Il sequestro delle due aziende da parte della Finanza
Truffa alla UE, arresto Pacenza/Loiero
“Indagini senza sconti ma in fretta”
17/08
"La magistratura, nella quale riponiamo sempre massima fiducia,
indaghi fino in fondo, senza sconti, ma lo faccia presto. Tutti abbiamo
diritto di sapere come stanno realmente le cose. Da quel che trapela,
pero', non mi sorprenderei che Franco Pacenza, gia' nell'interrogatorio
di garanzia, riesca a chiarire la sua posizione e uscire indenne dalla
vicenda". Lo afferma il presidente della Regione Calabria Agazio
Loiero, informato all'estero dell'arresto, con l'accusa di concussione,
del capogruppo dei Ds in Consiglio regionale. "Conosco da anni
Pacenza e lo conosco come una persona perbene - afferma Loiero - appassionata
da sempre alle problematiche del lavoro per le quali ha speso grandi
energie, sia come sindacalista sia come consigliere regionale. Ove
le cose che si leggono sui giornali risultassero vere e' possibile
che, proprio per questo suo impegno civico, egli si sia esposto a
fin di bene, con l'obiettivo di creare occupazione e non certo per
averne un tornaconto politico personale visto il suo ruolo di punta
tra i Ds della Regione e i vasti consensi gia' acquisiti tra gli elettori.
Ad ogni modo debbo sottolineare una contraddizione - aggiunge Loiero
- tra il provvedimento di carcerazione per fatti, immagino, gia' acclarati
documentalmente dalla magistratura inquirente, e il ruolo di Pacenza
al momento in cui la presunta concussione sarebbe avvenuta. Quello
che appare e' che, provenendo le accuse direttamente da uno dei beneficiari
della truffa, sono state forse taciute le responsabilita' di chi ha
realmente favorito l'operazione truffaldina ed e' stato dato in pasto
alla giustizia e all'opinione pubblica solo il nome di Franco Pacenza".
Secondo il presidente Loiero "non va dimenticato che, solo un
anno e mezzo fa Pacenza era tra i consiglieri di dell'opposizione,
senza incarichi. Per cui non si capisce come, in tale veste, avrebbe
potuto essere la mente politica di un'operazione come quella su cui
s'indaga. Questo - conclude Loiero - attendiamo di capire, non solo
perche' la vicenda tocca le istituzioni (seppure una vicenda personale
getta ombre ma non intacca il prestigio del Consiglio regionale che
tutti siamo impegnati a difendere quotidianamente con atti concreti)
ma anche perche' la Calabria ha diritto di conoscere tutta la verita'
su quel che e' accaduto nell'ambito dei finanziamenti pubblici, possibilmente
non in tempi lunghi e incerti".
Truffa alla UE Sensitec/Printec:
Per Pacenza l’accusa è di concussione, assunzioni in
cambio di voti
17/08
Avrebbe fatto assumere giovani nelle aziende che avevano ottenuto
i finanziamenti comunitari, ottenendo poi da loro sostegno elettorale,
Franco Pacenza, di 48 anni, il capogruppo dei Ds nel Consiglio regionale
della Calabria arrestato ieri dalla Guardia di finanza mentre era
in vacanza in Sardegna. Il reato che viene contestato all' esponente
politico è la concussione aggravata. Una concussione che si
sarebbe però sostanziata, secondo quanto è stato riferito
da ambienti investigativi, non in una dazione di denaro in favore
di Pacenza, ma in un vantaggio in termini politici. Le due aziende
nelle quali Pacenza avrebbe fatto assumere, secondo l'accusa, un gruppo
di persone a lui vicine politicamente, la Sensitec e la Printec, il
cui insediamento era previsto nell'area industriale di Corigliano
Calabro, non hanno mai avviato la loro attività malgrado un
finanziamento comunitario di sei milioni e mezzo di euro. Nel frattempo
è in corso la traduzione nel carcere di Cosenza dell’esponente
diessino arrestato dalla Guardia di finanza con l'accusa di concussione.
Pacenza, dopo essere stato bloccato ieri in una località turistica
della Sardegna, dove si trovava in vacanza, ha trascorso la notte
in una struttura detentiva dell'isola. Stamattina è cominciato
il trasferimento a Cosenza, dove Pacenza giungerà in mattinata.
Non è escluso che nella stessa giornata di oggi Pacenza venga
sottoposto dal gip, Giuseppe Greco, che ha emesso l'ordinanza di custodia
cautelare in carcere a suo carico, all'interrogatorio di garanzia.
Le accuse rivolte a Franco Pacenza, sarebbero tutte legate al supporto
che il personaggio di spicco dei diesse avrebbe fornito. Non un singolo
episodio, secondo l'accusa, ma continui rapporti, dal personale da
assumere a quello da non licenziare, dai finanziamenti ai controlli
da non fare effettuare, dalla formazione ai prestiti delle banche.
Pacenza, dunque, secondo le contestazioni del gip del Tribunale di
Cosenza, Giuseppe Greco, avrebbe fatto parte a pieno titolo del gruppo
impegnato a portare avanti la truffa nei confronti dell'Unione europea.
Pro.Cal, Sensitec e Printec i nomi delle aziende interessate, balzate
alla cronaca dopo le proteste di dipendenti mai operanti e dopo le
denunce della Cgil, lo stesso sindacato di cui Franco Pacenza era
stato dirigente. Investimenti con imprenditori tedeschi che si alleavano
a quelli calabresi, fino alla costituzione del consorzio che avrebbe
dovuto interessare il settore manufatturiero, con finanziamenti pari
a circa 70 milioni di euro e un indotto occupazionale per centinaia
di nuovi posti. Fino alla prima tranche dell'inchiesta "Collaudo"
che, lo scorso 27 giugno, porto' all'arresto di quattro persone, compreso
l'amministratore delegato di Printec e Sensitec, Francesco Rizzo,
originario di Corigliano Calabro ma residente in Germania. E poi le
novita' di ieri, quando la Guardia di Finanza arriva con le manette
fino in Sardegna, dove arresta Franco Pacenza. Con lui, e' finito
in carcere anche un giovane commercialista di 43 anni,
con un ruolo di primo piano nel consorzio Pro.Cal. Originario di Cosenza
e residente a Milano, con una importante e fulminea carriera alle
spalle, era riuscito a diventare nel 2000 anche presidente nazionale
dei giovani commercialisti.
Accusato di truffa
aggravata ai danni di Stato e UE, uno degli ideatori
17/08 E' accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato e dell'Unione
europea il pòrofessionista di Cosenza arrestato
ieri dalla Guardia di finanza nell'ambito della stessa inchiesta in
cui è coinvolto il capogruppo dei Ds nel Consiglio regionale
della Calabria, Franco Pacenza. Il commercialista, portato nel carcere di Cosenza,
sarebbe uno degli ideatori della truffa che sarebbe stata posta in
essere in relazione all'erogazione di finanziamenti per sei milioni
e mezzo di euro per la realizzazione della Sensitec e della Printec,
due industrie che avrebbero dovuto produrre, rispettivamente, sensori
per i contatori del gas ed oggetti di cancelleria. Le due industrie,
che non hanno mai avviato la loro attività, avrebbero dovuto
essere realizzate a Corigliano Calabro, il centro dell'alto Jonio
cosentino in cui risiede lo stesso Franco Pacenza ed in cui ha il
suo bacino elettorale. Secondo quanto si è appreso, l'inchiesta
sulla gestione dei finanziamenti comunitari concessi per la realizzazione
della Sensitec e della Printec ha registrato un impulso determinante
dopo gli arresti, nel giugno scorso, di quattro persone, due commercialisti,
un ingegnere, e un architetto. I quattro
facevano parte dell' equipe di collaudo che avrebbe dovuto verificare
la regolare esecuzione dei lavori per la realizzazione dei due stabilimenti
industriali. L'accusa che viene contestata ai quattro professionisti
è di avere espresso parere favorevole per l' erogazione dell'
ultima rata di finanziamento e per l'emanazione del decreto di concessione
dell'intero finanziamento comunitario malgrado le irregolarità
che sarebbero state riscontrate nell'attuazione del progetto.
Avviata la procedura internazionale
per arrestare i quattro tedeschi e i due turchi coinvolti
17/08 Sono quattro tedeschi e due turchi, tutti residenti in Germania,
le persone coinvolte nell' inchiesta della Procura della Repubblica
di Cosenza sui presunti illeciti nella gestione dei fondi comunitari
per sei milioni e mezzo di euro destinati alla realizzazione delle
industrie Sensitec e Printec. La Procura della Repubblica di Cosenza,
che ha chiesto e ottenuto dal gip l' emissione delle ordinanze di
custodia cautelare in carcere, ha avviato la procedura internazionale
per l' esecuzione dei provvedimenti nei confronti degli stranieri
coinvolti nell' inchiesta. L' accusa nei confronti dei quattro tedeschi
e dei due turchi, secondo quanto si e' appreso, e' truffa aggravata
ai danni dell' Unione Europea, lo stesso reato contestato al commercialista
cosentino , arrestato anch' egli nell' ambito dell'
inchiesta. Il commercialista cosentino, cosi' come il capogruppo dei Ds nel Consiglio regionale
della Calabria, e' stato arrestato in Sardegna, dove
stava trascorrendo un periodo di vacanze come lo stesso Pacenza. I
due, comunque, secondo quanto si e' appreso in ambienti investigativi,
si trovavano in localita' turistiche diverse dell' isola.
La Finanza ispezione i macchinari delle due aziende
Burani (FI) “No a strumentalizzazioni
politica”
17/08 "Da avversari politici ci auguriamo che Franco Pacenza
risulti estraneo alle accuse formulate nei suoi confronti dalla magistratura.
In ogni caso, pensiamo che l'arresto non debba divenire motivo di
strumentalizzazione politica". E' quanto sostiene, in una dichiarazione,
Maria Burani Procaccini, senatrice di Forza Italia. "Ai Ds -
aggiunge Burani Procaccini - diciamo di usare lo stesso parametro
nostro e non le due misure proverbiali. Un arresto è un dramma
umano e non significa colpevolezza. Confermo il mio giudizio negativo
sulla Giunta regionale presieduta da Agazio Loiero, ma questo non
c' entra con un fatto giudiziario che potrebbe rivelarsi, alla luce
dei fatti, infondato. Lo dico rispettando, da moglie di magistrato,
la magistratura. Il vero problema è la 488 e le leggi di sostegno
che in Calabria vedono attivi solo imprenditori del nord Europa, pronti
a rubare sogni e soldi: una vergogna da cancellare riformando i canali
di finanziamento".
Precedenti (link)
16/08
Arresti eccellenti della Finanza per la truffa Sensitec/Printec. In
manette il capogruppo dei DS della Calabria, Franco Pacenza,
e un noto commercialista cosentino
27/06
Gli arresti del 27 giugno e l'inizio dell'indagine