Il carcere di Cosenza dove è rinchiuso da oggi
il consigliere Pacenza
Truffa UE:
Sviluppi nelle indagini, coinvolti SVI Calabria e la Regione. Nessun
altro consigliere coinvolto
17/08 Ci sono anche la Regione e Sviluppo Italia Calabria tra i soggetti
pubblici sulla cui attività, riferita al periodo della presunta
truffa, la Guardia di finanza sta svolgendo approfondimenti investigativi
nell'ambito dell'indagine sulla gestione dei finanziamenti dell'Unione
europea che ha portato all'arresto per concussione di Franco Pacenza,
capogruppo dei Ds nel Consiglio regionale. E' quanto hanno riferito
magistrati ed investigatori nell'illustrare i particolari dell'inchiesta
condotta dalla Procura della Repubblica di Cosenza nell'ambito della
quale, ieri, il gip ha emesso otto ordinanze di custodia cautelare.
Le ulteriori indagini che sono in corso scaturiscono dal fatto che
sia la Regione che Sviluppo Italia Calabria avevano l'obbligo di verificare,
secondo quanto ha riferito la Guardia di finanza, il "rispetto
dei parametri occupazionali e di produttività assicurati, nel
contratto di finanziamento pubblico, dalle aziende beneficiarie dei
contributi". Il coinvolgimento nell'inchiesta di Sviluppo Italia
Calabria deriva anche dal fatto che la società è stata
soggetto attuatore, per conto della Regione Calabria, della misura
2.1 Pop Calabria 1994-1999. Le aziende Sensitec e Printec erano già
state sequestrate dalla Guardia di finanza in occasione dell'operazione
che il 27 giugno scorso aveva portato all'arresto dei quattro professionisti
incaricati del collaudo delle iniziative imprenditoriali realizzate
nell'area industriale di Corigliano Calabro. Il 17 luglio scorso la
Guardia di finanza aveva anche arrestato l'amministratore della Sensitec
e della Printec, Franco Alfonso Rizzo, cittadino tedesco con passaporto
diplomatico della Guinea Bissau. Il prosieguo dell'inchiesta ha portato
al sequestro di una consistente documentazione amministrativa, contabile
e del lavoro presso società commerciali, studi notarili e di
commercialisti, uffici finanziari ed istituti di credito il cui esame
ha consentito gli ulteriori sviluppi dell'indagine, con l'emissione
ieri delle nuove ordinanze di custodia cautelare in carcere. Secondo
quanto si è appreso dalla Guardia di Finanza, oltre a Franco
Pacenza, non ci sono altri consiglieri regionali indagati nell'ambito
dell'inchiesta.
Finti colloqui selettivi nella sede
dei DS
17/08 Avrebbero anche partecipato a finti colloqui selettivi, svoltisi
nella sezione di Corigliano Calabro dei Ds, le persone che erano state
assunte dalle aziende Sensitec e Printec, realizzate a Corigliano
Calabro, senza però mai avere avviato la produzione, grazie
ad un finanziamento dell'Unione europea per sei milioni e mezzo di
euro. Ad organizzare i finti colloqui selettivi sarebbe stato il consigliere
regionale Franco Pacenza, che all'epoca non era stato ancora nominato
capogruppo dei Ds, il quale avrebbe scelto i giovani da ammettere
alla selezione in ambienti a lui legati politicamente. Si trattava
di giovani che non avevano, tra l' altro, la qualificazione professionale
necessaria per il tipo di lavoro cui erano destinati. Lo stesso Pacenza,
secondo quanto hanno riferito magistrati ed investigatori, si sarebbe
impegnato, grazie al suo incarico pubblico, a favorire, presso gli
organi regionali competenti, le domande delle società che avrebbero
dovuto realizzare i due insediamenti industriali per ottenere i finanziamenti
dell'Unione europea. I giovani selezionati, sempre su interessamento
di Pacenza, avrebbero anche partecipato a corsi di formazione professionale
pur non essendo in possesso dei requisiti previsti dal bando pubblico
di ammissione. Sulla regolarità e sull'effettivo svolgimento
dei corsi di formazione, gestiti dalle società Eurocal Form
di Corigliano Calabro e De Lorenzo Formazioni di Roma, sono in corso
specifiche attività investigative.
I legali fiduciosi. Sabato o domenica
l’interrogatorio di Pacenza
17/08 "Ogni commento nel merito di questa vicenda, in questo
momento, sarebbe assolutamente prematuro, anche perché abbiamo
necessità di leggere con attenzione gli atti. Ciò che
possiamo dire è che confidiamo in una tranquilla risoluzione
della questione". Lo ha detto l'avvocato Elio Ferraro, difensore
di Franco Pacenza, il capogruppo dei Ds alla Regione Calabria arrestato
con l'accusa di concussione. "Quella che si è determinata,
comunque - ha aggiunto Ferraro - è una situazione che appare
assolutamente inaspettata, conoscendo la personalità e l'integrità
morale di Franco Pacenza. Siamo convinti, comunque, che alla fine
riusciremo a dimostrare tranquillamente la sua estraneità totale
ai fatti che gli vengono addebitati".
Inoltre, si svolgerà dopodomani, sabato, o al più tardi
domenica l'interrogatorio di Franco Pacenza, il capogruppo dei Ds
alla Regione Calabria arrestato dalla Guardia di finanza con l'accusa
di concussione. Lo ha riferito l'avvocato Elio Ferraro, che difende
Pacenza insieme all'avvocato Maurizio Minnicelli. "Al gip Greco,
col quale abbiamo avuto un colloquio stamattina - ha aggiunto l'avv.
Ferraro - abbiamo espresso la nostra esigenza di arrivare all'interrogatorio
il più presto possibile. Dopodiché faremo le nostre
valutazioni e decideremo quali iniziative assumere".
Venerdì parlamentari del
centrosinistra incontrano Pacenza in carcere
17/08 Alcuni parlamentari del centrosinistra hanno scritto al direttore
del carcere di Cosenza comunicandogli la loro intenzione di fare visita
a Franco Pacenza, il capogruppo dei Ds alla Regione Calabria arrestato
con l'accusa di concussione, "al fine di verificarne - è
scritto nella lettera - le condizioni di salute". A preannunciare
la visita a Pacenza, in particolare, sono stati i deputati dell'Ulivo
Marilina Intrieri, Maria Grazia Laganà, Franco Amendola, Franco
Laratta e Nicodemo Oliverio, e i senatori Rosa Calipari e Nuccio Iovene,
dei Ds; Franco Bruno, della Margherita, e Pietro Fuda, del Partito
democratico meridionale. L'incontro dei parlamentari con Pacenza nel
carcere di Cosenza si svolgerà domani alle 11. Lo stesso gruppo
di parlamentari ha anche scritto ai procuratori della Repubblica di
Cosenza e Rossano chiedendo di incontrarli "in merito alla situazione
venutasi a creare in provincia di Cosenza, con particolare riguardo
all'area della Sibaritide, per le molteplici ipotesi di truffa in
relazione ai fondi pubblici erogati che non hanno prodotto sino ad
oggi sviluppo ed occupazione".
Il ruolo di Rizzo, cittadino tedesco
con passaporto diplomatico
17/08 L'operazione che ha portato all'esecuzione dell'ordinanza di
custodia cautelare per concussione nei confronti di Franco Pacenza,
capo gruppo dei Ds in seno al consiglio regionale della Calabria e
del consulente finanziario cosentino, non e' altro che il secondo
troncone dell'inchiesta su presunte truffe allo stato e alla Unione
Europea conclusa il 27 giugno scorso e culminata il 17 luglio con
l'arresto di Franco Alfonso Rizzo, cittadino tedesco con passaporto
diplomatico Guinea Bissau, amministratore delle due societa' Sensitec
srl e Printec srl, poste sotto sequestro, che, secondo gli investigatori,
avrebbe illecitamente fruito di oltre sei milioni di euro finanziati
dal fondo strutturale Fers. Con Rizzo finirono in manette anche quattro
professionisti incaricati dalla ''Svi Calabria'', soggetto attuatore
per conto della Regione Calabria della misura 2.1. Pop Calabria 1994-1999,
ad eseguire i collaudi delle iniziative imprenditoriali. Dopo questi
arresti l'inchiesta ando' avanti e gli inquirenti consentini acquisirono
nuovi elementi e fonti di prova sul ''modus operandi'' degli indagati
e sui presunti illeciti che avrebbero commesso sia in Italia che in
Germanie e Turchia. Nel corso delle indagini gli inquirenti, infatti,
hanno rilevato varie cause tutte concomitanti, che hanno determinato,
in maniera influente, la non operativita' delle aziende oggetto di
indagine e destinatarie dei contributi pubblici. Dalla analisi le
Fiamme Gialle hanno riscontrato documentazione fittizia ''atta a comprovare
da un lato il sostenimento di costi finanziati in realta' non sostenuti
in tutto e/o in parte, dall'altro il conseguente fittizio apporto
di capitale proprio da parte dei soci (conditio sine qua non per l'ottenimento
dei contributi) attraverso operazioni finanziarie''. Tutto cio' ha
permesso di ''rilevare anche l'interessamento di un politico regionale
nei confronti dell'amministratore delle aziende per assumere personale
appositamente indicato''. E' inoltre emerso che ''i soci delle societa'
indagate, cittadini tedeschi e turchi, con l'ausilio dei responsabili
di ditte e/o societa' tedesche nonche' di un consulente finanziario,
hanno documentato un ''fittizio apporto di capitale proprio, in parte
mediante pagamenti effettuati, attraverso conti personali asseritamente
accesi presso un istituto di credito turco, nei confronti delle ditte
fornitrici tedesche, in parte mediante fittizi contratti di finanziamento
sottoscritti con una societa' finanziaria tedesca''. Inoltre le fiamme
Gialle hanno riscontrato ''un sostenimento di costi fittizi, documentati
mediante l'utilizzo di fatture per operazioni in tutto e/o in parte
inesistenti emesse da ditte e/o societa' fornitrici tedesche, (acquisto
di macchinari ed attrezzature, cessione diritti di brevetto industriale),
per un importo complessivo non inferiore a 6.000.000,00 euro''. Elementi
questi, che hanno indotto il gip presso il tribunale di Cosenza, Giuseppe
Greco, ad emettere, su richiesta del titolare dell'indagine Giuseppe
Francesco Cozzolino controfirmata dal procuratore reggente la procura
di Cosenza Antonello Tridico, ordinanza applicativa di misura cautelare.
Inoltre il gip ha disposto il sequestro preventivo delle quote di
capitale sociale delle societa' beneficiarie del finanziamento pubblico.
Circa le concause sopra richiamate in particolare è stato accertato
che:
i soci delle società in argomento, cittadini tedeschi e turchi,
con l’ausilio dei responsabili di ditte e/o societa’ tedesche
nonché di un consulente finanziario, hanno documentato infatti:
- fittizio apporto di capitale proprio, in parte mediante pagamenti
effettuati, attraverso conti personali asseritamente accesi presso
un istituto di credito turco, nei confronti delle ditte fornitrici
tedesche, in parte mediante fittizi contratti di finanziamento sottoscritti
con una societa’ finanziaria tedesca;
- un sostenimento di costi fittizi, documentati mediante l’utilizzo
di fatture per operazioni in tutto e/o in parte inesistenti emesse
da ditte e/o societa’ fornitrici tedesche, (acquisto di macchinari
ed attrezzature, cessione diritti di brevetto industriale), per un
importo complessivo non inferiore a euro € 6.000.000,00;
con riferimento alle induzioni alle assunzioni operate da franco
mario pacenza consigliere regionale della regione calabria, e’
stato accertato che il predetto grazie al suo incarico pubblico, ha
indotto le societa’ a dare utilità a terzi mediante assunzione
di personale - non sempre qualificato - presso le stesse aziende,
condotta ritenuta dall’a.g. concussiva che si e’ materializzata
attraverso:
- preliminari finti colloqui selettivi sostenuti dalle persone segnalate,
presso la sede politica del partito di appartenenza;
- conseguente impegno del predetto consigliere regionale a favorire,
presso organi regionali competenti, le domande di agevolazioni delle
società in argomento;
- partecipazione a corsi di formazione professionali appositamente
organizzati e finanziati dalla regione calabria, ai quali hanno partecipato
proprio le persone segnalate dal predetto politico anche in assenza
dei prescritti requisiti previsti dal bando pubblico di ammissione.
in ordine allo svolgimento dei citati corsi di formazione affidate
alle societa’ “Eurocal form a rl” di Corigliano
calabro (cs) e la “De Lorenzo formazioni srl” di Roma.
sono tuttora in corso specifiche attivita’ investigative.
Nell’ambito della citata attivita’ investigativa, è
emerso, inoltre, che un noto consulente finanziario di Cosenza, ha fornito, un contributo essenziale alla realizzazione
del meccanismo illecito rappresentando il regista della vicenda in
italia, atteso che tutti i soci interessati erano domiciliati in Germania,
garantendo tutti i necessari contatti con gli organi regionali e soggetto
attuatore Svi calabria, ricevendo somme di denaro, opportunamente
mascherate quale corrispettivo dell’attività di consulenza
contabile e tributaria svolta, con il pretesto di dover ottenere il
favore dei funzionari incaricati dell’istruttoria della domanda
di agevolazione, nonché dei successivi controlli volti a verificare
il rispetto degli impegni assunti, ponendo in essere il reato continuato
di millantato credito, come constatato dall’a.g. procedente.
Il G.I.P. presso il tribunale di cosenza – dott. Giuseppe Greco
- ha emesso ordinanza applicativa di misura cautelare, su richiesta
del p.m. titolare dell’indagine dott. Francesco Giuseppe Cozzolino
controfirmata dal procuratore reggente la procura di cosenza dott.
Antonello Tridico, con la quale ha disposto:
- sequestro preventivo in capo a tutti i soci indagati, al fine della
confisca per equivalente, delle quote di capitale sociale delle società
beneficiarie del finanziamento pubblico
- sequestro preventivo in capo a tutti i soci indagati di una delle
società di formazione attenzionata;
- sei ulteriori ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei
soci tedeschi e turchi delle societa’ inquisite;
Allo stato sono stati tratti in arresto, in Sardegna il consigliere
regionale Franco Mario Pacenza ed il commercialista di Cosenza con la collaborazione
del nucleo provinciale p.t. della Guardia di Finanza di Cagliari.
Sono tuttora in corso sequestri di ulteriore documentazione .
Atteso il domicilio estero di nr. 6 soggetti attinti da misura cautelare
in carcere, e’ in corso, da parte della procura di Cosenza,
per l’inoltro, la procedura attraverso la procura generale presso
la corte d’appello di Catanzaro ed il ministero di giustizia,
della rogatoria giudiziaria per l’estradizione dallo stato estero
di residenza degli indagati attinti dalla misura cautelare in carcere
(Germania).N on si esclude l’avvio di rogatorie giudiziarie
attive in Germania e in Turchia da parte dell’a.g. procedente.
Sono in corso degli approfondimenti investigativi volti ad accertare
eventuali coinvolgimenti nella vicenda delittuosa in esame da parte
degli organi pubblici competenti, sia a livello regionali che a livello
di Svi calabria, tenuti a verificare il rispetto dei parametri occupazionali
e di produttivita’ assicurati in sede di contratto di finanziamento
pubblico da parte delle aziende beneficiarie di contributi.
Secondo l’accusa Pacenza imponeva
posti di lavoro alle aziende
17/08 Concussione, concretizzatasi però non in dazioni di
denaro o altre elargizioni, ma in posti di lavoro imposti alle aziende
in favore di persone a lui politicamente vicine: è pesante
l'accusa contestata dalla Procura della Repubblica di Cosenza al capogruppo
dei Ds alla Regione Calabria, Franco Pacenza, arrestato ieri dalla
Guardia di finanza. Un'accusa cui ha fatto però da contraltare,
per l'intera giornata, lo schieramento creatosi in difesa di Pacenza,
insieme allo stupore e all'incredulità suscitati dal suo arresto.
Il Comando provinciale di Cosenza della Guardia di finanza, in un
comunicato redatto dopo una riunione con i magistrati della Procura,
ha chiarito i termini dell'accusa che viene mossa a Pacenza, ex dirigente
della Cgil e da sempre impegnato sui temi soprattutto dell'occupazione.
Il capogruppo dei Ds avrebbe fatto assumere giovani nelle due aziende,
la Sensitec e la Printec, realizzate da un gruppo di imprenditori
tedeschi e turchi nell'area industriale di Corigliano Calabro, il
centro dell'alto Jonio cosentino in cui risiede lo stesso Pacenza.
Aziende che avevano ottenuto finanziamenti comunitari per sei milioni
e mezzo di euro anche grazie, sempre secondo l'accusa, all'interessamento
dello stesso Pacenza, che all'epoca, però, era un consigliere
regionale di minoranza. La Sensitec e la Printec, tra l'altro, malgrado
il forte sostegno finanziario ricevuto, non hanno mai avviato la produzione.
Pacenza, secondo i magistrati, avrebbe anche organizzato dei finti
colloqui selettivi per i giovani che aspiravano ad essere assunti
dalle due aziende, colloqui che si sarebbero svolti nella sede di
Corigliano Calabro dei Ds, e si sarebbe anche impegnato a favorire,
presso gli organi regionali competenti, le domande di finanziamento
delle società che avrebbero dovuto realizzare i due insediamenti
industriali. I giovani selezionati, sempre su interessamento di Pacenza,
avrebbero anche partecipato a corsi di formazione professionale pur
non essendo in possesso dei requisiti previsti dal bando pubblico
di ammissione. Sulla regolarità e sull'effettivo svolgimento
dei corsi di formazione sono in corso, tra l'altro, specifiche attività
investigative. Nella vicenda sono coinvolti anche sei imprenditori,
quattro tedeschi e due turchi, contro i quali il gip di Cosenza, su
richiesta della Procura, ha emesso ordinanze di custodia cautelare.
Indagini suppletive sono in corso sulla Regione, e su Sviluppo Italia
Calabria, in riferimento al periodo della presunta truffa. Questo
perché sia la Regione che Sviluppo Italia Calabria, secondo
quanto riferito dalla Guardia di finanza, avevano l'obbligo di verificare
il "rispetto dei parametri occupazionali e di produttività
assicurati, nel contratto di finanziamento pubblico, dalle aziende
beneficiarie dei contributi". Un quadro accusatorio, dunque,
grave e complesso di fronte al quale, però, la difesa nei confronti
di Pacenza è stata unanime. In prima linea, in questo senso,
il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, secondo il quale
"é possibile che Pacenza, proprio per il suo impegno civico,
si sia esposto a fin di bene, con l'obiettivo di creare occupazione
e non certo per averne un tornaconto politico personale, visto il
suo ruolo di punta tra i Ds della Calabria e i vasti consensi già
acquisiti tra gli elettori". Altrettanta ferma la difesa di Pacenza
da parte del segretario dei Ds della Calabria, Carlo Guccione, che
ha espresso "sconcerto ed incredulità", accompagnati
da "vicinanza aperta e piena a Franco e alla sua famiglia. Così
come trasparente e totale - ha aggiunto Guccione - sarà il
nostro impegno perché la verità dei fatti sia accertata,
nei tempi più rapidi possibili, tutta e fino in fondo, rendendo
giustizia a chi, sul terreno squisitamente sindacale, politico, istituzionale,
come testimonia l'impegno di Franco Pacenza, ha fatto fino in fondo
il proprio dovere di servitore onesto dei diritti, della legalità
e del buon nome della Calabria".
Castagna (UIL) “Sconcerto
per Pacenza. Ora serve una cabina di controllo dei fondi UE”
17/08 ''Su Sensitec e Printec, come su altri pseudo investimenti,
agli inizi degli anni 2000 la Uil cosentina e calabrese espresse serie
perplessita' e parlo' di un' altra probabile truffa nei confronti
del territorio di Corigliano e dell' intera Calabria. Seguirono posizioni
dure e denunce, ma, come spesso avviene, rimasero voci nel deserto''.
E' quanto afferma in una nota il segretario generale della Uil calabrese,
Roberto Castagna, che esprime sconcerto per il presunto coinvolgimento
del consigliere regionale Franco Pacenza. ''In questi casi - ha aggiunto
- e' d' obbligo evitare considerazioni di merito sull' accaduto quanto
e' opportuno auspicare che si faccia luce fino in fondo su una vicenda
che, unitamente ad altre che si sono consumate sul comprensorio ionico,
rischia di oscurare, definitivamente, la possibilita' di rilancio
e di riscatto di un' area importante per il cosentino e l' intera
Calabria oltre che far emergere che, in questi ultimi anni, il malaffare
si e' concentrato, in modo prevalente, sull' utilizzo dei fondi pubblici
nazionali e comunitari''. ''Un filone, quest' ultimo, che ripropone
- ha proseguito Castagna - la necessita' di maggiori controlli sui
percorsi burocratici e su coloro che dovrebbero esercitare i controlli
di liceita' dei progetti. Apprezzabile il lavoro della magistratura
e delle forze dell' ordine tuttavia il vero problema sta nella capacita'
della politica e delle istituzioni di creare le condizioni affinche'
la Calabria non diventi il terreno privilegiato solo ed esclusivamente
dai ''prenditori''. Alla luce di quanto sta accadendo sarebbe auspicabile
che, a garanzia della buona spesa dei fondi pubblici, comunitari,
nazionali e regionali, la Regione promuova una ''Cabina di controllo''
con la presenza di un alto magistrato''. ''Cio' non vuole dire - ha
concluso - ricorrere ad una sorta di commissariamento quanto a dare
maggiore fiducia agli amministrati e maggiore serenita' agli stessi
amministratori''.
Nicola Adamo (DS) “Sembra
una beffa”
17/08 "Attendiamo, con serenità, che giustizia sia fatta.
E' stata accertata un'ipotesi di truffa sulla base di un'indagine
sollecitata e voluta dal movimento sindacale e dei lavoratori. Nel
mese di dicembre scorso, in rappresentanza della Giunta regionale,
ci siamo, su questa vicenda, pronunciati e abbiamo assunto una posizione
netta e chiara". E' quanto afferma, in una nota dell'ufficio
stampa della Giunta regionale, il vicepresidente della Regione Calabria
e assessore all'Economia, Nicola Adamo, in merito all'arresto di Franco
Pacenza. "Insieme ai lavoratori - ha aggiunto - ai sindacati,
agli amministratori locali abbiamo gridato a voce alta che i soldi
pubblici dovevano essere spesi per lo sviluppo e l'occupazione. Franco
Pacenza è stato l'artefice di questa battaglia in difesa del
suo territorio e dei lavoratori che venivano minacciati di licenziamento
e avevano maturato spettanze arretrate". "Insomma, questa
vicenda - ha concluso Adamo - ha il sapore di una beffa vera e propria:
Pacenza stava dall'altra parte, si é battuto contro la truffa
e per fare affermare i diritti e la legalità "
Presidente Bova (DS) “Una
vicenda che comincia a dipanarsi”
17/08 "Sentire nella serata del 16 agosto che Franco Pacenza,
capogruppo dei Ds alla Regione Calabria, è stato arrestato;
apprendere, immediatamente dopo, che l' accusa è quella di
concussione, per chi come me lo conosce direttamente, apprezzandolo
da oltre 30 anni, e lo ha visto operare con rigore e passione come
consigliere regionale, é qualcosa che lascia impietriti".
E' quanto sostiene, in una dichiarazione, Giuseppe Bova, dei Ds, presidente
del Consiglio regionale della Calabria. "Già il giorno
dopo però - prosegue Bova - la matassa, in qualche modo, si
comincia a dipanare: il principale accusatore di Pacenza è
proprio quell' amministratore delegato, messo, da una precisa denuncia
sindacale, di fronte alle proprie responsabilità, per una truffa
di oltre sei milioni di euro di fondi europei, su cui è aperta
indagine giudiziaria, con una serie di arresti già effettuati.
La concussione starebbe tutta e solo nella richiesta di assunzione,
senza discriminazione alcuna, di parte dei lavoratori di due piccole
aziende (ora sottoposte ad indagine), prima, e, successivamente, nella
difesa dal licenziamento degli stessi; di questo, secondo lo stesso
amministratore delegato, indagato per truffa, sarebbe responsabile
il consigliere regionale dei Ds assieme alla Cgil locale". "Pacenza
- sostiene ancora Bova - avrebbe fatto tutto questo con 'l' enorme
poteré che gli derivava dall' essere consigliere regionale
di opposizione. Questi sembrano i fatti. Per noi difendere il lavoro
e i lavoratori non è un reato ma un dovere civile e democratico.
Denunciare le speculazioni, i raggiri e le truffe, lo è altrettanto.
Deve essere pane quotidiano per tutti, non solo per i consiglieri
regionali". "Al capogruppo Ds alla Regione - conclude Bova
- va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Siamo altresì
convinti che, anche in questo caso, la magistratura, cui va tutta
la nostra fiducia, sia personale che come istituzione, accerterà
rapidamente e con nettezza la verità e le responsabilità.
Per questa via ciascuno, sia i malfattori che le persone per bene,
avrà il giusto giudizio. Ne siamo certi".
Franco Bruno (DL) “Provvedimento
enorme per Pacenza”
17/08 "Spero tanto di aver capito male le poche notizie che
trapelano sull' arresto di Franco Pacenza, avvenuto davanti alla famiglia,
in vacanza, come un qualsiasi pericoloso pregiudicato, magari latitante".
E' quanto afferma, in una dichiarazione, il senatore Franco Bruno,
coordinatore della Margherita in Calabria. "Riponiamo sempre
tutta la fiducia possibile nella magistratura e lasciamo che l' inchiesta
faccia il suo corso - prosegue Bruno - ma l' augurio sincero è
che Pacenza venga liberato immediatamente. Vogliamo sicuramente sapere
tutti e al più presto dove sono finiti i soldi destinati allo
sviluppo della Calabria. Vogliamo che i truffatori paghino e possibilmente
restituiscano il maltolto". "E' possibile, però,
- si chiede Bruno - finire in galera per essersi interessato, tra
l' altro solo con l' autorevolezza personale e senza alcun ruolo concreto,
del problema del lavoro sul proprio territorio? Chi conosce Franco
Pacenza lo conosce come uomo dabbene, appassionato, disponibile, concreto.
Allo stato delle nostre conoscenze il provvedimento appare enorme.
Se così fosse, non rinunciamo a pensare che, sulla vicenda,
andrà interrogato il Governo per chiarire la portata delle
misure adottate".
Pignataro (Pdci) “Fiduciosi
in un chiarimento di Pacenza”
17/08 "La vicenda che ha colpito Franco Pacenza ha dell'inverosimile
e ci auguriamo una conclusione rapida che scagioni totalmente il consigliere
regionale". E' quanto afferma in una nota il parlamentare del
Pdci, Fernando Pignataro, circa l'inchiesta che ha portato all'arresto
di Franco Pacenza. "Esprimiamo - ha aggiunto - piena fiducia
nella magistratura e nelle forze dell'ordine, nel loro lavoro sereno
che tanti successi ha inanellato nella lotta contro le truffe ai danni
della Comunità europea e dello Stato, in riferimento ai finanziamenti
della 488. Tanti 'prenditori' sono stati smascherati ed è sintomatico
che proprio uno di questi sia l' accusatore di Franco Pacenza".
"Nei mesi scorsi - ha proseguito Pignataro - abbiamo avuto modo
di denunciare, insieme alla Cgil, lo scandalo delle due aziende fantasma
con il risultato dell'arresto del titolare delle stesse e di altri
personaggi implicati. L'epilogo di questi giorni però ci lascia
perplessi conoscendo e avendo condiviso con Franco Pacenza tante iniziative
per il lavoro e in difesa della legalità e della trasparenza".
"Pertanto siamo fiduciosi - ha concluso - in un chiarimento della
posizione di Pacenza, in un immediato ristabilimento della verità
che lo veda estraneo dai fatti che gli sono contestati".
Pittelli (FI) “La Magistratura
sia rapida”
17/08 "Mentre le notizie si inseguono, anche in maniera contraddittoria,
di fronte alla gravità della vicenda che vede coinvolto il
capogruppo dei Ds al Consiglio regionale Franco Pacenza, non possiamo
non sentirci impegnati affinché la Magistratura, mai come in
questa circostanza, porti avanti fino in fondo la sua azione con estrema
e rigorosa rapidità". E' quanto afferma in una nota il
senatore e coordinatore regionale della Calabria di Forza Italia,
Giancarlo Pittelli, circa l'inchiesta che ha portato all'arresto di
Franco Pacenza. "Vorrei dire - ha aggiunto - che c'é un
interesse prioritario della Calabria onesta e dei calabresi, che credono
che la partita dello sviluppo di questa regione si giochi ormai sul
terreno del riscatto morale della sua classe dirigente, conoscere
e subito tutta la verità su questa complessa vicenda. Sono
per cultura e per storia personale e professionale assertore convinto
dei principi costituzionali inviolabili di tutela delle garanzie e
di presunzione di innocenza per tutti i cittadini, fino a sentenza
definitiva e, perciò mi auguro sinceramente che Pacenza riesca
a dimostrare la sua piena estraneità ai fatti addebitatigli.
Anche se ritengo che le persone investite da funzioni istituzionali
debbano farsi carico di un supplemento di responsabilità nei
comportamenti pubblici e privati. Il che non significa inseguire ipocritamente
il rispetto formale di codici etici, che proprio le vicende di queste
ore dimostrano quanto siano illusori se non del tutto fuorvianti".
"Il pensiero - ha concluso Pittelli - classico occidentale, basato
sul principio di responsabilità personale, ci insegna che c'é
un legame inscindibile tra etica e ragione, che nessun codice può
imporre dall'esterno. Tanto meno attraverso surrogati della norma
e della morale. E tutto questo è ancora di più valido
nel momento storico che sta vivendo la Calabria. Bisogna impedire
che in questa vicenda si inseriscano le strumentalizzazioni politiche
o partitiche, anche se ancora una volta l'orologio della giustizia
sembra sincronizzato piuttosto su quello della dialettica partitica
che, in questi giorni, sta attraversando non solo gli schieramenti,
ma addirittura le stesse componenti interne dei vari partiti".
Presidente Oliverio (DS) “Da
Pacenza denunce sull’uso delle risorse”
17/08 ''L' arresto di Franco Pacenza lascia sconcertati. Lo conosco
da moltissimi anni ed ho potuto apprezzare assieme a tanti altri compagni
ed amici che lo hanno conosciuto, le sue qualita' umane e soprattutto
la sua passione e generosita' nell' impegno politico e nelle lotte
a difesa dei diritti dei lavoratori e delle comunita' rappresentate''.
E' quanto afferma, in una dichiarazione, Mario Oliverio, presidente
della Provincia di Cosenza. ''Devo dire - prosegue Oliverio - che
una delle caratteristiche di Pacenza e' stata e rimane il rigore morale
a cui ha improntato il suo agire politico ed il suo impegno nelle
istituzioni. Ieri, quando ho appreso la notizia, sono rimasto incredulo
rispetto ad un provvedimento cosi' forte ed eclatante che ne ha limitato
la liberta'. Di fronte ad un atto cosi' clamoroso e con prevedibili
implicazioni devastanti, mi auguro che l' azione giudiziaria sia rapida
e tempestiva al fine di far luce su di una vicenda i cui contorni
destano notevoli perplessita' e seri interrogativi''. Per Oliverio
''non e' in discussione l' azione della magistratura che, anzi, deve
andare fino in fondo per fare luce sulla utilizzazione delle risorse
erogate attraverso la legge 488 ed altri strumenti di intervento pubblico.
Si tratta, semmai, di evitare che gli imbrogli, le speculazioni e
le truffe perpetrate ad opera di soggetti ben individuati, possano
essere utilizzati per sollevare polveroni. Coinvolgendo chi, come
Pacenza, e' impegnato per affermare trasparenza e legalita' e per
una azione di bonifica della palude nella quale, per troppo tempo,
si sono alimentate forze che hanno assorbito ingenti risorse pubbliche
a danno della Calabria e dei calabresi''. ''La Calabria - prosegue
il presidente della Provincia di Cosenza - ha bisogno di un azione
forte di bonifica e di utilizzazione di risorse per far crescere una
imprenditoria sana e per creare lavoro e nuove opportunita' per i
nostri giovani. Pacenza e' stato impegnato in questi anni in questa
trincea, assieme alle organizzazioni sociali e a quelle forze che
non si sono piegate a nessuna sirena. D' altronde, Pacenza non ha
avuto ruoli di governo nella fase in cui si consumava la truffa oggetto
dell'indagine della magistratura. Anzi, ricordo bene che ha denunciato
piu' volte, proprio in relazione all' uso delle risorse della 488
nella Piana di Sibari, operazioni truffaldine ai danni dello Stato.
Sono infine sicuro che su tutta la vicenda verra' fatta piena luce,
lasciando Franco Pacenza totalmente estraneo ai fatti''.
Laganà Fortugno (DL) “Pacenza
da sempre contro l’illegalità”
17/08 "Sono stupita e addolorata per quanto è successo.
Ho totale fiducia nell'operato della magistratura e confido che il
consigliere regionale Pacenza possa dimostrare rapidamente la propria
estraneità ai fatti che gli vengono contestati". Lo ha
detto Mariagrazia Laganà Fortugno, deputata dell'Ulivo, commentando
l'arresto di Franco Pacenza, capogruppo dei Ds nel Consiglio regionale
della Calabria. "Pacenza - aggiunge Maria Grazia Laganà
- è politico da molti anni, che in particolare si è
costantemente impegnato contro i sistemi illegali. A questa vicenda
reagisco come credo sia dovere di chiunque, rappresentante istituzionale,
associazione o singolo cittadino, abbia a cuore le ragioni della legalità:
piena e totale fiducia nella magistratura e speranza che le accuse
a Pacenza si rivelino infondate. Sono certa che il rapido sviluppo
delle indagini potrà chiarire i profili di questa vicenda e
fare emergere i tratti dell'impegno rigoroso, civile e democratico,
che hanno caratterizzato in questi anni l'azione politica e amministrativa
del capogruppo Ds del Consiglio regionale calabrese, sempre ispirato
a quei valori di giustizia, di equità, di solidarietà
verso tutti e soprattutto verso i lavoratori"
Misiti (Idv) definisce gravissimo
l’arresto di Pacenza
17/08 "L'arresto di un consigliere regionale è un evento
estremamente negativo per le istituzioni. Se l'arrestato, poi, è
il capogruppo dei Ds, maggiore partito di governo, l'episodio desta
ancora più preoccupazione nella stessa società calabrese".
Lo sostiene, in una dichiarazione, Aurelio Misiti, deputato di Italia
dei valori. "Il nostro partito, prima di emettere una propria
valutazione - aggiunge Misiti - attende di avere più precise
informazioni sul caso. Ritiene comunque gravissimo l'episodio, che
aumenta il distacco dei cittadini dalla politica. Italia dei Valori
ha fiducia nella magistratura e nelle forze dell'ordine e a questi
si appella per un rapido chiarimento delle responsabilità.
Chi ha sbagliato deve pagare e gli innocenti hanno diritto a una rapida
archiviazione. Noi di Italia dei Valori, che della cultura della legalità
facciamo il centro del nostro impegno, eserciteremo, insieme alle
altre forze democratiche e sindacali, il massimo controllo affinché
i fondi del Programma operativo regionale vengano impiegati regolarmente
e nella massima trasparenza per lo sviluppo della Calabria".
Ass. Principe “Solidarietà
a Pacenza”
17/08 ''Fuori dalla Calabria per trascorrere un breve periodo di
riposo mi giunge la dolorosa notizia del provvedimento giudiziario
che ha colpito Franco Pacenza''. E' quanto afferma in una nota l'Assessore
alla Cultura della Regione Calabria, Sandro Principe. ''Un uomo delle
istituzioni - ha proseguito - non mette mai in discussione il ruolo,
la funzione, le competenze e gli atti di altre istituzioni, che debbono
essere rispettate. Cio' non mi impedisce, pero', di manifestare solidarieta'
a Franco Pacenza, alla famiglia ed al suo partito poiche', in questo
anno di attivita' nella Regione, ho apprezzato le qualita' del capogruppo
diessino, il suo impegno civile e sociale, le sue battaglie democratiche
in favore dei ceti piu' deboli e per il riscatto della Calabria. Sono
convinto e fiducioso che gli approfondimenti delle indagini confermeranno
questo mio sincero giudizio su Pacenza''. ''Come responsabile delle
politiche culturali della Calabria - ha concluso Principe - non posso
non rilevare che nel nostro Paese, in generale, si assiste ad un affievolimento
della cultura che sostiene i diritti fondamentali del cittadino. Il
Parlamento deve porsi questo problema avviando numerose riforme, ormai
improcrastinabili, tra cui quella della Giustizia''
Ass. Tommasi (Verdi) “Pacenza
saprà spiegare la sua estraneità”
17/08 "Confidando nell'azione della magistratura e nello svolgimento
delle indagini da parte degli organi inquirenti, siamo convinti che
Franco Pacenza saprà spiegare l'estraneità ai fatti
contestatigli". E' quanto afferma in una nota il coordinatore
politico della federazione nazionale dei Verdi e assessore alle politiche
dell' ambiente della Regione Calabria, Diego Tommasi, circa l'inchiesta
che ha portato all'arresto di Franco Pacenza. "La storia, l'impegno
- ha concluso - e le energie che Pacenza ha profuso nel campo del
sociale e nei settori di emergenza che caratterizzano il vissuto di
questa Calabria, sono la testimonianza dell' operato di un uomo che
ha posto la sua azione politica e il suo ruolo istituzionale al servizio
dei calabresi"
Ass. Lo Moro (DS) “Tutelare
le istituzioni”
17/08 "La mia esperienza professionale mi insegna che i primi
elementi acquisiti nel corso di una indagine possono essere contrastati
e superati dai fatti e dalle risultanze acquisite nel prosieguo dell'inchiesta.
Attendo con fiducia i chiarimenti che Franco Pacenza potrà
fornire agli inquirenti". E' il commento di Doris Lo Moro, dei
Ds, assessore alla Salute della Regione Calabria e magistrato in aspettativa,
in merito all'arresto del capogruppo regionale del suo partito, coinvolto
in un'inchiesta su una presunta truffa ai danni dell'Unione Europea.
"Sul piano umano - dice Doris Lo Moro - non posso non esprimere
la mia solidarietà ad un consigliere regionale che conosco
e con il quale lavoro. Abbiamo eletto capogruppo Franco Pacenza per
le sue qualità umane e per le doti politiche riconosciute.
Come amministratore e rappresentante del partito dei Ds ritengo che
in questa fase si debba fare fronte comune a tutela della dignità
delle istituzioni. La Calabria non ha bisogno di scandali o vicende
giudiziarie eclatanti che comunque, quando ci sono, vanno affrontati
e superati".
Guccione (DS) “Piena vicinanza
a Pacenza”
"Sconcerto e incredulità" sono i sentimenti che
esprime, in una dichiarazione, Carlo Guccione, segretario dei Ds della
Calabria, in riferimento all' arresto con l' accusa di concussione
di Franco Pacenza, capogruppo del partito nel Consiglio regionale
della Calabria. "Sin dall' immediato - afferma Guccione - mentre
apprendevamo che nei confronti del compagno Franco Pacenza era stata
decisa una misura di custodia cautelare in carcere, è stato
fortissimo in noi un sentimento di sconcerto. Sconcerto che diventa
ora incredulità nel momento in cui si apprende che l' amministratore
delegato delle due aziende, il quale, assieme ai soci stranieri, a
partire dal 2000, deve rispondere per truffa di fondi europei per
oltre sei milioni di euro, grazie ad una ferma denuncia del sindacato
e della Cgil, tenta di scaricare le proprie responsabilità
attribuendo le difficoltà aziendali alla richiesta di assunzione
prima, e alla difesa contro i licenziamenti dopo, di una parte dei
lavoratori portata avanti dal sindacato e da Franco Pacenza".
"Ancor più - sostiene Guccione - a fronte di un tale quadro
della situazione, la nostra vicinanza a Franco e alla sua famiglia
è aperta e piena, così come trasparente e totale sarà
il nostro impegno perché la verità dei fatti sia accertata,
nei tempi più rapidi possibili, tutta e fino in fondo. Rimane
intatta, come sempre, anche in occasioni come questa, la nostra fiducia
nell' operato della magistratura e delle autorità inquirenti,
che con la loro azione colpiranno, ne siamo sicuri, quanti sono responsabili
di un misfatto contro il mondo del lavoro e la Calabria, rendendo
giustizia a chi , sul terreno squisitamente sindacale, politico, istituzionale,
come testimonia l' impegno di Franco Pacenza, ha fatto fino in fondo
il proprio dovere di servitore onesto dei diritti, della legalità
e del buon nome della Calabria".
Stupore e sconcerto dal Comune di
Corigliano
17/08 Il sindaco di Corigliano Calabro, Armando De Rosis, e la Giunta
comunale ''apprese le notizie di stampa riguardanti la vicenda giudiziaria
che vede coinvolto il consigliere regionale Franco Pacenza - e' detto
in un comunicato - si sono riuniti nel corso della mattinata per esprimere
il sentimento di stupore e sconcerto che in queste ore stanno interessando
l' intera cittadinanza di Corigliano e della Piana di Sibari, che
ne conosce la rettitudine morale e l' impegno politico sempre volto
al servizio del territorio''. ''Lo stesso sentimento - e' scritto
nella nota diffusa dall' Ufficio stampa del Comune di Corigliano -
pervade l' Amministrazione comunale. Essa auspica che la magistratura
giunga con celerita' alla definizione dell' iter giudiziario in corso.
Conosciamo l' uomo, il politico, l' estrema diligenza e trasparenza
che ha sempre contraddistinto il suo agire nei ruoli istituzionali
e politici che da anni ricopre, e pertanto siamo convinti che risultera'
completamente estraneo ad ogni circostanza che non sia in linea con
la sua storia, il suo impegno e le sue battaglie per l' occupazione,
per l' affermazione dei diritti dei lavoratori, e per la crescita
economica e sociale della Sibaritide e della Calabria intera''.
Manfrinato (PdCI) “Certo dell’estraneità
di Pacenza”
17/08 ''Sono certo che il compagno Franco Pacenza riuscira' a dimostrare
ai magistrati la sua totale estraneita' alla vicenda. Di tutto cio'
ne sono convinto, perche' conosco da tantissimi anni il capogruppo
regionale dei Ds. Lo conosco prima come uomo, poi come sindacalista
e come politico''. E' quanto afferma, in una nota, Luciano Manfrinato,
assessore provinciale alle Attivita' produttive e consigliere comunale
del Pdci a Corigliano. ''Tantissimi anni di politica e militanza attiva,
sempre al servizio della gente, - prosegue Manfrinato - mi convincono
che nel caso specifico l' esponente diessino si sia trovato al centro
di una vicenda dai contorni ancora da ben definire. Ecco perche' nutro
fiducia nella magistratura, capace, una volta sentito Franco Pacenza,
di prendere le decisioni opportune''. ''Francamente - conclude l'
assessore provinciale - non riesco ad immaginare Pacenza faccendiere,
capace di trarre vantaggi personali da questioni che afferiscono allo
sviluppo e all' occupazione della Piana di Sibari. Come rappresentante
dei Comunisti Italiani resto in fiduciosa attesa, attendendo il ritorno
in liberta' del compagno Franco Pacenza''.
Feraudo (Idv) “Unanime sconcerto”
''In situazioni come quella che hanno coinvolto il collega Franco
Pacenza la giustizia deve garantire tempi procedurali rapidissimi
cosi' da arrivare con sollecitudine a fare chiarezza su una vicenda
che non poteva non destare unanime e corale sconcerto''. E' quanto
afferma il capogruppo di Italia dei Valori in Consiglio regionale
Maurizio Feraudo circa l'inchiesta che ha portato all'arresto di Franco
Pacenza. ''Chi conosce Franco Pacenza e la sua passione politica ¿
ha aggiunto - non puo' che essere fermamente convinto della sua totale
estraneita' rispetto ad una vicenda che, comunque, ripropone in maniera
pesante la questione della degenerazione del sistema di accesso alle
agevolazioni offerte dagli strumenti finanziari europei, rispetto
a cui, accanto alla magistratura, anche la politica e le istituzioni
devono fare concretamente la loro parte''. ''La fiducia verso l'azione
della magistratura - ha concluso Feraudo - mi fa sperare nella rapida
soluzione della vicenda rispetto alla quale deve emergere con sollecitudine
la verita' e con essa le precise responsabilita'. A Franco Pacenza
va la mia leale vicinanza e la mia convinta solidarieta', sicuro di
interpretare il sentimento dell'intero partito calabrese''.
Franchino (DS Cosenza) “Sconcerto
per il carcere a Pacenza”
17/08 ''Nell' apprendere la notizia dagli organi di stampa che nei
confronti del compagno Franco Pacenza, presidente del Gruppo Ds alla
Regione Calabria, e' stata adottata la misura cautelare in carcere
restiamo sconcertati e sgomenti''. E' quanto afferma in una nota il
segretario provinciale dei Ds di Cosenza, Mario Franchino. ''I Ds
di Cosenza - ha aggiunto - nel confermare la fiducia nella Magistratura,
sono convinti della totale estraneita' del compagno Pacenza rispetto
all'indagine in corso, truffa di fondi europei, e rinnovano la fiducia
al compagno Pacenza che della legalita' e del rispetto delle leggi
ha fatto un motivo di scelta di vita. Sollecitiamo la magistratura
ad accertare nel piu' breve tempo possibile la verita' sui fatti oggetto
delle notizie diffuse. Esprimiamo infine alla famiglia la piu' piena
solidarieta' e vicinanza''.
Precedenti (link)
17/08
Truffa alla UE Sensitec/Printec: Loiero
“Indagini senza sconti ma in fretta”. Per Pacenza
l’accusa è di concussione, assunzioni in cambio
di voti, per il commercialista truffa aggravata. Avviata
la procedura internazionale per arrestare i quattro tedeschi e i due
turchi coinvolti.
16/08
Arresti eccellenti della Finanza per la truffa Sensitec/Printec. In
manette il capogruppo dei DS della Calabria, Franco Pacenza,
e un noto commercialista cosentino
27/06
Gli arresti del 27 giugno e l'inizio dell'indagine