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Ambiente ed Energia da Giugno a Settembre 2006
Dal primo gennaio parte in Calabria il nuovo sistema di raccolta rifiuti differenziato 28/09 Dal primo gennaio entrerà in vigore un nuovo sistema
di gestione della raccolta dei rifiuti, promosso dall'ufficio del
commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria. "Si
tratta - è scritto in una nota dell'ufficio del Commissario
delegato per l'emergenza ambientale in Calabria - di un progetto finalizzato
ad incrementare le percentuali di raccolta differenziata sino ai livelli
previsti dalla legge; ad incentivare la raccolta della frazione organica,
in Calabria quasi inesistente; a favorire la realizzazione di nuovi
impianti di trattamento dei rifiuti su tutto il territorio regionale;
a razionalizzare il sistema di spese ed entrate nel settore dei rifiuti
compensando le sfasature oggi esistenti. Inoltre, facendo riferimento
alla normativa vigente nell'ambito della gestione dei rifiuti, nel
progetto è stato previsto: il dimezzamento del costo di smaltimento
della frazione organica da raccolta differenziata ed il conseguente
aumento del costo dello smaltimento del rifiuto indifferenziato; una
rimodulazione degli incentivi per la raccolta differenziata per i
Comuni virtuosi; l'incentivazione per gli Enti locali per la localizzazione
degli impianti da realizzare nei rispettivi territori". "E'
un'inversione di tendenza - prosegue la nota - che da una parte premia
i Comuni più attivi nella raccolta differenziata, con contributi
incentivanti proporzionati ai risultati raggiunti e non a pioggia
e, dall'altra, tende a ridurre i costi per lo smaltimento dei rifiuti
differenziati a scapito di quelli indifferenziati. Infatti l'aggravio
per i Comuni diminuisce con il miglioramento della percentuale di
raccolta differenziata e, dal 27 % in poi, la nuova tariffa diventa
più vantaggiosa dell'attuale". "La raccolta differenziata
- ha detto il commissario delegato, Carlo Alfiero - è lo strumento
principale, a monte del trattamento, per diminuire la lavorazione
del rifiuto differenziato negli impianti con le conseguenze di impatto
sociale e ambientale. Per questo, accanto alle altre iniziative di
carattere educativo, informativo ed anche finanziario, già
studiate dall'Assessorato regionale all'Ambiente, si ritiene che un
forte incremento dell'auspicata tendenza verso la raccolta differenziata
si possa ottenere attivando un sistema premiale che utilizzi tariffe
differenti per le comunità più virtuose. Il sistema
varato da questo ufficio va considerato come uno strumento di stimolo
iniziale, da adeguare successivamente ed in proporzione ai risultati
conseguiti". "E' evidente - ha concluso Alfieri - che l'obiettivo
fissato dalla normativa vigente, 35% di differenziata, di cui almeno
il 10% di frazione organica, rimarrebbe proibitivo senza un deciso
e netto cambiamento culturale nel campo dei rifiuti da parte di enti
pubblici, società e cittadini". Rimandare i lavori della “baracca del pastore” sul Pollino 26/09 "Il Comune di Morano, il Corpo forestale e l'Ente Parco
del Pollino intendono sostituire la vecchia Baracca del Pastore sul
Piano di Gaudolino con una nuova struttura che in futuro potrà
essere utilizzata in caso di necessità da tutti come momentaneo
ricovero con tanto di regolamento di fruizione. Ma era proprio necessario
fare ora i lavori? Il sentiero che porta a Colle Gaudolino salendo
dal valloncello di Viggianello in questo periodo è inzuppato
di acqua per la pioggia e i mezzi che l'attraversano lo hanno completamente
stravolto rendendo il percorso una autentica poltiglia di fango non
più percorribile a piedi". A sostenerlo é la guida
ufficiale del Parco, Giuseppe Cosenza. "La rassicurazione - ha
aggiunto - è che il tutto sarà ripristinato, anche perché
si è palesata l'idea da parte del comune di Morano di un utilizzo
della pista per navette per rendere fruibile colle Gaudolino da parte
dei diversamente abili. E cioé una strada percorribile nel
cuore del parco? E visto che ci siamo perché non asfaltarla?
Il comune di Morano e l'Ente Parco si preoccupano di rendere raggiungibile
Colle Gaudolino e dimenticano di rendere percorribile d'inverno e
in primavera l'importante strada asfaltata che dalla Madonnina di
Campotenese raggiunge Piano Ruggio. Inoltre c'é il sentiero
che da Ruggio porta al Belvedere di Ruggio che, prima dell'inizio
di assurdi lavori di 'sistemazione' era già accessibile ai
disabili. I lavori effettuati intorno al 2003 ne hanno peggiorato
la percorribilità addirittura alle normali scolaresche, e nessuno
da allora si è preoccupato, di sistemare il sentiero più
frequentato e facile dell'intero Parco Nazionale del Pollino che consentiva
a tutti di vedere un Pino Loricato da vicino" Il Ministro Pecoraro ringrazia i volontari di Puliamo il mondo 24/09 Settecentomila grazie ai volontari che hanno partecipato a
'Puliamo il mondo', l'iniziativa di Legambiente svoltasi questo fine
settimana. Così il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del
territorio e del Mare Alfonso Pecoraro Scanio commenta, in una nota,
l'esito della mobilitazione in difesa dell'ambiente e per la raccolta
dei rifiuti. "Una partecipazione straordinaria - ha aggiunto
Pecoraro che questa mattina ha partecipato a Roma all'iniziativa -
che conferma la sensibilità dei cittadini e la loro disponibilità
a farsi parte attiva in difesa dell'ambiente. Di fronte a questo esempio
bellissimo, invito le istituzioni, e in particolare i comuni, a una
risposta forte: da un lato a sostenere il volontariato ambientale
e, dall'altro, a rilanciare la raccolta differenziata porta a porta".
"Vi sono esempi positivi recenti in questa direzione - ha continuato
il ministro - come la Calabria, dove è stato varato un Piano
molto interessante e avanzato per la raccolta differenziata porta
a porta". "Serve poi - ha concluso Pecoraro - un nuovo patto
per il nostro territorio con l'obiettivo di sconfiggere le eco-mafie
che, proprio dal business dei rifiuti si sostengono, e per ripulire
l'Italia. Le istituzioni, tutte, potranno trovare maggior decisione
anche grazie al successo di iniziative come 'Puliamo il mondo'" Alla conclusione il corso per tecnici ambientali della Provincia di Cosenza 23/09 Sta per concludersi il Corso di Formazione-Informazione promosso
dal Ministero dell'Ambiente nell'ambito del Pon Sicurezza Asse I misura
I.5 per la prevenzione in materia ambientale rivolto a dirigenti tecnici
amministrativi degli enti locali della provincia di Cosenza. Il corso,
che è iniziato a marzo, si è articolato nelle città
di Cosenza, Castrovillari e Rossano ed ha fatto registrare la presenza
di oltre cento corsisti. Decine di docenti, tra professori universitari,
professionisti, dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni non solo
calabresi, stanno portando a termine i corsi che riguardano materie
giuridiche, di disciplina ambientale, ingegneristiche, naturalistiche,
impiantistiche. Nell'istituto tecnico Cosentino di Rende, intanto,
si è tenuto il seminario sul Piano Energetico Ambientale Regionale,
con la partecipazione del prof. Massimo Veltri, responsabile scientifico
del progetto, dell'on. Gianni Mattioli, esperto di fama internazionale
in materia ambientale, del prof. Mario Belli, dell'ing. Giancarlo
Spadanuda, dell'ing. Giovanni Scornajenghi che hanno fornito il loro
contributo ai corsisti intervenuti. Le conclusioni sono state affidate
al dott. Paolo Gonzales, capo progetto e funzionario del Ministero
dell'Ambiente. Per il ventennale del CIPR liberata una poiana 21/09 Si conclusa con l’emozionante liberazione di una poiana
la conferenza organizzata dal Comitato Italiano per la Protezione
degli Uccelli Rapaci (CIPR) per ricordare all’opinione pubblica
e alle istituzioni che a fine 2006 sarà celebrato il ventennale
della propria attività. Nonostante qualche assenza eccellente,
giustificata dalle vicende legate al rimpasto nel quadro politico
regionale, più che qualificati gli interventi, tutti indirizzati
ad auspicare un futuro necessario per le attività di cura e
riabilitazione che vengono effettuate presso il Centro di recupero
animali selvatici (CRAS) di Rende. Il Responsabile del CIPR, Mauro
Tripepi ha illustrato un percorso lungo vent’anni, durante il
quale circa quattromila selvatici sono stati ricoverati, con una percentuale
di reintroduzioni in natura vicina al 40%. Ha raccontato come dalle
prime artigianali strutture si è arrivati all’attuale
complesso dotato di box, voliere, tunnel riabilitativi, laghetto e
aree per acquatici, aule-laboratori per l’educazione ambientale,
la ricerca, la convegnistica. Numeri alla mano, ha sciorinato dati
sulle specie ospitate, su migrazioni e nidificazioni, sulle patologie
ricorrenti, sugli animali deceduti e su quelli liberati con successo.
E sulla richiesta di dare nuovo ossigeno, soprattutto in termini di
risorse finanziarie a copertura delle tante esigenze gestionali, è
arrivata pronta la disponibilità dell’assessore provinciale
Pietro Mari che ha dato assicurazioni sul rinnovo della convenzione
che garantisce assistenza medica, cibo e sorveglianza ai selvatici,
impegnandosi affinchè il Centro diventi ancor più punto
di riferimento meridionale per la tutela della fauna selvatica, semmai
con il coinvolgimento di altri enti del settore. Sottosegretario Marchetti “Servono verifiche sull’elettrodotto calabrese” 21/09 "L' obiettivo prioritario è quello di fare nel
più breve tempo possibile la verifica sull' opera per accertare
che l' elettrodotto non sia illegale. Se l' accertamento rivelerà
che tutto è in regola allora andrà subito migliorato
nei punti di criticità e la società Terna ha già
detto sì alle proposte di miglioramento. Ma se l'opera è
illegale allora andrà disattivata". E' quanto afferma
in un comunicato il sottosegretario all' Ambiente, Laura Marchetti
a proposito dell' elettrodotto Laino-Feroleto. L' infrastruttura,
lunga 210 chilometri, è al centro di una sollevazione popolare
per via dei tralicci dell' alta tensione collocati, in alcuni tratti,
vicino alle abitazioni. "Il sottosegretario Marchetti, come annunciato
nei mesi scorsi, - è detto nel comunicato - ha reso permanente
il tavolo tecnico al quale siedono, tra gli altri, i dirigenti del
ministero, quelli della Terna (la società che gestisce il servizio
elettrico nazionale), ma anche sindaci e rappresentanti dei comitati
locali di protesta. Nella riunione di ieri, coordinata dalla sottosegretaria,
si è deciso che il tavolo operativo raccoglierà le considerazioni
della task force regionale e valuterà le proposte di variante
ai tracciati considerati critici, proposte elaborate dai Comuni interessati
e formulate anche in considerazione dei problemi di dissesto idrogeologico
dell'area; sarà organizzata una giornata di studio e di proposte
per la salvaguardia dell' intero ecosistema interessato dall' elettrodotto
con l' obiettivo di coinvolgere nel processo decisionale gli abitanti
della zona e dovrà essere acquisita in tempi brevi la documentazione
da parte della Commissione valutazione impatto ambientale (Via) chiamata
a verificare se le autorizzazioni ministeriali rilasciate siano poi
state davvero rispettate in fase di realizzazione". "Le
comunità calabresi che protestano - ha sottolineato Marchetti
- lamentano l' assenza dello Stato, abbiamo dimostrato che lo Stato
e il Governo sono presenti e hanno un ruolo forte. Né in Calabria
né in nessun altro posto dell' Italia le popolazioni locali
subiranno scelte e decisioni non condivise e non concordate, specie
se si tratta di scelte che minacciano salute e ambiente. Non si può
far pagare alle regioni del Sud il 'mal sviluppo' e non possono essere
trattate come una pattumiera" Riparte la campagna di Legambiente “Puliamo il mondo” 21/09 Sono 33 i comuni ed i circoli di Legambiente che hanno aderito
alla campagna 'Puliamo il Mondo', organizzata in Italia da Legambiente
attraverso tre giornate di volontariato ambientale, dal 22 al 24 settembre,
con la partecipazione dei comuni e delle scuole. 'Puliamo il Mondo'
ha come primo obiettivo il recupero degli spazi abbandonati e delle
aree degradate, liberando dai rifiuti i parchi, i giardini, le strade
e le piazze delle nostre città. Dal nord al sud, l'Italia intraprende
la pulizia e il recupero delle aree urbane e degli spazi verdi, per
promuovere il corretto smaltimento dei rifiuti e l'attenzione al territorio,
per una educazione ambientale indirizzata soprattutto alle scuole
di ogni genere e grado. La Calabria partecipa attivamente alla manifestazione:
ad aver sottoscritto la propria adesione sono 33 tra comuni e i circoli
locali Legambiente. Molte delle iniziative locali puntano alla pulizia
delle villette comunali, aree verdi cittadine che necessitano più
attenzione, per promuovere l'educazione all'ambiente nelle scuole
elementari e medie partecipanti all'iniziativa. Il Circolo ed il Comune
di Castrolibero, renderà protagonisti della giornata del 23,
i bambini delle scuole cittadine, al quale verrà corrisposta
una piantina per ogni lattina raccolta e il disegno più bello
dedicato alla manifestazione, sarà premiato alla conclusione
della giornata. Il Circolo di Reggio Calabria, in collaborazione con
l'Associazione Pro Pentadattilo, trascorreranno insieme la domenica
24, nel borgo antico di Pentadattilo: l'appuntamento per i giornalisti
è alle ore 10.30, nella piazza della chiesa dei Santi Pietro
e Paolo. In occasione della diretta Rai del programma "Ambiente
Italia", i volontari si adopereranno nella pulizia del piccolo
comune, sottolineando quanto il traguardo dell'iniziativa sia promuovere
le ricchezze e la cultura di questi luoghi, portando in primo piano
il loro patrimonio artistico e le tradizioni locali dimenticate o
non sufficientemente salvaguardate. "Puliamo il Mondo" è
organizzata in collaborazione con la Rai, con il patrocinio del ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, del ministero dell'Istruzione
Università e Ricerca di Anci, della Rappresentanza a Milano
della Commissione Europea. La documentazione sull’ecomostro di Altomonte inviata al Ministro Pecoraro 19/09 Una documentazione relativa al parcheggio multipiano di Altomonte
è stata consegnata al Ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro
Scanio. La struttura, secondo gli ambientalisti, deturperebbe l'affaccio
panoramico dell'antico maniero dei Ruffo-Sanseverino. Per trovare
delle soluzioni alla vicenda il sindaco di Altomonte, Giampietro Coppola,
sta partecipando ad una serie di incontri istituzionali. "Ulteriori
nuove adesioni alla protesta - ha detto Coppola - contro la realizzazione
dell'opera sono anche a supporto e sostegno dell'operato degli inquirenti
della Procura della Repubblica di Castrovillari nelle persone del
Dott. Rizzo e del Dott. Cutruniello, grazie all'operato dei quali
i lavori di costruzione sono stati al momento bloccati". Sul
sequestro della struttura, dopo la convalida da parte del Gip, si
è in attesa che si esprima anche il tribunale del riesame.
"Voglio esprimere - ha concluso - la mia piena solidarietà
e comprensione al Presidente Provinciale di Cosenza dell'associazione
Fare Verde, Francesco Pacienza, investito da critiche ed espressioni
lesive dalla nostra controparte, soltanto perché ha deciso
di difendere gli interessi di Altomonte e di impegnarsi a tutela del
Patrimonio Artistico ed Ambientale della Calabria". Il mar Tirreno si espande di 20 centimetri l’anno 19/09 Il Mar Tirreno è in espansione, e anche seguendo un
ritmo piuttosto sostenuto: 20 centimetri l'anno. E' quanto risulta
da una ricerca condotta dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
(INGV) e pubblicata sulla rivista Geology. Secondo i ricercatori la
causa del fenomeno va ricondotta al processo di generazione della
crosta terrestre, che provocherebbe la risalita di nuovo materiale
dalle profondità della Terra. E tutto ciò, spiegano,
sta avvenendo a una latitudine che corrisponde all'incirca a quella
della città di Cosenza. "Non volevamo credere ai nostri
occhi - hanno riferito Iacopo Nicolosi, autore della ricerca insieme
a Fabio Speranza e Massimo Chiappini - quando abbiamo ottenuto le
prime immagini magnetiche del fondo del Tirreno, che ci hanno evidenziato
questa velocità di espansione che è probabilmente la
più alta fra quelle osservate sul nostro Pianeta". A detta
degli esperti la scoperta, assumerebbe particolare importanza perché
la zona interessata dall'espansione si trova a ridosso del più
grande vulcano europeo, il Marsili, un gigante sommerso ancora più
grande dell'Etna. Come spiegano i ricercatori, la tecnica che ha portato
alla scoperta consiste nella realizzazione di una mappa delle anomalie
del campo magnetico terrestre provocate dalla particolare natura del
sottosuolo; queste mappe sono realizzate grazie a speciali sensori
magnetici posti su aerei, elicotteri o navi che indagano la zona da
esplorare. Ed è stata proprio la rielaborazione dei dati magnetici
raccolti nel Tirreno meridionale, dal 1965 a oggi, a condurre gli
studiosi a queste conclusioni. Che il Mar Tirreno fosse soggetto a
un processo di 'oceanizzazione', cioé di lentissima espansione,
era noto da tempo ai geologi, ma le nuove elaborazioni sviluppate
dai ricercatori dell'INGV non solo confermano che il fenomeno è
avvenuto in tempi geologicamente recenti (circa 2 milioni di anni
fa), ma che è avvenuto a velocità superiore al previsto,
tanto da segnare il record mondiale della velocità di espansione
dei fondali oceanici. "La ricerca - conclude Enzo Boschi, presidente
dell'INGV - assume anche una grande importanza per i suoi risvolti
relativi alla prevenzione e alla previsione dei rischi sismico, vulcanico
e di maremoto: in questa parte del Tirreno, infatti, sorgono numerosi
altri vulcani sottomarini; inoltre, il fondale del Tirreno è
solcato da numerose faglie probabilmente in grado di generare terremoti.
Tutti validi motivi per dedicare tempo e risorse a questa parte del
Tirreno". Pecoraro in Calabria presenta la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta 18/09 "Spero che altre Regioni possano seguire l'esempio della
Calabria. Tutta l' Italia del centro-sud è in ritardo sulla
raccolta differenziata dei rifiuti". Così il ministro
dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha commentato la stipula dell'Accordo
di programma quadro, della durata di tre anni, tra la Regione Calabria
ed il Conai (Consorzio nazionale imballaggi) finalizzato ad incrementare
la raccolta differenziata dei rifiuti e di facilitare l'avvio degli
stessi al riciclo ed al recupero. All'iniziativa hanno partecipato
il presidente della Regione, Agazio Loiero, e l'assessore all'ambiente,
Diego Tommasi. "Sono venuto a sostenere questo ottimo lavoro
della Regione Calabria, dell' assessorato all' Ambiente - ha aggiunto
Pecoraro Scanio - perché è il primo nel sud che coinvolge
direttamente i Comuni e dà investimenti concreti. Tutti parlano
di raccolta differenziata, ma una cosa è parlarne in astratto
ed un'altra é investire milioni di euro. Il Conai deve garantire
che ci sia il conferimento ed il riuso di ciò che viene raccolto
in modo differenziato. Ciò non solo è un obbligo o un
dovere, ma va assicurato. La serietà nei confronti dei cittadini
è chiarire che quando li coinvolgiamo nella raccolta differenziata,
e lo facciamo come in questo caso, porta a porta, non solo diamo lavoro
a tanti giovani, ma poi garantiamo che ciò che è stato
raccolto viene davvero riutilizzato in modo differenziato". Loiero,
dal canto suo, ha evidenziato che "non è facile intraprendere
un'azione di risanamento ambientale in un contesto di criticità
diffuse e radicate. La Calabria - ha aggiunto - restituisce l'immagine
di un territorio attraversato dalle profonde contraddizioni: sullo
sfondo di una terra antica e sapiente è facile scorgere i mille
solchi dell'incuria e dell'abbandono resi ancora più profondi
dal senso diffuso di non appartenenza dei cittadini. Eppure nella
lotta contro il tempo abbiamo il dovere di segnare un traguardo e
interrompere la deriva che sta tingendo di grigio il nostro paesaggio".
"E' necessario - ha aggiunto Loiero - attingere a quell' antica
sapienza per tornare a sentire l' ambiente come contesto di appartenenza
in un legame profondo, traducibile in riflessioni e pratiche quotidiane.
Il recupero del divario regionale, nelle politiche di salvaguardia
ambientale, rispetto agli standard nazionali ed europei, rappresenta
per il nostro Governo una priorità centrale sia per i benefici
diretti che ciò arreca al benessere dei cittadini, sia per
la maggiore attrattività che ne deriva ai territori. In questo
contesto di rinnovato impegno si inseriscono le programmate azioni
di sensibilizzazione e partecipazione attiva dei cittadini nei processi
di recupero come quella della raccolta differenziata porta a porta,
promossa dall'assessorato politiche dell'Ambiente. In uno scenario
di crescente mobilità e nuove sfide, la difesa dell'ambiente
è un'esigenza etica che chiama ciascuno di noi, ognuno per
la sua parte, a compiere il proprio dovere. Alla politica - ha concluso
Loiero - la responsabilità di individuare e assicurare percorsi
di programmazione capaci di disegnare i futuri scenari di sostenibilità
ambientale; ai cittadini il dovere di contribuirvi responsabilmente.
Insieme la Calabria può risorgere". Di "progetto
ambizioso, in alcuni casi rivoluzionario, sia per la Calabria che
per il Paese" ha parlato Tommasi. "L'intento - ha aggiunto
- è di portare la raccolta differenziata ad un livello nazionale,
passare cioé dal 10 al 40% in un solo anno. E' davvero una
scommessa ambiziosa. I Comuni hanno risposto in modo eccezionale al
bando che vede un impegno di risorse di circa 20 milioni di euro ed
è stato definito un nuovo bando per altri cinque milioni. Con
il progetto, adesso, vediamo coperto quasi il 70% della popolazione.
Puntiamo alla copertura totale. E' chiaro che dipende dai Comuni.
Alla fine dell' anno si tireranno le somme. I Comuni sono impegnati
per una media del 10% nella riduzione delle tasse per i cittadini.
Quindi una cosa molto positiva che vedrà coinvolti i cittadini
direttamente". "In tutto questo - ha sostenuto Tommasi -
si prevedono circa 1.500 nuovi posti di lavoro. Si va quindi nella
direzione di fare dei rifiuti una risorsa economica ed occupazionale.
Tutto questo condito con un ottimo accordo chiuso con il Consorzio
di filiera ed il Conai che si impegna ad investire in Calabria sia
per quanto riguarda la comunicazione sia per quanto riguarda il know-how
ed il materiale raccolto. Tutto ciò insieme ad una grande campagna
di educazione ambientale che abbiamo avviato e vede impegnati circa
700 scuole calabresi. Progetto questo che presenteremo ad ottobre" Il Ministro Pecoraro Scanio in Calabria per un progetto di raccolta differenziata 17/09 Dalla Calabria parte un progetto pilota per incrementare la
raccolta differenziata dei rifiuti e promuovere la partecipazione
attiva e consapevole dei cittadini alla gestione dell'ambiente e all'adozione
di comportamenti corretti per la salvaguardia del territorio e delle
risorse. "Porta a Porta ... facciamo la differenza" è
il progetto che prenderà ufficialmente avvio domani, in un
incontro pubblico promosso dalla Regione Calabria, alla presenza del
presidente Agazio Loiero, del ministro Alfonso Pecoraro Scanio, dell'assessore
Diego Tommasi e dei sindaci dei circa 300 comuni calabresi che partecipano
all'iniziativa. Circa il 77% della popolazione calabrese, nel 70%
dei Comuni, é scritto in un comunicato, potrà usufruire
del servizio porta a porta: carta, plastica, vetro, alluminio e gli
altri rifiuti differenziati saranno ritirati direttamente a casa e
portati nelle filiere del riciclo. "Occorre rilanciare le politiche
di gestione integrata dei rifiuti su tutto il territorio nazionale
- ha sostenuto Pecoraro Scanio - anche al fine di recuperare i ritardi
che l'Italia ha nei confronti dei paesi europei. Iniziative come quella
della raccolta porta a porta sono importanti per avviare a regime
il ciclo dei rifiuti e raggiungere le percentuali di differenziata
indispensabili perché lo stesso ciclo possa diventare una risorsa
economica e ambientale". Per i cittadini che partecipano all'iniziativa,
al termine del progetto che durerà un anno ci sarà anche
un premio: la riduzione della tariffa sui rifiuti. "Le politiche
di salvaguardia ambientale - ha sostenuto Loiero - rappresentano una
priorità per il nostro Governo, perché la salvaguardia
del territorio è un'esigenza etica che chiama ciascuno a compiere
il proprio dovere. A noi il compito di individuare azioni di intervento
percorribili e capaci di assicurare un futuro di sostenibilità
ambientale, ai cittadini il dovere di contribuirvi attivamente e responsabilmente".
"Questo progetto - ha sostenuto Tommasi - ha un duplice obiettivo:
da una parte impostare una nuova politica ambientale per uscire dall'emergenza,
dall'altra attivare meccanismi virtuosi attraverso i quali, porre
la popolazione nella condizione di constatare che la tutela e la salvaguardia
ambientale rappresentano un vantaggio economico e sociale che si riflette
direttamente e indirettamente sui cittadini". In preparazione del ventennale del CRAS. 16/09 Non sono davvero pochi vent’anni dedicati a un’idea!
Un’idea che si è rivelata vincente nel momento in cui
si è trasformata in un progetto e poi nella realizzazione di
un Centro per l’accoglienza, la cura, la riabilitazione, la
reintroduzione in natura della fauna selvatica. In origine forse un’utopia,
inseguita con testardaggine da Mauro Tripepi, appassionato conoscitore
del territorio calabrese deciso a dare una risposta in positivo al
non ancora debellato fenomeno del bracconaggio che in Calabria, più
che altrove resiste e si fa forte dei controlli insufficienti, della
scarsa sensibilità ambientale, di alcune scelte della politica.
Venti anni fa la volontà caparbia di far nascere una struttura
di accoglienza per i numerosi selvatici feriti non trovava spazio
nella cultura locale né tantomeno sembrava interessare la politica.
Addirittura si scontrava ideologicamente con la tradizione fortemente
radicata nella zona dello Stretto di Messina che imponeva ai cacciatori-bracconieri
di uccidere i falchi pecchiaioli – gli Adorni – per garantirsi
la fedeltà coniugale. Una credenza forte di una ritualità
che richiamava persino gli emigrati all’estero per l’appuntamento
della mattanza di maggio, periodo di passo migratorio sulle montagne
nell’area di Scilla. Larosa (CGIL) “Impedire il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro” 15/09 "Troppo spesso nel programmare e nel progettare un grande
impianto, si prescinde dalla tutela del territorio, dall' ambiente
e dalla salute dei cittadini. Sicuramente è il caso del termovalorizzatore
e della scelta del suo raddoppio a Gioia Tauro". A sostenerlo,
in una dichiarazione, è Pasquale Larosa, segretario comprensoriale
della Cgil della Piana di Gioia Tauro. "Non si vuole comprendere
che la forza della Piana - prosegue Larosa - sta nel suo Porto, nell'
agricoltura e nella ricchezza ambientale, culturale e paesaggistica.
Purtroppo, dobbiamo constatare che le scelte che si stanno compiendo,
indeboliscono queste potenzialità, con la conseguenza di favorire
altri territori in competizione con la Piana di Gioia Tauro. Non vorremmo,
minimamente pensare che dietro la scelta di aggressione del territorio,
ormai sistematica, attraverso impianti altamente inquinanti, vi è
una regia per ridurre le capacità e le potenzialità
del Porto, di annullare la filiera agroalimentare e di compromettere
l' economia turistica e il valore della presenza importante del Parco
nazionale dell' Aspromonte". "Ecco perché - sottolinea
il segretario comprensoriale della Cgil di Gioia - sentiamo la necessità
di discutere, approfondire e decidere insieme alla Giunta regionale,
al Governo nazionale, e al Ministro dell' Ambiente Alfonso Pecoraro
Scanio le scelte complessive che si andranno a fare in tutta la Piana,
le ricadute negative per l' ambiente e, soprattutto, come razionalizzare
questi impianti altamente inquinanti sul territorio nazionale e regionale.
E' importante che l'attuale Giunta regionale nella nuova formulazione
del programma ribadisca in modo chiaro il 'NO' al raddoppio del termovalorizzatore.
Una scelta questa voluta da Chiaravalloti-Papello che hanno spostato
da Bisignano a Gioia Tauro un impianto che dovrà smaltire 240.000
tonnellate di rifiuti l'anno, pari a circa il 30% del totale prodotti
nella regione, una decisione per noi insensata e fuori da ogni logica
tecnica" Affidati i lavori di messa in sicurezza ecologica alla fabbrica farmaceutica di Siderno 14/09 L' Ufficio del Commissario delegato per l'emergenza ambientale
in Calabria fa il punto, in una nota stampa, sulle attivita' previste,
o in corso, per la bonifica dello stabilimento ''Laboratorio Bp -
Intermedi farmaceutici'' di Siderno. ''All' interno dello stabilimento
- e' scritto nella nota - che aveva come attivita' produttiva primaria
la preparazione del principio attivo ''cimetidina'', sostanza farmaceutica
e intermedio chimico per formulazioni usate nelle terapie antiulcera
risultano stoccati 700 fusti di rifiuti consistenti in distillati
di solventi della produzione di cimetidina, acque madri di produzione
ed altri residui pericolosi. Un primo intervento di messa in sicurezza
di emergenza e' stato gia' realizzato dall'Ufficio del Commissario
nel 2003. Un ulteriore intervento, per un importo di 850 mila euro,
e' previsto e gia' finanziato, e sono in corso le procedure per l'affidamento
dei lavori, Nel frattempo si e' intervenuti con procedure d'urgenza
per la messa in sicurezza della zona a seguito della fuoruscita nei
giorni scorsi di sostanze chimiche contenute in 60 fusti ammalorati''.
''I lavori - conclude la nota stampa - sono stati gia' affidati ad
una ditta specializzata che provvedera', in pochi giorni, alla rimozione
dei fusti, allo smaltimento delle sostanze negli impianti autorizzati
ed alla pulitura dell'area interessata dallo sversamento''. Fare Verde. “Dubbi sulla convenzione Pollino SPA” 13/09 "Da una attenta analisi della convenzione per la gestione
della Raccolta Differenziata affidata alla 'Pollino SpA', società
mista a cui è demandato l'incarico della Raccolta nell'ambito
dei comuni che fanno parte del Consorzio Acea, risultano discutibili
alcuni punti". E' quanto afferma in una nota il presidente provinciale
di Cosenza dell'Associazione Fare Verde, Francesco Pacienza. "Questi
punti discutibili - ha aggiunto - secondo noi determinano gli alti
costi per i cittadini ed i pessimi risultati in termini di percentuale
di Raccolta Differenziata. Nella Convenzione si stabilisce che la
Pollino SpA effettuerà la Raccolta Differenziata per un certo
ammontare annuo al fine di raggiungere le percentuali stabilite per
le varie tipologie, se la raccolta risulterà maggiore del previsto
mi aumenterai il corrispettivo altrimenti mi sanzionerai. Non è
prevista né un pronto adeguamento alle previsioni tassative
del Decreto Ronchi. Pertanto sembra strano che di tutto questo il
Comune non ne tragga alcun beneficio, ma anzi sia onerato ulteriormente
da un eventuale aumento della Raccolta Differenziata. Quali benefici
ottiene in tal modo il Comune di Altomonte in termini economici, occupazionali
e di immagine?". "Sostanzialmente - ha concluso - ripetiamo
che ci sembra una convenzione a benefici unidirezionali verso le imprese
private del Consorzio: quali oneri gravano su di esse? E i ricavi
dalla vendita del prodotto raccolto separatamente dove vanno a finire,
se ricavi vengono prodotti? Che qualità di prodotto raccolto
si ha? Dove sono ubicati a da chi gestiti i centri di raccolta dei
rifiuti raccolti separatamente? E per il compost, cosa è previsto
e cosa organizzato?". Rinviato l’abbattimento dell’ecomostro di Copanello 09/09 L'abbattimento dell'eco-mostro di Copanello nel Comune di Stalettì,
già fissato per il dodici settembre prossimo, è stato
rinviato. Lo rende noto un comunicato dell'ufficio stampa della giunta
regionale della Calabria. Lo spostamento di data - prosegue la nota
- dell'operazione, che rientra nel più ambito progetto di salvaguardia
del patrimonio storico ed ambientale della Regione, è dovuto
ad un problema di carattere tecnico-organizzativo. Si tratta, quindi,
solo di definire alcuni aspetti tecnici legati alla fase esecutiva
dell'abbattimento. Il tutto dovrebbe avvenire in poco tempo Verdi: “Sul termovalorizzatore convocare una cabina di regia” 08/09 ''Il termovalorizzatore appartiene al piano regionale dei rifiuti
a suo tempo approvato, piano che i Verdi hanno contestato e contestano,
ivi comprese le gestioni che in sei anni, non sono riuscite a portare
la raccolta differenziata nemmeno ad un 10% del totale dei rifiuti
prodotti''. E' quanto afferma in una nota il presidente dell'esecutivo
regionale dei Verdi, Leo Aurelitano. ''Gestioni - ha aggiunto - che
hanno segnato un fallimento su tutti i fronti. Ed allora qualcuno
ha da ridire sulla programmazione avviata? Bene, apriamo subito il
confronto di merito. Abbiamo ereditato un piano dei rifiuti non condiviso
ne' dal partito dei Verdi, ne' dall'Assessore all'Ambiente ne' dalle
popolazioni interessate come evidenzia l'iniziativa della piana di
Gioia Tauro di questi giorni''. ''Cio' impone - ha concluso Aurelitano
- l'immediata convocazione della cabina di regia che sta' affrontando
il documento programmatico di rilancio al fine di avviare una azione
dell'Unione sulla questione dei rifiuti in generale, e quindi anche
sulle sorti del termovalizzatore di Gioia Tauro con o senza raddoppio''.
Scoppia la grana termo valorizzatori: Legambiente “Tommasi non convince”. Per i verdi di Lamezia "Posizione personale". Il Sindaco di Rosarno chiede chiarimenti. Alfiero incontra i sindacati Il TAR blocca l’apertura della caccia in Calabria. Pirillo “Nessun allarmismo” 06/09 Tortore, merli, colombacci, quaglie, e tanti altri animali
sono salvi. Il Tar del Lazio ha infatti sospeso le pre-aperture della
caccia in 6 Regioni, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia Romagna,
Molise e Puglia, che avevano aperto la stagione venatoria tra il 2
e il 3 settembre, prima dell'apertura ufficiale, la terza domenica
di settembre (quest' anno il 17) come stabilito dalla legge statale
n.157 del 1992. La Sezione Prima del TAR Lazio, infatti, ha accolto
sia il ricorso sia la richiesta di sospensiva presentate dalla Lav,
ha reso noto la stessa associazione. "Grazie a questa formidabile
vittoria giudiziaria - afferma Ennio Bonfanti, della Lav - è
stata sconfitta la scandalosa politica di liberalizzazione selvaggia
attuata dalle Regioni che, abusando dei propri poteri amministrativi
e legislativi, violano costantemente le normative statali e comunitarie
che cercano di tutelare la fauna". "Dopo il decreto-legge
De Castro-Pecoraro, ci si attendeva dalle Regioni maggiore senso di
responsabilità e rispetto per gli obblighi comunitari, visto
che la Commissione Europea ha già censurato le mille deroghe
venatorie degli scorsi anni", prosegue Bonfanti. "L'autorevole
e chiaro pronunciamento dei Magistrati del Tar non può che
servire da sprone al Governo e al Parlamento perché si arrivi
a una conversione del Decreto-legge 251 con opportuni emendamenti
che sanciscano definitivamente lo stop a deroghe e cavilli per aggirare
le disposizioni internazionali sulla tutela della fauna", sottolinea
Roberto Bennati, vicepresidente Lav. "Questo provvedimento -
precisa Maurizio Santoloci, Direttore Legale delle Lav - conferma
che la tendenza sostanziale alla violazione delle regole europee in
materia di protezione della fauna, alla quale il nostro Paese è
abituato per prassi storica, vede la naturale estinzione, e che il
ricorso alle vie giudiziarie costituisce uno strumento primario nel
quale tutta la Lav ha creduto fermamente e attraverso il quale intendiamo
continuare la nostra azione, anche in vista di futuri eventi di questo
e altro genere". In particolare, spiega la Lav, il Tar ha confermato
il divieto di pre-aperture della caccia contenuto nel Decreto Legge
n.251 che "dalle Regioni, dal mondo venatorio e dagli uffici
ministeriali era stato interpretato in maniera non corretta e favorevole
alle pre-aperture". 'I Giudici amministrativi, inoltre - continua
la Lav - hanno ritenuto che la caccia cosi' anticipata viola la Direttiva
79/409/CEE (che tutela gli uccelli nella fase riproduttiva) e contrasta
con la sentenza 313/2006 della Corte Costituzionale, che ribadisce
i poteri esclusivi dello Stato in materia di calendario venatorio.
Ne consegue che fino al 17 settembre qualunque attività di
caccia venga esercitata nelle 6 Regioni in questione, è penalmente
rilevante e sanzionata ai sensi dell'art. 30, L. n. 157/1992 e del
codice penale". Il decreto legge De Castro-Pecoraro sulla caccia
n. 251 dispone infatti, ricorda la Lav, all'art.3, comma 2 che: "In
via transitoria, per la stagione venatoria 2006/2007, è fatto
divieto di esercitare l'attività venatoria in data antecedente
alla terza domenica di settembre". Pacienza (Fare Verde) “Ambiente e turismo in crisi. DI chi le responsabilità?” 04/09 “L’estate 2006, almeno quella canonica delle ferie
di massa, è finita I pochi turisti che coraggiosamen-te avevano
scelto la Calabria ed in modo particolare le coste della provincia
di Cosenza, sono andati via. Sono rimasti i problemi irrisolti o malamente
affrontati di sempre e la delusione degli imprendito-ri turistici
locali che non hanno nulla da gioire per l’andamento della stagione
estiva”. E’quanto osserva in una nota ilPresidente Provinciale
di Fare Verde Francesco Pacienza. “Mentre da un lato –
prosegue Pacienza nella nota- vi è stato il gran balletto delle
cifre e delle analisi (Goletta Verde di Legambiente smentita da Arpacal
e viceversa) dall’altra il fallimento, ennesimo, dei battelli
pulisci-mare che aveva-no la grande presunzione di rendere il mare
più pulito raccogliendo qualche sacchetto di plastica o qualche
bottiglia però a centinaia di metri dalla riva mentre il fondale
in prossimità della costa era “soffocato” dalla
melma e dall’inquinamento di origine biologica (data l’assenza
di insediamenti pro-duttivi industriali) . Anche la grande quantità
di meduse presenti sotto costa sono un chiaro indicatore non solo
dell’innalzamento della temperatura dell’acqua ma anche
della forte presenza di fosfati e ni-trati, ossia elementi di cui
i detersivi domestici sono pieni e da cui le meduse vengono attratte.
Il 12 settembre verrà abbattuto l’ecomostro di Copanello 02/09 Il 12 settembre sarà abbattuto l'ecomostro di Copanello,
la megastruttura realizzata nella località turistica catanzarese
in una zona sottoposta a vincolo ambientale ed al centro, da molti
anni, di vivaci polemiche. Ad annunciarlo è stato il presidente
della Regione Calabria, Agazio Loiero, nel corso della riunione della
cabina di regia della maggioranza di centrosinistra che sostiene l'esecutivo.
L'abbattimento, secondo quanto ha riferito Loiero, sarà eseguito
dalla stessa impresa che ha demolito a Bari i palazzi di Punta Perotti.
Per quanto riguarda l'intervento a Copanello ci sono alcune difficoltà,
per la particolare conformazione della zona in cui sorge la struttura,
che i tecnici incaricati di progettare l'intervento hanno risolto. Ass. Pirillo “Gli appassionati della caccia siano i primi difensori dell’ambiente” 01/09 "In bocca al lupo ai cacciatori per la nuova stagione
venatoria, con l'auspicio che siano i primi difensori dell'ambiente
e della natura calabresi". Così l'assessore regionale
all'Agricoltura, Mario Pirillo, si rivolge ai cacciatori alla vigilia
della preapertura della nuova stagione venatoria. "Sono soddisfatto
- aggiunge Pirillo - del lavoro fin qui svolto. Un lavoro proficuo
che si è nutrito della disponibilità delle associazioni
degli agricoltori, dei cacciatori e degli ambientalisti. Abbiamo trovato
una sintesi intelligente, servendoci anche dell'apporto altamente
qualificato dell'Istituto nazionale della fauna selvatica, il cui
parere ha trovato spazio in diversi punti del nuovo calendario venatorio".
"Nel frattempo - è detto in una nota dell'assessorato
- un decreto legge del Governo, finalizzato all'adeguamento dell'ordinamento
nazionale alle direttive comunitarie, ha precisato meglio la questione
inerente all'esercizio dell'attività venatoria nelle cosiddette
Zps, le Zone di protezione speciale, nelle quali è possibile
cacciare dalla terza domenica di settembre, sempre che le stesse Zps
non ricadano nelle aree dei Parchi nazionali del Pollino, della Sila
e dell'Aspromonte, nelle quali rimane in vigore il divieto assoluto
di caccia. Su questo problema, il Ministero delle Politiche agricole,
in seguito a una serie di diffide che hanno raggiunto molte Regioni,
ha precisato, attraverso una nota interpretativa del decreto, che
la data di apertura dell'attività venatoria alla terza domenica
di settembre si riferisce alle sole Zps, rimanendo in vigore la data
del 2 settembre per la caccia nelle aree consentite e per le specie
previste". A Roma sfilano in 20.000 contro la caccia 01/09 Tre ore di sfilata nel centro di Roma e poi tutti davanti a
Montecitorio. Si è svolta così la manifestazione dei
cacciatori promossa dalle associazioni venatorie Federcaccia, Associazione
Libera Caccia, Confavi e Anuu che hanno portato, per le strade della
capitale, 50 mila manifestanti, stando alle stime degli organizzatori,
20 mila secondo le forze dell'ordine. Il leit motiv della protesta
è stato la mancanza di concertazione tra le associazioni venatorie,
le Regioni e il Governo che il 4 agosto scorso ha emanato un decreto
sulla caccia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 agosto, che riallinea
la legislazione italiana con quella europea, come ha precisato in
una nota il ministero delle Politiche Agricole alimentari e Forestali.
Lo stesso ministero ha organizzato un incontro, annunciato sin dal
momento dell'emanazione del provvedimento, con le associazioni venatorie,
ambientaliste ed agricole, per il prossimo 6 settembre, sul quale
si registrano molte attese. Secondo il ministro dell'Ambiente, Alfonso
Pecoraro Scanio, invece, "i cacciatori la devono smettere con
l'estremismo, non é accettabile che per l'estremismo di pochi
si distrugga un patrimonio di tutti, non dimentichino mai i cacciatori
che l'80% degli italiani è per l'abolizione della caccia".
Un vero problema, secondo il ministro dell'Ambiente, è quello
del bracconaggio per cui "le associazioni venatorie farebbero
bene ad aiutarci a combattere i bracconieri". L'atteggiamento
delle associazioni venatorie resta comunque "collaborativo e
propositivo - ha spiegato Franco Timo, presidente di Federcaccia -
affinché si realizzi la concertazione che chiediamo".
All'incontro con il ministro De Castro verrà presentato un
documento con le proposte delle associazioni dei cacciatori, "per
poter rivisitare alcune parti del decreto" ha dichiarato Maria
Cristina Caretta, presidente della Confavi. D'altro canto, ha ricordato
il ministro Pecoraro Scanio, "questo decreto ha salvato l'agricoltura
italiana che, altrimenti, non avrebbe ricevuto i fondi europei".
Ma si tratta solo di "un pretesto infondato", secondo l'europarlamentare
Sergio Berlato, uno dei promotori della manifestazione, "questo
decreto - ha affermato Berlato - rappresenta, invece, una tangente
politica che il governo deve pagare alla parte più estremista
ambientalista che giuda il Paese". Sulla concertazione è
intervenuta anche Katia Bellillo (Pdci), secondo la quale, "non
bisogna lasciarsi prendere dall'idea di comandare invece che governare,
se lo fanno ministri del mio governo mi indigno". Riguardo alle
critiche di merito al decreto del 4 agosto Federcaccia rileva che,
per quanto concerne la disciplina della caccia in deroga all'interno
delle Zone a protezione speciale (Zps), con il decreto è stata,
di fatto, vanificata la possibilità di fare prelievi in deroga
delle cosiddette piccole quantità. Inoltre, è stata
vietata la caccia ad alcune specie come la pernice bianca e il combattente,
senza che vi sia nessuna ragione scientifica. E chiaro è anche
il giudizio di Elena Donazzan, Assessore regionale del Veneto con
delega alla caccia, "con questo decreto - ha spiegato Donazzan
- si invadono le competenze delle Regioni, ai sensi della Costituzione
Titolo V, modificato nel 2001 da un governo di centro sinistra"
e sulla caccia in deroga il parlamento, nel 2002 ha fatto una legge,
la n.221 che permetteva l'applicazione del regime in deroga in Italia
e molte regioni, tra cui il Veneto, hanno normato in questo senso.
"Con questo decreto - ha concluso Donazzan - si impedisce alle
regioni di esercitare questa potestà". Secondo l'assessore,
infine, si perderebbe terreno di caccia e si concentrerebbe il fuoco
sulle specie che sono già sottoposte alla cacciabilità
ordinaria. Tommasi “Un piano concertato per l’ambiente, premessa per una strategia energetica” 30/08 "La Cabina di regia su energia e ambiente che si riunisce
oggi per la prima volta a Roma è sicuramente lo strumento più
adeguato per elaborare una strategia energetica per il Paese in grado
di coniugare le esigenze di produzione e sviluppo in questo settore
con quelle di salvaguardia dell'ambiente. L'elaborazione di un Piano
energetico concertato e capace di intercettare le peculiarità
dei vari territori è presupposto irrinunciabile del sistema
produttivo del paese" Lo ha sostenuto il coordinatore nazionale
della Commissione ambiente, Diego Tommasi, che ha anche espresso apprezzamento
per il metodo scelto dal Governo. "La Cabina di regia - ha detto
infatti Tommasi, assessore all'Ambiente della Regione Calabria - è
un metodo agevole per l'elaborazione di strategie di sviluppo che
non risultino calate dall'alto, ma al contrario, siano in grado di
intercettare le esigenze locali e si trasformino poi in scelte concertate
e partecipate". "I segnali che il Governo sta dando nel
settore dell'energia - ha proseguito il Coordinatore nazionale - sono
positivi e vanno nella direzione della incentivazione delle fonti
energetiche pulite e rinnovabili, dalle quali possono derivare notevoli
chance anche per le regioni del Sud. Il metano si inserisce a pieno
titolo tra queste fonti di produzione: è necessario verificare
lo stato dei terminali a metano e valutarlo nel loro contesto fornendo
analisi obiettive lontane da esasperazioni che potrebbero portare
a pericolosi ritorni al passato e a ripercorrere la strada del carbone".
"E' chiaro che nella strategia nazionale - ha concluso Tommasi
- diventa indispensabile la scelta delle Piattaforme in funzione alla
materia prima: in questo contesto la Calabria gioca un ruolo fondamentale". Il Commissario Alfiero convoca una riunione sulla depurazione per il 29 agosto 29/08 Una riunione per fare il punto della situazione sui problemi
ambientali emersi negli ultimi giorni nel comprensorio di Sellia Marina,
Cropani e Botricello, sulla costa ionica catanzarese, è stata
convocata, per martedì prossimo, 29 agosto, nella sede dell'
Ufficio del Commissario delegato per l' emergenza ambientale in Calabria.
"Alla riunione, che sarà presieduta dal Commissario, prefetto
Carlo Alfiero - è detto in un comunicato - parteciperanno i
sindaci dei Comuni interessati ed i responsabili dell' Arpacal e dell'
Ato provinciale. Sul tavolo della discussione gli interventi realizzati
dall' Ufficio del Commissario sugli impianti di depurazione della
zona, nell' ambito del piano di contrasto all' emergenza, e gli interventi
strutturali già definiti nell' Accordo di programma quadro
di prossima attuazione". Tartaruga “caretta caretta” salvata in Calabria 24/08 Una tartaruga "caretta carettà é stata salvata
dal Wwf Calabria a Cetraro, nel cosentino, mentre altre due sono state
rimesse in libertà a Pizzo, nel vibonese. Ieri un grosso esemplare
di tartaruga in difficoltà era stato trovato dalla Guardia
Costiera di Cetraro, dopo la segnalazione di alcuni diportisti. Una
motovedetta del Circomare ha portato a riva l'esemplare, di 65 centimetri
di carapace. E' stata quindi organizzata una staffetta che ha coinvolto
personale della stessa Guardia costiera, il responsabile del Progetto
tartarughe del Wwf in Calabria, Pino Paolillo, e un mezzo della Riserva
marina di Capo Rizzuto, dove l'esemplare è stato ricoverato
per essere tenuto sotto osservazione. Contemporaneamente il Wwf ha
preso in consegna dalla riserva crotonese due giovani esemplari di
Caretta che erano stati recuperati nei mesi scorsi dagli attivisti
dell'associazione ambientalista e successivamente sottoposti alle
cure del veterinario della Riserva, Domenico Piro, per essere liberate
nel mare di Pizzo. "Particolarmente emozionante - è scritto
in un comunicato del Wwf - la scena della liberazione dei due rettili
per i numerosi bagnanti della 'Marina' della cittadina tirrenica,
specialmente per le giovanissime turiste Daniela, genovese di appena
5 anni e per la fiorentina Sofia, i cui nomi sono stati assegnati
alle due tartarughe, altrettanto giovani". Poco prima della liberazione,
che si è svolta sotto la sorveglianza del comandante dell'Ufficio
locale marittimo, il maresciallo Vincenzo Pavone, e che ha visto il
coinvolgimento logistico di due mezzi della Capitaneria di porto di
Vibo Valentia, le due tartarughe erano state marcate con delle apposite
targhette metalliche del Wwf Italia che serviranno per identificare
gli animali liberati qualora dovessero essere ricatturati, così
come avvenne l'anno scorso, quando una Caretta liberata a Vibo, dopo
tre mesi venne ripescata, in perfetta forma, nelle acque francesi
del Golfo del Leone. Più di 100 caprioli abbattuti in Piemonte 24/08 Una novantina nella provincia di Cuneo, quattordici in quella
di Alessandria, due in quella di Asti: è un primo bilancio
dei caprioli abbattuti a metà della prima giornata di caccia
selettiva in Piemonte, secondo il piano tanto contestato della Regione,
che prevede 4.996 esemplari da eliminare, su una popolazione tra i
40mila e i 50mila capi. L' apertura della caccia selettiva in Piemonte
per oggi ha riguardato anche le province di Torino e di Biella, ma
non ancora quelle di Vercelli e di Verbania, dove gli abbattimenti
inizieranno fra fine mese e inizio settembre. Le contestazioni annunciate
nei giorni scorsi dagli animalisti e dagli ambientalisti sono state
attuate alla periferia di Acqui (Alessandria). Armati di fischietti,
campanacci e pentole, gli animalisti hanno rumoreggiato per mettere
in fuga le potenziali vittime, di fronte ad un imponente schieramento
di forze dell' ordine. Alcuni momenti di tensione si sono verificati
quando il primo cacciatore si è presentato con un animale in
braccio al centro di controllo di Acqui. L' ingresso gli è
stato impossibile, così è stato dirottato nel centro
di Ovada. In tutta la provincia gli abbattimenti previsti erano 874,
diminuiti di un centinaio con la decisione di tentare una sperimentazione:
niente abbattimento e invece trasferimento altrove, ad esempio in
Calabria, regione che ha dato la disponibilità. Per comprendere
la fattibilità si attende il parere dell' Infs (Istituto nazionale
di fauna selvatica). Sono inoltre ancora da vagliare da parte del
Tar di Torino i ricorsi presentati da alcune associazioni ambientaliste
contro il piano di abbattimento, con una prima udienza fissata per
il 6 settembre. Nessuno scontro con gli ambientalisti invece nell'
astigiano e nel cuneese, dove i caprioli da abbattere sono rispettivamente
126 e 1.319. Nell' astigiano i due abbattuti erano a Roccaverano,
mentre nel cuneese si è sparato per ora nei comprensori alpini
delle Valli Monregalesi e dell' Alta Valle Tanaro e negli Atc di Cortemilia
e Dogliani-Alba. "Attendiamo che sia discusso il ricorso al Tar
- ha spiegato uno dei rappresentanti del coordinamento cuneese delle
associazioni ecologiste, Mario Casana - perché in molti Ambiti
territoriali di caccia e Comprensori alpini il numero dei caprioli
è diminuito anziché aumentato". Posizione molto
differente è stata espressa dalla Coldiretti cuneese, che in
documento ricorda come "già i danni alle coltivazioni
dovuti ai cinghiali siano molto ingenti". In provincia di Torino
gli abbattimenti programmati sono 1.628, in quella di Biella 185,
nel novarese 104, nel vercellese 330 e nel verbano 450. Il piano non
riguarda però solo i caprioli, ma anche altri ungulati, con
date d' inizio della caccia selettiva che vanno da fine agosto all'
inverno. I daini da abbattere risultano 502, i camosci 2.783, i cervi
1.082, i mufloni 228 e i cinghiali 5.352. Intanto oggi l' assessore
regionale alla Tutela della Flora e della Fauna, Mino Taricco, ha
difeso in conferenza stampa il piano di prelievo dei caprioli ricordando
l' elevato numero di incidenti stradali da loro causati (1037 fra
il 1993 e il 2005) nonché i gravi danni che provocano all'
ambiente e all' agricoltura: circa 5 milioni di euro all' anno. D'
accordo con la linea regionale è L' Arci Caccia, che ha parlato
di "demagogia" di animalisti e anticaccia e di "costi
non più sopportabili dalla Regione" per i danni da pagare.
Legambiente “Accolto il ricorso contro la Cabina ENEL di Mezzana a S. Deuterio” 23/08 Legambiente ha reso noto che è stata accolta la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla stessa associazione ambientalista nella vicenda della "cabina Enel" realizzata alcuni anni fa nel bosco Mezzana di Macchia Albanese dal Comune di San Demetrio Corone. In un manifesto fatto affiggere a San Denetrio Corone, l' associazione sostiene che "dopo aver definitivamente scongiurato la vendita dei boschi Mezzana e Calamia, per aver dimostrato nei vari gradi del giudizio che gli stessi sono gravati da diritti di uso civico in favore di tutti i cittadini, Legambiente è stata successivamente costretta, per la conservazione e la tutela di detti diritti, nonché per il mantenimento della salubrità dell'ambiente, a ricorrere una seconda volta alla magistratura impugnando l'accordo tra l' Enel e il Comune di S. Demetrio Corone, inteso a realizzare una cabina elettrica nel bosco Mezzana della frazione Macchia Albanese". Per il presidente di Legambiente Calabria, Antonio Morabito, anche questa seconda "battaglia legale" intrapresa è destinata a concludersi in favore dei cittadini. "Infatti detta vertenza è recentemente arrivata all'esame della Corte costituzionale - riporta il manifesto - la quale all'udienza del 4 luglio 2006, con sentenza pubblicata il 27 luglio 2006, in accoglimento della questione di legittimità costituzionale, sollevata e discussa dal difensore di Legambiente Calabria, avv. Costantino Francesco Baffa, ha dichiarato incostituzionale l'art. 56, commi 1, 2, 3, della legge regionale n. 10, secondo il quale a parere della società Enel e del Comune sarebbe stato possibile realizzare la cabina elettrica, per evidente ed irrimediabile contrasto con l'art. 3, primo comma, della Costituzione, in riferimento alla legge quadro sul riordino dei territori gravati da usi civici". Arpacal “Nessun allarme per il pesce azzurro vicino la costa” 22/08 "L'insolito avvicinamento alla costa jonica di milioni di esemplari di pesce azzurro, di piccole dimensioni, non è un allarme, ma è invece la conferma che il Mar Jonio ha raggiunto un livello di maggiore fecondità biologica grazie ad acque più pulite". E' quanto sostiene, in una nota, l'Arpacal, l'Agenzia regionale protezione ambiente Calabria. "Si tratta - prosegue la nota - di un curioso fenomeno che sta interessando la costa jonica calabrese nelle ultime settimane. I turisti in vacanza nelle località balneari hanno potuto così ammirare, con stupore, i piccoli pesci rimanere a pochi centimetri dalla battigia, per diverse ore. Appaiono, infatti, come grandi macchie scure sul fondale marino che si muovono all'unisono. In realtà, è un normale fenomeno di migrazione di milioni di esemplari di pesce azzurro che, raggruppati in banchi compatti seguono le calde correnti superficiali che raggiungono la costa jonica calabrese: da Soverato a Isola Capo Rizzuto, da Sellia Marina a Cropani Marina". "Questi esemplari, - conclude la nota - che stanno incuriosendo i turisti al punto da spingerli a chiamare al nostro numero verde, prenderanno a breve il largo e deporanno, tra meno di un anno, le uova da cui saranno originati nuovi banchi, ovvero cibo per i predatori. E' il cerchio della vita alla base della catena alimetare della oceanografia biologica". Corigliano: Nessuna responsabilità dell’attuale Giunta sul mancato finanziamento per la raccolta differenziata 21/08 ''In merito alle affermazioni del consigliere comunale Giorgio
Aversente, circa la mancata assegnazione al nostro Comune del contributo
regionale per interventi a favore dello sviluppo della raccolta differenziata,
l'Amministrazione comunale precisa di non avere responsabilita' dal
momento che essa si e' insediata poco meno di un mese fa, quando i
termini del bando pubblico regionale cui si fa riferimento erano gia'
chiusi''. E' quanto si afferma in un comunicato dell'ufficio stampa
del comune. L'Amministrazione, nella nota, precisa anche che ''il
Comune di Corigliano Calabro, pur non risultando beneficiario del
contributo assegnato, e' presente nella relativa graduatoria. La mancata
assegnazione e' stata dovuta ad uno degli obblighi attesi dallo stesso
bando, che prevedeva un impegno da parte dell'ente ad operare una
riduzione quantitativa della tassa sui rifiuti solidi urbani. Com'e'
noto, ancor prima che venisse pubblicato il bando pubblico regionale
(Decreto n. 4158 dell'11 aprile 2006) il Commissario prefettizio che
ci ha preceduti aveva provveduto ad un aumento della Tarsu pari al
15% che, con chiara evidenza, non e' stato compensato dall'impegno
inserito nella richiesta relativa al bando di ridurre la stessa nella
misura del 5%. Nel rendere edotto il consigliere Aversente che su
tale bando non e' prevista la presentazione di ricorsi da parte dei
Comuni interessati, l'Amministrazione comunale e' impegnata presso
l'assessorato regionale all'Ambiente al fine di acquisire gia' nel
prossimo mese di settembre una posizione in graduatoria utile all'ottenimento
del contributo''. ''Le politiche che l'Amministrazione comunale intende
perseguire per incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti -
conclude la nota - sono infatti evidenziate nelle linee programmatiche
che il sindaco, Armando De Rosis, si appresta a presentare al Consiglio
comunale''. Il Calabriambiente 2006 assegnato a Mons. Bregantini 19/08 Giancarlo Bregantini, vescovo della Diocesi di Locri-Gerace,
Marcia Teophilo, poetessa ed antropologa brasiliana e il naturalista
calabrese Giuseppe Paolillo sono i vincitori dell' edizione 2006 del
Premio Calabriambiente. Il riconoscimento, ideato e promosso dal Comune
di Soveria Mannelli e dalla delegazione Wwf della Calabria, sarà
consegnato martedì 22 agosto. Al presule locrese, è
spiegato nelle motivazioni, il premio é stato assegnato per
l' attività svolta in favore del recupero della dignità
ambientale ed umana dei luoghi della sua diocesi, a partire dal santuario
mariano di Polsi, nel cuore dell'Aspromonte; Theophilo, autrice di
numerosi libri di poesie dedicati perlopiù alla foresta amazzonica,
attivista nelle battaglie per la salvezza della biodiversità,
mentre il riconoscimento a Paolillo è stato attribuito per
la sua qualità di naturalista ed ornitologo ma anche di ambientalista
militante. Alla manifestazione seguirà una proiezione di diapositive
di Francesco Bevilacqua, ideatore del premio assieme all' ex sindaco
della cittadina Mario Caligiuri, sul tema: "Montagne di Calabria,
scrigno di bellezza ed identità". In passato il premio
"Calabriambiente" è stato assegnato a personalità
del mondo naturalistico, a istituzioni, Comuni, Associazioni ma anche
a semplici cittadini impegnati nella tutela del patrimonio ambientale
e naturalistico della regione. Cerbiatta adottata dalla Forestale diventa “mamma” 18/08 Iona, uno splendido esemplare di cerbiatto di cinque anni,
"adottata" quando aveva pochi giorni dal personale del Corpo
forestale dello Stato, è diventata mamma. L'animale si trova
in località "Cupone", nel comune di Spezzano Sila,
nell'area gestita dall'Ufficio tutela della biodiversità (Utb)
del Corpo Forestale dello Stato di Cosenza. La cerbiatta fu ritrovata
circa cinque anni fa lungo una strada nella riserva naturale "Iona-
Serra della Guardia " nel comune di Celico. Una splendida riserva
gestita proprio dal Corpo forestale che da allora ha tenuto in cura
l'animale. Aveva solo pochi giorni quando è arrivata al "Cupone"
e ad accoglierla ha trovato gli uomini del Comando stazione locale
che hanno provveduto ad allattarla grazie ad un biberon con latte
di capra. Iona, una volta autosufficiente, è andata a far compagnia
ad un cervo presente nei recinti dimostrativi lungo il sentiero didattico
nell'area gestita dal Corpo forestale e dove vive tuttora. Il suo
nome "Iona" deriva appunto dalla riserva naturale dello
stato dove è stata ritrovata. Da circa cinque anni vive al
fianco degli uomini del Corpo forestale che da oggi avranno cura anche
del suo piccolo di cui non si conosce ancora il sesso in quanto, per
non creare fastidio, il personale del Corpo forestale ha preferito
non avvicinarsi. Il mare nostrum sempre più pulito ma a rischio tropicalizzazione 16/08 Il mare è meno sporco ma ha la 'febbre' alta e le foci
dei fiumi sono sempre più inquinate. E' questa la 'sentenza'
emessa da Goletta verde di Legambiente al termine della due mesi di
analisi e campionamenti effettuati lungo gli 8000 chilometri di costre
italiane portati a termine con le navi Catholica e Pietro Micca. I
risultati delle analisi sono stati presentati oggi a Capalbio (Grosseto)
da Lucia venturi e Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente.
Dunque, secondo i dati diffusi da Goletta verde, aumenta la temperatura
dei mari con una progressiva tropicalizzazione che può ulteriormente
stravolgere l' intero ecosistema. Mari comunque sempre più
puliti (Toscana in testa, a seguire Marche, Basilicata e Molise, ultimo
nella graduatoria il Friuli) e fiumi sempre sporchi alla foce. Male
anche per quello che riguarda gli ecomostri, Campania in testa seguita
da Puglia e Calabria, e male anche per quanto riguarda l' erosione
degli arenili che interessa oltre 1600 chilometri di spiagge italiane.
Intanto è in arrivo la 'vongola delle Filippine', vongolone
tropicale che potrebbe spodestare uno dei frutti di mare più
amati dagli italiani. La 'vongola delle Filippine' è infatti
una delle specie tropicali che potranno insediarsi in quella sorta
di 'tropico de' noantrì nel quale si sta trasformando il mare
italiano, con temperature che, in alcuni casi, superano i 30 gradi
centigradi. E' questo uno dei dati più preoccupanti, per i
futuri risvolti sull' ecosistema, diffuso oggi da Legambiente al termine
dell' ultima campagna di campionamento e analisi nei mari italiani
di Goletta Verde. I dati sono stati presentati stamani a Capalbio
(Grosseto) e mostrano la faccia positiva e quella negativa dell' impatto
dell' uomo sull' ambiente marino. La faccia positiva è un minor
inquinamento dei mari che presenta una situazione tutto sommato buona.
La depurazione, ha sottolineato Lucia Venturi della segreteria nazionale
di Legambiente, "é migliorata negli anni ed è diminuita
la presenza di batteri di origine fecale". Ma è la temperatura
delle acque marine che sta progressivamente salendo a preoccupare
di più. I tecnici di Goletta Verde, grazie ai laboratori mobili
che accompagnano da terra il viaggio delle imbarcazioni Catholica
e Pietro Micca, hanno rilevato valori termici delle acque superiori
di 1/2 gradi alla media stagionale con picchi di 33,1 gradi a Falconara
Marittima e 31,4 a Porto San Giorgio (Marche), 31,2 gradi a Siniscola
(Sardegna), 30,7 a Ravenna (Emilia Romagna) e 30,5 a Rosignano, in
Toscana. Il mare nostrum rischia di diventare così un vero
e proprio mare tropicale, che porta ad uno stravolgimento dell' ecosistema.
Ecco arrivare il vongolone filippino, ma anche la terribile Ostreopsys,
l' alga tossica che ha disturbato i bagnanti liguri, laziali, siciliani,
il pesce pappagallo che se ne stava nelle acque di Lampedusa e il
terribile pesce serra, le aguglie e le lampughe che mai avrebbero
detto di dover migrare al nord. Faccia negativa: l' inquinamento delle
foci dei fiumi peggiora (il 66,7% dei punti campionati è inquinato
o gravemente inquinato) e la presenza di "ecomostri", che
sono sempre lì. "Sono 3359 le infrazioni accertate sul
demanio marittimo" hanno spiegato i vertici di Legambiente che
ricordano come la Campania sia in testa a questa sgradevole classifica
seguita da Sicilia, Calabria e Puglia. I nuovi 'pirati' si sono così
meritati le bandiere nere, 14 riconoscimenti in negativo per chi si
è contraddistinto nelle aggressioni all' ambiente. Bandiere
nere sì, ma il blitz di Goletta ha portato anche i riconoscimenti
in positivo come l' attribuzione delle 5 Vele alle comunità
dove tutela dell' ambiente, turismo e sviluppo vanno di pari passo
senza problemi. E anche la bella notizia dell' 'internazionalizzazione'
di Goletta Verde. "La Chicaboba Magnum - è stato detto
- ha toccato molti porti del Mediterraneo portando con sé il
progetto di una federazione dei Parchi del Mediterraneo che metta
in rete oltre 500 realtà e le diverse migliaia di riserve naturali
dei Paesi che si affacciano sul Bacino del Mediterraneo". Aumentano le ecomulte ma diminuiscono gli eco-controlli. Nasce un osservatorio ambientale 10/08 Diminuiscono i controlli degli ecoreati rispetto al 2005, ma
aumenta il valore delle multe per l'ambiente. Secondo il primo bilancio
dell'attività dei carabinieri per la tutela dell'ambiente,
presentato oggi a Roma alla presenza del ministro Alfonso Pecoraro
Scanio, l'illegalità ambientale nei primi sette mesi del 2006
è del 26%. Rispetto al 2005 si registra un calo degli ecoreati
del 4%, ma è boom per le sanzioni amministrative che toccano
la cifra record di circa 37 milioni di euro contro circa un milione
e 400 mila dello stesso periodo del 2005. "Occorre essere molto
energici contro le illegalità ambientali", ha detto il
ministro dell'Ambiente. I carabinieri per la tutela dell'ambiente
nei primi sette mesi del 2006 hanno effettuato 5.429 controlli, nel
cui ambito sono state accertate 1.438 infrazioni alla normativa ambientale.
I controlli hanno portato a 103 arresti, di cui 83 per reati legati
all'inquinamento del suolo e 19 legati all'inquinamento atmosferico.
E a propositi di eco controlli ed eco multe nasce l'osservatorio nazionale
sui crimini ambientali. I magistrati Donato Ceglie e Maurizio Santoloci
sono stati nominati consulenti. Tra gli obiettivi anche quello di
scrivere la proposta, coordinata dal ministero della Giustizia, per
introdurre i reati ambientali nel Codice Penale. Ad annunciarlo il
ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio: "Il ministero
dell'Ambiente avrà presso il Gabinetto, un' Osservatorio sui
crimini ambientali", ha detto Pecoraro nel corso della presentazione
del bilancio delle attività dei primi sette mesi del 2006 del
Comando carabinieri per la tutela dell' ambiente. "Ho firmato
ieri il provvedimento - ha riferito il ministro - e ho nominato come
consulenti i magistrati Donato Ceglie e Maurizio Santoloci, che hanno
accettato, per realizzare il massimo del supporto alle forze dell'ordine,
perché ci sia un' attenzione del ministero dell'Ambiente anche
dal punto di vista del rispetto delle leggi dello Stato e per scrivere
la nostra proposta, che sarà coordinata dal ministero della
Giustizia, per introdurre i reati ambientali nel Codice penale del
nostro Paese". "Per quanto riguarda la riscrittura del Codice
ambientale - ha proseguito il ministro - tra i magistrati che ci stanno
aiutando, per la normativa dei rifiuti, c'é anche Gianfranco
Amendola". "Credo che l'appello rivolto perché questi
reati vengano introdotti nel Codice penale debba essere recepito -
ha aggiunto il ministro dell'Ambiente - Il termine 'crimini' non è
scelto a caso. Noi riteniamo che alcune cose gravissime, come i rifiuti
tossici o le ecomafie che si sviluppano in questo settore, sono da
combattere come criminalità ambientali. Dobbiamo aggredire
la malavita organizzata: se pensiamo alla 'ndrangheta in Calabria
e alle vicende collegate ai rifiuti in Campania, sappiamo che va contrastata
con grande determinazione ed energia''. In Calabria il “Veliero dei defini” 09/08 Il Veliero dei Delfini e' arrivato in Calabria. La campagna,
che ha come testimonial Enzo Maiorca, e' promossa dal Cts Ambiente
in collaborazione con il ministero dell'Ambiente e della Tutela del
Territorio, con la partecipazione della guardia costiera, del Nucleo
operativo ambientale dei carabinieri e della guardia di finanza. ''Oltre
1500 miglia, 50 giorni di navigazione e 23 tappe - e' scritto in una
nota - per conoscere la presenza, la distribuzione e lo stato di conservazione
dei delfini e degli altri cetacei che frequentano i nostri mari e
per verificare quali sono i principali fattori di minaccia per questi
animali. Ma non solo. Quest'anno un'attenzione particolare sara' rivolta
al tema della biodiversita' marina e in special modo ai grandi migratori
che frequentano i nostri mari''. ''Insieme ai delfini, alle balene
ed alle altre specie di cetacei - prosegue la nota - i ricercatori
del Cts Ambiente saranno impegnati nella realizzazione di un check
up a tartarughe marine, foca monaca, squali, tonno rosso e pescespada
per raccogliere dati preziosi per definire le piu' idonee strategie
per arrestare la perdita di biodiversita' entro il 2010, secondo quanto
previsto dall'iniziativa Countdown 2010 promossa dall'Iucn, l'Unione
internazionale per la conservazione della natura''. Il Veliero, che
sara' in Calabria da oggi al 13 agosto, fara' tappa a Tropea ed a
Cetraro. Durante la permanenza nelle diverse localita' sono previste
una serie di iniziative in collaborazione con i Comuni e le associazioni
locali. Domani a Tropea ed il 12 a Cetraro sono in programma conferenze
stampa ed uscita in mare a bordo del veliero con la partecipazione
delle autorita' locali. Aumenta in Calabria la raccolta differenziata della carta 08/08 Cresce, in Calabria, la raccolta di carta e cartone da destinare al riciclo. In particolare, nel 2005, la raccolta e' aumentata del 9,8% che ha consentito ai Comuni calabresi di ottenere un milione e 928 mila euro. Il dato emerge dall'XI Rapporto sulla raccolta, riciclo e recupero di carta e cartone effettuato da Comieco, il Consorzio nazionale per il recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica. Secondo il rapporto, e' stata di 2,26 milioni di tonnellate la quantita' di imballaggi cellulosici che nel 2005 e' stata avviata al riciclo in Italia. Nel 2005, infatti, ogni italiano ha raccolto quasi 40 Kg di carta e cartone con un incremento del 7,5% rispetto al 2004. ''Un'attenzione particolare - e' scritto in un comunicato - merita la Calabria, la quale registra una quota di raccolta pro capite di 17,1 Kg annui. I calabresi nel 2005 hanno raccolto il 9,8% in piu' di materiali cellulosici''. ''In totale - ha sostenuto Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco - gli abitanti della regione hanno raccolto 34.412,4 tonnellate di materiale. Questo ha permesso ai Comuni calabresi di ricevere in cambio una somma di un milione e 928 mila euro. In Italia, infatti, piu' si ricicla carta e cartone, piu' si ricevono contributi da Comieco''. Se si considera l'intero Meridione, nell'anno appena passato e' stata raccolta una quantita' di carta e cartoncino per 360,7 mila tonnellate, le quali hanno generato un ritorno economico ai Comuni pari a 17,6 milioni di euro. ''Sono notevoli - prosegue la nota - anche i benefici ecologici generati dal riciclo, le tonnellate di carta raccolte al Sud equivalgono, infatti, alla capienza di ben tre discariche. Per quanto riguarda la crescita dei volumi di raccolta, in prima fila c'e' il sud con un +15,2%. Il centro Italia registra un aumento del 7,4%, mentre al nord l'incremento e' del 5,6%. Se il settentrione rimane l'area che segna volumi di raccolta maggiori, anche quest'anno i tassi a due cifre registrati confermano la volonta' del meridione di recuperare il ritardo accumulato rispetto al resto d'Italia''. Comieco e' il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica. Il Consorzio ha come compito istituzionale il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Direttiva 94/62 CE e recepiti dalla legislazione nazionale. Al Comieco aderiscono circa 3.500 imprese della filiera cartaria. Per realizzare questi obiettivi il Consorzio ha sottoscritto 649 convenzioni sulla raccolta differenziata che coinvolgono 5.797 Comuni e circa 48 milioni e mezzo di cittadini. Nuovi finanziamenti per la pulizia delle spiagge 07/08 Continua incessante l’impegno dell’Assessorato
Politiche dell’Ambiente per il risanamento degli ambienti marini
costieri. Dopo la messa in funzione di 100 depuratori e il raddoppio
dei battelli che stanno pattugliando le coste calabresi per la pulizia
della acque superficiali, arrivano ulteriori finanziamenti per la
pulizia delle spiagge. Ben 700 mila euro che si aggiungono ai precedenti
800 mila, per rendere più fruibili gli arenili calabresi sia
dal punto di vista ambientale che sanitario. Legambiente a Loiero: “Risorse per tutelare i caprioli” 04/08 "La generosità della Regione Calabria nel destinare
due milioni di euro per i caprioli piemontesi è nobile, ma
è fondamentale che queste risorse siano messe a disposizione
per il Capriolo italico, specie a forte rischio in Italia, per la
quale un parco calabrese, il Parco nazionale dell'Aspromonte, ha presentato,
dopo quattro anni di serio lavoro, un ottimo studio di fattibilità
per la sua reintroduzione". Questa la richiesta di Legambiente,
fatta dal responsabile nazionale conservazione e gestione fauna, Antonino
Morabito, al presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, rispetto
alla disponibilità manifestata verso i 600 caprioli di Acqui
Terme, in provincia di Alessandria. "E' fondamentale ricordare
- ha sostenuto Morabito - che, come riportato in tutti i Piani d'azione
nazionali per le specie minacciate, la seconda causa, in ordine di
grandezza, di perdita della biodiversità è il continuo
'arrivo' di specie alloctone. I caprioli presenti in Piemonte, che
in questi giorni di afa estiva hanno acceso il dibattito, appartengono
ad una specie non originaria della Calabria, il capriolo europeo,
e tentare di salvarli trasferendoli in questa regione si trasformerebbe
in una serissima minaccia per la fauna italiana". Nel plaudire
alla sensibilità mostrata da Loiero, Legambiente, è
scritto in una nota, auspica che la Calabria "diventi protagonista
in Italia ed Europa per le azioni a favore della conservazione della
biodiversità, a partire da maggiori risorse per la gestione
del sistema delle aree protette, dei siti d'importanza comunitaria
e delle zone di protezione speciale, principale 'casa' della biodiversità
presente in Calabria" Sottosegretario Marchetti: “Rivedere il tracciato dell’elettrodotto Laino-Rizziconi” 03/08 Dopo il sopralluogo della scorsa settimana in Calabria il Sottosegretario
all'Ambiente Laura Marchetti è persuasa che il tracciato dell'elettrodotto
Laino-Rizziconi debba essere rivisto. "Tralicci avvinti - sostiene
Marchetti in una nota - alle abitazioni, nella provincia di Cosenza,
ne ho visti con i miei occhi e già posso smentire i documenti
ufficiali che hanno trasformato 50 centimetri di distanza in 50 metri.
Le argomentate proteste, che da anni percorrono la Calabria, hanno
costretto il Ministero dell'Ambiente, alla fine dello scorso anno,
a chiedere ufficialmente a Terna-Grtn un elaborato idoneo a rappresentare
il percorso seguito dall'elettrodotto per verificarne l'aderenza alle
prescrizioni del Decreto di Valutazione di Impatto Ambientale. La
società - dopo 8 mesi - non ha ancora fornito tali informazioni
alla Commissione per la Via, presso il Ministero dell'Ambiente. In
una riunione che ho convocato oggi è stato deciso - di comune
accordo con il Direttore Generale Bruno Agricola, presidente della
Commissione VIA - che la Commissione concluderà il suo lavoro
di verifica del tracciato realizzato da Terna-Grtn entro il mese di
ottobre 2006. Il 30 ottobre ho invitato a riunirsi a Roma, presso
il Ministero dell'Ambiente, i Sindaci dei paesi che lamentano le maggiori
criticità, vale a dire Montalto Uffugo, San Benedetto e Lattari,
insieme al Direttore Bruno Agricola e a rappresentanti di Terna-Grtn,
Regione Calabria e Provincia di Cosenza: valuteremo insieme il lavoro
della Commissione VIA e quindi la corrispondenza dei lavori eseguiti
da Terna-Grtn rispetto a quelli autorizzati". "In quella
sede - ha concluso - intendiamo trovare un accordo definitivo sulle
varianti necessarie per la salute dei cittadini e la tutela del paesaggio
e dell'ambiente. Auspico, naturalmente, che Terna-Grtn voglia fornire
la massima collaborazione nei tempi richiesti e senza ulteriori ritardi" Adamo “Mare pulito, oltre 100 depuratori attivati” 02/08 "Dopo gli annunci adesso cominciano a seguire i fatti.
E' sotto gli occhi di tutti che quest'anno i turisti e i bagnanti
possono fidarsi di un mare calabrese più pulito". A sostenerlo
è stato il vicepresidente della Regione Calabria, Nicola Adamo.
"La caparbietà - ha aggiunto Adamo - che ha animato l'
incessante lavoro dell' assessore regionale Diego Tommasi, la volontà
determinata del presidente Agazio Loiero, l'efficienza del commissario
per l'emergenza ambientale Carlo Alfiero attraverso un lavoro che
è stato svolto nei mesi scorsi hanno reso possibile l'attivazione
di oltre cento depuratori che nel passato erano non funzionanti. E'
ovvio che le ragioni dell'inquinamento marino anche se biologico sono
di tipo strutturale e che quindi sulla base delle strategie del Governo
regionale richiedono tempi graduali ma che vanno oltre la stagione
2006". "Su questo fronte - ha concluso Adamo - il Governo
regionale continuerà ad essere impegnato anche e soprattutto
perché non rinunceremo ad un piano regionale per la messa in
sicurezza, l'ammodernamento ed il disinquinamento del territorio e
delle acque calabresi". Il Commissario Alfiero soddisfatto “I depuratori lavorano a pieno regime. Superata l’emergenza” 01/08 "Ritengo di avere onorato l'impegno che avevo assunto di fare funzionare nuovamente a pieno regime i 74 depuratori per i quali si registrava una carenza o addirittura una mancanza assoluta di manutenzione, avendo utilizzato nel modo più produttivo gli otto milioni di euro che erano stati stanziati". Carlo Alfiero, in un' intervista alle agenzie, fa il punto del lavoro che ha svolto dall'aprile scorso, quando gli è stato affidato l'incarico di commissario straordinario per l'emergenza ambientale in Calabria, ed esprime soddisfazione per i risultati raggiunti. "Questo non significa - aggiunge l'ex direttore della Dia - che abbiamo ripulito il mare della Calabria, problema che non si può collegare soltanto al funzionamento dei depuratori ma che é determinato da situazioni più generali. Significa, però, che 74 depuratori che prima non funzionavano perché avevano dei problemi adesso svolgono regolarmente la loro funzione. Il che non è poco in una situazione che in Calabria, sotto l'aspetto ambientale, registrava fino a poco tempo fa gravissime problematiche". "Gli interventi che sono stati effettuati - ricorda Alfiero, ripercorrendo le tappe della sua attività - riguardano i 74 depuratori e stazioni di sollevamento che mi sono stati indicati a suo tempo dalla Regione. Ho nominato una commissione scientifica che ha valutato le richieste d' intervento, stabilito i criteri di spesa e con una procedura d'urgenza ho incaricato le stesse ditte che avevano la manutenzione degli impianti di effettuare questi lavori, che adesso sono praticamente conclusi. In particolare, il 70 per cento di questi lavori sono completati e consegnati. Un'altra ventina di depuratori funzionano lo stesso perché li ho fatti attivare malgrado i lavori non siano ancora completati in mancanza di alcuni pezzi che devono essere fatti su misura". Ma il lavoro di Alfiero non si è limitato ai depuratori per i quali erano necessari i lavori di straordinaria manutenzione. "Un'altra decina di depuratori - spiega - avevano bisogno di lavori che non erano di straordinaria manutenzione, ma strutturali, e che, quindi, non potevano essere affidati direttamente perché presupponevano un certo impegno tecnico. Mi sono dunque impegnato perché questi lavori venissero consegnati attraverso gare d'appalto. Adesso i lavori sono in corso e saranno completati entro l'autunno. Alfiero si dice convinto, comunque, che "il problema dell'inquinamento del mare è troppo grande per poterlo ridurre alla dimensione del funzionamento dei depuratori, che sono soltanto uno degli elementi costitutivi della sanatoria dell'ambiente. Quello degli interventi per i depuratori non è un compito da commissario straordinario. E' stato un qualcosa in più che mi è stata affidato perché hanno ritenuto che con i poteri del commissario queste cose si potessero fare meglio. Tutto questo si è aggiunto ai compiti già immani che un commissario strordinario per l'emergenza ambientale deve svolgere e che riguardano alcuni settori specifici. In primo luogo quello dei rifiuti e della loro trasformazione in risorsa energetica e quindi in combustibili. In merito a questo specifico aspetto c'é da dire che in Calabria, se si eccettua la provincia di Cosenza, dove mancano totalmente gli impianti di trattamento, non c'é una situazione grave come quella che si registra, per esempio, a Napoli. E questo malgrado nel periodo estivo la Calabria registri un sensibile incremento della produzione dei rifiuti. Un altro compito importante del commissario straordinario è quello delle bonifiche dei siti industriali inquinati, come quello che è in corso sull'ex Pertusola di Crotone. Il commissario, dunque, non deve occuparsi soltanto dell'emergenza ambientale, ma anche di problemi più ampi e di carattere strategico". Secondo Alfiero, inoltre, ci sono le condizioni perché alla data della scadenza del suo mandato, e cioé il 31 gennaio prossimo, decada il regime di emergenza ambientale per la Calabria, che si protrae ormai da dieci anni. "Ritengo che ci siano ormai le condizioni - sostiene il commissario - perché le funzioni commissariali nel settore ambientale vengano riaffidate alla Regione". "In ogni caso - conclude Alfiero - in Calabria bisogna lavorare molto perché si diffonda un'adeguata educazione ambientale sul piano ambientale, orientando il comportamento dei cittadini. Ciò che si riversa in mare dai fiumi è la dimostrazione lampante della necessità che per risolvere in Calabria il problema dell'inquinamento marino occorre agire soprattutto sul piano dell'educazione civica. Non si può pretendere che le cose vadano bene se non siamo noi stessi a fare in modo che questo accada". Rifiuti, out out del Governo: A sud tolleranza zero sulla raccolta differenziata 01/08 Il Sud nel mirino del Governo sull' emergenza rifiuti. L'esecutivo
ha dichiarato la tolleranza zero sulla raccolta differenziata che
diventa, da oggi, priorità nazionale. E per i consorzi inadempienti
scatterà il commissariamento. Già in atto quello su
3 consorzi della Campania e in arrivo ci sono altri provvedimenti.
Si allontana inoltre il via libera agli inceneritori. "Senza
raccolta differenziata sono ferri vecchi", ha detto il ministro
dell' Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, che ha pronunciato lo stop
ai rifiuti non trattati in discarica o negli inceneritori. Il piano
d'azione per liberare le strade dalle montagne di immondizia è
stato messo a punto nel corso di un vertice convocato in via straordinaria
a Palazzo Chigi e presieduto dal premier, Romano Prodi, alla presenza,
oltre che del ministro Pecoraro Scanio, del sottosegretario alla presidenza,
Enrico Letta, del generale Roberto Jucci, che presiede la task-force
del ministero contro l'emergenza, del capo della Protezione Civile,
Guido Bertolaso, e dei governatori di Campania, Antonio Bassolino,
e Calabria, Agazio Loiero. Nel piano rientra anche la Puglia. E i
primi effetti già si fanno vedere, come ha sottolineato lo
stesso ministro dell'Ambiente: "In Campania - ha detto - non
c'é più disponibilità a tollerare questa lentezza
sulla vicenda dei rifiuti. Sono stati già commissariati tre
consorzi di rifiuti, Napoli 4, Benevento 3 e Salerno 3. Abbiamo chiesto
che vengano commissariati anche altri consorzi che non lavorano sulla
raccolta differenziata". Per Napoli 4 e Salerno 3 è stato
scelto il generale Liberati e per Benevento 3 il generale Del Monaco.
"La raccolta differenziata dei rifiuti nelle Regioni del Sud
diventa una priorità del Governo nazionale", ha detto
il ministro dell'Ambiente al termine del vertice sottolineando che
"il ministero dell'Ambiente pretende che anche il Sud faccia
raccolta differenziata come si può fare nel resto d'Italia".
"La scelta di nominare a capo della struttura che promuoverà
la raccolta differenziata al Sud il generale Jucci, è una scelta
forte - ha proseguito Pecoraro - che dimostra che noi vogliamo davvero
cambiare linea nel campo dei rifiuti. Togliere immondizia dalle strade".
"E' la prima volta - ha detto Pecoraro - che si fa a Palazzo
Chigi una riunione dedicata alla raccolta differenziata, riciclaggio
e riduzione dei rifiuti. Basta con una politica che si basa soprattutto
sugli inceneritori e non soprattutto sulla raccolta differenziata".
Una scelta, quest'ultima, "scritta nel programma della coalizione
di centrosinistra". E da parte di Prodi? "Il premier ha
detto - ha riferito Pecoraro rispondendo ai giornalisti - che l'ordinanza
che ha fatto per le Regioni del sud contiene questa nuova struttura
guidata dal gen. Jucci, che il Governo vuole la raccolta differenziata
e che valuterà anche modifiche all'ordinanza se, nonostante
questo impegno, non ci saranno ancora risultati tangibili". Pecoraro
ha inoltre messo uno stop al conferimento nelle discariche provvisorie
e negli inceneritori del rifiuto "tal quale". "Nessun
rifiuto può entrare in discarica o negli inceneritori - ha
detto Pecoraro - senza essere stato prima trattato". "Senza
raccolta differenziata anche se si forza sugli inceneritori - ha precisato
il ministro - non si ottiene nulla". Per quanto riguarda le Regioni,
Pecoraro ha sottolineato "la scelta forte" della Calabria
con uno stanziamento di 17 milioni di euro in oltre 200 comuni per
passare dal 13 al 45 per cento di differenziata e il programma integrato
adottato dalla Puglia. "Bisogna dimostrare che il Sud può
farcela. In questi anni non si è fatto abbastanza e il sistema
- ha concluso Pecoraro - ha lasciato troppo spazio alle ecomafie".
I primi risultati del piano del Governo si vedranno entro sei mesi,
ha detto il generale Jucci. Loiero “Sui rifiuti il Governo ha apprezzato la nuova linea della Calabria” 01/08 ''E' positivo che il Governo si sia reso conto che in Calabria
la Giunta regionale ha cambiato linea politica sulla raccolta dei
rifiuti, avviando un piano per aiutare i Comuni a fare la raccolta
differenziata dei materiali riciclabili''. Lo ha detto il presidente
della Regione Calabria, Agazio Loiero, dopo avere presentato al Presidente
del Consiglio, Romano Prodi, il lavoro svolto in un anno di attivita'
e commentando gli apprezzamenti ricevuti dal ministro dell'Ambiente,
Alfonso Pecoraro Scanio. ''Abbiamo spinto 232 Comuni calabresi, su
circa quattrocento - ha detto Loiero - a lavorare con la Regione per
migliorare le bassissime performance raggiunte in passato nella raccolta
differenziata. Un piano, appena avviato, che bene si potra' integrare
con la decisione del Consiglio dei Ministri di incrementare questo
settore nelle Regioni meridionali, che hanno quote di raccolta molto
basse. Per questo sono pienamente soddisfatto della decisione del
Governo di affidare l'incarico di commissario speciale al generale
Roberto Jucci''. Nel corso della riunione, che si e' tenuta a Palazzo
Chigi, il presidente Loiero ha anche ricordato che ''tra i problemi
da affrontare per lo smaltimento dei rifiuti c'e' anche quello del
secondo termovalorizzatore, in quanto l'apposita legge regionale e'
stata impugnata davanti la Consulta e la Regione Calabria, adesso,
sulla base della sentenza, dovra' fare precise scelte ed imboccare
presto una strada capace di farla uscire dall'emergenza'' Soddisfazione del Presidente Oliverio sulla raccolta differenziata 01/08 Il Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ha
commentato positivamente l'emanazione del bando di gara per l'assegnazione
di contributi ai Comuni per interventi a favore dello sviluppo della
raccolta differenziata voluto dall'assessore regionale all'Ambiente,
Diego Tommasi. "Devo esprimere apprezzamento - ha detto Oliverio
- per l'iniziativa assunta dall'assessore regionale all'Ambiente,
Diego Tommasi, di aver programmato e portato a conclusione la utilizzazione
di consistenti risorse per incentivare i Comuni alla raccolta differenziata
dei rifiuti. E' questa un'azione particolarmente interessante perché
spinge orientamenti e scelte in direzione di una cultura e di una
pratica, quella, appunto della raccolta differenziata, che costituisce
una importante condizione per considerare e risolvere una vera e propria
emergenza ed una questione non affrontata per un lungo periodo ed
ancora aperta in Calabria e nella nostra provincia, malgrado la gestione
commissariale. Sono sicuro che l'iniziativa dell'assessore Tommasi
consentirà di compiere un salto di qualità, ma soprattutto
a determinare una nuova attenzione ed un impegno concreto sul grave
problema della raccolta differenziata e dello smaltimento dei rifiuti.
In questo settore bisogna recuperare ritardi gravi e definire, finalmente,
un piano che consenta di valutare con determinazione nodi che non
possono continuare a rimanere insoluti, rifugiandosi in atteggiamenti
che non hanno ragion d'essere e vengono utilizzati pretestuosamente
per rinviare la soluzione di un problema che rischia, anche da noi,
di diventare esplosivo e non governabile". "Sono sicuro
- ha concluso Oliverio - che con la volontà ed il concorso
delle istituzioni locali ad ogni livello si possono affrontare e risolvere
positivamente ed in tempi rapidi problemi come questo". Ripa di Meana “Sull’Europaradiso intervenga Rutelli” 01/08 Il presidente di Italia nostra, Carlo Ripa di Meana, chiede
l'intervento del ministro dei Beni culturali, Francesco Rutelli, ''a
difesa del territorio calabrese in relazione alle conseguenze che
deriverebbero dalla realizzazione a Crotone del complesso turistico
Europaradiso''. ''Nella favola crotonese della citta' 'Paradiso' -
sostiene Ripa di Meana - il 'mostro' di turno, tutto cemento e consumo
irreversibile del territorio, sceglie la vittima tra le bellezze del
luogo. Una storia che si ripete e che questa volta prende di mira
una zona umida pregiatissima protetta dall'Unione Europea. Italia
Nostra e' nettamente contraria alla realizzazione dell'opera in questo
delicatissimo contesto ed e' pronta, se venisse approvato il progetto,
a ricorrere in tutte le sedi. C'e' bisogno della Valutazione di impatto
ambientale europea che preveda tutte le alternative, compresa l'opzione
zero ma soprattutto serve l'occhiuta vigilanza delle Soprintendenze
statali ed un intervento deciso, che richiedo ufficialmente, del Ministro
per i Beni Culturali Rutelli, a difesa del territorio calabrese ed
italiano, in nome dell'articolo 9 della Costituzione e del vero turismo
sostenibile, non di certo delle Disneyland e delle Las Vegas immobilari''.
''Un milione e 397 mila 550 metri quadrati di edifici - e' detto in
una nota di Italia nostra - su 1.200 ettari di macchia mediterranea.
La realizzazione del complesso turistico e' prevista vicino a Crotone,
alla foce del fiume Neto, un'oasi naturale, in una zona a protezione
speciale, una delle zone di maggiore rilevanza ambientale della costa
calabrese, con un vincolo imposto dall'Unione Europea e dalla Regione
Calabria. Italia Nostra si e' occupata della vicenda con il suo Consiglio
regionale calabrese ed ha pubblicato un articolo nell'ultimo numero
in uscita del suo Bollettino nazionale''. Magarò “Rassicurano le parole del sottosegretario Marchetti sull’elettrodotto” 28/07 "Le rassicurazioni fornite dal Sottosegretario all'Ambiente
Laura Marchetti rispetto alla variazione del percorso dell'Elettrodotto
Laino-Feroleto-Rizziconi rappresentano un primo importante successo
per il Sindaco di Montalto Uffugo, Ugo Gravina, che non ha esitato
a scendere in campo al fianco dei cittadini per condurre una battaglia
di civiltà legittima e di primaria importanza". E' quanto
sostiene in una nota il consigliere regionale della Rosa nel Pugno,
Salvatore Magarò. "L'azione - ha aggiunto - condotta dall'amministratore
socialista a tutela della salute delle comunità ricadenti nel
territorio interessato dalla costruzione dell'elettrodotto, testimonia
l'impegno concreto con il quale il sindaco ha risposto all'appello
lanciato dagli abitanti delle contrade Lucchetta e Pianette, coinvolti
loro malgrado in questa vicenda". "Si tratta - ha concluso
Magarò - dell'ennesimo risultato positivo riscosso da Gravina
che, in questa prima fase della consiliatura, ha svolto un ruolo importante
e decisivo per lo sviluppo di Montalto Uffugo e per la crescita e
l'integrazione nell'area urbana di questo importante centro. Ministro Pecoraro “Una indagine sugli ecomostri in Calabria” 27/07 Una rapida indagine conoscitiva sul territorio della Regione
Calabria, che consenta di individuare gli ecomostri più 'impattanti'.
E' una delle iniziative concordate durante la riunione di ieri del
ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio con il presidente della
Regione Calabria Agazio Loiero. Loiero ha ricordato che la Regione
ad inizio settembre procederà all'abbattimento dell'ecomostro
di Stalettì, in località Copanello (provincia di Catanzaro).
Pecoraro Scanio ha apprezzato particolarmente l'iniziativa del presidente
calabrese, ed ha annunciato la volontà di dare mandato al Comando
Carabinieri di Tutela Ambientale per una vasta indagine territoriale
che dia luogo ad un vero e proprio censimento degli ecomostri presenti
in Calabria. Via libera anche al Piano di Caratterizzazione Ambientale,
per valutare i danni prodotti alle spiagge e ai fondali marini nell'area
di Vibo Valentia e ipotizzare eventuali interventi. E' stato inoltre
dato mandato agli uffici di accelerare le procedure per la bonifica
del sito Pertusola, nel comune di Crotone. Fedele (FI) “Finalmente da Prodi un no chiaro al Ponte” 26/07 "Finalmente una parola chiara sul tema. E se questo significa
per il presidente Prodi essere 'figli prediletti', noi ne faremmo
volentieri a meno". E' quanto sostiene in una nota il parlamentare
di Forza Italia, Luigi Fedele, circa la risposta al question-Time
data dal presidente del consiglio dei Ministri, Romano Prodi, relativamente
alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. "Ribadiamo, ancora
una volta, che il Ponte sullo Stretto - ha aggiunto - è una
occasione unica e irripetibile di sviluppo economico e sociale per
la Calabria, per la Sicilia e per tutto il Sud. La maggior parte dei
capitali destinati al Ponte sono privati e quindi non è per
nulla alta l'incidenza sulle casse dello Stato. E' importante, certamente,
che ci sia il completamento dell'Autostrada e della 106 ionica, come,
del resto, il precedente governo Berlusconi ha sempre sostenuto con
i fatti, finanziando le opere e accelerando le procedure di esecuzione".
"In questo modo, ancora una volta - ha proseguito Fedele - il
Sud e la nostra Regione, in particolare, saranno tagliate fuori dalle
grandi direttrici internazionali e si allontaneranno sempre più
dall'Europa. In qualche modo, il mio collega di partito, Angelo Sanza,
aveva anticipato la notizia in sede di dibattito sul Dpef. E del resto,
la nomina a presidente dell'Anas dell'ing. Ciucci, stimato professionista,
è stato un chiaro segnale in ordine alla decapitazione della
società 'Stretto di Messina'". "Quanto mai curioso
- ha concluso - è il fatto che il Ministro alle Infrastrutture,
Di Pietro, a fianco di Prodi, non ha battuto ciglio, pur avendo in
passato fatto dichiarazioni alquanto diverse. Sarà, forse,
perché in questi giorni, il Ministro Di Pietro è 'autosospeso'
o 'congelato' per via della protesta sull'indulto?". A Cetraro parte la campagna di controllo dell’inquinamento marino 25/07 Anche quest'anno in Calabria, entra nel vivo con un iniziativa
presso la Capitaneria di Porto di Cetraro l'undicesima edizione della
Campagna Nazionale "Diritti al Mare - Diritti del Mare"
promossa dall'Associazione Verdi Ambiente e Società Onlus.
L'iniziativa si svolge in collaborazione con l'Associazione Nazionale
Attività Natatorie e Subacquee per i Disabili Nadd Europe,
patrocinata dal Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio
e del Mare, dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e col sostegno
della Castalia Ecolmar, la flotta navale operante nel settore ambientale
per la prevenzione, il controllo ed il contenimento dei fenomeni inquinanti
dell'Ecosistema Marino. Come negli anni scorsi - è scritto
in una nota - questa edizione vedrà, nuovamente, l'attivazione
del Numero Verde 800/866158 messo a disposizione dall'Associazione
per consentire ai cittadini del posto ed ai turisti, durante tutto
il periodo estivo, di segnalare qualsiasi disservizio, casi di inquinamneto
e di violazione delle norme vigenti, che avvengono sul litorale del
nostro Paese. Inoltre le segnalazioni potranno arrivare attraverso
la posta elettronica all'indirizzo : vas@vasonline.it oppure direttamente
alle Guardie Giurate Volontarie dell'Associazione dislocate sul terriorio
regionale. Le segnalazioni, quindi, potranno riguardare non solo casi
di inquinamento ma anche veri e propri casi di disagi e raggiri ai
danni di turisti e vacanzieri. Dodici milioni dei fondi POR destinati alla rete ecologica regionale 24/07 Si è svolto stamattina, presso la sede del Dipartimento
Politiche dell'Ambiente a Catanzaro Lido, il Tavolo di Concertazione
per l'utilizzazione dei fondi del Progetto Integrato Strategico. Ben
12 milioni di risorse residue dei fondi Por 200/2006 destinati alla
Rete ecologica regionale per implementare gli strumenti di tutela,
valorizzazione e conservazione della biodiversità e delle risorse
naturali, "nell'ottica - ha sottolineato l'assessore Tommasi
che ha presieduto il Tavolo di concertazione - di utilizzare e spendere
i fondi, ma di farlo anche in ottemperanza alla esigenza di crescita
e sviluppo dei territori". Hanno risposto numerosi all'appello
dell'assessore Verde che "inaugura - ha detto Tommasi - un rapporto
virtuoso dal punto di vista della concertazione tra la Regione e i
soggetti istituzionali e non, che operano sul territorio per la valorizzazione
delle risorse". Presenti i rappresentanti delle cinque province
calabresi, delle comunità montane, dei parchi e delle associazioni
ambientaliste: partecipazione "entusiasta ad un'iniziativa -
ha dichiarato l'assessore della provincia di Vibo Valentia, Matteo
Malerba - che prosegue nel solco delle linee programmatiche tracciate
dall'assessore al suo insediamento". "Quella della concertazione
e della più ampia partecipazione delle Autonomie locali - ha
detto inoltre Malerba - è la strada più efficace per
ottenere concretamente una ricaduta reale sui territori". Tutela
della biodiversità e valorizzazione della flora e della fauna,
riqualificazione naturalistica, creazione dei corridoi ecologici,
realizzazione di ecomusei e implementazione del sistema informatico
territoriale e dell'Osservatorio per la gestione dell'intero sistema
delle aree naturali protette: sono queste le iniziative che saranno
finanziate con le risorse residue. Soddisfazione per l'iniziativa
dell'assessorato è stata espressa anche dall'assessore provinciale
di Crotone, Claudio Liotti che ha sottolineato "l'impegno dell'assessore
nell'evitare che risorse importanti per lo sviluppo delle realtà
locali possano rimanere non utilizzate. Abbiamo risposto velocemente
all'invito di Tommasi presentando schede progettuali immediatamente
cantierabili che riguardano la tutela della biodiversità, la
creazione di corridoi ecologici e di ecomusei e la salvaguardia della
fauna in via d'estinzione tra le quali il capovaccaio e il nibbio
reale". Sul metodo e sulla scelta degli interventi positivo è
anche il giudizio di Legambiente: Antonio Nicoletti, responsabile
aree protette dell'associazione ambientalista, ha evidenziato come
"le azioni intraprese proseguano sulla scia della tutela della
biodiversità e delle aree protette. Abbiamo chiesto all'assessore
- ha detto Nicoletti - di continuare a investire sui siti Natura 2000
e sul progetto Ape: le iniziative fin qui intraprese sono il segnale
di una piena condivisione dei nostri obiettivi e ci danno il senso
di una volontà determinata che va nella direzione della valorizzazione
delle risorse ambientali come strumento di crescita e sviluppo anche
occupazionale". Fare verde denuncia: “Strade statali invase dai rifiuti” 23/07 “La Statale 18 Tirrenica, come la Silana-Crotonese piuttosto
che la Strada delle Terme, tutte strade che conducono alle località
balneari della costa tirrenica sono letteralmente invase da rifiuti
di ogni genere: lavatrici, frigoriferi, scaldabagni, televisori, materassi.
Le piazzole di sosta, che dovrebbero servire per la sosta degli automobilisti
stanchi, sono stati adibiti, come avviene nel comune di Paola, ad
aree per la raccolta degli RSU ed in modo particolare dei rifiuti
ingombranti senza che vengano effettuati controlli sul rispetto dei
termini per il deposito di tali rifiuti. Lungo la SS18 Tirrenica la
situazione non cambia, addirittura in prossimità di un noto
ristorante ed immediatamente dopo il guard-rail si trova un deposito
di ingombranti ed i cassonetti posti nella stessa area traboccano
di rifiuti che li non dovrebbero trovarsi. Lo stesso vale per le aree
di sosta lungo la superstrada di Fagnano. Un autentico schifo”.
Lo afferma in una nota il Presidente Provinciale di Fare Verde Cosenza,
Francesco Pacienza. “Già l’afflusso turistico sulle
coste della provincia di Cosenza è scarso – rileva Pacienza-
per non dire inesistente, e a quei pochi turisti che hanno scelto
la costa tirrenica per godere delle sue bellezze naturali, paesaggistiche
e marine e si offre come spettacolo le strade che conducono alle località
turistiche trasformate in discariche a cielo aperto. L’ass. Tommasi ascoltato in Commissione del Senato sulla riforma dell’ambiente 20/07 L' assessore Diego Tommasi, coordinatore della Commissione
''Ambiente e protezione civile'' delle Regioni, si e' recato oggi
in Senato per l'audizione sullo schema di decreto che riforma il ''Codice
ambientale''. Il testo era gia' passato ieri all' esame della Conferenza
Unificata Stato-Regioni-Autonomie Locali, con il recepimento di molte
delle osservazioni avanzate dalle Regioni. Tommasi - e' scritto in
una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale della Calabria
- ha illustrato ai senatori della tredicesima Commissione l'avvio
della nuova concertazione tra Governo ed Enti Territoriali, per modificare
una norma varata dal precedente Governo allo scadere della passata
legislatura ed alla quale tutte le istituzioni periferiche si erano
opposte con l'appoggio di sindacati, organizzazioni imprenditoriali,
associazioni ambientaliste. In particolare, l'assessore all'Ambiente
ha ricordato il parere favorevole espresso ieri sulle proposte urgenti
di modifica e sospensione di alcuni articoli del ''Codice ambientale'',
auspicando una convergenza anche del Parlamento sia sulle posizioni
comuni gia' assunte da Governo e Regioni, sia sull'iter da avviare
con il 'tavolo misto di concertazione', per giungere entro il 30 novembre
prossimo ad una riforma piu' complessiva del Decreto Legislativo 152/2006. Legambiente: “Europaradiso incompatibile con l’area circostante”. Inviata documentazione alla UE 17/07 Il presidente nazionale di Legambiente, Roberto Della Seta,
ha annunciato oggi a Crotone, che l'associazione ha "inviato
alle autorità comunitarie la documentazione che dimostra l'incompatibilità
tra la localizzazione di Europaradiso e, la presenza nella stessa
area, di un sito di interesse comunitario (Sic) e di una Zona di protezione
speciale (Zps) che sono strumenti di tutela decisi a livello comunitario,
ma su richiesta, in questo caso, della Regione Calabria". L'annuncio
è stato dato stamane in occasione dell'attracco nel porto di
Crotone di Goletta verde. Europaradiso è un progetto turistico
di grande dimensione che il finanziere israeliano David Appel intende
realizzare sulla costa a nord dell'abitato di Crotone, in una zona
limitrofa alla foce del fiume Neto, area tutelata dal punto di vista
ambientale. "Per noi - ha aggiunto il presidente di Legambiente
- c'é questo problema che impedisce la realizzazione di Europaradiso
in questa area. Ma noi andiamo oltre. Il punto non è che lì
c'é un Sic e una Zps. Il punto è che ci sono questi
vincoli in quanto questa è una delle poche aree rimaste integre
della costa calabrese, sia ionica che tirrenica, dove nidificano molte
specie di uccelli rari e dove depositano le loro uova tartarughe anche
loro tutt'altro che comuni ormai nel Mediterraneo. Questa é
la ragione per cui realizzare lì 60 mila metri cubi per 60
mila posti letto, cioé praticamente la stessa popolazione di
Crotone, è un'operazione insensata dal punto di vista ambientale".
"La realizzazione - ha proseguito - del villaggio turistico Europaradiso
non solo è insensata da un punto di vista ambientale, ma anche
dal punto di vista turistico ed economico perché crediamo che
se c'é una cosa che può far ripartire il turismo nel
Sud ed in Calabria è proprio la valorizzazione dell'ambiente
ancora di qualità che è rimasto. Quindi pensare di valorizzare
il turismo distruggendo quel poco di ambiente di qualità che
è rimasto, è una contraddizione in termini che si ripercuoterebbe
contro la Calabria, contro la comunità di Crotone anche sul
piano dell'occupazione, del lavoro, delle prospettive economiche".
Il responsabile nazionale di Legambiente ritiene, quindi che "la
Regione Calabria debba dire no a questa localizzazione, debba capire
se dietro questo finanziere israeliano, David Appel, ci sono davvero
degli imprenditori turistici interessati ad investire in Calabria
e, in questo caso, aprire con loro un tavolo in cui capire dove si
possono fare delle infrastrutture certamente dimensionate in maniera
diversa da quella del progetto abbozzato" A 120 comuni i fondi della Regione per la raccolta differenziata 14/07 Sono circa 120 i Comuni che riceveranno i finanziamenti per l'istituzione del servizio di raccolta differenziata porta a porta: il bando realizzato dall'Assessorato Politiche dell'Ambiente che prevedeva, tra i criteri di selezione dei progetti la realizzazione almeno del 35% di raccolta differenziata e la diminuzione della tassa per i cittadini. Sale, quindi, considerevolmente - è scritto in una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale - il numero di Comuni che grazie agli incentivi dell'assessorato raggiungeranno gli standard minimi che la normativa impone, ottenendo l' adeguamento ai parametri nazionali, collocandosi in una posizione meritoria, anche per quanto riguarda la scelta delle strategie di comunicazione e sensibilizzazione ambientale che pure erano richiesti nel bando regionale. E' di 700.000 persone circa la popolazione calabrese coinvolta che a breve potrà usufruire del servizio a domicilio, centinaia le unità lavorative che saranno impegnate nei progetti elaborati dalle varie amministrazioni comunali. "Ha riscosso un notevole successo di partecipazione - ha detto l'assessore Tommasi - il bando sulla raccolta differenziata: è il segnale di un'inversione di tendenza e della volontà forte di essere parte attiva nelle politiche ambientali". Sono stati 280, infatti, complessivamente le amministrazioni che hanno partecipato al bando del valore di 9 milioni di euro, quasi il 70% dei comuni calabresi: 122 i comuni ammessi ai finanziamenti, ma la graduatoria è destinata ad aumentare. "Visto l'entusiasmo col quale i comuni hanno partecipato - ha rassicurato Tommasi - in considerazione dei progetti presentati, molti dei quali meritevoli di finanziamento, abbiamo già attivato le procedure per incrementare la dotazione finanziaria, e ammettere anche quei Comuni che al momento sono restati fuori dalla graduatoria dei finanziamenti". Sarà di circa altri 10 milioni di euro che si aggiungono agli originari 9, le risorse che saranno destinate alla raccolta differenziata porta a porta. "Le azioni che abbiamo intrapreso - ha detto inoltre l'assessore alle Politiche dell'Ambiente- e quella della differenziata è tra queste, hanno un duplice obiettivo: da una parte impostare una nuova politica ambientale per uscire dall'emergenza, dall'altra attivare meccanismi virtuosi attraverso i quali, porre la popolazione nella condizione di constatare che la tutela e la salvaguardia ambientale rappresentano un vantaggio economico e sociale che si riflette direttamente e indirettamente sui cittadini". "Le politiche ambientali che stiamo portando avanti - ha concluso - compiono oggi un ulteriore passo avanti: il bando sulla raccolta differenziata si inserisce in maniera organica e sinergica nel piano di intervento generale messo a punto dall'assessorato e che vede nelle bonifiche, nell'Apq "Difesa ambientale", nel progetto "Puliamo la Calabria" e nel progetto di rimozione dell'amianto le azioni concrete per il risanamento del territorio e il recupero delle aree degradate e ad alto rischio inquinamento, il tutto supportato da grandi azioni di educazione e informazione ambientale". Fare Verde contro il termovalorizzatore di San Lorenzo del Vallo 12/07 Ci risiamo: si chiude una discarica consortile e si prospetta
come unica soluzione la realizzazione di un impianto per l’incenerimento
dei rifiuti. Nel frattempo, quali strumenti concreti sono stati predisposti
dagli Amministratori locali (Sindaci, Acea, ecc.) e dagli Amministratori
Provinciali e Regionali per una corretta ed attenta programmazione
nella gestione dei Rifiuti Solidi Urbani? A cosa hanno pensato in
tutti questi mesi? Nuovo strumento per la difesa dell’ambiente, la Forestale può contare su di un laboratorio mobile 08/07 La difesa dell'ambiente e del territorio può contare
da oggi su un nuovo strumento: il "Laboratorio mobile per le
indagini scientifiche sull'ambiente" del Corpo forestale dello
Stato. Si tratta di un'unità operativa attrezzata con tutti
gli strumenti necessari per le analisi di laboratorio che vengono
effettuate direttamente a bordo da uno staff di chimici, biologi,
e tecnici della Forestale. "Il Laboratorio mobile - è
detto in un comunicato - darà supporto alle indagini delle
unità investigative periferiche del Corpo forestale, con analisi
su aria, acqua, suolo, rifiuti, incendi boschivi, specie animali e
vegetali. Fino a oggi si è ritenuto che i prelievi in materia
di inquinamento idrico o da rifiuti fossero una prerogativa esclusiva
di altri organi specializzati. Un recente Decreto legislativo, il
152 del 2006, ha sancito che così non è e che il Corpo
Forestale dello Stato, come le altre forze di polizia, può
effettuare in proprio prelievi e analisi valide ai fini processuali,
in presenza di fragranza di reato". Legambiente “I comuni fanno poco o nulal per fermare gli incendi” 07/07 Il 65% dei Comuni italiani non si impegna abbastanza per contrastare
gli incendi boschivi e più di uno su tre non fa praticamente
nulla per fermare i roghi. E' la denuncia di Legambiente che questo
pomeriggio a Roma ha presentato un'indagine collegata a 'Non scherzate
col fuoco', campagna di monitoraggio, prevenzione ed informazione
sugli incendi realizzata in collaborazione con il Dipartimento della
Protezione Civile, l'Associazione nazionale Alpini, l'Associazione
nazionale Vigili del Fuoco in congedo, gli scout dell'Agesci e del
Cngei. Con l'arrivo dei mesi estivi, spiega Legambiente, torna puntuale
in Italia la piaga degli incendi boschivi che assume anno dopo anno
le dimensioni di una vera emergenza nazionale. Un problema che coinvolge
gran parte del territorio italiano mettendone a dura prova gli ecosistemi,
i paesaggi e le tante economie locali che sul turismo ambientale hanno
scommesso. Ma di oltre 2.500 comuni colpiti da incendi nel biennio
2003-2004, in pratica un terzo d'Italia, appena il 6% applica pienamente
la legge quadro del 2000 in materia di incendi boschivi e poco più
di un Comune su quattro realizza il catasto delle aree percorse dal
fuoco, strumento fondamentale per fermare le speculazioni che spingono
gli incendiari ad agire. Un dato estremamente preoccupante, avverte
Legambiente, considerando che dall'inizio di questa estate si è
già superata quota mille roghi e che si conferma il ritardo
di quelle amministrazioni, come quelle del Mezzogiorno, che invece
dovrebbero avere un ruolo strategico nell'arginare la piaga degli
incendi. Non mancano però esempi positivi sul territorio italiano:
sono infatti 17 le amministrazioni che quest'anno si aggiudicano le
bandiere 'Bosco Sicuro' di Legambiente e del Dipartimento della Protezione
Civile, il riconoscimento assegnato ai Comuni più impegnati
nella mitigazione del rischio incendi. Promosse, tra le altre, le
città di Roma e La Spezia. Tra le regioni del Sud la Campania
conquista ben 5 vessilli, testimonianza, secondo Legambiente, di come
nel Mezzogiorno si possa lavorare bene su questo fronte. Buona la qualità delle acque dei mari calabresi 04/07 "E' sostanzialmente buona, ad inizio stagione balneare,
la qualità delle acque calabresi sul versante tirrenico, che
ancora l' anno scorso dava molte preoccupazioni. Eccetto gravi problemi
registrati alla foce del fiume Mesima". E' quanto emerge dalle
analisi condotte da Goletta Verde di Legambiente circa la qualità
delle acque marine delle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia,
Cosenza e Catanzaro. I risultati del monitoraggio delle acque sono
stati presentati a bordo dell' imbarcazione ormeggiata al Porto di
Tropea alla presenza di molti sindaci della zona. "Nel dettaglio,
in 14 dei 19 punti monitorati dai tecnici di Goletta Verde alla fine
di giugno, a stagione balneare appena iniziata, - è stato spiegato
nel corso dell' incontro - i valori dei parametri microbiologici considerati
sono risultati inferiori alla soglia prevista dal decreto sulle acque
di balneazione vigente in Italia e dalla nuova direttiva europea che
dovrà essere recepita dagli stati membri entro il 2008. Fuori
dai limiti di legge sono risultati cinque punti: uno inquinato nel
Comune di Curinga (Catanzaro), due punti sulla costa reggina (a Bagnara
e a Scilla) e uno a Nicotera (Vibo Valentia) leggermente inquinati.
E' allarme rosso alla foce del fiume Mesima (Reggio Calabria), che
è risultata fortemente inquinata". "Il tratto di
litorale calabrese che abbiamo monitorato - ha detto Santo Grammatico
portavoce di Goletta Verde - risulta complessivamente in salute. Anche
se le analisi dei nostri tecnici sono state effettuate a stagione
balneare appena iniziata, quando ancora la pressione antropica sulle
coste è modesta e i depuratori non entrano in crisi a causa
di un carico fognario eccessivo. Fa eccezione la foce del Mesima".
Per Franco Saragò, della segreteria regionale di Legambiente,
"a determinare il pessimo stato di salute del Mesima sono i reflui
non depurati dei Comuni dell' entroterra che finiscono nelle fiumare". Goletta verde piazza la Calabria al secondo posto per illegalità ambientale 03/07 La Calabria si aggiudica il secondo posto nella classifica
delle illegalità ambientali stilata da Legambiente. Il dato
emerge dall' analisi realizzata dai volontari di Goletta Verde, la
campagna di informazione e monitoraggio sullo stato di salute del
mare e delle coste di Legambiente, realizzata in collaborazione con
Vodafone e Italgest, in occasione della tappa di Tropea del 3 e 4
luglio. "Sono 2.689 - è scritto in un comunicato di Legambiente
- le violazioni accertate dalle forze dell' ordine a danno dell' ambiente
nel 2005, che fanno salire la Calabria sul secondo gradino del 'podio'
delle regioni violate. Al secondo posto anche per le illegalità
legate al ciclo del cemento, con 862 infrazioni accertate, 948 persone
denunciate e 261 sequestri effettuati. Si tratta di irregolarità
non solo per depurazione illegale, ma anche per abusivismo edilizio
che non risparmia nemmeno le aree protette, con 273 illeciti nei parchi
e nelle riserve nel triennio 2003-2005. Si conferma il trend di cui
la Calabria è stata protagonista negli ultimi sei anni, che
l'hanno vista tra le prime quattro regioni con il maggior numero di
cementificazioni selvagge. Una tendenza confermata dai casi più
eclatanti di scempi edilizi sulle coste, come l' ecomostro dell'Area
marina protetta di Capo Rizzuto, il cemento sulla spiaggia di Falerna
scalo, i 30mila mq di edificazioni abusive sulla costa di Grisolia,
l' assalto alla Costa degli Dei, il gigante della Baia di Copanello
e l' ecomostro di Siuzzi a Praia a Mare. Allarme rosso anche sul fronte
della depurazione: sono 676 i depuratori calabresi, uno ogni chilometro
di costa, ma solo 422 risultano in esercizio e non tutti hanno un
funzionamento corretto. Il tratto di mar Tirreno antistante le coste
calabresi si trova in situazione critica, perché qui confluiscono
migliaia di torrenti, fiumare e fogne a cielo aperto di 50-60 Comuni.
Il 47 per cento degli scarichi sono privi di trattamenti depurativi
e si riversano nei corpi idrici e nel suolo, nonostante i 337 milioni
di euro spesi dalla Regione tra il 2001 e il 2005, che avrebbero dovuto
permettere la realizzazione della rete di collegamento ai collettori".
"Il mare calabrese - sostiene il portavoce di Goletta Verde,
Santo Grammatico - ha arricchito pochi a scapito dei cittadini e dell'economia
del territorio. Adesso è necessaria una decisa inversione di
tendenza nelle scelte dell' Amministrazione regionale. Già
la Giunta attuale si è costituita parte civile nei processi
più eclatanti di abusivismo edilizio, ha elaborato un piano
di abbattimento degli ecomostri, e cercato di fare chiarezza sull'
affaire depuratori per arrivare a punire severamente chi continua
a pensare che l' ambiente sia una merce su cui mercanteggiare, rubare
e truffare per molti o pochi euro. Ma bisogna passare ai fatti e costruire
quel sistema di legalità organizzata che rappresenta l' unica
risposta credibile allo strapotere della criminalità organizzata".
"A riguardo Legambiente - spiega il coordinatore regionale di
Legambiente, Antonino Morabito - ritiene grave e fortemente diseducativo
l' approccio con il quale il presidente Loiero e le Amministrazioni
locali sembrano rincorrere il caso 'Europaradiso', un mega villaggio
con 70 mila camere e servizi annessi alla foce del fiume Neto. Il
governo calabrese sembra impegnato a cercare il modo di piegare le
vigenti norme comunitarie nazionali e regionali, invece di chiedere
a imprenditori, che volessero investire in Calabria e per la Calabria
di partecipare alla valorizzazione e riqualificazione dello sviluppo
turistico di località come Le Castella, Le Cannella, Capo Piccolo,
Capo Rizzuto e Marinella. E' necessario realizzare nuova occupazione
e non rubare alle generazioni presenti e future le residue porzioni
di costa non cementificate". "Ma la Calabria - prosegue
il comunicato di Legambiente - è anche terra di grandi ricchezze
paesaggistiche e risorse ambientali. Sono 36 su 266 le località
segnalate nella Guida di Blu di Legambiente e Touring Club come luoghi
di eccellenza, di cui tre, Pizzo Calabro, Roccella Jonica e Tropea,
premiate con le quattro vele di Legambiente, sfiorano il top della
classifica, traguardo raggiunto troppo spesso grazie alle straordinarie
risorse naturali della Calabria piuttosto che a serie politiche ambientali.
Sono 29 le spiagge calabresi segnalate tra le più belle d'Italia
e cinque le località dove poter svolgere attività di
snorkelling. Le aree protette si estendono tra Parchi nazionali (Aspromonte-Pollino-Sila),
il Parco regionale delle Serre, le Riserve regionali della Foce del
Crati e del Tarsia, l' Area marina Protetta di Capo Rizzuto,la Zona
Ramsar del Bacino dell' Angitola e altre sedici riserve naturali statali.
Non mancano le produzioni eno-gastronomiche di qualità, frutto
di un legame inscindibile tra uomo e territorio". Per Morabito
"la Calabria è una terra ricca di risorse paesaggistiche
e ambientali, che possono rappresentare il futuro sviluppo di questo
territorio. Il caso di Tropea, che quest'anno perde una vela nella
classifica della Guida Blu di Legambiente, dimostra che una cattiva
gestione del territorio ricade non solo sull'ambiente, ma si paga
anche in termini di opportunità di sviluppo economico. La presenza
di Goletta Verde è, come ogni anno, occasione di denuncia delle
scelte che penalizzano il nostro territorio. Ma anche e soprattutto
un momento di rilancio e valorizzazione del patrimonio paesaggistico
e culturale di questa regione, che per troppo tempo ha pagato per
una gestione pubblica scellerata". 02/07 Goletta Verde di Legambiente arriva a Tropea a bordo del Pietro
Micca. Lunedì 3 luglio, lo storico rimorchiatore a vapore,
attraccherà, al porto di Tropea, per la quarta tappa lungo
il versante tirrenico della ventunesima edizione di Goletta Verde.
La campagna di Legambiente, organizzata con il contributo dei suoi
sponsor. Goletta Verde è la più importante campagna
di Legambiente che ogni estate da ventuno anni informa in tempo reale
chi vive nelle località di mare e chi ci va in vacanza sulla
qualità delle acque di balneazione e denuncia il degrado delle
coste italiane deturpate dall’abusivismo edilizio, gli ecomostri
e la cementificazione selvaggia. Tommasi “Sul codice ambientale il Governo ha mantenuto gli impegni” 30/06 ''Gli assessori regionali all' Ambiente hanno raggiunto il risultato, piu' volte richiesto e perseguito, di fermare e riscrivere assieme al Governo il 'Codice dell'Ambiente', entrato in vigore da poco piu' di due mesi''. Lo afferma, in una dichiarazione, Diego Tommasi, assessore regionale della Calabria e coordinatore nazionale della commissione ''Ambiente e protezione civile'' delle Regioni. ''Con la decisione odierna, il Consiglio dei Ministri - ha detto Tommasi - ha mantenuto gli impegni e ha approvato le giuste modifiche al decreto legislativo 152 del 2006, contestato dalle Regioni sia per la mancata fase di concertazione e confronto, sia per l'illegittimita' di gran parte della normativa''. Molte Regioni, tra cui la Calabria, avevano presentato ricorso alla Corte costituzionale contro il Codice dell' ambiente, anche per ottenere la sospensiva sull'automatismo di molte scadenze, come per lo scioglimento e la nomina delle nuove Autorita' di bacino, per le quali non era prevista neppure una fase transitoria. ''Si stanno creando adesso le condizioni - ha concluso Tommasi - per creare un nuovo rapporto con il Governo e per riscrivere assieme le nuove norme ambientali, in coerenza con il dettato europeo, in modo da eliminare alcune delle tante infrazioni che a Bruxelles aveva procurato il precedente Governo. Siamo davanti, con soddisfazione, all' inizio di un nuovo modello partecipativo per il settore che coinvolgera' lo Stato, le istituzioni locali e regionali e tutti gli altri soggetti di interesse pubblico ed economico''. Una ricerca scopre numerosi pescherecci illegali, con spadare, tra Calabria e Sicilia 30/06 Un' equipe di ricercatori ha scoperto l' esistenza di numerosi pescherecci illegali, con spadare di tutte le misure, presenti nei porti calabresi e siciliani. E' quanto è emerso da un viaggio-indagine, lungo le coste dell' Italia meridionale e della Sicilia, compiuto dai ricercatori marini di Oceana, un' organizzazione internazionale finalizzata alla tutela degli oceani. L' equipe di Oceana era costituita dai componenti dell' equipaggio dell' Oceana Ranger: un biologo marino, specializzato in attrezzi da pesca, un cameraman ed un fotografo. "La loro imbarcazione - è scritto in un comunicato di Oceana - è rimasta ormeggiata nel porto di Agropoli, nei giorni di luna piena in cui i pescherecci con spadare interrompono la loro attività e ritornano ai loro porti base. Allo scopo di individuare e descrivere dettagliatamente il maggior numero di imbarcazioni, che usano illegalmente spadare per la cattura del pesce spada, i componenti di Oceana hanno deciso di alternare i pattugliamenti svolti nel corso delle ultime settimane dal loro catamarano di ricerca con un' ispezione realizzata direttamente nei porti". Nel corso delle indagini l' equipe di Oceana ha visitato 20 porti, in 12 dei quali ha individuato almeno 37 pescherecci, presumibilmente illegali, con spadare a bordo o con apposite installazioni per nasconderle. Oceana ha preferito escludere dalla lista le imbarcazioni che probabilmente erano illegali, ma della cui irregolarità non aveva certezza assoluta. L' Oceana Ranger ha inoltre intercettato altre nove imbarcazioni, identificate mentre pescavano in mare aperto. Complessivamente i pescherecci con spadare scoperti fino a questo momento sono 46. "Il risultato - afferma il direttore della spedizione e direttore di Oceana in Europa, Xavier Pastor - ha sfortunatamente superato tutte le nostre previsioni. I porti della Calabria e della Sicilia sono pieni di pescherecci, stracolmi di spadare e dei loro corrispondenti galleggianti con illuminazione, dotati degli inconfondibili verricelli a tre ruote che consentono di maneggiare le reti vietate". "I ricercatori di Oceana - prosegue il comunicato - hanno documentato i diversi espedienti utilizzati dagli armatori per ingannare gli ispettori. Molti pescherecci, oltre alle reti, portano a bordo ami da palamiti per far credere che hanno realizzato le loro catture con quei tipi di pesca. Altri armatori, invece, hanno trasformato le loro imbarcazioni per traino in pescherecci con spadare, mantenendo in coperta l' alberatura e gli arnesi per il traino per disorientare chi li osserva da lontano. Mentre i pescherecci di elevato tonnellaggio nascondono le loro coperte con pannelli e teloni che sottraggono alla vista i chilometri di rete accumulata a poppa. I ricercatori di Oceana hanno realizzato, in alcuni porti, filmati e immagini del trasbordo diretto di pescispada o tonni da pescherecci a camion frigoriferi, che si collocano nel molo vicino all' imbarcazione. Da lì partono, senza alcun controllo, i camion destinati ai circuiti clandestini per la commercializzazione del pesce catturato illegalmente. Oceana ha seguito alcuni di questi camion e, attraverso un' inferriata protetta da numerosi cani, ha osservato che entravano nel garage di un edificio privato a Cetraro Marina. Molti armatori e componenti dell' equipaggio delle imbarcazioni sorprese, nelle successive indagini di Oceana, usando le spadare, si sono spartiti 200 milioni di euro provenienti dai contribuenti europei e stanziati dall'Unione Europea per la definitiva dismissione delle reti derivanti e la loro sostituzione con attrezzi da pesca più selettivi". Oceana sta realizzando un dettagliato rapporto per la Commissione Europea, il Parlamento Europeo, l' Ufficio europeo per la Lotta Antifrode (Olaf) ed il Governo italiano, il quale "avendo ereditato l' attuale situazione - è detto ancora nel comunicato di Oceana - ha l' obbligo di ripristinare immediatamente la legalità nell' attività peschereccia italiana". "Se un gruppo di volontari di un' organizzazione - spiega Xavier Pastor - è capace di svolgere, in una settimana, un' indagine che prova la presenza di pescherecci illegali nei porti ed il trasbordo di pesci la cui cattura con questo tipo di attrezzi da pesca è vietata, è lecito pensare che le istituzioni dello Stato italiano potrebbero svolgere questo compito in modo molto più efficace. E' necessario solo che il Governo metta in moto i meccanismi che obblighino i pescatori a rispettare la legislazione peschereccia vigente". Legambiente: trasformare il Ponte sullo stretto in un Istituto di ricerca 30/06 Il nuovo disegno di legge che propone di trasformare la Società
Stretto di Messina Spa in un Istituto di ricerca, tutela dell'ambiente
e sviluppo socio-economico dell' area dello stretto va approvato e
sostenuto. E' quanto è stato affermato dagli attivisti di Legambiente
nel corso della manifestazione del Tour Goletta Verde che si è
svolto questa mattina nello Stretto di Messina e finalizzato al sostegno
del Comitato di opposizione alla realizzazione del Ponte sullo Stretto.
"'Addio al Ponte' - è scritto in un comunicato - è
lo striscione innalzato oggi, in mezzo allo Stretto di Messina, durante
l' iniziativa organizzata da Legambiente, che ha coinvolto tutte le
associazioni del comitato No Ponte. Legambiente ha salutato definitivamente
il progetto del Ponte sullo Stretto ed ha dato il benvenuto al nuovo
disegno di legge, presentato dai senatori Francesco Ferrante e Franco
Bruno. L' approvazione del disegno di legge permetterebbe di sfruttare
30 anni di studi sul settore viario e sui collegamenti ferroviari,
realizzati dalla Società Stretto di Messina, per uno sviluppo
concreto ed ecosostenibile dell'area dello Stretto". Goletta verde consegna 14 bandiere nere. Una va al Sindaco di Gizzzeria 29/06 Le ''Bandiere nere 2006'' di Legambiente, il premio meno ambito
dalle amministrazioni locali e regionali, sono state assegante, oggi
a Reggio Calabria, da Goletta Verde, in occasione del varo ufficiale
della campagna di denuncia, sensibilizzazione e analisi sui problemi
del mare. In particolare, secondo Legambiente primato negativo spetta
alla Regione Veneto e alla Regione Sicilia, 'gemellate' dalla stessa
frenesia di costruire sui litorali. ''La consegna delle Bandiere nere
di Legambiente - ha dichiarato Roberto Della Seta, presidente nazionale
Legambiente - e' come ogni anno un appuntamento che ci mette di fronte
alle due facce del nostro mare. Quello suggestivo dei borghi marini
e delle spiagge incontaminate, ma anche quello bistrattato e martoriato
dalla cementificazione selvaggia, dalla cattiva depurazione, dall'industrializzazione
sulle coste e dell'utilizzo scellerato di questa risorsa. Per poter
risolvere i problemi del mare bisogna tenere ben presenti queste due
diverse realta', valorizzando naturalmente gli aspetti positivi ed
evitando di fare qualsiasi sconto a speculatori e ''pirati'' del mare''.
In particolare Legambiente segnala: la Giunta Regionale Siciliana,
che si e' distinta per l'assalto alle aree costiere culminato con
l'approvazione delle ''Disposizioni sul rilascio delle concessioni
di beni demaniali e sull'esercizio diretto delle funzioni amministrative
in materia di demanio marittimo''; e' questo un provvedimento che
pone le premesse per un uso privato e selvaggio delle spiagge e degli
ambiti portuali. In Veneto e' sempre una Giunta regionale ad aggiudicarsi
la bandiera nera per aver favorito la trasformazione, insieme agli
enti locali interessati, del litorale della regione in una lunga striscia
di cemento, ignorando aree protette e indicazioni dell'Unione Europea.
In particolare il vessillo nero fa riferimento all'assalto portato
a Caorle, al progetto di darsena di Porto Caleri a Rosolina, a quello
di Marina di Porte Grandi a Quarto d'Altino, al Mose di Venezia e
alla realizzazione di una vera e propria valle chiusa su un tratto
di laguna veneta in localita' Ca' Zane a Venezia. In Sardegna bandiera
nera al Presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena,
Gianfranco Cualbu per l'inaudita posizione favorevole al mantenimento
della base militare Usa nell'Isola di Santo Stefano (arcipelago di
La Maddalena), in contrasto con i sentimenti del popolo sardo e degli
organi istituzionali della Regione Sardegna, ma anche per l'assoluta
inerzia nell'attivita' di gestione del parco, a fronte delle numerose
emergenze che investono il territorio. Assenti invece alla ''premiazione''
i destinatari, tra cui anche l'assessore alla Pianificazione, Mobilita'
e infrastrutture di trasporto ed energia della Regione Friuli, Lodovico
Sonego, ''premiato'' per aver favorito la localizzazione, nel golfo
di Trieste, di due impianti di rigassificazione in assenza di una
strumento di pianificazione territoriale e di programmazione del settore
energetico. In Liguria, la bandiera nera va al Consiglio comunale
di Ospedaletti (Im), che il 22 giugno ha approvato la realizzazione
del Porto Baia Verde, un nuovo porto turistico che rappresenta un'altra
tappa verso la completa cementificazione della costa del ponente ligure.
Il porto sorgera' nell'ex discarica Cogefar, che potenzialmente poteva
ospitare l'unico spazio verde sul mare della provincia. ''Premiata''
anche la Marinella Spa di Sarzana (Sp), per il progetto di ''valorizzazione''
della tenuta di Marinella che altera profondamente il territorio dell'area
costiera della Val di Magra, prevedendo un aumento delle volumetrie
di 6.000 metri cubi a fronte dei 2.500 previsti dal Piano regolatore
di Sarzana. Bandiera nera in Emilia Romagna al Consorzio del Parco
del Delta Po fra le province di Ravenna e Ferrara, dove continua la
corsa alla speculazione edilizia lungo la fascia costiera. In questa
area secondo i dati ufficiali degli osservatori provinciali sull'attivita'
edilizia si concentrano oltre 60.000 seconde case. Il Consorzio del
Parco ha raggiunto recentemente un accordo per la costruzione di un
Villaggio Turistico, ribattezzato ''campeggio'', che prevede l'urbanizzazione
di quasi 40 ettari di terreno a destinazione agricola. La localizzazione
prevista, che raddoppierebbe le aree fabbricabili previste nel Piano
regolatore, investe l'unico varco a mare rimasto libero compreso nel
parco. Da anni si attende l'approvazione del Piano di Stazione del
Parco del Delta, ma evidentemente, si pensa di modificarlo per rendere
possibile una variante urbanistica e l'ennesima colata di cemento.
In Toscana, bandiera nera all'Amministrazione comunale di San Vincenzo
(Li), che ha autorizzato lo sciagurato ampliamento del porto turistico
favorendone la privatizzazione. Il porto sta gia' aggravando i rilevanti
problemi d'erosione delle spiagge limitrofe e l'amministrazione ha
autorizzato la costruzione di una strada e una ferrovia a nafta, per
il trasporto dei massi dalla cava di San Carlo alla stazione, disboscando
un'intera valle. Infine, ha avviato il procedimento per una variante
al Piano Strutturale andando incontro alla richiesta dei proprietari
dell'area all'interno del Parco di Rimigliano per la realizzazione
di villette in area protetta. Terzo anno consecutivo di bandiera nera
nelle Marche per la Raffineria Api di Falconara (An), per la proposta
di realizzazione di altri due impianti di generazione di energia elettrica
(di 530 e di 70 megawatt), accanto a quello gia' esistente di 290
megawatt di potenza. La sciagurata ipotesi dell'API, oltre ad aumentare
la pressione ambientale sul territorio di Falconara, andrebbe a vanificare
gli obiettivi e i principi ispiratori del Piano energetico ambientale
regionale appena approvato (febbraio 2005), che disegna un futuro
per la regione Marche fatto di risparmio energetico, fonti rinnovabili,
microgenerazione diffusa e biomasse. Bandiere nere nel Lazio, alla
Societa' Penta srl, di San Felice Circeo (Lt), per aver proposto di
raddoppiare il numero di posti barca del porto di San Felice Circeo,
portandoli a oltre 500 e compromettendo gravemente lo splendido ecosistema
della zona del Parco Nazionale del Circeo. L'ampliamento portuale
previsto dal progetto comporterebbe un enorme impatto sull'area, disturbando
inoltre i numerosi cetacei avvistati nel braccio di mare compreso
tra il Circeo e l'arcipelago Ponziano. Allo Stabilimento Balneare
''Sole e Luna'' di Marechiaro, Anzio (Rm), potenziale eco-mostro attualmente
sotto sequestro, che ha aggredito uno dei pochi lembi integri di costa
in zona Fornace, un'area caratterizzata dalla presenza della falesia,
uno sperone di argilla attualmente a rischio frana per l'assenza di
vegetazione e di interventi di restauro ambientale. Al Comune di Fondi
(Lt) per il mancato abbattimento dell'ecomostro dell'Isola dei Ciurli,
nonostante una sentenza del Tribunale di Latina condannasse il costruttore
ad un anno di arresto, quarantamila euro di ammenda, la confisca dei
terreni per lottizzazione abusiva, affidando al Comune di Fondi l'impegno
all'acquisizione dell'area ai fini della demolizione. In Calabria,
e' assegnata la bandiera nera al Sindaco di Gizzeria (Cz) Michele
Rosato, per aver costituito una Spa per gestire i servizi e il campo
da golf dell'ipotizzato progetto ''Realizzazione turistico alberghiera
Simeri Crichi'', all'interno del Sito di Importanza Comunitaria ''Lago
la Vota''. La costruzione prevede la realizzazione di circa 4 mila
posti letto, un campo da golf e le relative strutture ricettive. Il
costo, quasi 180 milioni di euro, si dovrebbe avvalere anche di un
contributo pubblico (Stato e Regione Calabria) di oltre 100 milioni
di euro. I Laghi la Vota rappresentano l'ultimo lago costiero con
acque salmastre di tutta la costa tirrenica calabrese, un luogo di
sosta importantissimo per molte specie migratrici come il falco pescatore
e il falco di palude. Inoltre, un'altra bandiera nera va al sindaco
di Lipari Mariano Bruno, per il tentativo di consentire l'ampliamento
scellerato di strutture alberghiere, per la proroga dell'attivita'
estrattiva della pomice concessa alla Pumex nonostante il Distretto
Minerario ne avesse intimato l'interruzione e per aver inserito nel
Piano Regolatore del Comune di Lipari un progetto di realizzazione
di una struttura aeroportuale in un'area di tutela assoluta. Sospesa l’entrata in vigore del decreto sull’ambiente 28/06 La proroga della sospensione dell’efficacia del nuovo
testo che riforma l’intera materia ambientale è stata
al centro della riunione della Commissione Nazionale Ambiente e Protezione
Civile, svoltasi a Torino dove è in corso la presentazione
del Primo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Piemonte. Unanime
il giudizio degli Assessori Regionali che hanno partecipato alla Commissione
presieduta dal Coordinatore Nazionale, Diego Tommasi, nell’esprimere
soddisfazione per la consequenzialità delle azioni intraprese
dal Ministro Pecoraro Scanio, dopo l’incontro svoltosi lo scorso
30 maggio. Come si ricorderà, in quella occasione, le Regioni
avevano chiesto al Ministro misure urgente per sospendere l’entrata
in vigore del decreto. Detto fatto. Dopo la dichiarazione di inefficacia
di alcune parti del testo per vizio di forma, arriva anche la proroga
al 1° gennaio 2008 della Parte II (relativa alle Commissioni VIA
E VAS) e viene sospesa l’applicazione della Parte III (relativa
a Difesa Suolo, Tutela delle Acque e Risorse Idriche), il tutto è
contenuto in un decreto legislativo che sarà al vaglio dei
Ministri, nel corso della riunione del Consiglio di venerdì
prossimo. Ministro Di Pietro “Il Ponte sullo stretto va fermato senza sanzioni” 28/06 Il Ponte sullo Stretto di Messina non si fara', e il governo
cerca la strada per evitare di sborsare salatissime penali. I cantieri
non sono ancora partiti, e' vero, ma appena tre mesi fa Impregilo,
a capo della cordata per il General Contractor del Ponte, ha firmato
il contratto. ''Sto cercando il modo per trovare una soluzione condivisa
che non porti al Ponte sullo stretto di Messina e, allo stesso tempo,
non porti ad una penalizzazione estrema'', ha detto Di Pietro in Commissione
Trasporti alla Camera, aggiungendo che sono in atto audizioni e contatti
a tale scopo. Nessun commento ufficiale arriva intanto dall'impresa
vincitrice della maxigara da quasi 4 miliardi di euro. Si attendono
atti concreti, si fa sapere, prima di prendere qualsiasi decisione.
Certo, si fa notare, un cambio di governo non puo' essere motivo di
giusta causa per recidere un contratto e interrompere regolari procedure.
E, depennato dal Dpef e dalla lista delle opere prioritarie, il Ponte
rischia di divenire un grande contenzioso. Il ministro dei Trasporti
Alessandro Bianchi e' convinto che ''se il contratto viene rescisso
subito, la penale e' quasi nulla. Per cui conviene farlo subito''.
Anche Bianchi ieri ha ribadito il suo 'de profundis' per l'opera piu'
ambiziosa messa in cantiere da Berlusconi. ''Non abbiamo i soldi per
fare le opere urgenti, figuriamoci per il Ponte'', ha detto. D'accordo
il collega Di Pietro: ''prima bisognera' fornire al Sud le infrastrutture
piu' urgenti'' e, tra queste, la Salerno-Reggio Calabria, la Jonica
e l'ammodernamento della rete ferroviaria, ha detto. E Bianchi ha
lanciato anche un'idea alternativa: al posto di un solo collegamento
tra Scilla e Cariddi, meglio realizzare una serie di altri collegamenti
in piu' punti delle coste calabresi e siciliani, sfruttando l'intermodalita'
mare-terra-ferrovie.. ''Il dovere di responsabilita' contabile mi
impone di vedere quando fermarsi'', ha detto Di Pietro, c'e' la possibilita'
di ''sanzioni durissime. Prima di avere una responsabilita' di fronte
alla Corte dei Conti voglio avere un mandato del Parlamento''. ''A
ogni tipo di risoluzione o rescissione del contratto - ha poi spiegato
il ministro - segue una diversa valutazione da 0 a 380 milioni di
euro. Bisogna pensare bene per trovare una soluzione per evitare di
pagarne 380 e avvicinarsi il piu' possibile a 0. Noi non possiamo
spendere soldi per una non priorita' ne' per penali inutili. Cerco
di trovare una soluzione di buon senso. Stiamo incontrando, periodicamente,
i diretti interessati per trovare una soluzione concordata. L'uscita
dal Ponte sullo Stretto - ha detto ancora Di Pietro - deve essere
governata, senno' si deraglia''. Ma la Stretto di Messina, la spa
guidata da Pietro Ciucci e candidata ad altri compiti e funzioni,
rassicura: ''In base al contratto stipulato con il Contraente Generale,
la Societa', a suo insindacabile giudizio, ha la facolta' di recedere
dal contratto in qualunque tempo e qualunque sia lo stato di esecuzione
dell' opera. Non e' prevista alcuna penale, nell' ipotesi di recesso
dal contratto per mancata approvazione da parte della Societa' Stretto
di Messina e/o del Cipe del progetto definitivo e, successivamente,
del progetto esecutivo per cause non imputabili al Contraente Generale''.
''Al Contraente Generale - ricorda ancora la Stretto di Messina -
spetterebbe il pagamento delle prestazioni correttamente eseguite
nonche' il rimborso delle eventuali ulteriori spese sostenute, purche'
giustificate e ritenute congrue dalla Stretto di Messina. Il corrispettivo
previsto nel contratto per la progettazione definitiva e' pari a 66
milioni di euro, e quello per la progettazione esecutiva e' pari a
56 milioni di euro. Dopo l'apertura dei cantieri, tuttavia, la penale
da pagare, in caso di interruzione dei lavori, e' del 10% sulla parte
non ancora realizzata dell'opera e fino ai 4/5 del valore del contratto.
Vale a dire che la penale massima del tutto ipotetica sarebbe di circa
300 milioni di euro''. Il Commissario Alfiero assicura “Sarò risolta la situazione debitoria con l’Enel” 27/06 La regolare fornitura dell'energia elettrica agli impianti
di depurazione e la situazione debitoria dei Comuni nei confronti
degli Ato sono state le problematiche affrontate nel corso di una
riunione tenutasi oggi pomeriggio nella sede dell'Ufficio del Commissario
delegato per l'emergenza ambientale in Calabria. L'incontro - e' scritto
in una nota - e' stato presieduto dal Commissario, prefetto Carlo
Alfiero, ed e' stato convocato dopo alcune lettere-diffida da parte
dell'Enel che reclama il pagamento di una serie di bollette scadute,
prospettando l'interruzione della somministrazione dell'energia elettrica.
Per evitare il ripetersi di una situazione che in passato ha causato
non pochi disagi, con il distacco dell'energia elettrica in alcuni
impianti di depurazione, l'Ufficio del Commissario ha voluto affrontare
con urgenza il problema chiamando al tavolo della discussione i rappresentanti
delle aziende Dondi e Gerica, che si occupano della manutenzione degli
impianti. Nel corso della riunione la Gerica - conclude la nota -
ha riconfermato la disponibilita' per una soluzione concordata della
situazione debitoria. Il Commissario delegato si e' impegnato per
un'azione di mediazione nei confronti dell'Enel sulla base di un documento
della societa' relativo al piano di rientro del debito. Goletta Verde salpa da Reggio Calabria 29/06 Legambiente accoglie le due Golette ambientaliste in partenza
dal porto di Reggio Calabria per la nota campagna estiva sul mare
con una festa concerto, il 29 giugno, alle ore 21,00, al Fortino di
Matiniti Inferiore, Campo Calabro, nell'emozionale ambientazione che
affacciandosi sullo Stretto di Messina farà sentire il pubblico
immersi nel Mediterraneo. Ad aprire la serata gli Invece, gruppo calabro
reggae in giro da 20 anni a diffondere la loro valigia di suoni amalgamati,
in equilibrio tra la tarantella nostrana delle feste in piazza e i
ritmi caraibici esplosi con il rum vecchio preso sotto il sole esotico.
Gli Invece propongono pezzi aggressivi, di denuncia e di rabbia per
il sistema macero in cui fionda l'Italia, e soprattutto la Calabria,
ben più lo jonico reggino, campo di crescita dei due componenti
storici, Peppe De Luca, bassista dal palato musicale cubano, e Salvatore
Scoleri, chitarra melodica e voce da Peter Pan, accompagnanti dalla
batteria di Guerino Mongiardi, dalla chitarra elettrica di Mimmo Daniero.
Il gruppo farà da apertura al viaggio della campagna nazionale
di monitoraggio delle acque di balneazione della Goletta Verde di
Legambiente, due imbarcazioni, Catholica e Pietro Micca, che percorreranno
le coste italiane attuando 500 prelievi marini. In prima serata il
Fortino sarà palcoscenico della conferenza-dibattito sul dopo
ponte di Messina, finalmente lontano dagli incubi di migliaia di persone.
La festa concerto sarà inoltre momento di adrenalinica suspance
per l'estrazione del premio "Io sono amico del mare": 10
posti sulla Goletta Verde per un indimenticabile giornata a spasso
sullo Stretto di Messina a bordo della barca ambientalista più
famosa d'Italia. Denuncia alla UE per la centrale del Mercure 26/06 Il sindaco di Viggianello, Domenico Anastasio, ed un gruppo
di associazioni ambientaliste (''Il riccio'' di Castrovillari, il
Cosa di Rotonda, Medici per l'Ambiente-Isde Italia, Italia Nostra
Calabria e Lipu Calabria) hanno presentato una denuncia di infrazione
all' Unione europea sulla Centrale elettrica della Valle del Mercure,
nel Parco nazionale del Pollino. ''L'esposto - secondo quanto riferisce
un comunicato - riguarda diversi aspetti del progetto e riprende quanto
emerso dallo studio indipendente Rabitti-Casson, presentato nei mesi
scorsi. Nel ricorso vengono segnalati aspetti tecnico-giuridici e
viene sottolineata la presenza, nella valle, della lontra, animale
tanto raro quanto protetto, il cui habitat subirebbe danni irreversibili
con l'avvio della centrale. Danni che si andrebbero ad aggiungere
ai rischi per la salute e ai danni economico-occupazionali per le
popolazioni dei comuni del Parco. Da parte Enel - si afferma ancora
nella nota - c' e' da segnalare la richiesta, agli enti competenti,
tra cui Amministrazione provinciale di Cosenza e Comune di Laino Borgo,
di un' ulteriore proroga, addirittura di un anno, per la messa a regime
dell'impianto. Fatto questo che suggerisce come inadeguatezze e carenze
piu' volte denunciate non fossero forse solo fantasie degli ambientalisti''.
''Popolazioni, associazioni ed enti locali - riferiscono ancora le
associazioni ambientaliste - continuano dunque nelle comuni richieste
di tutela della legalita' e di difesa dei reali interessi e diritti
della popolazioni del comprensorio. A chi di dovere, dare finalmente
risposte concrete''. Ass. Tripodi “Annullare il permesso per il parcheggio di Altomonte” 22/06 ''La Regione chiedera' alla Provincia di Cosenza sospensione
e la revoca del provvedimento valutando l' eventuale adozione del
potere di annullamento del permesso a costruire rilasciato ai sensi
degli articoli 39 e 40 Dpr 380/01, poiche' lo stesso appare in contrasto
con lo strumento urbanistico vigente nel comune di Altomonte''. Lo
ha detto Michelangelo Tripodi, assessore regionale all' Urbanistica
in relazione alla realizzazione della costruzione in cemento armato,
destinata a parcheggio di cinque piani, ai piedi del castello medievale
dei Ruffo-Sanseverino. Tripodi, in mattinata, ha incontrato a Catanzaro
i rappresentanti della Provincia di Cosenza, del Comune di Altomonte,
della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della
Calabria e della direzione generale dei Beni Culturali e Paesaggistici
della Calabria, ''allo scopo - e' detto in un comunicato - di concordare
insieme un intervento per fermare la costruzione''. ''Insistendo su
una linea in coerenza con la lotta agli ecomostri, avviata dalla Regione
attraverso il programma 'Paesaggi e identita'', - ha sostenuto Tripodi
- non c' e' dubbio che con questa altra operazione diamo corpo a una
scelta prioritaria nella strategia e nell' impegno di questa Giunta
regionale e dell' assessorato all' Urbanistica e Governo del Territorio,
mettendo in campo iniziative di contrasto verso atti incompatibili
con le bellezze dei luoghi e con la necessita' di preservare le caratteristiche
paesaggistiche e storiche dei centri storici calabresi. In tal senso
ci muoveremo affinche' una nuova ferita non venga inferta al patrimonio
storico monumentale della Calabria''. ''In una precedente riunione,
assente la Soprintendenza - e' scritto nel comunicato dell' Ufficio
stampa della Giunta regionale - era emersa chiara la volonta' di convergere
ad una azione sinergica finalizzata all' immediata sospensione dei
lavori di costruzione dell' edificio in questione che, pur misurando
300 metri quadri a piano, alla fine potra' ospitare solo 40 veicoli,
all' annullamento di ogni provvedimento amministrativo che ha consentito
l' intervento urbanistico - edilizio, alla determinazione di un successivo
intervento per il ripristino dello stato dei luoghi''. ''D' accordo
anche con i rappresentanti del Ministero ai Beni Culturali - e' scritto
ancora nella nota - l' assessore regionale all' Urbanistica, ha chiesto
al comune di Altomonte di attivare con estrema urgenza ogni potere
di controllo della attivita' edilizia nel territorio comunale, per
rilevare se vi siano difformita' tra la realizzanda opera e la concessione
edilizia rilasciata dal Commissario ad Acta. Inoltre, ha invitato
i rappresentanti del Ministero ai Beni Culturali, di valutare alla
luce dei sopravvenuti motivi di pubblico interesse, l' adozione di
ogni provvedimento idoneo in merito al concesso Nulla Osta Monumentale.
Infine, Tripodi ha manifestato la disponibilita' ad attivarsi, sin
d'ora, con l'esercizio dei poteri sostitutivi previsto dalla legge
regionale 1/2006, ove se ne verificassero le condizioni di legge,
nei confronti di entrambi gli Enti locali''. Goletta Verde a Cirò Marina “Tuteliamo Punta Alice” 21/06 <<Con un piano spiagge insensato ed esagerato redatto
dal Comune di Cirò Marina nel 2004 si distruggerà Punta
Alice, luogo dallo straordinario patrimonio naturale e dal grande
valore storico, che già fino ad oggi era stata lasciata dall'amministrazione
comunale all'abbandono e all'incuria>>. Questa la dichiarazione
di Antonino Morabito, portavoce nazionale della campagna "Occhio
alle coste" di Legambiente e Regione Calabria, a conclusione
del blitz effettuato stamani dai volontari di Legambiente, insieme
ai rappresentanti del comitato cittadino di Cirò Marina, "I
guardiani del Faro", che hanno srotolato sulla spiaggia di Punta
Alice, lo striscione "Giù le mani dalla costa!".
Su questa zona colpevolmente abbandonata si è abbattuto un
piano spiaggia comunale intollerabile e le opere sono già in
fase di realizzazione, avendo ottenuto tutte le licenze possibili:
demaniale, regionale, nulla osta paesaggistico e ovviamente edilizia,
in un'area come pochissime altre in tutta la Calabria. Il Piano non
prevede le vie d'accesso al mare lasciando ulteriore spazio alla distruzione
della fascia interessata dalla pineta e dalla tipica vegetazione retrodunale.
In realtà su Punta Alice vi sarebbe il divieto assoluto di
trasformazione di uso del territorio per un raggio di molti km. <<Il
paradosso evidente delle locali politiche di sviluppo turistico -
dichiara Antonino Morabito coordinatore regionale di Legambiente -
emerge confrontando la costa crotonese, che va dalla foce del Neto
a Punta Alice, dove per creare lavoro si continua a proporre cementificazioni,
e il litorale toscano protetto del Parco regionale della Maremma:
le similitudini naturalistiche sono tante ma ciò che salta
agli occhi è la diversa capacità di indirizzo e gestionale
delle amministrazioni locali. Risultato, in Maremma vi è protezione
del territorio e un'economia turistica che in 20 anni ha fatto la
differenza, in Calabria si continua a distruggere il patrimonio comune
senza creare alcun nuovo posto di lavoro durevole>>. A Cirò
Marina si è costituito un comitato cittadino con l'obiettivo
di sensibilizzare l'opinione pubblica e le Istituzioni alla tutela,
la preservazione, la pulizia, la salvaguardia e la valorizzazione
ecocompatibile della Pineta comunale di Punta Alice, in particolare
della zona attorno al Faro. <<Legambiente insieme ai cittadini
- continua Antonino Morabito - chiede all'Amministrazione Comunale
ciò che sarebbe dovuto: la bonifica dell'area verde, la modifica
del Piano spiagge, che il vecchio Faro venga restaurato e la creazione
di una vera area protetta che sia in rapporto con il territorio di
Cirò marina così famoso in Italia per il vino e i suoi
vigneti. Richieste che guardano al recupero e alla conservazione di
un luogo magico, dove la natura ha saputo esprimere tutta la sua bellezza
e l'economia locale può trarne reale beneficio solo salvaguardandola.>>. Laratta (DL) “No al punto informativo al Santuario di Cerchiara” 21/06 "La questione del Santuario della Madonna delle Armi a
Cerchiara deve essere risolta". Lo ha detto Franco Laratta, deputato
dell' Ulivo, nel corso di un incontro con il sovrintendente di Cosenza
Francesco Cecati. "Laratta - è detto in un comunicato
- ha auspicato che la delicata vicenda si risolva rapidamente e con
senso di responsabilità. L' esponente politico ha sollecitato
un ulteriore incontro con il sindaco del comune di Cerchiara, coi
vertici della sovrintendenza e con quelli del parco nazionale del
Pollino al fine di stabilire il da farsi per scongiurare la realizzazione
di un punto informativo in cemento armato a pochi metri dal Santuario,
un luogo sacro e meta di pellegrinaggi da ogni parte d' Italia".
"Dopo numerose proteste - è detto nel comunicato - il
parlamentare dell' Ulivo era intervenuto sulla vicenda annunciando
una interrogazione parlamentare al ministro dei Beni culturali, Francesco
Rutelli. Dopo l' incontro con Cecati si spera che anche il Comune
e il parco del Pollino si aprano al confronto. "E' auspicabile
che tale incontro - ha sottolineato Laratta - servirà a chiarire
le posizioni di ciascuno nel rispetto dei ruoli. E' altrettanto utile
che si giunga ad una conclusione positiva e indolore a tutela del
patrimonio artistico culturale e religioso a cui spesso si riservano
scelte poco adeguate". Pieno sostegno di Fare Verde all’iniziativa a difesa del castello di Altomonte 21/06 “La Direzione Nazionale di Fare Verde ONLUS esprime piena
soddisfazione per l'operato del proprio responsabile per la Provincia
di Cosenza Francesco Pacienza in merito alla difesa del Castello di
Altomonte da un assurdo abuso edilizio”. Ad affermarlo è
Fabrizio CVincenti Presidente Nazionale di Fare Verde Onlus. “Fare
Verde ONLUS – è scritto nella nota- invita i cittadini
calabresi a sostenere la campagna intrapresa dal proprio responsabile
locale di Cosenza per difendere un importante bene storico e, in generale,
l'integrità paesaggistica di Altomonte. Dopo le centinaia di
messaggi di protesta inviati via internet, Fare Verde ONLUS invita
a sottoscrivere la petizione lanciata da Fare Verde Cosenza in collaborazione
con il Comune e la Pro Loco di Altomonte, per bloccare definitivamente
la costruzione in cemento armato adiacente il Castello dei Conti di
Altomonte ed il ripristino integrale dello stato dei luoghi. Ricordiamo
è possibile sottoscrivere la petizione on line all'indirizzo
www.fareverdecalabria.it L'iniziativa di Fare Verde Cosenza, nella
persona di Francesco Pacienza, in difesa del Castello di Altomonte
assume i tratti di quell'impegno civile assunto in prima persona di
cui c'è tanto bisogno per migliorare la qualità della
vita, affermare principi di legalità, salvaguardare ambiente
e territorio. Un impegno tanto più necessario in un territorio
come quello calabrese. La Direzione Nazionale di Fare Verde ONLUS
esprime, infine, la propria solidarietà al proprio responsabile
per la Provincia di Cosenza Francesco Pacienza per i vili atti intimidatori
subiti nei giorni scorsi. Coloro che hanno messo in atto tali assurde
azioni devono sapere che la società civile è al fianco
di chi, come Francesco Pacienza, si oppone quotidianamente contro
ogni violenza ed abuso perpetrato ai danni di memoria storica, ambiente,
territorio. Incontri in Provincia per lo spostamento dell’elettrodotto ad Acri e Montalto 20/06 Pur non avendo specifiche competenze in materia, il Presidente
della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio, ha promosso questa
mattina un’ulteriore riunione per affrontare il problema dello
spostamento dell’elettrodotto che attraversa Taverna di Montalto
Uffugo e per il quale, nel corso dei mesi passati, si sono susseguite
una serie di iniziative e manifestazioni di protesta da parte dei
cittadini e degli amministratori locali. Tale problematica, come si
ricorderà, è stata oggetto anche di una discussione
svoltasi all’interno del Consiglio provinciale che ha votato
all’unanimità un Ordine del Giorno proposto da consiglieri
di maggioranza e di opposizione e dalla stessa Giunta provinciale.
All’incontro odierno, concordato con l’Assessore regionale
all’Ambiente, Diego Tommasi, oltre ai rappresentanti della Terna,
hanno preso parte il dott. Lemma e il dott. Graziani, in rappresentanza
della Regione, l’assessore provinciale all’Ambiente, Luigi
Marrello e i sindaci di Montalto Uffugo, San Benedetto Ullano e Lattarico,
accompagnati dai rispettivi tecnici comunali. Il no di Goletta Verde all’Europaradiso con un blitz alla fonte del Noce 20/06 <<Difenderemo con determinazione i valori naturali e
culturali che la foce del Neto a tutt’oggi conserva e che speculatori
e amministratori senza idee intendono distruggere, indifferenti di
essere loro i veri signori del no, il no alla cultura e alla bellezza
dei propri luoghi, privi di interesse per ciò che appartiene
a tutti, negando al futuro di vedere quella che era la nostra storia.
Lo sviluppo delle società post-industriali vincenti ha come
formula non il costruire ma il riqualificare e recuperare ciò
che esiste>>. Questa la dichiarazione del portavoce nazionale
di Goletta Verde, Antonino Morabito, a proposito della irrazionale
proposta ‘Europaradiso’, che vorrebbe essere attuata nell’incontaminata
distesa che ha visto l’assalto di protesta dei volontari di
Legambiente. Petizione di Fare Verde per fermare i lavori all’ecomostro di Altomonte 18/06 Fare Verde Cosenza, in una nota, afferma che ''in considerazione
della presa di posizione della Regione e del notevole interesse manifestatole
sulla mobilitazione a difesa del Castello dei Conti e del territorio
e della memoria storica dei cittadini di Altomonte, ha lanciato una
raccolta di firme a sostegno della petizione popolare per il blocco
definitivo dei lavori di costruzione del parcheggio multipiano e per
il conseguente ripristino dello stato dei luoghi del territorio adiacente
l'atavico Castello dei Conti do Altomonte''. ''L' iniziativa - si
aggiunge nella nota - e' sostenuta dal Comune di Altomonte e dalla
Pro-Loco ed ha gia' ricevuto molte adesioni attraverso il sito www.fareverdecalabria.it
La petizione e' indirizzata ai presidenti della Regione e della Provincia
di Cosenza; agli assessori al Turismo, all' Ambiente ed all' Urbanistica
regionali e provinciali ed al sindaco di Altomonte e vedra' la mobilitazione
di Fare Verde attraverso banchetti per la raccolta delle firme di
adesione e l' organizzazione di una manifestazione popolare con la
partecipazione di cittadini, associazioni ed istituzioni calabresi
e non solo''. Il Direttivo Provinciale di Fare Verde Cosenza, nella
nota, inoltre, ''stigmatizza l' attacco denigratorio rivolto al presidente,
Francesco Pacienza, per aver difeso con atti concreti, in questa vicenda,
gli interessi del territorio e dei cittadini di Altomonte che si son
visti negare e calpestare i loro diritti. Ci chiediamo cosa attende
il Presidente della Provincia di Cosenza ad intervenire concretamente
e risolutamente a fianco del Comune di Altomonte e della Regione sulla
questione del Castello di Altomonte, attesi i precipui compiti di
valorizzazione e promozione del territorio provinciale riservati,
dalla vigente legislazione, proprio all' Ente Provincia. Fare Verde
Cosenza invita inoltre tutti i liberi cittadini a sottoscrivere la
petizione attraverso il sito o recandosi presso i banchetti che saranno
allestiti nelle piazze di Altomonte nei prossimi giorni''. Assemblea di Prc sulla centrale a Biomassa lunedì 19 ad Oriolo 18/06 Lunedì 19 alle 18 ad Oriolo, in piazza della Repubblica,
Rifondazione Comunista organizza una Pubblica assemblea sul tema :
Politiche ambientali e centrale a Biomassa. Parteciperanno: Francesco
Saccomanno, responsabile provinciale PRC ambiente, territorio e beni
Comuni; Francesco Laghi, Coordinatore regionale Medici per l'Ambiente
- I.S.D.E. Italia, Mirella Ieno, Presidente de "Il Riccio"
- Castrovillari Al via il progetto di Arpacal sul monitoraggio dell’elettrosmog 16/06 L' Agenzia regionale per la Protezione ambientale (Arpacal)
sta installando nella regione una rete di centraline in grado di rilevare
i segnali che provengono da ripetitori di telefonia cellulare e da
ripetitori radiotelevisivi acquisendo in continuo i dati in tempo
reale e trasmettendoli - via GSM - ad una centrale di controllo che
provvede alla archiviazione ed alla messa in rete degli stessi dati
monitorati. L' iniziativa rientra nell' ambito di un progetto di monitoraggio
dei livelli di emissione dei campi elettromagnetici ad alta frequenza
svolto in collaborazione con la Fondazione Ugo Bordoni, istituzione
che opera sotto la vigilanza del Ministero delle Comunicazioni. "Il
progetto, coordinato dal Direttore scientifico dell' Arpacal, Antonio
Scalzo - è detto in un comunicato - interessa tutte le province
calabresi e prevede l' installazione di centraline di misura dei campi
elettromagnetici in siti vicini a stazioni radio base per telefonia
mobile e ripetitori radiotelevisivi; siti considerati obiettivi sensibili,
quali scuole, strutture sanitarie e luoghi per l' infanzia, ma anche
di private abitazioni particolarmente vicine agli impianti da monitorare.
Le centraline di misura, installate nei siti prescelti per un periodo
di circa sette giorni, sono dotate di sensori multibanda capaci di
captare l' intensità totale del campo elettromagnetico dovuta
a tutte le possibili sorgenti, anche se operanti a diversa frequenza,
distinguendole in quelle provenienti da ripetitori di telefonia cellulare
e quelli da impianti di radio-tv. I dati raccolti dalla rete di centraline
sono trasmessi al centro di controllo dell' Arpacal, che provvede
alla loro verifica, validazione e al centro nazionale, istituito presso
il Ministero delle Comunicazioni". "Le preoccupazioni su
possibili effetti nocivi - ha sostenuto Domenico Lemma, commissario
Arpacal - derivanti dal cosiddetto inquinamento elettromagnetico,
meglio conosciuto come elettrosmog hanno indotto il legislatore italiano
ad emettere una normativa tra le più severe al mondo. Questa
Agenzia, conscia dell' importanza di tale progetto, ha stipulato una
convenzione con la Fondazione Bordoni per effettuare i controlli nella
nostra Regione. Nei prossimi mesi, a monitoraggio concluso, saremo
in grado di relazionare compiutamente sullo stato dell' arte in Calabria.
Al momento - ha concluso Lemma - le rilevazioni hanno dato un solo
esito negativo, nella città di Vibo Valentia, nel quale a breve
i nostri tecnici provvederanno alla riduzione a conformità" Appello dell’Upi al Ministro Pecoraro Scanio “Sospendere il codice ambientale” 16/06 Il Codice ambientale deve essere sospeso. L'appello al ministro
per l'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio è stato ribadito dalle
Province, riunite a Rimini nel Salone delle Autonomie locali-EuroPa,
in occasione dell' Assemblea della rete degli Osservatori provinciali
sui rifiuti. "L'abrogazione del Decreto Ronchi sostiene il responsabile
ambiente dell'Upi e presidente della Provincia di Ascoli Piceno -
e l'attuale forte situazione di incertezza che investe tutto il sistema
di gestione e smaltimento dei rifiuti, derivante dall' entrata in
vigore del codice ambientale, spinge gli amministratori provinciali
a reiterare al ministro Pecoraro Scanio la richiesta di un decisivo
intervento normativo per sospendere l'efficacia del decreto legislativo".
"Solo in questo modo - prosegue Rossi - si potrà avviare
una fase di concertazione tra tutti i livelli di governo interessati
alla gestione del ciclo dei rifiuti, per realizzare insieme un sistema
coerente con le norme comunitarie ed efficace dal punto di vista dei
risultati. E' però necessario - conclude il presidente - porre
fine a questa situazione di stallo e di incertezza che ormai da settimane
investe tutto il settore degli operatori, pubblico e privato".
Rimesso in funzione il depuratore di Nocera Terinese 16/06 "E' in piena efficienza l' impianto di depurazione di
Nocera Terinese". E' quanto si afferma in un comunicato dell'
Ufficio del Commissario delegato per l' emergenza ambientale in Calabria.
"Nel corso di un sopralluogo, presenti i tecnici dell' Ato, dell'
Ufficio del Commissario delegato, dell' impresa esecutrice dei lavori
della quarta linea, dell' impresa che gestisce l' impianto e del collaudatore
- è detto nel comunicato - è stata infatti verificata
la funzionalità della vasca di ossidazione. L' opera è
stata quindi consegnata all' Ato che, a sua volta, ha redatto il verbale
di consegna all' impresa che si occuperà della gestione dell'
impianto. Con la funzionalità della vasca di ossidazione della
quarta linea dovrebbero essere completamente risolti i problemi di
inquinamento marino più volte registrati nel tratto costiero
che va da Nocera Torinese ad Amantea e nelle zone limitrofe". Legambiente “Abbattere l’ecomostro di Stalettì” 15/06 “Abbattiamolo!” Questo lo striscione innalzato
dall’equipaggio di Goletta Verde, dal coordinatore regionale
di Legambiente Antonino Morabito insieme al Sindaco di Stalettì
Pantaleone Narciso nell'odierno blitz all’ecomostro di Stalettì,
conosciuto come l’Alveare, presente nell’area da quasi
di 30 anni, comprende, quattro corpi di fabbrica, per un totale di
50mila metri cubi di cemento armato che incombono sull’incantevole
paesaggio della baia di Copanello, nel territorio di Catanzaro. «Accogliamo
la decisione di abbattere questo ecomostro - dichiara Antonino Morabito
portavoce di Goletta Verde e coordinatore regionale di Legambiente
- come l'inzio di una nuova stagione, dove la difesa del territorio
e della legalità prevalgano sulla distruzione del patrimonio
comune e sull'illegalità, con le Istituzioni calabresi al fianco
dei cittadini onesti troppe volte e per troppo tempo offesi dal sopruso,
dalla violenza e dalla mafia. Primo obiettivo che non ci siano più
spazi per nuovi ecomostri e aggressioni del territorio>>. <<Sono
trent'anni - ha sostenuto il Sindaco Pantaleone Narciso durante la
conferenza stampa che ha seguito l’assalto all’ecomostro
- che si trascina questa vicenda con una sostanziale latitanza di
tutte le istituzioni, compreso il Comune di Stalettì. Sull'area
dell'ecomostro - ha sottolineato il primo cittadino - non è
stata data alcuna concessione edilizia e malgrado questo nessuno ha
avuto la forza di fermare questa enorme colata di cemento. La protesta
attuata oggi da Legambiente simboleggia la volontà forte di
fare avverare un sogno>>. Occhio alle coste a Marina di Gioiosa 15/06 Prosegue sulla terraferma "Vista dal mare", della
campagna "Occhio alle coste" di Legambiente e Regione Calabria.
L' iniziativa ha visto il sindaco di Marina di Gioiosa Ionica, Giulio
Commisso, fare da guida in una passeggiata per le vie storiche e periferiche
della cittadina. "Quello effettuato dal Sindaco Commisso - ha
sostenuto Erika Barillaro, presidente del Circolo Legambiente di Marina
di Gioiosa - è stato un percorso obbiettivo e concreto sui
problemi e sulle soddisfazioni di cui questa suggestiva località
è protagonista. Nonostante il paese sia un' appetibile meta
turistica per la maggior parte dei paesi montani della Calabria, la
costruzione di strutture ricettive e alberghiere, non ha intaccato
in modo considerevole l' assetto originario del luogo, restando in
piena armonia con le antiche tracce della civiltà greco-romana
che l' ha attraversata e che ad oggi ha bisogno di essere valorizzata.
A tal proposito diamo al Sindaco e alla Giunta di Marina di Gioiosa,
la disponibilità da parte del locale Circolo Legambiente ad
adottare il sito storico archeologico comprendente l' anfiteatro romano
e la saracena Torre del Cavallaro, affinché siano sottratte
al degrado e all' oblio nelle quali versano ormai da tempo, per una
conservazione storico artistica che sia finalizzata soprattutto alla
tutela delle nostre preziose origini culturali e sociali". "Tra
le proposte progettuali di breve scadenza - ha sostenuto Commisso
- indirizzate a migliorare la struttura urbanistica del paese, si
colloca il mio impegno nel realizzare una pista ciclabile che entro
il prossimo autunno collegherà le vie marine di Marina di Gioiosa
e Roccella Ionica, rendendo più fruibile e visivamente più
armonica, la passeggiata lungo la costa dei gelsomini, i cui tratti
troppo spesso mortificati da incuria e dimenticanza, e tra le mie
priorità vi è quella di restituire ai cittadini i loro
luoghi di ritrovo, attraverso un recupero e una tutela che richiede
necessariamente un'educazione ambientale che ci vede tutti primi attori".
Legambiente ha rilanciato al sindaco la richiesta di realizzare due
aree verdi, una nella zona nord dell' abitato che vada dal mare, comprendendo
le dune, fino ad una fascia verde retrodunale, e l' altra nella zona
sud riqualificando tutto il tratto comunale della fiumara del Torbido.
A conclusione della passeggiata di monitoraggio lungo i luoghi da
salvaguardare e le situazioni da risanare, Commisso apprezzando i
valori dell' associazione ha offerto il proprio impegno per trovare
dimora al locale Circolo di Legambiente: "Dall' importante lavoro
svolto dall' associazione appare evidente che siamo arrivati ad un
punto di non ritorno. E' dunque necessario invertire la tendenza che
ha provocato il degrado in cui viviamo, per non smarrire il concetto
di bellezza naturale che vogliamo offrire a chi verrà dopo
di noi". Ass. Tommasi: “I dati dimostrano che sono balneabili il 95% delle coste calabresi” 14/06 Sono balneabili per oltre il 95% le coste calabresi: i divieti
che saranno adottati per la stagione 2006, in base alle elaborazioni
dell' Agenzia regionale per la protezione ambientale della Calabria
(Arpacal), infatti, riguardano meno del 5% del totale del litorale.
Il dato è stato fornito dall' assessore all' Ambiente della
Regione Calabria, Diego Tommasi, in occasione dell' insediamento della
Commissione di studio per la gestione integrata delle coste calabresi.
All' incontro ha partecipato anche il sottosegretario della presidenza
ai Fondi comunitari, Vincenzo Falcone. In particolare, ha spiegato
Tommasi, il divieto permanente di balneazione riguarderà 11
chilometri e 600 metri; 21 chilometri e 970 metri saranno interessati
da un divieto temporaneo mentre per otto chilometri e 295 metri il
divieto sarà temporaneo ma soggetto a possibile riapertura
nell' arco della stagione stessa. "Su 800 chilometri di costa
calabrese - ha sottolineato Tommasi - la presenza di divieti di balneazione
su 32 chilometri, caratterizzati peraltro dalla presenza di Porti,
scogliere e zone industriali, rappresentano un dato molto relativo.
Una percentuale assolutamente minima. A dimostrazione che il nostro
mare non si può, comunque, definire inquinato". La Commissione
di studio per la gestione integrata delle coste che ha già
avviato i suoi lavori si occuperà dell' esame delle acque interne,
dell' eco-tossicologia e delle condizioni del mare calabrese. L' organismo
sarà coordinato dal Silvestro Greco, studioso dell' Icram e
composta da Silvano Focardi, rettore dell' Universitàdi Siena;
Vincenzo Saggiomo, presidente dell' associazione italiana oceanografia
e limnologia e Angelo Tursi, presidente della Società italiana
di biologia marina. Tartaruga caretta-caretta salvata nel porto di Vibo 14/06 Una Tartaruga marina della specie Caretta Caretta e' stata
salvata nel porto di Vibo Valentia. L' animale e' stato visto nei
pressi di una banchina ed il suo comportamento ha subito suscitato
preoccupazioni visto che rimaneva fermo sul fondo, salvo riemergere
di tanto in tanto in superficie per respirare. La Capitaneria di Porto
ha segnalato l' avvistamento al Wwf e sul luogo si e' recato il responsabile
per la Calabria del Progetto tartarughe del Wwf Italia, Giuseppe Paolillo,
proprio mentre alcuni ricercatori subacquei dell' Universita' Tor
Vergata di Roma, rientravano in porto dopo aver compiuto delle immersioni
nelle acque vibonesi. Grazie all' intervento di un sub e' stato possibile
controllare da vicino lo stato del rettile marino, che e' stato consegnato
al responsabile del Wwf e al personale della Guardia Costiera. La
tartaruga, della lunghezza di 60 cm e del peso di una ventina di chili,
e' apparsa subito in uno stato di grave deperimento organico, presentava
una ferita sulla testa e il suo nuoto era fortemente ostacolato da
pesanti grappoli di lepadi, una specie di crostaceo del gruppo dei
cirripedi, che pendevano dalla parte inferiore del guscio e persino
dalle pinne. Dopo un temporaneo ricovero presso le strutture della
Capitaneria, la Caretta e' stata inviata alla Riserva Marina di Capo
Rizzuto (Crotone) per le cure del caso. Pochi giorni fa un' altra
tartaruga, questa volta vittima di un amo da palamito, era stata recuperata
al largo di Cetraro (Cosenza) e, sempre grazie alla collaborazione
tra Guardia Costiera e Wwf Calabria, era stata prontamente soccorsa
e trasportata nella riserva Crotonese. Al sicuro i nidi delle tartarughe caretta-caretta 13/06 Saranno al sicuro d’ora in poi i nidi della Caretta caretta,
la tartaruga marina che nidifica sulle spiagge della Costa dei Gelsomini,
sui sedici chilometri di costa compresi tra Punta di Spropolo e Capo
Bruzzano. E per proteggere le nidiate delle testuggini si sono messi
insieme il Dipartimento di Ecologia dell’Unical, il CTs –
Settore conservazione della Natura, Legambiente e il comune di Brancaleone:
un esercito di volontari e esperti che grazie ad un progetto finanziato
dalla Regione e approvato dalla Giunta regionale nella seduta di oggi,
avvieranno un programma triennale di monitoraggio dell’area
di produzione della Caretta caretta e porranno in essere sin da subito,
una serie di azioni mirate a ridurre i fattori di rischio. Il Commissario sull’Ambiente precisa: A Cetraro fatti più interventi L' Ufficio del Commissario delegato per l'emergenza ambientale, riguardo
le notizie apparse recentemente in merito alla depurazione nel comune
di Cetraro, riferisce, in una nota, che "l' intervento previsto
aveva solo carattere programmatorio e prevedeva un finanziamento che
non si é poi concretizzato. Pertanto lo stesso, poiché
privo delle necessarie coperture, non è stato mai appaltato".
"Sempre a Cetraro, comunque - prosegue la nota - non sono mancati
interventi da parte di questo Ufficio: nel 2002 sono stati appaltati
i lavori di realizzazione di collettori fognari e di adeguamento di
un impianto di depurazione per un milione e 300 mila euro, intervento
ormai quasi terminato. Attualmente sono in corso lavori di manutenzione
nelle stazioni di sollevamento per un importo complessivo di oltre
106 mila euro. I lavori sono stati affidati per il loro carattere
d'urgenza alla ditta che ne effettua la gestione, in corso di esecuzione.
Altri interventi urgenti sono in corso sull'impianto di depurazione
ubicato in località Sotto Castello nel Comune di Cetraro, anche
questi di manutenzione, per un importo di 166 mila euro". "Inoltre
- conclude la nota - nella programmazione dei nuovi interventi che
saranno definiti entro il 30 giugno prossimo, con la firma dell' Accordo
di programma quadro, è previsto un finanziamento pari a due
milioni e cinquecentomila euro da destinare alla realizzazione del
nuovo depuratore o al potenziamento del vecchio, secondo le scelte
anche tecniche che saranno comunque concordate" Garcea (Parco della Sila) “Avviare il rilancio dell’area protetta” 12/06 Seppure con l' assenza di pianta organica, di personale e di
strutture e con limitate risorse finanziarie, si è dato avvio
ad un integrato progetto per il decollo del Parco Nazionale della
Sila finalizzato ad innescare, a medio e lungo termine, un' inversione
di tendenza, in un' area prettamente montana, dove le speranze di
una ripresa economica e sociale sembravano da anni perdute. E' questo
il risultato raggiunto dall' Ente Parco, presieduto da Antonio Garcea,
sulla base delle attività realizzate nel 2005. "Un risultato
lusinghiero - è scritto in una nota - nonostante le carenze
di mezzi, che ribalta finalmente un atteggiamento di rassegnazione
durato troppo a lungo. La finalità è quella di promuovere
cultura naturalistico-ambientale nelle giovani generazioni, che gestiranno
l' ambiente del domani". Uno degli obiettivi raggiunti è
stato l' avvio di un' efficace azione di marketing e comunicazione
per valorizzare il Parco in Italia ed all' estero attraverso la pubblicazione
di depliant bilingue (italiano ed inglese), poster illustrativi, il
libro 'Vita nel Parco', documentari, un sito internet, pannelli tematici,
stand allestiti in manifestazioni anche nazionali. L' Ente Sila ha
partecipato a convegni e manifestazioni culturali di rilievo. Nel
corso del 2005 si è svolta una manifestazione con il patrocinio
del Ministero dell' Ambiente e dell' associazione naturalistica 'Astrambiente'
per far conoscere agli studenti dei Comuni del Parco le bellezze e
le emergenze naturalistiche dell' altopiano silano, l' ambiente in
cui vivono e dal quale derivano le loro radici storiche. E' stato
istituito un bando per incentivare il turismo scolastico con un contributo
sulle spese di viaggio, rivolto alle scuole provenienti da tutta Italia.
Nei comuni di Taverna e di Spezzano della Sila si sono svolte mostre
e manifestazioni culturali di qualità, fra cui "Sila in
festa" e "Vis musicae". E' stato programmato il completamento
della segnaletica verticale, informativa, di quella indicativa e descrittiva
degli itinerari naturalistici, anche per fasce deboli, con tabelle
indicative dei Comuni del Parco e dei punti di informazione sui beni
ambientali, artistici e storici da ubicare nelle località turistiche
ed all' entrata dei centri abitati. Sono state previste opere di integrazione
e completamento dei Centri visita, ereditati dal Parco Nazionale della
Calabria, che sono tra i più completi ed attrezzati di Italia;
del giardino botanico Roncino; del sentiero botanico Cupone; del vivaio
della biodiversità silana Monaco, nei quali si realizzano attività
didattiche, divulgative, dimostrative e dove si attua una proficua
opera di conservazione della biodiversità: riproduzione delle
specie vegetali indigene e di ecotipi dell' area protetta. E' stata
avviata la realizzazione del geoparco l' Argentera di Longobucco e
la ristrutturazione di un immobile da destinare a Casa del Parco nel
Comune di Savelli. Inoltre è iniziata la fase di realizzazione
del sistema Ecomusei, individuati nei Comuni di Longobucco, Albi e
Zagarise, provvedendo al recupero di vecchie strutture in disuso e
rese disponibili per il Parco dalle amministrazioni comunali. E' incominciata,
anche, la realizzazione del Centro visite per la Provincia di Crotone,
sulle rive del lago Ampollino. Per integrare le aree pic-nic già
esistenti, realizzate dal Corpo forestale dello Stato e dalla Regione,
è stata finanziata la realizzazione di tre aree attrezzate,
una per Provincia, nei Comuni di Pedace, di Mesoraca e di Taverna,
dotate di strutture di ristoro che vanno ad integrarsi con altre strutture
sportive e turistiche già esistenti, per variegare l' offerta
turistica e favorirne l' autosostenibilità per l' affidamento
in gestione. Sono proseguiti gli studi sulle acque, fauna, natura
e distribuzione della vegetazione forestale per fasce altimetriche,
individuazione e catalogazione dei siti archeologici; ricerche propedeutiche
per la redazione del Piano del Parco. E' stata incentivata la promozione
economica, sociale ed incentivato il turismo ecologico. La Comunità
del Parco ha da poco eletto i propri organi per dare avvio allo strumento
di pianificazione: il Piano pluriennale economico e sociale, che è
necessario redigere in sinergia con il Piano del Parco ed in contemporanea
al regolamento. Il presidente Garcea ha detto che "l' obiettivo
prefissato consiste nel realizzare un laboratorio di sviluppo ecosostenibile,
possibile, nell' area interessata dal Parco in sinergia con le altre
Istituzioni e con il consenso e l' attiva partecipazione delle popolazioni
residenti. Un percorso finalizzato alla difesa del territorio, della
natura, dell' ambiente; un modello qualificato da diffondere sul resto
del territorio, a salvaguardia di quanto di bello ereditato dalle
generazioni del passato, e che siamo obbligati a conservare per gli
uomini di domani" Pignataro (PdCI) “Bloccare urgentemente lo scempio dell’ecomostro di Altomonte” 11/06 ''E' apprezzabile la decisione della Giunta Regionale di porre uno stop alla costruzione di un parcheggio multipiano a ridosso del Castello di Altomonte, in coerenza con gli atti adottati in questi mesi a salvaguardia del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico della nostra Regione e della scelta prioritaria di un serio riordino territoriale e urbanistico''. E' quanto sostiene in una nota il parlamentare del Pdci, Fernando Pignataro. ''Ma occorre - ha aggiunto - che si faccia presto, che la Regione e la Provincia assumano tutti gli atti conseguenti alla decisione gia' presa, attivino i poteri sostitutivi, ritirino tutte le autorizzazioni, blocchino definitivamente questo scempio, ristabiliscano la legalita' e avviino in modo chiaro e netto il percorso che deve portare al ripristino dei luoghi. Non c'e' altra strada per superare una vicenda a dir poco scandalosa che e' cominciata qualche anno fa con la concessione edilizia fortemente voluta dall'allora Sindaco Belluscio per favorire gli interessi di un privato a danno dell'immagine di un paese, in barba a tutte i piani e le regole edilizie e urbanistiche. Vicenda che e' proseguita con il disinteresse della magistratura, nonostante un esposto-denuncia presentato dal gruppo consiliare di minoranza, che avrebbe dovuto chiudere la questione gia' all'epoca''. ''E poi ancora qualche amicizia - ha proseguito Pignataro - alla Sovrintendenza alle Belle Arti di Cosenza che da' pareri favorevoli alla costruzione, nonostante l'adiacenza a un monumento storico di rilevanza artistica e paesaggistica, nonostante l'area non sia edificabile, nonostante la Sovrintendenza regionale dichiari la stessa area di rilevanza storica e di salvaguardia assoluta. Infine, il Tribunale amministrativo regionale che affronta il problema con superficialita', senza un esame di merito approfondito, concede la possibilita' che l'abuso prosegua. E' una storia di pressioni, amicizie, sottovalutazioni o collusioni, che non puo' essere sopportata ancora. La Regione e la Provincia, le istituzioni calabresi, sono oggi nelle condizioni di rispondere ai tanti visitatori del borgo medievale di Altomonte che hanno detto in questi mesi, scandalizzati, che solo in Calabria queste cose sono possibili''. ''Occorrono - ha concluso - atti chiari che definiscano la vicenda e che ci permettano di dire che anche in Calabria queste cose non sono possibili perche' si e' intrapresa senza tentennamenti la strada del ripristino della legalita'''. Fare Verde denuncia l’occupazione della strada del castello di Altomonte 11/06
''Una cosa molto strana accade nel comune di Altomonte, la strada
comunale denominata via Sangineto, da molti mesi non e' piu' fruibile
dai cittadini in quanto risulta essere ''occupata'' dal cantiere edile
per la realizzazione del parcheggio-mostro del castello di Altomonte''.
E' quanto sostiene in una nota il responsabile provinciale dell'associazione
ambientalistica 'Fare Verde', Francesco Pacienza. ''Detta strada -
ha aggiunto - costituiva uno dei percorsi turistici di maggiore attrattiva
per i moltissimi visitatori che frequentano in ogni periodo dell'anno
la bella cittadina. Denunciamo questa situazione da baronia medioevale
che si verifica nell'assenza totale dell' amministrazione comunale
di Altomonte. Amministrazione che anziche' tutelare il decoro e la
fruibilita' del territorio cittadino consente ad un qualunque privato
cittadino l'uso indiscriminato del proprio territorio: addirittura
di una via pubblica, senza adottare alcuna ordinanza autorizzatoria
in merito''. ''Fin quando - ha concluso Pacienza - tale abuso continuera'?
O si permettera' che ad uno scempio, condannato ormai da ogni parte
d'Italia in maniera sempre piu' partecipativa, si aggiunga altro danno
e beffa per i cittadini che accettano le regole sociali e rispettano
le leggi?'' In elaborazione un piano per la raccolta dei rifiuti delle navi in transito dalla Calabria 09/06 L'Ufficio del Commissario delegato per l'emergenza ambientale
in Calabria ha reso noto che per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti
prodotti dalle navi e dei residui di carico, è in corso l'elaborazione
di un piano generale riassuntivo rispetto a quelli delle Capitanerie
e da coordinare successivamente con il piano regionale dei rifiuti.
A tal fine l'Ufficio - è scritto in una nota - ha già
sollecitato, fin dal marzo 2005, l'elaborazione dei piani locali in
maniera da avere nel più breve tempo possibile il quadro preciso
della situazione e poter procedere quindi all'elaborazione del piano
regionale. L'ufficio del commissario, inoltre, garantirà controlli
capillari ed attività precise di prevenzione contro l'inquinamento
marino. Il lavoro - conclude la nota - è in fase di completamento
con la convocazione, per venerdì prossimo 16 giugno, di una
riunione per la messa a punto delle strategie e delle iniziative per
il varo del piano, che costituisce un vero passo in avanti verso il
raggiungimento di una piena valorizzazione dell'ambiente e della risorsa
mare in particolare. Il Commissario Alfiero ha attivato l’affidamento per interventi su 72 depuratori 08/06 Il commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria,
prefetto Carlo Alfiero, per affrontare la situazione nella gestione
degli impianti di depurazione delle acque, ha attivato "le procedure
- è scritto in una nota - per l' affidamento di ben 72 interventi
su impianti indicati dalla Regione". "Tale attività
- prosegue la nota - coordinata da una segreteria tecnica-scientifica
composta da professori universitari calabresi, della Basilicata e
di Roma, ed effettuata in stretta collaborazione con le Province ,
i cui Presidenti presiedono anche i rispettivi Ato, ordinariamente
competenti in materia, consentirà di migliorare la situazione
depurativa attuale e costituisce un primo passo per affrontare radicalmente
il problema globale che investe chiaramente tutto il territorio regionale
e non solo quello costiero". Il Commissario delegato sin dal
suo insediamento sta procedendo ad un "netto rinnovamento - conclude
la nota - della struttura di supporto per avviare un complesso lavoro
di ricognizione, verifica e risoluzioni delle criticità ed
imprimere così una svolta decisiva nel segno del cambiamento". Occhio alle Coste: “A Reggio abusivismo legalizzato” 08/06 “Reggio Calabria ha paura del vuoto! Su ogni spazio libero
deve assolutamente costruire qualcosa, troppo spesso mostruoso e legalmente
inaccettabile!”. Questa la dichiarazione conclusiva di Maria
Caterina Gattuso, Presidente del circolo Legambiente di Reggio Calabria,
alla conferenza stampa tenutasi questa mattina al lido “Papero
Beach”, incentrata sull’urgenza di rivalutare i metodi
adottati dal Comune per rendere il litorale reggino appetibile turisticamente.
Principalmente i problemi enunciati da Legambiente si annettono alle
strutture estive che ottengono la concessione di occupare il territorio
demaniale senza comunque ottemperare le norme che vincolano le stesse
ad utilizzare elementi non rimovibili <<I gazebo dei lidi privati
– sottolinea il coordinatore regionale Antonino Morabito –
sono attività importanti ed utili ma come ogni cosa ha bisogno
di regole chiare, attente a tutte le esigenze sociali, distribuite
equamente lungo il litorale cittadino senza rendere alcune parti della
città sovraccariche e altre prive sia di spazi privati che
di spazi ben mantenuti per la libera fruizione. Ferma invece la nostra
condanna verso tutte le azioni illegali>>. A questo proposito
volontari della Legambiente reggina e l’equipaggio della Goletta
Verde hanno srotolato davanti a due ecomostri lo striscione di protesta:
“Giù le mani dalla costa!”. Nell’area adiacente
al tempietto sul Lungomare è in corso di realizzazione una
struttura ricettiva destinata ad accogliere un bar-gelateria. La concessione
rilasciata per la durata di sei anni prevede la costruzione di una
struttura prefabbricata in legno che dovrebbe essere totalmente rimovibile
lasciando inalterati i luoghi. Da un primo esame effettuato dalla
Legambiente, appare evidente che sono state realizzate fondazioni
in cemento armato e tramezzature in laterizi difficilmente rimovibili.
Nella zona prossima al Lido Comunale, alle spalle dell’Arena
Lido, è in corso di realizzazione l’Hotel-villaggio "Al
Corallo", autorizzato in quanto "ristrutturazione dell’ex
pastificio Primerano" ma che in realtà è un complesso
turistico che prevede una struttura alberghiera con annessi 30 alloggi
e i relativi servizi. I nuovi manufatti, oltre a costituire un impatto
notevole sulla fascia costiera, ricadono in un’area dichiarata
a rischio nel Piano di Assetto Idrogeologico. Il complesso turistico
ha inoltre un accesso limitato in quanto l’unica entrata è
data dalla già precaria via Rada Giunchi che attraversa il
letto della fiumara Caserta (uno degli scarichi fognari liberi più
imponenti, che convoglia numerosi scarichi abusivi della città)
con evidenti problemi di igiene, viabilità e sicurezza. <<
I Blitz ai due ecomostri – dichiara Lidia Lotta di Legambiente
– evidenziano un abusivismo ‘legalizzato’ che chiediamo
di fermare. Stiamo verificando le conformità dei progetti e
delle relative autorizzazioni rilasciate, ma il dato certo che queste
costruzioni pongono in evidenza è l’assoluta mancanza
da parte del comune di Reggio Calabria di una complessiva e chiara
idea della valorizzazione della fascia costiera urbana.>>. Goletta Verde a Pellaro: “Giù le mani dalla costa” 07/06 ''Giu' le mani dalla costa''. Questo lo striscione issato dai
volontari di Legambiente sulla spiaggia di Punta Pellaro, quartiere
a sud di Reggio Calabria, sullo sfondo della Goletta Verde, davanti,
e' scritto in un comunicato, ''ad un' ennesima aggressione edilizia
del territorio costiero: la lottizzazione e la costruzione di 40 villette
con occupazione del demanio marittimo e fluviale, privo di nulla osta
paesaggistico e ambientale''. ''Tutt' oggi - prosegue la nota - e'
in corso il processo che vede la Legambiente costituitasi parte civile
per chiedere il risarcimento del danno ambientale, anche se a causa
della decorrenza dei termini alcuni dei capi d' accusa sono caduti
in prescrizione''. ''La nostra e' innanzitutto una battaglia per la
legalita' - ha sostenuto Maria Caterina Gattuso, presidente del circolo
Legambiente di Reggio Calabria - per questo auspichiamo che la magistratura
possa a breve dare risposta al pressante bisogno di giustizia dei
cittadini calabresi''. Punta Pellaro, conclude la nota, ''con le sue
dune sabbiose e la vegetazione pioniera degli ambienti di frontiera,
e' uno dei luoghi piu' rinomati e frequentati d' Italia per gli amanti
di windsurf e kitesurf, grazie alla costante regolarita' dei venti''. I presidenti delle Province chiedono discontinuità su rifiuti e depurazione 07/06 I Presidenti delle Province calabresi, Mario Oliverio (CS),
Michele Traversa (CZ), Sergio Iritale (KR), Ottavio Bruni (VV) , Giuseppe
Morabito (RC), nel corso di un incontro hanno convenuto che, sul tema
della depurazione e dei rifiuti, e' necessaria ''una radicale e netta
discontinuita' - e' scritto in una nota - che, malgrado i ripetuti
pronunziamenti in tal senso, non si ravvisano''. ''La stessa proroga
della gestione commissariale - hanno aggiunto - e la grave situazione
che rischia di riproporsi anche per questa stagione per il nostro
mare, a causa dell'assenza di un sistema di depurazione efficiente
sono la riprova del perpetuarsi di una situazione che desta grave
e viva preoccupazione. Le Province in piu' occasioni hanno dichiarato
piena disponibilita' ad assumere responsabilita' dirette per fronteggiare
l'emergenza ambientale senza essere in questo ascoltate. Malgrado
cio' e' stata decisa, ancora una volta, la proroga della gestione
commissariale''. ''I Presidenti delle Province - hanno concluso -
pur esprimendo la loro netta contrarieta' a tale decisione, auspicano
che il Commissario, Generale Alfiero, assuma le iniziative necessarie
e urgenti per evitare il ripetersi di situazioni che determinerebbero
danno grave all'economia e all'immagine della nostra Regione'' Soddisfazione di fare Verde per liniziativa delal regione contro l’ecomostro di Altomonte 07/06 Fare Verde esprime –in una nota - piena soddisfazione
all'iniziativa della Giunta regionale calabrese per la decisione di
assumere ogni iniziativa atta a combattere lo scempio della costruzione
di un parcheggio multipiano a ridosso del Castello di Altomonte. Ad Oriolo assemblea del Prc su politica ambientale e centrale a biomassa 07/06 Per venerdì 9 giugno, in Piazza della Repubblica ad
Oriolo (ore 18), il circolo Prc "A.Gramsci" ha organizzato
un'assemblea pubblica per discutere sul tema "Politica ambientale
e centrale a biomassa". “Interverranno alla manifestazione
–informa una nota del circolo Prc “A.Gramsci”: Francesco
Saccomanno responsabile provinciale Prc ambiente, territorio e beni
comuni; Adriano D'Amico responsabile provinciale Prc Movimenti; Erminio
Dessì dell'associazione "il Riccio di Castrovillari; Paola
Montagna dell'Associazione Medici per L'Ambiente - ISDE Italia. Concluderà,
dopo gli auspicati interventi dei cittadini, il deputato Francesco
Caruso, parlamentare eletto in Calabria nella lista di Rifondazione. Fare Verde denuncia “Il depuratore di S. Martino di Finita è abbandonato” 06/06 L'associazione ambientalista Fare Verde di Cosenza ha inviato
un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica, al Sindaco di San
Martino di Finita, al Corpo Forestale dello Stato, ai carabinieri
e all'ArpaCal, circa lo stato di abbandono e mancata manutenzione
del depuratore comunale di San Martino Difinita. L'impianto - è
scritto in una nota di Fare Verde - presenta tubi totalmente rotti,
le pompe in uno stato di abbandono totale e le vasche piene di detriti. Litorali in condizioni critiche. Il 43% delle coste calabresi soggette ad erosione Allarme coste in Italia. Il 42% dei litorali nazionali versa infatti
in condizioni critiche. Il Molise è in testa con il 91% di
erosione, seguita dalla Basilicata con il 78%, la Puglia con il 65%,
Marche e Lazio a pari merito con il 54% di erosione. L'Sos è
contenuto nel rapporto sullo stato di salute dei litorali nazionali
al quale è dedicato un numero speciale della rivista Studi
costieri, curato da Enzo Pranzini, dell' Università di Firenze
e che verrà presentato domani a Roma al Cnr. L'indagine è
stata condotta da quaranta studiosi del Gruppo Nazionale per la Ricerca
sull'Ambiente Costiero, un' associazione scientifica presieduta da
Giuliano Fierro dell' Università di Genova, e raccoglie più
di trent'anni di ricerche, molte delle quali finanziate dal Cnr e
dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Dal rapporto,
di cui è stata data anticipazione, emerge che il quadro delle
nostre coste è allarmante. La gran parte dei tratti che non
risultano in erosione deve la propria stabilità a massicce
opere di difesa, che modificano l'ambiente e il paesaggio costiero,
rendono più difficile l'uso balneare della spiaggia e inducono
spesso l'erosione nei tratti di costa adiacenti. Ne è un esempio
la breve costa molisana: dei suoi 36 km, ben 25 sono difesi da scogliere;
nonostante ciò su 22 km di spiagge 20 km sono in erosione (91%).
Anche in Basilicata si raggiungono valori estremi con il 78%; seguono
la Puglia con il 65%, l'Abruzzo con il 61% e le Marche e il Lazio,
a pari merito, con il 54%. I valori più bassi si ritrovano
in Friuli (13%), in Veneto (18%) e in Emilia-Romagna (25%), regioni
in cui sono stati realizzati importanti interventi di difesa dei litorali,
facendo spesso ricorso al ripascimento artificiale con sabbie prelevate
sui fondali marini. Le altre regioni si collocano fra il 33% della
Liguria e il 43% della Calabria. "In tutte le regioni l'erosione
trova le sue cause principali nel deficit sedimentario dovuto alla
costruzione di sbarramenti che impediscono l'afflusso al mare, nel
dragaggio di sabbia e ghiaia dagli alvei fluviali, e nella costruzione
di porti e strutture aggettanti che bloccano il flusso sedimentario
lungo la riva", osserva Giuliano Fierro. "Tutto ciò
si inserisce in una fase dello sviluppo socio-economico del Paese
che ha determinato l'abbandono delle campagne e la ricrescita del
bosco, che limita l'erosione del suolo, processo grazie al quale viene
prodotta la materia prima per l'alimentazione delle spiagge. Un ulteriore
fattore di erosione è dovuto all' innalzamento del livello
marino, 15 cm nell'ultimo secolo ed una prospettiva per il futuro
tutta da studiare". E il dossier rappresenta uno dei lavori più
compiuti nel settore: vi sono infatti elencati quasi 1400 lavori pubblicati
sull'argomento dal 1982 al 2005, che vanno ad aggiungersi alle 350
pubblicazioni prodotte dal solo Progetto Finalizzato del Cnr negli
anni '70. Questo volo immaginario lungo le coste italiane consente
anche di vedere come le soluzioni che sono state adottate per fronteggiare
il problema dell'erosione siano sempre le stesse malgrado cambi il
contesto dinamico e ambientale: scogliere aderenti, parallele od ortogonali
a riva, tanto da trasformare ampi litorali sabbiosi in coste rocciose.
"Fortunatamente negli ultimi anni le cose stanno cambiando e
alle vecchie difese 'rigide' si vanno sostituendo le difese morbide",
prosegue il presidente del Gruppo. "Queste si basano essenzialmente
sul ripascimento artificiale delle spiagge, talvolta proteggendo il
materiale versato con opere di difesa tradizionali, altre con diverse
opere innovative sommerse. In alcuni casi si preferisce non costruire
opere di contenimento, privilegiando la tutela del paesaggio ed accettando
di intervenire con altri ripascimenti in tempi più brevi".
Oltre alle regioni sopra citate, il Lazio sta impegnandosi in prima
linea in questa strategia e importanti ricerche di sabbie sulla piattaforma
continentale sono state effettuate in Liguria, Toscana, e in Abruzzo
ed in passato in Emilia Romagna e Veneto. Polemiche dopo la manifestazione a favore del ponte 06/06 Lascia strascichi polemici in entrambi gli schieramenti, favorevoli
al Ponte sullo Stretto e contrari, la manifestazione organizzata ieri
dal Movimento per l'Autonomia a favore della ''madre di tutte le infrastrutture'',
per dirla alla Raffaele Lombardo. Il sindaco di Messina, Francantonio
Genovese (Unione), sbotta: ''La manifestazione a favore del ponte
e' una mancanza di rispetto verso Messina'', e critica ''chi e' venuto
da fuori per chiedere la realizzazione di un' opera che incidera'
sulla vita e la vivibilita' dei messinesi''. Genovese, come tanti
cittadini, punta l'indice contro il corteo di ieri e i 70 pullman
giunti da Catania, sottolineando ''la poca partecipazione da parte
dei messinesi''. Il sindaco infine ricorda la posizione del governo
Prodi, contrario alla realizzazione dell'opera. Ma anche dall' altra
parte, seppur per motivi diversi gli animi non sono pacati. Il leader
dell' Mpa, l' eurodeputato Lombardo dice: ''E' vergognoso e inquietante
l' atteggiamento omertoso di televisioni e giornali nazionali, pubblici
e privati, che hanno ignorato la manifestazione popolare di diecimila
siciliani a favore del Ponte sullo Stretto'' ''E' stata una scelta
precisa - aggiunge - visto che a Messina erano presenti troupe e corrispondenti
che hanno realizzato interviste e servizi, poi puntualmente cestinati.
Vorremmo capire se a ispirare la spudorata omissione e' stata l'ansia
di non disturbatore il nuovo manovratore o l'antico disprezzo di stampo
razzista per una terra e per un popolo che a modo loro possono essere
citati solo per fatti di criminalita' o di folklore''. E nel dibattito
s'inseriscono anche, e su posizioni opposte, Il cantautore romagnolo
Luciano Ligabue e il segretario della Uil Luigi Angeletti. Il cantante,
a Palermo per presentare il prossimo concerto, non vede ''la necessita'
della costruzione''. ''La natura - ha detto - ha deciso che la Sicilia
sia forte nella sua autonomia e la mia sensazione e' che non sia utile
unire l' isola alla terra ferma''. Per Angeletti invece ''il ponte
e' un'opera molto importante per la Sicilia e per il Sud, perche'
senza di essa c'e' il rischio che lo sviluppo dell'Europa lasci indietro
queste regioni''. ''Il ponte - ha aggiunto - cambierebbe la storia
della Sicilia. Io non credo affatto che vengano prima altre priorita'
perche' quando si dice cosi' alla fine non fa nulla''. Gli fa eco
il presidente della Provincia di Palermo, il forzista Francesco Musotto,
secondo cui ''il ponte non e' fra le priorita' del governo di centrosinistra
semplicemente perche' non lo e' l'intero Mezzogiorno e le sue necessita'.
Per questo l'opera, che dovrebbe unire Scilla e Cariddi, diventa il
simbolo di un riscatto della nostra terra che molti vogliono impedire''.
Il WWF affianca il Sindaco di Ricadi sul no al nuovo porto di Capo Vaticano 05/06 "Una svolta epocale". Così definisce il Wwf
Calabria la scelta dichiarata del neosindaco di Ricadi, Domenico Laria,
sulla dannosità del porto turistico che si vorrebbe realizzare
nell' area di Capo Vaticano. "Le sue dichiarazioni - dice il
Wwf - non possono che suscitare la soddisfazione della Sezione regionale
che, proprio contro il porto, aveva manifestato sin dall'inizio una
forte opposizione, sostenuta da centinaia di messaggi di solidarietà
giunti via e-mail da tutta Italia e dall' estero". "Si trattò
allora - ricorda Pino Paolillo, del Programma Mediterraneo del Wwf
- di un grande testimonianza di amore nei confronti dello straordinario
ambiente rappresentato dalle coste ricadesi, proprio da parte di chi
conosce quelle zone per esserci venuto in vacanza o perché,
costretto dal lavoro, le ha dovute lasciare per recarsi altrove".
"L' idea di un porto turistico - sostiene il Wwf - in una delle
zone più belle della Calabria, fin troppo deturpata da una
scellerata politica di cementificazione, era subito apparsa come il
colpo finale alle stesse prospettive turistiche della zona; un autentico
boomerang che Capo Vaticano non avrebbe potuto sopportare, con danni
gravissimi proprio all' immagine della Calabria già compromessa
dalle note vicende legate alla depurazione delle acque. Per fortuna
i nostri sforzi non sono stati vani e finalmente i politici, almeno
nel caso del sindaco Laria, cominciano a capire che è giunto
davvero il momento di dire basta alla rapina del territorio e che
occorre invece lavorare sul serio per conservare quello che è
rimasto, adoperarsi per rendere il mare veramente pulito e bloccare
l' ulteriore cementificazione della costa. Il Wwf si augura che l'
esempio del sindaco di Ricadi venga seguito da tutti gli altri sindaci
dei comuni costieri, affinché, dalla coscienza del danno enorme
che è stato inferto alle coste calabresi per decenni, possa
iniziare una nuova stagione di rinascita ambientale ed economica per
la nostra regione". AN “No alla nuova costruzione nella zona di Moccone in Sila” 05/06 "C' è una costruzione nuova a Moccone, vicino Camigliatello, che deturpa l' ambiente e su cui l' Amministrazione comunale di Spezzano della Sila deve intervenire: è una costruzione che sta per essere terminata e che è stata costruita da un imprenditore che ha già costruito in Sila". E' quanto si afferma in una nota del Dipartimento Ambiente di Alleanza Nazionale. "La volumetria - è scritto nella nota - è difforme dal progetto originale e deturpa una zona paesaggistica di alto livello cosi come è stato fatto nel recente passato. Ci chiediamo cosa abbia fatto in questi anni la Sovrintendenza ai beni paesaggistici e forniremo presto le prove di questo scempio". "Ci sono vecchi speculatori - conclude la nota - che già hanno dilapidato il patrimonio silano a cui non daremo tregua fino a quando non sarà rispettata la legalità". Goletta Verde “sbarca” nelle montagne delle Serre 04/06 La campagna “Occhio alle coste” in collaborazione
con Legambiente e Regione Calabria, promuove l’incontro tra
terra e mare, e accende i riflettori sulla battaglia di salvaguardia
delle bellezze naturalistiche locali. Il passaggio di Goletta nel
suo lungo viaggio lungo le coste calabresi da voce a due diverse e
vicine realtà, per fare ancora una volta il punto sulla nostra
regione La comunità montana delle Serre (VV) incontra l’Ecocomitato
formatosi all’interno del liceo scientifico “Fratelli
Vianeo” di Tropea, nel desiderio di collaborare insieme alla
sfida di valorizzazione e tutela della propria cultura. Doppio incontro
ambientalista quello organizzato oggi pomeriggio nel centro storico
di Tropea in Piazza Vittorio Veneto con iniziative di tutela del territorio
vibonese. Gli studenti del liceo hanno allestito una mostra di alcune
delle fotografie realizzate durante il monitoraggio effettuato per
valutare lo stato di salute della fiumara Lumia, sulla quale si è
avviata una proposta di progetto di riqualificazione. Adiacente all’area
dell’allestimento della mostra la degustazione di prodotti tipici
della “Serre Incoming”, un progetto turistico e di scoperta
del territorio che si pone come principale obbiettivo quello di riunire
tutte le strutture ricettive del comprensorio delle Serre. <<Attraverso
la presentazione dei nostri prodotti tipici - dichiara il presidente
del circolo della Legambiente Serre, Domenico De Paola – si
vuole fare conoscere una parte di Calabria, ricca di bellezza e di
storia millenaria, come la certosa di Serra San Bruno, dalla quale
si è radiato la comunità delle Serre. Attraverso il
locale circolo di Legambiente – evidenzia De Paola – ed
agli operatori turistici presenti sul territorio, abbiamo organizzato
un programma di promozione turistica, “Serre Incoming”,
attraverso percorsi naturalistici di incontro con l’arte, la
storia, la spiritualità ed il divertimento dedicati a grandi
e bambini.>>. << Crediamo fortemente che ci possa essere
una forte collaborazione e sinergia tra Serra San Bruno e Tropea –
dichiara Lucia Rachele consigliere comunale di Serra San Bruno - quali
comuni tra i più importanti per cultura storica artistica e
turistica, ed anche gastronomica, ed oggi si vuole manifestare che
l’impegno concreto per la salvaguardia delle nostre tradizioni
può nascere soprattutto se le località montane e costiere
vibonesi camminino insieme, ai fini di una tutela dei nostri incantevoli
luoghi>>. La responsabile dell’organizzazione della campagna
“Occhio alle coste”, Erika Barrillaro - ha dichiarato
alla fine della doppia iniziativa: <<La giornata di oggi è
importante ai fini di una attenzione territoriale migliore, soprattutto
per la sfida di qualità che stiamo conducendo lungo la regione,
perché la riqualificazione delle acque è una delle precondizioni
importanti per ridurre l’impatto sul territorio costiero e marino>>. Fare Verde chiede il 5 per mille “Per dare voce a chi non vota” 04/06 “In questi giorni siamo stati tutti esposti ai messaggi
martellanti della campagna elettorale. Tutti, a destra e a sinistra,
si sono preoccupati della crescita economica italiana. Tutti hanno
misurato la qualità della nostra vita con i dati del PIL (Prodotto
Interno Lordo) .E’ quanto scritto in una nota di Fare Verde
.In pochissimi e con sparute dichiarazioni di secondaria importanza
– afferma il Presidente dell’Associazione Onlus Fare Verde,
Francesco Precenzano, si sono preoccupati dell’aria che respiriamo,
dell’acqua scarsa e inquinata, delle discariche abusive che
inquinano il nostro mare ed i nostri cibi, della salute dei nostri
bambini esposti ad inquinanti di ogni genere. Nessuno si preoccupa
del livello spaventoso raggiunto dai nostri consumi proponendone una
drastica riduzione. Piuttosto si ripropone il nucleare per consentire
di andare avanti con i nostri sprechi. Si propongono gli OGM per “sconfiggere
la fame nel mondo” e gli inceneritori per i rifiuti per trasformare
in altro inquinamento gli scarti dei nostri sprechi. Certo, alberi,
animali, mare, aria, generazioni future, Sud del mondo non votano,
non hanno partiti, giornali, televisioni. Guardare un paesaggio incontaminato,
respirare aria pulita, salvare qualche specie vivente dalla estinzione
non fa aumentare il PIL. Quindi, non sono argomenti di campagna elettorale:
chiedere la riduzione dei consumi per un politico equivale probabilmente
al suicidio elettorale. Fare Verde applica nel quotidiano una logica
differente: è forse la unica Associazione di rilievo nazionale
in Italia che non ha neanche una segretaria da pagare. Tutti, dal
Presidente al semplice iscritto, sono volontari. Il loro lavoro non
retribuito non figura nei conti ISTAT e non fa aumentare il PIL. Ma
serve a dare voce a chi non vota. Per Fare Verde e la scelta del volontariato
è anche una scelta culturale per rifiutare il denaro, l’economia,
i consumi come uniche misure della qualità della nostra vita.
Da questo anno puoi dare una mano a Fare Verde con il 5x1000 delle
tue tasse. Dal 1986 abbiamo sempre realizzato grandi cose con pochi
soldi (e pochi consumi!). Ma anche quei pochi soldi ci possono servire.
Sul modello della dichiarazione dei redditi (CUD, 730 e UNICO) indica
il codice di Fare Verde ONLUS 9620 3500 580 e apponi la tua firma.
Ci permetterai di continuare nelle battaglie a difesa e tutela del
territorio calabrese, del mare, della qualità dei cibi che
mangiamo, dell’agricoltura, del turismo. Goletta Verde impegnata a pulire le spiagge di Formicoli vicino Tropea 02/06
L’attiva risposta del CSM di Tropea nella giornata di Legambiente,
si è tramutata in partecipazione sia nei termini di realizzazione
dell’iniziativa di pulizia della spiaggia, ma soprattutto nella
consapevolezza che per avere una Calabria diversa tutti siamo protagonisti.
”. Il Centro di Salute Mentale di Tropea ha aderito alla campagna
di “Occhio alle coste” di Legambiente e Regione Calabria.
Nella spiaggia di Formicoli, a Santa Domenica di Ricadi il locale
circolo di Legambiente, ha organizzato nella mattinata di oggi, la
terza edizione di “Spiagge e fondali puliti”, in collaborazione
con il Centro di Salute Mentale di Tropea e Nuova Civiltà,
l’Associazione familiari malati di mente di Tropea. Attraverso
gesti semplici ma unici si è dato seguito ad un’iniziativa
che ha salutato il passaggio di Goletta Verde nella terza tappa della
campagna “Occhio alle coste. Impegnati nella pulizia di un tratto
dell’incantevole spiaggia di Formicoli, molti dei gruppi di
auto-mutuo-aiuto attivi all’interno del CSM di Tropea: il Gruppo
Ancora, il gruppo Medma, il gruppi Benessere uno e due, il gruppo
Arcobaleno e il gruppo Annarè, che hanno il sostegno professionale
ed umano del dottore Michele Iannello, della dottoressa Francesca
Martorana e della dottoressa Maria Grazia Cognetto. L’iniziativa
di Legambiente si è conclusa con la presentazione dei vari
gruppi di sostegno e del loro giornalino Miosotys, foglio di informazione
che come un diario raccoglie le attività e le storie di coloro
che orbitano intorno al Centro. “Occhio alle coste” è
momento di coinvolgimento per tutti coloro abbiamo il profondo desiderio
di una vivere una nuova Calabria, una Calabria diversa, realizzando
quanto la partecipazione di coloro che vivono un disagio possa assolutamente
essere importante per spiegare che chiunque può e deve scendere
in campo in prima persona. <<E’ la prima volta che Legambiente
vive una esperienza del genere – dichiara il presidente del
circolo di Ricadi, Franco Saragò – e crediamo fortemente
che la tutela dell’ambiente si attui anche nella condivisione
di momenti come questi trascorsi>>. Broccolo (Prc) “No alla centrale a biomasse di Oriolo” 02/06 ''Apprendo dalla lettura di alcuni organi di stampa, alla faccia
delle notizie separate dalle opinioni, che la posizione di contrarieta'
alla costruzione di una improbabile centrale a Biomasse, assunta fermamente
dai compagni del circolo di Oriolo, sarebbe da attribuire sola a superficialita'
e non conoscenza della materia. Mi preme pertanto, nel rafforzare
il mio totale sostegno e appoggio ai compagni oriolesi, ribadire la
posizione della Federazione del Prc di Cosenza che sulla materia con
successo ha gia' contrastato, insieme ai Movimenti ed alle associazioni
locali, la costruzione della finta centrale a Biomasse della valle
del Mercure''. A sostenerlo e' stato il segretario provinciale di
Cosenza del Prc, Angelo Broccolo. ''Varie, molteplici e fondate -
ha aggiunto Broccolo - sono le ragioni di questa nostra forte contrarieta':
la necessita' della tutela della salute dei cittadini e dell'integrita'
ambientale e boschiva di uno dei borghi piu' interessanti dell' Alto
Ionio cosentino rispetto ad un impianto destinato a consumare 130.000
tonnellate annue di Biomassa accessibile, difficilmente reperibili
se non in tutto il territorio delle Regioni Calabria e Basilicata;
l' esigenza che l' energia pulita, che e' tale solo se sostituisce
un altrettanto quantitativo gia' prodotto con fonti fossili, sia prodotta
in zone montane con impianti a bassa potenza (1-2 MW), senza impatto
sull' ambiente circostante e per fornire energia elettrica e calore
in coogenerazione utilizzando solo la biomassa del territorio; la
necessita' che anche gli altri comuni limitrofi e la stessa Comunita'
Montana intervengano per determinare la decisione del Comune di Oriolo
di non autorizzare l' opera, anche al fine di svolgere il loro precipuo
compito di tutela dei cittadini e dei territori amministrati; l' opportunita'
di prevenire che i gestori di tale imponente impianto, cosi' come
gia' successo nell' altra centrale a biomasse di Cutro, possano in
futuro intercettare il pericoloso ma gratuito Cdr (combustibile da
rifiuti), che l' Ufficio del commissario per l' emergenza ambientale
prevede di produrre a iosa avendo a cio' finalizzato tutto il sistema
di raccolta dei rifiuti, ed utilizzarlo per alimentare la centrale''. Il Ministro Pecoraro chiede al commissario per l’ambiente l’accelerazione per la depurazione delle acque 01/06 ''Una forte attenzione ad un'efficace politica di riduzione
e raccolta differenziata dei rifiuti, il monitoraggio dell'attivita'
svolta in questi anni e una strategia certa per il ritorno all'ordinaria
amministrazione'': queste le tre priorita' indicate dal ministro per
l'Ambiente e della Tutela del territorio Alfonso Pecoraro Scanio ai
commissari della Protezione civile in seguito alla concessione della
proroga dell'emergenza socio ambientale fino al prossimo 31 gennaio
in Campania, Lazio, Puglia e Calabria. In particolare per la Calabria,
riferisce una nota del ministero per l'Ambiente, il ministro ha chiesto
la massima accelerazione per ''l'attivita' di risanamento e depurazione
delle acque''. Per quanto riguarda le bonifiche, previste in Campania,
Puglia e Calabria, il ministro chiedera' ''che siano accelerati i
lavori con una forte attenzione non solo ai benefici per l ambiente
ma anche alle opportunita' di rilancio economico e occupazionale'' Interrogazione di Zuccherini (Prc) al Ministro Pecoraro “No ai rifiuti delle navi nel Tirreno” 01/06 Stefano Zuccherini, senatore del Prc, ha presentato un' interrogazione
al Ministro dell' Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio segnalando il fenomeno
della presenza di rifiuti presenti sugli arenili della costa tirrenica
calabrese e che, secondo le denunce di alcune associazioni ambientaliste,
potrebbero provenire dagli scarichi di alcune navi in transito. Il
parlamentare, nell' interrogazione, chiede ''se il ministro sia a
conoscenza dei fatti suddetti, a quanto ammontano le sanzioni eseguite,
nel 2005, nel tratto di mare in questione e quanti e quali siano i
porti del Tirreno meridionale che si siano dotati di impianti di raccolta
dei rifiuti prodotti sulle navi''. Zuccherini sollecita notizie, inoltre,
su ''quanti e quali porti si siano dotati di un piano di raccolta
e di gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico;
se nei suddetti porti esistano modalita' codificate di registrazione
dell' uso effettivo degli impianti capaci di registrare tra l' altro
navi approdate (tipologia e stazza lorda), navi che hanno conferito
i rifiuti e navi che non hanno conferito e se esistano modalita' di
registrazione dei quantitativi dei rifiuti e dei residui conferiti''.
Tra l' altro, il parlamentare chiede di sapere ''quali azioni si intendano
intraprendere per garantire che le autorita' marittime provvedano
ad effettuare le ispezioni previste e se si intenda avviare una indagine
ministeriale e se i compiti demandati alle Regioni in materia siano
stati rispettati dalla Regione o, nel caso specifico, dall' Ufficio
del Commissario Straordinario per l' Emergenza Ambientale di quella
regione''. Archivio dal 1/02 al 31/5/06 | dal 3/10/05 al 31/1/06 | dal 8/7 al 29/9/05 | dal 18/5 al 7/7/05 | dal 28/1 al 17/5/05 | dal 15/9/04 al 26/1/05 | fino al 14 settembre 2004
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