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Cronaca
Truffa alla UE: ai domiciliari il capogruppo dei DS

 

Truffa UE: Tribunale del riesame per Pacenza e il commercialista

28/08 Franco Pacenza, il capogruppo dei Ds alla Regione Calabria arrestato dalla Guardia di finanza con l'accusa di concussione aggravata, sarà martedì 29 a Catanzaro, per assistere all'udienza del Tribunale del riesame, senza essere tradotto dagli agenti di polizia penitenziaria e accompagnato dai suoi difensori. Il gip del Tribunale di Cosenza, Giuseppe Greco, ha infatti accolto l'istanza presentata dai legali di Pacenza, gli avvocati Franco Sammarco, Elio Ferraro e Maurizio Minnicelli, perché l' esponente politico potesse venire a Catanzaro da Trebisacce, il centro dell'alto Jonio cosentino in cui risiede ed in cui si trova agli arresti domiciliari, senza essere accompagnato dalle forze dell'ordine. I difensori stanno anche valutando se fare rilasciare domani a Pacenza, nel corso dell'udienza di riesame, dichiarazioni spontanee. Anche i difensori del commercialista arrestato dalla Guardia di finanza con l'accusa di truffa aggravata nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Cosenza sulla realizzazione a Corigliano Calabro delle industrie Sensitec e Printec, hanno presentato istanza di riesame al Tribunale della libertà di Catanzaro. Il collegio, presieduto da Adalgisa Rinardo, esaminerà domani il ricorso presentato dai difensori del commercialista, gli avvocati Marcello Manna e Vincenzo Adamo, nel corso della stessa udienza in cui sarà discussa la richiesta di riesame presentata per Franco Pacenza. Pacenza, dopo essere stato arrestato il 16 agosto scorso mentre era in vacanza con moglie e figli in Sardegna e condotto nel carcere di Cosenza, ha ottenuto, su decisione del Gip, Giuseppe Greco, il beneficio della detenzione domiciliare. Lo stesso gip, invece, ha rigettato la richiesta di rimessione in libertà e quella di concessione degli arresti domiciliari avanzate nei confronti del commercialista.

Revocate le ordinanza per i collaudatori, mancano le esigenze cautelari

28/08 Il Tribunale per il riesame di Catanzaro ha revocato le ordinanze di custodia cautelare emesse nel giugno scorso dal gip di Cosenza nei confronti di quattro persone componenti l'equipe di collaudo incaricata di verificare la realizzazione di due aziende nell'area industriale di Corigliano Calabro (Cosenza), la Sensitec e la Printec, ed il corretto utilizzo di finanziamenti comunitari per sei milioni e mezzo di euro. I quattro collaudatori - Francesco Costantino e Giovanni Piacente, commercialisti; Guido Mignolli, ingegnere, e Giuseppe Di Leo, architetto - erano stati arrestati con l'accusa, in particolare, di avere espresso parere favorevole per l' erogazione dell'ultima rata del finanziamento malgrado le irregolarità che sarebbero state commesse nell'utilizzo dei fondi. L' inchiesta che ha portato all'arresto dei quattro collaudatori è la stessa in cui è coinvolto il capogruppo dei Ds alla Regione Calabria, Franco Pacenza, arrestato il 16 agosto scorso con l'accusa di concussione insieme ad un commercialista cosentino cui viene contestata la truffa aggravata. Il Tribunale, presieduto da Adalgisa Rinardo, ha accolto le istanze di revoca dei provvedimenti restrittivi presentate dai difensori dei quattro professionisti arrestati (gli avvocati Raimondi, Amatruda, Marchese e Verderami) ritenendo insussistenti le esigenze cautelari in considerazione del fatto che il collaudo risale al dicembre del 2001 sulla base di "un'attività circoscritta e documentata", con la conseguente constatazione che non ricorrono "esigenze probatorie. Quanto al pericolo di reiterazione della condotta, non si ravvisano - secondo i giudici del riesame - elementi per ritenere che gli indagati siano inseriti in un circuito in cui possano asservire la propria competenza al raggiungimento di obiettivi illeciti". Il Tribunale per il riesame ha rigettato, invece, il ricorso sul punto della gravità indiziaria, che a detta dei giudici sussiste. E questo perché, è detto nella motivazione della decisione, "i collaudatori avevano l'obbligo di sottoporre a materiale osservazione i macchinari per l'avvio della produzione delle due aziende. Macchinari di cui è stato omesso di rilevare - sostengono ancora i giudici - la vetustà e la non funzionalità rispetto all'attività produttiva". L'attività della Sensitec e della Printec, che avrebbero dovuto produrre, rispettivamente, sensori per i contatori del gas ed oggetti di cancelleria, non è stata mai avviata.

Zumbo (CGIL) “Intensificare i controlli sull’uso dei fondi UE”

28/08 “In questo periodo estivo in Calabria, soprattutto a causa della frode della Printec e della Sensitec nell’area della Sibaritide e del rischio di perdita di risorse finanziarie emerso con chiarezza nel Comitato di Sorveglianza del 19 luglio, si è discusso molto della trasparenza e della capacità di gestione dei Fondi Strutturali europei". A sostenerlo è stato il segretario della Cgil Calabria, Nino Zumbo. “Due filoni importanti -ha affermato Zumbo -che hanno impegnato spesso il confronto sia all’interno del sindacato, in particolare della CGIL, sia il partenariato sociale nei confronti con l’Autorità di Gestione del POR Calabria e nel Comitato di Sorveglianza. L’insistenza del partenariato era, ed è, sulla salvaguardia della missione dei Fondi Europei, utilizzandoli correttamente ed in modo efficace, allo scopo di superare le condizioni strutturali di arretratezza dell’economia e dei servizi calabresi, per raggiungere maggiore coesione sociale e benessere per i cittadini. Ecco perché la CGIL, spesso congiuntamente al partenariato sociale, si è battuta per non utilizzare, sempre e comunque, progetti coerenti, ma per fare spesa effettiva e di qualità per evitare il disimpegno automatico delle risorse attraverso la regola n+2 ( nell’anno 2006 vi è il rischio di perdere 528 milioni di euro se non vi saranno novità in questi pochi mesi che ci separano dal 31/12/06), ma soprattutto, per combattere l’illegalità diffusa nell’utilizzo delle risorse finanziarie che, troppo spesso, sono utilizzate in modo distorto ai soli fini di interessi particolari ed individuali per ottenere facili arricchimenti. La Calabria, invece, ha un forte bisogno di costruirsi una diversa reputazione ed un’immagine positiva e, soprattutto in questa fase, di acquisire una nuova capacità di programmazione e di spesa delle consistenti risorse disponibili e di quelle in arrivo con i Fondi Aree Sottoutilizzate e della nuova fase 2007-2013. E’ con queste finalità che era stato pensato ed elaborato il Programma Operativo 2000-2006, con una parte specifica centrata sul Piano sulla Legalità e la Trasparenza che, purtroppo, quasi alla fine del programma, non è stata presa minimamente in considerazione dalla vecchia Giunta Chiaravalloti, mentre ancora si attende un impegno particolare della giunta Loiero. Per questi motivi è urgente e fondamentale riprendere anche questa parte del POR per affrontare con più decisone le problematiche della Legalità e della Trasparenza, per ristabilire fiducia e rendere sempre più impermeabile la Pubblica Amministrazione regionale alle speculazioni e all’infiltrazioni della criminalità. Gli strumenti e le azioni di legalità e di trasparenza debbono interessare anche la nuova programmazione 2007-2013, la spesa ordinaria e i Fondi per le Aree Sottoutilizzate(FAS), sia per evitare sprechi di risorse finanziarie utili allo sviluppo della Calabria sia per rendere più efficaci gli investimenti che debbono avere impatti positivi sulle condizioni di vita dei lavoratori, dei disoccupati e dei cittadini. L’attenzione della Giunta, dell’Amministrazione regionale, della politica, delle forze sociali deve essere perciò rivolta alla lotta delle illegalità e alla realizzazione dell’interesse generale dei calabresi, sollecitando anche il controllo sociale dei lavoratori, che sono le prime vittime delle speculazioni e delle truffe, così come dell’opinione pubblica che esprime sempre più una forte e pressante domanda di cambiamento. L’Amministrazione regionale deve rompere con la passata gestione dei Fondi Strutturali 94-99 e della prima fase dei Fondi 2000-2006, quanto fatto finora non basta, occorre procedere speditamente sulla strada della discontinuità, adeguando la macchina amministrativa che, a distanza di un anno mezzo dalle ultime elezioni regionali, vede ancora il Nucleo di Valutazione degli Investimenti Pubblici con un organico sottodimensionato, presenza di sole tre unità a fronte di un organico previsto di 10 unità, ed un attività non regolamentata efficacemente che ne impedisce lo svolgimento delle funzioni previste dalla legge 144/99. La più importante delle quali dovrebbe essere proprio la valutazione preventiva (ex ante) delle condizioni di fattibilità dei progetti di investimento, oltre a quelle di coerenza di essi con la programmazione europea, nazionale e regionale. Il suddetto organismo, inoltre, come prevede la legge dovrebbe occuparsi anche degli Accordi di Programma Quadro, dei Contratti di Programma e di ogni altra forma di investimento di interesse regionale. E’ arrivato il momento di strutturare tale organismo valorizzandone le competenze e l’organizzazione, a partire da un adeguata capacità di direzione e coordinamento, finora quasi inesistente. Inoltre, diversamente dal passato, occorre completare il controllo di primo livello utilizzando efficacemente i responsabili di misura, completando la loro nomina e formandoli adeguatamente, al fine di arrivare al controllo di tutti i beneficiari e destinatari finali dei finanziamenti. Si tratta di perfezionare e rafforzare i controlli di secondo livello per avere la tempestiva verifica, in modo sistematico, delle irregolarità e, nel contempo, risolvere le criticità riscontrate. Inserire in ogni bando pubblico – come criterio di accesso alle graduatorie e quindi ai finanziamenti pubblici - la regolarità dell’impresa rispetto ai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, alla regolarità contributiva previdenziale, nonché al mantenimento e la crescita dei livelli occupazionali, prevedendo la revoca dei finanziamenti in caso di mancato rispetto delle clausole sociali. Infine, dovranno essere previste e rese efficaci le verifiche patrimoniali e fiscali sulle imprese beneficiarie dei finanziamenti pubblici. La Calabria per essere una regione “normale”, come ama dire il Presidente della Giunta regionale, deve innanzitutto avere la volontà politica e la capacità amministrativa di rispettare le regole, non al fine di ritardare gli investimenti, ma di accelerare la spesa e renderla efficace per quanto concerne gli impatti economici e sociali. . Il sistema dei controlli di primo e secondo livello e il regolare funzionamento del nucleo di valutazione sono le regole previste per l’attuazione dei Fondi Strutturali e se rispettate non richiedono azioni straordinarie ed eclatanti come le commissioni di inchiesta.

 

Precedenti (link)

27/08 Truffa UE: Adamo (DS) “Non siamo dei garantisti con lo sterzo”. Tassone (PRC) “Spegnere i riflettori sul caso Pacenza”. Corbelli propone Pacenza assessore alla Regione. Burani (FI) “Chiudere i varchi agli imbroglioni”

26/08 Truffa UE: Greco e Cavalcanti (RNP) “Sul caso Pacenza prima vera rottura tra DS e DL”.Rettore Latorre “Un vero e proprio errore giudiziario”. Naccari (DL) “Indigna la visione della Calabria come peso”

25/08 Truffa UE: Guccione (DS) appoggia la richiesta di Fuda (Pdm) di aprire una commissione d’inchiesta sui fondi 488. Falcone “La Regione non è un organo di polizia, le garanzie sono nei bandi”

24/06 Truffa UE: Il GIP lascia in carcere il commercialista. I legali “Cultura giuridica mortificata”. . Li Gotti (Idv) “Inopportuna la visita dei parlamentari in carcere”

23/06 Truffa UE: Lungo interrogatorio per il commercialista. Il GIP Greco replica a Minniti “Errore giudiziario solo dopo le sentenze”. La Regione Calabria “Ci siamo sempre costituiti parte civile contro le truffe

22/08 Truffa UE: Parla Raffaella D’Alba, la moglie di Franco Pacenza: “Cosa c’entra mio marito?" e punta l'indice contro Sviluppo Italia Calabria. Donnici "Da rivedere i meccansimi dei finanziamenti". Barile "Entrata di Minniti a piedi uniti". Zavettieri: "Non bisogna parlare di errore"

21/08 Truffa UE: Franco Pacenza ai domiciliari. Gli avvocati non sono soddisfatti “negli atti evidente estraneità, opzione surrettizia del Gip”. Viceministro Minniti "sensazione di errore giudiziario"

20/08 Truffa UE: Il commercialista respinge le accuse nell’interrogatorio di garanzia. Scardino (DS) “Pacenza politico di alto profilo morale”. Sgarbi “La visita dei parlamentari è lecita”

19/08 Truffa UE: Pacenza nega ogni addebito nell’interrogatorio di garanzia. I legali ne chiedono la scarcerazione. Di Pietro chiede le dimissioni dei parlamentari. Avv. Sammarco “I magistrati hanno tutti gli elementi per considerare l’arresto di Pacenza un errore”.

19/08 Truffa UE: Pacenza nega ogni addebito nell’interrogatorio di garanzia. I legali ne chiedono la scarcerazione. Di Pietro chiede le dimissioni dei parlamentari. Avv. Sammarco “I magistrati hanno tutti gli elementi per considerare l’arresto di Pacenza un errore”

18/08 Truffa UE/Arresto Pacenza: E’ polemica tra i parlamentari e il Ministro Di Pietro “Gravissime dichiarazioni”. La moglie racconta “Mio figlio pensava ad un rapimento” La CGIL chiede controlli sulla spesa pubblica. I legali del commercialista "Non ha violato la legge". Prosegue il dibattito del mondo politico.

18/08 Truffa UE/Arresto Pacenza: "Mi sento un uomo distrutto". Sit in dei parlamentari calabresi in visita al carcere "Non ce ne andiamo finchè non viene scarcerato". Sabato l'interrogatorio. Caustico il Ministro di Pietro "Stupisce la solidarietà dei parlamentari"

17/08 Truffa UE/Arresto Pacenza: Sviluppi nelle indagini, coinvolti SVI Calabria e la Regione. Nessun altro consigliere nelle indagini. Finti colloqui selettivi nella sede dei DS. Reazioni e commenti dal mondo politico.

17/08 Truffa alla UE Sensitec/Printec: Loiero “Indagini senza sconti ma in fretta”. Per Pacenza l’accusa è di concussione, assunzioni in cambio di voti, per il commercialista truffa aggravata. Avviata la procedura internazionale per arrestare i quattro tedeschi e i due turchi coinvolti.

16/08 Arresti eccellenti della Finanza per la truffa Sensitec/Printec. In manette il capogruppo dei DS della Calabria, Franco Pacenza, e un noto commercialista cosentino

27/06 Gli arresti del 27 giugno e l'inizio dell'indagine

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