in particolare di un' area, quella della costa tirrenica vibonese,
universalmente riconosciuta tra le piu' belle. Un approccio, mentale
e culturale, che intende coniugare l' azione di tutela delle bellezze
naturali, con l' attivita' di valorizzazione, attraverso iniziative
ecosostenibili in grado di attrarre quel flusso turistico di qualita'
che deve essere una delle principali fonti di ricchezza per il nostro
territorio''. CGIL: “La riconversione del Mercuri alle biomasse è un passaggio obbligato” 23/03 ''La riconversione a biomasse della centrale ENEL del Mercure
assume un significato che va oltre l' investimento che si sta realizzando''.
E' quanto afferma, in una nota, la segreteria comprensoriale del Pollino
della Cgil. ''La riconversione a biomasse di una piccola centrale
comunque presente nell'area del Pollino, alla stregua di quello che
ha rappresentato e tuttora rappresenta l' attivita' di estrazione
del petrolio sul versante lucano - aggiunge la Cgil - e' in qualche
modo un passaggio obbligato ma in fondo coerente con una linea di
sviluppo ecosostenibile e utile a irrobustire un tessuto economico
altrimenti, nel breve periodo perlomeno, destinato a pesanti e insostenibili
impoverimenti. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili
quali le biomasse, nessuno puo' smentirlo, e' una tendenza fortemente
auspicata anzi obbligata verso la graduale diminuzione della dipendenza
dal petrolio. Tutto questo pero' va unito ad seria manutenzione del
grande patrimonio boschivo, dalla messa a dimora, anche in zone di
forte rischio di dissesto idrogeologico, di boschi a rapido accrescimento.
Tutto cio' ovviamente coinvolgendo e utilizzando al meglio la forza
lavoro rappresentata dagli undicimila forestali calabresi, ma non
trascurando cio' che potra' accadere con la nascita di un vero interesse
economico specie nei giovani a conferire piu' o meno direttamente
a quella centrale biomassa altrimenti destinata a sprecarsi''. La
CGIL fa riferimento, in particolare, ''alle ridotte dimensioni dell'
impianto, alle interessanti ricadute occupazionali ed alle piu' ampie
garanzie dovute all' istituzione della commissione tecnico-scientifica
di controllo, che piu' complessivamente, ed a prescindere dall' impatto
della centrale elettrica, potra' monitorare la qualita' ambientale
sul territorio del parco. Queste sono state anche le ragioni che hanno
portato anche le istituzioni a rilasciare le dovute ed imprescindibili
autorizzazioni, tutte rispettose della salute dei cittadini e del
nostro territorio. Occorrera' che l' ENEL rispetti i protocolli sinora
sottoscritti e se necessario, anche in presenza della discarica abusiva
venuta alla luce nei giorni scorsi, assuma nuovi e piu' vincolati
impegni volti a massimizzare i vantaggi per il territorio. A patto
che anche questa vicenda della discarica, a tutti i livelli e da tutti
i soggetti investiti, venga gestita con serieta' e rigore, evitando
anche qui allarmismi e mistificazioni e dicendo con chiarezza che
prosecuzione dei lavori per la riconversione e presenza della discarica
sono due questioni assolutamente distinte e separate. E' ovvio ed
importante che sull' esistenza di una discarica di questo tipo occorrera'
individuare fino in fondo e senza alcuna reticenza responsabilita'
e implicazioni di ogni genere, cosi' come certezze e modalita' per
una sua rapida bonifica''. Energia solare per le scuole cosentine 23/03 Prosegue l’attenzione dell’Amministrazione Comunale
verso la produzione di energia da fonti rinnovabili, già avviata
con gli interventi realizzati nell’ambito del programma “Tetti
fotovoltaici”, che, con un finanziamento del Ministero dell’Ambiente
di circa 500.000 euro, hanno interessato Palazzo dei Bruzi, Palazzo
Ferrari e scuola media di Via de Rada. Questa mattina, presso la Regione
Calabria, è stata firmata la convenzione relativa al programma
“Il sole in cento scuole”, che prevede un finanziamento
di circa 400.000 euro. Per il Comune di Cosenza erano presenti il
dirigente arch. Livio Pucci, l’ing. Pietro Filice e il p.i.
Antonio Naccarato. Le scuole interessate saranno: la scuola media
“Nicola Misasi”, la scuola media “Fausto Gullo”,
la scuola elementare “Giuseppina De Matera”, la scuola
elementare “Maria Montessori”.Il programma “Il sole
in cento scuole” prevede, oltre alla produzione di energia elettrica,
anche produzione di acqua calda sanitaria e interventi di risparmio
energetico. L’energia prodotta contribuirà a ridurre
i costi che oggi gravano sulla bolletta energetica del Comune. Giovedì incontro ad Amantea sulla situazione ambientale dell’area 22/03 Nasce dall’intenzione di porre e soprattutto richiamare
attenzione sulla situazione ambientale del comprensorio di Amantea,
con specifico riferimento alla valutazione che riguarda le condizioni
del mare, l’incontro fissato per Giovedì prossimo, 24
Marzo, con inizio alle ore 10,30 presso l’Hotel “ Delle
Canne” di Amantea nel quale saranno presenti il Presidente della
Provincia, onorevole Mario Oliverio e l’ingegnere Gianfranco
Volpe, Direttore dell’ATO di Cosenza. A qualche tempo di distanza
dal sequestro della megacondotta fognaria della zona ad opera della
magistratura di Paola, a poche settimane dall’inizio di una
stagione balneare che non deve essere compromessa in alcun modo, avvertita
la necessità di un decisivo cambio di rotta sul fronte dell’inquinamento
marino da liquami, la riunione voluta dal Presidente Oliverio si concentrerà
sulle iniziative e sulle risoluzioni da prendere per scongiurare gli
esiti nefasti dei problemi che hanno inficiato l’andamento del
turismo nella zona gli scorsi anni. Ma sarà pronta ad esaminare
più in generale la situazione di una delle aree a maggiore
potenzialità attrattive dell’intero territorio provinciale.
Sarà presente all’incontro, che chiama a raccolta quanti
vogliano confrontarsi su questi importanti temi, anche il Segretario
regionale dei DS, onorevole Nicola Adamo. Sequestrata una discarica abusiva vicino Cosenza 19/03 Una discarica abusiva di rifiuti e' stata posta sotto sequestro
dal Comando Stazione di Dipignano in collaborazione con il Nucleo
Investigativo di Polizia Ambientale nel comune di Cosenza in localita'
''Falchi''. Gli uomini del Corpo Forestale hanno ritrovato all' interno
di essa rifiuti vari e alcune carcasse di galline. Dopo accurate indagini
sul sito veniva accertata la presenza di rifiuti provenienti dalla
produzione di uova a livello industriale, nonche' diverse decine di
metri cubi di sterco di animali, e numerose buste di plastica frammiste
e residui di composti organici sfruttati per la produzione di funghi
coltivati. I rifiuti venivano depositati illegalmente da un piazzale
soprastante un versante di tale area costituita da una vecchia cava.
Inoltre la zona interessata alla discarica si trova al margine del
fiume Crati in cui il percolato prodotto dalla stessa defluisce direttamente.
Inoltre la discarica e' stata realizzata all'interno di un territorio
boscato ed in zona a sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale.
La discarica ha una grandezza di circa 2500 metri quadri ed e' posta
su un terreno privo di qualsiasi impermeabilizzazione. A seguito di
tale operazione sono state quattro le persone deferite all' autorita'
giudiziaria, tra i quali il proprietario del fondo e quello di una
ditta locale e i suoi operai, che dovranno rispondere di ''discarica
abusiva e deturpamento di bellezze naturali''. La Regione approva i fondi per le eventuali bonifiche dei siti legati alla vicenda Jolly Rosso 18/03 Presto sara' possibile procedere all' indagine ed eventualmente
alla bonifica dei siti collegati alla vicenda della Motonave ''Jolly
Rosso'', spiaggiatasi nel '90 sul litorale di Amantea, nel Tirreno
cosentino, che secondo alcune ipotesi avrebbe trasportato materiale
pericoloso per l' ambiente. A darne notizia e' l' assessore regionale
all' Ambiente Domenico Antonio Basile che, riferisce un comunicato,
ha proposto e fatto inserire in una delibera approvata dalla Giunta
regionale la destinazione di una cospicua somma per la ''messa in
sicurezza, bonifica e riqualificazione ambientale di siti inquinati''.
''Il finanziamento - sottolinea l' assessore - e' possibile attraverso
l' utilizzo dei fondi disponibili nella Misura 1.8 del POR Calabria''.
Lo scorso 25 gennaio il Consiglio regionale ha espresso richiesta
di inserire nell' elenco dei siti da bonificare, gia' censiti nel
1999 con il Piano delle Bonifiche, anche il litorale di Amantea (localita'
Grisullo) e dell' area interna del Comune di Serra d' Aiello (localita'
Foresta), legate alle vicende della ''Jolly Rosso''. ''Dinanzi a questa
autorevole sollecitazione - afferma Basile - non potevano non agire
con tempestivita'. Ecco, dunque, il mio impegno ad inserire anche
questa voce nella delibera che e' stata approvata all' unanimita'
degli assessori regionali: una ulteriore prova della sensibilita'
con la quale la Giunta Chiaravalloti ha sempre lavorato cercando di
essere costantemente presente nei settori piu' delicati e strategici
per la crescita della nostra regione. Questo della Motonave Jolly
Rosso - conclude Basile - e' un argomento che ha attirato l' attenzione
dell' opinione pubblica nazionale. Vi sono in proposito degli studi,
di cui si sapra' fare tesoro per avviare, avendo gia' sottoscritto
in tal senso un Protocollo d' intesa con l' Ufficio del Commissario
delegato per l' Emergenza Ambientale nella Regione, l' attivita' di
indagine utile a valutare l' eventualita' di una bonifica dei siti
in questione''. Oliverio (DS) chiede un intervento per la depurazione 17/03 Il Presidente, Mario Oliverio, interviene in ordine alla conversione
presso il Senato del DL 14/2005 in materia di ambiente. L’onorevole
Oliverio, in merito, ha inviato una lettera al Ministro per l’Ambiente,
Altero Matteoli ed ai Presidenti dei gruppi parlamentari del Senato
nella quale si esplicita, tra l’altro, la richiesta di inserire
nel provvedimento legislativo in corso di esame una previsione ad
hoc per la Calabria- così come è stato fatto per la
regione Campania- relativa al ripianamento dei debiti per la depurazione
e lo smaltimento dei rifiuti dei Comuni. Questo, il testo della missiva.
“L’emergenza ambientale ha giustificato, in questi anni,
anche in Calabria, il ricorso a provvedimenti straordinari come quello
dell’istituzione di un apposito ufficio del Commissario, la
cui scadenza operativa è stata più volte prorogata.
Ad oggi dobbiamo, purtroppo, registrare la non efficacia dell’azione
amministrativa di detto ufficio bastando, all’uopo, evidenziare
carenze, disfunzioni e lacune vistose a partire dalla progettazione
e realizzazione di impianti di depurazione che, seppure di recente
realizzazione, non sono sufficienti a garantire il regolare e quanto
mai importante espletamento del servizio. Caruso (AN) “Sul ponte il centrosinistra rasenta il ridicolo” 17/01 ''Se e' vero che il centrosinistra e' il tempio delle confusioni,
sulla questione del Ponte rasentiamo il ridicolo. Loiero un giorno
lo vuole e l' altro no, Prodi viene indicato come l' antesignano della
realizzazione, Latorre partecipa agli incontri pubblici universitari
con l' amministratore delegato della societa' sullo stretto, Rc e
Verdi legittimamente non lo vogliono: roba da far invidia alla Torre
di Babele''. E' quanto sostiene in una nota il parlamentare di Alleanza
Nazionale, Roberto Caruso, circa la realizzazione del Ponte sullo
Stretto. ''Sul Ponte e la questione ambientale - ha aggiunto - la
sinistra e Loiero si presentano come un Giano bifronte. Continuano
a ridisegnare le cose come se volessero ricostruire la vecchia Dc:
hanno annientato i socialisti ed il mondo della sinistra radicale
e su una questione cosi' importante, quale quella del Ponte, non riescono
ad essere chiari''. Raccolta di firme contro la centrale a carbone a Rossano 16/03 Un Comitato popolare, costituitosi a febbraio con lo scopo della salvaguardia e la tutela ambientale del territorio di Rossano e della zona limitrofa della piana di Sibari e di Corigliano, ha organizzato una raccolta di firme contro il piano industriale dell' Enel che prevede che la Centrale termoelettrica di contrada S. Irene, attualmente alimentata con olio combustibile e gas, venga riconvertita a carbone entro il 2010. Secondo il Comitato ''l' impatto ambientale di una centrale a carbone, ha ricadute gravissime sul territorio, sulle sue risorse e sulle prospettive di sviluppo dello stesso. E' infatti provata - sostiene il Comitato - da studi della comunita' scientifica nazionale e internazionale, la tossicita' del carbone sia durante la combustione che durante le fasi di carico e scarico dei prodotti della combustione, specie nel caso in cui questi siano portati in sedi diversi da dove avviene l' operazione''. Il Comitato ha poi ricordato come il Consiglio regionale ha approvato il Piano energetico regionale in cui si bandisce l' uso del carbone per la produzione dell' energia elettrica su tutto il territorio calabrese e che l' Amministrazione provinciale di Cosenza si sia gia' pronunciata per il no alla trasformazione a carbone della Centrale Enel di Rossano. Il Comitato ha chiesto infine al Comune di Rossano di ''non avallare scelte che violino l' interesse generale e il bene comune di un'intera area geografica e che potrebbero sconvolgere il territorio e nuocere alla salute dei cittadini'' Ministro Matteoli al G8 “L’Italia sposa la via dell’idrogeno” 15/03 E' lo sviluppo di tecnologie collegate all'utilizzo dell'idrogeno
la strada a cui maggiormente l'Italia guarda per fronteggiare l'effetto
serra e i problemi per l'ambiente. Lo ha detto il ministro Altero
Matteoli nel suo intervento al G8 dei ministri dell' Ambiente e dell'Energia
in svolgimento da oggi a Londra. Matteoli ha sottolineato come in
Italia il rapporto tra politiche energetiche ed ambiente debba avere
come riferimento di partenza "gli elevati standard di efficienza
energetica e la bassa intensita' di carbonio", un dato che e'
tanto piu' significativo "se si considera che il nostro Paese
non utilizza il nucleare per la produzione di elettricita'".
Un risultato che corrisponde all'obiettivo assunto dal dicastero,
ovvero promuovere e assicurare un livello omogeneo ed elevato di efficienza
energetica e ambientale delle produzioni di elettricita' e degli usi
finali dell'energia, al fine di contribuire a colmare il gap tra offerta
e domanda di energia attraverso l'aumento dei rendimenti e il risparmio
energetico. . - Il ministro ha rilevato che al fine di assicurare
una maggiore produzione di elettricita' nel mercato interno, per migliorare
la sicurezza energetica dell'Italia e ridurre il rischio di black
out sono state avviate tre linee di attivita': l'autorizzazione alla
costruzione di nuove centrali termoelettriche, in prevalenza impianti
a ciclo continuo ad alta efficienza; la promozione della commemorazione
distribuita di energia elettrica e calore, con potenziale nazionale
stimato in 12 mila megawatt entro il 2008; l'aumento della quota di
energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e lo sviluppo dell'efficienza
energetica attraverso l'introduzione di meccanismi di mercato. E a
proposito di fonti rinnovabili, l'introduzione dei Certificati Verdi
dovrebbe consentire di aumentare entro il 2010 la produzione nazionale
di elettricita' dall'attuale 18 per cento al 23 per cento. Ma il capitolo
piu' interessante riguarda lo sviluppo di tecnologie legate al'impiego
di idrogeno. L'Italia ha destinato, nell'ambito del fondo integrativo
speciale per la ricerca, un cofinanziamento di 90 milioni di euro
per lo sviluppo di 14 progetti, per le aree "vettore idrogeno"
e "celle a combustibile" che coinvolgono 36 tra università',
istituti di ricerca e imprese, con un investimento complessivo nel
biennio 2003-2004 di 128 milioni di euro. Tra gli impianti di cogenerazione
da citare quello relativo ad un ospedale in Veneto, quello di un centro
commerciale in Lombardia e di una universita' nel Mezzogiorno. Secondo
il ministro e'necessario individuare strumenti innovativi alla cooperazione
internazionale finalizzata alla riduzione delle emissioni globali.
Matteoli parla di un pacchetto di opzioni flessibili, che sul piano
prioritario puntino alla diffusione delle tecnologie a basso contenuto
di carbonio nel mercato globale dell'energia. E questo e' possibile
creando spazi di mercato utilizzando pienamente i meccanismi del protocollo
di Kyoto ed altri strumenti; concordando standard comuni di efficienza
energetica e di emissione per le diverse tecnologie energetiche, che
nel "dopo Kyoto" risultano piu' accettabili ed efficienti
dei tradizionali obiettivi vincolanti del Paese; sostenendo le iniziative
in partenariato. L'Italia - ha aggiunto Matteoli - si sta muovendo
in questa direzione: nel piano nazionale per la riduzione delle emissione
dei gas serra e' stato valutato che i meccanismi flessibili contribuiranno
a ridurre del 40 e il 60 per cento le emissioni nazionali durante
il primo periodo di attivita' del protocollo di Kyoto. Matteoli ha
ribadito ancora una volta che l'ambiente puo' convivere con l'energia,
ovvero la perfetta integrazione tra l'uno e l'altra e' possibile senza
per questo mortificare la salvaguardia dell'uno e dell'altra. Progetto della Regione per la bonifica del fiume Mesima 14/03 Il fiume Mesima, che da tempo rappresenta uno dei siti di maggiore
preoccupazione per quanto riguarda l'alto livello di inquinamento,
sara' oggetto di un' azione di messa in sicurezza, bonifica e ripristino
ambientale. In tal senso la Giunta Regionale ha approvato la proposta
dell' assessore all' Ambiente, Domenico Antonio Basile. Si tratta
di una piu' ampia iniziativa che, attraverso l' utilizzo dei fondi
disponibili nella Misura 1.8 del Por Calabria, punta, come ha spiegato
Basile, a ''ridurre le situazioni di rischio per l' ambiente e la
salute pubblica potendo restituire alla Calabria aree di territorio
finalmente prive di fonti inquinanti ed ambientalmente recuperate
attuando cosi' quanto previsto dal Piano di gestione dei rifiuti relativamente
alla bonifica dei siti inquinati. Questo - ha aggiunto - spiega la
volonta' della Regione di concretizzare, attraverso il protocollo
d' intesa predisposto dalle strutture dell' Assessorato da me guidato,
la sinergia tra Ufficio del Commissario e Dipartimento ambiente per
il superamento dell' emergenza ambientale in Calabria''. Il bacino
del fiume Mesima, per le sue caratteristiche di zona ad alto rischio,
e' stato individuato come la prima delle priorita', destinando un
impegno di spesa pari a circa 12 milioni di euro. Il progetto di bonifica
comportera' la realizzazione della rete di collettamento dei reflui
dei Comuni di Filandari, Francica, Ionadi, Mileto, Rombiolo S. Calogero
e S. Costantino Calabro alla piattaforma depurativa di Gioia Tauro.
''L'intervento - ha sostenuto Basile - produrra' effetti positivi
anche sui centri della costa tirrenica, proprio quelli che registrano
ogni estate il maggiore flusso turistico, con una importante ricaduta
anche in termini di immagine per l' intero territorio, che nel periodo
estivo, soprattutto negli ultimi anni, e' stato spesso al centro dell'
attenzione dei media e dell' opinione pubblica proprio per il suo
stato preoccupante di inquinamento. Tutto cio' offrira' una concreta
opportunita' a sostegno delle attivita' che maggiormente si sviluppano
su quest' area. Penso, certamente, al turismo ed all' agricoltura
che potranno godere dei vantaggi legati alla possibilita' di lavorare
in un' area bonificata e messa in sicurezza dal punto di vista ambientale''.
Manifestazione contro il Ponte sullo Stretto La Provincia di Cosenza disponibile ad una conferenza dei servizi per la Centrale del Mercure 11/03 Il Presidente Oliverio e l’assessore Marrello hanno scritto una lettera al Sindaco di Laino Borgo a proposito della vicenda della Centrale del Mercuri chiedendo una sospensione cautelativa dei lavori per convocare una conferenza dei servizi che possa meglio definire con l’Enel l’utilizzo dell’impianto. Questo il testo della lettera: “Considerata l’emergenza ambientale costituita dal rinvenimento della discarica abusiva nell’area della Centrale del Mercure, la cui gravità, anche tramite gli organi di informazione, è ormai all’attenzione dell’opinione pubblica oltre che delle istituzioni territoriali interessate; considerato altresì che la portata di questa grave emergenza ambientale non è ancora perfettamente definita essendo in corso le note attività di indagine; considerato ancora che dagli elementi già accertati è lecito presumere che si sia dinanzi ad un evento rilevante di inquinamento,riteniamo di porre alla Sua valutazione l’opportunità di una sospensione cautelativa dei lavori di riconversione della Centrale anche al fine di meglio definire con ENEL garanzie per il territorio sia sul versante ambientale che delle tutela della salute dei cittadini. La Provincia di Cosenza dichiara la propria disponibilità a convocare una conferenza di servizi al fine di definire e precisare dettagliatamente le condizioni necessarie alla realizzazione dell’impianto.” I lavoratori protestano contro il sequestro della Centrale del Mercure. A rischio il posto di lavoro. 11/03 Una settantina di operai della centrale Enel del Mercure e
di ditte che lavorano per contro della societa' elettrica, hanno protestato
oggi a Laino Borgo dopo il sequestro preventivo d' urgenza, attuato
stamani dai carabinieri, di un' area adiacente all' impianto. Il sequestro
dell' area fa seguito a quello del 'corpo 1' della centrale eseguito
mercoledi' scorso su ordine della Procura di Castrovillari. L' area
sequestrata, secondo quanto hanno riferito i manifestanti, dovrebbe
essere adibita dall' Enel a deposito delle biomasse una volta che
la centrale sara' riconvertita. Sempre a detta dei lavoratori, il
provvedimento di sequestro metterebbe a repentaglio centinaia di posti
di lavoro. Arcicaccia e Legambiente preoccupati dalla proposta di legge Onnis sulla caccia 11/03 ''Un timer per simboleggiare la distanza di tempo che separa
la conclusione di una fase storica orientata alla responsabilita'
verso l' ambiente e la fauna, caratterizzata dall' attuale legge sulla
caccia, e l' avvio della fase del saccheggio di animali selvatici
e dell' illegalita' rispetto alle norme europee e costituzionali''.
Arcicaccia e Legambiente hanno scelto questo sistema per segnare il
lasso di tempo che divide dalla discussione in aula alla Camera, prevista
il 17 marzo prossimo, della proposta di legge Onnis sulla caccia.
''Una proposta di legge - e' scritto in un comunicato di Arcicaccia
e legambiente - avversata da ambientalisti, agricoltori e parte dei
cacciatori e che e' distante anni luce dal sentire della stragrande
maggioranza dei cittadini italiani. Se la proposta di legge non verra'
fermata, si riaprira' un conflitto sociale, lacerante e pericoloso
che ha gia' preso corpo nella ventilata e trasversale riproposizione
di referendum anticaccia''. Per il rilancio dell' agricoltura e della
pesca nel Mezzogiorno, i gruppi del centrosinistra alla Camera hanno
presentato una mozione, primo firmatario Luciano Violante, per sollecitare
nuove misure, supplementari alla Pac, per sostenere gli agricoltori
europei nella gestione dei rischi di crisi; assegnare adeguate risorse
finanziarie per lo sviluppo di politiche agricole in grado di dare
certezze alle imprese; promuovere l'abbattimento dei costi di produzione,
soprattutto di quelli energetici e avviare una riforma fiscale capace
di sostenere la competitivita'. Nella mozione si chiedono, inoltre,
interventi mirati a risolvere la situazione debitoria delle aziende
colpite dalle calamita' naturali, si sollecita la tutela e la promozione
del made in Italy con l' attuazione di un piano di infrastrutture
per migliorare il trasporto merci e realizzare il rilancio di nuovi
quartieri fieristici. Due discariche sequestrate nel Parco Nazionale della Sila 11/03 Due discariche abusive contenenti rifiuti speciali e urbani
(resti alimentari e residui edili) sono state sequestrate dagli agenti
del comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Catanzaro
sul territorio del Comune di Albi ricadente nell' area del Parco nazionale
della Sila. Le due discariche, rispettivamente di 1.000 e 1.500 metri
quadrati, sono state poste sotto sequestro preventivo, emesse denunce
a carico di ignoti, per impedire la prosecuzione del degrado ambientale
delle aree che si trovano in zone aperte con accessi stradali e consegnate
in custodia al responsabile dell' ufficio tecnico comunale. Denunce
sono state fatte a carico di ignoti. Le localita' interessate ricadono
nella zona due del Parco Nazionale della Sila, soggette a vincolo
idrogeologico e paesaggistico ambientale. Un perito di Vibo inventa il depuratore domestico 10/03 Un perito industriale di Vibo Valentia, Giuseppe Arena, ha
inventato il depuratore domestico che consente l' installazione di
camini e forni a legna senza canna fumaria. L' impianto, riferisce
un comunicato dell' Amministrazione provinciale di Vibo Valentia,
permette di abbattere in maniera drastica le emissioni di anidride
carbonica, ossidi di azoto, polveri e odori. Sabato prossimo, nel
corso di un incontro organizzato dall' Amministrazione provinciale
e dal Comune di Pizzoni, il depuratore domestico sara' presentato
alla stampa ed alle aziende del settore. All' incontro prenderanno
parte, insieme allo stesso Arena, il presidente della Provincia, Ottavio
Bruni, ed il sindaco di Pizzoni, Vincenzo De Masi. I verdi chiedono la revoca per la trasformazione della centrale a biomasse del Mercure sequestrata ieri 10/03 A Rotonda di Laino Borgo, paese del cosentino al confine con
la Basilicata, gli ambientalisti vogliono impedire la riconversione
a biomasse di una centrale termoelettrica dell'Enel sita nei pressi
del fiume Mercure. Per tale ragione, per sabato prossimo hanno organizzato
una manifestazione di protesta. Parte della centrale è stata
sequestrata ieri su disposizione della procura di Castrovillari per
violazione del decreto Ronchi. I sigilli al gruppo 1 della centrale
del Mercure sono stati posti perché non sarebbero state messe
in sicurezza alcune strutture realizzate con l'amianto. Tuttavia,
nell'impianto il processo di trasformazione sta proseguendo regolarmente
e dovrebbe essere completato entro l'estate. Secondo gli ambientalisti,
il 70 percento delle biomasse dovrà provenire da paesi extracomunitari,
i quali non danno garanzie di controlli accurati sul materiale. In
particolare, gli ambientalisti temono la possibile presenza nelle
biomasse d'importazione di vernici e collanti che, trattati ad alta
temperatura, creano diossina Week-End di protesta contro il Ponte sullo Stretto 10/03 ''Sono centinaia in tutta Italia gli appuntamenti organizzati
davanti alle stazioni per dire ''no'' al ponte e chiedere che sia
stracciata la convenzione che il governo ha siglato con la Stretto
di Messina spa che svuota le casse delle Ferrovie dello Stato a garanzia
della costruzione del ponte''. E' quanto scritto in una nota dell'Ufficio
Stampa di Legambiente della Calabria circa le manifestazioni previste
nella due giorni di protesta contro la costruzione del Ponte sullo
Stretto. ''Gli appuntamenti di domani - prosegue la nota - che faranno
da apripista alla manifestazione nazionale di sabato tra Reggio e
Messina avranno un momento centrale in Calabria, dove la mobilitazione
e' andata ben oltre ogni piu' rosea previsione. Decine di associazioni,
uomini politici e rappresentanti delle istituzioni, sindacati, partiti
politici, esponenti del mondo accademico e studenti, migliaia di cittadini
hanno sottoscritto l' appello delle associazioni ambientaliste contro
la costruzione del ponte. E tantissimi saranno nelle piazze a manifestare
in questo weekend''. Sono cinque gli appuntamenti in Calabria previsti
per domani. Un sit-in si fara', a partire dalle 10, a Crotone, dove,
secondo quanto si apprende da Legambeinte, hanno aderito anche l'
Amministrazione provinciale e numerosi sindaci. ''La citta' pitagorica
- e' scritto ancora nella nota - pur essendo capoluogo di provincia,
per effetto delle scelte di Trenitalia, si trova a essere isolata
dai circuiti nazionali. Ancora piu' clamorosa la circostanza che,
di fronte al taglio dei collegamenti con la Capitale, i passeggeri
vengano dirottati su pullman privati: un ulteriore esempio di come
gli interessi privati prevalgano su quelli pubblici''. Dinanzi alla
stazione di Cosenza ci sara' invece un ulteriore appuntamento di protesta.
''Ad accogliere i manifestanti - prosegue la nota di Legambiente -
ci saranno il presidente della Provincia Mario Oliverio e il presidente
onorario di Legambiente nazionale, Ermete Realacci, che - proprio
ieri - ha presentato un'interrogazione parlamentare, con numerosi
colleghi dei Ds, dei Verdi, della Margherita e di Rifondazione comunista,
sottolineando come il governo, firmando la convenzione, abbia obbligato
le Fs a pagare un 'canone paralizzante'''. Un volantinaggio si terra'
domani mattina davanti alla stazione di Villa San Giovanni, la citta'
direttamente interessata dalla costruzione del Ponte. Roccella e'
invece la citta' scelta per rappresentare l' emergenza della linea
ferrata ionica. Sono attesi in piazza i sindaci della zona - guidati
dal presidente del comitato dei primi cittadini, Sisinio Zito - parlamentari,
uomini politici, studenti e rappresentanti delle associazioni. La
giornata di protesta riprendera' nel pomeriggio alle 15 quando una
delegazione di manifestanti effettuera' un sopralluogo al porto di
Gioia Tauro, insieme a rappresentanti della stampa, per sottolineare
come l' intera area non sia adeguatamente collegata con la linea ferroviaria
a causa, forse, di un rimpallo di responsabilita' e di competenze
tra i dirigenti dell' area industriale e le Ferrovie. Al termine del
sopralluogo, si terra' un incontro con il sindacato presso la sede
della Cgil di Gioia Tauro: sara' l' occasione per fare il punto della
situazione con un occhio particolare rivolto al problema della sicurezza,
ancora piu' allarmante dopo l' incidente sulla tratta Rosarno - Vibo
Valentia determinato dallo scontro di due carrelli di manutenzione.
''Intanto si arricchisce - si apprende da Legambiente - il numero
delle adesioni: in queste ore si sono aggiunti al nutrito elenco dei
sottoscrittori dell' appello anche il presidente della Provincia di
Vibo Valentia, Gaetano Ottavio Bruni, e l' assessore provinciale all'
Ambiente, Matteo Malerba. Gli organizzatori annunciano anche l' arrivo
della prima - attesa - risposta all' invito a sottoscrivere l' appello
lanciato ai quattro candidati alla presidenza della Regione. A rompere
gli indugi l' adesione di Agazio Loiero, che capeggia quello schieramento
del centrosinistra che ha inserito nel proprio programma il ''no''
al ponte, 'non ideologico', come punto qualificante''. Sequestrata la centrale del Mercure a Laino 09/03
I carabinieri hanno sequestrato, stamani apponendo i sigilli, per
inosservanza delle normative sull' amianto, il blocco 1 della centrale
del Mercure nel territorio del Comune di Laino Borgo, in Calabria.
Il sequestro e' stato disposto dal procuratore della repubblica del
tribunale di Castrovillari, Agostino Rizzo, e da uno dei suoi sostituti,
Baldo Pisani, che hanno inviato un' informazione di garanzia, in cui
si ipotizza il reato di omissione in atti d' ufficio, al sindaco del
comune calabrese, Michele Mele. La decisione della Procura di disporre
l' apposizione dei sigilli a uno dei due blocchi della centrale, secondo
quanto si e' appreso, e' legata all' inosservanza delle normative
sull' amianto. Dai sopralluoghi effettuati all' interno del blocco
1, non ancora sottoposto, a differenza del blocco 2, all' azione di
bonifica dal materiale, e' emerso che ''l' amianto risulta incapsulato
in modo parziale e con rivestimenti in stato di visibile deterioramento''.
Tracce di amianto sono state rilevate insieme ad altri rifiuti nel
terreno di localita' ''Piano Rotella'', nei pressi dell' impianto,
dove sarebbe stata scoperta una vera e propria discarica abusiva.
La centrale, dismessa nel 1997, e', risultata priva del certificato
di impatto ambientale. Secondo quanto si e' appreso e' stata tale
mancanza, denunciata anche dalla Regione Basilicata, a portare la
Procura di Castrovillari all' emissione dell' informazione di garanzia
a carico del sindaco Mele. Il 12 manifestazione contro la tassa sulle ferrovie per il Ponte sullo Stretto 08/03 Contro la tassa sulle ferrovie per finanziare il Ponte sullo
Stretto il 12 marzo si svolgera' una manifestazione davanti alle stazioni
Fs di Reggio Calabria e Messina per chiedere di cancellare - dice
il comitato promotore della manifestazione composto da Legambiente,
Italia Nostra e Wwf - una decisione che avrebbe conseguenze gravissime
nei confronti dei trasporti nel Mezzogiorno. Saranno - prosegue -
infatti le Ferrovie dello Stato a finanziare il progetto del Ponte
sullo Stretto di Messina, e questo sottrarra' risorse ingentissime
all'opera di ammodernamento e potenziamento del sistema ferroviario,
quanto mai urgente soprattutto nel Mezzogiorno. In base alla Convenzione
stipulata con la Societa' Stretto di Messina, le FS pagheranno un
canone annuo per far passare i treni sul Ponte: la tariffa sara' di
100 milioni di euro il primo anno e poi andra' ulteriormente crescendo.
Complessivamente, in trent'anni le FS dovrebbero pagare circa 4 miliardi
di euro. La manifestazione comincia alle 10 nella stazione di Reggio
Calabria e proseguira' fino alle 14 davanti alla stazione di Messina. Il movimento ambientalista di Diamante chiede di non tacere sulla centrale di Laino 07/03 ''I sindaci, gli imprenditori turistici, i politici impegnati
nella campagna elettorale, non possono stare in silenzio di fronte
alla ventilata e malaugurata ipotesi di trasformare la centrale Enel
di Laino Borgo sul fiume Mercure in centrale a biomasse''. E' quanto
scritto in una nota del Movimento Ambientalista di Diamante e del
Tirreno circa la centrale a biomasse di Laino. ''La centrale - prosegue
la nota - per produrre 40 megawatt di potenza nominale dovra' bruciare
320 mila tonnellate annue di biomassa. La biomassa, inoltre, ha un
potere energetico quattro volte inferiore rispetto all'olio combustibile,
questo significa che per produrre la stessa quantita' di energia bisogna
bruciare molta piu' materia prima producendo inevitabili gas quali
diossina, furani, anidride carbonica per citarne solo alcuni. Altro
elemento di non minore importanza. La valle del Mercure non ha la
materia prima da bruciare nella centrale. Se pure si volessero piantare
pioppi da bruciare successivamente non ci sarebbe il tempo per farli
crescere perche' mancano solo 100 giorni all'apertura dell'impianto.
La biomassa, dunque, dovra' arrivare da fuori, probabilmente anche
da altri continenti: America Latina e Paesi dell'Est. Per portare
il legname si dovra' ricorrere a tir che nella misura di 140 viaggi
al giorno intaseranno tutte le strade nella zona di laino Borgo. ma
i fumi che usciranno cosi' come gli scarichi investirano non solo
l'aria ma anche il fiume Mercure che sfocia nel fiume Lao e che quindi
arriva nel nostro Mar Tirreno. Una nuova sciagura ambientale si abbatte
sulla nostra costa su quanti puntano su un turismo eco compatibile
e pulito''. ''Alle parole che si dicono nei convegni - e' aggiunto
nella nota - dove si parla di ambiente, di sfruttamento delle risorse
naturali, si oppongono fatti che vanno in senso contrario e che dimostrano
come la classe dirigente politica sia incompetente, inadeguata e sprovveduta
oltre che diretta solo a rimpinguare le casse di chi e' gia' ricco
e possidente. Sulla centrale di Biomasse di laino punteranno non solo
i riifuti legnosi ma anche quelli provenienti dal Cdr e cioe' dai
rifiuti normali anche se selezionati in impianti ad hoc. Questo vuol
dire trasformare una centrale a Biomasse in inceneritore vero e proprio.
E questo proprio in pieno Parco del Pollino''. ''Le popolazioni -
conclude la nota - non possono aspettare che i politici si sveglino
dal loro triste torpore ma devono diventare protagonisti e partecipare.
L'assemblea svoltasi a Rotonda domenica scorsa e la manifestazione
organizzata da diverse associazioni ambientaliste della provincia
nella quale il movimento del tirreno ha avuto un ruolo importante
ha dimostrato che grazie alla pressione delle popolazioni si e' potuto
imporre ai sindaci presenti la richiesta all'Enel del blocco immediato
dei lavori''. Accolto il ricorso del WWF. Il Tar boccia il porto di Dimante 02/03 ''Il Tar accoglie il ricorso del Wwf e boccia il porto di Diamante''.
A renderlo noto e' stato il Mad, Movimento ambientalista di Diamante
e del Tirreno in un comunicato. ''Una notizia - e' scritto nella nota
- che aspettavamo da anni e che ci da' piena ragione sul fatto che
l' area dove si doveva costruire il mega porto era un area di alto
valore ambientale. D' altra parte non lo dicevamo per partito preso,
ma perche' gia' nel 1968 un decreto del Ministero della marina mercantile
dichiarava quell' area della scogliera, area protetta. Lo aveva detto
in seguito anche la stessa Soprintendenza di Cosenza che prima aveva
bocciato il mega progetto e poi l' aveva autorizzata. Ora si e' dovuto
attendere una sentenza del Tar della Calabria perche' cio' diventasse
realta'''. ''Gli ambientalisti - prosegue la nota - non possono che
festeggiare tale risultato sperando che venga messa la parola fine
alla possibilita' che lo scempio si verificasse e che la stupenda
scogliera sotto gli occhi di tutti scomparisse. E' stata sconfitta
l' idea di grandezza che spesso coinvolge anche semplici cittadini,
ma che travolge intere amministrazioni che spesso vedono nella grande
opera la risoluzione a problemi annosi della propria cittadinanza.
Diamante ha bisogno di una piccola struttura cosi' come e' sempre
stata il molo. Il turismo a Diamante deve puntare su quanto ha di
esistente, delle sue bellezze naturali, del territorio ancora vergine,
del suo centro storico ancora intatto. Ora bisogna guardare avanti
e l' Amministrazione comunale deve avere la forza di scendere in campo
assumendosi responsabilita' mai assunte prima per una serie di motivi
elettorali ed opportunistici. Lo devono fare anche i partiti, i Ds
in prima fila che avevano sottovalutato l' importanza della scogliera
schierandosi acriticamente con il progetto devastatore''. ''L' Amministrazione
comunale - e' il giudizio del Mad - deve ora pensare agli interessi
della cittadinanza. Il finanziamento non e' perso, vale per tutto
il 2005, e quindi potenzialmente il Comune ha a disposizione quattro
miliardi di vecchie lire per ristrutturare e soprattutto per legalizzare
l' esistente. Una struttura che finalmente puo' ritornare alla collettivita'
dopo una serie di passaggi e dare spazio a quanti non ne hanno mai
potuto usufruire. Il Comune potra' affidare in seguito lo spazio a
tutti quanti lavorano con il mare senza escludere nessuno''. Legambiente: “Finalmente anche il ministro Lunardi scopre i vantaggi del treno” 02/03 ''Finalmente anche Lunardi e' uscito dall'ingorgo dell'A3 e scopre i vantaggi del treno''. Cosi il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta, commenta le proposte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla necessita' di rilanciare le Ferrovie come risposta a smog e caro-benzina. ''I finanziamenti previsti dalla Legge Obiettivo ricorda Della Seta - sono destinati per il 70% all'asfalto e di quello che resta per le ferrovie la parte consistente va all'Alta velocita'. Cosi' com'e', il piano infrastrutturale dei prossimi anni ragiona su singole tratte, spesso su doppioni inutili, interviene a macchia di leopardo, non in maniera sistemica''.Nel 2004 sono stati investiti complessivamente 6,4 miliardi di euro nelle infrastrutture ferroviarie. Quattro sono andati all'alta velocita', che rappresenta in prospettiva un decimo della rete e 2,4 miliardi ai restanti 9 decimi. In futuro - ricorda l'associazione ambientalista - l'Italia potra' contare su 16 corsie autostradali e 4 binari tra Brescia e Milano, ''ma niente assicura che i 473 chilometri tra Taranto e Reggio Calabria o i 164 a binario unico sulla Roma-Bari verranno davvero raddoppiati. In base alla Convenzione stipulata con la Societa' Stretto di Messina poi, per le FS e' in arrivo un vero salasso: la mannaia del canone annuo per far passare i treni sul Ponte sara' di 100 milioni di Euro il primo anno e poi andrà ulteriormente crescendo''. Complessivamente - prosegue Legambiente - ''in trent'anni le FS dovrebbero pagare circa 4 miliardi di euro. Ma non basta: nella Convenzione è previsto che le FS finanzino tutte le opere di collegamento, e che le risorse che attualmente le Ferrovie ricevono dal Ministero delle Infrastrutture per il servizio di traghettamento dei treni (38 milioni di euro l' anno) vengano trasferite alla Società Stretto di Messina. ''Come pensa dunque - conclude il presidente di Legambiente il ministro di poter rilanciare le ferrovie se si fa gravare su queste un investimento tanto costoso quanto inutile come il Ponte sullo Stretto?'' Rapporto CISL sulle ecomafie: in 10 anni quasi 250.000 infrazioni. Il 40% al sud 28/02 Dal '94 al 2003 le forze dell' ordine hanno accertato 246.107 infrazioni in materia ambientale, 154.804 sono state le persone denunciate, 40.258 i sequestri effettuati, con il 40% delle attivita' illegali che si concentrano in Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. E' quanto emerge da un indagine della Cisl-Sicilia che ha rielaborato i dati forniti negli ultimi anni da Legambiente e dai carabinieri. Il business maggiore, sostiene la Cisl, riguarda il ciclo dei rifiuti, con 17.097 infrazioni dal '94 al '03, il 39% delle quali e' stato commesso nel Mezzogiorno. ''Un business - quantifica il segretario generale della Cisl siciliana - di ben 26,9 miliardi di euro per la criminalita' ambientale''. Secondo Mezzio ''bisogna passare dalla teorizzazione del fenomeno all' individuazione di strumenti concreti per gestire i processi di smaltimento dei rifiuti in maniera legale''. ''Solo in Sicilia - aggiunge - si producono 2,5 ilioni di tonnellate di rifiuti all' anno e il problema dello smaltimento non si risolve certamente con i termovalorizzatori e con decisioni prese dall' alto''. La Cisl critica per esempio il piano regionale dei rifiuti redatto dal governo di Salvatore Cuffaro, che ''e' in contraddizione con il decreto Ronchi, la' dove si parla di raccolta differenziata''. Il sindacato propone l' istituzione di un Osservatorio regionale ''per studiare il fenomeno e quindi poter adottare gli strumenti utili per contrastare le illegalita' e per gestire il sistema dello smaltimento nel rispetto dell' ambiente''. ''Il piano di Cuffaro - conclude Mezzio - ha rimescolato le carte. In termini di occupazione legale, per esempio, il vecchio piano del governo Capodicasa (Ds) prevedeva la creazione di almeno 6 mila nuovi posti di lavoro in Sicilia, puntando decisamente verso la raccolta differenziata''. La Fiamma contro la pratica dell’ingozzamento di oche ed anatre 26/02 Per il proprio egoistico "piacere" di soddisfare
effimeri sollazzi, il destino di innocenti animali è crudelmente
segnato da una esistenza sacrificata e da una morte ancora più
pietosa. Tali empietà sono rese ancora più deplorevoli
se ad avvallarle è lo stesso governo italiano. Sono infatti
entrati in vigore due emendamenti che di fatto cancellano o posticipano
due importanti conquiste a favore degli animali: infatti via il divieto
di ingozzamento forzato per anatre ed oche in vigore da dodici mesi,
proroga al 31 dicembre prossimo del divieto di spiumatura di volatili
vivi e proroga di cinque anni ai termini del 31 dicembre 2005 e del
1° gennaio 2008 per la dismissione degli allevamenti di visoni
in gabbia. Fortunatamente molte persone dopo aver scoperto come si
realizzano certe costose prelibatezze hanno rinunciato al loro consumo,
ma purtroppo l'informazione è ancora molto scarsa ed il motivo
è da attribuirsi al tornaconto economico di produttori e rivenditori.
In un articolo edito dal dott. Alfonso Piscopo, Veterinario Dirigente
di 1° Livello, dipendente Asl e pubblicato sulla rivista EUROCARNI
nel mese di marzo 2004, traiamo tutte le informazioni riguardanti
la produzione di "foie gras". "Dal punto di vista medico-scientifico
il foie gras si ottiene dal fegato di oche e di anatre gonfio dalle
dimensioni abnormi ed è il risultato di una "Epatomegalia",
un aumento di volume del fegato appunto, che è sintomo di malattie
proprie dell'organo o di altri apparati, o di malattie infettive (dal
latino "epato", che significa "fegato", e "Megalia",
che indica l'ingrossamento di una parte del corpo). La conseguenza
di tutto ciò è un organo che va incontro a steatosi
o statosi epatica, che definisce un eccessivo aumento di grassi nell'interno
delle cellule, per cui il fegato si presenta aumentato di volume,
di colorito giallo pallido, rammollito, untuoso e facilmente lacerabile
(fegato spappolabile)". La causa della steatosi epatica è
da ricercarsi in un apporto sovrabbondante di alimenti nella dieta,
detta anche dieta forzata o dieta iperlipidica. La sovralimentazione
comporta un'aumentata lipogenesi (processo mediante il quale si realizza
la produzione di grassi) e i grassi in eccesso così assunti
non possono essere smaltiti, poiché il fegato non c'è
la fa a metabolizzarli. In natura anatre, oche e in generale gli uccelli
migratori costituiscono delle riserve energetiche in previsione del
loro lungo viaggio verso i luoghi dove trascorreranno la stagione
successiva alla ricerca dell'habitat ideale. Per questo motivo tali
animali cercano spontaneamente una dieta anabolizzante che permetta
loro di accumulare del grasso, che viene localizzato in particolar
modo nel fegato, che dovrebbe esaurirsi con la fine del viaggio. Nell'allevamento
moderno il procedimento per ottenere il "fegato grasso"
o foie gras replica questo fenomeno: in sostanza è uguale a
quello che gli animali liberi in natura utilizzano per venire incontro
alle proprie esigenze fisiche, con un obiettivo sostanzialmente diverso,
però, cioè produrre un alimento che soddisfi le esigenze
culinarie dei buongustai, con debito ritorno economico dell'allevatore.
"ingozzamento" La superalimentazione forzata dall'uomo,
per ottenere il foie gras, si effettua con la pratica del gavage,
dal verbo francese gaver, che significa letteralmente ingozzare, impipare,
infilare con la sonda. Il ruolo del gaveur, la sua abilità,
la sua relazione con gli animali sono elementi fondamentali che determinano
non solo il benessere dei volatili, ma anche la qualità, e
di conseguenza il prezzo, del prodotto finale. Gli animali da fegato
(oche e anatre) vengono preparati alla pratica del gavage o dell'ingozzamento,
educandoli a giacere dentro una cassetta detta "d'oca",
che presenta un foro in cui fuoriesce il collo, così da immobilizzare
l'animale che ha poche possibilità di difesa. La cassetta-trappola
L'oca o l'anatra devono essere ingozzate sparando direttamente nel
gozzo degli animali un pastone di polpette del peso di 500 grammi
circa, a base di mais cotto salato e lubrificato con grasso (25-30
grammi) degli stessi animali. Il gavage ha una durata che va dalle
2 alle 4 settimane: durante tale periodo gli animali devono essere
ingozzati 3-4 e più volte al giorno. L'ingozzamento avviene
utilizzando un tubo metallico (imbuto) lungo 28 cm circa nella gola
dell'animale fino al gozzo. L'imbuto, internamente, presenta una vite
che manda giù notevoli quantità di alimento in pochi
secondi. L'allevamento moderno utilizza un imbuto alimentato da un
motore elettrico o ad aria compressa e che riesce a mandar giù
più alimento in un minor tempo. Con questa pratica si ottengono
animali obesi, che danno le migliori performance di produttività:
l'oca di Tolosa a destinazione industriale arriva fino a 15 kg di
peso, con fegati intorno al chilogrammo. Gli elementi che favoriscono
l'ottenimento di un prodotto superiore sono la vita sedentaria e alcune
condizioni forzate alle quali sono sottoposti gli animali (far bere
acqua a volontà, spazi ristretti, difficoltà a camminare,
ambiente buio e riscaldato)". Sono superflui altri commenti e
che il buon senso dei cittadini porti saggio consiglio. La sezione
della Fiamma Tricolore di Cosenza, assieme alla federazione di Biella
affianca gli attivisti della LAV nell'appello al Governo affinché
i termini del Decreto Legislativo 146 del 2001 vengano ripristinati
quanto prima e divulga i nomi dei 19 parlamentari che hanno contribuito
allo scempio. Partito di appartenenza e collegio di elezione: Oliverio al Commissario Bagnato: “La Regione scongiuri una paralisi totale per i rifiuti” 25/02
Il presidente della Provincia Mario Oliverio ha incontrato questa
mattina, nella sede della Provincia in Corso Telesio, il Commissario
Regionale per l’Emergenza Rifiuti, Prefetto Domencio Bagnato.
Lo rende noto, in un comunicato, l’Ufficio Stampa dell’Ente.
“Un ulteriore giro di incontri, dopo quelli delle scorse settimane,
che permetta all’onorevole Mario Oliverio di confrontarsi e
sensibilizzare ancora i Sindaci intorno al problema rifiuti e sue
soluzioni, mentre, parallelamente, si darà corso ad altre riunioni
di consultazioni tecniche- riferisce la nota - Due decisioni relative
ad un percorso unico che dovrà mettere in grado il Presidente
della Provincia da un lato ed il Commissario Regionale per l’Emergenza
Rifiuti dall’altro di arrivare a breve ad una sorta di conferenza
dei servizi nella quale discutere, in via definitiva, in possesso
di tutti gli elementi utili da valutare, della gestione della nuova
fase da aprire e configur are per il futuro in tema di impostazione
razionale del ciclo dei rifiuti. Una strada che di fatto rafforza
tutti i presupposti di un’azione concertata già annunciati
e dunque realizzati da Oliverio nel corso di sei mesi nei quali, attraverso
un puntuale lavoro di confronto con altri amministratori, è
cambiato il generale approccio al problema rifiuti. Protesta di Legambiente: “Il ponte sullo stretto sarà costruito solo con soldi pubblici” 24/02 ''Il Ponte sullo Stretto sara' costruito solo con soldi pubblici.
I privati non rischieranno neppure un euro. E in questa situazione,
un ruolo fondamentale lo giocheranno le Ferrovie dello Stato che,
a causa di una convenzione siglata tra Governo e societa' Stretto
di Messina, saranno costrette a svuotare le proprie casse per finanziare
la mega opera: un investimento da oltre quattro miliardi di euro.
Soldi sottratti ad altre, indispensabili, opere infrastrutturali per
il Mezzogiorno''. A sostenerlo e' Legambiente in vista di una manifestazione
nazionale che si terra' l' 11 e il 12 marzo e che vedra' la partecipazione
dei vertici nazionali del movimento contro il ponte. Il primo giorno,
secondo quanto riferito in una nota, la manifestazione si svolgera'
davanti a diverse stazioni calabresi, il secondo con un doppio appuntamento:
una manifestazione al mattino a Reggio Calabria, e una, nel pomeriggio,
a Messina. Stamattina, nella sede di Legambiente di Reggio Calabria,
la presentazione dell' iniziativa a cui ha partecipato, tra gli altri,
la presidente di Legambiente Calabria, Lidia Liotta. Ad aprire i lavori
e' stato il dirigente di Legambiente, Nuccio Barilla'. ''Sarebbe un
gravissimo errore - ha detto - considerare chiusa la vicenda''. ''A
parte gli aspetti che riguardano le inchieste della magistratura di
Roma sui tentativi di infiltrazione mafiosa e sulle procedure adottate
nell' iter burocratico - ha proseguito Barilla' - man mano che passa
il tempo emerge con chiarezza come l' intera operazione sia incerta
dal punto di vista della fattibilita', devastante dal punto di vista
ambientale, inutile dal punto di vista del sistema trasportistico
e ancora campata in aria sotto il profilo finanziario. Pesantissima
e insopportabile e' la tassa che le Ferrovie dello Stato dovranno
pagare per far passare i treni sul ponte: una cifra che da cento milioni
di euro l' anno crescera' gradualmente in trent' anni, con un costo
complessivo di 4 miliardi di euro. Ma c'e' di piu': la convenzione
stabilisce che entro il 31 dicembre 2011 Rfi dovra' finanziare e realizzare
tre opere ritenute 'essenziali' di collegamento al ponte: il collegamento
con Messina e la costruzione di una nuova stazione, lo spostamento
della linea tirrenica in corrispondenza di Cannitello e un nuovo collegamento
in galleria con Villa San Giovanni''. La responsabile regionale della
Filt Cgil, Laura Neri, dal canto suo, ha sostenuto che ''non e' marginale
che la manifestazione si svolga a Reggio Calabria, centro di snodo
tra due dorsali ferroviarie, ionica e tirrenica, e sede di direzione
compartimentale: un' importante realta' ferroviaria nel corso del
secolo scorso che oggi, con la realizzazione del ponte, e' destinata
ad essere proiettata fuori dai circuiti ferroviari nazionali. E' fuorviante
- ha aggiunto Neri - sbandierare come risolutori i finanziamenti Por,
frutto di una recente intesa tra Regione Calabria e Rfi: sono solo
finanziamenti a pioggia''. Beatrice Barillaro, vicepresidente regionale
del Wwf, ha posto l' accento sulle ''procedure illegittime seguite
dalla Commissione di valutazione di impatto ambientale del ministero
dell' Ambiente, con particolare riferimento per l' omissione della
valutazione d' incidenza sulla zona di protezione speciale comunitaria
dove dovrebbe sorgere il pilone del Ponte sul versante siciliano''.
''E' il complessivo impianto economico-finanziario che non regge,
un vero e proprio colabrodo - ha detto Michele Pansera, dirigente
regionale di Italia nostra . Del resto sono stati gli stessi advisor,
a suo tempo nominati dal ministero, ad affermare che con il ponte
non vi saranno significative modificazioni alle tendenze di traffico
esistenti. Nella valutazione economica manca inoltre una stima credibile
sulla concorrenza dei traghetti''. Alla luce di tutto cio', il comitato
promotore dell' iniziativa ha lanciato un appello a tutte le personalita'
del mondo della cultura, dell' informazione, dell' economia e della
politica, con un particolare riferimento ai candidati alla presidenza
della Regione Calabria, per chiedere ''di riaprire un confronto sugli
investimenti infrastrutturali nel Mezzogiorno, che parta dalla rinuncia
al Ponte e metta al centro le priorita' che riguardano le ferrovie,
i porti, la sicurezza stradale, per avviare uno sviluppo virtuoso
che valorizzi le risorse territoriali e crei occupazione duratura''. Fare Verde: “Incredibile la discarica nel cuore del Parco del Pollino. Chi controlla?” 24/02 ''E' di questi giorni la notizia del ritrovamento, grazie all'
azione dei carabinieri di Laino Borgo, di una discarica nel cuore
del Parco nazionale del Pollino ed in terreni di proprieta' dell'
Enel. Fare Verde si chiede come sia possibile che cio' avvenga in
un' area che dovrebbe essere sottoposta a particolari misure di protezione''.
A sostenerlo e' stato il coordinatore provinciale di Fare verde di
Cosenza, Francesco Pacienza. ''Perche' l' Enel, proprietaria dei terreni
in cui sorgeva una sua struttura abbandonata nel 1997 - si e' chiesto
Pacienza - non ha messo in atto quegli strumenti idonei alla protezione
di una sua proprieta'? Nelle immediate vicinanze dovrebbe sorgere
la centrale a biomasse di proprieta' della stessa Enel. Possibile
che l' Enel non si sia accorta di nulla? Chi doveva controllare e
vigilare sul rispetto del territorio e sull' applicazione delle norme
quali strumenti hanno messo in atto per tutelarlo? Una corretta politica
di gestione dei rifiuti ed una maggiore educazione civica dei cittadini,
potrebbe impedire il sorgere di questi siti che producono solo danni
alla salute pubblica oltre che all' ambiente. Vengono effettuati i
dovuti controlli di Legge nei confronti di quelle aziende che hanno,
come risultato delle loro lavorazioni, la produzione di rifiuti ingombranti
e pericolosi? Quanti controlli si sono effettuati sulle attivita'
dei frantoi oleari per lo smaltimento delle acque di lavaggio o il
conferimento in apposite strutture della sanza, o nei confronti delle
aziende edili per lo smaltimento dei materiali di risulta ed eventuale
eternit che risulta essere ancora massicciamente presente in tante
costruzioni?''. ''Le discariche abusive che giornalmente sono scoperte
nell' intera Provincia di Cosenza - ha proseguito Pacienza - sono
piene all' inverosimile di questi materiali uniti ad altri di natura
sconosciuta o composte da carcasse d' auto, pneumatici, elettrodomestici,
contenitori con liquidi di varia natura. Provate a pensare alle ricadute
negative che si avranno in termini di turismo, se le analisi dell'
Arpacal dovessero evidenziare che il fiume Lao e' inquinato da sostanze
altamente tossiche e nocive per la salute. Questo perche', secondo
qualcuno, il Parco non puo' essere un luogo in cui impedire con maggiore
forza determinate attivita' dell' uomo''. Fare Verde ha quindi chiesto
al Comando regionale del Corpo forestale di rafforzare ulteriormente
la vigilanza. Il Ministro Matteoli a Crotone: “Dalle aree protette sviluppo economico” 24/02 ''Io non voglio aree protette ingessate. Io voglio aree protette
che facciano sviluppare anche da un punto di vista economico''. E' quanto
ha detto il Ministro dell' Ambiente, Altero Matteoli, a margine della
visita all' area protetta di Capo Rizzuto, nel crotonese. ''Se si istituisce
un parco di qualsiasi genere - ha aggiunto - lo si fa non per togliere
l'area alla godibilita' dei cittadini, ma per far si' che questi possano
godersi il territorio''. ''Noi possiamo - ha concluso Matteoli - mettere
a disposizione dell' industria del turismo quelle che sono le nostre
vocazioni: 8 mila chilometri di coste, citta' d' arte, montagne, bellissime
ma anche le nostre aree protette e acquisire una fetta di mercato turistico''.
E poi sui rifiuti il Ministro, riferendosi alla protesta di Campagna,
ha continuato: ''Domani in Consiglio dei ministri affronteremo questo
problema che e' un problema serio''. ''C'e' un problema di ordine pubblico
- ha aggiunto - e c'e' anche un problema di altra natura perche' lo
smaltimento dei rifiuti e' un grande business e passa attraverso la
criminalita' organizzata e questo non lo possiamo consentire. Nessuna
regione ha una situazione come quella della Campania. In quella regione
si e' pensato per troppo tempo che il rifiuto si producesse li' ma che
si andasse a smaltire altrove e questo non e' possibile''. ''L'indicazione
- ha proseguito Matteoli - che e' stata data dopo le dimissioni di Bassolino
e la nomina del prefetto Catenacci era quella di smaltire i rifiuti
nell'ambito delle province. Tutti si sono dichiarati d'accordo, poi
alcune province hanno pensato che dovevano farlo fuori e la situazione
e' degenerata''. Il Ministro dell'Ambiente ha poi detto che ''la gestione
dei rifiuti con il regime del commissariamento non ha dato i risultati
sperati e lo dico non in polemica perche' il primo governo che diede
vita ad un commissariamento fu un governo di centrodestra nel 1994.
Io da tempo mi sto battendo, e il Consiglio dei Ministri e' d'accordo,
per tornare al regime ordinario''. Per la troppa neve animali senza cibo in Sila. Mobilitazione degli ambientalisti 23/02 Alcune associazioni ambientaliste si sono mobilitate
per fornire cibo in Sila alla fauna selvatica, in grave difficolta'
a causa delle abbondanti nevicate delle ultime settimane. L' intervento
di soccorso e' stato attuato dalle sezioni di San Giovanni in Fiore
di Legambiente, Lipu e Wwf, che hanno provveduto alla distribuzione
in alcune zone dell' altopiano di sei quintali di foraggio forniti gratuitamente
dal presidente provinciale della Coldiretti, Pietro Tarasi, titolare
di un' azienda agricola. Gli ambientalisti riferiscono che, prima di
provvedere autonomamente, avevano segnalato il problema all' Ente Parco
della Sila, il cui responsabile, pero', ha detto di non potere risolvere
il problema per mancanza di fondi. A beneficiare dei foraggi raccolti
dalle associazioni ambientaliste sono stati, in particolare, cinghiali,
caprioli e lepri, in condizioni di grave denutrizione. Francesco Tatti,
dirigente della sezione di San Giovanni in Fiore di Legambiente, ha
sottolineato ''l' importanza del contributo operativo delle associazioni
di volontariato e ambientaliste in supporto degli enti preposti. Non
e' pensabile, pero', che le stesse associazioni si sostituiscano alle
istituzioni per la soluzione di problematiche cosi' importanti. E' necessario,
dunque, che il Parco nazionale della Sila si doti al piu' presto di
un servizio di assistenza e soccorso in favore della fauna selvatica''.
Ben 95 esemplari di varie specie soccorsi dal Corpo Forestale dello Stato 21/02 Una delle principali attivita' del Corpo forestale
dello Stato e' quella di prevenzione e repressione dei reati in materia
venatoria, nonche' l' applicazione in Italia della convenzione di Washington,
comunemente conosciuta come Cites. Lo ha ribadito, durante l' inaugurazione
del Crua (centro recupero animali acquatici), a Rende, il comandante
regionale del Corpo forestale dello Stato, Vincenzo Caracciolo. ''Una
attivita' ordinaria in tale settore - ha aggiunto Caracciolo - viene
poi svolta quotidianamente dai nostri 114 comandi di stazione, distribuiti
su tutto il territorio calabrese con l' impiego quotidiano di circa
350 uomini. Questa attivita', svolta spesso in silenzio e senza clamori,
nell' anno appena trascorso ha fornito dati incoraggianti sia sul fronte
della prevenzione che sul fronte del contrasto al fenomeno del bracconaggio''.
Complessivamente sono state denunciate oltre 90 persone per varie violazioni
penali alla normativa sulla caccia e contestati illeciti amministrativi
per un importo di circa 22mila euro. In tale contesto riveste un ruolo
importante il soccorso ed il recupero della fauna selvatica che grazie
ad un protocollo d' intesa firmato lo scorso anno vede il centro di
protezione rapaci di Rende ed il Cfs in stretta collaborazione. ''Grazie
a questo - ha sostenuto Caracciolo - e' stata predisposta un' azione
sinergica e coordinata mirata a rendere possibile un intervento efficace
e razionale''. Il comandante regionale del Cfs ha evidenziato la professionalita'
e l' importanza di tale centro. Nel solo periodo agosto-ottobre il personale
del Cfs operante in Calabria ha consegnato al Cras di Rende 95 esemplari
di varie specie. I 55% degli interventi ha permesso la permanenza in
vita degli esemplari mettendo in risalto il ruolo che il Cfs e il Cras
hanno in tali operazioni di recupero. Tra i conferimenti piu' significativi
figurano esemplari di testuggine terrestre e palustre e, tra i rapaci,
un astore, uno sparviero e un aquila reale. ''Annualmente - ha concluso
il comandante del Corpo forestale - numerose specie di uccelli migratori
attraversano la nostra regione. L' estrema propaggine della penisola,
inoltre, rappresenta una delle zone di svernamento privilegiate per
molte specie. Il lungo e frastagliato profilo costiero, le diverse zone
umide della regione come il bacino dell' angitola, le foci del Crati,
del Neto, dell' Amendolea e del La Verde nonche' i laghetti salmastri
di Saline Ioniche rappresentano siti di sosta e di svernamento eccellenti
per numerose specie legate a tali ecosistemi. Abbiamo pertanto ragione
di ritenere, che a causa de bracconaggio, tante specie acquatiche avranno
bisogno del nostro intervento per il ricovero e di questa nuova struttura
del Crua per il loro recupero''. Veraldi (CGIL) “Preoccupazione per il futuro dell’Arpacal” 19/02 ''Quale futuro per l'agenzia regionale per la
protezione dell'ambiente della Calabria''. Se lo domanda Luigi Veraldi,
segretario generale della funzione pubblica della Cgil Calabria, che
sottolinea come la sua Federazione ''è seriamente preoccupata
per l'attuale stato dell'Arpacal che evidenzia un diffuso malcontento
tra gli operatori della Agenzia e che vede comunque i vertici della
stessa inosservanti delle relazioni sindacali ed inadempienti rispetto
alle applicazioni contrattuali''. A giudizio di Veraldi, ''tale situazione
è aggravata dal comportamento anti-sindacale dell'Agenzia che
si è concretizzato, nei giorni scorsi, nel tentativo di attivare
percorsi per eventuali trasferimenti di personale dall'esterno''. Se
''ciò dovesse verificarsi - secondo il segretario generale della
Fp-Cgil Calabria - verrebbe fortemente pregiudicata e danneggiata la
posizione giuridica ed economica di molti degli operatori già
in servizio nel rispetto della legge regionale istitutiva; i quali operatori
-aggiunge- vedrebbero ancora una volta rinviata la definizione della
propria posizione, sia essa di personale di Comparto che della Dirigenza,
nell'ambito dell'articolazione organizzativa dell'Agenzia''. Anche per
questi motivi, per Veraldi, ''rimane la considerazione sull'attuale
funzionamento dell'Agenzia che, fino ad oggi, non ha risposto a pieno
a quelli che erano non solo i compiti istituzionali demandati dal legislatore
Regionale, ma anche le aspettative rispetto ad un'azione, a partire
dalle attività di monitoraggio ambientale, che avrebbe potuto
essere di importante contributo allo sviluppo sostenibile dell'economia
regionale oltre che necessaria per la certificazione dello stato dell'ambiente,
ai fini della gestione dei fondi strutturali europei''. Alla radice
di tutto, sottolinea Veraldi, ''ci sono pesanti responsabilità
e condizionamenti politici, che hanno fatto proliferarei rapporti di
lavoro precari all'interno dell'Agenzia e l'hanno mantenuta in un regime
di commissariamento privo di termini temporali e di obiettivi verificabili''.
Tutto ciò, a giudizio del segretario generale della Fp Cgil Calabria,
''deve aiutare a meditare attentamente sulle scelte per il futuro assetto
dell'Agenzia''. La Fp Cgil, comunque manifesta la sua ''indisponibilità
ad avallare comportamenti che potrebbero comprometterlo irrimediabilmente''. Controlli antibracconaggio nell’area del Pollino 18/02 Controlli antibracconaggio e repressione dei
reati ambientali sono stati compiuti nella zona di S. Donato di Ninea
e in altre zone del Pollino dal personale del corpo forestale dello
Stato che hanno denunciato un uomo e sequestrate diverse cartucce ad
alcuni cacciatori. L'uomo denunciato e' stato sorpreso dal personale
della forestale mentre stava tagliato alcuni alberi nell' area protetta
del Parco Nazionale del Pollino. Nella stessa zona e' stato effettuato
con un elicottero lanci di mangime per gli animali selvatici. In localita'
Piano di Novaccio il personale della forestale ha soccorso alcune persone
rimaste bloccate dalla neve. Inaugurato il quinto impianto di trattamento dei rifiuti in Calabria 17/02 ''E' un gran passo in avanti. Un passo dovuto
sia per legge che per rispetto dell'ambiente''. Lo ha detto il commissario
per l'emergenza ambientale in Calabria, prefetto Domenico Bagnato, visitando
questa mattina il neonato impianto di selezione e valorizzazioni rifiuti
di Crotone. ''Siamo davanti ad un impianto che non ha alcun impatto
ambientale - ha proseguito Bagnato - un impianto assolutamente non inquinante
e sicuramente meno inquinante di qualunque altro esercizio industriale
che ci puo' essere in Calabria''. Al suo interno verranno trattati sia
i rifiuti solidi urbani che quelli provenienti dalla raccolta differenziata.
''La sua attivazione - ha precisato il commissario - rendera' completamente
autonoma la provincia di Crotone nella gestione integrata dei rifiuti''.
Quello di Crotone e' il quinto impianto per il trattamento dei rifiuti
che nasce in Calabria, dopo quelli di Lamezia Terme, Catanzaro, Rossano
e Gioia Tauro. Altri due sono in fase di costruzione, a Siderno e Reggio
Calabria, mentre difficilmente vedranno la luce quelli della provincia
di Cosenza (Acquappesa, Bisignano e Castrovillari) per la forte opposizione
delle popolazioni locali. L'impianto si sviluppa su un'area di circa
diecimila metri quadrati. Dal 14 febbraio accoglie i rifiuti di 8 comuni
della provincia, compreso il capoluogo Crotone. A regime, cioe' quando
vi confluiranno i rifiuti di tutti i 27 comuni della provincia crotonese,trattera'
qualcosa come 140 tonnellate di materiale, per una capacita'annua di
50.000 tonnellate. Nel corso della visita, il commissario era accompagnato
dal prefetto Piero Mattei e dal sindaco Pasquale Senatore. Quest'ultimo
haavuto parole di elogio per l'impianto, la cui entrata in funzione
consentira' di abbattere del 70/80% la quantita' dei rifiuti attualmente
conferiti in discarica, attraverso la trasformazione in cdr (combustibile
da rifiuto), in frazione organica stabilizzata ed ilrecupero degli scarti
ferrosi. Dalla frazione organica della raccolta differenziata, verra'
invece ricavato il compost di qualita' utilizzato come ammendante dei
terreni. A Casole Bruzio si separano i rifiuti con gli ecopunti 17/02 Anche il Comune di Casole Bruzio, il primo della
fascia pre-silana, si cimenta con il nuovo servizio di gestione dei
rifiuti con separazione SECCO-UMIDO. Nel territorio Comunale sono stati
istallati 50 Ecopunti di raccolta, e ad ogni nucleo Familiare è
stato consegnato un Kit per la separazione domestica (un'Ecoborsa, uno
Schiacciabottiglie/Lattine, una confezione di sacchetti in mater-bi)
e tutte le in formazioni necessarie per utilizzare al meglio i servizi
forniti dalla Valle Crati S.p.A. Con la separazione ed il recupero dei
rifiuti domestici, anche della frazione organica, si attende il decollo
della nuova gestione dei rifiuti, volta a limitare lo smaltimento a
discarica in favore del riciclo come materie prime. Dalla prossima settimana,
con una indagine telefonica, si verificherà il gradimento dell'iniziativa
e si raccoglieranno tutti i suggerimenti dei cittadini sul nuovo servizio.
Per ogni chiarimento o informazioni sono a disposizione sia gli Uffici
Comunali che il numero verde della Valle Crati 800-991255. Dal mese
di Marzo, il nuovo servizio, di gestione dei rifiuti, con separazione
SECCO-UMIDO, raggiungerà il Comune di Pedace, qui la raccolta
sarà porta a porta e la campagna informativa sarà avviata
nei prossimi giorni. Tommasi: “Soddisfatti per la Cabina di Regia di Agenda 21 e il monitoraggio dei corsi d’acqua interni” 16/02 Nel giorno dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto e mentre in Consiglio regionale si consumano gli ultimi atti della settima legislatura, il Gruppo Verdi mette a segno un ultimo colpo e registra due importanti risultati nella direzione della salvaguardia ambientale e del territorio. Sono stati infatti approvati due emendamenti alla legge di Bilancio che prevedono uno, l’istituzione della Cabina di Regia per l’attuazione concreta del Protocollo di Agenda 21 e l’altro, il monitoraggio dei corsi d’acqua interni. Soddisfatto il capogruppo dei Verdi, Diego Tommasi che ha sottolineato l’importanza di questi due provvedimenti “che – ha detto Tommasi – vanno a completare un percorso iniziato qualche tempo fa con l’approvazione in Consiglio di un Odg, proposto dai Verdi, riguardante proprio l’adesione ad Agenda21, e l’approvazione della legge n.29 del 2001 recante misure di tutela e salvaguardia dei corsi d’acqua interni”. “Sono due tasselli significativi – ha detto l’esponente dei Verdi – che danno la misura di un impegno che come Gruppo abbiamo portato avanti in questo quinquennio. A conclusione di un’esperienza esaltante e politicamente importante registriamo con soddisfazione un dato oggettivo: la presenza dei Verdi ha segnato una differenza anche in Consiglio regionale, in un contesto politico - amministrativo oggettivamente mortificato da un’azione di governo di centrodestra che ha privilegiato interessi di parte e clientelari”. Il Comune di Castrovillari ha presentato un progetto per lo sviluppo sostenibile 15/02 L'Amministrazione comunale di Castrovillari -
assessorato alle politiche giovanili ha presentato all'Agenzia Nazionale
''Leonardo Da Vinci'' un progetto legato alle risorse ambientali del
territorio ed alle sue ricadute. Lo ha reso noto l'assessore , Anna
De Gaio, ricordando che dopo il successo della prima esperienza tra
i giovani della città è stato deciso di presentarne un
altro legato, questa volta, al patrimonio naturalistico della zona dal
titolo: ''Cvme 2 : turismo rurale e sviluppo ecosostenibile nel bacino
del Parco naturale del Pollino'' che verrà coordinato, anche
qui, appena approvato, dall'Euroform Rfs di Cosenza, ente di formazione
che da anni si occupa di progetti in ambito europeo oltre ad essere
stato partner della scorsa sessione. L'iniziativa, che è il prosieguo
di una serie di percorsi di qualificazione voluti dal Comune per giovani
lavoratori o non occupati, è destinata anche questa volta a 15
unità residenti a Castrovillari, da avviare alla formazione nei
settori del marketing ambientale, turismo ecosostenibile e turismo rurale
attraverso stage della durata di 13 settimane presso realtà spagnole,
irlandesi e lituane, ''dove - spiega Katia Bruno dell'Euroform- viene
messo a disposizione dei partecipanti tutto ciò li possa aiutare
a reperire informazioni su come rapportarsi con il bene ambiente e come
coniugare l'attività di impresa con le tradizioni e consuetudini
rurali dei luoghi, valorizzandone le produzioni tipiche, le vere portavoce
dei gusti e sapori di una zona''. No del movimento ambientalista alla discarica di Acquappesa 14/02 ''Riteniamo grave la posizione assunta a maggioranza dal Consiglio comunale di Acquappesa di accettare nel proprio territorio l' impianto del Cdr voluto dalla Regione e dal commissario straordinario sui rifiuti''. A sostenerlo e' stato Francesco Cirillo, responsabile del Movimento ambientalista di Diamante e del tirreno (Mad). ''Se l' ipotesi dell' impianto andasse avanti - ha aggiunto Cirillo - vorrebbe dire dare un brutto colpo all' economia del territorio attorno ad Acquappesa. Sarebbero tonnellate i rifiuti in arrivo ad Acquappesa, sarebbero centinaia i camion che attraverserebbero il territorio, sarebbero gravi le conseguenze sulla salute dei cittadini della costa per i miasmi ed i fumi umidi della discarica. L' inizio dei lavori vorrebbe anche dire localizzare in un breve futuro anche un inceneritore da sempre rifiutato dalle popolazioni e che ora entrerebbe, uscito dalla porta principale, da una finestra aperta proprio dall' Amministrazione comunale''. ''Chiediamo al sindaco di Acquappesa ed alle forze politiche che compongono maggioranza e minoranza - ha proseguito Cirillo - di convocare, cosi' come ha fatto il sindaco di Guardia Piemontese e come fara' il sindaco di Fagnano, un Consiglio comunale aperto dove si possano sentire le voci contrarie alla discarica. I cittadini di Acquappesa devono essere informati di quanto puo' cadere sulla loro testa per l' irresponsabilita' di pochi che vedono nel territorio solo una risorsa da sfruttare dal punto di vista economico piuttosto che da quello ambientale. Pochi posti di lavoro o qualche euro di riduzione delle tasse sui rifiuti non ripagano il rischio della perdita dell' ambiente, del rischio per la salute''. Riunione del WWF negli uffici del Commissario ambientale sul problema dei rifiuti 12/02 Su invito della dott.ssa Giuliana Perrotta,Vice-Prefetto
Vicario e Responsabile Amministrativo dell'ufficio del Commissario delegato
per l'emergenza ambientale in Calabria, una delegazione del Wwf regionale,
guidata dal segretario regionale Giuseppe Paolillo e dal referente per
energia e rifiuti, Francesco Saccomanno, si è recata mercoledì
scorso presso la sede degli uffici commissariali di Catanzaro per uno
scambio di idee sullo scottante problema dei rifiuti nella nostra regione.
Durante l'incontro, che si è rivelato franco e cordiale, la delegazione
degli ambientalisti, dopo aver apprezzato la volontà del commissario,
espressa dalla stessa dott.ssa Perrotta, di voler coinvolgere le associazioni
presenti sul territorio per contribuire a risolvere l'emergenza nel
settore dei rifiuti, ha esposto le sue posizioni in merito - posizioni
peraltro ampiamente condivise da tutte le associazioni e dai comitati
aderenti a ReteAmbiente Calabria . In particolare, oltre a sottolineare
la ferma contrarietà all'incenerimento dei rifiuti che da sempre
reputano sbagliato, i rappresentanti del WWF e di ReteAmbiente hanno
ribadito che per essere accettata dalle popolazioni ed essere meno invasiva
rispetto alla salute dei cittadini e dell'ambiente, la soluzione del
problema dei rifiuti non può che prevedere l'immediata attivazione
di quelle che sono le azioni più urgenti da mettere in campo:
Legambiente: Calabria maglia nera per il monitoraggio delle polveri sottili 12/02 ''Chiusure al traffico e targhe alterne sono
utili, ma e' necessario adottare misure strutturali durature nel tempo''.
E' il parere di Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente
oggi a Pisa, quarta tappa del viaggio che Treno Verde di Legambiente,
Trenitalia e RFI sta compiendo nei centri urbani per monitorare lo stato
di salute dell' aria. ''La chiusura delle citta' alle automobili, come
l' applicazione di provvedimenti di targhe alterne - ha aggiunto --
sono provvedimenti necessari e utili soprattutto per arginare l' emergenza
ma certamente non sono risolutivi. L' emergenza smog e' una costante
negli ultimi anni contro la quale si sono spesi fiumi di parole. E'
tempo di avviare soluzioni piu' concrete di di tipo strutturale che
riescano ad arginare l' emergenza sul lungo periodo''. Secondo i dati
di Treno Verde-Legambiente, sono 6 le citta' che superano la soglia
del limite giornaliero consentito per le PM10: Torino, Osio, Lodi, Padova,
Vicenza e Verona. ''Un club - afferma il presidente di Legambiente -
al quale aderiscono ad honorem 25 capoluoghi provinciali privi di centraline
per monitorare le polveri sottili: la Calabria prima di tutte e poi
la Campania con Salerno, Benevento e Avellino. Al via la messa in sicurezza del fiume Trionto 05/02 ''Nella politica del fare di Forza Italia tra
le priorita' degli interventi da attivare, in particolar modo dopo la
tragedia di Soverato e la conseguente approvazione del Piano di assetto
idrogeologico voluto dalla maggioranza di centrodestra e in particolare
da me, essendone stato il relatore, vi e' lo sviluppo armonico e sostenibile
del territorio e la tutela dell' incolumita' e della salute pubblica''.
A sostenerlo e' stato Raffaele Senatore, presidente della Commissione
ambiente del Consiglio regionale che ha anche reso noto l' inizio di
lavori di manutenzione straordinaria e di costruzione di opere idrauliche
sul fiume Trionto. ''A partire dal sottoscritto - ha aggiunto Senatore
- sul tratto ionico della provincia di Cosenza e' particolarmente sentito,
dalle popolazioni che vivono ai confini dei suoi argini, lo stato d'
incuria in cui versa il fiume Trionto. Gia' da qualche anno, dopo incontri
avuti con l' assessore regionale ai Lavori pubblici, l' Autorita' di
bacino, le associazioni ambientaliste e le popolazioni, e' stato possibile
programmare ed effettuare molti interventi per la messa in sicurezza
degli argini. I primi finanziamenti ottenuti dalla Regione hanno consentito
di eseguire lavori a protezione e rivestimento di muri d' argine, oltre
alla costruzione di savanelle a salvaguardia di molte abitazioni e di
tante opere idrauliche. Purtroppo, a causa delle abbondanti piogge di
fine anno, sono intervenute nuove situazioni di rischio idraulico. Mi
sono percio' impegnato ancora una volta per porre rimedio a questo possibile
nuovo stato di cose che potrebbe rappresentare un nuovo pericolo per
quanti vivono e operano ai confini di questo importante corso d' acqua''.
''Il controllo dell' acqua e dell' alveo in cui essa scorre - ha concluso
Senatore - non deve pregiudicare ne' il patrimonio idrico ne' i processi
geomorfologici del territorio. Per questi motivi, considerando la delicatezza
che molte opere rivestono, ho fatto si' che venissero finanziati 1.200.000
euro per la salvaguardia dei territori e per la prevenzione della pubblica
incolumita'. I lavori cominceranno e procederanno con somma urgenza
per la messa in sicurezza di tutta l' area. Affinche' il Trionto risulti,
per tutte le popolazioni e i territori che attraversa, una risorsa naturale
da utilizzare e non un continuo pericolo da cui guardarsi''. Secondo Legambiente Rossano svolge un buon lavoro idrogeologico 04/02 La citta' di Rossano e' stata inclusa tra i comuni
che svolgono un buon lavoro di mitigazione del rischio idrogeologico.
Il dato emerge dalla prima indagine realizzata in Italia da Legambiente,
denominata ''Ecosistema Rischio 2004'', in collaborazione col Dipartimento
della Protezione Civile.. Nell' indagine, sezione Calabria e Campania,
effettuata su 1.173 comuni classificati ''a rischio moltoelevato'' Rossano
si colloca nella terza fascia con un punteggio tecnico (11), ottenuto
sulla base delle risposte fornite ai quesiti, per area tematica. In
Italia, nel 2000, sono stati classificati a rischio idrogeologico dal
ministero dell' Ambiente 3.671 comuni, oltre il 45% del totale (di questi,
1.173 considerati a rischio molto elevato e 2.498 a rischio elevato.
Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile, nel 2004, hanno
concentrato l'attivita' di monitoraggio sui comuni a rischio molto elevato,
al fine di verificare l' impegno delle amministrazioni nel mitigare
il rischio a cui sono esposti il proprio territorio e i propri cittadini. WWF , LAV e LIPU dicono no al prolungamento della stagione venatoria a Cosenza e Reggio 04/02 ''Le Province di Reggio Calabria e Cosenza hanno
da poco emanato due delibere che, di fatto, prolungano la stagione di
caccia nonostante la legge statale 157/92 fissi inderogabilmente al
31 gennaio lo stop alle doppiette''. A sostenerlo sono in una nota congiunta
le sezioni calabresi di Wwf, Lav e Lipu. ''Le delibere - e' scritto
nel comunicato - riaprono la caccia 'solo ad alcune specie' nel mese
di febbraio e, per Cosenza, anche a marzo, autorizzando squadre di cacciatori
ad attuare vere e proprie spedizioni punitive, non vi e' alcun limite
agli animali abbattibili, contro volpi, cornacchie e gazze. Queste delibere
- sostengono le organizzazioni animaliste - rappresentano non solo l'
ennesimo atto di arroganza politica e di disprezzo per l' ambiente,
ma anche un gravissimo atto di sfida alla legge, visto che il Tar Calabria
ha recentemente bocciato gli analoghi provvedimenti regionali finalizzati
a consentire la caccia in periodi diversi da quelli del calendario venatorio,
nonche' il Piano faunistico regionale in relazione alla caccia in deroga
a specie ed in periodi vietati, gia' impugnato per incostituzionalita'
anche dal Ministro agli Affari regionali La Loggia''. ''E' evidente
- sottolineano Wwf Lav e Lipu - che le due province, una di destra e
una di sinistra, con questi atti hanno pensato ancora una volta di utilizzare
la fauna selvatica, prezioso patrimonio della collettivita', come merce
di scambio per ottenere facili consensi elettorali, in totale spregio
alla legalita' ed all' esigenza di tutela dell' ambiente. Si tratta
di una evidente strumentalizzazione che, a dire il vero, persino diversi
cacciatori hanno cominciato finalmente ad ammettere onestamente ed a
rifiutare''. Gli ambientalisti si oppongono alla centrale a biomasse del Mercure a Laino Borgo 03/02 Ha suscitato vivaci proteste nella Basilicata
meridionale il progetto per riconvertire a biomasse vegetali la Centrale
del Mercure, al confine tra la Basilicata e la Calabria, nel territorio
di Laino Borgo (Cosenza). In Basilicata le associazioni ambientaliste
si sono opposte al progetto perche' la centrale ricade nel cuore del
Parco del Pollino e perche' temono gli impatti ambientali e le mancate
ricadute ecologiche. Alle polemiche l'Enel di Puglia e Basilicata ha
risposto oggi in un comunicato che ''la centrale sara' alimentata esclusivamente
con biomasse non trattate di origine vegetale ed e' quindi priva di
fondamento ogni supposizione in merito all'utilizzo di qualsiasi altro
tipo di combustibile''. L'Enel ha spiegato inoltre che ''le biomasse
saranno approvvigionate localmente nella misura massima possibile, per
la quota residua non vi sono comunque rischi legati alla qualita' della
materia prima perche' l'impianto e' stato progettato e costruito per
utilizzare esclusivamente biomasse vegetali, in particolare scarti della
lavorazione del legno non trattato e scarti vegetali, come definito
sul decreto autorizzativo rilasciato dalla Provincia di Cosenza''. ''Lo
sviluppo delle tecnologie e i benefici determinati dall'impiego delle
biomasse portano in generale alla realizzazione di impianti di maggiore
capacita', quindi la 'potenza media' di 10-12 MW e' un valore che si
sta progressivamente superando - aggiunge l'azienda elettrica -. La
centrale del Mercure, comunque, nel suo genere, non e' la piu' grande
ne' d'Europa ne' d'Italia: proprio in Calabria, nella provincia di Crotone,
e' gia' in funzione un impianto piu' potente''. Enel sottolinea inoltre
che nei lavori ora in corso sono impegnate mediamente 130 persone con
punte di 190. Una volta a regime la centrale impieghera' circa 40 risorse
e la riconversione permettera' lo sviluppo di nuova occupazione indotta
nel settore dell'approvvigionamento, del trasporto delle biomasse, nella
gestione del parco del cippato, nella manutenzione e nei servizi di
gestione della centrale, oltre che in tutto il terziario esterno all'impianto.
Il progetto della centrale del Mercure, conclude Enel, si inserisce
nel programma di iniziative ''volte ad aumentare la capacita' produttiva
da fonti rinnovabili al fine di ridurre le emissioni di gas serra''. Iniziativa della Provincia mercoledì 2 alla Camera di Commercio sui “corridoi verdi” 01/02 Di impatto ambientale con le linee elettriche, non tanto in relazione al tracciato, ma nel più ampio contesto dell’individuazione di un’area (corridoio) che presenti requisiti tecnici, ambientali e territoriali per ospitarne il tracciato stesso, si parlerà, nell’ambito di una riunione, domani mercoledì 2 febbraio, alle ore 17.00, presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Cosenza. Si discuterà, in particolare, dei criteri E.R.A. (Esclusione, Repulsione, Attrazione): le tre categorie che permettono di classificare e di individuare il territorio in funzione delle possibilità di inserimento delle “autostrade dell’energia”, quindi, dei cosiddetti corridoi verdi nell’ambito della V.A.S. (valutazione ambientale strategica). Alla riunione, promossa dalla Provincia di Cosenza, il Presidente On. Gerardo Mario Oliverio e l’Assessore Provinciale all’Ambiente Luigi Marrello hanno invitato a partecipare tutti i Sindaci della provincia di Cosenza, i Presidenti delle Comunità Montane ricadenti nel territorio della provincia, i Presidenti dell’Ente Parco della Sila Antonio Garcea e dell’Ente Parco del Pollino Francesco Fino. Interverranno i Dott.ri Raffaele Fiorentino del GRTN (Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale) e Domenico Lemma, Dirigente del Settore Energia della Regione Calabria. A Cosenza la migliore qualità ambientale calabrese. Reggio maglia nera. 31/01 E' Reggio Calabria ad aggiudicarsi la ''maglia
nera'' nella classifica dei 103 capoluoghi di provincia italiani per
qualita' ambientale tracciata da Ecosistema Urbano di Legambiente. Agli
ultimi posti anche Vibo Valentia e Catanzaro. Solo un lieve miglioramento
per Crotone al 78/mo posto, mentre Cosenza risale fino a meta' classifica.
A renderlo noto e' Treno verde di Legambiente, Trenitalia e Rfi arrivato
oggi a Vibo Valentia dove restera' sino a giovedi'. ''Non escono bene
- e' scritto in una nota - le citta' calabresi dalla fotografia scattata
dal Treno Verde sulla base del rapporto Ecosistema urbano 2005 di Legambiente
che raccoglie dati e informazioni su 100 parametri ambientali. Si va
dalla qualita' l' aria e dell' acqua alla produzione e smaltimento dei
rifiuti. Dalla gestione e congestione del traffico urbano alle aree
pedonalizzate, ai giardini pubblici, alle piste ciclabili, fino all'
abusivismo edilizio. E la Calabria e' penalizzata soprattutto sul fronte
della gestione dei rifiuti (nessun capoluogo calabrese raggiunge il
12% di raccolta differenziata, con Vibo e Catanzaro al 10%), della rete
idrica (quasi tutte le citta' calabresi perdono almeno la meta' dell'
acqua immessa in rete) e dell' abusivismo edilizio (Vibo Valentia e
Crotone tra le maglie nere a livello nazionale con 44 costruzioni abusive
ogni 10mila abitanti). Con amministratori pubblici che non brillano
per dinamismo e volonta' di cambiamento, visto che su molti parametri
non hanno fornito informazioni''. Maglia nera a livello nazionale, sottolinea
Legambiente ''per Reggio Calabria che butta senza nessun filtro, nei
torrenti nei fossi e nel mare l' 85% degli scarichi fognari, che vanta
solo 1 mm di piste ciclabili per abitanti e che ha una concentrazione
di nitrati dell' acqua potabile di 4 volte superiore al tetto suggerito
dall' Oms per la tutela della salute umana''. Non migliore, per l' associazione
ambientalista, la situazione di Vibo Valentia (96/mo posto su 103 capoluoghi
di provincia), seconda citta' in Calabria per risultati negativi: ''raggiunge
solo il 9,8% di raccolta differenziata (anche se migliora rispetto lo
scorso anno dove era al 3%) ancora lontano dall' obiettivo previsto
dal decreto Ronchi del 35%; gran parte della popolazione, il 40%, non
e' servita da impianti di depurazione e la meta' dell'acqua immessa
in rete viene dispersa. L' auto privata la fa da padrone: ci sono 6
auto ogni 10 abitanti, a discapito del trasporto pubblico che i cittadini
di Vibo utilizzano in media 9 volte all' anno, quasi inesistenti zone
a traffico limitato e isole pedonali. Infine il verde urbano: solo 3,02
mq/abitante contro una tendenza alla cementificazione dilagante, che
vede Vibo Valentia agli ultimi posti della classifica nazionale con
44,84 costruzioni abusive ogni 100mila abitanti''. A Catanzaro ''la
situazione non migliora: bassa - rileva Legambiente - la percentuale
di raccolta differenziata (9,3%) e molto alto il tasso di dispersione
dell' acqua (55%), praticamente assenti piste ciclabili, zone pedonali,
verde urbano. Non c' e' nessuna centralina per il monitoraggio dell'
inquinamento atmosferico''. Un po' meglio per Crotone, invece, dove,
afferma Legambiente, ''almeno viene monitorata la qualita' dell' aria
e la presenza di un pericoloso agente inquinante come il biossido di
azoto e' la piu' bassa registrata in Italia. La raccolta differenziata
e' bassa quasi come nelle altre citta' calabresi (10%), il tasso di
motorizzazione e' invece il piu' basso nella regione (1 auto ogni 2
abitanti) ma anche qui nessuna attenzione per chi va a piedi e la riconferma
alla cementificazione selvaggia''. La migliore, per Legambiente, e'
Cosenza ''con un' ottima rete di monitoraggio dell' aria, una buona
qualita' delle acque potabili, e la quasi totalita' della popolazione
(95%) servita da impianti di depurazione. Cosenza e' leader regionale
della raccolta differenziata con l' 11% e la percentuale piu' alta di
verde urbano fruibile dai cittadini con 13 mq/abitante. Paga pero' la
deficienza di isole pedonali e zone a traffico limitato''. ''Le amministrazioni
locali - ha commentato Gianluca Della Campa, portavoce nazionale del
Treno Verde di Legambiente - devono accorgersi che la 'politica del
rattoppo' non funziona e che sempre piu' le questioni urbane devono
essere affrontate con una programmazione basata anche su parametri ambientali.
Perche' solo cosi' si opera per la qualita' della vita dei cittadini''.
''Le politiche ambientali sono ancora all' anno zero nella nostra citta'
- ha sostenuto Lorenzo Passaniti, presidente del circolo di Legambiente
di Vibo Valentia e segreterio regionale - c' e' bisogno di un cambiamento
radicale: creare spazi per i bambini, zone di verde urbano nel centro
della citta', andare avanti nell'abbattimento delle barriere architettoniche,
realizzare aree di parcheggio per liberare i marciapiedi invasi dalle
auto. Il degrado urbano e' anche figlio del degrado sociale: investire
ed incrementare spazi culturali e sociali per il tempo libero''. Illegittime le dichiarazioni di terra denuclearizzata di Calabria, Basilicata e Sardegna 29/01 Sono costituzionalmente illegittime le leggi
regionali di Sardegna, Calabria e Basilicata in fatto di dichiarazione
di "territorio denuclearizzato" e di misure di prevenzione
dall'inquinamento proveniente da materiale radioattivo e di preclusione
al passaggio di rifiuti radioattivi. Lo ha deciso la Corte Costituzionale
con sentenza del 13 gennaio scorso e resa pubblica oggi. C'e' dunque
un limite oggettivo al cosiddetto "nimby", tanto caro agli
americani, al "not in my backyard", e cioe' "ovunque
ma non nel mio giardino di casa". Ovvero i rifiuti scaricateli
altrove. Per la Consulta e' questo un principio inconciliabile con una
"corretta gestione del territorio e degli insediamenti". Le
tre leggi regionali - quella del 2003 per la Sardegna e quelle del 2004
per Basilicata e Calabria - erano state impugnate dal governo centrale
ed avevano in comune essenzialmente la dichiarazione del territorio
come precluso al passaggio e alla presenza di materiali nucleari provenienti
da altri territori. La presidenza del Consiglio, attraverso l'Avvocatura
dello Stato, aveva sostenuto che le tre regioni erano andate al di la'
delle proprie competenze in fatto di ambiente e tutela della salute.
Per contro, tutte e tre le Regioni rivendicavano il diritto alla tutela
della salute dei cittadini, oltre alla contestazione - specie da parte
della Sardegna - che la materia ambientale sia di esclusiva competenza
dello Stato. La Sardegna sottolineava che la competenza esclusiva statale
sarebbe violata solo quando la legge regionale persegue direttamente
ed esclusivamente, o prevalentemente, la tutela diretta dell'equilibrio
ecologico della biosfera o degli ecosistemi, ovvero quando viola gli
standard minimi di tutela fissati dallo Stato per tutto il territorio
nazionale. Cosa che invece non accadrebbe nella legge regionale in questione,
la numero 8 del luglio 2003. E sulla stessa linea era la Basilicata,
in difesa della sua legge numero 31 del novembre 2003, e cosi' la Calabria
per la legge numero 26 del dicembre 2003. Anzi la Calabria sosteneva
che nella materia nucleare non poteva affermarsi una "primazia",
ovvero una potesta' esclusiva dello Stato. La Consulta, presieduta da
Valerio Onida (che e' stato anche giudice relatore nell'ottobre scorso)
ha invece stabilito che per quanto riguarda la materia ambientale, non
solo le Regioni ordinarie non hanno acquisito maggiori competenze, invocabili
anche dalle regioni autonome, ma al contrario "una competenza legislativa
esclusiva in tema di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema e' stata
espressamente riconosciuta allo Stato, sia pure in termini che non escludono
il concorso di normative delle regioni, fondate sulle rispettive competenze,
al conseguimento di finalita' di tutela ambientale". Ne' in proposito
puo' valere riferirsi – dice ancora la Consulta - all'art.58 delle
norme di attuazione dello Statuto sardo che si limita a trasferire alla
regione le funzioni amministrative relative agli interventi per la protezione
della natura, le riserve e i parchi naturali. Ancor meno la legge contestata
- e censurata ora dalla Consulta - "puo' giustificarsi in base
alla competenza concorrente della regione in materia di salute pubblica,
protezione civile e governo del territorio”. Mentre infatti gli
ultimi due non aggiungono nulla ai poteri della regione in campo ambientale,
e' piu' nel campo della salute che gli stessi poteri regionali non possono
consentire, sia pure in nome di una protezione piu' rigorosa della salute
degli abitanti della regione stessa, "interventi preclusivi suscettibili
di pregiudicare il medesimo interesse della salute in un ambito territoriale
piu' ampio, come avverrebbe nel caso di impossibilita' o difficolta'
a provvedere correttamente allo smaltimento di rifiuti radioattivi".
Come dire che proprio il precludere il passaggio di scorie nucleari
da smaltire finisce con il comportare un danno alla salute in un territorio
piu' esteso di quello che invece si vorrebbe proteggere con un provvedimento
limitativo. La Consulta sottolinea inoltre che alle Regioni, sia ad
autononmia ordinaria che speciale, "e' sempre interdetto adottare
misure di ogni genere capaci di ostacolare in qualsiasi modo la libera
circolazione delle persone e delle cose tra le Regioni". E una
normativa come quella introdotta nelle tre leggi regionali impugnate
dalla presidenza del Consiglio e che preclude sia pur temporaneamente
il transito e la presenza di materiali nucleari provenienti da altri
territori "e' precisamente una misura fra quelle che alle Regioni
sono vietate dalla Costituzione". E poi "e' ben noto che il
problema dello smaltimento dei rifiuti pericolosi, e quelli radioattivi
lo sono, di origine industriale non puo' essere risolto sulla base di
un criterio di autosufficienza delle singole Regioni, poiche' occorre
tener conto della eventuale irregolare distribuzione nel territorio
delle attività che producono tali rifiuti, nonché - nel
caso dello smaltimento di rifiuti radioattivi - della necessità
di trovare siti particolarmente idonei per conformazione del terreno
e possibilita' di collocamento in sicurezza di rifiuti medesimi".
La Consulta va oltre e spiega che "la comprensibile spinta, specco
presente a livello locale, ad ostacolare insediamenti che gravino il
rispettivo territorio degli oneri connessi non puo' tradursi in un impedimento
insormontabile alla realizzazione di impianti necessari per una corretta
gestione del territorio e degli insediamenti al servizio di interessi
di rilievo ultraregionale". Ed' appunto il limite oggettivo al
"nimby" di matrice americana. Domenica in Calabria “Mare d’inverno”. Caccia ai rifiuti sulle spiagge 29/01 Caccia ai rifiuti di ogni tipo, domani, sui litorali
di tutta la Calabria, nell' ambito della dodicesima edizione nazionale
de ''Il mare d' inverno'', l' appuntamento promosso ogni anno da Fare
Verde per censire i rifiuti presenti sui litorali italiani e ripulire
quelle spiagge che in inverno si trasformano in approdo di ogni sorta
di rifiuti restituiti dal mare o abbandonati da bagnanti estivi o frequentatori
invernali accomunati da un elevato grado di incivilta'. ''L' inverno
- e' scritto in un comunicato dell' Associazione - e' una stagione in
cui ben pochi si ricordano del mare e dei problemi derivanti da un inquinamento
che dura 12 mesi l' anno e non solo durante l' estate quando le spiagge
torneranno sotto l'attenzione di tutti''. I volontari dell' associazione
procederanno, tra l' altro, ad un vero e proprio censimento dei rifiuti
raccolti sulle spiagge interessate dall' iniziativa per stabilire il
''flagello del litorale'', il rifiuto piu' diffuso e meno biodegradabile
che infesta le spiagge italiane. Per molti anni, la parte del leone
e' stata fatta dai bastoncini cotonati. Nelle ultime due edizioni, invece,
a prevalere sono stati contenitori in plastica. Quest' anno saranno
una trentina le localita' calabresi interessate all' iniziativa che
in contemporanea vedranno impegnati i volontari di Fare Verde: Amantea,
Campora San Giovanni. Catanzaro (localita' Giovino), Roccelletta di
Borgia, Copanello di Staletti', Squillace Marina, Montepaone Marina,
Montauro Mare, Soverato, Davoli Marina, Sant' Andrea Apostolo dello
Ionio, Badolato Marina, Santa Caterina dello Ionio Marina, Guardavalle
Marina, Sellia Marina, Cropani Marina, Botricello, Simeri Mare, Lido
di Lamezia Terme, Le Castella di Isola Capo Rizzuto, Steccato di Cutro,
Monasterace Marina, Caulonia Marina, Riace Marina, Nicotera Marina. All’Unical il primo dottore di ricerca esperto di monitoraggio marino 29/01 Da ormai più di sette anni è attiva
nel Laboratorio di Citofisiologia vegetale del Dipartimento di Ecologia
dell'Università della Calabria una linea di ricerca mirata allo
studio degli ambienti marini costieri nell'ambito del progetto MEMOBIOMAR
finanziato dal CONISMA. A Cetraro una stazione di inanellamento passeriformi 29/01 Sorgerà a Cetraro l’unica stazione
di inanellamento per passeriformi della Calabria. Il progetto, sponsorizzato
dalla Provincia di Cosenza e promosso dall’Istituto Nazionale
Fauna Selvatica sarà illustrato nel corso di una Conferenza Stampa
che si svolgerà il prossimo 2 febbraio alle ore 10.00, presso
il centro congressi del Grand Hotel San Michele a Cetraro. Secondo l’Eurispes l’Italia genera più rifiuti di quanto produce 28/01 In una nota, abbastanza pasticciata dell’Eurispes,
viene fuori un quadro singolare ed una affermazione abbastanza forte.
Senza distinguere le discariche di prodotti medicali, industriali e
umani, quelle abusive con rifiuti che provengono da altri paese e facendo
apparire i rifiuti solo come solidi urbani, l’Eurispes afferma
che l'Italia getta nella spazzatura piu' di quanto riesca ad acquistare
e produrre. Dalla nota si evince che “la produzione di rifiuti
nel Belpaese negli ultimi tre anni, pur mostrando un trend di crescita
progressivamente piu' rallentato e' aumentata piu' rapidamente del Prodotto
interno lordo: +3,8% dal 2000 al 2003 contro un aumento del Pil e dei
consumi delle famiglie del 2,4 e dell'1,8 per cento. Questa la fotografia
scattata dall'Eurispes sull'universo rifiuti nel rapporto 2005 sullo
Stato del Paese. Rapporto da quale emerge che le discariche abusive
ancora attive sono 1.654 con un primato in Puglia (440). Lente di ingrandimento
anche sui termovalorizzatori: dai 50 attuali ai 57 per il 2007 con un
forte aumento previsto al sud (da 6 a 13). Sul tema impianti di termovalorizzazione,
l'Eurispes rileva la mancanza in alcuni casi della valutazione di impatto
ambientale. In particolare, per l'Eurispes, ''la quantita' di rifiuti
generata da un paese non costituisce solo una misura della sua crescita
economica ma rappresenta un indicatore del ritmo di sfruttamento e impoverimento
delle sue risorse''. Ecco la fotografia dei rifiuti in Italia secondo
l'Eurispes:
Archivio dal 15/9 al 26/1/05 | fino al 14 settembre
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del 28/01/2004
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