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Ambiente ed Energia
da Giugno a Settembre 2006

 

Dal primo gennaio parte in Calabria il nuovo sistema di raccolta rifiuti differenziato

28/09 Dal primo gennaio entrerà in vigore un nuovo sistema di gestione della raccolta dei rifiuti, promosso dall'ufficio del commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria. "Si tratta - è scritto in una nota dell'ufficio del Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria - di un progetto finalizzato ad incrementare le percentuali di raccolta differenziata sino ai livelli previsti dalla legge; ad incentivare la raccolta della frazione organica, in Calabria quasi inesistente; a favorire la realizzazione di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti su tutto il territorio regionale; a razionalizzare il sistema di spese ed entrate nel settore dei rifiuti compensando le sfasature oggi esistenti. Inoltre, facendo riferimento alla normativa vigente nell'ambito della gestione dei rifiuti, nel progetto è stato previsto: il dimezzamento del costo di smaltimento della frazione organica da raccolta differenziata ed il conseguente aumento del costo dello smaltimento del rifiuto indifferenziato; una rimodulazione degli incentivi per la raccolta differenziata per i Comuni virtuosi; l'incentivazione per gli Enti locali per la localizzazione degli impianti da realizzare nei rispettivi territori". "E' un'inversione di tendenza - prosegue la nota - che da una parte premia i Comuni più attivi nella raccolta differenziata, con contributi incentivanti proporzionati ai risultati raggiunti e non a pioggia e, dall'altra, tende a ridurre i costi per lo smaltimento dei rifiuti differenziati a scapito di quelli indifferenziati. Infatti l'aggravio per i Comuni diminuisce con il miglioramento della percentuale di raccolta differenziata e, dal 27 % in poi, la nuova tariffa diventa più vantaggiosa dell'attuale". "La raccolta differenziata - ha detto il commissario delegato, Carlo Alfiero - è lo strumento principale, a monte del trattamento, per diminuire la lavorazione del rifiuto differenziato negli impianti con le conseguenze di impatto sociale e ambientale. Per questo, accanto alle altre iniziative di carattere educativo, informativo ed anche finanziario, già studiate dall'Assessorato regionale all'Ambiente, si ritiene che un forte incremento dell'auspicata tendenza verso la raccolta differenziata si possa ottenere attivando un sistema premiale che utilizzi tariffe differenti per le comunità più virtuose. Il sistema varato da questo ufficio va considerato come uno strumento di stimolo iniziale, da adeguare successivamente ed in proporzione ai risultati conseguiti". "E' evidente - ha concluso Alfieri - che l'obiettivo fissato dalla normativa vigente, 35% di differenziata, di cui almeno il 10% di frazione organica, rimarrebbe proibitivo senza un deciso e netto cambiamento culturale nel campo dei rifiuti da parte di enti pubblici, società e cittadini".

Rimandare i lavori della “baracca del pastore” sul Pollino

26/09 "Il Comune di Morano, il Corpo forestale e l'Ente Parco del Pollino intendono sostituire la vecchia Baracca del Pastore sul Piano di Gaudolino con una nuova struttura che in futuro potrà essere utilizzata in caso di necessità da tutti come momentaneo ricovero con tanto di regolamento di fruizione. Ma era proprio necessario fare ora i lavori? Il sentiero che porta a Colle Gaudolino salendo dal valloncello di Viggianello in questo periodo è inzuppato di acqua per la pioggia e i mezzi che l'attraversano lo hanno completamente stravolto rendendo il percorso una autentica poltiglia di fango non più percorribile a piedi". A sostenerlo é la guida ufficiale del Parco, Giuseppe Cosenza. "La rassicurazione - ha aggiunto - è che il tutto sarà ripristinato, anche perché si è palesata l'idea da parte del comune di Morano di un utilizzo della pista per navette per rendere fruibile colle Gaudolino da parte dei diversamente abili. E cioé una strada percorribile nel cuore del parco? E visto che ci siamo perché non asfaltarla? Il comune di Morano e l'Ente Parco si preoccupano di rendere raggiungibile Colle Gaudolino e dimenticano di rendere percorribile d'inverno e in primavera l'importante strada asfaltata che dalla Madonnina di Campotenese raggiunge Piano Ruggio. Inoltre c'é il sentiero che da Ruggio porta al Belvedere di Ruggio che, prima dell'inizio di assurdi lavori di 'sistemazione' era già accessibile ai disabili. I lavori effettuati intorno al 2003 ne hanno peggiorato la percorribilità addirittura alle normali scolaresche, e nessuno da allora si è preoccupato, di sistemare il sentiero più frequentato e facile dell'intero Parco Nazionale del Pollino che consentiva a tutti di vedere un Pino Loricato da vicino"

Il Ministro Pecoraro ringrazia i volontari di Puliamo il mondo

24/09 Settecentomila grazie ai volontari che hanno partecipato a 'Puliamo il mondo', l'iniziativa di Legambiente svoltasi questo fine settimana. Così il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare Alfonso Pecoraro Scanio commenta, in una nota, l'esito della mobilitazione in difesa dell'ambiente e per la raccolta dei rifiuti. "Una partecipazione straordinaria - ha aggiunto Pecoraro che questa mattina ha partecipato a Roma all'iniziativa - che conferma la sensibilità dei cittadini e la loro disponibilità a farsi parte attiva in difesa dell'ambiente. Di fronte a questo esempio bellissimo, invito le istituzioni, e in particolare i comuni, a una risposta forte: da un lato a sostenere il volontariato ambientale e, dall'altro, a rilanciare la raccolta differenziata porta a porta". "Vi sono esempi positivi recenti in questa direzione - ha continuato il ministro - come la Calabria, dove è stato varato un Piano molto interessante e avanzato per la raccolta differenziata porta a porta". "Serve poi - ha concluso Pecoraro - un nuovo patto per il nostro territorio con l'obiettivo di sconfiggere le eco-mafie che, proprio dal business dei rifiuti si sostengono, e per ripulire l'Italia. Le istituzioni, tutte, potranno trovare maggior decisione anche grazie al successo di iniziative come 'Puliamo il mondo'"

Alla conclusione il corso per tecnici ambientali della Provincia di Cosenza

23/09 Sta per concludersi il Corso di Formazione-Informazione promosso dal Ministero dell'Ambiente nell'ambito del Pon Sicurezza Asse I misura I.5 per la prevenzione in materia ambientale rivolto a dirigenti tecnici amministrativi degli enti locali della provincia di Cosenza. Il corso, che è iniziato a marzo, si è articolato nelle città di Cosenza, Castrovillari e Rossano ed ha fatto registrare la presenza di oltre cento corsisti. Decine di docenti, tra professori universitari, professionisti, dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni non solo calabresi, stanno portando a termine i corsi che riguardano materie giuridiche, di disciplina ambientale, ingegneristiche, naturalistiche, impiantistiche. Nell'istituto tecnico Cosentino di Rende, intanto, si è tenuto il seminario sul Piano Energetico Ambientale Regionale, con la partecipazione del prof. Massimo Veltri, responsabile scientifico del progetto, dell'on. Gianni Mattioli, esperto di fama internazionale in materia ambientale, del prof. Mario Belli, dell'ing. Giancarlo Spadanuda, dell'ing. Giovanni Scornajenghi che hanno fornito il loro contributo ai corsisti intervenuti. Le conclusioni sono state affidate al dott. Paolo Gonzales, capo progetto e funzionario del Ministero dell'Ambiente.

Per il ventennale del CIPR liberata una poiana

21/09 Si conclusa con l’emozionante liberazione di una poiana la conferenza organizzata dal Comitato Italiano per la Protezione degli Uccelli Rapaci (CIPR) per ricordare all’opinione pubblica e alle istituzioni che a fine 2006 sarà celebrato il ventennale della propria attività. Nonostante qualche assenza eccellente, giustificata dalle vicende legate al rimpasto nel quadro politico regionale, più che qualificati gli interventi, tutti indirizzati ad auspicare un futuro necessario per le attività di cura e riabilitazione che vengono effettuate presso il Centro di recupero animali selvatici (CRAS) di Rende. Il Responsabile del CIPR, Mauro Tripepi ha illustrato un percorso lungo vent’anni, durante il quale circa quattromila selvatici sono stati ricoverati, con una percentuale di reintroduzioni in natura vicina al 40%. Ha raccontato come dalle prime artigianali strutture si è arrivati all’attuale complesso dotato di box, voliere, tunnel riabilitativi, laghetto e aree per acquatici, aule-laboratori per l’educazione ambientale, la ricerca, la convegnistica. Numeri alla mano, ha sciorinato dati sulle specie ospitate, su migrazioni e nidificazioni, sulle patologie ricorrenti, sugli animali deceduti e su quelli liberati con successo. E sulla richiesta di dare nuovo ossigeno, soprattutto in termini di risorse finanziarie a copertura delle tante esigenze gestionali, è arrivata pronta la disponibilità dell’assessore provinciale Pietro Mari che ha dato assicurazioni sul rinnovo della convenzione che garantisce assistenza medica, cibo e sorveglianza ai selvatici, impegnandosi affinchè il Centro diventi ancor più punto di riferimento meridionale per la tutela della fauna selvatica, semmai con il coinvolgimento di altri enti del settore.
Anche l’assessore all’ambiente del comune di Rende, Mario Rausa, si è detto disponibile a supportare le attività di un centro che è certamente una risorsa per tutto il territorio da valorizzare ulteriormente.
Molti gli interventi dal pubblico, in buona parte addetti ai lavori, a cominciare dallo staff dell’ASL n. 4 che, in fase di emergenza “aviaria” ha avuto un costante rapporto ravvicinato con la struttura, alla delegazione del Dipartimento di Ecologia dell’Unical, alle Associazioni ambientaliste – LIPU, WWF, Legambiente, LAV – al Corpo Forestale dello stato che al Centro può dirsi di casa per la collaborazione che ha dato fin dalla nascita del CRAS. Il Col. Francesco Curcio nel portare i saluti dell’Ing. Vincenzo Caraccciolo coordinatore regionale del CFS ha ricordato come da sempre il CFS ha dato il massimo della collaborazione al CIPR nel recupero della fauna selvatica in difficoltà. Anvhe il Dr. Lucifera Direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Cosenza ha ricordato il ruolo importante del centro nella prevenzione delle malattie che interessano la fauna selvatica.
Oggi, CRAS, CRUA (Centro recupero uccelli acquatici) e Centro di esperienza “Casa della natura” sono una realtà consolidata, credibile, altamente specializzata e con competenze diffuse, inserita ai primi posti di una graduatoria nazionale dei centri di recupero che dà riconoscimento al lavoro di vent’anni svolto su un territorio problematico, tra difficoltà di ogni genere e sempre in situazione di criticità economica. E tuttavia, chi lavora in questo contesto continua a credere ottimisticamente che i tempi siano sempre più pronti a sviluppare sensibilità a attenzione verso i temi della salvaguardia della fauna selvatica perché un habitat tutelato per gli animali è il sintomo indubitabile che quell’ambiente è sano ed equilibrato anche per gli umani.

Sottosegretario Marchetti “Servono verifiche sull’elettrodotto calabrese”

21/09 "L' obiettivo prioritario è quello di fare nel più breve tempo possibile la verifica sull' opera per accertare che l' elettrodotto non sia illegale. Se l' accertamento rivelerà che tutto è in regola allora andrà subito migliorato nei punti di criticità e la società Terna ha già detto sì alle proposte di miglioramento. Ma se l'opera è illegale allora andrà disattivata". E' quanto afferma in un comunicato il sottosegretario all' Ambiente, Laura Marchetti a proposito dell' elettrodotto Laino-Feroleto. L' infrastruttura, lunga 210 chilometri, è al centro di una sollevazione popolare per via dei tralicci dell' alta tensione collocati, in alcuni tratti, vicino alle abitazioni. "Il sottosegretario Marchetti, come annunciato nei mesi scorsi, - è detto nel comunicato - ha reso permanente il tavolo tecnico al quale siedono, tra gli altri, i dirigenti del ministero, quelli della Terna (la società che gestisce il servizio elettrico nazionale), ma anche sindaci e rappresentanti dei comitati locali di protesta. Nella riunione di ieri, coordinata dalla sottosegretaria, si è deciso che il tavolo operativo raccoglierà le considerazioni della task force regionale e valuterà le proposte di variante ai tracciati considerati critici, proposte elaborate dai Comuni interessati e formulate anche in considerazione dei problemi di dissesto idrogeologico dell'area; sarà organizzata una giornata di studio e di proposte per la salvaguardia dell' intero ecosistema interessato dall' elettrodotto con l' obiettivo di coinvolgere nel processo decisionale gli abitanti della zona e dovrà essere acquisita in tempi brevi la documentazione da parte della Commissione valutazione impatto ambientale (Via) chiamata a verificare se le autorizzazioni ministeriali rilasciate siano poi state davvero rispettate in fase di realizzazione". "Le comunità calabresi che protestano - ha sottolineato Marchetti - lamentano l' assenza dello Stato, abbiamo dimostrato che lo Stato e il Governo sono presenti e hanno un ruolo forte. Né in Calabria né in nessun altro posto dell' Italia le popolazioni locali subiranno scelte e decisioni non condivise e non concordate, specie se si tratta di scelte che minacciano salute e ambiente. Non si può far pagare alle regioni del Sud il 'mal sviluppo' e non possono essere trattate come una pattumiera"

Riparte la campagna di Legambiente “Puliamo il mondo”

21/09 Sono 33 i comuni ed i circoli di Legambiente che hanno aderito alla campagna 'Puliamo il Mondo', organizzata in Italia da Legambiente attraverso tre giornate di volontariato ambientale, dal 22 al 24 settembre, con la partecipazione dei comuni e delle scuole. 'Puliamo il Mondo' ha come primo obiettivo il recupero degli spazi abbandonati e delle aree degradate, liberando dai rifiuti i parchi, i giardini, le strade e le piazze delle nostre città. Dal nord al sud, l'Italia intraprende la pulizia e il recupero delle aree urbane e degli spazi verdi, per promuovere il corretto smaltimento dei rifiuti e l'attenzione al territorio, per una educazione ambientale indirizzata soprattutto alle scuole di ogni genere e grado. La Calabria partecipa attivamente alla manifestazione: ad aver sottoscritto la propria adesione sono 33 tra comuni e i circoli locali Legambiente. Molte delle iniziative locali puntano alla pulizia delle villette comunali, aree verdi cittadine che necessitano più attenzione, per promuovere l'educazione all'ambiente nelle scuole elementari e medie partecipanti all'iniziativa. Il Circolo ed il Comune di Castrolibero, renderà protagonisti della giornata del 23, i bambini delle scuole cittadine, al quale verrà corrisposta una piantina per ogni lattina raccolta e il disegno più bello dedicato alla manifestazione, sarà premiato alla conclusione della giornata. Il Circolo di Reggio Calabria, in collaborazione con l'Associazione Pro Pentadattilo, trascorreranno insieme la domenica 24, nel borgo antico di Pentadattilo: l'appuntamento per i giornalisti è alle ore 10.30, nella piazza della chiesa dei Santi Pietro e Paolo. In occasione della diretta Rai del programma "Ambiente Italia", i volontari si adopereranno nella pulizia del piccolo comune, sottolineando quanto il traguardo dell'iniziativa sia promuovere le ricchezze e la cultura di questi luoghi, portando in primo piano il loro patrimonio artistico e le tradizioni locali dimenticate o non sufficientemente salvaguardate. "Puliamo il Mondo" è organizzata in collaborazione con la Rai, con il patrocinio del ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, del ministero dell'Istruzione Università e Ricerca di Anci, della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea.
I comuni ed i circoli Legambiente aderenti a “Puliamo il mondo” in Calabria:
Nella provincia di Catanzaro:
Circolo di Catanzaro,Comune di Chiaravalle Centrale, Comune di Falerna, Comune di Miglierina, Comune di Olivati.
Nella provincia di Cosenza:
Comune di Acri, Comune di Aieta, Comune e Circolo di Castrolibero, Comune di Cropalati, Circolo di Longobucco, Comune di Mendicino, Comune di Montalto Uffugo, Comune di Praia a mare, Comune di Rocca Imperiale, Comune di Rose, Comune di Rossano, Comune di San Giovanni in fiore.
Nella provincia di Crotone:
Comune di Petilia Policastro.
Nella provincia di Reggio Calabria:
Comune di Bova, Comune di Cinquefrondi, Comune di Melito di Porto Salvo, Comune di Placanica, Comune di Reggio Calabria.
Nella provincia di Vibo Valentia:
Comune di Drapia, Comune di Francica, Comune di Joppolo, Comune di Nicotera, Comune di Pizzo, Comune di Rombiolo, circolo di Santa Domenica di Ricadi, Comune di Stefanaconi, Provincia di Vibo Valentia, Comune di Zambrone.

La documentazione sull’ecomostro di Altomonte inviata al Ministro Pecoraro

19/09 Una documentazione relativa al parcheggio multipiano di Altomonte è stata consegnata al Ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. La struttura, secondo gli ambientalisti, deturperebbe l'affaccio panoramico dell'antico maniero dei Ruffo-Sanseverino. Per trovare delle soluzioni alla vicenda il sindaco di Altomonte, Giampietro Coppola, sta partecipando ad una serie di incontri istituzionali. "Ulteriori nuove adesioni alla protesta - ha detto Coppola - contro la realizzazione dell'opera sono anche a supporto e sostegno dell'operato degli inquirenti della Procura della Repubblica di Castrovillari nelle persone del Dott. Rizzo e del Dott. Cutruniello, grazie all'operato dei quali i lavori di costruzione sono stati al momento bloccati". Sul sequestro della struttura, dopo la convalida da parte del Gip, si è in attesa che si esprima anche il tribunale del riesame. "Voglio esprimere - ha concluso - la mia piena solidarietà e comprensione al Presidente Provinciale di Cosenza dell'associazione Fare Verde, Francesco Pacienza, investito da critiche ed espressioni lesive dalla nostra controparte, soltanto perché ha deciso di difendere gli interessi di Altomonte e di impegnarsi a tutela del Patrimonio Artistico ed Ambientale della Calabria".
Solidarietà è stata espressa in una nota dal direttivo nazionale dell' associazione ambientalista Fare Verde Onlus al proprio responsabile per la provincia di Cosenza Francesco Pacienza "attaccato - è detto in una nota - senza possibilità di contraddittorio, con affermazioni false e offensive dal proprietario del Castello dei Conti di Altomonte nel corso di un programma televisivo". "Evidentemente - è scritto nella nota di Fare Verde – il proprietario mal sopporta l' impegno tenace, ma mai violento e fortemente democratico di Francesco Pacienza in difesa del Castello di Altomonte e contro il parcheggio di 5 piani in cemento armato (per sole 40 autovetture) che lo stesso Bruno vorrebbe costruire nelle adiacenze del Castello: un progetto che, qualora fosse portato a termine, deturperebbe irrimediabilmente l' affaccio panoramico dell' antico maniero dei Ruffo-Sanseverino risalente al 1300". "Da mesi Fare Verde onlus - prosegue il comunicato - invita i propri iscritti sull'intero territorio nazionale a sostenere la battaglia dei volontari casentini guidati da Francesco Pacienza: migliaia di firme sono state raccolte non solo tra i cittadini calabresi ma anche tra i tanti turisti che nel corso degli anni hanno visitato ed apprezzato le bellezze architettoniche e paesaggistiche di Altomonte. Fare Verde onlus si unisce, quindi, al Sindaco di Altomonte che ha già chiaramente espresso il suo apprezzamento per la battaglia intrapresa dalla nostra associazione in difesa del Castello dei Conti, nell'appello recentemente rivolto al Ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio".

Il mar Tirreno si espande di 20 centimetri l’anno

19/09 Il Mar Tirreno è in espansione, e anche seguendo un ritmo piuttosto sostenuto: 20 centimetri l'anno. E' quanto risulta da una ricerca condotta dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e pubblicata sulla rivista Geology. Secondo i ricercatori la causa del fenomeno va ricondotta al processo di generazione della crosta terrestre, che provocherebbe la risalita di nuovo materiale dalle profondità della Terra. E tutto ciò, spiegano, sta avvenendo a una latitudine che corrisponde all'incirca a quella della città di Cosenza. "Non volevamo credere ai nostri occhi - hanno riferito Iacopo Nicolosi, autore della ricerca insieme a Fabio Speranza e Massimo Chiappini - quando abbiamo ottenuto le prime immagini magnetiche del fondo del Tirreno, che ci hanno evidenziato questa velocità di espansione che è probabilmente la più alta fra quelle osservate sul nostro Pianeta". A detta degli esperti la scoperta, assumerebbe particolare importanza perché la zona interessata dall'espansione si trova a ridosso del più grande vulcano europeo, il Marsili, un gigante sommerso ancora più grande dell'Etna. Come spiegano i ricercatori, la tecnica che ha portato alla scoperta consiste nella realizzazione di una mappa delle anomalie del campo magnetico terrestre provocate dalla particolare natura del sottosuolo; queste mappe sono realizzate grazie a speciali sensori magnetici posti su aerei, elicotteri o navi che indagano la zona da esplorare. Ed è stata proprio la rielaborazione dei dati magnetici raccolti nel Tirreno meridionale, dal 1965 a oggi, a condurre gli studiosi a queste conclusioni. Che il Mar Tirreno fosse soggetto a un processo di 'oceanizzazione', cioé di lentissima espansione, era noto da tempo ai geologi, ma le nuove elaborazioni sviluppate dai ricercatori dell'INGV non solo confermano che il fenomeno è avvenuto in tempi geologicamente recenti (circa 2 milioni di anni fa), ma che è avvenuto a velocità superiore al previsto, tanto da segnare il record mondiale della velocità di espansione dei fondali oceanici. "La ricerca - conclude Enzo Boschi, presidente dell'INGV - assume anche una grande importanza per i suoi risvolti relativi alla prevenzione e alla previsione dei rischi sismico, vulcanico e di maremoto: in questa parte del Tirreno, infatti, sorgono numerosi altri vulcani sottomarini; inoltre, il fondale del Tirreno è solcato da numerose faglie probabilmente in grado di generare terremoti. Tutti validi motivi per dedicare tempo e risorse a questa parte del Tirreno".

Pecoraro in Calabria presenta la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta

18/09 "Spero che altre Regioni possano seguire l'esempio della Calabria. Tutta l' Italia del centro-sud è in ritardo sulla raccolta differenziata dei rifiuti". Così il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha commentato la stipula dell'Accordo di programma quadro, della durata di tre anni, tra la Regione Calabria ed il Conai (Consorzio nazionale imballaggi) finalizzato ad incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti e di facilitare l'avvio degli stessi al riciclo ed al recupero. All'iniziativa hanno partecipato il presidente della Regione, Agazio Loiero, e l'assessore all'ambiente, Diego Tommasi. "Sono venuto a sostenere questo ottimo lavoro della Regione Calabria, dell' assessorato all' Ambiente - ha aggiunto Pecoraro Scanio - perché è il primo nel sud che coinvolge direttamente i Comuni e dà investimenti concreti. Tutti parlano di raccolta differenziata, ma una cosa è parlarne in astratto ed un'altra é investire milioni di euro. Il Conai deve garantire che ci sia il conferimento ed il riuso di ciò che viene raccolto in modo differenziato. Ciò non solo è un obbligo o un dovere, ma va assicurato. La serietà nei confronti dei cittadini è chiarire che quando li coinvolgiamo nella raccolta differenziata, e lo facciamo come in questo caso, porta a porta, non solo diamo lavoro a tanti giovani, ma poi garantiamo che ciò che è stato raccolto viene davvero riutilizzato in modo differenziato". Loiero, dal canto suo, ha evidenziato che "non è facile intraprendere un'azione di risanamento ambientale in un contesto di criticità diffuse e radicate. La Calabria - ha aggiunto - restituisce l'immagine di un territorio attraversato dalle profonde contraddizioni: sullo sfondo di una terra antica e sapiente è facile scorgere i mille solchi dell'incuria e dell'abbandono resi ancora più profondi dal senso diffuso di non appartenenza dei cittadini. Eppure nella lotta contro il tempo abbiamo il dovere di segnare un traguardo e interrompere la deriva che sta tingendo di grigio il nostro paesaggio". "E' necessario - ha aggiunto Loiero - attingere a quell' antica sapienza per tornare a sentire l' ambiente come contesto di appartenenza in un legame profondo, traducibile in riflessioni e pratiche quotidiane. Il recupero del divario regionale, nelle politiche di salvaguardia ambientale, rispetto agli standard nazionali ed europei, rappresenta per il nostro Governo una priorità centrale sia per i benefici diretti che ciò arreca al benessere dei cittadini, sia per la maggiore attrattività che ne deriva ai territori. In questo contesto di rinnovato impegno si inseriscono le programmate azioni di sensibilizzazione e partecipazione attiva dei cittadini nei processi di recupero come quella della raccolta differenziata porta a porta, promossa dall'assessorato politiche dell'Ambiente. In uno scenario di crescente mobilità e nuove sfide, la difesa dell'ambiente è un'esigenza etica che chiama ciascuno di noi, ognuno per la sua parte, a compiere il proprio dovere. Alla politica - ha concluso Loiero - la responsabilità di individuare e assicurare percorsi di programmazione capaci di disegnare i futuri scenari di sostenibilità ambientale; ai cittadini il dovere di contribuirvi responsabilmente. Insieme la Calabria può risorgere". Di "progetto ambizioso, in alcuni casi rivoluzionario, sia per la Calabria che per il Paese" ha parlato Tommasi. "L'intento - ha aggiunto - è di portare la raccolta differenziata ad un livello nazionale, passare cioé dal 10 al 40% in un solo anno. E' davvero una scommessa ambiziosa. I Comuni hanno risposto in modo eccezionale al bando che vede un impegno di risorse di circa 20 milioni di euro ed è stato definito un nuovo bando per altri cinque milioni. Con il progetto, adesso, vediamo coperto quasi il 70% della popolazione. Puntiamo alla copertura totale. E' chiaro che dipende dai Comuni. Alla fine dell' anno si tireranno le somme. I Comuni sono impegnati per una media del 10% nella riduzione delle tasse per i cittadini. Quindi una cosa molto positiva che vedrà coinvolti i cittadini direttamente". "In tutto questo - ha sostenuto Tommasi - si prevedono circa 1.500 nuovi posti di lavoro. Si va quindi nella direzione di fare dei rifiuti una risorsa economica ed occupazionale. Tutto questo condito con un ottimo accordo chiuso con il Consorzio di filiera ed il Conai che si impegna ad investire in Calabria sia per quanto riguarda la comunicazione sia per quanto riguarda il know-how ed il materiale raccolto. Tutto ciò insieme ad una grande campagna di educazione ambientale che abbiamo avviato e vede impegnati circa 700 scuole calabresi. Progetto questo che presenteremo ad ottobre"

Il Ministro Pecoraro Scanio in Calabria per un progetto di raccolta differenziata

17/09 Dalla Calabria parte un progetto pilota per incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti e promuovere la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini alla gestione dell'ambiente e all'adozione di comportamenti corretti per la salvaguardia del territorio e delle risorse. "Porta a Porta ... facciamo la differenza" è il progetto che prenderà ufficialmente avvio domani, in un incontro pubblico promosso dalla Regione Calabria, alla presenza del presidente Agazio Loiero, del ministro Alfonso Pecoraro Scanio, dell'assessore Diego Tommasi e dei sindaci dei circa 300 comuni calabresi che partecipano all'iniziativa. Circa il 77% della popolazione calabrese, nel 70% dei Comuni, é scritto in un comunicato, potrà usufruire del servizio porta a porta: carta, plastica, vetro, alluminio e gli altri rifiuti differenziati saranno ritirati direttamente a casa e portati nelle filiere del riciclo. "Occorre rilanciare le politiche di gestione integrata dei rifiuti su tutto il territorio nazionale - ha sostenuto Pecoraro Scanio - anche al fine di recuperare i ritardi che l'Italia ha nei confronti dei paesi europei. Iniziative come quella della raccolta porta a porta sono importanti per avviare a regime il ciclo dei rifiuti e raggiungere le percentuali di differenziata indispensabili perché lo stesso ciclo possa diventare una risorsa economica e ambientale". Per i cittadini che partecipano all'iniziativa, al termine del progetto che durerà un anno ci sarà anche un premio: la riduzione della tariffa sui rifiuti. "Le politiche di salvaguardia ambientale - ha sostenuto Loiero - rappresentano una priorità per il nostro Governo, perché la salvaguardia del territorio è un'esigenza etica che chiama ciascuno a compiere il proprio dovere. A noi il compito di individuare azioni di intervento percorribili e capaci di assicurare un futuro di sostenibilità ambientale, ai cittadini il dovere di contribuirvi attivamente e responsabilmente". "Questo progetto - ha sostenuto Tommasi - ha un duplice obiettivo: da una parte impostare una nuova politica ambientale per uscire dall'emergenza, dall'altra attivare meccanismi virtuosi attraverso i quali, porre la popolazione nella condizione di constatare che la tutela e la salvaguardia ambientale rappresentano un vantaggio economico e sociale che si riflette direttamente e indirettamente sui cittadini".

In preparazione del ventennale del CRAS.

16/09 Non sono davvero pochi vent’anni dedicati a un’idea! Un’idea che si è rivelata vincente nel momento in cui si è trasformata in un progetto e poi nella realizzazione di un Centro per l’accoglienza, la cura, la riabilitazione, la reintroduzione in natura della fauna selvatica. In origine forse un’utopia, inseguita con testardaggine da Mauro Tripepi, appassionato conoscitore del territorio calabrese deciso a dare una risposta in positivo al non ancora debellato fenomeno del bracconaggio che in Calabria, più che altrove resiste e si fa forte dei controlli insufficienti, della scarsa sensibilità ambientale, di alcune scelte della politica. Venti anni fa la volontà caparbia di far nascere una struttura di accoglienza per i numerosi selvatici feriti non trovava spazio nella cultura locale né tantomeno sembrava interessare la politica. Addirittura si scontrava ideologicamente con la tradizione fortemente radicata nella zona dello Stretto di Messina che imponeva ai cacciatori-bracconieri di uccidere i falchi pecchiaioli – gli Adorni – per garantirsi la fedeltà coniugale. Una credenza forte di una ritualità che richiamava persino gli emigrati all’estero per l’appuntamento della mattanza di maggio, periodo di passo migratorio sulle montagne nell’area di Scilla.
Intorno alla prima idea del CRAS si strinse un gruppo di volontari, a cominciare dai veterinari, coraggiosi antesignani di una medicina destinata ai rapaci ed alla fauna selvatica. Da allora quel primo nucleo di volenterosi apprendisti è diventato un’equipe vera e propria, che esibisce competenze specialistiche, in molta parte acquisite nell’esperienza diretta e continua sul campo. Le difficoltà non sono mai mancate. Costruire strutture adeguate, capaci di garantire il benessere e la sicurezza degli animali, è stata una sfida che ancora continua. Ieri in maniera artigianale, facendosi in prima persona operai, carpentieri, fabbri; oggi indicando come applicare le conoscenze acquisite in altri centri del Nord e all’estero, per rendere ancor più funzionali e moderne le strutture rinnovate. Non è stato facile essere dei volontari a tempo pieno, tenuti a garantire agli animali assistenza e cibo anche durante le feste più importanti (per i selvatici non c’è né Pasqua né Natale né Capodanno né Ferragosto). Ma la difficoltà maggiore, quella che ancora oggi si affaccia periodicamente, è stato ed è garantire al Centro la copertura finanziaria per tutte le necessità di una struttura che mediamente accoglie 300 o 400 animali l’anno, che ha bisogno di manutenzione continua, che non può mai essere lasciata senza una presenza controllo, che richiede l’acquisto di cibo per i ricoverati, di medicine, di strumenti veterinari, che deve coprire almeno un minimo di spese per la gestione organizzativa. Se poi capita una bufera come l’influenza aviaria, tutto diventa estremamente complesso e difficile. Eppure, nonostante il contatto ravvicinato con la fonte del contagio, il CRAS è riuscito, grazie all’esperienza maturata e alla conoscenza generale della patologia aviaria, a controllare e a contenere il fenomeno, al punto che nessuno degli animali ricoverati, anche in piena quarantena, ha mostrato segni della malattia. Oggi l’emergenza è rientrata, il Centro ha riaperto i battenti ai numerosissimi visitatori che chiedono di entrarvi per partecipare alle attività più diverse.
In termini strettamente naturalistici, il bilancio di questi vent’anni di tutela della fauna selvatica è ovviamente nei numeri: 4000 animali selvatici ricoverati il 35% di questi reintrodotti alla vita selvatica.
Con una percentuale di successo che anno dopo anno è andata sempre crescendo. Segno che le modalità di diagnosi e cura e la riabilitazione si confermano come quelle più adatte.
Oggi il CIPR, – Comitato italiano per la protezione dei rapaci – accanto a quella principale, svolge diverse altre funzioni. Per la cura specifica degli uccelli acquatici ha creato una sezione specialistica, il CRUA (Centro Recupero Uccelli Acquatici) che sfrutta la presenza nell’area di un laghetto artificiale capace di richiamare diversi selvatici e che fa da corollario alle strutture adattate alle esigenze degli acquatici feriti. Da alcuni anni è nata la “Casa della Natura”, il Centro di esperienza per l’educazione ambientale che è il punto di riferimento per le scuole della provincia che vogliono sperimentare tecniche di didattica ambientale innovative. L’ attività di campagna prevede il monitoraggio di varie specie di rapaci, indispensabile per pianificare e attuare una più corretta attività di conservazione. Negli anni sono stati prodotti molti materiali per la didattica ambientale, per la divulgazione scientifica, per la promozione delle attività del Centro. Sono stati numerosi i progetti, nazionali e regionali, che hanno interessato il CRAS e la “Casa della Natura”, con una ricaduta sul territorio capace di far crescere la sensibilità e l’attenzione verso le problematiche della fauna selvatica e dell’ambiente in generale.
Tanto fervore di iniziative, la presenza costante sul territorio, l’essere punto di riferimento per tutto il Sud per quel che riguarda la cura e la riabilitazione dei selvatici, pretendono che il CRAS, il CRUA, la “Casa della Natura” siano sempre più conosciuti e apprezzati. Proprio per presentare il consuntivo di tanti anni di attività e per delineare i programmi futuri, martedì 19 settembre, alle ore 10, presso la propria sede in contrada Lacone di Rende, si svolgerà un incontro con le rappresentanze istituzionali che si occupano di ambiente e natura al quale sono invitati tutti i cittadini interessati ed i mezzi di informazione.

Larosa (CGIL) “Impedire il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro”

15/09 "Troppo spesso nel programmare e nel progettare un grande impianto, si prescinde dalla tutela del territorio, dall' ambiente e dalla salute dei cittadini. Sicuramente è il caso del termovalorizzatore e della scelta del suo raddoppio a Gioia Tauro". A sostenerlo, in una dichiarazione, è Pasquale Larosa, segretario comprensoriale della Cgil della Piana di Gioia Tauro. "Non si vuole comprendere che la forza della Piana - prosegue Larosa - sta nel suo Porto, nell' agricoltura e nella ricchezza ambientale, culturale e paesaggistica. Purtroppo, dobbiamo constatare che le scelte che si stanno compiendo, indeboliscono queste potenzialità, con la conseguenza di favorire altri territori in competizione con la Piana di Gioia Tauro. Non vorremmo, minimamente pensare che dietro la scelta di aggressione del territorio, ormai sistematica, attraverso impianti altamente inquinanti, vi è una regia per ridurre le capacità e le potenzialità del Porto, di annullare la filiera agroalimentare e di compromettere l' economia turistica e il valore della presenza importante del Parco nazionale dell' Aspromonte". "Ecco perché - sottolinea il segretario comprensoriale della Cgil di Gioia - sentiamo la necessità di discutere, approfondire e decidere insieme alla Giunta regionale, al Governo nazionale, e al Ministro dell' Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio le scelte complessive che si andranno a fare in tutta la Piana, le ricadute negative per l' ambiente e, soprattutto, come razionalizzare questi impianti altamente inquinanti sul territorio nazionale e regionale. E' importante che l'attuale Giunta regionale nella nuova formulazione del programma ribadisca in modo chiaro il 'NO' al raddoppio del termovalorizzatore. Una scelta questa voluta da Chiaravalloti-Papello che hanno spostato da Bisignano a Gioia Tauro un impianto che dovrà smaltire 240.000 tonnellate di rifiuti l'anno, pari a circa il 30% del totale prodotti nella regione, una decisione per noi insensata e fuori da ogni logica tecnica"

Affidati i lavori di messa in sicurezza ecologica alla fabbrica farmaceutica di Siderno

14/09 L' Ufficio del Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria fa il punto, in una nota stampa, sulle attivita' previste, o in corso, per la bonifica dello stabilimento ''Laboratorio Bp - Intermedi farmaceutici'' di Siderno. ''All' interno dello stabilimento - e' scritto nella nota - che aveva come attivita' produttiva primaria la preparazione del principio attivo ''cimetidina'', sostanza farmaceutica e intermedio chimico per formulazioni usate nelle terapie antiulcera risultano stoccati 700 fusti di rifiuti consistenti in distillati di solventi della produzione di cimetidina, acque madri di produzione ed altri residui pericolosi. Un primo intervento di messa in sicurezza di emergenza e' stato gia' realizzato dall'Ufficio del Commissario nel 2003. Un ulteriore intervento, per un importo di 850 mila euro, e' previsto e gia' finanziato, e sono in corso le procedure per l'affidamento dei lavori, Nel frattempo si e' intervenuti con procedure d'urgenza per la messa in sicurezza della zona a seguito della fuoruscita nei giorni scorsi di sostanze chimiche contenute in 60 fusti ammalorati''. ''I lavori - conclude la nota stampa - sono stati gia' affidati ad una ditta specializzata che provvedera', in pochi giorni, alla rimozione dei fusti, allo smaltimento delle sostanze negli impianti autorizzati ed alla pulitura dell'area interessata dallo sversamento''.

Fare Verde. “Dubbi sulla convenzione Pollino SPA”

13/09 "Da una attenta analisi della convenzione per la gestione della Raccolta Differenziata affidata alla 'Pollino SpA', società mista a cui è demandato l'incarico della Raccolta nell'ambito dei comuni che fanno parte del Consorzio Acea, risultano discutibili alcuni punti". E' quanto afferma in una nota il presidente provinciale di Cosenza dell'Associazione Fare Verde, Francesco Pacienza. "Questi punti discutibili - ha aggiunto - secondo noi determinano gli alti costi per i cittadini ed i pessimi risultati in termini di percentuale di Raccolta Differenziata. Nella Convenzione si stabilisce che la Pollino SpA effettuerà la Raccolta Differenziata per un certo ammontare annuo al fine di raggiungere le percentuali stabilite per le varie tipologie, se la raccolta risulterà maggiore del previsto mi aumenterai il corrispettivo altrimenti mi sanzionerai. Non è prevista né un pronto adeguamento alle previsioni tassative del Decreto Ronchi. Pertanto sembra strano che di tutto questo il Comune non ne tragga alcun beneficio, ma anzi sia onerato ulteriormente da un eventuale aumento della Raccolta Differenziata. Quali benefici ottiene in tal modo il Comune di Altomonte in termini economici, occupazionali e di immagine?". "Sostanzialmente - ha concluso - ripetiamo che ci sembra una convenzione a benefici unidirezionali verso le imprese private del Consorzio: quali oneri gravano su di esse? E i ricavi dalla vendita del prodotto raccolto separatamente dove vanno a finire, se ricavi vengono prodotti? Che qualità di prodotto raccolto si ha? Dove sono ubicati a da chi gestiti i centri di raccolta dei rifiuti raccolti separatamente? E per il compost, cosa è previsto e cosa organizzato?".

Rinviato l’abbattimento dell’ecomostro di Copanello

09/09 L'abbattimento dell'eco-mostro di Copanello nel Comune di Stalettì, già fissato per il dodici settembre prossimo, è stato rinviato. Lo rende noto un comunicato dell'ufficio stampa della giunta regionale della Calabria. Lo spostamento di data - prosegue la nota - dell'operazione, che rientra nel più ambito progetto di salvaguardia del patrimonio storico ed ambientale della Regione, è dovuto ad un problema di carattere tecnico-organizzativo. Si tratta, quindi, solo di definire alcuni aspetti tecnici legati alla fase esecutiva dell'abbattimento. Il tutto dovrebbe avvenire in poco tempo

Verdi: “Sul termovalorizzatore convocare una cabina di regia”

08/09 ''Il termovalorizzatore appartiene al piano regionale dei rifiuti a suo tempo approvato, piano che i Verdi hanno contestato e contestano, ivi comprese le gestioni che in sei anni, non sono riuscite a portare la raccolta differenziata nemmeno ad un 10% del totale dei rifiuti prodotti''. E' quanto afferma in una nota il presidente dell'esecutivo regionale dei Verdi, Leo Aurelitano. ''Gestioni - ha aggiunto - che hanno segnato un fallimento su tutti i fronti. Ed allora qualcuno ha da ridire sulla programmazione avviata? Bene, apriamo subito il confronto di merito. Abbiamo ereditato un piano dei rifiuti non condiviso ne' dal partito dei Verdi, ne' dall'Assessore all'Ambiente ne' dalle popolazioni interessate come evidenzia l'iniziativa della piana di Gioia Tauro di questi giorni''. ''Cio' impone - ha concluso Aurelitano - l'immediata convocazione della cabina di regia che sta' affrontando il documento programmatico di rilancio al fine di avviare una azione dell'Unione sulla questione dei rifiuti in generale, e quindi anche sulle sorti del termovalizzatore di Gioia Tauro con o senza raddoppio''.

Scoppia la grana termo valorizzatori: Legambiente “Tommasi non convince”. Per i verdi di Lamezia "Posizione personale". Il Sindaco di Rosarno chiede chiarimenti. Alfiero incontra i sindacati

Il TAR blocca l’apertura della caccia in Calabria. Pirillo “Nessun allarmismo”

06/09 Tortore, merli, colombacci, quaglie, e tanti altri animali sono salvi. Il Tar del Lazio ha infatti sospeso le pre-aperture della caccia in 6 Regioni, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia Romagna, Molise e Puglia, che avevano aperto la stagione venatoria tra il 2 e il 3 settembre, prima dell'apertura ufficiale, la terza domenica di settembre (quest' anno il 17) come stabilito dalla legge statale n.157 del 1992. La Sezione Prima del TAR Lazio, infatti, ha accolto sia il ricorso sia la richiesta di sospensiva presentate dalla Lav, ha reso noto la stessa associazione. "Grazie a questa formidabile vittoria giudiziaria - afferma Ennio Bonfanti, della Lav - è stata sconfitta la scandalosa politica di liberalizzazione selvaggia attuata dalle Regioni che, abusando dei propri poteri amministrativi e legislativi, violano costantemente le normative statali e comunitarie che cercano di tutelare la fauna". "Dopo il decreto-legge De Castro-Pecoraro, ci si attendeva dalle Regioni maggiore senso di responsabilità e rispetto per gli obblighi comunitari, visto che la Commissione Europea ha già censurato le mille deroghe venatorie degli scorsi anni", prosegue Bonfanti. "L'autorevole e chiaro pronunciamento dei Magistrati del Tar non può che servire da sprone al Governo e al Parlamento perché si arrivi a una conversione del Decreto-legge 251 con opportuni emendamenti che sanciscano definitivamente lo stop a deroghe e cavilli per aggirare le disposizioni internazionali sulla tutela della fauna", sottolinea Roberto Bennati, vicepresidente Lav. "Questo provvedimento - precisa Maurizio Santoloci, Direttore Legale delle Lav - conferma che la tendenza sostanziale alla violazione delle regole europee in materia di protezione della fauna, alla quale il nostro Paese è abituato per prassi storica, vede la naturale estinzione, e che il ricorso alle vie giudiziarie costituisce uno strumento primario nel quale tutta la Lav ha creduto fermamente e attraverso il quale intendiamo continuare la nostra azione, anche in vista di futuri eventi di questo e altro genere". In particolare, spiega la Lav, il Tar ha confermato il divieto di pre-aperture della caccia contenuto nel Decreto Legge n.251 che "dalle Regioni, dal mondo venatorio e dagli uffici ministeriali era stato interpretato in maniera non corretta e favorevole alle pre-aperture". 'I Giudici amministrativi, inoltre - continua la Lav - hanno ritenuto che la caccia cosi' anticipata viola la Direttiva 79/409/CEE (che tutela gli uccelli nella fase riproduttiva) e contrasta con la sentenza 313/2006 della Corte Costituzionale, che ribadisce i poteri esclusivi dello Stato in materia di calendario venatorio. Ne consegue che fino al 17 settembre qualunque attività di caccia venga esercitata nelle 6 Regioni in questione, è penalmente rilevante e sanzionata ai sensi dell'art. 30, L. n. 157/1992 e del codice penale". Il decreto legge De Castro-Pecoraro sulla caccia n. 251 dispone infatti, ricorda la Lav, all'art.3, comma 2 che: "In via transitoria, per la stagione venatoria 2006/2007, è fatto divieto di esercitare l'attività venatoria in data antecedente alla terza domenica di settembre".
- "Non c'é alcun allarmismo né catastrofe. Il decreto del Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso della Lav, sospende l'attività venatoria nei giorni di caccia che precedono la terza domenica di settembre. Questo vuol dire che in Calabria, come in altre cinque regioni d'Italia, non si andrà a caccia fino al 17 settembre prossimo. Per il resto mi pare che nulla sia cambiato". E' quanto afferma in una nota l'assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo. "Valuteremo comunque attentamente - ha aggiunto - il da farsi ed eventualmente adotteremo tutti i provvedimenti di modifica o di integrazione al calendario venatorio che si renderanno necessari. Colgo l'occasione per invitare tutti i soggetti interessati a vario titolo all'esercizio dell'attività venatoria, compresi quelli tenuti alla vigilanza e alla sorveglianza sulla caccia, ad ottemperare al divieto contenuto nel provvedimento del Tar".

Pacienza (Fare Verde) “Ambiente e turismo in crisi. DI chi le responsabilità?”

04/09 “L’estate 2006, almeno quella canonica delle ferie di massa, è finita I pochi turisti che coraggiosamen-te avevano scelto la Calabria ed in modo particolare le coste della provincia di Cosenza, sono andati via. Sono rimasti i problemi irrisolti o malamente affrontati di sempre e la delusione degli imprendito-ri turistici locali che non hanno nulla da gioire per l’andamento della stagione estiva”. E’quanto osserva in una nota ilPresidente Provinciale di Fare Verde Francesco Pacienza. “Mentre da un lato – prosegue Pacienza nella nota- vi è stato il gran balletto delle cifre e delle analisi (Goletta Verde di Legambiente smentita da Arpacal e viceversa) dall’altra il fallimento, ennesimo, dei battelli pulisci-mare che aveva-no la grande presunzione di rendere il mare più pulito raccogliendo qualche sacchetto di plastica o qualche bottiglia però a centinaia di metri dalla riva mentre il fondale in prossimità della costa era “soffocato” dalla melma e dall’inquinamento di origine biologica (data l’assenza di insediamenti pro-duttivi industriali) . Anche la grande quantità di meduse presenti sotto costa sono un chiaro indicatore non solo dell’innalzamento della temperatura dell’acqua ma anche della forte presenza di fosfati e ni-trati, ossia elementi di cui i detersivi domestici sono pieni e da cui le meduse vengono attratte.
Non vi è stato giorno in cui le cronache dei quotidiani non hanno riportato denunce e lamentele di turi-sti e bagnanti impossibilitati a fare il bagno per la colorazione non propriamente azzurra e limpida che l’acqua assumeva. Sia per il versante ionico sia per quello tirrenico. Abbiamo esplorato più volte tra luglio ed agosto i fondali della costa tirrenica e ionica e, salvo spingersi a molte miglia dalla costa, era difficile in molti casi vedere il colore delle rocce ricoperto da una coltre di melma che non era pro-priamente sabbia, bensì fango.
Non è certo con la messa in funzione di alcuni depuratori dei comuni sulla costa che si può affrontare in maniera seria e programmatica una tale situazione di sfacelo ambientale e quindi turistico-economico. Sono tanti i comuni che non dispongono di impianti di sollevamento o di depuratori situati a monte rispetto agli insediamenti abitativi.
Sono ancora molti, per non dire la quasi totalità, gli affluenti diretti che depositano nel mare alte quan-tità di inquinanti perchè a loro volta oggetti di scarico di ogni sorta di materiale, così come da Fare Verde Cosenza più volte segnalato e denunciato. La messa in funzione dei depuratori non ha certamen-te risolto un altro dei problemi che è quello dello scarico dei reflui della depurazione che, avvengono in prossimità della costa e non al largo in modo da favorirne la dispersione e la trasformazione attra-verso l’azione delle correnti marine. Chi controlla?
D’altronde, già a febbraio avevamo lanciato l’allarme per lo stato di salute del mare e dei fiumi suoi affluenti ed avevamo chiesto un piano programmatico da svolgere con oculatezza e con il diretto coin-volgimento delle amministrazioni comunali mediante la mappatura del territorio per l’identificazione di ogni possibile e probabile fonte inquinante.
Fare Verde auspica che già nei prossimi giorni gli Assessori all’Ambiente ed al Turismo si rimbocchi-no le maniche ed inizino a programmare interventi seri e che producano risultati concreti nel medio-breve termine, è l’unica soluzione che esiste per contrastare la forte concorrenza che arriva da nuovi Paesi che stanno promuovendo una politica turistica incentrata sull’alta qualità dell’ambiente e del paesaggio e sulla loro piena e totale fruizione turistica. Servono fatti, non slogan.

Il 12 settembre verrà abbattuto l’ecomostro di Copanello

02/09 Il 12 settembre sarà abbattuto l'ecomostro di Copanello, la megastruttura realizzata nella località turistica catanzarese in una zona sottoposta a vincolo ambientale ed al centro, da molti anni, di vivaci polemiche. Ad annunciarlo è stato il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, nel corso della riunione della cabina di regia della maggioranza di centrosinistra che sostiene l'esecutivo. L'abbattimento, secondo quanto ha riferito Loiero, sarà eseguito dalla stessa impresa che ha demolito a Bari i palazzi di Punta Perotti. Per quanto riguarda l'intervento a Copanello ci sono alcune difficoltà, per la particolare conformazione della zona in cui sorge la struttura, che i tecnici incaricati di progettare l'intervento hanno risolto.

Ass. Pirillo “Gli appassionati della caccia siano i primi difensori dell’ambiente”

01/09 "In bocca al lupo ai cacciatori per la nuova stagione venatoria, con l'auspicio che siano i primi difensori dell'ambiente e della natura calabresi". Così l'assessore regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo, si rivolge ai cacciatori alla vigilia della preapertura della nuova stagione venatoria. "Sono soddisfatto - aggiunge Pirillo - del lavoro fin qui svolto. Un lavoro proficuo che si è nutrito della disponibilità delle associazioni degli agricoltori, dei cacciatori e degli ambientalisti. Abbiamo trovato una sintesi intelligente, servendoci anche dell'apporto altamente qualificato dell'Istituto nazionale della fauna selvatica, il cui parere ha trovato spazio in diversi punti del nuovo calendario venatorio". "Nel frattempo - è detto in una nota dell'assessorato - un decreto legge del Governo, finalizzato all'adeguamento dell'ordinamento nazionale alle direttive comunitarie, ha precisato meglio la questione inerente all'esercizio dell'attività venatoria nelle cosiddette Zps, le Zone di protezione speciale, nelle quali è possibile cacciare dalla terza domenica di settembre, sempre che le stesse Zps non ricadano nelle aree dei Parchi nazionali del Pollino, della Sila e dell'Aspromonte, nelle quali rimane in vigore il divieto assoluto di caccia. Su questo problema, il Ministero delle Politiche agricole, in seguito a una serie di diffide che hanno raggiunto molte Regioni, ha precisato, attraverso una nota interpretativa del decreto, che la data di apertura dell'attività venatoria alla terza domenica di settembre si riferisce alle sole Zps, rimanendo in vigore la data del 2 settembre per la caccia nelle aree consentite e per le specie previste".

A Roma sfilano in 20.000 contro la caccia

01/09 Tre ore di sfilata nel centro di Roma e poi tutti davanti a Montecitorio. Si è svolta così la manifestazione dei cacciatori promossa dalle associazioni venatorie Federcaccia, Associazione Libera Caccia, Confavi e Anuu che hanno portato, per le strade della capitale, 50 mila manifestanti, stando alle stime degli organizzatori, 20 mila secondo le forze dell'ordine. Il leit motiv della protesta è stato la mancanza di concertazione tra le associazioni venatorie, le Regioni e il Governo che il 4 agosto scorso ha emanato un decreto sulla caccia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 agosto, che riallinea la legislazione italiana con quella europea, come ha precisato in una nota il ministero delle Politiche Agricole alimentari e Forestali. Lo stesso ministero ha organizzato un incontro, annunciato sin dal momento dell'emanazione del provvedimento, con le associazioni venatorie, ambientaliste ed agricole, per il prossimo 6 settembre, sul quale si registrano molte attese. Secondo il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, invece, "i cacciatori la devono smettere con l'estremismo, non é accettabile che per l'estremismo di pochi si distrugga un patrimonio di tutti, non dimentichino mai i cacciatori che l'80% degli italiani è per l'abolizione della caccia". Un vero problema, secondo il ministro dell'Ambiente, è quello del bracconaggio per cui "le associazioni venatorie farebbero bene ad aiutarci a combattere i bracconieri". L'atteggiamento delle associazioni venatorie resta comunque "collaborativo e propositivo - ha spiegato Franco Timo, presidente di Federcaccia - affinché si realizzi la concertazione che chiediamo". All'incontro con il ministro De Castro verrà presentato un documento con le proposte delle associazioni dei cacciatori, "per poter rivisitare alcune parti del decreto" ha dichiarato Maria Cristina Caretta, presidente della Confavi. D'altro canto, ha ricordato il ministro Pecoraro Scanio, "questo decreto ha salvato l'agricoltura italiana che, altrimenti, non avrebbe ricevuto i fondi europei". Ma si tratta solo di "un pretesto infondato", secondo l'europarlamentare Sergio Berlato, uno dei promotori della manifestazione, "questo decreto - ha affermato Berlato - rappresenta, invece, una tangente politica che il governo deve pagare alla parte più estremista ambientalista che giuda il Paese". Sulla concertazione è intervenuta anche Katia Bellillo (Pdci), secondo la quale, "non bisogna lasciarsi prendere dall'idea di comandare invece che governare, se lo fanno ministri del mio governo mi indigno". Riguardo alle critiche di merito al decreto del 4 agosto Federcaccia rileva che, per quanto concerne la disciplina della caccia in deroga all'interno delle Zone a protezione speciale (Zps), con il decreto è stata, di fatto, vanificata la possibilità di fare prelievi in deroga delle cosiddette piccole quantità. Inoltre, è stata vietata la caccia ad alcune specie come la pernice bianca e il combattente, senza che vi sia nessuna ragione scientifica. E chiaro è anche il giudizio di Elena Donazzan, Assessore regionale del Veneto con delega alla caccia, "con questo decreto - ha spiegato Donazzan - si invadono le competenze delle Regioni, ai sensi della Costituzione Titolo V, modificato nel 2001 da un governo di centro sinistra" e sulla caccia in deroga il parlamento, nel 2002 ha fatto una legge, la n.221 che permetteva l'applicazione del regime in deroga in Italia e molte regioni, tra cui il Veneto, hanno normato in questo senso. "Con questo decreto - ha concluso Donazzan - si impedisce alle regioni di esercitare questa potestà". Secondo l'assessore, infine, si perderebbe terreno di caccia e si concentrerebbe il fuoco sulle specie che sono già sottoposte alla cacciabilità ordinaria.

Tommasi “Un piano concertato per l’ambiente, premessa per una strategia energetica”

30/08 "La Cabina di regia su energia e ambiente che si riunisce oggi per la prima volta a Roma è sicuramente lo strumento più adeguato per elaborare una strategia energetica per il Paese in grado di coniugare le esigenze di produzione e sviluppo in questo settore con quelle di salvaguardia dell'ambiente. L'elaborazione di un Piano energetico concertato e capace di intercettare le peculiarità dei vari territori è presupposto irrinunciabile del sistema produttivo del paese" Lo ha sostenuto il coordinatore nazionale della Commissione ambiente, Diego Tommasi, che ha anche espresso apprezzamento per il metodo scelto dal Governo. "La Cabina di regia - ha detto infatti Tommasi, assessore all'Ambiente della Regione Calabria - è un metodo agevole per l'elaborazione di strategie di sviluppo che non risultino calate dall'alto, ma al contrario, siano in grado di intercettare le esigenze locali e si trasformino poi in scelte concertate e partecipate". "I segnali che il Governo sta dando nel settore dell'energia - ha proseguito il Coordinatore nazionale - sono positivi e vanno nella direzione della incentivazione delle fonti energetiche pulite e rinnovabili, dalle quali possono derivare notevoli chance anche per le regioni del Sud. Il metano si inserisce a pieno titolo tra queste fonti di produzione: è necessario verificare lo stato dei terminali a metano e valutarlo nel loro contesto fornendo analisi obiettive lontane da esasperazioni che potrebbero portare a pericolosi ritorni al passato e a ripercorrere la strada del carbone". "E' chiaro che nella strategia nazionale - ha concluso Tommasi - diventa indispensabile la scelta delle Piattaforme in funzione alla materia prima: in questo contesto la Calabria gioca un ruolo fondamentale".

Il Commissario Alfiero convoca una riunione sulla depurazione per il 29 agosto

29/08 Una riunione per fare il punto della situazione sui problemi ambientali emersi negli ultimi giorni nel comprensorio di Sellia Marina, Cropani e Botricello, sulla costa ionica catanzarese, è stata convocata, per martedì prossimo, 29 agosto, nella sede dell' Ufficio del Commissario delegato per l' emergenza ambientale in Calabria. "Alla riunione, che sarà presieduta dal Commissario, prefetto Carlo Alfiero - è detto in un comunicato - parteciperanno i sindaci dei Comuni interessati ed i responsabili dell' Arpacal e dell' Ato provinciale. Sul tavolo della discussione gli interventi realizzati dall' Ufficio del Commissario sugli impianti di depurazione della zona, nell' ambito del piano di contrasto all' emergenza, e gli interventi strutturali già definiti nell' Accordo di programma quadro di prossima attuazione".

Tartaruga “caretta caretta” salvata in Calabria

24/08 Una tartaruga "caretta carettà é stata salvata dal Wwf Calabria a Cetraro, nel cosentino, mentre altre due sono state rimesse in libertà a Pizzo, nel vibonese. Ieri un grosso esemplare di tartaruga in difficoltà era stato trovato dalla Guardia Costiera di Cetraro, dopo la segnalazione di alcuni diportisti. Una motovedetta del Circomare ha portato a riva l'esemplare, di 65 centimetri di carapace. E' stata quindi organizzata una staffetta che ha coinvolto personale della stessa Guardia costiera, il responsabile del Progetto tartarughe del Wwf in Calabria, Pino Paolillo, e un mezzo della Riserva marina di Capo Rizzuto, dove l'esemplare è stato ricoverato per essere tenuto sotto osservazione. Contemporaneamente il Wwf ha preso in consegna dalla riserva crotonese due giovani esemplari di Caretta che erano stati recuperati nei mesi scorsi dagli attivisti dell'associazione ambientalista e successivamente sottoposti alle cure del veterinario della Riserva, Domenico Piro, per essere liberate nel mare di Pizzo. "Particolarmente emozionante - è scritto in un comunicato del Wwf - la scena della liberazione dei due rettili per i numerosi bagnanti della 'Marina' della cittadina tirrenica, specialmente per le giovanissime turiste Daniela, genovese di appena 5 anni e per la fiorentina Sofia, i cui nomi sono stati assegnati alle due tartarughe, altrettanto giovani". Poco prima della liberazione, che si è svolta sotto la sorveglianza del comandante dell'Ufficio locale marittimo, il maresciallo Vincenzo Pavone, e che ha visto il coinvolgimento logistico di due mezzi della Capitaneria di porto di Vibo Valentia, le due tartarughe erano state marcate con delle apposite targhette metalliche del Wwf Italia che serviranno per identificare gli animali liberati qualora dovessero essere ricatturati, così come avvenne l'anno scorso, quando una Caretta liberata a Vibo, dopo tre mesi venne ripescata, in perfetta forma, nelle acque francesi del Golfo del Leone.

Più di 100 caprioli abbattuti in Piemonte

24/08 Una novantina nella provincia di Cuneo, quattordici in quella di Alessandria, due in quella di Asti: è un primo bilancio dei caprioli abbattuti a metà della prima giornata di caccia selettiva in Piemonte, secondo il piano tanto contestato della Regione, che prevede 4.996 esemplari da eliminare, su una popolazione tra i 40mila e i 50mila capi. L' apertura della caccia selettiva in Piemonte per oggi ha riguardato anche le province di Torino e di Biella, ma non ancora quelle di Vercelli e di Verbania, dove gli abbattimenti inizieranno fra fine mese e inizio settembre. Le contestazioni annunciate nei giorni scorsi dagli animalisti e dagli ambientalisti sono state attuate alla periferia di Acqui (Alessandria). Armati di fischietti, campanacci e pentole, gli animalisti hanno rumoreggiato per mettere in fuga le potenziali vittime, di fronte ad un imponente schieramento di forze dell' ordine. Alcuni momenti di tensione si sono verificati quando il primo cacciatore si è presentato con un animale in braccio al centro di controllo di Acqui. L' ingresso gli è stato impossibile, così è stato dirottato nel centro di Ovada. In tutta la provincia gli abbattimenti previsti erano 874, diminuiti di un centinaio con la decisione di tentare una sperimentazione: niente abbattimento e invece trasferimento altrove, ad esempio in Calabria, regione che ha dato la disponibilità. Per comprendere la fattibilità si attende il parere dell' Infs (Istituto nazionale di fauna selvatica). Sono inoltre ancora da vagliare da parte del Tar di Torino i ricorsi presentati da alcune associazioni ambientaliste contro il piano di abbattimento, con una prima udienza fissata per il 6 settembre. Nessuno scontro con gli ambientalisti invece nell' astigiano e nel cuneese, dove i caprioli da abbattere sono rispettivamente 126 e 1.319. Nell' astigiano i due abbattuti erano a Roccaverano, mentre nel cuneese si è sparato per ora nei comprensori alpini delle Valli Monregalesi e dell' Alta Valle Tanaro e negli Atc di Cortemilia e Dogliani-Alba. "Attendiamo che sia discusso il ricorso al Tar - ha spiegato uno dei rappresentanti del coordinamento cuneese delle associazioni ecologiste, Mario Casana - perché in molti Ambiti territoriali di caccia e Comprensori alpini il numero dei caprioli è diminuito anziché aumentato". Posizione molto differente è stata espressa dalla Coldiretti cuneese, che in documento ricorda come "già i danni alle coltivazioni dovuti ai cinghiali siano molto ingenti". In provincia di Torino gli abbattimenti programmati sono 1.628, in quella di Biella 185, nel novarese 104, nel vercellese 330 e nel verbano 450. Il piano non riguarda però solo i caprioli, ma anche altri ungulati, con date d' inizio della caccia selettiva che vanno da fine agosto all' inverno. I daini da abbattere risultano 502, i camosci 2.783, i cervi 1.082, i mufloni 228 e i cinghiali 5.352. Intanto oggi l' assessore regionale alla Tutela della Flora e della Fauna, Mino Taricco, ha difeso in conferenza stampa il piano di prelievo dei caprioli ricordando l' elevato numero di incidenti stradali da loro causati (1037 fra il 1993 e il 2005) nonché i gravi danni che provocano all' ambiente e all' agricoltura: circa 5 milioni di euro all' anno. D' accordo con la linea regionale è L' Arci Caccia, che ha parlato di "demagogia" di animalisti e anticaccia e di "costi non più sopportabili dalla Regione" per i danni da pagare.

Legambiente “Accolto il ricorso contro la Cabina ENEL di Mezzana a S. Deuterio”

23/08 Legambiente ha reso noto che è stata accolta la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla stessa associazione ambientalista nella vicenda della "cabina Enel" realizzata alcuni anni fa nel bosco Mezzana di Macchia Albanese dal Comune di San Demetrio Corone. In un manifesto fatto affiggere a San Denetrio Corone, l' associazione sostiene che "dopo aver definitivamente scongiurato la vendita dei boschi Mezzana e Calamia, per aver dimostrato nei vari gradi del giudizio che gli stessi sono gravati da diritti di uso civico in favore di tutti i cittadini, Legambiente è stata successivamente costretta, per la conservazione e la tutela di detti diritti, nonché per il mantenimento della salubrità dell'ambiente, a ricorrere una seconda volta alla magistratura impugnando l'accordo tra l' Enel e il Comune di S. Demetrio Corone, inteso a realizzare una cabina elettrica nel bosco Mezzana della frazione Macchia Albanese". Per il presidente di Legambiente Calabria, Antonio Morabito, anche questa seconda "battaglia legale" intrapresa è destinata a concludersi in favore dei cittadini. "Infatti detta vertenza è recentemente arrivata all'esame della Corte costituzionale - riporta il manifesto - la quale all'udienza del 4 luglio 2006, con sentenza pubblicata il 27 luglio 2006, in accoglimento della questione di legittimità costituzionale, sollevata e discussa dal difensore di Legambiente Calabria, avv. Costantino Francesco Baffa, ha dichiarato incostituzionale l'art. 56, commi 1, 2, 3, della legge regionale n. 10, secondo il quale a parere della società Enel e del Comune sarebbe stato possibile realizzare la cabina elettrica, per evidente ed irrimediabile contrasto con l'art. 3, primo comma, della Costituzione, in riferimento alla legge quadro sul riordino dei territori gravati da usi civici".

Arpacal “Nessun allarme per il pesce azzurro vicino la costa”

22/08 "L'insolito avvicinamento alla costa jonica di milioni di esemplari di pesce azzurro, di piccole dimensioni, non è un allarme, ma è invece la conferma che il Mar Jonio ha raggiunto un livello di maggiore fecondità biologica grazie ad acque più pulite". E' quanto sostiene, in una nota, l'Arpacal, l'Agenzia regionale protezione ambiente Calabria. "Si tratta - prosegue la nota - di un curioso fenomeno che sta interessando la costa jonica calabrese nelle ultime settimane. I turisti in vacanza nelle località balneari hanno potuto così ammirare, con stupore, i piccoli pesci rimanere a pochi centimetri dalla battigia, per diverse ore. Appaiono, infatti, come grandi macchie scure sul fondale marino che si muovono all'unisono. In realtà, è un normale fenomeno di migrazione di milioni di esemplari di pesce azzurro che, raggruppati in banchi compatti seguono le calde correnti superficiali che raggiungono la costa jonica calabrese: da Soverato a Isola Capo Rizzuto, da Sellia Marina a Cropani Marina". "Questi esemplari, - conclude la nota - che stanno incuriosendo i turisti al punto da spingerli a chiamare al nostro numero verde, prenderanno a breve il largo e deporanno, tra meno di un anno, le uova da cui saranno originati nuovi banchi, ovvero cibo per i predatori. E' il cerchio della vita alla base della catena alimetare della oceanografia biologica".

Corigliano: Nessuna responsabilità dell’attuale Giunta sul mancato finanziamento per la raccolta differenziata

21/08 ''In merito alle affermazioni del consigliere comunale Giorgio Aversente, circa la mancata assegnazione al nostro Comune del contributo regionale per interventi a favore dello sviluppo della raccolta differenziata, l'Amministrazione comunale precisa di non avere responsabilita' dal momento che essa si e' insediata poco meno di un mese fa, quando i termini del bando pubblico regionale cui si fa riferimento erano gia' chiusi''. E' quanto si afferma in un comunicato dell'ufficio stampa del comune. L'Amministrazione, nella nota, precisa anche che ''il Comune di Corigliano Calabro, pur non risultando beneficiario del contributo assegnato, e' presente nella relativa graduatoria. La mancata assegnazione e' stata dovuta ad uno degli obblighi attesi dallo stesso bando, che prevedeva un impegno da parte dell'ente ad operare una riduzione quantitativa della tassa sui rifiuti solidi urbani. Com'e' noto, ancor prima che venisse pubblicato il bando pubblico regionale (Decreto n. 4158 dell'11 aprile 2006) il Commissario prefettizio che ci ha preceduti aveva provveduto ad un aumento della Tarsu pari al 15% che, con chiara evidenza, non e' stato compensato dall'impegno inserito nella richiesta relativa al bando di ridurre la stessa nella misura del 5%. Nel rendere edotto il consigliere Aversente che su tale bando non e' prevista la presentazione di ricorsi da parte dei Comuni interessati, l'Amministrazione comunale e' impegnata presso l'assessorato regionale all'Ambiente al fine di acquisire gia' nel prossimo mese di settembre una posizione in graduatoria utile all'ottenimento del contributo''. ''Le politiche che l'Amministrazione comunale intende perseguire per incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti - conclude la nota - sono infatti evidenziate nelle linee programmatiche che il sindaco, Armando De Rosis, si appresta a presentare al Consiglio comunale''.

Il Calabriambiente 2006 assegnato a Mons. Bregantini

19/08 Giancarlo Bregantini, vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, Marcia Teophilo, poetessa ed antropologa brasiliana e il naturalista calabrese Giuseppe Paolillo sono i vincitori dell' edizione 2006 del Premio Calabriambiente. Il riconoscimento, ideato e promosso dal Comune di Soveria Mannelli e dalla delegazione Wwf della Calabria, sarà consegnato martedì 22 agosto. Al presule locrese, è spiegato nelle motivazioni, il premio é stato assegnato per l' attività svolta in favore del recupero della dignità ambientale ed umana dei luoghi della sua diocesi, a partire dal santuario mariano di Polsi, nel cuore dell'Aspromonte; Theophilo, autrice di numerosi libri di poesie dedicati perlopiù alla foresta amazzonica, attivista nelle battaglie per la salvezza della biodiversità, mentre il riconoscimento a Paolillo è stato attribuito per la sua qualità di naturalista ed ornitologo ma anche di ambientalista militante. Alla manifestazione seguirà una proiezione di diapositive di Francesco Bevilacqua, ideatore del premio assieme all' ex sindaco della cittadina Mario Caligiuri, sul tema: "Montagne di Calabria, scrigno di bellezza ed identità". In passato il premio "Calabriambiente" è stato assegnato a personalità del mondo naturalistico, a istituzioni, Comuni, Associazioni ma anche a semplici cittadini impegnati nella tutela del patrimonio ambientale e naturalistico della regione.

Cerbiatta adottata dalla Forestale diventa “mamma”

18/08 Iona, uno splendido esemplare di cerbiatto di cinque anni, "adottata" quando aveva pochi giorni dal personale del Corpo forestale dello Stato, è diventata mamma. L'animale si trova in località "Cupone", nel comune di Spezzano Sila, nell'area gestita dall'Ufficio tutela della biodiversità (Utb) del Corpo Forestale dello Stato di Cosenza. La cerbiatta fu ritrovata circa cinque anni fa lungo una strada nella riserva naturale "Iona- Serra della Guardia " nel comune di Celico. Una splendida riserva gestita proprio dal Corpo forestale che da allora ha tenuto in cura l'animale. Aveva solo pochi giorni quando è arrivata al "Cupone" e ad accoglierla ha trovato gli uomini del Comando stazione locale che hanno provveduto ad allattarla grazie ad un biberon con latte di capra. Iona, una volta autosufficiente, è andata a far compagnia ad un cervo presente nei recinti dimostrativi lungo il sentiero didattico nell'area gestita dal Corpo forestale e dove vive tuttora. Il suo nome "Iona" deriva appunto dalla riserva naturale dello stato dove è stata ritrovata. Da circa cinque anni vive al fianco degli uomini del Corpo forestale che da oggi avranno cura anche del suo piccolo di cui non si conosce ancora il sesso in quanto, per non creare fastidio, il personale del Corpo forestale ha preferito non avvicinarsi.

Il mare nostrum sempre più pulito ma a rischio tropicalizzazione

16/08 Il mare è meno sporco ma ha la 'febbre' alta e le foci dei fiumi sono sempre più inquinate. E' questa la 'sentenza' emessa da Goletta verde di Legambiente al termine della due mesi di analisi e campionamenti effettuati lungo gli 8000 chilometri di costre italiane portati a termine con le navi Catholica e Pietro Micca. I risultati delle analisi sono stati presentati oggi a Capalbio (Grosseto) da Lucia venturi e Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente. Dunque, secondo i dati diffusi da Goletta verde, aumenta la temperatura dei mari con una progressiva tropicalizzazione che può ulteriormente stravolgere l' intero ecosistema. Mari comunque sempre più puliti (Toscana in testa, a seguire Marche, Basilicata e Molise, ultimo nella graduatoria il Friuli) e fiumi sempre sporchi alla foce. Male anche per quello che riguarda gli ecomostri, Campania in testa seguita da Puglia e Calabria, e male anche per quanto riguarda l' erosione degli arenili che interessa oltre 1600 chilometri di spiagge italiane. Intanto è in arrivo la 'vongola delle Filippine', vongolone tropicale che potrebbe spodestare uno dei frutti di mare più amati dagli italiani. La 'vongola delle Filippine' è infatti una delle specie tropicali che potranno insediarsi in quella sorta di 'tropico de' noantrì nel quale si sta trasformando il mare italiano, con temperature che, in alcuni casi, superano i 30 gradi centigradi. E' questo uno dei dati più preoccupanti, per i futuri risvolti sull' ecosistema, diffuso oggi da Legambiente al termine dell' ultima campagna di campionamento e analisi nei mari italiani di Goletta Verde. I dati sono stati presentati stamani a Capalbio (Grosseto) e mostrano la faccia positiva e quella negativa dell' impatto dell' uomo sull' ambiente marino. La faccia positiva è un minor inquinamento dei mari che presenta una situazione tutto sommato buona. La depurazione, ha sottolineato Lucia Venturi della segreteria nazionale di Legambiente, "é migliorata negli anni ed è diminuita la presenza di batteri di origine fecale". Ma è la temperatura delle acque marine che sta progressivamente salendo a preoccupare di più. I tecnici di Goletta Verde, grazie ai laboratori mobili che accompagnano da terra il viaggio delle imbarcazioni Catholica e Pietro Micca, hanno rilevato valori termici delle acque superiori di 1/2 gradi alla media stagionale con picchi di 33,1 gradi a Falconara Marittima e 31,4 a Porto San Giorgio (Marche), 31,2 gradi a Siniscola (Sardegna), 30,7 a Ravenna (Emilia Romagna) e 30,5 a Rosignano, in Toscana. Il mare nostrum rischia di diventare così un vero e proprio mare tropicale, che porta ad uno stravolgimento dell' ecosistema. Ecco arrivare il vongolone filippino, ma anche la terribile Ostreopsys, l' alga tossica che ha disturbato i bagnanti liguri, laziali, siciliani, il pesce pappagallo che se ne stava nelle acque di Lampedusa e il terribile pesce serra, le aguglie e le lampughe che mai avrebbero detto di dover migrare al nord. Faccia negativa: l' inquinamento delle foci dei fiumi peggiora (il 66,7% dei punti campionati è inquinato o gravemente inquinato) e la presenza di "ecomostri", che sono sempre lì. "Sono 3359 le infrazioni accertate sul demanio marittimo" hanno spiegato i vertici di Legambiente che ricordano come la Campania sia in testa a questa sgradevole classifica seguita da Sicilia, Calabria e Puglia. I nuovi 'pirati' si sono così meritati le bandiere nere, 14 riconoscimenti in negativo per chi si è contraddistinto nelle aggressioni all' ambiente. Bandiere nere sì, ma il blitz di Goletta ha portato anche i riconoscimenti in positivo come l' attribuzione delle 5 Vele alle comunità dove tutela dell' ambiente, turismo e sviluppo vanno di pari passo senza problemi. E anche la bella notizia dell' 'internazionalizzazione' di Goletta Verde. "La Chicaboba Magnum - è stato detto - ha toccato molti porti del Mediterraneo portando con sé il progetto di una federazione dei Parchi del Mediterraneo che metta in rete oltre 500 realtà e le diverse migliaia di riserve naturali dei Paesi che si affacciano sul Bacino del Mediterraneo".

Aumentano le ecomulte ma diminuiscono gli eco-controlli. Nasce un osservatorio ambientale

10/08 Diminuiscono i controlli degli ecoreati rispetto al 2005, ma aumenta il valore delle multe per l'ambiente. Secondo il primo bilancio dell'attività dei carabinieri per la tutela dell'ambiente, presentato oggi a Roma alla presenza del ministro Alfonso Pecoraro Scanio, l'illegalità ambientale nei primi sette mesi del 2006 è del 26%. Rispetto al 2005 si registra un calo degli ecoreati del 4%, ma è boom per le sanzioni amministrative che toccano la cifra record di circa 37 milioni di euro contro circa un milione e 400 mila dello stesso periodo del 2005. "Occorre essere molto energici contro le illegalità ambientali", ha detto il ministro dell'Ambiente. I carabinieri per la tutela dell'ambiente nei primi sette mesi del 2006 hanno effettuato 5.429 controlli, nel cui ambito sono state accertate 1.438 infrazioni alla normativa ambientale. I controlli hanno portato a 103 arresti, di cui 83 per reati legati all'inquinamento del suolo e 19 legati all'inquinamento atmosferico. E a propositi di eco controlli ed eco multe nasce l'osservatorio nazionale sui crimini ambientali. I magistrati Donato Ceglie e Maurizio Santoloci sono stati nominati consulenti. Tra gli obiettivi anche quello di scrivere la proposta, coordinata dal ministero della Giustizia, per introdurre i reati ambientali nel Codice Penale. Ad annunciarlo il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio: "Il ministero dell'Ambiente avrà presso il Gabinetto, un' Osservatorio sui crimini ambientali", ha detto Pecoraro nel corso della presentazione del bilancio delle attività dei primi sette mesi del 2006 del Comando carabinieri per la tutela dell' ambiente. "Ho firmato ieri il provvedimento - ha riferito il ministro - e ho nominato come consulenti i magistrati Donato Ceglie e Maurizio Santoloci, che hanno accettato, per realizzare il massimo del supporto alle forze dell'ordine, perché ci sia un' attenzione del ministero dell'Ambiente anche dal punto di vista del rispetto delle leggi dello Stato e per scrivere la nostra proposta, che sarà coordinata dal ministero della Giustizia, per introdurre i reati ambientali nel Codice penale del nostro Paese". "Per quanto riguarda la riscrittura del Codice ambientale - ha proseguito il ministro - tra i magistrati che ci stanno aiutando, per la normativa dei rifiuti, c'é anche Gianfranco Amendola". "Credo che l'appello rivolto perché questi reati vengano introdotti nel Codice penale debba essere recepito - ha aggiunto il ministro dell'Ambiente - Il termine 'crimini' non è scelto a caso. Noi riteniamo che alcune cose gravissime, come i rifiuti tossici o le ecomafie che si sviluppano in questo settore, sono da combattere come criminalità ambientali. Dobbiamo aggredire la malavita organizzata: se pensiamo alla 'ndrangheta in Calabria e alle vicende collegate ai rifiuti in Campania, sappiamo che va contrastata con grande determinazione ed energia''.

In Calabria il “Veliero dei defini”

09/08 Il Veliero dei Delfini e' arrivato in Calabria. La campagna, che ha come testimonial Enzo Maiorca, e' promossa dal Cts Ambiente in collaborazione con il ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, con la partecipazione della guardia costiera, del Nucleo operativo ambientale dei carabinieri e della guardia di finanza. ''Oltre 1500 miglia, 50 giorni di navigazione e 23 tappe - e' scritto in una nota - per conoscere la presenza, la distribuzione e lo stato di conservazione dei delfini e degli altri cetacei che frequentano i nostri mari e per verificare quali sono i principali fattori di minaccia per questi animali. Ma non solo. Quest'anno un'attenzione particolare sara' rivolta al tema della biodiversita' marina e in special modo ai grandi migratori che frequentano i nostri mari''. ''Insieme ai delfini, alle balene ed alle altre specie di cetacei - prosegue la nota - i ricercatori del Cts Ambiente saranno impegnati nella realizzazione di un check up a tartarughe marine, foca monaca, squali, tonno rosso e pescespada per raccogliere dati preziosi per definire le piu' idonee strategie per arrestare la perdita di biodiversita' entro il 2010, secondo quanto previsto dall'iniziativa Countdown 2010 promossa dall'Iucn, l'Unione internazionale per la conservazione della natura''. Il Veliero, che sara' in Calabria da oggi al 13 agosto, fara' tappa a Tropea ed a Cetraro. Durante la permanenza nelle diverse localita' sono previste una serie di iniziative in collaborazione con i Comuni e le associazioni locali. Domani a Tropea ed il 12 a Cetraro sono in programma conferenze stampa ed uscita in mare a bordo del veliero con la partecipazione delle autorita' locali.

Aumenta in Calabria la raccolta differenziata della carta

08/08 Cresce, in Calabria, la raccolta di carta e cartone da destinare al riciclo. In particolare, nel 2005, la raccolta e' aumentata del 9,8% che ha consentito ai Comuni calabresi di ottenere un milione e 928 mila euro. Il dato emerge dall'XI Rapporto sulla raccolta, riciclo e recupero di carta e cartone effettuato da Comieco, il Consorzio nazionale per il recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica. Secondo il rapporto, e' stata di 2,26 milioni di tonnellate la quantita' di imballaggi cellulosici che nel 2005 e' stata avviata al riciclo in Italia. Nel 2005, infatti, ogni italiano ha raccolto quasi 40 Kg di carta e cartone con un incremento del 7,5% rispetto al 2004. ''Un'attenzione particolare - e' scritto in un comunicato - merita la Calabria, la quale registra una quota di raccolta pro capite di 17,1 Kg annui. I calabresi nel 2005 hanno raccolto il 9,8% in piu' di materiali cellulosici''. ''In totale - ha sostenuto Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco - gli abitanti della regione hanno raccolto 34.412,4 tonnellate di materiale. Questo ha permesso ai Comuni calabresi di ricevere in cambio una somma di un milione e 928 mila euro. In Italia, infatti, piu' si ricicla carta e cartone, piu' si ricevono contributi da Comieco''. Se si considera l'intero Meridione, nell'anno appena passato e' stata raccolta una quantita' di carta e cartoncino per 360,7 mila tonnellate, le quali hanno generato un ritorno economico ai Comuni pari a 17,6 milioni di euro. ''Sono notevoli - prosegue la nota - anche i benefici ecologici generati dal riciclo, le tonnellate di carta raccolte al Sud equivalgono, infatti, alla capienza di ben tre discariche. Per quanto riguarda la crescita dei volumi di raccolta, in prima fila c'e' il sud con un +15,2%. Il centro Italia registra un aumento del 7,4%, mentre al nord l'incremento e' del 5,6%. Se il settentrione rimane l'area che segna volumi di raccolta maggiori, anche quest'anno i tassi a due cifre registrati confermano la volonta' del meridione di recuperare il ritardo accumulato rispetto al resto d'Italia''. Comieco e' il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica. Il Consorzio ha come compito istituzionale il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Direttiva 94/62 CE e recepiti dalla legislazione nazionale. Al Comieco aderiscono circa 3.500 imprese della filiera cartaria. Per realizzare questi obiettivi il Consorzio ha sottoscritto 649 convenzioni sulla raccolta differenziata che coinvolgono 5.797 Comuni e circa 48 milioni e mezzo di cittadini.

Nuovi finanziamenti per la pulizia delle spiagge

07/08 Continua incessante l’impegno dell’Assessorato Politiche dell’Ambiente per il risanamento degli ambienti marini costieri. Dopo la messa in funzione di 100 depuratori e il raddoppio dei battelli che stanno pattugliando le coste calabresi per la pulizia della acque superficiali, arrivano ulteriori finanziamenti per la pulizia delle spiagge. Ben 700 mila euro che si aggiungono ai precedenti 800 mila, per rendere più fruibili gli arenili calabresi sia dal punto di vista ambientale che sanitario.
“Il raggiungimento dei primi risultati – ha commentato l’assessore Tommasi – è visibile, stiamo proseguendo sulla rotta di una programmazione a medio e lungo termine in grado di affrontare le emergenze e giungere ad una soluzione definitiva dei problemi degli ambienti marini”.
“I risultati raggiunti ci incoraggiano – ha detto Tommasi – e ci convincono che la strada intrapresa è quella giusta per affrontare in maniera organica e integrata i problemi legati agli ambienti marini costieri. Il nostro lavoro continua convinti come siamo che è prioritario rendere più fruibile e maggiormente attrattiva una risorsa primaria quale è il mare per la Calabria”.

Legambiente a Loiero: “Risorse per tutelare i caprioli”

04/08 "La generosità della Regione Calabria nel destinare due milioni di euro per i caprioli piemontesi è nobile, ma è fondamentale che queste risorse siano messe a disposizione per il Capriolo italico, specie a forte rischio in Italia, per la quale un parco calabrese, il Parco nazionale dell'Aspromonte, ha presentato, dopo quattro anni di serio lavoro, un ottimo studio di fattibilità per la sua reintroduzione". Questa la richiesta di Legambiente, fatta dal responsabile nazionale conservazione e gestione fauna, Antonino Morabito, al presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, rispetto alla disponibilità manifestata verso i 600 caprioli di Acqui Terme, in provincia di Alessandria. "E' fondamentale ricordare - ha sostenuto Morabito - che, come riportato in tutti i Piani d'azione nazionali per le specie minacciate, la seconda causa, in ordine di grandezza, di perdita della biodiversità è il continuo 'arrivo' di specie alloctone. I caprioli presenti in Piemonte, che in questi giorni di afa estiva hanno acceso il dibattito, appartengono ad una specie non originaria della Calabria, il capriolo europeo, e tentare di salvarli trasferendoli in questa regione si trasformerebbe in una serissima minaccia per la fauna italiana". Nel plaudire alla sensibilità mostrata da Loiero, Legambiente, è scritto in una nota, auspica che la Calabria "diventi protagonista in Italia ed Europa per le azioni a favore della conservazione della biodiversità, a partire da maggiori risorse per la gestione del sistema delle aree protette, dei siti d'importanza comunitaria e delle zone di protezione speciale, principale 'casa' della biodiversità presente in Calabria"

Sottosegretario Marchetti: “Rivedere il tracciato dell’elettrodotto Laino-Rizziconi”

03/08 Dopo il sopralluogo della scorsa settimana in Calabria il Sottosegretario all'Ambiente Laura Marchetti è persuasa che il tracciato dell'elettrodotto Laino-Rizziconi debba essere rivisto. "Tralicci avvinti - sostiene Marchetti in una nota - alle abitazioni, nella provincia di Cosenza, ne ho visti con i miei occhi e già posso smentire i documenti ufficiali che hanno trasformato 50 centimetri di distanza in 50 metri. Le argomentate proteste, che da anni percorrono la Calabria, hanno costretto il Ministero dell'Ambiente, alla fine dello scorso anno, a chiedere ufficialmente a Terna-Grtn un elaborato idoneo a rappresentare il percorso seguito dall'elettrodotto per verificarne l'aderenza alle prescrizioni del Decreto di Valutazione di Impatto Ambientale. La società - dopo 8 mesi - non ha ancora fornito tali informazioni alla Commissione per la Via, presso il Ministero dell'Ambiente. In una riunione che ho convocato oggi è stato deciso - di comune accordo con il Direttore Generale Bruno Agricola, presidente della Commissione VIA - che la Commissione concluderà il suo lavoro di verifica del tracciato realizzato da Terna-Grtn entro il mese di ottobre 2006. Il 30 ottobre ho invitato a riunirsi a Roma, presso il Ministero dell'Ambiente, i Sindaci dei paesi che lamentano le maggiori criticità, vale a dire Montalto Uffugo, San Benedetto e Lattari, insieme al Direttore Bruno Agricola e a rappresentanti di Terna-Grtn, Regione Calabria e Provincia di Cosenza: valuteremo insieme il lavoro della Commissione VIA e quindi la corrispondenza dei lavori eseguiti da Terna-Grtn rispetto a quelli autorizzati". "In quella sede - ha concluso - intendiamo trovare un accordo definitivo sulle varianti necessarie per la salute dei cittadini e la tutela del paesaggio e dell'ambiente. Auspico, naturalmente, che Terna-Grtn voglia fornire la massima collaborazione nei tempi richiesti e senza ulteriori ritardi"

Adamo “Mare pulito, oltre 100 depuratori attivati”

02/08 "Dopo gli annunci adesso cominciano a seguire i fatti. E' sotto gli occhi di tutti che quest'anno i turisti e i bagnanti possono fidarsi di un mare calabrese più pulito". A sostenerlo è stato il vicepresidente della Regione Calabria, Nicola Adamo. "La caparbietà - ha aggiunto Adamo - che ha animato l' incessante lavoro dell' assessore regionale Diego Tommasi, la volontà determinata del presidente Agazio Loiero, l'efficienza del commissario per l'emergenza ambientale Carlo Alfiero attraverso un lavoro che è stato svolto nei mesi scorsi hanno reso possibile l'attivazione di oltre cento depuratori che nel passato erano non funzionanti. E' ovvio che le ragioni dell'inquinamento marino anche se biologico sono di tipo strutturale e che quindi sulla base delle strategie del Governo regionale richiedono tempi graduali ma che vanno oltre la stagione 2006". "Su questo fronte - ha concluso Adamo - il Governo regionale continuerà ad essere impegnato anche e soprattutto perché non rinunceremo ad un piano regionale per la messa in sicurezza, l'ammodernamento ed il disinquinamento del territorio e delle acque calabresi".

Il Commissario Alfiero soddisfatto “I depuratori lavorano a pieno regime. Superata l’emergenza”

01/08 "Ritengo di avere onorato l'impegno che avevo assunto di fare funzionare nuovamente a pieno regime i 74 depuratori per i quali si registrava una carenza o addirittura una mancanza assoluta di manutenzione, avendo utilizzato nel modo più produttivo gli otto milioni di euro che erano stati stanziati". Carlo Alfiero, in un' intervista alle agenzie, fa il punto del lavoro che ha svolto dall'aprile scorso, quando gli è stato affidato l'incarico di commissario straordinario per l'emergenza ambientale in Calabria, ed esprime soddisfazione per i risultati raggiunti. "Questo non significa - aggiunge l'ex direttore della Dia - che abbiamo ripulito il mare della Calabria, problema che non si può collegare soltanto al funzionamento dei depuratori ma che é determinato da situazioni più generali. Significa, però, che 74 depuratori che prima non funzionavano perché avevano dei problemi adesso svolgono regolarmente la loro funzione. Il che non è poco in una situazione che in Calabria, sotto l'aspetto ambientale, registrava fino a poco tempo fa gravissime problematiche". "Gli interventi che sono stati effettuati - ricorda Alfiero, ripercorrendo le tappe della sua attività - riguardano i 74 depuratori e stazioni di sollevamento che mi sono stati indicati a suo tempo dalla Regione. Ho nominato una commissione scientifica che ha valutato le richieste d' intervento, stabilito i criteri di spesa e con una procedura d'urgenza ho incaricato le stesse ditte che avevano la manutenzione degli impianti di effettuare questi lavori, che adesso sono praticamente conclusi. In particolare, il 70 per cento di questi lavori sono completati e consegnati. Un'altra ventina di depuratori funzionano lo stesso perché li ho fatti attivare malgrado i lavori non siano ancora completati in mancanza di alcuni pezzi che devono essere fatti su misura". Ma il lavoro di Alfiero non si è limitato ai depuratori per i quali erano necessari i lavori di straordinaria manutenzione. "Un'altra decina di depuratori - spiega - avevano bisogno di lavori che non erano di straordinaria manutenzione, ma strutturali, e che, quindi, non potevano essere affidati direttamente perché presupponevano un certo impegno tecnico. Mi sono dunque impegnato perché questi lavori venissero consegnati attraverso gare d'appalto. Adesso i lavori sono in corso e saranno completati entro l'autunno. Alfiero si dice convinto, comunque, che "il problema dell'inquinamento del mare è troppo grande per poterlo ridurre alla dimensione del funzionamento dei depuratori, che sono soltanto uno degli elementi costitutivi della sanatoria dell'ambiente. Quello degli interventi per i depuratori non è un compito da commissario straordinario. E' stato un qualcosa in più che mi è stata affidato perché hanno ritenuto che con i poteri del commissario queste cose si potessero fare meglio. Tutto questo si è aggiunto ai compiti già immani che un commissario strordinario per l'emergenza ambientale deve svolgere e che riguardano alcuni settori specifici. In primo luogo quello dei rifiuti e della loro trasformazione in risorsa energetica e quindi in combustibili. In merito a questo specifico aspetto c'é da dire che in Calabria, se si eccettua la provincia di Cosenza, dove mancano totalmente gli impianti di trattamento, non c'é una situazione grave come quella che si registra, per esempio, a Napoli. E questo malgrado nel periodo estivo la Calabria registri un sensibile incremento della produzione dei rifiuti. Un altro compito importante del commissario straordinario è quello delle bonifiche dei siti industriali inquinati, come quello che è in corso sull'ex Pertusola di Crotone. Il commissario, dunque, non deve occuparsi soltanto dell'emergenza ambientale, ma anche di problemi più ampi e di carattere strategico". Secondo Alfiero, inoltre, ci sono le condizioni perché alla data della scadenza del suo mandato, e cioé il 31 gennaio prossimo, decada il regime di emergenza ambientale per la Calabria, che si protrae ormai da dieci anni. "Ritengo che ci siano ormai le condizioni - sostiene il commissario - perché le funzioni commissariali nel settore ambientale vengano riaffidate alla Regione". "In ogni caso - conclude Alfiero - in Calabria bisogna lavorare molto perché si diffonda un'adeguata educazione ambientale sul piano ambientale, orientando il comportamento dei cittadini. Ciò che si riversa in mare dai fiumi è la dimostrazione lampante della necessità che per risolvere in Calabria il problema dell'inquinamento marino occorre agire soprattutto sul piano dell'educazione civica. Non si può pretendere che le cose vadano bene se non siamo noi stessi a fare in modo che questo accada".

Rifiuti, out out del Governo: A sud tolleranza zero sulla raccolta differenziata

01/08 Il Sud nel mirino del Governo sull' emergenza rifiuti. L'esecutivo ha dichiarato la tolleranza zero sulla raccolta differenziata che diventa, da oggi, priorità nazionale. E per i consorzi inadempienti scatterà il commissariamento. Già in atto quello su 3 consorzi della Campania e in arrivo ci sono altri provvedimenti. Si allontana inoltre il via libera agli inceneritori. "Senza raccolta differenziata sono ferri vecchi", ha detto il ministro dell' Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, che ha pronunciato lo stop ai rifiuti non trattati in discarica o negli inceneritori. Il piano d'azione per liberare le strade dalle montagne di immondizia è stato messo a punto nel corso di un vertice convocato in via straordinaria a Palazzo Chigi e presieduto dal premier, Romano Prodi, alla presenza, oltre che del ministro Pecoraro Scanio, del sottosegretario alla presidenza, Enrico Letta, del generale Roberto Jucci, che presiede la task-force del ministero contro l'emergenza, del capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, e dei governatori di Campania, Antonio Bassolino, e Calabria, Agazio Loiero. Nel piano rientra anche la Puglia. E i primi effetti già si fanno vedere, come ha sottolineato lo stesso ministro dell'Ambiente: "In Campania - ha detto - non c'é più disponibilità a tollerare questa lentezza sulla vicenda dei rifiuti. Sono stati già commissariati tre consorzi di rifiuti, Napoli 4, Benevento 3 e Salerno 3. Abbiamo chiesto che vengano commissariati anche altri consorzi che non lavorano sulla raccolta differenziata". Per Napoli 4 e Salerno 3 è stato scelto il generale Liberati e per Benevento 3 il generale Del Monaco. "La raccolta differenziata dei rifiuti nelle Regioni del Sud diventa una priorità del Governo nazionale", ha detto il ministro dell'Ambiente al termine del vertice sottolineando che "il ministero dell'Ambiente pretende che anche il Sud faccia raccolta differenziata come si può fare nel resto d'Italia". "La scelta di nominare a capo della struttura che promuoverà la raccolta differenziata al Sud il generale Jucci, è una scelta forte - ha proseguito Pecoraro - che dimostra che noi vogliamo davvero cambiare linea nel campo dei rifiuti. Togliere immondizia dalle strade". "E' la prima volta - ha detto Pecoraro - che si fa a Palazzo Chigi una riunione dedicata alla raccolta differenziata, riciclaggio e riduzione dei rifiuti. Basta con una politica che si basa soprattutto sugli inceneritori e non soprattutto sulla raccolta differenziata". Una scelta, quest'ultima, "scritta nel programma della coalizione di centrosinistra". E da parte di Prodi? "Il premier ha detto - ha riferito Pecoraro rispondendo ai giornalisti - che l'ordinanza che ha fatto per le Regioni del sud contiene questa nuova struttura guidata dal gen. Jucci, che il Governo vuole la raccolta differenziata e che valuterà anche modifiche all'ordinanza se, nonostante questo impegno, non ci saranno ancora risultati tangibili". Pecoraro ha inoltre messo uno stop al conferimento nelle discariche provvisorie e negli inceneritori del rifiuto "tal quale". "Nessun rifiuto può entrare in discarica o negli inceneritori - ha detto Pecoraro - senza essere stato prima trattato". "Senza raccolta differenziata anche se si forza sugli inceneritori - ha precisato il ministro - non si ottiene nulla". Per quanto riguarda le Regioni, Pecoraro ha sottolineato "la scelta forte" della Calabria con uno stanziamento di 17 milioni di euro in oltre 200 comuni per passare dal 13 al 45 per cento di differenziata e il programma integrato adottato dalla Puglia. "Bisogna dimostrare che il Sud può farcela. In questi anni non si è fatto abbastanza e il sistema - ha concluso Pecoraro - ha lasciato troppo spazio alle ecomafie". I primi risultati del piano del Governo si vedranno entro sei mesi, ha detto il generale Jucci.
Il Nord batte il Sud per 35 a 8: 27 i punti percentuali che dividono l'Italia sulla raccolta differenziata. E' il Veneto il re della differenziata, secondo gli ultimi dati del Rapporto Rifiuti 2005 (relativi al 2004). La produzione di rifiuti urbani in Italia è arrivata a quota 31,1 milioni di tonnellate con un incremento del 3,7% nel 2004 rispetto al 2003. La raccolta differenziata a livello nazionale é al 22,7% pari a poco più di 7 milioni di tonnellate.
"In questa occasione non valgono le parole. Io spero che entro sei mesi ci possiamo incontrare con dei risultati". Lo ha detto il generale Roberto Jucci che guida la task-force istituita presso il ministero dell'Ambiente proprio per promuovere la raccolta differenziata nelle regioni del Sud. Fondamentale, per il generale, "la comunicazione che deve essere rivolta alle massaie, alle scuole, ai cittadini". Una comunicazione che "durante l'emergenza Sarno - ha detto Jucci che è stato commissario in quell'occasione - è stata fondamentale". In particolare sulla questione rifiuti "cercheremo di operare correttamente e puntalmente", ha concluso il generale.

Loiero “Sui rifiuti il Governo ha apprezzato la nuova linea della Calabria”

01/08 ''E' positivo che il Governo si sia reso conto che in Calabria la Giunta regionale ha cambiato linea politica sulla raccolta dei rifiuti, avviando un piano per aiutare i Comuni a fare la raccolta differenziata dei materiali riciclabili''. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, dopo avere presentato al Presidente del Consiglio, Romano Prodi, il lavoro svolto in un anno di attivita' e commentando gli apprezzamenti ricevuti dal ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. ''Abbiamo spinto 232 Comuni calabresi, su circa quattrocento - ha detto Loiero - a lavorare con la Regione per migliorare le bassissime performance raggiunte in passato nella raccolta differenziata. Un piano, appena avviato, che bene si potra' integrare con la decisione del Consiglio dei Ministri di incrementare questo settore nelle Regioni meridionali, che hanno quote di raccolta molto basse. Per questo sono pienamente soddisfatto della decisione del Governo di affidare l'incarico di commissario speciale al generale Roberto Jucci''. Nel corso della riunione, che si e' tenuta a Palazzo Chigi, il presidente Loiero ha anche ricordato che ''tra i problemi da affrontare per lo smaltimento dei rifiuti c'e' anche quello del secondo termovalorizzatore, in quanto l'apposita legge regionale e' stata impugnata davanti la Consulta e la Regione Calabria, adesso, sulla base della sentenza, dovra' fare precise scelte ed imboccare presto una strada capace di farla uscire dall'emergenza''

Soddisfazione del Presidente Oliverio sulla raccolta differenziata

01/08 Il Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ha commentato positivamente l'emanazione del bando di gara per l'assegnazione di contributi ai Comuni per interventi a favore dello sviluppo della raccolta differenziata voluto dall'assessore regionale all'Ambiente, Diego Tommasi. "Devo esprimere apprezzamento - ha detto Oliverio - per l'iniziativa assunta dall'assessore regionale all'Ambiente, Diego Tommasi, di aver programmato e portato a conclusione la utilizzazione di consistenti risorse per incentivare i Comuni alla raccolta differenziata dei rifiuti. E' questa un'azione particolarmente interessante perché spinge orientamenti e scelte in direzione di una cultura e di una pratica, quella, appunto della raccolta differenziata, che costituisce una importante condizione per considerare e risolvere una vera e propria emergenza ed una questione non affrontata per un lungo periodo ed ancora aperta in Calabria e nella nostra provincia, malgrado la gestione commissariale. Sono sicuro che l'iniziativa dell'assessore Tommasi consentirà di compiere un salto di qualità, ma soprattutto a determinare una nuova attenzione ed un impegno concreto sul grave problema della raccolta differenziata e dello smaltimento dei rifiuti. In questo settore bisogna recuperare ritardi gravi e definire, finalmente, un piano che consenta di valutare con determinazione nodi che non possono continuare a rimanere insoluti, rifugiandosi in atteggiamenti che non hanno ragion d'essere e vengono utilizzati pretestuosamente per rinviare la soluzione di un problema che rischia, anche da noi, di diventare esplosivo e non governabile". "Sono sicuro - ha concluso Oliverio - che con la volontà ed il concorso delle istituzioni locali ad ogni livello si possono affrontare e risolvere positivamente ed in tempi rapidi problemi come questo".

Ripa di Meana “Sull’Europaradiso intervenga Rutelli”

01/08 Il presidente di Italia nostra, Carlo Ripa di Meana, chiede l'intervento del ministro dei Beni culturali, Francesco Rutelli, ''a difesa del territorio calabrese in relazione alle conseguenze che deriverebbero dalla realizzazione a Crotone del complesso turistico Europaradiso''. ''Nella favola crotonese della citta' 'Paradiso' - sostiene Ripa di Meana - il 'mostro' di turno, tutto cemento e consumo irreversibile del territorio, sceglie la vittima tra le bellezze del luogo. Una storia che si ripete e che questa volta prende di mira una zona umida pregiatissima protetta dall'Unione Europea. Italia Nostra e' nettamente contraria alla realizzazione dell'opera in questo delicatissimo contesto ed e' pronta, se venisse approvato il progetto, a ricorrere in tutte le sedi. C'e' bisogno della Valutazione di impatto ambientale europea che preveda tutte le alternative, compresa l'opzione zero ma soprattutto serve l'occhiuta vigilanza delle Soprintendenze statali ed un intervento deciso, che richiedo ufficialmente, del Ministro per i Beni Culturali Rutelli, a difesa del territorio calabrese ed italiano, in nome dell'articolo 9 della Costituzione e del vero turismo sostenibile, non di certo delle Disneyland e delle Las Vegas immobilari''. ''Un milione e 397 mila 550 metri quadrati di edifici - e' detto in una nota di Italia nostra - su 1.200 ettari di macchia mediterranea. La realizzazione del complesso turistico e' prevista vicino a Crotone, alla foce del fiume Neto, un'oasi naturale, in una zona a protezione speciale, una delle zone di maggiore rilevanza ambientale della costa calabrese, con un vincolo imposto dall'Unione Europea e dalla Regione Calabria. Italia Nostra si e' occupata della vicenda con il suo Consiglio regionale calabrese ed ha pubblicato un articolo nell'ultimo numero in uscita del suo Bollettino nazionale''.

Magarò “Rassicurano le parole del sottosegretario Marchetti sull’elettrodotto”

28/07 "Le rassicurazioni fornite dal Sottosegretario all'Ambiente Laura Marchetti rispetto alla variazione del percorso dell'Elettrodotto Laino-Feroleto-Rizziconi rappresentano un primo importante successo per il Sindaco di Montalto Uffugo, Ugo Gravina, che non ha esitato a scendere in campo al fianco dei cittadini per condurre una battaglia di civiltà legittima e di primaria importanza". E' quanto sostiene in una nota il consigliere regionale della Rosa nel Pugno, Salvatore Magarò. "L'azione - ha aggiunto - condotta dall'amministratore socialista a tutela della salute delle comunità ricadenti nel territorio interessato dalla costruzione dell'elettrodotto, testimonia l'impegno concreto con il quale il sindaco ha risposto all'appello lanciato dagli abitanti delle contrade Lucchetta e Pianette, coinvolti loro malgrado in questa vicenda". "Si tratta - ha concluso Magarò - dell'ennesimo risultato positivo riscosso da Gravina che, in questa prima fase della consiliatura, ha svolto un ruolo importante e decisivo per lo sviluppo di Montalto Uffugo e per la crescita e l'integrazione nell'area urbana di questo importante centro.

Ministro Pecoraro “Una indagine sugli ecomostri in Calabria”

27/07 Una rapida indagine conoscitiva sul territorio della Regione Calabria, che consenta di individuare gli ecomostri più 'impattanti'. E' una delle iniziative concordate durante la riunione di ieri del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio con il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero. Loiero ha ricordato che la Regione ad inizio settembre procederà all'abbattimento dell'ecomostro di Stalettì, in località Copanello (provincia di Catanzaro). Pecoraro Scanio ha apprezzato particolarmente l'iniziativa del presidente calabrese, ed ha annunciato la volontà di dare mandato al Comando Carabinieri di Tutela Ambientale per una vasta indagine territoriale che dia luogo ad un vero e proprio censimento degli ecomostri presenti in Calabria. Via libera anche al Piano di Caratterizzazione Ambientale, per valutare i danni prodotti alle spiagge e ai fondali marini nell'area di Vibo Valentia e ipotizzare eventuali interventi. E' stato inoltre dato mandato agli uffici di accelerare le procedure per la bonifica del sito Pertusola, nel comune di Crotone.

Fedele (FI) “Finalmente da Prodi un no chiaro al Ponte”

26/07 "Finalmente una parola chiara sul tema. E se questo significa per il presidente Prodi essere 'figli prediletti', noi ne faremmo volentieri a meno". E' quanto sostiene in una nota il parlamentare di Forza Italia, Luigi Fedele, circa la risposta al question-Time data dal presidente del consiglio dei Ministri, Romano Prodi, relativamente alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. "Ribadiamo, ancora una volta, che il Ponte sullo Stretto - ha aggiunto - è una occasione unica e irripetibile di sviluppo economico e sociale per la Calabria, per la Sicilia e per tutto il Sud. La maggior parte dei capitali destinati al Ponte sono privati e quindi non è per nulla alta l'incidenza sulle casse dello Stato. E' importante, certamente, che ci sia il completamento dell'Autostrada e della 106 ionica, come, del resto, il precedente governo Berlusconi ha sempre sostenuto con i fatti, finanziando le opere e accelerando le procedure di esecuzione". "In questo modo, ancora una volta - ha proseguito Fedele - il Sud e la nostra Regione, in particolare, saranno tagliate fuori dalle grandi direttrici internazionali e si allontaneranno sempre più dall'Europa. In qualche modo, il mio collega di partito, Angelo Sanza, aveva anticipato la notizia in sede di dibattito sul Dpef. E del resto, la nomina a presidente dell'Anas dell'ing. Ciucci, stimato professionista, è stato un chiaro segnale in ordine alla decapitazione della società 'Stretto di Messina'". "Quanto mai curioso - ha concluso - è il fatto che il Ministro alle Infrastrutture, Di Pietro, a fianco di Prodi, non ha battuto ciglio, pur avendo in passato fatto dichiarazioni alquanto diverse. Sarà, forse, perché in questi giorni, il Ministro Di Pietro è 'autosospeso' o 'congelato' per via della protesta sull'indulto?".

A Cetraro parte la campagna di controllo dell’inquinamento marino

25/07 Anche quest'anno in Calabria, entra nel vivo con un iniziativa presso la Capitaneria di Porto di Cetraro l'undicesima edizione della Campagna Nazionale "Diritti al Mare - Diritti del Mare" promossa dall'Associazione Verdi Ambiente e Società Onlus. L'iniziativa si svolge in collaborazione con l'Associazione Nazionale Attività Natatorie e Subacquee per i Disabili Nadd Europe, patrocinata dal Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e col sostegno della Castalia Ecolmar, la flotta navale operante nel settore ambientale per la prevenzione, il controllo ed il contenimento dei fenomeni inquinanti dell'Ecosistema Marino. Come negli anni scorsi - è scritto in una nota - questa edizione vedrà, nuovamente, l'attivazione del Numero Verde 800/866158 messo a disposizione dall'Associazione per consentire ai cittadini del posto ed ai turisti, durante tutto il periodo estivo, di segnalare qualsiasi disservizio, casi di inquinamneto e di violazione delle norme vigenti, che avvengono sul litorale del nostro Paese. Inoltre le segnalazioni potranno arrivare attraverso la posta elettronica all'indirizzo : vas@vasonline.it oppure direttamente alle Guardie Giurate Volontarie dell'Associazione dislocate sul terriorio regionale. Le segnalazioni, quindi, potranno riguardare non solo casi di inquinamento ma anche veri e propri casi di disagi e raggiri ai danni di turisti e vacanzieri.

Dodici milioni dei fondi POR destinati alla rete ecologica regionale

24/07 Si è svolto stamattina, presso la sede del Dipartimento Politiche dell'Ambiente a Catanzaro Lido, il Tavolo di Concertazione per l'utilizzazione dei fondi del Progetto Integrato Strategico. Ben 12 milioni di risorse residue dei fondi Por 200/2006 destinati alla Rete ecologica regionale per implementare gli strumenti di tutela, valorizzazione e conservazione della biodiversità e delle risorse naturali, "nell'ottica - ha sottolineato l'assessore Tommasi che ha presieduto il Tavolo di concertazione - di utilizzare e spendere i fondi, ma di farlo anche in ottemperanza alla esigenza di crescita e sviluppo dei territori". Hanno risposto numerosi all'appello dell'assessore Verde che "inaugura - ha detto Tommasi - un rapporto virtuoso dal punto di vista della concertazione tra la Regione e i soggetti istituzionali e non, che operano sul territorio per la valorizzazione delle risorse". Presenti i rappresentanti delle cinque province calabresi, delle comunità montane, dei parchi e delle associazioni ambientaliste: partecipazione "entusiasta ad un'iniziativa - ha dichiarato l'assessore della provincia di Vibo Valentia, Matteo Malerba - che prosegue nel solco delle linee programmatiche tracciate dall'assessore al suo insediamento". "Quella della concertazione e della più ampia partecipazione delle Autonomie locali - ha detto inoltre Malerba - è la strada più efficace per ottenere concretamente una ricaduta reale sui territori". Tutela della biodiversità e valorizzazione della flora e della fauna, riqualificazione naturalistica, creazione dei corridoi ecologici, realizzazione di ecomusei e implementazione del sistema informatico territoriale e dell'Osservatorio per la gestione dell'intero sistema delle aree naturali protette: sono queste le iniziative che saranno finanziate con le risorse residue. Soddisfazione per l'iniziativa dell'assessorato è stata espressa anche dall'assessore provinciale di Crotone, Claudio Liotti che ha sottolineato "l'impegno dell'assessore nell'evitare che risorse importanti per lo sviluppo delle realtà locali possano rimanere non utilizzate. Abbiamo risposto velocemente all'invito di Tommasi presentando schede progettuali immediatamente cantierabili che riguardano la tutela della biodiversità, la creazione di corridoi ecologici e di ecomusei e la salvaguardia della fauna in via d'estinzione tra le quali il capovaccaio e il nibbio reale". Sul metodo e sulla scelta degli interventi positivo è anche il giudizio di Legambiente: Antonio Nicoletti, responsabile aree protette dell'associazione ambientalista, ha evidenziato come "le azioni intraprese proseguano sulla scia della tutela della biodiversità e delle aree protette. Abbiamo chiesto all'assessore - ha detto Nicoletti - di continuare a investire sui siti Natura 2000 e sul progetto Ape: le iniziative fin qui intraprese sono il segnale di una piena condivisione dei nostri obiettivi e ci danno il senso di una volontà determinata che va nella direzione della valorizzazione delle risorse ambientali come strumento di crescita e sviluppo anche occupazionale".

Fare verde denuncia: “Strade statali invase dai rifiuti”

23/07 “La Statale 18 Tirrenica, come la Silana-Crotonese piuttosto che la Strada delle Terme, tutte strade che conducono alle località balneari della costa tirrenica sono letteralmente invase da rifiuti di ogni genere: lavatrici, frigoriferi, scaldabagni, televisori, materassi. Le piazzole di sosta, che dovrebbero servire per la sosta degli automobilisti stanchi, sono stati adibiti, come avviene nel comune di Paola, ad aree per la raccolta degli RSU ed in modo particolare dei rifiuti ingombranti senza che vengano effettuati controlli sul rispetto dei termini per il deposito di tali rifiuti. Lungo la SS18 Tirrenica la situazione non cambia, addirittura in prossimità di un noto ristorante ed immediatamente dopo il guard-rail si trova un deposito di ingombranti ed i cassonetti posti nella stessa area traboccano di rifiuti che li non dovrebbero trovarsi. Lo stesso vale per le aree di sosta lungo la superstrada di Fagnano. Un autentico schifo”. Lo afferma in una nota il Presidente Provinciale di Fare Verde Cosenza, Francesco Pacienza. “Già l’afflusso turistico sulle coste della provincia di Cosenza è scarso – rileva Pacienza- per non dire inesistente, e a quei pochi turisti che hanno scelto la costa tirrenica per godere delle sue bellezze naturali, paesaggistiche e marine e si offre come spettacolo le strade che conducono alle località turistiche trasformate in discariche a cielo aperto.
Qualcuno risponderà che è l’inciviltà di alcuni cittadini a determinare tutto ciò. La mancanza di controlli e la mancanza dell’applicazione delle normative in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti, con particolare attenzione agli ingombranti, fa si che tali fenomeni proliferino in maniera indiscriminata.
Fare Verde richiama, ancora una volta, l’attenzione sulla mancanza di sensibilità da parte degli organi competenti nella corretta programmazione e gestione della raccolta dei rifiuti, la Legge vieta il conferimento in discarica dei rifiuti putrescibili e marcescibili (frazione organica: frutta, verdura, ecc.) ma nei cassonetti si continua a depositare grandi quantità di questa tipologia di rifiuti.
Come possiamo sperare di attrarre turismo se le nostre principali vie di comunicazione, con particolare attenzione alle arterie viarie che conducono verso le località di villeggiatura, sono sempre più simili a immondezzai?
Fare Verde chiede, agli assessori all'Ambiente ed al Turismo, sia provinciali che regionali, e agli operatori turistici di voler intervenire affinchè si provveda immediatamente alla pulizia dei luoghi e ad una maggiore osservanza di tali impegni e ad una più attenta individuazione delle aree per il deposito temporaneo dei rifiuti.
Fare Verde ribadisce che per fare turismo occorre un maggior rispetto ed una maggiore tutela dell'ambiente e che è necessario perseguire ed eliminare tutte quelle situazioni di degrado che costituiscono un serio impedimento ad un rilancio serio del turismo in Calabria. Servono fatti, non slogan.

L’ass. Tommasi ascoltato in Commissione del Senato sulla riforma dell’ambiente

20/07 L' assessore Diego Tommasi, coordinatore della Commissione ''Ambiente e protezione civile'' delle Regioni, si e' recato oggi in Senato per l'audizione sullo schema di decreto che riforma il ''Codice ambientale''. Il testo era gia' passato ieri all' esame della Conferenza Unificata Stato-Regioni-Autonomie Locali, con il recepimento di molte delle osservazioni avanzate dalle Regioni. Tommasi - e' scritto in una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale della Calabria - ha illustrato ai senatori della tredicesima Commissione l'avvio della nuova concertazione tra Governo ed Enti Territoriali, per modificare una norma varata dal precedente Governo allo scadere della passata legislatura ed alla quale tutte le istituzioni periferiche si erano opposte con l'appoggio di sindacati, organizzazioni imprenditoriali, associazioni ambientaliste. In particolare, l'assessore all'Ambiente ha ricordato il parere favorevole espresso ieri sulle proposte urgenti di modifica e sospensione di alcuni articoli del ''Codice ambientale'', auspicando una convergenza anche del Parlamento sia sulle posizioni comuni gia' assunte da Governo e Regioni, sia sull'iter da avviare con il 'tavolo misto di concertazione', per giungere entro il 30 novembre prossimo ad una riforma piu' complessiva del Decreto Legislativo 152/2006.

Legambiente: “Europaradiso incompatibile con l’area circostante”. Inviata documentazione alla UE

17/07 Il presidente nazionale di Legambiente, Roberto Della Seta, ha annunciato oggi a Crotone, che l'associazione ha "inviato alle autorità comunitarie la documentazione che dimostra l'incompatibilità tra la localizzazione di Europaradiso e, la presenza nella stessa area, di un sito di interesse comunitario (Sic) e di una Zona di protezione speciale (Zps) che sono strumenti di tutela decisi a livello comunitario, ma su richiesta, in questo caso, della Regione Calabria". L'annuncio è stato dato stamane in occasione dell'attracco nel porto di Crotone di Goletta verde. Europaradiso è un progetto turistico di grande dimensione che il finanziere israeliano David Appel intende realizzare sulla costa a nord dell'abitato di Crotone, in una zona limitrofa alla foce del fiume Neto, area tutelata dal punto di vista ambientale. "Per noi - ha aggiunto il presidente di Legambiente - c'é questo problema che impedisce la realizzazione di Europaradiso in questa area. Ma noi andiamo oltre. Il punto non è che lì c'é un Sic e una Zps. Il punto è che ci sono questi vincoli in quanto questa è una delle poche aree rimaste integre della costa calabrese, sia ionica che tirrenica, dove nidificano molte specie di uccelli rari e dove depositano le loro uova tartarughe anche loro tutt'altro che comuni ormai nel Mediterraneo. Questa é la ragione per cui realizzare lì 60 mila metri cubi per 60 mila posti letto, cioé praticamente la stessa popolazione di Crotone, è un'operazione insensata dal punto di vista ambientale". "La realizzazione - ha proseguito - del villaggio turistico Europaradiso non solo è insensata da un punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista turistico ed economico perché crediamo che se c'é una cosa che può far ripartire il turismo nel Sud ed in Calabria è proprio la valorizzazione dell'ambiente ancora di qualità che è rimasto. Quindi pensare di valorizzare il turismo distruggendo quel poco di ambiente di qualità che è rimasto, è una contraddizione in termini che si ripercuoterebbe contro la Calabria, contro la comunità di Crotone anche sul piano dell'occupazione, del lavoro, delle prospettive economiche". Il responsabile nazionale di Legambiente ritiene, quindi che "la Regione Calabria debba dire no a questa localizzazione, debba capire se dietro questo finanziere israeliano, David Appel, ci sono davvero degli imprenditori turistici interessati ad investire in Calabria e, in questo caso, aprire con loro un tavolo in cui capire dove si possono fare delle infrastrutture certamente dimensionate in maniera diversa da quella del progetto abbozzato"

A 120 comuni i fondi della Regione per la raccolta differenziata

14/07 Sono circa 120 i Comuni che riceveranno i finanziamenti per l'istituzione del servizio di raccolta differenziata porta a porta: il bando realizzato dall'Assessorato Politiche dell'Ambiente che prevedeva, tra i criteri di selezione dei progetti la realizzazione almeno del 35% di raccolta differenziata e la diminuzione della tassa per i cittadini. Sale, quindi, considerevolmente - è scritto in una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale - il numero di Comuni che grazie agli incentivi dell'assessorato raggiungeranno gli standard minimi che la normativa impone, ottenendo l' adeguamento ai parametri nazionali, collocandosi in una posizione meritoria, anche per quanto riguarda la scelta delle strategie di comunicazione e sensibilizzazione ambientale che pure erano richiesti nel bando regionale. E' di 700.000 persone circa la popolazione calabrese coinvolta che a breve potrà usufruire del servizio a domicilio, centinaia le unità lavorative che saranno impegnate nei progetti elaborati dalle varie amministrazioni comunali. "Ha riscosso un notevole successo di partecipazione - ha detto l'assessore Tommasi - il bando sulla raccolta differenziata: è il segnale di un'inversione di tendenza e della volontà forte di essere parte attiva nelle politiche ambientali". Sono stati 280, infatti, complessivamente le amministrazioni che hanno partecipato al bando del valore di 9 milioni di euro, quasi il 70% dei comuni calabresi: 122 i comuni ammessi ai finanziamenti, ma la graduatoria è destinata ad aumentare. "Visto l'entusiasmo col quale i comuni hanno partecipato - ha rassicurato Tommasi - in considerazione dei progetti presentati, molti dei quali meritevoli di finanziamento, abbiamo già attivato le procedure per incrementare la dotazione finanziaria, e ammettere anche quei Comuni che al momento sono restati fuori dalla graduatoria dei finanziamenti". Sarà di circa altri 10 milioni di euro che si aggiungono agli originari 9, le risorse che saranno destinate alla raccolta differenziata porta a porta. "Le azioni che abbiamo intrapreso - ha detto inoltre l'assessore alle Politiche dell'Ambiente- e quella della differenziata è tra queste, hanno un duplice obiettivo: da una parte impostare una nuova politica ambientale per uscire dall'emergenza, dall'altra attivare meccanismi virtuosi attraverso i quali, porre la popolazione nella condizione di constatare che la tutela e la salvaguardia ambientale rappresentano un vantaggio economico e sociale che si riflette direttamente e indirettamente sui cittadini". "Le politiche ambientali che stiamo portando avanti - ha concluso - compiono oggi un ulteriore passo avanti: il bando sulla raccolta differenziata si inserisce in maniera organica e sinergica nel piano di intervento generale messo a punto dall'assessorato e che vede nelle bonifiche, nell'Apq "Difesa ambientale", nel progetto "Puliamo la Calabria" e nel progetto di rimozione dell'amianto le azioni concrete per il risanamento del territorio e il recupero delle aree degradate e ad alto rischio inquinamento, il tutto supportato da grandi azioni di educazione e informazione ambientale".

Fare Verde contro il termovalorizzatore di San Lorenzo del Vallo

12/07 Ci risiamo: si chiude una discarica consortile e si prospetta come unica soluzione la realizzazione di un impianto per l’incenerimento dei rifiuti. Nel frattempo, quali strumenti concreti sono stati predisposti dagli Amministratori locali (Sindaci, Acea, ecc.) e dagli Amministratori Provinciali e Regionali per una corretta ed attenta programmazione nella gestione dei Rifiuti Solidi Urbani? A cosa hanno pensato in tutti questi mesi?
Questi comportamenti non possono essere accettati. Possibile che non si riesca a mettere in atto una seria programmazione per lo smaltimento dei rifiuti? Si è mai preoccupato, l’ufficio del Commissario, di verificare il corretto funzionamento del ciclo della Raccolta Differenziata in ogni componente della filiera?
Nei mesi scorsi, Fare Verde, ha raccolto più di 5.000 firme per una petizione popolare, che sarà inviata prossimamente al Presidente della Repubblica ed al Presidente della Provincia di Cosenza e della Regione Calabria, contro l’incenerimento dei rifiuti ed a favore del recupero della Frazione Organica (compostaggio) da utilizzare come fertilizzante nell’agricoltura e nella florovivaistica.
L’errore che viene commesso è quello di pensare che solo attraverso l’incenerimento dei rifiuti si possa risolvere il problema delle discariche.ILLUSIONE. Un impianto per l’incenerimento necessita di una discarica in cui depositare temporaneamente i rifiuti che vi vengono conferiti; inoltre il prodotto della combustione di tali rifiuti (ceneri e furani) devono essere messi in apposite discariche per un periodo di tempo di moltissimi anni. Chiudiamo una discarica per aprirne altre con nomi e funzioni diverse. Altro aspetto da non sottovalutare è dato dalla bassa efficienza di resa di tali impianti: infatti solo il 20%, nel migliore dei casi di massima efficienza, della carta e della plastica che vengono bruciate si trasforma il energia elettrica. Le stesse quantità di carta e plastica opportunamente riciclate produrrebbero il 100% di nuovi oggetti da riutilizzare senza dover ricorrere a grandi quantitativi di petrolio per la loro produzione exnovo.
In natura non ci sono rifiuti. tutto si trasforma in qualcosa di utile
Il petrolio non è altro che una grande massa di rifiuti organici (alberi caduti e animali morti) che nelle viscere della terra, ad una certa temperatura e pressione, si è trasformato in un liquido denso e oleoso. In natura non si producono rifiuti, perchè tutto ciò che non serve più viene trasformato in qualcos’altro di utile agli esseri viventi.
L’uomo produce oggetti che usa e poi butta via senza trasformarli in qualcos’altro di utile. Gli oggetti che l’uomo butta via sono rifiuti.
Un rifiuto è qualsiasi oggetto derivante dall’attività umana che viene abbandonato oppure è destinato all’abbandono o alla distruzione: una lattina vuota, un sacchetto di plastica, una sedia vecchia.
I rifiuti sono un’invenzione dell’uomo.
Riciclare significa anche essere meno spreconi, imparare che ogni oggetto è fatto impiegando risorse naturali preziose e spesso scarse e, infine, riciclare significa aver bisogno di meno discariche dove buttare i nostri rifiuti. Riciclare rifiuti che contengono materiale che può essere recuperato e quindi riutilizzato è un processo molto importante in quanto si evita la dispersione dei rifiuti che inquinano e si riutilizza anche materiale che andrebbe invece perduto, pertanto tale processo risulta anche economicamente conveniente, occupazionalmente utile ed ambientalmente necessario.
Fare Verde si chiede come mai non sia stata data attuazione a quanto stabilito in una riunione dell’ACEA tenutasi il 14 Febbraio 2006 in cui venivano approvati i seguenti punti per una attenta e corretta programmazione del problema dello smaltimento dei rifuti solidi urbani? Di seguito i punti che dovevano essere presentati al Commissario, su proposta di un Forum di Associazioni con il coinvolgimento della Scuola Agraria del Parco di Monza.
1. Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani limitato ai soli 26 comuni del territorio del Consorzio ACEA (cioè 30.000 tonn./anno) e con testualità dei siti individuati nella Provincia di Cosenza.
2. L’impianto previsto nel ciclo dello smaltimento dei rifiuti non dovrà produrre Combustibile da Rifiuti (CDR) ma sarà finalizzato alla valorizzazione della raccolta differenziata (porta a porta) ed al compostaggio di qualità. La quota di rifiuti non recuperabile e non riciclabile verrà inertizzata e collocata nella discarica di servizio.
3. Nomina di una Commissione di controllo sull’intero impianto comprendente rappresentanti delle associazioni di volontariato, delle associazioni ambientaliste, delle associazioni produttive e delle organizzazioni sindacali.
4. che l’Ufficio del Commissario si impegni economicamente per il finanziamento del progetto.
Infine l’Assemblea delibera di incaricare il Presidente della Comunità Montana del Pollino a richiedere un incontro con il Commissario per l’Emergenza Rifiuti.
Solo chiacchiere o vera volontà di affrontare e risolvere un problema in maniera seria e programmatica?

Nuovo strumento per la difesa dell’ambiente, la Forestale può contare su di un laboratorio mobile

08/07 La difesa dell'ambiente e del territorio può contare da oggi su un nuovo strumento: il "Laboratorio mobile per le indagini scientifiche sull'ambiente" del Corpo forestale dello Stato. Si tratta di un'unità operativa attrezzata con tutti gli strumenti necessari per le analisi di laboratorio che vengono effettuate direttamente a bordo da uno staff di chimici, biologi, e tecnici della Forestale. "Il Laboratorio mobile - è detto in un comunicato - darà supporto alle indagini delle unità investigative periferiche del Corpo forestale, con analisi su aria, acqua, suolo, rifiuti, incendi boschivi, specie animali e vegetali. Fino a oggi si è ritenuto che i prelievi in materia di inquinamento idrico o da rifiuti fossero una prerogativa esclusiva di altri organi specializzati. Un recente Decreto legislativo, il 152 del 2006, ha sancito che così non è e che il Corpo Forestale dello Stato, come le altre forze di polizia, può effettuare in proprio prelievi e analisi valide ai fini processuali, in presenza di fragranza di reato".

Legambiente “I comuni fanno poco o nulal per fermare gli incendi”

07/07 Il 65% dei Comuni italiani non si impegna abbastanza per contrastare gli incendi boschivi e più di uno su tre non fa praticamente nulla per fermare i roghi. E' la denuncia di Legambiente che questo pomeriggio a Roma ha presentato un'indagine collegata a 'Non scherzate col fuoco', campagna di monitoraggio, prevenzione ed informazione sugli incendi realizzata in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, l'Associazione nazionale Alpini, l'Associazione nazionale Vigili del Fuoco in congedo, gli scout dell'Agesci e del Cngei. Con l'arrivo dei mesi estivi, spiega Legambiente, torna puntuale in Italia la piaga degli incendi boschivi che assume anno dopo anno le dimensioni di una vera emergenza nazionale. Un problema che coinvolge gran parte del territorio italiano mettendone a dura prova gli ecosistemi, i paesaggi e le tante economie locali che sul turismo ambientale hanno scommesso. Ma di oltre 2.500 comuni colpiti da incendi nel biennio 2003-2004, in pratica un terzo d'Italia, appena il 6% applica pienamente la legge quadro del 2000 in materia di incendi boschivi e poco più di un Comune su quattro realizza il catasto delle aree percorse dal fuoco, strumento fondamentale per fermare le speculazioni che spingono gli incendiari ad agire. Un dato estremamente preoccupante, avverte Legambiente, considerando che dall'inizio di questa estate si è già superata quota mille roghi e che si conferma il ritardo di quelle amministrazioni, come quelle del Mezzogiorno, che invece dovrebbero avere un ruolo strategico nell'arginare la piaga degli incendi. Non mancano però esempi positivi sul territorio italiano: sono infatti 17 le amministrazioni che quest'anno si aggiudicano le bandiere 'Bosco Sicuro' di Legambiente e del Dipartimento della Protezione Civile, il riconoscimento assegnato ai Comuni più impegnati nella mitigazione del rischio incendi. Promosse, tra le altre, le città di Roma e La Spezia. Tra le regioni del Sud la Campania conquista ben 5 vessilli, testimonianza, secondo Legambiente, di come nel Mezzogiorno si possa lavorare bene su questo fronte.

Buona la qualità delle acque dei mari calabresi

04/07 "E' sostanzialmente buona, ad inizio stagione balneare, la qualità delle acque calabresi sul versante tirrenico, che ancora l' anno scorso dava molte preoccupazioni. Eccetto gravi problemi registrati alla foce del fiume Mesima". E' quanto emerge dalle analisi condotte da Goletta Verde di Legambiente circa la qualità delle acque marine delle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Cosenza e Catanzaro. I risultati del monitoraggio delle acque sono stati presentati a bordo dell' imbarcazione ormeggiata al Porto di Tropea alla presenza di molti sindaci della zona. "Nel dettaglio, in 14 dei 19 punti monitorati dai tecnici di Goletta Verde alla fine di giugno, a stagione balneare appena iniziata, - è stato spiegato nel corso dell' incontro - i valori dei parametri microbiologici considerati sono risultati inferiori alla soglia prevista dal decreto sulle acque di balneazione vigente in Italia e dalla nuova direttiva europea che dovrà essere recepita dagli stati membri entro il 2008. Fuori dai limiti di legge sono risultati cinque punti: uno inquinato nel Comune di Curinga (Catanzaro), due punti sulla costa reggina (a Bagnara e a Scilla) e uno a Nicotera (Vibo Valentia) leggermente inquinati. E' allarme rosso alla foce del fiume Mesima (Reggio Calabria), che è risultata fortemente inquinata". "Il tratto di litorale calabrese che abbiamo monitorato - ha detto Santo Grammatico portavoce di Goletta Verde - risulta complessivamente in salute. Anche se le analisi dei nostri tecnici sono state effettuate a stagione balneare appena iniziata, quando ancora la pressione antropica sulle coste è modesta e i depuratori non entrano in crisi a causa di un carico fognario eccessivo. Fa eccezione la foce del Mesima". Per Franco Saragò, della segreteria regionale di Legambiente, "a determinare il pessimo stato di salute del Mesima sono i reflui non depurati dei Comuni dell' entroterra che finiscono nelle fiumare".

Goletta verde piazza la Calabria al secondo posto per illegalità ambientale

03/07 La Calabria si aggiudica il secondo posto nella classifica delle illegalità ambientali stilata da Legambiente. Il dato emerge dall' analisi realizzata dai volontari di Goletta Verde, la campagna di informazione e monitoraggio sullo stato di salute del mare e delle coste di Legambiente, realizzata in collaborazione con Vodafone e Italgest, in occasione della tappa di Tropea del 3 e 4 luglio. "Sono 2.689 - è scritto in un comunicato di Legambiente - le violazioni accertate dalle forze dell' ordine a danno dell' ambiente nel 2005, che fanno salire la Calabria sul secondo gradino del 'podio' delle regioni violate. Al secondo posto anche per le illegalità legate al ciclo del cemento, con 862 infrazioni accertate, 948 persone denunciate e 261 sequestri effettuati. Si tratta di irregolarità non solo per depurazione illegale, ma anche per abusivismo edilizio che non risparmia nemmeno le aree protette, con 273 illeciti nei parchi e nelle riserve nel triennio 2003-2005. Si conferma il trend di cui la Calabria è stata protagonista negli ultimi sei anni, che l'hanno vista tra le prime quattro regioni con il maggior numero di cementificazioni selvagge. Una tendenza confermata dai casi più eclatanti di scempi edilizi sulle coste, come l' ecomostro dell'Area marina protetta di Capo Rizzuto, il cemento sulla spiaggia di Falerna scalo, i 30mila mq di edificazioni abusive sulla costa di Grisolia, l' assalto alla Costa degli Dei, il gigante della Baia di Copanello e l' ecomostro di Siuzzi a Praia a Mare. Allarme rosso anche sul fronte della depurazione: sono 676 i depuratori calabresi, uno ogni chilometro di costa, ma solo 422 risultano in esercizio e non tutti hanno un funzionamento corretto. Il tratto di mar Tirreno antistante le coste calabresi si trova in situazione critica, perché qui confluiscono migliaia di torrenti, fiumare e fogne a cielo aperto di 50-60 Comuni. Il 47 per cento degli scarichi sono privi di trattamenti depurativi e si riversano nei corpi idrici e nel suolo, nonostante i 337 milioni di euro spesi dalla Regione tra il 2001 e il 2005, che avrebbero dovuto permettere la realizzazione della rete di collegamento ai collettori". "Il mare calabrese - sostiene il portavoce di Goletta Verde, Santo Grammatico - ha arricchito pochi a scapito dei cittadini e dell'economia del territorio. Adesso è necessaria una decisa inversione di tendenza nelle scelte dell' Amministrazione regionale. Già la Giunta attuale si è costituita parte civile nei processi più eclatanti di abusivismo edilizio, ha elaborato un piano di abbattimento degli ecomostri, e cercato di fare chiarezza sull' affaire depuratori per arrivare a punire severamente chi continua a pensare che l' ambiente sia una merce su cui mercanteggiare, rubare e truffare per molti o pochi euro. Ma bisogna passare ai fatti e costruire quel sistema di legalità organizzata che rappresenta l' unica risposta credibile allo strapotere della criminalità organizzata". "A riguardo Legambiente - spiega il coordinatore regionale di Legambiente, Antonino Morabito - ritiene grave e fortemente diseducativo l' approccio con il quale il presidente Loiero e le Amministrazioni locali sembrano rincorrere il caso 'Europaradiso', un mega villaggio con 70 mila camere e servizi annessi alla foce del fiume Neto. Il governo calabrese sembra impegnato a cercare il modo di piegare le vigenti norme comunitarie nazionali e regionali, invece di chiedere a imprenditori, che volessero investire in Calabria e per la Calabria di partecipare alla valorizzazione e riqualificazione dello sviluppo turistico di località come Le Castella, Le Cannella, Capo Piccolo, Capo Rizzuto e Marinella. E' necessario realizzare nuova occupazione e non rubare alle generazioni presenti e future le residue porzioni di costa non cementificate". "Ma la Calabria - prosegue il comunicato di Legambiente - è anche terra di grandi ricchezze paesaggistiche e risorse ambientali. Sono 36 su 266 le località segnalate nella Guida di Blu di Legambiente e Touring Club come luoghi di eccellenza, di cui tre, Pizzo Calabro, Roccella Jonica e Tropea, premiate con le quattro vele di Legambiente, sfiorano il top della classifica, traguardo raggiunto troppo spesso grazie alle straordinarie risorse naturali della Calabria piuttosto che a serie politiche ambientali. Sono 29 le spiagge calabresi segnalate tra le più belle d'Italia e cinque le località dove poter svolgere attività di snorkelling. Le aree protette si estendono tra Parchi nazionali (Aspromonte-Pollino-Sila), il Parco regionale delle Serre, le Riserve regionali della Foce del Crati e del Tarsia, l' Area marina Protetta di Capo Rizzuto,la Zona Ramsar del Bacino dell' Angitola e altre sedici riserve naturali statali. Non mancano le produzioni eno-gastronomiche di qualità, frutto di un legame inscindibile tra uomo e territorio". Per Morabito "la Calabria è una terra ricca di risorse paesaggistiche e ambientali, che possono rappresentare il futuro sviluppo di questo territorio. Il caso di Tropea, che quest'anno perde una vela nella classifica della Guida Blu di Legambiente, dimostra che una cattiva gestione del territorio ricade non solo sull'ambiente, ma si paga anche in termini di opportunità di sviluppo economico. La presenza di Goletta Verde è, come ogni anno, occasione di denuncia delle scelte che penalizzano il nostro territorio. Ma anche e soprattutto un momento di rilancio e valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale di questa regione, che per troppo tempo ha pagato per una gestione pubblica scellerata".

Goletta Verde a Tropea

02/07 Goletta Verde di Legambiente arriva a Tropea a bordo del Pietro Micca. Lunedì 3 luglio, lo storico rimorchiatore a vapore, attraccherà, al porto di Tropea, per la quarta tappa lungo il versante tirrenico della ventunesima edizione di Goletta Verde. La campagna di Legambiente, organizzata con il contributo dei suoi sponsor. Goletta Verde è la più importante campagna di Legambiente che ogni estate da ventuno anni informa in tempo reale chi vive nelle località di mare e chi ci va in vacanza sulla qualità delle acque di balneazione e denuncia il degrado delle coste italiane deturpate dall’abusivismo edilizio, gli ecomostri e la cementificazione selvaggia.
Il Pietro Micca resterà a Tropea fino a martedì 4 agosto, farà rotta verso Maratea in Basilicata. Il Pietro Micca è la più antica nave commerciale italiana. Costruita in Inghilterra nel 1895, è l’unica nave a vapore italiana ancora in funzione. Lunga 30 metri e larga 6,50, è un vero e proprio museo galleggiante. E’ alimentata con un carburante a basso impatto ambientale mentre l’elettricità viene prodotta da pannelli fotovoltaici.
Tra gli appuntamenti:
Martedì 4 luglio, ore 11,00 a Tropea a bordo del Pietro Micca, Conferenza Stampa con presentazione dei dati sulla qualità delle acque di balneazione.

Tommasi “Sul codice ambientale il Governo ha mantenuto gli impegni”

30/06 ''Gli assessori regionali all' Ambiente hanno raggiunto il risultato, piu' volte richiesto e perseguito, di fermare e riscrivere assieme al Governo il 'Codice dell'Ambiente', entrato in vigore da poco piu' di due mesi''. Lo afferma, in una dichiarazione, Diego Tommasi, assessore regionale della Calabria e coordinatore nazionale della commissione ''Ambiente e protezione civile'' delle Regioni. ''Con la decisione odierna, il Consiglio dei Ministri - ha detto Tommasi - ha mantenuto gli impegni e ha approvato le giuste modifiche al decreto legislativo 152 del 2006, contestato dalle Regioni sia per la mancata fase di concertazione e confronto, sia per l'illegittimita' di gran parte della normativa''. Molte Regioni, tra cui la Calabria, avevano presentato ricorso alla Corte costituzionale contro il Codice dell' ambiente, anche per ottenere la sospensiva sull'automatismo di molte scadenze, come per lo scioglimento e la nomina delle nuove Autorita' di bacino, per le quali non era prevista neppure una fase transitoria. ''Si stanno creando adesso le condizioni - ha concluso Tommasi - per creare un nuovo rapporto con il Governo e per riscrivere assieme le nuove norme ambientali, in coerenza con il dettato europeo, in modo da eliminare alcune delle tante infrazioni che a Bruxelles aveva procurato il precedente Governo. Siamo davanti, con soddisfazione, all' inizio di un nuovo modello partecipativo per il settore che coinvolgera' lo Stato, le istituzioni locali e regionali e tutti gli altri soggetti di interesse pubblico ed economico''.

Una ricerca scopre numerosi pescherecci illegali, con spadare, tra Calabria e Sicilia

30/06 Un' equipe di ricercatori ha scoperto l' esistenza di numerosi pescherecci illegali, con spadare di tutte le misure, presenti nei porti calabresi e siciliani. E' quanto è emerso da un viaggio-indagine, lungo le coste dell' Italia meridionale e della Sicilia, compiuto dai ricercatori marini di Oceana, un' organizzazione internazionale finalizzata alla tutela degli oceani. L' equipe di Oceana era costituita dai componenti dell' equipaggio dell' Oceana Ranger: un biologo marino, specializzato in attrezzi da pesca, un cameraman ed un fotografo. "La loro imbarcazione - è scritto in un comunicato di Oceana - è rimasta ormeggiata nel porto di Agropoli, nei giorni di luna piena in cui i pescherecci con spadare interrompono la loro attività e ritornano ai loro porti base. Allo scopo di individuare e descrivere dettagliatamente il maggior numero di imbarcazioni, che usano illegalmente spadare per la cattura del pesce spada, i componenti di Oceana hanno deciso di alternare i pattugliamenti svolti nel corso delle ultime settimane dal loro catamarano di ricerca con un' ispezione realizzata direttamente nei porti". Nel corso delle indagini l' equipe di Oceana ha visitato 20 porti, in 12 dei quali ha individuato almeno 37 pescherecci, presumibilmente illegali, con spadare a bordo o con apposite installazioni per nasconderle. Oceana ha preferito escludere dalla lista le imbarcazioni che probabilmente erano illegali, ma della cui irregolarità non aveva certezza assoluta. L' Oceana Ranger ha inoltre intercettato altre nove imbarcazioni, identificate mentre pescavano in mare aperto. Complessivamente i pescherecci con spadare scoperti fino a questo momento sono 46. "Il risultato - afferma il direttore della spedizione e direttore di Oceana in Europa, Xavier Pastor - ha sfortunatamente superato tutte le nostre previsioni. I porti della Calabria e della Sicilia sono pieni di pescherecci, stracolmi di spadare e dei loro corrispondenti galleggianti con illuminazione, dotati degli inconfondibili verricelli a tre ruote che consentono di maneggiare le reti vietate". "I ricercatori di Oceana - prosegue il comunicato - hanno documentato i diversi espedienti utilizzati dagli armatori per ingannare gli ispettori. Molti pescherecci, oltre alle reti, portano a bordo ami da palamiti per far credere che hanno realizzato le loro catture con quei tipi di pesca. Altri armatori, invece, hanno trasformato le loro imbarcazioni per traino in pescherecci con spadare, mantenendo in coperta l' alberatura e gli arnesi per il traino per disorientare chi li osserva da lontano. Mentre i pescherecci di elevato tonnellaggio nascondono le loro coperte con pannelli e teloni che sottraggono alla vista i chilometri di rete accumulata a poppa. I ricercatori di Oceana hanno realizzato, in alcuni porti, filmati e immagini del trasbordo diretto di pescispada o tonni da pescherecci a camion frigoriferi, che si collocano nel molo vicino all' imbarcazione. Da lì partono, senza alcun controllo, i camion destinati ai circuiti clandestini per la commercializzazione del pesce catturato illegalmente. Oceana ha seguito alcuni di questi camion e, attraverso un' inferriata protetta da numerosi cani, ha osservato che entravano nel garage di un edificio privato a Cetraro Marina. Molti armatori e componenti dell' equipaggio delle imbarcazioni sorprese, nelle successive indagini di Oceana, usando le spadare, si sono spartiti 200 milioni di euro provenienti dai contribuenti europei e stanziati dall'Unione Europea per la definitiva dismissione delle reti derivanti e la loro sostituzione con attrezzi da pesca più selettivi". Oceana sta realizzando un dettagliato rapporto per la Commissione Europea, il Parlamento Europeo, l' Ufficio europeo per la Lotta Antifrode (Olaf) ed il Governo italiano, il quale "avendo ereditato l' attuale situazione - è detto ancora nel comunicato di Oceana - ha l' obbligo di ripristinare immediatamente la legalità nell' attività peschereccia italiana". "Se un gruppo di volontari di un' organizzazione - spiega Xavier Pastor - è capace di svolgere, in una settimana, un' indagine che prova la presenza di pescherecci illegali nei porti ed il trasbordo di pesci la cui cattura con questo tipo di attrezzi da pesca è vietata, è lecito pensare che le istituzioni dello Stato italiano potrebbero svolgere questo compito in modo molto più efficace. E' necessario solo che il Governo metta in moto i meccanismi che obblighino i pescatori a rispettare la legislazione peschereccia vigente".

Legambiente: trasformare il Ponte sullo stretto in un Istituto di ricerca

30/06 Il nuovo disegno di legge che propone di trasformare la Società Stretto di Messina Spa in un Istituto di ricerca, tutela dell'ambiente e sviluppo socio-economico dell' area dello stretto va approvato e sostenuto. E' quanto è stato affermato dagli attivisti di Legambiente nel corso della manifestazione del Tour Goletta Verde che si è svolto questa mattina nello Stretto di Messina e finalizzato al sostegno del Comitato di opposizione alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. "'Addio al Ponte' - è scritto in un comunicato - è lo striscione innalzato oggi, in mezzo allo Stretto di Messina, durante l' iniziativa organizzata da Legambiente, che ha coinvolto tutte le associazioni del comitato No Ponte. Legambiente ha salutato definitivamente il progetto del Ponte sullo Stretto ed ha dato il benvenuto al nuovo disegno di legge, presentato dai senatori Francesco Ferrante e Franco Bruno. L' approvazione del disegno di legge permetterebbe di sfruttare 30 anni di studi sul settore viario e sui collegamenti ferroviari, realizzati dalla Società Stretto di Messina, per uno sviluppo concreto ed ecosostenibile dell'area dello Stretto".

Goletta verde consegna 14 bandiere nere. Una va al Sindaco di Gizzzeria

29/06 Le ''Bandiere nere 2006'' di Legambiente, il premio meno ambito dalle amministrazioni locali e regionali, sono state assegante, oggi a Reggio Calabria, da Goletta Verde, in occasione del varo ufficiale della campagna di denuncia, sensibilizzazione e analisi sui problemi del mare. In particolare, secondo Legambiente primato negativo spetta alla Regione Veneto e alla Regione Sicilia, 'gemellate' dalla stessa frenesia di costruire sui litorali. ''La consegna delle Bandiere nere di Legambiente - ha dichiarato Roberto Della Seta, presidente nazionale Legambiente - e' come ogni anno un appuntamento che ci mette di fronte alle due facce del nostro mare. Quello suggestivo dei borghi marini e delle spiagge incontaminate, ma anche quello bistrattato e martoriato dalla cementificazione selvaggia, dalla cattiva depurazione, dall'industrializzazione sulle coste e dell'utilizzo scellerato di questa risorsa. Per poter risolvere i problemi del mare bisogna tenere ben presenti queste due diverse realta', valorizzando naturalmente gli aspetti positivi ed evitando di fare qualsiasi sconto a speculatori e ''pirati'' del mare''. In particolare Legambiente segnala: la Giunta Regionale Siciliana, che si e' distinta per l'assalto alle aree costiere culminato con l'approvazione delle ''Disposizioni sul rilascio delle concessioni di beni demaniali e sull'esercizio diretto delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo''; e' questo un provvedimento che pone le premesse per un uso privato e selvaggio delle spiagge e degli ambiti portuali. In Veneto e' sempre una Giunta regionale ad aggiudicarsi la bandiera nera per aver favorito la trasformazione, insieme agli enti locali interessati, del litorale della regione in una lunga striscia di cemento, ignorando aree protette e indicazioni dell'Unione Europea. In particolare il vessillo nero fa riferimento all'assalto portato a Caorle, al progetto di darsena di Porto Caleri a Rosolina, a quello di Marina di Porte Grandi a Quarto d'Altino, al Mose di Venezia e alla realizzazione di una vera e propria valle chiusa su un tratto di laguna veneta in localita' Ca' Zane a Venezia. In Sardegna bandiera nera al Presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena, Gianfranco Cualbu per l'inaudita posizione favorevole al mantenimento della base militare Usa nell'Isola di Santo Stefano (arcipelago di La Maddalena), in contrasto con i sentimenti del popolo sardo e degli organi istituzionali della Regione Sardegna, ma anche per l'assoluta inerzia nell'attivita' di gestione del parco, a fronte delle numerose emergenze che investono il territorio. Assenti invece alla ''premiazione'' i destinatari, tra cui anche l'assessore alla Pianificazione, Mobilita' e infrastrutture di trasporto ed energia della Regione Friuli, Lodovico Sonego, ''premiato'' per aver favorito la localizzazione, nel golfo di Trieste, di due impianti di rigassificazione in assenza di una strumento di pianificazione territoriale e di programmazione del settore energetico. In Liguria, la bandiera nera va al Consiglio comunale di Ospedaletti (Im), che il 22 giugno ha approvato la realizzazione del Porto Baia Verde, un nuovo porto turistico che rappresenta un'altra tappa verso la completa cementificazione della costa del ponente ligure. Il porto sorgera' nell'ex discarica Cogefar, che potenzialmente poteva ospitare l'unico spazio verde sul mare della provincia. ''Premiata'' anche la Marinella Spa di Sarzana (Sp), per il progetto di ''valorizzazione'' della tenuta di Marinella che altera profondamente il territorio dell'area costiera della Val di Magra, prevedendo un aumento delle volumetrie di 6.000 metri cubi a fronte dei 2.500 previsti dal Piano regolatore di Sarzana. Bandiera nera in Emilia Romagna al Consorzio del Parco del Delta Po fra le province di Ravenna e Ferrara, dove continua la corsa alla speculazione edilizia lungo la fascia costiera. In questa area secondo i dati ufficiali degli osservatori provinciali sull'attivita' edilizia si concentrano oltre 60.000 seconde case. Il Consorzio del Parco ha raggiunto recentemente un accordo per la costruzione di un Villaggio Turistico, ribattezzato ''campeggio'', che prevede l'urbanizzazione di quasi 40 ettari di terreno a destinazione agricola. La localizzazione prevista, che raddoppierebbe le aree fabbricabili previste nel Piano regolatore, investe l'unico varco a mare rimasto libero compreso nel parco. Da anni si attende l'approvazione del Piano di Stazione del Parco del Delta, ma evidentemente, si pensa di modificarlo per rendere possibile una variante urbanistica e l'ennesima colata di cemento. In Toscana, bandiera nera all'Amministrazione comunale di San Vincenzo (Li), che ha autorizzato lo sciagurato ampliamento del porto turistico favorendone la privatizzazione. Il porto sta gia' aggravando i rilevanti problemi d'erosione delle spiagge limitrofe e l'amministrazione ha autorizzato la costruzione di una strada e una ferrovia a nafta, per il trasporto dei massi dalla cava di San Carlo alla stazione, disboscando un'intera valle. Infine, ha avviato il procedimento per una variante al Piano Strutturale andando incontro alla richiesta dei proprietari dell'area all'interno del Parco di Rimigliano per la realizzazione di villette in area protetta. Terzo anno consecutivo di bandiera nera nelle Marche per la Raffineria Api di Falconara (An), per la proposta di realizzazione di altri due impianti di generazione di energia elettrica (di 530 e di 70 megawatt), accanto a quello gia' esistente di 290 megawatt di potenza. La sciagurata ipotesi dell'API, oltre ad aumentare la pressione ambientale sul territorio di Falconara, andrebbe a vanificare gli obiettivi e i principi ispiratori del Piano energetico ambientale regionale appena approvato (febbraio 2005), che disegna un futuro per la regione Marche fatto di risparmio energetico, fonti rinnovabili, microgenerazione diffusa e biomasse. Bandiere nere nel Lazio, alla Societa' Penta srl, di San Felice Circeo (Lt), per aver proposto di raddoppiare il numero di posti barca del porto di San Felice Circeo, portandoli a oltre 500 e compromettendo gravemente lo splendido ecosistema della zona del Parco Nazionale del Circeo. L'ampliamento portuale previsto dal progetto comporterebbe un enorme impatto sull'area, disturbando inoltre i numerosi cetacei avvistati nel braccio di mare compreso tra il Circeo e l'arcipelago Ponziano. Allo Stabilimento Balneare ''Sole e Luna'' di Marechiaro, Anzio (Rm), potenziale eco-mostro attualmente sotto sequestro, che ha aggredito uno dei pochi lembi integri di costa in zona Fornace, un'area caratterizzata dalla presenza della falesia, uno sperone di argilla attualmente a rischio frana per l'assenza di vegetazione e di interventi di restauro ambientale. Al Comune di Fondi (Lt) per il mancato abbattimento dell'ecomostro dell'Isola dei Ciurli, nonostante una sentenza del Tribunale di Latina condannasse il costruttore ad un anno di arresto, quarantamila euro di ammenda, la confisca dei terreni per lottizzazione abusiva, affidando al Comune di Fondi l'impegno all'acquisizione dell'area ai fini della demolizione. In Calabria, e' assegnata la bandiera nera al Sindaco di Gizzeria (Cz) Michele Rosato, per aver costituito una Spa per gestire i servizi e il campo da golf dell'ipotizzato progetto ''Realizzazione turistico alberghiera Simeri Crichi'', all'interno del Sito di Importanza Comunitaria ''Lago la Vota''. La costruzione prevede la realizzazione di circa 4 mila posti letto, un campo da golf e le relative strutture ricettive. Il costo, quasi 180 milioni di euro, si dovrebbe avvalere anche di un contributo pubblico (Stato e Regione Calabria) di oltre 100 milioni di euro. I Laghi la Vota rappresentano l'ultimo lago costiero con acque salmastre di tutta la costa tirrenica calabrese, un luogo di sosta importantissimo per molte specie migratrici come il falco pescatore e il falco di palude. Inoltre, un'altra bandiera nera va al sindaco di Lipari Mariano Bruno, per il tentativo di consentire l'ampliamento scellerato di strutture alberghiere, per la proroga dell'attivita' estrattiva della pomice concessa alla Pumex nonostante il Distretto Minerario ne avesse intimato l'interruzione e per aver inserito nel Piano Regolatore del Comune di Lipari un progetto di realizzazione di una struttura aeroportuale in un'area di tutela assoluta.

Sospesa l’entrata in vigore del decreto sull’ambiente

28/06 La proroga della sospensione dell’efficacia del nuovo testo che riforma l’intera materia ambientale è stata al centro della riunione della Commissione Nazionale Ambiente e Protezione Civile, svoltasi a Torino dove è in corso la presentazione del Primo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Piemonte. Unanime il giudizio degli Assessori Regionali che hanno partecipato alla Commissione presieduta dal Coordinatore Nazionale, Diego Tommasi, nell’esprimere soddisfazione per la consequenzialità delle azioni intraprese dal Ministro Pecoraro Scanio, dopo l’incontro svoltosi lo scorso 30 maggio. Come si ricorderà, in quella occasione, le Regioni avevano chiesto al Ministro misure urgente per sospendere l’entrata in vigore del decreto. Detto fatto. Dopo la dichiarazione di inefficacia di alcune parti del testo per vizio di forma, arriva anche la proroga al 1° gennaio 2008 della Parte II (relativa alle Commissioni VIA E VAS) e viene sospesa l’applicazione della Parte III (relativa a Difesa Suolo, Tutela delle Acque e Risorse Idriche), il tutto è contenuto in un decreto legislativo che sarà al vaglio dei Ministri, nel corso della riunione del Consiglio di venerdì prossimo.
Un plauso all’operato del Ministro è giunto dalla Regione Veneto che ha ribadito “la necessità di una profonda revisione del decreto legislativo, in particolare delle Parti II e III e di quelle norme relative alle risorse idriche ed alla difesa del suolo, la cui applicazione ha già dato segni tangibili di disorientamento legislativo e disservizi.”
Il rischio di deragliamento che la nuova normativa comporta è stato sottolineato anche dalla Regione Emilia Romagna che ha ribadito “la volontà non tanto di arrestare il processo di riforma quanto quello di concertarlo”.
L’Assessore Zanichelli ha dichiarato la disponibilità sin da subito, a riaprire il tavolo del confronto per affrontare le questioni più delicate.
“Occorre farlo subito e bene – ha detto Zanichelli – per evitare le difficoltà che l’applicazione del decreto sta comportando ai sistemi locali”.
I lavori della Commissione saranno aggiornati alla prossima settimana con la riapertura del confronto con le componenti sociali e l’associazionismo.

Ministro Di Pietro “Il Ponte sullo stretto va fermato senza sanzioni”

28/06 Il Ponte sullo Stretto di Messina non si fara', e il governo cerca la strada per evitare di sborsare salatissime penali. I cantieri non sono ancora partiti, e' vero, ma appena tre mesi fa Impregilo, a capo della cordata per il General Contractor del Ponte, ha firmato il contratto. ''Sto cercando il modo per trovare una soluzione condivisa che non porti al Ponte sullo stretto di Messina e, allo stesso tempo, non porti ad una penalizzazione estrema'', ha detto Di Pietro in Commissione Trasporti alla Camera, aggiungendo che sono in atto audizioni e contatti a tale scopo. Nessun commento ufficiale arriva intanto dall'impresa vincitrice della maxigara da quasi 4 miliardi di euro. Si attendono atti concreti, si fa sapere, prima di prendere qualsiasi decisione. Certo, si fa notare, un cambio di governo non puo' essere motivo di giusta causa per recidere un contratto e interrompere regolari procedure. E, depennato dal Dpef e dalla lista delle opere prioritarie, il Ponte rischia di divenire un grande contenzioso. Il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi e' convinto che ''se il contratto viene rescisso subito, la penale e' quasi nulla. Per cui conviene farlo subito''. Anche Bianchi ieri ha ribadito il suo 'de profundis' per l'opera piu' ambiziosa messa in cantiere da Berlusconi. ''Non abbiamo i soldi per fare le opere urgenti, figuriamoci per il Ponte'', ha detto. D'accordo il collega Di Pietro: ''prima bisognera' fornire al Sud le infrastrutture piu' urgenti'' e, tra queste, la Salerno-Reggio Calabria, la Jonica e l'ammodernamento della rete ferroviaria, ha detto. E Bianchi ha lanciato anche un'idea alternativa: al posto di un solo collegamento tra Scilla e Cariddi, meglio realizzare una serie di altri collegamenti in piu' punti delle coste calabresi e siciliani, sfruttando l'intermodalita' mare-terra-ferrovie.. ''Il dovere di responsabilita' contabile mi impone di vedere quando fermarsi'', ha detto Di Pietro, c'e' la possibilita' di ''sanzioni durissime. Prima di avere una responsabilita' di fronte alla Corte dei Conti voglio avere un mandato del Parlamento''. ''A ogni tipo di risoluzione o rescissione del contratto - ha poi spiegato il ministro - segue una diversa valutazione da 0 a 380 milioni di euro. Bisogna pensare bene per trovare una soluzione per evitare di pagarne 380 e avvicinarsi il piu' possibile a 0. Noi non possiamo spendere soldi per una non priorita' ne' per penali inutili. Cerco di trovare una soluzione di buon senso. Stiamo incontrando, periodicamente, i diretti interessati per trovare una soluzione concordata. L'uscita dal Ponte sullo Stretto - ha detto ancora Di Pietro - deve essere governata, senno' si deraglia''. Ma la Stretto di Messina, la spa guidata da Pietro Ciucci e candidata ad altri compiti e funzioni, rassicura: ''In base al contratto stipulato con il Contraente Generale, la Societa', a suo insindacabile giudizio, ha la facolta' di recedere dal contratto in qualunque tempo e qualunque sia lo stato di esecuzione dell' opera. Non e' prevista alcuna penale, nell' ipotesi di recesso dal contratto per mancata approvazione da parte della Societa' Stretto di Messina e/o del Cipe del progetto definitivo e, successivamente, del progetto esecutivo per cause non imputabili al Contraente Generale''. ''Al Contraente Generale - ricorda ancora la Stretto di Messina - spetterebbe il pagamento delle prestazioni correttamente eseguite nonche' il rimborso delle eventuali ulteriori spese sostenute, purche' giustificate e ritenute congrue dalla Stretto di Messina. Il corrispettivo previsto nel contratto per la progettazione definitiva e' pari a 66 milioni di euro, e quello per la progettazione esecutiva e' pari a 56 milioni di euro. Dopo l'apertura dei cantieri, tuttavia, la penale da pagare, in caso di interruzione dei lavori, e' del 10% sulla parte non ancora realizzata dell'opera e fino ai 4/5 del valore del contratto. Vale a dire che la penale massima del tutto ipotetica sarebbe di circa 300 milioni di euro''.

Il Commissario Alfiero assicura “Sarò risolta la situazione debitoria con l’Enel”

27/06 La regolare fornitura dell'energia elettrica agli impianti di depurazione e la situazione debitoria dei Comuni nei confronti degli Ato sono state le problematiche affrontate nel corso di una riunione tenutasi oggi pomeriggio nella sede dell'Ufficio del Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria. L'incontro - e' scritto in una nota - e' stato presieduto dal Commissario, prefetto Carlo Alfiero, ed e' stato convocato dopo alcune lettere-diffida da parte dell'Enel che reclama il pagamento di una serie di bollette scadute, prospettando l'interruzione della somministrazione dell'energia elettrica. Per evitare il ripetersi di una situazione che in passato ha causato non pochi disagi, con il distacco dell'energia elettrica in alcuni impianti di depurazione, l'Ufficio del Commissario ha voluto affrontare con urgenza il problema chiamando al tavolo della discussione i rappresentanti delle aziende Dondi e Gerica, che si occupano della manutenzione degli impianti. Nel corso della riunione la Gerica - conclude la nota - ha riconfermato la disponibilita' per una soluzione concordata della situazione debitoria. Il Commissario delegato si e' impegnato per un'azione di mediazione nei confronti dell'Enel sulla base di un documento della societa' relativo al piano di rientro del debito.

Goletta Verde salpa da Reggio Calabria

29/06 Legambiente accoglie le due Golette ambientaliste in partenza dal porto di Reggio Calabria per la nota campagna estiva sul mare con una festa concerto, il 29 giugno, alle ore 21,00, al Fortino di Matiniti Inferiore, Campo Calabro, nell'emozionale ambientazione che affacciandosi sullo Stretto di Messina farà sentire il pubblico immersi nel Mediterraneo. Ad aprire la serata gli Invece, gruppo calabro reggae in giro da 20 anni a diffondere la loro valigia di suoni amalgamati, in equilibrio tra la tarantella nostrana delle feste in piazza e i ritmi caraibici esplosi con il rum vecchio preso sotto il sole esotico. Gli Invece propongono pezzi aggressivi, di denuncia e di rabbia per il sistema macero in cui fionda l'Italia, e soprattutto la Calabria, ben più lo jonico reggino, campo di crescita dei due componenti storici, Peppe De Luca, bassista dal palato musicale cubano, e Salvatore Scoleri, chitarra melodica e voce da Peter Pan, accompagnanti dalla batteria di Guerino Mongiardi, dalla chitarra elettrica di Mimmo Daniero. Il gruppo farà da apertura al viaggio della campagna nazionale di monitoraggio delle acque di balneazione della Goletta Verde di Legambiente, due imbarcazioni, Catholica e Pietro Micca, che percorreranno le coste italiane attuando 500 prelievi marini. In prima serata il Fortino sarà palcoscenico della conferenza-dibattito sul dopo ponte di Messina, finalmente lontano dagli incubi di migliaia di persone. La festa concerto sarà inoltre momento di adrenalinica suspance per l'estrazione del premio "Io sono amico del mare": 10 posti sulla Goletta Verde per un indimenticabile giornata a spasso sullo Stretto di Messina a bordo della barca ambientalista più famosa d'Italia.

Denuncia alla UE per la centrale del Mercure

26/06 Il sindaco di Viggianello, Domenico Anastasio, ed un gruppo di associazioni ambientaliste (''Il riccio'' di Castrovillari, il Cosa di Rotonda, Medici per l'Ambiente-Isde Italia, Italia Nostra Calabria e Lipu Calabria) hanno presentato una denuncia di infrazione all' Unione europea sulla Centrale elettrica della Valle del Mercure, nel Parco nazionale del Pollino. ''L'esposto - secondo quanto riferisce un comunicato - riguarda diversi aspetti del progetto e riprende quanto emerso dallo studio indipendente Rabitti-Casson, presentato nei mesi scorsi. Nel ricorso vengono segnalati aspetti tecnico-giuridici e viene sottolineata la presenza, nella valle, della lontra, animale tanto raro quanto protetto, il cui habitat subirebbe danni irreversibili con l'avvio della centrale. Danni che si andrebbero ad aggiungere ai rischi per la salute e ai danni economico-occupazionali per le popolazioni dei comuni del Parco. Da parte Enel - si afferma ancora nella nota - c' e' da segnalare la richiesta, agli enti competenti, tra cui Amministrazione provinciale di Cosenza e Comune di Laino Borgo, di un' ulteriore proroga, addirittura di un anno, per la messa a regime dell'impianto. Fatto questo che suggerisce come inadeguatezze e carenze piu' volte denunciate non fossero forse solo fantasie degli ambientalisti''. ''Popolazioni, associazioni ed enti locali - riferiscono ancora le associazioni ambientaliste - continuano dunque nelle comuni richieste di tutela della legalita' e di difesa dei reali interessi e diritti della popolazioni del comprensorio. A chi di dovere, dare finalmente risposte concrete''.

Ass. Tripodi “Annullare il permesso per il parcheggio di Altomonte”

22/06 ''La Regione chiedera' alla Provincia di Cosenza sospensione e la revoca del provvedimento valutando l' eventuale adozione del potere di annullamento del permesso a costruire rilasciato ai sensi degli articoli 39 e 40 Dpr 380/01, poiche' lo stesso appare in contrasto con lo strumento urbanistico vigente nel comune di Altomonte''. Lo ha detto Michelangelo Tripodi, assessore regionale all' Urbanistica in relazione alla realizzazione della costruzione in cemento armato, destinata a parcheggio di cinque piani, ai piedi del castello medievale dei Ruffo-Sanseverino. Tripodi, in mattinata, ha incontrato a Catanzaro i rappresentanti della Provincia di Cosenza, del Comune di Altomonte, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Calabria e della direzione generale dei Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, ''allo scopo - e' detto in un comunicato - di concordare insieme un intervento per fermare la costruzione''. ''Insistendo su una linea in coerenza con la lotta agli ecomostri, avviata dalla Regione attraverso il programma 'Paesaggi e identita'', - ha sostenuto Tripodi - non c' e' dubbio che con questa altra operazione diamo corpo a una scelta prioritaria nella strategia e nell' impegno di questa Giunta regionale e dell' assessorato all' Urbanistica e Governo del Territorio, mettendo in campo iniziative di contrasto verso atti incompatibili con le bellezze dei luoghi e con la necessita' di preservare le caratteristiche paesaggistiche e storiche dei centri storici calabresi. In tal senso ci muoveremo affinche' una nuova ferita non venga inferta al patrimonio storico monumentale della Calabria''. ''In una precedente riunione, assente la Soprintendenza - e' scritto nel comunicato dell' Ufficio stampa della Giunta regionale - era emersa chiara la volonta' di convergere ad una azione sinergica finalizzata all' immediata sospensione dei lavori di costruzione dell' edificio in questione che, pur misurando 300 metri quadri a piano, alla fine potra' ospitare solo 40 veicoli, all' annullamento di ogni provvedimento amministrativo che ha consentito l' intervento urbanistico - edilizio, alla determinazione di un successivo intervento per il ripristino dello stato dei luoghi''. ''D' accordo anche con i rappresentanti del Ministero ai Beni Culturali - e' scritto ancora nella nota - l' assessore regionale all' Urbanistica, ha chiesto al comune di Altomonte di attivare con estrema urgenza ogni potere di controllo della attivita' edilizia nel territorio comunale, per rilevare se vi siano difformita' tra la realizzanda opera e la concessione edilizia rilasciata dal Commissario ad Acta. Inoltre, ha invitato i rappresentanti del Ministero ai Beni Culturali, di valutare alla luce dei sopravvenuti motivi di pubblico interesse, l' adozione di ogni provvedimento idoneo in merito al concesso Nulla Osta Monumentale. Infine, Tripodi ha manifestato la disponibilita' ad attivarsi, sin d'ora, con l'esercizio dei poteri sostitutivi previsto dalla legge regionale 1/2006, ove se ne verificassero le condizioni di legge, nei confronti di entrambi gli Enti locali''.

Goletta Verde a Cirò Marina “Tuteliamo Punta Alice”

21/06 <<Con un piano spiagge insensato ed esagerato redatto dal Comune di Cirò Marina nel 2004 si distruggerà Punta Alice, luogo dallo straordinario patrimonio naturale e dal grande valore storico, che già fino ad oggi era stata lasciata dall'amministrazione comunale all'abbandono e all'incuria>>. Questa la dichiarazione di Antonino Morabito, portavoce nazionale della campagna "Occhio alle coste" di Legambiente e Regione Calabria, a conclusione del blitz effettuato stamani dai volontari di Legambiente, insieme ai rappresentanti del comitato cittadino di Cirò Marina, "I guardiani del Faro", che hanno srotolato sulla spiaggia di Punta Alice, lo striscione "Giù le mani dalla costa!". Su questa zona colpevolmente abbandonata si è abbattuto un piano spiaggia comunale intollerabile e le opere sono già in fase di realizzazione, avendo ottenuto tutte le licenze possibili: demaniale, regionale, nulla osta paesaggistico e ovviamente edilizia, in un'area come pochissime altre in tutta la Calabria. Il Piano non prevede le vie d'accesso al mare lasciando ulteriore spazio alla distruzione della fascia interessata dalla pineta e dalla tipica vegetazione retrodunale. In realtà su Punta Alice vi sarebbe il divieto assoluto di trasformazione di uso del territorio per un raggio di molti km. <<Il paradosso evidente delle locali politiche di sviluppo turistico - dichiara Antonino Morabito coordinatore regionale di Legambiente - emerge confrontando la costa crotonese, che va dalla foce del Neto a Punta Alice, dove per creare lavoro si continua a proporre cementificazioni, e il litorale toscano protetto del Parco regionale della Maremma: le similitudini naturalistiche sono tante ma ciò che salta agli occhi è la diversa capacità di indirizzo e gestionale delle amministrazioni locali. Risultato, in Maremma vi è protezione del territorio e un'economia turistica che in 20 anni ha fatto la differenza, in Calabria si continua a distruggere il patrimonio comune senza creare alcun nuovo posto di lavoro durevole>>. A Cirò Marina si è costituito un comitato cittadino con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e le Istituzioni alla tutela, la preservazione, la pulizia, la salvaguardia e la valorizzazione ecocompatibile della Pineta comunale di Punta Alice, in particolare della zona attorno al Faro. <<Legambiente insieme ai cittadini - continua Antonino Morabito - chiede all'Amministrazione Comunale ciò che sarebbe dovuto: la bonifica dell'area verde, la modifica del Piano spiagge, che il vecchio Faro venga restaurato e la creazione di una vera area protetta che sia in rapporto con il territorio di Cirò marina così famoso in Italia per il vino e i suoi vigneti. Richieste che guardano al recupero e alla conservazione di un luogo magico, dove la natura ha saputo esprimere tutta la sua bellezza e l'economia locale può trarne reale beneficio solo salvaguardandola.>>.

Laratta (DL) “No al punto informativo al Santuario di Cerchiara”

21/06 "La questione del Santuario della Madonna delle Armi a Cerchiara deve essere risolta". Lo ha detto Franco Laratta, deputato dell' Ulivo, nel corso di un incontro con il sovrintendente di Cosenza Francesco Cecati. "Laratta - è detto in un comunicato - ha auspicato che la delicata vicenda si risolva rapidamente e con senso di responsabilità. L' esponente politico ha sollecitato un ulteriore incontro con il sindaco del comune di Cerchiara, coi vertici della sovrintendenza e con quelli del parco nazionale del Pollino al fine di stabilire il da farsi per scongiurare la realizzazione di un punto informativo in cemento armato a pochi metri dal Santuario, un luogo sacro e meta di pellegrinaggi da ogni parte d' Italia". "Dopo numerose proteste - è detto nel comunicato - il parlamentare dell' Ulivo era intervenuto sulla vicenda annunciando una interrogazione parlamentare al ministro dei Beni culturali, Francesco Rutelli. Dopo l' incontro con Cecati si spera che anche il Comune e il parco del Pollino si aprano al confronto. "E' auspicabile che tale incontro - ha sottolineato Laratta - servirà a chiarire le posizioni di ciascuno nel rispetto dei ruoli. E' altrettanto utile che si giunga ad una conclusione positiva e indolore a tutela del patrimonio artistico culturale e religioso a cui spesso si riservano scelte poco adeguate".

Pieno sostegno di Fare Verde all’iniziativa a difesa del castello di Altomonte

21/06 “La Direzione Nazionale di Fare Verde ONLUS esprime piena soddisfazione per l'operato del proprio responsabile per la Provincia di Cosenza Francesco Pacienza in merito alla difesa del Castello di Altomonte da un assurdo abuso edilizio”. Ad affermarlo è Fabrizio CVincenti Presidente Nazionale di Fare Verde Onlus. “Fare Verde ONLUS – è scritto nella nota- invita i cittadini calabresi a sostenere la campagna intrapresa dal proprio responsabile locale di Cosenza per difendere un importante bene storico e, in generale, l'integrità paesaggistica di Altomonte. Dopo le centinaia di messaggi di protesta inviati via internet, Fare Verde ONLUS invita a sottoscrivere la petizione lanciata da Fare Verde Cosenza in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Altomonte, per bloccare definitivamente la costruzione in cemento armato adiacente il Castello dei Conti di Altomonte ed il ripristino integrale dello stato dei luoghi. Ricordiamo è possibile sottoscrivere la petizione on line all'indirizzo www.fareverdecalabria.it L'iniziativa di Fare Verde Cosenza, nella persona di Francesco Pacienza, in difesa del Castello di Altomonte assume i tratti di quell'impegno civile assunto in prima persona di cui c'è tanto bisogno per migliorare la qualità della vita, affermare principi di legalità, salvaguardare ambiente e territorio. Un impegno tanto più necessario in un territorio come quello calabrese. La Direzione Nazionale di Fare Verde ONLUS esprime, infine, la propria solidarietà al proprio responsabile per la Provincia di Cosenza Francesco Pacienza per i vili atti intimidatori subiti nei giorni scorsi. Coloro che hanno messo in atto tali assurde azioni devono sapere che la società civile è al fianco di chi, come Francesco Pacienza, si oppone quotidianamente contro ogni violenza ed abuso perpetrato ai danni di memoria storica, ambiente, territorio.

Incontri in Provincia per lo spostamento dell’elettrodotto ad Acri e Montalto

20/06 Pur non avendo specifiche competenze in materia, il Presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio, ha promosso questa mattina un’ulteriore riunione per affrontare il problema dello spostamento dell’elettrodotto che attraversa Taverna di Montalto Uffugo e per il quale, nel corso dei mesi passati, si sono susseguite una serie di iniziative e manifestazioni di protesta da parte dei cittadini e degli amministratori locali. Tale problematica, come si ricorderà, è stata oggetto anche di una discussione svoltasi all’interno del Consiglio provinciale che ha votato all’unanimità un Ordine del Giorno proposto da consiglieri di maggioranza e di opposizione e dalla stessa Giunta provinciale. All’incontro odierno, concordato con l’Assessore regionale all’Ambiente, Diego Tommasi, oltre ai rappresentanti della Terna, hanno preso parte il dott. Lemma e il dott. Graziani, in rappresentanza della Regione, l’assessore provinciale all’Ambiente, Luigi Marrello e i sindaci di Montalto Uffugo, San Benedetto Ullano e Lattarico, accompagnati dai rispettivi tecnici comunali.
La riunione è servita a definire un’ipotesi di percorso alternativo dell’elettrodotto, che nei prossimi giorni sarà oggetto di ulteriori sopralluoghi sul campo ed a cui saranno apportati i correttivi e gli aggiustamenti necessari, tenendo fermi due criteri di fondo: Lo spostamento dovrà interessare territori sui quali non insistano insediamenti urbani o umani;
I territori interessati non dovranno essere ricompresi negli strumenti urbanistici dei comuni, come aree di espansione o di completamento. Fatti salvi questi criteri si dovrà, inoltre, verificare anche il consenso da parte dei Comuni, attraverso eventuali aggiustamenti che possano consentire di salvaguardare al massimo anche le singole unità abitative, in modo tale da individuare soluzioni che non aprano altri problemi e assicurino la più ampia tutela agli interessi dei cittadini, facendo possibilmente coincidere tale tutela con gli interventi di carattere generale. “Ci siamo imposti di seguire questo metodo -ha dichiarato il Presidente della Provincia di Cosenza al termine dell’incontro- ben sapendo che avremmo scelto una strada più faticosa e difficile, rispetto a scelte demagogiche o populiste”. “Riteniamo, però -ha concluso Oliverio- che questo sia l’unico metodo che consente di assicurare “governance” e realizzare interventi importanti, che hanno un impatto particolarmente significativo con il territorio, attraverso il consenso delle popolazioni interessate”.
Il Presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio, di concerto con l’Assessore regionale all’Ambiente, Diego Tommasi, che ha dato piena delega al dirigente generale del suo assessorato, dott. Graziani e al dott. Lemma, che attualmente dirige l’Arpacal per conto della Regione, si è fatto promotore di un incontro sulla questione relativa al tratto di elettrodotto che attraversa una parte del centro abitato del Comune di Acri e che sovrasta anche un edificio scolastico di pertinenza della Provincia.
All’incontro, svoltosi questa mattina presso il Salone della Presidenza della Provincia di Cosenza, hanno preso parte anche il sindaco del Comune di Acri, Coschignano, accompagnato da alcuni assessori ed i tecnici dell’Amministrazione provinciale.
L’iniziativa di questa mattina è giunta a conclusione di una prima fase di lavori nel corso della quale sono stati eseguiti i sopralluoghi previsti ed è servita a definire un programma per l’interramento definitivo di un chilometro e cento metri di elettrodotto, attraverso cui vengono offerte garanzie concrete circa la salvaguardia e la tutela della salute dei cittadini.
L’intervento, che ha un costo di un milione e centomila euro, sarà completamente realizzato dalla società Terna e sarà oggetto di verifiche puntuali e periodiche.
Già nei prossimi giorni la Regione, di concerto con Terna e alla presenza del rappresentante della Provincia, ing. Gaudio, espleterà le verifiche finali e, successivamente, si procederà alla concreta definizione del progetto per ottenere i nulla osta e per poi procedere all’interramento.
“Mi auguro -ha dichiarato il Presidente della Provincia, on. Mario Oliverio- che i tempi di questa operazione siano veramente ristretti, anche perché abbiamo l’esigenza di rendere agibile, nel più breve tempo possibile, la scuola di nostra competenza che, naturalmente, sarà utilizzata solo allorquando ci daranno le garanzie concrete di uno spostamento dell’elettrodotto. Tali garanzie oggi ci sono, ma quando parlo di “garanzie concrete” parlo di un vero e proprio inizio dei lavori di interramento”.

Il no di Goletta Verde all’Europaradiso con un blitz alla fonte del Noce

20/06 <<Difenderemo con determinazione i valori naturali e culturali che la foce del Neto a tutt’oggi conserva e che speculatori e amministratori senza idee intendono distruggere, indifferenti di essere loro i veri signori del no, il no alla cultura e alla bellezza dei propri luoghi, privi di interesse per ciò che appartiene a tutti, negando al futuro di vedere quella che era la nostra storia. Lo sviluppo delle società post-industriali vincenti ha come formula non il costruire ma il riqualificare e recuperare ciò che esiste>>. Questa la dichiarazione del portavoce nazionale di Goletta Verde, Antonino Morabito, a proposito della irrazionale proposta ‘Europaradiso’, che vorrebbe essere attuata nell’incontaminata distesa che ha visto l’assalto di protesta dei volontari di Legambiente.
Il Blitz di Legambiente si è compiuto alla Foce del Neto, nel comune di Crotone, area in cui si sta insinuando un fumoso progetto per la costruzione di un villaggio turistico mastodontico e mostruoso: 60mila posti letto e relative strutture ricettive per un complesso denominato Europaradiso. <<Sarebbe un enorme ecomostro – continua Legambiente – se la proposta dovesse ottenere le autorizzazioni. Ma la situazione è complessa. La Foce del Fiume Neto, dichiarata dalla Regione Calabria nel 1976 "Oasi di protezione della fauna", è un sito di notevolissima importanza ornitologica ed erpetologia, luogo di transito, di sosta temporanea e di nidificazione per più di 100 specie di uccelli acquatici e marini: notevolissime le concentrazioni di Laridi e Sternidi. La Foce del Fiume Neto è inoltre sito riproduttivo per una specie di tartaruga, la Caretta caretta, e due specie di testuggini, l’Emys orbicularis e la Testudo hermanni, presenti in Calabria. La Commissione Europea, con la trasmissione avanzata dall’Italia, ha recepito l’istituzione della Zona di Protezione Speciale (ZPS) conseguente al progetto IBA n. 149 “Marchesato e Fiume Neto”. La Provincia di Crotone nel 2000 ha appaltato la redazione dello Studio di fattibilità, avente per oggetto la “Riqualificazione ambientale della foce del fiume Neto”. Lo studio, realizzato nel 2001, ha confermato quanto già riportato nella scheda di proposta del SIC ovvero che si tratta di uno degli ultimi ambienti umidi della costa jonica calabrese costituito da lembi forestali ripari, piccole aree palustri ed un tratto di fascia costiera.>>
<<C’è chi ha illuso molti cittadini e alcuni continuano a farlo – afferma Antonino Morabito, coordinatore di Legambiente Calabria – rafforzando la cieca volontà di distruggere km e km di costa, siti di importanza comunitaria riconosciuti dall’Unione Europea, sotto il ricatto di un agognato posto di lavoro. E’ giunto il momento che la politica sappia prevalere sui falsi imprenditori, costruendo opportunità lavorative qualificanti a misura del proprio territorio.>>

Petizione di Fare Verde per fermare i lavori all’ecomostro di Altomonte

18/06 Fare Verde Cosenza, in una nota, afferma che ''in considerazione della presa di posizione della Regione e del notevole interesse manifestatole sulla mobilitazione a difesa del Castello dei Conti e del territorio e della memoria storica dei cittadini di Altomonte, ha lanciato una raccolta di firme a sostegno della petizione popolare per il blocco definitivo dei lavori di costruzione del parcheggio multipiano e per il conseguente ripristino dello stato dei luoghi del territorio adiacente l'atavico Castello dei Conti do Altomonte''. ''L' iniziativa - si aggiunge nella nota - e' sostenuta dal Comune di Altomonte e dalla Pro-Loco ed ha gia' ricevuto molte adesioni attraverso il sito www.fareverdecalabria.it La petizione e' indirizzata ai presidenti della Regione e della Provincia di Cosenza; agli assessori al Turismo, all' Ambiente ed all' Urbanistica regionali e provinciali ed al sindaco di Altomonte e vedra' la mobilitazione di Fare Verde attraverso banchetti per la raccolta delle firme di adesione e l' organizzazione di una manifestazione popolare con la partecipazione di cittadini, associazioni ed istituzioni calabresi e non solo''. Il Direttivo Provinciale di Fare Verde Cosenza, nella nota, inoltre, ''stigmatizza l' attacco denigratorio rivolto al presidente, Francesco Pacienza, per aver difeso con atti concreti, in questa vicenda, gli interessi del territorio e dei cittadini di Altomonte che si son visti negare e calpestare i loro diritti. Ci chiediamo cosa attende il Presidente della Provincia di Cosenza ad intervenire concretamente e risolutamente a fianco del Comune di Altomonte e della Regione sulla questione del Castello di Altomonte, attesi i precipui compiti di valorizzazione e promozione del territorio provinciale riservati, dalla vigente legislazione, proprio all' Ente Provincia. Fare Verde Cosenza invita inoltre tutti i liberi cittadini a sottoscrivere la petizione attraverso il sito o recandosi presso i banchetti che saranno allestiti nelle piazze di Altomonte nei prossimi giorni''.

Assemblea di Prc sulla centrale a Biomassa lunedì 19 ad Oriolo

18/06 Lunedì 19 alle 18 ad Oriolo, in piazza della Repubblica, Rifondazione Comunista organizza una Pubblica assemblea sul tema : Politiche ambientali e centrale a Biomassa. Parteciperanno: Francesco Saccomanno, responsabile provinciale PRC ambiente, territorio e beni Comuni; Francesco Laghi, Coordinatore regionale Medici per l'Ambiente - I.S.D.E. Italia, Mirella Ieno, Presidente de "Il Riccio" - Castrovillari

Al via il progetto di Arpacal sul monitoraggio dell’elettrosmog

16/06 L' Agenzia regionale per la Protezione ambientale (Arpacal) sta installando nella regione una rete di centraline in grado di rilevare i segnali che provengono da ripetitori di telefonia cellulare e da ripetitori radiotelevisivi acquisendo in continuo i dati in tempo reale e trasmettendoli - via GSM - ad una centrale di controllo che provvede alla archiviazione ed alla messa in rete degli stessi dati monitorati. L' iniziativa rientra nell' ambito di un progetto di monitoraggio dei livelli di emissione dei campi elettromagnetici ad alta frequenza svolto in collaborazione con la Fondazione Ugo Bordoni, istituzione che opera sotto la vigilanza del Ministero delle Comunicazioni. "Il progetto, coordinato dal Direttore scientifico dell' Arpacal, Antonio Scalzo - è detto in un comunicato - interessa tutte le province calabresi e prevede l' installazione di centraline di misura dei campi elettromagnetici in siti vicini a stazioni radio base per telefonia mobile e ripetitori radiotelevisivi; siti considerati obiettivi sensibili, quali scuole, strutture sanitarie e luoghi per l' infanzia, ma anche di private abitazioni particolarmente vicine agli impianti da monitorare. Le centraline di misura, installate nei siti prescelti per un periodo di circa sette giorni, sono dotate di sensori multibanda capaci di captare l' intensità totale del campo elettromagnetico dovuta a tutte le possibili sorgenti, anche se operanti a diversa frequenza, distinguendole in quelle provenienti da ripetitori di telefonia cellulare e quelli da impianti di radio-tv. I dati raccolti dalla rete di centraline sono trasmessi al centro di controllo dell' Arpacal, che provvede alla loro verifica, validazione e al centro nazionale, istituito presso il Ministero delle Comunicazioni". "Le preoccupazioni su possibili effetti nocivi - ha sostenuto Domenico Lemma, commissario Arpacal - derivanti dal cosiddetto inquinamento elettromagnetico, meglio conosciuto come elettrosmog hanno indotto il legislatore italiano ad emettere una normativa tra le più severe al mondo. Questa Agenzia, conscia dell' importanza di tale progetto, ha stipulato una convenzione con la Fondazione Bordoni per effettuare i controlli nella nostra Regione. Nei prossimi mesi, a monitoraggio concluso, saremo in grado di relazionare compiutamente sullo stato dell' arte in Calabria. Al momento - ha concluso Lemma - le rilevazioni hanno dato un solo esito negativo, nella città di Vibo Valentia, nel quale a breve i nostri tecnici provvederanno alla riduzione a conformità"

Appello dell’Upi al Ministro Pecoraro Scanio “Sospendere il codice ambientale”

16/06 Il Codice ambientale deve essere sospeso. L'appello al ministro per l'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio è stato ribadito dalle Province, riunite a Rimini nel Salone delle Autonomie locali-EuroPa, in occasione dell' Assemblea della rete degli Osservatori provinciali sui rifiuti. "L'abrogazione del Decreto Ronchi sostiene il responsabile ambiente dell'Upi e presidente della Provincia di Ascoli Piceno - e l'attuale forte situazione di incertezza che investe tutto il sistema di gestione e smaltimento dei rifiuti, derivante dall' entrata in vigore del codice ambientale, spinge gli amministratori provinciali a reiterare al ministro Pecoraro Scanio la richiesta di un decisivo intervento normativo per sospendere l'efficacia del decreto legislativo". "Solo in questo modo - prosegue Rossi - si potrà avviare una fase di concertazione tra tutti i livelli di governo interessati alla gestione del ciclo dei rifiuti, per realizzare insieme un sistema coerente con le norme comunitarie ed efficace dal punto di vista dei risultati. E' però necessario - conclude il presidente - porre fine a questa situazione di stallo e di incertezza che ormai da settimane investe tutto il settore degli operatori, pubblico e privato".

Rimesso in funzione il depuratore di Nocera Terinese

16/06 "E' in piena efficienza l' impianto di depurazione di Nocera Terinese". E' quanto si afferma in un comunicato dell' Ufficio del Commissario delegato per l' emergenza ambientale in Calabria. "Nel corso di un sopralluogo, presenti i tecnici dell' Ato, dell' Ufficio del Commissario delegato, dell' impresa esecutrice dei lavori della quarta linea, dell' impresa che gestisce l' impianto e del collaudatore - è detto nel comunicato - è stata infatti verificata la funzionalità della vasca di ossidazione. L' opera è stata quindi consegnata all' Ato che, a sua volta, ha redatto il verbale di consegna all' impresa che si occuperà della gestione dell' impianto. Con la funzionalità della vasca di ossidazione della quarta linea dovrebbero essere completamente risolti i problemi di inquinamento marino più volte registrati nel tratto costiero che va da Nocera Torinese ad Amantea e nelle zone limitrofe".

Legambiente “Abbattere l’ecomostro di Stalettì”

15/06 “Abbattiamolo!” Questo lo striscione innalzato dall’equipaggio di Goletta Verde, dal coordinatore regionale di Legambiente Antonino Morabito insieme al Sindaco di Stalettì Pantaleone Narciso nell'odierno blitz all’ecomostro di Stalettì, conosciuto come l’Alveare, presente nell’area da quasi di 30 anni, comprende, quattro corpi di fabbrica, per un totale di 50mila metri cubi di cemento armato che incombono sull’incantevole paesaggio della baia di Copanello, nel territorio di Catanzaro. «Accogliamo la decisione di abbattere questo ecomostro - dichiara Antonino Morabito portavoce di Goletta Verde e coordinatore regionale di Legambiente - come l'inzio di una nuova stagione, dove la difesa del territorio e della legalità prevalgano sulla distruzione del patrimonio comune e sull'illegalità, con le Istituzioni calabresi al fianco dei cittadini onesti troppe volte e per troppo tempo offesi dal sopruso, dalla violenza e dalla mafia. Primo obiettivo che non ci siano più spazi per nuovi ecomostri e aggressioni del territorio>>. <<Sono trent'anni - ha sostenuto il Sindaco Pantaleone Narciso durante la conferenza stampa che ha seguito l’assalto all’ecomostro - che si trascina questa vicenda con una sostanziale latitanza di tutte le istituzioni, compreso il Comune di Stalettì. Sull'area dell'ecomostro - ha sottolineato il primo cittadino - non è stata data alcuna concessione edilizia e malgrado questo nessuno ha avuto la forza di fermare questa enorme colata di cemento. La protesta attuata oggi da Legambiente simboleggia la volontà forte di fare avverare un sogno>>.
Il 7 aprile scorso, la Regione Calabria nella figura del presidente della Giunta regionale Agazio Loiero, del Sindaco di Stalettì Pantaleone Narciso e di Francesco Cecati, della Soprintendenza ai Beni artistici monumentali e paesaggistici della Calabria, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per la demolizione del complesso abusivo sulla costa jonica catanzarese. L'accordo prevede per la demolizione del manufatto, un impegno di spesa pari a 350 mila euro che saranno messi a disposizione dagli Assessorati regionali ai Lavori pubblici e all'Ambiente. Una firma importante data per buttare giù un mostro di ferro e cemento abusivamente costruito nel bel mezzo della macchia mediterranea di Copanello di Stalettì, a ridosso di alcune tra le più incantevoli spiagge della Calabria, inserendosi in un contesto di elevato pregio ambientale, paesaggistico e storico per la distanza dalla battigia e per la presenza di un sito archeologico nel quale risiederebbe la tomba di Cassiodoro e del suo Vivarium, prima struttura universitaria e di studi sistemici in Europa.
<<Avere raggiunto l’accordo sulla demolizione non basta, – afferma il Sindaco – l’obbiettivo adesso è il completo recupero dell'area dal punto di vista archeologico e paesaggistico! Una volta abbattuto l'ecomostro sarà proprio il Comune a bandire un concorso d'idee finalizzato al ripristino delle bellezze insite in questo luogo, ricco di un inestimabile patrimonio naturalistico>>. Antonino Morabito, portavoce nazionale della campagna “Occhio alle coste”, ha affermato: <<Legambiente sarà presente il giorno che vedrà finalmente andar giù l’ecomostro di Stalettì e l'arroganza dell'illegalità, contro la quale protestiamo da molto tempo attraverso i nostri rapporti annuali sulle ecomafie presenti nel nostro paese>>.

Occhio alle coste a Marina di Gioiosa

15/06 Prosegue sulla terraferma "Vista dal mare", della campagna "Occhio alle coste" di Legambiente e Regione Calabria. L' iniziativa ha visto il sindaco di Marina di Gioiosa Ionica, Giulio Commisso, fare da guida in una passeggiata per le vie storiche e periferiche della cittadina. "Quello effettuato dal Sindaco Commisso - ha sostenuto Erika Barillaro, presidente del Circolo Legambiente di Marina di Gioiosa - è stato un percorso obbiettivo e concreto sui problemi e sulle soddisfazioni di cui questa suggestiva località è protagonista. Nonostante il paese sia un' appetibile meta turistica per la maggior parte dei paesi montani della Calabria, la costruzione di strutture ricettive e alberghiere, non ha intaccato in modo considerevole l' assetto originario del luogo, restando in piena armonia con le antiche tracce della civiltà greco-romana che l' ha attraversata e che ad oggi ha bisogno di essere valorizzata. A tal proposito diamo al Sindaco e alla Giunta di Marina di Gioiosa, la disponibilità da parte del locale Circolo Legambiente ad adottare il sito storico archeologico comprendente l' anfiteatro romano e la saracena Torre del Cavallaro, affinché siano sottratte al degrado e all' oblio nelle quali versano ormai da tempo, per una conservazione storico artistica che sia finalizzata soprattutto alla tutela delle nostre preziose origini culturali e sociali". "Tra le proposte progettuali di breve scadenza - ha sostenuto Commisso - indirizzate a migliorare la struttura urbanistica del paese, si colloca il mio impegno nel realizzare una pista ciclabile che entro il prossimo autunno collegherà le vie marine di Marina di Gioiosa e Roccella Ionica, rendendo più fruibile e visivamente più armonica, la passeggiata lungo la costa dei gelsomini, i cui tratti troppo spesso mortificati da incuria e dimenticanza, e tra le mie priorità vi è quella di restituire ai cittadini i loro luoghi di ritrovo, attraverso un recupero e una tutela che richiede necessariamente un'educazione ambientale che ci vede tutti primi attori". Legambiente ha rilanciato al sindaco la richiesta di realizzare due aree verdi, una nella zona nord dell' abitato che vada dal mare, comprendendo le dune, fino ad una fascia verde retrodunale, e l' altra nella zona sud riqualificando tutto il tratto comunale della fiumara del Torbido. A conclusione della passeggiata di monitoraggio lungo i luoghi da salvaguardare e le situazioni da risanare, Commisso apprezzando i valori dell' associazione ha offerto il proprio impegno per trovare dimora al locale Circolo di Legambiente: "Dall' importante lavoro svolto dall' associazione appare evidente che siamo arrivati ad un punto di non ritorno. E' dunque necessario invertire la tendenza che ha provocato il degrado in cui viviamo, per non smarrire il concetto di bellezza naturale che vogliamo offrire a chi verrà dopo di noi".

Ass. Tommasi: “I dati dimostrano che sono balneabili il 95% delle coste calabresi”

14/06 Sono balneabili per oltre il 95% le coste calabresi: i divieti che saranno adottati per la stagione 2006, in base alle elaborazioni dell' Agenzia regionale per la protezione ambientale della Calabria (Arpacal), infatti, riguardano meno del 5% del totale del litorale. Il dato è stato fornito dall' assessore all' Ambiente della Regione Calabria, Diego Tommasi, in occasione dell' insediamento della Commissione di studio per la gestione integrata delle coste calabresi. All' incontro ha partecipato anche il sottosegretario della presidenza ai Fondi comunitari, Vincenzo Falcone. In particolare, ha spiegato Tommasi, il divieto permanente di balneazione riguarderà 11 chilometri e 600 metri; 21 chilometri e 970 metri saranno interessati da un divieto temporaneo mentre per otto chilometri e 295 metri il divieto sarà temporaneo ma soggetto a possibile riapertura nell' arco della stagione stessa. "Su 800 chilometri di costa calabrese - ha sottolineato Tommasi - la presenza di divieti di balneazione su 32 chilometri, caratterizzati peraltro dalla presenza di Porti, scogliere e zone industriali, rappresentano un dato molto relativo. Una percentuale assolutamente minima. A dimostrazione che il nostro mare non si può, comunque, definire inquinato". La Commissione di studio per la gestione integrata delle coste che ha già avviato i suoi lavori si occuperà dell' esame delle acque interne, dell' eco-tossicologia e delle condizioni del mare calabrese. L' organismo sarà coordinato dal Silvestro Greco, studioso dell' Icram e composta da Silvano Focardi, rettore dell' Universitàdi Siena; Vincenzo Saggiomo, presidente dell' associazione italiana oceanografia e limnologia e Angelo Tursi, presidente della Società italiana di biologia marina.

Tartaruga caretta-caretta salvata nel porto di Vibo

14/06 Una Tartaruga marina della specie Caretta Caretta e' stata salvata nel porto di Vibo Valentia. L' animale e' stato visto nei pressi di una banchina ed il suo comportamento ha subito suscitato preoccupazioni visto che rimaneva fermo sul fondo, salvo riemergere di tanto in tanto in superficie per respirare. La Capitaneria di Porto ha segnalato l' avvistamento al Wwf e sul luogo si e' recato il responsabile per la Calabria del Progetto tartarughe del Wwf Italia, Giuseppe Paolillo, proprio mentre alcuni ricercatori subacquei dell' Universita' Tor Vergata di Roma, rientravano in porto dopo aver compiuto delle immersioni nelle acque vibonesi. Grazie all' intervento di un sub e' stato possibile controllare da vicino lo stato del rettile marino, che e' stato consegnato al responsabile del Wwf e al personale della Guardia Costiera. La tartaruga, della lunghezza di 60 cm e del peso di una ventina di chili, e' apparsa subito in uno stato di grave deperimento organico, presentava una ferita sulla testa e il suo nuoto era fortemente ostacolato da pesanti grappoli di lepadi, una specie di crostaceo del gruppo dei cirripedi, che pendevano dalla parte inferiore del guscio e persino dalle pinne. Dopo un temporaneo ricovero presso le strutture della Capitaneria, la Caretta e' stata inviata alla Riserva Marina di Capo Rizzuto (Crotone) per le cure del caso. Pochi giorni fa un' altra tartaruga, questa volta vittima di un amo da palamito, era stata recuperata al largo di Cetraro (Cosenza) e, sempre grazie alla collaborazione tra Guardia Costiera e Wwf Calabria, era stata prontamente soccorsa e trasportata nella riserva Crotonese.

Al sicuro i nidi delle tartarughe caretta-caretta

13/06 Saranno al sicuro d’ora in poi i nidi della Caretta caretta, la tartaruga marina che nidifica sulle spiagge della Costa dei Gelsomini, sui sedici chilometri di costa compresi tra Punta di Spropolo e Capo Bruzzano. E per proteggere le nidiate delle testuggini si sono messi insieme il Dipartimento di Ecologia dell’Unical, il CTs – Settore conservazione della Natura, Legambiente e il comune di Brancaleone: un esercito di volontari e esperti che grazie ad un progetto finanziato dalla Regione e approvato dalla Giunta regionale nella seduta di oggi, avvieranno un programma triennale di monitoraggio dell’area di produzione della Caretta caretta e porranno in essere sin da subito, una serie di azioni mirate a ridurre i fattori di rischio.
Un progetto fortemente voluto dall’assessore alle Politiche dell’Ambiente Diego Tommasi che “punta– ha detto l’esponente Verde dell’esecutivo regionale – a salvaguardare la principale area di nidificazione della Caretta Caretta in Italia, ma nel contempo, a valorizzare il fenomeno in termini di risorsa fruibile e attrattiva per i turisti e i residenti attraverso azioni di sensibilizzazione e informazione”.
Il progetto prevede, infatti, un programma di ricerca dei siti di nidificazione lungo la costa reggina, di monitoraggio dei nidi e delle spiagge interessate al deposito delle uova e azioni dirette di mitigazione dei fattori di rischio per la riproduzione (ad es. utilizzo dei mezzi meccanici per la pulizia delle spiagge, crescente urbanizzazione della costa, presenza di rifiuti, inquinamento luminoso e acustico, erosione delle coste) anche al fine di giungere alla riqualificazione ambientale dell’area costiera.
Il programma di salvaguardia prevede inoltre, l’allestimento di un’area di costa (hatchery), nel comune di Brancaleone, attrezzata per ospitare i nidi a rischio mareggiate e punti informativi dislocati lungo le spiagge della Costa dei Gelsomini, specificatamente dedicati ai turisti e alla popolazione che potrà osservare le schiuse delle uova nella hatchery. A Brancaleone poi sorgerà, in sinergia con il progetto nazionale Tartanet, un Centro recupero Tartarughe marine con spazi espositivi dedicati alla divulgazione.
“La biodiversità che caratterizza questa regione – ha sottolineato l’assessore Tommasi – rappresenta un’altra grande ricchezza che si aggiunge all’enorme patrimonio ambientale storico e culturale calabrese. Conoscerla e tutelarla è la chiave per trasformare il nostro ingente patrimonio ambientale in occasioni reali di sviluppo e crescita economica e occupazionale. Siamo fermamente convinti che la valorizzazione delle risorse ambientali e naturalistiche rappresenti anche la nostra principale fonte attrattiva: quello della tartaruga marina è solo uno degli esempi di come si possa egregiamente coniugare conservazione con fruizione e divulgazione”.

Il Commissario sull’Ambiente precisa: A Cetraro fatti più interventi

L' Ufficio del Commissario delegato per l'emergenza ambientale, riguardo le notizie apparse recentemente in merito alla depurazione nel comune di Cetraro, riferisce, in una nota, che "l' intervento previsto aveva solo carattere programmatorio e prevedeva un finanziamento che non si é poi concretizzato. Pertanto lo stesso, poiché privo delle necessarie coperture, non è stato mai appaltato". "Sempre a Cetraro, comunque - prosegue la nota - non sono mancati interventi da parte di questo Ufficio: nel 2002 sono stati appaltati i lavori di realizzazione di collettori fognari e di adeguamento di un impianto di depurazione per un milione e 300 mila euro, intervento ormai quasi terminato. Attualmente sono in corso lavori di manutenzione nelle stazioni di sollevamento per un importo complessivo di oltre 106 mila euro. I lavori sono stati affidati per il loro carattere d'urgenza alla ditta che ne effettua la gestione, in corso di esecuzione. Altri interventi urgenti sono in corso sull'impianto di depurazione ubicato in località Sotto Castello nel Comune di Cetraro, anche questi di manutenzione, per un importo di 166 mila euro". "Inoltre - conclude la nota - nella programmazione dei nuovi interventi che saranno definiti entro il 30 giugno prossimo, con la firma dell' Accordo di programma quadro, è previsto un finanziamento pari a due milioni e cinquecentomila euro da destinare alla realizzazione del nuovo depuratore o al potenziamento del vecchio, secondo le scelte anche tecniche che saranno comunque concordate"

Garcea (Parco della Sila) “Avviare il rilancio dell’area protetta”

12/06 Seppure con l' assenza di pianta organica, di personale e di strutture e con limitate risorse finanziarie, si è dato avvio ad un integrato progetto per il decollo del Parco Nazionale della Sila finalizzato ad innescare, a medio e lungo termine, un' inversione di tendenza, in un' area prettamente montana, dove le speranze di una ripresa economica e sociale sembravano da anni perdute. E' questo il risultato raggiunto dall' Ente Parco, presieduto da Antonio Garcea, sulla base delle attività realizzate nel 2005. "Un risultato lusinghiero - è scritto in una nota - nonostante le carenze di mezzi, che ribalta finalmente un atteggiamento di rassegnazione durato troppo a lungo. La finalità è quella di promuovere cultura naturalistico-ambientale nelle giovani generazioni, che gestiranno l' ambiente del domani". Uno degli obiettivi raggiunti è stato l' avvio di un' efficace azione di marketing e comunicazione per valorizzare il Parco in Italia ed all' estero attraverso la pubblicazione di depliant bilingue (italiano ed inglese), poster illustrativi, il libro 'Vita nel Parco', documentari, un sito internet, pannelli tematici, stand allestiti in manifestazioni anche nazionali. L' Ente Sila ha partecipato a convegni e manifestazioni culturali di rilievo. Nel corso del 2005 si è svolta una manifestazione con il patrocinio del Ministero dell' Ambiente e dell' associazione naturalistica 'Astrambiente' per far conoscere agli studenti dei Comuni del Parco le bellezze e le emergenze naturalistiche dell' altopiano silano, l' ambiente in cui vivono e dal quale derivano le loro radici storiche. E' stato istituito un bando per incentivare il turismo scolastico con un contributo sulle spese di viaggio, rivolto alle scuole provenienti da tutta Italia. Nei comuni di Taverna e di Spezzano della Sila si sono svolte mostre e manifestazioni culturali di qualità, fra cui "Sila in festa" e "Vis musicae". E' stato programmato il completamento della segnaletica verticale, informativa, di quella indicativa e descrittiva degli itinerari naturalistici, anche per fasce deboli, con tabelle indicative dei Comuni del Parco e dei punti di informazione sui beni ambientali, artistici e storici da ubicare nelle località turistiche ed all' entrata dei centri abitati. Sono state previste opere di integrazione e completamento dei Centri visita, ereditati dal Parco Nazionale della Calabria, che sono tra i più completi ed attrezzati di Italia; del giardino botanico Roncino; del sentiero botanico Cupone; del vivaio della biodiversità silana Monaco, nei quali si realizzano attività didattiche, divulgative, dimostrative e dove si attua una proficua opera di conservazione della biodiversità: riproduzione delle specie vegetali indigene e di ecotipi dell' area protetta. E' stata avviata la realizzazione del geoparco l' Argentera di Longobucco e la ristrutturazione di un immobile da destinare a Casa del Parco nel Comune di Savelli. Inoltre è iniziata la fase di realizzazione del sistema Ecomusei, individuati nei Comuni di Longobucco, Albi e Zagarise, provvedendo al recupero di vecchie strutture in disuso e rese disponibili per il Parco dalle amministrazioni comunali. E' incominciata, anche, la realizzazione del Centro visite per la Provincia di Crotone, sulle rive del lago Ampollino. Per integrare le aree pic-nic già esistenti, realizzate dal Corpo forestale dello Stato e dalla Regione, è stata finanziata la realizzazione di tre aree attrezzate, una per Provincia, nei Comuni di Pedace, di Mesoraca e di Taverna, dotate di strutture di ristoro che vanno ad integrarsi con altre strutture sportive e turistiche già esistenti, per variegare l' offerta turistica e favorirne l' autosostenibilità per l' affidamento in gestione. Sono proseguiti gli studi sulle acque, fauna, natura e distribuzione della vegetazione forestale per fasce altimetriche, individuazione e catalogazione dei siti archeologici; ricerche propedeutiche per la redazione del Piano del Parco. E' stata incentivata la promozione economica, sociale ed incentivato il turismo ecologico. La Comunità del Parco ha da poco eletto i propri organi per dare avvio allo strumento di pianificazione: il Piano pluriennale economico e sociale, che è necessario redigere in sinergia con il Piano del Parco ed in contemporanea al regolamento. Il presidente Garcea ha detto che "l' obiettivo prefissato consiste nel realizzare un laboratorio di sviluppo ecosostenibile, possibile, nell' area interessata dal Parco in sinergia con le altre Istituzioni e con il consenso e l' attiva partecipazione delle popolazioni residenti. Un percorso finalizzato alla difesa del territorio, della natura, dell' ambiente; un modello qualificato da diffondere sul resto del territorio, a salvaguardia di quanto di bello ereditato dalle generazioni del passato, e che siamo obbligati a conservare per gli uomini di domani"

Pignataro (PdCI) “Bloccare urgentemente lo scempio dell’ecomostro di Altomonte”

11/06 ''E' apprezzabile la decisione della Giunta Regionale di porre uno stop alla costruzione di un parcheggio multipiano a ridosso del Castello di Altomonte, in coerenza con gli atti adottati in questi mesi a salvaguardia del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico della nostra Regione e della scelta prioritaria di un serio riordino territoriale e urbanistico''. E' quanto sostiene in una nota il parlamentare del Pdci, Fernando Pignataro. ''Ma occorre - ha aggiunto - che si faccia presto, che la Regione e la Provincia assumano tutti gli atti conseguenti alla decisione gia' presa, attivino i poteri sostitutivi, ritirino tutte le autorizzazioni, blocchino definitivamente questo scempio, ristabiliscano la legalita' e avviino in modo chiaro e netto il percorso che deve portare al ripristino dei luoghi. Non c'e' altra strada per superare una vicenda a dir poco scandalosa che e' cominciata qualche anno fa con la concessione edilizia fortemente voluta dall'allora Sindaco Belluscio per favorire gli interessi di un privato a danno dell'immagine di un paese, in barba a tutte i piani e le regole edilizie e urbanistiche. Vicenda che e' proseguita con il disinteresse della magistratura, nonostante un esposto-denuncia presentato dal gruppo consiliare di minoranza, che avrebbe dovuto chiudere la questione gia' all'epoca''. ''E poi ancora qualche amicizia - ha proseguito Pignataro - alla Sovrintendenza alle Belle Arti di Cosenza che da' pareri favorevoli alla costruzione, nonostante l'adiacenza a un monumento storico di rilevanza artistica e paesaggistica, nonostante l'area non sia edificabile, nonostante la Sovrintendenza regionale dichiari la stessa area di rilevanza storica e di salvaguardia assoluta. Infine, il Tribunale amministrativo regionale che affronta il problema con superficialita', senza un esame di merito approfondito, concede la possibilita' che l'abuso prosegua. E' una storia di pressioni, amicizie, sottovalutazioni o collusioni, che non puo' essere sopportata ancora. La Regione e la Provincia, le istituzioni calabresi, sono oggi nelle condizioni di rispondere ai tanti visitatori del borgo medievale di Altomonte che hanno detto in questi mesi, scandalizzati, che solo in Calabria queste cose sono possibili''. ''Occorrono - ha concluso - atti chiari che definiscano la vicenda e che ci permettano di dire che anche in Calabria queste cose non sono possibili perche' si e' intrapresa senza tentennamenti la strada del ripristino della legalita'''.

Fare Verde denuncia l’occupazione della strada del castello di Altomonte

11/06 ''Una cosa molto strana accade nel comune di Altomonte, la strada comunale denominata via Sangineto, da molti mesi non e' piu' fruibile dai cittadini in quanto risulta essere ''occupata'' dal cantiere edile per la realizzazione del parcheggio-mostro del castello di Altomonte''. E' quanto sostiene in una nota il responsabile provinciale dell'associazione ambientalistica 'Fare Verde', Francesco Pacienza. ''Detta strada - ha aggiunto - costituiva uno dei percorsi turistici di maggiore attrattiva per i moltissimi visitatori che frequentano in ogni periodo dell'anno la bella cittadina. Denunciamo questa situazione da baronia medioevale che si verifica nell'assenza totale dell' amministrazione comunale di Altomonte. Amministrazione che anziche' tutelare il decoro e la fruibilita' del territorio cittadino consente ad un qualunque privato cittadino l'uso indiscriminato del proprio territorio: addirittura di una via pubblica, senza adottare alcuna ordinanza autorizzatoria in merito''. ''Fin quando - ha concluso Pacienza - tale abuso continuera'? O si permettera' che ad uno scempio, condannato ormai da ogni parte d'Italia in maniera sempre piu' partecipativa, si aggiunga altro danno e beffa per i cittadini che accettano le regole sociali e rispettano le leggi?''

In elaborazione un piano per la raccolta dei rifiuti delle navi in transito dalla Calabria

09/06 L'Ufficio del Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria ha reso noto che per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui di carico, è in corso l'elaborazione di un piano generale riassuntivo rispetto a quelli delle Capitanerie e da coordinare successivamente con il piano regionale dei rifiuti. A tal fine l'Ufficio - è scritto in una nota - ha già sollecitato, fin dal marzo 2005, l'elaborazione dei piani locali in maniera da avere nel più breve tempo possibile il quadro preciso della situazione e poter procedere quindi all'elaborazione del piano regionale. L'ufficio del commissario, inoltre, garantirà controlli capillari ed attività precise di prevenzione contro l'inquinamento marino. Il lavoro - conclude la nota - è in fase di completamento con la convocazione, per venerdì prossimo 16 giugno, di una riunione per la messa a punto delle strategie e delle iniziative per il varo del piano, che costituisce un vero passo in avanti verso il raggiungimento di una piena valorizzazione dell'ambiente e della risorsa mare in particolare.

Il Commissario Alfiero ha attivato l’affidamento per interventi su 72 depuratori

08/06 Il commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria, prefetto Carlo Alfiero, per affrontare la situazione nella gestione degli impianti di depurazione delle acque, ha attivato "le procedure - è scritto in una nota - per l' affidamento di ben 72 interventi su impianti indicati dalla Regione". "Tale attività - prosegue la nota - coordinata da una segreteria tecnica-scientifica composta da professori universitari calabresi, della Basilicata e di Roma, ed effettuata in stretta collaborazione con le Province , i cui Presidenti presiedono anche i rispettivi Ato, ordinariamente competenti in materia, consentirà di migliorare la situazione depurativa attuale e costituisce un primo passo per affrontare radicalmente il problema globale che investe chiaramente tutto il territorio regionale e non solo quello costiero". Il Commissario delegato sin dal suo insediamento sta procedendo ad un "netto rinnovamento - conclude la nota - della struttura di supporto per avviare un complesso lavoro di ricognizione, verifica e risoluzioni delle criticità ed imprimere così una svolta decisiva nel segno del cambiamento".

Occhio alle Coste: “A Reggio abusivismo legalizzato”

08/06 “Reggio Calabria ha paura del vuoto! Su ogni spazio libero deve assolutamente costruire qualcosa, troppo spesso mostruoso e legalmente inaccettabile!”. Questa la dichiarazione conclusiva di Maria Caterina Gattuso, Presidente del circolo Legambiente di Reggio Calabria, alla conferenza stampa tenutasi questa mattina al lido “Papero Beach”, incentrata sull’urgenza di rivalutare i metodi adottati dal Comune per rendere il litorale reggino appetibile turisticamente. Principalmente i problemi enunciati da Legambiente si annettono alle strutture estive che ottengono la concessione di occupare il territorio demaniale senza comunque ottemperare le norme che vincolano le stesse ad utilizzare elementi non rimovibili <<I gazebo dei lidi privati – sottolinea il coordinatore regionale Antonino Morabito – sono attività importanti ed utili ma come ogni cosa ha bisogno di regole chiare, attente a tutte le esigenze sociali, distribuite equamente lungo il litorale cittadino senza rendere alcune parti della città sovraccariche e altre prive sia di spazi privati che di spazi ben mantenuti per la libera fruizione. Ferma invece la nostra condanna verso tutte le azioni illegali>>. A questo proposito volontari della Legambiente reggina e l’equipaggio della Goletta Verde hanno srotolato davanti a due ecomostri lo striscione di protesta: “Giù le mani dalla costa!”. Nell’area adiacente al tempietto sul Lungomare è in corso di realizzazione una struttura ricettiva destinata ad accogliere un bar-gelateria. La concessione rilasciata per la durata di sei anni prevede la costruzione di una struttura prefabbricata in legno che dovrebbe essere totalmente rimovibile lasciando inalterati i luoghi. Da un primo esame effettuato dalla Legambiente, appare evidente che sono state realizzate fondazioni in cemento armato e tramezzature in laterizi difficilmente rimovibili. Nella zona prossima al Lido Comunale, alle spalle dell’Arena Lido, è in corso di realizzazione l’Hotel-villaggio "Al Corallo", autorizzato in quanto "ristrutturazione dell’ex pastificio Primerano" ma che in realtà è un complesso turistico che prevede una struttura alberghiera con annessi 30 alloggi e i relativi servizi. I nuovi manufatti, oltre a costituire un impatto notevole sulla fascia costiera, ricadono in un’area dichiarata a rischio nel Piano di Assetto Idrogeologico. Il complesso turistico ha inoltre un accesso limitato in quanto l’unica entrata è data dalla già precaria via Rada Giunchi che attraversa il letto della fiumara Caserta (uno degli scarichi fognari liberi più imponenti, che convoglia numerosi scarichi abusivi della città) con evidenti problemi di igiene, viabilità e sicurezza. << I Blitz ai due ecomostri – dichiara Lidia Lotta di Legambiente – evidenziano un abusivismo ‘legalizzato’ che chiediamo di fermare. Stiamo verificando le conformità dei progetti e delle relative autorizzazioni rilasciate, ma il dato certo che queste costruzioni pongono in evidenza è l’assoluta mancanza da parte del comune di Reggio Calabria di una complessiva e chiara idea della valorizzazione della fascia costiera urbana.>>.

Goletta Verde a Pellaro: “Giù le mani dalla costa”

07/06 ''Giu' le mani dalla costa''. Questo lo striscione issato dai volontari di Legambiente sulla spiaggia di Punta Pellaro, quartiere a sud di Reggio Calabria, sullo sfondo della Goletta Verde, davanti, e' scritto in un comunicato, ''ad un' ennesima aggressione edilizia del territorio costiero: la lottizzazione e la costruzione di 40 villette con occupazione del demanio marittimo e fluviale, privo di nulla osta paesaggistico e ambientale''. ''Tutt' oggi - prosegue la nota - e' in corso il processo che vede la Legambiente costituitasi parte civile per chiedere il risarcimento del danno ambientale, anche se a causa della decorrenza dei termini alcuni dei capi d' accusa sono caduti in prescrizione''. ''La nostra e' innanzitutto una battaglia per la legalita' - ha sostenuto Maria Caterina Gattuso, presidente del circolo Legambiente di Reggio Calabria - per questo auspichiamo che la magistratura possa a breve dare risposta al pressante bisogno di giustizia dei cittadini calabresi''. Punta Pellaro, conclude la nota, ''con le sue dune sabbiose e la vegetazione pioniera degli ambienti di frontiera, e' uno dei luoghi piu' rinomati e frequentati d' Italia per gli amanti di windsurf e kitesurf, grazie alla costante regolarita' dei venti''.

I presidenti delle Province chiedono discontinuità su rifiuti e depurazione

07/06 I Presidenti delle Province calabresi, Mario Oliverio (CS), Michele Traversa (CZ), Sergio Iritale (KR), Ottavio Bruni (VV) , Giuseppe Morabito (RC), nel corso di un incontro hanno convenuto che, sul tema della depurazione e dei rifiuti, e' necessaria ''una radicale e netta discontinuita' - e' scritto in una nota - che, malgrado i ripetuti pronunziamenti in tal senso, non si ravvisano''. ''La stessa proroga della gestione commissariale - hanno aggiunto - e la grave situazione che rischia di riproporsi anche per questa stagione per il nostro mare, a causa dell'assenza di un sistema di depurazione efficiente sono la riprova del perpetuarsi di una situazione che desta grave e viva preoccupazione. Le Province in piu' occasioni hanno dichiarato piena disponibilita' ad assumere responsabilita' dirette per fronteggiare l'emergenza ambientale senza essere in questo ascoltate. Malgrado cio' e' stata decisa, ancora una volta, la proroga della gestione commissariale''. ''I Presidenti delle Province - hanno concluso - pur esprimendo la loro netta contrarieta' a tale decisione, auspicano che il Commissario, Generale Alfiero, assuma le iniziative necessarie e urgenti per evitare il ripetersi di situazioni che determinerebbero danno grave all'economia e all'immagine della nostra Regione''

Soddisfazione di fare Verde per liniziativa delal regione contro l’ecomostro di Altomonte

07/06 Fare Verde esprime –in una nota - piena soddisfazione all'iniziativa della Giunta regionale calabrese per la decisione di assumere ogni iniziativa atta a combattere lo scempio della costruzione di un parcheggio multipiano a ridosso del Castello di Altomonte.
Fare Verde ricorda che già a seguito di una propria iniziativa il Presidente Loiero, attraverso il suo portavoce, nel condividere l'iniziativa di Fare Verde, tesa a difendere oltre che un paesaggio anche l'identità di un popolo, aveva espresso l'intenzione di intervento a tutela e difesa di uno dei centri storici più belli della Regione.
Fare Verde contestualmente invita il Comune di Altomonte, la Provincia di Cosenza ad attivare, d'intesa con la Regione Calabria, tutte le iniziative amministrative e politiche utili a perseguire le finalità di tutela e salvaguardia del territorio e delle tradizioni storico-culturali di Altomonte.
Invita, altresì, l'opinione pubblica a mobilitarsi affiancando Fare Verde in questa iniziativa.
La sede provinciale di Fare Verde si schiera, inoltre, a fianco dei cittadini che si sono visti violare ingiustamente i propri diritti, come se si fosse ritornati nel medioevo in cui Ordine e Giustizia erano parole prive di significato.
Da quando questa vicenda è iniziata il contributo dato da Fare Verde è stato notevole: hanno aderito all’appello di inviare una cartolina di protesta 12 siti, 35.000 sono stati i contatti registrati sul sito, oltre 3.000 le cartoline inviate da ogni città d’Italia e qualcuna anche dall’estero a dimostrazione della sensibilità nel voler fermare un tale scempio. Tutt’oggi è possibile far sentire la propria voce di protesta e dissenso inviando una cartolina di protesta attraverso il sito www.fareverdecalabria.it, tale cartoline vengono inoltrate, oltre che agli assessori della Regione Calabria ed al Presidente Loiero, al Ministro peri Beni Culturali, al Direttore Generale dello stesso Ministero, alla Soprintendenza Regionale oltre che Provinciale.
Fare Verde ribadisce ancora una volta che esiste una sola ed unica soluzione alla vicenda: l’abbattimento della costruzione ed il totale ed immediato ripristino dello stato dei luoghi affinchè Altomonte, gli altomontesi ed i tanti turisti che l’hanno visitato e che continuano a visitarla possano godere appieno di un paesaggio mozzafiato e dell’incanto di una passeggiata tra le stradine medioevali in cui rivivere gli echi del passato.

Ad Oriolo assemblea del Prc su politica ambientale e centrale a biomassa

07/06 Per venerdì 9 giugno, in Piazza della Repubblica ad Oriolo (ore 18), il circolo Prc "A.Gramsci" ha organizzato un'assemblea pubblica per discutere sul tema "Politica ambientale e centrale a biomassa". “Interverranno alla manifestazione –informa una nota del circolo Prc “A.Gramsci”: Francesco Saccomanno responsabile provinciale Prc ambiente, territorio e beni comuni; Adriano D'Amico responsabile provinciale Prc Movimenti; Erminio Dessì dell'associazione "il Riccio di Castrovillari; Paola Montagna dell'Associazione Medici per L'Ambiente - ISDE Italia. Concluderà, dopo gli auspicati interventi dei cittadini, il deputato Francesco Caruso, parlamentare eletto in Calabria nella lista di Rifondazione.

Fare Verde denuncia “Il depuratore di S. Martino di Finita è abbandonato”

06/06 L'associazione ambientalista Fare Verde di Cosenza ha inviato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica, al Sindaco di San Martino di Finita, al Corpo Forestale dello Stato, ai carabinieri e all'ArpaCal, circa lo stato di abbandono e mancata manutenzione del depuratore comunale di San Martino Difinita. L'impianto - è scritto in una nota di Fare Verde - presenta tubi totalmente rotti, le pompe in uno stato di abbandono totale e le vasche piene di detriti.

Litorali in condizioni critiche. Il 43% delle coste calabresi soggette ad erosione

Allarme coste in Italia. Il 42% dei litorali nazionali versa infatti in condizioni critiche. Il Molise è in testa con il 91% di erosione, seguita dalla Basilicata con il 78%, la Puglia con il 65%, Marche e Lazio a pari merito con il 54% di erosione. L'Sos è contenuto nel rapporto sullo stato di salute dei litorali nazionali al quale è dedicato un numero speciale della rivista Studi costieri, curato da Enzo Pranzini, dell' Università di Firenze e che verrà presentato domani a Roma al Cnr. L'indagine è stata condotta da quaranta studiosi del Gruppo Nazionale per la Ricerca sull'Ambiente Costiero, un' associazione scientifica presieduta da Giuliano Fierro dell' Università di Genova, e raccoglie più di trent'anni di ricerche, molte delle quali finanziate dal Cnr e dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Dal rapporto, di cui è stata data anticipazione, emerge che il quadro delle nostre coste è allarmante. La gran parte dei tratti che non risultano in erosione deve la propria stabilità a massicce opere di difesa, che modificano l'ambiente e il paesaggio costiero, rendono più difficile l'uso balneare della spiaggia e inducono spesso l'erosione nei tratti di costa adiacenti. Ne è un esempio la breve costa molisana: dei suoi 36 km, ben 25 sono difesi da scogliere; nonostante ciò su 22 km di spiagge 20 km sono in erosione (91%). Anche in Basilicata si raggiungono valori estremi con il 78%; seguono la Puglia con il 65%, l'Abruzzo con il 61% e le Marche e il Lazio, a pari merito, con il 54%. I valori più bassi si ritrovano in Friuli (13%), in Veneto (18%) e in Emilia-Romagna (25%), regioni in cui sono stati realizzati importanti interventi di difesa dei litorali, facendo spesso ricorso al ripascimento artificiale con sabbie prelevate sui fondali marini. Le altre regioni si collocano fra il 33% della Liguria e il 43% della Calabria. "In tutte le regioni l'erosione trova le sue cause principali nel deficit sedimentario dovuto alla costruzione di sbarramenti che impediscono l'afflusso al mare, nel dragaggio di sabbia e ghiaia dagli alvei fluviali, e nella costruzione di porti e strutture aggettanti che bloccano il flusso sedimentario lungo la riva", osserva Giuliano Fierro. "Tutto ciò si inserisce in una fase dello sviluppo socio-economico del Paese che ha determinato l'abbandono delle campagne e la ricrescita del bosco, che limita l'erosione del suolo, processo grazie al quale viene prodotta la materia prima per l'alimentazione delle spiagge. Un ulteriore fattore di erosione è dovuto all' innalzamento del livello marino, 15 cm nell'ultimo secolo ed una prospettiva per il futuro tutta da studiare". E il dossier rappresenta uno dei lavori più compiuti nel settore: vi sono infatti elencati quasi 1400 lavori pubblicati sull'argomento dal 1982 al 2005, che vanno ad aggiungersi alle 350 pubblicazioni prodotte dal solo Progetto Finalizzato del Cnr negli anni '70. Questo volo immaginario lungo le coste italiane consente anche di vedere come le soluzioni che sono state adottate per fronteggiare il problema dell'erosione siano sempre le stesse malgrado cambi il contesto dinamico e ambientale: scogliere aderenti, parallele od ortogonali a riva, tanto da trasformare ampi litorali sabbiosi in coste rocciose. "Fortunatamente negli ultimi anni le cose stanno cambiando e alle vecchie difese 'rigide' si vanno sostituendo le difese morbide", prosegue il presidente del Gruppo. "Queste si basano essenzialmente sul ripascimento artificiale delle spiagge, talvolta proteggendo il materiale versato con opere di difesa tradizionali, altre con diverse opere innovative sommerse. In alcuni casi si preferisce non costruire opere di contenimento, privilegiando la tutela del paesaggio ed accettando di intervenire con altri ripascimenti in tempi più brevi". Oltre alle regioni sopra citate, il Lazio sta impegnandosi in prima linea in questa strategia e importanti ricerche di sabbie sulla piattaforma continentale sono state effettuate in Liguria, Toscana, e in Abruzzo ed in passato in Emilia Romagna e Veneto.

Polemiche dopo la manifestazione a favore del ponte

06/06 Lascia strascichi polemici in entrambi gli schieramenti, favorevoli al Ponte sullo Stretto e contrari, la manifestazione organizzata ieri dal Movimento per l'Autonomia a favore della ''madre di tutte le infrastrutture'', per dirla alla Raffaele Lombardo. Il sindaco di Messina, Francantonio Genovese (Unione), sbotta: ''La manifestazione a favore del ponte e' una mancanza di rispetto verso Messina'', e critica ''chi e' venuto da fuori per chiedere la realizzazione di un' opera che incidera' sulla vita e la vivibilita' dei messinesi''. Genovese, come tanti cittadini, punta l'indice contro il corteo di ieri e i 70 pullman giunti da Catania, sottolineando ''la poca partecipazione da parte dei messinesi''. Il sindaco infine ricorda la posizione del governo Prodi, contrario alla realizzazione dell'opera. Ma anche dall' altra parte, seppur per motivi diversi gli animi non sono pacati. Il leader dell' Mpa, l' eurodeputato Lombardo dice: ''E' vergognoso e inquietante l' atteggiamento omertoso di televisioni e giornali nazionali, pubblici e privati, che hanno ignorato la manifestazione popolare di diecimila siciliani a favore del Ponte sullo Stretto'' ''E' stata una scelta precisa - aggiunge - visto che a Messina erano presenti troupe e corrispondenti che hanno realizzato interviste e servizi, poi puntualmente cestinati. Vorremmo capire se a ispirare la spudorata omissione e' stata l'ansia di non disturbatore il nuovo manovratore o l'antico disprezzo di stampo razzista per una terra e per un popolo che a modo loro possono essere citati solo per fatti di criminalita' o di folklore''. E nel dibattito s'inseriscono anche, e su posizioni opposte, Il cantautore romagnolo Luciano Ligabue e il segretario della Uil Luigi Angeletti. Il cantante, a Palermo per presentare il prossimo concerto, non vede ''la necessita' della costruzione''. ''La natura - ha detto - ha deciso che la Sicilia sia forte nella sua autonomia e la mia sensazione e' che non sia utile unire l' isola alla terra ferma''. Per Angeletti invece ''il ponte e' un'opera molto importante per la Sicilia e per il Sud, perche' senza di essa c'e' il rischio che lo sviluppo dell'Europa lasci indietro queste regioni''. ''Il ponte - ha aggiunto - cambierebbe la storia della Sicilia. Io non credo affatto che vengano prima altre priorita' perche' quando si dice cosi' alla fine non fa nulla''. Gli fa eco il presidente della Provincia di Palermo, il forzista Francesco Musotto, secondo cui ''il ponte non e' fra le priorita' del governo di centrosinistra semplicemente perche' non lo e' l'intero Mezzogiorno e le sue necessita'. Per questo l'opera, che dovrebbe unire Scilla e Cariddi, diventa il simbolo di un riscatto della nostra terra che molti vogliono impedire''.

Il WWF affianca il Sindaco di Ricadi sul no al nuovo porto di Capo Vaticano

05/06 "Una svolta epocale". Così definisce il Wwf Calabria la scelta dichiarata del neosindaco di Ricadi, Domenico Laria, sulla dannosità del porto turistico che si vorrebbe realizzare nell' area di Capo Vaticano. "Le sue dichiarazioni - dice il Wwf - non possono che suscitare la soddisfazione della Sezione regionale che, proprio contro il porto, aveva manifestato sin dall'inizio una forte opposizione, sostenuta da centinaia di messaggi di solidarietà giunti via e-mail da tutta Italia e dall' estero". "Si trattò allora - ricorda Pino Paolillo, del Programma Mediterraneo del Wwf - di un grande testimonianza di amore nei confronti dello straordinario ambiente rappresentato dalle coste ricadesi, proprio da parte di chi conosce quelle zone per esserci venuto in vacanza o perché, costretto dal lavoro, le ha dovute lasciare per recarsi altrove". "L' idea di un porto turistico - sostiene il Wwf - in una delle zone più belle della Calabria, fin troppo deturpata da una scellerata politica di cementificazione, era subito apparsa come il colpo finale alle stesse prospettive turistiche della zona; un autentico boomerang che Capo Vaticano non avrebbe potuto sopportare, con danni gravissimi proprio all' immagine della Calabria già compromessa dalle note vicende legate alla depurazione delle acque. Per fortuna i nostri sforzi non sono stati vani e finalmente i politici, almeno nel caso del sindaco Laria, cominciano a capire che è giunto davvero il momento di dire basta alla rapina del territorio e che occorre invece lavorare sul serio per conservare quello che è rimasto, adoperarsi per rendere il mare veramente pulito e bloccare l' ulteriore cementificazione della costa. Il Wwf si augura che l' esempio del sindaco di Ricadi venga seguito da tutti gli altri sindaci dei comuni costieri, affinché, dalla coscienza del danno enorme che è stato inferto alle coste calabresi per decenni, possa iniziare una nuova stagione di rinascita ambientale ed economica per la nostra regione".

AN “No alla nuova costruzione nella zona di Moccone in Sila”

05/06 "C' è una costruzione nuova a Moccone, vicino Camigliatello, che deturpa l' ambiente e su cui l' Amministrazione comunale di Spezzano della Sila deve intervenire: è una costruzione che sta per essere terminata e che è stata costruita da un imprenditore che ha già costruito in Sila". E' quanto si afferma in una nota del Dipartimento Ambiente di Alleanza Nazionale. "La volumetria - è scritto nella nota - è difforme dal progetto originale e deturpa una zona paesaggistica di alto livello cosi come è stato fatto nel recente passato. Ci chiediamo cosa abbia fatto in questi anni la Sovrintendenza ai beni paesaggistici e forniremo presto le prove di questo scempio". "Ci sono vecchi speculatori - conclude la nota - che già hanno dilapidato il patrimonio silano a cui non daremo tregua fino a quando non sarà rispettata la legalità".

Goletta Verde “sbarca” nelle montagne delle Serre

04/06 La campagna “Occhio alle coste” in collaborazione con Legambiente e Regione Calabria, promuove l’incontro tra terra e mare, e accende i riflettori sulla battaglia di salvaguardia delle bellezze naturalistiche locali. Il passaggio di Goletta nel suo lungo viaggio lungo le coste calabresi da voce a due diverse e vicine realtà, per fare ancora una volta il punto sulla nostra regione La comunità montana delle Serre (VV) incontra l’Ecocomitato formatosi all’interno del liceo scientifico “Fratelli Vianeo” di Tropea, nel desiderio di collaborare insieme alla sfida di valorizzazione e tutela della propria cultura. Doppio incontro ambientalista quello organizzato oggi pomeriggio nel centro storico di Tropea in Piazza Vittorio Veneto con iniziative di tutela del territorio vibonese. Gli studenti del liceo hanno allestito una mostra di alcune delle fotografie realizzate durante il monitoraggio effettuato per valutare lo stato di salute della fiumara Lumia, sulla quale si è avviata una proposta di progetto di riqualificazione. Adiacente all’area dell’allestimento della mostra la degustazione di prodotti tipici della “Serre Incoming”, un progetto turistico e di scoperta del territorio che si pone come principale obbiettivo quello di riunire tutte le strutture ricettive del comprensorio delle Serre. <<Attraverso la presentazione dei nostri prodotti tipici - dichiara il presidente del circolo della Legambiente Serre, Domenico De Paola – si vuole fare conoscere una parte di Calabria, ricca di bellezza e di storia millenaria, come la certosa di Serra San Bruno, dalla quale si è radiato la comunità delle Serre. Attraverso il locale circolo di Legambiente – evidenzia De Paola – ed agli operatori turistici presenti sul territorio, abbiamo organizzato un programma di promozione turistica, “Serre Incoming”, attraverso percorsi naturalistici di incontro con l’arte, la storia, la spiritualità ed il divertimento dedicati a grandi e bambini.>>. << Crediamo fortemente che ci possa essere una forte collaborazione e sinergia tra Serra San Bruno e Tropea – dichiara Lucia Rachele consigliere comunale di Serra San Bruno - quali comuni tra i più importanti per cultura storica artistica e turistica, ed anche gastronomica, ed oggi si vuole manifestare che l’impegno concreto per la salvaguardia delle nostre tradizioni può nascere soprattutto se le località montane e costiere vibonesi camminino insieme, ai fini di una tutela dei nostri incantevoli luoghi>>. La responsabile dell’organizzazione della campagna “Occhio alle coste”, Erika Barrillaro - ha dichiarato alla fine della doppia iniziativa: <<La giornata di oggi è importante ai fini di una attenzione territoriale migliore, soprattutto per la sfida di qualità che stiamo conducendo lungo la regione, perché la riqualificazione delle acque è una delle precondizioni importanti per ridurre l’impatto sul territorio costiero e marino>>.

Fare Verde chiede il 5 per mille “Per dare voce a chi non vota”

04/06 “In questi giorni siamo stati tutti esposti ai messaggi martellanti della campagna elettorale. Tutti, a destra e a sinistra, si sono preoccupati della crescita economica italiana. Tutti hanno misurato la qualità della nostra vita con i dati del PIL (Prodotto Interno Lordo) .E’ quanto scritto in una nota di Fare Verde .In pochissimi e con sparute dichiarazioni di secondaria importanza – afferma il Presidente dell’Associazione Onlus Fare Verde, Francesco Precenzano, si sono preoccupati dell’aria che respiriamo, dell’acqua scarsa e inquinata, delle discariche abusive che inquinano il nostro mare ed i nostri cibi, della salute dei nostri bambini esposti ad inquinanti di ogni genere. Nessuno si preoccupa del livello spaventoso raggiunto dai nostri consumi proponendone una drastica riduzione. Piuttosto si ripropone il nucleare per consentire di andare avanti con i nostri sprechi. Si propongono gli OGM per “sconfiggere la fame nel mondo” e gli inceneritori per i rifiuti per trasformare in altro inquinamento gli scarti dei nostri sprechi. Certo, alberi, animali, mare, aria, generazioni future, Sud del mondo non votano, non hanno partiti, giornali, televisioni. Guardare un paesaggio incontaminato, respirare aria pulita, salvare qualche specie vivente dalla estinzione non fa aumentare il PIL. Quindi, non sono argomenti di campagna elettorale: chiedere la riduzione dei consumi per un politico equivale probabilmente al suicidio elettorale. Fare Verde applica nel quotidiano una logica differente: è forse la unica Associazione di rilievo nazionale in Italia che non ha neanche una segretaria da pagare. Tutti, dal Presidente al semplice iscritto, sono volontari. Il loro lavoro non retribuito non figura nei conti ISTAT e non fa aumentare il PIL. Ma serve a dare voce a chi non vota. Per Fare Verde e la scelta del volontariato è anche una scelta culturale per rifiutare il denaro, l’economia, i consumi come uniche misure della qualità della nostra vita. Da questo anno puoi dare una mano a Fare Verde con il 5x1000 delle tue tasse. Dal 1986 abbiamo sempre realizzato grandi cose con pochi soldi (e pochi consumi!). Ma anche quei pochi soldi ci possono servire. Sul modello della dichiarazione dei redditi (CUD, 730 e UNICO) indica il codice di Fare Verde ONLUS 9620 3500 580 e apponi la tua firma. Ci permetterai di continuare nelle battaglie a difesa e tutela del territorio calabrese, del mare, della qualità dei cibi che mangiamo, dell’agricoltura, del turismo.

Goletta Verde impegnata a pulire le spiagge di Formicoli vicino Tropea

02/06 L’attiva risposta del CSM di Tropea nella giornata di Legambiente, si è tramutata in partecipazione sia nei termini di realizzazione dell’iniziativa di pulizia della spiaggia, ma soprattutto nella consapevolezza che per avere una Calabria diversa tutti siamo protagonisti. ”. Il Centro di Salute Mentale di Tropea ha aderito alla campagna di “Occhio alle coste” di Legambiente e Regione Calabria. Nella spiaggia di Formicoli, a Santa Domenica di Ricadi il locale circolo di Legambiente, ha organizzato nella mattinata di oggi, la terza edizione di “Spiagge e fondali puliti”, in collaborazione con il Centro di Salute Mentale di Tropea e Nuova Civiltà, l’Associazione familiari malati di mente di Tropea. Attraverso gesti semplici ma unici si è dato seguito ad un’iniziativa che ha salutato il passaggio di Goletta Verde nella terza tappa della campagna “Occhio alle coste. Impegnati nella pulizia di un tratto dell’incantevole spiaggia di Formicoli, molti dei gruppi di auto-mutuo-aiuto attivi all’interno del CSM di Tropea: il Gruppo Ancora, il gruppo Medma, il gruppi Benessere uno e due, il gruppo Arcobaleno e il gruppo Annarè, che hanno il sostegno professionale ed umano del dottore Michele Iannello, della dottoressa Francesca Martorana e della dottoressa Maria Grazia Cognetto. L’iniziativa di Legambiente si è conclusa con la presentazione dei vari gruppi di sostegno e del loro giornalino Miosotys, foglio di informazione che come un diario raccoglie le attività e le storie di coloro che orbitano intorno al Centro. “Occhio alle coste” è momento di coinvolgimento per tutti coloro abbiamo il profondo desiderio di una vivere una nuova Calabria, una Calabria diversa, realizzando quanto la partecipazione di coloro che vivono un disagio possa assolutamente essere importante per spiegare che chiunque può e deve scendere in campo in prima persona. <<E’ la prima volta che Legambiente vive una esperienza del genere – dichiara il presidente del circolo di Ricadi, Franco Saragò – e crediamo fortemente che la tutela dell’ambiente si attui anche nella condivisione di momenti come questi trascorsi>>.

Broccolo (Prc) “No alla centrale a biomasse di Oriolo”

02/06 ''Apprendo dalla lettura di alcuni organi di stampa, alla faccia delle notizie separate dalle opinioni, che la posizione di contrarieta' alla costruzione di una improbabile centrale a Biomasse, assunta fermamente dai compagni del circolo di Oriolo, sarebbe da attribuire sola a superficialita' e non conoscenza della materia. Mi preme pertanto, nel rafforzare il mio totale sostegno e appoggio ai compagni oriolesi, ribadire la posizione della Federazione del Prc di Cosenza che sulla materia con successo ha gia' contrastato, insieme ai Movimenti ed alle associazioni locali, la costruzione della finta centrale a Biomasse della valle del Mercure''. A sostenerlo e' stato il segretario provinciale di Cosenza del Prc, Angelo Broccolo. ''Varie, molteplici e fondate - ha aggiunto Broccolo - sono le ragioni di questa nostra forte contrarieta': la necessita' della tutela della salute dei cittadini e dell'integrita' ambientale e boschiva di uno dei borghi piu' interessanti dell' Alto Ionio cosentino rispetto ad un impianto destinato a consumare 130.000 tonnellate annue di Biomassa accessibile, difficilmente reperibili se non in tutto il territorio delle Regioni Calabria e Basilicata; l' esigenza che l' energia pulita, che e' tale solo se sostituisce un altrettanto quantitativo gia' prodotto con fonti fossili, sia prodotta in zone montane con impianti a bassa potenza (1-2 MW), senza impatto sull' ambiente circostante e per fornire energia elettrica e calore in coogenerazione utilizzando solo la biomassa del territorio; la necessita' che anche gli altri comuni limitrofi e la stessa Comunita' Montana intervengano per determinare la decisione del Comune di Oriolo di non autorizzare l' opera, anche al fine di svolgere il loro precipuo compito di tutela dei cittadini e dei territori amministrati; l' opportunita' di prevenire che i gestori di tale imponente impianto, cosi' come gia' successo nell' altra centrale a biomasse di Cutro, possano in futuro intercettare il pericoloso ma gratuito Cdr (combustibile da rifiuti), che l' Ufficio del commissario per l' emergenza ambientale prevede di produrre a iosa avendo a cio' finalizzato tutto il sistema di raccolta dei rifiuti, ed utilizzarlo per alimentare la centrale''.

Il Ministro Pecoraro chiede al commissario per l’ambiente l’accelerazione per la depurazione delle acque

01/06 ''Una forte attenzione ad un'efficace politica di riduzione e raccolta differenziata dei rifiuti, il monitoraggio dell'attivita' svolta in questi anni e una strategia certa per il ritorno all'ordinaria amministrazione'': queste le tre priorita' indicate dal ministro per l'Ambiente e della Tutela del territorio Alfonso Pecoraro Scanio ai commissari della Protezione civile in seguito alla concessione della proroga dell'emergenza socio ambientale fino al prossimo 31 gennaio in Campania, Lazio, Puglia e Calabria. In particolare per la Calabria, riferisce una nota del ministero per l'Ambiente, il ministro ha chiesto la massima accelerazione per ''l'attivita' di risanamento e depurazione delle acque''. Per quanto riguarda le bonifiche, previste in Campania, Puglia e Calabria, il ministro chiedera' ''che siano accelerati i lavori con una forte attenzione non solo ai benefici per l ambiente ma anche alle opportunita' di rilancio economico e occupazionale''

Interrogazione di Zuccherini (Prc) al Ministro Pecoraro “No ai rifiuti delle navi nel Tirreno”

01/06 Stefano Zuccherini, senatore del Prc, ha presentato un' interrogazione al Ministro dell' Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio segnalando il fenomeno della presenza di rifiuti presenti sugli arenili della costa tirrenica calabrese e che, secondo le denunce di alcune associazioni ambientaliste, potrebbero provenire dagli scarichi di alcune navi in transito. Il parlamentare, nell' interrogazione, chiede ''se il ministro sia a conoscenza dei fatti suddetti, a quanto ammontano le sanzioni eseguite, nel 2005, nel tratto di mare in questione e quanti e quali siano i porti del Tirreno meridionale che si siano dotati di impianti di raccolta dei rifiuti prodotti sulle navi''. Zuccherini sollecita notizie, inoltre, su ''quanti e quali porti si siano dotati di un piano di raccolta e di gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico; se nei suddetti porti esistano modalita' codificate di registrazione dell' uso effettivo degli impianti capaci di registrare tra l' altro navi approdate (tipologia e stazza lorda), navi che hanno conferito i rifiuti e navi che non hanno conferito e se esistano modalita' di registrazione dei quantitativi dei rifiuti e dei residui conferiti''. Tra l' altro, il parlamentare chiede di sapere ''quali azioni si intendano intraprendere per garantire che le autorita' marittime provvedano ad effettuare le ispezioni previste e se si intenda avviare una indagine ministeriale e se i compiti demandati alle Regioni in materia siano stati rispettati dalla Regione o, nel caso specifico, dall' Ufficio del Commissario Straordinario per l' Emergenza Ambientale di quella regione''.

Archivio dal 1/02 al 31/5/06 | dal 3/10/05 al 31/1/06 | dal 8/7 al 29/9/05 | dal 18/5 al 7/7/05 | dal 28/1 al 17/5/05 | dal 15/9/04 al 26/1/05 | fino al 14 settembre 2004

 

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